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patrimonio dell’umanità

in catalogna

2Generalitat de CatalunyaAgència Catalana de Turisme

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L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO, www.unesco.org) opera con paesi di tutto il mondo per individuare e proteggere spazi culturali e naturali che meritano un riconoscimento come componenti del patrimonio comune dell’umanità. Nel 1972, l’UNESCO ha adottato la Convenzione sulla protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale. Da allora, il trattato è stato ratificato da 180 paesi.Il patrimonio mondiale è costantemente minacciato da pericoli diversi dovuti a cause naturali o all’intervento dell’uomo.Questo patrimonio ha un valore universale eccezionale che supera le frontiere e rivela tutta la sua importanza per le generazioni future.

Due delle otto torri esistenti nella Sagrada Familia, l’opera più conosciuta di Antoni Gaudí, simbolo di

Barcellona e del Modernismo in Catalogna.

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CATEGORIE DI PATRIMONIO RICONOSCIUTI DALL’UNESCO

Patrimonio mondialeL’UNESCO, nell’ambito della sua missione di contribuire alla pace attraverso l’educazione, la scienza e la cultura, promuove la conservazione e la protezione del patrimonio culturale e naturale, che abbiamo ereditato dalle generazioni passate e che vogliamo trasmettere alle generazioni future. Oltre alle misure prese da ciascun paese, l’UNESCO interviene direttamente nella protezione di quei beni straordinari che superano le frontiere di una cultura per diventare ciò che conosciamo come “patrimonio mondiale”. Il patrimonio mondiale culturale si riferisce ai monumenti, ai

complessi di costruzioni architettoniche, ai giacimenti archeologici ed ai luoghi plasmati dall’attività umana che hanno un valore universale eccezionale dal punto di vista della storia, dell’arte, dell’antropologia o della scienza. All’interno di questo gruppo troviamo il Palau de la Música Catalana e l’Hospital de la Santa Creu i Sant Pau, il Monastero Reale di Santa Maria di Poblet, l’opera di Antoni Gaudí, le chiese romaniche della Vall de Boí e il complesso archeologico della Tarraco Romana, oltre all’arte rupestre iscritta nell’Arco mediterraneo della Penisola Iberica.

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Patrimonio immateriali

L’UNESCO li definisce come “le pratiche, rappresentazioni, espressioni, conoscenze e tecniche che conferiscono alle comunità, ai gruppi e agli individui un sentimento di identità e continuità”.

Riserve della Biosfera

Sono zone di ecosistemi terrestri o costieri/marini, o una combinazione di entrambi, riconosciute come tali sul piano internazionale nel quadro del Programma sull’Uomo e la Bio-sfera dell’UNESCO.

Sinistra: Casa Batlló e frammento del dipinto murale romanico dell’abside di Sant Climent de Taüll.Destra: Immagine della festa della Patum di Berga e bosco del Parco Naturale del Montseny.

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BARCELONA COMPLESSI E MONUMENTI DICHIARATI PATRIMONIO MONDIALE

Il ModernismoIl modernismo catalano ha una personalità particolare che lo differenzia degli altri movimenti europei per il suo interesse a conservare e rinnovare le tecniche tradizionali di costruzione e decorazione, ad abbinare materiali antichi come il mattone a materiali nuovi come il ferro e, soprattutto, ad applicare nuove tecniche ceramiche.

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Lampada della Casa Batlló.

Vetrata del lucernario centrale del Palau de la Música Catalana.

L’OPERA DI ANTONI GAUDÍ EL’OPERA DI LLUÍS DOMÈNECH I MONTANERA BARCELLONA

Il termine Modernismo designa in Catalogna un vasto movimento artistico sviluppatosi tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Raggiunge il suo massimo splendore nel 1900, quando si diffonde come una moda decorativa basata su linee sinuose e asimmetriche e sull’ornamento floreale e colorato che caratterizza l’architettura e le arti decorative o applicate: vetrate, ceramica, ferro battuto e metalli, mobilio, oreficeria, manifesti, tipografia, ecc. Anche se coevo di altri movimenti paralleli come l’“Art Nouveau” in Francia e Belgio, il “Modern Style” in Gran Bretanya e Stati Uniti, la “Sezession” in Austria e Boemia, lo “Jugendstil” in Germania o il “Liberty” in Italia, il Modernismo catalano ha un carattere peculiare che lo pone all’avanguardia nel suo tempo. Antoni Gaudí ne rappresenta il massimo esponente.

L’opera di Antoni GaudíL’opera di Antoni Gaudí rappresenta un contributo creativo eccezionale allo sviluppo tecnologico della costruzione e dell’architettura della fine del XIX e degli inizi del XX secolo, e mostra un intenso scambio di valori associato alle correnti culturali e artistiche del suo tempo. L’opera di Domènech i MontanerIl Comitato ha deciso di iscrivere queste due proprietà poiché ritiene che il Palau de la Música Catalana e l’Hospital de la Santa Creu i Sant Pau a Barcellona siano dei capolavori dell’Art Nouveau immaginativo ed esuberante che fiorì agli inizi del XX secolo a Barcellona.

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Casa Milà “La Pedrera”Antoni Gaudí Barcelonawww.fundaciocaixacatalunya.org

Edificio residenziale che Gaudí creò con una struttura estremamente complessa di pietra a vista e di forme erose scolpite. Tutti gli elementi, dalle aperture scavate nella pietra della facciata fino alle inferriate dei balconi e ai comignoli, prendono un aspetto organico che anticipa l’architettura espressionista e la scultura astratta. Con l’accurato restauro compiuto dalla Caixa Catalunya, che l’ha trasformata in centro culturale, è stato realizzato un piano per le esposizioni, un auditorium, un appartamento-museo con mobilio modernista e, nel sottotetto e sulle terrazze, l’Espai Gaudí, che illustra e colloca nell’epoca di appartenenza la vita e l’opera dell’architetto.

Casa BatllóAntoni Gaudí Barcelonawww.casabatllo.org

Edificio residenziale com-pletamente ristrutturato da Gaudí tra il 1905 e il 1907, sia all’esterno (mosaico po-licromo ondulato, colonne di forma ossea, balconi in ferro a forma di maschera, tetto che imita il dorso di un drago) che all’interno, dove gioca con le sfu-mature della maiolica blu. Le forme organiche della facciata sembra siano le-gate alla leggenda di Sant Jordi (San Giorgio), patrono della Catalogna. A sugge-rirlo, croce conficcata nella schiena del drago e ossa delle vittime del mostro alle vetrate del piano nobile.

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Facciata della Natività e Cripta della Sagrada Família

Antoni Gaudí Barcelonawww.sagradafamilia.org

La Sagrada Família, simbolo di Barcellona e del Modernismo, è l’opera più famosa di Gaudí, a cui l’architetto lavorò tutta la vita e che lasciò incompiuta. Iniziata in stile neogotico nel 1882 da F. de P. Villar y Lozano, Gaudí ne riprese il progetto nel 1883 disegnando un tempio grandioso a cui applicò tutto il suo sapere architettonico. Il progetto prevede dodici torri per gli apostoli, quattro per gli evangelisti, una dedicata alla Vergine e la più alta di tutte come simbolo di Cristo. Le uniche parti costruite sotto la direzione di Gaudí sono l’abside e la facciata della Natività.I lavori sono proseguiti sulla base dei disegni e dei modelli scampati alla distruzione della guerra civile del 1936-39.Dal 1987, il progetto viene seguito dallo scultore Josep M. Subirachs.

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Cripta della Colònia GüellAntoni Gaudí Santa Coloma de Cervellówww.coloniaguell.netwww.rutadelmodernisme.com

La cripta della chiesa progettata da Gaudí per la Colònia Güell rappresenta uno degli edifici più distintivi dell’architetto, che qui sperimentò numerose soluzioni architettoniche impiegate successivamente nella costruzione della Sagrada Família. Su incarico di Eusebi Güell, Gaudí intraprese la costruzione del suo edificio più singolare nel 1908. È l’edificio più singolare di Gaudí. Fu il primo a costruire volte a forma di paraboloide iperbolico, come quelle che si trovano nel portico di ingresso della cripta e sui muri.

Park GüellAntoni Gaudí Barcelonawww.rutadelmodernisme.com

Concepito dal banchiere Eusebi Güell come città-giardino, Gaudí costruì del parco soltanto l’infrastruttura (sentieri, ingressi, piazza centrale) tra il 1900 e il 1914. L’uso naturalista della pietra e della decorazione in ceramica, con il geniale impiego del trencadís (mosaico composto da frammenti di maiolica), è presente ovunque: sulla famosa seduta che si snoda ondulata intorno alla piazza, sul soffitto della sala da 86 colonne, sul grande drago scultoreo della scala principale.

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Palau Güell Antoni Gaudí Barcelona www.palauguell.cat

La residenza di città della famiglia Güell (1886-88) conferma il talento di Gaudí nella creazione di atmosfere. Lo testimoniano le scuderie sotterranee, dove si rivela la capacità espressiva e costruttiva del mattone; la lunga scala che scopre i differenti livelli dell’edificio; la grande sala centrale sormontata da una cupola parabolica che attraversa tutto l’edificio per emergere a forma di cono sulla terrazza, circondata da comignoli scultorei dove Gaudí usa per la prima volta la tecnica del trencadís.

Casa VicensAntoni Gaudí Barcelona www.rutadelmodernisme.com

Fra le prime opere di Gaudí (1883-88), la villa è caratterizzata da giochi geometrici di mattoni e ceramica che ricreano l’atmosfera dell’architettura islamica. Una pregevole cancellata in ferro battuto richiama il motivo delle palme nane. Con i lavori di ampliamento della villa, nel 1925-26, andò perduto il magnifico giardino che la circondava.

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Palau de la Música CatalanaLluís Domènech i Montaner Barcelonawww.palaumusica.org

Opera dell’architetto Lluís Domènech i Montaner, costruito fra il 1905 e il 1908. È l’edificio che meglio definisce il Modernismo, soprattutto per la sua ricchezza decorativa e lo splendore delle vetrate, dei mosaici, dei dipinti e delle sculture (all’esterno, gruppo scultoreo dedicato alla

canzone popolare e, all’interno, un arco che simboleggia la musica popolare e la musica classica e muse intorno alla scena). L’intero complesso architettonico risponde all’idea wagneriana dell’integrazione delle arti, caratteristica del Modernismo catalano.

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Ospedale Di Sant PauLluís Domènech i Montaner Barcelonawww.santpau.eswww.rutadelmodernisme.com

Questo complesso ospedaliero composto da padiglioni, venne progettato nel 1902 da Lluís Domènech i Montaner, il figlio del quale, Pere Domènech i Roura, diresse i lavori di costruzione. Il padiglione d’ingresso, coronato da una torre slanciata, ha una struttura in mattoni a vista che domina tutto il complesso, impreziosita da mosaici di argomento storico o capitelli e mensole a forma di angeli, sintesi dell’opera giovanile dello scultore Pau Gargallo. Pregevoli anche la grande scalinata e i soffitti, con reminiscenze islamiche.

Lo sapevate che...?

Oltre alle opere moderniste

dichiaratePatrimonioMondiale,

in Catalogna se ne conservano

molte altre.

Da visitare...

Di Antoni Gaudí a Barcelona:BellesguardCasa CalvetConvent de les TeresianesPavellons Güell

Di Lluís Domènech i Montaner A Barcelona:Casa FusterCasa LamadridCasa Lleó MoreraCasa ThomasCastello dei Tre Draghi, sede del museo zoologicoCasa Editrice Montaner i Simon, sede della Fondazione Antoni TàpiesFonda Espanya Palau Montaner

A Reus:Casa NavàsHospital Pere Mata

A Reus:Centro d’interpretazione della vita e dell’opera di Gaudíwww.gaudicentre.cat

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COSTA DAURADA COMPLESSI E MONUMENTI DICHIARATI PATRIMONIO MONDIALE

TarracoI resti romani di Tarraco sono di un’importanza eccezionale nello sviluppo della pianificazione e della progettazione urbanistica romana; la città, infatti, serviva da modello per gli altri capoluoghi di provincia in qualsiasi altro luogo del mondo romano. Tarraco offre una testimonianza eloquente e rappresenta una fase significativa della storia delle terre mediterranee dell’antichità.

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Mura Romane · Passeggiata Archeologica

Tarragona www.museutgn.org

La passeggiata archeologica si snoda intorno a una parte del centro storico di Tarragona. Consente di visitare le mura romane, il monumento più antico e meglio conservato della città, nonché le mura romane più antiche di Spagna. Al loro culmine, raggiungevano i 4,5 km di lunghezza.

Anfiteatro Romano

Tarragona www.museutgn.org

Vi si svolgevano spettacoli sanguinosi, lotte di gladiatori e cacce di animali. Costruito all’inizio del II sec., misura 130 x 102 m. La sua eccezionalità deriva dal fatto che sopra l’edificio romano venne costruita prima una basilica dedicata ai martiri (VI sec.) e, successivamente, una chiesa romanica (XII sec.).

PATRONAT MUNICIPAL DE TURISME DE TARRAGONA.Tarragona fa parte del gruppo di città spagnole iscritte nella lista del patrimonio dell’umanità (GCEPH) da maggio 2006.www.tarragonaturisme.cat

MUSEU NACIONAL ARQUEOLÒGIC DE TARRAGONA Centro di conservazione e diffusione di testimonianze materiali che illustrano il processo di romanizzazione della Penisola Iberica. www.mnat.cat

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Museo e Necropoli Paleocristiani

Tarragona www.mnat.cat

È una delle più importanti necropoli del Mediterraneo occidentale per l’elevato numero di sepolture rinvenute. Attualmente è possibile visitarne solo una piccola parte. I sarcofagi sono conservati al Museo Nazionale Archeologico di Tarragona.

Teatro RomanoTarragona

Il Teatro romano di Tarraco era ubicato nella parte bassa della città –insieme al Foro della Colonia e alla zona portuaria– e sfrutta un forte dislivello del terreno per appoggiare, in parte, la gradinata. Conserva i resti delle tre parti fondamentali dell’edificio: cavea (gradinata), orchestra (emiciclo ai piedi della gradinata riservato alle personalità) e scaena (lo spazio scenico e gli impianti di sostegno alle rappresentazioni). Costruito all’epoca dell’Imperatore Augusto sui resti di probabili magazzini portuali, l’edificio è stato ampliato progressivamente ed è stato utilizzato fino alla fine del II secolo d.C., momento in cui cessò di funzionare come teatro e fu destinato ad altri usi.

Lo sapevate che...?

Tàrraco fu la capitale della provincia della Spagna citeriore, che comprendeva quasi la metà della Penisola iberica.

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Foro ColonialeTarragona www.museutgn.org

Circo RomanoTarragona www.museutgn.org

Edificio destinato alle corse dei carri (quadrighe), costruito alla fine del I sec. Molte delle sue strutture si trovano all’interno delle abitazioni della zona. Questo l’ha reso una delle costruzioni meglio conservate dell’Europa occidentale.

Tempio Tarragona www.tarragonaturisme.cat

Risale al I secolo. È possibile visitarne solo una piccola parte nel chiostro della Cattedrale, che ne cura la gestione.

Situato nell’estremo nord-est della cinta fortificata, il Foro è costituito da una piazza con portici, una fila di “tabernae” e la Curia. Si suppone che sotto gli edifici sia sepolta ancora una buona parte del Foro.

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Pretorio (Foro Provinciale)Tarragona www.museutgn.org

Arco di Trionfo di BeràRoda de Beràwww.tarragonaturisme.cat

La torre romana, modificata nel Medio Evo, era in origine uno degli angoli della piazza del Foro provinciale. Il Foro era formato da due grandi piazze, una dedicata al culto imperiale e l’altra all’amministrazione. Le sue dimensioni considerevoli ne fanno la più grande piazza pubblica del mondo romano, come dimostrano le sue vestigia.

Cava del Mèdolwww.museutgn.org

Questa cava straordinaria si trova a 9 km da Tarragona, nelle vicinanze della Via Augusta. Al centro della cava si staglia un impressionante obelisco, o guglia, di pietra, testimonianza dei lavori di estrazione che vi si realizzarono. Situato a circa 20 km a nord di Tarragona, si tratta di un arco

semplice, estremamente sobrio, costruito con blocchi di pietra locale all’epoca di Augusto (inizi del II sec.).

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Torre degli ScipioniTarragonawww.mnat.cat

Acquedotto di “Les Ferreres”

www.museutgn.org

A 6 km da Tarragona, si tratta di uno dei monumenti più emblematici del complesso archeologico di Tarraco. È una costruzione funeraria della prima metà del I sec.

Chiamato anche “Ponte del diavolo”, l’acquedotto faceva parte della rete di canalizzazioni che portava l’acqua del Francolí alla città di Tàrraco. Lungo oltre 200 m, si trova sulla riva sinistra del fiume Francolí, a circa 4 km dal nucleo urbano.

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Villa Romana di CentcellesConstantíwww.mnat.cat

Fu il primo luogo costruito all’interno del territorio municipale di Constantí, a 6 km da Tarragona. Nel corso del I sec. divenne una villa rurale e, nella seconda metà del III sec., gli edifici furono sostituiti da nuove costruzioni per diventare monumento funerario.

Villa dels MuntsAltafulla www.mnat.cat

Uno dei complessi nel suo genere più importanti di Spagna, per i suoi elementi ornamentali: mosaici, sculture, capitelli, ecc. Situato nel territorio di Altafulla, a circa 20 km di Tarragona, fu la residenza del governatore Cayo Valerio Avit.

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Monastero Reale di Santa Maria de Poblet

Vimbodí-Pobletwww.poblet.catwww.larutadelcister.info

Edificato tra il XII e il XVIII secolo, il monastero è stato restaurato in tempi recenti. È composto da tre corpi racchiusi da un muro di cinta, all’interno del quale è situato il convento propriamente detto. La storia di Poblet risale al 1150, quando Ramon Berenguer IV donò all’abbazia di Fontfreda alcune terre della Conca de Barberà per fondarvi un monastero cistercense. Nel momento di massimo splendore (XIV sec.) la giurisdizione di Poblet si estendeva su sette baronie. Questo potere economico e la crescente protezione reale si riflettono nelle grandi costruzione del XIV secolo: la magnifica biblioteca e lo scriptorium. Vi vivono attualmente una trentina di monaci.

Lo sapevate che...?

Questo monastero fa parte del circuito delle abbazie ci-stercensi. Delle 343 abbazie dell’Ordine di San Benedetto

sparse in tutta Europa, tre sono in Catalogna:

Santa Maria de PobletSantes CreusSanta Maria de Vallbona

PobletQuest’abbazia cistercense della Catalogna è una delle maggiori abbazie dello Stato spagnolo. Il monastero, maestoso, che possiede una residenza reale fortificata, contiene il panteon dei re di Catalogna ed Aragona, racchiuso in una cornice di grande effetto.

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PIRENEI COMPLESSI E MONUMENTI DICHIARATI PATRIMONIO MONDIALEL

Vall de BoíGli sviluppi significativi dell’arte romanica e dell’architettura nelle chiese della Vall de Boí dimostrano un profondo scambio culturale attraverso l’Europa medievale, e in particolare attraverso le montagne dei Pirenei. Le chiese della Vall de Boí sono un esempio particolarmente puro e coerente di arte romanica in un paesaggio rurale ben preservato.

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CHIESE ROMANICHE DELLA VALL DE BOÍ

PATRONAT DE LA VALL DE BOÍHa per obiettivo quello di diffondere e dinamizzare la Vall de Boí e il suo patrimonio, nel quale spicca il complesso romanico dichiarato patrimonio mondiale. www.vallboi.com

MNACI dipinti si possono ammirare nel Museo Nazionale d’Arte della Catalogna (MNAC), a Barcellona.www.mnac.cat

CENTRE DEL ROMÀNIC DE LA VALL DE BOÍ.Chiese romaniche della Vall de Boí avere un Centro dell’arte romanica che gestisce le visite.www.centreromanic.com

Lo sapevate che...?

Il Cristo Pantocrator di Sant Climent di Taüll è l’immagine emblematica più utilizzata per

rappresentare il Romanico catalano.

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Sant Climent de TaüllTaüll www.vallboi.comwww.centreromanic.com

Consacrata il 10 dicembre del 1123 da Ramon Guillem, vescovo di Rueda Barbastro, la chiesa di Sant Climent de Taüll fu costruita su un tempio dell’XI sec. È il prototipo di chiesa romanica a pianta basilicale, con le tre navate separate da colonne e tetto a falde inclinate, presbiterio con tre absidi e campanile a torre. Il Pantocratore di Sant Climent de Taüll è stato l’immagine emblematica più utilizzata per rappresentare il romanico catalano. L’originale si conserva nel Museo Nazionale d’Arte della Catalogna. Nella chiesa se ne può osservare una copia insieme ad altri frammenti del dipinto originale fra i quali spicca la scena di Caino e Abele. Tre statue romaniche completano il complesso di beni mobili conservati all’interno del tempio.

Santa Maria de TaüllTaüll www.vallboi.comwww.centreromanic.com

La chiesa di Santa Maria fu consacrata l’11 dicembre del 1123, un giorno dopo San Clemente, il che dimostra l’importanza delle risorse che i signori di Erill destinarono alla Vall de Boí all’inizio del XII sec. Situata al centro del paese, è l’unica chiesa della valle che sembra generare l’insediamento della popolazione intorno a sé. La maggior parte dell’insieme di dipinti murali romanici del suo interno sono stati staccati e trasferiti a Barcellona fra il 1919 e il 1923, come quelli del resto della valle. Attualmente, nella chiesa si può ammirare una riproduzione dell’abside centrale, dominata dalla scena dell’Epifania, con il Bimbo Gesù seduto in braccio alla Madre di Dio e i Re Magi in atteggiamento di offerta.

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Sant Joan de BoíBoí www.vallboi.comwww.centreromanic.com

Questa chiesa parrocchiale, una volta formata da tre navate, conserva ora l’abside e il campanile di pianta quadrata, di tipo lombardo. L’interno è decorato con riproduzioni restaurate dei dipinti murali conservati al MNAC, che raffigurano scene della lapidazione di Santo Stefano, menestrelli e un Bestiario. Questa costruzione permette di capire meglio qual era la funzione dei dipinti e l’aspetto originale di queste chiese.

Sant Feliu de BarrueraBarruera www.vallboi.comwww.centreromanic.com

A Sant Feliu de Barruera troviamo elementi architettonici delle due grandi epoche dell’arte romanica in Vall de Boí: l’XI e il XII secolo. Le varie ristrutturazioni mostrano come i luoghi di culto della valle si siano adattati ai gusti e alle necessità della comunità che li ha utilizzati a partire dal XII secolo fino ai giorni nostri senza interruzioni.

Santa Eulàlia d’Erill-la-Vall

Erill la Vall www.vallboi.com

www.centreromanic.com

Da questa chiesa parrocchiale del XII secolo restaurata proviene il famoso gruppo scultoreo della Deposizione, conservato oggi in parte presso il MNAC e in parte presso il MEV. Santa Eulàlia vanta uno dei più bei campanili della valle, una torre slanciata con pianta quadrata e sei piani di altezza, decorata nello stile tipico del romanico lombardo.

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Santa Maria de CardetCardet www.vallboi.comwww.centreromanic.com

Questa chiesa conserva una delle absidi più spettacolari della valle. Il tempio fu costruito su una pendice scoscesa della montagna; il dislivello del terreno ha permesso la costruzione di una piccola cripta all’interno, l’unica di tutta l’area.

Sant Quirc de DurroDurrowww.vallboi.comwww.centreromanic.com

La chiesa di Sant Quirc de Durro testimonia l’importanza che il villaggio di Durro aveva in epoca medievale. Mirabili le grandi proporzioni della navata, il campanile, il portale scolpito e il portico. All’interno della chiesa è esposta l’effigie romanica di Nicodemo, che apparteneva in origine a un gruppo della Deposizione.L’eremo di Sant Quirc, arroccato fra le montagne di Durro a un’altezza di 1.500 metri, è un edificio del XII secolo, di piccole dimensioni, con aggiunte barocche.

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L’Assumpció del CóllCóll www.vallboi.comwww.centreromanic.com

All’interno della chiesa sono ancora conservate tre vasche romaniche: la fonte battesimale, l’acquasantiera e la conca dell’olio santo. I Pirenei delle contee

Un itinerario per viaggiare a ritroso nel tempo, fino alla nascita della Catalogna.www.gencat.cat/diue/ambits/turisme/rutes/pirineucomtal

Lo sapevate che...?

Le 13 contee furono lo scenario della

configurazione e della nascita del paese:

Contea di Berga Contea di Besalú Contea di Cerdanya Contea d’Empúries Contea di GironaContea di OsonaContea di Pallars Jussà Contea di Pallars SobiràContea di Ribagorça Contea di Ripoll Contea di Terres de l’AranContea d’Urgell Vicecontea di Cardona

Lo sapevate che...?

Nell’inventario del patrimonio culturale vi sono 1117 chiese, 812 cappelle e 435 eremi; e vi sono circa 1600 fra castelli, muraglie, torri di difesa e case fortificate.

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L’ARCO MEDITERRANEO IN CATALOGNA COMPLESSI E MONUMENTI DICHIARATI PATRIMONIO MONDIALE

Arte rupestreIl corpus dei dipinti murali preistorici dell’arco mediterraneo della Spagna orientale è il maggior gruppo di dipinti d’Europa “sulla roccia”, e fotografa in modo eccezionale la vita umana in un periodo fondamentale dell’evoluzione culturale umana.

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L’ARTE RUPESTRE DELL’ARCO MEDITERRANEO DELLA PENISOLA IBERICA IN CATALOGNA

MUSEU D’ARQUEOLOGIA DE CATALUNYAPasseig de Santa Madrona, 39-41 · Parc de Montjuïc8038 Barcelona · Tel. 93 423 21 49 · Fax 93 424 56 30Di fronte alla difficoltà di poter accedere alla maggior parte dei dipinti, il Museo Archeologico della Catalogna ha ideato e coordina un itinerario che, mediante Centri d’interpreta-zione dell’arte rupestre, avvicina ai visitatori i numerosi resti custoditi dalle balme. www.mac.cat

CENTRE D’INTERPRETACIÓ D’ART RUPESTRE DELSABRICS DE L’ERMITAStrada di Tortosa. Eremo della Pietà · 43550 Ulldecona (Montsià) · Tel. 977 57 33 94 - 977 57 30 34.www.ulldecona.cat

CENTRE D’INTERPRETACIÓ DE L’ART RUPESTREMUNTANYES DE PRADESCarrer Pedrera, 2 · 43400 Montblanc · Tel. 977 86 03 49.www.mccb.cat

CENTRE D’INTERPRETACIÓ DEL CONJUNT RUPESTRE DE LA ROCA DELS MOROSCamí d’El Cogul a Albagés, km 125152 El Cogul (Les Garrigues)www.mac.cat

Le Grotte della Serra de Godall

Ulldeconawww.ulldecona.orgwww.mac.cat

Nel 1975 vengono scoperte, in una piccola grotta della falesia, le prime figure del gruppo di pitture rupestri della Serra de Godall. Il ritrovamento segnò l’inizio di una campagna di scavi che portò alla luce quattordici grotte decorate. Lungo i quasi 500 metri di grotte, si possono ammirare 386 immagini.Le grotte sono proprietà privata. Il centro di interpretazione è gestito dal Comune di Ulldecona.

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La Roca dels MorosEl Cogulwww.mac.cat

Questa cavità venne utilizzata dall’uomo per 5000 anni, praticamente senza interruzioni, dal Paleolitico ed ha, quindi, un inestimabile valore archeologico. Gli abitanti della zona attribuivano le pitture alle antiche colonie musulmane: da qui il nome di “Roca dels Moros” (Rocca dei Mori).

Art Rupestre nelle Muntanyes de Prades

Montblancwww.mccb.eswww.mac.cat

Le Muntanyes de Prades, a 1200 metri sopra il livello del mare, costituiscono un interessante spazio naturale formato da una lunga catena di montagne e dirupi dove sono stati rinvenuti 15 siti di arte rupestre. Le grotte sono di proprietà privata o dello Stato. Il centro di interpretazione è gestito dal museo locale della Conca de Barberà.

La Roca dels Moros

Lo sapevate che…?

La tribù degli Ilercavoni controllava il tratto finale

dell’Ebro, in un’epoca in cui tutti i trasporti

importanti avvenivano via fiume e via mare.

Lo sapevate che…?

Sul versante occidentale delle catene montuose

del Montsià e della Serra de Godall

Attraversavano queste terre molti mercanti di diversa provenienza. Questo spiegala ricchezza e la varietà degli oggetti rinvenuti nei siti e nei villaggi iberici.

si trova la maggiore concentrazione di ulivi millenari di tutta la provincia.

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Altre pitture rupestri della Catalognafanno parte del Patrimonio dell’Umanitàdel bacino del mediterraneo

CATALUNYA CENTRAL· Cova dels Moros. El Cogul *· La Pedra de les Orenetes. La Roca del Vallès

COSTA DAURADA· El Portell de les Lletres - Mas d’en Llort - Mas d’en Ra-

mon d’En Besso - Abric de la Baridana I, II - Mas d’en Carles. Mas del Gran Britus I, II - Cova de les Creus. Montblanc*

· Abric de Gallicant. Cornudella · Abrics de l’Apotecari. Tarragona· Abric de la Serra de la Mussara. Vilaplana· Cabre Feixet. Cova de les Calobres. El Perelló· Cova de l’Escoda. Balma d’en Roc. Cova del Racó d’en Perdigó. Vandellòs· Cova del Ramat - Cova del Cingle - Cova del Pi - Cova del Taller. Tivissa

COSTA BARCELONA· Cova dels Segarulls - Abric de Can Ximet - Abric de Can

Castellvi. Olèrdola· Cova de Vallmajor. Albinyana· Roca roja. La Llacuna

TERRES DE L’EBRE· Abric d’Esquarterades I, II, III - Abric d’Ermites I, II III, IV,

V, VI, VII, VIII, IX. Ulldecona*· Abric de Masets. Abric de les Llibreres. Freginals· Prop de la Cova Pintada. Alfara de Carles

TERRES DE LLEIDA· Abric del Barranc de Sant Jaume - Abric del Barranc de

Canà. La Granja d’Escarp· Antona I, II, III. Artesa de Segre· Balma del Pantà. Cova del Tabac. Camarasa· Cova del Cogulló. Vilanova de Meià· Cova dels vilasos o dels Vilars. Os de Balaguer· La Vall de la Coma. Balma dels Punts. L’Albi· Les Aparets I, II, III, IV. Alòs de Balaguer· Pintures Rupestres d’Alfés. Alfés· Roques Guàrdies. Borges Blanques

PIRINEUS· Abric de la Vall d’Ingla. Bellver de Cerdanya· Balma de les Ovelles. Tremp· Roc del Rumbau o Roca dels Moros. Peramola

* si può visitare

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CATALUNYAPATRIMONIO IMMATERIALEELS CASTELLS - LE TORRI UMANE

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Els Castells - Le torri umane

Al motto di “Forza, equilibrio, valore e giudizio”, i castells (torri umane) costituiscono una delle manifestazioni culturali più autentiche e singolari d’Europa, con oltre 200 anni di storia.Nati nella regione di Tarragona, e più precisamente a Valls, i castells fanno la parte del leone nelle feste popolari e possono raggiungere anche i dieci piani. L’usanza dei castells ha conosciuto negli ultimi anni una grande espansione. Oggi si contano 7.000 praticanti, i castellers, che, suddivisi in 60 colles (squadre), “costruiscono” circa 16.000 torri umane all’anno.Questa tradizione unica al mondo è iscritta dal novembre del 2010 nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Nella dichiarazione di valore dell’UNESCO si legge che i castells “sono percepiti dai catalani come una parte integrante della loro identità culturale, tramandata di generazione in generazione, e trasmettono ai membri della comunità un senso di continuità, coesione sociale e solidarietà”.

CENTRE DE LA CULTURA POPULAR I TRADICIONALhttp://cultura.gencat.cat/cpt

Castellers de Vilafranca.Tres de Deu amb folre i manilles, carregat.

Festività di Sant Feliu. Vilafranca del Penedès.

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CATALUNYA CENTRALPATRIMONIO IMMATERIALE

La Patum de BergaLa festa della Patum di Berga è una manifestazione popolare la cui origine risale alle festività che accompagnavano le processioni del Corpus Christi nel Medioevo, e che ha conservato la mescolanza di radici profane e religiose. Si distingue dalle altre feste per la sua ricchezza e diversità, per la persistenza del teatro medievale di strada e per le sue componenti rituali.

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FESTA DELLA PATUM DI BERGA NELLACATALOGNA CENTRALE

La Patum de BergaBergawww.lapatum.catwww.bergueda.com/patum

La salvaguardia di questo patrimonio è una garanzia di tutela della diversità culturale.Nel mese di novembre 2005, la Patum di Berga, festa catalana millenaria e principale attrazione turistica di Berga e della sua regione, è stata riconosciuta come capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’umanità dall’UNESCO. La Patum non è semplicemente una serie di rappresentazioni parateatrali: ha componenti emozionali e sentimentali che soltanto chi ha partecipato alla manifestazione può capire.Inizia il giovedì del Corpus Domini e dura quattro giorni.

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CATALUNYA CENTRALI COSTA BRAVARISERVA DELLA BIOSFERA

Chiusa di Santa Fe del Montseny

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A Nel 1978 l’UNESCO ha inserito il Montseny nella rete mondiale di riserve della biosfera.Il Montseny è un mosaico di paesaggi mediterranei e centroeuropei. La sua biodiversità ha un valore universale che ha ispirato artisti, intellettuali e scienziati.Il parco è gestito dal Dipartimento degli spazi naturali della

Parco Naturale del Montsenywww.diba.cat/parcs/montseny.htm

Diputació de Barcelona (Consiglio provinciale di Barcellona) e dal Dipartimento dell’ambiente della Diputació de Girona (Consiglio provinciale di Girona).

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TERRES DE L’EBRERISERVA DELLA BIOSFERA

Il Parco Naturale del Delta dell’Ebro

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TER

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E La regione Terres de l’Ebre è stata dichiarata Riserva della Biosfera dall’UNESCO il 28 maggio 2013. La zona comprende il delta e il bacino dell’Ebro, e ospita nell’entroterra e sulla fascia costiera numerosi ecosistemi caratterizzati da un’eccezionale varietà di flora e fauna, come nel caso delle vaste spiagge o di aree naturali uniche, quali le montagne del parco naturale di Els Ports o il parco

Terres de l’Ebrewww.terresdelebre.travel

naturale del delta dell’Ebro. Il delta dell’Ebro è uno dei luoghi più interessanti d’Europa per il birdwatching, sia per la quantità che per la varietà delle specie di uccelli che lo popolano. Coperta in gran parte di risaie, la regione è una delle maggiori zone umide del Mediterraneo occidentale, che vanta una grande diversità biologica per la confluenza di acque marine, fluviali e sotterranee.

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