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Edizioni in camper È q u e l o c h e v e d i, è q u e l o c h e v iv i

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Edizioni

Edizioni

in camper

È quel o che vedi, è quel o che vivi

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a Catalogna, patrimonio dell’umanità. Un patrimonio che offre al pleinair opportunità singolari, preziose e sorprendenti per un turismo che si coniuga con tanti valori.

La costa con le sue celebri spiagge e con le sue acque limpide, l’entroterra con gli itinerari rurali, le strade del vino e le catene montuose che esercitano un richiamo di prim’ordine per gli amanti dell’outdoor.

Un territorio, insomma, con un’identità caratterizzata da più aspetti: un vero e proprio caleidoscopio che va dalla storia all’architettura, alla gastronomia, ai borghi, alle tradizioni, all’arte, ai capolavori di grandi architetti.

Interpretando questa realtà con gli occhi dell’abitar viaggiando, PleinAir vi offre una guida articolata in sei itinerari a misura del turista che esplora i luoghi a bordo di un camper o una caravan. Uno strumento editoriale che è al tempo stesso un invito a vivere da protagonisti un territorio, quello della Catalogna, che sa offrire motivazioni per il viaggio varie e sorprendenti come pochi altri.

Raffaele Jannucci

n pratica

Come arrivare

Dal confine italiano di Ventimiglia, la città di Barcellona dista poco più di 700 chilometri attraversando la Francia meridionale. Una comoda e veloce alternativa al tragitto autostradale è quella di imbarcare il camper su un traghetto dai porti di Genova (con la compagnia Grandi Navi Veloci), oppure da Savona, Livorno, Civitavecchia o Porto Torres (con Grimaldi Lines).

Guidare è un ottimo modo per esplorare la Catalogna. In auto, in camper, in motocicletta (e perché no in sella a una bici) puoi godere il viaggio al tuo ritmo e fermarti dove e quando vuoi. L’ampia rete stradale facilita la mobilità in tutta la regione, collegando le principali città con quelle più piccole e con le aree rurali.

Indirizzi utili

Ente del Turismo Catalano, Via Montebello 27, Milano; [email protected], www.catalunyaexperience.it

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4 I Catalogna in camper

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Indice degli itinerari

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Dalla Vall de Boí a TarragonaCatalogna, patrimonio dell’UmanitàPag. 6–9

Da Barcellona ai PireneiTra arte e naturaPag. 10–13

Dalla costa settentrionale alla Catalogna centraleFari, borghi e monasteriPag. 14–17

Dalle Terres de L’Ebre alla Costa BravaUn mare di meravigliePag. 18–23

Dal parco di Garraf al Delta dell’EbroLe vie del vino e del sacroPag. 24–27

Dai Pirenei a Cap de CreusMedioevo e modernismoPag. 28–33

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ossono essere tanti i motivi per un viaggio in Catalogna: il mare con spiagge e acque limpidissime, la montagna per arrampicate ed escursioni, la storia con i castelli, le cattedrali e i monasteri, o l’enogastronomia, con la cucina e gli ottimi vini. Sono questi i valori di un viaggio e di un’offerta cultu-rale unica, in una regione ricca di beni inseriti nel patrimonio dell’umanità dell’Unesco: dalla città di Tarragona alle tradi-zioni di festa e di fede di La Patum de Berga o dei Castellers, da Barcellona con le opere degli architetti Antoni Gaudí e Lluís Domènech i Montaner, alla sacralità del Monastero di Santa Maria de Poblet e all’arte romanica delle chiese della Vall de Boí.

Da qui, dalla Vall de Boí che ospita straordinarie testi-monianze di architettura romanica, inizia il nostro viaggio. Un ampio parcheggio permette di sostare con il camper e di accedere alla chiesa di Sant Climent de Taüll edificata nel 1123 a pianta basilicale su tre navate: la visita è corredata dalle proiezioni del videomapping degli affreschi e del Cristo Pantocratore.

Appena venti chilometri e si arriva a Pont de Suert, pic-colo borgo medievale a 841 metri di quota, sulla confluenza delle valli di Barravés, Boí e Castanesa. Sulle rive del fiume Noguera Ribagorçana, il Palazzo Abacial, antica residenza degli abbati del monastero cistercense di Santa Maria de Lavaix, ospita il Museo di Arte Sacra di Ribagorça e la sua col-lezione di arte e arredi religiosi.

Dalla Vall de Boí a Tarragona

In apertura la chiesa romanica di Sant Climent nel villaggio di Taüll, in Vall de Boí. Sotto, le acque del

fiume Noguera Pallaresa, nei dintorni di Pobla de Segur, si prestano agli

sport acquatici come l’hydrospeed (© Aventura Pirineus-Patronat de

Turisme del Pallars Sobirà).

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1Catalogna, patrimonio dell’Umanità

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Una veduta della città di Lleida, affacciata sul fiume Segre.

Poco più di un’ora di strada conduce a Pobla de Segur, sul fiume Noguera Pallaresa. Due porte di ingresso, quella di Orteu e quella di Parrau, introducono nei vicoli del cen-tro storico medievale con le case gentilizie e la Torre Mauri, edificio dalle forme moderniste e sede del Comune. L’Antico Frantoio, il Mulino, l’eremo duecentesco di Sant Miquel, la riserva naturale del Bernadot e la fonte della Figuereta sono parte della visita fino al Museo dei trasportatori di tronchi, atti-vità tradizionale di questi luoghi. La natura di questo territorio permette di praticare rafting, torrentismo, deltaplano e anche passeggiate a cavallo e trekking in fuoristrada.

Per chi sceglie la sosta libera, consigliamo l’Àrea d’Auto-caravanes La Pobla de Segur, in Avinguda del Camp de la Sala, a duecento metri dalla stazione dei treni da dove si può prendere lo storico Tren dels Llacs, il treno dei laghi, che per-corre le Terres di Lleida verso i laghi dei Prepirenei, da Lleida a Balaguer. Sono i laghi e la natura, e i paesaggi di El Montsec i protagonisti di un’esperienza indimenticabile su rotaia a bordo di treni panoramici.

In treno, o in camper, si può raggiungere Lleida e la cattedrale di Santa Maria, la Seu Vella, costruita tra 1203 e il 1278, in stile romanico e gotico, sull’altura che domina la città, poi trasformata in fortezza. Diverse sono le possibilità di sosta camper. Per il parcheggio consigliamo di fermarsi in Carrer del Riu Ebre 16, a una ventina di minuti a piedi dalla cattedrale (si veda anche l’itinerario n. 3).

Chilometri complessivi: 440Un viaggio attraverso parchi naturali, su strade di montagna non particolarmente impegnative per la guida del camper, scendendo fino alla Costa Daurada.Tempo di percorrenza e periodo ideale: 10 giorni, tra maggio e settembre Per apprezzare sia le piacevoli escursioni in montagna che il viaggio nella storia tra monasteri, chiese, castelli e siti archeologici e le mete costiere il momento migliore per questo itinerario è tra la primavera e l’autunno.

L’itinerario in breve

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8 I Catalogna in camper

In alto, le rovine del castello arabo di Siurana. Qui sopra, il centro

storico di Reus. A fronte, le rovine dell’anfiteatro romano a Tarragona.

L’itinerario prosegue verso El Priorat, la regione del vino. Un’ora e mezza di strada viaggiando tra terrazzamenti di vigneti, pareti rocciose e il letto del fiume Siurana, nella Costa Daurada: è il paesaggio ai piedi della catena del Montsant. Qui l’ardesia ha dato il giusto sapore al vino Priorat, denso, forte e persistente nelle varietà del rosso Carinyena e Garnatxa, con gradazione alcolica fra i 13 e i 14 gradi. Per gli appassionati di enologia c’è il tour delle cantine, possibile anche a cavallo, con assaggio di vini, alcuni di produzione biologica.

Prima di Tarragona, una breve deviazione conduce a Montblanc, borgo medievale che mantiene intatta la cinta muraria entro cui si trovano la chiesa arcipretale di Santa Maria la Major, in stile gotico quattrocentesco, la chiesa di Sant Miquel e la chiesa di Sant Marçal, oltre al Palazzo Reale, al Palazzo del Castlà, alla casa Alenyà e alla casa Desclergue. La più vicina area per la sosta camper, l’Area de Autocaravanas Sam, si trova in Avinguda de Lluís Companys, a una ventina di minuti a piedi dal centro storico.

Da Montblanc un’oretta di strada per il villaggio di Siurana con le rovine di un castello arabo della Reconquista spagnola. Il paese è posto a oltre 700 metri di altitudine ed è famoso per le pareti verticali di roccia calcarea, gialla e grigia. Palestra impegnativa per i climbers, è una delle falesie più famose della Spagna e del mondo con oltre 200 vie di arrampicata in tutti gli stili.

Ritornando verso sud, Reus è città gioiello del Mediterraneo, a poco più di dieci chilometri da Tarragona. Qui è nato l’archi-tetto catalano Antoni Gaudí e qui ha trascorso i primi sedici anni della sua vita. Si può far visita alla casa natale e alla strada a lui intitolata, Carrer Gaudí. Nel Centro Gaudí, attraverso audio-visivi multimediali, si ripercorre la formazione dell’artista con i modelli delle sue creazioni architettoniche.

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Un grande assaggio di architettura modernista è parte della visita all’Istituto Pere Mata, alla Casa Navàs o alla Casa Rull. A Reus si può degustare un ottimo vermut catalano a base di un infuso, a freddo, di oltre cento erbe e spezie in una miscela di acqua, alcol e vino bianco. Un giusto equilibrio di sapori che, con l’aggiunta dello zucchero caramellato, si tra-sforma in vermut rosso.

Sembra un rito d’altri tempi l’aperitivo prima di pranzo: vermut e tapas su una delle terrazze della Piazza del Mercadal de Reus. Al Museu del Vermut è esposta una collezione pri-vata di milletrecento bottiglie e tremila etichette.

Per chi è in cerca di una carica di adrenalina, il parco PortAventura World dista appena otto chilometri ed è uno dei maggiori parchi di divertimento in Europa con otto aree tematiche e montagne russe; e se il caldo estivo si fa sentire, c’è il PortAventura Caribe Aquatic Park con vertiginosi scivoli d’acqua (si veda l’itinerario n. 5).

Da Reus a Tarragona: venti minuti di strada sono un vero viaggio nel passato, un salto indietro di duemila anni di storia. Le mura, il circo, l’anfiteatro, che poteva accogliere oltre dodi-cimila persone, e l’acquedotto – patrimonio Unesco – testi-moniano ancora oggi l’importanza di quella che fu la capitale della Spagna settentrionale nell’Impero Romano. Anche la città medievale merita una visita: la cattedrale di Santa Maria sorge dove c’era l’antico tempio di Giove. Passeggiare sotto le arcate della via Merceria, o lungo la via de Cavallers, tra la Rambla Vella e la Rambla Nova, fino al Passeig de les Palmeres e al belve-dere del Balcó del Mediterrani completa il viaggio a Tarragona.

Da qui il panorama spazia sulla spiaggia di El Miracle e sulla Costa Daurada con i profumi del mare e piatti in cui non pos-sono mancare il pesce del quartiere Serrallo, i gamberoni di San Carlos de la Ràpita o i crostacei di Cambrils.

n pratica

Campeggi• El Pont de Suert

Càmping del Remei, Carretera Vall de Boi km 1,5 1.5, www.campingdelremei.com

• Can Roig, Carretera Boí km 1, www.campingcanroig.com

• Pobla de Segur Collegats, Carretera N-260 306, www.collegats.cat

• Àger Vall d’Àger, Carrer Afores, www.campingager.com

• Montblanc Montblanc Park, Carretera Prenafeta km 1,8, www.montblancpark.com

• Siurana Camping Siurana, Carrer Coll de Ginebre, www.campingsiurana.com

• Cunit Mar de Cunit, Avinguda Tarragona 146

• Tarragona Caledonia, Carretera N-340 km 1172, www.campingcaledonia.com

• La Pineda, Carretera Tarragona-Salou km 5

Indirizzi utili• Ente turistico della Valle

di Boí, www.vallboi.cat• Centro romanico della Valle

di Boí, www.centreromanic.com• Ente turistico del Priorat,

www.turismepriorat.org• Ufficio turistico di Lleida,

www.turismedelleida.cat• Ufficio turistico di Siurana,

www.turismesiurana.org• Ufficio turistico di la Pobla de

Segur, www.lapobladesegur.cat• Tren dels Lacs,

www.trendelsllacs.cat• Ente turistico del Montsec,

www.montsec.cat• Ufficio turistico di Tarragona,

www.tarragonaturisme.cat

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10 I Catalogna in camper

etropoli e città d’arte, sospesa tra il passato e la modernità, centro culturale in cui l’architettura è parte dell’iden-tità di una regione. Barcellona in sé rappresenta la Catalogna e per chi viene in camper – via terra passando per la Francia, o via mare a bordo di un traghetto – è la porta d’ingresso per tutta la Spagna. Dal porto costeggiamo la ciutat vella seguendo le indicazioni verso il Port Olímpic e la Barceloneta. L’area sosta camper è il Citystop in Rambla Guipúzcoa n. 163-185, all’in-terno di un parcheggio per camion e bus (essenziale, ma sor-vegliata e vicina alla linea dei tram che porta in centro).

La visita può partire da Plaça Catalunya e da La Rambla. Una breve deviazione conduce al Palazzo della Virreina, con accanto il grande Mercato della Boqueria. La Rambla si ferma al cospetto della statua di Cristoforo Colombo, che con il dito indica il mare e il Port Vell, o meglio il Moll d’Espanya e il lun-gomare che si estende per tutta la Barceloneta.

Per godere del panorama di tutta la città si può salire a Montjuïc, il piccolo monte situato vicino al porto, sulla cima del quale si trovano il Castell de Montjuïc e gli impianti sportivi dei Giochi Olimpici. Se si attraversa il parco s’incontra il Museo Nazionale d’Arte della Catalogna o MNAC, costruito negli anni Venti per ospitare l’Esposizione Universale. Da qui – percor-rendo una scalinata che affianca un gioco d’acqua dal partico-lare effetto scenografico – si scende a Plaça de les Cascades e alla vicina Font màgica, il cui spettacolo si può ammirare con le luci di sera. È questa la Barcellona che si apre fino a Plaça Espanya e che introduce al modernismo e alle architetture di Antoni Gaudí con ben sette siti, patrimonio dell’umanità, da Park Güell al Palazzo Güell, da Casa Milà a Casa Vicens, da Casa Batlló alla Sagrada Família.

Tra arte e natura2

In apertura, una suggestiva veduta notturna di Barcellona (© Nuria Puentes-Agència Catalana de Turisme). Qui sopra,

un interno del Museo Nazionale d’Arte della Catalogna (© Imagen M.A.S.-Agència Catalana de Turisme). Nel dettaglio tondo,

il Recinto Modernista di Sant Pau (© Ángel Herrero Varela-Agència Catalana

de Turisme). A fronte, la Sagrada Família (© Edgar De Puy Fuentes-Agència Catalana

de Turisme).

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Da Barcellona ai Pirenei

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Palazzo Güell è a pochi passi da La Rambla. Con i suoi richiami neogotici e i colori scuri, e l’uso di pietra, legno, vetro, ferro battuto, miscelati ed integrati nelle forme più ori-ginali, è uno dei primi esempi di Art Nouveau applicata all’ar-chitettura domestica. Per raggiungere il Park Güell bisogna fare un po’ di salita fino alla cima della collina rocciosa, da cui la vista spazia su Barcellona e sui tetti delle case del quartiere di Gràcia. Lo stesso Gaudí qui visse dal 1906 al 1926, anno della sua morte e data in cui tutta l’area diventò giardino municipale e parco urbano.

La Casa Vicens, sul Carrer de les Carolines, ci ricorda l’archi-tettura mudejar secondo i canoni di Gaudí ispirati a elementi gotici e ad uno stile mediterraneo, accostando azulejos a mattoni e a pietra grezza, con motivi verticali e a scacchiera. Anche Casa Batlló porta il segno inconfondibile della novità nel quartiere modernista dell’Eixample: un palazzo stretto e slanciato, con ben otto piani, e una facciata con le ceramiche iridescenti che generano effetti luministici solari e mediterranei.

Tra le altre case di Gaudí, La Pedrera si distingue per la pie-tra grigia della facciata, con nove piani e oltre 1.300 metri qua-dri per piano, tra geometrie ed elementi naturalistici.

La Sagrada Família è considerata uno dei simboli della città, oltre che il capolavoro rappresentativo di Gaudí, ancora oggi incompleto. Per accedere alla meta più visitata di Barcellona conviene prenotare i biglietti in tempo utile e acquistarli online.

Opera dell’architetto Lluís Domènech i Montaner e patri-monio Unesco sono il Palau de la Música Catalana, auditorium modernista con struttura metallica e vetro, nel quartiere del Born, e il recinto modernista più grande d’Europa conservato nel complesso dell’Hospital di Sant Pau.

Chilometri complessivi: 360 La proposta si snoda da Barcellona ai Pirenei. Per la parte montana, con mete a oltre 1.000 metri di altezza, è bene verificare preventivamente l’accessibilità delle strade in relazione alle dimensioni del proprio veicolo ricreazionale.Tempo di percorrenza e periodo ideale: 10 giorni, tra aprile e ottobreLa durata del viaggio è legata principalmente a quanti giorni si intende trascorrere a Barcellona. Le altre tappe sono parte di un’esperienza di viaggio che accompagna nei parchi naturali e al cospetto di antichi monasteri.

L’itinerario in breve

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12 I Catalogna in camper

Da Barcellona il villaggio di Santa Coloma de Cervelló, distante trenta chilometri, merita una tappa per far visita alla Cripta de la Colònia Güell, una chiesa che richiama, con le nervature del soffitto, i rami di una foresta. L’edificio faceva parte della colonia tessile, una sorta di città dell’utopia voluta da Eusebi Güell, il mecenate di Gaudí, e venne consacrata il 3 novembre 1915 al Sacro Cuore di Gesù. Dal 2005 è inserita nel Patrimonio Unesco.

Venti chilometri e si giunge al monastero di Sant Cugat del Vallès, risalente all’anno Mille e riconoscibile dal grande rosone della facciata. Al suo interno sono da vedere il chiostro romanico, con oltre settanta capitelli decorati da differenti motivi religiosi e profani, e la Sala Capitolare.

Tappa successiva è Terrassa, città industriale dedicata al tessile, di cui si conserva memoria nel Museu Tèxtil; il Museu de la Ciència i la Tècnica de Catalunya, ospitato in un’ex stabi-limento (el Vapor Aymerich, Amat i Jover) progettato da Lluís Muncunill i Parellada, è considerato uno dei maggiori esempi di architettura moderna della Catalogna.

La città è circondata dai rilievi dei parchi naturali di Muntanya de Montserrat e Sant Llorenç del Munt i L´Obac. Nel centro storico si trovano le tre chiese visigotiche del V secolo, Sant Pere, Sant Miquel i Santa Maria, distrutte dagli Arabi e ricostruite nelle forme romaniche. Il medioevo è riconoscibile anche nella Torre del Palau, alta 29 metri, e nel Castell-Cartoixa de Vallparadís, detto anche di Egara, che ospita il Museu Municipal d’Art.

Lasciata la città ci immergiamo nei fitti boschi del Parco Naturale di Sant Llorenç del Munt i l’Obac. Nel mezzo dell’area protetta e in cima alla vetta de La Mola si trova il monastero benedettino di Sant Llorenç del Munt, la cui strut-tura originale risale all’anno 1100. Salendo la montagna, i panorami da La Mola, con i suoi 1.104 metri di altezza, garanti-scono una vista spettacolare.

Scendendo da La Mola, dopo diciotto chilometri ci fer-miamo a Talamanca , piccolo villaggio dall ’atmosfera

In alto e qui sopra, un suggestivo panorama sul Montserrat e una veduta del

parco naturale del Cadí-Moxeiro (© Sergi Boixader-Agència Catalana de Turisme). A fronte e dall’alto, il monastero di Món

Sant Benet a Navarcles (© Lluis Carro-Agència Catalana de Turisme), il chiostro

romanico della cattedrale della Seu d’Urgell (© Nano Cañas-Agència

Catalana de Turisme) e il monastero di Santa Maria a Gerri de la Sal (© Agència

Catalana de Turisme).

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tranquilla, con le strade strette e le case in pietra. Ci vogliono quaranta minuti per percorrere i sedici chilometri di strada che ci separano da Navarcles (l’area di sosta camper muni-cipale si trova nel Carrer de la Font de la Cura, a cinquecento metri dal centro storico) e dal centro culturale di Món Sant Benet, ambientato nel complesso di un monastero medievale.

I Pirenei della Catalogna non sono molto lontani. Da Santa Maria de Merlès e dalle sue tre chiese storiche, Borredà dista all’incirca cinquanta minuti ed è molto frequentata dagli amanti di attività outdoor quali la mountain bike e l’escursionismo.

L’itinerario continua nel cuore dei Pirenei catalani; con oltre un’ora di strada si è nel bel mezzo del Parco Naturale del Cadí-Moixeró, imponente barriera montuosa formata da due cordigliere situate tra i 900 e i 2.648 metri d’altitudine, tra vallate profonde con rocce vulcaniche, grotte, corsi d’acqua e oltre quattrocento chilometri di sentieri segnalati. A sud-ovest del parco si estende il sito naturale di interesse nazionale del Pedraforca, che attira scalatori da tutto il mondo.

Un’ora e mezza di strada e ottanta chilometri sono necessari per raggiungere La Seu d’Urgell, località ideale per godere attività come il rafting, la canoa o il mountain biking. Dal punto sosta camper in Avinguda del Cami ral de Cerdanya si raggiunge in dieci minuti il centro storico con la cattedrale di Santa Maria, costruita in stile romanico lombardo, il Museo Diocesano e il Barri Gòtic, una fortezza medievale con la Ciutadella, la Torre di Solsona e il Castell di origine romana.

Da qui in poco più di un’ora siamo a Gerri de la Sal, nota per le miniere di sale. La Casa del Sale e il Museo di Gerri de la Sal raccontano la storia della produzione del salgemma. A pochi minuti sorge il Monastero di Santa Maria, sulla sponda opposta del fiume Noguera Pallaresa, che fu l’abbazia più importante della zona. Da qui possiamo proseguire il viaggio lungo i Pirenei (si veda l’itinerario n. 6) o, in poco più di due ore, tornare sulla costa rientrando a Barcellona.

n pratica

Campeggi• Talamanca Camping La Tatgera,

Carretera BV-1221 km 29+600, campinglatatgera.wix.com/la-tatgera

• Borredà Camping Campalans, Carretera Borredà-Sant Jaume de Frontanyà km 1+500, www.campalans.net

Indirizzi utili• Visit Barcelona,

www.barcelonaturisme.com• Comune di Terrassa,

www.terrassa.cat• Ufficio del Turismo di Talamanca,

www.turismetalamanca.com• Comune di Navarcles,

www.navarcles.cat• Ufficio del Turismo della

Seu d’Urgell, www.turismeseu.com

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14 I Catalogna in camper

l promontorio più orientale della Catalogna è Cap de Creus, il Capo delle Croci. Da qui, dalla Costa Brava, sel-vaggia e sferzata dal vento, punteremo verso gli altopiani dell’entroterra.

Dal Faro di Cap de Creus il panorama si allarga sulla costa fino a Cadaqués (si veda l’itinerario n. 6), otto chilometri più in là, mentre più a nord c’è El Port de la Selva, fino a qualche anno fa villaggio di pescatori.

Circa venticinque chilometri più a est, da vedere l’impo-nente monastero benedettino di Sant Pere de Rodes, a 500 metri di altezza. Venne costruito a partire dal 1022 e mostra la chiesa, il chiostro, il campanile e la torre di difesa.

Mezz’ora di strada e si è a Roses, cittadella cinquecentesca con le mura a guardia del mare. Il Castell de la Trinitat domina il golfo di Roses, e la ciutadella rinascimentale custodisce i resti della città greca e romana. Da qui si entra nel Parco Naturale di Cap de Creus (si veda anche l’itinerario n. 4), meta di escursioni e passeggiate.

Ci vuole un’altra ora per raggiungere Peralada (da visitare il castello trecentesco, la biblioteca e la pinacoteca); dieci chi-lometri e si è a Figueres, la capitale dell’Alt Empordà e città natale di Salvador Dalí (si veda l’itinerario n. 6).

Riportandoci sulla costa, a Begur, il parcheggio adatto anche ai camper è poco distante dal paese, nell’Aparcament de Sa Vinya, in Carrer Carles d’Homs n. 4. Il borgo cittadino è sovrastato dai resti delle antiche mura e delle torri del castello rinascimentale. Il quartiere dei pescatori di Aiguablava è

Fari, borghi e monasteri

In apertura, il faro di Cap de Creus, Qui sopra, il pittoresco borgo di

Cadaqués; nel tondo, una veduta di Figueres: spiccano il campanile e la

cupola della cattedrale.

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3 Dalla costa settentrionale alla Catalogna centrale

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L’ampia insenatura su cui affaccia Begur.

caratteristico; chi ama camminare può percorrere i sentieri che da Sa Riera portano a Platja de Pals passando per Cala del Rei e la spiaggia naturista di Illa Roja.

Attraversando un paesaggio di dune, paludi e risaie, in meno di un quarto d’ora di strada si arriva all’incantevole borgo di Pals, edificato a ridosso di una collina e considerato sito d’interesse storico. Per il parcheggio in paese, l’Aparca-ment, in Camí Fondo n. 5, è a poco più di mezz’ora a piedi dal centro. Tra le case si erge la Torre de les Hores, costruita nel 1100: è tutto ciò che resta del castello e delle mura. La passeg-giata ci guida fino al belvedere Josep Pla: qui il panorama spa-zia sulle Isole Medes, sul massiccio del Montgrí, fino a Canigó e alla Sierra de l’Albera.

Ci dirigiamo ora nell’entroterra e dopo una tappa a Girona (si veda l’itinerario n. 6) puntiamo a La Vall d’en Bas, a un cen-tinaio di chilometri da Pals, paese immerso in un paesaggio tra montagne, pianura e ruscelli. Dopo una sosta a Rupit i Pruit, borgo medievale con le strade di ardesia e i balconi in fiore, il viaggio prosegue verso Vic, dove si può sostare nell’Àrea Municipal de Vic, in Carrer de la Fura. La città è tutta una scoperta: dal tempio romano, perfettamente conser-vato, alla cattedrale romanica e gotica di Sant Pere, al Museo Episcopale e al ponte di Queralt, sul fiume Mèder. Il centro storico è incantevole, specie nella Plaça Major, la più grande piazza porticata della Catalogna.

Per scendere nelle viscere della Catalogna si può puntare, a un’ora di distanza da Vic, verso Cardona. Per il parcheggio

Chilometri complessivi: 520Un itinerario fra la costa e l’entroterra da percorrere su strade che non prevedono difficoltà particolari per la guida del camper.Tempo di percorrenza e periodo ideale: 10 giorni, tra maggio e settembre Un viaggio da effettuare tra la primavera l’estate: tra spiagge, scogliere e borghi di pescatori, passando per dune, paludi e risaie, si risale fino in collina toccando città e d’arte, borghi medievali e castelli.

L’itinerario in breve

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16 I Catalogna in camper

o la sosta del camper, lo spazio vicino al Camp de Futbol de Cardona, in Carretera de la Mina, può essere un buon approdo, poco distante dal centro storico e a venti minuti a piedi dal Castello e dalla Muntanya de Sal, la montagna di salgemma. La visita alle gallerie si effettua equipaggiati con casco da miniera e luce fino alla statua di Santa Barbara, protettrice dei minatori.

Il castello domina la collina ed è un caratteristico esempio di romanico catalano in cui spiccano la Torre della Minyona, la cappella di Sant Ramon Nonat, e la Collegiata di Sant Vicenç, dell’anno 1000, con la maestosa navata centrale alta 20 metri.

Quaranta minuti di strada e si giunge a Manresa, in cui già si intravedono i profili rocciosi del Parco Naturale Muntanya de Montserrat. Sulla città domina la Basílica de Santa Maria de Manresa (la Seu), con dipinti di pittura gotica catalana. Le otto campate del Pont Vell permettono di superare il fiume Cardener e di arrivare al complesso architettonico della Santa Cova, la grotta in cui Sant’Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, scoprì la sua vocazione religiosa e trovò ispirazione per scrivere gli Esercizi Spirituali nel 1522.

In camper potremmo metterci sul Cammino Ignaziano, un itinerario sulle orme di Sant’Ignazio di Loyola dalla casa natale, nei Paesi Baschi, fino a Manresa e Montserrat, che ne segnano la fine. Monistrol de Montserrat, a mezz’ora di strada, è il punto di partenza per visitare il monastero benedettino di Santa Maria che sembra venir fuori dalla Santa Montagna del Montserrat, il monte dentellato, impressionante e surreale (la vetta più alta arriva a 1.236 metri).

Col camper si può sostare nel parcheggio gratuito in Carrer de Julia Fuchs, a Monistrol de Montserrat, vicino alla stazione del treno a cremagliera per il monastero. È il monastero della Moreneta, la Vergine Nera, scultura in legno del 1100 e patrona della Catalogna. Il complesso, che oggi accoglie

In alto e qui sopra, la città di Cardona e il cosiddetto ponte del Diavolo che

attraversa il fiume Carderer. Sotto, una veduta di Manresa e la cattedrale

vecchia a Lleida. A fronte, il monastero di Montserrat.

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Catalogna in camper I 17

un’ottantina di monaci, risale al 1025 e venne fondato per ricordare l’apparizione della Madonna e il ritrovamento della statua. La visita comprende il Museo di Montserrat e la Basilica ricostruita a partire dal 1858. Vale la pena ascoltare il coro di voci bianche della Scuola di Canto di Montserrat, la “Escolania de Montserrat” o salire, con il Santa Cova Funicular, al luogo dove venne ritrovata la scultura.

Il Funicular de Sant Joan parte dal monastero, a quota 725 metri, e permette di salire oltre i 1.000 metri fino alla cappella di Sant Joan e, con un’ora di camminata, tra pinnacoli di roc-cia, permette di raggiungere la vetta del Montserrat per un panorama mozzafiato.

In mezz’ora di strada, col camper si arriva a Igualada, una città che molti anni fa era conosciuta per la fiorente industria della conciatura della pelle. Oggi questa attività viene presen-tata nel Museu de la Pell d’Igualada con i macchinari dell’epoca.

Sessanta chilometri e si giunge al borgo medievale di Guimerà, noto per le coltivazioni di cereali e ulivi, mentre dopo altri sessanti chilometri c’è Lleida, nel centro della pia-nura del fiume Segre. Nella parte antica della città, su una collina si erge la Cattedrale Vecchia o Seu Vella, nelle forme romaniche e gotiche, con il chiostro su cui spicca il campanile, e attorno le rovine dell’antica muraglia che un tempo cingeva la città fino a La Suda, la fortezza araba del IX secolo (si veda anche l’itinerario n. 1). Dall’altra parte del paese, a mezz’ora di cammino, c’è il Castell de Gardeny, monastero fortificato dei cavalieri templari.

La passeggiata nel centro storico tocca la piazza della Paeria con il Municipio, la cattedrale e l’antico Hospital de Santa María. A questo punto il viaggio in Catalogna centrale può continuare verso Saragozza, sulla strada per Madrid, o verso la Serra del Montsec, in direzione della Francia, oppure ritornare sulla costa, a Barcellona.

n pratica

Campeggi• Port de la Selva Port de la Selva,

Carretera Port-Cadaqués, www.campingselva.com

• Cadaqués Cadaqués, Avinguda Salvador Dalí 23, www.campingcadaques.com

• Castelló d’Empuries Camping Castell Mar, Carretera Roses-Figueres Platja de la Rubina km 40+500, www.camping-castellmar.com

• Begur Camping Begur, Carretera d’Esclanyà 4, www.campingbegur.com

• Pals Cypsela Resort, Carretera Pals-Platja 3, www.cypsela.com

• Interpals, Avinguda Mediterrània km 4+500, www.interpals.com

• Mas Patoxas, Carretera Palafrugell-Pals km 339, www.campingmaspatoxas.com

• Vic Lluçanès, Carretera C-154 Vic-Gironella km 19, www.campingllucanes.com

• Rupit i Pruit Camping Rupit, Carretera Vic-Olot km 31+450, www.rupit.com

• Cardona Cal Paradís, Ctra. C-55 km 50, www.campingcalparadis.com

Indirizzi utili• Teatro Museo Dalí, Figueres,

www.salvador-dali.org• Ente turistico di Peralada,

www.peralada.org• Ente turistico di La Vall d’en Bas,

www.vallbas.cat• Cammino Ignaziano,

www.caminoignaciano.org• Ente turistico di Montserrat,

www.montserratvisita.com/it• Ente turistico di Igualada,

www.igualada.cat• Ente turistico di Lleida,

www.turismedelleida.cat

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18 I Catalogna in camper

In apertura e qui sopra, due suggestioni dal parco naturale del delta dell’Ebro:

fenicotteri rosa in volo (© Ferran Aguilar-Agència Catalana de Turisme) e una

passerella in legno per la visita al sistema dunale (© Cermeron Romero-Agència

Catalana de Turisme). Nel dettaglio tondo, le pitture rupestri della Serra de Godall, nei

pressi di Ulldecona (© Miguel Raurich-Agència Catalana de Turisme).

n viaggio in camper a ritmo lento alla scoperta delle spiagge, delle città d’arte e dei pittoreschi villaggi che impre-ziosiscono la costa catalana.

Si parte da Ulldecona, tipica città catalana nelle Terres de l’Ebre, dove il segno lasciato dalla storia si apprezza grazie al castello medievale e alle pitture rupestri. L’Ufficio Turistico è ospitato in un antico frantoio la cui macina risale al 1923: l’esposizione di oli d’oliva locali ricorda la tradizione contadina di Ulldecona. Merita una visita anche il Museu Natural de les Oliveres Mil·lenàries de L’Arión per conoscere la storia degli ulivi secolari della zona. Il castello medievale domina dall’alto la Serra de Godall: qui si possono visitare i resti archeologici dell’insediamento arabo e della successiva presenza dell’Or-dine ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme.

Le pitture rupestri della Serra de Godall, a pochi chilome-tri dal centro di Ulldecona, sono state dichiarate dall’Unesco patrimonio dell’umanità: oltre quattrocento pitture risalenti all’età del Neolitico rappresentano scene rituali e di caccia. Il Centro di interpretazione delle pitture rupestri nell’Ermita de la Pietat, attraverso fotografie e immagini multimediali, permette di conoscere le figure raffigurate e di organizzare una visita alle tredici caverne. Il mare dista meno di un quarto d’ora di strada, con le spiagge di Les Cases d’Alcanar, Sant Carles de la Ràpita e la costa intorno al delta del fiume Ebro e il suo Parco Naturale, dove poter osservare i fenicotteri.

Un mare di meraviglie

U

4 Dalle Terres de l’Ebre alla Costa Brava

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Catalogna in camper I 19

Sopra e qui sotto, il litorale e uno scorcio di Cambrils (© Patronat de Turisme de Cambrils).

A trentacinque minuti dalla cittadina si trova il parco naturale del Delta dell’Ebro, dove vivono oltre trecentotrenta diverse specie di uccelli: la Casa de Fusta è centro informa-zioni e museo ornitologico. I paesaggi della terra del Delta dell’Ebro cambiano con le stagioni e con il variare delle col-tivazioni: si passa dal riso alla frutta e agli ortaggi. A Riumar, dove il fiume incontra il mare sulla punta del Garxal, occorre percorrere la passerella per raggiungere la spiaggia, creata per tutelare le piccole dune a ridosso del litorale (è uno dei pochi sistemi dunali della Catalogna).

Da qui in tre quarti d’ora si arriva in Costa Daurada, nota per le sue spiagge di sabbia dorata e per le acque cristalline e incontaminate; tra paesaggi naturali e baie nascoste sono tante le opportunità di sosta e campeggi attrezzati. Dalla cittadina di L’Hospitalet de L’Infant dista pochi minuti la spiaggia naturista di El Torn, lunga 1.400 metri e larga circa 70, in posizione isolata e luogo ideale per rilassarsi in acque calde e tranquille.

Pochi minuti e s’incontra Cala de les Sirenes, sul tratto di costa di Miami Platja (lunga 180 metri), dalle sabbie soffici e dal fondale irregolare e circondata da rocce, alberi di pino e arbusti. Anche Cambrils vanta un lungo litorale baciato dal sole: per oltre un chilometro e mezzo si estende la Platja de Vilafortuny, collegata alla Platja del Regueral, luogo ideale per le vacanze in famiglia. I più piccoli apprezzano anche il

Chilometri complessivi: 500 Un itinerario da percorrere in pianura seguendo la linea della costa: non ci sono pertanto particolari accorgimenti per la guida in camper.Tempo di percorrenza e periodo ideale: 10 giorni, tra aprile e ottobreUna proposta di viaggio improntata al relax che offre l’occasione di godere delle località balneari tra la Costa Daurada e la Costa Brava.

L’itinerario in breveUn mare di meraviglie

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Parc del Pinaret, quattro ettari e mezzo di terreno con aree giochi dedicate e spazi per eventi e attività all’aperto. 

In sella alla dueruote si può raggiungere Salou e la Platja Llarga, seicento metri di sabbia a pochi passi dal centro abi-tato. In serata spettacoli di luce, acqua e musica vivacizzano le fontane del Passeig Jaume I. Il Bosc Aventura è un grande parco con oltre ottomila metri quadrati e funi sospese, anche di ottanta metri, con percorsi tra gli alberi. Per chi cerca emo-zioni e adrenalina c’è anche PortAventura World, uno dei parchi di divertimento più importanti d’Europa. Due parchi a tema e un parco acquatico con spiaggia annessa, impianti sportivi e attività all’aria aperta con Port Aventura Caribe Aquatic Park e Ferrari Land. Port Aventura World è organizzato su sei aree tematiche: si va dal magico villaggio di pescatori, tipico del Mediterraneo, ai paradisi tropicali della Polinesia, alla maestosa Cina imperiale, al Messico dell’era precolombiana, e al vecchio far west americano e all’area SésamoAventura, per i più piccoli.  Per i più coraggiosi ci sono le montagne russe, come il Dragon Khan dove si raggiunge la velocità di 105 chilometri orari.

Poco distante anche Tarragona (si veda l’itinerario n. 1), l’antica Tarraco romana e oggi patrimonio dell’umanità dell’U-nesco, offre ampie spiagge come la Platja del Miracle (lunga 500 metri e larga 70) il cui fondale degrada dolcemente. Tra le altre spiagge ci sono l’Arrabassada, dotata di passerella per l’accesso dei disabili e ampio parcheggio; e poco oltre, un po’ isolate, Cala Fonda, Cala Roca Plana e Platja de la Móra.

Nelle foto grandi in alto e a fronte, la spiaggia di Cala Pola e il borgo medievale fortificato di Tossa de Mar (© Pere Duran-

Arxiu Imatges PTCBG-Patronat de Turisme de Costa Brava). Qui sopra, Platja Llarga a Salou (© Rafel Lopez-Patronat de Turisme

de Salou). In basso, il porto turistico di Sitges (© Miguel Angel Alvarez-Agència

Catalana de Turisme). Nel dettaglio a fronte, il litorale della Costa Brava

(© Servicios Editoriales Georama-Agència Catalana de Turisme).

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Catalogna in camper I 21

Tra le spiagge più belle a nord di Tarragona c’è la Platja de Tamarit, circondata da pini e dominata dall’omonimo castello. È lunga 1.750 metri e larga 45 ed è poco distante dalla Riserva Naturale del delta del fiume Gaià, che accoglie diverse specie di uccelli. La spiaggia di Altafulla, con i suoi 1.100 metri di lun-ghezza, è Bandiera Blu, garanzia di un mare cristallino, si trova a poca distanza da Cala de Canyadell, riparata da un piccolo bosco. E ancora, Coma-Ruga, Calafell e Cunit sono cittadine sul mare, con chilometri di spiagge caratterizzate dalla sabbia fine e fondali bassi, adatte alle famiglie.

Sessanta chilometri ci separano da Sitges: le sue celebri spiagge (sono ben diciassette) l’hanno resa una meta turistica di fama internazionale. Fra i principali eventi c’è sicuramente il Sitges Film Festival che si si svolge nel mese di ottobre, dedi-cato al cinema fantastico.

Barcellona (si veda l’itinerario n. 2) è a meno di un’ora di strada e per arrivarci occorre passare dal Delta del Llobregat. Superata Barcellona, seguiamo la costa per altri settanta chilo-metri fino ad arrivare a Blanes: si entra ora nella Costa Brava, naturale e selvaggia, tra montagna e mare. La sosta camper nel vecchio villaggio di pescatori è occasione di una visita del centro storico e del lungomare sul quale si affaccia un rigo-glioso giardino botanico e da cui parte la passeggiata che si inoltra sulla collina di San Joan fino al castello.

In mezz’ora si raggiunge Tossa de Mar, borgo medievale fortificato dalle cui mura e torri si gode di un ampio panorama

n pratica

Indirizzi utili• Consorzio per la protezione e la

gestione delle aree naturali del delta del LLobergat, www.deltallobregat.cat

• Ufficio turistico di Ulldecona, turismeulldecona.com

• Ufficio turistico di Salou, www.visitsalou.eu

• Ufficio turistico di Tarragona, www.tarragonaturisme.cat

• Ufficio turistico di Sitges, www.gositges.it

• Ufficio turistico di Blanes, www.blanescostabrava.cat

• Ufficio turistico di Palamós, www.visitpalamos.cat

• Ufficio turistico di Begur, www.visitbegur.cat

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22 I Catalogna in camper

su Platja Gran e su Platja d’es Codolar. Da qui distano meno di sei chilometri, le spiagge di Cala Futadera, dalle acque color turchese, Cala Giverola, Cala Pola, Cala Bona e Mar Menuda. In paese è da visitare il Museu Municipal, il museo arche-ologico, che mette in mostra anche opere di artisti amici di Marc Chagall, che definiva il paese “paradiso azzurro”; il pit-tore abitò qui per un periodo e ne rimase incantato. Nei pressi dell’ufficio turistico si trovano anche i resti della Villa Romana dels Ametllers.

Palamós, a una cinquantina di chilometri, sfoggia grotte, spiagge e acque cristalline. Il borgo antico – da Porta Bo al quartiere del porto – è stato dichiarato patrimonio culturale di importanza nazionale. Nei dintorni meritano una visita il giardino botanico, il Castello di Cap Roig e il villaggio iberico di San Sebastià de la Guaita. Per la sosta camper suggeriamo il Camper Park, su Camí Vell de la Fosca 18, ben attrezzato con tutti i servizi. Calella de Palafrugell, poco più a est, è un piccolo villaggio con le case bianche e le incantevoli calette.

In venti minuti e si giunge a Begur e, in altri dieci minuti, a Pals (per entrambe le località si veda l’itinerario n. 3). Spostandosi verso la costa s’incontra la Cala de Sa Tuna, con acque limpide e trasparenti, le grotte di Fornells e la spiag-gia di Aiguablava. La città di L’Escala dista trenta chilome-tri: merita una visita la spiaggia del Golf de Roses che gode di un bel panorama sulle montagne. L’area sosta camper che si trova su Ronda dels Oficis 3 può ospitare fino a due

In alto, il villaggio di Palamós (© Oscar Vall-Patronat de Costa Brava). Qui sopra,

uno scorcio di Sant Martí d’Empúries (© MariaGeli i Pilar Planagumà-Patronat

de Costa Brava). A fronte, il Cami de Ronda - un panoramico sentiero

escursionistico - nei pressi di Roses (© Oriol Clavera-Agència Catalana

de Turisme).

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Catalogna in camper I 23

veicoli. Sul lungomare troviamo la statua del Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry, mentre spostandosi verso Sant Martí d’Empúries s’incontra il Museo Archeologico della Catalogna dove si ricostruisce un antico porto commerciale greco e la cittadella romana.

Trenta minuti ci separano da Castelló d’Empúries (si veda l’itinerario n. 6) e, una volta superata la cittadina che si affaccia sul fiume La Muga, ne servono altri quaranta per raggiungere Roses, antico borgo di mare impreziosito dalla La Ciutadella, fortezza pentagonale a forma di stella. Il Castello de la Trinitat è invece una fortificazione rinasci-mentale sulla cima di un antico eremo sull’estremità di Poncella, all’entrata della Baia di Roses. Allontanandosi dalla costa e dirigendosi verso le montagne del Cap de Creus si può invece far visita al complesso megalitico con dolmen e menhir del paleolitico superiore e del neolitico: per chi ama il verde, ci sono i parchi naturali di Cap de Creus e degli Aiguamolls de l’Empordà.

Tre quarti d’ora di strada ci conducono a Cadaqués (si veda l’itinerario n. 6), il villaggio dai colori chiari che ha ispi-rato Salvador Dalí. Giungiamo infine nell’ultimo comune della Costa Brava, Portbou, il cui nome significa porto per le bar-che da pesca. È stata la sua stazione ferroviaria progettata da Eiffel a rendere famosa questa città di frontiera. Si trova infatti al confine con la Francia: il punto di arrivo ideale per chi deve rientrare in Italia.

n pratica

Campeggi• Cambrils Platja Cambrils, Avinguda

Oleastrum12, www.playacambrils.com• Àmfora d’Arcs, Carretera N-340 -

Part. el Regueral km 1145, www.cambrilsvacances.com

• Tarragona La Pineda, Carretera Tarragona-Salou km 5, www.campinglapineda.com

• Sanguli Salou Camping & Resort, Prolongació Carrer E, www.sanguli.es

• Tamarit Caledonia, Carretera N-340 km 1172, www.campingcaledonia.com

• Sitges El Garrofer, Carretera C-246A km 39, www.campingelgarrofer.com

• Camping Sitges, Carretera C-246A km 38, www.campingsitges.com

• Blanes Camping Blanes, Avinguda Villa de Madrid 33, www.campingblanes.com

• Lloret de Mar Santa Elena Ciutat, Avinguda Vila de Blanes 166, www.campingsantaelena.com

• Girona Camping Turismar, Carretera Llagostera km 1,5

• Tossa de Mar Cala Llevadó, Carretera GI-682 Tossa-Lloret km 18,9, www.calallevado.com

• Calonge Internacional de Calonge, Carretera Sant Feliu-Palamos km 7,6, www.intercalonge.com

• Palamós Camping Palamós, Carretera La Fosca 12, www.campingpalamos.com

• Pals Cypsela Resort, Carretera Pals-Platja km 3, www.cypsela.com

• Interpals, Avinguda Mediterrània km 4,5, www.interpals.com

• Begur Camping Begur, Carretera d’Esclanyà km 4, www.campingbegur.com

• L’Escala Camping L’Escala, Avinguda Camí Ample 21, www.campinglescala.com

• Sant Pere Pescador La Ballena Alegre Costa Brava, Carretera Sant Martí d’Empüries, www.ballena-alegre.com

• Castelló d’Empuries Castell Mar, Carretera Roses-Figueres Platja de la Rubina km 40,5, www.camping-castellmar.com

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n viaggio nelle terre del vino e nella sacralità senza tempo della fede custodita nei monasteri fino al delta dell’E-bro e al mare. È la Catalogna da scoprire in camper, per strade e paesaggi, nel contatto con i luoghi, la natura, la storia e l’enogastronomia.

Da Barcellona il parco naturale di Garraf dista poco più di mezz’ora di strada e si sviluppa su un massiccio montano caratterizzato da colori meravigliosi: dal grigio della pietra cal-carea si passa alle macchie rosse e alle verdi colline attraver-sate dai fondos, i profondi burroni.

Questa è la regione del Penedès, la zona vinicola più famosa della Catalogna, con capoluogo a Vilafranca del Penedès. Qui per la sosta, all’ingresso del paese, c’è l’area gratuita con camper service in Carretera Sant Jaume dels Domenys 1. Il Palau del Comptes Reis ospita il Museo delle culture del vino della Catalogna; da non perdere sono anche il Museu d’Art, il Museu de Vilafranca, il Museu de geologia e la Col·lecció ornitologica. Chi visita la città tra il 29 agosto e il 2 settembre può partecipare alla Festa Major, con le tradizionali torri umane dei castellers.

Una breve deviazione e si raggiunge L’Arboç per visitare la esglèsia de Sant Julià, consacrata nel 1647: per la sua impo-nenza e il valore artistico è inserita nel patrimonio architet-tonico catalano. Vale la pena far visita anche a Castellet i la Gornal che dista appena dieci minuti di strada; interessanti il castello, il lago e il Parc del Foix, un particolare ecosistema umido del Penedès.

Le vie del vino e del sacro

In apertura, una veduta verso il mare dai rilievi del parco naturale di Garraf. In alto, Sant Sarduní d’Anoia è celebre per

lo spumante cava (© Consuelo Bautista-Agència Catalana de Turisme). Qui sopra,

un momento della Festa Major a Vilafranca del Penedès (© Gemma Miralda-Agència Catalana de Turisme). A fronte, il chiostro

del monastero di Santes Creus.

U

5 Dal parco di Garraf al Delta dell’Ebro

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Catalogna in camper I 25

Natura e storia, ma soprattutto un paesaggio disegnato da vigneti e cantine, tra le pianure della costa mediterranea e la sierra prelitorale, sono al centro di un itinerario enoturi-stico unico al mondo: gli appassionati del buon bere apprez-zeranno una visita alle aziende con sosta gratuita e assaggi di vino e prodotti tipici. La strada ci riporta prima a Vilafranca e poi a Sant Sadurní d’Anoia, patria del cava, un vino spu-mante prodotto con metodo classico con uve di varietà differenti come Macabeu, Parellada e Xarel·lo. Da vedere le caratteristiche cantine Codorníu, esempio di architettura industriale modernista catalana, progettate dall’architetto Josep Puig i Cadafalch tra il 1902 e il 1915.

La pregiata produzione di vino in quest’area si deve anche alla presenza dei monaci cistercensi e ai loro monasteri, in quella che è la Conca de Barberà. Ci inseriamo nel percorso de La Ruta del Císter partendo dal monastero di Santes Creus, eccellente esempio di architettura cistercense del 1100.

In meno di un’ora si giunge al monastero femminile di Vallbona de les Monges: da visitare le gallerie del chiostro negli stili arabo, romanico e gotico.

Si percorrono altri trenta chilometri verso sud per visitare Santa Maria di Poblet, uno dei più importanti complessi monastici d’Europa e patrimonio Unesco dal 1991. Venne fon-dato nel 1151 da Ramon Berenguer IV, conte di Barcellona, che lo donò ai cistercensi. La chiesa è il pantheon reale della corona d’Aragona: qui riposano, in tombe sontuose, numerosi sovrani e regine aragonesi.

Chilometri complessivi: 430 Da percorrere prevalentemente su strade di collina, tra aree protette terrazzamenti a vigneti, in cui la guida del camper non è impegnativa, fino scendere al Delta dell’Ebro. Tempo di percorrenza e periodo ideale: 10 giorni, tra maggio e ottobre Un viaggio con i tempi del pleinair, da apprezzare dalla primavera fino all’autunno inoltrato, soprattutto per chi vuole partecipare alla vendemmia e ai suoi rituali.

L’itinerario in breve

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26 I Catalogna in camper

In alto, il complesso monastico di Santa Maria de Poblet. Sopra, uno

scorcio di Horta de Sant Joan, dove ha sede il Centro Picasso (© Miguel

Raurich_Agència Catalana de Turisme). Nel dettaglio tondo e a fronte, il ponte

sull’Ebro e una veduta dall’alto della cattedrale di Santa Maria.

Più in là si apre il panorama sulle montagne di Prades, ad oltre mille metri di quota. Il paese ha vissuto l’antica presenza araba, di cui restano tracce nel castello e nelle mura medie-vali; sono particolarmente suggestive le grotte e il belvedere di Baltasana. Il viaggio continua verso El Priorat lungo il corso del fiume Siurana. Anche qui troviamo vini di qualità, come i rossi del Priorat, nelle varietà Carinyena e Garnatxa.

Un poco più a nord ecco la Cartoixa d’Escaladei, impor-tante centro spirituale della zona dal 1167. A diciotto chilo-metri di distanza c’è il villaggio di Porrera, sulla riva destra del fiume Cortiella. Vicina è anche Gratallops, dove non man-cano cantine per assaggiare i vini locali, e poi Bellmunt che nel nome ricorda la montagna nota per le miniere la cui sto-ria è racchiusa nel Museu de les Mines. Poco distante è anche Falset, uno dei primi villaggi ripopolati dopo la riconquista spagnola. Tra le cantine moderniste da visitare ci sono le cosid-dette Cattedrali del vino di El Pinell del Brai e di Gandesa.

La prossima meta è Horta de Sant Joan, dove Pablo Picasso visse per qualche tempo trovando ispirazione negli scenari del parco naturale di Els Ports: si trova qui la Cova Picasso, una piccola grotta in cui trascorse parte dell’estate del 1898. Il museo del Centro Picasso consente di ripercorrere il lavoro dell’artista e la sua vita nel paese; meritano una visita anche la casa del Delme, la piazza con i portici e la chiesa.

A quaranta minuti ecco Tortosa, la capitale storica delle Terres de l’Ebre, un particolare ecosistema naturale tra il lito-rale del mar Mediterraneo e i rilievi della Serra del Cardó. Il parcheggio dove sostare per visitare la città è sul Carrer del Mig 34, vicinissimo al fiume Ebro: può andar bene anche per la notte, ma occorre tener presente che si trova sotto una strada a scorrimento veloce e quindi la zona può essere un po’ rumorosa.

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Catalogna in camper I 27

Da qui la cattedrale di Santa Maria dista meno di mezz’ora a piedi. È stata costruita sulle rovine di un foro romano e risente delle influenze del gotico catalano. Passando per il ghetto ebraico si sale fino al Castell de la Suda, fortezza musulmana, oggi Parador Nacional de Turisme, che domina la città e offre una vista panoramica sulla Valle dell’Ebro. Il castello venne costruito nel 944 ed è circondato da torri quadrate e da una torre circolare, detta Torre de Túbal o Punta del Diamant.

Gli amanti delle due ruote seguendo una pista ciclabile possono raggiungere in meno di due ore il Delta dell’Ebro fino a Illa de Buda. In camper occorre calcolare 30 chilome-tri, fiancheggiando l’Ebro tra coltivazioni a ortaggi, frutteti e risaie. Sulla costa, segnata da grandi spiagge con dune di sabbia, le lagune ospitano più di quattrocento specie orni-tologiche, tra cui alcune colonie di riproduzione di uccelli marini del Mediterraneo.

Una breve deviazione permette di raggiungere Sant Carles de la Ràpita, uno dei posti migliori per scoprire la gastronomia locale a base di riso con gamberi, cozze e ostri-che. A quindici chilometri il parco MónNatura Delta de l’Ebre è una sorta di museo del sale all’aperto; con il camper si può sostare nell’Àrea Camper Amposta.

Per chi vuole invece avvicinarsi a Tarragona consigliamo, seguendo la costa, l’area di sosta libera del Castell de Sant Jordi d’Alfama, a Les Tres Cales, con vista sul castello e sul mare, nel cuore delle Terres de l’Ebre. Vicina è Ametlla de Mar, dove vale la pena visitare il Museo della Ceramica Popolare. Agli amanti della natura non resta che fermarsi in una delle ventiquattro bellissime insenature di sabbia, ciot-toli e roccia: il luogo perfetto per un meritato riposo dopo tanto viaggiare.

n pratica

Campeggi• Vilanova i la Geltrú Garraf Vilanova

Park, Carretera l’Arboç km 2,5, www.vilanovapark.com

• Prades Camping Prades, Carretera T-701 km 6,850, www.campingprades.com

• Vilanova de Prades Serra de Prades, Carrer Sant Antoni, www.serradeprades.com

• Poboleda Camping Poboleda, Plaça Casetes, www.campingpoboleda.net

• Ulldemolins Montsant Park, Ctra C-242 km 35,5, Partida Pedrenyeres, www.campingmontsantpark.com

• Arnes Camping Els Ports, Carretera Tortosa 330 km 12, www.camping-elsports.com

• Ametlla de Mar Camping Ametlla, Disseminat Santes Creus-pol 16, www.campingametlla.com

Indirizzi utili• Ufficio turistico di Vilafranca del

Penedès, www.turismevilafranca.com• Ufficio turistico de l´Arboç,

www.arbocenc.org• Ufficio turistico di Sant Sadurní

d’Anoia, www.santsadurni.cat• Ente turistico del Penedès,

www.enoturismepenedes.cat• Ufficio turistico di Prades,

www.prades.cat• Ente turistico del Priorat,

www.turismepriorat.org• Ufficio turistico di Porrera,

www.porrera.org• Ufficio turistico di Falset,

www.falset.org• Ufficio turistico di Pinell de Brai,

www.pinelldebrai.altanet.org• Ufficio turistico di Gandesa,

www.gandesa.cat• Ufficio turistico di Horta de Sant

Joan, www.hortadesantjoan.cat• Ufficio turistico di Tortosa,

www2.tortosa.cat• Ente turistico di Terra Alta,

www.terra-alta.org• Ufficio turistico di Ametlla de Mar,

www.ametllamar.cat

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28 I Catalogna in camper

In apertura, il paesaggio nei dintorni di Espot, nel territorio di Pallars Sobirà

(© Sergi Boixader-Agència Catalana de Turisme). Nel tondo, la Val d’Aran è una

meta apprezzata anche per gli sport invernali (© Marc Gasch-Agència Catalana

de Turisme). Qui sopra, la cattedrale di Santa Maria a Seu d’Urgell (© MAS-Agència

Catalana de Turisme).

i parte dai Pirenei e dalla Val d’Aran, meta di un turi-smo pleinair in ogni stagione. Qui la primavera e l’estate sono dedicate alle passeggiate; d’inverno, quando la montagna è ammantata di bianco, la zona è meta d’elezione per lo sci alpino e lo snowboard: la stazione sciistica di Baqueira-Beret, ad esem-pio, offre oltre centocinquanta chilometri di piste. Un territorio ideale per il ciclismo e la mountain bike, con oltre quattrocento chilometri di percorsi ciclabili e ventotto circuiti con sentieri ben segnalati, ma anche per sport estremi come ferrate, rafting o parapendio. Le vette, che superano i 3.000 metri di quota, regalano panorami straordinari. L’identità di questi luoghi e l’accoglienza della sua gente si fa sentire anche a tavola con eccellenze gastronomiche come il caviale fresco prodotto arti-gianalmente dalle uova di storione del fiume Garona.

Conviene procedere verso Pallars Sobirà, attraversando un territorio il cui paesaggio è segnato dalla forza del fiume Noguera Pallaresa: non a caso è una delle migliori aree della Catalogna per praticare sport acquatici grazie alla presenza di numerose rapide. D’inverno è lo sci, specie quello alpino, a impegnare gli sportivi nelle stazioni sciistiche di Espot Esquí e Port Ainé; Pleta del Prat e Tavascan sono invece rinomate destinazioni per gli amanti dello sci nordico.

Dopo tanta natura apprezziamo l’architettura sacra in stile romanico catalano con influenze lombarde a La Seu d’Urgell (si veda l’itinerario n. 2).

Medioevo e modernismo

S

6 Dai Pirenei a Cap de Creus

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Catalogna in camper I 29

Il suggestivo paesaggio nei dintorni di Vall de Núria (© David Marfil Raurell-Agència Catalana de Turisme).

Seguendo il corso del fiume Segre, che scorre attraverso i villaggi dei Pirenei, per quarantacinque chilometri, si giunge a La Cerdanya, a oltre mille metri di quota, dove si gode di meravigliosi paesaggi di montagna.

La località di La Molina dista trenta chilometri. Immersa nella natura, in estate offre numerosi sentieri per il trekking; in inverno invece sedici impianti di risalita e quarantasei piste fanno la felicità degli sciatori. Ci sono anche tre per-corsi di fuoripista, uno snowpark, percorsi per le ciaspole e possibilità di fare gite su slitte a motore o trainate da cani. La Molina e la Masella formano il comprensorio Alp 2500 per un totale di centoventi chilometri di piste e trentuno impianti: a questa quota la stagione sciistica inizia a dicem-bre e termina ad aprile.

In poco più di mezz’ora si arriva a Ribes de Freser, punto d’accesso della Vall de Ribes, attorniata da vette maestose. Conviene parcheggiare il camper presso il parcheggio della stazione ferroviaria Ribes Enllaç: da qui parte la ferrovia a cremagliera del 1930 che risale la montagna – in una qua-rantina di minuti – superando mille metri di dislivello tra pae-saggi vertiginosi e ripide cascate fino a Vall de Núria. Qui vi sono un laghetto e il santuario della Vergine di Núria, fon-dato nel 1162 come ospedale e rifugio dei pastori, accanto al quale sorge una cappella dedicata alla Madonna; e qui vi è anche la stazione di partenza della telecabina che supera

Chilometri complessivi: 600Si percorrono in gran parte su strade di montagna e in aree di parchi naturali; è necessario perciò fare attenzione alla guida del camper.Tempo di percorrenza e periodo ideale: circa dieci giorni, tra maggio e settembre o tra dicembre e febbraioLa durata del viaggio dipende dalla volontà di approfondire alcune località: ad esempio durante la stagione estiva ci si può lasciare andare a piacevoli escursioni in montagna; in inverno si può godere delle numerose piste innevate.

L’itinerario in breveMedioevo e modernismo

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altri centocinquanta metri di dislivello arrivando all’albergo Pic de l’Àliga (si consiglia l’acquisto del biglietto cumulativo che comprende il tragitto in ferrovia e la telecabina). Vall de Núria è un’apprezzata località montana sia estiva che inver-nale: offre undici piste, una scuola di sci alpino e la possibilità di escursioni di sci alpinismo e con le racchette da neve; i più temerari possono provare l’immersione subacquea sotto la crosta di ghiaccio dei fiumi e dei laghi della zona.

A Ripoll, a un’ora di strada da Ribes de Freser, il monastero di Santa Maria de Ripoll rappresenta un pregevole esempio di abbazia benedettina del IX secolo. La facciata romanica del XII secolo è suddivisa in sette fasce orizzontali che riproducono scene bibliche, storiche e allegoriche; il chiostro è organiz-zato su due piani. L’area attrezzata dista cinquecento metri dal monastero ed è ubicata in Raval de Barcelona.

Il parco Naturale della Zona Vulcanica di La Garrotxa, l’unica zona vulcanica della Catalogna, si raggiunge in qua-rantacinque minuti e comprende ventisei riserve naturali. I vulcani più significativi sono quelli di Santa Margarida, Montsacopa e Croscat: sono quaranta i crateri vulcanici con venti colate di lava basaltica, attraversati da ben ventotto iti-nerari escursionistici.

Un quarto d’ora di strada ed ecco Castellfollit de la Roca, un incantevole borgo dal sapore medievale costruito sulla cima di una colata di lava tra i fiumi Fluvià e Toronell. Panoramica è la piazza belvedere di Josep Pla.

Sopra, il borgo di Castellfollit de la Roca (© José Luis Rodríguez-Agència Catalana

de Turisme) e il portale dell’abbazia di Santa Maria a Ripoll (© Maria Geli-Pilar

Planagumà-Agència Catalana de Turisme). Sotto, un’escursione nel parco naturale della Garrotxa (© Itinerànnia-Patronat de Turisme

de Costa Brava). A fronte, la cittadina di Besalú (© Pep Sau- Patronat de Turisme de

Costa Brava); il Museo Dalí a Figueres (© Lluís Carro-Agència Catalana de Turisme).

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In venti chilometri si raggiunge Besalú. L’Àrea Besalú, com-pleta di servizi, si trova sulla Carretera de Girona 4, a sette-cento metri dal centro storico. La cittadina è caratterizzata da un’architettura medievale catalana; vi si trovano addirit-tura tracce dell’antico quartiere sefardita. Il ponte romanico del XII secolo permette di superare il fiume Fluvià, mentre la residenza dei Cornellà si distingue per i portici di una galleria in stile romanico. Nel quartiere ebraico si possono visitare i bagni medievali per le abluzioni rituali.

Figueres dista venticinque chilometri e per la sosta il par-cheggio (privo di servizi) alle spalle del Supermercat Esclat, in Carrer Lladó, può essere una soluzione. È questa la città natale di Salvador Dalí a cui è intitolato il Teatre-Museu, una delle collezioni d’arte più visitate della Catalogna. A Figueres troviamo anche la muraglia monumentale e il castello di Sant Ferran che contrastano con l’architettura modernista e neoclassica della città. Il castello è cinto da tre chilometri di mura ed è una delle fortezze più grandi d’Europa. Il piazzale antistante può essere un altro buon punto di parcheggio per iniziare la visita alla città: da vedere la Piazza del Municipio in stile neoclassico, il quartiere ebraico e la Rambla su cui affac-ciano edifici modernisti.

Una deviazione di cinquanta minuti conduce a Girona, una delle principali città della Catalogna. Per la sosta camper in città, consigliamo il Parking Vayreda La Devesa, in Passatge Del Massaguer o il parcheggio in Carrer Joaquim Vayreda 55.

n pratica

Indirizzi utili• Ufficio turistico di Val d’Aran,

www.visitvaldaran.com• Ufficio turistico di Lleida,

www.lleidatur.com• Ufficio turistico di Bisbat d’Urgell,

www.bisbaturgell.org• Ufficio turistico della Cerdanya,

www.cerdanya.org• Ufficio turistico di La Molina,

www.lamolina.cat• Ufficio turistico di Vall de Núria,

www.valldenuria.cat• Ufficio turistico di Vall de Ribes,

www.vallderibes.cat• Ufficio turistico di Girona,

www.gironacatalonia.com• Monestir de Santa Maria de Ripoll,

www.monestirderipoll.cat• Comune di Castelfollit de la Roca,

www.castellfollitdelaroca.org• Comune di Castelló d’Empuries,

www.castello.cat

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Suggeriamo anche il parcheggio nel Carrer del Poble Sahrauí, un po’ distante, ma per la presenza dei supermercati può essere una buona soluzione anche per riempire la cambusa. La città, che ha risentito dell’influenza romana, araba ed ebrea, sorge sulla confluenza dei fiumi Onyar, Güell, Galligants e Ter, per que-sto viene chiamata la Città dei Quattro Fiumi. Nella città vecchia si trova una parte delle antiche mura; la cattedrale, dall’ampia gotica più larga del mondo e dal campanile e dal chiostro romanici; il Museu Capitular, che custodisce il famoso Tapís de la Creació, l’arazzo della Creazione; e il Palau Episcopal, che ospita il Museo d’Arte di Girona.

Da vedere è l’antico Call, il quartiere ebraico dove si tro-vava la sinagoga, oggi sede dell’università. Interessanti sono anche i bagni arabi, ispirati alle terme ed ai bagni pubblici romani, il ponte Eiffel di colore rosso, e i quaranta ettari del Parco della Devesa, uno dei più grandi della Catalogna con oltre duemilaseicento platani.

Monells non dista molto: anche questo è un borgo medievale dove si coniugano bellezza, storia e tranquillità. A 13 chilometri, nel cuore del Baix Empordà, si trova il grazioso borgo di Peratallada. La sua epoca medievale è ben rappre-sentata dal castello, dalla torre, dalla chiesa romanica di Sant Esteve, dal palazzo e dalle mura di cinta.

In quarantacinque minuti si arriva a Castelló d’Empúries, nel cui nucleo storico meritano attenzione la chiesa di Santa

Sopra, una panoramica (© Oscar Vall-Patronat de Turisme de Costa Brava) e uno scorcio (© Kris Ubach-Patronat de Turisme de Costa Brava) della città di Girona. Sotto,

sapori tradizionali in tavola nel centro di Monells (© Jordi Gallego i Caldas-Patronat

de Turisme de Costa Brava). A fronte, un approdo per natanti a Portlligat (© Pep

Iglesias-Patronat de Turisme de Costa Brava).

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Maria, impropriamente detta la cattedrale (c’è possibilità di parcheggio proprio davanti alla chiesa), il Palazzo dei Conti e il convento di Sant Domènech. Per la sosta camper, il Parking Empuriabrava sul Carrer de la Rubina è un’ottima soluzione di compromesso, ma preparatevi a quattro chilometri di passeg-giata a piedi per raggiungere il centro.

Altri quarantacinque minuti di viaggio ci consentono di arrivare a Cadaqués: qui ci si può fermare al parcheggio del Carrer Trilla 5, oppure nei pressi dell’eremo di Sant Baldiri, facendo attenzione ai divieti stagionali; in alternativa ci si può recare presso il Càmping Cadaqués in Ctra Port Lligat 17. Il centro storico, con le tipiche case bianche e i tetti rossi, si visita passeggiando liberamente tra i vicoli su un lastricato composto da pietre recuperate dal mare. Arriviamo fino alla Chiesa di Santa Maria, punto panoramico che permette di spingere lo sguardo fino all’isolotto Es Cucurucuc e al faro di Cala Nans.

Poco più a nord, a Portlligat, c’è la Casa Museo di Salvador Dalí. Un tempo capanna di pescatori, fu trasformata dal pit-tore nella sua dimora: qui soggiornò per molti anni e trovò ispirazione per molti dei suoi paesaggi surrealisti.

La nostra ultima tappa, a dieci chilometri di distanza, è Cap de Creus (si veda anche l’itinerario n. 4) e il suo omonimo parco naturale: il punto più alto del massiccio è rappresentato dalla cima Sant Salvador con i suoi 670 metri di quota.

n pratica

Campeggi• Bossòst Camping Espalias,

Carretera N-230 km 180, www.campingespalias.com

• Les Camping Cauarca, Camí Paisas, www.deportur.com

• Arties Camping Yerla, Carrer La Bonaigua, www.yerla.net

• Pont d’Arròs Camping Verneda, Carretera N-230 km 170, www.campingverneda.com

• Àreu Pica d’Estats, Carretera Llavorsí-Àreu km 18,6, www.picadestats.com

• Espot De la Mola, Carretera Espot LV-5004 km 5, www.campinglamola.com

• Prullans La Cerdanya, Carretera Lleida a Puigcerdà km 158, www.prullans.net

• Ribes de Freser Vall de Ribes, Carretera Pardines km 0,500, www.campingvallderibes.com

• Camprodon Vall de Camprodon, Carretera C-38 Ripoll-Camprodon, www.valldecamprodon.net

• Sant Martí del Clot Vall de Bianya, Carretera N-260 km 93,6, www.campingbianya.com

• Garrotxa Camping Besalú, Camí Besalú-Sant Ferriol, www.campingbesalu.com

• Castelló d’Empuries Castell Mar, Carretera Roses-Figueres Platja de la Rubina km 40,5, www.camping-castellmar.com

• Fornells de la Selva Can Toni Manescal, Barri Barceloneta-bústia B9, www.campinggirona.com

• Cadaqués Camping Cadaqués, Avinguda Salvador Dalí 23, www.campingcadaques.com

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Catalogna in camperInserto redazionale al n. 562 di PleinAirMaggio 2019

Direttore responsabileMaria Giulia MazzoniDirettore editorialeRaffaele JannucciCoordinamento redazioneMichela BagatellaTesti a cura di Martino CazzorlaEditingElena CappielloProgetto graficoFlavia SalvatoriImpaginazioneStudio Pietro BartoleschiCartografiaOrizzonte di Pier Giorgio MorettiStampaElcograf S.p.A.Si ringraziaEnte del Turismo Catalano

In copertina, nella foto grande: un escursionista nel parco nazionale di Aigüestortes (© Lluís Carro-Agència Catalana de Turisme). In alto a sinistra: fenicotteri in volo sul Delta dell’Ebro (© Mariano Cebolla-Agència Catalana de Turisme).In alto a destra: il chiostro del monastero di Santa Maria de Santes Creus. In basso a sinistra: un’invitante zuppa di pesce (© Ajuntament de Blanes-Agència Catalana de Turisme). Un veicolo in sosta in uno dei campeggi della costa catalana.

In questa pagina e a fronte, il paesaggio nei dintorni di Espot, nel territorio di Pallars Sobirà (© Sergi Boixader-Agència Catalana de Turisme).

In quarta di copertina, nella foto grande: il sentiero che costeggia Cap de Creus (© Oriol Clavera-Agència Catalana de Turisme). Nel dettaglio in alto a destra: Casa Milà di Barcellona. Nel dettaglio in alto a sinistra: la cattedrale di Tarragona (© Núria Puentes-Agència Catalana de Turisme).

Edizioni Plein Air srlVia Aurelia 5800165 RomaTel. 06 6632628 / Fax 06 [email protected]@pleinairrivista

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in camper

È quel o che vedi, è quel o che vivi