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Politecnico di Milano Dipartimento di
Meccanica
I passi di un’analisi FEM
Mario Guagliano
I passi di un’analisi FEM
1. MODELLING (Idealizzazione)
(ipotesi su vincoli/carichi)
2. ANALISI (statica/dinamica, lineare/nonlineare)
(Hardware/Software)
3. POSTPROCESSING (deformata, tensore sforzi/von Mises)
(Verifiche dei risultati)
I PASSI SONO 3
2
I passi di un’analisi FEM
I PASSI DI UN’ANALISI FEM
Ø TIPO DI ELEMENTO Ø DIMENSIONE DEGLI ELEMENTI (ANALISI DI CONVERGENZA) Ø CONDIZIONI AL CONTORNO (CARICHI MECCANICI, TERMICI,
ECC. E VINCOLI) Ø MODELLAZIONE DEL MATERIALE
Ø TIPO DI ANALISI Ø ANALISI E INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
• ANALISI DEL COMPONENTE MECCANICO REALE • INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI DELL’ANALISI
• SCHEMATIZZAZIONE DEL COMPONENTE E SEMPLIFICAZIONI GEOMETRICHE
• SCHEMATIZZAZIONE DELLE CONDIZIONI AL CONTORNO
OPERATIVAMENTE
CONCETTUALMENTE
3
I passi di un’analisi FEM
SCOPO DELL’ANALISI FEM
Ø verifica giunzione mantello/fondo Ø verifica della tenuta della porta
Esempio CAMERA IPERBARICA
4
I passi di un’analisi FEM
Esempio CAMERA IPERBARICA
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I passi di un’analisi FEM
MODELLARE COMPORTAMENTO DELLA STRUTTURA
MODELLARE LA GEOMETRIA
DEFINIZIONE DELLA MESH
ü modello geometrico
ü scelta tipo di elemento
ü dimensione elementi
ü condizioni al contorno
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I passi di un’analisi FEM
TIPI DI ELEMENTI STRUTTURE REALI CONTINUE e 3D
N° DISCRETO DI ELEMENTI FINITI
• FAMIGLIA (SOLIDI, PIANI, SHELL, ECC.) • DOF
• NUMERO DI NODI/FUNZIONI DI FORMA • FORMULAZIONE • INTEGRAZIONE
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I passi di un’analisi FEM
TIPI DI ELEMENTI
STRUTTURE REALI 3D
Es. TRAVE
• 3D SOLIDI (esaedro, cunei, tetraedri)
1D ROD 3D SOLIDI BRICK SHELL 2D AXYSIMMETRIC
• ASTA (truss o rod) • BEAM (trave) • SHELL (gusci)
• PIANI (sforzo piano, deformazione piana, assialsimmetrici) • ELEMENTI RIGIDI
• ALTRI
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I passi di un’analisi FEM
INTEGRAZIONE
[K] è la matrice di rigidezza della struttura {u} è il vettore degli spostamenti nodali
{F} è il vettore delle forze nodali [K] {u} = {F} ANALISI STATICA
ANALISI CALCOLO DI VARIABILI
u, F nodali σ, ε, ecc. agli elementi
FEM utilizza metodi numerici (Algoritmo di Gauss) per integrare le grandezze caratteristiche sul volume di ogni elemento
Punti in cui viene eseguito il calcolo numerico sono chiamati punti di integrazione o punti di Gauss
Esempio Punti di integrazione in un
elemento 2D sforzo piano a 4 nodi
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I passi di un’analisi FEM
NUMERO DI NODI E FUNZIONI DI FORMA
[K] {u} = {F} ANALISI STATICA
{u} è il vettore degli spostamenti nodali di un elemento
Negli altri punti dell’elemento gli spostamenti sono calcolati interpolando gli spostamenti nodali
L’ordine di interpolazione (lineare o quadratico) dipende dalle funzioni di forma dell’elemento (ovvero dal numero di nodi dell’elemento)
interpolazione lineare elementi del primo ordine
interpolazione quadratica elementi del secondo ordine
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I passi di un’analisi FEM
ELEMENTI 1D ASTA
ASTA/rod/truss (spar, strut) a 2 nodi
Ø 2 o 3 DOF traslazionali Ø modellare strutture reticolari con elementi snelli incernierati agli estremi
Ø supportano solo carichi assiali Ø non ci sono errori di discretizzazione, distorsione
Ø (utilizzati per modellare bulloni o collegamenti in modelli assialsimmetrici)
punto di integrazione
INPUT UTENTE OBBLIGATORI AREA SEZIONE TRASVERSALE
MATERIALE
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I passi di un’analisi FEM
Esempi
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I passi di un’analisi FEM
Ø 3 DOF traslazionali e 3 DOF rotazionali Ø modellare strutture con elementi snelli (modello di calcolo travi) Ø non ci sono errori di discretizzazione, distorsione Ø facili errori di posizionamento e di rappresentazione nei collegamenti tra elementi Ø hanno sistemi di riferimento locali con un’asse lungo lo sviluppo dell’elemento trave
ELEMENTI 1D BEAM
BEAM/TRAVE a 2 (3) nodi 1D BEAM
punto di integrazione
INPUT UTENTE OBBLIGATORI SEZIONE (caratteristiche
geometriche e inerziali) MATERIALE
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I passi di un’analisi FEM
1D BEAM
Esempi
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I passi di un’analisi FEM
ELEMENTI 2D PIANI
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I passi di un’analisi FEM
ELEMENTI 2D PIANI
SFORZO PIANO/PLANE STRESS DEFORMAZIONE PIANA/PLANE STRAIN
ASSIALSIMMETRICI/AXYSIMMETRIC
v 2 g.d.l. traslazionali a ogni nodo v el. sforzo piano assumono sforzo fuori piano
nullo, adatti per modellare strutture sottili
v el. deform. piana assumono deform. fuori piano nulla, adatti per modellare strutture spesse
v el. assials. adatti per modellare strutture con simmetria assials. e carichi assials.
v sezione trasversale costante v (numerazione dei nodi dell’elemento in senso
orario)
a 3, 4, 6, 8 nodi
INPUT UTENTE OBBLIGATORI • SPESSORE • MATERIALE
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I passi di un’analisi FEM
ELEMENTI 2D PIANI
Elementi a 8 nodi 9 punti di integrazione
Elementi a 4 nodi 4 punti di integrazione
ESEMPI
Ø INTEGRAZIONE PIENA
Ø INTEGRAZIONE RIDOTTA
Numeri di punti di Gauss richiesti per integrare i termini polinomiali nella matrice di rigidezza
di un elemento
Significativo effetto sull’accuratezza dei risultati
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I passi di un’analisi FEM
Esempi ELEMENTI 2D PIANI
PLANE STRESS PLANE STRAIN
AXYSIMMETRIC X
Y
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I passi di un’analisi FEM
ELEMENTI SHELL
SHELL (PLATE)/GUSCIO (LASTRA) a 3, 4, 6, 8 nodi
ü 3 DOF traslazionali e 3 DOF rotazionali ü utili per modellare strutture in parete sottile con larga
estensione in confronto ad un ridotto spessore (modello di calcolo guscio) ü sforzi nella direzione dello spessore trascurabili
ü mesh relativamente semplici riferite alla superficie media (sovrastima sforzi) ü variazione degli sforzi attraverso lo spessore è lineare
ü formulazione thin e thick, effetto del taglio trasversale trascurato o incluso ü possibili errori di modellazione legati alla dimensione degli elementi (el. a 4
nodi) ü possibili errori di modellazione nell’unione di elementi con spessore differenti
INPUT UTENTE OBBLIGATORI SPESSORE MATERIALE
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I passi di un’analisi FEM
ELEMENTI SHELL
v definizione NORMALE
v punti di integrazione lungo lo spessore
v definizione OFFSET rispetto alla superficie
di riferimento
RISULTATI
TOP BOTTOM
FLESSIONALE + MEMBRANALE
MEMBRANALE
SUPERFICIE MEDIA
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I passi di un’analisi FEM
ELEMENTI SHELL
errori di discretizzazione
sforzo membranale
sforzo membranale
FE sforzo membranale
Materiale non efficace
errori di discretizzazione
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I passi di un’analisi FEM
Esempi ELEMENTI SHELL
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I passi di un’analisi FEM
Esempi ELEMENTI SHELL
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I passi di un’analisi FEM
SHELL VERSUS 2D/3D
STRUTTURE PIANE CARICATE NEL PIANO
ELEMENTI 2D ELEMENTI SHELL
ANALOGHI RISULTATI
STRUTTURE CON CONCENTRAZIONE DI SFORZO DI TIPO STRUTTURALE ES. GIUNZIONI FONDO/MANTELLO
ELEMENTI SHELL
STRUTTURE CON ELEVATI GRADIENTI DI SFORZO DOVUTI A VARIAZIONI
GEOMETRICHE ES. APERTURE IN RECIPIENTI IN PRESSIONE
ELEMENTI 3D
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I passi di un’analisi FEM
ELEMENTI 3D SOLIDI
BRICK /MATTONE (HEXAHEDRAL) WEDGE /CUNEO
TETRAHEDRAL/TETRAEDRO
ü 3 g.d.l. traslazionali a ogni nodo ü formulazione non richiede semplificazioni
della geometria ü adatte per geometrie complesse derivanti
da modellatori solidi ü visualizzazione 2D (wire frame) poco utile
ü risultati non accurati con tetraedri in presenza di gradienti degli sforzi
BRICK
WEDGE
TETRAHEDRAL
INPUT UTENTE OBBLIGATORI MATERIALE
4, 6, 8, 10, 15 20 nodi
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I passi di un’analisi FEM
Esempi ELEMENTI 3D SOLIDI
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I passi di un’analisi FEM
REALIZZAZIONE MESH
MODELLO GEOMETRICO CARTACEO SUDDIVISIONE IN PARTI O BLOCCHI
GENERAZIONE COORDINATE NODALI
GENERAZIONE ELEMENTI
MODELLO GEOMETRICO SUDDIVISIONE IN PARTI O BLOCCHI
(GENERAZIONE COORDINATE NODALI) GENERAZIONE ELEMENTI
SISTEMI CAD o MODELLATORI SOLIDI
MESHATURA FREE MESHATURA MANUALE MESHATURA LOCAL FREE
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I passi di un’analisi FEM
REALIZZAZIONE MESH
Es. BARRETTA INTAGLIATA CARICATA ASSIALMENTE
CON FORO CENTRALE
FREE 1 OPERAZIONE
MAPPED 2 OPERAZIONI
…..ALCUNE OPERAZIONI
Warnings o Errori di distorsione 28
I passi di un’analisi FEM
FREE MESH
• Permette di ottenere velocemente la mesh (si può indicare solo la dimensione
approssimativa degli elementi)
• I vantaggi e gli svantaggi sono principalmente legati ai modelli solidi (elementi TET).
• Parametri di qualità:
- Pulizia delle superfici
- Mesh zone transizione
- Posizione nodo intermedio
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I passi di un’analisi FEM
Ø Tipo di elemento
Ø Disposizione elementi
REALIZZAZIONE MESH ANALISI DI CONVERGENZA
Ø Dimensione elementi
Coarse mesh 14 elementi Normal mesh 112 elementi
Fine mesh 448 elementi
Very fine mesh 1792 elementi
RISULTATI
Errori di modellazione geometrica
Errori nel calcolo dei gradienti
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I passi di un’analisi FEM
REALIZZAZIONE MESH
• Tipo di elemento
• Dimensione elementi
• Disposizione elementi
• Warnings o Errori legati alla distorsione degli elementi
• Errori legati al calcolo delle grandezze caratteristiche
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I passi di un’analisi FEM
MESH DESIGN
Densità mesh dipende dalla complessità della distribuzione degli sforzi
In presenza di elevati gradienti di sforzo localizzati è consigliato l’utilizzo di discretizzazioni con densità di elementi differenti
Mesh ottimizzata richiede un processo iterativo
N° iterazioni
Abilità dell’analista Mesh iniziale accurata
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I passi di un’analisi FEM
MESH DESIGN
Alcuni software commerciali prevedono l’utilizzo di schemi iterativi pressoché automatici
h-type: si aumenta il numero di elementi, suddividendo gli elementi esistenti r-type: i nodi sono ricollocati per ridurre la dimensione degli elementi
p-type: si aumenta l’ordine delle funzioni di forma degli elementi
• Tali metodi generalmente richiedono che la mesh sia generata con un modellatore geometrico
• Tali metodi possono essere utilizzati nei processi di meshatura manuale o “mappata” ad eccetto del p-type per il quale è necessario
aggiungere nodi interni agli spigoli per aumentare la funzione di forma (elementi usuali hanno al massimo funzioni di forma del 2° ordine)
P-ELEMENTS Elementi speciali nei quali l’ordine del polinomio viene aumentato senza nodi addizionali
Es. PRO-MECHANICA ® 33
I passi di un’analisi FEM
TECNICHE DI MODELLAZIONE
SUB-STRUCTURING
TECNICA CON LA QUALE DIFFERENTI PARTI DI UNA STRUTTURA SONO ANALIZZATE SEPARATAMENTE E POI ASSEMBLATE PER FORMARE
LA STRUTTURA COMPLETA
TECNICA CON LA QUALE SI ANALIZZA UNA PICCOLA ZONA DELLA STRUTTURA A PARTIRE DAGLI SPOSTAMENTI CALCOLATI MEDIANTE
UN MODELLO GLOBALE
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I passi di un’analisi FEM
MESH DESIGN
• REALIZZARE MESH CON DIFFERENTI DENSITA’ DI ELEMENTI
TIPICHE TRANSIZIONI PER RIDURRE IL NUMERO DI ELEMENTI
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I passi di un’analisi FEM
CONDIZIONI AL CONTORNO
• CARICHI/LOADS molteplicità di carichi e coppie concentrate e distribuite
• VINCOLI/CONSTRAINTS (BOUNDARY CONDITIONS) constraints impongono valori definiti alle variabili nodali
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I passi di un’analisi FEM
CONDIZIONI AL CONTORNO
• VINCOLI/CONSTRAINTS
I vincoli devono essere sufficienti per eliminare i moti di corpi rigidi
x
y
• Schema di calcolo della trave esistono solo reazioni vincolari in direzione Y • Elementi finiti è necessario definire un supporto in direzione X
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I passi di un’analisi FEM
VINCOLI/CONSTRAINTS
• spostamenti e/o rotazioni impedite derivanti dal collegamento della struttura al contesto circostante
• vincoli di simmetria
• multi-point constraints
• elementi spring/molla
• elementi gap
• elementi rigidi
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I passi di un’analisi FEM
• Spostamenti u, v, w e/o rotazioni impedite ω, φ, µ (sistema di coordinate cartesiane globale x, y, z)
Il n° di g.d.l dipende dal tipo di elemento
Ø ASTA 2 g.d.l. o 3 g.d.l. u,v,w = 0
Ø 2D SP/DP 2 g.d.l.
u,v = 0 2D Axy 2 g.d.l.
a, r = 0
x
y
z
VINCOLI/CONSTRAINTS
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I passi di un’analisi FEM
Il n° di g.d.l dipende dal tipo di elemento
Ø BEAM 6 g.d.l. u,v,w, ω, φ, µ = 0
Ø SHELL 6 g.d.l.
u,v,w, ω, φ, µ = 0
Ø SOLIDI 3 g.d.l. u,v,w = 0
VINCOLI/CONSTRAINTS
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I passi di un’analisi FEM
VINCOLI DI SIMMETRIA
VINCOLI/CONSTRAINTS
VINCOLI DI ANTISIMMETRIA
SIMMETRIA PIANO XY w, ω, φ = 0
x
y
z
x
y
z x
y
z
SIMMETRIA PIANO XZ v, ω, µ = 0 SIMMETRIA PIANO YZ
u, φ, µ = 0
x
y
z
ANTISIMMETRIA PIANO XY u, v, µ = 0
x
y
z ANTISIMMETRIA PIANO YZ
v, w, ω = 0
x
y
z
ANTISIMMETRIA PIANO XZ u, w, φ = 0
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I passi di un’analisi FEM
CONSTRAINT EQUATION or MULTI POINT CONSTRAINTS
dove un, vn e wn sono gli spostamenti del nodo n nelle direzioni x, y, z e Ci è
una costante.
Anche le rotazioni possono essere inserite, in questo caso i coefficienti
avranno una dimensione
Es. faccia PIANA
ui = C1+ C2uj+ C3vk + C4wl SLAVE MASTER
VINCOLI/CONSTRAINTS
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I passi di un’analisi FEM
CONSTRAINT EQUATION or MULTI POINT CONSTRAINTS
• LINEARE è un metodo standard per introdurre transizioni di mesh per
elementi con funzioni di forma del primo ordine Ogni DOF al nodo p è interpolato linearmente a partire dai corrispondenti DOF dei
nodi a e b
VINCOLI/CONSTRAINTS
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I passi di un’analisi FEM
CONSTRAINT EQUATION or MULTI POINT CONSTRAINTS
• QUADRATICO è un metodo standard per introdurre transizioni di mesh per
elementi del secondo ordine Ogni DOF al nodo p è interpolato quadraticamente a partire dai corrispondenti DOF
dei nodi a e b
VINCOLI/CONSTRAINTS
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I passi di un’analisi FEM
CONSTRAINT EQUATION or MULTI POINT CONSTRAINTS
• CYCLIC SYMMETRY introduce vincoli per imporre simmetrie cicliche uguagliando gli spostamenti radiali,
circonferenziali e assiali ai nodi a e b
VINCOLI/CONSTRAINTS
a b
SETTORE ANALIZZATO
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I passi di un’analisi FEM
• PIN schematizza una cerniera tra due nodi; spostamenti uguali ai nodi e
rotazioni libere • TIE
tutti i gradi di libertà uguali tra i nodi • SLIDER
utilizzato per schematizzare il passaggio tra elementi differenti,
E’ necessario in presenza di DOF attivi differenti introdurre dei vincoli cinematici
es. beam-shell, beam-solid, shell-solid
CONSTRAINT EQUATION or MULTI POINT CONSTRAINTS
VINCOLI/CONSTRAINTS
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I passi di un’analisi FEM
ELEMENTI SPRING/MOLLA ü elemento monodimensionale
ü accoppia una forza con relativo spostamento ü accoppia un momento con relativa rotazione
ü può essere lineare o non lineare
VINCOLI/CONSTRAINTS
ELEMENTI GAP ü utile per simulare appoggio monolatero
ELEMENTI RIGIDI ü elemento monodimensionale
ü nessuna richiesta relativa alla geometria ü elemento di collegamento rigido tra due nodi
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I passi di un’analisi FEM
CARICHI/LOADS
ANALISI LINEARE
SFORZI E DEFORMAZIONI SONO DIRETTAMENTE PROPORZIONALI AI CARICHI APPLICATI
DA RICORDARE
CARICHI MECCANICI
DEVONO ESSERE CONVERTITI IN CARICHI NODALI
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I passi di un’analisi FEM
CARICHI/LOADS
ANALISI LINEARE
applicare carichi unitari e determinare i risultati
tramite semplici moltiplicazioni di fattori noti
Es. analisi di un recipienti in pressione da verificare sia in prova idraulica sia in condizioni di progetto
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I passi di un’analisi FEM
CARICHI/LOADS
CARICO NODALE
elevata deformazione ed elevato sforzo nel nodo di applicazione rispetto ai nodi circostanti
valore locale dello sforzo calcolato al nodo non ha significato reale
CARICHI DISTRIBUITI
devono essere trasformati in carichi nodali Fi
[K] {u} = {F}
infinito numero di combinazioni di carichi discreti nodali staticamente
equivalenti al carico distribuito (in accordo con St. Venant)
stesso effetto remoto lontano dal punto di applicazione dei carichi
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I passi di un’analisi FEM
CARICHI/LOADS
MODALITA’ DI APPLICAZIONE DEL CARICO
PTOT / n° nodi = Pi PTOT
applicato alla curva
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I passi di un’analisi FEM
CARICHI/LOADS
PIATTO SOLLECITATO A TRAZIONE
CARICHI NODALI
CARICO DISTRIBUITO
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I passi di un’analisi FEM
CARICHI/LOADS
100 N 200 N 200 N 200 N 200 N 100 N
Mesh regolare caratterizzata da medesima lunghezza elementi
Ptot = 1000 N
Ptot/n° elementi = Pel
200 N 200 N 200 N 200 N 200 N
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I passi di un’analisi FEM
CARICHI/LOADS
A B C D E
LA = 382.40 mm LB = 255.730 mm LC = 171.170 mm
LD = 114.366 mm LE = 76.481 mm
q = Ptot/Ltot = 50 N/mm
q Li = Pi APPLICATO NELLA MEZZERIA
DELL’ELEMENTO COMPETE PER
½ AL NODO DI SX E PER ½ AL NODO DI DX
MESH CON LUNGHEZZA ELEMENTI DIFFERENTI
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I passi di un’analisi FEM
CARICHI/LOADS ANALOGO RISULTATO
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I passi di un’analisi FEM
CARICHI/LOADS
distribuzioni dei carichi equivalenti cinematicamente
ü carichi sulle curve e sui contorni per elementi 2D ü pressioni su shell e solidi 3D
Software commerciali
Tipo di elemento e funzione di forma
Come ricavare la distribuzione di forze equivalente cinematicamente?
analisi con spostamento imposto e si ricavano le reazioni vincolari ai nodi ovvero i
carichi da applicare
TEORICO
PRATICO
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I passi di un’analisi FEM
CARICHI/LOADS
ü SPOSTAMENTI ü VELOCITA’
ü ACCELERAZIONI
ü CARICHI TERMICI APPLICATI AI NODI
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I passi di un’analisi FEM
CARICHI/LOADS
Nelle analisi con differenti componenti di carico PUO’ ESSERE UTILE
1) utilizzare carichi unitari
2) analizzare i risultati relativi alle differenti componenti di carico per interpretare come la struttura lavora
soggetta ai vari carichi (in analisi lineari elastiche vale il principio di sovrapposizione degli effetti)
Es. analisi di strutture in ambito civile in presenza di differenti componenti: neve, sisma, vento, peso proprio
ecc.
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I passi di un’analisi FEM
ANALISI
TIPO DI ANALISI • ANALISI STATICA
• ANALISI DINAMICA • TRASMISSIONE DEL CALORE
• BUCKLING • ECC.
DEFINITI
• MODELLO GEOMETRICO • DISCRETIZZAZIONE
TIPO DI ELEMENTI DIMENSIONI DEGLI ELEMENTI
• CONDIZIONI AL CONTORNO
ANALISI [K] {u} = {F}
[M] {ü}+ [C] {u} + [K] {u} = {F(t)} [C] {T}+ [K] {T} = {Q}
.
INPUT UTENTE
COMPUTER
}
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I passi di un’analisi FEM
ANALISI STATICA PROCEDURE DI CONTROLLO
Ø PRIMA DELL’ANALISI - controllo delle informazioni inserite dall’utente da parte del programma
- controllo da parte dell’utente della consistenza di informazioni introdotte nel caso di utilizzo di software
differenti (modellatore e solutore) Ø DURANTE L’ANALISI
controlli eseguiti dal software possono riportare due tipi di errore, fatali o warning
Ø DOPO L’ANALISI interpretazione dei risultati da parte dell’utente
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I passi di un’analisi FEM
ANALISI STATICA
[K] è la matrice di rigidezza della struttura {u} è il vettore degli spostamenti nodali
{F} è il vettore delle forze nodali
[K] {u} = {F}
ANALISI
SERIE DI PASSI DEFINITI
RISOLUZIONE DI UN SISTEMA DI N EQUAZIONI LINEARI IN N INCOGNITE
(ALGEBRA MATRICIALE)
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I passi di un’analisi FEM
RISOLUZIONE DI UN SISTEMA DI N EQUAZIONI LINEARI IN N INCOGNITE (ALGEBRA MATRICIALE)
ANALISI STATICA
k11 u1 + k12 u2 + k13 u3 = F1 k21 u1 + k22 u2 + k23 u3 = F2 k31 u1 + k32 u2 + k33 u3 = F3
[K] {u} = {F}
ALGORITMO DI ELIMINAZIONE GAUSSIANA
1ª FASE: trasformare il sistema di equazioni in un sistema con matrice dei coefficienti triangolare superiore
2ª FASE: determinazione delle incognite per sostituzione
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I passi di un’analisi FEM
1ª eq. u1 + (k12 / k11) u2 + (k13 / k11) u3 = (1 / k11) F1
2ª eq. k21 u1 + k22 u2 + k23 u3 = F2
3ª eq. k31 u1 + k32 u2 + k33 u3 = F3
1ª FASE dell’algoritmo di eliminazione Gaussiana
ANALISI STATICA
Manipolazione delle equazioni per trasformare la matrice
k11 u1 + k12 u2 + k13 u3 = F1
k21 u1 + k22 u2 + k23 u3 = F2
k31 u1 + k32 u2 + k33 u3 = F3
1ª eq.
2ª eq.
3ª eq.
Normalizzo la 1ª equazione (rendere il primo coefficiente unitario)
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I passi di un’analisi FEM
1ª eq k21 u1 + (k21 k12 / k11) u2 + (k21 k13 / k11) u3 = (k21 / k11) F1
2ª eq k21 u1 + k22 u2 + k23 u3 = F2
3ª eq k31 u1 + k32 u2 + k33 u3 = F3
ANALISI STATICA
Moltiplico la 1ª eq. Per k21
(k22 - k21 k12 / k11) u2 + (k23- k21 k13 / k11) u3 = F2 - (k21 / k11) F1
kI22 u2 + kI
23 u3= FI2
2ª eq - 1ª eq
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I passi di un’analisi FEM
1ª eq k11 u1 + k12 u2 + k13 u3 = F1
2ª eq kI22 u2 + kI
23 u3 = FI2
3ª eq kI33 u3= FI
3
Dopo la manipolazione delle equazioni ottengo
Risolvo la 3ª eq e sostituisco nelle altre eq. Ricavo le incognite u1, u2 e u3
ANALISI STATICA
k11 k12 k13 kI
12 kI13
kII13 { [ ]
= u1 u2 u3
{ } F1 FI
2 FI
3 } PIVOT
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I passi di un’analisi FEM
ANALISI STATICA TIPICA SEQUENZA DELLE OPERAZIONI
ESEGUITE DURANTE L’ANALISI
NATURA MODULARE DEL METODO FE
DEFINIZIONE DELLA MESH
INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
CALCOLO DEGLI SFORZI E DELLE DEFORMAZIONI
CALCOLO DEGLI SPOSTAMENTI
DEFINIZIONE DEI CARICHI MATRIX FACTORISATION
DEFINIZIONE DEI VINCOLI ASSEMBLAGGIO DEGLI ELEMENTI
FORMAZIONE DEGLI ELEMENTI
UTENTE
COMPUTER
UTENTE
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I passi di un’analisi FEM
ANALISI STATICA
WARNINGS
Sono avvisi di errore che il software rileva prima di ricavare i risultati significativi non impedendone il calcolo;
la soluzione arriva al termine
Sono errori fatali che il software rileva durante la soluzione; non si arriva al termine della soluzione e non si ottengono
risultati
ERRORI
AVVISI DI WARNINGS O ERROR • ininfluenti
• indicano alcuni effetti che devono essere presi in considerazione nell’interpretazione • indicano che l’analisi non è valida
DIAGNOSTICA DEL SOFTWARE
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I passi di un’analisi FEM
Es. WARNINGS • Carico applicato ad un nodo che non esiste
• Carico applicato ad un nodo vincolato • Zone non connesse nel modello
• Densità del materiale è stata definita nulla • Distorsione dell’elemente è elevata • Vincolo applicato a DOF non attivo
• Ecc,
ANALISI STATICA
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I passi di un’analisi FEM
ERRORI NELLA GENERAZIONE DEGLI ELEMENTI E PROBLEMI NELL’ASSEMBLAGGIO
ü distorsione eccessiva degli elementi - dipende dal tipo di elemento; elemento con funzioni di forma più elevate
possono accettare distorsioni maggiori - limitare la distorsione nelle zone di interesse o nelle zone con elevati
gradienti di sforzo
ANALISI STATICA
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I passi di un’analisi FEM
ERRORI NELLA GENERAZIONE DEGLI ELEMENTI E PROBLEMI NELL’ASSEMBLAGGIO
ANALISI STATICA
ü unione non corretta degli elementi (zone non connesse) - verificare la connettività degli elementi; eseguire il merge dei
nodi ü unione non corretta di differenti tipi di elementi; introdurre
eventuali multi-point constraints
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I passi di un’analisi FEM
ANALISI STATICA
ERRORI legati al MAL CONDIZIONAMENTO DELLA MATRICE
• pivot nullo o pivot negativo sono spesso indici di errori nel modello,
es. la struttura non è ben vincolata e sono permessi dei moti di corpo rigido • pivot molto piccolo in confronto agli altri, questo causa scarsa o addirittura
perdita completa di accuratezza nel calcolo dei risultati
CAUSE • Vincoli non sufficienti per prevenire i moti di corpo rigido
• Vincoli non sufficienti dovuti alla mancanza di connettività degli elementi, possibili moti di corpo rigido
• Differenza molto elevata nella rigidezza degli elementi
MATRICE SINGOLARE
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I passi di un’analisi FEM
ANALISI STATICA
Es. ERRORI legato al mal condizionamento del sistema
Elevata differenza di rigidezza tra parti dello stesso modello
ü Elementi 2D O 3D con rapidi cambiamenti di dimensioni
ü Elementi beam o shell hanno rigidezza flessionale proporzionale al cubo della lunghezza; facilmente si possono ottenere rigidezze molto diverse tra loro
ü Scelta delle proprietà degli elementi rigidi di collegamento
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I passi di un’analisi FEM
Es. ERROR The element has a high aspect ratio so that the lenght of one or more sides is very much greater than the lenght of the shortest
side
ANALISI STATICA
Es. ERROR Il volume dell’elemento è definito negativo
Es. ERROR Equation 717 Node 125-z PIVOT = 1E-09
Calcolo è sequenziale, di consequenza l’errore che si commette è comulativo; maggiore è il numero degli elementi, maggiore è il
numero dei DOF e minore sarà l’accuratezza nei risultati
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I passi di un’analisi FEM
FINE
74