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PASSAPORTO PER L’ITALIA Educazione alla cittadinanza e alla Costituzione per ragazzi stranieri Gilberto Bettinelli Paola Russomando

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PASSAPORTO PER L’ITALIA Educazione alla cittadinanza e alla Costituzione per ragazzi stranieri

Gilberto Bettinelli

Paola Russomando

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Gilberto Bettinelli

Paola Russomando

PASSAPORTO PER L’ITALIA

Educazione alla cittadinanza e alla Costituzione

per ragazzi stranieri

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PROGETTO “NON UNO DI MENO” Provincia di Milano – Settore istruzione Centro COME – Cooperativa Farsi Prossimo

Gruppo di progetto Settore istruzione Provincia di Milano Simonetta Pavan, Ufficio integrazione studenti stranieri, responsabile del progetto Centro Come della Cooperativa Farsi Prossimo Simona Panseri, coordinamento del progetto Sara Bellettato, segreteria organizzativa Graziella Favaro, ideazione e supervisione scientifica Marina Carta, consulenza alle scuole e orientamento scolastico Nella Papa, coordinatrice laboratori linguistici

“PASSAPORTO PER L’ITALIA” Educazione alla cittadinanza e alla Costituzione per ragazzi stranieri Progettazione e supervisione Graziella Favaro (Centro COME) Autori dei testi Gilberto Bettinelli (Centro COME) Paola Russomando (Centro COME)

Editing Cristina Gatelli (Staff Assessore, Provincia di Milano) Non in vendita – materiale in distribuzione gratuita per scuole partecipanti al progetto

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PRESENTAZIONE

Questo testo presenta in modo chiaro e in una forma agile di stile colloquiale i temi che

caratterizzano la vita in Italia a chi vuol diventare cittadino. E’ dedicato ai giovani stranieri nel

nostro Paese e nel nostro sistema scolastico, nati altrove, migranti con i loro genitori o ricongiunti

alle famiglie, oppure nati in Italia e in buona parte cresciuti all’interno della cultura d’accoglienza,

che fino alla maggiore età si trovano giuridicamente collocati fuori dalla cittadinanza italiana.

La loro esperienza di crescita con i coetanei italiani, sia essa recente o di lunga data,

malgrado le difficoltà che spesso la connota, crea aspettative e riferimenti analoghi a quelli dei

compagni e, nella maggior parte dei casi, un forte desiderio di autorealizzazione e di integrazione

alla pari.

Occorre perciò offrire loro, oltre agli strumenti per la padronanza linguistica, l’informazione

necessaria a renderli pienamente consapevoli delle regole scritte o interiorizzate nel contesto di

accoglienza. Essere italiani con cognomi diversi e colori differenti è un fenomeno in crescita, oggi

e nel prossimo futuro, e la cittadinanza, di diritto o raggiunta, significa anzitutto conoscenza e

condivisione di un orizzonte comune anche se plurale.

Da cinque anni l’Assessorato all’Istruzione della Provincia di Milano, insieme al Centro

Come della Cooperativa Farsi Prossimo, si è impegnato con il progetto “Non Uno di Meno” a

promuovere e sostenere i percorsi di integrazione delle ragazze e dei ragazzi stranieri nella scuola

superiore, attraverso interventi mirati di accompagnamento, per assicurare a tutti gli studenti una

piena scolarizzazione e pari opportunità di crescita individuale.

Un’azione importante e cruciale ai fini dell’integrazione e della convivenza civile, inserita

nella prospettiva più ampia di una scuola attenta ai cambiamenti ed alla promozione dei percorsi di

cittadinanza consapevole per costruire un futuro di convivenza pacifica, dove diritti e doveri siano

equamente condivisi.

L’Assessore all’istruzione ed edilizia scolastica Marina Lazzati

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ANCH’IO CANTO L’ITALIA Presentazione Graziella Favaro

Anch’io canto l’Italia …………………..

Domani sarò una donna importante

quando aiuterò il mio Paese. Formerò la mia persona qui

nella mia nuova patria alla quale devo ciò che sono

e ciò che sarò. Non dimenticherò ciò che mi

hai dato, Italia!

E poi la mia gente vedrà che non si emigra

solo per lavorare e rinchiudersi

come ricci nella propria ignoranza.

Ho assimilato di te, Italia, le idee di libertà, giustizia,

uguaglianza, almeno nei libri di storia

Allora ….anch’io sono l’Italia Fatima, Marocco.

da: M.C. Patuelli, Verso quale casa

Futuri cittadini Come Fatima un numero crescente di cittadini stranieri presenti da tempo in Italia si trova oggi nelle condizioni di poter richiedere la cittadinanza italiana. In particolare sta aumentando di anno in anno il numero di coloro che sono nati nel nostro Paese i quali, in possesso dei requisiti necessari (residenza ininterrotta dal momento della nascita al compimento del diciottesimo anno di età), possono presentare la richiesta di cittadinanza tra i 18 e i 19 anni (legge n°91 /1992). In questo delicato momento di scelta e di “nuova appartenenza”, gli elementi che sono all’attenzione, sia di chi richiede la cittadinanza, sia degli uffici preposti, sono soprattutto di natura burocratica e amministrativa e riguardano essenzialmente il possesso dei requisiti formali e delle condizioni indicate nella legge. Poca attenzione viene invece data agli aspetti simbolici della decisione, ai temi dell’appartenenza e della partecipazione, ai significati più profondi e pregnanti della cittadinanza attiva e responsabile.

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Diventare cittadini italiani significa invece, non solo far parte di un Paese e di una comunità, ma anche sentirsi parte di essa, della sua storia e del suo presente. Il testo PASSAPORTO PER L’ITALIA, realizzato nell’ambito del progetto “Non uno di meno”, si rivolge in maniera particolare ai futuri cittadini per accompagnarli nel momento cruciale del progetto e delle scelte. Coniugare unità e diversità Come la cultura è oggi di fatto intercultura, perché è plurale e complessa, frutto di molteplici stratificazioni, così il percorso di cittadinanza significa attualmente diventare cittadino in un contesto multiculturale, in una polis attraversata da mutamenti e differenze. Significa ripensare lo spazio pubblico diventato multiculturale e plurilingue, rivedere i criteri di inclusione/esclusione, vivificare il legame tra diritti/doveri e integrazione. Quali che siano i motivi che li causano e le forme attraverso cui si manifestano, gli incontri tra storie, riferimenti, punti di vista diversi fanno infatti - e faranno sempre di più - parte del nostro ambiente educativo, linguistico, economico, informativo, culturale. Essi sono l’esito della molteplicità e pluralità degli itinerari di sviluppo degli individui, che sono esposti alla comunicazione e allo scambio reciproco, nei confronti di quelle culture – altrettanto originali e complesse della propria - che sono rappresentate dagli altri individui. Sempre più quindi l’identità e la storia di ciascuno sono la risultanza di incontri, scambi, scontri e si costruiscono declinando molteplici appartenenze: nazionali, locali, familiari, professionali, di genere, linguistiche, religiose, culturali ecc…. Il gioco dei reciproci riconoscimenti, in se stessi e negli altri, può far emergere nuove idee di collettività e di cittadinanza e liberare gli individui, sia da appartenenze arcaiche e imposte, sia dalla perdita della propria storia.

Regole e diritti comuni Unità e diversità sono dunque i poli a partire dai quali si sviluppano le rappresentazioni e si delineano i percorsi di cittadinanza. Come si presenta la diversità culturale? Le culture – la cultura di ciascuno - non sono fotografie rigide messe sotto vetro, che si passano da una generazione all’altra, ma sono costrutti inediti, soggetti al cambiamento, alla vivificazione continua, alle perdite inevitabili e alle nuove acquisizioni. Identità e cultura sono dunque costruzioni in movimento aperte e porose, sistemi “insaturi” che si arricchiscono e modificano in seguito allo scambio e ai contatti. Il tema delle differenze e del cambiamento è dunque uno degli orizzonti da esplorare nei percorsi di cittadinanza interculturale, per non rischiare di dare degli altri una lettura stereotipata, di attribuire agli individui caratteristiche ed “etichette” rigide e discriminatorie. L’altro orizzonte è quello dell’unità e dell’uguaglianza, che ha a che fare con le opportunità, le regole e i diritti degli individui. Ciascuno, a prescindere dal luogo in cui colloca le sue origini, ha l’obbligo di rispettare le norme comuni e il diritto di accedere ad occasioni di sviluppo pari ed eque.

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Italiani per scelta A partire da queste premesse, nell’ambito del progetto NON UNO DI MENO abbiamo approfondito il tema della cittadinanza nella situazione di pluralità da due punti di vista diversi: - che cosa significa diventare cittadino italiano per i giovani stranieri; - che cosa significa essere cittadini in un contesto plurale per i ragazzi autoctoni e per tutti. Nel primo caso si tratta di scegliere di diventare italiano e iniziare un iter fatto di vincoli, difficoltà burocratiche, tempi lunghi, ma inaugurare anche un cammino simbolico fatto di attese, fantasie, desideri, ambivalenze. Attraverso una ricerca qualitativa, condotta su un gruppo di giovani di origine straniera, nuovi o futuri cittadini, sono state indagate le loro rappresentazioni della cittadinanza voluta/ottenuta, rispetto a tre dimensioni: - la dimensione formale - la dimensione della partecipazione - la dimensione dell’identità (E. Colombo, L. Domaneschi, C. Marchetti, Una nuova generazione di italiani. L’idea di cittadinanza tra i giovani figli di immigrati. Franco Angeli 2009) Alla fase di indagine e conoscenza è poi seguita la proposta operativa di accompagnamento della cittadinanza attraverso un percorso di esplorazione e riconoscimento.

Accompagnare il cammino di cittadinanza Il libro PASSAPORTO PER L’ITALIA si propone di accompagnare la fase di scelta e di attesa dei futuri italiani attraverso modalità informative e formative che riguardano i diversi aspetti del diventare cittadini: - burocratici e formali; - partecipativi e comportamentali; - simbolici e dell’appartenenza. In altre parole intende promuovere la cittadinanza nella duplice dimensione delle “virtù civili” (civicness) e dell’appartenenza (citizenship), intendendo con la prima i comportamenti, le scelte quotidiane, gli atteggiamenti “buoni” del vivere insieme e con la seconda il sentirsi parte di una comunità e di un Paese. Un primo blocco di contenuti si colloca soprattutto sul piano dell’appartenenza e propone esplorazioni e approfondimenti riguardanti: -il percorso per diventare cittadini; -le tappe salienti della storia italiana, dall’Unità alla Repubblica; -la Costituzione italiana; -la partecipazione politica; -le immagini e i simboli dell’Italia; -la lingua italiana, le varietà dialettali e le minoranze linguistiche. Un secondo blocco di contenuti mira ad approfondire i luoghi e i modi della convivenza e a sollecitare comportamenti virtuosi nel rispetto di ciascuno.

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Essi riguardano: - le regole e le consuetudini della vita civile; - la vita sociale, il volontariato e l’associazionismo; - l’ambiente e il rispetto della natura; - il patrimonio culturale e artistico; - le feste, i luoghi e le tradizioni; - il futuro e l’Italia che verrà.

Ogni tema è posto in maniera partecipata e interattiva: vengono interpellati direttamente le ragazze e i ragazzi, ponendo domande, sollecitando la presa di posizione e il racconto di esperienze autobiografiche. Vengono inoltre, per ciascun aspetto, proposte informazioni, approfondimenti e riferimenti normativi; vengono presentati esempi e situazioni concrete e si sollecita il lettore ad esprimere il proprio punto di vista.

Vivere insieme in pari dignità PASSAPORTO PER L’ITALIA è destinato in maniera privilegiata alle ragazze e ai ragazzi stranieri, futuri italiani, ma contiene indicazioni, temi e suggerimenti che possono essere proposti a tutti i ragazzi, stranieri e autoctoni, nell’ambito dei percorsi dedicati a “cittadinanza e Costituzione”. I “nuovi italiani” si interrogano infatti sul senso della cittadinanza, pongono domande a tutti su che cosa significa sentirsi italiani, sui valori da condividere, sulle pratiche, le norme e le forme che definiscono oggi tale appartenenza. Per i ragazzi autoctoni, la cittadinanza non può più ridursi al solo perseguimento dell’uguaglianza, ma deve riguardare anche la capacità di gestire e riconoscere le differenze. Nuove competenze sono dunque richieste a chi vive e agisce la cittadinanza nella situazione di pluralità: la capacità di gestire l’incontro con le differenze, mediare, mantenere unite la memoria e l’idea di futuro, tollerare l’incertezza, sospendere il giudizio. Si tratta quindi di ripensare a forme di convivenza e di riconoscimento collettivo che sappiano coniugare solidarietà, uguaglianza e rispetto delle specificità. Cittadinanza e intercultura sono anche i due poli per ripensare l’educazione alla cittadinanza per tutti, introducendo modi di essere e di pensare che facciano spazio agli altri, a nuove rappresentazioni e narrazioni che ci riguardano tutti. Per vivere insieme in pari dignità.

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INDICE

1. Diventare cittadini italiani • Dichiaro di voler diventare cittadino • Chiedere la cittadinanza • La domanda • Finalmente cittadino italiano • Che cosa significa essere cittadini italiani

2. Storia d’Italia. Ciò che non possiamo non sapere • Ciò che non possiamo non sapere • Il Risorgimento • Il Regno d’Italia • Il fascismo • La Repubblica • Prima dell’Unità

3. Cittadinanza e Costituzione • Dentro la Costituzione • Principi fondamentali • Diritti • Doveri • L’ordinamento dello stato

4. La vita politica • Votare • Le regioni • Le province • I comuni

5. Simboli e immagini • Gli stemmi delle città • Simboli ufficiali dell’Italia • Immagini rappresentative • Pizza, mandolino e spaghetti? • Luoghi comuni e stereotipi

6. Lingua e lingue d’Italia

• Le origini dell’italiano • Cambiamenti e varietà • L’italiano nel mondo • Minoranze culturali e linguistiche • Minoranze linguistiche antiche

7. Vita civile • Regole e consuetudini • Quando non si rispettano le regole • Le norme della strada • Norme di convivenza

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8. Vita sociale

• Far parte di un’associazione sportiva • Altre associazioni • Fare volontariato • La protezione civile • Volontari un po’ speciali • Il servizio civile nazionale

9. Gli ambienti

• Il territorio • La distribuzione della popolazione • Le trasformazioni del territorio • Luoghi da proteggere • Le nuove “buone abitudini”

10. Il patrimonio culturale e artistico

• Il patrimonio mondiale dell’UNESCO • Epoca romana • Il Rinascimento • Città d’arte • Siti naturali • Personaggi della cultura

11. Luoghi e tradizioni

• A Venezia per la regata storica e il carnevale • A Siena per il Palio • A Monza per il gran premio • La festa del santo patrono • Napoli e il presepe

12. L’Italia che sarà

• Migrazioni • Chi va e chi viene • Una società in cambiamento • Oltre l’Italia, in Europa • Cadono le frontiere • Storia dell’Unione

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1 DIVENTARE CITTADINI ITALIANI

Cittadini italiani si nasce, vale a dire che è cittadino italiano chi ha un genitore italiano, in questo caso si ha la cittadinanza per filiazione. Ma cittadini italiani si può anche diventare. L’acquisizione della cittadinanza è automatica in alcuni casi, ad esempio i minori di 18 anni che sono stati regolarmente adottati da italiani; oppure i figli di genitori ignoti trovati abbandonati sul territorio italiano; o ancora i figli nati su territorio italiano da genitori apolidi, cioè senza nessuna cittadinanza. Ma si può anche acquisire la cittadinanza in altri numerosi casi previsti dalla legge. Alcune persone la possono ottenere solamente facendo una dichiarazione di volontà, altre invece, come vedremo, debbono presentare una domanda. Ad esempio, il nostro amico Kevin non deve fare alcuna richiesta ma basta che dichiari di voler diventare cittadino italiano perché la legge prevede che “Lo straniero nato in Italia, che vi abbia risieduto legalmente senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età, diviene cittadino italiano se dichiara di voler acquistare la cittadinanza italiana entro un anno dalla suddetta data”. Kevin deve quindi esprimere la sua dichiarazione entro un anno dal giorno in cui compie 18 anni. Dichiaro di voler diventare cittadino italia

Mi chiamo Kevin. C’è una cosa che mi dà fastidio… Qualche mese fa con la mia scuola siamo andati cinque giorni a Londra. All’aeroporto ho dovuto fare una fila diversa da quella dei miei compagni perché non ho il passaporto italiano. Io, di fatto, sono italiano, sono nato qui, ma ho ancora il passaporto delle Filippine, il paese dei miei genitori; ho, naturalmente, il permesso di soggiorno per poter stare in Italia. Ho dovuto fare la fila per i cittadini extraunione, una fila lunga e lenta; i professori e i compagni sono invece passati in fretta e mi hanno dovuto aspettare. Non vedo l’ora di avere la cittadinanza italiana visto che questo è il paese dove sono nato e vivo! Ma come si fa ?

→ - Nella tua vita finora hai avuto qualche

problema per il fatto di non avere la cittadinanza italiana ?

- Sei interessato a diventare cittadino italiano ? Per quale ragione ?

Devi sapere Le regole sulla cittadinanza sono contenute nella Legge n. 9 del 5 febbraio 1992 e in alcune norme successive. Puoi trovare informazioni dettagliate andando sul sito internet del Ministero dell’Interno: www.interni.it

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Oltre alle persone che si trovano nella stessa situazione di Kevin, diventano cittadini italiani, solamente facendo una dichiarazione, anche gli stranieri il cui padre o la madre o uno “degli ascendenti in linea retta di secondo grado” (quindi almeno un/a nonno/a) sono stati cittadini italiani. In questo caso essi devono risiedere legalmente sul territorio italiano da almeno due anni al momento in cui raggiungono la maggiore età. Questa regola interessa i moltissimi cittadini stranieri discendenti da italiani emigrati nel passato all’estero, in Sud e Nord America, in Australia, in paesi europei. E’ la situazione di Lucia Teruggi Jmenez che ha 18 anni, è arrivata in Italia all’età di 12 anni, è attualmente cittadina argentina ma sa che un nonno di parte paterna era un cittadino italiano emigrato in Argentina ottant’anni fa e ha raccolto la documentazione che lo dimostra.

→ Adesso, nelle caselle, scrivi in ordine cronologico i passaggi della procedura per acquisire la cittadinanza nel caso di Kevin e di Lucia:

Ma dove si deve andare per fare la dichiarazione di volontà ?

La persona interessata,appena compiuti i diciotto anni, deve andare al comune dove ha la residenza o dove intende stabilire la propria residenza. Davanti all’Ufficiale di stato civile, di solito è il Sindaco o una persona da lui delegata, bisogna dichiarare la propria volontà di diventare cittadino italiano. Naturalmente prima occorre avere raccolto la documentazione necessaria per dimostrare di avere i requisiti. L’ufficiale di stato civile poi trascrive la dichiarazione nel Registro della cittadinanza del comune e sull’atto di nascita viene messa una nota.

Kevin e Lucia ….. Vanno in ………. L’Ufficiale di stato civile …..

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Chiedere la cittadinanza Cominciano a essere molti i ragazzi, con genitori stranieri, che sono nati in Italia e quindi nella condizione di dichiarare la volontà di diventare cittadini italiani. Ma ci sono alcuni problemi. Infatti la legge prevede che essi debbano risiedere legalmente in Italia, con un permesso regolare di soggiorno, fin dalla nascita e senza interruzioni, cioè non debbano aver avuto la propria residenza all’estero neanche per breve tempo. Purtroppo alcuni ragazzi sono nati in Italia ma magari poi sono tornati all’estero, oppure la loro famiglia non ha avuto il permesso di soggiorno cioè non è stata in regola per qualche tempo. Essi non possono allora acquisire la cittadinanza solamente con la dichiarazione, ma possono presentare una domanda di cittadinanza se hanno alcuni requisiti.

→ La tua situazione è simile a quella di Kevin o di Lucia ? Se non lo è, oppure se

hai famigliari e amici in diversa situazione, leggi di seguito gli altri casi in cui è possibile fare domanda di cittadinanza. La domanda

Devi sapere La legge del 1992, e le modifiche successive, indicano i casi in cui è possibile presentare domanda di cittadinanza. Eccone alcuni; gli altri li trovi al sito internet del Ministero degli Interni. Possono fare domanda persone:

- sposate con un/a cittadino/a italiano/a;

- residenti legalmente in Italia da oltre dieci anni; per i cittadini di uno Stato dell’Unione Europea (vedi quali sono a pag. 81) bastano quattro anni di residenza legale;

- apolidi, cioè senza alcuna cittadinanza, o rifugiati residenti legalmente da almeno dieci anni;

- maggiorenni, figli o nipoti di cittadini italiani, residenti in Italia da almeno 3 anni.

→ Adesso che conosci le norme, leggi le

presentazioni di queste persone e metti una crocetta nella casella che indica la procedura per avere la cittadinanza. Daniel: 18 anni; nato in Italia da genitori peruviani; rimasto sempre regolarmente in Italia. Nagwa: egiziana; in Italia regolarmente da 13 anni per ricongiungimento con il marito. Roman: viene dalla Romania; residente in Italia da 8 anni. Vladimir: 7 anni, viene dall’Ucraina; adottato da una coppia italiana. Ke: tailandese; coniugata da 4 anni con un italiano. Cittadinanza

automatica Dichiarazione di volontà

Domanda di cittadinanza

Daniel Nagwua Roman Vladimir Ke

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La domanda

In primo luogo i richiedenti devono consultare bene la legge per controllare di avere tutti i requisiti previsti, di essere cioè nelle condizioni indicate e di poterle documentare. Poi occorre compilare i moduli di domanda che si possono scaricare direttamente dal sito internet del Ministero dell’ Interno. La domanda, con allegata la documentazione necessaria, va indirizzata al Ministro dell’Interno e va presentata alla Prefettura della provincia in cui si risiede in Italia. Sulla domanda va posta una marca da bollo di 14,62 euro e insieme alla domanda occorre effettuare il versamento di un contributo di 200 euro. Da questo momento in poi tutto è nelle mani degli uffici del Ministero. Le norme prevedono un tempo massimo di 730 giorni per avere una risposta, a partire dal giorno della presentazione della richiesta. Nella realtà i tempi possono essere ancora più lunghi. E poi la risposta può essere positiva o negativa. Proprio così, la cittadinanza può essere negata per diverse ragioni:

- redditi insufficienti per mantenersi o mantenere la famiglia; - presenza di precedenti penali, cioè condanne per aver commesso reati; - motivi di sicurezza dello Stato; - insufficiente livello di integrazione e scarsa conoscenza dell’italiano.

→ In quale provincia risiedi ? La Prefettura si trova sempre nel capoluogo della

provincia. Cerca il suo indirizzo e consulta su Internet il suo sito per avere informazioni relative all’apertura degli uffici e delle modalità di presentazione delle domande.

→ Leggi le frasi e segna ( * ) quelle che contengono informazioni giuste:

- La domanda va consegnata al Ministero dell’Interno - Le domande possono essere accolte o respinte - La domanda viene respinta se il richiedente non ha un reddito sufficiente per

mantenersi - Fare la domanda non costa nulla - La Prefettura è nella città capoluogo di provincia - I moduli di domanda si trovano anche in Internet

Io e la mia famiglia siamo in Italia da oltre 11 anni. Adesso so che possiamo presentare la domanda per avere la cittadinanza. Concretamente che cosa dobbiamo fare ?

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…finalmente cittadino italiano

Adriatic Hoxha racconta “Sono nato in Albania e sono arrivato in Italia ormai 15 anni fa. I miei figli sono nati qui e qui sarà la nostra vita. Due anni fa ho fatto domanda per la cittadinanza che è stata accolta in tempi abbastanza rapidi, in meno di un anno. Una mattina ho ricevuto una busta dalla Prefettura di Ancona, nella cui provincia risiedo, con il Decreto del Presidente della Repubblica che mi concedeva la cittadinanza italiana. Mi sono sentito davvero emozionato! Dopo tanti anni e tante file per rinnovare i permessi di soggiorno... tutto questo è finito. Io e la mia famiglia ora siamo italiani. Nella lettera di accompagnamento mi si diceva che avevo tempo 6 mesi per presentarmi al comune di residenza con due testimoni per prestare il giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana. La legge dice che dal giorno seguente il giuramento si diventa cittadini italiani a tutti gli effetti”.

→ Completa le fasi della procedura per diventare cittadini italiani:

1. Il richiedente raccoglie i documenti necessari 2. Il richiedente …………………………………………………………………………………………………………. 3. La Prefettura …………………………………………………………………………………………………………. 4. Se la riposta è positiva, il richiedente ………………………………………………………………….. 5. Dal giorno successivo …………………………………………………………………………………………….

Il giuramento di fedeltà alla Repubblica di solito viene pronunciato davanti al Sindaco del Comune di residenza, o a un suo delegato. Nel locale c’è la bandiera della Repubblica e il testo della Costituzione Italiana.

Parole da ricordare Adottato Apolide Ministero dell’Interno Prefettura Procedura Requisito Residente Residenza Rifugiato Ascendente/discendente

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Che cosa significa essere cittadini italiani

Domande frequenti sulla cittadinanza

Perché sul passaporto italiano compare la scritta “Unione Europea” ? L’Italia è uno dei paesi fondatori della attuale Unione Europea. Sui passaporti di tutti gli stati che ne fanno parte compare la stessa scritta. Possedendo la cittadinanza italiana, il cittadino può muoversi e soggiornare liberamente negli Stati dell’Unione. Per fare ciò non è necessario il passaporto ma basta la carta d’identità. Inoltre, se si trova in un paese fuori dall’Unione in cui non vi è né l’ambasciata né il consolato italiano, il cittadino può rivolgersi a una rappresentanza di qualsiasi paese europeo in caso di necessità.

Quando si diventa cittadini italiani si perde la cittadinanza del paese di origine proprio o della famiglia ?

Dipende. L’acquisizione della cittadinanza non comporta, per la legge italiana, la perdita di quella precedente. E’ quindi possibile possedere la doppia cittadinanza e il doppio passaporto. Ci sono però alcuni Stati che non consentono ciò, ad esempio la Cina Popolare. E’ il motivo per cui alcuni stranieri sono incerti se chiedere o no la cittadinanza italiana.

A quanti stranieri ogni anno viene concessa la cittadinanza italiana ? Il numero varia moltissimo da un anno all’altro sia per il numero delle domande sia per le decisioni politiche del Governo. Nel 1998 sono state concesse 12.035 cittadinanze. Negli anni successivi sono aumentate gradualmente fino a 19.266 nel 2005. C’è stato successivamente un aumento notevole: nel 2007 le concessioni sono state 38.466.

Essere cittadini italiani non significa solamente avere il passaporto della Repubblica Italiana ma anche conoscere, condividere e rispettare la Costituzione della Repubblica, di cui parleremo in seguito, che contiene i principi fondamentali della convivenza civile. Rispetto a uno straniero residente in Italia, un cittadino ha diritti e doveri propri. Ad esempio gode dei diritti politici, vale a dire ha il diritto e il dovere di partecipare alla elezione del Parlamento.

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2 STORIA D’ITALIA Ciò che non possiamo non sapere

Bene, hai detto una cosa giusta ed errata allo stesso tempo. Infatti l’Italia come territorio geografico, con la sua forma a stivale, c’era anche prima e, da centinaia di anni, veniva chiamata con quel nome. Ma prima del 1861 era divisa in piccoli stati: in quell’anno nasce lo Stato Italiano unitario e indipendente. Nei secoli precedenti, sull’Italia divisa avevano avuto potere, di volta in volta, altri paesi europei: Spagna, Francia e Austria. L’Unità d’Italia si Il Risorgimento Il Risorgimento Risorgimento significa rinascita, “rialzarsi” di

Ci sono conoscenze sulla storia del nostro paese che un cittadino italiano deve possedere perché aiutano a capire le caratteristiche dell’Italia di oggi. Probabilmente hai già studiato la storia italiana e, d’altra parte, non si può presentarla in poche pagine. Perciò ti propongo una corsa veloce attraverso alcune sue tappe importanti per conoscere i grandi cambiamenti realizzati nel passato e immaginare quelli che ancora verranno. Partiamo da quando è nato….

Io lo so! l’Italia è nata nel 1861…. C’è stata l’Unità …

Guarda la carta storico-politica dell’Italia nel 1859: � Leggi e conta gli stati italiani prima

dell’Unità � Confronta questa carta con una

carta delle regioni italiane attuali. A quali regioni corrispondono gli Stati?

� In quali regioni c’era il dominio diretto dell’Impero d’Austria?

raggiunge dopo guerre, rivolte e insurrezioni al nord contro l’Impero d’Austria, che nella prima metà del secolo XIX, occupava il Regno Lombardo Veneto, al sud contro i Borboni, casa reale che governava il Regno delle due Sicilie.

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Risorgimento significa rinascita, “rialzarsi” di nuovo dopo un periodo negativo. E’ stato un periodo di 30/40 anni durante il quale si sono attuati diversi tentativi di affermare le idee di libertà che circolavano in tutta Europa, diffuse in Italia da Giuseppe Mazzini. Dal Piemonte i Savoia, grazie all’opera del primo ministro Cavour, appoggiavano le rivolte che scoppiavano in tutta Italia, come le famose “Cinque giornate” di Milano quando dal 18 al 22 marzo 1848 tutto il popolo di Milano si ribellò e cacciò l’esercito austriaco. Giuseppe Garibaldi, sbarcando con i suoi mille uomini in Sicilia, contribuì alla caduta del Regno delle due Sicilie governato dai Borboni.

No, non tutti. In generale ha partecipato la parte più istruita della popolazione, che era una minoranza. Inoltre i combattenti per l’indipendenza erano divisi fra coloro che volevano una Monarchia e quelli che volevano una Repubblica. Alla fine il Regno di Sardegna ha guidato la lotta contro gli Austriaci e ha vinto. Il suo re, Vittorio Emanuele II, è diventato il primo re dell’Italia unita.

Tutti gli italiani hanno partecipato a queste lotte ?

Devi sapere Il Regno di Sardegna era governato dalla dinastia dei Savoia che prendeva il nome dalla regione di cui era originaria. Adesso la Savoia fa parte della Francia, è stata ceduta dal re Vittorio Emanuele II a quel Paese in cambio del suo aiuto nella guerra contro l’Austria. La bandiera del Regno d’Italia, il tricolore, recava lo stemma della famiglia Savoia.

→ Sicuramente avrai già sentito i nomi di Garibaldi,

Mazzini e Cavour: sono tra i personaggi più famosi del Risorgimento italiano. Che cosa hanno fatto ? Scrivi i loro nomi all’inizio delle frasi che li riguardano:

a) ……………………………. è stato il capo del governo che ha realizzato l’Unità d’Italia.

b) …………………………. ha guidato la spedizione dei Mille, le camicie rosse, alla liberazione dell’Italia meridionale.

c) ………………………… ha lottato per l’indipendenza dell’Italia e per farla diventare una Repubblica.

Giuseppe Giuseppe Camillo Benso, Garibaldi Mazzini conte di Cavour

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Il Regno d’Italia Nei primi decenni dopo l’Unità l’Italia era molto povera; la stragrande maggioranza della popolazione abitava nelle campagne e viveva di agricoltura. Era un paese arretrato rispetto ai grandi stati europei. La maggior parte della gente era analfabeta, non sapeva leggere e scrivere e, soprattutto, non parlava italiano ma uno dei numerosi dialetti, fra di loro spesso incomprensibili. Il sistema politico era una monarchia costituzionale, vale a dire che c’era una costituzione, chiamata Statuto, secondo cui il re nominava il governo e i ministri, ma le leggi erano decise dal Parlamento. Esso era costituito dal Senato, i cui membri erano anch’essi nominati dal Re, e dalla Camera dei Deputati che invece era eletta dai cittadini che avevano diritto di votare. Tuttavia questi elettori erano solo i maschi adulti alfabetizzati e benestanti. La maggior parte del popolo non aveva questo diritto. Con il tempo ci fu uno sviluppo economico. Nelle regioni del Nord Italia si svilupparono numerose industrie ma ciò non avvenne nell’Italia Meridionale, e ancora oggi, anche se in misura diversa, c’è il problema del Sud Italia. La povertà dell’Italia ha spinto milioni di persone a emigrare all’estero: l’Italia è stata un paese di emigrazione fino al 1970. Oggi, secondo alcune statistiche, nel mondo ci sono 60 milioni di persone che discendono da italiani emigrati! Con lo sviluppo economico migliorarono anche le condizioni della gente e aumentò il numero degli alfabetizzati. Furono fondati partiti politici popolari, cattolici e socialisti, che riuscirono a far estendere il diritto di voto a tutti i maschi adulti e a migliorare le condizioni di vita di contadini e operai. Questo non avvenne pacificamente ma grazie a lotte, scioperi e conflitti sociali.

1895. Emigranti in un porto in attesa di partire per l’America. Una fabbrica della fine del XIX secolo

→ Completa il cruciverba. Leggi la parola che compare nelle caselle gialle.

1. Nel Nord Italia si svilupparono le … 2. La maggior parte della popolazione era … 3. L’Italia era una … 4. Molti non avevano il diritto di … 5. Non c’erano industrie nel … 6. Un partito popolare erano i … 7. La povertà favoriva l’ …

1 I 2 F 3 H 4 5 D 6 S 7 E

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Il fascismo

La monarchia è durata fino al 1946, come vedremo in seguito. Dopo la prima guerra mondiale, che dal 1914 al 1918 sconvolse tutta l’Europa, l’Italia, che pure aveva vinto la guerra contro l’Austria e la Germania insieme a Francia, Inghilterra e Stati Uniti d’America, era molto indebolita. Ci furono scioperi e proteste finché il partito fascista, guidato da Benito Mussolini, nel 1922 prese il potere con l’aiuto dei grandi industriali e dei proprietari delle terre che si opponevano ai partiti popolari. Con l’accordo del re Vittorio Emanuele III, Mussolini in pochi anni instaurò una dittatura, che proibì ai cittadini di esprimere liberamente le proprie idee politiche, e si fece chiamare “duce”, vale a dire capo.

Poi il governo fascista emise delle leggi razziste contro gli ebrei. Proibì loro di andare a scuola e di svolgere diverse attività economiche. Li costrinse così a vivere in miseria o a cercare di scappare dall’Italia. Ma la decisione più grave fu quella di allearsi con la Germania nazista di Hitler e di entrare nella seconda guerra mondiale nel 1940. L’Italia subì una sconfitta dopo l’altra e numerose distruzioni. Nel 1943 il re fece arrestare Mussolini e cercò di far uscire l’Italia dalla guerra. Gli Italiani fedeli al fascismo si riorganizzarono al Nord nella Repubblica di Salò, sotto il controllo dei Tedeschi, mentre Americani e Inglesi risalivano da Sud contribuendo, insieme alla popolazione, alla liberazione del territorio. Molti italiani, infatti, combatterono contro i tedeschi e i fascisti italiani nella lotta che fu chiamata “Resistenza”. Quando finì la guerra nel 1945, l’Italia era un paese distrutto e in povertà. La responsabilità fu attribuita a Mussolini e al partito fascista ma anche al re. Il duce fu fucilato.

Fino a quando c’è stato un re in Italia ? Io ho sentito parlare di Benito Mussolini: in che periodo ha governato ?

Devi sapere La dittatura E’ una forma di governo dove il potere è nelle mani di un solo partito e del suo capo. Chi non è d’accordo con questo partito viene perseguitato e messo in prigione, o anche ucciso. Non c’è più libertà per le persone che non hanno diritti politici.

Durante la dittatura fascista vi fu anche qualche progresso economico e sociale: in politica interna furono avviate riforme, come quella della scuola, e si bonificarono molte zone malsane del Paese. Ma ci furono anche scelte molto gravi. In politica estera il fascismo voleva affermare il potere italiano in campo coloniale: proseguì la sottomissione della Somalia e dell’Eritrea e nel 1936 conquistò l’Etiopia, l’ultimo stato africano indipendente.

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Adunata fascista: tutti in camicia nera Partigiani nella lotta di Resistenza

La Repubblica Nel 1946 ci fu il referendum: tutti gli italiani maggiorenni, per la prima volta nella storia anche le donne, andarono a votare per decidere se mantenere la monarchia o instaurare la repubblica. La maggioranza scelse la repubblica e così l’ultimo re, Umberto II, se ne andò dall’Italia. Con la Repubblica nacque una vera democrazia, come vedremo in uno dei capitoli del libro.

Dalla nascita della Repubblica, c’è stato un grande sviluppo economico, sociale e culturale: l’Italia è diventata un paese industriale e avanzato; la maggior parte degli italiani non vive in povertà, anche se essa non è scomparsa; tutti vanno a scuola e non ci sono più analfabeti. Certo ci sono ancora molti problemi fra i quali: - lo sviluppo economico delle regioni meridionali è ancora debole rispetto al resto d’Italia; - ci sono grandi organizzazioni criminali –la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta- che in certe zone del Sud sono molto potenti; - l’uso del nostro territorio. La ricchezza ha consentito una vita migliore e sono state costruite case, luoghi di lavoro e strade che però hanno distrutto l’ambiente e, spesso, anche posti molto belli. → Ecco tre feste civili della Repubblica. Collegale alle loro spiegazioni.

Adesso ho capito! Il re è stato cacciato e perciò dal tricolore della nostra bandiera è stato tolto lo stemma dei Savoia.

Festa dei Lavoratori

Festa della Liberazione

� Si celebra il 2 giugno di ogni anno. Ricorda il giorno in

cui è stata proclamata la Repubblica nel 1946. � Il primo maggio è la festa dei lavoratori. In realtà essa

è celebrata non solo in Italia ma in molti Paesi del mondo.

� Il 25 aprile di ogni anno si ricorda la data in cui nel 1945, al termine della seconda guerra mondiale, l’Italia è liberata: fascisti e tedeschi sono sconfitti.

Il 4 novembre è un’altra data importante che celebra, ricordando la vittoria finale al termine della I guerra mondiale, il compimento dell'Unità Nazionale e l’eroismo delle Forze Armate.

Festa della Repubblica

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Prima dell’Unità L’Italia ha una storia molto antica che forse già conosci. In quasi ogni luogo si trovano testimonianze del suo lungo passato: chiese ed edifici antichi, castelli, monumenti quasi intatti o in rovina, pitture e sculture… Sul territorio italiano sono sorte diverse civiltà e sono arrivati popoli diversi che, con il tempo, si sono mischiati con la gente che c’era prima. Il popolo italiano di oggi è il risultato di questa lunga storia. Pensa che Roma, l’attuale capitale d’Italia, ha quasi tremila anni di storia perché, secondo la tradizione, è stata fondata nel 757 prima di Cristo. Non possiamo riassumere una storia così lunga in poche pagine ! Ma tu puoi imparare molto guardandoti attorno. → Ecco, in ordine cronologico, costruzioni di diversi periodi della storia italiana. Collegale alle didascalie.

1 4

2

3 5 → Vai in giro per il paese o la città dove abiti, o nella città più vicina, guarda gli edifici storici, di solito c’è un cartello che dà qualche informazione. Leggi e poi scrivi su di un foglio: di che edificio si tratta ? Come si chiama ? A che cosa serviva ? In quale anno o secolo è stato costruito ? Chi l’ha costruito ?

E prima dell’Italia unita, che cosa è successo ?

Parole da sapere Costituzione Dittatura Fascismo Indipendenza Monarchia Referendum Repubblica Resistenza Risorgimento Statuto

- Il Colosseo, l’anfiteatro di Roma in cui si svolgevano spettacoli. Fu costruito durante l’Impero Romano nel 1° secolo dopo Cristo.

- Il traforo del Sempione, scavato sotto le Alpi alla fine del 19° secolo per collegare l’Italia e la Svizzera con la ferrovia.

- La cupola del duomo di Firenze, costruita nel 15° secolo durante il Rinascimento, un periodo di grande sviluppo artistico dell’Italia.

- Un tempio costruito dai greci a Paestum, nel 6° secolo prima di Cristo.

- Il castello di Fénis, costruito durante il Medio Evo, nel 14° secolo dopo Cristo.

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3. CITTADINANZA E COSTITUZIONE

→ Certamente hai già sentito

parlare della Costituzione; anche in questo libro ci riferiamo ad essa molte volte. Allora, con i tuoi compagni, prova a mettere insieme ciò che già sapete:

o Che cos’è o Storia e origini o Che cosa contiene.

Adesso confrontate le vostre informazioni con quelle che trovate in questa e nelle altre pagine del capitolo.

Già sai che il 2 giugno 1946, dopo la fine della seconda guerra mondiale, ci fu il referendum istituzionale: gli italiani decisero di mandare via il re e di instaurare la Repubblica. In quelle elezioni, i cittadini votarono anche i propri rappresentanti all’Assemblea Costituente. Infatti era necessario decidere in che modo ordinare lo Stato. L’Assemblea Costituente, formata dai deputati di differenti partiti politici, lavorò oltre un anno per scrivere la Costituzione, la legge fondamentale della Repubblica. Essa entrò in vigore il 1 gennaio 1948.

Che cosa significa che la Costituzione è la “legge fondamentale”?

Vuol dire che contiene i principi e le regole più importanti dello Stato. Tutte le altre leggi non possono essere in contrasto con la Costituzione. Un esempio riguarda l’obbligo scolastico. L’articolo 34 dice che “l’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita”. Allora si può fare una legge che stabilisce l’obbligo per nove o dieci anni ma non meno di otto.

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L’Assemblea Costituente

Dentro la Costituzione

E’ il primo articolo della Costituzione: dovremmo tutti saperlo a memoria. Ci ricorda che l’Italia è una democrazia dove i cittadini esercitano la sovranità, cioè decidono chi deve governare e fare le leggi, nei modi indicati nella stessa Costituzione. Questo è molto importante perché l’Italia ha avuto una dittatura fascista in cui il popolo non aveva questo diritto. L’articolo evidenzia anche l’importanza del lavoro di tutti i cittadini per il benessere e il progresso del paese.

→ Cerca nella pagine le date di

- referendum istituzionale; - elezione dell’Assemblea Costituente; - pubblicazione del testo della

Costituzione sulla Gazzetta Ufficiale; - entrata in vigore della Costituzione.

Art. 1 L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione .

Devi sapere Democrazia è una parola di origine greca che significa governo (kratia) del popolo (demos). Nei moderni stati democratici, che hanno milioni di cittadini, il popolo non decide direttamente ciò che interessa il paese ma elegge dei rappresentanti con questo scopo. Le elezioni avvengono periodicamente, di solito ogni quattro o cinque anni. Perciò si parla di democrazia rappresentativa.

Nella democrazia i rappresentanti eletti dal popolo fanno le leggi. Quando non sono d’accordo fra di loro, decidono a maggioranza. Allora il principio fondamentale della democrazia è la legge della maggioranza!

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Sì, il principio della maggioranza è importante ma non è tutto. Infatti la maggioranza potrebbe decidere anche cose dannose o pericolose per la minoranza. Potrebbe magari vietare di praticare una religione seguita da pochi, e questo non sarebbe giusto. La maggioranza non può fare tutto ciò che vuole. Per questo motivo la Costituzione stabilisce delle regole generali che tutti debbono rispettare.

I principi fondamentali Gli articoli dal numero 1 al 12 contengono i principi fondamentali. Fra gli articoli ricordiamo in particolare quelli che garantiscono:

- il rispetto dei diritti umani inviolabili - l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge: non importano la

razza, il sesso, la religione, le lingue … - la libertà di ognuno - il diritto al lavoro - i rapporti fra lo Stato e la Chiesa Cattolica - la condizione degli stranieri

COSTITUZIONE

Principi fondamentali

Disposizioni transitorie e finali

Parte I Diritti e doveri dei cittadini

� Rapporti civili � Rapporti etico-sociali � Rapporti economici � Rapporti politici

Parte II Ordinamento della Repubblica

� Il Parlamento � Il Presidente della Repubblica � Il Governo � La Magistratura � Le Regioni, le Province, i

Comuni � Garanzie costituzionali

Che cosa troviamo nella Costituzione? Ogni cittadino dovrebbe conoscerla bene. Tu puoi leggerla cercando in internet il sito del Presidente della Repubblica: www.quirinale.it. Essa è composta da 138 articoli raggruppati come vedi nello schema sotto:

Parole da sapere Assemblea Costituente dovere diritto ordinamento referendum sovranità

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Diritti …. I cittadini godono di diritti. A esempio, ognuno ha il diritto di andare e abitare dove vuole e le autorità non possono impedire questa scelta. Sembra una cosa normale ma bisogna sapere che invece, in molti paesi, per cambiare abitazione e per spostarsi, all’interno o all’estero, una persona deve chiedere un permesso alla polizia o alle autorità. Nella prima parte della Costituzione sono riconosciuti diritti in diversi campi. Eccone alcuni:

I rapporti civili riguardano gli individui, le singole persone: - nessuno deve subire violenza fisica da parte di altri; - ognuno ha diritto di esprimere liberamente la propria opinione; - ogni cittadino può incontrarsi con chi vuole per discutere e manifestare il proprio pensiero, a parole o scrivendo; - tutti possono seguire la religione che vogliono; - ognuno ha diritto a essere difeso durante un processo.

I rapporti etico-sociali riguardano i diritti e i doveri dei genitori e delle famiglie, l’istruzione, la salute.

I rapporti economici riguardano:

- la libertà di svolgere il lavoro che ognuno vuole, di avviare qualsiasi attività economica;

- il diritto al riposo settimanale e alle ferie; - la possibilità per i lavoratori di associarsi in sindacati per difendere i propri interessi e anche di fare scioperi per migliorare le proprie condizioni di vita; - il diritto di avere delle proprietà personali (case, terreni, macchine …)

I rapporti politici si riferiscono al diritto dei cittadini di partecipare alla vita politica sia andando a votare per eleggere i rappresentanti sia presentandosi come candidati alle elezioni.

→ Guarda le immagini. Che cosa vedi? Indica a quale campo di rapporti si

riferiscono, secondo te.

……………………………………….. ……………………….. ………………………………………..

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… Doveri I cittadini non hanno solamente dei diritti da far valere ma devono anche rispettare dei doveri. Infatti un paese non può funzionare e progredire se ognuno fa solamente ciò che vuole, se chiede il rispetto dei propri diritti senza assumersi delle responsabilità. La Costituzione cita chiaramente alcuni doveri:

� essere fedeli alla Repubblica e osservare, cioè seguire, la sua Costituzione e le altre leggi;

� pagare le imposte e le tasse che servono per far funzionare lo Stato e i servizi pubblici come la sanità, il sistema scolastico, l’esercito ecc.;

� partecipare alle votazioni per eleggere i rappresentanti al Parlamento; � mantenere ed educare i figli; � difendere l’Italia in caso di guerra, anche andando a prestare il servizio

militare. → In un testo della Costituzione cerca gli articoli che riguardano i diritti e i doveri che hai letto in queste pagine.

L’ordinamento dello stato La parte seconda della Costituzione tratta dell’Ordinamento della Repubblica, cioè spiega come funziona, come si fanno le leggi, chi le deve far rispettare: insomma tratta dei poteri dello stato. Coloro che hanno il potere possono avere la volontà di comandare sempre di più, proprio come i re del passato che erano sovrani assoluti. Per evitare che qualcuno o gruppi di persone abbiano troppo potere, la Costituzione stabilisce la separazione e l’equilibrio dei poteri. Che cosa significa ? Leggi con attenzione.

Le leggi sono importanti perché il loro rispetto permette la convivenza pacifica e non violenta fra i cittadini. Chi fa le leggi ?

Il Parlamento ha il potere di fare le leggi, il potere legislativo. Il Parlamento è costituito dalla Camera dei Deputati e dal Senato. Una legge, per essere valida, deve essere approvata da entrambi.

L’aula della Camera dei deputati nel Palazzo di Montecitorio a Roma. Il Senato sta invece a Palazzo Madama. Ogni cinque anni i cittadini maggiorenni votano per eleggere la Camera, composta da 630 deputati, e il Senato, composto da 315 senatori. Oltre a fare le leggi, il Parlamento elegge il Presidente della Repubblica che dura in carica sette anni.

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Non basta fare le leggi, occorre anche metterle in pratica. Ad esempio non basta stabilire per legge che tutti i cittadini hanno diritto alla salute. Bisogna anche costruire gli ambulatori e gli ospedali, assumere i medici e gli infermieri. Chi applica le leggi?

Il Governo esercita il potere esecutivo. Il Governo è costituito dai ministri che formano il Consiglio dei ministri. A capo c’è il Presidente del Consiglio. Il Governo mette in pratica le leggi ma anche può proporre leggi e decreti al Parlamento.

Non tutti rispettano le leggi. Occorre punire le persone che commettono reati, ad esempio coloro che uccidono o rubano. Chi decide se una persona è colpevole di qualcosa e deve essere punita?

La magistratura esercita il potere giudiziario: sono i giudici che fanno le indagini e i processi nei tribunali. Per diventare giudice bisogna studiare e superare dei concorsi.

Una seduta del Consiglio dei ministri. Chi elegge il governo? Dopo le elezioni del Parlamento, il Presidente della Repubblica sceglie il Presidente del Consiglio dei ministri che, di solito, è il capo del partito politico che ha avuto più voti. Questi forma il governo che però deve avere un voto di fiducia dal Parlamento per poter entrare in funzione.

Il Presidente della Repubblica abita nel palazzo del Quirinale. E’ una figura che rappresenta l’Unità della Repubblica.

La Corte Costituzionale è un “organo di garanzia” : controlla che le leggi decise dal Parlamento non siano in contrasto con la Costituzione. I membri della Corte sono nominati

dalla Magistratura, dal Parlamento e dal Presidente della Repubblica.

→ Accanto a ogni frase scrivi V (vero) oppure F (falso):

� I cittadini eleggono il Governo ogni cinque anni.

� Il Governo esercita il potere legislativo.

� Il Parlamento ha il potere di fare le leggi.

� Le elezioni del Parlamento sono ogni sette anni.

� La Magistratura è formata dai giudici.

� Il Parlamento elegge il Presidente della Repubblica

→ Sai i nomi del Presidente della Repubblica, del Presidente del Consiglio dei ministri, dei Presidenti della Camera e del Senato, di qualche ministro ?

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4. LA VITA POLITICA

La presenza di diversi partiti significa che ci sono diverse opinioni e idee. In un paese democratico ogni cittadino ha la libertà di esprimere le proprie idee su ciò che interessa la vita di tutti. Facciamo un esempio che ti può riguardare. Come sai, uno straniero nato in Italia può diventare cittadino italiano a diciotto anni. Attualmente si sta discutendo se cambiare questa legge e magari dare la cittadinanza prima, ad esempio ai bambini stranieri che hanno finito la scuola primaria in Italia. Ecco: i partiti hanno opinioni diverse su questo tema.

Sicuramente hai già visto da qualche parte alcuni di questi simboli e sai che rappresentano i partiti politici italiani. Che cos’è un partito politico ? E’ una associazione di persone che condividono interessi e idee su come governare l’Italia. Ogni partito ha una sua organizzazione interna. A volte sul simbolo del partito c’è il nome del leader, cioè della persona più importante di quel partito. Naturalmente i leader e i simboli possono cambiare. Inoltre ci sono partiti che esistono da molto tempo e altri più recenti.

Simboli dei partiti presenti nel Parlamento italiano dopo le elezioni politiche del 2008.

Ma perché ci sono tanti partiti ?

E’ obbligatorio far parte di un partito ?

No. Ma per partecipare attivamente alla vita politica una persona può iscriversi a un partito con cui pensa di essere d’accordo. Comunque un cittadino deve sempre informarsi sulle questioni importanti per la vita del paese, e formarsi delle idee. Quando ci sono le elezioni politiche, ogni partito presenta il suo programma di governo e i suoi candidati cioè le persone da mandare al Parlamento. I cittadini così possono scegliere per chi e per che cosa votare.

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Votare Ogni cittadino italiano ha il diritto e il dovere di partecipare alle elezioni politiche che, come sai, ci sono ogni cinque anni. Però non è sempre così perché può capitare che in Parlamento deputati e senatori non siano d’accordo per formare un governo o per appoggiarlo e allora il Presidente della Repubblica decide di chiamare il popolo a votare in anticipo. Le elezioni sono il momento più importante della vita politica in un paese democratico. Ecco i diversi momenti del processo elettorale:

A. Ogni cittadino riceve a casa una tessera elettorale dove ci sono scritti i dati personali, il numero del seggio elettorale dove deve andare a votare e la via dove si trova. La tessera elettorale vale per molte elezioni.

B. Il giorno delle elezioni, l’elettore va al seggio con la propria tessera elettorale e un documento di identità che deve presentare al Presidente del seggio.

C. Il Presidente consegna all’elettore le schede elettorali: ci sono i simboli dei partiti e anche i nomi dei canditati o il posto per scrivere il nome di un candidato. L’elettore va nella cabina e, in segreto, fa la sua scelta.

D.

L’elettore mette le schede chiuse nell’urna elettorale. Il Presidente riconsegna all’elettore il documento d’identità e la tessera timbrata che dimostra che il cittadino ha partecipato alle lezioni.

→ Ora collega i diversi momenti del processo elettorale alle immagini.

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→ Rispondi alle domande.

o Conosci i nomi dei partiti politici? E i nomi di qualche personalità politica? o Nel paese di origine della tua famiglia, esistono diversi partiti politici? Quali

sono le personalità politiche più conosciute? o Che cosa pensi a proposito della concessione della cittadinanza ai bambini

stranieri, di cui abbiamo parlato nella prima pagina di questo capitolo?

Nelle elezioni politiche i cittadini votano per il Parlamento e quindi per il governo: a Roma si fanno leggi che valgono per tutta l’Italia. Ci sono, però, problemi e decisioni che non riguardano tutta l’Italia ma parti di essa. E’ per questo motivo che si svolgono le elezioni amministrative, per eleggere i governi locali, come stabilisce la Costituzione. L’Italia è infatti divisa in regioni, province e comuni. Ognuna di queste istituzioni ha compiti specifici, come vedremo nelle pagine successive. Le Regioni Le regioni

E poi che succede ?

Alla fine gli scrutatori di tutti i seggi d’Italia contano i voti ricevuti da ogni partito e dai candidati. Sulla base dei voti vengono eletti i deputati e i senatori del Parlamento della Repubblica.

Mi pare che in Italia i cittadini vadano a votare spesso, non solo ogni cinque anni! Perché?

Devi sapere Oltre alle elezioni politiche e amministrative, i cittadini vanno alle urne, cioè a votare, per eleggere il Parlamento Europeo, ogni cinque anni. Inoltre si vota anche per i referendum. Quando un certo numero di cittadini, almeno cinquecento mila, è contrario a una legge, viene indetto un referendum: gli elettori sono chiamati a decidere se mantenere o abolire quella legge.

→ Scrivi una sola parola per dire 1. “andare alle urne” V _ _ _ _ _ 2. “cittadino che partecipa alle elezioni” E _ _ _ _ _ _ _ 3. “Camera dei deputati e Senato” P _ _ _ _ _ _ _ _ _ 4. “associazione politica” P _ _ _ _ _ _ 5. “posto dove si vota” S _ _ _ _ _

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Le regioni

Stemma della Provincia di Milano

Le regioni sono 20. Cinque hanno uno statuto speciale, cioè hanno maggiori poteri delle altre. Sono Val d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Sicilia, Sardegna.

Le regioni hanno poteri in diversi campi di interesse. Fra questi ecco alcuni assai importanti:

- il sistema sanitario, cioè l’organizzazione degli ospedali, degli ambulatori, dei medici;

- la formazione professionale; - la cura e la salvaguardia

dell’ambiente, con l’istituzione dei parchi territoriali;

- le regole generali per costruire edifici di tutti i tipi.

Il sistema di governo della Regione

eleggono

ele Il Presidente forma la Giunta, composta da un certo numero di assessori. Ogni assessore si occupa di un settore specifico: la sanità, il territorio, la scuola ecc. Nel Consiglio stanno i rappresentanti di tutti i partiti che hanno avuto voti degli elettori. Il Consiglio emana le leggi regionali. Invece il Presidente e gli assessori appartengono ai partiti della maggioranza, cioè a quei partiti che, da soli o insieme, hanno avuto più voti.

I cittadini ogni cinque anni

Il Presidente della Regione

Il Consiglio regionale

Ogni regione ha la sua bandiera. Ecco quella della Lombardia.

- Cerca e scrivi il nome del Presidente della Regione dove abiti. - In che anno sono state le ultime elezioni regionali ?

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Le province

→ Sulle targhe delle automobili compaiono le sigle delle province. Le conosci?

Prova a scrivere accanto alla sigla la provincia giusta della Lombardia: MI CR MB BS CO PV MN BG LO VA SO LC

I comuni

Ogni regione è divisa in province. Il sistema di governo di una provincia è simile a quello regionale. I cittadini eleggono il Presidente e il Consiglio provinciale. Sono invece differenti le competenze della provincia. Ad esempio, essa si occupa degli edifici e delle attrezzature delle scuole secondarie di secondo grado, delle strade provinciali, di assistenza agli anziani e ai disabili ecc. Le province hanno un loro stemma. In Lombardia si è costituita recentemente una nuova provincia, quella di Monza e Brianza, un territorio che prima faceva parte della provincia di Milano. Stemma della Provincia

di Milano

Nella carta vedi la provincia di Milano suddivisa nei suoi comuni che hanno differenti estensioni. In verde sono segnati i comuni che fanno parte della nuova provincia di Monza-Brianza.

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→ Guarda le fotografie e collegale alle didascalie.

→ Con i tuoi compagni cerca:

� nome e cognome del sindaco del comune dove abiti; � l’indirizzo del municipio e degli uffici dell’anagrafe; � l’anno in cui si terranno le prossime elezioni comunali.

L’amministrazione comunale si occupa di molte cose: - polizia locale - strade comunali - parchi, campi sportivi e di gioco - anagrafe dove si richiedono i documenti come la carta d’identità; - scuole dell’obbligo - servizi sociali come gli asili nido …

.. e molto altro ancora. Anche il sistema di governo del Comune è simile a quelli precedenti, ma non viene eletto un Presidente bensì il Sindaco.

1. Il municipio è la casa comunale dove si riunisce il Consiglio Comunale e stanno gli uffici del Sindaco e degli assessori. Nello stesso edificio o in altri si trovano gli uffici dell’amministrazione, come l’anagrafe dove andiamo per certificati e documenti. In municipio vanno a sposarsi le persone che vogliono il rito civile.

2. Il Consiglio comunale si riunisce per approvare le delibere che interessano la vita del comune. Il numero dei consiglieri comunali è diverso a seconda della popolazione del comune; al massimo sono ottanta.

3. Anche il comune ha il suo stemma. Quello che vedi è del comune di Milano. Puoi vedere lo stemma del comune sugli edifici comunali, sui documenti, sui veicoli della polizia locale ecc.

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5. SIMBOLI E IMMAGINI

In effetti tutti noi abbiamo provato che ci sono fotografie, oggetti, monumenti, personaggi che ci fanno pensare immediatamente a un luogo, a un ambiente conosciuto, a un popolo, a una festa particolare, a una religione, a un paese, a uno stato…………

→ Quali ambienti, quali popoli ti fanno venire in mente le seguenti fotografie?

1. la Torre Eiffel ……………………………………………………………………………………………………… 2. elefantessa con piccolo ……………………………………………………………………………………… 3. tazzina di caffè …………………………………………………………………………………………………… 4. sfilata di maschere a Rio de Janeiro …………………………………………………………………. 5. la Grande Muraglia …………………………………………………………………………………………….

→ Quali sono le immagini o i personaggi che secondo te rappresentano il paese

d’origine della tua famiglia?.................................................................................. …………………………………………………………………………………………………………………………………………….

Quando vedo una foto come questa penso subito al mio paese d’origine, l’Egitto!

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→ Anche i comuni italiani hanno stemmi con una storia antica. Scrivi il nome della

città sotto lo stemma corrispondente: Firenze, Milano,Torino, Venezia, Roma.

_ _ _ _ _ O _ E _ _ _ _ _ _ O _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ E Per esempio nello stemma di Venezia c’è il leone che rappresenta San Marco, il patrono della città.

→ Cerca in Internet il significato degli altri stemmi e magari quello del tuo Comune.

Le fotografie che vediamo nella pagina precedente sono conosciute e abbastanza diffuse nel mondo. Possiamo dire che queste immagini diventano “simboli” di un certo paese e della sua gente proprio perché conosciute da molti. Ogni paese ha le sue immagini simboliche, che sono appunto legate a caratteristiche ambientali, storiche o anche ad aspetti della cultura, dell’arte e delle tradizioni, cioè del folklore. Ci sono poi simboli ufficiali che uno Stato sceglie: essi possono rappresentare le sue caratteristiche, la sua storia, le tradizioni e i valori del popolo ecc.

Ho studiato che già le antiche famiglie nobili componevano i loro stemmi con parole, oggetti o animali per rappresentare caratteristiche della loro famiglia. Il mio professore di storia ci aveva fatto creare il nostro stemma personale. Io ho disegnato uno scudo con un pallone e una chitarra. Sai indovinare perché?

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I simboli ufficiali dell’Italia

Come tutti gli Stati, l’Italia ha dei simboli che sono definiti nella Costituzione: la bandiera tricolore,l’emblema della Repubblica e l’Inno nazionale.

Come tutti gli Stati, anche l’Italia ha un inno nazionale. Sicuramente hai sentito “Fratelli d’Italia” in qualche occasione, magari all’inizio di una partita di calcio o di un’altra manifestazione sportiva. Le parole dell’inno furono scritte da Goffredo Mameli e la musica fu composta da Novaro durante il periodo del Risorgimento. Era un inno repubblicano e, benché a molti piacesse, durante la monarchia non era cantato. E’ diventato di fatto l’inno nazionale della Repubblica Italiana nel 1946 anche se non è scritto in nessuna legge. Puoi trovare il testo e ascoltarlo cercando in www.wikipedia.it.

L’art. 12 della Costituzione dice: “La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”. Ci sono varie interpretazioni sul significato dei tre colori; secondo una di queste il verde indica il colore delle pianure, il bianco la neve delle montagne, mentre il rosso indica il sangue dei soldati morti combattendo per la patria.

Nell’emblema della Repubblica la stella rappresenta l’Italia; la ruota dentata, il lavoro degli italiani; il ramoscello di quercia, la forza della Repubblica; il ramoscello di olivo, la volontà di pace.

Devi sapere… Con la discesa di Napoleone, in Italia (1796-1799) si costituirono alcune Repubbliche ispirate alle idee democratiche della Rivoluzione francese (Repubblica Cisalpina, Cispadana, Partenopea…) che adottarono delle bandiere tricolori sull’esempio di quella francese (blu, bianco, rosso) ma con colori diversi. Il 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia i rappresentanti della Repubblica Cispadana scelsero il tricolore bianco, rosso, verde come bandiera nazionale. Successivamente esso fu adottato da tutti coloro che combatterono per la libertà d’Italia durante il Risorgimento.

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Immagini rappresentative dell’Italia.

→ Guarda queste immagini. Le hai già viste? Scrivi a quale ambito appartiene il

soggetto raffigurato: alimentazione, cultura, sport, personaggi famosi, tradizioni, moda, storia, musica, paesaggio

---------- ---------- --------- --------- ------------- -------------- --------------

…………… ……………….. ……………….. ………………. ………………………. …………………….

……………… …………………………. …………………… …………………………… ………………………….

→Segna quelli che ti sembrano più rappresentativi dell’Italia. Se vuoi scrivi altri

personaggi, eventi, oggetti, monumenti, paesaggi che secondo te rappresentano l’Italia.

Io sono un appassionato di calcio e per me la Nazionale di calcio rappresenta l’Italia !

Io invece sono venuta dalla Corea per perfezionarmi in canto lirico, che per me vuol dire Italia!

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Pizza, mandolino e spaghetti ? Come vedi sono veramente tantissime le immagini che dimostrano la ricchezza della cultura, delle tradizioni e della storia passata e presente dell’Italia. Le conosci tutte? Forse di alcune vorresti avere altre informazioni. L’immagine è molto utile quando ci fa nascere la curiosità e il desiderio di approfondire la conoscenza di luoghi, di fatti e di persone. Le immagini ci aiutano ad avvicinarci alla realtà, ma non la possono descrivere in tutti i suoi aspetti. E’ importante perciò non fermarsi a quanto una figura ci suggerisce per non limitarci a una conoscenza superficiale.

→ Osserva le seguenti immagini che spesso sono proposte per rappresentare

l’Italia

Che cosa potrebbero suggerire? Ecco alcune ipotesi:

a. Gli italiani sono un popolo superficiale, amante dei piaceri della tavola. b. In Italia mangiano soprattutto spaghetti e cantano canzoni romantiche. c. Quando si mangia in Italia è abitudine ascoltare musica tradizionale. d. Gli italiani amano molto la pasta e la musica popolare.

→ E a te che cosa suggeriscono? …………………………………………………………………………… Spesso l’immagine che un paese dà di sé all’estero si riduce a poche caratteristiche, con le quali si pensa di rendere le qualità dell’intero paese. L’Italia è stata definita “tutta pizza e mandolino” forse per rendere l’atmosfera rilassata, spensierata e legata alle tradizioni culinarie e musicali che uno straniero poteva trovare visitando il paese. Come tu avrai capito, invece, la pizza e gli spaghetti non sono l’unico piatto servito in Italia: ogni regione italiana ha i suoi piatti tipici ed in seguito alle immigrazioni degli ultimi anni, sulla tavola degli italiani, curiosi e buongustai, è facile trovare piatti che hanno origini lontane. Magari sono cucinati “all’italiana” come capita al cous cous, Quale ricchezza, quale varietà dunque….. al posto di un piatto di spaghetti al pomodoro! Che cosa dire poi del mandolino? E’ uno strumento legato alla musica tradizionale di una città in particolare, Napoli, ma in tutta Italia c’è una tradizione musicale che continua da secoli. Ci sono autori ed interpreti di tutti i generi musicali: classica, lirica, leggera, rock, rap, pop… Ci sono anche scuole di musica, i Conservatori, frequentate da cantanti lirici che vengono da lontano a specializzarsi. Ma non tutti gli italiani sanno cantare o suonare uno strumento!

→ Tu ascolti musica? Conosci musicisti o cantanti italiani di oggi o del passato?

Suonano il mandolino o quali altri strumenti?

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Luoghi comuni e stereotipi

E’ vero, hai ragione. Quando molte persone hanno, su una certa cosa, la stessa opinione, che però non corrisponde alla realtà, diciamo che quella opinione è un “luogo comune” o anche uno “stereotipo”. Le immagini degli spaghetti e del mandolino attribuite all’Italia possono far nascere luoghi comuni, se sono l’unico modo di pensare all’Italia. Però possiamo usare luoghi comuni anche quando pronunciamo frasi come queste

1. gli inglesi bevono il tè alle cinque del pomeriggio 2. i francesi mangiano lumache 3. gli argentini ballano il tango 4. i popoli del nord hanno capelli biondi e occhi chiari 5. gli italiani parlano gesticolando (cioè muovendo molto le mani)

Quando usiamo espressioni simili, attribuiamo una caratteristica o un’abitudine di poche persone a tutto il popolo al quale appartengono. Siamo sicuri che quando incontreremo un argentino, questo saprà ballare sicuramente il tango? E’ perciò un luogo comune. E’ come mettere un’etichetta a qualcuno:lui/lei è in un certo modo che io già conosco. Questo atteggiamento blocca la curiosità, il desiderio di scoprire e di sapere come è una persona; non aiuta perciò la conoscenza vera fra le persone. Al contrario può essere la causa di allontanamento che ostacola una serena convivenza.

→Conosci altre affermazioni che esprimono un’idea generalizzata su persone o

gruppi di persone diversi?.................................................................................... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………

→ conosci immagini che danno rappresentazioni troppo semplificate della realtà del

paese d’origine della tua famiglia? Puoi descriverle? Quale idea suggeriscono? ……………………………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………………………………..

Mi sembra che stiamo parlando di “luoghi comuni” ………………

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6. LINGUA E LINGUE D’ITALIA

Hai mai sentito frasi e parole come queste ?

- ghém minga temp, ghém de laurà - ciapa la bala - sciuscià lu nàsu - iamme

Sono espressioni in dialetto, le prime due in milanese, le altre in napoletano. In Italia si parlano moltissimi dialetti, anche se solamente una piccola parte della popolazione, per lo più persone anziane, usa esclusivamente il dialetto. Tuttavia più del 30% delle persone usa sia l’italiano che il proprio dialetto in famiglia e con gli amici, mentre fra il 13% e il 16% parlano solamente il dialetto, anche se capiscono e sanno parlare l’italiano. Oggi possiamo dire che in Italia si parla italiano ma non è sempre stato così. Pensa che al momento dell’Unità d’Italia, nel 1861, solo il 2,5% dei cittadini era esclusivamente italofono, cioè parlava solo italiano; tutti gli altri erano dialettofoni, cioè parlavano un dialetto e non capivano, o capivano poco e male, la lingua nazionale. I dialetti sono molto differenti: parlando in dialetto gli abitanti di regioni diverse non si capirebbero! Grazie alla scuola e ai mezzi di comunicazione, prima la radio e poi la televisione, i cittadini di questo paese hanno imparato l’italiano. Ancora oggi però possiamo riconoscere delle differenze nella pronuncia e nei modi di intonare la voce: da come uno parla, a volte si capisce la regione o la città da cui proviene.

→ Ecco le traduzioni in italiano: a quale frase si riferiscono ? � Soffiare il naso � Non abbiamo tempo, dobbiamo lavorare � Andiamo � Prendi la palla

→ Se conosci qualche frase o parola in dialetto, prova a scriverle con la traduzione italiana. Ad esempio, come si dice il nome del luogo dove abiti, in dialetto?

Sapere qualche parola in dialetto può aiutare a sentirsi parte di una comunità e a farsi accettare.

Io sento delle persone parlare in dialetto ma non le capisco. Che cosa significano le frasi scritte sopra ?

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Le origini dell’italiano

Per rispondere a questa domanda bisogna fare un po’ di storia. La lingua italiana deriva dal latino che era parlato in Italia al tempo dell’Impero Romano. Ancora oggi, quando vai in giro, puoi trovare delle scritte in latino, soprattutto sui monumenti pubblici. Ma anche a quei tempi la gente parlava e pronunciava il latino in modi diversi e le differenze linguistiche fra le parti d’Italia erano molto grandi. Per scrivere però si usava il latino. Anche dopo l’Impero Romano per secoli le persone colte, che avevano studiato, hanno continuato a scrivere in latino. Però nella vita di tutti i giorni si usavano le lingue volgari, cioè lingue del popolo perché parlate dalle persone che non sapevano leggere e scrivere. Con il tempo le lingue volgari sono diventate sempre più diverse dal latino e hanno dato origine ai numerosi dialetti italiani: il popolo non capiva più il latino. Mentre i documenti, le leggi e i trattati importanti erano ancora scritti in latino le persone colte hanno cominciato a pensare che per diffondere fra il popolo racconti e poesie, bisognava trovare il modo di scrivere anche nelle lingue volgari. Ma quale di loro poteva andar bene? Uno dei primi che si è posto questa domanda, oltre a comporre opere in latino sugli argomenti dedicati solo alle persone istruite, è stato Dante Alighieri.

Da dove arrivano tutti questi dialetti e l’italiano ?

Devi sapere… Le lingue neolatine L’italiano e i suoi dialetti derivano dal latino come altre lingue europee: francese, spagnolo o castigliano, catalano, portoghese, rumeno, ladino. Sono lingue diffuse in paesi europei che hanno fatto parte dell’Impero Romano. Oggi alcune sono parlate anche in paesi di altri continenti che sono stati colonie di Spagna, Portogallo e Francia.

Sì, Dante è stato fra i primi scrittori a usare la lingua parlata dal popolo. Ha preso come riferimento la lingua volgare diffusa in Toscana alla sua epoca, fra 13° e 14° se colo. Per questo possiamo dire che il dialetto toscano è il più vicino all’italiano. La sua opera più famosa e importante è La Divina Commedia, un’opera scritta in versi, come una poesia. Con le sue opere Dante ha mostrato che la lingua volgare poteva essere usata per parlare di cose importanti e non solo della vita di tutti i giorni.

Io so che Dante è il “padre” della lingua italiana..

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Cambiamenti e varietà dell’italiano

→ Questo è l’inizio della Divina Commedia. Prova a scrivere quello che capisci e poi

confrontalo con la “traduzione” in italiano moderno, scritta sotto. Hai capito tutto ? “A metà della vita, mi sono trovato in una foresta buia perché mi ero perso, avevo perso la strada giusta.”

Ancora oggi possiamo capire l’italiano antico ma la lingua è una cosa viva e cambia continuamente: la gente si sposta, arrivano popoli e persone che parlano diversamente, si inventano nuovi oggetti e nascono nuove idee. Le lingue si trasformano. Soprattutto nel lessico, cioè nel vocabolario, troviamo molti termini che l’italiano ha preso da altre lingue. Oggi si usano parole dell’inglese ma anche parole che sembrano italianissime in realtà derivano da

altre lingue.

L’italiano di oggi non è tutto uguale. Abbiamo visto che si usano ancora i dialetti. Ma ci sono anche diversi modi di parlare in italiano. Nella vita di tutti i giorni si usa una lingua informale e colloquiale; altre volte invece è necessario un linguaggio più istruito, specialistico e preciso, soprattutto quando scriviamo.

→ Cerca su un buon dizionario le parole. Da quali lingue derivano ?

Algebra, buffé, cifra, divano, elettricità, guerra, idraulico, divano, patata, schiena.

→ Collega le frasi espresse nel linguaggio specialistico con quelle espresse nel

linguaggio informale e colloquiale. L’italiano nel mondo

Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una selva oscura ché la diritta via era smarrita

E’ cambiato l’italiano parlato comunemente ed è cambiata anche la lingua letteraria, quella usata dagli scrittori. Sono molti i romanzieri, i poeti, i letterati che hanno contribuito allo sviluppo dell’italiano. Fra essi ricordiamo Alessandro Manzoni, un milanese che nel secolo 19° scrisse un romanzo molto importante, I promessi sposi.

- La presentazione della richiesta di cittadinanza si effettua presso la Prefettura della provincia di residenza.

- Il soggetto è tenuto a dichiarare il luogo in cui intende stabilire la propria residenza.

- Prima dell’Unità d’Italia, la penisola è stata per secoli sottoposta all’egemonia di potenze straniere.

- La persona deve dire dove vuole abitare.

- Per molto tempo gli stati stranieri hanno comandato in Italia.

- Bisogna portare la domanda per diventare cittadino alla Prefettura della provincia dove si abita.

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Chi parla oggi italiano ? Gli italiani, ovviamente ma anche molti discendenti di emigrati italiani all’estero. Negli ultimi anni poi c’è una diffusione della nostra lingua anche grazie agli immigrati stranieri. Come l’italiano ha preso in prestito parole e modi di dire da altre lingue così anche la lingua italiana ha “dato” espressioni e termini alle altre lingue del mondo. Spesso le parole si sono diffuse nel mondo insieme a prodotti tipicamente italiani. Pensa ad esempio al “caffè espresso” …

L’italiano però è anche lingua di cultura. In ogni paese del mondo ci sono persone che si interessano di arte, artisti e studiosi di musica, amanti della cultura italiana che studiano l’italiano proprio per comprendere la grande tradizione artistica del nostro paese.

E’ vero. Io conosco altre parole italiane molto usate in tutto il mondo: pizza, ciao, spaghetti, mamma mia .. In Albania, dove sono nati i miei genitori, si vede la televisione italiana e molte parole italiane sono entrate nel linguaggio comune!

→ Conosci altre espressioni italiane usate in giro per il mondo ? Prova a cercarle con i

tuoi compagni e scrivile.

Nella musica ancora oggi le annotazioni sono scritte in italiano. Qui vedi un brano musicale inglese con l’annotazione iniziale “Allegro moderato” che dice come deve essere suonato. Altre annotazioni usate sono: andante, andante con brio, lento, piano, pianissimo, mosso …

→ Cerca il significato di

quelle annotazioni in un vocabolario

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Minoranze culturali e linguistiche

L’articolo 6 della Costituzione dice che “la Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche”. Lo stato protegge le differenze linguistiche perché sono una ricchezza culturale e anche perché ogni persona ha il diritto di mantenere la propria lingua materna. L’importante è che tutti conoscano anche l’italiano. Nel 1999 è stata approvata una legge che riconosce le lingue delle seguenti minoranze: albanese, catalana, germanica, greca, slovena e croata, francese, franco-provenzale, friulana, ladina, occitana, sarda.

Innanzitutto dobbiamo dire che in quasi tutti gli stati del mondo ci sono minoranze linguistiche, ma anche culturali e religiose. Le minoranze italiane hanno storie e caratteristiche particolari Quelle indicate dalla legge sono presenti in Italia da lungo tempo, a volte da secoli.

→ Cerca sulle carta le minoranze indicate e trova le Regioni in cui si trovano.

→ Nel paese da dove provieni tu o la tua famiglia, ci sono minoranze? Quali? Sono

difese dalla legge? Com’è il loro rapporto con la maggioranza della popolazione?

Oltre alle varietà dialettali, in Italia si parlano anche altre lingue. Nella carta vedi le minoranze linguistiche presenti in Italia: complessivamente, il 5% della popolazione ha una lingua materna diversa dall’italiano o da un dialetto italiano. Le minoranze linguistiche hanno anche usanze e tradizioni culturali particolari.

Ma perché ci sono così tante minoranze linguistiche in Italia ?

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Minoranze linguistiche antiche

Alcune minoranze linguistiche sono autoctone perché sono presenti in Italia da sempre, comunque da prima dell’Unità d’Italia, come i sardi e i friulani. Sono autoctoni anche i gruppi che parlano il francese, il franco-provenzale e l’occitano, lingue di origine latina come l’italiano, diffusi nelle zone di confine con la Francia, sulle Alpi occidentali. Per secoli queste popolazioni hanno avuto contatti con gli abitanti delle regioni oltre le Alpi e hanno condiviso tradizioni e usanze. In Val d’Aosta dove si parla il patois, un dialetto vicino al francese, esiste il bilinguismo. I documenti ufficiali sono scritti sia in italiano che in francese. Nelle scuole le materie vengono insegnate nell’una e nell’altra lingua. In alcune valli delle Alpi orientali invece abita la minoranza ladina. Ci sono poi poche migliaia di persone che parlano una antica varietà della lingua greca in alcuni paesi della Calabria. E’ gente che discende dai greci venuti in Italia addirittura prima dell’Impero Romano o nel Medioevo.

Matrimonio tradizionale arbëreshe

Tedeschi e sloveni Se vai in provincia di Bolzano troverai indicazioni e documenti ufficiali (patenti, carte d’identità, certificati ecc.) bilingui, scritti in italiano e tedesco, in qualche zona anche in ladino. La provincia di Bolzano è detta in italiano Alto Adige, in tedesco invece Süd Tirol. Anche in Alto Adige, quindi, c’è il bilinguismo. Così come c’è il bilinguismo in alcuni comuni della regione Friuli Venezia Giulia dove la gente parla sloveno. La storia di queste minoranze è differente dalle altre. Infatti i territori abitati da sudtirolesi e sloveni fanno parte dell’Italia dalla fine della prima guerra mondiale nel 1918. Durante il periodo fascista tutte le minoranze linguistiche, in particolare quelle slovena e tedesca, sono state perseguitate: sono state chiuse le loro scuole ed era proibito perfino usare quelle lingue per pregare in chiesa.

Gli arbëreshe Sono i discendenti di antichi immigrati in Italia, provenienti dall’Albania. Sono arrivati in Italia a gruppi fra il 15° e il 17° secolo fuggendo dai Turchi che avevano occupato la loro terra. Oggi sono circa centomila. Sono di religione cattolica ma molti di loro sono di rito orientale e le loro celebrazioni sono un po’ diverse da quelle tradizionali cattoliche. Hanno vissuto per tanto tempo in villaggi quasi isolati e hanno perciò mantenuto usi e costumi. Ma ora anche la lingua arbëreshe, che è un po’ diversa dalla lingua parlata in Albania oggi, rischia di sparire. Le comunità cercano di difenderla usandola in riviste e radio e facendo corsi nelle scuole.

Scritte bilingue in italiano e sloveno

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7. VITA CIVILE

REGOLE E CONSUETUDINI

In una società e nei gruppi ci sono regole implicite o esplicite di comportamento. Alcune sono regole formali stabilite da leggi e norme pubbliche; altre invece sono consuetudini civili e “buone” maniere. Ad esempio lasciare il posto alle persone anziane è un comportamento educato che rientra nelle buone maniere perché dimostra attenzione verso le persone in difficoltà. Sia le norme previste dalle leggi sia le consuetudini civili sono molto importanti perché aiutano la convivenza fra le persone, proteggono la salute propria e altrui, rispettano la libertà e i bisogni personali di tutti, tengono conto di coloro che sono in difficoltà.

→ Ecco una serie di comportamenti. Segna con una crocetta se hanno a che fare

con norme di legge o con “consuetudini civili” o con entrambe.

Comportamenti

Regole di legge Consuetudini civili

Non fumare nei luoghi pubblici.

Abbassare il volume del cellulare sui mezzi pubblici.

Abbandonare lattine e bottiglie sui marciapiedi.

Dare del “Lei” agli adulti estranei.

Guidare il motorino procurando un rumore molesto.

Appoggiare le scarpe sui sedili del treno

Chiedere scusa quando si urta una persona anche involontariamente.

L’altro giorno ero seduto sull’autobus e una donna mi ha sgridato perché non ho lasciato il posto a una signora un po’ anziana. Io mi sono alzato ma non l’ho quasi mai visto fare da altri ragazzi.

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Quando non si rispettano le regole

Le leggi definiscono i comportamenti che le persone devono avere. Se una persona si comporta in modo scorretto, infrange la legge. Per questo potrà ricevere una sanzione, come una multa. La sanzione dipende da quanto è grave l’infrazione. Ad esempio il Codice della strada prevede che non si passi quando il semaforo è rosso. Chi trasgredisce deve pagare una multa; inoltre gli verranno tolti dei punti dalla patente, come puoi leggere nel box. Però esistono anche infrazioni assai gravi, definite reati, come rubare, ferire volontariamente una persona, danneggiare cose altrui ecc. I reati vengono puniti anche con sanzioni penali che prevedono a volte il carcere. Per gli altri comportamenti, quelli che definiamo “maleducati”, non ci sono sanzioni stabilite dalla legge. In generale i comportamenti di “cattiva educazione” trovano il giudizio negativo della gente ma, soprattutto, non aiutano a vivere bene insieme. Certamente dobbiamo conoscere sia le leggi che i comportamenti di buona educazione del paese in cui si vive. Dobbiamo anche sapere che essi cambiano da un paese all’altro: in Italia è buona norma per l’alunno guardare in faccia l’insegnante quando questi gli parla ma, in altri paesi, questo atteggiamento sarebbe considerato maleducato.

→ Conosci comportamenti considerati opportuni in Italia e sconvenienti in un altro

paese, per esempio quello da cui proviene la tua famiglia? Conosci norme di legge diverse da quelle italiane? Prova a elencarli. Le norme della strada

Che differenza c’è fra i comportamenti previsti dalle leggi e gli altri comportamenti come le consuetudini civili o le buone maniere?

Devi sapere… La patente a punti Per condurre autovetture e moto di una certa cilindrata è necessario avere la patente di guida. Il Codice della Strada, cioè la legge che regola i comportamenti da tenere durante la circolazione stradale, stabilisce che in caso di infrazione vengano tolti punti in base alla sua gravità. I punti a disposizione sono venti, esauriti i quali avviene il ritiro della patente.

Parole da sapere Infrazione: non seguire la legge Sanzione = multa Reato = un’infrazione grave

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Le norme della strada

→ Osserva l’immagine: uno dei due conducenti ha un comportamento non corretto.

Quale dei due? Perché? a) la ragazza a sx perché non ha il casco b) la ragazza a dx perché porta una grande borsa sulla spalla c) la ragazza a sx perché ha un sacchetto appeso al manubrio

Sicuramente avrai risposto che il comportamento non corretto è quello della ragazza senza casco. Infatti, in caso di incidente, potrebbe ferirsi seriamente. D’altra parte chi guida senza casco infrange la legge e rischia una multa da 74 a 299 euro; inoltre l’art. 171 del Codice della Strada prevede il fermo del veicolo per 60 giorni. Per essere una protezione sicura il casco deve essere omologato, avere cioè delle caratteristiche stabilite dalle norme e un marchio che lo certifica. Il casco per i conducenti di motorini o moto è obbligatorio come la cintura di sicurezza per chi guida un’automobile.

Ci sono delle norme, che riguardano soprattutto situazioni di vita quotidiana di noi giovani, che dobbiamo conoscere per non dover pagare multe e per non rimetterci preziosi punti patente.

Devi sapere … a) Nel Codice della Strada molti comportamenti pericolosi non sono presentati singolarmente, ma sono compresi fra i comportamenti che creano danno. Per esempio l’art.140 dice: “Gli utenti della strada devono comportarsi in modo da non costituire pericolo o intralcio per la circolazione e in modo che sia in ogni caso salvaguardata la sicurezza stradale...” b) Per poter guidare un motorino di cilindrata non superiore a 50 cc occorre aver compiuto 14 anni e portare con sé il certificato di circolazione e il proprio documento di identità. Per guidare un motociclo di cilindrata fino a 125 cc bisogna avere 16 anni; 18 anni invece con una moto di cilindrata massima 350 cc.

L’uso del casco

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Non sostare

Nelle fotografie vedi delle autovetture poste in divieto di sosta che il Codice della Strada sanziona con una multa o, in certi casi, con la rimozione forzata del mezzo.

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→ Spiega per quali ragioni un vigile urbano darebbe una multa

- all’auto blu della fotografia n.1: ………………………………………………………………….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….

- alla monovolume azzurra della foto n.2: ………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………….

- alla macchina della foto n. 3: ………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………….

- alle due automobili chiare della foto n. 4: ……………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………

- alla automobile in primo piano della foto n. 5: ……………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………

Parole da sapere incolumità infrazione passaggio pedonale passo carraio pista ciclabile reato sanzione amministrativa/pecuniaria omissione di soccorso responsabilità civile

Come in tutti gli altri casi anche la multa per divieto di sosta cerca di difendere i diritti e la buona salute di mezzi di trasporto privati o pubblici e, naturalmente, delle persone

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Norme di convivenza Il fumo

In un ambiente privato la scelta se fumare o no è una questione di cortesia e di buona educazione. Il fumo fa sempre male alla salute: un fumatore non solo fa male a se stesso, ma fa respirare fumo anche a chi gli sta intorno. Pertanto in certe situazioni rinunciare al fumo è un atto di gentilezza, attenzione e di buona educazione. Nei luoghi pubblici invece il fumo è regolato dalla legge che deve proteggere la salute dei cittadini. Il primo paese al mondo a vietare completamente la vendita di tabacco e' stato il Bhutan nel 2004. In Italia la legge n. 3 del 16 gennaio 2003 ha introdotto il divieto di fumo nei locali pubblici e sul posto di lavoro, anche se invece non è vietata la vendita del tabacco. Dal gennaio 2005 il divieto è stato esteso anche a tutti i locali pubblici chiusi, quindi bar, ristoranti, pub, discoteche. La sanzione pecuniaria, cioè la multa prevista per i contravventori va da Euro 27,5 a Euro 275.

Questa norma tutela i non fumatori e quindi, fra questi, anche le persone che hanno smesso di fumare per motivi di salute. Il fumo infatti “nuoce gravemente alla salute” :

a) danneggia i polmoni ed è la prima causa dei tumori ai polmoni

b) causa anche tumori alla bocca e alla gola

c) danneggia il sistema circolatorio ed il cuore; può causare infarto

e ictus

d) crea dipendenza e quindi limita la libertà individuale

→ E tu che cosa fai se ti trovi in un ambiente dove molti fumano? a. richiami la norma b. apri le finestre c. resti e respiri il fumo passivo

Finalmente mi fumo una bella sigaretta!

Ti dispiace se apro la finestra ?

Uffa! Non posso fumare neanche in casa mia

Capisco, ma se tu fumi è come se fumassi anch’io. E io ho smesso proprio perché fa male!

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I rumori

Ci sono rumori “inevitabili” quali ad esempio quelli prodotti dai lavori stradali oppure dalle sirene delle autoambulanze o della polizia…………. Altri rumori invece sono causati da comportamenti scorretti. Quando una persona per esempio sul treno parla a voce alta al cellulare disturba chi gli sta intorno che invece vorrebbe leggere, riposare o lavorare. Anche moto e motorini, che passano con lo scappamento aperto, danno molto fastidio non solo durante le ore notturne, ma anche di giorno. Fra le varie forme di inquinamento ormai, soprattutto nelle grandi città e nei luoghi affollati, c’è anche l’inquinamento acustico. → Fra quelli dell’elenco quali sono rumori inevitabili ? Scrivi sì oppure no.

- la musica ad alto volume in auto - suono ripetuto del clacson senza motivo - martello pneumatico per lavori sotto il manto stradale - sega elettrica per la potatura degli alberi - moto e motorini con lo scappamento aperto - gruppi di persone che parlano e rumoreggiano in modo

sguaiato sul marciapiede e davanti a locali pubblici nelle ore notturne

- il volume molto alto di tv, radio, hifi in casa - lavori di ristrutturazione in appartamenti in orari consentiti

Senti che rumore! Come fanno a resistere?

Vedi? Hanno le cuffie per proteggere l’udito!

Dovrebbero inventare le cuffie anche per le persone che non desiderano ascoltare le conversazioni di chi parla a voce alta al cellulare in treno o in metro!

Devi sapere… I comportamenti che causano rumori molesti sono “passibili di ammenda”, cioè possono prevedere una multa. Il Codice civile, il Regolamento condominiale, il Codice della Strada definiscono e indicano le norme da rispettare e la multa quando prevista.

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8. VITA SOCIALE

Per la legge sarai italiano con tutti i diritti e i doveri di qualsiasi altro cittadino. Ma ciò che conta davvero è avere e sviluppare rapporti sociali ampi e significativi con le persone che abitano sul territorio, italiani e stranieri. Avere relazioni con gli altri aiuta ad essere meglio informati su ciò che accade intorno a noi e a partecipare alla vita sociale del luogo dove viviamo. Insomma le relazioni sociali arricchiscono e rendono più bella la vita di ognuno. Ci sono molti modi di partecipare attivamente alla vita sociale; ciascuno può scegliere a seconda del suo carattere o dei suoi interessi. Fra i tanti modi eccone due: - far parte di una associazione del tempo libero con altri ragazzi che hanno interessi simili ai tuoi - fare volontariato, cioè usare del tempo per occuparti dei bisogni degli altri

→ Sicuramente anche tu fai attività che ti portano ad avere relazioni sociali.

Segna nell’elenco quelle che svolgi:

• frequento l’oratorio o altri luoghi di ritrovo per ragazzi • faccio attività sportiva (calcio, pallacanestro, ecc.) in una squadra • suono in un gruppo musicale • vado in discoteca o in altri luoghi dove si fa musica • faccio passeggiate o escursioni in montagna in gruppo • frequento un doposcuola dove aiuto bambini o ragazzi a fare i compiti • aiuto gli anziani del mio quartiere

altro …………………………………………………………………

→ Conosci Facebook, Rete G2 o simili? Utilizzi forum e blog? Per quali scopi?

La tabella seguente indica alcune possibili conseguenze dell’uso dei social network. Sei d’accordo? Segna quelle che condividi e parlane con i tuoi amici.

Conseguenze positive Conseguenze negative Posso “parlare” facilmente con gli amici Si è soli, chiusi in un luogo davanti allo

schermo Posso conoscere persone vicine e lontane di qualsiasi paese, cultura

Diminuiscono e diventano difficili i rapporti sociali faccia a faccia

Parlo con tante persone nello stesso tempo Manca la vicinanza fisica

Quando avrò il passaporto diventerò un cittadino italiano “vero” a tutti gli effetti?

Anche in Italia ormai, soprattutto fra i giovani, è molto diffuso l’uso di internet e dei social network come Rete G2, Facebook, Youtube, Myspace per discutere, scambiare informazioni. E’ un altro modo di comunicare e costruire relazioni. Per approfondire guarda www.wikipedia.org

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Far parte di un’associazione sportiva

In Italia ci sono moltissime associazioni sportive per persone che fanno uno sport come dilettanti, cioè per passione e non come lavoro. Anche i dilettanti devono allenarsi per migliorare le proprie capacità e per partecipare a gare fra squadre amatoriali. I membri delle associazioni sportive possono utilizzare le palestre e i campi che molti comuni mettono a disposizione. Ci sono associazioni di tutti gli sport: pallacanestro, pallavolo, rugby, pattinaggio, tennis, kickboxing, canottaggio, atletica leggera. Di solito è prevista una quota d’iscrizione per contribuire alle spese dell’associazione. Ci sono anche gruppi musicali di vario genere e si può partecipare alla banda del posto, quando c’è. In internet ci sono siti che raggruppano le diverse associazioni.

Se ti piacciono i giochi in scatola come risiko, scacchi, majong, ecc. cerca sul sito www.casadeigiochi.it o www.universitàdeglisportdellamente.it

Mi chiamo Carlos, sono nato in Ecuador, ma vivo in Italia da molti anni. Da quando ero piccolo ho la passione per il calcio e sono stato molto contento quando la mamma per il mio compleanno mi ha iscritto ad una associazione sportiva. La mamma ha dovuto pagare l’iscrizione: è stato un bellissimo regalo! Mi alleno tutte le settimane e la domenica mattina spesso giochiamo contro altre squadre come la nostra. Anche i genitori vengono a tifare per noi! E’ un grande divertimento, una bellissima occasione per stare insieme. In questa squadra ho tanti amici e ci vediamo anche quando non giochiamo!

Per esempio per quanto riguarda Milano e provincia guarda [email protected]

Devi sapere…. Le associazioni dilettantistiche (sportive, culturali, ambientali, ecc) sono “senza fini di lucro”, cioè non hanno lo scopo di guadagnare soldi. ONLUS significa Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale ONG è un’Organizzazione Non Governativa, cioè non dipende dallo Stato

→ Cerca in internet alcuni nomi

di associazioni sportive, culturali, musicali, ecc. della zona dove abiti.

→ Fai parte di una associazione o

gruppi organizzati?

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Due associazioni diverse : scout e wwoof

Ci sono organizzazioni alle quale è possibile iscriversi e partecipare ad attività di vario genere, ma anche offrirsi come volontario per organizzare e gestire le attività. Ti presentiamo due esempi: il primo riguarda il tempo libero dei giovani, il secondo è legato all’ambiente.

Fare volontariato

Gli SCOUT La parola inglese scout vuol dire “esploratore”. Fa pensare a persone che sanno affrontare da sole anche le situazioni più difficili. Come vedi dalla foto gli scout portano una divisa. Se vuoi avere altre informazioni cerca in www.Wikipedia.it

Parole da sapere Ambientale Biologico Condividere Culturale Divisa Esperienze Esploratore Fattoria Impegnativo Organizzazione Sociale Ospitalità

WWOOF La sigla sta per World Wide Opportunities On Organic Farms : un’organizzazione nata in Gran Bretagna e poi diffusa nel mondo. WWOOF Italia è l’Organizzazione dei Lavoratori Volontari nelle Fattorie Biologiche. Il suo scopo è far conoscere uno stile di vita biologico, cioè più rispettoso dell’ambiente naturale. WWOOF offre la possibilità di viaggiare in modo economico perché i partecipanti lavorano in cambio dell’ospitalità. Nomi, indirizzi ed altre informazioni sono nel sito www.WWOOF.it

Mi chiamo Irina, i miei genitori sono rumeni, ma io sono nata in Italia. Quando frequentavo le medie al doposcuola ho incontrato alcuni ragazzi scout che hanno preparato dei giochi da fare con noi. Ci hanno anche invitato a conoscere la loro organizzazione e la loro sede dove ho passato un pomeriggio molto piacevole. La domenica seguente sono andata a “fare un campo”, come dicono gli scout! Ci siamo fermati in una valle vicino a un fiume e lì abbiamo passato la giornata fra giochi, canti in coro e, naturalmente, panini. Mi sono divertita moltissimo e ho chiesto alla mamma di diventare anch’io una scout!

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In Italia una persona su cinque dedica gratuitamente un po’ del suo tempo agli altri. Moltissimi volontari fanno parte di organizzazioni di persone che fanno delle attività con uno scopo preciso. Ci sono organizzazioni in diversi campi: ambientale, sociale, culturale, ecc. Altre persone invece fanno attività come volontari senza aderire a gruppi particolari e in tempi limitati. Per esempio aiutano i bambini a fare i compiti, passano del tempo con loro a giocare, fanno compagnia ad un anziano, portano a spasso i cani di chi non può farlo, vanno a far la spesa per un ammalato…. Un’attività molto utile per gli amanti della lettura è inserire i libri in rete (e-book o libro elettronico) o registrare libri per i non vedenti. Altre informazioni sul sito www.liberliber.it

→ Conosci i nomi di queste organizzazioni italiane o mondiali?

Amnesty International – CRI – WWF - Medici senza frontiere – AVIS – Emergency Greenpeace - Legambiente – LIPU - Protezione Civile – Liber Liber – UNICEF Cerca sul sito www.Italia.gov.it di che cosa si occupano e inseriscile nella tabella:

ambiente cultura salute utilità sociale

→ Dove abiti ci sono associazioni di volontariato? In quale ambito operano?

Hai mai partecipato alla loro vita?

→ Per quale motivo, secondo te, una persona sceglie di fare volontariato? Segna

con un numero da 1 a 4 quali sono per te i motivi principali:

- dà la possibilità di usare le proprie capacità per gli altri - dà la possibilità di conoscere meglio la realtà del luogo dove si vive - permette di conoscere persone che hanno gli stessi interessi - permette di partecipare alla vita sociale del luogo - altro…………………………………………..

Quando frequentavo la scuola media, al pomeriggio andavo al doposcuola dove c’erano ragazzi e signore che aiutavano me e altri compagni a fare i compiti, gratuitamente.

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La protezione civile

Il Servizio Nazionale della Protezione Civile è stato istituito in Italia nel 1992: coordina circa 2500 associazioni di volontariato per un totale di oltre 1.300.000 volontari. Alcune di queste associazioni sono nazionali, altre sono locali, legate cioè a una regione, a una provincia o a un comune. In caso di calamità naturali (terremoti, alluvioni, frane, ecc.) molti volontari appartenenti alla Protezione Civile sono pronti a intervenire rapidamente. Nel caso del terremoto in Abruzzo si è mobilitato tutto il Servizio Nazionale che ha organizzato vari gruppi specializzati per il soccorso: falegnami, elettricisti, ingegneri, medici, cuochi, infermieri, ecc. Il sito della Protezione civile è www.protezionecivile.it

→Dopo aver letto le notizie nel box

segna con una X le frasi corrette I volontari della Protezione Civile ricevono una paga La Protezione civile coordina molte Associazioni di volontari Tutti i volontari della Protezione Civile sono medici Terremoti, alluvioni e frane sono calamità naturali L’art.2 dice che il volontario ha diritto al rimborso del denaro speso per l’attività svolta

Mi chiamo Mario, sono medico all’ospedale di Chieti. Il 6 aprile 2009, quando il terremoto ha distrutto L’Aquila, sono andato in quella città per dare il mio aiuto. Ho lavorato nell’ospedale da campo per più di due mesi. Ho visto tantissime persone, giovani e adulte, che venivano da tutta Italia ad aiutare i terremotati. I volontari montavano le tende, cucinavano i pasti, curavano gli ammalati, assistevano i bambini…… Facevano parte del Servizio Nazionale della Protezione Civile.

Devi sapere… La legge n. 266 del 11 agosto 1991 definisce le caratteristiche delle attività di volontariato. Art. 1: Un’attività di volontariato è “quella prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite l’organizzazione di cui il volontario fa parte, senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà”. Art. 2: “L’attività del volontariato non può essere retribuita in alcun modo nemmeno dal beneficiario. Al volontario possono essere soltanto rimborsate dall’organizzazione di appartenenza le spese effettivamente sostenute per l’attività prestata, entro limiti preventivamente stabiliti dalle organizzazioni.”

Parole da sapere Beneficiario Fini di lucro Rimborso Sfollati Solidarietà Terremotati Ospedale da campo

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Volontari un po’ speciali

Ci sono volontari che svolgono attività negli ospedali: giocano con i bambini, li assistono durante il pasto, ecc. Per svolgere alcune attività è necessaria però una formazione specifica.

Gruppo di volontari clown prima del servizio all’ospedale pediatrico di Roma

Il Servizio Civile Nazionale

I volontari in Servizio Civile hanno diritto a un rimborso per le spese che fanno che corrisponde a una paga mensile. Consulta il sito www.serviziocivile.it

Devi sapere… La Banca del Tempo è un’associazione per lo scambio gratuito del tempo. I soci in base alle loro competenze, mettono a disposizione qualche ora del loro tempo per svariate attività: lezioni di cucina, riparazioni nelle case, babysitteraggio, cura di piante ed animali, aiuto nei compiti scolastici, ecc. I soci della Banca del Tempo hanno età, condizioni sociali e culturali diverse. Guarda il sito www.tempomat.it

Per esempio volontari, come quelli della fotografia, collaborano con i dottori e gli infermieri per rallegrare i pazienti. In questo caso è necessario essere preparati e quindi seguire i corsi di formazione previsti. Infatti la motivazione personale e la buona volontà non bastano da sole: occorre avere abilità e nello stesso tempo non creare ostacoli al lavoro dei medici e degli infermieri. Se vuoi avere maggiori informazioni sulla clown terapia guarda il sito www.clownterapia.it

Il Servizio Civile Nazionale è nato con la legge n.64 del 2001. E’ un modo particolare di partecipare attivamente e responsabilmente alla vita del nostro paese. Possono partecipare i giovani cittadini italiani dai 18 ai 28 anni che vogliono fare delle attività di tipo sociale per un anno. C’è grande possibilità di scelta: assistenza, ambiente, patrimonio artistico e culturale, educazione e promozione culturale.

Ci sono sportelli regionali e comunali, siti internet, opuscoli con i nomi delle organizzazioni e le informazioni utili a chi vuole impegnarsi come volontario. E’ perciò possibile trovare l’attività più adatta alla motivazione personale, alle capacità, agli interessi e al tempo disponibile di ciascuno.

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9. GLI AMBIENTI

Il territorio

→ Ricordi il nome delle due catene montuose? Scrivi accanto alla descrizione il

nome corrispondente : Alpi – Appennini

- si estendono latitudinalmente da ovest a est …………………………………. - si estendono longitudinalmente da nord a sud …………………………………

→ Osserva la carta: sai attribuire le percentuali ai tre tipi di ambienti?

23% , 35% , 42% : Montagna………….. collina…………… pianura ………….

Hai proprio ragione. Infatti avere a disposizione ambienti tanto belli e diversi in uno spazio abbastanza piccolo permette di uscire dalla zona di residenza e di raggiungere in poco tempo località montane, marittime, collinari. Le bellezze naturali attirano molti turisti italiani e stranieri. Certamente però la presenza delle montagne e la forma allungata rendono difficili le comunicazioni. Ci sono regioni dove è molto difficile costruire le strade, le autostrade e le linee ferroviarie. In queste regioni la vita diventa più dura e gli abitanti abbandonano i centri abitati che perciò non si sviluppano.

L’Italia ha un territorio non molto esteso, ma ha una grande varietà di ambienti e di climi. I motivi principali di questa caratteristica sono la particolare forma “a stivale” stretta e lunga e la presenza di due catene montuose: una si estende a nord, da ovest a est, l’altra la taglia verticalmente da nord a sud. Inoltre la presenza del mare rende più mite il clima sulle coste. Quasi in ogni regione ci sono diversi tipi di ambienti e climi.

Secondo me avere tanti ambienti e climi diversi è una bella cosa per chi abita in Italia..

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La distribuzione della popolazione

→ Osserva la carta e indica le regioni più densamente popolate. Dove si trovano?

1. 2. 3. 4. - Collega il nome delle regioni meno popolate con i motivi dello spopolamento come nell’esempio. 1. Trentino isolamento e territorio interno molto montuoso 2 .Valle d’Aosta territorio franoso, sismico e povero di risorse 3. Molise difficoltà di comunicazione interna per territorio montuoso 4. Basilicata ambiente montuoso alpino 5. Sardegna ambiente montuoso alpino

L’area maggiormente popolata è la pianura padano - veneta. Al centro della pianura si trova Milano che è collegata, con una fitta rete di autostrade e ferrovie, a tutte le altre città importanti della zona. In questa area sono presenti molte industrie e molte attività del settore terziario (grande distribuzione, banche, assicurazioni). L’aumento e l’espansione delle città, l’alto numero di industrie provoca però danni all’ambiente a causa dell’inquinamento, dell’aumento del traffico e dei rifiuti, dell’innalzamento della temperatura …..

→ con l’aiuto di una carta politica cerca i capoluoghi di provincia della pianura padano - veneta

L’Italia è il decimo paese europeo per estensione, al contrario è uno dei più densamente popolati: 195 abitanti per chilometro quadrato. Ma ci sono zone dove il numero è maggiore perché altre, come quelle di montagna o di collina, sono abbandonate. Anche in Italia, come in molti altri paesi nel mondo, le persone spesso scelgono di andare a vivere nelle città dove è più facile trovare lavoro. Molte città italiane hanno un’origine antica, ma nel tempo si sono ingrandite e hanno formato un’unica grande area urbanizzata. I centri abitati più densamente popolati sono nelle pianure e lungo le coste dove le condizioni di vita sono migliori.

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Le trasformazioni del territorio

1 2 3 4 Etna in eruzione Terremoto in Abruzzo Inquinamento coste M.Tirreno Costruzioni abusive

Le prime due immagini si riferiscono a catastrofi naturali, causate cioè da movimenti interni alla Terra. In Italia ci sono quattro vulcani ancora attivi, il Vesuvio, l’Etna, lo Stromboli e Vulcano oltre a numerosi vulcani spenti. Questi ultimi sono soprattutto nell’Italia Centrale che è la zona a più alto rischio sismico. Le foto tre e quattro si riferiscono alle conseguenze di comportamenti irresponsabili dell’uomo:i rifiuti si accumulano sulle spiagge portati dal mare o abbandonati dalle persone; le case costruite lungo le coste rovinano il paesaggio. Quando gli uomini deviano un fiume per costruire dighe e canali o abbattono alberi per costruire case, alberghi, piste da sci o scavano montagne per creare gallerie trasformano il territorio e minacciano l’equilibrio naturale dell’ambiente danneggiando la flora e la fauna del luogo.

Quello che tu hai visto è proprio un esempio dello stretto rapporto fra l’uomo e l’ambiente. In passato per andare sul versante opposto di una montagna era necessario percorrere strade strette, ripide, in salita, fino a un passo o valico e poi cominciare la discesa. Quanto tempo! Quanta fatica nella guida! Ora ci sono comode strade per le automobili e per i camion. Per passare dall’altra parte della montagna si attraversano larghe gallerie illuminate. Ma per costruirle gli uomini hanno abbattuto gli alberi. Molte zone sono state disboscate: così, soprattutto quando piove, in quelle zone aumenta il rischio di frane che possono distruggere case o anche interi paesi. Naturalmente anche gli animali, che vivevano nei boschi, sono in difficoltà. Spesso scendono verso valle a cercare cibo; alcuni rischiano di scomparire come gli orsi e i lupi.

Durante una gita su una strada di montagna ho visto il fianco del dirupo tutto coperto di reti. Mi hanno spiegato che servivano a trattenere la terra. Prima c’erano le radici degli alberi che avevano questo compito, poi li hanno abbattuti per costruire la strada.

Parole da sapere catastrofe latitudine longitudine equilibrio fauna flora frana franoso irresponsabile rischio sismico spopolamento terziario urbanizzazione

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Luoghi da proteggere

Il Parco Nazionale del Gran Paradiso si trova in parte in Valle d’Aosta e in parte in Piemonte. E’ il più antico Parco Nazionale italiano ed è un territorio molto vasto e con alte montagne. Ci sono fitti boschi di larici e abeti, praterie, rocce, ghiacciai e naturalmente tanti animali di varie specie. I parchi si possono visitare, ma ci sono regole precise che “gli ospiti” devono rispettare. In Italia ci sono 22 parchi nazionali che sono nati per difendere l’ambiente. Oltre ai parchi nazionali ci sono parchi regionali e riserve naturali. Sono molte e diffuse su tutto il territorio della penisola. Molto importanti sono anche i parchi marini che servono a proteggere il mare e le coste. Trovi l’elenco nel sito www.parks.it

→ Conosci alcuni dei parchi dell’elenco? Cerca sulla carta in quale regione si trovano Parco Nazionale del Circeo Parco Nazionale dello Stelvio Parco Nazionale del Gran Sasso Parco Nazionale del Gargano

Parco Nazionale del Pollino Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano Parco Nazionale delle Cinque Terre Riserva Naturale Marina delle isole Tremiti Riserva Naturale Marina delle isole Egadi

- Conosci le aree protette della tua regione? Sul sito trovi le più vicine alla tua casa

Guarda che belle foto ho fatto durante la gita al Parco del Gran Paradiso!

Wow! Bellissime! Dove si trova il Gran Paradiso?

Devi sapere… La conservazione del patrimonio naturale non è l’unico obiettivo dei Parchi Nazionali. Essi molto spesso evitano che gli abitanti abbandonino territori bellissimi dove sarebbe però difficile vivere e trovare lavoro. Il Parco valorizza gli antichi centri storici e permette agli abitanti di rimanere sulla loro terra. La bellezza della natura intatta è la risorsa principale per sviluppare diverse attività, che coinvolgono la popolazione locale, legate al turismo naturalistico, rispettoso dell’ambiente. Uno degli esempi più importanti è il grande Parco Nazionale d’Abruzzo all’interno del quale ci sono piccoli centri storici di grande valore.

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Hai ragione, ma non è così semplice. Sicuramente hai già parlato e sentito parlare dei problemi dell’ambiente, dell’inquinamento, dello sfruttamento delle risorse. La televisione, la radio e i giornali ne parlano spesso e in modi allarmanti. I rappresentanti degli stati si incontrano e si confrontano per trovare soluzioni. Sono problemi che riguardano tutto il mondo, non solo l’Italia. Le istituzioni nazionali e locali (province, comuni) poi devono avviare iniziative, stabilire leggi e prendere provvedimenti opportuni. Le aree naturali protette sono uno di questi provvedimenti. In molte grandi città per limitare il traffico e ridurre l’inquinamento ci sono zone a traffico limitato, è stabilita la durata e la temperatura dei riscaldamenti domestici, ci sono mezzi pubblici meno inquinanti, sono state costruite piste per le biciclette, ecc…

→ Sai che cosa fa il Comune dove risiedi a proposito di:

- inquinamento - rifiuti urbani - traffico

→ - guarda le due immagini che seguono: a che cosa si riferiscono?

Dal 1987/1988 i Comuni hanno l’obbligo di organizzare la raccolta dei rifiuti separando i diversi materiali, carta, vetro, alluminio, plastica. Ci sono anche appositi contenitori per le pile e i medicinali scaduti. La raccolta è compito dei comuni, perciò i contenitori possono essere di tipo e colore diverso. Anche le modalità di raccolta cambiano. In alcuni comuni è prevista la raccolta dell’ “umido”, cioè dei rifiuti alimentari organici. Ogni comune comunque provvede ad informare attraverso comunicazioni scritte i suoi cittadini. La legge prevede anche multe per chi non rispetta le indicazioni.

Ma allora nei parchi le persone riescono a vivere bene e ad avere lavoro senza danneggiare l’ambiente, anzi lo proteggono! Perché non possiamo fare qualcosa di simile anche fuori dai parchi?

In Italia, come in molte altre nazioni, è obbligatoria la raccolta differenziata: i materiali raccolti vengono poi riciclati, cioè lavorati e riutilizzati. Il riciclaggio fa diminuire molto la quantità dei rifiuti, l’inquinamento dell’aria e dell’acqua.

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Le nuove “buone abitudini”

Certamente senza la collaborazione dei cittadini che si comportano con attenzione e senso di responsabilità l’azione dei comuni non potrà mai essere veramente efficace. Quindi è necessario introdurre nella nostra vita quotidiana delle nuove “buone abitudini”, quali per esempio usare i mezzi pubblici o la bicicletta invece di automobili o motorini e moto che inquinano molto di più.

I rappresentanti degli stati si incontrano, le istituzioni nazionali e locali stabiliscono delle regole….e noi, e io che cosa posso fare?

L’impronta ecologica è il peso che ognuno di noi ha sulla terra. Se vuoi conoscere la tua consulta il sito www.wwf.it troverai come calcolarla e alcuni utili suggerimenti.

Devi sapere… I rifiuti lasciati nei prati o quelli che finiscono nel mare hanno dei tempi più o meno lunghi di smaltimento a secondo della loro natura. Ecco alcuni dati che riguardano oggetti molto comuni. Forse ci possono aiutare a diventare un po’più attenti. Tovagliolo di carta impiega da 2 /4 settimane in mare 3 mesi nel prato Sigaretta con filtro 1 anno in mare 2 anni nel prato Lattina bibite 200anni in mare 20/100 anni nel prato Bottiglia di vetro 2/4 secoli in mare 4 secoli nel prato Gomma da masticare 5 anni nel prato (Beta

Nel mondo diamo luogo ogni giorno a un’enorme quantità di rifiuti. Nella sola UE ogni anno produciamo 1900 milioni di tonnellate, cioè circa quattro tonnellate per ciascuno all’anno. Ognuno di noi è responsabile non solamente della situazione dei luoghi che frequenta, ma anche di quanto contribuisce, ogni giorno, individualmente, a non aumentare la quantità di rifiuti prodotta sul pianeta.

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10. IL PATRIMONIO CULTURALE E ARTISTICO Secondo l’UNESCO l’Italia ha più del 50 % del patrimonio culturale, storico, artistico del mondo.

Il patrimonio culturale è l’insieme dei beni che testimoniano il passato di un paese, la sua storia e i contatti con altri popoli. La storia d’ Italia è iniziata migliaia di anni fa. Lungo tutta la penisola troviamo testimonianze del suo passato, tracce dei diversi popoli che hanno abitato, segni delle importanti civiltà che sono nate e si sono sviluppate. Viaggiare per l’Italia è un po’ come visitare un museo a cielo aperto. Anche per questo motivo uno dei suoi soprannomi è “il Belpaese”. Dovunque ci sono chiese, palazzi, monumenti, sculture, pitture… di epoche diverse. Non tutto è famoso, ma spesso è importante per gli abitanti del luogo perché testimonia il loro passato. Le fotografie seguenti riguardano sei siti inclusi nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco. Come puoi vedere, non ci sono solamente chiese, palazzi, castelli, aree archeologiche, musei… ma anche aree naturali di particolare rilievo. Sul sito www.sitiunesco.it trovi l’elenco completo.

1 2 3 ……………………………………. ………………………………………. ……………………………….

4 5 6 ………………………………… …………………………………. ………………………………..

→ Ecco i soggetti delle fotografie. Prova ad abbinarli alla foto giusta.

I Trulli di Alberobello – Venezia – L’affresco dell’ultima Cena di Leonardo da Vinci – Il Duomo di Firenze – Un paesaggio delle Dolomiti – Un sito archeologico in Sardegna

Ma che cosa è il patrimonio artistico di uno stato? Perché è importante conoscerlo?

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Il Patrimonio Mondiale dell’Unesco

Di queste epoche presentiamo alcuni elementi e opere particolarmente significativi per lo sviluppo culturale e artistico. Essi hanno portato cambiamenti e innovazioni nell’architettura, nella scultura o nella pittura.

→ - Nel luogo dove abiti ci sono monumenti e testimonianze del passato? Di che

tipo sono? Conosci la loro storia? - Evidenzia nella carta i siti UNESCO della tua regione e nel sito www.sitiunesco.it trova di che cosa si tratta.

Epoca romana

I puntini rossi nella carta dell’Italia qui a lato indicano i siti dell’elenco Unesco. Come dimostrano i simboli, le località, selezionate secondo i criteri stabiliti, fanno parte dell’Elenco del Patrimonio Mondiale. L’Italia è la nazione che ha il maggior numero di siti inseriti nell’elenco ufficiale. Come vedi ci sono siti in quasi tutte le regioni. E’ un immenso patrimonio culturale che appartiene a diverse epoche storiche: dalla preistoria fino quasi ai nostri giorni. Faremo riferimento solamente a due periodi molto ricchi e di particolare rilievo nella cultura mondiale: l’epoca classica romana e il Rinascimento.

Devi sapere…

L’UNESCO è l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (dall'acronimo inglese United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization); è stata fondata nel 1945. I paesi membri dell’UNESCO sono 192 più 6 membri associati. I rappresentanti degli stati membri discutono e collaborano su temi relativi all'istruzione, alla scienza, alla cultura e alla comunicazione. La sede principale è a Parigi.Una delle missioni dell’UNESCO è quella di aggiornare una lista di siti patrimonio dell’umanità. Questi siti sono importanti dal punto di vista culturale o naturalistico per la comunità mondiale e per questo motivo devono essere conservati e protetti. Il Comitato per il Patrimonio Mondiale ha il compito di stabilire i criteri per individuare i siti da valorizzare e di inserirli nell’elenco.

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Epoca Romana

Proprio così. I Romani erano un popolo con interessi pratici legati alle situazioni concrete. Nei primi periodi della loro lunga storia erano poco interessati all’arte, perché non aveva un’utilità pratica immediata. Ma quando conquistarono terre e popolazioni lontane i Romani entrarono in contatto con civiltà e culture diverse. Impararono molte cose da questi popoli (etruschi, greci egizi, ecc). Gli artisti, i tecnici, gli ingegneri, gli architetti romani seppero utilizzare questi insegnamenti e realizzare innovazioni e invenzioni. Soprattutto l’architettura si sviluppò molto perché serviva a costruire edifici religiosi e civili necessari alla vita del popolo: basiliche, fori, cioè piazze cittadine, anfiteatri, teatri, terme, strade, ponti, ecc. Ci sono naturalmente molte statue, mosaici e pitture famose, per esempio quelle delle ricche case di Pompei o della villa del Casale in Sicilia che puoi facilmente trovare e vedere in internet.

Acqui Terme Teatro di Marcello - Roma

Cupola del Pantheon - Roma

Il Rinascimento

Io ho studiato la storia di Roma! Mi ricordo che gli abitanti di alcuni villaggi sulle rive del fiume Tevere fondarono la città di Roma. In seguito i Romani conquistarono terre e sottomisero popolazioni. Costituirono un impero attorno al Mar Mediterraneo che comprendeva territori dell’ Europa,dell’Africa e dell’ Asia.

Mi fai qualche esempio di elementi nuovi introdotti dai Romani ?

Certamente. Fra i tanti eccone due :

1. l’uso della volta e dell’arco, appreso dagli Etruschi e poi sviluppato dai loro architetti. I Romani utilizzavano l’arco non solo negli acquedotti in tutto il territorio dell’impero, ma anche negli edifici religiosi e civili, come possiamo vedere nel centro storico di Roma.

2. l’introduzione di materiali nuovi, quali il marmo usato dai greci e un materiale da costruzione molto resistente, l’opus caementicium. Con questo materiale costruirono edifici sempre più grandiosi anche coperti da cupole, come il Pantheon nella foto.

Parole da sapere architettura arco artisti cupola ingegneri marmo pittura scultura statue tecnici volta

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Conosci o hai già visto alcune di queste opere? Appartengono ad artisti fra i più importanti del Rinascimento, il periodo compreso tra il XV e il XVI sec. Tutte le arti in questi secoli si svilupparono grazie ad architetti, pittori, scultori, letterati, musicisti, scienziati di incredibile ingegno. Nelle loro opere per alcuni aspetti ritornarono ai modelli classici, per altri portarono innovazioni che segnano il passaggio a una nuova era. Molti di essi eccelsero in vari campi. Leonardo da Vinci, Leon Battista Alberti, Michelangelo furono architetti, pittori, scultori, scienziati.

→ Nell’elenco ci sono i titoli di alcune riproduzioni; scrivi il numero dell’immagine

corrispondente poi fai una breve ricerca in internet per scoprire dove si trovano:

- Bramante, Cristo flagellato……. - Michelangelo, dipinto della cupola della Cappella Sistina a Roma………… - Michelangelo, autoritratto…….. - Beato Angelico, Annunciazione …………. - Leonardo da Vinci, La Gioconda ………….. - Botticelli, Nascita di Venere …….. - Leon Battista Alberti, la facciata di Santa Maria Novella a Firenze,….. - Brunelleschi, la Cupola del Duomo di Firenze … - Leonardo da Vinci, studio del corpo umano ………………… - Michelangelo, La Pietà …………..

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Città d’arte

Nell’Elenco dei beni del Patrimonio culturale mondiale dell’Unesco vi sono anche intere città o particolari zone di città che rappresentano “una testimonianza unica o eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà vivente o scomparsa” (III criterio delle Linee Guida Operative dell’Unesco)

E’ proprio così. Roma e Firenze conservano ricche testimonianze della loro storia passata culturale ed artistica. Venezia, oltre ad avere molti monumenti importanti, è unica per il suo ambiente naturale, perché è una città sull’acqua. In altri capitoli del libro abbiamo presentato aspetti particolari di queste città. Conosci i “Sassi di Matera”? I cosiddetti sassi di Matera, in Basilicata, erano le abitazioni dei primi abitanti della zona. Nel vicino Parco delle chiese rupestri gli abitanti celebravano i riti sacri nel rispetto dell’ambiente naturale.

Siti naturali

→ Nell’Elenco dell’Unesco ci sono anche siti naturali: sono ambienti molto vari!

Eccone quattro: con l’aiuto dell’Elenco dell’Unesco scrivi la regione a cui appartengono e cerca altri siti . www.sitiunesco.it

Dolomiti Valle Camonica La costiera amalfitana Val d’Orcia (Siena)

......................... ..……………………… ……………………….. ………………………

Sicuramente Roma, Venezia e Firenze sono nell’elenco

Come è scritto nella motivazione della Commissione “I Sassi ed il Parco delle chiese rupestri di Matera sono un esempio rilevante di un insieme architettonico e paesaggistico testimone di momenti significativi della storia dell'umanità”

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Personaggi della cultura

Fino ad ora abbiamo parlato soprattutto di opere di architettura, scultura e pittura ma, come abbiamo detto, il patrimonio culturale italiano è veramente immenso anche in molti altri campi: la scienza, la tecnica, la letteratura, la musica italiane hanno dato e danno un apporto fondamentale nello sviluppo della cultura e della tecnologia mondiale. Ecco tre inventori fra i più importanti:

Galileo Galilei (1564-1642) Alessandro Volta(1745-1827) Guglielmo Marconi(1874-1937)

Galileo Galilei era fisico, filosofo, astronomo e matematico. Le sue scoperte sono moltissime, inventò il metodo scientifico, perfezionò il cannocchiale e affermò che la Terra gira intorno al Sole. Il fisico Alessandro Volta, appassionato studioso di elettricità, inventò la pila elettrica. Guglielmo Marconi ebbe il premio Nobel per la fisica nel 1909. Aveva scoperto la possibilità di mandare e ricevere segnali a distanza, senza fili. Questa scoperta ha cambiato profondamente la società del mondo contemporaneo. Oggi possiamo usare cellulari, telecomandi, telepass e tecnologia satellitare. Per approfondire la loro conoscenza consulta i siti a loro dedicati.

→ Con l’aiuto di internet rispondi alle domande :

Come si chiama l’unità di misura dell’elettricità? Perché? Quale dei tre inventori è chiamato “Padre della scienza moderna”? Che cosa significa “Pioniere del Wireless” ? Quale dei tre è chiamato così?

Tre compositori di musica classica

Rossini (1792-1868) Verdi (1813-1901) Puccini (1858-1924)

La musica italiana è sempre stata importante nel mondo, in particolare la musica lirica, cioè la musica cantata. Rossini, Verdi, Puccini hanno scritto opere che sono tuttora cantate, in italiano, nei teatri di tutto il mondo.

→ Sai chi di loro ha composto le seguenti opere? Internet ti può aiutare

Madama Butterfly ………….. Il Barbiere di Siviglia ……………. Tosca ……………… Aida …………………….L’italiana in Algeri ………………… Nabucco ……………………….

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→ …………… Lucca, 22 dicembre 1858 – Bruxelles, 29 novembre 1924) è stato un compositore italiano. È considerato uno dei massimi operisti della storia.

Dall’anno 2000 anche la città di Assisi con la basilica di san Francesco e gli altri siti francescani fanno parte del Patrimonio dell’Umanità. Nella motivazione l’Unesco ha sottolineato che Assisi "costituisce un esempio unico di continuità storica di una città con il suo paesaggio culturale e l’insieme del sistema territoriale". I suoi luoghi sono origine del "movimento francescano che ha portato nel mondo un messaggio universale di pace e tolleranza".

Devi sapere… San Francesco d’Assisi è stato proclamato Patrono d’Italia da Papa Pio XII che lo definì "Il più italiano dei Santi, il più Santo degli Italiani". Figlio di un ricco mercante di stoffe, lasciò la casa paterna per dedicarsi ai poveri. Perciò è conosciuto come “il poverello di Assisi” E’ il fondatore dell’ordine dei frati francescani che da lui ha preso il nome. Oltre all'opera spirituale, Francesco, grazie al Cantico delle Creature, scritto in punto di morte, è riconosciuto come l'iniziatore della letteratura italiana

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11. LUOGHI E TRADIZIONI

In Italia ci sono molte città ricche di storia e di monumenti. Alcune poi sono conosciute anche per gli eventi che si svolgono annualmente.

………………. ……………… …………… ……………………

→In quale città hanno luogo le manifestazioni rappresentate nelle foto?

Collega l’evento con il nome della città, poi scrivi il nome sotto la foto corrispondente Siena Gran Premio automobilistico Venezia Festa del Patrono Palermo Regata Storica Monza Palio

Hai proprio ragione! Non ti piacerebbe andare a Venezia per la Regata Storica?

Quante belle città ci sono in Italia! Vorrei visitarle tutte!

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Manifestazioni tipiche

Andiamo a Venezia per la Regata Storica e per il Carnevale

dei canali per ammirare i sontuosi costumi d’epoca del corteo storico. Dopo il corteo ci sono le regate, cioè le gare di gondole, che sono le tipiche imbarcazioni di Venezia. Le regate sono seguite con grande partecipazione da tutti gli spettatori, che fanno il tifo per i loro preferiti. Venezia è anche famosa per il Carnevale, il periodo che precede la quaresima nei paesi di tradizione cristiana. E’ un momento di festa e di divertimento che si celebra non solo in tutta Italia ma anche in molti altri Stati. In alcune località il Carnevale inizia già il 6 gennaio, ma più frequentemente il periodo di festeggiamenti dura una ventina di giorni. Gli ultimi tre giorni sono i più importanti. Generalmente, in Italia, il Carnevale si conclude il martedì “grasso”, tranne a Milano dove finisce il sabato successivo. Gli ultimi giorni di questo periodo sono soprannominati “grassi” perché, in origine, il Carnevale era un periodo di spensieratezza prima della quaresima, tempo di penitenza, durante il quale non si mangiava carne, non si poteva sposarsi, non si ballava, ecc. la festa. La sfilata di carri a Viareggio, la battaglia delle arance a Ivrea ne sono un esempio. Andiamo a Siena per il Palio

Ogni prima domenica di settembre a Venezia si svolge la Regata storica che è composta di due parti: il corteo storico e la regata. Questa manifestazione ha avuto luogo per la prima volta nel 1315 e per i veneziani è una vera e propria tradizione. Una grande folla di cittadini e di turisti si accalca lungo le rive

Devi sapere… La quaresima è il periodo di quaranta giorni che precede la Pasqua, una delle principali feste del cristianesimo, che ricorda la resurrezione di Gesù Cristo. La data della Pasqua cambia da un anno all’altro perché si celebra la domenica seguente al primo plenilunio dopo il 21 marzo, equinozio di primavera, quindi in un periodo fra il 22 marzo e il 25 aprile.

A Venezia è tradizione passeggiare per le strade mascherati, cioè vestiti con abiti della tradizione settecentesca veneziana ma anche con costumi ispirati a personaggi delle fiabe o del mondo della fantasia. Ma non c’è un solo modo di celebrare il Carnevale in Italia. Ogni paese o città mantiene le sue tradizioni che rendono speciale ed originale

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Andiamo a Siena per il Palio

→ Osserva la fotografia. E’ la partenza di una corsa di cavalli. Dove si svolge? A) all’ippodromo B) in campagna C) nella piazza di una città

La risposta giusta è la C. Siamo infatti a Siena nella piazza principale che si chiama Piazza del Campo (vedi fotografia nella prima pagina del capitolo) Qui, due volte l’anno, il 2 luglio e il 16 agosto, si svolge il Palio di Siena. Il territorio della città è diviso in diciassette rioni o zone, chiamate contrade. Ogni contrada è rappresentata da un cavallo e dal suo fantino. Il Palio è un’antichissima manifestazione che risale al 1600. Tutto il popolo senese partecipa con grande coinvolgimento e la contrada che vince la gara è ricordata e festeggiata per tutto il periodo successivo, fino alla gara seguente.

Andiamo a Monza per il Gran Premio, una manifestazione moderna.

Devi sapere…… Altri palii in Italia Sicuramente il Palio di Siena è il più famoso, ma in Italia ci sono tantissimi palii e …incredibili! Le origini di questo tipo di manifestazione risalgono probabilmente al Medioevo. Il Palio più antico d'Italia e del mondo è il Palio del Drappo verde di Verona, che ora è diventato una gara di corsa. Ancora oggi la corsa del Palio è una tradizione consolidata in molte città d'Italia. Il Palio è una gara tra i rioni di una città o tra località vicine, in genere disputata con cavalli. Il palio con cavalli più importante, a livello nazionale, dopo quello di Siena, è il palio di Asti, in Piemonte. Ma si corrono anche palii con asini, come ad esempio il Palio degli asini di Alba, in provincia di Cuneo, che si tiene all’inizio di ottobre. Ci sono poi anche Palii dove gareggiano con le barche. Sono i cosiddetti “palii remieri”come quelli toscani di Porto S. Stefano, che si svolge il 15 agosto, o quello di San Ranieri che si tiene il 17 giugno per la festa del santo Patrono. Ci sono poi i palii con le armi, che sono gare tipicamente medievali, in cui si gareggia con l’arco e la balestra, antica arma da lancio. Fra questi ricordiamo il Palio della Balestra a Lucca, il 12 luglio, o quello di Reggio Calabria che si tiene il 23 aprile, festa del patrono della città, San Giorgio.

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Andiamo a Monza per il Gran Premio, una manifestazione moderna

Il circuito di Monza

→ Quale nome colleghi a questa immagine?

1. Vasco Rossi 2. Fernando Alonso 3. Valentino Rossi

La seconda domenica di settembre sulla pista dell’Autodromo di Monza si corre il Gran Premio Automobilistico d’Italia, una delle gare più famose del Campionato Mondiale di Formula 1. L’Autodromo è stato costruito nel 1922 e da allora, tutti i Gran Premi, tranne quattro, sono stati disputati su questa pista. Fernando Alonso è uno dei piloti della Ferrari, casa costruttrice di automobili da corsa famosa in tutto il mondo. Alonso ha vinto a Monza nel 2007, al volante di una McLaren.

Andiamo a Palermo per

Devi sapere….. Altre manifestazioni sportive internazionali In Italia si disputano molte altre competizioni sportive fra atleti che vengono da varie nazioni del mondo. Una di queste è il Giro d’Italia, corsa ciclistica a tappe che si corre ogni anno lungo le strade della penisola italiana. Il vincitore del giro indossa la maglia rosa. Ma è prevista anche la maglia nera per l’ultimo in classifica. Il primo Giro d’Italia è stato nel 1909 e fino ad ora si è corso tutti gli anni, tranne durante la prima e la seconda guerra mondiale. L’arrivo della corsa, è sempre all’Arena di Milano, nella foto a fianco. L’Arena Civica di Milano è sede anche di un’altra manifestazione sportiva internazionale, la Notturna di atletica leggera. Molti atleti di varie discipline hanno conseguito primati mondiali durante questa manifestazione. Ricordiamo la partecipazione negli ultimi due anni alla corsa dei 400 metri maschili di Oscar Pistorius, l’atleta che corre con speciali protesi al posto degli arti inferiori.

→ Dove abiti ci sono

spazi per manifestazioni sportive? Ti è mai capitato di andarci come spettatore?

→ Quale sport preferisci?

Hai mai praticato uno sport? Se sì, quale?

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Andiamo a Palermo per la festa della Patrona

Santa Rosalia è la Patrona della città di Palermo. Il Patrono è il santo protettore della città e ogni città ed ogni paese ne ha uno. Ma c’è anche il patrono dei sarti, quello dei dentisti, degli avvocati, ecc. Il giorno dedicato al patrono della città, come indicano molti calendari, è un giorno di festa per tutti gli abitanti del luogo. Si celebra il Santo con processioni e canti e sono previsti anche momenti di divertimento per grandi e bambini. Ogni luogo ha le sue tradizioni. A Palermo l’evento è particolarmente ricco. E’ una grande festa popolare a cui partecipano palermitani e turisti. Per circa quindici giorni, fino al 15 luglio, ci sono spettacoli, mostre e concerti. Ma il momento più importante resta quello della processione della notte del 14 luglio. Secondo la tradizione, nel 1624 la Santa salvò la città dalla peste, che uccideva la popolazione di Palermo. Un carro molto grande, trainato dai buoi, porta la statua della Santa fino sulla riva del mare. A questo punto il carro si ferma, il Sindaco depone fiori ai piedi della statua e tutti assistono ad un grande spettacolo di fuochi d’artificio mentre un gruppo musicale suona brani di musica sinfonica.

→ Conosci il Santo Patrono del luogo dove abiti? In quale giorno è festeggiato? Prova ad unire il nome della città con il nome del suo Santo Patrono

Roma Sant’Ambrogio Milano San Giovanni Battista Torino San Marco Evangelista Venezia San Pietro Bologna San Gennaro Napoli San Petronio

Chi è Santa Rosalia?

Devi sapere… La festa del Patrono, che ha un’origine religiosa, è una tradizione molto sentita in Italia. Anche in altre culture sono presenti divinità o personaggi particolari a cui le persone si rivolgono per chiedere protezione. Ai nostri giorni, la festa del Patrono è diventata un’occasione per stare insieme e per riconoscersi come cittadini di un certo luogo. Partecipare a queste manifestazioni dunque è sentire che si fa parte della comunità dei cittadini.

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Andiamo a Napoli nella Via dei Pastori

Napoli è una città della Campania. E’ conosciuta in tutto il mondo per le sue bellezze artistiche e paesaggistiche: il golfo, il mare, il vulcano Vesuvio alle sue spalle, molti monumenti e palazzi storici. E’ anche un luogo dove ci sono tradizioni e consuetudini molto antiche che sono tramandate nel tempo. Una di queste è la tradizione del presepe. C’è una strada, nel quartiere di Spaccanapoli, chiamata la Via dei Pastori. E’ via San Gregorio Armeno. Vi sono solo presepi e tutto quello che serve per costruirli o per ampliarli. Ci sono quasi esclusivamente le botteghe degli artigiani, aperte tutto l’anno. E’ possibile trovare ogni tipo di statuetta, di dimensioni e di fattura diversissime. Accanto a quelle tradizionali ogni anno gli artigiani aggiungono statuine che rappresentano personaggi famosi.

Devi sapere… Il presepe è la rappresentazione della nascita di Gesù Cristo fatta durante il periodo del Natale. Secondo la tradizione, fu San Francesco di Assisi a far rivivere, nell’ambiente naturale, la nascita di Gesù. La notte di Natale del 1223, a Greccio, gli abitanti parteciparono al primo presepe vivente della storia. Anche oggi continua la tradizione dei presepi viventi, ma per la maggior parte sono fatti con statue di diverse dimensioni e materiali. I presepi ricostruiscono ambienti e personaggi della tradizione cristiana: la capanna con Gesù Bambino, Giuseppe e Maria, il bue e l’asinello, le stelle in cielo, gli angeli, i pastori con il gregge, i Re Magi che portarono doni. Il presepe è diffuso in molti paesi europei, Spagna, Francia, Germania, e anche extra-europei, soprattutto in America Latina. Il presepe è un’usanza tradizionale del Natale italiano. Oggi è diffusa anche l’usanza dell’albero decorato e del Babbo Natale che porta doni ai bambini. Queste sono tradizioni originarie di paesi del nord Europa: una dimostrazione di come le usanze si diffondono nel mondo: cambiano le abitudini ed arricchiscono la fantasia.

→ Nel luogo dove risiedi, a Natale, vengono decorati gli alberi? Viene allestito il presepe in luoghi pubblici?

→ Nel paese di provenienza

della tua famiglia ci sono tradizioni legate a qualche periodo di festa? A casa mantenete delle tradizioni del paese d’origine della tua famiglia?

→ Partecipi a manifestazioni

e feste del tuo luogo di residenza? Quali?

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12. L’ITALIA CHE SARA’

Nei capitoli precedenti abbiamo fatto un viaggio attraverso luoghi, storia, tradizioni, istituzioni, regole e altri aspetti. Ma il nostro Paese, come tutto il mondo, è in continuo cambiamento: le idee e i pensieri si trasformano e ne nascono di nuovi, le usanze cambiano, scienze e tecniche si evolvono; e così anche le leggi. Come sarà l’Italia di domani ? Ovviamente non è possibile prevederlo con certezza ma possiamo invece individuare dei fenomeni attuali che avranno evoluzioni e sviluppi nel futuro. Due di essi sembrano molto importanti: l’immigrazione e i nuovi cittadini, l’Unione Europea, di cui l’Italia fa parte.

Migrazioni

→ Dividiamo i possibili motivi delle migrazioni in due gruppi: quelli che spingono la

gente ad andarsene da un posto; quelli che attirano le persone in un paese. Segna con * i motivi del primo gruppo e con X quelli del secondo gruppo.

la guerra nel paese dove si abita le persecuzioni politiche o religiose

la possibilità di trovare lavoro la pace e la tranquillità

le opportunità di migliorare la vita propria e della famiglia la povertà e la fame

Tieni conto che le persone migrano per uno o più motivi insieme.

In Italia ci sono tanti stranieri immigrati, ma non sono solo in Italia. E poi abbiamo studiato che anche gli italiani un tempo emigravano all’estero!

E’ vero. Le migrazioni sono sempre avvenute nella storia, a volte pacificamente, talvolta con violenza. Ai nostri tempi le migrazioni sono molto intense. Il mondo sta diventando “piccolo”: le informazioni si trasmettono velocemente, in “tempo reale”, e anche i mezzi di trasporto facilitano gli spostamenti. Le persone cambiano paese per motivi diversi. Però parliamo di migrazione non per qualsiasi spostamento ma quando individui e gruppi si muovono per andare in un altro posto con l’intenzione di restarvi a lungo o, come spesso accade, per tutta la loro vita.

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Chi va e chi viene Per lungo tempo l’Italia è stata un paese di emigranti a causa soprattutto della povertà della gente che viveva nelle campagne. La grande emigrazione è iniziata poco dopo l’Unità, nella seconda metà del 19° secolo. Nei cento anni successivi sono emigrati 24 milioni di italiani! La maggior parte non è più tornata ed è rimasta in Argentina, Brasile, Stati Uniti, Francia, Australia, Germania, Canada ecc. dove tuttora vivono i loro discendenti. Dopo la seconda guerra mondiale, fra il 1950 e il 1980, l’Italia ha avuto un grande sviluppo economico e da paese agricolo è diventata industriale. In quel periodo l’emigrazione verso l’estero è continuata ma c’è stata anche una grande migrazione interna: dalle campagne verso le città e dalle regioni del Sud verso quelle del Nord e del Centro Italia dove c’erano le fabbriche. Oggi l’emigrazione di massa verso i paesi esteri è molto diminuita. Non partono i più poveri in cerca di fortuna ma spesso vanno all’estero le persone istruite, con una buona qualificazione professionale, a svolgere lavori meglio pagati. Invece da quasi trent’anni siamo diventati un paese di immigrazione, in cui giungono immigrati stranieri. Hai visto nella pagina precedente alcuni dei motivi per i quali arrivano immigrati stranieri. Inoltre devi sapere che la società italiana e la sua economia hanno bisogno di manodopera cioè di lavoratori. Infatti ci sono lavori per i quali non c’è abbastanza gente disponibile o che gli italiani non vogliono più fare.

Emigranti italiani Immigrati in Italia

→ Dopo aver letto il testo, completa il cruciverba. Le lettere delle caselle gialle

formano una parola che indica uno dei motivi delle migrazioni. 1. la grande emigrazione italiana è cominciata in quel secolo 2. si chiamano anche manodopera 3. la migrazione si chiama così quando avviene all’interno di un paese 4. la migrazione interna si è diretta verso le regioni di quella parte d’Italia 5. è uno dei paesi in cui sono emigrati tanti italiani 6. l’Italia è diventata un paese industriale dopo quella guerra mondiale

1 2 3 4 5 6

P D T N R S

La parola è P _ _ _ _ _ _

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Una società in cambiamento

facile perché le diversità possono creare conflitti e contrasti. La legge però dice che bisogna rispettare e valorizzare le lingue e le culture degli immigrati. Abitudini e usanze potranno mischiarsi: pensa al cibo e alla musica. La cultura italiana si arricchirà: già ora, ad esempio, ci sono scrittori di origine straniera che scrivono in italiano e ce ne saranno sempre più.

Oltre l’Italia

Vuoi conoscere qualche autore di origine straniera che scrive in italiano ? Cerca in internet i seguenti nomi: Mihai Mircea Butcovan, Igiaba Scego, Faïza Guène, Nassera Chora, Gëzim Gajdari, Sumaya Abdel Qader … e molti altri.

Quanti sono gli stranieri immigrati? E che cosa possiamo prevedere per il futuro?

Devi sapere Ecco alcuni dati relativi alla popolazione con cittadinanza non italiana (CNI) CNI nel 2005: oltre 2.600.000 CNI nel 2009: oltre 4.300.000 Previsione CNI nel 2030: oltre 8.300.000 Minori CNI nel 2001: 284.000 Minori CNI nel 2009: 854.000 di cui oltre il 40% nato in Italia 5 nazionalità principali nel 2009: romeni, albanesi, marocchini, cinesi, ucraini Religioni: islamica, cristiana cattolica, cristiana ortodossa, nessuna religione, induista

Gli stranieri sono in continuo aumento e si prevede che sarà così anche nel futuro. Inoltre aumentano i giovani nati in Italia da genitori stranieri e che, magari come te, si sentono di fatto italiani. Molti potranno diventarlo effettivamente, saranno nuovi italiani o italiani con il trattino: italo-romeni, italo-marocchini ecc. La società italiana è sempre più multiculturale perché c’è sempre più gente di provenienze diverse che mantiene, almeno in parte, le lingue di origine e alcune usanze, pratica differenti religioni. Con così tante differenze bisognerà imparare a convivere, a rispettarsi, a condividere i principi fondamentali della Costituzione. Non sarà sempre

→ Hai qualche idea sulla presenza

degli immigrati stranieri in Italia ? Prima di continuare a leggere prova a pensare: Quanti sono? Da quali paesi arrivano? Quali religioni praticano? Quale sarà la tendenza per il futuro ?

→ Prova a rispondere a queste questioni e parlane

con i tuoi compagni. Ti definiresti “italiano con il trattino”? Perché? In che cosa ti pare di esser italiano o invece legato al paese di origine? Porta qualche esempio.

Nella tua vita hai incontrato problemi di convivenza con italiani o persone di altri paesi?

Pensi che ci sia razzismo in Italia? E nel tuo paese d’origine?

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Oltre l’Italia, in Europa.

Avrai sicuramente indovinato. E’ la bandiera europea o, per essere più precisi, la bandiera dell’Unione Europea (UE). Il cerchio delle stelle rappresenta l’unità dei paesi europei. Perché dodici? Perché in molte tradizioni quel numero è simbolo di perfezione e completezza, basta pensare ai dodici mesi dell’anno. L’Italia fa parte dell’UE fin dalla sua nascita, è uno dei paesi fondatori. Attualmente i paesi dell’Unione sono 27.

Andiamo con ordine. Intanto che cosa vuol dire per una persona essere cittadino di uno stato dell’Unione ?

→ Hai mai visto questa bandiera? Di solito è

esposta vicino al tricolore. Di che cosa si tratta?

Con la Croazia e Turchia, sono in corso le trattative per la loro entrata nella UE.

→ Guarda la carta

muta a fianco: gli stati della UE sono colorati; quelli che non vi appartengono sono in grigio. Sai dire i nomi di tutti gli stati? Con l’aiuto di una carta dell’Europa scrivi l’elenco dei paesi aderenti e quello dei paesi non aderenti.

Ma perché è così importante far parte dell’Unione Europea ? E quando e per quali ragioni è nata ?

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Cadono le frontiere

→ Guarda le immagini seguenti. Che cosa vedi ?

Prima dell’Unione per passare da uno stato all’altro bisognava superare il confine dove c’era la dogana: occorreva sottoporsi ai controlli, chiedere il permesso per uscire, ma anche per entrare e restare in un paese, pagare il dazio, cioè delle tasse, sulle merci che venivano trasportate… Al confine c’erano delle barriere come vedi nelle prime due fotografie. Con l’Unione tutto ciò è finito: esiste la libera circolazione delle persone e delle cose, si dice che c’è un mercato unico. Un cittadino europeo può trasferirsi, abitare, lavorare liberamente in un altro paese. Oggi i confini fra gli stati della UE sono indicati solamente con segnali minimi come quello che vedi nella terza fotografia.

Se non ci sono più frontiere, vuol dire che la UE è uno Stato ?

No, non è uno Stato. La UE nasce per la decisione dei governi dei paesi aderenti di collaborare fra di loro e mettersi d’accordo sulle questioni economiche ma anche su altre questioni come i diritti dei cittadini, la difesa dell’ambiente, la sicurezza nei posti di lavoro ecc. Ma su molti temi ogni stato mantiene le sue leggi, diverse da quelle degli altri. Forse la UE potrà diventare uno Stato Federale nel futuro, dipende dalla volontà dei cittadini e dei governi. La sfida dell’Europa è quella di mantenere le sue storiche differenze di lingua, religione e culture ma, nello stesso tempo, di migliorare i rapporti fra i cittadini e trovare accordi per vivere insieme, per svilupparsi e progredire in pace.

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Storia dell’Unione

E’ nata dal desiderio di pace. Infatti nel passato i paesi europei sono stati spesso in guerra fra di loro. Le guerre mondiali, scoppiate in Europa, hanno provocato milioni di morti e distruzioni immense. Dopo la seconda guerra mondiale è nata l’idea di creare una collaborazione fra i paesi. E’ iniziato così un processo, che continua ancora oggi, di progressivo avvicinamento fra gli stati. Il primo importante passo fu l’accordo economico fra Belgio, Francia, Germania Federale, Italia, Lussemburgo e Olanda. Essi nel 1952 costituirono la CECA, la Comunità economica del carbone e dell’acciaio con la quale si impegnarono a scambiarsi questi prodotti, importanti per lo sviluppo dell’industria. Dopo diversi trattati e patti nasce finalmente la UE nel 1993, ma la strada continua. Oggi il governo della UE è costituito da tre

Devi sapere Europa, una storia che continua… 1958: con il Trattato di Roma nasce la CEE, i sei stati della CECA allargano la loro collaborazione a diversi settori e fondano la CEE, Comunità Economica Europea. 1968: nella CEE vengono eliminati i dazi doganali fra un paese e l’altro sul commercio dei prodotti industriali che possono “viaggiare“ liberamente. Dal 1973: successivi allargamenti della CEE con l’ingresso di altri paesi. 1979: prime elezioni del Parlamento Europeo con sede a Strasburgo. 1992: trattato di Maastricht, nasce la UE. 1999: dodici paesi della UE (i sei paesi fondatori più Spagna, Portogallo, Grecia, Austria, Irlanda, Slovenia) decidono di avere una collaborazione più stretta e di usare una sola moneta, l’euro. Dal 2004: allargamento della UE fino a comprendere gli attuali 27 stati.

Ma come è nata la UE ?

istituzioni: il Parlamento, eletto da tutti i cittadini europei ogni cinque anni; la Commissione Europea che ha sede a Bruxelles ed è nominata dai diversi governi; il Consiglio dei ministri di tutti paesi dell’Unione che prendono accordi per integrare sempre di più i diversi stati fra di loro.

La sede della Commissione Europea.

→ Per maggiori informazioni vedi il

sito ufficiale: http://europa.eu

→ Cerca su una carta geografica le

città citate nei testi. In quali paesi si trovano?