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Il gusto della memoria

 

Chi è stato bambino tra gli Anni ’60 e ’70  ricorderà i filmini in super 8 girati la Domenica al

parco,  in occasione dei compleanni, o durante le vacanze estive,  magari dopo una sveglia

all’alba ed estenuanti viaggi a bordo di piccole utilitaire. Grazie al talento di giovani artisti 

quelle immagini seppiate e un pò sbiadite di un Italia che non esiste più oggi rivivono e

diventano protagoniste del festival “il gusto della memoria”. La rassegna di film ispirata

alle immagini d’archivio ha raggiunto quest’anno la sua terza edizione e si è tenuta

a Roma negli scorsi 27 e 28 settembre, presso la cineteca Trevi.

Quest’anno i partecipanti si sono dovuti confrontare con un tema non facile: “ero… quello che

non sono più “ a sottolineare come oggi più che mai tendiamo a guardare al passato con un

pizzico di malinconia e rimpianto.

Le immagini d’epoca che hanno costituito il substrato creativo dei lavori provenivano

dall’archivio Nos Archive, il primo archivio mondiale di immagini e video amatoriali creato

da Cecilia Pagliarani,montatrice e ideatrice della manifestazione : “Nel 2009 abbiamo creato

quest archivio che contiene pellicole amatoriali e foto realizzate tra il 1922 e il 1984. Abbiamo

iniziato chiedendo i filmini a pareti e amici e ora abbiamo 18.000 pellicole. Poi ci è venuta l’dea

di creare un concorso in cui gli artisti potessero utilizzare il materiale dell’archivio a loro

piacimento” .

I filmati in concorso, suddivisi in tre categorie, advertising, doc e fiction, dovevano contenere

almeno il 60% delle immagini provenienti dalla raccolta Nosarchive, e il risultato è stato

sorprendente. Le immagini di un tempo si mescolano a riprese contemporanee, sviluppando in

alcuni casi visioni oniriche e montaggi dal forte impatto emozionale, come nel caso del

bellissimo cortometraggio “Aldilà”, realizzato della giovane italo-americana Anais la Rocca,

vincitrice della categoria advertising. Un viaggio metafisico in cui si rivivono tutte le esperienze

passate che sono rimescolate secondo un nuovo ordine, tale da raccogliere insieme tutti i

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momenti simili trascorsi nel corso di una vita.

La categoria fiction è stata vinta da Alessio Santoni con il suo “Ero”, sintetica ma

efficacissima retrospettiva personale, non a caso definita dai membri della giuria “un promo da

cui si può estrarre il significato stesso del festival”.

Il premio per la categoria Doc è andato invece a Niccolò Notario, studente di montaggio

presso il centro sperimentale di cinematografia di Roma, che con il suo documentario “Il

Viaggio”  spiega come la memoria e le esperienze passate di una persona determinano la

scelta di viaggiare. Sullo sfondo dei versi di Baudelaire il film suggersice come il viaggio può

essere per l’uomo anche uno spostamento nel tempo.

A testimoniare la trasversalità generazionale della manifestazione quest’anno è stata inserita

la categoria Junior, per i concorrenti under 18. Il premio è andato a Dario Bellanima, giovane

cineasta abruzzzese, che coinvolgendo la sua classe ha realizzato il simaptico corto “Il mondo è

bello perchè è Mario”. Mario è un postino italiano che coltiva un sogno segreto: quello che la

gente possa ricomnicare a scriversi su carta. Alla fine, arresosi al digitale, Mario crea su

facebook un gruppo dal titolo “post-it”, in cui ciascun membro ha diritto a chiedere agli altri di

poter realizzare uno solo dei propri sogni.

La giuria dell’edizione 2014 è stata composta da membri di indiscussa esperienza: Emiliano

Morreale, conservatore della Cineteca Nazionale; Alina Marazzi regista; Ciro Giorgini, regista,

scrittore e autore di Fuori Orario e Blob; Marco Chiani, giornalista di Cinemonitor, Fiorella

Infascelli, dal regista documentarista Marco Santarelli e da Luigi Vernieri, direttore di IED Visual

Communication. Quest’ultimo ha sottolineato come “a distanza di una anno la qualità dei

prodotti è stata estremamente superiore a quella dello scorso anno. Il festival è destinato a

diventare qualcosa di veramente importante perchè oltre che sul fatto tecnico punta sulla

cretività che in questo preciso momento è il fattore più importante per il rilancio del nostro

Paese“.

La manifestazione, come ci ha confermato Cecilia Pagliarani, si pone mire ambiziose per il

futuro : “Questo oltre che un festival è un laboratorio di cinema, vorremmo portarlo a Napoli e

anche in Francia, perchè proprio da li provengono molti contributi. Abbiamo, infatti, tantissime

pellicole girate in Bretagna e sulle coste del Mediterraneo“.

Grazie a Nos Archive si può creare un’ interazione diretta tra le diverse fasi che portano una

pellicola dalla sua creazione alla fruizione diretta da parte del pubblico e chiunque può

diventare un produttore di se stesso. “Le persone vengono da noi e ci danno le loro vecchie

pellicole, noi le digitalizziamo in full HD e gli diamo un dvd al costo di 1 euro al minuto. In più li

tuteliamo, noi vendiamo infatti le licenze ai broadcaster internazionali e le famiglie guadagnano

il 50% qualora il loro filmato venga scelto per qualsiasi tipo di realizzazione. Questa è una cifra

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enorme considerando che gli altri archivi di solito pagano solo tra il 5 e il 10%”.

In attesa dell’edizione 2015 controllate, quindi, nelle vostre cantine e rovistate negli armadi,

potreste avere un tesoro e non saperlo.

Giorgio De Franceschi

Passaparola.it