PARTICOLARE DELL 'ATTICO LA CASA DEL MUTILATO,~ DI FORLI'...

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I, PARTICOLARE DELL 'ATTICO LA "CASA DEL MUTILATO,~ DI FORLI' MONUMENTO DI MEMORIA E DI GLORIA A FULCIERI PAULUCCI DI CALBOLI Nel calendario dei riti nazionali, al conchiudersi ·dell'Undicesimo Annuale della Marcia su Roma e al- l'aprirsi del nuovo con la celebrazione della Vittoria, il Partito ha inscritto le cerimonie inaugurali della " Casa del Mutilato " di Forlì dedicata a Fulcieri J)aulucci di Calboli. Il Partito ha inteso commemorare e glorificare il Santo dei Mutilati nella sua terra, nel monumentO 'che ·certo è piÙ vicino al suo spirito: la casa dei segnati, come Lui, dal·ferro e dal fuoco, oggi legati- nella fra- -ternità dell'assistenza e del lavoro . Il Partito, fiamma illuminatrice d'ogni decoro italiano, procedendo operoso negli anni del Secondo Decennale, esalta i Precursori dell'Idea: tra i quali, grandissimo d'azione e di esempio, è Fulcieri Paulucci di Calboli. Il Fascismo glorifica il Santo dei Mutilati senza :ricercarne la biografia nei snoi giorni mortali. Ormai Egli è poesia e legge: gli Apostoli sono al di sopra delle ricorrenze temporali. Nella vita innanzi al martirio Fulcieri ebbe il presèntimento della sna missione e vi si preparò come a una necessità divina. Il med~siI1lo procedere degli studi suoi parve nn avviamento alla santità, perchè sulla fatuità dei tempi - facilmente quieti in una qual- siasi possibilità materiale - Egli fn tra i giovani insod- disfatti e anelanti a mete piÙ alte e ricchi di pensiero anuunziatore. Anima candidissima, accolse l'amore come .un cilicio al cui tormento le ultime scorie cadessero e risorgesse la serenità del costume e l'orgoglio delle figliuolanze forti e numerose. Preconizzava così una esigenza costruttiva del Fascismo: donare ... La missione sua, presentita e accettata con entu- siasmo di credente, si dispiegò negli immensi avveni· menti della Guerra. Certo ne fu profeta e la predicò, come ripresa e conclusione delì'epopea del llisorgimento, come liberazione e riscatto di tutta la storia nostra,

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I,

PARTICOLARE DELL 'ATTICO

LA "CASA DEL MUTILATO,~ DI FORLI'MONUMENTO DI MEMORIA E DI GLORIAA FULCIERI PAULUCCI DI CALBOLI

Nel calendario dei riti nazionali, al conchiudersi·dell'Undicesimo Annuale della Marcia su Roma e al­

l'aprirsi del nuovo con la celebrazione della Vittoria,

il Partito ha inscritto le cerimonie inaugurali della" Casa del Mutilato " di Forlì dedicata a FulcieriJ)aulucci di Calboli.

Il Partito ha inteso commemorare e glorificare ilSanto dei Mutilati nella sua terra, nel monumentO 'che

·certo è piÙ vicino al suo spirito: la casa dei segnati,come Lui, dal·ferro e dal fuoco, oggi legati- nella fra­-ternità dell'assistenza e del lavoro .

Il Partito, fiamma illuminatrice d'ogni decoroitaliano, procedendo operoso negli anni del SecondoDecennale, esalta i Precursori dell'Idea: tra i quali,grandissimo d'azione e di esempio, è Fulcieri Pauluccidi Calboli.

Il Fascismo glorifica il Santo dei Mutilati senza:ricercarne la biografia nei snoi giorni mortali. Ormai

Egli è poesia e legge: gli Apostoli sono al di sopradelle ricorrenze temporali.

Nella vita innanzi al martirio Fulcieri ebbe il

presèntimento della sna missione e vi si preparò comea una necessità divina. Il med~siI1lo procedere deglistudi suoi parve nn avviamento alla santità, perchèsulla fatuità dei tempi - facilmente quieti in una qual­siasi possibilità materiale - Egli fn tra i giovani insod­disfatti e anelanti a mete piÙ alte e ricchi di pensieroanuunziatore. Anima candidissima, accolse l'amore come

.un cilicio al cui tormento le ultime scorie cadessero e

risorgesse la serenità del costume e l'orgoglio dellefigliuolanze forti e numerose.

Preconizzava così una esigenza costruttiva delFascismo: donare ...

La missione sua, presentita e accettata con entu­siasmo di credente, si dispiegò negli immensi avveni·menti della Guerra. Certo ne fu profeta e la predicò,come ripresa e conclusione delì'epopea del llisorgimento,come liberazione e riscatto di tutta la storia nostra,

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SALA DEI CADUTI

come preparazione della civiltà fascista. Nelle ore incui l'incertezza traffìcava Fulcieri rimase solo: i compagnitemono di credergli; le sue parole paiono indisciplinate;le folle sono sviate dalla sua verità.

L'altezza dell'ingegno, la preziosa cultura, il nomepreclaro, lo designano alle responsabilità del comando,fra i combattenti della mente.

Elesse la " trincea" dove cercò il fecondo sacrificio

di sè: e pretese quelle fatiche che piÙ avvicinano allamortc, e ogni giorno si levava al definitivo esempio.I fanti, intorno, stupivano e ammiravano. Per tutta la" fronte " il suo nome era d'orgoglioso incitamento.Si disse che veramente il nemico l'aveva in terrore e

lo perseguitava pazzo. Presto la carne fu sef5na/;a: unavolta; due volte; la bella prestanza della persona spez­zata dalla infermità insanabile. 1\'1 a pareva che la volontà

L'ATRIO

di lui si accrescesse e piÙ ardente bruciasse il desiderioolocausto.

Il Mutilato si lanciò ancora con tro il c.uore delnemico, pugnale di fuoco vivo, espressione del dirittoalla Vittoria. Differita dalla pietà dei fanti la sua felice

morte nella" trincea ,,, costretto dalla carne piagataa non avere moto, egli cercò ansiosamente come potererinnovarsi dalle ceneri per piÙ perfetto sacrificio. Èquesta la libertà, morale del Fascismo: saper rinascere ...

L'oscurazione di Caporetto gravò sulle coscienze espense le speranze adescando un abbandono vile; maFulcieri esaltò la certezza della Vittoria e se ne fece

apostolo. Percorse allora le vie e le piazze d'Italia: ela sua voce sciolse l'angoscia, risuscitò la fede, rinserròi ranghi. Le coscienze ritrovarono la speranza. Ritornòanche nelle" trincee ,,, perchè il suo nome aiutassel'orgoglio di vincere, visitò gli ospedali a mitigare lealtrui ferite, e distribuì le nltime sue forze per nutrirela resistenza di tutti. Si prenunzia l'universalità delFascismo: redimere ...

Fulcieri non vide l'ultima oscurazione: quando laVittoria fu negata e infangata. Posò il cuore nellanuova alba eroica della giovinezza italiana condottaverso un lontano futuro da un Profeta amato.

La " Casa del Mutilato " di Forlì è sorta sulla

VIa Piero l\Iaroncelli, in luogo quasi al centro dellaCittà, comodo a l'aggiungersi da ogni altro ufficio pub­blico.Ma l'area non consentì, per la ristrettezza della

via e 'per la sua conformazione i desiderati sviluppiarchitettonici e planimetrici.

La costruzione dell'opera fu tenacemente volutadal presidente della Sezione forlivese Cav. Am'elio

'Zanotti coÙliuvato dal Segretario Antenore 'Colo'nelli edell'amministratore rag. Anl,onio Da/monte. Il rappre­sentante provinciale dell' Opera Nazionale Invalidi diGuerra, Cav. l1fenture Runchi, benemerito presso tuttii Mutilati, fu l'assiduo e appassionato patrocinatoredell' idea presso le Autorità cittadine. Certo è chel'impresa non sarebbe stata realizzata senza un operosoComitato cittadino che l'avesse confortata col suo con­

senso e col suo aiuto. Tale Comitato, presieduto dal­l'Ing. Cav. Carlo Mazzoni, Preside della Provincia, ecostituito dello stesso Ronchi, del cav. dotI. Aldo

Sangiorgi, del COlTIm.Francesco Melli, dell'avv. AmbrogioAmbrogi, del mutilato Giulio Ravaioli, merita di esserericordato alla gratitudine dei cittadini.

L'opera costò oltre 300.000 lire, delle quali unterzo era già stato messo a risparmio dalla sAezionepurconservando tutte le proprie attività assistenziali e innotevole parte accrescendola: altre 25.000 lire furonoraccolte e 01fertc dal Comitato cittadino. Il par~ggiodel bilancio non è, dunque, raggiunto! La sezione haprovveduto, intanto, con un mutuo nella fiducia chealtri generosi enti e cittadini vorranno contribuire aquesto segno di decoro e di distinzione della città, erimeritare il sacrificio della migliore e fedele gioventÙforlivese. Gli operai - il popolo - hanno dimostrato concommossa significazione il loro animo: essi hanno donatoper la " Casa del Mutilato " le paghe d'un' ora gior-

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PROSPETTO DA PIAZZA DEL DUOMO

naliern di lavoro -lungo quattoTClici mesi. È il dono deibraccianti e degli arti eri d'ogni arte, spesso bisognosidel s~Jo pane cotirliano.

L'Accademico d' Italia architetto Cesare Bazzani è

stato il Consigliere dei Mutilati e il costrutlore dellaloro" Casa" con sentimento di cameratismo. Nono­

stante le difficoltà opposte dal sito e dall'area, egl i haassolto la sua promessa in maniera degna, sia nei riguardipratici, sia nei riguarcli artistici. La costruzione è adue piani: uno a terr"no dove sono allogati gli ufficicomuni e di assistenza; l'altro superiore per gli ufficidella Presidenza e le stanze di riunione. Gli ambienti

sono tutti agilmente liberi, ben illuminati, serviti dauna scala centrale e da una scala interna. Vi sono

ospiti: la Sezione Forlivese dell'Associazione NazionaleMutilati e Invalidi di Guerra; il Comando della Cen­

turia d'Onore della 82" Legione M. V. S. N. "Mussolini,,;111 Società Cooperativa Edile per le case dei mutilati;la rappr\isentanza provinciale dell' Opera NazionaleInvalidi di Guerra; l'amhulatorio medico - chirurgico.

La "Casa del Mutilato " occupa l'intera areadella sede della " Massoneria Forlivese ". Al provvi­denziale scioglimento della antiquata setta, i cinqueprivati cittadini che figuravano davanti alla legge iproprietàri dello stabile, ne fecero sollecito e interoatto di gratuita cessione al Mnnicipio di Forlì, indi­candolo (Iuale opportuna sistemazione dell'appena creato

Istituto Musicale "Angelo:t l11asini". Ma i teCI1lClgiudicarono i locali esigui al fiorire nella nuova sCllola.Allora il Podestà Comm. Mario Fabbri - animatoredelle ottime iniziative - decide di donare l'ex sededella " Massoneria forlivese " al sodalizio dei lVIntilati.

l Mutilati accettanrlo il dono si proposero di tra­sformare le vecchie stanze massoniche in un palazzodegno di essere dedicato a Fulcieri Paulucei di Calholi

e che accogliesse in sè ogni previdenza e ogni istitutoa beneficio degli invalidi.

I lavori iniziati il 14. settembre 1931 furono finiti

nell'ultima primavera e sono inaugurati dall'Ono CarloDelcrox in nome del P. N. F. nel dì memorabile dellaVittoria.

La facciata tutta in pietra travertino lucidata, ha

un carattere di forte mascbiezza con l'ampio "partito"a pilastrate, che chiude al mezzo un solenne portaledi rame sbalzato - dono di Casa Càlboli - fiancheggiatodai Littori e montato dall'architrave a strapiombo nelquale il Bazzani ba incastonato un motivo simbolicoornamentale. Il " partito" è coronato da un prevalentetimpano quasi tempIa re: il complesso è austero, e ricco

di ombre e di rilievi. Campeggiano sul fastigio deltimpano due arcieri cavati con arditezza dalla pietradallo scultore Ginseppe De Cupis. Due alti pennonimetallici aereano la facciata; e uno stemma stilizzato

dall' Assoeiazione consacra la destinazione perpetua dellosbalzato edificio.

Il portale di bronzo è una rara diligenza d'artedella bottega artigiana dei Matteucci di Cesena: essoreca nei profondi riquadri gli strumenti e i simboli

dell' " offerta" e del" sacrificio ". Dal portale si accedeal vestibolo ornato dei busti in bronzo, modellati da-llo

Scultore prof. cav. Giuseppe Casalini, di Battisti e diFulcieri; e per il vestibolo si ascende alla scala centrale,non vasta, bensì originale e armoniosa, illuminata da

nna vetrata a colore dove sono dipinti gli attributi dellaAssociazione: vestibolo e gradinata rivestiti da lucidimarmi e metalli. Le vetrate furono disegnate e compostedall'artigiano bolognese Pizzirani; i"marmi vengono dallecave di Qllerceta e sono stati lavorati dalla maestranza

IIenreau. Al primo piano c'è la vasta stanza delle as­semblee e dei riti; i mobili e i portali interni sono staticreati dallo stipettaio forlivese Carlo Cicognani. È dasegnalare la collaborazione del I\'[utilato Attilio Tumidei

che si assunse l'appalto dei lavori e li condusse con ognicura e nobiltà d'intenti e onestà di mezzi. Fabbriche

forlivesi dettero i vari impianti con preoccupazioni nonmercantili: Arturo Bazzoccbi i serviZI di illuminazione;Giovanni Servadei le installazioni idriche e igieniche:Egidio Gazzoni gli apparecchi tecnici. Le belle decora­zioni a tempera sono del Mutilato Gaetano Zaneui,

SOltO il grande nome di Fulcieri i mutilati e gliinvalidi forlivesi non solamente hanno costruita la loro

" Casa " ma si sono stretti in esemplare concordia peresercitare la mutua assistenza, per confortare le famiglie,per mantenere accesa nel cuore la fede ehe li spinsea donare alla Patria gli anni migliori e le forze maggiori.

'/. G. FINI