Anno XIX - n.8

15 gennaio 2017

IL RICHIAMO

1 Opuscolo religioso scaricabile in formato pdf dal sito www.parrocchiadiprecotto.org

Verso la fine d’anno o all’inizio di quello nuovo ciascuno di noi ha fatto gli auguri a qualcuno e, a sua volta, li ha ricevuti. Non so quanti di noi si siano fer-mati a riflettere sul dato del tem-po che scorre inesorabilmente e che può buttare nello sconforto o riempire di speranza a seconda del come lo si valuta.

Prima del cristianesimo l’ottica teorizzata dagli Epicurei e di cui il poeta latino Orazio si è fatto portavoce, era riassunta nel mot-to carpe diem, carpe horam: af-ferra e godi il tempo che passa perché quello che ti resta da vive-re è sempre di meno.

Gesù ha introdotto una visuale nuova: il tempo scaturisce dallo Eterno, è di esso frammento e il suo terminale è ancora l’Eterno. I Vangeli parlano ripetutamente del discernimento con cui Gesù giudica e vive il tempo alla luce della sua missione: non è ancora venuta la mia ora (Gv 2,4). Nelle ultime settimane di vita ri-peterà ininterrottamente: é ve-nuta la mia ora (Gv 12,23). Tale nuova considerazione del tempo ha introdotto nella storia una duplice svolta culturale. A livello cosmologico si è superata la concezione ciclica della storia e dell’eterno ritorno del tempo a favore di una visione lineare e a-scensionale che sfocia nel giudizio finale di Dio A livello personale poi si è inco-minciato a leggere il tempo e a vi-verlo come grazia, opportunità cioè che aiuta a prendere coscien-za di ciò che è indispensabile per

raggiungere la salvezza eterna. I primi discepoli si sentivano ripe-tere da Gesù, soprattutto quando apparivano sfasati o quando si la-sciavano sedurre dalla logica del paganesimo o dal formalismo fari-saico: camminate mentre è gior-no, mentre avete la luce perché poi viene la notte (la morte) in cui più nessuno potrà operare. (Gv 12,35 e 9,4).

La progressiva presa di coscienza che il presente non è tutto ma è già carico di possibilità, di pro-messa e di responsabilità ha por-tato i cristiani a vivere i doveri del proprio stato di vita e dei po-poli di appartenenza come ambito di risposta vocazionale e di espe-rienza del divino resosi presente nella storia con Gesù Cristo. Fin dagli inizi l’uso vero e buono del tempo è divenuto il criterio con cui giudicarne la verità e l’utilità. L’ideale non è più stato l’ozio ma il lavoro e il dosaggio equilibrato fra l’ora et labora, la dimensione contemplativa e operativa del vi-vere. Nella quotidianità occidentale so-no oggi a confronto due modalità

di uso del tempo: quella economi-cistica per la quale il tempo è da-naro (time is money) e quella cri-stiana che lo considera invece co-me dono e possibilità di fare ini-ziale esperienza dell’Eterno dive-nuto una presenza vicina, amabile e salvifica. Espressione della visuale economi-ca è quella di guadagnare tempo, di usufruirne sempre più intensa-mente perché solo l’efficienza e la resa permettono di raggiungono traguardi di progresso e di eccel-lenza. L’esito è di avere sempre meno tempo a disposizione per noi stes-si e per le nostre esigenze fonda-mentali. L’affanno, lo stress, le tensioni e le depressioni stanno rendendo sempre più dure le relazioni uma-ne e professionali. Espressione della visione cristiana del tempo è la coscienza che tem-pus breve est (1Cor7,29), il tempo a disposizione per fare esperienza di pienezza si è fatto breve. Occorre di conseguenza vivere in-tensamente l’istante e trasfigurar-lo attraverso la carica dell’amore che Gesù ha teorizzato nel “c’è più gioia nel dare che nel riceve-re”. Senza dimenticare che transit sce-na mundi, passa velocemente lo scenario del mondo effimero ed e-sistenziale. La posizione più umana e ragione-vole è quella di vivere il tempo a disposizione in connessione con il Destino eterno. Il pregare è di grande aiuto.

Seconda domenica dopo l’Epifania

« Noi crediamo, Signore, alla tua parola »

IL VALORE DEL TEMPO

Parrocchia San Michele Arcangelo in Precotto - Viale Monza, 224 - Milano

:sanmicheleinprecotto@chiesadimilano.it - Centralino 02.27007012

La persistenza della memoria

Salvador Dalì

ADOLESCENTI A STRESA

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VITA DELLA COMUNITÀ

L’amore di Cristo ci spinge verso la riconciliazione 2Cor 5,14-20 - In parrocchia preghiera ecumenica alle ore 18

SETTIMANA ECUMENICA DI PREGHIERA PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI

18 gennaio uno solo morì per tutti Is 53,4-12 Sal 118,1.14-29 1Gv 2, 1-2 Gv 15, 13-17

19 gennaio non vivere più per se stessi Mic 6,6-8 Sal 25,1-5 1Gv 4, 19-21 Mt 16, 24-26

20 gennaio non considerare nessuno con i criteri del mondo 1Sam 16, 1.6-7 Sal 19, 8-14 At 9,1-19 Mt 5, 1-12

21 gennaio le cose vecchie sono passate Gn 19,15-26 Sal 77, 6-16 Fil 3, 7-14 Lc 9, 57-62

22 gennaio tutto è diventato nuovo Ez 36, 25-27 Sal 126, 1-7 Col 3, 9-17 Gv 3, 1-8

23 gennaio Dio ha riconciliato il mondo Gn 17, 1-8 Sal 98, 1-9 Rm 5, 6-11 Lc 2, 8-14

24 gennaio l’annunzio della riconciliazione Gn 50, 16-21 Sal 72, 1-19 1Gv 3, 16b-21 Gv 17, 20-26

25 gennaio riconciliàti con Dio Mic 4, 1-5 Sal 87, 1-7 Ap 21, 1-5a Gv 20, 11-18

“Tutto è nuovo adesso che mi sei amico” è la frase di una canzone che ha accompagnato in questi giorni di vacanza a Stresa una cinquantina di adolescenti delle medie superiori. Una novità che si è manifesta-ta in tanti momenti di festa, di studio, di gioco e di godimento della bellezza del lago. Il momento introduttivo è stato tenuto da alcuni di loro che hanno raccontato con semplicità la ricchez-za ricevuta dall’ appartenere a questo gruppo di a-mici: “Non ho avuto dubbi nello scegliere di esserci a Stresa anche se il mio migliore amico non è potuto venire”; “Anche se andrò via da Precotto, so che quest’amicizia mi accompagnerà sempre anche se non fisicamente.”

La condivisione dei passi fatti nella vita crea un le-game che va oltre le preferenze e le compagnie quo-tidiane. Tante sono state le occasioni di confronto, anche su temi brucianti come il dolore e la fatica: la nostra a-micizia ha la pretesa di avere a che fare con tutta la vita, di essere dunque sostegno nei momenti di tem-pesta. La libertà che si respira ha reso possibile che alcuni si siano sentiti liberi di invitare dei loro amici alla vacanza. Momento centrale è stato la testimonianza di Maria Grazia, professoressa di lettere invitata da un suo studente. Il suo racconto sincero e profondo ha su-scitato in tutti grandi domande e desiderio di condi-visione: come si fa a vivere con la sua intensità e la sua saldezza? Una prima risposta c’è: restare attaccati a questa grande amicizia, compagnia tangibile di Dio. Stresa 6-8 gennaio 2017 Lucia

Ogni anno il cammino di Avvento é utile perché non si ceda alla tentazione del meccanicismo e della scontatezza. La genialità della chiesa sta nel riproporre gli stessi gesti ogni anno perché siamo noi a poterli attendere e vivere in modo sempre più maturo. Quest'anno a Precotto l'idea di scandire le 6 domeni-che di Avvento con 6 candele (ognuna con una lette-ra) a comporre la scritta ALEPPO, ci ha posti con po-tenza nel nostro cammino di attesa del Natale di fronte all'orizzonte più ampio e più drammatico dei nostri fratelli cristiani perseguitati. L'Avvento si è concluso con la festa prenatalizia nella quale la comunità si è vista impegnata sia nella fase preparatoria che con la partecipazione nutrita e at-tiva. Messa, giochi e pranzo insieme, il racconto di un vo-lontario di AVSI presso le zone dei fratelli cri-stiani perseguitati e in-fine i canti nell'anfite-atro. Come i pastori di Bet-lemme, da diverse par-ti e con diverse storie, sono arrivati alla grotta e si sono fatti travolgere dall'annuncio della nascita di Gesù, così anche noi siamo arrivati alla festa per metterci di fronte al Fatto cristiano. "Per chi è semplice di cuore la Salvezza ora c'è. Gloria in excelsis deo". Paolo Lamperti

FESTA DI NATALE

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VITA DELLA COMUNITÀ

ALEPPO - CARITÀ DI AVVENTO

Raccolta fondi fino a domenica 29 gennaio

In vendita il libro di p. Ibrahim

parroco di Aleppo «Un istante prima dell’alba»

FESTA DELLA FAMIGLIA

Tutti siamo invitati a incontrare papa Francesco, partecipando alla Messa da lui presieduta nel parco di Monza alle ore 15. Le iscrizioni, completamente libere e gratuite, si raccolgono in segreteria parroc-chiale e sul sito della Parrocchia. www.parrocchiadiprecotto.org L'organizzazione centrale non accetterà iscrizioni singole, ma soltanto di gruppo e provenienti dalle parrocchie. Le persone con disabilità o con difficoltà di movimento saran-no facilitate nell’accesso all’area della celebrazione. Pietro Covini e Stefano De Ponti svolgeranno il prezioso servizio di collegamento tra la nostra parroc-chia e l'organizzazione. (ROL=Responsabile Organiz-zativo Locale) Per il servizio di accoglienza occorrono tremila vo-lontari fra i 18 e 70 anni. Incoraggiamo a rendersi disponibili e a segnalarsi al ROL.

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ufficio 320.8869665

da lunedì a venerdì h 9-18

Lingue parlate:

Italiano - Inglese - Spagnolo

Sabato 25 marzo 2017 08.30 Incontro del Papa con i residenti nel quartiere Case bianche - via Salomone - via Zama

10.00 In Duomo incontra sacerdoti e consacrati/e

11.00 In Duomo recita dell'Angelus e benedizione

11.30 Al Carcere S. Vittore incontra e pranza con i detenuti

15.00 Santa Messa al parco di Monza 17.30 Allo stadio S. Siro incontra cresimandi, cresi- mati, famiglie ed educatori

Martedì 24 gennaio h 21 - salone S. Domenico

Incontro in diretta streaming con

p. Ibrahim Alsabagh da Aleppo Mons. Paolo Martinelli Vescovo ausiliare di Milano

Giorgio Paolucci giornalista di Avvenire

Domenica 29 gennaio

Rinnovo delle promesse nuziali in ogni S. Messa. h 12 S. Messa con le famiglie dei ragazzi della ini-ziazione cristiana e con i fidanzati che concludono il percorso di preparazione al matrimonio. Le coppie che desiderano celebrare comunitariamente un anni-versario lo segnalino in segreteria parrocchiale entro giovedì 26/01. h 13-14.45 Pranzo comunitario Quota adulti 12 €, bambini 6 €, dal 3°figlio gratis. Prenotazione online o in segreteria entro 26/01 h 15 Tavola rotonda sulla vita coniugale, familiare ed educativo-scolastica col prof. Marco Erba, inse-gnante di lettere presso i salesiani, padre di 4 figli (2 naturali e 2 in affido) e scrittore esordiente con il romanzo di successo Tra me e te edito da Rizzoli a tema le problematiche pre e adolescenziali. Il testo è disponibile per l’acquisto nella ns. edicola.

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VITA DELLA COMUNITÀ

BENEDIZIONI POST NATALIZIE

AMICI MIEI E LEDHA

DOMENICA 22 GENNAIO 2017 h 15.30 nel salone S. Domenico della parrocchia

QUALE FUTURO PER PERSONE DIVERSAMENTE ABILI ?

Relatori

- Dr. A. FASANI di Ledha MI e ANFFAS Dopo di Noi - Dr. L. Belloni di Fondazione Idea Vita

FONDO FAMIGLIA LAVORO 3.0

I familiari di Doriano Giovenzana ringraziano di cuore la Comunità e tutti coloro che hanno

partecipato al loro dolore.

29/01 Festa della Famiglia

05/02 Giornata per la Vita

11/02 Giornata del Malato

19/11 Giornata della Solidarietà

Lo scorso novembre il cardinal Angelo Scola ha dato ufficialmente il via alla Terza fase del Fondo Fami-glia Lavoro. La novità sta nel coinvolgimento delle aziende e del-le associazioni con l’obiettivo di creare percorsi di riavvicinamento al mondo del lavoro. Per la realizzazione di questo obiettivo lo strumento privilegiato sarà il tirocinio che, già nelle fasi prece-denti, si è rivelato un’occasione efficace di appren-dimento e un’opportunità concreta di reinserimento. Per accedere al Fondo le persone residenti in Dio-cesi devono avere i se-guenti requisiti: almeno un figlio a carico anche maggiorenne se studen-te); senza lavoro da lu-glio 2015 e senza il bene-ficio delle provvidenze pubbliche all’inoltro del-la domanda siano disoc-cupati da almeno quattro mesi. La nuova fase porta ad alcuni cambiamenti organizzativi. Vengono introdotte due nuove figure: gli esperti del lavoro e i tutor di prossimità. In ogni Zona pastorale si dovrà costi-tuire un gruppo di coordi-namento con lo scopo di facilitare il raccordo tra i diversi soggetti coinvolti e la messa in rete delle opportunità di riqualificazione offerte nel territorio. I contributi raccolti dal Fondo verranno utilizzati in parte per la copertura dei costi relativi al tirocinio e in parte per un’indennità di frequenza di 400 euro mensili ai tirocinanti. Il perio-do di tirocinio può durare da tre/sei mesi. Silvio Mengotto

Orario di visita 18.30 - 20.30 16/01 Rucellai 12b, 20/5

17/01 Rucellai 12a

18/01 Rucellai 2, 4, 8, 10, 12c Pelitti 1, 2, 3, 3/5

19/01 Pelitti 7, Mattei 13c, 13d

23/01 Rucellai 6

24/01 Soffredini 4

25/01 Esiodo 4, Mattei 13a, 13b

26/01 Lutero 6

30/01 Rucellai 20, Rucellai 20/1

La visita del sacerdote sarà annunciata qualche giorno prima da un cartello nelle portinerie o sui citofoni

PERCORSO CRESIMA ADULTI

Tra febbraio e marzo si effettuerà il percorso di preparazione catechetica e di esperienza ecclesiale, guidato da don Giancarlo e da coppie sposate. Una decina di adulti è già iscritta. Chi fosse interessato si rivolga a don Giancarlo.

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Domenica 15 Seconda domenica dopo l’Epifania 08.00 09.30 Ferruccio e Giordano 10.45 12.00 Pro populo 17.45 Vespero 18.00 Guido e fam. Labadini

Lunedì 16 07.30 18.30 Jorge e Mattia Quinde, Lucy e Sayira Martedì 17 07.30 18.30 Antonio Mameli Mercoledì 18 07.30 18.30 Alvara Veltroni Giovedì 19 07.30 18.30 Venerdì 20 07.30 18.30 Sabato 21 07.30 18.00 Ernesto Amici Domenica 22 Terza domenica dopo l’Epifania 08.00 Maria 09.30 Paola e Leopoldo 10.45 Mario e Gino 12.00 Pro populo 17.45 Vespero 18.00

Lunedì 23 07.30 18.30 Martedì 24 07.30 18.30 Donato, Maria e Carmen Mercoledì 25 07.30 18.30 Lina e Guglielmo Giovedì 26 07.30 18.30 Giuseppe Bongiana Venerdì 27 07.30 Girolamo 18.30 Annamaria e Renzo Capuano con defunti del mese Sabato 28 07.30 18.00 Chiara, Potito, Gino e Franca Domenica 29 S. famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe 08.00 09.30 10.45 Antonia 12.00 Pro populo 17.45 Vespero 18.00 Mario Locatelli

CALENDARIO LITURGICO

PARROCCHIA E SEGRETERIA Centralino tel. 02.27007012

Segreteria smarc.segreteria@email.it lun → ven h 17.00 - 18.30 sabato h 10.30 - 11.30

Parroco don Giancarlo Greco 340.6085722 dongiancarlogreco@gmail.com

Vicario don Andrea Plumari 349.2819915 andrea.plumari@gmail.com

Residente don Claudio dell’Orto 347.8408560 donclaudio67@gmail.com

Scuola infanzia telef. e fax 02.25715674 infanziacislaghi@alice.it

Caritas caritasprecotto@gmail.com

- Centro di ascolto venerdì h 17.30 - 18.30 - Banco alimentare mercoledì h 18.30 - 19.30 - Guardaroba mercoledì h 18.30 - 19.30 - Precotto lavora precottolavora@gmail.com

CALENDARIO GRUPPI

Amici miei dom 22/01 h 15.30

Azione cattolica ven 05/02 h 16.00

Catechesi adulti giov 26/01 h 21.00

Comunità S. Egidio lun 23/01 h 21.00

Famiglie in cammino dom 15/01 h 15.30

Gruppi caritativi ven 13/01 h 21.00

RC Comunità Gesù Risorto ogni lunedì h 18.30

RnS Alleanza ogni lunedì h 21.00

Movimento terza età ogni giovedì h 15.00

Sabato degli adulti e famiglie sab 14/01 h 19.00

2a primaria + genitori sab 14/01 h 09.30

3a primaria + genitori dom 15/01 h 15.30

Compagnia dell’Anello ogni venerdì h 18.30

Studio aperto primaria merc h 16.45 sec. e sup. mart e ven h 15.00

Secondaria superiore ogni martedì h 18.30

Giovani ogni giovedì h 21.00

Percorso fidanzati ogni lunedì h 21.00

Gruppi di ascolto della Parola Matteo 13, 18-23

Floris Mattei, 13/c lun 16/01 h 21.00 De Filippi Rucellai, 46/8 lun 16/01 h 21.00 Gambini Columella, 20/8 mart 17/01 h 21.00 D’Avanzo Esopo, 3 mart 17/01 h 21.00 Belloi Lutero, 3 giov 19/01 h 21.00 Berta Monza, 285 ven 20/01 h 21.00 Pisani Rucellai, 49 lun 23/01 h 21.00

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FESTA DELLA FAMIGLIA 29 gennaio

Una famiglia accogliente

GIORNATA DELLA SOLIDARIETÀ 19 febbraio

Per una città solidale

GIORNATA PER LA VITA 5 febbraio

Madre Teresa di Calcutta

GIORNATA DEL MALATO 11 febbraio

... quanto Dio compie

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MAGISTERO DELLA CHIESA

Oggi, giorno dei Santi Innocenti, mentre continuano a risuonare nei nostri cuori le parole dell’ angelo ai pastori: «Vi annuncio una gran-de gioia, che sarà di tutto il popo-lo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore», sento il bisogno di scriverti. Ci fa bene ascoltare una volta an-cora questo annuncio; ascoltare nuovamente che Dio è in mezzo al nostro popolo. Questa certezza che rinnoviamo anno per anno è fonte della nostra gioia e della nostra speranza. Come pastori siamo stati chiamati per aiutare a far crescere questa gioia in mezzo al nostro popolo. Ci è chiesto di prenderci cura di questa gioia. Desidero rinnovare con te l’invito a non lasciarci ru-bare questa gioia, dal momento che molte volte delusi – e non senza ragione – della realtà, della Chiesa, o anche delusi di noi stes-si, sentiamo la tentazione di affe-zionarci a una tristezza dolciastra, senza speranza, che si impadroni-sce dei cuori. Il Natale, nostro malgrado, viene accompagnato anche dal pianto. Un gemito che anche oggi possia-mo continuare ad ascoltare, che ci tocca l’anima e che non possia-mo e non vogliamo ignorare né far tacere. Oggi tra la nostra gente, purtroppo – e lo scrivo con profon-do dolore –, si continua ad ascol-tare il lamento e il pianto di tante madri, di tante famiglie, per la morte dei loro figli, dei loro figli innocenti. … È possibile vivere la gioia cristiana voltando le spalle a queste realtà? È possibile realizzare la gioia cri-stiana ignorando il gemito del fra-tello, dei bambini? San Giuseppe è stato chiamato per primo a custodire la gioia del-la Salvezza. ... Oggi anche a noi, pastori, viene chiesto lo stesso, di essere uomini capaci di ascoltare

e non essere sordi alla voce del Padre, e così poter essere più sen-sibili alla realtà che ci circonda. Oggi, tenendo come modello san Giuseppe, siamo invitati a non la-sciare che ci rubino la gioia. Siamo invitati a difenderla dagli E-rode dei nostri giorni. E come san Giuseppe, abbiamo bisogno di co-raggio per accettare questa real-tà, per alzarci e prenderla tra le mani. Il coraggio di proteggerla dai nuovi Erode dei nostri giorni, che fagocitano l’innocenza dei no-stri bambini. Un’innocenza spezzata sotto il pe-so del lavoro clandestino e schia-vo, sotto il peso della prostituzio-ne e dello sfruttamento. Innocen-za distrutta dalle guerre e dalla e-migrazione forzata con la perdita di tutto ciò che questo comporta.

Migliaia di nostri bambini sono ca-duti nelle mani di banditi, di ma-fie, di mercanti di morte che l’u-nica cosa che fanno è fagocitare e sfruttare i loro bisogni. ... Ascoltiamo il pianto e il lamento di questi bambini; ascoltiamo an-che il pianto e il lamento della nostra madre Chiesa, che piange non solo davanti al dolore procu-rato nei suoi figli più piccoli, ma anche perché conosce il peccato di alcuni dei suoi membri: la sof-ferenza, la storia e il dolore dei minori che furono abusati sessual-mente da sacerdoti. Peccato che ci fa vergognare. Persone che avevano la responsa-bilità della cura di questi bambini hanno distrutto la loro dignità.

Deploriamo questo profondamente e chiediamo perdono. Ci uniamo al dolore delle vittime e, al tempo stesso, piangiamo il peccato. Il peccato per quanto è successo, il peccato di omissione di assisten-za, il peccato di nascondere e ne-gare, il peccato di abuso di pote-re. Anche la Chiesa piange con a-marezza questo peccato dei suoi figli e chiede perdono. Oggi, ricordando il giorno dei San-ti Innocenti, voglio che rinnovia-mo tutto il nostro impegno affin-ché queste atrocità non accadano più tra di noi. Troviamo il coraggio necessario per promuovere tutti i mezzi ne-cessari e proteggere in tutto la vi-ta dei nostri bambini perché tali crimini non si ripetano più. Facciamo nostra chiaramente e lealmente la consegna “tolleranza zero” in questo ambito. La gioia cristiana non è una gioia che si costruisce ai margini della realtà, ignorandola o facendo co-me se non esistesse. ... Questo coraggio che genera dina-miche capaci di prendere coscien-za della realtà che molti dei nostri bambini oggi stanno vivendo e la-vorare per garantire loro le condi-zioni necessarie perché la loro di-gnità di figli di Dio sia non solo ri-spettata, ma soprattutto difesa. Non lasciamo che rubino loro la gioia. Non ci lasciamo rubare la gioia, custodiamola e aiutiamola a crescere. Facciamo questo con la stessa fe-deltà paterna di san Giuseppe e tenuti per mano da Maria, la Ma-dre della tenerezza, perché non si indurisca il nostro cuore. Con fraterno affetto, Francesco dalla lettera ai Vescovi nella festa dei Santi Innocenti celebrata il 28 dicembre 2016

LA CHIESA DIFENDE I PICCOLI INNOCENTI DAI NUOVI ERODE

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PER ALLARGARE LA RAGIONE

Il bonifico è arrivato a metà di-cembre. Erano 238 euro che avevano viaggiato dal cuore dell'Africa, con la speranza di dare il pro-prio contributo per aiutare le persone colpite dal terremoto. La cifra era stata inviata da Kingoué, un distretto di trenta villaggi e quindicimila abitanti nella Repubblica del Congo, ai margini della foresta pluviale dove non c'è luce né acqua cor-rente. Nove abitanti su dieci non han-no stipendio, vivono coltivando manioca, mais, ananas, oppure allevando mucche, maiali, pe-core, capre. A fine agosto don Ghislain, un sacerdote congolese che cono-sce l'Italia per averci studiato, viene a sapere del terremoto. Mostra ai parrocchiani le imma-gini di Amatrice, di Accumuli, Arquata, delle case e dei borghi interi distrutti. Don Ghislain ha una vasta rete di contatti nel mondo della soli-darietà, ha fondato l'associazio-ne Amici Del Congo e da anni porta nei villaggi di Kingoué aiuti. Di lui tutti si fidano e gli sono riconoscenti. Il sindaco e il capo villaggio pensano di avviare una raccolta fondi. All'inizio sembra una azio-ne disperata. Per riuscire a raggiungere una somma consistente vengono coinvolti diversi villaggi. Trascorrono parecchie settima-ne. Altre due scosse mettono in ginocchio anche l'Umbria. La raccolta si intensifica. Ogni domenica a Messa qualcu-no dà quello che può. C'è chi non arriva a dieci cente-simi e chi riesce a donare anche 15 euro.

È ormai l'inizio di dicembre quando la raccolta può dirsi terminata. Consegnano a Jenny Peppucci, ventisettenne volontaria della associazione Amici del Congo e originaria dell'Umbria un fo-glietto con il resoconto dei soldi raccolti: 156.400 franchi congo-lesi, pari a 238,43 euro. «Mi hanno chiamato, racconta Jenny, dicendo: “Visto che voi fate tanto qui, vogliamo anche noi aiutarvi in questa situazione difficile per voi. La ragazza invia il resoconto al gruppo Multisolidarietà che ha attivato diversi progetti nelle zone del terremoto. A metà dicembre arrivano i sol-di e una lettera indirizzata al presidente della Regione Um-bria, firmata dal sindaco del di-stretto, Daniel Mouangoueya: «Ci siamo sentiti coinvolti nel lutto che tocca il vostro Paese e l'Umbria – scrive, ricordando che in tanti italiani e umbri «ogni giorno realizzano numero-se attività socio-umanitarie» per gli abitanti della zona. Quindi – conclude – «abbiamo deciso di organizzare una rac-colta minima di denaro per ma-nifestare la nostra solidarietà». Subito dopo sono arrivati i 238 euro che valgono 100 volte di più. Flavia Amabile (La Stampa 2 gennaio 2017)

In mezzo a tante polemiche ri-guardanti gli africani, l’immi-grazione e gli episodi negativi che li vedono protagonisti, que-sta notizia mi sembra aprire u-no spiraglio di luce e di speran-za per tutti. Mi ha richiamato alla mente l’episodio della vedova che get-ta tra le offerte per il tempio le poche monete che possiede e che valgono più di qualsiasi somma. Una vera attenzione ai bisogni dell’uomo porta a una solidarie-tà che arriva a condividere quel poco che si possiede. La radice di un gesto simile può trovarsi solo nel cristianesimo, che non mira a risolvere i pro-blemi o cambiare il mondo se-condo un proprio progetto di bene, ma mira a trasformare il cuore dell’uomo. Chi, almeno per un momento, si è sentito guardato e amato da qualcuno come fratello perché figlio dello stesso Padre, non può, poi, fare a meno di amare e di soccorrere, quando è nel bisogno, chi prima lo ha soccor-so. È questo che dà ai 238 euro raccolti dai congolesi un signifi-cato e un valore che va ben ol-tre quello economico. Manuela Marostica

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