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Parrocchia di Monigo FOGLIETTO PARROCCHIALE a. XIX n° 7 - 18.2.18 - I Qua. In internet: www.parrocchiamonigo.com - Parroco: 3472631330 Riconosciuto il 70° miracolo di Lourdes La miracolata è Suor Bernadee Moriau, 78 anni, francescana francese dallo sguardo gio- viale e discreto. Domenica il suo volto e il suo modo delicato di esprimersi sono divenu di colpo familiari a milioni di francesi e non solo, nella giornata in cui monsignor Jacques Benoît -Gonnin, vescovo di Beauvais, ha riconosciu- to il caraere «prodigioso- miracoloso» della guarigione subitanea della religiosa, sopraggiunta proprio un decennio fa, di ritorno da un pellegrinaggio a Lourdes compiuto per la ricorrenza giu- bilare dei 150 anni dalle apparizioni a santa Bernadee Soubirous. Primogenita di una famiglia operaia numerosa, di- venuta religiosa a soli 19 anni, prima di vivere un calvario personale lungo un quarantennio dovuto al manifestarsi della dolorosissima sindrome della cauda equina. Quaro operazioni vane, le dosi quodiane di morfina, la sedia a rotelle, un pie- de divenuto deforme. Allinizio di luglio del 2008, su suggerimento ami- chevole di un medico e dopo lunga riflessione, suor Bernadee decide di tornare a Lour- des, questa volta come malata fra i mala. Di fronte alla Groa di Massabielle, resta colpita dalla «presenza misteriosa di Maria e della piccola Bernadee ». Poi, durante la benedizione dei ma- la alla Basilica soerranea San Pio X, prova inten- samente la sensazione interiore della «presenza di Gesù». L’8 luglio, come milioni di altri pellegrini, è di ritor- no con addosso la faca del viaggio su un corpo già tanto provato. L’11, nel pomeriggio, sta pre- gando in cappella con unaltra religiosa, quando avviene limprevedibile: «Ho provato un benesse- re in tuo il corpo, un rilassamento e un calore. Sono rientrata nella mia camera e là una voce mi ha deo: Togli i tuoi apparecchi”. E io, non sapen- do cosa mi capitava, non mi sono posta domande. Non sapevo cosa accadeva. Ho tolto tuo. E lì sor- presa. Potevo muovermi, non avevo più male. Il mio piede che era storto si è raddrizzato. E sono crollata. Ho pianto per diversi giorni». Giungerà poi, come una liberazione, una passeggiata di cin- que chilometri fra i boschi. Nellulmo decennio, invece, anche lintensa baeria di controlli medici e psichiatrici per constatare ogni volta linspiegabi- lità dellaccaduto. In un sobrio filmato di una dozzina di minu, ac- cessibile sul sito Internet della diocesi di Beauvais (a Nord di Parigi), suor Bernadee spiega la sua storia fino alla sua disponibilità, dopo la guarigio- ne, a tornare al servizio dei mala. Cosa c’è dietro il debito pubblico dell’Italia? Chi lo paga? Una giornata organizzata dalla Arcidiocesi di Pescara -Penne, dedicata al tema del debito e del suo lega- me con le disuguaglianze, lo sfruamento lavora- vo, le ingiuszie sociali e il bisogno di un Giubileo. Il professor Leonardo Becche, intervenuto recen- temente su queste pagine e dice che sul debito pub- blico occorre «unoperazione di verità». In questo senso sono anda anche lintervento ini- ziale di Francesco Gesualdi e, ognuno a suo modo e per la propria parte, quelli sin qui successivi di Be- nedeo Gui (Istuto Sophia), Rocco Arfoni (Ardep) Mario Leeri e Paolo Raimondi. Ed è proprio que- sto lo scopo primario per cui, da più di un anno, è nato Cadtm Italia (Comitato per lannullamento dei debi illegimi), che, a fine gennaio scorso, ha te- nuto un importante convegno internazionale svolto- ‘Messa’ della famiglia Domenica 4 marzo ore 11 Verrà celebrata solo la liturgia della Parola rivolta ai bambini

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Parrocchia di Monigo FOGLIETTO PARROCCHIALE a. XIX n° 7 - 18.2.18 - I Qua.

In internet: www.parrocchiamonigo.com - Parroco: 3472631330

Riconosciuto il 70° miracolo di Lourdes

La miracolata è Suor Bernadette Moriau, 78 anni, francescana francese dallo sguardo gio-viale e discreto. Domenica il suo volto e il suo modo delicato di esprimersi sono divenuti di colpo familiari a milioni di francesi e non solo, nella giornata in cui monsignor Jacques Benoît-Gonnin, vescovo di Beauvais, ha riconosciu-to il carattere «prodigioso- miracoloso» della guarigione subitanea della religiosa, sopraggiunta

proprio un decennio fa, di ritorno da un pellegrinaggio a Lourdes compiuto per la ricorrenza giu-bilare dei 150 anni

dalle apparizioni a santa Bernadette Soubirous.

Primogenita di una famiglia operaia numerosa, di-venuta religiosa a soli 19 anni, prima di vivere un calvario personale lungo un quarantennio dovuto al manifestarsi della dolorosissima sindrome della cauda equina. Quattro operazioni vane, le dosi quotidiane di morfina, la sedia a rotelle, un pie-de divenuto deforme.

All’inizio di luglio del 2008, su suggerimento ami-chevole di un medico e dopo lunga riflessione, suor Bernadette decide di tornare a Lour-des, questa volta come malata fra i malati.

Di fronte alla Grotta di Massabielle, resta colpita dalla «presenza misteriosa di Maria e della piccola Bernadette ». Poi, durante la benedizione dei ma-lati alla Basilica sotterranea San Pio X, prova inten-samente la sensazione interiore della «presenza di Gesù».

L’8 luglio, come milioni di altri pellegrini, è di ritor-no con addosso la fatica del viaggio su un corpo già tanto provato. L’11, nel pomeriggio, sta pre-gando in cappella con un’altra religiosa, quando avviene l’imprevedibile: «Ho provato un benesse-re in tutto il corpo, un rilassamento e un calore. Sono rientrata nella mia camera e là una voce mi ha detto: “Togli i tuoi apparecchi”. E io, non sapen-do cosa mi capitava, non mi sono posta domande.

Non sapevo cosa accadeva. Ho tolto tutto. E lì sor-presa. Potevo muovermi, non avevo più male. Il mio piede che era storto si è raddrizzato. E sono crollata. Ho pianto per diversi giorni». Giungerà poi, come una liberazione, una passeggiata di cin-que chilometri fra i boschi. Nell’ultimo decennio, invece, anche l’intensa batteria di controlli medici e psichiatrici per constatare ogni volta l’inspiegabi-lità dell’accaduto.

In un sobrio filmato di una dozzina di minuti, ac-cessibile sul sito Internet della diocesi di Beauvais (a Nord di Parigi), suor Bernadette spiega la sua storia fino alla sua disponibilità, dopo la guarigio-ne, a tornare al servizio dei malati.

Cosa c’è dietro il debito pubblico dell’Italia? Chi lo paga? Una giornata organizzata dalla Arcidiocesi di Pescara-Penne, dedicata al tema del debito e del suo lega-me con le disuguaglianze, lo sfruttamento lavorati-vo, le ingiustizie sociali e il bisogno di un Giubileo.

Il professor Leonardo Becchetti, intervenuto recen-temente su queste pagine e dice che sul debito pub-blico occorre «un’operazione di verità».

In questo senso sono andati anche l’intervento ini-ziale di Francesco Gesualdi e, ognuno a suo modo e per la propria parte, quelli sin qui successivi di Be-nedetto Gui (Istituto Sophia), Rocco Artifoni (Ardep) Mario Lettieri e Paolo Raimondi. Ed è proprio que-sto lo scopo primario per cui, da più di un anno, è nato Cadtm Italia (Comitato per l’annullamento dei debiti illegittimi), che, a fine gennaio scorso, ha te-nuto un importante convegno internazionale svolto-

‘Messa’ della famiglia Domenica 4 marzo ore 11

Verrà celebrata

solo la liturgia della

Parola

rivolta ai bambini

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si a Pescara dal titolo 'La questione del debito globale'.

Fondamentale è stato anche il con-tributo del cardinale Peter K.A. Turkson, prefetto del Dicastero per lo sviluppo umano integrale, il qua-le, in una lettera inviata ai convegni-sti, ha sottolineato che il persistere su queste tematiche è già un ele-mento positivo in quanto il debito alimenta le disuguaglianze ed è un «flagello» che «paralizza lo svilup-po», come ha ricordato il 20 novem-bre scorso papa Francesco.

Facendo mio il metodo insegnatoci proprio dal Santo Padre secondo il quale «la realtà è più importante dell’idea», uso le parole di alcuni convegnisti, iniziando da Marco Ber-sani: «La più importante impennata – un vero e proprio raddoppio – del debito pubblico italiano si è avuta nel decennio 1982-1991 ed è stata conseguente all’avvento della dottrina liberista con la liberalizza-zione dei movimenti di capitali e la progressiva pri-vatizzazione dei sistemi bancari e finanziari: è del 1981 il divorzio fra Ministero del Tesoro e Banca d’I-talia, con la fine da parte di quest’ultima del ruolo di acquirente di ultima istanza a tassi d’interesse pre-determinati dei titoli di finanziamento emessi dallo Stato. Questo ha provocato un forte innalzamento dei tassi di interesse, che ha fatto passare il nostro rapporto debito-Pil da sotto il 60% (invariato dal 1960) del 1981 a oltre il 120% del 1992.

Per scoprire una seconda verità occorre andare a vedere un altro dato: la spesa pubblica. L’idea per cui gli italiani abbiano vissuto al di sopra delle loro possibilità non trova infatti alcun riscontro nella realtà. La spesa pubblica (al netto degli interessi) nel nostro Paese è passata infatti dal 42,1% del Pil nel 1984 al 42,9% nel 1994, mentre nello stesso perio-do la media europea vedeva un aumento dal 45,5% al 46,6% e quella dell’Eurozona dal 46,7% al 47,7%». Come si vede, la spesa pubblica italiana, sia in percentuale assoluta, sia in percentuale di au-mento, si è costantemente posizionata a livelli infe-riori rispetto al resto dell’Ue e dell’Eurozona (Danilo Corradi). E se la spesa pubblica italiana è stata ulte-riormente depredata dall’insieme costituito da spre-

chi-clientelismo corruzione, ciò ha solo reso ancor peggiori le condizioni di vita delle fasce deboli della popolazione. Più che un problema di spesa pubbli-ca, quello del nostro Paese è un problema di insuffi-cienza di entrate (nel medesimo periodo inferiori di 10 punti a quelle di Francia e Germania), dovute a una gigantesca evasione fiscale e a una fiscalità che, da allora, ha continuato a scaricarne gli oneri dai grandi patrimoni al mondo del lavoro.

Una terza verità è facilmente riscontrabile, analiz-zando un’altra categoria: l’avanzo primario.

Dal 1990 a oggi, l’Italia ha chiuso il bilancio in avan-zo primario 26 volte su 28 (nel 2009 -0,9% e in pa-reggio nel 2010). Quindi, non solo non ha speso in eccesso, ma addirittura al di sotto delle pur basse entrate. Questo significa che, nel medesimo perio-do, gli italiani che hanno pagato le tasse hanno dato allo Stato 750 miliardi in più di quello che hanno ri-cevuto in termini di servizi.

Perché dunque l’Italia continua a essere uno dei Paesi più indebitati al mondo? Per il circolo vizioso degli interessi sul debito che ci ha costretti a pagare, dal 1980 ad oggi, oltre 3.400 miliardi di euro su un debito che continua ad essere di 2.250 miliardi, e che ogni anno si autoalimenta senza soluzione di continuità. Gran parte delle misure prese per la sua riduzione è stata scaricata sui Comuni, nonostante

S. Messa sabato 24/02 ore 10.30 in via Fossaggera

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l’apporto di questi al debito pubblico non superi il 1,8%. Con il risultato che, mentre i Comuni, nel pe-riodo 2010-2016, hanno aumentato le imposte loca-li di 7,8 miliardi, le risorse complessive di cui dispon-gono sono oggi inferiori di 5,6 miliardi rispetto a quelle che avevano nel 2010 (Cristina Quintavalla).

Perché quest’attenzione da parte della comunità ec-clesiale? Perché sia nella prospettiva del magiste-ro sociale che in quella della vita delle comunità cri-stiane, è chiaro che quello del debito è un tema che incide in profondità nella dignità e nella vita delle persone. È un tema che dietro un’apparenza tecni-ca, di carattere economico finanziario, parla invece della società, della politica, dei rapporti di giustizia e ingiustizia tra le persone e tra i popoli.

Così Massimo Pallottino di Caritas italiana al conve-gno. Le cose che vengono presentate come tecniche hanno spesso un’apparenza di 'neutralità', che spes-so non c’è e che, in ogni caso, in quanto tale non è 'giusta': si può essere 'neutrali' nell’impatto delle politiche nei riguardi dei più poveri e dei più ricchi membri di una comunità sociale? La disuguaglianza produce il sentimento di chi si vede escluso e re-spinto, che non trova ascolto, e che trova parados-sale sfogo in un nuovo identitarismo o nella ricerca di un leader forte (per assurdo spesso espresso da quelle stesse élite ricche che in realtà non hanno al-cun interesse a cambiare i meccanismi di ingiustizia globale). Sullo sfondo di questo spaventoso squili-brio c’è il tema della nostra 'casa comune': la finitez-za del pianeta su cui viviamo, con un uso delle risor-se che mette a serio repentaglio le possibilità di so-pravvivenza delle generazioni future, all’interno di vincoli resi ogni giorno più stringenti dal cambia-mento del clima, causato esso stesso dall’attività dell’uomo. Ed è su questo piano che la diseguaglian-za esprime le conseguenze più tragiche: sono i più poveri e vulnerabili a vedere compromessa la loro stessa sopravvivenza.

Come dice papa Francesco «non ci sono due crisi se-parate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale» a cui dob-biamo fare fronte! «Non basta conciliare, in una via di mezzo, la cura per la natura con la rendita finan-ziaria, o la conservazione dell’ambiente con il pro-gresso. Su questo tema le vie di mezzo sono solo un piccolo ritardo nel disastro».

Per questo il Cadtm Italia propone un confronto pubblico sul tema e indica la strada dell’Audit o in-

dagine sul debito pubblico affinché si accerti chi ha pagato finora questo debito e chi dovrà d’ora in poi pagarlo perché una globalizzazione senza una rego-lamentazione, rende, cito ancora il Papa, «la finanza internazionale sovrana delle regole democratiche».

Dietro un’apparenza tecnica, il tema del debito par-la della società, della politica, dei rapporti di giusti-zia e ingiustizia tra le persone e tra i popoli. Il Cadtm Italia propone un’indagine affinché si accerti chi ha pagato finora e chi dovrà d’ora in poi pagarlo.

di Tommaso Valentinetti

Enna: spari contro la canonica che

ospita i profughi Sono stati esplosi dei colpi la scorsa notte contro la casa canonica

che, a Pietraperzia, in provincia di Enna, il vescovo di Piazza Armerina, meno di dieci giorni fa, ha mes-so a disposizione di 21 persone fuggite da Paesi in guerra. È stato sparato dalla strada che costeggia l’edificio e ha perforato la finestra ed una porta in-terna. Nessuno è stato colpito, ma la paura è tanta, tra i migranti così come tra gli operatori.

Un gesto che rischia di gettare ombre sul buon cuo-re della gente che abita il paese. «È un fatto davvero efferato, che ci sconvolge e ci ferisce – dice il vesco-vo, monsignor Rosario Gisana – ma non si può attri-buire quanto accaduto ai cittadini: è gente eccezio-nale. La loro generosità e la loro apertura sono testi-moniate dai loro atteggiamenti di accoglienza, di apertura, di rispetto e di immediata interazione: nei giorni scorsi tantissimi si sono messi a disposizione per attività di integrazione e hanno incontrato i gio-vani». «Questo gesto violento ed intimidatorio – di-ce Agostino Sella, presidente della Don Bosco 2000 – ci lascia senza parole ed è probabilmente frutto del clima generato da chi usa il tema della migrazio-ne come terreno di scontro politico: oggi è facile strumentalizzare l’accoglienza ».

In un’assemblea pubblica con il vescovo e il sindaco, infatti, il giorno prima dell’arrivo dei giovani migran-ti, si era fatta sentire con forza la voce di un comita-to che di accoglienza in paese proprio non voleva sentir parlare. Oggi, raccogliendo i cocci del vetro

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Giorno Ore Intenzioni S. Messe defunti

Sabato 17 18.30 Pozzobon Afra; Marzari Lino e Bosello Maria Teresa; Schiavon Pierino e Giancar-lo; Marcellin Paolo e Arnaldo; Rocco Michele;

Domenica

18

8.00 S. Anna Fam. Rizzato Marino; Cendron Pietro;

9.00 def. via Antoniutti; Fermi Divo; Pozzobon Afra e Grava Angelo; Stradiotto Romil-do;

11.00

Martedì 20 9.00

Mercoledì 21 18.30

Giovedì 22 18.30

Venerdì 23 18.30 Adorazione ore 20.30

Sabato 24 18.30

S. Messa Cooperativa solidarietà ore 10.30 in via Fossaggera, ricordo di tutti i collaboratori defunti

Rossi Giuseppe; Autora e Alfredo Cavallin; Cappelletto Antonietta;

Domenica

25

8.00 S. Anna Menegazzi Umberto, Emilia, Giannina, Lorenzo, Marcello;

9.00 Carniato Rolando; Grava Virginia è Modesto Giovanni;

11.00 50° Silvana e Ruggero De Martin

Avvisi Sabato 17 gruppo famiglie Domenica 18 gruppo coppie Martedì incontro ministri eucaristia Sabato 24 incontro bambini e genitori 2° el.

Gita alla Sacra di S. Michele 15-17 giugno

Iscrizioni aperte D. Giuseppe 3472631330— Gianni Ghezzi 3281291500

Venerdì 2 marzo presso la chiesa Votiva

consegna della lettera del vescovo sul cammino sinodale

Giornata di preghiera e digiuno per il Congo e il Sud Sudan

Venerdì 23 febbraio

Faremo un’ora di adorazione eucari-stica alle 20.30 a Monigo in chiesa

Festa della donna Sabato 10 marzo

Ricordo la recita del rosario in chiesa tutti i giovedì ore 18

perforato dallo sparo, il presidente dell’associazione ribadisce: «Noi continuiamo nella nostra opera di accoglienza». Già ieri pomeriggio le locali associa-zioni sportive si sono riunite per progettare iniziati-

ve e attività di integrazione con gli ospiti della struttura.

Chiara Ippolito