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I brani seguenti sono stati selezionati appositamente per alunni non italofoni o che presentano difficoltà linguistiche. Il loro utilizzo può integrare, rafforzare o ampliare le attività svolte con Leggere nuvole, i Libri delle competenze e il volumetto Parole amiche. I brani sono corredati da un apparato didattico di facile uso, con autovalutazione, per consentire agli alunni di eseguirlo autonomamente. Sono proposte forme testuali diverse, dal racconto al mito, dalla fiaba all’articolo giornalistico. Si tratta di testi popolari o d’autore, sia italiani sia provenienti da varie parti del mondo, per favorire anche la conoscenza e l’integrazione tra culture e tradizioni diverse. l Francesca Lazzarato e Vinicio Ongini La frittata, p. 2 Vai l Racconto popolare L’uomo e il topo muschiato, p. 5 Vai l Lev Tolstòj Mio e tuo, p. 8 Vai l Rigoberta Menchù Nonna Luna e Nonno Sole si annoiano nel cielo, p. 10 Vai l Mito popolare del Vietnam Il bufalo, i cereali e le erbe cattive , p. 13 Vai l Francesca Lazzarato Gopal l’indovino, p. 16 Vai l Fiaba dello Sri Lanka I due amici , p. 20 Vai l Aleksandr N. Afanasjev Il sudicione, p. 23 Vai l Italo Calvino La fiaba dei gatti , p. 27 Vai l Paolo Rumiz Assediati dagli orsi bianchi , p. 32 Vai Parole amiche on line Leggiamo insieme

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I brani seguenti sono stati selezionati appositamente per alunni non italofoni o che presentanodifficoltà linguistiche. Il loro utilizzo può integrare, rafforzare o ampliare le attività svolte conLeggere nuvole, i Libri delle competenze e il volumetto Parole amiche.

I brani sono corredati da un apparato didattico di facile uso, con autovalutazione, per consentireagli alunni di eseguirlo autonomamente.

Sono proposte forme testuali diverse, dal racconto al mito, dalla fiaba all’articolo giornalistico. Si tratta di testi popolari o d’autore, sia italiani sia provenienti da varie parti del mondo, per favorireanche la conoscenza e l’integrazione tra culture e tradizioni diverse.

l Francesca Lazzarato e Vinicio OnginiLa frittata, p. 2 Vai ���

l Racconto popolareL’uomo e il topo muschiato, p. 5 Vai ���

l Lev TolstòjMio e tuo, p. 8 Vai ���

l Rigoberta MenchùNonna Luna e Nonno Sole s i annoiano nel cielo, p. 10 Vai ���

l Mito popolare del VietnamIl bufalo, i cereali e le erbe cattive, p. 13 Vai ���

l Francesca LazzaratoGopal l’indovino, p. 16 Vai ���

l Fiaba dello Sri LankaI due amici, p. 20 Vai ���

l Aleksandr N. AfanasjevIl sudicione, p. 23 Vai ���

l Italo Calv inoLa fiaba dei gatti, p. 27 Vai ���

l Paolo RumizAssediati dagli ors i bianchi, p. 32 Vai ���

Parole amiche on line

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La storia è ambientata nella Cina del passato, quando era possibile per un uomo avere più di una moglie. I sentimenti che animano i personaggisono però ancora attuali e attribuibili agli uomini di ogni Paese e tempo.

La frittataFrancesca Lazzarato e Vinicio Ongini

C’era una volta un contadino povero che, camminando lungo unsentiero tra le risaie, vide un uovo per terra e lo raccolse.

Poi corse dalla moglie, gridando:«Moglie, moglie, guarda: ecco il patrimonio della nostra famiglia».«Come sarebbe?» chiese la moglie. «Io non vedo altro che un uovo.»«Certo, ma quest’uovo lo farò covare dalla chioccia1 dei vicini, e

ne verrà fuori una pollastrella che farà altre uova, e altre ancora, fin-ché non avremo un bel pollaio, il più grande del paese! Poi vendere-mo le nostre galline per dieci pezzi d’argento, e compreremo un toroe due vacche. Quelle faranno figli a tutt’andare, finché avremo tantivitelli da poterli vendere per trecento pezzi d’argento. Allora comin-cerò a prestare denaro, e chiederò un bell’interesse2, finché non avremo cinquecento pezzi d’argento. E allora mi comprerò una casanuova, un servitore e un’altra moglie, così potremo vivere senza preoc-cupazione fino alla fine dei nostri giorni. Non ti sembra magnifico?»

A sentir parlare di un’altra moglie, la donna prese l’uovo, lo ruppe,ci aggiunse funghi e cipolle, fece una frittatina e poi se la mangiò in unboccone.

Furibondo, il marito la picchiò per bene e poi la trascinò davanti algiudice:

«Onorevole signore, questa disgraziata si è mangiata tutto il patri-monio di famiglia! Puniscila, chiudila in prigione, gettala nell’olio bol-lente!»

«Prima di condannare o di assolvere, devo sapere tutta la storia», dis-se il giudice, e il contadino raccontò ogni cosa, a cominciare dall’uovotrovato sul sentiero.

Ma subito la moglie si difese, dicendo:«Ma che patrimonio e patrimonio! L’unica cosa certa è che mio mari-

to ha trovato l’uovo e che io me lo sono mangiato: quanto al resto, sonotutte cose di là da venire».

«E non hai pensato che anche la nuova moglie era di là da venire?»chiese il giudice.

«Sì, ma disastri del genere bisogna prevenirli in tempo!» fece la don-na, e il giudice, sorridendo, la lasciò andare, perché alla gelosia non sicomanda.

(F. Lazzarato e V. Ongini, L’uomo che amava i draghi, Milano, A. Mondadori, 1991)

1. chioccia: una gallina checova le uova.2. interesse: denaro richie-sto oltre a quello prestato.

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VERIFICA SE HAI BEN CAPITO IL TESTO

I personaggi1. Chi è il protagonista della storia? ....................................................................................................................................

2. Chi sono gli altri personaggi? .............................................................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................................

Speranze e illusioni3. Che cosa trova il contadino? ................................................................................................................................................

4. Rimetti nel giusto ordine le speranze del contadino numerandole.

a. .......... Prestare denaro e chiedere un bell’interesse.

b. .......... Far covare l’uovo dalla chioccia dei vicini.

c. .......... Avere un’altra moglie.

d. .......... Comprare un toro e due vacche.

e. .......... Comprare una casa nuova.

f. .......... Avere cinquecento pezzi d’argento.

g. .......... Prendere un servitore.

h. .......... Vendere le galline per dieci pezzi d’argento.

i. .......... Avere una pollastrella che faccia altre uova.

5. Che cosa fa la moglie sentendo parlare di un’altra moglie? ............................................................................

.................................................................................................................................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................................

METTI A FUOCO

Il giudizio6. Che cosa chiede il contadino al giudice? .....................................................................................................................

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.................................................................................................................................................................................................................

7. Come si difende la moglie?Chiede perdono.Dice che ha mangiato l’uovo perché aveva fame.Sostiene di aver prevenuto un possibile disastro.

8. Che cosa fa il giudice?Capisce la gelosia della donna.Condanna la donna.Condanna il marito per averla picchiata.

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Le parole per dirlo9. Chioccia, pollastrella, gallina sono tre termini usati per indicare lo stesso animale. Si usano

però in circostanze diverse. Collega ciascun termine alla definizione appropriata.

a. Chioccia 1. L’animale adulto.b. Pollastrella 2. L’animale quando cova.c. Gallina 3. L’animale da giovane.

Soluzionie punteggio:1.Un contadino (1 punto). 2.La moglie e un giudice (1 x 2 punti). 3.Un uovo (1 punto). 4.1b,2i, 3h, 4d, 5a, 6f, 7e, 8g, 9c (1 x 9 punti). 5.Fa una frittata con l’uovo e se la mangia (1 punto). 6.Di punire la moglie,chiuderla in prigione, gettarla nell’olio bollente (1 x 3 punti). 7.c (1 punto). 8.a (1 punto). 9.a2, b3, c1 (1 x 3 punti).

Autovalutazione Punteggio ottenuto: .............. / 22

Da 20 a 22 punti Bravissimo, le tue risposte sono state esaurienti.

Da 16 a 19 punti Bravo, hai risposto alla maggior parte delle domande.

Da 10 a 15 punti Hai risposto in modo parziale.

Da 0 a 9 punti Ti consigliamo di rileggere tra qualche tempo il brano, con maggior attenzione.

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La fiaba africana che stai per leggere testimonia che anche gli animali piùpiccoli e fastidiosi, al momento buono, possono rivelarsi alleati preziosi.

L’uomo e il topo muschiatoRacconto popolare

C’era una volta un cacciatore che soleva andarsene col suo cane incerca di selvaggina da portare a sua moglie e ai suoi figli. Un giorno,dopo aver camminato per un buon tratto, sentì una voce che diceva:«Cacciatore, aiutami ai crocicchi1, e un giorno io ti aiuterò a mia vol-ta».

Il cacciatore si guardò intorno senza vedere chi avesse parlato, poi sifermò e disse: «Chi è che ha parlato? Parla ancora, in modo che io pos-sa vedere chi sei».

Allora sentì di nuovo la voce: «O signore, aiutami e anch’io ti aiu-terò un giorno – io, il topo muschiato2».

L’uomo guardò a terra, vide il piccolo animale e disse: «Io ti aiuteròad attraversare la strada, solo che tu puzzi talmente che mi farai puz-zare come te».

Il topo muschiato replicò: «Oh, no, signore, soltanto aiutami ad attra-versare, perché se non andrò dall’altra parte morirò. Se ora mi aiuti, ioti salverò un giorno».

L’uomo disse: «Che! Tu che sei così piccolo salverai me che sono cosìgrande? C’è forse qualche cosa che potrebbe battere me e che tu sare-sti capace di affrontare? Tu menti, piccolo animale».

Il topo muschiato replicò: «Oh no, signore! Basta che tu mi sollevida terra col tuo arco, se hai paura che io ti faccia puzzare, e mi gettidall’altra parte del sentiero; e un giorno ti salverò da un grande guaio».

Il cacciatore prese l’arco, sollevò il topo muschiato al di sopra delsentiero e lo fece ricadere dall’altra parte.

«Ti ringrazio moltissimo di aver avuto pietà di me», disse il topomuschiato. E qui i due si separarono e ciascuno proseguì il suo cam-mino. E questo fu quanto accadde quel giorno.

All’alba del giorno dopo, l’uomo prese i suoi soliti arnesi da caccia,chiamò il cane e uscì. Era la stagione delle piogge e il cielo era copertodi enormi nubi che oscuravano la vista. Continuò a camminare – eintanto uccise tre galline faraone – finché ebbe la fortuna di vedere unacaverna e vi entrò col suo cane, proprio quando la pioggia cominciavaa cadere a torrenti. Bene, là nascosto nell’ombra vi era anche il topomuschiato.

Ora avvenne che un leone, che era uscito anche lui a caccia, stavacercando un rifugio contro la pioggia e arrivò proprio a quella caver-na. L’uomo alzò gli occhi e vide che era entrato un leone; afferrò le suearmi con virile coraggio, ma il leone si diede a ruggire terribilmente,

1. crocicchi: incroci di sen-tieri o strade.2. topo muschiato: topodotato di una ghiandola chesecerne una sostanza dall’o-dore sgradevole, simile almuschio.

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finché la caverna tremò tutta e parve vicina a crollare. Allora il leonedisse all’uomo: «Bene, signore, date al cane le faraone che avete lì, equando le avrà mangiate voi potrete mangiare il cane, e infine io man-gerò voi. Che ne dite?»

L’uomo, piangendo, disse: «Oggi io morirò a causa della caccia!»In quel momento sentirono una voce che veniva da un angolo della

caverna e diceva: «Sì, signore, date al cane le faraone, e quando le avràmangiate potrete mangiarvi il cane e il signor leone potrà mangiare voi;ma quando vi avrà mangiato io mangerò lui.» E quando il topo muschia-to ebbe finito di parlare, aggiunse: «Bene, ragazzi della guardia del cor-po del re, voi che ne dite?»

E le termiti nella caverna risposero: «Mmmmmmmmm».Qui il leone e l’uomo rimasero stupefatti, chiedendosi chi fosse a par-

lare nella caverna. E sentirono la voce che ripeteva: «Sissignore, date alcane le faraone e voi mangiate il cane e il leone vi mangerà e allora iomangerò il leone. Ho detto giusto, uomini della guardia reale?» E le ter-miti replicarono: «Mmmmmmmm».

Ora, il leone era più preoccupato di esser mangiato che non bra-moso3 di mangiare, e l’uomo gli disse: «Tieni su la caverna, che noncrolli, e io andrò a tagliare dei pali per puntellarla». Il leone acconsentì.L’uomo allora se ne andò, mentre il leone continuava a sostenere lacaverna per paura che crollasse. L’uomo si mise a correre più veloceche poteva e il cane fece altrettanto e non si fermarono finché non arri-varono a casa.

Un giorno il cacciatore incontrò di nuovo il topo muschiato e il topodisse: «Lo sai tu chi era che parlava nella caverna e diceva: “O signo-re, dai al cane le faraone e tu mangiati il cane e il leone poi mangerà tee io mangerò il leone?” Non ti ho detto forse che ti avrei salvato, quan-do mi hai aiutato ad attraversare la strada? E infatti ho spaventato illeone e ti ho salvato».

L’uomo lo ringraziò moltissimo e poi andò a casa e raccontò tutto asua moglie, e tutti furono felici.

(adatt. da Leggende della Madre Africa, a cura di R. Abrahams, Milano, Arcana Editrice, 1987)

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3. bramoso: desideroso.

VERIFICA SE HAI BEN CAPITO IL TESTO

Una richiesta insolita1. Chi incontra il cacciatore? ....................................................................................................................................................

Quale caratteristica del personaggio preoccupa il cacciatore? ...................................................................

2. Che cosa gli chiede? ..................................................................................................................................................................

Che cosa gli promette in cambio? ...................................................................................................................................

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Un incontro imprevisto3. Perché il cacciatore entra nella grotta?........................................................................................................................

4. Chi ha la sua stessa idea? .....................................................................................................................................................

METTI A FUOCO

Stratagemmi5. Con quali stratagemmi il topo riesce a spaventare il leone?

Non facendosi vedere.Usando delle armi.Facendo credere al leone di essere un re.Facendo credere al leone che le termiti siano la guardia del corpo del re.Minacciandolo di far crollare la caverna.

6. Che cosa dimostra la favola?Tanti animali piccoli valgono più di un solo animale grande.A fare del bene ci si guadagna sempre.Bisogna essere grati a chi ci fa del bene.

Le parole per dirlo7. L’espressione «la pioggia cominciava a cadere a torrenti» paragona la forza della pioggia a

un torrente. Sapresti spiegare le seguenti espressioni, anch’esse riferite alla pioggia?

a. Piove a catinelle: ...................................................................................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................................

b. Piove a dirotto: .......................................................................................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................................

Conosci altre espressioni che si riferiscono alla pioggia? Se sì, quali?....................................................

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Soluzioni e punteggio:1.Un topo muschiato. La sua puzza (1 x 2 punti). 2.Di aiutarlo ad attraversare la strada. Disalvarlo un giorno (1 x 2 punti). 3.Per la pioggia (1 punto). 4.Un leone (1 punto). 5.a, c, d. (1 x 3 punti). 6.b (1 pun-to). 7.a. Piove con la forza di catini d’acqua rovesciati. b. Piove in modo scrosciante (1 x 2 punti).

Autovalutazione Punteggio ottenuto: .............. / 12

Da 11 a 12 punti Bravo, hai dato le risposte esatte.

Da 8 a 10 punti Le risposte sono incomplete.

Da 0 a 7 punti Ti consigliamo di rileggere tra qualche tempo il brano, con maggior attenzione.

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Il breve racconto dello scrittore russo Lev Tolstòj dimostra come le circostanzepossano influenzare e modificare il comportamento delle persone.

Mio e tuoLev Tolstòj

Un vecchio e un giovane stavano andando insieme per strada. Evedono che sulla strada c’è una borsa piena di soldi. Il giovane la rac-colse e disse: «Ecco che Dio mi ha mandato un bel colpo di fortuna».

Ma il vecchio disse: «Eh, ma dobbiamo fare a metà».Il giovane disse: «No, non l’abbiamo trovata insieme, io solo l’ho rac-

colta».Il vecchio non disse nulla. Camminarono ancora per un po’. A un

tratto sentono arrivare dei cavalieri al galoppo, che gridano: «Chi harubato una borsa piena di soldi?»

Il giovane ebbe paura e disse: «Di’, zietto1, adesso non ci succederàmica qualche guaio per la borsa che abbiamo trovata».

Il vecchio disse: «Non l’abbiamo trovata, l’hai trovata tu e i guai saran-no tuoi e non nostri». Arrestarono il giovane e lo portarono in città dalgiudice, e il vecchio se ne andò a casa sua.

(L. Tolstòj, Dal nuovo abbecedario, trad. it. I. Sibaldi, Milano, A. Mondadori, 2005)

1. zietto: forma familiare dirispetto verso gli anziani.

VERIFICA SE HAI BEN CAPITO IL TESTO

Sulla strada1. Che cosa vedono i due uomini? ........................................................................................................................................

Chi la raccoglie? ..........................................................................................................................................................................

2. Che cosa chiedono i cavalieri? ...........................................................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................................

METTI A FUOCO

Comportamenti diversi3. Indica quali sentimenti guidano il comportamento del giovane nelle seguenti circostanze.

a. Davanti alla borsa piena di soldi:

egoismo. generosità.

b. All’arrivo delle guardie:

sincerità. ipocrisia.

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ALUNNO: ............................................................................. CLASSE: ............... DATA: ............................... Soluzioni e punteggio:1.Una borsa piena di soldi. Il giovane (1 x 2 punti). 2.Chi ha rubato la borsa (1 punto). 3.a. egoismo, b. ipocrisia (1 x 2 punti). 4.b (1 punto).

Autovalutazione Punteggio ottenuto: .............. / 6

6 punti Bravo, hai dato le risposte esatte.

Da 4 a 5 punti Le tue risposte sono incomplete.

Da 0 a 3 punti Ti consigliamo di rileggere tra qualche tempo il racconto, con maggior atten-zione.

Le parole per dirlo4. Nel testo ci sono delle espressioni in corsivo: l’abbiamo, l’hai, tu, tuoi, nostri.

L’uso del corsivo: è un errore. serve per mettere in rilievo le differenze.b

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Il brano che stai per leggere è un mito che appartiene alla tradizione maya,un’antica civiltà del Guatemala, nell’America centrale.

Nonna Luna e Nonno Solesi annoiano nel cielo

Rigoberta Menchù

Nonna Luna era molto triste. E quando Nonno Sole vide la tristez-za piena di piccole macchie sul viso di Nonna Luna, allora capì chequella stessa tristezza lui la stava provando da molti secoli.

Nonna Luna e Nonno Sole vivevano sospesi nel cielo, fra nuvole dizucchero filato. Quando ne avevano voglia, prendevano un pezzetto dizucchero, che era un pezzetto di nuvola, e se lo mangiavano. Erano filirosa, arancioni, celesti, molto dolci perché erano fatti di zucchero. Maquando si è soli, ci si annoia. E sebbene Nonno Sole fosse innamoratodi Nonna Luna, e vedesse la sua luce riflessa sul volto della sposa, glimancava comunque qualcosa. Aveva voglia di qualcosa. E allora, dal-l’oscurità, che solamente il Sole, con i suoi capelli d’oro, o la Luna, conla sua luce bianca, potevano rompere, i Nonni crearono le stelle conquattrocento ragazzi che venivano da un libro sacro. Come erano alle-gri e contenti Nonna Luna e Nonno Sole di quei quattrocento ragazzi,anzi, di quelle stelle che brillavano con le loro lucine, come punte dispilli nella notte! Assomigliavano a noi bambini, durante una delle festeche costellavano l’anno. Tuttavia, proprio come a noi bambini, il gustodella novità gli passò subito.

«E adesso che cosa facciamo con queste stelle, con questi quattro-cento ragazzi che sì, brillano, ma sono muti come il cielo nero dal qua-le pendono?»

«Stelle, parlateci!» gridarono Nonna Luna e Nonno Sole.Ma le stelle rimasero mute. Erano quattrocento ragazzi muti.I Nonni ci rimasero proprio male. «E adesso che cosa inventiamo?»

si dissero. Nonno Sole vide di nuovo la tristezza dipingersi, come unaruga celeste, sul volto di Nonna Luna. E lui, che rifletteva la sua lucesul viso della Nonna, sentì come la tristezza di lei si rifletteva nel suocuore. Dalla collera, fece esplodere una macchia solare1. FLUOFFFF!fece la grande macchia quando esplose, illuminando vari universi.

Nonno Sole si mise a camminare nel cielo, che non era più vuotocome prima, e inciampava nelle stelle, e queste si rompevano in millepezzi che si chiamarono meteoriti2. A ogni scivolone del Nonno,PLINNNN! partivano come schegge migliaia di frammenti di stella chese ne andavano in giro per tutto l’universo. Talvolta, di notte, vediamouna stella cadere con la coda e tutto. In realtà, non è una stella, ma èNonno Sole che camminando è inciampato, perché non si è ancora abi-

1. macchia solare: area opa-ca presente sulla superficiedel Sole dovuta a grandiesplosioni di gas.2. meteoriti: frammenti dimateriale celeste, di variedimensioni e peso.

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tuato alla presenza delle stelle fra i piedi. «E adesso che cosa faccio perrendere felice la mia amata Luna?» diceva, e inciampava, e alloraPLINNNN! migliaia di meteoriti volavano nel cielo.

Questo faceva molto ridere Nonna Luna, che imparò a chinarsi, per-ché i primi meteoriti la colpirono sul viso, lasciandole piccole macchieche a lei, che è molto civettuola3, non piacciono per nulla. Si chinava,lasciava passare i meteoriti e pensava: “Che cosa possiamo inventareper essere felici, e perché la nostra creazione non sia così noiosa?”

I due, insieme, entrambi, all’unisono, ebbero la stessa idea.«Creeremo due grandi spiriti che si occuperanno di darci la felicità

che ci manca. Creeremo il Cuore della Terra e gli daremo un nomemaya: Uk’u’x Ulew, e creeremo il Cuore del Cielo e anche a lui daremoun nome maya; lo chiameremo Uh’u’x Kaj. Il Cuore della Terra sarà laMadre tenera e affettuosa delle creature che nasceranno dalle sue for-ti viscere, e il Cuore del Cielo sarà il padre tenero e affettuoso delle crea-ture che nasceranno dalle sue forti viscere. Così sia», dissero NonnaLuna e Nonno Sole.

Ed erano così contenti che si misero a danzare nell’universo, facen-do un gigantesco girotondo con le stelle, che erano quattrocento ragaz-zi. È per questo che durante la grande festa del paese i ballerini indos-sano le maschere del Sole, le maschere della Luna e le maschere dellestelle, e danzano tutto il giorno, per ricordare la volta, tanto tempo fa,in cui Nonna Luna e Nonno Sole crearono nostra Madre, il Cuore del-la Terra, e nostro Padre, il Cuore del Cielo.

(R. Menchù, Il vaso di miele, trad. it. M. Trambaioli, Milano, Sperling & Kupfer, 2002)

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3. civettuola: vanitosa, desi-derosa di piacere.

VERIFICA SE HAI BEN CAPITO IL TESTO

Tristezza nel cielo1. Perché Nonno Sole e Nonna Luna sono tristi? Devi dare più di una risposta.

Si sentono soli.Non brillano come vorrebbero.Litigano spesso tra loro.Sentono la mancanza di qualcosa.Non si amano più.Si annoiano.

La creazione2. Quali sono le prime cose create? .....................................................................................................................................

La creazione soddisfa i due nonni? .................................................................................................................................

3. Come sono nati i meteoriti? ...............................................................................................................................................

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4. Che cosa provocano i meteoriti sul viso di Nonna Luna? ................................................................................

.................................................................................................................................................................................................................

5. Di chi sono figli gli uomini?Del Sole e della Luna.Della Terra e del Cielo.

METTI A FUOCO

Le caratteristiche del mito6. Quali tra le seguenti spiegazioni fornisce il mito?

La nascita delle stelle.L’origine dell’uomo.La grandezza della civiltà maya.Le macchie sulla superficie della Luna.La presenza dei meteoriti.La presenza della religione.

7. Il mito può essere definito:una spiegazione scientifica.una spiegazione popolare.una creazione fantasiosa.

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Soluzioni e punteggio:1.a, d, f (1 x 3 punti). 2.Quattrocento stelle. No, perché sono mute (1 x 2 punti). 3.Dastelle su cui incespica Nonno Sole (1 punto). 4.Delle macchie (1 punto). 5.b (1 punto). 6.a, b, d, e (1 x 4 punti).7.b (1 punto).

Autovalutazione Punteggio ottenuto: .............. / 13

Da 12 a 13 punti Bravo, hai individuato le risposte esatte.

Da 8 a 11 punti Hai risposto in modo limitato.

Da 0 a 7 punti Ti consigliamo di rileggere tra qualche tempo il brano, con maggior attenzione.

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La creazione è stata spiegata agli uomini da numerosi miti popolari, tra cuiquesto, originario del Vietnam, uno Stato del Sud-Est asiatico. Il mito rifletteanche l’importanza che il lavoro dei campi ha avuto e ha ancora nel Paese.

Il bufalo, i cereali e le erbe cattive

Mito popolare del Vietnam

Il Re del Cielo, dopo la creazione della terra e degli esseri destinatia popolarla, aveva dimenticato di pensare a fornire loro del cibo. Gliuomini e le bestie cominciarono allora a lamentarsi, lanciando grida didolore e di rabbia. Il baccano1 arrivò fino alla Corte Celeste.

Per riparare alla sua dimenticanza, il Re del Cielo creò i cinque prin-cipali cereali per nutrire gli uomini e le bestie. Cercò poi un volontarioper piantare i semi sulla terra. Si presentò solo Bo Tac.

Il Re del Cielo gli affidò due grandi sacchi, uno conteneva i semi deicereali, l’altro i semi delle erbe selvatiche. Gli raccomandò a lungo diseminare prima i semi dei cereali e di non seminare le erbe selvaticheche qualche tempo più tardi. Il volontario lo rassicurò e scese sulla ter-ra con i due sacchi.

Il cuore di Bo Tac, però, era grande quanto era piccolo il suo cer-vello e gli capitò di confondere un sacco con l’altro. Le erbe cattive inva-sero allora la terra, lasciando ai cereali solo un piccolo spazio.

Bo Tac, che non si era accorto di nulla, ritornò alla Corte Celesteper riferire al Re del Cielo il risultato della sua missione. Gli uominiperò, sempre insoddisfatti della loro condizione e desiderosi di avere dipiù, cominciarono a lamentarsi, alzando al Cielo lamenti e grida. Glirimproverarono di avere privilegiato gli animali, dando loro un cibovario e abbondante e di avere costretto l’uomo a lavorare con il sudo-re della fronte. Il Cielo sentì questi lamenti e aprì un’inchiesta. Scoprìallora le ragioni delle rimostranze2 e l’errore che aveva commesso il suoinviato.

Fece quindi venire Bo Tac al suo cospetto3 e gli disse: «Non hai fat-to quello che ti ho detto. Prima hai seminato le erbe e dopo i cereali.Per colpa tua le erbe hanno invaso la terra e il genere umano soffre. Perpermetterti di riparare al tuo errore, ti condanno a mangiare l’erba ead aiutare gli uomini a coltivare i cereali».

Così Bo Tac fu trasformato in bufalo e da allora aiuta gli uomini adarare la terra. Il Cielo gli ha donato un grande appetito e una solamascella4, obbligandolo così a mangiare in continuazione e avere sem-pre fame.

(Fiabe dal Vietnam, dal Laos e dalla Cambogia, trad. it. E. Galasso, Milano, A. Mondadori, 1996)

1. baccano: rumore assor-dante, prodotto soprattuttoda voci umane.2. rimostranze: lamentele.3. al suo cospetto: davan-ti a lui.4. una sola mascella: ilbufalo, come tutti i bovini, èprivo di incisivi e canini nel-la mascella superiore, percui, per nutrirsi, strappa l’er-ba con la lingua e poi lamastica lungamente.

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VERIFICA SE HAI BEN CAPITO IL TESTO

Nel cielo1. Chi è il creatore? .........................................................................................................................................................................

Che cosa ha dimenticato? .....................................................................................................................................................

2. Che cosa viene creato per nutrire uomini e bestie?

.................................................................................................................................................................................................................

3. Chi viene inviato sulla terra?................................................................................................................................................

Che cosa porta con sé? ..........................................................................................................................................................

Le istruzioni4. Bo Tac riceve precise istruzioni, ma confonde i sacchi. Completa la tabella.

Prima Qualche tempo più tardi

a. Dovrebbe seminare

b. Semina

Sulla terra5. Quali sono le conseguenze dell’azione di Bo Tac? Completa le frasi.

a. Le erbe cattive ........................................................................................................................................................................

b. Ai cereali .....................................................................................................................................................................................

6. Come reagiscono gli uomini?

.................................................................................................................................................................................................................

7. In quale animale viene trasformato Bo Tac per punizione?

.................................................................................................................................................................................................................

METTI A FUOCO

Le caratteristiche del mito8. Il brano che hai letto è un mito perché:

è immaginario.parla di dei.spiega alcuni aspetti della creazione.presenta personaggi famosi.parla di animali.

9. Quali tra le seguenti spiegazioni dà questo mito? Devi dare più di una risposta.Come furono creati i cereali.Perché gli uomini si lamentano sempre.Come furono creati i bufali.Perché ci sono più erbe cattive che cereali.Come fu punito Bo Tac.Perché gli uomini devono lavorare.

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Le parole per dirlo10. Il baccano che fanno gli uomini nel testo è un rumore assordante, prodotto soprattutto da voci

umane. Per definire il rumore si usano varie parole; le conosci? Individuale tra le seguenti.Frastuono.Stordimento.Fragore.Trambusto.Rimbombo.Fracasso.Strepito.Chiasso.Rombo.Risonanza.

abcd

fghil

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Soluzioni e punteggio:1.Il Re del Cielo. Il cibo per uomini e bestie (1 x 2 punti). 2.Cinque cereali ed erbe selvati-che (1 x 2 punti). 3.Bo Tac. Un sacco di semi di cereali e un sacco di erbe selvatiche (1 x 3 punti). 4.a. cereali / erbeselvatiche; b. erbe selvatiche / cereali (1 x 4 punti). 5.a. invasero la terra; b. fu lasciato solo un piccolo spazio (1 x 2punti). 6.Insoddisfatti, alzarono lamenti e grida al Cielo (1 punto). 7.Bufalo (1 punto). 8.c (1 punto).9.a, c, d, f (1 x 4 punti). 10.a, c, e, f, g, h, i (1 x 7 punti).

Autovalutazione Punteggio ottenuto: .............. / 27

Da 25 a 27 punti Bravissimo, hai risposto in maniera completa o quasi.

Da 20 a 24 punti Bravo, hai saputo rispondere a quasi tutte le domande.

Da 15 a 19 punti Hai individuato quasi la metà delle risposte.

Da 9 a 14 punti Ti sono sfuggiti diversi elementi del testo.

Da 0 a 8 punti Ti consigliamo di rileggere tra qualche tempo il brano, con maggior attenzione.

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Il protagonista di questo racconto indiano è un giovane con più difetti che virtù; eppure la fortuna sembra stare dalla sua parte, aiutandolo a usciredalle situazioni problematiche in cui viene a trovarsi.

Gopal l’indovinoFrancesca Lazzarato

La madre di Gopal era vedova e anziana eppure doveva mantenereil figlio, che non aveva mai avuto voglia di lavorare. Ma un giorno ladonna lo prese da parte e gli disse:

«Gopal, io sono molto vecchia e presto morirò. Non faresti meglioa trovarti un lavoro? Chi provvederà a te, quando io non ci sarò più?»

Gopal ci pensò su e si rese conto che la madre diceva la verità, per-ciò rispose:

«Va bene, mamma! Andrò in cerca di un lavoro e non tornerò a casafinché non l’avrò trovato».

Si mise subito in cammino, ma dopo un po’ cominciò a dire:«Povero me, vorrei proprio tornarmene a casa! Ma ho promesso!

Però potrei sempre entrare senza che mia madre se ne accorga, e far-mi una bella dormita».

Così si intrufolò in casa e si nascose in soffitta. Intanto, siccome Gopalnon tornava, la vedova pensò che forse il figlio aveva trovato lavoro eche al suo ritorno avrebbe avuto una gran fame. Allora decise di cuci-nare un buon kabab1, e, mentre preparava la carne, non si accorse cheGopal la spiava dalla soffitta e annusava il profumo del masala2 con l’ac-quolina in bocca.

“Sono addirittura dieci!” disse tra sé Gopal, contando le grosse pol-pette infilate sugli spiedini. “Me le mangerò una dopo l’altra”. E fecedieci nodi alla cordicella che teneva sempre in tasca, perché non vole-va dimenticare nemmeno uno di quei bocconi saporiti.

Verso sera la vedova andò a trovare una vicina e Gopal ne appro-fittò per uscire dalla soffitta. Poi chiamò la madre a gran voce e leicorse a dargli il benvenuto, convinta che fosse appena tornato dal lavo-ro.

Quando Gopal le disse che aveva cercato per tutto il giorno senzatrovare nulla, la vedova ci rimase male, ma cercò di consolarlo.

«Non preoccuparti, figlio! Tenterai di nuovo domani. E adesso vie-ni a mangiare, ti ho preparato una bella cena».

Senza riflettere, Gopal disse:«Sì, non vedo l’ora di assaggiare quel meraviglioso kabab».«Come fai a sapere che ho cucinato proprio il kabab?» gli chiese la

madre sorpresa.«Oh, lo so!» rispose Gopal, mostrandole il pezzo di corda, e aggiun-

se: «Hai preparato tante polpette quanti sono i nodi su questa corda».

1. kabab: o kebab, o kebap,fette di carne d’agnello, man-zo, montone o pollo infilatein uno spiedo verticale e cot-te alla brace. Qui però si trat-ta di polpette infilate su spie-dini.2. masala: condimento pre-parato con varie spezie.

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Sua madre contò i nodi e vide che erano dieci, né più né meno. Stu-pefatta, pensò che il figlio fosse diventato un indovino e corse a rac-contarlo ai vicini: il pigro Gopal aveva poteri soprannaturali! Chi l’a-vrebbe mai detto?

Proprio quel giorno il vasaio della porta accanto aveva perso il suoasino, e quando sentì le chiacchiere della vedova si precipitò da Gopalper chiedere aiuto.

«Gopal, figlio mio!» lo pregò. «Per favore, ritrovami l’asino, altri-menti non potrò andare in giro a vendere la mia mercanzia e finirò permorire di fame».

Gopal sapeva bene che, se avesse raccontato la verità, sua madre l’a-vrebbe cacciato di casa. Perciò decise di stare al gioco e disse:

«Non preoccuparti, domani mattina troverai il tuo asino davanti allaporta».

Il vasaio se ne andò via tutto contento, ma adesso sì che Gopal eranei guai. Doveva ritrovare l’asino a tutti i costi, e dopo aver mangiatoil suo kabab girò per il paese e guardò in ogni stradina, finché non videl’animale che brucava placidamente l’erba in un angolo del cimitero. Ela mattina dopo, quando si svegliò, il vasaio trovò il suo asino legatodavanti alla porta, proprio come aveva detto Gopal.

Così Gopal diventò famoso. Ormai non si parlava che dei suoi straor-dinari poteri, e andò a finire che un ricco mercante lo mandò a chia-mare perché ritrovasse il prezioso anello di sua moglie.

«A me non importa niente di quello stupido anello», disse il mer-cante a Gopal. «Ma mia moglie è davvero disperata e piange tutto ilgiorno. Sono disposto a farti ricco per tutta la vita, pur di restituirle lapace».

Gopal, naturalmente, non aveva la minima idea di come ritrovarel’anello, ma rispose: «Signore, prima devo interrogare gli dei, e per que-sto ci vuole tempo. Fra tre giorni ti darò una risposta».

«D’accordo», acconsentì il mercante. «Ma bada che se allo scaderedel tempo non mi riporterai l’anello, ti farò arrestare come imbroglio-ne».

“E adesso come me la cavo?” si preoccupò Gopal. Era così spaven-tato che per due giorni non riuscì né a mangiare né a dormire, e al tra-monto del terzo andò a sedersi in riva al fiume, pensando che quasi qua-si era meglio morire affogato piuttosto che finire in prigione.

Ma proprio in quel momento sentì le voci di due lavandaie che risa-livano l’argine, con le ceste piene di panni appena lavati. E una di lorodisse: «Dove hai nascosto l’anello?»

«L’ho messo in un sacco pieno di riso, vicino alla finestra della sof-fitta», rispose l’altra, «e domattina andrò a venderlo in città. Così anchenoi potremo fare le signore e la smetteremo di star sempre con le maninell’acqua!»

Subito Gopal si mise alle calcagna delle due donne e le seguì finoalla casa del loro padrone, che poi era il mercante.

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Ormai il falso indovino non doveva fare altro che rivelare il nascon-diglio dell’anello e mettersi in tasca la ricompensa. E quando Gopaltornò a casa della madre, carico di monete d’oro e di stoffe preziose, lavedova quasi scoppiò dalla gioia: anche un figlio pigro può dare dellesoddisfazioni!

(F. Lazzarato, L’elefante di pietra, Milano, A. Mondadori, 1996)

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VERIFICA SE HAI BEN CAPITO IL TESTO

Madre e figlio1. Perché Gopal non ha un lavoro? .......................................................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................................

2. Che cosa chiede la madre al figlio?..................................................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................................

Perché: vorrebbe che il figlio la mantenesse.non vuole più vederlo in casa a far nulla.si preoccupa del suo futuro.

Una fama immeritata3. Dove trascorre la giornata Gopal, anziché cercare lavoro? .............................................................................

Che cosa vede dal suo nascondiglio? ............................................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................................

4. Perché Gopal fa dieci nodi sulla corda? ........................................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................................

Che cosa pensa la madre? ....................................................................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................................

5. Chi chiede a Gopal di ritrovargli l’asino? ......................................................................................................................

Dove è finito l’animale? ..........................................................................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................................

Scomparso o rubato?6. In che modo Gopal ritrova l’anello?

Facendo un’accurata perquisizione della casa.Interrogando le domestiche.Ascoltando per caso due lavandaie.

METTI A FUOCO

Giudica il protagonista7. Che tipo è Gopal? Scegli tra i seguenti aggettivi i tre che lo descrivono meglio e sottolineali.

Laborioso – pigro – intelligente – fortunato – bugiardo – sincero.

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8. Gopal merita la fama che ha conquistato come indovino?

Sì. No.

Le parole per dirlo9. Qual è il significato delle seguenti espressioni, che abbiamo tratto dal testo? Collegale con

una linea alla definizione appropriata.

a. Ci pensò su 1. Capacità non umane.b. S’intrufolò 2. Entrò di nascosto.c. [Avere] l’acquolina in bocca 3. Rifletté sulla situazione.d. Poteri soprannaturali 4. Aver voglia di mangiare qualcosa, pregustarla.e. Brucava 5. Tagliare o strappare l’erba coi denti.

Soluzioni e punteggio:1.Perché non ha mai avuto voglia di lavorare (1 punto). 2. Di trovarsi un lavoro; c (1 x 2 pun-ti). 3.Nella soffitta. La madre che prepara del kabab (1 x 2 punti).4.Per ricordare il numero delle polpette. CheGopal sia diventato un indovino (1 x 2 punti).5.Un vasaio. Nel cimitero (1 x 2 punti). 6.a (1 punto). 7.Pigro, fortu-nato, bugiardo (1 x 3 punti). 8.No (1 punto). 9.a3, b2, c4, d1, e5 (1 x 5 punti).

Autovalutazione Punteggio ottenuto: .............. / 19

Da 18 a 19 punti Bravissimo, hai individuato tutte le risposte.

Da 14 a 17 punti Bravo, hai trovato molte risposte.

Da 9 a 13 punti Ti sono sfuggiti molti particolari; devi leggere con maggior attenzione.

Da 0 a 8 punti Ti consigliamo di rileggere tra qualche tempo il racconto, con maggior atten-zione.

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Nelle fiabe si incontrano spesso animali che nel loro comportamentoriproducono caratteristiche umane: ad esempio, animali parlanti, come l’orsodi questa fiaba dello Sri Lanka, lo Stato che si trova in un’isola dell’Oceanoindiano, a sud-est dell’India.

I due amiciFiaba dello Sri Lanka

C’erano una volta due amici. Uno dei due era grande e forte, men-tre l’altro era piccolo e debole; ma nonostante fossero tanto diversi sta-vano sempre assieme. Il grande Forte non voleva fare nulla se non l’aiu-tava il piccolo Debole, il piccolo Debole ammirava il suo grande amicoForte e faceva tutto quello che lui gli chiedeva. Così i due avevano giàavuto parecchie avventure assieme.

Un giorno i due amici decisero di andare a caccia.Quando giunsero nella foresta si misero a cercare dei caprioli1, ma

non riuscirono a scoprire nessun capriolo per quanto girassero in lun-go e in largo. Trascorsero tutto il giorno nella foresta, ma senza risul-tati. Stanchi e delusi stavano appunto per mettersi sulla via del ritornoquando, all’improvviso, sentirono un forte rumore. Rimasero fermi eascoltarono: quando il rumore si ripeté, Debole disse al suo grande ami-co Forte: «Amico mio, credo che ci sia un orso molto vicino! Andiamovia di qui prima che ci noti!»

«Vigliacco!» rispose allora il Forte. «Hai forse paura di un orso? Sia-mo in due! Andiamo a vedere se riusciamo ad abbatterlo!»

Visto che il grande Forte parlava così senza timore, il piccolo Debo-le raccolse tutto il suo coraggio e si dichiarò d’accordo. Gli chiese: «Ami-co mio, che cosa dobbiamo fare?» e il grande Forte rispose: «Vai avan-ti e cerca di spaventare l’orso. Poi corri via, e io verrò fuori e lo colpirò.L’orso resterà sorpreso e non saprà che fare! Non avere paura, non tipuò succedere nulla!»

Siccome Debole aveva sempre ubbidito al suo amico, pensò che anchequella volta sarebbe andato tutto bene e avanzò lentamente, picchiandocon un bastone contro i tronchi. Nel frattempo il grande Forte si nascosedietro a un albero e attese per vedere che cosa accadeva. All’improvvisol’orso – una bestia imponente – uscì da un cespuglio e corse grugnendoaddosso al piccolo Debole. Questi lasciò cadere tutto quello che aveva inmano e corse più in fretta che poté verso l’albero dietro cui si nascondevail suo amico, gridando: «Arriva l’orso. Aiutami e abbattilo!» Ma urlare erainutile, dato che, nel frattempo, Forte si era arrampicato sull’albero e dalassù gridava al suo amico: «Sono qui sopra! Vieni in fretta e sali anche tu!»

Debole però non aveva abbastanza forza per arrampicarsi, e perciòsi sdraiò a terra, trattenne il respiro, chiuse gli occhi e fece finta di esse-re morto.

1. caprioli: erbivori con pela-me bruno rossiccio e cornapresenti solo nel maschio.

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L’orso furioso giunse di corsa sino a lui e si fermò ai piedi dell’albe-ro. Il grande Forte dall’albero osservava l’orso annusare il suo amico,che badava bene di non muoversi, perché non voleva venir scorto2 dal-l’orso. Poi vide che l’orso fece un paio di grugniti e udì il suo gracile3

amico dire: «Sì, ti ho capito e ti ringrazio!» Al che l’orso se ne andò erapidamente scomparve nel folto4.

Forte attese sinché il pericolo gli parve passato, scese giù dall’alberoe chiese al suo amico: «Con chi hai appena finito di parlare?»

Il piccolo Debole amico rispose: «Mentre giacevo qui fingendo diessere morto, l’orso mi si è accostato5 e mi ha sussurrato qualcosa all’o-recchio! Gli ho solo risposto!»

«Che ti ha detto?» s’informò il suo amico curioso. La risposta cheottenne fu: «L’orso mi ha consigliato di non essere tanto ingenuo dachiamarti mio amico!»

Da allora i due percorsero strade separate e non furono mai più vistiassieme.

(Favole e leggende di Sri Lanka, a cura di H. Parker, trad. it. G. Quattrocchi, Milano, Xenia, 1993)

2. venir scorto: essere visto.3. gracile: poco robusto,debole.4. folto: vegetazione fitta.5. accostato: avvicinato.

VERIFICA SE HAI BEN CAPITO IL TESTO

Nella foresta1. Che cosa fanno i due amici nella foresta? ..................................................................................................................

2. Qual è la loro prima reazione sentendo avvicinarsi l’orso? Completa le frasi.

a. Debole: .........................................................................................................................................................................................

b. Forte: .............................................................................................................................................................................................

3. In base al piano di Forte, chi deve spaventare l’orso?..........................................................................................

Prove di coraggio4. Come si comporta Forte all’arrivo dell’orso? .............................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................................

5. In che modo Debole cerca di salvarsi?...........................................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................................

Un consiglio6. Che cosa consiglia l’orso a Debole?

Di non andare più a caccia.Di non cercare di ingannarlo fingendosi morto.Di non fidarsi dell’amico.

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METTI A FUOCO

Le caratteristiche del testo7. I nomi dei due protagonisti sono nomi propri o corrispondono alle loro caratteristiche?

.................................................................................................................................................................................................................

8. Quando in una storia ci sono animali con caratteristiche umane, ad esempio parlano comel’orso della storia, si dice che sono:

personalizzati.personificati.impersonati.

9. La storia si svolge in un passato ben determinato e preciso? Sì. No.

Le parole per dirlo10.Nella fiaba si dice che l’orso grugnisce, verso tipico anche del maiale. I versi degli animali sono

spesso indicati da verbi onomatopeici, che ne riproducono il suono. Precisa a quale animalecorrispondono i versi seguenti.

a. Nitrire ........................................................................ f. Gracidare .....................................................................

b. Abbaiare .................................................................. g. Belare .............................................................................

c. Miagolare ................................................................ h. Pigolare ........................................................................

d. Cinguettare ............................................................ i. Muggire .........................................................................

e. Barrire ....................................................................... l. Squittire ........................................................................

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Soluzioni e punteggio:1.Vanno a caccia (1 punto). 2. Debole si spaventa e vuole andar via. Forte vuol provare adabbattere l’orso (1 x 2 punti).3.Debole (1 punto). 4.Si arrampica su un albero (1 punto). 5.Finge di essere morto (1 punto). 6.c (1 punto). 7.Corrispondono alle loro caratteristiche (1 punto). 8.b (1 punto). 9.No (1 punto). 10.a.Cavallo, b. cane, c. gatto, d. uccello, e. elefante, f. rana, g. pecora, h. pulcino, i. bovino, l. topo (1 x 10 punti).

Autovalutazione Punteggio ottenuto: .............. / 20

Da 19 a 20 punti Bravissimo, hai risposto bene a tutte le domande.

Da 14 a 18 punti Bravo, hai trovato molte risposte.

Da 9 a 13 punti Ti sono sfuggiti molti particolari; devi leggere con maggior attenzione.

Da 0 a 8 punti Ti consigliamo di rileggere tra qualche tempo il racconto, con maggior atten-zione.

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La fiaba che stai per leggere è ambientata in Russia. La vicenda, moltosemplice, offre l’opportunità di individuare alcune delle caratteristichetipiche delle fiabe.

Il sudicioneAleksandr N. Afanasjev

Un soldato, dopo che ebbe partecipato a tre guerre senza avernericavato un fico secco, venne mandato in congedo1. Si mise in via e,cammina cammina, arrivò a un lago e si sedette; se ne sta seduto e rimu-gina2 un pensiero: «Dove andrò adesso, come vivrò?... Neanche il dia-volo mi vorrà assumere come lavorante!» Ebbe appena pronunziatequelle parole che gli compare innanzi un diavolicchio che gli fa un inchi-no: «Salute, soldatino!»

«Cosa vuoi?»«Non sei tu piuttosto che vuoi sistemarti da noi come lavorante? Suv-

via, soldato, vieni! Ti daremo una grossa paga».«Com’è il lavoro?»«Un lavoro facile: per quindici anni non radersi, non tagliarsi i capel-

li, non pulirsi il naso, non cambiare abiti!»«D’accordo», dice il soldato, «mi prendo questo lavoro, ma a un pat-

to: che tutto quel che desidero sia pronto a mia disposizione!»«Naturale, com’è d’uso3! Sta’ tranquillo che da parte nostra non ci

sarà impedimento».«Bene, qua la mano! Portami subito in una grande capitale e dam-

mi un mucchio di soldi; sai bene che i soldati non ne hanno mai!»Il diavolicchio si gettò nel lago, tirò fuori un sacco di denari e in un

battibaleno trasportò il soldato in una grande città; lo depositò e sparì!«Son capitato su un bel cretino!» dice il soldato, «non ho fatto anco-

ra un servizio, non ho lavorato, e i soldi li ho presi». Prende in affittoun appartamento; non si rade, non si taglia i capelli, non si pulisce ilnaso, non si cambia d’abiti, vive e s’arricchisce; diviene così ricco chenon sa più dove mettere i soldi. Che fare di quell’argento e di quell’o-ro? “Suvvia”, pensa, “mi metterò ad aiutare i poveri; così pregherannoper l’anima mia”. Il soldato comincia a distribuir soldi ai poveri, a destrae a sinistra; e la sua riserva non solo non diminuisce, anzi aumenta. Lasua fama si sparse in tutto il reame, fra tutta la gente.

Così visse il soldato quattordici anni; al quindicesimo lo zar4 rimasesprovvisto5 di tesoro; diede ordine di chiamare quel soldato. Il soldatoarriva, con la barba lunga, senz’essersi lavato né pettinato, col naso chegli cola, coi vestiti mai cambiati. «Buona salute a voi, maestà!»

«Ascolta, militare! Dicono che fai del bene a tutti; prestami del dena-ro. Non mi bastano i soldi per pagare l’esercito. Se me li dai ti nominosubito generale».

1. venne... in congedo: ter-minò il servizio militare.2. rimugina: ripensa dentrodi sé.3. com’è d’uso: come si fadi solito.4. zar: il sovrano della Rus-sia.5. sprovvisto: privo.

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«No, maestà, non desidero esser generale; ma se vuoi ricompensar-mi, fammi sposare una delle tue figlie, e io ti darò tutti i denari che tiservono».

Qui il re si fece pensieroso; gli dispiaceva per le figlie, ma non pote-va fare a meno del denaro. «Be’», dice, «va bene; fatti fare un ritratto,e io lo mostrerò alle figlie, vedremo quale vorrà sposarti».

Il soldato tornò indietro, si fece ritrarre tale e quale com’era, e lomandò allo zar.

Quello zar aveva tre figlie, il padre le chiamò, mostrò il ritratto delsoldato alla più vecchia: «Vuoi sposarlo? Egli mi trarrà fuori da una gra-ve angustia6».

La principessa vede dipinto uno spaventapasseri: i capelli arruffati,le unghie lunghe, il naso che cola! «Non voglio!» dice, «piuttosto mi spo-so il diavolo!» E il diavolo – chi sa da dove era saltato fuori – che le sta-va dietro con carta e penna, a sentir questo iscrisse7 la sua anima.

Il padre chiede alla figlia di mezzo: «Sposeresti il soldato?»«Che dici mai! Piuttosto entro in convento, piuttosto mi lego al dia-

volo che sposarlo!» Il diavolo iscrisse anche l’altra anima.Il padre rivolge la domanda alla figlia minore; lei gli risponde: «Si

vede che questo è il mio destino! Me lo sposo, succeda quel che Diovuole!»

Lo zar si rallegrò; mandò a dire al soldato di prepararsi alle nozze,e gli spedì dodici carri per l’oro. Il soldato evocò8 il diavolicchio: «Eccododici carri, che siano subito riempiti d’oro». Il diavolicchio corse allago, e ci fu un gran daffare tra i diavoli: chi tira un sacco, chi due; riem-pirono presto presto le carrette e le mandarono alla reggia dello zar. Ilsovrano rifornì le sue casse e cominciò a invitare ogni giorno il soldato,lo faceva sedere alla sua tavola, e insieme mangiavano e bevevano. Edecco, proprio mentre si preparavano le nozze, si compirono i quindicianni: finiva il servizio del soldato. Il soldato chiamò il diavolicchio e glidisse: «Suvvia, il mio servizio è finito: fa’ di me un bel giovane». Il dia-volicchio lo fece a pezzettini, lo gettò in una pentola e lo fece cuocere;quando fu cotto lo tirò fuori e lo riunì in un pezzo solo, come si deve:ossetto con ossetto, giuntura con giuntura, vena con vena; poi lo spruzzòcon l’acqua della morte e della vita, e il soldato si rialzò: era diventatoun così bel giovane da non dire, da non descrivere. Sposò la bella prin-cipessa e vissero felici e contenti, fra mille godimenti; a quelle nozzeanch’io sono stato, idromele9 a bizzeffe ho bevuto, ci fosse stato puredel vino, ne avrei bevuto fors’anche un tino10.

(A. N. Afanasjev, Antiche fiabe russe, trad. it. G. Venturi, Torino, Einaudi, 1953)

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6. angustia: preoccupazio-ne.7. iscrisse: scrisse nel suoelenco.8. evocò: chiamò dall’altromondo.9. idromele: bevanda alco-lica ricavata da miele fer-mentato e acqua.10. tino: grande recipientein cui viene fatto fermenta-re il vino.

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VERIFICA SE HAI BEN CAPITO IL TESTO

Un facile lavoro1. Quali due personaggi si incontrano presso un lago? ..........................................................................................

2. In che cosa consiste il lavoro? ............................................................................................................................................

Quanti anni deve durare? Uno. Dieci. Quindici.

Che cosa otterrà in cambio il soldato?

.................................................................................................................................................................................................................

3. Quali sono le prime due richieste del soldato? .......................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................................

Diventato sempre più ricco, come impiega il suo denaro? ..............................................................................

.................................................................................................................................................................................................................

Uno scambio di favori4. Che cosa chiede lo zar al soldato?....................................................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................................

Che cosa vuole in cambio il soldato? .............................................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................................

5. Quale figlia accetta di sposarlo? .......................................................................................................................................

La trasformazione6. Riordina numerandoli i passaggi del procedimento con cui il diavolo trasforma il soldato in

un bel giovane.

a. .......... Quando fu cotto lo tirò fuori.

b. .......... Lo spruzzò con l’acqua della morte e della vita.

c. .......... Lo fece a pezzettini.

d. .......... Lo riunì in un pezzo solo: ossetto con ossetto, giuntura con giuntura, vena con vena.

e. .......... Lo gettò in una pentola e lo fece cuocere.

METTI A FUOCO

Le caratteristiche del testo7. Nel racconto ci sono elementi presenti in molte fiabe; individuali rispondendo alle domande.

a. I personaggi sono designati con un nome proprio? Sì. No.

b. Tempi e luoghi sono indicati con precisione? Sì. No.

c. Il protagonista riceve un aiuto magico? Sì. No.

d. Il protagonista deve affrontare una difficile prova? Sì. No.

e. La storia è a lieto fine? Sì. No.

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Le parole per dirlo8. Nel testo sono presenti alcuni modi di dire; verifica se ne conosci l’esatto significato.

1. Nella frase «senza averne ricavato un fico secco», fico secco significa:frutto messo a seccare.niente di valore.il contrario di ciò che sperava.

2. «In un battibaleno» significa:con la velocità del fulmine.a velocità imbattibile.con la velocità di un battito di mano.

3. «A bizzeffe» significa:con abbondanza.con bizze, capricci.in forma doppia del richiesto.

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Soluzioni e punteggio:1.Un soldato e un diavolo (1 x 2 punti).2. Non radersi, non tagliarsi i capelli, non pulirsi ilnaso, non cambiare abito (1 x 4 punti). Quindici (1 punto). Tutto quello che desidera (1 punto).3.Andare in una gran-de capitale; avere un mucchio di soldi; lo distribuisce ai poveri (1 x 3 punti). 4.Dodici carri pieni d’oro. Una dellefiglie in moglie (1 x 2 punti). 5.La terza (1 punto). 6.1c, 2e, 3a, 4d, 5b (1 x 5 punti). 7.a. No; b. No; c. Sì; d. Sì; e. Sì (1 x 5 punti). 8.1b, 2a, 3a (1 x 3 punti).

Autovalutazione Punteggio ottenuto: .............. / 27

Da 25 a 27 punti Bravissimo, hai risposto in maniera completa o quasi.

Da 20 a 24 punti Bravo, hai saputo rispondere a quasi tutte le domande.

Da 15 a 19 punti Hai individuato quasi la metà delle risposte.

Da 9 a 14 punti Ti sono sfuggiti diversi elementi del testo.

Da 0 a 8 punti Ti consigliamo di rileggere tra qualche tempo il racconto, con maggior atten-zione.

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Questa fiaba, originaria della Terra d’Otranto, in Puglia, è stata raccolta e trascritta dal grande scrittore italiano Italo Calvino. Il linguaggio non èsempre facilissimo, ma offre l’occasione per arricchire il proprio vocabolario e notare come la lingua sia cambiata nel tempo.

La fiaba dei gattiItalo Calvino

Una donna aveva una figlia e una figliastra, e questa figliastra la tene-va come un ciuco1 da fatica, e un giorno la mandò a cogliere cicorie2.La ragazza va e va, e invece di cicoria trova un cavolfiore3: un bel cavol-fiore grosso grosso. Tira il cavolfiore, tira, tira, e quando lo sradicò, interra s’aperse come un pozzo. C’era una scaletta e lei discese.

Trovò una casa piena di gatti, tutti affaccendati. C’era un gatto chefaceva il bucato, un gatto che tirava acqua da un pozzo, un gatto checuciva, un gatto che rigovernava4, un gatto che faceva il pane. La ragaz-za si fece dare la scopa da un gatto e l’aiutò a spazzare, a un altro pre-se in mano i panni sporchi e l’aiutò a lavare, all’altro ancora tirò la cor-da del pozzo, e a uno infornò le pagnotte.

A mezzogiorno venne fuori una gran gatta, che era la mamma ditutti i gatti, e suonò la campanella: «Dalin, dalon! Dalin, dalon! Chi halavorato venga a mangiare, chi non ha lavorato venga a guardare!»

Dissero i gatti: «Mamma, abbiamo lavorato tutti, ma questa ragaz-za ha lavorato più di noi».

«Brava», disse la gatta, «vieni e mangia con noi». Si misero a tavo-la, la ragazza in mezzo ai gatti e Mamma Gatta le diede carne, mac-cheroni e un galletto arrosto; ai suoi figli invece diede solo fagioli. Maalla ragazza dispiaceva di mangiare da sola e vedendo che i gatti ave-vano fame, spartì con loro tutto quello che Mamma Gatta le dava. Quan-do si alzarono, la ragazza sparecchiò tavola, sciacquò i piatti dei gatti,scopò la stanza e mise in ordine. Poi disse alla Mamma Gatta: «Gattamia, ora bisogna che me ne vada, se no mia mamma mi sgrida».

Disse la gatta: «Aspetta, figlia mia, che voglio darti una cosa». Làsotto c’era un grande ripostiglio, da una parte era pieno di roba di seta,dalle vesti agli scarpini, dall’altra pieno di roba fatta in casa, gonnelle,giubbetti, grembiuli, fazzoletti di bambace5, scarpe di vacchetta6. Dis-se la gatta: «Scegli quel che vuoi».

La povera ragazza che andava scalza e stracciata, disse: «Dammi unvestito fatto in casa, un paio di scarpe di vacchetta e un fazzoletto damettere al collo».

«No», disse la gatta, «sei stata buona coi miei gattini e io ti vogliofare un bel regalo». Prese il più bell’abito di seta, un bel fazzoletto gran-de, un paio di scarpini di raso, la vestì e disse: «Esci e vedrai che nelmuro ci sono certi pertugi7; tu ficcaci le dita, e poi alza la testa in aria».

1. ciuco: asino.2. cicorie: erbe selvatichecommestibili, dal gusto ama-rognolo.3. cavolfiore: varietà dicavolo, di cui è commestibi-le la parte centrale (inflore-scenza) composta da globibianchi.4. rigovernava: riordinava.5. bambace: cotone non diprima qualità.6. vacchetta: cuoio di pel-le di vacca.7. pertugi: fessure, buchi.

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La ragazza, quando uscì, ficcò le dita dentro quei buchi e tirò fuori lamano tutta inanellata8, un anello più bello dell’altro in ogni dito. Alzò ilcapo e le cadde una stella in fronte. Tornò a casa ornata come una sposa.

Disse la matrigna: «E chi te le ha date tutte queste bellezze?»«Mamma mia, ho trovato certi gattini, li ho aiutati a lavorare e m’han-

no fatto dei regali». E le raccontò com’era andata. La madre, l’indo-mani, non vedeva l’ora di mandarci quella mangiapane di sua figlia. Ledisse: «Va’ figlia mia, così avrai anche tu tutto come tua sorella».

«Io non ne ho voglia», diceva lei, da quella malallevata che era, «nonho voglia di camminare, fa freddo, voglio stare vicino al camino».

Ma la madre la fece uscire a suon di bastonate. Quella ciondolonacammina cammina, trova il cavolfiore, lo tira, e scese dai gatti. Al pri-mo che vide gli tirò la coda, al secondo le orecchie, al terzo strappò ibaffi, a quello che cuciva sfilò l’ago, a quello che tirava l’acqua buttò ilsecchio nel pozzo: insomma non fece altro che dispetti per tutta la mat-tina, e loro miagolavano, miagolavano.

A mezzogiorno, venne Mamma Gatta con la campanella: «Dalin,dalon! Dalin, dalon! Chi ha lavorato venga a mangiare, chi non ha lavo-rato venga a guardare!»

«Mamma», dissero i gatti, «noi volevamo lavorare, ma questa ragaz-za ci ha tirato la coda, ci ha fatto un sacco di dispetti e non ci ha lascia-to far niente!»

«Bene», disse Mamma Gatta, «andiamo a tavola».Alla ragazza diede una galletta d’orzo bagnata nell’aceto e ai suoi

gattini maccheroni e carne. Ma la ragazza non faceva altro che rubareil mangiare dei gatti. Quando s’alzarono da tavola, senza badare a spa-recchiare né niente, disse a Mamma Gatta: «Be’, adesso dammi la robache hai dato a mia sorella».

Mamma Gatta allora la fece entrare nel ripostiglio e le chiese cosavoleva. «Quella veste là che è la più bella! Quegli scarpini, che hannoi tacchi più alti!»

«Allora», disse la gatta, «spogliati e mettiti questa roba di lana unta ebisunta9 e queste scarpe chiodate di vacchetta tutte scalcagnate10». Leannodò un cencio11 di fazzoletto al collo e la congedò dicendo: «Adessovattene, e mentre esci, ficca le dita nei buchi e poi alza la testa in aria».

La ragazza uscì, ficcò le dita nei buchi e le si attorcigliarono tanti lom-brichi12, e più faceva per staccarseli, più s’attorcigliavano. Alzò il capo inaria e le cadde un sanguinaccio13 che le pendeva in bocca e lei dovevadargli sempre un morso perché s’accorciasse. Quando arrivò a casa cosìconciata, più brutta di una scoppiettata14, la mamma ne ebbe tanta rab-bia che morì. E la ragazza a furia di mangiar sanguinaccio, morì lei pure.Mentre la sorellastra buona e laboriosa, se la sposò un bel giovane.

E così stettero belli e contenti,Drizza le orecchie che ancora li senti.

(Italo Calvino, Fiabe Italiane, Milano, A. Mondadori, 2002)

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8. inanellata: coperta dianelli.9. unta e bisunta: moltosporca.10. scalcagnate: rotte sulcalcagno.11. cencio: straccio.12. lombrichi: verme chevive nei terreni umidi.13. sanguinaccio: frittura abase di sangue di maiale.14. scoppiettata: colpo difucile.

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VERIFICA SE HAI BEN CAPITO IL TESTO

La figliastra1. Dove viene mandata la figliastra?

...............................................................................................................................................................................................................

Che verdura coglie?

.................................................................................................................................................................................................................

2. Che cosa trova in fondo alla scala?

.................................................................................................................................................................................................................

3. Che cosa fa la figliastra? Completa le seguenti frasi.

a. Da un gatto si fece dare la scopa e ...........................................................................................................................

b. A un altro prese i panni sporchi e ..............................................................................................................................

c. A un altro tirò la corda ......................................................................................................................................................

d. A uno infornò ..........................................................................................................................................................................

4. Che cibo viene offerto alla figliastra? ............................................................................................................................

Lo mangia tutto lei? .................................................................................................................................................................

La ricompensa5. Che cosa chiede la figliastra come ricompensa e cosa le dà Mamma Gatta? Completa la tabella.

Abito Fazzoletto Scarpe

a. Figliastra

b. Mamma Gatta

6. Che cosa riceve la figliastra quando infila la mano nel buco? ......................................................................

E quando alza la testa? ..........................................................................................................................................................

La figlia

7. Con quali scuse la figlia cerca di non andare dai gatti? ....................................................................................

.................................................................................................................................................................................................................

Come la convince la madre? ...............................................................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................................

8. In che modo si comporta la figlia nei confronti dei gatti? Completa le frasi.

a. Al primo ......................................................................................................................................................................................

b. Al secondo ................................................................................................................................................................................

c. Al terzo ........................................................................................................................................................................................

d. A quello che cuciva .............................................................................................................................................................

e. A quello che tirava l’acqua ..............................................................................................................................................

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9. Che cosa riceve la ragazza?

a. Cibo: ..............................................................................................................................................................................................

b. Abiti: ..............................................................................................................................................................................................

c. Sulle dita: ...................................................................................................................................................................................

d. In fronte: .....................................................................................................................................................................................

METTI A FUOCO

Le caratteristiche della fiaba10. I personaggi sono indicati con il nome proprio o in base ai loro rapporti famigliari?

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11. Ci sono avvenimenti che si ripetono?Sì. No.

12.L’ambiente è descritto con precisione? Sì. No.

13.Che cosa insegna la storia, qual è la sua morale?Chi fa il bene viene ricompensato.Le cose capitano a caso, meglio non darsi troppo da fare.

14.La storia ha un lieto fine? Sì. No.

Le parole per dirlo15.Ci sono parole che derivano da altre, con un significato in parte diverso. Individua il signifi-

cato esatto delle parole seguenti.

1. Figliastra significa:figlia cattiva.figlia minore.figlia dell’altro coniuge.

2. Matrigna significa:madre che ha abbandonato il proprio figlio.non madre biologica, ma moglie del padre.madre molto severa.

16.Che cosa significa l’espressione «la teneva come un ciuco da fatica»?La faceva lavorare molto, come un asino.La faceva vivere nella stalla con gli animali.La trattava male e non la sopportava.

17.Nel testo sono presenti forme poco o non più usate della lingua italiana; individua le formeattuali corrispondenti tra quelle proposte.

1. S’aperse significa:si aprì. si appese. apparve.

2. Tirava acqua da un pozzo significa:attingeva acqua. buttava acqua. beveva acqua.

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3. Spartì significa:sparì. divise. partì.

4. Pertugi significa:buchi. piccole porte. grotte.

18.Mamma Gatta chiama i gatti con una campanella che fa «Dalin, dalon! Dalin, dalon!». Comesono definite le parole che parole che riproducono i suoni?

Onomatopeiche. Similitudini. Paragoni.

19. Che cosa significano le seguenti espressioni?1. Mangiapane significa:

mangiona.amante della cucina.persona che mangia senza lavorare.

2. Malallevata significa:abituata male.maligna.ingrata.

3. Ciondolona significa:Chi va in giro senza scopo, senza far niente.Persona con molti ciondoli.Chi è malconcio, malvestito.

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Soluzioni e punteggio:1.A raccogliere cicorie. Un cavolfiore (1 x 2 punti). 2. Una casa piena di gatti (1 punto). 3.a. l’aiutò a spazzare; b. l’aiutò a lavare; c. del pozzo; d. le pagnotte (1 x 4 punti). 4.Carne, maccheroni e un gal-letto arrosto. No, lo divide con gli altri gatti (1 x 4 punti). 5.a. vestito fatto in casa, scarpe di vacchetta, fazzolet-to da collo; b. abito di seta, fazzoletto grande, scarpini di raso (1 x 6 punti). 6. Un anello su ogni dito. Una stellain fronte (1 x 2 punti). 7. Non ho voglia di camminare, fa freddo, voglio stare vicino al camino. A suon di basto-nate (1 x 4 punti). 8.a. tirò la coda; b. tirò le orecchie; c. strappò i baffi; d. sfilò l’ago; e. buttò il secchio (1 x 5 pun-ti). 9.a. galletta d’orzo bagnata nell’aceto; b. roba di lana unta e bisunta, scarpe scalcagnate, un cencio al collo;c. lombrichi; d. un sanguinaccio (1 x 7 punti). 10.Ai rapporti familiari (1 punto). 11.Sì (1 punto). 12.No (1 punto).13.a (1 punto). 14.Sì (1 punto). 15.1c, 2b (1 x 2 punti). 16.a (1 punto). 17.1a, 2a, 3b, 4a (1 x 4 punti). 18.a (1 pun-to). 19.1b, 2a, 3a (1 x 3 punti).

Autovalutazione Punteggio ottenuto: .............. / 51

Da 49 a 51 punti Bravissimo, hai risposto in modo completo ed esauriente.

Da 44 a 48 punti Bravo, hai dato quasi tutte le risposte in modo esatto.

Da 38 a 43 punti Hai individuato la maggior parte delle risposte.

Da 30 a 37 punti Ti sono sfuggiti diversi elementi del racconto.

Da 20 a 29 punti Le tue risposte sono state solo parziali.

Da 0 a 19 punti Ti consigliamo di rileggere tra qualche tempo il racconto, con maggior atten-zione.

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32 Parole amiche on line

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Il brano che stai per leggere è un articolo di giornale che parla dell’orsobianco: questo è un grande mammifero che vive sulla banchisa, lo spessostrato di ghiaccio che ricopre il Polo Nord. Con il progressivo aumento dellatemperatura, la banchisa si è ritirata, allontanandosi dalle terre e riducendolo spazio di caccia dell’orso, con conseguenze tutt’altro che piacevoli per gliInuit che abitano in Alaska.

Assediati dagli orsi bianchiPaolo Rumiz

Da quando la banchisa si è allontanata dalla costa, Nuvuk1 ha dovu-to convivere con gli orsi. Orsi bianchi, s’intende, che non vanno mai inletargo; armadi ambulanti pronti a divorarsi un uomo. Le tribù Inuit2

di qui l’hanno imparato velocemente, perché li conoscono da sempre.Succede che Nuvuk è il villaggio più settentrionale degli Stati Uniti e,in assenza delle loro comode piattaforme da caccia in mare, i bestionihanno invaso la terraferma, con l’odore del cibo che li attira fatalmen-te verso l’abitato.

Per capire, basta ascoltare la radio. Non c’è mattina che non si sen-ta un bollettino-orsi, spesso con aggiornamenti in serata, sullo sposta-mento dei medesimi. Sulle lunghezze d’onda3 dell’Artico sentirete lostato d’assedio più surreale che si possa immaginare.

“Segnalato un orso nei dintorni del grocery store4 in zona aeroporto..”;“Attenzione a ovest del City Hall5, avvistato un adulto pericoloso nellazona delle paludi...”; “Carcassa di balena spiaggiata a Nordest di Brower-ville, un branco di sette orsi la sta divorando, restare a distanza pru-denziale...”

Qui, al mattino, nessuna madre sensata lascerebbe andare a scuolai figli senza avere sentito la radio. Ma anche così nessuno si fida: i geni-tori si tengono i bambini sempre appresso, a bordo di robusti scooter aquattro ruote, che sfrecciano ovunque con gran polverone. «Attentoagli orsi», mi hanno detto due indigeni vedendomi girare da solo. Scher-zavano, ma mica tanto.

Ovviamente, vietato allontanarsi a piedi senza un fucile. E non dev’es-sere nemmeno un fucile qualunque. Con gli orsi bianchi, per fermarli,hai bisogno di un cannone a proiettili esplosivi. Se non gli apri un buconella pancia non smettono di caricare. Dappertutto, nei posti pubblici,hai cartelli che dicono cosa fare “nel caso che”. Primo, stai sempre inguardia. Secondo, stai lontano dal cibo. Terzo, portati un’arma. Quar-to, non metterti tra una mamma e i suoi cuccioli. Quinto, se si avvici-na non correre, e cerca di sembrare più alto agitando la tua giacca soprala testa. Parola del servizio orsi.

(«la Repubblica», 10 settembre 2008)

1. Nuvuk: centro abitato inAlaska.2. Inuit: le popolazioni indi-gene dell’Alaska e dellaGroenlandia, chiamati ancheEschimesi.3. lunghezze d’onda: le fre-quenze in cui trasmettonole stazioni radio.4. grocery store: negozi chevendono un po’ di tutto.5. City Hall: Municipio,palazzo comunale

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VERIFICA SE HAI BEN CAPITO IL TESTO

Una convivenza difficile1. L’orso bianco è pericoloso per l’uomo? Sì. No.

2. Che cosa spinge gli orsi verso i centri abitati? Devi dare più di una risposta.L’odore di cibo.La concorrenza dell’uomo nella caccia.L’espansione dei centri abitati.La diminuzione di pesce.L’allontanamento della banchisa.La difficoltà di raggiungere le tradizionali zone di caccia.

3. Chi informa la popolazione delle situazioni di pericolo? ...................................................................................

4. Quali tra le seguenti precauzioni è opportuno adottare?Non restare da soli.Portare del cibo da gettare agli orsi.Girare armati.Scappare di corsa appena si vede un orso.Spaventare l’orso agitando la giacca sopra la testa.Prendere i cuccioli in ostaggio.

Abitudini5. Dove vivono gli orsi bianchi?

Nelle terre vicine al Polo Nord.Nelle terre vicine al Polo Sud.Nelle terre sia al Polo Nord che al Polo Sud.

6. Gli orsi bianchi vanno in letargo? Sì. No.

Questo aumenta o diminuisce i pericoli per la popolazione? .................................................................................

7. In che modo, tradizionalmente, gli orsi bianchi si procurano il cibo? ...............................................................

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METTI A FUOCO

Le caratteristiche del testo8. Quali caratteristiche fanno capire che il testo è di tipo giornalistico?

Racconta fatti che stanno accadendo. Utilizza un linguaggio molto ricercato.Ha una trama. Spiega una situazione reale.

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Soluzioni e punteggio:1.Sì (1 punto). 2.a, c (1 x 2 punti).3. La radio (1 punto). 4.a, c, e (1 x 3 punti). 5.a (1 punto).6.No (1 punto). 7.Cacciando (1 punto). 8.a, d (1 x 2 punti).

Autovalutazione Punteggio ottenuto: .............. / 12

Da 11 a 12 punti Bravo, hai dato le risposte esatte.

Da 8 a 10 punti Le risposte sono incomplete.

Da 0 a 7 punti Ti consigliamo di rileggere tra qualche tempo il brano.