Parlamento Veneto marzo 2012

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LE “SECESSIONI SILENZIOSE” NELL’EUROPA DEI POPOLI di Gian Paolo Gobbo, Segretario Nazionale della Liga Veneta Lega Nord Padania Un’Europa federale com- posta da comunità di popoli. Un’Europa della giustizia sociale e della sicurezza. Un’Europa in cui il valore dell’identità superi quello dei mercan- ti, delle multinazionali e dei poteri forti. Un’Europa delle culture locali, che in Veneto fanno perno sul valore della famiglia e del lavoro. Un’Europa, infine, che affermi il primato ir- rinunciabile delle comu- nità etno-nazionali, quali il Popolo Veneto, quello bavarese, catalano, fiam- mingo, tirolese, ceco e slovacco, assecondando le “secessioni silenziose” delle sue macroregioni economiche. L a crisi ha cancellato posti di lavoro, ha distrutto ambizioni, ha creato tensioni. I nostri giovani sono sfiduciati e si sentono incompresi, devono fare i conti con la disoccupazione, con il precariato e con un mercato del lavoro chiuso e incapace di garan- tire stabilità. Secondo le ultime stime il tasso di disoccu- pazione in Veneto raggiunge il 4,5% al III trimestre 2011, aumentando dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti. I giovani veneti, in particolare, rappresentano una risorsa ancora poco valorizzata: al II trimestre 2011 la percentua- le degli inoccupati supera il 17% (cioè circa 22 mila gio- vani disoccupati), pur con un lieve miglioramento rispet- to alle altre Regioni. Non è facile ridare speranza in una situazione come quella attuale ma crediamo fortemente che sia il momento di sperimentare nuove politiche atti- ve per rendere più accessibile e meno precario il mondo del lavoro, venendo incontro alle esigenze di flessibilità richieste dal mercato e dall’impresa ma garantendo sicu- rezza al lavoratore. Va in questa direzione la nostra pro- posta di legge sul “Contratto regionale di Attività”*, un contratto, o accordo, tra Regione, istituzioni ed enti forni- tori di servizi a cui potranno aderire i lavoratori autonomi economicamente dipendenti, i collaboratori a progetto, I n Veneto si è aperta una grande stagione di rifor- me. In questi mesi di governo regionale abbiamo ottenuto risultati importanti per mantenere fino in fondo gli impegni presi con i veneti. Innanzitutto siamo riusciti a dimostrare con i fatti che “Prima il Veneto” non è un semplice slogan, ma uno dei principi guida della nostra azione di governo, Insieme alla con- cretezza e a quella politica del fare che contraddistin- guono da sempre la capacità di amministrare i territori da parte della Lega. L’approvazione dello Statuto del Veneto è una vittoria storica per questa regione, che finalmente si è dotata della propria carta fondamentale che regolamenta la vita di tutte le istituzioni del nostro territorio e i diritti e i doveri di ciascuno di noi. Sul piano amministrativo la Giunta ha approvato il nuovo Piano Sociosanitario atteso da 16 anni, che prevede una profonda riforma dell’intera organizzazione sanitaria ospedaliera e territoriale. Sempre in ambito sanitario, per la prima volta, abbiamo chiuso il bilancio in attivo pur mantenendo su livelli d’eccellenza i servizi. La crisi che sta attanagliando anche il nostro sistema economico è stata affrontata con vigore e responsabilità. Anno 11 - Numero 1 Sede: Gruppo Consiliare Liga Veneta Lega Nord Padania - Consiglio Regionale del Veneto - San Marco 2321/b - 30124 Venezia tel 041.270.1428 fax 041.525.6360 - [email protected] www.leganord.veneto.it Marzo 2012 “Prima i veneti”, sfida per la ripresa del territorio Meno precariato, più speranza per i nostri giovani di Luca Zaia, Governatore del Veneto di Federico Caner, Capogruppo Lega Nord in Consiglio Regionale continua a pag. 2 continua a pag. 2 continua a pag. 2 FESTA DEI POPOLI PADANI A VENEZIA foto di Paolo Parenti

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Parlamento Veneto marzo 2012

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Le “secessioni siLenziose” neLL’europa dei popoLidi Gian Paolo Gobbo,

Segretario Nazionale della Liga

Veneta Lega Nord Padania

Un’Europa federale com-posta da comunità di popoli. Un’Europa della giustizia sociale e della sicurezza. Un’Europa in cui il valore dell’identità superi quello dei mercan-ti, delle multinazionali e dei poteri forti. Un’Europa delle culture locali, che in Veneto fanno perno sul valore della famiglia e del lavoro. Un’Europa, infine, che affermi il primato ir-rinunciabile delle comu-nità etno-nazionali, quali il Popolo Veneto, quello bavarese, catalano, fiam-mingo, tirolese, ceco e slovacco, assecondando le “secessioni silenziose” delle sue macroregioni economiche.

La crisi ha cancellato posti di lavoro, ha distrutto ambizioni, ha creato tensioni. I nostri giovani sono sfiduciati e si sentono incompresi, devono fare i conti con la disoccupazione, con il precariato e con un mercato del lavoro chiuso e incapace di garan-

tire stabilità. Secondo le ultime stime il tasso di disoccu-pazione in Veneto raggiunge il 4,5% al III trimestre 2011, aumentando dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti. I giovani veneti, in particolare, rappresentano una risorsa ancora poco valorizzata: al II trimestre 2011 la percentua-le degli inoccupati supera il 17% (cioè circa 22 mila gio-vani disoccupati), pur con un lieve miglioramento rispet-to alle altre Regioni. Non è facile ridare speranza in una situazione come quella attuale ma crediamo fortemente che sia il momento di sperimentare nuove politiche atti-ve per rendere più accessibile e meno precario il mondo del lavoro, venendo incontro alle esigenze di flessibilità richieste dal mercato e dall’impresa ma garantendo sicu-rezza al lavoratore. Va in questa direzione la nostra pro-posta di legge sul “Contratto regionale di Attività”*, un contratto, o accordo, tra Regione, istituzioni ed enti forni-tori di servizi a cui potranno aderire i lavoratori autonomi economicamente dipendenti, i collaboratori a progetto,

In Veneto si è aperta una grande stagione di rifor-me. In questi mesi di governo regionale abbiamo ottenuto risultati importanti per mantenere fino in fondo gli impegni presi con i veneti. Innanzitutto siamo riusciti a dimostrare con i fatti che “Prima il

Veneto” non è un semplice slogan, ma uno dei principi guida della nostra azione di governo, Insieme alla con-cretezza e a quella politica del fare che contraddistin-guono da sempre la capacità di amministrare i territori da parte della Lega. L’approvazione dello Statuto del Veneto è una vittoria storica per questa regione, che finalmente si è dotata della propria carta fondamentale che regolamenta la vita di tutte le istituzioni del nostro territorio e i diritti e i doveri di ciascuno di noi. Sul piano amministrativo la Giunta ha approvato il nuovo Piano Sociosanitario atteso da 16 anni, che prevede una profonda riforma dell’intera organizzazione sanitaria ospedaliera e territoriale. Sempre in ambito sanitario, per la prima volta, abbiamo chiuso il bilancio in attivo pur mantenendo su livelli d’eccellenza i servizi. La crisi che sta attanagliando anche il nostro sistema economico è stata affrontata con vigore e responsabilità.

Anno 11 - Numero 1 Sede: Gruppo Consiliare Liga Veneta Lega Nord Padania - Consiglio Regionale del Veneto - San Marco 2321/b - 30124 Veneziatel 041.270.1428 fax 041.525.6360 - [email protected] www.leganord.veneto.it Marzo 2012

“prima i veneti”, sfida per la ripresadel territorio

Meno precariato, più speranza per i nostri giovani

di Luca Zaia, Governatore del Veneto di Federico Caner, Capogruppo Lega Nord in Consiglio Regionale

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in priMo piano2marzo 2012

Il rischio oggi è che la tecnocrazia cancelli questa Europa, quella che gli eserciti cristia-ni vollero difendere alle porte di Vienna il 12 settembre 1683,

quando combatterono contro il rischio di dover rinunciare ad una identità, e non certo a una presunta unità politica ed economica. Allora, quell’Europa prendeva forma parten-do dalle comuni radici cristiane e dalle difesa della propria storia; oggi invece tutto questo ritorna come “Comunità economica europea”, tendente ad annullare le diversità e le culture regionali particolari, ad appiattirsi sotto il ‘pen-siero unico’ del mercato comune, ad azzerare le eccellenze degli Stati sotto la ‘geometria invariabile’ di regole incapaci di vedere la specificità come valore.Oggi l’unica unione che ci viene proposta, o più spesso im-posta, è quella delle frontiere aperte e della sperequazione finanziaria, cui già nel 1996 la Lega si oppose, unico partito nell’Europarlamento a mettere in guardia dai rischi della moneta unica e della finanza creativa. Crediamo invece che le reali esigenze dei popoli debbano partire dal concetto di “macroregioni europee” così come le disegnava la Fonda-zione Agnelli nel 1992. Nei “Quaderni”, diretti da Marcello Pacini, si parlava di “Padania, una Regione italiana in Euro-pa”, definendo la necessità di ciò che l’economia già stava attuando: una Comunità che si basasse su economie ma-croregionali e non statali, nella stessa misura in cui stava accadendo per le imprese, e che contemplasse al proprio interno unioni economiche affini. Ogni Popolo europeo oggi dovrebbe seguire il tracciato di quella che è ancora la più longeva civiltà occidentale, quel-la Repubblica Serenissima che tutelava le differenze senza perdere la propria cultura, che sapeva meglio accogliere proprio perché aveva una identità fortissima da trasmet-tere, straordinario laboratorio di civiltà fondata sul rispet-to dell’autonomia e delle comunità. Da questo non si può prescindere, se vogliamo un futuro che si fondi su “radici profonde che non gelano”, sulla libertà di scegliere per sé stessi le diverse gradazioni di specificità ed autonomia alla luce di storie differenti. Vogliamo, per dirla con le parole di Kennedy, “essere i padroni e non le vittime della nostra storia”, credendo nel cammino dell’Europa dei popoli, che sappia finalmente cogliere la spinta economica reale delle sue macroregioni prima che le istanze finanziarie e tecno-cratiche degli Stati.

Come governo regionale siamo stati vicini ai nostri lavoratori approvando nel 2011 circa 8.425 domande di cassa integrazione in deroga per 40.217 dipendenti. Sul fronte delle imprese, invece, tra le misure più rilevanti c’è lo sblocco da parte di Veneto Sviluppo dei 36,6 milioni di euro della Regione per la costituzione di un fondo di garanzia con l’obiettivo di favorire l’accesso al credito. Per dare impulso alla crescita e allo sviluppo, la Regione si è comportata come una vera e propria ‘stazione appaltante’. Una scelta strategica che ha visto investimenti importanti

come, per esempio, l’apertura del cantiere della Pedemontana che vale 2,2 miliardi di euro e darà lavoro a oltre 2.200 persone, o l’approvazione del project financing per la Valsugana, un’opera che vale quasi un miliardo di euro. Sono infrastrutture che garantiscono commesse e posti di lavoro, che ci auguriamo vadano a imprese e lavoratori del territorio. In questi mesi, infine, abbiamo conseguito risultati straordinari in un ambito che sta molto a cuore ai cittadini: i costi della politica. Sono stati eliminati i vitalizi, ridotte le indennità, diminuito il numero dei consiglieri regionali. Questi traguardi sono solo le prime tappe del percorso delle riforme che abbiamo avviato in Veneto. Ci attendono nei prossimi mesi delle sfide strategiche per il futuro della Regione, a partire da quella del federalismo, che ci permetterà di uscire dalla crisi ed agganciare la ripresa facendo del Veneto un modello a livello nazionale e internazionale.

“prima i veneti”, sfida per la ripresadi Luca Zaia, Governatore del Veneto www.lucazaia.it [email protected]

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i lavoratori subordinati, i soggetti in cerca di prima occupa-zione, i disoccupati, i licenziati e le aziende che decidono di assumere o di impegnarsi a confermare i loro dipendenti. Obiettivo primario della nostra proposta è di “accompagna-re” il lavoratore nello spostamento da un lavoro all’altro, in modo che non si senta “abbandonato” ma sia inserito in una cornice contrattuale di cui la Regione diventa garante. Ai singoli destinatari saranno erogate, attraverso l’istituzione di un bando regionale, prestazioni di carattere economico,

formativo e occupazionale. Si tratta, per esempio, di azioni dirette al sostegno del reddito, di corsi di aggiornamento e riqualificazione professionale al fine di un ricollocamento, di incentivi economici alle imprese che garantiscono una durata minima di 3 anni dei contratti non a tempo indetermi-nato, e infine di garanzie economiche rivolte ai lavoratori in possesso di contratto di collaborazione coordinata continuativa e a progetto. Il “Contratto regionale di attività” rappresenta insomma uno strumento concreto per superare le attuali forme di discriminazione tra lavori protetti e lavori pre-cari, una misura che sarà portata quanto prima all’esame del Consiglio regionale, con la speranza che sia sostenuta da tutti i partiti in modo da assicurare un adeguato finanziamento per la sua attuazione. Il nostro augurio è che in futuro si giunga finalmente a una sana forma di federalismo contrattuale che permetta di commisurare gli stipendi dei lavoratori al costo della vita nella nostra Regione, cosicchè i nostri giovani non siano costretti alla fuga dalla loro terra, il Veneto, da sempre crogiolo di genio creativo e intraprendenza.* È possibile scaricare il progetto di legge dal sito www.leganord.veneto.it, all’interno della sezione Proposte di Legge

Meno precariato per i nostri giovanidi Federico Caner, Capogruppo Lega Nord in Consiglio Regionale - [email protected]

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www.leganord.org

daLLa regione 3marzo 2012

Necessario adeguamento del Welfare all’invecchiamento della po-polazione, famiglie più povere e incapaci a risparmiare, situazione ambientale migliorabile sotto molti aspetti. Sono questi i tre punti generali emersi a conclusione di Officina Veneto, il percorso con-giunto intrapreso dal Gruppo consiliare Lega Nord con associazioni, parti sociali e categorie, per approfondire le criticità presenti nella realtà socioeconomica locale e raccogliere proposte operative da concretizzare in azioni legislative e politiche regionali.popolazione e Welfare – In Veneto la crescita della popolazione ha subito una sensibile contrazione nel 2011: i cittadini della nostra regione sono quindi più anziani rispetto al passato. L’adeguamento del sistema di Welfare diventa perciò una priorità per sostenere la fascia meno giovane della società veneta, puntando a meccanismi che vedano l’assistenza domiciliare come via preferenziale.Benessere economico delle famiglie – La crisi ha inciso in manie-ra pesante sulle famiglie venete, come conseguenza dei licenzia-menti o della difficoltà della piccola impresa. Il reddito a disposizio-ne si contrae, ma pur in ristrettezze economiche i consumi tendono a non rallentare, anche per il ricorso al microcredito. La famiglia assume un ruolo centrale e per questo è prioritario garantirle un adeguato supporto economico e sociale, alla luce dell’importanza che riveste nel tessuto sociale della regione e in quello economico ed imprenditoriale.La qualità e la sostenibilità ambientale – I dati ufficiali mostrano un Veneto che nel 2008 (ultimo dato disponibile Istat) destinava all’ambiente oltre il 67% della spesa nazionale in questo settore, ma il lavoro da fare è ancora molto. Per migliorare l’inquinamento atmosferico per esempio serve una riorganizzazione logistica che preservi i centri storici dalle polveri sottili, promuovendo nei citta-dini e nelle imprese una cultura dell’ambiente e del territorio che tuttora sembra non essere sufficiente a preservarne l’integrità. Quanto emerso da Officina Veneto non resterà sulla carta, ma si tradurrà presto in proposte concrete da sottoporre all’esame del Consiglio regionale.

Al suo sesto anno di “vita”, la Scuola di Formazione leghista nell’autunno 2011 si è sdoppiata. Dallo scorso ottobre, infatti, ha preso il via un percorso “di eccellenza” in 13 lezioni dedicato a 26 amministratori regionali e locali della Lega Nord, realizzato dal Gruppo consiliare leghista in colla-borazione con la SDA Bocconi di Milano. In parallelo si è svolta la Scuola Quadri “tradizionale”, che quest’anno ha registrato 206 iscritti per 3 lezioni. “La volontà di creare un programma di sviluppo manageriale riservato agli amministratori – spiega il capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Federico Caner – deriva dalla necessità di una sempre maggior preparazione di chi è chiamato a governare il territorio, in tutti i livelli e nei diversi settori. Da qui anche la volontà di collaborazione con la SDA Bocconi: è un percorso d’eccellenza, perchè è oggi assolutamente prioritario elevare la politica attraverso la conoscenza di tutti gli strumenti operativi, politici, tecnici. Questo anche con l’intento di favorire un continuo ricambio generazionale in grado di dare vita ad una forza dirigenziale di assoluta qualità, capace di far fronte alle diverse problematiche che interessano la nostra società e le nostre istituzioni”. Gli amministratori che frequentano la Scuola di Alta Formazione sono quasi tutti laureati, 20 su 26 hanno meno di 40 anni, ed il più giovane è un 21enne consigliere comunale ad Alano di Piave (Belluno) laureando in ingegneria. Gli iscritti provengono da tutte le Province del Veneto. A loro, al termine del percorso, viene richiesto di analizzare in gruppo un caso o predisporre un progetto, anche prendendo spunto da situazioni reali. I partecipanti alle tre giornate di Scuola Quadri sono stati 206; 89 ricoprono incarichi amministra-tivi (di cui 3 sindaci), 85 sono laureati, 107 diplomati. Moltissimi gli under-35 (73), due addirittura 19enni: un padovano di Piove di Sacco ed un trevigiano di Maserada. Le lezioni si sono aperte con il saluto di benvenuto del segretario nazionale della Lega Gian Paolo Gobbo e del capogruppo consiliare regionale Federico Caner. Nella prima giornata, condotta dal gen. Piero Laporta e dal prof. Maurizio Mistri, sono stati trattati il processo evolutivo nel continente africano e la crisi del sistema delle relazioni internazionali per quanto riguarda l’Italia e la Ue. L’incontro successivo è stato incentrato sul federalismo, trattato dal prof. Luca Antonini e dal prof. Fabrizio Pezzani. L’ul-tima giornata è stata dedicata a politica, etica e morale, con docenti il prof. Franco Biasutti e il prof. Piero Ignazi.

scuola Quadri e alta Formazione, due percorsi d’eccellenza

officina Veneto: la Lega ascolta e concretizza

daLLa regione4marzo 2012

www.leganord.veneto.it

• prima i Veneti!

Secondo lo Statuto (art. 5) la Regione “opera a favore di tutti coloro che, secondo criteri di ragionevolezza e proporzionali-tà, possiedono un particolare legame con il territorio”. Tener conto di chi ha reso il Veneto la terra che sentiamo ‘patria’, è quasi un obbligo per il legislatore regionale. Non è un’ac-cezione esclusiva, ma inclusiva: chi vuole sentirsi veneto non può prescindere dal legame con un territorio che molto riceve e ancora più è disposto a trasmettere in materia di identità, di cultura, di accoglienza, di condivisione, di integrazione, di solidarietà e di volontariato.

• una regione federale ed autonoma

Il Veneto valorizza le autonomie locali trasferendo loro risorse per portare i servizi quanto più vicini ai cittadini. L’autogoverno del popolo veneto si attua in forme rispondenti alle caratteristiche e alle tradizioni della sua storia. Sono riconosciuti in particolare il ruolo di Venezia come capoluogo e città metropolitana, e la specificità di Belluno come provincia totalmen-te montana. Il Veneto diviene una regione in grado di attuare la propria autonomia adattandola ai vincoli statali di finanza pubblica, rispettando il pareggio di bilancio e vincolando i propri amministratori alla responsabilità e all’efficienza.

uno statuto moderno e federale: la Lega mantiene gli impegni La miglior risposta politica alla crisi che colpisce famiglie, la-voratori ed imprese. Questo rappresenta lo Statuto del Vene-to, approvato all’unanimità dal Consiglio regionale lo scorso 11 gennaio. Uno Statuto che, primo in Italia, disegna un Veneto federalista, con una propria autonomia legislativa e finanziaria, che si dà un’efficienza amministrativa tarata sulla responsabi-lità dei suoi governanti, che favorisce nelle proprie azioni chi ha dimostrato un più forte legame col territorio. Uno Statuto granitico nei suoi principi fondamentali, ma anche flessibile ad un prossimo nuovo assetto istituzionale nazionale, in primis per quanto riguarda le Province. La Carta è stata licenziata anche dal Governo, che ha deciso di non impugnarla davanti alla Corte Costituzionale, dando invece il via libera allo Statuto più innovativo mai approvato da una Regione. La vera partita si apre adesso, con l’applicazione pra-tica dei principi in esso contenuti, grazie anche al nuovo e più snello Regolamento d’aula. Il Veneto, grazie alla sua stagione costituente e all’impegno dei suoi amministratori, è ancora una volta la prima regione d’Italia nella buona gestione della poli-tica e del territorio.Ecco in sintesi alcune novità introdotte dallo Statuto del Vene-to, che si può leggere integralmente nella home page del sito www.consiglioveneto.it.

In un momento di crisi, in cui sempre più famiglie sono in difficoltà e le imprese soffocano per il cappio del credito, il Veneto decide di tagliare drasticamente i costi della politica, già ridotti un anno fa con la legge 1/2011. Prima in Italia ad adeguarsi al Decreto Tremonti e alla manovra Salva Italia per la riduzione delle spese della macchina amministrativa, la nostra Regione ha addirittura fatto di meglio, eliminando del tutto i vitalizi e tagliando i compensi dei consiglieri del 25%. Il Veneto diventa quindi una delle Regioni più virtuose a livello europeo. L’abolizione degli assegni e la riduzione delle indennità vanno ad aggiungersi al forte ridimensionamento del budget per il funzionamento del Consiglio e del ‘palazzo’, che dall’inizio della legislatura è stato ridotto del 17%, passando da 59 a 49 milioni di euro.• ridotte le indennità: Dal 1° gennaio l’indennità di funzione

corrisposta attualmente ai consiglieri ha subìto un taglio del 25%, dopo il 10% ridotto un anno fa.

• eliminati i vitalizi: i consiglieri regionali non usufruiranno più del vitalizio e di conseguenza non sarà più possibile per gli eredi avere gli assegni di reversibilità. Tagliato del 5% l’assegno di fine mandato.

• compensi sulla presenza effettiva in aula: particolare rilievo assume il principio della semplificazione e razionalizzazione di tutte le voci che compongono attualmente la cosiddetta “diaria” dei consiglieri (rimborso spese per attività istituzionali e trasporto): i rimborsi vengono limitati alla effettiva partecipazione all’attività di Aula, di Commissione e sul territorio.

• riduzione del numero dei consiglieri: non più 60, ma 1 ogni 100.000 abitanti come definito nello Statuto. La Legge elettorale, al momento al vaglio della Corte Costituzionale, sancisce anche l’eliminazione del listino bloccato del Presidente: tutti i consiglieri saranno eletti con le preferenze, ed opereranno su diretto mandato popolare.

Sono queste le principali novità contenute nella legge approvata lo scorso 22 dicembre dal Consiglio regionale. Una norma che assume un significato particolare nel contesto della difficile situazione economica del paese e del Veneto, rispetto alla quale la politica ha il dovere di dare il proprio contributo e il buon esempio, soprattutto quando si chiedono ai cittadini sacrifici e rinunce. Non è la risposta più fattiva a un sentimento di “antipolitica”, bensì la volontà di dar vita ad una macchina amministrativa migliore, più efficiente, meno costosa, realmente rappresentativa, in grado di corrispondere alle esigenze del Veneto.

daLLa regione 5marzo 2012

il Veneto per primo taglia vitalizi e costi della politica!

• il patto tra generazioni

Il Veneto, nello Statuto, diventa un “bene” avuto in prestito dai nostri figli e non ereditato dai nostri padri: chi amministra ha quindi il ruolo di tutelare le generazioni future e il loro diritto a disporre di risorse naturali ed eco-nomiche adeguate. Vanno garantiti quindi l’acqua come bene pubblico, la sicurezza alimentare, la conservazione delle tipicità ambientali e agricole, secondo un nuovo modello di sviluppo sostenibile.

• il popolo veneto e le minoranze

Ferma è la volontà, nel nuovo Statuto, di mantenere i legami con i veneti nel mondo, valorizzando gli scambi e i legami con i paesi nei quali vivono. La Regione salvaguarda e promuove l’identità storica del popolo e della civiltà veneta e concorre alla valorizzazione delle singole comunità, ricono-scendo le minoranze presenti nel proprio territorio.

• La tutela del lavoro e dell’impresa

Lavoro e impresa come strumenti di promozione delle persone e delle comunità: il Veneto opera per garantire e rendere effettivo il diritto

al lavoro, perseguendo una occupazione pie-na, stabile, sicura e regolare; promuovendo la formazione e la riqualificazione profes-

sionale; tutelando il lavoro in tutte le sue forme e la libera iniziativa economica,

individuale e collettiva, e con partico-lare riguardo alle piccole e medie

imprese.

Una veste grafica totalmente rinnovata, notizie dai consiglieri in tempo reale, una rassegna stampa quotidianamente aggiornata, una newsletter per restare informati sull’attività del Gruppo Lega Nord. È on line da qualche settimana il nuovo sito www.leganord.veneto.it, nato dall’esigenza di una maggiore partecipazione e aggregazione in rete di tutti i militanti, i sostenitori, i veneti. Abbiamo arricchito le sezioni già esistenti con nuovi spazi che riteniamo possano essere utili ai nostri visitatori e agli utenti che intendano seguire da vicino le numerose attività del Consiglio regionale e, in particolare, del nostro Gruppo Consiliare. Vi invitiamo perciò a visitarlo quotidianamente, ad iscrivervi alla newsletter, a seguire la nostra pagina Facebook (www.facebook.com/leganordveneto) e il profilo twitter… In questa pagina alcuni “suggerimenti” su come utilizzare al meglio il portale. Buona navigazione su www.leganord.veneto.it!

daLLa regione6marzo 2012

La Lega nord corre sul web!

www.radiopadania.net

notizie in tempo reale

Aprendo il sito, si possono leggere nella home page le ultime notizie e i comunicati stampa dei nostri consiglieri regionali. Semplicissimo, aprendone uno, copiarne il link e condividerlo sui principali social net-work per darne maggiore diffusione, farlo commen-tare ed aprire un dibattito sull’argomento trattato.

resta informato con la newsletter

Le notizie, gli appuntamenti, le informazioni, gli studi e le indagini pubblicate nel sito, vengono in-viate periodicamente a tutti gli iscritti alla Newslet-ter. Pratica e “leggera”, per iscriversi basta lasciare una e-mail e la provincia di residenza, della quale riceverete le news!

un portale “social”

Nel sito, con accesso direttamente dalla home page, si possono sfogliare le foto dei principali eventi cui partecipano i Consiglieri leghisti, vedere i video (anche collegandosi all’account Youtube), accedere alla pagina Facebook e al profilo Twitter del Gruppo consiliare Lega Nord. Potete anche sapere “in diret-ta” dove sono presenti quotidianamente consiglieri ed assessori leghisti, sfogliando la loro Agenda e la Mappa geolocalizzata degli eventi.

leggi i giornali con noi

Sotto il logo del Consiglio regionale, nella home page del sito, figura il link “Rassegna stampa”. Vi troverete ogni giorno, con puntualità, alcuni sugge-rimenti di lettura tratti dai quotidiani o dai settima-nali. Gli articoli possono essere scaricati in formato pdf o condivisi copiandone il link sui principali social network.

la lega nord approfondisce

La sezione “Studi e indagini”, accessibile direttamen-te dal link sotto la testata del sito, riserva interessanti spunti di approfondimento. In questa sezione sono disponibili per la consultazione gli studi, le indagini qualitative e i report realizzati da Plancia©, strumen-to di management politico e piattaforma informativa funzionale alla programmazione regionale, ideata per il Gruppo consiliare Lega Nord. Vi troverete, ad esempio, dati sulla manovra del Governo provincia per provincia, studi sulla virtuosità degli Enti locali, report sul Federalismo, e molto altro.

il nostro programma prende forma

Sempre in home page, è scaricabile il nostro pro-gramma elettorale per questa legislatura regiona-le. Un programma che prende forma in progetti di legge consultabili direttamente dal portale, divisi per tematica così da poter essere più agevolmente sfogliati.

rimaniamo in contatto!

www.facebook.com/leganordveneto www.flickr.com/photos/leganordvenetowww.youtube.com/leganordvenetowww.twitter.com/LegaNordVeneto

Le persone fanno la differenza, anche se qual-cuno sostiene il contrario. Il rinnovamento alla guida delle istituzioni comporta a volte signi-ficativi e sostanziali cambiamenti. Lo dimostra quanto è successo in Regione Veneto dal marzo del 2010. Con la Lega Nord che esprime il Presi-dente e che si è affermata come primo partito, in poco più di un anno è mezzo si sono otte-nuti risultati che nei precedenti quindici non si erano raggiunti: il nuovo Statuto, il nuovo Regolamento d’aula, la riduzione del numero dei consiglieri, senza dimenticare il taglio dei vitalizi. Traguardi che costituiscono il biglietto da visita del nuovo Veneto a guida leghista, un Veneto più moderno, più virtuoso e più attento alle esigenze e alla valorizzazione dei territori e delle comunità locali. Da bellunese, non posso non pensare al riconoscimento, all’interno del nuovo Statuto, della specificità della mia pro-vincia, anche in questo caso dopo anni di inutili tentativi. Segno evidente che, anche da questo punto di vista, c’è una diversa sensibilità. Par-ticolarmente positivi, inoltre, saranno gli effetti del nuovo Regolamento d’aula, che consentirà alla maggioranza di governare senza ostruzio-nismi, permettendole di attuare il programma scelto dai cittadini veneti, nel rispetto del ruolo dell’opposizione.

Il bilancio che si può stilare a quasi un anno e mezzo dall’alluvione 2010 è basato su risposte concrete a priorità precise. La Regione ha inte-so adoperarsi in opere indispensabili alla salva-guardia territoriale, interventi che non veniva-no attuati da decine d’anni. Un impegno finan-ziario, culturale, etico: reperire con sistematicità le risorse necessarie per garantire ai Veneti la sicurezza idrogeologica. Le opere più onerose come le casse di espansione, capaci di conte-nere a monte le eventuali eccedenze d’acqua, nelle località di Trissino, Caldogno e Arzignano/Riese Pio X sono già oltre la fase di progetta-zione. I lavori di rinforzo degli argini da soli non bastano: la programmazione regionale com-porta un investimento di 2,7 miliardi di euro, al momento non disponibili. Stiamo però già con-tando sui 60 milioni del Decreto Milleproroghe, sui 45 dall’accordo col Ministero per la Difesa del Suolo, sui 60 del fondo FAS, sui 19 dal Fon-do Europeo e sulle risorse dai bilanci regionali futuri che ammontano ad almeno 20 milioni l’anno. E’ un percorso in ripida salita, una nuo-va partita su cui la Regione Veneto mai si era cimentata prima. Si pensi che l’ultimo bacino di laminazione su cui si era lavorato è quello di Montebello, 80 anni fa. I tempi di completa risoluzione del problema saranno lunghi, ma già tra 2-3 anni i primi due bacini – Caldogno e Trissino - saranno realizzati, ed entro 5-7 anni il Veneto potrebbe risolvere i problemi collegati al rischio idrogeologico.

LA PAROLA AI cOnsIgLIeRI 7marzo 2012

I ventun rappresentanti della Lega Nord in Regione stanno portando avanti nella maniera migliore il mandato forte di cui li hanno investiti gli elettori ormai due anni fa. Temi sanitari, sociali, ambientali, tutela dell’impresa, del lavoro e dei servizi ai cittadini: tutta la squadra leghista si è impegnata in quest’anno a rispondere alle istanze dei veneti, sia localmente che a livello generale. Ecco quindi, dalle parole di assessori e consiglieri appartenenti al Gruppo che presiedo, le principali azioni su cui ci stiamo muovendo, sia nell’immediato sia anche con una visione lungimirante soprattutto a vantaggio delle giovani generazioni e delle categorie sensibili. Ognuno dei ventun consiglieri ed assessori ha un riferimento di posta elettronica cui scrivere per informazioni, sollecitazioni, richieste: vi invitiamo ad utilizzarlo e ad interpretare il nostro mandato come un punto di riferimento per i veneti nella massima istituzione legislativa regionale.

Il capogruppo Federico Caner

La nostra squadra

Belluno Padova

Matteo toscaniVicepresidenteConsiglio Regionale

www.matteotoscani.it

[email protected]

Maurizio conteAssessore all’Ambiente

www.maurizioconte.it

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Il nuovo Veneto a guida leghista salvaguardia idraulica: non c’è tempo da perdere

È necessario sempre più, in una stagione di ri-forme anche dolorose e gravate dalla crisi in atto, guardare in maniera particolare al ruolo della donna nell’ambito sociale. In quest’anno mi sono impegnata a portare avanti progetti che mettano al primo posto le donne, come madri e come lavoratrici. Ho condotto a compi-mento, anche con l’appoggio ideale dell’Asso-ciazione Alleanza Cefalalgici, l’iter della legge che riconosce la Cefalea come malattia sociale ed invalidante: il testo, approvato all’unanimità dal Consiglio regionale, è ora a Roma per diven-tare definitivo. Questo permetterà di tutelare i malati di una patologia che colpisce il 12% del-la popolazione, con picchi tra i 25 e i 44 anni, e che mette in difficoltà migliaia di veneti nella loro vita quotidiana. Soprattutto per le donne, che dopo il lavoro sono anche mamme e casa-linghe, la cefalea diviene davvero una malattia invalidante, che impedisce una vita sociale e lavorativa “normale”.Per lo stesso motivo, cioè il riconoscimento del ruolo sociale così peculiare alla donna, ho ap-poggiato di recente la protesta delle lavoratrici che sono scese in piazza contro la liberalizza-zione degli orari dei negozi e le aperture do-menicali dei centri commerciali. C’è il rischio, al di là delle valutazioni economiche del caso, di mettere in crisi il sistema sociofamiliare che in-vece proprio adesso va considerato uno dei po-chissimi punti saldi in un momento di difficoltà.

arianna lazzarini

www.ariannalazzarini.org

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Un nuovo ruolo delle donne nelle politiche venete

santino Bozza

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c&c di Pernumia: prosegue la bonifica del sito

Uno stanziamento di 500.000 euro per la messa in sicurezza del deposito abusivo di rifiuti peri-colosi presso la C&C di Pernumia. Li ha stanziati la Giunta regionale su proposta dell’assessore Maurizio Conte e su mio interessamento, vista la situazione di criticità per la salute pubblica che quella discarica sta causando per i residenti di Pernumia, Due Carrare e Battaglia Terme.Già nel 2009 la Regione aveva inserito il sito della C&C tra le aree da bonificare. La messa in sicurezza completa costerebbe circa 12 milioni di euro: oltre a quelli stanziati con delibera dello scorso 29 dicembre, la Regione aveva già impe-gnato 200.000 euro per la caratterizzazione e la sistemazione dell’area esterna. Nell’incontro coi

gianpiero possaMai

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Meno burocrazia per una migliore efficienza

Diminuzione della burocrazia, ammodernamen-to del sistema di organizzazione e di gestione dei servizi rivolti al cittadino, abbattimento del-la spesa regionale per una migliore efficienza e funzionalità: sono gli obiettivi principali che guidano la nostra e la mia attività in Regione.Anzitutto con il progetto di legge sulla sem-plificazione edilizia, allo scopo di promuovere lo snellimento degli adempimenti burocratici, il corretto utilizzo del suolo, una migliore so-stenibilità, il contenimento dei consumi ener-getici. E’ indispensabile, infatti, dare una ripo-sta ai cittadini e ai tecnici che percepiscono un

LA PAROLA AI cOnsIgLIeRI8marzo 2012

www.legablog.it

Per il Veneto, ed in particolare per il Polesine dove maggiore è la frammentazione in picco-li comuni, le fusioni di municipi rappresentano una grande opportunità di crescita, a garanzia di migliori servizi per i cittadini e di minori costi della struttura burocratica. Con il nostro proget-to di legge vogliamo incentivare la contribuzio-ne verso le fusioni, in modo che queste siano favorite il più possibile rispetto alle altre forme associative. Molti sarebbero i vantaggi della eventuale realizzazione di nuovi enti territoriali derivanti dalla fusione di comuni: la razionaliz-zazione della gestione dei servizi, in particolare di quelli relativi al trasporto e alla viabilità stra-dale; l’ottimizzazione della gestione del perso-nale; l’armonizzazione in un’area più vasta delle politiche di pianificazione territoriale; la mag-giore efficienza, economicità e funzionalità dei servizi; la creazione di condizioni per ridurre la pressione fiscale sui cittadini e favorire la na-scita e l’insediamento di realtà imprenditoriali. Naturalmente il processo di fusione deve trova-

In Veneto, l’agricoltura è tra i pilastri del succes-so di una regione che ha registrato una produ-zione lorda di 4,7 miliardi di euro nel 2010, ma che può e deve aumentare. Come Istituzione regionale abbiamo dato un segnale preciso, in controtendenza rispetto ad altri comparti, met-tendo nel piatto 89 milioni destinati allo svilup-po di un sistema integrato agroalimentare nel quale oggi operano circa 80.000 imprese.Abbiamo inoltre avviato una serie di migliora-menti ‘rivoluzionari’ al sistema agricolo vene-to, costruendo un’unica banca dati di progetti e sperimentazioni evitando doppioni nelle ricer-che tra Università, Ministero, Regione e Veneto Agricoltura.Altre iniziative importanti riguardano la sbu-rocratizzazione delle procedure a carico degli agricoltori; gli accordi con tre importanti istituti di credito (Cassa depositi e prestiti, BEI, ISA) per prestiti a tassi agevolati agli imprenditori; la rior-ganizzazione di Veneto Agricoltura ed Avepa per ridurre i costi e liberare risorse per le imprese.Sono inoltre già operativi gli Sportelli Unici Agri-coli, ossia un unico interlocutore di riferimento per l’agricoltore in quasi tutti i procedimenti, in-sieme al PiaVe (Portale integrato per l’agricoltura Veneta, http://www.piave.veneto.it) contenen-te tutte le informazioni correlate con video che spiegano usando parole semplici gli attuali pro-getti, misure, bandi e quant’altro, per permette-re agli agricoltori di lavorare senza ostacoli inuti-li, aumentando reddito e produttività.

Rovigo

Treviso

luca BaggioPresidente Commissione Lavoro e attività produttive

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cristiano corazzari

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franco ManzatoAssessore all’Agricoltura

www.francomanzato.it

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“stati generali” del lavoro: una risposta alla crisi

Fusioni di comuni: migliori servizi e minori costi

Agricoltura, le ragioni di un successo

Le nostre aziende, soprattutto le piccole e me-die imprese, si aspettano dalla politica soluzioni chiare per arginare le conseguenze della crisi. A questo scopo abbiamo dato il via a febbraio agli “Stati generali” dell’economia veneta, coin-volgendo tutti i soggetti del mondo produtti-vo e del mercato del lavoro, per capire quali politiche attivare per sostenere le imprese e l’occupazione, per orientare la formazione, per aiutare i giovani ad allinearsi alle trasformazio-ni in atto e ad incrociare le offerte occupazio-nali. Inoltre, abbiamo presentato due progetti di legge che ci auguriamo il Consiglio regiona-le approvi in fretta. Nel primo chiediamo che Equitalia modifichi la procedura di rateizzazio-ne delle somme iscritte a ruolo, concedendo ai contribuenti e alle imprese la possibilità di ripartire il pagamento dei debiti in un nume-ro di rate superiore a quello previsto, passando quindi da 72 a 120 rate. La seconda proposta punta invece a creare il “Sistema regionale di coordinamento sul credito”, un apparato in cui le istituizioni, le associazioni di categoria e dei consumatori, le banche e le organizzazioni sin-dacali possano lavorare insieme per individua-re tempestivamente le possibili criticità delle imprese, così da contrastare le infiltrazioni ma-fiose ed ostacolare il fenomeno dell’usura nel tessuto economico veneto. Di fronte a centinaia di aziende vittime di estorsioni da parte delle mafie, la politica deve dare un segnale di com-pattezza, agevolando il dialogo e favorendo la collaborazione con gli istituti di credito.

Parlamento Veneto

Trimestrale del Gruppo Consiliare della Liga Veneta Lega Nord Padania

in Consiglio Regionale Veneto (editore proprietario della testata)

Direttore Responsabile Paolo Parenti

Legale RappresentanteFederico Caner

Presidente del Gruppo Consiliare

Responsabile del trattamento dei dati (DL 193/03)

è il Direttore Responsabile

Iscrizione Registro della Stampan. 1386 del 7-5-2001

del Tribunale di Venezia

stampaGrafiche Tintoretto

vicolo Giuseppe Verdi, 45/4731020 Villorba (TV)

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sindaci svoltosi in Consiglio regionale a novem-bre, avevo oltretutto sottolineato la necessità di individuare contestualmente le responsabilità sia di chi ha inquinato, sia dei mancati controlli, visto che per trasportare le 52.000 tonnellate di rifiuti pericolosi sarebbero stati necessari 1.300 autotreni di passaggio. Purtroppo negli anni si è guardato troppo allo sviluppo economico ed industriale e poco alla tutela di un ambiente fragile. L’attenzione da parte della Regione al caso di Pernumia è sempre altissima, dato che per i residenti nei tre comuni si tratta di un pro-blema non solo di vivibilità ma anche di salute pubblica. Perciò dopo il contributo di 500.000 euro per la messa in sicurezza del sito della C&C, l’assessore Conte ha dato disponibilità in fase di bilancio 2012 a ricavare un fondo per la bonifica degli oltre 500 siti inquinati in Veneto.

re il proprio fondamento nell’iniziativa e nella condivisione delle comunità interessate e non può essere in nessun modo imposto dall’alto. Questo progetto di legge vuole appunto favorire quelle iniziative che sono già spontaneamente nate o che potrebbero nascere dal territorio, ac-compagnandole dal punto di vista tecnico ed incentivandole in modo sostanziale dal punto di vista finanziario. Ora tocca al Consiglio regio-nale approvare quanto prima tale proposta.

LA PAROLA AI cOnsIgLIeRI 9marzo 2012

Accorpare Venezia ed isole all’Usl 14 di Chiog-gia, e Cavallino Treporti all’Usl 10 di San Donà, per poter destinare alla sola laguna il 25% in più nelle risorse regionali per la specificità ve-neziana, come sarebbe giusto, senza dirottar-le alla terraferma che presenta caratteristiche del tutto simili al Trevigiano o al Padovano. E’ quanto ho chiesto con un progetto di legge che propone di riequilibrare una grave situazione di disagio per gli utenti della laguna e di Cavallino Treporti, oggi incorporate nell’Usl 12 ma terri-torialmente più agevolate nel fruire dei servizi delle aziende sanitarie 14 e 10. In ragione di una indiscutibile peculiarità morfologica, logi-stica e demografica, per l’età media della popo-lazione e la massiccia presenza di stranieri e tu-risti, è quindi fondamentale inserire il Comune di Venezia, per quanto riguarda il centro storico e le isole, nell’ambito dell’Usl 14, di sicuro più idonea a gestire le esigenze del territorio lagu-nare. Sommando turisti e studenti di Venezia con quelli di Chioggia, poi, avremo la sicurezza di poter avere dal nuovo Piano Socio-Sanitario un ospedale di rete, con maggiori benefici per residenti e fruitori della laguna. Ugualmente, il mio progetto di legge chiede il trasferimento di Cavallino Treporti nell’ambito dell’Usl 10 di Jesolo e San Donà, dove già i cittadini si recano per maggiore comodità e territorialità, prefe-rendola al presidio ospedaliero di Mestre che oggi è quello di appartenenza. Per questo pen-so sia necessario il cambio di ambito, coeren-temente con le scelte della maggior parte dei residenti.

Veneziadaniele stiValAssessore alla Caccia, Protezione Civile, Identità e Flussi

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gioVanni furlanetto

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caccia e Protezione civile, novità in arrivo

Verso una nuova “geografia” delle Usl veneziane

Il bilancio della Sanità veneta si è chiuso per la prima volta in assoluto con la previsione di un attivo di 624.000 euro. L’anno scorso si chiuse con una previsione di disavanzo di 72 milioni, poi interamente recuperati fino ad una chiusura definitiva a fine marzo a più 12,5 milioni. Già oggi possiamo dire che essere riusciti a man-tenere i conti in ordine anche nel 2011, unici in Italia senza addizionale Irpef, erogando circa

L’essere riusciti ad introdurre nel Piano di Sviluppo Rurale un riequilibrio tra la montagna veneta e quella veronese (la Lessinia in particolare), è un impegno che il Gruppo leghista ha raggiunto con successo in Commissione consiliare Agricoltura. Negli anni scorsi solo il 12% delle aziende case-arie e degli allevamenti della Lessinia aveva ri-cevuto il contributo per l’ammodernamento delle strutture (misura 121M), pur rappresentando nel numero il 40% delle imprese venete del settore. Il 65% della graduatoria dei vincitori era infatti rappresentato da allevatori feltrini e bellunesi.Abbiamo ritenuto questa sperequazione del tutto ingiusta verso i nostri allevatori, peraltro già penalizzati dalla necessità di smaltimento dei liquami animali. In Commissione si è quindi deciso di fissare nuovi criteri rispetto alla pro-posta della Giunta regionale, che riducesse la differenza di trattamento permettendo anche alle aziende veronesi di accedere al bando.Si è perciò proceduto al riequilibrio prendendo atto della necessità di inserire nuovi criteri che favorissero la montagna d’alta quota, cioè so-pra i 1200 metri, e maggiori punteggi a favore degli allevamenti siti in aree vulnerabili ai ni-trati (quindi soprattutto in Lessinia). La Giunta regionale ha poi confermato questa richiesta, rendendo effettivi i nuovi criteri già nel ban-do che si è appena chiuso, grazie al quale le aziende della Lessinia e del Veronese potranno intraprendere ammodernamenti ed azioni di promozione delle proprie strutture.

Veronaluca colettoAssessore alla Sanità

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sanità, per la prima volta Bilancio in attivo!

I lavori per il nuovo Piano Faunistico Venato-rio contengono elementi innovativi rispetto al passato, sia nel metodo che nei contenuti. Per la prima volta è stato impostato, con la sotto-scrizione di un protocollo d’intesa e di un tavolo tecnico permanente, un coordinamento tra Re-gione e Province per la pianificazione generale Il Piano dismetterà così finalmente un impro-prio ruolo emendativo e correttivo che l’ha ca-ratterizzato in passato, per divenire finalmente un vero strumento di indirizzo e coordinamen-to. Inoltre, come impone la normativa comu-nitaria, i Piani provinciali e quello regionale saranno sottoposti a Valutazione Ambientale Strategica, prevedendo una forte partecipazio-ne pubblica fin dalle prime fasi preparatorie, attraverso la consultazione di tutti i portatori di interesse (dagli Enti ai cittadini). Il nuovo Pia-no regionale, infine, non potrà non tener conto della trasformazione del territorio, affrontando anche tematiche nuove come l’espansione in area di pianura degli ungulati o il ritorno dei grandi carnivori sulle Alpi.Quanto alla Protezione Civile, è ormai necessa-ria una riorganizzazione interna della struttu-ra, che non può prescindere da una revisione nel rispetto dei principi fondamentali, dato che le attuali norme (del 1984 e del 1992) risul-tano superate anche dalle emergenze stesse. Perciò sto presentando un Disegno di Legge che affronta la materia nella sua completezza, cercando di riordinare le competenze e dando finalmente certezze al straordinario mondo del Volontariato.

paolo tosatoVicecapogruppo

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Psr, i nuovi criteri favoriscono la Lessinia

disagio operativo causato da norme confuse che rendono poco chiaro ed eccessivamente burocratizzato il procedimento autorizzativo per l’esecuzione di interventi edilizi. Lo snelli-mento burocratico, che ci auguriamo sia presto realtà nel campo dell’edilizia, è già un risultato concreto nelle tante materie amministrative di competenza della Regione, ed anche per citare un esempio in materie “minori” come l’attività di raccolta dei funghi epigei, grande passione dei veneti, che grazie alla legge già approvata su mia iniziativa ha abolito l’obbligo del tesse-rino identificativo per i raccoglitori. Era, questo, un inutile e dispendioso adempimento che in 15 anni ha comportato una spesa a carico del privato (in marche da bollo, fototessera ed al-tro) di ben 15 milioni, senza tener conto degli oneri per la pubblica amministrazione.

100 milioni di prestazioni extra Lea, facendo fronte a 30 milioni di aggravio per l’aumento dell’Iva e mantenendo invariato il livello dei servizi erogati, è un risultato eccezionale, che voglio dedicare prima di tutto al personale che lavora negli ospedali e sul territorio e ai citta-dini veneti, che pagano le tasse e che ancora, purtroppo, vedono buona parte dei loro sacrifici finire nei calderoni romani. Con tutto quel che è successo a livello nazionale, far quadrare i conti 2011 è stata una vera impresa, riuscita grazie al grande senso di responsabilità di tutti i protago-nisti della gigantesca macchina sanitaria veneta. Ora da Roma ci aspettiamo equità e rispetto nei prossimi importanti passaggi, come la defini-zione del riparto del Fondo Sanitario Nazionale 2012 e del nuovo Patto per la salute. Diciamo subito un NO totale all’inserimento del criterio della deprivazione, che si tradurrebbe in un’altra tassa romana sui veneti, favorendo il perpetuarsi di tanti sprechi ad altre latitudini. Diciamo inve-ce un SI’ forte all’applicazione di criteri e costi standard, uguali per tutti su tutto il territorio nazionale, che altro non sono che l’applicazione del federalismo in sanità. L’Italia di oggi non può permettersi né sprechi né gestioni men che rigo-rose e la sanità può dare un grande contributo. I conti del Veneto lo dimostrano.

Vittorino cenciPresidente Commissione Cultura e Turismo

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Un solo esu per migliori servizi agli studenti

sandro sandri

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Diabete, nasce il sistema veneto

LA PAROLA AI cOnsIgLIeRI10marzo 2012

andrea BassiPresidente Commissione Urbanistica

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Trasporto pubblico: più equità tra le province

Lo scorso novembre il Consiglio regionale ha ap-provato la manovra di assestamento del bilan-cio 2011. Una manovra da 135 milioni che ha compensato con maggiori risorse il settore del trasporto pubblico locale, la sanità e il sociale, il piccolo commercio, il diritto allo studio e gli enti lirici. Per quanto riguarda il trasporto pubblico, i 13 milioni previsti in bilancio sono stati stanziati più equamente tra tutte le aziende provinciali, riequilibrando situazioni di grave emergenza, con differenze tra province molto meno evidenti. Storicamente la frazione del fondo ha sempre fa-vorito Venezia, dando luogo a una sproporzione che rischiava di far fallire le aziende di trasporto delle altre 6 province. Con l’ultimo riparto dei fon-di, invece, abbiamo stabilito nuovi e giusti criteri di assegnazione, consentendo alle aziende di trasporto di operare con minori sofferenze, con la garanzia che nel bilancio di previsione 2012 opereremo con criteri di divisione maggiormente bilanciati fin dall’inizio, per evitare che le aziende venete siano costrette a chiudere. A marzo scorso, infatti, con la prima suddivisione dei 255 milioni a disposizione, ben 115 milioni sono stati destinati a Venezia che assorbiva oltre il 45% del totale dei fondi. Al contrario, coi nuovi criteri post assesta-mento 2011, abbiamo fissato una più equa divi-sione dei fondi: Verona ad esempio è passata dai possibili 1.516.237 euro a 2.396.087 euro, con un totale annuale di 32.137.655 euro, risultando la provincia che guadagna di più coi nuovi criteri di riparto.

Bruno cappon

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Lessinia, terra da valorizzare

Le potenzialità promozionali della Lessinia sono infinite e non a caso ci siamo impegna-ti affinchè questo splendido territorio fosse al centro del progetto per lo sviluppo turistico della Pedemontana veneta. La Lessinia non ha nulla da invidiare alle valli trentine o alle colline umbro-toscane, pertanto è doveroso inserirla nei circuiti di valorizzazione regio-nali. Servono investitori tra gli operatori della ricettività ma serve soprattutto un cambio di mentalità che intravveda nell’industria dell’o-spitalità un’inversione di rotta per quest’area, legandola al paesaggio ma anche ai prodotti tipici. Attraverso il finanziamento di due mi-lioni di euro ottenuto da Roma per promuo-vere la Pedemontana, la Regione concentrerà l’attenzione anche sul veronese ma sarà con-temporaneamente compito del territorio far crescere e organizzare l’offerta. L’idea, che ri-vestirà una fortissima valenza sociale nel com-battere lo spopolamento dell’area, consentirà di intercettare un turismo alternativo, non stagionalizzato ma rurale e ‘slow’, non infla-zionato dai grandi percorsi ma nel contempo prossimo a luoghi di grande interesse come Verona o il Garda. Occorre però che il sistema economico del territorio ne diventi consapevo-le e si organizzi per proporsi in maniera unita-ria ed innovativa. I canali ci sono, ed anche i finanziamenti, dobbiamo solo guardare avanti e saper cogliere le opportunità per una reale valorizzazione della Lessinia.

L’importanza del diritto allo studio e della qualità dell’offerta didattica ci pone di fronte alla necessità di attuare una riforma in ambi-to universitario, unificando i tre Esu esistenti in una sola struttura con un unico CdA. E’ que-sto lo scopo primario della nostra proposta di legge, che punta al contenimento degli spre-chi, alla razionalizzazione dei costi e alla uni-tarietà della gestione del diritto allo studio, incrementando la qualità, abbattendo la bu-rocrazia e garantendo a tutti gli studenti del Veneto parità di trattamento tra i vari Atenei. E’ infatti fondamentale ampliare ed innovare il tradizionale concetto di diritto allo studio, includendo modalità nuove ed allargando la sfera dei destinatari. La Regione dovrà assu-mere un ruolo programmatore e attuare una migliore uniformità in un sistema integrato di servizi ed interventi, dando così sostegno allo sviluppo sociale ed economico. Per esempio, insieme alle borse di studio e agli alloggi per gli studenti che rientrano nelle fasce di reddito prestabilite, vanno individuate altre azioni che favoriscano l’accesso alla cultura, al trasporto pubblico locale, all’assistenza sa-nitaria, ad ogni altro servizio utile ad attuare il diritto allo studio universitario. Per questo è necessario muoversi in una visione regiona-le unitaria, intensificando il dialogo con tutti i soggetti coinvolti e ottimizzando le risorse disponibili.

La diagnosi e la cura del diabete diventano fi-nalmente un Sistema che da un lato permette-rà interventi sistemici, organizzati e coordinati a vantaggio dei 250.000 malati veneti di que-sta patologia diffusissima, dall’altro eviterà dispersione di risorse del Bilancio regionale. Questo grazie alla Legge approvata di recen-te dal Consiglio regionale su mia proposta, e che stanzia 11.500.000 euro in tre anni per la prevenzione, la diagnosi e la cura del diabe-te mellito, dall’età pediatrica all’età adulta. In questo modo andremo a regolamentare un settore medico che già vanta numerosi pro-getti d’eccellenza ma isolati, intercettando un target di oltre 400.000 malati veneti di questa patologia. Il Centro di riferimento regionale per la ma-

www.padaniaoffice.org

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LA PAROLA AI cOnsIgLIeRI 11marzo 2012

lattia in età pediatrica verrà istituito presso l’Usl 20 di Verona, con la volontà di dare par-ticolare rilevanza alle problematiche connesse alla gestione del diabete infantile. Interventi specifici, poi, riguardano l’individuazione dei soggetti a rischio per la diagnosi precoce del-la malattia, e le donne in stato di gravidanza affette da diabete mellito. Il Sistema istituito dalla legge prevede anche la formazione e l’aggiornamento professionale di medici ed operatori, e la valorizzazione delle Associazio-ni di pazienti e famiglie. Il provvedimento veneto sarà introdotto an-che nel nuovo Piano Sociosanitario in fase di approvazione, contemplando di fatto una Rete per il Diabete a vantaggio delle centinaia di migliaia di casi veneti di diabete mellito.

“Quando il gioco si fa duro, i duri scendono in campo…” ed è il caso di dirlo, perché se ci sono stati anni difficili sono quelli che stiamo vivendo: io ho avuto l’occasione di avere al mio fianco dei tipi tosti, da Luca Zaia a Fede-rico Caner e all’intero Gruppo consiliare e ai loro più stretti collaboratori, Fabio Gazzabin e Tiziano Bembo in testa. Questa premessa è necessaria perché senza di loro, senza il loro aiuto e fiducia non sarei mai riuscito a condurre in porto un Bilancio difficile e una riforma importante per la gestione co-mune di servizi e uffici nei Centri minori.In estrema sintesi dico che i risultati più im-portanti sono stati l’aver garantito il finanzia-mento per la sanità, l’assistenza sociale, il tra-sporto pubblico e la formazione, e nonostante durissimi tagli alla finanza regionale l’aver stanziato circa 35 milioni per sostenere il cre-dito per le nostre imprese. Ma non solo: c’è stato un impegno gravoso, che ha dato un frutto insperato, l’essere riusciti ad ottenere da Bruxelles circa 20 milioni per i danni dell’alluvione del 2010. Nella Conferenza Stato-Regioni a Roma mi sono scontrato con le tremende resistenze della burocrazia romana e delle forze politiche tradizionali contro ogni tentativo di moder-nizzazione del paese, unica strada che vedo praticabile se vogliamo garantire al Veneto e a tutte le Regioni standard di benessere e svi-luppo. Non ci attendono giorni facili, anzi. Ma è pro-prio quando il gioco si fa duro che i duri scen-dono in campo…

Il 2011 è stato l’anno del boom per il nostro turismo, con oltre 63 milioni di presenze (+3%) ed un aumento degli stranieri che rappresen-tano il 62–63% del totale. Segno che abbiamo lavorato bene come Sistema turistico, e che l’offerta veneta mantiene tutto il suo appeal. Si sta qualificando la proposta culturale delle città d’arte (dove la crescita delle presenze è a due cifre), mentre si confermano spiagge e Garda.Nel 2011 ha finalmente preso il via la società Veneto Promozione, sono stati approvati i pro-grammi di eccellenza regionali e interregionali (tra i quali il nuovo segmento della Pedemon-tana Veneta e il progetto Dolomiti Unesco), è stata avviata la valorizzazione delle Ville Vene-te, è stato costituito il “tavolo delle sinergie” per il turismo e il Veneto è divenuto regione pilota in Europa per l’ospitalità accessibile. Ab-biamo anche dato vita a nuovi strumenti finan-ziari per sostenere gli investimenti.Il Veneto, primo in Italia, sta procedendo con il disegno normativo in materia di concessioni demaniali marittime, ed ha approvato il pro-getto di legge “Sviluppo e sostenibilità del turi-smo veneto”. Con il ddl “Sostegno allo sviluppo sostenibile e innovativo della montagna veneta” abbiamo fornito un quadro di interventi mirati tra agricoltura, turismo, salvaguardia del territorio, servizi sociali, mentre stiamo procedendo con la riforma dell’ordinamento delle Comunità Monta-ne, enti che hanno svolto e svolgono un ruolo di presidio economico-sociale fondamentale.

VicenzaroBerto ciaMBettiAssessore al Bilancio ed Enti locali

www.robertociambetti.info

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Bilancio veneto,un lavoro da “duri”…

Marino finozziAssessore al Turismo e alla Montagna

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L’anno del boom: in Veneto oltre 63 milioni di turisti!

Un territorio da tutelare, proteggere e in molti casi bonificare riportandolo allo stato originario. Quella vicentina, su cui per decenni si è operato senza il necessario rispetto per la sua fragilità, è una provincia che oggi si trova a fare i conti con una industrializzazione eccessiva e nel passato ingovernata. Penso ad esempio al caso della Tricom di Tezze, che ad anni dalla chiusura sta contaminando le falde con metalli pesanti. Per il ripristino della barriera idraulica, su mio interessamento la Regione ha appena stanziato 800.000 euro, ma servono presto interventi strutturali e decisivi per mettere in sicurezza il sito.Mi sto interessando anche al caso della discarica di Monte di Malo e San Vito di Leguzzano: una mia mozione in Consiglio regionale chiede a tutti i consiglieri di esprimere contrarietà al progetto, appoggiando i cittadini preoccupati per la pericolosità dei rifiuti sversati nel sito, per i danni del passaggio dei camion e per la sicurezza del sistema di ricarica della falda dell’Alto Vicentino, utilizzata dai comuni del Consorzio Bacchiglione.Infine, di fronte a chi per mesi ha invitato ad accelerare sul progetto Valsugana, facendo anche degli incontri pubblici in merito, io credo che un’opera da realizzare in un ecosistema fragile e in una valle già a rischio spopolamento, vada concertata con il territorio, coi sindaci, coi cittadini. Altrimenti, gli attuali problemi di stagnazione delle polveri inquinanti, del traffico, dell’abbandono della vallata, saranno ingigantiti divenendo cronici.

nicola fincoPresidente Commissione Ambiente

www.nicolafinco.com

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Tezze, Malo, Valsugana: prima la tutela del territorio!

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Maurizio MistriLa crisi dell’integrazione europea e la Turchia La Gru, 2010

Si tratta di un libro agile, al tempo stesso polemico e scientificamente rigoroso. In esso l’autore prende lo spunto dall’ipotesi di ingresso della Turchia nell’Unione europea per costruire un discorso più am-pio sui continui allargamenti della stessa Ue, criticandoli. Ad avviso dell’autore tali allargamenti gene-rano contraddizioni istituzionali tra l’obiettivo dell’integrazione poli-tica dell’Europa e la logica di un suo stesso allargamento. L’autore lancia un grido d’allarme perché il progetto di integrazione europea si è gradualmente trasformato da integrazione politica ad integra-zione economica. L’autore mostra come oggi l’integrazione politica dell’attuale, bulimica, Unione eu-ropea sia diventata praticamente impossibile e mostra anche come senza integrazione politica l’Ue sia condannata ad una paralisi che non può che generare una disaffezione di massa nonché una sua prossima crisi strutturale.

LA LEGA NORD IN VENETO

giunTa regionaLePalazzo Balbi – Dorsoduro 3901 (Venezia)Tel. 041-2792111 – www.regione.veneto.it

Luca Zaia PresidenteRoberto Ciambetti Ass. Bilancio, Enti locali

Luca Coletto Ass. SanitàMaurizio Conte Ass. Ambiente

Marino Finozzi Ass. Turismo, MontagnaFranco Manzato Ass. Agricoltura

Daniele Stival Ass. Protezione civile, Identità, Flussi migratori, Caccia

consigLio regionaLePalazzo Ferro Fini - San Marco 2321/b (Venezia)

Tel. 041-2701428 – www.leganord.veneto.itFacebook: www.facebook.com/leganordvenetoFlickr: www.flickr.com/photos/leganordvenetoYoutube: www.youtube.com/leganordvenetoTwitter: www.twitter.com/LegaNordVeneto

Federico Caner capogruppoPaolo Tosato vicecapogruppo

Matteo Toscani vicepresidente del ConsiglioLuca BaggioAndrea BassiSantino BozzaBruno CapponVittorino Cenci

Cristiano CorazzariNicola Ignazio FincoGiovanni FurlanettoArianna Lazzarini

Gianpiero PossamaiSandro Sandri

iL TerriTorio

> segreTeria nazionaLeLiga Veneta Lega Nord Padania

Tel: 049 9668621 - Fax: 049 9668619 e-mail: [email protected]

> segreteria provinciale di BeLLunoVia Masi Simonetti, 15 - 32100 Belluno

Tel: 0437 27077 -Fax: 0437 958975 e-mail: [email protected]

> segreteria provinciale di MesTre VeneziaVia Aleardi, 47/1 - 30175 Venezia Mestre

Tel: 041 5040212 - Fax: 041 5040232 e-mail: [email protected]

> segreteria provinciale di padoVaVia Montà 49 35138 Padova

Tel: 049 8900727 - Fax: 0498901138 e-mail: [email protected]

> segreteria provinciale di roVigoPiazza V. Emanuele 48 - 45100 Rovigo

Tel: 0425 29249 - Fax: 0425 29105 e-mail: [email protected]

> segreteria provinciale di TreVisoVia Fontane 95/b - 31020 Villorba (Tv) Tel: 0422 300221 - Fax: 0422 301435

e-mail: [email protected]

> segreteria provinciale di VeronaStrada dell’Alpo 7 - 37136 Verona

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cuLTura12marzo 2012

Letture

Ivone CacciavillaniL’altra Venezia Panda Edizioni, 2011

Le Storie della Serenissima Re-pubblica di Venezia sono costruite attorno ai nomi dei grandi Dogi, grandi ammiragli, grandi naviga-tori. Tuttavia c’è un’altra Venezia, fatta dalla gente che abitava nelle calli o nei rioni anonimi e non nei palazzi: che lavorava negli uffici sia pubblici che privati, nelle im-prese e nelle botteghe artigiane; fino a toccare il triste mondo degli schiavi, degli ingaggi nelle galere, della prostituzione. La storia della gente che viveva ai margini, senza reddito e senza casa: anche quella gente ha la sua storia. Un libro “controcorrente”, che si ispira ad Antonio Pertile, fondatore a Padova della Scuola di Storia del Diritto Italiano.

Paolo Malagutisillabario veneto. Viaggio sentimentale tra le parole veneteSanti Quaranta, 2011

Il giovane scrittore padovano ha il dono spontaneo e felice della narrazione, che è insieme affabile e suggestiva. In questo sillabario si distende incisiva e coinvolgente l’oralità veneta che viene da secoli di profonda e accattivante tessi-tura, da scrigni di affabulazione intensi e misteriosi, portando sulla scena uno stuolo di voci briose ed ammiccanti che vengono dalla sag-gezza popolare delle Venezie, dal filò, dai teatrini dell’aia e del cortile di casa. Le voci venete di Malaguti, qui raccolte con estro, bravura e agilità, diventano racconto godibile, parlata domestica esuberante e collettiva, l’amarcord penetrante e poetico di una civiltà orale che non c’è più. Si tratta, insomma, di un singolarissimo diario veneto, in cui trovano posto il ritratto di una Padova familiare e amabile e il riquadro ammirato per una Treviso vivissima, colma di acque e di risorgive, con una lingua di una bellezza spesso sfolgorante e savia. Il lettore ne resterà ammaliato.

Giuseppe BortolussiTassiati e mazziatiSperling & Kupfer, 2011

Tasse, tasse e ancora tasse. Tutti di-cono che sono troppe. Ma quasi tutti ignorano che, oltre a quelle visibili, si pagano una quantità incredibile di imposte nascoste: dai fondi pen-sione, al project financing (con cui “finanziamo” due volte le opere pubbliche), dalle “tasse sulle tasse”, come l’Iva sulle accise della benzina, a quelle che cambiano nome (ma non sostanza). Un libro che intende smontare tutti i falsi miti sulla fisca-lità in Italia e spiegare le ricadute concrete sulle «tasche» di cittadini e imprese. E affronta in questa chiave i temi più caldi: l’evasione, la reale pressione tributaria, il federalismo fiscale.

Andrea Molesininon tutti i bastardi sono di ViennaSellerio, 2011

Autunno 1917, Caporetto. Gli au-striaci arrivano al Piave. Villa Spa-da, a pochi chilometri dal fiume, viene requisita e diventa un co-mando nemico. La famiglia Spada si scopre, d’improvviso, prigioniera in casa propria. La storia è raccon-tata in prima persona da Paolo, un diciassettenne che nell’ultimo anno della Grande Guerra conosce per la prima volta l’amore, la gelosia, la vendetta, e capisce che vincitori e vinti sono lo stesso impasto di eros e di polvere, avviliti dalla stes-sa tragedia che travolge nazioni e famiglie, e mette a soqquadro ogni ordine conosciuto. «A generali cretini seguiranno caporali cretini», profetizza il nonno. Così il ragazzo si fa uomo, mentre l’Italia sconfitta prepara la riscossa.

Arrigo Petaccoo roma o morte. 1861-1870: la tormentata conquista dell’unità d’italia Mondadori, 2011

“È notorio” scriveva Massimo d’Azeglio pochi giorni dopo la pro-clamazione dell’unità d’Italia “che, briganti o non briganti, i napoletani non ne vogliono sapere di noi e che ci vogliono sessanta battaglioni, e pare che non bastino, per tenerci quel regno. Forse c’è stato qualche errore...”. Era il 1861. L’Italia non era ancora fatta, anche se era già stata proclamata regno. Sfumato il progetto federalista di Cavour, il so-gno unitario di Garibaldi e di Mazzini tardava a realizzarsi. Invece di attua-re l’ampio decentramento regionale da lui auspicato, si preferì “piemon-tesizzare” il paese, trasferendo pari pari lo Statuto albertino del vecchio Regno di Sardegna nelle regioni annesse. Le insorgenze nell’Italia meridionale furono scambiate per brigantaggio da liquidare con la for-za, ignorando le motivazioni sociali che le alimentavano. Ne derivò una sorta di guerra civile che insanguinò per anni il paese.