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Incendio di Caivano Incendio di Caivano L’Agenzia non ha mai affermato che a Pascarola non fosse successo niente. I dati restano i dati e nessuno deve strumentalizzarli per creare confusione tra la gente Parla il Commissario dell’Arpac Parla il Commissario dell’Arpac L’Unione europea premia EcoRemed Mosca a pag.5 Mais OGM promosso a pieni voti Buonfanti a pag.9 Conoscere per scegliere bene Tafuro a pag.19

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Incendio di CaivanoIncendio di Caivano

L’Agenzia non ha mai affermato che a Pascarola non fosse successo niente.

I dati restano i dati e nessuno deve strumentalizzarli per creare confusione tra la gente

Parla il Commissario dell’ArpacParla il Commissario dell’Arpac

L’Unione europea premia EcoRemed

Mosca a pag.5

Mais OGM promosso a pieni voti

Buonfanti a pag.9

Conoscere per scegliere bene

Tafuro a pag.19

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La parola al Commissario Straordinario Arpac“I dati restano i dati e nessuno deve strumentalizzarli per creare confusione tra la gente”

Salvatore Lanza

Ancora un duro colpo per il no-stro territorio e per la cosid-detta “Terra dei fuochi”. Unaltro grave incendio si è svi-luppato il 25 luglio scorso alleore 13, presso uno dei piùgrandi impianti di raccolta ri-fiuti del Meridione d’Italia (laDi Gennaro S.p.a.) a Caivano,località Pascarola. Una vasta e importante areadestinata allo stoccaggio deimateriali plastici e dei cartoni.Una colonna di fumo (conte-nente sicuramente ossidi diazoto, idrocarburi e concentra-zioni di particolato) si è innal-zata sulle nostre cittadine e,come dicono gli esperti, graziead una seria di correnti cosid-dette “ascensionali” è salita aduna elevatissima altitudine di-sperdendosi nell’aria.Della vicenda abbiamo parlatocon il Commissario Straordi-nario Arpac, avv. Luigi Ste-fano Sorvino, il quale, hasubito evidenziato e chiaritoun aspetto: “Non abbiamo maiaffermato che in quell’areanon fosse successo niente,come qualcuno ha erronea-mente riportato: l’inquina-mento atmosferico si èverificato, ma nella sostanza idati critici non hanno invaso ilterritorio sottostante perché la“nube tossica” si è diluitanell’aria immediatamente so-vrastante la zona interessatadall’incendio. Resta il datodell’impatto ambientale del-l’incendio stesso. E non c’èstata nessuna contraddizionecon le Asl competenti: lorohanno fatto il loro lavoro ed il

loro dovere, applicando il co-siddetto principio della pre-cauzione, suggerendo aicittadini di restare nelle loroabitazioni; noi, invece, in baseai parametri registrati, ab-biamo comunicato che i nostrilaboratori non hanno regi-strato sforamenti importantidelle sostanze inquinanti”.Tutto questo è stato confer-mato da grandi esperti comeMaurizio Bifulco e Fabio Mu-rena sulle pagine de Il Mat-tino: “Il fumo, a causa di unabassa velocità del vento alsuolo e per la spinta ascensio-nale, è salito molto in alto im-pattando poco sul territoriocircostante. Spinto da venti inquota si è diretto prima versoSud e poi verso Est”.“Resta un dato”, continua Sor-vino: “Appena un’ora dopol’evento (erano le ore 14) già imezzi Arpac erano sul posto ementre i Vigili del Fuoco do-mavano le fiamme i TecniciArpac dei Dipartimenti pro-vinciali di Napoli e Casertamettevano in piedi la rete dimonitoraggio coordinata dal

Direttore Tecnico, la dottoressaMarinella Vito e dai Direttoriprovinciali, in stretta collabo-razione con il Commissariostraordinario del Comune diCaivano.Abbiamo chiesto all'avv. Sor-vino chiarimenti anche suiprimi dati raccolti ed elaboratiattraverso le centraline chehanno tranquillizzato la popo-lazione ma nello stesso tempohanno fatto sorgere tantidubbi.Com’è la situazione, qualisono i dati ufficiali?"Quando succedono questi epi-sodi gravi la popolazione sispaventa e quindi sente la ne-cessità del conforto degli entipreposti affinché i dati cheemergono siano elaborati inmaniera scientifica e scrupo-losa e che si scongiurino dannialla salute pubblica. Questa èla nostra “mission” e lo ab-biamo fatto nel miglior modopossibile”.“Adesso sono disponibili iprimi risultati del monitorag-gio delle diossine nell’aria, nelterritorio interessato dall’in-

cendio verificatosi a Pascaroladi Caivano. Fin dalle primeore della crisi, come è stato giàdetto, l’Arpac ha posizionatodue campionatori di monito-raggio delle diossine, uno nellacittadina a circa cinquecentometri dal luogo dell’evento,l’altro a Marcianise (Caserta)presso il Centro commercialeCampania”.Questi i risultati del monito-raggio dell’aria e i valori di ri-ferimento relativi alle diossinee furani espressi comepg/Nm3 I-TEQ:a) concentrazioni di tossicitàequivalente dell’ordine di 0.1pg/Nm3 I-TEQ, mediamenteriscontrabili in ambiente ur-bano (sebbene soggette agrande variabilità), come indi-viduate dall’OMS Air QualityGuidelines - Second Edition2000;b) valore per diossine e furani,individuato nelle linee guidadella Germania (LAI-Laende-rausschuss fuer Immissios-schutz - Comitato degli Statiper la protezione ambientale)pari a 0.15 pg/Nm3 I-TEQ.Per il campione di aria prele-vato a Pascarola dalle ore18.11 del 25 luglio alle ore16.45 del 26 luglio, periodo incui l’incendio in oggetto eraancora in atto e le fasi di spe-gnimento ancora in corso, ilrapporto di prova acquisito re-stituisce un valore corrispon-dente a 0.3539 pg/Nm3I-TEQ; tale concentrazione ri-sulta superiore ad entrambi ivalori di riferimento sopra ci-tati. Per il campione di ariaprelevato a Marcianise all’in-circa nello stesso intervallo

temporale, il rapporto di provaacquisito restituisce un valorecorrispondente a 0,0369 pg/Nm3 I-TEQ ; tale concentrazionerisulta nettamente inferiore adentrambi i valori sopra citati.Le attività di monitoraggiodelle diossine sono ancora incorso e i dati sopra riportatisono rappresentativi dellaprima fase dell’incendio; segui-ranno gli esiti dei monitoraggitesi a comprendere l’evoluzionecomplessiva dell’andamentodelle concentrazioni degli in-quinanti riscontrati nei giornisuccessivi.Per chi volesse approfondire idati sono disponibili sul sitoufficiale dell’agenzia ai se-guenti indirizzi: www.arpa-campania.it/web/guest/55 ewww.arpacampania.it/web/guest/1099, sono confermati,per tutti gli altri parametri,andamenti giornalieri tipici diquesto periodo dell’anno, senzasuperamenti dei limiti dilegge.Si ritiene soddisfatto deimezzi a disposizione e dellavoro svolto dell’ Agenzia?"L’Arpac si è prodigata nellagestione di questa grave criti-cità attraverso le sue professio-nalità e le sue strumentazioni,che sono state in entrambi icasi all’altezza della situazione,informando con costanza attra-verso i nostri servizi Comunica-zione e Pubbliche Relazioni lapopolazione.Se poi si riferisce alle strumen-tazioni in modo specifico, le ri-spondo che tutto è perfettibile eche quindi un potenziamento èsempre utile per un Ente im-portante come il nostro".

“Non abbiamo mai affermato che a Pascarola di Caivano non fosse successo niente”

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G. Annunziata, F. De Falco,P. Iorio, E. Luce, A. Loreto, G.Ragone, E. Rivera, S. Vi-glietti

Il Sistema nazionale per la pro-tezione dell’ambiente (Snpa),anche per l’anno 2018, ha svoltoil lavoro di monitoraggio sullacrescita della copertura artifi-ciale del suolo fornendo un qua-dro aggiornato dei processi ditrasformazione del territorioItaliano. I risultati di questo lavoro sonoraccolti nel Rapporto sul con-sumo di suolo edito dal Snpa,rapporto consultabile sul sitodell’Istituto superiore per la pro-tezione e la ricerca ambientale epresentato lo scorso 17 luglio aRoma, nella sede della Cameradei deputati, alla presenza delministro dell’Ambiente SergioCosta. Con l’espressione “con-sumo di suolo” si definisce unavariazione da una coperturanon artificiale (suolo non consu-mato) ad una copertura artifi-ciale del suolo (suoloconsumato). Quindi la rappresentazione delconsumo di suolo è data dal cre-scente insieme delle aree co-perte artificialmente da edifici,fabbricati, infrastrutture, areeestrattive, discariche, cantieri,cortili, piazzali e altre aree pa-vimentate in terra battuta, pan-nelli fotovoltaici e tutte le altrearee impermeabilizzate, non ne-cessariamente urbane.L’Unione Europea chiede ancheall’Italia di raggiungere, entro il2050,l’azzeramento del con-sumo di suolo netto; obiettivoambizioso ma necessario perchél’impermeabilizzazione rappre-senta la principale causa di de-grado del suolo in Europa,comporta un incremento del ri-schio di inondazioni, contribui-sce ai cambiamenti climatici,minaccia la biodiversità, pro-voca la perdita di terreni agri-coli fertili e aree naturali eseminaturali, contribuisce, in-sieme alla diffusione urbana,alla progressiva e sistematicadistruzione del paesaggio, so-prattutto rurale (CommissioneEuropea, 2012). Il dato più rile-vante che emerge dal quadro co-noscitivo realizzato dalla retedei referenti per il monitoraggiodel territorio e del consumo disuolo del Snpa (formato da

Ispra e dalle Agenzie per la pro-tezione dell’ambiente delle Re-gioni e delle Province autonome)è che il consumo di suolo, anchein presenza della crisi econo-mica, nel 2017 continua a cre-scere. Le nuove copertureartificiali hanno riguardato altri54 Kmq di territorio, ovvero, inmedia circa 15 ettari al giornocon una velocità di trasforma-zione di poco meno di 2 metriquadri di consumo di suolo al se-condo.I dati della nuova carto-grafia Snpa mostrano come, alivello nazionale, la coperturaartificiale del suolo sia passatada 2,7% per gli anni ’50 al 7,65%(7,75% al netto della superficiedei corpi idrici permanenti) del2017 e la Campania è tra le re-

gioni con più suolo consumato.Gli studi effettuati dal SNPAconfermano la mancanza di di-saccoppiamento tra la crescitaeconomica e la trasformazionedel suolo naturale. Nel 2017 laCampania è la terza regione perconsumo di suolo dopo Lombar-dia e Veneto con un consumo disuolo al 10,36% e in termini as-soluti di 140.924 ettari, con unapercentuale di incremento 2016-2017 pari allo 0,20% e in ter-mini assoluti di 279 ettari. Alivello provinciale si riscontrache la provincia di Napoli è laseconda per consumo di suolodopo la provincia di Monza edella Brianza. A livello comu-nale si rileva che, in Italia, di-versi comuni superano il 50% e

talvolta il 60% di territorio con-sumato. Il Comune di Napoli ètra i comuni con maggiori valoridi superficie consumata (7.426,+6.6%) e il comune di Casava-tore (NA) si conferma al primoposto della graduatoria con unapercentuale di 90,23% di suoloartificiale nel 2017 e un incre-mento 2016-2017 di 0.11 ettari.I primi 55 comuni con la mag-gior parte di suolo consumato sitrovano in Lombardia e in Cam-pania, per la maggior parte inprovincia di Napoli, con percen-tuali di suolo consumato supe-riori al 55% della superficie delcomune. Dagli studi si riscontrainoltre che se in passato la dina-mica demografica era stretta-mente correlata al consumo di

suolo negli ultimi decenni, alcontrario, il legame tra demo-grafia e processi di urbanizza-zione non è più univoco e le cittàsono cresciute anche in pre-senza di stabilizzazione, in al-cuni casi di decrescita, dellapopolazione residente. Il consumo di suolo interessaanche territori particolarmentesensibili. Tra i Parchi nazionaliil Parco nazionale del Vesuvio èquello con maggior percentualedi suolo consumato e il Parconazionale del Cilento e Vallo diDiano il quinto e considerando iregimi vincolistici ex D.Lgs42/04 la Campania è la regionecon maggiore percentuale di ter-ritorio vincolato consumato conl’11%.

Rapporto sul consumo di suolo: i dati campaniArpac ha contribuito alla pubblicazione Snpa presentata di recente alla Camera

Casavatore (Napoli) è il comune italiano con la maggiore percentuale di territorio “artificiale”

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Arpac per le pari opportunità e la valorizzazione del benessere lavorativo

Il neonato Comitato Unico di Garanzia dell’Agenzia tra passato, presente e futuro

Giulia Martelli

Ha iniziato il suo viaggio conun bagaglio positivo di idee,proposte e progetti da realiz-zare il Comitato Unico di Ga-ranzia per le pari opportunità,la valorizzazione del benesseredi chi lavora e contro le discri-minazioni (CUG) dell’ AgenziaRegionale per la Protezionedell’Ambiente in Campania. Si tratta di un organismo diorigine comunitaria previstodall’articolo 21 della L.183/2010 (C.d. “Collegato lavoro”)che, nel ricomprendere “exlege” le funzioni dei Comitatiparitetici per le pari opportu-nità (CPO) e dei Comitati pa-ritetici per il contrasto alfenomeno del mobbing, pro-muove all’interno delle pubbli-che amministrazioni i principidi parità e pari opportunitàrafforzando la tutela delle la-voratrici e dei lavoratori e ga-rantendo l'assenza di qualun-que forma di violenza morale,psicologica o psichica e di di-scriminazione (diretta e indi-retta), relativa al genere,all'età, all'orientamento ses-suale, alla razza, all'origine et-nica, alla disabilità, allareligione ed alla lingua. Il la-voro svolto sinora in Agenziada tutte le componenti delCPO che nel tempo si sono suc-cedute costituisce sicuramenteuna solida base per il nuovoComitato, consentendo di acce-lerare il processo di cambia-mento resosi necessario inseguito all’evoluzione norma-tiva degli ultimi anni, che haaffiancato all’originaria atten-

zione rivolta ai temi della con-ciliazione, delle pari opportu-nità e della differenza digenere, quella incentrata suitemi del benessere organizza-tivo e del contrasto ad ogniforma di discriminazione, delleforme di lavoro flessibile edell’innovazione tecnologica. IlCUG dell’ Arpac ha composi-zione paritetica ed è formatoda una Presidente, da quattrocomponenti designati da cia-scuna delle organizzazioni sin-dacali rappresentative, da unpari numero di rappresentantidell'amministrazione nonchéda altrettanti componenti sup-plenti ed ha durata quadrien-nale. Insediatosi lo scorso 23Aprile, nell’ambito delle inizia-tive promosse dalla presentegestione commissariale perdare attuazione agli obiettividi cultura di genere, parità, va-lorizzazione delle differenze epromozione del benessere or-

ganizzativo, il Comitato ha giàmesso nero su bianco - neitempi previsti - il proprio re-golamento interno (cfr. delibe-razione n.232/2018), haadottato il Piano delle AzioniPositive (PAP) per il triennio2018-2020 (cfr. deliberazionen. 257/2018), ha stipulato - as-sieme agli altri CUG della Sa-nità campana - il Protocollod’intesa con l’Ufficio della Con-sigliera di Parità Regionale edha partecipato a diversi incon-tri formativi sulla medicina digenere, sul contrasto alle di-scriminazioni nei luoghi di la-voro, sulla promozione dellepari opportunità, della salute,della sicurezza e del benessereorganizzativo nel lavoro. Nel-l’ambito delle complesse e arti-colate attività ad esso affidate,e per una maggiore operati-vità, funzionalità ed efficienzasono stati individuati i se-guenti cinque Gruppi di La-

voro con funzioni istruttorie edi approfondimento sulle te-matiche di interesse:1. Sito web, Comunicazione eInformazione2. Risorse umane, Formazionee Pari Opportunità3. Salute, Sicurezza sul lavoroe Stress correlato4. Benessere organizzativo,Conciliazione vita/lavoro eMobbing5. Funzioni del CUG, Attivitàe Risorse.Il CUG dell’ Arpac esercitacompiti propositivi, consultivie di verifica, tra questi la pre-disposizione del PAP ed il suc-cessivo riscontro della suaattuazione. Quest’ultimo, rap-presenta un documento pro-grammatico atto ad introdurreazioni positive all’interno delcontesto organizzativo e di la-voro che esplica chiaramentegli obiettivi, i tempi, i risultatiattesi e le risorse disponibili

per realizzare progetti mirati ariequilibrare le situazioni di di-sequità di condizioni fra tutti idipendenti che lavorano all’in-terno dell’ Ente. Il Piano delleAzioni Positive 2018–2020 dell’Arpac si articola in quattroobiettivi:1. Conoscenza e monitoraggiodelle risorse umane all'internodell'organizzazione anche inottica di genere2. Benessere organizzativo ewelfare3. Cultura di genere, della pa-rità, delle pari opportunità,della valorizzazione delle diffe-renze4. Prevenzione e contrasto diqualsiasi forma di discrimina-zione e di violenza morale opsichica.A questi corrispondono unaserie di Azioni Positive decli-nate in base agli attori ed allatempistica di attuazione sti-mata, tra le azioni più pros-sime: la creazione di unasezione sul sito web istituzio-nale dell’Agenzia dedicata alCUG dove saranno pubblicatii documenti approvati ed i ma-teriali informativi sulla sua at-tività e la partecipazioneall’adozione del “Codice di Con-dotta” e dell’accordo sull’orariodi lavoro (come da Piano Per-formance 2018-2020 Delibera-zione n.137/2018). Non mancherà, nel triennio,un’attenzione particolare allapromozione di iniziative for-mative rivolte sia ai dirigentiche al comparto sui temi delbenessere organizzativo, dellosmart working, della gestionee mediazione dei conflitti edegli istituti contrattuali pre-visti; allo studio di fattibilitàper la creazione di uno “spor-tello d’ascolto”, per la promo-zione di misure di welfareintegrativo e di nuovi istituti(come le “ferie solidali”) e perl’adozione del bilancio di ge-nere. Obiettivi sicuramenteambiziosi ma realizzabili, am-piamente condivisi dall’at-tuale gestione commissarialeche nei limiti posti dalla vi-gente normativa e nel rispettodelle disponibilità di bilancio,assicurerà le risorse economi-che, strumentali ed umane ne-cessarie allo svolgimento delleattività previste.

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Luigi Mosca

La Commissione europea l’hascelto tra i migliori progetti fi-nanziati con fondi Life nelbiennio 2016-2017. Il proto-collo EcoRemed, coordinatodalla Federico II con la parte-cipazione dell’Arpa Campania,è stato selezionato a maggio,su quattrocento progetti in to-tale, tra i nove “best of thebest”, che rappresentano l’ec-cellenza scientifica tra le ini-ziative comunitarie in tema diambiente. Questo esperimentocondotto su alcuni siti dellaTerra dei fuochi, che coinvolgeanche l’assessorato all’Agricol-tura della Regione Campania,utilizza tecniche di bio- e fito-risanamento: in altre parole,impiega microrganismi epiante per ridurre gli inqui-nanti presenti nel terreno.A distanza di più di un annodalla conferenza stampa dichiusura del progetto, l’ateneofedericiano ha organizzato loscorso 17 luglio un incontronel centro congressi di via Par-tenope, a Napoli, per tracciarele nuove prospettive di svi-luppo di EcoRemed. Tra i pre-senti, il sottosegretarioall’Ambiente, Salvatore Mi-cillo, il rettore della FedericoII, Gaetano Manfredi, il com-missario straordinario del-l’Arpa Campania, StefanoSorvino, il commissario regio-nale per le bonifiche Mario DeBiase, inoltre Nunzio Romano,che dirige il Ciram, il centro diricerca della Federico II che hapromosso il progetto e il col-

lega Matteo Lorito, direttoredel dipartimento di Agraria.«Ecoremed», ha dichiarato Mi-cillo, «mette insieme alcunecaratteristiche che riteniamovincenti per il risanamento delterritorio. In particolare, haconsentito di studiare le condi-zioni dei terreni e di verificarel’efficacia di alcune tecniche disoil washing». Superando lanarrazione della Campaniacome terra malata, si puntaoggi a proporla come sede disperimentazioni che fannoscuola. «Non dovremmo piùparlare di Terra dei fuochi»,ha sottolineato l’esponente delGoverno, «ma di Terre dei fuo-chi, al plurale. Alcune di que-

ste sono in altre regioni. Perònon torniamo al passato,quando in Campania si igno-ravano i problemi. Ci sono tut-tora, qui, grandi questioniirrisolte, a cominciare dalla ri-mozione delle ecoballe. Nell’ul-timo rapporto Ecomafia diLegambiente, poi, questa re-gione è ancora maglia nera». Per Manfredi, «EcoRemed èun progetto di grande valenzasociale, oltre che scientifica.La Campania può trasfor-marsi, da regione delle emer-genze ambientali e laboratoriodi innovazione». De Biase hasottolineato la differenza traterreni agricoli contaminati ediscariche. «Per le seconde,spesso», ha detto il commissa-rio alle bonifiche, «è impossi-bile ripristinare le condizionioriginarie dei luoghi, per viadei costi esorbitanti. Si pro-cede piuttosto alla messa in si-curezza. Per quanto riguardainvece i terreni agricoli – hapuntualizzato De Biase –sgonfiata la bolla mediaticadella Terra dei fuochi, sap-piamo che quelli contaminatiin Campania sono moltopochi».Sorvino ha sottolineato comele emergenze rendano la re-gione un luogo di sperimenta-zione. «È successo dapprima

in tema di dissesto, dopo latragedia di Sarno – ha osser-vato il commissario Arpac – esta accadendo ora con la Terradei fuochi. Si tratta dell’unicocaso, finora, in cui una leggedello Stato attribuisce compitia una specifica Arpa. Un’Arpa,quella campana, che tuttaviaè storicamente sottodimensio-nata rispetto al peso demogra-fico e alla complessità dellaregione di riferimento».A Salvatore Di Rosa, direttoredell’Unità operativa com-plessa Siti contaminati e boni-fiche, struttura Arpac con sedea Pozzuoli, è spettato il com-pito di illustrare nei dettagli ilcontributo dell’Agenzia al pro-

getto EcoRemed. L’agenziaambientale si è occupata so-prattutto dei prelievi di ter-reno e delle analisi per laricerca di inquinanti comeidrocarburi policiclici aroma-tici e metalli potenzialmentetossici. Quasi cinquecento icampioni analizzati, prove-nienti dai cinque siti coinvoltinel progetto. Altri interventisono stati affidati a MassimoFagnano, coordinatore di Eco-Remed e ad Antonio Di Gen-naro (Risorsa srl). Hamoderato il dibattito il giorna-lista Ottavio Ragone, presentiin sala, tra gli altri, le sena-trici Paola Nugnes e VirginiaLa Mura.

L’Unione europea premia EcoRemed, progetto per la Terra dei fuochi

La sperimentazione, a cui ha partecipato Arpac, scelta tra i nove migliori progetti Life del biennio 2016-2017

Il protocolloè stato oggetto di un recente convegno

organizzato dalla Federico II,

con la partecipazione

del sottosegretarioall’Ambiente

Salvatore Micillo

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Lucio De MaioEmma LionettiLuigi Mosca

A luglio le sei imbarcazioni Arpac hannocontinuato a perlustrare l'intero litoralecampano, intensificando i prelievi neitratti di mare con esiti analitici difformidai valori limite microbiologici dettatidalla normativa. Nel corso del mese sisono registrati 16 sforamenti, che hannoriguardato 12 acque di balneazione, undato molto più rassicurante rispetto aimesi precedenti. A giugno, ad esempio, iprelievi sfavorevoli sono stati trenta.Gli sforamenti di luglio hanno interes-sato 4 acque di balneazione dichiarate diqualità scarsa dalla Delibera di Giuntaregionale 779 del 12 dicembre 2017 equindi già vietate ai bagnanti. Si trattadi “Villaggio Agricolo” nel comune di Ca-stel Volturno (Caserta), “Villa Comu-nale” a Castellammare di Stabia(Napoli), “Pietrarsa” e “San Giovanni aTeduccio” a Napoli.Gli altri sforamenti del mese riguardanootto acque classificate invece come bal-neabili ad inizio stagione balneare. Va-lori microbiologici eccedenti il limite dilegge si sono registrati in alcuni tratti

critici della Penisola sorrentina, cioè“Purgatorio” a Meta e nel tratto etichet-tato come “Vico Equense”, nell’omonimocomune. Gli sforamenti, però, non sisono registrati nei punti di prelievo rou-tinari, quelli dove c'è la massima af-fluenza dei bagnanti, ma nei cosiddetti“punti di studio”, campionati dall’Agen-zia per tenere sotto controllo eventualifonti di contaminazioni. All'esito sfavo-revole dei prelievi in questi punti è stataimmediatamente allertato il Comunecompetente, che con un’ordinanza havietato la balneazione in questi tratti dimare. I divieti sono poi stati revocatiquando Arpac ha comunicato gli esitianalitici favorevoli dei prelievi supple-mentari. Altri due casi di sforamenti inacque precedentemente balneabilihanno riguardato, sempre a luglio, itratti di costa contigui al depuratore diCuma a Pozzuoli (“Effluente Nord Depu-ratore di Cuma” e “Collettore di Cuma”).Qui è tutt'oggi vigente il divieto di bal-neazione. Tuttavia, quando Arpac rice-verà dal sindaco di Pozzuoli lacomunicazione degli interventi messi inatto per la rimozione delle cause chehanno determinato la contaminazione,ripeterà i campionamenti per capire sel’evento inquinante è cessato. In base airisultati di questi campionamenti, verràindicato se ripristinare o meno la bal-neabilità di questi tratti di costa. Sempre nella provincia di Napoli, valoridifformi dalla norma sono stati rilevatia via Partenope (Napoli) e all'Ex BagnoRex (Portici). Nel secondo caso, i prelievisupplementari hanno consentito il recu-pero della balneabilità, mentre per iltratto partenopeo i valori non sono an-cora rientrati nella norma.Nel Salernitano i prelievi del mese di lu-glio hanno registrato solo due episodi ne-gativi in acque classificate comebalneabili, rientrati però già al primocampionamento suppletivo. Questi casihanno riguardato un tratto di mare diCamerota (“Calanca”) e uno di Ponteca-gnano Faiano (“Nord Foce Asa”).Questi, dunque, gli sforamenti nelleacque di balneazione precedentemente

indicate come balneabili. Eppure, al con-trario, a luglio sono stati anche recupe-rati alla balneazione tratti di costaclassificati di qualità “scarsa”. Queste riaperture hanno interessatocirca un chilometro e mezzo di costa inprovincia di Salerno, compresa nel co-mune di Battipaglia (“Spineta Nuova”) ein quello di Minori. Qui si sono verificatele condizioni di legge per l'attivazionedella procedura di revoca del divieto: in-nanzitutto, la comunicazione del Co-mune alla Regione attestante l'avvenutorisanamento, poi un primo esito anali-tico favorevole nell’ambito del monito-raggio Arpac. Queste acque sono statedefinite di “nuova classificazione” e sa-ranno qualificate con la specifica classesolo al raggiungimento del set di dati di-sponibili previsti dalla norma. Nellamappa interattiva del sito web Arpacsono quelle colorate in bianco, non più inrosso come a inizio stagione balneare.Altra notizia positiva: sono rientratisotto il limite di legge due tratti di costain provincia di Salerno (“Marina di Ce-tara” e “Marina di Vietri – secondotratto”) che erano balneabili a inizio sta-gione balneare, ma che poi avevano sfo-rato a giugno. Ma i controlli nonriguardano solo i parametri microbiolo-gici Escherichia coli ed Enterococchi in-

testinali, indicatori di contaminazionefecale. Un’elevata concentrazione diOstreopsis Ovata, altrimenti detta “algatossica”, è stata rinvenuta a Torre delGreco, a ridosso delle acque di balnea-zione “Le Mortelle” e “Lido Incantesimo”(con il superamento del valore limite diconcentrazione di 10.000 Cell/L). Sitratta di un'alga di dimensioni microsco-piche, di origine tropicale, probabil-mente introdotta accidentalmente nelMediterraneo attraverso le acque di za-vorra delle navi, e che ormai ha coloniz-zato alcuni tratti balneari della costaitaliana. La sua presenza può rappre-sentare un rischio sanitario, perché, adesempio, potrebbe essere accidental-mente inalato aerosol marino conte-nente l’alga tra le micro particelleacquose in sospensione. Nelle aree dovevengono riscontrate concentrazioni ele-vate di questa microalga, la norma pre-scrive di evitare che i soggettivulnerabili (quelli già affetti da problemirespiratori) restino sulle spiagge, specienelle giornate ventose e di mare mosso,e inoltre impone di vietare temporanea-mente il consumo di ricci di mare e mol-luschi pescati nei tratti di mareinteressati. Secondo quanto previsto daldecreto ministeriale 30 marzo 2010 (al-legato C), per l’area interessata da que-ste fioriture algali, è stata attivata la“fase di emergenza”, anche in accordocon quanto definito nel “Piano di moni-toraggio della proliferazione di Ostreop-sis ovata lungo il litorale costierocampano - attività 2018”, approvatodalla Regione Campania e quanto previ-sto dalle Linee guida dell’Istituto supe-riore di sanità. Questa fase prevede, tral’altro, l’individuazione e la caratterizza-zione dell’area in stato di emergenza,monitoraggi straordinari che sarannosvolti tempestivamente da Arpac e l’ado-zione di un divieto temporaneo di bal-neazione (che è stato emanato lo scorso27 luglio dal sindaco di Torre del Greco). (Nelle foto, scattate da Arpac a luglio, ag-gregati di materiale vegetale morto in so-spensione nelle acque di Torre del Greco)

Monitoraggio delle acque costiere: a luglio sedici prelievi con esiti sfavorevoli, meno di giugno

Andamento della balneabilità in Campania

Arpa CAMPANIA AMBIENTE del 31 luglio 2018 - Anno XIV, N.14Edizione chiusa dalla redazione il 31 luglio 2018

DIRETTORE EDITORIALELLuigi Stefano SorvinoDIRETTORE RESPONSABILEPietro FunaroCAPOREDATTORISalvatore Lanza, Fabiana Liguori, GiuliaMartelliIN REDAZIONECristina Abbrunzo, Anna Gaudioso, LuigiMosca, Andrea TafuroGRAFICA E IMPAGINAZIONESavino CuomoHANNO COLLABORATOG. Annunziata, I. Buonfanti, F. Clemente, F. DeCapua, G. De Crescenzo, F. De Falco, L. DeMaio, A. Esposito, R. Fanelli, R. Funaro, B.Giordano, P. Iorio, E. Lionetti, A. Loreto, E.Luce, R. Maisto, A. Palumbo, A. Paparo, T. Pol-lice, G. Ragone, E. Rivera, S. VigliettiSEGRETARIA AMMINISTRATIVACarla GaviniDIRETTORE AMMINISTRATIVOPietro VasaturoEDITOREArpa Campania Via Vicinale Santa Maria delPianto Centro Polifunzionale Torre 1 80143 NapoliREDAZIONEVia Vicinale Santa Maria del Pianto Centro Polifunzionale Torre 1- 80143 NapoliPhone: 081.23.26.405/427/451 Fax: 081. 23.26.481 e-mail: [email protected]

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Anna Paparo

Si prospettano tempi difficili perMadre Natura, ma anche e soprat-tutto per l’uomo e le sue attività inrete. È cosa ormai risaputa che i cam-biamenti climatici repentini e il conse-quenziale innalzamento dei mari piùveloce del previsto rappresentino unrischio per noi e per tutto il nostropianeta. Ma forse nessuno sa che que-sto fenomeno particolarmente allar-mante potrà mettere a repentaglio leconnessioni internet di tutto il globoin soli quindici anni. Una previsionedavvero drammatica e disastrosaquella che viene fuori da uno studiodell'Università dell'Wisconsin, presen-tato ad una conferenza Usa dedicata

proprio ai network della “rete” glo-bale. In pratica, è stato stimato cheinfrastrutture critiche alle connessionionline - come circa quattro mila mi-glia di fibre ottiche e mille e più hub(dispositivi che collegano vari client aivari server, raccogliendo cavi prove-nienti da diversi computer) - potreb-bero iniziare a venire sommerse neiprossimi quindici anni. Secondo l'inda-gine guidata da Paul Barford, profes-sore di “computer science”, nel 2033 idanni saranno più che considerevoli eimponenti. “La maggior parte deidanni dall'innalzamento dei mari cheavevamo immaginato avere luogo neiprossimi cento anni, accadrà inveceben prima - ha detto - e ciò ci ha sor-preso. Pensavamo di avere cinquan-t’anni per approntare delle 'difese' manon li abbiamo”. Una scena alquantoapocalittica stanno prospettando glistudiosi del team di ricerca coinvolto.Gli “hub”, i “nervi”, i centri nevralgicidegli scambi dati, dei cavi dei punti diarrivo, insomma l'Internet “Fisico”,soprattutto vicino alle grandi metro-poli Usa nei pressi delle coste - comele città di New York, Miami, Seattle,Los Angeles e così via - sono quelli apiù alto rischio. Ma gli effetti si fa-ranno sentire a livello globale. Lo stu-dio, realizzato anche con lacollaborazione dei ricercatori Rama-krishnan Durairajan e Carol Barford,risulta essere il primo fra tanti a fare

davvero il punto della situazione, po-nendo l’accento sul pericoloso poten-ziale dei cambiamenti del clima suInternet. Inoltre, bisogna considerareche i risultati si basano su dati com-binati dell' “Internet Atlas”, ovvero lamappa globale delle strutture fisichedella rete, e le proiezioni della “Natio-nal Oceanic and Atmospheric Admini-stration” (NOAA) sull'innalzamentodegli oceani. Sono scesi tutti incampo per studiare da più prospettivela situazione. Di fronte a quanto pro-spettato, non c’è altro da fare che

prendere atto della gravità della si-tuazione e correre ai ripari. Come sifarà senza internet? Come sarà possi-bile la vita senza social? Ma soprat-tutto come si farà a vivere senzaessere connessi ora come ora che in-ternet ha invaso completamente lanostra routine? Chissà se questa voltal’uomo, animale “social” per antono-masia, si darà una mossa e cercheràfinalmente di arginare il fenomenoapocalittico dei cambiamenti clima-tici… diciamo che più motivato dicosì…!

I cambiamenti climatici e l’innalzamentodei mari mettono la rete internet a rischio

Nel giro di quindici anni fibre ottiche e hub potrebbero essere sommersi

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Tina Pollice

Mangiamo più pesce diquanto peschiamo. A lanciarel'allarme è la FAO con il rap-porto "Sofia", diffuso in occa-sione del Fish DependenceDay europeo e che segna lafine simbolica per l’Europadelle proprie scorte di pesce.Circa il 33% degli stock itticiglobali è sovrasfruttato e circail 60% viene pescato al mas-simo della propria capacità. Nonostante l’incremento an-nuale del consumo di pesce alivello globale (3,2%) abbiasuperato la crescita della po-polazione (1,6%), più di 800milioni di persone continuanoa dipendere da questa risorsa.Da ora e per tutto il restodell’anno, l’Europa dipenderàdalle importazioni di pesce,crostacei e molluschi.Sulle nostre tavole c’è piùpesce di quanto se ne possapescare nei nostri mari o alle-vare nei nostri impianti di ac-quacoltura. Oltre metà delladomanda europea di pesce èsoddisfatta dal resto deglioceani, soprattutto dai Paesiin via di sviluppo che forni-scono la metà del pesce pre-sente nel piatto degli europei.

Rispetto ai consumi pro ca-pite, l’Italia è all’ottavo postoin Europa: gli italiani consu-mano in media 28,9 kg l’anno.Siamo preceduti da Porto-gallo (55,3 kg), Spagna (46,2kg), Lituania (44,7 kg), Fran-cia (34,4 kg), Svezia (33,2 kg),Lussemburgo (33,1 kg) eMalta (32 kg). I primi 5 Paesisopra elencati consumano dasoli un terzo di tutto il pescepescato e allevato in Europa.La media per ogni cittadinoeuropeo è di 22,7 kg di pescel’anno. E’ anche vero che inEuropa ci sono ancora alcuniPaesi autonomi in grado dipescare e produrre quanto, opiù di quanto, consumino in-ternamente, e sono la Croa-zia, i Paesi Bassi, l’Estonia el’Irlanda. La stragrande maggioranza,invece, consuma più diquanto sia in grado di pescaree produrre, dipendendo cosìdalle importazioni per soste-nere i propri consumi nazio-nali, da un certo momento inpoi dell’anno, a volte molto inanticipo. In questi ultimi vent’anni ilproblema globale della sovrapesca è aumentato dramma-ticamente. In più, la pesca il-

legale, non dichiarata e nonregolamentata, amplifica ul-teriormente la pressione suglistock ittici. Sebbene alcuni

stock si siano stabilizzati gra-zie alle azioni intrapresenell’ambito della Politica Co-mune della Pesca i livelli di

autosufficienza europei perquanto riguarda il pesce sonoancora troppo bassi e troppistock risultano ancora sovrasfruttati. Secondo la Commis-sione Europea, il 41% deglistock ittici analizzati nel-l’Atlantico sono sfruttati ec-cessivamente. Questa percen- tuale saleall’88% se si guarda a quellidel Mediterraneo. La sovra pesca colpisce anchegli stock ittici dei Paesi in viadi sviluppo che dipendono for-temente da questa preziosarisorsa. È nostro dovere ge-stire gli oceani con più atten-zione se vogliamo che il pescecontinui a nutrire le genera-zioni future.Oggi assistiamoad una inversione di ten-denza, il settore ittico è incrisi, i pescatori diminuisconoma non lo sforzo di pesca. Si-gnifica che si pesca meno, ma,peggio. Che si tratti di pescedi provenienza nazionale o diimportazione, la cosa impor-tante è fare una scelta soste-nibile, aiutando così gli oceanie gli stock ittici a recuperaree a sostenere il benessere diquelle persone che dipendonodal pesce come fonte primariadi cibo e reddito.

S.O.S. Terminate le scorte di pesce in Europa

PROGETTO CLEAN SEA LIFE

Al via il progetto europeo"Clean Sea Life" che nascecon l’obiettivo di ripulire ilmare con l’aiuto dei pescatori.Si inizia con il coinvolgimentosperimentale di quattro re-gioni italiane: Sardegna, Emi-lia Romagna, Marche ePuglia. Capitanato dal ParcoNazionale dell’Asinara (Sas-sari), il progetto, finanziatodall’Unione Europea, è realiz-zato in partnership con CoNI-SMa, Fondazione Cetacea,Legambiente, MedSharks eMPNetwork e prevede lacreazione di un network vir-tuoso fra pescatori, ammini-strazioni comunali, AutoritàPortuali, Capitaneria di Portoe aziende di smaltimento. “Il progetto vuole accrescerel’attenzione del pubblico sulla

quantità di rifiuti presenti inmare e sulle spiagge, mo-strare in che modo ne siamoresponsabili e promuoverel’impegno attivo e costanteper l’ambiente. Oltre alle atti-

vità di sensibilizzazione, ilprogetto sta compilando unamappa evidenziando le zonedove l’accumulo di rifiuti com-porta un rischio per la biodi-versità.

Inoltre sta identificando lemigliori pratiche per la pre-venzione e gestione dei rifiutimarini: le applicheremo a li-vello locale e le diffonderemoa livello nazionale e interna-zionale”, si legge sul sito uffi-ciale.Sono partite le sperimenta-zioni di “fishing for litter”,vere e proprie giornate dipesca a strascico di rifiuti, egiornate di formazione che ve-dono i pescatori coinvolti inappuntamenti per la promo-zione di modalità di pesca so-stenibili. In una sola notte 34 pesche-

recci di Porto Torres, Rimini,San Benedetto del Tronto eManfredonia hanno raccoltouna tonnellata e mezza tra co-pertoni, bottiglie, sacchetti e

stoviglie di plastica, tubi. Ma non solo pescatori: “CleanSea Life” è aperto anche a su-bacquei, diportisti, bagnini,bagnanti, ragazzi e tutti i cit-tadini, per una campagnapartecipata della pulizia dicoste e fondali per un totale di1300 spiagge.Oltre la pulizia, “Clean SeaLife” si occuperà anche di pre-venzione. Si distribuiranno40mila porta-mozziconi, sa-ranno installati speciali reci-pienti in plexiglass per glistabilimenti balneari e saràpromosso lo sviluppo delle ca-pacita � ricettive di rifiuti in 15porti. Infine si effettuerà lasomministrazione di questio-nari e una raccolta capillaredi informazioni per la mappa-tura delle zone a rischio. A.E.

Sulle nostre tavole c’è più pesce di quanto se ne possa pescare nei nostri mari

Quando i rifiuti in mare vengono raccolti dai pescatori

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Mais OGM promosso a pieni voti

Ilaria Buonfanti

Il mais geneticamente modifi-cato, dopo decenni di proble-matiche, dubbi, accuse,proibizioni, è stato dichiaratoassolutamente sano, non dan-noso quindi per la saluteumana e per l’ambiente. Un terzo in meno delle cance-rogene micotossine e fumoni-sine e fino al 24,5% in più diproduzione senza danni perl’ambiente. Sono le performance del maisOgm certificate da uno studiocondotto da ricercatori italianidella Scuola Superiore San-t’Anna e dell’Università diPisa, con il coordinamento diLaura Ercoli, docente di Agro-nomia e coltivazioni erbaceeall’Istituto di Scienze dellavita della Scuola SuperioreSant’Anna e pubblicate su“Scientific Reports”. Lo studio ha preso in conside-razione 21 anni di coltivazionemondiale, tra il 1996, anno diinizio della coltivazione delmais transgenico e il 2016 pe-riodo in cui le produzioni tran-sgeniche sono passate da 1,7 acirca 180 milioni di ettari. Ebbene, i risultati indicanoche la coltivazione di maistransgenico presenta produ-zioni superiori, contribuisce a

ridurre la presenza di insettidannosi e contiene percentualiinferiori di sostanze tossicheche contaminano gli alimentie i mangimi animali. Lo studio raccoglie i risultatidi ricerche condotte in pienocampo negli Stati Uniti, in Eu-ropa, Sud America, Asia,Africa e Australia, e paragonale varietà transgeniche con leparentali non transgeniche.Dimostra, in maniera decisa,che il mais transgenico è note-volmente più produttivo (5,6-24,5%), non ha effetto sugli

organismi non-target (cioè nonbersagli della modificazionegenetica) e contiene concentra-zioni minori di micotossine(28,8%) e fumonisine (-30,6%)nella granella, ovvero nei chic-chi del mais.Lo studio applica le modernetecniche matematico-statisti-che di meta-analisi su risultatiprovenienti da studi indipen-denti, per trarre conclusionipiù forti rispetto a quelle otte-nute da ogni singolo studio. La meta-analisi si è basata su11.699 osservazioni che ri-

guardano le produzioni, laqualità della granella (inclusoil contenuto in micotossine),l’effetto sugli insetti target enon-target, i cicli biogeochi-mici come contenuto di ligninanegli stocchi e nelle foglie, per-dite di peso della biomassa,emissione di CO2 dal suolo.La European Court of Justicedi recente aveva sentenziatoche, a meno di una “evidenzasignificativa” sul serio rischioalla salute umana, animale eambientale portato dalla colti-vazione di piante genetica-

mente modificate, gli Statimembri non possono adottaremisure d’emergenza per proi-birne l’uso. E così ha fattol’Italia. Lo studio, tuttavia, di-mostra che dopo ventuno annidi coltivazione del mais tran-sgenico in tutto il mondo nonesiste alcuna evidenza signifi-cativa di rischi sulla saluteumana, animale ed ambien-tale. Al contrario, i dati della meta-analisi indicano con chiarezzala diminuzione delle “micotos-sine” e “fumonisine”, sostanzecontaminanti contenute neglialimenti e nei mangimi e re-sponsabili di fenomeni di tos-sicità acuta e cronica. La diminuzione di tali so-stanze nella granella del maistransgenico, impiegata in ali-menti per l’uomo e per gli ani-mali, può avere effetti moltosignificativi per la saluteumana. Il mais e la soia geneticamentemodificate sono tra le princi-pali coltivazioni biotech in-sieme a colza e cotone, mentreper i paesi la classifica è domi-nata da Usa, Brasile, Argen-tina, India e Canada. L’Italia è un importatore dimais destinato all’alimenta-zione zootecnica, anche delleproduzioni Dop e Igp.

Rosario Maisto

In molte nazioni del nostropianeta, in estate gli incendiboschivi rappresentano unaconcreta e grave minaccia perabitazioni e infrastrutture.Essi causano danni economiciingenti, purtroppo, anche intermini di vite umane. Seppure la maggior partedegli incendi sia dovuta acause antropiche, accidentalio volontarie, l’estensione del-l’incendio, in particolare del-l’area bruciata, dipende inmodo significativo dalle condi-zioni meteo climatiche e dallecaratteristiche della legna, inparticolare dal grado di umi-dità e dall’abbondanza delmateriale che lo alimenta. Per prevenire e fronteggiare ilfenomeno degli incendi bo-schivi che lo scorso anno hamesso in ginocchio la Campa-

nia, la Regione ha varato unpiano che prevede una serie diazioni di contrasto ai roghi ne-cessarie ad evitare una situa-zione di emergenza e didisastro ambientale comequella dello scorso anno. Al personale, che sarà impie-gato quest’estate nelle basi

territoriali, nella sala opera-tiva regionale e negli ufficitecnico-amministrativi dellaRegione, vanno ad aggiun-gersi 500 volontari della Pro-tezione civile, 3600 vigili delfuoco e 500 carabinieri fore-stali. Oltre a questo però, bi-sogna individuare le aree a

rischio così da predisporreadeguate misure di controllo eprevenzione. Lo studio del-l’Istituto di geoscienze e geori-sorse del Consiglio Nazionaledelle ricerche (Cnr-Igg) diPisa e dell’Università di Bar-cellona ha affrontato questoproblema e mostrato come uti-lizzare le previsioni stagionalifornite dai centri meteorolo-gici, combinate con modelliempirici dell’impatto degli in-cendi, per ottenere stimequantitative delle aree bru-ciate attese nei mesi succes-sivi a scala globale. Gli studicondotti negli scorsi annihanno permesso di sviluppareuna serie di modelli empiriciche legano l’area bruciatadagli incendi alle caratteristi-che della precipitazione edella temperatura nei mesi enegli anni precedenti l’incen-dio.

I modelli sono stati validatisui dati disponibili in Europamediterranea e in molte altrearee del Pianeta. L’approccio combina ricerca dibase, utilizzo dei grandi data-base internazionali e risultatidirettamente applicabili allasicurezza delle popolazioni ealla pianificazione delle mi-sure di salvaguardia, utiliz-zando le previsioni stagionaliper migliorare la stima del-l’importante impatto eserci-tato su questi eventi dallavariabilità climatica. Questi modelli, una volta va-lidati, sono stati forzati dalleprevisioni stagionali, infatti,confrontando le stime fornitedei modelli di incendio, si èvisto che per ampie regioni delpianeta si riesce a miglioraresignificativamente la predici-bilità dell’area bruciata ascala stagionale.

Il più importante ed il più vasto studio sull’argomento dichiara il cereale non dannoso

Un nuovo studio sulle previsioni stagionali degli incendi

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Bruno Giordano

Nel rapporto sullo Stato delleForeste del Mondo 2018, laFAO sottolinea come la defo-restazione, causata principal-mente dalla conversione deisuoli per l’agricoltura, mi-nacci i mezzi di sostenta-mento di 250 milioni diindividui e comprometta labiodiversità terrestre. Secondo il report l’interru-zione della deforestazione, lagestione sostenibile delle fore-ste, il ripristino delle forestedegradate e l’aggiunta di co-pertura arborea in tutto ilmondo richiedono seri inter-venti per evitare conseguenzepotenzialmente dannose peril Pianeta e la sua popola-zione. Le foreste e gli albericontribuiscono ai mezzi disussistenza umana più diquanto si pensi, svolgendoruoli cruciali nella sicurezzaalimentare, nell’acqua pota-bile, nelle energie rinnovabilie nelle economie rurali, for-nendo nei Paesi in via di svi-luppo circa il 20% del redditodelle famiglie rurali e il com-bustibile per cucinare e riscal-darsi ad una persona su tre intutto il mondo.

È documentato come le fore-ste siano essenziali per il rag-giungimento degli Obiettividell’Agenda ONU 2030: dalcontrasto ai cambiamenti cli-matici alla conservazionedella biodiversità, dalla ridu-zione delle disuguaglianze almiglioramento degli habitaturbani, offrendo prove tangi-bili dei molteplici contributi

offerti dalle foreste e trac-ciando i percorsi per fare dipiù. Il rapporto evidenzial'importanza di quadri giuri-dici chiari sui diritti di pro-prietà forestale, plaude allacrescente tendenza di gover-nance locale, chiede partena-riati efficaci e l'impegno delsettore privato a perseguiregli obiettivi sostenibili.

Poiché la deforestazione è laseconda causa principale deicambiamenti climatici dopo ilconsumo dei combustibili fos-sili, si indica che la responsa-bilità delle imprese per unadeforestazione zero è fonda-mentale. Considerando il grande lavoroche c’è da fare, la pubblica-zione illustra i numerosiesempi che indicano una cre-scente consapevolezza e ungraduale aumento delle prati-che sostenibili per quanto con-cerne le foreste e gli alberi delmondo. Le foreste e gli alberiin buona salute fanno moltopiù che fornire legname. Unapersona su cinque in tutto ilmondo conta su prodotti fore-stali non legnosi (NWFP) percibo, reddito e varietà nutri-zionali. Ciò è particolarmenteimportante per quasi 250 mi-lioni di persone, per lo più inAfrica e Asia, per circa il 40%che soffre di povertà estremanelle zone rurali, che vivonoin aree di savana e foreste chesono punti caldi per la povertànelle fasce tropicali. Questapratica prospera anche in Eu-ropa dove una persona suquattro raccoglie cibo diretta-mente dalle foreste, tra cui

frutta e bacche, acquistate dal90% delle persone. A livelloglobale, le entrate generatedai NWFP ammontano a 88miliardi di dollari. Le foresteaiutano le persone, tramitel’aumento delle entrate, ad ac-quistare cibo. Si stima che ilsettore conti più di 45 milionidi posti di lavoro e 580 mi-liardi di dollari di reddito dalavoro ogni anno, senza tenerconto di quelli in nero moltoampi. La gestione sostenibiledelle foreste è un imperativoper il fabbisogno mondiale diacqua ed energia. Grandi cittàcome Vienna, Tokyo, Johan-nesburg e Bogotà ottengonouna quantità significativa diacqua potabile dalle foresteprotette. Negli Stati Uniti 180milioni di persone dipendonodalle foreste per il loro fabbi-sogno di acqua potabile, comeafferma il Servizio forestaledel Paese. Mentre molti dei maggiori ba-cini idrografici del mondohanno perso la coperturadegli alberi, nelle aree fore-stali gestite per la conserva-zione del suolo e dell’acqua siè registrato un aumento di co-pertura a livello globale negliultimi 25 anni.

Lo stato delle foreste nel mondo

Premiate trentuno località italiane. Cinque in Campania

Rosa Funaro

“Spighe Verdi” è un pro-gramma FEE -Foundation forEnvironmental Education,ideato per guidare i Comunirurali, passo dopo passo, a sce-gliere strategie di gestione delterritorio che giovino all’am-biente e alla qualità della vitadell’intera comunità.Ogni anno, nell’ambito delPiano, vengono assegnate le“Spighe Verdi” ai Comuni ru-rali che, nel corso dell’anno, sisono contraddistinti per inizia-tive e percorsi virtuosi. Nell’edizione 2018, sono 31 lelocalità italiane che hanno ot-tenuto il riconoscimento. Letre Regioni con il maggior nu-mero di riconoscimenti sonoMarche, Toscana e Campania:la prima con sei località (Esa-

natoglia, Grottammare, Mate-lica, Mondolfo, Montecassianoe Numana), le altre due concinque. In Toscana: Castellinain Chianti, Massa Marittima,Castagneto Carducci, Fiesolee Bibbona e in Campania:Agropoli, Positano, Pisciotta,Massa Lubrense e Ascea. Se-guono, con tre comuni la Pu-glia (Castellaneta, Ostuni eCarovigno) e il Veneto (Ca-lalzo di Cadore, Caorle, Mon-tagnana. Vantano due localitàil Lazio (Canale Monterano eGaeta) e l’Abruzzo (Tortoretoe Giulianova), mentre un solopremio va rispettivamente inPiemonte (Alba), Liguria (La-vagna) e Umbria (Montefalco).L’agricoltura ha un ruolo prio-ritario nel programma FEE,poiché è proprio “nei campi”,secondo gli addetti ai lavori,

che deve avvenire la vera rivo-luzione culturale. Ed è da que-sta consapevolezza che è natala collaborazione tra FEE Ita-lia e Confagricoltura. Per por-tare i Comuni rurali allagraduale adozione delloschema “Spighe Verdi”, in-

fatti, FEE Italia ha adottatoinsieme a Confagricoltura unset di indicatori in grado di fo-tografare le politiche di ge-stione del territorio e indiriz-zarle verso criteri di massimaattenzione alla sostenibilità.Secondo tali parametri sono

stati di fatto prima valutati icomuni rurali candidati al ri-conoscimento “Spighe Verdi” epoi selezionati quelli più vir-tuosi. Tra gli indicatori adot-tati abbiamo: la partecipa-zione pubblica, l’educazioneallo sviluppo sostenibile, il cor-retto uso del suolo, la presenzadi produzioni agricole tipiche,la sostenibilità e l’innovazionein agricoltura, la qualità del-l’offerta turistica, l’esistenza eil grado di funzionalità degliimpianti di depurazione, la ge-stione dei rifiuti con partico-lare riguardo alla raccoltadifferenziata, la valorizzazionedelle aree naturalistiche even-tualmente presenti sul territo-rio e del paesaggio, la curadell’arredo urbano e l’accessi-bilità per tutti senza limita-zioni.

I boschi e gli alberi contribuiscono ai mezzi di sussistenza umana più di quanto si pensi

Comuni rurali: assegnate le “Spighe Verdi”

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Antonio Palumbo

Architetto paesaggista statu-nitense (nato a Pasadena nel1932), Peter Walker si è for-mato presso l’Università dellaCalifornia, a Berkeley, e laGraduate School of Design del-l’Università di Harvard: ha in-segnato, tenuto conferenze,scritto ed è stato impegnato inqualità di consulente per nu-merosi enti pubblici in tutto ilmondo. È stato, con Hideo Sa-saki, cofondatore dello studioSWA (1957) a Los Angeles, di-venuto nel 1983 Peter Walker& Partners (PWP landscapearchitecture), ed è una delle fi-gure più note e attive nelmondo dell’architettura delpaesaggio. Nelle sue numeroseed importanti opere, Walker siconferma un rappresentantedel progetto ‘minimalista’, cheintende «l’essere di un oggettociò che esso è»: il suo lavoro co-niuga l’attenzione per gliaspetti ecologico-ambientalicon un riferimento costanteall’arte, nella ricerca di unaraffinata semplicità, bellezza efunzionalità sempre caratte-rizzate da un design sosteni-bile. Accanto all’attività proget-tuale ha svolto, come detto,attività didattica presso laHarvard University (1958-81) e, dall’inizio degli anniOttanta, ha preso parte anote realizzazioni in tutto ilmondo, come (solo per farealcuni esempi): il Nishi Ha-rima Science Garden City inGiappone, con Arata Isozaki;l’ampliamento dell’aeroporto

di Monaco, con Murpy JahnArchitects; l’Herman MillerHeadquarters e il ConcordPerforming Arts Center inCalifornia, in collaborazionecon Frank O. Gehry; l’Amba-sciata USA a Baghdad conJosè Luis Sert; l’EuralillePark, con Rem Koolhaas; ilparco di Solana, in Texas. I progetti di Walker spazianoda piccoli giardini a nuovecittà, da piazze urbane a sediaziendali e campus universi-tari, con una attenzione co-stante alle questioni urbane eambientali, in una varietà dicontesti geografici e culturali,

dagli Stati Uniti a Giappone,Cina, Australia ed Europa. AlSeptember 11 Memorial, Wal-ker ha aggiunto un paesaggiosemplice ma elegante per ivuoti di Michael Arad, produ-cendo uno schema vincente.Gli sono state assegnate laASLA Design Medal, la Tho-mas Jefferson Medal, la Har-vard Medaglia del Centenario,Institut Honor AIA, AmericanAcademy in Rome Fellow, e lamedaglia IFLA Geoffrey Jelli-coe. Uno dei suoi progetti em-blematici, che ci soffermiamobrevemente ad analizzare, èquello del Tanner Springs

Park, realizzato ai margini delDistretto di Pearl, nei pressidel fiume Willamette, a Por-tland, Oregon. Il Parco ricopreun intero isolato (quasi un et-taro di spazi aperti), tra NW10th Avenue e NW 11th Ave-nue: si tratta di uno dei piùsorprendenti e deliziosi parchiurbani mai progettati. Il suo hardscape si fonde per-fettamente con i moderni edi-fici circostanti: l’acqua liriflette letteralmente, inte-grandoli pienamente con l’ele-mento-fiume. Tra i lavori piùimportanti realizzati negli ul-timi anni da Walker si ricor-

dano: il Millennium Park per iGiochi Olimpici di Sidney(2000); la piazza del Sony Cen-ter a Berlino (2000); il CampusNovartis a Basilea (2003); laSaitama Plaza in Giappone(Premio ASLA 2004); la siste-mazione paesaggistica del-l’Ambasciata degli Stati Unitia Pechino (2008); il National9/11 Memorial, realizzato incollaborazione con MichaelArad, sul sito del World TradeCenter a New York, inaugu-rato (in parte) nel 2011, in oc-casione della cerimonia per ildecennale dell’attacco alleTorri gemelle.

L’architettura del paesaggio secondo Peter WalkerRappresentante del cosiddetto progetto “minimalista”

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Fabiana Clemente

Per chi ha superato la provacostume a pieni voti e chi in-vece non si è neppure classifi-cato in graduatoria, la parolad’ordine di quest’estate è lastessa: antiossidante. Sostanza presente in nume-rosi alimenti, deputata a con-trastare i radicali liberi nelnostro organismo, a prevenirel’invecchiamento cellulare emantenere i tessuti sani.Nella fattispecie, sono i polife-noli e i flavonoidi a proteggerela salute di occhi e vista. Mi-gliorano la circolazione e favo-riscono il benessere di cuore evasi sanguigni. Ma come gio-vare di tale sostanza prodi-giosa? Semplicemente attra-verso l’alimentazione. Gli ali-menti più ricchi di antiossi-danti sono sicuramente fruttae verdura freschi, ma anchesemi e frutta secca ne sonoricchi. Tra gli antiossidantipiù comuni presenti negli ali-menti vi è la vitamina C, chestimola anche le difese immu-nitarie ed è responsabile dellaproduzione di collagene. Unacorretta alimentazione, im-prontata sulla dieta mediter-ranea. Conosciamo, dunque, icibi protagonisti. Alla top tensi classifica il kiwi. Tra i fruttipiù ricchi di antiossidanti,grazie all’elevata concentra-zione di polifenoli, aiutano aproteggerci da malattie dege-nerative – Parkinson e Al-zheimer. Particolarmentemeritorio è il kiwi di qualitàgold. Al secondo posto si posi-

ziona il tè verde. Concentratonaturale di antiossidanti, tracui polifenoli, bioflavonoidi etannini. Aiuta a rimineraliz-zare e tonificare ossa, pelle ecapelli. Rafforza il sistemaimmunitario e riduce l’assor-bimento degli zuccheri. Cometralasciare il melograno. Pre-senta una concentrazione diantiossidanti molto elevata,superiore anche al tè verde.Tra gli antiossidanti conte-nuti nel melograno troviamo iflavonoidi, che proteggono ilcuore e le arterie e che presen-tano proprietà antinfiamma-torie e gastroprotettive. Grazie all’acido ellagico, il me-lograno ci aiuta a contrastarei radicali liberi. Particolar-mente apprezzati i mirtilli. Il contenuto di sostanze bene-fiche è superiore nei mirtilliselvatici, che sono ritenuti mi-gliori rispetto ai mirtilli colti-vati in serra dal punto di vistanutrizionale. Il potere antios-sidante dei mirtilli è dovuto alloro contenuto di flavonoidi,che ci aiutano a prevenire ma-lattie metaboliche, degenera-tive e cardiovascolari. Inoltre,

ci proteggono dal cancro. Sono ricchi di antiossidantitutti i frutti rossi, fragole e ci-liegie incluse. Meno conosciuta ma ugual-mente miracolosa è la gra-viola – frutto tropicale conte-nente sostanze citotossiche ingrado di contrastare le celluletumorali. La graviola, inoltre,ha proprietà antibatteriche efavorisce la digestione. An-dando avanti nella lista, tro-viamo l’avocado. La vitamina A e la vitaminaE, di cui è caratterizzato aiu-tano il nostro organismo a li-berarsi dai radicali liberi,ritardando l'invecchiamentodei tessuti. Per non trascu-rare la vitamina C e di beta-carotene presenti nelle carote- ortaggi particolarmente ric-chi di antiossidanti e indicatiper contrastare le malattiecardiovascolari e ai tumori.Last but not least…Pomodori,cacao e bacche di goji. In generale, mangiare fruttae verdura fresca – ricchi so-prattutto di acqua - aiuta amantenersi in salute e a pre-venire la morte prematura.

Alimenti antiossidanti: il must have dell’estate

La sindrome dell'ovaio policistico – conosciutaanche con l’acronimo PCOS - causa importanti ef-fetti sulla salute della donna di tipo estetico, meta-bolico e riproduttivo. Si presenta con l’ingrossamento delle ovaie, con lapresenza di cisti ovariche multiple e da alterazioniendocrinologiche e metaboliche. Ergo, iperandroge-nismo, insulino-resistenza e conseguente iperinsu-linemia. Ad esserne colpite sono il 5-10% delledonne. Fa il suo esordio nel periodo puberale ed èconsiderata l’alterazione endocrina più comune inetà fertile. Espressione di un’alterazione del si-stema riproduttivo data dall’aumento degli ormonimaschili androgeni, causa di segni e sintomi tipici.Irsutismo, ovvero eccessiva peluria su viso e corpo.Alopecia androgenetica ovvero acne e calvizie ditipo maschile. Alterazione della regolarità me-struale, quali amenorrea o oligomenorrea, cicliscarsi o prolungati. L’ecografia transvaginale offreuna chiara visione dello stato di salute delle ovaie.Ergo, la presenza di microcisti è facilmente indivi-duabile. Tuttavia, è possibile ricorrere ad ulterioriesami specifici per la diagnosi. Stiamo parlando diesami ormonali, curva glicemica, curva insuline-mica. In caso di sindrome conclamata, un tratta-mento farmacologico mirato, uno stile di vitacorretto e una considerevole perdita di peso sono lestrategie particolarmente indicate. Contrariamentea quanto si possa pensare, la PCOS non è causaprincipale di infertilità. Se è alterata la normaleovulazione, si ricorre a terapie ad hoc per ripristi-narne la funzionalità. Chi ne è affetta presenta unaresistenza all’insulina – ormone secreto dal pan-creas che regola il glucosio nel sangue – e di conse-guenza maggiormente esposta a diabete,ipertensione, obesità, patologie cardiovascolari e incasi gravi di infertilità. Recenti studi pubblicati suGynecological Endocrinology hanno acceso i riflet-tori sull’effetto positivo di uno zucchero alcolico –normalmente presente nell’organismo e fondamen-tale per la buona funzionalità ovarica. Stiamo par-lando dell’inositolo. Molecola particolarmenteapprezzata per curare la policistosi ovarica. Il Myo-inositolo e il D-chiro-inositolo svolgono il ruolo di se-condi messaggeri dell’insulina. I risultati sonomolto incoraggianti. È stato dimostrato che dopocirca 60 giorni dall’assunzione, risulta normalizzatal’ovulazione e aumentano le probabilità di concepi-mento in modo naturale. In molti casi, invece, è pro-babile che il vostro medico vi prescriva lametformina – farmaco impiegato per il trattamentodel diabete di tipo 2. In definitiva, un parere espertoè fondamentale in presenza di sintomi sopra elen-cati. Nella fattispecie, oltre a rivolgersi al proprioginecologo, sarebbe opportuno anche un consulto diun endocrinologo. F.C.

PCOS – Sindromedell’ovaio policistico

Sintomi e cure

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Summer School on EnvironmentalCrimes

Alessia Esposito

Un corso per imparare a riconoscere,gestire e prevenire i crimini ambien-tali. Si tratta del programma dellascuola estiva dell’UNICRI (Istituto in-ternazionale delle Nazioni Unite perla ricerca sul crimine e la giustizia) edella Società Italiana per l’Organizza-zione Internazionale (SIOI). Si terrà aRoma presso la sede di quest’ultimadal 24 al 28 settembre 2018, con lapossibilità di iscriversi fino al 16 set-tembre. La conoscenza e l’analisi delle dinami-che connesse ai reati contro l’am-biente sono infatti sempre più centralinelle politiche nazionali e internazio-nali “in ragione della natura e dell’in-cidenza di queste fattispecie crimi-nose che mettono a rischio la popola-zione e gli ecosistemi.”La “Summer School on Environmen-talCrimes” prevede cinque giorni in-tensivi di corso costituiti da lezioniteoriche, esercizi pratici e tavole ro-tonde grazie a cui i partecipanti po-tranno acquisire conoscenze suicrimini ambientali, sul coinvolgi-mento del crimine organizzato in talefenomeno, sul quadro giuridico glo-bale e sul sistema di prevenzione econtrasto previsto dagli organi inter-nazionali. Il corso si incentra inoltre sul rapportotra i crimini ambientali e le violazionidei diritti umani.Il piano formativo prevede, nel detta-glio, i seguenti temi: quadri giuridici

internazionali per prevenire i criminicontro l’ambiente, crimini ambientalie violazioni dei diritti umani, coinvol-gimento di gruppi criminali organiz-zati in crimini ambientali, criminicontro la fauna selvatica, analisi delrischio di reati ambientali, conflitti egiustizia ambientali, responsabilitàindividuale, aziendale e statale per ireati ambientali.Ad insegnare, studiosi e accademici dialto profilo provenienti da importantiuniversità e istituti di ricerca, nonchérappresentanti del Sistema delle Na-

zioni Unite e di altre organizzazioniinternazionali. Inoltre la platea inter-nazionale consentirà un network in-terculturale ai fini di una visioneglobale di uno dei più gravi fenomenidi criminalità emergente nel mondo,da contrastare in ogni modo per pro-teggere il nostro ecosistema e quindianche noi stessi.L’ente organizzatore, UNICRI, si oc-cupa dal 1968 della costruzione di si-stemi di giustizia in linea con glistandard internazionali e promuovepolitiche di prevenzione e contrasto

del crimine, nonché la cultura dei di-ritti umani. Un impegno che si concretizza anchenella lotta al crimine organizzatotransnazionale, soprattutto alla trattadi esseri umani, prevenzione del ter-rorismo, della corruzione e di nuovicrimini emergenti quali contraffa-zione, crimini informatici e, appunto,i reati contro l’ambiente. Per tutte le informazioni e il pro-gramma completo basta consultare ilsito ufficiale: www.unicri.it o il sito initaliano www.onuitalia.it.

Adotta un orto e porta in tavola prodotti bioSe vogliamo godere a casa o al risto-rante di miele biologico o verdure fre-sche appena colte e a chimica zero,basta davvero poco secondo la giovaneimprenditrice agricola Arianna Vul-piani, che lancia un vero e proprio ap-pello: adottiamo un’arnia o unaporzione di orto. Insomma, a un annodall'apertura della start up romanaBioFarm Orto, un progetto di alimen-tazione biologica naturale che mira aunire il produttore e il consumatore,vengono lanciate BioFarm Uovo e Bio-Farm Miele. E così, d’ora in poi saràpossibile adottare un’arnia sia per tu-telare le api, insetti impollinatori fon-damentali per la vita agricola, sia peravere sconti sul miele, polline e propolidella propria arnia, gestita col patroci-nio dell'Aral (Associazione RegionaleApicoltori Lazio). Inoltre, da segnarequesto indirizzo “via Tiberina 178”:qui, all'interno dell'orto biologico, doveaffitti una porzione di orto, l'azienda lo

coltiva e tu raccogli i tuoi ortaggi senzaalcuno sforzo, oggi trova spazio ancheun piccolo allevamento all'aperto digalline ovaiole. Convinta che l’unicoobiettivo da inseguire è quello di avvi-cinare nuovi consumatori a un’attivitàeducativa ed ecologica è un gestod'amore verso la natura, la dottoressaVulpiani ora vende uova bio prove-nienti da galline nutrite secondo indi-cazioni di un nutrizionista. “La sicurezza del prodotto e il benes-sere dell'animale sono una mia grandepriorità - conclude l'imprenditrice agri-cola - Ho dato molto spazio all'aperto aciascuna gallina, libera di razzolarealimentandosi con tutto ciò che tro-vano in natura e con gli ortaggi biolo-gici dell'orto, con mais, cereali eprodotti vegetali provenienti da colti-vazioni biologiche, ho messo a puntoinsieme ad un esperto in alimenta-zione per avicoli una specifica tabellanutrizionale anche per loro”. A.E.

Il corso estivo per riconoscere, gestire e prevenire i crimini ambientali

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Gennaro De Crescenzo

La nostra terra è stata se-gnata, da circa tremila anni,da uomini e donne che l’hannoresa grande. Storia, teatro, pit-tura, scultura, musica, archi-tettura, letteratura… I settorinei quali Napoletani e Cam-pani sono diventati famosi ehanno rese famose Napoli e laCampania sono numerosis-simi. Continuiamo il nostropiccolo viaggio tra Napoletanie Campani famosi.Pietro Fabris era probabil-mente di origini inglesi masvolse la sua attività di pittoresoprattutto a Napoli tra il1756 e il 1792 lasciandociopere di indubbio valore e ca-paci di diffondere la cono-scenza di Napoli e delle suebellezze in tutto il mondo.Nacque forse nel 1740 a Na-poli dove morì nel 1792.Poche le notizie relative allasua vita (accanto alla firma inmolti quadri si definiva “En-glish painnter”). Brevi i suoiviaggi a Londra, intenso, in-vece, il suo lavoro nella Napoliborbonica con numerosi goua-ches, oli su tela e disegni conpaesaggi e vedute, scene popo-lari e costumi del Regno delleDue Sicilie.Diverse le influenze dellascuola pittorica locale e anchedello stesso Hackert attivonegli stessi anni. Diverso lo

stile solo in alcune opere (traesse un San Francesco d'As-sisi e un Sant’Antonio da Pa-dova nella chiesa di S. Chiaraa Bari). Famosi anche i suoi“venditori”, le sue “colazioni inriva al mare”, la “caccia” nellesue diverse forme (molti diquesti quadri sono conservatia Londra). E così anche le illustrazioni difeste, tarantelle o scene di ge-nere in formati preferibil-mente ridotti (per assecondareil gusto dei collezionisti e deiviaggiatori stranieri del fa-moso “tour” dell’epoca). Di qui

anche la riproduzione di unalezione di scherma e di un con-certo (con autoritratto) cheservivano al committente perricordare il suo viaggio (unasorta di servizio fotografico dioggi, in mancanza di foto, foto-grafi e… selfie!). Tra i collezio-nisti di antichità, oggettid’arte e curiosità anche l’am-basciatore inglese a Napoli, sirWilliam Hamilton, con ilquale lavorò ad illustrare a go-uache il volume Campi Phle-graei (Napoli 1776-79): unavera e propria opera di vulca-nologia legata all'osservazionedelle zone vulcaniche dellaCampania e della Sicilia (fuquesto uno dei libri più ammi-rati e diffusi del Settecento).Notevoli anche le sue riprodu-zioni di feste popolari religiosee di pescatori, fonti prezioseper la vita quotidiana deltempo, squarci di uomini ecose del suo tempo, alimentoper quella immagine coloratae vivace che di Napoli si dif-fondeva e (tutto sommato,cambiate le cose da cambiare)ancora si diffonde. Fabris fuabilissimo anche nella illu-strazione di costumi e scenepopolari della Campania edelle altre regioni del Regno:l'opera più importante è sen-z'altro il raro volume distampe “Raccolta di vari vesti-menti ed arti del Regno di Na-poli” (Napoli, 1773) contrentacinque tavole di costumidi popolani ed artigiani deiborghi di Napoli, Gaeta, Torredel Greco, Puglia, Calabria e

delle isole di Ischia, Procida eLipari.Da ricordare, infine, la vastis-sima produzione di gouachessciolte e disegni (in gran parteconservati presso il Museo diSan Martino a Napoli, alla So-cietà Napoletana di Storia Pa-

tria ed in raccolte private na-poletane). Dopo il 1792 si ri-trovano altre notizie delFabris ed è paradossale inconsiderazione della famadelle sue opere e della famache da esse la città di Napoliacquisì.

Grandi Napoletani, grandi Campani

Pietro Fabris e il “suo” Vesuvio

In un suo dipinto giovanile fuimmortalata un'eruzionespettacolare del Vesuvio,più precisamente quella del20 ottobre 1767; nella raffi-gurazione un flusso di lavatravolge una fattoria, flussoche sarà poi contenuto for-tunatamente dal MonteSomma.Tra il 1776 e il 1779 realizza59 illustrazioni per un trat-tato di Lord William Hamil-ton sui vulcani del Regnodelle Due Sicilie. Divenneuna sorta di illustratore delleeruzioni.Il suo stile pittorico è carat-

terizzato quasi sempre daampi spazi aperti, in cui fa ri-saltare la monumentalitàdella natura o dell'operaumana; come già detto isuoi soggetto favoriti sono ilVesuvio o comunque ve-dute di Napoli, spesso inmomenti drammatici per lacittà e il territorio circostante.Apprezzato anche in Inghil-terra, Fabris nel 1768espose a Londra alla FreeSociety e nel 1772 alla So-ciety of Artist.Da Jane Turner (a curadi),The Dictionary of Art, vol.10, New York, Grove, 1996.

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Comprare oggetti usati è utile per l’ambiente e anche per le tasche

Rosemary Fanelli

Tanti i motivi che inducono acomprare e vendere oggetti diseconda mano: liberarsi di mo-bili, suppellettili e vestiti, maanche fare buoni affari. Un ten-denza in crescita, quella dell’ac-quisto di seconda mano, che aprescindere dalla motivazione,accende i riflettori sulla que-stione ambientale. Ad attestarlo sono i numeri ri-cavati da Schibsted, l'Istitutosvedese di ricerca ambientale,che, valutando il Second Hand,ha stimato un risparmio pari a21,5 milioni di tonnellate diCo2 in 10 principali paesi, qualiFrancia, Spagna, Norvegia,Finlandia, Ungheria, Marocco,Brasile, Messico, Italia e Sve-zia. Solo in Italia, grazie aglioltre 8 milioni di utenti mensiliche utilizzano il sito internet“Subito.it”, ne sono state ri-sparmiate 4,5 milioni di tonnel-late. Acquistare e comprareoggetti usati non è quindi soloun modo per fare buoni affari,ma anche un gesto di responsa-bilità nei confronti dell’am-biente. Schibsted, partendo dalpresupposto che acquistare unoggetto usato significhi nonprodurne uno nuovo e non di-smettere lo stesso, ha analiz-

zato per il terzo anno consecu-tivo l’impatto dell’economiadell’usato, dimostrandone l’ef-fetto positivo sul Pianeta. Perfarsi un’idea, basti pensare chenel solo 2017 sono state rispar-miate 4,5 milioni di tonnellatedi Co2, pari a 4,4 milioni di volia/r Roma-New York o a 12 mesisenza traffico nella città diRoma, alla produzione di quasi7 miliardi di kg di pasta, allaproduzione ed al riciclo di 65milioni di biciclette, 18 milionidi divani, 12,4 miliardi di botti-gliette di Coca-Cola e 329 mi-lioni di sneakers. Oltre allaemissioni di Co2, l’economiadell’usato ha permesso di ri-sparmiare ben 245.927 tonnel-late di plastica, 1,6 milioni ditonnellate di acciaio o ancora a153.830 tonnellate di allumi-nio, pari a 10,3 miliardi di lat-tine. Il tutto ad appannaggiodell’ambiente. La Second Hand economy inItalia vale attualmente 21 mi-liardi di euro ovvero l’1,2% delPil. Per Melany Libraro, ammi-nistratore delegato di Subito,“ogni volta che qualcuno di noicompra o vende usato compieun “piccolo gesto” importanteper il futuro di tutti, perchéconcorre a ridurre il nostro im-patto ambientale, concreta-

mente”. Proprio per dare valore ad ognisingolo gesto, Subito ha svilup-pato un sito dedicato al SecondHand Effect, dove, accanto alreport, sono riportati il rispar-mio di Co2 per gli oggetti piùcomunemente comprati e ven-duti attraverso la piattaforma,insieme alla classifica delle re-gioni e delle città più virtuosenell’acquisto di seconda mano.Entrando nel dettaglio del no-stro Paese, la Campania è ri-sultata la regione più virtuosa,con 709.279 tonnellate di Co2

risparmiate, pari al 15,8% deltotale, seguita dalla Lombardiacon 654.540 tonnellate (14,6%)e dal Lazio con 437.898 (9,8%).Dati che sono sicuramente de-stinati a salire, tanto più se siconsidera che, nel realizzare laricerca, sono stati presi in con-siderazione solo gli annuncipubblicati dagli utenti privati,estromettendo quelli pubblicatidalle aziende. Per ogni bene èstato poi calcolato, mediante unapposito programma ideatodall’istituto di ricerca, l’impattoambientale derivante dal-

l’estrazione della materiaprima, dalla lavorazione deimateriali di cui è composto edal processo di dismissione.Successivamente il totale èstato comparato in chilo-grammi equivalenti di diossidodi carbonio (CO2e). Il valore at-tribuito all’oggetto è stato in-fine convertito in base allacomposizione della partizionedei materiali e ad ogni parti-zione è stato associato un quan-titativo di materiale (plastica,acciaio e alluminio) e di emis-sioni in chilogrammi di Co2.

Anna Gaudioso

“AmbientAzioni”, ispirato al-l'Agenda Onu 2030 (SDGs, Su-stainable Development Goals),organizzato dal Comune di Bel-lizzi e da Achab Med, è un fe-stival per bambini che ha cometema la sostenibilità ambien-tale. Il primo appuntamento siè svolto lo scorso 20 luglio 2018nel comune in provincia di Sa-lerno. Ad accogliere l’evento,sponsorizzato dalla Sarim, ilsindaco Mimmo Volpe che hainteragito scherzosamente conla platea dei piccoli parteci-panti. «Ci saranno altre tappe»,ha detto l’amministratore diAchab Med Massimo San-tucci, «ad Acerra (Napoli), aCosenza e a Cassano delle

Murge (Bari)». Questo tipo diintrattenimento e apprendi-mento può essere proposto inparchi, piazze, lidi, aree giochie scuole. Mixare tematiche edeventi è una formula innova-tiva e flessibile che permette dicostruire il proprio festivaldando la possibilità di sceglieretra diversi laboratori, spettacoli

e intrattenimento, da realiz-zare su una o più giornate. Am-bientAzioni rappresenta unaformula vincente legata alle te-matiche della sostenibilità am-bientale, una best practicedestinata a far parlare di sé.L’ambiente è al centro di pro-getti di sviluppo di una societàche desidera vivere un territo-

rio sano e nel rispetto della na-tura. Da qui la necessità di rea-lizzare una fortesensibilizzazione popolare, tesaa proteggere e curare il territo-rio, perché ognuno di noi è chia-mato a fare la sua parte, acominciare dalla presa di co-scienza rispetto ai temi am-bientali. Occorre conoscere erispettare le regole che possonorendere possibile e vittorioso il“progetto”, catturare l’atten-zione dei giovani, stimolarliall’impegno e chiedere ai menogiovani di supportare e aiutarele nuove generazioni. Cono-scere oggi il significato dellaparola “ambiente” vuol direscoprire un altro modo di es-sere giovani, imparare a parte-cipare per incidere sulle scelte

della società e stimolarne ilcambiamento. Achab Med sioccupa di orti scolastici, mo-bilità sostenibile, raccoltadifferenziata, energie rinnova-bili, spesso oggetto di attivitàlaboratoriali. La risposta deibambini è sempre entusia-smante, ricca di partecipazionee impegno.Nuove forme innovative diapprendimento si fannosempre più strada, tra tec-nologia e attività ludiche. Inquesto contesto, si inserisce"AmbientAzioni", il festival perbambini sulla sostenibilità, conspettacoli e laboratori su temicome raccolta differenziata, ri-ciclo dei rifiuti, acqua, energia,alimentazione, clima, mobilitàed integrazione.

A Bellizzi il festival “eco-sostenibile”AmbientAzioni, evento di educazione ambientale per bambini, si è svolto il 20 luglio

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IN ITALIA CRESCE LA RACCOLTA DI CARTA E CARTONE

Bruno Giordano

È quanto emerge dal XXIII RapportoAnnuale di Comieco Consorzio Nazio-nale Recupero e Riciclo di Imballaggia base cellulosica. Con quasi 3,3 mi-lioni di tonnellate di materiale cellu-losico raccolto dai Comuni, +52.600tonnellate rispetto all’anno prece-dente, e un pro-capite che supera i 54kg/abitante, la raccolta differenziatadi carta e cartone in Italia nel 2017 ècresciuta del 1,6% rispetto al 2016.Con 10 tonnellate di macero riciclateal minuto, l’Italia è leader in Europaper il riciclo di carta e cartone. Al po-sitivo risultato del 2017 ha contribuitoancora una volta il Sud Italia con un+6,1% a livello di raccolta pro-capite el’Abruzzo conferma le performancemigliori dell’area. Il Centro Italia ècresciuto del 1,6% grazie alla virtuosaToscana. Il Nord è in una situazionedi sostanziale stabilità, garantendocostanza in una raccolta già maturada anni. Le performance migliorativedi regioni storicamente ai vertici dellaclassifica nazionale come l’Emilia Ro-magna, il Trentino Alto Adige e laLombardia confermano che l’abitu-dine a fare bene, stimola, ognuno perla propria parte, filiera, amministra-zioni, gestori e cittadini, ad un conti-nuo sviluppo. Una buona raccoltadifferenziata di carta e cartone, spiegail direttore generale di Comieco CarloMontalbetti, si traduce anche in im-portanti vantaggi economici per i Co-muni: nel solo 2017 Comieco haerogato 110 milioni di euro (+8% ri-spetto al 2016) ai 5.487 Comuni in

convenzione per la gestione di quasi1,5 milioni di tonnellate di carta e car-tone raccolte dai cittadini. Dal 1985ad oggi, il ruolo di Comieco è cam-biato. Le quantità di carta e cartonegestite dal Consorzio nel 2017, spiegaMontalbetti, "sono state poco più del45% della raccolta differenziata comu-nale totale, con un’incidenza mediadel 35/40% al Centro-Nord e ben del75% al Sud. Si conferma il ruolo di Co-

mieco, essenziale per la garanzia di ri-ciclo e sviluppo dei servizi di raccoltasoprattutto nelle regioni meridionalidove i Comuni faticano a fare rete". Inumeri della raccolta differenziata dicarta e cartone in Italia sono destinatia salire se si considerano i nuovi obiet-tivi di sostenibilità fissati dall’UnioneEuropea che coinvolgono rifiuti e im-ballaggi. Il primo target è quello diraggiungere 3,5 milioni di tonnellate

di carta e cartone raccolte in modo dif-ferenziato entro il 2020. Continuandosulla buona strada intrapresa le200mila tonnellate ancora da inter-cettare non sono un traguardo impos-sibile. Il secondo obiettivo, entro il2035, sarà il raggiungimento di untasso di riciclo di imballaggi cellulosicidel 85%. Ad oggi il tasso di riciclo èpoco sotto l’80%, ovvero in Italia si ri-ciclano 4 imballaggi su 5.

Alcuni dei grossi condomini popolaridel sud e nella zona est di Londrahanno una recinzione molto partico-lare. Difficilmente salta agli occhi e,anche se qualcuno può notare qualche“stravaganza” nella forma, lo sfido adimmaginare a cosa realmente sonoquei rettangoli di ferro: barelle!Proprio così, delle barelle costruite infretta e furia dalla ARP (Air Raid Pre-cautions) subito prima che comin-ciasse la seconda guerra mondiale, inquanto il Regno Unito si aspettava pe-santi raid aerei e pesanti perdite, so-prattutto nella popolazione civile. Levollero appositamente in acciaio perfar si che fossero facilmente lavate edisinfettate, nell’eventualità ci fosserostati attacchi con i gas.L’acciaio è riciclabile al 100% e all’in-finito, senza alcuna perdita di qualità.Una volta recuperato, è ancora ricicla-

bile al 100%. Il tasso di riciclo è la per-centuale di materiali che vengono di-smessi, recuperati e riutilizzati. Perogni tonnellata di acciaio prodotta,l’industria siderurgica produce unvantaggio per le generazioni future,che non ne dovranno produrre.L’acciaio riciclato rappresenta il 40%della risorsa ferrosa mondiale per l’in-dustria siderurgica. ArcelorMittal è ilpiù grande riciclatore di rottami: 1,2tonnellate di acciaio vengono riciclateogni secondo!Prima della guerra, di barelle ne fu-rono costruite circa 600.000 e, a partequei pochi soggetti che sono stati datiin custodia ai musei (ne potete ammi-rare una e conoscere nel dettaglio lastoria, al museo dell’Ordine di St.John), moltissime sono finite in unuso pratico nei numerosi boroughs diLondra.

Oggi, passeggiando per alcuni quar-tieri residenziali della capitale britan-nica, è possibile osservare questebarelle che sono state trasformate inringhiere, in recinzioni uniche almondo. Sono stati impiegate nelle recinzioni,

posizionate in orizzontale una di se-guito all’altra, saldate insieme perfet-tamente integre, con tanto di manigliee di quella piccola curva che serviva atenere sollevato da terra il ferito.Al Kennington Park Estate di Oval cen'è qualche fila, come intorno allaGlebe Estate a Camberwell, sulla Pec-kham Road.Si trovano anche nella Mereton Man-sions, sulla Brookmill Road e nellaEast Dulwich Estate.Per evitare che questo pezzo di storia,recuperato ed utilizzato fino ad oggiegregiamente, vada completamenteperduto si è creata una associazione,la Stretcher Railing Society, il cuiscopo è prendersi cura di quello che èrimasto di queste recinzioni-barelle edevitare che i vari comuni ne faccianomateriale di cui sbarazzarsi. Spe-riamo che se la cavano! I.B.

Acciaio riciclato della seconda guerra mondiale

Secondo il rapporto annuale di Comieco il nostro paese è leader in Europa nel riciclo

A Londra sono state prodotte ringhiere utilizzando l’acciaio delle barelle utilizzate durante il conflitto

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Cristina Abbrunzo

Ormai si parla tanto di solu-zioni sostenibili per ridurregli sprechi alimentari, speciequando si tratta di prodottiparticolarmente deperibilicome frutta e verdura. Il pac-kaging, lo abbiamo visto inaltre occasioni, può giocareun ruolo chiave nel prolunga-mento della shelf life degli or-tofrutticoli. Lo dimostra una nuova solu-zione che arriva dalla Califor-nia: si chiama Edipeel ed èuna pellicola invisibile e com-pletamente edibile in gradodi contrastare l’azione dei mi-crorganismi degradativi sufrutta e verdura, allungandodi cinque volte la loro vita discaffale. L’idea è firmata Apeel Scien-ces, giovane e dinamica startup di Santa Barbara, guidatadal suo fondatore James Ro-gers, laureato in Scienza deiMateriali e Ingegneria, non-ché in Ingegneria Biomedica.Rogers ha concepito la pelli-cola Edilpeel mentre svolgevaun dottorato di ricerca allaUniversity of California. Neisuoi spostamenti tra il cam-pus e i laboratori a Berkeley,

passava spesso davanti a di-verse fattorie pensando aduna strategia per poter pro-teggere piu’ a lungo i meravi-gliosi e rigogliosi prodottiagricoli che queste aziendepazientemente producevano.Così un giorno si soffermò a

riflettere sull’acciaio inossi-dabile che ha una barriera dicarbonio e ferro che previenel’ossidazione del metallo e sichiese se avrebbe potutousare la stessa strategia perproteggere i prodotti agricoli. Detto fatto. Realizzata par-

tendo da scarti vegetali e sot-toprodotti derivanti dalla ca-tena dell’agricoltura biologicae solitamente gettati, comefoglie o gambi eliminati dopola raccolta, nasce Edilpeel,una sostanza commestibileinodore e insapore, che agisce

come una vera e propria bar-riera nei confronti dei gas re-sponsabili del processo didecomposizione. Una volta spruzzato su fruttae verdura e lasciato asciu-gare, Edilpeel fornisce unostrato protettivo che riducel'ossidazione e la traspira-zione che causano appunto ilmarciume; in pratica, ridu-cendo l'ossidazione, la matu-razione nei prodotti sirallenta. L’utilizzo di questa pellicolaprotettiva ha un’enorme seriedi vantaggi, tra i quali anchepermettere ai rivenditori e airistoranti di rifornirsi da pro-duttori anche molto lontani,evitando sprechi di vegetalimaturati troppo velocemente.Ad esempio, ci vogliono 30giorni perché mirtilli coltivatiin Cile arrivino nei negozidegli Stati Uniti. Per mante-nerli freschi, i contadinispesso li rivestono di cera e liraccolgono prima che sianomaturi. I camion poi devonorefrigerarli molto (con di-spendio di energia e di de-naro).Ma non solo. Edilpeel spa-lanca l’opportunità di far cre-scere prodotti agricoli in areenon sfruttate, come il Perù,che hanno costi per i terrenie per il lavoro più bassi, adesempio, della California.La start up californiana stastudiando anche un secondoprodotto da utilizzare primadella raccolta, Invisipeel, chefunziona sullo stesso princi-pio ‘ingannatore’ per i micror-ganismi, in modo che questinon attacchino le coltivazioni.Ugualmente è realizzato par-tendo da scarti delle colturebiologiche e ha lo scopo di evi-tare l’uso di pesticidi in agri-coltura.Anche questa pellicola è ba-sata sull’idea che batteri, fun-ghi e insetti identificano lesorgenti di cibo attraverso ilriconoscimento di specifichemolecole prodotte dalla su-perficie di frutta e verdura.Invisipeel opera dunque sullesuperfici con uno strato ultrasottile di molecole chimica-mente contrastanti, rendendogli alimenti irriconoscibili aiparassiti. Invisipeel al mo-mento è ancora in fase di ri-cerca e sviluppo e saràdisponibile dopo le dovuteprove sul campo.

La bioplastica ottenuta dalle bucce di banana

Elif Belgin, 16enne di Istan-bul, ha vinto di recente ilScience in Action award conla sua bellissima idea: la gio-vane ha sviluppato un pro-cesso chimico per trasformarele bucce di banana in una bio-plastica resistente, sperandodi poter contribuire a ridurrela dipendenza dal petrolio.Ancora una volta le idee permigliorare il pianeta rivol-gendo lo sguardo a soluzionisostenibili vengono propostedai più piccoli.Elif si è soffermata a rifletteresul fatto che la frutta è natu-ralmente avvolta in un invo-lucro, che le fornisce tutta laprotezione di cui ha bisogno,caratterizzato da flessibilità eresilienza. La giovane ha ap-profondito la questione e hascoperto che gli amidi e la cel-

lulosa contenuta nello stratoesterno delle bucce di bananapotevano essere utilizzatianche per creare materiali ingrado di isolare i fili o per pro-tesi mediche.Prendendo spunto da prece-denti tecniche che impiega-

vano le bucce di mango per larealizzazione di materiali pla-stici, Elif ha messo appuntodurante i due anni di ricercaun processo che potrebbe por-tare, come lei stessa suggeri-sce, ad un uso migliore per leoltre 200 tonnellate di bucce

di banana destinate ognigiorno alle pattumiere dellaThailandia. Una soluzionequesta che potrebbe prestoportare a una riduzione delladipendenza dal petrolio, con ilconseguente calo dell’inqui-namento derivato dagli at-tuali processi di lavorazionedella plastica. Un piccolopasso verso l’ambiente e lematerie plastiche eco-compa-tibili secondo Elif: “Questosuccesso per me sta a signifi-care che il mio progetto ha ilpotenziale per rappresentareuna soluzione al crescenteproblema dell’inquinamentocausato da materiali plasticiderivati dal petrolio. Significaanche che ho cominciato ilprocesso di cambiamento delmondo e questo mi fa già sen-tire una vincitrice”. C.A.

La pellicola che fa durare la frutta più a lungo Edilpeel, arriva dagli USA un’alternativa al frigo

A realizzarla è una studentessa turca di 16 anni

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Felicia De Capua

Con una recente sentenza TarLazio, sez. II bis, 2 luglio 2018,n. 7326, i giudici amministra-tivi si esprimono ancora unavolta in tema di accesso agliatti, soffermandosi sulle diffe-renze tra l’accesso tradizionale,l’accesso civico e l’accesso civicogeneralizzato. Nel caso di spe-cie, un avvocato presentava aduna amministrazione comu-nale richiesta di accesso agliatti con riferimento ad unaprocedura esecutiva immobi-liare, in particolare sul proce-dimento di frazionamento etrascrizione ai fini dell’esecu-zione di un provvedimento diacquisizione. L’impianto deci-sionale dei giudici, che si con-clude con il rigetto del ricorso,parte dalla constatazione chel’istanza di accesso in que-stione contiene un generico ri-ferimento tanto alla L. n.241/1990 quanto ai decreti le-gislativi n. 97/2016 e n.33/2013, senza tener conto, tral’altro, della previsione in que-st’ultimo di due distinte fatti-specie: accesso civico cd.“semplice” e accesso civico ge-neralizzato. L’accesso tradizio-nale ai documenti consenteuna ostensione più approfon-dita, essendo collegato alle spe-

cifiche esigenze del richiedentee caratterizzato dalla connota-zione strumentale agli inte-ressi individuali dell’istante,che legittima il diritto di cono-scere e di estrarre copia dei do-cumenti amministrativi.L’accesso civico c.d. “semplice”,si sostanzia nell’obbligo di pub-blicazione gravante sulla pub-blica amministrazione surichiesta del cittadino. L’ac-cesso civico generalizzato, pu-r’esso azionabile da chiunque,senza alcun onere di motiva-zione della richiesta, è previstoal precipuo scopo di consentireuna pubblicità diffusa di dati,documenti e informazioni, con-sentendo al cittadino una cono-scenza più estesa, ma menoapprofondita. La sentenza pro-segue con la constatazione chela L. 241/1990 prevede espres-samente il divieto di un con-trollo diffuso sull’operatodell’amministrazione; invece, ildiritto di accesso generalizzatoè riconosciuto «allo scopo di fa-vorire forme diffuse di controllosul perseguimento delle fun-zioni istituzionali e sull’utilizzodelle risorse pubbliche e di pro-muovere la partecipazione aldibattito pubblico». Altra diffe-renza riscontrata risiede nelletecniche di bilanciamento degliinteressi contrastanti: nell’im-

pianto definito dagli artt. 22 ss.della L. n. 241/1990, le tipolo-gie di atti sottratti all’accessosono individuate dal combinatodisposto della disciplina prima-ria e di quella secondaria, costi-tuita dai regolamenti di cuiall’art. 24 del medesimo testolegislativo. Invece, con riferi-mento all’accesso civico genera-lizzato, la fonte primaria nonreca prescrizioni puntuali, rin-viando ad un atto amministra-tivo non vincolante (linee guidaANAC) la precisazione dell’am-bito operativo dei limiti e delleesclusioni dell’accesso. Diversesono anche le conseguenze daun punto di vista processuale.Mentre nel caso di accesso tra-dizionale vige la regola del si-lenzio rigetto dopo trenta

giorni, per quanto riguardal’accesso civico, nei casi di di-niego parziale o totale all’ac-cesso o in caso di mancatarisposta, il cittadino può atti-vare la speciale tutela ammini-strativa interna davanti alResponsabile della Preven-zione della Corruzione e dellaTrasparenza formulandoistanza di riesame. Sulla basedelle premesse considerazioniil TAR Lazio riconosce chel’istanza di accesso presentatadal ricorrente non contiene ipresupposti per l’ammissibi-lità. Quanto all’accesso ordina-rio, si evidenzia che, perunivoca giurisprudenza, ha adoggetto documenti ammini-strativi, dovendosi, pertanto,escludere, che, attraverso detto

istituto, possano trovare soddi-sfacimento richieste finalizzatead un controllo generalizzatosull’operato dell’amministra-zione. D’altro canto non ven-gono in rilievo atti, dati oinformazioni per le quali sussi-sta un obbligo di pubblicazione,presupposto dell’accesso civicosemplice. Del pari,è riconosciuta la man-canza del presupposto fonda-mentale per l’ammissibilitàdell’accesso civico generaliz-zato. I giudici concludono af-fermando che, prima ancoradegli interessi declinati nel-l’art. 5 bis del d.lgs. n. 33/2013,“devono essere valorizzate inchiave selettiva e delimitativadell’accesso civico generaliz-zato le finalità per le quali talestrumento è stato previsto dallegislatore”, ossia favorire unapubblicità diffusa sull’operatodella pubblica amministra-zione. Per quanto, infatti, la leggenon richieda l’esplicitazionedella motivazione “deve inten-dersi implicita la rispondenzadella richiesta al soddisfaci-mento di un interesse che pre-senti una valenza pubblica enon resti confinato ad un biso-gno conoscitivo esclusivamenteprivato, individuale, egoistico opeggio emulativo”.

RIFIUTILa contravvenzione di inos-servanza delle prescrizionicontenute o richiamate nelleautorizzazioni di cui all’art.256, comma quarto, D.Lgs. 3aprile 2006, n. 152 è reato for-male di pericolo, il quale siconfigura in caso di violazionedelle prescrizioni imposte perl'attività autorizzata di ge-stione di rifiuti, sicché la va-lutazione in ordine all’offesaal bene giuridico protetto,vale a dire l’integrità dell’am-biente, cui accede la tutelastrumentale del controllo am-ministrativo da parte dellapubblica amministrazione, varetrocessa al momento dellacondotta secondo un giudizioprognostico "ex ante", essendoirrilevante l’assenza in con-creto, successivamente riscon-trata, di qualsivoglia lesione albene giuridico tutelato dalla

fattispecie incriminatrice.L'istituto della conversionedella impugnazione previstodall'art.568, comma 5, CodiceProcedura Penale, ispirato alprincipio di conservazionedegli atti, determina unica-mente l'automatico trasferi-mento del procedimentodinanzi al giudice competentein ordine alla impugnazione

secondo le norme processualie non comporta una derogaalle regole proprie del giudiziodi impugnazione corretta-mente qualificato. Pertanto,l'atto convertito deve avere irequisiti di sostanza e formastabiliti ai fini della impugna-zione che avrebbe dovuto es-sere proposta in quanto ilprincipio di conservazione del

mezzo di impugnazione nonpuò in nessun caso consentirederoghe alle norme che for-malmente e sostanzialmenteregolano i diversi tipi di impu-gnazione. Corte di CassazioneSez. III n. 28493 del 20 giugno2018.

RIFIUTIIn materia ambientale, i tito-lari e i responsabili di enti edimprese rispondono del reatodi abbandono incontrollato dirifiuti non solo a titolo com-missivo, ma anche sotto il pro-filo della omessa vigilanzasull'operato dei dipendentiche abbiano posto in essere lacondotta di abbandono (Sez. 3,n. 40530 del 11/06/2014 - dep.01/10/2014, Mangone e altroin relazione ad una fattispeciedi scarico incontrollato dì ri-fiuti bituminosi all'interno diun parco fluviale).

Il reato di cui al D.Lgs. n. 152del 2006, art. 256, comma 2,sebbene reato proprio dell'im-prenditore o del responsabiledi ente, non è infatti necessa-riamente un reato a condottaattiva, ravvisabile nel solocaso in cui questi si sia reso re-sponsabile di comportamentimateriali o psicologici tali dadeterminare una comparteci-pazione, anche a livello disemplice facilitazione, negli il-leciti commessi dai soggettidediti alla gestione dei rifiuti,ben potendo concretarsi anchein una omissione, scaturenteda comportamenti che violinoi doveri dì diligenza per lamancata adozione di tutte lemisure necessarie per evitareilleciti nella predetta gestionee che legittimamente si richie-dono ai soggetti preposti alladirezione dell'azienda. A.T.

Viaggio nelle leggi ambientali

Le differenze tra i tipi di accesso agli atti Gli ultimi approfondimenti della giustizia amministrativa

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Andrea Tafuro

Come si valuta l’efficacia dellescelte energetiche? Nel lessicodel mercato globale esistonosolo costi, ricavi e profitti, con-seguentemente la rispostaalla domanda è: il denaro.Questo idolatrato e veneratoparametro ha avvantaggiato,sino ad ora, il petrolio e confalsità varie il nucleare. Il ri-sultato è sotto gli occhi ditutti, Cernobyl e Fukushima,l'atmosfera è stata inondata dianidride carbonica, è statocontaminato il mondo con so-stanze radioattive. In “Energia e futuro. Le op-portunità del declino”Mirco Rossi, passa in rasse-gna tutte le fonti di energiaper dimostrare che nessuna èperfetta. Certo è, che abbiamofatto una gran bella parabola!Da dominatori del fuoco aschiavi dei fossili. L’essereumano vive nel delirio dell’on-nipotenza tecnologica, ha co-struito isole a forma di palma,una pista da sci nel desertocon nevi perenni e orsi polari.Il rovescio della medaglia è lacatastrofe giapponese, i rivol-gimenti politici in MedioOriente e nel Nord Africa, ser-batoio mondiale di greggio egas. Il consumo energetico cheavvertiamo con la bolletta, èsolo una parte dell’energiautilizzata: qualsiasi oggettoartificiale è il destinatario fi-nale di petrolio, gas, carbone oelettricità. La cosa più sen-sata da fare è di limitare i bi-sogni energetici. Non intendofarvi il sermone sulle nuove

utopie energetiche, ma offrirviuna proposta realistica: è in-dispensabile elaborare ideenuove, che si traducano inuna decisa riduzione energe-tica. E’ un diritto delle genera-zioni future e della loro stessasopravvivenza. Insomma è lademocrazia! E sempre di più,cercano di convincermi che de-mocrazia significa scegliere, èun mio diritto. Questa oppor-tunità non si esercita solonella cabina elettorale, ma sirinnova nei piccoli gesti quoti-diani: quando compriamo ilgiornale, quando facciamo laspesa. Ma per scegliere biso-gna sapere, ecco la centralitàdell'informazione, per fare unesempio, che al supermercatoassume il volto delle etichette.Sappiamo che la bresaoladella Valtellina si fa in provin-cia di Sondrio, ma che la carneutilizzata può provenire dal-l'Uruguay o dall'India? Cosasignifica denominazione diorigine controllata e garan-tita? Sappiamo che lo zuc-chero bianco e lo zuccheromarrone hanno le stesse pro-prietà nutrizionali e le stessecalorie, e che l'unica cosa checambia, oltre al colore, è il sa-pore? Pierpaolo Corradini con“Quello che le etichette nondicono. Guida per usciresani dal supermercato”, cipropone una bella narrazione,documentata sotto il profiloscientifico, di un "viaggio nelsupermercato in compagniadel Signor No", che deve fareuna grande spesa insieme allafiglia. È un viaggio per capirecosa ci raccontano le etichette,

il linguaggio che usano,quanto ci possiamo fidare. Maanche per mettere a fuoco iloro vuoti in modo da organiz-zarci per rivendicare ciò che cispetta in nome della libertà edella responsabilità.L'Assemblea Generale delleNazioni Unite ha dichiarato il2005-2015 "Decennio Interna-zionale dell'Acqua - L'Acquaper la Vita". Sara Ceci in"Acqua e ambiente", ana-lizza il tema acqua in rela-zione alla globalizzazione.L’autrice evidenzia che nelmondo vi sono più di due mi-liardi di persone non hannoancora garantito l’accesso al-l’acqua potabile, fonte indi-spensabile per la vita di ognicomunità, mentre lo stato disalute degli ecosistemi acqua-

tici mondiali, peggiorerà sem-pre più se non si modificanovalori, stili di vita, principietici. In parole povere occorreun concreto cambiamentoculturale basato sul concettodi sostenibilità come principioguida per ogni singola azione.Azioni pratiche ci vengonoproposte in: “L'insostenibileleggerezza dell'avere.Dalla teoria alla pratica:la decrescita nella vitaquotidiana” di Valerio Pi-gnatta, che ci propone unaserie di storie di vita decre-scenti. Uomini e donne chemettono in pratica la decre-scita con fatica e passione. Lapubblicazione parte da unabreve storia dei pensatoridella semplicità volontaria edella sobrietà dall'inizio dellarivoluzione industriale al XXsecolo. Analizza poi il pensierodecrescente oggi in Europa,infine descrive esempi con-creti di cosa significhi la de-crescita in Italia. GiuliaSettimio, ci invita ad affron-tare con leggerezza comporta-menti virtuosi e con: “LaGuida per Vivere Bio-Eco .Gesti semplici ma impor-tanti da fare tutti i giorni”,propone una raccolta di infor-mazioni e di spunti di rifles-sione per aiutarci acombattere lo spreco e perpensare all'ambiente. Attra-verso cambiamenti semplici esoluzioni facili da attuare, cheriguardano la famiglia, i bam-bini, gli acquisti, la gestionedella casa, l'alimentazione e lasalute, la bellezza e l'igienequotidiana, il tempo libero e le

vacanze. Collegare il nostrobenessere a consumi e pro-dotti a minor costo ambientalenon è difficile e non comportaveri sacrifici, anzi, può essereun effetto collaterale di unostile di vita più consapevole,soddisfacente, sano e perfinoludico. Cambiare certe abitu-dini può aiutarci anche a ri-trovare autonomia e libertà, arinsaldare legami familiari esociali. Chiudo con un riflessodell’anima. Un viaggio a Cal-cutta, con una guida come Do-minique Lapierre e un'altra,invisibile ma ben presente,come Madre Teresa, ti puòcambiare la vita. È quel cheaccade a una ragazza, SerenaD’Intino 24 anni, studente diScienze della comunicazioneall'Università IULM di Mi-lano, città in cui vive. È diret-trice del laboratorio di liuteriadel Carcere di Opera, dove idetenuti costruiscono violiniper il "Progetto Rom" del Con-servatorio di Milano. In “Lascoperta della gioia”, rac-conta di come scopre una por-zione di umanità là dove iproblemi, e le contraddizionidi ogni genere non mancano,ma che è straordinariamentericca di colore, di forza, di sor-risi. Il suo racconto, scaturitodal diario di quegli indimenti-cabili giorni, ci fa incontrarecentri per bambini disabili, ocomunque bisognosi di istru-zione e accoglienza, battelliospedale sul Gange... ma so-prattutto persone concretecome Vikram e Kamal, con iloro sogni e la loro insopprimi-bile dignità.

CONOSCERE PER SCEGLIERE BENECosa ci raccontano le etichette dei prodotti, che linguaggio usano?

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Fino al 4 agosto 2018“La Luminaria di San Domenico”Un'antica tradizione, un evento carico di fascino a cui partecipanotutti i cittadini che, con delle singolari illuminazioni a cera, adornanole terrazze, le finestre, i giardini, le stradine, le cupole delle abita-zioni.a Praiano (NA)

Dal 2 al 5 agosto 2018“Le 4 Notti dei Briganti”La rievocazione storica dell’insurrezione popolare nel territorio irpino del 9 Luglio 1861A Montemiletto (AV)

Dal 3 al 5 agosto 2018La “Festa dei Fiori di Zucca”A Castel Morrone (CE)

Dal 3 al 5 agosto 2018, Il “Mojoca, il Festival degli artisti di strada”Ventitré spettacoli in contemporanea e più di 100 artisti nel centro storicoA Moio della Civitella (SA)

Il 4 e 5 agosto 2018"Mostra dell’Artigianato e Festival Internazionale del Folklore"A Galluccio (CE)

Dal 4 al 6 agosto 2018“Fiordilatte FIORDIFESTA”La Sagra dei prodotti tipici agerolesi Ad Agerola (NA)

Dal 5 al 7 agosto 2018, La “Sagra del Riavulillo”l'evento che celebra il "diavoletto" di pasta filata cotto alla braceAd Arola, Vico Equense (NA)

Dal 6 all’8 agosto 2018“Forino Folk Festival 2018”Musica e danze popolari dal Mondo A Forino (AV)

Dal 6 al 13 agosto 2018La “Festa nel Bosco”A Perito (SA)

Dall'8 al 10 agosto 2018“Vicoli ed Arte” nell’ Antico Borgo della GuardiaAd Ariano Irpino (AV)

Il 9 e 10 agosto 2018“Pizzilli e Tammorre”L’evento celebra una delle tradizioni gastronomiche più autentichedel luogo: un impasto di farina e acqua leggerissimo fritto e farcitocon i migliori prodotti localiA Frigento (AV)

Il 10 agosto 2018“Mandolini sotto le stelle”, concerto Real Bosco di Capodimonte (NA)

Il 12 agosto 2018La “Sagra della Cuccìa”L’evento celebra uno dei piatti tipici della cucina locale: la Cuccìa, un composto di grano, mais, ceci, fagioli e lenticchie.A Ispani (SA)

Il 15 agosto (NA)La “Notte della Tammorra”Rotonda Diaz, Napoli

L’ESTATE IN CAMPANIAa cura di Fabiana Liguori