Paper SISP 4 2016 · ! 4!...

33
1 Istituzionalizzazione della valutazione nei legislativi: cosa può fare la differenza? Daniele Capone i Introduzione Ormai da molti anni si sente parlare dell’importanza della valutazione nella Pubblica Amministrazione e di come questa possa essere un volano per buone politiche pubbliche e per un uso efficiente delle risorse. Allo stesso modo, sono ormai peraltro molto diffuse e studiate metodologie e indicatori nei diversi settori di policy e a diversi livelli di governo. Quello che sembra veramente mancare, o comunque non affermarsi, è l’uso costante della valutazione e il suo “incardinamento” a livello istituzionale. Tutti gli studi e le metodologie, presenti in letteratura o nella pratica, rimarranno lettera morta fino a quando l’azione normale delle istituzioni non comprenderà un uso stabile della valutazione. Per questo si ritiene che il primo e più importante elemento di sviluppo sia proprio la reale istituzionalizzazione della valutazione nei governi sia a livello locale che nazionale. Molto spesso si pone l’accento sugli strumenti e le metodologie 1 , o sui diversi tipi di approccio alla valutazione. Ma questi aspetti, seppur importanti, devono essere concepiti all’interno di una visione più ampia di policy e, con essa, di una struttura e sistematizzazione che tenga conto del peso dell’impianto istituzionale e dei rapporti tra gli attori in gioco ai vari livelli di governo 2 . Pertanto, guardare ad un sistema in cui soggetti istituzionali supportano il lavoro degli esecutivi e dei legislativi in termini di raccolta dei flussi informativi rilevanti per le decisioni pubbliche, valutazione delle politiche e nella funzione di indirizzo e controllo dei legislativi e di indirizzo degli esecutivi dovrebbe diventare un orizzonte verso cui tendere. Soprattutto nel nostro paese, si assiste ad un progressivo indebolimento del ruolo dei legislativi come promotore di politiche e di norme: a livello regionale è stata una delle conseguenze delle riforme elettorali, costituzionali ed amministrative che hanno investito l’Italia dall’inizio degli anni ’90 dove i consigli regionali possono, secondo la classificazione di Mezey, essere considerati dei legislativi “reattivi” avendo un ruolo modesto nel policy making. Il tema della complessità assume rilevanza maggiore in relazione alla presenza di sistemi di multilevel governance e al conseguente moltiplicarsi del numero di centri di produzione di politiche e con essi, di esigenze di accountability e di coordinamento tra le diverse istituzioni di governo 3 . Il problema dell’accountability è diventato quindi di primaria importanza nelle democrazie moderne 4 e ha trovato la sua collocazione nel Legislative Oversight secondo i suoi 1 Dunn, W.N. (2004) Public Policy Analysis – An Introduction, 3rd edn, Harlow: Pearson Prentice Hall. De Ridder, W., Turnpenny, J., Nilsson, M. and von Raggamby, A. (2007) ‘A framework for tool selection and use in integrated assessment for sustainable development’, Journal of Environmental Assessment Policy and Management 9(4): 423–41. 2 Jacob, K., Hertin, J., Hjerp, P., Radaelli, C., Meuwese, A., Wolf, O., Pacchi, C. and Rennings, K. (2008) Improving the Practice of Impact Assessment, EVIA (Evaluating Integrated Impact Assessments) project report. Project No. 028889, European Commission Sixth Framework Programme. 3 Regonini G. (2012a) ‘Scienze del pubblico e delle istituzioni’, Rivista Italiana di Politiche Pubbliche, Il Mulino, Bologna, 532: 1/2012. Zamboni M. (2012) ‘L'utilizzazione della conoscenza nelle assemblee legislative regionali italiane’, Rivista Italiana di Politiche Pubbliche, Il Mulino, Bologna, 133: 1/2012. 4 Bovens M. (2007) ‘Analysing and Assessing Accountability: A Conceptual Framework’, European Law Journal, 13, 4, 447468.

Transcript of Paper SISP 4 2016 · ! 4!...

Page 1: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  1  

Istituzionalizzazione  della  valutazione  nei  legislativi:  cosa  può  fare  la  differenza?  Daniele  Caponei  

 Introduzione  Ormai   da   molti   anni   si   sente   parlare   dell’importanza   della   valutazione   nella   Pubblica  Amministrazione  e  di  come  questa  possa  essere  un  volano  per  buone  politiche  pubbliche  e  per  un  uso  efficiente  delle  risorse.  Allo  stesso  modo,  sono  ormai  peraltro  molto  diffuse  e  studiate  metodologie  e   indicatori  nei  diversi  settori  di  policy  e  a  diversi   livelli  di  governo.  Quello  che  sembra  veramente  mancare,  o  comunque  non  affermarsi,  è  l’uso  costante  della  valutazione  e  il  suo   “incardinamento”   a   livello   istituzionale.   Tutti   gli   studi   e   le   metodologie,   presenti   in  letteratura   o   nella   pratica,   rimarranno   lettera   morta   fino   a   quando   l’azione   normale   delle  istituzioni  non  comprenderà  un  uso  stabile  della  valutazione.  Per  questo  si  ritiene  che  il  primo  e   più   importante   elemento   di   sviluppo   sia   proprio   la   reale   istituzionalizzazione   della  valutazione  nei  governi  sia  a  livello  locale  che  nazionale.    Molto  spesso  si  pone  l’accento  sugli  strumenti  e  le  metodologie1,  o  sui  diversi  tipi  di  approccio  alla  valutazione.  Ma  questi  aspetti,  seppur   importanti,  devono  essere  concepiti  all’interno  di  una   visione   più   ampia   di  policy   e,   con   essa,   di   una   struttura   e   sistematizzazione   che   tenga  conto  del  peso  dell’impianto  istituzionale  e  dei  rapporti  tra  gli  attori  in  gioco  ai  vari  livelli  di  governo2.  Pertanto,   guardare   ad   un   sistema   in   cui   soggetti   istituzionali   supportano   il   lavoro   degli  esecutivi  e  dei  legislativi  in  termini  di  raccolta  dei  flussi  informativi  rilevanti  per  le  decisioni  pubbliche,  valutazione  delle  politiche  e  nella  funzione  di  indirizzo  e  controllo  dei  legislativi  e  di  indirizzo  degli  esecutivi  dovrebbe  diventare  un  orizzonte  verso  cui  tendere.  Soprattutto   nel   nostro   paese,   si   assiste   ad   un   progressivo   indebolimento   del   ruolo   dei  legislativi   come   promotore   di   politiche   e   di   norme:   a   livello   regionale   è   stata   una   delle  conseguenze   delle   riforme   elettorali,   costituzionali   ed   amministrative   che   hanno   investito  l’Italia  dall’inizio  degli  anni  ’90  dove  i  consigli  regionali  possono,  secondo  la  classificazione  di  Mezey,  essere  considerati  dei  legislativi  “reattivi”  avendo  un  ruolo  modesto  nel  policy  making.  Il   tema  della  complessità  assume  rilevanza  maggiore   in  relazione  alla  presenza  di  sistemi  di  multilevel   governance   e   al   conseguente  moltiplicarsi   del   numero   di   centri   di   produzione   di  politiche  e  con  essi,  di  esigenze  di  accountability  e  di  coordinamento  tra  le  diverse  istituzioni  di   governo3.   Il   problema  dell’accountability   è  diventato  quindi  di  primaria   importanza  nelle  democrazie  moderne4  e  ha  trovato  la  sua  collocazione  nel  Legislative  Oversight  secondo  i  suoi  

                                                                                                               1Dunn,  W.N.  (2004)  Public  Policy  Analysis  –  An  Introduction,  3rd  edn,  Harlow:  Pearson  Prentice  Hall.  De  Ridder,  W.,  Turnpenny,  J.,  Nilsson,  M.  and  von  Raggamby,  A.  (2007)  ‘A  framework  for  tool  selection  and  use  in  integrated  assessment   for   sustainable   development’,   Journal   of   Environmental   Assessment   Policy   and   Management   9(4):  423–41.  2  Jacob,  K.,  Hertin,  J.,  Hjerp,  P.,  Radaelli,  C.,  Meuwese,  A.,  Wolf,  O.,  Pacchi,  C.  and  Rennings,  K.  (2008)  Improving  the  Practice   of   Impact   Assessment,   EVIA   (Evaluating   Integrated   Impact   Assessments)   project   report.   Project   No.  028889,  European  Commission  Sixth  Framework  Programme.  3  Regonini  G.   (2012a)   ‘Scienze  del   pubblico   e  delle   istituzioni’,  Rivista  Italiana  di  Politiche  Pubbliche,   Il  Mulino,  Bologna,  5-­‐32:  1/2012.  Zamboni  M.  (2012)  ‘L'utilizzazione  della  conoscenza  nelle  assemblee  legislative  regionali  italiane’,  Rivista  Italiana  di  Politiche  Pubbliche,  Il  Mulino,  Bologna,  133-­‐:  1/2012.  4  Bovens  M.   (2007)   ‘Analysing  and  Assessing  Accountability:  A  Conceptual  Framework’,  European  Law  Journal,  13,  4,  447-­‐468.    

Page 2: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  2  

diversi   aspetti   di   controllo   dell’operato   degli   esecutivi   e,   dall’altro   lato,   come   supporto   al  policy  design  attraverso  la  produzione  di  know-­‐how.    Infatti,  si  registra   in  molti  paesi,   la  necessità  e   lo  sviluppo  della  valutazione  delle  politiche  e  della  policy  analysis  e  con  esse  la  richiesta  di  efficienza,  trasparenza  e  accountability.  Gli  organi  di  oversight   istituzionale   (pensiamo   ad   esempio   all’esperienza   americana),   a   loro   volta,   pur  continuando   a   mantenere   la   funzione   di   watchdogs,   hanno   diversificato   le   proprie  competenze  per  rispondere  a  nuove  esigenze  che  superano  l’analisi  del  budget  governativo  o  l’efficienza  finanziaria,  arrivando  ad  essere  competenti  riguardo  ai  diversi  aspetti  e  stadi  delle  politiche  pubbliche5.  Se   inizialmente  questa  crescita  era   legata  alla  necessità  di  controllare   i  costi   della   finanza   pubblica,   o   a   quella   di   rimuovere   i   vincoli   regolativi   o,   ancora,   a   ragioni  particolari  come  la  protezione  dell’ambiente,  ormai,  sia  a  livello  scientifico  che  istituzionale,  si  è  fatta  largo  l’idea  che,  a  fronte  dell’enorme  bisogno  di  informazioni  e  allo  scopo  di  rispondere  a   problemi   complessi 6 ,   strumenti   e   soggetti   in   grado   valutare   le   politiche   possono  rappresentare  un  supporto  al  decision  making7  e  pertanto  influenzare  i  processi  decisionali.  Questo   è   vero   soprattutto   in   un   paese   come   l’Italia,   dove   la   cultura   della   valutazione  (fondamentale   per   una   implementazione   non   formale   della   stessa)   non   riesce   ancora   a  diffondersi   e   ad   essere   fatta   propria   da   chi   opera   nelle   amministrazioni   nonostante   la   sua  formale  condivisione  in  termini  ideali  e  di  principio.  Da  questo  punto  di  vista,  si  precisa  fin  da  ora  che,  dal  punto  di  vista  concettuale,  in  questa  sede,  il  tema  della  valutazione  verrà  trattato  nella  sua  accezione  più  ampia  che  arriva  a  comprendere  l’uso  della  conoscenza  e  della  ricerca  come  supporto  a  forme  di  controllo  e  supporto  al  decision  making.  Verrà  pertanto  analizzato   il   ruolo  dei  soggetti  che  si  occupano  di  valutazione  delle  politiche  pubbliche  a  livello  istituzionale  e  come  la  loro  azione  possa  influenzare  i  processi  decisionali  di  policy   e   favorire  politiche  di   sviluppo  reale  nel  nostro  Paese.  Lo  scopo  di  questo  studio  è  quello  di     evidenziare   gli   elementi  di   carattere   istituzionale   che,   a   livello   regionale  possono  influire  nella  gestione  nella  gestione  dei  programmi    e,   in  generale  delle  politiche  pubbliche  che  molto  spesso,  utilizzando   fondi  non  propri   (nazionali  o   fondi  europei)  e,   loro  malgrado,  svolgono   spesso   solo   una   funzione   di   “gestori”   badando,   nel   migliore   dei   casi,   alla  rendicontazione   sull’utilizzo   dei   finanziamenti   e   non   al   reale   impatto   ed   efficacia   della  politiche   che   vengono  di   volta   in   volta  messe   in   campo  nei   diversi   settori   di  policy.   Inoltre,  vista  la  sostanziale  ‘uguaglianza’,  dal  punto  di  vista  del  modello  istituzionale,  delle  esperienze  nazionali   e   statali   e   regionali,   gli   elementi   emersi   possono   essere   molto   utili   nell’ambito  dell’attuale  dibattito  sulla  riforma  costituzionale  e  al  nuovo  ruolo  del  Senato.  Nel  nostro  caso  si  intendono  analizzare,  i  soggetti  e  il  ruolo  che  essi  svolgono  nei  processi  di  policy  tenendo  presente  alcune  delle  variabili  classiche  dello  studio  di  sistemi  istituzionali  di  valutazione:  chi   fa   la  valutazione  e  quali  sono   le  caratteristiche   in   termini  di  organizzazione  umana  e   finanziaria,  con  chi  e   in  che  modo  si  rapportano   i  soggetti  di  oversight   con   le  varie  

                                                                                                               5  Hird,   J.A.   (2005)   ‘Power,  Knowledge  and  Politics:  Policy  Analysis   in   the  States’,  Georgetown  University  Press,  Washington  DC.  Mosher,   F.C.   (1984)  A  Tale  of  Two  Agencies:  A  Comparative  Analysis  of   the  General  Accounting  Office  and  the  Office  of  Management  and  Budget,  Baton  Rouge:  Lousiana  State  University  Press.  6  Brown  M.B.  (2009),  Science  in  Democracy:  Expertise,  Institution  and  Representation,  Cambridge,  Mass:  The  MIT  Press.  7  Owens,   S.,   Rayner,   T.   and   Bina,   O.   (2004)   ‘New   agendas   for   appraisal:   reflections   on   theory,   practice   and  research’,   Enviroment   and   Planning   A   36:   1943-­‐59.   de   Ridder,   W.   (2006)   Tool   Use   in   Integrated   Assessment:  Integration  and  Synthesis  Report,  Bilthoven:  Netherlands  Environmental  Assessment  Agency.  

Page 3: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  3  

istituzioni   (legislativi,   esecutivi,   agenzie),   quali   sono   i   fattori   di   indipendenza   e   neutralità  politica  (criteri  di  nomina  e  revoca,  durata  del  mandato,  credibilità,  reputazione,  trasparenza  procedurale),  il  rapporto  con  la  comunità  epistemiche,  le  caratteristiche  dei  prodotti.    Gli   elementi   che   vengono   approfonditi   riguardano   pertanto:   i   processi   di   nomina,   la  composizione,  la  durata  e  il  mandato;  i  compiti  e  le  funzioni  affidate;  i  prodotti.  Per  ogni  caso,  inoltre,  verranno  considerati  il  rapporto  con  i  rami  istituzionali  secondo  3  criteri  e  direzioni  di  analisi:  Governance,  Audit,  Ricerca,  Analisi  e  Valutazione.  La  presente  ricerca  analizza  i  sistemi  di  valutazione  degli  Stati  Uniti  con  un’introduzione  del  livello  nazionale  e  un’analisi  più  approfondita  di  alcuni  casi  statali.    La   ragione  di   questa   scelta   consiste   nel   fatto   che   si   tratta   delle   esperienze  di   valutazione   a  livello  istituzionale  da  maggior  tempo  affermate  e  inserite  nel  contesto  istituzionale  a  livello  internazionale8.  In  questo  modo  sarà  possibile  rilevare  e  verificare  la  solidità,  nel  tempo,  delle  variabili  che  possono  costituire  la  base  per  la  costruzione  di  un’architettura  della  valutazione  a   livello   istituzionale.  Secondo  alcuni  autori,   la  valutazione  non  è  vista  esclusivamente  come  attività  di  controllo,  ma  come  un  learning  by  monitoring9  e,  l’idea  stessa  di  usable  knowledge10,  rimanda   al   concetto   della   “valutazione   che   influenza   altre   istituzioni   o   avvenimenti”   e   dei  destinatari  come  di  “beneficiari”11:  “nella  valutazione  istituzionale  la  concreta  definizione  del  prodotto   è   condizionata   solo   marginalmente   dai   vincoli   formali,   quali   la   divisione  costituzionale   dei   poteri   e   il  mandato   definito   da   leggi   originarie”12.   L’assetto   di   governo   e  istituzionale  infatti,  può  diventare  un  fattore  secondario  grazie  ad  elementi  trasversali  che,  se  perseguiti,  permettono  di  garantire  efficacia,  indipendenza,  trasparenza  e  accountability  della  valutazione.  Negli   Stati   Uniti   si   è   assistito   storicamente   ad   un   percorso   che   ha   visto   i   soggetti   che   si  occupano   di   valutazione   passare   da   una   attività   di   puro   accounting   e   audit   ad   una   di  accountability  e  la  funzione  di  oversight  in  insight.    In  particolare,  per  quanto  riguarda  gli  Stati  Uniti   si  analizzerà   il  Government  Accountability  Office   (GAO),   che   opera   per   il   Congresso   dal   1921   e   svolge   una   funzione   di   controllo   e  valutazione   nei   confronti   dell’esecutivo13 .   Vista   la   diffusione   anche   a   livello   statale   di  esperienze   del   tutto   simili   a   quelle   centrali   e   la   prospettiva   sub-­‐national   della   ricerca,  successivamente  verranno  raccolti  e  analizzati  gli  esercizi  di  analisi  e  valutazione  nel  campo  delle  politiche  pubbliche  di   quegli   stati   americani  dove   tali   strutture   si   sono  maggiormente  affermate  (Arizona,  Wisconsin,  Florida,  Mississippi).    

                                                                                                               8  Capone   D.   (2012)   ‘Accountability   e   istituzionalizzazione   della   valutazione   delle   politiche   negli   Stati   Uniti:   il  Government  Accountability  Office’,  Rivista  Italiana  di  Politiche  Pubbliche,   Il  Mulino,  Bologna,   117-­‐132:   1/2012.  Regonini   G.   (2012b)   ‘Parlamenti   analitici’,   Rivista   Italiana   di   Politiche   Pubbliche,   Il   Mulino,   Bologna,   33-­‐88:1/2012.  9  Sabel   C.F.,   A   Quiet   Revolution   of   Democratic   Governance:   Towards   Democratic   Experimentalism,   OECD,   2001,  http://www.oecd.org/dataoecd/15/0/17394484.pdf  10  Lindblom  C.E.  –  Cohen  D.K.,  Usable  knowledge,  Social  Science  and  Social  Problem  Solving,  Yale  University  Press,  Yale,  1979  11  Weiss,   C.H.   (1998)   ‘Have   we   learned   anything   New   About   the   Use   of   Evaluation?’,   in   American   Journal   of  Evaluation,  vol.  19,  n.  1,  Sage  Thousand  Oaks,  C,  p.  24.  12  Regonini  G.  (2004),  Innovazione  Istituzionale  e  Accountability  democratuca,  Working  Paper  Series  3/2004,  p.  16.  13  In   questa   sede   si   è   scelto   di   approfondire   maggiormente   il   livello   statale   –   poco   studiato   in   letteratura   –  rispetto  a  quello  del  GAO  che  invece  è  stato  oggetto  di  diverse  ricerche.  

Page 4: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  4  

Nella  seconda  parte   invece,  si  analizzerà   il  contesto   italiano  dove,  con   le  medesime  variabili  sopra   descritte,   verranno   analizzate   alcune   esperienze   regionali   (Lombardia,   Piemonte,  Toscana,  Umbria).  Dopo  un  breve  quadro  complessivo  sul  sistema  del  caso  in  oggetto  utile  ad  avere  una  fotografia  della  situazione,  verranno  quindi  descritti  i  soggetti  che  a  diverso  titolo  si  occupano  della  valutazione  e  dell’oversght  e  accountability  a  livello  istituzionale.    Per   concludere,   a  partire  dagli   spunti  emersi  dalla   ricerca,   si   individueranno  gli   elementi  di  carattere  istituzionale  utili  allo  sviluppo  di  “sistemi  di  valutazione”  a  livello  regionale  per  fare  in   modo   che   la   valutazione   delle   politiche   regionali   sia   efficace,   diffusa,   ma   che   diventi  soprattutto  una  pratica  abituale.    1.  Gli  organi  di  oversight  istituzionale,  il  Government  Accountability  Office:  watchdog  a  supporto  delle  istituzioni  negli  Usa.  Nel  sistema  istituzionale  americano  assumono  grande  importanza  i  soggetti  che  si  occupano  di   oversight   trovandosi   in   una   posizione   particolare   essendo   un   supporto   al   legislativo   ed  esecutivo  e  allo  stesso  modo  “un’interfaccia”  delle  agenzie  regolative.  A  completare  infatti  il  quadro  degli  attori  che  fanno  parte  dell’assetto  istituzionale  americano  stanno  gli  organismi  di  oversight  che,  per  esperienza  e  livello  professionale  ormai  raggiunto,  esercitano   il   ruolo   di   “watchdogs”   istituzionali.   E’   interessante   analizzare   il   ruolo   di   tali  soggetti  tenendo  presente  alcuni  elementi  fondamentali  per  lo  studio  di  sistemi  istituzionali  di  valutazione.  Per  questo,  oltre  alle  origini  e  all’evoluzione  di  questi  organi  utili  per  identificare  le  ragioni  storico-­‐politiche  che  hanno  portato  alla  nascita  e  alla  trasformazione  di  tali  soggetti,  verranno   ora   approfondite   diverse   variabili   che   possono   fornire   una   interessante   chiave   di  lettura   di   questo   tema:   l’organizzazione   umana   e   finanziaria,   gli   strumenti   di   garanzia   di  indipendenza   e   neutralità   politica   (come   i   criteri   di   nomina,   la   durata   del   mandato   e   la  trasparenza)  e  con  essi  il  ruolo  giocato  e  il  rapporto  con  gli  interlocutori,  le  caratteristiche  dei  prodotti   e   gli   strumenti.   Queste   infatti   sono   alcune   delle   variabili   che   caratterizzano   le  istituzioni  di  oversight  e  che  permettono  di  comprendere  a  pieno  il  loro  ruolo  all’interno  di  un  sistema  di  governo.  Con  il  Budget  and  Accounting  Act14    del  1921,  viene  istituiti  il  General  Accounting  Office  (GAO)  che   lavora   al   servizio   del   Congresso   e   ha   il   compito   di   monitorare   l’attività   dell’executive  branch15.   Inizialmente  aveva  principalmente   funzioni  di  carattere  contabile,   in  particolare  si  occupava  di  controllare  come  veniva  speso   il  denaro  dei  contribuenti  da  parte  del  Governo;  con  il  passare  del  tempo  tale  organo  ha  affiancato  a  questa  attività  una  vera  propria  azione  di  controllo   per   l’accountability   del   Governo   nell’interesse   del   popolo 16  e   viene   ormai  riconosciuto   come   “the   investigative   arm   of   Congress”   e   “the   congressional   watchdog”17.   A  proposito  di  tale  percorso  di  ampliamento  di  funzioni  e  responsabilità  dal  2004,  a  seguito  del  Capital   Reform   Act,   il   General   Accounting   Office   ha   cambiato   anche   il   nome   in   Government  Accountability  Office18.                                                                                                                  14  31  U.S.C.  702  15  Con   la   stessa   legge   nasce   anche   l’Office   of   Management   and   Budget   (OMB)   che   opera   invece   a   favore  dell’esecutivo.  16  “Ultimately,   GAO   ensures   that   Government   is   accountable   to   the   American   people”   in   The   United   States  Government  Manual  2007/2008,  Office  of  the  Federal  Register  National  Archives  and  Records  Administration  17  www.gao.gov  18  31  U.S.C.  702  note;  118  Stat.  881  

Page 5: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  5  

Il  GAO  oggi  si  occupa  di:  - valutare  l’implementazione  dei  programmi  del  Governo  e  il  funzionamento  dei  servizi  pubblici;  - verificare   l’operato   delle   agenzie   dal   punto   di   vista   dell’utilizzo   dei   fondi   federali,  secondo  criteri  di  economicità,  efficienza,  efficacia  e  appropriatezza;  - deliberare  circa  i  ricorsi  promossi  contro  l’esito  di  appalti  pubblici;  - fornire  pareri  e  consulenze  sull’azione  del  Governo  federale.    

Dal  punto  di  vista  delle  risorse  umane  il  GAO  oggi  è  composto  da  circa  3.300  tra  economisti,  sociologi,  analisti  di  politiche  pubbliche,  contabili,  giuristi,  esperti  in  information  technology  e  specialisti  nei  diversi  settori  di  competenza  guidati  dal  Comptroller  General.  Il   Comptroller   General,   nominato   dal   Presidente   e   confermato   dal   Senato   fra   una   lista   di  candidati   (minimo   tre)   proposti   da   una   commissione   bipartisan   del   Congresso.   Oltre   a  richiedere  una  dimostrata  equidistanza  politica  e  una  riconosciuta  competenza  ed  esperienza,  questa  carica  gode  di  un’ulteriore  tutela  a  garanzia  della  sua   indipendenza:   la   lunghezza  del  mandato,   non   rinnovabile,   di   15   anni   permette   una   sostanziale   autonomia   rispetto   alle  diverse   maggioranze   che   si   possono   avvicendare   sia   nel   Congresso,   sia   nell’esecutivo.   Nel  corso   degli   anni,   il   GAO   ha   acquisito   sempre   maggiore   credibilità   ed   è   unanimemente  riconosciuto  come  un  organo  imparziale,  con  competenze  di  altissimo  livello.    La   filosofia   che   sta   alla   base   di   quella   che   può   apparire   come   un’indebita   ingerenza  nell’organizzazione   di   un   altro   potere   costituzionale,   risiede   nel   fatto   che,   una   volta   che  l’esecutivo  ha  esercitato  i  suoi  poteri  di  nomina,  di  indirizzo  e  di  organizzazione  degli  uffici,  i  loro   costi   ricadono   comunque   sulla   totalità   dei   cittadini   contribuenti.   Essi   devono   pertanto  rispondere   in  modo   efficace   e   efficiente   alle   finalità   per   le   quali   sono   stati   creati,   dandone  conto  al  Congresso.        Dagli  anni  novanta  il  concetto  di  valutazione  cambia:  se  inizialmente  coincideva  con  quello  di  efficienza   di   tipo   finanziario   e   perciò   con   una   sostanziale   razionalizzazione   nell’uso   delle  risorse19,   successivamente   l’obiettivo   non   è   più   solo   l’output,   ma   l’outcome   e   perciò   la  valutazione  inizia  a  riguardare  i  risultati  conseguiti  nella  soluzione  dei  problemi  dei  cittadini.    Il  percorso  effettuato  può  essere  paragonato  a  quello  del  concetto  di  accountability  negli  Stati  Uniti,  ma  anche  nel  mondo  della  valutazione  in  generale;  come  abbiamo  visto  la  valutazione,  non  tanto  come  attività,  ma  a  livello  istituzionale,  è  stata  introdotta  nei  governi  come  iniziale  risposta   al   problema   del   contenimento   dei   costi   dell’amministrazione   pubblica,   ma   con   il  passare  del  tempo  è  diventato  uno  strumento  di  supporto  alle  politiche  sociali  e,  in  generale,  alle  decisioni  pubbliche.    Tali  risultati  sono  stati  raggiunti  grazie  ad  un  insieme  di  fattori  diversi  da  quelli  normalmente  presi   in   considerazione.   Spesso   la   preoccupazione   riguardo   a   tali   organi   è   l’indipendenza  ancor  prima  dell’efficienza,  dimenticando  che   l’alto   livello  del  prodotto  è   il   primo   fattore  di  garanzia   di   tale   criterio.   Possono   non   bastare   ad   esempio   una   nomina   bipartisan   o   un  mandato  lungo  per  garantire  l’autonomia  ed  evitare  la  cattura  da  parte  di  una  parte  politica  di  un   organo   così   delicato.   Infatti,   prima   di   tutto   l’altissima   e   riconosciuta   professionalità   e  reputazione   del   Comptroller   General   e   dello   staff,   nel   caso   del   GAO,   è   una   prima   forma   di  garanzia  di  qualità  scientifica  del  prodotto.    

                                                                                                               19  Si  ricorda  a  questo  proposito  il  Planning,  Programming,  Budgeting,  System  (PPBS).  

Page 6: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  6  

Inoltre  il  criterio  della  trasparenza  è  perseguito  grazie  alla  pubblicazione  di  tutti  i  report,  delle  audizioni,   delle   testimonianze   e   delle   informazioni   che   permette   di   giudicare,   oltre   che   di  utilizzare,   tali   prodotti   da   chiunque   sia   interessato,   ma   soprattutto   delle   comunità  epistemiche20.  Come   accennato,   si   tratta   del   concetto   di   usable   knowledge21  che   permette   l’utilizzo   della  conoscenza   oltre   che   alle   istituzioni   politiche   anche   ad   altri   attori   esponendo   chi   fornisce  ricerche   o   informazioni   al   giudizio   degli   interessati   a   tutti   i   livelli   (dalla   società   civile,   alla  comunità  scientifica,  ai  mass  media)  e  vincolando  un  certo  grado  di  scientificità.  Soggetti  come  il  GAO  sono  così  interessati  a  garantire  un’elevata  professionalità,  un  alto  grado  di  indipendenza  e  perciò  ad  essere  credibili22.  David  Weimer  individua  le  risorse  che  permettono  di  promuovere  un  sistema  istituzionale  di  policy  analysis  competente  ed  equilibrato  richiamando  i  criteri  di   indipendenza,  reputazione  del   direttore   dell’agenzia   e   il   coinvolgimento   di   soggetti   internazionali23.   Prima   di   tutto  sottolinea   ancora   una   volta   il   ruolo   delle   comunità   epistemiche   intese   come   organizzazioni  indipendenti  in  grado  di  rapportarsi  direttamente  con  l’amministrazione  che  può  scegliere  di  affidare  valutazioni  a  soggetti  esterni.  In  alcuni  casi  infatti  è  preferibile  utilizzare  attori  esterni  all’amministrazione   chiedendo   loro   giudizi   riguardo   a   determinate   policy,   tenendo   sempre  presente   che   tali   soggetti   vengano   riconosciuti   pubblicamente   competenti   e   indipendenti24,  piuttosto  che  affidarsi  agli  organi   istituzionali   che  si  occupano  di  valutazione.  Rileva  poi   tre  elementi   di   successo   nell’ambito   della   valutazione   istituzionale:   (1)   chi   dirige   tale  organizzazione   deve   essere   imparziale   e   avere   un   mandato   lungo   in   relazione   alla   durata  media  dei  governi;   (2)   l’organizzazione  non  dovrebbe  dipendere  da  stanziamenti  annuali  di  fondi:   più   l’organizzazione   dipende   da   stanziamenti   annuali   meno   effettiva   sarà   la   sua  indipendenza;  (3)  l’organizzazione  deve  avere  compiti  rilevanti  come  la  stesura  del  budget  o  compiti   di   rule  making.   Infine   sottolinea   come   il   rapporto   con   soggetti   internazionali   possa  aiutare   a   superare   i   pregiudizi   all’interno   di   un   determinato   paese,   in   quanto   tali   soggetti  dovrebbero   avere   minori   pregiudizi   non   essendo   in   nessun   modo   coinvolti   né   esposti  politicamente.  Gli  elementi  chiave  nella  costruzione  di  un  sistema  di  valutazione  possono  così  essere  sintetizzati  nei  criteri  di  nomina  e  removibilità  bipartisan,  nella  lunghezza  del  mandato  superiore   a   quella   dei   governi,   nella   elevata   professionalità   e   reputazione   da   parte   del  responsabile   dell’organizzazione   e   del   suo   staff,   nel   rapporto   con   le   comunità   epistemiche  

                                                                                                               20  Haas  P.  M.,  Epistemic  Communities  and  International  Policy  Coordination,  in  International  Organization,  Vol.  46,  n.  1,  pp.  1-­‐35  21  Lindblom  C.E.  –  Cohen  D.K.,  Usable  knowledge,  Social  Science  and  Social  Problem  Solving,  Yale  University  Press,  Yale,  1979  22  Cash   D.   -­‐   Clark   W.-­‐   Alcock   F.   –   Dickson   N.   –   Eckeley   N.   –   Jäger   J.,   Salience,   Credibility,   Legitimacy,   and  Boundaries:   Linking   Research,   Assessment   and   Decision   Making,   paper   of   J.F.   Kennedy   School   of   Government  Harvard  University,  2002,  http://ksgnotes1.harvard.edu/research/wpaper.nsf/rwp/RWP02-­‐046/$File/rwp02_046_clark.pdf  A   tale  proposito   si  noti   che   il  motto  del  GAO  è   “Accountability,   Integrity,  Reliability”   e   che  annualmente  viene  valutato  il  livello  di  imparzialità  e  qualità  del  prodotto  attraverso  un’indagine  a  campione  effettuata  da  parte  di  una  commissione  esterna.  23  Weimer   D.L.,   Institutionalizing    Neutrally   Competent   Policy   Analysis:   Resources   for   Promoting  Objectivity   and  Balance   in   Consolidating   Democracies,   La   Follette   School   Working   Paper   N.   2004-­‐006,   Working   Paper   Series,  2004,  http://www.lafollette.wisc.edu/publications/workingpapers  24  Bremer   J.A.,   Building   Institutional   Capacity   for   Policy   Analysis:   An   Alternative   Approach   to   Sustainability,   in  Public  Administration  and  Development,  4(1),  1984,  pp.  1-­‐13  

Page 7: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  7  

(università,  think-­‐tanks)  e  con  i  soggetti  internazionali,  nel  rispetto  del  criterio  di  trasparenza  delle  procedure  e  di  pubblicità  dei  prodotti.  Le  variabili   appena  descritte,   così   come  per   il  GAO,   saranno  utilizzate  per   lo   studio  dei   casi  statali   americani   e   delle   regioni   in   quanto   si   ritiene   possiedano   un   alto   grado   di   solidità   e  trasversalità  che  le  rende  indipendenti  dalla  forma  di  governo.    2.   Il   ruolo   della   valutazione   nel   percorso   delle   States   Legislatures:   gli   organi   di  Oversight  e  le  Program  Evaluation  Units.  Il   GAO   ha   rappresentato   il   modello   a   cui   tutte   le   esperienze   statali   americane   si   sono  esplicitamente   ispirate   in   alcuni   in   alcuni   casi,   come   quello   della   Florida   in  maniera  molto  stringente  e  in  altri  solo  in  termini  di  criteri  generali,  ma  allo  stesso  modo  vengono  analizzati  i  diversi  presidi  a  supporto  dei  legislativi  e  i  relativi  strumenti  utili  a  garantire  un  certo  livello  di  accountability  nelle  States  Legislatures.  I   legislativi  degli  stati  americani  sono  stati  protagonisti  di  numerosi  cambiamenti  dagli  anni  Sessanta   in   poi   che   ne   hanno   aumentato   le   competenze   sia   in   termini   di   costruzione   delle  politiche  che  rispetto  alla  funzione  di  controllo  e  con  essa  di  valutazione.  Se,  prima  il  ruolo  del  governatore   e   dell’esecutivo   era   dominante   con   un   basso   coinvolgimento   delle   assemblee  legislative,   oggi   siamo   di   fronte   ad   un  maggiore   equilibrio   di   competenze   tra   legislative   ed  esecutive   branch.   Come   a   livello   nazionale,   dopo   la   seconda   guerra   mondiale   il   ruolo   di  controllo  dei  legislativi  ha  avuto  un  forte  incremento  che  ha  visto,  nel  decennio  1951-­‐1971,  la  crescita  da  tre  a  ventuno  stati  di  strutture  con  funzione  di  audit  e  controllo  (la  State  of  New  York  Legislative  Commission  on  Expenditure  Review,  ad  esempio,  nata  nel  1969,  è  stata  una  delle  prime  strutture  di  valutazione  dei  legislativi).  Da  quel  momento  in  molti  altri  stati  sono  state   create   commissioni   con   funzione   di   oversight   e   sono   aumentate   le   funzioni   delle  strutture  di  legislative  post  audit  fino  a  condurre  vere  e  proprie  valutazioni.  Alan  Rosenthal  ha  descritto   il   decennio   1965-­‐1975   come   il   "periodo   della   nascita   dell'istituzione   legislativa",  quando  cioè  i  legislativi  hanno  cominciato  a  trasformarsi,  anche  in  seguito  ad  alcune  decisioni  della   Corte   Suprema   che   ha   indirettamente   indirizzato   verso   uno   sviluppo   di   una   nuova  funzione   legislativa   (Baker   v.   Carr   [1962]   e  Reynolds   v.   Sims   [1964]).   In  questo  periodo,   la  qualità   dei   legislativi   statali   è   cresciuta   per   gestire   le   nuove   competenze   date   dal   governo  nazionale  oltre  che  per  il  loro  stesso  sviluppo25.  In  sintesi  durante  questo  periodo,  cresce  nelle  assemblee  legislative  statali  la  consapevolezza  di  una   forte  dipendenza  nei   confronti  degli   esecutivi   soprattutto   in   termini   informativi   e  di  conoscenza   con   una   conseguente   sostanziale   debolezza   in   termini   di   abilità   di   analizzare  indipendentemente   e   verificare   la   realizzazione   efficace   ed   efficiente   dei   programmi.   Come  risultate  molti  stati  hanno  realizzato  strutture  di  ricerca  a  supporto  delle  assemblee  in  almeno  quattro  fondamentali  attività:  - identificare  ed  evitare  inefficienze  e  sprechi;  - determinare  una  maggiore  efficacia  delle  politiche  pubbliche;  - determinare  se  le  norme  sono  amministrate  ed  implementate  in  maniera  appropriata;  - aumentare  la  conoscenza  e  consapevolezza  dell’azione  di  governo.  

                                                                                                               25  Rosenthal,   A.   ‘The   Legislature:   Unraveling   of   Institutional   Fabric’   C.   Van   Horn   (ed.),  The  State   of   the   States.  Washington,  D.C.:  Congressional  Quarterly  Press,  1996,  p.  108.    

Page 8: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  8  

Così,   il   personale   professionale   è   diventato   la   spina   dorsale   di   una   migliore   qualità   del  legislatore  e,  la  maggior  parte  delle  legislature  hanno  assunto  personale  apartitico  per  fornire  attività  di  ricerca,  di  analisi,  di  assistenza  tecnica  alle  commissioni  legislative.  Successivamente,   con   la   recessione   dei   primi   anni   Ottanta   si   è   assistito   ad   un   maggiore  utilizzo   della   valutazione   che   ha   iniziato   a   comprendere   sia   l'efficacia   che   l’efficienza   dei  programmi:   gli   anni   Ottanta   e   Novanta   infatti   hanno   visto   un   ampliamento   della   più   varie  tipologie   di   valutazione,   compresi   gli   studi   di   processo,   gli   studi   di   costo-­‐efficacia,   e  meta-­‐valutazioni  così,  l’oversight  legislativo  e  con  esso  il  ruolo  delle  Program  Evaluation  Unit,  negli  anni  novanta     si   è   indirizzato  principalmente  nella   garanzia  di  accountability   da  parte  delle  agenzie  nell’ottica  di  una  riforma  del  performace-­‐based  budgeting  e,  a  metà  degli  anni  novanta  quasi  tutti  gli  stati  erano  dotati  di  qualche  tipo  di  forma  di  audit26.  Dal  percorso  appena  descritto  si  evince  come,  nel  processo  di  istituzionalizzazione  del  potere  dei   legislativi   statali,   il   rafforzamento  delle   funzioni  di  oversight  sull’operato  dei   governi   ha  assunto  un   ruolo   importante   e   si   è   caratterizzato  dalla   la   creazione  di   organismi   che,   come  accennato,  nella  maggior  parte  dei  casi  ripropongono  il  modello  del  GAO  a  livello  nazionale.  In  quel   caso   infatti,   le   attività   e   gli   obiettivi   sono   rappresentati   da   valutazioni   e   forme   di  raccomandazioni   che   permettono   maggiori   risparmi   e   politiche   più   efficaci   e   le   strutture  tecniche   hanno   come   interlocutore   principal   e   rispondono   alle   assemblee   legislative  nell’ambito   di   una   sostanziale   autonomia.   Per   iniziare   ad   avere   un’idea   dell’attività   e   della  tipologia   di   prodotti   che   queste   strutture   forniscono   può   essere   utile   guardare   al   rapporto  che,  periodicamente,  a  partire  dal  2000,  la  National  Legislative  Program  Evaluation  Society  (di  cui   tratteremo  più  avanti)  pubblica,   sulla  base  di  un’indagine   tra   tutti   i   legislativi  degli   stati  americani,   per   monitorare   il   grado   di   sviluppo   delle   agenzie   che   fanno   da  watchdogs,   dei  congressi.    L’ultima,   condotta   nel   2014,   ha   per   titolo   Ensuring   the   public   trust   2015.   Program   Policy  Evaluation’s  Role  in  Serving  State  Legislatures27.    Da  questa  indagine  risulta  che  la  gran  parte  del  lavoro  di  queste  agenzie  riguarda:    

-­‐ controlli/valutazione  di  programmi/analisi  di  politiche:  97%    -­‐ revisioni  finanziarie/verifiche  sul  rispetto  delle  norme:  31%    -­‐ brevi  ricerche  sulle  politiche  per  singoli  parlamentari  o  per  le  commissioni:  26%    -­‐ indagini:  15%    -­‐ sunset  review:  13%    -­‐ misure  di  performance/verifiche  dei  dati:  21%    -­‐ note  fiscali  24%    -­‐ drafting  di  proposte  di  legge  10%    -­‐ accertamenti  in  vista  della  discussione  delle  nomine  che  devono  essere  confermate  dai  

legislativi:  3%      Sono  state  classificate  e  individuate  due  tipologie  di  Program  Evaluation  Units  all’interno  delle  assemblee   legislative:   (1)   I   tradizionali   legislative   auditors   e   General   Auditor   che   hanno  

                                                                                                               26  Melkers,  J.,  and  Willoughby,  K.  ‘The  State  of  the  States:  Performance-­‐based  Budgeting  Requirements  in  47  out  of  50.’  Public  Administration  Review,  1998,  58(1),  66–73.  27  http://www.ncsl.org/legislators-­‐staff/legislative-­‐staff/program-­‐evaluation/survey-­‐ensuring-­‐the-­‐public-­‐trust.aspx  

Page 9: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  9  

ampliato  nel  corso  degli  anni  le  loro  attività  di  controllo  di  conformità  finanziaria  e  revisione  dei  conti  per   includere   la  valutazione  dei  programmi  (come  ad  es.   l’Arizona  o   il  Wisconsin);  (2)   le   unità   che   conducono   performance   audit   e   program  evaluation   che   fanno   parte   di   un  Auditor   General   Office.   Queste   servono   i   Joint   Legislative   Committee   bicamerali   (ad   es.   la  Mississippi  Joint  Legislative  Committee  on  Performance  Evaluation  and  Expenditure  Review)  o  le  commissioni  parlamentari  stabilite  per  legge  e  forniscono  una  serie  di  servizi  che  vanno  dalle   indagini   su  specifiche  problematiche  alla  valutazione  (Berry  et  al.  2002:  p.  76)28.  Sono  incluse  in  questa  seconda  tipologia  anche  le  agenzie  che  godono  di  notevole  autonomia,  quali  l’Office  of  Program  Policy  Analysis  &  Government  Accountability  (OPPAGA)  della  Florida.    I   casi   analizzati   sono   quelli   citati:   Arizona,   Wisconsin,   Mississippi,   Florida   anche   con   il  supporto  di   interviste  semi-­‐strutturate  ai  responsabili  delle  strutture  tecniche  che  assistono  le  assemblee  legislative.  La  ragione  della  scelta  di  questa  casi  risiede  pertanto  prima  di  tutto  nella  classificazione  appena  riportata;  in  secondo  luogo  la  loro  dimensione  li  rende  in  qualche  modo   paragonabili   a  molte   delle   nostre   regioni.   Il   caso   della   Florida,   in   particolare,   oltre   a  soddisfare  tali  criteri  è  diffusamente  riconosciuto  come  uno  dei  casi  di  maggior  successo  e  con  esso  il  ruolo  dell’OPPAGA.    Arizona    Il   legislativo   dell’Arizona   (circa   6.400.000   abitanti)   è   supportato   una   struttura   di   circa   600  funzionari  che  sostiene  e  rafforza   la  qualità  dell’attività  del   legislativo   in  termini  di  analisi  e  produzione   di   conoscenza.   Innanzitutto   è   necessario   evidenziare   come   in   Arizona,   sia  presente  il  Legislative  Council:  una  commissione  bicamerale  con  il  compito  di  programmare  e  indirizzare   l’attività   de   due   rami   del   parlamento   che,   a   loro   volta   dispongono   di   differenti  strutture   di   supporto   che   forniscono   analisi   di   politiche   pubbliche   e   pareri   sui   singoli  provvedimenti.    In  termini  di  accountability  invece,  dal  1978,  esiste  un  Auditor  General,  che  ha  come   braccio   operativo   un  Office   of   the  Auditor  General  che,   in   raccordo   con   il   parlamento  tramite   la   Joint  Legislative  Audit  Committee  (JLAC)   svolge  una   funzione  di   controllo   e   che,   a  partire  dall’audit  finanziario  arriva  ad  effettuare  vere  e  proprie  valutazioni.      Auditor  General  L’Auditor   General   si   autodefinisce   soggetto   indipendente   con   il   compito   di   fornire  informazioni   imparziali   e   raccomandazioni   allo   scopo   di   supportare   e   migliorare   l’operato  delle  agenzie  del  governo.  Le  sue  principali  mansioni  riguardano  il  controllo  di  appropriatezza  ed   efficienza   nell’utilizzo   del   denaro   pubblico,   delle   risorse   umane,   del   territorio   e   delle  proprietà  dello   stato;   stabilisce   la   conformità  delle   azioni   delle   agenzie   rispetto   alle   norme,  regolamenti   e   agli   standard   finanziari   e   contabili;   definisce   le   procedure   per   la   stesura   del  budget  e,   in  generale,  per  tutta  la  contabilità  pubblica.  Infine,  fornisce  assistenza  tecnica  agli  uffici  del  governo  a  livello  statale  e  locale.  Il   lavoro   dell’Auditor   General   è   coordinato   e   supervisionato   dalla   Joint   Legislative   Audit  Committee:   una   commissione   bipartisan   composta   in   egual   numero   da   membri   delle   due  

                                                                                                               28  Berry  F.S.,  Turcotte  J.W.,  Latham  S.C.,  Program  Evaluation  in  State  Legislatures:  Professional  Services  Delivered  in  a  Complex,  Competitive  Environment,  in  New  Directions  for  Evaluation,  no.  95,  Fall  2002,  Willey  Periodicals,  p.  76.    

Page 10: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  10  

camere  e  nominati  dai  rispettivi  presidenti  anche  secondo  il  criterio  di  competenza  interesse  rispetto   all’oversight   e   all’audit   legislativo29.   Come   accennato,   questa   commissione   ha   il  compito  di  supervisionare  la  funzione  di  audit  finanziario  anche  attraverso  la  produzione,  su  richiesta,  di  ricerche  e  di  report  a  contenuto  finanziario.  Ha  inoltre  il  compito  di  nominare  per  5  anni   (con  mandato   rinnovabile)   l’Auditor  General  dopo   l’approvazione  di  entrambi   i   rami  del   parlamento.   L’ufficio   dell’Auditor   General   è   composto   da   circa   200   persone   con  formazione   differenziata   suddivise   in   quattro   unità   operative   che   richiamano   ancora   una  volta   il   tipo   di   expertise   offerta:   Financial   Audit,   Performance   Audit,   Accounting   Services   e  School   Auditing,   ma   il   personale   che   si   occupa   propriamente   di   valutazione   è   di   circa   40  persone.    Prodotti  I  prodotti  dell’Auditor  General  hanno  riguardato  inizialmente  esclusivamente  il  “Performance  Audit”   e   quindi   la   coerenza   tra   i   risultati   raggiunti   e   gli   obiettivi   prefissati30,   ma   oggi   la  Performance  Audit  Division  ha   il  compito  di  condurre:  valutazione  dei  programmi  e  controlli  delle  performance  con  un  raggio  d’azione  decisamente  più  ampio.    Una  importante  funzione  è  quella  della   sunset  review31  che   riguarda   la  valutazione  degli   effetti  degli   interventi   alla   loro  “scadenza”  e,  dai  risultati  di  queste  valutazioni,  può  dipendere  la  proroga  o  meno  dell’azione  in   essere.   Tali   valutazioni,   che   possono   durare   dai   6   ai   9   mesi,   condotte   dall’Office   of   the  Auditor  General  (OAG)  comprendono  analisi  di  dati  e  documentazioni  così  come  interviste  ai  componenti   delle   agenzie   attraverso   diversi   parametri   di   analisi.   Infine   per   garantire  l’imparzialità  e  la  qualità  dei  prodotti,  ogni  tre  anni  viene  affidata  ad  esterni  una  peer  review.  La  tipologia  dei  prodotti  è  così  suddivisa:  - Performance  and  special  audits;  - Financial  and  federal  compliance  audits;  - Procedural  and  compliance  reviews  and  investigations.  

 Come   si   evince   dal   percorso   fatto   e   dai   dati   riportati,   l’attività   dell’auditor   general   si  caratterizza  fortemente  come  funzione  di  controllo  anche  se,  a  partire  da  quello  di  carattere  puramente  finanziario  si  è  diversificato  e,  soprattutto  nel  caso  delle  sunset  review,  ha  visto  un  ampliamento   verso   vere   e   proprie   valutazioni.   Tale   ampliamento,   non   particolarmente  rilevante  se  paragonato  a  quanto  avvenuto  in  altri  stati,  ha  avuto  come  conseguenza  anche  la  diversificazione  delle  risorse  umane  della  struttura.    Wisconsin    Il   legislativo   del   Wisconsin   (circa   5.700.00   abitanti)   ha   visto   una   costante   crescita   delle  strutture  tecniche  a  che  raggiungono  oggi  circa  650  elementi.  Il  sistema  del  Wisconsin  stato  è  considerato  uno  dei  più  lungimiranti  in  termini  di  supporto  al  procedimento  legislativo  infatti  fu  uno  dei  primi  a  dotarsi  di  un’agenzia  autonoma  (ancora  prima  del  Congressional  Research                                                                                                                  29  “Members   are   selected,   in   part,   based   on   their   understanding   and   interest   in   legislative   audit   oversight  functions”.  http://www.azauditor.gov/JLAC/JLAC_Overview.htm  30  Negli  ultimi  dieci  anni  si  è  trattato  di  soli  quattro  report.  http://www.azauditor.gov/Reports/State_Agencies/Agencies/Regents,_Board_of/Regents,_Board_of.htm  31  Negli   Stati   Uniti,   molte   leggi   e   molte   strutture   amministrative   hanno   una   data   di   scadenza,   stabilita   al  momento  stesso  della  loro  approvazione.  

Page 11: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  11  

Service   nazionale)   la  Legislative  Reference  Bureau   che   oggi   svolge   principalmente   attività   di  documentazione  e  informazione  sulle  attività  dell’assemblea.  Poiché  anche  il  Wisconsin  ha  un  parlamento  bicamerale,  il  raccordo  con  le  strutture  incaricate  di  svolgere  analisi  è  garantito  da  commissioni  congiunte,  ugualmente  rappresentative  dei  due  rami.   Esistono   qui   due   diverse   strutture   con   compiti   differenti:   il   Legislative   Council   e   il  Legislative   audit   Bureau.   Il   Legislative   Council   è   un’agenzia   al   servizio   dell’assemblea  legislativa  del  Wisconsin  che  ha  il  compito  di  supportare  le  commissioni  e  i  parlamentari  con  servizi  di  ricerca,  svolgendo  così  la  funzione  di  policy  analysis  fornendo  raccomandazioni  con  basi  informative  e  scientifiche  solide.  Tale  attività  è  affidata  ad  un  staff  di  circa  trenta  esperti  nei  diversi  campi  della  scienza  politica,  policy  analysis,  diritto,  economia  in  modo  da  coprire  le  diverse  competenze.      Legislative  Audit  Bureau  Il   Legislative   Audit   Bureau   è   un’agenzia   indipendente   che   lavora   al   servizio   dell’assemblea  legislativa   supportandola   nella   funzione   di   oversight.   Per   questo   fornisce   analisi   e   controlli  contabili  così  come  vere  e  proprie  valutazioni  sull’operato  delle  agenzie  garantendo  il  rispetto  dei  criteri  di  efficacia  ed  efficienza  e  di  coerenza  con  gli  obiettivi  del  governo  e  del  parlamento.  I   risultati   di   queste   valutazioni   sono   dei   veri   e   propri   report   approfonditi   corredati   di  raccomandazioni  per  il  miglioramento  delle  politiche  e  degli  interventi.  Il  Legislative  Audit  Bureau  è  stato  istituito  nel  1965  dalla  legge  ‘Chapter  659’  (...).  Il  direttore  del   LAB   è   garante   dei   conti   dello   Stato   (State   Auditor)   ed   è   nominato   dalla   commissione  bicamerale  sull’organizzazione  del   legislativo.  A  sua  volta,   lo  State  Auditor  nomina   i  membri  del  suo  staff,  scegliendoli  al  di  fuori  dei  funzionari  di  ruolo  dell’amministrazione”32.    Lo   State   Auditor,   nominato   da   una   commissione,   la   Legislature's   Joint   Committee   on  Legislative  Organization,  composta  da  membri  della  maggioranza  e  dell’opposizione.  Lo  State  Auditor  può  assumere  e  ha  a  disposizione  uno  staff   composto  da  personale  non  strutturato  nella   pubblica   amministrazione   strutturato   in   Quattro   sezioni:   Contabilità   finanziaria  (Financial   Audit),   Valutazione   dei   programmi   (Program   Evaluation,   Servizi   di   Information  Tecnhology   (Information   Systems   Support)   e   Servizi   amministrativi   (Administrative  Services).  In  sintesi,  circa  i  due  terzi  del  personale  fanno  parte  del  settore  audit  il  rimanente  in  quello  di  program  evaluation.    Svolge   in   modo   obiettivo   controlli   e   valutazioni   delle   operazioni   delle   agenzie   statali   per  garantire  che   le   transazioni   finanziarie  siano  state   fatte   in  modo   legale  e  appropriato,  e  per  accertare   che   i   programmi   siano   gestiti   in   modo   efficace,   efficiente   e   in   accordo   con   le  politiche  del   legislativo  e  del   governatore.   I   risultati  di  queste  valutazioni   sono   trasmessi   al  legislativo,  accompagnati  da  raccomandazioni  per  migliorare  il  funzionamento  delle  agenzie.    Il  Legisaltive  Audit  Bureau  risponde  alla   Joint  Legislative  Audit  Committee  (anche   in  questo  caso  una  commissione  bipartisan)  a  cui  sono  pertanto  destinati  anche  tutti  i  report  e  i  risultati  delle  analisi  realizzate.  Inoltre,  tutti   i  report  sono  pubblicati  e  disponibili  on  line  e,  a  seguito  della   pubblicazione   l’Audit   Committee   può   disporre   audizioni   pubbliche   e   inserire  emendamenti  sulla  base  delle  raccomandazioni  raccolte.  La  Joint  Legislative  Audit  Committee  

                                                                                                               32  http://legis.wisconsin.gov/lab/  

Page 12: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  12  

esamina   i   rapporti   dell’agenzia   e   avvia   eventuali   iniziative   legislative  per  mettere   in   atto   le  raccomandazioni  che  il  LAB  può  formulare.      Prodotti  I   rapporti   del   Legislative   Audit   Bureau,   dal   1996   ad   oggi   riguardano   principalmente  argomenti  riguardo  il  controllo  della  spesa  e,  secondariamente  la  valutazione  dei  programmi.  L’agenzia   infatti   è   organizzata   per   fornire   due   linee   di   prodotti:   l’audit   finanziario   per   la  certificazione   dei   conti   pubblici,   che   impiega   circa   due   terzi   dello   staff,   e   la   program  evaluation,   per   il   rimanente.   La   Financial   Audit   Division   svolge   verifiche   sui   conti   delle  amministrazioni,  delle  agenzie.  La   Program   Evaluation   Division,   istituita   nel   1979   ha   diverse   funzioni:  l’esame   delle  performance  e  dei   risultati  dei  programmi  delle  amministrazioni  statali,   sotto   la  guida  della  commissione   bicamerale;   l’avvio   autonomo   della   valutazione   delle   prestazioni   di   un  programma  quando  vengono  individuati  dei  settori  problematici;  l’esame  di  ogni  contea,  città,  comune,   villaggio   o   distretto   scolastico,   sotto   la   direzione   della   commissione   bicamerale;  diffusione  delle  informazioni  che  riguardano  il  controllo  delle  prestazioni.  Come  negli  altri  casi,  la  Program  Evaluation  Division  è  composta  da  circa  30  esperti  nei  settori  delle  politiche  pubbliche,  amministrazione,  diritto,  economia  e  pianificazione  urbana  e  50  che  si  occupano  invece  specificatamente  di  financial  audit.  In   termini   di   trasparenza   e   pubblicità,   tutti   questi   rapporti   rimangono   in   una   prima   fase  riservati,  ma  vengono  resi  pubblici  una  volta  approvati.      Florida    Il   caso   della   Florida   è   particolarmente   interessante.   Innanzitutto   perché   con   circa   diciotto  milioni   di   abitanti   rappresenta   il   quarto   stato   in   termini   di   popolazione   ed   è   quindi  comparabile   ad   una   piccola   nazione.   Inoltre,   dal   1969,   con   la  Declaration  of  Policy   che   è   la  premessa   all’Executive   Reorganization   Act   definisce   come   segue   il   rapporto   tra   potere  esecutivo  e  legislativo:  “Il  potere  legislativo  ha  l’ampia  finalità  di  determinare  le  politiche  e  i  programmi  e  di  verificare  il  funzionamento  dei  programmi:  Il  potere  esecutivo  ha  la  finalità  di  eseguire  i  programmi  e  le  politiche  adottate  dal  Legislativo  e  di  formulare  raccomandazioni  di  policy  al  Legislativo”33.    Un   altro   aspetto   di   particolare   interesse   è   la   divisione   delle   due   componenti   dell’oversight  legislativo   (ancora   più   marcato   che   nel   caso   sopracitato   del   Wisconsin)   in   due   diverse  agenzie:  L’Auditor  General  si  ha  competenza  in  termini  di  audit  della  spesa  pubblica  mentre  la  program   evaluation   è   assegnata   al   Legislature’s   Office   of   Program   Policy   Analysis   and  Government  Accountability  (OPPAGA).    La   scelta   di   assegnare   queste   due   funzioni   a   due   diversi   soggetti   e   non   solo   a   due   diverse  sezioni  dello  stesso  ente,  è  stata  adottata  da  circa  un  terzo  degli  stati  americani,  mentre  circa  la  metà  continua  ad  attribuire  entrambe  agli  uffici  degli  Auditor  Gereral.        

                                                                                                               33  http://www.oppaga.state.fl.us/reports/pdf/NCSLLegisbrief.pdf  

Page 13: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  13  

Auditor  General  L’Auditor  General  ha  il  compito  di  controllo  finanziario  su  tutte  le  azioni  del  governo  e  quindi  anche  su  quelle  nell’ambito  dell’educazione.   In  Florida  viene  nominato  dalla   Joint  Legislative  Auditing   Committee   (una   commissione   composta   proporzionalmente   da   membri   della  maggioranza   e   minoranza   del   parlamento)   e   confermata   da   entrambe   le   camere.   L’organo  legislativo,   oltre   che   il   profilo   dell’Auditor   General   stesso,   ne   proteggono   l’integrità   e  l’indipendenza   (Sections   11.42   e   11.47   dei   Florida   Statutes)   indirizzandone   l’attività   e  raccogliendone  i  risultati.  I  report  dell’Auditor  General  sono  assidui  e  i  pareri  molto  puntuali,  espliciti  e  diretti  direttamente  all’organo  competente.  Vengono  prodotti  essenzialmente  due  tipologie  di  report:  (1)  i  Financial  report,  di  carattere  puramente  finanziario  e  quindi  volto  a  combattere  lo  spreco  di  denaro  pubblico  e  a  garantirne  un  utilizzo  efficiente  e  appropriato;  gli  Operational   invece,   riguardano  aspetti  procedurali  comunque  utili  a  migliorare   l’efficienza  e  l’efficacia  degli   interventi  e  delle  procedure.   I  report  sono  disponibili  al  pubblico  in  ottica  di  totale   trasparenza  e  molto  accessibili   in  quanto  sono  proposte  anche  delle  versioni  brevi   in  cui  sono  indicate  esclusivamente  le  conclusioni  raggiunte.  In  generale,  “I  controlli  sono  fatti  per  verificare  che:  le  risorse  siano  rendicontate  correttamente;  i  funzionari  pubblici  rispettino  le   leggi,   le   norme,   i   regolamenti   e   gli   altri   vincoli   legali;   siano   istituiti   controlli   interni  appropriati   ed   efficaci   sul   funzionamento   degli   enti;   il   patrimonio   sia   adeguatamente  salvaguardato”34.   Anche   in   questo   caso,   i   rapporti   sono   sottoposti   a   referees   esterni   che  certificano  la  loro  correttezza  e  l’imparzialità.      OPPAGA  -­‐  Office  of  Program  Policy  Analysis  and  Government  Accountability  Nasce  nel  1994  proprio  dall’Auditor  General,  a  cui  è  ancora  oggi  strettamente  interconnesso,  l’Office   of   Program   Policy   Analysis   and   Government   Accountability   (OPPAGA)   che,   come  accennato  si  occupa  di  ricerca  e  valutazione  in  ambito  più  ampio  di  quello  di  audit  su  tutte  le  aree  di  policy.  Prima  di  quella  data  la  policy  analysis  era  condotta  dall’Auditor  General  e  solo  con   il  Florida  Statute  11.45(3)   le  due  funzioni  vengono  separate.  L’OPPAGA  ha   il  compito  di  migliorare   il   livello   di   accountability   del   governo   e,   nel   fare   ciò,   supporta   il   legislativo  fornendo  dati,  ricerche  valutative  e  in  generale  assistendo  il  parlamento  nella  sua  funzione  di  law   e   policy   making   e   viene   infatti   definito   il   “research   arm”   del   Legislative   branch35.   Da  questo   punto   di   vista   conduce   vere   e   proprie   ricerche   rispondendo   innanzitutto   alla   Joint  Legislative  Auditing  Committee,  così  come  alle  commissioni  legislative,  fornendo  valutazioni  in  tutti  i  momenti  del  ciclo  di  policy  (Ex  ante,  In  itinere,  Ex  Post)  e,  in  questo  senso  verificando  la  reale  soluzione  o  meno  da  parte  delle  agenzie  dei  problemi   identificati  precedentemente.  E’  composto  da  circa  70  ricercatori  di  diverse  discipline  e  copre  le  più  importanti  aree  di  policy  (Criminal  Justice,  Health  and  Human  Services,  Education,  Government  Operations)  e,  come  in  tutti   i   più   importanti   organi   di   oversight   svolge   un   ruolo   di   primaria   importanza   la  responsabilità  e  credibilità  chi  sta  alla  guida.  In  questo  caso  si  tratta  del  direttore,  nominato  ogni   2   anni   a   maggioranza   dalla   Joint   Legislative   Auditing   Committee   e   confermato   dalla  maggioranza  dei  voti  delle  due  camere.  Questa  persona  deve  dimostrare  di  avere  almeno  10  anni  di  esperienza  nel  campo  della  policy  analysis  ed  evaluation  e  ha  una  notevole  autonomia  

                                                                                                               34  http://www.myflorida.com/audgen/pages/statauth.htm  35  http://www.hg.org/florida-­‐government.html  

Page 14: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  14  

nella  composizione  del  personale  a  sua  disposizione  e  nella  gestione  del  budget36;   Il  budget  dell’OPPAGA  è  di  5  milioni  di  dollari  l’anno.  Il  lavoro  dell’OPPAGA,  è  definito  anche  dal  Florida  Government  Accountability  Act   (sec.  11.901-­‐11.920,  Florida  Statutes),   che  stabilisce  come   il  processo   legislativo  debba  dimostrare   il   così  detto   “public  need”  per   la   continuazione  di  un  programma   e   come,   in   questo   processo,   l’OPPAGA   debba   svolgere   un   ruolo   primario   di  supporto  scientifico  (sec.  11.907)  37.    Prodotti  Le  tipologie  di  prodotti  offerti  dall’OPPAGA  possono  essere  suddivisi  in:  

-­‐ Analisi  e  ricerche  di  tipo  valutativo:  principalmente  valutazioni  in  itinere  ed  ex  post  -­‐ Assistenza   tecnica   e   di   ricerca   al   legislatore   e   alle   commissioni:   supporto   al   policy  

making  e  valutazione  ex  ante  -­‐ I   Government   Program   Summaries   (GPS):   una   sorta   di   enciclopedia   elettronica   che  

contiene   tutte   le   informazioni   descrittive   e   le   valutazioni   dei   principali   programmi  statali  

-­‐ Policy  Notes:  una  newsletter  di  ricerche  di  policy  di  interesse  dei  policy  maker.    Le  raccomandazioni    Alla   fine   di   ogni   anno,   l’OPPAGA   invia   ai   presidenti   dei   due   rami   del   parlamento  un   elenco  ragionato  di   tutte   le  misure  che  potrebbero  essere  adottate  nei  diversi   settori  di  policy,   con  una  breve  sintesi  degli   interventi  possibili,   la  quantificazione  dei  relativi  risparmi,  e  il  rinvio  alla  documentazione  raccolta  durante  l’anno.  Dai  dati  forniti  dallo  stesso  OPPAGA,  circa  il  70%  delle  sue  raccomandazioni  sono  raccolte  o  direttamente  dalle  amministrazioni,  se  è  nella  loro  facoltà   adeguarsi   ad   esse,   o   dal   Parlamento,   se   sono   necessari   o   opportuni   degli   interventi  legislativi.      I  Government  Program  Summaries    Negli  ultimi  anni,  l’OPPAGA  ha  sviluppato  e  meglio  strutturato  la  funzione  di  informazione  e  di  monitoraggio  pubblico  dei  risultati  di  centinaia  di  programmi  gestiti  dal  governo  della  Florida,  alimentando   uno   straordinario   database   su   internet,   consultabile   sia   dai   membri   delle  istituzioni,  sia  dal  pubblico.    In   sintesi   si   può   affermare   che   le   funzioni   dell’OPPAGA   oggi   vanno   ben   al   di   là   della  valutazione   post-­‐legislativa,   per   assumere   compiti   di   policy   analysis   pre-­‐legislativa,   (in  qualche  modo  raggruppando  in  un’unica  agenzia  le  funzioni  del  GAO  e  del  CRS).                                                                                                                                  36  Per   comprendere   l’importanza   di   questo   ruolo   e   della   funzione   che   svolge   è   da   notare   come   il   Director  dell’OPPAGA  al  momento  della  nomina  deve  prestare  giuramento  sulla  Florida  Constitution.  37  http://www.oppaga.state.fl.us/reports/pdf/NCSLLegisbrief.pdf  

Page 15: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  15  

Mississippi  Il  Mississippi  (circa  3  milioni  di  abitanti),  rappresenta  un  caso  interessante  perché  racchiude  in  unico  soggetto  politico,  tutte  le  funzioni  di  oversight  sono  esercitate  dalla  Mississippi  Joint  Legislative   Committee   on   Performance   Evaluation   and   Expenditure   Review   (PEER  Committe)38.    Mississippi   Joint   Legislative   Committee   on   Performance   Evaluation   and   Expenditure   Review  (PEER  Committe)  La  PEER  Commitee  è   stabilita  per   legge  dal  1973  e  ha  autorità  di   verificare  e  valutare  ogni  aspetto  del  governo  a  tutti   i   livelli  (stato,  contea,  o  città)  compresa  la  possibilità  di  seguire  i  fondi   stanziati   nel   settore   privato.   Si   tratta   tuttavia,   solo   della   competenza   di   osservare,  riferire  e  raccomandare.  La  PEER  Committee  non  ha  infatti  alcun  potere  di  imporre  o  forzare  le  agenzie  l'attuazione  o  l’adempimento  delle  raccomandazioni.  Il  range  delle  funzioni  svolte  va   dalla   semplice   raccolta   di   informazioni   fino   alla   valutazione   di   performance   e   revisione  della  spesa  così  come  policy  analysis  in  funzione  di  possibili  iniziative  legislative.  La   Commissione   è   direttamente   responsabile   nei   confronti   del   legislativo   attraverso   la  redazione   di   report   e   ricerche.   E’   composta   da   7   senatori,   nominati   dal   Governatore   e   7  parlamentari,  nominati  dallo  Speaker  of  the  House,  con  una  durata  del  mandato  di  4  anni.  Oltre  all’attenta  nomina  dei  14  membri  della  Commissione  esiste  una  rotazione  annuale  del  presidente   e   responsabilità   dirette   nella   scelta   delle   risorse   umane.   L’Executive   Director,  assunto  dalla  commissione,  sceglie  i  componenti  del  suo  staff  che  sono  professionisti  esperti  in   tutti   i   settori   dello   spettro   politico.   Lo   staff   (diviso   in   cinque   uffici:   Legal   Office,  Administrative  Office,  Editorial  Office,  Performance  Evaluation  Office,  Performance  Budgeting  Office)   è   composto  da  28   funzionari   con  un  budget   annuale   a  disposizione  di  2,6  milioni  di  dollari.   La   PEER   Commitee,   che   è   una   commissione   permanente,   decide   ed   approva   tutti   i  progetti  da  effettuare  da  parte  dello   staff.  Una  volta   che   il  Comitato  approva  un  progetto,   il  direttore   ha   la   responsabilità   totale   per   la   gestione   del   personale   e   della   guida   di   tutta   la  successiva   ricerca   sul   campo  e   analisi.   Il   direttore   è   legato  da  un   rapporto   fiduciario   con   la  commissione,   tuttavia,   durante   i   suoi   42   anni   di   esistenza,   il   Comitato   ha   avuto   solo   tre  direttori.      Prodotti  Le   principali   attività   di   oversight   e   valutazione   riguardano:   l’audit   finanziario,   program  evaluation,  analisi  costi-­‐benefici,  policy  analysis.    Si   aggiungono   a   queste   attività   classiche   di   oversight   altre   forme   di   supporto   al   legislativo  quali:   indagini   su   nomine   del   governo   statale   che   richiedono   la   conferma   del   Senato;   note  fiscali   che   stimano   l'impatto   finanziario  delle   norme,   richieste  di   informazione  da  parte  dei  parlamentari   che   sono   generalmente   molto   brevi   e   di   natura   meramente   informativa  (determinare  il  numero  di  dipendenti  in  un  determinato  distretto  scolastico).  La   PEER   svolge   poi   un’attenta   attività   in   termini   di   accountability   nei   suoi   due   principali  aspetti   classici:   in   senso   tradizionale   e   quindi   come   conformità   legale   (finanziaria   e   di  

                                                                                                               38  Negli   altri   casi   invece   trattati   invece   la   commissione   permanente   di   riferimento   è   la   Joint   Legislative  Committee.  

Page 16: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  16  

programma)   e   nel   suo   senso   più   ampio   che   riguarda   l'uso   efficiente   ed   efficace   dei   fondi  pubblici  per  la  massimizzazione  dei  servizi  forniti.  A  partire  dal  riconoscimento  dell’autorità  della  commissione  in  questi  aspetti  e  con  essa  la  sua  responsabilità39  sono  state  create  regole  di  nomina  e   funzionamento  che,  se  correttamente  seguite,  aiutano  a  proteggere  contro   l'uso  delle  risorse  del  comitato  per  scopi  politici.      3.  Il  network  fa  la  forza..  Anche  in  valutazione:  Il  ruolo  della  National  Conference  of  State  Legislatures  (NCSL).  Nel   percorso   di   crescita   di   competenza,   consapevolezza   e   professionalità   delle   assemblee  legislative  degli   stati   americani,   così   come  di   tutti   i   soggetti   a   supporto  di   esse,   ha   svolto   e  continua   a   svolgere   un   ruolo   fondamentale   il   network   rappresentato   dalla   National  Conference  of  State  Legislatures   (NCSL)   e,   al   suo   interno,   dalla  National  Legislative  Program  Evaluation  Society   (NLPES).   La  NCSL  ha   il   compito  di  migliorare   la  qualità   ed  efficacia  delle  assemblee   legislative   degli   stati   americani   promuovendo   innovazione   politica   e  comunicazione  tra  le  diverse  assemblee.  In  secondo  luogo  favorire  e  assicurare  alle  assemblee  legislative   una   voce   unitaria   più   forte.   La   NCSL   fornisce   ricerche,   assistenza   tecnica   e  occasioni   per   scambi   di   idee   tra   i  policymakers  sui   problemi   più   rilevanti   per   gli   stati   ed   è  finanziata  sia  con  denaro  pubblico,  sia  con  donazioni  di  imprese  e  associazioni.    Al   suo   interno   opera   la  National  Legislative  Program  Evaluation  Society   (NLPES),   una   delle  sezioni   della   National   Conference   of   State   Legislatures   (NCSL),   che   raggruppa   i   tecnici  impegnati   nella  program  evaluation  o   nel  performance  auditing  per   le   assemblee   legislative  dei  singoli  stati  e  ha  come  scopo  il  miglioramento  in  termini  di  professionalità  dei  programmi  di   valutazione   e   di   auditing   fornendo   formazione   e   opportunità   di   scambio   di   idee   e  informazioni.   L’attività   dell’associazione   è   molto   intensa   e   riguarda   in   senso   lato  l’innalzamento   della   qualità   dei   legislativi   a   partire   dai   loro   staff.     Essa   consiste  principalmente   in   attività   formative   di   alto   livello,   in   condivisione   delle   conoscenze   e   nel  sostegno  unitario   ad   issue   interessanti   per   i   livelli   di   governo   statale.   Per   queste   ragioni   la  NCSL  è  un   interlocutore   credibile  e  di   rilievo  a  Washington  e,  dall’altro   lato,  un   riferimento  stabile  e  riconosciuto  per  gli  stati40.    Conclusioni  ad  interim  Abbiamo   visto   come,   sia   a   livello   nazionale   che   statale   si   è   assistito   ad   un   percorso   di  consapevolezza   dell’importanza   della   valutazione,   a   partire   da   esigenze   di   controllo   della  spesa,   per   arrivare   ad   un’idea   di   accountability   che   riguarda   la   valutazione   nella   sua  concezione  più  ampia  cha  va  dall’audit  alla  program  evaluation  fino  a  forme  di  policy  analysis  utili  a  formulare  giudizi  e  indirizzare  interventi.  Se  guardiamo  poi  ai  casi  statali,  questo  ha  coinciso  dagli  anni  settanta  in  poi,  con  il  fiorire  di  strutture   politiche,  ma   soprattutto   tecniche   in   grado   di   accompagnare   e   supportare   questo  percorso.  Abbiamo  visto  come,  sia  a  livello  nazionale  che  statale  si  è  assistito  ad  un  percorso  

                                                                                                               39  Il   direttore  del  PEER  nell’intervista   avuta  per  questa   ricerca   afferma:   “As  you  may   realize  by  now,   given   its  broad   authority,   the   PEER   Committee   is   a   very   powerful   two-­‐edged   sword.     Used   properly,   it   can   be   an  instrument  for  great  good.    Used  recklessly,  it  can  damage  individuals,  programs,  and  even  the  reputation  of  the  institution  of  the  legislature  itself.”  40  Tale  ruolo  è  stato  riconosciuto  come  fondamentale  dai  responsabili  delle  strutture  di  valutazione  intervistati.  

Page 17: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  17  

di   consapevolezza  dell’importanza  della  valutazione,  a  partire  da  esigenze  di   controllo  della  spesa,   per   arrivare   ad   un’idea   di   accountability   che   riguarda   la   valutazione   nella   sua  concezione  più  ampia  cha  va  dall’audit  alla  program  evaluation  fino  a  forme  di  policy  analysis  utili   a   formulare   giudizi   e   indirizzare   interventi.   Se   guardiamo  poi   ai   casi   statali,   questo   ha  coinciso  dagli  anni  settanta  in  poi,  con  il  fiorire  di  strutture  politiche,  ma  soprattutto  tecniche  in  grado  di  accompagnare  e  supportare  questo  percorso.  Il  quadro  è  certamente  differenziato,  ma   esistono   alcuni   elementi   comuni   che   possono   essere   rilevati   in   un’ottica   di   analisi  istituzionale  (Fig.  2).  

Page 18: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  18  

Fig.  2,  State  Legslatures  –  Analisi  istituzionale  Stato   Org.  Pol.  Gov.  

 Org.  Tecn.   N.  staff  

 Funz.  e  Prodotti  

 Budget  

Arizona   Joint  Legislative  Committee  

Auditor  Gen./Office  

41   -­‐ Controlli/Val.  di  progr./An.  Pol.  45%  

-­‐ Sunset  Review  45%  

-­‐ Audit  fin./Legisl.  5%  

-­‐ Ricerche  short  term  per  comm.  o  membri  del  parl.  5%  

 

2,3M$  

Wisconsin   Joint  Legislative  Committee  

Auditor  Gen./Office  

29  Contr.  e  Val.  51  Audit  fin.  

-­‐ Controlli/Val.  di  progr./An.  Pol.  30%  

-­‐ Indagini  5%  -­‐ Audit  fin./Legisl.  

55%  -­‐ Ricerche  short  

term  per  comm.  o  membri  del  parl.  5%  

 

3,2M$  

Florida   Tutta  le  commissioni  (Joint  Legislative  Auditing  Committee)  

OPPAGA   70   -­‐ Controlli/Val.  di  progr./An.  Pol.  40%  

-­‐ Ricerche  short  term  per  comm.  o  membri  del  parl.  60%  

 

5M$  

Mississippi   PEER  Committee   Executive  Director  Staff  

28   -­‐ Controlli/Val.  di  progr./An.  Pol.  30%  

-­‐ Sunset  Review  5%  

-­‐ Audit  fin./Legisl.  25%  

-­‐ Ricerche  short  term  per  comm.  o  membri  del  parl.  15%  

 

2,6M$  

 Fonte:  nostra  elaborazione  

 

Page 19: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  19  

1. La  presenza  di  strutture  tecniche  dotate  di  una  composizione  multidisciplinare.  2. Lo   stretto   raccordo   con   il   legislativo,  normalmente  grazie   a   commissioni  permanenti  

dedicate.      3. Una  diversificazione  dei  prodotti  che  porta  un  contributo  trasversale  al  governo  statale  

e  che  vede  in  questa  integrazione  un  suo  fattore  di  sviluppo.    A   questi   aspetti   sono  da   aggiungere  due  ulteriori   elementi   quali,   la   credibilità   raggiunta  da  questi   soggetti   e   dai   loro   responsabili,   ma   soprattutto   la   presenza   di   leve   (come   ad   es.   le  sunset   review)   che   rendono   oggettivamente   più   efficace   la   loro   azione.   Infine,   cruciale   è   la  capacità   di   fare   network,   con   particolare   riferimento   al   ruolo   della  National   Conference   of  State   Legislatures   (NCSL)   e   della   sua   struttura   interna   dedicata   alla   valutazione   (National  Legislative  Program  Evaluation  Society-­‐NLPES).  Quest’ultimo  elemento,  oltre  ad  accrescere  la  qualità  dei   legislativi,   rende   l’ambiente  descritto  ancora  più   forte  e   credibile  all’esterno,  ma  soprattutto   dinamico   e   in   continua   evoluzione   evitando   che   tanti   di   queste   strutture  appesantiscano  ulteriormente  l’amministrazione.    4.  Lo  stato  della  valutazione  nelle  regioni  italiane.  A   differenza   che   nel   governo   centrale,   la   valutazione   delle   politiche   pubbliche   ha   iniziato   a  diffondersi,  a  livello  regionale,  sotto  diverse  forme  e  con  livelli  differenti  di  implementazione.  La  nascita  e  lo  sviluppo  di  questo  interesse  per  la  valutazione  sono  da  ricercare,  tra  gli  altri,  in  eventi  distinti,  verificatisi  nel  nostro  Paese,  così  come  a   livello  europeo,  a  partire  dalla  metà  degli  anni  novanta.  Innanzitutto   la   Riforma   del   Titolo   V   della   Costituzione   italiana   e,   con   essa,   le   leggi  costituzionali  n.  1  del  1999  e  n.  3  del  2001  che  hanno  profondamente  modificato   il   sistema  delle   fonti,   ampliando   l’autonomia   legislativa   regionale,   aumentando   fortemente   il   potere  legislativo  e  le  relative  competenze  delle  regioni,  sulla  base  del  principio  di  sussidiarietà.  Allo  stesso  tempo  sono  sorti  vincoli  comunitari  che  hanno  portato  ad  un  nuovo  contesto,  composto  da  diversi  livelli  di  governo,  dove  le  regioni  giocano  oggi  un  ruolo  fondamentale  in  termini,  sia  di  rilevanza  delle  proprie  scelte,  sia  dei  propri  compiti.  Il   secondo   aspetto   riguarda   i   Fondi   Strutturali   che   hanno   coinvolto   in   pieno   le   regioni,  incentivando,  in  maniera  proporzionale,  la  loro  possibilità  di  creare  policy  e,  allo  stesso  modo,  hanno   “costretto”   le   regioni   ad   inserire   criteri   di   valutazione   fondamentali   per   la  rendicontazione  in  sede  europea41.  Un   ulteriore   fattore   di   sviluppo,   che   si   unisce   a   quelli   precedentemente   elencati,   è   stato   il  riconoscimento  di  un  impoverimento  della  funzione  di  controllo,  soprattutto  dal  punto  di  vista  del  flusso  informativo,  da  parte  dei  consigli  regionali42  che  possono  essere  ormai  considerati,  secondo   la   classificazione   di   Mezey,   dei   legislativi   “reattivi”   avendo   un   ruolo   modesto   nel  policy  making43.      

                                                                                                               41  Martini  A.  (1998),  “Per  una  valutazione  utilizzabile  da  chi  decide:  perché  il  Progetto  Valutazione”,  InformaIres,  Dicembre  –  anno  X  –  N.2,  p.  2.  Stame  N.   (2008),   “Valutazione,   controlli   e  pubblica  amministrazione”,  Rassegna  Italiana  di  Valutazione,  40,  pp.  50-­‐51.  42  Damonte   A.   (2003),   “Sostanzialmente   escluso.   Il   law-­‐making   regionale   dopo   le   riforme   degli   anni   Novanta:  riflessioni  sul  caso  lombardo”,  Rivista  Italiana  di  Politiche  Pubbliche,  n.  1,  pp.  131-­‐162.  Martini  A.,  Sisti  M.  (2002),  “Quale  funzione  di  controllo  per  le  assemblee  regionali?”,  Le  Istituzioni  del  Federalismo,  nr.  6.  43  Mezey  M.L.  (1979),  Comparative  Legislatures,  Durham,  N.C.:  Duke  University  Press.  

Page 20: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  20  

L’esperienza  statutaria  infine  rappresenta  un  altro  momento  fondamentale  nel  percorso  delle  regioni   italiane:   riguarda   un   ripensamento   nell’esercizio   delle   proprie   funzioni   e   quindi,   i  riferimenti   alla   valutazione   nei   nuovi   statuti   regionali,   nei   suoi   diversi   aspetti,   sono   da  considerare  un  segnale  importante.  In  sintesi,  si  può  notare  come  le  regioni  siano  state  incentivate  e  interessate  a  promuovere,  al  loro   interno,   sistemi   di   garanzia   e   di   valutazione   degli   effetti   delle   proprie   politiche,  innanzitutto  per   le  nuove  responsabilità,   in   termini  di  sviluppo  economico  e  sociale:  quindi,  per  potenziare  il  loro  ruolo  a  livello  nazionale  e  comunitario.  Questo  interesse  è  inoltre  evidenziato  dalle  diverse  iniziative  ed  esperienze  sorte  nelle  nostre  regioni  nel  campo  generale  della  valutazione  dove,  di   fronte  a  queste  sfide,   le  regioni  hanno  assunto   consapevolezza   dell’importanza   di   queste   tematiche.   Tale   consapevolezza   ha  permesso   che   si   attuassero   “esperienze”   che   hanno   introdotto   la   valutazione   in   seno   alle  amministrazioni  regionali  grazie  alle  quali  si  sono  sviluppati  reali  “strumenti  formali”.  Tali   iniziative   in   molti   casi   non   si   possono   definire   sistematiche,   perché   sono   il   frutto   di  impulsi  presenti  nelle  singole  realtà,  non  esistendo  nessuna  norma  che  obblighi  le  regioni  ad  introdurre  sistemi  di  valutazione  o  di  qualità  della  regolamentazione.    Uno   dei   casi,   in   tema   di   valutazione,   che   può   essere   considerato   di   successo   (almeno   in  termini   di   diffusione)   in   ambito   regionale   è   certamente   quello   di   CAPIRe   (Controllo   delle  Assemblee  sulle  Politiche  e  gli  Interventi  Regionali):  un  progetto  promosso  dalla  Conferenza  dei  Presidenti  delle  Assemblee  Legislative  delle  Regioni  e  delle  Province  Autonome,  nato  allo  scopo   di   favorire   la   cultura   della   valutazione   e   di   supportare   le   assemblee   legislative   delle  regioni,  nella  realizzazione  di  strumenti  di  controllo  sull’attuazione  delle  leggi  e  di  valutazione  degli  effetti  delle  politiche.  L’esperienza  del  Progetto  CAPIRe  è  una  testimonianza  di  come,  il  riconoscimento  del  valore  della  valutazione,  in  termini  di  coinvolgimento  dei  legislativi,  si  sia  nel   tempo  diffuso.  Nato  nel   2002  per   iniziativa  dei   Consigli   di   Emilia  Romagna,   Lombardia,  Piemonte   e   Toscana,   con   “la   volontà   di   offrire   una   risposta   costruttiva   ed   originale   ad  un’insoddisfazione   diffusa   nei   confronti   delle   tradizionali   attività   conoscitive   svolte   in   seno  alle  assemblee  legislative”44,  nel  corso  degli  anni,  ha  avuto  una  crescita  di  adesioni  bipartisan  da  parte  delle  altre  regioni45  e  sembra  aver  dato  un  concreto  contributo  alla  diffusione  della  valutazione  grazie  all’inserimento    di  strumenti  e  principi  di  controllo,  sia  nei  nuovi  statuti,  sia  nelle   norme   regionali.   Fra   le   diverse   azioni   promosse,   certamente   la   più   innovativa,   nel  panorama   italiano,   riguarda   le  clausole  valutative:   si   tratta  di  articoli  o  parti  di  essi,   inseriti  nelle  norme,  allo  scopo  di  stabilire  per  legge  un  mandato  nei  confronti  dei  soggetti  incaricati  di   attuare   la   disposizione   (innanzitutto   gli   esecutivi),   secondo   il   quale   dovranno   essere  raccolte,  entro  un  certo  periodo  di   tempo  dall’entrata   in  vigore  della  norma,   le   informazioni  necessarie   per   una   sua   valutazione,   allo   scopo   di   evidenziare   problematiche,   criticità   o  risultati  raggiunti46.  Come  accennato,  tale  strumento  ha  rappresentato  un’assoluta  novità  nel  nostro   paese   e,   seppur   con   diverse   caratteristiche,   l’uso   di   clausole   valutative   nelle   regioni  può   considerarsi   una   prassi   abbastanza   consolidata   anche   se   spesso   sono   considerate                                                                                                                  44  Dal  sito  di  Progetto  CAPIRe.  http://www.capire.org/il_progetto/origini/  45  Aderiscono   fino   ad   ora   a   tale   progetto:   Basilicata,   Emilia   Romagna,   Friuli   Venezia   Giulia,   Lazio,   Lombardia,  Marche,   Molise,   Piemonte,   Provincia   Autonoma   di   Trento,   Puglia,   Sardegna,   Toscana,   Trentino   Alto   Adige,  Umbria,  Veneto.  (www.capire.org)  46  Martini   A.,   Rosa   F.,   Sisti  M.   (2001),   “Strutture   di  monitoraggio   e   valutazione   delle   politiche   a   servizio   delle  assemblee  regionali”,  Le  istituzioni  del  federalismo,  n.  1.  

Page 21: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  21  

purtroppo   come  degli   ulteriori   adempimenti   burocratici   in   sede   di   redazione  normativa.   In  generale   è   importante   sottolineare   però   come,   solo   grazie   ad   una   certa   diffusione   di   una  cultura   della   valutazione   nelle   istituzioni   regionali,   e   ad   esperienze   e   sperimentazioni  promosse   nel   corso   degli   anni,   si   è   potuti   arrivare   a   casi   di   formalizzazione   di   carattere  normativo  e,  certamente  il  Progetto  CAPIRe  ha  dato  un  grande  contributo  a  tale  percorso.    Lo  studio  dei  casi  regionali  viene  in  questa  sede  effettuato  attraverso  l’analisi  degli  organismi  consiliari  dedicati  a  promuovere  la  funzione  di  controllo  e  valutazione,  della  struttura  tecnica  preposta   all’assistenza   specializzata   in   tema   di   controllo   sull’attuazione   delle   leggi   e  valutazione   degli   effetti   delle   politiche,   dei   prodotti   e   della   relazione   con   le   strutture   degli  esecutivi  regionali.  Le   regioni   considerate   sono:   Toscana,   Umbria,   Piemonte   e   Lombardia;   queste   regioni   sono  infatti  considerate  rappresentative  in  termini  di  modelli  organizzativi  utilizzati  e  pertanto  utili  allo   scopo  della   ricerca  di   identificare  modelli   istituzionali  presenti  nel  panorama   regionale  italiano.    I   modelli   organizzativi   attorno   ai   quali   analizzare   le   esperienze   regionali   relative   alla  valutazione   e   alla   produzione   di   strumenti   informativi   e   di   supporto   delle   assemblee  legislative   possono   essere   divisi   in   due   categorie:   (1)   la   prima   vede   l’istituzione   di   un  organismo   politico   (tipicamente   una   commissione   paritetica)   dedicata   alla   funzione   di  valutazione   delle   politiche   pubbliche   o   delle   norme;   (2)   la   seconda   invece   utilizza   un  approccio   “diffuso”   che  affida   tale   compito  a   tutte   le   commissioni   consiliari,   ciascuna  per   le  materie  di  loro  competenza.  Allo  stesso  modo  le  strutture  tecniche  individuate  possono  essere  dedicate  esclusivamente  alla  valutazione  o,  diversamente,  svolgere  funzioni  più  ampie  una  le  quali   la   valutazione.   Infine,   con   particolare   riferimento   agli   esecutivi   regionali,   vengono  analizzati   gli   istituti   di   ricerca   che   hanno   appunto   il   compito   di   produrre   strumenti  informativi  e  conoscenza  utili  alla  produzione  di  politiche  pubbliche  e  nelle  quali  si  indaga  la  presenza  e  il  peso  di  attività  valutative.  In  particolare  verranno  qui  descritte  le  principali  caratteristiche  delle  seguenti  strutture:    -­‐   Organo  politico  dedicato  alla  valutazione;  -­‐   Struttura  interna  dedicata  alla  valutazione;  titolare  di  altre  funzioni;    -­‐   Struttura  interna  titola  re  di  altre  funzioni  (tra  cui  la  valutazione);    -­‐   Istituto  di  ricerca  esterno.      Per  ogni  regione  e  rispettivi  organismi  si  analizzano  quindi  composizione,  criteri  di  nomina  e  governance,  attività  e  prodotti,  risorse  umane  e  finanziarie.  Si  è  cercato  di  seguire  uno  schema  comune,   compatibilmente   con   le   grandi   differenze   presenti,   per   analizzare   ogni   singola  esperienza  e  ricavarne  criteri  di  carattere  generale.    Regione  Toscana  La   Regione   Toscana   è   stata   fin   dal   2002   una   delle   regioni   più   attive   sul   fronte   della  valutazione  e  ha  usato  un  approccio  “diffuso”  che  attribuisce  le  funzioni  in  ambito  valutativo  a  tutte   Commissioni   consiliari   permanenti   (artt.   19   e   45   dello   Statuto).   Pertanto,   ciascuna  Commissione  ha  tra  le  proprie  funzioni  anche  quella  di  controllare  e  di  valutare  gli  effetti  delle  politiche   regionali   inerenti   le   materie   di   propria   competenza.   In   aggiunta   l’Ufficio   di  Presidenza  del  Consiglio,  coordina  le  proposte  delle  Commissioni  riguardo  allo  svolgimento  di  

Page 22: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  22  

ricerche   valutative   da   affidare   all’esterno   (ai   sensi   dell’art.   145,   l’ufficio   di   presidenza  individua  annualmente  una  o  più  politiche  regionali  delle  quali  intende  valutarne  gli  effetti).    Nonostante   quindi   non   sia   previsto   nello   statuto   un   soggetto   specifico   che   si   occupi   di  valutazione,  nel  Regolamento  interno  dell’Assemblea  legislativa  sono  presenti  diversi  articoli  che   fanno   riferimento  ad  attività  di   analisi   e  di  valutazione.  Per  quanto   riguarda   il   soggetto  tecnico   a   supporto   delle   commissioni,   da   gennaio   2014,   la   struttura   che   offre   assistenza  tecnica   per   la   valutazione   delle   politiche   fa   parte   di   una   struttura   che   ha   acquisito   altre  competenze,   oltre   alle   precedenti.   Si   tratta   della   Direzione   di   area   per   l’Assistenza  istituzionale   che   ha   assunto   una   nuova   denominazione:   “Analisi   di   fattibilità   e   per   la  valutazione   delle   politiche.   Assistenza   al   Difensore   Civico,   al   Corecom,   all’Autorità   per   la  partecipazione,  al  CdAL  e  alla  CoPAS”.    Attualmente  la  struttura  tecnica  per  la  valutazione  delle  politiche  è  composta  da  un  dirigente,  che   svolge   anche   attività   operativa,   e   3   Funzionari   che   si   occupano   di   valutazione   delle  politiche,   uno   dei   quali   responsabile   della   P.O.   “Assistenza   per   la   valutazione   degli   atti  normativi   e   delle   politiche   regionali”.   Tutti   i   funzionari   hanno   una   formazione   sulla  valutazione  avendo  partecipato  ad  attività  formative  svoltesi  nell’ambito  di  CAPIRe  e,  due  di  loro  il  Corso  di  Alta  Formazione  in  Analisi  e  Valutazione  delle  Politiche  Regionali.    Le  attività  di  assistenza  della  struttura  nei  confronti  delle  commissioni  consiliari  riguardano  in   particolare:   l’assistenza   e   redazione   delle   clausole   valutative,   la   redazione   delle   “Note  informative   sull’attuazione   delle   politiche   regionali”,   che   sono   dei   documenti   ottenuti  dall’elaborazione   delle   relazioni   prodotte   dagli   uffici   regionali,   in   attuazione   di   quanto  stabilito  dalle  clausole  valutative.   In  sintesi   le  Note  illustrano  le  modalità  di  attuazione  della  legge,   le   eventuali   criticità   rilevate   ed   i   risultati   conseguiti,   è   il   referente   tecnico   per   lo  svolgimento  delle  ricerche  valutative  approvate  dall’Ufficio  di  Presidenza  del  Consiglio,  infine  realizza   ricerche   valutative   richieste   dalle   Commissioni   consiliari   (i   risultati   prodotti   da  questo   tipo   di   ricerche   sono   pubblicati   in   una   specifica   collana,   chiamata   “Quaderni   di  ricerca”).    IRPET  Toscana  L’IRPET,   Istituto  Regionale  Programmazione  Economica  della  Toscana  nasce  nel  1968  come  organo  tecnico-­‐scientifico  del  CRPET  (Comitato  regionale  per  la  programmazione  economica  della  Toscana)  con  la  finalità  di  compiere  gli  studi  preliminari  all’istituzione  dell’ente  Regione,  per  diventare,  nel  1974  un  ente  della  Regione  Toscana  (l.r.  50/96  della  Toscana).  Dal  punto  di  vista  della  governance,  l’istituto  si  avvale  di  un  Comitato  di  indirizzo  e  controllo  guidato   dal   Presidente   (nominato   dal   Presidente   della   Giunta   Regionale)   e   composto   da   6  membri  4  dei  quali  nominati  dal  Consiglio  Regionale  e  2  dal  Consiglio  delle  autonomie  Locali.  Il  Comitato  definisce  il  programma  annuale  e  pluriennale  di  attività  e  nomina  i  componenti  del  Comitato   scientifico,   presenta   annualmente   alla   Giunta   regionale   -­‐   che   la   trasmette   al  Consiglio  -­‐  la  relazione  annuale  sull’attività  svolta  dall’Istituto.    L’IRPET   è   anche   il   soggetto   a   cui   le   commissioni   consiliari   affidano   le   missioni   valutative  prodotte  nell’ambito  del  programma  annuale  delle  ricerche  istituzionali.    In   termini   di   risorse   umane   l’istituto   è   composto   da   un   organico   di   49   persone   di   cui   27  ricercatori   per   una   produzione   di   circa   70   ricerche   all’anno.   In   termini   finanziari   invece,  

Page 23: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  23  

l’istituto   si   avvale   di   un   budget   annuale   di   circa   4,5   milioni   totalmente   proveniente   dalla  Giunta  regionale.    Regione  Umbria  L’arti.  61  della  legge  statutaria  della  Regione  Umbria,  affida  con  molta  chiarezza  il  compito  di    “valutare  gli  effetti  delle  politiche  regionali,  verificandone  i  risultati,  ed  esercita  il  controllo  sul  processo  di  attuazione  delle  leggi  anche  mediante  l'inserimento  nei  testi  legislativi  di  apposite  clausole  valutative”  affidandone  la  funzione,  come  nel  caso  della  Toscana,  non  ad  una  singola  commissione   ma   alle   diverse   commissioni   (art.   61   comma   3   “Le   Commissioni   permanenti  valutano  l'inserimento  nei  testi   legislativi  di  apposite  clausole  valutative  ai   fini  del  controllo  sull'attuazione  delle  leggi  regionali”).  L’art.   34   affida   alle   Commissioni   il   compito   di   effettuare   “la   valutazione   delle   politiche  pubbliche   in   termini   di   analisi   degli   effetti   prodotti   dalle   leggi   approvate   dall’Assemblea  legislativa,  per  verificare  in  quale  misura  l’intervento  pubblico  ha  determinato  i  cambiamenti  previsti,  anche  con  l’utilizzo  di  tecnologie  informatiche.  A  questo  scopo  “nei  progetti  di  legge  ritenuti  di  maggiore   impatto  sono   inserite  clausole  valutative,  per  definire   tempi  e  modalità  con  i  quali  la  Giunta  regionale  è  tenuta  a  produrre  informazioni  necessarie  all’esercizio  della  valutazione”.  Dal  maggio  2014  è  stata  istituita  Servizio  Legislazione  e  Commissioni  che  ricomprende  al  suo  interno   la  Sezione  Controllo,  Valutazione  e  Assistenza  al  Collegio  dei  Revisori  dei  Conti.  Con  riferimento  alle  attività  di  valutazione,  alla  Sezione  sono  state  assegnate  le  seguenti  funzioni:  assistenza  alle  Commissioni  permanenti  per  l’istruttoria  dei  processi  di  attuazione  delle  leggi,  per  l’esercizio  della  funzione  di  valutazione  delle  politiche  pubbliche;  assistenza  per  la  verifica  dello   stato  di   attuazione  delle   delibere   consiliari,   dei   piani   e   dei   programmi   regionali,   degli  accordi   internazionali   e  degli   atti   dell’Unione  Europea,   delle   intese   con   altre   regioni   e  delle  intese  con  enti  territoriali  interni  ad  altro  Stato;  assistenza  alle  Commissioni  permanenti  per  la   redazione   delle   clausole   valutative;   analisi   e   gestione   delle   informazioni   prodotte   dalle  clausole  valutative  in  attuazione  dell’art.  42,  comma  3  del  Regolamento  interno  del  Consiglio  regionale;  Implementazione  degli  indicatori  socio-­‐economici  ai  fini  dell’attività  di  valutazione  delle   politiche   pubbliche;   gestione   e   sviluppo   dei   rapporti   con   istituzioni   ed   enti   di   ricerca  regionali,   nazionali   e   comunitari   dedicati   alla   valutazione   delle   politiche   pubbliche47.   Il  personale  impegnato  in  questa  attività  (composto  da  4  persone)  ha  svolto  attività  formative  in  tema  di   valutazione   e,   in   particolare,   ha  partecipato   al   corso  di   alta   formazione   in   analisi   e  valutazione  delle  politiche,  organizzato  nell’ambito  di  CAPIRe.                

                                                                                                               47  http://www.consiglio.regione.umbria.it/sites/www.consiglio.regione.umbria.it/files/sezione_controllo_valutazione_e_revisori_0.pdf    

Page 24: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  24  

Regione  Piemonte  Secondo   la  classificazione  precedentemente   illustrata   la  Regione  Piemonte  ha  sia  un  organo  politico  dedicato  al  controllo  e  alla  valutazione,  che  una  struttura  tecnica  interna  dedicata  alla  valutazione   che   un   istituto   di   ricerca   esterno   che,   svolge   qualche   ricerca   di   carattere  valutativo.  Gli   artt.   45   e   46   del   Regolamento   del   Consiglio   Regionale   prevedono   l’attribuzione   delle  funzioni  inerenti  la  valutazione  delle  politiche,  alle  Commissioni  ed  al  Comitato  per  la  qualità  della  normazione  e   la  valutazione  delle  politiche.   Come   visto   in   precedenza   è,   tra   l’altro   una  delle   regioni   più   attive   in   merito   all’utilizzo   sia   delle   clausole   valutative,   ma   anche   delle  relazioni  di  ritorno.    Il  Comitato  per  la  qualità  della  normazione  e  la  valutazione  delle  politiche.  Il   Comitato   per   la   qualità   della   normazione   e   la   valutazione   delle   politiche   è   un   organismo  composto   da   sei   membri   che   garantisce   la   rappresentanza   paritaria   tra   maggioranza   e  opposizione   e   ha   il   compito   di   coadiuvare   il   Consiglio   nello   svolgimento   della   funzione   di  controllo  e  promuove  e  ed  effettua  le  missioni  valutative.    A   supporto   di   questa   attività   svolge   la   sua   azione   l’unità   organizzativa   “Qualità   della  normazione  e  valutazione  delle  politiche”,  posta  in  staff  alla  Direzione  Processo  Legislativo  e  composta  da  due   funzionari  con  competenze  specifiche   in  valutazione.  L’unità  organizzativa  garantisce   l’assistenza  giuridica,   tecnica  e  operativa  per   lo  svolgimento  di  ciascuna  funzione  istituzionale   assegnata   al   Comitato   e   in   particolare:   coordina   la   progettazione   e   la  realizzazione   di   studi   valutativi   facendo   da   raccordo   tra   le   attività   di   ricerca   svolte   dai  soggetti  incaricati  e  le  strutture  competenti  dell’esecutivo,  fornisce  assistenza  per  l’istruttoria  e   la   formulazione   delle   norme   finalizzate   al   controllo   sull’attuazione   delle   leggi   e   alla  valutazione  degli   effetti   delle   politiche  regionali,   cura   l’elaborazione   e   l’aggiornamento  dei  flussi   informativi   inerenti   le   attività   di   valutazione,   progetta   e   realizza   (anche   grazie   alla  collaborazione  con  soggetti  esterni  attivi  nel  campo  della  valutazione)   iniziative   formative  o  seminariali.      IRES  Piemonte  IRES  Piemonte  (Istituto  di  Ricerche  Economico  Sociali  del  Piemonte)  è  un   istituto  di  ricerca  che   svolge   la   sua   attività   d’indagine   in   campo   socio-­‐economico   e   territoriale,   fornendo   un  supporto  all’azione  di  programmazione  della  Regione  Piemonte  e  delle  altre  istituzioni  ed  enti  locali  piemontesi  (anche  se  in  piccola  parte).  IRES   Piemonte   dal   punto   di   vista   dell’assetto   organizzativo   è   governato   da   un   Consiglio   di  amministrazione   composto   da   cinque   membri   (non   rieleggibili   per   più   di   due   volte  consecutive),  eletti  dal  Consiglio  regionale  a  scrutinio  segreto  e  nominati  dal  Presidente  della  Giunta   Regionale.   Il   Consiglio   dura   in   carica   cinque   anni   e,   comunque,   scade  contemporaneamente  al  Consiglio  Regionale.    Il   Consiglio  di   amministrazione  nomina   il  Direttore  e   i   componenti  del  Comitato   scientifico,  affida  gli   incarichi  di  consulenza  esterna,  su  proposta  del  Direttore,  definisce  annualmente  il  programma   e   l'attività   dell'Istituto,   approva   il   piano   di   ricerca,   previo   parere   del   Comitato  scientifico,  sentita  la  Giunta  Regionale  e,  con  riguardo  a  programmi  pluriennali,  la  competente  Commissione   consiliare.   Il   Comitato   scientifico   è   composto   da   sette   membri,   eletti   dal  

Page 25: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  25  

Consiglio   di   amministrazione,   assicurando   la   presenza   delle   diverse   aree   culturali   e  scientifiche.  Il  Comitato  scientifico  ha  funzioni  di  proposta  e  di  consulenza  generale  in  merito  all'attività   dell'Istituto   ed   esprime   annualmente   al   Consiglio   di   amministrazione   una  valutazione  sulla  coerenza  dell'insieme  delle  metodologie  e  sui  risultati  delle  attività  svolte.  E’   composto   da   9   osservatori   e   33   ricercatori   che   svolgono   le   seguenti   attività   di   carattere  generale:  - la  relazione  annuale  sull’andamento  socio-­‐economico  e  territoriale  della  regione;  - l’osservazione,   la   documentazione   e   l’analisi   delle   principali   grandezze   socio-­‐

economiche  e  territoriali  del  Piemonte;  - rassegne  congiunturali  sull’economia  regionale;  - ricerche  e  analisi  per  il  piano  regionale  di  sviluppo;  - ricerche  di  settore  per  conto  della  Regione  Piemonte  e  di  altri  enti.  

 La  valutazione  delle  politiche  costituisce  da  tempo  un  filone  di  ricerca  dell’IRES  Piemonte  che  nel   corso  degli   anni   si   è   sviluppato   in   collaborazione   sia   con   l’Associazione  per   lo   Sviluppo  della  Valutazione  e  dell’Analisi  delle  Politiche  Pubbliche  (ASVAPP)  promotrice   tra   l’altro  del  Progetto  CAPIRe,  sia  con  il  Nucleo  di  Valutazione  e  Verifica  degli   Investimenti  Pubblici  della  Regione  Piemonte  (NUVAL).  Attraverso  tali  collaborazioni  ci  si  propone  di  realizzare  iniziative  volte   a   diffondere   la   conoscenza   su   metodi   ed   esperienze   di   analisi   e   valutazione   delle  politiche,  offrire  sostegno  metodologico  agli  apparati  regionali  (sia  di  Giunta  che  di  Consiglio)  impegnati   in   tali   attività,   progettare   studi   pilota   di   analisi   e   valutazione   delle   politiche   e,  infine,   contribuire   al   rafforzamento   della   rete   di   relazioni   tra   i   soggetti   a   vario   titolo  interessati  a  queste  tematiche  (in  ambito  regionale  e  sovra-­‐regionale)”48.  Infine   è  da   rilevare   come   il   budget   annuale  dell’istituto   è  di   circa  4,8  milioni  di   euro  per   la  realizzazione  di  circa  80  studi  nell’arco  di  una  anno.  La  fonte  di  di  tale  finanziamento  è  per  il  95%  proveniente  dalla  Giunta  Regionale  della  Regione,  per  il  4%  da  altri  enti  pubblici  e  per  il  restante  1%  dal  Consiglio  Regionale.    Regione  Lombardia  Regione   Lombardia   presenta   un  modello   organizzativo   che   vede   la   presenza   di   un   organo  politico   interno   al   consiglio   regionale,   il   Comitato   Paritetico   di   Valutazione,   specificamente  dedicato  alla  valutazione  a  cui  è  legata  una  struttura  interna  titolare  delle  relative  funzioni  e  un  soggetto  “esterno”  ,  Eupolis  Lombardia,  l’Istituto  superiore  per  la  ricerca,  la  statistica  e  la  formazione   di   Regione   Lombardia   che   svolge   un   ruolo   di   supporto   tecnico-­‐scientifico   e  conoscitivo  a  supporto  sia  della  Giunta  che  del  Consiglio  regionale  e  delle  strutture  regionali.    Il  Comitato  Paritetico  di  Valutazione  Con   particolare   riferimento   agli   organismi   di   controllo   e   valutazione   l’art.   45   dello   Statuto  della   Regione   Lombardia,   prevede   a   sua   volta   la   creazione   di   un   comitato   paritetico   di  controllo   e   di   valutazione   in   attuazione   del   comma   2   dell’art.   14   dove   si   afferma   che   «Il  Consiglio   regionale   istituisce,   in  attuazione  dell’articolo  14,   comma  2,   secondo   le  norme  del  

                                                                                                               48  http://www.ires.piemonte.it/ricerca/innovazione-­‐pubblica/riforme-­‐amministrative-­‐valutazione-­‐delle-­‐politiche  

Page 26: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  26  

regolamento   generale,   un   Comitato   nel   quale   i   gruppi   consiliari   di   maggioranza   e   di  minoranza  sono  rappresentati  in  modo  paritetico».  Il  Comitato  è  disciplinato  dall’art.  108  del  Regolamento  generale  del  Consiglio  regionale  (Deli.  Cons  n.  VIII/0840)  che  prevede  la  sua  istituzione  entro  quarantacinque  giorni  dalla  seduta  di  insediamento  del  Consiglio   regionale.  La   composizione   (un  numero  pari  di   componenti  non  superiore  a  otto)  deve  garantire  la  rappresentanza  paritaria  di  maggioranza  e  opposizione  e  la  presenza  di   entrambi   i   generi.   Il  presidente  e  vice  presidente  vengono  eletti   a  maggioranza  assoluta   dei   componenti   e,   tali   nomine,   vengono   rinnovate   a   metà   legislatura   e   devono  rappresentare  maggioranza  e  opposizione  garantendone  l’alternanza.  L’alternanza  politica  del  Comitato   è   indicativa  della   volontà  di   realizzare  un   soggetto   che  non  abbia  un  approccio   al  controllo   secondo   un’accezione   “negativa”,   ma   al   contrario   che   tale   funzione   sia   realizzata  secondo  una  leale  collaborazione  tra  legislativo  ed  esecutivo49.  Il   presidente   del   Comitato,   infine,   determina   l’agenda   si   occupa   della   programmazione   dei  lavori   e   del   coordinamento   delle   sedute   che   devono   essere   convocate   almeno   una   volta   al  mese.   A   supporto   dell’azione   della   commissione,   nel   2004   era   stato   istituito   il   Servizio  Valutazione  Processo  Legislativo  e  Politiche  Regionali  (e  al  suo  interno  l’Ufficio  Analisi  Leggi  e  Politiche   Regionali).   Attualmente   le   competenze   in   relazione   alle   attività   di   analisi   delle  politiche  pubbliche   restano   in   capo  all’Ufficio  Analisi  Leggi   e  Politiche  Regionali,   che  però  è  stato  collocato  all’interno  del  Servizio  Commissioni  Con   la   X   Legislatura,   la   struttura   “Servizio   Valutazione   Processo   Legislativo   e   Politiche  Regionali”   è   stata   soppressa   e   la   competenza   è   stata   trasferita   all’interno   del   Servizio  Commissioni   dell’Ufficio   Analisi   Leggi   e   Politiche   regionali.   La   struttura,   oltre   all’attività   di  assistenza   tecnica  e  amministrativa  al  Comitato   svolge  quella  di   analisi   sull’attuazione  delle  politiche   regionali   e   supporto   informativo   alle   altre   Commissioni   e   ai   Consiglieri   regionali.  Attualmente  l'ufficio  è  composto  da  un  dirigente,  due  amministrativi  e  quattro  funzionari  con  un  formazione  da  analisti  di  politiche  pubbliche.    Lo   statuto   lombardo  assegna  una   funzione  di   valutazione   legata   a  quella  di   controllo  molto  ampia,   ad   oggi   però,   non   sono   ancora   state   definite   normative   attuative   che   permettano   al  comitato   di   essere   realmente   incisivo.   Ancora   una   volta   senza   vincoli   e   leve   adeguate,  strumenti  di  pubblicazione  incisivi  il  ruolo  di  questo  soggetto  è  destinato  ad  essere  marginale  anche  rispetto  alle  normali  attività  svolte  da  tutte  le  altre  commissioni  consiliari.    Esiste   poi   il   tema   della   struttura   di   supporto   in   grado   fornire   analisi   e   valutazioni   sulle  politiche  che  in  Regione  Lombardia  vede  in  Eupolis  un  soggetto  centrale.      Eupolis  Lombardia  Eupolis  Lombardia  è  l’Istituto  superiore  per  la  ricerca,  la  statistica  e  la  formazione  di  Regione  Lombardia,   nato   a   seguito   della   fusione   di   due   soggetti   già   esistenti:   l’Istituto   regionale  lombardo  di  formazione  per  l’amministrazione  pubblica  (IReF)  e  l’Istituto  regionale  di  ricerca  (IReR)  e  sancito  dalla  Legge  Regionale  n.  14  del  2010.  Si  configura  come  un  ente  dipendente  del  sistema  regionale  e,  quindi,  a  tutti  gli  effetti  come  un’agenzia  regionale.  

                                                                                                               49  Maccabiani  N.,  Codeterminare  senza  controllare.  La  via  futura  delle  assemblee  elettive  regionali,  Giuffré,  Milano,  2010.  

Page 27: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  27  

Eupolis   Lombardia   è   primariamente   un   soggetto   strategico   al   servizio   dell’esecutivo   e  dell’assemblea   legislativa   così   come   di   tutte   le   strutture   regionali.   Si   propone   inoltre   come  interlocutore   e   soggetto   autorevole   nei   confronti   di   tutto   il   sistema   della   Pubblica  Amministrazione  e  della  società  (università,  imprese,  terzo  settore  ecc.)  L’assetto   organizzativo   apicale   dell’istituto   prevede   un   Consiglio   di   amministrazione  composto  da  5  membri  nominati  dalla  Giunta  regionale  e  Il  Direttore  Generale  che  è  il  legale  rappresentante,  viene  nominato  dal  Consiglio  di  amministrazione  e  ha  il  compito  di  dirigere  tutte  le  attività  dell’istituto.  Per  fare  ciò  l’istituto  si  avvale  di  un  Comitato  tecnico-­‐scientifico,  un  organo  consultivo  e  di  raccordo  con  la  comunità  scientifica  e  accademica.  Eupolis  si  suddivide  a  sua  volta  in  strutture  interne  che  hanno  competenze  nelle  diverse  aree  di  policy.  Lo  staff  dell’istituto  è  composto  da  70  dipendenti  e  25  borsisti  che  hanno  una  formazione  ed  esperienza     in  materie  giuridiche,   economico-­‐statistiche,  di   analisi  delle  politiche  pubbliche,  ambientali,  urbanistiche  ecc.  Le  attività  svolte  riguardano:  

• studi  e  ricerche  finalizzati  all'attività  di  programmazione  regionale;    • supporto   tecnico-­‐scientifico   all'individuazione,   all'attuazione   e   al   monitoraggio   delle  

politiche;    • gestione  della  funzione  statistica  regionale;    • gestione  e  coordinamento  degli  osservatori  regionali;    • formazione  del  personale  di  Regione  Lombardia,  della  Pubblica  amministrazione  e  del  

personale  di  altri  enti  operanti  in  rapporto  con  il  pubblico.    Con  un  budget  annuale  di  24  milioni  di  euro  le  attività  dell’istituto  sono  definite  in  un  Piano  pluriennale  (l’ultimo  2015-­‐2017),  approvato  dal  consiglio  di  amministrazione,  in  cui  vengono  definite  le  priorità  per  ogni  singola  Area  e  i  relativi  ambiti  di  intervento  e  un  Piano  di  lavoro  annuale   dove   sono   invece  definite  nello   specifico,  per  ogni   area,   le   attività  programmate,   la  tipologia  di  prodotto  e  i  soggetti  coinvolti.  L’assetto  organizzativo,  così  come  quello   finanziario,  di  Eupolis  Lombardia  appena  descritto  rappresentano   una   situazione   in   cui   un   unico   soggetto   risponde   sia   all’esecutivo   che   al  legislativo  sia  in  termini  di  produzione  di  conoscenza  che  di  valutazione,  ma  dove  l’impegno  fondamentale  è  quello  di  supporto  alla  giunta  regionale  nelle  sue  attività  e  dove  invece  il  ruolo  del  consiglio  è  secondario.                            

Page 28: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  28  

Conclusioni  ad  interim  Dalla  panoramica  regionale  si  evince  come,  le  regioni  presentino  modelli  organizzativi  molto  diversi   fra   loro  che  vedono   la  presenza  di  organismi  politici  dedicati  e  di   strutture   tecniche  interne  così  come  di  veri  e  propri  istituti  ricerca  (Fig.  3)  che  però  ci  danno  un  quadro  comune  sostanzialmente  negativo  sullo  stato  della  valutazione  nelle  regioni  italiane.    

Fig.  3,  Modelli  organizzativi  della  valutazione  a  livello  regionale  Regione   Org.  

Politico  Str.  Tec.  Int.  Dedic.  

Str.  Int.  con  altre  funz.  

N.  Staff   Ist.  di  Ricerca  

Budget  

Lombardia   ü   No   ü   5   ü   24M€  Piemonte   ü   ü   No   2   ü   4,8M€  Toscana   No   No   ü   3   ü   4,5M€  Umbria   No   No   ü   4   No    

Fonte:  nostra  elaborazione  Innanzitutto,   quando   si   parla   di   valutazione   in   ambito   regionale,   questa   viene   intesa   quasi  esclusivamente  come  funzione  di  controllo  che  fa  riferimento  principalmente  allo  strumento  delle   clausole   valutative.  Questa   interpretazione,   seppur   importante,   è  parziale   rispetto   alle  potenzialità  della  valutazione.  Peraltro,  anche  le  clausole  valutative,  hanno  avuto  fino  ad  oggi  spesso  un  utilizzo  formale  e,  anche  le  regioni  più  virtuose,  hanno  performance  molto  basse  in  termini   di   relazioni   di   ritorno.   L’inserimento   di   una   clausola   valutativa,   diventa   efficace  quando   questa   produce   valutazioni   utili   a   capire   se   il   contenuto   della   clausola   è   stato  rispettato  o  meno.  Anche   la  presenza  di  organismi  politici  dedicati,  non  ha  portato  differenze   in   termini  di  uso  della  valutazione  e  non  esiste  nessuna  correlazione  tra  la  presenza  di  commissioni  specifiche  e  l’utilizzo  efficace  delle  clausole  o  delle  missioni  o,  in  generale  all’uso  della  valutazione.  In  secondo  luogo  le  strutture  tecniche  dedicate  sono  molto  carenti,  non  tanto  per  la  qualità  del  personale,  ma  per  la  quantità:  si  tratta  spesso  di  strutture  molto  piccole  (in  media  4  persone)  che  non  sono  destinate  esclusivamente  ad  una  attività  di  valutazione,  bensì  svolgono  diverse  altre   funzioni   tra   le   quali   la   valutazione.   Per   fare   valutazione   sono  necessarie   strutture   più  grandi  e  con  competenze  specifiche  in  modo  da  sostenere  il  lavoro  di  valutazione  nelle  diverse  aree   di   policy.   Allo   stesso  modo   i   finanziamenti   a   questo   tipo   di   attività   sono  molto  molto  esigui  e,  questo  discorso  vale  anche  nei  casi  in  cui  sono  presenti  istituti  di  ricerca  grandi,  ben  strutturati   e   con   budget   importanti.   Anche   in   questi   casi   infatti,   le   attività   di   valutazione  rappresentano  un  settore  molto   ristretto  e  neanche  ben  definito   sia   in   termini  di  personale  che  di  risorse  dedicate.  In   conclusione   di   questo   percorso   regionale   si   può   sinteticamente   rilevare   quanto   segue:   è  importante   che   le   valutazioni   si   facessero   e   fossero   utili,   non   basta   emanare   leggi   che   le  impongano  o  che  prescrivano   la  nascita  di  soggetti  con   il  compito  di  svolgere   la   funzione  di  valutazione.  Nei   fatti,   a   livello  normativo   (statutario  e   regolamentare)   sono   state   introdotte  alcune  novità,  ma  queste  sono  soprattutto  sul  tema  della  funzione  di  controllo  del  legislativo  sull’esecutivo  e  non  della  valutazione   in  quanto   tale.   Inoltre,   sia   le  strutture  (comitati,  unità  tecniche)   che   i   vincoli   normativi   (vedi   le   clausole   valutative),   non   hanno   portato   ad   uno  sviluppo   della   valutazione   (infatti   le   relazioni   di   ritorno   sono   carenti   e   la   produzione   di  

Page 29: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  29  

valutazioni  nelle  regioni  è  residuale).  Non  sono  stati  rilevati  né  processi  valutativi  virtuosi  né  tanto   meno   singole   valutazioni   rilevanti   ai   fini   di   qualche   sostanziale   cambiamento,   ma   al  momento  solo  precetti  che  non  hanno  trovato  spazio  adeguato  nella  realtà  dei  fatti.    Conclusioni  E’  necessario  a  questo  punto,   chiedersi,   soprattutto  dopo  aver  visto   l’esperienza  americana:  cosa  manca?  E  cosa  si  può  fare  per  portare  un  cambiamento  concreto  anche  nel  nostro  Paese?  Gli   spunti   emersi   dalla   presente   ricerca   sono   diversi,   legati   fra   loro,   ma  molto   importanti.  Rispetto  alla  prima  domanda,  è  stato  detto  più  volte,  ma  continua  a  mancare  una  cultura  della  valutazione   che  guardi   ad   essa  oltre   la  pura   funzione  di   controllo,  ma  nella  direzione  di  un  reale  supporto  alla  realizzazione  di  politiche  pubbliche  migliori.  Allo   stesso   tempo,   a   livello   strutturale   e   di   sistema:   è   necessario   un   reale   investimento  finanziario  e  umano  nelle  strutture  di  valutazione  dei  consigli  regionali,  ma  anche  a  servizio  degli  esecutivi.  Si  è  visto  come  esistano  realtà  dove  sono  presenti  istituti  di  ricerca  anche  ben  strutturati  e  con  budget  adeguati,  ma  è  necessario  che  si  dedichino  risorse  specificatamente  alla   valutazione.   I   piani   di   lavoro   di   questi   istituti   dedicano   una   parte  molto   residuale   alla  valutazione  per  non  parlare  del  fatto  che  in  tutti  i  casi  analizzati  si  tratta  di  soggetti  che  sono  nei   fatti   alle   dipendenze   delle   giunte   regionali   in   cui   i   consigli   regionali   rappresentano   un  parte   marginale.   Infatti,   nonostante   il   grande   lavoro   nella   produzione   di   conoscenza,   la  presenza   o   meno   di   strutture   di   ricerca   non   garantisce   di   per   sè   un’attività   specifica   di  valutazione   e   il   suo   utilizzo.   In   aggiunta   a   ciò,   mancano   dei   processi   codificati   che  garantiscano  un  ciclo  di  policy  comprensivo  della  sua  valutazione  ex  ante  ed  ex  post:  anche  quando   fossero   presenti   riferimenti   normativi,   strumenti   e   strutture,   è   fondamentale   che  esistano   processi   (almeno   inizialmente   “obbligatori”)   che   prevedano   la   valutazione   anche  nelle   relazioni   tra   legislativo  ed  esecutivo.  E’  perciò   fondamentale  una  governance   forte  dei  comitati   e   delle   commissioni   che   svolgono   la   funzione   di   valutazione   in   modo   da   definire  un’agenda   che   guardi   alle   politiche   fondamentali   dei   programmi  di   governo   regionali   e   che  non   sia   legata   solo   a   singole   iniziative   politiche.   In   questo   senso,   anche   l’inserimento   delle  clausole  valutative   spesso   sembra   seguire   esclusivamente   criteri  politici.   Sarebbe  molto  più  efficace   se,   a   questi   criteri,   si   affiancasse   quello   della   rilevanza   rispetto   ai   Programmi  Regionali   di   Sviluppo   in   modo   che   il   contenuto   della   clausola   sia   di   interesse   sia   per   il  consiglio  regionale  che  per  la  giunta.      A   questo   proposito   è   fondamentale   il   coinvolgimento   attivo   delle   giunte   regionali   e   in  un’ottica   collaborativa,   soprattutto   in   mancanza   di   leve   fondamentali.   In   questo   modo   la  funzione  di  controllo  e  valutazione  può  avere  una  reale  incidenza  nell’ottica  di  una  maggiore  efficienza   degli   investimenti   e   per   il   miglioramento   delle   politiche   pubbliche.   Strettamente  legato  al  punto  precedente  è,  appunto,  il  ruolo  delle  “leve”:  si  pensi  ad  esempio  al  ruolo  delle  sunset   review   (o   dei   vincoli   al   rifinanziamento)   negli   Usa   e   alla   carenza   delle   relazioni   di  ritorno  delle  clausole  valutative  in  Italia.    Infine,  è  da  sottolineare  l’importanza  e  la  forza  del  network:  nel  caso  degli  stati  americani  è  da  tutti   riconosciuto   il   ruolo   della   NCSL   come   luogo   di   apprendimento,   di   condivisione,   ma  soprattutto   come   soggetto   che   permette   di   aumentare   la   forza   propositiva   delle   assemblee  degli   stati,   nell’esperienza   italiana   questo   aspetto   fa   molta   fatica   a   svilupparsi   nonostante  diversi   lodevoli   tentativi   di   diversa   natura   e   origine   (si   pensi   in   questo   senso   al   già   citato  

Page 30: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  30  

Progetto   CAPIRe,   ma   anche   alla   Rete   NUVAL,   così   come   alla   Conferenza   dei   Parlamenti  Regionali).   Se   gli   elementi   appena   descritti   emergessero   in   maniera   più   decisa   anche   la  comunicazione  e  pubblicità  dei  risultati  e,  la  divulgazione  delle  valutazioni  in  generale,  ancora  poco   valorizzata   nelle   nostre   regioni,   diventerebbe   invece   un   elemento   su   cui   investire  maggiormente  soprattutto  anche  in  termini  politici.    Allora  cosa  si  può  fare?  Da  dove  partire?  Alcuni  spunti  possono  essere  utili.  Prima  di  tutto  è  necessario  ricordare  che  a  livello  regionale  opera  il  principio  del  simul  stabunt  simul  cadent  (dal  momento  che  il  presidente  della  regione  e  il  consiglio  regionale  sono  eletti  contestualmente,  il  venir  meno  di  uno  dei  due  organi  determina  la  caduta  anche  dell’altro  ed  il  ricorso   a  nuove   elezioni   per   rinnovare   entrambi)   che  non   incoraggia  di   certo   iniziative   che  possono  portare  conseguenze  importanti  sulla  tenuta  della  legislatura.  Questo  elemento  non  è  ovviamente   legato   esclusivamente   al   tema   della   valutazione,   ma   dice   di   un’attività   politica  regionale  spesso  volta  al  conservatorismo  e  che  non  favorisce  quindi  “slanci  valutativi”.    E’   quanto  mai   fondamentale   continuare   ad   investire   in   valutazione   rafforzandone   il   ruolo   e  investendo  finanziariamente  e  in  risorse  umane  dando  maggiore  importanza  a  questa  attività  attraverso   la   nascita   e/o   la   sviluppo   di   strutture   e   unità   dedicate   e   specifiche   per   la  valutazione,  anche  e  soprattutto  dove  sono  presenti  istituti  di  ricerca  con  ingenti  disponibilità  umane  e  finanziarie.  Dal  punto  di  vista  dei  processi,  un’ipotesi  da  cui  partire  potrebbe  essere  quella   che   preveda,   a   seguito   dell’approvazione   dei   Piani   Regionali   di   Sviluppo   di   inizio  legislatura  e  con  cadenza  annuale,  che  vengano  individuate  formalmente  alcune  politiche  sui  cui  intende  verificarne  realmente  gli  impatti  e  ad  esse  dedicate  risorse  del  bilancio  regionale  per   la   loro   valutazione,   favorendo   in   questo   un   uso   della   valutazione   su   temi   ritenuti  importanti  per  la  realizzazione  del  programma  di  governo.    Un   altro   settore   delle   politiche   regionali   dove   poter   provare   a   sperimentare   strutture   e  processi  secondo  gli  elementi  descritti  è  quello  de  Fondi  Comunitari.  Da  questo  punto  di  vista  la  nuova  programmazione  2014-­‐2020  rappresenta  una  grande  occasione  per  tre  fondamentali  ragioni:   si   tratta   di   fondi   ingenti   su   cui   le   regioni   svolgono   un   ruolo   fondamentale,   la  Commissione   Europea   pone   molti   vincoli   rendicontativi   e   ad   essi   possono   essere   legate  attività   di   valutazione,   è   previsto   che   parte   di   questi   fondi   siano   destinati   ad   attività  conoscitive  di  diverso  genere  (dalla  rendicontazione  alle  attività  di  assistenza  tecnica).  L’analisi   dell’esperienza   degli   Stati   Uniti   conferma   la   validità   dei   modelli   istituzionali   e   le  relative  variabili  sembrano  essere  adeguate,  ma  si  tratta  di  dare  loro  concretezza  e  solidità.  Gli  elementi   appena   descritti   assumono   ulteriore   rilevanza   nell’ambito   dell’attuale   dibattito  riguardo   l’ipotesi  di   riforma  della  Costituzione  con  riferimento  al  nuovo  ruolo  del  Senato.   Il testo   dell’art.   1,   comma   5,   del   disegno   di   legge   di   riforma   costituzionale   assegnerebbe   al  Senato   la   funzione   di   valutazione   delle   politiche   pubbliche   e   dell’attività   delle   pubbliche  amministrazioni  e   la  verifica   l’impatto  delle  politiche  dell’Unione  europea  sui   territori.  Sono  molte  le  incognite  e  le  criticità  legate  al  tema  della  valutazione  (prima  fra  tutte  l’assegnazione  della   funzione  di  valutazione  alla   “camera  alta”  e  non  al   ramo  del  parlamento  che  detiene   il  potere  legislativo),  ma  uno  sviluppo  nella  direzione  delineata  nella  presente  ricerca  potrebbe  rappresentare   un   utile   contributo   sia   per   il   ruolo   delle   regioni   nel   nuovo   assetto  costituzionale   che   nella   prospettiva   della   loro   rappresentanza   e   funzione   nel   Senato   della  Repubblica.    

Page 31: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  31  

Riferimenti  Bibliografici  Berry  F.S.,  Turcotte  J.W.,   ‘Latham  S.C.,  Program  Evaluation  in  State  Legislatures:  Professional  Services  Delivered  in  a  Complex,  Competitive  Environment’,  in  New  Directions  for  Evaluation,  no.  95,  Fall  2002,  Willey  Periodicals,  p.  76.    Bovens  M.,  Schillemans  T.,  ‘T  Hart  P.  (2008)  ‘Does  Public  Accountability  Work?  An  assessment  Tool’,  Public  Administration,  86,  1,  225-­‐242.      Bovens   M.   (2007)   ‘Analysing   and   Assessing   Accountability:   A   Conceptual   Framework’,  European  Law  Journal,  13,  4,  447-­‐468.      Brown   M.B.   (2009),   Science   in   Democracy:   Expertise,   Institution   and   Representation,  Cambridge,  Mass:  The  MIT  Press.    Capone  D.  (2012)  ‘Accountability  e  istituzionalizzazione  della  valutazione  delle  politiche  negli  Stati   Uniti:   il   Government   Accountability   Office’,   Rivista   Italiana   di   Politiche   Pubbliche,   Il  Mulino,  Bologna,  117-­‐132:  1/2012.    Damonte,  A.   (2003)   ‘Sostanzialmente  escluso.   Il   law-­‐making   regionale  dopo   le   riforme  degli  anni   Novanta:   riflessioni   sul   caso   lombardo’,  Rivista   Italiana  di  Politiche  Pubbliche,   1/2003:  131-­‐162    De   Francesco,   F.   (2008)   ‘Pre-­‐requisites   of   adoption   and   patterns   of   diffusion:   the   case   of  regulatory  impact  analysis  in  European  Union  and  OECD  member  states’.  Paper  presented  at  the   Political   Studies   Association   58th   Annual   Conference,   University   of   Swansea,   1–3   April  2008.    Dunn,  W.N.  (2004)  Public  Policy  Analysis  –  An  Introduction,  3rd  edn,  Harlow:  Pearson  Prentice  Hall.    Epstein,  D.,   O’Halloran,   S.   (1999)  Delegation  Powers:  a  Transaction  Cost  Politics  Approach  to  Policy  Making  under  Separate  Powers,  Cambridge  University  Press,  Cambridge.    Froud,   J.,   Boden,   R.,   Ogus,   A.   and   Stubbs,   P.   (1998)  Controlling   the  Regulators,   Basingstoke:  Macmillan.    Gerring,   J.   (2007)  Case  Study  Research:  Principles  and  Practices,   Cambridge  University  Press,  Cambridge.    Halachimi  A.  (2002)  ‘Performance  Measurement,  Accountability,  and  Improved  Performance’,  Public  Administration,  84,  1,  121-­‐146.      Hird,   J.A.   (2005)   ‘Power,  Knowledge  and  Politics:  Policy  Analysis   in   the  States’,  Georgetown  University  Press,  Washington  DC.  

Page 32: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  32  

Hood,  C.  (2007)  ‘Intellectual  obsolescence  and  intellectual  makeovers:  reflections  on  the  tools  of  government  after  two  decades’,  Governance  20(1):  127–44.    Huber,  J.,  Shipan,  C.  (2002)  Deliberate  Discretion?  The  institutional  foundations  of  bureaucratic  autonomy,  Cambridge  University  Press,  Cambridge.    Jacob,  K.,  Hertin,   J.,   Hjerp,   P.,   Radaelli,   C.,  Meuwese,   A.,  Wolf,   O.,   Pacchi,   C.   and  Rennings,   K.  (2008)   Improving   the   Practice   of   Impact   Assessment,   EVIA   (Evaluating   Integrated   Impact  Assessments)   project   report.   Project   No.   028889,   European   Commission   Sixth   Framework  Programme.    Jos   P.H.,   Tompkins   M.E.   (2004)   ‘The   Accountability   Paradox   in   an   Age   of   Reinvention’,  Administration  and  Society,  36,  3,  255-­‐281.    Laffont,   J.J.,   Martimort,   D.   (2002)   The   Theory   of   Incentives:   The   Principal-­‐Agent   Model,  Princeton,  NJ:  Princeton  University  Press.    McCubbins,   M.D.,   Noll,   R.G.   and   Weingast,   B.R.   (1987)   ‘Administrative   procedures   as  instruments  of  political  control’,  Journal  of  Law,  Economics  and  Organization  3(2):  243–77.    Melkers,   J.,   and   Willoughby,   K.   ‘The   State   of   the   States:   Performance-­‐based   Budgeting  Requirements  in  47  out  of  50.’  Public  Administration  Review,  1998,  58(1),  66–73.    Mezey  M.L.   (1990),   ‘Classifying   Legislatures’,   in   Norton   P.   (a   cura   di),   Legislatures,   Oxford:  Oxford  University  Press,  149-­‐176.    Mosher,  F.C.  (1984)  A  Tale  of  Two  Agencies:  A  Comparative  Analysis  of  the  General  Accounting  Office  and  the  Office  of  Management  and  Budget,  Baton  Rouge:  Lousiana  State  University  Press.      Owens,  S.,  Rayner,  T.  and  Bina,  O.   (2004)   ‘New  agendas   for  appraisal:   reflections  on   theory,  practice  and  research’,  Enviroment  and  Planning  A  36:  1943-­‐59.    Regonini,  G.  (2004)  Innovazione  istituzionale  e  accountability  democratica,  Working  Papers  del  Dipartimento  di  Studi  Sociali  e  Politici,  Università  degli  Studi  di  Milano,  n.  3/2004.    Regonini   G.   (2012a)   ‘Scienze   del   pubblico   e   delle   istituzioni’,   Rivista   Italiana   di   Politiche  Pubbliche,  Il  Mulino,  Bologna,  5-­‐32:  1/2012.    Regonini   G.   (2012b)   ‘Parlamenti   analitici’,   Rivista   Italiana   di   Politiche   Pubbliche,   Il   Mulino,  Bologna,  33-­‐88:1/2012.    de   Ridder,   W.   (2006)   Tool   Use   in   Integrated   Assessment:   Integration   and   Synthesis   Report,  Bilthoven:  Netherlands  Environmental  Assessment  Agency.    

Page 33: Paper SISP 4 2016 · ! 4! Nella!seconda!parteinvece,sianalizzerà!il!contestoitaliano!dove,!con!le!medesime!variabili! sopra! descritte,verranno analizzate alcune esperienze regionali

  33  

de  Ridder,  W.,  Turnpenny,  J.,  Nilsson,  M.  and  von  Raggamby,  A.  (2007)  ‘A  framework  for  tool  selection   and   use   in   integrated   assessment   for   sustainable   development’,   Journal   of  Environmental  Assessment  Policy  and  Management  9(4):  423–41.    Rosenthal,  A.  ‘The  Legislature:  Unraveling  of  Institutional  Fabric’  C.  Van  Horn  (ed.),  The  State  of  the  States.  Washington,  D.C.:  Congressional  Quarterly  Press,  1996.    Sabel,   C.F.   (2001)   A   Quiet   Revolution   of   Democratic   Governance:   Towards   Democratic  Experimentalism,  OECD,  pp.  121-­‐148.    Turnpenny,   J.,   Radaelli,   C.M.,   Jordan,   A.,   Jacob   K.   (2009)   ‘The   policy   and   politics   of   policy  appraisal:  emerging  trends  and  new  deirections’,  Journal  of  European  Public  Policy  16:4  June  2009:  640-­‐53.    Weimer,   D.L.   (2004)   Institutionalizing     Neutrally   Competent   Policy   Analysis:   Resources   for  Promoting  Objectivity  and  Balance   in  Consolidating  Democracies,   La   Follette   School  Working  Paper  N.  2004-­‐006,  Working  Paper  Series.    Weiss,  C.H.  (1998)  ‘Have  we  learned  anything  New  About  the  Use  of  Evaluation?’,  in  American  Journal  of  Evaluation,  vol.  19,  n.  1,  Sage  Thousand  Oaks,  CA.    Zamboni   M.   (2012)   ‘L'utilizzazione   della   conoscenza   nelle   assemblee   legislative   regionali  italiane’,  Rivista  Italiana  di  Politiche  Pubbliche,  Il  Mulino,  Bologna,  133-­‐:  1/2012.                                                                                                                    i  DANIELE  CAPONE  ha  conseguito  il  dottorato  in  Diritto  Costituzionale  presso  l’Università  degli  Studi  di  Milano.  E’   stato   Visiting   Scholar   all’Institute   for   Educational   Initiatives   dell’University   of   Notre   Dame   in   Indiana  all’Institute  for  Social  and  Economic  Research  and  Policy  (ISERP)  della  Columbia  University  di  New  York.  I  suoi  interessi   di   ricerca   riguardano   l’analisi   e   valutazione   delle   politiche   pubbliche,   l’accountability   istituzionale,  l’analisi  d’impatto  della  regolamentazione.  Tra  le  sue  pubblicazioni  più  recenti:  The  History  of  Evaluation  through  Regulatory   Impact   Analysis,   a   Path   from   Accounting   to   Accountability   scritto   con   Daniel   W.   Williams;  Accountability  e  istituzionalizzazione  della  valutazione  delle  politiche  negli  Stati  Uniti  Il  Government  Accountability  Office   e   Il   Comitato   Paritetico   di   Controllo   e   Valutazione”   in   Lineamenti   di   Diritto   Costituzionale   della   Regione  Lombardia,  Violini  L.  e  Camerlengo  Q.  (a  cura  di),  Giappichelli,  Torino,  2014.