Papa Goriot
-
Upload
mistergiap -
Category
Documents
-
view
157 -
download
2
description
Transcript of Papa Goriot
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 1
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 2
Questa Edizione è curata da
EBOOGLE
Ebook da mangiarsi con gli occhi
Visita il sito
www.eboogle.it
troverai i
migliori ebook per
la formazione, il benessere,
l’azienda, la scuola e
l’università
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 3
Honoré de Balzac
PAPA' GORIOT
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 4
La signora Vauquer, nata de Conflans, è una vecchia donna
che, da quarant'anni, conduce a Parigi una pensione
familiare situata in via Neuve-Sainte-Geneviève, tra il
quartiere latino e il sobborgo Saint-Marceau. La pensione,
conosciuta sotto il nome di Casa Vauquer, accoglie senza
distinzione uomini e donne, giovani e vecchi, senza che la
maldicenza abbia mai potuto fare appunti alla moralità di
questa rispettabile casa. Ma è pur vero che da trent'anni
non ci si era mai veduta una persona giovane, e, se un
giovane vi dimora, è perché la sua famiglia deve
corrispondergli un ben magro mensile. Tuttavia, nel 1819,
epoca in cui questo dramma ha inizio, vi si trovava una
povera ragazza. Per quanto la parola dramma sia caduta in
discredito per il modo abusivo e ingiusto col quale è stata
prodigata in questi tempi di penosa letteratura, qui è
necessario adoperarla; questa storia non è drammatica nel
vero senso della parola, ma, al termine dell'opera, qualche
lacrima potrà esser versata "intra muros" ed "extra". Sarà
capita fuori di Parigi? E' permesso dubitarne. I particolari di
questa vicenda piena d'osservazioni e di colori locali
possono essere apprezzati solo fra le alture di Montmartre
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 5
e quelle di Montrouge, in quella famosa valle di ruderi
fatiscenti e di ruscelli neri di melma; valle colma di
sofferenze reali, di gioie spesso false, e così
tremendamente agitate, che occorre non so che cosa di
eccessivo per produrvi una sensazione di qualche durata.
Tuttavia, ci si incontrano qua e là dolori che l'accumularsi
dei vizi e delle virtù rende grandi e solenni; di fronte a essi,
gli egoismi, gli interessi si arrestano e si fanno pietosi; ma
l'impressione che ne ricevono è come un frutto saporoso
presto divorato. Il carro della civiltà, simile a quello
dell'idolo di Jaggernat, obbligato a rallentare di ben poco la
corsa da un cuore meno degli altri facile a lasciarsi
stritolare e a cui ostacoli la ruota, lo ha presto infranto e
continua la sua marcia gloriosa.
Così farete voi, voi che tenete questo libro in una mano
bianca, voi che ve ne state sprofondato in una morbida
poltrona dicendovi:
Forse questo mi divertirà. Dopo aver letto le segrete
infelicità di papà Goriot, pranzerete con appetito,
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 6
imputando la vostra insensibilità all'autore, tacciandolo
d'esagerazione, accusandolo di aver fatto della letteratura.
Ah!, sappiatelo: questo dramma non è né una invenzione
né un romanzo. "All-is-true", è così vero, che ognuno può
riconoscerne gli elementi presso di sé, forse nel suo stesso
cuore.
La casa in cui viene esercitata la pensione familiare è della
signora Vauquer. E' situata nel tratto basso della via
Neuve- Sainte-Geneviève, nel punto in cui il piano stradale
digrada verso la via dell'Arbalète con un pendio così brusco
e aspro, che i cavalli la salgono o la scendono di rado. Tal
circostanza è favorevole al silenzio che regna in queste
strade strette fra la cupola di Val-de-Grace e quella del
Panthéon, due monumenti che fanno mutare le condizioni
dell'atmosfera gettandovi toni gialli, tutto oscurando con le
tinte severe proiettate dalle loro cupole.
Là, il selciato è arido, i rigagnoli non hanno né melma né
acqua, l'erba cresce lungo i muri. L'uomo più spensierato vi
si rattrista come ogni altro passante, il rumore di una
carrozza è un avvenimento, le case sono tetre, le mura
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 7
fanno pensare a una prigione. Un Parigino smarrito
vedrebbe là solo pensioni familiari o istituti, miseria e noia,
vecchiaia che muore, allegra gioventù costretta a lavorare.
Nessun quartiere di Parigi è, più di questo, orribile e,
diciamolo pure, più sconosciuto. La via Neuve-Sainte-
Geneviève, soprattutto, è come una cornice di bronzo, la
sola che convenga a questo racconto, per preparare la
comprensione del quale non saranno mai troppi i colori
foschi e le idee gravi; proprio come, di gradino in gradino,
la luce diminuisce e la voce della guida si fa cavernosa
quando il viaggiatore discende nelle Catacombe. Paragone
esatto! Chi deciderà che cosa è più orribile a vedersi: cuori
inariditi, o crani vuoti ?
La facciata della pensione dà su di un giardinetto, in modo
che la casa forma un angolo retto con la via Neuve-Sainte-
Geneviève, donde la vedete secondo il senso della
profondità. Lungo la facciata tra la casa e il giardino corre
un acciottolato a cunetta, largo una tesa, dinanzi al quale
c'è un viale cosparso di ghiaia, fiancheggiato da gerani, da
oleandri e da melograni piantati entro grandi vasi di
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 8
maiolica blu e bianca. Si entra in questo viale da una porta
sormontata da una targa su cui è scritto: CASA VAUQUER e
sotto: "Pensione familiare per uomini, donne e altri".
Durante il giorno, un cancello di legno, munito di un
campanello dal suono stridente, lascia vedere, al termine
del breve selciato, sul muro opposto alla strada, un'arcata
dipinta in color marmo verde da un artigiano del quartiere.
Sotto la prospettiva simulata da tale pittore si leva una
statua che raffigura l'Amore. Guardando la vernice
screpolata che la ricopre, gli amatori di simboli ci
scoprirebbero forse un mito dell'amore parigino, che viene
curato a qualche passo da lì. Sotto lo zoccolo, la seguente
epigrafe mezzo cancellata ricorda il tempo a cui risale
questo oggetto ornamentale, testimone dell'entusiasmo
suscitato da Voltaire rientrato a Parigi nel 1777:
Chiunque tu sia, ecco il tuo maestro.
Lo è, lo fù, lo sarà.
Al cader della notte il cancello è sostituito da una porta. Il
giardinetto, largo quanto è lunga la facciata, rimane
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 9
incassato tra il muro della strada e il muro divisorio della
casa vicina, lungo la quale pende un manto d'edera che la
nasconde interamente e richiama gli occhi dei passanti per
il suo effetto, in Parigi, pittoresco. Ognuna delle sue mura
è tappezzata di spalliere e di viti, i cui frutti gracili e
polverosi sono l'oggetto dei timori annuali della signora
Vauquer e delle sue conversazioni coi pensionanti. Lungo
ogni muro corre uno stretto viale che conduce a un luogo
ombroso di tigli, parola che la signora Vauquer, benché
nata de Conflans, pronuncia ostinatamente "tiglie"
malgrado i rilievi grammaticali dei suoi ospiti. Tra i due
viali laterali c'è un campo di carciofi, fiancheggiato da
alberi da frutto tagliati in forma di conocchia e orlato
d'acetosella, lattuga o prezzemolo.
Sotto i tigli c'è una tavola rotonda dipinta in verde, e
alcune sedie intorno. Li, durante le giornate canicolari, i
commensali abbastanza ricchi da permettersi di prendere il
caffè, vanno a gustarlo, sotto un caldo capace di far
schiudere le uova. La facciata, alta tre piani e sormontata
da soffitte, è costruita in pietra e tinteggiata in quel color
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 10
giallo che conferisce un carattere ignobile a quasi tutte le
case di Parigi. Le cinque finestre d'ogni piano hanno piccoli
vetri e sono guarnite di persiane nessuna delle quali è a filo
con le altre, di modo che tutte le loro linee stonano
reciprocamente. La profondità della casa comporta due
finestre che, al pianterreno, sono ornate d'inferriate a
grata. Dietro l'edificio c'è un cortile largo circa venti piedi,
dove vivono in buon accordo maiali, galline, conigli, e in
fondo al quale sorge una tettoia per il deposito della legna.
Tra questa e la finestra della cucina sta sospesa la
dispensa, e sotto scolano le acque grasse dell'acquaio.
Sulla via Neuve- Sainte-Geneviève, il cortile ha una porta
stretta da cui la cuoca getta le immondizie di casa, pulendo
la sentina a forza d'acqua, per evitare una pestilenza.
Il pianterreno, naturalmente destinato all'esercizio della
pensione familiare, si compone di un primo vano che
prende luce dalle due finestre che danno sulla strada e in
cui si entra per una porta-finestra. Questa sala comunica
con quella da pranzo, separata dalla cucina dalla tromba di
una scala i gradini della quale sono di legno e di mattonelle
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 11
colorate e lustrate. Nulla è più triste di questa sala,
ammobiliata con poltrone e seggiole foderate di stoffa di
crine a righe alternativamente opache e lucide. Al centro
c'è una tavola rotonda con un piano di marmo Sant'Anna
decorata da uno di quei vassoi di porcellana bianca filettata
d'oro mezzo cancellato, che oggi si trovano dappertutto.
La stanza, pavimentata piuttosto male, è rivestita di legno
ad altezza d'uomo. Il resto delle pareti è tappezzato con
una carta da parato sulla quale sono raffigurati i principali
fatti di Telemaco e i cui classici personaggi sono colorati. Il
pannello tra le finestre a grate presenta ai pensionati il
quadro del festino offerto al figlio d'Ulisse da Calipso. Da
quarant'anni tale pittura provoca i motteggi dei giovani
pensionanti, i quali si ritengono superiori alla loro posizione
dileggiando il pranzo cui le ristrettezze li condannano. Il
camino in pietra, con focolare sempre pulito, dimostrazione
che il fuoco vi si accende solo nelle grandi occasioni, ha per
ornamento due vasi pieni di fiori artificiali, stinti e pigiati, e
una pendola di marmo bluastro di pessimo gusto. In questa
prima sala si respira un cattivo odore indefinibile, che
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 12
potrebbe esser chiamato "odor di pensione". Odore di
rinchiuso, di muffa, di rancido; mette freddo, è umido al
naso, penetra negli abiti; ha il tanfo di una sala dove si è
mangiato; puzza di servitù, di dispensa, di ospizio. Forse
potrebbe essere descritto se si trovasse un procedimento
per analizzare le quantità elementari e nauseabonde
immessevi dalle atmosfere catarrali e "sui generis" di
ciascun pensionante, giovane o vecchio. Eppure, malgrado
tali orrende volgarità, se paragonaste questa sala a quella
da pranzo, che le è attigua, trovereste la prima elegante e
profumata come uno spogliatoio per signora. La sala da
pranzo, dalla parete interamente rivestita di legno, fu tinta
un tempo d'un colore oggi indistinto, che forma un fondo
su cui l'unto ha impresso i suoi strati in modo da disegnarvi
figure bizzarre. Ai muri, credenze appiccicose sulle quali
sono disposte caraffe sbeccate, appannate, tondi di metallo
marezzato, pile di piatti di spessa porcellana, orlati di blu,
fabbricati a Tournai. In un angolo c'è una scatola a caselle
numerate che serve a tenere riposte le salviette, sporche e
macchiate di vino, di ciascun pensionante. Vi si trovano poi
quei mobili indistruttibili, ovunque proscritti, ma messi là
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 13
come i resti della civiltà agli Incurabili. Vi vedrete un
barometro col cappuccino che esce fuori quando piove,
incisioni esecrabili da togliere l'appetito incorniciate in
legno nero verniciato a filetti d'oro, una pendola di
madreperla incrostata di rame, una stufa verde, lucerne
d'Argand dove la polvere si combina con l'olio, una lunga
tavola coperta d'incerata unta quanto basta perché un
allegro studente in medicina "esterno" ci scriva il proprio
nome servendosi del dito come di uno stilo, sedie zoppe,
miserevoli piccole stuoie di sparto che si disfa sempre e
non finisce mai, poi scaldini dai buchi rotti, dalle cerniere
sconnesse, dove il legno si carbonizza. Per spiegare quanto
questa mobilia è vecchia, screpolata, tarlata, tremolante,
logora, monca, orba, invalida, spirante, se ne dovrebbe
fare una descrizione che ritarderebbe troppo l'interesse di
questa storia e che i lettori che hanno fretta non
perdonerebbero. Il pavimento, rosso, è pieno di
avvallamenti prodotti dallo strofinio o dalle riverniciature.
Insomma, là regna la miseria senza poesia; una miseria
economa, concentrata, consunta. Se non è ancora
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 14
infangata, è per lo meno macchiata; se non ha né buchi né
stracci, sta per andare in putrefazione.
Questa stanza è in tutto il suo splendore nel momento in
cui, verso le sette del mattino, il gatto della signora
Vauquer precede la sua padrona; salta sulle credenze, vi
annusa il latte contenuto in varie tazze coperte dal piattino,
e fa sentire il suo ronron mattinale. Subito dopo appare la
vedova, agghindata con la sua cuffia di tulle sotto la quale
pende un giro di capelli finti, in disordine; essa cammina
trascinando le sue pantofole raggrinzite.
Il viso vecchiotto, grassottello, dal mezzo del quale esce un
naso a becco di pappagallo, le piccole mani paffutelle, il
personale grassoccio come un "topo di chiesa", il seno
troppo pieno e ondeggiante, sono in armonia con la sala
che trasuda l'infelicità, dove s'è rannicchiata la
speculazione e di cui la signora Vauquer respira l'aria calda
e fetida senza esserne disgustata. Il viso fresco come una
prima gelata d'autunno, gli occhi pieni di rughe,
l'espressione dei quali passa dal sorriso prescritto alle
ballerine all'amaro cipiglio dell'esattore, insomma tutta la
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 15
sua persona spiega la pensione come la pensione implica la
sua persona. Il bagno penale non può non avere
l'aguzzino, non potreste immaginarvi l'uno senza l'altro. La
pinguedine pallida di questa piccola donna è il prodotto di
questa vita, come il tifo è la conseguenza delle esalazioni
d'un ospedale. La sua sottana di lana a maglia, più lunga
della gonna ricavata da un abito vecchio e la cui
imbottitura esce dalle fenditure della stoffa scucita,
compendia il salotto, la sala da pranzo, il giardinetto,
annuncia la cucina e fa presentire i pensionanti. Quando lei
è là, lo spettacolo è completo. Di circa cinquant'anni, la
signora Vauquer somiglia a TUTTE LE DONNE CHE HANNO
SUBITO DISGRAZIE. Ha l'occhio vitreo, l'aria innocente di
una mezzana che fa la difficile per farsi pagare di più, ma
invece disposta a tutto per addolcire la sua sorte, a dar
nelle mani della giustizia Giorgio o Pichegru, se Giorgio o
Pichegru dovessero ancora essere arrestati. Tuttavia, è "in
fondo una buona donna", dicono i pensionanti, che la
ritengono una disgraziata, sentendola gemere e tossire
come loro. Chi era stato il signor Vauquer? Lei non dava
mai particolari sul defunto.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 16
In che modo aveva perduto i suoi averi? Con le disgrazie,
rispondeva. Si era mal comportato verso di lei, non le
aveva lasciato che gli occhi per piangere, quella casa per
vivere, e il diritto di non compatire nessuna sfortuna
perché, diceva lei, aveva sofferto tutto quel che è possibile
soffrire. Al sentir trotterellare la padrona, la grossa Silvia,
la cuoca, si affrettava a servire la colazione ai pensionanti
"interni".
Generalmente i pensionanti "esterni" si abbonavano solo al
pranzo, che costava trenta franchi al mese. All'epoca in cui
questa storia comincia, gli interni erano sette. Al primo
piano si trovavano i due migliori appartamenti della casa.
La signora Vauquer abitava quello più modesto, e l'altro
era occupato dalla signora Couture, vedova di un ufficiale
di commissariato della Repubblica francese.
Essa aveva con sé una giovinetta, Vittorina Taillefer, cui
faceva da madre. La pensione delle due ammontava a
milleottocento franchi. I due appartamenti del secondo
piano erano occupati l'uno da un vecchio di nome Poiret,
l'altro da un uomo di circa quarant'anni, che portava una
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 17
parrucca nera, si tingeva i favoriti, diceva di essere stato
un negoziante, e si chiamava signor Vautrin. Il terzo piano
si componeva di quattro stanze, di cui due affittate, l'una a
una vecchia zitella chiamata signorina Michonneau, l'altra a
un antico fabbricante di vermicelli, di altre paste alimentari
e di amido, che si faceva chiamare familiarmente papà
Goriot. Le due altre stanze erano destinate agli uccelli di
passo, a quegli sfortunati studenti i quali, come papà
Goriot e la signorina Michonneau, potevano spendere
soltanto quarantacinque franchi al mese per il vitto e
l'alloggio; ma la signora Vauquer gradiva poco la loro
presenza e li accettava solo quando non trovava di meglio;
mangiavano troppo pane. In quel momento, l'una delle due
stanze era occupata da un giovane venuto dai dintorni
d'Angoulème a Parigi per compiere gli studi di legge, e la
cui numerosa famiglia si sobbarcava alle più dure privazioni
per mandargli milleduecento franchi l'anno. Eugenio de
Rastignac, così egli si chiamava, era uno di quei giovani
formati al lavoro dalla sfortuna, che si rendono conto delle
speranze riposte in loro dai genitori, e che si preparano
una buona sorte calcolando già l'importanza dei loro studi,
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 18
e adattandoli in anticipo allo sviluppo futuro della società,
al fine di essere i primi a sfruttarla. Senza le sue
osservazioni originali e l'abilità con la quale seppe
presentarsi nei salotti dl Parigi, questo racconto non
sarebbe stato colorato coi toni esatti dovuti indubbiamente
al suo spirito sagace e al suo desiderio di penetrare nei
misteri di una situazione spaventevole accuratamente
nascosta così da coloro che l'avevano creata come da chi la
subiva Al di sopra del terzo piano c'erano un solaio per
stendere la biancheria e due soffitte, ove dormivano un
uomo di fatica, Cristoforo e la grossa Silvia, la cuoca. Oltre
i sette pensionanti interni, la signora Vauquer aveva, in
media ogni anno, otto studenti in legge o in medicina, e
due o tre clienti dimoranti nel quartiere, tutti abbonati
solamente al pranzo. La sala accoglieva a pranzo diciotto
persone, e poteva contenerne una ventina; ma, la mattina,
non vi si trovavano che sette ospiti, il cui insieme dava,
durante la colazione, l'aspetto di un pasto in famiglia.
Ognuno scendeva in pantofole, si permetteva osservazioni
confidenziali sul modo di vestire o sull'aria degli esterni, o
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 19
sui fatti della sera precedente, esprimendosi con la
confidenza propria dell'intimità. I sette pensionanti erano i
beniamini della signora Vauquer, che distribuiva loro, con
una precisione da astronomo, le premure e i riguardi,
secondo la cifra della loro retta. Un identico motivo
affliggeva questi esseri riuniti dal caso. I due locatari del
secondo piano pagavano solo settantadue franchi al mese.
Un prezzo così conveniente che non si può trovar altro che
nel sobborgo Saint-Marceau, tra la Bourbe e la Salpêtrière,
e al quale soltanto la signora Couture faceva eccezione,
dice già che quei pensionanti dovevano essere sotto il peso
di disgrazie più o meno evidenti. Perciò lo spettacolo
desolante offerto dall'interno della casa si ripeteva negli
abiti dei suoi frequentatori tutti egualmente frusti. Gli
uomini portavano finanziere il cui colore era divenuto
problematico, calzature di quelle che si gettano all'angolo
dei paracarri nei quartieri eleganti; biancheria lisa, vestiti
ai quali non era rimasta che l'anima. Le donne avevano
abiti passati di moda, ritinti, stinti, vecchi merletti
rammendati, guanti lucidi per l'uso, collarini avvampati e
scialletti ragnati. Se tali erano gli abiti, quasi tutti
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 20
mettevano in mostra corpi solidamente squadrati,
costituzioni che avevano resistito alle tempeste della vita,
facce fredde, dure, logore, come quelle degli scudi fuori
corso. Le bocche appassite erano armate di denti avidi. Tali
pensionanti facevano presentire drammi conclusi o in atto;
non quei drammi rappresentati alla luce della ribalta, fra
tele dipinte, ma drammi vivi e muti, drammi gelidi che
agitavano e riscaldavano il cuore, drammi ininterrotti.
La vecchia signorina Michonneau aveva sui suoi occhi
stanchi una sudicia visiera di taffetà verde, cerchiata con
un filo d'ottone che avrebbe spaventato l'angelo della
Pietà. Il suo scialle a frange magre e lacrimevoli sembrava
coprisse uno scheletro, tanto le forme che ne trasparivano
erano angolose. Quale acido aveva corroso le forme
femminili di questa creatura? Eppure doveva essere stata
graziosa e ben fatta. Era stato il vizio, il dolore, la
cupidigia? Aveva troppo amato, era stata una rigattiera, o
soltanto cortigiana? Espiava i trionfi di una giovinezza
insolente, dinanzi alla quale s'erano avventati i piaceri, con
una vecchiezza rifuggita dai passanti? Il suo sguardo
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 21
bianco dava il freddo, il suo viso rattratto minacciava.
Aveva il verso aspro d'una cicala che grida nel suo
cespuglio all'approssimarsi dell'inverno. Diceva di aver
preso cura d'un vecchio signore malato di catarro alla
vescica e abbandonato dai figli che lo ritenevano povero. Il
vecchio le aveva lasciato un legato di mille franchi di
rendita vitalizia, periodicamente contestati dagli eredi, alle
calunnie dei quali si trovava esposta. Sebbene il gioco delle
passioni avesse devastato il suo viso, vi si trovavano
ancora alcune tracce di una bianchezza e di una finezza di
pelle le quali lasciavano supporre che il corpo conservasse
qualche resto di bellezza.
Il signor Poiret era una specie di essere meccanico. Nel
vederlo allungarsi come un'ombra grigia lungo un viale del
Jardin des Plantes, la testa coperta da un berretto floscio,
reggendo appena, in mano, il bastone dal pomo d'avorio,
lasciando svolazzare le falde sciupate della finanziera che
mal nascondeva i pantaloni quasi vuoti e le gambe
ricoperte da calze blu che tremolavano come quelle d'un
ebbro, mostrando il panciotto d'un bianco sporco e la gala
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 22
di rozza mussolina spiegazzata che si univa
imperfettamente alla cravatta attorcigliata intorno a un
collo di tacchino, molti si domandavano se quell'ombra
cinese appartenesse o no alla razza audace dei figli di Jafet
sfarfalleggianti sul Boulevard Italien.
Quale lavoro aveva potuto rattrappirlo così? Quale passione
aveva reso color del bistro la sua faccia bulbosa che,
disegnata in caricatura, sarebbe sembrata fuori della
realtà? Che cosa mai egli era stato? Ma, forse, era stato
impiegato al ministero della giustizia, presso l'ufficio dove i
carnefici mandano i conti delle loro spese, le fatture dei veli
neri per i parricidi, della crusca per i cesti della ghigliottina,
della funicella per le mannaie.
Forse era stato ricevitore alla porta d'un mattatoio, o vice-
ispettore di sanità. Insomma, quest'uomo sembrava essere
stato uno degli asini del nostro grande mulino sociale, uno
di quei Ratons parigini che non conoscono neppure i loro
Bertrands, uno di quei perni su cui avevano girato gli
infortuni o le sozzure pubbliche, infine uno di quegli uomini
dei quali diciamo, al vederli: "Eppure sono necessari anche
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 23
loro". La Parigi elegante ignora queste facce pallide per le
sofferenze morali o fisiche. Ma Parigi è un vero oceano.
Gettateci uno scandaglio, non ne conoscerete mai la
profondità. Percorretelo, descrivetelo; per quanta cura
poniate nel percorrerlo, nel descriverlo, per quanto
numerosi e interessati siano gli esploratori di questo mare,
vi si troverà sempre un luogo vergine, un antro
sconosciuto, fiori, perle, mostri, qualcosa d'inaudito,
d'obliato dai palombari letterari. La casa Vauquer è una di
queste mostruosità curiose.
Due figure vi formavano un contrasto sorprendente con il
resto dei pensionanti e degli abbonati. Sebbene la
signorina Vittorina Taillefer fosse di un pallore malsano
simile a quello delle giovinette clorotiche, e armonizzasse
con la sofferenza comune che costituiva lo sfondo del
quadro per una tristezza abituale, per il contegno
imbarazzato, per l'aspetto povero e gracile, tuttavia il suo
viso non era vecchio, le sue movenze e la sua voce erano
agili. Quella giovanile sventura somigliava a un arbusto
dalle foglie ingiallite, da poco piantato in un terreno
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 24
inadatto. La fisionomia rossastra, i capelli d'un biondo
fulvo, la vita troppo sottile esprimevano quella grazia che i
poeti moderni trovavano nelle statuine del medioevo. Gli
occhi grigi e neri esprimevano una dolcezza e una
rassegnazione cristiane. I vestiti semplici, di poco prezzo,
rivelavano forme giovanili. Era graziosa per
giustapposizione. Felice, sarebbe stata incantevole; la
felicità è la poesia delle donne, come la toletta ne è il
belletto. Se la gioia d'un ballo avesse riflesso le sue tinte
rosee su quel pallido viso; se le dolcezze d'una vita
elegante avessero riempito, avessero invermigliato quelle
gote già lievemente scavate; se l'amore avesse rianimato
quegli occhi tristi, Vittorina avrebbe potuto gareggiare con
le più belle giovinette.
Le mancava ciò che crea una seconda volta la donna: le
gale e i biglietti amorosi. La sua storia avrebbe fornito il
soggetto di un libro. Il padre credeva di avere le sue buone
ragioni per non riconoscerla, si rifiutava di tenerla con sé,
le corrispondeva solo seicento franchi all'anno, e aveva
alterato il proprio patrimonio per poterlo trasmettere
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 25
interamente al figlio. Parente lontana della madre di
Vittorina che era andata a morire di dispiacere presso di
lei, la signora Couture aveva cura dell'orfana come di una
sua figlia. Disgraziatamente, la vedova dell'ufficiale di
commissariato della Repubblica possedeva soltanto
l'assegno vedovile e la pensione; e poteva lasciare un
giorno la povera ragazza senza esperienza e senza risorse
di fortuna, in balìa del mondo. La buona donna conduceva
Vittorina alla messa tutte le domeniche, a confessarsi ogni
quindici giorni, per farne ad ogni modo una ragazza
devota. E aveva ragione. I sentimenti religiosi aprivano un
avvenire a questa figlia non riconosciuta che amava suo
padre, che ogni anno s'incamminava verso di lui per
recargli il perdono di sua madre; ma che ogni anno urtava
contro la porta della casa paterna, inesorabilmente chiusa.
Il fratello, suo unico mediatore, non era venuto a trovarla
neppure una volta in quattro anni, e non le inviava alcun
aiuto. Lei supplicava Iddio di aprire gli occhi a suo padre,
d'intenerire il cuore del fratello, e pregava per loro senza
incolparli. La signora Couture e la signora Vauquer non
trovavano parole sufficienti nel dizionario delle ingiurie per
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 26
qualificare un tal barbaro modo di procedere. Quando
maledivano l'infame milionario, Vittorina pronunciava dolci
parole, simili al canto del colombo ferito, il cui grido di
dolore esprime ancor l'amore.
Eugenio de Rastignac aveva un viso tipicamente
meridionale, carnagione bianca, capelli neri, occhi blu. Il
suo garbo, i suoi modi, il suo contegno abituale
denotavano il figlio di una famiglia nobile, in cui la prima
educazione non aveva comportato che tradizioni di buon
gusto. Se teneva da conto gli abiti, se normalmente finiva
di consumare quelli dell'anno precedente, tuttavia poteva
uscire qualche volta vestito come un giovane elegante. Di
solito portava una vecchia finanziera, un brutto panciotto,
la brutta cravatta nera, sciupata, male annodata di tutti gli
studenti, un paio di pantaloni intonati col resto, e stivaletti
risuolati.
Tra questi due personaggi e gli altri, Vautrin, l'uomo di
quarant'anni, dai favoriti tinti, serviva di transizione. Era
uno di quei tipi a proposito dei quali il popolo dice: Ecco un
uomo in gamba! Aveva le spalle larghe, il busto ben
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 27
sviluppato, i muscoli in mostra, le mani grosse, quadrate e
fortemente marcate alle falangi da ciuffetti di peli folti e di
un rosso acceso. La faccia, rigata da rughe premature,
presentava segni di durezza che smentivano le maniere
affabili e compiacenti. La sua voce baritonale, in armonia
con la sua grossolana gaiezza, non dispiaceva. Era gentile
e ridanciano. Se qualche serratura non andava,
rapidamente la smontava, la raccomodava, la oliava, la
limava e, dopo averla rimontata, diceva: "Questa mi
conosce".
Egli, del resto, conosceva tutto: le navi, il mare, la Francia,
l'estero, gli uomini, gli avvenimenti, le leggi, gli alberghi, e
le prigioni. Se c'era qualcuno che si lamentava troppo, gli
offriva subito i suoi servigi. Aveva prestato varie volte
denaro alla signora Vauquer e a qualche altro pensionante,
ma i debitori sarebbero morti piuttosto che non
restituirglielo, tanto, malgrado la sua aria di bonuomo,
incuteva timore per un certo sguardo profondo e risoluto. Il
modo con cui sprizzava un getto di saliva annunciava un
sangue freddo imperturbabile che non doveva farlo
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 28
indietreggiare dinanzi a un delitto pur di uscire da una
posizione difficile. Come quello di un giudice severo, il suo
occhio sembrava andare in fondo a tutte le questioni, a
tutte le coscienze, a tutti i sentimenti. Le sue abitudini
consistevano nell'uscire dopo colazione, nel rientrare per il
pranzo, nello star fuori tutta la sera e nel tornare verso la
mezzanotte, con l'aiuto di una CHIAVE COMUNE affidatagli
dalla signora Vauquer.
Lui solo godeva d'un tale favore. Ma era anche lui che
meglio trattava la vedova, e la chiamava: mamma,
prendendola per la VITA, adulazione poco apprezzata! La
buona donna credeva che la cosa fosse ancora facile,
mentre invece dipendeva solo da Vautrin, il quale aveva le
braccia abbastanza lunghe per stringere quella pesante
circonferenza. Un aspetto del suo carattere consisteva nel
pagare generosamente quindici franchi al mese per il
"gloria" che prendeva alla fine del pranzo. Persone meno
superficiali di quanto non lo fossero quei giovani travolti dai
turbini della vita parigina, o quei vecchi indifferenti a ciò
che non li riguardasse direttamente, non si sarebbero
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 29
fermate all'impressione dubbia che causava loro Vautrin.
Egli sapeva o indovinava le cose di coloro che gli erano
vicini, mentre nessuno poteva conoscere né i suoi pensieri
né le sue occupazioni. Sebbene avesse posto la sua
apparente bonomia, la sua costante compiacenza e la sua
allegria come una barricata tra gli altri e lui, spesso
lasciava trasparire la spaventevole profondità del suo
carattere. Spesso una battuta degna di Giovenale, con la
quale sembrava si compiacesse a beffare le leggi, a
sferzare l'alta società, a convincerla della propria
incongruenza, doveva far supporre che egli nutrisse un
rancore verso la condizione sociale e che ci fosse in fondo
alla sua vita un mistero accuratamente nascosto.
Attratta, forse inconsapevolmente, dalla forza dell'uno o
dalla avvenenza dell'altro, la signorina Taillefer distribuiva i
suoi sguardi furtivi, i suoi pensieri segreti, tra quel
quadragenario e il giovane studente; ma nessuno dei due
sembrava pensare a lei, quantunque da un giorno all'altro
il caso avrebbe potuto mutare la sua situazione e farla
diventare un ricco partito. Del resto nessuna di quelle
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 30
persone si dava la pena di verificare se i guai addotti da
una di esse fossero veri o falsi. Ognuno aveva per l'altro
una indifferenza mista di diffidenza, risultante dalle
rispettive situazioni. Si sapevano impotenti a consolare le
loro pene, e tutti, nel raccontarsele, avevano vuotato la
coppa del compatimento. Simili a vecchi coniugi, non
avevano più niente da dirsi. Non restavano dunque tra loro
che i rapporti di una vita meccanica, il gioco di un
ingranaggio senza olio. Tutti dovevano tirar diritto per la
via dinanzi a un cieco, ascoltare senza emozione il racconto
di una disgrazia, e vedere nella morte la soluzione di un
problema di miseria che li rendeva freddi di fronte alla più
tremenda agonia. La più felice di queste anime desolate
era la signora Vauquer, che troneggiava in quel libero
ospizio. Per lei sola quel piccolo giardino, reso vasto come
una steppa dal silenzio e dal freddo, dal secco e dall'umido,
era un ridente boschetto. Per lei sola quella casa gialla e
tetra, che sapeva di verderame come un banco di negozio,
presentava qualche delizia. Quelle celle le appartenevano.
Essa nutriva quei galeotti condannati a pene perpetue,
esercitando su di essi una autorità rispettata. In quale altro
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 31
posto quei poveri esseri avrebbero trovato, a Parigi, al
prezzo cui lei li dava, alimenti sani, sufficienti, e un
appartamento che essi erano padroni di far diventare, se
non elegante o comodo, almeno pulito e salubre? Se lei si
fosse permessa di commettere un'ingiustizia palese, la
vittima l'avrebbe sopportata senza lamentarsene.
Un aggregato simile doveva presentare e presentava in
piccolo gli elementi d'una società completa. Tra i diciotto
commensali si trovava, come nei collegi, come dappertutto,
una povera creatura abbandonata, una vittima su cui
fioccavano gli scherzi. Al principio del secondo anno,
questa figura divenne per Eugenio de Rastignac la più
saliente fra tutte quelle in mezzo a cui era condannato a
vivere ancora per due anni. Questo "Patirai" era l'antico
vermicellaio, papà Goriot, sul quale un pittore, come lo
storico, avrebbe fatto cadere tutta la luce del quadro. Per
quale motivo questo sprezzo semiastioso, questa
persecuzione mista di pietà, questa mancanza di rispetto
verso la sfortuna avevano colpito il più anziano
pensionante? Era stato forse lui a provocarli con alcune di
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 32
quelle ridicolezze o di quelle bizzarrie che meno facilmente
si perdonano dei vizi? Tali quesiti riguardano da vicino non
poche ingiustizie sociali. Forse è proprio della natura
umana il far sopportar tutto a chi tutto soffre per vera
umiltà, per debolezza o per indifferenza. Non piace forse a
tutti noi di provare la nostra forza a spese di qualcuno o di
qualcosa?
L'essere più debole, il monello suona a tutte le porte
quando gela, o si arrampica per scrivere il suo nome su
d'un incontaminato monumento.
Papà Goriot, vecchio di sessantanove anni circa, si era
ritirato presso la signora Vauquer nel 1813, dopo aver
lasciato gli affari.
Aveva preso in un primo tempo l'appartamento occupato
dalla signora Couture, e pagava allora milleduecento
franchi di pensione; e, per lui, cinque luigi di più o di meno
erano una bagattella. La signora Vauquer aveva rimesso a
nuovo le tre camere dell'appartamento facendosi
corrispondere un anticipo che servì a pagare, si dice, un
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 33
cattivo mobilio composto di tende in "calicò" giallo, di
poltrone in legno verniciato foderate di velluto d'Utrecht,
alcune verniciature a colla e carte da parati rifiutate dalle
osterie dei sobborghi. Forse la noncurante generosità nel
lasciarsi gabbare dimostrata da papà Goriot, che a
quell'epoca era rispettosamente chiamato signor Goriot, lo
fece prendere per un imbecille, senza nessuna pratica degli
affari. Goriot arrivò con un guardaroba ben fornito, il
corredo magnifico del negoziante che non si priva di nulla
ritirandosi dal commercio. La signora Vauquer aveva
ammirato diciotto sue camicie di mezza tela d'Olanda, la
cui finezza era tanto più notevole in quanto il vermicellaio
portava sulla gala fissa due spille unite da una catenina,
ognuna delle quali era montata con un grosso diamante.
Abitualmente vestito con un abito color blu chiaro, portava
ogni giorno un panciotto di picchè bianco sotto il quale
fluttuava il suo ventre a pera e prominente, che faceva
ballonzare una pesante catena d'oro guarnita di ciondoli. La
sua tabacchiera, anch'essa d'oro, conteneva un medaglione
pieno di capelli che lo rendevano in apparenza colpevole di
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 34
qualche fortunata avventura. Quando la sua ospite l'accusò
di essere un "galentin", lasciò errare sulle labbra il gaio
sorriso del borghese lusingato nel suo debole. I suoi
"armaddi" (pronunciava questa parola al modo del popolo
minuto) furono riempiti dall'abbondante sua argenteria di
famiglia. Gli occhi della vedova si accesero quando l'aiutò
compiacentemente a cavare fuori e e mettere a posto i
ramaiuoli, i cucchiai da salsa, le posate, le oliere, le
salsiere, numerosi piatti, i servizi in argento dorato da
colazione, infine pezzi più o meno belli pesanti qualche
libbra, e di cui egli non voleva disfarsi. Quei regali gli
ricordavano le feste della sua vita domestica. "Questo",
disse alla signora Vauquer tenendo un piatto e una piccola
tazza il cui coperchio rappresentava due tortorelle che si
beccavano, "è il primo regalo fattomi da mia moglie
nell'anniversario del nostro matrimonio. Povera donna! Lo
aveva acquistato con le sue economie quand'era ancora
ragazza. Vedete, signora: preferirei dover grattare la terra
con le mie unghie piuttosto che separarmene. Grazie a Dio
potrò prendere in questa tazza il caffè tutte le mattine
durante il resto dei miei giorni.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 35
Non sono da compiangere; ho di che vivere agiatamente
per molto tempo". E poi la signora Vauquer aveva visto, col
suo occhio di gazza, alcuni titoli del debito pubblico che,
approssimativamente addizionati, potevano assicurare
all'ottimo Goriot una rendita di circa otto o diecimila
franchi. Da quel giorno, la signora Vauquer, nata de
Conflans, che aveva allora quarantotto anni effettivi ma
non ne accettava che trentanove, cominciò a nutrire
qualche idea. Sebbene il lacrimatoio degli occhi di Goriot
fosse rivoltato, gonfio, pendente, il che lo obbligava ad
asciugarseli di frequente, essa lo trovò di aspetto piacente
e perbene. Del resto i suoi polpacci carnosi, prominenti,
pronosticavano, quanto il suo lungo naso robusto, qualità
morali cui la vedova sembrava tenesse e confermate dalla
faccia lunare e ingenuamente sciocca del bonuomo.
Doveva essere un animale solidamente costruito, capace di
dissipare tutto il suo spirito in sentimento. I suoi capelli ad
ala di piccione, che il barbiere del Politecnico gli incipriava
tutte le mattine, disegnavano cinque punte sulla sua bassa
fronte e decoravano bene il suo viso. Quantunque un poco
grossolano, era così azzimato, prendeva così signorilmente
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 36
il tabacco, lo aspirava da uomo così sicuro di avere sempre
la tabacchiera piena di macubino, che il giorno in cui il
signor Goriot prese stanza presso di lei, la signora Vauquer
si coricò quella sera crogiolandosi come una pernice nel
lardello, al fuoco del desiderio che la colse di abbandonare
il sudario di Vauquer per rinascere in Goriot. Maritarsi,
vendere la pensione, andar sotto braccio a quel fior fiore di
borghesia, diventare una signora distinta nel quartiere,
raccogliervi la questua pei poveri, fare gite domenicali a
Choisy, Soissy, Gentilly; andare a teatro come desiderava,
in palco, senza attendere i biglietti di favore che taluno dei
pensionanti le offriva nel mese di luglio; ella sognò tutto
l'Eldorado delle modeste famiglie parigine. Non aveva
confidato a nessuno di possedere quarantamila franchi
messi da parte soldo per soldo. Certamente si riteneva, dal
punto di vista della ricchezza, un partito conveniente.
"Quanto al resto, valgo bene il bonuomo" disse rivoltandosi
nel letto, come per dimostrare a se stessa delle grazie che
la grossa Silvia trovava ogni mattino modellate a fondo. Da
quel giorno, per circa tre mesi, la vedova Vauquer
approfittò del barbiere del signor Goriot, e fece qualche
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 37
spesa per la toletta, con la scusa che era necessario dare
alla casa un certo decoro in armonia con le persone così
rispettabili che la frequentavano. Si preoccupò molto di
mutare i pensionanti, allegando la pretesa di non accettare
ormai che persone distinte sotto ogni riguardo. Se si
presentava un forestiero, gli vantava la preferenza che il
signor Goriot, uno dei commercianti più in vista e più
stimati di Parigi, le aveva accordato. Distribuì dei
cartoncini, in cima ai quali si leggeva:
"Casa Vauquer". "Era, diceva lo stampato, una delle più
antiche e più stimate pensioni borghesi del quartiere latino.
Con una vista piacevolissima sulla vallata dei Gobelins (la
si scorgeva dal terzo piano), e un GRAZIOSO giardino,
all'estremità del quale CORREVA UN VIALE di tigli". Vi si
parlava dell'aria buona e della tranquillità. Quel cartoncino
le procurò la contessa de l'Ambermesnil, una donna di
trentasei anni, che attendeva la fine della liquidazione e la
corresponsione d'una pensione spettantele quale vedova di
un generale morto "sui" campi di battaglia. La signora
Vauquer curò la tavola, fece accendere il fuoco nelle sale
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 38
per circa sei mesi, e mantenne così bene le promesse
dell'avviso, da rimetterci del suo. Perciò la contessa diceva
alla signora Vauquer, chiamandola "cara amica", che le
avrebbe procurato la baronessa de Vaumerland e la vedova
del colonnello conte Picquoiseau, due amiche le quali
attendevano la scadenza del loro impegno in una pensione
situata al Marais, più cara della casa Vauquer. Le due
signore avrebbero goduto di una sistemazione economica
molto buona non appena gli Uffici del ministero della
Guerra avessero perfezionato le relative pratiche. "Ma", lei
diceva, "gli Uffici non la finiscono mai!". Le due vedove
salivano insieme dopo il pranzo nella camera della signora
Vauquer e vi facevano quattro chiacchiere sorseggiando
rosolio di ribes e sgranocchiando dolciumi riservati alla
bocca della padrona di casa. La signora de l'Ambermesnil
approvò le mire dell'albergatrice su Goriot, mire eccellenti
che lei, del resto aveva indovinato fin dal primo giorno; lo
trovava un uomo perfetto.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 39
- Ah!, mia cara signora, è un uomo sano come il mio occhio
- le diceva la vedova - un uomo ottimamente conservato, e
che può dare ancora molte soddisfazioni a una donna.
La contessa fece generosamente alcune osservazioni alla
signora Vauquer sul suo modo di vestirsi, non in armonia
con le sue pretese. - Bisogna che vi mettiate sul piede di
guerra - le disse.
Dopo molti calcoli, le due vedove si recarono insieme al
Palais- Royal, ove acquistarono, alle Galeries de Bois, un
cappello con piume e una cuffia. La contessa trascinò
l'amica al magazzino della Petite-Jeannette, dove scelsero
un vestito e una sciarpa.
Quando queste munizioni furono adoperate e la vedova fu
sotto le armi, rassomigliò in modo perfetto alla insegna del
"Boeuf à la mode" ("Bue alla moda"). Tuttavia, si trovò così
mutata in meglio da credersi in obbligo verso la contessa e,
quantunque poco generosa la pregò di accettare un
cappello da venti franchi. Per la verità, intendeva poi
chiederle il favore di sondare Goriot e di metterla in valore
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 40
agli occhi di lui. La signora d'Ambermesnil si prestò assai
amichevolmente a tale manovra, e circuì il vecchio
vermicellaio col quale riuscì ad avere un colloquio; ma,
dopo averlo trovato pudibondo, per non dire refrattario, ai
tentativi che le suggerì il personale desiderio dl sedurlo per
proprio conto, uscì nauseata dalla sua grossolanità.
- Angelo mio - disse alla cara amica - da quell'uomo lì non
caverete fuori un bel nulla! E' ridicolmente diffidente, è uno
spilorcio, una bestia, uno stupido, e non vi procurerà che
dispiaceri.
Tra il signor Goriot e la signora de l'Ambermesnil
avvennero cose tali, che la contessa non volle neanche più
trovarsi con lui.
L'indomani lei se ne andò, dimenticando di pagare sei mesi
di pensione e lasciando un vestito smesso valutato cinque
franchi.
Per quante accurate ricerche la signora Vauquer facesse,
non poté avere nessuna informazione in Parigi sulla
contessa de l'Ambermesnil. Essa parlava spesso di quella
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 41
deplorevole faccenda, pentendosi della sua troppa fiducia,
sebbene fosse più diffidente d'una gatta; ma rassomigliava
a tante persone che diffidano del loro prossimo e si danno
in balia del primo venuto. Fatto morale bizzarro, ma vero,
la cui radice si trova facilmente nel cuore umano. Forse
certuni non hanno più nulla da sperare dalle persone con le
quali vivono; dopo aver mostrato loro il vuoto della propria
anima, si sentono segretamente giudicati da esse con una
severità meritata; ma, provando un invincibile bisogno di
adulazione, che a essi manca, o divorati dal desiderio di
avere l'apparenza di possedere qualità che non hanno,
sperano di sorprendere la stima o il cuore degli estranei, a
rischio di perdere un giorno questo o quella. Infine,
esistono individui nati mercenari che non fanno mai del
bene ai loro amici o conoscenti, perché vi sarebbero
obbligati, mentre, rendendo un servizio a sconosciuti, ne
riscuotono un guadagno d'amor proprio; più la cerchia
degli affetti è vicina a loro, e meno amano; più si estende,
e più essi sono servizievoli. La signora Vauquer partecipava
senza dubbio di queste due nature, essenzialmente
meschine, false, esecrabili.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 42
- Se c'ero io - le diceva allora Vautrin - questo guaio non vi
sarebbe capitato! Vi avrei garbatamente smascherato
quell'imbrogliona. Le conosco bene, quelle "mascherine".
Come tutte le menti limitate, la signora Vauquer aveva
l'abitudine di non uscire dalla cerchia dei fatti e di non
giudicarne le cause. Soleva scaricare sugli altri i propri
errori. Dopo aver subìto quella perdita, essa considerò
l'onesto vermicellaio come la causa del suo infortunio e
cominciò da allora, diceva, a disilludersi sul conto di lui.
Quando ebbe riconosciuto l'inutilità dei suoi adescamenti e
delle sue spese di rappresentanza, non tardò a indovinarne
la ragione. Si accorse che il suo pensionante aveva già,
secondo il suo modo di esprimersi, i propri giretti. Infine
ebbe la dimostrazione che la sua speranza così vagamente
accarezzata era fondata su di una base chimerica, e che
non avrebbe mai cavato fuori un bel niente da quell'uomo
lì, secondo la frase energica della contessa, che sembrava
intendersene. Naturalmente, nell'avversione andò più
lontano di quanto non era andata nell'amicizia. Il suo odio
non fu dettato in ragione del suo amore, ma dalle speranze
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 43
ingannate. Se il cuore umano trova riposo salendo le alture
dell'affetto, sosta di rado lungo la rapida china dei
sentimenti ispirati dall'odio. Ma, essendo il signor Goriot
suo pensionante, la vedova fu costretta a reprimere le
esplosioni dell'amor proprio ferito, a soffocare i sospiri
causatile da quel disinganno, e a ringoiare i desideri di
vendetta come un frate perseguitato dal proprio priore. Gli
spiriti meschini soddisfano i loro sentimenti, buoni o cattivi
che siano, con continue meschinità. La vedova usò la sua
malizia di donna nell'inventare sorde persecuzioni contro la
propria vittima.
Cominciò con l'abolire il superfluo introdotto nella
pensione.
"Niente più cetrioli, niente più acciughe, tutta roba per dar
nell'occhio!", disse a Silvia la mattina in cui decise di
ritornare al vecchio programma. Il signor Goriot era un
uomo frugale, e in lui la parsimonia, necessaria a quanti
fanno da sé la propria fortuna, aveva degenerato in
abitudine. Minestra, lesso e un piatto di legumi erano stati
e dovevano essere sempre il suo pranzo preferito. Fu
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 44
perciò difficile alla signora Vauquer tormentare in questo
lato il pensionante, non potendone in nulla mortificare i
gusti. Delusa di aver incontrato un uomo inattaccabile,
cominciò a screditarlo, e fece condividere la propria
avversione per Goriot da parte degli altri pensionanti i
quali, per divertirsi, si prestarono alle sue vendette. Verso
la fine del primo anno la vedova era giunta a un tal grado
di sospetto, da chiedersi come mai il commerciante, che
disponeva dalle sette alle ottomila lire di rendita, che
possedeva un'argenteria superba e gioielli d'una bellezza
pari a quelli di una mantenuta, continuasse a star da lei,
pagandole una pensione così modica in proporzione ai suoi
mezzi. Durante la più gran parte di quel primo anno Goriot
aveva spesso pranzato fuori una o due volte alla
settimana; poi, insensibilmente, era arrivato a mangiar
fuori solo due volte al mese. Le piccole distrazioni galanti di
messer Goriot stavano troppo in relazione con gli interessi
della signora Vauquer perché questa non fosse scontenta
dell'esattezza progressiva con cui il suo pensionante
prendeva i pasti presso di lei. Quel cambiamento fu
attribuito tanto a una lenta diminuzione di fortuna quanto
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 45
al desiderio di far dispetto alla ospite. Una delle più
detestabili abitudini di questi spiriti lillipuziani consiste
nell'attribuire agli altri le loro piccinerie. Disgraziatamente,
al termine del secondo anno, il signor Goriot giustificò le
chiacchiere di cui era l'oggetto chiedendo alla signora
Vauquer di passare al secondo piano e di ridurgli la retta a
novecento franchi. Ebbe bisogno d'una così stretta
economia, da non permettersi più di accendere il fuoco
durante l'inverno. La vedova Vauquer pretese di esser
pagata in anticipo; il signor Goriot acconsentì e da quel
giorno lei lo chiamò papà Goriot. Ognuno cercò allora
d'indovinare le cause di quella decadenza. Indagine
difficile. Come aveva detto la falsa contessa, papà Goriot
era un sornione, un taciturno. Secondo la logica delle
persone senza sale in zucca, tutte indiscrete perché non
sanno cosa dire, chi non parla delle proprie cose deve
combinarne delle brutte. Quel commerciante, prima così
per bene, divenne un briccone; quel damerino, una vecchia
canaglia. Ora, a parere di Vautrin, che andò a quell'epoca
ad abitare in casa Vauquer, papa Goriot era uno che
frequentava la borsa e che, secondo un modo di dire
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 46
alquanto energico del gergo finanziario, "scroccava" sulla
Rendita dopo essersi rovinato. Ora, era uno di quei piccoli
giocatori che azzardano e guadagnano tutte le sere dieci
franchi al gioco. Ora, si faceva di lui una spia al servizio
dell'alta polizia; ma Vautrin sosteneva che non era
abbastanza furbo per "essere dei loro". Papà Goriot era poi
anche un avaro che prestava danaro a ingorda usura, uno
che puntava sempre sullo stesso numero aumentando di
volta in volta la posta. Se ne faceva tutto quel che il vizio,
l'infamia, l'impotenza generano di più misterioso. Tuttavia,
per quanto ignobili fossero il suo modo di agire o i suoi vizi,
l'avversione che egli ispirava non arrivava al punto da farlo
mettere alla porta: dopo tutto pagava la sua pensione. E
poi: era utile, e ognuno sfogava su di lui il proprio buon
umore o il proprio malumore con scherzi o sfuriate. Il
parere che sembrava più attendibile, e che fu
generalmente adottato, era quello espresso dalla signora
Vauquer. A sentir lei, quell'uomo così ben conservato, sano
come il suo occhio, e dal quale si potevano ancora avere
molte soddisfazioni, era un libertino dai gusti strani. Ecco
su quali fatti la vedova Vauquer fondava le sue calunnie.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 47
Qualche mese dopo la fuga della disastrosa contessa che
era riuscita a vivere per sei mesi alle sue spalle, una
mattina, prima di alzarsi, sentì lungo la scala il fruscio di un
abito di seta e il passettino d'una donna giovane e lieve
filare verso la camera di Goriot, la cui porta s'era
intelligentemente aperta.
Subito dopo la grossa Silvia corse a riferire alla padrona
che una ragazza, troppo bella per essere onesta;
"acconciata come una dea", dagli stivaletti di prunella
senz'ombra di fango, era scivolata come un'anguilla dalla
strada fino alla cucina e le aveva domandato dove fosse
l'appartamento del signor Goriot. La signora Vauquer e la
sua cuoca si misero a spiare e colsero molte parole
teneramente pronunciate durante la visita, che durò
qualche tempo. Quando il signor Goriot uscì insieme alla
"sua signora", la grossa Silvia afferrò subito la sporta, e
finse di andare al mercato per seguire la coppia degli
innamorati.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 48
-Signora - disse alla padrona tornando a casa - il signor
Goriot deve essere proprio ricco sfondato per tenerle su
quel piede.
Figuratevi che all'angolo dell'Estrapade c'era una superba
carrozza sulla quale LEI è salita.
Durante il pranzo la signora Vauquer andò a tirare una
tenda per impedire che Goriot fosse disturbato dal sole, un
raggio del quale gli offendeva gli occhi.
- Siete amato dalle belle, signor Goriot, il sole vi cerca!
disse alludendo alla visita che aveva ricevuto. Càspita,
avete buon gusto, era proprio carina.
- Era mia figlia - egli rispose con una specie d'orgoglio nel
quale i pensionanti vollero trovare la vanità d'un vecchio
che vuol salvare le apparenze.
Un mese dopo quella visita, il signor Goriot ne ricevette
un'altra. Sua figlia, che, la prima volta, era andata in
toletta da mattina, giunse nel pomeriggio vestita come per
andare in società. I pensionanti, intenti a chiacchierare in
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 49
sala, videro una graziosa bionda, dalla vita sottile, carina, e
assai troppo distinta per essere la figlia d'un papà Goriot.
- E due! -. fece la grossa Silvia, che non la riconobbe.
Qualche giorno dopo, un'altra ragazza, alta e ben fatta,
bruna, dai capelli neri e dall'occhio vivace, chiese del signor
Goriot.
- E tre! - disse Silvia.
Questa seconda ragazza, che per la prima volta era
anch'essa andata a trovare suo padre di mattina, tornò,
qualche giorno dopo, di sera, in toletta da ballo e in
carrozza.
- E quattro! - fecero la signora Vauquer e la grossa Silvia,
le quali non riconobbero in quella gran dama alcuna traccia
della ragazza vestita semplicemente la mattina in cui fece
la prima visita.
Goriot pagava ancora milleduecento franchi di retta. La
signora Vauquer trovò del tutto naturale che un uomo ricco
avesse quattro o cinque amanti, e lo giudicò anche assai
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 50
furbo nel farle passare per figlie sue. Non si scandalizzò
affatto che le facesse venire in casa Vauquer. Soltanto,
poiché queste visite le spiegavano l'indifferenza del
pensionante nei suoi riguardi, si permise, al principio del
secondo anno, di chiamarlo "vecchio mandrillo". Poi,
quando questi calò ai novecento franchi, gli chiese con
molta insolenza che cosa intendesse fare della sua casa,
vedendo discendere una di quelle signore. Papà Goriot le
rispose che quella signora era la sua figlia maggiore.
- Ma quante ne avete di figlie: trentasei ? - fece in tono
aspro la signora Vauquer.
- Non ne ho che due - replicò il pensionante con la dolcezza
d'un uomo andato in rovina e reso docile dalla miseria.
Verso la fine del terzo anno, papà Goriot ridusse ancora le
spese, passando al terzo piano e mettendosi a
quarantacinque franchi al mese di pensione. Abolì il
tabacco, licenziò il barbiere e non s'incipriò più. Quando
papà Goriot comparve la prima volta senza essere
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 51
incipriato, la sua ospite si lasciò sfuggire un'esclamazione
di sorpresa vedendo il colore dei suoi capelli:
essi erano d'un grigio sporco e verdastro. Il suo viso, che
segreti dolori avevano insensibilmente reso più triste di
giorno in giorno, appariva il più desolato di tutti quelli che
guarnivano la tavola. Non vi fu allora più alcun dubbio.
Papà Goriot era un vecchio libertino, i cui occhi erano stati
preservati dal malefico effetto dei rimedi necessari alle sue
malattie soltanto per l'abilità di un medico. Il colore
disgustoso dei capelli derivava dagli stravizi e dalle droghe
prese per continuare a praticarli.
Lo stato fisico e morale del bonuomo dava ragione a quelle
ciarle.
Quando il suo corredo fu logoro, comprò calicò da
quattordici soldi la canna per sostituire la sua bella
biancheria. I diamanti, la tabacchiera d'oro, la catena, i
gioielli scomparvero a uno a uno. Non portava più il vestito
blu chiaro, tutto il suo ricco abbigliamento, e indossava,
estate e inverno, una finanziera di grosso panno marrone,
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 52
un panciotto di pelo di capra, e pantaloni grigi di fustagno.
Diventò sempre più magro; i suoi polpacci divennero
flaccidi; il viso paffuto del borghese soddisfatto si riempì di
rughe, la fronte si corrugò, la mascella venne fuori.
Durante il quarto anno della sua dimora in via Neuve-
Sainte- Geneviève non era più riconoscibile. Il buon
vermicellaio di sessantadue anni, che non ne dimostrava
neppure quaranta, il grasso e grosso borghese dalla faccia
fresca e serena, il cui spiritoso modo di fare rallegrava i
passanti, che aveva qualcosa di giovanile quando
sorrideva, pareva adesso un settuagenario ebete,
vacillante e scialbo. I suoi occhi blu tanto vivaci assunsero
toni scuri e grigio-ferro, erano impalliditi, non lacrimavano
più, e il loro orlo rosso sembrava piangere sangue. Ad
alcuni faceva orrore, ad altri, pietà. Dei giovani studenti in
Medicina, avendo notato l'abbassamento del suo labbro
inferiore e misurato il vertice del suo angolo facciale, dopo
avere a lungo strapazzato il bonuomo senza cavarne fuori
nulla, lo dichiararono affetto da cretinismo. Una sera, dopo
il pranzo, avendogli la signora Vauquer detto in tono
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 53
canzonatorio: "E allora!: com'è che le vostre figliuole non
vengono più a trovarvi?", mettendo così in dubbio la sua
paternità, papà Goriot trasalì come se l'ospite lo avesse
punto con un ferro.
- Vengono qualche volta - rispose con una voce
emozionata.
- Ah! Ah!, le vedete ancora qualche volta! esclamarono gli
studenti. - Bravo il papà Goriot!
Ma il vecchio non sentì i frizzi che la sua riposta aveva
procurato, era ricaduto in uno stato di meditazione preso,
da coloro che l'osservavano superficialmente, per un
torpore senile.
Se lo avessero ben conosciuto, forse si sarebbero
vivamente interessati al problema che presentava il suo
stato fisico e morale, ma nulla era più difficile. Quantunque
sarebbe stato facile sapere se Goriot aveva fatto realmente
il vermicellaio e qual era l'ammontare della sua ricchezza,
le persone anziane, la cui curiosità si destò sul suo conto,
non uscivano mai dal quartiere e vivevano attaccate alla
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 54
pensione come le ostriche allo scoglio. Quanto alle altre
persone, gli allettamenti particolari della vita parigina
facevano loro dimenticare, uscendo dalla via Neuve-Sainte-
Geneviève, il povero vecchio che prendevano in giro.
Per mentalità ristrette e giovani spensierati la cruda
miseria di papà Goriot e il suo atteggiamento di stupido
erano incompatibili con una fortuna e una capacità quali
che siano. Quanto alle donne che egli chiamava sue figlie,
ognuno condivideva l'opinione della signora Vauquer, la
quale diceva, con la logica severa conferita dall'abitudine di
far tutte le supposizioni possibili alle vecchie che passano
la sera chiacchierando: "Se papà Goriot avesse figlie così
ricche come sembravano esserlo tutte quelle signore che
sono venute a trovarlo, non abiterebbe da me, al terzo
piano, a quarantacinque franchi al mese, e non andrebbe
vestito come un pezzente". Nulla poteva smentire queste
induzioni. Perciò, verso la fine del mese di novembre del
1819, epoca nella quale scoppiò questo dramma, ognuno
nella pensione aveva idee ben definite sul povero vecchio.
Egli non aveva mai avuto né figlie né moglie; l'abuso dei
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 55
piaceri ne aveva fatto un lumacone, un mollusco
antropomorfo da classificare fra i "Berrettiferi", come
diceva un impiegato al Museo, uno dei clienti della tavola
della pensione a prezzo fisso; al confronto di Goriot, Poiret
era un'aquila, un gentleman; Poiret parlava, ragionava,
rispondeva. A dire il vero, non diceva niente, parlando
ragionando o rispondendo, giacché era solito ripetere in
altra forma quel che dicevano gli altri, ma prendeva parte
alla conversazione, era un essere vivo, pareva sensibile,
mentre papà Goriot, aggiungeva l'impiegato al Museo, era
sempre allo zero di Réaumur.
Eugenio de Rastignac era ritornato in quello stato d'animo
che devono aver conosciuto i giovani d'ingegno superiore,
o coloro cui una situazione difficile conferisce
momentaneamente le qualità degli uomini d'eccezione.
Durante il suo primo anno di permanenza in Parigi, il poco
studio richiesto per superare i primi esami presso la Facoltà
lo aveva lasciato libero di godere le delizie appariscenti
della Parigi mondana. Uno studente non dispone di molto
tempo se vuol conoscere il repertorio d'ogni teatro,
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 56
studiare le uscite del labirinto parigino, sapere gli usi,
imparare la lingua e abituarsi ai piaceri particolari della
capitale; frugare negli angoli buoni e cattivi, seguire i Corsi
che lo divertono, inventariare le ricchezze dei musei. Uno
studente si appassiona di sciocchezze che gli sembrano
grandiose.
Ha il suo grand'uomo, un professore del Collège de France,
pagato per essere all'altezza del suo uditorio. Rialza la
cravatta, assume atteggiamenti fatali verso la dama delle
prime gallerie dell'Opéra-Comique. Attraverso queste
successive iniziazioni si spoglia della sua scorza, allarga
l'orizzonte della sua vita e finisce per conoscere la
sovrapposizione degli strati umani che compongono la
società. Se ha cominciato con l'ammirare gli equipaggi che
sfilano sotto un bel sole lungo gli Champs-Elysées, giunge
ben presto a invidiarli. Eugenio aveva già fatto questo
noviziato a sua propria insaputa, quando partì per le
vacanze, dopo aver conseguito la licenza per l'ammissione
al corso di Lettere e Diritto. Le illusioni dell'infanzia, le idee
di provincia erano scomparse. L'intelligenza modificata e
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 57
l'ambizione esaltata gli fecero vedere chiaro nell'ambiente
del maniero paterno, in seno alla famiglia. Il padre, la
madre, i due fratelli, le due sorelle, e una zia la cui
ricchezza consisteva in pensioni vitalizie, vivevano sulla
piccola terra di Rastignac.
Questo possesso, che rendeva circa tremila franchi, era
sottoposto all'incertezza che governa il prodotto
tipicamente industriale della vigna e, tuttavia bisognava far
uscire ogni anno milleduecento franchi per lui. La vista di
tale costante ristrettezza che gli veniva generosamente
nascosta; il paragone che fu costretto a fare tra le sorelle,
che gli erano parse tanto belle quando era un fanciullo, e le
donne di Parigi, nelle quali aveva trovato il tipo d'una
bellezza a lungo vagheggiata; l'avvenire incerto della
numerosa famiglia che fondava le speranze su di lui; la
parsimoniosa cura con cui vide conservare i più modesti
prodotti; il vino di famiglia fatto con le vinacce; insomma,
una quantità di circostanze che è inutile elencare qui,
decuplicarono i suoi desideri di "parvenu" e gli acuirono la
brama di distinguersi. Come accade alle anime grandi, egli
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 58
non volle essere debitore che del proprio merito. Ma il suo
temperamento era eminentemente meridionale: quando si
trattava di passare all'azione, le sue determinazioni
subivano quelle esitazioni che hanno i giovani allorché si
trovano in alto mare, senza sapere né dove dirigere le loro
forze, né sotto quale angolo far gonfiare le loro vele. Se,
da principio, volle gettarsi a corpo morto nel lavoro,
sedotto subito dopo dalla necessità di cercarsi delle
relazioni, capì quanto influsso hanno le donne nella vita
sociale, e decise di lanciarsi senz'altro nella società, per
conquistarvi delle protettrici: e potevano esse mancare a
un giovane ardente e spiritoso, il cui spirito e il cui ardore
erano sostenuti dal tratto elegante e da una specie di
bellezza nervosa, alla quale le donne cedono volentieri?
Tali idee lo presero in mezzo ai campi, durante le
passeggiate che faceva allegramente con le sorelle, le quali
lo trovarono assai cambiato. La zia, la signora de Marcillac,
che un tempo era stata ammessa a Corte, vi aveva
conosciuto la più alta aristocrazia. D'un tratto il giovane
ambizioso trovò, nei ricordi coi quali la zia lo aveva tanto
spesso cullato, gli elementi di molte conquiste sociali,
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 59
importanti per lo meno quanto quelle che andava
conoscendo alla Scuola di Diritto; la interrogò sui rapporti
di parentela che potevano ancora essere riannodati. Dopo
avere scosso i rami dell'albero genealogico, la vecchia
donna ritenne che, di tutte le persone che avrebbero
potuto essere utili al nipote tra la razza egoista dei parenti
ricchi, la signora viscontessa de Beauséant sarebbe stata la
meno recalcitrante. Ella scrisse alla giovane donna una
lettera nel vecchio stile, e la consegnò a Eugenio,
dicendogli che, se gli fosse riuscito di spuntarla con la
viscontessa, questa gli avrebbe fatto ritrovare gli altri
parenti.
Qualche giorno dopo il suo arrivo, Rastignac inviò la lettera
della zia alla signora de Beauséant. La viscontessa rispose
con l'invito a un ballo per il giorno dopo.
Tale era la situazione generale della pensione borghese alla
fine del mese di novembre del 1819. Qualche giorno più
tardi Eugenio, dopo essere andato al ballo della signora de
Beauséant, rientrò verso le due di notte. Per riguadagnare
il tempo perduto, il coraggioso studente s'era ripromesso,
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 60
mentre ballava, di lavorare fino al mattino. Avrebbe per la
prima volta vegliato in quel silenzioso quartiere, sotto il
fascino d'una falsa energia tratta dal vedere gli splendori
del mondo. Non aveva pranzato in casa Vauquer. I
pensionanti poterono quindi credere che sarebbe ritornato
dal ballo l'indomani mattina, essendo qualche volta
rientrato dalle feste del Prado o dai balli dell'Odéon, con le
calze di seta imbrattate di fango e gli scarpini malconci.
Prima di mettere i catenacci alla porta, Cristoforo l'aveva
aperta per dare una guardata sulla strada; Rastignac
sopraggiunse e poté salire alla sua camera senza far
rumore, seguito da Cristoforo che ne faceva molto. Eugenio
si spogliò, calzò le pantofole, indossò una brutta finanziera,
accese il fuoco di mattonelle di carbone, e si dispose
rapidamente allo studio, di guisa che Cristoforo coprì
ancora col rumore dei suoi scarponi i preparativi poco
rumorosi del giovanotto. Eugenio rimase pensoso qualche
istante prima d'immergersi nei tomi di Diritto. Aveva or ora
trovato nella signora viscontessa de Beauséant una delle
regine della moda parigina, la casa della quale era
considerata la più piacevole del faubourg Saint-Germain.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 61
Essa era, del resto, e per il suo nome e per la sua fortuna,
una delle sommità del mondo aristocratico.
Grazie alla zia de Marcillac, il povero studente era stato
bene accolto in quella casa, senza sapere l'importanza del
favore ricevuto. Essere ammesso in quei salotti dorati
equivaleva a un brevetto di alta nobiltà. Con l'apparire in
quella società, più impenetrabile d'ogni altra, egli aveva
acquistato il diritto d'essere ricevuto dappertutto.
Abbagliato da quella rumorosa riunione, scambiata appena
qualche parola con la viscontessa, Eugenio s'era
accontentato di individuare, tra la folla delle divinità
parigine che si affollavano in quell'eletto ricevimento, una
di quelle donne che un giovane deve a prima vista adorare.
La contessa Anastasia de Restaud, alta e ben formata,
passava per avere una delle più belle figure di Parigi.
Immaginate grandi occhi neri, una mano stupenda, un
piedino ben modellato, movimenti vivacissimi, una donna
che il marchese de Ronquerolles chiamava:
un purosangue. La finezza della nervatura non le toglieva
alcuna attrattiva; aveva forme piene e rotonde, senza con
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 62
questo essere accusata della sia pur lieve grassezza. "Puro
sangue, donna di razza": queste locuzioni cominciavano a
sostituire gli angeli del cielo, le figure ossianiche, tutta la
vecchia mitologia amorosa condannata dal dandismo. Ma,
per Rastignac, la signora Anastasia de Restaud rappresentò
la donna desiderabile. Si era assicurato due giri nella lista
dei cavalieri scritta sul ventaglio, e le aveva potuto parlare
durante la prima contraddanza.
- E ora, dove potrò incontrarvi ancora, signora? le aveva
chiesto bruscamente con quella audacia appassionata che
piace tanto alle donne. - Mah! - lei rispose - al Bois, ai
"Bouffons", a casa mia, dove volete. - E l'avventuroso
meridionale s'era affrettato a entrare in confidenza con
quella deliziosa contessa, quanto un giovane può entrare in
confidenza con una donna durante una contraddanza e un
valzer. Presentandosi come cugino della signora de
Beauséant, fu invitato da quella donna che egli ritenne una
gran dama, e fu ammesso in casa sua. Quando gli rivolse
l'ultimo sorriso, Rastignac stimò doverosa la sua visita. Egli
aveva avuto la fortuna d'incontrare un uomo che non
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 63
aveva dileggiato la sua ignoranza, difetto mortale in mezzo
agli illustri impertinenti dell'epoca: i Maulincourt, i
Ronquerolles, i Maximes de Trailles, i de Marsay, gli
Adjuda-Pinto, i Vandenésse, che si trovavano là, nella
gloria della loro fatuità e mescolati alle donne più eleganti:
lady Brandon, la duchessa de Langeais, la contessa de
Kargarouet, la signora de Sérizy, la duchessa di Carigliano,
la contessa Ferraud, la signora de Lanty, la marchesa
d'Aiglemont, la signora Firmiani, la marchesa de Listomère
e la marchesa d'Espard, la duchessa de Maufrigneuse e i
Grandlieu. Fortunatamente, dunque, l'ingenuo studente
s'era imbattuto nel marchese de Montriveau, l'amante della
duchessa de Langeais, un generale semplice come un
fanciullo, da cui seppe che la contessa de Restaud abitava
in via Helder. Essere giovane, aver sete di mondo, aver
fame d'una donna, e vedersi schiudere due case! Mettere il
piede nel faubourg Saint- Germain, in casa della
viscontessa de Beauséant, il ginocchio nella Chaussée-
d'Antin, in casa della contessa de Restaud!
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 64
Immergersi con uno sguardo nella fuga dei salotti di Parigi,
e ritenersi un così bel giovane da trovarvi aiuto e
protezione in un cuore di donna! Sentirsi tanto ambizioso
da dare un superbo calcio alla corda tesa sulla quale
bisogna camminare, con la sicurezza del funambulo che
non cadrà, e aver trovato in una donna incantevole il
miglior bilanciere! Con questi pensieri e dinanzi a questa
donna che si ergeva sublime vicino a un fuoco di
mattonelle di carbone, tra il Codice e la miseria, chi non
avrebbe, come Eugenio, scandagliato l'avvenire con una
riflessione, chi non l'avrebbe arredato di successi ? La sua
immaginazione anticipava così vivacemente le gioie future,
che credeva di trovarsi già accanto alla signora de Restaud,
quando un sospiro simile a un "han" di San Giuseppe turbò
il silenzio della notte, risuonò nel cuore del giovane in
modo da fargli credere si trattasse del rantolo d'un
moribondo. Aprì pian piano l'uscio e, quando fu nel
corridoio, scorse una linea di luce tracciata sotto quello di
papà Goriot. Eugenio pensò che il suo vicino fosse stato
colto da un'indisposizione, avvicinò l'occhio alla serratura,
guardò nella camera, e vide il vecchio intento a un lavoro
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 65
che gli sembrò troppo criminale per non credersi in dovere
di rendere un servigio alla società osservando bene quel
che stava macchinando nottetempo il sedicente
vermicellaio. Papà Goriot doveva aver fissato all'asse di
una tavola rovesciata un piatto e una specie di zuppiera
d'argento dorato e avvolgeva una specie di corda attorno a
questi oggetti riccamente lavorati stringendoli con una tale
forza, da torcerli per convertirli verosimilmente in lingotti.
"Càspita! che uomo!", si disse Rastignac nel vedere le
braccia nerborute del vecchio che, con l'aiuto di quella
corda, deformava in silenzio il metallo come una pasta.
"Che sia un ladro o un ricettatore che, per esercitare più al
sicuro il suo commercio, si finga sciocco, debole, e viva
come un povero?", si chiese Eugenio rialzandosi un
momento. Lo studente tornò a porre l'occhio alla serratura.
Papà Goriot, sciolta la corda, prese la massa d'argento, la
pose sulla tavola dopo avervi steso sopra il tappeto e su
questo rotolò il metallo per ridurlo a una sbarra:
operazione che eseguì con una facilità meravigliosa. "E'
dunque forte come lo era Augusto, re di Polonia?", si
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 66
domandò Eugenio, quando la sbarra prese presso a poco la
forma rotonda. Papà Goriot guardò il suo lavoro con aria
triste, lacrime gli uscirono dagli occhi, spense il mòccolo
alla luce del quale aveva attorto quell'argento dorato, ed
Eugenio lo sentì andare a letto sospirando. "E' pazzo",
pensò lo studente.
- Povera figlia mia ! - disse ad alta voce papà Goriot.
A questa parola, Rastignac stimò prudente tacere su
quanto era accaduto e non condannare avventatamente il
vicino. Stava per rientrare nella propria camera, quando
sentì a un tratto un rumore difficile a definirsi e che doveva
essere causato da uomini in pantofole, i quali salivano la
scala. Eugenio tese l'orecchio e riconobbe effettivamente la
respirazione alternata di due uomini.
Senza aver avvertito né il cigolio dell'uscio né il passo degli
uomini, scorse a un tratto una debole luce al secondo
piano, nella camera del signor Vautrin. - Quanti misteri in
una pensione familiare! - disse fra sé e sé. Scese qualche
gradino, si mise ad ascoltare, e il suono dell'oro colpì il suo
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 67
orecchio. La luce fu subito spenta, le due respirazioni si
fecero sentire nuovamente senza che l'uscio avesse
cigolato. Poi, man mano che i due uomini scendevano, il
rumore andò affievolendosi.
- Chi va là? - gridò la signora Vauquer, aprendo la finestra
della sua camera.
- Sono io che torno, mamma Vauquer - disse Vautrin con la
sua grossa voce.
"Strano! Cristoforo aveva pur messo i catenacci", pensò
Eugenio rientrando nella propria camera. "Bisogna stare
svegli per sapere bene quel che accade intorno, a Parigi".
Divagato per tali piccoli fatti dalla propria meditazione
ambiziosamente amorosa, si mise a studiare. Distratto dai
sospetti sortigli sul conto di papà Goriot, più distratto
ancora dall'immagine della signora de Restaud, che di
momento in momento appariva dinanzi a lui come la
messaggera d'un brillante avvenire, finì per andarsene a
letto e per dormire saporitamente. Su dieci notti promesse
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 68
allo studio, i ragazzi ne dedicano sette al sonno. Bisogna
aver più di vent'anni per vegliare.
L'indomani mattina c'era a Parigi una di quelle nebbie che
l'avvolgono e l'oscurano in modo tale, che anche le persone
più precise s'ingannano sul tempo. Si manca agli
appuntamenti d'affari. Ognuno crede siano le otto, quando
suona mezzogiorno.
Erano le nove e mezza, e la signora Vauquer non si era
ancora levata. Cristoforo e la grossa Silvia, anche loro in
ritardo, prendevano tranquillamente il caffè, preparato con
i veli del latte destinato ai pensionanti e che Silvia faceva
bollire a lungo, affinché la signora Vauquer non si
accorgesse di questa decima illegalmente percepita.
- Silvia - disse Cristoforo inzuppando il primo crostino - il
signor Vautrin, che dopo tutto è un brav'uomo, anche
questa notte ha ricevuto due persone. Se la signora
domandasse, non bisogna dirle nulla.
- Vi ha dato qualche cosa?
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 69
- Mi ha dato cento soldi come mesata; un modo per dire:
acqua in bocca.
- Tolto lui e la signora Couture, che non sono taccagni, gli
altri vorrebbero toglierci con la mano sinistra quel che ci
danno con la destra il primo dell'anno - disse Silvia.
- Per quel che ci danno ! - fece Cristoforo appena una
moneta, e da cento soldi. E' da due anni che papà Goriot si
pulisce le scarpe da sé. Quello spilorcio di Poiret fa a meno
del lustro e piuttosto se lo berrebbe che darlo alle sue
ciabatte. Quanto poi a quel povero diavolo dello studente,
mi dà quaranta soldi. Quaranta soldi non valgono neppure
le spazzole, e per giunta si vende pure gli abiti vecchi. Che
baracca! Però! fece Silvia bevendo a piccoli sorsi il caffè - il
nostro servizio è il migliore del quartiere:
qui si sta bene Ma, a proposito del grosso papà Vautrin,
Cristoforo, vi hanno detto qualche cosa?
- Sì. Ho incontrato giorni fa un signore per strada che mi
ha detto: - Abita da voi un signore grosso, coi favoriti tinti?
Io gli ho risposto: - No, signore, non se li tinge mica. Un
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 70
allegrone come lui ha ben altro da fare. L'ho riferito al
signor Vautrin, e lui mi ha risposto: - Hai fatto bene,
ragazzo mio! Rispondi sempre così. Non c'è di peggio che
far conoscere le nostre debolezze. Per questo tante volte
vanno a monte i matrimoni.
- E a me, al mercato, hanno cercato d'infinocchiarmi per
farmi dire se lo vedevo quando si cambia la camicia.
Bell'affare! Ma, oh! - disse interrompendosi - ecco che
stanno suonando le dieci meno un quarto a Val-de-Grace, e
non si sente nessuno.
- Ma se sono usciti tutti! La signora Couture e la ragazza
sono andate a mangiare alle otto il buon Dio a Saint-
Etienne. Papà Goriot è uscito con un pacco. Lo studente
non tornerà che alle dieci, dopo la lezione. Li ho visti uscire
mentre pulivo le scale, e papà Goriot m'ha pure urtato col
suo pacco, duro come il ferro.
Che diavolo mai farà quel bonuomo? Gli altri lo prendono in
giro, ma tutto sommato è un brav'uomo, e vale più di tutti
loro. E' piuttosto tirchio, ma le signore da cui vado qualche
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 71
volta per lui m'allungano mance vistose, e sono proprio
ben messe!
- Quelle che lui chiama figlie sue, eh? Saranno una
dozzina.
- Io sono stato soltanto da due, le stesse che sono venute
qui.
- Ecco che si sente la signora; e comincerà subito a
strillare; bisogna che vada. Badate al latte, Cristoforo, per
via del gatto.
Silvia salì dalla padrona.
- Ma come, Silvia: sono già le dieci meno un quarto, e mi
avete lasciato dormire fino adesso come una marmotta?
Una cosa simile non mi era mai capitata.
- E' colpa della nebbia, si taglia col coltello.
- Ma la colazione?
- Mah!, i pensionanti dovevano avere proprio il diavolo in
corpo; sono cascati tutti dal letto e sono già fuori.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 72
- Parla bene, Silvia - soggiunse la signora Vauquer- si dice
cader da letto.
- Signora mia, dirò come volete voi. Ma tant'è che voi
potete far colazione alle dieci. La Michonnette e il Poireau
non si sono mossi. Non ci sono che loro in casa, e dormono
come quei due sassi che sono.
- Ma Silvia, tu li metti tutt'e due insieme; come se...
- Come se, che? - riprese Silvia lasciandosi sfuggire una
grossa e stupida risata. - Insieme fanno il paio.
- E' curioso, Silvia: come mai il signor Vautrin stanotte è
potuto rientrare dopo che Cristoforo aveva messo i
catenacci?
- Proprio al contrario, signora. E' lui che ha sentito il signor
Vautrin, ed è sceso per aprirgli la porta. E così avete
creduto...
- Dammi il copribusto e va a preparare la colazione. Fa'
quel che è rimasto del montone, con le patate, e servi pere
cotte, di quelle che costano due centesimi l'una.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 73
Pochi istanti dopo, la signora Vauquer discese proprio nel
momento in cui il gatto aveva rovesciato con un colpo di
zampetta il piattino che copriva una tazza di latte, e lo
stava leccando in tutta fretta.
- Mistigrì! - gridò. Il gatto scappò, poi tornò per strofinarsi
alle sue gambe. - Sì, sì, fa il vigliacco, sfacciatello! le disse.
- Silvia! Silvia!
- Che c'è, signora?
- Guardate un po' cosa ha bevuto il gatto?
- La colpa è di quella bestia di Cristoforo, glielo avevo detto
di coprirlo. Dov'è andato? Ma non vi date pensiero,
signora; facciamo conto che quella era la colazione di papà
Goriot.
L'allungherò con l'acqua, e lui non se ne accorgerà
neppure. Non bada a niente, neanche a quel che mangia.
- Ma dove diamine è andato, il nostro caffettiere? - disse la
signora Vauquer mettendo a posto i piatti.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 74
- E chi lo sa? Quello traffica come cinquecento diavoli.
- Ho dormito troppo - disse la signora Vauquer.
- Ma così la signora è fresca come una rosa...
In quella il campanello si fece sentire, e Vautrin entrò in
sala cantando col suo vocione:
A lungo ho corso il mondo E ovunque mi hanno visto...
- Oh! Oh!, buon giorno, mamma Vauquer - disse scorgendo
l'ospite, che galantemente prese tra le sue braccia.
- Andiamo, smettetela.
- Chiamatemi impertinente! - riprese. - Andiamo, ditelo. Lo
volete dunque dire? Andiamo, vi aiuterò a mettere i piatti.
Ah!, io son gentile, non è vero?
Corteggiar la bruna e la bionda, Amare, sospirar...
- Ho visto poco fa una cosa singolare.
...alla ventura.
- Cosa? - domandò la vedova.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 75
- Papà Goriot alle otto e mezza stava in via Dauphine,
dall'orefice che compra argenteria e guarnizioni di metallo.
Gli ha venduto per una discreta somma un oggetto di
argento dorato, molto bene attorcigliato per uno che non è
del mestiere - Ma davvero ?
- Sicuro. Tornavo dall'aver accompagnato un amico in
procinto di partire con le Messaggerie reali; e ho atteso per
vedere quel che papà Goriot faceva: una cosa comica. E'
risalito per questo quartiere passando per la via dei Grès,
ed è entrato in casa d'un noto usuraio che si chiama
Gobseck, un autentico tipaccio, capace di giocare a domino
con le ossa di suo padre; un giudeo, un arabo, un greco,
uno zingaro, un uomo che sarebbe difficile derubare,
perché i suoi scudi li tiene in banca.
- Ma che diamine fa questo papà Goriot?
- Non fa, disfa - rispose Vautrin. - E' uno stupido, così
imbecille, da rovinarsi innamorandosi delle ragazze che...
- Eccolo - disse Silvia.
- Cristoforo! - gridò papà Goriot - accompagnami su.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 76
Cristoforo seguì papà Goriot e ridiscese subito dopo.
- Dove vai? - chiese mammà Vauquer al suo domestico.
- Vado a fare una commissione per il signor Goriot.
- E questo, cos'è - disse Vautrin strappando dalle mani di
Cristoforo una lettera sulla quale lesse: "Alla Signora
contessa Anastasia de Restaud". - E dove la porti?
- In via dell'Helder. Ho l'ordine di non consegnarla che alla
signora contessa.
- Che c'è dentro? - domandò Vautrin, mettendo la lettera
contro luce - un biglietto di banca? No. - Apri un poco la
busta. - Una cambiale all'ordine - esclamò. - Càspita! E'
galante, quel vecchio rimbambito. Va', furbacchione - disse
coprendo con la sua larga mano il capo di Cristoforo, che
fece girare su se stesso come un dado - rimedierai una
buona mancia. La tavola era stata intanto apparecchiata.
Silvia faceva bollire il latte. La signora Vauquer accendeva
la stufa aiutata da Vautrin che canterellava sempre:
A lungo ho corso il mondo E ovunque mi hanno visto..
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 77
Quando tutto fu pronto, la signora Couture e la signorina
Taillefer rincasarono.
- Da dove venite, così di buon mattino, mia bella signora?
disse la signora Vauquer alla signora Couture.
- Siamo state a far le nostre devozioni a Saint-Etienne-du-
Mont; non dobbiamo andare oggi dal signor Taillefer?
Povera piccola, trema come una foglia - riprese la signora
Couture sedendosi dinanzi alla stufa, alla cui bocca
presentò le sue scarpe, che si misero a fumare.
- Scaldatevi, Vittorina - disse la signora Vauquer.
- E' bene, signorina, pregare il buon Dio d'intenerire il
cuore di vostro padre - disse Vautrin, avvicinando una
sedia all'orfana. Ma questo non basta. Ci vorrebbe un
amico che s'incaricasse di dire il fatto suo a quel brutto
tipo, a quel selvaggio che si dice abbia tre milioni e non vi
dà un soldo di dote. Una bella ragazza, oggi, ha bisogno di
dote.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 78
- Povera figliuola - disse la signora Vauquer. Ma, tesoro
mio, quel mostro di vostro padre se ne tira addosso, di
maledizioni, quante ne vuole!
A queste parole gli occhi di Vittorina s'inumidirono di
lacrime e la vedova non proseguì, a un cenno che le fece la
signora Couture - Basterebbe che lo vedessimo,
basterebbe che gli potessi parlare e dargli l'ultima lettera di
sua moglie riprese a dire la vedova dell'ufficiale di
Commissariato. - Non mi sono azzardata a mandargliela
per posta, riconoscerebbe la mia calligrafia...
- "O donne innocenti, disgraziate e perseguitate" esclamò
Vautrin interrompendo - siete dunque a questo punto? Di
qui a qualche giorno, penserò io alle vostre cose, e vedrete
che tutto andrà bene.
-Oh!, signore - disse Vittorina, dando uno sguardo umido e
insieme ardente a Vautrin, che non se ne commosse - se
conoscete un mezzo per arrivare a mio padre, ditegli che il
suo affetto e l'onore di mia madre mi sono più preziosi di
tutte le ricchezze del mondo. Se riuscirete a ottenere che
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 79
egli mitighi la sua ostinazione, pregherò il buon Dio per voi.
Siate sicuro d'una riconoscenza...
- "A lungo ho corso il mondo" - cantò Vautrin con voce
ironica. In quel momento Goriot, la signorina Michonneau,
Poiret discesero, attratti forse dall'odore della salsa che
Silvia stava facendo per cucinare gli avanzi del montone.
Quando i sette commensali si misero a tavola augurandosi
il buon giorno, suonarono le dieci e si sentì dalla strada il
passo dello studente.
- Ah!, bene, signor Eugenio - disse Silvia - oggi farete
allora colazione con tutti gli altri.
Lo studente salutò i pensionanti e si mise a sedere accanto
a papà Goriot.
- Mi è capitata una strana avventura - disse servendosi una
abbondante porzione di montone e tagliandosi un pezzo di
pane che la signora Vauquer misurava sempre con l'occhio.
- Un'avventura! - fece Poiret.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 80
- Ebbene, perché ve ne meravigliereste, vecchio
parruccone? disse Vautrin a Poiret. - Il signore è proprio
fatto per averle.
La signorina Taillefer fece scivolare timidamente uno
sguardo sul giovane studente.
- Raccontateci la vostra avventura - disse la signora
Vauquer.
- Ieri mi trovavo al ballo della signora viscontessa de
Beauséant, una mia cugina che ha una magnifica casa, con
stanze tappezzate di seta, e che ci ha offerto insomma una
festa superba, dove mi sono divertito come un re...
- Attìno - disse Vautrin interrompendolo di netto.
- Signore - riprese vivacemente Eugenio - che volete dire
con questo?
- Dico "attìno", perché i reattini si divertono molto più dei
re.
-E' vero: io preferirei essere quest'uccellino senza pensieri,
piuttosto che un re, in quanto.. - fece Poiret, l'"idemista".
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 81
- Breve - riprese lo studente tagliandogli la parola - ballo
con una delle più belle donne della festa, una contessa
incantevole, la più deliziosa creatura che abbia mai visto.
Aveva fiori di pesco tra i capelli, sul fianco il più bel
mazzolino di fiori naturali profumatissimi; ma, via!, avreste
dovuto vederla, è impossibile descrivere una donna
nell'animazione della danza.
Ebbene!, stamane ho incontrato la divina contessa, verso
le nove, a piedi, in via dei Grès. Oh!, il cuore mi ha dato un
balzo, credevo...
- Che lei venisse qui - disse Vautrin, lanciando uno sguardo
profondo allo studente. - Andava certamente da papà
Gobseck, un usuraio. Se frugate nei cuori delle donne, a
Parigi, vi troverete l'usuraio prima dell'amante. La vostra
contessa si chiama Anastasia de Restaud, e abita in via
dell'Helder. - A questo nome lo studente guardò fisso
Vautrin. Papà Goriot sollevò di scatto la testa, gettò sui due
interlocutori uno sguardo luminoso e pieno d'inquietudine,
che sorprese i pensionanti.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 82
- Cristoforo arriverà troppo tardi, e lei ci sarà andata - si
disse fra sé e sé dolorosamente Goriot.
- Ho indovinato - disse Vautrin curvandosi all'orecchio della
signora Vauquer.
Goriot mangiava macchinalmente senza sapere quel che
mangiava. Non era mai apparso così stupido e più assorto
come in quel momento.
- Chi diavolo, signor Vautrin, ha potuto dirvi il suo nome?
domandò Eugenio.
- Ah, ah!, ecco - rispose Vautrin. - Papà Goriot lo sapeva
bene, lui ! E perché non dovrei saperlo io?
- Il signor Goriot? - esclamò lo studente.
- Ah, dunque! - disse il povero vecchio. - Era proprio tanto
bella, ieri?
- Chi?
- La signora de Restaud.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 83
- Guardate il vecchio pezzente - disse la signora Vauquer a
Vautrin - come gli si accendono gli occhi.
- Che la mantenga lui? - disse sottovoce la signorina
Michonneau allo studente.
- Oh!, sì, era straordinariamente bella - riprese Eugenio,
che papà Goriot intanto guardava avidamente. - Se la
signora de Beauséant non fosse stata lì, la mia divina
contessa sarebbe stata la regina del ballo; i giovani non
ammiravano che lei, io ero il dodicesimo iscritto nella sua
lista, lei ballava tutte le contraddanze. Le altre signore
morivano d'invidia. Se c'è stata ieri una creatura felice,
quella era lei. E' proprio giusto dire che non c'è nulla di più
bello che fregata a vela, cavallo al galoppo e donna che
balla.
- Ieri all'apogeo della fortuna, da una duchessa disse
Vautrin;- stamane in fondo alla scala, da un usuraio: ecco
le Parigine. Se i loro mariti non possono mantenerle nel
lusso sfrenato, si vendono.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 84
Se non sanno vendersi, sventrerebbero la madre per
cercarvi di che brillare. Ne fanno di tutti i colori. Lo
sappiamo, lo sappiamo!
Il viso di papà Goriot, che s'era acceso come il sole di una
bella giornata ascoltando lo studente, divenne cupo alla
crudele osservazione di Vautrin.
- Ma dunque - disse la signora Vauquer - qual è la vostra
avventura? Le avete parlato? Le avete chiesto se voleva
imparare il Diritto?
- Lei non mi ha visto - rispose Eugenio. - Ma incontrare una
delle più graziose donne di Parigi in via dei Grès, alle nove,
una donna rientrata dal ballo alle due del mattino, non è
singolare? Solo a Parigi si hanno queste avventure.
- Però, ce ne sono di più strane ancora - esclamò Vautrin.
LasignorinaTaillefer aveva appena ascoltato questa
conversazione, tanto era preoccupata per il tentativo cui si
accingeva. La signora Couture le fece segno di alzarsi
perché si andasse a vestire. Quando le due uscirono, papà
Goriot le imitò.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 85
- Ebbene, avete visto? - disse la signora Vauquer a Vautrin
e agli altri pensionanti. - E' chiaro che s'è rovinato per
quelle donne.
- Non potrò mai credere - esclamò lo studente - che la
bella contessa de Restaud sia di papà Goriot.
- Ma - gli disse Vautrin interrompendolo - noi non ci
teniamo affatto a farvelo credere. Siete ancora troppo
giovane per conoscere bene Parigi; vedrete più in là che ci
s'incontrano quelli che noi chiamiamo: "sottanieri"... (A
queste parole, la signorina Michonneau guardò Vautrin con
un'aria d'intelligenza).
L'avreste detto un cavallo da parata che sente il suono
della tromba. Ah!, ah! - fece Vautrin interrompendosi per
gettarle uno sguardo profondo - non abbiamo avuto anche
noi le nostre passioncelle? (La vecchia zitella abbassò gli
occhi, come una suora che veda delle statue). Ebbene, -
egli riprese quei tipi sposano un'idea, e non la mollano.
Essi non hanno sete che d'una certa acqua presa a una
certa fontana, e spesso stagnante; per poterla bere,
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 86
venderebbero pure le loro mogli, i loro figli, venderebbero
l'anima al diavolo. Per alcuni, la fontana è il gioco, la borsa,
una collezione di quadri o d'insetti, la musica; per altri, è
una donna che sa cucinar loro qualche ghiottoneria. A
questi potreste offrire tutte le donne della terra, essi se ne
infischiano, vogliono solo quella che soddisfa le loro
passioni.
Spesso questa donna non li ama affatto, li maltratta, vende
loro molto care poche briciole di appagamento; ebbene,
questi capi ameni non si stancano, e porterebbero l'ultima
coperta al Monte di Pietà per dar loro l'ultimo scudo. Papà
Goriot è uno di questi. La contessa lo sfrutta perché lui è
discreto, ed ecco il bel mondo!
Il pover'uomo non pensa che a lei. Fuori della sua
passione, voi lo vedete, è un bestione. Mettetelo su tale
terreno, il suo viso scintilla come un diamante. Non è
difficile indovinare il suo segreto. Egli ha portato
stamattina a far fondere l'argento dorato, e l'ho visto
entrare da papà Gobseck in via dei Grès.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 87
Seguitemi bene! Tornando, ha mandato dalla contessa
quello scemo di Cristoforo, che ci ha fatto vedere l'indirizzo
della lettera in cui era contenuta una cambiale all'ordine. E'
chiaro che, se la contessa andava anche lei dal vecchio
usuraio, la cosa doveva essere urgente. Papà Goriot ha
galantemente pagato per lei. Non è necessario faticare
molto per vederci chiaro. Ciò vi prova, mio giovane
studente, che mentre la vostra contessa rideva, ballava,
faceva la smorfiosa, lasciava dondolare i suoi fiori di pesco,
e stringeva la veste, era sulle spine, come si dice,
pensando alle cambiali protestate, o a quelle dell'amante.
- Mi fate venire una voglia matta di sapere la verità. Andrò
domani dalla signora de Restaud - esclamò Eugenio.
- Sì - disse Poiret - bisogna andare domani dalla signora de
Restaud.
- Ci troverete forse il bonuomo Goriot, a riscuotere il
premio delle sue galanterie.
- Ma - disse Eugenio con un'aria di disgusto - la vostra
Parigi è dunque proprio un pantano.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 88
- E un curioso pantano - riprese Vautrin. - Chi ci s'infanga
in vettura è una persona per bene, chi ci s'infanga a piedi è
un briccone. Se vi tocca portar via a qualcuno una cosa
qualsiasi, siete messo alla berlina sulla piazza del Palazzo
di Giustizia come una curiosità. Rubate un milione, e siete
mostrato a dito nei salotti come un esempio di virtù. Voi
pagate trenta milioni alla Gendarmeria e alla Giustizia per
tenere in piedi questa morale.
Che bella cosa!
- Come - esclamò la signora Vauquer - papà Goriot
avrebbe dato a fondere il suo servizio da colazione
d'argento dorato?
- Sul coperchio c'erano due tortorelle? - domando Eugenio.
- Proprio così.
- Ci teneva tanto! Piangeva, quando ha contorto la tazza e
il piattino. L'ho visto per caso - disse Eugenio.
- Ci teneva come alla sua vita - aggiunse la vedova.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 89
- Vedete quanto il bonuomo è innamorato - esclamò
Vautrin. Quella donna sa ben lusingarlo.
Lo studente risalì in camera. Vautrin uscì. Pochi istanti
dopo, la signora Couture e Vittorina montarono in una
vettura da piazza, che Silvia era andata a cercare per loro.
Poiret offrì il braccio alla signorina Michonneau e tutti e due
andarono a passeggio al Jardin des Plantes, approfittando
delle due belle ore della giornata.
- E allora, eccoli là quasi sposati - disse la grossa Silvia.
Escono oggi insieme per la prima volta. Sono tutti e due
così secchi che, se si urtano, sprizzeranno faville come un
acciarino.
- Attenzione allo scialle della signorina Michonneau - disse
ridendo la signora Vauquer - prenderà come un'esca.
Alle quattro del pomeriggio, Goriot, quando rientrò, vide,
alla luce di due lampade fumose, Vittorina con gli occhi
rossi. La signora Vauquer ascoltava il racconto della visita
infruttuosa fatta al signor Taillefer nella mattinata.
Annoiato di ricevere sua figlia e quella vecchia donna,
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 90
Taillefer le aveva lasciate giungere fino a lui per spiegarsi
con loro.
- Mia cara signora - diceva la signora Couture alla signora
Vauquer - pensate che non ha neppure fatto sedere
Vittorina, che è rimasta sempre in piedi. A me ha poi detto,
senza andare in collera, con la massima freddezza, di
risparmiarci il disturbo di andare da lui; che la signorina,
senza chiamarla sua figlia, danneggiava se stessa
importunandolo così (una volta all'anno, il mostro !); che,
avendo sposato senza dote la madre di Vittorina, lei non
aveva nulla da pretendere; insomma, le cose più dure, da
far sciogliere in lacrime la povera piccola. Lei s'è gettata
allora ai piedi del padre, e gli ha detto coraggiosamente
che insisteva tanto solo per sua madre, e che gli avrebbe
obbedito, senza far commenti; ma che lo supplicava di
leggere il testamento della povera morta. Lei ha preso la
lettera e gliela ha presentata, con le più belle e più sentite
espressioni: non so dove le è andate a trovare, Dio gliele
dettava, perché la povera figliuola era così bene ispirata
che io, ascoltandola, piangevo come un vitello. Sapete che
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 91
cosa faceva intanto quell'orrendo uomo? Si tagliava le
unghie; poi, ha preso la lettera che la povera signora
Taillefer aveva bagnato con le sue lacrime, e l'ha gettata al
fuoco dicendo: "Va bene!". Ha fatto il gesto di risollevare la
figlia, che gli stava prendendo le mani per baciarle, ma le
ha ritirate. Non è una scelleratezza? Quello scioccone del
figlio è entrato, e non ha neppure salutato la sorella .
- Ma questi sono proprio due mostri! - disse papà Goriot.
- E poi - soggiunse la signora Couture senza raccogliere
l'esclamazione del bonuomo - padre e figlio se ne sono
andati salutandomi e pregandomi di scusarli, perché
avevano affari urgenti. Ecco com'è andata la nostra visita.
Ma almeno ha veduto sua figlia. Non capisco come possa
non riconoscerla: gli somiglia come una goccia d'acqua.
I pensionanti, interni ed esterni, arrivarono gli uni dopo gli
altri augurandosi scambievolmente il buon giorno e
dicendosi quei nonnulla che esprimono, presso certi ceti
parigini, uno spirito lèpido in cui la stoltizia è l'ingrediente
principale, e il cui merito consiste particolarmente nel gesto
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 92
che li accompagna o nel modo di pronunciarli. Questa
specie di gergo varia continuamente.
La facezia che ne è il principio non ha mai più di un mese
di vita. Un avvenimento politico, un processo in corte
d'Assise, una canzonetta, i frizzi di un attore, tutto serve
ad alimentare questo gioco dello spirito, che consiste
soprattutto a considerare le idee e le parole come volani e
a rimandarsele con le racchette.
La recente invenzione del Diorama, che portava l'illusione
dell'ottica a un grado più alto dei Panorami, aveva
introdotto in alcuni studi di pittori la facezia di parlare in
"rama", una specie di morbo che un giovane artista,
frequentatore della pensione Vauquer, vi aveva inoculato.
- Ebbene, signor Poiret - disse l'impiegato al Museo - come
va la vostra "saluterama"? - Poi, senza aspettare la
risposta: Signore voi siete addolorate - disse alla signora
Couture e a Vittorina.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 93
- Andiamo a "mangere" - esclamò Orazio Bianchon, uno
studente di medicina, amico di Rastignac; - il mio stomaco
è sceso "usque ad talones"..
- Fa un famoso "frettorama"! - disse Vautrin. Scansatevi
dunque, papà Goriot! Che diamine! ll vostro piede prende
tutta la bocca della stufa.
- Illustre signor Vautrin - disse Bianchon - perché dite
"frettorama"? C'è uno sbaglio, si dice "freddorama".
- No - disse l'impiegato al Museo - secondo la regola si
deve dire "frettorama": ho fretto ai piedi.
- Ah! Ah!
- Ecco sua eccellenza il marchese di Rastignac, dottore in
dirittorovescio - esclamò Bianchon afferrando Eugenio per
il collo e stringendolo in modo da quasi soffocarlo. - Ohé!,
voi altri, ohé! - La signorina Michonneau entrò pian piano,
salutò i commensali senza far parola, e andò a sedersi
vicino alle tre donne.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 94
- Quella mi fa battere sempre i denti, quella vecchia
cornacchia- disse a bassa voce Bianchon a Vautrin
indicandogli la signorina Michonneau. - Io che sto
studiando il sistema di Gall, riscontro in lei le bozze di
Giuda.
- Signore, l'avete conosciuta?
- E chi non la conosce? Parola mia d'onore, quella vecchia
zitella pallida mi fa l'effetto di quei lunghi vermi che
finiscono per consumare una trave.
- Ecco quel che è, giovanotto - disse il quadragenario
lisciandosi i favoriti.
E rosa, ella ha vissuto quanto vivon le rose, Quanto un
mattino.
- Ah! ah!, ecco una famosa "zupporama" - disse Poiret
vedendo Cristoforo che entrava portando rispettosamente
la zuppa.
- Vogliate perdonarmi, signore - disse la signora Vauquer -
ma non è che una zuppa di cavoli.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 95
I giovanotti scoppiarono a ridere.
- Toccato, Poiret!
- Poirrette toccato!
- Segnate due punti alla signora Vauquer - disse Vautrin.
- Ma avete visto che nebbia, stamattina? - disse
l'impiegato.
- Era - disse Bianchon - una nebbia frenetica, mai vista,
una nebbia lugubre, malinconica, verde, bolsa, una nebbia
Goriot.
- "Goriorama" - disse il pittore - perché non ci si vedeva
più in là di un palmo.
- Hé!, milord Gaoriotte, "loro star parlando di vui".
Seduto all'infimo posto della tavola, vicino alla porta
attraverso la quale passava il domestico, papà Goriot
sollevò la testa odorando, per una vecchia abitudine
commerciale che talvolta ricompariva, un pezzo di pane
che stava sotto la sua salvietta.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 96
- Ebbene ! - gli gridò aspramente la signora Vauquer, con
una voce che dominò il rumore dei cucchiai, delle scodelle
e delle voci - non è forse buono quel pane?
- Al contrario, signora - le rispose - è fatto con la farina di
Etampes, di prima qualità.
- Come lo capite? - gli domandò Eugenio.
- Dalla bianchezza, dal gusto.
- Dal gusto del naso, visto che l'odorate - disse la signora
Vauquer. - State diventando così economo, che finirete per
trovare il modo di nutrirvi fiutando l'aria della cucina.
- Prendete allora un brevetto d'invenzione esclamò
l'impiegato al Musco - e farete una bella fortuna.
- Ma no, lui fa così per persuadersi di essere stato
vermicellaio - disse il pittore.
- Il vostro naso, è dunque una storta - chiese l'impiegato al
Museo.
- Stor-cosa? - fece Bianchon.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 97
- Stor-tura.
- Stor-piamento.
- Stor-ione.
- Stor-nello.
- Stor-mo.
- Stor-dito.
- Stor-iella.
- Stor-norama.
Queste otto risposte partirono da tutte le parti della sala
con la rapidità d'un fuoco di fila, e fecero tanto più ridere in
quanto il povero papà Goriot guardava i commensali con
un'aria ingenua, come un uomo che cerca di capire una
lingua straniera.
- Stor? - domandò a Vautrin - che gli stava vicino.
- Stor-ta ai piedi, vecchio mio! - rispose Vautrin
incalcandogli il cappello con una pacca sulla testa da
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 98
farglielo scendere fino agli occhi. Il povero vecchio,
stupefatto da quel brusco colpo rimase, per un momento,
immobile. Cristoforo portò via la scodella del bonuomo,
credendo avesse finito la minestra; in modo che, quando
Goriot, dopo essersi rialzato il cappello, riprese il cucchiaio,
lo batté sulla tavola. Tutti i commensali scoppiarono dal
ridere.
- Signore - disse il vecchio - voi siete un impertinente, e se
vi permettete di darmi un'altra volta simili incalcate...
- Ebbene!, e allora?, papà - disse Vautrin interrompendolo.
- Ebbene!, voi la pagherete cara un giorno o l'altro...
- All'inferno, non è vero? - disse il pittore - in
quell'angoletto nero dove si mettono i bambini cattivi!
- Ma, signorina - disse Vautrin a Vittorina - voi non
mangiate nulla. Il babbo si è mostrato recalcitrante?
- Un orrore - fece la signora Couture.
- Bisogna ricondurlo alla ragione - disse Vautrin.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 99
- Però - disse Rastignac, che era assai vicino a Bianchon -
la signorina potrebbe intentare un processo per gli
alimenti, perché non mangia affatto. Eh!, eh!, guardate
come papà Goriot sta osservando la signorina Vittorina.
Il vecchio non badava a mangiare per contemplare la
povera ragazza, dal cui volto traspariva un dolore vero, il
dolore della figlia non riconosciuta che ama suo padre.
- Mio caro - disse Eugenio a bassa voce - ci siamo
ingannati sul conto di papà Goriot. Non è né un imbecille,
né un uomo senza nervi. Applicagli il sistema Gall e dimmi
poi quel che ne pensi.
Gli ho visto questa notte contorcere un piatto d'argento
dorato come fosse stato di cera, e in questo momento
l'espressione del suo viso indica sentimenti fuori
dell'ordinario. La sua vita è così misteriosa che mi sembra
valga la pena d'essere studiata. Sì, Bianchon, tu hai un bel
ridere, ma io non scherzo.
- Quest'uomo è un caso clinico - disse Bianchon -
d'accordo, se accetta, lo anatomizzo.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 100
- No, palpagli la testa.
- Ah!, bravo, la sua stoltizia può esser contagiosa!
L'indomani Rastignac si vestì in modo assai elegante e si
recò, verso le tre del pomeriggio, dalla signora de Restaud,
abbandonandosi lungo la strada a quelle speranze
storditamente folli, che fanno la vita dei giovani così bella
d'emozioni; essi non calcolano allora né gli ostacoli né i
pericoli, vedono sempre il successo, poetizzano la loro
esistenza col solo gioco dell'immaginazione, e divengono
infelici o tristi per il fallimento di progetti animati solo dai
loro desideri sfrenati; se costoro non fossero ignari e
timidi, il mondo sociale sarebbe impossibile. Eugenio
camminava usando mille precauzioni per non infangarsi,
ma camminava pensando a quel che avrebbe detto alla
signora de Restaud; faceva provviste di spirito, inventava
le risposte di una conversazione immaginaria, preparava le
sue battute argute, le sue frasi alla Talleyrand, supponendo
piccole circostanze favorevoli alla dichiarazione d'amore su
cui fondava il proprio avvenire. Lo studente, tuttavia,
s'infangò, dovette farsi pulire gli stivaletti e spazzolare i
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 101
pantaloni al Palais- Royal. "Se fossi ricco", disse fra sé e sé
cambiando una moneta da cento soldi che aveva portato
per qualche imprevisto, sarei andato in carrozza, e avrei
potuto pensare con agio ai casi miei!".
Finalmente giunse in via di Helder e chiese della contessa
de Restaud. Con la rabbia fredda di un uomo sicuro di
trionfare un giorno, subì l'occhiata sprezzante di coloro che
lo avevano visto attraversare il cortile a piedi, senza aver
sentito il rumore d'una carrozza alla porta. Quell'occhiata
fu per lui tanto più penosa in quanto s'era reso conto della
sua inferiorità entrando nel cortile, ove scalpitava un bel
cavallo riccamente attaccato a uno di quei carrozzini
sgargianti, ostentazioni del lusso di una vita dissipata e
sottintesi dell'abitudine a tutte le felicità parigine. Si mise
di cattivo umore. I cassetti aperti nel suo cervello, che
contava di trovare pieni di spirito, si chiusero; diventò
stupido. Aspettando la risposta della contessa, alla quale
un domestico annunciava i nomi dei visitatori, Eugenio si
appoggiò su di un piede solo dinanzi a una finestra
dell'anticamera, appoggiò il gomito sulla maniglia della
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 102
finestra, e guardò macchinalmente nella corte. Il tempo
non gli passava mai, e già se ne sarebbe andato via, se
non avesse avuto quella tenacia meridionale che fa prodigi
quando segue la linea retta.
- Signore - disse il domestico - la signora è ora nel suo
salottino privato, molto occupata, e non mi ha neppure
risposto; ma, se il signore vuol passare in salotto, c'è già
qualcuno. - Pur ammirando lo spaventevole potere di
questa gente che, con una sola parola, accusa o giudica i
propri padroni, Rastignac aprì la porta da cui era uscito il
domestico certamente apposta per far credere a tali
domestici che egli conosceva bene i padroni di casa; ma
sbucò sventatamente in una stanza dove si trovavano lumi,
credenze, un apparecchio per riscaldare gli asciugamani del
bagno, e che conduceva a un corridoio oscuro e a una scala
segreta. Le risa soffocate che udì nell'anticamera portarono
al colmo la sua confusione.
- Signore, il salotto è da questa parte - gli disse il
domestico con quel falso rispetto che sembra uno scherno
di più.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 103
Eugenio tornò sui suoi passi con una tale precipitazione,
che urtò contro una vasca da bagno, ma resse fortemente
nella mano il cappello in modo da impedire che gli ci
cadesse dentro. In quel momento un uscio si aprì in fondo
al lungo corridoio illuminato da una piccola lampada, e
Rastignac sentì nello stesso tempo la voce della signora
Restaud, quella di Papà Goriot e il suono di un bacio.
Rientrò nella sala da pranzo, la traversò, seguì il domestico
e rientrò nel primo salotto, dove rimase fermo dinanzi alla
finestra, accorgendosi solo allora che dava nel cortile. Egli
voleva vedere se quel papà Goriot era realmente il suo
papà Goriot. Il cuore gli batteva in modo strano, si
rammentava delle spaventose riflessioni di Vautrin. Il
domestico attendeva Eugenio alla porta del salotto, ma da
questo uscì a un tratto un elegante giovane che disse con
impazienza: - Me ne vado, Maurizio. Direte alla signora
contessa che l'ho attesa per più di mezz'ora. - Questo
impertinente, il quale senza dubbio aveva diritto di esserlo,
canticchiò qualche gorgheggio all'italiana dirigendosi verso
la finestra dov'era Eugenio, sia per vedere la faccia dello
studente, sia per guardare in cortile.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 104
- Ma il signor conte farebbe meglio ad aspettare ancora un
istante, la signora ha finito - disse Maurizio ritornando in
anticamera.
In quel momento, papà Goriot sbucava vicino al portone
dall'uscita della scaletta. Il bonuomo tendeva l'ombrello e
si accingeva ad aprirlo, senza vedere che il portone era
stato aperto per far passare un giovane decorato, che
guidava un tilbury. Papà Goriot ebbe appena il tempo di
trarsi indietro per non essere schiacciato. La seta
dell'ombrello aveva spaventato il cavallo, che fece un
leggero scarto verso la gradinata. Il giovane voltò la testa
incollerito, guardò papà Goriot, e gli fece, prima che
uscisse, un saluto che mostrava la considerazione obbligata
che si concede agli usurai di cui si ha bisogno, o quel
rispetto necessario che esige un uomo bacato, di cui più
tardi si arrossisce. Papà Goriot rispose con un piccolo
saluto amichevole, pieno di bonomia. Tutto ciò accadde con
la rapidità d'un baleno.
Troppo assorto per accorgersi che non era solo, Eugenio
sentì a un tratto la voce della contessa.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 105
- Ah!, Massimo, voi ora ve ne andavate - disse con un tono
di rimprovero a cui s'univa un po' di stizza.
La contessa non aveva fatto attenzione all'arrivo del
tilbury.
Rastignac si volse di scatto e vide la contessa in una
civettuola vestaglia di cascemir bianco, a nastri rosa,
pettinata con una certa negligenza, come lo sono le
parigine al mattino; era profumata, aveva senza dubbio
fatto il bagno, e la sua bellezza, per così dire ammorbidita,
sembrava più voluttuosa; i suoi occhi erano umidi. L'occhio
dei giovani sa vedere tutto; il loro animo si unisce alle
irradiazioni della donna come una pianta aspira nell'aria le
sostanze che le sono necessarie; Eugenio sentì la
freschezza delle mani di quella donna senza aver bisogno
di toccarle. Egli vedeva, attraverso il cascemir, i toni rosa
del busto che la vestaglia, leggermente dischiusa, lasciava
a momenti scoperto, e sul quale il suo sguardo si stendeva.
L'espediente delle stecche non occorreva alla contessa,
bastava la sola cintura a marcarle la flessuosa vita, il suo
collo invitava all'amore, i suoi piedi eran graziosi nelle
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 106
pantofoline. Quando Massimo prese quella mano per
baciarla, solo allora Eugenio si accorse di lui e la contessa,
di Eugenio.
- Ah!, siete voi, signor de Rastignac, sono lieta di vedervi
disse con un tono al quale sanno ubbidire le persone di
spirito. Massimo guardava alternativamente Eugenio e la
contessa in modo assai significativo per fare andare via
l'intruso.
- Suvvia, mia cara, spero che metterai questo stupidello
alla porta!
Questa frase era la traduzione chiara e intelligibile degli
sguardi del giovane impertinentemente fiero, che la
contessa aveva chiamato Massimo, e del quale lei
consultava il viso, con quell'intento sottomesso che rivela
tutti i segreti di una donna senza che essa se ne accorga.
Rastignac provò un odio violento per quel giovane. Innanzi
tutto i bei capelli biondi e ben pettinati di Massimo gli
fecero capire quanto i suoi fossero orribili. Poi Massimo
aveva stivaletti fini e puliti, mentre i suoi, malgrado
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 107
l'attenzione che aveva messo nel camminare, erano
ricoperti d'un leggero strato di fango. Infine Massimo
indossava un soprabito che gli stringeva elegantemente i
fianchi e lo faceva somigliare a una graziosa donna, mentre
Eugenio portava, alle due e mezza, un abito nero. L'accorto
figlio della Charente sentì la superiorità che l'abbigliamento
conferiva a quel dandy, sottile e alto, dall'occhio chiaro, dal
colorito pallido, un di quegli uomini capaci di mandare in
rovina degli orfani. Senza attendere la risposta d'Eugenio,
la signora de Restaud corse come a volo spiegato nell'altro
salotto, facendo svolazzare i lembi della vestaglia che
s'avvolgevano e si dispiegavano, in modo da darle
l'apparenza d'una farfalla; e Massimo la seguì. Eugenio, su
tutte le furie, seguì Massimo e la contessa. I tre personaggi
si trovarono perciò di fronte all'altezza del caminetto, in
mezzo al salotto principale. Lo studente sapeva bene che
avrebbe dato impaccio all'odioso Massimo; ma, a rischio di
spiacere alla signora de Restaud, volle dare impaccio al
dandy. A un tratto, rammentandosi di aver visto il
giovanotto al ballo della signora de Beauséant, comprese
quel che rappresentasse Massimo per la signora de
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 108
Restaud; e, con quell'audacia giovanile che fa commettere
grandi sciocchezze od ottenere grandi successi, si disse:
"Ecco il mio rivale, voglio trionfare su di lui".
Imprudente!, ignorava che il conte Massimo de Trailles era
solito farsi insultare, per poter poi tirare per primo e
uccidere l'avversario. Eugenio era un provetto cacciatore,
ma non aveva ancora abbattuto venti fantocci su ventidue
in un tiro a segno. Il giovane conte si gettò in una poltrona
vicino al fuoco, prese le molle, e smosse i tizzoni con una
mossa così violenta, così scontenta, che il bel volto
d'Anastasia espresse una subitanea afflizione. La giovane
donna si volse verso Eugenio e gli diede uno di quegli
sguardi freddamente interrogativi che dicono tanto chiaro:
"Perché non ve ne andate?", da far subito pronunciare alle
persone bene educate di quelle frasi che bisognerebbe
chiamare:
frasi d'uscita.
Eugenio assunse un'aria garbata e disse:
- Signora, avevo urgenza di vedervi per...
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 109
S'interruppe senza aggiungere altro. Un uscio s'aprì. Il
signore del tilbury apparve, senza cappello, non salutò la
contessa, guardò preoccupato Eugenio, e stese la mano a
Massimo, dicendogli:
"Buon giorno", con un'espressione fraterna che sorprese
singolarmente Eugenio. I giovani di provincia non sanno
quanto sia dolce la vita a tre.
- Il signor de Restaud - disse la contessa allo studente,
presentandogli suo marito.
Eugenio s'inchinò profondamente.
- Signore - lei disse continuando e presentando Eugenio al
conte de Restaud - il signor de Rastignac, parente della
signora viscontessa de Beauséant dalla parte dei Marcillac,
e che ho avuto il piacere d'incontrare all'ultimo suo ballo.
"Parente della signora viscontessa de Beauséant dalla parte
dei Marcillac"! Queste parole, che la contessa pronunciò
quasi enfaticamente per quella specie d'orgoglio che prova
una padrona di casa nel dimostrare che da lei vengono solo
persone distinte, ebbero un effetto magico; il conte
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 110
perdette il suo tono freddamente cerimonioso e salutò lo
studente.
- Molto lieto - disse - signore, di poter fare la vostra
conoscenza.
Lo stesso Massimo de Trailles diede a Eugenio uno sguardo
inquieto e smise subito la sua aria impertinente. Questo
colpo di bacchetta magica, dovuto al potente intervento di
un nome, aprì trenta caselle nel cervello del Meridionale, e
gli fece ritornare lo spirito che s'era preparato. Una
subitanea luce gli fece vedere chiaro nell'atmosfera dell'alta
società parigina, ancora tenebrosa per lui. La casa
Vauquer, papà Goriot, erano in quel momento ben lungi dal
suo pensiero.
- Credevo la famiglia dei Marcillac estinta! - disse il conte
de Restaud a Eugenio.
- Sì, signore - questi rispose. - Il mio prozio, il cavaliere de
Rastignac, sposò l'erede della famiglia de Marcillac. Egli
ebbe una sola figlia, che sposò il maresciallo de
Clarimbault, avo materno della signora de Beauséant. Noi
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 111
siamo il ramo cadetto, ramo tanto più povero in quanto il
mio prozio, vice-ammiraglio, ha tutto per perduto al
servizio del re. Il governo rivoluzionario non ha voluto
ammettere i nostri crediti alla liquidazione della compagnia
delle Indie.
- Il vostro signor prozio non era forse il comandante del
"Vengeur" prima del 1789?
- Precisamente.
- Allora egli deve aver conosciuto mio nonno, che
comandava il "Warwick".
Massimo alzò lievemente le spalle guardando la signora de
Restaud, come per dirle: "Se si mette a parlare di marina
con quello lì, siamo perduti". Anastasia capì lo sguardo del
signor de Trailles.
Con quella ammirevole presenza di spirito che hanno le
donne sorrise dicendo: - Venite con me, Massimo, ho
qualcosa da chiedervi. Signori, vi lasceremo navigar di
conserva sul "Warwick" e sul "Vengeur".
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 112
Si alzò e fece un segno d'ironico tradimento a Massimo,
che insieme a lei prese la strada del salottino. Non appena
la coppia "morganatica", graziosa espressione tedesca che
non ha equivalente in francese, raggiunse la porta, il conte
interruppe la conversazione con Eugenio.
- Anastasia!, ma restate qui, mia cara - esclamò con
malumore- sapete bene che...
- Torno, torno - disse lei interrompendolo - solo un
momento per dire a Massimo una cosa di cui voglio
incaricarlo.
Tornò subito. Come tutte le donne che, obbligate a
rispettare il carattere del marito per poter fare il loro
comodo, sanno fin dove possono arrivare per non perdere
una fiducia preziosa, e che a tale scopo non lo urtano nelle
piccole cose della vita, la contessa aveva capito dalle
inflessioni della voce del conte che non era prudente
trattenersi nel salottino. Questi contrattempi erano dovuti
alla presenza di Eugenio. Perciò la contessa indicò lo
studente con un'aria e un gesto pieni di dispetto a
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 113
Massimo, il quale disse molto epigrammaticamente al
conte, a sua moglie e a Eugenio:
- Sentite, voi avete da parlare d'affari, non voglio
disturbarvi; arrivederci. - E uscì precipitosamente.
- Ma restate, Massimo! - gridò il conte.
- Venite a pranzo da noi - disse la contessa che, lasciando
ancora una volta Eugenio e il conte, seguì Massimo nel
primo salotto, ove rimasero insieme quel tanto da credere
che nel frattempo il signor de Restaud avrebbe liquidato
Eugenio.
Rastignac li sentiva ora scoppiar dal ridere, ora parlare, ora
tacere; ma il malizioso studente faceva intanto lo spiritoso
col signor de Restaud, lo adulava o lo imbarcava in
discussioni, per rivedere la contessa e sapere quali erano le
sue relazioni con papà Goriot. Quella donna,
evidentemente innamorata di Massimo, quella donna,
padrona di suo marito, legata segretamente al vecchio
vermicellaio, gli sembrava tutto un mistero. Egli voleva
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 114
penetrare in tale mistero, sperando così di poter regnare
da sovrano su quella donna così squisitamente Parigina.
- Anastasia - disse il conte, chiamando di nuovo sua
moglie.
- Mio povero Massimo - disse lei al giovanotto - bisogna
rassegnarsi. A questa sera... - Spero, Nasia - le disse
all'orecchio - che darete l'ordine di non far più entrare quel
ragazzotto i cui occhi si accendevano come carboni quando
la vostra vestaglia s'apriva. Sarebbe capace di farvi delle
dichiarazioni d'amore, vi comprometterebbe, e mi
costringerebbe a ucciderlo.
- Siete pazzo, Massimo? - disse lei. - Questi studentelli non
sono forse, al contrario, eccellenti parafulmini? Troverò il
modo, tuttavia, di farlo prendere in uggia da Restaud.
Massimo scoppiò dal ridere e uscì, seguito dalla contessa,
che si affacciò alla finestra per vederlo salire in carrozza, e
far scalpitare il cavallo agitando la frusta. Tornò solo
quando il portone fu richiuso.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 115
- Ma sai, mia cara - le disse il conte quando rientrò - il
fondo dove risiede la famiglia del signore non è lontano da
Verteuil, sulla Charente. Il prozio del signore e mio nonno
si conoscevano.
- Felice di trovarmi fra conoscenti - disse la contessa
distratta.
- Più di quanto non lo crediate - disse a bassa voce
Eugenio.
- Come! - fece ella vivamente.
- Ma - riprese lo studente - ho visto or ora uscire da casa
vostra un signore col quale sono porta a porta, nella stessa
pensione:
papà Goriot.
A questo nome adorno della parola padre il conte che stava
attizzando il fuoco, gettò le molle nel fuoco, come se gli
avessero scottato le mani, e si alzò.
- Signore, avreste potuto anche dire: il signor Goriot -
esclamò.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 116
La contessa dapprima impallidì, vedendo lo scatto del
marito, poi arrossì, e rimase evidentemente imbarazzata;
poi, rispose con voce che volle render naturale, e con
un'aria falsamente disinvolta:
- E' impossibile conoscere persona cui noi si voglia più
bene...- S'interruppe, guardò il pianoforte, come se si
destasse in lei qualche capriccio, e disse: - Vi piace la
musica, signore?
- Molto - rispose Eugenio, divenuto rosso e mortificato
dalla idea confusa di aver commesso una grossa
sciocchezza.
- Cantate? - domandò lei andando verso il pianoforte, di cui
toccò vivacemente tutti i tasti dal do più basso al fa più
alto. Rrrrah !
- No, signora.
Il conte de Restaud camminava intanto in lungo e in largo.
- Peccato, vi siete privato di un gran mezzo di successo.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 117
- "Ca-a-ro, ca-a-a-ro, ca-a-a-a-ro, non dubitar" cantò la
contessa.
Pronunciando il nome di papà Goriot, Eugenio aveva dato
un colpo di bacchetta magica, ma con un risultato contrario
a quello che avevano ottenuto le parole: parente della
signora de Beauséant.
Egli si trovava nella situazione di un uomo introdotto a
titolo di favore in casa di un collezionista di curiosità, e
che, urtando per inavvertenza in un armadio pieno di
statuine, faccia cadere tre o quattro teste male incollate.
Avrebbe voluto sprofondarsi in un abisso. L'espressione del
volto della signora de Restaud era sgarbata, fredda, e i
suoi occhi divenuti indifferenti sfuggivano quelli dello
sfortunato studente.
- Signora - egli disse - voi avete da parlare col signor de
Restaud, vogliate gradire i miei omaggi, e permettermi...
- Quando verrete - fece precipitosamente la contessa
fermando Eugenio con un gesto - fareste sempre al signor
de Restaud e a me il più grande piacere.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 118
Eugenio s'inchinò profondamente alla coppia e uscì, seguito
dal signor de Restaud il quale, nonostante le insistenze
dell'ospite perché non si disturbasse, lo accompagnò fino
all'anticamera.
- Ogni volta che il signore si presenterà alla porta - disse il
conte a Maurizio - né la signora né io ci saremo mai per lui.
Quando Eugenio mise il piede sulla gradinata, si accorse
che pioveva. "Insomma, si disse, sono venuto qui a
commettere una balordaggine di cui ignoro la causa e le
conseguenze, per di più ci rimetterò l'abito e il cappello.
Farei meglio a restarmene nel mio cantuccio a sgobbare sul
Diritto, a non pensare ad altro che a diventare un severo
magistrato. Posso io andare in società se, per destreggiarsi
convenientemente, occorrono un mucchio di carrozzini,
stivaletti verniciati, attrezzi indispensabili, catene d'oro,
guanti di daino che costano sei franchi, da calzare la
mattina, e guanti gialli tutte le sere? Oh, vecchio buffo d'un
papà Goriot!".
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 119
Quando si trovò sotto il portone, il cocchiere d'una vettura
da nolo, che tornava certamente dall'aver accompagnato
una coppia di sposi e che non chiedeva di meglio che
rubare al padrone qualche corsa di contrabbando, fece
segno a Eugenio, vedendolo senza ombrello, in abito nero,
panciotto bianco, guanti gialli e stivaletti lucidi. Eugenio era
in preda a una di quelle rabbie sorde che spingono un
giovane ad affondarsi sempre più nell'abisso in cui è
caduto, quasi sperando di trovarvi una fortunata via di
scampo. Acconsentì con un movimento della testa
all'offerta del cocchiere, e salì nella vettura ove alcuni
bocciuoli di fiori d'arancio e alcuni fili argentati attestavano
che c'erano stati degli sposi.
- Dove va il signore? - chiese il cocchiere, che s'era già
tolto i guanti bianchi.
- Diamine! - si disse Eugenio - dato che mi sono gettato
allo sbaraglio, che almeno mi serva a qualche cosa!
- Andiamo al palazzo de Beauséant - aggiunse ad alta
voce.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 120
- Quale? - domandò il cocchiere.
Parola sublime, che confuse Eugenio. Questo novello uomo
elegante non sapeva che esistevano due palazzi de
Beauséant, ignorava quanto era ricco in fatto di parenti,
che non si curavano di lui.
- Il visconte de Beauséant, in via...
- Di Grenelle - disse il cocchiere scuotendo la testa e
interrompendolo. - Ma c'è anche il palazzo del conte e del
marchese de Beauséant, in via Saint-Dominique - egli
aggiunse, rialzando il predellino.
- Lo so bene - rispose Eugenio con un tono secco. - Oggi
tutti mi prendono dunque in giro! - si disse gettando il
cappello sui cuscini del sedile anteriore. - Questa è una
scappata che mi costerà quanto il riscatto d'un re. Ma
almeno farò una visita alla mia sedicente cugina in piena
forma aristocratica. Papà Goriot mi costa già per lo meno
dieci franchi, il vecchio scellerato! In fede mia!, voglio
raccontare la mia avventura alla signora de Beauséant, e
forse la farò ridere. Lei saprà certamente il mistero dei
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 121
legami criminosi tra quel vecchio topo senza coda e quella
bella donna. E' meglio piacere a mia cugina che andare a
battere contro quella donna immorale, che mi fa
l'impressione sia molto costosa. Se il solo nome della bella
viscontessa è già tanto potente, di quale importanza non
sarà la sua persona? Miriamo in alto. Quando si punta a
qualcosa che è in cielo, non bisogna forse mirare a Dio? -
Queste parole rappresentavano la formula breve di mille e
un pensieri tra i quali egli ondeggiava. Riebbe un poco di
calma e di fiducia vedendo cadere la pioggia. Disse fra sé e
sé che, se buttava due delle preziose monete da cento
soldi che gli rimanevano, esse sarebbero state
convenientemente impiegate nella conservazione dell'abito,
degli stivaletti e del cappello. Non fu senza una punta di
ilarità che udì il cocchiere gridare: "La porta, per favore!".
Un guardaportone in uniforme rosso-oro fece stridere sui
cardini il portone del palazzo, e Rastignac vide con una
dolce soddisfazione la sua vettura passare sotto l'androne,
fare il giro del cortile e fermarsi sotto la pensilina della
gradinata. Il cocchiere, dal pesante pastrano blu bordato di
rosso, corse ad abbassare il predellino. Scendendo dalla
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 122
vettura, Eugenio sentì delle risa rattenute che provenivano
dal peristilio.
Tre o quattro domestici s'erano già fatti beffe di
quell'equipaggio da sposi popolari. Le loro risa illuminarono
lo studente proprio nel momento in cui confrontò quella
vettura con uno dei più eleganti "coupés" di Parigi,
attaccato a due vivaci cavalli che portavano rose agli
orecchi, che mordevano il freno e che un cocchiere
incipriato, elegante nella sua cravatta, teneva in briglia
come se fossero in procinto di prender la mano. Alla
Chaussée-d'Antin nel cortile del palazzo della signora de
Restaud aveva trovato il fine carrozzino del ventiseienne.
Nel faubourg Saint-Germain stazionava in lusso di un gran
signore, un equipaggio che a pagarlo non sarebbero bastati
trentamila franchi.
"Chi c'è dunque?", si domandò Eugenio cominciando a
capire con qualche ritardo che a Parigi poche dovevano
essere le donne non occupate, e che la conquista di una di
queste regine doveva costare più del sangue. "Diamine!
Anche mia cugina avrà certamente il suo Massimo".
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 123
Salì la gradinata con la morte nell'anima. Al suo apparire la
porta a vetri s'aprì; i domestici erano seri come asini sotto
la striglia. La festa da ballo cui aveva preso parte s'era
svolta nei grandi appartamenti da ricevimento, situati al
pianterreno del palazzo de Beauséant. Non avendo avuto il
tempo, tra l'invito e il ballo, di far visita alla cugina, non
era ancora mai penetrato negli appartamenti della signora
de Beauséant; egli stava dunque per vedere per la prima
volta le meraviglie di quell'eleganza personale, che rivela
l'anima e le abitudini d'una donna di classe: studio tanto
più curioso in quanto il salotto della signora de Restaud gli
offriva un termine di paragone. La viscontessa lo avrebbe
ricevuto alle quattro e mezza. Cinque minuti prima, non
avrebbe potuto vedere sua cugina. Eugenio, che ignorava
affatto queste varie etichette parigine, fu condotto
attraverso uno scalone di marmo bianco, adorno di fiori,
dalla ringhiera dorata, dalla guida rossa, presso la signora
de Beauséant, della quale non conosceva la biografia
verbale, una cioè di quelle tante mutevoli storie che si
raccontano tutte le sere da un orecchio all'altro nei salotti
di Parigi.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 124
La viscontessa aveva da tre anni una relazione con uno dei
più famosi e più ricchi signori portoghesi: il marchese
d'Adjuda- Pinto. Era una di quelle relazioni innocenti, così
ricche d'attrattive per le persone in tal modo legate, da non
poter sopportare un terzo incomodo. Perciò lo stesso
visconte de Beauséant aveva dato il buon esempio al
pubblico, rispettando, per amore o per forza, tale unione
morganatica Le persone che, nei primi giorni di questa
amicizia, andarono a trovare la viscontessa alle due, vi
trovarono il marchese d'Adjuda-Pinto. La signora de
Beauséant, incapace di rifiutarsi di ricevere - il che non
sarebbe stato affatto conveniente - riceveva gli ospiti con
tanta freddezza e contemplava con tanta attenzione la
cornice del salotto, che ognuno capiva quanto l'annoiasse.
Quando si seppe in Parigi che si dava noia alla signora de
Beauséant andandola a trovare tra le due e le quattro, essa
poté godere la più completa solitudine. Andava ai
"Bouffons" o all'Opéra in compagnia del signor de
Beauséant e del signor d'Adjuda-Pinto; ma, da uomo di
mondo, il signor de Beauséant, dopo averveli
accompagnati, lasciava sempre soli la moglie e il
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 125
Portoghese. Il signor d'Adjuda doveva sposarsi. Doveva
sposare una signorina de Rochefide. In tutta l'alta società
una sola persona ignorava questo matrimonio, e la persona
era la signora de Beauséant. Alcune sue amiche gliene
avevano, sì, parlato, ma vagamente, lei ne aveva riso,
ritenendo che gli amici volessero turbare una felicità
invidiata. Tuttavia le pubblicazioni stavano per esser fatte.
Sebbene fosse venuto per partecipare il proprio matrimonio
alla viscontessa, il bel Portoghese non aveva ancora osato
fargliene parola. Perché nulla senza dubbio è più difficile
che dar notizia a una donna di un simile ultimatum. Certi
uomini si trovano più a loro agio sul terreno, di fronte a un
uomo che attenta al loro cuore con una spada, che non
dinanzi a una donna la quale, dopo avere spacciato le
proprie elegie per due ore, sviene e chiede i sali. In quel
momento, dunque, il signor d'Adjuda-Pinto era sulle spine,
e voleva uscire, pensando che la signora de Beauséant
avrebbe saputo la notizia; le avrebbe scritto, e sarebbe
stato più comodo trattare il galante assassinio per
corrispondenza che non a viva voce. Quando il domestico
della viscontessa annunciò il signor Eugenio de Rastignac,
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 126
questi fece trasalir di gioia il marchese d'Adjuda-Pinto.
Sappiatelo bene: donna innamorata è ancor più ingegnosa
a crearsi dei dubbi di quanto non sia abile a variare il
piacere. Quando è sul punto d'essere abbandonata,
indovina più facilmente il significato d'un gesto di quanto il
destriero di Virgilio non annusi i lontani corpuscoli
messaggeri d'amore.
Perciò siate certi che la signora de Beauséant colse quel
trasalimento involontario quasi impercettibile, ma
candidamente spaventevole. Eugenio non sapeva che non
ci si deve mai presentare a chicchessia in Parigi senza
essersi fatto prima raccontare dagli amici di casa la storia
del marito, della moglie o dei figli, per non commettere
nessuna di quelle balordaggini a proposito delle quali si
dice pittorescamente in Polonia: "Attaccate i buoi al carro
vostro"! certo per evitare il malpasso in cui vi
impantanereste. Se questi infortuni della conversazione
non hanno ancora un nome in Francia, è perché sono
considerati indubbiamente impossibili, data l'enorme
pubblicità che godono le maldicenze.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 127
Dopo essersi impantanato dalla signora de Restaud, che
non gli aveva lasciato neppure il tempo di attaccare i buoi
al suo carro, solo Eugenio poteva essere capace di
ricominciare il proprio mestiere di bovaro presentandosi in
casa della signora de Beauséant. Ma, se aveva orribilmente
infastidito la signora de Restaud e il signor de Trailles, ora
invece toglieva dall'imbarazzo il signor d'Adjuda. Addio -
stava dicendo il Portoghese affrettandosi a raggiungere
l'uscio, quando Eugenio entrò in un salottino civettuolo,
grigio e rosa, dove il lusso sembrava soltanto eleganza.
- Ma questa sera - disse la signora de Beauséant volgendo
la testa e dando uno sguardo al marchese - non si va ai
"Bouffons"?
- Non posso - gli rispose afferrando la maniglia dell'uscio.
La signora de Beauséant si alzò, lo richiamò vicino a sé,
senza porre la minima attenzione a Eugenio, il quale, in
piedi, stordito dagli scintillii d'una ricchezza meravigliosa,
credeva adesso alla realtà dei racconti arabi, e non sapeva
dove cacciarsi, trovandosi in presenza di quella donna
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 128
senza esser notato da lei. La viscontessa aveva alzato
l'indice della sua mano destra, e con una graziosa mossa
indicava al marchese un posto dinanzi a lei. Ci fu in quel
gesto un così violento dispotismo di passione, che il
marchese lasciò la maniglia dell'uscio e tornò indietro.
Eugenio lo guardò con una punta d'invidia.
"Ecco", si disse, "l'uomo del coupé! Ma dunque è proprio
necessario avere cavalli focosi, livree e oro a profusione
per ottenere lo sguardo d'una Parigina?". Il demone del
lusso lo morse al cuore, la febbre del guadagno lo prese, la
sete dell'oro gli inaridì la gola. Egli non disponeva che di
centotrenta franchi a trimestre. Il padre, la madre, i
fratelli, le sorelle, la zia non spendevano, tutti insieme,
duecento franchi al mese. Tale rapido confronto tra la sua
situazione attuale, e la meta cui bisognava arrivare,
contribuirono a sbalordirlo.
- Perché - domandò la viscontessa ridendo - voi non potete
venire agli "Italiens"?
- Affari. Pranzo dall'ambasciatore d'Inghilterra.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 129
- Ma poi lo lascerete.
Quando un uomo inganna, è invincibilmente costretto ad
accumulare bugie su bugie. Il signor d'Adjuda disse allora
ridendo:
- Lo esigete?
- Sì, certo.
- Ecco quel che volevo farmi dire - rispose, dando uno di
quegli sguardi maliziosi che avrebbero rassicurato tutt'altra
donna.
Prese la mano della viscontessa, la baciò e uscì.
Eugenio si passò la mano sui capelli, e si torse per
salutare, credendo che la signora de Beauséant ora
avrebbe pensato a lui; ma a un tratto essa si slancia, si
precipita in galleria, corre alla finestra e guarda il signor
d'Adjuda che sale in carrozza: tende l'orecchio all'ordine, e
sente che il portiere ripete al cocchiere: "Dal signor de
Rochefide". Queste parole, e il modo col quale d'Adjuda si
tuffò nella carrozza furono il lampo e la folgore per quella
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 130
donna, che rientrò in preda a mortali apprensioni. Le più
orribili catastrofi non sono che questo nel gran mondo. La
viscontessa tornò nella camera da letto, si sedette a un
tavolo, e prese un elegante foglio di carta.
"Dato che", scrisse, "voi pranzate dai Rochefide, e non
all'ambasciata inglese, mi dovete una spiegazione; vi
attendo".
Dopo aver raddrizzato qualche lettera, sfigurata dal
tremolio convulso della mano, appose un C che voleva
dire: Clara de Bourgogne, e suonò.
- Giacomo - disse al domestico che accorse - andate alle
sette e mezza dal signor de Rochefide, e lì domandate del
marchese d'Adjuda. Se il signor marchese è lì, fategli
pervenire questo biglietto senza chiedere risposta; se non
c'è, tornate e riportatemi la lettera.
- C'è qualcuno che attende la signora viscontessa in
salotto.
- Ah! è vero - disse lei spingendo la porta.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 131
Eugenio cominciava a trovarsi a disagio; finalmente la
viscontessa gli disse con un tono da emozionarlo fin nel
profondo del cuore:
- Scusatemi, signore, dovevo scrivere una parola, ma ora
sono tutta per voi. - Lei non sapeva quel che si dicesse,
giacché ecco quello che invece pensava: "Ah!, vuole
sposare la signorina de Rochefide. Ma è forse libero?
Questa sera il matrimonio andrà in fumo, o io... Ma domani
non se ne parlerà già più".
- Cugina,.. - rispose Eugenio.
- Eh? - fece la viscontessa, gettandogli uno sguardo la cui
impertinenza agghiacciò lo studente.
Eugenio comprese il valore di quella esclamazione. Da tre
ore aveva imparato tante cose, che s'era messo sul chi va
là.
- Signora - egli riprese a dire arrossendo. Esitò, poi disse
continuando: - Perdonate; ho tanto bisogno di protezione,
che un briciolo di parentela non avrebbe guastato nulla.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 132
La signora de Beauséant sorrise, ma tristemente; essa
sentiva già la sfortuna brontolare nella sua atmosfera.
- Se sapeste in che situazione si trova la mia famiglia - egli
disse continuando - forse sareste lieta di far la parte di una
di quelle fate favolose che si compiacevano di eliminare gli
ostacoli attorno ai loro figliocci.
- Ebbene!, cugino - disse ridendo - in che cosa posso
esservi utile?
- Ma come volete che lo sappia? Essere legato a voi da un
legame di parentela che si perde nell'ombra è già una
grande fortuna per me. Voi mi avete turbato, e io non so
più cosa volevo dirvi. Siete la sola persona che conosco a
Parigi. Ah!, ecco, volevo consultarvi pregandovi di
accogliermi come un povero fanciullo che vuol attaccarsi
alla vostra sottana, e che saprebbe morire per voi.
- Voi uccidereste qualcuno per me?
- Ne ucciderei due! - fece Eugenio.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 133
- Ragazzo !, sì, siete un ragazzo - lei disse reprimendo
qualche lacrima; - voi sareste capace di amare
sinceramente, voi!
- Oh! - egli fece scuotendo la testa.
La viscontessa s'interessò vivamente allo studente per
quella risposta da ambizioso. Il meridionale era alle sue
prime armi. Tra il salottino azzurro della signora de
Restaud e il salotto rosa della signora de Beauséant, aveva
fatto tre anni di quel "Diritto parigino" di cui non si parla
mai, sebbene costituisca un'alta giurisprudenza sociale che,
ben espressa e ben praticata, conduce a tutto.
- Ah!, ci sono - - disse Eugenio. - Avevo notato la signora
de Restaud al vostro ballo, e stamane mi sono recato da
lei.
- Le avrete procurato un bel fastidio - disse sorridendo la
signora de Beauséant.
- Eh?, sì, sono un ignorante e mi farò tanti nemici, se non
mi accorderete la vostra protezione. Credo sarà difficile
trovare a Parigi una donna giovane, bella, ricca, elegante,
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 134
che non sia occupata, e a me ne occorre una che m'insegni
ciò che voi donne sapete così bene spiegare: la vita.
Troverò ovunque un signor de Trailles. Sono venuto perciò
da voi per chiedervi la soluzione di un enigma, e per
pregarvi di dirmi di quale natura sia la sciocchezza che io
ho commesso. Ho parlato di un padre...
- La signora duchessa de Langeais - disse Giacomo
tagliando la parola allo studente, che fece il gesto di un
uomo violentemente contrariato.
- Se volete avere successo nella vita - disse la viscontessa
d bassa voce - prima di tutto non dimostrate così
palesemente i vostri sentimenti. Eh!, buon giorno, mia
cara-riprese alzandosi, andando incontro alla duchessa e
stringendole le mani, con l'effusione carezzevole che
avrebbe potuto dimostrare a una sorella e alla quale la
duchessa rispose con le più graziose moine.
"Ecco due buone amiche", pensò Rastignac. "Avrò d'ora in
poi due protettrici; le due donne devono avere gli stessi
affetti, e anche questa s'interesserà di me".
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 135
- A che debbo il piacere di vederti, mia cara Antonietta?
disse la signora de Beauséant.
- Ma, ho visto il signor d'Adjuda-Pinto entrare in casa del
signor de Rochefide, e allora ho pensato che vi avrei
trovata sola.
La signora de Beauséant non si morse le labbra, non
arrossì, il suo sguardo non mutò, la sua fronte parve
schiarirsi mentre la duchessa pronunciava quelle fatali
parole.
- Se avessi saputo che eravate occupata... - aggiunse la
duchessa volgendosi verso Eugenio.
- Il signore è il signor Eugenio de Rastignac, uno dei miei
cugini - disse la viscontessa. - Avete notizie del generale
Montriveau ?- ella fece. - Sérizy, m'ha detto ieri che non lo
si vedeva più; è stato forse da voi, oggi?
La duchessa, che si diceva fosse stata abbandonata dal
signor de Montriveau, per il quale nutriva una folle
passione, sentì nel cuore la punta di quella domanda, e
arrossì rispondendo:
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 136
- Era all'Eliseo.
- In servizio - disse la signora de Beauséant.
- Clara, voi sapete certamente - riprese la duchessa
gettando fiotti di malignità dagli occhi - che domani si
faranno le pubblicazioni di matrimonio del signor d'Adjuda-
Pinto e della signorina Rochefide!
Il colpo era troppo forte: la viscontessa impallidì e rispose
ridendo:
- Una delle tante chiacchiere con le quali si divertono gli
sciocchi. Quale ragione avrebbe il signor d'Adjuda di
portare fra i Rochefide uno dei più bei nomi del Portogallo?
La nobiltà dei Rochefide è di ieri.
- Ma si dice che Berta avrà duecentomila lire di rendita.
- Il signor d'Adjuda è troppo ricco per fare questi calcoli.
- Ma, mia cara, la signorina de Rochefide è incantevole.
- Ah!
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 137
- E poi, oggi pranza da loro, i patti sono conclusi. Mi
meraviglia molto che non ne sappiate nulla.
- Qual'è dunque la sciocchezza che avete commesso,
signore-disse la signora de Beauséant. - Questo povero
ragazzo si trova così da poco lanciato nel mondo, che nulla
comprende, mia cara Antonietta, di quanto diciamo. Siate
buona con lui, rimandiamo a domani la nostra
conversazione. Domani, vedete, tutto sarà certamente
ufficiale, e voi potrete essere ufficiosa a colpo sicuro.
La duchessa rivolse a Eugenio uno di quegli sguardi
impertinenti che avvolgono un uomo da cima a piedi, lo
schiacciano e lo riducono a zero.
- Signora, io, senza saperlo, ho immerso un pugnale nel
cuore della signora de Restaud. Senza saperlo, ecco il mio
errore - disse lo studente abbastanza ben servito dalla sua
intelligenza e che aveva compreso i mordenti epigrammi
nascosti sotto le frasi affettuose di quelle due donne. - Voi
continuate a trattare, temendole forse, le persone
consapevoli del male che vi fanno, mentre chi ferisce
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 138
ignorando la profondità della ferita arrecata è considerato
uno sciocco, un incauto che non sa approfittar di nulla, e
tutti lo disprezzano.
La signora de Beauséant lanciò sullo studente uno di quegli
sguardi struggenti nei quali le grandi anime sanno mettere
riconoscenza e, insieme, dignità. Quello sguardo fu come
un balsamo che curò la piaga fatta al cuore dello studente
dall'occhiata da ufficiale-stimatore con la quale la duchessa
lo aveva valutato.
- Figuratevi - disse Eugenio continuando - che io m'ero già
venuto conquistando la simpatia del conte de Restaud;
giacché - aggiunse rivolgendosi alla duchessa con un'aria
umile e al tempo stesso maliziosa - devo dirvi, signora, che
io non sono ancora che un povero diavolo di studente,
tanto solo, tanto povero...
- Non dite questo, signor de Rastignac. Noi donne non
vogliamo mai quello che gli altri non vogliono.
- Oh! - fece Eugenio - io non ho che ventidue anni, e
bisogna sopportare le contrarietà della propria età. Del
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 139
resto, io mi sto confessando; ed è impossibile
inginocchiarsi a un più prezioso confessionale: vi si
commettono i peccati di cui si è accusati poi nell'altro.
La duchessa assunse un tono freddo a un tal discorso
irreligioso, di cui condannò il cattivo gusto dicendo alla
viscontessa:
- Il signore viene...
La signora de Beauséant rise di cuore di suo cugino e della
duchessa.
- Viene solo adesso, mia cara, e cerca una istitutrice che gli
insegni il buon gusto.
- Signora duchessa - riprese Eugenio - non è forse naturale
di volersi iniziare ai segreti di quel che ci ammalia?
"Andiamo", disse a se stesso, "sono certo che sto dicendo
loro frasi da parrucchiere".
- Ma la signora de Restaud è, credo, l'allieva del signor de
Trailles - disse la duchessa.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 140
- Non ne sapevo nulla, signora - riprese a dire lo studente.
- E così io mi sono messo storditamente tra loro due.
Insomma, m'ero già alquanto affiatato col marito, mi
vedevo sopportato dalla moglie, quando mi è venuto in
mente di dir loro che conoscevo un uomo che avevo visto
proprio allora uscire da una scala segreta, e che aveva, in
fondo a un corridoio, baciato la contessa.
- Chi era? - domandarono le due donne.
- Un vecchio che vive con due luigi al mese, in fondo al
faubourg Saint-Marceau, come me, studente povero; un
vero disgraziato che tutti burlano e che chiamiamo papà
Goriot.
- Ma, bambino che siete - esclamò la viscontessa - la
signora de Restaud nasce Goriot.
- La figlia di un vermicellaio - riprese la duchessa - una
donnetta che si è fatta presentare a corte
contemporaneamente alla figlia d'un pasticciere. Ve ne
ricordate, Clara? Il re si mise a ridere, e disse in latino un
motto spiritoso sulla farina.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 141
Persone..., come disse?, persone...
- "Ejusdem farinae"- disse Eugenio.
- Proprio così - disse la duchessa.
- Ah!, è suo padre - riprese lo studente facendo un gesto
d'orrore.
- Ma sì; il bonuomo aveva due figlie, di cui va pazzo,
sebbene l'una e l'altra l'abbiano quasi rinnegato.
- La seconda - domandò la viscontessa guardando la
signora de Langeais - non è maritata a un banchiere, che
ha un cognome tedesco, un barone de Nucingen? Non si
chiama Delfina? Non è una bionda che ha un palco di fianco
all'Opéra, e frequenta anche i "Bouffons", e ride forte per
farsi notare?
La duchessa sorrise dicendo:
- Ma, mia cara, io proprio vi ammiro. Perché vi occupate
tanto di quella gente ? Bisognava proprio essere
innamorato pazzo, come lo era Restaud, per infarinarsi con
la signorina Anastasia. Oh!, non ci farà davvero un buon
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 142
affare ! Lei è nelle mani del signor de Trailles, e lui la
manderà alla rovina.
- Hanno rinnegato il loro padre! - ripeteva Eugenio.
- Ebbene, sì, il loro padre, un padre - riprese a dire la
viscontessa - un buon padre che ha dato loro tutto; si dice
abbia dato a ciascuna cinque o seicentomila franchi per
renderle felici maritandole bene; ed egli s'è riservato da
otto a diecimila franchi di rendita per sé, credendo che le
figlie gli sarebbero rimaste figlie, e che si sarebbe creato
presso di loro due esistenze, due case dove sarebbe stato
adorato, vezzeggiato. E invece in due anni i generi l'hanno
bandito dal loro ambiente come l'ultimo dei miserabili... -
Qualche lacrima sgorgò dagli occhi di Eugenio: egli era
stato di recente ristorato dalle pure e sante emozioni della
famiglia; era ancora sotto il fascino delle convinzioni
giovanili; ed era quella la sua prima giornata nel campo di
battaglia della civiltà parigina. Le vere emozioni si
comunicano così facilmente, che per qualche minuto i tre si
guardarono in silenzio.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 143
- Eh! mio Dio - disse la signora de Langeais - sì, ciò sembra
orribile, eppure lo vediamo tutti i giorni. Non c'è una
ragione in tutto questo? Ditemi, cara, avete mai pensato
che cos'è un genero?
Un genero è un uomo per il quale noi alleveremo, voi od io,
una cara creaturina, cui saremo attaccate da mille legami,
che rappresenterà per diciassette anni la gioia della
famiglia, che ne sarà l'anima candida, direbbe Lamartine, e
ne diverrà la peste.
Quando quest'uomo ce l'avrà presa, comincerà con
l'afferrare il suo amore come un'ascia, per tagliare nel
cuore e nel vivo di quell'angelo tutti i sentimenti per i quali
era attaccata alla sua famiglia. Ieri, la nostra figlia era
tutta per noi, e noi eravamo tutto per lei; domani diventerà
la nostra nemica. Non vediamo questa tragedia compiersi
tutti i giorni? Qui, la nuora si comporta con estrema
impertinenza verso il suocero, che ha sacrificato tutto per
suo figlio. Là, un genero mette la suocera alla porta. Sento
chiedere che cosa ci sia di drammatico oggi nella società!
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 144
Ma il dramma del genero è spaventoso, senza poi contare i
nostri matrimoni, diventati qualcosa di assai stupido.
Mi rendo perfettamente conto di ciò che è accaduto al
vecchio vermicellaio. Credo di ricordarmi che questo
Foriot...
- Goriot, signora.
- Sì, questo Moriot fu presidente di una sezione durante la
rivoluzione, ebbe parte nel segreto della famosa carestia, e
cominciò la sua fortuna col vendere a quei tempi la farina
ad un prezzo dieci volte superiore a quello che gli costava.
Ne ha avuta quanta ne ha voluta. L'amministratore di mia
nonna gliene ha venduta per somme enormi. Questo Goriot
faceva senza dubbio a mezzo, come tutta quella gente, col
Comitato di Salute Pubblica.
L'amministratore, ricordo, diceva a mia nonna che poteva
rimanere con tutta tranquillità a Grandvilliers, perché il suo
grano costituiva una eccellente tessera civica. Ebbene,
questo Loriot, che vendeva grano ai tagliatori di teste, non
ha avuto che una passione. Adora, dicono, le figlie. Ha
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 145
fatto appollaiare la maggiore nella casa de Restaud, e ha
innestato l'altra al barone de Nucingen, un ricco banchiere
che fa il monarchico.
Comprenderete bene come, sotto l'impero, i due generi
non si siano troppo scandalizzati di avere quel vecchio
Novantatré presso di loro: la cosa poteva ancora andare
con Bonaparte. Ma quando sono tornati i Borboni, il
bonuomo ha dato fastidio al signor de Restaud, e ancor più
al banchiere. Le figlie, che forse amavano ancora il padre,
hanno voluto salvare capra e cavoli, il padre e il marito; e
hanno adottato il sistema di ricevere il Toriot quando in
casa non c'è nessuno; e hanno giustificato la cosa con
pretesti affettuosi: "Papà, venite, staremo meglio perché
saremo soli!" eccetera. Io, mia cara, credo che i sentimenti
sinceri abbiano occhi e intelligenza: il cuore di quel povero
Novantatré deve aver sanguinato. Ha capito che le figlie si
vergognavano di lui; che se esse amavano i loro mariti,
egli nuoceva ai suoi generi. Bisognava dunque sacrificarsi.
E si è sacrificato, perché è un padre: si è messo al bando
da se stesso. Vedendo le figlie contente, ha compreso
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 146
d'aver fatto bene. Il padre e le figlie sono stati complici di
questo piccolo delitto. E' una cosa che accade dappertutto.
Questo papà Doriot non sarebbe stato forse come una
macchia di morchia nel salotto delle figlie? Ci si sarebbe
trovato a disagio, ci si sarebbe annoiato. Quel che è
accaduto a questo padre può capitare alla più bella donna
con l'uomo che amerà di più: se lei lo annoia col suo
amore, lui se ne va, e commette qualsiasi vigliaccheria pur
di sfuggirla. Tutti i sentimenti sono così. Il nostro cuore è
un tesoro, vuotatelo di colpo, siete rovinati. Noi non
perdoniamo a un sentimento d'essersi manifestato nella
sua interezza più di quanto non perdoniamo a un uomo di
non possedere un soldo di suo. Quel padre aveva dato
tutto. Aveva dato, per venti anni, le sue viscere, il suo
amore; aveva dato tutta la sua fortuna in un giorno.
Spremuto bene il limone, le figlie hanno gettato la buccia
all'angolo della strada.
- Il mondo è infame - disse la viscontessa sfilacciando il
suo scialle e senza alzare gli occhi, poiché era stata toccata
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 147
nel vivo dalle parole che la signora de Langeais aveva
pronunciato proprio per lei, narrando questa storia.
- Infame?, no - riprese a dire la duchessa - va per il verso
suo, ecco tutto. Se ve ne parlo così, è per dimostrarvi che
non mi faccio ingannare dal mondo. La penso come voi -
disse premendo la propria mano su quella della
viscontessa. - Il mondo è un pantano, cerchiamo di
rimaner sulle alture. Si levò, baciò sulla fronte la signora
de Beauséant dicendole: - Siete proprio bella, in questo
momento, mia cara. Avete i più bei colori che abbia mai
visto. - Poi uscì dopo aver lievemente chinato la testa nel
guardare il cugino.
- Papà Goriot è sublime! - disse Eugenio rammentandosi di
averlo visto torcere nella notte il servizio d'argento dorato.
La signora de Beauséant non sentì, era pensierosa.
Trascorse qualche minuto di silenzio, e il povero studente,
per una specie di timido stupore, non osava né andarsene,
né rimanere, né parlare.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 148
- Il mondo è infame e cattivo - disse poi la viscontessa. -
Non appena ci capita una disgrazia, si trova subito un
amico pronto a venircela a dire, e a trafiggerci il cuore con
un pugnale facendocene ammirare l'impugnatura. E già il
sarcasmo, già le ironie! Ah!, ma io mi difenderò.. Erse la
testa da gran dama qual era, e baleni partirono dagli occhi
suoi fieri. - Ah! - fece quindi vedendo Eugenio - siete
ancora lì!
- Ancora - egli disse sommessamente.
- Ebbene, signor de Rastignac, trattate questo mondo
come merita.
Volete arrivare?, io vi aiuterò. Misurerete quanto è
profonda la corruzione femminile, misurerete l'ampiezza
della miserabile vanità degli uomini. Quantunque abbia già
letto bene in questo libro del mondo, c'erano pagine che
ancora non conoscevo. Ora so tutto. Più freddamente
calcolerete, più andrete avanti. Colpite senza pietà, e
sarete temuto. Considerate uomini e donne come cavalli di
posta, e lasciateli crepare a ogni cambio: arriverete così
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 149
all'àpice delle vostre ambizioni. E, date retta a me: non
diverrete mai niente, in questa società, se non avrete una
donna che s'interesserà di voi. Deve essere giovane, ricca,
elegante. Ma se nutrite un sentimento sincero, tenetelo
nascosto come un tesoro; non lasciatelo mai scorgere,
altrimenti sarete perduto.
Non sareste più il carnefice, ma diverrete la vittima. Se
dovesse capitarvi di amare, mantenete gelosamente il
vostro segreto!
Svelatelo solo quando avrete ben saputo a chi aprirete il
vostro cuore. Per preservare in anticipo questo amore che
non esiste ancora, imparate a diffidare di questo mondo.
Ascoltatemi, Michele...(Essa sbagliava ingenuamente il
nome senza accorgersene). Esiste qualcosa di più
spaventoso ancora dell'abbandono del padre da parte delle
sue due figlie, che lo vorrebbero morto: ed è la rivalità
delle due sorelle tra loro.
Restaud è un aristocratico, sua moglie è stata ammessa e
presentata a corte; ma sua sorella, la sua ricca sorella, la
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 150
bella signora Delfina de Nucingen, moglie d'un uomo
denaroso, muore dal dispiacere; la gelosia la divora, è
distante le mille miglia dalla sorella; sua sorella non è più
sua sorella; e due donne si rinnegano fra loro come
rinnegano il loro padre. Perciò, la signora de Nucingen
leccherebbe tutto il fango che c'è tra la via Saint-Lazare e
la via de Grenelle pur di entrare nel mio salotto.
Ha creduto che de Marsay le avrebbe fatto raggiungere lo
scopo, e si è resa la schiava di de Marsay, annoia de
Marsay. De Marsay si cura ben poco di lei. Se me la farete
conoscere, diverrete il suo beniamino, vi adorerà. Dopo,
amatela, se volete, altrimenti servitevi di lei. Io potrò
vederla una o due volte, in occasione d'un mio ricevimento,
quando ci sarà molta gente: ma non la riceverò mai di
mattina. La saluterò soltanto, e questo basterà.
Voi vi siete chiusa la porta della contessa per aver
pronunciato il nome di suo padre, Goriot. Sì, mio caro, se
andrete venti volte dalla signora de Restaud, venti volte vi
diranno che non è in casa. E' stato dato l'ordine di non farvi
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 151
più entrare. Ebbene!, papà Goriot v'introduca in casa della
signora Delfina de Nucingen.
La bella signora de Nucingen sarà per voi un'insegna. Siete
l'uomo prescelto da lei; e le donne andranno pazze per voi.
Le sue rivali, le sue amiche, le sue migliori amiche,
vorranno togliervi a lei. Ci sono donne che desiderano
l'uomo già scelto da un'altra, come ci sono povere borghesi
che, mettendosi cappelli simili ai nostri, sperano con
questo di acquisire i nostri modi. Avrete successo. A Parigi
il successo è tutto, è la chiave del potere. Se le donne
trovano in voi spirito, talento, gli uomini lo crederanno,
purché non li disinganniate. Voi potrete allora osar tutto e
andare dovunque. Saprete allora che cosa è il mondo:
un'accolta di ingannati e di bricconi. Cercate di non essere
né tra gli uni né tra gli altri. Vi dò il mio nome come un filo
d'Arianna per entrare in questo labirinto. Non lo
compremettete - disse, curvando il collo e dando uno
sguardo da regina allo studente - restituitemelo bianco. E
adesso lasciatemi. Noi donne, abbiamo anche noi da
combattere le nostre battaglie.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 152
- Non vi occorre un uomo volenteroso per andare ad
appiccare il fuoco a una miccia? - chiese Eugenio
interrompendola.
- E allora? - disse lei.
Egli si batté sul cuore, sorrise al sorriso della cugina e uscì.
Erano le cinque. Eugenio aveva appetito, e temette di non
fare in tempo ad arrivare per l'ora di pranzo. Un tal timore
gli fece provare il piacere d'essere condotto rapidamente
attraverso Parigi. Questo piacere puramente macchinale gli
permise di abbandonarsi interamente ai suoi pensieri, che
lo assalivano.
Quando un giovane della sua età è fatto segno allo sprezzo
va in collera, si infuria, minaccia col pugno l'intera società,
vuol vendicarsi e non è sicuro neppure di se stesso.
Rastignac in quel momento era oppresso da queste parole:
"Vi siete chiusa la porta della contessa". Eppure ci andrò,
disse fra sé e sé, e se la signora de Beauséant ha ragione,
se c'è l'ordine di non farmi passare... io... Ia signora de
Restaud mi troverà in tutti i salotti dove va. Imparerò a
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 153
tirare di scherma, a tirar di pistola, e le ucciderò il suo
Massimo! E i denari?, gli gridava la coscienza, dove li
troverai? A un tratto la ricchezza messa in mostra nella
casa della contessa brillò dinanzi ai suoi occhi.
Aveva veduto là il lusso di cui una signorina Goriot doveva
essere innamorata: mobili dorati, oggetti di valore posti in
evidenza, il lusso non intelligente dell'arricchito, lo
sperpero della mantenuta. Questa affascinante immagine,
fu subito schiacciata dalla grandiosità del palazzo de
Beauséant. La sua immaginazione, trasposta nelle alte
regioni della società parigina, gli ispirò mille cattivi
pensieri, allargandogli la mente e la coscienza.
Vide il mondo com'è: le leggi e la morale impotente dei
ricchi, e vide nella fortuna la "ultima ratio mundi". "Vautrin
ha ragione, la fortuna è la virtù!" si disse.
Giunto in via Neuve-Sainte-Geneviève, salì rapidamente in
camera sua, scese per dare dieci franchi al cocchiere, ed
entrò in quella sala da pranzo nauseabonda ove scorse,
come bestie alla mangiatoia, i diciotto commensali in atto
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 154
di pascersi. Lo spettacolo di quelle miserie e l'aspetto della
sala gli riuscirono orribili. Il passaggio era troppo brusco, il
contrasto troppo completo per non sviluppare oltre misura
in lui il sentimento dell'ambizione. Da un lato, le fresche e
incantevoli immagini dell'ambiente sociale più elegante,
figure giovani, vive, inquadrate nelle meraviglie dell'arte e
del lusso, teste appassionate, piene di poesia; dall'altro
lato sinistri quadri orlati di fango, e facce dove le passioni
non avevan lasciato che le loro corde e il loro meccanismo.
Gli insegnamenti che la collera di una donna abbandonata
aveva strappato alla signora de Beauséant, le sue capziose
profferte gli tornarono alla memoria, e la miseria le
commentò.
Rastignac risolse di aprire due trincee parallele per
giungere alla fortuna, di basarsi sulla scienza e sull'amore,
d'essere un sapiente dottore e un uomo alla moda. Era
ancora molto ragazzo!
Queste due linee sono due asintoti che non possono mai
incontrarsi.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 155
- Siete molto cupo, signor marchese - gli disse Vautrin,
dandogli uno di quegli sguardi coi quali quell'uomo
sembrava iniziarsi ai misteri più segreti del cuore.
- Io non sono disposto a sopportare gli scherzi di chi mi
chiama:
signor marchese - egli rispose. - Qui, per essere veramente
marchesi, bisogna avere centomila franchi di rendita, e
quando si vive in Casa Vauquer, non si è precisamente il
favorito della Fortuna.
Vautrin guardò Rastignac con un'aria paterna e sprezzante,
come se avesse detto: Marmocchio!, di te farei un solo
boccone! Poi rispose: - Siete di cattivo umore, forse perché
non vi è andata bene con la bella contessa de Restaud.
- Mi ha chiuso la sua porta per averle detto che suo padre
mangiava alla nostra tavola - esclamò Rastignac.
Tutti i convitati si guardarono tra loro. Papà Goriot abbassò
gli occhi, e si volse per asciugarseli.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 156
- Mi avete mandato un po' di tabacco nell'occhio - disse al
vicino.
- Chi molesterà papà Goriot dovrà d'ora in poi fare i conti
con me - rispose Eugenio, guardando il vicino del vecchio
vermicellaio - egli vale più di tutti noi. Non parlo delle
signore - aggiunse volgendosi verso la signorina Taillefer.
Questa frase fu un epilogo; Eugenio l'aveva pronunciata
con un'aria che impose il silenzio ai commensali. Solo
Vautrin gli disse motteggiando:
- Per prendere papà Goriot sotto la vostra protezione e
diventare il suo gerente responsabile, bisogna saper tenere
bene una spada in mano e tirar bene di pistola.
- E così farò - disse Eugenio.
- Avete dunque iniziato le ostilità oggi?
- Forse - rispose Rastignac. - Ma io non rendo conto dei
fatti miei a nessuno, dato che non cerco d'indovinare quelli
che gli altri fanno la notte.
Vautrin guardò Rastignac di traverso.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 157
- Ragazzo mio, quando non si vuol essere ingannati dal
gioco delle marionette, bisogna entrare senz'altro nella
baracca, e non contentarsi di guardare attraverso i buchi
della tenda. E basta con le chiacchiere - aggiunse vedendo
Eugenio prossimo alla stizza. - Avremo fra noi una breve
conversazione quando vorrete.
Il pranzo divenne cupo e freddo. Papà Goriot, assorto nel
profondo dolore causatogli dalla frase dello studente, non
comprese che le disposizioni degli animi erano cambiate a
suo riguardo, e che un giovane in grado d'imporre un basta
alla persecuzione aveva preso le sue difese:
- Il signor Goriot - disse la signora Vauquer a bassa voce -
sarebbe dunque il padre d'una contessa?
- E d'una baronessa - replicò Rastignac.
- Non può far altro - disse Bianchon a Rastignac: - gli ho
misurato la testa: non ha che una bozza, quella della
paternità, sarà un "Padre Eterno".
Eugenio era troppo imbronciato perché la facezia di
Bianchon potesse farlo ridere. Egli voleva approfittare dei
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 158
consigli della signora de Beauséant, e si domandava dove e
come si sarebbe procurato il denaro. Divenne pensieroso
alla visione delle savane del mondo che passavano dinanzi
ai suoi occhi deserte e spopolate; e tutti lo lasciarono solo
nella sala da pranzo, quando il pranzo ebbe termine.
- Avete dunque visto mia figlia? - gli chiese Goriot
commosso.
Destato dalla sua meditazione dal bonuomo, Eugenio gli
prese la mano, e guardandolo con una specie
d'intenerimento:- Voi siete un bravo e degno uomo - gli
rispose. - Parleremo delle vostre figlie più tardi. - Si alzò
senza voler ascoltare papà Goriot, si ritirò nella propria
camera e scrisse alla madre questa lettera:
"Mia cara madre, vedi se non hai una terza mammella da
spremere per me. Mi trovo in una situazione tale, da far
presto fortuna. Ho bisogno di milleduecento franchi, e mi
occorrono a ogni costo. Non dire nulla di ciò a mio padre;
egli forse vi si opporrebbe, e, se non avessi questo denaro,
cadrei in preda a una disperazione che mi indurrebbe a
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 159
bruciarmi le cervella. Ti spiegherò le ragioni della mia
richiesta non appena ti vedrò, giacché dovrei scriverti dei
volumi per farti comprendere la condizione nella quale mi
trovo. Non ho giocato, mia buona madre, non ho debiti;
ma se tieni a conservarmi la vita che m'hai dato, devi
trovarmi questa somma.
In breve, frequento la casa della viscontessa de Beauséant,
che mi ha preso sotto la sua protezione. Devo andare in
società, e non ho un soldo per procurarmi un paio di guanti
puliti. Potrei mangiare soltanto pane, non bere che acqua,
e, se occorre, digiunare; ma non posso fare a meno degli
utensili coi quali in questo paese si zappa la vigna. Si tratta
di fare la mia strada o di restare nel fango. So tutte le
speranze che voi riponete in me, e voglio realizzarle
prontamente. Mia buona madre, vendi qualcuno dei tuoi
vecchi gioielli, e presto te ne darò in cambio degli altri.
Conosco abbastanza la situazione della nostra famiglia per
saper apprezzare simili sacrifici, e devi credere che io non
ti domando di farli invano, altrimenti sarei un mostro. Devi
vedere nella mia preghiera soltanto il grido d'una imperiosa
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 160
necessità. Il nostro avvenire è tutto in questo aiuto, col
quale devo aprire la campagna; poiché questa vita di Parigi
è un combattimento continuo. Se, per completare la
somma, non c'è altra risorsa che quella di vendere i
merletti di mia zia, dille che gliene manderò di più belli",
eccetera.
Scrisse a ciascuna delle sorelle chiedendo le loro economie,
e, per strappargliele senza che parlassero in famiglia del
sacrificio che non avrebbero mancato di fare per lui con
piacere, seppe commuovere la loro sensibilità toccando le
corde dell'onore, così ben tese e così risuonanti nei giovani
cuori. Quando ebbe scritto queste lettere, provò, tuttavia,
una trepidazione involontaria; palpitava, trasaliva. Il
giovane ambizioso conosceva la nobiltà immacolata di
quelle anime sepolte nella solitudine, sapeva quali pene
avrebbe causato alle sue due sorelle e anche quali
sarebbero state le loro gioie, con quale piacere si
sarebbero intrattenute a parlare segretamente del loro
adorato fratello, in fondo alla vigna. La sua coscienza si
levò, luminosa, e gliele fece apparire mentre contavano in
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 161
segreto il loro piccolo tesoro: egli le vide mentre usavano
la furberia delle giovinette per mandargli in incognito quel
denaro, commettendo un primo inganno per essere
sublimi. "Il cuore d'una sorella è un diamante di purezza,
un abisso di tenerezza!" egli si disse. Si vergognava
d'avere scritto. Come sarebbero stati efficaci i loro voti,
quanto puro sarebbe stato lo slancio delle loro anime verso
il cielo! Con quale piacere si sarebbero sacrificate! Quale
dolore avrebbe provato sua madre, se non fosse riuscita a
inviare l'intera somma!
Quei bei sentimenti, quegli enormi sacrifici gli sarebbero
serviti di scalino per arrivare a Delfina de Nucingen. Alcune
lacrime, ultimi grani d'incenso bruciati sul sacro altare della
famiglia, gli uscirono dagli occhi. Si mise a camminare in
preda a un'agitazione piena di disperazione. Papà Goriot,
vedendolo in quello stato dall'uscio della propria camera
rimasto socchiuso, entrò e gli disse:
- Che cosa avete, signore?
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 162
- Ah, mio buon vicino, io sono ancora figlio e fratello, come
voi siete padre. Avete ragione di temere per la contessa
Anastasia; essa è nelle mani di un certo signor Massimo de
Trailles, che la manderà alla rovina.
Papà Goriot si ritirò balbettando alcune parole di cui
Eugenio non afferrò il senso. L'indomani, Rastignac andò a
portare le sue lettere alla posta. Esitò fino all'ultimo
istante, ma poi le lasciò cadere nella cassetta dicendo:
Riuscirò!; la parola del giocatore, del grande condottiero,
parola fatalista che manda in rovina più uomini di quanti ne
salvi. Qualche giorno dopo, Eugenio andò dalla signora de
Restaud, ma non fu ricevuto. Tre volte vi tornò, tre volte
ancora trovò la porta chiusa, quantunque si presentasse in
ore in cui il conte Massimo de Trailles non vi si trovava. La
viscontessa aveva avuto ragione. Lo studente non studiò
più. Si presentava alla lezione per rispondere all'appello e,
dopo aver attestato la sua presenza, se ne andava. Aveva
fatto il ragionamento che fa la maggior parte degli
studenti. Si sarebbe riservato di studiare al momento di
passare gli esami; aveva deciso di cumulare l'iscrizione del
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 163
secondo e del terzo anno, e poi di studiare il Diritto
seriamente e tutto insieme all'ultimo momento. In questo
modo aveva quindici mesi per navigare a suo agio
nell'oceano di Parigi, per dedicarsi alla tratta delle donne o
per pescarvi la sua fortuna. Durante quella settimana, vide
due volte la signora de Beauséant, dalla quale andava solo
quando usciva la vettura del marchese d'Adjuda. Per
qualche giorno ancora l'illustre donna, la più poetica figura
del faubourg Saint- Germain, rimase vittoriosa, e fece
sospendere il matrimonio della signorina de Rochefide col
marchese d'Adjuda-Pinto. Ma quegli ultimi giorni, che la
paura di perdere la propria felicità rese più ardenti di tutti,
dovevano far precipitare la catastrofe. Il marchese
d'Adjuda, d'accordo coi Rochefide, aveva considerato il
dissenso e la riconciliazione come una circostanza
favorevole, essi speravano che la signora de Beauséant si
sarebbe abituata all'idea di quel matrimonio e avrebbe
finito per sacrificare le sue mattine a un avvenire previsto
nella vita degli uomini.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 164
Malgrado le più sante promesse rinnovate ogni giorno, il
signor D'Adjuda recitava dunque la commedia, e la
viscontessa gradiva di essere ingannata. - Invece di saltare
nobilmente dalla finestra, ruzzolava per le scale - diceva la
duchessa de Langeais, la sua migliore amica. Tuttavia,
quelle ultime luci brillarono abbastanza a lungo perché la
viscontessa rimanesse a Parigi e aiutasse il suo giovane
parente, per il quale nutriva una specie di affetto
superstizioso. Eugenio s'era dimostrato con lei pieno di
devozione e di sensibilità in una circostanza in cui le donne
non vedono né pietà né consolazione sincera in nessuno
sguardo. Se allora un uomo dice loro dolci parole, le dice
per interesse.
Desiderando conoscere perfettamente il suo scacchiere
prima di tentare l'abbordaggio della casa de Nucingen,
Rastignac volle mettersi al corrente della vita anteriore di
papà Goriot, e raccolse notizie sicure, il cui riassunto è
questo.
Giovanni-Gioacchino Goriot era, prima della rivoluzione, un
semplice operaio vermicellaio, abile, parsimonioso e tanto
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 165
intraprendente da acquistare il fondo del suo padrone che il
caso volle vittima dei primi moti del 1789. Aveva preso
stanza in via de la Jussienne, nei pressi della Halle-aux-
Blés, e aveva avuto il grossolano buon senso di accettare
la presidenza della sua sezione, per far difendere il proprio
commercio dai personaggi più influenti di quella pericolosa
epoca. Tale saggezza era stata l'origine della sua fortuna
che cominciò durante la carestia, falsa o vera, in seguito
alla quale il grano raggiunse a Parigi un prezzo enorme. Il
popolo si ammazzava dinanzi alla porta dei fornai, mentre
alcuni andavano a cercare senza chiasso le paste
alimentari dai droghieri. Durante quell'anno il cittadino
Goriot mise insieme un capitale che più tardi gli servì a
esercitare il suo commercio, con tutta la superiorità che dà
a chi la possiede una forte disponibilità di denaro. Gli capitò
quel che accade a tutti gli uomini la cui capacità è solo
relativa. La sua mediocrità lo salvò. Del resto, poiché la sua
fortuna fu conosciuta quando non era più un pericolo esser
ricchi, non provocò l'invidia di nessuno. Il commercio del
grano sembrava aver assorbito tutta la sua intelligenza. Se
si trattava di grani, di farine, di granaglie, di riconoscere le
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 166
loro qualità, le provenienze, di curare la loro
conservazione, di prevederne il corso del prezzo, di
profetare l'abbondanza o la penuria dei raccolti, di
procurarsi i cereali a buon mercato, di approvvigionarsene
in Sicilia, in Ucraina, Goriot non aveva l'uguale. A vederlo
trattare i suoi affari, discutere delle leggi sull'esportazione,
sull'importazione dei grani, studiarne lo spirito, coglierne i
difetti, lo si sarebbe ritenuto capace d'essere un ministro.
Paziente, attivo, energico, costante, sollecito nelle
spedizioni della merce, aveva un occhio d'aquila, preveniva
tutto, prevedeva tutto, sapeva tutto, nascondeva tutto;
diplomatico per concepire, soldato per marciare. Fuori della
sua specialità, della sua semplice e oscura bottega, sulla
soglia della quale rimaneva nelle ore d'ozio, le spalle
appoggiate allo stipite, tornava a essere l'operaio stupido e
grossolano, l'uomo che si addormentava durante uno
spettacolo a teatro, uno di quei Dolibans parigini, forti solo
in stupidaggini. Queste nature si rassomigliano quasi tutte.
Nel cuore di quasi tutte troverete un sentimento sublime.
Due sentimenti esclusivi avevano riempito il cuore del
vermicellaio, ne avevano assorbito l'umore, come il
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 167
commercio del grano assorbiva tutta la sua intelligenza. La
moglie, figlia unica di un ricco fattore della Brie, fu per lui
oggetto d'una ammirazione religiosa, d'un amore
sconfinato. Goriot aveva ammirato in lei una natura fragile
e forte, semplice e graziosa, che contrastava
profondamente con la sua. Se c'è un sentimento innato nel
cuore dell'uomo, non è esso l'orgoglio della protezione
esercitata ogni momento a favore di un essere debole?
Aggiungeteci l'amore, quella riconoscenza viva di tutte le
anime schiette per il fondamento dei loro piaceri, e
comprenderete una quantità di bizzarrie morali. Dopo sette
anni di felicità senza nubi, Goriot, disgraziatamente per lui,
perdette sua moglie:
questa cominciava a dominarlo, fuori della sfera dei
sentimenti.
Forse sarebbe riuscita a coltivare quella natura inerte,
forse sarebbe riuscita a seminarvi l'intelligenza delle cose
del mondo e della vita. In tale situazione, il sentimento
della paternità si sviluppò in Goriot fino alla
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 168
irragionevolezza. Egli riversò il suo affetto, tradito dalla
morte, sulle due figlie, che, da principio, soddisfecero
appieno tutti i suoi sentimenti. Per quanto brillanti fossero
le proposte fattegli da negozianti o da fattori desiderosi di
dargli le loro figlie, volle rimanere vedovo. Il suocero, il
solo uomo per il quale aveva avuto simpatia, pretendeva di
sapere con certezza che Goriot aveva giurato di non
commettere alcuna infedeltà verso la moglie, anche dopo
morta. La gente della Halle, incapace di capire questa
sublime follia, ci rideva su, e appioppò a Goriot qualche
grottesco soprannome. Il primo che, bevendo il vino a
coronamento d'un affare combinato, si permise di
pronunciarlo, ebbe dal vermicellaio un pugno sulla spalla
che lo stese a terra, facendogli battere la testa contro un
paracarro della via Oblin. L'affetto sconsiderato, l'amore
ombroso e delicato che Goriot nutriva per le figlie era così
conosciuto, che un giorno uno dei suoi concorrenti,
volendolo fare allontanare dal mercato per restare arbitro
dei prezzi, gli disse che Delfina era stata investita da un
carrozzino. Il vermicellaio, pallido e smorto, lasciò subito la
Halle. Stette male parecchi giorni in seguito alla reazione
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 169
dei sentimenti contrari provocata in lui da quella falsa
notizia. Se non assestò questa volta il suo colpo mortale
sulla spalla di quell'uomo, lo cacciò tuttavia dalla Halle e lo
costrinse, in una circostanza critica, a dichiarare fallimento.
L'educazione che diede alle due figlie fu, naturalmente,
anch'essa irragionevole. Godendo di una rendita di più di
sessantamila lire, e non spendendo che appena
milleduecento franchi per sé, la felicità di Goriot stava tutta
nel soddisfare i capricci delle figlie; i migliori insegnanti
furono incaricati di dotarle di quelle capacità che denotano
una buona educazione; ebbero una damigella di
compagnia; fortunatamente per loro, fu una donna di
spirito e di gusto; montavano a cavallo, avevano carrozza,
vivevano come avrebbero vissuto le amanti d'un vecchio
signore ricco; bastava che esprimessero i più costosi
desideri per vedere il padre affrettarsi a soddisfarli; e non
chiedeva che una carezza in cambio dei suoi doni. Goriot
collocava le figlie nell'ordine degli angeli, e,
necessariamente, al di sopra di sé, il pover'uomo! Amava
perfino il male che quelle gli arrecavano.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 170
Quando le figlie furono in età da marito, le lasciò libere di
sceglierselo secondo i propri i gusti; ognuna avrebbe avuto
in dote la metà della sostanza del padre. Corteggiata per la
sua bellezza dal conte de Restaud, Anastasia aveva
tendenze aristocratiche che la condussero a lasciare la casa
paterna per lanciarsi nelle alte sfere sociali. Delfina amava
il denaro; sposò Nucingen, banchiere d'origine tedesca che
divenne barone del Sacro Impero. Goriot rimase
vermicellaio. Le figlie e i generi si offesero presto di
vedergli continuare quel commercio, sebbene questo fosse
per lui tutta la sua vita. Dopo aver subìto per cinque anni
le loro insistenze, acconsentì di ritirarsi a vivere coi
prodotti dei suoi fondi e i guadagni procuratigli dall'azienda
negli ultimi anni; un capitale che la signora Vauquer,
presso la quale era andato a stabilirsi, aveva stimato
fruttare dalle otto alle diecimila lire di rendita. Egli si
ridusse in quella pensione per il dolore provato nel vedere
le due figlie costrette dai loro mariti a rifiutare non solo di
prenderlo con loro, ma anche di riceverlo alla luce del sole.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 171
Questo era tutto quel che sapeva un certo signor Muret sul
conto di papà Goriot, del quale aveva acquistato i fondi. Le
supposizioni che Rastignac aveva sentito fare dalla
duchessa de Langeais erano, così, confermate. E qui finisce
l'esposizione di questa oscura, ma tremenda tragedia
parigina.
Verso la fine di quella prima settimana del mese di
dicembre, Rastignac ricevette due lettere: una di sua
madre, un'altra della sorella maggiore. Quelle calligrafie
così ben conosciute lo fecero al tempo stesso esultare di
gioia e tremar di paura. Quei due fragili fogli di carta
contenevano una sentenza di vita o di morte per le sue
speranze. Se provava un po' di timore ricordando le
ristrettezze dei suoi genitori, aveva tuttavia sperimentato
troppo bene la loro predilezione per non temere di aver
succhiato le loro ultime gocce di sangue. La lettera della
madre era così concepita:
"Mio caro figliolo, t'invio quel che mi hai chiesto. Fai buon
uso di questo denaro; non potrei, quand'anche si trattasse
di salvarti la vita, trovare una seconda volta una somma
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 172
così importante senza che tuo padre ne fosse informato: e
ciò turberebbe l'armonia della nostra famiglia. Per
procurartela, dovrebbe accendere ipoteche sulla nostra
terra. Mi è impossibile dar giudizi di merito su progetti che
non conosco: ma di che natura dunque essi sono, per farti
temere di confidarmeli? Una spiegazione non richiedeva poi
dei volumi, a noi madri basta una parola, ed essa mi
avrebbe risparmiato le angosce dell'incertezza. Non potrei
nasconderti l'impressione dolorosa che mi ha causato la tua
lettera. Mio caro figlio, qual è dunque il sentimento che ti
ha costretto a gettare nel mio cuore un tale timore? Devi
avere molto sofferto, scrivendomi, perché ho molto sofferto
leggendoti. Quale carriera vuoi dunque abbracciare? La tua
vita, la tua felicità sarebbero forse destinate a farti
comparire quel che non sei, a frequentare un ambiente
dove non sapresti andare senza fare spese che non puoi
sostenere, senza perdere un tempo prezioso per i tuoi
studi? Mio buon Eugenio, credi al cuore di tua madre: le vie
tortuose non conducono a niente di grande. La pazienza e
la rassegnazione debbono essere le virtù dei giovani che si
trovano nella tua posizione. Non ti rimprovero, non vorrei
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 173
aggiungere al nostro invio alcuna amarezza. Le mie parole
sono quelle di una madre fiduciosa quanto previdente. Se
tu sai quali sono i tuoi obblighi, io so, da parte mia, come il
tuo cuore sia puro, come le tue intenzioni siano ottime. E
perciò posso dirti senza tema: Va', mio diletto, cammina!
Tremo perché sono madre; ma ogni tuo passo sarà
teneramente accompagnato dai nostri voti e dalle nostre
benedizioni. Sii prudente, caro figliolo. Devi essere saggio
come un uomo maturo, il destino di cinque persone a te
care è posto nella tua ragionevolezza. Sì, tutte le nostre
fortune sono in te, come la tua felicità è la nostra. Noi tutti
preghiamo Dio di secondarti nelle tue imprese. Tua zia
Marcillac è stata, in questa circostanza, d'una bontà
inaudita: è arrivata perfino a comprendere quel che mi
dicevi a proposito dei tuoi guanti. Ma lei ha un debole per il
primogenito, diceva scherzosamente. Eugenio mio, sii
affezionato molto a tua zia; ti dirò quel che ha fatto per te
solo quando le cose ti saranno andate bene, altrimenti il
suo denaro ti brucerebbe le dita. Voi ragazzi non sapete
quanto sia doloroso sacrificare cari ricordi. Ma che cosa non
si sacrificherebbe per voi? La zia m'incarica di dirti che ti
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 174
bacia in fronte e che vorrebbe comunicarti con questo
bacio la forza d'essere spesso felice. La buona ed
eccellente donna ti avrebbe scritto se non avesse la gotta
alle dita. Tuo padre sta bene. Il raccolto del 1819
oltrepassa le nostre speranze. Addio, figlio caro, non ti dirò
nulla delle sorelle: Laura ti ha scritto. Lascio a lei il piacere
di chiacchierare sui piccoli fatti di casa.
Voglia il cielo che tu riesca! Oh, sì, riesci, Eugenio mio, tu
mi hai fatto conoscere un dolore troppo forte perché io
possa sopportarlo una seconda volta. Ho saputo che cosa
vuol dire essere poveri quando ho desiderato la ricchezza
per poterla donare a mio figlio. E ora, addio. Non lasciarci
senza notizie e abbi il bacio che t'invia tua madre".
Quando Eugenio ebbe terminato di leggere questa lettera,
era in lacrime; pensava a papà Goriot che aveva contorto il
suo argento dorato e l'aveva venduto per poter pagare la
cambiale della figlia. "Tua madre ha contorto i suoi
gioielli!", egli diceva fra sé e sé. "Tua zia ha certamente
pianto nel vendere uno dei suoi ricordi! Con quale diritto
malediresti tu Anastasia? Tu non fai che imitare, per
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 175
l'egoismo del tuo avvenire, ciò che lei ha fatto per il suo
amante! Chi vale di più: lei o te?". Lo studente si sentì le
viscere róse da un senso di calore intollerabile. Voleva
rinunciare alla società, non voleva prendere quel denaro.
Provò quei nobili e bei rimorsi segreti il cui merito
raramente è apprezzato dagli uomini quando giudicano i
loro simili, ma che fanno spesso assolvere dagli angeli del
cielo il criminale condannato dai giuristi della terra.
Rastignac aprì la lettera della sorella, le cui espressioni
innocentemente graziose gli rinfrancarono il cuore.
"La lettera è arrivata assai a proposito, caro fratello. Agata
e io volevamo spendere il nostro denaro in tanti modi
diversi, che non sapevamo più a quale acquisto deciderci.
Hai fatto come il domestico del re di Spagna, quando
rovesciò gli orologi del padrone: ci hai messe d'accordo!
Veramente, eravamo sempre in contrasto intorno a quello
dei nostri desideri al quale avremmo dato la preferenza, e
non avevamo indovinato, mio buon Eugenio, l'impiego che
li avrebbe compresi tutti. Agata ha saltato dalla gioia.
Insomma, siamo state come due pazze per tutta la
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 176
giornata, a "tali insegne" (stile della zia) che mammà ci
diceva con la sua aria severa: Ma che diamine avete,
signorine? Se ci avessero sgridato un pochino, ne saremmo
state, credo, ancor più contente.
Una donna deve provare molto piacere nel soffrire per colui
che ama! Io sola ero distratta e triste pur in mezzo alla mia
gioia.
Sarò senza dubbio una cattiva moglie, sono troppo
spendereccia. Mi ero comprata due cinte, un punteruolo
tanto carino per far gli occhielli ai miei busti, e altre
sciocchezze, e così avevo meno denaro della grossa Agata,
che è parsimoniosa e ammucchia gli scudi come una gazza.
Lei aveva duecento franchi! Io, mio povero amico, ho
soltanto cinquanta scudi. Sono dunque ben punita, e vorrei
buttare la cinta nel pozzo, tanto mi sarà sempre penoso
portarla. Ti ho derubato. Agata è stata proprio carina. Mi
ha detto: "Mandiamogli trecentocinquanta franchi fra tutte
e due!".
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 177
Ma non posso trattenermi dal raccontarti come le cose
sono andate.
Sai come abbiamo fatto per obbedire ai tuoi ordini?
Abbiamo preso il nostro glorioso denaro, siamo andate
tutte e due a passeggio e, una volta arrivate alla strada
maestra, siamo corse a Ruffec e abbiamo consegnato la
somma al signor Grimbert, gerente delle Messaggerie reali!
Eravamo, al ritorno, leggere come rondini.
"Sarà il piacere che ci rende così?" , mi ha detto Agata. Ci
siamo dette mille cose che però non vi ripeterò, signor
Parigino, in quanto si parlava troppo di voi. Oh!, caro
fratello, ti vogliamo tanto bene: ecco detto tutto in due
parole. Quanto al segreto, piccole volpi come noi due,
secondo la zia, sono capaci di tutto:
anche di tener acqua in bocca... Mamma è andata in gran
mistero ad Angouleme con la zia, e tutte e due hanno
mantenuto il silenzio sull'alta politica del loro viaggio, che
ha avuto luogo dopo lunghe conferenze dalle quali tanto
noi che il signor barone siamo stati tenuti lontani. Grandi
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 178
congetture occupano gli spiriti dello Stato di Rastignac.
L'abito di mussolina con fiori a traforo che le infanti stanno
ricamando per sua maestà la regina procede nel più
profondo segreto. Sono rimaste da fare soltanto due parti.
E' stato deciso che non si costruirà più il muro dalla parte
di Verteuil e invece ci si metterà una siepe. Il popolino ci
perderà in frutta e spalliere, ma in compenso i forestieri ci
guadagneranno una bella vista. Se l'erede presunto avesse
bisogno di fazzoletti, è avvertito che la signora vedova de
Marcillac, frugando nei suoi scrigni e nei suoi bauli,
conosciuti sotto i nomi di Pompei e di Ercolano, ha scoperto
una pezza di bella tela d'Olanda, che non ricordava di
avere; le principesse Agata e Laura pongono agli ordini
dell'erede il loro filo, il loro ago, e mani sempre un poco
troppo rosse. I due principi cadetti don Enrico e don
Gabriele hanno conservato la funesta abitudine
d'impinzarsi di mosto cotto, di far inquietare le sorelle, di
non voler imparare nulla, di divertirsi a dar la caccia ai nidi,
di far chiasso e di tagliare, contro le leggi dello Stato, rami
di vinco per farne frustini. Il nunzio del papa, volgarmente
chiamato signor curato, minaccia di scomunicarli se
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 179
continueranno a trascurare i santi canoni della grammatica
per i bellicosi cannoni di sambuco. Addio, caro fratello, mai
lettera ha recato, più di questa, tanti voti formulati per la
tua felicità, né tanto soddisfatto amore. Chissà quante cose
avrai da raccontarci al tuo ritorno! E dovrai dire tutto a me,
che sono la maggiore. La zia ci ha lasciato capire che tu
riscuoti dei successi in società.
"Si parla di una dama e si tace sul resto".
Tra noi ci s'intende! Dillo pure francamente, Eugenio, se
invece dei fazzoletti preferisci che ti facciamo delle camicie.
Rispondimi presto in proposito. Se ti occorresse presto
qualche bella camicia ben cucita saremo felici di metterci
subito al lavoro; e se ci fossero a Parigi fatture che non
conoscessimo, mandaci un modello, specialmente per i
polsini. Addio, addio! Ti bacio in fronte sul lato sinistro,
sulla tempia di mia esclusiva proprietà. Lascio l'altra pagina
per Agata, che m'ha promesso di non leggere nulla di quel
che ti ho scritto. Ma, per essere più sicura, rimarrò vicino a
lei mentre ti scriverà. Tua sorella che ti ama.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 180
Laura de Rastignac".
"Oh!, sì", disse fra sé e sé Eugenio, "la fortuna a ogni
costo.
Dei tesori non compenserebbero questo sacrificio. Vorrei
apportare loro tutte le felicità insieme. Millecinquecento
franchi!", aggiunse dopo una pausa. "Ogni moneta dovrà
colpire nel segno!
Laura ha ragione. Perdinci!, ho soltanto camicie di tela
ordinaria. Per la felicità di un altro, una giovinetta diventa
furba quanto un ladro. Innocente per sé e previdente per
me, è come l'angelo del cielo che perdona gli errori della
terra senza comprenderli".
Il mondo era suo! Già il suo sarto era stato da lui
chiamato, saggiato, conquistato. Vedendo il signor de
Trailles, Rastignac aveva valutato l'importanza dei sarti
nella vita dei giovani.
Ahimè!, non ci sono mezzi termini: un sarto è o un nemico
mortale, o un amico procuratoci dal conto pagato. Quello di
Eugenio era un uomo consapevole della paternità della sua
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 181
industria, e si considerava come un anello di congiunzione
tra il presente e l'avvenire dei giovani. Perciò Rastignac,
riconoscente, fece la fortuna di quest'uomo con una di
quelle battute per le quali più tardi divenne celebre. "Un
suo paio di pantaloni ha fatto concludere matrimoni da
ventimila lire di rendita".
Millecinquecento franchi e abiti a piacere! In quel momento
il povero Meridionale non ebbe più dubbi, e scese a far
colazione con quell'aria indefinibile che conferisce a un
giovane il possesso d'una somma qualsiasi. Quando il
denaro scivola entro la tasca d'uno studente, si erge contro
di lui una colonna immaginaria su cui egli si appoggia.
Cammina più spedito, sente di avere un punto d'appoggio
per la sua leva, ha lo sguardo ampio, diretto, ha i
movimenti agili; il giorno prima, umile e timido, si
lascerebbe picchiare; l'indomani picchierebbe anche un
primo ministro. Si producono in lui fenomeni inauditi: vuole
tutto e può tutto, desidera a casaccio, è gaio, generoso,
espansivo. Insomma, l'uccello dianzi implume, ora vola ad
ali spiegate. Lo studente squattrinato addenta una briciola
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 182
di piacere come un cane ruba un osso superando mille
pericoli, lo stritola, ne succhia il midollo, e ancora corre;
ma il giovane che fa tintinnare nel taschino poche fuggevoli
monete d'oro pregusta i propri godimenti, li particolarizza,
se ne compiace, si dondola nel cielo, non sa più cosa
significhi la parola: "miseria". Parigi è tutta sua. Età in cui
tutto è lucente, tutto scintilla e fiammeggia! Età di forza
gioiosa di cui nessuno approfitta, né l'uomo né la donna !
Età di debiti e di vivi timori che centuplicano ogni piacere!
Chi non ha frequentato la riva sinistra della Senna, tra la
via Saint-Jacques e la via dei Saints-Pères, non sa nulla
della vita umana!
"Ah!, se le donne parigine sapessero!", si diceva Rastignac
divorando le pere cotte a un soldo l'una, fatte servire dalla
signora Vauquer, "verrebbero a farsi amare qui". In quel
momento un fattorino delle Messaggerie reali si presentò
nella sala da pranzo, dopo aver suonato al cancello. Chiese
del signor Eugenio de Rastignac, cui porse due sacchetti da
ritirare, e un registro da firmare. Rastignac fu allora
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 183
sferzato come da un colpo di frusta, dallo sguardo profondo
lanciatogli da Vautrin.
- Ora potrete di che pagare le lezioni di scherma e gli
esercizi di tiro - gli disse quell'uomo.
- Sono arrivate le caravelle - gli disse la signora Vauquer
guardando i sacchetti.
La signorina Michonneau temeva di fermare lo sguardo sul
denaro, nella tema di palesare la sua bramosia.
- Avete una madre molto buona - disse la signora Couture.
- Il signore deve avere una madre molto buona - ripeté
Poiret.
- Sì, la mamma s'è svenata - disse Vautrin. - Potrete ora
farne di tutti i colori, andare in società, pescarvi doti, e
ballare con le contesse che hanno guarnizioni di fior di
pesco tra i capelli. Ma date retta a me, giovanotto,
frequentate il tiro a segno.
Vautrin fece il gesto di un uomo che mira al suo avversario.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 184
Rastignac voleva dare la mancia al fattorino, ma non si
trovò nulla in tasca. Vautrin frugò nella sua, e gettò venti
soldi all'uomo.
- Avete buon credito - riprese guardando lo studente.
Rastignac dovette ringraziarlo sebbene, dopo le parole
aspramente scambiatesi il giorno in cui era tornato dalla
sua visita alla signora de Beauséant,quell'uomo
glifossedivenuto insopportabile. Durante quegli otto giorni
Eugenio e Vautrin erano rimasti silenziosi uno di fronte
all'altro, e si osservavano scambievolmente. Lo studente si
chiedeva invano il perché. Senza dubbio le idee si
proiettano in ragione diretta della forza con cui vengono
concepite, e vanno a colpire là dove il cervello le invia, per
una legge matematica paragonabile a quella che guida i
proiettili quando escono dal mortaio. Gli effetti sono
diversi. Ci sono nature deboli, nelle quali le idee si
conficcano e le devastano, ma ci sono anche nature
fortemente protette, crani dai bastioni di bronzo su cui le
volontà degli altri si appiattiscono e cadono come palle
dinanzi a una muraglia; ci sono poi ancora nature flosce e
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 185
bambagiose nelle quali le idee altrui vengono a morire
come pallottole che si attutiscono nella terra molle delle
ridotte. Rastignac aveva una di quelle teste piene di
polvere che saltano in aria al minimo urto. Era troppo
vivacemente giovane per non offrire il bersaglio a tali idee,
per non subire il contagio di tali sentimenti, di cui tanti
bizzarri fenomeni ci colpiscono a nostra insaputa. La sua
visione morale aveva la gittata lucida dei suoi occhi di
lince. Ognuno dei suoi doppi sensi aveva quella lunghezza
misteriosa, quella flessibilità d'andata e ritorno che ci
sorprende nelle persone superiori, spadaccini abili nel
trovare il punto debole di tutte le corazze. Da un mese, per
altro, s'erano sviluppati in Eugenio tanti pregi quanti difetti.
I difetti gli erano stati imposti dalla società mondana e dal
proposito di realizzare i suoi sempre crescenti desideri. Tra
i pregi c'era quella vivacità meridionale che fa tirar diritto
lungo le difficoltà per risolverle, e che non consente a un
uomo d'oltre Loira di indugiare in una incertezza qualsiasi;
pregio che la gente del Nord considera un difetto: secondo
essa, se fu l'origine della fortuna di Murat, fu anche la
causa della sua morte.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 186
Bisognerebbe concludere che, quando un meridionale
riesce ad accoppiare la furberia del Nord all'audacia
dell'oltre Loira, egli è completo e rimane re di Svezia.
Rastignac non poteva dunque restare a lungo sotto il fuoco
delle batterie di Vautrin senza sapere se quest'uomo era un
amico o un nemico.
Di momento in momento gli sembrava che quel singolare
personaggio penetrasse sempre più nel segreto delle sue
passioni, e gli leggesse nel cuore, mentre in colui tutto
rimaneva così ben nascosto, da sembrare dotato della
profondità immobile d'una sfinge che sa, vede tutto, e non
dice nulla. Sentendosi le tasche piene, si ribellò.
- Fatemi il favore di attendere - disse a Vautrin che s'era
alzato per uscire, dopo aver assaporato gli ultimi sorsi di
caffè.
- Perché? - rispose il quarantenne calzandosi il cappello a
larghe tese e prendendo un bastone di ferro col quale
faceva spesso mulinelli da uomo che non avrebbe temuto
d'essere assalito da quattro malfattori.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 187
- Voglio pagare il mio debito - riprese Rastignac,
sciogliendo rapidamente un sacchetto e contando
centoquaranta franchi alla signora Vauquer. - Conti chiari
amici cari - disse alla vedova.
Siamo pari fino a San Silvestro. Cambiatemi, per favore,
questi cento soldi.
- Amici cari conti chiari - ripeté Poiret guardando Vautrin.
- Ecco i venti soldi - disse Rastignac tendendo una moneta
alla sfinge in parrucca. Si direbbe che avete paura di
dovermi qualcosa! - esclamò Vautrin ficcando uno sguardo
divinatorio nell'animo del giovane, cui fece uno di quei
sorrisi beffardi e alla Diogene per i quali Eugenio era stato
mille volte sul punto di litigare.
- Ma..., sì - rispose lo studente, che teneva i due sacchetti
in mano e s'era alzato per salire in camera sua.
Vautrin usciva dalla porta che dava nel salotto, e lo
studente si disponeva ad andarsene per la porta che
conduceva sul pianerottolo.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 188
- Ma lo sapete, signor marchese de Rastignacorama, che
quel che mi dite non è perfettamente gentile? - disse allora
Vautrin, sbattendo la porta del salotto e andando verso lo
studente, che lo guardò freddamente.
Rastignac chiuse la porta della sala da pranzo, conducendo
con sé Vautrin, ai piedi della scala, nel vano che separava
la sala da pranzo dalla cucina, dov'era una porta che dava
nel giardino, sormontata da una grande finestra guarnita di
sbarre di ferro. Là, lo studente disse dinanzi a Silvia che
sbucò dalla cucina:
- Signor Vautrin, io non sono marchese, e non mi chiamo
Rastignacorama.
- Adesso si battono - disse la signorina Michonneau con
aria indifferente.
- Si battono - ripeté Poiret.
- Ma no - rispose la signora Vauquer, accarezzando la sua
pila di scudi.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 189
- Ma non vedete che se ne vanno sotto i tigli? - esclamò la
signorina Vittorina, levandosi per guardare nel giardino. -
Quel povero giovane, però, ha ragione.
- Andiamocene su, mia cara piccola - disse la signora
Couture sono affari che non ci riguardano.
Quando la signora Couture e Vittorina si alzarono,
incontrarono sulla porta, la grossa Silvia che sbarrò loro il
passo.
- Che cosa succede? - chiese. - Il signor Vautrin ha detto al
signor Eugenio: "Spieghiamoci!". Poi, l'ha preso per un
braccio, ed eccoli là che camminano tra i nostri carciofi.
In quel momento Vautrin apparve.
- Signora Vauquer - disse sorridendo - non abbiate timore
di nulla, vado a provare le mie pistole sotto i tigli.
- Oh, signore - fece Vittorina congiungendo le mani -
perché volete uccidere il signor Eugenio?
Vautrin fece due passi indietro e guardò Vittorina.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 190
- Ecco un'altra storia - egli esclamò con una voce beffarda
che fece arrossire la povera ragazza. - E' tanto grazioso,
non è vero?, quel giovanotto - egli riprese. - Mi fate venire
un'idea.
Farò la felicità di voi due, mia bella figliola.
La signora Couture aveva preso la sua pupilla per un
braccio e l'aveva portata via, dicendole all'orecchio:
- Ma Vittorina, stamattina siete proprio incredibile!
- Non voglio che si tirino di pistola in casa mia - disse la
signora Vauquer. - Così mi spaventate tutto il vicinato e
farete accorrere la polizia.
- Andiamo, calma, mammà Vauquer - rispose Vautrin. - Là,
là, va bene, andremo al tiro. - Raggiunse Rastignac e,
presolo confidenzialmente sotto braccio, gli disse: -
Quando vi avessi provato che a trentacinque passi metto
cinque volte di seguito la mia pallottola in un asso di
picche, non per questo vi perdereste di coraggio. Avete
l'aria d'essere alquanto rabbiosetto e vi fareste ammazzare
come un imbecille.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 191
- Voi indietreggiate - disse Eugenio.
- Non mi provocate - rispose Vautrin. - Non fa freddo,
questa mattina, andiamo a sederci laggiù - aggiunse
indicando le sedie verniciate di verde. - Là nessuno ci
sentirà. Ho da parlarvi.
Siete un bravo ragazzo e non vi voglio male. Vi voglio
bene, parola di Tromp... (per mille fulmini!) parola di
Vautrin. Per quale ragione vi voglio bene, ve lo spiegherò.
Intanto sappiate che vi conosco come se vi avessi fatto io,
e ve lo proverò.
Appoggiate lì i vostri sacchetti - riprese, indicandogli la
tavola rotonda.
Rastignac posò il denaro sulla tavola e si sedette in preda a
una curiosità acuita in lui al più alto grado dal subitaneo
cambiamento verificatosi nei modi di quell'uomo, il quale,
dopo aver parlato di ucciderlo, si atteggiava a suo
protettore.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 192
- Voi vorreste sapere chi sono, quel che ho fatto, o quel
che faccio - riprese Vautrin. - Siete troppo curioso, figliolo
mio.
Suvvia, un po' di calma. Ne sentirete ben altre! Ho avuto
molte disgrazie. Prima statemi a sentire, e poi replicherete.
Ecco la mia vita passata, in tre parole. Chi sono? Vautrin.
Che faccio?
Quel che mi pare. Andiamo avanti. Volete conoscere il mio
carattere? Sono buono con chi mi fa del bene o con chi ha
un cuore che parla al mio. A loro è permesso tutto:
possono prendermi a calci negli stinchi senza che io dica
loro: "Bada!". Ma, perdio!
sono cattivo come il diavolo con chi mi molesta o non mi va
a genio. Ed è bene sappiate che l'uccidere un uomo mi
preoccupa tanto così! - disse sputando. - Cerco tuttavia di
ucciderlo bene e quando è assolutamente necessario. Sono
quel che voi chiamate un artista. Ho letto le "Memorie" di
Benvenuto Cellini, così come mi vedete, e per di più in
italiano! Ho imparato da quell'uomo, un uomo risoluto, a
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 193
imitare la Provvidenza, che ci fa morire a casaccio, e ad
amare il bello ovunque esso si trovi. Non è, del resto
giocare una bella partita il trovarsi solo contro tutti e aver
fortuna? Ho ben riflettuto alla costituzione attuale del
vostro disordine sociale. Ragazzo mio, il duello è un gioco
da bambini, una sciocchezza. Quando di due uomini vivi
uno deve scomparire, bisogna essere degli imbecilli per
rimettersi al caso.
Il duello! Testa o croce!, ecco tutto. Io metto cinque
pallottole di seguito in un asso di picche, in modo che ogni
nuova pallottola ricalchi la precedente, e a trentacinque
passi per di più! Quando si è dotati di questa piccola
capacità, ci si può ritener certi di buttare giù il proprio
avversario. Ebbene!, ho tirato su di un uomo a venti passi
e non l'ho colpito. Quel birbone non aveva mai maneggiato
una pistola in vita sua. Guardate! - disse lo straordinario
uomo sbottonandosi il panciotto e mettendo in mostra il
petto villoso come la schiena di un orso, ma il cui pelo
fulvo incuteva una specie di disgusto misto a spavento - lo
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 194
sbarbatello mi ha bruciacchiato il pelo - aggiunse mettendo
il dito di Rastignac su di un forellino che aveva in petto.
- Ma allora ero un ragazzo, avevo la vostra età: ventun
anni.
Credevo ancora in qualcosa, all'amore d'una donna: un
mucchio di sciocchezze in cui state per impelagarvi. Ci
saremmo battuti, non è vero? Avreste potuto uccidermi.
Supponete di avermi steso a terra; dove sareste voi?
Bisognerebbe fuggire, andare in Svizzera, mangiarsi i soldi
di papà, che non ne ha molti. Io voglio lumeggiarvi la
posizione in cui siete; ma lo farò con la superiorità di un
uomo che, dopo aver esaminato le cose di questo basso
mondo, ha visto che le soluzioni da adottare sono due: o
una stupida obbedienza, o la ribellione. Io non obbedisco a
niente, è chiaro? Sapete che cosa vi occorre, con l'andazzo
da voi preso? Un milione, e alla svelta; senza il quale, con
la vostra testolina, potete pure andare bighellonando fra le
reti di Saint-Cloud per vedere se esiste un Essere
Supremo. Il milione ve lo darò io. - Fece una pausa
guardando Eugenio. - Ah, ah!, ora fate un miglior viso a
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 195
papà Vautrin! Sentendo queste mie parole, mi siete
sembrato simile a una ragazza cui si dica: "A questa sera!",
e che fa toletta gongolando come un gatto quando beve il
latte. Alla buon'ora. Suvvia! A noi! Ed ecco il vostro conto,
giovanotto.
Abbiamo laggiù papà, mamma, prozia, due sorelle (diciotto
e diciassette anni), due fratellini (quindici e dieci anni):
questo è il ruolino dell'equipaggio. La zia educa le sorelle.
Il curato dà lezione di latino ai fratelli. La famiglia mangia
più castagne lesse che pane bianco, papà tiene da conto i
suoi pantaloni, mamma ha appena un vestito per l'inverno
e uno per l'estate, le sorelle fanno alla meglio. So tutto,
conosco il Mezzogiorno. Le cose devono andar così in casa
vostra, se vi mandano milleduecento franchi all'anno, e
dato che la vostra terrina non rende che tremila franchi.
Abbiamo una cuoca e un domestico, bisogna conservare il
decoro, papà è barone. Quanto a noi, siamo ambiziosi;
abbiamo per parenti i Beauséant e andiamo a piedi,
vogliamo la ricchezza e non abbiamo un soldo, mangiamo
la sbobba di mamma Vauquer e ci piacciono i bei pranzi del
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 196
faubourg Saint- Germain, dormiamo su di un giaciglio e
vorremmo avere un palazzo.
Non biasimo i vostri desideri. Avere dell'ambizione,
cuoricino mio, non è da tutti. Chiedete alle donne quali
uomini preferiscono: gli ambiziosi. Gli ambiziosi hanno le
reni più resistenti, il sangue più ricco di ferro, il cuore più
caldo, degli altri uomini. E la donna è così felice e così bella
nelle ore in cui è forte, che preferisce a tutti gli uomini
quello che ha una forza enorme, a costo d'essere spezzata
da lui. Sto facendo l'inventario dei vostri desideri per farvi
una domanda. La domanda è questa. Abbiamo una fame
da lupi, i nostri dentini sono aguzzi:
come faremo a riempire la pentola? Prima di tutto
dobbiamo mangiare il codice; non è divertente, e non
serve a nulla!, ma è necessario mangiarlo. Sia pur così. Ci
facciamo avvocato per diventare presidente d'una corte
d'assise, e condannare ai lavori forzati poveri diavoli
migliori di noi, con un: L. F. sulla spalla, per assicurare ai
ricchi sonni tranquilli. Non è divertente, e poi è cosa lunga.
Prima, due anni di attesa a Parigi, passandoli a guardare,
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 197
ma senza toccare, le chicche di cui siamo ghiotti. E' noioso
desiderare sempre e non soddisfarsi mai.
Se foste pallido e della natura dei molluschi non avreste
nulla da temere, ma abbiamo il sangue febbrile dei leoni e
un appetito, da far venti sciocchezze al giorno. Ma voi
soccomberete a un simile supplizio, il più orribile che si sia
immaginato nell'inferno del buon Dio. Ammettiamo che
siate giudizioso, che beviate latte e scriviate elegie;
bisognerà cominciare, generoso come siete, dopo tante
noie e privazioni da far diventare arrabbiato un cane, col
diventare sostituto di qualche briccone, in una misera
cittadina dove il governo vi darà mille franchi di stipendio,
come si butta il pancotto al cane del macellaio. Abbaia
appresso ai ladri, difende i ricchi, fa ghigliottinare la gente
di fegato. Molto obbligato! Se non avrete qualcuno che vi
protegge, ammuffirete nel vostro tribunale di provincia.
Verso i trent'anni sarete giudice a milleduecento franchi
l'anno, se nel frattempo non avrete gettato la toga alle
ortiche. Quando avrete raggiunto la quarantina, sposerete
la figlia di qualche mugnaio, ricco di circa seimila lire di
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 198
rendita. Grazie! Se avrete protezioni, sarete procuratore
del re a trent'anni, con mille scudi di stipendio, e sposerete
la figlia del Sindaco. Se commetterete qualcuna di quelle
piccole bassezze politiche, come ad esempio quella di
leggere su di un bollettino Villèle invece di Manuel (c'è la
rima e perciò la coscienza è a posto), sarete, a
quarant'anni, procuratore generale, e potrete anche
diventare deputato. Tenete conto, mio caro ragazzo, che
intanto avremo fatto qualche strappo alla nostra coscienza,
avremo avuto vent'anni di fastidi, di miserie nascoste, e
che le nostre sorelle saranno rimaste zitelle. Ho inoltre
l'onore di farvi osservare che in Francia i procuratori
generali sono in tutto venti, mentre ad aspirare a quel
grado siete in ventimila, fra cui ci sono dei tipi capaci
anche di vendersi la famiglia pur di salire un gradino. Se
questo mestiere non è di vostro gradimento, vediamo
qualche altra cosa. Il barone di Rastignac vuol fare
l'avvocato? Oh, che bella cosa! Bisogna patire dieci anni,
spendere mille franchi al mese, avere una biblioteca, uno
studio, andare in società, baciare la toga di un avvocato
anziano per avere qualche causa, e spazzare il palazzo di
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 199
giustizia con la lingua. Se un tale mestiere vi conducesse in
porto, non direi di no; ma trovatemi a Parigi cinque
avvocati che, a cinquant'anni, guadagnino più di
cinquemila franchi all'anno!
Ah, no!, piuttosto che avvilirmi così, preferirei fare il
corsaro.
D'altra parte: dove trovare gli scudi? Tutto ciò non è
allegro.
Abbiamo una soluzione nella dote d'una donna. Volete
sposarvi?
Sarà come mettervi una pietra al collo; e poi, se vi
ammoglierete per ragioni d'interesse, dove vanno a finire il
nostro senso dell'onore, la nostra nobiltà? Tanto varrebbe
cominciare fin da oggi con la vostra ribellione alle
convenzioni umane. Non sarebbe nulla raggomitolarsi come
un serpente dinanzi a una donna, leccare i piedi della
madre, far bassezze tali da disgustare una scrofa, puah !,
se almeno trovaste la felicità. Ma, invece, sarete sfortunato
come le pietre delle fogne, con in più una moglie sposata
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 200
per quei motivi. Ma allora è meglio lottare con gli uomini
che con la propria moglie. Ecco il crocicchio della vita,
giovanotto: scegliete. Voi avete già scelto: siete andato dal
nostro cugino Beauséant, e vi avete fiutato il lusso. Siete
andato dalla signora de Restaud, la figlia di papà Goriot, e
vi avete fiutato la parigina. Quel giorno, siete ritornato qui
con una parola scritta in fronte, e che io ho saputo ben
leggere:
ARRIVARE!, arrivare a ogni costo. Bravo!, mi sono detto,
ecco un uomo audace, che mi va a genio. Vi è occorso
denaro. Dove prenderlo? Avete salassato le sorelle. Tutti i
fratelli "scroccano" più o meno dalle sorelle. I vostri
millecinquecento franchi strappati, Dio sa come !, a un
paese dove ci sono più castagne che monete da cento
soldi, partiranno come soldati che vanno a far bottino. E
dopo, che farete? Lavorerete? Il lavoro, inteso come lo
intendete in questo momento, procura, in vecchiaia, un
alloggio in casa di mamma Vauquer ai giovani tipo Poiret.
Una rapida fortuna è il problema che si pongono in questo
istante cinquantamila giovani che si trovano tutti nella
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 201
vostra situazione. Voi rappresentate una sola unità di quel
numero. Da ciò potrete immaginare gli sforzi che dovrete
compiere e l'accanimento della lotta. Dovrete sbranarvi
reciprocamente come ragni entro un vaso, dato che non ci
sono cinquantamila buoni posti. Sapete come qui ci si fa
strada? Col lampo del genio o con l'accortezza della
corruzione. Bisogna penetrare in questa massa d'uomini
come una palla di cannone, o infiltrarvisi come la peste.
L'onestà non serve a nulla. Ci si piega sotto il potere del
genio, lo si odia; si cerca di calunniarlo, perché esso
prende ma non dà; ma ci si piega a lui, se persiste; in una
parola, lo si adora in ginocchio quando non lo si è potuto
seppellire sotto il fango. Di corruzione ce n'è tanta, il
talento è raro. Perciò, la corruzione è l'arma della
mediocrità che abbonda, e voi ne sentirete ovunque la
punta. Vedrete donne i cui mariti hanno in tutto seimila
franchi di stipendio, e che ne spendono più di diecimila per
la loro toletta. Vedrete impiegati a milleduecento franchi
acquistare terre. Vedrete donne prostituirsi per andare
nella carrozza del figlio d'un pari di Francia, che può
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 202
correre a Longchamp sulla pista principale. Avete visto quel
povero babbeo di papà Goriot costretto a pagare la
cambiale firmata da sua figlia, il cui marito ha
cinquantamila lire di rendita. Vi sfido a far due passi in
Parigi senza imbattervi in intrighi infernali. Scommetterei la
mia testa contro un piede di questa insalata che
incapperete in un vespaio presso la prima donna che vi
piacerà, anche se ricca, bella e giovane. Hanno tutte a che
fare con le leggi, in guerra coi mariti per qualunque cosa.
Non la finirei più se dovessi spiegarvi i mercimoni che
fanno per gli amanti, per le mode, per i figli, per la casa o
per la loro vanità; raramente per la virtù, siatene certo. E
così, l'uomo onesto è il nemico comune. Ma cosa credete
che sia l'uomo onesto? A Parigi, l'uomo onesto è colui che
tace, e si rifiuta di condividere un tal sistema di vita. Non vi
parlo di quei poveri iloti che ovunque sgobbano senza esser
mai ricompensati del loro lavoro, e che io chiamo la
confraternita delle ciabatte del buon Dio. Certo, là è la virtù
in tutto il fiore della sua sciocchezza, ma là è anche la
miseria. Vedo da qui la smorfia di questa brava gente, se
Iddio ci giocasse il brutto tiro di assentarsi al momento del
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 203
giudizio universale. Se dunque volete far presto fortuna,
bisogna essere già ricco o sembrarlo.
Per arricchire, si tratta qui di giocare grossi colpi; se no, il
gioco è da spilorcio, e... servitor vostro! Se nelle cento
carriere che potete intraprendere, s'incontrano dieci uomini
che riescono rapidamente, il pubblico li chiama ladri.
Traete le vostre conclusioni. Ecco la vita così com'è. Non è
più bella della cucina, puzza quanto questa e bisogna
imbrattarsi le mani se si vuol mangiare bene; sappiate
tuttavia lavarvi bene la faccia; qui è tutta la morale
dell'epoca nostra.
Se vi parlo così del mondo, esso me ne ha dato il diritto, lo
conosco bene. Credete che lo biasimi? Per niente. E' stato
sempre così. I moralisti non lo cambieranno mai. L'uomo è
imperfetto. E', talvolta, più o meno ipocrita, e gli ingenui
dicono allora che egli è o non è morigerato. Non accuso i
ricchi in favore del popolo: l'uomo è lo stesso in alto, in
basso, al centro. Per ogni milione di questo alto bestiame si
trovano dieci persone risolute che si mettono al di sopra di
tutto, anche alle leggi, io sono di queste. Se voi siete un
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 204
uomo superiore, marciate diritto e a testa alta. Ma dovrete
lottare contro l'invidia, la calunnia, la mediocrità, contro
tutti! Napoleone ha avuto un ministro della guerra che si
chiamava Aubry, e che per poco non lo spediva in colonia.
Misurate bene le vostre possibilità. Guardate se potrete
alzarvi ogni mattino con una volontà più forte di quella che
avevate il giorno prima. In tali congiunture, vi farò una
proposta che nessuno rifiuterebbe. Ascoltatemi bene. Io,
vedete, ho un'idea. La mia idea è di andare a vivere la vita
patriarcale in un grande possedimento, di centomila jugeri,
per esempio, negli Stati Uniti, nel Sud. Voglio farvi il
colonizzatore, avere sotto di me schiavi, guadagnare
qualche milioncino vendendo i miei buoi, il mio tabacco, la
mia legna, vivendo come un sovrano, facendo quel che
voglio, conducendo un'esistenza che non si concepisce qui,
dove ci si rannicchia in una tana di gesso. Io sono un
grande poeta. Le mie poesie, io non le scrivo; esse
consistono in azioni e in sentimenti. Posseggo, in questo
momento, cinquantamila franchi, coi quali potrei comprare
appena quaranta negri. Ho bisogno di duecentomila
franchi, perché voglio duecento negri, al fine di soddisfare
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 205
il mio gusto per la vita patriarcale. I negri, vedete, sono dei
bambini venuti al mondo or ora, di cui si fa ciò che si
vuole, senza che un ficcanaso di procuratore del re venga a
chiedervene conto. Con un tal capitale nero, in capo a dieci
anni possiederò tre o quattro milioni. Se riesco, nessuno mi
domanderà:
Chi sei? Io sarò il signor Quattro Milioni, cittadino degli
Stati Uniti. Avrò cinquant'anni, non sarò ancora marcio, mi
divertirò a mio modo. In due parole: se vi procuro una dote
di un milione, mi darete duecentomila franchi? E' il venti
per cento di commissione; eh!; troppo? Vi farete amare
dalla vostra mogliettina. Una volta ammogliato, vi
mostrerete preoccupato, pentito, triste per quindici giorni.
Una notte, dopo qualche sdolcinatura, confesserete a
vostra moglie, fra due baci, di aver duecentomila franchi di
debito, dicendole: "Amor mio!". Questa commedia viene
recitata tutti i giorni dai giovani più distinti. Una giovane
non rifiuta mai il suo denaro a chi le prende il cuore.
Credete forse di rimetterci? No. Troverete la maniera di
riguadagnare i duecentomila franchi in un qualche affare.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 206
Col vostro denaro e con la vostra intelligenza, metterete
insieme una fortuna tanto considerevole quanto potete
desiderarla. Ergo, avrete fatto, in soli sei mesi, la vostra
felicità, quella di un'amabile donna e quella del vostro papà
Vautrin, senza contare quella della vostra famiglia che
d'inverno si soffia sulle dita per mancanza di legna.
Non vi meravigliate né di ciò che vi propongo né di ciò che
vi chiedo ! Su sessanta bei matrimoni celebrati a Parigi, ce
ne sono quarantasette che danno luogo a simili
mercanteggiamenti. La camera dei Notari ha costretto il
signor...
- Che cosa devo fare? - chiese avidamente Rastignac
interrompendo Vautrin.
- Quasi nulla - questi rispose lasciandosi sfuggire un moto
di gioia, simile alla sorda espressione d'un pescatore che
senta esservi un pesce all'estremità della lenza. -
Ascoltatemi bene! Il cuore d'una povera figlia sfortunata e
miserevole è la spugna più avida di riempirsi d'amore, una
spugna secca che si dilata non appena vi cada dentro una
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 207
gocciola di sentimento. Fare la corte a una giovane sola,
sconfortata e povera, senza che essa supponga la ricchezza
che un giorno le dovrà arrivare!, caspita!, è come avere
buon gioco, come conoscere i numeri del lotto, come
giocare in borsa sulla rendita avendo prima avuto le
opportune notizie. In tal modo costruite su palafitte un
matrimonio indistruttibile. Se a questa ragazza piovono
milioni, lei ve li getterà ai piedi, come se fossero sassi.
"Prendi, amor mio! Prendi Adolfo! Alfredo!
Prendi, Eugenio", dirà, se Adolfo Alfredo Eugenio hanno
avuto il buon senso di sacrificarsi per lei. Intendo per
sacrificarsi vendere un abito vecchio per andare a
mangiare insieme al Cadran- Bleu i crostini coi funghi; da
lì, la sera, all'Ambigu-Comique, impegnare l'orologio al
Monte di Pietà per regalarle uno scialle.
E non vi parlo poi degli scarabocchi d'amore, né di quelle
sciocchezzuole cui tengono tanto le donne, come, ad
esempio, di spargere gocce d'acqua sulla carta da lettere a
mo' di lagrime quando si è lontani da loro; ma mi sembra
che già conosciate perfettamente il gergo del cuore Parigi,
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 208
vedete, è come una foresta del Nuovo Mondo, nella quale
si muovono venti tribù selvagge, gli Illinois, gli Uroni, i
quali vivono con quanto prodotto dalle differenti classi
sociali; voi siete un cacciatore di milioni. Per prenderli
usate trappole, vischio, richiami. Ci sono vari modi di
cacciare. Alcuni vanno a caccia della dote, altri della
liquidazione; alcuni pescano coscienze; altri vendono i loro
associati con mani e piedi legati. Chi torna col carniere ben
pieno è salutato, festeggiato, ricevuto nella buona società.
Rendiamo giustizia a questo suolo ospitale, voi avete da
fare con la città più compiacente del mondo. Se le fiere
aristocrazie di tutte le altre capitali d'Europa si rifiutano di
ammettere nei loro ranghi un milionario scellerato, Parigi
gli tende le braccia, accorre alle sue feste, accetta i suoi
pranzi e trinca con la sua infamia.
- Ma dove trovarla, la ragazza? - disse Eugenio.
- Ma se l'avete davanti a voi!
- Chi, la signorina Vittorina?
- Già, proprio lei!
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 209
- Eh, come?
- Lei vi ama già, la vostra piccola baronessa de Rastignac!
- Ma se non ha un soldo! - riprese Eugenio meravigliato.
- Ah!, qui vi volevo. Ancora due parole - disse Vautrin - e
tutto sarà chiarito. Il papà Taillefer è un vecchio briccone, e
si dice abbia assassinato un suo amico durante la
rivoluzione. E' uno di quegli uomini arditi, indipendenti
nelle loro opinioni. E' un banchiere, principale socio della
ditta Federico Taillefer e compagni. Ha un figlio unico, cui
vuol lasciare tutta la sua sostanza, a detrimento di
Vittorina. Io non posso approvare simili ingiustizie. Sono
come Don Chisciotte, mi piace prendere la difesa del
debole contro il forte. Se la volontà di Dio fosse di
riprendersi il figlio, Taillefer riprenderebbe con sé la figlia;
egli vorrebbe un erede qualsiasi, sciocchezza suggerita
dalla stessa umana natura, e d'altra parte non può più
avere figli, lo so. Vittorina è dolce e bellina, e farà presto a
conquistare suo padre. Lo farà girare su se stesso come
una trottola, con lo spago del sentimento! Sarà troppo
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 210
sensibile al vostro amore per dimenticarvi; e voi la
sposerete. Io m'incarico di assumere la parte della
Provvidenza, farò volere il buon Dio. Ho un amico, per il
quale a suo tempo mi sono molto prestato, un colonnello
dell'armata della Loira, da poco passato nella guardia reale.
Egli segue i miei consigli, ed è divenuto ultra-realista: non
è uno di quegli imbecilli che tengono alle loro opinioni. Se
vi posso dare un altro consiglio, mio caro, è di non tenere
né alle vostre opinioni né alle vostre parole. Quando ve le
chiederanno, vendetele. Un uomo che si vanta di non
mutar mai opinione è un uomo che s'impone di camminare
sempre in linea retta, un ingenuo che crede all'infallibilità.
Non ci sono principi, ci sono soltanto accadimenti; non ci
sono leggi, ci sono soltanto circostanze: l'uomo superiore
sposa gli accadimenti e le circostanze per dirigerli. Se ci
fossero principi e leggi stabili, i popoli non li cambierebbero
come noi la camicia. L'uomo non ha il dovere d'essere più
saggio di tutta una nazione. L'uomo che ha reso il minor
numero di servigi alla Francia è un feticcio venerato per
aver sempre visto rosso; è buono tutt'al più per esser
messo al Conservatorio, fra le macchine, con l'etichetta: La
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 211
Fayette. Invece il principe [Talleyrand] contro cui tutti
scagliarono una pietra, e che disprezza abbastanza
l'umanità da sputarle in viso tanti giuramenti quanti ne
chiede, ha impedito lo smembramento della Francia al
congresso di Vienna: gli si dovrebbero offrire corone, gli si
getta addosso fango. Oh!, so bene come vanno le cose, io!
E posseggo i segreti di molta gente.
Basta. Avrò un'opinione incrollabile il giorno in cui avrò
trovato tre teste d'accordo sull'uso d'un principio, e
attenderò a lungo!
Non si trovano in tribunale tre giudici che interpretino in
modo eguale un articolo di legge. Ma torno al mio uomo.
Rimetterebbe Gesù Cristo in croce, se glielo chiedessi.
Basterà una sola parola del suo papà Vautrin perché egli
cerchi di attaccar lite con quel briccone che non manda
neppure cento soldi alla sua povera sorella, e... - A questo
punto Vautrin si alzò, si mise in guardia, fece la mossa d'un
maestro di scherma quando porta la gamba destra in
avanti e lascia al suo posto il piede sinistro. - E, all'ombra -
egli aggiunse.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 212
- Orrore! - disse Eugenio. - Voi volete scherzare, signor
Vautrin?
- Là, là, calma - riprese quell'uomo. - Non fate il bambino:
tuttavia, se vi diverte, corrucciatevi, adiratevi! Dite pure
che sono un infame, uno scellerato, un briccone, un
bandito, ma non chiamatemi né imbroglione né spia!
Andiamo, su, sparate la vostra bordata! Vi perdono, è così
naturale alla vostra età! Anch'io sono stato così. Soltanto,
riflettete. Un giorno o l'altro potrete far di peggio. Andrete
a fare il galletto da qualche bella donna, e vi farete dare
dei soldi. Ci avete pensato? - chiese Vautrin; - giacché
come riuscirete, se non trarrete profitto dal vostro amore?
La virtù, mio caro studente, è inscindibile: o è o non è.
Si dice che basta far penitenza dei propri peccati. Un altro
bel sistema, in virtù del quale si è assolti da un delitto con
un atto di contrizione! Sedurre una donna per arrivare a
porvi su un certo piuolo della scala sociale, mettere
zizzania tra i figli di una famiglia, insomma tutte le infamie
che si commettono sotto la cappa di un camino o altrimenti
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 213
a scopo di piacere o per interesse personale, credete voi
che siano atti di fede, di speranza e di carità? Perché due
mesi di prigione al dandy che, in una notte, toglie a un
ragazzo la metà della sua fortuna, e perché la galera al
povero diavolo che ruba un biglietto da mille franchi, con le
circostanze aggravanti? Ecco quello che sono le vostre
leggi. Non c'è un articolo che non arrivi all'assurdo. L'uomo
in guanti e in parole gialli ha commesso assassini in cui non
si versa sangue, ma se ne dà; l'assassino ha aperto una
porta con un grimaldello:
entrambe son cose notturne! Tra quel che vi propongo e
quel che farete un giorno, non c'è che il sangue in meno.
Voi credete in qualcosa di stabile in quel mondo? Ma
disprezzate gli uomini, e cercate le maglie per dove si può
passare attraverso la rete del Codice. Il segreto delle
grandi fortune senza ragioni apparenti sta in un delitto,
dimenticato perché pulitamente compiuto.
- Basta, signore, non voglio sentir altro, mi fareste dubitare
di me stesso. Ora il sentimento è tutta la mia scienza.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 214
- Come volete, mio bel ragazzo. Vi credevo più forte - disse
Vautrin - non vi dirò più nulla. Un'ultima parola, però. - E,
guardando fisso lo studente: - Voi conoscete il mio segreto
- gli disse.
- Un giovane che vi dice di no saprà presto dimenticarlo.
- Avete ben detto, ciò mi fa piacere. Un altro, vedrete, sarà
meno scrupoloso. Ricordatevi di quanto voglio fare per voi.
Vi dò quindici giorni. Prendere o lasciare.
"Che logica di ferro ha costui!", si disse Rastignac, vedendo
Vautrin andarsene tranquillamente, col suo bastone sotto il
braccio. "Egli mi ha detto crudelmente quel che la signora
de Beauséant mi diceva salvando la forma. Costui mi
lacerava il cuore con artigli d'acciaio. Perché voglio andare
dalla signora de Nucingen? Egli ha indovinato le mie idee
non appena le ho concepite. In due parole, questo brigante
mi ha detto più cose sulla virtù di quante non me ne
abbiano dette gli altri uomini e i libri. Se la virtù non
ammette capitolazione, ho dunque derubato le mie
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 215
sorelle?", disse gettando il sacchetto sul tavolo. Si sedette,
e rimase lì assorto in una sbalordita meditazione.
"Restar fedele alla virtù, martirio sublime. Oh!, tutti
credono alla virtù; ma chi è virtuoso? I popoli venerano la
libertà come un idolo; ma dov'è sulla terra un popolo
libero? La mia giovinezza è ancora azzurra come un cielo
senza nuvole: voler essere grande o ricco, non significa
risolversi a mentire, a piegarsi, ad abbassarsi, a
raddrizzarsi, ad adulare, a dissimulare? Non è un
consentire a diventare il servo di coloro che hanno mentito,
che si sono piegati, abbassati? Prima d'esser loro complice,
bisogna servirli. Ebbene, no. Io voglio lavorare nobilmente,
santamente; voglio lavorare giorno e notte, dover la mia
fortuna solo al mio lavoro. Sarà la più lenta delle fortune,
ma ogni giorno la mia testa riposerà su di un guanciale
senza un cattivo pensiero. Che cosa c'è di più bello del
contemplare la propria vita e trovarla pura come un giglio?
Io e la vita siamo come un giovane e la sua fidanzata.
Vautrin mi ha fatto vedere quel che accade dopo dieci anni
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 216
di matrimonio. Diavolo!, la mia testa si smarrisce. Non
voglio pensare a nulla, il cuore è una buona guida".
Eugenio fu distolto dalla sua meditazione dalla voce della
grossa Silvia, che gli annunciò il sarto, al quale si presentò
tenendo in mano i due sacchetti pieni di denaro; e non si
sentì contrariato da tale circostanza. Dopo essersi provato
gli abiti da sera, indossò il nuovo vestito da mattino, che lo
trasformava completamente:
"Ora valgo quanto il signor de Trailles", disse fra sé e sé.
"Finalmente, ho l'aria di un gentiluomo".
- Signore - disse papà Goriot entrando in camera di
Eugenio - mi avete chiesto se conoscevo la casa dove va la
signora de Nucingen?
- Sì.
- Ebbene, essa va lunedì prossimo al ballo del maresciallo
Carigliano. Se potete andarci, mi direte poi se le due mie
figlie si sono divertite, come erano vestite, tutto insomma.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 217
- Come l'avete saputo, mio buon papà Goriot? domandò
Eugenio facendolo sedere accanto al fuoco.
- Me lo ha detto la sua cameriera. So tutto quel che fanno
da Teresa e da Costanza - riprese con aria allegra. Il
vecchio sembrava un amante ancora abbastanza giovane
per essere soddisfatto d'uno stratagemma che lo metta in
comunicazione con la sua amante, senza che questa possa
scoprirlo. - Voi le vedrete, voi! - disse esprimendo con
ingenuità una dolorosa invidia.
- Non so - rispose Eugenio. - Andrò dalla signora de
Beauséant per chiederle se può presentarmi alla
marescialla.
Eugenio pensava con una specie di gioia interiore a
mostrarsi alla viscontessa vestito come d'ora in avanti
avrebbe usato vestirsi.
Quel che i moralisti definiscono gli abissi del cuore umano
sono soltanto gli ingannevoli pensieri, gli involontari moti
dell'interesse personale. Quelle peripezie, soggetto di tante
declamazioni, quei cambiamenti repentini, sono calcoli fatti
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 218
a profitto dei nostri godimenti. Vedendosi ben vestito, ben
calzato, Rastignac dimenticò la virtuosa decisione. La
giovinezza non osa guardarsi allo specchio della coscienza
quando pende dalla parte dell'ingiustizia, mentre l'età
matura vi si è specchiata; in ciò consiste tutta la differenza
tra queste due fasi della vita. Da qualche giorno i due
vicini, Eugenio e papà Goriot, erano divenuti buoni amici.
La loro segreta amicizia dipendeva dalle ragioni
psicologiche che avevano causato sentimenti contrari tra
Vautrin e lo studente. L'ardito filosofo che vorrà constatare
gli effetti dei nostri sentimenti nel mondo fisico, ritroverà
senza dubbio più di una prova della loro effettiva
materialità nei rapporti che essi creano tra noi e gli
animali. Qual fisiognomo è più sollecito a indovinare un
carattere, di quanto non lo sia un cane a sapere se uno
sconosciuto gli vuol bene o no? Gli "atomi uncinati",
espressione proverbiale di cui tutti si servono, sono uno di
quei fatti che rimane nei linguaggi per smentire le
sciocchezze filosofiche di cui si occupano coloro che si
divertono a vagliare la scorza delle parole primitive.
Quando siamo amati, lo sentiamo.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 219
Il sentimento s'imprime in tutte le cose e attraversa lo
spazio.
Una lettera è un'anima; è un'eco così fedele della voce che
parla, da farla annoverare dagli spiriti delicati fra i più
ricchi tesori dell'amore. Papà Goriot, che il sentimento
irriflessivo elevava fino al sublime della natura canina,
aveva annusato il compatimento, l'ammirativa bontà, le
simpatie giovanili che s'erano commosse per lui nel cuore
dello studente. Tuttavia, questa unione nascente non
aveva ancora portato ad alcuna confidenza. Se Eugenio
aveva manifestato il desiderio di vedere la signora de
Nucingen, non contava certo sul vecchio per esser
introdotto da lui in casa di lei, ma sperava che una
qualsiasi indiscrezione avrebbe potuto essergli utile. Papà
Goriot gli aveva parlato delle figlie solo a proposito di quel
che si era permesso di dire davanti a tutti i pensionanti il
giorno delle sue visite.
- Mio caro signore - gli aveva detto l'indomani - come mai
avete potuto credere che la signora de Restaud si sia
adirata con voi perché avete pronunciato il mio nome? Le
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 220
mie due figlie mi vogliono tanto bene. Io sono un padre
felice. Sono i due generi che si sono mal comportati verso
di me. Io non ho voluto far soffrire quelle care creature per
i miei dissensi con i loro mariti, e ho preferito vederle di
nascosto. Tale mistero mi procura mille gioie che non
possono comprendere gli altri padri i quali possono vedere
le loro figlie quando vogliono. Io questo non lo posso fare,
capite? Allora vado, quando è bel tempo ai Champs-
Elisées, dopo aver domandato alle cameriere se le mie
figlie escono. Le attendo al passaggio, il cuore mi batte
quando le vetture giungono, le ammiro nella loro toletta, e
loro mi gettano, passando, un sorrisetto che mi fa sembrar
d'oro la natura, come se vi cadesse un raggio di qualche
bel sole. Io rimango lì, perché devono ripassare. Le vedo di
nuovo! L'aria gli ha fatto bene, sono rosee. Sento dire
vicino a me: "Ecco una bella donna!". Questo mi rallegra il
cuore. Non sono sangue mio? Voglio bene ai cavalli delle
loro carrozze, vorrei essere il cagnolino che tengono sulle
ginocchia. Vivo dei loro piaceri. Ognuno ha il proprio modo
d'amare; il mio non fa male a nessuno, e allora perché la
gente si occupa di me? sono felice a modo mio. E' forse
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 221
contrario alla legge che io vada a vedere le mie figlie, la
sera, quando escono di casa per andare al ballo? Che
dolore, se arrivo troppo tardi e mi dicono: "la signora è già
uscita". Una volta ho aspettato fino alle tre del mattino per
veder Nasia, che non avevo veduto da due giorni. Per poco
non scoppiavo dalla contentezza. Ve ne prego, non parlate
di me se non per dire quanto le mie figlie siano buone.
Esse vorrebbero colmarmi d'ogni sorta di regali; glielo
impedisco e dico loro: "Tenete per voi il vostro denaro. Che
volete che io me ne faccia ? Non ho proprio bisogno di
nulla". Giacché, mio caro signore, che sono io? Un misero
cadavere; l'anima sta ovunque si trovino le mie figlie.
Quando avrete visto la signora de Nucingen, mi direte
quale delle due vi piace di più - disse il bonuomo dopo un
momento di silenzio, vedendo che Eugenio si preparava a
uscire per andare alle Tuileries in attesa dell'ora di
presentarsi in casa de Beauséant.
Quella passeggiata fu fatale per lo studente. Alcune donne
lo notarono. Era così bello, così giovane, e d'una eleganza
così di buon gusto! Nel vedersi oggetto di un'attenzione
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 222
quasi ammirativa, non pensò più né alle sorelle né alla zia
che aveva saccheggiato, né alle sue virtuose repugnanze.
Aveva visto passare al di sopra della sua testa quel
demonio che è così facile scambiare per un angelo, quel
Satana dalle ali screziate che semina rubini, che lancia le
sue frecce d'oro contro i palazzi, imporpora le donne,
riveste d'un vano splendore i troni, così semplici in origine:
aveva ascoltato il dio di quella vanità crepitante, il cui
orpello ci sembra sia un simbolo della potenza. Le parole di
Vautrin, per quanto ciniche, erano scese nel suo cuore,
come nel ricordo d'una vergine s'imprime il profilo ignobile
d'una rivenditrice d'abiti che le ha detto: "Oro e amore a
josa!". Dopo aver bighellonato, verso le cinque Eugenio si
presentò in casa della signora de Beauséant, e vi ricevette
uno di quei colpi terribili di fronte ai quali i cuori giovani
sono disarmati. Aveva fino allora trovato la contessa piena
di quella urbanità garbata, di quella grazia melliflua, data
dall'educazione aristocratica, e che non è completa se non
viene dal cuore.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 223
Quando entrò, la signora de Beauséant ebbe un gesto
secco, e gli disse in tono reciso:
- Signor de Rastignac, mi è impossibile vedervi, almeno in
questo momento!, ho da fare...
Per un osservatore, e Rastignac lo era diventato presto,
quella frase, il gesto, lo sguardo, l'inflessione della voce,
erano la storia del carattere e delle abitudini della casta.
Scorse la mano di ferro sotto il guanto di velluto; la
personalità, l'egoismo sotto le maniere; il legno sotto la
vernice.
Sentì, insomma, l'"Io il Re", che comincia sotto i pennacchi
del trono e finisce sotto il cimiero dell'ultimo gentiluomo.
Eugenio s'era troppo facilmente lasciato andare nel
credere, sulla parola della cugina, alla virtù della donna.
Come tutti gli sventurati, aveva firmato in buona fede il
patto delizioso che deve unire il benefattore e il beneficato,
e il cui primo articolo consacra tra i magnanimi cuori una
completa eguaglianza. La beneficenza, che unisce due
esseri in uno solo, è una passione celeste, tanto
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 224
incompresa, tanto rara quanto il vero amore. L'una e l'altro
sono la prodigalità delle anime belle. Rastignac voleva
riuscire a essere invitato al ballo della duchessa di
Carigliano; e superò quella burrasca.
- Signora - disse con voce commossa - se non si trattasse
d'una cosa importante, non sarei venuto a importunarvi;
siate gentile permettetemi di vedervi più tardi, attenderò.
- Ebbene !, venite a pranzo da me - disse un po' confusa
della durezza delle sue parole; giacché questa donna era
davvero altrettanto buona che nobile.
Sebbene commosso da tale improvviso cambiamento,
Eugenio si disse andandosene: "Abbassati, sopporta tutto.
Che cosa non devono essere le altre, se, in un momento, la
migliore delle donne dimentica le promesse della sua
amicizia, ti lascia lì come una scarpa vecchia! Ognuno per
sé, dunque. E' pur vero che la sua casa non è un negozio,
e il torto è mio d'aver bisogno di lei. Bisogna, come dice
Vautrin, diventare una palla di cannone". Le amare
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 225
riflessioni dello studente furono presto dissipate dal piacere
che si riprometteva pranzando dalla viscontessa.
Così, per una specie di fatalità, i minimi atti della sua vita
cospiravano a spingerlo in quella strada ove, secondo le
osservazioni della terribile sfinge di casa Vauquer, egli
doveva, come su di un campo di battaglia, uccidere per
non essere ucciso, ingannare per non essere ingannato;
ove doveva lasciare alla barriera la sua coscienza, il suo
cuore, mettersi una maschera, beffarsi, senza pietà, degli
uomini, e come a Sparta, cogliere la fortuna senza esser
visto, per meritare la corona. Quando tornò dalla
viscontessa, la trovò piena di quella bontà graziosa di cui
gli aveva sempre dato prova. Tutti e due si avviarono verso
una sala da pranzo dove il visconte attendeva sua moglie,
e in cui risplendeva quel lusso della tavola che sotto la
Restaurazione fu spinto, come ognuno sa, al più alto grado.
Il signor de Beauséant, simile a molte persone scettiche
indifferenti e insensibili, non trovava ormai altro piacere
che nella buona tavola; era, quanto a ghiottoneria, della
scuola di Luigi Diciottesimo e del duca d'Escars. La sua
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 226
tavola offriva dunque un doppio lusso: quello del
contenente e quello del contenuto. Mai un simile spettacolo
si era presentato agli occhi d'Eugenio, che pranzava per la
prima volta in una di quelle case in cui le grandezze sociali
sono ereditarie.
La moda aveva da poco soppresso le cene, con le quali
terminavano un tempo i balli dell'Impero, e in cui i militari
avevano bisogno di prender forza per prepararsi a tutti i
combattimenti che li attendevano, all'interno e all'esterno.
Eugenio aveva fino allora assistito solo a balli. La
disinvoltura che lo distinse più tardi così eminentemente, e
che già cominciava ad assumere, gli impedì di apparire
scioccamente stupefatto. Ma, vedendo quell'argenteria
cesellata e le mille ricercatezze d'una tavola sontuosa,
ammirando per la prima volta un servizio di domestici
eseguito silenziosamente, era difficile a un uomo d'ardente
immaginazione non preferire quella vita sempre elegante
alla vita di privazioni che al mattino di quello stesso giorno
voleva accettare. Il suo pensiero lo riportò per un momento
nella pensione borghese, e ne provò un così profondo
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 227
orrore, che giurò di lasciarla nel prossimo mese di gennaio,
sia per sistemarsi in un alloggio più pulito, sia per
allontanarsi da Vautrin, di cui sentiva l'ampia mano sulla
sua spalla.
Quando si pensa alle mille forme che assume a Parigi la
corruzione, parlante o muta, un uomo di buon senso si
domanda per quale aberrazione lo Stato vi istituisca scuole
e vi riunisca i giovani, come mai le belle donne possono
esservi rispettate, come mai l'oro messo in vetrina dai
cambiavalute non s'invola magicamente dalle loro ciotole.
Ma se si pensa che pochi sono i casi di delitti, anche di
delitti commessi dai giovani, da quale rispetto non si deve
essere presi per quei pazienti Tantali in combattimento con
se stessi, e quasi sempre vincitori? Se fosse ben descritto
nella sua lotta con Parigi, il povero studente offrirebbe uno
dei soggetti più drammatici della nostra civilizzazione
moderna. La signora de Beauséant guardava invano
Eugenio per invitarlo a parlare; egli non volle dir nulla in
presenza del Visconte.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 228
- Mi accompagnate questa sera agli "Italiani"? - chiese la
viscontessa al marito.
- Non potete dubitare con quale piacere vi ubbidirei - egli
rispose con una galanteria ironica da cui lo studente rimase
ingannato - ma devo vedere qualcuno alle "Varietés".
"La sua amante" essa pensò.
- Non avete d'Adjuda, questa sera? - domandò il visconte.
- No - rispose lei con stizza.
- E allora!, se vi occorre assolutamente un braccio,
prendete quello del signor de Rastignac. - La viscontessa
guardò Eugenio sorridendo.
- Sarà ben compromettente per voi - essa disse.
- "Il francese ama il pericolo perché vi trova la gloria", ha
detto il signor de Chateaubriand - rispose Rastignac
inchinandosi.
Più tardi egli fu condotto, vicino alla signora de Beauséant,
in un veloce "coupé", al teatro alla moda, e credette a una
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 229
fantasmagoria quando entrò in un palco di faccia e si vide
preso di mira da tutti gli occhialini unitamente alla
viscontessa, la cui toletta era deliziosa. Egli passava da un
incanto all'altro.
- Avevate da parlarmi - gli disse la signora de Beauséant. -
To!, guardate, ecco là la signora de Nucingen a tre palchi
dal nostro.
Sua sorella e il signor de Trailles sono dall'altro lato.
Dicendo queste parole, la viscontessa guardava il palco
dove doveva trovarsi la signorina de Rochefide, e, non
vedendovi il signor d'Adjuda, il suo volto brillò in un modo
straordinario.
- E' incantevole - disse Eugenio dopo aver guardato la
signora de Nucingen.
- Ha le ciglia bianche.
- Sì, ma che graziosa vita sottile!
- Ha le mani grosse.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 230
- Che begli occhi!
- Ha il viso lungo.
- Ma la forma lunga conferisce distinzione.
- E' una fortuna per lei averla almeno lì. Guardate come
prende e come lascia l'occhialino! Il Goriot viene fuori da
tutti i suoi gesti - disse la viscontessa con grande
meraviglia di Eugenio.
Difatti, la signora de Beauséant guardava con l'occhialino la
sala e non sembrava fare attenzione alla signora de
Nucingen, della quale tuttavia non perdeva neppure un
gesto. Il pubblico era squisitamente elegante. Delfina de
Nucingen non era poco lusingata d'interessare in pieno il
giovane, bello, elegante cugino della signora de Beauséant.
Egli non guardava che lei.
- Se continuate a coprirla coi vostri sguardi, susciterete
uno scandalo, signor de Rastignac. Non riuscirete a nulla,
se vi scaglierete in questo modo contro le persone.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 231
- Mia cara cugina - disse Eugenio - voi mi avete già ben
protetto; se volete compiere l'opera, vi chiedo solo di
rendermi un servigio chi vi darà poco disturbo e mi farà
gran bene. Eccomi preso.
- Già?
- Sì.
- E di quella donna?
- Le mie pretese sarebbero forse ascoltate altrove? - egli
disse dando uno sguardo penetrante alla cugina. - La
signora duchessa di Carigliano è amica della signora
duchessa de Berry - riprese dopo una pausa; - voi dovete
vederla, abbiate la bontà di presentarmi a lei e di condurmi
al ballo che darà lunedì. Lì incontrerò la signora de
Nucingen, e vi ingaggerò la mia prima scaramuccia.
- Volentieri - lei rispose. - Se già avete dell'interesse per
lei, i vostri affari di cuore vanno benissimo. Ecco là de
Marsay nel palco della principessa Galathionne. La signora
de Nucingen è alla tortura, è indispettita. Non c'è miglior
momento per abbordare una donna, specie poi la moglie
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 232
d'un banchiere. A queste donne della Chaussée-d'Antin
piace la vendetta.
- Che cosa fareste voi in un caso simile?
- Io, soffrirei in silenzio.
In quel momento il marchese d'Adjuda si presentò nel
palco della signora de Beauséant.
- Ho trascurato i miei affari pur di raggiungervi - disse - e
ve lo dico affinché questo non sia un sacrificio.
Il raggiare del volto della viscontessa insegnò ad Eugenio a
riconoscere le espressioni d'un vero amore e a non
confonderle con le smorfie della civetteria parigina. Egli
ammirò sua cugina, si fece silenzioso e cedette il suo posto
al signor d'Adjuda, sospirando. "Che nobile, che sublime
creatura, è una donna che ama così", disse fra sé e sé. "E
quest'uomo la tradirebbe per una bambolina? Come è
possibile tradirla?". Si sentì al cuore una rabbia infantile.
Avrebbe voluto rotolarsi ai piedi della signora de
Beauséant, desiderava il potere dei demoni per ghermirla e
trarla al suo cuore, come un'aquila solleva dalla pianura e
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 233
reca al suo nido una capretta bianca ancor lattante. Si
sentiva umiliato di trovarsi entro quel grande Museo della
bellezza senza il suo quadro, senza una amante sua.
"Avere un'amante è una posizione quasi regale", diceva fra
sé e sé, "è il segno della potenza!". E guardò la signora de
Nucingen come un uomo insultato guarda il proprio
avversario. La viscontessa si voltò verso di lui per fargli,
per la sua discrezione, mille ringraziamenti con una sola
strizzatina d'occhi. Il primo atto era finito.
- Conoscete voi abbastanza la signora de Nucingen, da
poterle presentare il signor de Rastignac? - domandò al
marchese d'Adjuda.
- Ma sarà felice di conoscere il signore - rispose il
marchese. Il bel Portoghese si alzò e prese sottobraccio lo
studente, che in un batter d'occhio si trovò in presenza
della signora de Nucingen.
- Signora baronessa - disse il marchese - ho l'onore di
presentarvi il cavalier Eugenio de Rastignac, cugino della
viscontessa de Beauséant. Voi fate una così viva
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 234
impressione su di lui, che ho voluto completare la sua
felicità avvicinandolo al suo idolo.
Queste parole furono dette con un certo accento di
scherzo, che ne faceva accettare il pensiero un po' crudo,
ma che, opportunamente dissimulato, non dispiace mai a
una donna. La signora de Nucingen sorrise, e offrì a
Eugenio il posto di suo marito, uscito poco prima.
- Non oso proporvi di rimanere qui, signore - gli disse. -
Quando si ha la fortuna d'esser vicino alla signora de
Beauséant, ci si resta.
- Ma - le rispose a bassa voce Eugenio - credo, signora,
che se voglio far cosa grata a mia cugina, dovrò rimanere
accanto a voi.
Prima che giungesse il signor marchese, parlavamo di voi e
della distinzione di tutta la vostra persona - aggiunse a
voce alta.
Il signor d'Adjuda si ritirò.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 235
- Ma davvero volete rimanere qui con me? Ci conosceremo,
allora; la signora de Restaud mi aveva già fatto venire il
più vivo desiderio di vedervi.
- Oh, quanta falsità! Ha dato l'ordine di non ricevermi.
- Come sarebbe a dire?
- Signora, troverò il coraggio di dirvene la ragione, ma
chiedo tutta la vostra indulgenza confidandovi un simile
segreto. Io sono il vicino del vostro signor padre. Non
sapevo che la signora de Restaud fosse sua figlia. Ho
commesso l'imprudenza di parlarne, molto
innocentemente, e ho urtato vostra sorella e suo marito.
Non potete immaginare quanto la signora duchessa de
Langeais e mia cugina abbiano trovato questa apostasia
filiale di cattivo gusto.
Ho raccontato loro la scena, e ne hanno riso alla follia. E'
stato allora che, facendo un parallelo tra voi e vostra
sorella, la signora de Beauséant mi ha parlato di voi nel
migliore dei modi, e mi ha detto quanto voi siete buona col
mio vicino, il signor Goriot. Come, del resto, potreste non
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 236
amarlo? Vi adora così appassionatamente, che ne sono già
geloso. Abbiamo parlato stamane di voi per due ore. Poi,
entusiasmato di quel che vostro padre mi ha raccontato,
questa sera, pranzando da mia cugina, le dicevo che voi
non potevate essere tanto bella quanto eravate figlia
affezionata. Volendo senza dubbio favorire una così calda
ammirazione, la signora de Beauséant mi ha condotto qui,
dicendomi con la sua grazia abituale che vi avrei
incontrata.
- Come, signore - disse la moglie del banchiere - debbo già
esservi riconoscente? Ancora un po', e diverremo vecchi
amici.
- Benché l'amicizia debba essere in voi un sentimento poco
comune - disse Rastignac - non vorrò mai essere vostro
amico.
Queste sciocchezze stereotipate a uso dei debuttanti
sembrano sempre affascinanti alle donne, e non sono
meschine che lette a freddo. Il gesto, l'accento, lo sguardo
d'un giovane conferiscono loro incalcolabili valori.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 237
La signora de Nucingen trovò Rastignac molto interessante.
Poi come tutte le donne, non potendo dir nulla a proposito
di questioni così bruscamente poste come lo erano quelle
dello studente, rispose ad altro.
- Sì, mia sorella ha torto di condursi nel modo in cui si
conduce verso il mio povero padre, che davvero è stato per
noi un dio. E' stato necessario che il signor de Nucingen mi
ordinasse tassativamente di vedere mio padre soltanto la
mattina, perché cedessi su questo punto. Ma ne sono stata
a lungo addolorata. Ne ho pianto. Queste violenze venute
dopo le brutalità nel matrimonio, sono state una delle
ragioni che più turbarono la nostra unione. Io sono certo la
donna di Parigi più felice agli occhi del mondo, la più
infelice in realtà. Sentendomi parlare così, mi crederete
pazza. Ma voi conoscete mio padre, e, a tale titolo, non
potete essere per me un estraneo.
- Voi non avete mai incontrato alcuno - le disse Eugenio -
che sia più di me animato dal desiderio di appartenervi.
Che cosa cercate voi tutte? La felicità - riprese con una
voce che penetrava nell'anima. - E allora!, se per una
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 238
donna la felicità consiste nell'essere amata, adorata,
nell'avere un amico cui poter confidare tutti i propri
desideri, le fantasie, i dolori, le gioie, mostrarsi nella nudità
della propria anima, coi graziosi difetti e le belle qualità,
senza timore d'essere tradita, credetemi, un tal cuore
devoto, sempre ardente, non può trovarsi che in un
giovane, pieno d'illusioni, capace di morire a un solo vostro
cenno, che ancora non sa nulla del mondo e nulla vuol
sapere, perché per lui il mondo siete voi. Ma io, lo vedete,
e ora riderete della mia ingenuità, io arrivo qui dal fondo di
una provincia, nuovo a tutto, dopo aver conosciuto solo
anime belle; e contavo di rimanere senza amore. M'è
accaduto di vedere mia cugina, che mi ha messo troppo
accanto al suo cuore; mi ha fatto indovinare i mille tesori
della passione, io sono, come Cherubino, innamorato di
tutte le donne, in attesa di potermi consacrare a una di
loro. Vedendovi, quando sono entrato, mi sono sentito
portare a voi come da una corrente. Avevo già pensato
tanto a voi!
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 239
Ma non vi avevo mai sognato tanto bella come siete in
realtà. La signora de Beauséant mi ha detto di non
guardarvi tanto. Lei non sa quel che c'è di attraente a
vedere le vostre deliziose labbra rosse, la vostra
carnagione bianca, i vostri occhi dagli sguardi così dolci.
Anch'io vi sto dicendo delle follie, ma lasciatemele dire!
Nulla piace più alle donne che il sentirsi indirizzare così
dolci parole. La donna più rigorosamente devota le ascolta
anche quando a esse non deve rispondere. Dopo aver così
iniziato il suo dire, Rastignac snocciolò il suo rosario con
voce resa bassa per civetteria; e la signora de Nucingen
incoraggiava Eugenio con dei sorrisi, guardando di tanto in
tanto de Marsay, che non lasciava il palco della principessa
Galathionne. Rastignac rimase vicina alla signora de
Nucingen fino al momento in cui il marito venne a
prenderla per ricondurla a casa.
- Signora - le disse Eugenio - avrò il piacere d'incontrarvi al
ballo della duchessa di Carigliano.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 240
- Poiché la zignora fe ne preca - disse il barone, un grosso
Alsaziano la cui figura tondeggiante indicava una pericolosa
malizia - ziete ziguro t'esser pen ricefuto.
"I miei affari vanno bene, perché non si è inalberata
sentendomi dire: Mi amerete? Ho messo il morso alla
bestia, saltiamole in groppa e guidiamola", si disse Eugenio
andando a salutare la signora de Beauséant, che si alzava
e usciva con d'Adjuda. Il povero studente non sapeva che
la baronessa era distratta e che attendeva da de Marsay
una di quelle lettere decisive che straziano l'anima. Tutto
contento del suo falso successo, Eugenio accompagnò la
viscontessa fino al peristilio dove ognuno attende la propria
carrozza.
- Vostro cugino non sembra più lui - disse il Portoghese,
ridendo, alla viscontessa, quando Eugenio li ebbe lasciati. -
Sta per far saltare il banco. E' svelto come un'anguilla, e
penso che andrà lontano. Voi sola potevate accuratamente
scegliergli una donna che si trova proprio nel momento in
cui ha bisogno d'essere consolata.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 241
- Ma - disse la signora de Beauséant - bisogna pur sapere
se lei ama ancora colui che l'abbandona.
Lo studente tornò a piedi dal Teatro Italiano alla via Neuve-
Sainte-Geneviève, facendo i più rosei progetti. Egli aveva
ben notato l'attenzione con cui la signora de Restaud lo
aveva guardato, sia quando si trovava nel palco della
viscontessa, sia in quello della signora de Nucingen, e
pensò che la porta della contessa non sarebbe più rimasta
chiusa per lui. Così già quattro relazioni di prim'ordine, ivi
compresa quella della marescialla cui contava di riuscire
gradito, stavano per essergli acquisite nel cuore dell'alta
società parigina. Senza troppo spiegarsene i modi, già
prevedeva che, nel gioco complicato degli interessi di quel
mondo, avrebbe dovuto attaccarsi a un ingranaggio per
trovarsi nella parte superiore della macchina, e si sentiva la
forza d'arrestarne la ruota. "Se la signora de Nucingen
s'interessa di me le insegnerò a governare suo marito.
Questo marito fa affari d'oro, potrà aiutarmi a mettere
insieme in un colpo solo una fortuna". Non diceva questo a
se stesso crudamente, ma era ancora abbastanza politico
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 242
da stimare una situazione, apprezzarla e calcolarla; quelle
idee fluttuavano all'orizzonte sotto forma di nuvole lievi, e,
sebbene non avessero l'asprezza di quelle di Vautrin, se
fossero state tuttavia provate al crogiuolo della coscienza
non avrebbero dato nulla di molto puro. Gli uomini
giungono, attraverso una sequela di transazioni di tal
genere, alla morale rilassata che professa l'epoca attuale,
ove s'incontrano più raramente che in ogni altro tempo
quegli uomini tetragoni, quelle belle volontà che non si
piegano mai al male, uomini ai quali la minima deviazione
dalla linea retta sembra essere un delitto: magnifiche
immagini della probità che ci hanno valso due capolavori:
l'"Alceste" di Molière, e poi recentemente "Jenny Deans" e
suo padre, nell'opera di Walter Scott. Forse l'opera
opposta, la pittura delle tortuosità nelle quali un uomo di
mondo, un ambizioso, fa rotolare la coscienza, cercando di
costeggiare il male per arrivare allo scopo salvando le
apparenze, non sarebbe né meno bella, né meno
drammatica. Nel raggiungere la soglia della pensione,
Rastignac s'era incapricciato della signora de Nucingen, gli
era apparsa agile, fine come una rondinella.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 243
L'inebbriante dolcezza dei suoi occhi, il tessuto delicato e
serico della pelle sotto la quale aveva creduto veder
scorrere il sangue, il suono incantevole della voce, i biondi
capelli: tutto di lei ricordava; e forse il camminare,
mettendo il sangue in movimento, aveva concorso a quella
fascinazione. Lo studente bussò forte alla porta di papà
Goriot.
- Vicino mio - disse - ho visto la signora Delfina.
- Dove?
- Agli "Italiani".
- Si divertiva? Ma entrate. - E il bonuomo, che s'era levato
da letto in camicia, si ricoricò alla svelta. - Parlatemi
dunque di lei - aggiunse.
Eugenio, che si trovava per la prima volta in camera di
Goriot, non seppe padroneggiare un moto di stupore
vedendo il bugigattolo dove viveva il padre dopo aver
ammirato la toletta della figlia.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 244
La finestra era senza tende; la carta da parati incollata sui
muri se ne distaccava in più punti a causa dell'umidità, e si
accartocciava scoprendo la calce ingiallita dal fuoco. Il
bonuomo giaceva su di un lettuccio, non aveva che una
leggera coperta e un copriletto imbottito, fatto con gli
avanzi dei vecchi abiti della signora Vauquer. I vetri della
finestra erano umidi e pieni di polvere. Incontro a essa, si
vedeva uno di quei vecchi canterani in legno di rosa
bombati, con le maniglie in rame foggiato a tralci decorati
di foglie di fiori, e un vecchio mobile con una tavoletta di
legno su cui era posta una brocca d'acqua nella sua
catinella, e tutto l'occorrente per farsi la barba. In un
angolo, le scarpe; accanto alla testata del letto, un
comodino senza sportello e senza lastra di marmo;
all'angolo del caminetto, dove non c'era traccia di fuoco, si
trovava quella tavola quadrata, in legno di noce, il cui asse
aveva servito a papà Goriot per sformare il servizio
d'argento dorato. Un brutto scrittoio, sul quale era il
cappello del bonuomo, una poltrona col sedile di paglia,
sfondata, e due sedie completavano il miserevole mobilio.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 245
La sommità del letto, attaccata al soffitto con un cencio,
reggeva una strisciaccia di stoffa a quadrati rossi e bianchi.
Il più povero commissionario doveva essere meno mal
combinato nel suo granaio di quanto non lo fosse papà
Goriot in casa della signora Vauquer. L'aspetto della
camera metteva freddo e stringeva il cuore; sembrava il
più triste alloggio d'una prigione. Per fortuna Goriot non
vide l'espressione che si dipinse sul viso di Eugenio quando
questi posò la candela sul comodino. Il bonuomo si volse
dalla parte di lui, rimanendo coperto fino al mento.
- Dunque!, chi preferite: la signora de Restaud o la signora
de Nucingen ?
- Preferisco la signora Delfina - rispose lo studente - perché
lei vi vuol più bene.
A queste parole, dette con calore, il bonuomo tirò fuori il
braccio dal letto e strinse la mano d'Eugenio.
- Grazie, grazie - rispose il vecchio commosso. - E, che vi
ha detto di me?
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 246
Lo studente ripeté le parole della baronessa abbellendole, e
il vecchio l'ascoltò come se avesse ascoltato la parola di
Dio.
- Cara figliuola!, sì, sì, mi vuole tanto bene. Ma non
credetela affatto in quanto vi ha detto d'Anastasia. Vedete,
le due sorelle sono gelose l'una dell'altra; è una prova di
più della loro tenerezza. La signora de Restaud mi vuole
tanto bene anche lei. Lo so. Un padre è coi suoi figli come
Dio è con noi; va fino in fondo ai cuori, e giudica le
intenzioni. Sono tutte e due egualmente amorose. Oh!, se
avessi avuto dei buoni generi, sarei stato troppo felice. Ma
indubbiamente non c'è una felicità completa quaggiù. Se
avessi vissuto con loro, al solo sentir le loro voci, saperle
vicine, vederle andare e venire, come quando le avevo in
casa mia, il cuore mi avrebbe fatto capriole. Erano
eleganti?
- Sì - disse Eugenio. - Ma, signor Goriot, come mai, avendo
due figlie così riccamente sistemate, potete restare ancora
in un tugurio simile?
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 247
- In fede mia - rispose con aria di apparente noncuranza -
a che mi servirebbe lo star meglio? Io non so d'altra parte
spiegarmi queste cose; non so dire due parole di seguito.
Tutto è qui - aggiunse battendosi sul cuore. - La mia vita, è
interamente nelle mie due figlie. Se si divertono, se sono
felici, ben vestite, se camminano su tappeti, che importa di
quale stoffa io sia vestito, e quale sia il posto dove mi
corico? Io non ho freddo se loro hanno caldo, io non mi
annoio mai se loro ridono. Non ho dispiaceri all'infuori dei
loro. Quando sarete padre, quando direte, sentendo
cinguettare i vostri bambini: l'ho fatto io!, e sentirete le
piccole creature appartenere a ogni goccia del vostro
sangue, di cui sono state il fior fiore, perché è proprio
così!, vi crederete aderente alla loro epidermide, vi
crederete mosso voi stesso dai loro passi. La voce loro mi
risponde ovunque. Un loro sguardo, se triste, mi ferma il
sangue. Un giorno saprete che si è più felici della loro
felicità che non della propria. Non posso spiegarvi questo;
sono moti interni che diffondono il benessere dappertutto.
Insomma, io vivo tre volte. Volete proprio che vi dica una
cosa strana? Ebbene, quando sono diventato padre, ho
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 248
compreso Iddio. Egli è intiero ovunque, perché la creatura
è uscita da lui. Signore, io sono così con le mie figlie.
Soltanto che io amo le mie figlie più che Iddio non ami il
mondo, perché il mondo non è bello quanto Iddio, mentre
le mie figlie son più belle di me. Esse sono così congiunte
all'anima mia, che io ero sicuro che le avreste vedute
questa sera. Mio Dio! A un uomo capace di rendere la mia
piccola Delfina così felice come lo è una donna quando la si
ama veramente bene, ma io gli lustrerei le scarpe, gli
renderei qualsiasi servizio. Ho saputo dalla sua cameriera
che quel piccolo signor de Marsay è un tristo uomo. M'è
venuta la voglia di torcergli il collo. Come si fa a non amare
un gioiello di donna, una voce d'usignolo, fatta che sembra
un modello? Dove aveva gli occhi per sposare quel grosso
ciocco d'Alsaziano? Ci sarebbero voluti per tutte e due dei
bei giovani a modo. Insomma, hanno fatto a loro capriccio.
- Papà Goriot era sublime. Mai Eugenio lo aveva visto così
illuminato dal fuoco della sua passione paterna. Una cosa
degna di nota è la potenza di infusione che hanno i
sentimenti. Per quanto grossolana sia una creatura,
quando essa esprime un affetto intenso e verace, esala un
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 249
fluido particolare che modifica la fisionomia, anima il gesto,
colorisce la voce. Spesso l'essere più sciocco raggiunge,
sotto l'impeto della passione, la più grande eloquenza con
l'idea, se non con le parole, e sembra muoversi entro una
sfera luminosa. C'era, in quel momento, nella voce, nel
gesto di quel bonuomo, la potenza comunicativa propria
del grande attore. Del resto, i nostri nobili sentimenti non
sono forse la poesia della volontà?
- Ebbene, non vi dispiacerà allora di sapere - gli disse
Eugenio - che sta per romperla certamente con quel de
Marsay. Questo bel tomo l'ha lasciata per unirsi alla
principessa Galathionne. Quanto a me, vi dirò che questa
sera mi sono innamorato della signora Delfina.
- Ah! - fece papà Goriot.
- Sì. E non le sono dispiaciuto. Abbiamo parlato d'amore
per un'ora, e devo andarla a trovare dopodomani, sabato.
- Oh !, come vi vorrei bene, mio caro signore, se voi le
piaceste.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 250
Voi siete buono; e certo non la tormentereste mai. Se la
tradiste, vi torcerei subito il collo. Una donna non può
avere due amori, credetemi. Mio Dio!, ma io sto dicendo
delle sciocchezze, signor Eugenio. Fa freddo qui, per voi.
Mio Dio!, l'avete dunque sentita parlare? E, che vi ha detto
per me?
"Nulla" disse fra sé e sé Eugenio. - Mi ha detto-rispose ad
alta voce - che vi mandava un buon bacio filiale.
- Addio, vicino; dormite bene, fate bei sogni; i miei
saranno fatti tutti di quella parola or ora da voi riferitami.
Che Dio vi esaudisca in tutti i vostri desideri! Questa sera
siete stato per me come un buon angelo: mi avete portato
l'aria respirata da mia figlia.
"Pover uomo" si disse Eugenio andandosene a letto, "fa
intenerire un cuore di pietra. Sua figlia ha pensato a lui
quanto al Gran Turco".
Dopo quella conversazione, papà Goriot vide nel suo vicino
un confidente insperato, un amico. Si erano stabiliti tra loro
i soli rapporti coi quali il vecchio poteva legarsi a un altro
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 251
uomo. Le passioni non fanno mai calcoli sbagliati. Papà
Goriot già si vedeva un poco più vicino a sua figlia Delfina,
meglio ricevuto da lei, se Eugenio fosse diventato caro alla
baronessa. Del resto gli aveva palesato uno dei suoi dolori.
La signora de Nucingen, alla quale mille volte al giorno
augurava la felicità, non aveva conosciuto la dolcezza
dell'amore. Certo, Eugenio era, per ripetere la sua maniera
d'esprimersi, uno dei giovani più a modo che mai avesse
conosciuto, e sembrava presentisse che le avrebbe
procurato tutti i piaceri di cui era stata privata. Il bonuomo
strinse dunque col suo vicino un'amicizia che andò
crescendo, e senza la quale sarebbe stato impossibile
conoscere la conclusione di questa storia.
L'indomani mattina, a colazione, l'ostentazione con cui
papà Goriot guardava Eugenio, vicino al quale andò a
sedersi, le parole che gli rivolse, e il cambiamento della sua
fisionomia, normalmente simile a una maschera di gesso,
meravigliarono i pensionanti. Vautrin che rivedeva lo
studente per la prima volta dopo il loro colloquio, sembrava
volesse leggergli nell'anima.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 252
Ricordandosi del progetto di quell'uomo, Eugenio, che,
prima di addormentarsi, aveva, durante la notte, misurato
il vasto campo che s'apriva ai suoi sguardi, pensò per forza
di cose alla dote della signorina Taillefer, e non poté fare a
meno di guardare Vittorina, come il più virtuoso giovane
può guardare una ricca ereditiera. Per caso, i loro sguardi
s'incontrarono. La povera ragazza trovò Eugenio
interessante nel suo vestito nuovo. Lo sguardo che si
scambiarono fu abbastanza significativo perché Rastignac
non dubitasse d'esser per lei l'oggetto di quei confusi
desideri che provano tutte le giovinette e che esse
riferiscono al primo essere seducente che incontrano. Una
voce gli diceva:
Ottocentomila franchi! Ma, a un tratto, tornò a immergersi
nei ricordi della sera prima, e pensò che la sua calcolata
passione per la signora de Nucingen poteva essere
l'antidoto dei suoi cattivi e involontari pensieri.
- Ieri, agli "Italiani", hanno dato il "Barbiere di Siviglia", di
Rossini. Non ho mai sentito musica così deliziosa - egli
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 253
disse. - Mio Dio!, è una felicità avere un palco agli
"Italiani"!
Papà Goriot colse questa parola a volo, come il cane coglie
un gesto del padrone.
- Voi uomini state come papi - disse la signora Vauquer -
fate tutto quel che vi piace.
- Come siete ritornato a casa? - gli chiese Vautrin.
- A piedi - rispose Eugenio.
- A me - riprese il tentatore - non piacciono le cose a metà;
a teatro vorrei andarci con la mia carrozza, nel palco mio, e
tornarmene a casa comodamente. O tutto o niente!, ecco
la mia divisa.
- Ed è quella buona - aggiunse la signora Vauquer.
- Voi andrete forse a trovare la signora de Nucingen - disse
Eugenio a bassa voce a papà Goriot. - Lei vi riceverà senza
dubbio a braccia aperte; e vorrà conoscere mille piccoli
dettagli su di me. Ho saputo che farà di tutto per essere
ricevuta da mia cugina, la signora viscontessa de
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 254
Beauséant. Non dimenticatevi di dirle che l'amo troppo per
non pensare a procurarle tale soddisfazione.
Rastignac se ne andò in fretta alla Scuola di diritto, cercava
di rimanere il meno possibile in quella odiosa pensione.
Bighellonò quasi tutta la giornata, in preda a quella
esaltazione che hanno conosciuto i giovani pieni di troppe
vive speranze. I ragionamenti di Vautrin lo stavano facendo
riflettere sulla vita sociale, quando incontrò il suo amico
Bianchon nel giardino del Lussemburgo.
- E perché quest'aria grave? - gli domandò lo studente in
medicina, prendendolo sotto braccio per passeggiare
insieme dinanzi al palazzo.
- Sono tormentato da brutte idee.
- Di qual genere? Ma delle idee si guarisce.
- E come?
- Soccombendovi.
- Tu ridi senza sapere di che si tratta. Hai letto Rousseau?
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 255
- Sì.
- Ti ricordi di quel punto in cui egli domandava al lettore
ciò che farebbe nel caso in cui potesse arricchirsi uccidendo
in Cina, con la sua sola volontà, un vecchio mandarino,
senza muoversi da Parigi?
- Sì.
- Ebbene?
- Ma! io sono al trentatreesimo mandarino.
- Non scherzare. Andiamo, se ti venisse provato che la
cosa è possibile, e che ti basterebbe un cenno della testa,
lo faresti, tu?
- E' molto vecchio, il mandarino? Ma, oh!, giovane o
vecchio paralitico o ben portante, in fede mia... Diamine!,
ebbene, no!
- Tu sei un bravo ragazzo, Bianchon. Ma se amassi, al
punto di sentirtene scombussolata l'anima, una donna, e le
occorressero denari, molti denari per la sua toletta, per il
suo equipaggio, insomma per tutti i suoi capricci?
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 256
- Ma tu mi togli la ragione, e poi pretendi che ragioni.
- Ebbene sì, Bianchon, io sono pazzo, guariscimi. Ho due
sorelle che sono due angeli di bontà, di candore, e voglio
che siano felici. Dove trovare duecentomila franchi per la
loro dote di qui a cinque anni? Ci sono, come vedi,
circostanze nella vita in cui bisogna rischiare molto e non
sciupare la propria sorte per guadagnar soltanto soldi.
- Ma tu poni il problema che tutti devono risolvere
all'ingresso nella vita, e vuoi tagliare il nodo gordiano con
la spada. Per agire così, mio caro, bisogna essere
Alessandro, se no si finisce in galera. Io mi accontento
della piccola esistenza che mi creerò in provincia, dove
succederò scioccamente a mio padre. Le buone disposizioni
dell'uomo trovano soddisfazione nel più ristretto cerchio
tanto completamente quanto in un'immensa circonferenza.
Napoleone non pranzava due volte al giorno, e non poteva
avere più amanti di quante non ne abbia uno studente in
medicina, interno ai Cappuccini. La nostra felicità, mio
caro, starà sempre tra la pianta dei nostri piedi e il nostro
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 257
occipite: e costi un milione l'anno o cento luigi, la
percezione intrinseca della felicità è la stessa. Concludo per
la vita del cinese.
- Grazie, tu mi hai fatto del bene, Bianchon. Saremo
sempre buoni amici.
- Ma dimmi - riprese lo studente in medicina - uscendo dal
corso di Cuvier, al Jardin des Plantes, ho scorto la
Michonneau e Poiret conversare su di una panca con un
signore, che ho visto durante i torbidi dell'anno scorso nei
dintorni della Camera dei Deputati e che mi ha fatto
l'impressione sia un agente della polizia travestito da
onesto borghese che vive di rendita. Teniamo d'occhio
quella coppia; poi ti dirò il perché. Ciao, vado a rispondere
all'appello delle quattro.
Quando Eugenio tornò alla pensione, trovò papà Goriot che
lo attendeva.
- Tò - disse il bonuomo - ecco una lettera sua. Ma che
graziosa calligrafia, eh?
Eugenio dissuggellò la lettera, e lesse.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 258
"Signore, mio padre mi ha detto che vi piace la musica
italiana.
Sarò lieta se vorrete procurarmi il piacere di accettare un
posto nel mio palco. Sabato avremo la Fodor e Pellegrini, e
allora sono sicura che non rifiuterete il mio invito. Il signor
de Nucingen si unisce a me per pregarvi di venire prima a
pranzo da noi, senza alcuna cerimonia. Se accetterete, lo
renderete lieto di non dover compiere la sua fatica
coniugale accompagnandomi. Non rispondetemi, venite, e
gradite i miei complimenti.
D. de N." - Mostratemela - disse il bonuomo a Eugenio,
quando ebbe letto la lettera. - Ci andrete, non è vero? -
aggiunse dopo aver odorato la carta. Che buon profumo! E
pensare che le sue dita l'hanno toccata!
"Una donna non si butta così addosso a un uomo" pensava
lo studente. "Vuole servirsi di me per riacciuffare de
Marsay. Non c'è che il dispetto capace di far fare di queste
cose".
- Ebbene - domandò papà Goriot - a che pensate, dunque?
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 259
Eugenio non conosceva il delirio della vanità da cui certe
donne erano prese in quell'epoca, e non sapeva che, pur di
aprirsi una porta nel faubourg Saint-Germain, la moglie
d'un banchiere sarebbe stata capace di tutti i sacrifici.
A quell'epoca la moda cominciava a mettere al di sopra di
tutte le donne coloro che erano ammesse nei salotti del
faubourg Saint- Germain, dette le donne del Petit-Chateau,
tra le quali la signora de Beauséant, la sua amica duchessa
de Langeais e la duchessa de Maufrigneuse tenevano il
primo posto. Solo Rastignac ignorava il furore da cui erano
prese le signore della Chaussée d'Antin per entrare nella
sfera superiore ove brillavano le costellazioni del loro
sesso. Ma la sua diffidenza lo servì bene, gli diede la
freddezza e il triste potere di porre condizioni anziché
riceverne.
- Sì, ci andrò - egli rispose.
Così, la curiosità lo conduceva dalla signora de Nucingen,
mentre, se questa donna lo avesse sdegnato, forse vi
sarebbe stato condotto dalla passione. Tuttavia, non attese
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 260
l'indomani e l'ora d'uscire di casa senza una specie
d'impazienza. Per un giovane, c'è, nel suo primo intrigo,
tanto interesse, forse, quanto se ne incontra in un primo
amore. La certezza di riuscire genera mille felicità che gli
uomini non confessano, e che costituiscono tutto il fascino
di certe donne. Il desiderio nasce non meno dalla difficoltà
che dalla facilità del successo. Tutte le passioni umane
sono certamente eccitate o conservate dall'una o dall'altra
di queste due cause che dividono l'impero dell'amore.
Forse tale divisione è una conseguenza della grande
questione dei temperamenti, che domina, checché se ne
dica, la società. Se i malinconici hanno bisogno del tonico
delle civetterie, forse i nervosi o sanguigni abbandonano la
partita se la resistenza dura troppo. In altri termini, l'elegia
è tanto essenzialmente linfatica per quanto bilioso è il
ditirambo.
Facendo toletta, Eugenio gustò tutti quei piccoli piaceri di
cui non osano parlare i giovani, per paura d'esserne presi
in giro, ma che solleticano il loro amor proprio. Si
acconciava la chioma pensando che lo sguardo d'una bella
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 261
donna si sarebbe insinuato sotto i suoi boccoli neri. Si
permise tante smorfie quante ne avrebbe fatte una
giovinetta nell'agghindarsi per il ballo. Guardò con
soddisfazione la sua linea snella, lisciando le pieghe del
vestito. "E' certo" si disse, "che ce ne saranno altri fatti
peggio!".
Poi scese, nel momento in cui tutti i frequentatori della
pensione s'erano già messi a tavola, e ricevette
allegramente l'urrà di sciocchezze che la sua eleganza
suscitò. Un segno dei modi di fare particolari delle pensioni
familiari è la meraviglia che vi produce una toletta assai
curata. Nessuno può indossare un vestito nuovo senza che
ognuno dica la sua.
- Kt, kt, kt, kt - fece Bianchon, facendo schioccare la lingua
contro il palato, come per incitare un cavallo.
- Un insieme da duca e pari! - disse la signora Vauquer.
- Il signore va alla conquista? - fece osservare la signorina
Michonneau.
- Chicchirichì! - esclamò il pittore.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 262
- I miei complimenti alla signora vostra sposa - disse
l'impiegato al Museo.
- Il signore ha una sposa? - domandò Poiret.
- Una sposa a scomparti, che va sull'acqua, colore
garantito, prezzo tra le venticinque e le quaranta, disegno
a quadri ultima moda, lavabile, si porta bene, metà filo,
metà cotone e metà lana, guarisce il mal di denti e altre
malattie approvate dall'Accademia di Medicina! ottima
inoltre per i bambini!, ancora più indicata contro il mal di
testa, le infiammazioni e altre malattie dell'esofago, degli
occhi e delle orecchie - gridò Vautrin con la volubilità
comica e l'accento d'un imbonitore. - Ma quanto, una
simile meraviglia, mi direte voi, signori? Due soldi! No.
Niente.
E' una rimanenza delle forniture fatte al Gran Mogol, e che
tutti i sovrani d'Europa, compreso il grrrrrranduca di
Baden, hanno voluto vedere! Entrate diritti avanti a voi!, e
passate al botteghino. Musica, maestro! Brum, là, là, trin!
là, là, bum, bum!
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 263
Signor clarinetto, stonate- egli riprese con una voce rauca -
batterò sulle dita.
- Dio!, come è divertente quell'uomo - disse la signora
Vauquer alla signora Couture - con lui non mi annoierei
mai. - Fra le risa e i frizzi, di cui questo discorso
comicamente declamato fu il segnale, Eugenio poté
cogliere lo sguardo furtivo della signorina Taillefer, che si
chinò verso la signora Couture per dirle qualche parola
all'orecchio.
- E' arrivato il carrozzino - disse Silvia.
- Dove pranza? - domandò Bianchon.
- Dalla signora baronessa de Nucingen.
- La figlia del signor Goriot - fece lo studente.
A quel nome, gli sguardi conversero sul vecchio
vermicellaio che contemplava Eugenio con una specie
d'invidia.
Rastignac giunse in via Saint-Lazare dinanzi a una di quelle
case snelle, a colonne sottili, dal portico stretto, che
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 264
rappresentano a Parigi il "grazioso"; una vera casa di
banchiere, colma di ricercatezze costose, di stucchi, di
pianerottoli in mosaico.
Trovò la signora de Nucingen in un salottino affrescato
all'italiana, la cui decorazione somigliava a quella dei caffè.
La baronessa era triste. Gli sforzi che faceva per
nascondere il suo dolore tanto più interessarono vivamente
Eugenio, in quanto non c'era in essi nulla di falso. Aveva
creduto di poter rendere gaia una donna con la sua
presenza, e la trovava invece in preda allo sconforto.
Questa delusione punse il suo amor proprio.
- Comprendo di aver ben poco diritto alla vostra
confidenza, signora - disse dopo averla punzecchiata sul
suo stato di preoccupazione - ma se vi dessi noia, conto
sulla vostra franchezza, ditemelo sinceramente.
- Restate - essa rispose - rimarrei sola se ve ne andaste.
Nucingen pranza fuori, e non vorrei essere sola, ho bisogno
di distrarmi.
- Ma che cosa avete?
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 265
- Sareste l'ultima persona a cui lo direi - esclamò.
- Voglio saperlo. Altrimenti dovrei credere che questo
segreto mi riguarda in qualche modo.
- Forse ! Ma no - riprese lei - si tratta di beghe domestiche,
da seppellire in fondo al cuore. Non ve lo dicevo forse ieri
l'altro?
Io non sono affatto felice. Le catene d'oro sono le più
pesanti.
Quando una donna dice a un uomo di essere infelice, se
quest'uomo ha spirito, è elegante, e ha millecinquecento
franchi di scioperataggine in tasca, deve pensare come
Eugenio, e diventa fatuo.
- Che cosa potete voi desiderare? - gli disse. Siete bella,
giovane, amata, ricca.
- Non parliamo di me - lei disse facendo un sinistro
movimento con la testa. - Pranzeremo insieme, a
quattr'occhi, e andremo a sentire la più deliziosa delle
musiche. Vi piaccio? - riprese alzandosi e facendo vedere il
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 266
suo abito in cascemir bianco a fiorami, della più ricca
eleganza.
- Vorrei che foste tutta per me - disse Eugenio. - Siete
deliziosa.
- Avreste una triste proprietà - rispose lei sorridendo con
amarezza. - Nulla qui farebbe supporre l'infelicità, e
tuttavia, malgrado queste apparenze, io sono disperata. I
miei dispiaceri mi tolgono il sonno, finirò per diventare
brutta.
- Oh, questo è impossibile - replicò lo studente. Ma io sono
curioso di conoscere questi vostri dispiaceri, che un amore
devoto farebbe scomparire.
- Ah!, se io ve li confidassi, voi mi sfuggireste - disse. - Voi
ora mi amate solo per quella galanteria che è abituale negli
uomini; ma se mi amaste davvero, cadreste in una
disperazione tremenda. Come vedete, è meglio che taccia.
Per favore - aggiunse - parliamo d'altro. Venite a vedere i
miei appartamenti.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 267
- No, restiamo qui - rispose Eugenio sedendosi su di un
divano dinanzi al fuoco accanto alla signora de Nucingen,
della quale prese la mano con disinvoltura.
Essa se la lasciò prendere e anzi la premette su quella del
giovane con uno di quei movimenti di forza concentrata
che tradiscono intense emozioni.
- Sentite - le disse Rastignac - se avete dei dispiaceri,
dovete confidarmeli. Voglio provarvi che vi amo e che il
mio amore non ha altra ragione che voi. O voi parlate, e mi
dite le vostre pene, affinché io possa dissiparle, a costo
d'uccidere sei uomini, o io me ne vado, per non tornare
mai più.
- Ebbene! - essa esclamò, colta da un pensiero disperato
che le fece battere con una mano la fronte - voglio
mettervi immediatamente alla prova. "Sì", pensò, non c'è
altro mezzo".
Suonò.
- La carrozza del signore è attaccata? - chiese al
domestico.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 268
- Sì, signora - La prendo io. A lui darete invece la mia, coi
miei cavalli.
Servirete il pranzo alle sette.
- Andiamo, venite con me - disse poi a Eugenio, che
credette di sognare nel trovarsi nel cupé del signor de
Nucingen, a fianco di quella donna.
- Al Palais-Royal - ordinò al cocchiere - vicino al Théatre
Français.
Strada facendo, essa apparve agitata, e si rifiutò di
rispondere alle mille domande di Eugenio, il quale non
sapeva cosa pensare di quella resistenza muta, compatta,
ottusa.
"In un momento costei potrà sfuggirmi di mano" lui si
diceva.
Quando la vettura si fermò, la baronessa guardò lo
studente con un'aria che impose il silenzio alle sue folli
parole; giacché egli era andato davvero fuori di sé.
- Mi volete molto bene? - gli disse.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 269
- Sì - rispose nascondendo l'inquietudine che lo prendeva.
- Non penserete nulla di male sul mio conto, qualunque
cosa io possa domandarvi?
- No.
- Siete disposto ad ubbidirmi?
- Ciecamente.
- Siete andato mai a giocare? - gli chiese con voce
tremante.
- Mai.
- Ah!, respiro. Avrete allora fortuna. Ecco la mia borsa -
aggiunse. - Prendetela, dunque!, ci sono dentro cento
franchi, è tutto quel che possiede questa donna tanto
felice. Salite in una casa da gioco, non so dove siano, ma
so che ce ne sono al Palais- Royal. Rischiate i cento franchi
a un gioco che si chiama "roulette" e perdete tutto, o
portatemi qui seimila franchi. Vi dirò i miei dispiaceri al
vostro ritorno.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 270
- Che il diavolo mi porti se capisco qualcosa in quel che sto
per fare, ma vi ubbidirò egualmente - egli disse con una
gioia causata da questo pensiero: "Si compromette con
me, e non potrà più rifiutarmi nulla".
Eugenio prende la graziosa borsa, corre al numero "nove",
dopo essersi fatto indicare da un mercante d'abiti la più
vicina casa da gioco. Vi sale, si lascia prendere il cappello;
poi entra e domanda dov'è la "roulette". Fra lo stupore dei
frequentatori, un domestico lo conduce dinanzi a una lunga
tavola. Eugenio, seguito dagli sguardi di tutti gli spettatori,
chiede senza rossore dove si deve mettere la posta.
- Se mettete un luigi su di uno solo di questi trentasei
numeri, ed esce, incasserete trentasei luigi - gli disse un
rispettabile vecchio dai capelli bianchi.
Eugenio gettò i cento franchi sulla cifra della sua età:
ventuno.
Parte un grido di meraviglia senza che egli abbia avuto il
tempo di ritornare sulla sua puntata. Aveva vinto senza
saperlo.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 271
- Prendetevi subito il vostro denaro - gli disse il vecchio
signore - non si vince mica due volte con quel sistema.
Eugenio prende un rastrello che gli tende il vecchio
signore, trae a sé tremilaseicento franchi e, sempre senza
conoscere il gioco, li mette sul rosso. I presenti lo
guardano con invidia, vedendo che continua a giocare. La
ruota gira, egli vince ancora, e il banco gli paga altri
tremilaseicento franchi.
- Avete vinto settemila duecento franchi - gli disse
all'orecchio il vecchio signore - ora, se mi volete dar retta,
andatevene, il rosso è già uscito otto volte. Se avete un po'
di carità, sarete grato di questo buon consiglio alleviando la
miseria d'un vecchio prefetto di Napoleone, che si trova
all'estremo del bisogno. - Rastignac, stordito, si lascia
prendere dieci luigi dall'uomo dai capelli bianchi, e scende
coi suoi settemila franchi senza ancora aver capito nulla del
gioco, ma stupefatto della sua fortuna.
- E allora! dove mi condurrete adesso? - le disse,
mostrando i settemila franchi alla signora de Nucingen,
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 272
quando lo sportello della carrozza fu richiuso. Delfina lo
strinse con una stretta folle e l'abbracciò vivacemente, ma
senza passione.
- Mi avete salvata! - Lacrime di gioia colarono copiose sulle
sue gote. - Vi dirò tutto, amico mio. Voi sarete mio amico,
non è vero? Voi mi vedete ricca, molto ricca; nulla mi
manca, o almeno sembra non mancarmi nulla! Ebbene!,
sappiate che il signor de Nucingen non mi lascia disporre
d'un soldo; paga lui tutto l'andamento di casa, le mie
carrozze, i miei palchi; mi corrisponde per la toletta una
somma insufficiente; mi riduce, per calcolo, a una miseria
segreta. Io sono troppo fiera per implorarlo. Non sarei
l'ultima della creature se comprassi il suo denaro al prezzo
cui vuol vendermelo? Come mai, io, con una dote di
settemila franchi, mi sono lasciata spogliare? Per orgoglio,
per indignazione. Siamo così giovani, così ingenue, quando
cominciamo la vita coniugale! La parola con la quale
bisognava chiedere il denaro a mio marito mi lacerava la
bocca; e non osavo mai, consumavo il denaro delle mie
economie e quello che mi dava il mio povero padre; poi ho
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 273
cominciato a far debiti. Il matrimonio è stato per me la più
orribile delle delusioni, non ve ne posso parlare; vi basti
sapere che mi getterei dalla finestra se dovessi vivere con
Nucingen senza che ognuno di noi due avesse il proprio
appartamento separato. Quando è stato necessario
dichiarargli i miei debiti di giovane signora per gioielli,
capricci (il mio povero padre non ci negava mai nulla), è
stato per me un martirio; ma ho trovato il coraggio di
dirglielo. Non avevo forse un mio proprio patrimonio?
Nucingen è andato su tutte le furie, mi ha detto che lo
avrei mandato alla rovina e tante cose orribili!
Avrei preferito trovarmi cento piedi sotto terra. Avendo
preso la mia dote, ha pagato, ma stabilendo da quel
momento in poi per le mie spese personali un assegno cui
mi sono dovuta rassegnare, pur di avere pace. Poi, ho
voluto corrispondere all'amor proprio di qualcuno che voi
conoscete - essa aggiunse. - Pur essendo stata ingannata
da lui, sarei cattiva se non riconoscessi la nobiltà del suo
carattere. Ma tuttavia egli mi ha abbandonata in modo
indegno!
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 274
Non si dovrebbe mai abbandonare una donna alla quale si
è buttato, in un momento di necessità, un pugno d'oro! La
si dovrebbe amare sempre! Voi, anima bella di ventun
anni, voi giovane e puro, voi mi domanderete come una
donna possa accettare denaro da un uomo.
Mio Dio!, non è forse naturale di condividere tutto con
l'essere cui dobbiamo la nostra felicità? Quando ci si è dati
tutto, chi potrebbe far caso d'una particella di quel tutto? Il
denaro diviene qualcosa solo quando il sentimento non c'è
più. Non si è legati per tutta la vita? Chi di noi può
prevedere una separazione quando si ritiene
profondamente amato? Voi ci giurate un amore eterno:
come è concepibile avere, allora, interessi distinti? Voi non
sapete quel che ho sofferto oggi, quando Nucingen si è
categoricamente rifiutato di darmi seimila franchi, lui che li
passa tutti i mesi alla sua amante, una donna dell'Opéra!
Avrei voluto uccidermi. Le idee più folli mi passavano per la
testa. Ci sono stati momenti in cui invidiavo la sorte d'una
domestica, d'una cameriera. Ricorrere a mio padre? Pazzia!
Anastasia e io lo abbiamo dissanguato: il mio povero padre
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 275
avrebbe venduto se stesso se potesse valere seimila
franchi. Lo avrei fatto disperare inutilmente. Voi mi avete
salvato dall'onta e dalla morte, ero ebbra di dolore. Ah!,
signore, vi dovevo questa spiegazione: sono stata proprio
irragionevole con voi. Quando vi siete allontanato, e vi ho
perduto di vista, volevo fuggirmene a piedi... dove? Non
so. Ecco, questa è la vita di metà delle donne di Parigi:
lusso esteriore, e crucci crudeli dell'anima. Conosco delle
povere creature anche più disgraziate di me. Ve ne sono
perfino di quelle costrette a farsi fare dai fornitori conti
falsi. Altre sono costrette a rubare ai mariti; alcuni credono
che dei cascemir da cento luigi si diano per cinquecento
franchi, altri che un cascemir da cinquecento franchi valga
cento luigi. Si trovano povere donne che fanno digiunare i
loro figli, e rubacchiano per potersi fare un vestito. Io non
mi sono mai abbassata a tali odiosi inganni. Ecco la mia
ultima angoscia. Se alcune mogli si vendono ai mariti per
dominarli, io almeno sono libera! Potrei farmi coprire d'oro
da Nucingen ma preferisco piangere con la testa
appoggiata al cuore d'un uomo che possa stimare! Ah,
questa sera il signor de Marsay non avrà il diritto di
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 276
guardarmi come una donna che ha pagata. - E si nascose il
volto fra le mani, per non mostrar le sue lacrime a
Eugenio, che, invece, glielo scoprì, per contemplarlo. In
quel momento lei era sublime. - Mescolare il denaro al
sentimento: non è cosa orribile? Voi non potrete amarmi -
aggiunse.
Questo miscuglio di nobili sentimenti, che fanno le donne
così grandi, e di errori, che l'attuale situazione della società
le forza a commettere, sconvolgeva Eugenio, il quale
pronunciava parole dolci e consolanti ammirando quella
bella donna, così ingenuamente imprudente nel suo grido
di dolore.
- Non vi farete di questo un'arma contro di me? - essa
chiese promettetemelo.
- Ah!, signora, ne sono incapace - egli rispose.
Essa gli porse la mano e la mise sul suo cuore con un gesto
pieno di riconoscenza e di gentilezza.
- Grazie a voi, eccomi ritornata libera e lieta. Vivevo sotto
l'impressione di una mano di ferro. Ora voglio vivere con
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 277
semplicità, e non spendere nulla. E vi accontenterete di
come sarò, amico mio, non è vero? Tenete questo - disse
prendendo solo sei biglietti di banca. - In coscienza vi
debbo mille scudi, poiché mi son considerata come se fossi
in società con voi. - Eugenio si difese come una vergine.
Ma avendogli la baronessa detto: Vi considero come un mio
nemico se non siete mio complice, accettò il denaro. - Sarà
una posta di riserva in caso di sfortuna - disse.
- Ecco la parola che temevo - essa esclamò impallidendo. -
Se volete che io sia qualcosa per voi, giuratemi - aggiunse
- di non tornare mai più a giocare. Mio Dio! Io
corrompervi!, ne morirei di dolore.
Erano arrivati. Il contrasto tra quella miseria e quella
opulenza stordiva lo studente, nelle cui orecchie le sinistre
parole di Vautrin risuonarono.
- Mettetevi lì - disse la baronessa entrando nella sua
camera e indicando un canapé vicino al fuoco - devo
scrivere una lettera molto difficile! Consigliatemi voi.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 278
- Non scrivete - le disse Eugenio - mettete i biglietti entro
una busta, fate l'indirizzo e inviateli per mezzo della vostra
cameriera.
- Ma voi siete un tesoro - essa disse. - Ah!, ecco, signore
che cosa significa essere stato ben educato. Questo è del
puro Beauséant - aggiunse sorridendo.
"E' incantevole", si disse Eugenio che s'infiammava sempre
più. E guardò la camera, dove egli respirava la voluttuosa
eleganza d'una ricca cortigiana.
- Vi piace? - domandò suonando per chiamare la
cameriera.
- Teresa, portate questa lettera al signor de Marsay, e
consegnatela a lui in persona. Se non ci fosse, riportatemi
la lettera.
Teresa uscì dopo avere gettato un malizioso sguardo su di
Eugenio.
Il pranzo era pronto. Rastignac diede il braccio alla signora
de Nucingen, che lo condusse in una sala da pranzo
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 279
deliziosa, dove trovò lo stesso lusso della tavola già
ammirato in casa di sua cugina.
- Quando ci sarà rappresentazione agli "Italiani", voi
verrete sempre a pranzo da me e poi mi accompagnerete.
- Mi abituerei volentieri a questa dolce vita, se essa
dovesse durare; ma io sono un povero studente, che deve
ancora costruirsi la propria fortuna.
- La farete - disse lei sorridendo. - Vedete? tutto
s'accomoda: io non m'aspettavo d'esser così contenta.
E' proprio nella natura femminile provare l'impossibile col
possibile e distruggere i fatti con presentimenti. Quando la
signora de Nucingen e Rastignac entrarono nel palco ai
"Bouffons", assunse un'aria di soddisfazione che la rendeva
così bella, da provocare quelle piccole calunnie contro le
quali le donne sono senza difesa, e che fanno spesso
credere a immoralità inventate a bella posta. Quando si
conosce Parigi, non si crede mai a quel che si dice, e non si
dice mai nulla di quel che vi si fa. Eugenio prese la mano
della baronessa, e tutti e due si parlarono con strette più o
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 280
meno vive delle loro mani per comunicarsi le sensazioni
prodotte dalla musica. Per essi quella serata fu inebriante.
Uscirono insieme, e la signora de Nucingen volle
accompagnare Eugenio fino al Pont-Neuf, rifiutandogli,
lungo la strada, uno dei baci che gli aveva calorosamente
prodigati al Palais-Royal. Eugenio le rimproverò quella
incoerenza.
- Ma prima - rispose - era la riconoscenza per una
devozione insperata, ora, sarebbe una promessa.
- E voi non me ne volete fare nessuna! Ingrata! - E si
crucciò.
Facendo allora uno di quei gesti d'impazienza che deliziano
un innamorato, gli dette da baciare la mano, che egli prese
con una mala grazia di cui essa rimase rapita.
- A lunedì, al ballo - lei disse.
Andandosene a piedi, sotto un bel chiaro di luna, Eugenio
piombò in serie riflessioni. Si sentiva nello stesso tempo
felice e scontento; felice, d'una avventura il cui epilogo
probabile gli faceva avere una delle più belle e più eleganti
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 281
donne di Parigi, oggetto dei suoi desideri; scontento, di
vedere sconvolti i suoi piani per raggiungere il successo; e
fu allora che in lui ebbero concretezza i pensieri avuti in
forma indecisa due giorni prima.
L'insuccesso ci fa sentire sempre il potere delle nostre
pretese.
Più Eugenio godeva la vita parigina, meno voleva rimanere
oscuro e povero. Spiegazzava il biglietto da mille franchi
nella tasca, facendo mille ragionamenti capziosi per
giustificarne il possesso.
Infine giunse in via Neuve-Sainte-Geneviève, e quando si
trovò in cima alla scala, vide una luce. Papà Goriot aveva
lasciato aperto l'uscio della sua camera e accesa la
candela, affinché lo studente non dimenticasse di
"raccontargli sua figlia", secondo il suo modo di esprimersi.
Eugenio non gli nascose nulla.
- Ma - esclamò papà Goriot in un violento attacco di
disperazione provocato dalla gelosia - costoro mi credono
rovinato; ho ancora milletrecento franchi di rendita! Santo
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 282
Dio! Ma perché la povera piccola non è venuta da me?
Avrei venduto i miei titoli, avremmo lucrato sul capitale
nominale, e con la rimanenza mi sarei costituito una
rendita vitalizia. Perché non siete venuto a confidarmi il
vostro imbarazzo, mio buon vicino? Come avete avuto il
coraggio di andare a rischiare al gioco i suoi poveri cento
franchi? C'è da sentirsi spezzare il cuore. Ecco di che cosa
sono capaci i generi! Oh!, se li avessi tra le mani, li
strozzerei.
Santo Dio! piangere... ma lei ha proprio pianto?
- Con la testa sul mio panciotto - precisò Eugenio.
- Oh !, datemelo - disse papà Goriot. - Come!, ci sono lì le
lacrime di mia figlia, della mia cara Delfina, che non
piangeva mai quand'era piccola! Oh!, ve ne comprerò un
altro, non portatelo più, lasciatelo a me. Lei ha il diritto,
secondo il contratto di nozze, di godere dei suoi beni. Ah!,
andrò domani a consultare Derville, è un avvocato. E
otterrò l'investimento del patrimonio di mia figlia. Conosco
le leggi, sono un vecchio lupo e ritroverò i miei denti.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 283
- To', papà, ecco mille franchi che lei ha voluto donarmi sul
guadagno del gioco. Teneteglieli da parte, nel panciotto.
Goriot guardò Eugenio, gli tese la mano per stringer la sua,
su cui lasciò cadere una lacrima.
- Voi avrete successo nella vita - gli disse il vecchio. - Dio è
giusto, vedete? Conosco cos'è la probità, e posso
assicurarvi che pochi sono gli uomini che vi somigliano.
Volete allora essere anche voi un mio caro figlio? Ora,
andatevene a letto: voi potete dormire, non siete ancora
padre. Essa ha pianto, e vengo a saper questo, io, che me
ne stavo là tranquillamente a mangiare come un imbecille
mentre lei soffriva; io, io che venderei anche il Padre, il
Figlio e lo Spirito Santo per evitare una lacrima a tutte e
due!
"In fede mia" si disse Eugenio coricandosi, "credo che sarò
un uomo onesto per tutta la vita. Si prova soddisfazione
nel seguire le ispirazioni della propria coscienza".
Solo, forse, coloro che credono in Dio fanno il bene in
segreto ed Eugenio credeva in Dio. L'indomani, all'ora del
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 284
ballo, Rastignac si recò in casa della signora de Beauséant,
che lo condusse con sé per presentarlo alla duchessa di
Carigliano. Fu accolto con ogni cortesia dalla marescialla,
presso la quale ritrovò la signora de Nucingen. Delfina s'era
agghindata nell'intento di piacere a tutti per meglio piacere
ad Eugenio, dal quale attendeva impazientemente
un'occhiata, credendo così di celare la propria impazienza.
Per chi sa indovinare le emozioni d'una donna, un tal
momento è pieno di delizie. Chi non si è spesso divertito a
far attendere il proprio giudizio, a mascherare con
civetteria il proprio piacere, a provocare confessioni
nell'inquietudine che si è causata, a goder dei timori che
verranno fugati con un sorriso? Durante il ballo, lo
studente considerò tutto il valore della sua posizione, e si
rese conto di avere un rango nella società per il fatto
d'esser cugino della signora de Beauséant. L'aver
conquistato la baronessa de Nucingen, che già gli si
attribuiva come amante, lo metteva così in evidenza, che
tutti i giovani gli lanciavano occhiate d'invidia; cogliendone
qualcuna, gustò i primi piaceri della vanità. Passando da un
salone all'altro, passando attraverso i gruppi degli invitati,
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 285
sentì vantare la sua felicità. Le donne tutte predicevano i
suoi successi. Delfina, temendo di perderlo, gli promise che
non gli avrebbe quella sera rifiutato il bacio che si era tanto
schermita d'accordargli due sere prima. Durante quel ballo,
Rastignac si ebbe molte promesse. Fu presentato da sua
cugina ad alcune signore che pretendevano tutte d'essere
eleganti, e i cui salotti avevano fama d'essere piacevoli;
egli si vide lanciato nella più alta e più bella società
parigina. Quella serata ebbe dunque per lui il fascino d'un
brillante debutto, e doveva ricordarsene fino ai giorni della
vecchiaia, come una giovinetta si ricorda del ballo in cui
riportò i primi trionfi.
L'indomani, quando, a colazione, raccontò i suoi successi a
papà Goriot, dinanzi ai pensionanti, Vautrin si mise a
sorridere diabolicamente.
- E voi credete forse - esclamò quel logico feroce - che un
giovane alla moda possa abitare in via Neuve-Sainte-
Geneviève, in casa Vauquer?, pensione infinitamente
rispettabile sotto ogni riguardo, senza dubbio, ma niente
affatto elegante. E' ben messa, buona per la sua
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 286
abbondanza, è fiera d'essere il maniero temporaneo d'un
Rastignac, ma, tutto sommato, si trova in via Neuve-
Sainte-Geneviève, e non sa cosa sia il lusso, perché è
puramente "patriarcalorama". Mio giovane amico - riprese
Vautrin con un'aria paternamente ironica - se volete far
bella figura a Parigi, vi ci vogliono tre cavalli e un tilbury
per la mattina, un cupé per la sera: in tutto novemila
franchi per le carrozze.
Sareste indegno del vostro destino se non spendeste che
tremila franchi dal sarto, seicento dal profumiere, cento
scudi dal calzolaio, cento dal cappellaio. Quanto alla
lavandaia, essa vi costerà mille franchi. I giovani alla moda
non possono fare a meno d'essere assai forti nell'articolo
biancheria: non è forse quel che si osserva più di frequente
in loro? L'amore e la chiesa richiedono bei lini sui loro
altari. Siamo arrivati a quattordicimila. Non vi parlo di quel
che perderete al gioco, in scommesse, in doni; è
impossibile non calcolare almeno duemila franchi di
spiccioli. Ho fatto quella vita, ne conosco le spese.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 287
Aggiungete a queste prime necessità, trecento luigi per la
pappa, mille franchi per la cuccia. Andiamo, ragazzo, o
disponiamo dei nostri venticinquemila franchi l'anno, o
cadiamo nel fango, ci facciamo ridere dietro, e il nostro
avvenire, i nostri successi e le nostre amanti se ne vanno
in fumo! Dimenticavo il domestico e il "grum"! I vostri
biglietti galanti li farete forse recapitare da Cristoforo? E li
scriverete sulla carta di cui ora vi servite?
Sarebbe come suicidarsi. Credete a un vecchio pieno di
esperienza!
- egli riprese con un "rinforzando" nella sua voce di basso.
- O ridursi in una virtuosa soffitta, e sposare il lavoro, o
scegliere un'altra strada.
E Vautrin strizzò l'occhio ammiccando alla signorina
Taillefer come a ricordare e a riassumere in quel suo
sguardo i ragionamenti seducenti da lui seminati nel cuore
dello studente, per corromperlo. Passarono vari giorni,
durante i quali Rastignac condusse la vita più dissipata.
Pranzava quasi tutti i giorni con la signora de Nucingen che
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 288
accompagnava in società. Rientrava alle tre o alle quattro
del mattino, si alzava a mezzogiorno per far toletta, se la
giornata era bella andava a passeggio al Bosco con Delfina,
sciupando il tempo senza saperne il valore, e
immagazzinando tutte le esperienze, tutte le seduzioni del
lusso con l'ardore da cui è preso l'impaziente calice della
palma per i fecondanti pollini del suo imeneo. Giocava
forte, perdeva o vinceva molto; e finì per abituarsi alla vita
esuberante dei giovani parigini. Con le prime vincite aveva
restituito millecinquecento franchi alla madre e alle sorelle,
accompagnando il denaro con graziosi regali. Sebbene
avesse preannunciato di voler lasciare la casa Vauquer, ci
si trovava ancora negli ultimi giorni del mese di gennaio, e
non sapeva come uscirne. I giovani sono sottoposti quasi
tutti a una legge in apparenza inesplicabile, ma la cui
ragione proviene dalla loro stessa giovinezza e da quella
specie di furia con la quale si lanciano al piacere. Ricchi o
poveri, non hanno mai denaro per le necessità della vita,
mentre ne trovano sempre per i loro capricci. Prodighi in
tutto ciò che si ottiene a credito, sono avari in tutto quel
che si paga in contanti, e sembrano vendicarsi di ciò che
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 289
non hanno, dissipando tutto quanto possono avere. Così,
per porre nettamente la questione, uno studente tiene più
al cappello che al vestito. L'enormità del guadagno fa del
sarto essenzialmente un creditore, mentre la modicità del
prezzo fa del cappellaio uno degli esseri più intrattabili fra
coloro coi quali egli è costretto a contrattare. Se il giovane
seduto in un palco a teatro presenta all'occhialino delle
belle signore sorprendenti panciotti, è dubbio che egli porti
i calzini: il venditore di oggetti di maglieria è un altro tarlo
della sua borsa. Rastignac era in quella condizione. Sempre
vuota per la signora Vauquer, sempre piena per le esigenze
della vanità, la sua borsa contava rovesci e successi
lunatici in disaccordo coi pagamenti più facili. Per poter
lasciare la pensione fetida, ignobile, dove si umiliavano
periodicamente le sue pretese, non era indispensabile
pagare un mese alla padrona, e comprar la mobilia per il
suo appartamento di dandy? Ma la cosa era sempre
impossibile. Se, per procurarsi il denaro necessario al
gioco, Rastignac ben sapeva acquistare dal gioielliere
orologi e catene d'oro pagati a caro prezzo con le vincite, e
che poi portava al Monte di Pietà, questo cupo e discreto
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 290
amico della gioventù, egli si trovava d'altra parte senza
risorse e senza audacia quando si trattava di pagare il
vitto, l'alloggio, o di acquistare gli arnesi indispensabili per
lo sfruttamento della vita elegante. Una necessità banale,
debiti contratti per bisogni soddisfatti non gli inspiravano
più alcuna idea geniale. Come la maggior parte di coloro
che hanno conosciuto questa vita rischiosa, aspettava
sempre l'ultimo momento per saldare crediti considerati
sacri secondo i borghesi, come faceva Mirabeau, il quale
pagava il conto del fornaio solo quando gli veniva
presentato sotto la forma draconiana di una cambiale. A
quell'epoca Rastignac aveva perduto, e s'era indebitato. Lo
studente cominciava a capire che era impossibile
continuare quell'esistenza senza avere fonti fisse di
guadagno.
Ma, pur soffrendo sotto le pungenti percosse della sua
situazione precaria, si sentiva incapace di rinunciare ai
piaceri di quella vita e voleva continuarla ad ogni costo. I
casi fortunati su cui aveva contato divenivano chimerici,
mentre gli ostacoli reali s'ingrandivano. Iniziatosi ai segreti
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 291
domestici del signore e della signora de Nucingen, si era
accorto che, per convertire l'amore in strumento di fortuna,
bisognava aver ingoiato ogni vergogna e rinunciato alle
nobili idee che rappresentano l'assoluzione da tutti i peccati
di gioventù. Tale vita esteriormente splendida, ma rósa da
tutte le tenie del rimorso, e i cui fuggitivi piaceri erano
caramente pagati con persistenti angosce, egli l'aveva
ormai abbracciata, vi si rivoltolava facendosene, come il
Distratto di La Bruyère, un letto nel fango del fossato; ma,
come il Distratto, non insudiciandosi fino allora che il
vestito.
- Abbiamo, allora, ucciso il mandarino? - gli chiese un
giorno Bianchon, alzandosi da tavola.
- Non ancora - egli rispose - ma rantola.
Lo studente in medicina interpretò quella parola come uno
scherzo, ma non lo era. Eugenio, che, per la prima volta da
molto tempo, aveva pranzato nella pensione, s'era
mostrato pensieroso durante il pasto. Invece di uscire, alla
frutta, rimase in sala seduto vicino alla signorina Taillefer,
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 292
cui dava di tanto in tanto occhiate espressive. Alcuni
pensionanti erano ancora a tavola e mangiavano delle noci,
altri camminavano per la stanza continuando discussioni
iniziate. Come quasi tutte le sere, ognuno seguiva il
proprio capriccio, secondo il grado d'interesse che poneva
alla conversazione, o secondo la maggiore o minore
pesantezza causatagli dalla digestione. D'inverno,
raramente la sala da pranzo rimaneva vuota prima delle
otto, momento in cui le quattro donne restavano sole e si
vendicavano del silenzio che il sesso imponeva loro in
mezzo a quel gruppo di maschi. Colpito dalla
preoccupazione cui Eugenio era in preda, Vautrin rimase
nella sala da pranzo, sebbene prima sembrasse aver fretta
d'uscirne, e ci rimase in modo da non esser veduto da
Eugenio, che lo credette uscito. Poi, invece
d'accompagnare i pensionanti che andavano via per ultimi,
si trattenne nascostamente nel salotto. Egli aveva letto
nell'animo dello studente e attendeva di scorgere un
sintomo decisivo. Rastignac si trovava infatti in una
situazione di perplessità che molti giovani hanno dovuto
conoscere. Innamorata o civetta, la signora de Nucingen
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 293
aveva fatto passare Rastignac attraverso tutte le angosce
d'una vera passione, usando con lui le risorse della
diplomazia femminile consueta a Parigi. Dopo essersi
compromessa in pubblico con lo stare sempre insieme al
cugino della signora de Beauséant, esitava a conferirgli
realmente i diritti di cui sembrava godere. Da un mese
eccitava così bene i sensi di Eugenio, che aveva finito per
colpirne il cuore. Se, nei primi momenti della relazione, lo
studente aveva creduto di padroneggiare la situazione, la
signora de Nucingen era poi divenuta la più forte, con
l'aiuto di quella familiarità che commuoveva in Eugenio
tutti i sentimenti, buoni o cattivi, di quei due o tre uomini
che coesistono entro uno stesso giovane parigino.
Lo faceva per calcolo? No; le donne sono sempre sincere,
anche nelle loro più grandi falsità, perché cedono a qualche
sentimento naturale. Forse Delfina, dopo aver lasciato
prendere subito tanto imperio su di lei da parte di quel
giovane e avergli dimostrato anche troppo affetto,
obbediva a un sentimento di dignità, che la faceva o
ritornare sulle sue concessioni o compiacersi di
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 294
sospenderle. E' così naturale, a una Parigina, nel momento
stesso in cui la passione la trascina, di esitar nella caduta,
di mettere alla prova il cuore di colui al quale sta per
affidare il suo avvenire! Tutte le speranze della signora de
Nucingen erano state tradite una prima volta, e la sua
fedeltà verso il giovane egoista era stata misconosciuta.
Essa aveva il diritto d'essere diffidente. Forse aveva notato
nei modi d'Eugenio, che il rapido successo aveva reso
fatuo, una specie di disistima causata dalle stranezze della
loro situazione. Desiderava senza dubbio apparire
imponente a un uomo di quell'età, ed essere considerata
grande agli occhi suoi, dopo essere stata per tanto tempo
considerata trascurabile agli occhi di colui dal quale era
stata abbandonata.
Non voleva che Eugenio la credesse una facile conquista
proprio perché egli sapeva che lei era stata di de Marsay. E
poi, dopo aver subìto il degradante piacere d'un vero e
proprio mostro qual è il giovane libertino, essa provava
tanta dolcezza a percorrere le regioni fiorite dell'amore,
che era un incanto per lei ammirarne tutti gli aspetti,
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 295
ascoltarne a lungo i fremiti, e lasciarsi a lungo accarezzare
da caste brezze. Il vero amore pagava per quello cattivo.
Tale controsenso sarà purtroppo frequente, finché gli
uomini non sapranno quanti fiori falciano nell'animo di una
giovane donna i primi inganni. Quali che fossero le sue
ragioni, Delfina si faceva gioco di Rastignac e si divertiva a
farsi gioco di lui, certamente perché si sapeva amata ed
era sicura di far cessare i crucci del suo amante secondo il
proprio regale beneplacito di donna. Per rispetto a se
stesso, Eugenio non voleva che il suo primo combattimento
terminasse con una sconfitta, e persisteva nel suo
inseguimento, come un cacciatore che vuole assolutamente
uccidere una pernice la prima volta che va a caccia. Le sue
ansietà, il suo amor proprio offeso, le sue disperazioni,
simulate o sincere, lo avvincevano sempre più a quella
donna.
Tutta Parigi gli attribuiva la signora de Nucingen, dalla
quale non aveva ottenuto nulla più di quanto il primo
giorno che l'aveva conosciuta. Non sapendo ancora che la
civetteria d'una donna offre talvolta più benefici di quanto il
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 296
suo amore non dia piaceri, cadeva in preda a sciocche ire.
Se il periodo durante il quale una donna si nega all'amore
offriva a Rastignac la ricchezza delle sue primizie, queste
divenivano per lui tanto costose per quanto erano verdi,
agroline e deliziose al gusto. Talvolta, trovandosi senza un
soldo, senza avvenire, pensava, nonostante la voce della
coscienza, alla fortuna che avrebbe potuto conseguire e di
cui Vautrin gli aveva dimostrato la possibilità mediante un
matrimonio con la signorina Taillefer. Egli attraversava
allora un periodo in cui la sua miseria parlava così ad alta
voce, che cedette quasi involontariamente alle male arti
della terribile sfinge dagli sguardi della quale rimaneva
spesso affascinato. Nel momento in cui Poiret e la signorina
Michonneau risalivano nelle proprie camere, Rastignac
credendo d'esser solo tra la signora Vauquer e la signora
Couture, che sferrucchiava maniche di lana sonnecchiando
vicino alla stufa, guardò la signorina Taillefer in un modo
così tenero, da farle abbassare gli occhi.
- Avete qualche dispiacere, signor Eugenio? - gli chiese
Vittorina dopo un istante di silenzio.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 297
- E chi non li ha! - rispose Rastignac. - Se fossimo sicuri,
noi giovani, d'essere amati, con una devozione che ci
ricompensasse dei sacrifici che siamo sempre disposti a
fare, non avremmo forse mai dispiaceri.
La signorina Taillefer gli diede, per tutta risposta, uno
sguardo non equivoco.
- Voi, signorina, vi credete sicura del vostro cuore, oggi;
ma potreste esser certa di non cambiare mai?
Un sorriso errò sulle labbra della povera giovinetta come
un raggio sprizzato dal suo animo, e ne fece tanto
risplendere il volto, che Eugenio ebbe timore d'aver
provocato una così viva esplosione di sentimento.
- Come!, se domani foste ricca e felice, se una immensa
ricchezza vi cadesse dal cielo, amereste ancora il giovane
povero, piaciutovi nei giorni della sfortuna?
Lei fece un grazioso cenno con la testa.
- Un giovane molto infelice?
Nuovo cenno.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 298
- Ma che sciocchezze state dicendo? - esclamò la signora
Vauquer.
- Lasciateci stare - rispose Eugenio - noi ci comprendiamo.
- Vi sarebbe dunque una promessa di matrimonio tra il
signor cavaliere Eugenio di Rastignac e la signorina
Vittorina Taillefer?
- disse Vautrin con la sua grossa voce, mostrandosi
all'improvviso all'uscio della sala da pranzo.
- Ah !, mi avete messo paura - dissero insieme la signora
Couture e la signora Vauquer.
- Potrei scegliere di peggio - rispose ridendo Eugenio, al
quale la voce di Vautrin causò la più crudele emozione che
avesse mai provato.
- Basta con questi scherzi di cattivo gusto, signori! - disse
la signora Couture. - Su, figliola, andiamocene in camera.
La signora Vauquer seguì le due pensionanti, per
economizzare la candela e il fuoco, passando la serata in
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 299
camera loro. Eugenio si trovò solo a faccia a faccia con
Vautrin.
- Sapevo bene che ci sareste arrivato - gli disse quell'uomo
conservando un imperturbabile sangue freddo. - Ma,
ascoltate! Io sono delicato come chiunque altro, io. Non
prendete decisioni in questo momento, voi non siete
adesso del solito umore. Avete debiti, e io non voglio che
sia la passione, la disperazione a farvi venire da me, ma la
ragione. Forse avete bisogno di qualche migliaio di scudi.
Eccoli, li volete?
Quel demonio cavò dalla tasca un portafoglio e ne trasse
tre biglietti di banca che fece brillare agli occhi dello
studente.
Eugenio si trovava nella più critica situazione. Doveva dare
al marchese d'Adjuda e al conte de Trailles cento luigi
perduti sulla parola. Non li aveva, e non osava andare a
passare la serata in casa della signora de Restaud, dov'era
atteso. Era una delle serate intime, durante le quali si
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 300
sgranocchiano pasticcini, si beve il tè, ma si possono anche
perdere seimila franchi al whist.
- Signore - gli disse Eugenio nascondendo a stento un
tremito convulso - dopo quel che mi avete confidato,
comprenderete che mi è impossibile avere con voi
obbligazioni.
- Ebbene!, mi sarebbe dispiaciuto se aveste parlato
altrimenti riprese il tentatore. - Voi siete un bel giovane,
delicato, fiero come un leone e dolce come una fanciulla.
Sareste una bella preda per il diavolo. Mi piace questo tipo
di giovani. Ancora due o tre riflessioni d'alta politica, e poi
vedrete il mondo come realmente è. Rappresentandovi
qualche scenetta di virtù, l'uomo superiore può soddisfare
tutti i propri capricci, fra i grandi applausi dei gonzi che
siedono in platea. Fra pochi giorni sarete dei nostri.
Ah!, se voleste diventare mio allievo, vi farei arrivare a
tutto.
Voi non formulereste un desiderio che non fosse all'istante
esaudito, qualsiasi desiderio: onore, ricchezza, donne.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 301
Tutta la civiltà sarebbe per voi ridotta in ambrosia. Sareste
il nostro fanciullo viziato, il nostro Beniamino, e ci faremmo
massacrare tutti per farvi piacere. Qualsiasi ostacolo vi
verrebbe spianato.
Se avete ancora qualche scrupolo, vuol dire che mi
prendete per uno scellerato. Ebbene, un uomo probo
quanto ancora voi credete di esserlo, il signor de Turenne,
faceva, senza credersi compromesso, i suoi affarucci con
dei briganti. Voi non volete avere obbligazioni con me, eh?
Non importa - riprese Vautrin lasciandosi sfuggire un
sorriso. - Prendete questi pezzi di carta, e scrivete qui
sopra - disse cavando fuori una cambiale bollata - qui, di
traverso: "Accettata per la somma di tremilacinquecento
franchi pagabili in un anno". E metteteci la data!
L'interesse è abbastanza forte per togliervi ogni scrupolo;
potete chiamarmi un giudeo e considerarvi esente da ogni
riconoscenza. Vi permetto di disprezzarmi ancor oggi,
sicuro che poi mi vorrete bene. Troverete in me immensi
abissi, quei vasti sentimenti concentrati che gli ingenui
chiamano vizi; ma non mi troverete mai né vile né ingrato.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 302
Insomma, io non sono né una pedina, né un alfiere, ma
una torre, ragazzo mio.
- Ma che razza d'uomo siete voi mai? - esclamò Eugenio -
siete stato creato proprio per tormentarmi !
- Ma no, io sono un brav'uomo che vuole infangarsi
affinché voi siate al riparo dal fango del vostro avvenire. Vi
chiederete forse perché mai tutta questa affezione per voi.
Ebbene!, ve lo dirò pian piano un giorno o l'altro,
all'orecchio. Vi ho dapprima turbato mostrandovi il carillon
dell'ordine sociale e il funzionamento della macchina; ma il
vostro turbamento passerà, come quello di un coscritto sul
campo di battaglia, e vi abituerete all'idea di considerare
gli uomini come soldati decisi a morire al servizio di coloro
che si consacrano da se stessi re.
I tempi sono molto cambiati. Una volta si diceva a un
bravo: "Ecco cento scudi, uccidimi il signor tale", e si
andava tranquillamente a cena dopo aver fatto scomparire
un uomo per un sì, per un no.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 303
Oggi vi propongo di procurarvi una bella fortuna con un
semplice cenno della testa che non vi compromette affatto,
e voi esitate.
Il secolo è fiacco.
Eugenio firmò la tratta e la consegnò in cambio dei biglietti
di banca.
- Ebbene!, andiamo, parliamo assennatamente - riprese
Vautrin. Io voglio partire fra qualche mese per l'America, e
andarvi a piantare il tabacco. Vi manderò i sigari
dell'amicizia. Se diventerò ricco, vi aiuterò. Se non avrò
figli (caso probabile, giacché non desidero ripiantarmi qui
col mezzo di riproduzione del germoglio), ebbene!, vi
lascerò in eredità la mia fortuna. Non si chiama questo
essere l'amico di un uomo? E' perché vi voglio bene, io. Ho
la passione di prodigarmi a favore degli altri. L'ho già fatto
altre volte. Come vedete, ragazzo mio, io vivo in una sfera
più elevata di quella degli altri uomini. Considero le azioni
come mezzi, e non miro che allo scopo. Che cosa è un
uomo per me?
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 304
Tanto! - disse, facendo schioccare l'unghia del pollice sotto
uno dei denti. - Un uomo è tutto o nulla. E' meno che nulla
se si chiama Poiret; lo si può schiacciare come una cimice,
è piatto e dà cattivo odore. Ma un uomo è un dio quando vi
somiglia; non è più una macchina ricoperta di pelle, ma un
teatro ove si agitano i più bei sentimenti; e io non vivo che
di sentimenti. Un sentimento non è forse il mondo in un
pensiero?
Guardate papà Goriot: le sue due figlie sono per lui tutto
l'universo, sono il filo col quale egli guida se stesso nel
creato. Ebbene!, per me, che conosco a fondo la vita, non
esiste che un solo sentimento reale: un'amicizia da uomo a
uomo. Pietro e Jaffier, ecco la mia passione. So a memoria
"Venezia Salvata".
Avete visto molti uomini, quando un camerata dice:
"Andiamo a sotterrare un cadavere!", così coraggiosi da
andarci senza pronunciar verbo, senza affliggerlo con la
morale? Io sono stato capace di far questo. Non parlerei
così, tuttavia, a chiunque. Ma voi, voi siete un uomo
superiore, a voi si può dir tutto, voi sapete capire tutto. Voi
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 305
non diguazzate a lungo nelle paludi ove vivono i
mostriciattoli da cui siamo circondati qui. Ebbene eccolo
detto. Voi sposerete. Affondiamo ciascuno la punta della
nostra propria arma. La mia è di ferro e non cede mai, eh,
eh!
Vautrin uscì senza voler ascoltare la risposta negativa dello
studente, per lasciarlo a suo agio. Egli sembrava conoscere
il segreto di quelle piccole resistenze, di quei
combattimenti di cui gli uomini fanno mostra dinanzi a loro
stessi, e che servono a giustificare azioni riprovevoli.
"Faccia come vuole, ma io non sposerò davvero la
signorina Taillefer", disse Eugenio fra sé e sé.
Dopo aver subìto il malessere d'una febbre interiore che gli
provocò l'idea di un patto concluso con quell'uomo di cui
aveva orrore, ma che s'ingrandiva ai suoi occhi per il
cinismo stesso delle idee e per l'audacia con cui
attanagliava la società, Rastignac si vestì, ordinò una
vettura, e si recò dalla signora de Restaud. Da qualche
giorno, essa aveva raddoppiato le sue attenzioni per il
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 306
giovane, del quale ogni passo era un progresso nel cuore
del gran mondo, e il cui ascendente sembrava dover essere
un giorno temibile. Egli pagò il suo debito a de Trailles e
d'Adjuda, giocò al whist parte della notte, riguadagnò quel
che aveva perduto. Superstizioso come la maggior parte
degli uomini che debbono ancora fare la loro strada e che
sono più o meno fatalisti, volle vedere nella sua fortuna
come una riconoscenza del cielo per la propria
perseveranza nel rimanere sulla retta via. L'indomani
mattina, si affrettò a domandare a Vautrin se aveva ancora
la cambiale. Alla risposta affermativa, gli restituì i tremila
franchi con una soddisfazione alquanto naturale.
- Tutto va bene - gli disse Vautrin.
- Ma io non sono vostro complice - rispose Eugenio.
- Lo so, lo so - fece Vautrin interrompendolo. - Voi fate
ancora delle bambinate. Vi fermate alle prime difficoltà.
Due giorni dopo, Poiret e la signorina Michonneau stavano
seduti su di una panca al sole, in un viale solitario del
Jardin des Plantes, e facevano conversazione con quel
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 307
signore che ben a ragione sembrava sospetto allo studente
in medicina.
- Signorina - diceva il signor Gondureau - non vedo donde
nascono i vostri scrupoli. Sua Eccellenza monsignor il
ministro della polizia generale del regno...
- Ah!, Sua Eccellenza monsignor il ministro della polizia
generale del regno... - ripeté Poiret.
- Sì, Sua Eccellenza si occupa di questo affare disse
Gondureau.
A chi non sembrerà inverosimile che Poiret, vecchio
impiegato, uomo, senza dubbio, di virtù borghesi, sebbene
privo d'idee, continuasse ad ascoltare il sedicente
benestante della via Buffon, nel momento in cui questi
pronunciava la parola: polizia, svelando così la fisionomia
di un agente della via Jérusalem attraverso la sua
maschera di onest'uomo? Eppure, nulla era più naturale.
Ognuno comprenderà meglio a che specie particolare
appartenesse Poiret, nella grande famiglia dei gonzi, dopo
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 308
una considerazione già fatta da alcuni osservatori, ma
finora non resa di pubblica ragione.
Esiste una popolazione pennuta, stretta dal bilancio
domestico, tra il primo grado di latitudine che comporta gli
stipendi di milleduecento franchi, una specie di Groenlandia
amministrativa, e il terzo grado, nel quale cominciano gli
stipendi un poco più caldi da tre a seimila franchi, regione
temperata, dove si acclimata la gratificazione, dove essa
fiorisce malgrado le difficoltà della coltura. Una delle
caratteristiche che meglio mette allo scoperto la patologica
ristrettezza di questi subalterni è una specie di rispetto
involontario, meccanico, istintivo, per quel Gran Lama
d'ogni ministero, conosciuto dall'impiegato da una firma
illeggibile e sotto il titolo di "Sua Eccellenza monsignor
ministro", cinque parole che equivalgono a "Il Bondo Cani
del Califfo di Bagdad", e che, agli occhi di questo popolo
appiattito, rappresenta un potere sacro, senza appello.
Come il papa per i cattolici, monsignore è
amministrativamente infallibile agli occhi dell'impiegato; la
luce che spande si comunica ai suoi atti, alle sue parole, a
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 309
quelle dette in suo nome; egli copre tutto coi ricami
dell'uniforme, e legalizza le azioni che ordina; il suo titolo
di eccellenza, che attesta la purezza delle intenzioni e la
santità dei voleri, serve come passaporto alle idee meno
ammissibili. Quel che questi poveri diavoli non farebbero
nel loro interesse, si affrettano a farlo non appena la parola
"Sua Eccellenza" è stata pronunciata. Gli uffici praticano la
loro obbedienza passiva, come l'esercito ha la sua: metodo
che soffoca la coscienza, annichilisce un uomo e finisce, col
tempo, per adattarlo come una vite o una madrevite alla
macchina governativa. Perciò il signor Gondureau, che
sembrava conoscere gli uomini, scorse subito in Poiret uno
di questi sciocchi burocratici, e fece uscire il Deus ex
machina, la parola talismanica di: Sua Eccellenza, nel
momento in cui bisognava, scoprendo le batterie,
confondere Poiret, che appariva ai suoi occhi quale il
maschio della Michonneau, come la Michonneau gli
sembrava la femmina di Poiret.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 310
- Dal momento che Sua Eccellenza in persona, Sua
Eccellenza monsignor il !.. Ah !, ma allora la cosa cambia
aspetto - disse Poiret.
- Avete sentito quel che dice il signore, al giudizio del quale
pare che vi rimettiate - riprese il falso benestante
rivolgendosi alla signorina Michonneau. - Ebbene, Sua
Eccellenza ha ormai la certezza assoluta che il preteso
Vautrin, alloggiato presso la Casa Vauquer, è un forzato
evaso dal bagno penale di Tolone, dove è conosciuto sotto
il nome di Ingannalamorte.
- Ah ! Ingannalamorte! - disse Poiret - dev'essere molto
fortunato, se si è meritato un soprannome simile.
- Ma certo - riprese l'agente. - Questo soprannome è
dovuto alla fortuna che ha avuto di non perder la vita nelle
imprese estremamente audaci da lui compiute. E' dunque
un uomo pericoloso, come vedete! Egli ha qualità che lo
rendono veramente straordinario. La stessa condanna gli
ha procurato, nel suo ambiente, un grandissimo onore...
- E' allora un uomo d'onore? - chiese Poiret.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 311
- A suo modo sì. Ha acconsentito ad accollarsi il debito di
un altro, un falso commesso da un bellissimo giovane cui
voleva molto bene, un giovane italiano, forte giocatore,
entrato poi nel servizio militare, dove s'è per altro
comportato ottimamente.
- Ma, se Sua Eccellenza il ministro della polizia è sicuro che
il signor Vautrin sia Ingannalamorte, perché ha bisogno di
me? - domandò la signorina Michonneau.
- Ah, già - fece Poiret - se infatti il ministro, come ci avete
fatto l'onore di dire, ha una certezza qualsiasi...
- Certezza non è proprio la parola; ... si dubita, ecco tutto.
Ora vi dirò come stanno le cose. Jacques Collin,
soprannominato Ingannalamorte, gode tutta la fiducia dei
tre bagni penali che lo hanno scelto quale agente e loro
banchiere. Egli guadagna molto occupandosi di questo
genere d'affari, che necessariamente richiede un uomo di
"marca".
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 312
- Ah! ah!, capite il gioco di parola, signorina? - fece Poiret.
Il signore lo chiama un uomo di "marca", perché è stato
marcato.
- Il falso Vautrin - disse l'agente continuando - riceve i
capitali dei signori forzati, li investe, li conserva e li tiene a
disposizione di quelli che evadono, o delle loro famiglie,
quando ne dispongono per testamento, o delle loro amanti,
quando traggono assegni su di lui a favor loro.
- Delle loro amanti! Volete dire delle loro mogli - fece
osservare Poiret.
- No, signore. Il forzato non ha generalmente che spose
illegittime, che noi chiamiamo concubine.
- Ma allora vivono tutti in stato di concubinaggio?
- Conseguentemente.
- Ebbene - disse Poiret - ecco orrori che Monsignore non
dovrebbe tollerare. Dato che avete l'onore di vedere Sua
Eccellenza, spetta a voi, che mi sembrate avere idee
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 313
filantropiche, illuminarlo sulla condotta immorale di questa
gente, che offre un pessimo esempio al resto della società.
- Ma, signore, il governo non li manda mica là per offrire il
modello di tutte le virtù.
- E' giusto. Tuttavia, signore, permettete...
- Ma lasciate parlare il signore, mio caro - disse la
signorina Michonneau.
- Voi capite, signorina - riprese Gondureau. - Il governo
può avere un grande interesse a mettere le mani su di una
cassa illecita, che si dice ammonti a un totale assai
maggiore:
Ingannalamorte incassa valori notevoli ricettando non solo
le somme possedute da qualcuno dei suoi camerati, ma
anche quelle che provengono dalla Società dei Diecimila...
- Diecimila ladri! - esclamò Poiret spaventato.
- No, la Società dei Diecimila è un'associazione di grandi
ladri, di gente che lavora in grande stile e non si occupa di
affari che quando ci sono diecimila franchi da guadagnare.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 314
Questa società si compone di tutto quel che c'è di più
distinto tra coloro che vanno diritti in corte d'assise. Essi
conoscono il Codice, e non rischiano mai la condanna a
morte quando sono pizzicati. Collin è il loro uomo di
fiducia, il loro consigliere. Con l'aiuto delle sue immense
risorse, quest'uomo ha saputo crearsi una propria polizia e
relazioni molto estese che avvolge in un mistero
impenetrabile. Sebbene da un anno sia stato circondato di
spie, non siamo ancora riusciti a veder chiaro nel suo
gioco. La sua cassa e il suo talento servono costantemente
dunque a pagare il vizio, a fornire fondi al delitto, e
mantengono in piedi un esercito di cattivi soggetti che sono
in perpetuo stato di guerra con la società. Acciuffare
Ingannalamorte e impadronirsi della sua banca, sarà come
tagliare il male alla radice. Quindi tale spedizione è
divenuta un affare di Stato e di alta politica, che potrà
onorare coloro che coopereranno alla sua riuscita. Voi
stesso, signore, potreste essere riammesso
nell'amministrazione, diventare segretario d'un
commissario di polizia, funzioni queste che non vi
impedirebbero affatto di percepire la pensione.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 315
- Ma perché - disse la signorina Michonneau -
Ingannalamorte non scappa con tutta la cassa?
- Oh! - fece l'agente - ovunque andasse, sarebbe seguìto
da un uomo incaricato di ucciderlo, se frodasse il bagno
penale. E poi una cassa non si porta via così facilmente
come si rapisce una signorina di buona famiglia. Del resto,
Collin è una persona incapace di compiere un gesto simile;
si riterrebbe disonorato.
- Signore - disse Poiret - avete ragione, egli sarebbe
senz'altro disonorato.
- Tutto questo, tuttavia, non ci dice ancora per quale
ragione non andiate semplicemente a catturarlo - fece la
signorina Michonneau.
- Ebbene!, signorina, io vi rispondo... Ma - le disse
all'orecchio - impedite al vostro amico d'interrompermi,
altrimenti non la finiremo più. Quel tipo deve essere molto
fortunato se riesce a farsi ascoltare. Ingannalamorte,
venendo qui, ha assunto l'aspetto d'una persona per bene,
fa il buon borghese parigino, ha preso stanza in una
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 316
pensione senza pretese; è fino, lui, e date retta a me, non
lo si coglierà mai all'impensata. Dunque il signor Vautrin è
un uomo considerato, che fa affari considerevoli.
"Naturalmente" disse fra sé e sé Poiret.
- Il ministro, se c'ingannassimo arrestando un autentico
Vautrin, non vuol mettersi contro né i commercianti di
Parigi né l'opinione pubblica. Il signor Prefetto di polizia
ciurla nel manico, ha dei nemici. Se si commettesse un
errore, coloro che aspirano al suo posto approfitterebbero
dello scandalo e degli strilli dei liberali per farlo saltare. Si
tratta qui di procedere come nel processo Cogniard, il falso
conte di Sainte-Helène; se fosse stato un vero conte di
Sainte-Helène, saremmo stati freschi! E perciò è necessario
identificarlo bene.
- Sì, ma voi avete bisogno di una bella donna - disse con
vivacità la signorina Michonneau.
- Ingannalamorte non si lascerebbe avvicinare da una
donna replicò l'agente. - Vi rivelerò un segreto: egli non
ama le donne.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 317
- Ma non vedo allora a che cosa io possa servire per un
simile accertamento, una supposizione che consentirei a
fare per duemila franchi.
- Nulla di più facile - disse lo sconosciuto. - Vi darei una
fialetta contenente una dose di liquore preparato per
provocare un malessere, che non presenta tuttavia il
minimo pericolo e simula una apoplessia. La droga può
essere mescolata indifferentemente sia al vino che al caffè.
Voi trasportate immediatamente il nostro uomo su di un
letto, e lo spogliate per sorvegliare che non muoia.
Quando sarete rimasta sola con lui, gli darete un colpo
sulla spalla, paf !, e vedrete ricomparire le lettere del suo
marchio.
- Ma tutto ciò è molto facile - disse Poiret.
- Ebbene, acconsentite? - domandò Gondureau alla vecchia
zitella.
- Ma, caro signore - rispose la signorina Michonneau - e se
le lettere non ci fossero, avrei egualmente i duemila
franchi?
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 318
- No.
- E, quanto sarà allora l'indennità?
- Cinquecento franchi - Fare una cosa simile per così poco?
Il male è sempre quello nella coscienza; e io devo sedare la
reazione della mia coscienza, signore.
- Posso assicurarvi - disse Poiret - che la signorina ha
molta coscienza, oltre ad essere una amabilissima persona
e molto intelligente.
- Ebbene! - riprese la signorina Michonneau - datemi
tremila franchi se è Ingannalamorte, e nulla se non è lui.
- Sta bene - disse Gondureau - ma alla condizione che la
faccenda sia sbrigata domani.
- Un momento, caro signore; ho bisogno di consultare
prima il mio confessore.
- Furba! - fece l'agente alzandosi. - Allora, a domani. E se
avete urgenza di parlarmi, venite al vicolo Sainte-Anne, in
fondo alla corte della Sainte-Chapelle. C'è una porta sola
sotto la volta.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 319
Chiedete del signor Gondureau.
Bianchon, che tornava dalla lezione di Cuvier, rimase
colpito dalla parola alquanto originale: Ingannalamorte, e
udì lo "sta bene", del celebre capo della Polizia.
- Perché non vi decidete subito? Sarebbero trecento franchi
di rendita - disse Poiret alla signorina Michonneau.
- Perché? - essa rispose. - Ma perché bisogna rifletterci. E
se il signor Vautrin fosse proprio questo Ingannalamorte?
In questo caso sarebbe forse più conveniente mettersi
d'accordo con lui.
Tuttavia, chiedergli del denaro vorrebbe dire prevenirlo, e
lui sarebbe capace di squagliarsela gratis. E allora sarebbe
un detestabile puff.
- Ma ammesso che fosse prevenuto - riprese Poiret - quel
signore non ci ha detto che era sorvegliato? Ma voi, voi
allora perdereste tutto.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 320
"Del resto" pensò la signorina Michonneau, "io non ho
alcuna simpatia per quell'uomo! Non sa dirmi che cose
spiacevoli".
- Ma - riprese Poiret - voi fareste di meglio. Come ha detto
quel signore, che mi sembra persona molto ammodo, oltre
a essere assai ben vestito, è un gesto di obbedienza alle
leggi togliere dalla circolazione un criminale, per quanto
virtuoso possa essere. Chi ha bevuto, berrà. Se gli venisse
in mente di assassinarci a tutti?
Ma, che diavolo! Noi saremmo colpevoli di questi assassinii,
senza contare che saremmo le prime vittime.
La preoccupazione non permetteva alla signorina
Michonneau di ascoltare le frasi cadenti a una a una dalla
bocca di Poiret, come le gocce d'acqua che cadono
attraverso il rubinetto d'una fontana mal chiuso. Da
quando quel vecchio aveva cominciato a snocciolare la
serie delle sue frasi, senza che la signorina Michonneau lo
interrompesse, continuava a parlare sempre, come una
macchina caricata. Dopo aver attaccato un primo
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 321
argomento, era portato dalle sue parentesi a trattarne altri
del tutto opposti, senza aver concluso nulla. Giunti alla
Casa Vauquer, s'era cacciato in una sequela di passaggi e
di citazioni transitorie che lo avevano condotto a riferire la
sua deposizione nel processo di messer Ragoulleau e di
madama Morin, ove era comparso quale teste a discarico.
Entrando, la sua compagna non mancò di scorgere Eugenio
de Rastignac impegnato con la signorina Taillefer in un
intimo colloquio il cui interesse era così palpitante, che la
coppia non fece alcuna attenzione ai due vecchi
pensionanti, che attraversarono la sala da pranzo.
- Doveva finire così - disse la signorina Michonneau a
Poiret. Era da otto giorni che si facevano l'occhio di triglia.
- Già - egli rispose. - E perciò fu condannata.
- Chi?
- La signora Morin.
- Ma io vi sto parlando della signorina Vittorina! - disse la
Michonneau entrando, distratta, nella camera di Poiret - e
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 322
voi mi rispondete con la signora Morin. Chi è questa
donna?
- E di che cosa sarebbe colpevole la signorina Vittorina?
chiese Poiret.
- E' colpevole di amare il signor Eugenio de Rastignac, e va
innanzi per questa strada senza sapere dove questa la
condurrà, povera innocente!
Eugenio era stato, durante la mattinata, portato alla
disperazione dalla signora de Nucingen. Nel foro interiore
della sua coscienza s'era abbandonato completamente a
Vautrin, senza voler approfondire né i motivi dell'amicizia
che gli dimostrava quell'uomo straordinario, né le
conseguenze d'una simile alleanza.
Sarebbe stato necessario un miracolo per trarlo dall'abisso
nel quale aveva già messo il piede da un'ora, scambiando
con la signorina Taillefer le più dolci promesse. Vittorina
credeva di ascoltare la voce di un angelo, i cieli si
schiudevano per lei, la Casa Vauquer si adornava di quei
colori fantastici che i decoratori usano per i palazzi di
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 323
teatro: amava, era amata, o almeno lo credeva! E quale
donna non lo avrebbe creduto, come lei, vedendo
Rastignac, ascoltandolo durante quell'ora sottratta a tutti
gli Argo della casa? Dibattendosi contro la sua coscienza,
sapendo di far male e volendo farlo, dicendosi che si
sarebbe riscattato da quel peccato veniale con la felicità
d'una donna, s'era abbellito della sua stessa disperazione e
riluceva di tutti i fuochi infernali che aveva nel cuore.
Fortunatamente per lui, il miracolo si compì: Vautrin entrò
allegramente, e lesse nell'animo dei due giovani, che egli
aveva sposati con le macchinazioni del suo genio infernale,
ma di cui turbò subito la gioia cantando col suo vocione
rauco:
La mia Fanchette è deliziosa Nella sua semplicità...
Vittorina scappò portando con sé tanta felicità quanto
dolore aveva fino allora sofferto nella vita. Povera figliola!
Una stretta di mano, la sua gota sfiorata dai capelli di
Rastignac, una parola detta così vicino al suo orecchio da
sentire il calore delle labbra dello studente, i suoi fianchi
cinti da un braccio tremante, un bacio sul suo collo, furono
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 324
il fidanzamento della sua passione, che l'avvicinarsi della
grossa Silvia, minacciando d'entrare in quella radiosa sala
da pranzo, rese più ardente, più vivo, più impegnativo delle
più belle testimonianze d'affetto raccontate nelle più celebri
storie d'amore. Questi "piccoli voti", secondo una graziosa
espressione dei nostri antenati, sembravano crimini a una
devota giovinetta che andava a confessarsi ogni quindici
giorni! In quell'ora, essa aveva prodigato più tesori
dell'anima di quanti, più tardi, ricca e felice, non ne
avrebbe dati concedendosi tutta.
- L'affare è fatto - disse Vautrin ad Eugenio. - I nostri due
dandy si sono picchiati. Tutto s'è svolto passabilmente.
Questione di opinioni. Il nostro piccioncino ha insultato il
mio falchetto.
A domani, nel ridotto di Clignancourt. Alle otto e mezza, la
signorina Taillefer erediterà l'amore e la ricchezza di suo
padre, mentre starà tranquillamente a inzuppare i suoi
crostini di pane imburrato nel caffè. Non è buffa a
raccontarsi? Quel piccolo Taillefer è molto forte alla spada,
ed è pieno di fiducia come se avesse una scala reale in
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 325
mano; ma sarà salassato da un colpo di mia invenzione,
che consiste nel rialzare l'arma e nel colpire in fronte. Vi
insegnerò questo colpo, perché è straordinariamente utile.
Rastignac ascoltava stupito, ed era incapace di rispondere.
In quel momento giunsero papà Goriot, Bianchon e qualche
altro pensionante.
- Ecco come io vi volevo - gli disse Vautrin. - Voi sapete
quello che fate. Bene, mio aquilotto! Voi governerete gli
uomini; siete forte, quadrato, coraggioso; avete la mia
stima.
E volle prendergli la mano. Ma Rastignac ritirò presto la
sua, e cadde su di una sedia, impallidendo; credeva di
vedere un lago di sangue dinanzi a sé.
- Ah!, abbiamo ancora qualche fascia imbrattata di virtù -
disse Vautrin a bassa voce. - Papà d'Oliban ha tre milioni,
so a quanto ascende la sua fortuna. La dote vi renderà
candido come un abito da sposa, e dinanzi agli stessi vostri
occhi.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 326
Rastignac non esitò più. Decise di andare ad avvertire in
serata i signori Taillefer padre e figlio. In quel momento,
avendolo Vautrin lasciato, papà Goriot gli disse all'orecchio:
- Siete triste, ragazzo mio!, vi rallegrerò io. Venite con me!
E il vecchio vermicellaio accese lo stoppino a una lampada.
Eugenio lo seguì, pieno di curiosità.
- Entriamo da voi - disse il bonuomo, che s'era fatto dare
la chiave della camera dello studente da Silvia. Voi avete
creduto questa mattina che lei non vi amasse, eh! - riprese
a dire. - Lei vi ha mandato via, e voi ve ne siete andato
crucciato, desolato.
Sciocchezze! Aspettava me. Capite? Dovevamo andare a
finir di sistemare un gioiello d'appartamento, che andrete
ad abitare di qui a tre giorni. Non mi scoprite. Lei vuol farvi
una sorpresa, ma io non resisto a tenervi più a lungo
nascosto il segreto.
Abiterete in via d'Artois, a due passi dalla via Saint-Lazare.
Ci starete come un principe. Abbiamo preso per voi dei
mobili come per una sposa. Abbiamo fatto molte cose da
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 327
un mese a questa parte, senza dirvi nulla. Il mio avvocato
si è messo all'opera, mia figlia avrà i suoi trentaseimila
franchi all'anno, interesse della dote, e otterrò
l'investimento di quegli ottocentomila franchi in redditizi
beni al sole.
Eugenio taceva e camminava, con le braccia incrociate, in
lungo e in largo, per la sua povera camera in disordine.
Papà Goriot colse un momento in cui lo studente gli voltava
le spalle, e pose sul caminetto una scatola in marocchino
rosso, su cui era impresso in oro lo stemma di Rastignac.
- Mio caro figliolo - disse il povero bonuomo - mi sono
cacciato in questa faccenda fino al collo. Ma, vedete, c'era
in me molto egoismo, io sono interessato al vostro
cambiamento di quartiere.
Non mi direte di no, eh?, se vi domando qualche cosa.
- Che volete?
- Al di sopra del vostro nuovo appartamento, al quinto
piano, c'è una stanza annessa, ci potrò abitare, no?
Invecchio sempre più, sto troppo lontano dalle mie figlie.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 328
Non vi disturberò. Soltanto, starò lì. Voi mi parlerete di lei
tutte le sere. Questo non vi darà fastidio, è vero? Quando
rientrerete, e io sarò a letto, vi sentirò, e mi dirò: E' stato
fino a poco fa con la mia piccola Delfina. L'ha
accompagnata al ballo, è felice per merito suo. Se fossi
malato, sarebbe un balsamo al mio cuore sentirvi rientrare,
muovere, uscire. Ci sarà tanto di mia figlia in voi! Non ci
sarà da fare che un passo per trovarsi agli Champs-
Elysées, dove loro passano tutti i giorni, le vedrò sempre,
mentre ora qualche volta arrivo troppo tardi. E poi lei verrà
da voi, forse, la sentirò, la vedrò nella sua vestaglia
imbottita da mattina, trotterellare, facendo graziosamente
le fusa come una gattina. Da un mese, è tornata come
quand'era ragazza: gaia e brillante. La sua anima è in
convalescenza, vi deve la felicità. Oh!, io farò per voi
l'impossibile. Mi diceva poco fa, rientrando: "Papà, sono
tanto felice!". Quando mi dicono rispettosamente "padre",
mi gelano; ma quando mi chiamano: "papà", mi sembra di
vederle ancora piccoline, e ravvivano tutti i miei ricordi. Mi
sento anche di più loro padre. Ho l'illusione che non siano
ancora di nessun altro! - Il bonuomo si asciugò gli occhi,
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 329
piangeva - Era tanto che non avevo più sentito quelle
parole, tanto che non mi aveva dato più il braccio! Oh!, sì,
sono dieci anni che non cammino più a fianco d'una delle
mie figliole. Com'è piacevole sfiorare il suo vestito,
mettersi a passo con lei, condividere il suo calore.
Insomma, questa mattina ho accompagnato Delfina
dappertutto. Entravo con lei nei negozi. E l'ho
riaccompagnata a casa. Oh!, tenetemi vicino a voi. Qualche
volta potreste aver bisogno di chi ci faccia qualche
servigio: io sarò lì pronto. Oh !, se quel grosso ciocco
d'Alsaziano morisse, se la sua gotta fosse così spiritosa da
salirgli allo stomaco, la mia povera figliola sarebbe felice!
Voi diverreste mio genero, sareste agli occhi di tutti suo
marito.
Oh!, lei è così infelice per non conoscere nulla dei piaceri
del mondo, che le perdono qualsiasi cosa. Il buon Dio deve
stare dalla parte dei padri che amano tanto i loro figli. Lei
vi vuol troppo bene! - disse scuotendo la testa, dopo una
pausa. - Camminando, mi parlava di voi: "E' vero, papà,
che è una persona per bene e ha tanto buon cuore! Vi
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 330
parla di me?". E me ne ha dette tante dalla via d'Artois fino
al passaggio dei Panoramas, da farne volumi! E ha versato
il suo cuore nel mio. Per tutta la mattina, non mi sentivo
più vecchio, non pesavo un'oncia. Le ho detto che mi
avevate dato il biglietto da mille franchi. Oh! la mia cara,
ne è stata commossa fino alle lacrime. Ma che cosa avete
là, sul caminetto? - chiese infine Goriot che moriva
d'impazienza vedendo Rastignac immobile.
Eugenio, sbalordito, guardava il suo vicino come un ebete.
Quel duello annunciatogli da Vautrin per l'indomani,
contrastava così violentemente con le realizzazioni delle
sue più care speranze, da fargli provare tutte le sensazioni
dell'incubo. Si volse verso il caminetto, vi scorse la
scatolina quadrata, l'aprì, e vi trovò dentro un foglio, sotto
il quale si trovava un orologio Bréguet.
Sul foglio erano scritte queste parole:
"Voglio che pensiate a me tutte le ore, perché...
Delfina".
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 331
Quest'ultima parola doveva certamente alludere a qualche
scena svoltasi fra loro. Eugenio ne rimase intenerito. Il suo
stemma figurava internamente smaltato nell'oro della
cassa dell'orologio.
Questo oggetto, da tanto tempo desiderato, lo stile, la
catena, la chiavetta, i fregi, soddisfacevano tutti i suoi
gusti. Papà Goriot era raggiante. Egli aveva senza dubbio
promesso alla figlia di riferirle ogni minimo effetto della
sorpresa che avrebbe prodotto in Eugenio il suo dono,
dacché egli rientrava ormai come terzo in quelle giovanili
emozioni e non sembrava esserne il meno felice.
Egli voleva già bene a Rastignac, e nei riflessi di sua figlia e
in rapporto a se stesso.
- Andate a trovarla, questa sera! Vi aspetta. Quel grosso
ciocco dell'Alsaziano cena con la sua ballerina. Ah! ah!, è
rimasto come uno stupido, quando il mio avvocato gli ha
detto il fatto suo. Non ha avuto il coraggio di dichiarare che
ama mia figlia fino all'adorazione? Si provi a toccarla con
un dito, e lo ammazzo.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 332
L'idea di sapere la mia Delfina preda di... (e qui sospirò) mi
farebbe commettere un delitto: ma il mio non sarebbe un
omicidio, perché si tratta solo d'una testa di vitello sul
corpo d'un maiale. Mi terrete con voi, non è vero?
- Sì, mio buon papà Goriot, sapete quanto vi voglio bene...
- Lo vedo, voi non vi vergognate di me, voi! Lasciate che vi
abbracci - e strinse lo studente fra le braccia. - La
renderete felice? Promettetemelo! Ci andrete questa sera,
non è vero?
- Oh!, sì. Ma ora devo lasciarvi, per certi affari che non
posso rimandare.
- Posso esservi utile in qualche cosa?
- In fede mia, sì! Mentre andrò dalla signora de Nucingen
vorrei pregarvi di andare dal signor Taillefer padre, e
chiedergli se può accordarmi un colloquio in serata,
dovendo parlargli d'una faccenda di somma importanza.
- Ma allora è vero, giovanotto - domandò papà Goriot
cambiando espressione - che voi fareste la corte a sua
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 333
figlia, come dicono questi imbecilli qui sotto? Corpo di mille
fulmini! Voi non sapete che cosa sia un pugno alla Goriot.
E, se c'ingannaste, non sarebbe questione che d'un pugno.
Oh!, questo non è possibile.
- Vi giuro che io amo una sola donna al mondo - rispose lo
studente - e lo so solo da un momento fa.
- Ah!, che felicità! - fece papà Goriot.
- Ma - riprese lo studente - il figlio di Taillefer si batte
domani, e ho sentito dire che verrà ucciso.
- E che cosa ve ne importa? - chiese Goriot.
- Ma bisogna dirgli che impedisca a suo figlio di recarsi...
esclamò Eugenio.
In quel momento fu interrotto dalla voce di Vautrin, che si
fece sentire sulla soglia dell'uscio, cantando:
"O Riccardo, o mio re!
Il mondo ti abbandona".
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 334
Brum! brum! brum! brum! brum!
"A lungo ho corso il mondo, E mi si è visto..." Tra, la, la, la,
...
- Signori - gridò Cristoforo - la zuppa è servita, e tutti sono
già a tavola.
- Cristoforo - disse Vautrin - va' a prendere una bottiglia
del mio vino di Bordeaux.
- Vi piace, I'orologio? - domandò papà Goriot. Lei ha buon
gusto, eh? - Vautrin, papà Goriot e Rastignac scesero
insieme la scala e a tavola si trovarono, a causa del loro
ritardo, vicini. Eugenio ostentò la più grande freddezza a
Vautrin durante il pranzo, sebbene quell'uomo, così
amabile agli occhi della signora Vauquer, non avesse mai
sfoggiato tanto spirito. Fu scoppiettante di arguzie, e seppe
trascinare tutti i commensali. Quella sua disinvoltura, quel
suo sangue freddo costernavano Eugenio.
- Com'è che oggi vi va così buona? - gli chiese la signora
Vauquer. - Siete allegro come un galletto!
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 335
- Sono sempre allegro io, quando ho concluso buoni affari.
- Affari? - domandò Eugenio.
- Ebbene, sì. Ho venduto una partita di merci che mi
procurerà una discreta percentuale. Signorina Michonneau
- aggiunse poi, accorgendosi che la vecchia zitella lo stava
guardando - ho forse sul viso qualche tratto che non vi
garba, da farmi "l'occhio americano"? Nel caso, ditemelo! E
allora lo cambierò, per riuscirvi gradito.
- Poiret, non ci bisticceremo davvero per questo, no? -
aggiunse ammiccando al vecchio impiegato.
- Perbacco!, voi dovreste posare per un Ercole Farnese -
disse il giovane pittore a Vautrin.
- Giusto!, in fede mia, se la signorina Michonneau poserà
da Venere del Père Lachaise - rispose Vautrin.
- E Poiret? - fece Bianchon.
- Oh!, Poiret poserà da Poiret. Sarà il dio dei giardini! -
esclamò Vautrin. - Il suo nome deriva da pera...
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 336
- Cotta! - riprese Bianchon. - E allora vi troverete tra la
pera e il formaggio.
- Ma basta con tutte queste sciocchezze - disse la signora
Vauquer - e fareste meglio a offrirci il vostro vino di
Bordeaux, di cui vedo una bottiglia che sta qui facendo atto
di presenza; essa ci terrà in allegria, senza contare che fa
bene allo "stommacco".
- Signori - fece Vautrin - la signora presidentessa ci
richiama all'ordine. La signora Couture e la signorina
Vittorina non si scandalizzeranno dei vostri discorsi
scherzosi, ma rispettate l'innocenza di papà Goriot. Vi offro
una piccola "bottigliorama" di vin di Bordeaux, che il nome
di Laffitte rende doppiamente illustre: e ciò sia detto senza
alcuna allusione politica. Forza, Cinese! - aggiunse
guardando Cristoforo, che non si mosse. - Vieni qui,
Cristoforo! Come, non senti fare il tuo nome? Cinese, porta
i liquidi !
- Ecco, signore - disse Cristoforo presentandogli la
bottiglia.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 337
Dopo aver riempito il bicchiere d'Eugenio e quello di papà
Goriot, se ne versò lentamente alcune gocce, le gustò,
mentre i suoi due vicini bevevano; ma ad un tratto fece
una boccaccia.
- Diamine!, sa di turacciolo. Prendi questo per te,
Cristoforo, e vaccene a prendere dell'altro; a destra, sai...
Siamo sedici, porta giù otto bottiglie.
- Visto che siete in vena di liberalità - disse il pittore - io
offrirò le castagne.
- Oh! oh!
- Booououh!
- Prrr!
Ognuno lanciò esclamazioni, che partirono come razzi
d'una girandola.
- Andiamo, mamma Vauquer, offritecene due di
Champagne - le gridò Vautrin.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 338
- Nientemeno! E perché non chiedermi addirittura tutta la
casa?
Due di Champagne! Ma sapete che costano dodici franchi
l'una? Io non li guadagno mica, io! Ma se il signor Eugenio
vuol pagarle lui, io vi offro il rosolio di ribes.
- Eccola col suo ribes, che purga come la manna - disse lo
studente in medicina a bassa voce.
- Vuoi star zitto, Bianchon? - esclamò Rastignac - io non
posso sentir parlare di manna senza che lo stomaco...
Ebbene sì, vada per lo Champagne, lo pago io aggiunse lo
studente.
- Silvia - disse la signora Vauquer - serviteci i biscotti e i
pasticcini.
- I vostri pasticcini sono troppo grandi - disse Vautrin -
hanno la barba! Ma i biscotti, portateli.
In un momento il vino di Bordeaux circolò, i commensali si
animarono, l'allegria raddoppiò. Furono risa sgangherate,
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 339
tra le quali scoppiarono alcune imitazioni di diverse voci
d'animali.
All'impiegato del Museo venne in mente di rifare il grido
d'un venditore ambulante parigino che somigliava al
miagolio d'un gatto in amore, e subito otto voci
mugghiarono simultaneamente le frasi seguenti:
- Arrotinooo!
- ...Miglio per uccellini! - Caramelle, caramelle! - Piatti da
accomodare! - Pesce fresco, pesce fresco! Battipanni! -
Cenciaiuolo, roba vecchia! - Ciliege dolci!
La palma toccò a Bianchon per il timbro nasale con cui
gridò:
- Ombrellaio! Ombrelli da accomodare!
In pochi istanti si generò un chiasso da far scoppiare la
testa, una conversazione senza capo né coda, una vera e
propria opera che Vautrin dirigeva come un direttore
d'orchestra, sorvegliando Eugenio e papà Goriot, i quali
apparivano già ubriachi. Con la schiena appoggiata alla
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 340
sedia, ambedue assistevano a quella insolita confusione
con un'aria grave, bevendo poco; entrambi erano
preoccupati di quel che dovevano fare durante la serata,
ma, tuttavia, non si sentivano la forza d'alzarsi. Vautrin,
che seguiva i mutamenti della loro fisionomia guardandoli
in tralice, colse il momento in cui i loro occhi vacillarono e
sembrarono volersi chiudere, per chinarsi all'orecchio di
Rastignac, e dirgli:
- Ragazzino mio, non siamo abbastanza furbi da farla a
papà Vautrin, e lui vi vuole troppo bene per lasciarvi
commettere qualche sciocchezza. Quando ho deciso di fare
qualcosa, solo il buon Dio è così forte da sbarrarmi la
strada. Ah!, sarebbe dunque nostra intenzione di andare ad
avvertire papà Taillefer, e fare sbagli da scolaretto? Il forno
è acceso, la farina è impastata, il pane è sulla pala; domani
ne faremo saltare le miche sulla nostra testa mordendolo,
e proprio adesso non vorremmo infornare?... No, no; tutto
si cuocerà! Se abbiamo ancora qualche piccolo rimorso, la
digestione lo porterà via. Mentre noi schiacceremo un
sonnellino, il colonnello conte Franchessini aprirà a nostro
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 341
favore la successione di Michele Taillefer con la punta della
propria spada. Ereditando dal fratello, Vittorina avrà
quindicimila piccoli franchi di rendita. Ho assunto già
informazioni, e so che la successione della madre ammonta
a più di trecentomila...
Eugenio sentiva queste parole senza poter rispondere:
aveva la lingua incollata al palato, ed era sotto l'azione di
una sonnolenza invincibile; vedeva la tavola e i volti dei
commensali soltanto attraverso una nebbia luminosa.
Presto il rumore si calmò, i pensionanti uscirono a uno a
uno. Poi, quando non rimase più che la signora Vauquer, la
signora Couture, la signorina Vittorina, Vautrin e papà
Goriot, Rastignac vide, come in sogno, la signora Vauquer
che prendeva le bottiglie per scolarne il fondo, in modo da
riempirne qualcuna.
- Ah!, che pazzi, come sono giovani! - diceva la vedova.
Questa fu l'ultima frase che Eugenio poté capire.
- Solo il signor Vautrin è capace di far questi scherzi - disse
Silvia. - Guardate lì Cristoforo, come russa!
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 342
- Addio, mammà - fece Vautrin. - Vado a teatro ad
ammirare il signor Marty nel "Monte Selvaggio", un grande
lavoro tratto dal "Solitario". Se volete, vi ci conduco
insieme con le altre signore.
- Grazie - rispose la signora Couture.
- Come, vicina mia ! - esclamò la signora Vauquer - non
volete ascoltare un lavoro teatrale ricavato dal "Solitario",
l'opera di Atala de Chateaubriand, che ci piaceva tanto di
leggere, così bella da farci piangere come tante Maddalene
d'Elodia sotto "le tiglie" l'estate scorsa, un lavoro morale,
insomma, che può istruire la vostra signorina?
- Non possiamo andare a teatro - rispose Vittorina.
- Eccoli, sono andati, questi due - disse Vautrin muovendo
comicamente la testa di papà Goriot e quella d'Eugenio.
Appoggiando la testa dello studente sulla spalliera della
sedia, per farlo dormire comodamente, lo baciò con calore
sulla fronte e cantò:
Dormite, o dolci amori!
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 343
Per voi desto sarò.
- Temo si senta male - disse Vittorina.
- E allora rimanete a curarlo - rispose Vautrin. - Questo - le
sussurrò all'orecchio - è il vostro dovere di sposa devota. Il
giovane vi adora, e voi sarete la sua mogliettina, ve lo
predico.
Insomma, - aggiunse ad alta voce - essi furono stimati in
tutto il paese, vissero felici ed ebbero molti figliuoli. Ecco
come finiscono tutti i romanzi d'amore. Andiamo, mammà
- disse rivolgendosi alla signora Vauquer stringendola per
la vita, - mettetevi il cappello, il bell'abito a fiorami, la
sciarpa della contessa. Vado intanto a ordinare una
carrozza. E uscì cantando:
Sole, sole, o divin sole, tu che le zucche fai maturar...
- Buon Dio! signora Couture, con quell'uomo vivrei felice
anche sotto il letto! Guardate - fece poi voltandosi verso il
vermicellaio - ecco papà Goriot andato anche lui. A questo
vecchio canchero fosse mai venuto in mente una volta di
portarmi in"gnisun" posto! Ma sta per cadere per terra, mio
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 344
Dio! E' indecente però per un uomo d'età smarrire la
ragione così. Mi direte che non si può perdere quel che non
si ha. Silvia, portatelo in camera sua.
Silvia prese il bonuomo sotto il braccio, lo aiutò a
camminare, e lo buttò, vestito com'era, attraverso il letto,
come un sacco.
- Povero ragazzo - fece la signora Couture scostando i
capelli di Eugenio che gli ricadevano sugli occhi, è come
una giovinetta, non sa cosa sia uno stravizio.
- Ah, posso ben dirlo; da trentun anni che gestisco la
pensione,- disse la signora Vauquer - mi sono passati
parecchi giovanotti per le mani, come suol dirsi; ma non ne
ho mai incontrato uno così perbene, così distinto come il
signor Eugenio. Quant'è bello quando dorme! Appoggiategli
la testa sulla vostra spalla, signora Couture. Però!, cade su
quella della signorina Vittorina: c'è un dio per i ragazzi.
Bastava poco perché non si rompesse la testa sul pomo
della sedia. Fra tutti e due farebbero proprio una bella
coppia.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 345
- Ma volete dunque tacere, vicina mia? - esclamò la signora
Couture - state dicendo certe cose...
- Ma! - fece la signora Vauquer - tanto non sente nulla.
Vieni qui, Silvia, aiutami a vestirmi. Voglio mettermi il
busto grande.
- Ah, sì!, il busto grande, dopo aver mangiato? - disse
Silvia. - No, no, cercatevi qualcun altro per farvi stringere;
non sarò davvero io il vostro assassino. Commettereste
una imprudenza che potrebbe costarvi la vita.
- Non fa nulla, bisogna fare onore al signor Vautrin.
- Volete proprio tanto bene ai vostri eredi?
- Basta, Silvia, meno chiacchiere - fece la vedova uscendo.
- Alla sua età! - riprese la cuoca indicando la padrona a
Vittorina.
La signora Couture e la sua pupilla, sulla cui spalla Eugenio
dormiva, rimasero sole nella sala da pranzo. Il russare di
Cristoforo risuonava nella casa silenziosa, e faceva risaltare
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 346
il tranquillo sonno di Eugenio, che dormiva con infantile
leggiadria.
Felice di potersi permettere uno di quegli atti di carità
attraverso i quali si effondono tutti i sentimenti della donna
e che le faceva sentire, senza commettere peccato, il cuore
del giovane battere sul suo, Vittorina aveva nel volto
qualcosa di maternamente protettivo, che la rendeva fiera.
Tra i mille pensieri che si levavano dal suo cuore, essa
avvertiva un tumultuoso moto di voluttà, eccitato dallo
scambio d'un giovanile e puro calore.
- Povera cara figliuola! - disse la signora Couture,
stringendole la mano. La vecchia signora ammirava quel
candido e sofferente sembiante, sul quale era discesa
l'aureola della felicità.
Vittorina somigliava a una di quelle ingenue pitture
medievali in cui tutti i particolari sono negletti dall'artista,
che si è riservato la magia di un pennello calmo e fiero per
la figura, d'un tono giallo, ma dove il cielo pare riflettersi
con le sue tinte d'oro.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 347
- Eppure, mammà, non ha bevuto più di due bicchieri -
fece Vittorina passando le dita fra i capelli d'Eugenio.
- Ma se fosse stato un dissoluto, figlia mia, avrebbe
sopportato il vino come tutti gli altri. La sua ebbrezza è il
suo miglior elogio.
Il rumore d'una vettura risuonò nella strada.
- Mammà - disse la ragazza - ecco il signor Vautrin.
Prendete voi, vi prego, il signor Eugenio. Non vorrei esser
vista così da quell'uomo; ha certe espressioni che sporcano
l'anima, e certi sguardi che imbarazzano una donna come
se le si levasse il vestito.
- No - rispose la signora Couture - tu ti sbagli! Il signor
Vautrin è un brav'uomo, un po' sul genere del povero
signor Couture, rude ma buono, un burbero benefico.
In quel momento Vautrin entrò piano piano, e contemplò il
quadro formato da quei ragazzi, che la luce della lampada
sembrava accarezzasse.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 348
- Ebbene! - disse incrociando le braccia - ecco una di quelle
scene che avrebbero ispirato qualche bella pagina al buon
Bernardin de Saint-Pierre, l'autore di "Paul et Virginie". La
giovinezza è una gran bella cosa, signora Couture. Povero
ragazzo, dorme - aggiunse guardando Eugenio - il bene
scende alcune volte nel sonno. Signora - riprese
rivolgendosi alla vedova - quel che mi lega a questo
giovane, quel che mi commuove, è il sapere la bellezza
della sua anima in armonia con quella del suo viso.
Guardatelo: non vi sembra un cherubino poggiato sulla
spalla d'un angelo? E' degno d'essere amato, quello lì. Se
fossi donna, vorrei morire (no, non sono così stupido!)
vivere, per lui. Ammirandoli così, signora - aggiunse a
bassa voce e chinandosi all'orecchio della vedova - non
posso fare a meno di pensare che Dio li ha creati per
essere l'uno dell'altro. Le vie della Provvidenza sono ben
nascoste, essa sonda le reni e il cuore - esclamò ad alta
voce. - Nel vedervi uniti, ragazzi miei, uniti da una stessa
purezza, da tutti i sentimenti umani, penso sia impossibile
che voi siate mai separati in avvenire. Dio è giusto. Ma -
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 349
disse alla ragazza - mi sembra di aver trovato in voi le
linee della fortuna.
Datemi la mano, signorina Vittorina, io m'intendo di
chiromanzia, e spesso ho detto la buona ventura. Andiamo,
non abbiate paura.
Oh!, che cosa non vedo! In fede di onest'uomo, voi sarete
fra breve una delle più ricche ereditiere parigine.
Colmerete di felicità colui che vi ama. Vostro padre vi
chiama vicino a sé. Vi mariterete a un titolato giovane,
bello, che vi adora.
In quel momento i passi pesanti della leziosa vedova che
scendeva interruppero le profezie di Vautrin.
- Ecco mammà Vauquerre bella come un astrrro, legata
stretta come un salame. Non scoppiamo un pochettino? -
le chiese mettendo la mano sulla parte superiore del busto;
- le punte di petto stanno molto pigiate, mammà. Se
durante la recita dovremo piangere, avverrà un'esplosione;
ma io raccoglierò i pezzi con la cura d'un antiquario.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 350
- Conosce il gergo della galanteria francese, costui! - fece
la vedova chinandosi all'orecchio della signora Couture.
- Addio, figlioli - riprese Vautrin rivolgendosi ad Eugenio e
a Vittorina. - Vi benedico - aggiunse imponendo le mani sul
loro capo. - Date retta a me, signorina, gli auguri d'un
galantuomo valgono pur qualcosa, devono portarvi fortuna,
Dio li ascolta.
- Addio, mia cara amica - disse la signora Vauquer alla
pensionante. - Credete - aggiunse a bassa voce - che il
signor Vautrin possa avere qualche intenzione a mio
riguardo?
- Eh!, eh!
- Ah, mia cara mammà - disse Vittorina sospirando e
guardandosi le mani, quando le due donne rimasero sole. -
Se quel buon signor Vautrin dicesse la verità !
- Ma basta una cosa sola per questo - rispose la vecchia
signora - basta solo che quel mostro di tuo fratello cada da
cavallo.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 351
- Oh !, mammà.
- Mio Dio, forse è un peccato augurare il male al proprio
nemico - riprese la vedova. - Ebbene, ne farò la penitenza.
Ti assicuro che porterò volentieri dei fiori sulla sua tomba.
Senza cuore!, egli non ha il coraggio di dire ciò che
avrebbe detto sua madre, di cui detiene a tuo danno
l'eredità a forza d'imbrogli. Mia cugina possedeva una bella
fortuna. Per tua disgrazia, non s'è mai parlato del suo
apporto dotale nel contratto.
- Non potrei godere la mia felicità, se dovesse costare la
vita a qualcuno - rispose Vittorina. - E se, per essere felice,
mio fratello dovesse mancare, preferirei restare sempre
qui.
- Mio Dio, come dice quel buon signor Vautrin, che, lo hai
sentito, è un uomo religioso - riprese la signora Couture -
mi ha fatto piacere di sapere che egli non è incredulo come
gli altri, che parlano di Dio con minor rispetto di quanto
non ne abbia il diavolo. Ebbene, chi può sapere per quali
strade alla Provvidenza piaccia condurci?
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 352
Aiutate da Silvia le due donne trasportarono Eugenio nella
sua camera, lo coricarono sul letto, e la cuoca gli sbottonò
il vestito per farlo star comodo. Prima di lasciare la stanza
Vittorina, non appena la sua protettrice ebbe voltato le
spalle, impresse un bacio sulla fronte d'Eugenio, con tutta
la felicità che doveva causarle quel criminale gesto furtivo.
Guardò la sua camera, raccolse, per così dire, in un solo
pensiero le mille gioie di quella giornata, ne fece un quadro
che rimase a contemplare a lungo, e s'addormentò come la
più felice creatura di Parigi. La festicciola col favore della
quale Vautrin aveva fatto bere a Eugenio e a papà Goriot
vino narcotizzato, significò la sua rovina. Bianchon, mezzo
ubriaco, dimenticò d'interrogare la signorina Michonneau a
proposito di Ingannalamorte. Se avesse pronunciato questo
nome, avrebbe sicuramente destato la prudenza di Vautrin,
o, per chiamarlo col suo vero nome, di Jacques Collin, una
celebrità della galera. E poi, il nomignolo di Venere del
Père-Lachaise fece decidere la signorina Michonneau a
consegnare nelle mani della forza il galeotto, proprio nel
momento in cui, fidando nella generosità di Collin, stava
pensando se non sarebbe stato meglio avvertirlo e farlo
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 353
evadere durante la notte. E uscì, accompagnata da Poiret,
per recarsi dal famoso capo della polizia, al vicolo Sainte-
Anne, credendo di aver ancora a che fare con un alto
funzionario chiamato Gondureau. Il direttore della polizia
giudiziaria la ricevette cortesemente. Poi, dopo un colloquio
in cui tutto fu precisato, la signorina Michonneau chiese il
liquido con l'aiuto del quale avrebbe dovuto procedere alla
verifica del marchio. Dal gesto di contentezza che fece il
grand'uomo del vicolo Sainte-Anne nel cercare una fialetta
nel cassetto dello scrittoio, la signorina Michonneau capì
che in quella cattura si nascondeva qualcosa di più
importante dell'arresto d'un semplice forzato. A furia di
spremersi il cervello, essa suppose che la polizia sperasse,
sulla scorta di certe rivelazioni fatte da alcuni galeotti
traditori, di giungere in tempo per mettere le mani su
considerevoli valori.
Quando ebbe espresso tali congetture a quella volpe, egli
ebbe un sorriso, e volle stornare i sospetti della vecchia
zitella.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 354
- V'ingannate - le rispose. - Collin è la "sorbona" più
pericolosa che mai si sia trovata nel reparto dei ladri. Ecco
tutto. I bricconi lo sanno bene; egli è la loro bandiera, il
loro sostegno, insomma il loro Bonaparte; e tutti gli
vogliono bene. Questo bel tipo non ci lascerà mai la sua
"ghirba" in piazza de Grève.
E poiché la signorina Michonneau non capiva, Gondureau le
spiegò le due parole di gergo che aveva usato: "Sorbona" e
"ghirba" sono due energiche espressioni del linguaggio dei
ladri i quali, loro per primi, hanno sentito la necessità di
considerare la testa umana sotto due aspetti. La "sorbona"
è la testa dell'uomo vivo, il suo giudizio, il suo pensiero. La
"ghirba" è una parola di spregio destinata a significare
quanto poco valga la testa, quando essa è stata recisa.
- Collin ci prende in giro - egli disse. - Quando
c'imbattiamo in uomini del genere, che sono come sbarre
d'acciaio temprate all'inglese, abbiamo la risorsa di
ucciderli se, all'atto dell'arresto, si attentano a fare la più
piccola resistenza. Noi contiamo, appunto, su qualche via
di fatto per uccidere Collin domattina. In questo modo si
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 355
evitano il processo, le spese di custodia, il nutrimento, e si
libera la società da un pericolo. Le procedure, le escussioni
dei testimoni, il pagamento delle loro indennità,
l'esecuzione, tutto quel che deve legalmente sbarazzarci da
tali delinquenti, costano ben più dei mille scudi che
riceverete. E poi, si fa economia di tempo. Assestando un
bel colpo di baionetta nella pancia di Ingannalamorte,
impediremo un centinalo di delitti ed eviteremo la
corruttela di cinquanta pessimi soggetti, i quali si terranno
prudentemente ai margini della correzionale. Ecco
un'azione di polizia ben fatta. Secondo l'avviso dei veri
filantropi, procedere così vuol dire prevenire i reati.
- Ma è anche servire il proprio Paese - disse Poiret.
- Ebbene! - replicò il capo - dite cose sensate, questa sera,
voi.
Sì certo, noi serviamo il Paese. E la società è ingiusta nei
nostri riguardi. Noi le rendiamo grandi servigi, tuttavia
ignorati. Ma poi è proprio di un uomo superiore porsi al di
sopra dei pregiudizi, è proprio di un cristiano sopportare i
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 356
guai che il bene porta con sé, quando non è fatto secondo i
sani principi.
Parigi è Parigi: questa parola spiega la mia vita. Ho l'onore
di salutarvi, signorina. Mi troverò coi miei uomini domani al
Giardino del Re. Mandate Cristoforo in via Buffon, dal
signor Gondureau, nella casa dov'ero. Signore, servitor
vostro. Caso mai vi rubassero qualcosa, servitevi pure di
me per farvela ritrovare, sono a vostra disposizione.
- Ebbene! - disse Poiret alla signorina Michonneau - si
trovano degli imbecilli che la sola parola polizia mette sotto
sopra.
Questo signore è molto amabile, e quanto vi chiede è
semplice come dire: buon giorno. - L'indomani doveva
essere una delle giornate più straordinarie nella storia della
Casa Vauquer. Fino allora, il fatto più saliente di quella vita
tranquilla era stata l'apparizione meteorica della falsa
contessa de l'Ambermesnil. Ma tutto doveva impallidire
dinanzi alle peripezie di quella giornata campale, della
quale si sarebbe parlato in eterno nelle conversazioni della
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 357
signora Vauquer. Innanzi tutto Goriot ed Eugenio de
Rastignac dormirono fino alle undici. La signora Vauquer,
rientrata a mezzanotte dalla "Gaîté", rimase fino alle dieci
e mezza a letto. Il prolungato sonno di Cristoforo, che
aveva bevuto i fondi delle bottiglie offerte da Vautrin,
causò qualche ritardo nel servizio della casa. Poiret e la
signorina Michonneau non si lamentarono del ritardo subìto
dalla colazione.
Quanto a Vittorina e alla signora Couture, esse dormirono
sino a tardi. Vautrin uscì prima delle otto, e tornò proprio
quando la colazione stava per essere servita. Nessuno
perciò protestò quando, verso le undici e un quarto, Silvia
e Cristoforo bussarono a tutti gli usci per dire che la
colazione era pronta. Durante l'assenza di Silvia e del
domestico, la signorina Michonneau scese per prima, versò
il liquido nella tazza d'argento di Vautrin, dove la crema
per il caffè si scaldava a bagno maria, a differenza di tutti
gli altri commensali. La vecchia zitella aveva contato su
questa particolarità della pensione per fare il suo colpo.
Non fu senza qualche difficoltà che i sette pensionanti si
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 358
trovarono riuniti. Nel momento in cui Eugenio, stirandosi le
braccia, scendeva buon ultimo, un fattorino gli consegnò
una lettera della signora de Nucingen. La lettera era così
concepita:
"Io non ho falsa vanità, né sono in collera con voi, amico
mio. Vi ho atteso fino alle due dopo mezzanotte. Attendere
una persona amata! Chi ha conosciuto questo supplizio non
lo impone a nessuno.
Vedo bene che voi amate per la prima volta. Che cosa mai
è accaduto? Sono angustiata. Se non avessi timore di
svelare i segreti del mio cuore, sarei venuta a vedere quel
che vi capitava, piacevole o spiacevole che fosse. Ma uscire
di casa a quell'ora, o a piedi o in carrozza, non avrebbe
voluto dire screditarsi? Ho in questa circostanza provato il
rammarico d'esser nata donna.
Rassicuratemi, ditemi perché non siete venuto, dopo
quanto vi avrà detto mio padre. M'inquieterò, ma vi
perdonerò. State poco bene?
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 359
Perché abitare così lontano da me? Una parola, per favore!
A presto, non è vero? Una parola mi basterà, se siete
occupato.
Ditemi solo: o corro da voi, o sto male... Ma se vi trovaste
indisposto, mio padre sarebbe venuto a dirmelo! Che cosa
dunque è accaduto?...".
- Già, che cosa è accaduto? - esclamò Eugenio, che si
precipitò nella sala da pranzo, spiegazzando la lettera
senza finire di leggerla. - Che ora è?
- Le undici e mezza - rispose Vautrin inzuccherando il suo
caffè.
Il forzato evaso gettò su di Eugenio quello sguardo
freddamente ammaliatore che certi uomini eminentemente
magnetici hanno il dono di lanciare, e che, si dice, calma i
pazzi furiosi nei manicomi.
Eugenio tremò in tutte le sue membra. Il rumore d'un
"fiacre" si fece sentire dalla strada, e un domestico che
indossava la livrea del signor Taillefer, subito riconosciuto
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 360
dalla signora Couture, entrò precipitosamente con aria
stravolta.
- Signorina - esclamò - il vostro signor padre vi desidera. E'
accaduta una grave disgrazia. Il signor Federico s'è battuto
al duello, ha ricevuto un colpo di spada in fronte, e i medici
disperano di salvarlo; avrete appena il tempo di dirgli
addio!, ha perduto conoscenza.
- Povero giovane! - esclamò Vautrin. - Come mai attaccar
lite quando si hanno trenta buone mila lire di rendita? E'
proprio vero che la gioventù non si sa regolare!
- Signore! - gli gridò Eugenio.
- Ebbene!, cosa, bambinone? - fece Vautrin terminando
tranquillamente di bere il caffè, operazione che la signorina
Michonneau seguiva troppo attentamente per commuoversi
del fatto straordinario che tutti aveva lasciato sorpresi. -
Non ci sono forse duelli tutte le mattine, a Parigi?
- Vengo con voi, Vittorina - disse la signora Couture.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 361
E le due donne corsero via senza né scialle né cappello.
Prima di uscire, Vittorina, con gli occhi pieni di lacrime,
diede a Eugenio uno sguardo come per dirgli: "Non credevo
che la nostra felicità dovesse costarmi tante lagrime!".
- Ma!, voi siete dunque profeta, signor Vautrin - chiese la
signora Vauquer.
- Io sono ogni cosa - rispose Jacques Collin.
- E' strano davvero! - riprese la signora Vauquer, infilando
una dopo l'altra frasi sconnesse sull'accaduto. - La morte ci
coglie senza domandarci il permesso. I giovani se ne vanno
spesso prima dei vecchi. Fortuna, noi donne, di non dover
avere duelli; ma in cambio abbiamo malattie che gli uomini
non hanno. Noi facciamo i figli, e il mal di madre dura
parecchio! Che terno al lotto per Vittorina! Adesso suo
padre sarà costretto a riconoscerla.
- Ecco fatto! - disse Vautrin guardando Eugenio - ieri la
ragazza era senza un soldo, e stamane ricca a milioni.
- Dite su, signor Eugenio - esclamò la signora Vauquer - ci
avete messo le mani al momento buono!
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 362
A questa uscita, papà Goriot guardò lo studente e gli vide
nella mano la lettera spiegazzata.
- Non l'avete terminata!, che vuol dir questo?, sareste voi
forse come tutti gli altri? - gli domandò.
- Signora, io non sposerò mai la signorina Vittorina - disse
Eugenio rivolto alla signora Vauquer, con un senso d'orrore
e di disgusto, che sorprese i presenti.
Papà Goriot prese la mano dello studente e gliela strinse.
Avrebbe voluto baciargliela.
- Oh, oh! - fece Vautrin. - Gli italiani hanno un buon modo
di dire: "col tempo"!
- Attendo la risposta - disse a Rastignac l'inviato della
signora de Nucingen.
- Ditele che andrò da lei.
L'uomo uscì. Eugenio era in preda a un violento stato
d'eccitazione che non gli consentiva d'esser prudente.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 363
- Che fare? - diceva ad alta voce, parlando a se stesso. -
Le prove non ci sono !
Vautrin sorrise. In quel momento la pozione assorbita dal
suo stomaco cominciava ad avere effetto. Tuttavia il
forzato era così robusto che si levò, guardò Eugenio, e gli
disse con voce cupa:
- Giovanotto, la fortuna arriva dormendo. - E cadde
stecchito.
- C'è dunque una giustizia divina - disse Eugenio.
- Mio Dio!, e che diamine ora gli prende a questo povero
signor Vautrin ?
- Un colpo apoplettico! - gridò la signorina Michonneau.
- Silvia, corri, figlia mia, va subito a chiamare il medico -
fece la vedova. - Ah! signor Rastignac, andate presto a
cercare il signor Bianchon; Silvia potrebbe non trovare il
nostro medico, il signor Grimpel.
Rastignac, felice di avere un pretesto per lasciare quella
spaventosa caverna, uscì correndo.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 364
- Cristoforo, su, corri dal farmacista a chiedergli qualcosa
contro l'apoplessia. - Cristoforo uscì.
- Andiamo, papà Goriot, aiutateci a trasportarlo su, in
camera sua.
Vautrin fu preso, portato su per la scala e messo sul letto.
- Io non vi servo a nulla, vado a vedere mia figlia - disse il
signor Goriot.
- Vecchio egoista! - esclamò la signora Vauquer - va', ti
auguro di morire come un cane.
- Ma andate a vedere se avete un po' d'etere - fece alla
signora Vauquer la signorina Michonneau che, aiutata da
Poiret, aveva svestito Vautrin.
La signora Vauquer scese in camera sua, lasciando la
signorina Michonneau padrona del campo di battaglia.
- Presto, levategli la camicia e rivoltatelo! Siate dunque
buono a qualche cosa ed evitatemi di vedere delle nudità -
disse a Poiret.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 365
- Ve ne state lì come Babà.
Rivoltato che fu Vautrin, la signorina Michonneau batté
sulla spalla di Vautrin un forte colpo con la mano, e le due
fatali lettere ricomparvero, in bianco, nel mezzo della
macchia rossa.
- To', vi siete guadagnato presto il compenso di tremila
franchi- esclamò Poiret, reggendo ritto Vautrin mentre la
signorina Michonneau gli rimetteva la camicia.
- Auf!, quanto pesa - aggiunse stendendolo nuovamente
sul letto.
- Statevi zitto. E se ci fosse una cassa? - disse con vivacità
la vecchia zitella, i cui occhi sembravano forare i muri,
tanta era l'avidità con la quale osservava ogni più piccolo
mobile della camera. - Se si potesse aprire questo scrittoio
con un qualche pretesto - riprese a dire.
- Non sarebbe forse cosa ben fatta - riprese Poiret.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 366
- E perché? Il denaro rubato, essendo stato di tutti, non è
più di nessuno. Ma è che ci manca il tempo - essa rispose.
- Sento venire la Vauquer.
- Ecco l'etere - disse la signora Vauquer. - Ma davvero che
oggi è proprio la giornata delle avventure. Dio !,
quell'uomo non può essere malato, è bianco come un pollo.
- Come un pollo? - ripeté Poiret.
- Il cuore è regolare - disse la vedova ponendogli la mano
sul cuore.
- Regolare? - fece Poiret meravigliato.
- Ottimo.
- Vi sembra? - domandò Poiret.
- Diamine!, pare che dorma. Silvia è andata a cercare un
medico.
Guardate, signorina Michonneau, aspira l'etere. Ma!, sarà
uno "spasso" (e voleva dire: uno spasmo). Il polso è
buono. Lui è forte come un Turco. Vedete, signorina, che
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 367
pelliccetta ha sullo stomaco ? Costui vivrà cent'anni! La sua
parrucca non s'è neppure mossa. To, è incollata e ha i
capelli finti, perché è di pelo rosso. Dicono che i rossi o
sono ottimi o pessimi! E lui, allora, sarebbe buono?
- Per essere appeso - disse Poiret.
- Volete dire al collo d'una bella donna - esclamò
vivamente la signorina Michonneau. - Andatevene, signor
Poiret. Sta a noi curarvi, quando siete ammalati. E poi, per
quel che siete buono a fare, potete pure andarvene a
spasso - aggiunse. - Bastiamo la signora Vauquer e io a
sorvegliare questo nostro caro signor Vautrin.
Poiret se ne andò pian piano e senza fiatare, come un cane
cui il padrone ha dato un calcio. Rastignac era uscito per
camminare, per prendere aria: soffocava. Quel delitto
consumato ad ora stabilita, aveva cercato d'impedirlo, il
giorno avanti. Che cosa era accaduto? Che cosa doveva
fare? Tremava d'esserne il complice. Il sangue freddo di
Vautrin anche adesso lo spaventava.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 368
"Se ora Vautrin morisse senza più riprendere la parola?", si
chiedeva Rastignac. Passava per i viali del Luxembourg
come se fosse stato inseguito da una muta di cani, e gli
sembrava di udirne i latrati.
- Di' - gli gridò Bianchon - hai il "Pilote"?
"Le Pilote" era un giornale radicale diretto dal signor Tissot,
e che pubblicava per la provincia, qualche ora dopo i
quotidiani del mattino, un'edizione che dava le notizie del
giorno, in modo da farle arrivare nei dipartimenti
ventiquattro ore prima degli altri giornali.
- E' riportato un fatto straordinario - disse lo studente
medico dell'ospedale Cochin. - Taillefer figlio si è battuto in
duello col conte de Franchessini della vecchia guardia, che
gli ha infilato due pollici di ferro in fronte. E la piccola
Vittorina è diventata uno dei più ricchi partiti di Parigi. Ma
dimmi un po', ad averlo saputo? Che "trenta e quaranta"
[gioco d'azzardo] è mai la morte! E' vero che Vittorina ti
guardava con simpatia - Taci, Bianchon, quella non la
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 369
sposerò mai. Io amo una donna deliziosa, io ne sono
amato, io...
- Dici questo come se invano ti tormentassi per non essere
infedele. Dimmi qual è la donna che valga il sacrificio della
ricchezza del sire di Taillefer?
- Tutti i diavoli dunque mi vengono dietro? esclamò
Rastignac.
- E dove mai ne avresti tu dietro? Sei forse pazzo? Dammi
qui la mano - disse Bianchon - per sentirti il polso. Ma tu
hai la febbre !
- Va da mamma Vauquer - gli fece Eugenio - quello
scellerato di Vautrin è cascato come morto.
- Ah! - disse Bianchon, che lasciò Rastignac solo - tu mi
confermi dei sospetti che andrò a controllare.
La lunga passeggiata dello studente in diritto fu solenne.
Egli fece in certo modo il suo completo esame di coscienza.
Vagabondò, esaminò, esitò, ma per lo meno la sua probità
uscì, da quell'aspro e terribile colloquio con se stesso,
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 370
provata come una sbarra di ferro che resiste a ogni colpo.
Si rammentò delle confidenze fattegli da papà Goriot il
giorno prima, dell'appartamento scelto per lui vicino a
Delfina, in via d'Artois; riprese la lettera, la rilesse, la
baciò. "Un tale amore è la mia àncora di salvezza", si disse.
"Il cuore di questo povero vecchio ha ben sofferto. Egli non
dice nulla dei suoi dolori, ma chi non li indovinerebbe?
Ebbene, io avrò cura di lui come d'un padre, gli procurerò
mille gioie. Se mi vuol bene, lei verrà spesso da me a
passare la giornata vicino a lui. Quella gran contessa de
Restaud è una infame che farebbe di suo padre un
portinaio. Cara la mia Delfina!, lei è più buona col
brav'uomo, è degna d'essere amata.
Ah!, stasera sarò dunque felice!". Cavò fuori l'orologio, lo
ammirò.
"Tutto mi è andato bene! Quando ci si ama per sempre, ci
si può aiutare, posso accettare questo dono. E poi, io farò
fortuna, e potrò ricambiare tutto, centuplicato. Nel mio
legame non c'è né colpa, né nulla che possa far aggrottar
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 371
le ciglia alla più severa virtù. Quante oneste persone non
contraggono simili unioni? Noi due non inganniamo
nessuno e solo la menzogna ci avvilirebbe.
Mentire non è come abdicare? Lei s'è da tempo ormai
divisa da suo marito. Del resto, sarò io a dire a
quell'Alsaziano di cedermi una moglie che gli è impossibile
render felice".
La lotta interiore di Rastignac durò a lungo. Sebbene la
vittoria dovesse arridere alla virtù giovanile, egli fu tuttavia
ricondotto da una invincibile curiosità, verso le quattro e
mezza, al cader della notte, verso la Casa Vauquer, che si
riprometteva di lasciare per sempre. Egli voleva sapere se
Vautrin era morto. Dopo aver avuto l'idea di
somministrargli un emetico, Bianchon aveva fatto mandare
al suo ospedale quanto Vautrin aveva rigettato, per farne
l'analisi chimica. Notando l'insistenza della signorina
Michonneau per fare buttar via tutto, i suoi dubbi si
rafforzarono; del resto, Vautrin si ristabilì troppo presto
perché Bianchon non supponesse un qualche complotto
ordito contro il capo ameno della pensione. Quando
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 372
Rastignac rientrò, Vautrin stava in piedi vicino alla stufa
della sala da pranzo. Richiamati più presto del solito dalla
notizia del duello di Taillefer figlio, i pensionanti, curiosi di
conoscere i particolari del fatto e le conseguenze di esso
sulla sorte di Vittorina, se ne stavano riuniti, ad eccezione
di papà Goriot, e parlavano di quanto era accaduto.
Quando Eugenio entrò, i suoi occhi incontrarono quelli
dell'imperturbabile Vautrin, il cui sguardo penetrò così
addentro nel suo cuore e vi rimescolò tanto fortemente
alcune corde malefiche, da farlo rabbrividire.
- Ebbene, caro figliuolo - gli disse il forzato evaso - la
"Camusa" avrà da fare a lungo prima di prendermi. A quel
che dicono queste signore, ho superato vittoriosamente
uno colpo apoplettico che avrebbe potuto uccidere un bue.
- Ah!, potete pur dire un toro - esclamò la vedova Vauquer.
- Vi dispiacerebbe forse di vedermi ancor vivo? - disse
Vautrin all'orecchio di Rastignac, di cui credette
d'indovinare il pensiero. - Sarebbe segno che siete un
uomo diabolicamente forte!
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 373
- Ah, in fede mia ! - disse Bianchon - la signorina
Michonneau parlava ieri l'altro d'un tale soprannominato
Ingannalamorte; quel nome vi starebbe proprio bene.
Queste parole produssero su Vautrin l'effetto della folgore;
egli impallidì e vacillò, il suo sguardo magnetico cadde
come un raggio di sole sulla signorina Michonneau, cui quel
getto di volontà spezzò le gambe. La vecchia zitella si
lasciò scivolare su di una sedia. Poiret si fece avanti con
vivacità e si mise tra lei e Vautrin, avendo capito che essa
era in pericolo, tanto la faccia del forzato divenne
ferocemente espressiva nel gettare la maschera bonaria
sotto la quale si nascondeva la sua vera natura. Senza
ancora comprendere nulla di quel dramma tutti i
pensionanti rimasero attoniti. In quel momento, si udirono
i passi di molti uomini, e il rumore di alcuni fucili che dei
soldati battevano sul selciato della strada. Mentre Collin
cercava macchinalmente una via d'uscita guardando le
finestre e i muri, quattro uomini comparvero sulla soglia
dell'uscio della sala. Il primo era il capo della polizia, gli
altri tre erano ufficiali della polizia municipale - In nome
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 374
della legge e del re - disse uno di questi, le cui parole
furono coperte da un mormorio di stupore. Sùbito il silenzio
regnò nella sala da pranzo, i pensionanti si separarono per
lasciar passare i tre, che avevano tutti la mano entro la
tasca di fianco, dov'era una pistola carica. Due gendarmi di
scorta agli agenti sbarrarono la porta della sala; e altri due
occuparono quella che dava sulla scala. Il passo e i fucili di
molti soldati risuonarono sull'acciottolato che correva lungo
la facciata della casa. Ogni speranza di fuga fu dunque
tolta a Ingannalamorte, sul quale tutti gli sguardi
conversero irresistibilmente.
Il capo della polizia andò diritto innanzi a lui e gli diede
sulla testa un manrovescio così forte, da fargli saltar via la
parrucca ridando alla testa di Collin tutto il suo orrore. In
armonia col corpo, quella testa e quella faccia, incorniciata
da quei capelli corti, rosso-mattone, che davano a esse uno
spaventevole carattere di forza e insieme d'astuzia furono
messe appropriatamente in luce, come se il fuoco
dell'inferno le avesse rischiarate. Ognuno conobbe allora
veramente chi era Vautrin, il suo passato, il suo presente,
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 375
il suo avvenire, le sue teorie implacabili, la religione del
suo arbitrio, la regalità che gli conferiva il cinismo dei suoi
giudizi, delle sue azioni, e la forza di un complesso
psicologico capace di tutto. Il sangue gli salì al viso, e i suoi
occhi brillarono come quelli di un gatto selvatico. Balzò su
se stesso con un movimento improntato a una ferocia
tanto energica, ruggì tanto forte da strappar grida di
terrore a tutti i pensionanti. A quel gesto di leone, e
approfittando del clamore generale, gli agenti trassero le
pistole. Collin capì il pericolo che correva vedendo rilucere
il cane d'ogni arma, e diede subito la prova della maggior
potenza umana. Orribile e pur maestoso spettacolo!, la sua
fisionomia mostrò un fenomeno che non può esser
paragonato se non a quello d'una caldaia piena di quel
vapore fumoso capace di sollevare le montagne, che
dissolve in un batter d'occhio una goccia d'acqua fredda. La
goccia d'acqua che raffreddò la sua ira fu una riflessione
rapida come un baleno.
Egli si mise a sorridere e guardò la sua parrucca.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 376
- Oggi non sembri molto cortese - disse al capo della
polizia. E tese le mani ai gendarmi, facendo loro un cenno
con la testa.
Signori gendarmi, mettetemi le manette o le catenelle.
Chiamo a testimoni i presenti che non faccio resistenza. -
Un mormorio d'ammirazione, strappato dalla prontezza con
cui la lava e il fuoco uscirono e rientrarono in quel vulcano
umano, risuonò nella sala. - ... signor smargiasso - riprese
a dire il forzato guardando il celebre direttore della polizia
giudiziaria.
- Andiamo, spogliatevi - gli disse l'uomo del vicolo Sainte-
Anne, con un'aria sprezzante.
- Ma come? - disse Collin - ci sono delle signore. Non nego
nulla, e mi arrendo.
Tacque un istante, e guardò i presenti come un oratore che
sta per dire cose sorprendenti.
- Scrivete, papà Lachapelle - disse poi rivolto a un
vecchietto dai capelli bianchi, che s'era seduto all'estremità
della tavola dopo aver cavato fuori da un portafogli il
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 377
processo verbale dell'arresto. - Riconosco di essere Jacques
Collin, detto Ingannalamorte, condannato a vent'anni di
ferri, e vi proverò di non aver rubato il mio soprannome.
Se avessi soltanto alzato la mano - disse ai pensionanti, -
quelle tre spie là avrebbero fatto spargere tutto il mio
sangue sul pavimento della casa di mammà Vauquer.
Quelle birbe son sempre dietro a tendere trappole !
La signora Vauquer si sentì male all'udire tali parole.
- Mio Dio!, c'è da farne una malattia; e pensare che ieri ero
con lui alla "Gaîté" - disse a Silvia.
- Un po' di filosofia, mammà - riprese Collin. - E' forse una
disgrazia essere stata nel mio palco, ieri, alla "Gaîté"? -
esclamò. - Credete d'esser migliore di noi? Noi abbiamo
meno infamia sulla spalla che non ne avete voi nel cuore,
membri flaccidi di una società cancrenosa: il migliore tra
voi non reggerebbe al mio confronto. - I suoi occhi si
fissarono su Rastignac, al quale rivolse un sorriso grazioso
che contrastava singolarmente con la rude espressione del
viso.- -Il nostro contrattino è sempre in essere, angelo
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 378
mio, purché, s'intende, venga accettato! Non è così? - E
cantò:
La mia Fanchette è deliziosa Nella sua semplicità.
- Non vi preoccupate - egli riprese - so fare le mie
riscossioni.
Si ha troppa paura di me perché ci si provi a derubarmi!
Il bagno penale coi suoi costumi e il suo linguaggio, con i
suoi bruschi passaggi dal faceto all'orrendo, la sua
terrificante grandezza, la sua familiarità, la sua bassezza,
fu ad un tratto rappresentato da quella frase e da
quell'uomo, che non fu più un uomo, ma il tipo di tutta una
classe degenerata, d'una categoria selvaggia e logica,
brutale e scaltra. In un momento Collin divenne un poema
infernale ove si trovarono raffigurati tutti i sentimenti
umani, meno uno: il pentimento. Il suo sguardo era quello
dell'arcangelo caduto, che vuole sempre far guerra.
Rastignac abbassò gli occhi accettando quella parentela
delittuosa come una espiazione dei suoi cattivi pensieri.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 379
- Chi mi ha tradito? - chiese Collin, muovendo il suo
terribile sguardo sui presenti. E fermandolo sulla signorina
Michonneau: Tu - le disse - vecchia cagna, sei tu che mi
hai provocato un finto sturbo, arnese di polizia! Basterebbe
che dicessi due parole per farti tagliare il collo in otto
giorni. Ma ti perdono, perché sono cristiano. Del resto non
sei tu che mi hai tradito. Chi allora?
Ah! ah!, state rovistando lassù, eh? - gridò sentendo gli
ufficiali della forza pubblica che stavano aprendo gli armadi
e sequestrando la sua roba. - Ma gli uccelli hanno preso il
volo da ieri. E voi non ne saprete mai nulla. I miei libri di
commercio sono qui - disse battendosi con una mano la
fronte. Ora so chi mi ha tradito. Non può essere stato che
quel mascalzone di Fil di Seta. Non è vero, padre
accalappiatore? - chiese al capo della polizia. - Questo va
troppo bene d'accordo col fatto di cercare i biglietti di
banca lassù. Ma ormai non c'è più nulla, mia cara Miette !
Quanto a Fil di Seta, costui sarà soppresso entro quindici
giorni, anche se lo faceste sorvegliare da tutta la vostra
gendarmeria. Quanto le avete dato, a questa Michonnette?
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 380
- domandò ai funzionari della polizia - qualche migliaio di
scudi!
Io valevo di più, Ninon cariata, Pompadour stracciona,
Venere da Père-Lachaise. Se mi avessi avvertito, avresti
ricevuto seimila franchi. Ah!, non te lo credevi, vecchia
ruffiana, eh?, altrimenti avrei avuto la preferenza. Sì, te li
avrei dati volentieri, per evitare un viaggio che mi secca e
mi fa perdere dei soldi - diceva mentre gli mettevano le
manette. - Quella gente ci prenderà gusto a farmi perdere
chissà quanto tempo per rintronarmi. Se mi mandassero
subito al bagno penale, potrei tornare presto alle mie
occupazioni, malgrado i nostri allocchi del quai des
Orfèvres. Una volta laggiù, si faranno in quattro per far
evadere il loro generale, questo buon Ingannalamorte! C'è
forse uno solo di voi che abbia come ho io, più di diecimila
fratelli pronti a far qualsiasi cosa per lui? - chiese con
fierezza. - Qui c'è della bontà - aggiunse battendosi sul
cuore - io non ho mai tradito nessuno. To', guardali, cagna
- fece rivolgendosi alla vecchia zitella. - Di me hanno
paura, costoro, ma tu fai voltar loro lo stomaco. Prenditi
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 381
ora il tuo premio. - E tacque un istante, guardando i
pensionanti. - Ma siete proprio così sciocchi voialtri? Non
avete mai visto un forzato? Un forzato della tempra di
Collin, qui presente, è un uomo meno vile degli altri, il
quale protesta contro le profonde disillusioni che provoca il
contratto sociale, come dice Jean-Jacques, di cui mi vanto
d'essere allievo.
E poi, io sono solo contro il governo con tutta la sua
impalcatura di tribunali, di gendarmi, di bilanci, e io
l'intrappolo.
- Càspita - disse il pittore - ci sarebbe da fare un disegno
stupendo.
- Di', aiutante di monsignore il boia, manovratore della
"Vedova" (nome denso di tremenda poesia che i forzati
danno alla ghigliottina) - aggiunse Vautrin rivolgendosi al
capo della polizia - sii buono, dimmi se è stato Fil di Seta a
tradirmi! Non vorrei che la pagasse per un altro, non
sarebbe giusto.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 382
In quel momento gli agenti, che avevano rovistato e
inventariato ogni cosa nella sua camera, rientrarono e
parlarono a bassa voce col capo della spedizione. Il
processo verbale era stato chiuso.
- Signori - disse Collin rivolto ai pensionanti - stanno per
portarmi via. Voi siete stati tutti molto buoni con me
durante la mia permanenza qui, e ve ne sarò riconoscente.
Accogliete il mio saluto. Mi permetterete di mandarvi un
po' di fichi della Provenza. - Fece qualche passo, e si voltò
per guardare Rastignac.
- Addio, Eugenio-disse con una voce dolce e triste, che
contrastava singolarmente col tono brusco delle sue
precedenti parole. - Se dovessi trovarti in difficoltà,
ricordati che ti ho lasciato un amico affezionato. - Sebbene
avesse le manette ai polsi, riuscì a mettersi in guardia,
eseguì un attacco battendo il piede, da maestro di
scherma, gridò: - Uno! Due! - e avanzò il piede destro. - In
caso di pericolo, rivolgiti là. Puoi disporre dell'uomo e del
suo denaro.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 383
Il singolare personaggio pronunciò queste ultime parole
con un tono alquanto buffonesco, in modo da poter essere
compreso soltanto da Rastignac. Quando i gendarmi, i
soldati e gli agenti di polizia ebbero lasciata la casa, Silvia,
che era intenta a bagnare d'aceto le tempie della padrona,
guardò i pensionanti stupiti.
- Eppure - disse - era un brav'uomo!
Questa frase ruppe l'incanto che i molteplici e vari
sentimenti provocati da quella scena avevano prodotto in
ciascuno dei presenti. In quell'istante, dopo essersi
reciprocamente e tacitamente interrogati, videro tutti
insieme la signorina Michonneau, gracile, secca e fredda
come una mummia, accovacciata vicino alla stufa, gli occhi
bassi, come se avesse temuto che l'ombra del paralume
non fosse così forte da nascondere l'espressione dei suoi
sguardi. La figura di quella donna, antipatica a tutti da
vario tempo, venne subito compresa. Un mormorio che,
per esser perfettamente all'unisono, manifestava un
unanime senso di disgusto, risuonò sordamente. La
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 384
signorina Michonneau lo sentì, e rimase immobile.
Bianchon, per il primo, si chinò verso il vicino:
- Me ne vado, se quella donna continuerà a mangiare con
noi disse a bassa voce.
In un batter d'occhio, ognuno, ad eccezione di Poiret,
approvò quanto detto dallo studente in medicina, che, forte
dell'adesione generale, si fece avanti al vecchio
pensionante.
- Voi che siete così amico della signorina Michonneau - gli
disse - parlatele e fatele comprendere che se ne deve
andare all'istante.
- All'istante? - ripeté Poiret sorpreso.
Poi, andò vicino alla vecchia, e le disse qualche parola
all'orecchio.
- Ma io ho pagato la retta, e ho diritto di stare qui come
tutti gli altri - disse lanciando uno sguardo di vipera sui
pensionanti.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 385
- Se è per questo, ci quoteremo per restituirvene la somma
- fece Rastignac.
- Il signore difende Collin - essa rispose dando allo
studente uno sguardo velenoso e indagatore - e non è
difficile sapere il perché!
A tale parola, Eugenio balzò come per scagliarsi contro la
vecchia zitella e strozzarla. Quello sguardo, di cui comprese
la perfidia, aveva gettato una orribile luce nella sua anima.
- Lasciatela, dunque - esclamarono i pensionanti.
Rastignac incrociò le braccia e tacque.
- Finiamola con questa signorina Giuda - disse il pittore,
rivolgendosi alla signora Vauquer. - Signora, se non
mettete alla porta la Michonneau, noi lasceremo tutti la
vostra baracca, e diremo dappertutto che la frequentavano
solo spie e forzati. In caso contrario, nessuno di noi farà
parola di questo fatto che, in fin dei conti, potrebbe
accadere anche nella migliore società, finché ai galeotti non
verrà impresso un marchio in fronte e non verrà loro
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 386
proibito di travestirsi da borghesi parigini, e di mostrarsi
così sciocchi capi ameni come lo sono tutti.
A quel discorso, la signora Vauquer ritornò subito
miracolosamente in salute, si alzò, incrociò le braccia, aprì i
suoi occhi chiari e senza tracce di lacrime.
- Ma, signor mio, volete proprio la rovina della mia casa?
Ecco che ora il signor Vautrin... Oh !, santo Dio - disse
interrompendosi - non posso fare a meno di chiamarlo col
suo nome di persona per bene! Ecco, - riprese - che ora mi
si fa vuoto un appartamento, e volete pure che ne debba
avere due di più da affittare in una stagione in cui tutti
stanno a casa loro?
- Signori, prendiamo il cappello, e andiamo a mangiare a
piazza della Sorbonne, da Flicoteaux - disse Bianchon. La
signora Vauquer calcolò con un solo colpo d'occhio il partito
più vantaggioso, e si precipitò dinanzi alla signorina
Michonneau.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 387
- Andiamo, bellezza mia, non vorrete mica la fine della mia
pensione, no? Vedete a che punto mi fanno arrivare questi
signori, risalite nella vostra camera, per questa sera.
- Niente affatto, niente affatto! - gridarono i pensionanti -
noi esigiamo che se ne vada all'istante.
- Ma non ha ancora pranzato, la povera signorina - disse
Poiret in tono supplichevole.
- Andrà a mangiare dove vuole - gridarono più voci.
- Alla porta, la spia !
- Alla porta, gli spioni!
- Signori - esclamò Poiret che si erse a un tratto all'altezza
del coraggio dato dall'amore ai montoni - rispettate una
donna!
- Le spie non hanno sesso - disse il pittore.
- Bel sessorama!
- Alla portorama!
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 388
- Signori, questo è indecente. Quando si manda via
qualcuno, bisogna almeno salvare la forma. Noi abbiamo
pagato, e restiamo- disse Poiret calcando il suo berretto e
mettendosi a sedere vicino alla signorina Michonneau, che
la signora Vauquer stava catechizzando.
- Cattivello - gli disse il pittore con aria comica - cattivello,
andiamo!
- Insomma, se non ve ne andate voi, ce ne andiamo noi -
disse Bianchon.
E i pensionanti mossero tutti insieme verso il salotto.
- Signorina, vedete? - esclamò la signora Vauquer - sono
rovinata.
Non è più possibile che voi restiate, costoro finiranno per
scendere ad atti di violenza.
La signorina Michonneau si alzò.
- Se ne andrà! Non se ne andrà! Se ne andrà. Non se ne
andrà!
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 389
Queste parole dette alternativamente, e l'ostilità dei
discorsi che si cominciavano a fare su di lei, costrinsero la
signorina Michonneau ad andarsene, dopo alcuni accordi
presi a bassa voce con la padrona.
- Andrò dalla signora Buneaud - disse, con aria minacciosa.
- Andate pure dove volete, signorina - fece la signora
Vauquer, che trovò ingiuriosa la scelta d'una pensione che
rivaleggiava con la sua, e che per conseguenza le era
odiosa. - Andate dalla Buneaud, e avrete aceto per vino,
cibi rifatti.
I pensionanti si disposero su due file, osservando il più
profondo silenzio. Poiret guardò così teneramente la
signorina Michonneau, si mostrò così ingenuamente
indeciso se seguirla o restare, che i pensionanti, esultando
poiché la signorina Michonneau se ne andava, si misero a
ridere.
- Xi, xi, xi, Poiret - gli gridò il pittore. - Andiamo, oplà, op!
L'impiegato al Museo si mise a cantare comicamente le
prime parole di una nota romanza:
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 390
Partendo per la Siria Il giovane e bel Dunoy...
- Andiamo, che morite d'invidia, "trahit sua quemque
voluptas" - disse Bianchon.
- Ognuno segue la sua: libera traduzione di Virgilio - fece il
ripetitore.
La signorina Michonneau fece il gesto di prendere il braccio
di Poiret, guardandolo, e lui, non sapendo come resistere a
quell'invito, accorse a darglielo. Scoppiarono applausi e ci
fu un'esplosione di risa.
- Bravo, Poiret! - Questo vecchio Poiret! Apollo-Poiret!
Marte- Poiret. - Che coraggio, questo Poiret!
In quel momento entrò un commissionario e consegnò una
lettera alla signora Vauquer, che, dopo averla letta, cadde
di peso su di una sedia.
- Non rimane altro che bruciare la mia casa, c'è caduto
sopra un fulmine. Taillefer figlio è spirato alle tre. Sono
stata proprio punita di aver augurato il bene a quelle due
donne, a scapito di questo povero giovane. La signora
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 391
Couture e Vittorina mi chiedono le loro cose, e vanno a
stabilirsi presso il signor Taillefer.
Egli concede alla figlia di tenere con sé la vedova Couture
come dama di compagnia. Quattro appartamenti vuoti,
cinque pensionanti di meno. - Si sedette e sembrò stesse
per piangere - La disgrazia è entrata oggi in casa mia!
esclamò desolata.
Il rumore d'una vettura che si fermava risuonò a un tratto
dalla strada.
- Qualche altro guaio - disse Silvia.
Ed ecco apparire Goriot con un viso luminoso e colorito di
felicità, da far credere a una sua rigenerazione.
- Goriot in carrozza! - dissero i pensionanti - ma è proprio
la fine del mondo.
Il bonuomo andò diritto da Eugenio, rimasto pensoso in un
canto, e lo prese per il braccio:
- Andiamo - gli disse con aria allegra.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 392
- Ma non sapete quel che è successo? - gli domandò
Eugenio.
- Vautrin era un forzato, ed è stato arrestato poco fa; il
figlio di Taillefer è morto.
- Ebbene, che ce ne importa? - rispose papà Goriot.- Io
pranzo con mia figlia nel vostro appartamento, capite? Lei
vi sta aspettando, venite!
Tirò così violentemente Rastignac per il braccio, da farlo
camminare per forza, e parve rapirlo, come se si fosse
trattato della sua amante.
- Mangiamo! - esclamò il pittore.
Ognuno prese allora la propria sedia e si mise a tavola.
- Ma insomma - disse la grossa Silvia - oggi tutto va male,
l'umido di castrato con patate s'è attaccato! Be', lo
mangerete bruciato lo stesso!
La signora Vauquer non ebbe il coraggio di dire una parola
nel vedere solo dieci persone invece di diciotto intorno alla
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 393
tavola; ma tutti cercarono di consolarla e di farla stare
allegra.
Dapprima i clienti che prendevano solo i pasti alla pensione
parlarono di Vautrin e degli avvenimenti della giornata, e
seguirono l'andamento serpentino della conversazione
mettendosi a discorrere di duelli, del bagno penale, della
giustizia, delle leggi da rifare, delle carceri. Poi finirono col
trovarsi ben lontani da Jacques Collin, da Vittorina e da suo
fratello. Sebbene fossero soltanto dieci, gridarono per venti
in modo da sembrare più numerosi del solito; e fu la sola
differenza tra quel pranzo e quello del giorno prima.
L'indifferenza abituale di tale mondo egoista che,
l'indomani, doveva trovare negli eventi quotidiani di Parigi
un'altra preda da divorare, riprese il sopravvento e la
stessa signora Vauquer si lasciò calmare dalla speranza,
che assunse in tale occasione la voce della grossa Silvia.
Quella giornata doveva essere fino alla sera una
fantasmagoria per Eugenio, il quale, malgrado la forza del
suo carattere e la bontà del suo animo, non sapeva come
connettere le proprie idee, quando si trovò in carrozza a
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 394
fianco di papà Goriot, i cui discorsi rivelavano una gioia
inconsueta, e risuonavano al suo orecchio, dopo tante
emozioni, come le parole che udiamo in sogno.
- Da questa mattina è finita. Pranziamo tutti e tre insieme,
insieme!, capite? Erano quattro anni che non pranzavo più
con la mia Delfina, la mia piccola Delfina. L'avrò con me
per tutta una sera. Abbiamo preso possesso del vostro
appartamento da questa mattina. Ho lavorato come un
facchino, in maniche di camicia. Ho aiutato a portare i
mobili. Ah! ah!, non avete mai veduto com'è graziosa a
tavola, vedrete quante attenzioni avrà per me:
"Prendete, papà mangiate questo, sentite com'è buono".
Ed è allora il momento che io non posso mangiare. Oh!, è
tanto che non sono stato un po' tranquillo insieme a lei,
come tra poco lo saremo!
- Ma - gli disse Eugenio - oggi il mondo s'è proprio
capovolto?
- Capovolto - rispose papà Goriot. - Ma in nessuna epoca il
mondo è andato così bene. Io non vedo che facce allegre
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 395
per le strade, persone che si stringono la mano, persone
felici come se andassero tutte a mangiare dalla loro figlia,
a gustarvi un buon pranzetto ordinato da lei davanti a me
al capo cuoco del Caffè degli Inglesi. Ma!, vicino a lei anche
l'aloe sarebbe dolce come il miele.
- Mi pare di risorgere - disse Eugenio.
- Ma camminate!, vetturino - gridò papà Goriot aprendo il
vetro davanti. - Andate più svelto, vi darò cento soldi di
mancia se mi portate in dieci minuti dove vi ho detto. - Al
sentir questa promessa il vetturino traversò Parigi con la
rapidità d'un lampo.
- Non va, questo vetturino - diceva papà Goriot.
- Ma dove diamine mi portate? - gli chiese Rastignac.
- A casa vostra - rispose papà Goriot.
La vettura si fermò in via d'Artois. Il bonuomo scese per
primo e buttò dieci franchi al vetturino con la prodigalità di
chi, rimasto vedovo, nel parossismo della sua felicità non
bada più a niente.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 396
- Andiamo, saliamo - disse a Rastignac facendogli
attraversare un cortile e conducendolo alla porta d'un
appartamento al terzo piano, situato nella parte posteriore
d'una casa nuova e di bella apparenza. Papà Goriot non
ebbe bisogno di suonare. Teresa, la cameriera della signora
de Nucingen, aprì la porta. Eugenio si trovò in un delizioso
appartamento da scapolo, composto di un'anticamera, d'un
salottino, d'una camera da letto e di uno studio, che
davano su di un giardino. Nel salottino, il cui mobilio e
arredamento potevano sostenere il confronto con quanto vi
poteva essere di più carino, di più grazioso, egli scorse, alla
luce delle candele, Delfina, che si alzò da un divano, vicino
al fuoco, dispose un parafuoco sul caminetto, e gli disse
con un tono di voce pieno di tenerezza:
- Vi si è dunque dovuto cercare, signore che non capite
nulla.
Teresa uscì. Lo studente prese Delfina fra le braccia, la
strinse vivamente e pianse di gioia. Quest'ultimo contrasto
tra quel che vedeva e quel che or ora aveva veduto, in una
giornata in cui tante emozioni avevano stancato il suo
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 397
cuore e la sua testa, provocò in Rastignac un accesso di
sensibilità nervosa.
- Lo sapevo bene che ti amava - disse piano papà Goriot a
sua figlia, mentre Eugenio sfinito giaceva sul divano senza
poter pronunciare una parola né rendersi ancora conto del
modo in cui quest'ultimo colpo di bacchetta magica era
stato dato.
- Ma venite a vedere - gli disse la signora de Nucingen
prendendolo per mano e conducendolo in una camera i cui
tappeti, i mobili e i minimi dettagli gli ricordarono, in più
piccole proporzioni, quella di Delfina.
- Ci manca un letto - fece Rastignac.
-E' vero, signore - essa rispose arrossendo e stringendogli
la mano.
Eugenio la guardò, e apprezzò il sentimento di pudore
contenuto nel cuore d'una donna innamorata, ancor
giovane.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 398
- Voi siete una di quelle creature degne d'una adorazione
senza fine - le disse all'orecchio. - Sì, oso dirvelo, visto che
ci comprendiamo tanto bene: più vivo e sincero è l'amore,
e più esso dev'essere velato, misterioso. Non sveliamo il
nostro segreto a nessuno.
- Oh!, ma io non sarò qualcuno, non è vero? - disse papà
Goriot, brontolando.
- Ma lo sapete bene che voi siete noi, voi...
- Ah!, ecco quel che volevo sentirmi dire. Non vi sarò
d'imbarazzo, è vero? Andrò, verrò come uno spirito
benigno che sta dovunque, e che si sa esser lì senza che
nessuno lo veda. Vedi dunque, Delfinetta, Ninetta, Dedé,
se avevo ragione di dirti: "C'è un grazioso appartamento in
via d'Artois, arrediamolo per lui!". E tu non volevi. Ah!,
sono io l'autore della tua gioia, come sono l'autore dei tuoi
giorni. I padri debbono sempre dare, se vogliono essere
felici. Dare sempre, è il vero modo per essere padre.
- Come? - domandò Eugenio.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 399
- Sì, lei non voleva, aveva paura che si facessero
chiacchiere sul suo conto, come se il mondo valesse la
felicità!, ma tutte le donne sognano poi di fare quel che fa
lei...
Papà Goriot parlava solo, mentre la signora de Nucingen
aveva intanto condotto Rastignac nello studio, dove un
bacio risuonò, sebbene dato pian piano. La stanza era in
armonia con l'eleganza dell'appartamento, nel quale del
resto non mancava proprio nulla.
- Abbiamo indovinato i vostri gusti? - essa chiese tornando
nel salotto per mettersi a tavola.
- Sì - gli rispose - anche troppo bene. Ahimè!, tutto questo
lusso, questi bei sogni realizzati, tutta la poesia d'una vita
giovanile, elegante, questo io lo sento troppo per non
meritarlo; ma non posso accettarlo da voi, e d'altra parte
sono ancora troppo povero per...
- Ah! ah!, cominciate già a contrariarmi? - lei disse con
un'arietta di scherzosa autorità, facendo una di quelle
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 400
graziose smorfie come ne fanno le donne quando vogliono
deridere uno scrupolo per meglio dissiparlo.
Eugenio aveva troppo solennemente in quel giorno fatto il
suo esame di coscienza, e l'arresto di Vautrin, indicandogli
la profondità dell'abisso in cui era stato per precipitare,
aveva troppo bene corroborato i suoi nobili sentimenti e la
sua delicatezza, per cedere a quella carezzevole
confutazione dei suoi generosi propositi. Una profonda
tristezza s'impadronì di lui.
- Come! - fece la signora de Nucingen - rifiutereste?
Sapete che cosa vuol dire un simile rifiuto? Che dubitate
del futuro, che non osate legarvi a me. Temete dunque di
tradire il mio affetto? Se voi mi amate, se io vi... amo,
perché indietreggiate di fronte a così lievi obbligazioni? Se
sapeste qual piacere ho provato nell'occuparmi di tutto
questo appartamento da scapolo, non esitereste, e mi
domandereste perdono. Avevo a disposizione del denaro
vostro, e l'ho bene impiegato: ecco tutto. Credete d'essere
grande, e siete invece piccino. Voi valete ben di più... Ah! -
aggiunse, cogliendo uno sguardo appassionato di Eugenio -
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 401
e fate tante storie per delle sciocchezze. Se non mi volete
bene, oh !, sì, allora non accettate. La mia sorte dipende
da una parola.
Parlate! Ma papà, convincetelo voi - aggiunse rivolgendosi,
dopo una pausa, a suo padre. - Crede forse lui che io sia
meno sensibile riguardo al nostro onore?
Papà Goriot aveva il fermo sorriso d'un teriachi
nell'osservare i due, nell'ascoltare quella gentile loro
disputa.
- Bambino!, voi siete all'inizio della vita - essa riprese
prendendo la mano di Eugenio, - trovate una barriera che
per molti sarebbe insormontabile, una mano di donna ve
l'apre, e voi indietreggiate? Ma voi riuscirete, farete una
brillante fortuna, il successo è scritto sulla vostra bella
fronte. E non potrete allora rendermi quel che oggi vi
presto? In altri tempi le donne non davano forse ai loro
cavalieri armature, spade, elmi, giachi, cavalli, affinché essi
potessero andare a combattere in loro nome nei tornei?
Ebbene, Eugenio, le cose che io vi offro sono le armi
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 402
dell'epoca, gli strumenti necessari a chi vuol diventare
qualcosa.
Bello, il solaio dove abitate, se somiglia alla camera di papà
!... Ma insomma, vogliamo o no andare a pranzo? Volete
proprio rattristarmi? Rispondete, dunque! - disse
scuotendogli la mano. - Santo Iddio, papà, fatelo decidere,
o me ne vado di qui e non lo rivedrò più.
- Adesso vi farò decidere - disse papà Goriot uscendo
dall'estasi.
- Mio caro signor Eugenio, voi state per farvi prestare del
denaro da alcuni ebrei, non è vero?
- E' proprio necessario - rispose.
- Bene!, allora è cosa fatta - riprese il bonuomo cavando
fuori un brutto portafoglio di cuoio logorato. - Mi sono fatto
ebreo, ho pagato io tutte le fatture: eccole qui. Voi non
dovete un centesimo per tutto quel che si trova qui. Non è
poi una grossa somma, si tratta tutt'al più di cinquemila
franchi. E io ve li presto! A me non opporrete un rifiuto,
non sono mica una donna io.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 403
Mi farete una ricevuta su di un pezzo di carta e me li
restituirete poi.
Qualche lacrima cadde contemporaneamente dagli occhi di
Eugenio e di Delfina, che si guardarono con sorpresa.
Rastignac tese la mano al bonuomo, e gliela strinse.
- Ebbene, cosa?, non siete forse miei figli? - disse Goriot.
- Ma, mio povero padre - fece la signora de Nucingen -
come diamine avete fatto?
- Ah!, qui ti volevo. Quando ti ho fatto decidere a farlo
abitare vicino a te, e ti ho visto comprare oggetti come per
una sposa, mi sono detto: "Potrà trovarsi in qualche
difficoltà!". L'avvocato ritiene che la causa da intentare
contro tuo marito, per fargli restituire il tuo denaro, durerà
più di sei mesi. Bene. Allora ho venduto i miei
milletrecentocinquanta franchi di rendita; mi sono
costituito, con quindicimila franchi, milleduecento franchi di
vitalizio garantito da buone ipoteche, e ho pagato i vostri
fornitori col resto della somma, figli miei. Ho lassù una
camera da cinquanta scudi all'anno, posso vivere come un
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 404
principe con quaranta soldi al giorno, e me ne
avanzeranno. Non consumo nulla, di abiti non ho quasi
bisogno. Sono quindici giorni che rido sotto i baffi,
dicendomi: "Come saranno felici!". E non siete forse felici?
- Oh! papà, papà! - disse la signora de Nucingen,
slanciandosi verso suo padre, che l'accolse sulle ginocchia.
Essa lo coprì di baci, gli carezzò il viso coi suoi capelli
biondi, e versò lacrime su quel vecchio viso sereno,
luminoso. - Caro papà, voi siete davvero un padre! No, non
esistono due padri come voi sotto il cielo. Eugenio vi voleva
già da prima tanto bene: che sarà adesso?
- Ma figli miei - disse Goriot, che da dieci anni non sentiva
battere il cuore di sua figlia sul suo - ma, Delfinetta, tu
vuoi dunque proprio farmi morire dalla gioia! Il mio povero
cuore si spezza. Andiamo, signor Eugenio, noi siamo pari e
patta! - E il vecchio, intanto, stringeva la figlia in una
stretta selvaggia e tanto delirante che questa disse:
- Ah!, ma così tu mi fai male!
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 405
- Ti faccio male! - egli fece impallidendo. E la guardò con
un'aria sovrumana di dolore. Per ben ritrarre la fisionomia
di questo Cristo della paternità, converrebbe cercare
paragoni nelle immagini che i principi della tavolozza hanno
creato per dipingere la passione sofferta per il bene del
mondo dal Salvatore degli uomini. Papà Goriot baciò
dolcemente la cintura che le sue dita avevano stretto
troppo.
- No, no, non ti ho fatto del male, è vero? - egli riprese
interrogandola con un sorriso; - sei tu che m'hai fatto male
col tuo grido. La spesa da me sostenuta è stata più forte -
fece poi all'orecchio della figlia, baciandoglielo con
precauzione - ma bisogna prenderlo così altrimenti
s'inquieterebbe. - Eugenio era rimasto come pietrificato
dall'inesauribile amor paterno di quell'uomo, e lo osservava
esprimendo quell'ingenua ammirazione che, nei giovani, è
fede.
- Sarò degno di tutto questo! - egli esclamò.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 406
- O mio Eugenio, è bello quel che avete ora detto. - E la
signora de Nucingen baciò lo studente in fronte.
- Egli ha rifiutato per te la signorina Taillefer con tutti i suoi
milioni - disse papà Goriot. - Eppure sì, vi amava, la
piccola; e con la morte del fratello, eccola divenuta ricca
quanto Creso.
- Oh!, perché dirlo? - esclamò Rastignac.
- Eugenio - gli disse Delfina all'orecchio - adesso ho un
rimorso per questa sera. Ah!, ma io vi amerò tanto!, e
sempre.
- Ecco la più bella giornata che passo dopo i vostri due
matrimoni - esclamò papà Goriot. - Il buon Dio potrà farmi
soffrire quanto vorrà, ma io potrò sempre dirmi: "Nel mese
di febbraio di quell'anno sono stato, per un momento, più
felice di quanto gli uomini possano esserlo durante tutta la
loro vita". Guardami, Fifina! - disse alla figlia. - E' bella,
non è vero? Ditemi dunque, avete trovato molte donne con
un così bel colorito e con una fossetta così! No, è vero?
Ebbene, sono io che ho fatto questo amore di donna. E
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 407
ormai, resa felice da voi, diverrà mille volte meglio. Posso
ora anche andare all'inferno, vicino mio - egli aggiunse - se
vi occorre la mia parte di paradiso, ecco, ve la dono.
Mangiamo, mangiamo - riprese, non sapendo neanche più
quel che si dicesse - tutto è nostro.
- Povero il mio papà!
- Se sapessi, figlia mia - disse alzandosi e andando verso di
lei, prendendole la testa e baciandola fra le trecce - se
sapessi quanto puoi con poco rendermi felice!, vieni a
trovarmi qualche volta, sarò lassù, non avrai che da fare
un passo. Promettimelo, dì!
- Sì, padre caro.
- Dimmelo ancora.
- Sì, mio buon papà.
- Taci ora, altrimenti te lo farei ripetere cento volte, se
dovessi dar retta a me stesso. Adesso mangiamo.
Tutta la serata trascorse in fanciullaggini, e papà Goriot
non si mostrò il meno pazzo dei tre. Si chinava ai piedi
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 408
della figlia per baciarglieli; la guardava a lungo negli occhi;
strisciava la testa sul suo vestito; insomma, faceva follie
come ne avrebbe fatte il più giovane e tenero amante.
- Vedete? - disse Delfina a Eugenio - quando papà è con
noi, bisogna essere del tutto suoi. Qualche volta però sarà
pur fastidioso.
Eugenio, che aveva già provato più volte qualche punta di
gelosia, non poteva disapprovare quella parola, che
racchiudeva il principio d'ogni ingratitudine.
- E l'appartamento, quando sarà pronto? - chiese Eugenio
guardando attorno alla stanza. - Dovremo lasciarci, questa
sera?
- Sì, ma domani verrete a pranzo da me - rispose lei con
un'aria d'intesa. - Domani c'è recita al Teatro degli italiani.
- Io me ne andrò in platea - fece papà Goriot.
Era mezzanotte. La carrozza della signora de Nucingen
attendeva.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 409
Papà Goriot e lo studente tornarono alla pensione Vauquer,
parlando di Delfina con un crescente entusiasmo, che
produsse un curioso contrasto di espressione tra quelle due
violente passioni.
Eugenio non poteva nascondersi che l'amore del padre,
non intaccato da alcun interesse personale, schiacciava il
suo per costanza e portata. L'idolo era sempre puro e bello
per il padre, e la sua adorazione s'accresceva di tutto il
passato, di tutto il futuro. Essi trovarono la signora
Vauquer sola accanto alla stufa, tra Silvia e Cristoforo. La
vecchia padrona stava lì, come Mario sulle rovine di
Cartagine. Aspettava gli unici due pensionanti che le erano
rimasti, lamentandosene con Silvia. Sebbene lord Byron
abbia fatto esprimere al Tasso lamenti assai belli, questi
sono tuttavia ben lontani da quelli che sfuggivano dalla
bocca della signora Vauquer.
- Allora domattina non ci saranno da preparare che tre
tazze di caffè, Silvia. Hé!, la mia casa deserta, c'è da
sentirsi spezzare il cuore. Che cosa è ormai la vita, senza i
miei pensionanti?
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 410
Nulla. Ecco qui la mia casa smobiliata dei suoi ospiti. La
vita è rimasta nei mobili. Che cosa ho mai fatto, per
meritarmi tanti disastri? Le provviste di fagioli e di patate
sono state fatte per venti persone. La polizia in casa mia!
Non mangeremo altro che patate! E dovrò licenziare
Cristoforo! - Il Savoiardo, che stava dormendo, si destò di
soprassalto e disse: - Signora!
- Povero ragazzo, è come un cane - fece Silvia.
- La stagione è morta, tutti si sono già sistemati. Da dove
potranno venirmi dei pensionanti? C'è da perdere la testa.
E quella strega della Michonneau che mi porta via anche
Poiret! Che cosa gli faceva mai, per essersi quell'uomo
attaccato a lei, che segue come un cagnolino?
- Eh!, diamine - fece Silvia crollando il capo - queste
vecchie zitelle, le sanno loro tutte le malizie.
- E quel povero signor Vautrin, che secondo loro è un
forzato? - riprese a dire la vedova. - Ebbene, Silvia, è più
forte di me, non ci credo ancora. Un allegrone come lui,
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 411
che spendeva in gloria quindici franchi al mese, e che
pagava puntualmente!
- Ed era così generoso! - disse Cristoforo.
- Devono aver commesso un grosso errore - fece Silvia.
- Questo no, se ha confessato lui stesso! - continuò la
signora Vauquer. - E dire che tutta questa roba è andata a
succedere a casa mia, in un quartiere dove non passa mai
neppure un gatto!
Parola di donna onesta, mi pare di sognare. Perché, senti,
abbiamo visto capitare a Luigi Sedicesimo il suo guaio,
abbiamo visto cadere l'Imperatore, l'abbiamo visto tornare
e ricadere: tutto questo era pur nell'ordine delle cose
possibili; ma imprevisti a danno delle pensioni familiari in
genere, non ce ne sono; si può fare a meno del Re, ma
mangiare bisogna sempre; e quando una signora per bene,
nata de Conflans, dà da mangiare una ottima cucina, ma, a
meno che non venga la fine del mondo... Ma è proprio così,
questa è la fine del mondo.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 412
- E pensare che la signorina Michonneau, che vi ha causato
tutto questo disastro, riscuoterà, a quanto si dice, mille
scudi di rendita - esclamò Silvia.
- Non me ne parlare, è una scellerata! - disse la signora
Vauquer - E per di più è andata dalla Buneaud! Ma quella è
capace di tutto, deve averne fatte d'ogni colore, quella ai
suoi tempi deve aver anche ammazzato e rubato.
Dovrebbe andarci lei, in galera, al posto di quel
pover'uomo...
In quel momento Eugenio e papà Goriot suonarono il
campanello.
- Ah, ecco i due miei fedeli - disse la vedova sospirando.
I due fedeli, che serbavano un assai tenue ricordo dei
disastri capitati alla pensione, annunciarono senza tanti
complimenti alla loro ospite che sarebbero andati a
dimorare alla Chaussée-d'Antin.
- Ah!, Silvia - fece la vedova - ecco l'ultimo colpo. Mi avete
dato il colpo di grazia, signori, questo mi ha preso allo
"stommacco". Mi ci sento come una sbarra. Ecco una
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 413
giornata che mi carica sulle spalle dieci anni di più.
Diventerò pazza, parola d'onore. Che farne, dei fagioli?
Ebbene?, se rimango sola qui, te ne andrai domani,
Cristoforo. Addio, signori, buona notte.
- Ma che cosa ha? - domandò Eugenio a Silvia.
- Diamine! Se ne sono andati tutti, dopo quanto è
accaduto. Questo le ha sconvolto la testa. Vado, sento che
piange. Le farà bene sfogarsi un po'. Ecco la prima volta
che si vuota gli occhi, da quando sono al suo servizio.
L'indomani, la signora Vauquer si era, secondo il suo modo
di dire, "ragionata". Se parve afflitta, come colei che aveva
perduto tutti i suoi pensionanti e la cui vita era stata
sconvolta, conservava tuttavia il suo giudizio, e mostrò
quale fosse il vero dolore, un dolore profondo, il dolore
causato dagli interessi rovinati, dalle abitudini scomposte.
Certo, lo sguardo che un innamorato dà, nel lasciarli, ai
luoghi abitati dalla propria amante, non è più triste di
quello dato dalla signora Vauquer alla tavola vuota.
Eugenio la consolò dicendole che Bianchon, il cui servizio
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 414
all'ospedale finiva tra qualche giorno, lo avrebbe senza
dubbio rimpiazzato; che l'impiegato al Museo aveva spesso
espresso il desiderio di occupare l'appartamento della
signora Couture e che in pochi giorni essa si sarebbe
rimessa su.
- Dio vi ascolti, mio caro signore!, ma purtroppo la
disgrazia è entrata in questa casa. Non passeranno dieci
giorni e ci verrà la morte, vedrete - gli disse dando un
lugubre sguardo alla sala da pranzo. Chi prenderà?
- E' bene sloggiare - disse a bassa voce Eugenio a papà
Goriot.
- Signora - disse Silvia accorrendo tutta turbata - sono tre
giorni che non vedo Mistigrì.
- Bé, allora, se il mio gatto è morto, se ci ha lasciati, io... -
La povera vedova non terminò la frase, congiunse le mani
e si lasciò cadere lungo il dorso della sua poltrona, affranta
da quel terribile presagio.
Verso mezzodì, ora in cui passavano i portalettere nel
quartiere del Pantheon, Eugenio ricevette una lettera
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 415
racchiusa in una elegante busta, sigillata con lo stemma di
Beauséant. Conteneva un invito per il signor e la signora
de Nucingen al grande ballo annunciato da un mese, e che
doveva aver luogo in casa della viscontessa. A questo
invito erano aggiunte poche parole per Eugenio:
"Ho pensato, signore, che v'incarichereste volentieri
d'esser l'interprete dei miei sentimenti presso la signora de
Nucingen; vi mando l'invito che mi avete richiesto e sarò
lieta di conoscere la sorella della signora de Restaud.
Conducetemi dunque questa bella signora, e fate in modo
che ella non si prenda tutto il vostro affetto; voi me ne
dovete molto, in cambio di quello che ho per voi.
Viscontessa de Beauséant".
"Ma", disse fra sé e sé Eugenio tornando a leggere il
biglietto, "la signora de Beauséant mi dice abbastanza
chiaramente che non vuol ricevere il barone de Nucingen".
E corse da Delfina, felice di poterle procurare un piacere di
cui egli avrebbe ricevuto senza dubbio il premio. La signora
de Nucingen era al bagno. Rastignac attese nel salottino, in
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 416
preda alle impazienze naturali in un giovane ardente e
smanioso di possedere un'amante, da due anni oggetto dei
suoi desideri. Sono emozioni che non si provano due volte
quando si è giovani. La prima donna, realmente donna, cui
un uomo si lega, cioè colei che gli si presenta nello
splendore di tutto quell'insieme richiesto dalla società
parigina, colei non ha mai una rivale. L'amore, a Parigi,
non assomiglia per nulla agli altri amori. Né gli uomini né le
donne vi si lasciano ingannare da apparenze pavesate di
luoghi comuni, che ognuno mette in mostra per decenza
sui propri affetti così detti disinteressati. Qui, una donna
non deve soddisfare soltanto il cuore e i sensi, sa
perfettamente di dover adempiere ben più grandi obblighi
verso le mille vanità di cui si compone la vita. Qui,
soprattutto l'amore è essenzialmente millantatore,
scialacquatore, ciarlatano e fastoso.
Se tutte le donne della corte di Luigi Quattordicesimo
hanno invidiato alla La Vallière l'impeto della passione di
quel grande sovrano, tale da fargli dimenticare che i
merletti dei suoi polsini costavano mille scudi ciascuno
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 417
quando li strappò per facilitare al duca de Vermandois il
suo ingresso alla scena del mondo, che cosa mai si può
chiedere al resto dell'umanità? Siate giovani, ricchi e
titolati, siate ancora di più, se potete; più grani d'incenso
recherete ai piedi dell'idolo, più presto vi sarà propizio,
sempre che abbiate un idolo. L'amore è una religione e il
culto deve costar più caro che quello d'ogni altra religione;
esso passa rapidamente, e passa come un monello che
vuole lasciar traccia del suo passaggio con le devastazioni.
Il lusso del sentimento è la poesia delle soffitte; senza tale
ricchezza, che diverrebbe l'amore? Se vi sono eccezioni a
queste regole draconiane del codice parigino, esse si
possono trovare nella solitudine, presso quelle anime che
non si sono lasciate trascinare dalle dottrine sociali, che
vivono vicino a qualche sorgente d'acqua limpida,
fuggevole, ma perenne, anime che, fedeli alle loro verdi
ombre, liete di ascoltare il linguaggio dell'infinito scritto per
esse in tutte le cose e ritrovato in loro stesse, attendono
pazientemente le ali per compiangere coloro che
rimarranno sulla terra. Ma Rastignac, come la maggior
parte dei giovani i quali, in anticipo hanno assaporato il
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 418
gusto del grandioso, voleva presentarsi completamente
armato nella lizza del mondo; ne aveva contratto la febbre
e sentiva forse di avere il potere di dominarlo, ma senza
ancora conoscere né i mezzi né il fine di quella ambizione.
Quando manca l'amore puro e sacro, che riempie una vita,
questa sete del potere può diventare un nobile sentimento;
basta abbandonare ogni interesse personale e proporsi
come meta la grandezza del proprio paese. Ma lo studente
non era ancora arrivato al punto in cui l'uomo può
contemplare il corso della vita, e giudicarla. Fino allora non
aveva nemmeno completamente scosso l'incanto delle
fresche e soavi idee che avvolgono come un fogliame la
giovinezza di chi è stato allevato in provincia. Egli aveva
sempre esitato a passare il Rubicone parigino. Malgrado le
sue ardenti curiosità, aveva sempre conservato dentro di
sé qualche idea della vita felice che conduce il vero
gentiluomo nel proprio feudo. Tuttavia i suoi ultimi scrupoli
erano scomparsi il giorno avanti, quando s'era trovato in
quell'appartamento messo su per lui. Nel godere dei
vantaggi materiali dell'agiatezza, come godeva da tempo
dei vantaggi morali offertigli dai suoi natali, s'era spogliato
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 419
della sua pelle d'uomo di provincia, e si era dolcemente
adattato in una posizione da cui scorgeva un bell'avvenire.
Perciò, mentre attendeva Delfina mollemente seduto in
quel grazioso salottino che stava divenendo un poco suo, si
vedeva già tanto lontano dal Rastignac giunto l'anno prima
a Parigi, che, sbirciando con un effetto d'ottica morale, egli
si domandava se in quel momento rassomigliava a se
stesso.
- La signora è in camera - venne a dirgli Teresa, ed egli
trasalì.
Trovò Delfina distesa nel suo divano, vicina al fuoco,
fresca, riposata. Nel vederla così adagiata sui flutti della
mussola, non si poteva non paragonarla a quelle belle
piante indiane il cui frutto si sviluppa nel fiore.
- Ebbene!, eccoci - essa disse con emozione.
- Indovinate un po' che cosa vi porto - fece Eugenio
sedendosi vicino a lei e prendendole il braccio per baciarle
la mano.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 420
La signora de Nucingen ebbe un moto di gioia nel leggere
l'invito.
Volse verso Eugenio i suoi occhi inumiditi, e gli gettò le
braccia al collo per attrarlo a sé in un delirio di vanitosa
soddisfazione.
- E' a voi (a te, gli disse all'orecchio; ma Teresa sta nel mio
gabinetto da toletta, siamo prudenti !), è a voi che debbo
questa felicità? Sì, oso chiamarla felicità. Ottenuto da voi,
non è qualcosa di più che un trionfo d'amor proprio?
Nessuno aveva voluto introdurmi in quell'ambiente. Forse
voi mi giudicherete in questo momento piccina, frivola,
leggera come una Parigina; ma pensate, amico mio, che io
sono pronta a sacrificare tutto per voi e che, se desidero
più ardentemente che mai di frequentare il faubourg Saint-
Germain, è perché ci siete voi.
- Non credete - chiese Eugenio - che la signora de
Beauséant abbia l'aria di dirci che non ha alcun desiderio di
vedere al suo ballo il barone de Nucingen?
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 421
- Ma certo - rispose la baronessa restituendo la lettera a
Eugenio. - Quelle donne lì hanno il genio dell'impertinenza.
Ma non importa, ci andrò lo stesso. Ci sarà anche mia
sorella, e so che si sta preparando una toletta deliziosa.
Eugenio - riprese a dire a bassa voce - lei ci va per
dissipare brutti sospetti. Voi non sapete quali voci corrono
sul suo conto! Nucingen mi ha detto stamane che ieri se ne
parlava al Circolo senza reticenze. Dove è più, mio Dio!,
l'onore delle donne e delle famiglie? Mi sono sentita colpita,
ferita io stessa nella mia povera sorella.
Secondo alcuni, il signor de Trailles avrebbe firmato
cambiali per un ammontare di centomila franchi, quasi
tutte scadute, e per le quali gli atti contro di lui sarebbero
in corso. In tale congiuntura, mia sorella avrebbe venduto i
suoi diamanti a un ebreo, quei bei diamanti che le avete
visto portare, e che provengono dalla signora de Restaud
madre. Insomma, da due giorni non si parla che di questo.
Credo quindi che Anastasia abbia ordinato un abito di
stoffa laminata e voglia richiamare su di sé tutti gli sguardi
in casa de Beauséant, comparendovi in tutto il suo
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 422
splendore e coi suoi diamanti. Ma io non voglio stare al
disotto di lei. Ha sempre cercato di schiacciarmi, non è mai
stata buona con me, che pure le facevo tanti favori e avevo
sempre pronto del denaro per lei, quando le mancava. Ma
non parliamo più della società, oggi voglio essere felice
appieno.
Rastignac all'una del mattino si trovava ancora dalla
signora de Nucingen che, dandogli l'addio degli amanti,
quell'addio denso di gioie future, gli disse con una
espressione di malinconia: - Sono tanto paurosa, tanto
superstiziosa, chiamate pure questi miei presentimenti
come volete, ma temo di dover pagare la mia felicità con
qualche tremenda catastrofe.
- Bambina - disse Eugenio.
- Ah!, sono io la bambina stasera - essa disse ridendo.
Eugenio tornò alla pensione Vauquer deciso a lasciarla
l'indomani; e perciò lungo la strada si abbandonò a quelle
graziose fantasticherie proprie dei giovani quando hanno
ancora sulle labbra il gusto della felicità.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 423
- Ebbene? - chiese papà Goriot quando Rastignac gli passò
davanti.
- Ebbene - rispose Eugenio - vi dirò tutto domani.
- Tutto, non è vero? - gridò il bonuomo. - Ora andatevene
pure a letto. Cominceremo domani la nostra vita felice.
L'indomani, Goriot e Rastignac non attendevano che la
buona volontà di un facchino per lasciare la pensione,
quando verso mezzogiorno il rumore di una carrozza, che
si fermava proprio dinanzi alla porta della casa Vauquer,
risuonò nella via Neuve- Sainte-Geneviève. La signora de
Nucingen scese dalla carrozza, e domandò se suo padre si
trovava ancora in pensione. Rispostole di sì, salì svelta la
scala.
Eugenio era nella sua camera, senza che il suo vicino lo
sapesse.
A colazione lo aveva pregato di portar via la propria roba,
dicendogli che si sarebbero ritrovati alle quattro in via
d'Artois. Ma, mentre il bonuomo era andato a cercare i
facchini, Eugenio, dopo aver rapidamente risposto
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 424
all'appello della scuola, era rientrato senza che nessuno lo
avesse visto, per saldare i conti con la signora Vauquer,
non volendo lasciare quell'incarico a Goriot, che, nel suo
fanatismo, avrebbe certamente pagato per lui. La padrona
era uscita. Eugenio risalì in camera per vedere se non
aveva dimenticato nulla e fu contento di aver avuto
quell'idea perché trovò nel cassetto del suo tavolo
l'accettazione in bianco da lui rilasciata a Vautrin,
sbadatamente dimenticata lì dal giorno in cui l'aveva
saldata. In mancanza del fuoco, stava per strapparla in
minuti pezzi quando, riconoscendo la voce di Delfina, si
studiò di non fare più alcun rumore, e si fermò per udirla,
pensando che essa non doveva avere alcun segreto per lui.
Poi, fin dalle prime parole, trovò la conversazione tra padre
e figlia troppo interessante per non ascoltarla.
- Ah!, papà mio - disse - quale fortuna che abbiate avuto
l'idea di chiedere il rendiconto dei miei beni almeno prima
che io non sia rovinata! Posso parlare?
- Sì, la casa è vuota - disse papà Goriot con voce alterata.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 425
- Ma che cosa avete, babbo? - domandò la signora de
Nucingen.
- Tu mi dài - rispose il vecchio - una mazzata sulla testa.
Dio ti perdoni, figlia mia! Tu non sai quanto ti voglio bene;
se lo avessi saputo, non mi avresti detto così bruscamente
simili cose, specie se tutto ancora non è perduto. Ma che
cosa è accaduto di così urgente da farti venire a cercarmi
qui, se tra pochi istanti avremmo dovuto trovarci in via
d'Artois?
- Eh!, papà mio, si è forse padroni di se stessi quando
avviene una disgrazia? Mi sembra d'essere pazza! Il vostro
avvocato ci ha fatto scoprire un po' più presto il guaio che
certamente verrà fuori più tardi. La vostra consumata
esperienza commerciale sta per diventarci necessaria, e io
sono corsa a cercarvi come ci si attacca a un ramo quando
si sta per annegare. Quando il signor Derville ha visto che
Nucingen opponeva mille cavilli, gli ha minacciato di
intentare una causa dicendogli che l'autorizzazione del
presidente del tribunale si sarebbe presto ottenuta.
Nucingen è allora venuto stamane da me e mi ha chiesto
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 426
se io volevo proprio la sua rovina e la mia. Gli ho risposto
che io non m'intendevo affatto di queste cose, che avevo
dei beni, che era giusto ne avessi il possesso e che per
tutto quel che si riferiva a tale questione si rivolgesse al
mio avvocato, che io non sapevo nulla di nulla e che perciò
mi trovavo nell'impossibilità di capire qualcosa in tutta
questa faccenda. Non è così che mi avevate raccomandato
di dirgli?
- Bene - rispose papà Goriot.
- Allora - riprese Delfina - egli mi ha messo al corrente dei
suoi affari. Ha impegnato tutti i suoi capitali e i miei in
speculazioni appena cominciate e per le quali ha dovuto
anticipare forti somme. Se ora io l'obbligassi a restituirmi
la dote, si troverebbe costretto a chiedere un concordato;
mentre, se attendo un anno, s'impegna sul suo onore a
rendermi un capitale doppio o triplo, impiegando il mio
denaro in affari immobiliari, al termine dei quali sarò
padrona di tutti i miei beni. Babbo mio, dicendomi questo
era sincero, e mi ha spaventato. Mi ha chiesto scusa del
suo modo d'agire, mi ha ridato completa libertà, mi ha
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 427
permesso di fare quel che voglio, a condizione di lasciarlo
interamente padrone di condurre gli affari servendosi del
mio nome. E, per provarmi la sua buona fede, mi ha
promesso di chiamare il signor Derville ogni volta che io lo
voglia, affinché egli stesso possa giudicare se gli atti in
virtù dei quali la mia firma è impegnata siano regolarmente
redatti. Insomma, si è rimesso a me, mani e piedi legati.
Chiede per due anni ancora l'amministrazione della casa, e
mi ha supplicato di non spendere più di quanto mi dà. Mi
ha dimostrato che tutto quel che poteva fare era di
conservare le apparenze, che ha rotto la sua relazione con
la ballerina, e che si sarebbe ridotto alla più segreta e
inesorabile economia, per arrivare al compimento delle sue
speculazioni senza alterare il suo credito. Io l'ho trattato
malissimo, gli ho fatto vedere di non credere alle sue
parole per fargli perdere la pazienza e saperne ancora di
più: mi ha mostrato i suoi conti, e poi s'è messo a
piangere. Non ho mai visto un uomo in quello stato. Aveva
perduto la testa, diceva di volersi suicidare, delirava. Mi ha
fatto proprio pena!
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 428
- E tu credi a queste frottole? - esclamò papà Goriot. E' un
commediante! Ho avuto rapporti d'affari con molti
tedeschi; costoro sono quasi tutti in buona fede, pieni di
candore; ma quando, con la loro aria di franchezza e di
bonomia, vogliono essere scaltri e imbroglioni, lo sono
allora più di tutti gli altri. Tuo marito approfitta di te. Si
sente stretto in un cerchio, e allora fa il morto, vuol
rimanere più padrone sotto il tuo nome di quanto non lo sia
sotto il suo. E approfitta di questa circostanza per mettersi
al riparo dai rischi del suo commercio.
E' fino, lui, quanto perfido; è un pessimo arnese. No, no, io
non me ne andrò al Père-Lachaise lasciando le mie figlie
prive di tutto. Capisco ancora qualcosa in commercio. Egli,
dice, ha impegnato le sue disponibilità in vari affari;
ebbene!, i suoi interessi saranno rappresentati da valori, da
ricevute, da contratti! Li negozi, e liquidi intanto la parte
tua. Sceglieremo le migliori speculazioni, ne correremo i
rischi, e avremo i titoli probativi intestati al nostro nome di
Delfina Goriot, moglie separata, per quanto attiene ai beni,
del barone de Nucingen. Ma ci prende proprio per imbecilli,
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 429
costui? Crede forse che io possa sopportare per due giorni
l'idea di lasciarti senza danaro, senza pane? Ma io non la
sopporterei neppure un sol giorno, neppure una notte,
neppure un'ora! Se questa idea fosse realtà, non
sopravviverei. Come!, avrei dunque lavorato per
quarant'anni, avrei portato sacchi sulle spalle, avrei sudato
sette camicie, avrei sofferto privazioni tutta la mia vita, per
voi, angeli miei, che mi rendevate qualsiasi lavoro,
qualsiasi peso, leggero; e oggi la mia ricchezza, la mia vita
se ne andrebbero in fumo? Sarebbe cosa da farmi morire di
rabbia. Per quanto c'è di più sacro sulla terra e in cielo,
metteremo tutto in chiaro, verificheremo la contabilità, la
cassa, gli affari! Non dormirò, non mi coricherò, non
mangerò finché non mi sarà provato che la tua dote è là,
ancora tutta intera. Per fortuna, i tuoi beni sono separati
dai suoi; avrai Derville come avvocato, un galantuomo,
fortunatamente.
Dio buono!, tu dovrai avere il tuo buon milioncino, le tue
cinquantamila lire di rendita, fino alla fine dei tuoi giorni, o
facciamo una chiassata in tutta Parigi! Ah! Ah! E sarò
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 430
capace di fare appello anche alle Camere, se i tribunali
dovessero darci torto. Il solo pensiero di saperti tranquilla
e felice quanto al denaro, alleviava tutti i miei mali e
calmava i miei crucci. Il denaro è la vita. Col denaro si
ottiene tutto. Che cosa dunque ci viene a contare, quel
grosso ciocco dell'Alsaziano? Delfina, non concedere
neppure un quarto di centesimo a quel bestione, che ti ha
tenuto alla catena e ti ha reso infelice. Se ora ha bisogno di
te, lo bastoneremo di santa ragione, e lo faremo rigar
diritto.
Dio buono, ho la testa che mi va in fiamme, ho il cervello
che mi brucia. La mia Delfina sul lastrico! Oh!, Fifina mia,
tu! Perdio!, dove sono i miei guanti? Andiamo, usciamo,
voglio andare a veder tutto: la contabilità, gli affari, la
cassa, la corrispondenza, subito! Non mi calmerò se non
quando mi sarà dimostrato che la tua dote non corre più
rischi, e la vedrò coi miei occhi.
- Babbo mio caro!, siate prudente. Se metteste la benché
minima velleità di vendetta in questa faccenda, e se
faceste vedere intenzioni troppo ostili, io sarei perduta. Lui
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 431
vi conosce, ha trovato del tutto naturale che, istigata da
voi, mi preoccupassi della mia dote; ma, ve lo giuro, essa è
nelle sue mani e vuole continuare a tenerla. Egli è capace
di scappare con tutti i capitali, e di lasciarci così, lo
scellerato! Sa bene che non sarò certo io a disonorare il
nome che porto, facendogli causa. Egli è forte e insieme
debole. Ho tutto ben considerato. Se lo spingiamo agli
estremi, sono rovinata.
- Ma è allora un furfante?
- Eh!, sì, babbo - rispose gettandosi su di una sedia,
piangendo.
- Non volevo dirvelo per risparmiarvi il rammarico di
avermi fatto sposare un uomo di quella specie! Costumi
privati e coscienza, l'animo e il corpo, tutto s'accorda in lui!
E' spaventevole; io lo odio e lo disprezzo. Sì, io non posso
più stimare il vile Nucingen, dopo tutto quel che mi ha
detto. Un uomo capace di lanciarsi nelle speculazioni
commerciali di cui mi ha parlato, dimostra di non avere la
benché minima delicatezza, e i miei timori nascono da ciò
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 432
che gli ho letto assai bene nell'animo. Egli mi ha
nettamente proposto, lui, mio marito, la libertà; e sapete
quel che significa questo? Significa che, in caso di rovina,
io dovrei diventare un semplice strumento nelle sue mani
e, insomma, servirgli da prestanome.
- Ma ci son ben le leggi!, c'è pure una piazza de Grève per
generi di questa razza! - esclamò papà Goriot - ma lo
ghigliottinerei io stesso, se non ci fosse il carnefice.
- No, papà mio, non ci sono leggi contro di lui. Sentite in
due parole il suo discorso, sfrondato di tutte le
circonlocuzioni in cui lo ha avvolto: "O tutto è perduto, e
voi non avrete più neanche un centesimo, e sarete
rovinata, giacché non saprei scegliere per complice altra
persona che voi; o mi lascerete portare a buon fine i miei
affari". Chiaro? Egli tiene ancora a me. La mia probità di
donna gli dà garanzia; sa che io gli lascerò la sua fortuna e
che mi contenterò della mia. E' un'associazione disonesta e
ladresca cui debbo sottostare sotto pena di andare in
rovina. Compra la mia coscienza e la paga, consentendomi
di essere la donna d'Eugenio. "Io ti permetto di
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 433
commettere dei falli, e tu lasciami commettere dei reati,
mandando alla rovina della povera gente!". Non è
abbastanza chiaro un simile discorso? Sapete quel che
significa per lui far degli affari? Compra terreni a nome
suo, e poi ci fa costruire case da prestanomi. Questi
stipulano contratti per le costruzioni con gli appaltatori, li
pagano con effetti a lunga scadenza e consentono a darne
quietanza, lucrando un piccolo compenso, a mio marito,
che diventa allora proprietario delle case, mentre i
prestanomi si liberano dagli obblighi contratti verso gli
appaltatori truffati, dichiarando fallimento.
Il nome della ditta de Nucingen è servito a dar la polvere
negli occhi dei poveri costruttori. L'ho capito bene. E ho
pure capito che, per dimostrare, all'occorrenza, la
possibilità del pagamento di ingenti somme, ha inviato
considerevoli valori ad Amsterdam, Londra, Napoli, Vienna.
Come, allora, potremo costringerlo alla resa dei conti? -
Eugenio udì il rumore pesante dei ginocchi di papà Goriot,
che dovette cadere sul pavimento della camera.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 434
- Mio Dio, che cosa ti ho fatto io? Mia figlia nelle mani di
quel miserabile: egli esigerà tutto da lei, se lo vorrà!
Perdono, figlia mia - gridò il vecchio.
- Sì, se ora mi trovo in un abisso, c'è forse un po' di colpa
da parte vostra - disse Delfina. - Siamo così poco
giudiziose, quando ci sposiamo. Conosciamo forse il
mondo, gli affari, gli uomini, i costumi? Sono i genitori che
dovrebbero pensare in vece nostra.
Babbo caro, non vi rimprovero nulla, perdonate le mie
parole. In questo caso la colpa è tutta mia. No, non
piangete, papà - disse baciandogli la fronte.
- Non piangere neppure tu, mia piccola Delfina. Dammi qui
i tuoi occhi, lascia che te li asciughi coi miei baci. Ora
rimetterò un po' d'ordine nella mia povera zucca, e
cercherò di dipanare questo groviglio d'affari in cui tuo
marito ti ha messo.
- No, lasciate fare a me; lo manovrerò io. Egli mi ama;
ebbene mi servirò del prestigio che ho su di lui per indurlo
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 435
a investire subito una parte dei miei capitali in qualche
buona proprietà.
Forse riuscirò a fargli ricomprare, sotto il mio nome, i beni
che aveva a Nucingen in Alsazia: lui ci tiene. Vorrei però
che domani voi veniste a esaminare la sua contabilità, i
suoi affari. Il signor Derville non s'intende affatto dl
questioni commerciali. Ma no, non venite proprio domani.
Non voglio guastarmi il sangue. Il ballo della signora de
Beauséant avrà luogo dopo domani, e io voglio aver cura di
me per essere bella riposata e far così onore al mio caro
Eugenio! E ora andiamo a vedere la sua camera.
In quel momento una vettura si fermò nella via Neuve-
Sainte- Geneviève, e si udì per la scala la voce della
signora de Restaud che diceva a Silvia: - C'è mio padre?
Questa circostanza disimpegnò fortunatamente Eugenio,
che già pensava di gettarsi sul letto, fingendo di dormire.
- Ah!, babbo, vi hanno parlato d'Anastasia? - chiese Delfina
riconoscendo la voce della sorella. - Sembra che succedano
strane cose nella sua famiglia.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 436
- Che cosa? - domandò papà Goriot - ma è dunque proprio
la mia fine? La mia povera testa non reggerà a una doppia
sciagura.
- Buon giorno, papà - disse la contessa entrando. - Ah!, tu
qui, Delfina?
La signora de Restaud parve imbarazzata di incontrare sua
sorella.
- Buon giorno, Nasia - disse la baronessa. - Ti sembra
strano trovarmi qui? Mio padre lo vedo tutti i giorni, io.
- Da quando?
- Se tu venissi, lo sapresti.
- Non beffeggiarmi, Delfina - fece la contessa con una voce
lamentosa. - Sono tanto disgraziata, sono perduta, povero
papà mio!, oh!, proprio perduta, questa volta!
- Cos'hai, Nasia? - esclamò papà Goriot. - Dicci tutto,
figliola.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 437
- Essa impallidì. - Delfina, su, soccorrila, sii buona con lei,
ti vorrò bene anche di più, se possibile!
- Mia povera Nasia - disse la signora de Nucingen, facendo
sedere la sorella - parla. Noi siamo le due sole persone che
ti vorranno sempre tanto bene, da perdonarti tutto.
Ricordati che gli affetti famigliari sono i più sicuri.
Le fece aspirare dei sali, e la contessa rinvenne.
- Ci lascerò la pelle - disse papà Goriot. - Andiamo - riprese
attizzando il fuoco - avvicinatevi tutte e due. Ho freddo.
Che hai, Nasia?, di' sù, presto, tu mi fai morire...
- Ebbene! - disse la povera donna - mio marito sa tutto.
Babbo, vi ricordate di quella cambiale di Massimo, qualche
tempo fa?
Ebbene! non era la prima. Ne avevo già pagate molte altre.
Ai primi di gennaio, il signor de Trailles mi sembrava assai
preoccupato. Non mi diceva nulla; ma è facile leggere nel
cuore delle persone cui si vuol bene, basta un niente; e
poi, ci sono dei presentimenti. Lui si mostrava più
innamorato, più affettuoso che mai, e io ero sempre più
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 438
felice. Povero Massimo!, dentro di sé, mi ha poi detto, mi
dava intanto il suo ultimo addio; voleva farsi saltare le
cervella. Allora l'ho tanto tormentato, tanto supplicato,
sono rimasta due ore ai suoi ginocchi. Alla fine, mi ha
confessato di avere centomila franchi di debiti. Oh!, papà,
centomila franchi! Sono diventata pazza. Voi non li
avevate, io non avevo più nulla...
- No - disse papà Goriot - io non avrei potuto procurarteli,
a meno di andarli a rubare. Ma ci sarei andato, Nasia! E ci
andrò.
A queste parole lugubremente dette, come il rantolo d'un
moribondo, che indicavano l'agonia di un sentimento di
paterno affetto ridotto all'impotenza, le due sorelle
tacquero. Quale egoismo sarebbe rimasto insensibile a quel
grido di disperazione che, simile a una pietra lanciata in un
abisso, ne rivelava la profondità?
- Li ho trovati disponendo di quel che non mi apparteneva,
babbo - disse la contessa scoppiando in lacrime.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 439
Delfina si commosse e pianse, appoggiando la testa sul
collo della sorella.
- Ma allora è tutto vero! - le disse.
Anastasia abbassò la testa, la signora de Nucingen la
strinse tutta a sé, la baciò teneramente e, appoggiandola
sul suo cuore: - Qui tu sarai sempre amata senza venir
giudicata - le disse.
- Angeli miei - fece Goriot con voce fioca - per quale
destino la vostra riconciliazione è dovuta a una sciagura?
- Per salvare la vita di Massimo, per salvare insomma tutta
la mia felicità - riprese a dire la contessa incoraggiata dalle
prove d'una tenerezza così calda e palpitante - ho portato a
quell'usuraio che conoscete, una creatura infernale che
nulla può intenerire, a quel signor Gobseck, i diamanti di
famiglia cui tiene tanto il signor de Restaud, i suoi, i miei,
tutto: e li ho venduti. Venduti!, capite? E così lui è stato
salvato, ma io sono morta. Restaud ha saputo tutto.
- Da chi?, come? Io l'ammazzo! - gridò papà Goriot.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 440
- Ieri, mi ha fatto chiamare nella sua camera. Ci sono
andata...
"Anastasia, mi ha detto con una voce... (oh!, la sua voce
m'è bastata, ho indovinato tutto), dove sono i vostri
diamanti?". Li ho con me. "No", mi ha detto guardandomi,
"stanno lì sul mio cassettone". E mi ha indicato lo scrigno,
da lui coperto con un fazzoletto. "Sapete da dove
provengono?" mi ha chiesto, e io sono caduta ai suoi
ginocchi.., ho pianto, e gli ho domandato di quale morte
avrebbe voluto vedermi morire.
- Tu gli hai detto tutto questo? - esclamò papà Goriot. - Per
il santo nome di Dio, chi si proverà a far del male a voi
due, finché sarò vivo, può star sicuro che lo brucerò a
fuoco lento! Sì, lo farò a pezzetti come...
Papà Goriot tacque, le parole gli si spegnevano nella gola.
- Poi, mia cara, mi ha chiesto qualcosa di più difficile
ancora della morte. Non faccia il cielo sentire mai a una
donna quel che ho sentito io!
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 441
- L'ucciderò, quell'uomo - disse papà Goriot
tranquillamente. - Ma lui non ha che una vita sola, e me ne
deve due. Insomma, che cosa t'ha chiesto? - riprese,
guardando Anastasia.
- Ebbene! - fece la contessa continuando, dopo una pausa
- mi ha guardato in faccia e mi ha detto: "Anastasia,
metterò tutto sotto silenzio, resteremo uniti, abbiamo dei
figli. Non ucciderò il signor de Trailles, potrei fallire il colpo,
e, nel disfarmene in altro modo, potrei anche cozzare
contro la giustizia umana.
Ucciderlo nelle vostre braccia, sarebbe poi disonorare i figli.
Ma, per non veder morire né i vostri figli, né il loro padre,
né me, vi pongo due condizioni. Rispondete: "Uno dei figli
è mio?".
Gli ho risposto di sì. "Quale?", mi ha domandato. Ernesto, il
nostro primogenito. "Bene, ha detto. E ora, giurate di
obbedirmi ormai su di un solo punto". Ho giurato. "Voi
firmerete la vendita dei vostri beni quando ve lo chiederò".
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 442
- Non firmare! - gridò papà Goriot. - Non firmare mai
questo! Ah!, ah!, signor de Restaud, voi non sapete cosa
sia rendere una donna felice, lei cerca il suo bene dov'esso
è, e voi volete punirla della vostra sciocca impotenza?... Ma
ci sono io, qui, alto là, dovrà fare i conti con me. Nasia, sta
tranquilla. Ah, lui tiene al suo erede, eh? Bene; bene.
M'impadronirò di suo figlio che, perdio!, è anche mio
nipote. Potrò vederlo, questo marmocchio? Lo nasconderò
nel mio villaggio natio, ne avrò cura io, sta tranquilla. Lo
farò capitolare, quel mostro, dicendogli: "A noi due! Se
vuoi riavere tuo figlio, restituisci a mia figlia la sua dote, e
lascia che faccia il suo comodo".
- Padre!
- Sì, tuo padre! Ah!, io sono un vero padre. Che queste
canaglie di gran signori non maltrattino le mie figlie.
Perdio!, non so quel che mi sento nelle vene. Mi ci sento il
sangue d'una tigre, e vorrei divorarli, quei due. O, figlie
mie!, è questa la vostra vita? Ma questa è la mia morte.
Che ne sarà di voi, quando io non ci sarò più? I padri
dovrebbero vivere quanto i loro figli. Mio Dio, com'è mal
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 443
combinato il tuo mondo! E sì che un figlio tu pure lo hai,
secondo quel che ci è stato detto. Dovresti impedire di farci
soffrire nei nostri figli. Angeli miei cari, come!, debbo
dunque la vostra presenza solo ai vostri dolori? Non mi fate
conoscere altro che le vostre lacrime? Ebbene sì, voi mi
amate, lo vedo. Venite, venite a piangere qui! Il mio cuore
è grande, e può ricevere tutto. Sì, voi potete pure
trafiggerlo, ma i brani di esso saranno sempre tanti cuori di
padre. Vorrei prendere su di me le vostre pene, soffrire per
voi. Ah!, quando eravate piccoline, eravate tanto felici.
- Non abbiamo avuto che quel tempo, felice - disse Delfina.
- Dov'è quell'epoca quando ci rotolavamo dall'alto dei
sacchi nel granaio grande?
- Papà, non è tutto ancora, quel che vi ho detto - disse
Anastasia, all'orecchio di Goriot, che ebbe uno scatto. - La
vendita dei diamanti non ha reso centomila franchi. Si sta
procedendo contro Massimo. Dobbiamo ancora pagare
dodicimila franchi. Lui mi ha promesso di metter la testa a
partito, di non giocare più. Al mondo non mi resta più che il
suo amore, e io l'ho pagato troppo caro per non morire se
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 444
lo perdessi. Gli ho sacrificato fortuna, onore, tranquillità,
figli. Oh! fate che almeno Massimo sia libero, che non sia
disonorato, che possa rimanere nella società, dove saprà
farsi una posizione. Adesso egli non mi deve soltanto la
felicità, abbiamo dei figli che rimarrebbero nella miseria!
Tutto sarà perduto, se lo porteranno a Sainte-Pelagie.
- Io non li ho, Nasia. Più nulla, più nulla! E' la fine del
mondo.
Oh! il mondo sta per crollare, è certo. Andatevene,
salvatevi prima! Ah!, ho ancora le mie fibbie d'argento, sei
posate, le prime possedute in vita mia. E poi, non ho altro
che milleduecento franchi di rendita vitalizia...
- Che ne avete dunque fatto delle rendite di Stato ?
- Le ho vendute, riservandomi quel poco di rendita per
vivere. Mi occorrevano dodicimila franchi per mettere su un
appartamento a Delfina.
- Un appartamento per te, Delfina? - disse la signora de
Restaud alla sorella.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 445
- Oh, ciò non ha importanza! - riprese a dire papà Goriot - i
dodicimila franchi sono già impegnati.
- Ho capito - fece la contessa. - E' per il signor de
Rastignac Ah!, mia povera Delfina, non far questo. Guarda
come sono ridotta, io.
- Mia cara, il signor de Rastignac è un giovane incapace di
mandare in rovina la sua amante.
- Ti ringrazio, Delfina. Nella crisi che attraverso,
m'aspettavo di meglio da te; ma già, tu non mi hai mai
voluto bene.
- Ma no, lei ti vuol bene, Nasia - esclamò papà Goriot - me
lo diceva proprio poco fa. Stavamo parlando di te, e mi
diceva che tu sei bella, e che lei è soltanto graziosa!
- Lei! - ripeté la contessa - ma lei è d'una bellezza fredda.
- Quand'anche fosse - disse Delfina arrossendo - come ti
sei comportata, tu, verso di me? Tu mi hai rinnegata, mi
hai fatto chiudere le porte di tutte le case in cui desideravo
esser ricevuta, insomma non ti sei mai lasciata sfuggire la
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 446
minima occasione di farmi dispiacere. E poi, sono io forse
venuta, come te, a sottrarre a questo povero papà, a mille
franchi per volta, la sua ricchezza, riducendolo nello stato
in cui ora si trova?
Ecco in cosa è consistita l'opera tua, sorella mia. Io, ho
sempre voluto vedere mio padre quando ho potuto, non
l'ho mai messo alla porta e non sono venuta poi a leccargli
le mani al momento del bisogno. Non lo sapevo neppure
che avesse speso quei dodicimila franchi per me. Io sono
ordinata, io!, e tu lo sai. E poi, se papà mi ha fatto dei
regali, non glieli ho mai chiesti.
- Tu eri più fortunata di me: il signor de Marsay era ricco, e
tu ne sai qualche cosa. Sei stata sempre avara come l'oro.
Addio, io non ho né sorella né...
- Taci, Nasia! - esclamò papà Goriot.
- Solo una sorella come te può ripetere quel che nessuno
crede più; sei un mostro - le disse Delfina.
- Figliole mie, figliole mie, smettetela, o m'uccido qui
davanti a voi.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 447
- Nasia, ti perdono - disse la signora de Nucingen
continuando - sei una sciagurata. Ma io sono migliore di te.
Dirmi questo proprio nel momento in cui sarei stata capace
di tutto per venirti in aiuto, anche di entrare in camera di
mio marito, cosa che non farei né per me né per... Questo
è degno di tutto il male che mi hai fatto da nove anni.
- Figliole mie, figliole mie, abbracciatevi! - disse il padre. -
Voi siete due angeli.
- No, lasciatemi - gridò la contessa, che Goriot aveva presa
per un braccio, e che s'era svincolata dall'abbraccio
paterno. - Lei ha meno pietà di quanta non ne avrebbe mio
marito. Eppure si direbbe sia l'immagine di tutte le virtù!
- Preferisco essere ritenuta debitrice del signor de Marsay,
piuttosto di dover confessare che il signor de Trailles mi
costa più di duecentomila franchi - rispose la signora de
Nucingen.
- Delfina! - gridò la contessa facendo un passo verso di lei.
- Io ti sto dicendo la verità, mentre tu invece mi calunni -
replicò freddamente la baronessa.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 448
- Delfina, tu sei una...
Papà Goriot si slanciò, trattenne la contessa e le impedì di
parlare, coprendole la bocca con la mano.
- Mio Dio!, babbo, ma che cosa avete toccato stamani? - gli
domandò Anastasia.
- Ebbene, sì, ho torto - disse il povero padre asciugandosi
le mani lungo i pantaloni. - Ma non sapevo che sareste
venute qui, sto cambiando casa.
Era lieto d'essersi meritato un rimprovero che scaricava su
di lui la collera della figlia.
- Ah! - riprese poi sedendosi - mi avete spezzato il cuore.
Mi sento morire, figliole mie! La testa mi brucia dentro
come se ci fosse il fuoco. Siate dunque buone, vogliatevi
bene! Altrimenti mi farete morire. Delfina, Nasia, andiamo;
avevate ragione e avevate torto tutte e due. Vediamo,
Dedé - riprese a dire volgendo verso la baronessa i suoi
occhi pieni di lacrime - le occorrono dodicimila franchi:
cerchiamoli. Non vi guardate così. (E si mise in ginocchio
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 449
dinanzi a Delfina). Chiedile perdono per far piacere a me -
le disse all'orecchio - lei è la più infelice; non è così?
- Mia povera Nasia - disse Delfina spaventata dalla
selvaggia e folle espressione che il dolore aveva fatto
assumere al viso del padre - ho avuto torto, abbracciami...
- Ah !, mi versate un balsamo sul cuore - esclamò papà
Goriot. - Ma dove trovare i dodicimila franchi? E se mi
offrissi come surrogante?
- Ah!, papà mio! - dissero le due figlie facendoglisi attorno
- no, no.
- Dio vi ricompenserà di questo pensiero, la nostra vita non
basterebbe!, non è vero, Nasia? - riprese Delfina.
- E poi, povero babbo, sarebbe una goccia d'acqua - fece
osservare la contessa.
- Ma non si può far nulla del proprio sangue? - gridò il
vecchio esasperato. - Io mi dò tutto intero a chi ti salverà,
Nasia!
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 450
Ucciderei un uomo per lui. Farò come Vautrin, andrò in
galera!, io... - E si irrigidì, come se fosse stato fulminato. -
Più niente! - disse strappandosi i capelli. - Se sapessi dove
andare, per rubare; ma è difficile anche trovare il modo di
rubare. E poi ci vorrebbe gente, ci vuol tempo per derubare
la Banca. Ho capito, devo morire, non mi resta altro che
morire. Sì, non sono più buono a nulla, non sono più
padre!, no. Lei mi chiede aiuto, ha bisogno di me!, ed io,
miserabile, non ho nulla da darle. Ah!, tu ti sei fatto dei
vitalizi, vecchio scellerato, e avevi pur delle figlie!
Ma non le ami tu, dunque? Crepa, crepa, come quel cane
che sei!
Sì, sto al disotto anche d'un cane, un cane non farebbe
così. Oh!, la mia testa! bolle!
- Ma papà - gridarono le due donne che lo circondavano
per impedirgli di darsi la testa al muro - siate dunque
ragionevole!
Singhiozzava. Eugenio, spaventato, prese la cambiale da
lui firmata a favore di Vautrin e il cui bollo comportava una
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 451
somma anche maggiore; ne corresse la cifra, ne fece una
cambiale regolare di dodicimila franchi all'ordine di Goriot,
ed entrò.
- Ecco qui tutto il vostro denaro, signora - disse
presentando la carta. - Dormivo, ma la vostra
conversazione m'ha svegliato, e ho potuto così sapere
quanto dovevo al signor Goriot. Eccone qui il titolo, che
potrete scontare; io lo pagherò puntualmente.
La contessa, immobile, teneva in mano la carta.
- Delfina - disse, pallida e tremante di collera, di furore, di
rabbia - ti perdonerei tutto, Dio me n'è testimonio, ma
questo!
Come!, il signore era là? Tu allora lo sapevi. E sei stata così
meschina da vendicarti, lasciandomi così svelargli i miei
segreti, la mia vita, quella dei miei figli, la mia vergogna, il
mio onore?
Va', non sei più nulla per me, ti odio io, ti farò tutto il male
possibile, io... - La collera le mozzò la parola, la sua gola
s'inaridì.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 452
- Ma, è mio figlio, il nostro ragazzo, tuo fratello, il tuo
salvatore - gridava papà Goriot. - Abbraccialo, Nasia!
Guarda, l'abbraccio io - riprese, stringendo Eugenio con
una specie di furore. - Oh!, figliolo mio, io sarò più che un
padre per te, voglio esser per te una famiglia. Vorrei
essere Dio, per mettere tutto l'universo ai tuoi piedi. Ma,
bacialo, dunque, Nasia, questo non è un uomo ma un
angelo, un vero angelo.
- Lasciate stare, babbo, è pazza in questo momento- disse
Delfina.
- Pazza! Pazza!, e tu cosa sei? - fece la signora de Restaud.
- Figliole mie, io muoio se continuate così - gridò il vecchio
cadendo sul letto come se colpito da un proiettile. - Esse
mi uccidono!, - mormorò.
La contessa guardò Eugenio, che intanto era rimasto
immobile, sbalordito dalla violenza di quella scena: -
Signore - gli disse interrogandolo col gesto, con la voce e
lo sguardo, senza fare attenzione al padre, il cui panciotto
venne rapidamente sbottonato da Delfina.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 453
- Signora, pagherò e tacerò - gli rispose senza attendere la
domanda.
- Tu hai ucciso nostro padre, Nasia - disse Delfina,
indicando il vecchio svenuto alla sorella, la quale fuggì.
- Le perdono volentieri - disse il bonuomo riaprendo gli
occhi - la sua situazione è spaventosa e farebbe perdere la
testa anche più solida. Consola Nasia, sii dolce con lei,
promettilo al tuo povero padre che sta per morire - disse a
Delfina premendole la mano.
- Ma che cosa avete? - essa chiese tutta spaventata.
- Nulla, nulla - rispose il padre - passerà. Ho qualcosa che
mi stringe la fronte, una emicrania. Povera Nasia, che
brutto avvenire!
In quel momento la contessa rientrò, si gettò alle ginocchia
di suo padre: - Perdono! - gridò.
- Sta' su - disse papà Goriot - se mi dici così adesso mi fai
anche più male.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 454
- Signore - disse la contessa a Rastignac, con gli occhi
bagnati di lacrime - il dolore mi ha reso ingiusta. Sarete
davvero un fratello per me? - riprese tendendogli la mano.
- Nasia - le disse Delfina abbracciandola - mia piccola
Nasia, dimentichiamo tutto.
- No - rispose - me ne ricorderò!
- Angeli miei - esclamò papà Goriot - voi mi togliete il velo
che avevo sugli occhi, la vostra voce mi rianima.
Abbracciatevi ancora una volta. Ebbene!, Nasia, questa
cambiale ti metterà al sicuro?
- Lo spero. Ma ditemi, papà, volete metterci anche la
vostra firma?
- Guarda che bestia sono io, a non averci pensato. Ma mi
sono sentito male, Nasia, non volermene. Mandami presto
a dire che sei fuori d'ogni imbarazzo. No, verrò io stesso.
Ma no, non verrò, non posso più vedere tuo marito, lo
ucciderei. Quanto poi ad alienare i tuoi beni, lo impedirò io.
Va' presto, figlia mia, e fa' che Massimo metta la testa a
posto.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 455
Eugenio era stupefatto.
- Questa povera Anastasia è stata sempre violenta - disse
la signora de Nucingen - ma ha buon cuore.
- S'è ravveduta per avere l'avallo - fece Eugenio
all'orecchio di Delfina.
- Credete?
- Vorrei non crederlo. Diffidate di lei - aggiunse levando gli
occhi al cielo, come per confidare a Dio pensieri che non
osava esprimere.
- Sì, è stata sempre un po' commediante, e il mio povero
padre si lascia abbindolare dalle sue smorfie.
- Come vi sentite, mio buon papà Goriot? - domandò
Rastignac al vecchio.
- Ho voglia di dormire - rispose.
Eugenio aiutò Goriot a coricarsi. Poi, quando il bonuomo si
fu addormentato tenendo la mano di Delfina, la figlia si
ritirò.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 456
- Ci vediamo questa sera agli "Italiens" - disse a Eugenio -
e mi dirai tu come sta. Domani cambierete casa, signor
mio. Vediamo un po' la vostra camera. Oh!, che orrore! -
fece appena entrata. - Ma voi state anche peggio di mio
padre. Eugenio, tu ti sei portato bene. Vi amerei anche di
più se fosse possibile; ma, figliolo mio, se volete far
fortuna, non bisogna mica buttare, come avete fatto, delle
dozzine di migliaia di franchi dalla finestra. Il conte de
Trailles è un giocatore. Mia sorella non vuole ammetterlo.
Egli sarebbe andato a cercare i suoi dodicimila franchi là
dove perde e guadagna monti d'oro.
Un gemito li fece ritornare in camera di Goriot, che
trovarono apparentemente addormentato; ma quando i
due amanti gli si avvicinarono, udirono queste parole: -
Esse non sono felici! - O che dormisse o che fosse desto,
l'accento di quella frase colpì così vivamente il cuore della
figlia, che si avvicinò al giaciglio del padre, e lo baciò in
fronte. Egli aprì gli occhi dicendo: - Sei tu, Delfina?
- Ebbene, come stai? - gli chiese.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 457
- Bene - rispose. - Non ti preoccupare, adesso uscirò.
Andate, andate pure, figli miei, e siate felici.
Eugenio accompagnò Delfina fino in casa sua; ma,
preoccupato dello stato in cui aveva lasciato Goriot, non
volle rimanere a pranzo da lei, e tornò alla pensione
Vauquer. Ci trovò Goriot in piedi, e in procinto di mettersi a
tavola. Bianchon s'era collocato in modo da poter bene
esaminare il viso del vermicellaio. Quando gli vide prendere
il pane e odorarlo per sentire con quale farina fosse stato
fatto, lo studente, avendo notato in quel gesto una assenza
totale di ciò che si potrebbe chiamare la coscienza dell'atto,
fece un gesto sinistro.
- Mettiti vicino a me, signor interno di Cochin - disse
Eugenio.
Bianchon ci si mise tanto più volentieri, in quanto così
sarebbe stato più vicino al vecchio pensionante.
- Che cos'ha? - chiese Rastignac.
- A meno che mi sbagli, è spacciato! Deve essere accaduto
qualcosa di straordinario in lui, mi pare sia sotto la
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 458
minaccia d'una apoplessia sierosa imminente. Sebbene la
parte inferiore del viso sia abbastanza calma, i tratti
superiori si contraggono, suo malgrado, verso la fronte:
guarda! E poi gli occhi si trovano in quello stato speciale
che denota l'invasione del siero nel cervello. Non si
direbbero pieni d'una polvere fina? Ma domattina ne saprò
di più.
- Non c'è qualche rimedio?
- Nessuno. Forse si potrà ritardare la sua morte, se si
troverà il modo di provocare una reazione verso le
estremità, verso le gambe; ma se domani sera i sintomi
non scompaiono, il pover'uomo è finito. Non sai mica da
che fatto sia stato causato il male? Deve aver subìto un
colpo violento, sotto il quale il suo morale avrà ceduto.
- Sì - disse Rastignac - ricordandosi bene che le due figlie
avevano colpito senza tregua il cuore paterno.
"Almeno Delfina" diceva fra sé e sé Eugenio, "gli vuol bene
a suo padre, lei!".
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 459
La sera, agli "Italiens", Rastignac usò qualche precauzione
per non allarmare la signora de Nucingen.
- Non vi preoccupate - lei rispose alle prime parole di
Eugenio - mio padre è forte. Ma, certo, questa mattina lo
abbiamo un po' scosso. Le nostre fortune sono in pericolo:
capite la portata di questa disgrazia? Io non vivrei, se il
vostro affetto non mi rendesse insensibile a quel che prima
avrei considerato angosce mortali. Non c'è ora che un solo
timore, una sola disgrazia per me: perdere l'amore che mi
ha fatto provare il piacere di vivere.
All'infuori di questo sentimento, tutto m'è indifferente,
nulla al mondo m'interessa più. Voi siete tutto per me. Se
provo la felicità d'esser ricca, è per piacervi di più. Io sono,
a mia onta, più amante che figlia. Perché? Non lo so. Tutta
la mia vita è in voi. Mio padre mi ha dato un cuore, ma voi
l'avete fatto battere. Il mondo intero può biasimarmi, ma,
che importa?, se voi, che non avete il diritto di
rimproverarmi, mi assolvete dai delitti cui mi istiga un
sentimento irresistibile? Mi crederete una figlia snaturata!
Oh!, no, è impossibile non amare un padre così buono
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 460
com'è il nostro. Ma potevo io forse impedire che egli non
vedesse le conseguenze inevitabili dei nostri deplorevoli
matrimoni? Perché non li ha impediti? Non doveva lui
riflettere in vece nostra? Oggi, lo so, lui soffre quanto noi:
ma che potevamo farci? Consolarlo? Non lo consoleremmo
per nulla. La nostra rassegnazione lo addolorava più di
quanto i nostri rimproveri e i nostri rammarichi potrebbero
fargli del male. Ci sono situazioni, nella vita, in cui tutto è
amarezza.
Eugenio rimase silenzioso, preso da tenerezza per
l'effusione ingenua d'un sentimento sincero. Se le Parigine
sono spesso false, ebbre di vanità, egoiste, civette, fredde,
è però sicuro che quando amano veramente, sacrificano
più sentimenti alle loro passioni che tutte le altre donne; e
allora esse si fanno grandi per le loro stesse piccolezze, e
diventano sublimi. E poi Eugenio era colpito dallo spirito
profondo e così assennato che la donna dimostra nel
giudicare i sentimenti più naturali, quando un affetto
predominante la separa e la pone a distanza da essi. La
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 461
signora de Nucingen si offese del silenzio mantenuto da
Eugenio.
- Ma a che cosa pensate? - gli chiese.
- Ascolto ancora quel che mi avete detto. Avevo creduto
fino ad ora di amarvi più di quanto voi non mi amiate.
Lei sorrise, e si difese dal piacere provato per mantenere la
conversazione nei limiti imposti dalle convenienze. Non
aveva mai udito le espressioni vibranti d'un amore giovane
e sincero.
Qualche parola ancora, e non si sarebbe più contenuta.
- Eugenio - essa disse poi cambiando discorso - ma non
sapete il fatto del giorno? Tutta Parigi andrà domani dalla
signora de Beauséant. I Rochefide e il marchese d'Adjuda
si son messi d'accordo di non divulgare la notizia; ma il re
firmerà domani il contratto di matrimonio, e la vostra
povera cugina ancora non sa nulla. Non potrà fare a meno
di non dare il ricevimento, e il marchese non interverrà al
ballo. Non si parla che di questo.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 462
- E la gente ride d'una infamia, e ci fa la zuppa! Non sapete
che la signora de Beauséant ne morirà?
- No - disse Delfina sorridendo - voi non conoscete quel
tipo di donne là. Ma tutta Parigi andrà da lei, e ci sarò
anch'io! E devo del resto a voi questo piacere.
- Ma - disse Rastignac - non sarà una di quelle tante ciarle
assurde che si fanno correre per Parigi?
- Sapremo la verità domani.
Eugenio non rientrò alla pensione Vauquer. Non riuscì a
prendere la decisione di non godere del suo nuovo
appartamento. Se il giorno prima era stato costretto a
lasciare Delfina all'una dopo mezzanotte, questa volta fu
Delfina a lasciarlo verso le due, per tornare a casa sua. Egli
dormì l'indomani fino a tardi, attese verso mezzodì la
signora de Nucingen, che fece colazione con lui.
I giovani sono così avidi di questi vaghi piaceri che egli
aveva già quasi dimenticato papà Goriot.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 463
Fu per lui una prolungata gioia quella di abituarsi a ognuna
delle eleganti cose che gli appartenevano. La signora de
Nucingen era poi lì, a dare al tutto un maggior pregio.
Tuttavia, verso le quattro, i due amanti si ricordarono di
papà Goriot, pensando alla felicità che s'era ripromesso
nell'andare ad abitare in quella casa. Eugenio fece
osservare che era necessario trasportarvi subito il
bonuomo, in previsione d'una sua malattia, e lasciò Delfina
per correre alla pensione Vauquer. Né papà Goriot né
Bianchon erano a tavola.
- Eh! - gli disse il pittore - papà Goriot sta male; Bianchon
è su, vicino a lui. Il bonuomo ha visto una delle sue figlie,
la contessa de "Restaurama". Poi, ha voluto uscire, e il suo
male è peggiorato. La società sta per essere privata d'una
delle sue belle figure.
Rastignac si slanciò su per le scale.
- Ehi!, signor Eugenio!
- Signor Eugenio, la signora vi chiama - gridò Silvia.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 464
- Signore - gli disse la vedova - il signor Goriot e voi
dovevate andar via il quindici febbraio. Sono tre giorni che
il quindici è passato, siamo al diciotto; devo esser pagata
di un mese vostro e di un mese suo; ma se mi garantite
voi papà Goriot, la vostra parola mi basta.
- Perché, forse non vi fidate?
- Fidarsi! Se il bonuomo perdesse la conoscenza e morisse,
le figlie non mi darebbero un centesimo, e tutti i suoi
stracci non valgono dieci franchi. Ha portato via stamane le
ultime sue posate. Non so poi perché. S'era vestito come
un giovanotto. Dio mi perdoni, ma credo si sia messo il
rossetto, m'è parso ringiovanito.
- Rispondo io di tutto - disse Eugenio rabbrividendo
d'orrore e temendo una catastrofe.
Salì da papà Goriot. Il vecchio giaceva sul letto, e Bianchon
gli era d'accanto.
- Buon giorno, papà - gli disse Eugenio.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 465
Il bonuomo gli sorrise dolcemente, e rispose volgendo
verso di lui due occhi vitrei: - Come sta, lei?
- Bene. E voi?
- Non c'è male.
- Non stancarlo - disse Bianchon portando Eugenio in un
angolo della camera.
- Ebbene? - gli chiese Rastignac.
- Lo può salvare solo un miracolo. La congestione sierosa è
avvenuta, sono intervenuto allora coi senapismi,
fortunatamente li sente, gli fanno effetto.
- Lo si può trasportare?
- Impossibile. Bisogna lasciarlo lì, evitargli qualsiasi
movimento e ogni emozione...
- Mio buon Bianchon - disse Eugenio - lo cureremo noi due.
- Ho già fatto venire il primario del mio ospedale.
- E che ha detto?
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 466
- Si pronuncerà domani sera. M'ha promesso di tornare
non appena libero dai suoi impegni. Disgraziatamente
questo originale ha commesso stamane una imprudenza su
cui non vuol dare spiegazioni!
E' testardo come un mulo. Quando lo interrogo, fa finta di
non capire, e dorme per non rispondermi; se invece ha gli
occhi aperti, si lamenta. E' uscito prestissimo, è andato a
piedi per Parigi, non si sa dove. Ha portato con sé tutto
quel che ancora possedeva di valore, e deve essersi recato
a far qualche benedetto traffico, superiore alle sue forze!
Una delle figlie è venuta.
- La contessa? - domandò Eugenio. - Una alta, bruna,
l'occhio vivace e ben tagliato, dai graziosi piedini, e dalla
vita sottile?
- Sì.
- Lasciami un momento solo con lui - disse Rastignac. - Lo
confesserò e vedrai che a me dirà tutto.
- Intanto io vado a pranzo. Cerca di non farlo agitare
troppo, abbiamo ancora qualche speranza di salvarlo.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 467
- Sta' tranquillo.
- Quanto si divertiranno domani - disse papà Goriot ad
Eugenio, quando furono soli. - Andranno a un gran ballo.
- Ma che diamine avete fatto stamane, papà, per essere
così sofferente stasera, da essere costretto a rimanere a
letto?
- Nulla.
- Anastasia è venuta ? - domandò Rastignac.
- Sì - rispose papà Goriot.
- E allora? Non nascondetemi nulla. Che cos'altro vi ha
chiesto ancora?
- Ah! - riprese, raccogliendo le forze per parlare - era così
affranta, se sapeste, ragazzo mio, Nasia non ha più un
soldo dopo l'affare dei diamanti. Aveva ordinato, per quel
ballo, un abito di stoffa laminato che le deve stare come un
gioiello. La sarta, un'infame, non ha voluto farle credito, e
la cameriera ha versato lei mille franchi in acconto sulla
toletta. Povera Nasia, ridotta a questo punto! La cosa mi
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 468
ha straziato il cuore. La cameriera, vedendo che Restaud
non si fida di Nasia, ha avuto paura di perdere il suo
denaro e s'è messa d'accordo con la sarta per non
consegnare l'abito se non quando le saranno restituiti i
mille franchi. Il ballo è domani. L'abito è pronto. Nasia è
disperata Ha voluto farsi prestare le mie posate per
impegnarle. Suo marito vuole che lei vada al ballo per far
vedere a tutta Parigi i diamanti che si dice abbia venduto.
Può dire a quel mostro: "Devo dare mille franchi,
pagateli?". No. Ho capito tutto questo, io.
Sua sorella Delfina interverrà con una toletta superba.
Anastasia non deve essere al di sotto della sorella minore.
E poi, è così in lacrime, quella povera figlia mia! Io sono
rimasto così umiliato di non aver avuto dodicimila franchi
ieri, che avrei dato il resto della mia miseranda vita per
riscattare quel torto. Avete visto?
Avevo avuto la forza di sopportare tutto, ma il trovarmi
senza denaro di fronte a quest'ultima occorrenza, mi ha
spezzato il cuore. Oh! Oh!, ma ho detto né uno né due, mi
sono rabberciato e azzimato; ho venduto per seicento
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 469
franchi di posate e di fibbie, poi da papà Gobseck ho
impegnato per un anno il mio titolo di rendita vitalizia
contro quattrocento franchi versatimi una volta tanto. Beh,
mangerò pane solo! Mi bastava quand'ero giovane, può
bastarmi anche adesso. Ma almeno così potrà godersi una
bella serata la mia Nasia. Sarà sgargiante. Ho il biglietto da
mille franchi sotto il capezzale. Mi riscalda aver sotto la
testa quel che farà piacere alla povera Nasia. E potrà
mettere alla porta la sua cattiva Vittoria. S'è mai visto che i
domestici non hanno fiducia nei loro padroni? Domani starò
bene, Nasia verrà alle dieci. Non voglio che esse mi
ritengano ammalato, altrimenti non andrebbero al ballo,
rimarrebbero qui a curarmi. Nasia mi bacerà domani come
se fossi suo figlio, le sue carezze mi guariranno. E poi, non
avrei forse speso mille franchi dal farmacista?
Preferisco darli alla mia Panacea, alla mia Nasia. Almeno la
consolerò della sua miseria. Questo mi sgrava del torto
d'essermi fatto una rendita vitalizia. Lei è in fondo
all'abisso, e io non ho più la forza di tirarla su. Oh! mi
ridarò al commercio. Andrò a Odessa per comprarvi il
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 470
grano. I grani, là, valgono tre volte meno di quel che
costano i nostri. Se l'importazione dei cereali è vietata in
natura, le brave persone che fanno le leggi non hanno però
pensato a proibire quei prodotti in cui il grano è la base.
Eh! Eh!..., ci ho pensato io stamane! C'è da far bei colpi
con gli amidi.
"E' pazzo" si disse Eugenio guardando il vecchio. "Su,
riposatevi, ora, non parlate...".
Eugenio scese per il pranzo, quando tornò Bianchon. Poi
tutti e due passarono la notte vegliando a turno il malato,
l'uno studiando libri di medicina, l'altro scrivendo alla
madre e alle sorelle. L'indomani, i sintomi presentati dal
malato furono, secondo Bianchon, di buon augurio; ma
richiesero continue cure di cui solo i due studenti erano
capaci, e nel racconto dei quali è impossibile
compromettere la pudibonda fraseologia dell'epoca. Le
sanguisughe applicate sul corpo dimagrito del bonuomo
furono accompagnate da cataplasmi, da bagni ai piedi e da
altri espedienti clinici per i quali, del resto, occorrevano la
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 471
forza e lo spirito di devozione dei due giovani. La signora
de Restaud non venne; mandò a ritirare la somma da un
fattorino.
- Credevo che sarebbe venuta lei stessa. Ma questo non è
poi un male, si sarebbe preoccupata - disse il padre,
sembrando lieto di tale circostanza.
Alle sette di sera, Teresa recapitò una lettera di Delfina.
"Che ne è di voi, amico mio? Appena amata, sarei già
trascurata?
Mi avete dimostrato, nelle confidenze fatteci da cuore a
cuore, un'anima troppo bella per non stimarvi come coloro
che rimangono sempre fedeli valutando ogni sfumatura
sentimentale. Voi stesso lo avete detto, ascoltando la
preghiera di Mosè: "Quel che per gli uni è sempre la
medesima nota, per gli altri è l'infinito della musica!".
Ricordatevi che vi attendo questa sera per andare insieme
al ballo della signora de Beauséant. Il contratto del signor
d'Adjuda è stato firmato stamane a corte, e la povera
viscontessa non lo ha saputo che alle due. Tutta Parigi
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 472
andrà da lei, come il popolo gremisce la Grève quando ci
deve essere una esecuzione. Non è orribile andare a
vedere se quella donna nasconderà il suo dolore, se saprà
morire bene? Io certo non ci andrei amico mio, se fossi già
stata ricevuta altre volte in casa sua, ma lei certamente
non riceverà più, e tutti i miei sforzi sarebbero allora inutili.
La mia situazione è ben diversa da quella degli altri. E poi,
io ci vado anche per voi. Vi aspetto.
Se voi non vi trovaste da me fra due ore, non so se vi
perdonerei una simile fellonia".
Rastignac prese una penna, e rispose così:
"Sto attendendo un medico per sapere se vostro padre
potrà vivere ancora. E' moribondo. Verrò a portarvi la
sentenza, e temo sarà una sentenza di morte. Vedrete voi
se sarà il caso d'intervenire al ballo. Mille tenerezze".
Il medico venne alle otto e mezza, e, senza esprimere un
parere favorevole, non ritenne la morte imminente. Previde
alternativamente miglioramenti e ricadute, da cui
sarebbero dipesi la vita e lo stato mentale del bonuomo.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 473
- Sarebbe meglio che morisse presto - fu l'ultima parola del
medico.
Eugenio affidò papà Goriot alle cure di Bianchon e uscì per
recare alla signora de Nucingen le dolorose notizie che,
nella sua coscienza ancora imbevuta dei doveri famigliari,
avrebbero dovuto sospendere ogni divertimento.
- Ditele che si diverta lo stesso - gli gridò papà Goriot che
sembrava assopito, ma che si drizzò a sedere sul letto nel
momento in cui Rastignac uscì.
Il giovane si presentò desolato a Delfina, e la trovò
pettinata, calzata; non le rimaneva che indossare l'abito da
ballo. Ma, come le pennellate con le quali i pittori finiscono
i loro quadri, gli ultimi ritocchi richiedevano più tempo di
quanto non ne erano necessari per il fondo stesso della
tela.
- Come?, non siete in abito da sera? - gli chiese.
- Ma, signora, vostro padre...
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 474
- Ancora mio padre - esclamò interrompendolo. - Non
sarete voi a insegnarmi i doveri verso mio padre. Conosco
mio padre da lungo tempo. Non una parola, Eugenio. Non
vi ascolterò se non quando vi sarete vestito da sera. Teresa
ha già preparato tutto per voi; la carrozza è pronta,
prendetela e tornate subito. Parleremo di mio padre
andando al ballo. Bisogna uscire presto; se rimaniamo
presi nella fila delle vetture, saremo fortunati se riusciremo
ad entrare alle undici.
- Signora !
- Andate!, non una parola di più - disse andando di corsa
verso il suo spogliatoio per prendervi una collana.
- Ma via, signor Eugenio, farete inquietare la signora -
disse Teresa spingendo il giovane, spaventato da
quell'elegante parricidio.
Andò a vestirsi, facendo le più tristi, le più scoraggianti
riflessioni. Vedeva il mondo come un oceano di fango nel
quale un uomo s'immergeva fino al collo se v'immergeva il
piede.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 475
- Vi si commettono solo delitti meschini, - si disse. -
Vautrin è più grande.
Egli aveva visto le tre grandi manifestazioni della società:
l'Obbedienza, la Lotta e la Rivolta; la Famiglia, il Mondo e
Vautrin. E non osava decidersi. L'Obbedienza era noiosa, la
Rivolta impossibile e la Lotta incerta. Il pensiero lo
ricondusse in seno alla sua famiglia. Si ricordò delle pure
emozioni di quella vita tranquilla, si rammentò dei giorni
trascorsi fra esseri da cui era amato. Conformandosi alle
leggi naturali del focolare domestico, quelle care creature
vi trovavano una felicità piena, durevole, senza angosce.
Malgrado i suoi buoni pensieri, non si sentì il coraggio di
andare a confessare la fede delle anime pure a Delfina,
comandandole la Virtù in nome dell'Amore.
Già la sua nuova educazione aveva dato i suoi frutti.
Amava già egoisticamente. La sua sensibilità gli aveva
consentito di conoscere la natura del cuore di Delfina.
Presentiva che costei sarebbe stata capace di calpestare il
corpo del padre pur di andare al ballo, ed egli non aveva né
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 476
la forza di rappresentare la parte d'un ragionatore, né il
coraggio di dispiacerle, né la virtù di lasciarla. "Non mi
perdonerebbe mai di aver avuto ragione contro di lei in
questa circostanza", si disse. Poi commentò le parole dei
medici, si cullò nell'illusione che papà Goriot non fosse poi
così gravemente malato come credeva; insomma,
accumulò ragionamenti capziosi per giustificare Delfina. Lei
non sapeva bene lo stato in cui versava il padre. Il
bonuomo stesso la avrebbe mandata al ballo, se fosse
andata a trovarlo. Spesso la legge sociale, implacabile nella
propria formula, condanna, laddove il delitto apparente è
giustificato dagli innumerevoli modi di vedere introdotti in
seno alle famiglie dalla differenza dei caratteri, dalla
diversità degli interessi e delle situazioni.
Eugenio cercava d'ingannare se stesso, era pronto a
sacrificare alla sua amante la propria coscienza. Da due
giorni, tutto era mutato nella sua vita. La donna vi aveva
gettato i suoi disordini, aveva fatto impallidire l'affetto
familiare, aveva tutto confiscato a proprio profitto.
Rastignac e Delfina s'erano incontrati nelle condizioni
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 477
richieste per provare, l'uno per mezzo dell'altra, i più vivi
godimenti. La loro passione, ben preparata, s'era
ingrandita con quel che uccide le passioni: il godere.
Possedendo quella donna, Eugenio si accorse che fino
allora l'aveva solo desiderata, l'amò solo all'indomani della
felicità; l'amore non è forse che la riconoscenza per il
piacere provato.
Infame o sublime, egli adorava quella donna per le voluttà
che gli aveva portato in dote e per tutte quelle che ne
aveva ricevuto.
Delfina amava Rastignac come Tantalo avrebbe amato
l'angelo che gli avrebbe recato di che soddisfare la sua
fame, o estinguere la sete della sua gola inaridita.
- Ebbene!, come sta mio padre? - gli domandò la signora
de Nucingen quando egli fu di ritorno e in abito da sera.
- Malissimo - rispose - se volete darmi una prova del vostro
affetto, corriamo a vederlo.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 478
- Ebbene!, sì - lei disse - ma dopo il ballo. Mio buon
Eugenio, sii cortese, non farmi la morale, vieni con me.
Uscirono. Eugenio rimase silenzioso per un tratto di strada.
- Che avete? - gli chiese.
- Sento il rantolo di vostro padre - egli rispose con accento
di stizza. E prese a narrare con la calorosa eloquenza della
gioventù la feroce azione cui la signora de Restaud era
stata spinta dalla vanità, la crisi mortale che l'ultima
dedizione paterna aveva provocato, e quel che sarebbe
costato l'abito di stoffa laminata d'Anastasia. Delfina
piangeva.
- Sarò brutta - essa pensò. Le sue lacrime si asciugarono. -
Andrò ad assistere mio padre, non lascerò il suo capezzale
- riprese a dire.
- Ah!, ecco come ti volevo - esclamò Rastignac. I fanali di
cinque vetture rischiaravano gli accessi del palazzo de
Beauséant. Da ogni lato della porta illuminata si
pavoneggiava un gendarme. Il gran mondo affluiva in tal
quantità, e ognuno poneva tanta sollecitudine nel recarsi a
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 479
vedere quella gran dama al momento della sua caduta, che
gli appartamenti al pianterreno del palazzo erano già pieni
quando la signora de Nucingen e Rastignac fecero il loro
ingresso. Da quando tutta la corte si precipitò in casa della
Grande Demoiselle, cui Luigi Quattordicesimo aveva
strappato l'amante, nessuna catastrofe d'amore fu più
clamorosa di quella della signora de Beauséant. In quella
circostanza, l'ultima figlia della quasi reale casa di
Borgogna si dimostrò superiore alla propria sciagura, e
dominò fino all'ultimo istante la società di cui aveva
accettato le vanità solo per asservirle al trionfo della sua
passione. Le più belle donne di Parigi animavano i saloni
con le loro tolette e con i loro sorrisi, gli uomini più notevoli
della corte, gli ambasciatori, i ministri, le personalità più
illustri d'ogni ramo, fregiati di croci, di placche, di cordoni
multicolori, si affollavano attorno alla viscontessa.
L'orchestra faceva risuonare i motivi della sua musica sotto
i soffitti dorati di quel palazzo, deserto per la sua regina. La
signora de Beauséant era in piedi all'ingresso del primo
salone per ricevere i suoi pretesi amici. Vestiva di bianco,
senza alcun ornamento nei capelli, semplicemente
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 480
intrecciati, sembrava calma e non ostentava né dolore, né
fierezza, né falsa allegrezza. Nessuno poteva leggere
nell'animo suo. L'avreste detta una Niobe di marmo. Il suo
sorriso agli amici intimi fu qualche volta ironico; ma essa
apparve a tutti presente a se stessa, e si mostrò così
eguale a quella che era stata quando la felicità l'adornava
dei suoi raggi, che i meno accorti l'ammirarono, come i
giovani Romani applaudivano il gladiatore che sapeva
sorridere morendo. Il mondo sembrava essersi agghindato
per dare il suo addio ad una delle sue sovrane.
- Temevo che non veniste - essa disse a Rastignac.
- Signora - egli rispose con voce commossa interpretando
la frase come un rimprovero - sono venuto per rimanere
ultimo.
- Bene - essa disse prendendogli la mano. - Voi siete forse
qui il solo di cui possa fidarmi. Amico mio, amate una
donna cui possiate voler bene sempre. Non ne
abbandonate mai nessuna.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 481
Si mise a braccetto di Rastignac e lo condusse a un divano,
nel salone dove si giocava.
- Andate - gli disse - dal marchese. Giacomo, il mio
domestico, vi condurrà da lui e vi darà una lettera per lui.
Gli chiedo la mia corrispondenza. Ve la consegnerà, spero,
tutta quanta. Quando avrete le mie lettere, salite in
camera mia. Mi avvertiranno. - Si alzò per andare incontro
alla duchessa de Langeais, la sua migliore amica, anche lei
sopraggiunta. Rastignac uscì, fece chiedere del marchese
d'Adjuda al palazzo de Rochefide, dove doveva passare la
serata, e dove infatti lo trovò. Il marchese lo condusse in
casa propria, consegnò un cofanetto allo studente e gli
disse:
- Ci sono tutte. - Sembrò poi voler parlare a Eugenio, sia
per interrogarlo a proposito del ballo e della viscontessa,
sia per confessargli d'essere già forse pentito del suo
matrimonio, come di fatto più tardi lo fu; ma un lampo
d'orgoglio brillò nei suoi occhi, ed ebbe il deplorevole
coraggio di mantenere il silenzio sui suoi più nobili
sentimenti. - Non ditele nulla di me, mio caro Eugenio. -
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 482
Strinse la mano di Rastignac con un gesto affettuoso,
sommamente triste, e gli fece cenno di uscire. Eugenio
tornò al palazzo de Beauséant, e fu introdotto nella camera
della viscontessa, dove notò i preparativi d'una partenza.
Si sedette vicino al fuoco, guardò ancora la cassettina di
cedro, e cadde in una profonda malinconia. Per lui, la
signora de Beauséant assumeva le proporzioni d'una dea
dell'lliade.
- Ah!, amico mio - disse la viscontessa entrando, e
appoggiando la mano sulla spalla di Rastignac.
Egli vide sua cugina in lacrime, gli occhi al cielo, una mano
tremante, l'altra sollevata. Essa prese a un tratto il
cofanetto, lo mise sul fuoco e lo guardò mentre bruciava.
- Ballano! Sono venuti tutti puntualmente, mentre la morte
verrà tardi. Zitto!, amico mio - disse ponendo un dito sulla
bocca di Rastignac, che stava per parlare. - Non vedrò mai
più né Parigi né la società. Alle cinque del mattino partirò,
per andarmi a seppellire in fondo alla Normandia. Dalle tre
del pomeriggio sono stata costretta a fare i miei
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 483
preparativi, a firmare dei documenti, a esaminare degli
affari; non potevo mandare nessuno da... - S'interruppe. -
Sicuramente lo si sarebbe trovato da... - E s'interruppe
ancora, affranta dal dolore. In quei momenti tutto è
sofferenza, e certe parole non si possono pronunciare. - Ma
- riprese a dire - contavo questa sera su di voi per
quest'ultimo favore. Vorrei darvi un pegno della mia
amicizia. Penserò spesso a voi che mi siete sembrato
buono e nobile, giovane e candido in mezzo a questo
mondo, dove tali qualità sono tanto rare. Spero penserete
qualche volta a me. Tenete - disse volgendo lo sguardo
intorno a sé - ecco il cofanetto dove mettevo i miei guanti.
Ogni volta che li ho presi da qui prima di andare a un ballo
o al teatro mi sentivo bella perché ero felice, e lo toccavo
solo per lasciarci qualche leggiadro pensiero, c'è molto di
me, lì dentro, c'è tutta una signora de Beauséant che non
esiste più.
Accettatelo. Penserò io a farvelo portare in casa vostra, in
via d'Artois. La signora de Nucingen è assai bella questa
sera, amatela. Se non ci vedremo più, amico mi, siate
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 484
certo che augurerò tanto bene a voi che siete stato così
buono con me. Ora scendiamo, non voglio far credere che
piango. Ho l'eternità dinanzi a me, vi rimarrò sola, e
nessuno mi chiederà conto delle mie lacrime.
Ancora uno sguardo a questa camera. - Si fermò. Poi, dopo
essersi per un istante coperti gli occhi con la mano, li
asciugò, li bagnò con acqua fresca, e si mise sotto al
braccio dello studente.
Andiamo! - disse.
Rastignac non aveva ancora mai provato un'emozione così
violenta come quella procuratagli dal contatto con quel
dolore così nobilmente represso.
Rientrando nei saloni, Eugenio ne fece il giro con la signora
de Beauséant, ultima e delicata cortesia di quella gentil
dama.
Vide poi subito le due sorelle, la signora de Restaud e la
signora de Nucingen. La contessa era magnifica con tutti i
suoi diamanti in mostra, e dovevano certo scottarle in
quanto era quella l'ultima volta che li avrebbe portati. Per
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 485
quanto potenti fossero il suo orgoglio e il suo amore, non
riusciva a sostenere gli sguardi di suo marito. Quello
spettacolo non era tale da rendere i pensieri di Rastignac
meno tristi. Se aveva rivisto Vautrin nel colonnello italiano,
egli rivide allora, sotto i diamanti delle due sorelle, il
misero lettuccio sul quale giaceva papà Goriot. La
viscontessa ingannata dal suo atteggiamento malinconico
ritrasse da lui il braccio.
- Oh!, non voglio davvero privarvi di un piacere - essa
disse.
Eugenio fu subito chiamato da Delfina, felice dell'effetto da
lei prodotto e fiera di porre ai piedi dello studente gli
omaggi che raccoglieva in quel mondo, dove sperava di
essere accolta.
- Come trovate Nasia? - gli chiese.
- Ha scontato - rispose Rastignac - anche la morte di suo
padre.
Verso le quattro del mattino, la folla dei salotti cominciava
a diradare. La musica non s'udì più. La duchessa de
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 486
Langeais e Rastignac si trovarono soli nel salotto grande.
La viscontessa, credendo di dover incontrare solo lo
studente, vi entrò dopo aver detto addio al signor de
Beauséant, che andò a coricarsi ripetendole:
- Avete torto, mia cara, d'andarvi a ritirare in provincia alla
vostra età! Ma restate con noi!
Vedendo la duchessa, la signora de Beauséant non poté
trattenere un gesto di sorpresa.
- Ho indovinato, Clara - disse la signora de Langeais. - Voi
partite per non ritornare più; ma voi non partirete senza
prima avermi ascoltata, e senza prima esserci capite. - E,
presa l'amica a braccetto, la condusse nel salotto vicino, e
là, guardandola con le lacrime agli occhi, la strinse fra le
braccia e la baciò sulle gote. - Non voglio lasciarvi
freddamente, mia cara, sarebbe per me un rimorso troppo
forte. Voi potete contare su di me come su voi stessa.
Siete stata grande questa sera, io mi sono sentita degna di
voi, e voglio dimostrarvelo. Ho avuto dei torti verso di voi,
non mi sono sempre condotta bene, perdonatemi, mia
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 487
cara; disapprovo tutto quel che ha potuto offendervi, vorrei
poter ritirare le mie parole. Uno stesso dolore ha unito le
nostre anime, e io non so chi di noi due sarà la più infelice.
Il signor de Montriveau non era qui, stasera, capite? Chi vi
ha visto durante questo ballo, Clara, non vi dimenticherà
più. Io tento un'ultima prova. Se andrà male, mi ritirerò in
un convento. Dove andate, voi?
- In Normandia, a Courcelles, ad amare e a pregare fin
quando a Dio piacerà ritirarmi da questo mondo.
- Venite qui, signor de Rastignac - disse la viscontessa con
voce commossa, pensando che il giovane attendeva. Lo
studente piegò il ginocchio, prese la mano della cugina e la
baciò. - Antonietta, addio! - riprese a dire la signora de
Beauséant - siate felice.
Quanto a voi, voi lo siete, voi siete giovane, potete credere
a qualcosa - disse allo studente. - Nel partire da questo
mondo, avrò avuto intorno a me, come alcuni morenti
privilegiati, religiose e sincere emozioni!
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 488
Rastignac se ne andò verso le cinque, dopo aver veduto la
signora de Beauséant nella sua berlina da viaggio, dopo
aver avuto il suo ultimo addio bagnato di lacrime, lacrime
che provavano come le persone più elevate non sono poste
fuori della legge del cuore e non vivono senza dolori, come
vorrebbero far credere al popolo taluni suoi cortigiani.
Eugenio tornò a piedi alla pensione Vauquer, con un tempo
umido e freddo. La sua formazione spirituale s'andava
completando.
- Non riusciremo a salvare il povero papà Goriot - disse
Bianchon a Rastignac, quando questi entrò nella camera
del suo vicino.
- Amico mio - gli rispose Eugenio, dopo aver guardato il
vecchio addormentato - va', segui il destino modesto in cui
limiti le tue aspirazioni. Io mi trovo in un inferno, e devo
restarci. Qualsiasi male ti si dica del mondo, credici! Non
c'è Giovenale che possa dipingerne l'orrore, coperto d'oro e
di pietre preziose.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 489
L'indomani, Rastignac fu svegliato verso le due del
pomeriggio da Bianchon che, costretto a dover uscire, lo
pregò di assistere papà Goriot, il cui stato era molto
peggiorato durante la mattinata.
- Il bonuomo non ha altri due giorni, non ha forse più
neppure altre sei ore di vita - disse lo studente in medicina
- ma tuttavia non possiamo cessare dal combattere il male.
Bisognerà ora apprestargli cure più costose. Noi saremo i
suoi infermieri, ma io non ho un soldo. Ho rivoltato le sue
tasche, frugato nei suoi armadi: zero al quoziente. L'ho
interrogato in un momento in cui aveva la testa a posto, e
mi ha detto di non possedere neanche un centesimo. Tu,
hai qualcosa ?
- Mi restano in tutto venti franchi - rispose Rastignac -
andrò a giocarli, vincerò.
- E se perdi?
- Chiederò del denaro ai generi e alle figlie.
- E se loro non te lo daranno? - rispose Bianchon - La cosa
più urgente in questo momento non è tanto di trovare il
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 490
denaro, quanto di avvolgere il bonuomo in un senapismo
bollente dai piedi a metà delle cosce. Se grida, ci sarà
qualche speranza. Tu sai come si fa. E poi, ti aiuterà
Cristoforo. Ora passerò dal farmacista per garantirgli
l'ammontare di tutte le medicine che prenderemo da lui. E'
un guaio che il pover'uomo non si possa trasportare al
nostro ospedale, lì sarebbe stato meglio. Su, vieni, ti dirò
quel che devi fare; e non lasciarlo finché io non sia
ritornato.
I due giovani entrarono nella camera dove giaceva il
vecchio.
Eugenio rimase spaventato del mutamento avvenuto in
quel viso convulso, pallido e sfinito.
- Ebbene, papà? - gli disse chinandosi verso il giaciglio.
Goriot levò verso Eugenio i suoi occhi appannati e lo
guardò assai attentamente, ma senza riconoscerlo. Lo
studente non sostenne quello spettacolo, le lacrime gli
inumidirono gli occhi.
- Bianchon, non ci vorrebbero le tendine alle finestre?
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 491
- No, il tempo che fa fuori non ha più effetto su di lui. Dio
volesse che sentisse caldo o freddo. Ma comunque ci vuole
del fuoco per far le tisane e preparare tante altre cose. Ti
manderò un po' di fascine che ci serviranno finché non
avremo la legna.
Tra ieri e questa notte, ho consumato la tua e tutte le
formelle del pover'uomo. C'era tanta umidità; l'acqua
stillava dai muri.
Sono riuscito a scaldare appena la camera. Cristoforo l'ha
spazzata, era proprio una stalla. Vi ho bruciato del ginepro,
tanto era il lezzo.
- Santo Dio - disse Rastignac - ma le sue figlie!
- Senti, se ti chiede da bere, gli darai questo - disse lo
studente mostrando a Rastignac una grande tazza bianca.
- Se si lamenta e il ventre gli diventasse caldo e duro, ti
farai aiutare da Cristoforo per somministrargli... tu mi hai
capito. Nel caso che si agitasse, che parlasse molto, se
insomma cominciasse a vaneggiare, lascialo fare. Non sarà
un cattivo segno. Ma manda subito Cristoforo all'Ospedale
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 492
Cochin. Il nostro medico, un mio collega o io stesso,
verremo ad applicargli delle ventose. Abbiamo avuto,
stamane, mentre dormivi, un consulto con un allievo del
dottor Gall, il primario dell'Hôtel-Dieu e il nostro. Questi
sanitari ritengono di aver riscontrato curiosi sintomi e noi
seguiremo il decorso della malattia per accertare alcuni
aspetti scientifici molto importanti. Uno di loro pensa che
se la pressione del siero si verificasse più su di un organo
che su di un altro, essa potrebbe dar luogo a fatti singolari.
Ascoltalo bene, se si mettesse a parlare, per vedere a qual
genere d'idee si riferiscono i suoi discorsi, se sono effetto di
memoria, di discernimento, di giudizio; se tratta di cose
materiali o di sentimento; se calcola, se torna sul passato;
insomma, sii in grado di farci un resoconto esatto. Se
l'invasione sierosa dovesse avvenire tutta insieme, allora
morirà in uno stato d'ebetudine, come è quello in cui si
trova adesso. Tutto è assai curioso in questo genere di
malattie! Se la bomba scoppiasse qui - fece Bianchon
indicando l'occipite del malato, ci sono esempi di fenomeni
strani: il cervello riacquista alcune sue facoltà, e la morte
sopravviene più lentamente. Le sierosità possono
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 493
abbandonare il cervello e prendere altre vie, e non se ne
conosce il percorso che con l'autopsia. C'è agli Incurables
un vecchio ebete al quale è capitato che il travaso ha preso
la strada della colonna vertebrale; soffre orribilmente, ma
vive.
- Si sono divertite? - chiese papà Goriot, che riconobbe
Eugenio.
- Oh!, non pensa che alle figlie - disse Bianchon. - Mi ha
ripetuto più di cento volte questa notte: "Stanno ballando.
Lei ha il suo vestito". E le chiamava coi loro nomi. Mi
faceva piangere, che il diavolo mi si porti se ti dico bugie!,
con le sue intonazioni: "Delfina!, mia piccola Delfina!,
Nasia!". Parola mia d'onore - disse lo studente in medicina
- c'era da scoppiare in lacrime.
- Delfina - fece il vecchio - lei è là, non è vero? Lo sapevo
bene. - E i suoi occhi riacquistarono un'attività folle per
guardare i muri e l'uscio.
- Scendo per dire a Silvia che prepari i senapismi - esclamò
Bianchon - questo è il momento buono. - Rastignac rimase
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 494
solo vicino al vecchio, seduto ai piedi del suo letto, gli occhi
fissi su quella testa, la cui vista incuteva terrore e ispirava
dolore.
"La signora de Beauséant fugge, costui muore", si disse.
"Le anime belle non possono restare a lungo in questo
mondo. Come, infatti, i nobili sentimenti potrebbero
amalgamarsi con una società meschina, gretta,
superficiale?". Le immagini della festa cui aveva assistito si
riaffacciarono alla sua memoria e contrastarono con lo
spettacolo di quel letto di morte. Bianchon riapparve
subito.
- Senti, Eugenio, ho veduto poco fa il primario, e sono
tornato di corsa. Se si manifestassero sintomi di un ritorno
alla ragione, se parla, coricalo su di un lungo senapismo, in
modo da avvolgerlo nella sénape dalla nuca ai reni, e facci
chiamare.
- Sei molto caro, Bianchon - disse Eugenio.
- Oh, si tratta d'un caso clinico! - replicò lo studente in
medicina, con tutto l'ardore d'un neofita.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 495
- Insomma - disse Eugenio - sarò dunque il solo ad
assistere questo povero vecchio unicamente per affetto.
- Se mi avessi visto questa mattina, non diresti così - fece
Bianchon, senza per altro offendersi della frase. - I medici,
usi alla pratica, non vedono che la malattia; io vedo ancora
il malato, mio caro ragazzo. - Se ne andò, lasciando
Eugenio solo col vecchio e con la preoccupazione di una
crisi, che non tardò a dichiararsi.
- Ah!, siete voi, mio caro figliolo - disse papà Goriot
riconoscendo Eugenio.
- Vi sentite meglio? - domandò lo studente, prendendogli la
mano.
- Sì, mi sentivo la testa stretta come in una morsa, ma ora
se ne sta liberando. Avete visto le mie figliole? Verranno
qui subito, accorreranno non appena mi sapranno malato,
mi hanno assistito tanto amorosamente in via della
Jussienne! Mio Dio!, vorrei che la mia camera fosse più
pulita, per riceverle. Un giovanotto m'ha consumato tutto il
carbone.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 496
- Sento venire Cristoforo - gli disse Eugenio - che vi porta
della legna mandatavi da quel giovanotto.
- Bene!, ma come si fa a pagare la legna? Io non ho un
soldo, figliolo mio! Ho tutto donato, tutto. Sono ridotto a
dover chiedere l'elemosina. Ma, almeno, l'abito laminato
era bello?
(Ah!, mi sento male!). Grazie, Cristoforo, Dio vi
ricompenserà, ragazzo mio; io non ho più nulla.
- A te e a Silvia vi ricompenserò bene io - disse Eugenio
all'orecchio del ragazzo.
- Le mie figliole vi hanno detto che sarebbero venute, non
è vero?, Cristoforo? Tornaci, ti regalo cento soldi. Digli che
non mi sento bene, che vorrei abbracciarle, vederle ancora
una volta prima di morire. Digli questo, ma senza
spaventarle troppo. - Cristoforo uscì a un cenno di
Rastignac.
- Stanno per arrivare - riprese a dire il vecchio. - Le
conosco bene. Se muoio, che dolore darei a quella buona
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 497
Delfina! E a Nasia, lo stesso. Non vorrei morire per non
farle piangere.
Morire, mio buon Eugenio, vuol dire non vederle più. Là
dove ce ne andiamo mi annoierò assai. Per un padre
l'inferno è l'esser senza la compagnia dei figli, e io l'ho già
provato da quando esse si sono sposate. Il mio paradiso
era la via della Jussienne. Ma ditemi: se andassi in
paradiso, potrei ritornare sulla terra in spirito intorno a
loro? Ho sentito dire qualcosa di simile. Sarà vero? Mi pare
di vederle in questo momento com'erano in via della
Jussienne. Scendevano, la mattina. "Buon giorno, papà",
mi dicevano. Le prendevo allora sulle mie ginocchia, gli
facevo mille moine, mille scherzucci. E loro mi carezzavano
con tanta grazia!
Facevamo colazione tutte le mattine insieme, pranzavamo,
insomma ero padre, mi godevo le mie figliole. Quand'erano
in via della Jussienne, non facevano tanti ragionamenti,
non sapevano nulla del mondo, mi volevano bene. Mio
Dio!, perché non sono rimaste sempre piccole? (Oh!,
quanto soffro, la testa mi scoppia!) Ah!, ah!, perdonatemi,
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 498
figliole mie, soffro terribilmente, e deve essere proprio un
dolore forte assai, perché voi mi avete fatto diventare ben
resistente al male. Mio Dio!, se avessi solo le loro mani
nelle mie, non sentirei affatto il mio male. Credete che
verranno?
Cristoforo è tanto stupido! Avrei dovuto andarci io stesso.
Lui le vedrà, lui. Ma voi siete stato ieri al ballo. Ditemi,
dunque, com'erano? Non sapevano nulla della mia
malattia, è vero? Non avrebbero allora ballato, povere
piccole! Oh!, non voglio più star male. Hanno ancora
troppo bisogno di me. Le loro fortune sono compromesse.
E di quali mariti sono in balìa! Fatemi guarire, fatemi
guarire. (Oh!, quanto soffro! Ah! ah! ah!) Capite? Bisogna
che guarisca, perché gli serve del denaro, e io so dove
poterlo guadagnare. Andrò a fabbricare amido in aghi a
Odessa. Sono furbo, io, e guadagnerò milioni. (Oh!, soffro
troppo!). - Goriot tacque per un istante e parve fare ogni
sforzo per riunire le sue forze al fine di sopportare il dolore.
- Se loro fossero qui, non mi lamenterei - disse. - E allora
perché lamentarmi?
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 499
Un lieve assopimento sopravvenne, e durò a lungo.
Cristoforo intanto tornò. Rastignac, credendo che papà
Goriot dormisse, lasciò che il domestico gli riferisse ad alta
voce l'esito della sua missione.
- Signore - questi disse - sono andato prima dalla contessa
ma non le ho potuto parlare, perché aveva molto da fare
con suo marito. E siccome insistevo, il signor de Restaud è
venuto lui stesso e mi ha detto proprio così: "Se il signor
Goriot muore, ebbene, è quanto di meglio può fare. Ho
bisogno della signora de Restaud per portare a termine
degli affari importanti, lei ci verrà quando tutto sarà finito".
Pareva molto in collera, quel signore. Mentre stavo per
uscire, la signora è entrata in anticamera da una porta che
non avevo visto, e m'ha detto: "Cristoforo, dì a mio padre
che io sto discutendo con mio marito, e che adesso non
posso lasciarlo; si tratta della vita o della morte dei miei
figli; ma, non appena avrò finito, verrò". Quanto alla
signora baronessa, altra storia! Non l'ho vista, e non le ho
potuto parlare. "Oh!", mi ha detto la cameriera, "la signora
è tornata dal ballo alle cinque e un quarto, e ora dorme; se
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 500
la sveglio prima di mezzogiorno, mi sgrida. Le dirò che suo
padre peggiora, quando mi chiamerà. Per una brutta
notizia c'è sempre tempo". Ho avuto un bel pregare! Ah!,
sì, ho anche chiesto di parlare al signor barone, ma era
uscito.
Nessuna delle figlie verrà! - esclamò Rastignac. - Adesso
scrivo a tutte e due.
- Nessuna - disse il vecchio drizzandosi a sedere sul letto. -
Devono pensare agli affari, dormono: esse non verranno.
Lo sapevo.
Bisogna morire per sapere che cosa sono i figli. Ah!, amico
mio, non prendete moglie, non fate figli! Gli date la vita, e
loro vi danno la morte. Li fate entrare nel mondo, e loro ve
ne discacciano. No, non verranno! So questo da dieci anni.
Me lo dicevo qualche volta, ma non osavo crederlo. - Una
lacrima spuntò in ciascuno dei suoi occhi, si fermò sull'orlo
rosso, e non cadde.
- Ah!, se fossi ricco, se avessi conservato il mio patrimonio,
se non glielo avessi donato, esse sarebbero qui, mi
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 501
leccherebbero le guance coi loro baci! Abiterei in un
palazzo, avrei belle stanze, domestici e fuoco per
riscaldarmi; esse sarebbero tutte in lacrime, coi loro mariti
e i loro figli. Avrei tutto questo. E invece, nulla! Il denaro
procura tutto, anche le figlie. Oh!, il mio denaro, dov'è? Se
avessi tesori da lasciare, esse mi assisterebbero, mi
curerebbero; le sentirei, le vedrei. Ah!, mio caro figliolo,
mio solo figliolo, preferisco l'abbandono in cui sono
lasciato, e la mia miseria! Almeno, quando un poveretto è
amato, è ben sicuro d'essere amato. Ma no!, vorrei essere
ricco, perché allora le vedrei. In fede mia, chi sa? Esse
hanno tutte e due un cuore di pietra. Gli volevo troppo
bene perché ne potessero volere a me. Un padre deve
essere sempre ricco, deve tenere i figli a freno come i
cavalli di cui non c'è da fidarsi. E io che stavo sempre in
ginocchio innanzi a loro! Le sciagurate! Questo è il degno
coronamento d'un modo d'agire verso di me che dura da
dieci anni. Se sapeste come avevano tutti i riguardi per me
nei primi tempi del loro matrimonio! (Oh, sto soffrendo un
crudele martirio!). Avevo dato a ognuna circa
ottocentomila franchi; allora né loro, né i loro mariti
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 502
potevano trattarmi male. Mi ricevevano: "Mio buon papà,
di qui, mio caro padre, di là". Il coperto per me era sempre
pronto in casa loro. Pranzavo coi loro mariti, che mi
trattavano con considerazione. Poteva sembrare che io
possedessi anche qualcos'altro. Perché questo? Perché non
avevo mai parlato dei miei interessi. Un uomo che dà
ottocentomila franchi alle proprie figlie era un uomo da
tenersi da conto. E mi venivano usati tutti i riguardi, ma
era solo per il mio denaro. Il mondo non è bello. L'ho visto
io! Mi portavano in carrozza al teatro, e prendevo parte alle
loro serate fin quando mi pareva.
Insomma, si vantavano d'essere figlie mie, e mi
riconoscevano come padre loro. Non sono mica uno
sciocco, andiamo! e nulla m'è sfuggito. Tutto è stato fatto
con perfida astuzia, e ne ho il cuore trafitto, Lo vedevo
bene che erano tutte finzioni, ma il male non aveva
rimedio. In casa loro non stavo mica senza alcuna
soggezione, come a tavola qui sotto. Non sapevo che dire.
E quando qualcuno del loro ambiente mondano domandava
all'orecchio dei miei generi: "Chi è quel signore lì?". "E' il
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 503
padre con gli scudi, è ricco". "Ah!, caspita!", si diceva, e mi
si guardava col rispetto dovuto agli scudi. E se qualche
volta potevo essergli di disturbo, compensavo lautamente i
miei difetti! D'altronde, chi è perfetto?
(la mia testa è una piaga!). Io sto soffrendo in questo
momento quel che si deve soffrire per morire, mio caro
signor Eugenio; eppure, questo è niente a paragone del
dolore che mi diede il primo sguardo col quale Anastasia mi
fece capire che avevo detto una sciocchezza, di cui si
vergognò: quel suo sguardo mi aprì tutte le vene. Avrei
voluto saper tante cose, ma quel che avevo intanto ben
saputo era che ormai ero di troppo su questa terra.
L'indomani, andai da Delfina per consolarmi, ma pure lì
commisi un'altra sciocchezza che la fece andare in collera.
Ci diventai quasi pazzo. Passai otto giorni senza sapere
quel che dovevo fare.
Non osai più andarle a trovare, per il timore dei loro
rimproveri.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 504
Ed eccomi messo alla porta dalle mie figlie. Oh, mio Dio!,
tu che conosci le miserie, i patimenti da me sopportati, tu
che hai contato le pugnalate da me ricevute durante tutto
questo tempo che mi ha fatto diventare vecchio, mi ha
cambiato, ucciso, incanutito:
perché mi fai soffrire anche adesso? Ho ben espiato il
peccato d'amarle troppo. Esse si sono ben vendicate del
mio affetto, mi hanno attanagliato come carnefici! Eppure,
i padri sono così sciocchi! Le ho amate tanto, che ci sono
ritornato come un giocatore al gioco. Le mie figlie erano il
mio vizio; erano le mie padrone, insomma tutto. Se
avevano tutte e due bisogno di qualche cosa, di qualche
ornamento, le cameriere me lo dicevano, e io glielo
regalavo per essere bene accolto! E mi hanno dato anche
qualche lezioncina sul modo di comportarmi in società.
Oh!, per darmele, non hanno aspettato il giorno dopo.
Cominciavano a vergognarsi di me. Ecco che cosa vuol dire
dare una buona educazione ai propri figli. Alla mia età non
potevo mica andare a scuola. (Soffro orribilmente, mio
Dio!, e i medici, chiamate i medici! Se mi aprissero la
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 505
testa, soffrirei di meno). Ma le figlie, le mie figlie,
Anastasia!, Delfina! Voglio vederle.
Mandate la gendarmeria a cercarle, la polizia! La giustizia è
dalla parte mia, tutto è dalla parte mia, la natura, il codice
civile. Io protesto. La patria perirà, se i padri sono
calpestati.
Questo è chiaro. La società, il mondo si basano sulla
paternità; tutto crolla se i figli non amano i loro padri. Oh!,
vederle, sentirle, non importa quel che mi diranno, purché
io senta la loro voce, questo calmerà i miei dolori, Delfina
soprattutto. Ma ditegli, quando saranno qui, che non mi
guardino, come fanno sempre, freddamente. Ah!, mio buon
amico, signor Eugenio, voi non sapete cosa sia vedere l'oro
dello sguardo cambiarsi tutto insieme in grigio piombo. Dal
giorno in cui i loro occhi non hanno più raggiato su di me, è
stato sempre inverno qui per me; non ho avuto più che
dolori da ingoiare, e li ho ingoiati! Ho vissuto solo per
essere umiliato, insultato. Le amo tanto, che mandavo giù
tutti gli affronti coi quali mi vendevano una misera gioia
per me vergognosa. Un padre che si deve nascondere per
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 506
vedere le sue figlie! Gli ho dato la mia vita, e loro oggi non
mi daranno neppure un'ora! Ho sete, ho fame, il cuore mi
brucia, e loro non verranno ad alleviare la mia agonia,
perché io muoio, lo sento. Ma non sanno dunque che cosa
vuol dire calpestare il cadavere del loro padre? C'è un Dio
nei cieli, e Lui ci vendica nostro malgrado, noi padri. Oh!,
esse verranno! Venite, mie care, venite ancora a baciarmi,
un ultimo bacio, il viatico di vostro padre, che pregherà Dio
per voi, che Gli dirà che siete state brave figliole, che vi
difenderà! Dopo tutto, siete innocenti. Sono innocenti,
amico mio! Ditelo bene a tutti, e che non siano
rimproverate per causa mia. La colpa è tutta mia, sono io
che le ho abituate a calpestarmi. Mi faceva piacere. Questo
non riguarda nessun altro, né la giustizia umana, né quella
divina. Dio sarebbe ingiusto se le condannasse per causa
mia. Non ho saputo regolarmi, ho avuto il torto di abdicare
i miei diritti. Mi sarei umiliato per loro! Che volete! anche il
miglior carattere, le migliori anime avrebbero ceduto alla
corruzione di questa arrendevolezza paterna. Sono uno
sciagurato, e la mia punizione è giusta. Io solo sono
responsabile dei torti delle mie figlie, sono io che le ho
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 507
guastate. Esse vogliono oggi il piacere, come volevano una
volta le chicche. Gli ho sempre permesso di soddisfare ogni
loro capriccio di giovinette. A quindici anni avevano già
carrozza! Non hanno avuto mai una rémora. Io solo sono
colpevole, ma colpevole per amore. La loro voce mi
allargava il cuore. Le sento arrivare, vengono. Oh!, sì,
verranno. La legge comanda che si vada a veder morire il
padre, la legge sta dalla parte mia. E poi, questo non
costerà che la spesa d'una corsa in vettura. La pagherò io.
Scrivetegli che ho da lasciargli dei milioni! Parola d'onore!
Andrò a fabbricare paste alimentari a Odessa. Conosco il
modo. Col mio progetto c'è da guadagnar milioni. Nessuno
ci ha pensato. E' merce che non si guasterà durante il
trasporto, come il grano o la farina. Eh! eh!, l'amido?
Saranno milioni! Non gli direte una bugia, ditegli che si
tratta proprio di milioni, e, seppure venissero qui per il loro
interesse, preferisco che m'ingannino, ma almeno le vedrò.
Voglio le mie figlie! Le ho fatte io! Sono mie! - disse
drizzandosi a sedere sul letto, mostrando a Eugenio la
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 508
testa dai capelli bianchi sconvolti e che minacciava, con
tutto quel che poteva esprimere minaccia.
- Andiamo - gli disse Eugenio - mettetevi giù, mio buon
papà Goriot, adesso gli scrivo. Non appena Bianchon
tornerà, andrò da loro, se non vengono.
- Se non vengono? - ripeté il vecchio singhiozzando. - Ma
allora mi troveranno morto, morto in un accesso di rabbia,
di rabbia! La rabbia mi prende! In questo momento, rivedo
tutta la mia vita.
Sono stato ingannato! Non mi vogliono più bene, non
m'hanno mai voluto bene!, questo è chiaro. Se non son
venute, non verranno più. Più tarderanno, meno si
decideranno a darmi questa gioia. Le conosco. Esse non
hanno mai saputo capire i miei crucci, i miei dolori, i miei
desideri, e tanto meno si renderanno conto della mia
morte; esse non capiscono neppure il segreto della mia
tenerezza. Sì, lo so, l'abitudine di strapparmi le viscere gli
ha fatto svalutare tutto quel che facevo per loro. Se mi
avessero chiesto di potermi cavar gli occhi, gli avrei detto:
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 509
"Cavatemeli!". Sono troppo stupido... Esse credono che
tutti i padri siano come il loro. Bisogna sempre farsi
rispettare. I loro figli mi vendicheranno. Ma è loro interesse
venir qui. Avvertitele che, così, compromettono la loro
agonia. Commettono tutti i delitti in uno solo. Ma andate
dunque subito da loro, ditegli che il non venire è un
parricidio! Ne hanno già commessi abbastanza, e non c'è
bisogno di aggiungere anche questo; e gridate come faccio
io: "Eh!, Nasia! Eh!, Delfina!, venite da vostro padre, che è
stato così buono con voi, e che ora soffre tanto!". Niente,
nessuno. Dovrò allora morire proprio come un cane? Ecco
come sono ricompensato: con l'abbandono. Sono delle
infami, delle scellerate; le abomino, le maledico; mi leverò
la notte dalla tomba per rimaledirle, perché insomma,
amici miei, ho forse torto?, esse si comportano molto
male!, no? Ma che mi dico? Non mi avete detto che Delfina
è là? E' la migliore delle due. Voi siete mio figlio, Eugenio,
vogliatele bene, siate un padre per lei.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 510
L'altra è tanto disgraziata. E i loro interessi? Ah!, mio Dio!,
muoio, soffro un po' troppo. Tagliatemi la testa, lasciatemi
soltanto il cuore.
- Cristoforo, andate a cercare Bianchon! - gridò Eugenio,
spaventato dal tono che assumevano i gemiti e le grida del
vecchio, e chiamatemi una vettura.
- Vado a cercare le vostre figlie, mio buon papà Goriot, ve
le porterò qui.
- Con la forza! Con la forza! Chiedete le guardie, i soldati,
tutto! - disse, volgendo verso Eugenio un ultimo sguardo in
cui brillò il senno. - Dite al governo, al procuratore del re
che mi siano condotte qui, lo voglio!
- Ma le avete maledette.
- Chi vi ha detto questo? - rispose il vecchio stupefatto. -
Voi non sapete che le amo, che le adoro! Sono guarito, se
le vedo...
Andate, mio buon vicino, mio caro figliolo, andate, voi siete
tanto buono, voi; vorrei dimostrarvi la mia riconoscenza,
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 511
ma non ho da darvi che la benedizione d'un moribondo.
Ah!, vorrei almeno vedere Delfina, per dirle di
disobbligarmi verso di voi. Se l'altra non può, portatemi qui
quella. Ditele che non le vorrete più bene, se non vuol
venire. Lei vi vuole tanto bene, che verrà.
Da bere! Le viscere mi bruciano! Mettetemi qualcosa sulla
testa.
La mano delle mie figlie, questo mi salverebbe, lo sento...
Mio Dio!, chi rifarà la loro dote, se me ne vado? Voglio
andare a Odessa per loro, a Odessa, per fabbricarvi paste
alimentari.
- Bevete questo - disse Eugenio sollevando il moribondo e
prendendolo col suo braccio sinistro, mentre con l'altro
teneva una tazza piena di tisana.
- Voi sì che dovete amare vostro padre e vostra madre -
disse il vecchio stringendo con le mani già quasi perdute la
mano di Eugenio. - Lo capite che sto per morire senza
vederle, le mie figlie? Aver sempre sete e mai bere, ecco
come ho vissuto per dieci anni... I miei due generi hanno
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 512
ucciso le mie figlie. Sì, non ho più avuto figlie dopo che si
sono sposate. Padri, dite al parlamento di fare una legge
sul matrimonio! E non maritate mai le vostre figlie, se le
amate. Il genero è uno scellerato che tutto corrompe in
una figlia, insudicia tutto. Niente più matrimonio! E' quel
che ci toglie le nostre figlie, e non le abbiamo più quando
moriamo. Fate una legge sulla morte dei padri. Tutto
questo è spaventoso! Vendetta! Sono i miei generi che gli
impediscono di venire. Uccideteli! A morte Restaud, a
morte l'Alsaziano, sono i miei assassini! La morte o le mie
figlie! Ah!, è finita, muoio senza di loro! Loro! Nasia, Fifina,
su, venite dunque!, vostro padre se ne va...
- Mio buon papà Goriot, calmatevi, andiamo, state
tranquillo, non vi agitate.
- Non vederle, ecco l'agonia!
- Le vedrete.
- Davvero? - gridò il vecchio con aria smarrita. - Oh!,
vederle!
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 513
Sto per vederle, sto per sentire la loro voce. Morirò
contento.
Ebbene!, sì, non domando più di vivere, non ci tenevo più,
le mie pene andavano crescendo. Ma vederle, toccare le
loro vesti, ah!, niente altro che le loro vesti, è ben poco,
ma che senta almeno qualcosa di loro! Fatemi prendere i
loro capelli... pelli...
Cadde con la testa sul guanciale, come se avesse ricevuto
un colpo di mazza. Le sue mani si agitarono sulla coperta,
come per prendere i capelli delle figlie.
- Le benedico - disse in uno sforzo supremo... - benedico.
A un tratto si accasciò. In quel momento entrò Bianchon.
- Ho incontrato Cristoforo - disse - ora ti porta una vettura.
- Poi guardò il malato, gli sollevò con forza le palpebre, e i
due studenti videro l'occhio senza più vita, vitreo- Non si
riprenderà - disse Bianchon - almeno non credo. - Gli prese
il polso, lo palpò, mise la mano sul cuore del bonuomo.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 514
- La macchina cammina ancora; ma nel caso suo è una
disgrazia, sarebbe meglio che morisse subito!
- In fede mia, sì - disse Rastignac.
- Ma tu cos'hai? Sei pallido come la morte.
- Amico mio, ho sentito fino adesso i suoi gridi e i suoi
lamenti.
Ma c'è un Dio! Oh, sì, c'è un Dio, e deve averci preparato
un mondo migliore, altrimenti la nostra terra è un non
senso. Se lo spettacolo non fosse stato così tragico, mi
sarei sciolto in lacrime; ma ho il cuore e lo stomaco
orribilmente stretti.
- Di' su, qui occorrono tante cose; dove trovare i soldi ?
Rastignac cavò di tasca l'orologio.
- Tieni, vallo a impegnare. Non voglio fermarmi per la
strada perché temo di perdere anche un solo minuto, e poi
attendo Cristoforo. Non ho un centesimo, bisognerà pagare
il vetturino quando tornerò.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 515
Rastignac si precipitò per le scale, e corse in via Helder,
dalla signora de Restaud. Lungo la strada, la sua
immaginazione, colpita dall'orrendo spettacolo cui aveva
assistito, riscaldò la sua indignazione. Quando giunse in
anticamera, e domandò della signora de Restaud, le
risposero che non era possibile vederla.
- Ma - disse al domestico - vengo da parte di suo padre,
che sta morendo.
- Signore, abbiamo ricevuto dal signor conte gli ordini più
severi...
- Se c'è il signor de Restaud, ditegli in quali condizioni
versa suo suocero, e avvertitelo che bisogna che io gli parli
all'istante.
Eugenio attese a lungo.
"Forse in questo momento sta morendo", pensava. Il
domestico l'introdusse nel primo salotto, dove il signor de
Restaud ricevette lo studente in piedi, senza farlo sedere,
dinanzi a un caminetto senza fuoco.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 516
- Signor conte - gli disse Rastignac - vostro suocero sta
spirando in questo momento in un tugurio infame, senza
neppure un soldo per procurarsi un po' di legna; egli è
proprio in fin di vita, e chiede di rivedere sua figlia.
- Signore - gli rispose freddamente il conte de Restaud, -
avrete avuto modo di accorgervi che io nutro una ben
scarsa affezione per il signor Goriot. Egli ha guastato il
carattere della signora de Restaud, è stato la disgrazia
della mia vita, vedo in lui il nemico della mia tranquillità.
Che muoia, che viva, la cosa mi è del tutto indifferente.
Ecco quali sono i miei sentimenti a suo riguardo. Il mondo
potrà biasimarmi, ma io non mi curo della sua opinione.
Ora ho cose assai più importanti da concludere che non
quella d'occuparmi di quel che penseranno di me degli
sciocchi o degli indifferenti. Quanto alla signora de
Restaud, non è in grado di uscire. E poi, non voglio che
lasci la casa. Dite a suo padre che, non appena avrà
adempiuto i suoi doveri verso me e verso suo figlio, andrà
a vederlo. Se vuol bene a suo padre, potrà essere libera tra
qualche istante...
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 517
- Signor conte, non spetta a me giudicare la vostra
condotta; voi siete il padrone di vostra moglie; ma io posso
contare sulla vostra lealtà, e allora promettetemi solo di
dirle che non ha più un giorno di vita, e che l'ha già
maledetta non vedendola al suo capezzale!
- Diteglielo voi stesso - rispose il signore de Restaud,
colpito dal sentimento d'indignazione che l'accento di
Eugenio tradiva.
Rastignac entrò, accompagnato dal conte, nel salotto dove
la contessa stava abitualmente; la trovò in lacrime,
sprofondata in una poltrona, disperata. Gli fece pietà.
Prima di guardare Rastignac, rivolse a suo marito timidi
sguardi che dimostravano una prostrazione completa delle
sue forze, schiacciate da una tirannia morale e fisica. Il
conte scosse la testa, ed essa si credette allora
incoraggiata a parlare.
- Signore, ho già sentito tutto. Dite a mio padre che, se
conoscesse la situazione in cui mi trovo, mi perdonerebbe.
Non prevedevo anche questo supplizio, esso è al di sopra
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 518
delle mie forze, ma resisterò fino all'ultimo - disse rivolta a
suo marito.
- Sono madre. Dite a mio padre che sono irreprensibile
verso di lui, nonostante le apparenze - esclamò con
disperazione, rivolta allo studente.
Eugenio salutò i due, intuendo l'orribile crisi che quella
donna attraversava, e se ne andò stupefatto. Il tono del
signor de Restaud gli aveva dimostrato l'inutilità del suo
passo, e capì che Anastasia non era più libera. Corse allora
dalla signora de Nucingen, e la trovò ancora a letto.
- Sto male, mio buon amico - gli disse. - Ho preso freddo
nell'uscir dal ballo, ho paura di avere una polmonite, e sto
aspettando il medico...
- Anche se foste in punto di morte - le disse Eugenio
interrompendola - vi dovete trascinare fino a vostro padre.
V'invoca! Se poteste udire il più debole dei suoi gridi, non
vi sentireste più alcun male.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 519
- Eugenio, mio padre non è forse tanto malato come voi
dite, ma io sarei disperata se dovessi sembrarvi colpevole,
e farò quanto vorrete. Lui, lo so, morirebbe di crepacuore
se la mia malattia divenisse mortale per essere io uscita di
casa. Ebbene, verrò non appena il medico mi avrà visitata.
Ah! perché non avete più l'orologio?- domandò non
vedendo più la catena. Eugenio arrossì. - Eugenio!,
Eugenio, se voi l'aveste già venduto, o perduto... oh!,
questo sarebbe molto brutto. - Lo studente si chinò verso il
letto di Delfina, e le disse all'orecchio:
- Volete saper la verità? Ebbene, sappiatela! Vostro padre
non ha di che comprarsi il sudario nel quale sarà avvolto
stasera. Il vostro orologio è stato impegnato, non avevo
più un soldo.
Delfina saltò d'un sùbito fuori del letto, corse allo scrittoio,
ne trasse la borsa e la tese a Rastignac. Poi suonò, e gridò:
- Ci vengo, ci vengo, Eugenio. Lasciatemi vestire; ma sarò
un mostro! Arriverò prima di voi! Teresa - gridò alla sua
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 520
cameriera - dite al signor de Nucingen che salga subito,
devo parlargli.
Eugenio, felice di poter annunciare al morente la presenza
d'una delle sue figlie, arrivò quasi lieto in via Neuve-
Sainte- Geneviève. Frugò nella borsa per poter pagare
subito il vetturino.
La borsa della giovane signora, così ricca, così elegante,
conteneva sessantasei franchi. Giunto in cima alla scala,
trovò che il chirurgo dell'ospedale stava operando papà
Goriot, sostenuto da Bianchon e sotto la sorveglianza del
medico. Gli applicavano delle ventose alla schiena, ultimo
rimedio della scienza, rimedio inutile.
- Li sentite? - domandava il medico.
Papà Goriot, intravisto lo studente, rispose: - Vengono,
non è vero? - Può cavarsela - disse il chirurgo - parla.
- Sì - rispose Eugenio - Delfina mi segue.
- Oh! - fece Bianchon - parlava delle figlie, e le invoca
come un uomo sul palo, a quanto si dice, dopo l'acqua...
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 521
- Basta - disse il medico al chirurgo - non c'è più nulla da
fare, non lo salveremo.
Bianchon e il chirurgo rimisero il morente disteso sul suo
infetto giaciglio.
- Bisognerebbe però cambiargli la biancheria - disse il
medico. - Sebbene non ci sia alcuna speranza, si deve
rispettare in lui la natura umana. Tornerò, Bianchon - disse
allo studente. - Se si lamentasse ancora, applicategli
dell'oppio sul diaframma.
Il chirurgo e il medico uscirono.
- Andiamo, Eugenio, coraggio, figlio! - disse Bianchon a
Rastignac quando furono soli, - bisogna mettergli una
camicia pulita e cambiare la biancheria. Va' a dire a Silvia
che porti su le lenzuola e che ci venga ad aiutare.
Eugenio scese e trovò la signora Vauquer occupata ad
apparecchiare la tavola insieme a Silvia. Alle prime parole
che le rivolse Rastignac, la vedova gli si avvicinò,
assumendo l'aria agrodolce d'una commerciante sospettosa
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 522
che non voglia né perdere il suo denaro, né urtare il
cliente.
- Caro signor Eugenio - essa rispose - lo sapete bene
quanto me, papà Goriot non ha più un soldo. Dare le
lenzuola a un uomo che sta per morire, significa perderle,
tanto più che se ne dovrà sacrificare una come sudario. Per
cui, voi mi dovete già centoquarantaquattro franchi;
mettete quaranta franchi di lenzuola, e qualche altra
piccola cosa, la candela che vi darà Silvia: tutto questo fa
almeno duecento franchi, che una povera vedova come me
non si può permettere il lusso di perdere. Eh!, insomma,
siate giusto, signor Eugenio; ho perduto già abbastanza in
questi cinque giorni, da quando la jettatura ha preso
stanza in casa mia. Avrei pagato io dieci scudi perché quel
bonuomo se ne fosse già andato i giorni scorsi, come
avevate detto. Il suo stato fa una brutta impressione sui
pensionanti. Se si trattasse d'una lieve indisposizione lo
farei portare all'ospedale. Infine, mettetevi al mio posto. La
mia pensione prima di tutto; essa è la vita, per me.
Eugenio risalì rapidamente da papà Goriot.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 523
- Bianchon, e il denaro dell'orologio?
- E' sul tavolo, ne restano trecentosessanta e pochi altri
franchi. Con quanto mi hanno dato ho pagato tutto quel
che dovevamo. La ricevuta del Monte di Pietà sta sotto il
denaro.
- Prendete, signora - disse Rastignac dopo aver sceso a
precipizio la scala in preda a un senso d'orrore - saldate i
conti. Il signor Goriot non rimarrà a lungo in casa vostra, e
neppure io...
- Sì, uscirà coi piedi in avanti, il povero bonuomo - essa
disse contandosi duecento franchi con un'aria metà lieta e
metà malinconica.
- Facciamo presto - disse Rastignac.
- Silvia, dategli le lenzuola e andate sopra, ad aiutare
questi signori.
- Non vi dimenticherete di Silvia - disse la signora Vauquer
all'orecchio di Eugenio - ha fatto due nottate.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 524
Non appena Eugenio ebbe voltato le spalle, la vecchia
corse dalla cuoca:
- Prendi le lenzuola rivoltate, numero sette. Saranno
sempre abbastanza buone per un morto - le disse
all'orecchio.
Eugenio, che aveva già salito qualche gradino della scala,
non sentì le parole della vecchia padrona.
- Su - gli disse Bianchon - cambiamogli la camicia. Tienilo
ritto.
Eugenio si pose a capo del letto e sorresse il moribondo,
cui Bianchon tolse la camicia; il bonuomo fece un gesto
come per conservare qualcosa sul suo petto, ed emise
grida lamentose e inarticolate, come gli animali quando
hanno da esprimere un grande dolore.
- Oh!, oh! - disse Bianchon - vuole una catenina di capelli e
un medaglione che gli abbiamo levato poco fa, per
applicargli i cauteri. Pover'uomo. Bisogna ridargliela. Sta
sul caminetto.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 525
Eugenio andò a prendere una catenina di capelli intrecciati
biondo cenere, senza dubbio quelli della signora Goriot. In
una faccia del medaglione lesse: Anastasia; nell'altra:
Delfina. Immagine del suo cuore che riposava sempre sul
suo cuore. I boccoli contenuti nel medaglione erano
talmente fini, che dovevano essere stati presi durante la
prima infanzia delle due figlie. Quando il medaglione toccò
il suo petto, il vecchio fece un "han!" prolungato, che
significava una soddisfazione, ma pur spaventosa a
vedersi. Era una delle ultime manifestazioni della sua
sensibilità, che sembrava ritrarsi verso quel centro
sconosciuto da cui partono e a cui s'indirizzano le nostre
simpatie. Il suo viso convulso assunse un aspetto di gioia
malata. I due studenti, colpiti da quel tremendo scoppio di
una forza di sentimento che sopravviveva al pensiero,
piansero calde lacrime sul morente, che gettò un grido di
piacere acuto.
- Nasia! Fifina! - disse.
- Vive ancora - fece Bianchon.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 526
- E a che gli serve? - disse Silvia.
- A soffrire - rispose Rastignac.
Dopo aver fatto al suo camerata un segno per indicargli
d'imitarlo, Bianchon si mise in ginocchio per poter passare
le sue braccia sotto le gambe del malato, mentre Rastignac
faceva altrettanto dall'altra parte del letto, per poter
passare le sue mani sotto la schiena. Silvia era lì, pronta a
levare le lenzuola non appena il moribondo fosse stato
sollevato, per rimpiazzarle con quelle da lei portate.
Ingannato senza dubbio dalle lacrime, Goriot usò le ultime
sue forze per stendere le mani, incontrò d'ambo i lati del
letto le teste degli studenti, le prese con violenza per i
capelli, e si udì debolmente: "Ah!, miei angeli!".
Due parole, due mormorii accentuati dall'anima, che su
quelle parole s'involò.
- Pover'uomo - disse Silvia intenerita da quella
esclamazione, ove s'era espresso un sentimento supremo
che la più orribile e la più involontaria delle menzogne
aveva esaltato un'ultima volta.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 527
L'ultimo sospiro di quel padre doveva essere un sospiro di
gioia.
Quel sospiro fu l'espressione di tutta la sua vita:
s'ingannava ancora! Papà Goriot fu pietosamente
riadagiato sul suo giaciglio.
A partire da quel momento, la sua fisionomia conservò la
dolorosa impronta del combattimento impegnato tra la
morte e la vita in un organismo che non aveva più quella
specie di coscienza cerebrale da cui risultano i sentimenti
di piacere e di dolore per l'essere umano. Ma era soltanto
questione di tempo; poi, sarebbe sopravvenuto il
disfacimento.
- Resterà così qualche ora, e morirà senza che ce ne
accorgiamo, non rantolerà neppure. Il cervello deve ormai
essere completamente invaso dal siero.
In quel momento si sentì un passo di giovane donna
ansimante.
- Arriva troppo tardi - disse Rastignac.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 528
Non era Delfina, era Teresa, la sua cameriera - Signor
Eugenio - disse - è scoppiata una scenata violenta tra il
signore e la signora, a proposito del denaro chiesto dalla
mia povera signora per suo padre. E' svenuta, è accorso il
medico, ha dovuto farle un salasso, e lei gridava: "Mio
padre muore, voglio rivedere il mio papà!". Grida, credete,
da spezzare il cuore.
- Basta, Teresa. Anche se venisse, adesso sarebbe inutile,
papà Goriot ha perduto conoscenza.
- Povero signore, ma allora è molto grave! - disse Teresa.
- Se non avete più bisogno di me, vado a pensare al
pranzo, sono già le quattro e mezza - disse Silvia, che poco
mancò non si scontrasse in cima alla scala con la signora
de Restaud.
Fu un'apparizione grave e terribile, quella della contessa.
Essa guardò il letto del morto, mal rischiarato da una sola
candela, e pianse quando vide la maschera di suo padre,
sulla quale palpitavano ancora gli ultimi sussulti della vita.
Bianchon si ritirò, per discrezione.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 529
- Non sono arrivata in tempo - disse la contessa a
Rastignac.
Lo studente fece con la testa un cenno affermativo, pieno
di tristezza.
La signora de Restaud prese la mano di suo padre, la
baciò.
- Perdonatemi, padre mio! Dicevate che la mia voce vi
avrebbe richiamato dalla tomba; ebbene! tornate un
momento alla vita per benedire vostra figlia, pentita.
Ascoltatemi. Tutto ciò è spaventoso!, la vostra benedizione
è la sola che io possa ormai ricevere su questa terra. Tutti
mi odiano, voi solo mi amate.
Anche i miei figli mi odieranno. Portatemi con voi, vi
amerò, vi assisterò. Non mi sente più, divento pazza. -
Cadde in ginocchio, e contemplò quel resto umano con una
espressione di delirio. - Nulla più manca alla mia sciagura -
disse guardando Eugenio. - Il signor de Trailles è partito,
lasciando debiti enormi, e ho saputo che mi tradiva. Mio
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 530
marito non mi perdonerà mai, e l'ho lasciato padrone dei
miei averi. Ho perduto tutte le mie illusioni. Ahimè!
per chi ho tradito il solo cuore (indicò suo padre) da cui ero
adorata! L'ho rinnegato, l'ho respinto, gli ho dato mille
dispiaceri, infame che sono!
- Egli lo sapeva - disse Rastignac.
In quel momento papà Goriot schiuse gli occhi, ma per
effetto d'una convulsione. Il gesto che rivelava la speranza
della contessa non fu meno orrendo a vedersi che l'occhio
del morente.
- Mi sentirà? - esclamò la contessa. - No - essa si rispose,
sedendosi vicino al letto.
Avendo la signora de Restaud espresso il desiderio di
vegliare suo padre, Eugenio scese per prendere un po' di
cibo. I pensionanti erano già riuniti.
- Ebbene - gli domandò il pittore - pare che su staremo per
avere un piccolo mortorama, è vero?
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 531
- Carlo - gli rispose Eugenio - mi sembra sarebbe più
opportuno che scherzaste su qualche argomento meno
lugubre.
- Allora qui non si potrà più ridere? - riprese a dire il
pittore.
- Cosa c'è di male, se Bianchon dice che il bonuomo ha
perduto conoscenza?
- E poi - disse l'impiegato al Museo - lui morirà come ha
vissuto.
- Mio padre è morto - gridò la contessa.
A questo grido terribile, Silvia, Rastignac e Bianchon
salirono e trovarono la signora de Restaud svenuta. Dopo
averla fatta rinvenire, la trasportarono nella carrozza che
l'attendeva.
Eugenio l'affidò alle cure di Teresa, ordinandole di condurla
in casa della signora de Nucingen.
- Oh!, è proprio morto - disse Bianchon scendendo.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 532
- Andiamo, signori, a tavola - disse la signora Vauquer - la
zuppa si fredda.
I due studenti si misero vicini.
- Che si deve fare adesso? - domandò Eugenio a Bianchon.
- Gli ho già chiuso gli occhi, e l'ho composto. Quando il
medico comunale avrà constatato il decesso che adesso
andremo a denunciare, lo si cucirà entro un lenzuolo e lo si
sotterrerà. Che ne sarà di lui?
- Non odorerà più il pane così - disse un pensionante
imitando la smorfia del bonuomo.
- Sacramento!, signori - disse il ripetitore - lasciate stare
papà Goriot, e non ce ne fate fare un'indigestione; è da
un'ora che ci è stato servito in tutte le salse! Uno dei
privilegi della brava città di Parigi è quello di poter nascere,
vivere, morire senza che nessuno ci faccia attenzione.
Approfittiamo perciò dei vantaggi della civiltà. Oggi sono
morte sessanta persone; vi volete proprio impietosire delle
ecatombi parigine? Se papà Goriot è crepato, tanto meglio
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 533
per lui! Se lo adoravate, andate a vegliarlo, e a noi
lasciateci mangiare in pace.
- Oh!, sì - disse la vedova - meglio per lui che sia morto!
Pare che il pover'uomo abbia avuto parecchi dispiaceri,
durante la sua vita.
Questa fu la sola orazione funebre di un essere che, per
Eugenio, rappresentava la Paternità. I quindici pensionanti
si misero a parlare come il solito. Quando Eugenio e
Bianchon ebbero finito di mangiare, il rumore delle
forchette e dei cucchiai, le risa della conversazione, le
diverse espressioni di quelle facce ingorde e indifferenti, la
loro noncuranza, tutto, insomma, li ghiacciò d'orrore.
Uscirono per andare a chiamare un prete che vegliasse e
pregasse durante la notte vicino al morto. Fu loro
necessario limitare gli estremi doveri da compiere verso il
bonuomo entro la piccola somma di cui potevano disporre.
Verso le nove di sera, la salma fu collocata su di una
brandina, tra due candele, in quella camera nuda, e un
prete venne a sedersi accanto a essa. Prima di coricarsi
Rastignac, dopo aver chiesto informazioni al prete sul
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 534
prezzo del servizio funebre e su quello del trasporto,
scrisse due righe al barone de Nucingen e al conte de
Restaud, pregandoli d'inviare loro incaricati per provvedere
a tutte le spese della sepoltura. Mandò loro Cristoforo, poi
si coricò e s'addormentò affranto dalla stanchezza.
L'indomani mattina Bianchon e Rastignac dovettero recarsi
essi stessi a denunciare il decesso, che verso mezzodì fu
constatato. Due ore dopo nessuno dei due generi aveva
inviato il denaro, nessuno s'era presentato a loro nome, e
Rastignac aveva già dovuto pagare gli onorari del prete. E
poiché Silvia aveva domandato dieci franchi per cucire il
bonuomo nel lenzuolo e disporlo nella cassa, Eugenio e
Bianchon calcolarono che, se i parenti del morto non
avessero sopperito ad alcuna spesa, essi sarebbero appena
riusciti a provvedervi. E allora lo studente in medicina
prese lui stesso l'incarico di porre il cadavere in una cassa
da povero, che fece venire dall'ospedale, dove poté pagarla
al minor prezzo.
- Fa' uno scherzo a quei bei tipi là - disse a Eugenio. - Vai
ad acquistare un'area, per cinque anni, al Père-Lachaise, e
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 535
ordina un servizio di terza classe in chiesa e alle pompe
funebri. Se i generi e le figlie si rifiuteranno di rimborsarti,
tu farai incidere sulla tomba queste parole: "Qui giace il
signor Goriot padre della contessa de Restaud e della
baronessa de Nucingen sepolto a spese di due studenti".
Eugenio seguì il consiglio dell'amico solo dopo essere stato
inutilmente dal signore e dalla signora de Nucingen e dal
signore e dalla signora de Restaud. Non poté varcare la
soglia. I portieri avevano ricevuto ordini rigorosi:
- Il signore e la signora - dissero - non ricevono nessuno, è
morto il padre, e sono immersi nel più vivo dolore.
Eugenio aveva ormai sufficiente esperienza del mondo
parigino per sapere che non doveva insistere. Si sentì una
strana stretta al cuore quando si vide nell'impossibilità di
giungere fino a Delfina.
"Vendete un gioiello", le scrisse dalla guardiola del portiere,
"ma che vostro padre sia almeno portato decentemente
alla sua ultima dimora".
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 536
Sigillò il biglietto e pregò il portiere del barone di
consegnarlo a Teresa per la signora; ma il portiere lo
consegnò invece al barone de Nucingen, che lo gettò nel
fuoco. Dopo aver fatto tutti i suoi passi Eugenio tornò verso
le tre alla pensione, e non poté trattenere una lacrima
quando vide, alla porta di servizio, la cassa coperta appena
da un drappo nero, disposta su due sedie, presso quella
strada deserta. Un brutto aspersorio, che nessuno aveva
ancora toccato, era immerso in una piluccia di rame
argentato piena d'acqua benedetta. La porta non era stata
neppure parata a lutto. Era la morte dei poveri, che non ha
fasto, né seguito, né amici, né parenti. Bianchon, costretto
a rimanere in ospedale, aveva scritto due righe a Rastignac
per fargli sapere quanto aveva combinato con la chiesa. Lo
studente gli comunicava che una messa costava troppo,
che bisognava contentarsi del servizio, più economico,
della sola benedizione, e che aveva mandato Cristoforo,
con un biglietto, alle pompe funebri. Nel momento in cui
Eugenio finiva di leggere gli scarabocchi di Bianchon, vide
tra le mani della signora Vauquer il medaglione cerchiato
d'oro che conteneva i capelli delle due figlie.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 537
- Come avete osato prendere quell'oggetto? - le chiese.
- Diamine, si doveva forse sotterrarlo con quello? - rispose
Silvia: - è d'oro.
- Certo! - riprese Eugenio, indignato - che almeno porti con
sé la sola cosa che possa rappresentare le sue due figlie.
Quando giunse il carro funebre, Eugenio fece riportare su
la cassa, la schiodò e pose religiosamente sul petto del
bonuomo una immagine che si riferiva a un tempo in cui
Delfina e Anastasia erano giovani, vergini e pure, e "non
facevan tanti ragionamenti", com'egli aveva detto nei suoi
gridi di agonizzante. Solo Rastignac e Cristoforo, con due
becchini, accompagnarono il carro che portava il
pover'uomo a Saint-Etienne-du Mont, chiesa poco distante
dalla via Neuve-Sainte-Geneviève. Giunti lì, la cassa fu
portata in una piccola cappella bassa e oscura, nella quale
lo studente cercò invano le due figlie di papà Goriot o i loro
mariti.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 538
Era solo con Cristoforo, che si credette in dovere di rendere
gli estremi servigi a un uomo che gli aveva fatto
guadagnare qualche buona mancia!
In attesa dei due preti, del chierico e del sagrestano,
Rastignac strinse la mano di Cristoforo, senza poter
pronunciare una parola.
- Sì, signor Eugenio - disse Cristoforo - era un bravo e
onest'uomo, che non alzava mai la voce, che non faceva
danno a nessuno e non ha mai fatto del male.
I due preti, il chierico e il sagrestano entrarono e diedero
tutto quel che si può per settanta franchi in un'epoca in cui
la religione non è così ricca da pregare gratis. Il clero cantò
un salmo, il "Libera", il "De profundis". La funzione durò
venti minuti.
Fuori non c'era che una sola vettura delle pompe funebri
per il prete e il chierico, i quali acconsentirono a ospitare
Eugenio e Cristoforo.
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 539
- Appresso non viene nessuno - disse il prete; - potremo
andare più svelti per non fare tardi; son già le cinque e
mezza.
Ma nel momento in cui la salma fu introdotta nel carro
funebre, due carrozze blasonate, ma vuote, quella del
conte de Restaud e quella del barone de Nucingen,
apparvero e seguirono il convoglio fino al Père-Lachaise.
Alle sei la salma di papà Goriot fu calata nella fossa,
attorno alla quale si trovavano domestici delle sue figlie,
che scomparvero col clero non appena fu recitata la breve
preghiera dovuta al bonuomo per il denaro all'uopo versato
dallo studente.
Quando i due affossatori ebbero gettato poche palate di
terra sulla cassa, per nasconderla, si rialzarono e uno
d'essi, rivolgendosi a Rastignac, gli chiese la mancia.
Eugenio si frugò nella tasca e, non avendovi trovato nulla,
fu costretto a farsi prestare venti soldi da Cristoforo.
Questo particolare, di poca importanza in se stesso,
provocò in Eugenio un senso d'orrenda tristezza. La
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 540
giornata volgeva al tramonto, un umido crepuscolo
eccitava i suoi nervi; guardò la tomba e vi inumò l'ultima
lacrima della sua gioventù, quella lacrima strappata dalle
tante emozioni d'un cuore puro, una di quelle lacrime che,
dalla terra in cui cadono, risalgono fino al cielo. Incrociò le
braccia, contemplò le nubi. Vedendolo in
quell'atteggiamento, Cristoforo pensò bene di lasciarlo.
Rastignac, rimasto solo, fece qualche passo verso la parte
alta del cimitero, e vide Parigi tortuosamente distesa lungo
le due rive della Senna, ove cominciavano ad accendersi i
lumi.
I suoi occhi si fissarono quasi avidamente tra la colonna
della piazza Vendome e la cupola degli Invalidi, là, dove
viveva quel bel mondo nel quale aveva voluto penetrare.
Egli gettò su quell'alveare ronzante uno sguardo che
sembrava assorbirne in anticipo il miele, e pronunciò
queste parole grandiose:
- E ora, a noi due!
PAPA’ GORIOT
EBOOGLE © 2009 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione
www.eboogle.it 541
E come primo atto di sfida lanciato alla società, Rastignac
andò a pranzo dalla signora de Nucingen.
Saché, settembre 1834