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ATLANTI DELLA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE ATLASES OF CONSERVATION OF CULTURAL HERITAGE NARDINI EDITORE di Paola Piffaretti a cura di Giacinta Jean NARDINI EDITORE ISBN 978-88-404-0081-5 35,00 ATLANTI DELLA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE ATLASES OF CONSERVATION OF CULTURAL HERITAGE GIACINTA JEAN, CHRISTIAN PAGLIA n Prefazione n Preface EUGEN BRÜHWILER n Interventi non invasivi per il restauro e il miglioramento della durabilità delle superfici in calcestruzzo a vista n Non-invasive interventions to restore exposed raw concrete surfaces and enhance durability PAOLA PIFFARETTI n CASI STUDIO n CASE STUDIES n Introduzione n Introduction n La difficoltà di riproporre carattere ed estetica del calcestruzzo degli anni Venti: Antoniuskirche a Basilea (1925-1927, arch. Karl Moser, restauro 1981-1991) n The difficulty of reconstructing the character and appearance of 1920s concrete: Antoniuskirche in Basel (1925-1927, arch. Karl Moser, restoration 1981-1991) n La conservazione della trasparenza e della leggerezza: il campanile della chiesa St. Josef am Maihof a Lucerna (1941-1951, arch. Otto Dreyer, restauro 2009) n Conservation of transparency and lightness: the steeple of the church St. Josef am Maihof in Lucerne (1941-1951, arch. Otto Dreyer, restoration 2009) n Massima conservazione, minimi interventi e l'importanza della manutenzione: il Giardino delle sculture alla Biennale di Venezia (1952, arch. Carlo Scarpa, restauro 2004-2006) n Maximum conservation, minimum intervention and the importance of maintenance: The Sculpture Garden of the Venice Biennale (1952, arch. Carlo Scarpa, restoration 2004-2006) n Ripristino puntuale con accompagnamento cromatico: l’Università di San Gallo (1957-1963, studio d’architettura Förderer/Otto/Zwimpfer, restauro 2006-2011) n Localized repair with chromatic retouching: the University of St. Gallen (1957-1963, architecture firm Förderer/Otto/Zwimpfer, restoration 2006-2011) n Come reagire a vecchi interventi di restauro ormai inefficaci o inappropriati: la Scuola Brunnmatt a Basilea (1960-1964, studio d‘architettura Förderer/Otto/Zwimpfer, restauro 2011-2014) n How to react to old restorations that have become ineffective or inappropriate: the Brunnmatt school in Basel (1960-1964, Förderer/Otto/Zwimpfer, restoration 2011-2014) n L’attenzione per la pulitura e il rispetto della tessitura: Heiligkreuzkirche a Coira (1963-1969, arch. Walter Maria Förderer, restauro 2010) n Care in cleaning and respect for texture: Heiligkreuzkirche in Chur (1963-1969, arch. Walter Maria Förderer, restoration 2010) n Riconoscimento dei valori estetici del calcestruzzo e durabilità dell’intervento: La Chiesa della Conversione di San Paolo a Azzano S. Paolo (Bergamo (1967-1970, arch. Aldo Piantanida, restauro 2012) n Recognition of the aesthetic values of concrete and durability of intervention: the Church of the Conversion of St. Paul at Azzano San Paolo (Bergamo) (1967-1970, arch. Aldo Piantanida, restoration 2012) n Il calcestruzzo non è eterno, ma può avere nuova vita: la Scuola media a Morbio Inferiore (1972, arch. Mario Botta, restauro 2008-2011) n Concrete is not eternal, but it can have a new life: The Middle School of Morbio Inferiore) (1972, arch. Mario Botta, restoration 2008-2011) n Conclusione n Conclusion Il lavoro è stato svolto all’interno del progetto di ricerca Enciclopedia critica per il restauro e il riuso dell’architettura del XX secolo che ha coinvolto le scuole di architettura svizzere (Università della Svizzera italiana, École polytechnique fédérale Lausanne, Eidgenössische Technische Hochschule Zürich) e la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana SUPSI. Il progetto è stato finanziato dalla Conferenza universitaria svizzera (2008-2012). Paola Piffaretti CONSERVAZIONE DEL CALCESTRUZZO A VISTA CONSERVATION OF FAIR-FACED CONCRETE CONSERVAZIONE DEL CALCESTRUZZO A VISTA DAL MINIMO INTERVENTO ALLA RICOSTRUZIONE: ANALISI DI CASI STUDIO CONSERVATION OF FAIR-FACED CONCRETE FROM MINIMUM INTERVENTION TO RECONSTRUCTION: EXAMINATION OF CASE STUDIES CONSERVAZIONE DEL CALCESTRUZZO A VISTA DAL MINIMO INTERVENTO ALLA RICOSTRUZIONE: ANALISI DI CASI STUDIO CONSERVATION OF FAIR-FACED CONCRETE FROM MINIMUM INTERVENTION TO RECONSTRUCTION: EXAMINATION OF CASE STUDIES Paola Piffaretti (Bellinzona, 1968) si laurea in Architettura al Politecnico Federale di Zurigo nel 1993 e le viene attribuita una borsa di studio per Giuseppe Sardi, architetto ticinese nella Venezia del Seicento, ricerca pubblicata nel 1996. A Venezia frequenta corsi di approfondimento sulla Storia dell’Architettura e sul Restauro presso l’IUAV. Dal 1996 al 2006 è architetto progettista della valorizzazione del castello di Sasso Corbaro a Bellinzona, e per questo progetto nel 2003 ha ricevuto il riconoscimento dell’Ordine Ticinese Ingegneri e Architetti. Nel contempo ha curato numerose esposizioni a Venezia, Milano e in Ticino. Dal 2001 è vicepresidente della Fondazione Svizzera Pro Venezia, che si occupa di finanziare il restauro di monumenti veneziani. Dal 2007 al 2012 è stata coordinatrice locale dei contributi della Svizzera per le Biennali d’Arte e d’Architettura di Venezia e dal 2009 al 2012 responsabile della ristrutturazione del Padiglione svizzero ai Giardini della Biennale. Dal 2013 è collaboratrice scientifica presso la Divisione della cultura e degli studi universitari del Cantone Ticino. Giacinta Jean (Milano, 1966) laureata in architettura al Politecnico di Milano. Ha svolto attività professionale nel settore del restauro architettonico e ha lavorato in università nella didattica e nella ricerca (Università di Ginevra, Politecnico di Milano). Docteur ès sciences EPFL e dottorato in Storia dell’architettura e dell’urbanistica presso il Politecnico di Torino. La tesi La casa da nobile. Caratteri organizzativi e politiche dell’abitare a Cremona tra la fine del XV secolo e la metà del XVII è stata pubblicata da Electa nel 2000. Gli interessi di ricerca sono rivolti ai settori dell’archeologia dell’architettura, alla storia delle tecniche costruttive e decorative, alla conservazione e alla manutenzione di edifici storici. Dal 2005 è responsabile del corso di laurea in conservazione e restauro presso la SUPSI di Lugano attiva nella didattica e nelle ricerca. All’interno del progetto CUS Enciclopedia critica per il restauro e il riuso dell’architettura del XX secolo è stata curatrice del volume Conservazione delle policromie nel XX secolo, SUPSI – Nardini Editore, Lugano-Firenze, 2013. Questa raccolta di casi studio nasce all’interno del progetto di ricerca Enciclopedia critica per il restauro e il riuso dell’architettura del XX secolo, finanziato dalla Conferenza universitaria svizzera (CUS) e svolto dal 2009 al 2102 dall’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana, dai Politecnici di Losanna e Zurigo e dall’Istituto Materiali e Costruzioni IMC della SUPSI di Lugano. Il lavoro di Paola Piffaretti ha avuto l’obiettivo di raccogliere esempi significativi di interventi di conservazione di edifici in calcestruzzo a vista, già realizzati o ancora in corso, e di mettere questa preziosa raccolta a disposizione di ingegneri, architetti, restauratori, studenti, ricercatori, proprietari o gestori di beni dell’architettura del XX secolo, che devono confrontarsi con la messa a punto di criteri di intervento e scelte operative. This anthology of case studies is part of the research project Critical Encyclopaedia of Restoration and Reuse of 20th-century Architecture, funded by the Swiss University Conference (SUC) and conducted between 2009 to 2012 in collaboration with the Architecture Academy of Università della Svizzera Italiana, the Lausanne Polytechnic, the Zurich Polytechnic and the Istituto Materiali e Costruzioni IMC of SUPSI of Lugano. The work of Paola Piffaretti had the objective to gather emblematic examples of conservation and restoration projects for buildings in fair-face concrete, already completed or still in progress, and to make this precious anthology available to designers, engineers and architects, researchers, restorers, students and all those people who as owners or administrators of 20th-century architectural resources have to come to terms with the definition of intervention criteria and operative choices. ATLANTI DELLA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE Una collana sui Beni culturali dedicata alla sistematica, programmata documentazione di aspetti specifici dei Beni culturali, come contenuti, materiali e tecniche di realizzazione, strutture, caratteristiche, forme di alterazione, degradamento e dissesto e altri fattori comuni. Orientamento principale della collana è documentare i contenuti in modo esteso e appunto sistematico, nel loro contesto ambientale o costruttivo, con i necessari approfondimenti di analisi, rilievi, collocazione storiografica, relazioni con le altre realtà presenti e le relative influenze. Lo studio degli oggetti nelle specifiche condizioni di assemblaggio e collocazione, difficili da riprodurre in laboratorio nella loro complessità di sostanza e interazione, permette infatti osservazioni primarie di valore generale che devono orientare la ricerca. Le opere della collana sono quindi destinate ad assumere valore di catalogo e repertorio per i temi trattati, onde il nome di Atlanti, caratterizzate da assoluta validità scientifica ma anche redatte con intenti di riferimento professionale, di divulgazione, di lessico. Imprese editoriali di tal genere, pur complesse, sono oggi possibili a seguito dell’impennata che hanno avuto, per ogni tipo di ricerca, le tecniche di indagine, quindi utilizzando la massa di dati accumulati, e per la grande disponibilità acquisita di casi studio che si offrono all’articolata conoscenza e alla discussione. Saranno caratteri precipui delle opere il ricorso generalizzato ai media grafici e l’espressione bilingue dei testi.

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  • ATLANTIDELLA CONSERVAZIONEDEL PATRIMONIO CULTURALE

    ATLASESOF CONSERVATIONOF CULTURAL HERITAGE

    NARDINI EDITORE

    diPaola Piffaretti a cura di Giacinta Jean

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    ISBN 978-88-404-0081-5

    € 35,00

    ATLANTIDELLA CONSERVAZIONEDEL PATRIMONIO CULTURALE

    ATLASESOF CONSERVATIONOF CULTURAL HERITAGE

    GIACINTA JEAN, CHRISTIAN PAGLIAn Prefazione n Preface

    EUGEN BRÜHWILERn Interventi non invasivi per il restauro e ilmiglioramento della durabilità delle superficiin calcestruzzo a vista n Non-invasive interventions to restore exposedraw concrete surfaces and enhance durability

    PAOLA PIFFARETTIn CASI STUDIO n CASE STUDIES

    n Introduzione n Introduction

    n La difficoltà di riproporre carattere ed esteticadel calcestruzzo degli anni Venti: Antoniuskirchea Basilea (1925-1927, arch. Karl Moser, restauro1981-1991)n The difficulty of reconstructing the character andappearance of 1920s concrete: Antoniuskirche inBasel (1925-1927, arch. Karl Moser, restoration1981-1991)

    n La conservazione della trasparenza e dellaleggerezza: il campanile della chiesa St. Josef amMaihof a Lucerna (1941-1951, arch. OttoDreyer, restauro 2009) n Conservation of transparency and lightness:the steeple of the church St. Josef am Maihof inLucerne (1941-1951, arch. Otto Dreyer, restoration2009)

    nMassima conservazione, minimi interventi el'importanza della manutenzione: il Giardinodelle sculture alla Biennale di Venezia(1952, arch. Carlo Scarpa, restauro 2004-2006) nMaximum conservation, minimum interventionand the importance of maintenance: The SculptureGarden of the Venice Biennale (1952, arch. CarloScarpa, restoration 2004-2006)

    n Ripristino puntuale con accompagnamentocromatico: l’Università di San Gallo (1957-1963, studio d’architetturaFörderer/Otto/Zwimpfer, restauro 2006-2011)n Localized repair with chromatic retouching:the University of St. Gallen (1957-1963,architecture firm Förderer/Otto/Zwimpfer,restoration 2006-2011)

    n Come reagire a vecchi interventi di restauroormai inefficaci o inappropriati: la ScuolaBrunnmatt a Basilea (1960-1964, studiod‘architettura Förderer/Otto/Zwimpfer, restauro2011-2014)n How to react to old restorations that havebecome ineffective or inappropriate: theBrunnmatt school in Basel (1960-1964,Förderer/Otto/Zwimpfer, restoration 2011-2014)

    n L’attenzione per la pulitura e il rispetto dellatessitura: Heiligkreuzkirche a Coira (1963-1969,arch. Walter Maria Förderer, restauro 2010)n Care in cleaning and respect for texture:Heiligkreuzkirche in Chur (1963-1969, arch. WalterMaria Förderer, restoration 2010)

    n Riconoscimento dei valori estetici delcalcestruzzo e durabilità dell’intervento:La Chiesa della Conversione di San Paolo aAzzano S. Paolo (Bergamo (1967-1970, arch. AldoPiantanida, restauro 2012)n Recognition of the aesthetic values of concreteand durability of intervention: the Church of theConversion of St. Paul at Azzano San Paolo(Bergamo) (1967-1970, arch. Aldo Piantanida,restoration 2012)

    n Il calcestruzzo non è eterno, ma può averenuova vita: la Scuola media a Morbio Inferiore (1972, arch. Mario Botta, restauro 2008-2011)n Concrete is not eternal, but it can have a newlife: The Middle School of Morbio Inferiore)(1972, arch. Mario Botta, restoration 2008-2011)

    n Conclusione n Conclusion

    Il lavoro è stato svolto all’interno del progetto di ricercaEnciclopedia critica per il restauro e il riusodell’architettura del XX secolo che ha coinvolto le scuoledi architettura svizzere (Università della Svizzeraitaliana, École polytechnique fédérale Lausanne,Eidgenössische Technische Hochschule Zürich) e laScuola universitaria professionale della Svizzeraitaliana SUPSI. Il progetto è stato finanziato dallaConferenza universitaria svizzera (2008-2012).

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    CONSERVAZIONE DELCALCESTRUZZO A VISTADAL MINIMO INTERVENTO ALLA RICOSTRUZIONE: ANALISI DI CASI STUDIO

    CONSERVATION OFFAIR-FACED CONCRETEFROM MINIMUM INTERVENTION TO RECONSTRUCTION: EXAMINATION OF CASE STUDIES

    CONSERVAZIONE DEL CALCESTRUZZO A VISTADAL MINIMO INTERVENTO ALLA RICOSTRUZIONE: ANALISI DI CASI STUDIO

    CONSERVATION OF FAIR-FACED CONCRETEFROM MINIMUM INTERVENTION TO RECONSTRUCTION: EXAMINATION OF CASE STUDIES

    Paola Piffaretti (Bellinzona, 1968) si laurea inArchitettura al Politecnico Federale di Zurigo nel1993 e le viene attribuita una borsa di studio perGiuseppe Sardi, architetto ticinese nella Veneziadel Seicento, ricerca pubblicata nel 1996.A Venezia frequenta corsi di approfondimentosulla Storia dell’Architettura e sul Restauro pressol’IUAV. Dal 1996 al 2006 è architetto progettistadella valorizzazione del castello di Sasso Corbaroa Bellinzona, e per questo progetto nel 2003 haricevuto il riconoscimento dell’Ordine TicineseIngegneri e Architetti. Nel contempo ha curatonumerose esposizioni a Venezia, Milano e inTicino. Dal 2001 è vicepresidente dellaFondazione Svizzera Pro Venezia, che si occupadi finanziare il restauro di monumenti veneziani.Dal 2007 al 2012 è stata coordinatrice locale deicontributi della Svizzera per le Biennali d’Artee d’Architettura di Venezia e dal 2009 al 2012responsabile della ristrutturazione del Padiglionesvizzero ai Giardini della Biennale. Dal 2013 è collaboratrice scientifica presso laDivisione della cultura e degli studi universitaridel Cantone Ticino.

    Giacinta Jean (Milano, 1966) laureata inarchitettura al Politecnico di Milano. Ha svoltoattività professionale nel settore del restauroarchitettonico e ha lavorato in università nelladidattica e nella ricerca (Università di Ginevra,Politecnico di Milano). Docteur ès sciences EPFLe dottorato in Storia dell’architettura edell’urbanistica presso il Politecnico di Torino.La tesi La casa da nobile. Caratteri organizzativi epolitiche dell’abitare a Cremona tra la fine del XVsecolo e la metà del XVII è stata pubblicata daElecta nel 2000. Gli interessi di ricerca sono rivoltiai settori dell’archeologia dell’architettura, allastoria delle tecniche costruttive e decorative, allaconservazione e alla manutenzione di edificistorici. Dal 2005 è responsabile del corso di laureain conservazione e restauro presso la SUPSI diLugano attiva nella didattica e nelle ricerca.All’interno del progetto CUS Enciclopedia criticaper il restauro e il riuso dell’architettura del XXsecolo è stata curatrice del volume Conservazionedelle policromie nel XX secolo, SUPSI – NardiniEditore, Lugano-Firenze, 2013.

    Questa raccolta di casi studio nasce all’interno delprogetto di ricerca Enciclopedia critica per il restauroe il riuso dell’architettura del XX secolo, finanziato dallaConferenza universitaria svizzera (CUS) e svolto dal2009 al 2102 dall’Accademia di architetturadell’Università della Svizzera italiana, dai Politecnici diLosanna e Zurigo e dall’Istituto Materiali e CostruzioniIMC della SUPSI di Lugano. Il lavoro di Paola Piffarettiha avuto l’obiettivo di raccogliere esempi significatividi interventi di conservazione di edifici in calcestruzzoa vista, già realizzati o ancora in corso, e di metterequesta preziosa raccolta a disposizione di ingegneri,architetti, restauratori, studenti, ricercatori, proprietario gestori di beni dell’architettura del XX secolo, chedevono confrontarsi con la messa a punto di criteri diintervento e scelte operative.

    This anthology of case studies is part of the researchproject Critical Encyclopaedia of Restoration and Reuseof 20th-century Architecture, funded by the SwissUniversity Conference (SUC) and conducted between2009 to 2012 in collaboration with the ArchitectureAcademy of Università della Svizzera Italiana, theLausanne Polytechnic, the Zurich Polytechnic and theIstituto Materiali e Costruzioni IMC of SUPSI of Lugano.The work of Paola Piffaretti had the objective to gatheremblematic examples of conservation and restorationprojects for buildings in fair-face concrete, alreadycompleted or still in progress, and to make this preciousanthology available to designers, engineers andarchitects, researchers, restorers, students and all thosepeople who as owners or administrators of 20th-centuryarchitectural resources have to come to terms with thedefinition of intervention criteria and operative choices.

    ATLANTI DELLA CONSERVAZIONEDEL PATRIMONIO CULTURALEUna collana sui Beni culturali dedicata alla sistematica,programmata documentazione di aspetti specifici deiBeni culturali, come contenuti, materiali e tecniche direalizzazione, strutture, caratteristiche, forme dialterazione, degradamento e dissesto e altri fattoricomuni. Orientamento principale della collana èdocumentare i contenuti in modo esteso e appuntosistematico, nel loro contesto ambientale o costruttivo,con i necessari approfondimenti di analisi, rilievi,collocazione storiografica, relazioni con le altre realtàpresenti e le relative influenze.Lo studio degli oggetti nelle specifiche condizioni diassemblaggio e collocazione, difficili da riprodurre inlaboratorio nella loro complessità di sostanza einterazione, permette infatti osservazioni primarie divalore generale che devono orientare la ricerca.Le opere della collana sono quindi destinate adassumere valore di catalogo e repertorio per i temitrattati, onde il nome di Atlanti, caratterizzate daassoluta validità scientifica ma anche redatte conintenti di riferimento professionale, di divulgazione,di lessico. Imprese editoriali di tal genere, purcomplesse, sono oggi possibili a seguito dell’impennatache hanno avuto, per ogni tipo di ricerca, le tecnichedi indagine, quindi utilizzando la massa di datiaccumulati, e per la grande disponibilità acquisitadi casi studio che si offrono all’articolata conoscenzae alla discussione. Saranno caratteri precipui delleopere il ricorso generalizzato ai media grafici el’espressione bilingue dei testi.

    COPERTA OK ATLANTE CALCESTRUZZO_copertina ATLANTE 04/03/18 18:14 Pagina 1

  • ATLANTIDELLA CONSERVAZIONEDEL PATRIMONIO CULTURALE

    ATLASESOF CONSERVATIONOF CULTURAL HERITAGE

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  • In copertina: immagini tratte dagli 8 casi studio suinterventi di conservazione del calcestruzzo a vistapresentati in questo atlante.--------Front page: Images of the 8 case studies aboutthe conservation of fair-faced concrete presentedin this atlas.

    Grafica / Layout Ennio Bazzoni

    © 2018 Nardini Editore, Firenzewww.nardinieditore.itinfo @nardinieditore.it

    L’autrice ringrazia tutte le persone che gentilmentesi sono messe a disposizione durante i sopralluoghie hanno fornito la documentazione grafica e iconograficaa supporto di questa ricerca.

    Per le fotografie senza attribuzione, l'editoreè a disposizione degli eventuali aventi diritto.

    CONSERVAZIONE DEL CALCESTRUZZO A VISTADAL MINIMO INTERVENTO ALLA RICOSTRUZIONE:ANALISI DI CASI STUDIO--------CONSERVATION OF FAIR-FACED CONCRETEFROM MINIMUM INTERVENTION TO RECONSTRUCTION:EXAMINATION OF CASE STUDIES

    a cura di Giacinta Jean

    Paola Piffaretti

    Con il contributo di

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  • ATLANTIDELLA CONSERVAZIONEDEL PATRIMONIO CULTURALE

    ATLASESOF CONSERVATIONOF CULTURAL HERITAGE

    NARDINI EDITORE

    diPaola Piffaretti a cura diGiacintaJean

    CONSERVAZIONE DELCALCESTRUZZO A VISTADAL MINIMO INTERVENTO ALLA RICOSTRUZIONE:ANALISI DI CASI STUDIO

    CONSERVATION OFFAIR-FACED CONCRETEFROM MINIMUM INTERVENTION TO RECONSTRUCTION:EXAMINATION OF CASE STUDIES

    Atlante Calcestruzzo_Layout 1 03/03/18 19:35 Pagina 3

  • CONSERVAZIONE DEL CALCESTRUZZO A VISTA CONSERVATION OF FAIR-FACED CONCRETE

    Atlante Calcestruzzo_Layout 1 03/03/18 19:35 Pagina 4

  • GIACINTA JEAN, CHRISTIAN PAGLIA◼ Prefazione ◼ Preface . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7

    EUGEN BRÜHWILER◼ Interventi non invasivi per il restauro e il miglioramento della durabilità delle superfici

    in calcestruzzo a vista◼ Non-invasive interventions to restore exposed raw concrete surfaces and enhance durability . . . . . . . . . . . . . . . . . 11

    PAOLA PIFFARETTI◼ CASI STUDIO ◼ CASE STUDIES

    ◼ Introduzione ◼ Introduction . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23

    ◼ La difficoltà di riproporre carattere ed estetica del calcestruzzo degli anni Venti: Antoniuskirche a Basilea ◼ The difficulty of reconstructing the character and appearance of 1920s concrete: Antoniuskirche in Basel . . . . . 25

    ◼ La conservazione della trasparenza e della leggerezza: il campanile della chiesaSt. Josef am Maihof a Lucerna

    ◼ Conservation of transparency and lightness: the steeple of the church St. Josef am Maihof in Lucerne . . . . . . . . . 49

    ◼ Massima conservazione, minimi interventi e importanza della manutenzione: il Giardino delle sculturealla Biennale di Venezia

    ◼ Maximum conservation, minimum intervention and the importance of maintenance:The Sculpture Garden of the Venice Biennale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71

    ◼ Ripristino puntuale con accompagnamento cromatico: l’Università di San Gallo ◼ Localized repair with chromatic retouching: the University of St. Gallen . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93

    ◼ Come reagire a vecchi interventi di restauro ormai inefficaci o inappropriati:la scuola Brunnmatt a Basilea

    ◼ How to react to old restorations that have become ineffective or inappropriate:the Brunnmatt school in Basel . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 113

    ◼ L’attenzione per la pulitura e il rispetto della tessitura: Heiligkreuzkirche a Coira◼ Care in cleaning and respect for texture: Heiligkreuzkirche in Chur . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 135

    ◼ Riconoscimento dei valori estetici del calcestruzzo e durabilità dell’intervento:la Chiesa della Conversione di San Paolo ad Azzano S. Paolo (Bergamo)

    ◼ Recognition of the aesthetic values of concrete and durability of intervention:the Church of the Conversion of St. Paul at Azzano San Paolo (Bergamo) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 159

    ◼ Il calcestruzzo non è eterno, ma può avere nuova vita: la Scuola media a Morbio Inferiore ◼ Concrete is not eternal, but it can have a new life: the Middle School of Morbio Inferiore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 181

    ◼ Conclusione ◼ Conclusion . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 205

    ◼ Indice ◼ Contents

    CONSERVAZIONE DEL CALCESTRUZZO A VISTA / CONSERVATION OF FAIR-FACED CONCRETE

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  • Atlante Calcestruzzo_Layout 1 03/03/18 19:35 Pagina 6

  • Questa raccolta di casi studio nasce all’interno delprogetto di ricerca Enciclopedia critica per il restauroe il riuso dell’architettura del XX secolo, finanziato dalla Con-ferenza universitaria svizzera (CUS) e svolto dal 2009 al2102 in collaborazione tra l’Accademia di architetturadell’Università della Svizzera italiana (prof.ssa RobertaGrignolo e prof. Bruno Reichlin), il Politecnico di Lo-sanna (prof. Franz Graf), il Politecnico di Zurigo (prof.Vittorio Magnago Lampugnani) e l’Istituto Materiali eCostruzioni IMC della SUPSI (dr. Christian Paglia earch. Giacinta Jean) di Lugano. All’interno del gruppo dilavoro IMC – che da anni è attivo nella diagnostica suibeni culturali e sul patrimonio costruito e nella valuta-zione sui materiali e sulle tecniche negli interventi di con-servazione e restauro – sono stati sviluppati gli aspettilegati all’approccio metodologico e alla gestione del can-tiere.

    In questo contesto si inserisce il lavoro di Paola Piffa-retti il cui obiettivo è stato quello di raccogliere esempisignificativi di interventi di conservazione e restauro diedifici in calcestruzzo faccia a vista, già realizzati o ancorain corso, e di mettere a disposizione questa preziosa rac-colta per i progettisti, ingegneri e architetti, per gli stu-denti e per tutti quelli che, come proprietari o gestori dibeni dell’architettura del XX secolo, devono confrontarsicon la messa a punto di criteri di intervento e scelte ope-rative. Questa raccolta rappresenta quindi una guida im-portante per chi vuole capire, oltre alle nozioni teorichesul degrado del calcestruzzo faccia a vista, come sianostate concretamente affrontate in diverse realtà le fasi delprogetto, e come la raccolta dei dati, la loro valutazione,le considerazioni sul contesto ambientale e sull’uso del-l’edificio, le disponibilità economiche e le conoscenzetecniche abbiano portato a sviluppare soluzioni diversein funzione delle variabili di ciascun caso specifico. Ebenché ogni edificio sia comunque e necessariamente uncaso a sé, l’esame delle varie situazioni aiuta a costruireun panorama sullo stato dell’arte a cui è indispensabilefare riferimento nell’elaborare e proporre nuove soluzionidi intervento.

    Anche i termini con cui vengono identificati, i diversiprogetti – dalla riparazione puntuale al totale rifaci-mento, dalla conservazione al restauro, passando per lagrande categoria delle manutenzioni, ordinarie e straor-dinarie – rispecchiano la varietà degli approcci, che peròsono sempre e comunque tesi alla conservazione del ca-

    GIACINTA JEAN, CHRISTIAN PAGLIA

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    This anthology of case studies is part of the research proj-ect Critical Encyclopaedia of Restoration andReuse of 20th-century Architecture, funded by the SwissUniversity Conference (SUC) and conducted from 2009 to2012 in a collaboration between the Architecture Academyof Università della Svizzera Italiana (Prof. Roberta Grig-nolo and Prof. Bruno Reichlin), the Lausanne Polytechnic(Prof. Franz Graf), the Zurich Polytechnic (Prof. VittorioMagnago Lampugnani) and the Istituto Materiali eCostruzioni IMC of SUPSI (Dr. Christian Paglia andArch. Giacinta Jean) of Lugano. The working group ofIMC – active for years in the field of diagnosis of built her-itage, evaluation of materials and techniques in conserva-tion and restoration projects – addressed the aspects relatedto methodology, technology and worksite organization.

    This is the context of the work of Paola Piffaretti, whoseobjective has been to gather emblematic examples of conser-vation and restoration projects for buildings in fair-face con-crete, already completed or still in progress, and to make thisprecious anthology available to designers, engineers and ar-chitects, students and all those people who as owners or ad-ministrators of 20th-century architectural resources have tocome to terms with the definition of intervention criteria andoperative choices. This set of cases therefore represents an im-portant guide for those who want to understand – beyondtheoretical notions about the deterioration of fair-face con-crete – how the various phases of the project like gatheringof information, assessment of investigations, considerationsregarding the environmental context and the use of the build-ing, available economic resources and technical knowledgehave been effectively approached, leading to the developmentof different solutions according to the variables in each spe-cific case. Though every building is necessarily a case apart,the examination of the various situations facilitates con-struction of an overview of the state of the art as an indis-pensable context of reference for the development andproposal of new intervention solutions.

    The terms with which the different projects are identified– from local repair to total refurbishing, conservation torestoration, by way of the major category of maintenance ondifferent scales – reflect the variety of the approaches, whichare always and in any case aimed at conservation of thecharacter of the building and its architectural values, avoid-ing the banal approach of thick coatings for finishing andprotection that cover and erase the aesthetic qualities of theoriginal material.

    n Prefazione n Preface

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    Every building tells a different story, starting with the pi-oneering intervention on the Antonius Kirche in Basel, al-ready an innovative construction at the time of its making,which for the first time raised doubts and uncertainties forthe designers charged with saving a material that had neverpreviously been addressed in terms of conservation. Todaythe technical possibilities and choices would undoubtedly bedifferent, but the importance of having initiated a criticalpath of recognition of the value of the material representeda fundamental starting point of reference for the many otherprojects that have been done in this sector. In long adminis-trative processes, other cases examined have also involved aseries of projects and assessments that went so far as to ex-clude the technical possibility of conservation of a fair-faceconcrete surface, or indicated it as an unfeasible option; onlyafter various competitions, researches and discussions, andthe tenacious insistence of municipal and heritage authori-ties, was it possible to find designers who instead could en-vision this path, proposing it and following it to itsconclusion. For some time now, at the public swimmingcomplex bath of Bellinzona, a particularly important workof architecture and urbanism, a conservative restorationproject has been formulated along the lines of overall protec-tion and enhancement. Due to its complexity, the restorationis organized in phases, with the ongoing involvement of theclients, the designers and the heritage authorities. There aremany points to be discussed and clarified in the area of con-servation of the original material and construction systems.Clear responses are required on the part of designers regard-ing the possible localized use of new construction techniquesto improve the efficacy of structures without compromisingarchitectural quality, while the demands on the part of clientsregarding future durability of interventions reflect a highlevel of expectations. These examples demonstrate that to de-velop a restoration project, in fact, it is necessary to have notonly a technical approach to problems, but also a visionbased on historical meaning, intelligence, imagination andversatility.

    One particularly interesting aspect of this anthology,which is especially useful for those who will use this book asa working tool, is the section inside each chapter that focuseson the greatest technical and design difficulties encounteredduring the various phases of project development, makingit clear for readers that every choice is the result of many con-siderations, trials and errors, discarded solutions and some-times compromises. To show how it is possible to achieve thegoal of conserving the dignity and quality of more recentworks of architecture, also starting from different premisesand taking paths not necessarily already taken by others,represents a major stimulus to encourage new projects andnew research in this direction.

    It is our hope, in fact, that this text can serve to spreadthe culture and practice of conservation and restoration,

    rattere dell’edificio e dei suoi valori architettonici, lontanida un dozzinale ripristino che, con rasature e protettiviad alto spessore, annulla le qualità estetica della materiacostruita.

    Ogni edificio racconta una storia diversa che parte dalpioneristico intervento sulla Antoniuskirche di Basilea,già costruzione innovativa ai tempi della sua realizza-zione, che per la prima volta ha posto dubbi e incertezzeai progettisti che si sono confrontati con il problema disalvare un materiale che non era mai stato conservatoprima d’allora. Oggi le scelte e le possibilità tecniche sa-rebbero sicuramente diverse, ma l’importanza di averaperto un cammino critico nel riconoscere il valore dellamateria, ha rappresentato un fondamentale punto di par-tenza a cui riferire i molti altri interventi che sono seguitiin questo settore. Anche altri casi presentati hanno vistoalternarsi, in un lungo iter amministrativo, progetti e pe-rizie che escludevano addirittura la possibilità tecnica diconservare una superficie in calcestruzzo faccia a vista oche questa fosse una strada sensatamente percorribile e,solo dopo diversi concorsi, ricerche e discussioni e la ca-parbia insistenza degli uffici comunali e di quelli per lasalvaguardia dei beni culturali, si è arrivati a trovare deiprogettisti che invece questa strada l’hanno vista, propo-sta e percorsa fino in fondo. Da tempo, al bagno pub-blico di Bellinzona, opera architettonico-urbanistica diparticolare rilevanza, si sta approntando un progetto direstauro conservativo che mira a seguire le linee di valo-rizzazione globale del bene. Un restauro che per la suacomplessità procede a tappe e che vede coinvolti inmodo continuativo i committenti, i progettisti e gli ufficipreposti alla conservazione. Molti sono i punti di discus-sione e gli approfondimenti da svolgere per mantenerela materia originaria e i sistemi costruttivi, mentre rispostechiare sono richieste ai progettisti sull’eventuale utilizzodi nuove tecniche costruttive per migliorare l’efficaciadella struttura, senza comprometterne la qualità architet-tonica, ed elevate le esigenze da parte del committenteper quanto attiene alla durabilità degli interventi. Questiesempi dimostrano come per elaborare un progetto di re-stauro sia infatti necessario avere un approccio non solotecnicistico ai problemi ma una visione carica di sensostorico, intelligenza, immaginazione e versatilità.

    Un aspetto particolarmente interessante di questa rac-colta e particolarmente utile per chi userà questo librocome strumento di lavoro, è la sezione che all’interno diogni capitolo mette in risalto le maggiori difficoltà, tec-niche e concettuali, che si sono dovute affrontare nellediverse fasi di sviluppo del progetto, rendendo utile edevidente per chi legge che ogni scelta è frutto di tanteconsiderazioni, di tentativi ed errori, di soluzioni scartatee talvolta di compromessi. Mostrare come si possa rag-giungere l’obiettivo di conservare dignità e qualità alle

    CONSERVAZIONE DEL CALCESTRUZZO A VISTA CONSERVATION OF FAIR-FACED CONCRETE

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    architetture più recenti, anche partendo da presuppostidiversi e percorrendo strade non necessariamente già bat-tute, rappresenta un grande stimolo per incentivare nuoviprogetti e nuove ricerche in questa direzione.

    Ci auguriamo infatti che questo testo possa servire adiffondere la cultura e la pratica della conservazione edel restauro, mostrando come ad alcuni progetti, com-plicati e costosi, se ne affianchino altri che invece impie-gano soluzioni più semplici e proponibili anche in altricontesti. Non necessariamente conservare significa spen-dere troppo, soprattutto in considerazione della qualitàcomplessiva dell’ambiente costruito in cui questi edificisono inseriti.

    Negli interventi realizzati da qualche anno si è affron-tato anche il tema della manutenzione – se, quando ecome viene fatta – che rappresenta un momento impor-tante del progetto, spesso già valutata negli interventi incorso nella fase preliminare di progettazione, ponendosiil problema della durabilità delle soluzioni previste. Que-sti aspetti sono particolarmente sentiti dai committenti,che dovranno occuparsi di seguire l’opera nel corso deltempo.

    Questa raccolta di esempi permette di attivare unscambio di esperienze che è fondamentale per fare avan-zare la disciplina, per promuoverne la cultura, e per ali-mentare la spinta propositiva nell’ambito della ricerca dinuovi materiali e sistemi costruttivi orientati alla conser-vazione e a prolungare la vita del bene architettonicoconsiderato in tutte le sue peculiarità.

    showing that while certain projects are complicated andcostly, others apply simpler solutions that can also be pro-posed in other contexts. Conservation does not necessarilyimply great expenditure, above all if we consider the overallquality of the constructed environment in which these build-ings are inserted.

    The interventions carried out in recent years also addressthe theme of maintenance – if, when and how it should bedone – which represents an important part of the project,often already considered in the preliminary design phase, toapproach the problem of the durability of possible solutions.The aspects of maintenance and durability are a particularconcern of clients, who will have to continue to conserve thework over time.

    This collection of examples makes it possible to activatean exchange of experiences that is fundamental for thegrowth of the discipline, to promote its culture, and to nur-ture the proactive application of research on new materialsand construction systems oriented towards conservation andlife extension of architectural heritage, with all of its partic-ular characteristics.

    GIACINTA JEAN, CHRISTIAN PAGLIA

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