Pantheon 58 - Giovani e futuro, il fenomeno Startup

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Giovani e startup, idee di impesa e fattore di successo. All'interno Speciale Vino.

Transcript of Pantheon 58 - Giovani e futuro, il fenomeno Startup

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    di Matteo Scolari

    Se di tanto in tanto non hai degli insuccessi, segno che non stai facendonulla di davvero innovativo. Woody Allen

    Dietro a un utilizzo allargato della parola startupc un sentimento genuino, la passione, accompagnato

    da una smisurata voglia di inseguire un sogno.

    Cosa c di affascinante nel termine Startup? Cos che rende questo neologi-smo cos attuale, cos ap-petibile e cos di moda soprattutto tra le fasce det dei pi giovani, dei ragazzi? Perch cos diffuso, perch se ne sente tanto parlare? La prima risposta che mi sento di suggerire che dietro a un utilizzo allargato della parola startup c, anzitutto, un sentimento genuino - la passione - accompagnato da una smisurata voglia, da parte di chi ne fa uso, di inseguire un sogno e di vedere realizzata una propria idea dimpresa.Una definizione univoca di que-sto termine, di origine inglese, non esiste. una parola che si pre-sta a molte interpretazioni. Alcuni diffidano dalle startup, conside-randole soltanto acerbe iniziative imprenditoriali, spesso improvvi-sate, che soccombono in fretta nel tentativo di sviluppare un prodot-to e un servizio per i quali si crede possa esserci unampia richiesta di mercato. Tesi sostenuta dal fat-to che molto spesso le imprese in fase di avvio devono fare i conti con entrate limitate, scarse risorse

    economiche e costi imprevisti ele-vati che ne minano la sostenibilit del progetto nel lungo periodo se non subentrano ulteriori sovven-zioni da parte di soggetti finanziari terzi, i cosiddetti venture capitalist. Ma se lidea originale e, so-prattutto, ha un elevato grado di utilit per il mercato, possono nascere storie di grande succes-so, talvolta imprevedibili. Non da ultima quella del 20enne Gianlu-igi Parrotto, un ragazzo salenti-no, inventore di una mini turbina eolica ad asse verticale che ha catturato lattenzione di quattro investitori americani della socie-t Air Group, questultimi disposti a versare nelle casse del giovane ragazzo 5,5 milioni di dollari per far nascere dopo soltanto un anno dal debutto della startup italiana, la Air Group Italy Spa. E che dire del veronese Andrea Vaccari che due anni fa, allora ventottenne, al South by Southwest (SXSW), uno degli eventi tech pi importanti in Usa, attir lattenzione di Mark Zu-ckerberg con la sua app, Glancee, inventata da Vaccari per aiutare la gente a incontrare persone con in-teressi simili, ma non uguali? Que-sta applicazione piacque cos tan-to al fondatore del social network pi famoso al mondo che Glancee fu subito acquistata da Facebook.Di storie simili ce ne sono molte. Di cos eclatanti forse meno. Ce ne sono tante altre che non han-no cos fortuna, ma il messaggio positivo che deve uscire da ogni esperienza legata a unidea dim-

    presa che vale sempre la pena provarci, specie se si giovani, se si ha voglia di credere che un so-gno si possa realizzare.Questo un tema a me molto caro. Correva lanno 2007, quan-do soltanto ventiseienne, con una laurea in Giornalismo in tasca e sogni da vendere nel cassetto, de-cisi di rivolgermi allAssociazione Innoval per presentare il mio pro-getto editoriale e fondare un gior-nale. Il motto che accompagnava quel periodo della mia vita, conia-to da un aforisma di Walt Disney, era Se puoi sognarlo, puoi farlo. Nel 2008 nacque Pantheon, una startup ante litteram, quando an-cora il termine inglese non esiste-va. Se oggi il giornale ha raggiunto le 150mila copie annue con quasi 40mila lettori ogni numero, e con numerose iniziative promosse sul territorio tra cui lultima in ordine cronologico, denominata ATS Ve-ronaExpo, perch sette anni fa questa idea trov qualcuno dispo-sto a condividerla e a farla cresce-re assieme a me, a tutti i collabo-ratori, a voi. Ringrazio con stima e affetto il ca-poredattore storico della testata, Matteo Bellamoli, per la grande amicizia e le capacit dimostrate in questi anni di lavoro passati as-sieme. Da oggi per lui si apre una nuova stimolante avventura pro-fessionale nel campo della comu-nicazione. Sapere che anche solo un giovane ce lha fatta grazie alla startup Pantheon mi rende par-ticolarmente orgoglioso.

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    Registrazione Tribunale di Verona n.1792 del 5/4/2008Numero chiuso in redazione il 18/03/2015

    Direttore responsabile: Matteo ScolariCapo redattore: Matteo BellamoliRedazione: Matteo Scolari, Matteo Bellamoli, Moira Falzi, Fabio Dai Pr, Flavio Brutti.Hanno collaborato al numero di marzo 2015:Adiconsum Verona, Pietro Baratella, Marta Bicego, Giorgia Castagna, Francesca Mauli, Giovanni Melotti, Marco Nicolis, Emanuele Pezzo, Camilla Pisani, Erika Prandi, Miryam Scandola, Nicole Scevaroli, Alessandra Scolari,Ingrid Sommacampagna, Giovanna Tondini, Francesco Turlon, Giulia Zampieri, Mattia Zuanni.Copertina: Flavio BruttiProgetto grafico: Flavio Brutti, Matteo BellamoliSociet editrice: InfoVal S.r.l. Redazione: Via Torricelli, 37 (ZAI-Verona) - P.Iva: 03755460239 - tel. 045.8650746 - fax. 045.8492248 mail: [email protected] - web: www.giornalepantheon.it - Facebook/Pantheon - Twitter: @pantheonvrSviluppo commerciale e pubblicit:Moira Falzi 340.8775197 - Fabio Dai Pr 340.0735137Contributi per Pantheon Magazine: c/c postale 93072262 intestato a: Infoval srl Viale del Lavoro 2, 37023 Grezzana (VR)

    Redazione e Collaboratori

    S O M M A R I OTERRITORIO&LAVOROErasmus in ValpantenaInnoval Young lancia un progetto per coinvolgere gli studenti stranieri.

    PANTHEON UNDERGROUNDTriple Rock & TheatraProsegue il viaggio tra le band di Verona e non solo...

    CONSUMATORIArbitro Bancario FinanziarioAncora consigli da parte diAdiconsum per essere tutelati.

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    SPECIALE EXPOLa Carta di RomaLhanno definita lereditimmateriale di EXPO Milano 2015.

    GIOVANI&LAVOROTEDx, il futuro oltre al muroIdee, aria nuova, giovani. Questalatmosfera delledizione 2015.

    CREDITO&IMPRESAIl FabLab entra nelle scuoleGrazie alla colletta online, progettidi FabLab anche nelle scuole di Verona.

    PERSONAGGIOIl giornalismo secondo meDomenico Quirico intervenuto a Ve-rona grazie a Rete Prospettiva Famiglia.

    SALUTE&BENESSERETerapie contro i tumoriIl centro ricerca Art-Net d Veronaimpegnato nella lotta oncologica

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    SPECIALE GRANDE GUERRAIl Liceo Maffei e la guerraIl liceo cittadino e il suo archivio storico: storia, curiosit, emozione.

    VITA DI MONTAGNATra neve, vento e montagnaAbbiamo trascorso una notte sullo spazzaneve in Lessinia.

    TERRITORIO E CULTURAPolitica montana da vivereIntervista con Claudio Melotti.sindaco di Bosco Chiesanuova.

    SOLIDARIET&NO PROFITSognare un mondo miglioreAlla scoperta del Monastero del Bene Comune di Sezano.

    VERONA ARCHEOLOGICATesori sepolti in cittSulle Torricelle sono venuti alla luce dei tesori dal valore inestimabile.

    ARTE&CULTURAVilla Balladoro-MalfattiOsservando e raccontando la storia della perla della Valpantena.

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  • Sognando impresa

    Il futuro di unastartupNel 2014, nella sola Italia, si sono potute contare migliaia di nuove idee di impresa che hanno cercato sul mercato

    chi, lungimirante e un po visionario,

    fosse disposto a finanziarle.

    Poche ci sono riuscite, ma tante

    ci provano ancora. Viaggioin un mondo pieno di sogni esperanze in un futuro migliore.

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  • 7 antheonP Sognando impresa

    Non esiste una univoca traduzione in italiano di startup. Da una parte ci si riferisce alla fase di start up, ovvero quel primo mo-mento di unavventura aziendale in cui si buttano le idee sul tavo-lo e si cerca di trovare qualcuno disposto a finanziarle. Quando questo qualcuno arriva, la fase di start up terminata. In tem-pi moderni questa definizione diventata specifica per le idee di impresa lanciate dai giovani, coniando quello che potremmo definire un neologismo: startup (tutto attacato). Si tratta di quelle idee di impresa che sono in fase di start up per definizione, perch non hanno soldi, non hanno una base economica, ma si struttu-rano solamente su unidea, alla ricerca di finanziatori. In lingua italiana potremmo tradurle come fase di avvio.I giovani, under 25 si intende, le conoscono come le proprie ta-sche, molti altri non sanno esat-

    tamente di cosa si tratti, eppure ne leggono sui giornali ogni gior-no, anche pi volte. Perch? Dif-ficile a dirsi. Nel 2014 sono state, solo in Italia, migliaia le idee di startup. Lungo lo stivale decine e decine di eventi, di incubatori o di acceleratori hanno portato questa dinamica del fare impre-sa allesasperazione, regalando il pi delle volte speranze poco concrete. Verona non si salva, anche qui dilagata la moda. Startup weekend, Startup day,

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    Startup competition sono solo alcuni esempi. Tantissimi giovani, tante idee, pochi investitori, po-chissime possibilit di farcela.Ma qual la vita media di una startup? Quante di queste hanno un reale futuro nel mercato del lavoro? Quanto sensibile lItalia al fenomeno? Seguendo la pub-blicazione del guru delle startup in Italia, Riccardo Luna, ex diret-tore di Wired, e ricercando dati sullargomento, abbiamo provato a rispondere a queste domande.

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    Riccardo Luna e la Top100 di StartupItalia

    Riccardo Luna un giorna-lista. Ha lavorato prima per Repubblica, Corriere dello Sport e ha svoltato professionalmente con la direzio-ne del nascente Wired Italia, ver-sione tricolore della rivista ame-ricana, uscita per la prima volta in versione italica nel febbraio 2009. Da quel momento la sua carriera si focalizzata sulle tec-nologie e sulle nascenti startup. A fine 2014 ha pubblicato, tramite la neonata testata da lui fondata nel 2013 StartupItalia, un lavoro dedicato alle migliori 100 startup italiane del 2014. Il nostro lavoro partito da qui.La sua passione per largomento sconfinata, tanto che in poco tempo viene riconosciuto nellam-biente come il guru delle startup in Italia. Dalle startup dipende mol-

    to del nostro futuro scrive nella prefazione del lavoro, perch nei prossimi anni dovranno impor-si sul nostro mercato e sugli altri, cambiare regole e abitudini, fare fatturato e creare posti di lavoro. In un momento di recessione e di difficolt a trovare un lavoro, chiaro che un fenomeno di questo tipo si presta alla narrazione, agli articoli di giornale, alle copertine e agli eventi. Lidea che un ragaz-zo possa avere una idea geniale e si metta in gioco con tutto s stesso per realizzarla prosegue Luna, ha una forza narrativa in-credibile ed un antidoto molto efficace contro la rassegnazione dilagante. Ma lo storytelling non basta. Accanto alle storie servono i dati: gli investimenti, i fatturati, i margini, i dipendenti. Serve il data journalism. Ed proprio da que-sti dati che si riesce a delineare il fenomeno, perch quello che con-ta lexit, il momento in cui queste startup possono camminare da sole perch acquisite da grandi brand industriali che importino capitali importanti. Quelle del 2014, che pure ha visto il numero di startup iscritte nel registro del-le startup innovative del Ministero

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    dello Sviluppo Economico rag-giungere quota tremila conclude Luna, si contano sulle dita di una mano sola.Ma quali sono le tre startup mi-gliori secondo Luna? La terza Sardex, un sistema che ha crea-to online un mercato di scambio senza moneta materiale. Gli as-sociati possono vendere e com-perare beni e servizi generando valori in Sardex, e non in Euro. Non pi una startup, nel 2014 ha fatturato 1,2 milioni di euro, conta 26 dipendenti, 20 colla-boratori e 8 regioni italiane che hanno aderito. Al secondo posto c MusiXmatch, uno strumento software che sincronizza il proprio archivio musicale digitale, ovvero le canzoni che abbiamo salvate su pc, smartphone o tablet, con il testo di ogni singola canzone, che viene mostrato quando la ascoltiamo. Anche in questo caso la fase di start up superata. Il fatturato ha chiuso intorno ai 1,5 milioni di euro, i dipendenti sono 30 gli utenti 30 milioni.Al primo posto Empatica, una-zienda che produce dei piccoli braccialetti in grado di acquisire i dati fisiologici della persona che li indossa, per aiutare la ricerca cli-nica nella vita quotidiana. Uno di

    questi, Embrace, progettato per salvare la vita a chi soffre di epi-lessia. Empatica era una startup come molte, forse destinata ad archiviare unidea geniale nei ri-cordi di una giovinezza forse trop-po futuristica. E invece Matteo Loi, il fondatore, proprio quando sta-va per arrendersi ha trovato una grande azienda americana che ha acquisito il 49% della societ e ha messo sul piatto 2 milioni di Dollari di finanziamento. Empati-ca conta oggi 15 dipendenti (3 a Boston e 12 a Milano), 6 persone che saranno assunte nei prossimi mesi, pi di mille dispositivi ven-duti, oltre alla collaborazione con ospedali e strutture sanitarie di tutto il mondo.

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    I numeri in Italia

    Secondo i dati che Union-camere ha pubblicato allinizio dellanno, sareb-bero circa 3200 le startup iscritte nella sezione speciale del Registro Imprese, con un aumento che rispetto al 2013 tocca quota +74%. Il fenomeno dovrebbe fare

    pensare, fotografa una situazione pi di instabilit che di prosperi-t. Tanti giovani che hanno tempo da investire in progetti fantasio-si e pieni di speranze, ma si sa, proprio da momenti come questi che emergono le migliori idee. Di queste 3200 iscritte pochissime sono in realt in grado di mettersi in luce. La parola dordine deve es-sere innovazione, perch se lidea vecchia cade ancora prima di partire. Per questo motivo il 78% sono nel mondo dei servizi, il 18% nellindustria e il 4% nel commer-cio. Spesso si legano a soluzioni informatiche come produzione di software, consulenza, creazione di community o di reti online. Pa-radossalmente per, molte delle idee che prendono piede in Ita-

    lia tramite investitori italiani pro-pongono piani di azione concreti: agricoltura, commercio, settore secondario. Le startup legate al mondo dellinformatica vinco-no perch interessano investitori esteri e questo taglia di fatto gi una buona parte degli startupper, perch per farsi notare occorre sapere molto bene le lingue, par-tecipare ad eventi internazionali, vendere la propria idea a investi-tori stranieri. Se limitiamo il campo di azione a business angels (vedi glossario) italiani, la percentua-le di exit rasenta probabilmente percentuali decimali. Il problema ovviamente la ricerca di fondi. Per avviare una startup, studiarla e proporla occorrono comunque soldi: per le trasferte, per le ricer-che, per la promozione e il marke-ting. Laccesso al credito lento e spesso impossibile per molti gio-vani che non hanno garanzie alle spalle se non quella di una solida formazione universitaria. Per far-si unidea, secondo Unioncamere 6 su 10 hanno dato vita alla pro-pria idea partendo da una base di 50mila euro, ma molti questa base non ce lhanno e spesso de-vono rinunciare a idee davvero in-novative.Di questo mare di 3200 idee, la maggior parte nascono e cresco-no a Milano, e la Lombardia di gran lunga la regione capofila.Secondo il Ministero dello Svilup-po Economico, invece, le startup composte in maggioranza da ra-gazze sono solo il 12,5%. Dati che sono stati confermati anche da una ricerca analoga condotta da Ibm Italia e dal network di cowor-king Talent Garden (esso stesso una startup inserita nella pubbli-cazione di StartupItalia) che si basata sui cinquettii di Twitter per capire dove stia la tendenza degli startuppers.

    Sognando impresaPRIMO PIANO

    Le Startup e le Startup finanziate in Italia

    2013 2013 2014 2014

    Legenda

    Numero Startupin Italia 2013-2014

    Numero Startup finanziate in Italia 2013-2014

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    Startup italiane: i valori in campo

    Sempre il Ministero dello Sviluppo Economico ha prodotto anche altri dati che aiutano a fotografare lo stato di salute di queste real-t. Si tratta per lo pi di imprese e microimprese, che nel 2013 per pi della met (erano 1898, ndr) non hanno prodotto valori supe-riori a 27mila Euro. Quelle con di-pendenti nel 2013 erano solo 989, con in media massimo 3 persone, ma spesso si avvalgono tra que-ste di collaboratori e i dipenden-ti sono uno soltanto. Nel 2013 il 60% delle aziende speciali prese in considerazione ha lavorato in perdita. Quando per si concre-tizza la fase di exit sono in grado di generare pi valore delle socie-t di capitale, a dimostrazione che le idee di base sono molto spesso davvero buone.Ma di queste 3200 startup, o idee di impresa, quante in Italia riesco-

    no effettivamente ad emergere? E cosa serve per amplificare le possibilit? Rispondiamo prima alla seconda domanda. Serve pazienza. Stando ai tanti studi di settore, soprattutto esteri, occor-re comunque un piccolo credito di partenza per sviluppare lidea. Spesso gli startupper utilizzano prestiti personali o di amici e pa-renti, e non detto che possano poi assicurare il rientro dei capitali (anche piccoli) messi sul campo. Occorre poi tanto tempo. Per fare in modo che una startup sia nota-ta occorre partecipare a tantissimi eventi dedicati, in cui raccontare la propria idea ad un pubblico com-posto da angels e da finanziatori. Non limitarsi mai allItalia. Chi pu, provi anche con lestero, dove le potenzialit di investimento nel-le startup sono molto alte (oggi si parla molto bene di Londra). Que-sto ovviamente non toglie che una

    volta arrivati allexit, si possa tor-nare a sviluppare lidea in Italia.Tornando alla prima domanda, quante sono le startup italiane che ce lhanno fatta, nel 2013 erano 113 su 1300, mentre nel 2014 sono salite a 197 su 3200. Sale il numero, ma in relazione alla quantit di iniziative (e stiamo sempre parlando solo di quelle registrate), la percentuale pi bassa. Come dire, maggiore visi-bilit ma pi contendenti per un posto in prima fila.

    Sognando impresa

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    Crederci sempre, arrendersi mai

    Demordere quindi? Assolutamente no. Lo di-mostra anche liniziativa lanciata da EXPO Milano 2015, che ospiter allinterno del Padi-glione Italia le migliori startup (100) vincitrici di un bando indetto da Camera di Commercio Milano. Il bando ha stanziato ben 1.550.000 Euro per finanziare 15.000 Euro a fondo perduto per ciascuna di queste startup in servizi di affiancamento, consulenza o inve-stimento in risorse umane. Ma questa solo una del-le iniziative di questo tipo. Basta cercarle, con un po di tempo, pazienza, una buona idea e la giusta dose di fortuna. Trovarsi al posto giusto al momento giusto. Crederci sempre, arrendersi mai.

    GLOSSARIOStart up fase iniziale di un'azienda in cui si struttura un'idea di impresa alla ricerca di finanziatoriStartup neologismo che sta a indicare quelle idee di impresa che nascono gi in fase di start up, ovvero senza base economica e alla ricerca di finanziatori.Startuppers membri fondatori di una startupIncubatori iniziative in cui gli startuppers si incon-trano in spazi fisici condivisi dove trovano strumenti per poter velocizzare la loro fase di pianificazione in modo da produrre progetti delineati pi appetibili per i finanziatoriAcceleratori iniziative dove gli startupper possono trovare anche dei piccoli fondi messi a disposizione per rendere pi veloce possibile la loro fase di start upExit il momento in cui una startup viene acquisita da un grande gruppo aziendale e i suoi fondatori riescono a far entrare nell'idea capitali importantiBusiness plan piano di impresa, ovvero un do-cumento dove l'idea iniziale viene messa nero su bianco indicando tutti i passaggi, le potenziali voci di costo e di ricavo per valutarne l'effettiva fattibilitBusiness angels sono i finanziatori che credono in un progetto e permettono alla startup di diventare impresa a tutti gli effetti

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    Allenarsi, passo dopo passo, per raggiungere gli obiettivi di autorealizzazione della propria esisten-za. Questo il percorso che tutti noi vorremmo fare sulla strada della vita, ma spesso siamo frenati da frustra-zioni, inciampi non previsti, tensioni e vicissitudini personali che minano la nostra tranquillit e la nostra armonia con il contesto che ci circonda. Per tornare a raggiungere i nostri obiettivi, grazie ad un percorso che aiuta a scopri-re la propria vocazione e quindi a realizzarla, ci viene in aiuto il Life Coaching, una disciplina specifica mutuata su diverse materie umanistiche che toccano filosofia e psicologia con lo scopo di guidare le persone verso la piena autorealizzazione.Viviana Valenti, psicologa e Life Coach, ha maturato una seria esperienza in questo ambito ed ora una delle life coach di riferimento anche a Verona. Il suo ambito quello della vita quotidiana, delle famiglie, dei giova-ni e degli adolescenti fino alle persone adulte. Durante la loro esperienza spiega Viviana, le persone possono essere disorientate, possono andare in crisi perch sento-no che quello che stanno facendo non pi quello che desiderano. La loro quotidianit non fa pi parte di loro. Non sono in equilibrio.Il coach entra in gioco proprio in questi momenti diffici-li. un allenatore, un punto di riferimento. Le basi della relazione tra coach e coachee (ovvero l'allenato) sono la relazione e la fiducia, fondamentali per costruire un percorso di allenamento condiviso. Io cerco di essere la guida, per stimolare le persone ad essere proattive nella ricerca di soluzioni. Nel percorso di coaching non c' un professionista che detta i passi all'altro, ma si cammina insieme cercando di trovare, discutendo, le soluzioni e gli step per arrivare al raggiungimento della propria meta.

    C' una bellissima metafora che spiega questa relazio-ne, la metafora del ponte. Chi si rivolge a Viviana viene da una situazione di difficolt. Sente il bisogno di arrivare dall'altra parte, dove sta la realizzazione personale. Per farlo, occorre costruire mattone per mattone un ponte in grado di attraversare questa distanza. Il Coach solo un sostegno, che mano a mano si sposta finch laltro non in grado di stare in piedi da solo. La prima cosa che si verifica durante un percorso di coaching sono le tre sfere della persona: autonomia, competenza e relazionalit. Il coach cerca di riportare questo equilibrio alla sostanziale parit. Per farlo occorre vedere la persona nella sua interezza, rivestendo ciascun aspetto del quotidiano della sua importanza. Gli incontri sono inizialmente pi formali fino a quando, come deve essere, nasce quella relazione di fiducia tra coach e co-achee. Le sessioni, gli incontri, sono normalmente una alla settimana, e possono avvenire anche per telefono o tramite Skype. difficile dire quanto potr durare un per-corso di coaching, perch questo dipende dagli obiettivi che ci si pone: se essi sono a breve termine potrebbe ba-stare qualche mese, se essi sono a medio lungo termine occorrer pi tempo. una disciplina che mette al centro la persona e le sue potenzialit. Ciascuno di noi, secondo la teoria del coa-ching, nasce con 24 potenzialit che poi nel periodo di crescita vanno a modificarsi: alcune restano espresse, al-tre represse. Il coach cerca di valorizzare quelle espresse e fare emergere quelle represse e sopite.Se davvero la vita armonia, con il coaching potrete ri-trovare il giusto accordo nelle note della vostra esisten-za, per vivere con consapevolezza le sfide che dovrete affrontare.

    Mi chiamo Viviana e sono una personal coach e una psicologa. Ho conseguito la laurea in Psicologia e ho superato l'esame di Stato entrando nell'Albo degli Psicologi. Dopo svariate esperienze di relazione e di ascolto ho intrapreso l'avventura personale del coaching, diplomandomi alla scuola di Life & Corporate Coaching nel febbraio 2012. Dopo esperienze di coaching a Trento e poi a Forl, da gennaio 2015 sono tornata nella mia citt natale, Verona. Dopo anni di studio intenso, formazione personale e per-fezionamento, ho deciso che proprio qui a Verona che vorrei costruire un nuovo bagaglio di relazioni per intraprendere nuovi percorsi di coaching. Potete trovarmi nel mio studio di Borgo Milano o su richiesta in incontri personali a Grezzana.

  • 14 antheonPSPECIALE EXPO 2015

    Carta di Milano, leredit immateriale di EXPo 2015Un protocollo di intesa che firmeranno tutti i Paesi di EXPO. Un documento importante che sar presentato allOnu per dettare le linee guida internazionali per un consumo agroalimentare ragionato per il futuro. Consumare meno, mangiare e vivere meglio.

    di Matteo Bellamoli

    C un video che Rai Expo ha messo online qualche settimana fa. Lo trovate su YouTube, oppure dal codice QR che trovate in queste pagine. Si intitola Cos la Carta di Milano e in poco meno di due minuti riesce a far capire lenorme importanza di questo progetto.Non importa se alcune sensazioni legate ad EXPO sono negative, (lo dimostra anche lo studio CFO sul-le parole connesse ad EXPO che potete leggere nella pagina a fian-co), la portata delliniziativa Car-ta di Milano pu effettivamente cambiare le nostre vite e in linea teorica, consentirci di recuperare rispetto verso noi stessi, verso gli altri, verso il Pianeta. Come?Durante EXPO Milano 2015 saran-no costantemente attivi 42 tavoli di discussione, a cui siederanno i

    pi alti esperti, da tutti i Paesi del mondo, in ambito agricolo e ali-mentare. Lobiettivo la scrittura di un protocollo, di un documento ufficiale, in cui saranno elencate le linee guida per sopravvivere pi a lungo, e per farlo rispettando tutti i popoli del mondo.Sulla terra oggi abbiamo 800 mi-lioni di denutriti, e questo fareb-be pensare che viviamo con poco cibo, ma dallaltra parte ci sono 1.6 miliardi di persone in sovrap-peso. Sfruttiamo il 38% delle terre emerse e il 70% delle acque dolci per produrre cibo, ma 1.3 miliardi di tonnellate di questo cibo ven-gono gettate perch inutilizzate o deperite. Se continueremo con questi ritmi, nel 2050, quando ipoteticamente saremo circa 9 mi-liardi, dovremo aumentare la pro-duzione del 60%.

    Occorre sostenibilit, attenzione, rispetto.Ecco dove nasce lesigenza della Carta di Milano. Uno sforzo inter-nazionale per garantire lalimen-tazione di domani in unottica di diritto al cibo e lotta allo spreco. La lista degli obiettivi concreta: sicurezza dei prodotti, agricoltura sostenibile, tutela della biodiver-sit, ricerca e innovazione. EXPO Milano 2015, dove si incontreran-no 145 Paesi da tutto il mondo, sar unoccasione irripetibile per avere il Pianeta seduto intorno al tavolo. Il tavolo della sostenibilit.Il 16 ottobre, quando il Segretario Generale dellONU Ban-ki-Moon visiter EXPO, gli verr consegna-ta la Carta, che arriver quindi a New York. Potremo firmarla tutti, per noi e per i nostri figli, sar le-redit immateriale di EXPO.

    LUniversit di Verona lancia il sito di eventi legato ad EXPODialoghi, spettacoli, mostre e esperienze. questo e molto di pi UniVeronaXex-po (www.univr.it/expo), il cartellone di eventi proposti dalluniversit di Verona in occasione dellEsposizione Universale di Milano. Gli appuntamenti si decline-ranno sulla base delle differenti discipline e aree di ricerca per dare un approc-cio completo al tema Nutrire il pianeta. Energie per la vita. Per rendere proprio il tema, lateneo ha voluto coniare un sottotitolo: il gusto per la conoscenza. Il

    pubblico potr conoscere quanto accade nelluniversit che apre le sue porte al territorio mettendo a totale disposizione le proprie competenze per rinforzare le relazioni comunitarie. UniVeronaXexpo organizzato con il patrocinio del Comune di Verona e Le Universit per Expo 2015, con il contributo di Esu e in collaborazione con Ufficio Scolastico regionale per il Veneto, VeronaXexpo e mediapartner FuoriAulaNetwork e Instagramers Verona.

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    15 antheonP SPECIALE EXPO 2015

    Le parole ricercate su Google connesse ad EXPOL'azienda veronese CFO, di cui abbiamo presentato lo studio sui flussi turistici EXPO nello scorso numero, prosegue il suo lavoro sulla grande Esposizione Universale. Questo mese, vogliamo proporvi il risultato di una ricerca effettuata dal team guidato da Andrea Giovannetti in merito alle parole che gli italiani cercano su Google Notizie in riferimento ad EXPO Milano 2015. Vi presentiamo la lista in ordine alfabetico lasciando a voi le riflessioni e i ragionamenti.

    Alberodella Vita

    Biglietti Cantiere di Milano Elettronica Flop GaV Isis Lavori

    Milano News Omofobia Padiglioni Ritardi StatoLavori

    Terrorismo Volontari

  • 16 antheonP16 antheonPSPECIALE EXPO 2015

    Il 7 febbraio, nell'Hangar Bicocca, oltre 500 esperti si sono riuniti per gettare le basi della Carta. Tanti i temi trattati: dimensioni dello sviluppo tra equit e sostenibilit, cultura del cibo, agricoltura, alimenti e salute, futuro sostenibile, citt umana, smart e slow city e molto altro. Si parlato anche di Urban Food Policy Pact (Patto dei Sindaci), un patto tra le metropoli di tutto il mondo che verr firmato a sua volta ad ottobre, sempre orientato sulle politiche alimentari.

    Lo scorso 20 febbraio, quando Pantheon 57 era in distribuzione, nella sede della Diocesi di Verona, al Seminario Maggiore, andata in scena la presentazione ufficiale alla citt del progetto VeronaExpo. Matteo Scolari, presidente di VeronaExpo, assieme a Mons. Giancar-lo Grandis e Luciano Corsi, portavoce dei soci fondatori, davanti ad una nutrita platea ha dato il via al roadshow di promozione dell'iniziativa VeronaExpo. Abbiamo un'opportunit irrinunciabile ha sottolineato Scolari, perch con EXPO Milano 2015 tutti gli occhi saranno sull'Italia e sulle sue eccellenze. Il nostro territorio una fucina di esempi e di unicit, Ve-ronaExpo vuole essere il moltiplicatore di questa visibilit, il punto di incontro tra cittadini, professionisti, imprese ed istituzioni per dimostrare al mondo il valore di Verona. ATS Vero-naExpo difatti un'associazione temporanea di scopo che riunisce pi di 30 enti, associazio-ni e organizzazioni economiche, rappresentanti di oltre 2000 imprese veronesi, con lo scopo di cogliere i vantaggi legati allEsposizione Universale ed indirizzarli verso il nostro territorio, coordinando e veicolando progetti e azioni congiunte per la valorizzazione e promozione del territorio veronese. Si tratta di uniniziativa, rivolta ad enti, istituzioni e al tessuto imprendi-toriale ed finalizzata a favorire e migliorare la capacit di valorizzazione delle risorse eco-nomiche e produttive del territorio per promuovere le eccellenze veronesi in tutto il mondo.Abbattiamo il muro dell'individualismo e cerchiamo di stringere delle fondamentali sinergie orientate al benessere e al business per il nostro territorio. Si tratta di un passaggio sicuramente non facile, ma obbligato se vogliamo dare a Verona quel calibro internazionale che merita anche a partire dalle piccole realt di impresa.

    Venerd 6 marzo, nella Sala Convegni della Banca Popolare di Verona, Giacomo Biraghi, oggi respon-sabile media per EXPO 2015, tornato a parlare di EXPO. Lo ha fatto in un'occasione molto particola-re, la presentazione del videoclip ExpoWeAre, brano ufficiale per l'Esposizione Univerale e il concorso internazionale Balla per ExpoWeAre, i progetti realizzati da iComa in collaborazione con Attivist Srls. Dopo un lavoro preparatorio durato oltre un anno e dopo aver coinvolto molti giovani veronesi per la realizzazione del video, lassociazione iComa, acronimo di International Cultural Organization for Mu-sic and Arts, ha presentato al pubblico il videoclip nato per far conoscere i temi di Expo attraverso la musica nella splendida cornice di Verona. La realizzazione del brano musicale e del relativo videoclip si inserisce allinterno delle attivit previste da Verona's youth for Expo, un format creato dallassocia-zione per promuovere e diffondere i temi di Expo 2015 nella nostra citt, ma anche per scatenare la curiosit e il dialogo sociale nei confronti dellEsposizione Universale, in particolare tra i giovani e gli studenti attraverso le diverse forme di comunicazione proprie dei ragazzi: prime tra tutte, appunto, la musica ha spiega-to Riccardo Nucera, presidente di iComa. Il brano Expo We Are stato scritto e composto su un'idea di Lorenzo Bello di Attivit, musicista e direttore dello Wan Sound Studio, e interpretata da Joel Ainoo e Samuel Bismarck Nyame, composi-tori e musicisti di origini ghanesi cresciuti a Verona. Samuel Nyame, in arte Jiggy, e Alison Medini sono le voci protagoniste del brano. Il videoclip stato realizzato da Roll In Production Group sotto la regia e direzione artistica di Francesco Ferri. Altre informazioni sulle iniziative qui presentate su www.expoweare.com

    PER APPROFONDIRE

    I TEMI PER LA CARTA DI MILANO

    VERONAEXPO PRESENTATA UffICIALMENTE ALLA CITT

    ICOMA PRESENTA EXPO WE ARE, UN BRANO DEDICATO AD EXPO 2015

    Per vedere il video Expo We Are pote-te fotografare con smartphone e tablet il CodiceQR di questa pagina. Il video stato girato a Verona (contrariamente a quanto si legge su alcuni social networ-ks) e ha totalizzato, al 18.03.2015 5.380 visualizzazioni su Youtube.

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    TeDxVeronail futuro sboccia oltre il muroDomenica 1 marzo il Palazzo della Gran Guardia si animato di idee, aria nuova e futuro ospitando la seconda edizione di TEDxVerona. Dodici relatori, dodici voci diverse unite da unu-nica convinzione: il futuro oltre il muro.

    di Giulia Zampieri

    sempre difficile descrivere i cambiamenti, dare forma a ci che profuma di no-vit e innovazione avendo come unici alleati parole che co-nosciamo gi. Per momenti di in-telligenza collettiva come stato TEDxVerona, evento che ha ani-mato la citt scaligera domenica 1 marzo, forse servirebbero addirit-tura parole nuove, coniate appo-sitamente per questa occasione. Per chi lha vissuta, e soprattutto per chi non cera, parlarne e con-dividere questa esperienza rima-ne per un imperativo.Partiamo allora dai dati di fatto: TED (Technology Entertainment Design) unassociazione no pro-fit nata in California nel 1984 che, come recita il payoff, ha fatto del-le idee che meritano di essere diffuse la propria missione. Da quando, qualche anno fa, las-sociazione californiana ha deciso di concedere la licenza per la rea-lizzazione di eventi TEDx (cos ven-

    gono chiamate le versioni locali degli eventi TED) in tutto il mon-do, il fenomeno TED ha varcato i confini nazionali e internazionali per approdare, nel 2014, anche tra le mura di Verona, grazie a Francesco Magagnino, presiden-te di TEDxVerona, e a un team di appassionati e preziosissimi ad-detti ai lavori e volontari. Questa seconda edizione ci racconta Francesco, ci ha la-sciato con ancora pi entusiasmo e gratificazione: levento cre-sciuto molto, a partire dal favo-re di un pubblico di 700 persone, quasi triplicato rispetto a quello della scorsa edizione, che si di-mostrato partecipe, entusiasta e instancabile nel commentare e condivindere levento su tutti i nostri social.Dodici gli speaker deccezione che si sono avvicendati sul palco a partire dalle ore 10 per racconta-re attraverso i linguaggi della mu-sica, della nanochimica, dellar-

    chitettura e della matematica, solo per citarne alcuni, leccellen-za delle proprie idee. Dodici voci diversissime ma tutte concordi nellaffermare che Beyond the wall, Oltre il muro (il tema scelto per questa edizione 2015, chiaro riferimento alle proverbiali pa-role di William Shakespeare che descriveva cos la citt scaligera: Non c mondo oltre le mura di Verona, ndr) che troveremo il fu-turo, e il cambiamento che porta rinnovamento e rinascita. Con il successo di questa secon-da edizione prosegue Francesco ci auguriamo che TEDxVerona possa diventare un appunta-mento atteso da tutta la citt, e unoccasione preziosa per creare rete, per aprirsi alla condivisione, allinnovazione e alla creativit. Non per ultimo, desideriamo dare risalto alla nostra citt, oltrepas-sare le mura scaligere e far cono-scere leccellenza veronese e ita-liana anche allestero.

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    E lintento di creare un senso di comunit, di dare lustro alla cit-t, e alle persone che la popolano si percepito, chiaro pi che mai, anche nei tanti simboli che hanno arricchito di significati e sugge-stioni la manifestazione.Le sedute realizzate per il loggia-to della Gran Guardia, che nelle forme ricordavano le circoscrizio-ni del comune di Verona e le sue piazze, sono diventate per loc-casione il teatro ideale dove fare rete e accogliere lo scambio di idee e opinioni. La scenografia ha mostrato al pubblico in platea le proiezioni dei boccascena dei principali teatri di Verona, a ribadire che il muro non ostacola, ma si fa carico di infini-ti significati diversi. Se non infiniti, almeno dodici. E come ultimo segno un bulbo, un narciso sbocciato agli inizi di mar-zo, dato in dono a tutti i parteci-

    panti. Sul vaso la frase Seed your ideas (Semina le tue idee). sempre difficile descrivere a parole i cambiamenti.A volte si percepiscono appe-na, altre volte si ha la fortuna di respirarli, viverli e condividerli. E magari si arriva anche a dar loro una forma e un profumo: limpo-nenza delle mura scaligere, che dobbiamo imparare a oltrepas-sare per vedere pi lontano, e il profumo di 700 narcisi, dissemi-nati per la citt.

    GIOVANI & LAVORO

    Gli speaker Andrea Battistoni, Geaorge Gabor Burt, Sergio Canave-ro, Carla Cico, Alessia De Biase, Francesco Fatone, David Alan Harvey, Adriana Musella, Vin-cenzo Palermo, Luca Prasso, Sofia Righetti, Sebastiano Scro-fina. A breve saranno disponibili tutti i video delledizione 2015 di TEDxVerona. Per rimanere aggiornati: Sito ufficialewww.tedxverona.comfacebook/TedxVerona

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  • 20 antheonP

    CREDITO & IMPRESE

    il FabLab entra nelle scuole grazie alla colletta onlineDopo Friuli e Trentino Alto Adige arriva anche nel nostro Veneto FabLab@scuola, progetto promosso dalla Fondazione Nord Est rivolto a studenti di istituti tecnici chiamati a reinventare i me-stieri tradizionali alla luce di strumenti e tecnologie innovative. A Verona hanno aderito lItis Marconi e lIpsia Giorgi.di Camilla Pisani

    Non mai troppo presto per imparare un mestie-re. E se un tempo era la bottega il luogo pi adatto in cui farsi le ossa, oggi sui banchi di scuola che i giova-ni si devono avviare alla cultura del lavoro, affiancando a lezioni di storia e geografia laboratori pratici dove apprendere le basi di una nuova manifattura, quel-la digitale. E a sostenerlo, prima ancora del mondo dellistruzione, proprio quello dellimpresa, che ha ormai preso coscienza dellim-portanza che riveste linnovazione in ogni attivit, sia industriale che artigianale, ed ora alla ricerca di giovani specializzati, prima di tut-to, nei linguaggi della digitalizza-zione. Nel nostro territorio questo cambio di prospettiva gi av-venuto. Tenuto a battesimo dalla Fondazione Nord Est, con il soste-gno di Unicredit, il progetto Fa-bLab@scuola (fablabascuola.it) nasce con lintento di portare ne-gli istituti scolastici di Friuli, Tren-

    tino Alto Adige e adesso anche del Veneto, la cultura del digital manufacturing: lartigianato che sfrutta la rete. Attraverso la crea-zione di FabLab, spazi a met tra fabbriche e laboratori, allinterno delle scuole, si apre un ventaglio di nuove opportunit per gli stu-denti, in particolare per quelli che hanno scelto una formazione di tipo tecnico. Una decina di istituti ha gi dato la propria disponibi-lit a ospitare i FabLab e uno di questi laboratori nato anche a Verona, condiviso tra lItis Marco-ni e lIpsia Giorgi: dallo scorso di-cembre lo spazio aperto a tutti gli alunni e ai cittadini che voglio-no sperimentare la fabbricazione di oggetti in digitale. Le tecnolo-gie necessarie a mettere in moto menti e mani dei ragazzi, cio stampanti 3D, laser cutter e sof-tware sofisticati, per, hanno un costo rilevante ed impossibile, per la scuola, riuscire a finanziare lacquisto di tutti gli strumenti. per questo che Fondazione Nord

    Est ha avviato, accanto allaper-tura di queste fabbriche, anche uniniziativa di crowdfunding a livello territoriale, una sorta di colletta online finalizzata a racco-gliere fondi con questo obiettivo. Il crowdfunding rappresenta un modo per raccontare in maniera innovativa i progetti che i profes-sori promuovono insieme ai loro studenti, aprendosi cos alla citt ma anche alle imprese che sono in cerca di nuove idee e che vo-gliono investire nei pi giovani. Unicredit ha contribuito alla cam-pagna di tutte le scuole del Nor-dest che al momento fanno parte di Fablab@scuola e, ad oggi, per Giorgi e Marconi sono stati rac-colti 1.700 euro, con lobiettivo di arrivare a 10mila entro maggio. Non stiamo vivendo una sempli-ce crisi, non aspettiamo una ge-nerica ripresa, ha spiegato Ste-fano Micelli, Direttore scientifico di Fondazione Nord Est, nel corso di un convegno organizzato a Ve-rona, qualche settimana fa, per

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  • 21 antheonP

    sostenere il progetto Giorgi-Mar-coni, le grandi trasformazioni in atto contengono grandi opportu-nit, un nuovo modo di produrre e pensare che contamina la mani-fattura tradizionale. La terza rivo-luzione industriale non arriva con un manuale di istruzioni, occorre costruire, provare, sperimentare, sporcarsi le mani. Fin dalla scuo-la. Un esempio di quello che pu fare un artigiano digitale? Uti-lizzare una stampante per ciocco-lata. Con lo stesso principio della stampante 3D, anzich ottenere oggetti di nylon o gomma o anco-ra, come avviene con le macchine pi evolute, modellati nella resina, si pu produrre anche un bon bon a tutto tondo. C una siringa che contiene il cioccolato il quale, a contatto con lestrusore della stampante,

    CREDITO & IMPRESE21 antheonP

    si scioglie e d forma al ciocco-latino, spiegano Ludovico Alle-ga e Pasquale Maulucci, studenti dellistituto professionale Giorgi, e Isuru Chamathi Vidanarachchi, iscritto al tecnico Marconi, che ogni pomeriggio, al termine delle lezioni, frequentano il GM Lab.Noi del Giorgi abbiamo assem-blato la macchina che stata progettata, nella parte software, dagli allievi del Marconi, aggiun-ge Marco Morosin.E il bello che i ragazzi affollano spontaneamente questa offici-na del futuro che ha visto la luce al Giorgi su input della dirigen-te Mariapaola Ceccato la qua-le, reggente anche del Marconi, ha chiamato a parteciparvi an-che gli studenti del tecnico. Ma la speranza ospitare i colleghi di tutte le scuole veronesi e, perch

    no, che GM Lab possa diventare unazienda. Lidea sarebbe quella di crea-re una start up, spiega Agazio Geracitano, uno dei docenti che coordina lattivit. Magari con le vesti della cooperativa sociale per coinvolgere anche i ragaz-zi autistici, con le due scuole che facciano da incubatore dimpre-sa fornendo, allinizio, gli spazi e i macchinari, per realizzare non pi prototipi ma prodotti e gadget commissionati da aziende ed enti fieristici.E intanto gli studenti lanciano un crowdfunding, un finanziamento collettivo, sul web per raccogliere i diecimila euro necessari a imple-mentare il laboratorio con fresa a controllo numerico, macchine per taglio laser e plotter per il taglio del vinile.

    In principio fu la Statua della Libert. Il monumento pi celebre al mondo stato realizzato grazie alla collaborazione degli stessi cittadini statunitensi. Donata dai francesi agli Stati Uniti nel 1884, la statua simbolo dellAmerica venne trasportata da una parte allaltra dello-ceano priva di piedistallo. In mancanza di fondi per costruirne il basamento, il giornalista Josepeh Pulitzer - che 30 anni pi tardi istitu il famoso premio - ebbe lidea di lanciare sul suo quotidiano, il New York World, una sottoscrizione pubblica a cui risposero migliaia di cit-tadini che, con meno di un dollaro a testa, ne raccolsero in pochi giorni un milione, la cifra necessaria per iniziare i lavori. Fu quello il primo esempio di civic crowdfunding che, letteralmente, significa finanziamento dalla folla, cio un invito pubblico a contribuire economicamente alla realizzazione di un progetto, o unopera, la cui utilit possa avere ampia ricaduta sociale. Lo stessa concetto stato utilizzato anche da Barack Obama per finanziare la campagna elettorale del 2008. Il crowdfunding oggi lo strumento pi efficace per la ricerca di fondi privati e ha come parte integrante lutilizzo della tecnologia, perch serve a garantire lautorevolezza del progetto tramite il monitoraggio dei fondi raccolti - da dove provengono e come vengono impiegati - e laggiornamento sulle fasi di sviluppo dei lavori attraverso un sito web accessibile a tutti. Il 27 luglio 2013, con lentrata in vigore del regolamento Consob per lequity crowdfunding, lItalia diventato il primo paese europeo dotato di una normativa statale per la raccolta di fondi online. Forte di questo passo, il finanziamento dal basso trova spa-zio anche nelle scuole e Verona tra le province italiane a sfruttarlo meglio. Il FabLab Giorgi-Marconi, infatti, non lunico esempio: anche lAccademia di Belle Arti ha dato il via ad una campagna di crowdfunding per la ristrutturazione della sede principale, Palazzo Montanari.CR

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    Via DallOca Bianca, 3 - CERRO VERONESE (VR) Tel. 347 9970888 - [email protected]

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    e tosatura nel rispetto della razza Taglio unghie

  • 22 antheonPUn viso scavato dalla sofferenza e uninconfondibile erre moscia. PERSONAGGIO

    Il giornalismo secondo meIl dolore, la condivisione, la commozione e il viaggio. Domenico Quirico, uscito da poco in edico-la con Il Grande Califfato, racconta la sua storia di uomo e di inviato di guerra. Organizzato da Rete Prospettiva Famiglia, lincontro formativo del mese di febbraio per studenti, docenti e genitori ha registrato un boom di presenze. di Giovanni Melotti

    febbraio 2015, ITES Aldo Paso-li, sala gremita, ospite speciale:

    Domenico Quirico. Reporter di guerra per il quotidiano la Stam-pa apparso nellaprile di due anni fa, sulle principali testate nazionali e in tutti i notiziari, per i suoi 150 giorni di sequestro in ter-ra di Siria. Una persona fuori dal comune, un viaggiatore. Raccon-ta il dolore delle persone, viven-dolo sulla propria pelle. Rapito in Siria ma prima ancora in Libia. Ha compiuto la tratta della mor-te, dalle coste africane a quel-le italiane, stipato in un barcone assieme a centinaia di extraco-munitari. Per questo e per molto altro, non occorre commentare gli interventi del suo discorso, che ha lasciato senza parole le centi-naia di presenti alla serata. Ve ne riportiamo una sintesi, tutta dun

    fiato. Non c bisogno di aggiun-gere altro. Il giornalismo il racconto del-la sofferenza delluomo. Lunico modo che mi autorizza a raccon-tarla passarci attraverso in pri-ma persona. Stare male, soffrire con i soggetti delle mie storie il rapporto obbligatorio che devo mettere in atto per dare unin-formazione etica. Posso dire che linizio della mia carriera data-to 1994, anno dello sterminio del Ruanda. Quasi un milione di mor-ti. cominciato l e mi ha cambia-to la vita prima come uomo e poi come giornalista. Quando sono arrivato nei luoghi dellecatombe, ho capito di essere arrivato tardi. Ho avuto un modo orrendamente sbagliato di lavorare, perch ho raccontato solamente il dopo-ge-nocidio. Non ho condiviso il dolore e la sofferenza di quelle persone. La condivisione, parola fonda-

    mentale per noi giornalisti, pro-prio perch la mancanza di testi-monianza impedisce di capire. E a questo proposito, credo che lim-magine pi straordinaria del mio lavoro sia stata scattata durante la guerra di Cipro da una perso-na che fa unaltra professione. Un fotografo appunto. Entrato in una casa ha trovato davanti ai suoi occhi una scena terribile. Una gio-vane ragazza a terra, senza vita, in un mare di sangue e lacrime. Queste ultime erano dei genitori che vegliavano in piedi accanto a lei. Ho scattato una fotografia e mi sono messo a piangere, disse. Questo il giornalismo! Il senso unico, definitivo e non modificabi-le di questo mestiere, sta in quel-le due azioni: la condivisione e la commozione. Oggi ci vogliono far credere che linformazione si tro-vi in Internet, che viaggi dai social network agli smartphone. Che sia sempre online, sempre aggiorna-bile e sempre modificabile. Non cos, non credeteci. Mi piace sem-pre dire invece, che il mio lavoro, in fondo, quello del viaggiatore. Io vengo pagato per viaggiare.Esistono due tipi di persone che girano il mondo. I Phileas Fogg de Il giro del mondo in 80 giorni e gli Ulisse. Ai primi non interessano le storie e le persone che incon-

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  • 23 antheonP

    PRIMAVERA ESTATEe CERIMONIA

    PRIMAVERA ESTATEe CERIMONIA

    Un viso scavato dalla sofferenza e uninconfondibile erre moscia.

    trano, tornano uguali a prima. Io faccio parte dei secondi. Il viaggio mi deve assolutamente cambia-re, ho bisogno di farmi trasfor-mare dalla gente, dallo spazio, dal tempo e dalle storie che an-dr poi a raccontare su pagine di giornale. Se non torno cambiato, non ho capito niente del mio la-voro. Ogni persona che incontro diventa parte di me. E cos sta-to anche in Siria. Quando i miei rapitori, dopo mesi di sequestro mi dissero sei libero, ho pensato

    che fossero loro i veri prigionieri. Del loro Paese e della loro situa-zione. Perch io me ne andavo via e loro rimanevano l. Lesperienza del rapimento mi ha insegnato a ritenere fondamentale una serie di cose semplici, che per tutte le persone conosciute nei miei viag-gi sono pressoch impensabili. Dormire, bere acqua dal rubinet-to, premere un interruttore della luce. Ero addirittura ossessionato dalla possibilit di aprire una por-ta e ancor di pi dal poter uscire

    di casa e decidere liberamente se andare a destra o a sinistra sen-za che nessuno, con un kalash-nikov in mano, mi dicesse No, di l non puoi andare. In gran parte del nostro pianeta, la differenza tra uomo e cosa, sta nellavere un kalashnikov. A unora di aereo da noi, il mondo un altro, cre-detemi.Ora Se qualcuno ha qualche domanda da fare credo sarebbe molto pi interessante che ascol-tare queste mie inutili chiacchiere.

    IL GRANDECALIffATO

    diDomenico Quirico

    Un viaggioattraverso iluoghiin cui si stamanifestandoil Grande Califfato

    Il racconto giornalistico lequivalente di gettarsi in un pozzo. Io mi tuffo e cerco di arrivare pi in fondo possibile, fino quasi a non respirare. Poi risalgo e porto con me tutto quello che posso: detriti, alghe, rifiuti, acqua. Non potrei mai raccontare cosa c dentro il pozzo, guardandolo dallorlo.Oggi ci vogliono far credere che linformazione si trovi in In-ternet, che viaggi dai social network agli smartphone. Che sia sempre online, sempre aggiornabile e sempre modificabile. Non cos, non credeteci. Domenico Quirico

  • Cosa significa diventare volontario per VeronaExpo? Diventare un Volontario significa mettere a disposizione 3 mesi del proprio tempo, in una delle 3 sessioni proposte, per fare una grande esperienza, con uno straordinario gruppo di amici, partecipando attivamente allorganizzazione e gestione di eventi nella nostra citt in vista della prossima esposizione universale (1 maggio 31 ottobre 2015).

    Vantaggi per i volontari? Accrescere le proprie competenze formative e professionali attraverso la conoscenza e la partecipazione ad eventi di natura culturale ma anche imprenditoriale; Favorire laccesso al mondo del lavoro; Conoscere strumenti social media per comunicare in modo professionale ed innovativo

    PERIODO: prima sessione: marzo - maggio 2015 seconda sessione: giugno - agosto terza sessione: settembre - novembre

    Si rivolge a Giovani diplomati, laureandi olaureati di et compresa tra i 18 e i 35 anni

    VOLONTARIO per VERONAEXPO3 mesi di esperienza per aprirti le porte al mondo

    In tre mesi potrstringere amiciziacon molte persone,utilizzare i social mediain modo professionale, programmare e gestireeventi su tutto il territorio.Expo 2015, 20 milioni di persone che verranno inItalia da tutto il mondo.

    E X P O 2 0 1 5 : 2 0 M i l i o n i d i p e r s o n e d a 1 4 7 n a z i o n i , o s p i t i d e l P a e s e I t a l i a e d e l l e s u e e c c e l l e n z e

    Se vuoi essere parte att ivadel l 'Esposizione Universale contattasubito i nostr i uff ic i per un col loquio

    347.1058318mail : [email protected]

    ULTIMIPOSTI!

  • 25 antheonP

    Cosa significa diventare volontario per VeronaExpo? Diventare un Volontario significa mettere a disposizione 3 mesi del proprio tempo, in una delle 3 sessioni proposte, per fare una grande esperienza, con uno straordinario gruppo di amici, partecipando attivamente allorganizzazione e gestione di eventi nella nostra citt in vista della prossima esposizione universale (1 maggio 31 ottobre 2015).

    Vantaggi per i volontari? Accrescere le proprie competenze formative e professionali attraverso la conoscenza e la partecipazione ad eventi di natura culturale ma anche imprenditoriale; Favorire laccesso al mondo del lavoro; Conoscere strumenti social media per comunicare in modo professionale ed innovativo

    PERIODO: prima sessione: marzo - maggio 2015 seconda sessione: giugno - agosto terza sessione: settembre - novembre

    Si rivolge a Giovani diplomati, laureandi olaureati di et compresa tra i 18 e i 35 anni

    VOLONTARIO per VERONAEXPO3 mesi di esperienza per aprirti le porte al mondo

    In tre mesi potrstringere amiciziacon molte persone,utilizzare i social mediain modo professionale, programmare e gestireeventi su tutto il territorio.Expo 2015, 20 milioni di persone che verranno inItalia da tutto il mondo.

    E X P O 2 0 1 5 : 2 0 M i l i o n i d i p e r s o n e d a 1 4 7 n a z i o n i , o s p i t i d e l P a e s e I t a l i a e d e l l e s u e e c c e l l e n z e

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  • 26 antheonP

    Grandi eventi, degustazioni, tanti produttori e operatori del settore. Unarea espositiva sempre in au-mento e unofferta che abbraccia sempre pi anche nuovi settori del mondo vitivinicolo. C tutto que-sto nelledizione numero 49 di Vinitaly, la rassegna pi attesa di Veronafiere in scena dal 22 al 25 mar-zo. Oltre ad essere lultima edizione prima del cinquantesimo anniversario, la kermesse 2015 va segnalata anche per tutta unaltra serie di iniziative con i suoi ben 3889 espositori presenti.Colpisce lattenzione crescente al prodotto biologico. In un momento in cui la qualit del vino italiano sta di-ventando prerogativa irrinunciabile per mantenere alta la credibilit sul mercato dagli assalti stranieri, anche grandi marchi storici di grandi gruppi, oltre a piccole realt specializzate, stanno aprendo le produzioni anche al biologico. VinitalyBio (Padiglione 11), realizzato in collaborazione con FederBio, sar dedicato proprio a questo. LItalia, con le sue oltre 45mila aziende vitivinicole biologiche leader in Europa per il settore, il che significa oltre 44mila ettari di superficie vitata biologica in Italia, ma con pi di 23.700 ettari di superficie in conversione, per un totale che supera i 67.900 ettari, il 18,5% in pi sul 2012. Leggerete anche sulle prossime pagine di realt veronesi che hanno investito sulla qualit biologica.Ma la novit pi grande la presentazione di Vino a taste of Italy, il padiglione dedicato al prodotto viti-vinicolo italiano al prossimo EXPO Milano 2015, realizzato proprio dallentourage di Vinitaly. Creato in colla-borazione con il Ministero delle Politiche Agricole, al suo interno i visitatori potranno scoprire il vino in tutta la sua tradizione. Al piano terra un corridoio arredato con affreschi ed elementi scultorei, al piano interrato un ambiente che assomiglier alle cantine di un tempo. Al primo piano lo spazio riservato alla conoscenza e alla degustazione dei vini, che sar coadiuvata sia da sommelier esperti che da una app dedicata. Per consen-tire inoltre una tecnologizzazione della degustazione, larea sar allestita con dei wine dispenser automatici ai quali si potr accedere per la degustazione. Da non perdere anche la Biblioteca del Vino, dove saranno esposte bottiglie da tutta Italia in un ipotetico viaggio nelleccellenza vitivinicola del nostro Paese.

    PALAZZOUFFICI

    CENTROSERVIZIDEI SIGNORI

    CENTROSERVIZI BRA

    CENTROSERVIZIARENA

    CENTROSERVIZIDELLE ERBE

    CENTROSERVIZICASTELVECCHIO

    FRIULIVENEZIA GIULIA

    ALTO ADIGE

    BASILICATAMOLISE

    SARDEGNAUMBRIAVENETO

    MARCHE

    ENOLITECH

    VENETOTRENTINO

    SICILIAVENETO

    CAMPANIATOSCANA

    SOL&AGRIFOOD

    TOSCANA

    PIEMONTE

    ABRUZZOVALLE DAOSTA

    LIGURIA

    PUGLIA

    LAZIOIRPINIA

    EMILIAROMAGNA

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    LOMBARDIAPALAEXPO

    INGRESSO/ENTRANCESAN ZENO

    INGRESSO/ENTRANCECANGRANDE

    INGRESSO/ENTRANCERE TEODORICO

    INGRESSO/ENTRANCEGIULIETTA E ROMEO

    - Centrocongressi / Congress Centre Arena- Sale / Rooms: Bellini, Puccini, Rossini

    - Sale degustazioni Pad. 10 Tasting Rooms Hall 10: A, B, C, AIS LOUNGE

    - Area Stampa Tecnica / Wine Press Hall- International Buyers Lounge

    - Ristorante d Autore- Sale Degustazioni Palaexpo / Tasting Rooms Palaexpo: Iris, Tulipano, Orchidea- Centrocongressi / Congress Centre Europa- Sale / Rooms: Salieri, Vivaldi, Respighi, Mozart, Auditorium Verdi

    - Area Self Tasting- Taste of coee- Ristorante Goloso- Sala / Room Mantegna- Sala / Room Polivalente- Agor Cookingshow

    - Vinitaly Tasting - The Doctor Wine Selection- Self Service d Autore

    VINITALYBIO

    - Sala degustazione / Tasting Room Argento

    ENTRANCE A2

    ENTRANCE A1

    VI VI T

    - Sala degustazione / Tasting roomVININTERNATIONAL

    - Vip Lounge- Blogger Area

    SERVIZI VINITALY SERVIZI VERONAFIERE

    - Infopoint- Sate: Servizio Assistenza - Sate: Tecnica Espositori- Vendita Catalogo e Guida Sale Catalogue and Guide

    EdicolaNewsagent

    Toilette

    Self Service

    RistoranteRestaurant

    Self Service Area Blogger

    RistoranteRestaurant

    DegustazioniTastings

    Fermata navettaShuttle stop

    Sala StampaPress Centre

    International BuyersLounge

    Bar

    Centro CongressiCongress Centre

    TelefoniTelephones

    Pronto SoccorsoFirst Aid

    Deposito bagagliLeft luggage

    Bancomat

    Polizia di StatoPolice

    Vip Lounge

    Vinitaly Boutique

    Desk Convegni

    - Area Stampa Tecnica / Wine Press Hall- Sala Stampa / Press Center- Vinitaly Boutique

    Cittadelle della gastronomia

    - Bistrot Enolitech

    PALAZZOUFFICI

    CENTROSERVIZIDEI SIGNORI

    CENTROSERVIZI BRA

    CENTROSERVIZIARENA

    CENTROSERVIZIDELLE ERBE

    CENTROSERVIZICASTELVECCHIO

    FRIULIVENEZIA GIULIA

    ALTO ADIGE

    BASILICATAMOLISE

    SARDEGNAUMBRIAVENETO

    MARCHE

    ENOLITECH

    VENETOTRENTINO

    SICILIAVENETO

    CAMPANIATOSCANA

    SOL&AGRIFOOD

    TOSCANA

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    ABRUZZOVALLE DAOSTA

    LIGURIA

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    LAZIOIRPINIA

    EMILIAROMAGNA

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    INGRESSO/ENTRANCESAN ZENO

    INGRESSO/ENTRANCECANGRANDE

    INGRESSO/ENTRANCERE TEODORICO

    INGRESSO/ENTRANCEGIULIETTA E ROMEO

    - Centrocongressi / Congress Centre Arena- Sale / Rooms: Bellini, Puccini, Rossini

    - Sale degustazioni Pad. 10 Tasting Rooms Hall 10: A, B, C, AIS LOUNGE

    - Area Stampa Tecnica / Wine Press Hall- International Buyers Lounge

    - Ristorante d Autore- Sale Degustazioni Palaexpo / Tasting Rooms Palaexpo: Iris, Tulipano, Orchidea- Centrocongressi / Congress Centre Europa- Sale / Rooms: Salieri, Vivaldi, Respighi, Mozart, Auditorium Verdi

    - Area Self Tasting- Taste of coee- Ristorante Goloso- Sala / Room Mantegna- Sala / Room Polivalente- Agor Cookingshow

    - Vinitaly Tasting - The Doctor Wine Selection- Self Service d Autore

    VINITALYBIO

    - Sala degustazione / Tasting Room Argento

    ENTRANCE A2

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    VI VI T

    - Sala degustazione / Tasting roomVININTERNATIONAL

    - Vip Lounge- Blogger Area

    SERVIZI VINITALY SERVIZI VERONAFIERE

    - Infopoint- Sate: Servizio Assistenza - Sate: Tecnica Espositori- Vendita Catalogo e Guida Sale Catalogue and Guide

    EdicolaNewsagent

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    Self Service

    RistoranteRestaurant

    Self Service Area Blogger

    RistoranteRestaurant

    DegustazioniTastings

    Fermata navettaShuttle stop

    Sala StampaPress Centre

    International BuyersLounge

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    Centro CongressiCongress Centre

    TelefoniTelephones

    Pronto SoccorsoFirst Aid

    Deposito bagagliLeft luggage

    Bancomat

    Polizia di StatoPolice

    Vip Lounge

    Vinitaly Boutique

    Desk Convegni

    - Area Stampa Tecnica / Wine Press Hall- Sala Stampa / Press Center- Vinitaly Boutique

    Cittadelle della gastronomia

    - Bistrot Enolitech

    MAPPA DEL QUARTIERE VINITALY 2015

    GET THE APP!

    Dal 22 al 25 marzo va in scena un'edizione storica di Vinitaly. La rasse-gna dedicata al vino italiano, in crescita assieme al suo settore di rife-rimento, anticipa quest'anno il padiglione EXPO Vino a Taste of Italy organizzato all'interno dell'Esposizione Universale dal team di Vinitaly. Primo piano anche al biologico.

    fotografail QR perscaricarela mappa

  • Nei nostri wine shop un grande panorama di viniper la vendita direttadal vino sfuso allebottiglie di prestigio

    Cantina di Colognola ai ColliCantine dei Colli Berici

    www.collisgroup.it

    COLOGNOLA AI COLLI (VR) Via Montanara 5 LONIGO (VI) Viale Vicenza 29 SAN BONIFACIO (VR)Via Chiavichetta 92 BARBARANO VICENTINO (VI) Via Ca Dolfina 40 MERLARA (PD) Via Bindola

    593 DESENZANO DEL GARDA (BS) Via Unit dItalia 124 MONTICHIARI (BS) Via Ghedi 49 CAZZAGO S.MARTINO (BS) Via Padana Superiore 7 CONCESIO (BS) Via Europa 246/D MARTINENGO (BG) Via Trieste 48 CASNIGO (BG) Via Serio 68 COSTA VOLPINO (BG) Via Nazionale 277 LODI (LO)

    Via Martin Luther King 5 SETTALA (MI) Via Grandi 2 LIMBIATE (MB) Corso Como 3 VERCELLI (VC)Via Torino 54 ARCORE (MB) Via Alfonso Casati 169 VIGEVANO (PV) Corso Novara 215/A ROMA

    (RM) Via Portuense 851 VENARIA REALE (TO) Via Druento 140 GAGLIANICO (BI) Via CamilloCavour 3 SALSOMAGGIORE TERME (PR) Via Parma 35

    Sede: MONTEFORTE DALPONE (VR) VIA CAPPUCCINI 6 TEL 0456108222 FAX 045 6170161 [email protected]

  • INTRAPRENDENZA FEMMINILE

    Donne del vinoQuando la bottiglia rosaUna donna non mai soltanto una donna. Lo diceva qual-che scrittore e, forse, a guardare lintraprendenza tenace di Alessandra Boscaini, di Claudia e Giulia Benazzoli ci si inizia a credere per davvero. di Miryam Scandola

    Hanno storie diverse, Giulia, Claudia e Alessandra, ma la stessa voce innamo-rata quando parlano del piacere di avere la vita scandita dai tempi lenti delle viti. Abbiamo sentito queste signore del vino per delineare i tratti e i lineamenti dellimprenditoria al femminile tra le vigne veronesi. Claudia e Giulia Benazzoli sono giovani e sorel-le. Nel mondo dei vigneti ci sono nate, e da quando sono entrate nellazienda di famiglia a Pastren-go, al loro attivo hanno gi un oro vinto a Cannes nel 2010 per il loro Chiaretto Spumante e due meda-glie doro per il Bardolino Chiaretto Spumante e il Bardolino Chiaretto nel 2013.Come vi siete avvicinate al mondo dei vigneti?In maniera semplice. Una questio-ne di Dna, credo, non abbiamo neppure dovuto pensarci. Siamo

    alla quarta generazione che si occupa del vino dei nostri vigne-ti. Siamo entrate in azienda nel 2009, io sono laureata in Tecno-logie Viticole e Enologiche mentre mia sorella Giulia diplomata in Agraria. Qual stato il vostro apporto allazienda in quanto donne e gio-vani imprenditrici?Abbiamo proposto una linea di im-bottigliati per Bardolino e Chiaretto ed stata una grande novit visto che la nostra azienda ha sempre proposto solo vini sfusi. Abbiamo partecipato pi per scherzo che per altro al concorso mondiale dei Rosati che si tiene in Francia, e alla fine abbiamo portato a casa un oro. Attualmente ci stiamo occu-pando anche dellimmagine azien-dale, per mettere in luce anche la bellezza estetica della bottiglia e del vino con un attento packaging. Qual il vostro vino pi femmini-le? Sicuramente il Chiaretto Spuman-te. un vino che si beve facilmen-te molto delicato ma tuttaltro che semplice, come le migliori donne.La vostra giornata?Non ci si annoia mai, Quando si inizia non si sa precisamene cosa si andr a fare. Lunica cosa certa che sar scandita dal vino, dai

    suoi tempi. I nostri genitori voleva-no che fossimo libere di scegliere, ma io e Giulia non ci saremmo mai immaginate a fare altro.Cosa pensate di eventi come Vi-nitaly?Che ci si deve essere, semplice-mente! Quando si parla con Alessan-dra Boscaini si sente subito che il vino il suo amore, il primo. Non per niente lei, con la sua passio-ne, rappresenta la settima gene-razione della famiglia proprietaria di Masi, lazienda vitivinicola che produce vini dal 1700 e che oggi leader mondiale nella produzione dellAmarone.Donne e vino, accoppiata vincen-te?Il mondo del vino piuttosto con-geniale alla femminilit perch non un business fatto di numeri con un approccio freddo e mecca-nico, ma un tipo di imprenditoria che porta ad assecondare i ritmi della natura e a rispettare i tempi necessari per assaporare e gode-re un prodotto come questo.Lei come imprenditrice e come donna cosa si sente di aver ag-giunto in azienda?Come una donna lo nella fa-miglia, posso dire che nellazien-

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    Claudia e Alessandra Benazzoli

  • Azienda Agricola ScriAni Via Ponte Scrivan, 7 - 37022 Fumane (VR) Tel: 045.6839251 - Fax: 045.6801071

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    da sono colei che fa s che ci sia scambio oltre che dialogo tra i vari comparti aziendali. I miei ruoli sono organizzativi e trasversali. Come una mamma tiene uniti i figli cos io tengo aperti i vari com-parti dellazienda. Alla fine com-pito delle donne quello di tenere unite le cose.Com la sua giornata come re-sponsabile delle vendite di una-zienda che vende in 94 Paesi?Una giornata piena di tantissi-me cose da fare! Vivo molto vi-cino allazienda con mio figlio e i miei animali domestici. Una volta sistemati quelli, vado in ufficio e mi divido tra le riunioni. Ma non si pu fare tutto e con il tempo lho imparato, iniziando a delegare.Tra gli impegni del vino trova an-che il tempo per larte...Larte per me uneredit fami-liare un po come il vino. Credo di aver ereditato questo aspetto da mia madre che dipinge da sem-

    pre ma non posso certo definirmi unesperta. Le aziende oggi sono tra le poche realt che hanno i mezzi per sostenere gli artisti. Per questo oltre al Premio Masi abbiamo promosso il progetto Amarone Contemporary Art che ha visto un importante artista svedese reinterpretare letichetta dellAmarone Costasera. Il rica-vato della vendita stato devo-luto per sostenere la formazione di un giovane artista dello studio Berengo.Se le chiedo il nome del vino pi femminile della vostra cantina?Il Campofiorin, il vino che ha in-ventato mio nonno. Lo posso de-finire femminile perch un vino versatile che combina la facile resa con una struttura e con una complessit importanti. Ritrovo la sua femminilit nellessere cor-diale, accogliente e multitasking!Lazienda Masi come vive lap-puntamento con il Vinitaly? E

    con lExpo ?Il Vinitaly per noi un momento sempre molto importante. Abbia-mo qualche novit da presentare legata alla conversione in biolo-gico dei nostri vigneti in Argenti-na. Per quanto riguarda lExpo, unoccasione unica, una vetrina da sfruttare assolutamente.

    Alessandra Boscaini

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    ACCOGLIENZA & TURISMO

    La nuova frontiera del turismo racchiusa in un bicchiereLa popolarit dellenoturismo sembra essere in costante aumento e gli esperti ritengono che il movimento del turismo del vino operi soltanto al 20% del proprio potenziale. I fattori che contribuirebbero maggiormente allespansione di tale movimento sono duplici.di Giorgia Castagna

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    Da un lato il forte interesse per il mondo del bio e pi in particolare per il fenomeno del vino biologico. Dallal-tro il desiderio da parte dei wine lover di scoprire le differenze della degustazione direttamente dalla fonte, scoprendo tradizioni e cultu-rae legate alla produzione di vino e alla vita di campagna.Da qui lespansione dellenoturi-smo, aiutata da associazioni come le Strade del vino, da itinerari specifici in regioni vinicole, nonch da eventi annuali come Cantine aperte, limmancabile Vinitaly e le tante iniziative pi locali. Anche se rivolto principalmente al vino, leno-turismo consente ai turisti di scopri-re le aree rurali e la loro natura, as-

    saggiare altri prodotti agricoli tipici di quella zona e lasciarsi deliziare da una serie di cibi e cucine regionali. A sorprendere tanti proprio il target di questi enoturisti, per la maggior parte giovani, benestanti e meglio istruiti dei non-enoturisti. Questi sono fondamentalmente motivati dal desiderio di ritrovare esperienze uniche, che consolidano i vantaggi di dedicarsi ai singoli elementi cultura-li e ambientali di una destinazione. Per parlare nel dettaglio di eno-turismo ci siamo rivolti a Bernardo Pasquali, autorevole giornalista ed esperto del mondo dellenologia.Dott. Pasquali, ritiene che le cantine veronesi siano pronte a ricevere un pubblico pi ampio di eno-turisti? Il forte appeal del vino veronese negli ultimi 10 anni e in particolare dellA-marone e di tutta la Valpolicella, ha incrementato il flusso di turismo verso le cantine. Le prime che han-no elaborato progetti di accoglienza complessi sono state anche le pi blasonate e organizzate: come non ricordare quanto hanno fatto San-dro Boscaini e Marilisa Allegrini sul versante dellorganizzazione dellac-coglienza. Ma vorrei anche ricordare le performances sempre pi impor-tanti di Tenuta SantAntonio nella zona di Mezzane. Ci sono realt che stanno nascendo e pensano la can-

    tina con un approccio gi orientato allaccoglienza, con sale di degusta-zione e possibilit di pernottamen-to in location bellissime. Il compito spetter ai produttori, soprattutto a quelli giovani.Vino, turismo ed EXPO: promosso o bocciato?Penso che non sia stato preparato a dovere e purtroppo, le forti divisio-ni che esistono tra i vari produttori veronesi non hanno certo aiutato a creare progetti lungimiranti in una visione pi coordinata del territorio. C anche da dire che il padiglione Italia sar colonizzato dalle grandi realt produttive che certo non da-ranno molto spazio alle piccole real-t di vignaioli che saprebbero rac-contare come nessuno la vera Italia del vino. Questo certo non ha age-volato le aziende ad investire anche in una politica di sviluppo territoriale dellaccoglienza per Expo. Verona ri-mane comunque uno snodo impor-tante tra Milano e Venezia e chiun-que sar in grado di intercettare quei flussi di visitatori otterr gran-di benefici. Credo che la genialit e lintraprendenza dei produttori e degli imprenditori veronesi e veneti sapr offrire chances e opportunit che magari ancora adesso non sia-mo in grado di valutare.Quali sono i punti forza del nostro

    Bernardo Pasquali

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    territorio in questo settore?Verona una meta che, non a caso, salita nelle prime posizio-ni del turismo nazionale. Il vino in tutto questo ha avuto un ruolo importante con un futuro sempre pi determinante. Leconomia ve-ronese in tempo di crisi ha dimo-strato il vero senso del Belpaese. Se sappiamo valorizzare le nostre risorse territoriali possiamo dare una svolta allempasse economico e sociale. Verona storia, archi-tettura, prodotti tipici di alta qua-lit, paesaggio, natura, mistero, lei non delude mai il visitatore perch offre un carnet di proposte ric-chissimo.

    Dati e numeri della viticoltura bio-logica nel Belpaese sono in co-stante aumento, con sempre pi aziende che puntano sul bio. A cosa dovuto questo passaggio?Ricordo che una decina di anni fa alla domanda ma lei fa vino bio? il produttore guardava stranito ed era pronto a rispondere non esi-ste il bio! Oggi tanti di quei pro-duttori hanno capito che produrre bio pu essere un vantaggio e nel frattempo hanno attivato le con-versioni dei propri vigneti. Molti lo hanno fatto per una convenien-za di mercato internazionale che guarda al bio con un occhio di ri-guardo. Altri hanno deciso che

    forse limpoverimento delle cam-pagne anche dovuto a tratta-menti e conduzioni agronomiche per tanti anni poco responsabili e attente alla salute delluomo.E lei cosa ne pensa?Io difendo la scelta bio e spero siano sempre di pi coloro che la scelgono. Ma se biologico una frontiera molto interessante, non dimentichiamo anche tutti gli sfor-zi dei produttori per ridurre sem-pre di pi la presenza di solfiti in bottiglia e per ridare naturalezza al vino. un settore che sta an-dando verso una logica pi sa-lutistica. Questo passaggio sar epocale per il mondo del vino e va verso un consumatore molto pi attento che sta conoscendo laf-fermarsi sempre pi forte di intol-leranze, allergie... Anche il vino en-tra a far parte di quella categoria di alimenti chiamati free from che oggi, sempre di pi, stanno con-quistando il mercato.

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    Buon compleannoCooperativa WeForGreen!A due anni dalla nascita, WeForGreen traccia un bilancio sui propri risultati

    A due anni dalla nascita, il progetto di energia condivisa proposto dal-la Cooperativa Energia

    Verde WeForGreen e promosso da ForGreen, ha raggiunto im-portanti obiettivi: 131 persone coinvolte e 93 famiglie che da questanno non pagano pi la bolletta dellenergia.Ma facciamo il punto con il Ga-briele Nicolis, presidente di We-ForGreen e direttore marketing di ForGreen, il partner che ha promosso il progetto. Questa ini-ziativa partita da Verona sulla scia del successo che stato ot-tenuto grazie ad Energyland nel 2011. Dopo le 86 famiglie coin-volte con Energyland, infatti, Ve-rona crede ancora nei progetti di energia condivisa e proprio 35 delle 93 famiglie di WeForGreen arrivano dal nostro territorio. Verona la capitale di due im-portanti progetti nazionali sulle-nergia condivisa, Energyland e WeForGreen. A che punto questultima iniziativa?Stiamo raggiungendo progressi-vamente gli obiettivi che ci sia-mo posti allinizio della campa-gna di adesione soci. Dal primo

    gennaio 93 famiglie producono energia con un impianto fotovol-taico condiviso e queste stesse famiglie non stanno pi pagan-do le bollette.Quali regioni sono coinvolte del progetto?Ad oggi i nostri soci provengono da 13 regioni italiane, la risposta molto positiva verso questo modello, che abbiamo sviluppa-to come ForGreen, ispirandoci ai casi virtuosi europei. Il coinvolgi-mento di diverse regioni stato sostenuto anche da un grande interesse dei giornali: oltre 50 te-state infatti hanno ripreso in que-sti mesi la nostra iniziativa, rac-contandola ai propri lettori.Ma quali sono i fattori di maggior vantaggio per una famiglia che aderisce a WeForGreen?WeForGreen ha lobiettivo di ta-gliare i costi dellenergia delle famiglie. Questo possibile gra-zie a cinque fattori chiave che promuoviamo attraverso la coo-perat