PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne...

32
1966-2016: mezzo secolo di impegno in Italia sotto il segno dell’ambiente. Specie, aree protette, clima, sviluppo sostenibile: sfogliamo insieme l’album dei ricordi. Ma soprattutto ricordiamo le sfide che ancora ci attendono 5O ANNI SEMPRE VERSO IL FUTURO Poste italiane S.p.a. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, aut. gipa/C/Roma |Contiene i.R. MAGAZINE NUMERO 3 2016 PANDA

Transcript of PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne...

Page 1: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

PANDA I 1

1966-2016: mezzo secolo di impegno in Italia sotto il segno dell’ambiente. Specie, aree protette, clima, sviluppo sostenibile: sfogliamo insieme l’album dei ricordi. Ma soprattutto ricordiamo le sfide che ancora ci attendono

5O ANNI SEMPREVERSO IL FUTURO

Pos

te it

alia

ne S

.p.a

. – S

pedi

zion

e in

abb

onam

ento

pos

tale

– D

.L. 3

53/

20

03

(con

v. in

L. 2

7/0

2/2

00

4 n.

46) a

rt. 1

, com

ma

1, a

ut. g

ipa/

C/R

oma

|Con

tiene

i.R

.

MAGAZINENUMERO 3

2016PANDA

Page 2: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

2 I PANDA

GALLERY #WWF50

Page 3: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

PANDA I 3

50 anni di campagne

Comunicare a misura d’ambiente50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere e rac-contare anche attraverso le cam-pagne di comunicazione. Una delle prime intuizioni del WWF, fin dai primi anni della fondazione fu proprio quella che per raggiun-gere gli obiettivi di conservazione era necessario parlare alla gente e raggiungere un pubblico il più vasto possibile anche. Dal sem-plice appello fatto in casa “Il mare deve vivere” o “Cervo sardo vivo o morto?” alle campagne più strutturate nelle quali, dagli anni 80, cominciano a essere coin-volte (il più delle volte “pro bono”) le agenzie di comunicazione più sensibili al sociale, come “J. Wal-ter Thompson“ e “Saatchi and Saatchi”. Le prime sono per la salvezza di specie in pericolo, come il lupo e cervo sardo. Poi arrivano le campagne dedicate a temi più vasti, come il mare, la foresta amazzonica. La campa-gna lanciata nel 1991 sugli stili di vita pone il problema ambientale in una nuova prospettiva, quella della responsabilità che ciascuno di noi ha nei confronti del Pia-neta. Personaggi simbolo e dalla grande potenza evocativa, come Gandhi e John Lennon sono scelti per azzeccate campagne associative: “Oggi sarebbe uno di noi”. (L.B.)

Il tuo 5xmille vale molto di più per loro che per te. Grazie alla tua firma aiuterai il

WWF a difendere la biodiversità e a fare in modo che l’uomo non rimanga la sola

specie sulla faccia della terra. Offri il tuo 5xmille al WWF, a te non costa nulla.

80078430586

Nella tua dichiarazione dei redditi inserisci il codice fiscale del WWF: wwf. i t /5permi l le

PANDA 235X345 WWF.indd 1 15/03/11 10:22

Page 4: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

4 I PANDA

GALLERY #WWF50

Elena MaioglioSOCIA DAL 2013

David FiacchiniSOCIO DAL 1984

Giorgio BaldizzoneSOCIO DAL 2011

Mariagrazia GrassiSOCIA DAL 1987

Anna BarberoSOCIA DAL 2011

Demetria e Felicia BarraSOCIE DAL 1997

Mauro PancaldiSOCIO DAL 1979

Maurizio MancaSOCIO DAL 1986

Antonio De GradiSOCIO DAL 1978

Giampiero IndelliSOCIO DAL 1970

Giulia NuvolaSOCIA DAL 2002

Giorgio MartiriSOCIO DAL 1999

Arianna BardusSOCIA DAL 2015

Giovanni ComolettiSOCIO DAL 1983

Giulia FarrisSOCIA DAL 2016

Oscar MaioglioSOCIO DAL 2015

Page 5: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

PANDA I 5

Facce da WWF

SONO SOCIO PERCHÉ...«A 15 anni trovai il tagliando d’iscrizione su un quaderno con una copertina sull’inquinamento e pensai di sostenere un’associazione mondiale» Camillo Campolongo

«Non siamo padroni della terra ma ne siamo custodi. Insieme al WWF possiamo salvaguardare il nostro pianeta» Demetria Barra

«Amo la natura e voglio contribuire alla sua salvaguardia» Maria Grazia Grassi

«Non voglio essere l’ennesima persona che si volta dall’altra parte e fa finta di nulla. Voglio e posso fare la differenza!»Arianna Bardus

«Non conosco altro modo di vivere, facendone parte da 44 anni e come veterinaria vivo per salvaguardare e proteggere gli animali» Silvia Rostan

«Sono socio del WWF perché da soli si possono compiere piccoli passi ma insieme si possono spiccare grandi voli» Mauro Pancaldi

«Socia dalla nascita (davvero!), la storia e le storie del WWF mi hanno accompagnata e ispirata in tutti questi miei 27 anni» (Rachele Perazzolo).

«Il WWF è una delle poche associazioni che difende con i fatti la natura, in ogni angolo del mondo» Manuela Corsalini

Sono solo alcune delle frasi che ci hanno scritto i nostri Soci, accompagnando la loro foto, per l’iniziativa (che prosegue): #SonoSocioWWFperche

Camillo CampolongoSOCIO DAL 1977

Federico CiacciSOCIO DAL 2012

Carlo RomisSOCIO DAL 1992

Tommaso AddabboSOCIO DAL 1995

Maria Antonietta QuadrelliSOCIA DAL 1984

Francesco ChierchiniSOCIO DAL 2015

Matteo MazzaSOCIO DAL 2007

Silvia RostanSOCIA DAL 1972

Dario ColomboSOCIO DAL 2011

Manuela CorsaliniSOCIA DAL 1990

Marco De MariaSOCIO DAL 1998

Rachele PerazzoloSOCIA DALLA NASCITA

Page 6: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

6 I PANDA

ATTUALITÀ ITALIA EDITORIALE

Radici forti nel passato, slancio verso il futuro

C’è una storia che, grazie al WWF tutti i bambini imparano da piccoli, in ogni angolo del mondo. È quella del panda e delle tante specie di animali minacciate dall’uomo. Succede anche in Italia, da oltre 50 anni con il lupo, l’orso, le balene. Ci prendiamo cura di loro e dell’ambiente dove vivono. Questa storia abbiamo cercato di raccontarvela in questo numero della rivista Panda, da un lato con le campagne e le battaglie condotte in mezzo secolo di presenza nel nostro paese, e dall’altro indicando strada che stiamo percorrendo – come sempre, tra mille difficoltà e ostacoli – e gli obiettivi che vogliamo raggiungere. In questi 50 anni la nostra Associazione ha lasciato il segno, dall’approvazione della legge sulla caccia alla legge quadro sui parchi (1991), dalla creazione del sistema Oasi, che tutelano 35.000 ettari di territorio - la prima fu Burano in Maremma nel 1967 – alla diffusione di una sensibilità ambientale attraverso le scuole, al grande lavoro svolto sulle specie in via di estinzione. Proprio le Oasi sono state le protagoniste nella giornata festosa del 29 maggio, a celebrare risultati ottenuti grazie alla passione e all’efficacia di un modello di gestione ormai consolidato, oggi in grado di coniugare conservazione e sviluppo. Oggi se ripensiamo alle tante cose fatte (celebrate dal francobollo di Poste italiane!) siamo orgogliosi: ma dobbiamo esserlo anche dal dinamismo e dalla capacità di ripartire che il WWF dimostra ogni giorno in Italia, dove siamo presenti ancora una volta sulla Vespucci della Marina Militare, promuovendo iniziative e incontri nei porti, sorvegliamo i nidi di tartarughe marine e le sottraiamo a morte sicura nei nostri centri di recupero, coinvolgiamo giovani studiose inviate tra i gorilla nel centro Africa, sosteniamo Dzanga Sangha grazie al contributo di migliaia di italiani (più di 100.000 hanno donato all’SMS solidale) e siamo presenti con le nostre guardie volontarie sul fronte anti-bracconaggio. Ma abbiamo ancora a nostro fianco Piero Angela e, in questo numero, anche Michele Serra. È questa la forza della nostra associazione: radici forti nel passato, slancio verso il futuro. Ovviamente sempre con il sostegno dei nostri soci, senza i quali niente di tutto questo sarebbe potuto accadere.

Educazione open air. Un momento di educazione ambientale all’aperto in una delle Oasi del WWF.

di Donatella Bianchi, Presidente WWF Italia

ATTUALITÀ ITALIA

WWF ITALIA ONG - ONLUSVia Po, 25/c - 00198 Roma - Tel. 06/844971 - www.wwf.itEnte Morale D.P.R. n. 493 del 4/4/1974

CONSIGLIO NAZIONALEPresidente onorarioFulco PratesiPresidenteDonatella BianchiVicepresidente-tesoriereDante CasertaConsiglieriPaolo AnselmiRoberto DanovaroAndrea GranelliEnrico LanzavecchiaValerio NeriGianluca SalvatoriCollegio sindacaleAntonella PulciMassimiliano SportolettiGiuseppina MorelloDirettore GeneraleGaetano BenedettoVice DirettoreBruno Carlo Ravaglioli

COMITATO SCIENTIFICOFranco AndaloroFranco AndreoneVincenzo BalzaniPiermario BiavaFerdinando BoeroLuigi BoitaniLester BrownFederico ButeraFausto CapelliMassimo CapulaSergio CastellariMauro CerutiCesare CorselliMaria Francesca CotrufoPaolo CrosignaniRoberto DanovaroGiulio De LeoDomenico De MasiAlberto Di Fazio

Antonio Di NataleAlmo FarinaVincenzo FerraraIreneo FerrariAndrea FilpaSilvano FocardiFulvio FraticelliMarco FreySilvana GalassiMarino GattoDomenico GaudiosoMario GiampietroEnrico GiovanniniSilvio GrecoFranco La CeclaAlessandro LanzaSandro LovariSergio MalcevschiEzio ManziniMarco MarchettiEleonora MasiniBruno MassaAndrea MasulloLuca MercalliFiorenza MicheliFranco MigliettaAlessandro MontemaggioriNorman MyersAntonio NavarraGiuseppe Notarbartolo di SciaraFranco PedrottiFrancesco PetrettiBernardino RomanoWolfgang SachsValerio SbordoniGiuseppe Scarascia-MugnozzaBartolomeo SchironeAndrea SegrèFernando SpinaMariachiara TallachiniEzio TodiniMario TozziSergio UlgiatiRiccardo ValentiniAugusto Vigna-TagliantiSergio Zerunian

QUOTE SOCIALI A PARTIRE DASocio junior 24 euroSocio ordinario 30 euroSocio sostenitore 60 euroSocio famiglia 60 euroSocio famiglia sostenitore 90 euroPanda Club 25 euroMillennium Club 360 euro

I pagamenti di quota associativa o di donazione possono essere effettuati sul c/c p.n. 323006 intestato a:WWF Italia Ong-Onlus Via Po, 25/c - 00198 Roma I Privati possono dedurre la donazione dal proprio reddito per un importo non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato, nella misura massima di 70.000 euro annui; oppure possono detrarre dall’imposta lorda il 26% dell’importo donato fino ad un massimo di 30.000 euro. In alternativa, in base al regime fiscale applicato alle erogazioni liberali in favore delle ONG possono dedurre dal loro reddito le donazioni per un importo non superiore al 2% del reddito complessivo dichiarato.

© F

. Via

reng

o

PANDA MAGAZINEWWF Italia ONG - ONLUS Fondo Mondiale per la Naturawww.wwf.itAnno XLIX - n.3 maggio/giugnoQuesto numero è stato chiuso in tipografia nel mese di giugno 2016

Il Panda è una Pubblicazione Bimestrale: Autorizz. Tribunale di Roma n. 12132 del 24/4/68.Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Aut. GIPA/C/Roma

Direttore responsabile: Fulco PratesiResponsabile comunicazione: Federica PennaResponsabile corporate identity: Barbara Franco

PANDA è realizzato in collaborazione con (www.vita.it)

Coordinamento editoriale: Lucio Biancatelli, Silvano Rubinoin redazione: Natascia Gargano, Elisa CozzariniProgetto grafico: Antonio Mola con la collaborazione di Marco Bertoncini

Stampa: Rotopress International, Bologna

In copertina: Panda gigante (Ailuropoda melanoleuca).© naturepl.com / Edwin Giesbers / WWF

PRODOTTO INTERAMENTE STAMPATO SU CARTA FSC RECYCLE CERTIFICATO RINA –COC-000002

Page 7: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

PANDA I 7

I TESTIMONI

Cari “pionieri”, grazie di averci fatto scoprire il panda

C inquant’anni fa, almeno a sentire la chiacchie-ra diffusa, le cose andavano meglio. Ma se pro-vo a ripensare al rapporto degli italiani con

l’ambiente, con la natura, con gli animali, con gli alberi, ho la certezza che le cose andavano peggio.

La parola “ecologia” era ancora sconosciuta. E anche (cambio di consonante) la parola “etolo-gia”. Non se ne parlava a scuola, non se parlava in famiglia. Con le bestie esisteva, quando esisteva, un rapporto strumentale, da paese post-contadi-no, oppure un rapporto fiabesco, fondato sulla mi-tologia, magari massificato in senso “disneyano”, animali antropizzati e vestiti da uomo o da donna, animali clown, animali attori, animali giocattolo.

L’idea che gli animali fossero natura, nostri conviventi, coprotagonisti della biosfera, segmen-ti indispensabili della lunghissima catena del-la vita, legati al nostro stesso destino molto più strettamente di quanto si fosse mai pensato, era ancora inesistente, se non per piccole avanguar-die pensanti e – per fortuna – poi passate all’azio-ne, all’educazione, all’esempio, proprio come il WWF. Si dice “pionieri”, e proprio questo furono quei pochi italiani mossi alla protezione ambien-tale con l’idea, molto moderna e in quegli anni rivoluzionaria, che difendere l’ambiente e difen-

dere (anche) la società umana fosse esattamente la stessa cosa. Non era solamente un’idea esteti-ca (la tutela del paesaggio, del fascino immutabile degli ambienti naturali intatti), era un’idea scien-tifica e politica. Scientifica, perché provava a da-re dell’ambiente e sull’ambiente nozioni decisive e fino allora quasi ignote, per esempio la strettissi-ma connessione tra sopravvivenza di una specie e sopravvivenza dell’ecosistema complessivo. E po-litica, perché imponeva di ragionare sulle conse-guenze delle scelte economiche ed energetiche, sullo sfruttamento delle risorse, sui limiti dell’in-fluenza umana, spesso così rapinosa e cieca, a ca-rico dell’ambiente.

Il WWF italiano ha, in questo senso, molto da festeggiare. Immagino che, in sede di bilancio, le sconfitte siano parecchie. Le cose ancora da fare ancora di più. Gli errori sui quali riflettere, tanti. Ma se è nata, anche in Italia, una nuova coscienza del mondo naturale e, di conseguenza, dell’agire umano, della delicatezza degli equilibri natura-li, delle responsabilità che abbiamo nei confronti del mondo, il merito è in larga parte di chi, cin-quant’anni fa, ha cominciato a parlarci del mon-do con il pretesto di parlarci del panda. Il panda ci era sconosciuto; ma ci era sconosciuto anche il mondo naturale. Scoprirci ignoranti del panda e dunque ignoranti della natura è stato tutt’uno.

Michele Serra

Cinquant’anni fa il rapporto degli Italiani con la natura era segnato da molta ignoranza. È anche grazie al WWF che oggi c’è una coscienza ambientale...

Inte

rnat

iona

l Jou

rnal

ism

Fes

tival

Giulia, 24 anni e Silvia, 26, sono due studentesse dell’Università La Sapienza di Roma. Grazie alla loro intraprendenza, sono riu-scite a farsi finanziare, almeno in parte (oltre che dall’Univer-sità anche dal Museo di Sto-ria Naturale di Parigi) un’espe-rienza di studio sul campo di 6

mesi dedicata ai gorilla di pia-nura nella Riserva Nazionale di Dzanga Sangha, nella Repub-blica Centrafricana. Giulia, che è anche attivista della sezione WWF litorale romano, venuta a conoscenza dell’impegno dell’Associazione nel Cuore verde dell’Africa, si è subito

messa in contatto con il WWF e oggi Silvia studia le strategie ali-mentari dei gorilla, mentre Giu-lia si sta dedicando alle dinami-che sociali dei gruppi familiari. Entrambe lavorano a stretto con-tatto con il WWF presente nell’a-

rea di Dzanga Sangha per “inse-gnare” ai gorilla a non temere la presenza umana. Ciò rende pos-sibile lo sviluppo del turismo e della ricerca scientifica, con con-seguenti benefici anche per le popolazioni locali. Da Giulia ci è arrivato il 21 maggio il primo aggiornamento: «Ho già visto i primi gorilla. Con loro è come giocare a 1 2 3 stella, fai un passo quando non ti guarda e appena ti guarda ti fermi, e guardi in alto o a terra. Il silverback mi ha guar-data negli occhi un paio di volte e non ho resistito a non guar-darlo anche io...». (L.B.)

STORIE DI ATTIVISMO

Giulia e Silvia, la borsa di studiotra i gorilla di pianura in Africa

Michele Serra.Giornalista, scrittore, autore televisivo. Nel 1989 ha fondato l’inserto satirico dell’Unità “Cuore”. Oggi scrive su la Repubblica, L’Espresso, Vanity Fair. Scrive per il teatro. I suoi ultimi libri sono Gli sdraiati (2013) e Ognuno potrebbe (2015).

Page 8: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

8 I PANDA

#WWF50

Nel 1968 le straordinarie immagini inviateci dall’Apollo 8 ci hanno richiamato con forza alla necessità di difendere il patrimonio Terra. Un impegno su cui il WWF è in prima linea da sempre. Per il benessere di tutti

BUON COMPLEANNO A CHI PENSA SEMPRE AL PIANETA

Page 9: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

PANDA I 9

Piero Angela

Q uando pensiamo al futuro ci sembra sem-pre molto lontano. Mio padre, nato nel 1875, è stato per qualche anno contem-

poraneo di Giuseppe Garibaldi che morì nel 1882. Avrebbe potuto parlarci, come fa un nipote con un nonno. Nella sua vita, mio padre ha vissuto il lancio della prima terribile bomba atomica. Nell’arco della sua esistenza è passato da Garibaldi all’atomica.

Quando leggiamo gli scenari che gli stu-diosi elaborano sul futuro degli ambienti della nostra meravigliosa Terra e sui cambiamenti climatici che abbiamo indotto, pen-siamo che date come il 2050 e il 2100 non ci riguardino pro-prio. Non siamo abituati ad avere interesse per il futuro, più che mai per il futuro che ci sembra tanto lontano e non facciamo caso al fatto che il futuro lo costruiamo noi stessi giorno dopo giorno, facendo e non facendo una scelta. Noi siamo il futuro di ieri. Non riflettiamo sul fatto che un bambino che nasce oggi nel 2050 avrà 34 anni e sarà nel pieno della sua esistenza e nel 2100 potrebbe raggiungere la mia età.

Dobbiamo interessarci fortemente del nostro futuro. Nel 1968 mi trovavo a Hou-ston per commentare in televisione la prima vera diretta dallo spazio, quella della spedi-zione della NASA dell’Apollo 8, il primo vei-colo spaziale con astronauti che girò attorno alla Luna, senza allunare, e tornò sulla Terra. Nel collegamento televisivo, per la prima volta, alcuni esseri umani sull’Apollo 8 videro la nostra Terra e noi con loro, galleggiare nello spazio, come una pallina sperduta nel buoi del cosmo. Era un’immagine che, improvvisa-mente, mostrava molto bene la limitatezza del nostro piccolo pianeta, la nostra precarietà, e anche la nostra nullità, di fronte alle dimen-sioni dell’Universo.

Ma su quella pallina nell’immensità dell’Uni-verso, almeno per quanto ne sappiamo sinora, vi è l’unico luogo dove esiste lo straordinario

fenomeno della vita, evolutosi in miliardi di anni, fino a produrre esseri coscienti capaci di costruire astronavi e un’ incredibile ricchezza di forme di vita che ancora conosciamo poco e che costituiscono la base fondamentale per il nostro sviluppo e il nostro benessere. Si tratta della nostra vera ricchezza da tutelare per il nostro futuro e quello delle generazioni che verranno.

Questa Terra contiene anche una straordi-naria ricchezza di paesaggi, opere d’arte, cul-

ture, musiche, esseri umani. Vedendo la Terra così da lon-tano e così piccola veniva da pensare all’assurdità delle lotte tra gli esseri umani e alla fragilità di un pianeta protetto solo da un velo sot-tilissimo di atmosfera.

Il viaggio dell’Apollo 8 aveva avuto luogo due anni dopo la nascita del WWF in Italia e sette anni dopo la nascita del WWF a livello mondiale.

Ma le fotografie scattate dagli astronauti dell’Apollo 8, soprattutto quella definita “Earthrise” (il sorgere della Terra, visto dalla Luna) sono diventate vere e proprie icone che ci hanno richia-mato con forza alla neces-sità di difendere e tutelare quello straordinario patri-

monio naturale e umano del pianeta, dagli stessi comportamenti nocivi da noi innescati.

E il WWF ha costituito, in tutti questi decenni, una presenza continua e concreta a favore dell’ambiente dimostrando il valore della ricchezza della natura per il benessere di noi tutti. Con visione, capacità di futuro e concretezza ha contribuito a creare una cul-tura ambientale nel nostro Paese e nel mondo e a dimostrare con i fatti cosa si può fare per difendere la base stessa della nostra esistenza.

Sappiamo quanto sia difficile ascoltare le voci di coloro che cercano di cambiare le nostre culture e i nostri comportamenti ben consoli-dati, ma in questi 50 anni fortunatamente que-ste voci si sono moltiplicate. Il 50° compleanno del WWF in Italia ci invita ad accendere le candeline più che a spegnerle: per rischiarare i percorsi e le menti di chi viaggia al buio, senza fari. E contromano. Il Mediterraneo visto dallo Space Shuttle Columbia

Piero Angela.Volto storico della televisione italiana, recentemente è stato insignito da parte del WWF Italia del titolo di Ambasciatore del 50° per il grande valore del suo operato nella divulgazione naturalistica e scientifica.

© N

ASA/

Get

ty I

mag

es

© F

. Mira

bile

Page 10: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

10 I PANDA

#WWF50

La lettura dei primi Bollettini del WWF (allora si chiamavano così) sono illumi-nanti e dà il senso della continua, gene-rosa lotta per cercare di invertire un pro-cesso che stava depauperando la natura italica iniziando dalla sua componente più visibile e nota, gli animali selvatici. Già la copertina del Bollettino n°1 inviato ai Soci nel 1967, che raffigurava un’orsa col pic-colo, dava la misura del nostro interesse per tali specie. Interesse che, nel capitolo “I nostri progetti” dello stesso notiziario, si concretizzava nell’”Operazione Cervo Sardo” in cui si davano notizie sulle ricer-che da noi organizzate sul terreno, citando anche quelle condotte nella Riserva di Caccia di Monte Arcosu che 18 anni dopo fu teatro della più esaltante campagna di raccolta fondi per il suo acquisto, sal-vando definitivamente il raro ungulato. Nel Bollettino WWF n° 2 si potevano leg-

gere i dati sui primi stanziamenti proposti per varie iniziative in favore della conser-vazione, da sottoporre a i soci e soste-nitori. Può interessare sapere che i Soci allora erano circa 1.000 e pagavano una quota di 2.000 lire (1 euro) e che supera-rono i 50.000 solo nel 1985! Nel Bollettino n°4 un appello firmato da illustri naturali-sti capitanati dal professor Sandro Pignatti del WWF di Trieste, apre le ostilità con-tro la pesca subacquea con autorespira-tore che stava causando l’estinzione della cernia. Nello stesso numero, un articolo dell’erpetologo Silvio Bruno forniva i primi dati raccolti in direzione di un’attività di censimento e protezione dei nidi di tarta-ruga marina e di recupero degli esemplari feriti o in difficoltà, che oggi vede il WWF operare in prima fila nei suoi centri di recu-pero lungo le coste e isole del Meridione.

(F.P.)1966. Il pranzo di fondazione del WWF Italia

Una delle azioni più signi-ficative da parte del WWF per la tutela della biodi-

versità di questi cinquant’anni è l’impegno per la protezione diretta di habitat e specie con i progetti di conservazione e la creazione di una rete di aree protette: le Oasi del WWF.

La nostra Penisola ospita specie animali e vegetali pre-ziose, molte delle quali ende-miche, altre arrivano nelle oasi durante le migrazioni, in primavera e in autunno, per cercare rifugio e un posto dove riposare e riprodursi.

Tra gli animali che sono stati oggetto di interventi di conser-vazione e/o che vivono nelle Oasi WWF ce ne sono alcuni

divenuti il simbolo del WWF: il cervo sardo, che vive solo in Sardegna e in Corsica. La Riserva WWF di Monte Arcosu, vicino Cagliari è una delle roc-caforti per questa specie. Nel 1985 il WWF acquistò i 3.000 ettari per farne una riserva, poi si aggiunsero altri 650 ettari di Monte Lattias e oggi i cervi si sono riprodotti e moltiplicati. La lontra, simbolo dell’impe-gno del WWF per la tutela dei fiumi.

Per molto tempo, le Oasi del WWF sono state le uniche aree protette a ospitare gli ultimi nuclei di lontra italiani, con le Oasi di Vulci, Burano, Per-sano, Lago di San Giuliano, Lago di Conza, Gole di Felitto, Grotte del Bussento e Bosco Pantano di Policoro. L’orso

bruno, oggetto dell’intervento sin dall’inizio degli anni 90 in favore del ritorno sulle Alpi e

per la tutela della popolazione appenninica in stretta collabo-razione con le aree protette.

E poi il lupo, una specie che fa parte delle battaglie stori-che del WWF, sin dal lontano 1971 con “l’Operazione San Francesco” e poi, negli anni più recenti, con i progetti per promuovere le misure di ridu-zione dei danni al bestiame domestico.

Grande e piccoloIl WWF non si batte da 50 anni solo per i mammiferi carisma-tici: la pernice bianca, simbolo delle praterie alpine è stata al centro di una campagna per la chiusura della caccia dal 2009, i rapaci mediterranei come il capovaccaio, l’aquila di Bonelli e il falco lanario

Fabrizio Bulgarini

50 anni di battaglie in difesa di specie simbolo, ma anche di farfalle, fiori salamandre...

BIODIVERSITÀ I I PROGETTI DI CONSERVAZIONE

Lupo, lontra, cervo sardo, orso...i veri festeggiati sono loro

I PRIMI PASSI DEL PANDARACCONTATIDAI “BOLLETTINI”

STORIA E STORIE

La pernice bianca, i rapaci mediterranei, anfibi e rettili: la loro difesa è la nostra difesa

© C

. Fra

ppor

ti

Page 11: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

PANDA I 11

minacciati dalla modifica-zione delle pratiche pastorali e il prelievo illegale e i rapaci migratori tutelati anche dallo storico campo di sorveglianza sullo Stretto di Messina.

E ancora una moltitudine “piccoli ospiti” delle Oasi, che oggi sopravvivono grazie all’im-pegno del WWF: la testug-gine di Hermann, il pelobate fosco, la salamandrina dagli occhiali fino al raro coleottero Eurynebria complanata, la far-falla monarca, la sfinge testa di morto e la Lelya cenosa, una piccola farfalla notturna il cui bruco si alimenta della canna di palude.

Senza dimenticare le cam-pagne per i fiori di campo, l’elicriso del Monte Linas, il fiordaliso del Sagittario e le tante orchidee selvatiche nelle Oasi del WWF. Dai boschi delle Alpi, alle coste della Sicilia, dalle paludi tirreniche alle abe-tine dell’Appennino centrale il WWF ha lottato in questi 50 anni per assicurare anche alla nostra specie un futuro ricco di natura.

Auguri a tutti coloro che sanno apprezzare il canto di un fringuello, un campo di papa-veri e il profumo di un bosco di abete bianco.

Quando è nato il WWF Italia, nel nostro Paese esistevano quat-tro grandi parchi nazionali e nes-

suna legge per le aree protette. Per dare il segno tangibile del bisogno di una con-servazione attiva della natura, l’associa-zione avviò l’istituzione di un sistema di Oasi che oggi copre 35mila ettari di ter-ritorio. «Fu quella spinta culturale a cre-are i presupposti per la scrittura della Legge Quadro sui parchi, la 394 del 1991», afferma Gaetano Benedetto, direttore del WWF Italia. «Nelle Oasi, la tutela è sempre andata di pari passo con la promozione, l’educazione ambientale, l’apertura alla comunità per rendere fruibile la natura».Oggi sono più di 600 le aree protette in Italia, con 23 parchi nazionali e una nor-mativa che ha fatto da cornice anche per le diverse leggi regionali. Il WWF ha par-tecipato attivamente anche al riconosci-mento dei siti comunitari Natura 2000 e delle zone umide tutelate dalla Conven-zione di Ramsar. Il 22% del territorio nazionale ha vincoli ambientali. I parchi, spesso, sono anche presidi di legalità e contrasto alla cementi-ficazione selvaggia. «Negli anni Novanta e Duemila, troppe

volte sono stati interpretati come enti di sviluppo territoriale, più che di tutela, e si è puntato più che altro sui prodotti tipici», prosegue Benedetto.Il WWF ha giocato un ruolo importante nel riposizionare il dibattito sui giusti binari. Ha elaborato studi e analisi, evidenziando come l’ambiente sia un valore sovraor-dinato, il cui interesse non può essere ridotto alla dimensione locale. Nel 2010 l’associazione ha dato un contribuito fon-damentale alla stesura della Strategia nazionale sulla Biodiversità. Si attende ora una legge per la tutela: «È paradossale che, con la maggiore diversità biologica in Europa, in Italia la biodiversità sia salva-guardata da norme inadeguate, come la legge sulla caccia». Il futuro delle aree protette dipenderà di connettersi al contesto internazio-nale. Serviranno risorse per la sopravvi-venza delle Aree marine protette, sempre più a rischio nel nostro Paese, e manca ancora l’istituzione di importanti parchi, come quello nazionale del Gennargentu, di rilievo mediterraneo. Per i prossimi cin-quant’anni, il WWF ha molto lavoro da fare.

— Elisa Cozzarini

INTERVISTA A GAETANO BENEDETTO

Dalle Oasi ai Parchi Nazionali:la conservazione allarga i confini

A. C

ambo

ne/R

. Iso

tti -

Hom

o am

bien

s

Page 12: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

12 I PANDA

#WWF50

Sin dagli anni Ottanta il WWF è impe-gnato per la più ampia diffusione della cultura della sostenibilità. Dal 1995, con il rapporto del Club di Roma “Taking nature into account” e con il rapporto WWF “Real value for nature” l’Associazione promuove l’im-portanza della contabilità ambientale. Nel 1996 il WWF ha presentato a Roma il primo calcolo dell’impronta ecologica dell’Italia.La nascita in Italia del Comitato nazio-nale per il capitale naturale, previsto dalla legge 221 del 2015, è anche il risultato dell’impegno del WWF Italia per rovesciare le logiche attuali dello sviluppo e rendere finalmente visi-bile la natura nei processi economici, sviluppare nuovi indicatori della ric-chezza, diversi dal PIL. «Il Comitato aiu-terà a comprendere il grande valore della biodiversità e di tutti i servizi eco-sistemici, come base fondamentale e imprescindibile dello sviluppo e del benessere del nostro Belpaese», sotto-linea Gianfranco Bologna, responsa-bile scientifico del WWF Italia. Del capitale naturale, il Governo ita-liano dovrà tenere conto nella pro-grammazione economica nel prossimo futuro. La sfida è epocale. La pressione antropica sui sistemi naturali è insoste-nibile e questo mette in pericolo l’uma-nità stessa. (E.C.)

rinnovato nel referendum del 2011. Ma non solo: anche con l’appoggio del WWF, in prossimità della nostra Oasi di Serre Persano, in provincia di Salerno, nel 1993 era sorto l’allora più grande impianto foto-voltaico in Europa, a quel tempo in grado di produrre 3,3 MegaWatt: erano tempi in cui l’energia solare sembrava un sogno ambientalista, ma il WWF si prodigò per renderlo possibile.

Anche le campagne internazionali del WWF hanno visto (molto) lungo. Nel 2005 il WWF ha promosso la campagna globale “Power Switch” per chiedere di cambiare energia passando dai combustibili fossili alle energie rinnovabili. Primo obiettivo della campagna, lo stop alle centrali a car-bone. Oggi in alcuni Paesi europei (Gran Bretagna, Belgio, Austria) è stata decisa

L a visione dei legami tra difesa e conser-vazione della natura e questione ener-getica è nel DNA del WWF, così come

la coscienza dell’impatto devastante che il cambiamento climatico potrebbe avere sul Pianeta come lo conosciamo, su tutte le specie viventi e sulla specie umana. Lo testimonia il fatto che è stata una delle prime associazioni ambientaliste a espri-mersi a favore delle fonti rinnovabili e contro l’energia nucleare in Italia: già nel 1973 il bollettino del Panda pubblicò un articolo in cui si metteva in guardia sui pericoli dell’energia atomica. Nel 1987, il WWF è stato tra i promotori del referen-dum che portò alla chiusura delle cen-trali nucleari in Italia, impegno che si è

Mariagrazia Midulla

LA NOSTRA LUNGA STRADAVERSO UN’ECONOMIACHE NON VIVA DI SOLO PIL

SVILUPPO SOSTENIBILE

Dal modello fossile a quello basato su green ed efficienza

CLIMA ED ENERGIA I LA NUOVA GRANDE SFIDA

Un futuro rinnovabile?Si può (e si deve) fare

© G

etty

Imag

es

Page 13: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

PANDA I 13

l’uscita da questo combustibile fossile entro pochi anni e negli USA dal 2010 a oggi sono state chiusi 200 impianti a car-bone. In Italia, il WWF è riuscito sinora a bloccare tutti i progetti di nuove centrali a carbone, a cominciare da quella di Porto Tolle. L’Enel ha annunciato anche la chiu-sura di 3 centrali di piccole dimensioni.

Nel giugno 2013, il WWF ha lanciato “Seize Your Power” (Riprenditi l’Ener-gia), una campagna globale per invitare le istituzioni finanziarie ad aumentare significativa-mente il loro finanziamento delle energie rinnovabili e tagliare i finanziamenti ai combustibili fossili. Tra i risultati della

campagna, la decisione del Goverment pension Fund-Global (Norvegia), il più grande del mondo con 5.122 miliardi di corone (623,5 miliardi di euro), di tagliare gli investimenti nelle aziende che trat-

tano carbone e aumentare gli investimenti nelle rinno-vabili. In Italia, uno studio commissionato dal WWF all’Enea ha dimostrato che una regione come la Liguria potrebbe con i giusti investi-menti in rinnovabili rinun-ciare al carbone riducendo di circa 6 milioni di tonnel-

late annue le emissioni di CO2 , dimez-zando le emissioni pro-capite e ottenendo enormi benefici occupazionali. Alla fine dello scorso anno si è raggiunto l’accordo

di Parigi che ha segnato un salto di qualità della conversione e dell’azione internazio-nale per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C. Pensare che entro pochi anni il mondo farà a meno del carbone è diventata un’opzione probabile; e oggi molti esperti economici (non ambientalisti) ci dicono che le stesse compagnie petrolifere devono sbrigarsi a cambiare perché rischiano il crollo del settore in dieci anni. Per questo il WWF dedica sempre maggior impegno non solo ad accelerare la transizione (stimo-lando anche in Italia le aziende a ridurre le proprie emissioni e le istituzioni finanziarie a non investire più nei fossili), ma a far sì che essa sia giusta, assicurando un passag-gio dal modello fossile a quello fondato su rinnovabili ed efficienza energetica che minimizzi i disagi sociali.

In prima fila. La marcia per il clima del 29 novembre scorso svoltasi in contemporanea in tutto il mondo prima del Cop 21 di Parigi sul clima

Dalla fine degli anni 70 e negli anni 80, l’ambiente comincia ad assu-mere grande rilevanza mediatica: fenomeni come le piogge acide, la riduzione dello strato di ozono nell’atmosfera, disastri come quello di

Bhopal e di Chernobyl portano il problema ambientale in cima alle preoccu-pazioni degli italiani. È in quegli anni che nasce in Italia l’educazione ambien-tale, grazie soprattutto al WWF: molti giovani attivisti del WWF entrano nelle classi con diapositive, competenze e tanta passione per parlare dell’impor-tanza delle aree protette, dei rischi dell’energia nucleare, di specie minacciate di estinzione, di inquinamento. Poi le cose cambiano, nelle aule entrano “reperti” di ogni tipo: tracce, penne, nocciole rosicchiate, si allestiscono animazioni e giochi e gli alunni vengono portati fuori, sul campo, a imparare dal vero. Anche i temi affrontati si rinno-vano e si avvicinano al quotidiano dei ragazzi con uscite nel quartiere e gite al supermercato per parlare dei nostri stili di vita. Nel 1987 presso l’Oasi WWF di Orbetello nasce il primo Centro di Educazione Ambientale (CEA) italiano, un’idea mutuata dai paesi del Nord Europa. Ora in Italia ce ne sono molti, anche gestiti dal WWF. Agli interventi rivolti alle classi si aggiungono la formazione dei docenti, sul campo e spesso residenziale, pubblicazioni, corsi per i soci adulti, attività per il tempo libero.Gli anni 90 vedono la realizzazione di progetti innovativi, come la “Riconqui-sta della città” che porterà a Bologna dal 23 al 25 aprile del 1994 300 giova-nissimi rappresentanti delle migliaia di classi coinvolte nel progetto.Sul piano istituzionale il WWF partecipa nel 1997 alla stesura della “Carta dei principi dell’educazione ambientale” di Fiuggi e alla Prima Conferenza Nazio-nale dell’Educazione Ambientale. In quegli anni il WWF sottoscrive un pro-tocollo d’intesa con il ministero dell’Istruzione diventando Ente accreditato per la formazione dei docenti. E oggi? È sempre più chiaro che la sfida da cogliere anche a livello educativo è nell’affrontare la questione ambientale nella sua interdipendenza con sviluppo economico ed equità sociale.

— Maria Antonietta Quadrelli

IL PANDA A SCUOLA

Dalle diapositive in classeai Centri di educazione ambientale:il futuro comincia da piccoli

Dopo le vittorie sul nucleare, l’impegno del WWF in Italia

si sposta sui combustibili fossili

F. M

irabi

le

Page 14: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

14 I PANDA

#WWF50

Nelle Oasi WWF situate lungo i litorali, le torri costiere (testimonianza di tempi nei quali il pericolo di invasori provenienti dal mare era reale) sono numerose e alcune di esse sono state restaurate e incluse nelle strutture di visita. La più famosa è la Torre di Buranaccio (nella foto), nell’Oasi del Lago di Burano, innalzata nella metà del ‘500, posta lungo la Strada dei Caval-leggeri (o dello Corazze) - un sentiero che univa tutte le torri di difesa lungo il Tirreno. Più a nord, la tozza Torre di Macchiatonda, eretta dagli Spagnoli sulla spiaggia ai con-fini dello Stato dei Presidi.Al confine settentrionale dell’Oasi di Orbe-

tello, ecco il Forte delle Saline, edificato dai Senesi a difesa delle saline e alla foce dell’Albegna. In Adriatico, la Torre Gua-ceto, all’interno dell’omonima Oasi WWF,

che fu costruita dagli Aragonesi nel 1531 a difesa dai Saraceni, come quelli con-tro i quali, alla fine del ‘500, fu eretta la Torre delle Cesine, oggi inclusa nel com-plesso della Masseria Le Cesine, Centro di Visita dell’Oasi. Le coste siciliane presen-tano due torri di guardia nei territori gestiti dal WWF: la Torre Salsa, della metà del XVI secolo, i cui ruderi spiccano sul promonto-rio che le dà il nome, è compresa nell’O-asi omonima istituita nel 1999, mentre la recentemente restaurata Torre di Capo Rama, che il re Aragonese Martino il Gio-vane fece costruire nel 1405 contro i pirati saraceni, domina la costa a picco dell’O-asi. Un piccolo esempio di come l’Associa-zione, oltre ad avere a cuore il patrimonio naturalistico, difenda anche le reliquie di un passato che ancora impronta di sé tutte le “Amate sponde”italiche. (F.P.)

S ì, il WWF degli esordi è stato, a suo modo, anche sessantottino. Il 10 dicembre del 1968, le bandiere verdi

del Panda campeggiano in piazza del Popolo a Roma, dove si volge la prima manifestazione di massa in difesa della natura.

Negli anni 70 il WWF si impegna nella battaglia contro la localizzazione a Mon-talto di Castro di una delle prime centrali nucleari italiane e ottiene nel contempo, tra il 1971 e il 1976, importanti riconosci-menti istituzionali per la tutela di specie come la lontra e il lupo e nel 1977 una legge sulla caccia che vieta l’uccellagione.

Gli anni 80 e 90 sono quelli della matu-rità in campo ambientale. Con l’istituzione nel 1986 del ministero dell’Ambiente entrano nel governo le istanze ambientali.

Si approvano normative innovative, fortemente volute dal WWF quale la legge quadro sulle aree protette (legge n. 394/1991) e la legge sulla gestione della fauna omeoterma e l’esercizio venatorio (legge n. 157/1992).

L’opzione antinucleare si afferma al referendum del 1987, con l’80% dei voti espressi.

Dal 2001 al 2011 si apre una stagione di regressione delle istanze ambientali, a cui il WWF si oppone con documenti e osservazioni argomentate finalizzate a contrastare il dirigismo opaco delle infrastrutture strategiche (derivante dalla legge Obiettivo, n. 443/2001) e dello Sblocca Centrali (decreto legge n. 7/2002) e la “finanza creativa” per realizzare le grandi opere (decreto legge n. 63/2012).

È nel 2011 con la vittoria schiacciante dei sì (oltre il 90%) nei referendum sull’ac-qua pubblica e, di nuovo, contro il nucleare che torna l’onda lunga dell’ambientalismo.

Il WWF è in prima linea nel 2015 a esul-tare per l’introduzione dei delitti ambien-tali nel Codice penale e per il superamento

nel 2016 della legge Obiet-tivo.

In questi 50 anni il WWF ha anche affinato gli stru-menti legali promuovendo oltre 2mila procedimenti giudiziari (penali e ammi-nistrativi).

È nel 1986 che viene data alle Associazioni di prote-zione ambientale la possi-bilità di denunciare i fatti “lesivi di beni ambientali”, intervenire nei giudizi di danno ambientale e ricor-rere alla giustizia ammini-strativa. Il WWF si attrezza quindi con un “Ufficio Legale” che coordina una rete di centinaia di avvocati

che operano in tutta Italia e costituisce una rete di Guardie volontarie del WWF, che vigilano sul territorio ben sapendo che l’Italia non è solamente la nazione più “ricca di biodiversità” d’Europa, ma è anche un Paese ad alto tasso di illegalità e criminalità ambientale: poco meno di

Patrizia Fantilli e Stefano Lenzi

Dalle grandi battaglie per norme di tutela alla presenza nei processi contro i reati ambientali

PARLAMENTO E TRIBUNALII DA 50 ANNI PER IL RISPETTO DELLE REGOLE

In prima linea per la legalità

Oltre 2mila i procedimenti

giudiziari, penali e amministrativi,

promossi dal WWF Italia

LE TORRI COSTIERE OGGIBALUARDI DELL’AMBIENTE

I SIMBOLI

F. C

ianc

hi

Page 15: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

PANDA I 15

30mila i reati accertati nel 2014. Il WWF si è costituto parte civile nel

caso delle vicende legate alle industrie e alle attività inquinanti, da Porto Marghera a Gela, dall’Ilva di Taranto all’Eternit di Casale Monferrato, alla discarica di Bussi in Abruzzo. E, poi, il contrasto alle distru-zione di paesaggi, coste, boschi ed aree protette per abusi edilizi e cementifica-zioni illegali: il Villaggio Coppola in Cam-pania o la Valle dei Templi di Agrigento.

I traffici illeciti di rifiuti tossici delle “navi dei veleni” e le discariche abusive che costellano la Penisola di tante “terre dei fuochi”. Gli attentati alla qualità dell’a-ria e al clima derivanti delle centrali a carbone di Porto Tolle o di Vado Ligure. E ancora i processi contro gli incendiari ed i “ladri di natura”, per assicurare alla giustizia bracconieri e trafficanti illegali di specie, animali e vegetali, protette o anche in via di estinzione.

Un WWF Italia, insomma, sempre all’avanguardia, in questi 50 anni di vita, nell’elaborazione e nella difesa delle regole della convivenza civile in campo ambientale.

La prima campagna WWF in difesa del mare risale al 1978: grazie ad un accordo con la Marina Militare, fu realizzato “Il mare deve vivere” a bordo della nave scuola Amerigo Vespucci. Collaborazione che vive

ancora oggi. Il tonno rosso, spinto ad un passo dell’estinzione commerciale da una pesca distruttiva, è stato salvato dopo anni di battaglie (condotte dal WWF assieme a Greenpeace) sui tavoli della Commissione Europea e dell’ICCAT, l’organismo internazionale che ne stabilisce le quote di pesca. Se si è arrivati ad un bando europeo delle spadare (le reti killer per cetacei) negli anni 90, e se l’Italia dopo anni di ritardo si è finalmente adeguata alla riconversione delle flotte, attuando controlli, lo si deve all’azione delle asso-ciazioni ambientaliste, WWF in testa.

Oggi il WWF è impegnato nel promuovere lo sviluppo di un sistema effi-cace ed efficiente di aree marine protette lavorando in network attraverso la Mediterranean Initiative, che si è posta l’obiettivo di creare, entro il 2020 una rete di aree marine protette ecologicamente rappresentative ed ecolo-gicamente gestite. Miramare (Trieste) e Torre Guaceto, in Puglia, Aree marine gestite dal WWF, sono divenuti veri e propri modelli di gestione. Altro fronte è quello della pesca: nel Mediterraneo più del 90% degli stock ittici è in regime di sovrasfruttamento, e l’esempio più evidente è oggi quello delle acciughe in Adriatico. Il WWF è impegnato nella sensibilizzazione del pubblico rispetto al consumo di pesce del Mediterraneo e dei paesi in via di sviluppo con il pro-getto Fish Forward (www.fishforward.eu/it).

Grazie ai centri di recupero del WWF (Lampedusa, Policoro e Molfetta) ogni anno centinaia di tartarughe marine incappate in lenze e reti vengono curate e salvate, grazie al supporto dei volontari e alla collaborazione dei pescatori. (www.wwf.it/tu_puoi/volontariato).

— Lucio Biancatelli

MEDITERRANEO NEL CUORE

Da “Il mare deve vivere” alle campagne contro la pesca killer:l’onda lunga del mare protetto

Specie simbolo. Una liberazione di una tartaruga marina curata nel Centro di recupero dell’Oasi WWF di Policoro

A. C

oluc

ci

Page 16: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

16 I PANDA

#WWF50

L a natura ci mostra ogni giorno che la forza risiede nel numero: una lezione che WWF da sempre mette in prati-

ca, attraverso il coinvolgimento di tutti i protagonisti della società, così da ottene-re un reale cambiamento e costruire un mondo in cui l’uomo possa vivere in ar-monia con la natura.

Un nuovo modelloTogether possible, la sfida lanciata dal WWF ad Istituzioni, Società Civile ed Im-prese all’indomani della COP21 di Pa-rigi, significa proprio questo: ciascuno è chiamato a fare la propria parte per raggiungere gli obiettivi indicati nell’A-

genda 2030, inaugurando un nuovo mo-dello di sviluppo che vada oltre il PIL, evitando cioè di basarsi unicamente su una crescita quantitativa ma puntando sul rispetto e la tutela del capitale natu-rale del pianeta.

Ricerca e innovazioneQuesto obiettivo può essere raggiun-to solo attraverso l’essenziale coinvolgi-mento ed attivazione del mondo delle imprese, poiché da un lato il business si basa sull’uso di risorse e energia, dall’al-tro le aziende si rivolgono ad un pub-blico estremamente vasto e importante che, con le proprie scelte di acquisto, può

a sua volta orientare le politiche azien-dali verso una maggiore sostenibilità. Il WWF lavora con le imprese che deside-rano affrontare questa sfida, imparando a operare e produrre nei limiti di un so-lo Pianeta. Le collaborazioni sono quindi tese a sviluppare percorsi di migliora-mento delle politiche ambientali delle aziende, con l’obiettivo di adottare un uso più efficiente dell’energia e delle ri-sorse naturali, sviluppando inoltre pro-dotti, processi e servizi basati su ricerca e innovazione.

Informazione e sensibilizzazioneIn collaborazione con le aziende partner, il WWF attiva anche numerose iniziati-ve di sensibilizzazione e informazione rivolte a dipendenti, fornitori e consu-matori, così da amplificare al massimo il messaggio di necessaria attivazione per la salvaguardia del Pianeta su cui tutti noi viviamo e da cui ciascuno di noi di-pende. Le collaborazioni sono infine tese anche al sostegno dei progetti di conser-vazione della biodiversità e degli habitat a rischio ed al supporto delle attività di educazione che portiamo avanti.

È un esempio il sistema delle Oasi, che WWF ha creato e gestisce grazie al so-stegno di soci e donatori, ma anche at-traverso il coinvolgimento delle aziende partner, sviluppando insieme iniziative per supportare il nostro più grande pro-getto di conservazione.

Se vogliamo un nuovo modello di sviluppo, è fondamentaleche il mondo delle imprese partecipi al processo. Ecco come

Il WWF Italia ha sempre collaborato con il mondo delle imprese, realizzando iniziative dedicate alla tutela della natura e di sensibilizzazione in tema di sostenibilità ambientale. Con il cinquantennale riaffiorano alla memoria alcune storiche partnership: siamo nel 1991 quando WWF Italia e Perfetti Van Melle danno vita alla campagna per la difesa dell’Artico con le caramelle Golia Bianca, dedicata a raccogliere fondi per la salvaguardia dell’Orso polare e del suo habitat. Due anni dopo ha inizio la collaborazione ventennale tra WWF ed Electrolux: un percorso orientato alla riduzione degli impatti ambientali dell’azienda e a promuovere il concetto di sostenibilità nel nostro quotidiano, anche attraverso il sup-porto alle attività educative WWF. Il grande amore per la natura ha contraddistinto la part-nership con il marchio di gioielli Dodo: iniziata nel 1995 e tesa a sostenere il sistema delle Oasi, la collaborazione ha portato alla realizzazione di numerosi ciondoli raffiguranti spe-cie protette, tra cui quello dedicato al Panda con il messaggio “Sei di una specie rara”. Non solo biodiversità ma anche cambiamento climatico: nel 2006 RAS, società del set-tore assicurativo, diviene partner della campagna WWF GenerAzione Clima dedicata a promuovere il risparmio energetico anche nelle nostre abitazioni. Ancora molti esempi dovrebbero essere citati, ma quest’anno vogliamo soprattutto guardare al futuro affinché sia possibile creare un mondo in cui l’uomo possa vivere in armonia con la natura.

PAROLA D’ORDINE: PARTNERSHIPLA SOSTENIBILITÀ PUÒ FARE L’IMPRESA

STORIE DI COLLABORAZIONI

Together possible,il cambiamento passaanche dalle aziende

Page 17: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

PANDA I 17

WWF celebra i suoi primi 50 anni di sto-ria in Italia, un percorso al quale hanno partecipato anche molte Aziende. Per testimoniare quanto il cambiamento si basi sulle persone e sulle qualità umane, come la capacità di innovazione e di leadership, WWF Italia ha individuato 5 “Ambasciatori del 50° Anniversario”, scelti come rappresentanti del mondo aziendale che si sono distinti per sensi-bilità e impegno ambientale e per vici-nanza e sostegno alla nostra Associa-zione.

LAURA PANINI, PRESIDENTE FRANCO COSIMO PANINI EDITOREPer l’impegno con cui, attraverso una lunga collaborazione con WWF, ha con-tribuito a trasmettere alle nuove genera-zioni l’amore per la natura, sensibilizzando i più piccoli, le famiglie, gli insegnanti alla sostenibilità.

LUIGI LAZZARESCHI, AD SOFIDELPer la costante attenzione alla sostenibi-lità e per il solido impegno a fianco del programma WWF Climate Savers per la riduzione delle emissioni climalteranti, la gestione sostenibile delle risorse forestali e l’educazione ambientale nelle scuole.

PAOLO FIORENTINO, COO UNICREDITPer l’impegno con cui ha promosso il con-fronto con WWF su temi come l’integra-zione della sostenibilità ambientale nelle strategie aziendali e il finanziamento a favore di rinnovabili ed efficienza, oltre al sostegno dedicato al sistema delle Oasi

BUONE PRATICHE

Imprese, gli ambasciatori del 50°

400.000Sono i prodotti della Linea Scuola WWF distribuiti nell’a.s. 2015/2016, tra cui agende, zaini e quaderni dedicati al mondo degli animali

-23%Entro il 2020 riduzione del 23% di CO2 per ogni tonnellata di carta prodotta

120.000bambini partecipanti al programma didattico WWF “Mi Curo di Te”

52.000UniCreditCard Flexia WWF circolanti: il 3 per mille delle spese effettuate sostiene il Sistema delle Oasi.

FRANCESCO MUTTI, AD MUTTIPer il proficuo impegno con cui, in par-tnership con WWF, ha promosso nella sua azienda obiettivi e strategie innova-tive per la riduzione dell’impronta idrica e di carbonio, sensibilizzando l’intera filiera agricola e coinvolgendo direttamente i suoi fornitori.

27%Risparmio idrico medio ottenuto nella coltivazione di pomodoro, grazie al progetto con WWF.

BELÉN FRAU, AD IKEA ITALIAPer l’impegno con cui ha affiancato WWF, adottando nel mondo obiettivi per l’ap-provvigionamento sostenibile di risorse (legno e cotone), e per aver realizzato in Italia progetti per un’alimentazione soste-nibile e tesa alla riduzione degli sprechi.

500.000“Doggy bag” IKEA-WWF Italia distribuite dal 2013.

600.000Piatti preparati con ingredienti Terre dell’Oasi dal 2013 a oggi.

WWF E IL MONDO DELLE IMPRESE

PERCHÉ COLLABORIAMO • Il business si basa sull’uso di risorse e energia: se vogliamo inaugurare un nuovo modello di sviluppo che vada oltre il PIL e raggiungere gli obiettivi dell’A-genda 2030, il mondo delle imprese deve partecipare al cambiamento.

• Together Possible significa che è neces-saria la cooperazione e l’attivazione di tutti per ottenere un reale cambiamento. Le aziende si rivolgono ad un pubblico estre-mamente vasto ed importante e possono quindi amplificare questo messaggio.

COME COLLABORIAMO • Sviluppando percorsi con le Aziende, per ottenere una maggiore sostenibilità dei processi produttivi e nell’uso delle risorse.

• Realizzando attività di sensibilizza-zione e formazione rivolte ai dipendenti, ai fornitori e ai consumatori.

• Dando vita ad iniziative per sostenere i nostri progetti di conservazione e tese a supportare le attività di educazione WWF.

Sofid

el G

roup

Page 18: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

18 I PANDA

1967 Il WWF Italia è nato da pochi mesi. Con una decisione dell’allora Consiglio nazionale si acquisiscono i diritti di caccia del Lago di Burano per farne un’Oasi di protezione degli uccelli. È la prima Oasi del WWF. Oggi sono più di 100.

WWF ITALIA: UNA STORIA LUNGA 50 ANNI

2014 Il WWF contribuisce al successo della campagna promossa da un’ampia coalizione di associazioni ambientaliste per l’introduzione, attesa da 20 anni, nel Codice penale dei delitti ambientali (legge n. 68/2015).

2011 Il WWF dà il suo apporto, con una propria campagna, alla vittoria schiacciante del “SÌ” ai referendum sull’acqua pubblica e il nucleare.

1998 Il WWF contribuisce fattivamente alla stipula dell’Accordo tra Italia, Francia e Principato di Monaco (avvenuta il 25 novembre 1999 a Roma) per l’istituzione del Santuario Pelagos in difesa dei cetacei.

1994 A Bologna il WWF organizza il 1º Congresso dei bambini, dove viene lanciato il primo Manifesto dei bambini per una città a misura d’infanzia.

1987 Il WWF partecipa attivamente alla prima campagna referendaria per l’abbandono del nucleare in Italia iniziata nel 1973 con l’opuscolo “Nucleare, morte pulita”.

1985Grazie ad una campagna di raccolta fondi che coinvolge migliaia di persone, il WWF riesce ad acquistare la foresta di Monte Arcosu, in Sardegna,ultimo rifugio del cervo sardo, raccogliendo quasi un miliardo di lire.

1979Il WWF contribuisce alla redazione di un decreto che proibisce la cattura dei delfi ni, e di altri provvedimenti a tutela dei cetacei e delle tartarughe marine e degli storioni.

1980 Contro la caccia il WWF inscena la “Sirenata”, manifestazione sonora promossa nelle domeniche di caccia. Era presente l’allora Direttore Generale WWF Italia, Staffan De Mistura.

1986 Ad Assisi il WWF promuove una grande marcia dove le tre grandi religioni sfi lano unite per l’ambiente. Anche grazie al WWF si istituisce in Italia il ministero dell’Ambiente.

1991 Il WWF dà un contributo fondamentale alla elaborazione della Legge quadro nazionale sui parchi e le aree protette (la legge 394/1991).

2000 Il Presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi all’Oasi di Orbetello per la Giornata delle Oasi.

2009 Il panda in Piazza, l’invasione dei pandini in piazza del Popolo.

2016 Il Presidente del Senato, Pietro Grasso, presidia l’evento organizzato a Roma in febbraio per i 50 anni del WWF Italia.

1988 Migliaia di italiani sostengono l’appello WWF per salvare l’Amazzonia, la campagna ha il sostegno di Sting, qui con Grazia Francescato, futura presidente WWF.

1978 Il WWF lancia la prima campagna ambientalista per salvare il mediterraneo: “Il mare deve vivere”, con la Marina Militare e la Amerigo Vespucci.

2005Il WWF lancia in Italia la campagna internazionale “Detox”, “Svelénati”, rivolta all’Unione Europea che chiede di controllare le sostanze chimiche in commercio.

1971 Il WWF lancia la prima campagna per salvare il lupo, ormai ad un passo dall’estinzione. Il primo decreto ministeriale per la protezione del lupo arriva nel 1973. Oggi i lupi sono più di 1500.

2015 Il WWF è in prima fi la nell’elaborazione della normativa che ha istituito il Comitato per il Capitale Naturale.

2016 Yolanda Kakabadse (Presidente WWF Internazionale) e Donatella Bianchi (Presidente WWF Italia) sono ricevuti in udienza a Roma da Papa Francesco: “Segujam Trabajando”.

18 I PANDA

#WWF50

Page 19: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

PANDA I 19

1967 Il WWF Italia è nato da pochi mesi. Con una decisione dell’allora Consiglio nazionale si acquisiscono i diritti di caccia del Lago di Burano per farne un’Oasi di protezione degli uccelli. È la prima Oasi del WWF. Oggi sono più di 100.

WWF ITALIA: UNA STORIA LUNGA 50 ANNI

2014 Il WWF contribuisce al successo della campagna promossa da un’ampia coalizione di associazioni ambientaliste per l’introduzione, attesa da 20 anni, nel Codice penale dei delitti ambientali (legge n. 68/2015).

2011 Il WWF dà il suo apporto, con una propria campagna, alla vittoria schiacciante del “SÌ” ai referendum sull’acqua pubblica e il nucleare.

1998 Il WWF contribuisce fattivamente alla stipula dell’Accordo tra Italia, Francia e Principato di Monaco (avvenuta il 25 novembre 1999 a Roma) per l’istituzione del Santuario Pelagos in difesa dei cetacei.

1994 A Bologna il WWF organizza il 1º Congresso dei bambini, dove viene lanciato il primo Manifesto dei bambini per una città a misura d’infanzia.

1987 Il WWF partecipa attivamente alla prima campagna referendaria per l’abbandono del nucleare in Italia iniziata nel 1973 con l’opuscolo “Nucleare, morte pulita”.

1985Grazie ad una campagna di raccolta fondi che coinvolge migliaia di persone, il WWF riesce ad acquistare la foresta di Monte Arcosu, in Sardegna,ultimo rifugio del cervo sardo, raccogliendo quasi un miliardo di lire.

1979Il WWF contribuisce alla redazione di un decreto che proibisce la cattura dei delfi ni, e di altri provvedimenti a tutela dei cetacei e delle tartarughe marine e degli storioni.

1980 Contro la caccia il WWF inscena la “Sirenata”, manifestazione sonora promossa nelle domeniche di caccia. Era presente l’allora Direttore Generale WWF Italia, Staffan De Mistura.

1986 Ad Assisi il WWF promuove una grande marcia dove le tre grandi religioni sfi lano unite per l’ambiente. Anche grazie al WWF si istituisce in Italia il ministero dell’Ambiente.

1991 Il WWF dà un contributo fondamentale alla elaborazione della Legge quadro nazionale sui parchi e le aree protette (la legge 394/1991).

2000 Il Presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi all’Oasi di Orbetello per la Giornata delle Oasi.

2009 Il panda in Piazza, l’invasione dei pandini in piazza del Popolo.

2016 Il Presidente del Senato, Pietro Grasso, presidia l’evento organizzato a Roma in febbraio per i 50 anni del WWF Italia.

1988 Migliaia di italiani sostengono l’appello WWF per salvare l’Amazzonia, la campagna ha il sostegno di Sting, qui con Grazia Francescato, futura presidente WWF.

1978 Il WWF lancia la prima campagna ambientalista per salvare il mediterraneo: “Il mare deve vivere”, con la Marina Militare e la Amerigo Vespucci.

2005Il WWF lancia in Italia la campagna internazionale “Detox”, “Svelénati”, rivolta all’Unione Europea che chiede di controllare le sostanze chimiche in commercio.

1971 Il WWF lancia la prima campagna per salvare il lupo, ormai ad un passo dall’estinzione. Il primo decreto ministeriale per la protezione del lupo arriva nel 1973. Oggi i lupi sono più di 1500.

2015 Il WWF è in prima fi la nell’elaborazione della normativa che ha istituito il Comitato per il Capitale Naturale.

2016 Yolanda Kakabadse (Presidente WWF Internazionale) e Donatella Bianchi (Presidente WWF Italia) sono ricevuti in udienza a Roma da Papa Francesco: “Segujam Trabajando”.

PANDA I 19

Page 20: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

20 I PANDA

GRANDANGOLO

© J

uan

Prat

gine

stos

/ W

WF-

Can

on

© J

onat

han

Car

aman

us /

Gre

en R

enai

ssan

ce

Specie a rischio

Addio antilope del deserto? Non c’è pace nemmeno nel deserto. Il bracconaggio e le ricerche petrolifere hanno portato alla soglia dell’estinzione l’antilope Addax, che vive nel deserto del Sahara. Una vasta indagine portata avanti dalla IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione), con Sahara Conserva-tion e l’ONG Noé per definirne lo stato di conservazione ha rilevato la presenza di appena tre individui di questa antilope in natura. L’antilope Addax è protetta dalla normativa nazionale del Niger (ne è vietata la caccia per qualsiasi motivo) e dalla Convenzione sulle specie migratorie.

@WWF_WLCrime

Foreste

Cuore verde più protettoNella Repubblica Democratica del Congo, il parco di Salonga, con i suoi 3,6 milioni di ettari, è la più grande foresta tropicale pro-tetta d’Africa. È la casa di bonobo, elefanti di foresta e del raro pavone del Congo. È talmente estesa e densa che può essere raggiunta solo via fiume. Il WWF è proprio di recente cogestore del parco (insieme all’amministrazione pubblica). «Si potrebbe quasi dire», commenta Isabella Pratesi, Direttore di Conservazione WWF Italia, «che questa area straordinaria è diventata una incredibile, grande e meravigliosa oasi del WWF!»

www.wwf.it/ambiente/ cuore_verde_dell_africa2

Clima ed energia

Carbone sotto il tappeto Si chiama “Swept Under the Rug: How G7 Nations Conceal Public Financing for Coal Around the World” – (“Spaz-zato sotto al tappeto”) il report redatto dal Natural Resources Defense Council (NRDC), dal WWF e da Oil Change Inter-national - che dimostra come i paesi del G7, Giappone e Germania in primis, conti-nuino a finanziare massicciamente (circa 42 miliardi di dollari) le centrali a car-bone e l’estrazione del combustibile fos-sile all’estero, in contraddizione con l’im-pegno assunto nel corso del Summit sul clima di Parigi per limitare l’inquinamento da carbonio e gas serra.

http://stopcarbone.wwf.it/

Crimini di natura

Ranger, una guerra ad armi impari contro i bracconieri Ai ranger in Africa mancano le attrezza-ture necessarie, la formazione e il soste-gno da parte dei governi per proteggere se stessi e la fauna selvatica dai bracco-nieri. È quanto emerge da 570 interviste di ranger di 12 paesi africani: l’82% ha affron-tato almeno una volta situazioni perico-lose mentre era in servizio, per il 59% non vi sono attrezzature adeguate, mentre per il 42% manca una formazione sufficiente per svolgere il proprio lavoro in modo sicuro ed efficace. A questi dati fanno eco i risultati di un simile sondaggio svolto di recente con i ranger in Asia, la maggior parte dei quali aveva addirittura rischiato la vita nell’esercizio del proprio lavoro.

http://criminidinatura.wwf.it

Page 21: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

PANDA I 21

VIAGGIO IN ITALIA

Notizie, campagne, attivismo

VIAGGIO IN ITALIA

Notizie, campagne, attivismo

ISCHIA, VOLONTARI ANTI-BRACCONAGGIO

Il racconto in presa diretta dell’attività di controllo di 40 attivisti

contro la strage dei migratoriPagina 22

CRIMINI DI NATURA,TANTI NO VIA SMS

Grande adesione per la raccolta fondi lanciata dal WWF in occasione

della Giornata delle Oasi 2016Pagina 23

L’OASI MODELLODI ECO-SVILUPPO

Viaggio a Morigerati, dove la conservazione diventa motore

del turismo per il territorioPagg. 24-25

MONDO WWF

GIORNATA OASI 2016

LA FESTA VA AVANTI SINO A OTTOBRE Doppiamente positivo il bilancio della Giornata Oasi 2016, lo scorso 29 maggio: in migliaia hanno sfidato la pioggia per ammirare le Oasi WWF e trascorrere una giornata nella natura incontaminata. L’evento centrale era a Burano, con la diretta di Rai3 Ambiente Italia; in collegamento anche Penne (PE) e Valmanera (AT). Anche i ragazzi richiedenti

asilo ospiti nella foresteria dell’Oasi di Valpredina (BG) hanno dato il loro contributo, cucinando e offrendo la degu-stazione di piatti tipici etnici e partecipando attivamente alla liberazione di alcuni uccelli curati e riabilitati presso il CRAS dell’Oasi (nella foto). Per ringraziare tutti coloro che hanno mostrato con un gesto così generoso il proprio amore per la natura, e accontentare chi è stato costretto a rinunciare alla visita a causa del maltempo che ha colpito alcune regioni, il WWF ha deciso di rilanciare l’apertura gratuita delle Oasi per le prossime prime domeniche di ogni mese fino a quella di ottobre.

www.wwf.it

© G

. Sig

ism

ondi

Page 22: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

22 I PANDA

MONDO WWF

L’ isola di Ischia è un luogo di importanza vitale per gli uccelli migratori.

Qui, in primavera, sostano nel loro lungo viaggio dall’Africa verso le aree di riproduzione nel Nord Europa. E qui, da 24 anni, si tiene un importante campo antibracconaggio del WWF. Perché nonostante la caccia primaverile sia vietata dal 1977, è sempre presente sull’isola.

I risultatiLo sa bene Filippo Bamberghi, 47 anni, milanese, fotografo di design, Guardia WWF da 15 anni e volontario al campo dal lontano 1992. «Rispetto ad allora i bracconieri sono passati da qualche migliaio a poche centinaia» racconta. «La cac-cia illegale è sempre più spora-dica. Eppure anche quest’anno i risultati sono stati importanti: in collaborazione con la Polizia di Stato sono stati sequestrati 4 fucili da caccia, di cui 2 rubati, uno clandestino e un altro con la matricola abrasa; 3800 car-tucce, 6 richiami acustici, 56 trappole per uccelli e 5 tagliole. Una persona è stata arrestata e 4 denunciate».

«I bracconieri rimasti sono gli irriducibili, quelli che spa-rano a picco sul mare, dalle sco-

gliere. L’attività di contrasto, perciò, è diventata più perico-losa: servono guardie con espe-rienza, che sappiano muoversi tra forre e precipizi, attenti alla sicurezza anche dei volontari più giovani» dice Bamberghi.

Cambiamenti «All’inizio nemmeno i caccia-tori ci vedevano di buon occhio. Oggi invece hanno capito l’im-portanza di tutelare la fauna in questo periodo, e da due anni collaboriamo con le guardie di un’associazione venatoria locale. Mentre ero in partenza dal porto un giovane cacciatore mi ha fermato e ha detto: “Bra-vissimi, continuate così».

Quest’anno al campo (che è stato dedicato a Michele Caramia, carabiniere defunto che per anni ha collaborato all’attività antibracconaggio insieme al WWF), durato un mese, hanno partecipato 40 volontari, di cui 10 donne: «C’è dalla 25enne studentessa in veterinaria al pensionato di 65 anni; vengono da tutta Ita-lia in modo gratuito e si danno il turno in base alla loro dispo-nibilità. Molti si prendono le ferie per partecipare» spiega Bamberghi. «L’attività è quasi 24 ore su 24: di notte si esce per cercare i richiami e prima dell’alba ci si apposta per gli avvistamenti. Si dorme poco ma la motivazione a salvare questi animali è tanta. Molti di noi, poi ormai, sono diven-tati amici, eravamo poco più che ventenni appena arrivati sull’isola. La prima cosa che sentiamo quando arriva la primavera è l’odore delle qua-glie. Per noi è il momento: dob-biamo migrare verso Ischia».

Natascia C.Gargano

Il racconto in presa diretta dello “storico” campo anti-bracconaggio sull’isola campana

TARTARUGHE/1. Crotone, Oasi WWF di Torre Salsa (AG), Palizzi (RC): da metà di giugno i campi WWF per chi vuole unire vacanza e volontariato, per sorveglianza e monitorag-gio dei nidi.

TARTARUGHE/2. A Lampe-dusa al via il campo WWF a sostegno alle attività del Centro recupero Tartarughe Marine. Per informazioni scri-vere a [email protected].

ECOVACANZE. Da fine giugno riprendono i pro-grammi per i campi “Tra mare e Laguna” per famiglie e ragazzi a Orbetello: tra cui il bellissimo campo dedicato alla vela.

© F

. Bam

berg

hi /

Vig

ilanz

a W

WF

Italia

ITALIA ITALIA ITALIA

BUONE PRATICHE I 40 VOLONTARI CONTRO LA STRAGE DEI MIGRATORI

Così a Ischia fermiamo le doppiette

i Campagna: Crimini di naturaObiettivo: fermare il bracconaggio nelle aree dove storicamente si esercita e proteggere la migrazione con l’azione di controllo delle Guardie WWF in collaborazione con le forze dell’ordine

http://criminidinatura.wwf.it

3.800le cartucce sequestrate

durante il campo anti-bracconaggio, insieme

a 4 fucili da caccia, 6 richiami acustici, 56 trappole

e 5 tagliole

Page 23: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

PANDA I 23

CAMPAGNE I SOSTEGNO AL CUORE VERDE DELL’AFRICA

100mila sms contro i bracconieri

30milaGli elefanti che vengono uccisi ogni anno in Africa

dai bracconieri. Il giro d’affari del commercio

illegale di prodotti legati alla natura vale oltre 23 miliardi di dollari l’anno

A l centro della campagna di raccolta fondi lanciata dal WWF in coincidenza con la

Giornata delle Oasi del 29 maggio scorso 17 aprile c’è stato il brac-conaggio che insanguina le fore-ste dell’Africa, mietendo vittime tra gorilla ed elefanti di foresta. Dal 15 al 30 maggio l’iniziativa, supportata efficacemente nella seconda settimana dal Segreta-riato Sociale Rai, con spazi nelle principali trasmissioni delle tre reti (ma anche da La7 nella prima settimana), ha portato nelle case di milioni di italiani il problema – ai più sconosciuto - dei crimini di natura, delle stragi perpetrate per i commerci illegali di avorio o carne di gorilla, corni di rinoce-ronte o pelli di tigre. Obiettivo era in particolare il Parco Nazionale

di Dzanga Sangha nel bacino del Congo, dove il WWF è impegnato in una serie di progetti assieme alle comunità locali per fronteg-giare l’emergenza bracconaggio. La campagna ha avuto grande successo: oltre 100mila gli italiani che hanno sostenuto il progetto attraverso l’SMS, grazie al quale partirà il finanziamento antibrac-conaggio: foto-trappole, gps, corsi di formazione e sviluppo dell’e-co-turismo.

Un successo la raccolta fondi contro i crimini di natura

Campagne

190mila firme per il lupoQuasi 190mila firme per la campagna #Soslupo sono state consegnate dal WWF al ministro dell’Am-biente, Gianluca Galletti, il 24 maggio. Sono tante infatti le adesioni dei cittadini italiani che hanno aderito all’appello del WWF Italia che chiede al ministero dell’Ambiente di rinunciare alle “deroghe” che aprirebbero le porte alla possibilità di abbatti-menti di un certo numero di lupi nell’ambito del Piano di Gestione che il ministero sta predispo-nendo. Alla consegna erano presenti Il Presi-dente onorario del WWF, Fulco Pratesi, il Direttore generale Gaetano Benedetto e il Direttore Conservazione, Isabella Pratesi. Ogni anno circa il 15-20 % della popolazione di lupo in Italia viene sterminata dal bracconag-gio attraverso trappole, veleni o armi da fuoco. www.wwf.it/soslupo

MALESIA. Si estende nel Triangolo dei Coralli per un milione di ettari e comprende barriere coralline, mangro-vie, oltre 50 isolette: è Tun Mustapha, il più grande parco marino sorto in Malesia.

STORIONE. Negli ultimi trent’anni le catture di sto-rione sono crollate del 99%, denuncia il report WWF “Saving sturgeon”. La colpa è delle dighe e della pesca eccessiva.

TONNO. Senza interventi immediati il tonno pinna gialla rischia il collasso: lo denuncia il WWF nel report presentato in occasione della Indian Ocean Tuna Commission.

La danza. L’iniziativa “Balla coi lupi”, promossa dal WWF il 30 aprile in 10 piazze italiane. Qui in piazza del Campidoglio.

© A

. Bar

one

ASIA SPECIE/1 SPECIE/2

i Campagna: Stop ai Crimini di natura Obiettivo: sostenere l’azione locale di contrasto al bracconaggio finanziando dotazioni, attrezzature e sostenendo la vigilanza anti-bracconaggio

http://www.wwf.it/criminidinatura

Page 24: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

24 I PANDA

ALLA SCOPERTA DELLE OASI

Morigerati, ecoturismo possibile

N el cuore del Parco Nazionale del Ci-lento, l’Oasi WWF Grotte del Bussen-to di Morigerati (Salerno), nasce nel

1995. Ha un’estensione di circa 600 et-tari ed è anche nella lista mondiale dei geoparchi: è caratterizzata infatti dalla presenza di un fiume carsico, il Bussento, che dopo essersi inabissato in un colossa-le inghiottitoio, “rivede la luce” nei pressi dell’abitato di Morigerati, un comune di 700 abitanti in zona collinare a pochi chi-lometri dalla costa del Golfo di Policastro. L’Oasi WWF è dotata di un attrezzato cen-tro visite, da dove partono le visite gui-date, ma anche campi di studio e ricerca. La visita guidata si svolge tra mulattiere e ponticelli in legno, in un habitat sugge-stivo dalla straordinaria bellezza paesag-gistica e naturalistica, tra la vegetazione lussureggiante (314 specie vegetali censi-te), le gole e le grotte del fiume Bussento.

Economia e ospitalitàPer queste sue caratteristiche l’Oasi rap-presenta la principale attrattiva dell’area interna cilentana, contando circa 10mila visitatori l’anno (molti dei quali stranie-ri), vero record per un’area interna e per un comune così piccolo. Intorno a que-sto gioiello naturalistico si sviluppa l’at-tività trainante di quell’economia che si basa sull’ecoturismo: come il progetto “Paese ambiente”, promosso dal Comu-ne e che l’Oasi supporta, grazie al qua-le vengono recuperate case del borgo antico, disabitate per 10-11 mesi l’anno e messe a disposizione del turismo per un’ospitalità diffusa. I servizi di fruizio-ne collegati all’Oasi sono gestiti da una cooperativa locale formata da 5 don-ne, tutte residenti a Morigerati. Grazie all’Oasi e all’afflusso turistico sono na-ti ristoranti e iniziative imprenditoria-li autonome, legate alla produzione di prodotti alimentari locali (biscotti, pane,

cereali, formaggi) che vengono promos-si anche grazie al Centro visite dell’Oasi. Si sta creando, grazie alla lungimiran-za del Comune di Morigerati, un vero e proprio sistema di ospitalità diffusa, che permette anche ai turisti che arrivano in estate dalla costa di fermarsi per più di un giorno. Nel 2015 circa 3.000 perso-ne sono rimaste a dormire a Morigerati almeno una notte. Per tutti questi moti-

Lucio Biancatelli

Un fiume carsico, grotte e vegetazione lussureggiante, specie rare come la lontra: un patrimonio che ha fatto di un piccolo borgo un esempio di sviluppo sostenibile

Scorci. Un canyon lungo il corso del torrente Bussento. Sopra, le donne della Cooperativa e un’orchidea nell’Oasi. Sotto, la lontra

F. C

ianc

hiF.

Cia

nchi

Page 25: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

PANDA I 25

vi Morigerati ha conquistato la Bandiera arancione, il marchio di qualità turistico ambientale che il Touring Club Italiano assegna alle località dell’entroterra.

Storia e naturaNell’Oasi e lungo il corso medio-alto del fiume Bussento è presente stabilmente la lontra, uno dei mammiferi maggiormen-te a rischio nel nostro Paese; all’interno delle grotte vi sono colonie di chirotteri (pipistrelli) inserite tra le specie di inte-resse comunitario, nelle praterie vi sono molte specie di orchidee spontanee che proprio in questo periodo stanno inizian-do a fare bella mostra di sé lungo il per-corso, e le pareti di roccia che sovrastano le gole sono l’habitat per numerose spe-cie di rapaci quali il gheppio, l’astore e il nibbio.

Si segnala anche la presenza di specie rare e particolarmente protette, come il gatto selvatico e, negli ambienti umidi,

della salamandrina dagli occhiali. Oltre alle attrattive naturalistiche e

paesaggistiche vi sono quelle storiche, come l’antico mulino ad acqua che, re-staurato, offre ai visitatori, in occasione di manifestazioni e iniziative speciali, la possibilità di assistere alla macinatura del grano ad acqua come avveniva fino al secolo scorso.

Hanno contributo alla nascita e svi-luppo dell’oasi Fulco Pratesi, che per pri-mo ha individuato e sostenuto la tutela di quest’area; Guido Florenzano (ex-sin-daco) che ha fortemente voluto l’Oasi; il gruppo di giovani morigeratesi che ha addirittura fatto uno sciopero della fa-me per veder realizzato questo sogno; Demetria Barra, che sin dall’inzio si è de-dicata e ancora oggi sta dando anima e cuore per l’Oasi, e tutti i volontari che ogni anno si rendono disponibili per da-re informazioni, condurre visite guidate e dedicarsi ad operazioni di pulizia.

Da sapere e da fare

Info e contattiL’Oasi Grotte del Bussento di Morige-rati può essere visitata tutto l’anno su prenotazione, tranne che nei giorni di pioggia. Si effettuano visite guidate in italiano, inglese e tedesco. Centro Visite 0974 982327 – 333 6959 991 - Per visite in lingua inglese o tede-sca +39 329 2795298. Orari di aper-tura 10.00 – 17.00. Da maggio a metà ottobre l’Oasi è aperta tutti i giorni, da metà ottobre a novembre apertura tutti i weekend e i giorni festivi.

Per scuole e gruppiPer le scuole è stata strutturata una visita-tipo, che in una giornata offre la possibilità di avere una visione d’in-sieme, con visita al Museo etnografico e centro storico di Morigerati. Proposta che può adattarsi anche a gruppi orga-nizzati di adulti.

Come arrivareMorigerati si trova in Campania (in provincia di Salerno). Dall’autostrada A3 (Salerno-Reggio Calabria) uscita Buonabitacolo, poi proseguire sulla ss Bussentina in direzione Sanza fino a Caselle in Pittari. Per chi viene dalla costa, la ss Bussentina si imbocca dalla statale Tirrenica Inferiore (la Acropo-li-Sapri) all’altezza di Torre Orsaia.

Da vedere nei dintorniNel centro di Morigerati c’è un museo etnografico che racconta la vita conta-dino della Valle del Bussento con oltre 3mila oggetti raccolti a partire dagli anni Sessanta. L’area archeologica di Elea/Velia (sulla costa, comune di Ascea) e di Paestum (comune di Capaccio), La Certosa di San Lorenzo a Padula, Le Grotte dell’Angelo a Pertosa, La valle delle orchidee di Sassano.

Mangiare e dormirePer dormire a Morigerati (e la sua fra-zione Sicilì) ci sono le strutture del Pae-seambiente, ovvero affittacamere, un agriturismo, un hotel, vari apparta-menti e casali in campagna con un unico centro di prenotazioni sul sito www.paeseambiente.com e 4 risto-ranti convenzionati. Per informazioni chiamare il 329.2795298

www.wwf.it/oasi/campania/grotte_ del_bussento/

www.morigeratipaeseambiente.it

«Intorno all’Oasi WWF Grotte del Bussento di Morigerati sono nate e si sviluppano una serie di attività ed iniziative: e qui bisogna dare atto al Comune di Morigerati, per aver saputo cogliere la sfida dello sviluppo sostenibile». Fabrizio Canonico è il Referente WWF Oasi per le Oasi campane, un vero e proprio fiore all’occhiello non solo tra le aree gestite dal WWF, ma all’interno dello stesso Parco Nazionale del Cilento. «Ciò di cui siamo orgogliosi», continua Canonico, è che per la gestione dell’oasi ci avvaliamo di risorse umane tutte locali, addirittura 5 donne che si occupano di tutti i servizi di fruizione collegati con l’Oasi. In pratica siamo passati da una gestione diretta ad una indiretta nella gestione dell’area protetta, coinvolgendo i giovani del paese. Per un piccolo comune come Morigerati, occupare 5 persone nella gestione dell’Oasi è un risultato che ci fa sentire un po’ come fossimo la Fiat locale».

E questo grazie anche a un innovativo progetto di ospitalità diffusa: «Paeseambiente», spiega Canonico, «è un progetto del Comune che recupera le vecchie case del borgo soprattutto degli emigranti e recuperarle per l’ospitalità diffusa. Attraverso un call center e un sito internet si può accedere alla rete case e altre strutture disponibili, come alberghi e agriturismi, che prendono parte al progetto. Molti di coloro

che mettono a disposizione i loro appartamenti sono emigranti che utilizzano il loro appartamento per un mese all’anno o poco più».

Ecco spiegati i 10.000 visitatori l’anno...«Non è facile per un napoletano venire a Morigerati in giornata. Avere la possibilità di andare a visitare l’Oasi, dormire in paese affittando una di queste abitazioni, mangiando in uno dei ristoranti disponibili, chiaramente l’offerta si completa. Si sta creando un sistema di ospitalità turistica che viene incontro alle diverse esigenze». Attivando un circuito virtuoso per l’economia locale. (L.B.)

GENTE DA OASI

FABRIZIO E L’ORGOGLIO DELL’OSPITALITÀ DIFFUSA

Page 26: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

26 I PANDA

MONDO WWF

Caro lupo ti scrivo, lo faccio per chiederti scusa.Ieri ho visto un video in cui corri felice nei prati del parco d’Abruzzo. Quando corri, giochi, insegui i tuoi compagni nei prati sembri tanto ma proprio tanto il mio cane. Tu però hai la fortuna di non avere padroni. Di decidere come allevare i tuoi piccoli, quando cacciare, quando accoppiarti, dove scegliere la tua tana. Tu puoi decidere la tua vita.Ti chiedo scusa per tutte le volte - almeno 300 ogni anno - in cui l’uomo ti avvelena con la stricnina, ti strozza con i lacci delle trappole, ti uccide o ti ferisce con fucili e carabine. Muori soffrendo e agonizzando e da qualche parte il colpevole sorriderà soddisfatto. Soddisfatti di avere ucciso la tua bella faccia, di aver liberato i boschi da un’anima libera, di aver ridotto la natura un po’ più a sua somiglianza, vuota e infelice.Credo che quegli uomini facciano tutto questo perché invidiano la tua libertà, perché non sanno cosa voglia dire correre felici in un prato pieno di profumi, perché il loro spirito è solo pieno di rancore e avidità.Non so se ti può aiutare, ma sappi che qualcuno di noi sta cercando di darti una mano. Vogliamo liberare i boschi dai veleni e dalle trappole, denunciare chi ti ha ucciso e poi ha riso.Vogliamo che in questo pianeta i prati, le foreste, i fiumi, le montagne siano anche per te, per i leoni, per i gorilla, per gli elefanti. Vogliamo che nei mari ci sia lo spazio per le balene e gli squali, che nei cieli ci siano le correnti per le aquile e i falchi. Che nel nostro cuore e nella nostra anima ci sia un luogo per proteggere tutta la natura che abbiamo trovato in questo pianeta.Come potremo farcela? Ci riusciremo quando ogni uomo capirà che la tua libertà, la tua felicità, la tua corsa libera in un prato in Abruzzo non sono nient’altro che la nostra speranza di vita su questo pianeta.Ti stringo forte forte, così come faccio con il mio cane la sera prima di addormentarmi. Isabella Pratesi

www.huffingtonpost.it/isabella-pratesi/

LETTERE

Anche se a coniare il termine ecologia non è stato lui, Alexander von Humboldt (1769 – 1859), arguto esploratore e studioso mul-tidisciplinare, la tratteggiò concretamente con il suo straordinario lavoro sul campo e nei suoi affascinanti studi che hanno toc-cato e connesso tanti campi del sapere. von Humboldt ha dimostrato con chiarezza attraverso le sue ricerche e le sue rifles-sioni, contenute in volumi splendidi come i Quadri della natura, cosa sia l’ecologia, attraverso una visione del mondo unifi-cante che dimostra come tutto è straordi-nariamente interconnesso. Scrive : “Risalire dai quadri naturali ad affermazioni di carat-

tere generale, quantificando i risultati, è pro-prio della scienza del cosmo, che per noi rimane un sapere induttivo. Ma ad offrire il materiale per tale scienza, è appunto la descrizione vivace e stimolante degli orga-nismi animali e vegetali nella loro relazione con un luogo e un quadro naturale della multiforme superficie terrestre (quale pic-cola parte dell’intera vita della terra).” Von Humboldt è un vero mito per ogni naturali-sta. Ci ha lasciato pagine meravigliose scri-vendo un’opera in 5 volumi che dal titolo già dice tutto della sua grande passione: Cosmos.

— Gianfranco Bologna

VON HUMBOLDT, IL PRECURSORE DELL’ECOLOGIA CHE CI HA REGALATO I “QUADRI DELLA NATURA”

Seguici ogni giorno su Facebook WWF Italia e su Twitter @WWFItalia

Libro Alla scoperta del paesaggio. In trenoOsservare il paesaggio attraverso il finestrino di un treno può diventare l’occasione per riconoscere i tratti unici che rendono il nostro paese un luogo straordinariamente affascinante, cogliendo la sagoma della Torre di Burano, la luce sul mare delle Cinque Terre, le dolci colline delle Marche oppure il profilo delle Alpi Apuane. Mentre l’autore tratteggia luoghi ed emozioni, Massimo Paradiso, immaginando quei luoghi, appunta un racconto di fantasia. Schizzi e

illustrazioni accompagnano il lettore, per dare forma all’immaginazione. Prefazione di Fulco Pratesi.

Andrea Ferraretto Viaggi Naturali Depackaging, 192 pp, 16,50 euro

Dall’archivioUna storica vignetta di Vauro pubblicata su Panda del 1997

LO SCAFFALE

LA VIGNETTA

CARO LUPO TI SCRIVO...PER CHIEDERTI SCUSA

SEI UN MITO

Alexander von Humboldt

Page 27: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

PANDA I 27

MONDO WWF

SCUOLA I L’IMPEGNO PER IL 4° OBIETTIVO DI SVILUPPO SOSTENIBILE ONU

Verso il 2030, a tutto ambiente

I l WWF arriva alla sfida del quarto degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite da raggiungere entro il

2030 (“Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva e opportunità di appren-dimento per tutti”) con un’inestimabile ricchezza di contenuti, progetti e stru-menti realizzati in 50 anni di attività e una presenza territoriale diffusa e qualificata: luoghi e persone che si relazionano con migliaia di classi, declinando i temi nello specifico dei territori. Sono poi 12mila i docenti informati periodicamente e coin-volti nelle attività dell’Associazione.

Le priorità per il futuro? La diffusione dell’educazione per l’ambiente e per la sostenibilità nel curricolo scolastico, la formazione dei formatori, la diffusione di esperienze qualificate di contatto con la natura.

E tutto ciò in una prospettiva di appren-dimento permanente lungo tutto l’arco della vita: grazie alla strutturazione di iniziative per tutte le fasce d’età a partire dalla scuola secondaria, con l’alternanza scuola lavoro, dalle famiglie degli studenti alle comunità in cui si trovano le scuole.

Progetto WWF-SofidelLa conclusione del Progetto WWF-Sofi-del, sui temi del clima è un esempio di questa vitalità. Sono stati 2.550 gli inse-gnanti iscritti alla piattaforma, con un sensibile aumento rispetto al primo anno, con 4.600 classi coinvolte, circa 120mila alunni.

Anche la partecipazione delle classi al concorso è raddoppiata rispetto alla prima annualità e sono state selezionate

20 classi vincitrici, distribuite in modo piuttosto uniforme sul territorio nazio-nale. Alle classi saranno inviati un pallet di carta igienica per la scuola, fazzoletti della collezione Regina WWF e porta-chiavi per ciascun alunno e un kit didat-tico WWF per la classe.

Il prossimo anno scolastico, ultimo della triennalità, affronterà il tema delle foreste.

www.educazionedigitale.it/wwf

I l programma di turismo WWF NaTuRe per le vacanze della prossima estate non può che essere la scelta più naturale (lo

dice il nome, d’altronde...) per riposare la mente e rigenerarsi dopo un lungo e faticoso inverno.

Sul nostro portale www.viaggiwwfna-ture.it tutto dedicato al turismo naturali-stico per gli adulti, presentiamo una raffinata selezione di viaggi: in Italia, all’e-stero, in barca a vela o in bicicletta, non c’è che l’imbarazzo della scelta! Partecipare ai viaggi selezionati da WWF NaTuRe signi-fica contribuire alla diffusione del turismo responsabile e della miglior sostenibilità possibile, praticata nell’organizzazione dei viaggi dai nostri partner professionali.

Significa scegliere per le proprie vacanze e il proprio tempo libero una proposta adeguata alle linee guida della Carta di qualità del WWF.

Significa andare a conoscere le aree protette, preziosi scrigni di biodiversità che nel nostro paese e ovunque nel mondo proteggono gli equilibri ecologici naturali senza perdere di vista il valore della vita dell’uomo nell’ambiente e nel paesaggio. E per i piccoli viaggiatori, dai 7 a i 17 anni, il programma di turismo responsabile WWF Nature, anche quest’anno, mette a loro disposizione moltissime proposte di campi estivi: dal mare, alla montagna, in sella ad un cavallo, con le pinne ai piedi o pagaiando su un kajak.

Una presenza territoriale diffusa, migliaia di docenti coinvolti, formazione per tutte le età

ONLINEInfo adulti http://viaggiwwfnature.it/Info junior e famiglie http://wwfnature.it

WWF NATURE, LA SCELTA NATURALEPER GRANDI E PICCOLI

Esperienze. Un laboratorio di educazione ambientale nell’Oasi WWF di Miramare (Trieste)

Sara

Bra

gonz

i

Page 28: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

Uniti alla lettera che accompagna questa edizione speciale di Panda trovi due bollettini postali. Utilizzali o regalali ai tuoi amici per festeggiare insieme i 50 anni di WWF. Oppure chiama il numero verde 800 99 00 99 per fare la tua donazione straordinaria o per regalare un’iscrizione.

50 ANNI INDIMENTICABILI!

5 luglio 2016... festeggia questo giorno indimenticabile con un gesto che vale il futuro del nostro pianeta.

Buon compleanno WWF, buon compleanno a te! Oggi insieme compiamo mezzo secolo di battaglie, di lotta instancabile per la conservazione della Natura. Oggi insieme a te, insieme a noi festeggiano tutte le specie animali del mondo protette, tutelate, salvate dall’estinzione. Ma il bene che, ora più che mai, non si deve estinguere è la forza e la concretezza del tuo sostegno, una forza che oggi puoi moltiplicare e trasmettere a chi ti è vicino...

TUTTI I VANTAGGI DELL’ESSERE SOCIO WWF. 1. Entri gratuitamente nelle oltre 100 Oasi WWF2. Ricevi gratis la rivista Panda ricca di notizie, articoli e immagini esclusive dal mondo della Natura 3. Sei l’invitato speciale a manifestazioni e conferenze del WWF Italia.

agency

ISCRIVI un tuo amico e REGALAGLI LA TESSERA WWF, oppure invitalo a DIVENTARE SOCIO o fai una DONAZIONE STRAORDINARIA.

Perché la nostra battaglia per il futuro del pianeta, ora più che mai, ha bisogno di te, ha bisogno di nuove forze!

Page 29: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

Uniti alla lettera che accompagna questa edizione speciale di Panda trovi due bollettini postali. Utilizzali o regalali ai tuoi amici per festeggiare insieme i 50 anni di WWF. Oppure chiama il numero verde 800 99 00 99 per fare la tua donazione straordinaria o per regalare un’iscrizione.

50 ANNI INDIMENTICABILI!

5 luglio 2016... festeggia questo giorno indimenticabile con un gesto che vale il futuro del nostro pianeta.

Buon compleanno WWF, buon compleanno a te! Oggi insieme compiamo mezzo secolo di battaglie, di lotta instancabile per la conservazione della Natura. Oggi insieme a te, insieme a noi festeggiano tutte le specie animali del mondo protette, tutelate, salvate dall’estinzione. Ma il bene che, ora più che mai, non si deve estinguere è la forza e la concretezza del tuo sostegno, una forza che oggi puoi moltiplicare e trasmettere a chi ti è vicino...

TUTTI I VANTAGGI DELL’ESSERE SOCIO WWF. 1. Entri gratuitamente nelle oltre 100 Oasi WWF2. Ricevi gratis la rivista Panda ricca di notizie, articoli e immagini esclusive dal mondo della Natura 3. Sei l’invitato speciale a manifestazioni e conferenze del WWF Italia.

agency

ISCRIVI un tuo amico e REGALAGLI LA TESSERA WWF, oppure invitalo a DIVENTARE SOCIO o fai una DONAZIONE STRAORDINARIA.

Perché la nostra battaglia per il futuro del pianeta, ora più che mai, ha bisogno di te, ha bisogno di nuove forze!

Page 30: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

30 I PANDA

MONDO WWF

F. C

ianc

hi

LASCITI I LE OASI NATE GRAZIE AI TESTAMENTI

CARO PIANETA, TI LASCIO LA NATURA In questi 50 anni, grazie ai lasciti abbiamo potuto proteggere patrimoni di biodiver-sità che altrimenti sarebbero andati per-duti. Ecco solo alcuni esempi.

VALPREDINA Una storia che comincia nel 1983, quando una coppia lombarda, Lucia ed Enzo Bardo-neschi, unita dalla passione per la natura, decide di donare al WWF Italia – perché lo custodisca negli anni- un bellissimo bosco vicino Bergamo. Oggi è l’Oasi di Valpre-dina: un paradiso di natura che il WWF Ita-lia protegge da allora con dedizione, nel rispetto della volontà dei coniugi Bardone-schi. All’interno dell’Oasi abbiamo attrez-zato anche un CRAS, un centro di pronto soccorso che accoglie e cura gli animali feriti dai bracconieri.

VANZAGO Uno splendido bosco alle porte di Milano, ancora intatto grazie al lascito di Ulisse Can-toni, che tanti anni fa decise di lasciarlo al WWF Italia. Oggi è la Riserva Natura del bosco di Vanzago, 143 ettari di bosco che ospita caprioli, un’infinità di uccelli come picchi, ghiandaie e poiane e una cascina di 4.000 metri quadrati. Grazie alla decisione del nostro benefattore, ogni anno centi-naia di bambini di Milano e non solo, pos-sono vivere l’avventura di scoprire la natura, imparando tante cose divertendosi.

LAGUNA DI ORBETELLO Qualche anno fa, una Socia incluse il WWF nel suo testamento: donò una somma di denaro perché fosse investita in un progetto di tutela della natura. Il WWF, secondo il desiderio della Socia, utilizzò quella somma di denaro per acquistare un terreno di grande valenza naturalistica che rischiava di essere compromesso dalla spe-culazione edilizia. Oggi quel tassello di natura è ancora salvo perché fa parte della stupenda Oasi di Orbetello, in Toscana: la più importante laguna del Tirreno, tappa fondamentale per la sopravvivenza di migliaia di uccelli migratori. E ogni anno, in primavera e in autunno, la laguna si tinge di rosa grazie a centinaia di fenicotteri che scelgono proprio questo posto per sostare, prima di ripren-dere il loro lungo viaggio. Uno spettacolo che, ne siamo certi, riempirebbe d’orgoglio la nostra Socia.

OASI DI VERUCCHIO17 ettari di boschi, aree coltivate, un giar-dino di farfalle, una casa colonica e un corso d’acqua: è l’Oasi Ca’ Brigida in Emilia Roma-gna, rifugio sicuro per caprioli, istrici, tassi, rapaci diurni e notturni, varie specie di anfibi e rettili. L’Oasi è stata realizzata grazie alla generosità di un socio che ha lasciato la sua proprietà al WWF affinché vi istituisse un’a-rea protetta.

NON SOLO OASII lasciti ci hanno permesso di finanziare i progetti più diversi: i campi antibracco-naggio ad Ischia, ad esempio. Le isole del Mediterraneo rappresentano importan-tissime aree di sosta per milioni di uccelli che necessitano di fermarsi anche solo per poche ore, ma che purtroppo trovano spesso ad accoglierli fucili, trappole e reti. Ogni anno le guardie volontarie WWF, in collaborazione con le Forze dell’Ordine, svolgono una importante attività di preven-zione e repressione del bracconaggio agli uccelli migratori. Ma potremmo citare molti altri esempi: con donazione in memoria di un nostro storico avvocato abbiamo realiz-zato un progetto di rilascio in natura di 4 gufi confiscati dal Tribunale a persone che li detenevano in violazione delle norme. Agli animali è stato applicato un radiocollare per poterli monitorare nei primi mesi di libertà. Sono tanti esempi di come con qualsiasi dono sia possibile far tanto.

COME SI FAPer richiedere informazioni su come includere il WWF nel testamento: Silvia Fischetti 06/84497390 [email protected] Barbara Franco 06/84497317 [email protected]

[email protected].

Page 31: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

PANDA I 31

L’ infame attentato al presidente del Parco Regionale siciliano dei Monti Nebrodi avvenuto il 15 maggio scorso fa capire quante siano ancora annidate,

nel mondo della pastorizia brada, le opposizioni contro qualsiasi intervento pubblico di difesa dell’ambiente dei pascoli e dei prati naturali.

Chi si interessi dei problemi del bestiame lasciato libero a vagare nei terreni sottoposti a vincolo nel nostro Meridione, ricorderà gli episodi delle cosiddette “vacche sacre”, che la malavita organizzata invia pascolare nei terreni del Parco Nazionale della Sila e in altre aree protette della Calabria.

Ricordo le lotte acerrime contro la proposta di creare un Parco Nazionale sui monti del Gennargentu, in cui le contestazioni organizzate da allevatori e cacciatori, la fecero fallire (pur se la pastorizia nel futuro Parco era dichiaratamente difesa).

La sola idea di creare un’area protetta in un territorio il cui sviluppo sarebbe stato aiutato dalle iniziative anche turistiche da essa attivate, viene ancora combattuta. Il problema era non tanto nella riduzione eventuale delle aree pascolive per i vincoli ambientali, quanto il controllo delle rendite illegali (basate soprattutto sui contributi dell’Unione Europea) condizionate al censimento obbligatorio dei capi realmente esistenti.

Queste contestazioni (che molti attribuivano a una difesa arcaica di propri diritti) erano talmente radicate che, in ogni mia visita nei territori del Supramonte, l’auto che mi portava era accompagnata da una macchina di Carabinieri e una di Polizia.

Da Presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ricordo le continue invasioni di bovini provenienti dalla Ciociaria, anche su terreni protetti di

altissimo valore floristico ed ecologico. E ogni tentativo di far rispettare le regole del Parco suscitava proteste e occupazioni.

In quei tempi, una delle tante scritte lungo una strada minacciava: “Come il duce, appesi, Franco Tassi (allora direttore) e Pratesi”.

Poco a confronto con la violenza cieca e assassina contro Sindaci onesti e

dirigenti di aree protette nei territori di mafia e ‘ndrangheta, ma tuttavia episodi capaci di mostrare una faccia del Paese ancora legata a riti medievali di spregio delle leggi e di oppressione dei cittadini onesti, non per la difesa di valori antichi, ma di illegali rendite di posizione. Rendite che, nonostante i controlli, resi difficili dalle situazioni geografiche e ambientali, si basano su abigeato, mattatoi clandestini, commercio di carni fuorilegge, devastazione di ecosistemi preziosi.

Se per il bestiame bovino si registrano cali di vendite, per quello ovino, sostenuto dal grande successo dei formaggi come il Pecorino romano e il Fiore sardo (record di esportazioni nel comparto del made in Italy) il futuro ci presenterà, se non interverranno controlli severi e diffusi, un conto preoccupante, in cui aggressioni e attentati non saranno casi sporadici.

— Fulco Pratesi

FULCO DOCETL’attentato nei Nebrodi, ma non solo: la piaga dell’illegalità nella pastorizia ha radici antiche

Flic

kr/A

ndre

a

Page 32: PANDAd24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/panda2016_0603.pdfPANDA I 350 anni di campagne Comunicare a misura d’ambiente 50 anni di attività in Italia del WWF si possono leggere

www.wwf.it

#togetherpossibleCampagna creativa realizzata dagli studenti Lidia Caputo, Gabriele Caterini, Francesca Romana Rossi del corso di Advertising di

Un abbraccio lungo 50 anni.Una storia d’amore e di amicizia. La nostra.Insieme abbiamo contribuito a proteggere la Natura, dandole, e dandoci, una vita migliore, in Italia e nel mondo. Anno dopo anno, campagna dopo campagna, il WWF è cresciuto.Il vostro costante sostegno è l’abbraccio nel quale troviamo il senso del nostro progetto. Ma questa è una causa che non va abbandonata. Ci attende un domani pieno di sfide. Rimaniamo uniti.

La Natura ha bisogno di tutti noi.