Palacongressi di Rimini 02-03 Dicembre 2016 - anffas.net Di Cosimo.pdf · Nuovo modello...

59
Sabato 3 dicembre 2016 Workshop n°16, ore 9.00 – 13.00 ICF e ICF CY: classificare e qualificare il funzionamento umano…a scuola Palacongressi di Rimini 02-03 Dicembre 2016 Federica Di Cosimo - MIUR, Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia - Università Cattolica del Sacro Cuore sede di Brescia - Anffas Brescia Onlus e Fobap Onlus a marchio Anffas - Formatrice - Consulente e mediatrice familiare

Transcript of Palacongressi di Rimini 02-03 Dicembre 2016 - anffas.net Di Cosimo.pdf · Nuovo modello...

Sabato 3 dicembre 2016 Workshop n°16, ore 9.00 – 13.00

ICF e ICF CY: classificare e qualificare il funzionamento umano…a scuola

Palacongressi di Rimini02-03 Dicembre 2016

Federica Di Cosimo- MIUR, Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia- Università Cattolica del Sacro Cuore sede di Brescia - Anffas Brescia Onlus e Fobap Onlus a marchio Anffas- Formatrice - Consulente e mediatrice familiare

Complessità della vita umana

La Torre di Babele (Pieter Breugel il Vecchio, 1563)

Di che SCUOLA STIAMO PARLANDO ?

Società complessa della post modernità

Crisi etica

Globalizzazione

Crisi del modello di sviluppo occidentale

LAVORO

GIUSTIZIA

PACE

EQUITA’

FELICITA’

SOLIDARIE

TA’

Cooperazione

Pari opportunità

Di che mondo stiamo parlando ?

LA COMPLESSITA’ NON E’ IL CAOS

LA COMPLESSITA’ E’ UNA SFIDA

Società complessa della post modernità

Da dove partire per avere il “governo delle cose” ?

Occorre avere una “VISIONE” del mondo per “funzionare”

Evoluzione e adattamento

non sono scontati nel loro esito

FUNZIONAMENTO

Sfondo valoriale di riferimento:TEORIA DEI DIRITTI UMANI

La p

erso

na c

on

la su

a sto

ria e

nella

sua c

om

unità

Principi CostituzionaliETICA DEI DIRITTI UMANI

BUONE PRATICHE

Ap

pro

ccio

co

nce

ttu

ale

e

pra

tich

e V

ALI

DA

TESC

IEN

TIFI

CA

MEN

TE“Bisogna concepire il modello

della prassi costituente in

maniera tale da non assumere i

diritti dell’Uomo come se

fossero datità morali

preesistenti. Essi sono

piuttosto dei costrutti che

hanno stampata sulla fronte

l’impossibilità di mantenere

uno status politicamente non

impegnativo. In quanto diritti

soggettivi hanno fin dall’inizio

natura giuridica…” (J.

Habermas, 1996)

APPROCCIO BIO – PSICO – SOCIALE ECOSISTEMICO

Prendersi “Cura”

Avere cura

e prendersi cura

Relazione asimmetrica

tra chi cura e chi è

curato

Mettere in pratica la Dignità della Persona

Rispetto della dignità

Rispetto dell’autonomia

Centralità della Qualità della vita

Responsabilità professionale

Trattamento medico adeguato

Trattamento assistenziale adeguato

- QualificazioneCapire di cosa stiamo trattando: Paradigmi etici - Paradigma antropologico – Paradigma della

complessità – Diritti umani- Metodo di MisurazioneApproccio scientifico. Creare ed utilizzare strumenti idonei alla misurazione. Quantificare, qualificare

i dati- Personalizzazione e contestualizzazioneInterpretare in logica bio psico sociale i dati – autodeterminarsi / autodeterminare - Pianificare,

Progettare, Programmare interventi di sostegno ed mutuo / auto sostegno inclusivo- Orientamento alla Qualità della vita ed al benessere percepito come Vita di senso e significatoFinalizzare piani ed interventi ad esiti orientati alla qualità ed al senso della vita della persona e della

comunità, nei contesti di afferenza

Funzionare = Vivere

Funzionare bene nella Vita = Vita di qualità

Funzionare

Come si fa ?

Cambiamento di approccio alla

Complessità della dimensione umana

Modello Clinico Modello Ecosistemico

Bio – psico - sociale

Malattia / Problema Comportamento dis-

adattivo / dis-funzionale

Conseguenza: carenza/

menomazione

Intervento sulla carenza

Analisi Funzionale

Training personale / Modifica ambientale

ALLINEAMENTO:

-DIRITTI

-QUALITA’ della VITA

curva di Gauss

può essere più o meno stretta a seconda della dispersione dei valori attorno alla media

Funzionamento umano in gaussiana. Normalità?

DIS --- ABILITA’ DIS --- COMPETENZA

AMBIENTI

Fenomeno multidimensionale composto da domini centrali influenzati da caratteristiche personali e fattori ambientali

Questi domini centrali sono gli stessi per tutte le persone, anche se possono differenziarsi individualmente per valore ed importanza

La valutazione della qualità della vita si basa su indicatori che sono culturalmente influenzabili

(Schalock et al. 2009)

Qualità della Vita

DOMINI1. Benessere emozionale2. Benessere materiale3. Benessere fisico4. Sviluppo personale5. Relazioni interpersonali6. Autodeterminazione 7. Inclusione sociale8. Diritti ed empowerment

Classificare il Funzionamento umano:ICF

ICF

Classificazione internazionale del Funzionamento,

della Disabilità e della Salute

Funzionamento

1. Termine ombrello che comprende tutte le funzioni corporee, le attività e la partecipazione

2. Indica gli aspetti positivi

dell’interazione tra un individuo (con una condizione di salute)

i fattori contestuali di quell’individuo (fattori ambientali e personali)

Funzionamento umano

Variabilità del funzionamento umano potrebbe comprendere uno spettro di condizioni che si estenda idealmente dalla disabilità totale alla abilità totale

L’applicazione operativa e nosografica del costrutto di funzionamento umano, introdotta da ICF, richiede un’approfondita indagine dell’attributo di pluridimensionalità dello stesso

funzionamento umano perché esclusivamente collegato e collegabile al contesto, ai contesti di vita e di aspettativa

Sistema complesso esito dell’interazione di variabili individuali ed ambientali

Cosa è “normale”

“ Il concetto di norma fa parte delle ideescientifiche più complesse e vaghe.

Nella realtà non esiste nessuna norma, ma siincontra una quantità infinita di molteplici variazioni, di deviazioni da essa e spesso è molto difficilestabilire dove esse superino i limiti oltre i quali iniziagià il campo dell’anormale.

Questi confini non esistono da nessuna parte e in questo senso la norma rappresenta il concettostrettamente astratto di una grandezza media deicasi più frequenti e, effettivamente, non si incontramai nel suo aspetto puro, bensì è sempre unita a certe forme anormali.

Per questo non esiste confine preciso fra ilcomportamento normale e anormale. “

(L.Vygotskij)La r

ego

la è

l’e

ccez

ion

e

Luigi Croce UCSC ANFFAS

Macrosistema

Mesosistema

Microsistema

Funzionamento Individuale

nei

CONTESTI AMBIENTALI

Modello di Ambiente che influenza il Funzionamento e lo sviluppo Umano

Interazioni

Persona-Persona

Organizzazioni

Servizi

Leggi, Valori,

Cultura

Biografia

Storia

personale

Ecologia della mente (in filosofia: G. Bateson)

Modello ecologico (in psicologia: U. Bronfenbrenner)

INTERDIPENDENZA

RICORSIVITA’

ICF,

Classificazione

Internazionale del

Funzionamento

umano e della

Salute

Logica ecosistemica

OMS, ICF 2001- ICF CY 2007

MODELLO BIO _ PSICO _ SOCIALE_ECOSISTEMICO

Dalla prospettiva sanitaria alla prospettiva bio-psico-sociale

Restrizione della partecipazione

Capacità Performance

Non classificabili con ICF

Barriere / facilitatori

Malattie classificate con ICD 10-11classificazione eziologica delle condizioni di salute

Esito della malattia: organico e funzionale

Nuovo paradigma della disabilità: tentare una definizione

Convenzione ONU 2008 Articolo 1 – punto 2

ICF 2001 e 2006, Organizzazione mondiale della Sanità

AAIDD = American Association on Intellectual and DevelopmentalDisabilities)

LEGGE QUADRO 104 / 1992

Le persone con disabilità includono quanti hanno minorazioni fisiche, mentali,intellettuali o sensoriali a lungo termine che in interazione con varie barriere possono impedire la loro piena ed effettiva partecipazione nella società su una base di eguaglianza con gli altri

Funzionamento umano = Termine ombrello per menomazioni, limitazioni dell’attività e restrizioni della (alla) partecipazione

Disabilità = Indica gli aspetti negativi dell’interazione dell’individuo (con una condizione di salute) e i fattori contestuali di quell’individuo (fattori ambientali e personali)

Disabilità = Espressione delle limitazioni del funzionamento individuale all’interno del proprio contesto sociale, che rappresenta uno svantaggio significativo per lo stesso individuo

E' persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione

Ottica ICF: profilo di funzionamento

• funzioni corporee, incluse quelle psicologiche (indicate con la lettera b, body),• strutture corporee, ovvero le parti anatomiche (lettera s, structure), • attività, ossia ciò che l’individuo compie, le sue azioni, e la partecipazione

sociale, vale a dire il coinvolgimento in una situazione di vita (entrambe le voci sono indicate dalla lettera d, domain),

• fattori ambientali: il mondo esterno, il contesto in cui vive la persona e che in qualche modo condiziona il suo funzionamento (lettera e, environment),

• fattori personali: riguardano caratteristiche come l’età, il genere, la religione, le esperienze, la classe sociale (fattori non classificati da icf).

1. Ognuna di queste aree è a sua volta suddivisa in “domini”.

2. Ciascun dominio è strutturato in categorie che rappresentano

l’unità di classificazione.

3. Il “qualificatore”, che viene indicato con un codice numerico,

specifica, per ciascuna componente e per ciascun dominio, il

livello di intensità o gravità.

4. Le aree che interessano maggiormente il lavoro degli

educatori / riabilitatori sono “attività e la partecipazione

sociale” “fattori contestuali”

Come si fa ad utilizzare ICF

ICF CY A SCUOLANuovo modello antropologico e concettuale di riferimento:

bio psico sociale ecosistemico

Criterio del danno: il funzionamento è problematico se reca danno

all’alunno o ad altri

Criterio dell’ostacolo: funzionamento è problematico se ostacola il suo

sviluppo futuro e lo condiziona nei futuri apprendimenti cognitivi,

sociali, relazionali ed emotivi

Criterio dello stigma sociale: il funzionamento problematico peggiora

l’immagine sociale dell’alunno

Difficoltà evolutiva (entro i 18 anni)

Riguarda il funzionamento globale del soggetto: relazione tra i sette

ambiti ICF- fattori fisici e fattori contestuali, ambientali e personali,

determinano le attività (performance e capacità) e la partecipazione

sociale

Alunno T.N. nato 08/05/2000

insegnante di sostegno: L.M.

Scuola primaria di Villa 2a elementare

S. Sturge Weber, Epilessia

Performance Capacity

APPRENDIMENTO E APPLICAZIONE DELLE CONOSCENZEd110 Guardare 0 0

d115 Ascoltare 0 1

d140 Imparare a leggere 0 1

d1502 Acquisire abilità nell'uso delle operazioni elementari 1 2

d1750 Risoluzione di problemi semplici 1 3

COMPITI E RICHIESTE GENERALID2102 Intraprendere un compito singolo autonomamente 1 3

D2200 Eseguire compiti articolati 1 3

COMUNICAZIONEd310 Comunicare con-ricevere-messaggi verbali 0 0

d315 Comunicare con-ricevere-messaggi non verbali 0 0

d330 Parlare 1 2

d335 produrre messaggi non verbali 1 3

d3350 Produrre gesti con il corpo 0 1

d3352 Produrre disagni e fotografie 1 3

d350 Conversazione 3 4

d3504 Conversare con molte persone 3 4

MOBILITA'd430 Sollevare e trasportare oggetti 0 0

d4402 Manipolare 1 2

d450 Camminare 0 0

CURA DELLA PROPRIA PERSONAd510 Lavarsi 0 1

d5400 Mettersi indumenti 1 2

d5401 Togliersi indumenti 0 1

d560 Bere 0 1

d570 Prendersi cura della propria salute 1 2

d571 Badare alla propria sicurezza 1 1

INTERAZIONI E RELAZIONI INTERPERSONALId710 Interazioni interpersonali semplici 1 2

d7102 Tolleranza nelle relazioni 1 2

d720 Interazioni interpersonali complesse 2 3

d730 Entrare in relazione con coetanei 1 2

d740 Relazioni formali 1 2

d750 Relazioni sociali informali 2 2

d7500 Relazioni informali con amici 0 0

d760 Relazioni familiari 0 0

d770 relazioni intime 0 0

Tonino è ormai un ragazzino di quasi 10 anni con una grave malattia che comporta la

presenza di frequenti crisi epilettiche anche a scuola dove frequenta la classe terza della scuola primaria. A scuola non presenta gravi problemi di comportamento, ascolta l'insegnante ed è in grado di stabilire il contatto oculare, tanto da aver imparato a leggere, mentre fa molta più fatica ad usare le operazioni. Grazie al sostegno riesce con il prompt verbale a risolvere alcuni semplici problemi e svolgere, nonostante le difficoltà, qualche compito articolato come un semplice puzzle. Fa fatica a parlare e partecipa solo marginalmente alla conversazione in classe utilizzando la sua gestualità, se incoraggiato, e avendo imparato a produrre immagini e decodificarne il contenuto se appaiono semplici e molto intelleggibili. Fa molto più fatica se si trova in gruppi numerosi. Si muove con disinvoltura e possiede una discreta abilità grosso motoria. Talvolta è impacciato quando deve togliersi il cappotto, anche se con l'aiuto di un compagno riesce a cavarsela e sa che deve coprirsi chiedendo aiuto quando esce in cortile alla ricreazione. Ha scarsa consapevolezza dei pericoli e non può essere lasciato solo con il cancello della scuola aperto. Con i compagni che conosce bene non fa troppa fatica a relazionarsi, mentre tende ad evitare chi non conosce o gli chiede cose che non gli sono familiari. Se la cava molto bene a casa, con i suoi 2 amici del cuore ed è affettuosissimo con la mamma e con l'insegnante di sostegno.

ICF_ F.DiCosimo

0

0,5

1

1,5

2

2,5

3

3,5

4

4,5

AP

PR

EN

DIM

EN

TO

E…

d11

0 G

uard

are

d11

5 A

sco

ltare

d14

0 Im

pa

rare

a leg

gere

d15

02 A

cq

uis

ire a

bilit

à…

d17

50 R

iso

luzio

ne d

i…

CO

MP

ITI E

RIC

HIE

ST

E…

D2

102

In

trap

ren

dere

un

D2

200

Es

eg

uir

e…

CO

MU

NIC

AZ

ION

E

d31

0 C

om

un

icare

co

n-…

d31

5 C

om

un

icare

co

n-…

d33

0 P

arl

are

d33

5 p

rod

urr

e…

d33

50 P

rod

urr

e g

esti

d33

52 P

rod

urr

e d

isag

ni…

d35

0 C

on

ve

rsazio

ne

d35

04 C

on

vers

are

co

n…

MO

BIL

ITA

'

d43

0 S

ollev

are

e…

d44

02 M

an

ipo

lare

d45

0 C

am

min

are

CU

RA

DE

LL

A…

d51

0 L

av

ars

i

d54

00 M

ett

ers

i in

du

men

ti

d54

01 T

og

liers

i…

d56

0 B

ere

d57

0 P

ren

de

rsi

cu

ra…

d57

1 B

ad

are

alla

INT

ER

AZ

ION

I E

d71

0 In

tera

zio

ni…

d71

02 T

oll

era

nza

nelle

d72

0 In

tera

zio

ni…

d73

0 E

ntr

are

in

d74

0 R

ela

zio

ni fo

rma

li

d7

50 R

ela

zio

ni

so

cia

li…

d7

500 R

ela

zio

ni…

d76

0 R

ela

zio

ni fa

mil

iari

d77

0 r

ela

zio

ni in

tim

e

Capacity

Performance

Poli. (Performance)

Tonino

anni 10 classe 3^ primaria

ICF nella Scuola italiana: QUALE STORIA

Miur , Progetto ICF Dal modello dell'OMS alla progettazione per l'inclusione -a.s. 2010/2012 Dipartimento per l'Istruzione Direzione Generale per lo studente, l'integrazione, la partecipazione e la

comunicazione - Ufficio VII

“l’obiettivo è di sperimentare, in un campione di istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e distribuite a livello nazionale, l’applicazione nella scuola del modello ICF (International Classification of Fuctioning, Health and Desease) dell’OMS, al fine di diffondere un approccio focalizzato sul ruolo determinante che l’ambiente scolastico, nei suoi molteplici aspetti, svolge nell’effettiva integrazione degli alunni con disabilità. Nel rispetto delle competenze proprie di questo Ministero, il Progetto in questione è pertanto rivolto all’analisi dei fattori contestuali, con particolare riguardo agli elementi costitutivi del contesto scolastico, ai facilitatori e alle barriere che determinano le performances degli alunni con disabilità nelle pratiche di integrazione scolastica. “

95 progetti ammessi e finanziati in tutta Italia10 mila docenti coinvolti

ICF nella Scuola italiana: QUALE STORIAMiur, Direttiva 27 dicembre 2012, Strumenti d'intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e l'organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica 2013

"Gli alunni con disabilità si trovano inseriti all'interno di un contesto sempre più variegato, dove la discriminante tradizionale - alunni con disabilità / alunni senza disabilità - non rispecchia pienamente la complessa realtà delle nostre classi. Anzi, è opportuno assumere un approccio decisamente educativo, per il quale l'identificazione degli alunni con disabilità non avviene sulla base della eventuale certificazione, che certamente mantiene utilità per una serie di benefici e di garanzie, ma allo stesso tempo rischia di chiuderli in una cornice ristretta. A questo riguardo è rilevante l'apporto, anche sul piano culturale, del modello diagnostico ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health) dell'OMS, che considera la persona nella sua totalità, in una prospettiva bio-psico-sociale.Fondandosi sul profilo di funzionamento e sull'analisi del contesto, il modello ICF consente di individuare i Bisogni Educativi Speciali (BES) dell'alunno prescindendo da preclusive tipizzazioni.”

…di che Scuola stiamo parlando ?

Una classe di bambini della scuola di Bamozai, un villaggio nelle vicinanze di Gardez(provincia di Paktia, Afghanistan).

Nel villaggio non esiste un edificio scolastico, le lezioni vengono tenute all'aperto

F. Di Cosimo

SCUOLA: Integrazione naturalistica ?!

Insegnamento ed educazione

BENESSERE A SCUOLA

Apprendimento

Ciò che c’è intorno Meso

sistema

BEN - ESSERE

CASAMicro sistema

COMUNITA’ Macro sistema

AVERE AMARE ESSERE SALUTE

Condizioni della scuolaRelazioni sociali Mezzi per autorealizzazione Stato di salute

1. Ambiente e territorio

2. Soggetti ed

organizzazione

scolastica

3. Assetto e dimensione

delle classi

4. Regole e sicurezza

5. Servizi e cura della

salute

6. Impressione della scuola

1. Clima scolastico

2. Dinamiche di gruppo

3. Relazioni studenti-

docenti

4. Rapporti tra pari

(studenti)

5. Bullismo

6. Collaborazione con

famiglia

7. gestione

1. Valore del lavoro dello

studente

2. Possibilità di :

orientamento,

incoraggiamento

3. Incidenza sulle scelte

della scuola

4. Aumentare autostima

5. Esercizio della creatività

1. Sintomi psicologici e

somatici

2. Altre malattie croniche

3. Malessere

4. Malattie passeggere

5. Altro…

Linea del tempo

PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE

PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE

CONTESTO SOCIO-‐AMBIENTALE E RISORSE

Risultatiscolastici

Risultati prove INVALSI

Competenze chiave di cittadinanza

Risultati a distanza

Ambiente di apprendi-‐

mento

Continuità e orientamento

Integrazione con il territorio e rapporti con

le famiglie

Popolazionescolastica

Risorse professionali

Risorse economich

e e materiali

Territorio e capitale sociale

MIUR/SNV: un modello e un’ idea di scuola

ESITI FORMATIVI ED EDUCATIVI

Fonte: rielaborato da M. Castoldi, 2015, avvio SNV

Oggetto e Finalità

PIENA ATTUAZIONE DELL’ AUTONOMIA SCOLASTICA ( art. 21 Legge 59 /1999 - DPR 275/99 )

RUOLO CENTRALE DELLA SCUOLA NELLA SOCIETÀ DELLA CONOSCENZA

Legge 107/2015: ‘buona scuola’

• Innalzare livelli di istruzione e di competenze• Rispettare tempi e stili di apprendimento• Contrastare disuguaglianze personali, socio-culturale e

territoriali

Successo formativo:acquisire competenze

Legge 53/2003

PTOFIdentità culturale e progettuale

MissionVision

L 59/1997 art.21 autonomiaDPR 275/1999 regolamento autonomia

Riordino dei cicli scolastici

DPR 80/2013 Sistema di valutazione

Testo Unico della Scuola 297/1994

1. Fondo di funzionamento

2. Bandi MIUR3. Enti locali4. Finanziatori privati5. Altro

RAV - PdMFinanziamenti

Riforme ordinamentali

Determinazione Organico: posti comuni (curricolari e potenziamento) e di sostegno

Modello di scuola orientata agli esiti

Curricola ordinamentali: profilo in uscita

Studenti Dirigente Docenti

Nuovi poteri/responsabilitàNuovi reclutamentiNuove modalità di formazioneObbligo formativo in servizioPortfolio Attribuzione agli Ambiti

Portfolio curricolo ed extraIdentità digitaleAlternanazaFormazione post diploma Istituti tecnici superiori ITS

Programmazione e Didattica per competenze

Portale unico dei dati della scuola (136)

PAI

SCUOLA: SERVIZIO PUBBLICO

Ambiente di apprendimento e palestra Sociale complessa, poliedrica,

multidimensionale

Sfida sociale Sfida personale

Scuola Famiglia Istituzioni Territorio

sociale e culturale micro, mesa, macro

Matrice del quadro logico ed enfasi sugli esiti di apprendimento /competenza

Personalizzazione Certificazione della competenze Sistemi strutturati di valutazione ( di struttura, di processo, di esito)

Dall’insegnamento all’apprendimento:

2 grandi questioni aperte per il futuro

Alfabetizzazione ALLA VITA(strumenti di base) e sviluppo di competenze, livelli:

- strumentale (base, leggere scrivere far di conto)

- culturale (codici disciplinari)- interculturale (dialogo tra culture)- funzionale (competenza)- prosociale (cittadinanza)

Equità e cittadinanza

6 – 16 anni

SECONDO CICLOPRIMO CICLO

OBBLIGO SCOLASTICO

Curricolo di istituto Curricolo di istituto

Università, lavoro,

formazione terziaria,

altro

3-6 anni 6-11 anni 11-14 anni

6 – 16 anni

Curricolo verticale

Progetti ponte

Scuola per tutti e per ciascuno: obbligo

16- 18: OBBLIGO FORMATIVO

Riordino dei Cicli Scolastici: dall’anno 2010

- Libro bianco Cresson UE 1995 (visione più funzionalizzata all’economia)- Rapporto Dèlors UNESCO 1996: imparare a conoscere, a fare, a vivere

insieme, ad essere (visione più integrale, umanistica)

Competenze di cittadinanza, UE 2006

Life Skills, OMS 1993

COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA

COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE

COMPETENZE IN MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN SCIENZE E TECNOLOGIA

COMPETENZA DIGITALE IMPARARE A IMPARARE

COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE

SPIRITO DI INIZIATIVA E IMRENDITORIALITA’

CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE

o Comunicazione efficaceCapacità di relazione interpersonaleGestione delle emozioni

• Creatività/Senso criticoEmpatia/Autocoscienza

• Problem solving• Problem solving/Comunicazione efficace • Problem solving/Autocoscienza/Senso

critico/Gestione dello stress • Autocoscienza/Senso critico

Gestione delle emozioni/EmpatiaGestione dello stressCapacità di relazione interpersonale

• Senso criticoProblem solving/Decision makingCreativitàGestione delle emozioni/Gestione dello stressAutocoscienza

• Comunicazione efficace/Creatività/Empatia/AutocoscienzaSenso critico

.

Profilo del’EDUCATORE INCLUSIVO Ricerca triennale sulla formazione docente per l’inclusione degli alunni

Agenzia Europea per lo Sviluppo dell’Istruzione degli Alunni Disabili, 2011 (http://www.european-agency.org/agency-progetti/InsegnanteIstruzione-per-Inclusion)

Quadro di valori fondamentali e aree di competenza

Valorizzare la diversità dell’alunno : differenza come risorsa e ricchezza1. Opinioni personali sull’integrazione scolastica e sull’inclusione2. Opinioni personali sulla differenza che esiste nel gruppo-classe

Sostenere gli alunni – coltivare alte aspettative sul successo scolastico degli alunni.1. Promuovere l’apprendimento disciplinare, pratico, sociale ed emotivo2. Adottare approcci didattici efficaci per classi eterogenee

Lavorare con gli altri: la collaborazione e il lavoro di gruppo sono essenziali a tutti i docenti1. Saper lavorare con i genitori e le famiglie2. Saper lavorare con più professionisti dell’educazione

Sviluppo e aggiornamento professionale – insegnare è un’attività di apprendimento e i docenti sono responsabili del proprio l’apprendimento per tutto l’arco della vita1. Il docente come professionista capace di riflettere sul proprio ruolo ed il proprio operato2. Il percorso formativo iniziale è la base dello sviluppo professionale continuo

PRINCIPI CHIAVE DELL’INCLUSIONETratto da : C. De Vecchi, 2013 - Centre for Special Needs Education Research (CeSNER) dell’Università di Northampton

Accettare la diversità

Assicurare la partecipazione attiva

Sviluppare pratiche di collaborazione

Immaginare una Scuola diversa

La diversità è una caratteristica propria ed essenziale della persona umana

L’inclusione non significa solo garantire il posto in classeSignifica garantire allo studente

partecipazione attiva in termini didattici e sociali

L’inclusione è un processo continuo che richiede supporto attivo di tutti gli interessati

La scuola inclusiva è quella che promuove cambiamento e sviluppo

…ICF a Scuola…dopo le sperimentazioni

Perché ICF - CY a Scuola: BES1. Descrivere e qualificare secondo livelli di problematicità le abilità degli alunni e degli

studenti nell’ambito scolastico, con particolare riferimento alle attività e alle partecipazioni specifiche come Apprendimento e Applicazione delle Conoscenze, Comunicazione, Interazioni e Relazioni interpersonali;

2. Descrivere e qualificare secondo livelli di problematicità le funzioni fisiologiche coinvolte nelle attività di apprendimento e di vita scolastica, con particolare riferimento alle funzioni mentali, alle funzioni sensoriali, alle funzioni della voce e dell’eloquio, tipicamente attivate nei processi di insegnamento, apprendimento, socializzazione, integrazione e inclusione a scuola;

3. Pianificare specifici obiettivi didattici e formativi sulla base dei punti di forza e delle limitazioni individuate nei profili individuali di funzionamento degli alunni/studenti;

4. Definire piani individualizzati di sostegno orientati a modificare il funzionamento verso il raggiungimento degli obiettivi dichiarati in precedenza, sulla base dell’integrazione tra le direttive degli specifici traguardi per lo sviluppo propri per età e ciclo scolastico, e il potenziale dell’alunno;

5. Monitorare e valutare il cambiamento del funzionamento e quindi gli apprendimenti raggiunti attraverso la verifica della variazione del valore dei qualificatori correlate con le conoscenze, le abilità e i comportamenti codificati con ICF.

Necessità di:

BISOGNO

BISOGNO EDUCATIVO

BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE

Percezione innata di necessità per il mantenimento e la continuazione della vita, in senso materiale, psicologico, spirituale

Percezione NON innata di necessità per il mantenimento della conoscenza funzionale all’adattamento

OLTRE IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE

…. In particolare nei sistemi educativi e formativi includere significa rimuovere ogni barriera agli apprendimenti ed alla partecipazione, superando la logica e la pratica dei bisogni educativi speciali … (Booth T., Ainscow M., 2004)

………….

Direttiva MIUR 27/12/2012 (Profumo)Nota MIUR n 8 del 6/3/2013 (Stellacci)MIUR

l concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES) trae origine da una visione globale della persona con riferimento al modello ICF della classificazione internazionale del funzionamento, disabilità e salute (International Classification ofFunctioning, disability and health) fondata sul profilo di funzionamento e sull’analisi del contesto, come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 2002 e CY - 2007)

Bisogni Educativi Speciali (BES)

Adesso la nuova categoria è BES

Apprendimento

Contesti

Direttiva MIUR 27/12/2012 (Profumo)Nota MIUR n 8 del 6/3/2013 (Stellacci)

Secondo principio: lo “scaffolding” = (Bruner) sostegni, di qualsiasi tipo e natura, che consentono ad un allievo di realizzare un

compito che non sarebbe capace di realizzare da solo

Primo principio: la “zona di sviluppo prossimale”= (Vygotskij ) tutti quei compiti che un alunno può fare ma non da solo, bensì supportato da un qualsiasi tipo di ssotegno

Intervento “giusto” per ciascuno studente

Terzo principio: la “mediazione” o i mediatori dell’apprendimento = (Feuerstein, Damiano)ciò che “agisce da tramite tra soggetto e oggetto nella produzione di conoscenza”-quattro categorie di mediatori: 1. attivi (che fanno ricorso all’esperienza diretta dell’allievo: per esempio l’uso di oggetti

per contare e fare le operazioni),2. iconici (che utilizzano immagini o schemi, ad esempio le fotografie delle azioni

compiute con gli oggetti),3. analogici (che utilizzano forme simili alla realtà, ad esempio usare dei disegni per

contare e fare le operazioni)4. simbolici o digitali (che utilizzano i codici: fare operazioni con i numeri).

PRINCIPI FONDATIVI

BES: quadro nosologico degli interventi a Scuola

DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI

SvantaggioDISABILITA’ L.104/92

DSADisturbi Specifici del linguaggioDisturbo non verbaleA.D.H.D (disturbo da deficit di attenzione e iperattività)D.O.P ( disturbo oppositivo provocatorio)Borderline cognitivo (funzionamento cognitivo limite)

Documentazione clinica presentata a scuola dalla famiglia e considerazioni didattiche del C.d.C

Segnalazione sulla base di elementi oggettivi(servizi sociali..) e considerazioni pedagogiche-didattiche verbalizzate dal C.d.C

certificazione

P.E.I redatto dal Consiglio di Classe-

GLHO

P.D.P. redatto dai C.d.C e condiviso con la famiglia

Socio-economicoLinguistico-Culturale ComportamentaleRelazionaleAltro

PsicofisicoSensorialeMotorio

Direttiva 27.12.2012 e C.M. 8/2013Legge 53 /2003: Personalizzazione prevista dalla

Legge 170/2010 «apre un diverso canale di cura educativa» e «concretizza i principi di personalizzazione dei percorsi di

studio della legge 53/2003».

CLASSI PLURALI PAI in PTOF

MIUR

L.104/1992L 170/2010Linee guida Disabilità MIUR, 2009Linee guida BES,MIUR, 2011Direttiva MIUR 27/12/2012 (Profumo)Nota MIUR n 8 del 6/3/2013 (Stellacci)Nota MIUR chiarimenti 22/11/2013Linee guida stranieri, MIUR ,2014L 107/2015

MIUR: Ufficio IV – Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la PartecipazioneArea BES : Dirigente Responsabile Raffaele Ciambrone

NormativeBES

Modello Istituzionale Italiano di inclusione

Responsabili

USR

OrganismiUSR – Ufficio IV: Servizi per l’integrazione degli studenti disabili, in situazione di ospedalizzazione e di assistenza domiciliare. Servizi per l’ integrazione degli studenti immigratiUSR – Ufficio VI: Organici – Formazione personale docenti e ATAUSR – Ufficio VII: Formazione dirigenti

GLIR

ISTITUTO

UST

Modello Istituzionale Italiano di inclusione

livello territoriale GLIP Gruppo lavoro inclusione provinciale (interistituzionale)CTS – NTD Centro supporto tecnologie – nuove tecnologie disabilità – CyberbullismoCTI (ex CTRH) Centri territoriali inclusione

Dirigente ScolasticoGLI gruppo lavoro inclusioneGLHO consiglio di classe allargatoDocente Referente BESDocente Figura di Coordinamento (Legge 107/2015 art. 1 comma 83)

CI Centri intercultura : stranieri eventualmente BES

Strumenti

Organismi

PTOF Piano triennale offerta formativaPAI Piano annuale inclusioneSingolo Studente PEI - PDP

RAV Rapporto autovalutazione IstitutoPdM Piano di miglioramento

Approccio bio – psico –sociale - ecosistemico

INTERVENTO DIDATTICO ED EDUCATIVO : la logica

Diritto all’apprendimento

Diritto allo sviluppo di competenze

Conoscenza del contesto scolastico: organizzazione, risorse umane e loro professionalità, spazi, materiali, tecnologie

Conoscenza dello studente: documentazione del fascicolo personale, incontri con la famiglia, servizi sociali di riferimento, osservazione naturalistica e strutturata, assessment

Conoscenza del contesto extrascolstico: ambienti di afferenza, risorse umane e loro professionalità che interagiscono o supportano lo studente, spazi, materiali

Aurora boreale

Progetto individuale per l’inclusione

Valutazione FUNZIONALE in ingresso Profilo funzionale Aspettative

personali Aspettative dei

sistemi Curricola scolastici

Progetto Definizione

delle mete progettuali

Definizione degli obiettivi

Allineamento alla QdV

Piano di intervento Individuazione

degli esiti in termini di competenza

Definizione dei sostegni / supporti

Definizione delle strategie operative

Valutazione degli esiti Piano di

intervento Progetto di vita Valutazione delle

competenze

ICF - CY a Scuola: costruire il PEI

Variabili ecologiche in campo

Rilevare e gestire la complessità dello Studente: approccio a Matrice, gestire le variabili in gioco

Competenze da certificare

COSTRUIRE OBIETTIVI

Identificare e riconoscere

Maturare

Il modello concettuale delle Matrici rappresenta la premessa teorica e un primo passo significativo nel sistema di procedure necessarie ad integrare le variabili del funzionamento umano con utilizzo di ICF:• nella determinazione degli obiettivi di miglioramento della qualità di vita a scuola• attraverso la pianificazione educativa orientata alla modulazione di componenti

personali e ambientali correlati con i traguardi personalizzati per lo sviluppo ed alla relativa acquisizione di competenza

…costruire PEI con ICF… nella logica a matrice

Gestire la complessità: a situazioni complesse, risposte articolate

Gestire la complessità: a situazioni complesse, risposte articolate

Variabili ecologiche in campo

Competenze da certificare a Scuola

Successo formativo: Scuola di tutti e per ciascuno

ICF - CY a Scuola: costruire il PEICome gestire la complessità progettuale in Educazione Speciale

Var

iab

ili e

colo

gich

e in

cam

po Studente

Competenze da certificare

1. Personali (life skills)2. Sociali (sociali skills)3. Di cittadinanza (UE,

2016)4. Curricolari ( relative

al ciclo di studi)

1. Desideri ed aspettative dello studente2. Attitudini 3. Aspettative degli insegnanti e della scuola4. Aspettative della famiglia5. ICF - Comportamento adattivo6. ICF - Prerequisiti funzionali standard7. ICF - Prerequisiti funzionali, competenze acquisiti8. ICF - Attività e Partecipazione, punti di forza9. ICF - Attività e Partecipazione, limitazioni10. ICF - Facilitatori11. ICF - Barriere12. ICF - Disturbi del comportamento/patologie

psichiatriche13. ICF - Condizioni di salute fisica14. ICF - Inclusione / partecipazione15. Obiettivi minimi standard curricolari16. Risorse disponibili

Obiettivi didattici/traguardi personalizzati per lo sviluppo, individuati attraverso le informazioni

sulla valutazione del funzionamento classificato con ICF, in ordine al miglioramento della qualità di

vita dell’alunno/studente

ICF a SCUOLA : costruire il PEI

Matrice 1

Scegliere ed aprire codici ICF adeguati

ICFBenessere materiale

Benessere fisico

Benessere emozionale

Auto determinazione

Sviluppo personale

Inclusione sociale

Relazioni interpersonali

Diritti empowerment

Condizioni di salute

Funzioni e strutture corporee

Apprendimento e applicazione conoscenze

Compiti e richieste generali

Comunicazione

Mobilità

Cura della propria persona

Vita domestica

Interazioni e relazioni personali

Aree di vita principali

Vita sociale, civile, di comunità

Prodotti e tecnologie

Ambiente naturale,cmbiamenti effettuati uomo

Relazioni e sostegno sociale

Ateggiamenti

Servizi, sistemi, politiche

Obiettivi di miglioramento

Sostegni da erogare

Competenze da certificare

Domini della qualità della Vita

Profilo di funzionamento

RISULTATI

Ciascuno dei campi individuati dall’intersezione tra i domini della qualità di vita e le componenti ICF, costituisce il prodotto del reclutamento di descrizioni standard del funzionamento umano, persona e ambiente, classificate con ICF, rilevanti per e consistenti con il dominio di qualità di vita selezionato. In altre parole ogni aspetto della qualità di vita “interroga” il funzionamento nelle sue diverse componenti, intrinseche e ambientali, individuando il profilo funzionale a disposizione dell’alunno/studente in rapporto allo stesso dominio. Il profilo di funzionamento adatto a descrivere la condizione di equilibrio/squilibrio tra l’alunno/studente e i suoi ambienti di vita, compresa la scuola, viene “estratto” dalle codifiche ICF che opportunamente descrivono e classificano il credito e il debito di funzionamento rispetto all’area della qualità di vita considerata.

Obiettivi didattici/traguardi personalizzati per lo sviluppo, individuati attraverso le

informazioni sulla valutazione del funzionamento classificato con ICF in funzione

degli assi del profilo dinamico funzionale;

ICF a SCUOLA : costruire il PEI

Matrice 2

ICFAffettivo relazionale

Autonomie Comunicazionale linguistico

Sensoriale percettivo

Motorio prassico

Neuro psicologioco

Cognitivo Apprendimento curricolare

Condizioni di salute

Funzioni e strutture corporee

Apprendimento e applicazione conoscenze

Compiti e richieste generali

Comunicazione

Mobilità

Cura della propria persona

Vita domestica

Interazioni e relazioni personali

Aree di vita principali

Vita sociale, civile, di comunità

Prodotti e tecnologie

Ambiente naturale, cambiamenti effettuati uomo

Relazioni e sostegno sociale

Atteggiamenti

Servizi, sistemi, politiche

Traguardi di sviluppo personali

Sostegni da erogare

Competenze da certificare

ASSI del Profilo dinamico funzionale

RISULTATI

Valore di ICF come linguaggio universale, in grado di esprimere attraverso il rigore delle descrizioni standardizzate del funzionamento, il profilo dinamico funzionale, fase ineludibile di un piano educativo individualizzato costruito nella logica del progetto di vita

Obiettivi didattici /traguardi personalizzati per lo sviluppo individuati attraverso le informazioni

raccolte sulla base dei valori delle variabili ecologiche del funzionamento umano, compreso

l’ICF, in funzione del miglioramento della qualità di vita dell’alunno/studente

ICF a SCUOLA : costruire il PEI

Matrice 3

ICF / VARIABILIBenessere materiale

Benessere fisico

Benessere emozionale

Auto determinazione

Sviluppo personale

Inclusione sociale

Relazioni interpersonali

Diritti empowerment

DESIDERI ASPETTATIVE DELLO STUDENTE

ATTITUDINI, INCLINAZIONI

ASPETTATIVE INSEGNANTI CONTESTO SCUOLA

ASPETTATIVE FAMIGLIA

COMPORTAMENTO ADATTIVO

ATTIVITA’ E PARTECIPAZIONE DEBITO FUNZIONAMENTO

FACILITATORI

BARRIERE

DISTURBI DEL COMPORTAMENTO PATOLOGIE PSICHIATRICHE

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO/ COMPETENZE

RISORSE DISPONIBILI

META EDUCATIVA GENERALE

OBIETTIVI DIDATTICI XCOSTRUIRE COMPETENZE

Domini della qualità della Vita

RISULTATI

Ciascuno dei campi individuati dall’intersezione tra il dominio della qualità di vita e la variabile ecologica considerata, potrebbe essere interpretato come un insieme pertinente di domande focalizzate sull’individuazione dell’impatto che il valore o il contenuto informativo, proprio della variabile selezionata, produce sullo specifico aspetto della qualità di vita corrispondente. La compilazione del campo consiste nel sintetizzare le risposte, inducendo gli operatori a definire con precisione la natura delle caratteristiche del funzionamento individuale e dell’ambiente, in relazione alla percezione soggettiva ed oggettiva della qualità di vita nel dominio rappresentato Competenze scolastiche

Prospettive verso la Qualità della vita per una Vita di Qualità

• Le competenze certificate sono esiti, occorre verificare quanto siano correlate con la qualità della vita a scuola

• Il miglioramento della qualità di Vita corrisponde a una condizione di equilibrio del Funzionamento esteso tra la Persona e i suoi ecosistemi

• Contribuiscono componenti di funzionamento intrinseco e sostegni ambientali, espresso attraverso la compresenza della dotazione adattiva e della soddisfazione personale

La Torre di Babele (Pieter Breugel il Vecchio, 1563)

A SCUOLA SI PUO’

Società complessa della post modernità

Crisi etica

Globalizzazione

Crisi del modello di sviluppo occidentale

LAVORO

GIUSTIZIA

PACE

EQUITA’

FELICITA’

SOLIDARIE

TA’

Cooperazione

Pari opportunità

LA RISPOSTA ALLA COMPLESSITA’ NON è MAI

IL SEMPLICISMO RIDUTTIVISTA

SISTEMA Scuola:Modello di governance

STUDENTE nella Scuola:Modello di presa in carico

Conclusioni • La complessità è l’elemento caratterizzante il mondo• La complessità si governa con chiarezza di valori, modelli scientifici di

riferimento, organizzazione efficace / efficiente, buone pratiche• Il modello per comprendere il mondo ed in esso il funzionamento umano

è ecosistemico, bio – psico - sociale• La Scuola italiana è un sistema organizzativo in grande cambiamento che

gioca la sfida dell’inclusione in classi ‘plurali’• La Scuola, di tutti e per ciascuno, è strumento per abilitare ai diritti di

cittadinanza; tali diritti sono acquisiti quando tutti gli studenti hanno accesso alla costruzione di competenze personali, sociali, curricolari secondo le proprie possibilità

• ICF CY è lo strumento per cogliere ed identificare il funzionamento umano negli ambienti di vita

• ICF CY è lo strumento necessario per definire il profilo di funzionamento individuale di studenti in difficoltà di apprendimento

• ICF è un potente strumento per l’intero sistema Scuola

Temi aperti in QdV

F. Di Cosimo

“Non l’Uomo, ma uomini abitano questo pianeta.

La pluralità è la legge della Terra” (H. Arendt)

“La forza e la qualità delle aspettative che nutriamo verso un’altra persona

sono in grado di influenzare il suo comportamento” (R. Jacobsen)

Contatti: CELL. 329 [email protected]@unicatt.it