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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 20 INQUADRAMENTO TERRITORIALE IL TERRITORIO Superficie (espressa in Km 2 ) La Provincia di Crotone, istituita solamente nel 1993, si estende su una superficie di 1716,75 km 2 e si compone di 27 Comuni, 1 Comunità Montana La Comunità Montana dell’Alto Crotonese conta circa 36.000 abitanti ed ha una superficie di 588 Kmq; si e- stende dalle pendici della Sila Grande al Mar Jonio e racchiude gran parte dei comuni della provincia e preci- samente: Belvedere di Spinello, Caccuri, Carfizzi, Casabona, Castelsilano, Cerenzia, Melissa, Pallagorio, San Nicola Dell’Alto, Savelli, Strongoli, Umbriatico e Verzino. La sua dimensione è estremamente contenuta e si distribuisce tra il mare, entroterra e montagna. La dimensione territoriale dei comuni è variabile, si passa da comuni con una superficie inferiore ai 7,83 km 2 (San Nicola dell’Alto) a comuni con una estensione superiore ai 179 km 2 (Crotone). Altimetria Il territorio crotonese si presenta nel modo più svariato, estendendosi dal litorale ionico, che tocca il capoluogo di provincia (Crotone) nonché diversi comuni (da sud verso nord: Cutro, Isola Capo Rizzuto, Strongoli, Melissa, Cirò Marina, Cirò, Crucoli) e si inoltra sino alle punte più alte dei promontori della Sila (Cotronei, Savelli, Ca- stelsilano). Nel passaggio marina-collina-montagna, si alternano scenari naturali incantevoli. In tabella si riportano i valori della superficie suddivisa per fasce altimetrica e si nota meglio il passaggio da fa- sce marittime (inferiore a 300 metri) alle punte montane (900-1200 metri). Fasce Altimetriche Superficie Km 2 Percentuale sul totale Inferiore a 300 m 688,51 40,10% Tra 300 e 600 m 858,51 50,01% Tra 600 e 900 m 81,72 4,76% Tra 900 e 1.200 m 88,01 5,13% Totale 1.716,75 100,00% Suddivisione in fasce altimetriche del territorio provinciale Con riferimento al DPR 412/1993, riguardante norme per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, il territorio provinciale risulta suddiviso in 4 zone climatiche: COMUNE ZONA CLIMATICA GRADI/GIORNO ALTEZZA Mt. S.l.mare Belvedere di Spinello C 1383 330 Caccuri D 2094 646 Carfizzi D 1827 512 Casabona C 1362 287 Castelsilano E 2600 900 Cerenzia E 2123 664 Cirò D 1571 351 Cirò Marina B 845 5 Cotronei D 1846 502 Crotone B 899 8 Crucoli D 1547 380 Cutro C 1167 220 Isola di Capo Rizzuto C 991 90 Melissa C 1287 256 Mesoraca D 1671 415

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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 20

INQUADRAMENTO TERRITORIALE

IL TERRITORIO

Superficie (espressa in Km2)

La Provincia di Crotone, istituita solamente nel 1993, si estende su una superficie di 1716,75 km2 e si compone di 27 Comuni, 1 Comunità Montana La Comunità Montana dell’Alto Crotonese conta circa 36.000 abitanti ed ha una superficie di 588 Kmq; si e-stende dalle pendici della Sila Grande al Mar Jonio e racchiude gran parte dei comuni della provincia e preci-samente: Belvedere di Spinello, Caccuri, Carfizzi, Casabona, Castelsilano, Cerenzia, Melissa, Pallagorio, San Nicola Dell’Alto, Savelli, Strongoli, Umbriatico e Verzino. La sua dimensione è estremamente contenuta e si distribuisce tra il mare, entroterra e montagna. La dimensione territoriale dei comuni è variabile, si passa da comuni con una superficie inferiore ai 7,83 km2 (San Nicola dell’Alto) a comuni con una estensione superiore ai 179 km2 (Crotone).

Altimetria

Il territorio crotonese si presenta nel modo più svariato, estendendosi dal litorale ionico, che tocca il capoluogo di provincia (Crotone) nonché diversi comuni (da sud verso nord: Cutro, Isola Capo Rizzuto, Strongoli, Melissa, Cirò Marina, Cirò, Crucoli) e si inoltra sino alle punte più alte dei promontori della Sila (Cotronei, Savelli, Ca-stelsilano). Nel passaggio marina-collina-montagna, si alternano scenari naturali incantevoli. In tabella si riportano i valori della superficie suddivisa per fasce altimetrica e si nota meglio il passaggio da fa-sce marittime (inferiore a 300 metri) alle punte montane (900-1200 metri).

Fasce Altimetriche Superficie

Km2 Percentuale

sul totale Inferiore a 300 m 688,51 40,10% Tra 300 e 600 m 858,51 50,01% Tra 600 e 900 m 81,72 4,76% Tra 900 e 1.200 m 88,01 5,13% Totale 1.716,75 100,00%

Suddivisione in fasce altimetriche del territorio provinciale

Con riferimento al DPR 412/1993, riguardante norme per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, il territorio provinciale risulta suddiviso in 4 zone climatiche:

COMUNE ZONA

CLIMATICA GRADI/GIORNO

ALTEZZA Mt. S.l.mare

Belvedere di Spinello C 1383 330 Caccuri D 2094 646 Carfizzi D 1827 512 Casabona C 1362 287 Castelsilano E 2600 900 Cerenzia E 2123 664 Cirò D 1571 351 Cirò Marina B 845 5 Cotronei D 1846 502 Crotone B 899 8 Crucoli D 1547 380 Cutro C 1167 220 Isola di Capo Rizzuto C 991 90 Melissa C 1287 256 Mesoraca D 1671 415

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Pallagorio D 1898 554 Petilia Policastro D 1681 436 Rocca di Neto C 1132 165 Roccabernarda C 1083 180 S. Mauro Marchesato C 1356 282 S. Nicola dell’Alto D 1966 579 Santa Severina D 1434 326 Savelli E 2909 1014 Scandale D 1440 350 Strongoli D 1467 342 Umbriatico D 1633 422 Verzino D 1888 549

ZONE CLIMATICHE Durata giornaliera di attiva-

zione consentita (art. 9 del DPR 412/1993)

Zona B comuni che presentano un numero di gradi - giorno maggiore di 600 e non superiore a 900

8 ore al giorno dal 1 dicembre al 31 marzo

Zona C comuni che presentano un numero di gradi giorno maggiore di 900 e non superiore a 1.400;

10 ore al giorno dal 15 novembre al 31 marzo

Zona D comuni che presentano un numero di gradi - giorno maggiore di 1.400 e non superiore a 2.100;

12 ore al giorno dal 1 novembre al 15 aprile

Zona E comuni che presentano un numero di gradi - giorno maggiore di 2.100 e non superiore a 3.000;

14 ore al giorno dal 15 ottobre al 15 aprile

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Morfologia

La configurazione morfologica del territorio crotonese si estende tra “mari e monti” con paesaggi fortemente naturalistici ed agrari. Il territorio della Provincia di Crotone può essere distinto in tre zone: una fascia di piano-colle che compren-de i comuni che si affacciano al mar Ionio, che si presentano con una larga fascia pianeggiante in prossimità del litorale ionico che si estende fino alle zone collinari dei territori facenti parte degli stessi comuni o dei co-muni interni limitrofi, che si presentano nella seconda fascia collinare che ricopre gran parte del territorio ed interessa molti comuni, i quali si presentano con una predisposizione fortemente agricola, e che si possono i-dentificare con i Comuni di Belvedere di Spinello, Carfizzi, Casabona, Cirò, Cirò Marina, Crucoli, Pallagorio, Roccabernarda, San Mauro Marchesato, San Nicola dell’Alto, Umbriatico e Verzino; questi a loro volta fini-scono in una terza fascia che è appunto quella montana che tocca il promontorio montuoso della Sila, ed in particolare i comuni ricadenti in tale zona sono quello di Caccuri, Castelsilano, Cerenzia, Cotronei, Mesoraca, Petilia Policastro e Savelli, ovviamente per la loro natura montana si differenziano dagli altri sotto diversi a-spetti, che spaziano dall’ambiente alla società stessa.

I principali rilievi montuosi sono rappresentati dalla Serra Alessandrella (m. 1.434), dal Campo di Mazza (m. 1.461), da Mezzocampo Soprano (m. 1.373), dalla Serra di Mezzocampo (m. 1.262) tutti nel territorio del co-mune di Savelli, in tali zone la significatica altitudine fa si che si hanno dei climi di tipo mediterraneo-montano con inverni più freddi e piovosi ed estati meno calde e con qualche precipitazione; in prossimità del promonto-rio Silano durante il periodo invernale, si hanno precipitazioni nevose.

IL PATRIMONIO NATURALE: BOSCHI E CORSI D’ACQUA

IDROGRAFIA

Dal punto di vista idrologico, la provincia di Crotone è caratterizzata da pochi fiumi, di portata limita-ta, e numerosi torrenti (in gran parte tributari dei due corsi d'acqua maggiori, il Fiume Neto e il Taci-na), che attraversano, a ventaglio verso il mare, le tre zone (rif. l’argomento “Morfologia”) producen-do differenti paesaggi naturali (selvaggi e suggestivi specie nella zona presilana); vere e proprie fiuma-re nelle parti basse, con zone paludose alle foci, tranquilli canali nella Sila. La forma allungata della Regione e l’orografia frastagliata fa si che la Provincia di Crotone abbia dei bacini imbriferi piuttosto stretti; d’altra parte i bacini veri e propri sono piuttosto scarsi o inesistenti fatta eccezione per:

• il fiume Neto, che nasce dal Timpone Servello (San Giovanni in Fiore), presenta un bacino di utenza di 1.070 Kmq ed è lungo 85 Km.. Riceve il Lese (Km. 41) che nasce da Macchialonga (Savelli) e il Vitravo (Km. 28) che nasce dal Cozzo Calamacca (Campana). Dopo aver ricevuto le acque del Vitravo, sfocia nel-lo Jonio. La sua portata, è molto sfruttata per gli usi idroelettrici, irrigui, produttivi e idropotabili.

• il Tacina, che prende origine dalle aree montane della Sila Piccola, solca i contrafforti meridionali ed im-mettendosi nella regione del Marchesato, termina il suo corso nel Golfo di Squillace. Il Tacina presenta un bacino di 435 Kmq e una lunghezza di 56 Km.

ELENCO DELLE ACQUE PUBBLICHE

DENOMINAZIONE FOCE COMUNI

Fiume Tacina. Ionio. Belcastro,Mesoraca, S.Mauro,Rocca Bernarda,Petilia Policastro, Crotone,Taverna.

Umbro Capizzaro infl.n.257 Tacina Belcastro. Valle don Giacinto infl. 257 Tacina Marcedusa, Belcastro Umbro Rivioto e del Baronello.infl. N.257 . Tacina Marcedusa. Fiume S. Antonio, Mesoraca, Vergari, Cerasa Tacina Mesuraca,Petronà . Torrente Pelame (S. Antonio ) Mesoraca Petronà Vallone Macchia.inf.261 Potame Petronà

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Vallone Franco inf.261 Mesuraca Petronà Fiumara Loti o Luta. Inf. 161 Vergari Mesoraca Vallone ed Umbro inf. 261 Mesoraca Mesoraca Umbro Campo Raso. Inf.257 Tacina Petilia Policastro Vallone,Frassi,Moscarello e Carise. Spaglia Petilia Policastro Torrente Soleo.Infl.257 Tacina Petilia Policastro Vallone Ritorto Inf.269 Soleo Mesoraca Torrente Crapa Inf.269 Soleo Mesoraca,Petronà , Petilia Policastro. Vallone Carmonara.Inf.271 Crapa o Cropa Petilia Policastro Torrente Migliarito . Infl. 257 Tacina Cotronei Torrente Turvolo .Inf.257 Tacina Roccabernarda,Cotronei. Vallone Sigliati. Infl.274 Turvolo Cotronei Vallone lenza.Inf.257 Tacina Roccabernarda,S.Mauro M. Vallone Termine Grosso Spaglia Roccabernarda,Cutro. Vallone del Dragone Ionio Cutro Vallone Franzè.Infl.278 Dragone Cutro Vallone del Cavaliere.Infl.278 Dragone Cutro Valle del Purgatorio. Ionio Cutro,Isola C.R. Vallone di Campolongo. Purgatorio Cutro,Isola C.R. Valle S.Ianni Ionio Isola Capo R. Vallone la Vorga o Giauca. Ionio Isola Capo R. Vallone di Pelacca. Infl.284 Vorga Isola Capo R. Vallone S. Fantino.infl.285 Pelacca Isola Capo R. Vallone Scavo. Ionio Isola Capo R. Vallone Comunelli e Salica Ionio Isola Capo R.e Crotone Vallone Esaro di S. Anna e di S. Sosto Ionio Crotone,Cutro. Vallone Lampainara .Infl.289 S.Anna Crotone. Vallone Carbonara. Infl.n.289 S.Anna Crotone,Isola C. R. Vallone Vozza. Infl.289 S.Sosto (S.Anna) Cutro Vallone Petrello.Infl.289 S.Sosto (S.Anna) Cutro,Crotone Valle Acqua della Quercia.infl.289 S.Sosto (S.Anna) Cutro,Crotone Vallone Lampainara e Manca dei Cani S.Anna Crotone Vallone Armeria (Passo Vecchio) Ionio Crotone, Cutro. Vallone Centone (Armeria) Cucchiavia S.Mauro Marchesato,Cutro. Valle S.Domenica. (Armeria) Passo Vecchio Scandale,Crotone. Vallone Ponticelli Ionio Scandale,Crotone. Torrente Fallao Ionio Scandale,Crotone.

Fiume Neto Ionio Strongoli,Crotone,Rocca di Neto, Scandale, S.Severina, Roccabernarda, Belvedere Sp., Caccuri, Cotronei.

Torrente Agona.Infl.301 Neto S.Severina Torrente Lucido.Infl.301 Agona S.Severina Torrente Marano od Armo.infl.303 Lucido S.Severina Vallone del Tornese.Infl. 301 Neto S.Severina Torrente Timpa Grande.infl.301 Neto Roccabernarda,S.Severina. Torrente Ampollino e Ciricilla.Infl.301 Neto Cotronei. Vallone Taesito.infl.307 Ampollino Taverna Fiume Berberano Infl.307 Ampollino Taverna Vallone Caluscia. Infl.301 Neto Caccuri Fiume Lese Neto Caccuri, Belvedere Sp., Verzino, Cerenzia, Savelli Torrente Lepre Infl.311 Lese Cerenzia, Caccuri. Canale di Nardò Infl.211 Lese Cerenzia. Fiumarella di S. Mauro.Infl.311 Lese Cerenzia,Casino. Vallone delle Vigne. Infl.314 San.Mauro. Cerenzia,Casino. Vallone Tardanello.Inf.311 Lese Casino Vallone del Cannaro.Infl. 311 Lese Savelli Torrente Senapido Grande e Fiumarella Serra Lese Verzino,Savelli. Fiumara dei Pesci .Infl.318 Senapido Savelli Vallone Carvieri e del Fraghito.Infl.319 Pesci Savelli Vallone Laconoianni. Infl.318 Senapido Verzino,Savelli. Fimarella,Pastinelli e Scaliselli.Infl.291 Laconoianni Verzino . Vallone di Verzino. Infl.318 Senapido Verzino . Vallone di Dera e di Corno .Infl.311 Lese Cerenzia,Verzino.

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Vallone Cufalo e Sottino.Infl.311 Lese Verzino Vallone Malapezza. Spaglia Belvedere Spinello

Torrente Vitravo Infl.301 Neto Strongoli,Rocca di Neto,Belvedere Sp.,Casabona,Pallagorio, Verzino.

Torrente Lauro Vitravo Pallagorio Vallone Lico. Infl.327 Vitravo Casabona Vallone Miceli e Rasterni. Infl.397 Vitravo Casabona Vallone Steccato e Patamò . Infl.330 Miceli Pallagorio Vallone i Lasi Infl. 330 Miceli S.Nicola dell'lto,Casabona. Vallone la Seccata.Infl.830 Miceli S.Nicola dell'lto,Casabona. Vallone San Iorio. Infl.327 Vitravo Strangoli Vallone Zuccaldo o Zuccalco. Infl.334 San Iorio Strangoli Vallone Lazzovino o Villarvo Ionio Strangoli Vallone Valenza e S.Pietro. Ionio Strangoli Vallone del Fego Ionio Cirò. Fiume Lipuda Ionio Cirò, Melissa, San Nicola Alto, Umbriatico. Vallone Ponta. Infl.339 Lipuda Melissa. Vallone Zapparia, Infl. 340 Ponta o Ponda Melissa. Vallone dietro al Canale. Infl.339 Lipuda S.Nicola Alto,Melissa. Vallone Lacrito. Infl.342. Dietro al Canale S.Nicola Alto,Melissa. Torrente Manzella e Savero.infl.339 Lipuda S.Nicola Alto, Pallagorio, Umbriatico. Vallone Bonito.Infl.239 Lipuda Umbriatico. Vallone della Pulce.Infl.339 Lipuda Cirò Vallone Campana.Infl.339 Lipuda Cirò Torrente Palombelli. Infl. 339 Lipuda Cirò Torrente Porcari Spaglia Cirò Vallone del Petrosino o Gianturco Ionio Cirò Torrente S.Venere Ionio Cirò,Crucoli. Torrente Curiale.Infl.351 S.Venere Cirò Torrente Laritus Ionio Crucoli Torrente del Giardino Ionio Crucoli Fiumara di Fiumenicà e Nicà Ionio Crucoli Torrente Sorvito Infl.355 Fiumenicà Crucoli Torrente Roria Infl.356 Sorvito Crucoli Torrente Patia Fiumenicà Crucoli Vallone Patia o del Lauro Infl.358 Patia Crucoli Vallone Crisica. Infl.358 Patia Umbriatico. Torrente Cannavata infl.355 Fiumenicà Umbriatico.

Elenco delle acque pubbliche della Provincia di Crotone (Dlgs 490/1999, art. 146 comma c; elenco previsto dal RD 11.12.1933, n. 1775)

PATRIMONIO FORESTALE

Il paesaggio della provincia crotonese si alterna da zone tipicamente marittime, a zone a prevalente de-stinazione agricola, fino ad inoltrarsi negli incantevoli scenari naturali della Sila, dove esiste un patri-monio forestale quasi unico nel suo genere, da custodire e salvaguardare. Le informazioni numeriche sulla consistenza del patrimonio forestale non sono ancora disponibili.

AGRICOLTURA ESPRESSA IN SUPERFICI UTILIZZATE

La struttura economica del territorio di Crotone é rimasta legata, dalle sue origini fino al nostro secolo, all'agricoltura ed alla pastorizia, nonostante le diverse vicende storiche nell'arco dei secoli. Culla del latifondo, il territorio crotonese, ne ha conservato le caratteristiche produttive e, conosciuto come "il granaio d'Italia", solo con l'avvento, negli anni '50, della Riforma Agraria ha visto un cambiamento colturale. Rappresenta, quindi, la classica evoluzione da agricoltura estensiva ad agricoltura intensiva. Negli ultimi anni, al rinnovato interesse economico per l'agricoltura, va affiancandosi lo sviluppo del turismo. Le informazioni numeriche non sono ancora disponibili.

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BIOMASSE

I dati non sono ancora disponibili, ma dovrebbero almeno essere relativi a: • Legna da ardere • Residui forestali • Residui industria legno • Gusci di nocciola • Potature di piante da frutta • Potature della vite • Lolla di riso • Paglia di riso • Stocchi di mais • Paglia di granaglie varie • Residui agroalimentari • Frazione legnosa RSU e RSA • Liquami animali • Densità energetica teorica derivante dalla zootecnia • Numero di suini equivalenti, Numero di bovini

IL CLIMA

La Calabria, che si protende all’interno del bacino mediterraneo, risente climaticamente della influenza del mare. Le caratteristiche generali sono, infatti, quelle proprie del clima mediterraneo, ma, data la complessità dell’orografia, si possono individuare tanti microclimi diversi che si differenziano andando dalla costa verso l’interno e man mano che si sale in altitudine. La regione si estende tra i 40°N e i 38°12’N in latitudine e tra 16°30’E e 17°15’E in longitudine con un territorio di 1.508.032 ettari dei quali 135.374 (9%) in pianura: 741.856 (49.2%) in collina e 630.802 (41.8%) in monta-gna. La regione, così come l’intero Mediterraneo risente dell’azione delle correnti occidentali il cui flusso è con-trollato da importanti centri di azione: l’anticiclone dinamico delle Azzorre, quello termico Russo Siberiano, dal-la depressione di Irlanda e da quella sahariana. A secondo del posizionamento di questi sistemi si determinano le condizioni del tempo e quindi il clima sul bacino. In inverno, l'Anticiclone delle Azzorre si situa sui 30° N con un promontorio che copre Spagna e Mediterraneo occidentale. Ad Est l'Anticiclone siberiano arriva sino ai Bal-cani alla Scandinavia ed al Centro-Europa. A sud è presente la depressione Sahariana: in queste condizioni le correnti occidentali entrano nel bacino con ondate di aria fredda e secca, che interagendo con l’aria calda ed u-mida presente in loco da luogo ad intense depressioni con formazione di nubi e piogge abbondanti. In inverno, infatti, si registra la massima nuvolosità e la massima quantità di pioggia (~ 70% del totale annuo). In estate, in-vece, si determina un campo di alte pressioni livellato che portano cielo sereno e assenza o forte riduzione delle precipitazioni. La provincia di Crotone presenta le caratteristiche climatiche del sottotipo temperato tipico della, fascia ionica meridionale. Nella fascia collinare e piedi-collina che si affaccia sul mare ionico si presenta un clima tipicamente mediterra-neo, con inverno mite ed estate molto calda e siccitosa. Nelle zone più interne, con l’aumentare dell’altitudine in prossimità dei promontori silani, il clima si può definire mediterraneo-montano con inverni piuttosto freddi (pre-senza di nevicate) ed estati meno calde. La zona crotonese si presenta inoltre come una delle fasce più piovose dell’italia meridionale: la piovosità media annua è vicina alla media nazionale. Tale elevata piovosità è scaturita dalla configurazione morfologica del territorio e dai principali sistemi orografici che si oppongono come delle vere e proprie barriere alle masse d’aria umida provenienti dal mare, favorendone la rapida ascesa e la formazio-ne delle piogge. Le caratteristiche delle perturbazioni provenienti da SE e NW agiscono di norma nel periodo autunno primavera ed hanno notevole frequenza anche se raramente sono capaci di produrre piogge persistenti ed intense. La fascia ionica crotonese è frequentemente ed intensamente colpita da eventi meteorici eccezionali, in quanto risulta di-rettamente esposta alle perturbazioni che provengo dall’ampia distesa di mare posta a mezzogiorno della Cala-bria.

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VELOCITA’ DEL VENTO

I primi generatori di energia elettrica azionati dal vento risalgono agli inizi del 1900. Nel 1914 erano già in fun-zione diverse centinaia di macchine di potenza compresa tra 3 e 30 kW. Nel periodo tra le due Guerre Mondiali fu compiuta una grande evoluzione sul campo tecnologico, con la costruzione di aereo generatori di potenza cre-scenti da 40-80 kW fino ai 1.250 kW dell’aerogeneratore americano di Grandpa’s Knob. L'utilizzazione su grande scala dei combustibili fossili, che nel secondo dopo guerra forniva energia a costi bas-sissimi, portò a un quasi completo abbandono delle ricerche e della produzione di aereo generatori. Le restrizioni dei consumi petroliferi da un lato e l'affinamento delle tecnologie dall'altro, hanno riproposto da qualche anno la validità dei generatori a vento, evidenziate anche da considerazioni di carattere ambientale che spingono sempre di più l’opinione pubblica a domandare il ricorso a fonti energetiche "pulite": a partire dal 1975 gli Usa, il Cana-da e alcuni paesi europei hanno varato importanti programmi di ricerca e sperimentazione volti ad accettare le ef-fettive possibilità di impiego di queste macchine per la produzione di energia elettrica. Le iniziative sin ora in-traprese hanno per altro già portati a risultati di notevole rilievo; si è ormai costituito nel mondo un vero e pro-prio mercato degli aereo generatori di potenza sino a 400 kW per collegamento alla rete prodotti in piccola serie da aziende americane ed europee. Negli USA sono state installate, soprattutto in California, migliaia di queste macchine in grandi gruppi (WIND-FARM) che funzionano in parallelo alle reti delle società elettriche locali. Al-la fine del 1987 risultavano installate 16.438 unità per 1.436 MW complessivi.

L'energia del vento è legata al movimento di masse d'aria che si spostano al suolo da aree ad alta pres-sione atmosferica verso aree adiacenti di bassa pressione, con velocità proporzionale al gradiente di pressione. L'intensità e la direzione del vento dipendono da un gran numero di fattori. Tra questi il principale è il maggiore irraggiamento solare delle zone prossime all'equatore rispetto a quelle prossime ai poli. La superficie terrestre cede parte del calore ricevuto all'atmosfera sovrastante, l’aria calda equatoriale tende a sa-lire richiamando altra aria dai tropici e innescando così una circolazione di aria fredda dalle zone polari verso l'equatore, mentre l'aria calda si sposta nelle parti alte dell'atmosfera verso i poli. In realtà questi flussi d'aria vengono profondamente alterati dall’inclinazione dell'asse terrestre e dalla rivoluzio-ne intorno al sole che spostano stagionalmente le fasce di maggiore insolazione tra i due tropici; dalla non omo-geneità della superficie terrestre caratterizzata dall'alternarsi di zone con diversa capacità di assorbimento e scambio del calore solare; dalla rotazione della terra che contribuisce all'alternarsi dell'irraggiamento solare. Altri fattori sono l’altezza dal suolo e l'orografia

L'energia eolica presenta caratteristiche molto interessanti: è molto diffusa, non è inquinante e ha, ri-spetto alle radiazioni solari e all'energia geotermica, il vantaggio di rendersi facilmente disponibile sot-toforma meccanica e quindi facilmente trasformabile in elettricità. La quantità di energia eolica disponibile è teoricamente grandissima; le stime più attendibili valutano l' 1-2 % del flusso energetico solare intercettato dalla terra in energia del vento, dissipata in turbolenze e in attriti nell'atmo-sfera e sulla superficie terrestre. Vale la pena di anticipare che direzione e intensità del vento in Italia sono determinate soprattutto dai fattori cli-matici tipici dell'aria temperata mediterranea, dalla sua posizione geografica, dalla sua forma allungata circonda-ta dal mare e dalla tormentata orografia del territorio. Questi fattori fanno sì che la quantità di energia disponibile entro i primi cento metri a partire dalla superficie terrestre sia molto inferiore a quella riscontrabile nei paesi eu-ropei che si affacciano sull’Oceano. In ogni caso la possibilità di utilizzare l'energia del vento in modo economi-co è fortemente limitata dalla sua bassa concentrazione energetica e da una marcata irregolarità e incostanza sia su base giornaliera che annuale. Queste caratteristiche negative e, in particolare, la bassa densità energetica del vento, fanno sì che gli impianti eolici debbano avere grandi dimensioni in relazione alla loro potenza e, nello steso tempo, debbano presentare una grande resistenza meccanica per sopportare le sollecitazioni indotte da venti eccezionali di notevole intensi-tà.

L'energia disponibile nel vento è essenzialmente l'energia cinetica posseduta dalla massa d'aria in movimento. L'espressione della potenza Pv disponibile in una vena fluida di sezione A perpendicolare alla direzione del vento è esprimibile come prodotto del flusso d'aria per l'energia cinetica per unità di volume della vena e cioè:

32

21

2 vv

v AvA

P ⋅=⋅⋅= ρρ

risultando quindi proporzionale al cubo della velocità del vento. Per valutare l'energia disponibile nel vento si può dedurre, utilizzando l'espressione precedentemente rilevata, anche la durata della potenza. L'area sottesa da questa curva rappresenta, in scala opportuna, l'energia posseduta dal vento, per una certa sezio-ne trasversale, nell'intervallo di tempo desiderato (espressa ad esempio in kWh/m2 · anno ).

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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 27

L'espressione della densità di potenza (potenza per unità di superficie) diviene, con v in m/s e ρ = 1,225 Kg/m3 (valore standard), Pvs = 0,6132 v3 W/m2.

La valutazione dell'energia eolica potenzialmente sfruttabile in un giacimento eolico è una operazione molto dif-ficile e complessa, in quanto la produzione di un impianto eolico dipende fortemente dalle caratteristiche anemo-logiche dal luogo in cui esso viene installato; a loro volta queste caratteristiche, in un dato sito ed alle quote di interesse di un aeromotore, sono influenzate in modo sensibile dalla orografia locale. Per il progetto dei sistemi di conversione, per le stime tecnico-economiche e per il confronto tra siti sono neces-sari dati anemologici con reale significato statistico e quindi estesi a lunghi periodi. Di norma, per studi di natura statistica, si rilevano i valori medi delle suddette grandezze nell'arco di 10 minuti. Tra le possibili elaborazioni dei dati anemologici presentano particolare interesse le distribuzioni di frequenza, semplice e cumulata, della velocità del vento. Queste distribuzioni permettono di studiare alcune situazioni operative di aerogeneratori di assegnate caratteri-stiche, di valutare il tempo in cui le macchine in esame non funzionerebbero per mancanza di vento (velocità del vento inferiore al valore di "cut-in") oppure per distacco dalla rete (velocità del vento superiore al valore di "cut-out"), di individuare il campo di ventosità più frequente, ecc. L'andamento grafico della distribuzione di frequenza, sia a livello mensile, che stagionale o annuale, si presenta di norma nella caratteristica forma a campana con asimmetria a sinistra.

La distribuzione cumulata dalla frequenza, detta an-che curva di durata, ottenuta generalmente utilizzan-do i modelli probabilistici di cui sopra, permette in-vece di individuare, ad esempio in termini di are-a/anno, il numero delle ore in cui viene superato il valore di una data velocità di soglia. Questi parametri, deducibili dalle citate distribuzioni di frequenza, consentono di caratterizzare in modo sintetico il regime anemologico di un sito. Tra di essi, sono particolarmente indicati:

• la velocità media aritmetica, che permette una prima e agevole comparazione tra i diversi siti eolici;

• la velocità media cubica utile per una corretta valutazione dell'energia disponibile, in quanto la potenza associata alla vena fluida e proporzionale della velocità del vento;

• la velocità massima, importante per il dimensionamento strutturale della aeromacchine; • lo scarto quadratico medio o, che esprime la dispersione dei valori della velocità e, quindi, il grado di re-

golarità della fonte eolica.

La distribuzione di frequenza della direzione del vento con-sente di tracciare un diagramma polare, detto rosa dei venti, ottenuto suddividendo l'orizzonte in settori (di solito 16 o più) e riportando, per ognuno di essi, segmenti proporzionali al numero di osservazioni in cui il vento ha soffiato da una direzione compresa nel settore in oggetto.

Per concludere, si ricorda che, accanto a queste fondamentali elaborazioni dei dati raccolti, è anche possibile effettuare numerose altre considerazioni che presentano un notevole interesse per le applicazioni pratiche. La conoscenza dell'andamento medio giornaliero o stagiona-le dell'energia disponibile nel vento è utile per lo studio della possibilità di integrazione di un impianto di generazione da fonte eolica nel sistema elettrico. E' poi interessante una valutazione dell’autocorrelazione temporale delle velocità del vento, al fine di avere informa-zioni sulla capacità di prevedere la disponibilità di energia eolica. Occorre ricordare l'importanza di valutare le correlazioni spaziali della velocità delle velocità del vento, con rife-rimento ad aree anche molto estese, sia allo scopo di installare correttamente gli strumenti di misura, sia al fine di avere un eventuale compensazione tra centrali eoliche dislocate in siti diversi.

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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 28

Tavola di Comparazione della Velocità del Vento La tavola sottostante permette di comparare e convertire la velocità del vento in diverse unità di misura.

Scala Beaufort

Velocità in m/s

Velocità in km/h

Velocità in Miglia/h

Velocità in Nodi

Descrizione Segni visibili

a terra Segni visibili

sul mare

0 0 - 0.2 <1 <0.6 <1 calma di vento il fumo sale verti-calmente

mare liscio come l'olio

1 0.3 - 1.5 1 - 5 0.6 - 3.4 1 - 3 bava di vento il fumo si sposta mare liscio come l'olio

2 1.6 - 3.3 6 - 11 3.5 - 7.1 4 - 6 brezza leggera si sente il vento in faccia

piccole onde senza schiuma

3 3.4 - 5.4 12 - 19 7.2 - 12.1 7 - 10 brezza tesa foglie e piccoli ra-mi si muovono

onde con creste vitree che non si rompono

4 5.5 - 7.9 20 - 28 12.2 - 17.7 11 - 15 vento moderato si sollevano carta e polvere i rami sot-tili si muovono

le creste cominciano a rompersi

5 8 - 10.7 29 - 38 17.8 - 23.9 16 - 21 vento teso oscillano i piccoli alberi

onde piccole ma lunghe, cime di schiuma bianca diffuse

6 10.8 - 13.8 39 - 49 24.0 - 30.8 22 - 27 vento fresco si muovono i grossi rami, i cavi elettrici sibilano

le creste si rompono e lasciando grandi mac-chie di schiuma bianca

7 13.9 - 17.1 50 - 61 30.9 - 38.2 28 - 33 vento molto

forte

si muovono grossi alberi, difficoltà di camminare contro-vento

il mare torreggia, la schiuma bianca comin-cia a disporsi a strisce nella direzione del vento

Per quanto attiene il vento nella provincia di Crotone, non esistono dati significativi ai fini dello sfruttamento per la produzione di energia tramite sistemi di generazione eolica, tuttavia si riportano di seguito i rilevamenti effettuati dalla stessa Amministrazione provinciale di Crotone per mezzo delle due cabine di rilevamento ambientale ubicate rispettivamente in Crotone città e nel comune di Caccu-ri.

Rete di Rilevamento per il Controllo della Qualita' dell'Aria nella Provincia di Crotone Stazione di CROTONE - Distribuzione cumulata dalla frequenza : per ogni anno la prima colonna indica il numero di ore mensili in cui la velocità del vento ha superato 2 m/sec. La seconda colonna

indica la percentuale della prima rispetto al numero totali di ore nel mese

Mese ANNO 1998 ANNO 1999 ANNO 2000 GEN 169 23% 193 26% 207 28% FEB 219 31% 223 32% 90 13% MAR 321 43% 228 31% 211 28% APR 222 31% 154 21% 131 18% MAG 189 25% 98 13% 81 11% GIU 118 16% 157 22% 147 20% LUG 144 19% 61 8% 146 20% AGO 131 18% 22 3% 112 15% SET 239 33% 42 6% 139 19% OTT 122 16% 94 13% 94 13% NOV 218 30% NR NR 53 7% DIC 312 42% 231 31% NR NR Min 118 16% NR NR NR NR

Media 200 27% 125 17% 128 16% Max 321 43% 231 32% 211 28%

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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 29

N° ORE CON VELOCITA' (CROTONE) > 2 m/s

222

189

239218

312

228

154

6142

0

231

139

53

122131144118

321

169

219

94

22

157

98

193

223

94112

146147

81

131

211

90

207

-50

0

50

100

150

200

250

300

350

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

MESE

OR

E

ANNO 1998 ANNO 1999 ANNO 2000

Rete di Rilevamento per il Controllo della Qualita' dell'Aria nella Provincia di Crotone

Stazione di CACCURI - Distribuzione cumulata dalla frequenza : per ogni anno la prima colonna in-dica il numero di ore mensili in cui la velocità del vento ha superato 2 m/sec. La seconda colonna in-

dica la percentuale della prima rispetto al numero totali di ore nel mese

Mese ANNO 1998 ANNO 1999 ANNO 2000 GEN 137 18% 216 29% 20 3% FEB 166 24% 216 31% 100 14% MAR 294 40% 214 29% 87 12% APR 281 39% 252 35% 90 13% MAG 171 23% 85 11% 65 9% GIU 160 22% 102 14% 77 11% LUG 151 20% 108 15% 0 0% AGO 127 17% 15 2% 0 0% SET 233 32% 27 4% 4 1% OTT 103 14% 25 3% 6 1% NOV 132 18% 44 6% 11 2% DIC 162 22% 13 2% 10 1% Min 103 14% 13 2% 0 0%

Media 176 24% 110 15% 39 5% Max 294 40% 252 35% 100 14%

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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 30

166

294281

171

127

233

132

162

214

85

108

77

0

103

151160

137

1325

44

2715

102

252

216216

106 114

0

65

9087100

20

0

50

100

150

200

250

300

350

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

MESE

ANNO 1998 ANNO 1999 ANNO 2000

N° ORE CON VELOCITA' (CACCURI) > 2 m/s

OR

E

TEMPERATURE

L’escursione termica annuale tra estate e inverno è abbastanza alta; per la provincia di Crotone i valori mediati nei vari anni di rilevamento variano da poco meno di 10°C del mese di gennaio e dicembre (inverno) ai circa 25°C dei mesi di luglio e agosto, per una media annuale di circa 16°C . L’andamento della temperatura, epocalmente, è molto stabile. Nell'attuale epoca calda, la temperatura presenta un pressochè continuo, seppure minimo aumento durante tutti i mesi. Nell'ultimo decennio si sono superate più volte le soglie delle temperature massime. Il perdurare di ta-le fenomeno potrebbe provocare gravi conseguenze economiche e sociali, come già avvenuto in epo-che passate, per la caratteristica di siccitosità dei territori crotonesi.

Temperature medie e statistiche del periodo 1951/80

ANNO GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC MEDIA ANNO

1951 10.7 11.3 12.4 14.4 18.1 22.4 24.3 24.8 21.9 16.0 13.7 9.5 16.6 1952 7.8 7.2 9.2 14.2 16.3 23.4 25.6 26.4 23.4 17.7 12.9 10.6 16.2 1953 7.0 8.1 8.4 13.7 16.6 20.8 25.2 23.9 22.2 18.0 11.8 10.3 15.5 1954 7.1 8.0 11.3 12.1 15.7 22.5 23.4 23.8 22.8 17.0 12.5 10.4 15.6 1955 11.0 11.3 10.7 10.8 17.5 21.3 24.6 23.0 20.2 16.8 13.0 11.1 15.9 1956 9.1 06.3 9.1 12.4 16.5 19.9 24.8 26.0 22.7 16.6 13.2 8.9 15.5 1957 8.5 10.9 10.6 13.3 16.0 23.3 24.3 25.3 21.3 18.2 13.6 9.4 16.2 1958 8.7 10.1 9.9 12.0 18.7 21.8 24.5 26.0 21.2 17.3 14.5 11.3 16.3 1959 7.6 9.0 12.4 13.1 17.0 20.4 24.0 23.8 20.8 15.7 13.2 11.3 15.7 1960 9.4 10.9 11.7 13.4 17.1 21.5 23.5 25.1 21.1 19.0 14.8 11.2 16.6 1961 8.9 8.6 11.4 15.2 17.5 22.1 24.2 24.8 22.4 18.3 14.9 10.1 16.5 1962 9.7 8.0 10.4 13.4 17.5 21.3 24.8 26.9 22.8 18.4 13.7 8.9 16.3 1963 7.7 8.8 9.6 13.6 16.8 21.8 25.8 25.9 22.7 16.7 15.2 11.7 16.4 1964 7.3 8.4 11.6 13.2 17.3 22.6 24.2 24.0 21.3 17.4 13.7 10.5 16.0 1965 9.1 6.1 10.7 12.5 16.8 22.2 25.4 23.4 21.2 16.8 14.3 10.8 15.8 1966 8.0 11.4 9.7 14.0 16.5 22.0 24.0 25.2 21.9 19.1 12.3 9.1 16.1 1967 7.5 8.3 10.9 12.1 17.7 19.9 24.8 25.5 22.1 18.8 14.3 9.8 16.0 1968 7.1 10.2 10.3 14.5 18.8 21.1 24.4 23.1 21.4 17.3 13.7 9.8 16.0 1969 8.2 9.1 10.6 12.4 19.1 20.4 23.1 23.8 21.6 16.8 14.7 8.9 15.7 1970 10.3 9.4 10.8 13.6 15.4 22.4 24.1 25.2 22.4 16.2 13.0 10.2 16.1 1971 9.6 8.2 8.2 13.3 18.0 21.4 23.3 26.4 19.7 15.5 12.4 9.7 15.5 1972 10.7 10.8 12.1 14.3 17.1 22.8 24.4 24.6 20.5 14.7 13.7 11.3 16.4 1973 10.1 9.9 9.2 12.2 19.2 21.7 26.2 25.0 23.1 19.1 13.2 9.9 16.6 1974 10.0 9.6 11.1 12.2 16.5 21.2 24.6 25.5 22.0 15.8 12.1 9.7 15.9 1975 8.6 7.7 10.9 12.5 17.6 21.1 24.3 23.7 23.1 17.9 12.6 10.5 15.9

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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 31

1976 8.4 9.5 9.7 12.3 17.1 21.6 24.6 22.5 20.2 18.3 12.7 10.4 15.6 1977 10.3 11.8 12.4 12.2 17.8 21.5 25.2 23.9 20.7 17.2 13.8 8.9 16.3 1978 8.5 9.9 10.9 12.3 15.5 21.1 23.4 23.3 20.7 16.2 11.2 11.7 15.4 1979 8.1 10.2 11.8 11.6 17.1 22.7 24.4 23.7 20.7 18.3 12.9 11.2 16.1 1980 8.5 9.2 10.5 10.8 15.3 19.9 23.2 24.8 21.2 17.1 13.2 8.2 15.2

MEDIA 8.8 9.3 10.6 12.9 17.1 21.6 24.4 24.6 21.6 17.3 13.4 10.2 16.0 MIN 7.0 6.1 8.2 10.8 15.3 19.9 23.1 22.5 19.7 14.7 11.2 8.2 15.2 MAX 11.0 11.8 12.4 15.2 19.2 23.4 26.2 26.9 23.4 19.1 15.2 11.7 16.6

MEDIANA 8.6 9.3 10.7 12.8 17.1 21.6 24.4 24.8 21.5 17.3 13.2 10.3 16.0 MODA 8.5 11.3 12.4 12.2 17.1 19.9 24.3 24.8 21.2 16.8 13.7 8.9 16.6 DEV.ST 1.2 1.5 1.1 1.1 1.0 0.9 0.8 1.1 1.0 1.1 1.0 0.9 0.4

Temperature medie nel territorio della Provincia di Crotone Le temperature sono state rilevate dal servizio meteo idrografico nazionale

Fonte: Servizio Meteo - Idrografico, Regione Calabria. Per quanto riguarda gli ultimi 3 anni, 1998, 1999, 2000, sono disponibili i dati rilevati dalla Rete di monitoraggio della Qualita' dell'Aria dell’Amministrazione provinciale di Crotone, rappresentati con i grafici di cui alla pagina seguente. Si tratta di grafici che mettono a confronto le medie giornaliere della Temperatura con le medie gior-naliere dell’Umidità. Sui grafici è possibile notare una tendenza ad anticipare ai mesi primaverili temperature vicine alle medie estive; questo si può verificare dal raffronto degli elaborati grafici, man mano che si passa dall’anno 1998 all’anno 1999 ed all’anno 2000. Le rilevazioni strumentali delle medie orarie e degli istantanei (non riportati in elaborazione grafica), hanno ancora confermato la suddetta tendenza. Anche l’umidità sembra avere una tendenza simile.

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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 32

Rete di Rilevamento per il Controllo della Qualita' dell'Aria nella Provincia di Crotone

Stazione di Crotone - Valori giornalieri assoluti

TEMPERATURA vs. UMIDITA’

Rilevazioni 1998 Legenda uu Umidità (%) l Temperatura

(°C)

Rilevazioni 1999 Legenda uu Umidità (%) l Temperatura

(°C)

Rilevazioni 2000 Legenda uu Umidità (%) l Temperatura

(°C)

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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 33

LE PRECIPITAZIONI

Per la misurazione delle grandezze idrometriche nel territorio della provincia di Crotone, il sistema di monitoraggio esistente è costituito da:

• una rete di monitoraggio; • una mappa delle aree inondabili; • un catalogo degli elementi a rischio; • un modello idrologico di preannuncio.

La rete di monitoraggio in telemisura del bacino dell’Esaro è stata realizzata dall’Ufficio di Catanzaro del Servizio Idrografi-co e Mareografico Nazionale, ed è costituita da:

• 5 stazioni termopluviometriche: S. Mauro Marchesato, Papani-ce, Acqua della Quercia, Contrada Salica e Crotone;

• 1 stazione meteorologica per la misura delle precipitazioni, del-la temperatura, della velocità e direzione del vento e del livello di marea, installata sul molo vecchio del porto di Crotone;

• 2 stazioni idrometriche con sensore ad ultrasuoni, installate sull’asta principale dell’Esaro, in corrispondenza della stazione ferroviaria di Isola Capo Rizzuto e del Ponte S. Francesco;

• 1 ripetitore medio a Scandale; • 1 centrale di acquisizione dei dati a Crotone.

Si riporta di seguito la tabella con i dati registrati dal servizio meteo idrografico in cui sono riportati i valori riferiti per ogni mese dell’anno, e per singola stazione di rilievo:

GEN. FEB. MAR. APR. MAG. GIU. LUG. AGO. SET. OTT. NOV. DIC. MEDIA STAZIONE

mm gp mm gp mm gp mm gp mm gp mm gp mm gp mm gp mm gp mm gp mm gp mm gp mm gp CRUCOLI 132 9 90 8 108 8 51 5 42 5 20 2 9 1 19 3 49 4 141 8 152 9 158 10 1040 72UMBRIATICO 155 11 100 8 115 9 49 6 43 5 25 3 13 2 24 2 55 5 138 8 164 9 178 12 1048 80CIRO’ MARINA 102 9 66 7 68 7 37 5 27 4 17 2 8 1 15 1 48 4 118 8 119 9 16 10 739 67SAVELLI 182 12 126 9 133 9 64 7 51 6 31 3 19 2 19 2 55 5 136 8 190 9 185 12 1186 85CERENZIA 188 12 117 9 133 8 57 7 47 6 6 3 16 2 18 2 53 5 134 8 196 9 183 12 1141 83BELVEDERE S. 113 9 73 7 81 7 39 5 40 4 22 2 15 1 18 2 47 4 110 7 136 7 138 10 829 66S. SEVERINA 111 9 78 7 88 8 40 5 36 4 4 3 12 1 6 2 45 4 119 7 132 7 122 9 785 66ROCCA DI NETO 108 9 68 6 84 7 35 4 7 4 19 2 7 1 18 1 47 4 118 7 131 7 125 10 765 62VERZINO 155 10 101 8 111 8 49 6 44 5 27 3 13 1 21 2 50 4 133 7 161 8 153 11 1019 74CASABONA 137 9 82 6 98 8 40 5 35 5 24 3 11 1 22 1 50 4 124 7 140 8 142 10 905 67SAN NICOLA DELL’ALTO

154 11 90 7 122 9 45 5 38 4 24 3 11 1 17 2 50 4 147 8 166 8 166 10 1030 72

STRONGOLI 112 9 68 6 83 8 36 5 31 4 16 2 5 1 15 1 37 4 106 8 125 8 133 10 766 65CROTONE 91 9 60 6 67 7 28 4 21 3 11 2 8 1 14 1 44 3 108 7 121 8 108 10 675 61CAPO COLONNE 89 8 58 6 66 5 31 5 23 4 12 3 3 1 15 1 45 3 119 7 123 7 115 9 698 59ISOLA CAPO RIZZUTO

105 10 67 7 76 7 35 5 24 3 14 2 4 0 15 1 37 3 117 7 129 8 116 10 740 63

CUTRO 125 9 73 6 91 7 40 5 32 4 19 1 9 0 17 1 43 3 127 6 159 8 129 10 863 60STECCATO 91 10 60 7 65 7 35 5 27 4 15 2 6 1 12 1 45 4 106 7 123 8 105 9 694 65COTRONEI 200 11 136 8 164 8 61 6 55 5 26 3 10 1 17 2 48 4 112 7 220 9 239 11 1288 75PETILIA POLICA-STRO

179 10 112 8 138 7 58 6 42 5 24 3 12 1 23 2 48 4 134 7 189 8 186 10 1135 71

S. MAURO MAR-CHESATO

124 9 76 7 85 7 42 5 38 5 21 3 10 1 16 2 46 4 121 7 146 7 134 9 856 66

Fonte: Consiglio Nazionale delle ricerche Istituto di Ricerca per la protezione idrogeologica nell’Italia Meridionale ed insulare – Cosenza 1990.

Dalle medie annue sopra riportate si ricava che la media sul territorio provinciale di pioggia è pari a 910 mm., per un totale di giorni di pioggia pari a 69 giorni. Dai dati si rileva, inoltre, che lo scosta-mento dalla media generale relativa ai mm. di pioggia è di circa 20 relativamente in più nelle zone col-linari e montane e in meno lungo la fascia del litorale costiero ionico. Irrilevante è lo scostamento rela-tivo ai giorni di pioggia.

Principali eventi nel crotonese 12 dicembre 1905 20 dicembre 1930 26 febbraio 1931 12 gennaio 1952 22 ottobre 1954 27 ottobre 1967 20 novembre 1957 25 novembre 1959 19 ottobre 1962 8 novembre 1962 15 novembre 1964 12 dicembre 1968 14 marzo 1995 26 gennaio 1996 4 febbraio 1996 14 ottobre 1996

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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 34

Rete di Rilevamento per il Controllo della Qualita' dell'Aria nella Provincia di Crotone

Stazione di Crotone - Valori giornalieri assoluti

PIOGGIA

Rilevazioni 1998 Legenda l Pioggia

(mm)

Rilevazioni 1999 Legenda l Pioggia

(mm)

Rilevazioni 2000 Legenda l Pioggia

(mm)

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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 35

RADIAZIONE SOLARE

La radiazione solare è l'energia elettromagnetica emessa dai processi di fusione dell'idrogeno contenu-to nel sole. La terra riceve dal Sole una grossa quantità di energia, la quale investe l’atmosfera che agisce da schermo e solo una frazione della radiazione arriva al suolo. Per ogni punto sulla superficie terrestre, tale frazione dipende da alcuni fattori, tra cui la latitudine, il clima locale e la quota del sito. La quantità di energia solare di cui un sito dispone costituisce la base necessaria per valutare la sfrut-tabilità tecnologica di tale risorsa. L’osservazione della radiazione solare nel corso del tempo in Italia mostra come questa non è legata esclusivamente alla latitudine; è decisivo anche il clima d’area, inteso come l’insieme dei fenomeni metereologici che si osservano su quel sito. In Italia si individuano almeno quattro zone omogenee. Riferendoci alla provincia di Crotone essa ri-cade quasi interamente in un zona a clima tipicamente mediterraneo. E’ determinante in merito alla radiazione stabilire l’eliofania, ovvero il numero di ore di irraggiamen-to giornaliero, delle zone interessate; essa dipende da svariati fattori, dalla nuvolosità, dalla foschia invernale e dalle condense estive; in particolare la radiazione varia sensibilmente col mutare delle sta-gioni, la radiazione di un giorno di dicembre risulta essere circa tre volte inferiore a quella di una gior-nata estiva. In sintesi l’irraggiamento medio annuale è distribuito secondo un gradiente nord ovest-sud est al quale si sovrappone l’effetto del clima e dell’orografia, infatti passando dal litorale ai rilievi interni; irrag-giamento, clima e vegetazione cambiano in modo rapido basti pensare alla catena montuosa della Sila; per cui le coste sono in media più soleggiate delle aree interne e dei rilievi. Nel complesso la provincia di Crotone gode di un considerevole potenziale energetico solare, si arriva a circa 7 ore di soleggiamento giornaliero medio, per cui sono indicate tutte le applicazioni solari, dal fotovoltaico al solare termico a bassa temperatura, lungo le aree litoranee pur registrando dei valori di radiazione solare diretta inferiore a quelli desertici, è pensabile la realizzazione di impianti solari ter-moelettrici adeguatamente progettati per il clima mediterraneo. Si riportano delle tabelle esemplificative dalle quali emergono i dati relativi alla provincia di Crotone

COMUNE LATITUDINE LONGITUDINE ALTITUDINE CROTONE 39,05 17,08 8 CUTRO 39,02 16,59 220 ISOLA DI CAPO RIZZUTO 38,58 17,06 90 MESORACA 39,05 16,47 415 PETILIA POLICASTRO 39,07 16,47 436 ROCCA DI NETO 39,11 17 165 STRONGOLI 39,16 17,03 342

RADIAZIONE GIORNALIERA MEDIA MENSILE 1994 (MJ/m²giorno)

COMUNE MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC GEN FEB Ciro' 15,4 18,9 22,2 23,9 23,7 21,6 17,6 12,7 8,9 7,0 7,1 11,0 Ciro' marina 15,4 19 22,2 24 23,8 21,6 17,7 12,7 8,9 7,1 7,1 11,1 Crotone 15,5 19,1 22,3 24 23,8 21,6 17,7 12,9 9 7,1 7,2 11,3 Cutro 15,5 19 22,2 23,9 23,7 21,6 17,7 12,8 9 7,0 7,1 11,2 Isola di Capo Rizzuto 15,6 19,2 22,3 24 23,8 21,6 17,7 12,9 9 7,1 7,2 11,4 Mesoraca 15,3 18,7 22,1 23,7 23,5 21,5 17,5 12,7 8,9 6,9 7 11,1 Petilia policastro 15,3 18,7 22,1 23,7 23,5 21,5 17,5 12,7 8,9 6,9 7 11,1 Rocca di neto 15,4 18,9 22,2 23,9 23,7 21,6 17,6 12,7 9 7 7,1 11,2

Valori medi mensili stimati a partire dalle immagini del satellite Meteosat. ENEA, “LA RADIAZIONE SOLARE GLOBALE AL SUOLO IN ITALIA NEL 1994”

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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 36

Rete di Rilevamento per il Controllo della Qualita' dell'Aria nella Provincia di Crotone

Stazione di Crotone - Valori giornalieri assoluti

OZONO vs. RADIAZIONE SOLARE

Rilevazioni 1998 Legenda uu Radiazione Solare (W/m2) n O3

(µg/m3)

Rilevazioni 1999 Legenda uu Radiazione Solare (W/m2) n O3

(µg/m3)

Rilevazioni 2000 Legenda uu Radiazione Solare (W/m2) n O3

(µg/m3)

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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 37

Ai fini della valutazione delle potenzialità di utilizzo della radiazione solare, in particolare per produ-zione di elettricità con pannelli fotovoltaici, oltre ai dati precedenti andrebbe effettuata una analisi sta-tistica che incrocia i dati della popolazione con i dati relativi al patrimonio edilizio, come specificato dalla seguente tabella:

COMUNE Numero abitanti (Nab)

Possibili utenti pan-nelli solari (0,7*Nab)

m2 installabili (0,5*0,7*Nab)

m2 di superficie edificata (Sp)

m2 di superficie di cap-tazione utilizzabile

(Ssol=0,25*Sp)

LA POPOLAZIONE

VARIAZIONI DELLA POPOLAZIONE

L’analisi dei flussi di popolazione degli ultimi anni, in particolare, il saldo naturale (la differenza tra nati e morti) e il saldo migratorio (differenza tra iscritti e cancellati), evidenzia che nella maggior parte dei comuni si è registrato un saldo naturale positivo, e come dato complessivo della provincia si è avuto un incremento del 3,8%. Gli incrementi maggiori si segnalano nei comuni di Isola Capo Rizzuto (+9.7%), seguito da Rocca di Neto e Petilia Policastro; i valori negativi si registrano nel comune di Carfizzi (-10.3%), seguito da Castelsila-no e Savelli. Per quanto attiene il saldo migratorio il totale provinciale si attesta intorno al –8%, con delle punte del (-39.2%) registrato nel comune di Melissa, seguito da Santa Severina Cutro, e Crucoli. Si riscontra dunque uno sfollamento dei paesi che si trovano nelle zone più interne della provincia dovute soprattutto a spostamenti del-la popolazione residente verso altri centri, o anche verso l’estero. Il saldo netto dell’intera provincia di Croto-ne, pari a circa il 5%. La popolazione della provincia di Crotone ha avuto un calo seppure lieve negli ultimi dieci anni in particolare si è passati da 180.409 del 1991 a 176.504 abitanti al 1998 con un decremento percentuale pari al 2,08%, per-centuale che in prima analisi può considerarsi poco significativa in base agli indici di crescita della popolazio-ne a livello nazionale. Per capire meglio le dinamiche demografiche che hanno portato a questo risultato si riporta di seguito un tabel-la semplificativa in cui sono riportate le variazioni anagrafiche della popolazione crotonese negli ultimi anni:

Anno 1991 Anno 1999 Popolazione 180.409 176.504 Nati Vivi 2.702 1.870 Morti 1290 1295 Iscritti da altri Comuni 2.232 2.487 Iscritti dall’estero 247 452 Cancellati per l’Italia 4.986 4.059 Cancellati per l’estero 783 1.951 Saldo naturale 1.412 575 Saldo migratorio -536 -1.499 Saldo totale -1.875 -2.496

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EVOLUZIONE DEMOGRAFICA

La provincia di Crotone si propone con una sostanziale giovinezza della sua popolazione, infatti dal confronto con il trend regionale e nazionale, emerge un calo delle nascite meno rapido, in grado di alimentare una coorte di giovani percentualmente superiore rispetto agli aggregati di riferimento, in particolare nel 1999 il 19,3% della popolazione aveva un’età compressa tra zero e quattordici anni, il 67,1% erano compresi tra 15 e 64 anni e solo il 13,6% aveva oltre 65 anni.

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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 38

Indicatore Valore Fonte Note n°famiglie 56141.0 Istat v.a. 98 n°componenti per famiglia 3.1 Elaborazione indicatore Popolazione Totale 176654.0 Istat v.a. 98 di cui Popolazione 0-14 21.6 Elaborazione % di cui Popolazione 15-64 66.4 Elaborazione % di cui Popolazione >64 12.1 Elaborazione % Maschi Totale 87324.0 Istat v.a. 98 Maschi Totale 49.4 Elaborazione % su pop tot di cui Maschi 0-14 22.3 Elaborazione % di cui Maschi 15-64 66.8 Elaborazione % di cui Maschi > 64 10.9 Elaborazione % Femmine Totale 89330.0 Istat v.a. 98 Femmine Totale 50.6 Elaborazione % su pop tot di cui Femmine 0-14 20.9 Elaborazione % di cui Femmine 15-64 65.9 Elaborazione % di cui Femmine >64 13.2 Elaborazione % Pop<20000ab. 116656.0 Istat v.a. 98 Pop>20000ab. 59998.0 Istat v.a. 98 Pop<20000ab. 66.0 Elaborazione % Pop>20000ab. 34.0 Elaborazione % Tot. Stranieri 881.0 Caritas v.a. 98 di cui comunitari 39.0 Caritas v.a. 98 di cui extracomunitari con permesso di soggiorno 842.0 Caritas v.a. 98 di cui comunitari 4.4 Elaborazione % di cui extrcomunitari con permesso di soggiorno 95.6 Elaborazione % Totale stranieri/ab.* 100000 498.7 Elaborazione indicatore Nati vivi (totale) 2015.0 Istat v.a. 98 Morti (totale) 1432.0 Istat v.a. 98 Iscritti da altro Comune (totale) 2569.0 Istat v.a. 98 Iscritti dall'estero (totale) 314.0 Istat v.a. 98 Cancellati per altro Comune (totale) 3978.0 Istat v.a. 98 Cancellati per l'estero (totale) 381.0 Istat v.a. 98 Saldo Demografico -893.0 Elaborazione v.a. 98 Popolazione > 15 anni (in migliaia) 143.0 Istat v.a. 99

ARTICOLAZIONE INSEDIATIVA

Le caratteristiche morfologiche e gli esodi verso i centri abitati dell’immediato dopoguerra hanno determinato fenomeni di polarizzazione insediativa sparsa su tutto il territorio provinciale, formanti una serie di agglomera-ti (interni) dovuti soprattutto alla vocazione agricola dei terreni che stanno sulla fascia collinare e pedicollina-re, e delle zone di agglomerati lungo la fascia costiera ionica con tasso di incremento soprattutto nella città di Crotone, dotata di antichi servizi marinari (porto) e quindi di forti tendenze all’industrializzazione. Tale ten-denza, associata alla dotazione di servizi ed infrastrutture ha fatto si che ad oggi la percentuale di residenti nel-la città di Crotone è pari a circa un terzo dell’intera popolazione provinciale, mentre un altro terzo è residente lungo la striscia costiera, e solo un terzo risiede nei paesi interni.

Comune Quota s.l.m.

Superficie Km2

Popolaz. Residente(a)

Densità Abitativa (ab/Km²)

Belvedere Spinello 380 30,19 2587 85,69 Caccuri 643 57,24 1880 32,84 Carfizzi 510 20,34 1067 52,46 Casabona 309 68,89 3262 47,35 Castelsilano 960 39,51 1216 30,78

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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 39

Comune Quota s.l.m.

Superficie Km2

Popolaz. Residente(a)

Densità Abitativa (ab/Km²)

Cerenzia 663 24,48 1436 58,66 Cirò 330 70,15 4296 332,24 Cirò Marina 3 41,6 13821 61,24 Cotronei 535 78,13 5595 71,61 Crotone 0 179,83 59481 330,76 Crucoli 368 49,81 3728 74,84 Cutro 219 131,87 10453 79,27 Isola Capo Rizzuto 96 125,27 13549 101,16 Melissa 256 50,94 3801 74,62 Mesoraca 430 93,56 7590 81,12 Pallagorio 560 41,96 1698 40,47 Petilia Policastro 554 96,43 9996 103,66 Rocca di Neto 180 43,63 5655 56,55 Roccabernarda 180 65,52 3705 129,61 San Mauro Marchesato 288 42,02 2465 58,66 San Nicola dell’Alto 288 7,83 1200 153,26 Santa Severina 400 51,88 2429 46,82 Savelli 1050 48,5 1693 34,91 Scandale 345 53,65 3288 61,29 Strongoli 342 85,29 6445 75,57 Umbriatico 446 72,86 1055 14,48 Verzino 600 45,37 2441 53,80 Totale provincia 1.716,75 175.832

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DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE PER FASCE ALTIMETRICHE

Incrociando i dati della popolazione nell’anno 1999 con le fascie altimetriche di ciascun comune (art. 9 del DPR 412/1993), abbiamo ottenuto la seguente tabella:

FASCIA ALTIMETRICA

COMUNI POPOLAZIONE

TOTALE

%

B Crotone – Cirò Marina 73.302 42%

C Belvedere Spinello – Casabona – Cutro – Isola Capo Rizzato – Melissa – Rocca di Neto – Rocca Bernarda e San Mauro Marchesato

45.477

26%

D

Caccuri – Carfizzi – Cirò – Cotronei – Crucoli – Mesoraca – Pallagorio – Petilia Policastro – San Nicola dell’Alto – Santa Severina – Scan-dale – Strongoli – Umbriatico e Verzino

52.718

30%

E Castelsilano – Cerenzia e Savelli 4.345 2%

SUDDIVISIONE DEI COMUNI PER FASCE DI POPOLAZIONE

Dei 27 comuni della provincia, ben 18 hanno meno di 5.000 abitanti (il 24,59 % dell'intera popolazione), men-tre nel solo comune di Crotone gli abitanti rappresentano il 33,83 % del totale provinciale, il quale con una popolazione di circa 59.500 abitanti si configura pertanto come città medio–piccola, con tutti i connessi

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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 40

polazione di circa 59.500 abitanti si configura pertanto come città medio–piccola, con tutti i connessi vantaggi in termini di qualità della vita (minor congestione dei servizi pubblici, minor traffico,…).

Comuni Num. Popolazione % sul totale Inferiori a 1000 ab. 0 0 0% Da 1.000 a 5.000 ab 18 43.217 24,59% Da 5000 a 10000 ab. 5 35.281 20,07% Da 10.000 a 50.000 ab. 3 37.823 21,51% Oltre 50.000 ab. 1 59.481 33,83% Totale provincia 27 175.832 100,00%

IL PATRIMONIO EDILIZIO:

Dal punto di vista edilizio e quindi urbanistico, il patrimonio provinciale è abbastanza ricco, come ri-portato nella seguente tabella:

COMUNI Nr. Abitaz Nr. Famiglie Densità BELVEDERE 1.186 745 85,69 CACCURI 1.456 745 32,84 CARFIZZI 700 414 52,46 CASABONA 1.666 1.155 47,35 CASTELSILANO 808 501 30,78 CERENZIA 601 448 58,66 CIRO' 1.910 1.183 332,24 CIRO' MARINA 19.000 4.422 61,24 COTRONEI 4924 1.793 71,61 CROTONE 19.272 19.313 330,76 CRUCOLI 2.141 1.297 74,84 CUTRO 7.213 4.075 79,27 ISOLA CAPO RIZZUTO 6.707 4.283 101,16 MELISSA 2.753 1.289 74,62 MESORACA 3.214 2.414 81,12 PALLAGORIO 700 609 40,47 PETILIA POLICASTRO 4.417 2.824 103,66 ROCCA DI NETO 1.790 1.596 56,55 ROCCABERNARDA 1.525 1.234 129,61 SAN MAURO MARCHESATO 1.400 903 58,66 SAN NICOLA DELL'ALTO 695 424 153,26 SANTA SEVERINA 1.089 809 46,82 SAVELLI 1.533 706 34,91 SCANDALE 1.456 1.056 61,29 STRONGOLI 5.716 2.090 75,57 UMBRIATICO 434 434 14,48 VERZINO 1.129 826 53,8 TOTALE 95.435 57.588 83,7

Osservatorio sulle politiche sociali (Assessorato alle Politiche sociali Provincia di Crotone) FORUM DEGLI ASSESSORATI – 1999

In prima analisi si denota una presenza superiore di abitazioni lungo i paesi costieri superando il nu-mero delle abitazioni di gran lunga il numero delle famiglie residenti stesse (Cirò Marina 19.000 abi-tazioni per 4.422 famiglie) in tali situazioni si osserva inoltre una elevata sregolatezza in merito alle tecniche di pianificazione territoriale e al rispetto degli standard urbanistici.

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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 41

LE ATTIVITÀ ECONOMICHE

Per quanto riguarda la forza lavoro ed i tassi di disoccupazione, abbiamo i seguenti indicatori:

Indicatore Valore Fonte Note Totale Occupati (in migliaia) 40.0 Istat v.a. 99 Occupati (.000) Agricoltura 6.0 Istat v.a. 99 Occupati (.000) Industria 9.0 Istat v.a. 99

Occupati (.000) Altre attività 25.0 Istat v.a. 99 % Agricoltura 15.3 Elaborazione % % Industria 23.2 Elaborazione % % Altre attività 61.4 Elaborazione % Occupati dipendenti (.000) 28.0 Istat v.a. 99 Occupati indipendenti (.000) 12.0 Istat v.a. 99

% Occupati dipendenti 70.2 Elaborazione % %i Occupati indipendenti 29.8 Elaborazione % Persone in cerca di occupazione (in migliaia) 9.0 Istat v.a. 99 Forze di lavoro (in migliaia) 49.0 Istat v.a. 99 Non forze di lavoro (in migliaia) 94.0 Istat v.a. 99 tasso di attività 1999 (F.L. / Pop. Rif.) 34.2 Elaborazione indicatore

tasso di occupazione – classe 15-24 9.6 Elaborazione indicatore tasso di occupazione – classe 25-29 23.9 Elaborazione indicatore tasso di occupazione – classe 30-64 44.6 Elaborazione indicatore tasso di occupazione – classe 15-64 34.0 Elaborazione indicatore tasso di occupazione- Totale 28.2 Elaborazione indicatore tasso di disoccupazione – classe 15-24 54.6 Elaborazione indicatore

tasso di disoccupazione – classe 25-29 44.3 Elaborazione indicatore tasso di disoccupazione – classe 30-64 10.4 Elaborazione indicatore tasso di disoccupazione – classe 15-64 17.8 Elaborazione indicatore tasso di disoccupazione – Totale 17.5 Elaborazione indicatore Popolazione > 15 anni (in migliaia) 145.0 Istat v.a. 95 Totale Occupati (in migliaia) 38.0 Istat v.a. 95

Occupati dipendenti .000 26.0 Istat v.a. 95 Occupati indipendenti .000 12.0 Istat v.a. 95 Occupati dipendenti % 68.2 Elaborazione % Occupati indipendenti % 31.8 Elaborazione % Persone in cerca di occupazione (in migliaia) 16.0 Istat v.a. 95 Forze di lavoro (in migliaia) 55.0 Istat v.a. 95

Non forze di lavoro (in migliaia) 91.0 Istat v.a. 95 tasso di attività 1995 (F.L. / Pop. Rif.) 37.7 Elaborazione indicatore tasso di occupazione 1995 26.3 Elaborazione indicatore tassi di disoccupazione 1995 30.1 Elaborazione indicatore Peso percentuale delle unità di lavoro non regolari sul totale delle unità di lavorative 48.2 Istat -

Gli indicatori economici sul reddito e sui consumi sono i seguenti:

Indicatore Valore Fonte Note reddito disp. Totale (in milioni di lire) 2452493.0 Istituto Tagliacarte v.a. 95 reddito disp. Procapite (in migliaia di lire) 13675.0 Elaborazione indicatore consumi finali interni (in migliaia di lire) 3018187.0 Istituto Tagliacarte v.a. 98

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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 42

- procapite (in migliaia di lire) 17042.0 Elaborazione indicatore - consumi alimentari (in migliaia di lire) 582991.0 Istituto Tagliacarte v.a. 98 - consumi non alimentari (in migliaia di lire) 2435196.0 Istituto Tagliacarte v.a. 98 - consumi alimentari 19.3 Elaborazione % - consumi non alimentari 80.7 Elaborazione %

consumi finali interni (in migliaia di lire) 2653506.0 Istituto Tagliacarte v.a. 95 - procapite (in migliaia di lire) 14761.0 Elaborazione indicatore - consumi alimentari (in migliaia di lire) 563965.0 Istituto Tagliacarte v.a.95 - consumi non alimentari (in migliaia di lire) 2089541.0 Istituto Tagliacarte v.a.95 - consumi alimentari 21.3 Elaborazione % - consumi non alimentari 78.7 Elaborazione %

- Depositi Bancari delle Famiglie (in milioni di lire) 863119.0 Banca d’Italia v.a. 98 - Depositi Postali (in milioni di lire) 0.0 Ente Poste v.a. 98

Gli indicatori sulle numero e sulla tipologia di imprese sono le seguenti:

Indicatore Valore Fonte Note Totale imprese 14689.0 Infocamere v.a. 99

di cui Agricoltura 4032.0 Infocamere v.a. 99 di cui Industria in senso stretto 1483.0 Infocamere v.a. 99 di cui Costruzioni 1840.0 Infocamere v.a. 99 di cui Commercio 3994.0 Infocamere v.a. 99 di cui Alberghi e p.e. 616.0 Infocamere v.a. 99 di cui Trasporti e comunicazioni 595.0 Infocamere v.a. 99 di cui Credito e assicurazioni 100.0 Infocamere v.a. 99 di cui Serv. alle imprese 459.0 Infocamere v.a. 99 di cui Altre attività 1570.0 Infocamere v.a. 99 di cui Agricoltura 27.4 Elaborazione % di cui Industria in senso stretto 10.1 Elaborazione % di cui Costruzioni 12.5 Elaborazione % di cui Commercio 27.2 Elaborazione % di cui Alberghi e p.e. 4.2 Elaborazione % di cui Trasporti e comunicazioni 4.1 Elaborazione % di cui Credito e assicurazioni 0.7 Elaborazione % di cui Serv. alle imprese 3.1 Elaborazione % di cui Altre attività 10.7 Elaborazione %

Totale imprese artigiane 3250.0 Infocamere v.a. 99 - Imprese artigiane/ Totale imprese 22.1 Elaborazione % Unità Locali distrettuali 0.0 Infocamere v.a. 98 - Unità Locali distrettuali / tot. Unità Locali 0.0 Elaborazione % su tot Peso % delle ditte individuali 77.0 Elaborazione - Imprese registrate (extra-agricole) 1998 10283.0 Infocamere v.a. 98 Imprese registrate (extra-agricole) 1999 10657.0 Infocamere v.a. 99 Imprese iscritte (extra-agricole) 1998 955.0 Infocamere v.a. 98 Imprese iscritte (extra-agricole) 1999 933.0 Infocamere v.a. 99

Imprese iscritte totali (extra-agricole) 1998-99 1888.0 Infocamere v.a. 1998-99

Imprese cancellate (extra-agricole) 1998 579.0 Infocamere v.a. 98 Imprese cancellate (extra-agricole) 1999 536.0 Infocamere v.a. 99

Imprese cancellate totali (extra-agricole) 1998-99 1115.0 Infocamere v.a. 1998-99

Tasso di Evoluzione 1996-1999 2.6 Elaborazione indicatore Tasso di Natalità 1996-1999 8.6 Elaborazione indicatore Tasso di Mortalità 1996-1999 6.0 Elaborazione indicatore

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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 43

Imprese per classe dimensionale (totale) 7285.0 Istat (C.I.I.S. 1996 v.a. 96 - classe 1-2 addetti 6296.0 Istat (C.I.I.S. 1996 v.a. 96 - classe 3-9 addetti 843.0 Istat (C.I.I.S. 1996 v.a. 96 - classe 10-49 addetti 134.0 Istat (C.I.I.S. 1996 v.a. 96 - classe 50-199 addetti 9.0 Istat (C.I.I.S. 1996 v.a. 96 - classe oltre 200 addetti 3.0 Istat (C.I.I.S. 1996 v.a. 96 - classe 1-2 addetti 86.4 Elaborazione % - classe 3-9 addetti 11.6 Elaborazione % - classe 10-49 addetti 1.8 Elaborazione % - classe 50-199 addetti 0.1 Elaborazione % - classe oltre 200 addetti 0.0 Elaborazione %

Addetti per classe di addetti (totale) 14935.0 Istat (C.I.I.S. 1996 v.a. 96 - classe 1-2 addetti 7276.0 Istat (C.I.I.S. 1996 v.a. 96 - classe 3-9 addetti 3628.0 Istat (C.I.I.S. 1996 v.a. 96 - classe 10-49 addetti 2295.0 Istat (C.I.I.S. 1996 v.a. 96 - classe 50-199 addetti 736.0 Istat (C.I.I.S. 1996 v.a. 96 - classe oltre 200 addetti 1000.0 Istat (C.I.I.S. 1996 v.a. 96 - classe 1-2 addetti 48.7 Elaborazione % - classe 3-9 addetti 24.3 Elaborazione % - classe 10-49 addetti 15.4 Elaborazione % - classe 50-199 addetti 4.9 Elaborazione % - classe oltre 200 addetti 6.7 Elaborazione %

Imprese iscritte da meno di 2 anni 613.0 Unioncamere v.a. 95 Imprese iscritte da 2 a 10 anni 1952.0 Unioncamere v.a. 95 Imprese iscritte da 10 a 20 anni 1825.0 Unioncamere v.a. 95 Imprese iscritte da oltre 20 anni 977.0 Unioncamere v.a. 95

totale imprese iscritte 5367.0 Unioncamere v.a. 95 - da meno di 2 anni 11.4 Elaborazione % - da 2 a 10 anni 36.4 Elaborazione % - da 10 a 20 anni 34.0 Elaborazione % - da oltre 20 anni 18.2 Elaborazione %

Esercizi alberghieri (n° esercizi) 60.0 Istat v.a. 98 - N° posti letto 7865.0 Istat v.a. 98 - Presenze Italiani (giornate) 482908.0 Istat v.a. 98 - Presenze Stranieri (giornate) 32498.0 Istat v.a. 98 - Presenze Totali (giornate) 515406.0 Istat v.a. 98 - Giornate di presenza / n° posti letto * 365 0.1 Elaborazione indicatore

Esercizi complementari (n° esercizi) 34.0 Istat v.a. 98 - N° posti letto 15880.0 Istat v.a. 98 - Presenze Italiani (giornate) 192238.0 Istat v.a. 98 - Presenze Stranieri (giornate) 6453.0 Istat v.a. 98 - Presenze Totali (giornate) 198691.0 Istat v.a. 98 - Giornate di presenza / n° posti letto * 365 0.0 Elaborazione indicatore

Esercizi turistici complessivi (n° esercizi) 94.0 Istat v.a. 98 - N° posti letto 23745.0 Istat v.a. 98 - Presenze Italiani (giornate) 675146.0 Istat v.a. 98 - Presenze Stranieri (giornate) 38951.0 Istat v.a. 98 - Presenze Totali (giornate) 714097.0 Istat v.a. 98

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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 44

VIABILITA’ E TRASPORTI

Al momento non vi sono studi sufficienti, ma il Piano Energetico Provinciale dovrà anche considerare la situazione della viabilità e dei trasporti, e dei relativi consumi di prodotti petroliferi, proponendo delle soluzione operative sia per la riduzione dei consumi che delle emissioni in atmosfera. I dati da reperire riguarderanno:

§ MOBILITA’ MOTORIZZATA E SPOSTAMENTI (DIVISA PER TIPOLOGIA DEI MEZZI (leggeri, pesanti)

§ CONSUMI DI CARBURANTE NELLE STAZIONI DI SERVIZIO

§ COMPRAVENDITE DI PRODOTTI PETROLIFERI

LE EMISSIONI DI GAS SERRA

Le informazioni ed i dati , da reperire, sono le seguenti:

• Andamento delle emissioni di CO2 (kton) e dei consumi (ktep) nel territorio provinciale • Ripartizione delle emissioni di CO2 equivalente per settore • Ripartizione di emissioni di CO2 equivalente per vettore • Emissioni relative agli usi elettrici del settore residenziale, settore terziario, settore civile • Emissioni di CO2 equivalente nei diversi scenari ipotizzati

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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 45

BILANCIO ENERGETICO PROVINCIALE (BEP)

La Pianificazione energetico-territoriale deve favorire l’adeguamento tra la domanda di energia ed il suo approvvigionamento attraverso le fonti disponibili localmente, ove possibili di tipo rinnovabile, ma anche attraverso una accorta gestione della domanda. All’inquadramento territoriale precedentemente effettuato deve perciò necessariamente essere affian-cata una dettagliata analisi relativa a:

• come e dove l’energia viene prodotta nel territorio provinciale o l’estrazione di fonti primarie di energia (fossili, nucleari o rinnovabili); o la trasformazione delle fonti primarie in fonti secondarie o vettori energetici (ad esempio energia

elettrica);

• dei flussi di energia e delle fonti energetiche rinnovabili e non, entranti ed uscenti, ma anche dei relativi vettori energetici

• di come e dove l’energia viene utilizzata, specificando: o le tecnologie e i comportamenti che portano a certi consumi per ogni uso finale o gli usi finali che comportano i maggiori consumi e individuare le tecnologie e comportamenti che

possono ridurre i consumi

Con terminologia tecnica, la redazione di un bilancio energetico si compone delle fonti energetiche primarie (rinnovabili o esauribili), dei vettori energetici (primari o secondari), dei settori di utilizzo e degli impieghi finali (con i corrispondenti dispositivi di utilizzo dell’energia). A ciascun passaggio – da fonte a vettore, e da vettore a consumatore - corrispondono trasformazioni energetiche specifiche, che possono essere studiate con riferimento non soltanto al loro rendimento, ma anche al loro contributo in termini di emissioni nell’ambiente di sostanze di scarto.

Sinteticamente il BEP viene rappresentato da una due parti contrapposte (produzione e consumi) se-condo il seguente schema:

BILANCIO DELL’ENERGIA ELETTRICA (Milioni di kWh)

PRODUZIONE Anno xxxx

Anno yyyy CONSUMI Anno

xxxx Anno yyyy

Produzione Lorda Idrica Termica Geotermica Eolica e fotovoltaica Consumi per servizi ausiliari Idrici Termici Geotermici Eolici e fotovoltaici Produzione netta Idrica Termica Geotermica Eolica e fotovoltaica Ricevuta da fornitori esterni

TOTALE IMMESSO IN RETE

Ceduta a clienti esteri Consumi per pompaggi Richiesta Perdite di rete

Agricoltura Industria

- Ind. di Base - Siderurgica - Metalli non ferrosi - Chimica - Materiali da Costruzione - Cartaria

- Ind. non di base - Alimentare - Tessile, Abb. e Calzature - Meccanica - Mezzi di trasporto - Lavoraz. plastica e gomma - Legno e mobilio - Altre manifatturiere - Costruzioni - Energia ed Acqua

Terziario Usi domestici

Inoltre, il BEP deve: • mettere in relazione gli impieghi finali di energia con le diverse fonti energetiche, su differen-

ti scale spaziali, temporali e settoriali; • valutare le emissioni atmosferiche, e gli altri eventuali impatti negativi sull’ambiente, connes-

si ai consumi di energia ed i relativi scenari di evoluzione;

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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 46

• fornire dei modelli di valutazione degli scenari futuri sulle emissioni climalteranti, sui con-sumi e sulla efficienza di produzione, trasformazione e trasporto dell’energia, sul mercato dell’energia, sull’occupazione diretta e indiretta legata al settore energetico.

Le analisi del BEP sono evidentemente di tipo statistico, e perciò sono limitate a ciò che è rilevabile e misurabile, comunque essere stimato o simulato. La disponibilità di dati è però tipicamente molto va-riabile. In linea di principio, data la loro primaria finalizzazione fiscale, le statistiche tengono conto quasi e-sclusivamente dei flussi energetici fatti oggetto di compravendita. Tuttavia non tutta l’energia impie-gata in un sistema territoriale transita uno o più mercati; anche nelle situazioni più avanzate da un pun-to di vista tecnologico, esiste sempre una quota di energia non commerciale la cui considerazione può essere essenziale per una corretta redazione del bilancio (si pensi, solo per fare due esempi, al ruolo ancora rilevante giocato dalla legna da ardere nelle aree montane o dall’incidenza dell’autoproduzione e cogenerazione in campo industriale). Con riferimento alle attività dell’ente provincia il BEP costituisce il fondamento di:

• una corretta pianificazione energetica • una oggettiva definizione di strategie e d’individuazione di priorità del relativo piano d’azione

locale, • il modello di riferimento per la misurazione e valutazione dei risultati ottenuti dalla realizza-

zione delle singole azioni del PAL.

Con tali obiettivi, il Bilancio Energetico dovrebbero permettere di poter arrivare alla individuazione all’interno dell’area in esame di Bacini Energetici , cioè di aree omogenee dal punto di vista di:

• Morfologia del territorio • Struttura demografica • Presenza di infrastrutture • Struttura urbana: le tipologie edilizie presenti (destinazione d’uso, forme, volumetrie, materiali utilizza-

ti, classi d’età) • Tipologia e consistenza dell’utenza (domestica, terziaria, ecc.) • Tipologia di combustibile utilizzato per i diversi usi energetici • Tipologia degli impianti termici • Intensità dei consumi (elettrici, termici) • il patrimonio edilizio di proprietà pubblica • l’esistenza d’impianti di generazione elettrica • le reti tecnologiche energetiche (elettrodotti, metanodotti, acquedotti, ecc.) e relative pertinenze e/o fa-

sce di rispetto • disponibilità di fonti rinnovabili (solare, eolico, biomassa, idraulico) e assimilabili • gli ambiti definiti negli altri strumenti di pianificazione urbanistica (azzonamento acustico, piano urba-

no del traffico, piano del verde ecc.) • le aree di riqualificazione, recupero e riuso definiti nel PRG e/o Varianti (es.: Aree definite dal Piano

Commerciale).

Sulla base di questi elementi principali, i Bacini Energetici Territoriali si delineano come aggregati di zone dell’area in esame le cui caratteristiche energetiche (di offerta e domanda), geomorfologiche e in-sediative sono simili con priorità di intervento specifiche e definite su cui si potrà sviluppare in fase di elaborazione di Piano, uno schema di azioni su larga scala. Ciò premesso, non sono disponibili presso questa Amministrazione provinciale dati analitici come so-pra specificato, in primo in quanto occorre considerare la recente istituzione dell’Ente Provincia (1993), la ancora più recente delega amministrativa (1998) e infine la mancata istituzione di uno speci-fico Ufficio “Energia” all’interno dell’Ente. I dati analitici seguenti rappresentano perciò una essenziale e limitata versione del bilancio energetico provinciale, finalizzata alla sola programmazione ed attuazione del PAL Energia 2000-2001, così co-me precisato nell’introduzione a questo documento.

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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 47

EVOLUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI

Il BEP dovrà comprendere i consumi energetici, suddivisi per fonti energetiche utilizzate

1. consumi di energia elettrica; 2. consumi di gas naturale; 3. consumi di olio combustibile; 4. consumi di GPL; 5. consumi di gasolio; 6. consumi di benzina;

e disaggregati per i settori socio - economici di riferimento:

1. Pubblica Amministrazione 2. Usi civili 3. Trasporti 4. Attivita’ produttive

Sulla base degli andamenti degli anni presi in considerazione per il calcolo dei consumi di energia, dei coefficienti di intensità energetica e delle variazioni delle componenti reddituali a livello provinciale, si effettueranno le previsioni di fabbisogno energetico fino all’anno 2006. Questa elaborazione sarà suddivisa in due parti, ovvero tenendo in considerazione o meno gli effetti che i consumi di energia subiranno in conseguenza delle attuazioni dei provvedimenti nazionali (“car-bon tax”, del crescente livello di liberalizzazione dell’energia, programmi di sviluppo delle fonti rin-novabili) e delle azioni del PAL energia provinciale 2000-2006.

CONSUMI SPECIFICI DI ENERGIA ELETTRICA

I dati da reperire per la versione completa del PEP riguarderanno: • UTENTI DOMESTICI (TV FRIGORIFERI,LAVATRICI) • TIPOLOGIA DI ELETTRODOMESTICI X CLASSI DI EFFICIENZA ENERGETICA • STIMA DEL PARCO LAMPADE ISTALLATI DIVISI X INCANDESCENTI E FLUORESCEN-

TI • FORNITURA DI ACQUA CALDA CON SCALDABAGNO ELETTRICO • CONDIZIONAMENTO ESTIVO • SISTEMI DI REFRIGERAZIONE • SISTEMI DI LAVAGGIO (BIANCHERIA E STOVIGLIE) • ILLUMINAZIONE PUBBLICA • CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA NEL SETTORE INDUSTRIA (ILLUMINAZIONE, MO-

TORI, CONDIZIONATORI, ECC.) I dati finora disponibili, forniti da ENEL Distribuzione, riguardano gli anni dal 1996 al 1999, mentre per gli anni precedenti non sono disponibili in quanto aggregati a quelli della Provincia di Catanzaro.

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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 48

1996 1997 1998 1999 Var. %mln KWh mln KWh mln KWh mln KWh 99 vs 96

AGRICOLTURA  5,8 6,0  6,1  7,2 19%INDUSTRIA  525,7 531,0  514,7  150,7 -249%Manifatturiera di base  487,3 492,0  470,9  105,3 -363%Metalli non Ferrosi  429,8 438,7  427,4  68,7 -526%Chimica  52,0 48,4  38,7  31,0 -68% - di cui fibre  8,4 5,0  0,9  0,6 -1300%Materiali da costruzione  5,2 4,6  4,4  5,1 -2% - estrazione da cava  3,7 3,0  2,7  3,3 -12% - ceramiche e vetrarie  0,1 0,1  0,1  0,1 0% - cemento, calce e gesso  0,1 0,1  0,1  0,1 0% - laterizi  0,0 0,0  0,1  0,0 - manufatti in cemento  0,9 0,9  1,0  1,2 25% - altre lavorazioni  0,4 0,5  0,4  0,4 0%Cartaria  0,3 0,3  0,4  0,5 40% - di cui carta e cartotecnica  0,1 0,1  0,2  0,3 67%Manifatturiera non di base  16,4 16,6  17,1  18,4 11%Alimentare  9,1 9,6  10,2  11,2 19%Tessile, abbigl. e calzature  1,1 1,0  0,9  1,0 -10% - tessile  0,4 0,4  0,4  0,4 0% - vestiario e abbigliamento  0,5 0,4  0,4  0,5 0% - pelli e cuoio  0,1 0,1  0,0  0,0 - calzature  0,1 0,1  0,1  0,1 0%Meccanica  2,3 2,4  2,4  2,6 12% - di cui apparecch. elett. ed elettron.  1,1 1,1  0,8  1,2 8%Mezzi di Trasporto  1,5 1,4  1,3  1,2 -25% - di cui mezzi di trasporto terrestri  1,4 1,3  1,2  1,1 -27%Lavoraz. Plastica e Gomma  0,3 0,3  0,3  0,3 0% - di cui articoli in mat. plastiche  0,2 0,2  0,2  0,2 0%Legno e Mobilio  1,9 1,7  1,7  1,8 -6%Altre Manifatturiere  0,2 0,2  0,3  0,3 33%Costruzioni  0,3 1,7  1,8  1,7 82%Energia ed acqua  21,7 20,7  24,9  25,3 14%Estrazione Combustibili  0,0 0,1  0,2  0,5 100%Raffinazione e Cokerie  0,1 0,1  0,1  0,1 0%Elettricita' e Gas  2,5 1,6  5,1  4,2 40%Acquedotti  19,1 18,9  19,5  20,5 7%TERZIARIO  78,8 81,2  86,0  93,4 16%Servizi vendibili  50,0 54,0  56,6  61,1 18%Trasporti  2,6 3,4  3,4  3,6 28%Comunicazioni  2,8 3,4  3,1  3,6 22%Commercio  18,3 19,8  20,7  22,2 18%Alberghi, Ristoranti e Bar  15,3 16,5  17,3  18,4 17%Credito ed assicurazioni  1,4 1,4  1,4  1,6 13%Altri Servizi Vendibili  9,6 9,5  10,7  11,7 18%Servizi non vendibili  28,8 27,2  29,4  32,3 11%Pubblica amministrazione  3,3 3,2  4,0  4,5 27%Illuminazione pubblica  16,9 17,4  18,2  19,6 14%Altri Servizi non Vendibili  8,6 6,6  7,2  8,2 -5%DOMESTICO  160,3 161,6  159,8  165,7 3% - di cui serv. gen. edifici  6,3 6,6  6,6  7,2 13%TOTALE  770,6 779,8  766,6  417,0 -85%

Tipi Attività

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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 49

Abbiamo inoltre a disposizione i seguenti indicatori globali sui consumi:

Indicatore Valore Fonte Note Consumo En. El. Usi domestici (milioni di KWh) 160.0 Enel v.a. 98 Consumo En. El. procapite (in KWh) 905.0 Elaborazione indicatore Consumo benz. totale (tonnellate) 29607.0 Ministero Industria v.a. 98

di cui benz.senza piombo (tonnellate) 14014.0 Ministero Industria v.a. 98 di cui benz.normale (tonnellate) 15593.0 Ministero Industria v.a. 98 di cui benz.senza piombo (tonnellate) 47.3 Elaborazione % di cui benz.normale (tonnellate) 52.7 Elaborazione %

- Consumo totale procapite (tonnellate) 0.1 Elaborazione indicatore - Consumo benz. 1998/ n° autovet. circolanti 1997 (tonnellate) 0.4 Elaborazione indicatore Totale autovetture circolanti 69208.0 Aci v.a. 97

di cui >2000 cc. 3.5 Elaborazione % - n° autovetture circolanti per 1000 abitanti 389.8 Elaborazione indicatore Totale autovetture immatricolate 3706.0 Aci v.a. 97 - n° autovetture immatricolate per 1000 abitanti 20.9 Elaborazione indicatore

Di seguito mostriamo i grafici dell’andamento dei consumi per settore relativi al periodo 1996-1999:

5,8

6

6,1

7,2

0 1 2 3 4 5 6 7 8

mln KWh

mln KWh

mln KWh

mln KWh

1996

1997

1998

1999

AGRICOLTURA 

525,7

531

514,7

150,7

0 100 200 300 400 500 600

mln KWh

mln KWh

mln KWh

mln KWh

19

96

19

97

19

98

19

99

INDUSTRIA 

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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 50

78,8

81,2

86

93,4

70 75 80 85 90 95

mln KWh

mln KWh

mln KWh

mln KWh

1996

1997

1998

1999

TERZIARIO 

160,3

161,6

159,8

165,7

156 158 160 162 164 166

mln KWh

mln KWh

mln KWh

mln KWh

19

96

19

97

19

98

19

99

DOMESTICO 

SCENARI DI EVOLUZIONE DELLE EMISSIONI CLIMALTERANTI

Le emissioni vengono ripartite su tre contributi: 1) emissioni associate all’uso finale di energia e che dipendono dal tipo di dispositivo adope-

rato (come per esempio è il caso delle caldaie per riscaldamento o il caso delle automobili) 2) emissioni dovute alla produzione dei dispositivi 3) emissioni relative alla produzione di combustibili e energia elettrica.

Le emissioni totali sono date dalla somma dei tre contributi precedentemente citati. Le emissioni specifiche per i diversi vettori energetici dipendono dal tipo di dispositivo adoperato, che può variare a seconda del settore d’uso.

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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 51

IMPIANTI DI PRODUZIONE DI ENERGIA

Gli impianti di produzione di energia localizzati nel territorio provinciale, escluso i piccoli gruppi di continuità di piccole-medie dimensioni, sono quelli legati al sistema idroelettrico della Sila, di proprie-tà Elettrogen, e gli impianti a biomasse, di cui l’unico attualmente già funzionante è quello di Biomas-se Italia Spa. Di seguito forniamo delle schede tecniche di tali impianti fornite direttamente dai proprietari.

IMPIANTI IDROELETTRICI DELLA SILA (ELETTROGEN)

Dati caratteristici

CENTRALE ORICHELLA TIMPAGRANDE CALUSIA

Anno di entrata in servizio 1929 – 1980 -1981 1927 –1963 – 1979 - 1980 1931 –1988

Categoria impianto Serbatoio Bacino Bacino

Salto di concessione (mt) 471,5 538,6 144,615

Portata max derivabile (mc/sec) 35 45

Tipo turbina Francis Pelton Francis

Nr. Gruppi di potenza (kW) 2 x 76.000 2 x 66.500 1 x 49.100

Potenza efficiciente (MW) 129 191 49,1

Producibilità media annua (GWh) 178,1 317,3 71,65

Centrale idroelettrica di Orichella (San Giovanni in Fiore – CS)

L'impianto di Orichella è regolato in testa ai due serbatoi Arvo e Ampollino, collegati fra loro da una galleria forzata lunga 6,3 km. I due serbatoi hanno un volume utile complessivo di regolazione di 135 milioni di mc, cor-rispondenti ad un'energia accumulabile di 347 milioni di kWh. Il serbatoio dell'Ampollino è realizzato sbarrando il fiume omonimo con una diga a gravità, di altezza massima 38,60 m, con un volume utile di regolazione di cir-ca 64 milioni di mc. Il serbatoio dell'Arvo è realizzato sbarrando il fiume omonimo con una diga in terra, di al-tezza massima di 34,70 m, con un volume utile di regolazione di circa 71 milioni di mc. La centrale di Orichella è seminterrata, con strutture entro terra spinte fino ad una profondità di 38,70 m. L'im-pianto è dimensionato per un salto massimo di 481,70 m, una portata di 35 mc/sec, una producibilità media an-nua di 178,18 milioni di kWh ed è equipaggiata con due gruppi ad asse verticale, aventi le seguenti caratteristi-che:

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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 52

- alternatore, costruito da Tibb nei 1976, potenza nominale pari a 80 MVA, velocità di rotazione di 600 gi-ri/minuto;

- turbina Francis, costruita da Tosi nel 1974, potenza resa di 66,291 – 75,230 kW, portata 17,015 - 18 mc/sec.

Centrale idroelettrica di Timpagrande (Cotronei – KR)

L'impianto di Timpagrande è regolato in testa dal bacino di modulazione di Orichella (quota 800 metri), realizza-to con una diga ad arco-gravità in calcestruzzo armato, 34 m di altezza, con un volume utile di regolazione di 200.000 mc. Nel bacino vengono convogliati i deflussi turbinati dalla centrale di Orichella, i deflussi derivati in gronda dal fiume Neto, in località Junture e, attraverso una galleria, dal bacino di modulazione dei Migliarite, le acque dei fiume Migliarite e dei medio corso dei fiume Tacina. Il bacino dei Migliarite, realizzato sbarrando il fiume omonimo con una diga a gravità di altezza massima di 35 m, ha una capacità utile di 250.000 mc. La centrale di Timpagrande in caverna è dimensionata per un salto massimo di 541,90 m, una portata massima di 45 mc/sec, una producibilità media annua di 317,03 milioni di kWh ed è equipaggiata con tre gruppi ad asse ver-ticale, aventi le seguenti caratteristiche: - due alternatori, costruiti nel 1976, potenza nominale di 70 MVA; - un alternatore, costruito nel 1963 dalla Ocren, potenza nominale di 82 MVA; - due turbine Pelton a 6 getti, costruite nel 1977 dalla Asgen, potenza resa di 62,465-67,522 kW e una portata di

14,020-14,390 mc/sec. - una turbina Pelton a 4 getti, costruita nel 1963 dalla Tosi, potenza resa di 72,600-78-500 kW, portata di

16,050-16,60 mc/sec

Centrale idroelettrica di Calusia (Caccuri - Crotone)

L'impianto di Calusia è regolato in testa da una vasca di compenso in località Tenimento, di circa 30.000 mc, uti-lizzando le acque derivate dal canale di restituzione della centrale di Timpagrande, attraverso due gallerie in pressione, e i deflussi dei basso corso dei fiume Neto sbarrato a quota 254 metri. Le portate utilizzate dalla cen-trale vengono scaricate nel torrente Calusia, poco a monte della sua confluenza con il fiume Neto. L'impianto di Calusia è costituito da due centrali. La vecchia centrale è dimensionata per un salto massimo lordo di 144,60 m, una portata di 15 mc/sec ed è equipaggiata con un gruppo orizzontale alternatore turbina. La nuova centrale è dimensionata per un salto lordo di 144,60 m, una portata di 45 mc/sec ed è equipaggiata da un gruppo verticale alternatore - turbina. La producibilità totale annua delle due centrali è di 71,65 milioni di kWh. Il vecchio impianto ha le seguenti caratteristiche: - turbina Francis ad asse orizzontale, costruita nel 1931 da Tosi, potenza resa di 16,950 kW; - alternatore sincrono trifase, costruito nel 1931 da CGE Milano, potenza nominale di 22 MVA Il nuovo impianto ha le seguenti caratteristiche: - turbina Francis, costruita nel 1981 da Hydroart, potenza resa di 50,656 kW; - alternatore sincrono costruito nel 1985 da Ansaldo potenza nominale di 56 MVA.

Centrale a Biomasse (Biomasse Italia Spa)

L’unica centrale a biomasse attualmente in funzione è quella di proprietà di Biomasse Italia Spa, localizzata nell’area industriale del comune di Crotone. Si tratta di una centrale termoelettrica alimentata a biomasse vegetali, articolata su due gruppi di produzione ge-melli, ciascuno in grado di erogare in rete una potenza netta di 10 MW, con distribuzione a 20 KV nella rete ENEL. L’esercizio è previsto per almeno 8.000 ore/anno in continuo. La potenza elettrica lorda di ciascuna linea è di circa 11,6 MW al fine di potere autoalimentare tutti gli ausiliari necessari al funzionamento dell’impianto. La produzione di vapore è di 55 t/h ad una pressione di 70 bar, con temperatura di vapore di 450 °C. Il potere ca-lorifico del combustile è di 2.400 Kcal/kg con un consumo previsto è 16.000 Kg/h. La centrale può utilizzare le biomasse di cui ai punti 3 e 4 dell’allegato 2 del DM 05.02.1998; il recupero energe-tico è realizzato con un rendimento pari al 29%, in accordo a quanto previsto dall’art. 4, 1° e 2° comma, del DM 05.02.1998. La centrale termoelettrica di cui sopra è stata realizzata in accordo alla legge 4/1992 denominata “CIP6” e si in-serisce all’interno del patto d’area di Crotone siglato il 03/03/1998. La centrale utilizza sia risorse fisiche rinnovabili (biomasse di origine naturale) e sia risorse assimilate alle rin-novabili (di origine industriale, artigianale e commerciale), diminuendo la dipendenza da combustili convenzio-nali più inquinanti, recuperando energia da materiali di scarto (ramaglie di legno) o non utilizzabili altrimenti (legno vergine non adatto per legno d’opera). La quantità di biomasse utilizzabile, per l’esercizio a regime, è di 200.000 tonnellate l’anno, con un'ipotesi di uti-lizzo come dal seguente prospetto:

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Piano d’Azione Locale della Provincia di Crotone 2000-2002 53

Codice CER

Descrizione Ulteriore identificazione e note Quantità massime

(t)

02.01.03 Scarti vegetali Olio di sansa (limitazione in quanto calore spe-cifico più elevato) 50.000

Ramaglie di potatura 200.000 02.01.07 Rifiuti derivanti dalla silvicoltura Legname e ramaglie 200.000 03.01.01 Scarti di corteccia e sughero (Cortecce) 30.000 03.01.02 Segatura (In quantità non superiore a 25% del totale) 50.000

03.01.03 Scarti di rasatura, taglio, impiallaccia-tura, legno deteriorato

Legno non trattato 200.000

15.01 03 Imballaggi in legno Legno non trattato 200.000 20.01.07 Legno Legno non trattato 200.000

Le suddette quantità sono esclusivamente indicative, fermo restando la capacità tecnica dell'impianto di utilizza-re, se disponibili commercialmente, quantitativi di un determinato rifiuto anche pari al massimo fabbisogno.

Centrale a Biomasse (ETA Energie Tecnologie Ambiente Srl)

Si tratta di un impianto del Gruppo Marcegaglia, attualmente in fase di costruzione, ammessa alle agevolazioni di cui al Contratto d’Area di Crotone, localizzata nella zona industriale di Cutro. Si tratta di una centrale termoelettrica alimentato da 180.000 tonnellate/anno di biomasse, in grado di erogare in rete una potenza netta di 14 MW, con distribuzione a 132 KV nella rete ENEL.. A regime è prevista una produzione massima di 122,6 ML di kWh, ed una effettiva di 100 MWh Il generatore di vapore avrà una capacità di produzione di 64 Kg/sec di vapore, alla temperatura di 430°C.

Indicatori statistici sulla produzione di energia elettrica

Indicatore Valore Fonte Note Produzione en. elett.netta totale 1998 (milioni di Kwh) 365.0 Enel v.a. 98

di cui ENEL 1998 (milioni di Kwh) 324.0 Enel v.a. 98 di cui TERZI 1998 (milioni di Kwh) 41.0 Enel v.a. 98 di cui ENEL 1998 (milioni di Kwh) 88.8 Elaborazione % di cui TERZI 1998 (milioni di Kwh) 11.2 Elaborazione %

Produzione en./ pop *1000 (1998) 2.0 Elaborazione indicatore Consumo En. El. totale (milioni di Kwh) 767.0 Enel v.a. 98

di cui usi produttivi (milioni di Kwh) 607.0 Enel v.a. 98 di cui usi domestici (milioni di Kwh) 160.0 Enel v.a. 98 di cui usi produttivi (milioni di Kwh) 79.2 Elaborazione % di cui usi domestici (milioni di Kwh) 20.8 Elaborazione %

- consumo di energia elettrica/produzione energia elettrica (1998)

2.1 Elaborazione indicatore

Consumo En. El. per settori totale (milioni di Kwh) 607.0 Enel v.a. 98 di cui Agricoltura (milioni di Kwh) 6.0 Enel v.a. 98 di cui Industria (milioni di Kwh) 515.0 Enel v.a. 98 di cui Altre attività (milioni di Kwh) 86.0 Enel v.a. 98 di cui Agricoltura 1.0 Elaborazione % di cui Industria 84.8 Elaborazione % di cui Altre attività 14.2 Elaborazione %

- Totale settori cons.en. elet./occupati*1000 (1998) 15.6 Elaborazione indicatore - Agricoltura cons.en. elet./occupati*1000 (1998) 1.3 Elaborazione indicatore - Industria cons.en. elet./occupati*1000 (1998) 56.9 Elaborazione indicatore - Altre attività cons.en. elet./occupati*1000 (1998) 3.4 Elaborazione indicatore

Totale settori cons.en. elet./ va. agg. *1000 (1998) 204.6 Elaborazione indicatore - Agricoltura cons.en. elet./ va. agg. *1000 (1998) 98.5 Elaborazione indicatore - Industria cons.en. elet./ va. agg. *1000 (1998) 837.3 Elaborazione indicatore - Altre attività cons.en. elet./ va. agg. *1000 (1998) 37.6 Elaborazione indicatore