Padova nord dic2014 n160

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Riqualificazione energetica, via libera al Patto Vigonza pag. 6 Ancora tre anni per la nuova area ex Grosoli Cadoneghe pag. 8 pagg. 4-5 Unioni fra Comuni e nuove aggregazioni Con l’inizio dell’anno la riforma Del Rio porta ancora alla ribalta la città metropolitana P ensare in grande. La città metropoli- tana potrebbe essere uno strumento straordinario per pensare e progettare il territorio futuro e il suo sviluppo. Padova non è tra quelle riconosciute dalla legge Delrio che entrerà in vigore da gennaio 2015 e, grazie al quale, si potrà accedere a finanziamenti europei. Ma potrebbe en- trarci se ci fosse la volontà politica. Sono in molti ad auspicarlo anche a Cadoneghe e a Vigodarzere dove esperienze di unione e aggregazione sono di casa. L’Unione del Medio Brenta ha una sto- ria e un’esperienza di sicuro non estranee alla partecipazione, alla condivisione di servizi, ma soprattutto al mettere insieme forze, risorse e teste per pensare in grande. “Questa esperienza, in qualche modo, non è indifferente visto che da gennaio si tornerà a parlare di Città metropolitana come la legge Delrio impone. - afferma Mirco Gastaldon, vicesindaco di Cadoneghe, assessore dell’U- nione, uno dei padri fondatori di questo ente, nato nel lontano 2006. Secondo il sindaco di Noventa, Luigi Alessandro Bisa- to, Dovrebbe costituirsi quanto prima la città metropolitana di Venezia. “Siamo onesti: è Venezia il brand che vendiamo all’estero. Padova è significativa, può diventare un valore aggiunto, ma la vera città conosciuta in tutto il mondo è Venezia. Avrei visto bene l’unione tra le due, chiaramente con delle regole comportamentali precise, per cui il territorio circostante non doveva diventare di serie inferiore rispetto alla città”. “MAMME SPECIAL” VIDEO PER LA SCUOLA Si chiama “Mamme Special” il gruppo di donne di Limena che ha mes- so a disposizione, oltre alle proprie doti canore, tanto impegno, intraprendenza, una buona dose di allegria condita a ironia. Il tutto per aiutare la scuola. pag. 11 NOVENTA: MARISA “ANGELO” DEI BAMBINI È di Noventa Padovana la vincitrice del Proemio Samaritano 2014, un riconoscimento che ogni due anni viene attribuito a una persona che si è distinta sul territorio nazionale per altruismo e generosità. Il premio a Marisa Bettio. pag. 8 Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.160 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it di Padova Nord 1994 - 2014 L’EDITORIALE Ciao Presidente, adesso pensiamo in grande! di Germana Urbani N apolitano se ne va in pensione a riposare. Ora tocca davvero sostituirlo e chissà che stavolta i nostri politici ci riescano rispar- miandoci il triste teatrino a cui abbiamo dovuto assistere l’ultima volta. Chissà che l’anno nuovo ci porti un bel presidente capace di cambiare passo al Paese. Serve un grande cambiamen- to, perché quando si cambia davvero la gente capisce e apprezza. Lo si è visto con l’elezione di Papa Francesco: una rivoluzione in Vaticano e nei cuori di tutti noi. E allora l’auspico migliore che mi viene in mente è che il nuovo Presidente sia una donna, finalmente, perché penso che anche per questa carica sia venuto il tempo di valorizzare l’altra parte eccellente del genere umano italiano. Una donna, Christine Lagarde, è direttrice del Fondo Monetario Internazionale e ci ha ricordato di recente come nella patria che ha dato i natali a Leonardo Da Vinci, occorre pensare in grande per uscire dal buco nero in cui siamo caduti. Pensiamo in grande, dunque, per scrollarci di dosso a Roma come in Veneto i gran- di scandali sulla corruzione che hanno schifato noi tutti per l’ennesima volta. Quest’anno sare- mo chiamati a rinnovare il Consiglio regionale, il sindaco di Venezia e di Rovigo. Le urne saranno una possibilità per i cittadini, l’unica via lecita per cambiare le cose. Non andare a votare non sarà la soluzione. Pensiamo in grande nel 2015 e adottiamo anche noi come Lagarde il motto di Leonardo Da Vinci “Chi poco pensa molto erra”. continua a pag. 3 Intervento “A nche quest’anno, il rapporto Pendolaria di Legambiente, pone l’attenzione sulla mancanza di un vero interesse politico (sia nazionale, attraverso il Ministero dei Trasporti, sia locale, attraverso le regioni) nei confronti del trasporto ferroviario in Italia: tutte le attenzioni si sono posate e continuano a posarsi tuttora sulle infrastrut- ture stradali. “Manca interesse politico nei confronti del trasporto ferroviario” di Luigi Lazzaro* *Presidente di Legambiente Veneto App Sanità Salute pagg. 33-35 Prima la salute del paziente, poi il profitto dello studio a pag. 31 1000 mq. di esposizione per animali domestici, acquariologia e giardinaggio Progettazione Realizzazione Manutenzione Giardini Parchi - Terrazze Irrigazione automatica Potatura aeree con piattaforma e Tree climbing Abbattimenti Trattamenti antiparassitari con Endoterapia Via Prati bassi, 52 - 30010 Camponogara (VE) [email protected] preventivi e sopralluoghi gratuiti

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Padova nord dic2014 n160

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Riqualificazioneenergetica, vialibera al Patto

Vigonza

pag. 6

Ancora tre anniper la nuova areaex Grosoli

Cadoneghe

pag. 8

pagg. 4-5

Unioni fra Comunie nuove aggregazioniCon l’inizio dell’anno la riforma Del Rio portaancora alla ribalta la città metropolitana

Pensare in grande. La città metropoli-tana potrebbe essere uno strumento straordinario per pensare e progettare

il territorio futuro e il suo sviluppo. Padova non è tra quelle riconosciute dalla legge Delrio che entrerà in vigore da gennaio 2015 e, grazie al quale, si potrà accedere a finanziamenti europei. Ma potrebbe en-trarci se ci fosse la volontà politica. Sono in molti ad auspicarlo anche a Cadoneghe e a Vigodarzere dove esperienze di unione e aggregazione sono di casa.

L’Unione del Medio Brenta ha una sto-ria e un’esperienza di sicuro non estranee alla partecipazione, alla condivisione di servizi, ma soprattutto al mettere insieme forze, risorse e teste per pensare in grande. “Questa esperienza, in qualche modo, non è indifferente visto che da gennaio si tornerà a parlare di Città metropolitana come la legge Delrio impone. - afferma Mirco Gastaldon, vicesindaco di Cadoneghe, assessore dell’U-nione, uno dei padri fondatori di questo ente, nato nel lontano 2006. Secondo il

sindaco di Noventa, Luigi Alessandro Bisa-to, Dovrebbe costituirsi quanto prima la città metropolitana di Venezia. “Siamo onesti: è Venezia il brand che vendiamo all’estero. Padova è significativa, può diventare un valore aggiunto, ma la vera città conosciuta in tutto il mondo è Venezia. Avrei visto bene l’unione tra le due, chiaramente con delle regole comportamentali precise, per cui il territorio circostante non doveva diventare di serie inferiore rispetto alla città”.

“mamme special” video per la scuola

Si chiama “Mamme Special” il gruppo di donne di Limena che ha mes-so a disposizione, oltre alle proprie doti canore, tanto impegno, intraprendenza,

una buona dose di allegria condita a ironia. Il tutto per aiutare la scuola.

pag. 11

noventa: marisa“angelo” dei bambini

È di Noventa Padovana la vincitrice del Proemio Samaritano 2014, un

riconoscimento che ogni due anni viene attribuito a una persona che si è distinta

sul territorio nazionale per altruismo e generosità. Il premio a Marisa Bettio.

pag. 8

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.160 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

di Padova Nord1994 - 2014

L’EDITORIALE

Ciao Presidente, adesso pensiamo in grande!di Germana urbani

Napolitano se ne va in pensione a riposare. Ora tocca davvero sostituirlo e chissà che stavolta i nostri politici ci riescano rispar-

miandoci il triste teatrino a cui abbiamo dovuto assistere l’ultima volta. Chissà che l’anno nuovo ci porti un bel presidente capace di cambiare passo al Paese. Serve un grande cambiamen-to, perché quando si cambia davvero la gente capisce e apprezza. Lo si è visto con l’elezione di Papa Francesco: una rivoluzione in Vaticano e nei cuori di tutti noi. E allora l’auspico migliore che mi viene in mente è che il nuovo Presidente sia una donna, fi nalmente, perché penso che anche per questa carica sia venuto il tempo di valorizzare l’altra parte eccellente del genere umano italiano. Una donna, Christine Lagarde, è direttrice del Fondo Monetario Internazionale e ci ha ricordato di recente come nella patria che ha dato i natali a Leonardo Da Vinci, occorre pensare in grande per uscire dal buco nero in cui siamo caduti. Pensiamo in grande, dunque, per scrollarci di dosso a Roma come in Veneto i gran-di scandali sulla corruzione che hanno schifato noi tutti per l’ennesima volta. Quest’anno sare-mo chiamati a rinnovare il Consiglio regionale, il sindaco di Venezia e di Rovigo. Le urne saranno una possibilità per i cittadini, l’unica via lecita per cambiare le cose. Non andare a votare non sarà la soluzione. Pensiamo in grande nel 2015 e adottiamo anche noi come Lagarde il motto di Leonardo Da Vinci “Chi poco pensa molto erra”.

continua a pag. 3

Intervento

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“Anche quest’anno, il rapporto Pendolaria di Legambiente, pone l’attenzione sulla mancanza di un vero interesse politico (sia nazionale, attraverso il Ministero dei Trasporti, sia locale,

attraverso le regioni) nei confronti del trasporto ferroviario in Italia: tutte le attenzioni si sono posate e continuano a posarsi tuttora sulle infrastrut-ture stradali.

“Manca interesse politico nei confronti del trasporto ferroviario”

di luigi lazzaro*

continua a pag. 3

“Anche quest’anno, il rapporto Pendolaria di Legambiente, pone l’attenzione sulla mancanza di un vero interesse politico (sia nazionale, attraverso il Ministero dei Trasporti, sia

locale, attraverso le regioni) nei confronti del trasporto ferroviario in Italia: tutte le atten-zioni si sono posate e continuano a posarsi tuttora sulle infrastrutture stradali.

“Manca interesse politico nei confronti del trasporto ferroviario”

di luigi lazzaro

*Presidente di Legambiente Veneto

Intervento

App

Ambulatoripediatrici, verso la nuova verifica

Sanità

pag. 10

Salute

pagg. 33-35

Prima la salute del paziente, poi il profitto dello studio

a pag. 31

1000 mq. diesposizione per

animali domestici, acquariologia e giardinaggio

Progettazione Realizzazione Manutenzione Giardini Parchi - TerrazzeIrrigazione automaticaPotatura aeree con piattaforma e Tree climbingAbbattimentiTrattamenti antiparassitari con EndoterapiaVia Prati bassi, 52 - 30010

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

Padova nord Regionelimena

pag. 5

Nasce il comitatoper agevolarele fusioni

vigonza

pag. 6

Bambini e disabilitàl’importanzadella comunicazionespiegata in un libro

cadoneghe

pag. 8

Caso campo sportivo “Pertini”verso la soluzione

accaduto acca-dra padova

Nella sede della provinciapremiati i maestri

del lavoro padovani

Premiati nella sede della Provincia di Padova i Maestri del Lavoro che sono

stati insigniti della prestigiosa “Stella al merito del lavoro” dal presidente Napo-litano. Si tratta di Marino Bernardi della

Banca Padovana C.C. di Vigodarzere, Maurizio Bragato della Federazione

Veneta Bcc di Padova, Luigino Didonè dell’azienda Didonè di Galliera Veneta, Lucio Fochesato dell’Aspiag Service di Mestrino, Sandro Giordani dell’Aspiag

Gestioni srl di Mestrino, Luigino Lionello della Bcc di Piove di Sacco, Nicola

Piccirilli di Enel Produzione di Bolzano, Antonella Savogin Confesercenti di

Rovigo, Raffaele Trivellato di Aspiag Service di Mestrino.

la Card compie 14 annicarta giovani

tra studio e svago

Torna per la quattordicesima edizione “Carta Giovani – Studiare a Padova Card”, la tessera gratuita che riserva

agli studenti della provincia di Padova riduzioni e agevolazioni in diversi am-

biti. Dallo sport al cinema, dalla musica al teatro, musei, viaggi, turismo, tec-

nologia e molto altro. Info su http://cartagiovani.provincia.padova.it.

Interesse per il bacino Euganeotour operator

cinesi alle terme

Tour Operator cinesi alle Terme Euganee. Gli addetti del settore

turistico hanno avuto modo di provare la fangoterapia, esperienza risultata

particolarmente gradita, così come ogni altro trattamento in cui hanno espresso la loro passione per la tradizione terma-le. A loro è stato presentato il territorio intero, dai luoghi di maggior interesse

artistico-culturale come Villa Draghi o Villa Barbarigo a Valsanzibio, alle

innovazioni più recenti come la piscina più profonda al mondo, Y-40. Hanno

testato la cucina e i prodotti locali attraverso la visita di alcune cantine.

Fino a maggio 2015città invisibilicultura da amare

Immaginazione, ingegno e parte-cipazione al servizio delle giovani generazioni. Una rete territoriale forte e coesa di comuni, scuole e biblioteche che fi no a maggio 2015 coinvolgerà oltre 20mila bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni, i loro insegnanti, le loro famiglie in percorsi di promozione della lettura e di educazione culturale, per veicolare una maggiore conoscenza della letteratura, dell’arte, della scienza e della musica. Quattro le anime di Città invisibili: la Rete Scuola d’Eccellenza, la Biennale di Letteratura e Cultura per l’infanzia, il Festival per ragazzi e le Giornate Evento. Info www.cittainvisibili.org. la mostra attesa a padova100 anni di guerrain 120 immagini

Questa è guerra! racconta un secolo di guerre attraverso 120 immagini , selezionate da Walter Guadagnini, tra le più emblematiche dei diversi confl itti. Questa è guerra! L’esposizione sarà a Padova, in Palazzo del Monte di Pietà, dal 28 febbraio al 31 maggio 2015, per iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

polizia provincialeluciano fior nuovo responsabile

Il corpo della Polizia provinciale di Padova verrà trasformato in servizio. La riorganizzazione è stata illustrata dal presidente della Provincia di Padova Enoch Soranzo, dal vice presidente Fabio Bui e dal consigliere delegato Vincenzo Gottardo che hanno presen-tato il nuovo responsabile del servizio di Polizia provinciale, Luciano Fior. Si tratta di un dipendente della Provincia al quale viene affi dato il compito di ri-strutturare la Polizia provinciale che dal settore Vigilanza-Protezione civile sarà accorpata nel servizio di Agricoltura, Caccia e Pesca, Cave.

accaduto acca-dra padova

Nella sede della provinciapremiati i maestri

del lavoro padovani

Premiati nella sede della Provincia di Padova i Maestri del Lavoro che sono

stati insigniti della prestigiosa “Stella al merito del lavoro” dal presidente Napo-litano. Si tratta di Marino Bernardi della

Banca Padovana C.C. di Vigodarzere, Maurizio Bragato della Federazione

Veneta Bcc di Padova, Luigino Didonè dell’azienda Didonè di Galliera Veneta, Lucio Fochesato dell’Aspiag Service di Mestrino, Sandro Giordani dell’Aspiag

Gestioni srl di Mestrino, Luigino Lionello della Bcc di Piove di Sacco, Nicola

Piccirilli di Enel Produzione di Bolzano, Antonella Savogin Confesercenti di

Rovigo, Raffaele Trivellato di Aspiag Service di Mestrino.

la Card compie 14 annicarta giovani

tra studio e svago

Torna per la quattordicesima edizione “Carta Giovani – Studiare a Padova Card”, la tessera gratuita che riserva

agli studenti della provincia di Padova riduzioni e agevolazioni in diversi am-

biti. Dallo sport al cinema, dalla musica al teatro, musei, viaggi, turismo, tec-

nologia e molto altro. Info su http://cartagiovani.provincia.padova.it.

Interesse per il bacino Euganeotour operator

cinesi alle terme

Tour Operator cinesi alle Terme Euganee. Gli addetti del settore

turistico hanno avuto modo di provare la fangoterapia, esperienza risultata

particolarmente gradita, così come ogni altro trattamento in cui hanno espresso la loro passione per la tradizione terma-le. A loro è stato presentato il territorio intero, dai luoghi di maggior interesse

artistico-culturale come Villa Draghi o Villa Barbarigo a Valsanzibio, alle

innovazioni più recenti come la piscina più profonda al mondo, Y-40. Hanno

testato la cucina e i prodotti locali attraverso la visita di alcune cantine.

Fino a maggio 2015città invisibilicultura da amare

Immaginazione, ingegno e parte-cipazione al servizio delle giovani generazioni. Una rete territoriale forte e coesa di comuni, scuole e biblioteche che fi no a maggio 2015 coinvolgerà oltre 20mila bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni, i loro insegnanti, le loro famiglie in percorsi di promozione della lettura e di educazione culturale, per veicolare una maggiore conoscenza della letteratura, dell’arte, della scienza e della musica. Quattro le anime di Città invisibili: la Rete Scuola d’Eccellenza, la Biennale di Letteratura e Cultura per l’infanzia, il Festival per ragazzi e le Giornate Evento. Info www.cittainvisibili.org. la mostra attesa a padova100 anni di guerrain 120 immagini

Questa è guerra! racconta un secolo di guerre attraverso 120 immagini , selezionate da Walter Guadagnini, tra le più emblematiche dei diversi confl itti. Questa è guerra! L’esposizione sarà a Padova, in Palazzo del Monte di Pietà, dal 28 febbraio al 31 maggio 2015, per iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

polizia provincialeluciano fior nuovo responsabile

Il corpo della Polizia provinciale di Padova verrà trasformato in servizio. La riorganizzazione è stata illustrata dal presidente della Provincia di Padova Enoch Soranzo, dal vice presidente Fabio Bui e dal consigliere delegato Vincenzo Gottardo che hanno presen-tato il nuovo responsabile del servizio di Polizia provinciale, Luciano Fior. Si tratta di un dipendente della Provincia al quale viene affi dato il compito di ri-strutturare la Polizia provinciale che dal settore Vigilanza-Protezione civile sarà accorpata nel servizio di Agricoltura, Caccia e Pesca, Cave.

L’INTERVENTO

“Manca interesse politico nei confronti del trasporto ferroviario”La Regione Veneto, competente circa la programmazione e il fi nanziamento del servizio ferroviario regionale, ha deciso che in treno si

viaggia solo di giorno (diciamo tra le 6 e le 20, ma badate bene di non farlo nella seconda metà della mattinata) e preferibilmente dal lunedì al venerdì: se proprio siete costretti magari il sabato, ma nei festivi.. usate l’auto! Infatti, da quando lo scorso dicembre è entrato in vigore il nuovo orario cadenzato, senza recepire nessuna delle proposte e osservazioni allora inviate, il Veneto ha perso importanti servizi che garan-tivano quotidianamente a migliaia e migliaia di persone quel diritto fondamentale che è la mobilità pubblica. In Veneto il servizio ferroviario non fa più servizio pubblico. Il servizio ferroviario va a letto “come le galline”, muoversi in treno dopocena è diffi coltoso, ancora di più se ci si volesse spostare dopo le 22 (se va bene, altrimenti è impossibile muoversi anche già dopo le 20). Eppure, secondo la stima fatta con i dati di frequentazione di marzo 2012 della Direzione Mobilità della Regione Veneto, da parte della Fondazione Pellicani, sono ben 9000 gli utenti in Veneto che da dicembre 2013 si sono visti senza più treni tra le 22 e le 06 del mattino (5000 soltanto tra le provincie di Venezia, Treviso e Padova). Ma non ci sono solo i collegamenti serali ad essere spariti: sono state fortemente ridotte anche le corse nei giorni festivi, soprattutto al mattino presto. In una domenica qualunque, arrivare in stazione Santa Lucia a Venezia non è possibile prima delle 7.18! Sconvolgente se si pensa che dal lunedì al venerdì il primo treno che arriva in laguna è alle 5.25. Era auspicabile che il servizio fosse migliorato partendo dalle situazioni critiche presenti nel sistema precedente: messe in luce le problematiche era conseguente cercare le soluzioni per migliorare. Tutto ciò non è stato fatto. Investimenti non ce ne sono stati: solo 0.13% del bilancio regionale 2014 del Veneto è destinato ai trasporti ferroviari. Lo slogan dell’orario cadenzato in Veneto è: “Si cambia per migliorare, maggior velocità e frequenza”. Suona tanto bene, quasi convincente. I ben 161 mila viaggiatori ogni giorni in Veneto, sanno che non è così”.

segue da pag. 1

di Luigi Lazzaro, Presidente di Legambiente Veneto

sanità

pagg. 22-23

Medici più umani e solidali

politica

pag. 25

Tagliate le pensioni dei politici veneti

cultura

pag. 26

Giappone, dai Samurai a Mazinga

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4 Argomento del mese

unione dei comuni l’esempio in provincia

“Il Camposampierese è un modello”

Quelli che stiamo vivendo non sono anni in cui fa bene o è conve-niente rinchiudersi nel proprio recinto, pensando solo a coltivare l’orticello personale. Lo ribadisce chiaramente il sindaco di Noventa

Bisato. Fosse anche per mera opportunità: “Le città metropolitane sono le uniche aree che in futuro riusciranno ad ottenere contributi a livello euro-peo - sottolinea -. Il nostro stato avrà risorse sempre minori da elargire alle amministrazioni locali, perciò l’Unione europea diventerà la fonte da cui tutti cercheranno di attingere. E, a livello di politiche comunitarie, le città metropolitane hanno più chances di strappare contributi e finanziamenti”.

Non occorre andare tanto lontani dalle nostre zone per trovare un modello di unione riuscito e da copiare. Nota Bisato: “La federazione dei comuni del Camposampierese, con i suoi undici comuni uniti per quanto distinti, è esemplare in tal senso, in quanto coniuga l’identità mantenuta e rispettata dei singoli territori al lavoro sinergico e alla progettazione collet-tiva”. Servono politiche di vasta area, ribadisce. “E di prospettiva ampia. Che poi si chiamino città metropolitane, grande Padova o altro, non è il nome a fare la differenza. Dove, però, il centro non fagociti il territorio circostante, ma ciascuno e tutti mantengano pari dignità. E dove siano in vigore meccanismi di decisione agili e al contempo condivisi”.

C.A.

“Partiamo da un dato fisico: un cittadino comune, nello spostarsi da Padova verso la prima cintura urbana, per poi affrontare la Riviera del Brenta

andando verso Treviso, riesce a distinguere materialmen-te dove finisce un territorio e il punto in cui ne inizia un altro?”. La riflessione, molto concreta e altrettanto realisti-ca, ci viene posta da Luigi Alessandro Bisato, sindaco di Noventa Padova e da qualche mese consigliere provinciale, mentre ci accingiamo a parlare di città metropolitana (“Ho l’impressione che ormai per Padova sia un treno passato” ri-badirà più volte nel corso dell’intervista) e di eventuali unioni o convenzioni tra comuni per migliorare i servizi ai cittadini e le prassi amministrative. E risponde: “Io credo che, per il senso comune, questa distinzione non sia visibile. Circa due anni fa, quando si è innescata la discussione su tali proble-matiche, mi pareva ormai scontato che la forma giuridica da adottare fosse quella della città metropolitana, vero impulso a livello territoriale”.

Dovrebbe costituirsi quanto prima la città metropolitana di Venezia. “Siamo onesti: è Venezia il brand che vendiamo

all’estero. Padova è significativa, può diventare un valore aggiunto, ma la vera città conosciuta in tutto il mondo è Venezia. Avrei visto bene l’unione tra le due, chiaramente con delle regole comportamentali precise, per cui il territorio circostante non doveva diventare di serie inferiore rispetto alla città. Ma temo che l’occasione - sorta quando si imma-ginava la grande PaTreVe, cioè l’unione di Padova-Treviso-Venezia - sia sfumata e ora bisognerà anche capire cosa sarà delle province”. Noventa Padovana, a due passi da Padova, avrebbe avuto un ruolo principe nell’eventuale unione. “Un ruolo fondamentale - continua Bisato - perché serviva conti-nuità territoriale con la provincia che sarebbe diventata città metropolitana e noi, appoggiati su Stra, rappresentavamo un ponte. Non ad uso e consumo politico di Padova ma, in base al ragionamento precedente, per Venezia”.

E i rapporti di Noventa con i comuni limitrofi? “Abbiamo rapporti più che buoni con i nostri vicini, e se finora non sia-mo mai entrati in convenzioni, se non per servizi specifici, è a causa della nostra conformazione territoriale: il nostro vero legame è con Stra, che però appartiene a un’altra provincia.

Su alcune tematiche di interesse generale stiamo comunque ragionando, sia con Stra sia con Vigonza, in quest’ultimo caso soprattutto sul tema della polizia urbana. Ritengo che le aggregazioni siano una necessità e il futuro che ci attende. Non sono sempre semplici da costruire, perché è necessaria una fortissima volontà amministrativa e i cittadini devono essere coinvolti attivamente, affinché la vivano come un’op-portunità, non solamente come un taglio di costi”.

Su un punto Bisato non transige: la personalità del co-mune che amministra. “Vista la nostra ubicazione, siamo un “quartiere” di Padova, ma che vuole mantenere la sua identità, fatta di un tessuto sociale coeso. Ci sarà anche qual-cuno che vive il paese come un dormitorio, ma non si tratta della maggioranza dei residenti - conclude il sindaco - Cosa ci manca per relazionarci in maniera ancora più compiuta con Padova? I trasporti. È il nostro tallone d’Achille, che ci fa apparire più lontani di quanto in realtà siamo. Ma è anche un punto su cui ci siamo presi la briga di impegnarci seriamente. Sono in essere parecchi ragionamenti per trovare sinergie a livello di servizi, con convenzioni. È una nostra priorità”.

di Cinzia Agostini

Noventa è il pontetra Padova e la

Riviera del Brenta“ormai i confini

non esistono più“

Il tallone d’Achilleè il sistema dei traporti che fa

sembrare Padovaancor più lontana

città metropolitanaIl sindaco di Noventa Padovana

riflette sulle prospettive deglienti locali tra Padova e Venezia

dopo lo stop al progetto Pa-Tre-Ve. “Intanto cerchiamo

di capire che ne sarà delle province, serve una forte

volontà amministrativa e i cittadini devono essere

coinvolti in questo processo ormai inevitabile, per far

comprendere le opportunità” “Le aggregazioni sono una necessità”

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5Argomento del mese

di Nicol Stefani

A Limena nasce “Progetto Comune”, comitato pro fusioniLa novità Il fondatore è il consigliere comunale Stefano Tuobaì Babazadeh

“Parlare di fusione o di unione dei Comuni, in un momento storico come quello che stiamo vivendo, significa pensare al futuro del nostri cittadini, contrariamente, non interrogarsi su questo argomento, vuol dire guardare al passato”. Con queste parole Stefano Toubaì Babazadeh, Consigliere comunale limenese e membro del Consiglio Regionale di Anci

(Associazione nazionale Comuni italiani) motiva quanto propone il comitato “Progetto Comune”, di cui è fondatore. La legge prevede l’istituto della fusione come forma di gestione associativa di servizi comunali e come strumento di governance locale efficiente, in grado di razionalizzare risorse e contenere le spese, contrastando, laddove sia presente, un’eccessiva frammenta-zione comunale.

Partendo da queste considerazioni il comitato “Progetto Comune” ricerca il confronto e il supporto di forze politiche, associa-zioni e cittadini, intenzionati a prendere in considerazione la possibilità di creare un unico grande Comune. Il Governo prevede la non adesione al Patto di Stabilità per cinque anni per quei Comuni che scelgono di unire le proprie forze. Una mossa che, secondo Toubai, significherebbe un risparmio di 1,5 milioni di euro per il territorio di Limena. Il Sindaco Giuseppe Costa, manifesta la volon-tà della Giunta di maggioranza d’intraprendere accordi attraverso forme di convenzione con i territori limitrofi, senza avviare un processo di fusione: “L’esempio recente dei Comuni a noi vicini di Vigodarzere, Cadoneghe e Padova risoltosi nel nulla, ha destato critiche e lasciato costi da pagare e ci fa propendere per altre forme di associazionismo. L’Anci stessa, nel corso di un recente convegno svoltosi a Luvigliano ed avente per oggetto “ L’Associazionismo comunale” ha confermato, tramite la Vice Presidente Elisa Venturini, le difficoltà di portare a compimento la procedura della fusione”.

Anche Curtarolo entra nell’Unione

Medio Brenta tutto ok“Dobbiamocrescere”Pensare in grande. La città metropolitana potrebbe essere uno strumento stra-

ordinario per pensare e progettare il territorio futuro e il suo sviluppo. Padova non è tra quelle riconosciute dalla legge Delrio che entrerà in vigore da gennaio

2015 e, grazie al quale, si potrà accedere a finanziamenti europei. Ma potrebbe entrarci se ci fosse la volontà politica. Sono in molti ad auspicarlo anche a Cadoneghe e a Vigodarzere dove esperienze di unione e aggregazione sono di casa.

L’Unione del Medio Brenta ha una storia e un’esperienza di sicuro non estranee alla partecipazione, alla condivisione di servizi, ma soprattutto al mettere insieme for-ze, risorse e teste per pensare in grande. “Questa esperienza, in qualche modo, non è indifferente visto che da gennaio si tornerà a parlare di Città metropolitana come la legge Delrio impone. - afferma Mirco Gastaldon, vicesindaco di Cadoneghe, asses-sore dell’Unione, uno dei padri fondatori di questo ente, nato nel lontano 2006 - A quel tavolo l’Unione del Medio Brenta, nella sua nuova conformazione, avrà un ruolo importante per dare risposte al territorio dell’Alta Padovana, mantenendo vivo il quoti-diano dialogo con Padova, indiscusso punto attrattore per i nostri cittadini. Viviamo un momento storico cruciale per la ridefinizione di un territorio che necessita, amministra-tivamente, di essere ripensato per non subire le trasformazioni ma per guidarle”. Per Gastaldon c’è un solo percorso da seguire per guidare queste trasformazioni: la città metropolitana. Qualche esempio? “Occorre ragionare in termini diversi, ad esempio, su trasporto pubblico, viabilità, ambiente, sanità. Non essendoci più la Provincia quale sarà, ad esempio, il destino di una Sr 308 ormai vetusta?”

“Magari potessimo far parte della città metropolitana!” è l’auspicio di Moreno Boschello, vicesindaco di Vigodarzere. “E’ una strada obbligata se si vuole continuare lungo il percorso intrapreso che è quello di mantenere i servizi e migliorarli per dare risposte ai cittadini e al territorio. La nostra Unione è una realtà che funziona, che ha dimostrato a chiare lettere come, unendo sforzi e risorse, si possano ottimizzaree le risposte ai cittadini, rendere più efficienti i servizi stessi e fare economie necessari in periodi in cui nei piccoli Comuni a far la parte del leone non sono certo gli sprechi, ma i tagli”. Novità di queste settimane, il Comune di Curtarolo è entrato di recente a far parte dell’Unione Medio Brenta, con Cadoneghe e Vigodarzere. Faceva parte dell’U-nione Padova Nordovest, da cui ha formalizzato la richiesta di recesso lo scorso 30 giugno. “Siamo diventati, in questo modo, la seconda Unione del Veneto per numero di abitanti e la prima per numero di servizi erogati”, aggiunge Boschello. “Curtarolo aderisce all’Unione e ne amplia non solo l’estensione (circa 47 chilometri quadrati, con 38 mila abitanti, quanti ne ha il Comune di Belluno), ma anche la gamma di servizi che vengono offerti, il tutto senza costi per gli amministratori”. L’adesione di Curtarolo ha portato, di fatto, tre impiegati e due vigili in forza all’organico dell’Unio-ne. Il Comune poi deciderà a quali servizi aderire: l’Unione segue i servizi scolastici, il commercio e il Suap, la polizia locale e la Protezione civile, tributi e ragioneria, paghe, personale e telefoni, ced e controllo di gestione, la videosorveglianza e i lavori pubblici. “Stiamo cercando di mettere in atto pratiche di buona amministrazione. Ci crediamo e ci stiamo provando. Ovviamente sulla città metropolitana la volontà e le scelte sono del tutto politiche” conclude Boschello. Nicoletta Masetto

“Le aggregazioni sono una necessità”

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6 Vigonza

“Bambini e disabilità: l’importanza della comunicazione”. E’ questo il titolo dell’incontro sociale sulla

tematica della disabilità infantile organizzato dall’assessorato alla Pubblica Istruzione del comune di Vigonza, che ha voluto approfon-dire l’argomento con alcuni professionisti “ad-detti ai lavori” e non. Sono intervenuti infatti durante la serata, medici, educatori e genitori di bambini con disabilità. Argomento di di-scussione e punto di partenza dell’incontro è stata la presentazione del libro “Il puzzle di Matteo”, presentato direttamente dal autore stesso del libro, ovvero Luigi Dal Cin. Il libro in questione racconta la storia di Matteo, un bambino affetto dalla sindrome di Prader Willi. L’opera è stata realizzata con la cura e il sostegno dell’Associazione Uniti per Crescere Onlus che si prende cura dei bambini con problemi neurologici, con l’obiettivo di rendere mi-gliore la loro vita e quella delle loro famiglie. L’Associazione nasce nel 2008 per iniziativa di medici del Dipartimento della Salute della Donna e del Bambino di Padova e di genitori di piccoli pazienti affetti da malattie neurologiche. Da anni l’Associazione Uniti per Crescere promuove un progetto per favorirne l’integrazione scolastica mediante il coinvolgimento consapevole di insegnanti, genitori, compagni di classe. L’esigenza di presentare in modo chiaro e delicato queste tematiche ha dato vita a questo libro illustrato. La sindrome di Prader-Willi è una malattia genetica rara, presente in pochi casi ad oggi in Italia, e caratte-rizzata da anomalie ipotalamico-pituitarie associate a grave ipotonia nel periodo neonatale e nei primi due anni di vita e alla insorgenza di iperfagia, che esita nel rischio di obesità patologica durante l’infanzia e nell’età adulta, a difficoltà di apprendimento e a disturbi comportamentali o problemi psichiatrici gravi. La rarità della malattia deriva dal fatto che colpisce un bimbo ogni venticinque mila nati.

sociale

Incontro con l’autore del libro “Il puzzle di Matteo”bambini e disabilità, comunicare aiuta

M.G.M.

La copertina del libro

Sì alla riqualificazione energetica nei fabbricati presenti a Vigonza. E’ que-sta la nuova linea politica intrapresa

dal Movimento Cittadini per Vigonza, capeg-giato da Giuseppe Zanon, per quanto riguar-da uno dei tempi più delicati sul piano am-bientale del nostro territorio. Infatti, durante l’ultimo consiglio comunale il movimento di Zanon ha voluto appoggiare fortemente l’at-to di approvazione della convenzione con la Provincia di Padova per la realizzazione di interventi di riqualificazione energetica in edifici comunali e sulle reti di illuminazio-ne pubblica. La convenzione provinciale fa parte di un piano di risparmio energetico cui lo stesso comune di Vigonza aveva deciso oramai da più un anno di avviare, aderendo al cosiddetto “Patto dei Sindaci”. Le motiva-zioni ufficiali da parte del movimento vigon-tino sono state pubblicate anche sui social, per portare avanti un principio di trasparen-za con i propri elettori. “Abbiamo aderito a questo progetto – afferma il Movimento - cercando di dare anche il nostro contributo

per due importanti motivi. Siamo usciti da un isolamento che ha caratterizzato i primi cinque anni dell’Amministrazione Tacchet-to. Inoltre, anche la pubblica Amministrazio-ne ha dato un forte segnale di attenzione per l’ambiente. Attenzione già ampiamente dimostrata da moltissimi cittadini residenti nel nostro Comune che hanno avviato già da qualche anno un percorso che li vede all’avanguardia nel risparmio energetico con interventi di miglioramento energetico

nei fabbricati di proprietà privata”Riprendendo le dichiarazioni del Movi-

mento, si apprende che il risultato di questa sensibilità dei cittadini di Vigonza ha visto l’assegnazione di 224 titoli di efficienza energetica, i cosiddetti “certificati bianchi”. Questi titoli portano alle casse del Comune 120.066 euro articolati in cinque anni gra-zie ai 260.000 Kwat/ora risparmiati nel territorio di Vigonza per effetto delle inizia-tive dei cittadini.

di Manuel Glauco Matetich

Promotore dell’adesione il Movimento Cittadiniper Vigonza del consigliere Giuseppe Zanon

Ambiente Riqualificazione energetica dei fabbricati

Sì al “Sì al patto con la Provincia”

Giuseppe Zanon, consigliere comunale del Movimento

Il periodo natalizio nella frazione di Codiver-no di Vigonza è stato esteso fino a tutto il mese di gennaio. Infatti domenica 25

gennaio sarà l’ultima data disponibile al pub-blico per poter visitare il tradizionale presepe vivente di Codiverno, oramai alla sua 18° edizione. Anche quest’anno l’esperienza del presepio si sta chiudendo in modo positivo, registrando un gran numero di visitatori e di persone, soprattutto nelle giornate di festa. Il successo del presepe di Codiverno è insito nel-la sua caratteristica di trasmettere dei contenu-ti e dei messaggi profondi, nel rappresentare tipici momenti di vita pastorale e di antiche tradizioni bibliche, che riescono ad emoziona-re e a far immedesimare i visitatori alle scene cui assistono.

“Una tradizione paesana” l’ha voluta de-finire il nuovo parroco di Codiverno, don Fer-nando Fiscon, che ha preso immediatamente parte all’allestimento dell’evento dopo essere arrivato nella frazione vigontina pochi mesi fa. Il tema che ha fatto da filo conduttore per l’edizione di quest’anno è stato “Chi ha sete,

Venga!”, riprendendo un passo del Vangelo di Giovanni, e seguendo questa tematica il percorso del presepe è stato impostato con le pagine del Vangelo che parlano della vita di Gesù Cristo.

Nella parte finale del percorso, invece, è stato rappresentato il pericolo che incontra l’uomo contemporaneo, sulla preoccupante perdita d’identità odierna, che lascia il posto alla devozione, tal volta maniacale ed esaspe-rata, nei confronti di idoli materiali e per lo più effimeri. L’obiettivo è far riflettere le persone che gli uomini, specie nel 2015, non devo-no diventare schiavi di qualcosa, ad esempio della tecnologia, ma hanno bisogno invece di riscoprire i veri e sani valori della vita dell’es-sere umano, ovvero il valore della famiglia, dell’amore e dell’amicizia.

Boom di visite,estesa finoa tutta gennaio l’apertura del presepe vivente

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Ci vorranno almeno tre anni prima che diventi finalmente operativo e fruibile il paino di riqua-lificazione dell’ex macello dell’area Grosoli,

supermercato Alì incluso. È quanto è emerso dalla presentazione del maxiprogetto alla quale erano pre-senti, oltre al sindaco di Cadoneghe Michele Schiavo, anche l’assessore all’Urbanistica Mirco Gastaldon, il presidente della Commissione Territorio Edoardo La-cava, la dirigente dell’Urbanistica Nicoletta Paiaro.

Per l’attuale proprietà, la famiglia Canella, tito-lare dei supernercati Alì, con il suo team di proget-tazione: gli architetti Lorenzo Franceschini, Daniele Agnolon, Matteo Grassi e Gianfranco Zulian. Le tavole di progetto sono esposte al pubblico in sala consiliare, accessibile negli stessi orari di apertura del Municipio fino al momento dell’adozione del Piano. Gli elaborati progettuali sono stati pubblicati anche sul sito www.cadoneghenet.it, nella sezione di riferimento rintracciabile dalla home page.

A esplicitare in maniera chiara i contenuti pro-gettuali e la tempistica l’architetto Lorenzo Fran-ceschini che ha parlato di almeno tre anni necessari per l’entrata in funzione del supermercato nell’area oggi della famiglia Canella, proprietaria della catena di supermercati.

“Il sindaco di Cadoneghe, Michele Schiavo, è stato ottimista nel dire che l’ipermercato aprirà nel 2016. - ha dichiarato l’architetto in rappresentanza della famiglia Canella- “Sono numerose, infatti, le incombenze burocratiche che un progetto così im-portante e articolato implica”. Ma soprattutto oltre a questi aspetti c’è grande attesa per i posti di lavoro che l’intera struttura dovrebbe creare. “Al di là dell’a-spetto tecnico e progettuale - ha proseguito l’archi-tetto Franceschini – questo insediamento produrrà nuovi posti di lavoro. Quanti? La stima è, almeno, tra i 300 e i 400”.

La prossima tabella di marcia. A gennaio sarà adottata la convenzione tra privati e Comune, che hanno già sottoscritto un accordo (come ha annun-ciato il vicesindaco Mirco Gastaldon), ma prima di ottenere il permesso a costruire, i Canella dovranno acquisire dalla Regione l’autorizzazione commer-ciale. Subito dopo dovranno presentare di nuovo la progettazione e attendere l’ennesima approvazione.

Sulla questione è intervenuto anche il presidente della Commissione Territorio e consigliere comunale, Edoardo La Cava. “La prima volta che ho presie-duto la commissione urbanistica – ha ricordato - ho sentito dire che entro sei mesi la Grosoli sarebbe partita. Poi, invece, sono passati sei, ma di anni”.

Il primo stralcio sarà quello dell’ex Grosoli (per una superficie di circa 93 mila metri quadrati); suc-

cessivamente si interverrà su una porzione di 25 mila metri quadrati lungo via Franco, di altra proprie-tà. Spariranno completamente i capannoni dell’ex macello, abbandonati da ben 21 anni. Al loro posto sorgerà l’ipermercato Alì, 3.500 metri quadrati di su-perficie, autosufficiente dal punto di vista energetico grazie ai pannelli fotovoltaici e all’acqua riscaldata dal recupero del calore emesso dai frigoriferi.

Oltre a bar e negozi, sono previste altre due grandi unità di vendita, una di abbigliamento e l’al-tra di elettrodomestici. Un migliaio i parcheggi, due le piazze (una per il mercato settimanale) e 3 mila metri quadrati di parco con giochi per bambini e una parete per arrampicata. Al Comune spettano oltre 3 milioni di euro, lavori idraulici, piste ciclabili su via La Malfa e Marconi, l’allargamento della provinciale.

di Nicoletta Masetto

Presentata la riqualificazione A gennaio il primo passo con la convenzione tra privati e Comune

Tre anni per l’ex Grosoli

L’areaex Grosolidiventeràun polocommercialecon grandistrutturedi vendita, bar, negozi, due piazze e un parcogiochiper bambini

Entro il 2016 dovrebbe aprire il nuovo supermercato, nel complessosono previsti 3-400 posti di lavoro

Il progetto

Tra i vari argomenti di cui si è occupato, di recente, il consiglio comunale di Cadoneghe il tema della sentenza della Corte d’Appello di Venezia - Secon-da Sezione Civile che riguarda il risarcimento del danno e il riconoscimen-

to di debito fuori bilancio. La questione ha una ricaduta diretta perché riguarda l’area su cui sorge il campo sportivo Pertini.

“Ai sensi di legge il Comune deve procedere al riconoscimento di un debito fuori bilancio conseguente a una sentenza di condanna della Corte d’Appello di Venezia. – ha spiegato il sindaco Michele Schiavo – La vicenda che ha dato luogo a questa circostanza risale al 1989, quando il Comune ha occupato in

via d’urgenza, senza poi emanare il decreto di esproprio e corrispondere la relativa indennità, l’area su cui è stato realizzato il campo da calcio Pertini. In primo grado il Comune è stato condannato al risarcimento del danno e al pagamento delle spese legali per una somma attualmente quantificabile in circa 190 mila euro, nonché alla restituzione del bene. Ritenendo necessario mantenere la proprietà di un bene di rilevante interesse sociale, il Comune ha poi impugnato in appello la sentenza. Accogliendo il ricorso, la Corte d’Appello ha ora stabilito che il Comune non è più tenuto alla restituzione del bene, ma soltanto al pagamento della somma”.

il caso la sentenza della Corte d’Appello di venezia sui debiti fuori bilanciocampo sportivo, il comune non dovrà restituire l’area

N.M.

È di Noventa Padovana la vincitrice del Proemio Samaritano 2014, un riconoscimento che ogni due anni viene attribu-ito a una persona che si è distinta sul territorio nazionale

per altruismo e generosità. L’iniziativa è organizzata dall’Avis comunale Riviera del

Brenta, con il sostegno di Avis regionale Veneto e Avis nazio-nale, con l’obiettivo di segnalare alla giuria di giovani (scelti tra studenti degli istituti scolastici della zona) riferimenti po-sitivi, protagonisti di gesti di autentica gratuità sul modello dei valori concretamente vissuti dai donatori di sangue Avis. Spiegano i promotori del Proemio: “Si tratta di un’occasione per avvicinare i ragazzi alla bellezza dell’essere volontari at-traverso la conoscenza di storie ordinariamente straordinarie, in cui ognuno fa la sua parte in modo semplice e senza clamo-re, per cambiare il mondo una persona alla volta”.

Ed è questo il caso della vincitrice dell’edizione 2014: Marisa Bettio, ostetrica di Noventa Padovana, che lavora a Mirano e ha due figli, e da molti anni il tempo libero lo impe-gna gratuitamente in attività di volontariato nei Paesi in via di sviluppo, dove la mortalità legata al parto e quella infantile sono elevatissime. Tutto cominciò qualche anno fa, quando Marisa Bettio partì come volontaria per Koutiala, in Mali, un Paese africano in cui le donne partoriscono spesso senza un’adeguata assistenza e i neonati muoiono per denutrizione. Particolarmente colpita dalla situazione che aveva incontrato, tornata a casa, riuscì a coinvolgere il comune, alcune asso-ciazioni del territorio e un centinaio di amici in un evento per raccogliere fondi: fu messo in scena un musical e, grazie alle offerte, si riuscì a realizzare, a Koutiala, un ambulatorio con sala parto. A questo primo progetto seguirono le raccolte di donazioni per l’acquisto di materassini per i carcerati del luogo, per pagare un insegnante per gli analfabeti, dando vita a una vera scuola, per il sostentamento della “Maison de la Vie” delle suore che operano nel centro maliano, riferimento locale delle iniziative dell’associazione. Per sostenere i pro-getti Marisa ha fondato “La Casa della Vita”, una onlus con sede in via Argine sinistro del Piovego, impegnata in Mali e in altre realtà del Sud del mondo. Per informazioni: [email protected].

noventa

E’ la vincitrice del “proemio Samaritano 2014”marisa, “l’angelo” dei bimbi

Cinzia Agostini

Marisa Bettio in una foto pubblicata sul sito dell’associazione “La Casa della Vita”

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Un palloncino a forma di cuore, la hit degli Wham “Last Christmast” ripro-posta da un gruppo di donne speciali,

bimbi e tanta allegria. Sono questi gli ingre-dienti del videoclip musicale, presentato in occasione del Costa &Friends 2014, evento organizzato dall’amministrazione comunale con lo scopo di raccogliere fondi da destina-re alla scuola, che vede protagoniste alcune mamme delle classi IV della scuola primaria Petrarca di Limena. Per realizzare il video, il gruppo di donne ha messo a disposizione, oltre alle proprie doti canore, tanto impe-

gno, intraprendenza, una buona dose di allegria condita a ironia. Il tutto per una buo-na causa: aiutare a far fronte alle sempre ingenti spese che l’ambito dell’istruzione richiede. “Mamme Special” è un progetto che nasce un anno addietro, con l’intento di fare una sorpresa ai bimbi delle elementari. Le mamme avevano cantato per la prima volta la celebre canzone dei Lunapop “50 Special”, riscuotendo grande successo.

La passione per il canto, l’amicizia che unisce questo gruppo di mamme e la super-visione artistica della Vocal Coach, Cristiana

Lirussi, hanno fatto il resto e così le donne hanno deciso di proseguire l’ avventura. Le riprese sono state effettuate nel territorio di Limena, con la collaborazione dell’ammini-strazione. Per l’organizzazione del lavoro registico, le riprese e la diffusione del video le mamme hanno potuto contare sulla Daigo Scholl Music di Limena, intenzionata a sup-portare anche i prossimi progetti del gruppo di donne.

Restando in tema scolastico, le settima-ne scorse si sono tenute le elezioni scola-stiche per il rinnovo del Consiglio d’Istituto

L’affluenza alle urne ha segnato un aumen-to del 22% rispetto al passato. Il Presidente uscente e riconfermato, Daniele Sabbadin, si dice soddisfatto dell’ampia partecipazio-ne, riconducendola al lavoro effettuato dalla sua squadra. Dei 309 votanti in 150 hanno votato Sabbadin. Sono stati eletti Frazia

Bettio (53 voti, vice presidente), Elena Ambrosi (44), Caterina Saraco (41), Die-go Colognese (40), Galliano Burla (38) e le riconfermate Daniela Danieletto (38) e Gigliola Meneghini (30).

Sabbadin, commercialista, promette: “Grande impegno per la valorizzazione del-la scuola secondaria, per lo sviluppo del cli-ma positivo tra i genitori delle diverse scuole e per il mantenimento del circolo virtuoso che ha visto collaborare proficuamente in questi anni genitori, istituzione scolastica e istituzione comunale”.

di Nicol Stefani

“Mamme Special” si mobilitano per raccoglierefondi a favore della scuola primaria Petrarca

L’iniziativa Il gruppo di signore ha realizzato un video musicale

La creatività è donna

Le “Mamme Special “con il sindaco Costa e l’assessore Tonazzo

Rinnovato ilconsiglio d’istituto“Manteniamola collaborazionetra i genitori”

Approvato dalla Giunta Comunale il Piano Triennale delle opere pubbliche. Per il 2015 previsti investimenti pari a 1.897.000 euro, così ripartiti: 250.000 euro andranno alla manutenzione

di strade e marciapiedi, 1.147.000 euro serviranno all’efficienta-mento energetico, all’adeguamento sismico e all’ampliamento delle

scuole Manzoni e Beato Arnaldo, infine 500.000 euro saranno destinati alla realizzazione di una pista ciclabile lungo via Braghet-ta. La manutenzione straordinaria della Beato Arnaldo necessita di 485.057 euro per l’adeguamento degli impianti tecnologici, la sostituzione dei serramenti interni ed esterni, il cappotto esterno, la tinteggiatura delle aule e dell’esterno dell’edificio e la sistemazio-ne dell’ingresso laterale della biblioteca. Per la Manzoni si parla di 462.215 euro che renderebbero possibile l’adeguamento sismico

della struttura con l’installazione di elementi (tondini di ferro) su tutto il perimetro dell’edificio e sui muri portanti. Per l’efficientamen-to termico è prevista l’installazione del cappotto esterno ed interno, controsoffitti su tutte le aule e la ventilazione forzata su tutti gli ambienti. Necessari anche lavori di ampliamento della struttura, per un importo pari a 200.000 euro, dettati dal continuo aumento delle iscrizioni. I progetti sono stati presentati alla Regione, nell’ambito della assegnazione dei fondi per il riparto dei contributi. N.M.

quasi due milioni di europer i prossimi lavori pubblici

Interventi

Fondazione Nord Est punta sul crowdfunding per lanciare il progetto “FABLAB a SCUOLA”, una rete di labo-

ratori didattici hi-tech negli istituti superiori del Nord Est che sarà realizzata grazie al coinvolgimento diretto di aziende, associa-zioni, famiglie e privati. Dodici, ad oggi, le scuole coinvolte nell’iniziativa tra cui l’ ITIS Marconi di Padova.

Il crowdfunding permette di sfruttare le potenzialità del web per finanziare un’i-dea innovativa, coinvolgendo attivamente la comunità territoriale in cui tale idea si sviluppa. Il punto di riferimento dell’intera iniziativa è la piattaforma Fablabascuola.it, sviluppata da Ginger, nella quale ogni scuola attiverà un proprio progetto di crowdfunding gestito direttamente dagli studenti. Saranno loro a definire l’am-montare delle risorse da raccogliere in base alle tecnologie che riterranno utili per il loro fablab, a pianificare la strategia di promozione della campagna e a coin-volgere il territorio. La formazione al fare impresa avrà inizio da qui: l’innovazione non nasce solo dalle nuove tecnologie, ma soprattutto dalla possibilità di condividere esperienze, macchinari, risultati. Per parte-cipare da subito allo sviluppo di Fablab a scuola è sufficiente collegarsi al sito www.fablabascuola.it e cliccare su “OK, voglio

aiutarvi!” Un fablab – fabrication labora-tory – è un laboratorio tecnologico in cui sono utilizzati innovativi strumenti tra cui stampanti 3d, frese a controllo numerico, laser cutter e altri dispositivi. Rappresenta un’area di prototipazione aperta a tutti, in cui la tecnologia è collaborativa e, soprat-tutto, diffusa. FABLAB a SCUOLA è il primo progetto che cerca di coinvolgere attiva-mente e didatticamente le scuole tecniche superiori al fine di sostenere la nascita e lo sviluppo di innovativi modelli produtti-vi. Ogni laboratorio sarà allestito in base alle esigenze di ciascun istituto e del suo territorio, permettendo così agli studenti di coordinare le proprie attività con le esigen-ze delle imprese vicine.

“Siamo convinti – ha spiegato il direttore scientifico di Fondazione Nord Est, Stefano Micelli - che questi fablab possano rappresentare una vera e propria palestra nella quale nostri giovani potran-no allenarsi per diventare i protagonisti dell’innovazione”. “Introdurre la manifat-tura digitale a scuola - ha aggiunto il Pre-sidente Francesco Peghin - vuol dire creare un laboratorio di ricerca per le imprese e per gli artigiani, un passo fondamentale per la crescita del nostro territorio”.

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12 Sguardo alla Bassapadovana

Impossibile non notarlo. Il maxi tabel-lone, 12 per 13 metri con manifesti pubblicitari su entrambi i lati, era

spuntato in via Colombo nelle vicinanza del Cvs. In modo più o meno abusivo, perché con la sua superficie di 156 metri quadri per ciascuno dei due lati superava il tetto di 18 metri quadri per facciata espositiva fissato dal regolamento comunale. Alla base dell’espositore, l’azienda installatrice aveva però affisso la risposta del dirigente comunale Gianni Pasqualin, in cui si anticipava che la richiesta della ditta “è all’esame dell’amministrazione comunale, che ritiene di sottoporla a giudizio del consiglio comu-nale quale proposta di integrazione al regolamento comunale”. Nei giorni successivi è scattato il sopralluogo della polizia locale con una sanzione amministrativa di 440 euro, per violazione del Codice della strada, per aver installato il maxi espositore senza l’au-torizzazione del Comune. Ma toccherà al consiglio comunale modificare il regolamento aggiungendo la possibilità di arrivare a 150 metri quadrati di superficie.

“A Monselice si sta verificando un preoccupante allargamento degli spazi pubblicitari che non tiene assolutamente conto della sicurezza stradale e della tutela del paesaggio – ha commentato il capogruppo del Partito Democratico Vittorio Ivis – tra l’altro non si tratta di spazi riservati per contenuti culturali, ma vera e proprio pubblicità commerciale. E’ ovvio che deturpano il paesaggio, come nel caso dell’ultimo tabellone alto 12 metri che potrebbe nascondere un palazzo intero. Tra l’altro, nel caso del maxi tabellone di via Colombo, si tratta di una situazione politicamente inaccettabile. Con una delibera stu-diata appositamente, la maggioranza potrebbe sanare un abuso che sfora di otto volte i limiti imposti dal regolamento comunale. Senza contare che altre aziende potrebbero installare tabelloni di quelle dimensioni. Se poi pensiamo all’utilità delle tabelle con messaggi luminosi installate dal Comune vale lo stesso ragionamento. A Monselice di certo non servivano e l’utilità è minima. Il più delle volte distolgono solo l’attenzione di chi sta guidando”.

il caso

Monselice. Comparso in via Colombo, poi è stato multato e rimossoil maXi tabellone accende la polemica

E.M.

Quante volte vi è successo di guardare una pubblicità a bordo strada e di rischiare un incidente? Pensateci e

contatele perchè, udite udite, tra Monselice ed Este ci sono più cartelli pubblicitari che segnaletica stradale.

CARTELLONISTICA Incredibile, ma vero. Nell’era del digitale, in un paese civi-lizzato come il nostro, sono ancora i cartelli pubblicitari a bordo strada a farla da padro-ne. Tanto per non sbagliare abbiamo censito la cartellonistica nel tratto di strada tra Mon-selice ed Este e viceversa. Sono circa 90 gli spazi pubblicitari rivolti agli automobilisti a fronte di circa 60 cartelli stradali (com-presi segnali di pericolo e attraversamenti pedonali). Una situazione paradossale che suona come una beffa. In sostanza, in soli 6 chilometri, abbiamo 90 possibilità di distrar-ci dalla guida più altre 60 situazioni in cui prestare attenzione al codice della strada. E se la matematica non è un’opinione, di-stoglieremo lo sguardo dalla carreggiata per 150 volte.

TABELLONI LUMINOSI Inizialmente ne era spuntato soltanto uno in via Orti. Ma poi l’amministrazione comunale ne ha pian-tati altri 3 in corrispondenza dei principali ingressi alla città. Peccato che di norma il messaggio sia “allacciare le cinture di sicu-rezza”, mentre più di rado si tratta di avvisi di viabilità di durissima comprensione per via delle sigle relative ai nomi delle strade.

DISTRAZIONI CONTINUE Chi arriva a Monselice dal casello dell’autostrada è accolto da una giungla di striscioni, cartelli e manifesti a volte scritti con bombolette

spray su tabelloni di compensato di dubbia legalità.

Viene spontanea una riflessione: l’utilizzo del telefonino mentre si guida è vietatissimo, pena 594 euro di multa, decurtazione di 5 punti dalla patente e so-spensione della stessa da 1 a 3 mesi per i recidivi. D’altronde è giustissimo così. Ma se un automobilista investe un pedone perchè si distrae guardando cartelloni pubblicitari, non è altrettanto grave? Oppure chi che “fa business” è esente da problemi di sicurezza stradale?

di Emanuele Masiero

Cartelloni più numerosi della segnaletica, non sempre chiari i messaggi dei pannelli luminosi

Monselice, sicurezza degli automobilisti Da Monselice ad Este un insolito affollamento

Troppe distrazioni in strada

Cartelli e segnaletica lungo le strade di Monselice

Tolleranza zero per chi non pulisce i fossi. L’amministrazione comunale ha deciso di dare seguito all’ordinanza del

9 settembre scorso che fissava capodanno come termine ultimo per la manutenzione della propria parte di fosso. Gli interventi riguardano proprietari o possessori a qual-siasi titolo di terreni ed immobili in generale prospicienti le strade comunali, le strade vi-cinali pubbliche e tutte le strade di pubblico passaggio.

“Si tratta dei fossi individuati anche sul suolo privato indispensabili per lo sco-lo delle acque – spiega Palazzo Tortorini in una nota - nonché a chiunque vi sia tenuto all’escavazione, alla ricavatura dei ponti, ponticelli, callari e fognature private limitrofi alle sedi stradali. Stesso discorso per la rimozione dei passaggi provvisori e inadeguati e di qualsiasi altro ostacolo in modo che risulti assicurato il libero deflusso delle acque pluviali, per la rimozione delle frane ed all’effettuazione di tutti i lavori idonei ad evitarne altre, per la ripulitura dei

cigli prospicienti le strade pubbliche dalle erbacce e anche per il taglio delle fronde che invadono le sedi delle strade predette”. Ma non solo. Nel caso in cui si renda ne-cessario regolare il deflusso delle acque che si raccolgono a monte dei fondi, anche se provenienti da terreni di altra proprietà, i possessori dovranno realizzare gli appositi fossi. Infine bisognerà prestare attenzione alla realizzazione degli interventi atti ad evi-tare situazioni di allagamento e di mancato deflusso. Viste le precedenti alluvioni, non si tratta di un argomento da prendere alla leggera. Per questo il Comune ha annun-ciato che dal primo gennaio 2015 eseguirà controlli sul territorio sanzionando tutte le inottemperanze. Insomma, uomo avvisato, mezzo salvato.

Dal primo gennaioal via i controlliper far rispettarel’ordinanza del Comune

pulIZIA FOSSI ChI SI DIMENTICA pAGA

E.M.

Spesso si finisce sott’acqua a causa di fossi ostruiti

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Una testimonianza così vivida di un cimitero preromano non si trova in tutta Italia. E’ an-che e soprattutto per questo che la recente

inaugurazione dell’area archeologica di via Santo Stefano assume un significato estremamente forte. L’area archeologica di via Santo Stefano è nota fin dagli inizi del Novecento, quando Alfonso Alfonsi, allora direttore del Museo Nazionale Atestino, vi sco-vò 120 tombe protostoriche. Con varie campagne di scavo, condotte soprattutto negli anni Ottanta e Novanta, si è arrivati al recupero di circa 150 com-plessi tombali databili dal VII al II sec. a.C. Tra di essi c’è anche la straordinaria sepoltura di Nerka, la cui tomba principesca si può oggi ammirare al Museo Nazionale Atestino. In accordo con il Comune, la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto ha ritenuto opportuno rendere questa porzione di necropoli un’area archeologica attrezzata e aperta al pubblico. Grazie a finanziamenti pubblici e alla sponsorizzazione di Isoclima, sono state così lasciate a vista le strutture tombali: visivamente parlando, si tratta di numerosi circoli funerari in pietra, riferibili ad altrettanti gruppi familiari, all’interno dei quali veni-vano deposte le cassette tombali in pietra calcarea dei Colli Euganei.

All’ingresso della necropoli sono conservati dei cippi in trachite. Il progetto di recupero dell’area è stato approvato nel 2001 e portato a compimento dopo ben 13 anni. Tra gli interventi messi in atto ci sono in particolare la realizzazione di un percorso privo di barriere architettoniche e dotato di una ter-razza panoramica, ma anche l’installazione di una struttura appositamente progettata e coperta da una tettoia trasparente, che protegge i resti archeologici e garantisce un’illuminazione naturale. Dei pannelli illustrativi raccontano poi nel dettaglio la storia del sito. “In tutto il Nord Italia, ma penso di poter af-

fermare addirittura in tutta Italia, non esiste una testimonianza così intatta di quel periodo storico”, ha confermato Angela Ruta Serafini, l’ex direttrice del Museo che nei primi anni Novanta diede un forte impulso agli scavi in quest’area archeologica.

All’inaugurazione dell’area archeologica, nota anche come “Casa di Ricovero” per la sua vicinanza all’ex struttura per anziani, erano presenti i rappre-sentanti della giunta comunale, il Soprintendente veneto Vincenzo Tinè, la direttrice del Museo Elodia Bianchin Citton e il vicepresidente della Regione Ma-rino Zorzato: “E’ anche grazie a questi interventi che l’offerta turistica veneta fa importanti passi in

avanti. Basti pensare che un appassionato d’arte spende almeno il doppio rispetto al classico turista occasionale”, ha sottolineato Zorzato.

In tema di promozione delle aree di valenza storico-turistica, c’è un’altra novità delle ultime settimane: il Comune si è infatti preso in carico la gestione dei due siti archeologici della città, l’area di via Santo Stefano e quella di via Tiro a Segno. Firmando una convenzione con la Sovrintendenza, il Comune ha ottenuto la possibilità di trasferire anche ad un privato la gestione dei due tesori atestini, con l’obiettivo di renderli in particolare quanto più possi-bile aperti al pubblico.

di Nicola Cesaro

Accordo fra Comune e Soprintendenza Risultato di campagne di scavi condotte in trent’anni

Apre la necropoli preromana

Lanecropolidi Esteè una dellepiù impor-tanti nelnostro Paese,presenti almeno150complessitombali

Accessibile al pubblico l’area di viaSanto Stefano con le sue antichesepolture perfettamente conservate

Este

La stazione ferroviaria diventa alloggio per famiglie in difficoltà. E’ questa l’idea che l’amministrazione comunale ha lanciato per la stazione dei treni di

Este, che Ferrovie dello Stato ha concesso in comodato d’uso gratuito al Comune. Nell’immobile ferroviario sono stati messi a disposizione due alloggi, che pochi lavori e poche risorse saranno trasformati in sette ca-mere da letto. Gli spazi, nella visione dell’amministra-zione, saranno collegati da locali in comune come la

cucina e il salotto. Spiega l’assessore al Sociale, Silvia Ruzzon: “Entro il 2015 questa nuova struttura sarà completata e resa funzionante e sarà gestita dal Comu-ne e dalle associazioni di volontariato della città”. Ma a chi saranno destinati questi spazi? “La nostra politica abitativa prevede di non destinare alloggi pubblici alle emergenze abitative, ossia per quelle situazioni che richiedono un’immediata sistemazione di un nucleo familiare. La riteniamo un’arma a doppio taglio: utile,

perché risolve facilmente una situazione delicata, ma allo stesso tempo difficile da gestire perché è veramen-te complicato poi far terminare la permanenza di questi nuclei negli alloggi emergenziali”. Il Comune dunque preferisce destinare tutti gli appartamenti pubblici alle graduatorie di merito. Continua l’assessore “Queste camere serviranno proprio a sostenere le emergenze abitative immediate, di famiglie sfrattate o rimaste improvvisamente senza un tetto”.

sociale Sette camere da letto pronte entro il 2015 per chi si trova in stato di necessitàalloggi per famiglie in emergenza abitativa alla stazione

N.C. La stazione ferroviaria di Este

il caso

Aprirà in primavera, spesi 5 milioninuova caserma, lunga attesa

N.C.

Anche se l’opera è ormai ultimata da aprile, aprirà i battenti non prima di aprile la nuova caserma dei carabinieri di via Stazie Bragadine. Il nuovo comando dell’Arma atestina ne-

cessita infatti di autorizzazioni che arrivano da Roma e che, a quanto pare, per arrivare fino ad Este devono affrontare un iter lungo e goffo. Era il 17 dicembre 2007 quando Ater e Comune firmarono il protocollo d’intesa per la realizzazione della nuova caserma. In quell’occasione Ater si impegnò a progettare e co-struire l’intero fabbricato, che dopo vent’anni di vita diventerà di proprietà del Comune di Este. Il Comune, dal canto suo, si era accollato l’onere di versare ogni anno la differenza tra il canone del mutuo contratto da Ater e il canone d’affitto versato dal Ministero dell’Interno. Nel giugno 2011 sono cominciati i lavori alla caserma, intervento da 5 milioni di euro e 11 mila metri cubi. Il cantiere si è chiuso ad aprile ma, ad oggi, lo stabile è vuoto ed inutilizzato: “Il Ministero dell’Interno è prossimo ad inviare alla Prefettura l’autorizzazione alla stipula del contratto, l’ultimo atto che manca per chiudere il cerchio. - aggiorna il sin-daco Giancarlo Piva - L’autorizzazione dovrebbe arrivare entro gennaio. Serviranno quindi altri tre mesi per allestire l’edificio e rendere operativo il comando. La caserma dovrebbe essere atti-vata non prima di primavera”. A conti fatti, dunque, a un anno dall’effettiva chiusura del cantiere. Per avere la caserma in città, peraltro, i contribuenti atestini dovranno sborsare ben 180 mila euro all’anno: il Governo aveva garantito di versare 193 mila euro all’anno di affitto, richiedendo al Comune di contribuire con una cifra intorno ai 60 mila euro. Le varie riforme governative hanno però cambiato radicalmente lo scenario, portando la quo-ta annuale d’affitto concessa dal Ministero a 83 mila euro: 110 mila euro in meno, che dovrà accollarsi il Comune di Este.

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Aprono i caselli padovani, ma la Valda-stico Sud resta ancora un’autostrada monca. Dal 15 dicembre è finalmente

percorribile il tratto padovano di A31, l’au-tostrada che dal Polesine dovrebbe portare fino al Trentino. Il condizionale è d’obbligo: ad oggi, infatti, il tratto vicentino è ancora in parte chiuso e il proseguimento verso Tren-to è ancora in fase di discussione. A metà dicembre, intanto, si è tenuta l’ennesima inaugurazione: al casello di Badia Polesine il ministro Maurizio Lupi e il governatore Luca Zaia hanno tagliato il nastro dei 18

chilometri che dalla barriera con la Transpo-lesana portano fino a Santa Margherita d’A-dige, passando anche attraverso il casello di Piacenza d’Adige. Si attraversano dunque le province di Rovigo e di Padova per un totale di otto Comuni. Il tratto in questione ospita sul proprio tracciato anche il ponte “stral-lato” di Piacenza d’Adige, una delle opere di maggior pregio architettonico dell’intera A31. Il ponte sull’Adige vanta una campata centrale di 310 metri. Ad oggi, come già detto, l’autostrada Valdastico Sud resta però un’opera monca: il segmento che va

da Santa Margherita d’Adige ad Agugliaro – 14 chilometri in tutto - è infatti ancora chiuso.

Il cantiere ha subito forti ritardi sia per le numerose varianti legate alla presenza di alcune ville vincolate, sia per l’indagine tuttora in atto sulla presenza di materiali inquinanti nel sottosuolo vicentino della Valdastico Sud. Entro poche settimane verrà aperto il tratto che va da Santa Margherita d’Adige a Noventa Vicentina, mentre l’in-tera opera sarà completata entro il primo semestre del 2015. Nel corso dell’inaugu-

razione, nota più di colore che di utilità, è stato inoltre reso noto che l’A31 ha ora una protettrice “ufficiale”: l’autostrada è infatti stata affidata alla Madonna dell’Olmo di Thiene. Sempre in fatto di rassicurazioni e di sviluppi futuri, il ministro alle Infrastruttu-re ha confermato la volontà del Governo di portare la Valdastico fino a Trento.

La prosecuzione dell’opera è messa a dura prova dalle forte obiezioni della Provincia autonoma di Trento: “Sarà pure una provincia autonoma, ma fino a prova contraria Trento è in Italia e non può bloc-

care un’opera strategica per la nazione e per l’Europa: nel prossimo Consiglio dei Ministri scavalcheremo ogni obiezione sulla Valdastico Nord”, è il parere di Lupi.

“La mia presenza all’inaugurazione è un’ulteriore conferma che il Governo crede nell’importanza di quest’opera, che proiet-ta la Valdastico verso nord.

Siamo stanchi di chiedere proroghe all’Europa e di fare brutte figure con questi continui rinvii: c’è un momento per ascol-tare le obiezioni e un altro in cui il Paese deve decidere”.

di Nicola Cesaro

Attivi i caselli padovani di Santa Margheritae di Piacenza d’Adige, interruzione nel vicentino

Montagnana, autostrada Valdastico Ennesima inaugurazione a Badia del tratto meridionale

A31, nuova apertura

L’inaugurazione del tratto della A31 a Badia Polesine

Contro i campanilismi e per garantire uno sviluppo unitario del territorio, è nata a metà dicembre la Conferenza permanente dei sindaci e degli amministratori del Montagnanese, tavolo

di confronto su argomenti sovracomunali che ha trovato l’adesione di ben dodici Comuni di Sculdascia e Megliadina. A sottoscrivere un

vero e proprio patto di collaborazione sono stati Montagnana (Co-mune capofila), Casale di Scodosia, Castelbaldo, Masi, Megliadino San Fidenzio e San Vitale, Merlara, Montagnana, Saletto, Santa Margherita d’Adige, Urbana e Vighizzolo d’Este. La Conferenza ha lo scopo di creare un tavolo di condivisione da parte dei sindaci del territorio su temi come la sanità, la scuola, la viabilità, l’economia in genere e la promozione turistica. Non si tratta di un organismo decisorio, ma di un ente capace di fornire atti di indirizzo. Il primo

vero banco di prova del tavolo permanente sarà l’ufficio di Europro-gettazione che è già partito ufficialmente: questa nuova realtà, che vede coinvolti tutti i Comuni che aderiscono alla Conferenza, avrà il compito di individuare i finanziamenti che la Comunità Europea riserva da qui al 2020 e di farvi accedere i Comuni del Montagna-nese. L’ambizione massima, oltre che far arrivare risorse a cui da soli non potremmo mai ambire, è di progettare uno sviluppo unitario e omogeneo del Montagnanese per i prossimi dieci anni. N.C.

e’ nata la conferenzapermanente dei sindaci

Il tavolo

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3Cultura

Compie dieci anni la storica kermesse patavina dedicata alla raffi nata arte della gioielleria contemporanea: “Pen-

sieri Preziosi” torna anche quest’inverno con una mostra monografi ca dedicata a Gra-ziano Visintin, uno dei maestri riconosciuti della Scuola orafa padovana, i cui lavori sono presenti in molti musei e collezioni del mondo, in esposizione all’Oratorio di San Rocco fi no al 15 febbraio.

La quarantennale ricerca dell’artista, tesa a un’eleganza geometrica ed essenzia-le che ha spesso fatto parlare di minimali-smo, viene ripercorsa attraverso oltre cento creazioni oltre a bozzetti e disegni prepara-tori che hanno accompagnato Visintin nelle fasi di ideazione, progettazione e realizza-zione dei gioielli. Il percorso espositivo con-sente di cogliere l’evoluzione del linguaggio dell’artista, dalle prime opere caratterizzate dall’alternanza ritmica di pieni e vuoti, sino agli anni Ottanta, quando le forme diventa-no più allungate, i volumi si alleggeriscono e si smaterializzano e agli anni Novanta,

quando Visintin aggiunge al suo operare, di cui mantiene intatto il linguaggio puro dell’essenzialità, un forte accento pittorico.

Nei gioielli più recenti le forme invece, pur rimanendo geometrica-mente defi nite, appaiono più irre-golari, mosse, talora slabbrate: la-mine battute di diversa forma, ora piane, ora incurvate a creare pla-nimetrie di antiche chiese romane. La geometria resta ma è insicura, instabile, adattata. Piccoli cubi sal-dati con l’inserimento sul piano di cerchi o parallelepipedi danno vita a piccole sculture in cui è il colore a dominare: smalti trattati con peri-zia e accortezza dalla cromia ricca di sfumature, illuminate spesso da rifl essi d’oro che rimane il principe indiscus-so nelle opere dell’artista.

Negli ultimi anni Visintin si è invece cimentato con la scultura di piccole dimen-sioni, e i risultati di questo incontro, ad oggi

inediti, esposti in occasione della monogra-fi ca padovana.

Con le sue opere il maestro disegna uno spazio fi sico raffi natissimo e lo fa attraver-so l’adozione di un linguaggio essenziale,

basato sui codici primari della ge-ometria. Il suo stile richiama una leggerezza ottenuta da un ricercato svuotamento dei volumi e dalla ri-nuncia ad ogni aspetto decorativo: quadrati, cerchi, rettangoli, triango-li, cubi, tetraedri, allineati, interse-cati o sovrapposti, che divengono spille, anelli, bracciali e collane in cui la lucentezza dell’oro si esalta con la compattezza di superfi ci in ebano o avorio.

Marca stilistica di Visintin è l’impiego, del tutto personale, dell’antica tecnica del niello, un amalgama ottenuto dalla fusione di rame, argento, piombo e zolfo, pie-gato a una decorazione che spesso raggiunge effetti pittorici. L’origine

della decorazione a niello (il termine deriva dal latino nigellum “nerastro”, diminutivo di niger “nero”) è attribuita agli Egizi, ma essa ebbe molta fortuna anche nel Medioe-vo ed è usata tutt’oggi.

di laura Organte

Il maestro della scuola orafa padovana presenta i migliori lavorifrutto di un percorso quarantennale di ricerca e studio

Padova, Oratorio di San Rocco Mostra monografi ca fi no al 15 febbraio

Visintin e i “pensieri preziosi”

Una delle creazioni di Visintin

Il 24 gennaio sbarca al Teatro Geox di Padova “50 Sfumature - Il Musical”. Non aspettatevi però una trasposizione

in chiave teatrale, dopo quella cinemato-grafi ca, dello scottante best seller di E. L James: il fenomeno letterario mondiale diventa lo spunto per uno spettacolo ironico e divertente – protagoniste tre adorabili signore appartenenti a un gruppo di lettura – che sta trionfando sui palcoscenici di tutto il mondo. Dopo il successo clamoroso al Fringe Festival di Edimburgo, con una recensione a quattro stelle, il musical ha attraversato gli Stati Uniti e ha riscosso suc-cessi in Germania, Canada, Francia, Olanda, ottenendo una produzione OFF-Broadway attualmente in scena all’ Elektra Theater di New York. Un’esilarante satira legata al tema del libro che ha incuriosito, stimolato e al tempo stesso fatto arrossire milioni di lettrici in tutto il mondo.

al geoX

L.O.

“50 sfumature”arriva il musical

Dopo il libro il musical

Sarà Vittorino Andreoli, psichiatra e scrittore, già direttore del Dipartimen-to di psichiatria di Verona e membro

della New York Academy Sciences, a pre-siedere la prestigiosa giuria scientifi ca che avrà il compito di premiare il vincitore del Premio Letterario Galileo 2015. Il Premio Galileo, giunto quest’anno alla nona edizio-ne, si inserisce in un programma di diffusio-ne della cultura scientifi ca che il Comune di Padova promuove da alcuni anni con l’intento di favorire nei giovani l’interesse per le scienze e il pensiero razionale anche nella prospettiva del loro futuro percorso di studi. La cinquina fi nalista sarà selezionata il 16 gennaio prossimo dalla nuova Com-missione riunita in seduta pubblica. Nel corso di una cerimonia uffi ciale, che si svol-gerà il 8 maggio 2015, sarà proclamato il vincitore. Il Premio prevede due fasi che condurranno alla scelta dell’opera vinci-trice. Nella prima fase la giuria scientifi ca, composta da persona-lità di indiscusso valore in campo culturale e scientifi co, individuerà la cinquina di ope-re fra tutti i testi di divulgazione scientifi ca pubblicati in Italia negli ultimi due anni.

Nella seconda fase una giuria popola-re, formata da studenti di istituti superiori di altrettante province italiane determine-rà, nell’ambito della cinquina, l’opera da premiare in una cerimonia pubblica che si

svolgerà l’8 maggio prossimo al Centro culturale Altinate San Gaetano. Non man-cheranno anche quest’anno gli incontri con gli autori dei libri fi nalisti, sempre al Centro San Gaetano alle 18 per tutta la cittadinanza e in orario mattutino per gli studenti degli Istituti Scolastici Superiori di Padova. Nel frattempo l’assessorato alla

cultura di Padova promuove il concor-so “Recensire la scienza” in Facebo-ok. L’obiettivo del concorso è quello di sensibilizzare gli

studenti universitari in primo luogo e in generale quanti hanno interesse per le tematiche del Premio Galileo utilizzando la forma di comunicazione del social net-work “Facebook”, molto vicina ai giovani. Gli interessati potranno inserire la loro re-censione o il loro commento sui testi fi na-listi. Informazioni sulla pagina Facebook Premio Galileo Padova.

Il pREMIO. A gennaio la selezione della cinquina, a maggio il vincitoregalileo premia la cultura della scienza

N.C.

Vittorino Andreoli

Anche quest’anno gli incontri con l’autore e il concorso per studenti universitari su Facebook

3Cultura

Compie dieci anni la storica kermesse patavina dedicata alla raffi nata arte della gioielleria contemporanea: “Pen-

sieri Preziosi” torna anche quest’inverno con una mostra monografi ca dedicata a Gra-ziano Visintin, uno dei maestri riconosciuti della Scuola orafa padovana, i cui lavori sono presenti in molti musei e collezioni del mondo, in esposizione all’Oratorio di San Rocco fi no al 15 febbraio.

La quarantennale ricerca dell’artista, tesa a un’eleganza geometrica ed essenzia-le che ha spesso fatto parlare di minimali-smo, viene ripercorsa attraverso oltre cento creazioni oltre a bozzetti e disegni prepara-tori che hanno accompagnato Visintin nelle fasi di ideazione, progettazione e realizza-zione dei gioielli. Il percorso espositivo con-sente di cogliere l’evoluzione del linguaggio dell’artista, dalle prime opere caratterizzate dall’alternanza ritmica di pieni e vuoti, sino agli anni Ottanta, quando le forme diventa-no più allungate, i volumi si alleggeriscono e si smaterializzano e agli anni Novanta,

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Negli ultimi anni Visintin si è invece cimentato con la scultura di piccole dimen-sioni, e i risultati di questo incontro, ad oggi

inediti, esposti in occasione della monogra-fi ca padovana.

Con le sue opere il maestro disegna uno spazio fi sico raffi natissimo e lo fa attraver-so l’adozione di un linguaggio essenziale,

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Nella seconda fase una giuria popola-re, formata da studenti di istituti superiori di altrettante province italiane determine-rà, nell’ambito della cinquina, l’opera da premiare in una cerimonia pubblica che si

svolgerà l’8 maggio prossimo al Centro culturale Altinate San Gaetano. Non man-cheranno anche quest’anno gli incontri con gli autori dei libri fi nalisti, sempre al Centro San Gaetano alle 18 per tutta la cittadinanza e in orario mattutino per gli studenti degli Istituti Scolastici Superiori di Padova. Nel frattempo l’assessorato alla

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18 Cultura

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Kranjska Gora che giace nella parte sud-occidentale della Slovenia, al confine fra Italia e Austria, è rinomata come il miglior centro sportivo, di ricreazione, intrattenimento e congressuale di tutte le Alpi Giulie. Quando la romantica valle delle Alpi viene ricoperta dal manto nevoso, Kranjska Gora si trasforma in una fiaba invernale dedicata a tutti gli appassionati dello sport e a chi, anche d'inverno, ama godersi la natura.

Kranjska Gora d'inverno offre attività sportive, ricreazione, divertimento ed il piacere di stare in compagnia. È una meta molto gettonata dalle giovani famiglie e da tutti coloro che desiderano imparare a sciare. Alcune delle possibilità di svago o ricreazione le presentiamo qui di seguito ma tante altre attendono di essere scoperte da voi: sci alpino e snowboard (30 km di piste perfettamente attrezzate che garantiscono neve artificiale e sci notturno), sci di fondo (su circa 40 km di piste ben mantenute, sci di fondo notturno, discese in slitta nelle zone previste o sulle apposite piste attrezzate, di giorno e di notte al lume delle fiaccole, meravigliose escursioni panoramiche in compagnia di una guida, fuoripista e sci estremo in compagnia di una guida alpina, arrampicata sulle cascate ghiacciate per principianti ed arrampicatori esperti, pattinaggio su piste di pattinaggio naturali ed artificiali di fronte al hotel Kompas dove quest'attività è praticabile anche di sera, fiaccolata.

E dopo tutta la giornata fuori, puo godere dei centri benessere degli Hotel Hit Holidays Kranjska Gora, dove provvederemo al totale relax del vostro corpo.

Il centro acquatico Larix comprende piscine, il mondo delle saune e nel centro Vita, potete concedervi trattamenti di bellezza e massaggi. Il centro relax dell’Hotel Kompas di piscina e massaggi in un’atmosfera un po’ più intima. Il mondo dei piaceri acquatici Špik con le sue piscine si estende su una superficie di 250 m2 con una piscina per rilassarvi, piscina con controcorrente e piscina per bambini. Il mondo delle saune dispone della sauna finlandese, sauna alle erbe e il bagno turco, di grotta ghiacciata e piscina rinfrescante in cui si svolgono quotidianamente diversi programmi. Nel Centro benessere Alpino Špik si nasconde l’inimitabile offerta del nostro centro benessere. L’ambiente alpino e il mondo di colori, aromi e suoni nelle cinque stanze a tema vi aiuteranno a dimenticare le preoccupazioni della vita quotidiana e a dedicarvi a voi stessi. Il Centro estetico Špik vi offre una gamma di massaggi e servizi estetici. Tutti i servizi hanno un forte legame con l’ambiente alpino.

Alcuni desiderano semplicemente godere della natura e ricreazione al aperto, altri invece decidono di sfidare la dea bendata ai tavoli da gioco o alle slot machine dei centri del gioco ed intrattenimento.

A Kranjska Gora ogni staggione si veste di un proprio colore con cui attrae gli ospiti, vicini e lontani che siano.

Venga quindi a Kranjska Gora e scopra le sue magie invernali!

Vacanze invernali a Kranjska Gora

L’offerta include:- 5 pernottamenti con colazione e cena self-service;- due volte ingresso libero nelle saune – solo per

adulti;- ingresso al Parco acquatico Aqua Larix, alla piscina

del Centro relax Kompas o al Mondo dell´acqua Špik;

- ski pass valido per 4 giorni per Kranjska Gora - con sci notturno incluso (o per non sciatori: buono del valore di 80 € - per centri benessere o ristoranti della Hit holidays Kranjska Gora);

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2 Sport

Bassa Padovana sempre protagonista nei campionati provinciali di pallacane-stro. Da Montagnana a Monselice la

palla a spicchi nostrana raccoglie risultati più che soddisfacenti. In Promozione, massimo campionato seniores provinciale (abbraccia anche le squadre del Polesine) c’è il Reden-tore Este di di coach Peter Bagatella e di Ales-sandro Comisso a far valre la bandiera della Bassa. Dopo un buon avvio e un successivo periodo di fi acca, i Reds hanno raccolto due successi inaspettati contro le due capoliste: sotto i colpi del Redentore sono caduti pri-ma i rodigini del Delta Porto Tolle, quindi la capolista Camposampiero che prima della gara con gli atestini era ancora imbattuta. Ora il quintetto di Este è ai primi cinque posti della classifi ca e le quotazioni dei Reds sono state ampiamente rilanciate. Saldamente in vetta, nel campionato appena inferiore di Pri-ma Divisione, sono invece i Boars Baone: il quintetto storico è guidato quest’anno dalla novità Sandro Lo Verro.

Dopo un inizio claudicante e con nu-merosi infortuni sulle spalle, i “cinghiali” di Baone sono ad una striscia positiva che ha fatto fuori – una dietro l’altra – anche le due capoliste Cestisti Anonimi Rovigo e Pon-telongo. I Boars hanno tutta l’intenzione di chiudere l’anno in cima alla classifi ca e di provare a raccogliere la tanto attesa promo-zione diretta. Qualche fatica in più la stanno facendo invece il Sant’Elena e lo Showtime Pernumia, con i primi in caduta libera dopo

un inizio scoppiettante e i secondi in netta ripresa.

In Seconda Divisione la Bassa in-vece stenta: Orange Basket Conselve e Montagnana-Redentore occupano la metà classifi ca, senza convincere troppo e senza particolari ambizioni di promozione. Ma il campionato, si sa, è ancora lungo. Tra i giovani, ottima la performance del Redento-re Este nel campionato Under 19 Gold: 8 vittorie e 0 sconfi tte e un primato che non ha mai traballato.

A pochi punti di distanza ci sono inoltre anche i pari età del Bc Solesino. Nello stesso campionato, ma nel girone veronese (visto il gemellaggio fatto con la società di Legnago), sono in testa alla classifi ca anche gli Under 19 di Montagnana guidati da Paolo Repele. In un campionato forte più ostico di quello padovano, i cestisti della città murata stanno dominando la scena fermando anche realtà ben più affermate come quelle che gravitano attorno al vivace movimento di Verona.

BASKET. Il bilancio per le formazioni localipromozione, bene il redentore estein prima divisione in vetta i boars baone

N.C.

Lo Showtime Pernumia

Con l’inverno è arrivato l’esor-dio stagionale anche per gli atleti più piccoli della società

Amatori Nuoto Ssd, gruppo che fa riferimento alle piscine di Monseli-ce e Casale di Scodosia. I Propa-ganda, questo il nome della cate-goria baby, hanno fanno i primi tuffi nella piscina di Sant’Urbano. “Il risultato con questa categoria non è importante - spiega Marco Canova, tecnico degli Amatori Nuoto - mentre è stato molto emozionante sia per gli allenatori che per i genitori veder sfi lare questi ragazzini orgogliosi della divisa societaria che indossavano e scrutarli mentre si preparavano con quel briciolo di preoccupazione tipico delle gare vicino ai blocchi di partenza. E ancora, osservarli nel dare il massimo durante la loro gara, tifare per i compagni di squadra, salutare i genitori a bordo piscina: una vera giornata di sano sport e divertimento”.

La prossima gara prevista per i Propaganda è quella del 18 gennaio, nella piscina di casa di Monseliche che dopo un decennio ritorna così ad ospitare delle competizioni uffi ciali. In precedenza avevano invece esordito i ragazzi più grandi, a Legnago nella prima giornata zonale di categoria. Qui è invece palpabile la soddisfazione dei tecnici Daniele Terzo e Riccardo Zanasi: tutti gli atleti hanno ottenuto il loro personale, segno che il lavoro è incanalato nella giusta strada. Le altre squadre della società Amatori Nuoto ( Esordienti a-b e Master ) hanno esordito cominciato le rispettive gare ai primi di novembre ottenendo rispettivamente 2 e 5 medaglie e vari piazzamenti. Continua Canova: “La nota più bella del settore agonismo riguarda i numeri: quasi 100 atleti tesserati tra le varie categorie suddivisi tra la piscina di Monselice e quella di Casale di Scodosia, seguiti da un gruppo di 7 allenatori e ai quali si aggiunge un bacino di nuotatori non agonisti di assoluto rilievo. La speranza è buona: nei prossimi anni possono arrivare molti risultati anche in termine di vittorie”.

nuoto

Amatori Nuoto Ssd, gruppo della Bassa padovanaun centinaio di atleti e tanto entusiasmo

Nicola Cesaro

I ragazzi della squadra di nuotoLa notizia era nell’aria già da tempo e

ora è arrivata l’uffi cialità: Giada Bor-gato, 25 anni, massima esponente

del ciclismo professionistico padovano lascia l’attività. Figlia d’arte, papà Aldo fu un velocista di rango che spopolò tra i dilettanti dove tra l’altro vinse La Popola-rissima del 1976, Giada furoreggiò nelle categorie giovanili imponendosi in un cen-tinaio di corse tra le quali il titolo tricolore esordienti nel 2002 in maglia Csi Rubano, nel 2005 tra le allieve sfi orò ancora l’alloro tricolore, giungendo seconda e si impose nella Coppa Rosa in Valsugana. Dopo la trafi la nella categoria Juniores nel 2008, l’atleta di Legnaro, passò direttamente tra le Elite massima categoria femminile, tanti piazzamenti, maglie azzurre e il giorno più luminoso nel giugno 2012 quando con una autentica impresa tra le montagne trentine in Valsugana staccò tutte e rivestì il tricolore. “ Ho militato sette anni nelle migliori squa-dre Elite italiane- ha detto l’atleta- ma solo negli ultimi due anni ho accusato qualche

problematica, lo scorso anno per la scarsi-tà di gare nel mio calendario, quest’anno per qualche stipendio saltato, disguidi a cui quando hai 20 anni passi sopra, ora un po meno, ciononostante la mia decisione di smettere non è dovuta a questi problemi ma soprattutto alla mia non voglia che si scontra con i sacrifi ci che l’attività impone. Lascio con la massima serenità convinta di trovare nuovi stimoli al di fuori del ciclismo, sport che ho amato da quando sono nata e che mi ha dato grandi opportunità come quella di poter girare il mondo e conoscere persone e usi diversi, inoltre il ciclismo mi ha fatto crescere e insegnato a fare dei sacrifi ci che chi non è sportivo non comprende.

Ho imparato a vincere, un po meno a perdere, ho gioito per le vittorie delle mie compagne e di qualche avversaria, sono fi era di aver dato 19 anni della mia vita a questo sport e ringrazio pubblicamente chi mi ha dato la possibiltà di farne parte, in primis la mia famiglia poi tutte le squadre che mi hanno accolto e tutte le persone che

mi hanno sostenuto. Continuerò a seguire questo sport e vo-

glio dire alle più giovani di sfruttare al mas-simo e continuare il lavoro di che con fatica noi ragazze del gruppo abbiamo iniziato a fare in questi ultimi anni e grazie al quale il ciclismo femminile sta avendo sempre più credibilità e visibilità”.

di Walter lotto

“Il ciclismo mi ha fatto cresce e conoscere il mondo, adesso voglio fare nuove esperienze”

Ciclismo L’atleta di Legnaro, 25 anni, ha militato nelle migliori squadre

La scelta di Giada Borgato

Giada in maglia tricoloreå

Club ciclistico Este Il bilancio di fi ne stagione della storica squadra

Ultimo atto per il club ciclistico Este a sigillo della 49ma stagione agonistica con una conviviale che ha coinvolto

atleti, tecnici, dirigenti, genitori e simpatiz-zanti. A fare bella vista, appesa alla parete la maglia azzurra indossata, nei recenti mondiali spagnoli di Ponteferrada, da Ric-cardo Verza, fi glio dell’ex professionista Fa-brizio e di Stefania Paluello, presidente del club giallorosso, che dopo essersi svezzato nella società Athestina è passato alla vero-nese Contri Autozai e nel suo primo anno da Juniores ha impressionato tutti vincendo 4 gare internazionali e si è laureato campione veneto e italiano di cronometro a squadre.

Oltre al campioncino di casa a premiare gli atleti giallorossi anche il professionista Mauro Finetto, vincitore quest’anno del Gp di Lugano e di una corsa a tappe fran-cese, l’assessore allo sport estense Fabrizio Brugin e il presidente provinciale Stefano Carletto. In questa stagione sono arrivate vittorie in tutte le categorie, tra i Giovanis-simi la plurivittoriosa è stata Giorgia Zogno (4 centri) ma sono meritevoli di menzione per impegno e piazzamenti anche Marco Boraso, Alberto Fogo , Lorenzo Ponzin, Pietro Zogno, Davide Pistore, Giulia Miotto, Edoardo Leonardi, Nicolò Seno, Alberto De Mori e Christian Ballan, seguiti dai diesse

Alberto Barbirato e Sandro Mazzetto. Tra gli esordienti seguiti dall’ammiraglia da Miche-le Pegoraro, acuto vincente di Nicola Grazia-to in una gara nel modenese, piazzamenti e qualche rammarico per Samuele Menesello che con Gabriele Pajola e Nicola Peloso com-pletavano la rosa. Tra gli allievi la novità è la fi ne del sodalizio triennale con il Gs Bo-saro, risolto per motivi economici, sul piano dei risultati vittorie per Nicolò Tessari, nella notturna di Monselice e per Filippo Bottin laureatosi campione provinciale di Rovigo specialità Mtb. Buone prove e piazzamenti anche per il resto della rosa: Matteo Scariet-to, Edoardo Pavan, Nicolò Miani, Francesco Zancanella, Fabio Formento, Fabio Saltarin,

Federico Veronese, Matteo Peloso, Daniele Suin e Riccardo Bertazzo. Alla fi ne della se-rata ringraziamenti e premi a tutti gli spon-sor: Revicar, agenzia Graziato, meccanica Veronese, Renato Gottardo impianti, Turra trasporti, pastifi cio Cavallari, immobiliare obiettivo casa, Ferro lavanderia, Antonio Gallo decoratore, Carta impianti e assicura-zioni Vittoria, da parte del presidente Ste-fania Paluello che sul fronte organizzativo ha annunciato per il 2015 l’organizzazione di una gara tipo pista nella zona industriale estense, una gara riservata agli amatori a Fontanafredda e naturalmente il classico appuntamento “Primi sprint” a giugno in piazza Maggiore a Este. Walter Lotto

Vittorie in tutte le categorienel 2015 una gara tutta nuova

Da sinistra il professionista Finetto, Sefania Paluello, il presidente provinciale Stefano Carletto e Riccardo Verza

21Sport

1

IL VENETOin PRIMO PIANO

“Lo dico pressoché ogni giorno e con-tinuerò a dirlo: siamo i migliori a cu-rare le persone, ma possiamo fare

ancora meglio sul piano dei rapporti umani con la gente”. Da qualche anno a questa parte rappresenta un “assillo” del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che, quan-do parla di sanità in Veneto, non tralascia mai di ribadire il concetto. Queste parole le ha pronunciate lo scorso febbraio in occasione di un importante meeting aziendale dell’Ulss 15 Alta Padovana, ma sono state ripetute in più contesti. Ancora un anno fa quando furo-no inaugurati, in ottobre, i due nuovi reparti di psichiatria all’Ospedale Sant’Antonio di Padova; rimbalzarono a Vicenza, un mese dopo, quando il governatore si complimentò per l’iniziativa dell’ospedale San Bortolo di tenere le porte aperte della rianimazione per visite libere e senza obbligo di camice per i visitatori. Defi nì questa “una iniziativa di grandissimo signifi cato perché va nel senso da noi sempre indicato dell’umanizzazione delle cure e dell’attenzione al paziente e ai suoi familiari”. Utilizzò lo stesso tasto a Chioggia, al termine dei lavori di ristruttura-zione dell’ospedale, e poi quando si trattò, la scorsa estate, di annunciare l’inserimento degli steward nelle sale d’attesa del Pronto soccorso degli ospedali.

Ma cosa signifi ca umanizzazione delle cure e perché rappresenta una mission tanto

importante?“Non tralasciare l’aspetto umano nella

cura di un paziente è un essenziale comple-mento alle competenze tecniche richieste a chi svolge qualunque ruolo, dal medico all’impiegato all’accoglienza, all’interno di un ospedale o di una struttura che si occupa di curare le persone” osserva lo psicologo e psicoterapeuta Lino Busato, che sottolinea l’importanza di un atteggiamento di com-prensione e di un sentimento di solidarietà che deve avere chi svolge una mansione pro-fessionale all’interno della sanità.

“Non si tratta di mettersi ad indagare l’animo delle persone - spiega - ma di porsi in maniera empatica verso chi vive uno stato di disagio dovuto alla malattia”.

Chi si ammala è più fragile, anche psico-logicamente, ed è spesso smarrito quando si rivolge alle strutture ospedaliere per effettua-re degli accertamenti, a maggior ragione per ricevere delle cure o per ricoveri.

“Chi vive l’esperienza di un ricovero ospedaliero, ad esempio, lo fa per lo più con preoccupazione. E’ un’esperienza - prosegue Busato - che va ad interrompere la quotidia-nità del proprio vissuto, le relazioni, le abitu-dini. In questo spazio l’operatore sanitario deve muoversi per “accogliere” la persona”.

Il disagio si può esprime su quattro livelli: quello cognitivo, e si manifesta con pensieri negativi o perdita di autostima; la rabbia o

la paura sono espressioni del livello emotivo che invece a livello fi sico si traduce nella per-dita di energia e sul piano sociale può trovare espressione nell’impulso ad isolarsi.

“La malattia - spiega lo psicoterapeuta - mette in crisi anche la fi ducia in se stessi. E’ sostanziale allora per l’operatore sanita-rio curare quegli aspetti che contribuiscono a creare una buona relazione con i pazienti che si basi innanzitutto sulla fi ducia. Fidarsi per poi affi darsi: è questo il percorso emotivo e psicologico che ha bisogno di compiere la persona malata”.

“L’empatia è la capacità - spiega ancora lo specialista - di saper mettersi nei panni dell’altro, senza perdere la propria identità. Questo atteggiamento aiuta chi è in diffi col-tà perchè è rassicurante e dà alla persona a disagio la benefi ca sensazione di essere ca-pita negli aspetti più intimi e personali, nelle proprie paure”

Un buon ascolto può essere un punto di partenza.

“Ascoltare senza interrompere, senza anticipare le richieste, senza aver fretta di concludere la conversazione è importante” conclude Busato che specifi ca: “C’è una gran-de differenza tra udire e ascoltare. Ascoltare signifi ca sapere comprendere le persone, al di là delle parole, coglierne lo stato d’animo, i pensieri, le diffi coltà e le inespresse richieste d’aiuto”.

di Ornella Jovane

Lo psicologo e psicoterapeuta Lino Busato spiega l’importanza di questo nuovo approccio al paziente. Una mission, la cura dei rapporti umani nella sanità, che anche la politica si è posta come obiettivo

Salute L’importanza della comprensione e della solidarietà

Umanizzazione delle cure e attenzione al paziente, la nuova frontiera

Lino Busato

neWs

Tecnicamente si chiama sindrome del Bournout ed è una patologia professionale nella quale possono incorrere un po’ tutti ma che diventa particolarmente signifi cativa per le sue ricadute per chi svolge una professione a contatto con la sofferenza e si occupa di

aiutare gli altri. Può capitare, dunque, che chi per lavoro si trovi a contatto con chi chiede aiuto non abbia voglia di offrire quell’aiuto.

“I motivi che possono portare al Bournout - spiega lo psicologo e psicoterapeuta Lino Busato - spesso sono da ricercarsi nelle condizioni lavorative, di stress e sovraccarico di lavoro, che possono compromettere anche i rapporti fra colleghi e fra il personale e i pazienti. L’atteggiamento è frettoloso, distaccato, distante, indifferente. Questo approc-cio ha una ricaduta negativa nelle persona con cui l’operatore si relaziona ma anche sull’operatore stesso, che si percepisce inadeguato e per nulla coinvolto. Sopravvive e va avanti per inerzia nella professione e spesso la sensazione di sentirsi svuotato delle risorse emotive e personali trabocca anche nella vita privata”.

“Se le cause della sindrome di Bournout sono dunque da ricercare nella situazione di continuo contatto con la sofferenza, nei tempi stretti e nel sovraccarico lavorativo, nel clima confl ittuale che può crearsi nell’ambiente di lavoro e, infi ne, nello stile e nella personalità dell’operatore, le strategie per superare le diffi coltà e prevenirle consistono soprattutto nella formazione che si basa sulla costruzione, attraverso la comunicazione e il dialogo, delle buone relazioni fra il personale e fra questo e i pazienti”.

L’umanizzazione delle cure e l’attenzione alla persona che soffre rappresenta dun-que un traguardo fondamentale della moderna sanità cui è importante ambire tanto quanto la modernizzazione e la ricerca dell’effi cacia delle cure.

Emblematica la battuta dell’anziano protagonista del fi lm drammatico francese del 2012 “Amour” che, impotente di fronte alla moglie malata, chiede aiuto e assistenza ad una infermiera distratta, disinteressata e cinica. “Spero - le dice l’anziano - che un giorno qualcuno tratti lei come lei tratta i suoi pazienti e che lei non abbia nessun mezzo per difendersi!”

la sindrome del Bournoutun rischio per chi lavora a contatto con la sofferenza

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1Il Veneto in primo piano

Diabete e Parkinson due malattie croniche, cer-tamente differenti, per le quali però l’Asl 12 di Venezia e in particolare l’ospedale dell’Angelo di

Mestre, puntano ad una maggior sensibilizzazione delle famiglie e ad una minor degenza (quando possibile). Questo per aumentare la qualità della vita di chi ne è colpito. Ma andiamo nel dettaglio. Il diabete è conside-rato la malattia dei paesi occidentali. Si diffonde a causa di stili di vita scorretti che portano a mangiare male. In Veneto negli ultimi venti anni i casi registrati sono aumentati del 70 per cento, Si manifesta con un au-

mento dei livelli di zucchero nel sangue, che l’organismo non riesce più a controllare. Il servizio di Diabetologia dell’ospedale dell’Angelo segue oltre 6 mila pazienti. Per migliorare la vita di questi pazienti nella quotidiani-tà, sono attivi ad esempio ambulatori dedicati alla cura del “piede diabetico”, Questa è una complicanza della patologia che colpisce il piede e che spesso degenera fi no a rendere necessarie in caso di cancrena all’ampu-tazione. Per il miglioramento della qualità della vita dei pazienti così, l’Asl 12 si è molto impegnata. Ha coor-dinato così ospedali, distretti, medici di base e pediatri

per una presa in carico del paziente senza costringerlo a pesanti degenze.

Sono perciò i medici di base a occuparsi dei pazienti non complessi, che comunque vengono visitati dagli spe-cialisti ospedalieri ogni due anni o se insorgono compli-cazioni sono seguiti anche a domicilio dai medici endo-crinologi dei centri antidiabetici. Ma non solo. L’ospedale dell’Angelo è in prima linea anche per l’assistenza ai pazienti colpiti dal morbo di Parkinson. Il fenomeno è preoccupante. In Veneto si registrano ricoveri acuti per oltre 2300 pazienti affetti da Parkinson. I malati visto

di Alessandro Abbadir

Venezia L’ospedale dell’Angelo all’avanguardia nella cura di Parkinson e Diabete

Le malattie croniche sono gestibili

neWs

“Sono arrivato al Pronto Soccorso seguendo l’ambulanza che stava ac-compagnando mia madre, colpita da un attacco di cuore. Una volta entrato, ovviamente in apprensione, ho trovato subito un’operatrice

molto gentile che mi ha dato tutte le informazioni utili. Mi ha spiegato dove ave-vano portato mia madre e quali sarebbero state le prime cure, mi ha indicato dove attendere e ha aggiunto che appena possibile un medico sarebbe uscito per aggiornarmi nel dettaglio. Così è stato. Ovviamente l’attesa è stata lunga e per fortuna tutto si è risolto nel migliore dei modi. Nel frattempo sono arrivati anche i miei fratelli e devo dire che, nonostante il continuo via vai di pazienti, infermieri, medici e operatori vari, ho trovato delle persone veramente gentili e disponibili che

hanno reso meno angosciante una giornata già diffi cile”. Così Mario, professionista quarantenne, racconta la sua recente esperienza al

Pronto Soccorso dell’ospedale di Padova con gli operatori che si occupano dell’acco-glienza e delle prime informazioni ai pazienti. Hostess e steward li hanno chiamati, ma si tratta di operatori sanitari e di infermieri neolaureati con borsa di studio regionale, incaricati dallo scorso settembre di occuparsi dei pazienti. Non è l’unica novità per il Pronto Soccorso padovano. In sala d’attesa sono disponibili anche il collegamento internet wi-fi , una postazione per ricaricare i cellulari e un distribu-tore d’acqua gratuito. Dettagli, sicuramente, comunque piccole accortezze che, insieme al grande tabellone che riporta e aggiorna il numero dei pazienti e il loro

“percorso” tra attesa, cura e dimissioni, rendono un po’ meno pesante l’attesa. Hostess e steward hanno fatto la loro comparsa anche nel nuovo ospedale unico della Bassa Padovana, a Schiavonia, fi n dal primo giorno di apertura per guidare i pazienti nella struttura appena aperta e fornire loro tutte le informazioni utili per raggiungere ambulatori e reparti. Un aiuto indispensabile, facilitato anche dai per-corsi colorati che permettono ai visitatori di capire “a colpo d’occhio” in che reparto o settore si trovano. Per ora il bilancio delle nuove forme di assistenza agli utenti del pronto soccorso non può essere che positivo, anche se restano da migliorare i tempi d’attesa che, in giorni particolari, si protraggono ben oltre le quattro cinque ore indicate come tetto limite.

Da padova all’Ospedale unico di Monselice, hostess e steward accolgono e indirizzano chi arriva al pronto soccorso. Introdotte anche altre novità per agevolare l’attesa una guida “amica” in pronto soccorso

La tendenza è quella di portare le cure ai pazienti a domicilio e formare volontari e famigliari a riconoscerne le esigenze

Lo.Zo.

l’innalzamento dell’età della vita si prevede che raddop-pieranno entro il 2030. La Regione Veneto ha identi-fi cato proprio nell’ospedale dell’Angelo di Mestre uno dei centri specializzati all’avanguardia nella cura della malattia. E così l’ospedale dell’Angelo nelle ultime set-timane ha organizzato una serie di incontri e convegni dedicati a questa patologia, coinvolgendo però non solo medici e infermieri ma anche le famiglie e il mondo del volontariato, formando e preparando in questo modo chi sta vicino al malato, a riconoscerne le esigenze nella vita di tutti i giorni.

23Il Veneto in primo piano

Dopo un 2013 dal debole incremento delle esportazioni

(+2,9% per un valore di quasi 53 miliardi di euro), nei primi nove mesi 2014 l’export del Veneto ha accelerato evi-denziando una dinamica del +2,5% (vendendo prodotti per quasi 40 miliardi e un incremento su base annua di oltre 1 miliardo di euro). No-nostante la crisi russo-ucraina e le turbolenze internazionali, nel 2014 le esportazioni del Veneto potrebbero sfiorare i 54 miliardi di euro, mentre le importazioni si attesterebbero a 39 miliardi con un saldo commerciale regio-nale di 15 miliardi di euro. L’export veneto contrasterebbe così la dinamica negativa del Pil che, per fine anno, dovrebbe registrare una variazione quasi nulla (+0,2% rispetto alla stima precedente di +0,9%) limitando però la contrazione (-1,5%) maturata nel 2013. Solo a partire dal 2015 il Pil regionale tenderà a crescere (+0,7%).

Presso la sede di Unioncamere Veneto, il presidente Fernando Zilio ha presentato il Rapporto “Veneto Internazionale 2014”, rea-lizzato dal Centro Studi, in collaborazione con le Camere di Commercio del Veneto e giunto all’ottava edizione. Presenti all’incontro an-che Gian Angelo Bellati, segretario generale Unioncamere Veneto, e Serafino Pitingaro, responsabile Area Studi e Ricerche Unionca-mere Veneto.

“I dati relativi ai primi nove mesi del

2014 confermano la propensione delle im-prese venete a trovare nei mercati esteri quello sbocco che il mercato interno, ormai da diversi trimestri, non riesce a soddisfare – il commen-to di Fernando Zilio, presidente Unioncamere

del Veneto –. Un buon risultato soprattutto se messo in relazione con la situazione comples-sivamente stagnante dell’economia e le pro-spettive ancora incerte. Merita però di essere evidenziato quello che economisti e ricercatori definiscono back-reshoring manifatturiero e che, in lingua corrente, va tradotto come ri-torno a casa. Un ritorno in buona parte deter-minato da fattori significativi come la ricerca di manodopera qualificata, la disponibilità di capacità produttiva in eccesso, la vicinanza dei mercati all’Italia, ma soprattutto un ritorno che risulterà premiante per quel “made in Italy” che continua ad andare fortissimo nei mercati mondiali ma che non trova adeguato ricono-scimento nei provvedimenti della politica sia nazionale che europea”.

Il Veneto si conferma regione leader dell’export italiano, seconda solo alla Lom-bardia, con un’incidenza del 13,5% sulle vendite totali dell’Italia. Il saldo commerciale nel 2013 ha superato i 13,8 miliardi di euro, conseguendo un ulteriore primato storico e ri-sultando in leggera crescita pur in presenza di un aumento delle importazioni (+3,4%, pari a quasi 39 miliardi di euro).

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1Voci da palazzo

Consiglio regionale A pochi mesi dal rinnovo un nuovo polesano entra in consiglio

Coppola resta assessore, Marangon entra in consiglioLa giustizia è lenta e non è ancora stata scritta la parola fi ne su questa vicenda. Certo è che a marzo si vota e il risultato delle urne sarà esaustivo

“Altri 2.000 profughi in arrivo in Veneto non pareggiano il conto dei 3.700 giá assegnati ai nostri territori contro la sua volontà, per-

ché non abbiamo mai approvato quel Piano nazionale che li distribuiva tra le Regioni. 2.000 che si aggiungono agli almeno altri 5-6.000 realmente arrivati (alla faccia del Piano!) e poi scomparsi nel nulla, divenuti fantasmi e consegnati ad altre sofferenze e privazioni, alla criminalità o, peggio, spariti apposta per fare qualcosa di tanto pericoloso che la Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta sulle possibili infi ltrazioni dell’Isis tra loro. Almeno ci si risparmi l’ipocrisia del balletto sui numeri”.

luca Zaia, ( lega) presidente della Regione“basta ipocrisia sui numeri degli immigrati”

L’opinioneSembrava dovesse essere un terremoto, in

realtà tutto è scivolato via (quasi) liscio. Certo, martedì 16 dicembre a Palazzo Fer-

ro Fini a Venezia si è proceduto alla surroga di Isi Coppola, polesana, dichiarata decaduta dalla sua carica di consigliere regionale e quindi “ob-bligata” a lasciare il proprio scranno al grande avversario politico Renzo Marangon, pure lui po-lesano. Allo stesso tempo tuttavia il presidente della Regione Luca Zaia ha anche confermato la propria assoluta fi ducia a Coppola, confermata quindi al proprio posto in giunta veneta.

Con deleghe niente affatto leggere, tra l’altro, avendo anche assorbito parte di quelle del collega Renato Chisso, lambito dalla bufera giudiziaria che ha condotto agli arresti anche il precedessore di Zaia, Giancarlo Galan.

A monte di tutto, l’ennesima decisione dei giudici sul ricorso presentato a suo tempo da Luca Rossetto, indicato dai bene informati come fedelissimo di Marangon. Nel documento si sostiene che Coppola, nella corsa alle ultime Regionali del 2010 – quando il suo principale avversario nella corsa a Venezia era proprio Ma-rangon – avrebbe sforato il tetto delle spese elettorali previsto per ogni candidato. E non di poco. La vicenda è stata oggetto di vari gradi di giudizio. L’ultimo, quello che per ora fa testo, è quello pronunciato dalla Corte di Appello Civile di Venezia. I suoi magistrati, rilevando in effetti lo sforamento, hanno anche disposto la decadenza di Coppola dalla carica di consigliere regionale. Una sentenza che potrà ora essere impugnata in Cassazione ancora una volta, mentre il provvedi-mento che dispone la decadenza del consigliere

potrà essere oggetto di un ricorso al Tar ed even-tualmente poi al Consiglio di Stato.

Alla vigilia di martedì in pochi avrebbero scommesso sulla permanenza di Coppola in giunta. Ma è verosimile che proprio il carattere non defi nitivo della decisione sulla decadenza abbia spinto il presidente Zaia a mostrarsi cauto e ad adottare una soluzione che se da una par-te dà piena attuazione a quanto disposto dalla

magistratura civile, dall’altra non estromette neppure dal suo ruolo un personaggio politico che comunque alle scorse Regionali aveva fatto letteralmente incetta di preferenze, sfi orando quota 20mila. Diffi cile che a questo punto vi possano essere altri sviluppi clamorosi sulla vi-cenda, tenendo conto dei tempi della giustizia, civile e amministrativa.

di lorenzo Zoli

Non è davvero piaciuta a tutti, la decisione del pre-sidente della Regione di mantenere in giunta Isi Coppola, benché dichiarata decaduta dalla carica

di consigliere regionale. Sul caso interviene un altro consigliere regionale polesano, Graziano Azzalin, rap-presentante del Pd. “La conferma di Isi Coppola come assessore è un atto di codardia istituzionale che non tiene conto di quello che sta accadendo - spiega Azzalin - e dello scatto etico che in questo momento sarebbe richiesto a chi ha l’onere e l’onore di governare”. Ne ha parlato chiaramente proprio nel corso del consiglio regio-nale nel quale si è discusso della surroga del consigliere Coppola e dei provvedimenti conseguenti.

“Personalmente – ha spiegato Azzalin in aula – non sono mai intervenuto su questa vicenda, nonostante si trattasse di un argomento che riguardava da vicino la situazione politica del Polesine e si sia trascinata per ben quattro anni. E l’ho fatto perché non vi fosse nemmeno il sospetto che volessi speculare politicamente su questi fatti che, peraltro, si commentano da soli. Non si tratta, qui in aula, di aggiungere un ulteriore grado di giudizio, perché questo non spetta al consiglio.

Quindi sono inutili e poco produttivi i discorsi che alcuni colleghi della maggioranza hanno fatto a difesa della Coppola, dimenticandosi, ma forse perché fa proprio parte del loro dna politico, che le sentenze si rispettano. Sempre, anche quando, eventualmente non ci piacciono. In quest’aula si pone tuttavia un problema di credibilità delle istituzioni”.

“lasciare la coppola assessore È un atto di codardia istituzionale”

l’opposizione: “le sentenze si rispettano”

“La prima battaglia da fare nella lotta alla contraffa-zione e all’illegalità è culturale. Mi appello a tutti i veneti, consumatori e commercianti: compriamo

italiano, soprattutto in questo periodo di feste. Compriamo italiano, con senso di responsabilità, con la consapevolezza che solo così facendo difendiamo i posti di lavoro italiani e veneti, le nostre aziende e anche la nostra salute. Pensiamo ai negozi italiani che sono costretti da un fi sco ingiusto a mille lacci, scontrini, costi, problematiche di tutti i tipi e controlli da parte della Guardia di fi nanza, dell’Agenzia delle entrate e di chiunque voglia controllare e paragonia-mo con la situazione di totale illegalità che vige qui dentro. E’ inaccettabile”.

Elena Donazzan (pdl)“china ingross È cittadella dell’illegalità”

“Troppo suolo è stato sprecato e per fortuna in Veneto si sta imboccando la strada opposta, registrando un ritorno all’agricoltura anche

da parte di molti giovani, impegnati a sviluppare approcci innovativi che si innestano sulle tradizioni di famiglia. Lo ripeto: il rinascimento del Veneto parte dai campi!”. Queste le parole del presidente del Consiglio Regionale Intervenuto per un saluto ai cento delegati regionali dei pensionati di Col-diretti. Ruffato ha sottolineato l’importanza dei valori del settore primario, ed ha ricordato le scelte legislative fatte dal Consiglio nel campo dell’agri-coltura sociale.

Clodovaldo Ruffato (Ncd)“il rinascimento del veneto parte dai campi”

Come organizzazioni imprenditoriali apprezzia-mo ed approviamo la scelta del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, di riconfer-

mare, sino a fi ne legislatura, la fi ducia nell’Asses-sore all’Economia Sviluppo, Ricerca ed Innovazione, Infrastrutture, Maria Luisa Coppola. Nel prossimo periodo arriveranno a maturazione progetti, azioni e bandi, che andranno a completare importanti linee di programmazione, che in questi anni hanno aiuta-to, ed aiuteranno per il futuro, le imprese nel proprio riposizionamento strategico, agevolando il terziario di mercato e nella salvaguardia del manifatturiero, asset irrinunciabili per il Veneto. Per questi motivi ri-confermiamo la nostra stima nei confronti dell’asses-sore Coppola, che bene ha svolto il suo compito isti-tuzionale con grande attenzione alle esigenze delle imprese, spendendosi senza risparmio di energie per la salvaguardia ed il rilancio dei nostri poli produttivi, anche attraverso soluzioni innovative. Condividiamo quindi la decisione presa dal Presidente Zaia di ga-rantire, fi no alla fi ne della legislatura, la continuità di governo di un assessorato così importante e delicato per le sorti della nostra economia.

bene la riconferma della coppola

Confi ndustria, Confartigianato e Confcommercio

Isi Coppola e Renzo Marangon

Graziano Azzalin “Una legge nata male, confusa, dai risultati attesi pressoché inesistenti. Le proposte della Giunta e del Partito democratico,

presentate nel 2012, sono rimaste nei cassetti della Commissione per due anni e mezzo. Di colpo a cinque mesi dalle elezioni, è emersa la fretta di approvare questa legge. Quando ho fatto capire ai componenti della commissione che i due progetti di legge generavano confusione nelle competenze, data la sovrapposizione di diversi strumenti di pia-nifi cazione, il tutto a scapito dei cittadini, allora si è virato verso una revisione della legge, che ha fi nito per trattare solo la governance dei parchi. Si deve aver il coraggio di andare fi no in fondo, ovvero prevedere un unico direttore per i quattro parchi Colli, Sile, Delta e in futuro della Lessinia; un unico revisore dei conti ed un unico comitato scientifi co”.

peraro (uDC)“parchi: riforma confusa, risultati inesistenti”

24 Voci da palazzo

25Voci da palazzo1 Voci da palazzo

Taglio dei vitalizi, il consiglio Regionale del Veneto su sollecitazione del gruppo consigliare del Pd dà un segnale preciso e vota all’unanimità lo scorso

17 dicembre, una legge, la 482, che prevede il taglio dei vitalizi agli ex consiglieri del parlamentino. Sono ci-fre importanti quelle che si andranno a risparmiare, e cioè 2 milioni si euro in tre anni su 10 milioni di euro di vitalizi erogati ogni anno. In media, per ogni ex consigliere, si risparmieranno dai 300 ai 450 euro. A spiegare questa iniziativa che si è trasformata in legge, è Lucio Tiozzo capogruppo del Pd in consiglio regionale del Veneto.

Tiozzo ci può spiegare cosa prevede questa legge?

“La legge prevede una ridu-zione dell’entità degli assegni vitalizi, secondo criteri di tem-poraneità, ragionevolezza e pro-porzionalità ed in coerenza con fi nalità di contenimento della spesa pubblica e con esigenze di bilanci. Si tratta di una riduzione che si applica a tutti i vitalizi (e alle re-versibilità) che sono erogati, e anche a quelli che saran-no erogati dopo l’entrata in vigore della legge. Il taglio poterà ad un risparmio di 2 milioni di euro in tre anni”.

Tecnicamente cosa è previsto per tagliare i vitali-zi, che sono visti davvero da tutti i cittadini come un

privilegio della politica?“E’ previsto che alla progressività nella applicazio-

ne della riduzione, secondo aliquote diversifi cate per scaglione nell’ammontare progressivo dell’assegno vitalizio, si aggiungono ulteriori due misure. Per prima la defi nizione di una soglia di reddito complessivo an-nuale a fi ni Irpef al di sotto della quale non si applica la riduzione e poi una signifi cativa maggiorazione delle rispettive aliquote di riduzione sul vitalizio erogato dalla Regione del Veneto, nel caso invece di cumulo con as-segni vitalizi erogati dal Parlamento nazionale e /o dal

Parlamento europeo”.Nel concreto quale segnale si

è voluto dare?“Abbiamo dimostrato, che l’a-

zione della Regione del Veneto si colloca in linea con l’azione perse-guita dal legislatore regionale nel

corso della attuale legislatura. Cioè è coerente con delle direttive che chiaramente puntano al contenimento dei cosiddetti “costi della politica”. Questo ha confermato in pieno perciò la collocazione della nostra assemblea legislativa regionale tra quelle virtuose in ambito nazio-nale. Dall’altro ci poniamo anche in linea con analoghe iniziative già assunte o in via di defi nizione, da parte di altre regioni. In linea temporale, siamo il terzo consiglio

regionale italiano che ha votato il taglio dei vitalizi degli ex membri. Personalmente sono soddisfatto poi del fat-to che, si tratta di un taglio consistente. Da ogni vitalizio regionale si risparmieranno in media al mese 300-450 euro (su un massimo di 4 mila percepiti”

I soldi risparmiati dai vitalizi degli ex consiglieri avranno una destinazione specifi ca?

“Si, abbiamo pensato che in questo periodo di crisi che perdura da 7 anni, in cui tanti lavoratori, imprendi-tori anziani e giovani soffrono un momento di diffi coltà economica, questi soldi dovessero andare a chi ne ha più bisogno. Li abbiamo destinati così al settore sociale”.

Insomma la politica sembra mettersi al passo con il sentire comune…

“Esatto, in questa occasione la proposta di legge partita dal Pd, a cui ho lavorato con tanto impegno, aiutato in particolar modo dal consigliere regionale Pie-ro Ruzzante vicepresidente della seconda commissione Affari Costituzionali, ha trovato l’appoggio di tutte le forze presenti nella nostra assemblea. Nessuno fra mag-gioranza e opposizione si è tirato indietro. Ho assistito però in queste ultime settimane a manifestazioni di protesta della forza politica Scelta Civica. Scelta civica a Mirano (Venezia) ha inscenato una manifestazione con-tro gli ex consiglieri regionali intenzionati ad opporsi ai tagli dei vitalizi. Tutto giusto per carità, siamo noi i primi

che abbiamo voluto la legge taglia-vitalizi, invito però Scelta Civica a chiedere con la stessa forza il taglio dei vitalizi anche agli ex parlamentari. Una battaglia partita bene quella, ma che da un po’ di tempo sembra essersi arenata nelle sabbie della politica romana”.

di Alessandro Abbadir

In bilancio Destinati al sociale i 2 milioni di euro risparmiati in tre anni

Pensioni un po’ meno d’oro per gli ex politici regionaliVarata la legge che taglia i vitalizi di chi è stato consigliere regionale, con un risparmio mensile che va dai 300 ai 450 euro a consigliere

Con i risparmi sui vitalizi agli ex consiglieri verranno rifi nanziati i capitoli del settore so-ciale per contrastare la povertà e le situazioni di disagio. Il Partito democratico ragiona come forza di governo e sopperisce alle dimenticanze di una maggioranza incurante

della povertà diffusa nel Veneto”. Lo dichiara in una nota il vice presidente della quinta commissione consiliare, Claudio Sinigaglia (PD), dopo l’approvazione della manovra di assestamento al Bilancio 2014. “Il Pd – ricorda l’esponente democratico - ha proposto e fatto approvare alcuni emendamenti all’assestamento che hanno dato un senso di solidarietà a questa manovra che, altrimenti, sarebbe passata alla storia esclusivamente per il paga-mento del lodo Astaldi e dell’arbitrato Net Engineering. Il Pd è riuscito a ottenere fondi per il contrasto alla povertà estrema, per le vittime della tratta di esseri umani, per l’abbattimento delle barriere architettoniche, per il sostegno ai centri contro la violenza alle donne, per i minori vittime di abusi e sfrut-tamento, per i progetti di vita indipendente. Tra i capitoli rifi nanziati fi gurano i progetti per il sostegno alle persone senza fi ssa dimora e il raddoppio dei fondi per l’assistenza alle donne vittime di violenza. Dispiace comunque - sottolinea Sinigaglia - aver dovuto lavorare in modo così estemporaneo. Del resto, la mancanza per mesi di un assessore al sociale è stato un ostacolo oggettivo, anche perché Zaia si è completamente disinteressato al tema. Unico rammarico - precisa - la liquidazione dei fondi per le scuole paritarie che avverrà non prima di febbraio o marzo 2015. Hanno ripartito le risorse un mese fa - spiega Sinigaglia - con un ritardo di nove mesi. Ora, oltre al danno la beffa per un comparto che offre servizi scolastici di qualità a più di 91 mila bambini, il doppio esatto rispetto alle scuole materne statali. Sono certo che i responsabili della Fism, al momento opportuno, sapranno come “ringraziare” il presidente Zaia”.

“bilancio: grazie a noi ci saranno i fondi per il sociale”Sinigaglia (pD)

Lucio Tiozzo

“Invito Scelta civica a chiedere il taglio dei vitalizi anche agli ex parlamentari”

Claudio Sinigaglia

“La soddisfazione per questo voto è davvero grande e completa, senza ombra di dubbio o perplessità”, ha commentato Clodovaldo Ruffato, presidente del Consiglio regionale e primo fi rmatario dei due progetti di

legge che “governano” e riducono i costi della politica e approvati all’unanimità. “I calcoli che abbiamo realizzato ci permettono di affermare che in questo modo realizzeremo contenimento dei costi per 690mila euro all’anno. Ciò signifi ca che nel prossimo triennio avremo risparmiato circa 2milioni di euro. Contiamo di chiedere all’assessore competente che questi soldi possano fi nire direttamente nel settore sociale: sarebbe il completamento di un’operazione che tutti i partiti regionali hanno condotto con grande coesione”.

La prima legge varata (12 articoli complessivi) introduce il sistema previdenziale di tipo contributivo per i consiglieri regionali eletti nelle legislature a partire dalla decima, e il secondo (tre articoli complessivi) realizza interventi di riduzione dell’assegno vitalizio per gli ex-consiglieri.

Si tratta dei Pdl 481 e 482 che erano stati fi rmati da quasi tutti i capigruppo e che sono stati approvati all’unanimità da tutti i 49 consiglieri presenti in aula.

Il progetto di legge relativo alla riduzione dei vitalizi contiene in particolare una tabella di riferimento per le aliquote da applicare: 5% fi no a 2mila euro, 8% tra 2mila euro e 4mila euro, 10% tra 4mila euro e 6mila euro, 15% oltre i 6mila euro. Inoltre queste aliquote sono maggiorate del 40% qualora il benefi ciario sia titolare di altro vitalizio erogato dal Parlamento nazionale od europeo.

“tutti uniti per ridurre i costi della politica”Clodovaldo Ruffatto

Clodovaldo Ruffato

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26 Cultura1 Cultura veneta

La Casa dei Carraresi di Treviso apre le porte ancora una volta all’arte orientale e alla terra che l’ha generata, un universo complesso tutto da scoprire

L’ultima esplorazione del mondo orientale si conclude a Casa dei Carraresi di Treviso con la mostra “Giappo-ne. Dai Samurai a Mazinga”. Un successo ipotizzabile

ma non sicuro, data la situazione italiana non positiva, però fi n dalla prima settimana di apertura l’esposizione incontra un favore di pubblico con più di tremila visitatori, tanto da essere stata prolungata, fi n d’ora, al 31 maggio 2015. Gli orari di chiusura nelle giornate di domenica, lunedì, martedì e mercoledì sono stati protratti fi no alle 22, sabato fi no alle 20 mentre giovedì e venerdì sono rimasti alle tradizionali 19.

D’altronde è inevitabile: il paese del Sol Levante ha sempre avuto un fascino per la cultura enigmatica, lontana e mitica. Una leggenda narra che il Giappone sia nato da una spada e che gli antichi dei abbiano immerso una lama di corallo nell’oceano e nel momento di estrarla quattro gocce perfette siano cadute nel mare. Quelle gocce sono diventate le isole del Giappone. Una terra realmente formata da un arcipelago composto di 6852 isole, dove le quattro più grandi Hokkaid�, Honsh�, Ky�sh� e Shikoku da sole rappresentano circa il 97% della superfi cie terrestre di questa terra.

Un universo complesso, al quale i curatori Adriano Màdaro e Francesco Morena sono riusciti a dare una chiave di lettura a passo con i tempi, ma non banale. Infatti alle tematiche tradi-

zionali dei Samurai, del Teatro N�, dei Manga e della scrittura per ci-tarne alcuni, si è aperta una disamina sugli Hasshin! ossia il grande viaggio nell’universo dei Super Robots. Proprio questa tematica en-tra in un’esposizione museale, che esula dalla consueta presenza in rassegne tematiche. Ben centoventi esemplari appartenenti ai fumetti e a video animati che, dagli anni ’70, hanno imperato nei canali televisivi internazionali quali Jeeg Robot d’acciaio, Goldrake, Mazinga Z, Star Blazers, Lupin III, l’uomo tigre e molti altri, si alter-nano in una presenza costante con il mondo passato del Giappone.

Tutto inizia però con la fi gura dei guerrieri: i bushi o meglio i samurai. L’essenza di questi consisteva nel praticare, come modo di vita, un approccio che alimentasse lo spirito partendo dall’equili-brio interiore e con la natura. Ma se si parla di anima ecco la forma sofi sticata del Teatro N� con le dieci maschere esposte. Non poteva mancare la tradizione della scrittura con il gesto del pennello che, attraverso l’inchiostro, si realizza in un complesso processo di me-ditazione e studio. Tra le diverse tematiche presenti nel percorso espositivo una sala rossa introduce il visitatore nel mondo dei Man-ga. Termine, inizialmente inteso come immagini sparse e pittura in libertà, che si associa ai quindici volumi di Katsushika Hokusai. Invece è dagli anni ’50 che il genere identifi ca un’espressione ero-tica. Dunque, una mostra coinvolgente che permette al visitatore di mantenere alto il ritmo dell’esposizione respirando l’essenza del paese noto come Sol Levante.

di Alain Chivilò

La mostra Un itinerario culturale tra ispirazioni e contaminazione dal Sol Levante

Giappone, dai Samurai a Mazinga

Dal fi lm al cine turismo

Una grande fi rma per una pellicola che racconta il Vene-to e i veneti della Grande Guerra. Torneranno i prati è il fi lm che il regista Ermanno Olmi ha girato sull’Altopia-

no di Asiago lo scorso inverno, che è già nelle sale cinemato-grafi che da novembre scorso. Olmi ricostruisce una notte del 1917 trascorsa in una trincea da un gruppo di soldati italiani. Due mesi di riprese sotto la neveper raccontare, a cento anni dall’inizio del confl itto, le atmosfere della Prima Guerra Mon-diale ambientate tra i nostri monti, testimoni delle fatiche, di sofferenze e drammi patite dai soldati.

“Cento anni di storia – ha commentato Ermanno Olmi – che si allontanano sempre più nel passato mentre il fi ume del tempo avanza sotto i ponti del progresso che inesorabil-mente sbiadisce ogni altra memoria. Tuttavia ci sono mo-menti in cui una data sul calendario, un titolo di giornale, una fotografi a, smuovono ricordi sopiti che si chiamano tra loro, irrompono nel nostro tempo da protagonisti e giusta-mente pretendono d’essere riconosciuti e risarciti del loro valo-re speso per noi: primo fra tutti, la vita”.

Oggi, il comune di Asiago, ha messo in piedi un vero e proprio calendario di visite guidate alle trincee costruite in Val Giardini per le riprese del fi lm. Gli accompagnatori sono le guide delle associazioni Guide Altopiano e Asiago Guide. Il set cinematografi co, allestito a poca distanza dalla casa del regista, diventa dunque una meta per gli appassionati di cine turismo, ma anche per i semplici curiosi.

“Ciò che comunque si vorrebbe ottenere – aggiunge Chiara Stefani - è che le visite in Val Giardini, dove allestire-mo dei totem che richiamano le vere trincee visitabili all’E-comuseo della Grande Guerra, fungano appunto da stimolo per effettuare escursioni più in alto, sui luoghi in cui si è combattuto veramente”.

Asiago celebra la Grande Guerra anche grazie a OlmiLeonard Freed si poneva molte domande, nei

suoi diari fi tti fi tti appuntava la profonda ricerca che stava svolgendo sull’esistenza e sulle mo-

tivazioni del vivere umano. Il suo strumento era la macchina fotografi ca, il suo talento era la compren-sione istintiva delle forme visive, il suo impegno era tutto dedicato alle persone e, di conseguenza, alla madre di tutte le domande: chi siamo? Osservava il mondo cercando una risposta universale e capil-lare allo stesso tempo. Sceglieva lui stesso i temi su cui lavorare e si immergeva fi no alle radici, fi no alla linfa genitrice dei comportamenti umani. E ogni volta spiegava qualcosa di più dei soggetti ritratti, ovviamente, ma anche di noi stessi e soprattutto del suo sé: “La mia macchina fotografi ca è il mio lettino dello psichiatra”. Ma la sua sfi da poderosa la lanciò alla quarta dimensione: il tempo. “La cosa che sto cercando di mettere nelle mie fotografi e è l’elemento del tempo. Il tempo passa e noi abbiamo bisogno di esserne consapevoli. La fotografi a ci può dare questa consapevolezza”. Probabilmente questa diventa una componente determinante del suo in-namoramento per l’Italia, un luogo dove presente e passato convivono e interagiscono in maniera tangibile e metamorfi ca. Di fatto il suo amore, ver-balizzato in ogni occasione, testimoniato da più di quarantacinque viaggi nel nostro paese ed espres-so in migliaia di negativi, è una love story con la gente che popola la penisola e che rendeva ogni sua visita un’esperienza unica e irripetibile. Il suo pellegrinaggio italico, durato a più riprese quasi 50 anni, era per lui fonte di vita, arricchiva il suo spirito e gli dava infi nita materia per il suo studio puntuale della natura umana, di cui gli italiani, secondo lui, ne

rappresentavano una delle migliori manifestazioni. “Fondamentalmente - diceva Leonard Freed - pen-so che ci siano fotografi e ‘informative’ e fotografi e ‘emotive’. Io non faccio fotografi e informative, non sono un fotogior-nalista, sono un autore, non sono interessato ai fatti. Io voglio mostrare atmosfere”.

La mostra è visitabile fi no al 1 febbraio 2015, dal mercoledì alla domenica, con orario 16.00 - 20.00. Sabato 31 gennaio, alle ore 18.00 il Finissa-ge “Per le storie è meglio il bianco e nero” . Musica e parole nell’Italia di Freed a cura di Simonetta Nardi in colla-borazione con Voci di carta.

Mestre, Centro Candidani

IO AMO l’ITAlIA, DI lEONARD FREED

Ermanno Olmi

1 sport piazza

Era seducente e bellissima l’Isola Memmia addobbata per il Natale im-minente che ha accolto gli atleti della

CXP subito a ridosso delle feste. Un luogo magico che racchiudeva infi nita energia, ha accolto gli atleti con il suo magnifi co albero di Natale illuminato.

La folla di persone che ha partecipato all’evento era veramente numerosa. Sicura-mente la cxp più partecipata di questa nuo-va stagione. Fra i Vip presenti, c’era Paolo Venturini appena rientrato dalla sua ultima impresa estrema in Equador fra montagne altissime.

“Come al solito - racconta Stella Can-dian (una protagonista della manifestazio-ne) dalla sua pagina Facebook - la gente è venuta e se n’è andata quasi con la velocità di un “fl ash mob”. Qualcuno, più puntua-le, fa in tempo a sentire le battute di Dario Bolognesi al microfono o a partecipare al riscaldamento. Altri si materializzano solo al momento del via e spariscono subito

Per appassionati e non solo

La Corri per Padova è una festa tra le luci natalizie di Prato della ValleImpossibile contarli ma sonodavvero tanti coloro che ogni giovedì indossano le scarpe da corsa per vivere la città

dopo l’arrivo. Tutti però hanno fatto parte di quel

biscione colorato che è andato a possede-re qualche via della città per poco più di mezz’ora fermando auto e passanti. Rima-ne sempre aperta la sfi da degli organizza-tori di riuscire a convincere i partecipanti a farsi contare, operazione possibile se ci sarà collaborazione nel detenere la card di accesso all’evento ad esempio tenendola nel taschino del giubbino e passando poi nei pressi dei rilevatori che saranno montati via via più numerosi nei prossimi village”.

Dopo la corsa le estrazioni dei premi offerti da Bagghy, Cadeau, Maniero, Forum e Terme di Galzignano con me testimonial al momento della consegna ai vincitori.

Alla Corri Per Padova questa sera c’era anche il ristoro: il pandoro offerto dai super-mercati Alì, il vin brulè offerto dalla Fidas. Tanti i gazebo disseminati su tre delle vie dell’isola, sulla quarta gli archi della par-tenza.

Foto di Francesco Pertini – Fotoclub Padova

27Sport

28 Sì, viaggiare1 Sì,viaggiare

Un matrimonio celebrato in nome di Bacco, nel cuore delle Alpi, fra le alte montagne dove è stato rinvenuto Oetzi, l’uomo del Similaun. E’ lì, fra i ghiacci eterni, che

è nato Pino 3000, un vino creato con tre pinot neri di altret-tanti territori internazionali. Un vino che lancia un messaggio di amicizia fra tre paesi dell’arco alpino: Austria, Germania e Italia. Pino 3000 è una delle tante iniziative nate dalla fan-tasia creativa di Angelika Falkner, eclettica donna del vino e titolare con la famiglia di uno degli alberghi “5 stelle lusso” più famosi dell’Austria: l’hotel Das Central di Sölden. Pino 3000 viene affi nato a tremila metri, sul ghiacciaio, e viene presentato ogni anno a fi ne aprile durante “Wein am Berg”, l’esclusivo evento enologico che l’hotel Das Central promuove in quota. Il vino è prodotto con le uve tedesche del dottor Heger di Kaiserstuhl, con quelle dei vitigni Pinot Noir di Gols nel Burgenland e quelle altoatesine di Paul Achs della Cantina St. Pauls di Appiano (Bolzano). “Viticoltori, esperti di vino e giornalisti hanno confermato che qui a oltre tremila metri sul livello del mare il vino è semplicemente più buono”, sottolinea Angelika Falkner.

Il “Das Central” ha contribuito non poco alle fortune eno-gastronomiche (e turistiche) di Sölden, località alpina a meno di cento chilometri da Innsbruck famosa per dare ospitalità ogni anno alla gara di apertura del calendario della Coppa del mondo di sci alpino e per l’organizzazione dello scintil-lante “Hannibal Show” che in chiave post moderna ricorda, sulla neve, il passaggio del condottiero cartaginese Annibale attraverso le Alpi. L’albergo della famiglia Falkner, che recente-mente ha subito un gradevole restyling, ha creduto da sempre nel valore del cibo e del vino per dare più sostanza all’arte dell’accoglienza. Non a caso si è meritato il “Toque d’Hon-neur” della prestigiosa guida francese Gault Millau, coccarda che si aggiunge alle altre tre che il complesso si è meritato ne-gli ultimi dieci anni: miglior wellness hotel 2008 (sempre per Gault Millau), Vip International Reader’s Traveller Award 2006 (Skihotel più lussuoso al mondo) e Top 10 Trivago.de 2011

La località alpina del Tirolo occidentalefamosa per la gara d’apertura

della Coppa del Mondo di sciper l’Hannibal Show e per il ritrovamento nelle

sue montagne della mummia di Oetzi (poi venne verifi cato che per pochi metri il luogo della

scoperta si trova in realtà in territorio italiano)si sta affermando come un polo gourmet

grazie allo storico hotel della famiglia Falknerche nei suoi quattro ristoranti proponeuna cucina di alto profi lo gastronomico

ispirata al territorio e non soloCon le uve Pinot Nero di tre paesi delle Alpiè nato Pino 3000, vino affi nato fra i ghiacci

AQUA DOME, TERME SPETTACOLO

A Sölden il gusto è “Central”Austria

Si chiama Aqua Dome ed è un autentico tem-pio del benessere. É il regno delle acque termali, quelle sgorganti dall’unica fonte

termale dell’Austria occidentale. Acque fumanti che ritroviamo nelle tre grandi vasche all’aperto, domi-nate da una caratteritica piramide, nelle piscine, nelle saune e nei bagni turchi. Erbe aromatiche, minerali e pietre preziose creano mondi tematici contemplativi. Aqua Dome, che recentemente ha ampliato le sue proposte con un investimento di 20 milioni di euro, si trova a Längenfeld, pittoresca cittadina nella parte iniziale della Ötztal. La stessa dove sorge anche un villaggio preistorico a tema dedicato a Oetzi, l’uomo di Similaun vissuto 5300 anni fa e trovato mummifi cato nelle montagne dell’alta valle. Aqua Dome è anche un hotel 4 stelle Superior le cui camere offrono viste mozzafi ato sulle vicine vette alpine: la sua spettacolare architettura si fonde armoniosamente con il paesaggio naturale. Nella grande area benessere da 2.000 metri quadri, acces-sibile gratuitamente dagli ospiti dell’hotel (a pagamento l’ingresso per gli ospiti esterni), si possono trascorrere momenti di puro piacere. La struttura dispone di una zona benessere all’aperto, di un vasto prato solarium e di un centro fi tness. A disposizione degli ospiti anche diversi tipi di saune, vari trattamenti estetici e l’area per bambini e famiglie Alpen Arche Noah, ricca di attività balneari e ricreative. I ristoranti del complesso propongono specialità regionali e piatti di cucina internazionale. L’aperitivo si può prendere nell’accogliente wine bar dove il camino è sempre acceso. L’Aqua Dome Hotel & Tirol Therme Längenfeld include strutture acquatiche separate per bambini e famiglie, come due grandi piscine e uno scivolo acquatico gigante. Ci sono anche numerose sale giochi. Il grande parcheggio sotterraneo è gratuito.

(hotel più amati dell’area sciistica europea). Sono ben quattro i ristoranti tematici al Das Central: si va dalla rustica e piccola stube per le merende di metà pomeriggio (o per una cenetta frugale) con insaccati e formaggi tipici della valle, ai tavoli al-lestiti in cantina per la tradizionale fonduta. C’è poi il ristorante classico dell’albergo che spazia su più orizzonti gastronomici ed infi ne la pluridecorata Ötztaler Stube dove la cucina si fa più raffi nata e creativa, proponendo i capolavori dello chef Gottfried Prantl. La cantina è il regno del sommelier e Falstaff Maître 2005 Martin Sperdin: ha collezionato oltre trentamila etichette di tutto il mondo rendendo la “kellerei” un tempio dedicato a Bacco. L’esperienza del “Das Central” testimonia che l’abbinamento fra il wellness e la buona cucina funziona, anche laddove come nella Ötztal il turismo è legato agli sport invernali e, d’estate, all’escursionismo in montagna. Al Central anche il wellness è “à la carte” comprendendo una gamma completa di trattamenti che mirano alla rigenerazione del cor-po e dello spirito in un ambiente particolarmente rilassante.

Il nome della località Sölden deriva dalla parola “sel-da” che defi nisce la proprietà contadina più piccola. É uno dei comuni più estesi dell’Austria e comprende le località di Sölden, Hochsölden, Zwieselstein, Gurgl, Heiligkreuz e Vent. Il territorio è collegato alla Val Passiria, in Alto Adige, attraverso lo spettacolare Passo del Rombo (o Timmelsjoch, 2509 me-tri), che però è aperto solamente da maggio a ottobre. A sud di Sölden parte la funivia che porta al Gaislachkogel (3.058 m s.l.m.) e cioè direttamente in un paradiso escursionistico. Una fi tta rete di sentieri offre la possibilità di effettuare lunghe passeggiate in un ambiente naturale incontaminaato, di una bellezza solenne. É il paradiso esplorato 5.300 anni fa da Oetzi, il quale voleva passare i valichi della zona rimanendo vittima però di una improvvisa bufera di neve (la mummia, che Bolzano ha soffi ato a Innsbruck, per pochi metri è stata trovata in territorio italiano). Notevole anche la rete di percorsi da fare in mountain bike. I più coraggiosi si potranno avventu-rare nella pratica di rafting, canyoning e paragliding.

Nei mesi invernali Sölden si trasforma in un vero e pro-prio paradiso sciistico. La località si trova ai piedi dei ghiacciai Rettenbach e Tiefenbach, dove fi no ai primi giorni di prima-vera si può sciare senza problemi. L’area sciistica di Sölden si articola in 144 km di piste, raggiungibili e collegate con 33 funivie, tra i 1.350 e i 3.340 metri. Non mancano i percorsi per lo sci da fondo. Un palaghiaccio, la pista naturale per slit-tini Stallwiesalm e la pista artifi ciale per slittini Gaislachalm/Silbertal (aperta solo di notte) completano l’offerta.

IN COPERTINA UN’IMMAGINE DELL’OTZTALER STUBE, IL RISTORANTE PIÙ FAMOSO DEL DAS CENTRAL DI SOLDEN, QUELLO CHE SI È

MERITATO PREMI E RICONOSCIMENTI DI VALORE NELLE GUIDE GASTRONOMICHE INTERNAZIONALI. NELLE ALTRE FOTO IMMAGINI

DEL TEMPIO GOURMET CHE SI TROVA NELLA CITTADINA DEL TIROLO AUSTRIACO: ALCUNI PIATTI, LA STUBE GOURMET, LA CANTINA,

IL RIFUGIO A TREMILA METRI) E SCORCI PANORAMICI DELLE PISTE (SU CUI SI DISPUTA OGNI ANNO LA GARA DI APERTURA

DELLA COPPA DEL MONDO DI SCI ALPINO). IN FONDO ANCHE UN’IMMAGINE DELL’HANNIBAL SHOW, SPETTACOLO RICCO DI

EFFETTI SPECIALI CHE OGNI ANNO RICORDA L’ATTRAVERSAMENTO DELLE ALPI DA PARTE DEL GENERALE CARTAGINESE

1 Sì,viaggiare

Un matrimonio celebrato in nome di Bacco, nel cuore delle Alpi, fra le alte montagne dove è stato rinvenuto Oetzi, l’uomo del Similaun. E’ lì, fra i ghiacci eterni, che

è nato Pino 3000, un vino creato con tre pinot neri di altret-tanti territori internazionali. Un vino che lancia un messaggio di amicizia fra tre paesi dell’arco alpino: Austria, Germania e Italia. Pino 3000 è una delle tante iniziative nate dalla fan-tasia creativa di Angelika Falkner, eclettica donna del vino e titolare con la famiglia di uno degli alberghi “5 stelle lusso” più famosi dell’Austria: l’hotel Das Central di Sölden. Pino 3000 viene affi nato a tremila metri, sul ghiacciaio, e viene presentato ogni anno a fi ne aprile durante “Wein am Berg”, l’esclusivo evento enologico che l’hotel Das Central promuove in quota. Il vino è prodotto con le uve tedesche del dottor Heger di Kaiserstuhl, con quelle dei vitigni Pinot Noir di Gols nel Burgenland e quelle altoatesine di Paul Achs della Cantina St. Pauls di Appiano (Bolzano). “Viticoltori, esperti di vino e giornalisti hanno confermato che qui a oltre tremila metri sul livello del mare il vino è semplicemente più buono”, sottolinea Angelika Falkner.

Il “Das Central” ha contribuito non poco alle fortune eno-gastronomiche (e turistiche) di Sölden, località alpina a meno di cento chilometri da Innsbruck famosa per dare ospitalità ogni anno alla gara di apertura del calendario della Coppa del mondo di sci alpino e per l’organizzazione dello scintil-lante “Hannibal Show” che in chiave post moderna ricorda, sulla neve, il passaggio del condottiero cartaginese Annibale attraverso le Alpi. L’albergo della famiglia Falkner, che recente-mente ha subito un gradevole restyling, ha creduto da sempre nel valore del cibo e del vino per dare più sostanza all’arte dell’accoglienza. Non a caso si è meritato il “Toque d’Hon-neur” della prestigiosa guida francese Gault Millau, coccarda che si aggiunge alle altre tre che il complesso si è meritato ne-gli ultimi dieci anni: miglior wellness hotel 2008 (sempre per Gault Millau), Vip International Reader’s Traveller Award 2006 (Skihotel più lussuoso al mondo) e Top 10 Trivago.de 2011

La località alpina del Tirolo occidentalefamosa per la gara d’apertura

della Coppa del Mondo di sciper l’Hannibal Show e per il ritrovamento nelle

sue montagne della mummia di Oetzi (poi venne verifi cato che per pochi metri il luogo della

scoperta si trova in realtà in territorio italiano)si sta affermando come un polo gourmet

grazie allo storico hotel della famiglia Falknerche nei suoi quattro ristoranti proponeuna cucina di alto profi lo gastronomico

ispirata al territorio e non soloCon le uve Pinot Nero di tre paesi delle Alpiè nato Pino 3000, vino affi nato fra i ghiacci

AQUA DOME, TERME SPETTACOLO

A Sölden il gusto è “Central”Austria

Si chiama Aqua Dome ed è un autentico tem-pio del benessere. É il regno delle acque termali, quelle sgorganti dall’unica fonte

termale dell’Austria occidentale. Acque fumanti che ritroviamo nelle tre grandi vasche all’aperto, domi-nate da una caratteritica piramide, nelle piscine, nelle saune e nei bagni turchi. Erbe aromatiche, minerali e pietre preziose creano mondi tematici contemplativi. Aqua Dome, che recentemente ha ampliato le sue proposte con un investimento di 20 milioni di euro, si trova a Längenfeld, pittoresca cittadina nella parte iniziale della Ötztal. La stessa dove sorge anche un villaggio preistorico a tema dedicato a Oetzi, l’uomo di Similaun vissuto 5300 anni fa e trovato mummifi cato nelle montagne dell’alta valle. Aqua Dome è anche un hotel 4 stelle Superior le cui camere offrono viste mozzafi ato sulle vicine vette alpine: la sua spettacolare architettura si fonde armoniosamente con il paesaggio naturale. Nella grande area benessere da 2.000 metri quadri, acces-sibile gratuitamente dagli ospiti dell’hotel (a pagamento l’ingresso per gli ospiti esterni), si possono trascorrere momenti di puro piacere. La struttura dispone di una zona benessere all’aperto, di un vasto prato solarium e di un centro fi tness. A disposizione degli ospiti anche diversi tipi di saune, vari trattamenti estetici e l’area per bambini e famiglie Alpen Arche Noah, ricca di attività balneari e ricreative. I ristoranti del complesso propongono specialità regionali e piatti di cucina internazionale. L’aperitivo si può prendere nell’accogliente wine bar dove il camino è sempre acceso. L’Aqua Dome Hotel & Tirol Therme Längenfeld include strutture acquatiche separate per bambini e famiglie, come due grandi piscine e uno scivolo acquatico gigante. Ci sono anche numerose sale giochi. Il grande parcheggio sotterraneo è gratuito.

(hotel più amati dell’area sciistica europea). Sono ben quattro i ristoranti tematici al Das Central: si va dalla rustica e piccola stube per le merende di metà pomeriggio (o per una cenetta frugale) con insaccati e formaggi tipici della valle, ai tavoli al-lestiti in cantina per la tradizionale fonduta. C’è poi il ristorante classico dell’albergo che spazia su più orizzonti gastronomici ed infi ne la pluridecorata Ötztaler Stube dove la cucina si fa più raffi nata e creativa, proponendo i capolavori dello chef Gottfried Prantl. La cantina è il regno del sommelier e Falstaff Maître 2005 Martin Sperdin: ha collezionato oltre trentamila etichette di tutto il mondo rendendo la “kellerei” un tempio dedicato a Bacco. L’esperienza del “Das Central” testimonia che l’abbinamento fra il wellness e la buona cucina funziona, anche laddove come nella Ötztal il turismo è legato agli sport invernali e, d’estate, all’escursionismo in montagna. Al Central anche il wellness è “à la carte” comprendendo una gamma completa di trattamenti che mirano alla rigenerazione del cor-po e dello spirito in un ambiente particolarmente rilassante.

Il nome della località Sölden deriva dalla parola “sel-da” che defi nisce la proprietà contadina più piccola. É uno dei comuni più estesi dell’Austria e comprende le località di Sölden, Hochsölden, Zwieselstein, Gurgl, Heiligkreuz e Vent. Il territorio è collegato alla Val Passiria, in Alto Adige, attraverso lo spettacolare Passo del Rombo (o Timmelsjoch, 2509 me-tri), che però è aperto solamente da maggio a ottobre. A sud di Sölden parte la funivia che porta al Gaislachkogel (3.058 m s.l.m.) e cioè direttamente in un paradiso escursionistico. Una fi tta rete di sentieri offre la possibilità di effettuare lunghe passeggiate in un ambiente naturale incontaminaato, di una bellezza solenne. É il paradiso esplorato 5.300 anni fa da Oetzi, il quale voleva passare i valichi della zona rimanendo vittima però di una improvvisa bufera di neve (la mummia, che Bolzano ha soffi ato a Innsbruck, per pochi metri è stata trovata in territorio italiano). Notevole anche la rete di percorsi da fare in mountain bike. I più coraggiosi si potranno avventu-rare nella pratica di rafting, canyoning e paragliding.

Nei mesi invernali Sölden si trasforma in un vero e pro-prio paradiso sciistico. La località si trova ai piedi dei ghiacciai Rettenbach e Tiefenbach, dove fi no ai primi giorni di prima-vera si può sciare senza problemi. L’area sciistica di Sölden si articola in 144 km di piste, raggiungibili e collegate con 33 funivie, tra i 1.350 e i 3.340 metri. Non mancano i percorsi per lo sci da fondo. Un palaghiaccio, la pista naturale per slit-tini Stallwiesalm e la pista artifi ciale per slittini Gaislachalm/Silbertal (aperta solo di notte) completano l’offerta.

IN COPERTINA UN’IMMAGINE DELL’OTZTALER STUBE, IL RISTORANTE PIÙ FAMOSO DEL DAS CENTRAL DI SOLDEN, QUELLO CHE SI È

MERITATO PREMI E RICONOSCIMENTI DI VALORE NELLE GUIDE GASTRONOMICHE INTERNAZIONALI. NELLE ALTRE FOTO IMMAGINI

DEL TEMPIO GOURMET CHE SI TROVA NELLA CITTADINA DEL TIROLO AUSTRIACO: ALCUNI PIATTI, LA STUBE GOURMET, LA CANTINA,

IL RIFUGIO A TREMILA METRI) E SCORCI PANORAMICI DELLE PISTE (SU CUI SI DISPUTA OGNI ANNO LA GARA DI APERTURA

DELLA COPPA DEL MONDO DI SCI ALPINO). IN FONDO ANCHE UN’IMMAGINE DELL’HANNIBAL SHOW, SPETTACOLO RICCO DI

EFFETTI SPECIALI CHE OGNI ANNO RICORDA L’ATTRAVERSAMENTO DELLE ALPI DA PARTE DEL GENERALE CARTAGINESE

1 Concerti e non solo

Sabato 27 Dicembre 2014 ore 21.30 al Gran Teatro Geox, padova gran concerto di natale

Gran Concerto di Natale: piu’ di cento artisti sul palco del Gran Teatro Geox per una serata unica Sonohra, Matteo Brancaleoni, Orchestra Ritmico Sinfoni-ca Italiana, il tenore Francesco Grollo, la soprano Stefania Miotto, Benedetta Caretta e tanti altri ospiti con le piu’ belle canzoni di Natale Aperitivo di benvenuto e brindisi di mezzanotte. Le piu’ belle canzoni di Natale risuone-ranno sabato 27 dicembre al Gran Teatro Geox di Padova per un evento che vedra’ alternarsi sul palco piu’ di cento rinomati artisti del panorama musicale nazionale. Reduci dal successo del concer-to al Geox Live Club del 15 novembre, i Sonohra tornano a Padova per una serata speciale. Nel 2008 Luca e Diego Fainello hanno vinto la sezione giovani del Festival di Sanremo con il brano “L’amore” e da allora sono tra i giovani artisti piu’ amati dal pubblico. Altro grande ospite della serata sara’ Matteo Brancaleoni, ormai ritenuto uno degli interpreti italiani di spicco del songbook americano, stimato da personaggi come Renzo Arbore, Maurizio Costanzo, Fiorello e Michael Buble’ con il quale ha duettato dal vivo a Roma, nel 2007 durante un suo concerto. Artista dal talento poliedrico, cantante, attore, voce radiofonica e giornalista e’ stato premiato nel 2008 come Miglior Nuovo Talento ad Elba Jazz. Sul palco anche i 50 musicisti dell’Orchestra Ritmico Sinfonica Italiana che vanta un’intensa attivita’ concertistica in teatri e piazze italiane oltre a numerose apparizioni televisive Rai/Mediaset, sotto la direzione del Maestro Diego Basso. Il programma della serata omaggia la tradizione natalizia anglo-sassone. Ad interpretarli ci saranno degli ospiti d’eccezione: il tenore Francesco Grollo, esponente del bel canto in Italia e all’estero: ha interpretato il ruolo del Duca di Mantova dell’Opera il Rigoletto al Teatro Verdi di Padova, in Francia e in Spagna. Si e’ esibito nei teatri di tutto il mondo: dalla Svizzera al Canada, da Zurigo a Copenaghen, oltre ad essere presente in prestigiosi teatri nazionali: Il Regio di Torino con Madama Butterfl y, il Teatro Massimo di Palermo con La Boheme e l’Opera di Roma. Insieme a lui anche la soprano Stefania Miotto, artista padovana che si e’ esibita in tutto il mondo. Sul palco anche la giovane talentuosa Benedetta Caretta, vincitrice nel 2010 del programma televisivo in onda su Canale5 condotto da Gerry Scotti “Io Canto” con il brano “My Heart Will Go On” di Titanic. Considerata dal grande pubblico “la Celine Dion italiana per l’eleganza e la raffi natezza del suo timbro, ha avuto l’onore di conoscere e di cantare in diretta televisiva assieme a David Foster, il leggendario compositore e produttore che ha scoperto Celine Dion e prodotto Andrea Bocelli. Partecipera’ all’evento natalizio come special guest Francesco Sartori, musicista e composi-tore di brani di successo internazionale tra cui: “Con te partiro” e “Canto della Terra” di Andrea Bocelli, “Aria” e “Grazie” composte con Gianna Nannini. Sul palco saliranno altri ospiti: Le Voci dell’Art Voice Academy diretti da Sonia Fontana, i Blubord Vocal Ensemble gruppo vocale con 45 elementi diretto da Alessandra Pascali, Movie Chorus con 60 elementi diretto da Erica de Lorenzi; Art Voice Children Choir con 22 bambini diretti da Claudia Ferronato e la grande Orchestra Regionale Filarmonia Veneta.

Mercoledì 31 dicembre 2014, ore 22.30 al Gran Teatro Geox, padova massimo ranieri la notte dei sogni

Per il Capodanno 2014, Massimo Ranieri sarà protagonista di un grande show, per chiudere in bellezza l’anno trascorso e aprirne uno nuovo con l’energia, il sorriso e il talento del grande artista napoletano. Ranieri, reduce dal grande successo su RaiUno delle due edizioni di “Sogno E Son Desto” sarà accompagnato dalla band dei suoi musicisti e canterà i suoi pezzi

più celebri, accanto alle cover di celebri cantautori; oltre naturalmente alle indimenticabili canzoni napoletane che in questi anni ha riproposto in una veste inedita e ormai inconfondibile. E tutto ciò scorrerà sul fi lo emozionan-te e sorridente di aneddoti, “macchiette”, racconti e colpi di scena durante i quali Ranieri, il cantante amatissimo, lascerà spazio al grande attore. Sarà una notte di Capodanno molto speciale, con uno spettacolo festoso dedicato, con affetto e allegria, ai sogni che ognuno di noi riserva per il proprio futuro. Sul palco con Massimo Ranieri ci sarà un’orchestra formata da Max Rosati (chitarre), Andrea Pistilli (chitarre) Flavio Mazzocchi (piano-forte), Camilla Missio (basso), Luca Trolli (batteria), Donato Sensini (fi ati), Stefano Indino (fi sarmonica) e Alessandro Golini (violino).

Sguardo a nordest - Teatro nuovo Giovanni da udine, 12 febbraioafterhours in concerto

Dopo il trionfale tour invernale con “Hai Paura del Buio?”, bissato anche nel periodo estivo, capace di registrare il tutto esaurito nei clubs e nei festivals della nostra penisola, gli AFTERHOURS,

band indie rock italiana fra le più infl uenti di sempre, annuncia un nuovo importante capitolo del proprio viaggio musicale. Con “Teatri 2015”, Manuel Agnelli e soci toccheranno le città più importanti d’Italia tra cui Roma, Milano, Torino, Napoli, Firenze e Udine tra le altre, per una serie di live che vedranno il gruppo in una versione molto intima e ricercata. In Friuli Venezia Giulia un unico imperdibile appuntamento, il prossimo 12 febbraio (inizio ore 21.00) al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. È lo stesso frontman Manuel Agnelli a commentare questo nuovo progetto della band: “I teatri rappresentano una preziosissima occasione per sperimentare un tipo di tensione completamente diversa dal concerto rock, fatta di tempi dilatati, pause e silenzi, e di una più intima complicità con il pubblico”. Gli Afterhours, band riferimento del genere indie rock italiano, nascono a

Milano nella seconda metà degli anni ottanta. Le maggiori infl uenze della loro musica derivano da Velvet Underground e Television. Nel 1997, la band produce quello che molti considerano il loro capolavoro assoluto: “Hai paura del buio?” (recensito in “50 ANNI DI ROCK 1964 - 2014”). In esso converge la furia hardcore, il pop melodico, la sperimentazione, il grunge deciso, l’hard rock e ballate acustiche. In mezzo anche tante distorsioni psichedeliche. Nel 2013 l’album “Hai paura del buio?”, dopo essere stato insignito da una giuria di giornalisti come miglior disco indipendente degli ultimi 20 anni, ha vinto anche la classifi ca di preferenza degli albums italiani degli ultimi 15 anni in un referendum tra il pubblico.

Giovedi 11 giugno 2015 - Arena di verona Kiss, la piÙ grande rocK band del mondo continua il suo 40th anniversarY Your

La leggenda rock dei KISS continuano a fe-steggiare i loro 40 anni di musica annunciando oggi una data in Italia nel 2015 all’Arena di Verona. Famosi per i loro show spettacolari, i KISS vogliono offrire ai fans un’esperienza unica con giochi di luci e un suono eccezionale, senza dimenticare i fuochi

d’artifi cio che costituiscono il loro marchio di fabbrica. La data italiana si aggiunge a quelle previste in Giappone per febbraio 2015. Con 28 dischi d’oro in USA e 100 milioni di copie vendute, Gene Simmons e Paul Stanley insieme ai compagni Tommy Thayer e Eric Singer continuano a riscuotere successi anno dopo anno. Grazie alla loro incredibile carriera, i KISS ad aprile 2014 hanno ottenuto l’attesa introduzione nella Rock And Roll Hall of Fame e sono attualmente impegnati in KISS ROCKS VEGAS, il loro primo resident show presso The Joint all’interno dell’Hard Rock Hotel & Casino Las Vegas, proprio nel cuore di Sin City, che si è concluso il 23 novembre 2014. La nuova antologia in due cd dei KISS, “KISS 40”, è uscita lo scorso maggio e include un brano tratto da ognuno degli album della band, oltre alle tracce estratte dagli album solisti dei membri originali della band usciti nel 1978. I KISS sono una delle più infl uenti band nella storia del rock, con 44 album all’attivo e più di 100 milioni di dischi venduti in tutto il mondo. L’eredità dei KISS continua a crescere, generazione dopo generazione. La devozione e la lealtà della KISS Army nei confronti della “Hottest Band in the World” è una testimonianza del legame indissolubile tra la band e i suoi fan. Nel 2014 i KISS festeggiano due passi importanti: il loro quarantesimo compleanno e la introduzione nella Rock and Roll Hall of Fame.

tutte le info: www.ecoveneto.it - www.picklook.com

in veneto eventi

MILLE E ANCORA MILLE...pagina a cura di graziano edi corazza

i migliori dieci concerti visti da me nel 2014 di graziano edi corazza

1 - I SOLISTI VENETI a Taglio di Po (Ro) il 13 dicembre 20142 - THE PATTI SMITHS a Vicenza il 6 dicembre 20143 - COUNTING CROWS a Padova il 22 novembre 20144 - ASAF AVIDAN a Grado (Go) il 5 luglio 20145 - SCORPIONS a Piazzola s B. (Pd) il 18 luglio 20146 - JIMMY VILLOTTI BLUE TRAIN TRIO a S.Martino di Venezze (Ro) il 12 luglio 20147 - TONY ESPOSITO a Monselice (Pd) il 21 giugno 20148 - ALMAMEGRETTA a Polesella (Ro) il 25 giugno 20149 - 2CELLOS a Padova il 11 dicembre 201410 - ROBERT PLANT a a Piazzola s B. (Pd) il 14 luglio 2014

1142

I Solisti Veneti Patti Smith Counting Crows

29Concerti e non solo

30 Crucilibro1 Crucilibro

di Germana Urbani · >www.corbaccio.it<www.einaudi.it<>www.www.inmondadori.it<>www.guanda.it<

Eroe - Eroina Roberta che lavora in libreria Lorenzo, un geometra Le donne Frédéric Solis, un avvocato

La disperazioneL’amoreIl faraoneDorothea, sua nonnaAlter Ego

ParigiLa vita con le sue variantiLa grande città stranianteIl mondo dei sentimenti al tempo della GuerraLocation

L’arte e i suoi protagonistiLa morteGli amiciNonno JanCo-Protagonisti

L’avvocato è un quarantenne affascinante ma solo. E’ un

collezionista d’arte ma ormai in bancarotta. Come per magia riceve un’eredità: una scatola di cartone contenente una mappa e quattro

biglietti.

Il libro è in realtà un susseguirsi di racconti in cui l’oggetto altro non è che la tresca che intercorre tra l’autore e le

sue muse da cui si generano personaggi indimenticabili che ci fanno ridere e

piangere al tempo stesso

Lorenzo, Vive con la madre, circondato da un piccolo gruppo di amici molto

particolari. E’ senza lavoro e si presta a fare di tutto, persino la statua vivente in una piccola piazza del centro, punto da

cui osserva il mondo

Roberta lavora nella libreria Old and New. I libri per lei hanno un suono

e un odore tutto loro e, soprattutto, parlano: raccontano storie che vanno

oltre quelle stampate. Lei li ripone negli scaffali e raccogliere le foto, le lettere e le cartoline che vi trova

nascoste

Intrigo

Convinto di essere sulle tracce di un quadro dimenticato di Monet, Solis accetta la sfi da che lo porterà nelle località dei suoi amati pittori, dove conoscerà personaggi stravaganti e

simpatici che piano piano scioglieranno il gelo del suo cuore

Una carrellata di eventi e storie che rendono impossibile non innamorarsi dei protagonisti del libro di Pinketts, del suo umorismo surreale, delle sue mirabolanti invenzioni linguistiche,

battute fulminanti, situazioni paradossali

Si innamora di una ragazza che non fa proprio per lui, mentre pilota nell’ombra qualche vita che gli è cara. Finché, messo

all’angolo e spalle al muro, fa un gesto imprevisto che ha la forza di

un’esplosione e possono inaugurare una nuova vita

Un giorno sfogliando i vecchi libri di Dorothea, sua nonna, e trova

una misteriosa lettera fi rmata dal nonno Jan. Cercando di dare un senso a quelle parole e all’oscuro

segreto che custodiscono, Roberta rivive la tormentata storia d’amore

della nonna

Finale

Accattivante e coinvolgente ha il merito di narrare d’arte in modo piacevole dicendo che in fondo

quel che conta nella vita sono le piccole cose

Chi non ha mai letto Pinketts non sa cosa si perde. E’ il caso

di seguirlo, questa volta, mentre districa una matassa geniale

Un libro divertente e intelligente. Una rifl essione corale sul futuro

personale e sulle azioni che ognuno può fare per renderlo

migliore

Un romanzo d’esordio affascinante, avvincente e scritto con maestria. Pagine che sanno commuovere

profondamente

Cosa dire del libro

Caroline VermalleLa felicità delle piccole cose

Guanda, pp.224€ 15.00

Andrea G. PinkettsHo una tresca con la tipa

nella vascaMondadori, pp.188

€ 17.00

Marco PrestaL’allegria degli angoli

Einaudi, pp.255€ 18.50

Louise WaltersIl libro dei ricordi perduti

Corbaccio, pp. 304€ 16.40

Leggere…

Louise Walters Marco Presta Andrea G. Pinketts Caroline Vermalle

“Il futuro è nelle mani di Dio. Speriamo non lo lasci cadere”

Finale

Leggere

che si tratti di fortuna, destino, lavoro, amore... noi tutti speriamo che il futuro sia migliore dell’oggi. e qualche volta ci sorprenda pure!

Il Tribunale di Padova è tornato anche di recente ad espri-mersi in materia di usurarietà del contratto di mutuo, ri-badendo che per stabilire se il mutuo è o meno usurario

si deve avere riguardo non solo all’interesse corrispettivo (il tasso del mutuo) ma anche a quello moratorio, ovvero all’interesse che la banca applica in caso di ritardato paga-mento delle rate. Ricordiamo che sono usurari gli interessi che superano il limite stabilito dalla legge, nel momento in cui sono promessi o comunque pattuiti, a prescindere dal loro pagamento. Come è noto, è il Ministero dell’Economia e delle Finanze che determina le c.d. tasso soglia, cioè il limite oltre il quale il tasso di interesse applicato da una banca o una società finanziaria è considerato usurario. Nel caso in cui un contratto preveda sin dall’inizio un interesse al di sopra di tale soglia, l’art. 1815 c.c. stabilisce che “la clausola è nulla e non sono dovuti interessi”: il mutuo da oneroso diventa gratuito e alla banca si deve restituire solo il capitale previo rimborso di tutti gli interessi già pagati. Ma quale interesse deve rimanere sotto la soglia di usura? Tutti gli interessi, sia quelli corrispettivi sia quelli moratori anche se il mutuo è sempre stato pagato regolarmente e quindi di fatto la banca non ha mai addebita-

to gli interessi moratori. Supponiamo il caso di un mutuo con interessi al 3,5%, tasso moratorio del 7,5% (calcolato come tasso corrispettivo – 3,5% - oltre a uno spread del 4%) e TSU (tasso soglia di usura) del 7%. In tale ipotesi il mutuo è usu-rario, perché il tasso moratorio, singolarmente considerato, è superiore al tasso soglia del 7%. Di rilievo è la precisazione che la verifica dell’usurarietà del finanziamento deve essere effettuata tenendo conto non solo degli interessi in senso stretto applicati ma anche delle spese e remunerazioni a qual-siasi titolo connesse all’erogazione del finanziamento (come ad esempio le spese di insoluto, di incasso rata, la polizza di assicurazione ecc.), posto che la legge richiede che venga calcolato un tasso effettivo e globale su base annua. Analogo meccanismo di valutazione si applica ai contratti di leasing. Alla luce di quanto sopra, appare quanto mai legittimo che il titolare di un contratto di mutuo si ponga dei dubbi sulla sua usurarietà. In tali casi, sarà necessario far verificare il contratto da professionisti esperti in materia così da poter disporre di una perizia tecnica da produrre nell’eventuale giudizio che, necessariamente, deve essere preceduto da un tentativo di mediazione stragiudiziale.

Avv. StefAniA CeStAri

Quando il mutuo è usurari

DIRITTO D’IMPRESA

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Il fenomeno del Bullismo, perpetrato anche a mezzo di strumenti elettronici come il cellulare o il computer, sta sempre più espandendosi coinvolgendo soggetti sempre

più piccoli. Il Ministro dell’istruzione, nel marzo di quest’an-no, ha emanato una direttiva specifica che prevede sia trat-tato con estrema severità l’uso del cellulare durante l’orario scolastico da parte degli studenti, con previsione di sanzioni disciplinari che possono arrivare sino all’allontanamento dalla scuola stessa.

Gli atti di offesa, di umiliazione e di intimidazione com-messi dal bullo sono spesso indirizzati verso un coetaneo e non devono e non possono essere considerati uno scherzo o una bravata.

Tali circostanze rientrano a pieno titolo nel reato di stalkin per il quale anche il minore che abbia superato i 14 anni è imputabile, se considerato capace di intendere e di volere. Le pene vanno dai sei mesi ai cinque anni e se il reato è perpetrato con l’utilizzo di strumenti informatici e telematici è previsto un aumento di pena di un terzo.

Sussiste altresì una responsabilità in capo ai genitori per i danni che il figlio minore abbia causato al terzo vittima del bullismo. In buona sostanza il genitore sarà tenuto a pagare tutti i danni, salvo che dimostri di aver educato ade-guatamente il figlio e di aver vigilato in maniera concreta sui comportamenti dello stesso.

Tale responsabilità non viene meno se i fatti avvengo-no all’interno dell’istituto scolastico che sarà unitamente responsabile per non aver vigilato. Necessita precisare che è quasi impossibile fornire la suddetta prova nei termini concreti elaborati dalla giurisprudenza; per tale motivazio-ne nella quasi totalità dei casi i genitori risultano respon-sabili per i danni causati dal figlio minore bullo con il suo comportamento anche se ignorato dal genitore. Per contro chi subisce il bullismo deve conservare ogni prova cioè ogni scritto ovunque sia stato inserito o indirizzato oppure avere l’accortezza di avere vicino chi possa vedere o ascoltare ciò che subiamo, è importante rivolgersi subito ad un legale perché si ha diritto al risarcimento dei danni.

Avv. ALbertA GArbin

Bullismo e Cyberbullismo del minore responsabilità penale e civile

DIRITTO DI fAMIglIA

via roma 9/a 35026 Conselve (PD) Tel. 0495385502 - Mail [email protected]

Tra i vari tipi di comunione (legale dei coniugi, ere-ditaria, ordinaria), quella che può dar luogo a mag-giori contrasti è la comunione ereditaria.Per prevenire liti è consigliabile che i genitori in vita

dispongano del loro patrimonio mediante donazione o testamento. Quando ciò non avviene in ogni caso cia-scun coerede, qualunque sia la quota che gli spetta, può in qualsiasi momento chiedere lo scioglimento della comunione.

Il bene si può dividere 1) in natura (se comodamen-te divisibile, per esempio il denaro) o 2) attribuendo l’intero al comproprietario avente la quota maggiore o a quello dei comproprietari che ne faccia richiesta o infine 3) mediante la vendita all’incanto.

Se non ha luogo la divisione contrattuale, i coeredi possono sempre rivolgersi al Tribunale per ottenere la divisione dei beni ereditari.

Dal 20 settembre 2013 prima di avviare la causa relativa ad una divisione è necessario dar corso a un procedimento di mediazione innanzi a un apposito or-

ganismo riconosciuto dal Ministero della Giustizia, con l’assistenza di un avvocato. La mediazione è l’attività svolta da un professionista ed è finalizzata alla ricerca di un accordo amichevole per la composizione di una controversia. E’ fissato un primo incontro di programma-zione con un mediatore e le parti.

All’esito dell’incontro preliminare di programmazio-ne le parti decidono se concludere la mediazione con un accordo, oppure proseguire la mediazione o ancora, in caso di mancato accordo, terminare la procedura di mediazione e andare in giudizio.

Il mediatore redige un verbale che attesta l’esito della procedura.

Il verbale di accordo, alle condizioni di legge, costi-tuisce titolo esecutivo.

Il decreto “del fare” ha introdotto anche la divisio-ne a domanda congiunta, che può essere proposta dai comproprietari o dai coeredi. Con il ricorso, rivolto al Tribunale si può richiedere la nomina di un notaio o di un avvocato al quale demandare le operazioni di divisione.

Divisione ereditaria e mediazione

diritto ereditario

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Avv. tOmmASO LA rOSA

Sono sempre più frequenti le richieste di verifica dei titolari di conti correnti e di finanziamenti da parte di banche o altri istituti, dirette ad accertare se il tasso di

interesse applicato alle proprie posizioni debitorie sia regolare o superi il livello di soglia oltre al quale è definibile “usurario”. Il tasso di interesse è ultralegale o usurario quando il tasso effettivo globale c.d. TEG applicato è superiore al cd “tasso di soglia” (ossia il tasso rilevato con frequenza trimestralmente dal Ministero del Tesoro), come disposto dalla L. 108/1996. Il problema riguarda proprio la determinazione del TEG appli-cato dalla banca e di quali voci debba andare a comprendere. La L. 108/96 dispone che “per la determinazione del tasso di interesse usurario si tiene conto delle commissioni, remu-nerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate alla erogazione del credito”. La giurisprudenza ha a lungo discusso su quali voci di spesa far rientrare nel calcolo del TEG. Le sentenze più recenti riten-gono, ampliando l’orientamento precedente, di calcolare il tasso effettivo considerando “tutto ciò che possa configurarsi come somma richiesta per la restituzione della somma otte-nuta a mutuo o comunque quale costo del denaro - non solo

la rilevanza delle spese e delle commissioni bancarie nel calcolo dell’usura

diritto bancario

Studio Legale Coccato - Campolongo Maggiore (VE) via Roma, 24 - tel. 049.9740050Vigonza (PD) via Venezia, 141/a - tel. 049.503845 - [email protected] - www.studiolegalecoccato.it

Avv. mAeLA COCCAtO

cms (commissione di massimo scoperto n.d.r.) ma tutte le commissioni, remunerazioni e spese addebitate a vario titolo nel corso del rapporto ad eccezione di quelle per imposte e tasse (Cass. Pen. 28743/10; Cass. Pen. 12028/10) tro-vando applicazione la normativa non solo ai mutui ma a tutti i rapporti contrattuali che possano contenere pattuizioni di interessi usurari” Trib. Padova sent. 12/8/2014. Dal punto di vista delle conseguenze determinate dall’applicazione di interessi usurari, si evidenzia che l’usura costituisce sia un illecito penale (essendo sanzionata dall’art. 644 cp) che un illecito civile. In tal senso l’art. 1815 cc dispone che “se sono convenuti interessi usurari, la clausola è nulla e non sono dovuti interessi”. In caso di sospetto di applicazione di interessi ultralegali, il risparmiatore deve quindi, in primo luogo, far visionare tutti i contratti e gli estratti conto da un professionista per verificare l’eventuale applicazione di interessi usurari. Nel caso in cui effettivamente sia così, può contestare la circostanza alla banca chiedendo la restituzione di quanto indebitamente versato e trattenuto. Nell’ipotesi in cui l’istituto non risponda o neghi la circostanza, non restano che le vie giudiziarie.

Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it

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L’Editoriale

Quando citiamo Bersani e la legge che porta il suo nome, a tutti i medici ed odontoiatri viene in

mente in particolare una cosa: la fi ne di un’era in cui al professionista non era consentito della pubblicità per promuo-vere la propria attività. Dal più stretto rigore, si è passati in un batter di ciglia alla completa deregulation.

”La pubblicità informativa, am-messa con ogni mezzo, e’ sempre consentita se è funzionale all’oggetto, veritiera e corretta, non è equivoca, ingannevole denigratoria”(art. 4 del DPR n.137/2012). Il risultato di que-sta liberalizzazione e’ sotto gli occhi di tutti.Oggi osserviamo e/o ascoltiamo, quasi sempre impotenti, messaggi di pubblicità tra i più variegati e fantasio-si, sia nei contenuti che nelle modalità con cui vengono diffusi. Sui giornali, sulle riviste, sugli autobus, sulle strade, sui treni, alla televisione, allo stadio, al cinema, alla radio si diffondono forme di pubblicità che, anche se non illecite dal punto di vista normativo, appaiono molto spesso equivoche ed in moltissimi casi di cattivo gusto.

Tutto si può dire in merito alla li-beralizzazione pubblicitaria, tranne che abbia contribuito realmente a migliorare la conoscenza sui temi dell’odontoiatria della popolazione o sia servita a diffon-dere realmente una corretta informazio-ne sanitaria.

di Bruno noce*

L’odontoIatrIa è regoLata da deontoLogIa ed etICa

*Presidente dentisti Rovigo

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Prima la salute del paziente, poi il profi tto dello studio

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L’Editoriale

Quando citiamo Bersani e la legge che porta il suo nome, a tutti i medici ed odontoiatri viene in

mente in particolare una cosa: la fi ne di un’era in cui al professionista non era consentito della pubblicità per promuo-vere la propria attività. Dal più stretto rigore, si è passati in un batter di ciglia alla completa deregulation.

”La pubblicità informativa, am-messa con ogni mezzo, e’ sempre consentita se è funzionale all’oggetto, veritiera e corretta, non è equivoca, ingannevole denigratoria”(art. 4 del DPR n.137/2012). Il risultato di que-sta liberalizzazione e’ sotto gli occhi di tutti.Oggi osserviamo e/o ascoltiamo, quasi sempre impotenti, messaggi di pubblicità tra i più variegati e fantasio-si, sia nei contenuti che nelle modalità con cui vengono diffusi. Sui giornali, sulle riviste, sugli autobus, sulle strade, sui treni, alla televisione, allo stadio, al cinema, alla radio si diffondono forme di pubblicità che, anche se non illecite dal punto di vista normativo, appaiono molto spesso equivoche ed in moltissimi casi di cattivo gusto.

Tutto si può dire in merito alla li-beralizzazione pubblicitaria, tranne che abbia contribuito realmente a migliorare la conoscenza sui temi dell’odontoiatria della popolazione o sia servita a diffon-dere realmente una corretta informazio-ne sanitaria.

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*Presidente dentisti Rovigo

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Prima la salute del paziente, poi il profi tto dello studio

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Che cos’è la miopia

I benefici del sonno

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Conseguenze e rimedi della perdita uditiva

A pag. 35

Consulenza scientificaStudio dentiSticodott. claudio BovoVia Palladio, 10 - Monselice (Pd)tel. 0429 74849 - cell.: 347 3759438email: [email protected] www.poliambulatoriopalladio.it

uditodimensione udire Adria: Riviera Matteotti, 14 cell. 335 7390255Rovigo: Via Pighin, 8 tel. 0425 424563

Nemmeno tanto tempo fa se ne occu-pavano solo i film di fantascienza. Oggi i “robot viventi” sono realtà

e, nel Veneto, serviranno ad addestrare giovani medici, chirurghi e infermieri ad intervenire nella maniera più corretta su un paziente.

Gli “Avatar”, questo il loro significativo nome, hanno “preso servizio” oggi all’O-spedale Borgo Trento dell’Azienda Ospeda-liera Universitaria Integrata di Verona, dove è stato presentato il Centro di Simulazione e Formazione Avanzata della Regione del Veneto (Si.F.A.R.V.), una modernissima struttura realizzata su una superficie di 3000 metri quadrati e interamente dedi-cata alla formazione di medici specialisti, infermieri, tecnici delle professioni sanita-rie e addirittura personale amministrativo operanti nell’Azienda veronese e in tutto il sistema sanitario veneto.

Questo spaccato di futuro è stato vi-sitato e presentato oggi alla stampa, alla presenza di numerose autorità, tra le quali l’Assessore regionale alla Sanità Luca Colet-to, il Rettore dell’Università di Verona Nicola Sartor e il Direttore Generale dell’Azienda sanitaria Sandro Caffi.

“Studi americani – ha riferito Coletto – indicano che occorrono anche decine di tentativi per un giovane sanitario prima di raggiungere la perfezione in una semplice

operazione di intubazione. Con questo Cen-tro il Veneto e Verona dimostrano una volta di più di essere all’avanguardia nazionale e di saper progredire anche in una tremenda stagione di tagli nazionali che, nel modo più odioso, ricadono sempre e sempre di più sul-le realtà virtuose, come il Veneto. Anche in questo caso – ha aggiunto – ci allineiamo al meglio del mondo, perché vogliamo che la qualità professionale dei nostri operatori

sanitari sia sempre all’avanguardia. Sono e resteranno i migliori, a garanzia del citta-dino che da loro può aspettarsi la miglior assistenza possibile e le miglior capacità tecniche in ogni situazione”.

Anche grazie all’utilizzo di questi “ma-nichini ipertecnologici” il panorama della formazione avanzata garantita dal Centro Regionale è completo.

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Prevenire le malattie e curarsial meglio è una buona regola.

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Sanità il nuovo centro di addestramento dei giovani medici

L’EditorialeSegue da pag.

Certo, nell’era della comunicazione, permettere all’odontoiatra di promuovere la propria attività ed i propri servizi con strumenti moderni che non

siano solo il passaparola e’ quantomeno opportuno, ci mancherebbe.

Il fatto però di avere consentito tutto o quasi tutto, ha determinato oggi una situazione paradossale.Rispet-to a messaggi spudoratamente commerciali che in molti casi illudono il paziente con terapie mirabolanti, stiamo assistendo al consolidamento di fenomeni molto perico-losi, quali ad esempio quelli legati alla creazione di false aspettative in merito a cure non sempre possibili o addirittura a fenomeni legati alla nascita di bisogni di cura inesistenti. Sempre più spesso infatti si presentano in studio pazienti che richiedono espressamente soluzioni protesiche in moltissimi casi assolutamente non necessarie. L’ordine ha il compito di controllare la veridicità del messaggio pubblicitario ma ha poche armi spuntate per poter agire come invece sarebbe necessario.

E questo per diverse ragioni: innanzitutto le possibili azioni repressive nei con-fronti di chi utilizza il messaggio pubblicitario come strumento improprio si dovreb-bero attivare su presupposti legati a concetti come “il decoro professionale”, “la trasparenza e veridicità del messaggio” che risultano poco circoscritti oltre che ec-cessivamente discrezionali e vaghi per poter offrire indicazioni precise di intervento. Oltre a questo, per poter verificare la veridicità di un messaggio pubblicitario che riguardi ad esempio le tariffe o i servizi offerti, l’Ordine dovrebbe poter avere accesso direttamente alle fatture dello studio o addirittura avere reali poteri ispettivi che in realtà non possiede. Altro aspetto: nei territori di competenza CAO locali, spesso operano odontoiatri iscritti ad Ordini di altre provincie, il che rende molto difficile l’azione diretta del Presidente di Commissione che, in caso di illecito, ha invece competenza solo sui propri iscritti.

Lo stato dovrebbe garantire ai cittadini la professionalità dei medici odontoiatri per distinguerli da ogni sorta di ciarlataneria ma invece sembra quasi che il problema non interessi.

Gli odontoiatri non sono imprese e gli studi professionali sono prima di tutto dei presidi socio sanitari che dovrebbero rispondere prioritariamente a regole deontologi-che ed etiche e non solo di profitto eseguendo in prima battuta un lavoro intellettuale di prevenzione per il mantenimento della salute, operare per riguadagnarla qualora si sia persa e, specialmente, mantenerla perché se la logica aziendale e’ quella di dover vendere un prodotto, questo mal si concilia con la prevenzione che è la missione primaria di ogni buon professionista.

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Arrivano manichini “viventi”

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3535

Nella miopia i raggi di luce provenienti dagli oggetti distanti cadono davanti alla

retina, generando una immagine confusa.

L’occhio miope può mettere a fuoco facilmente gli oggetti vicini, mentre è in grado di vedere a di-stanza solo se aiutato da lenti correttive il cui effetto divergente dirige i raggi di luce in modo da formare immagini nitide sulla retina.

La miopia dipende: - da un allungamento dell’occhio - da una curvatura della cornea maggiore - da un aumento del potere refrattivo del cristalli-

no (cataratta iniziale), da una curvatura del cristallino maggiore da un’ eccessiva accomodazione (messa a fuoco per vicino) del cristallino in individui giovani per lungo e intenso sforzo visivo a distanza ravvicinata.

La miopia può essere accompagnata da alterazio-ni della retina tali da compromettere, se centrali, la qualità visiva.

La correzione chirurgica della miopia (chirurgia refrattiva) permette di vedere senza lenti correttive o con lenti di potere diottrico ridotto.

Eseguiamo la chirugia refrattiva, a richiesta, in pazienti adulti.

La prevalenza della miopia è maggiore nei paesi industrializzati dove il grado di istruzione (anni di stu-dio) è più elevato.

Un soggetto geneticamente predisposto alla mio-

pia con un livello elevato di istruzio-ne ha un rischio ancor maggiore di svilupparla.

Il tempo trascorso di giorno all’aperto è fattore protettivo per la miopia, grazie al rilascio di dopami-na a livello retinico in risposta alla luce solare e alla ridotta richiesta

accomodativa per la visione a distanza.Il latte materno è ricco di acidi grassi polinsaturi

favorenti lo sviluppo dei fotorecettori retinici e della corteccia visiva; anche il loro deficit è implicato nella patogenesi della miopia.

E’ molto importante per ridurre la progressione della miopia usare una buona illuminazione, mantene-re una corretta distanza di lavoro da vicino ricorrendo a pause o a ginnastica di rilassamento muscolare ocu-lare, assumere una buona postura (es.uso del leggio).

che cos’è la MiopiaLa correzione chirurgica permette di vedere senza lenti correttive

dott.ssa Maria Grazia crivellari oculistaVia contarini 39, 45014 Porto ViroVia don Minzoni 13, 30014 cavarzeretel:0426 631629, cell: 3391337446

La Dott.ssa Maria Grazia

Crivellari

Quello della sordità è un problema socialmente rile-vante eppure non sembra essere una delle priorità né delle istituzioni né dei cittadini: proprio a seguito

di una visita gratuita durante le giornate nazionali per la prevenzione dell’udito, un terzo dei soggetti che hanno ef-fettuato per la prima volta un controllo ha scoperto di avere un problema all’udito.Sintomi della Perdita UditivaSe sospettate di avere una perdita uditiva, provate a ri-spondere a queste domande:• Chiedete spesso alle persone di ripetere ciò che hanno detto?• Qualche familiare o amico vi ha detto che non sentite bene?• Alzate il volume della TV o della radio al punto che non sia gradito anche agli altri?• Vi è difficile comprendere le conversazioni quando è presente del rumore di fondo?• Avete difficoltà a seguire le conversazioni in gruppo?• Trovate difficile comprendere da quale direzione proven-gono i suoni?Se avete risposto “Sì” a tre o più di queste domande, potreste avere una perdita uditiva. Parlatene con il medico di famiglia che può aiutarvi a determinare quale sia la via migliore da seguire per il vostro caso.Effetti della Perdita uditivaLe conseguenze di una perdita uditiva non trattata, coin-volgono la sfera comunicativa, sociale ed emozionale.Sfera comunicativaLa conseguenza più ovvia della perdita uditiva è la difficol-tà di comunicare.

conseguenze e rimedi della perdita uditiva

dimensione udire Monselice: Via Zanellato, 17 tel. 0429 700091

• Conversazioni più brevi • Minor utilizzo del telefono• Problemi di comunicazione con familiari, amici e colleghi• Chiedendo alle persone di ripetere più spesso o semplice-mente proseguendo con la conversazioneSfera socialeNon appena regredisce la capacità di sentire, molte perso-ne si sentono escluse dalle interazioni sociali.• Si evitano i gruppi e gli sconosciuti• Si diventa silenziosi e introversi• Prestazioni lavorative meno efficientiSfera emozionaleUna perdita uditiva non curata può causare delle esperien-ze emotive negative.• Imbarazzo • Rabbia, frustrazione • Ansia • DepressioneA chi rivolgersi per chiedere aiutoVi sono varie figure professionali nel settore dell’audiologia alle quali ci si può rivolgere per un aiuto in caso di perdita uditiva. Essi valuteranno la capacità uditiva e determine-ranno l’intervento più opportuno.I Centri Dimensione Udire si prendono cura della persona in un vero e proprio percorso riabilitativo per il recupero della perdita dell’udito fatto di un tempestivo controllo dell’udito gratuito senza impegno e avanzate e sofisticate tecnologie con il più alto livello di perfezione estetico-funzionale per ritornare a udire in modo naturale e quasi invisibile.

funzionali affi nchè la crescita delle ossa del viso e la posi-zione dei denti stessi sia corretta per prevenire eventuali traumi dentali con conseguenza perdita degli elementi e crescita scheletrica sfavorevole. L’ ortodontista, in seguito ad una terapia ortodontica nella maggior parte dei casi può avvalersi della collaborazione del logopedista attra-verso una terapia miofunzionale proposta per correggere la postura della lingua, la deglutizione atipica e possibili alterazioni del linguaggio che determinano uno squilibrio per la crescita facciale e la posizione dei denti. Inoltre non si esclude la possibile collaborazione con l’otorino che identica possibili respirazioni orali, deviazioni del setto na-sale, alterazioni delle adenoidi o tonsille, riniti allergiche o altre alterazioni del sistema respiratorio.

Articolo a cura della Dott.ssa Sonia Bison

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vra da rischi. Recentemente è stato perfezionato un tipo particolare di laser, YAG Laser, già usato da anni per sezionare membrane ed aderenze all’interno dell’occhio. Nell’ultima versione sono state realizza-te delle modifi che che lo rendono adatto alla vapo-rizzazione delle miodeospsie. La “Vitreolisi Yag” è una procedura non invasiva, indolore di circa 20

minuti di durata che può eliminare il sintomo visivo mediante vaporizzazione dei corpi mobili. La procedura si completa in 3-4 sedute durante le quali le opacità vengono vaporizzate ed il gas si riassorbe riducendo la dimensione della miodesopsia stessa. Presso il centro SEKAL è presente lo Yag Laser di ultima generazione ELLEX ULTRA Q, l’unico al momento nato con lo scopo di poter focalizzare corpi mobili anche nella parte po-steriore del vitreo, grazie ad un particolare specchio oscillante. Questo Laser ottimizza il percorso ottico impiegando la metà della potenza riducendo di conseguenza i rischi dovuti all’im-patto acustico delle micro vaporizzazioni. L’oculista, oltre ad avere un’ottima manualità nell’utilizzo del laser, deve essere in grado di selezionare in maniera consona il paziente che può essere soggetto a questo tipo di trattamento: i fl oaters devono trovarsi ad almeno 2 mm di distanza dalla retina e dal cristalli-no e questi ultimi non devono essere associati a una patologia o a un’infi ammazione in fase attiva. Le complicanze di tale trattamento sono comunque rare, si può associare un rialzo della pressione intraoculare o, molto raramente, una cataratta.

Le “mosche volanti” sono una patologia molto frequente nella popolazione adulta ed il pa-ziente che sperimenta questa sensazione vive

spesso con angoscia questo fastidio. La spiegazione di questo fenomeno risiede nella struttura del corpo vitreo, gelatina trasparente che riempie l’occhio. In giovane età il vitreo, aderente alla retina, è perfettamente omogeneo ma nel corso del tempo, a causa dell’invecchiamento può alterarsi e perdere la sua trasparenza. Nel processo di contrazione si distacca e si possono generare aggregati di fi bre più o meno isolati. Le mosche volanti, chia-mate più propriamente MIODESPOSIE, fanno si che si formino delle ombre mobili sulla retina. Possono essere classifi cate genericamente in 3 gruppi: - fi lamenti vitreali fi brosi: riscontrati soprattutto nelle persone più giovani e appaiono nel soggetto affetto come punti multipli o sottili ragnatele; - miodesopsie sparse: a forma di “nube”, spesso causate da un naturale processo di invecchiamento; -miodesopsie a forma di anello detto di “Weiss”: un grosso corpo fi broso distante sia dal cristallino che dalla retina legato al distacco del corpo vitreo dal nervo ottico. Poiché i corpi mobili seguono i movimenti oculari questi pos-sono disturbare in qualunque situazione; inoltre, un soggetto affetto da miodesopsie può presentare la percezione di fotop-sie (lampi di luce) dovute a trazioni sulla retina sia al buio sia ad occhi chiusi (è presente infatti una casistica importante di soggetti che presentano distacchi di retina in seguito alla perce-zione dei fl oaters). Fino a poco tempo fa non esistevano cure semplici per eliminare questi corpi mobili e si doveva ricorrere ad una vitrectomia, procedura chirurgica di alto livello non sce-

“Le mosche volanti” negli occhiSono delle ombre mobili sulla retina che oggi si possono eliminare

dott. Massimo camellin:Via dunant, 10 - Rovigo tel. 0425 411357mail: [email protected]

Il dr. Massimo Camellin

Il mantenimento di una dentatura da latte sana è una premessa indispensabile affi nchè la permuta dei denti avvenga nel modo corretto senza alterare la funzionalità

masticatoria e la crescita delle ossa del viso. L’ortodonzia è una branca dell’odontoiatria che mira a risolvere irregolarità di posizione dei denti, delle ossa dei mascellari nei pazienti in crescita, tenendo in considerazione l’equilibrio neuro-muscolare, respiratorio e le possibili abitudini viziate che determinano uno squilibrio nella crescita del piccolo pazien-te. Bambini che succhiano il dito, o biberon, o succhiotti, o penne, o labbra, o che soffrono di onicofagia, deglutizione atipica, e che respirano con la bocca aperta in seguito ad allergie presentano sempre un’alterata crescita del com-plesso massiccio-facciale determinando una malocclusione dento-scheletrica. Palati stretti, denti sporgenti, morsi aperti anteriori, allergie, sono alcuni “campanelli d’allarme” per il genitore e o il pediatra che indicano la necessità di una visita specialistica odontoiatrica.

Lo specialista effettua una visita accurata con l’anam-nesi che identifi ca lo stato di salute generale, esegue lo status della bocca motivando il paziente, anche se piccolo, ad una corretta igiene orale, segnala eventuali carie da cu-rare anche se su denti da latte. Inoltre analizza la presenza di alterate funzioni fi siologiche quali deglutizione e respira-zione, intercetta abitudini viziate e valuta la possibilità di intraprendere esami strumentali se necessari.

Dopo aver attentamente valutato il paziente ed aver presa visione delle radiografi e della bocca, qualora richieste se necessarie, non si esclude la possibilità di applicare dei dispositivi ortodontici o dispositivi ortodontici-ortopedici-

odontoiatria, ortodonzia, logopedia, otorino

dr. Lorenzo VecchiatoMedico chirurgo - odontoiatraVia Roma, 147 - 30038 Spinea (Ve)tel e fax 041-998877

Da sinistra: Dott Lorenzo Vecchiato, Dott Andrea Pavanetto e la Dott.ssa Aulona Haxhi Nasto

DIMINUIRE LA PRESSIONE SULLA SUPERFICIE DEL CORPO

Un materasso che si adatta alla forma del corpo distribuisce, al tempo stesso, il peso in modo uniforme. Questo favorisce la circolazione del sangue e permette al corpo di rilassarsi raggiungendo un sonno profon-do. Si garantisce così il riposo e il recupero

psicofi sico.

REGOLARE LA TEMPERATURA DEL CORPOMentre dormiamo il corpo rilascia umidità. Questo

potrebbe interferire con la normale regolazione della temperatura. Un’imbottitura termoregolante è in gra-do di assorbire e al tempo stesso disperdere l’umidità fi no ad un terzo del suo peso, favorendo la creazione di un ambiente asciutto, condizione ideale per il sonno profondo.

RIDURRE GLI ALLERGENI NOCIVILa presenza all’interno del materasso di acari

della polvere o muffe può essere causa di problemi respiratori. L’utilizzo di materiali antimicrobici, garanti-sce una buona resistenza agli acari e una soluzione a problemi allergici.

Mentre dormiamo, l’ipofi si rilascia grandi quantità di ormoni della cre-scita, i muscoli si rilassano, la tem-

peratura del corpo si abbassa e varie parti del cervello si fermano o rallentano. Queste funzioni fi siologiche fanno del sonno un ele-mento in grado di ringiovanire il corpo e la mente. Di conseguenza, chi soffre di disordi-ni del sonno o riposa male, potrebbe incorrere in nume-rosi effetti collaterali: alterazione della concentrazione e delle capacità di lavoro, studio, percezione limitata, irritabilità, nervosismo. E, a lungo termine, depressioni o stati di allucinazione.

IL MATERASSO: IL PROTAGONISTA DEL BUON RIPOSO

La qualità del sonno è senza dubbio proporzionale alla qualità del materasso, sopra al quale una persona trascorre circa un terzo della propria vita. Garantire al proprio corpo un sonno sano, signifi ca soddisfare quat-tro requisiti fondamentali:

MANTENERE L’ALLINEAMENTO DELLA SPI-NA DORSALE

Un materasso troppo duro provoca una forte pres-sione solo su alcune zone del corpo. Quando è troppo morbido, invece, si creano degli avvallamenti a cui la spina dorsale è costretta ad adattarsi. Un buon ma-terasso si uniforma alle curve del fi sico, fornendo un sostegno adeguato.

i benefici del sonnoChi soffre di disordini del sonno potrebbe incorrere in numerosi effetti collaterali

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fisioterapista

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Il Dott. Guido Bruno Boldrin ci spiega come cer-te convinzioni comuni riguardo ai denti siano in realtà errate, e in certi casi portino, seppur

in buona fede, a comportamenti dannosi per la salute stessa della bocca.

Lo spazzolino duro funziona meglioE’ opinione comune che uno spazzolino con

le setole dure sia in grado di rimuovere meglio la placca batterica. Falso. Lo spazzolamento dei denti con setole d Bastano otto ore ai bat-teri della bocca per colonizzare interamente la superfi cie dei denti, anche se non mangiamo niente.

Smascherando false convia bocca

5 miti da to di denti

Certe conve, a comportamenti dannosi per la salute

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Studio dentisticodott. Lucio VianelloV.le Verona 3/A – Sottomarinatel./fax 041-401133Medico chirurgo [email protected] ulss 14

Per alcune ragione i denti, che sono la parte più dura del cor-po, sono anche la più vulne-

rabile, perché incapaci di adattarsi alla vita contemporanea.

Nel corso della vita i denti sono soggetti a normale usura con la masticazione.

Se la dieta comprende cibi fatti con materiali abrasivi il depe-rimento sarà più veloce.

Le superfi ci dei denti, in con-tatto tra loro, sono molto pulite, con cuspidi che si appianano e scompaiono.

Non può essere fatto niente per fermare il processo di erosio-

Lo sapevate che ...hanno fallito l’adattamento!

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Di tutte le parti del corpo umano, i denti, sono gli ultimi a resistere alla civilizzazione

ne, mentre altre patologie possono essere curate o prevenute (es. carie…).Un’altra forma di attrito è causata da malattie para-dontali, che possono essere curate dal den-tista.I disturbi alle gengive, la maggiore causa di caduta dei denti, affl iggono il 90% della popolazione.

Possono svilupparsi delle anomalie durante lo sviluppo del dente nel periodo fetale o nell’infanzia: denti non formatisi bene, malamente posizionati, crescita di denti extra…Se per tutta la vita si mantiene un rapporto

costante con un dentista, le probabilità è quella di avere un buon funzionamento dei denti per tutta la vita.Alle lunghe è molto più economico del costo della negligenza, che comporta grande la-voro per rimpiazzare i denti perduti.

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Donne… Parlare con una donna è come parlare in un tribunale; tut-to ciò che dirai potrà essere usato contro di te!!!Fra moglie e marito…Dopo più di mezzo secolo di vita matrimoniale, lui muore. Qualche anno dopo, anche lei sale in cielo... Lì ritrova suo marito e corre verso di lui gridando: “Amore!!! Che bello

ritrovarti! Lui secco: “Non rompere Maria, il prete era stato chiaro: Fin-ché morte non vi separi!”Consigli sugli uomini… • Definizione di uno scapolo: un uomo che ha perso l’opportunità di fare infelice una donna;• Non pensare di poter cambiare un uomo. A meno che non abbia il pannolino;• Se ti chiede quali libri ti interessa-no, rispondi i libretti degli assegni.

Nord e Sud…Al nord… In un palazzo normal-mente non si conosce nessuno;Al sud… Normalmente, in un pa-lazzo, la vicina vive a casa tua e viceversa;Matti… Primo matto: “Hai visto che bel cane che ho?” Un amico del matto: “Ma non vedi che è una

Soluzioni

Il Gioco del Mese

RIDIAMOCI SU…

capra, cretino!” “Ho detto che è un cane!” “Ma non vedi che ha le cor-na!” “Ma saranno affari suoi, no!”Carabinieri…Tre venditori si vantano fra di loro della loro bravura; il primo dice: “Ho venduto un impianto musica-le ad un sordo!” Il secondo dice: “Invece io ho venduto un televiso-

re 3D ad un cieco” Ed il terzo dice: “Io ho venduto un orologio a cucù ad un carabiniere!” E gli altri due gli rispondono: “e cosa c’entra?” Il terzo continua: “…gli ho venduto anche due sacchi di mangime!!!”Il colmo per… Il colmo per la lam-pada di Aladino? Non andare a ge-nio al padrone.

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C r i t t o g r a f i c oA numero uguale corri-sponde lettera uguale. Completate lo schema.

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ORIZZONTALI: 1. Non mobile. - 6. Spada corta. - 8. Alzato... inglese. - 10. Lodi. - 11. Europa. - 12. Abbreviazione di Senatore. - 14. Non comune. - 16. Maestosa catena montuosa. - 18. Prima persona plurale. - 19. Reggio Emilia. - 20. Preposizione semplice. - 22. Conosco. - 23. Spezia piccante. - 25. Frivolo, pieno di sé.VERTICALI: 1. Perdonare, comprendere. - 2. Anno

Domini. - 3. Dei Tali. - 4. Protti, calciatore italiano. - 5. Cagliari. - 7. Tirano le cuoia. - 9. A volte si patiscono quelle dell’inferno. - 11. Il dio dell’amore. - 13. Non Disponibile. - 15. Ancona. - 17. Il Paradiso Terrestre. - 21. Insetto laborioso. - 23. Palermo. - 24. - Esempio.

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5A tavola 3

La rubrica di cucina

Un suggerimento per un piatto da realizzare in queste feste, senza rinunciare alla leggerezza. Un’insalata di polipo profumata alla vaniglia (approfi ttando dei dolci sapori festivi), ma dall’inaspettato sapore erborinato e piccante. Il segreto di questo piatto stà proprio nel condimento: fi nti pomodorini confi t “addolciti” con l’aroma alla vaniglia, cui abbiamo dato una nota fresca con una salsa alle erbe e la giusta dose di peperoncino.Questo accostamento di sapori ci ha

POLIPO CON POMODORINI PICCANTI ALLE ERBE, PROFUMATI ALLA VANIGLIA

350g polipo intero4 pomodorini pachino3 cucch salsa verde alle erbe2 pomodori secchi sott’olio1 peperoncino1 fi aletta aroma alla vaniglialiquore brandy1/6 cipolla rossa 1 spicchio aglioscorzette di limonesale alle erbe aromatiche di montagnaolio evo

Ingredienti per 2 persone

Mondare l’aglio e soffriggerlo con

l’olio nella pentola a pressione, unire il

polipo e bagnare con il liquore e un po’ di

acqua; insaporire con il sale e le scorzette di

limone. Lasciare cuocere per circa 20 minuti dal

fi schio della pentola.Preparare il condimento:

affettare la cipolla e soffriggerla in una

padella con olio, unire i pomodorini a pezzetti, i pomodori

secchi sminuzzati ed il peperoncino tagliato

fi nemente. Bagnare con un pò di acqua e farli appassire. Insaporire quindi con la fi aletta

di aroma alla vaniglia e, a fuoco spento

aggiungere la salsa verde, mescolando

bene. Aiutandosi con una pinza,

togliere il polipo dalla pentola a pressione,

tagliarlo a pezzetti e unirlo nella padella con il condimento.

Riaccendere il fuoco e mescolare bene

per amalgamare gli ingredienti; servire

molto caldo.

Procedimento

MANUELA E SILVIA BIZZO

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piacevolmente sorpreso: un insieme di ingredienti che ha dato vita ad una ricetta capace di coinvolgere tutti i sensi.

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38 Oroscopo1 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10IL NUOVO ANNO VI PORTA

GRANDIOSI PROGETTI: OGNI INIZIATIVA E PROPOSITO SARANNO

BACIATI DALLA BUONA SORTE. SARANNO PREMIATI IL RINNOVAMENTO E IL CAMBIA-MENTO. L’AMORE VERO SI FORTIFICHERÀ, LE UNIONI CHE TRABALLANO FINIRANNO

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11SONO IN ARRIVO

RICONOSCIMENTI E AVANZAMENTI SUL LAVORO

E IN AMORE PIÙ CERTEZZE, MENO IPO-TESI E TANTA INTRIGANTE TRASGRESSIONE. UNA COSA È CERTA: LA COMPETIZIONE VI GUIDERÀ VERSO TRAGUARDI APPETIBILI! MEGLIO LA SECONDA PARTE DELL’ANNO CHE LA PRIMA.

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12ENTRERETE IN UNA FASE PARTI-

COLARMENTE IMPEGNATIVA DA SOSTENERE, CHE PERÒ COL TEMPO SI RI-VELERÀ

RIGENERANTE. L’OTTIMISMO E L’INTRAPRENDENZA CHE VI CONTRADD-ISTINGUONO FORSE LASCERANNO IL POSTO ALLA CONFUSIONE E ALL’INCERTEZZA, MA L’ENERGIA NON SARÀ INTACCATA.

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01DESIDERATE FARE DEI

CAMBIAMENTI? E’ GI-UNTO IL TEMPO E SARETE AMPIAMENTE RICOMPENSATI. CIRCOSTANZE INATTESE METTERANNO ALLA PROVA LA CAPACITÀ DI AFFRONTARE TALI SPINTE CENTRIFUGHE, MA SOLO PER FARVI COMPRENDERE SE SIETE SODDISFATTI. PIÙ FACILI GLI ULTIMI CINQUE MESI

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02PUÒ ESSERE CHE QUALCUNO

SIA COSTRETTO A RICOMINCI-ARE TUTTO DA CAPO. RAP-PORTI DI LAVORO E U-NIONI

A GONFIE VELE SE ALIMEN-TATI DAL RECIPROCO DESIDERIO DI COL-LABORAZIONE PRIVO DI IMPOSIZIONI. IL DESTINO HA IN SERBO DELLE SUPER OP-PORTUNITÀ DA COGLIERE AL VORO

PESCI DAL 20/02 AL 20/03E’ ARRIVATO IL TEMPO

PER RINNOVARVI PROFONDAMENTE. PRO-GRAMMATE CON ATTENZIONE I VOSTRI O-BIETTIVI, DAL LAVORO ALLA VITA AF-FETTIVA/SENTIMENTALE. TUTTI I RISULTATI SARANNO CONQUISTATI SOLO CON IM-PEGNO, SACRIFICIO E DEDIZIONE. SEGUITE IL VOSTRO INTUITO

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04GODETEVI LA FOR-TUNA CHE VI REGALA IL

CIELO ALMENO FINO ALL’ESTATE, L’AMORE SPLENDE SU DI VOI. IL DESTINO VI RISERVA SFIDE IMPORTANTI E AVETE LE CARTE IN REGOLA PER VINCERLE. IN TUTTO, PERÒ, CERCATE DI NON STRAFARE

TORO DAL 21/04

AL 20/05IL NUOVO ANNO

V I FARÀ VOLTARE PA-GINA, SATURNO-CONTRO LASCIA LA PRESA E TORNATE LEGGERI. LE STELLE VI PROM-ETTONO RIPARTENZE E I RAPPORTI CON CHI AMATE SI ARRICCHIRANNO DI CERTEZZE. SÌ AL MATRIMONIO O ALLA CONVIVENZA

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06PURTOPPO L’ANNO IN-IZIA PONENDOVI DELLE

SFIDE IMPEGNATIVE MA CIÒ VI PERMET-TERÀ DI PORTARE AVANTI CIÒ CHE LO MERITA DAVVERO. ALLONTANATE CIÒ CHE VI TOGLI IL SORRISO. SARETE MESSI ALLA PROVA PERCHÈ CAPIATE DOVE STA DAV-VERO LA FELICITÀ

CANCRODAL 22/06

AL 22/07FAVOREVOLI CIRCOSTANZE E CO-

INCIDENZE CHE, SE ACCHIAPPATE AL VOLO, VI CONSENTIRANNO DI DARE

UNA SIGNIFICATIVA SVOLTA ALLA VOSTRA VITA! NON È PIÙ TEMPO DI STAR CHIUSI NEL VOSTRO GUSCIO, DOVETE REAGIRE CON FORZA!

LEONEDAL 23/07

AL 23/08IL 2015 VI PORTA UN LUMINOSO PERIODO DI RIPRESA PROMET-TENDOVI PROSPERITÀ,

AMORE E SERENITÀ. SATURNO LASCIA IL VOSTRO CIELO E VI ENTRANO NUOVE OPPORTUNITÀ CHE VI PERMETTONO DI SVOLTARE GRAZIE A NUOVE IDEE ED EN-ERGIE

VERGINEDAL 24/08AL 22/09TAGLIATE I RAMI SECCHI. IL

DESTINO, OLTRE A PREMIARE SACRIFICIO, SERIETÀ E DEDIZIONE, PROM-ETTE STRAORDINARI RISULTATI, CONSEGUITI PERÒ CON UN PO’ DI SOFFERENZA. DA AGOSTO ARRIVANO I SOCCORSI STELLARI E TUTTO SARÀ PIÙ LEGGERO

OroscopoCHE ANNO SARÀ IL 2015? NASCE

SOTTO BUONE STELLE MA OGNUNO

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