Padova dentro e fuori le mura

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VENETO Dentro e fuori le mura Padova, 11-15 marzo 2013 Storia di Padova: dalla fondazione della città al Novecento Valentina Perozzo

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VENETODentro e fuori le mura

Padova, 11-15 marzo 2013

Storia di Padova: dalla fondazione della città al Novecento

Valentina Perozzo

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I Paleoveneti

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La prima notizia storica301 a. C.

Nella sua monumentale opera sulla storia della civiltà romana il padovano Tito Livio racconta

dell'impresa della juventus padovana che nel 301 caccia le truppe di Cleomino, signore di Corfù e re mancato di Sparta, che aveva risalito il Medoaco

(ora Brenta), il fiume di Padova.

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Tra storia e mito:la fondazione

Secondo la leggenda, Padova sarebbe stata fondata da Antenore,

personaggio della mitologia greca che

compare nell'Iliade, e che in seguito alla distruzione

di Sparta si rifugia in Veneto, con una truppa di Eneti. La presunta tomba dell'eroe viene trovata nel

XV secolo.

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Tra greci, romani e galli

I padovani sarebbero alleati dei Romani contro i Galli. La notizia si trova in Polibio e data 225 a. C.

Sempre Tito Livio scrive che nel 174 a. C. viene inviato un console o un proconsole da Padova per sedare disordini. La Gallia sarebbe stata a questo punto già romanizzata. Sono le uniche notizie di

Padova in età repubblicana.

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Padova in età augustea,una città ricca

Con la Lex Rubria de Gallia Cisalpina Padova assume la piena cittadinanza romana. Strabone, contemporaneo di Tito Livio, scrive che ci sono 500 membri dell'ordine equestre e che la città poteva allestire un esercito di 120 mila unità.

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Fons Aponisovvero le terme e l'oracolo

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Cosa resta della Padova romana

L'arena romana

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Cosa resta della Padova romana

Il teatro Zairo

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Cosa resta della Padova romana

I ponti romani(Ponte San Lorenzo)

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Patavina Libertas

Gli Annali di Tacito si interrompono con

l'episodio di Trasea Peto, senatore antinerioniano

amico di Seneca, che muore nella cosiddetta

congiura di Pisone.

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Il tardo impero e la decadenza

Si parla di un “assordante silenzio storiografico in epoca imperiale”.

A partire dal secondo secolo la Venezia è corsa dalle legioni che muovono dal Danubio verso

l'Italia. Nel 452 d. C. Attila devasta Aquileia e la sua

regione: i fuggiaschi Padova avrebbero fondato Venezia .

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La Chiesa a Padova: San Prosdocimo e Santa Giustina

Seconda la tradizione la

Chiesa di Padova sarebbe

apostolica.

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L'Abbazia di Santa Giustina

Viene fondata dal patrizio Opilione alla fine del V secolo. Rifondata nel 970 sotto il vescovo Gauslino.

Nel 1167 viene distrutta da un terremoto. Nel frattempo era stata affidata ai Benedettini, a cui si deve la successiva grandezza.

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Tra Bizantini, Longobardi e Franchi

563: conquista bizantina. 601: incendio di Padova da parte di

Agilulfo (Paolo Diacono).773: conquista franca.

899-900: incursione degli Ungari .

Il Castrum è Monselice. Il territorio legato al municipio romano di Padova viene smembrato e

legato ad altre realtà cittadine, come Treviso.

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Un mezzo cimitero di città

All'insignificanza politica si devono aggiungere anche una serie di eventi naturali come

l'inondazione del 589 che cambia completamente il panorama idrografico della regione. Il contado

attorno a Padova è molto poco antropizzato, ridotto a un'estesa palude frammezzata da boschi.

La sopravvivenza della città avviene grazie alla presenza della Chiesa diocesana.

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L'importanza del vescovo

Nell'897 Berengario I, marchese del Friuli e imperatore del Sacro Romano

Imperio, dona al vescovo Pietro la “Saccisica” o “Piovado de Sacco” (un

dodicesimo dei villaggi attorno a Padova). Fino a quel momento era inglobata nel comitato di Treviso. L'anarchia feudale che segue alla

deposizione di Carlo il Grosso spinge i sovrani a fare sempre più ampie concessioni a favore del potere

ecclesiastico, nel tentativo di renderlo sostenitore del potere imperiale.

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Il comitato padovano: la ripresa di un'identità politica

Nel 970 l'imperatore Ottone I istituisce un comitato incentrato su Padova affidato alla

famiglia dei Candiano. Sempre in questa fase si perfezionano una serie di apparati clientelari che riguardano il vescovo e le

altre autorità, nucleo di un ceto aristocratico pronto a prendersi in carico i destini della città.

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L'embrione del comune:i boni homines

La chiesa padovana, che possiede una buona parte del suolo, delle acque, delle porte, delle torri e dei mulini presenti in città, si circonda di una curia di

vassalli, cioè di cittadini interpellati per dare solennità e valore ad atti sia pubblici che privati, a

sentenze, ad arbitrati. Con il tempo diventano magistrature ufficiali.

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Le prime istituzioni comunali

Nel 1138 compare per la prima volta nella documentazione un collegio di 17 consoli, ausiliari

del vescovo Sinibaldo e del successore Bellino nell'amministrazione della giustizia. Fino al 1174 c'è una forma di governo consolare, e poi fino al

1204 è alternata con il reggimento di un magistrato unico (podestà).

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Contro l'Impero: le leghe comunali

1158: seconda discesa in Italia di Federico Barbarossa.

1164: ribellione all'impero (Lega Veronese).

1167: Lega Lombarda.1176: battaglia di Legnano.1183: Pace di Costanza, si riconoscono ai comuni le consuetudines, previo giuramento di fedeltà

all'imperatore.

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Il comune consolare e i suoi successi

1189 – 1201: il canale Battaglia viene reso

navigabile per raggiungere Monselice.

1209: viene costruito il canale Piovego come

collegamento con Venezia.1218 – 1219: viene costruito

il Salone (la Sala della Ragione).

1220: viene costruita Cittadella, base operativa

fortificata contro Vicenza e Treviso.

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Il comune consolare e i suoi successi

Nell'eccezionale clima di prosperità che sembra contraddistinguere la Padova del XIII secolo viene fondata anche l'Università, nel 1222. Si tratta della

“migrazione” di un gruppo di studenti e di professori provenienti dall'Università di Bologna.

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Padova e i suoi quartieri

- Ponte Molino- Torricelle

- Duomo- Porta Altinate

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1237 – 1256La dominazione di Ezzelino

In occasione della discesa in Italia di Federico II, il signore

della Marca Trevigiana, Ezzelino da Romano,

sostenitore della causa imperiale, diventa il signore di

Padova, come plenipotenziario imperiale.

Viene eliminato da una crociata promossa dal papato e appoggiato da contingenti

emiliani, veneziani e lombardi.

La figura di Ezzelino il Tiranno è protagonista di una leggenda nera.

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Il castello di Padova

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La seconda età comunale

Potere legislativo: Consiglio Maggiore.Potere esecutivo: il podestà forestiero.

In questo cinquantennio di pace si sviluppano grande ricchezze.

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Gli Scrovegni

La Cappella degli Scrovegni (o dell'Annunziata) è eretta da Enrico Scrovegni in suffragio dell'anima del padre Reginaldo accusato di

usura.

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Un nuovo santo per la città: Sant'Antonio

Sant'Antonio da Padova, nativo di

Lisbona, è un frate agostiniano poi

francescano, che muore alle porte di

Padova nel 1231.

La salma viene trasportata in un'altra zona periferica della città dove si trovava una piccola chiesa dedicata a

Maria mater domini. La costruzione della Basilica si protrae fino al 1310.

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La Signoria dei Carraresi

I Carraresi sono signori di Padova dal 1318 al 1405 (con alcune parentesi di dominazione

scaligera e viscontea)

Jacopo I: viene nominato dai

maggiorenti della città defensor, protector e

gubernator della città

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La Signoria dei Carraresi

●Marsilio, successore di Jacopo, cederà il potere agli scaligeri dal 1328 al 1337.

●Francesco I, detto il Vecchio, è signore di Padova dal 1350 al 1388. Ottiene il controllo di Feltre, Belluno e

della Valsugana. Entrerà in guerra con Venezia. Nel 1389 comincia il dominio visconteo di Padova.

● Francesco Novello riottiene il controllo della città con l'aiuto dei Fiorentini e l'appoggio dei Veneziani, che però nel 1406 metteranno definitivamente fine all'egemonia

Carrarese su Padova.

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I gioielli della Padova Carrarese

Giusto de' Menabuoi, Battistero del Duomo e Sant'Antonio appare al

beato Luca

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La dominazione veneziana

1405: dedizione a Venezia.1420: vengono emanati gli statuti cittadini che, fatto salvo un intervento nella prima parte del

600, restano validi per quattro secoli.1435- 1437: la Serenissima ottiene dall'imperatore Sigismondo l'investitura feudale dei suoi domini

di Terraferma.

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Podestà e Capitano: le magistrature cittadine

Podestà e Capitano provengono dalle più importanti famiglie patrizie

veneziane e durano in carica 16 mesi. Il podestà amministra la giustizia con un piccolo consiglio. Il capitano si occupa

della gestione dei soldati dislocati a guardia delle porte, delle fortificazioni, dei bombardieri, e dell'esazione fiscale.

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Due dolorose costanti: la guerra e la peste

Nel XV secolo avviene la militarizzazione della Terraferma.

Una testimonianza di questo incessante stato di conflitto è la stata di Donatello davanti alla basilica del Santo dedicata al

condottiero Gattamelata. Oltre alla guerra anche le pestilenze

decimano la popolazione (34.000 abitanti nel 1435, 18.000 sotto il

dominio veneziano).

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La guerra antiveneziana e la lega di Cambrai

Nel 1509 la “superbia” della Serenissima viene punita da una potente colazione che comprende il

papa Giulio II, la Francia, la spagna, l'Impero, Firenze, i Savoia, Mantova, Ferrara. Venezia perde

momentaneamente i possedimenti terrestri e Padova per 42 giorni fa rinascere la “magnifica repubblica”, che viene però estirpata dal futuro

Doge Andrea Gritti.

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Le mura veneziane

Nel 1521 vengono completate le

mura che circondano la città e che sono tuttora

in buona parte conservate.

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Il rinnovamento urbanistico

Piazza Capitaniano, la “Sala dei giganti” nel complesso carrarese,

il Monte di Pietà, Palazzo Grimani in Prato della Valle

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Alvise Corner e le bonifiche

Nel 1556 i Provveditori sopra i Beni Inculti fanno

bonificare 100.000 campi nel Padovano. La progettazione compete in buona parte al

letterato e proprietario terriero Alvise Corner (o

Cornaro). Corner ha un ruolo importante anche come

mecenate, per esempio di Angelo Beolco detto il

Ruzante.

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Il prestigio dello Studio

Galileo vive e insegna 18 anni

a Padova

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Due secoli di pace?Le guerre di Venezia

A partire dal '600 Venezia viene coivolta in tutta una serie di conflitti che non riguardano però

l'entroterra padano, su cui ormai la dominazione è assicurata. Padova non è quindi direttamente

interessata ma deve sostenere le ingenti spese di guerra, per le quali cominciano le grandi vendite

delle proprietà comunali. Un'altra vendita è quella dei titoli nobiliari (Libro d'oro).

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Due secoli di pace?Le epidemie di peste

La famosa peste “manzoniana” del 1630 causa una contrazione

della popolazione di quasi il 60%. Alvise Vallaresso, rettore di quel periodo,

viene poi omaggiato di un arco per onorare la sua

solerzia e capacità nell'affrontare l'epidemia.

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Opere pubbliche: il prato della Valle e l'ospedale Giustinianeo

Nel 1775 il governo veneziano affida ad Andrea Memmo il risanamento del Prato della

Valle.

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Il passaggio agli Asburgo

Il 29 aprile del 1797, cacciato l'ultimo potestà, la municipalità padovana approfitta della formale scomparsa della Serenissima per dare vita ad un

governo democratico che dura nove mesi, composto da 22 rappresentanti. Nei successivi 16

anni i francesi e gli austriaci si alternano otto volte al comando di Padova. È una fase caratterizzata

da cambiamenti climatici, guerre e carestie.

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La restaurazione (1815 - 1840)

Padova entra a far parte del

Regno Lombardo

Veneto. Sotto il governo

dell'Austria – Ungheria

viene portata l'illuminazione a gas in città e inaugurata la stazione e la

linea ferroviaria Milano – Venezia

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Il 1848: epica padovana

L'otto febbraio del 1848 cittadini e studenti affrontano le milizie austriache. Ci sono due morti. L'università viene chiusa

e riaperta solo due anno più tardi. Settantrè studenti sono espulsi e quattro professori

destituiti. L'esperienza rivoluzionaria dura dalla fine di

marzo (in coincidenza con le Cinque giornate di Milano) fino

a giugno 1848.

Il caffè Pedrocchi è lo scenario principale della battaglia tra studenti, cittadini e guarnigione austriaca.

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Con il Regno d'Italia

L'11 luglio del 1866 gli ultimi contingenti austriaci lasciano la città, il 16 dello stesso mese arriva il generale Cialdini, e in seguito altre autorità (La Marmora, Amedeo di Savoia). L'1 agosto in città entra il re. Con l'armistizio di Cormons, tramite

Napoleone III, il Veneto entra a far parte del Regno d'Italia, che però rinuncia a Trento e

all'Istria.

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Padova Italiana

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La capitale al FrontePadova torna protagonista durante la guerra mondiale

durante la quale subisce ingenti danni.

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La capitale al Fronte Padova torna protagonista durante la guerra mondiale

durante la quale subisce ingenti danni.

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L'Armistizio

Nel novembre 1918 viene firmato l'Armistizio a villa Giusti, località Mandria.

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Cambiamenti urbanistici

Negli anni 20 – 30 c'è un'intensa stagione costruttiva. Viene costruita Piazza Spalato.

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Padova fascista

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L'Università Fascista

Carlo Anti, professore di Archeologia e

fervente nazionalista e fascista, sarà

promotore del del rinnovamento

edilizio dell'Università, grazie a ingenti finanziamenti.

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L'Università antifascista

Il 25 luglio 1943 cade il Fascismo. Concetto

Marchesi, professore di latino Medievale a Padova, viene nominato rettore al

posto di Carlo Anti. Marchesi darà vita con il pro rettore Egidio Meneghetti e

Silvio Trentin al CLN del Veneto.

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L'appello agli studenti

Una generazione di uomini ha distrutto la vostra giovinezza e la vostra patria. Traditi dalla frode, dalla violenza, dall'ignavia,

dalla servilità criminosa, voi insieme con la gioventù operaia e contadina, dovete rifare la storia dell'Italia e costituire il popolo

italiano. Non frugate nelle memorie o nei nascondigli del passato i soli responsabili di episodi delittuosi; dietro ai sicari

c'è tutta una moltitudine che quei delitti ha voluto e ha coperto con il silenzio e la codarda rassegnazione; c'è tutta la classe

dirigente italiana sospinta dalla inettitudine e dalla colpa verso la sua totale rovina.

Studenti: mi allontano da voi con la speranza di ritornare a voi maestro e compagno, dopo la fraternità di una lotta assieme combattuta. Per la fede che vi illumina, per lo sdegno che vi accende, non lasciate che l'oppressore disponga della vostra vita, fate risorgere i vostri battaglioni, liberate l'Italia dalla schiavitù e dall'ignominia, aggiungete al labaro della vostra Università la gloria di una nuova più grande decorazione in

questa battaglia suprema per la giustizia e per la pace nel mondo.

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Una città ferita

L'11 marzo 1944 viene distrutta la cappella Ovetari della chiesa degli Eremitani, da un bombardamento alleato. Il quartiere più colpito è l'Arcella, adiacente alla stazione.

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La guerra partigiana e la Liberazione

Padova è l'unica città del Veneto che conosce una vera e propria guerriglia urbana. Nel dicembre

1944, gli uomini nelle file partigiane (di cui molti non armati) sono 5600. Il 26 aprile 1945 il CLN

locale dà ordine che si proceda con l'insurrezione. Padova si libera prima dell'arrivo degli alleati. L'Università di Padova viene premiata con la

medaglia d'oro al Valore Militare.

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Dopo la Guerra

Nella fase propulsiva dello sviluppo economico post – bellico vengono interrate le riviere dei ponti

romani. È il trionfo del trasporto su gomma.

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Bibliografia Generale

- Attilio Simioni, Storia di Padova: dalle origini alla fine del secolo 18°, Padova, G. e P. Randi, 1968.

- Lionello Luppi, Guida di Padova, Arte e Storia tra vie e Piazze, Trieste, Lint, 1983.

- Angelo Ventura, Padova, Bari – Roma, Laterza, 1989. - Mario Bolzonella, Padova Racconta, Padova, Centro

Editoriale Veneto, 1989.- Giuseppe Toffanin, Le strade di Padova, Roma,

Newton et Compton, 1998.- Giuseppe Gullino (a cura di), Storia di Padova

dall'antichità all'età contemporanea, Padova, Cierre, 2009.