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ECONOMIA, SOCIETÀ E CULTURA Anno XII° - Numero 2 - Quadrimestrale - Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/BL. 662/96 D.C.I. TRENTO - Agosto 2012 Periodico di informazione della Cassa Rurale di Fiemme p.20 p.6 p.22 Il turismo in val di Fiemme Fiemme ha ritrovato il suo palazzo Approvato Il bilancio 2011

Transcript of p.6 p.20 p.22 Approvato Il bilancio 2011 Il turismo in val ... · due contrari (Costantino Ventura...

ECONOMIA, SOCIETÀ E CULTURA

Anno XII° - Numero 2 - Quadrimestrale - Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/BL. 662/96 D.C.I. TRENTO - Agosto 2012

Periodico di informazione della Cassa Rurale di Fiemme

p.20p.6 p.22

Il turismo in val di Fiemme Fiemme ha ritrovato il suo palazzoApprovato Il bilancio 2011

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EDITORIALE

p. 5 Editoriale del Presidente

IN PRIMO PIANO

p. 6 Approvato dall’assemblea il Bilancio Consuntivo 2011

p. 8 Un incontro per imparare il valore del risparmio

p. 10 Premi di Studio e Borse di Studio 2012

p. 12 Un nuovo strumento di sicurezza per la carta bancomat

p. 14 La nuova imposta di bollo sui rapporti bancari

p. 16 Io sono socio della Cassa Rurale

p. 18 Famiglia e lavoro: equilibrio possibile?

p. 20 Il turismo in Val di Fiemme. Alcuni Dati?

p. 21 “Fiemme Accessibile” Anche la Cassa Rurale di Fiemme fa la sua parte

DALLA COMUNITÀ E DAL TERRITORIO

p. 22 Fiemme ha ritrovato il suo magnifico palazzo

p. 24 Il personaggio: Italo Giordani. Una vita per la storia

p. 28 Reportage da Praga

p. 29 Reportage dall’Irlanda

p. 30 A Capriana il nono simposio ispirato ai mondiali del 2013

p. 32 La rurale al fianco dei concorsi ippici

p. 34 La posta dei nostri lettori

SALUTE

p. 36 Le piante officinali

Periodico di informazione della

Cassa Rurale di Fiemme

Banca di Credito Cooperativo

Autorizzazione Tribunale di

Trento n. 1083 del 4.05.2001

Editore/Proprietario:

CASSA RURALE DI FIEMME

Predazzo, via Garibaldi 10

Tel. 0462.815700

Fax 0462.815999

E-mail: [email protected]

www.cr-fiemme.net

Direttore Responsabile:

MARIO FELICETTI

Comitato di redazione:

GOFFREDO ZANON

PAOLO NONES

PAOLO DEFRANCESCO

RENZO DAPRÀ

PIERPAOLO DELLANTONIO

SANDRO PEDOT

MASSIMO PIAZZI

MASSIMILIANO DEFLORIAN

DENIS VINANTE

Foto:

MARIO FELICETTI

MASSIMO PIAZZI

ARCHIVIO CASSA RURALE

Impaginazione e stampa:

LITOTIPOGRAFIA ALCIONE

Lavis (Trento)

Quanti fossero interessati a

ricevere il giornale “Crescere

Insieme”, sono pregati di

comunicare presso i nostri

sportelli, l’indirizzo.

Sarà cura della Cassa Rurale

provvedere con tempestività alla

spedizione a domicilio.

Sommario

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Cari Soci,

innanzitutto un cordiale saluto da parte

mia e del Consiglio di Amministrazione a

tutti voi.

Siamo presto alla fine di un’estate che,

dal punto di vista meteorologico, è stata

eccezionale. Non si può dire altrettan-

to per quello che riguarda l’andamento

generale sui temi di stabilità dei mercati

finanziari, di una ripresa che ancora non

si vede e di prospettive di uno sviluppo

che stenta a ripartire.

è un effetto che colpisce tutti: le fami-

glie fanno fatica a risparmiare, le impre-

se non investono, quindi c’è un generale

calo del tenore di vita.

La nostra Cassa Rurale, in questi mo-

menti critici, cerca sempre di dare rispo-

ste concrete nell’erogare credito a fami-

glie ed aziende svolgendo al meglio il suo

compito di supporto al’economia della

nostra Valle.

Nello scorso maggio c’è

stata l’assemblea annua-

le nella quale, oltre al bi-

lancio, i Soci hanno ap-

provato il nuovo Statuto

e il nuovo Regolamento

assembleare. Le novità

più importanti sono state

la riduzione del Consi-

glio di Amministrazione,

che passerà da 18 a 12 componenti più

il presidente, che sarà eletto direttamen-

te dall’assemblea. I consiglieri dovranno

avere dei requisiti specifici per poter far

parte del Consiglio, inoltre dovranno ob-

bligatoriamente partecipare a degli appo-

siti corsi di formazione. Questo per ga-

rantire alla Cassa Rurale una Governance

adeguata anche dal lato professionale

nell’impegnativo ruolo che verranno

chiamati a svolgere.

Stiamo inoltre studiando un progetto per

migliorare l’accesso della sede di Predaz-

zo rendendolo più agevole alle persone

con disabilità fisiche e alle mamme con carrozzina. Vorremmo portarlo a termine nel tardo autunno. Stiamo pure valutando il restyling del salone della sede di Tese-ro, progetto che riteniamo importante.Il 2012 è l’Anno Internazionale della Co-operazione e, in autunno, insieme alle altre cooperative della Valle, vorremmo dedicare alcuni appuntamenti e serate a questo significativo evento, invitando soci e famigliari a partecipare.In questi giorni potrete trovare presso i nostri sportelli, oppure collegandovi al nostro sito internet, un questionario frut-to dell’attività di Euricse, istituto di ricer-ca sulle cooperative, che intende essere uno strumento per permetterci di miglio-rare nel comune interesse. Il questiona-rio è abbastanza corposo e richiede circa mezz’ora di tempo, però riteniamo sia utile e vi chiedo di compilarlo. è evidente che è in forma assolutamente anonima.

Abbiamo in mente altri pro-getti per coinvolgere più strettamente i giovani e an-che le componenti impren-ditoriali del nostro territorio, ma di questo parleremo a tempo debito.Come vedete l’attività della nostra Cassa Rurale è sem-pre molto impegnativa, non

solo dal punto di vista bancario ma an-che nel promuovere tutte quelle iniziati-ve che vanno nella direzione di rendere sempre più stretto e solido il rapporto con i nostri soci.Abbiamo sempre bisogno del vostro so-stegno e della vostra fedeltà, sia come soci che come clienti. Insieme crescere-mo come Cassa Rurale e come Comuni-tà, in grado di superare questo lungo mo-mento di crisi globale potendo guardare al futuro con rinnovato ottimismo.

Un caro saluto a tutti.

presidenteGoffredo Zanon

La nostra Cassa Rurale, in questi momenti critici, cerca sempre di dare risposte concrete nell’erogare credito a famiglie ed aziende

Editoriale

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in primo pianoApprovato dall’assembleail Bilancio Consuntivo 2011

Al di là della crisiun’annata positiva

per la Cassa Ruraledi Fiemme

la cui assemblealo scorso 26 maggio

(con qualche discussione)ha anche adeguato

lo Statutoalle nuove normative

provinciali

Sono stati due i momenti che hanno caratterizzato l’assemblea dei soci della Cassa Rurale di Fiemme, riu-

nita il 26 maggio nell’ampio salone dello Sporting Center di Predazzo, alla presen-za di 631 soci, con 135 deleghe.La prima parte della riunione è stata riser-vata all’adeguamento dello Statuto sociale al nuovo Statuto tipo della Provincia. è sta-to il presidente Goffredo Zanon ad illustra-re nei dettagli le variazioni statutarie, alla presenza del notaio Alessandro Franco di Vigo di Fassa dopodiché si è aperto il dibattito, con l’intervento dei soci in sala. Costantino Ventura ed Andrea Ventura di Molina hanno contestato tra l’altro la man-canza di un limite per la durata dei man-dati dei consiglieri, che Ventura avrebbe voluto stabilire nel numero massimo di tre. Sull’argomento è intervenuto anche il capo sindaco Renato Dalpalù, per evi-

presidente Zanon e quindi del direttore Paolo Defrancesco.Tra i dati da eviden-ziare, l’ammontare della raccolta com-plessiva che, a fine anno, è stata pari a 531.260.820 euro, costituita per il 79% dalla raccolta diretta e per il 21% dalla raccolta indiretta. La raccolta diretta è stata di 418.154.820 euro, suddivisa in conti correnti in euro e divise estere, de-positi a risparmio, certificati di deposito, obbligazioni, pronti contro termine ed altri depositi. La raccolta indiretta am-montava a 113.106.000 euro, suddivisa

a sua volta in titoli amministrati, gestio-ni patrimoniali, fon-di comuni e Sicav e prodotti assicurativi.Gli impieghi con la clientela sono stati

di 406.151.994 euro, con un incremento dello 0,9% rispetto al 2010. Sono com-posti da conti correnti attivi, finanzia-menti estero, salvo buon fine e sconti, mutui e altri finanziamenti e sofferenze nette. A fine 2011, i clienti utilizzatori di

Tutta la raccolta diretta destinata ai prestiti alla clientela a sostegno delle famiglie e dell’economia

denziare come, alla fin fine, l’assemblea sia sovrana, quindi con la possibilità di non rinnovare eventualmente la fiducia a qualche amministratore non all’altezza del proprio compito. Il nuovo Statuto è stato alla fine approvato con 760 voti favorevoli, due contrari (Costantino Ventura e Dario Canal) e tre astenuti (Andrea Daprà, Paolo Bonelli e Mario Fanton). Ha abbandonato la sala Renato Trettel, il quale aveva sollevato una questione (quella dei tassi di interesse) che non era pertinente con l’argomento in discussio-ne in quel momento e che il presiden-te aveva proposto quindi di riprendere alla fine.Si è passato quindi alla parte ordinaria, con un ricordo preliminare per i 59 soci scomparsi nel corso dell’ultimo anno e quindi con la premiazione dei soci con 50 anni di fedeltà all’istituzione.Poi l’analisi dell’ultimo bilancio chiuso al 31 dicembre 2011 prima da parte del

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credito sono stati 3.927, dei quali 2.230 privati ed enti e 1.697 imprese. I prestiti concessi alle famiglie hanno rappresen-tato il 26,5% degli impieghi. Il restante 73,5% risulta concesso alle imprese ed è così ripartito tra i diversi rami di attivi-tà: agricoltura 6%, attività manifatturiere 19,4%, costruzioni 2 5 , 2 % , c o mm e r -cio 12,7%, alberghi e pubblici esercizi 18,3%, attività im-mobiliari 8,3%, altri servizi 10%. Da sot-tolineare che complessivamente la Cassa Rurale di Fiemme amministra circa un miliardo di euro. Con una raccolta diret-ta, come ha rilevato il presidente, intera-mente destinata a prestiti alla clientela. Tra l’altro, nel 2011, il nostro istituto di credito ha erogato nuovi prestiti per 70 milioni di euro, con altri 5 milioni derivanti da ulteriori 25 milioni di crediti rinegozia-ti.A fine anno, l’utile è stato pari a 1.922.000 euro, con un patrimonio net-to pari a 71.071.370 euro, rispetto ai 70.313.181 del 2010, a confermare la solidità della Cassa.Non ha subito variazioni la struttura ope-rativa, con nove sportelli distribuiti su otto Comuni, due a Predazzo ed uno a Ziano, Panchià, Tesero, Castello, Molina, Capriana e Valfloriana. A Bellamonte è in funzione uno sportello bancomat. Com-

plessivamente sono attivi 12 apparecchi bancomat e più di 400 apparecchi Pos, installati in numerosi esercizi commer-ciali, a tutto beneficio della clientela. I dipendenti a fine 2011 erano 77, con 32 donne e 43 maschi, 11 con un contratto part time e un’età media di 43 anni. Com-

plessivamente sono state ben 2.137 le ore di formazione. Vasta e particola-reggiata l’offerta di prodotti e servizi, disponibili nelle sedi

e nelle filiali, mentre la Cassa Rurale è sempre particolarmente impegnata nel sostegno alla comunità locale e le diverse associazioni, istituzioni ed enti che ope-rano sul territorio. Inoltre si mantiene una particolare attenzione per l’educazione al risparmio, la promozione e lo svilup-po della cooperazione, anche attraverso l’iniziativa “Risparmiolandia” ripetuta an-che nel 2011 e rivolte alle classi quarte e quinte delle scuole elementari. è stato anche realizzato un filmato dal titolo “Il ciclo del risparmio” ed è stato creato un concorso a punti denominato “Premio-landia”. Una forte collaborazione si man-tiene con le scuole superiori, attraverso moduli formativi ed offerte di stage, e si conferma la partnership con il progetto “Alcooperiamo” sul problema dell’alcoli-smo giovanile, e di “CooperAttiva”, una cooperativa scolastica che si occupa del-

la ricerca e dell’approfondimento dei va-lori cooperativi. La Banca aderisce inol-tre al progetto provinciale “Solidea” ed alla Banca Etica, oltre a collaborare con “Fiemme Eventi”, “Lo spazio giovani”, “La voce delle donne” e con il “Progetto turismo”, in vista dei Mondiali di Prove Nordiche del 2013.Alla fine del 2011, i soci erano 4.728 ri-spetto ai 4.704 del 2010.Unanime alla fine il voto sul bilancio, confortato dal giudizio del tutto positivo del Collegio dei Sindaci. Inalterati infine i compensi agli amministratori (130 euro lordi a seduta oltre ad un fisso di 550 euro all’anno) ed approvato il nuovo Re-golamento assembleare.

I SOCI PREMIATIIn apertura della parte ordinaria dell’as-semblea, sono stati premiati i 23 soci con 50 anni di fedeltà. Sono Antonio Brigadoi, Franco Cemin, Carlo Dellanto-nio, Luigi Dellantonio, Raffaele Dezulian, Giuliano Morandini, don Arnaldo Rizzoli e Carlo Zorzi di Predazzo, Ferruccio Mich e Maria Pallaver di Ziano, Giuseppe De-florian, Giuliana Dondio, Giuliana Giaco-muzzi, Giuliana Mich, Luigi Mich, Antonio Piazzi, Carolina Sandri e Silvio Zanon di Tesero, Severino Bonelli e Tarcisio Corra-dini di Castello, Paolino Tonini di Valfloria-na, Franco Bortolotti e Rita Pernbrunner di Molina di Fiemme.

Una solida struttura operativa ed una costante vicinanza alla società civile ed al volontariato

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in primo pianoUn incontro per imparareil valore del risparmio

Lunedì 21 maggiopresso il teatro

comunale di PredazzoGelindo Ghiandedoro

ed il duo trentino“Cloch-Art”

hanno trasmessoai ragazzi delle classi

quarte e quinteelementari

un importantemessaggio

Oltre trecento ragazzi delle classi quarte e quinte delle scuole ele-mentari di Predazzo, Ziano, Pan-

chià, Tesero, Castello, Molina, Capriana e Valfloriana hanno partecipato lunedì 21 maggio ad una stimolante iniziativa promossa dalla Cassa Rurale di Fiemme. Un appuntamento in teatro, al comunale di Predazzo, per capire il valore del ri-sparmio e farne un motivo di riflessione, nel momento in cui la situazione econo-mica generale si fa sempre più difficile, le risorse diminuiscono ed è quindi indi-spensabile per ciascuno pensare a come gestire con attenzione ed intelligenza la propria vita ed il proprio futuro.Mattatori dello spettacolo, intervallato da una gustosa merenda a metà mattinata, “Gelindo Ghiandedoro”, la nota mascotte di Risparmiolandia, interpretata con ar-guzia e simpatia da Angelo Felicetti, di-pendente del’istituto, ed il duo trentino “Cloch-Art”, formato dagli attori Michele

Comite e Michele Amadori. Proprio que-sti ultimi hanno costruito uno spettacolo appositamente per questa manifestazio-ne, completamente impostato sul signifi-cato del risparmio e sul valore del dena-ro, richiamando anche quella che è stata una delle iniziative più importanti di fine Novecento in Trentino, vale a dire la na-scita del movimento cooperativo, grazie all’intuizione di don Lorenzo Guetti, che fu il fondatore della prima Cassa Rurale nel 1892 e che diede il via ad una nuo-va fase fondamentale di crescita, della quale hanno beneficiato le generazioni soprattutto contadine di allora, ma che poi è andata a riflettersi positivamente sull’intera realtà economica provinciale.Con il duo trentino ha collaborato fatti-vamente anche Simone, un ragazzino scelto a caso dagli attori tra gli scolari presenti e che ha dato dimostrazione di chiarezza di idee e di freschezza men-tale, facendo da spalla a Comite e Ama-

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in primo piano

dori, i quali, con le loro grandi capacità interpretative, hanno riscosso una messe di applausi. L’ultima parte dell’incontro ha visto salire sul palco, per i saluti di rito, la maestra Alessandra di Capriana, il sindaco di Pre-dazzo Maria Bosin, che si è complimen-tata per la bella iniziativa della Rurale, ed il presidente dell’istituto di credito Goffredo Zanon, che ha ringraziato le scuole per aver risposto con entusiasmo all’invito. Agli alunni delle classi quarte (le quinte lo avevano già avuto nel 2011), la Cassa Rurale ha consegnato un libretto di risparmio con 25 euro, mentre tutti i partecipanti hanno avuto in regalo una chiavetta Usb ed altri omaggi particolar-mente graditi.

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in primo piano

Due iniziative della Cassa Rurale di Fiemme

per incentivare la crescita culturale

della nostra comunità

Premi di Studio e Borse di Studio 2012

Il Consiglio di Amministrazione della Cassa Rurale di Fiemme ha rinnovato anche quest’anno i bandi di concorso

per l’assegnazione dei Premi di Studio e delle Borse di Studio riservati ai Soci o ai figli dei Soci della Cassa Rurale. L’ini-ziativa si rivolge ai giovani studenti delle scuole professionali, superiori e univer-sità con l’intento di stimolare l’impegno scolastico affinchè acquisiscano quelle conoscenze indispensabili per affrontare le sfide del futuro.Investire sui giovani significa investire sul futuro della comunità. Un giovane che, terminati gli studi, affronta il mondo del lavoro è una vera risorsa con grandi po-tenzialità. Entusiasmo, voglia di mettersi in gioco, creatività e inventiva sono le doti più comuni nei giovani. Spesso non trovano gli spazi per esprimersi ma di certo non mancano le capacità. Alla base però ogni giovane deve avere una conoscenza cul-turale allargata e profonda, indispensabi-le per costruire il proprio futuro. La Cassa Rurale, attraverso le iniziative dei Premi di Studio e delle Borse di Stu-dio, si pone l’obiettivo di stimolare l’impe-gno scolastico dei ragazzi, affinchè rag-giungano brillanti risultati, e incentivare i percorsi di studio all’estero affinchè im-parino le lingue straniere e si confrontino

con altre culture e stili di vita. Esperienze fondamentali che rappresentano un re-quisito indispensabile nella ricerca di un posto di lavoro in una economia che è sempre più globalizzata.

BORSE dI STUdIOL’iniziativa di assegnazione delle borse di studio agli studenti che hanno frequen-tato un periodo di studio all’estero è ini-ziata nel 2005 e quest’anno siamo giunti alla ottava edizione. Nelle sette edizioni precedenti hanno beneficiato dell’inter-vento 65 studenti, una media di 9 all’an-no, per un costo complessivo di €uro 60.000,00.- .Anche in questa edizione il Consiglio ha voluto riservare l’iniziativa ai Soci o ai figli dei Soci, mantenendo l’agevolazione del-la quota di ingresso per i giovani studenti che volessero diventare Soci della Cassa Rurale di Fiemme.La borsa di studio per soggiorni all’este-ro di tre mesi ammonta a 750,00 euro mentre la borsa di studio per soggiorni all’estero di durata superiore ammonta a 1.000,00 euro.

PREMI dI STUdIOIl bando dei Premi di Studio prevede l’assegnazione di un premio agli studenti meritevoli che hanno terminato gli studi

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professionali, di scuola media superiore o universitari. è riservato agli studenti Soci o figli di Soci della Cassa Rurale di Fiemme, a dimostrazione dell’attenzione che il Consiglio di Amministrazione ri-serva ai propri Soci. Per gli studenti che intendono diventare Soci è prevista una agevolazione sotto forma di sconto della quota socio. Siamo giunti alla XVIII edizione del ban-do e, per dare un’idea della dimensione dell’iniziativa, solamente negli ultimi sette anni sono stati premiati 288 studenti di cui 165 di loro sono diventati nuovi soci. Un bel segnale di apprezzamento dell’ini-ziativa e contemporaneamente un ringio-vanimento della compagine sociale.Verranno premiati gli studenti delle Scuo-le di formazione professionale che hanno ottenuto la qualifica o il diploma profes-sionali, gli studenti di Scuola superiore che hanno ottenuto il diploma di maturità e i neo laureati. Il requisito richiesto a tutti è di aver su-perato gli esami con un punteggio pari o superiore al 90% del punteggio mas-simo previsto. Unica eccezione gli stu-denti di Scuola superiore che praticano una attività sportiva a livello agonistico. In questo caso il requisito richiesto è di aver ottenuto il diploma di maturità con un punteggio pari o superiore all’80% del punteggio massimo previsto. Lo studente in possesso della qualifica pro-fessionale riceverà un premio di 200 euro, quello che ha ottenuto il diploma professio-nale riceverà un premio di 250 euro. Gli studenti che hanno ottenuto il diplo-ma di maturità saranno assegnatari di un viaggio premio mentre per gli studen-ti universitari il bando prevede di poter scegliere fra due opzioni:per le lauree specialistiche o magistrali il premio consiste nella partecipazione gratuita ad un corso formativo di “Job

Trainer” nel quale il giovane potrà poten-ziare le prorpie capacità di orientamento, di relazione e di progettualità futura mi-gliorando l’autostima e la responsabilità. Per le lauree brevi (triennali) gli studenti potranno scegliere fra il viaggio premio o la partecipazione al corso formativo.Il regolamento del bando e i moduli sono pubblicati sul nostro sito internet www.cr-fiemme.net. Le domande andranno

presentate presso le filiali della Cassa Rurale entro il termine del 30 settembre 2012 complete di tutta la documentazio-ne richiesta.

Per ogni eventuale chiarimento gli inte-ressati potranno rivolgersi presso le no-stre filiali.

Renzo DapràServizio Soci e relazioni esterne

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in primo piano Un nuovo strumento di sicurezza per la carta bancomat

L’avvenuto blocco della carta verrà co-municato attraverso un messaggio di conferma.Ricordiamo che il numero verde per il blocco carta rimarrà comunque in essere.Nel caso non abbia ancora attivato i ser-vizi di sicurezza sulla Sua carta (alert sms e blocco estero) o per qualsiasi ul-teriore informazione sul nuovo sistema di blocco invitiamo i nostri clienti a rivolger-si ai nostri sportellisti o consulenti.Riportiamo l’esempio di un messaggio che verrà inviato dal 01/10/2012.

Giuseppe ZorziServizio amministrazione e supporti

Dal prossimo 01/10/2012 verrà introdotto un sistema innovativo che permetterà di bloccare co-

modamente la carta bancomat tramite messaggio SMS.Questo servizio, alternativo al blocco car-ta da numero verde, produrrà il blocco totale (blocco di sicurezza) della carta bancomat.Qualora il cliente dovesse ricevere sul suo cellulare un messaggio di alert (mit-tente INFOsms) che lo avvisa di un’ope-razione di prelievo contanti da ATM (ban-comat) o di utilizzo presso un esercizio commerciale (POS) in Italia o all’Estero che non ha effettuato (sospetta dupli-cazione carta), dovrà semplicemente se-guire le istruzioni riportate nel messaggio ed INOLTRARE lo stesso al numero 339 9942024.

A ciascuno la sua

Carte di Credito

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in primo piano

In verità non si tratta di una “nuova” imposta, ma di un riordino della nor-mativa già in essere effettuato dal go-

verno.Putroppo le nuove norme sono più com-plesse delle precedenti, e come spesso succede in Italia, si stanno ancora atten-dendo dei chiarimenti da parte dell’A-genzia delle Entrate su alcuni aspetti.Cercheremo quindi in questa prima fase di dare alcune semplici indicazioni di base, e vi invitiamo a chiedere informa-zioni ai nostri consulenti, poiché le nor-mative in materia non sono ancora del tutto consolidate.Attualmente sono queste le misure pre-viste:Per ogni estratto conto:Se il cliente è persona fisica 34,20 Euro annuiSoggetto diverso da persona fisica 100,00 Euro annuiRispetto al passato sono state introdotte alcune novità:L’imposta non è dovuta quando il valore

medio di giacenza risultante dagli estratti conto e dai libretti è complessivamente non superiore a 5.000.= Euro.L’imposta è applicata anche sui depositi a risparmio, compresi quelli al portatore, quelli dematerializzati e quelli intestati ai minori.Per i libretti al portatore, ai fini del calco-lo dei 5.000.= Euro di giacenza media, si considera il soggetto che ha richiesto l’emissione del libretto, e non il portatore attuale.è stata infine introdotta un’imposta “pro-porzionale” sugli altri prodotti finanziari.Questa è pari al 1 per mille annuo per il 2012, e al 1,5 per mille annuo per gli anni successivi. L’imposta colpisce tutti i prodotti sog-getti a comunicazioni periodiche, quindi dossier titoli, certificati di deposito, conti deposito, depositi a risparmio demateria-lizzati. IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, HA DECISO PER IL 2012 dI ASSUMERE A CARICO dELLA CASSA L’IMPOSTA dI BOLLO EVENTUALMENTE APPLICATA SU RAPPORTI INTESTATI A MINORI.Nel contempo invitiamo i nostri clienti titolari di più rapporti di deposito, a pren-dere un appuntamento con un nostro consulente, per valutare la propria po-sizione complessiva e una eventuale ra-zionalizzazione, per evitare di pagare dei bolli inutili su conti con saldi molto bassi o con scarsa movimentazione.

Giuseppe ZorziServizio amministrazione e supporti

La nuova imposta di bollo sui rapporti bancari

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Cos’è: Il mutuo CasaBella è il finanziamento a tasso agevolato riservato ai Soci ed ai loro famigliari che intendono avviare lavori di miglioramento estetico ed energetico delle loro case di abitazione situate nei comuni di competenza della Cassa Rurale di Fiemme

Interventi ammessi: Sostituzione infissi e portoni esterni, cappotto esterno, tinteggiatura o recupero facciate esterne (compresi infissi e portoni), rifacimento poggioli, sistemazione aree esterne comprese le recinzioni, rimozione barriere architettoniche.

Importo finanziabile: massimo € 30.000,00

Durata: massimo 5 anni

la banca della comunità

www.cr-fiemme.net

Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Le condizioni contrattuali ed economiche complete sono indicate nei fogli informativi a disposione del pubblico presso gli sportelli e sul sito internet della Cassa Rurale di Fiemme.

Mutuo Casa Bella

Cos’è: Il mutuo CasaBella è il finanziamento a tasso agevolato riservato ai Soci ed ai loro famigliari che intendono avviare lavori di miglioramento estetico ed energetico delle loro case di abitazione situate nei comuni di competenza della Cassa Rurale di Fiemme

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Mutuo Casa Bella

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in primo piano

EURICSE è una fondazione di ricer-ca costituita a Trento che si oc-cupa di ricerca e formazione sui

temi dell’impresa cooperativa e sociale. La sua attività ha un’origine accademica ma oggi è sempre più impegnata nella ri-cerca applicata. L’obiettivo della Fondazione è di con-tribuire a promuovere ed aggiornare i modelli di impresa cooperativa e socia-le, nel contesto delle trasformazioni che riguardano la vita sociale ed economica del nostro tempo. Euricse è un centro di ricerca che non si limita ad analizzare la realtà, ma è impegnato nei processi di cambiamento secondo un’idea di lavoro intellettuale come contributo critico all’a-zione. Fra i progetti promossi dalla Fondazio-ne è prevista una indagine campionaria sulle motivazioni dei soci e dei lavora-tori delle Casse Rurali. In particolare la ricerca si pone l’obiettivo di rilevare l’affezione dei scoi per la propria Cas-sa Rurale, la partecipazione alle attività sociali, la conoscenza della documen-tazione della Cassa. Una indagine pa-

rallela viene svolta sui lavoratori delle Casse Rurali per rilevare le motivazioni e l’attaccamento.La Cassa Rurale di Fiemme ha aderito all’iniziativa di Euricse perché ci sembra importante trovare momenti in cui dare la parola ai soci per comprenderne le percezioni, le soddisfazioni e le criticità del rapporto con la propria Cassa Rura-le. Siamo certi che le informazioni che riceveremo dai nostri soci ci aiuteranno a capire meglio se l’attuale gestione della Cassa Rurale va in sintonia con le loro aspettative e a cogliere eventuali indica-zioni di miglioramento.Il questionario si può compilare in due modi: in forma cartacea, richiedendolo ai nostri sportelli e imbucandolo nelle appo-site urne, oppure via internet accedendo al sito www.cr-fiemme.net.è abbastanza lungo, ricco di domande, ma semplice nella compilazione e redat-to in maniera scientifica. Invitiamo quindi i nostri soci a partecipa-re attivamente all’indagine contribuendo in questo modo al miglioramento della Cassa.

Renzo DapràServizio soci e relazioni esterne

Io sono socio della Cassa Rurale

Il Consiglio di Amministrazione

ha deciso di aderire all’indagine proposta da EURICSE, fondazione di

ricerca sulle cooperative e l’impresa sociale di

Trento, che mira a rilevare l’affezione del Socio alla

propria Cassa Rurale.

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Famiglia e lavoro: equilibrio possibile?

e cosa è sbagliato, ma di garantire a tutti, uomini e donne, la libertà di poter sce-gliere: scegliere di dedicarsi alla famiglia oppure di continuare a lavorare senza sentirsi “maratoneti sfiniti alla rincorsa di un equilibrio impossibile”.Il tema della conciliazione non riguarda infatti solo le donne, ma uomini e donne, imprese e territorio, poiché la famiglia non è solo una dimensione privata, ma un soggetto a valenza pubblica che ge-nera valore per l’intera società, una risor-sa che unisce e dà senso alla comunità.Il “Family Audit” è il processo voluto dalla Provincia Autonoma di Trento, sul modello elaborato in Germania, per veri-ficare e migliorare le politiche di concilia-zione lavoro-famiglia presenti all’interno delle aziende trentine. Si tratta di un processo di certificazione volontario e partecipato, in cui le aziende si mettono in gioco per trovare modalità organizzative che migliorino le condizioni di lavoro al proprio interno, consapevoli che un corretto equilibrio fra le due sfere (tempi e ritmi di vita privata e di lavoro) è necessario per avere collaboratori sereni e motivati, nonché per migliorare la qua-lità del clima aziendale e quindi anche lo sviluppo stesso dell’azienda.La Cassa Rurale di Fiemme ha ottenuto il certificato base Family Audit il 1 giugno 2012, attraverso un piano delle attività che prevede interventi di riorganizzazione, svi-luppo di una cultura della conciliazione, rimodulazione degli orari e dei luoghi di lavoro in relazione agli impegni di cura ed assistenza dei propri collaboratori. L’attenzione alle politiche di conciliazio-ne lavoro-famiglia non riguarda soltanto i dipendenti della Cassa Rurale, ma tutti i soci, per cui sono previsti nuovi servizi dedicati alle famiglie, e la comunità terri-toriale della Val di Fiemme. Attraverso l’adesione al distretto Fami-

glia di Fiemme, infatti, la Cassa Rurale di Fiemme si è impegnata ad essere sog-getto attivo sul territorio per la promozio-ne del benessere famigliare sia residente che ospite, insieme agli altri attori impe-gnati in questo progetto: ad oggi circa 45 tra enti pubblici e soggetti del privato e del sociale, con il coordinamento del Co-mune di Cavalese. In occasione della firma di adesione al protocollo del Distretto, il 14 maggio 2012, l’assessore provinciale alla salute e politiche sociali Ugo Rossi ha sottolineato come “La Valle di Fiemme rafforza così l’esperienza di un modo nuovo di lavo-rare per le famiglie con l’attenzione po-sta non solamente alla prevenzione del disagio ma anche alla creazione di tutto ciò che rappresenta benessere. […] La famiglia non è una questione privata, ma pubblica perché genera relazioni di varia natura che si riverberano sull’intera col-lettività. Con l’esperienza del “Distretto Famiglia” entra in gioco quindi la capacità del territorio di creare capitale sociale.”In questo contesto la Cassa Rurale ri-sponde a quello che è l’obiettivo del cre-dito cooperativo, ovvero la creazione di valore economico, sociale e culturale a beneficio dei soci e della comunità. Inol-tre, si sviluppa in questa direzione anche il concetto di responsabilità sociale delle organizzazioni e di “patto intergenerazio-nale”, inteso non solo come riserva pa-trimoniale indivisibile e indisponibile da conservare per le generazioni future, ma anche come creazione di senso di appar-tenenza che guarda al futuro, allo svilup-po di un contesto e di un ambiente fertile per la crescita delle nuove generazioni.

Laura GabrielliServizio sviluppo organizzativo

in primo piano

è uno degli argomenti maggiormen-te trattati da quotidiani e riviste in questa estate 2012: è possibile

conciliare vita famigliare e vita lavorativa? E come?Le testimonianze riportate nei vari arti-coli sono molto diverse fra loro. Il nuovo amministratore delegato di Yahoo, eletto all’unanimità, è una giovane top manager in dolce attesa, perfettamente a suo agio nel nuovo ruolo. Un’altra donna ha ri-nunciato invece all’incarico prestigioso di direttrice della pianificazione delle politi-che al dipartimento di stato statunitense per seguire i figli, stanca di inseguire ritmi di lavoro incompatibili con la vita privata.Sicuramente questi sono esempi di car-riere particolarmente impegnative, ma sono molte le donne che ogni giorno cer-cano, come agili acrobate, un equilibrio fra impegni di lavoro e vita privata.E oggi più di ieri l’esigenza di conciliare le due sfere, entrambe così importanti per la realizzazione della persona, non si declina solo al femminile, ma tocca an-che molti uomini, più attenti alle esigenze famigliari (figli o famigliari con necessità di cura) e maggiormente consapevoli del valore di uno spazio di vita oltre il lavoro.Non si tratta di discutere su cosa è giusto

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Il turismo in Val di Fiemme. Alcuni dati?

Lo scorso 8 maggio è stato organiz-zato presso la “Sala Luigi Canal” di Tesero un incontro con le aziende

alberghiere della valle, con l’obiettivo di analizzare i “dati” del settore.Si tratta del secondo appuntamento che fa seguito a quello svolto nel 2009.Hanno contribuito alla realizzazione della serata la società di consulenza Scounting, che da tempo collabora con noi, le casse Rurali di Fiemme e la Cassa Centrale di Trento.Sono intervenuti il Direttore generale Defrancesco Paolo che ha evidenziato l’importanza della vicinanza delle Casse Rurali al mondo imprenditoriale in questo momento economico molto delicato.A seguire sono intervenuti il dr.Antoniolli (Cassa Centrale) che ha parlato dell’an-damento del turismo su scala nazionale ed il dottor Bratta della società Scouting che ha presentato i risultati dell’analisi.Forte e qualificata la partecipazione ben oltre le aspettative.

Perché la Cassa Rurale organizza que-ste iniziative?Il motivo di questi “appuntamenti”, sta nel nostro ruolo di “traino” dell’economia locale e supporto ai cambiamenti in cor-so.Abbiamo l’obiettivo e l’ambizione di esse-re sempre più un riferimento costante e continuo per la nostra clientela.

Sono stati analizzati i dati del settore, comparandoli a quelli di altre realtà tren-tine. Riepiloghiamo “in pillole” i dati più significativi.

In Fiemme sono presenti 97 alberghi di cui il 63% (64) a tre stelle.Nel 2011 la nostra valle ha registrato ri-spetto all’anno precedente un calo del 2,3% degli arrivi e del 3,9% delle pre-senze. Tale trend negativo è iniziato dal 2008 con un peggioramento medio an-nuo del 1,8% per gli arrivi e del 2,3% per le presenze.Siamo passati da 184.000 arrivi del 2008 ai 174.265 attuali.Le presenze sono pas-sate da 927.112 a 863.462.Coerentemente con il generale calo della permanenza dei turisti nel 2011 i nostri alberghi vedono ridurre la permanenza media al di sotto dei 5 giorni (4,96% Val di Fiemme - 4,36% media Trentino).In forte crescita i pernottamenti dal mon-do internet.Un grazie al contributo da parte degli al-bergatori che hanno partecipato in ma-niera attiva, compilando un questionario molto articolato che ci ha permesso di sviscerare punti di forza e di debolezza dell’andamento economico attuale.Molti e qualificati gli interventi nel dibatti-to a seguire. In chiusura i ringraziamenti da parte del Presidente che non ha na-scosto la soddisfazione per l’ottima riu-scita dell’evento.

Marco Brigadoi - Lorenzo DeluganCapi area

in primo piano

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“Fiemme Accessibile”Anche la Cassa Rurale di Fiemme fa la sua parte

La questione dell’accessibilità è oggi di grande attualità, o forse lo è sempre stata, nel tempo casomai

sono cambiati i riferimenti. Nella storia umana, infatti, si sono susse-guite difficoltà di accesso: all’istruzione, alla conoscenza, al lavoro, alla tecnolo-gia, al potere, alla mobilità. Molteplici inoltre le cause, spesso fisiolo-giche o strutturali, ma a volte anche con-sapevoli e predeterminate.Le Casse Rurali, le società cooperative, nascono anche per far fronte a questo tipo d’indigenze e concretamente all’ini-zio del secolo scorso riescono a favorire lo sviluppo economico facilitando l’ac-cesso al credito e contribuendo in ma-niera determinante al superamento di momenti drammatici determinati da ca-restie, epidemie e guerre.Oggi l’accessibilità ritorna d’attualità, perché? Perché ci siamo accorti che an-che nella civiltà del benessere del nostro tempo non tutti sono sullo stesso piano, non tutti hanno le stesse possibilità.All’interno di un percorso di sviluppo, troppo spesso basato sui grandi numeri, sull’omologazione e sulla standardizza-zione, ci si è dimenticati di chi resta ai margini perché non rientrante nel target definito dal mercato. Una crescente sensibilità e una maggior consapevolezza circa il valore e la dignità di donne e uomini, di qualsiasi condizio-ne sociale, fisica e culturale ha portato persone ed istituzioni ad interrogarsi sul come migliorare la situazione.La Provincia Autonoma di Trento si di-mostra nuovamente all’avanguardia in questo campo, ed ecco che il 20 luglio scorso, nel contesto del palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme a Cavale-se, viene firmato il protocollo in relazione al progetto “Fiemme Accessibile – Cer-tificazione dei Campionati del Mondo

Trentino-Fiemme 2013 – Open Event” proposto da Accademia della Montagna, Comitato Organizzatore dei Campionati del Mondo Trentino Fiemme 2013 e Apt Val di Fiemme.Diverse le entità coinvolte in questo pro-tocollo, tra le quali, oltre agli enti sopra-citati, la Comunità della Valle di Fiemme, le Amministrazioni comunali fiemmesi, il Dipartimento Turismo della Provincia Au-tonoma di Trento, il B.I.M. e la Magnifica Comunità di Fiemme. Fra gli altri firmatari del protocollo, vi sono tutte le categorie economiche della Valle e del Trentino, il mondo della scuola fiemmese, il Proget-to Spazio Giovani di valle, il mondo della Cooperazione e Cassa Centrale e le Cas-se Rurali della Val di Fiemme, i Consor-zi Impianti a Fune e ultimo, ma non per importanza, Sportabili Onlus che da oltre 13 anni organizza attività sportive per di-sabili in Val di Fiemme.I Campionati del Mondo del 2013 e la Val di Fiemme sono solo un primo passo ver-so l’accessibilità ai siti sportivi e turistici: altre valli del Trentino seguiranno questa strada intrapresa con grande determina-zione dall’Accademia della Montagna.La Cassa Rurale di Fiemme, nel rispetto degli impegni presi, ha già avviato uno stu-dio per il miglioramento dell’accesso alla sede di Predazzo. L’obiettivo è quello di so-stituire l’attuale servoscala con un ascen-sore che possa agevolare l’ingresso al salo-ne alle persone con disabilità fisiche e alle mamme con carrozzine. Anche l’ingresso al bancomat piano strada sarà adeguato.Questo intervento vuole essere un primo passo concreto per testimoniare la par-tecipazione convinta a questo progetto di territorio che renderà la nostra Valle accessibile a tutti e testimonierà ancora una voltà il grande senso di civiltà delle nostre comunità.

Massimo Piazzi - Vice Direttore

in primo piano

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Fiemme ha ritrovatoil suo magnifico palazzo

tori, committenza e impresa. Le diverse scoperte in ambito artistico (controsoffit-ti, fregi, intonaci, finti bugnati, affreschi e pitture) hanno messo a dura prova le qualità professionali del restauratori, alla fine comunque protagonisti di un lavoro di grande qualità. Il Palazzo ha vissuto due particolari momenti di anteprima, il 3 luglio, con una conferenza stampa convocata nel salone principale, ed il 5 luglio per l’incontro con le autorità locali, valligiane e provinciali. Migliaia di perso-ne, nei due mesi di apertura, fino al 5 settembre, hanno potuto visitare il Pa-lazzo, in particolare il Museo Pinacoteca, nel quale sono raccolte le preziose opere d’arte dei pittori della Scuola Fiemmese del Settecento. L’ingresso è ora previsto dal piazzale a sud dell’edificio. Da segna-lare la realizzazione dell’ascensore ester-no, sempre nella zona sud, che collega i quattro piani fuori terra, completamente rivestito in legno. L’origine del’edificio risale probabilmen-te all’inizio del quattordicesimo secolo ed era la residenza estiva dei Principi Vescovi di Trento e sede dei loro vicari

Dopo sette annisi è concluso il restauro

del cinquecentescoPalazzo della Magnifica

Comunità di Fiemmeaperto al pubblico

da luglio a settembre.Dalla Cassa Rurale

in comodato gratuitoun capolavoro

di Cristoforo Unterperger

dalla comunità e dal territorio

I “Vicini” della Magnifica Comunità di Fiemme ed i numerosi ospiti che han-no trascorso in valle le loro vacanze

hanno riscoperto il prestigio ed il valore del monumento storico più importante di questa terra, il Palazzo cinquecentesco dell’Ente valligiano per eccellenza, com-pletamente restaurato dopo sette anni di intensa attività e di eccellente lavoro.Della necessità di mettere mano alla struttura si era parlato fin dagli ani Ot-tanta. Poi, il progetto, predisposto dallo Studio degli architetti Marastoni di Bolza-no, Antonello prima, il figlio Andrea poi, affiancato da un importante Gruppo di Progettazione, è entrato nella sua fase operativa nell’autunno del 2005, quando i lavori sono iniziati. Un impegno consi-derevole, sia dal punto di vista tecnico/artistico che sotto il profilo finanziario, ma indispensabile di fronte ad un edifi-cio che manifestava in maniera evidente i segni del tempo. Con la supervisione della Sovrintendenza dei Beni Storico/Artistici della Provincia di Trento, i lavo-ri sono stai affrontati e portati avanti al meglio, in perfetta sinergia tra organi tu-

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e capitani. Ma fu il Cardinale Bernar-do Clesio ad occuparsi personalmente dell’ingrandimento e della decorazione della sua dimora. Opera portata avanti e conclusa dal suo successore Cardinale Madruzzo. Dopo di loro, il Palazzo è stato praticamente trascurato per secoli, fino a quando, nel 1850, venne acquistato dalla Comunità che ne fece la sua sede ammi-nistrativa. Numerosi, nel secolo scorso, gli interventi di sistemazione e manuten-zione, fino al 1975, anno al quale risale il massiccio restauro della facciata, seguito dal rifacimento del manto di copertura e da alcune sistemazioni interne. Poi, all’inizio degli anni Ottanta, l’avvio della progettazione del nuovo, impegnativo programma di restauro generale, ora pra-ticamente concluso. Il Palazzo, ancora chiuso dopo il 5 settembre per completa-re l’allestimento della sezione archeologi-ca ed archivistica e delle documentazioni multimediali, sarà riaperto, questa volta in via definitiva, nel corso della prossima stagione invernale. Anche la Cassa Ru-rale di Fiemme collabora per la ulteriore valorizzazione del patrimonio storico del Palazzo della Magnifica, avendo deciso di mettere a disposizione, in comodato gratuito, uno splendido dipinto (olio su tela) di Cristoforo Unterperger, una “Ad-dolorata al cospetto del Cristo Morto” che misura (cornice compresa) 155 x 117 centimetri. Si trovava presso la sede dell’istituto a Tesero, in un angolo del sa-lone principale, a piano terra. Poi, a fine agosto, è stato trasferito nel Museo Pina-coteca del Palazzo comunitario.

IL CAPOLAVORO dI CRISTOFORO UNTERPERGERQuello firmato da Cristoforo Unterperger (Cavalese 1732 - Roma 1798) è ritenu-to a ragione uno dei suoi capolavori più prestigiosi. Dopo l’esperienza viennese,

presso l’Accademia di Arti Figurative di-retta dallo zio Michelangelo, dove aveva anche ottenuto il primo premio con il di-pinto “Tobia guarisce il padre cieco”, ed alcuni anni trascorsi nel Veneto, il terzo degli Unterpeger si era trasferito defini-tivamente a Roma nel 1759, ottenendo quindi una serie importante di incarichi, con affreschi, decorazioni e dipinti de-stinati a diverse città dello Stato della Chiesa. Tra i suoi risultati più prestigiosi, la vittoria del concorso bandito nel 1783 dalla Serenissima Repubblica di Genova per la decorazione della volta della Sala Grande di Palazzo Ducale e, su richie-sta della zarina di Russia Caterina II, la realizzazione della Copia delle Logge di Raffaello nel nuovo braccio dell’Eremita-ge progettato dal Quarenghi a San Pie-troburgo. Impresa che, assieme ad altri artisti della sua bottega, lo tenne impe-gnato per dieci anni. Nel 1796 era rientrato a Cavalese, lavo-rando ai progetti di ampliamento dell’ab-side della chiesa della Pieve di S. Maria Assunta ed agli studi per la Pala dell’Al-tare Maggiore, poi eseguita dal figlio Giu-seppe, dopo che l’artista era improvvisa-mente scomparso il 25 gennaio 1798.L’opera ora data in comodato alla Ma-gnifica, è stata acquistata dalla Cassa Rurale di Fiemme qualche anno fa a Roma, quando stava per essere messa all’asta, con il rischio quindi di finire in chissà quale collezione privata, facendo perdere alla valle per sempre un patrimo-nio artistico di straordinaria valenza e di assoluto prestigio. “Rappresenta” come scrive la dottoressa Chiara Felicetti nella sua recensione“ uno splendido esempio di interpretazione neoclassica della te-matica religiosa che solo un artista nu-trito nel gusto e nell’amore per l’antico, tra scavi e reperti che il suolo romano allora rimetteva in grande quantità, era

in grado di creare. Cristoforo fu tra i più validi esponenti del suo tempo nella ri-soluzione della tematica religiosa, assai ostica ed antitetica alla cultura neoclassi-ca. Attraverso una rigorosa interpretazio-ne del soggetto, in cui solo i simboli sono quelli della tradizione, l’artista sviluppa l’episodio della morte di Cristo e quello del dolore della madre in maniera auto-noma rispetto ai canoni consueti. Non un Cristo deposto, una Pietà o un’ Ad-dolorata, ma la sommatoria di tali eventi in una libera interpretazione del dolore della Vergine: una Addolorata al cospetto del Cristo morto”.Al momento dell’acquisto, il dipinto si presentava in ottimo stato di conserva-zione, fatta eccezione per alcune lacune di rilevanza trascurabile e per uno spesso strato di vernice che è stata rimossa. Il restauro è stato splendidamente eseguito da Lilia Gianotti

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dalla comunità e dal territorio Il personaggio: Italo Giordani

Una vita per la storiadi MARIO FELICETTI

è il professor Italo Giordani, origina-rio di Villa Lagarina, anche se da una vita residente in valle di Fiem-

me, prima a Tesero, dove ha insegnato per 28 anni, quindi a Panchià, paese nel quale oggi risiede. Uno studioso che ha rivoltato la storia di Fiemme, in pri-mis quella della Magnifica Comunità, ma anche molto altro, riuscendo a scoprire fatti, vicende, episodi, personaggi, parti-colarità che, senza il suo impegno, cor-revano il rischio di rimanere poco noti o addirittura sconosciuti. Una vita dedicata alla scuola, ma anche a quella che si può considerare una passione innata, ispirata alla curiosità di chi vuole sapere, docu-mentarsi, conoscere puntigliosamente a fondo quanto è accaduto in epoche lon-tane, per farne un motivo di riflessione a beneficio di quanti intendono rivisitare una storia millenaria.

LA SCUOLAIl prof. Giordani è nato a Rovereto il 24 aprile 1946. La famiglia viveva a Villa Lagarina, con il padre Mario, calzolaio di professione, e la mamma Anna, pue-ricultrice. Con Italo anche due sorelle, Marina e Maria Cristina. Rimane a Villa Lagarina fino a 10 anni, quando entra in Seminario a Trento. Lascia l’istituto a 22 anni, dopo che, nel frattempo, la sua fa-miglia si era trasferita a Rovereto. Quan-do decide di iscriversi all’Università di Padova, i suoi genitori sono chiarissimi: “Siamo contenti, ma non abbiamo soldi per aiutarti!”. Italo non si scoraggia e, per far fronte alle spese, inizia a lavorare come operaio in una ditta di traslochi del suo paese, che lo vede impegnato du-rante l’intero periodo di studi. “Studiavo di giorno e soprattutto di notte” dice “e non ho mai frequentato l’Università, pre-sentandomi solamente per gli esami. Ma la voglia era tanta, gli interessi anche. Si

era giovani ed erano altri tempi. Allora era una situazione abbastanza normale e io non sono un’eccezione”.A 27 anni si laurea in Lettere Moderne con il massimo dei voti, discutendo una tesi di storia, a confermare una passio-ne di vecchia data. Ottiene l’abilitazione a Rovereto e quindi comincia subito a lavorare, come supplente, a Rovereto e in diversi paesi del basso Trentino, Ala, Avio, Mori, Arco, Riva. Oltre ad inse-gnare anche tedesco e matematica (“le mie materie preferite”) alle scuole serali. Trova anche l’amore, conoscendo Maria Grazia che sposa il 27 aprile del 1975 e che, due anni dopo, gli regala il figlio Le-onardo, oggi ingegnere a Milano in una prestigiosa ditta di rilevazione e decodifi-cazione di dati radar da satellite.Il 1976 è un anno decisivo per la sua vita e la sua carriera. Gli si prospettano infatti tre opportunità di insegnamento, a Pinzolo, a Ossana e a Tesero. Sceglie quest’ultimo paese, che già conosceva da quando, ancora molto giovane, con il cappellano di Villa Lagarina don Giovan-ni Volcan, originario di Tesero, era stato ospite per 15 giorni a casa sua assieme ad alcuni chierichetti.“Per me” sottolinea “è stata una grande fortuna, anche se, per quattro anni, ho fatto giornalmente la spola fra Tesero e Pomarolo, vicino a Villa Lagarina, dove viveva mia moglie, che lavorava a Trento presso un negozio gestito dai suoi. Avevo il treno alle 4 e 50 del mattino. Una bella tirata, che per altro ho vissuto come una cosa normale. Mi fa ridere chi oggi si la-menta perché magari deve spostarsi da Panchià a Predazzo! Ero giovane, appe-na sposato, aspettavamo un figlio e poi volevo vedere mia moglie tutti i giorni”. Davvero disarmante nella sua sponta-neità.

Lui, modestamente, continua a dire che

non si reputa tale, ma basta consultare il suo curriculum per capire

immediatamente quale sia la portata di un lavoro fatto di studi, di ricerche,

di approfondimenti che lo qualificano come lo storico per eccellenza della valle di Fiemme, alla quale, pur senza

esserne originario, ha dedicato la propria

straordinaria passione, arricchendola al punto da

proporsi come uno dei suoi rappresentanti più

qualificati.

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UN’ESPERIENZA GRATIFICANTE“La mia vita” conferma “è stata profon-damente segnata dal fatto di trovarmi in val di Fiemme. E lo ricordo con grande commozione. Tra l’altro avevamo deciso di chiamare nostro figlio Leonardo ed ho tro-vato a Tesero la chiesa di San Leonardo, sulla quale ho scritto anche un libro nel 1991. Belle circostanze che arricchiscono la vita”.Nel 1980, la moglie lascia il lavoro e si trasferisce a Tesero, vicino al marito. “Abitavamo di fronte alla scuola mater-na. Un’esperienza bellissima, che mi ha consentito di maturare molte amicizie ed avviare importanti rapporti sia nell’ambito religioso, visto che io frequento la chiesa, sia in quello politico, amministrativo e cul-turale, data la presenza di tante associa-zioni. Anche se per così dire “forestiero”, sono stato coinvolto in tutto e, nell’ambito scolastico, ho avuto subito un bellissimo rapporto con i ragazzi, con i genitori e con i colleghi”.Nel 1989, deve affrontare qualche pro-blema di salute che lo tiene lontano dalla scuola per un anno. Riprende e prosegue fino alla fine dell’anno scolasti-co 2004/2005, quando va in pensione, dopo che, nel 2000, si era già trasferito nella nuova abitazione di Panchià.

LA PASSIONE PER LA STORIAUna passione innata quella per la sto-ria, sorta fin da quando era giovanissimo e che lo ha fatto vivere una prima, im-portante esperienza sul campo quando, diciottenne, frequentava in Seminario la seconda Liceo. Era stato mons. Iginio Rogger, illustre personaggio trentino, ad affidargli il compito di fare l’inventario di tutto l’arredo che c’era nella chiesa di Villa Lagarina, costruita dai Conti Lodron di Nogaredo. “Un impegno notevole” sot-tolinea “ma che mi ha molto incentivato

e spinto a continuare. Molti anni dopo, in Fiemme, ho avuto la fortuna di tro-vare un insieme storico che le altre valli non hanno e quindi una serie di campi del tutto inesplorati. Per prima cosa, mi sono trovato davanti la scritta “Comunità Generale di Fiemme”, allora si chiamava così, prima di diventare la “Magnifica”. Quando ho chiesto al mio preside, il pro-fessor Cornelio Varesco, di saperne di più, mi ha dato una pubblicazione del maestro Candido Degiampietro. Ed è stato lì che ho cominciato a capire e ad analizzare, anche criticamente, le vicende di questa terra. In me è quindi cresciuta la voglia di documentarmi, specialmente dopo che, presso l’archivio parrocchiale di Tesero ho trovato anche delle preziose pergamene, di fronte alle quali sono rimasto estasia-to. Poi l’incontro decisivo con Padre Fru-menzio Ghetta, personaggio a volte un po’ rude ma, dal punto di vista dell’insegna-mento, un luminare. Senza di lui, io non sarei nessuno. Lo ho incontrato all’Archi-vio Diocesano verso metà degli anni Ot-tanta, quando stavo facendo una ricerca

sul primo sacerdote nominato a Tesero, certo Bono del Fossato, del quale, presso l’Archivio, esisteva il testamento. Tra noi è nata subito una grande amicizia, poi tra-dotta anche in una importante forma di collaborazione”.

LE PUBBLICAZIONILa malattia che lo colpisce nel 1989 diventa per il prof. Giordani, come lui

Una sua apprezzata relazione sempre nel

2011 a Cavalese, nel Palazzo della magnifica

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del 1322, conservata alla Biblioteca Civica di Trento”.Poi, nell’estate del 2005, il volume al quale Giordani si sente maggiormente legato, edito da Alcio-ne. Si tratta di “Pro-cessi per stregoneria in valle di Fiemme: 1501, 1504-06”, un tomo di ben 440 pa-gine, ben 14 anni di lavoro, ancora una volta su iniziativa del-la Cassa Rurale che era diventata Alta Val di Fiemme ed in par-ticolar modo del dot-tor Carlo Dellasega.“Un libro che non ha eguali” ribadisce Giordani. “Un impe-gno lunghissimo, per ricostruire l’ambiente nel quale i fatti sono accaduti. Quattordici anni a raccogliere dati, a leggere verbali (in dialetto del Cinquecento), a tradurre documenti scritti nel tedesco dell’epoca e trovati presso l’Archivio di Stato di Trento. Un volume che mi è costato molta fatica ma che mi ha dato grandi soddisfazioni”.Nel frattempo, il prof. Giordani aveva co-munque avuto modo di occuparsi anche di altre storie valligiane, con le pubblica-zioni sulla Banda di Tesero e sull’Asilo In-fantile e nuovi studi.

LE ULTIME OPERENon si contano le ricerche toponoma-stiche, le catalogazioni, le conferenze, le visite guidate, le lezioni in vari istituti, gli studi, gli impegni che vedono Giordani

in prima linea in tutti questi anni, mentre ora, in collaborazione con l’Associazione “Ziano Insieme” di Ziano, sta per vede-re la luce un nuovo, importante lavoro, “La storia di Fiemme. Origini-1815” del professor Nicolò Vanzetta, frutto anche questo di un lungo lavoro di dieci anni. Un volume di 330 pagine, con il recupero di 21 manoscritti originali, per lo più tro-vati presso il Ferdinandeum di Innsbruck. Senza dimenticare le misure antiche di Fiemme e l’elenco (documentato) degli Scari, la ricerca (circa 100 pagine) por-tata avanti, dal punto di vista storico/archivistico, in occasione del restauro della Pieve di Fiemme, dopo l’incen-dio di alcuni anni fa, la meticolosa rico-struzione della Famiglia Giovanelli fino a Gian Giacomo Giovanelli, promotore, nel 1730, a Tesero del primo ospedale di Fi-emme, poi diventato Casa di Riposo, la prima raccolta di documenti che riguar-davano i “Miliziotti”, gli antenati degli “Schuetzen”, con l’elenco completo, Re-gola per Regola, di tutte le persone abili-tate a portare le armi. è anche in corso il lavoro di trasliterazione in italiano corren-te di un manoscritto del 1688 del notaio Alessandro Bozzetta, giudice di Castello di Fiemme, che all’epoca scriveva quanto gli era noto sulla storia della valle.

IL SITO INTERNETL’ultima iniziativa del prof. Giordani è la realizzazione di un sito Internet, idea nata nel 2008 su imput del figlio Leonar-do, esperto di informatica. Una serie di relazioni e documenti (praticamente uno al mese) che riguardano storie interes-santi, curiose, significative, a volte anche drammatiche, sempre legate alla storia di Fiemme. Documenti scaricabili ([email protected]), a disposizione di tutti, che continuano con puntualità, su-scitando sempre grande interesse.

stesso riconosce, quasi una fortuna. “È stato proprio in quella circostanza che il prof. Moresco mi chiese di scrivere un libro sulla chiesa di San Leonardo, al-lora in fase di restauro per iniziativa di un comitato presieduto da Valentino Pa-squalin, già sindaco di Bolzano. Ero am-malato e questa opportunità è stata la mia salvezza, determinata dalla voglia di superare quel momento difficile con un lavoro importante, tra l’altro voluto dalla allora Cassa Rurale di Tesero e dal suo compianto presidente Rafaello Deflorian. Un’opera che oggi avrebbe bisogno di qualche correzione, ma della quale sono molto orgoglioso”.L’impegno continua nel 1995 con la pre-parazione di un importante capitolo per il volume “La Vallata dell’Avisio” edito dal Consorzio Bim Adige di Trento, allora presieduto dal commendator Fabio Gia-comelli di Predazzo, e con una crescente serie di articoli, ricerche, pubblicazioni, specialmente con l’associazione Studi Trentini di Ricerche Storiche, diretta da Lia De Finis e per la quale, nel 2000, scrive “I Patti Gebardini secondo la copia

Una conferenza tenuta a Predazzo nel 2011

per i 900 anni dei Patto Gebardini

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VERSO IL FUTURODue parole per concludere. Quale è il lavoro al quale si sente maggiormente legato?”Sicuramente i Processi per Stregoneria. Una fatica che mi ha molto coinvolto, an-che dal punto di vista emotivo. Confesso che, quando ho letto i verbali dei proces-si, ho pianto di fronte al computer”.Lei si è sempre distinto per essere pun-tiglioso e documentato. Quanti errori ha dovuto correggere nelle sue ricerche?“Ho sempre avuto il vizio di saper co-gliere eventuali inesattezze e di accor-germi delle cose che non vanno. Una volta avrei voluto subito metterci mano. Adesso mi fermo lì, nella consapevolezza che le correzioni vanno fatte soltanto se richieste, anche se a volte ci sono del-le cose che non stanno in piedi. Credo fondamentale comunque essere sempre documentati in quello che si dice e che si scrive. A volte purtroppo non è così, e la cosa mi crea anche una certa sof-ferenza”.Come giudica le celebrazioni dei 900 anni della Magnifica?

“Debbo confessare che, per questa stori-ca ricorrenza, mi aspettavo qualche cosa di più e di meglio. Anche perchè c’era un progetto al quale avevo collaborato e che è rimasto sulla carta. Forse non ci si è resi conto dell’importanza di questo evento”.Cosa dire ai giovani di oggi?

“è indubbio che sono loro il nostro fu-turo. Ma è necessario studiare, studiare, studiare. Per costruire una vita di relazio-ni e di successi bisogna essere persone preparate”.

LA BIBLIOGRAFIA PERSONALE

Ci vorrebbe una pagina intera del giornale per riassumere la personale bibliografia del professor Giordani. Ci limitiamo quindi alle cose più impor-tanti: decine di articoli sul periodico della Magnifica Comunità di Fiemme e “Studi Trentini di Scienze Storiche”; sei pubblicazioni (“La chiesa di San Leo-nardo” nel 1991, “1817-1992: Banda Sociale Erminio Deflorian” nel 1992, “Processi per Stregoneria” nel 2005, “I patti Gebardini” nel 2010, “La giu-risdizione di Castello di Fiemme”, in

collaborazione con il professor Tarcisio Corradini, nel 2006, “L’asilo infantile di Tesero” nel 2000); la cura di altre pubblicazioni (“La Magnifica Comuni-tà di Fiemme. I principali documenti della sua storia secolare” nel 2009, “Il Quadernollo della Comunità di Fiem-me” nel 2002, “Le Consuetudini della Comunità di Fiemme” nel 2002, “La Comunità di Fiemme ed il suo diritto statutario”, note al testo di Tullio Sartori Montecroce, nel 2002, “La Magnifica Comunità di Fiemme”, con testo rivisto

e note in collaborazione con il profes-sor Arturo Boninsegna di Predazzo,nel 1996).E ancora ricerche storiche e topono-mastiche, catalogazioni e schedature di affreschi murali, capitelli ed edifici storici, collaborazioni per altri volumi e riviste, trascrizioni di pergamene e documenti, consulenze, visite guidate, lezioni, conferenze. Non dimenticando il sito Internet sul quale ogni mese scri-ve altre storie della millenaria tradizione fiemmese.

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Reportage da Praga

Al mattino l’incontro con la nostra guida Iana: persona competente, colta e che trasmette a tutti noi la sua grande cultu-ra, ma soprattutto l’amore per il suo la-voro nel cercare di passare il maggior nu-mero possibile di informazioni storiche, geografiche ed architettoniche. La visita al Castello di Hluboká è affasci-nante: rimasto intatto dopo l’ultimo re-stauro in stile Windsor, nonostante tutte le vicissitudini della storia della Repubbli-ca Ceca, ha mantenuto gli interni arredati con lo splendore e la magnificenza adatti alla famiglia Schwarzenberg che ha pos-seduto il castello fino al 1947, anno in cui è stato statalizzato.Nel pomeriggio la visita di Ceske Krumlov città d’arte della Boemia Meridionale, annoverata dall’UNESCO nel Patrimonio dell’Umanità: è un piccolo centro ma che trasmette un’atmosfera particolare con i negozietti di artigianato e produzioni lo-cali. La vista dal giardino panoramico e del Castello ci lascia senza parole. I par-ticolari architettonici ci vengono spiegati nei minimi dettagli da Iana che non lesina informazioni e che ci fa gustare ancora di più queste bellezze artistiche.Arriviamo finalmente a Praga e capia-mo subito che ogni racconto, ogni let-tura avuta precedentemente non rende giustizia alla bellezza e all’atmosfera di questa città e capiamo il motivo dei suoi 6 milioni di visitatori ogni anno. La visita della Città di Castello ci meraviglia per l’enormità dello spazio, comprendente la cattedrale di San Vito, il famoso “Vicolo d’oro” dove hanno vissuto tanti alchimi-sti, artigiani e artisti fra i quali Kafka. Scendiamo dalla collina passeggiando nella zona barocca e molto tranquilla di “Mala Strana” con i suoi parchi assolati, i vicoli degli innamorati e il muro di John Lennon dove i ragazzi degli anni ’80, ispi-rati da lui, avevano lasciato dei bellissimi

murales che inneggiavano alla pace e alla libertà di culto, purtroppo cancellati dall’alluvione europea del 2002.La sera a Praga rimaniamo piacevolmen-te sorpresi e sorridenti davanti a tanto splendore. La luce è “da favola”, rosa, azzurra e sembra una cartolina ritoccata al computer...è difficile descrivere que-ste sensazioni, ma devo dire che quello che mi ha emozionato maggiormente è l’espressione accompagnata da parole piene di ringraziamento di una Signora del nostro gruppo.Dopo tanto splendore, ancora impor-tanti suggestioni davanti alla collezione di “corna” e trofei da caccia che sono stati collezionati da Francesco Ferdinan-do d’Asburgo-Este, ultimo erede al trono dell’impero Austro-ungarico che ha vis-suto nel castello di Konopište. Aveva una grandissima passione per la caccia che spesso lo portava a degli eccessi. Nei suoi diari egli tenne stima delle prede uc-cise che sono indicate in 300.000 di cui 5.000 cervi.Questo ma tanto altro. Poche giornate che un’ulteriore descrizione probabil-mente annoierebbe i lettori e non rende-rebbe giustizia a quello che ognuno dei partecipanti ha portato a casa al rientro.Mi preme invece ringraziare tutti i parte-cipanti per la simpatia, per la puntuali-tà, per la grande attenzione e l’interesse avuto nei confronti delle spiegazioni della nostra guida. Vorrei ringraziare il nostro autista Renzo per la sua professionalità e la disponibilità. Vorrei inoltre ringraziare la Cassa Rurale di Fiemme per avermi dato l’opportunità di organizzare questo viaggio, ma vorrei ancora ringraziare i partecipanti che con parole di apprezzamento e di ringrazia-mento mi hanno fatto sentire orgogliosa del mio lavoro.Licia Deflorian

dalla comunità e dal territorio

Descrivere in poche righe un viag-gio così intenso e particolare non è cosa facile, considerando che

oltre all’esperienza culturale, ci sono tan-te emozioni e sensazioni la cui somma è il risultato positivo o negativo del viaggio stesso.I castelli strabilianti della Boemia, una re-gione così piena di storia e di vita vissuta da generazioni di reali provenienti dalle casate di tutta l’Europa... e poi Praga!Siamo partiti al mattino dalla valle di Fi-emme, con la neve a vista e con il freddo pungente di questa tardiva primavera. Dopo un viaggio tranquillo e panoramico attraverso l’Austria e le sue verdi diste-se, arriviamo a Ceske Bodejovice, città industriale della Boemia del Sud sede di produzione della famosa Birra Budweiser che cominciamo già a gustare.

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il cielo d’Irlanda si muove con te, il cielo d’Irlanda è dentro di te…

F. Mannoia

Reportage dall’Irlanda

La storia si fonde con la natura: testimo-nianze di croci celtiche, siti monastici e castelli immersi in un verde abbagliante.Il silenzio e la tranquillità ci cullano per molta parte del viaggio ma nei paesi e nelle cittadine troviamo fermento. La gente è simpatica, molte sono le famiglie giovani con figli piccoli. Ridotta l’offerta culinaria, semplice ma gustosa dove le patate sono davvero le regine, le zuppe e i dolci ottimi, il salmone e il merluzzo fre-schi e morbidi. Tanta e ovunque la birra: la famosa Guiness, la Smithwick’s e altre, meno alcoliche e più dolci di quelle che beviamo in Italia.Glendalough, sito monastico del VI sec. Kilkenny, graziosa cittadina con un bel castello e molti edifici medievali in otti-me condizioni, esperienza molto “alcoli-ca” alla distilleria Jameson che produce l’whiskey più famoso d’Irlanda, Cork con i suoi “English Markets”, il Parco Nazio-nale di Killarney e i lussureggianti giar-dini della dimora vittoriana di Muckross House sul Middle Lake, la penisola di Dingle con Slea Head, capo in posizione altamente scenografica, il Bunratty Ca-stle and Folk Park, ricostruzione molto intelligente di un villaggio irlandese del XIX sec., le Cliffs of Moher, altissime scogliere sull’oceano, il Burren, landa aspra caratterizzata da fenomeni carsici, Galway una cittadina universitaria piena di pub, musica e confusione, dove tra-scorriamo una interessante serata ad uno spettacolo di musica, canti e danze irlandesi, il Connemara regione davvero selvaggia con il Kilemore Abbey, unico convento benedettino in Irlanda, la Celtic Crystal che produce pregiati e bellisimi oggetti di cristallo, disegnati ancor oggi dalla titolare ottantenne, donna di ecce-zionale energia e intagliati da un signore dagli occhi miti e dal dolce sorriso, che ci mostra con malcelato orgoglio il suo

lavoro, l’insediamento proto cristiano di Clonmacnoise.I paesi che attraversiamo sono simili: hanno casette colorate, pub, persone simpatiche pronte a chiacchierare.E Dublino? Diversa, per dimensioni e ric-chezza di monumenti dalle grandi e più famose capitali europee, Dublino ti cattu-ra piano, con discrezione, man mano che ne respiri l’anima e la conosci. L’abbiamo girata a piedi e ci siamo lasciati traspor-tare dalle suggestioni musicali, letterarie, che Alberto, la guida, ci offriva, per sco-prire il ritmo della città, la cordialità della sua gente, quell’aria di tranquilla armonia che affiora dalle strade, dai parchi, e per-fino dal rumore festoso dei pub.Grafton Street, via dello shopping, Mer-rion Square, uno dei più rappresentativi esempi di architettura georgiana, il Trini-ty College, gloriosa università, che, nella sua immensa e bellissima libreria, rac-chiude il famoso Book of Kells, prezioso manoscritto miniato. E ancora il Castello e la meravigliosa st. Patrick’s Cathedral. Il “tempio” delle scorribande alcoliche è Temple Bar, strade colorate e ricche di pub. Ma il pub più antico e famoso, cita-to anche nell’Ulisse di Joyce, è il Brazen Head sul lungofiume.Due parole dedicate al gruppo, formato da splendidi compagni di viaggio, allegri, curiosi, interessati e disciplinati, alla gui-da Alberto preparatissima e innamorata dell’Irlanda, a Roberto il nostro accompa-gnatore, come sempre discreto e dispo-nibile, ironico e gentile che ci ha anche regalato una piccola emozione: in un ri-storante sperduto nella campagna irlan-dese, infilati in un supporto d’argento, ci ha fatto trovare i bigliettini con il logo e la scritta Cassa Rurale di Fiemme.Siamo ripartiti a malincuore e con il desi-derio di ritovarci magari l’anno prossimo, magari per un viaggio nell’Irlanda del Nord.

dalla comunità e dal territorio

Un viaggio in Irlanda non si può “costringere” in una nuda cro-naca di quello che si è visto e

fatto. Vorrei quindi provare a rendere l’atmosfera e l’anima di ciò che abbiamo visto e fatto.Perché l’Irlanda è un’alchimia misteriosa di luce, colori, suoni e gente impossibile da trovare altrove.Grandi emozioni alla vista di una natura intatta, affascinante, silenziosa. I verdi paesaggi mozzafiato, il correre delle nu-vole nel cielo spinte dal vento, improvvisi sprazzi di azzurro; la sconfinata campa-gna con i suoi animali: pecore, mucche, cavalli ovunque, fiumi e laghi, incredibili scogliere a picco sul mare e spiagge di sabbia finissima. La luce per gran par-te della giornata, le ombre per le nuvole sempre in movimento. Paesaggi maesto-si sotto un cielo totalmente azzurro negli ultimi giorni.

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A Capriana il nono simposioispirato ai mondiali del 2013

Si è respirato l’aria dei Campionati del Mondo di Prove Nordiche del 2013 dal 6 all’11 agosto scorsi a Capriana, dove è stata organizzata la nona edizione dell’ormai classico Simposio di scultura lignea “Memorial Silvio Lazzeri”. E sono stati proprio i Mondiali del prossimo anno il motivo ispiratore delle opere realizzate dai nove artisti partecipanti, di Fiemme e di fuori valle, che per una intera set-timana hanno lavorato con straordinario talento negli angoli più caratteristici del paese, ricavando autentici capolavori dai pezzi di legno di cirmolo messi a disposi-zione da parte della Magnifica Comunità di Fiemme. Un intero paese trasforma-to per l’occasione in un grande atelier, aperto alla curiosità di residenti e ospiti, per iniziativa del Comune, del sindaco Sandro Pedot e dell’Associazione Arti e Mestieri di Capriana, guidata dalla presi-dente Ivana Nones. L’idea di ispirarsi ai Mondiali è nata dal presidente del comi-tato organizzatore Pietro De Godenz ed è stata subito accolta con grande entu-siasmo, dando ulteriore prestigio ad una delle iniziative di maggiore significato cul-turale dell’intera valle di Fiemme. Hanno assicurato il loro sostegno, oltre al comi-tato delle prove iridate, la Cassa Rurale di Fiemme (con un contributo di 3.500 euro), la Vallata dell’Avisio del Consorzio Bim Adige di Trento, la Magnifica Comu-

nità e la Conferenza dei Sindaci.Tanto impegno dunque, tradotto in nove opere d’arte che poi, l’anno prossimo, saranno esposte presso il Palacongressi di Cavalese durante l’intera durata delle gare mondiali, a cavallo tra febbraio e marzo.Sabato pomeriggio 11 agosto, alle 16.30, si è riunita la giuria, formata dal sindaco, da Pietro De Godenz, da Ivana Nones, Pietro Bonaldi, Renzo Moser e Davide Deflorian, per esprimere il verdetto fi-nale, per nulla agevole, vista la qualità di tutte le sculture, come conferma l’ex aequo dopo il primo voto per Roberto Nones di Capriana e Maurizio Sassudelli di Vattaro. C’è voluta quindi una seconda votazione, al termine della quale, per un solo punto, è risultato vincitore l’artista locale. Al terzo posto Marco Corradini di Molina di Fiemme, mentre tutti gli altri sono stati giudicati a pari merito. Sono Marco Martello di Mezzaselva di Roana (Vicenza), Imma Aribas Garcia di Denno, Gianni Bordin di Rovigo, Roberto Merotto di Treviso, Luca Pojer di Salorno e Lionel-lo Nardon di Cembra.Molto partecipata la cerimonia della pre-miazione, alle 18 sempre di sabato, nella centralissima piazza del paese, coordi-nata, davanti ad un pubblico foltissimo, da Alessandra Bisori e da Ivana Nones, che hanno elogiato la qualità degli artisti,

dalla comunità e dal territorio

Nove scultori impegnatidal 6 all’11 agosto

negli angolipiù caratteristici

di Capriana per la nona edizione

del Simposiodi scultura lignea

“Memorial Silvio Lazzeri”.Vincitore assoluto

l’artista localeRoberto Nones

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sottolineando in particolare la presenza di tanti giovani. Un plauso ai protagonisti ha rivolto il sindaco, ringraziando tutta la comunità locale ed i numerosi volontari che hanno come sempre offerto la loro preziosa collaborazione.“Un lavoro di mesi” ha ricordato Ivana Nones “che ha consentito di creare nuo-vi rapporti e nuove amicizie”, mentre De Godenz ha parlato di “una valle unita” e della “voglia di un paese di essere piena-mente partecipe dell’evento iridato”. Per Armando Benedetti del Bim “il volonta-riato è una ricchezza che merita di essere sostenuta”. Lo Scario Giuseppe Zorzi ha invitato tutti ad “approcciarsi a queste opere con umiltà”, visto che “esse espri-mono una particolare visione del mondo”. Maria Bosin, sindaco di Predazzo e presi-dente della Conferenza dei Sindaci di Fi-emme ha elogiato la bravura degli artisti “che” ha detto “con il loro talento hanno saputo unire il legno con i Mondiali”. Infi-ne Raffaele Zancanella, presidente della Comunità Territoriale, si è detto “sempre più stupito da Capriana, un paese che sa esprimere un senso di cultura che non è da tutti, attraverso il messaggio forte di una comunità che vuole crescere”.Al vincitore sono andati in premio 1.500 euro, mentre tutti gli artisti hanno ricevu-to 700 euro.Le nove sculture sono state anche pre-sentate all’interno della bellissima mostra dal titolo “Capriana – Vita Arte Natura 2012”, allestita presso le Scuole Elemen-tari dal 14 al 24 agosto, assieme alla esposizione di memorie del passato (“I mistèri de sti ani”), le “Trasparenze co-lorate” di Marilena Capovilla, il “Ritorno all’antico” a cura della scuola di tombolo di Cembra, il reportage musicale “Ritmo flash” di Giovanna Zanol ed il Sentiero Europeo curato dal locale Gruppo Cai Sat. Anche questa un successo.

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dalla comunità e dal territorio La rurale al fianco

dei concorsi ippici

Anche il nostroistituto d credito

tra gli sponsor che sostengono

la Dieci GiorniEquestre

di Predazzo che ha vissutodal 29 giugno

all’8 lugliola sua edizione

numero 36

C’è anche un po’ di Cassa Rura-le di Fiemme nella Dieci Giorni Equestre d Predazzo, che, dal

29 giugno all’8 luglio scorsi, ha celebrato la sua trentaseiesima edizione. Era infatti il luglio del 1977 l’epoca in cui, dal 14 al 17 del mese, prendeva forma la prima edizione di questa manifestazione eque-stre, come tappa fiemmese dei Concorsi Ippici delle valli trentine, voluta dall’allora assessore provinciale al turismo Claudio Betta e immediatamente condivisa dal sindaco Giacomo Boninsegna e dal pre-sidente dell’Azienda di Soggiorno Mauro Brigadoi. La Dieci Giorni è poi cresciuta in maniera esponenziale, acquisendo, anche a livello nazionale ed internazio-nale, sempre maggiore prestigio e diven-tando tra l’altro uno degli avvenimenti più significativi anche sotto il profilo turisti-co. Senza dimenticare dei protagonisti di valore assoluto mondiale che, nella sua storia, hanno dato lustro e prestigio all’appuntamento di Predazzo: i fratelli Piero e Raimondo D’Inzeo, Graziano e Nelly Mancinelli, Vittorio Orlandi, Roberto Arioldi, Filippo Moyerson, Arnando Bolo-gni, Franco Marazzini, Alberto Boscarato, Stefano Nogara, tanto per fare qualche nome di quelli che non si dimenticano. Quest’anno, la trentaseiesima edizione ha proposto ancora una volta grandi nu-meri: otto giornate di gara, 59 categorie in campo, oltre 700 cavalli partecipanti alle tre formule previste (Concorso In-

ternazionale Csi, Concorso nazionale e Concorso Nazionale A), con il derby di Predazzo dell’ultima giornata ad assi-curare emozioni e spettacolo, 330 box ed alloggiamenti per la scuderizzazione dei cavalli, 80 gare. Senza dimentica-re gli 11.000 metri quadrati del campo gare in erba, i 4.000 metri quadrati del campo prova, completamente coperto, i 70.000 metri quadrati riservati a tutti i servizi, box, parcheggi e tutto il resto. Tra gli sponsor anche la Cassa Rurale di Fiemme, alla quale era intitolato il più im-portante dei Gran Premi disputati merco-ledì 4 luglio, vinto dal cavaliere milane-se Cristian Pitzianti, con la giovanissima trentina Manuela Baldassarini a conqui-stare un po’ a sorpresa, la quinta piazza. Durante la Dieci Giorni, è stata anche at-tivata una raccolta di fondi da destinare alla clinica di oncoematologia pediatrica del Centro Leucemie Infantili del Dipar-timento di Pediatria dell’Università di Pa-dova, condividendo l’iniziativa promossa dall’ex campione mondiale di ciclismo Maurizio Fondriest. Molto soddisfatti ala fine delle gare il presidente del Comitato Organizzatore Renato Dellagiacoma ed il direttore dei concorsi Guido Travaglia. “Una manifestazione” ha dichiarato Del-lagiacoma “che si è confermata ancora una volta all’altezza delle attese della vigilia e particolarmente apprezzata da tutti i concorrenti”. Arrivederci dunque al 2013.

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dalla comunità e dal territorio La posta

dei nostri lettori

“La Filostra”, Luigi Felicetti, responsabile della associazione “Amici del Presepio” di Predazzo, per il contributo alla realizza-zione del grande presepio in piazza nel periodo delle festività di fine anno e ini-zio 2012, Claudia Boschetto, presidente dell’associazione Nordic Walking (tappa sprint del Trofeo “La Sportiva”), Gino Dal Ben per il Grest di Castello, Marco Capelli, presidente della Polisportiva “Monte Cor-no” di Capriana. E ancora Quirina Toma-sini, presidente del Circolo Anziani di Ca-stello (“grazie per il generoso contributo” scrive “a favore delle persone anziane che volentieri frequentano il nostro Circolo”), Gabriella Ventura per il Coro Parrocchia-le di Molina, Renzo Varesco, presidente del Coro Rio Bianco di Panchià (realizza-zione del primo Cd), Gabriella Deflorian della Associazione Donatori Midollo Osseo (Admo), per il sostegno alla manifestazio-ne in memoria di Thomas Bolognani, or-ganizzata in collaborazione con la Croce Bianca di Tesero, “Molina per Aria” e gli “Amici dell’ospedale di Fiemme”, Mau-ro Ferrante, presidente dell’associazio-ne “Amici degli animali Val di Fiemme” (per un “contributo” dice “importante e gradito”) e Patrizia Nones, direttrice del Coro Giovanile Parrocchiale di Molina, per il concerto proposto il 10 agosto alle 21 presso il Santuario della Madonna dei Boscaioli a Piazzol, con la partecipazione del Coro dei Vigili del Fuoco di Fiemme e del Coro “La Valle” di Piscine di Sover.

Segnaliamo in particolare due lettere. La prima è firmata da Michele Malfer, as-sessore comunale di Cavalese alle politi-che sociali.“Sono con la presente a ringraziarvi” scri-ve Malfer “a nome del Comune di Cava-lese e mio personale per aver ancora una volta accolto la domanda di contributo. Si tratta dell’importante progetto denomi-

nato “I genitori crescono…lungo il cam-mino con i figli”, già in fase attuativa e che si svilupperà in varie località della valle nel corso del biennio 2012-2013. La vostra costante attenzione ai temi della formazione continua e della prevenzio-ne, soprattutto di questi tempi, significa, a mio modo di vedere, molto più di una semplice accettazione di una domanda di contributo (il che non sarebbe comunque anche da sola fatto di poco conto) ma la condivisione di un’idea progettuale e la partecipazione a storie, esperienze e cammini comuni, cercati in cooperazione e condivisi nel loro sviluppo. Partecipare è anche giocare differenze di ruoli, sen-tendo la forza e la ricchezza dei pensieri e delle decisioni costruite in modo congiun-to. Per tutto questo, un grazie sincero”.La seconda lettera è di Angelo Dalla Libe-ra, presidente della sezione “Valli dell’A-visio” della Associazione Nazionale Cara-binieri, che ha sede a Predazzo.Il direttivo ed i soci della Sezione” scri-ve Dalla Libera “vi ringraziano vivamente per il prezioso contributo da voi offerto e che ha permesso di organizzare e svolge-re con serenità a Bellamonte/Castelir, lo scorso 10 marzo 2012, la manifestazione sportiva denominata “11° Campionato Tri-veneto di sci” e “5° Trofeo dell’Amicizia”. L’organizzazione di tale manifestazione è stata apprezzata dagli 82 soci iscritti, provenienti dalle varie sezioni del’A.N.C. del Triveneto e dalle numerose autorità ci-vili e militari intervenute. Grazie ai buoni risultati dei nostri soci che hanno parteci-pato alla gara, la nostra Sezione si è clas-sificata al primo posto nella classifica a squadre (seconda la sezione di Bronzolo/Vadena Bolzano e terza la Sezione di Lai-ves). La nostra Sezione rimane a vostra disposizione per eventuali richieste di col-laborazione”.

Ancora una volta numerose le lettere per-venute alla Cassa Rurale di Fiemme per la sensibilità come sempre dimostrata nei confronti di tante associazioni che si spendono gratuitamente a favore delle nostre comunità.In particolare, hanno scritto Sergio Bri-gadoi, presidente del Gruppo di Predaz-zo dell’ADVSP (Associazione Donatori Volontari del Sangue e del Plasma) per il contributo erogato a sostegno dell’attività sociale, il Parroco di Predazzo don Luigi Giovannini per la generosità dimostrata in occasione dei campi estivi organizzati a Santa Giuliana di Levico, Francesco Delu-gan, presidente del Coro Negritella, Um-berto Antico, presidente dell’Associazione

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saluteLe piante officinali

AssenzioNome scientifico:

Artemisia absinthium

Fam: Compositae / Asteraceae

dialett: Erba bona, Medemaistro

Tedesco: Wurmtod

Inglese: Old woman

Francese: Absinthe

Assenzio: dal latino absínthiu(m), greco absinthion, in senso figurato di amarezza, dolore.Artemisia: dal latino artemisia(m), greco artemisia: pianta sacra alla dea greca Ar-temide, che i romani identificarono con Diana. Secondo altri autori il nome deriva da Artemisia, sorella e moglie di Mauso-lo, re di Alicarnasso e della Caria nel 300 a.C., esperta di botanica e medicina, che per prima avrebbe scoperto le virtù della pianta.

Caratteristiche: è una pianta erba-cea perenne con un rizoma legnoso ramificato dal quale si sviluppano le foglie basali in rosetta e i fusti fiorife-ri, molto alti e variamente ramificati nella parte superiore, di colore bian-co per la presenza di peli fitti e corti. Le foglie basali e quelle dei fusti che non fioriscono sono lungamente picciolate e

bi o tri-pennatosette con segmenti line-ari; le foglie dei fusti fiorali sono sessili e sempre più semplici a mano a mano che si sale in alto fino a quelle superiori che sono semplici e lanceolate; tutte le foglie sono pelose, hanno la pagina su-periore argenteo-sericea mentre l’infe-riore è verde cenerina. I fiori, disposti in piccoli capolini penduli di forma globosa, sono glabri o poco pelosi e gialli. Il frutto è un piccolissimo achenio glabro e senza pappo.

LE PROPRIETÀ MEdICAMENTOSEL’Assenzio, apprezzato fin dai tempi più antichi per le sue proprietà terapeutiche, nel XIX secolo diventa più noto per gli ef-fetti tossici di uno dei componenti il suo olio essenziale, il tujone, responsabile dell’intossicazione detta absintismo, alla quale andarono soggetti per i loro ecces-si i forti bevitori del liquore di assenzio,

BIBLIOGRAFIA:Sito internet: http://www.ortofrutticola.itSito internet: http://www.iSS.itSito internet: http://www.fungoceva.itSito internet: http://www.inerboriSteria.com

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in gran voga in quei tempi soprattutto in Francia ad opera del movimento lettera-rio degli scapigliati.Usato nel modo giusto l’Assenzio, oggi impiegato nell’industria delle bevande, analcoliche ed alcoliche, in particola-re per la preparazione dei vermouth, in forma di infuso, decotto, tintura o vino aromatizzato, eccita l’appetito e favori-sce la digestione stimolando lo stomaco ed il fegato. Nelle stesse formulazioni gli vengono anche attribuite dalla medicina popolare proprietà antisettiche, emme-nagoghe, febbrifughe.L’Assenzio in forma di clistere combatte i vermi intestinali, come cataplasma, per uso esterno, gli si accreditano proprietà vulnerarie che favoriscono la guarigione di ferite e piaghe ed è anche impiegato contro le ecchimosi, gli essudati superfi-ciali e le paralisi. Plinio assicura l’effetto lassativo dell’As-senzio con fiele di toro, preparato come supposta.Ippocrate prescrive alla donna che non riesce a restare incinta, bagni di vapore con Artemisia, alloro, segatura di legno di cedro ed urina di toro, seguiti da lavaggi con Artemisia ed alloro in acqua calda ed un pessario di lana con Artemisia in vino bianco. Dopo tre giorni di questa cura la donna può unirsi al marito. Non è però certo che in questo caso si tratti di A. ab-sinthium, piuttosto che di qualche altra specie di Artemisia.In epoca antica si tentava di combatte-re la malaria, piaga endemica dell’Agro Romano, con vino amaro medicato con Assenzio. In epoca medioevale l’Assen-zio era ritenuto una vera panacea, buo-na per guarire tutti i mali: dallo scorbuto alla scrofola, dall’epilessia ai reumatismi, dall’idropisia all’anemia, dall’anasarca (edema sottocutaneo) alla gotta, dall’itte-rizia alla diarrea, dalla clorosi alla pirosi

ecc., con molta abbondanza e grande fi-ducia. L’ignoto autore, citato da Ernesto Riva, del Codex Belluninsis, un erbario degli inizi del XV secolo, ricorda che, su-bendo l’Artemisia l’influsso astrale dello Scorpione, deve essere raccolta tra otto-bre e novembre, quando il sole entra in quella costellazione. Nel Libro della natura di Corrado di Me-genberg, pubblicato intorno al 1350, è citato il caso di un uomo che per aver bevuto il succo di Assenzio riuscì a gua-rire dopo un avvelenamento da funghi, campando poi fino a cento anni! Il succo di Artemisia con miele era impiegato in epoca medioevale per guarire ulcere e pustole.Trattati di medicina del settecento assi-curano che lo sciroppo di Assenzio “cor-robora lo stomaco, aiuta la digestione, promuove l’evacuazioni sanguigne delle donne, ed ammazza i vermi”.Da dotte dissertazioni del Medico sene-se Mattioli, risalenti al XVI secolo, pare di capire che tra i più antichi autori (Dio-scoride, Galeno, Plinio ed altri), vi fosse contrasto di opinioni sulla distinzione tra diverse specie di Artemisia, l’Assenzio, la Camomilla romana (Anthemis nobilis), il Tanaceto ed altre piante ancora.“Un rimedio di niun costo (contro la mosca cavallina) e alla portata di tutti è quello dell’artemisia, pianta che si tro-va dappertutto in abbondanza allo stato selvatico. Se ne faccia una infusione a freddo, se ne lavi la povera bestia (caval-lo, mulo o asino), e l’insetto tosto scom-parirà. Questo rimedio è ottimo contro un altro insetto … quale si è il culex pi-piens, volgarmente zanzara.” Così negli atti della Inchiesta agraria Jacini, edita nel 1883, al capitolo igiene del bestia-me, nelle relazioni inerenti le provincie di Porto Maurizio e Genova.

CITAZIONINel quarto discorso che Mosé rivolge al popolo di Israele (Deuteronomio 29,17) l’Assenzio è citato come esempio, in senso spirituale, di agente tossico:“Non ci sia tra voi nessuna radice che produca veleno ed assenzio”.Geremia (9, 14) cita l’Assenzio nelle sue profezie di terribili punizioni divine:“Ecco a questo popolo io darò in cibo dell’assen-zio e farò bere loro dell’acqua avvelena-ta”. L’amarezza, reale e figurata, dell’As-senzio compare anche nella terza elegia delle Lamentazioni di Geremia (3,15):“Mi ha saziato di amarezza ed abbeverato d’assenzio”. Concetti ripresi nell’Apocalisse di Gio-vanni (8,10-11):“Il terzo angelo suonò la tromba: e dal cielo cadde una grande stella, ardente come una fiamma, e cad-de sulla terza parte dei fiumi e sulle sor-genti delle acque. Il nome della stella è “Assenzio”. E la terza parte delle acque diventò Assenzio, e molti uomini morirono a causa di queste acque, perché erano di-ventate amare.”

PROPRIETÀ FARMACO-TOSSICOLOgIChE Dall’assenzio viene estratto un olio essen-ziale contenente lattoni sesquiterpenici quali absintina, anabsintina, artabsina, anabsina e anabsinina ai quali si possono ascrivere le proprietà farmacologiche del-

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la pianta. La tossicità dell’assenzio è inve-ce attribuibile al monoterpene tujone e ai suoi metaboliti. L’assenzio esercita inoltre un effetto protettivo nei confronti di insulti tossici a carico del fegato, che sembra es-sere parzialmente associato all’inibizione degli enzimi microsomiali epatici.

PRINCIPI ATTIVI: TUJONE, absintina, anabsintina, artabsina, anabsina e anabsinina. Il tujone è un prin-cipio attivo presente anche nella Salvia of-ficinalis. I principi attivi prima citati sono presenti soprattutto nelle foglie, negli steli e nelle sommità fiorite della pianta.

EFFETTI COLLATERALI dA INTOSSICAZIONE I sintomi associati ad intossicazione acu-ta sono rappresentati da:- convulsioni (scariche neuronali corti-

cali)- ipotensione da vasodilatazione gene-

ralizzata- diminuzione del ritmo cardiaco- difficoltà respiratorie.In passato (XIX e del XX secolo) si rite-neva che l’abuso cronico di absinthe (il liquore a base di assenzio) fosse respon-sabile dell’insorgenza di “absintismo”, sindrome caratterizzata da una iniziale sensazione di benessere cui facevano se-guito la percezione di allucinazioni ed un profondo stato depressivo, all’uso prolun-gato di assenzio venivano inoltre attribuiti l’insorgenza di convulsioni, la cecità, allu-cinazioni e deterioramento mentale. Recentemente è stato evidenziato che Il tujone è potenzialmente neurotossico e, nonostante il basso contenuto di tujone presente nel liquore, sono documentati diversi casi clinici in cui viene riportato il manifestarsi di effetti avversi (attacchi epilettici) in individui che hanno assunto olio essenziale contenente tujone.

USO ATTUALEIl liquore è conosciuto in Europa con nomi diversi: in Francia, sua patria natu-rale, è conosciuto con il nome di absin-the, in Inghilterra con il nome di wormwo-od, in Germania con il nome di wermuth, in Italia con il nome di assenzio, appun-to. Il vermut prodotto in Piemonte deve il suo nome proprio all’assenzio (dal tede-sco Wermuth) che viene usato nella sua preparazione, e che conferisce al vino un particolare aroma ed uno speciale sapore amaro.L’absinthe ha solitamente un colore ver-de pallido (di qui il nome “Fata verde”) ed un sapore simile a un liquore a base di anice, ma con un aroma più aspro dovu-to alle molte erbe usate, ed un retrogusto leggermente amaro. Il contenuto alcolico della bevanda è estremamente elevato (tra il 45 ed il 90%).La “fatina verde”, questo liquore che sa d’alchimia, la cui fama è stata alimentata dalla passione d’intere generazioni d’arti-sti, sta di nuovo risvegliando l’interesse di una nuova schiera di consumatori, attira-ti soprattutto dal mito legato al suo utiliz-zo. Cosa può attrarre di più, infatti, di una bevanda descritta e rappresentata da artisti famosi e popolari quali Van Gogh, Toulouse Lautrec, Ernest Hemingway, Oscar Wilde Pablo Picasso?

LEGISLAZIONEIl Ministero della Salute (Circolare n. 2 del 25 novembre 2004, pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 302 del 27 dicem-bre 2004) ha inserito l’olio dell’Artemisia absinthium L. in una lista degli estratti vegetali non ammessi negli integratori ali-mentari. La capitula, l’herba c. floribus e il folium dell’Artemisia absinthium L. in-vece, sono state inserite nella lista degli estratti vegetali ammessi negli integratori alimentari.

CURIOSITÀCatone, nel De agri cultura, ricorda a chi si mette in viaggio di tenere un ra-metto di assenzio sub anulo, cioè sotto l’anello della mano o del braccio, come prevenzione magico-scaramantica delle escoriazioni inguinali, ma per la verità ne nomina una diversa specie, l’Assenzio del Ponto, Artemisia pontica, detto anche Assenzio gentile.Un testo d’epoca rinascimentale afferma che i topi non rosicchiano i libri scritti usando inchiostro fatto con infusione di Assenzio e che “Credesi che messo l’as-senzo nelle casse, & negli armari (arma-di), conservi le vesti dalle tignole. Credesi parimente, che unto con olio cacci via i culici (zanzare) da dosso.”Plinio il Vecchio consiglia l’impiego del succo di Assenzio bollito contro i parassiti delle piante, in particolare contro i bruchi che si sono annidati nei cavoli. Dioscoride, tradotto dal Mattioli, scrive a proposito del miele “Quello, che nasce in Sardigna ama-ro, per pascersi quivi le api de fiori d’assen-zo, fa bella la pelle della faccia, & levane ogni sorte di macole (macchie).”

I nostri vecchi, per preservare lo speck e gli altri insaccati, appesi a stagionare in cantina, dagli attacchi di acari (caöl) ed altri insetti dannosi stendevano, tra il sof-fitto ed i bastoni di sostegno delle carni, un abbondante strato di “medemaistro”.

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