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Provincia Autonoma di Trento RELAZIONE AL DISEGNO DI LEGGE N. “BILANCIO DI PREVISIONE PER L’ESERCIZIO FINANZIARIO 2016 E BILANCIO PLURIENNALE 2016-2018 DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO” 1

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P r o v i n c i a A u t o n o m a d i T r e n t o

RELAZIONE AL DISEGNO DI LEGGE N.

“BILANCIO DI PREVISIONE PER L’ESERCIZIO

FINANZIARIO 2016

E BILANCIO PLURIENNALE 2016-2018

DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO”

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Signori Consiglieri,

la manovra di bilancio 2016-2018, innestandosi in un contesto economico nazionale ed

internazionale che volge al positivo, intende porre in essere un insieme di azioni mirate,

che tengano conto delle peculiarità del sistema locale, volta a rafforzare gli interventi a

favore dei cittadini, sia in termini di livello e di qualità dei servizi erogati che di tutela

del reddito disponibile, e a sostenere la crescita del sistema economico locale. Per

utilizzare al meglio i margini di azione disponibili è necessario tenere conto, da un lato,

della prevista dinamica della finanza provinciale, e in particolare degli elementi di

criticità che ancora la caratterizzano, dall’altro dei contenuti della manovra nazionale in

corso di definizione, in considerazione dei relativi impatti sulla finanza provinciale.

L’impostazione della manovra richiede inoltre di valutare attentamente gli effetti

dell’entrata in vigore, dal 2016, delle nuove regole afferenti gli equilibri di bilancio – in

applicazione della legge n. 243 del 2012 attuativa della riforma costituzionale del 2012

in materia di pareggio del bilancio – oltre che della disciplina in materia di

armonizzazione dei bilanci e dei sistemi contabili - di cui al d.lgs. n. 118 del 2011 - in

corso di recepimento da parte della Provincia con la modifica della propria legge di

contabilità.

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IL CONTESTO ECONOMICO-SOCIALE

L’economia mondiale sta rafforzando la sua crescita, pur differenziata tra le diverse aree

geografiche, e l’economia dell’Europa è in espansione, con un miglioramento del ciclo

che si è esteso a tutti i Paesi dell’area dell’euro, pur mantenendosi su un percorso di

sviluppo moderato.

Anche le previsioni per l’Italia risultano positive. Le ultime stime sull’andamento

dell’economia indicano una ripresa che si sta irrobustendo. Nel 2015 è prevista una

crescita dello 0,8%-0,9%, che si rafforza nei due anni successivi, attestandosi su

percentuali di incremento comprese tra l’1,1% e l’1,6%. Peraltro, per l’Italia il

consolidamento della ripresa economica è fortemente legato alla prosecuzione del

percorso delle riforme strutturali per il rinnovamento economico-sociale, anche se

sull’economia nazionale stanno incidendo un insieme di fattori esogeni positivi, quali il

basso prezzo del petrolio e delle materie prime, il deprezzamento dell’euro, una ripresa

globale che sta consolidandosi, la disponibilità di fondi per il finanziamento delle

imprese (quantitave easing BCE).

Il Trentino risulta strutturalmente caratterizzato da una situazione migliore rispetto a

quella dell’Italia, in quanto presenta una dinamica dell’economia meno fluttuante e

pronunciata rispetto a quella osservabile per il resto del Paese, ma allo stesso tempo

interessata da un ritardo nel ciclo economico. In tale contesto, pur registrando già nel

2014 una dinamica del Pil positiva dello 0,1%, a fronte di un -0,4% rilevato a livello

nazionale, la crescita del Pil trentino per il 2015 è stimata in linea con quella nazionale,

con un +0,8%, mentre nel triennio successivo è prevista consolidarsi ad un tasso

prossimo all’1,5% annuo. Tale scenario rafforza la necessità di definire una manovra

volta ad attivare misure a supporto della crescita focalizzate e selettive, che tengano

conto del tessuto economico-sociale del territorio.

Va peraltro rilevato come il prodotto interno lordo pro capite, omogeneizzato in termini

di capacità di potere d’acquisto, in Trentino risulti pari a 33.700 euro, collocando la

provincia tra le realtà europee con un elevato livello di benessere economico. Tale

valore supera infatti quello dell’Italia del 27% e quello dell’Unione europea del 28%,

posizionandosi anche a livelli superiori a quello della Germania e della Francia,

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caratterizzate rispettivamente da un valore pari a 32.600 euro e a 28.400 euro.

All’interno di tale quadro si segnala il permanere di elevati livelli di coesione sociale

con una quota di popolazione a rischio povertà pari a circa la metà del livello italiano

(14,1% contro il 28,1% nazionale) e disuguaglianze di reddito decisamente più

contenute che nel resto del Paese.

IL CONTESTO FINANZIARIO

Le previsioni di crescita del Pil provinciale incidono positivamente sulle proiezioni

afferenti la finanza provinciale, tenuto conto della correlazione esistente tra la dinamica

delle entrate del bilancio della Provincia derivanti da tributi propri e da devoluzioni di

tributi erariali e quella dell’economia locale.

Peraltro sui volumi di bilancio della Provincia incidono ulteriori fattori tra i quali, in

particolare, la progressiva contrazione dei gettiti arretrati di devoluzioni di tributi

erariali, che da 543 milioni di euro del 2015 si riducono fino a 316 milioni di euro nel

2018, per assestarsi a circa 50 milioni di euro a decorrere dal 2020. Tale contrazione

deriva, da un lato, dall’esaurirsi dei gettiti arretrati definiti in sede di “Accordo di

Milano”, dall’altro dalla modifica dei criteri di accertamento delle devoluzioni di tributi

erariali, che progressivamente avvicina il volume delle risorse accertabili a quello delle

somme effettivamente spettanti, posta come condizione dalla Provincia in sede di

definizione del “Patto di garanzia” per l’applicazione da parte degli enti del territorio

provinciale della nuova disciplina in materia di armonizzazione dei bilanci e dei sistemi

contabili.

Va inoltre ricordato che dal 2016 entrano in vigore le nuove regole in materia di

equilibrio dei bilanci delle regioni e degli enti locali, previste dalla legge n. 243 del

2012, come dettagliate dalla disciplina prevista nel disegno di legge di stabilità

nazionale per il 2016, che, in particolare, non consentono di applicare al bilancio di

previsione l’avanzo di amministrazione dell’esercizio precedente. Peraltro, per la

Provincia, la contrazione dei volumi di risorse disponibili, comportando un più elevato

livello di utilizzo delle stesse, determina una contrazione della posta in esame. Al

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riguardo si ricorda che l’avanzo di amministrazione applicato al bilancio 2014 è

risultato pari a 372 milioni e quello applicato al bilancio 2015 è risultato pari a 261

milioni, mentre l’avanzo che sarebbe andato ad alimentare il bilancio 2016 risulta pari a

circa 140 milioni di euro.

Va inoltre rilevato come, l’applicazione dal 2016 dei nuovi principi in materia di

armonizzazione dei bilanci e dei sistemi contabili, preveda nuove regole per

l’assunzione degli impegni di spesa che, in sede di passaggio al nuovo sistema genera

sul 2015 una quota aggiuntiva di avanzo di amministrazione, pari a circa 160 milioni di

euro, che si aggiunge alla quota ordinaria, per un totale di 300 milioni di euro.

Al riguardo, nelle more di una modifica delle regole a livello nazionale che consenta di

utilizzare gli avanzi di amministrazione, è stata attivata una misura straordinaria ai fini

dell’utilizzo dei predetti 300 milioni. Nello specifico, si è provveduto ad anticipare sul

2015 una quota degli accantonamenti di risorse a supporto degli obiettivi di finanza

pubblica nazionale di competenza del 2016, definiti in sede di “Patto di garanzia”,

rendendo disponibili risorse di pari importo sul medesimo esercizio per il finanziamento

di altre spese coerenti con gli obiettivi della manovra.

Effetti rilevanti sui volumi della finanza provinciale derivano infine dalle manovre

nazionali, sempre più orientate all’alleggerimento della pressione fiscale a carico dei

cittadini e delle imprese. Già lo scorso anno il Governo era intervenuto in misura

significativa per alleggerire la pressione fiscale sulle imprese, in particolare con

l’esclusione dalla base imponibile Irap del settore privato del costo del personale

assunto a tempo indeterminato, che aveva determinato una perdita di gettito per la

Provincia stimata in 40 milioni di euro. Con il disegno di legge di stabilità per il 2016 le

misure di agevolazione fiscale in favore delle imprese vengono notevolmente

incrementate:

- riduzione dell’aliquota Ires del 3,5% dal 2017, con l’anticipo di una parte della

riduzione - pari al 3% - nel 2016 qualora l’Unione Europea acconsenta ad un

peggioramento degli obiettivi di indebitamento netto dello Stato Italiano in relazione

alle criticità determinate dal flusso migratorio;

- incremento del 40% dell’ammortamento dei beni strumentali acquistati dal 15 ottobre

2015 al 31 dicembre 2016, che riduce la base imponibile Ires;

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- estensione del regime dei “minimi” – che interessa i professionisti e le imprese di

piccole dimensioni – con una conseguente riduzione del gettito Irpef e Irap, solo in

parte compensata dal maggior gettito afferente l’imposta sostitutiva;

- incremento della deduzione forfettaria dalla base imponibile Irap per le persone

fisiche e le società di persone;

- eliminazione dell’Irap del settore agricolo, misura peraltro affiancata dall’abrogazione

del regime di esonero dall’Irpef per gli agricoltori con volume d’affari inferiore a

7.000 euro.

Alle predette misure si aggiunge l’eliminazione dell’Imu sugli impianti fissi - i

cosiddetti “imbullonati” - attraverso la rideterminazione delle rendite catastali degli

immobili in cui gli stessi sono ubicati, che determina minori entrate per i comuni per

circa 6 milioni di euro annui.

Complessivamente i predetti interventi statali generano minori entrate per la Provincia e

per i comuni del territorio pari a circa 35 milioni di euro nel 2016, importo che a regime

sale a circa 60 milioni di euro.

Le agevolazioni statali a favore delle imprese sono affiancate da misure in favore dei

cittadini, quali la riduzione al 10% della tassazione sui premi di produttività e

l’estensione della no tax area dei pensionati, che determinano minori entrate per la

Provincia per oltre 6 milioni di euro annui.

LA MANOVRA FISCALE PROVINCIALE

Tenuto conto dei predetti fattori che incidono sui volumi delle entrate del bilancio

provinciale determinandone una dinamica regressiva, obiettivo generale della manovra è

comunque quello di incrementare lo stock complessivo di detassazione di cui

beneficiano i cittadini e le imprese rispetto alla situazione attuale. Ciò nella

consapevolezza dell’efficacia di tali misure per il sostegno della domanda interna oltre

che per il benessere dei cittadini, nonché quale intervento di supporto diretto

dell’attività imprenditoriale.

Con riferimento alle misure in favore dei cittadini, la manovra prevede innanzitutto

l’esenzione dall’addizionale Irpef, per gli anni 2016 e 2017, dei soggetti con un reddito

fino a 20 mila euro. Tale misura interessa circa 255.000 soggetti e determina un minore

gettito per la Provincia di circa 24 milioni di euro annui. A tale misura si affianca

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l’eliminazione strutturale dell’Imis sulla prima casa, ad eccezione delle case di lusso,

che determina un minore gettito in favore di comuni di circa 8 milioni di euro, che si

prevede di compensare interamente con trasferimenti provinciali. Con riferimento alla

tassazione sulla prima casa, rispetto al sistema di tassazione nazionale, già nel 2015 i

cittadini trentini hanno potuto beneficiare di un risparmio di circa 9,5 milioni di euro, ai

quali dal 2016 si affiancano i predetti 8 milioni di euro, per un totale di circa 17,5

milioni.

Per quanto riguarda le misure in favore delle imprese, con la manovra vengono riviste le

agevolazioni Irap provinciali al fine di recuperare, ma solo in parte, il minor gettito

tributario che affluisce al bilancio della Provincia e a quello dei comuni del territorio a

seguito degli sgravi fiscali disposti dalla manovra nazionale, e vengono riviste le

aliquote Imis dei fabbricati ad uso produttivo per ridurre l’onere sugli immobili di

specifiche categorie catastali, con un minore gettito in favore dei comuni interamente

compensato dalla Provincia.

Al riguardo:

- a fronte di un volume di nuovi sgravi nazionali che a regime è pari a circa 60 milioni

di euro annui, la revisione delle aliquote Irap determina maggiori entrate per circa 31

milioni di euro, con un vantaggio complessivo in favore delle imprese di circa 29

milioni;

- la riduzione delle aliquote Imis sugli immobili produttivi determina invece un minore

gettito di circa 13 milioni di euro annui.

Complessivamente quindi la stima dei nuovi sgravi fiscali in favore delle imprese risulta

pari a oltre 40 milioni di euro, importo che sommato alla stima della detassazione sulle

imprese operata in sede di manovra di bilancio 2015, pari a 160 milioni di euro (dei

quali 120 a seguito delle agevolazioni provinciali e 40 in relazione alle misure

nazionali), porta gli sgravi complessivi per le imprese trentine a oltre 200 milioni di

euro.

Entrando più nel dettaglio in ordine alla manovra fiscale provinciale sulle imprese, per

quanto attiene alle agevolazioni Irap la rimodulazione delle aliquote porta al seguente

quadro:

- l’individuazione di una aliquota ordinaria “generalizzata” del 2,68% a fronte di una

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aliquota ordinaria statale del 3,9%;

- l’azzeramento dell’aliquota IRAP per le imprese che incrementano l’occupazione –

inclusa quella stagionale - di oltre il 5% (aliquota nazionale 3,9%);

- l’introduzione di un’aliquota agevolata del 2% per le imprese che incrementano

l’occupazione – inclusa quella stagionale - di almeno 5 unità lavorative annue

(aliquota nazionale 3,9%);

- la conferma di una aliquota dell’1,6% per i soggetti che attivano le staffette

generazionali (aliquota nazionale 3,9%);

- la conferma dell’azzeramento dell’IRAP per i primi cinque anni nei confronti delle

nuove imprese (di qualunque categoria) che si insediano sul territorio e delle nuove

imprese che, con progetti di sviluppo aziendale, rilanciano attività cessate o in fase

di cessazione (aliquota nazionale 3,9%);

- la conferma dell’aliquota del 4,82% per i soggetti con apparecchi da gioco (aliquota

nazionale 3,9%);

- l’applicazione dell’aliquota del 2,98% nei confronti delle imprese concessionarie

(aliquota nazionale 4,2%);

- l’applicazione di una aliquota pari al 5,57% e al 6,82% rispettivamente nei confronti

delle banche e delle assicurazioni (le aliquote nazionali sono pari al 4,65% e al

5,9%).

E’ stata inoltre introdotta la detrazione del 50% dei contributi versati al Fondo

territoriale di solidarietà dai soggetti che aderiscono volontariamente al Fondo

medesimo.

Per quanto riguarda invece l’Imis sui fabbricati produttivi, la manovra interviene con

l’obiettivo di determinare una differenziazione delle aliquote in favore dei soggetti

meno avvantaggiati dalle misure nazionali, in particolare perché caratterizzati da minore

occupazione stabile ovvero da una elevata incidenza del valore degli immobili.

Nello specifico è prevista una riduzione delle aliquote che gravano sugli immobili

appartenenti alle seguenti categorie catastali:

- A10 – studi professionali, che dallo 0,895% si riduce allo 0,55%;

- C1 – negozi con superficie inferiore a 400 mq (esclusa la grande distribuzione), C3 –

fabbricati ad uso artigianale con superficie inferiore a 400 mq, D2 – alberghi e

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pensioni, che dallo 0,79% passa allo 0,55%.

E’ stata inoltre confermata l’aliquota agevolata dello 0,79% per gli altri immobili

produttivi (aliquota nazionale 0,86%).

IL QUADRO DELLE ENTRATE

Il quadro delle entrate del bilancio provinciale 2016-2018 risulta essere il seguente:

MACROAREA Bilancio 2016Bilancio

2017Bilancio 2018

Entrate proprie 561 528 513

- di cui tributi propri 458 432 410

Devoluzione di tributi erariali 3.637 3.604 3.574

- di cui quote fisse 3.146 3.193 3.258

- di cui gettiti arretrati 491 411 316

Entrate derivanti da trasferimenti 142 133 118

Entrate derivanti da mutui e prestiti - - -

TOTALE 4.340 4.265 4.205

Avanzo di consuntivo - -

TOTALE GENERALE DELLE ENTRATE 4.340 4.265 4.205

Entrate precedentemente classificate in partite di giro 352 336 312

TOTALE BILANCIO ARMONIZZATO 4.692 4.601 4.517

* dal 2016 in attuazione della L. 243/2012, ai fini del perseguimento degli equilibri ivi previsti, non è iscritto l'avanzo di amministrazione

Complessivamente il totale delle entrate del bilancio provinciale si riduce da 4.340

milioni di euro del 2016 a 4.265 milioni di euro nel 2017, ed a 4.205 milioni nel 2018,

ultimo anno della legislatura, non considerando le voci precedentemente classificate tra

le partite di giro. I dati del bilancio armonizzato invece, che include anche poste

precedentemente classificate tra le partite di giro del bilancio e quindi di pari importo in

entrata e in uscita, ammontano a 4.692 milioni di euro nel 2016, 4.601 milioni nel 2017

e 4.517 milioni nel 2018.

Per quanto riguarda l’andamento delle entrate tributarie (tributi propri e devoluzioni di

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tributi erariali) le previsioni di bilancio assumono a riferimento le dinamiche del PIL

provinciale sopra evidenziate, tenendo peraltro conto degli effetti della manovra fiscale

nazionale e di quella provinciale in precedenza illustrate, oltre che dell’entrata a regime

dell’imposta di soggiorno attiva dall’1 novembre 2015.

Per quanto riguarda i trasferimenti, si evidenzia come gli stessi dal 2015 risultino

sostenuti dalle risorse della programmazione comunitaria 2014-2020. In merito, con

riferimento all’intero periodo, le risorse del fondo sociale europeo (FSE) e del fondo

europeo di sviluppo regionale (FESR) che affluiscono al bilancio provinciale

ammontano a 185,8 milioni di euro a cui si aggiunge la quota di cofinanziamento

provinciale pari a 32,8 milioni di euro, per un totale di 218,6 milioni di euro. Il

corrispondente valore della programmazione 2007-2013 era pari a 279,7 milioni di euro.

Nel triennio 2016-2018 le risorse dell’Unione europea e dello Stato iscritte a bilancio

ammontano a 105,6 milioni di euro.

Al territorio affluiscono altresì le risorse del Fondo europeo di sviluppo rurale

(FEASR), che peraltro non transitano sul bilancio provinciale in quanto affluiscono

direttamente all’Agenzia provinciale che svolge le funzioni di ente pagatore. Per il

periodo di programmazione 2014-2020 le risorse dell’Unione europea e dello Stato

ammontano a 249,9 milioni di euro, alle quali si aggiunge il cofinanziamento

provinciale pari a 51,9 milioni di euro, per un totale di 301,8 milioni di euro. Il

corrispondente valore della programmazione 2007-2013 era pari a 278,8 milioni di euro.

LA SPESA

Nell’attuale contesto economico-finanziario, una strategia volta a rilanciare la crescita

del territorio, favorendo una ripresa sostenibile e duratura, garantendo comunque gli

elevati livelli di coesione sociale e territoriale raggiunti, richiede una attenta e selettiva

allocazione delle risorse focalizzata sugli obiettivi prioritari della manovra.

Al riguardo con il nuovo bilancio particolare attenzione è stata posta:

- agli interventi per i cittadini, con particolare riferimento a quelli rivolti alle famiglie,

in favore delle quali la manovra rafforza il pacchetto di servizi e di incentivi erogati

direttamente o tramite altri enti del settore pubblico provinciale;

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- agli interventi in favore dell’economia, con l’obiettivo di rafforzare le imprese locali

sui mercati e di favorire l’insediamento di nuove imprese. Al riguardo è stata data

priorità alle azioni e agli interventi di contesto, promuovendo invece una sempre

maggiore selettività relativamente agli incentivi diretti alle imprese;

- all’infrastrutturazione del territorio, quale fattore strategico per favorire la

competitività e l’attrattività del territorio, oltre che per migliorare i livelli di offerta dei

servizi ai cittadini nei settori del welfare, dell’istruzione e della formazione, del

trasporto pubblico locale. Le risorse finalizzate ad opere pubbliche accrescono inoltre

la domanda interna, contribuendo a sostenere i livelli di attività dei settori economici

interessati.

La manovra prevede inoltre un rafforzamento delle azioni volte alla riorganizzazione

degli enti del sistema pubblico provinciale in considerazione, da un lato, dell’impatto

sulla produttività dell’economia locale che deriva dall’efficientamento

dell’amministrazione pubblica, dall’altro, della necessità di conseguire risparmi di spesa

da dirottare verso gli interventi strategici per la crescita e lo sviluppo del territorio.

In tale aspetto va peraltro rilevato come il miglioramento dei livelli di efficienza e di

efficacia nell’utilizzo delle risorse rappresenti un obiettivo trasversale della manovra,

che interessa anche le politiche di settore. In un contesto di risorse decrescenti, infatti, la

revisione delle modalità di intervento diviene indispensabile per migliorare la capacità

di risposta ai bisogni crescenti dei cittadini e per creare un contesto favorevole alla

crescita dell’economia.

L’ALLOCAZIONE DELLE RISORSE NEI PRINCIPALI SETTORI DI SPESA

Gli interventi per i cittadini e le famiglie

Va innanzitutto rappresentato come la Provincia, in relazione alle proprie competenze

statutarie, garantisca con oneri a carico del proprio bilancio una serie di servizi e di

interventi, tra i quali rilievo assumono i servizi di istruzione scolastica di ogni ordine e

grado e di istruzione universitaria, l’assistenza sanitaria, gli interventi di natura socio-

assistenziale e di integrazione sociale, gli interventi in materia di lavoro, a cui si

aggiungono le funzioni in materia di ammortizzatori sociali attribuite a seguito

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dell’Accordo di Milano, gli interventi nel settore dell’edilizia abitativa pubblica e

privata, i servizi di trasporto pubblico locale, la tutela dei beni culturali e il

finanziamento degli interventi nel settore delle attività culturali e dello sport.

Scuola e formazione

Al funzionamento della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e secondaria e della

formazione professionale il bilancio 2016 finalizza circa 666 milioni di euro. Al

riguardo va tenuto conto che sono a carico del bilancio provinciale tutte le spese di

funzionamento delle scuole dell’infanzia (circa 121 milioni), nonché quelle degli istituti

scolastici di primo e secondo grado, pari a circa 480 milioni - che includono quelle

afferenti il personale insegnante e non insegnante, pari a circa 445 milioni -, il

finanziamento degli istituti e dei centri di formazione professionale (circa 46 milioni di

euro), gli interventi per il diritto allo studio (8,1 milioni di euro) e quelli a favore dei

soggetti con bisogni educativi speciali (7,5 milioni).

Nell’ambito del settore in esame, azione prioritaria per la qualificazione dell’offerta

scolastica è rappresentata dall’attuazione del “Piano lingue”, il cui obiettivo è quello di

garantire a tutti gli alunni e gli studenti l’insegnamento di due lingue straniere, in

particolare attraverso l’espansione del modello CLIL. L’implementazione del progetto

richiede l’assunzione di insegnanti di madre lingua e il rafforzamento della formazione

linguistica del corpo docente. Il Piano risulta finanziato fino al 2020 con 36 milioni di

euro di risorse della programmazione europea 2014-2020. Sul 2016 risultano autorizzati

9,3 milioni di euro.

Al fine di garantire un sistema educativo di qualità dal punto di vista pedagogico e

sostenibile in termini finanziari rilievo assume il “Piano del sistema educativo

provinciale”, che ha già trovato in parte definizione con la recente deliberazione della

Giunta provinciale che ha aggiornato il quadro dell’offerta scolastica ed educativa

provinciale sul territorio e ha approvato gli indirizzi alle istituzioni scolastiche e

formative per la Legislatura in corso.

Ulteriore obiettivo strategico è quello di un maggiore coordinamento tra le politiche nel

settore della scuola con quelle nel settore del lavoro, per una più stretta coerenza degli

interventi formativi con le esigenze del sistema economico locale, a cui si affianca

quello di rafforzare il ruolo della scuola nell’attività di orientamento a chi è in uscita dal

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secondo ciclo di istruzione, al fine di accompagnare le transizioni scuola-lavoro e quelle

scuola-università.

Università

A seguito dell’Accordo di Milano è stata delegata alla Provincia la funzione in materia

di Università degli Studi di Trento, con l’assunzione pressoché integrale della relativa

spesa a carico del bilancio provinciale. Conseguentemente sono a carico della Provincia

sia gli oneri di funzionamento dell’Ateneo che gli interventi di edilizia universitaria.

Sul bilancio 2016 in favore delle attività didattiche e di ricerca dell’Ateneo sono

autorizzati 118,7 milioni di euro, a cui si aggiungono le risorse per gli interventi di

edilizia universitaria pari a 19,5 milioni di euro nel triennio 2016-2018.

La Provincia sostiene altresì il finanziamento degli interventi per il diritto allo studio

universitario: sul bilancio 2016 circa 10 milioni di euro, dei quali 6,5 finalizzati alle

borse di studio.

Al fine di favorire un innalzamento del livello di istruzione è in corso di predisposizione

un progetto per la promozione di forme di accumulo di risparmio da parte delle famiglie

– da attivare in coordinamento con il sistema del credito – da destinare alla copertura

delle spese per l’istruzione universitaria dei figli.

Con la manovra in esame, 10 milioni di euro sono finalizzati all’acquisto da parte

dell’Opera universitaria di uno studentato già in utilizzo da parte della stessa nella città

di Trento, al fine di ridurre la spesa per le locazioni di alloggi per gli studenti.

Sanità

La Provincia sostiene integralmente gli oneri per il funzionamento del servizio sanitario

provinciale, a favore del quale il bilancio 2016 autorizza 1.089 milioni di euro. Al

riguardo va evidenziato come siano a carico della finanza provinciale, in particolare, le

spese per la gestione degli ospedali pubblici, ivi incluso il personale medico,

infermieristico e tecnico – sanitario (circa 450 milioni di euro annui), per l’assistenza

fornita dalle strutture private accreditate (circa 54 milioni di euro), per l’assistenza

sanitaria di base (circa 60 milioni di euro), per l’assistenza farmaceutica territoriale

(circa 66 milioni di euro), per l’assistenza in RSA (circa 130 milioni di euro).

Va inoltre evidenziato come la Provincia garantisca livelli aggiuntivi di assistenza

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rispetto a quelli fissati a livello nazionale, con particolare riferimento alle prestazioni

odontoiatriche (circa 13 milioni di euro annui) e di fornitura di protesi e ausili, oltre che

livelli di compartecipazione alla spesa significativamente più contenuti di quelli previsti

a livello nazionale (minor onere a carico degli utenti stimabile in circa 13 milioni di

euro annui).

Nel corso degli ultimi anni la Provincia ha potenziato i servizi offerti dalla sanità

trentina, in particolare con l’attivazione della “protonterapia”, ma anche in settori quali

quello della cardiochirurgia, delle cure palliative, oltre che servizi trasversali quali

l’elisoccorso, che è stato esteso a 24 ore giornaliere.

Anche nel settore della sanità, in sede di definizione della manovra sono state

individuate azioni prioritarie volte ad accrescere l’efficienza nell’utilizzo delle risorse e

l’efficacia degli interventi in favore degli utenti. Rilievo assumono in particolare:

- la prosecuzione delle azioni di riorganizzazione della rete dei servizi e delle strutture

sanitarie sul territorio;

- lo sviluppo della medicina territoriale e, in particolare, la progressiva istituzione delle

aggregazioni funzionali territoriali (AFT) e delle unità complesse di cure primarie

(UCCP) per garantire maggiori servizi agli utenti attraverso la continuità

dell'assistenza medica,

- l’attuazione di un piano straordinario di accorpamento delle case di riposo, ferma

restando la dislocazione territoriale delle strutture e dei servizi di assistenza;

- la revisione delle modalità di intervento per migliorare il livello di appropriatezza

delle prestazioni, in particolare per quanto riguarda le cure odontoiatriche e gli accessi

al pronto soccorso;

- la revisione del modello organizzativo dell’Azienda sanitaria.

A ciò si affianca l’introduzione della valutazione della condizione economica

patrimoniale (ICEF) per la determinazione dei rimborsi spese per trattamenti sanitari

fuori Provincia e l’introduzione della compartecipazione alla spesa per le prestazioni

sanitarie aggiuntive con applicazione dell’indicatore ICEF.

Assistenza

Gli interventi volti a tutelare e rafforzare la coesione sociale, con azioni di natura socio-

assistenziale e di integrazione sociale (quali assistenza domiciliare, assistenza

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residenziale e semiresidenziale per minori, disabili, soggetti a rischio di esclusione

sociale) sono di competenza della Provincia, la quale peraltro ha trasferito una parte

rilevante delle funzioni alle Comunità. Nel 2016 in favore delle prestazioni in esame

sono previsti circa 131 milioni, dei quali circa 100 milioni gestiti dalle Comunità.

Sono inoltre a carico del bilancio provinciale gli oneri per le prestazioni agli invalidi

civili, ciechi e sordomuti da garantire secondo i livelli nazionali; di fatto la Provincia

integra tali prestazioni per un importo di circa 5 milioni di euro annui.

Complessivamente alle prestazioni in esame il bilancio 2016 destina 111,5 milioni di

euro.

Da alcuni anni inoltre la Provincia finanzia un assegno in favore delle famiglie che

assistono a domicilio soggetti non autosufficienti, per una spesa annua di circa 10

milioni di euro.

In Provincia di Trento è attivo altresì il reddito di garanzia, quale forma di sostegno nei

confronti delle famiglie che non sono in grado autonomamente di disporre delle risorse

minime necessarie per fare fronte ai bisogni quotidiani, per il quale nel 2016 il bilancio

autorizza 12,5 milioni di euro. Relativamente all’intervento in esame, la manovra

conferma la necessità di una revisione dello stesso, in correlazione con gli interventi di

sostegno al reddito nel settore del lavoro.

Interventi a favore delle famiglie

Le politiche in favore della famiglia rappresentano una priorità per la Giunta

provinciale, non solo per il perseguimento di obiettivi di equità, ma anche in relazione

all’importanza che le stesse assumono nell’assicurare adeguati livelli di coesione

sociale. In coerenza con tale impostazione la manovra di bilancio per il 2016 individua

specifici nuovi interventi in favore delle famiglie: l’eliminazione dell’addizionale

regionale all’IRPEF per i soggetti con un reddito fino a 20.000 euro, che determina un

alleggerimento fiscale di circa 24 milioni di euro annui; l’eliminazione dell’Imis sulla

prima casa, fatta eccezione per le case di lusso, che determina un minor onere per le

famiglie di circa 8 milioni di euro annui; l’indicizzazione dell’ICEF utilizzato per la

determinazione dei canoni degli alloggi sociali.

Con tali nuovi interventi il volume complessivo di risorse finalizzato alle misure in

favore delle famiglie gestito dagli enti del settore pubblico locale raggiunge i 164

14

milioni di euro annui. Tra gli interventi già in essere si evidenziano, in particolare, il

reddito di garanzia, l’assegno regionale al nucleo familiare, l’abbattimento dei canoni di

locazione in alloggi ITEA e in alloggi locati sul libero mercato, gli assegni e le borse di

studio in favore degli studenti, l’assegno di cura, il reddito di attivazione, l’assistenza

odontoiatrica, i contributi alle famiglie numerose. A questi interventi si aggiungono

riduzioni tariffarie in molteplici servizi rivolti alle famiglie; rilievo particolare

assumono le agevolazioni tariffarie per i servizi di istruzione: trasporto scolastico,

prolungamento dell’orario nella scuola dell’infanzia, mensa scolastica.

Con riferimento agli interventi nel settore dell’assistenza e più in generale a quelli in

favore delle famiglie, è obiettivo della Giunta provinciale promuovere la trasformazione

in voucher di interventi di natura monetaria in favore di soggetti in condizioni di

bisogno, anche per favorire la nascita di nuova imprenditorialità nel terzo settore;

l’intervento potrebbe interessare sussidi quali il reddito di garanzia, l’assegno di cura,

l’assegno integrativo agli invalidi. E’ obiettivo della Giunta inoltre addivenire

all’attivazione dell’assegno unico alla famiglia, nell’ambito del quale dovrebbero

confluire oltre all’assegno regionale al nucleo familiare anche altri interventi e

agevolazioni quali il contributo alle famiglie numerose e gli abbattimenti tariffari sui

servizi di mensa scolastica e di prolungamento d’orario nelle scuole dell’infanzia.

Edilizia abitativa

Per quanto riguarda l’edilizia abitativa pubblica, Itea si concentrerà sulla manutenzione

del patrimonio esistente e sulla sistemazione dei cosiddetti “alloggi di risulta”. La messa

a disposizione da parte della società di alloggi sociali garantisce un abbattimento dei

canoni di locazione rispetto ai canoni di mercato per un volume complessivo di circa 25

milioni di euro, in aggiunta ai quali la manovra conferma 6,5 milioni di euro per

l’abbattimento dei canoni per gli alloggi locati sul libero mercato.

In materia di edilizia abitativa, la legge provinciale di stabilità per il 2016 integra la

disposizione già in essere, che prevede la possibilità da parte degli istituti di credito di

anticipare le detrazioni fiscali nazionali spettanti per gli interventi di ristrutturazione

edilizia e di riqualificazione energetica sulla prima casa di abitazione, godendo di una

garanzia rilasciata dai soggetti che svolgono attività di garanzia collettiva fidi operanti

15

in provincia di Trento, disponendo che la Provincia assume l’onere degli interessi

derivanti dalle operazioni di finanziamento. L’obiettivo della misura è anche quello di

incentivare le ristrutturazioni edilizie e le riqualificazioni energetiche al fine di dare

impulso al settore delle costruzioni.

Nel settore in esame prioritaria è inoltre l’azione svolta dal Fondo di social housing per

la realizzazione di alloggi a canone moderato, ovvero di alloggi locati ad un canone

inferiore del 30% rispetto al canone di mercato. L’obiettivo è quello della realizzazione

di 500 alloggi entro il 2016.

Prosegue inoltre l’attuazione del piano straordinario di edilizia agevolata, finanziato in

sede di assestamento 2014, per l’acquisto e la ristrutturazione dell’abitazione principale,

con priorità per le giovani coppie, attraverso l’abbattimento degli oneri finanziari per la

provvista delle somme necessarie per la realizzazione degli interventi. A tale fine le

risorse autorizzate sul bilancio pluriennale ammontano a circa 40 milioni di euro. Gli

investimenti in esame attivabili nei prossimi esercizi ammontano a circa 140 milioni di

euro.

E’ confermato altresì l’obiettivo di attivare il progetto “Risparmio casa”, strumento

volto a facilitare la costruzione, l’acquisto e la realizzazione di interventi di

ristrutturazione della prima casa da parte dei cittadini che hanno investito in fondi

previdenziali. A tale fine sul bilancio 2017 sono autorizzati 13,5 milioni di euro

finanziati con le risorse del Fondo regionale di sviluppo territoriale.

Trasporto pubblico locale

Oltre alla realizzazione delle infrastrutture e all’acquisto dei mezzi per il trasporto

pubblico locale, compete alla Provincia organizzare e gestire il servizio di trasporto

pubblico locale, urbano e extraurbano, sull’intero territorio provinciale, ivi incluso il

servizio di trasporto regionale sulla Ferrovia della Valsugana. La Provincia finanzia

inoltre il servizio di Trenitalia per le tratte regionali della Ferrovia del Brennero. Alla

gestione dei predetti servizi il bilancio 2016 finalizza oltre 101 milioni di euro, a cui si

aggiungono circa 20 milioni di euro per il servizio di trasporto scolastico.

16

Cultura e sport

Al settore della cultura, che comprende il finanziamento dei musei provinciali, delle

scuole musicali, delle biblioteche e in via generale di iniziative e attività culturali, il

bilancio 2016 destina oltre 32 milioni di euro. A tali somme si aggiungono risorse

finalizzate ad interventi per la tutela dei beni culturali e sulle strutture museali che nel

triennio 2016-2018 risultano pari a circa 20 milioni di euro.

Nel settore in esame è prevista la prosecuzione del processo di gestione centralizzata

delle attività e dei servizi necessari per il funzionamento dei musei provinciali volto a

migliorare la qualità dei servizi offerti oltre che ad un efficientamento nell’utilizzo delle

risorse. Obiettivo prioritario è altresì l’integrazione delle attività culturali con la

promozione turistica al fine di favorire una migliore focalizzazione delle risorse verso

obiettivi comuni. Nel prossimo esercizio è previsto inoltre l’adeguamento della legge

unica sulla cultura, con particolare attenzione al tema della rete tra i sistemi culturali e

all’individuazione del o dei distretti culturali.

Al sostegno e alla promozione dell’attività sportiva sul 2016 sono invece finalizzati

oltre 3 milioni di euro, ai quali si aggiungono, sul triennio 2016-2018, 8 milioni di euro

per la concessione di contributi per interventi sulle strutture sportive. Tali risorse

comprendono quelle per la realizzazione, con la compartecipazione finanziaria del

CONI, di un programma di interventi per il miglioramento degli impianti e delle

strutture sportive presenti sul territorio provinciale, dando priorità agli impianti sportivi

di alto livello e/o legati alla preparazione olimpica.

ECONOMIA E LAVORO

Il sostegno della crescita dell'economia provinciale richiede la creazione di un contesto

che favorisca il rafforzamento delle imprese locali e l’insediamento di nuove imprese

sul territorio. Ciò rende necessario l’approntamento sia di interventi che agiscono sul

sistema nel suo complesso, quali il rafforzamento della formazione del capitale umano,

del sistema della ricerca, dell’infrastrutturazione del territorio, dei servizi alle imprese,

sia di interventi sulle singole imprese, fornendo un “pacchetto di misure” contenente

agevolazioni fiscali, incentivi agli investimenti, alla ricerca ed al lavoro, misure di

semplificazione amministrativa, agevolazioni creditizie mirate.

17

Inoltre è necessaria una azione coordinata di tutti gli attori del sistema, pubblici e

privati. Al riguardo contestualmente alla definizione della manovra di bilancio è stato

condiviso un protocollo d’intesa tra la Provincia e le parti sociali ed economiche che

prevede un insieme di impegni reciproci per il sostegno allo sviluppo delle imprese e del

welfare territoriale. Da un lato, il protocollo impegna la Provincia ad attuare politiche

economiche espansive, sostenendo l’accesso al credito da parte delle imprese nonché gli

investimenti produttivi e in ricerca e sviluppo, oltre che interventi di riduzione del

carico fiscale secondo criteri di selettività, a sviluppare gli strumenti che favoriscono

l’alternanza scuola lavoro, a mantenere le attuali politiche attive e passive del lavoro in

favore dei disoccupati e delle fasce deboli, nonché a proseguire nell’ammodernamento

del sistema di welfare locale.

Dall’altro lato il protocollo impegna le parti:

- a costituire il Fondo di solidarietà territoriale trentino, finalizzato ad assicurare forme

di sostegno dei lavoratori appartenenti a comparti esclusi dal campo di applicazione

della cassa integrazione guadagni;

- a promuovere l’operatività del fondo sanitario integrativo.

In relazione ai contenuti del protocollo, la manovra, oltre alla rimodulazione delle

agevolazioni fiscali secondo criteri di selettività che garantiscono un volume di

agevolazioni in favore delle imprese pari a oltre 200 milioni di euro - importo che

comprende sia le agevolazioni provinciali che quelle nazionali -, nel 2016 destina 4

milioni di euro al fondo per la finanza d’impresa e 16,5 milioni ai contributi a sostegno

degli investimenti delle imprese da utilizzare anche attraverso il meccanismo della

compensazione fiscale; ulteriori 7,3 milioni sono finalizzati a interventi specifici quali la

commercializzazione dei prodotti trentini, lo sviluppo di attività economiche in zone

montane e la promozione di attività commerciali nei centri storici.

Rilievo assumono inoltre gli investimenti di Trentino Sviluppo sia nel settore industriale

che in quello turistico. Tenuto conto dell’implementazione di risorse garantita con la

manovra (20 milioni di euro a valere sulle risorse regionali del Fondo di sviluppo

territoriale) il volume di investimenti che potrà essere realizzato dalla società nei

prossimi anni è pari a circa 120 milioni di euro.

18

Specifiche risorse sono inoltre finalizzate all’attivazione di nuovi canali di

finanziamento degli investimenti delle imprese, in aggiunta a quelli già in essere.

Attualmente è operativo il Fondo strategico per il Trentino – Alto Adige, rivolto

principalmente alle imprese strutturate, che ad oggi, al netto delle somme già utilizzate,

può contare su una disponibilità di circa 80 milioni di euro, e il Fondo di rotazione,

rivolto alle imprese di piccole –medie dimensioni, che può contare su una disponibilità

di circa 24 milioni di euro. In aggiunta a tali canali, la manovra destina 11,5 milioni di

euro delle risorse regionali a valere sul Fondo per lo sviluppo del territorio, ai Confidi

per la concessione di crediti diretti alle micro-imprese. E’ inoltre previsto che la

Provincia, con il supporto di Cassa del Trentino, promuova un azione di coordinamento

per favorire il finanziamento di progetti di investimento delle imprese locali da parte

della BEI.

Nell’ambito del predetto quadro di interventi obiettivo della manovra è quello di rendere

ancora più selettivo, ma allo stesso tempo più flessibile il sistema di incentivazione alle

imprese, per sostenere progetti innovativi e a maggiore valore aggiunto. Particolare

attenzione sarà posta agli aiuti nel settore della ricerca - al quale la manovra nel 2016

finalizza 16,6 milioni di euro -, al fine di rafforzare la verifica circa la qualità e i

contenuti dei progetti finanziati, e agli aiuti alle nuove imprese innovative, attraverso

l’attivazione di interventi di sostegno in fase di avviamento delle stesse.

A ciò si aggiunge il progetto di integrazione dei servizi messi a disposizione del sistema

per la nascita di nuove imprese, attraverso un rafforzamento del ruolo di Trentino

Sviluppo, in particolare per quanto attiene alle attività di formazione e di tutoraggio.

Tra gli interventi di contesto specifica rilevanza assume il finanziamento del progetto

Meccatronica, che prevede la realizzazione di laboratori di ricerca a cui verranno

successivamente affiancate strutture per la formazione tecnico professionale, al fine di

creare un polo di raccordo fra istruzione, formazione professionale, università, ricerca e

settori economici. Nello specifico il progetto è finanziato per 23,8 milioni di euro a

valere sulle risorse dell’Unione Europea e per 36,5 milioni di euro a carico della finanza

provinciale.

19

Tenuto conto che alla Provincia competono le funzioni in materia di lavoro, integrate a

seguito dell’Accordo di Milano dalle funzioni in materia di ammortizzatori sociali, la

stessa gestisce i centri per l’impiego e attua un articolato insieme di politiche attive e

passive in materia di lavoro, con particolare riferimento ai soggetti deboli e svantaggiati.

Per gli interventi dell’Agenzia del lavoro il bilancio 2016 autorizza oltre 33 milioni di

euro. Nel settore in esame rilievo assume il nuovo documento degli interventi di politica

del lavoro, recentemente approvato dalla Giunta provinciale, incentrato sulle seguenti

linee direttive, coerenti con i contenuti del protocollo con le parti economiche e sociali:

completamento della delega sugli ammortizzatori sociali, con la revisione del

reddito di attivazione a seguito delle novità introdotte dal Job acts al fine di

rafforzare le tutele dei soggetti espulsi dal mercato del lavoro,

riorganizzazione della rete dei servizi per l’impiego con il coinvolgimento dei

soggetti accreditati nella fornitura dei servizi,

attivazione di forme di raccordo fra il reddito di attivazione e il reddito di

garanzia, con un rafforzamento della condizionalità quale criterio per beneficiare di

sostegni al reddito.

In coerenza con i contenuti del precitato protocollo con le parti economiche e sociali,

con la manovra di bilancio sono inoltre finalizzati 2 milioni di euro per la partecipazione

della Provincia al fondo di solidarietà territoriale, a cui si aggiunge la detrazione

dall’IRAP del 50% dei contributi versati al fondo medesimo da parte delle imprese che

aderiscono volontariamente.

Agli interventi dell’Agenzia del Lavoro si affiancano quelli del cosiddetto “Progettone”,

attraverso il quale sono impiegati per lavori di ripristino e valorizzazione ambientale

soggetti espulsi dal mercato del lavoro che vengono accompagnati negli ultimi anni

necessari per il raggiungimento dei requisiti pensionistici. Le risorse finalizzate agli

interventi in esame sul bilancio 2016 ammontano a circa 49 milioni di euro.

Al fine di soddisfare un numero maggiore di richiedenti è obiettivo della Giunta

modificare i criteri di gestione dell’intervento attraverso:

un efficientamento del sistema, con una maggiore compartecipazione alla

spesa degli Enti beneficiari degli interventi e una riduzione dei costi di gestione dei

consorzi cooperativi attraverso i quali vengono impiegati i soggetti espulsi dal

20

mercato del lavoro;

la revisione delle condizioni di accesso, con la previsione di un minore

numero di anni mancanti alla pensione per i lavoratori da inserire;

un accordo con le organizzazioni sindacali per la revisione del contratto.

Alla promozione turistica d’ambito provinciale e locale, considerata la strategicità del

settore per l’economia del territorio, la manovra nel 2016 finalizza circa 42 milioni di

euro. Con riferimento al settore in esame, con il disegno di legge di stabilità 2016 è

prevista l’estensione dell’imposta di soggiorno anche agli alloggi ad uso turistico.

Si segnalano inoltre le specifiche risorse finalizzate agli interventi sul patrimonio

alpinistico e sulle terme ai quali il bilancio 2016 destina 3,4 milioni di euro.

Nel settore dell’agricoltura, in sede di definizione della manovra sono state individuate

alcune azioni prioritarie volte a migliorare il sistema che supporta il settore, in un’ottica

di efficientamento e di miglioramento della qualità dei servizi. Il riferimento è, in

particolare, alla riorganizzazione delle funzioni in materia di erogazione degli incentivi

nel settore agricolo e dello sviluppo rurale; alla revisione dell’organizzazione e gestione

delle attività di assistenza tecnica, consulenza e formazione in agricoltura; alla revisione

della governance complessiva del settore dell’irrigazione, al fine di garantire la gestione

ottimale della risorse idrica e la valorizzazione delle risorse finanziarie disponibili. Ai

predetti obiettivi si aggiunge la promozione di fondi mutualistici e di fondi per la

stabilizzazione del reddito per il settore zootecnico e del latte.

Circa le risorse che nel 2016 risultano finalizzate al settore, rilevanza assumono quelle

derivanti dall’attuazione del nuovo Programma di sviluppo rurale provinciale 2014-

2020, che mira ad aumentare la competitività delle aziende agricole, migliorando la

qualità dei prodotti e riducendo nel contempo l’impatto sull’ambiente. Nel 2016, a

valere sul PSR, si rendono disponibili risorse di derivazione europea e statale per circa

36 milioni di euro, a cui si aggiungono 6,5 milioni di euro di cofinanziamento

provinciale, per un totale di 42,5 milioni di euro. La manovra finalizza ulteriori 17,3

milioni di euro di risorse del bilancio provinciale ad interventi aggiuntivi in favore delle

imprese e delle cooperative nonché al programma zootecnico.

Ai fini di un quadro complessivo delle risorse che affluiscono all’agricoltura, va peraltro

21

tenuto conto anche di ulteriori somme di derivazione comunitaria e statale che non

prevedono un cofinanziamento provinciale e che vengono erogate direttamente ai

soggetti che operano nel settore: 32,3 milioni di euro destinati all’organizzazione

comune del mercato nei settori del vino, della frutta, del miele e dell’olio, nonché alla

cosiddetta “domanda unica”, ovvero ad incentivi in favore delle aziende che operano in

zone svantaggiate, e 20 milioni di euro di interventi a valere sul PSR nazionale in corso

di approvazione.

Complessivamente quindi nel 2016 al settore dell’agricoltura risultano finalizzate

risorse per 112 milioni di euro.

Ricerca

Un livello di qualità elevata della ricerca effettuata dalle istituzioni presenti sul territorio

costituisce uno dei fattori strategici per la competitività e l’attrattività del sistema locale

oltre che per implementare la produttività delle imprese. Per raggiungere tale obiettivo

si rende necessario perseguire, da un lato, una forte sinergia operativa tra le istituzioni

della ricerca che operano sul territorio – Università, Fondazione Mach, Fondazione

Kessler -, dall’altro garantire una sempre maggiore interazione tra le medesime

istituzioni e le imprese, in particolare attraverso il consolidamento del nuovo consorzio

HIT. Il piano della ricerca, recentemente approvato dalla Giunta provinciale, individua

le predette azioni come prioritarie, a cui si devono peraltro affiancare azioni di

efficientamento quali la realizzazione di un centro unico di servizi tecnico-

amministrativi per le locali istituzioni della ricerca. Priorità nel settore in esame assume

altresì la definizione di un accordo unitario con il CNR sulle tecnologie del legno e nel

settore della fisica.

La manovra nel 2016 finalizza al settore della ricerca oltre 61 milioni di euro, dei quali,

in particolare, 31,8 milioni alla Fondazione Kessler, 22,7 milioni alla Fondazione Mach

e 6 milioni al consorzio Hit. Alle predette risorse si aggiungono quelle finalizzate a

supportare la ricerca delle imprese, 16,6 milioni di euro, attraverso le quali dovrà essere

favorita l’interrelazione tra gli organismi di ricerca e le PMI trentine per lo sviluppo di

prodotti e servizi, il trasferimento di tecnologie, l’innovazione sociale, ecc.

22

INFRASTRUTTURAZIONE DEL TERRITORIO

Competono alla Provincia gli interventi di infrastrutturazione del territorio e la relativa

manutenzione, oltre che gli interventi sulle strutture nei settori quali la scuola, la sanità,

l’assistenza, il trasporto pubblico locale, le opere igienico sanitarie.

In particolare sono a carico del bilancio provinciale:

• gli oneri afferenti la viabilità, inclusa quella statale, sia per quanto attiene

la realizzazione di nuove tratte che la manutenzione ordinaria e straordinaria della

rete stradale esistente. Con la manovra sono in particolare garantiti i finanziamenti

per la circonvallazione di Cles (circa 56 milioni di euro), quelli per il collegamento

Loppio – Busa (oltre 100 milioni di euro) nonché quelli per la messa in sicurezza

della strada del Rolle (circa 4,5 milioni) e di Fedaia (circa 2,5 milioni di euro). Nel

triennio 2016-2018 le risorse autorizzate per interventi sulla viabilità e sulle piste

ciclabili ammontano a 177 milioni di euro;

• gli investimenti sulla rete del trasporto pubblico locale. La manovra

garantisce in particolare le risorse per il rinnovo del parco automezzi della Trentino

Trasporti (circa 30 milioni di euro), per l’abbassamento della Trento – Malè presso

Lavis (circa 24 milioni di euro), per il collegamento Trento – Povo (circa 27 milioni

di euro). Nel triennio 2016-2018 le risorse finalizzabili agli interventi sulla rete del

trasporto pubblico locale ammontano circa 79 milioni di euro;

• gli oneri per la realizzazione della rete della banda ultra larga. Sul

bilancio pluriennale sono confermati i 67 milioni di euro autorizzati in sede di

assestamento di bilancio 2015 per il progetto volto a garantire da 30 a 50 Mbps a

tutto il territorio e connessioni ad almeno 100 Mbps alle utenze dei settori

economici, incluse le attività professionali nonché agli istituti scolastici;

• le spese per la realizzazione e la manutenzione delle opere igienico-

sanitarie; sul triennio 2016-2018 sono autorizzati circa 33 milioni di euro. La

manovra conferma inoltre il finanziamento del depuratore Trento 3, il cui costo

complessivo di 105 milioni di euro risulta coperto attraverso risorse reperite sul

mercato finanziario; per il 50% è già stato sottoscritto un contratto con la BEI;

Ai predetti interventi si aggiungono quelli realizzati da Patrimonio del Trentino,

finalizzati alla valorizzazione del patrimonio pubblico provinciale. La manovra

conferma, in particolare, il finanziamento del Polo fieristico congressuale di Riva del

23

Garda (oltre 60 milioni di euro), di un intervento per l’accentramento di strutture e

servizi dell’amministrazione provinciale nella città di Trento (circa 11 milioni di euro),

di interventi sulle strutture della fondazione Mach (circa 13 milioni di euro). Nel

triennio 2016-2018 gli interventi che potranno essere realizzati tramite la società

ammontano a circa 95 milioni di euro.

Per la realizzazione e la manutenzione delle strutture scolastiche, ivi inclusi gli arredi e

le attrezzature, sul bilancio 2016-2018 sono autorizzati 38 milioni di euro – che

includono in particolare 12 milioni di euro per la realizzazione dell’Istituto d’arte

Vittoria.

Per quanto attiene alla realizzazione e alla manutenzione delle strutture ospedaliere e

socio-assistenziali, ivi incluse le RSA, nel triennio 2016-2018 sono finalizzati circa 93

milioni di euro. La manovra garantisce inoltre il finanziamento del nuovo Ospedale del

Trentino, che renderà possibile una riorganizzazione complessiva del sistema sanitario

provinciale, per una spesa complessiva di 300 milioni di euro, dei quali 150 milioni da

reperire tramite un finanziamento BEI.

Complessivamente lo stock di risorse disponibili per la realizzazione di infrastrutture e

di opere pubbliche risulta pari circa 970 milioni, a cui si aggiungono circa 500 milioni

di investimenti che potranno essere realizzati dagli enti locali, per un totale prossimo a

1,5 miliardi di euro.

Al fine di riqualificare la spesa relativa alle opere pubbliche la Giunta provinciale

intende porre in essere le seguenti azioni:

- il completamento del censimento degli immobili della Provincia e delle società

strumentali entro il 31 dicembre 2015 e il completamento del censimento degli

immobili degli enti locali entro il 30 giugno 2016, anche ai fini di un successivo

conferimento di immobili a carattere non istituzionale a fondi immobiliari con

apporto pubblico;

- l’attivazione della “cessione degli immobili a titolo di prezzo” per appalti

superiori a 5 milioni di euro, nel limite del 10% del valore del progetto;

- la pubblicazione di bandi per la realizzazione di opere pubbliche in parternariato

pubblico – privato, che abbiano ottenuto parere positivo nell’ambito del Nucleo di

24

valutazione degli investimenti pubblici.

Alla Provincia compete inoltre la realizzazione degli interventi per la salvaguardia e la

valorizzazione del territorio, ivi inclusa la sistemazione idraulica, nonché gli interventi

di prevenzione e ripristino dei danni derivanti dalle calamità. Per gli interventi in esame

sul bilancio 2016-2018 sono autorizzati circa 96 milioni di euro, dei quali 8,3 milioni

sono finalizzati al Fondo per la tutela del paesaggio.

L’EFFICIENTAMENTO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Il miglioramento della competitività del territorio richiede di proseguire nel percorso già

avviato - in particolare con la riorganizzazione delle strutture della Provincia e con i

processi di fusione dei Comuni e di gestione associata dei servizi dei medesimi enti

locali – di efficientamento della pubblica amministrazione locale.

Al riguardo quali azioni prioritarie sono individuate:

- il riassetto delle società provinciali sulla base delle linee guida recentemente

approvate. Il riassetto dovrebbe in particolare consentire l’aggregazione delle

società per “poli” specializzati o tematici, la dismissione di rami di attività in aree

già aperte al mercato, l’eliminazione di partecipazioni non strategiche,

- il consolidamento del Centro di servizi condivisi per la riduzione degli oneri di

funzionamento delle società strumentali, nonché l’omogenizzazione del

trattamento economico dei dipendenti delle società strumentali attraverso la

definizione di un contratto unico di primo livello,

- l’individuazione di nuovi ambiti di gestione unitaria dei servizi, oltre a quella già

in corso presso i musei provinciali, anche al fine di garantire adeguati standard di

qualità,

- la riapertura della contrattazione per i lavoratori del pubblico impiego locale, con

l’obiettivo di collegare maggiormente gli aumenti retributivi al conseguimento di

specifici obiettivi, limitando gli adeguamenti automatici.

Con specifico riferimento agli interventi di razionalizzazione delle spese di

funzionamento dell’Amministrazione provinciale rilievo assumono, anche in attuazione

25

del Piano di miglioramento della pubblica amministrazione, le seguenti azioni:

- l’attuazione del piano di riduzione complessiva della dotazione organica del

personale provinciale che interessa 377 dipendenti;

- il contenimento delle sostituzioni del personale cessato dal servizio per il

raggiungimento dei requisiti ordinari di pensionamento entro il limite di un decimo

del costo del medesimo personale, con una ulteriore riduzione delle sostituzioni

rispetto a quelle consentite dalle disposizioni attualmente vigenti (un quinto del

costo del personale cessato). Con il disegno di legge di stabilità è inoltre prevista

l’assunzione di circa 50 apprendisti, al fine di garantire l’ingresso di giovani

nell’amministrazione,

- la razionalizzazione nella distribuzione alle strutture provinciali e agli enti

strumentali del personale del comparto pubblico provinciale;

- il completamento del processo di centralizzazione degli acquisti di beni e servizi di

tutti gli enti del settore pubblico provinciale;

- la prosecuzione del programma di razionalizzazione degli spazi utilizzati dagli

uffici provinciali nonché di rinegoziazione dei contratti di locazione;

- la riduzione delle macchine di servizio in proprietà di circa 100 unità,

- un ulteriore contenimento delle spese discrezionali, in modo da conseguire una

riduzione della spesa annua, a decorrere dal 2016, di almeno l’80% rispetto al

valore medio del triennio 2008-2010.

Le predette misure di razionalizzazione della spesa verranno estese anche agli enti

strumentali della Provincia (enti pubblici strumentali, inclusa l’Azienda sanitaria,

fondazioni e società controllate), attraverso lo strumento delle direttive e degli accordi

di programma.

Con riferimento alla Provincia le predette misure determinano nel periodo 2015-2018

un contenimento della spesa di personale pari a circa il 6%.

Va peraltro evidenziato come con il disegno di legge di stabilità siano autorizzate le

risorse per la riapertura della contrattazione per il triennio 2015-2017. Le risorse

afferiscono al personale di tutto il settore pubblico provinciale: Provincia, ivi incluso il

personale della scuola, enti locali, sanità, enti pubblici strumentali, Aziende pubbliche di

servizi alla persona. Specificatamente la norma autorizza 35,7 milioni per l’anno 2016

26

e 41,3 milioni dall’anno 2017.

La prosecuzione delle misure di razionalizzazione e di efficientamento dei processi,

coniugate con l’introduzione di elementi di sobrietà nelle decisioni di spesa, ha

consentito una riduzione del volume di risorse finalizzate alle spese di gestione della

Provincia nel periodo 2013-2015 pari a circa il 7%; nel periodo 2013-2018 la riduzione

è previsto raggiunga quasi il 10%.

ENTI LOCALI

La definizione della manovra con riferimento agli aspetti che attengono agli enti locali è

intervenuta d’intesa con il Consiglio delle autonomie.

Le principali tematiche oggetto del protocollo d’intesa definito con il Consiglio delle

autonomie locali attengono:

a) all’eliminazione, dal 2016 degli obblighi relativi al patto di stabilità interno. Gli enti

locali devono peraltro assicurare un saldo non negativo in termini di competenza

secondo le disposizioni attuative della legge 243 del 2012;

b) allo sblocco di risorse a favore degli investimenti a seguito del venir meno dei

vincoli relativi al patto di stabilità. Le risorse in esame, stimate in 120 milioni di

euro, sono finalizzate a progetti di investimento sovracomunali gestiti tramite le

Comunità di Valle,

c) alla compensazione da parte della Provincia del minor gettito IMIS che affluirà ai

Comuni a seguito delle misure di alleggerimento fiscale in favore dei cittadini e delle

imprese disposte con la manovra 2016;

d) alla conferma del concorso dei comuni agli obiettivi di razionalizzazione e

contenimento delle spese di funzionamento nella dimensione già individuata in sede

di Protocollo di intesa 2014: 30,6 mil nel periodo 2013-2017, dei quali 5,3 nel 2016.

Tale obiettivo risulta peraltro incrementato a seguito dell’applicazione dei contenuti

della recente revisione della riforma istituzionale che prevede, entro il 2019, il

conseguimento da parte di tutti i comuni di un livello di spesa standard

corrispondente a quello di un Comune con popolazione pari a cinquemila abitanti;

e) alla sostituzione del piano di miglioramento, quale strumento per l’individuazione

delle azioni volte al conseguimento dei risparmi di spesa con il “progetto di gestione

27

associata/fusione” per i comuni con popolazione inferiore ai 5 mila abitanti e la

necessità di un aggiornamento del piano in essere per i comuni con popolazione

superiore.

Complessivamente le risorse che affluiscono agli enti locali per il funzionamento nel

2016 ammontano a circa 275 milioni di euro, ai quali si aggiungono quelle afferenti la

gestione, da parte delle Comunità, delle funzioni in materia di assistenza (circa 100

milioni), di diritto allo studio (circa 8 milioni di euro) e di integrazione dei canoni per

gli alloggi locati sul mercato (6,5 milioni di euro).

COMPOSIZIONE DELLA SPESA DEL BILANCIO ARMONIZZATO

(in milioni di euro)

2016 2017 2018Spesa corrente 3.116 3.031 2.988 Spesa in conto capitale 1.176 892 922 Spese per incremento attività finanziarie 315 295 256 Rimborso prestiti 5 3 4

Totale 4.612 4.221 4.170 Accantonamenti per manovre Stato e territori confinanti * 80 380 347

Totale parte prima del bilancio 4.692 4.601 4.517

* il dato del 2016 è al netto di 300 milioni accantonati sul 2015

In merito alla tabella sopra riportata si evidenzia come la disciplina in materia di

armonizzazione dei bilanci abbia comportato, oltre che lo spostamento tra le partite

effettive del bilancio di alcune voci precedentemente classificate tra le partite di giro,

anche la riclassificazione in parte corrente di alcune poste precedentemente

ricomprese nella spesa in conto capitale. Peraltro la spesa corrente, pari a 3.116

milioni di euro nel 2016, si riduce nel 2018 a 2.988 milioni di euro, con una

contrazione superiore al 4% che, a fronte della riduzione dei volumi di bilancio,

consente di limitare il calo delle risorse finalizzate alla spesa in conto capitale che

passa da 1.176 milioni di euro del 2016 a 922 milioni sul 2018.

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Signori Consiglieri,

la manovra intende agganciare i segnali di ripresa dell’economia che caratterizzano

l’attuale contesto, attraverso un insieme articolato di azioni rese possibili dai rilevanti

livelli di autonomia e dalla pluralità di competenze di cui gode la Provincia. Tuttavia,

per raggiungere risultati adeguati è necessaria la collaborazione di tutti gli attori del

sistema, sia quelli pubblici che quelli privati, al fine di focalizzare l’impegno verso un

obiettivo comune. Confido quindi nell’atteggiamento responsabile da sempre dimostrato

dalle istituzioni pubbliche e private che operano sul territorio perché prosegua lo spirito

di collaborazione e di reciprocità che le ha sempre caratterizzate.

Trento, 9 novembre 2015

IL PROPONENTE

IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA

- dott. Ugo Rossi -

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