PERCHÉ SEGUIRE GLI INSEGNAMENTI DELLA

BIBBIA

P. Pasquale De Ruvo

PREMESSA

La Bibbia è come un oceano sterminato, un pozzo senza fondo…

La comprenderemo a fondo solo quando saremo faccia a faccia con l’Autore della Bibbia stessa…

LA DOMANDA:Perché seguire gli insegnamenti della Bibbia?

UNA RISPOSTA A BRUCIAPELO:Perché ce lo ha detto Dio stesso!

«Il Signore ci ordinò di mettere in pratica tutte queste leggi, temendo il Signore, nostro Dio, così da essere sempre felici ed essere conservati in vita, come appunto siamo oggi. La giustizia consisterà per noi nel mettere in pratica questi comandi, davanti al Signore, nostro Dio, come ci ha ordinato» (Dt 6,24-25).

LA QUESTIONE DI FONDO DELL’UOMO:

LA FELICITÀL'anelito di felicità è da sempre profondamente ra-dicato nel cuore umano. Come è possibile riuscire a determinare il giusto agire che conduce le singole persone, le comunità, le nazioni intere verso una vita riuscita o, in altre parole, verso la felicità?

Per i cristiani la Sacra Scrittura non è soltanto la fonte della rivelazione, la base della fede, ma anche l'imprescindibile punto di riferimento della morale. I cristiani sono convinti che, nella Bibbia, si possano trovare indicazioni e norme per agire rettamente e per rag-giungere la vita piena.

OBIEZIONE 1

Nella odierna società si presentano come ugualmente forti il desiderio di una piena felicità e il desiderio di una illimitata libertà.Secondo questa mentalità, la dignità della persona umana esigerebbe che essa non debba accettare alcuna norma che le venga imposta dall'esterno, ma che sia essa stessa a determinare liberamente e autonomamente ciò che ritiene giusto e valido.Di conseguenza, il complesso normativo presente nella Bibbia appare come ostacolo che si oppone alla felicità e dai cui è necessario liberarsi.

OBIEZIONE 2

Gli scritti biblici sono stati redatti almeno mille e novecento anni fa; appartengono, dunque, a epoche lontane in cui le condizioni di vita erano molto diverse da quelle di oggi. Moltissime situazioni e problemi attuali sono completamente ignorati negli scritti biblici e, pertanto, si ritiene che non si possono trovare in essi risposte appropriate a questi problemi. Di conseguenza permane un atteggia-mento fortemente scettico poiché si ritiene che la Bibbia non possa servire per trovare le soluzioni ai tanti problemi odierni.

CONTESTO

• INDIVIDUALISMO• PERSONALISMO• RELATIVISMO• SECOLARIZZAZIONE• SCRISTIANIZZAZIONE• TECNICISMO• SCIENTISMO• MATERIALISMO• ECONOMISMO• …

CONTESTOLe verità finora ritenute "assolute" (tipo DIO – PATRIA – FAMIGLIA) sono fortemente messe in discussione. La tendenza è quella di ricercare una verità "fai da te" oppure che sia "a propria immagine e somiglianza ("è vero perché mi piace" e non viceversa).

DUE ESPERIENZEDUE BRANI EVANGELICI L'esperienza del popolo d'Israele L'esperienza di S. Agostino Mt 19,16-22: il giovane ricco Lc 10,25-37: la parabola del buon

samaritano

L'ESPERIENZA DEL POPOLO D'ISRAELE

CRONOLOGIA• Abramo: la promessa

• Isacco, Giacobbe,(Giuseppe): i patriarchi

• L'Egitto: la schiavitù• Mosè: la liberazione –

l'esodo – i comandamenti• I giudici: il possesso

della terra promessa• Il regno davidico• Divisione del regno:

Giuda (sud)Israele (nord)

• Fine del regno d’IsraeleDistruzione di Samariada parte di Salmanassar VDeportazione in Assiria(722 a. C.)

• Fine del regno di GiudaDistruzione di Gerusa-lemme da parte di Nabu-codonosorDeportazione in Babilonia(587 a. C.)

RicordiamoIl Signore ha ordinato al popolo d'Israele di osservare le sue leggi per essere felice, prospero e per vivere a lungo.

La distruzione di Samaria e Gerusalemme da parte di Salmanassar V e di Nabucodonosor ci fanno capire che qualcosa è andato storto.

Cosa?

Punto di rottura: 1Sam 8,4-9

«Si radunarono allora tutti gli anziani d'Israele e vennero da Samuele a Rama. Gli dissero: "Tu ormai sei vecchio e i tuoi figli non camminano sulle tue orme. Stabilisci quindi per noi un re che sia nostro giudice, come avviene per tutti i popoli".Agli occhi di Samuele la proposta dispiacque, perché avevano detto: "Dacci un re che sia nostro giudice". Perciò Samuele pregò il Signore. Il Signore disse a Samuele: "Ascolta la voce del popolo, qualunque cosa ti dicano, perché non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché io non regni più su di loro. Come hanno fatto dal giorno in cui li ho fatti salire dall'Egitto fino ad oggi, abbandonando me per seguire altri dèi, così stanno facendo anche a te. Ascolta pure la loro richiesta, però ammoniscili chiaramente e annuncia loro il diritto del re che regnerà su di loro"».

Quale conclusione trarre da questa esperienza?

L'aver rigettato Dio e le sue norme (insegnamenti), l'aver abbandonato Dio per seguire altri dèi sono alla base della rovina del popolo d'Israele.

L'ESPERIENZA DI SANT’AGOSTINO

• Aurelio Agostino nasce a Tagaste (nell’attuale Algeria) nel 354 da Patrizio (pagano) e Monica (cristiana).

• Dai suoi genitori recepisce due opposte visioni del mondo.

• La sua giovinezza è caratterizzata dalla ricerca dell'assoluto che lo porta a frequentare varie scuole di pensiero e a provare varie esperienze.

• Nonostante una carriera forense di successo, porta con sé inquietudine e insoddisfazione: è attanagliato dai dubbi ed è continuamente asseta-to di verità.

L’INCONTROCONSANT’AMBROGIO

• Agostino intuisce che la verità, tema centrale del suo itinerario filosofico, non è un semplice fatto in sé da dominare, ma che da essa si viene dominati perché è qualcosa di assoluto, totale e universale.

• Comprendendo come la verità non sia un oggetto ma un Soggetto, cioè un'entità viva e Personale, proprio come viene presentata nei Vangeli, egli ha la certezza che Gesù fosse l'unica via per giungervi, e che alla Verità l'uomo aderisce innanzitutto con il suo modo di vivere.

• La conversione, avvenne all'età di 33 anni, in un giardino di Milano, dove si racconta che Agostino sentì la voce di una bimba che canterellava «prendi e leggi», invito che egli riferì alla Bibbia.

• La scoperta delle Sacre Scritture porta Agostino a decidere di iniziare a seguire l'ideale di vita perfetta, dedicata a quel Dio che era giunto ad amare in età adulta:

«Tardi ti ho amato, Bellezza così antica e tanto nuova, tardi ti ho amato. Sì, perché tu eri dentro di me ed io fuori: lì ti cercavo. Deforme, mi gettavo sulle belle sembianze delle tue creature. Eri con me, ma io non ero con te. Mi tenevano lontano da te le tue creature, inesistenti se non esistessero in te. Mi chiamasti, e il tuo grido sfondò la mia sordità; balenasti, e il tuo splendore dissipò la mia cecità; diffondesti la tua fragranza, respirai ed ora anelo verso di te; ti gustai ed ora ho fame e sete di te; mi toccasti, e arsi dal desiderio della tua pace».

(Confessioni X, 27.38)

VANGELO DI MATTEO 19,16-22IL GIOVANE RICCO

«Ed ecco, un tale si avvicinò e gli disse: "Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?". Gli rispose: "Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti". Gli chiese: "Quali?". Gesù rispose: "Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso ". Il giovane gli disse: "Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?". Gli disse Gesù: "Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!". Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze».

LA DOMANDA:Che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?

Questo giovane è alla ricerca della felicità, dell’e-lisir di lunga vita.Nei vangeli Gesù non parla mai della vita eterna, se ne parla è perché è interpellato.E da chi viene interpellato? Dai ricchi e dalle persone molto religiose.Lo interpellano persone che hanno una sicurezza su questa terra, sicurezza che viene loro assicurata economicamente dalla ricchezza e spiritualmente dalle pratiche religiose.Ma… sono persone in preda all’angoscia e alla paura!!!

LA VITA ETERNA SECONDO GESÙ

• Per Gesù la vita eterna non è un premio che si ottiene nel futuro, ma una qualità, una condizione di vita che si sperimenta nel presente.

• Per vita eterna non bisogna intendere la durata, quanto la sua qualità. La vita è eterna in quanto è indistruttibile, perché è la vita stessa di Dio. Gesù ci chiede e ci dà la possibilità di avere la condizione divina: Dio ha una vita indistruttibile. La vera felicità, per Gesù, non sta nell'aldilà, ma nel regno di Dio che è qui, oggi, in mezzo a noi e che è garanzia di vera felicità.

LA RISPOSTA:• Osserva i comandamenti…• Va’ vendi quello che hai e dallo ai poveri…• Seguimi!!!

Osserva i comandamenti…

è in linea con il brano del Deuteronomio letto all'inizio. È l'esatto opposto di quello che il serpente dice ad Eva nel paradiso terrestre. Qui Gesù è come se dicesse: "Obbedisci a Dio e sarai felice". Nel racconto del peccato originale il serpente dice: "Di-sobbedisci a Dio e sarai felice". Le conseguenze della disobbedienza alla volontà di Dio le conosciamo.

Va’ vendi quello che hai e dallo ai poveri…

Dio e la ricchezza sono come due padroni, e "non si può servire a due padroni" (Lc 16,13). Nei vangeli, Gesù esorta sempre a stare molto attenti nell'accumulare ricchezze perché non danno la vera felicità. Chi possiede ricchezze vive nell'affanno perché deve stare attento al ladro che scassina e alle tarme che consu-mano. La vera felicità sta nell'accumulare tesori nel regno dei cieli (cf Mt 6,19-34).

Seguimi!!!

Significa diventare discepoli di Gesù, e il discepolo di Gesù è colui che ascolta le sue parole e le mette in pratica (cf Mt 7,24-29).

VANGELO DI LUCA 10,25-37PARABOLA DEL BUON SAMARITANO

«Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: "Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?". Gesù gli disse: "Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?". Costui rispose: " Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso ". Gli disse: "Hai risposto bene; fa' questo e vivrai".Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: "E chi è mio prossimo?". Gesù riprese: "Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.

Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all'albergatore, dicendo: "Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno". Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?". Quello rispose: "Chi ha avuto compassione di lui". Gesù gli disse: "Va' e anche tu fa' così"».

LA DOMANDA:È la stessa del giovane ricco di Mt 19,16-22

LA RISPOSTA:• Fa’ questo (osserva i comandamenti) e vivrai….• Va’ e anche tu fa’ così…

In questo brano del vangelo entra in gioco la logica dell'amore. Seguire gli insegnamenti della Bibbia, osservare i comandamenti allora significa amare, perché solo l'amore è garanzia di vita, di gioia, di pace e di felicità. Gli insegnamenti biblici tendono sempre a richiamare l'uomo all'amore verso Dio e verso il prossimo: se quest'amore manca, c'è morte, guerra, distruzione, infelicità.

CONCLUSIONEPerché seguire gli insegnamenti della Bibbia?Per vivere una vita felice, piena e dignitosa.

PERLE DI SAGGEZZASe osserverai le norme che io ti do, sarai felice… (cf Dt)Va' e anche tu fa' così… (Lc 10,37)

PREGHIERA

Ci hai fatti per Te, Signore, e il nostro cuore non ha pace finché non riposa in Te…

(S. Agostino - Confess. 1, 1, 1)