Macroprogettazione Sicurezza: mettiamoci la faccia!

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Macroprogettazione

Sicurezza: mettiamoci la faccia!

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?“Che tipo di modello di organizzazione serve per la sicurezza degli ambienti complessi?”

“Esiste la possibilità per un’organizzazione di prevedere l’imprevisto e pianificare la risposta del sistema?”

“La sicurezza è responsabilità dell’individuo o

dell’organizzazione?”

Alcuni quesiti fondamentali

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Accompagnare i Manager nel Accompagnare i Manager nel comprenderecomprendere, , “appropriarsi”“appropriarsi” e e implementareimplementare un Sistema Organizzativo per la gestione un Sistema Organizzativo per la gestione della Sicurezza…della Sicurezza…

L’intervento di Safety Management

… … Attraverso un percorso formativo che prevede un Attraverso un percorso formativo che prevede un approccio approccio integratointegrato e e sistemicosistemico ai contenuti della ai contenuti della sicurezza, esplorati nella loro valenza culturale ed sicurezza, esplorati nella loro valenza culturale ed analizzati relativamente alla coerenza dei processi analizzati relativamente alla coerenza dei processi organizzativi aziendali.organizzativi aziendali.

… … Con la finalità di creare condivisione e integrazione Con la finalità di creare condivisione e integrazione a tutti i livelli aziendali, valorizzando le non-technical a tutti i livelli aziendali, valorizzando le non-technical skills diffuse all’interno dell’organizzazione…skills diffuse all’interno dell’organizzazione…

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Implementare e diffondere una “security mind”

E’ possibile sviluppare un modello culturale e comportamentale del lavoro in sicurezza attraverso:

• il cambiamento di paradigma con il quale l’organizzazione analizza la possibilità di “incidenti”: dal modello lineare al modello sistemico;

• la capacità collettiva di apprendere dai propri errori in un’ottica di resilience engeneering;

• la penetrazione a tutti i livelli di un concetto di sicurezza che integri aspetti normativi, mentali, relazionali e culturali;

• la sperimentazione di strumenti culturali e operativi utili a promuovere e diffondere la “collective mind” in tema di sicurezza;

• lo sviluppo di una “no blame culture” che incentivi la segnalazione, da tutti i livelli dell’organizzazione, di errori, anomalie, disfunzioni organizzative;

• la creazione di un sistema nel quale raccogliere e declinare best practices rivolte all’esercizio dell’error management ed alla capacità adattiva del sistema di rispondere agli imprevisti.

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I concetti-chiave dell’intervento

Per RESILIENZA s’intende l’abilità di riconoscere e gestire quelle perturbazioni inaspettate che mettono in discussione il modello di competenza e richiedono un cambiamento nei processi, nelle strategie e nel coordinamento interfunzionale.

Un’organizzazione resiliente:

• sa delegare

• è sensibile ai segnali deboli

• è aperta all’apprendimento

• non crea una “blame culture”

• ottimizza una circolazione dell’informazione

In sintesi, sa apprendere prima che l’evento negativo accada.

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I concetti-chiave dell’intervento

Organizzazione basata sulla cultura della

colpa

Organizzazione resiliente

E’ caratterizzata da una cortina che offusca gli eventi anomali e i rischi.

Scombera la cortina e vede con chiarezza tutta la piramide degli eventi.

Lascia scoperto solo il picco degli eventi GRAVI.

E’ un sistema reattivo che agisce solo quando l’incidente è avvenuto.

Fonda il suo apprendimento osservando, riportando e ottimizzando tutti quegli eventi che sono anomali, non hanno portato all’incidente, ma potrebbero farlo.

Eventi anomali

Rischi

Piccoli incidenti

Incidenti

gravi

Area di apprendimento di

un’organizzazione dominata dalla

cultura della colpa

Area di apprendimento di

un’organizzazione resiliente

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Esperienza diretta delle dimensioni comportamentali, relazionali, cognitive, processuali della sicurezza.

Consapevolezza delle credenze individuali ed organizzative non funzionali alla sicurezza.

Acquisizione di modelli mentali funzionali ad una organizzazione resiliente.

Sviluppo di un “peer review” contest finalizzato a far emergere e valorizzare comportamenti orientati alla sicurezza in azienda.Sviluppo della tassonomia del Sistema della Sicurezza.

Ideazione e costruzione di messaggi aziendali finalizzati alla diffusione di una CULTURA ORGANIZZATIVA FLESSIBILE.

La metodologia dell’intervento

Esperienza

concreta

Sperimenta-

zione attiva

Concettualizzazione

astratta

Osservazione

riflessiva

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Flusso dell’intervento

Pre-workArrivo e

Cena con lo chef

Primo

giorno

Secondo

giornoFollow up

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Flusso dell’intervento

ENGAGEMENT: campagna di comunicazione analogica (cartolina, e-mail) che ha l’obiettivo di generare curiosità e interesse nei confronti dell’iniziativa e degli appuntamenti successivi.

PRE-WORK: dopo qualche giorno ai partecipanti è chiesto di identificare casi (anonimi) di buona o cattiva sicurezza accaduti all’interno della propria unità organizzativa, insieme a una griglia di classificazione (tipologia incidente, luogo, tempo, conseguenze, cause, possibili rimedi,…), con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sui contenuti della sicurezza e iniziare a esercitare la capacità di osservazione e raccolta di una casistica utile alla costruzione di una tassonomia per il Sistema della Sicurezza.

Pre-work

Arrivo e

Cena con

lo Chef

Primo

giornoFollow up

Secondo

giorno

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Flusso dell’intervento

SERA

Uno show cooking di cucina creativa con un Maestro Chef presso il Teatro dell’Eccellenza della Boscolo Etoile Academy

Obiettivi:

• Accogliere i partecipanti attraverso un insolito incontro didattico.

• Sperimentare la gestione dell’errore come strumento di problem solving creativo.

• Verificare come l’innovazione sia il risultato di ricerca, esperienza ed apprendimento continuo.

• Osservare come la creatività in cucina sia il frutto di una consapevole rilettura delle procedure tradizionali con il contributo di apporti derivanti da “saperi” diversi.

Pre-work

Arrivo e

Cena con

lo Chef

Primo

giornoFollow up

Secondo

giorno

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Flusso dell’intervento

MATTINA

Presentazione a forte impatto emotivo di casi concreti. Analisi guidate dai referenti scientifici.

Obiettivi:

• Ingaggio immediato sui temi della imprevedibilità e della concatenazione negativa negli eventi disastrosi.

• Offrire ai partecipanti i vari punti di vista con i quali osservare gli incidenti e gli eventi imprevedibili.

• Analizzare le dimensioni individuali, organizzative e culturali che impattano sulla sicurezza.

• Abbassare le resistenze e gli alibi rispetto alle “peculiarità” dei comportamenti del front-line allargando lo sguardo alla dimensione sistemica.

• Sviluppare la capacità di identificare segnali deboli organizzativi, individuali e culturali.

Pre-work

Arrivo e

Cena con

lo Chef

Primo

giornoFollow up

Secondo

giorno

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Flusso dell’intervento

POMERIGGIO - Prima parte -

4 gruppi di lavoro guidati ciascuno da un referente scientifico Obiettivi:

• Acquisire modelli mentali funzionali a una organizzazione focalizzata sull’error management e capace di identificare le aree “vulnerabili” e indirizzarle con iniziative mirate.

• Sviluppare:1. attitudini e comportamenti individuali in linea con gli

obiettivi di sicurezza all’interno di ciascuna area organizzativa,

2. abilità cognitive e relazionali tali da assicurare la consapevole, adeguata e corretta esecuzione da parte degli operatori,

3. pratiche di successo condivisibili in azienda.

• Coltivare una cultura e comportamenti orientati alla consapevolezza delle minacce cui è costantemente sottoposta l’organizzazione e l’individuo.

• Diffondere e premiare comportamenti orientati alla sicurezza del ”collega” consentendo la condivisione di pratiche di successo: Peer Review.

Pre-work

Arrivo e

Cena con

lo Chef

Primo

giornoFollow up

Secondo

giorno

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Flusso dell’intervento

POMERIGGIO - Seconda parte -

Valutazione in plenaria dei lavori svolti in gruppo. Identificazione delle attitudini virtuose da sviluppare.

Obiettivi:

• Peer review contest –identificare casi “eccellenti” di comportamenti virtuosi di sicurezza e resilienza organizzativa.

• Creare la tassonomia del sistema sicurezza – i manager identificano le aree vulnerabili, le tipologie di minacce e le soluzioni di intervento possibile per lo sviluppo di una cultura della sicurezza e delle non technical skill.

Pre-work

Arrivo e

Cena con

lo Chef

Primo

giornoFollow up

Secondo

giorno

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Flusso dell’intervento

PRIMA DI CENA

Masse di San Sisto

Relax presso le sorgenti termali alle falde dei Monti Cimini, create grazie all’attività residua sotterranea di antichi vulcani. Le fonti, le cui acque hanno notevoli proprietà terapeutiche, erano utilizzate sin dall’epoca Etrusca.

Pre-work

Arrivo e

Cena con

lo Chef

Primo

giornoFollow up

Secondo

giorno

CENA

Un viaggio nel tempo: un particolare evento gastronomico di cucina medievale presso la Chiesa Francescana della Residenza Storica della Boscolo Etoile Academy.

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Flusso dell’intervento

MATTINA e PRIMO POMERIGGIOI partecipanti diventano autori, registi ed attori protagonisti di spot di 1’ realizzati con il supporto di uno staff tecnico e di attrezzature professionali. Ogni gruppo crea e realizza un video sulla cultura della sicurezza.

Pre-work

Arrivo e

Cena con

lo Chef

Primo

giornoFollow up

Secondo

giorno

Obiettivi:

• SPOT VIDEO - Sviluppare output concreti e ad alto coinvolgimento, attraverso:

» l’identificazione delle aree “vulnerabili” e maggiormente soggette a rischi di fallimento individuale e organizzativo;

» la creazione e la realizzazione di messaggi diretti ad orientare e diffondere comportamenti e pratiche quotidiane per lo sviluppo di una “collective mind” sulla sicurezza.

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Flusso dell’intervento

MEZZA GIORNATA

Evento di premiazione. Tutti i partecipanti alle diverse edizioni del modulo visionano gli spot ed una giuria qualificata assegna i premi.

Obiettivi:

• Condividere gli spot video sulla sicurezza e sulla resilienza prodotti nelle diverse edizioni.

• Rinforzare i concetti emersi durante il percorso formativo.

• Coinvolgere emotivamente i partecipanti.

• Sviluppare motivazione a sostenere e sviluppare le best practice individuate.

Pre-work

Arrivo e

Cena con

lo Chef

Primo

giornoFollow up

Secondo

giorno

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La sicurezza ha il nostro volto

CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE

L’Azienda utilizza i migliori spot creati, interpretati e realizzati dai partecipanti, per una Campagna di Sensibilizzazione sulla sicurezza rivolta verso l’esterno.

Gli autori degli spot diventano “Ambasciatori della sicurezza” e assumono il ruolo di protagonisti nel processo collettivo di sensibilizzazione e responsabilizzazione.

Obiettivi:

• Diffondere la “Nuova cultura della sicurezza” fuori dai confini aziendali.

• Farsi promotori di nuovi codici della sicurezza.

• Coinvolgere la collettività nel guardare alla sicurezza con occhi nuovi.