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p. n. 4 / 3 febbraio 202 estratto da www.dday.it TV & VIDEO / L’accesso a Internet porterà i servizi on demand? MySky HD: guida e menù HD Attivata la porta di rete Sky ha rivisto l’interfaccia grafica dei decoder MySky HD rendendola HD È stata abilitata anche la porta di Rete per interattività e Primafila di M. Dalli D al 9 febbraio sera alcuni decoder MySky HD possono essere aggiornati a un softwa- re che implementa una nuova veste grafica e l’abilitazione della porta di Rete. Al momento l’aggiornamen- to va fatto manualmente dal menu (non si aggiorna automaticamente di notte) e riguarda soltanto alcuni modelli tra i decoder Samsung; tutti gli altri arriveranno progressivamente nel corso delle prossime settimane. I decoder Sky HD, secondo Sky, non verranno, invece, aggiornati alle nuo- ve funzioni, anche se alcuni rumor sulla Rete sostengono il contrario. La veste grafica del nuovo software, come si vede nel video qui sotto, è ora più accattivante e finalmente in alta definizione, e consente di scor- rere nella lista programmi diretta- mente dall’EPG, accedendo a tutte le informazioni sui programmi futuri senza dover accedere alla Guida TV. Nei menù del decoder, che ora sono completamente navigabili con le frec- ce del telecomando, rimane sempre visibile un riquadro con la diretta del canale che si stava seguendo prima di entrare nel menù; viene quindi ab- bandonata la musica di sottofondo. La seconda novità riguarda l’interfac- cia di Rete, presente sui decoder ma MOBILE 04 Windows Phone 8 tante novità in arrivo 07 Sci e snowboard, tutti in pista con la tecnologia 08 Come trasferire i contatti su uno smartphone TEST 21 JBL OnBeat Extreme 22 Samsung PS43D490 24 Motorola Razr 26 Vivitek Qumi GAME & MOVIE 19 Finalmente Soul Calibur V, l’abbiamo provato per voi DDAY.it magazine 41 In questo fascicolo tra le altre cose... 02 Abbasso le TV OLED anoressiche 03 Panasonic apre al FLAC sui TV 2012 16 Sony malata? Ecco la ricetta di Kaz Hirai PC & MULTIMEDIA 13 Videochiamate HD di Skype 15 IPv6: cosa faranno gli operatori italiani? DIGITAL IMAGING 11 Pentax K-01 arriva a marzo 12 Fujifilm X-Pro1, le foto che fanno paura p. finora disabilitata. L’abilitazione della porta Ethernet al momento trova uti- lizzo nell’acquisto degli eventi Prima- fila, per i quali non sarà più necessario telefonare o acquistare da Internet, ma il tutto potrà essere fatto diretta- mente dal decoder, tra cui anche con- trollare gli acquisti effettuati. La stessa porta viene inoltre utilizzata per l’in- terattività e per votare direttamente dal telecomando, operazioni finora possibili solo se il decoder era colle- gato alla linea del telefono. In futuro, però, non è da escludere che la porta venga utilizzata anche per nuovi ser- vizi, come ad esempio lo streaming video da Internet (come già avviene per Premium Play di Mediaset) o la condivisione dei programmi registrati nel decoder verso un dispositivo por- tatile (smartphone o tablet) all’inter- no della rete domestica. video Il video con la veste grafica del nuovo software. PEOPLE & MARKET TV & VIDEO HIFI & HOME THEATER 17 Pro-Ject presenta i media player Hi-End EDITORIALE Divulgare bene per uscire dalla crisi La crisi morde - e in profondità - il mercato dell’elettronica di consumo, con tassi di decresita nel 2011 superiori al 20% (dati gfk). Non c’è una sola causa dietro questa batosta, ma una concomitanza di nodi che stanno venendo al pettine tutti insieme. Certo, la crisi internazionale rende tutto più difficile. Anche il fatto che il confronto sia con il 2010 (anno dei più importanti Switch-off ) è un’attenuante: un segno meno era facilmente preventivabile. Un altro fattore chiave è stata la “svalutazione” del prodotto, con prezzi che durante lo scorso anno hanno avuto andamenti in picchiata. L’elemento che appare però più subdolo, tanto che il mercato non ha tanta voglia di ammetterne l’esistenza, è l’affievolirsi dell’appeal di molte categorie di prodotto, in parte bruciate dagli smartphone e in parte arrivate alla fine di un ciclo di vita. Effetto “smartphone”: con 3- 400 euro di “telefonino” (tanto quanto costavano i cellulari qualche anno fa) oggi l’utente sostitiusce una serie ampia di altri apparecchi: fotocamere compatte, videocamere per uso occasionale, navigatori satellitari, audio player, console game portatili e così via. Tutti prodotti che comunque continuano ad essere disponibili pur diventando sempre meno “sexy”. Effetto “ciclo di vita”: alcune categorie importanti, come per esempio i TV, finto un ciclo di grandi innovazioni, oggi puntano su aspetti sui quali l’utente non è competente o semplicemente è troppo pigro per capirli. In realtà ci sono nuove categorie di prodotto (i NAS per esempio) in grado di risvegliare l’appetito digitale degli utenti, come anche aspetti innovativi delle vecchie categorie in grado di “ringovanirle”. Ma serve maggiore competenza nell’utenza: i grandi marchi dovrebbero investire di più nella divulgazione. Sono sforzi che non rendono nella gestione corrente, ma che assicurerebbero un futuro sano a questo mercato, quando la crisi internazionale sarà passata. I leader saranno abbastanza lungimiranti o prevarrà il “si salvi chi può” alla Schettino? Gianfranco Giardina

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n. 4� / �3 febbraio 20�2estratto da www.dday.it

TV & VIDEO / L’accesso a Internet porterà i servizi on demand?

MySky HD: guida e menù HD Attivata la porta di rete Sky ha rivisto l’interfaccia grafica dei decoder MySky HD rendendola HD È stata abilitata anche la porta di Rete per interattività e Primafila

di M. Dalli

Dal 9 febbraio sera alcuni decoder MySky HD possono essere aggiornati a un softwa-

re che implementa una nuova veste grafica e l’abilitazione della porta di Rete. Al momento l’aggiornamen-to va fatto manualmente dal menu (non si aggiorna automaticamente di notte) e riguarda soltanto alcuni modelli tra i decoder Samsung; tutti gli altri arriveranno progressivamente nel corso delle prossime settimane. I decoder Sky HD, secondo Sky, non verranno, invece, aggiornati alle nuo-ve funzioni, anche se alcuni rumor sulla Rete sostengono il contrario.La veste grafica del nuovo software, come si vede nel video qui sotto, è ora più accattivante e finalmente in alta definizione, e consente di scor-rere nella lista programmi diretta-mente dall’EPG, accedendo a tutte le informazioni sui programmi futuri senza dover accedere alla Guida TV. Nei menù del decoder, che ora sono completamente navigabili con le frec-ce del telecomando, rimane sempre visibile un riquadro con la diretta del canale che si stava seguendo prima di entrare nel menù; viene quindi ab-bandonata la musica di sottofondo.La seconda novità riguarda l’interfac-cia di Rete, presente sui decoder ma

MOBILE

04 Windows Phone 8 tante novità in arrivo

07 Sci e snowboard, tutti in pista con la tecnologia

08 Come trasferire i contatti su uno smartphone

TEST

21 JBL OnBeat Extreme22 Samsung PS43D49024 Motorola Razr 26 Vivitek Qumi

GAME & MOVIE

19 Finalmente Soul Calibur V, l’abbiamo provato per voi

DDAY.it magazine 41In questo fascicolo tra le altre cose...

PEOPLE & MARKET

02 Abbasso le TV OLED anoressiche

03 Panasonic apre al FLAC sui TV 2012

16 Sony malata? Ecco la ricetta di Kaz Hirai

PC & MULTIMEDIA

13 Videochiamate HD di Skype

15 IPv6: cosa faranno gli operatori italiani?

DIGITAL IMAGING

11 Pentax K-01 arriva a marzo

12 Fujifilm X-Pro1, le foto che fanno paura

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finora disabilitata. L’abilitazione della porta Ethernet al momento trova uti-lizzo nell’acquisto degli eventi Prima-fila, per i quali non sarà più necessario telefonare o acquistare da Internet, ma il tutto potrà essere fatto diretta-mente dal decoder, tra cui anche con-trollare gli acquisti effettuati. La stessa porta viene inoltre utilizzata per l’in-terattività e per votare direttamente dal telecomando, operazioni finora possibili solo se il decoder era colle-gato alla linea del telefono. In futuro, però, non è da escludere che la porta venga utilizzata anche per nuovi ser-vizi, come ad esempio lo streaming video da Internet (come già avviene per Premium Play di Mediaset) o la condivisione dei programmi registrati nel decoder verso un dispositivo por-tatile (smartphone o tablet) all’inter-no della rete domestica.

videovideo

Il video con la veste grafica del nuovo software.

PEOPLE & MARKET

TV & VIDEO

HIFI & HOME THEATER

17 Pro-Ject presenta i media player Hi-End

EDITORIALE

Divulgare bene per uscire dalla crisiLa crisi morde - e in profondità - il mercato dell’elettronica di consumo, con tassi di decresita nel 2011 superiori al 20% (dati gfk). Non c’è una sola causa dietro questa batosta, ma una concomitanza di nodi che stanno venendo al pettine tutti insieme. Certo, la crisi internazionale rende tutto più difficile. Anche il fatto che il confronto sia con il 2010 (anno dei più importanti Switch-off) è un’attenuante: un segno meno era facilmente preventivabile. Un altro fattore chiave è stata la “svalutazione” del prodotto, con prezzi che durante lo scorso anno hanno avuto andamenti in picchiata. L’elemento che appare però più subdolo, tanto che il mercato non ha tanta voglia di ammetterne l’esistenza, è l’affievolirsi dell’appeal di molte categorie di prodotto, in parte bruciate dagli smartphone e in parte arrivate alla fine di un ciclo di vita.Effetto “smartphone”: con 3-400 euro di “telefonino” (tanto quanto costavano i cellulari qualche anno fa) oggi l’utente sostitiusce una serie ampia di altri apparecchi: fotocamere compatte, videocamere per uso occasionale, navigatori satellitari, audio player, console game portatili e così via. Tutti prodotti che comunque continuano ad essere disponibili pur diventando sempre meno “sexy”. Effetto “ciclo di vita”: alcune categorie importanti, come per esempio i TV, finto un ciclo di grandi innovazioni, oggi puntano su aspetti sui quali l’utente non è competente o semplicemente è troppo pigro per capirli.In realtà ci sono nuove categorie di prodotto (i NAS per esempio) in grado di risvegliare l’appetito digitale degli utenti, come anche aspetti innovativi delle vecchie categorie in grado di “ringovanirle”. Ma serve maggiore competenza nell’utenza: i grandi marchi dovrebbero investire di più nella divulgazione. Sono sforzi che non rendono nella gestione corrente, ma che assicurerebbero un futuro sano a questo mercato, quando la crisi internazionale sarà passata. I leader saranno abbastanza lungimiranti o prevarrà il “si salvi chi può” alla Schettino?

Gianfranco Giardina

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TV & VIDEO / L’elettronica è nascosta nella base del televisore, a scapito dell’estetica del piedistallo e del TV stesso

Abbasso le TV OLED anoressiche, vogliamo carneArrivano i televisori OLED con il loro spessore da sogno, 4 mm. Ma dopo le prime foto dei TV LG si capisce che forse era meglio un TV più in carnedi R. Pezzali

LG ha presentato qualche giorno fa in Corea il suo TV OLED. Il TV LG, noi che l’abbiamo visto al CES

di Las Vegas, ce lo ricordiamo così, in tutto il suo splendore con il suo corpo ultraslim da soli 4 mm di spessore. Un foglio di cartoncino, talmente sottile che fa quasi paura toccarla.Durante la presentazione ufficiale, però, del bellissimo TV che abbiamo visto a Las Vegas non c’è stata traccia: appoggiata su una mensola, infatti, la TV veniva sorretta da una base gros-solana che sarebbe davvero gentile definire orribile.Ovviamente non sarà questa la base con cui LG lancerà la TV sul mercato (almeno lo speriamo), ma la cosa fa riflettere: le aziende non sanno dove nascondere l’elettronica.

Negli anni passati tutti i tentativi di TV ultrasottile sono miseramente falliti: nel 2008 Sony lanciò lo ZX1, la prima TV LED Edge sul mercato talmente sottile che tutta l’elettronica era in un box esterno wireless. Una scelta questa che il mercato non ha accolto molto bene, il box esterno non fun-ziona più.Ci ha provato qualche anno dopo Samsung con la serie C9000: bellissi-mi, costosi, ma quel piedistallo così spesso rispetto all’elegante base degli altri modelli non ha certo fatto brec-cia nel cuore della gente.Che dire poi del LEX-8 LG: chi l’ha visto? Qualche offerta da volantino quest’estate per far finire i fondi di magazzino, ma un design rovinato da quella base simile a un Blu-ray: bello

solo se attaccato al muro.Ora arrivano gli OLED, e lo spes-sore sembra sia l’argomento prin-cipale da usare per differenziare gli OLED dai sem-pre più sottili LCD. La stessa LG, nel corso della con-ferenza stampa, ha mostrato con orgoglio la sua creazione di fianco a un iPhone (ma non avevano uno smartphone LG?).Dopo quattro anni il problema resta: il pannello è sempre più sottile ma l’elettronica, i connettori, l’alimenta-

tore da qualche parte devono essere infilati. Con un aumento di costi per la miniaturizzazione e con il rischio di avere un risultato che, all’occhio, pro-prio non ci soddisfa.Abbasso la TV anoressica e ultraslim.

TV & VIDEO / Piattaforma Smart TV per i modelli di puntaLG crede ancora negli HDD RecorderTre nuovi HDD Recorder con disco integrato, doppio tuner, lettore Blu-ray 3D

di M. Dalli

LG ha annunciato i nuovi modelli di HDD Recorder per il mercato europeo: HR929D, HR925D e

HR825T. I modelli di punta avranno un doppio sintonizzatore digitale, 500 GB di disco integrato (1 TB sul model-lo HR929D) e supporto ai dischi Blu-ray 3D, oltre alla nuova piattaforma Smart TV 2.0 e DLNA grazie al Wi-Fi in-tegrato. Interessante la doppia porta USB, in grado di leggere i più comu-ni formati audio video, inclusi MKV, DivX Plus HD e M2TS. Caratteristi-che simili per il modello HR825T, che eredita il

lettore Blu-ray 3D e il disco da 500 GB, ma perde uno dei due tuner e la piat-taforma Smart TV; rimane la doppia presa USB, il Wi-Fi integrato, il lettore multimediale e il DLNA. Arriverà an-che il modello HR720T, privo di disco integrato e Wi-Fi. Su tutti i modelli è possibile registrare anche su suppor-to esterno USB. I nuovi modelli arrive-ranno sul mercato in primavera.

TV & VIDEO / Intervento dell’autorità per la pubblicità americanaLG arrogante sul 3D, viene fermataFermate le campagne LG sul 3D: schernivano Sony e Samsung senza prove

di R. Pezzali

LG è finita nel mirino del Better Business Bureau, una sorta di agenzia garante per la correttez-

za della pubblicità, per la pubblicità realizzata negli States per promuovere le TV Cinema 3D. Due versioni dove LG stuzzica Sony e Samsung dicendo che 4 persone su 5 hanno preferito il loro TV rispetto a un TV 3D Sony o Samsung. LG ha commissionato un test alla cieca tra un suo LW570, un Sony EX720 e un Samsung 46D6420, e a quanto pare la gente ha scelto LG. Il Better Business Bureau però non è convinto della metodologia usata dall’azienda scelta da LG per realizzare

questo benchmark, anche perché un semplice test su 3 modelli in condizio-ni standard non è affatto significativo.

LG OLED Sony ZX� Samsung C9000 LG LEX-8

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n. 4� / �3 febbraio 20�2estratto da www.dday.it

TV & VIDEO / Oltre al formato FLAC, saranno supportati anche i formati DivX, MKV e gli MPO

Panasonic apre al FLAC sui TV 20�2I TV supporteranno molti formati nel media player integrato. Ecco quelli supportati, modello per modello

di M. Dalli

Il 2012 sarà l’anno del FLAC in casa Panasonic: oltre ai Blu-ray, infatti, il formato audio ad alta qualità verrà

supportato anche sui TV della gamma 2012, sia LCD che Plasma. In partico-lare, il supporto al FLAC sarà esteso a

tutta la gamma, eccezione fatta per i modelli di fascia bassa, ovvero il Pla-sma X50 e gli LCD U50, X50 e C50. Inte-ressante anche la compatibilità con gli altri formati audio e video: oltre ai clas-sici DivX troviamo anche gli MKV e gli

MPO per le foto 3D (ovviamente solo sui modelli 3D). Nel complesso, quindi, un vasto parco di formati che allineano la gamma Panasonic ai migliori media player integrati. In attesa, ovviamente, di poterli testare con mano.

TV & VIDEO / Un convertitore tra sorgente e display che trasforma il display in uno schermo 3D, grazie a un emettitore e a occhialini 3D

3Dfury porta la terza dimensione su qualsiasi TVVoglia di 3D, senza cambiare il TV? 3Dfury promette di rendere compatibile con i filmati tridimensionali qualsiasi TV, display o proiettore. Funzionerà?

di M. Dalli

Chi ha comprato di recente un TV non 3D e vuole godersi i film in tre dimensioni, senza però di-

sfarsi del televisore, può ora contare su 3Dfury, un piccolo convertitore, rea-lizzato dai creatori dell’HDCP Stripper “HDfury”, che si frappone tra sorgente e display e che, grazie a un emettitore e

a occhialini 3D, consente di trasforma-re qualsiasi display in uno schermo 3D. In ingresso il 3Dfury accetta qualsiasi sorgente 3D, dai Blu-ray 3D alle conso-le, passando per i decoder, in qualsiasi formato (Side by Side, Top/Bottom e Frame Sequential). In uscita, invece, il segnale viene inviato al TV, senza mo-

dificare l’audio, con 1 frame di ritardo, il che dovrebbe renderlo indicato anche per i giochi. Il TV proces-serà poi l’immagine a velocità doppia (50/60 o 100/120 Hz),

mentre gli occhialini, con emettitore collegato al 3Dfury, si occuperanno di chiudere alternativamente l’occhio non interessato dal fotogramma pre-sente in quel momento sullo schermo. Per chi ha un proiettore, 3Dfury può funzionare sia con i modelli DLP Link (in tal caso richiede occhialini di que-sto tipo) sia in modalità a doppia usci-ta, usando proiettori per i fotogrammi sinistro e destro (in questo caso è pos-sibile utilizzare occhialini di tipo pola-rizzato). 3Dfury può funzionare con qualsiasi occhialino a Radio Frequenza provvisto di emettitore che supporti lo standard mini-DIN a tre poli, tuttavia è

possibile acquistare, assieme al 3Dfury, anche occhialini e trasmettitore che siano configurabili al meglio. Il 3Dfury al momento è in prenotazione sullo store europeo a 350 euro, sprovvisto di occhialini ed emettitore (rispettiva-mente 100 e 50 dollari). Le spedizioni dei preordini dovrebbero cominciare il 15 febbraio. Non possiamo sapere se e come funziona questo convertitore, tuttavia rappresenta una spesa sicura-mente inferiore rispetto a qualsiasi TV 3D, anche se il costo totale, non pro-prio economicissimo, ne fa un buon affare soltanto se si intende salvare un TV di fascia medio-alta.

TV & VIDEOSamsung vuole TV ancora più economiciSecondo Samsung la richiesta di TV di fascia bassa per sostituire molti cinescopi obsoleti presenti nelle case è ancora molto elevata. Se ne sono accorti quando, in Corea, un grosso retailer ha introdotto sul mercato una serie di TV LED a un prezzo del 40% più basso rispetto a quello dei normali TV Samsung. Il segmento è chiaramente quello dei TV da centro commerciale, e in un’intervista alla Reuters Kim Hyun-suk, Executive Vice President della divisione Visual display di Samsung, ha detto che Samsung è pronta a entrare in questo segmento: “Ci stiamo preparando a lanciare modelli economicissimi e stiamo studiando le soluzioni per ottimizzare i costi di produzione e per abbassare i prezzi. Questi modelli ultra-economici saranno pronti per la vendita in uno o due mesi”. Non è certo sapere se questa strategia sarà per ora limitata alla Corea o se nel resto del mondo arriveranno anche TV Samsung dal prezzo ultracompetitivo; quel che è certo è che l’azienda ha già chiaro come superare la crisi, puntando anche sui mercati in via di sviluppo.

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n. 4� / �3 febbraio 20�2estratto da www.dday.it

MOBILE / Grossi cambiamenti tra cui Skype per Windows Phone e funzioni per l’utenza business

Windows Phone 8: tante novità in arrivoUn video finisce in rete e svela tutte le novità della prossima versione di Windows Phone, nome in codice “Apollo”

di P. Centofanti

PocketNow ha ottenuto un vi-deo interno di Microsoft in cui il capo progetto di Windows

Phone, Joe Belfiore, illustra alcune delle novità che verranno introdotte in Windows Phone 8, e i cambiamen-ti sono tanti e importanti. La prossima versione del sistema operativo mobile di Microsoft, che attualmente ha il nome in codice di “Apollo”, sarà innanzitutto basa-ta sullo stesso kernel di Windows 8, a differenza dell’attuale Windows Phone 7.5 che è ancora basato su Windows CE. Ciò permetterà di offri-re un’estrema integrazione tra i due ambienti sia come funzionalità sia come esperienza di utilizzo. Questo cambio profondo di architettura non romperà comunque la compatibilità delle attuali applicazioni con la nuo-va versione del sistema operativo. L’altra grossa novità è che con Apollo arriverà anche Skype per Windows

Phone e lo farà anche in questo caso all’insegna dell’integrazione nel si-stema operativo: essenzialmente, da quello che si intuisce, la funzione di chiamata di Skype sarà direttamen-te integrata con le normali funzioni telefoniche; su questo punto c’è chi dice che le cose non staranno così, ma che Skype sarà una normale app. In ogni caso, le applicazioni potranno ora comunicare tra di loro, mentre la fotocamera avrà un’app tutta nuova denominata “Lens”. Arriverà il suppor-to all’NFC e ci sarà una maggiore inte-grazione del servizio cloud SkyDrive “alla iCloud”. Inoltre, sarà presente una nuova funzionalità denominata “Data Smart” che permetterà di mo-nitorare e ridurre la quantità di dati scambiati sulla rete telefonica, men-tre Internet Explorer 10 si appoggerà a un motore “esterno” per velocizzare il caricamento delle pagine e mini-mizzare i dati scambiati alla Opera

SMARTHOME Genio, la nuova Nescafé Dolce GustoUn tocco di Genio anche nel mondo delle macchine per caffè Due differenti colori per i modelli proposti da Krups e De’ Longhi

di S. ZuccaNescafé Dolce Gusto, in collaborazione con Krups e De’ Longhi, presenta Genio, la nuova macchina per il caffè dotata di un particolare sistema auto-matico per l’erogazione delle bevande. Genio permette infatti di preparare cinque varietà di caffè espresso e 16 bevande a base di caffè, latte, cacao e tè. Basta scegliere la bevanda, verificare sulla capsula il dosaggio consigliato e selezionarlo sul display della macchina.La macchina Genio di Krups (disponibile nel colore grigio-titanio) e quella De’ Longhi (dispo-nibile in nero) hanno un serbatoio dell’acqua removibile da 0,6 litri, il sistema Eco-Mode, che spegne automaticamente la macchina dopo 20 minuti di inutilizzo, e il sistema Thermo Block, che prepara la macchina in 30 secondi mantenendo la temperatura costante.I due modelli Genio di Nescafé Dolce Gusto sono disponibili nei migliori ne-gozi specializzati e ipermercati e sul sito www-dolce-gusto.it al prezzo consigliato di 129 euro.

MOBILEGoogle assume un buttafuori per il MarketIntrodotto sul Market un meccanismo automatico per cacciare dallo store le applicazioni che nascondono software malevolo

di P. Centofanti

Il rovescio della medaglia della politica di apertura fin qui seguita nell’Android Market è che in man-canza di controlli possono finire sugli smartphone degli utenti ap-plicazioni truffaldine contenenti malware. Spesso sviluppatori sen-za scrupoli pubblicano infatti app con nomi che traggono in ingan-no sfruttando la popolarità di altri programmi, diffondendo così sof-tware che possono rappresentare un rischio per la sicurezza. Il team di sviluppo di Android ha però svelato ieri un nuovo sistema di sicurezza per l’Android Market de-nominato “Buttafuori” (leggi qui).

Come suggerisce bene il nome, lo scopo di questa nuova con-tromisura è quello di individuare preventivamente quelle applica-zioni malevole che si insinuano nel Market e di rimuoverle dallo store. Quando una nuova applicazione viene caricata sul Market, il sistema innanzitutto ispeziona il codice per verificare la presenza di malware o trojan noti. Poi controlla il com-portamento dell’applicazione per verificare se ha delle similitudini con altre applicazioni che hanno già provocato dei problemi. Ciò avviene facendo girare di fatto tut-te le applicazioni in una macchina virtuale, simulando il comporta-mento su un dispositivo Android. Il nostro nuovo “amico” Buttafuori sarebbe già entrato in azione “da qualche tempo” e nella seconda metà del 2011 Google ha constata-to un crollo del 40% delle applica-zioni sospette presenti sul Market rispetto ai sei mesi precedenti.

MOBILEJVC trasforma la docking in un tavolinoUn “comodino-speaker”, da mettere di fianco al letto per caricare iPhone e iPad. È la nuova idea di JVC che ha integrato in un mobile una docking dotata di due altoparlanti da 30 watt, di radio FM e di sistema StudioSound HD per migliorare la resa. L’N-BX3, questa la sigla del prodotto, è abbastanza resistente per appoggiare libri e altri oggetti. Il “comodino” digitale è disponibile in due finiture, il prezzo è di 40.000 yen, circa 400 euro, e ancora non sappiamo se e quando arriverà in Italia.

Mini. Infine, aumenteranno le funzio-nalità dedicate all’utenza business tra cui nuove funzioni di sicurezza per le aziende e la possibilità di criptare il contenuto della memoria. Importan-ti novità anche sul fronte della varietà dell’hardware, visto che, oltre all’NFC, Windows Phone 8 supporterà fino a quattro risoluzioni diverse di scher-mo, la possibilità di utilizzare schede microSD e arriverà il supporto ai pro-cessori multi-core.

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Tocca lo schermo resta al caldo

www.gebl.netiTECHglovesIl guanto che funziona con tutti i display touchscreen e tiene al caldo le dita. Ideale per smartphone e tablet

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MOBILE / Forse è in arrivo a fine febbraio al prossimo Mobile World Congress di Barcellona

Retina per tablet: il prototipo SamsungSamsung ha mostrato un prototipo di tablet col processore Exynos da 2 GHz e schermo da 2.560x1.600 pixel

di P. Centofanti

Dopo le indiscrezioni dello scorso marzo 2011, Samsung ha recentemente mostrato

alla stampa americana un prototi-po di tablet con due caratteristiche interessanti: la prima è la presenza del nuovo processore dual core Exynos 5 da 2 GHz, costruito con processo produttivo a 32 nm (con-tro i 45 nm della generazione pre-cedente e degli altri chip, come ad esempio il Tegra 3 di NVIDIA); una caratteristica che consente di ridur-re i consumi del 40% circa. L’altra peculiarità del prototipo Sam-sung è lo schermo: un display da 11,6

MOBILE Il Galaxy S III snobba BarcellonaSamsung ha annunciato con un comunicato ufficiale una voce che girava già da qualche tempo: al Mobile World Congress che si terrà a Barcellona a fine febbraio l’azienda non proporrà il successore dell’apprezzatissimo Galaxy S II. Il Galaxy S III verrà presentato più avanti in un evento completamente dedicato, in una data più vicina al lancio effettivo del prodotto sul mercato. Del resto Samsung aveva organizzato un (estenuante) evento di lancio lo scorso anno a Barcellona a metà febbraio, ma il Galaxy S II non arrivò nei negozi europei se non a ridosso dell’estate e negli Stati Uniti addirittura l’autunno seguente. In ogni caso Samsung assicura che sarà presente all’MWC 2012 con altre importanti novità di prodotto. Tablet? Windows Phone? Noi saremo a Barcellona per raccontarvele.

MOBILE Google è affetto da “upgradite”?Sembra proprio che il mercato degli smartphone voglia sempre più assomigliare a quello dei PC, in cui ogni due per tre si fanno piccoli ritocchi alle specifiche tecniche. E così, spulciando negli score di popolari servizi di benchmark, succede di trovare un Galaxy Nexus con processore grafico PowerVR SGX544 invece dell’SGX540. Ciò sembrerebbe indicare che qualcuno stia giocherellando con un Galaxy Nexus con il nuovo chipset Texas Instruments OMAP4470 che potrebbe portare il clock dello smartphone Google fino a 1.8 GHz. Quello che più conta è che la nuova versione offrirebbe un bel balzo in termini di prestazioni grafiche. E a questo punto viene da chiedersi cosa ne penseranno i primi acquirenti del Galaxy Nexus, che in poco più di due mesi potrebbero vedere il proprio smartphone prematuramente “invecchiato”.

MOBILE / In arrivo una versione mobile della televisione live?

Rai.tv in diretta su AppleIl portale Rai.tv abbandona (in parte) la piattaforma Silverlight di Microsoft Questo per rendersi compatibile con i dispositivi Apple, iPhone e iPad

di M. Dalli

O rmai già da un po’ di tempo il portale Rai.tv, storicamen-te legato alla piattaforma

Silverlight di Microsoft, è visibile (e con esso i canali in diretta strea-ming) anche sui dispositivi Apple, come iPhone e iPad. Il sito Rai ha infatti implementato la diretta in streaming dei propri canali uti-lizzando il protocollo HTTP Live Streaming di Apple, anche se il portale stesso non ha una versione mobile facilmente consultabile dal display di uno smartphone. Vista la tecnologia adottata, purtroppo, gli

smartphone che integrano il siste-ma operativo Android sono al mo-mento esclusi. Ci pare ad ogni modo una notizia importante, perché potrebbe apri-re finalmente “le porte” alla diretta televisiva anche a tutti i dispositi-vi mobili che non siano Windows Phone 7. E chissà che, oltre all’HTTP Live Streaming, in futuro non arrivi an-che una versione HTML5 finalmen-te universale e senza il tanto odiato DRM, visibile da qualsiasi dispositi-vo che sia in grado di supportarlo?

pollici con risoluzione WQXGA, ovve-ro 2.560x1.600 pixel (16:10). Tanto per fare un confronto, il tanto rumoreg-giato display Retina del futuro iPad 3 potrebbe avere risoluzione QXGA, ov-vero 2.048x1.535 pixel (4:3), su un di-splay da 10,1 pollici. Schermo e processore di Samsung potrebbero vedere la luce in un tablet assemblato in tempo per il prossimo Mobile World Congress di Barcello-na, in programma a partire dal 26 febbraio. Questo potrebbe essere un buon motivo per Samsung per farsi “perdonare” l’assenza alla manifesta-zione del Galaxy S III.

MOBILEGalaxy S Advance passaggio al dual coreSamsung ritocca il suo vecchio Galaxy S proponendo una rin-frescata versione Advance. Si-glato GT-i9070, questo nuovo smartphone guadagna un pro-cessore Exynos dual core e uno schermo da 4” OLED leggermen-te curvato come quello del Nexus S, con risoluzione di 800 x 480. La fotocamera, da 5 Megapixel, gua-dagna anche un flash LED. Sam-sung presenterà ufficialmente il nuovo Galaxy S Advance al Mobi-le World Congress di Barcellona di fine febbraio. Il sistema operativo sarà Gingerbread 2.3 (ma non è escluso un futuro upda-te al 4.0) e il prezzo non è ancora stato stabili-to, ma viste le carat-te r i s t i che ipot izz ia-mo possa a n d a r e dai 250 ai 350 euro.

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MOBILE / Le nostre performance sulle piste possono essere ben documentate da prodotti altamente tecnologici ormai irrinunciabili

Sci e snowboard: tutti in pista con la tecnologia Smartphone, fotocamere, videocamere e accessori: sono sempre di più i prodotti studiati per gli sport invernali. Una panoramica di ciò che offre il mercato

di R. Pezzali

La neve è arrivata (anche troppa direbbe qualcuno): la stagione dello sci è ormai avviata e andrà

avanti ancora per qualche mese. Siete sicuri di essere super attrezzati per le piste? Negli ultimi anni i gadget tec-nologici dedicati agli sport invernali e a quelli estremi si stanno diffondendo sempre di più: dalle videocamere alle maschere, ormai per l’appassionato non c’è che l’imbarazzo della scelta. Abbiamo pensato di fare una carrellata dei prodotti più interessanti presenti sul mercato.

L’immancabile videocamera sul caschetto Con l’esplosione di Facebook e di YouTube ogni sciata è un ricordo e sono sempre di più gli sciatori che at-taccano al caschetto una videocamera per immortalare le loro imprese ad alta definizione. Non tutte le sport camera però sono adeguate allo scopo: negli ultimi anni sono state lanciate sul mer-cato tante videocamere HD rugged e waterproof, ma solo chi le ha usate sa quanto sia importante avere una len-te grandangolare estrema, quasi un fish-eye. Sul mercato le migliori scelte disponibili sono due: Drift HD e Go Pro seconda edizione. Due videocame-re waterproof, capaci di riprendere a 1080p e a 720 anche a 60 fps con un grandangolo di circa 170 gradi, indi-spensabile se si attacca la camera al caschetto o alla maschera.La Drift HD ha un pratico telecoman-do, un display per vedere subito quel-lo che si riprende e dispone anche di una lente orientabile per correggere l’inquadratura; la GoPro dalla sua ha un numero maggiore di accessori per po-terla attaccare a diversi dispositivi.Chi invece vuole evitare una videoca-

mera sul caschetto può guardare con interesse alla Apex HD di Liquid Image: è una maschera da sci o snowboard con lenti intercambiabili all’interno della quale è stata inserita una video-camera HD con ripresa 1080p grazie a un sensore da 12 Megapixel. La Apex non ha un display, ma ha due interes-santi funzionalità: è Wi-Fi e può fare streaming di video; inoltre ha un mo-dulo GPS integrato per memorizzare le informazioni di geolocalizzazione.Altra soluzione di maschera/videoca-mera integrata è quella proposta da Zeal Optics, che con la sua Ion offre una videocamera HD 1080p e può ospitare il visore Recon interno per controllare in tempo reale le riprese.

Maschere da sogno Sempre restando in ambito di ma-schere, una soluzione interessante è quella della Buhel: il modello G33 in-clude un sistema di comunicazione Bluetooth che si collega a player MP3 o smartphone per ascoltare musica o rispondere a telefonate usando i due tasti sul lato. La maschera funziona an-che da microfono grazie a due sensori che captano i movimenti e le contra-zioni dei muscoli facciali. Oltre a que-sto è stato inserito anche un interfono che mette in comunicazione tra loro fino a sei maschere, che possono così dialogare senza problemi in un raggio di 500 metri circa. Chi però vuole esa-gerare può sempre dotarsi del modulo Recon da inserire nella maschera: è un visore HUD che mostra informazioni come la velocità di discesa, la posizio-ne, la durata di un eventuale salto e al-

tro ancora da posizionare all’interno di una serie di maschere predisposte.Il modulo ora è disponibile anche in versione Live, ovvero collegabile in Bluetooth a uno smartphone e a una videocamera in Wi-Fi: trasmette la posi-zione degli amici, fa da navigatore per i fuoripista e mostra anche il segnale di un’eventuale videocamera posizionata alle spalle (clicca qui per vedere il vi-deo). I moduli Recon sono inseribili in diverse marche di maschere predispo-ste, dalla Alpina alla Zeal alla Briko.

Smartphone antighiaccioPortare uno smartphone sulla neve non è sempre indicato. Basta una caduta o la giacca bagnata per creare problemi. Anche perché, non tutti lo sanno, gli smartphone moderni hanno un indi-catore di “bagnato” nascosto spesso dentro il jack della cuffia: l’indicatore serve ai centri di assistenza per vedere se un telefono, apparentemente sanis-simo ma non funzionante, è magari scivolato in acqua. In caso di condizio-ni atmosferiche precarie, di una caduta nella neve o di eccessiva umidità, l’in-dicatore potrebbe segnalare contatto con l’acqua e creare futuri problemi nel caso in cui si debba portare il telefono in assistenza. Ecco perché molti scelgo-

no un telefono sostitutivo, e in questo caso c’è chi ha realizzato smartphone corazzati waterproof e shockproof pensati proprio per chi fa sport. Sony Ericsson ha lanciato da tempo l’Xperia Active, uno smartphone “extreme” con processore da 1 GHz, fotocamera da 5 Megapixel e schermo da 3”: con An-droid Gingerbread a bordo è un vero e proprio smartphone che può essere usato anche nella vita di tutti i giorni. Da qualche giorno è disponibile an-che la versione “Billabong”, pensata per

gli amanti della tavola da snow. Della stessa famiglia anche il Motorola Defy: sempre corazzato ma con uno scher-mo touchscreen più grande, 3.7”. Il prezzo di questi telefoni si aggira attor-no ai 250 / 300 euro.

Non solo sulla neveNon potevano mancare gli indumenti riscaldanti: non sono una novità asso-luta, perché già in commercio esistono prodotti simili, ma i nuovi guanti riscal-danti in queste fredde giornate potreb-bero dare grandi soddisfazioni. Isolati con una sottile pellicola 3M Thinsultate e dotati di serpentine riscaldanti rego-labili su quattro temperature, questi guanti integrano una batteria che ga-rantisce fino a 8 ore di calore con una singola carica. E non costano nemme-no troppo: 159$.

Videocamera Drift HD

Buhel G33

SonyEricsson Xperia Active

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di M. Monti

Passare da un telefono “normale” a uno smartphone porta con sé tanti vantaggi e comodità, con-

sentendo, ad esempio, un accesso al web e a tutte le applicazioni ad esso collegate sfruttando ampi schermi multitouch, per non parlare del vasto settore del gaming in mobilità. Il primo passo da compiere al momento dello switch tra i due telefoni consiste però nel passare i contatti da un terminale all’altro. Un’operazione semplice sulla carta ma che può nascondere non poche insidie e diventare abbastanza complessa e macchinosa in particolari situazioni. Con questa guida cerchere-mo di fare un po’ di chiarezza prenden-do in considerazione alcune regole e procedimenti generali di buon uso e gestione dei contatti, quindi andremo a vedere i casi specifici dei tre maggio-ri sistemi operativi per smartphone: Windows Phone, Android e iOS.

I contatti sono nel telefonoLa maggior parte degli utenti in pos-sesso di un telefono hanno i contatti salvati nel telefono o nella SIM, senza la possibilità di connettere il terminale al PC o di effettuare backup online. I passaggi da compiere in questo caso sono:• Copiare i contatti dal telefono alla SIM• Inserire la SIM nel nuovo smartpho-ne e copiare i contatti nella memoria dello smartphone• Nel caso la SIM non sia sufficiente-mente capiente per contenere tutti i contatti, si dovrà ripetere l’operazione di copia più volte, fino ad averli tra-sportati tutti all’interno della memoria dello smartphone, che non ha pratica-mente limiti come numero di contatti salvabili e di campi associabili a ogni nominativo• Collegare lo smartphone al PC e usare il software a corredo per modi-ficare i contatti. Nei telefoni più vecchi, ad esempio, il campo utilizzabile per salvare il numero di telefono era uni-voco, mentre con uno smartphone è possibile associare a un unico nomina-tivo il numero del cellulare, dell’ufficio, del fax, oltre a completare la scheda

MOBILE / Windows Phone, Android e iOS: gestisci al meglio il tuo dispositivo portatile in base al sistema operativo integrato

Guida: come trasferire i contatti su uno smartphoneVediamo quali sono le soluzioni disponibili per trasferire i contatti della propria rubrica dal vecchio telefono allo smartphone appena acquistato

di ogni nominativo con e-mail, indi-rizzo di casa, account dei vari social network, ecc• Una volta ordinati e raggruppati i contatti nella rubrica, è consigliabile sincronizzarla con un account mail come Gmail o Hotmail, così da avere il backup della rubrica sempre aggior-nato. Attenzione però che la sincroniz-zazione funziona a due vie, quindi ag-giungendo un account mail verranno importati i contatti e gli indirizzi mail relativi, che si andranno ad aggiungere a quelli esistenti che andranno, molto probabilmente, riorganizzati con le nuove entrate.Si tratta, come visto, di un lavoro da compiere per gradi, occupandosi pri-ma dei contatti nudi e crudi importati dal vecchio telefono e sistemati met-tendo insieme i vari “Lory cell”, “Lory uff”, “Lory fax”, ecc, in un unico con-tatto ben strutturato, da completare poi in un passaggio successivo con la sincronizzazione tramite l’account mail - o più probabilmente, i molteplici account mail posseduti -, completan-do l’opera con l’associazione ai profili Facebook, Twitter e così via.

I contatti sono nel telefono ma posso trasferirli nel PCNel caso in cui si possieda il cavo dati/USB per collegare il telefono al PC, la soluzione migliore consiste nell’espor-tare la rubrica contatti in formato CSV, che può poi essere facilmente impor-tato da servizi mail come Gmail e da qui scaricato sullo smartphone confi-gurando l’account di posta nel quale si è importato il CSV. Volendo è possi-bile effettuare prima un ulteriore pas-saggio e importare il CSV in un client

e-mail come Outlook, Eudora o Thun-derbird, unire tutti i contatti presenti organizzandoli e sistemandoli a dove-re e quindi caricare il tutto sempre su un servizio mail come Gmail.

Windows Phone centralizza tuttoI possessori di uno smartphone Windows Phone hanno a disposizio-ne una serie di pagine di approfondi-mento sulla questione “come scarico i contatti nel telefono” che affrontano in maniera abbastanza chiara le varie opzioni a disposizione (clicca qui per vederle). Per importare contatti che sono già online è sufficiente aggiun-gere l’account che si desidera impor-tare nel telefono e attendere che av-venga la sincronizzazione. Poiché i vari account e social network possono ve-nir raggruppati sotto ogni nominativo nell’Hub Contatti, è possibile filtrare gli account di cui si desidera visualizzare i contatti, così da evitare, ad esempio, che nell’Hub Contatti compaiano cen-tinaia di indirizzi mail appartenenti all’indirizzo mail che usiamo per ri-cevere comunicati stampa, proposte commerciali, newsletter e quant’altro.

Windows Phone si appoggia, per con-tatti e calendario, a Windows Live, an-che se una volta sincronizzati e siste-mati questi non compaiono come sul telefono nell’interfaccia web di Live. Urgono da questo punto di vista no-tevoli miglioramenti e, possibilmente, un’integrazione più efficace con Zune, che consente di gestire tutto il resto dello smartphone tranne, appunto, la rubrica contatti.

La rubrica del Mac è l’ideale per l’iPhonePassando da un telefono a un iPhone c’è innanzitutto da considerare se si tratta di un 3GS o un 4/4S, visto che nel primo caso le operazioni di copia della rubrica avverranno tra due SIM uguali, mentre nel secondo caso si dovrà cambiare tipologia di SIM pas-sando a una micro-SIM. Con un iPho-ne 3GS è quindi sufficiente copiare i contatti dal vecchio telefono alla SIM e poi inserirla nell’iPhone 3GS per po-terli gestire in maniera completa. Con un iPhone 4/4S è invece necessario spostare tutti i vecchi contatti nel te-lefono, inserire la micro-SIM non an-cora staccata dal supporto mini-SIM, copiarci i contatti del vecchio telefono e quindi inserirla nello smartphone Apple dopo aver staccato la micro-SIM dal supporto. Una volta che i contatti sono nell’iPhone è possibile collegarlo a un computer con iTunes, preferibilmente un Mac per sfruttare la Rubrica integrata con la quale ge-stire ogni singolo contatto al meglio e poter caricare e sincronizzare questi contatti anche con quelli presenti in un account Gmail e Yahoo!. Anche gli

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utenti Windows comunque possono sincronizzare il tutto sfruttando la ru-brica di Outlook o le funzioni Rubrica (Windows XP) o Contatti (Windows Vista / 7) e importando i contatti degli account mail posseduti o in formato file, come CSV e vCard. La pagina di supporto Apple è disponibile qui.

Android, flessibile ma meno “standard”Android tiene fede alla nomea di si-stema operativo molto flessibile ma anche molto frammentato, con i vari costruttori che mettono a disposizio-ne suite personalizzate o di terze parti mediante le quali gestire il trasferimen-to dei contatti dalla SIM del vecchio telefono allo smartphone Android. In

tutti i casi il passaggio da Gmail è prati-camente scontato e ovvio e l’uso della sezione Contatti di Gmail rappresenta il modo più semplice per organizzare e sincronizzare i propri nominativi. Il modo più immediato per trasferire i contatti consiste nel copiare la rubrica del vecchio telefono nella SIM e im-portare nella Rubrica dello smartpho-ne Android i nominativi, che andranno poi sincronizzati con l’account Google, uniti con altri contatti preesistenti e sistemati a dovere. L’importazione può avvenire anche con i contatti dei social network come Facebook e programmi come Skype, i quali andranno associati e uniti ai contatti già nella rubrica. Nel caso si abbiano contatti sparsi in altre rubriche in locale, come quella del

client e-mail (Outlook, Eudora, Mail), è preferibile unire sul PC i vari con-tatti esistenti ed esportarli in formato CSV, da importare poi in Gmail. Molte risorse sono disponibili all’interno del forum di supporto cliccando qui.

Importare i contatti è una buona scusa per fare ordineQuale che sia il sistema operativo e il modello di smartphone a cui si sta passando, la migrazione dei contatti dalla vecchia SIM al nuovo super-cell rappresenta sicuramente una buona occasione per fare ordine al (probabi-le) caos che regna nella propria rubrica contatti. Il passaggio da un account mail è praticamente universale e Google rappresenta la scelta più logi-

ca visto il suo saper essere multipiat-taforma e ben supportato anche dai sistemi operativi non-Android. Ci sono certamente degli aspetti da migliorare per ogni piattaforma: Windows Phone deve far compiere un notevole passo in avanti all’interfaccia web di Windows Live e alla relativa sezione dei Contatti, assolutamente non adeguata a gestire la controparte presente sul terminale nell’Hub Contatti; iOS potrebbe fornire un’integrazione migliore dell’aspetto social all’interno di ogni nominativo, mentre Android è un mondo con tanti terminali e diverse versioni software in-stallate, dove proliferano bug e intoppi di piccola entità ma difficili da tappare in quanto appartenenti a un universo decisamente variegato.

MOBILE Trasferire i contatti su uno smartphone

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di P. Centofanti

Il 22 febbraio sarà finalmente di-sponibile anche in Italia la nuova console portatile di Sony, PlaySta-

tion Vita. La console sarà disponibile sia in ver-sione Wi-Fi sia con connessione 3G e recentemente è stata svelata l’of-ferta relativa a quest’ultimo model-lo, che inizialmente verrà lanciato in partnership con Vodafone. L’opera-tore darà, infatti, la possibilità di ave-re PlayStation Vita sottoscrivendo un abbonamento di due anni a 19 euro al mese, senza anticipo (solo fino al 31 marzo, poi con un contributo ini-ziale di 49 euro) e con una SIM con traffico dati illimitato. Fino a 1 GB di dati si potrà navigare a 1.8 Mbit/s, ma superata la soglia la velocità ver-rà limitata a 64 Kbit/s. Chi opterà per l’acquisto senza ab-bonamento troverà, invece, in dota-zione una SIM Vodafone ricaricabile con 5 euro di traffico. La ricaricabile prevede navigazione illimitata a 1 euro al giorno con canone mensile di 5 euro. Con la sottoscrizione di un abbona-mento o caricando sulla ricaricabile

GAME & MOVIE / Processore e scheda grafica quad core, display touchscreen OLED e fotocamera

PS Vita arriverà in Italia con VodafoneLa versione 3G sarà disponibile con abbonamento di due anni a Vodafone, 19 euro al mese e 1 GB di dati

almeno 15 euro, gli utenti potranno inoltre scaricare gratuitamente il gio-co Wipeout 2048.PlayStation Vita, che DDay.it ha già avuto modo di provare (per leggere la prova completa, clicca qui), è la console portatile di nuova genera-zione con processore e scheda gra-fica quad core, display touchscreen OLED da 5 pollici, fotocamera po-

steriore e anteriore. La console inte-gra nuove funzionalità interessanti, come ad esempio un potente mo-tore di realtà aumentata (per vede-re il video clicca qui), ma introduce anche un nuovo formato di memory card proprietario per la distribuzio-ne dei giochi che potranno essere acquistati anche sul PlayStation Network Store.

PEOPLE & MARKETTelecom: �00 Mbit per 99 comuni entro il 20�4Banda ultra-larga? Telecom Italia ci sta lavorando e prevede, entro il 2014, di portare connessioni ultra-veloci in 99 comuni italiani. Il processo avverrà in due fasi: la prima consisterà nel portare la fibra negli armadi, in modalità FTTCAB, e da lì proseguire verso l’abitazione con tecnologie come la VDSL2, che consente di raggiungere su rame velocità di 30 o 50 e più Mbit/s. Solo in una seconda fase si passerà alla FTTH, ovvero a raggiungere le case con la fibra, portando così connessioni da 100 Mbit/s. Entro il 2020, inoltre, la presenza delle soluzioni FTTCAB crescerà fino a 200 comuni, coprendo così il 50% della popolazione. Si spera che i prezzi scendano rispetto all’attuale offerta Fibra. Sul fronte digital divide, entro il 2013 oltre il 98% della popolazione sarà coperta da servizi a banda larga da almeno 640 Kbit/s. Un aiuto potrebbe arrivare dall’LTE, la rete mobile di quarta generazione, che promette di coprire il 45% della popolazione entro il 2014, per poi passare all’85% entro il 2020; per quell’anno il progetto è di portare almeno 30 Mbit/s a tutti. Ce la faranno?

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Estratto dal quotidiano onlinewww.dday.it

Registrazione Tribunale di Milanon. 416 del 28 settembre 2009

direttore responsabileGianfranco Giardina

editingAlessandra Lojacono

Simona Zucca

EditoreScripta Manent Servizi Editoriali srl

via Gallarate, �� - 20�5� MilanoP.I. ��9���00�54

Per [email protected]

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DIGITAL IMAGING

Olympus OM-D micro 4:3 (molto) retròPotrebbe essere presentata a breve la nuova fotocamera Micro Quattro Terzi di Olympus, la OM-D, caratterizzata da un look estremamente retrò

di M. DalliOlympus starebbe per lanciare sul mercato una nuova fotocamera Micro Quattro Terzi chiamata OM-D. La macchina, secondo quanto ri-velato da PhotoRumors, potrebbe avere un sensore CMOS da 16

Megapixel con sistema di stabiliz-zazione a 5 assi integrato nel corpo macchina. Interessante anche la sensibilità, che andrebbe da 200 a 25.600 ISO (non è chiaro se in mo-dalità estesa oppure no). Caratte-ristica rara tra le mirrorless, inoltre, la OM-D potrebbe avere anche un mirino elettronico integrato da 1,44 Megapixel, che si affiancherebbe al display OLED touch da 3 pollici. Tra le altre presunte caratteristiche, spiccano la possibilità di scattare a raffica a 4 fps e una velocità dell’ot-turatore che andrebbe da 1 minuto a 1/4000 sec, oltre alla registrazione Full HD limitata, come di consueto, a 29 minuti.La Olympus OM-D potrebbe essere presentata a breve, per poi arriva-re sul mercato a un prezzo di circa 1.100 euro. Insieme alla macchina, Olympus potrebbe presentare an-che due nuove ottiche con attacco Micro Quattro Terzi, un 75mm f/1.8 e un 60mm f/2.8 macro, oltre a un battery grip.

DIGITAL IMAGING / Sensore APS-C da 16,28 MP e alta sensibilità

Pentax K-0� arriva a marzoUna mirrorless realizzata in collaborazione con il designer Mark Newson

di M. Dalli

Pentax ha presentato una nuova fotocamera mirrorless, la K-01. A differenza delle altre mirrorless

del produttore giapponese, questa K-01 monta un sensore APS-C da 16,28 Megapixel, capace di scattare a raffiche di 6 frame al secondo. Molto buona anche la sensibilità, che ar-riva fino a 12.800 ISO (25.600 ISO in modalità estesa), e il sistema di au-tofocus a ricerca di contrasto con 81 punti di messa a fuoco selezionabili. La K-01 avrà anche alcune interes-santi funzioni, come la registrazione video a 1080p in H.264, a 24, 25 o 30 fotogrammi al secondo, e una mo-dalità HDR automatica, direttamente selezionabile dalla ghiera dei modi e personalizzabile tramite la selezione di uno dei tre incrementi di espo-sizione. Sul dorso della fotocamera trova invece posto un display LCD da 3 pollici e 921.000 pixel. Questa nuova K-01 sarà inoltre compatibile

con tutte le ottiche Pentax per reflex, con attacco K. Ciononostante, insie-me alla K-01 Pentax introdurrà anche una nuova lente, un 40mm f/2.8 XS. La disponibilità della K-01 è prevista per metà marzo, nelle tre colorazioni giallo, bianco e nero. Siamo ancora in attesa di conoscere il prezzo ufficiale per l’Italia; negli USA, tuttavia, la fo-tocamera arriverà a 750 dollari solo corpo macchina, 900 dollari per il kit con il 40mm (la lente separatamente costerà 250 dollari).

DIGITAL IMAGING Nikon D800, 3� Megapixel di Full FrameArriverà a marzo negli Stati Uniti la reflex Nikon, disponibile a 3000$

di M. DalliI rumor di corridoio sono stati confermati: la prossima reflex Full Frame di Nikon, la D800, avrà effettivamente un sensore da 36 Megapixel. Ma non è solo questa la caratteristica impressionante di questa macchina: molte novità sono già pre-senti nella top di gamma D4, come per esempio l’esposimetro RGB da 91.005 pixel, il display da 3,2 pollici (921.000 pixel), il processore Expeed 3 che promet-te tempi di avvio di 0,12 secondi e il sistema di autofocus a 51 punti a croce. Rispetto alla D4, però, nella D800 la sensibilità scende a 6400 ISO, espandibili a 25.600 ISO; niente slot XQD, ma per le foto c’è un doppio sistema Compact Flash e SD. Interessanti anche l’uscita HDMI non compressa, soprattutto per le riprese video professionali, oltre alla porta USB 3.0, necessaria vista l’enorme mole di dati da muovere (un TIFF a 36 Megapixel sfiora facilmente i 200 MB). Sempre per i videoamatori, la D800 è capace di riprendere video a 1080p a 24, 25 o 30 frame al secondo, oppure a 720p a 25, 30 e 60 frame al secondo. La Nikon D800 arriverà sul merca-to americano a marzo, a 3.000 dollari. Con 300 dollari in più sarà possibile acquistare la D800E, una macchina con le stesse caratteri-stiche ma senza filtro antialiasing, ideale per chi fa scatti di moda, per sfruttare appieno i 36 Megapixel. Siamo in attesa di conoscere prezzi e disponibilità per il mercato italiano.

DIGITAL IMAGINGPanasonic TZ30 la 20x più compattaSecondo l’azienda la TZ30 è la superzoom più compatta sul mercato. E registra anche a 1080 e 60 fps

di R. PezzaliPanasonic ha annunciato la Lumix DMC-TZ30, a suo dire la superzoom più compatta presente sul merca-to. La TZ30 è una fotocamera di fa-scia alta (370 euro da marzo), che in poco meno di 3 cm riesce a inserire uno zoom da ben 20x equivalenti a un 24-480 mm. Il sensore è da 14 Megapixel MOS e, grazie a un nuo-vo processore, riesce a scattare a ben 10 fps di burst. Non mancano poi pieni controlli manuali, effetti d’immagine, un GPS per il geotag delle foto e la modalità di registra-zione video che arriva a 1080p@60 fps. Per risparmiare c’è la TZ25 (300 euro), simile al modello top ma con sensore da 12 Megapixel, zoom 16x e registrazione video 1080i@60 fps.

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DIGITAL IMAGINGSony TX200V nelle botti piccole...Sony lancia una nuova ultracompatta waterproof di fascia alta: sensore CMOS da 18 Megapixel, zoom ottico 5x, ripresa Full HD, OLED e GPS

di R. Pezzali

Sony con la TX200V ha cercato di creare la fotocamera compatta più pratica e completa possibile, anche se tutto questo ha un suo prezzo. La TX200V, infatti, è sottilissima, ma nonostante questo il corpo è waterproof e dustproof. Sotto la scocca impermeabilizzata si nasconde un CMOS da 18 Megapixel Exmor-R con sensore da 1/2.3”, accompagnato da un’ottica 5x 26-130mm equivalenti: una dotazione di tutto rispetto, alla quale si aggiunge anche un nuovissimo sistema di messa a fuoco a ricerca di contrasto che dovrebbe indovinare in che direzione muovere l’ottica per trovare la messa a fuoco perfetta. Le fotocamere con sistema a ricerca di contrasto, infatti, mettono a fuoco per tentativi: spostano l’ottica prima avanti e poi indietro cercando di capire qual è la direzione giusta per mettere a fuoco l’immagine. Riducendo questi movimenti con algoritmi predittivi, la Sony dovrebbe far guadagnare istanti preziosi per lo scatto. La TX200V ha un pannello posteriore tutto touch con display OLED da 3.3”, riprende in Full HD e ha anche il GPS integrato. Una fotocamera completissima (manca solo il Wi-Fi) proposta però a un prezzo decisamente di élite: negli USA si parla infatti di 499$, non proprio un prezzo da compatta.

DIGITAL IMAGING / Il sensore Xtrans CMOS dimostra sul campo la sua qualità in termini di rumore

Fujifilm X-Pro�, le foto che fanno pauraAlcuni scatti che abbiamo effettuato a diversi ISO con la mirrorless Fujifilm X-Pro1 confermano la bontà del sensore

di R. Pezzali

Nel mondo della fotografia c’è molto fermento attorno alla nuova X-Pro1 di Fujifilm, la

mirrorless con sensore Xtrans CMOS che secondo l’azienda riesce a garan-tire prestazioni, in termini di rumore e dinamica, pari o migliori a quelle di una reflex Full Frame. Fujifilm l’ha sparata davvero così grossa?Della X-Pro1 abbiamo già parlato (clicca qui), ma dopo un meeting con gli ingegneri Fujifilm siamo in grado di dare qualche informazione in più sul sensore CMOS Xtrans.Approfondiamo il discorso sul senso-re, per spiegare cosa cambia rispetto a un CMOS di tipo tradizionale. Un sensore CMOS tradizionale è realizza-

to applicando un filtro co-lore (CFA, Color Filter Array) sugli elementi fotosensibili: ad ogni pixel corrisponde un singolo colore R, G o B secondo uno schema ricor-rente, denominato schema Bayer (foto qui sotto). Il processore della fotocame-ra, che conosce lo schema dei pixel, può costruire così il colore del singolo pixel usando i dati del pixel stesso insieme a quelli dei pixel adiacenti. Il processo, de-nominato “demosaicizzazione”, è lo stesso che viene fatto dai software che trasformano le fotografie da RAW in JPEG. Il filtro Bayer, però, usa uno

schema ricorrente: tanti gruppi di quattro pixel dove due fotorecettori hanno filtro verde, un fotorecetto-re ha filtro blu e uno rosso. Questo schema ricorrente ha un vantaggio e uno svantaggio: è semplice da “demosaicizzare” e richiede poca po-tenza di calcolo, ma produce effetto moirè. Per eliminare questo effetto sulle fotocamere viene aggiunto un filtro passa basso, che toglie il moirè ma abbassa anche un po’ la risoluzio-ne globale della foto.Il sensore XTrans CMOS è diverso (im-magine in basso): al posto del filtro di Bayer usa un nuovo filtro ispirato alla grana della pellicola analogica. I filtri cromatici sono disposti in modo casuale e questo permette a Fuji di eliminare il filtro passa basso perché il moirè, che è comunque presente, è davvero limitatissimo e invisibile ad occhio nudo. L’assenza di filtro passa basso, ovviamente, permette una ri-soluzione maggiore.Fujifilm per poter usare questo sen-sore ha dovuto sviluppare un nuovo processore più potente anche perché la demosaicizzazione di questo sche-ma particolare non è affatto “legge-ra”. Questo vuol dire che al momento i vari software di sviluppo RAW non sono ancora pronti a gestire questo nuovo particolare RAW, pertanto ci sarà da aspettare un po’, anche se Fuji assicura che stanno lavorando per sviluppare dei plugin. In dotazione con la X-Pro1 ci sarà in ogni caso un software di sviluppo RAW proprieta-rio. Cliccando qui si possono vedere alcuni scatti a piena risoluzione e a diversi ISO della X-Pro1. Non siamo riusciti a fare il confronto con altre fotocamere, ma la resa sembra pro-mettere davvero bene.

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PC & MULTIMEDIAWindows 8 addio al tasto Start?Dopo oltre 15 anni di “onorato servizio”, il tasto Start potrebbe uscire di scena con l’introduzione di Windows 8. In un primo tempo Microsoft aveva lasciato il tasto Start nell’interfaccia Desktop di Windows 8 Developer Preview, collegandolo all’interfaccia Metro. Nella “Consumer Preview”, però, pare che il tasto sia sparito. Potrebbe trattarsi di una soluzione temporanea e, se anche così non fosse, Microsoft potrebbe reintrodurlo facilmente, oppure lasciare la possibilità all’utente di crearlo o meno. A questo punto non resta che attendere la pubblicazione della versione “Beta”, oltre che di quella finale, per capire come Microsoft intende muoversi.

PC & MULTIMEDIAUn film in �0 secondi con WiGigLo standard di trasmissione senza fili WiGig è in dirittura d’arrivo e Panasonic ha mostrato le sue potenzialità utilizzando una scheda SD in grado di aggiungere questo tipo di connessione a dispositivi come i tablet. Utilizzando la modalità a 60 GHz, Panasonic ha dimostrato come è possibile trasferire da un dispositivo a un altro (da un tablet a un impianto car stereo, come si può vedere in questo video) un film con qualità DVD in appena un minuto. WiGig è uno standard che si pone come estensione delle capacità dell’attuale generazione IEEE 802.11 mantenendo la retrocompatibilità con supporto per le frequenze di 2.4, 5 e 60 GHz. È quest’ultima modalità che permette di raggiungere velocità dell’ordine dei 7 Gbit/s seppure su distanze sensibilmente più ridotte: in questo caso il raggio d’azione, come altre tecnologie che impiegano questa banda, è inferiore ai 10 metri e in campo praticamente libero, seppure la tecnica del beamforming permetta di “superare” gli ostacoli. Il sistema mostrato da Panasonic è ancora un prototipo e l’azienda parla di 2013 per vedere i primi prodotti.

PC & MULTIMEDIA / All’insegna dell’integrazione e condivisione

Videochiamate HD di SkypeL’aggiornamento di Skype per Windows (versione 5.8) porta diverse novità

MOBILELondon, il primo BlackBerry �0?Girano in rete le immagini del primo smartphone BlackBerry 10 (prima noto come BBX), il nuovo sistema operativo basato su QNX con cui RIM punta a rilanciare il suo marchio. Negli scorsi mesi avevamo già sentito parlare di uno smartphone denominato London, ma aveva un design diverso. CrackBerry.com, il sito autore dello scoop, sostiene che RIM starebbe valutando come alternative i chipset Texas Instruments e Qualcomm, in entrambi i casi dual core a 1.5 GHz, il che vuol dire anche che prima di vedere un prodotto in commercio occorrerà aspettare ancora. RIM sembrerebbe sulla strada giusta, sempre che non sia troppo tardi.

PC & MULTIMEDIACarestia di dischi rigidi nel 20�2L’alluvione in Thailandia dello scorso ottobre avrà ripercussioni ancora nel 2012, almeno nel settore dei dischi rigidi. Western Digital, che è la più colpita, ha dichiarato che la produzione ritornerà ai livelli pre-alluvione solo nel terzo trimestre dell’anno. Seagate, dal canto suo, non ha avuto problemi diretti, ma sta pagando a causa dei danni subìti dai fornitori di componenti, che non hanno capitali sufficienti per riparare velocemente i macchinari e riprendere la produzione. La previsione è di produrre nel 2012 150 milioni di dischi in meno rispetto alla domanda, un valore che mostra un piccolo miglioramento rispetto ai 175 milioni di dischi non prodotti negli ultimi mesi del 2011. Questa situazione potrebbe anche avere ricadute sul mercato dei PC, sia fissi che portatili. I problemi, stando a quanto stimato da Gartner, potrebbero però essere solo temporanei. Involontariamente, però, il 2012 potrebbe essere l’anno degli Ultrabook, che montando SSD al posto dei tradizionali dischi rigidi, non dovrebbero risentire troppo degli effetti dell’alluvione.

di M. Dalli

Skype ha recentemente rila-sciato la versione 5.8 del client per Windows, portando con sé

diverse novità: videochiamate Full HD, condivisione del desktop tra più utenti e videochiamate a utenti Facebook. Andando con ordine, le videochiamate Full HD richiedono da un lato la nuova webcam Logitech c920, in grado di effettuare la codifica video direttamente in hardware, sca-ricando il lavoro della CPU, dall’altro una connessione a Internet con al-meno 2 Mbit/s di banda in upload (e quindi le ADSL sono escluse a priori, si salva solo la fibra ottica e qualche connessione 3G HSUPA particolar-mente performante). Skype prose-gue poi l’integrazione con Facebook, consentendo ora chiamate audio e video verso utenti del social network, anche se non sono utenti Skype. Nella nuova versione c’è anche la possibilità di nascondere gli utenti Facebook offline. Novità anche per

quanto riguarda il mondo dei gamer che, grazie alla funzione Push to Talk, possono avviare una chiamata sem-plicemente premendo una combi-nazione di tasti, utile quando si sta giocando in multiplayer. Per gli utenti Skype Premium, inoltre, arriva la con-divisione del desktop (o di solo una finestra) con un gruppo di contatti.Da questa versione, infine, arriva-no i primi (non molto utili, finora) frutti dell’acquisizione da parte di Microsoft: l’integrazione della Bing Toolbar nella finestra di Skype.

PC & MULTIMEDIA Asus O!Play TV Pro, tuner e 3D presentiAsus lancia O!Play TV Pro, il nuovo media player con funzione PVR È compatibile 3D e supporta oltre 50 tipi di formati audio e video

di R. PezzaliAsus rinnova la sua gamma di media player O!Play con l’introduzione di O!Play TV Pro, dotato anche di tuner e quindi funzione PVR integrata. Tra le novità, oltre alla compatibilità con oltre 50 formati audio e video, anche la possibilità di riprodurre contenuti 3D da file TS, M2TS e BD ISO, quindi immagini di dischi intere. O!Play TV va oltre però il normale media player: Asus ha già caricato e pre-configurato all’interno una serie di applicazioni per lo streaming video, da YouTube a Daily-Motion a AceTrax per il video on demand. La connettività è garantita dalla porta gigabit Ethernet e dalla connessione Wi-Fi N, mentre il caricamento dei conte-nuti viene agevolato dalla presenza di una porta USB 3.0. Il TV Pro dispone di un alloggiamento per disco da 3.5”, disco che però non è incluso nella confezione. Resta solo da capire se è presente un servizio di server DLNA capace di condivi-dere sulla rete i contenuti registrati, permettendo così anche l’accesso a tablet e altri TV o device presenti sulla rete domestica. Il prezzo è fissato a 229 euro.

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PC & MULTIMEDIA / L’apetto interessante è il prezzo: 49 euro

Elvira, media player low costXtreamer lancerà a marzo un lettore multimediale senza interfacce di rete

di M. Dalli

A rriverà a marzo (o così è stato annunciato) il nuovo letto-re multimediale di Xtreamer,

Elvira. L’aspetto più interessante di questo media player è senza dubbio il prezzo: 49 euro. Dietro a questa cifra, però, si nascondono alcune li-mitazioni: la prima è l’assenza della porta Ethernet, sostituibile (opzio-nalmente) dal Wi-Fi. Elvira è, infatti, pensato principalmente per la ripro-duzione di contenuti su supporti USB, in viaggio e non, grazie anche alla forma estremamente compatta.

PC & MULTIMEDIAAMD: futuro nei tablet, cloud e bassi consumiAMD ha svelato la roadmap per il 2012 e il 2013: il focus si sposta sui dispositivi a basso consumo, come i tablet, e sul cloud. Addio alla fascia alta?

di M. DalliIl futuro di AMD è stato svelato du-rante la recente tradizionale giorna-ta per gli investitori. Il biennio 2012-2013 vedrà il produttore americano concentrarsi principalmente su di-spositivi mobili, come notebook e tablet, e sul cloud computing. Grande interesse verrà posto anche nei mercati emergenti, che tradot-to significa processori economici. Nel 2012 vedranno la luce Brazos 2.0, per PC a basse prestazioni, e il già visto Trinity, a cui si affiancherà una versione a basso voltaggio per portatili ultrasottili. La piattaforma di punta per desktop prenderà in-vece il nome di Vishera e arriverà nella seconda metà dell’anno. Sul fronte mobile, invece, sarà Hondo a debuttare sui tablet, nella seconda metà del 2012; Hondo avrà al suo interno un core Bobcat e sarà com-patibile con le librerie DirectX 11.Il 2013 vedrà invece l’introduzione della tecnologia HSA (Heteroge-neous Systems Architecture) per facilitare la programmazione e mi-gliorare le prestazioni di CPU e GPU, permettendo alla GPU di lavorare come co-processore. Il primo si-stema a implementare l’HSA sarà Kaveri, l’APU di terza generazione, seguito da Kabini nel segmento a basso consumo. Kabini sarà anche il primo SoC (System-on-Chip) di AMD e sarà dedicato essenzialmen-te ai notebook di fascia medio-bas-sa. Per i tablet il 2013 porterà inve-ce Temash, il successore di Hondo, con core Jaguar x86 e tecnologia HSA. A differenza di Intel, AMD si è detta aperta anche a sfruttare proprietà intellettuali altrui per i propri chip (leggi ARM), anche se per il momento esclude di entrare nel mondo degli smartphone. Per i server, invece, il focus è sposta-to sul cloud e sui web server, con particolare attenzione al risparmio energetico.

Ciononostante, al suo interno trova posto un processore Realtek da 500 MHz, capace di riprodurre i più co-muni formati audio e video, tra cui MKV-H264, MP4, DivX, WMV, RMVB, ISO DVD, ISO Blu-Ray, MP3, WMA, TS, FLAC oltre a DTS HD e Dolby TrueHD fino a 7.1 canali. Sul fronte delle uscite video, è presente l’immanca-bile HDMI 1.3a. Sempre nel mese di marzo Xtreamer dovrebbe lanciare anche un negozio online europeo, che dovrebbe così far risparmiare dazi doganali e IVA a chi acquista

online. Comprando-lo dall’estremo orien-te, il prezzo dell’Elvira rischia di non essere più così tanto eco-nomico: ai 49 euro di listino vanno infatti aggiunti ben 25 euro di spedizione oltre ai dazi doganali.

PC & MULTIMEDIA / Vodafone è attenta, Fastweb sperimenta, Telecom Italia non risponde

IPv�: cosa faranno gli operatori italiani?Abbiamo chiesto ai più grandi operatori italiani quali piani intendono attuare per la partenza dell’IPv6 il 6 giugno

di M. Dalli

I l prossimo 6 giugno partirà definiti-vamente il protocollo Internet IPv6, dopo l’esaurimento degli indirizzi

IPv4 e dopo i test dello scorso anno. Ma come sono messi gli operatori italiani? Cosa succederà il 6 giugno? Abbiamo chiesto ai maggiori Internet Provider del Paese, ecco cosa ci hanno risposto. Fastweb Nel 2012 proseguirà la spe-rimentazione già avviata in occasio-ne dell’IPv6 Day lo scorso 8 giugno. La sperimentazione, raggiungibile a questo indirizzo, dà la possibilità agli utenti Fastweb di creare un tun-nel IPv6 tra il proprio PC (o router) e i server di Fastweb per navigare nel mondo IPv6. Questa soluzione, per quanto lodevole, richiede che l’uten-te sia a conoscenza della questione, che sia in grado di aprire un tunnel (le spiegazioni sul sito sono comunque esaustive) ma, soprattutto, richiede di aprire un tunnel su ogni macchina che si desidera dotare di connettività IPv6 o, in alternativa, aprire il tunnel sul proprio router, a patto però che questo supporti questa possibilità (la lista non è molto ampia, purtroppo).Telecom Italia L’ex-monopolista, in-terrogato sulla questione, non ci ha ancora fatto pervenire una risposta. Vi aggiorneremo qualora dovessimo ricevere ulteriori comunicazioni. Vodafone Entro il 2012 la rete fissa dell’operatore inglese sarà in grado di supportare entrambi gli standard, IPv4 e IPv6, in modalità dual stack. Questa modalità permette di fornire agli utenti due indirizzi, uno IPv4 e uno IPv6, contemporaneamente, per facilitare la transizione da uno all’altro senza che l’utente se ne accorga. Sul-la rete mobile, invece, l’IPv6 farà il suo debutto sulla rete di quarta genera-zione LTE, prevista anch’essa per il 2012. Le altre tecnologie seguiranno, ma la transizione, in tutti i casi, durerà alcuni anni. Wind Infostrada L’operatore è al lavoro dal 2011 per abilitare la tecno-logia IPv6 sulla propria rete, sia fissa che mobile. Al momento non ci sono ancora date certe circa l’effettiva di-sponibilità per gli utenti, ma l’azienda si aspetta di avere maggiori informa-zioni in prossimità di giugno.

Si può vivere senza IPv6?Cosa succede se il 6 giugno (o più in là) un utente non avrà ancora un indirizzo IPv6? Diciamo subito che non c’è alcun bisogno di allarmarsi né inveire contro il proprio ISP; semplice-mente non saranno raggiungibili i siti con indirizzo IPv6, ma quelli con indi-rizzo IPv4 continueranno ad esserlo. Tradotto in termini più semplici, tutti i siti che adesso sono raggiungibili dal-l’attuale versione di IP continueranno a essere visibili tali e quali, mentre sa-ranno irraggiungi-bili i nuovi siti che nasceranno con il solo indirizzo IPv6. La cosa diventerà quindi preoccu-pante tra diversi

anni, quando (magari) ci saranno dei nuovi “Google” o “Facebook” soltanto in IPv6. Almeno agli inizi, però, que-sto non sarà un problema, pertanto gli operatori - e gli utenti - avranno tutto il tempo per attrezzarsi. Volendo quindi fare un paragone col mondo della televisione, il passaggio da IPv4 a IPv6 non sarà un vero e proprio switch off, in cui da un giorno con l’al-tro uno dei due sparisce, quanto piut-tosto una sorta di switch over, in cui le

due tecnologie continueran-no a convivere ancora a lun-go (potenzial-mente qualche decennio, per quanto ne pos-siamo sapere).

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PEOPLE & MARKET / Stringer rimane in Sony come presidente del consiglio di amministrazione

Sony: Sir Stringer passa la palla a Kaz HiraiDal 1° aprile la guida di Sony passerà a Kazuo Hirai nel doppio ruolo di presidente e CEO. Si chiude l’era dei TV

di P. Centofanti

Dal prossimo 1° aprile 2012 il nuovo presidente e CEO di Sony sarà Kazuo Hirai, che subentrerà

a Sir Howard Stringer, che a sua volta rimarrà in Sony come presidente del consiglio di amministrazione. Il passaggio di consegne a Kazuo Hirai sigilla a suo modo l’inizio del nuovo corso di Sony, da colosso dell’elet-tronica famoso per TV e componenti Hi-Fi a multinazionale dell’intratteni-mento. La storia di “Kaz” Hirai in Sony è legata soprattutto alla PlayStation e alla divisione Sony Computer Enter-tainment di cui è divenuto la figura chiave. È sotto la guida di Hirai che

sono nati i servizi di contenuti di Sony che sono oggi sfociati nel Sony Enter-tainment Network, che è il fulcro del-la nuova strategia dell’azienda: offrire una piattaforma di intrattenimento comune a tutti i dispositivi. Non più solo TV quindi, bu-siness notevolmen-te ridimensionato rispetto al passato, ma anche tablet, console, PC e smar-tphone, tutti legati dal filo conduttore

PEOPLE & MARKETSky UK: IPTV nel 20�2. Italia a seguire?Tra le pieghe dei risultati finanziari, la pay TV britannica Sky ha annunciato che nella prima metà dell’anno vedrà la luce una nuova IPTV a pagamento, dedicata a chi non ha ancora un abbonamento a una TV a pagamento. Il nuovo servizio all’inizio consentirà di vedere solo film on demand, ma successivamente l’offerta si amplierà a eventi sportivi e intrattenimento in generale. Il pagamento sarà in modalità ricaricabile o con un abbonamento mensile. Il servizio sarà raggiungibile da PC, tablet, smartphone, console e TV connesse. Un’iniziativa interessante, da seguire con attenzione; e chissà che, prima o poi, non venga “copiata” anche dalla sorella Sky Italia...

PEOPLE & MARKET / Sony corre ai ripari dopo vendite in calo e gravi perdite nel 3° trimestre 2011

Sony malata? Ecco la ricetta di Mr. PlaystationIl neo presidente Kazuo Hirai taglia gli LCD, punta su Crystal LED, OLED, fotocamere e console. Funzionerà?

di M. Dalli

Il terzo trimestre conclusosi il 31 dicembre 2011 ha visto gravi perdite per Sony: le vendite sono

calate del 17% rispetto allo scorso anno e le perdite nette si attestano a quasi 2 miliardi di dollari. Partico-larmente colpita la divisione dei pro-dotti di consumo e servizi (TV, PS3, ecc), che mostra una perdita di oltre un miliardo di dollari e un calo del 24%. Un’azienda malata quindi? For-se, ma il suo neo presidente, Kazuo Hirai, ha la ricetta per risollevare le sorti del colosso giapponese.In primo luogo bisogna consoli-dare i core business di Sony, come il digital imaging e le console, per rafforzare il crescente mercato mo-bile (smartphone e tablet in primis), in cui Sony è appena entrata grazie all’acquisizione di Sony Ericsson. I di-spositivi mobili, inoltre, potrebbero beneficiare dell’esperienza nel mon-do gaming di Sony, per creare pro-dotti unici (speriamo non si riferisca all’Xperia Play, ndr).Grande attenzione anche al mercato delle TV, dove gli LCD sono diventa-ti ormai una commodity e bisogna

quindi scegliere con cura quali ri-sorse investire e quali collaborazioni stringere, per ridurre il più possibile i costi. Allo stesso tempo, però, Hirai intende investire forte sul Crystal LED, di cui abbiamo visto il primo prototipo al CES, e OLED.Il terzo punto riguarda la riduzione generale dei costi, cercando di capi-re quali prodotti non sono più pro-fittevoli ed eventualmente tagliare

le fronde secche. Nel frattempo bi-sogna anche accelerare l’innovazio-ne, per esempio nel settore medico. Sony ha bisogno inoltre di rinforzare i legami tra il reparto ricerca e svilup-po e gruppi business.Il piano di battaglia sembra quindi pronto: riuscirà il nuovo generale giapponese a riportare Sony agli splendori di un tempo prima che sia troppo tardi?

del Sony Entertainment Network con film, musica e app. Un progetto ambi-zioso che starà a Hirai trasformare nel futuro di Sony.

PEOPLE & MARKETGermania espelle iPhone e iPadMotorola ha incassato due vittorie preliminari in Germania nella guerra sui brevetti: una relativa ad iCloud e una sul GPRS dei vecchi modelli di iPhone e iPad 3G. Motorola ha ottenuto un’ingiunzione che ha portato alla rimozione dall’Apple Store online tedesco dell’iPhone 3GS, dell’iPhone 4 e dell’iPad 3G, tutti modelli basati su un chipset Infineon. L’altro caso riguarda la metodologia con cui Apple ha implementato l’email push in iCloud, ma i prodotti rimarrano regolarmente in vendita. Apple si è appellata alla decisione: in particolare per il blocco dei prodotti ha sollevato le stesse obiezioni mosse contro un caso simile avanzato da Samsung, e lamenterebbe un abuso di brevetti FRAND (Fair, Reasonable and Non-Discriminatory) da parte di Motorola, circostanza per la quale Samsung è sotto inchiesta da parte dell’Unione Europea. Apple ha dunque comunicato che ha ottenuto una sospensione dell’ingiunzione e che la vendita dei prodotti riprenderà a breve.

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n. 4� / �3 febbraio 20�2estratto da www.dday.it

HIFI & HOME THEATERNeil Young in soccorso dell’alta fedeltàNeil Young vuole riportare la qualità del suono nella distribuzione digitale della musica. Con Jobs stava lavorando a un nuovo formato

di P. CentofantiLa rivoluzione digitale non è stata molto buona con gli appassionati di alta fedeltà o comunque con chi alla qualità di una registrazione ci tiene: tra MP3, Napster, iPod e iTunes, digitale fa ormai rima non con CD ma con musica compressa “che ha solo il 5% dei dati presenti nella registrazione originale”. A dir-lo è niente meno che Neil Young, leggenda della musica che alla conferenza D: Dive Into Media (per vedere il video, clicca qui) rilancia il suo impegno per riportare la qualità audio al centro della rivoluzione di-gitale: “La comodità dell’era digitale ha costretto la gente a scegliere tra qualità e comodità, ma non do-vrebbe essere obbligata a scegliere”. Nostalgia per i vecchi tempi andati di una rockstar? Manco per sogno. Neil Young ha cercato seriamente di realizzare un nuovo formato audio ad altissima qualità da accoppiare a una sorta di “iPod audiophile” con un complice d’eccezione, Steve Jobs di Apple: “Il mio obiettivo è cercare di salvare la forma d’arte che ho eser-citato negli ultimi 50 anni. [...] Steve Jobs era un pioniere della musica digitale e la sua eredità è enorme, ma quando andava a casa ascoltava i vinili. E credetemi, se avesse vissu-to più a lungo, avrebbe fatto quello che sto cercando di fare io”. Oggi sono pochissimi gli store che danno quanto meno la possibilità di acquistare musica in formato lossless e tutti hanno un catalogo limitatissimo. Ancora meno sono le alternative per chi cerca musica registrata ad alta risoluzione. A oggi gli standard sono l’MP3 a 320 Kbit/s (Amazon, ad esempio) e l’AAC a 256 Kbit/s. Sfortunatamente le uniche alternative che offrono questa scel-ta non sono legali. E sulla pirateria online Neil Young ha una sua idea: “La pirateria è la nuova radio, è ciò che fa girare la musica”.

HIFI & HOME THEATER / Media Box S e Stream Box DS sono distribuiti in Italia da Audiogamma

Pro-Ject presenta i media player Hi-EndI due lettori multimediali della serie Box Design per la musica liquida hanno piccole dimensioni e grandi prezzi

di M. Dalli

Pro-Ject continua la sua espan-sione di sorgenti audio della serie Box Design: le elettroni-

che ultra compatte vedono ora l’in-troduzione di due lettori multime-diali, il Media Box S (già intravisto lo scorso luglio) e lo Stream Box DS. Il primo e più compatto accetta come supporti esterni soltanto schede di memoria SD e dispositivi USB (chia-vette, dischi esterni). La compatibili-tà si ferma ai file MP3, WMA e AAC, anche se sono supportati data rate maggiori di 384 Kbps. Il Media Box S è dotato inoltre di DAC 24 bit / 96 kHz, con upsampling e circuito di ri-duzione del jitter; in uscita troviamo le classiche connessioni analogiche RCA e una digitale coassiale. Più completo invece lo Stream Box DS, che amplia la compatibilità file con FLAC (fino a 24 bit / 192 kHz), WMA-9 Lossless, Ogg Vorbis e LPCM (fino a 24 bit / 192 kHz), oltre a MP3

e AAC. Grazie alle connessioni Wi-Fi 802.11 b/g ed Ethernet, inoltre, è possibile anche ascoltare le In-ternet Radio e attingere la propria musica da server DLNA e UPnP. C’è anche una porta USB, per supporti di memoria esterna e dispositivi Ap-ple. Rispetto al Media Box S, questo Stream Box DS ha un convertitore D/A 24 bit/192 kHz, sempre con possibilità di upsampling e circuito di riduzione del jitter; sul frontale, in-

HIFI & HOME THEATER / I prezzi del diffusore portatile non sono proprio contenuti, ma ancora interessanti

In arrivo il microdiffusore della NASAUn ex collaboratore dell’ente spaziale si è cimentato nella progettazione dei nuovi Soundmatters Foxl

di R. Faggiano

Misura 15 cm e pesa 269 gram-mi il nuovo diffusore portatile che arriva dagli Stati Uniti. Si

chima Foxl, per rimandare alla genia-lità e furbizia della volpe, e racchiu-de in uno spazio piccolissimo molte soluzioni esclusive. L’ha progettato Guenther Godehard, già collaboratore alla NASA con lauree in astronomia, fisica nucleare e fisica chimica, e ap-passionato di musica. Il Foxl utilizza speciali altoparlanti che consentono di ottenere prestazioni fuori dal comu-ne in dimensioni contenute. Il woofer è un pannello piatto che comprende anche la batteria al litio che alimenta il diffusore, per le frequenze medie e alte ci sono due trasduttori da 25 mm definiti Twoofer con speciali magneti al neodimio. Tra le caratteristiche tecni-che dichiarate una risposta in frequen-

vece, trova posto un display a colori da 3,5 pollici per scegliere il brano da riprodurre, sia esso da Internet, da archivio all’interno della rete dome-stica o su supporto USB.Media Box S e Stream Box DS sono distribuiti in Italia da Audiogamma e proposti, purtroppo, a prezzi decisa-mente poco popolari: per il primo si parla di 275 euro, mentre il più com-pleto Stream Box DS ha un prezzo di listino di 699 euro.

za tra 80 e 20.000 Hz e la sensibilità di 97 dB con 5 volt a 50 cm. L’autonomia della batteria è fino a 12 ore mentre la potenza erogata di 2x4 watt, ma si può alimentare anche da una presa fissa. La sorgente può essere il consueto cavet-to minijack per qualsiasi dispositivo portatile o il collegamento senza fili Bluetooth per l’apposita versione. Già annunciato anche il Fox Lo, un piccolo subwoofer dedicato al dif-fusore. I prezzi non sono conte-nuti ma interessanti: il Foxl con custodia, alimentato-re e cavetto minijack costa 169 euro, la versione con Bluetooth 199 euro; c’è poi una versione Platinum a 229 euro in colore silver,

compatibile con segnali Bluetooth aptx, con batteria di maggiore dura-ta e in dotazione un cavetto audio di alta qualità. Tra gli accessori anche un piccolo supporto per montare il Foxl sul manubrio della bicicletta. I modelli con Bluetooth possono diventare vi-vavoce grazie al microfono integrato.

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HIFI & HOME THEATER / In prova Streamer II e iStreamer : il primo per portare musica dal PC all’impianto, il secondo da un dispositivo Apple

Con i due Streamer di HRT i file suonano molto meglioSe il vostro impianto stereo non conosce la musica liquida archiviata sul PC o sull’iPhone, ecco gli strumenti giusti per farli finalmente incontrare

di R. Faggiano

I grandi marchi dell’elettronica non stanno prendendo in grande consi-derazione la musica liquida, lascian-

do spazio a nuovi piccoli marchi spe-cializzati. Uno di questi è la californiana HRT, High Resolution Technology, che propone una serie di piccole interfac-ce per portare la musica liquida sui tradizionali impianti stereo. L’ambizio-ne non nascosta è quella di attrarre il pubblico degli audiofili più appassio-nati e con maggiori risorse. I prodotti HRT sono basati su un piccolo modulo metallico in pressofusione simile per tutti i modelli ma di colore diverso. DDay.it ha messo alla prova il modulo rosso Music Streamer II (175 euro) e il bianco iStreamer per dispositivi Apple (199 euro). Andiamo a vederli e soprat-tutto ascoltarli.

Music Streamer II, dal computer all’ impianto in semplicitàDifficile immaginare qualcosa di più semplice per portare la musica dal computer a un impianto stereo: pre-sa USB da un lato, uscite analogiche RCA dall’altro. Non serve nemmeno l’alimentazione dato che viene prele-vata direttamente dalla presa USB, la dotazione non prevede altro. Le spie colorate poste accanto alla presa USB ci dicono già che questo modulo HRT può accettare segnali fino a 96 kHz, andando quindi già oltre le più comu-ni esigenze per accontentare anche i pochi utilizzatori di musica Flac ad alta risoluzione.La costruzione è accurata e senza fi-latura, come convertitore viene usato un eccellente Burr Brown PCM 1793, in grado di trattare nel migliore dei modi anche la musica ad alta risoluzione. La circuitazione è già ottimizzata per evitare le interferenze elettriche con un collegamento asincrono dal PC, eliminando ogni residuo di rumore che possa sfuggire dal computer lun-go il cavo USB. Per chi utilizza musica in risoluzione normale non è neces-saria alcuna impostazione, chi invece possiede musica liquida a 96 kHz in archivio dovrà passare per la finestra delle impostazioni (sistemi Windows)

e portare la risoluzione appunto sui 24 bit- 96 kHz, altrimenti il computer la abbasserà ai soliti 44 kHz. Ce ne si può accorgere solo grazie alle spie lumino-se del modulo, dato che le istruzioni relative sono visibili solo sul sito HRT e non accluse al prodotto. L’ascolto ha prodotto ottimi risultati con i migliori file Flac a 96 kHz, riu-scendo a esaltare la resa sonora ben oltre le prestazioni di un compact disc (così come dovrebbe teorica-mente essere, ma non sempre acca-de) e dando comunque un ascolto ancora ottimo di musica compressa MP3 oppure scaricata da iTunes o anche non compressa ma con risolu-zione normale. La qualità sonora della riproduzione è tale che si può tran-quillamente notare la differenza tra una buona registrazione e altre fatte decisamente male. La resa è com-plessivamente neutrale, non esalta troppo il dettaglio ma ha ottima dina-mica e si adatta a diversi sistemi ste-reo senza problemi. Il rapporto qua-lità/prezzo tutto sommato ci sembra più che adeguato, quasi conveniente se andiamo a vedere i migliori con-correnti. Certo, ci si poteva sforzare di includere nella dotazione almeno il cavetto USB. Unico limite del Music Streamer II è l’unico ingresso USB, che impedisce di usare il convertitore e la sua eccellente circuitazione per altri dispositivi, come invece possibile con altri concorrenti (generalmente però ancora più cari).

iStreamer, da Apple a sistema stereo tradizionaleIl modulo bianco di HRT permette di sfruttare il segnale digitale dei dispo-sitivi Apple come sorgente per un si-stema stereo tradizionale. La compa-tibilità dichiarata è con iPod Classic, Nano e Touch, iPhone 3 e 4, iPad; nella lista dei modelli non vengono citati gli ultimi nati iPad2 e iPhone 4S, ma ne abbiamo verificato la compa-tibilità. Il prezzo non è trascurabile in rapporto a quello degli iPod più eco-nomici e quindi ci sentiamo di consi-gliare questo dispositivo solo ai pos-sessori di iPad, iPhone e iPod Touch di

ultima generazione. Bisogna comun-que notare che ci sono in commercio semplici cavi analogici che portano il segnale dalla presa cuffia a un si-stema hi-fi, che costano poco meno dell’iStreamer: le follie legate al mon-do Apple non mancano. Per questo modulo la dotazione è completa: troviamo un alimentatore da rete con doppia uscita USB, in modo da poter anche caricare un dispositivo Apple mentre se ne ascolta un altro, il cavetto USB-mini USB per l’alimen-tazione del modulo, un cavo con lo specifico terminale Apple verso USB per il segnale digitale e un cavetto stereo (di qualità non eccelsa). Da se-gnalare che è in arrivo una versione 12 volt dell’iStreamer, utilizzabile in auto. Anche in questo convertitore la costruzione è ottima e viene usato sempre un convertitore Burr Brown PCM 1793, spicca un circuito Xmos come interfaccia USB audio.Impostazioni molto semplici anche in questo caso, basta seguire un ordine preciso nei collegamenti e usare il ca-vetto in dotazione, simile nell’aspet-

to, ma non identico nella cablatura interna, a quello già fornito con ogni dispositivo Apple. In particolare, biso-gna collegare e scollegare il cavo con il dispositivo Apple già acceso ma modulo HRT ancora spento. Il cavo purtroppo è corto e quindi impedisce di usare il dispositivo Apple come un telecomando a distanza, a meno che l’impianto hi-fi non sia vicinissimo al punto di ascolto. Poi comincia il pia-cere di ascoltare le vere potenzialità di un iPod (nel nostro caso): la diffe-renza tra l’ascolto tramite l’uscita cuf-fia e il modulo iStreamer è netta, pari a quella che esiste tra un MP3 e un brano non compresso; si assottiglia-no anche le differenze tra la versione iTunes e il compact disc di uno stesso brano musicale, forse con impianti di livello medio non ci saranno più diffe-renze udibili.Chi ha scelto un dispositivo Apple come unica sorgente musicale do-vrebbe ascoltare questa soluzione HRT, un apparecchio costoso (e con pochi concorrenti), ma in grado di fare la differenza all’ascolto.

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di F. Sottocornola

Quella di Soul Calibur è una saga firmata Namco Bandai che dal 1996 riscuote grande

successo. Il capitolo precedente per PS3 e Xbox 360, però, non era riusci-to a sfruttare appieno le potenzialità delle nuove console e aveva un po’ deluso le aspettative dei fan. Ora le due console sono ampiamente ad-domesticate e l’attesa per il nuovo picchiaduro è stata tanta. Noi abbiamo provato la versione per Xbox 360. Finalmente siamo di fronte a quello che avrebbe dovuto sempre essere questo titolo, un otti-mo mix di modalità online e offline, con modalità giocatore singolo in-teressanti e un gameplay migliorato nell’aspetto principale del gioco, il combattimento. Come in passato, ci troviamo a combattere con le nostre armi bianche e a controllare l’azione con 4 bottoni (il calcio, la parata, un attacco verticale e un at-tacco orizzontale). Gli altri bottoni del pad sono associati a facilitazio-ni nelle combinazioni dei bottoni (ad esempio, possiamo associare a un bottone la pressione simultanea dei 3 pulsanti di attacco). Molte le combo e le mosse, tutte consultabili mentre si combatte, ma la novità è una piccola barra a fianco della barra della salute che si carica malmenan-do l’avversario.Gli sviluppatori hanno lavorato mol-to per rendere la lotta più interessan-te, concentrandosi su meccaniche di gioco che favoriscono soprattutto un combattimento più aggressivo e meno difensivo. Con la barra spe-ciale piena possiamo effettuare una super mossa (due mezzelune e tutti e tre i bottoni di attacco), che farà molti danni ma che consumerà tutta la barra speciale. Altre mosse speciali sono correlate a questa nuova barra e tutte le mosse sono consultabi-li mentre si gioca premendo start e andando nella lista mosse. Soul Calibur ci permette di giocare con una trentina di personaggi, e special guest come un certo Ezio Auditore che i giocatori di Assassin’s Creed co-noscono bene.

GAME & MOVIE / È la modalità online il punto di forza di questo “picchiaduro cappa e spada”, per ore ininterrotte di gioco

Finalmente Soul Calibur V; l’abbiamo provato per voi Dopo 4 anni di attesa ecco Soul Calibur V, ennesima fatica di Project Soul e Namco Bandai. Noi l’abbiamo provato giocando alla versione per Xbox

Single player non banaleUn titolo come questo va sfruttato combattendo contro amici in partite in locale o online, ma Soul Calibur V non ci fa mancare interessanti moda-lità single player. La modalità “Storia” continua la saga dal 1607 portando avanti le vicende di Patroklos: ci tro-veremo a combattere contro vari avversari governati dal computer, combattimenti generalmente sem-plici ma intermezzati da brevi cut-scene tra un episodio e l’altro con resoconti storici spesso un po’ troppo prolissi, in perfetto stile giapponese. Vi sono poi altre modalità classiche, come il “Versus” per giocare contro amici o la CPU, “Allenamento”, “Anime Leggendarie” (una modalità con diffi-coltà elevata che si sblocca finendo la storia), “Battaglia rapida” e “Arcade” (dove affronteremo sei incontri di fila e conterà il tempo con cui li portere-mo a termine). La difficoltà di queste modalità, escludendo la storia, non è banale e ci terrà occupati non poco per portarle a termine.Vi è poi la modalità “Creazione”, dove possiamo creare innumerevoli perso-naggi e il loro stile di combattimento: si può creare da zero oppure modi-ficando quello degli altri personag-gi, personalizzando la corporatura, l’abbigliamento, i gadget e anche gli accessori. Una vera chicca, che rende l’esperienza più divertente rispetto al passato tool di creazione e che qui finalmente raggiunge una com-pletezza senza paragoni in titoli del genere.

La vera sfida è onlineLa modalità online sembra essere il fiore all’occhiello del titolo. Purtrop-po non possiamo sapere come si comporteranno i server quando ci sarà il “pienone”, ma per quello che abbiamo visto la gestione delle parti-te è ben fatta e fornisce gli strumenti essenziali per combattere con amici o persone in giro per il mondo. Pos-siamo entrare nel Colosseo e sfidare fino a 50 giocatori. Le stanze sono già esistenti e divise geograficamente e, quando presenti, possiamo parteci-pare a tornei ufficiali. Possiamo fare partite per alzare la nostra posizione in classifica sfidando giocatori del nostro grado o superiore (e vincendo alzare il nostro), e rivedere replay del-le nostre partite o vedere le partite di altri giocatori. Possiamo creare stanze aperte a tutti o solo ai nostri amici per tornei privati.

Un picchiaduro da comprareSoul Calibur V è senza dubbio il titolo definitivo per tutti gli amanti del “pic-chiaduro cappa e spada”, ma anche il must have degli amanti della saga che in questo capitolo troveranno tutto quello che avrebbe dovuto es-serci in Soul Calibur IV. Questo titolo è senza dubbio indirizzato a tutti quegli hardcore gamer che amano passare le nottate a scontrarsi online o contro amici. Un picchiaduro che sa esse-re veramente tecnico e che offre un sacco di modalità che non possono che essere apprezzate sia dai giocato-ri online che da quelli offline. Per gli amanti del genere è da avere.

Prezzo: �9.99 euroStudio: Project SoulDistributore: Namco Bandai GamesGiocatori: � - 2Multiplayer: sìDLC: sìPEGI dichiarato: ��Disponibile per: Xbox 3�0, PS3

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Non tutti gli HDMIsono uguali

I cavi HDMI G&BL, grazie alla loro qualità, hanno ottenuto l’approvazione dell’HDMI Association

Quando ti appoggi a un solo cavo

devi poterti fidare

www.gebl.net

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TEST / Prezzo e prestazioni fanno di OnBeat Extreme un modello di punta JBL e una delle migliori docking station presenti sul mercato

JBL OnBeat Extreme, docking station con BluetoothIn prova la docking station JBL di punta, pronta per il mondo Apple ma aperta agli smartphone Android grazie al collegamento wireless Bluetooth

di R. Faggiano

Chi desidera una docking station di elevate prestazioni non ha molta scelta sul mercato; ades-

so in questa elite è arrivata la OnBeat Extreme di JBL, modello di punta per prezzo (499 euro) e prestazioni. Con-trariamente ad altri concorrenti, JBL ha scelto il Bluetooth come collegamento senza fili: manca AirPlay, ma i dispositi-vi Apple sono comunque privilegiati grazie a un attacco predisposto, già pronto anche per il voluminoso iPad. La OnBeat non disdegna però tutti gli smartphone con Bluetooth, Android compresi. Usando come sorgente uno smartphone si potrà usufruire anche della funzione vivavoce, dato che tro-viamo un microfono integrato e mi-metizzato nel logo di fabbrica.La linea estetica è molto originale, con un gioco di linee cromate che sembra formare un grande fiocco e che divide i due canali destro e sinistro del diffu-sore; utile anche l’elemento superiore di raccordo, che si trasforma in una pratica maniglia, seppure la docking necessiti dell’alimentazione di rete. Originale anche il supporto per i di-spositivi Apple, orientabile di 90° per consentire un collocamento anche orizzontale dei riproduttori musicali, ideale per chi preferisce la funzione “cover flow”. Per l’iPad c’è in più un sup-porto dedicato adatto alla sua mole, in grado di sostenerlo anche in posizione orizzontale. Sul lato destro ci sono i co-mandi manuali che integrano spie co-lorate per segnalare le diverse funzioni. In dotazione un piccolo telecomando,

in grado di gestire oltre al volume an-che i menù Apple se il dispositivo è fissato alla docking.

Bluetooth e ottime finitureLa docking JBL permette di connet-tere in Bluetooth qualsiasi dispositivo predisposto e quindi apre le porte a ogni smartphone, Android compresi; il classico connettore Apple invece permette anche la ricarica dei dispo-sitivi e non toglie comodità visto il te-lecomando predisposto in dotazione. Rimane poi l’alternativa del cavetto minijack per qualsiasi sorgente ana-logica. In uscita troviamo una presa video composito per portare a un TV eventuali filmati e immagini archiviati sui dispositivi Apple. Troviamo anche una presa USB, da usare però esclusi-vamente per la sincronizzazione dei contenuti di iTunes sul PC (funzione utile solo per gli iPod base sprovvisti di connettività Wi-Fi).Il prezzo di listino di questa docking impone cura in ogni dettaglio e su questo punto JBL non delude le aspet-tative. L’insieme è realizzato con mate-riali di pregio e molto ben rifiniti. Su tutti spiccano gli altoparlanti esclusivi JBL, un sistema a due vie con woofer Atlas e tweeter a cupola Ridge; la po-tenza disponibile è di 30 watt ciascuno per i woofer e 15 Watt ciascuno per i tweeter. Gli altoparlanti sono posizio-nati in modo da allargare per quanto possibile il fronte sonoro, si nota però che usando un iPad sul suo supporto lo stesso va a intralciare la diffusione sonora. Nella circuitazione è previsto

un DSP sonoro, impostato in fabbrica su Music, che può esse-re però variato in modalità Film, Giochi, Chat o Radio internet. Quest’ultima posizione è giustifi-cata da una applicazione JBL per il mondo Apple che aggiunge alla docking appunto la funzione di ricevitore radio web e la moda-lità sveglia, sempre sfruttando un dispositivo Apple.

Gamma bassa eccellentePer testare la docking JBL ab-biamo utilizzato un iPod Touch nella doppia modalità, senza filo

JBL OnBeat Extreme- DA 499 EURO

Quality Longevity Design Simplicity D-Factor Value

8 8 8 8 8 8

e sul supporto. L’aggancio segnale in modalità Bluetooth è immediato e permette di tenere tra le mani il di-spositivo quando non serve la ricarica. Il posizionamento sul supporto avvia subito la ricarica, in posizione orizzon-tale però è meglio usare il piccolo sup-porto in dotazione per non rischiare la caduta del dispositivo.Il telecomando in dotazione (a destra) copre praticamente tutte le funzioni ed è abbastanza ergonomico, qualche problema solo con la doppia serie di comandi concentrici, che può indurre in errore tra variazione volume e cam-bio traccia.La resa musicale conferma le aspet-tative e non si discosta di molto da quanto potrebbero fornire due piccoli diffusori tradizionali. Eccelle soprat-tutto la gamma bassa, probabilmen-te aiutata dall’equalizzatore interno, che restituisce ottima dinamica e una pressione sonora inaspettata anche senza alzare troppo il volume. Ottime anche le voci maschili e femminili, non manca un pizzico di tridimensionalità nonostante la sorgente sia pratica-mente monofonica. La gamma acuta è ben dettagliata ma mai fastidiosa e

invita a proseguire l’ascolto. Non si no-tano nemmeno particolari fenomeni di compressione e la dinamica sem-bra quella di musica non compressa. OnBeat Extreme quindi si può acco-stare alle migliori docking station sul mercato, nonostante il prezzo molto elevato. La mancanza di AirPlay non è trascurabile per chi usa iTunes, ma in compenso il Bluetooth allarga i potenziali utenti a tutto il mondo An-droid.

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TEST / Dotazione e prestazioni di questo televisore sono assolutamente più che soddisfacenti se paragonate ai circa 400 euro di costo

TV Samsung PS43D490, il plasma 3D è in saldoIl plasma 43 pollici di Samsung è perfetto per coloro che vogliono un televisore 3D di grandi dimensioni, facile da usare e dal prezzo veramente appetibile

di C. Stellari

Il prezzo è a dir poco allettante, il Samsung PS43D490 nelle offer-te online si trova a meno di 400

euro: un plasma da 43 pollici 3D che costa poco più di un TV di piccolo taglio da mettere in cucina. Qualche rinuncia rispetto ai modelli top di pari dimensione ovviamente deve per forza esserci e, infatti, il Samsung 43PS490 non è Full HD, il suo pan-nello ha una risoluzione di 1024x768 pixel, ma questa potrebbe anche essere una limitazione accettabile: quanto si nota davvero, alla prova dei fatti, la minor risoluzione? Poco, probabilmente, specie se si utilizza il TV prevalentemente per guardare i programmi televisivi e qualche DVD. Il PS43D490 potrebbe essere quindi un ottimo affare; diamo uno sguardo alla dotazione per vedere cosa offre questo TV Samsung. Connessioni complete, ma niente Smart TVIl design del D490 non può reggere il confronto con i modelli più costosi, ma l’aspetto del TV è comunque ele-gante e gradevole. La cornice dello schermo non è delle più sottili ma ha pur sempre dimensioni ridotte, così come lo spessore del pannello, pari a 5,6 centimetri: il D490 non farà se-gnare il record del settore, ma il suo spessore è comunque contenuto.Le connessioni sono complete: tro-

viamo in tutto tre ingressi HDMI (uno laterale), un ingresso video compo-nent, uno PC (D-sub) e perfino la rassicurante presenza di una Scart. Di lato è previsto lo slot CI+ e una presa USB per riprodurre musica, foto e video contenute nelle memorie. Niente presa di rete e Wi-Fi, non ser-virebbe visto che il D490 è privo della piattaforma Smart TV, situazione a cui però si può facilmente rimediare, ad esempio con un lettore dotato di funzioni Internet TV.Fin qui tutto bene, qualche rinun-cia è inevitabile rispetto ai TV top di gamma, ma quello che serve c’è: il PS43D490 potrebbe essere una scel-ta perfetta per chi desidera un TV di grandi dimensioni, economico, sem-plice da utilizzare e in più 3D. Un vero affare a patto che sia capace di pre-stazioni all’altezza, fatto che abbiamo verificato.

Qualità video sufficienteIl setup del TV non pone problemi; la procedura di sintonia dei cana-li è rapida e precisa, il D490 offre la consueta interfaccia Samsung, un po’ invasiva in alcuni casi ma ricca di im-postazioni, sufficientemente chiara e semplice da utilizzare. Per le imposta-zioni video sono disponibili alcune modalità di visione predefinite, am-piamente personalizzabili. Tra queste abbiamo scelto la modalità Standard

su cui siamo intervenuti per ottimizzare il compor-tamento del TV in base alle nostre condizioni di visio-ne. Il primo parametro su cui abbiamo agito è “Luce cella”, abbassando decisa-mente l’impostazione di fabbrica: questo parame-tro interviene sulla lumi-nosità dei pixel, l’effetto è simile a quello della rego-lazione della lampada per i TV LCD. Anche luminosità e contrasto hanno richie-sto una leggera modifica, e dopo ciò il TV è pronto ad offrire una qualità delle immagini soddisfacente.

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Samsung PS43D490 Quality Longevity Design Simplicity D-Factor Value

8 � 8 � � 9

La visione dei programmi televisivi mette in luce un comportamento altalenante, influenzato dalla qua-lità della trasmissione. Quello che si nota è un livello del nero lontano dai riferimenti dei migliori TV al plasma: il nero del Samsung D490 non è mai tale, ma piuttosto simile a un grigio scuro. Le conferme arrivano dalla vi-sione dei DVD: il plasma Samsung ha un nero un po’ alto ma non taglia i particolari in penombra e, una volta fatta l’abitudine alle bande laterali che nere non sono, la visione risulta piacevole. Il dettaglio è buono, anche se non da primato; il pannello non è tra i più rumorosi ma, specie nelle scene scure, affiora un po’ di dithe-ring. I colori sono saturi, verde e rosso in particolare sono un po’ troppo ac-cesi, ritoccando i livelli si riesce però a correggere il problema e ad otte-nere un buon equilibrio generale. Si nota qualche incertezza di troppo sui contorni delle immagini e qualche scatto durante i panning: offrendo al

Le connessioni del PS43D490: tre ingressi HDMI, un video component, un PC (D-sub) e una Scart. Di lato lo slot CI+ e una presa USB.

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TESTSamsung PS43D490

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TV immagini scalate a 720p (risolu-zione prossima a quella del pannello) gli artefatti diminuiscono in modo considerevole, i bordi delle figure in primo piano divengono più netti e le immagini acquistano precisione e dettaglio. In queste condizioni la qualità offerta dal TV è buona, decisa-mente interessante, specie in rappor-to al conveniente prezzo di acquisto. Con queste premesse passiamo alla

visione dei Blu-ray, con la curiosità di indagare se la minor risoluzione ri-spetto a uno schermo Full-HD si nota e quanto. L’immagine paragonata a quella ottenuta dalla visione dei DVD è più dettagliata, a prima vista non sembrano esserci differenze rispetto a un’immagine 1080p, occorre un occhio attento per accorgersi delle differenze. La minor risoluzione del D490 si nota più facilmente in alcuni casi, ad esempio sulle scritte dei titoli dove emerge la presenza dei pixel sui contorni, o nei particolari in primo piano, come la trama di un tessuto o sullo sfondo delle immagini che perdono un po’ di nitidezza e defini-zione. Piccole differenze che per chi cerca la perfezione sono importanti, ma che passano inosservate per la stragrande maggioranza degli utenti.

In 3D l’abbattimento di luminosità è abbastanza evidente e il famigerato effetto crosstalk affiora in qualche scena, più spesso ancora però si nota una certa perdita di precisione nei contorni delle immagini, specie sui particolari in secondo piano o in rapi-do movimento. Una prestazione non perfetta quella in 3D, sicuramente non al top ma tutto sommato accet-tabile. A proposito: gli occhiali attivi Bluetooth non sono in dotazione e vanno acquistati separatamente.

Buone prestazioni per un ottimo prezzo Il Samsung PS43D490 non è certo perfetto: le sue prestazioni non pos-sono essere paragonate a quelle di un TV top di gamma, ovviamente non potrebbe essere altrimenti conside-

rando il diverso prezzo di acquisto. Il pannello del D490 non è certo di ultima generazione, non è Full-HD, il nero è un po’ alto e inoltre mancano alcune funzioni, tra cui la Smart TV. Le prestazioni sono tuttavia buone, il TV è capace di offrire una qualità di visione più che soddisfacente, spe-cie se si tratta di guardare prevalen-temente programmi TV e DVD, ed è facile da utilizzare. Mettendo tutte queste considerazioni su un piatto della bilancia e sull’altro il prezzo, l’ago pende decisamente in favore dell’acquisto. Il PS43D490 in parti-colare è un buon affare per chi desi-dera un TV con grande schermo ma non è disposto a spendere non è in-vece il TV giusto per gli appassionati che desiderano prestazioni al top, ma questo si sapeva fin dall’inizio.

Gli occhiali attivi Bluetooth vanno acquistati separatamente.

PEOPLE & MARKET / Volunia, unione dei termini “volo” e “luna”, è un progetto finora costato 2 milioni di euro e 3 anni di lavoro

Volunia, il motore di ricerca anti-Google è un Epic FailPresentato il motore di ricerca italiano che doveva far paura a Google. Ma sulla Rete i pareri sono unanimi: è un Epic Fail, e l’Italia digitale cola a picco

di R. Pezzali

L’Italia popolo di navigatori, ma pare che per i prossimi anni saranno ancora Google e Bing

a guidare gli italiani che navigano in Rete. Certo, perché il progetto Volu-nia, annunciato mesi fa come una vera minaccia per Google e per i mo-tori di ricerca mondiali ha fatto fare l’ennesima figuraccia al nostro Paese.Al ponte di comando c’è Massimo Marchiori, professore dell’Università di Padova ideatore di Hyper Search, uno degli algoritmi che ha ispirato Google nella creazione del suo Page

Rank: tre anni di lavoro con l’universi-tà e che al momento è costato già 2 milioni di euro (investiti dall’impren-ditore sardo Mariano Pireddu).Volunia, il cui nome è l’unione di Volo e Luna, vuole approcciare la ricerca web in modo diverso, unendo alla ri-cerca stessa l’esperienza social. Come ha detto nel corso della conferenza stampa lo stesso Marchiori, i mo-tori di ricerca attuali ci offrono una visione limitata dei risultati, mentre Volunia grazie a un metodo di esplo-razione dei siti “a volo di gallina” offre

un risultato più completo, con la pos-sibilità di condividere l’esperienza di ricerca con gli altri utenti e di creare un network di amici basato sulle no-stre preferenze di navigazione. Offre anche una navigazione a mappa vi-suale. Una sorta di Social Search che però tutti coloro che hanno provato in anteprima hanno bocciato: “mezza sola”, “flop”, “fail” sono solo alcuni dei nomi più carini dati a Volunia. Tant’è che nel corso della conferenza stam-pa Marchiori ha subito ridimensiona-to le parole bellicose di qualche mese

fa e ha ammesso che è impossibile competere con Google. Oltre al pro-getto, caratterizzato da un impatto grafico poco moderno, anche la con-ferenza stampa (in diretta streaming e con banda non sempre perfetta) ha raccolto molte critiche. Una con-ferenza partita in ritardo per cercare qualcuno che sistemasse il proietto-re non funzionante, fatta in italiano senza sottotitoli e senza ritmo, a tratti addirittura noiosa se non fosse per la metafora delle galline che ha strap-pato qualche sorriso. Marchiori è un matematico e non certo un uomo di comunicazione, ma un progetto così ambizioso, soprattutto legato al nome del nostro paese, andava gestito meglio. Come ha reagito il mondo? I commenti che si leggono in Rete mettono in evidenza la disfat-ta del made in Italy, basta cercare su Twitter per leggerne un po’. Volunia però non è ancora attivo, se non per un gruppo di beta-tester: è vero che una presentazione vuol dire tanto, ma un minimo di credito, in quanto progetto italiano, lo merita proprio.

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TEST / Dalla nostra prova sul campo lo smartphone Motorola è risultato veloce e scattante con interessanti applicazioni esclusive

Motorola Razr, l’Android più sottile e accattivanteIl top di gamma di Motorola è uno smartphone Android con processore dual core, fotocamera da 8 MP e display OLED da 4.3”. Lo abbiamo provato

Motorola Razr - DA 599 EURO

Quality Longevity Design Simplicity D-Factor Value

8 9 � � 8 8

di P. Centofanti

Motorola resuscita il brand Razr con questo smartphone, il top di gamma per quanto

riguarda l’offerta Android di Motorola, ma anche il più sottile sul mercato con i suoi 7 mm di spessore per quasi tutta la sua interezza. Display OLED da 4.3”, processore dual core da 1.2 GHz e foto-camera da 8 Megapixel sono le carat-teristiche principali di questo prodotto con cui Motorola cerca di farsi strada in un mercato sempre più affollato.

Design bello con qualche peccaRazr (no, non il telefonino a conchiglia di dieci anni fa) è se vogliamo la rispo-sta di Motorola al Samsung Galaxy S II: d’altra parte le caratteristiche tecniche sono molto simili. Il Razr è uno degli smartphone più sottili (e leggeri) sul mercato con il suo spessore di appe-na 7.1 mm. Ma ha anche un ampio display OLED da 4.3” con risoluzione di 540 x 960 pixel, processore dual core da 1.2 GHz e fotocamera con sensore da 8 Megapixel capace di riprende-re video in 1080p. Insomma, Razr è uno smartphone top di gamma vero e proprio, basato su Android 2.3 con interfaccia customizzata da Motorola, a cui non mancano anche soluzioni costruttive intriganti come il guscio in kevlar, il gorilla glass frontale e un parti-colare “nano-rivestimento” interno che protegge ogni componente. A livello di design il Razr lascia un misto di sen-sazioni. Il frontale ha un suo perché, è lucido e con la sagoma che ricorda il tablet Xoom in piccolo. La sensazione al tocco è ottima, ma il retro e il profilo sono meno eleganti. Il telefono diventa infatti molto più spesso all’altezza della fotocamera rompendo la simmetria, mentre il pannello posteriore è proprio

brutto. Le connessioni includono, oltre all’immancabile porta micro USB, anche l’uscita HDMI con connettore micro e lo slot per carte di memoria microSD. Il Razr supporta poi la dock webtop per trasformare lo smartphone in un netbook. Il telefono integra anche 16 GB di memoria, di cui 8 disponibili per documenti e file multimediali, 4 per l’in-stallazione di applicazioni. Lo slot per le card di memoria è nascosto sotto uno sportellino laterale insieme a quello della SIM: il Motorola Razr utilizza però micro SIM. La batteria è invece integra-ta e non sostituibile dall’utente e offre una capacità di 1780 mAh. Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche, il Razr utilizza il processore OMAP 4430 di Texas Instruments che integra una CPU dual core da 1.2 GHz e la GPU PowerVR SGX540, affiancato da 1 GB di RAM. La connettività è di tipo HSPA (fino a 14.4 Mbit/s in download), più Wi-Fi 802.11n e Bluetooth 4.0. Completano il quadro l’accelerometro, la bussola digitale, il sensore di prossimità e il GPS.

Applicazioni personalizzateIl Motorola Razr è arrivato nei negozi con una versione personalizzata di Android 2.3 Gingerbread (un aggiorna-mento a Ice Cream Sandwich è in la-vorazione). La customizzazione si porta con sé cambiamenti grafici e alcune applicazioni preinstallate molto inte-ressanti. Il Razr presenta icone e widget customizzati: contatti preferiti, riprodu-zione audio, social stream, calendario e così via. Una delle applicazioni più in-teressanti è MOTOPRINT che consente di stampare direttamente dal telefono diversi tipi di documenti, utilizzando delle stampanti di rete (che supporta-no i linguaggi PDL PostScript, Epson ESC/P-R, PCL3GUI), oppure qualsiasi stampante collegata a un PC condivisa tramite l’utility MOTOPRINT Host. Mo-torola ha poi personalizzato sia l’app per la riproduzione musicale che quel-la della galleria fotografica e dei video. Entrambe le applicazioni permettono di riprodurre i contenuti direttamente da un PC su cui è installato il software MotoCast. L’applicativo è disponibile sia per Windows che per Mac OS X e

consente di riprodurre in streaming i file disponibili sul PC oppure di sin-cronizzare automaticamente i con-tenuti della propria libreria (nel caso dei computer Apple è supportata la libreria di iPhoto). Alternativamente le applicazioni consentono la riproduzio-ne anche da server DLNA compatibili. Molto interessante la funzionalità Azio-ni Smart che consente di creare prati-camente dei profili di utilizzo, cioè delle configurazioni ad hoc del telefono, che possono essere impostate automatica-mente in funzione di eventi specifici, come l’avvicinarsi a una posizione o lo scendere della batteria sotto un certo livello di carica e così via. Ci sono tanti esempi pre-impostati oppure è possi-

bile creare un’azione smart da zero e le possibilità sono tantissime. Davvero un’ottima applicazione che consente tra le altre cose di ottimizzare il consu-mo energetico della batteria. Per il re-sto vale la pena segnalare il completo file manager, che anche in questo caso permette di accedere a cartelle condi-vise in Rete, la suite QuickOffice per la lettura e modifica di documenti Office, e un’applicazione integrata per gestire i principali social network.

Display brillanteIl Razr monta un display OLED ma con configurazione pentile della matrice dei pixel: lo si vede dalla retinatura che si nota guardando lo schermo da vici-no e che comporta una riduzione della risoluzione effettiva percepita. La lumi-nosità dello smartphone può essere impostata per la regolazione automa-tica ma in questo caso ci troviamo di fronte a una brillantezza non sempre sufficiente, meglio quindi impostar-la manualmente anche se ciò andrà a incidere sulla durata della batteria. Detto questo lo schermo è ottimo per brillantezza dei colori e rapporto di

videovideo

Il video della prova del Motorola Razr.

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TESTMotorola Razr

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contrasto. Durante il quotidiano utiliz-zo lo smartphone si è rivelato veloce e scattante. Il passaggio da una pagina all’altra della homescreen è sempre fluido e in generale si ha l’impressione di utilizzare una macchina ben oliata. La resa del browser varia soprattutto in funzione dei contenuti flash presenti eventualmente sulla pagina ma il tele-fono non presenta vistosi rallentamen-ti. Più che altro la leggibilità dei font al minimo ingrandimento è minata dalla configurazione pentile del display. Per quanto riguarda i contenuti Flash ab-biamo verificato la capacità di ripro-durre senza problemi anche contenuti in alta definizione. Lo stesso vale per diversi formati video compresi file MKV e MP4 con video H.264 anche in 1080p. Purtroppo il telefono ha un supporto codec audio molto limitato (in parti-colare non legge Dolby Digital o DTS)

il che ne pregiudica un po’ l’utilizzo come lettore multimediale sfruttando l’uscita HDMI. Nel caso dell’esemplare in nostro possesso abbiamo notato un paio di problemi software. Uno riguar-da l’integrazione dei vari social network visto che non siamo riusciti in alcun modo ad aggiungere account diversi da quello Google. Le applicazioni dedi-cate funzionano senza problemi, è solo l’applicativo che integra il tutto a livello di sistema operativo che non sembra accettare gli altri account. Poi mentre i diversi giochi funzionano piuttosto bene, abbiamo riscontrato un serio problema di compatibilità con un’app popolare come Fruit Ninja che pratica-mente lo rende ingiocabile. Per quan-to riguarda la batteria tra dimensioni dello schermo e processore sappiamo già cosa ci può aspettare, e l’utilizzo lo conferma: tra navigazione web, sin-

cronizzazione dei dati in background e 3G, arrivare a fine giornata in condi-zioni normali è un’impresa. Le funzioni di risparmio energetico aiutano a spre-mere qualcosa in più, ma siate pronti a ricaricare spesso lo smartphone.

Immagini dettagliateL’applicazione della fotocamera of-fre diverse funzionalità: programmi di autoesposizione, scatto a raffica e modalità panorama, alcuni effetti spe-ciali (come seppia e solarizzazione), regolazione manuale dell’esposizione e stabilizzazione per la modalità video. L’applicazione è accessibile anche di-rettamente dal lock-screen in pochis-simi secondi per essere subito pronti a scattare. La fotocamera realizza im-magini sufficientemente dettagliate, anche se un po’ granulose. I contorni sono comunque piuttosto puliti e non

si notano effetti di Edge Enhancing. A livello cromatico le immagini sono ab-bastanza bilanciate. In interni la messa a fuoco lascia un po’ a desiderare e l’opzione touch-to-focus non è sempre precisissima. Sul versante video il Razr riprende in 1080p a 30 frame al secon-do, ma il livello di dettaglio lascia un po’ a desiderare.

Uno smartphone veloce e scattanteNel complesso il Motorola Razr è un’ottima alternativa da prendere in considerazione nell’offerta dei “super smartphone”. Avremmo preferito un display Full RGB e un design un po’ più curato, ma si tratta di uno smartphone Android veloce e scattante e con un’ot-tima dotazione software. Il vero neo ri-mane la durata della batteria, ma il Razr è in buona compagnia.

MOBILE / Lumia 800, Lumia 900 ed E7 sono gli smartphone Nokia dotati di schermo ClearBlack

Nokia svela il segreto dello schermo neroCome funziona lo schermo ClearBlack di Nokia? Ce lo spiega l’azienda stessa con un disegno davvero chiaro

di R. Pezzali

Lumia 800, Lumia 900 e Nokia E7 sono dotati di uno schermo OLED denominato ClearBlack:

l’obiettivo di Nokia è ottenere per-formance perfette sui neri anche quando la luce ambientale è molto forte. Obiettivo che stanno cercando di perseguire anche molti altri pro-duttori, non solo di smartphone: la luce, infatti, cambia radicalmente il contrasto percepito di un dispositi-vo. Ora Nokia spiega come funziona il sistema ClearBlack, basato su tre sottili filtri: un polarizzatore linea-re, un filtro che ritarda l’onda e una superficie riflettente. La luce non polarizzata, da pensare come forma d’onda, passa attraverso il polarizza-tore lineare e diventa luce polarizzata verticalmente. Il passaggio nel filtro ritardante cambia la polarizzazione: da lineare a circolare con movimento verso destra. Lo stato riflettente fun-ziona come uno specchio che cam-bia la rotazione, e la luce riflessa a sua volta ripassa dal filtro ritardante che porta la polarizzazione da circolare a

lineare, ma questa volta orizzontale. Il primo filtro, che ha fatto passare la prima volta la luce, a questo punto funziona come barriera e non lascia più passare il riflesso. Il sistema non interviene sulla luce di retroillumi-

nazione del display (o sulla luce del display come in questo caso, trattan-dosi di OLED): questa viene emessa dietro il filtro che riflette, pertanto non subisce la doppia polarizzazione e non viene annullata.

MOBILEiPad 3 in arrivo entro il 9 marzo?Spulciando nel codice dell’ultima beta di iOS 5.1 e, più precisamente, nei file di configurazione di un operatore è spuntata una data, che sembrerebbe quella fatidica del riascio della nuova versione del sistema operativo mobile di Apple: 9 marzo 2012. E il periodo è proprio quello in cui si attende il lancio dell’iPad 3. E in rete circolano oltre che a nuove (presunte) immagini di componenti del prossimo tablet anche nuove indiscrezioni. Da più parti sembrerebbero arrivare conferme dell’impiego di un display con la mirabolante risoluzione di 2048 x 1536 pixel e di un nuovo processore prodotto da Apple e denominato A6. Secondo quanto riportato dalle fonti di The Verge però, il nuovo chipset integrerà sì una nuova e ancora più potente scheda grafica, ma la CPU non sarà quad-core. L’azienda avrebbe fatto richiesta di marchio registrato per il termine Macroscalar, una tecnologia brevettata Apple che permetterebbe di aumentare l’efficienza dei processori multi-core.

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TEST / Proiettore portatile per presentazioni di lavoro o proiezioni cinematografiche estemporanee. Prezzo non economico, ma adeguato

Vivitek Qumi, la proiezione HD in palmo di manoAbbiamo provato il proiettore Vivitek Qumi, capace di proiettare fino a 90 pollici un’immagine 720p. Come si comporta? Quali sono i suoi pregi e i difetti?

di M. Dalli

V ivitek ha da pochi mesi lanciato sul mercato un proiettore porta-tile decisamente interessante: si

chiama Qumi e consente di proietta-re un’immagine 1.280x800 pixel con dimensione massima di 90 pollici da tre metri di distanza. Il Qumi si basa su una matrice DLP e come sorgente lu-minosa sfrutta una lampada LED, della durata dichiarata di 30.000 ore, capace di generare 300 lumen ANSI. Si tratta di un proiettore flessibile, indicato sia per chi vuole gustarsi i film sul grande schermo ovunque vada (il Qumi ac-cetta in ingresso HDMI, video-compo-sito e ha persino un lettore multime-diale integrato per file su USB o micro SD), sia per l’utenza più professionale che necessita di un proiettore porta-tile per le presentazioni itineranti (in questo caso è possibile collegare al Qumi un PC tramite VGA, oppure un iPhone o iPad, grazie al cavo fornito in dotazione, o ancora leggere docu-menti Office direttamente da USB o micro SD). Ma come si comporta nel mondo reale? Quali sono i suoi limiti e le sue potenzialità?

Confezione curata e completaContrariamente a molti altri prodotti, il Qumi si distingue fin dal primo mo-mento con cui ci si ha a che fare: la confezione è infatti molto curata, in stile Apple, e al suo interno troviamo tutti gli accessori di cui avremo biso-gno per far funzionare correttamente il proiettore: cavi per tutti gli ingressi, HDMI-mini HDMI, mini HDMI-mini HDMI (per collegare una fotocamera o una videocamera), VGA e un cavo per collegare iPhone e iPad. Manca il videocomposito, ma francamente non se ne sente la mancanza.Nella confezione, oltre all’alimentato-re, sono presenti un piccolo teleco-

mando e una pochette, a dire il vero un po’ stretta, per proteggere il Qumi durante il trasporto.

Niente da dire sulle connessioniPer collegare il Qumi a una sorgente esterna bisogna utilizzare le connes-sioni poste sul retro, protette da uno sportellino magnetico; quest’ultimo non resta attaccatto al proiettore, pertanto c’è il rischio di perderlo se non si fa attenzione a dove lo si ripo-ne quando il proiettore è in funzione. Venendo alle connessioni, da sinistra a destra troviamo la presa per l’ali-mentazione, l’uscita audio per cuffie o altoparlanti esterni, l’ingresso AV per iPhone o iPad e videocomposito (quest’ultimo richiede un cavo non fornito in dotazione), la presa USB e lo slot micro SD, con sotto il sensore IR per il telecomando. A destra, inve-ce, troviamo l’ingresso mini HDMI e la porta Universal I/O per il collegamen-to al PC tramite VGA; da VGA, inoltre, il Qumi è in grado di accettare anche segnali 3D, visibili con occhialini DLP Link (venduti separatamente).Sulla parte sinistra del proiettore tro-viamo invece il fuoco manuale e la griglia di areazione, mentre il pulsante di accensione è posto sul lato destro. Nella parte anteriore, infine, il Qumi presenta una seconda griglia di aera-zione e la lente; quest’ultima è sprov-vista di qualsiasi mezzo di protezione, sia integrata (otturatore), sia esterna (tappo), lasciandola pertanto esposta e soggetta a sporco o, peggio, a graffi. Considerato che il Qumi è un proiet-tore portatile, siamo rimasti stupiti di questa scelta piuttosto inspiegabile. Sulla parte superiore, infine, troviamo i comandi per configurare il proietto-re (replicati sul telecomando) e, nella

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Vivitek Qumi - DA 599 EURO

Quality Longevity Design Simplicity D-Factor Value

8 9 9 9 8 9

parte inferiore, un attacco a vite per posizionare il proiettore su un caval-letto e una presa da collegare a una batteria esterna opzionale, in grado di far andare il Qumi anche in assenza di una presa elettrica.

Un po’ elaborata la ricerca del fuoco perfettoLa natura “portatile” del Qumi ci ha in-dotto a provarlo “sul campo”, utilizzan-do come superficie per la proiezione muri e pareti, anziché teli appositi. In questa circostanza il Qumi si è com-portato piuttosto bene: la scarsa lu-minosità della lampada impone però un ambiente almeno parzialmente oscurato, se non completamente buio, dove il Qumi riesce a dare il me-glio di sé. Nel menù, inoltre, troviamo anche una voce per correggere la di-storsione trapezoidale, utile quando si proietta inclinando il Qumi; non è purtroppo possibile correggere la di-storsione dovuta alla proiezione fuori asse, né operare sullo zoom, se non in modalità digitale. Per mettere a fuoco l’immagine, invece, è necessario ope-rare sulla piccola rotella posta accan-to alla lente; la rotella è un po’ dura e richiede quindi una discreta forza per

essere girata, ma allo stesso tempo è molto sensibile, per cui piccoli spo-stamenti provocano grandi cambia-menti. Con un minimo di pratica, ad ogni modo, si riesce a ottenere il fuo-co perfetto in ogni situazione.

Lettore multimediale integratoInteressante anche il lettore multi-mediale integrato nel Qumi, in grado di leggere da supporti USB esterni o schedine micro SD. Da lì è possibile riprodurre direttamente foto, musica e video, con un ampio numero di for-mati supportati.Per quanto riguarda i video il Qumi supporta i più moderni codec audio e video, come H.264, VC-1, WMV9, DivX, RealVideo e Motion JPEG, oltre a MP3, AAC e AC3. Interessante soprattutto la compatibilità con i file MKV, anche se manca il supporto ai sottotitoli. Il processore all’interno del Qumi non è però molto potente e la compatibili-tà è pertanto assicurata soltanto con file a bassa complessità (Main profile livello 3.1) fino a 720p. Siamo riusciti anche a riprodurre qualche video a 1080p, ma la fluidità non è perfetta. La speranza di avere un lettore multime-

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TESTVivitek Qumi

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diale completo integrato nel proietto-re è quindi (parzialmente) vanificata: chi desidera portarsi appresso il solo Qumi dovrà fare i conti con la com-patibilità dei singoli file, altrimenti la soluzione più semplice consiste nel dotarsi di un piccolo lettore multime-diale esterno.Restando in ambito “Home Cinema”, il Qumi ha integrato un solo altopar-lante mono da 1 Watt, una potenza insufficiente che si traduce in una ri-produzione del suono improponibile. Inoltre, la ventola del Qumi è piutto-sto rumorosa e si avverte chiaramente quando è in funzione, anche in moda-lità Eco; in quest’ottica la riproduzione di video e di file audio richiede ob-bligatoriamente il collegamento del Qumi a un paio di cuffie o altoparlanti esterni.Dove invece la ventola non dà fastidio è nella riproduzione di documenti Of-fice: Qumi supporta infatti documenti Word, Excel e PowerPoint, oltre a file di

testo e PDF. Grazie a questa funzione è possibile fare presentazioni itineran-ti senza necessariamente collegare un PC al proiettore, né portarsi appresso il computer.

Immagini compatte, nitide e definiteLa qualità video, nel complesso, ci ha soddisfatto particolarmente: pur fermandosi a 720p come risoluzione, anche proiettando alla dimensione massima consentita (90 pollici) l’im-magine risulta sempre compatta, nitida e ben definita; non è visibile nemmeno la classica “zanzariera”. Con materiale nativo in alta definizione (il Qumi accetta in ingresso segnali fino a 1080p) la resa è molto buona e non si nota la risoluzione non Full HD.Per quanto riguarda invece il collega-mento ai dispositivi Apple, la qualità video non è particolarmente elevata, vista la scelta di sfruttare l’uscita vi-deocomposita di iPhone e iPad; con

i dispositivi di ultima generazione, però, è possibile dotarsi di un connet-tore dock con uscita HDMI, che porta il segnale video a 1080p in digitale.

Prodotto interessante a un prezzo adeguatoNel complesso il Qumi è un prodotto interessante e flessibile, adatto tanto a chi deve fare presentazioni itineranti, quanto a chi vuole realizzare una pic-cola stazione Home Theater portatile (a patto, ovviamente, di dotarsi di una coppia di altoparlanti e di un lettore multimediale esterno, se non si vuole riconvertire i video per-ché risultino compatibili col Qumi).Ci sentiamo solo di cri-ticare due aspetti del Qumi: il primo è il teleco-mando, adatto per l’uso da dietro il proiettore, ma poco sensibile se ci si trova davanti al Qumi

(nel qual caso va puntato all’indietro nella speranza di centrare il sensore IR, posto tra le varie connessioni). Il secondo aspetto è la mancanza di un tappo per la lente, che alla lunga può portare a problemi seri se si viaggia spesso col proiettore, unito alla po-chette in dotazione che, per quanto sia un’ottima idea, è un po’ stretta e si fatica a infilarci il Qumi all’interno. Il prezzo di 599 euro non è certo dei più economici, ma considerata la natura “portatile” e la poliedricità del Qumi non ci sentiamo di giudicarlo nem-meno eccessivo.

DIGITAL IMAGING Nikon: zoom 42x o f/�.8 la Coolpix è servitaNikon ha presentato due fotocamere Coolpix destinate a fotoamatori evoluti: la P310 e la P510 (nella foto). Entrambe condividono il sensore CMOS back-illuminated da 16.1 Megapixel e il display LCD da 3” e 921.000 punti; non può mancare la registrazione video fino a 1080p e, sulla P510, il GPS integrato. Dove le due macchine differiscono è nell’ottica: la P510 è una bridge con zoom 42x, la P310 è una compatta indicata a chi ama scattare al buio o in condizioni di scarsa luminosità grazie all’ottica capace di raggiungere l’apertura focale di f/1.8.

HIFI & HOME THEATERDestra o sinistra? Le cuffie si “girano” da soleAlzi la mano chi quando si infila gli auricolari non bada troppo al loro “orientamento” stereo. L’agenzia giapponese per la scienza e la tecnologia ha sviluppato una soluzione per tutti quelli che si perdono il corretto mix stereo. Questo paio di auricolari è dotato di un sensore di prossimità su uno dei due altoparlanti che permette alle cuffie di “capire” su quale orecchio sono indossate e quindi di indirizzare il giusto canale stereo. Le cuffie sono in grado di riconoscere se state condividendo l’auricolare con un amico e in questo caso di effettuare un downmix mono su entrambi i canali così da non far perdere nulla della registrazione originale.

MOBILE Google Chrome arriva (in beta) su Android Google Chrome arriva finalmente sugli smartphone e sui tablet Android. Google ha infatti rilasciato la versione beta del suo famoso browser scaricabile gratuitamente dal market per tutti coloro che hanno un device Android 4.0. Chrome promette performance da urlo e una velocità mai vista grazie a un nuovo engine di rendering, all’architettura multiprocesso e alle funzionalità già presenti sul noto browser desktop.Senza Flash integrato ma forte di un supporto totale ad HTML 5, Chrome garantisce la navigazione seamless tra mondo desktop e mobile.

PEOPLE & MARKET Libertà sul web l’Italia (per ora) è salvaIn Parlamento sono stati approvati degli emendamenti che cancellano l’art. 18 nato da una proposta dell’on. Giovanni Fava della Lega Nord. La proposta prevedeva l’introduzione nel nostro Paese di una misura anti-pirateria simile alla SOPA americana, che ha portato il popolo della rete d’oltreoceano a ribellarsi e far sì che non venisse approvato. La proposta Fava prevedeva di rendere responsabili i provider per i contenuti che gli utenti caricano sulle piattaforme. Fava ha dichiarato, nonostante la sconfitta, di voler continuare la propria guerra “per sconfiggere un fenomeno di contraffazione che sottrae importanti risorse economiche”.

DIGITAL IMAGING Canon Ixus 5�0HS e 240HS look retrò e Wi-FiCanon rinfresca la sua gamma con quattro nuovi modelli di fotocamere compatte di fascia media. I due modelli più intriganti sono la Ixus 510HS (380 euro) e la Ixus 240HS (310 euro), due compattissime che guadagnano la connettività Wi-Fi e che, grazie all’applicazione per iOS Canon CameraWindow, possono trasferire le foto verso dispositivi Apple. La 510HS ha un corpo sottilissimo un po’ retrò, ha un sensore da 10 Megapixel, uno zoom ottico 12x e il processore Digic 5. La 240HS (nella foto) ha un sensore da 16 Megapixel, uno zoom 5x e il processore Digic 5. Entrambi i modelli riprendono a 1080p.

MOBILE LG lo vuole grosso smartphone 5” e 4:3Smartphone o tablet? L’Optimus Vu di LG sembra porsi perfettamente a cavallo dei due. Il dispositivo, mostrato in un video dalla casa madre coreana, ha uno schermo da ben 5”, ma a colpire è l’insolito rapporto d’aspetto di 4:3, che lo rende una sorta di piccola “mattonella”. Informazioni trapelate in rete, inoltre, rivelano che l’Optimus Vu potrebbe avere un processore Qualcomm Snapdragon dual core da 1,5 GHz, 1 GB di RAM, 8 GB di memoria, NFC e fotocamera da 8 Megapixel. Il sistema operativo sarà Android 2.3. Farà capolino al MWC di Barcellona, in programma per l’ultima settimana di febbraio?

DIGITAL IMAGING S��, Samsung la chiama SuperSlimSottile, compatta e anche decisamente cheap: la nuova Samsung ST77 infatti arriverà a marzo con un prezzo di listino di circa 110 euro. Offre un sensore decisamente risoluto, 16 Megapixel e un’ottica zoom 5x da f2.5 con un grandangolo di 25 mm. La Samsung ST77 ha uno schermo da 2.7” e riprende anche video a 720p. Come sempre Samsung farcisce le fotocamere di fascia bassa di funzionalità creative più o meno utili: ad esempio, Funny Face per deformare i volti, Magic Frame per aggiungere cornici e Picture In Picture per sommare due foto una sopra l’altra.

PC & MULTIMEDIACanon: sempre più AirPrint ma non nella SelphyCanon ha ampliato la propria gamma di stampanti multifunzione Wi-Fi con supporto ad AirPrint. I due modelli Pixma MX435 e MX515 hanno connettività Wi-Fi, fax e alimentatore dei documenti (ADF) integrato da 30 fogli. La stampa da dispositivi mobili è possibile nativamente da iOS grazie ad AirPrint, oppure tramite l’app Easy-PhotoPrint, disponibile sia per Android che per iOS. Canon ha introdotto anche una stampante a sublimazione, la Selphy CP810, che produce immagini in formato cartolina o carta di credito da scheda di memoria o stampante compatibile PictBridge via USB.

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