Ottobre 2013 - Paesi Etnei Oggi

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Anno XIX - numero 8 - FREE PRESS FREE PRESS FREE PRESS FREE PRESS FREE PRESS www www www www www.paesietneioggi.it .paesietneioggi.it .paesietneioggi.it .paesietneioggi.it .paesietneioggi.it OTT TT TT TT TTOBRE 2013 OBRE 2013 OBRE 2013 OBRE 2013 OBRE 2013 NUNZIO CONDORELLI CAFF a pag. 3 Nauta: «un quar Nauta: «un quar Nauta: «un quar Nauta: «un quar Nauta: «un quartiere viv tiere viv tiere viv tiere viv tiere vivo contr o contr o contr o contr o contro il degrado» o il degrado» o il degrado» o il degrado» o il degrado» Aree metropolitane: mentre i Comuni affondano il provvedimento rimarrà lettera morta? servizio di ALESSANDRO PETRALIA segue a pagina 9 E’ una Sicilia rivoluzionaria, sulla carta(?), quella immaginata da Crocetta: un disegno complessivo che ha preso corpo nel corso di questo 2013 con l’ultimo tassello andato al suo posto poche settimane fa e rappresentato dal disegno di legge n. 546 sull’accorpamento in Aree metropolitane di ben 52 Comuni isolani. PATERN TERN TERN TERN TERNÒ Salinelle, da Salinelle, da Salinelle, da Salinelle, da Salinelle, da risorsa a disastro risorsa a disastro risorsa a disastro risorsa a disastro risorsa a disastro ambientale ambientale ambientale ambientale ambientale Da novembre quale Da novembre quale Da novembre quale Da novembre quale Da novembre quale futur futur futur futur futuro per la o per la o per la o per la o per la Multiser ultiser ultiser ultiser ultiservizi? vizi? vizi? vizi? vizi? LUCIA DE LUTIIS a pagina 5 ACI CASTELLO ACI CASTELLO ACI CASTELLO ACI CASTELLO ACI CASTELLO Lo “Spor Lo “Spor Lo “Spor Lo “Spor Lo “Sporting” c ting” c ting” c ting” c ting” chiude hiude hiude hiude hiude e il calcio sparisce e il calcio sparisce e il calcio sparisce e il calcio sparisce e il calcio sparisce ANDREA PINO a pagina 8 TREMESTIERI ETNEO TREMESTIERI ETNEO TREMESTIERI ETNEO TREMESTIERI ETNEO TREMESTIERI ETNEO a pagina 6 Ignazio De Luca a pag. 7 San Giovanni Galermo: l’opposizione tuona contro l’assenza delle istituzioni locali SANT’A ANT’A ANT’A ANT’A ANT’AGATA LI BA A LI BA A LI BA A LI BA A LI BATTIA TTIA TTIA TTIA TTIATI TI TI TI TI Mavilla: «il sindaco Mavilla: «il sindaco Mavilla: «il sindaco Mavilla: «il sindaco Mavilla: «il sindaco Galati? T Galati? T Galati? T Galati? T Galati? Troppo lent oppo lent oppo lent oppo lent oppo lento!» o!» o!» o!» o!» PATRIZIO NICOLOSI a pagina 5

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Page 1: Ottobre 2013 - Paesi Etnei Oggi

Anno XIX - numero 8 - FREE PRESSFREE PRESSFREE PRESSFREE PRESSFREE PRESS w w ww w ww w ww w ww w w. p a e s i e t n e i o g g i . i t. p a e s i e t n e i o g g i . i t. p a e s i e t n e i o g g i . i t. p a e s i e t n e i o g g i . i t. p a e s i e t n e i o g g i . i t OOOOOTTTTTTTTTTOBRE 2013OBRE 2013OBRE 2013OBRE 2013OBRE 2013

NUNZIO CONDORELLI CAFF a pag. 3

Nauta: «un quarNauta: «un quarNauta: «un quarNauta: «un quarNauta: «un quartiere vivtiere vivtiere vivtiere vivtiere vivo contro contro contro contro contro il degrado»o il degrado»o il degrado»o il degrado»o il degrado»

Aree metropolitane: mentre i Comuniaffondano il provvedimento rimarrà

lettera morta?

servizio di ALESSANDRO PETRALIA

segue a pagina 9

E’ una Sicilia rivoluzionaria, sulla carta(?), quellaimmaginata da Crocetta: un disegno complessivoche ha preso corpo nel corso di questo 2013 conl’ultimo tassello andato al suo posto pochesettimane fa e rappresentato dal disegno di leggen. 546 sull’accorpamento in Aree metropolitanedi ben 52 Comuni isolani.

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Salinelle, daSalinelle, daSalinelle, daSalinelle, daSalinelle, darisorsa a disastrorisorsa a disastrorisorsa a disastrorisorsa a disastrorisorsa a disastro

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LUCIA DE LUTIIS a pagina 5

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ANDREA PINO a pagina 8

TREMESTIERI ETNEOTREMESTIERI ETNEOTREMESTIERI ETNEOTREMESTIERI ETNEOTREMESTIERI ETNEO

a pagina 6

Ignazio De Luca a pag. 7

San Giovanni Galermo: l’opposizione tuona contro l’assenza delle istituzioni locali

SSSSSANT’AANT’AANT’AANT’AANT’AGGGGGAAAAATTTTTA LI BAA LI BAA LI BAA LI BAA LI BATTIATTIATTIATTIATTIATITITITITI

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PATRIZIO NICOLOSI a pagina 5

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Per quanto riguarda - spie-ga il primo cittadino Domeni-co Rapisarda – la questione Bi-lancio siamo ancora, purtrop-po, bloccati perché non abbia-mo avuto la definitiva assegna-zione dei trasferimenti da par-te dello Stato e della Regione.

Sappiamo, comunque, checi saranno delle contrazionimilionarie, avremo circa un mi-lione e mezzo di trasferimentiin meno rispetto all’anno pre-cedente”.

In che modo incideran-no sul cittadino i problemidi bilancio?

“Per mantenere lo stessostandard qualitativo dei servi-zi che avevamo assicurato nel-l’anno precedente, adesso do-vremo far ricorso a quelle leve

“Il Consiglio comunale diGravina ha approvato l’aumento aimassimi consentiti dalla legge dellealiquote relative alla Tares eall’addizionale Irpef”. Ad alzare lavoce è Claudio Colletti, portavocedi “LiberaGravina”. “Esprimiamola nostra indignazione su questacieca decisione che colpisce ingrande misura sempre gli stessi, lefasce sociali più deboli: pensionati,famiglie monoreddito e precari. Cistupisce - continua Coletti - comequesta giunta e in generale lamaggioranza parlino sempre disacrifici necessari a salvare daldissesto il Comune e di decisionisofferte, quando gli stessicomponenti, che costano 450milaeuro l’anno alla comunità, mai

Etna patrimonio dell’umanità o dell’inciviltà?. E’ quanto si chiedeuna nostra lettrice che nei giorni scorsi ha deciso, durante una qual-siasi domenica di fine settembre, di “respirare” all’interno dei boschiche circondano la zona di “Santa Caterina” di Trecastagni una boc-cata d’ossigeno e un po’ d’aria pulita. E, perché no, alla ricerca diqualche fungo da raccogliere viste le piogge abbondanti che negliultimi giorni hanno interessato la nostra provincia.

Ed invece? Con un ritmo che sembra competere con la crescitadella vegetazione, crescono i cumuli di spazzatura all’interno dellenostre aree boschive. Si è perso il conto delle micro-discariche pre-senti sul vulcano più alto d’Europa. Nell’ottobre del 2008 i responsa-bili provinciali di Legambiente elaborarono una sorta di «mappa deirifiuti» inserendo foto e coordinate di tutti i siti individuati. Fu presen-tata una denuncia formale alla Provincia Regionale di Catania, ai Co-muni della fascia pedemontana, al Nucleo Ecologico dei Carabinieri eall’Ente Parco. Ma a distanza di qualche anno la situazione è addiritturapeggiorata.

Dai copertoni di auto ai pannelli d’amianto, passando per elettro-domestici di ogni tipo e immondizia varia. All’ingresso una targa:“Non abbandonare rifiuti”. Non è una discarica, ma ahimè la situazionedrammatica in cui versa tutta la zona boschiva ricadente sul territorioetneo. Insomma una sorpresa amara per la nostra lettrice che sbigottitada un quadro totalmente degradante, ancor di più quando poi si èritrovata davanti a dei veri “cessi”, ha deciso di mostrare le foto suFacebook. A fare da padrone i commenti di tanti amici che hannoconfermato il degrado nei boschi dell’Etna.

hanno considerato di ridurre ilproprio gettone di presenza percreare dei fondi di garanzia per ipiù bisognosi. Riteniamo -continua il portavoce - priva difantasia questa manovra cheprevede l’aumento della aliquotaIrpef dallo 0,5 allo 0,8 per mille (ilmassimo di legge) senza avereprevisto il mantenimento dellaquota precedente almeno per icittadini con reddito più basso.L’aumento di questa tassa porterànelle casse dell’Ente circa 600milaeuro in più, che si sarebbero potutiparzialmente coprire, ad esempio,con il taglio del 25% delleindennità degli assessori e deiconsiglieri.

E nefasto - conclude Coletti -

appare anche l’aumento dellaTares in un paese in cui il serviziodi spazzamento è carente el’immondizia circola in grandiquantità in tutti i quartieri, da SanPaolo a Fasano al Centro”.

Immediata la replica del primocittadino Domenico Rapisarda:“La responsabilità di amministraree garantire i servizi ai cittadini esoprattutto ai più bisognosi -sottolinea al taccuino di “PaesiEtnei Oggi” - impongono sceltedifficili, anche perché non c’è lapossibilità di avere una zeccapropria per garantirli. La Tares, exTia, ha gli stessi parametridell’anno precedente, grazie airisparmi derivati dalla raccoltadifferenziata. Vero è che l’Irpef

LiberaGravina, Colletti: «a Gravina la sagraLiberaGravina, Colletti: «a Gravina la sagraLiberaGravina, Colletti: «a Gravina la sagraLiberaGravina, Colletti: «a Gravina la sagraLiberaGravina, Colletti: «a Gravina la sagradelle tasse». Il sindaco: «sterili polemiche»delle tasse». Il sindaco: «sterili polemiche»delle tasse». Il sindaco: «sterili polemiche»delle tasse». Il sindaco: «sterili polemiche»delle tasse». Il sindaco: «sterili polemiche»

subisce un aumento, ma il tagliodel 25% delle indennità degli

amministratori è pari solo a100mila euro, cifra insufficiente a Maurizio Giordano

colmare il fabbisogno del Bilancio.Questi atti dovevano

necessariamente essere approvatientro il 30 settembre per avereefficacia, per fare fronte ai minoritrasferimenti statali e regionali esoprattutto ai debiti fuori bilanciorisalenti ad un passato lontano.

Con l’approvazione delBilancio -conclude il dott.Rapisarda - ci saranno maggiorientrate e riduzioni delle spesedell’Ente e ciò comporterà lapossibilità di destinare maggiorisomme alle scuole, allamanutenzione delle strade einterventi per i servizi sociali, inaiuto delle famiglie menoabbienti”.

che ci ha indicato l’allora pre-sidente del Consiglio dei mi-nistri Mario Monti nell’Assem-blea nazionale dell’ANCI,quando ci lamentavamo chenon saremmo stati capaci disoddisfare le richieste del citta-dino (trasporto, servizi socialiecc).

Ebbene - continua il sinda-co - il presidente Monti ci harisposto che noi sapevamoquali leve azionare per poteragire e soddisfare le varie esi-genze, riferendosi all’IMU edall’addizionale Irpef.

Noi comunque, sicuramen-te responsabilizzati da questedifficoltà economiche, ci impe-gneremo al massimo, cosìcome abbiamo sempre fatto,per garantire i servizi ai cittadi-

ni di Gravina”.Quando verrà completa-

ta la piazza di Gravina?“I lavori della piazza di Gra-

vina, argomento che sta tantoa cuore ai nostri concittadini,saranno ultimati a giorni. Sistanno completando gli ultimidettagli ed ormai si è quasi indirittura d’arrivo, si tratta dicompletare la parte centrale de-corativa – artistica della piaz-za”.

Quali altre opere pub-bliche state ultimando?

“Al momento a Gravina cisono in corso altri due impor-tanti cantieri, il primo riguardal’ampliamento del cimitero cheprevede la realizzazione di 350nuovi loculi e l’altro è quellorelativo alla ristrutturazione di

Gravina. La non assegnazione dei trasferimenti mette in serio pericolo la vita del Paese

Bilancio, Rapisarda: «pur con menoBilancio, Rapisarda: «pur con menoBilancio, Rapisarda: «pur con menoBilancio, Rapisarda: «pur con menoBilancio, Rapisarda: «pur con menorisorse lavoriamo per garantire i servizi»risorse lavoriamo per garantire i servizi»risorse lavoriamo per garantire i servizi»risorse lavoriamo per garantire i servizi»risorse lavoriamo per garantire i servizi»

Casa delle Arti”.Che notizie ci sono per

quanto riguarda il servizioAmt?

“Abbiamo avuto dei contatticon la dirigenza AMT per rivi-sitare in toto il piano ed anchei costi del servizio. Loro sonoanche disposti a venirci incon-tro con una riduzione, quindimetteremo a punto a breve il M. G.

Trecastagni: “cercavoTrecastagni: “cercavoTrecastagni: “cercavoTrecastagni: “cercavoTrecastagni: “cercavofunghi, ho trovato ...cessi”funghi, ho trovato ...cessi”funghi, ho trovato ...cessi”funghi, ho trovato ...cessi”funghi, ho trovato ...cessi”

Si è perso il conto delle micro-discariche presenti sul vulcano più alto d’Europa

tutto, per garantire un traspor-to molto comodo al cittadino”.

Come sono i rapporticon la nuova Giunta?

“Sono ottimi, si lavora se-renamente e con impegno, cer-cando di mettere sempre inprimo piano i bisogni dellacomunità e del cittadino, in unperiodo ed in una situazioneeconomica, come spiegato pri-

ma, tutt’altro che semplice”.Interventi in periferia

(San Paolo e Fasano), cisono progetti in corso?

“I progetti sono di comple-tamento di quelle opere cheavevamo già pensato come l’al-laccio fognario di via San Pao-lo al canale di gronda che scen-de per Catania e da Sant’Aga-ta Li Battiati e la sistemazione

delle strade periferiche e deimarciapiedi.

Si tratta di progetti sospesiper non gravare sul bilancioma che presto riprenderemo ecercheremo di portare a termi-ne. Infine c’è poi da definire laquestione dell’area attrezzatadi protezione civile a Fasano”.

P.E.O.

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Questa è una storiache affonda le sue radici

nelle più remote e arcaiche eregeologiche della Sicilia.

Una storia legata, risalendo

nella sua “stirpe” primigenia, allanascita della Sicilia Orientale,essendo figlia della sua“Muntagna”.

La nostra storia per i suoiconnotati non può che esserenata, evoluta e disprezzataproprio sotto l’amata Etna.

Oggi si va a Paternò, ma nonper vedere il suo famoso castello,arroccato su una montagna chesporge dalla “conca” cittadina,nemmeno i suoi residui medievali,neanche la ricostruzione baroccapost-terremoto del settecento, o isuoi eleganti palazzi art nouveau.Figurarsi per il congestionato,insopportabile, e grandeproblema, “trafficu”, proprio diuna affollata metropolimagrebina: strade piccole, tanteauto, e aria irrespirabile!

Oggi si parla di natura. Non diarance, però, ormai rimaste,come un souvenir romantico, un

Salinelle di Paternò, scempioSalinelle di Paternò, scempioSalinelle di Paternò, scempioSalinelle di Paternò, scempioSalinelle di Paternò, scempiodi un gioiellodi un gioiellodi un gioiellodi un gioiellodi un gioiello

Nunzio Condorelli Caff vetusto e cadente ricordo di ungrande impero….

Natura come ambientenaturale. Natura come geologia,come una pietra, la lava, o queifanghi che naturalmente risalgonodal terreno, usati fin dall’antichità

come antico medicamento, comebase per terrecotte, come curativoper la pelle. Naturali e pure sonole “salinelle” di Paternò.

Si tratta di collinette formatesidalla continua fuoriuscita diacqua e fango, con elevato

contenuto salino, alcune pozzesono rosse per il ferro. Vi sono,pure, in piccola quantitàidrocarburi e gas metano.

Un luogo che si estende peroltre 3 ettari, la cui nascita e vitaè strettamente legata all’Etna,alcune volte anticipatorio diterremoti ed eruzioni.

Un luogo di notevole interessenaturalistico, che potrebbeattrarre tanti e tanti curiosi evisitatori, un invito a nozze intempo di crisi….

Un Paese normale, coscientedel fascino storico-naturalistico,

della sua bellezza, e del pericolo,creerebbe un forte volano disviluppo turistico, come èavvenuto e avviene in Islanda,

con un lungo tour panoramicofino a raggiungere il neopatrimonio dell’umanità “Etna”.

Peccato che questomeraviglioso posto è abitato dapaternesi, catanesi, siciliani,italiani….

La zona, sulla quale insistevanel passato il monastero deicappuccini, dagli stessirapidamente abbandonato perl’aria insalubre, è oggi circondatada edilizia selvaggia, brutturespuntate attorno i vulcanetti difango, indifferenti dellapericolosità sismica e vulcanica

della zona, delle sue particolaritàambientali e delle caratteristichedel territorio.

Ma il grande peccato è lo statodi degrado e abbandono checirconda tutta la zona.

Si giunge sul luogofiancheggiando il mostruosovelodromo, ricettacolo di degrado,sporcizia e abbandono perpetrato,con montagne di vestiti espazzatura, pietoso hotel deinuovi schiavi, sfruttati per laraccolta delle arance. Tutte lestrade d’accesso sono oppresseda schifezze, surplus dell’illusoriaricchezza dei suoi abitanti.

In mezzo al campo interessatodalle eruzioni di fango, è presenteuna strada miserrima, tutta pienadi spazzatura e di inerti edili etanto amianto, che in occasionedelle copiose eruzioni del 2012sono state “compattate” con ifanghi eruttati.

La recinzione è tutta rotta edegradata.

L’area interna è praticamentesecca e sterile, non cresconopiante se non qualche erba chenei secoli si è adattata, magaririducendo le foglie, osensibilizzando le radici all’altaconcentrazione di sale. Tuttavia,non mancano e attecchisconobene, purtroppo!, rifiuti di tutti itipi: soprattutto buste di plastica,che facilmente volano dalle vicinediscariche, ma anche tantebottiglie, ferri vari e tanti tantiscarti di edilizia!.

Nei secoli passati, numerosisono stati i viaggiatori ivi portatiper ammirare le naturalievoluzioni, che vi hanno scrittopoesie e che si sono fermati adammirarle. Tanti gli studiosi che lehanno descritte, ancor di piùcoloro che vorrebbero oggiammirarle … ecco come quelloche sarebbe potuto essere unricco filone turistico è oggi unlugubre e pietoso sentiero dimorte, degna produzione di unPaese che dimentica.

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Sono i residenti di via Alessan-dro Farnesi, e delle vie limitrofe, adenunciare una situazione che conl’arrivo della stagione invernale de-

Arriva la stagione invernale, preoccupano le condizioni di alcune aree di Misterbianco

Danni e allagamenti in via Farnesi. L’appello dei residentiDanni e allagamenti in via Farnesi. L’appello dei residentiDanni e allagamenti in via Farnesi. L’appello dei residentiDanni e allagamenti in via Farnesi. L’appello dei residentiDanni e allagamenti in via Farnesi. L’appello dei residenti

sta parecchie preoccupazioni tra lapopolazione.

I violenti acquazzoni delle ultimesettimane hanno messo ko l’intero

quartiere del Comune di Misterbian-co.

Pozze d’acqua sul pavimento, in-filtrazioni a macchia di leopardo sulle

pareti, allagamenti e umidità nellecantine, nei garage e ai primi pianidelle palazzine, danno l’idea dicome i temporali abbiano sconvol-

to quella che dovrebbe essere lanormale vita di tutti i giorni di unessere umano.

Disagi che sarebbero stati causatidalla mancanza di sistemi di raccol-ta per le acque meteoriche.

La particolare conformazione ge-ologica del territorio, in assenza digrondaie e pluviali per lo smaltimen-to delle acque piovane, infatti, com-porta la formazione di un fiume veroe proprio, concentrato al centro del-la via Farnesi e raggiunge il suo limi-te massimo in particolar modo da-vanti al civico 7 della stessa strada.

“Non è la prima volta – raccontauna residente - che ci troviamo co-stretti a restare chiusi, prigionieridelle nostre stesse case, perché i can-celli di ingresso e l’area antistante leabitazioni sono completamente al-lagati. Per non parlare poi – dichia-rono i residenti – del deterioramen-to e dei danni estetici di varia naturariportati dalle abitazioni.

Senza costruire un idoneo siste-ma di raccolta delle acque fluviali-continuano gli stessi - questa colalungo le pareti, trascinando sporci-zia, detriti, ma anche agenti fisici echimici potenzialmente aggressivi,generando chiazze e striature mol-to visibili e provocando, a lungo ter-mine, un’azione di danneggiamen-to e deterioramento delle facciatedelle abitazioni, e spesso e soventeanche la penetrazione di acqua neilocali interni, attraverso i serramen-ti.

È’ auspicabile – concludono i cit-tadini - che sia avviata una precisaprogettazione di tali risorse idrichecittadine, realizzate con perizia edingegno dalla Pubblica Amministra-zione, che tenga in debito conto leesigenze di noi residenti, che rego-larmente hanno versato al Comu-ne cifre non indifferenti per le ope-re di urbanizzazione.

Giusy Letizia Percipalle

La presidente della sedelocale, nonché consigliere na-zionale, dell’Archeoclub, Ma-

ria Rosa Vitaliti,ha presentato unesposto denun-cia, riguardante ilcompleto abban-dono e lo stato didegrado del sitostorico “CisternaRegina” in Borrel-lo, frazione di Bel-passo lungo laRegia trazzera Si-ciliana, parallelaalla strada provin-ciale Borrello Ni-colosi. Da tempo- commenta la Vi-taliti - chiediamouna videosorve-glianza, ma mal-grado la nostra in-

sistenza il Comune di Belpas-so ha disatteso anche la richie-sta di illuminare il sito, a dimo-

strazione del disinteresse per iquesti luoghi.

Inoltre - continua il consi-gliere nazionale - gli è stato in-timato dalla Soprintendenza aiBeni culturali e archeologici diCatania di pun-tellare l’altarino,indispensabileper la sua salva-guardia, in atte-sa di predispo-sizione proget-to di restauroconservativo,anch’esso a tut-t’oggi disatte-so”. La presi-dente Vitalitilancia un ap-pello ai cittadini di Belpasso,in particolare ai borrellesi, agliimprenditori, alla Confraterni-ta del Santissimo Sacramento

“Stella Aragona” di Borrello,al circolo della Madonna dellaGuardia, all’Azione Cattolica,alle famiglie, a tutte le associa-zioni belpassesi, alla protezio-ne civile, affinché tutti insieme

facciano forzaper ristruttu-rare il sito, pernon renderlouna discaricaa cielo aperto.“Finiamola -continua laVitaliti - dipiangerci ad-dosso ed ac-cusare gli altriche non fan-no niente

(compresi gli amministratori),il territorio è di tutti noi ed ènostro dovere intervenire peraiutare le amministrazioni in-

Presentato un esposto denuncia riguardante l’abbandono del sito storico

catenate nella burocrazia.Da anni mi batto per il re-

stauro dell’Altarino CisternaRegina, continuando l’impe-gno di Venerando Bruno.

Dall’associazione Archeo-club ne ho fatto dichiarare ilsito storico nel 2009, ho sbat-tuto sui giornali il degrado el’abbandono per 10 anni. Ri-sultato?

Guardate voi stessi la foto,non pensate che ci dobbiamovergognare anziché lamentar-ci? Con la nostra indifferenza -conclude il consigliere di Ar-cheoclub - permettiamo di di-struggere il nostro passato, lanostra memoria storia. Faccioappello in particolare ai bor-rellesi, adottiamo il sito storicoCisterna Regina, salvaguardia-molo e tuteliamolo.

Belpasso, Vitaliti: “salviamo laBelpasso, Vitaliti: “salviamo laBelpasso, Vitaliti: “salviamo laBelpasso, Vitaliti: “salviamo laBelpasso, Vitaliti: “salviamo la Cisterna Regina”Cisterna Regina”Cisterna Regina”Cisterna Regina”Cisterna Regina”

M. M.

E’ stata imbrat-tata con vernice aspray la facciata la-terale della chiesadel Purgatorio, re-centemente ristrut-turata. Con la scrit-ta “tanti auguri”,segue nome ed al-tro. Stesso sfregionel muro di cintadel cimitero comu-nale. I graffitari siaccaniscono con-tro edifici magaririfatti da poco, connotevole spesa daparte dei proprie-tari, non rispettan-do nemmeno luo-

ghi sacri come chiesa e cimitero. La piccola chiesa del Purga-torio si trova in via IV Novembre, di fronte al municipio, èstata restaurata e ristrutturata. Nella chiesa fino a non moltotempo fa si custodiva un antico fercolo dedicato al trasportoper le vie cittadine di San Antonio Abate, patrono di Campo-rotondo Etneo. Due targhe poste a destra del portale ricorda-no le missioni dei Padri Passionisti. L’interno, costituito daun’unica navata con pavimento in cotto, con volta a bottalunettata. Il presbiterio è invece caratterizzato da una volta acrociera. La campana è posta all’interno della cella campana-ria. L’edificio risale alla prima metà del XVIII secolo, probabil-mente ristrutturato su precedente edificio distrutto dal sismadel 1693. Facciata a campanile con cella campanaria sommi-tale.

Chiesa del PurgatorioChiesa del PurgatorioChiesa del PurgatorioChiesa del PurgatorioChiesa del Purgatorio,,,,,vandali in azionevandali in azionevandali in azionevandali in azionevandali in azione

Camporotondo. La storia si ripete

C’è l’isola ecologica, ma si continuano a sporcare le strade della città

L’idiozia umana non ha limiti, ognu-no incurante del male che può arreca-re al prossimo e alle istituzioni agiscecome gli pare e piace.

Qualche giorno addietro in via Bel-lini, siamo al centro del paese (vedifoto), qualche incivile ha pensato benedi scaricare sopra e dietro un muretto

adiacente un cancello diabitazione privata, mate-rassi ed altro materialeimbottito, creando disagianche al flusso veicolare.La stessa cosa è accadutaqualche mese addietro, invia Roma, quasi al confi-ne con Catania, dove

sono stati scaricati poltrone e divani.Le microdiscariche che per un periododi tempo erano diminuite, sempre percolpa di sconsiderati hanno ripreso aformarsi non solo nelle periferie maanche nel centro cittadino, vedi via Bel-lini, viale Europa e vie Roma, Catania,Siracusa, giusto a qualche decina di

metri dell’isola ecologica. Malgrado l’al-ta percentuale di raccolta differenziata,merito di cittadini modello, e l’egregiolavoro svolto dagli operatori ecologici,San Pietro Clarenza si attesta ai primiposti, tra i 18 comuni della Simeto am-biete Ato CT3, con circa il 70%. Ma c’èancora una minoranza che non diffe-renzia i rifiuti e quelli che li mettonofuori nel giorno non calendarizzato, for-mando delle piccole discariche di rifiu-ti. Sacchetti spesso sventrati dai cani,con le conseguenze del caso.

Cosa grave il fenomeno dei forestie-ri, gente poco educata, proveniente daaltri paesi, che al loro passaggio lascia-no in ogni angolo di strada i sacchi pie-

ni di ogni rifiuto. Il rimedio ideale sa-rebbe un controllo con telecamere e conpersonale autorizzato, e poi punire du-ramente la gente che viola le leggi.

Il comune etneo come tutti, ha avu-to le casse dissanguate dopo aver pa-gato il servizio raccolta rifiuti alla Si-meto Ambiente Ato CT3. Si spera chetra qualche mese tutto ritorni alla nor-malità. Noi per l’ennesima volta infor-miamo i cittadini che in via Siracusa,da un anno, è stata aperta l’isola eco-logica dove si possono depositare imateriale da riciclare e ottenere unosgravio sulla bolletta della Tares.

San Pietro Clarenza, in via BelliniSan Pietro Clarenza, in via BelliniSan Pietro Clarenza, in via BelliniSan Pietro Clarenza, in via BelliniSan Pietro Clarenza, in via Bellinilo “show-room” dell’usatolo “show-room” dell’usatolo “show-room” dell’usatolo “show-room” dell’usatolo “show-room” dell’usato

Michele Milazzo

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gestione delle cose. Con poco si po-trebbe fare molto di più. Mi riferisco -continua Mavilla- al sistema della rac-colta dei rifiuti che sta tartassando gliabitanti di Battiati e di tutta la Sicilia eancora non si sa che via intraprende-re per trovare delle soluzioni. Una cosasi potrebbe fare subito ed è quella diun maggiore controllo del servizio diraccolta rifiuti; ci sono quartieri e stra-de, soprattutto a sud e a margine delpaese, spesso stracolmi e sporchi dispazzatura. Altra nota stonata sono lelunghe file che si devono registrarenell’orario di uscita nelle scuole a sud.La situazione è del tutto incomprensi-bile. Più che mettere pali in vari angolidelle città ci vorrebbero più parcheggie vie di fuga. Tanti sono i problemi

HINTERLAND

Ad un anno e mezzo di distanzadal secondo successo elettorale delsindaco Carmelo Galati, parla il presi-dente del Consiglio comunale, SalvoMavilla, che in questa intervista tracciaun primo bilancio dell’Amministrazio-ne Galati, evidenziando tutto quelloche, dal suo punto di osservazione,deve essere ancora fatto per migliora-re il benessere degli abitanti di San-t’Agata Li Battiati.

“L’ultimo anno dell’amministrazio-ne Galati è stato, come dire, lento, mol-to lento - afferma il presidente Mavilla-. Certo la mancanza di liquidità hamesso in ginocchio il Comune che hadovuto fare i conti con molte anticipa-zioni di cassa. Ma ciò non significa chenon ci siano delle responsabilità sulla

La parola al presidente del Consigliocomunale:“occorrono idee nuove”

Sant’Agata Li Battiati, Mavilla:Sant’Agata Li Battiati, Mavilla:Sant’Agata Li Battiati, Mavilla:Sant’Agata Li Battiati, Mavilla:Sant’Agata Li Battiati, Mavilla:“Il sindaco Galati? E’ lento!”“Il sindaco Galati? E’ lento!”“Il sindaco Galati? E’ lento!”“Il sindaco Galati? E’ lento!”“Il sindaco Galati? E’ lento!”

che a mio avviso devono trovare su-bito delle risposte. Su tutti: la manu-tenzione delle strade e degli edifici co-munali e la pubblica illuminazione. ABattiati non arrivano più soldi dallaRegione, perché? -si chiede il presi-dente del Civico consesso-. Forse sa-rebbe meglio che qualcuno si adope-rasse meglio per reperire questi fondi.A Battiati negli ultimi anni si sta regi-strando una recessione commercialesenza precedenti. I nostri operatorihanno bisogno di iniziative anche conla partecipazione di privati e sponsorvolti a creare un naturale indotto pro-veniente dai paesi limitrofi e dalla vici-na Catania. Maggiore attenzione vaprestata ai servizi agli anziani ma so-prattutto ai giovani. Battiati purtropposoffre della vicinanza di Catania spe-riamo in futuro che con gli insedia-menti che si stanno realizzando pos-sano essere creare le condizioni peruno sviluppo migliore.

E ancora occorre non abbassare

l’attenzione sulle istituzioni scolasticheche negli ultimi anni sono state il fioreall’occhiello del paese (in questi gior-ni il presidente Mavilla ha concessol’aula consiliare per far svolgere le le-zioni di alcune classi in fase di ristrut-turazione, ndr). Inoltre -aggiunge Ma-villa- un progetto al quale tengo mol-to va in direzione del contrasto all’ab-bandono dei cani. Molti cittadini diSant’Agata li Battiati mi hanno segna-lato che con il calar della sera vannoscorrazzando per le strade gruppi dicani randagi che mettono paura e pos-sono creare seri rischi all’incolumitàdelle persone, soprattutto dei bambi-ni. Per questo motivo mi sono adope-rato insieme al comandante della po-lizia locale, dott. Enzo Gullo, e al sin-daco per istituire un servizio per lacattura di questi cani, identificarli at-traverso l’inserimento di un microchip, per poi incoraggiare l’adozioneda parte di cittadini responsabili. Nonmi sento di addossare tutta la colpa di

questo momento di difficoltà al-l’attuale giunta ma certo unabella rinvigorita dell’esecuti-vo (in carica da sette anni, sesi tiene conto del precedente manda-to) non guasterebbe, così come nonguasterebbe che molti dei miei colle-ghi consiglieri si occupassero di piùdel paese in cui vivono, magari pre-sentando delle proposte che possa-no andare nella direzione di tutti”.

In questi giorni si continua aparlare già di futuro sindaco cosami dice?

“Dico che è presto e poi non è ca-rino nei confronti di Galati. I cittadinisono attenti ed esigenti, tra qualcheanno avranno le idee chiare”.

Dicono di lei che sotto sottosi muove in questa direzione...

“Ripeto è presto, ma non sto a guar-dare. Se qualcuno è partito da lonta-no sappia che non è solo”.

Galati si pregia di avere unamaggioranza “bulgara” in comu- Patrizio Nicolosi

Il prossimo 22 ottobre sca-dranno i contratti stipulati tra ilComune di Tremestieri etneo ela società partecipata AGT Mul-tiservizi che si occupa di manu-tenzione strade e verde pubbli-co. Con l’imminente scadenza,decine di famiglie di lavoratorivivono nell’incertezza in quan-to le decisioni dell’amministra-zione comunale avranno riper-cussioni determinanti sulla so-pravvivenza della stessa AGT. Ildebito che il Comune ha neiconfronti di questa società perprestazioni rese e non pagatesfiora i 2 milioni di euro, che, apensarci bene, per un Comunecome Tremestieri è ua grossa ci-fra che mette in serie difficoltàl’equilibrio contabile dell’interacomunità. Debito che non si po-trà colmare con aumento di tas-se perché sarebbe da irrespon-sabili solamente pensare diprendere altri soldi ai cittadinidissanguati da continui aumen-ti. Per questo un gruppo di con-siglieri comunali hanno presen-tato una mozione nell’intento diimpegnare l’amministrazione aprovvedere per risolvere il deli-cato caso. I consiglieri firmatari,otto per l’esattezza, nelle perso-ne di Mario Ronsisvalle, NerinaTomaselli, Carmelo Urzì, Ales-sandro Zinna, Evelyn Garofalo,Ferdinando Smecca, AlessandroConsoli e Michelangelo Costan-tino, da noi interpellati, parlan-doci all’unisono della mozionepresentata, denunciano con fer-mezza la “grave situazione in cuiversa il Comune e ci riportanoquanto sottoscritto dalla mozio-ne stessa. “La società - commen-tano i consiglieri al taccuino di

“Paesi Etnei Oggi”- è fortemen-te penalizzata dall’enormità deldebito pregresso in merito alquale è a tutt’oggi pendente unprocedimento giurisdizionaleincardinato dalla società stessacon ricorso per decreto ingiunti-vo e per il quale, ad oggi non è

stata trovata una soluzione tran-sattiva. Ci riportano di avere scrit-to nella mozione che una talevoragine nei bilanci societari eduna così grave mancanza di li-quidità paralizzano da tempo ilfunzionamento e la possibilitàdell’azienda di pagare puntual-mente dipendenti e fornitori.

Un’eventuale approvazionedella proposta n. 63 avente peroggetto la ricognizione sullo sta-to di attuazione dei programmie misure di salvaguardia degliequilibri di bilancio, presentatadal ragioniere generale, com-porterebbe per i servizi resi, perl’anno 2014 - continuano i con-siglieri - una riduzione del 50%rispetto a quanto approvato dalconsiglio comunale nel plurien-nale 2013/2015.

Riteniamo che la riduzionedel servizio pari quasi all’annul-lamento e di cui vorranno forni-te adeguate motivazioni dall’am-ministrazione, testimonia la vo-lontà distruttiva relativamentealla questione e ribadiamo chela decisione va oltre il rinnovocontrattuale e l’importo dovutoin quanto si ripercuoterebbesull’esistenza stessa della parte-cipata. Se dagli orientamenti del-

l’amministrazione venisse con-fermata la volontà politica di cuiabbiamo parlato - dicono i con-siglieri firmatari- si aggravereb-be il già difficile momento dellasocietà per l’ammontare delgrosso debito che potrebbe ad-dirittura determinare la fine del-la società stessa”. E’ importantetener conto come più volte riba-dito dal nostro giornale chel’azienda dà lavoro a più di cen-to dipendenti in quattro comu-

ni e che incaso di scio-

glimento avrebbe un impatto di-sastroso.

“Oggi - proseguono i consi-glieri - è necessaria una ponde-rata presa di coscienza ed unconseguente atto di responsa-bilità per evitare di aggravare lacrisi occupazionale. Occorre uncoscienzioso atto di responsa-bilità per salvare i lavoratori e leloro famiglie da disoccupazio-ne certa. Vogliamo anche ricor-dare, a chi lo avesse dimentica-to, che la politica, per chi la safare, oggi più che mai, deve es-sere all’esclusivo servizio dei cit-tadini tutelandone gli interessisoprattutto con il lavoro, unicafonte legale di sostentamento disingoli e famiglie.

Riteniamo – concludono -che l’amministrazione abbia ildovere di procedere al rinnovodei contratti in scadenza, non-ché ad una seria transazione perestinguere il debito. Occorre in-dividuare risorse per dare unequilibrata copertura finanziariae prevedere idonei stanziamen-ti per i servizi resi. Insomma farequello che un buon padre difamiglia dovrebbe fare per nonaffamare i propri figli”.

La sicurezza è un bene primario che consente il serenosvolgimento delle diverse azioni quotidiane ma in un periododi crisi come quello che ci ha colpiti ormai da diversi anni, èinevitabile l’aumento di fenomeni criminali e soprattutto difurti di diversa natura. E più elevata è la sensazione di poterlafare franca e più è facile rubare. Succede anche a Nicolosi dovepochi giorni fa si è verificato l’ennesimo episodio di criminalitàai danni di un noto esercizio commerciale che purtroppo erastato già vittima, anche nei mesi scorsi, di un altro furto coningenti danni economici per parecchie migliaia di euro. Solo diqualche settimana fa la notizia di alcuni arresti per furto aggra-vato in concorso: alcuni malviventi sono stati beccati dai Cara-binieri in flagranza mentre erano intenti a rubare all’interno dialcune auto in sosta nel territorio di Nicolosi. Per non parlaredelle rapine ai supermercati durante le ore di apertura allaclientela e i continui scassi a danno degli sportelli di prelievoautomatici delle banche, sia in paese che nella zona di Nicolo-si Nord sull’Etna. Non dimentichiamo, inoltre, per onor di cro-naca, i numerosi furti negli anni scorsi ai diversi negozi delcentro cittadino, nelle ore notturne.

Si, in pieno centro! Una zona, questa, che dovrebbe essereimmune o comunque preservata da fatti del genere. Una zonain cui sono, da diverso tempo, installati sistemi di sorveglianzache, purtroppo, il più delle volte non servono ad identificarechi commette furti, rapine o altre azioni illegali o semplicementea livello puramente deterrente. E, come spesso succede, nessu-no sente alcun rumore? Cresce, purtroppo, la percezione di in-sicurezza e di paura tra i commercianti e tra gli abitanti, anch’essipresi di mira da malviventi all’interno delle proprie case o su-bendo scassi a danno delle proprie autovetture. È doverosolanciare allora un quesito aperto a tutta l’amministrazione co-munale in carica: quali azioni strategiche ed efficaci vanno mes-se in campo al fine di porre rimedio al crescente sentimento dirabbia e sconforto che si sta diffondendo fra i nostri concittadinia causa dell’aumento dei sopra descritti fenomeni che poco siaddicono al paese di Nicolosi, da sempre considerato fiore al-l’occhiello tra i diversi paesi etnei?

Approfittando del tema, è utile ricordare che nessuno è im-

I consiglieri: “l’Amministrazione ha il dovere di procedere al rinnovo dei contratti”

Tremestieri, a breve la scandenza. QualeTremestieri, a breve la scandenza. QualeTremestieri, a breve la scandenza. QualeTremestieri, a breve la scandenza. QualeTremestieri, a breve la scandenza. Qualefuturo per l’AGT Multiservizi?futuro per l’AGT Multiservizi?futuro per l’AGT Multiservizi?futuro per l’AGT Multiservizi?futuro per l’AGT Multiservizi?

mune da furti, truffe e scippi, anche se questi vengono effettuatispesso ai danni delle persone anziane e per quanto fortunata-mente i numeri legati a questo genere di reati a Nicolosi si man-tengono su livelli bassi, non è pensabile “abbassare la guardia”.Ricordiamo anche il vecchio detto “i vicini sunu megghiu deiparenti”, quindi una cura tra vicini (da non confondere con lapittoresca e ben diffusa “azione di cuttigghiu”, per certi versidannosa anch’essa) è utile affinché sia reciproca l’attenzione arumori sospetti provenienti dal pianerottolo, dall’appartamento,dalla villa vicina o dall’esercizio commerciale . Inoltre, i messaggisulla porta o i volantini promozionali (cito ad esempio gli ormaicostanti volantini della raccolta di indumenti usati dall’indubbiaprovenienza e dallo scopo tuttaltro che benefico!) dimostranoche in casa non c’è nessuno, quindi sarebbe una buona prassistaccare anche quelli che restano per diversi giorni sulle porte divicini non residenti o che sono fuori casa per più giorni: ai malintenzionati non sfugge mai nulla. È bene ricordare, infine, chequando si ha il minimo sospetto si stia verificando una situazio-ne di violenza o un reato è necessario, direi doveroso, chiamarele Forze dell’Ordine che sapranno come intervenire tempestiva-mente.

Ultime di cronaca: gli esercizi commerciali penalizzati dalla crisi e non solo...

Nicolosi, emergenza criminalità. ConsigliNicolosi, emergenza criminalità. ConsigliNicolosi, emergenza criminalità. ConsigliNicolosi, emergenza criminalità. ConsigliNicolosi, emergenza criminalità. Consigliutili per non avere cattive sorpreseutili per non avere cattive sorpreseutili per non avere cattive sorpreseutili per non avere cattive sorpreseutili per non avere cattive sorprese

Sonia D’Arrigo

ne ma ogni tanto si legge di qual-che mal di pancia, allora?

“Galati sulla carta ha certamente una maggioranza bulgara ma po-liticamente ha meno amici di quantolui stesso possa pensare”.

Però in questi ultimi tempi ivostri rapporti sono stati tesissi-mi.

“Sono stati tesi e caldi. Mi auguro che il sindaco abbia capito le mieragioni poiché Galati sa che sono unapersona leale”.

Quindi il vostro rapporto dicollaborazione va avanti?

“Nel rispetto dei ruoli. A talproposito già da ora voglio che siachiaro che sul prossimo bilancio ilConsiglio deve essere parte determi-nante e non ratificante”.

Lucia De Lutiis

foto archivio

Page 6: Ottobre 2013 - Paesi Etnei Oggi

www.paesietneioggi.it6

Una grande storia. Una storia im-portante. Queste in poche parole lanascita, crescita e sviluppo della Pre-tura di Mascalucia. Abbiamo incon-trato Francesco Condorelli Caff, av-vocato del Foro di Catania, storicofedele del Movimento sociale italia-no, presidente dell’Associazione fo-rense mascalucese, voce guerriera inprima linea contro la chiusura dellesezioni distaccate dei tribunali.

“La pretura di Mascalucia - com-menta Condorelli Caff - venne isti-tuita nel 1949, una delle prime del-la Corte d’Appello di Catania nel do-poguerra, grazie all’importante ruo-lo dell’avvocato Guido Consoli, ilquale fu per circa vent’anni il vice-pretore, un’istituzione.

Ricordo la figura di don PippinuLapuni, l’amanuense: non c’eranole fotocopie, le sentenze venivanocopiate a mano. Non era dipenden-te del Ministero e fino a ottantottoanni rimase lì al suo posto. C’era,pure, l’appuntato Fontana la cui fi-glia Rosalba è attualmente funzio-naria presso il Tribunale di Sorve-glianza di Catania.

Venne quindi la Pretura spostataal primo piano del vecchio munici-

Condorelli Caff: “la popolazione non si è accorta del danno che le è stato arrecato”

Tribunale di Mascalucia, da Pretura a ...chissà cosaTribunale di Mascalucia, da Pretura a ...chissà cosaTribunale di Mascalucia, da Pretura a ...chissà cosaTribunale di Mascalucia, da Pretura a ...chissà cosaTribunale di Mascalucia, da Pretura a ...chissà cosapio e lì arrivò la dr.ssa Clelia Battiatoche ben conosce la storia degli ufficigiudiziari di Mascalucia, avendoli se-guiti fino alla loro recente soppres-sione e attualmente destinata qualefunzionario presso l’ufficio di volon-taria giurisdizione a Catania.

Al pretore Ronza - continua Con-dorelli Caff al taccuino di “Paesi Et-nei Oggi” - successe il dottor Spam-pinato, un galantuomo d’altri tempi,quindi trasferito alla Corte d’Appel-lo di Catania e lì travolto dalla mortedel figlio, allievo presso l’accademianavale di Livorno attinto da un col-po partito da arma d’ordinanza, spa-rato da un commilitone. Fatto che loportò, dopo meno di due lustri, allamorte”.

Quando è stata costruita lanuova Pretura?

“Meno di trent’anni addietro, e inuovi locali sono stati apprestati dalComune di Mascalucia”.

Cosa ha perso Mascaluciacon la chiusura degli uffici?

“Tanto! Nulla!”. In effetti la popo-lazione non si è nemmeno accortadel danno che le è stato arrecato,non ha lottato come è invece avve-nuto per altri tribunali, in primis Ni-

cosia coi presidi continui o Giarre.“Lo scopo della sezione distac-

cata di Mascalucia, come delle altresedi, era quello di smaltire il caricodi lavoro della sezione centrale diCatania –continua l’avvocato Con-dorelli Caff”, il quale carico andràper intero a riversarsi alla sede cen-trale, surplus che si accumulerà, di-latando ulteriormente i tempi dellaGiustizia. In effetti, basti pensare allaattuale condizione del Tribunale dellavoro di Catania che amaramentevanta un arretrato biblico, giungen-do perfino a tre anni per il solo pri-mo grado! E ciò, nonostante il superlavoro che i giudici e amministrativisvolgono.

“Non bisogna poi dimenticareche i tribunali distaccati sono cen-trali di legalità”, soprattutto in paesinei quali la mano dello Stato è mol-to morbida e lontana.

“Abbiamo raccolto migliaia di fir-me in pochi mesi contro questa chiu-sura, le quali hanno comunque la-sciato indifferenti il Ministero dellaGiustizia”.

Dove sono finiti tutti i faldo-ni presenti nel Tribunale di Ma-scalucia?

“Attualmente, coma anche i mi-gliaia di faldoni provenienti da tuttele sedi distaccate, si trovano am-monticchiati presso la bibliotecaal primo piano del Tribunale diCatania, e stiamo riscontrandocon l’associazione forense ma-scalucese, notevoli pro-blemi inerenti lo smar-rimento sia di interi fa-scicoli sia di parti diessi. Il tutto, per certo,non a favore della Giu-stizia e di chi ha ragio-ne. Lo Stato tutela chiha torto!” Probabil-mente i locali ospite-ranno uffici comunali,

non possiamo cheaugurarci che in alcu-ne aule venga appron-tata la sede del Giudicedi pace che ora si trova di-slocata in locali locati da privati conun non indifferente dispendio di ri-sorse (circa 50.000 euro).

“Le aule di udienza del tribuna-le di Catania sono ora piene di fasci-coli e di persone come pure le can-cellerie; è aumentata la confusioneper giungere in piazza Verga e per la

sosta; aumenteranno i tempi dellaGiustizia perché i magistrati mate-

rialmente non possono soddi-sfare il carico di udienze, e i no-stri sono i giudici più produtti-vi dì’Europa, se non del mon-

do”.Il governo Monti ha

fatto una riforma col“portafoglio in mano”,contando euro pereuro, con l’unico sco-po di poterli mettere a

bilancio per farci apparire diligentiscolari avanti la maestrina Europa,calcolando solo il risparmio nel PIL,indifferenti all’indicatore del benes-sere, e del felice vivere, senza pro-grammazione né accertamentiscientifici di fondo, senza una con-creta e soprattutto utile riforma del-la giustizia. E intento l’Italia paga,anno per anno, la sua lentezza,mancata attuazione e, soprattutto,assenza di una giustizia giusta.

Ignazio De Luca

Da sempre il problema deirifiuti, di cosa farne, di come edove raccoglierli e magari tra-sformarli e riutilizzarli, è statauna questione di non facile ri-soluzione. Anche sotto il vul-cano il problema della raccol-ta dei rifiuti e quello della rac-colta differenziata si sta dimo-strando di una grande im-portanza. A tal proposito ab-biamo ascoltato il parere deldott. Pietro Agen che ci hariferito, da presidente regio-

nale, come intende agire in me-rito a tale tema ConfcommercioSicilia. “La raccolta dei rifiuti equella differenziata in Sicilia –spiega il presidente Agen - hauna doppia valenza, soprattut-to turistica e per fare sviluppo,con interventi mirati e una poli-tica saggia, la regione sicilianapotrebbe realizzare una crescitaturistica. Ci rendiamo conto par-lando di raccolta rifiuti e di diffe-renziata che per il turista chegiunge dalle nostre parti e che si

Differenziata. Come Mascalucia e Adrano, occorre un servizio di videosorveglianzaAgen: “Agen: “Agen: “Agen: “Agen: “lungo l’Etna il turista è accolto dalle discariche abusivelungo l’Etna il turista è accolto dalle discariche abusivelungo l’Etna il turista è accolto dalle discariche abusivelungo l’Etna il turista è accolto dalle discariche abusivelungo l’Etna il turista è accolto dalle discariche abusive”””””

reca in escursione sul nostro vul-cano, la situazione è imbarazzan-te. Sull’Etna ci sono rifiuti a nonfinire, in stradine isolate, ma an-che in strade molto frequentatee li troviamo in una quantitàdavvero notevole. Ci sono co-munque e fortunatamente certearee del nostro territorio, anchesull’Etna, diciamo virtuose, in cuile famiglie hanno ormai una cer-ta maturità ed effettuano siste-maticamente la raccolta differen-ziata. Importante, comunque,

per giovani ed anziani renderliresponsabili ed informarli nelmodo più giusto per quanto ri-guarda la raccolta differenziatadei rifiuti”.

Cosa propone Confcom-mercio Sicilia per la raccol-ta dei rifiuti?

“La formula da scegliere èsicuramente la raccolta differen-ziata (vicina all’80%). Da consi-derare poi che la raccolta diffe-renziata deve essere accompa-gnata da un controllo del terri-

Dopo trattative lunghissime dura-te oltre un anno si è giunti finalmentealla firma di un accordo che prevedela cessione di ben sei punti vendita daparte dell’Aligrup alle Coop. Questaoperazione porterà nelle casse dellaprocedura di concordato preventivouna cifra di oltre undici milioni di euroche, insieme a quelli ricavati dalle pre-cedenti cessioni ai Fratelli Arena, Co-nad, Re Leone ed Ergon raggiunge-ranno circa i venti milioni di euro chedovranno servire per il pagamento deicreditori chirografari.

Tutto ciò è certamente confortanteper quanto riguarda l’aspetto econo-mico perché la situazione attuale do-vrebbe evitare il tanto temuto fallimen-to ma le ansie, le preoccupazioni etalvolta addirittura la disperazione ditutti i lavoratori che sino ad oggi nonfigurano in nessuna trattativa e chepertanto si sono sentiti abbandonati ase stessi e tagliati fuori da tutti i proces-si di un eventuale riassorbimento con-tinuano. Anzi lo “spauracchio” della

torio, altrimenti quest’ultimo cor-re il rischio di trasformarsi in unaautentica discarica. Occorre, a talproposito, utilizzare, come sta ac-cadendo a Mascalucia ed Adra-no, un servizio di videosorve-glianza con le telecamere cheservono così da deterrente per ilcittadino cosiddetto “incivile osporcaccione”.

Cosa fare poi dei rifiutiraccolti?

“Noi diciamo no ai termova-lorizzatori ed alle discariche,

dove spesso si nasconde la ma-lavita organizzata. Bisogna stu-diare nuove tecnologie con laraccolta degli umidi e con centridi compostaggio comunali. Daevidenziare, infine, che la raccol-ta differenziata determina van-taggi economici e che ciò cheviene recuperato verrà riutilizza-to. Inoltre alcuni comuni, e cosìuna intera regione, diventa, noncome la Campania, ma bensìesempio virtuoso”.

Maurizio Giordano

mobilità e quindi della disoccupazio-ne è diventato per circa ottocento la-voratori non ricollocabili un vero eproprio incubo.

Nonostante le trattative intercorsecon i gruppi che hanno rilevato già 21punti vendita, abbiano salvato ben857 lavoratori, un numero altrettantogrande è ancora senza lavoro e, cosaben più grave senza un barlume disperanza, dal giorno in cui il colossoAligrup senza alcun segnale di preav-viso è crollato gettando in mezzo allastrada 1.660 dipendenti e un nume-ro imprecisato di aziende che lavora-vano nell’indotto.

Da quel giorno, nonostante le pro-teste e le manifestazioni pubbliche deilavoratori, rivolte ad ogni organo isti-tuzionale e non che potesse venire inaiuto per dare una svolta a questa si-tuazione, purtroppo l’attesa è stataogni qualvolta disillusa perché ad ognipromessa non è mai seguita una so-luzione.

Attualmente gli ex impiegati dei

punti vendita ceduti alle Coop aspet-tano di essere chiamati per definire idettagli del loro nuovo contratto dilavoro. I punti vendita acquisiti sono ipiù grandi: l’ipermercato “Le Zagare”di San Giovanni La Punta, l’ipermer-cato “Le Ginestre” di Tremestieri Et-neo, il supermercato di via Fisichelli aSan Giovanni La Punta, il supermer-cato di Zafferana Etnea , il supermer-cato di Modica e il centro commercia-le “Le Drupe” di Bronte, questi per-metteranno a ben 356 addetti di tor-nare alla propria manzione.

Ma cosa succederà agli altri otto-cento lavoratori dato che ormai tutti igrandi gruppi hanno già effettuato leloro scelte? Ci penseranno le istituzio-ni o i politici ad offrire una dignitosacollocazione?

Sono in molti a pensare che maga-ri si sarebbe potuto agire diversamen-te sin dall’inizio, gestendo la situazio-ne in maniera tale che a tutti fosse of-ferta un’opportunità di lavoro, soprat-tutto a chi aveva dedicato anni ed anni

a questa azienda miseramente scom-parsa portandola con il giornalieroimpegno, la professionalità e la fedel-tà che ha contraddistinto i dipendentiAligrup agli antichi splendori, quan-do rappresentava per gli altri gruppi“l’Università”, come avevano più voltecommentato personaggi autorevolidel settore.

Chi potrà dare delle risposte a tuttequeste famiglie che non riescono piùa procurarsi il necessario e, aspettan-do i tempi lunghissimi della cassa in-tegrazione, si gettano con disperazio-ne nella ricerca di un qualsiasi lavoroper continuare dignitosamente la pro-pria esistenza?

Intanto i sindacati, il comitato spon-taneo, le rsa chiedono maggior chia-rezza sui criteri di ricollocamento e laformulazione di graduatorie per man-sioni precedentemente espletate, inmodo da poter usufruire al meglio diuna clausola contrattuale accettatadalle Coop che prevede un ripescag-gio dalle liste di coloro che sono an-

cora fuori dalle trattative per i prossi-mi cinque anni, in caso di nuove as-sunzioni. Ciò potrebbe offrire unaconcreta possibilità di lavoro per al-cuni lavoratori anche se non rappre-senta certo la soluzione di tutti iproblemi.Inoltre entro il mese di ot-tobre dovrebbe concludersi anchel’iter per l’avvio del concordato pre-ventivo. L’adunanza e il voto dei cre-

ditori in tribunale sarà decisivo e incaso di esito favorevole si procederàai pagamenti, rispettando gli accordiproposti in precedenza, dando cosìuna boccata di ossigeno alle tanteaziende che attendono cifre più omeno alte ma che, soprattutto per lemicro economie, rappresentano lasopravvivenza.

Di fronte al dramma della crisi, le famiglie chiedono un lavoro stabile

Ex Aligrup: salvi la metà dei lavoratori. E gli altri?Ex Aligrup: salvi la metà dei lavoratori. E gli altri?Ex Aligrup: salvi la metà dei lavoratori. E gli altri?Ex Aligrup: salvi la metà dei lavoratori. E gli altri?Ex Aligrup: salvi la metà dei lavoratori. E gli altri?

Agata Amantia

L’ULTIMO SALUTO“Don Bosco diceva come i

cavoli, una volta trapiantati, ri-crescessero. Il dolore fa quello

che l’aratro fa alla terra, ovve-ro la scava, la strazia, la ferisce,ma allo stesso tempo le dà fe-condità, vita e vigore”.

Con questa metafora donBenedetto Sapienza, il quale havoluto celebrare la sua ultimamessa ai parrocchiani nellaChiesa Madre, ha dato il suosaluto da salesiano.

Momenti di commozione sisono avvicendati durante lamessa, come quando il giova-ne Giuseppe Murgo, a nome ditutti i ragazzi e ragazze, ha lettouna lettera concisa, incisiva, esobria che ha raccolto diversiminuti di applausi.

Una festa che ha riscossomolti consensi e commozione,dedicata a don Benedetto e aisalesiani che si apprestanodunque a lasciare San Grego-rio. Davvero di vasta mole e in-

discussa protagonista, infatti, lamassa di sangregoresi che hariempito la chiesa in questa oc-casione e che ha tenuto a preci-sare come, soltanto “cammi-nando insieme”, si possa vera-mente costruire qualcosa digrande.

“Ognuno faccia la propriaparte”, ha ribadito un don Be-nedetto mettendo ormai liberoda freni inibitori e mostrandotutta la propria commozione.Nel suo intervento, il sindacoCorsaro, ha ringraziato donBenedetto e tutti i salesiani“perché hanno fatto diventarel’oratorio il fulcro di nuove at-tività creative e valorizzato lastessa società sangregorese”.

LA PROPOSTAD’ACQUISTO

In seguito alla decisionedella Curia pontificia di far sìche i salesiani lasciassero l’Isti-tuto salesiano “Sacro Cuore”di San Gregorio dopo 119anni, l’Amministrazione comu-nale ha votato all’unanimità laproposta dei consiglieri di ac-quistarne parzialmente la strut-tura. Il fine – come si legge nel-la proposta – è quello di “darecontinuità e decoro a questanobile quanto importante re-altà”, di fronte alla potenzialeopera di smantellamento del-la struttura.

Dal momento che don Be-nedetto Sapienza è stato già Francesco Patti

trasferito a Palermo e l’ex par-roco don Giuseppe Russo hasalutato i fedeli lunedì 1 otto-bre, le tante Associazioni cheoperano all’interno dell’Istitu-to non vorrebbero perdere talesito.

“Vista la centrale e strategi-ca ubicazione dell’Istituto -commenta il sindaco Corsaro- che insiste su due importan-ti arterie stradali del nostro Co-mune quali la principale ViaUmberto e la via Roma, condue rispettivi ingressi, nonpossiamo accettare una pos-sibile decadenza della struttu-ra, qualora fosse abbandona-ta a se stessa, pena l’immagi-ne della nostra cittadina. L’Isti-

Salesiani di San Gregorio, il Salesiani di San Gregorio, il Salesiani di San Gregorio, il Salesiani di San Gregorio, il Salesiani di San Gregorio, il CCCCConsiglio vota la proposta di acquistoonsiglio vota la proposta di acquistoonsiglio vota la proposta di acquistoonsiglio vota la proposta di acquistoonsiglio vota la proposta di acquistoIl primo cittadino Carmelo Corsaro: “non possiamo accettare che la storica struttura sprofondi nel degrado”

tuto, legato da un rapporto dilocatario (Comune) e locato-re (Ispettoria salesiana) ha in-fatti formato, istruito e guidatointere generazioni di sangre-goresi e non solo, divenendoinsieme - conclude il primocittadino - identità e unità del-la cittadina”.Ricordiamo infatticome in 119 anni l’ordine sa-lesiano ha fatto sì che a SanGregorio nascessero l’oratorioper i giovani, la parrocchia, lascuola, il noviziato e lo studen-tato filosofico e teologico, dan-do ospitalità a ragazzi biso-gnosi e dando vita ad operemissionarie per ogni parte delmondo.

HINTERLAND

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niente vigneti ondeggianti,cortili con fichi e gelsi. Tuttii comuni apparivanocollegati fra loro da unamassa indistinta di case,senza campagne né stradinenelle quali correre e giocare.

Ho visto i suoi occhi,erano dolenti. Di chi aspetta

Francesco Nauta è stato eletto nel-la lista di “Grande Catania” alle scor-se elezioni amministrative, con 450voti di preferenza, nella quarta cir-coscrizione (Centro San GiovanniGalermo - Trappeto - Cibali). Mal-grado sia stato il consigliere della cir-coscrizione più votato, la sua lealtàal centrodestra, non gli ha consenti-to di essere eletto presidente circo-

scrizionale, mentre è stato eletto Gia-calone del Partito democratico conappena 180 voti di preferenza.

Consigliere quali sono gli in-terventi urgenti utili per miglio-rare la condizione di vita degliabitanti di San Giovanni Galer-mo?

“Guardi ce ne sono diverse, nonle enuncio in ordine di importanza :

asse viario, caditoie, fogna a cieloaperto, cimitero ormai incapiente,Commissariato di Pubblica Sicurez-za, devo continuare?”.

Cominciamo dall’asse via-rio?

“L’asse viario è il nodo di SanGiovanni Galermo, la nostra tangen-ziale, strategica per baipassare i Pae-si Etnei, venne progettato male ed èstato eseguito peggio.

L’amministrazione Scapagnini nel1998 lo progettò, nel 2000 l’ammi-nistrazione Bianco ne iniziò l’ ese-cuzione, ma entrambe le amministra-zioni omisero di espropriare i ma-nufatti che si trovavano lungo il trac-ciato, con la conseguenza che, conl’opera completata ci troviamo fab-bricati lì dove non dovrebbero es-serci.

A distanza di 13 anni dall’iniziodei lavori siamo ancora alla fase del-le rifiniture, manca la segnaletica tut-ta, sia orizzontale che verticale, man-cano i dissuasori per diminuire lavelocità, tutte cose importanti perla sicurezza specialmente per la vici-nanze di una scuola”.

Il consigliere d’opposizione punta il dito contro l’assenza delle istituzioni locali

San Giovanni Galermo, Nauta: “un quartiereSan Giovanni Galermo, Nauta: “un quartiereSan Giovanni Galermo, Nauta: “un quartiereSan Giovanni Galermo, Nauta: “un quartiereSan Giovanni Galermo, Nauta: “un quartierevivo contro il degrado”vivo contro il degrado”vivo contro il degrado”vivo contro il degrado”vivo contro il degrado”

Per quanto riguarda il temadelle fognature?

Caso eclatante quella in via Ai-done che, malgrado le mozioni, leinterpellanze, gli interventi con la so-stituzione delle pompe, non cessala fuoriuscita dei liquami, con unserio pericolo per la salute pub-blica. Pensiamo a breve di pre-sentare una denuncia allaProcura.n E’ ora che chi dicompetenza incominci ad in-tervenire seriamente per de-bellare del tutto il problemache ripetutamente si ripete.

Sulla questione del ci-mitero?

Per il cimitero, ormaiincipiente, ci sareb-bero i terreni limi-trofi, pronti per es-sere espropriati,ma il lungo peri-odo di congiuntura politica, impe-discono qualsiasi iniziativa in tal sen-so.

Nel 2007 venne stilato il‘Patto per la Sicurezza” tra Sta-to, Provincia e Comune di Ca-

tania, fu indivi-duato ilquartieredi SanGiovanniGalermoper la rea-

lizzazione di un Commissaria-to, ma a tutt’oggi i tentativirimangono vani, cosa ci dicein merito?

Il Commissariato doveva sor-gere, nel 2008, in un edificio sco-

lastico, in via Belvedere, all’uopoera stata trasferita, in altro plessouna scuola elementare.

Il Comune di Catania avevaperfino i fondi per ristrutturare ilplesso scolastico per le esigenzeche ha un edificio di Polizia, manon si è fatto nulla ed è stataun’occasione mancata per daremaggiore sicurezza alla zona diTrappelo Nord e di tutti i paesi et-nei.

Ignazio De Luca

“Mio padre, in Spagna,mi ha sempre parlato benedella Sicilia, del suo fascino,della gioia dei suoi abitanti.Lui ama Catania, mi hadetto che è una città bella”.

Queste le prime paroleche escono dalla bocca diun grande viaggiatore inSicilia, Blasco de Sandoval,di padre spagnolo e dimadre siciliana, i quali, neitempi dei “Sedara”,possono vantare un altolignaggio, una discendenzada “altezze reali”.

“Sono arrivato a Cataniaper completare i miei studidi sociologia, grazie albellissimo programmaErasmus, che permette uninterscambio all’interno diquella grande Comunitàche è l’Europa.

Non vedevo l’ora divedere Catania e i piccolipaesini del suo circondario,autentici gioielli di storia,architettura e cultura. Mi

erano stati descritti, uno peruno, da mio padre. Erano iluoghi della sua infanzia, dagiovinetto e da sposino….

Poi sono atterrato e hoiniziato a vedere ad uno aduno, con lui, i suoi luoghi.

Mi ha detto che nonc’erano più le campagne,

tanto il proprio amore, equando lo vede lo trovamalconcio. Ormai ebetiti enon più espressivi, di quellagioia e curiosità che solo unricordo lontano e sbagliatopuò lasciare. Non era più lasua, era una città brutta”.

Il giovane de Sandoval,studioso dell’estetica dellecittà e della loro evoluzione,così ci descrive (e ci anticipain esclusiva) il suo ultimosaggio sulle città e ilbenessere (Ritorno in Sicilia.Viaggio nella terra di miamadre).

“Dagli anni settanta –continua –, stannosnaturando tutto il verotessuto urbanistico, storicodelle città, delle campagnee dei paesini, il quale non èfatto di piccole o grandi“cattedrali”, di viebomboniere come aCatania sono via Etnea

bassa o via Crociferi, o dipiccoli-grandi parchi comela Villa Bellini (ora in statopietoso, ndr), quellecasupole che una voltacostituivano il vero centrovitale, quelle con le porte-finestre in strada, nelle qualile donne si affacciano pervedere chi passa, semprecon i ferri in mano e con lamatassa sopra la gonna.

E non sto parlando deipaesini arroccati suiNebrodi, tutto questoavveniva e in parte ancoraoggi avviene nelle città,come ho visto io stesso neiquartieri popolari storici diCatania”.

Questa è la città viva cheè legata al suo territorio, aquelle case fine ottocentoche riprendono quelle delseicento, che riprendonoquelle medievali, che siispirano alle infinite insulaeromane….

“Oggi, il vero nemico è lademolizione-ricostruzione diquesti antichi manufatti,che le amministrazionidolosamente permettono”.

Al posto della pietralavica e bianca, nasconostonati palazzoni dicemento nobilitato, rivestiticon marmi e altreprebende, ma che dentronon nascondono un’anima,ma solo il denaro fruttodella speculazione.

Così è avvenuto dietro ilTribunale di Catania, in viaRuggero Settimo (vedi PaesiEtnei marzo 2013), orasottoposto a sequestro dalla

magistratura grazieall’intervento di un privatodirimpettaio; oppure comesta avvenendo zona Borgo,in via Passo di Aci, con unantico palazzetto artnouveau e il suo storicogiardino (vedi il sitoctzen.it); oppure in quelbellissimo palazzettoangolare in via Etnea/viaIngegnere, improvvisamentedemolito e pronto ad essererimpiazzato da qualchepalazzone come gli altri cheselvaggiamente loguardano; oppure in viaMusumeci angolo viaFrancesco Riso, ove unosplendido palazzetto artdecò col giardino pernsile epiante secolari è statoabbattuto per far posto adun immenso palazzaccioche ha quasi raddoppiato lacubatura, con tanto dimegabalconi prospicienti lastrada. Oppure come èavvenuto e sta avvenendonelle campagnepedemontane, ove iterrazzamenti a seccovengono continuamentespianati per far posto adanonimi dormitori senzaarte né cultura, o qualchemegagalattico centrocommerciale. Così èavvenuto ne “Le ginestre” aTremestieri Etneo, sortodove prima pascolavano icavalli, oggi in degrado eabbandono; oppure la

Il viaggio di Blasco de Sandoval alle falde dell’Etna

Declino delle Città:Declino delle Città:Declino delle Città:Declino delle Città:Declino delle Città:abbandonate perchè brutteabbandonate perchè brutteabbandonate perchè brutteabbandonate perchè brutteabbandonate perchè brutte

Nunzio Condorelli Caff

megaspeculazione de “Leporte di Catania”, costruitoin una zona paludosasoggetta ad inondazioni, lacui costruzione einterramento dei canalihanno coinciso conl’aggravarsi degliallagamenti nella zonaaeroportuale e Santa MariaGoretti; oppure al Katanè,costruito su una collinetta inpericolo frana, ed haintasato il già caoticotraffico di Gravina.

Certo, bisognerebbeanzitutto capire chi sono glispeculatori, i nuoviproprietari, le ditte che cihanno lavorato emovimentato la terra, esoprattutto come si sonoottenuti i permessi contanto di “visto non visto”della Sovrintendenza eaumento cubature!

“Un altro importanteaspetto - conclude ilsociologo - non è solo laspeculazione, ma il fattoche torna molto poco allacomunità locale.Dovremmo imparare acostruire senza consumare ilsuolo, sul vecchio: inInghilterra ha dato nuovavita all’urbanistica eall’edilizia.

Il bello porta tutela eaffetto, il brutto degrado edisinteresse, apatia estress”.

Page 8: Ottobre 2013 - Paesi Etnei Oggi

www.paesietneioggi.it8 ACESE

Non riparte l’economia che, oltrea colpire le famiglie, ferisce le societàsportive, costrette a chiudere i bat-tenti dopo anni di sacrifici per via diuna crisi che non guarda in faccia anessuno.

A farne i conti in queste ultimi set-timane è l’associazione sportiva di-lettantistica “Sporting Aci Castello”militante l’anno scorso nella terza ca-tegoria di calcio e diretta dal giovaneAlberto Cambera. Con una letteraindirizzata al sindaco Filippo Dragola società sportiva, rammaricata dopouna stagione fatta di sacrifici, a causadella mancanza di disponibilità eco-nomica, comunica che per la stagio-

ne 2013/2014 non potrà disputare icampionati e quindi decide di annul-lare la richiesta per la concessione delcampo sportivo comunale, fra l’altroutilizzato e reso agibile grazie al lavo-ro dello “Sporting Aci Castello”.“Amareggiati – continua Camberanella nota – per non essere riusciti adare seguito all’unica realtà sportivain grado di portare il nome del Co-mune di Aci Castello nei campionatidi calcio della Figc, si aggiunge allatriste decisione un fatto assolutamen-te grave. Durante lo svuotamento delmagazzino all’interno della strutturasportiva, abbiamo costatato la man-canza di materiale di proprietà della

nostra società, e per questo che ab-biamo presentato una denuncia allaStazione dei Carabinieri di Aci Ca-stello e una relazione dettagliata del-l’accaduto. Tornando indietro – com-menta al taccuino di “Paesi EtneiOggi”, Cambera - la prima sorpresache ha colpito e rovinato i calcoli eco-nomici della società, è stato l’inaspet-tato aumento di qualche mese fa, ri-guardante la tariffa per l’utilizzo delcampo sportivo. Dopo che tutte le so-cietà hanno abbandonato la struttu-ra sportiva arrivò, con determina dellaGiunta comunale, l’aumento del ca-none orario da 5,50 a 7,00 € l’ora.

Aumento – continua Cambera -

che ha creato qualche probleminoalle casse della società e come se nonbastasse la mancata opera di scerba-tura e di manutenzione in generaleha rischiato di creare problemi con laFederazione per la disputa delle par-tite. I ragazzi della società ed alcunicastellesi, per onorare i colori giallo -blu, non si sono scoraggiati e armatidi attrezzi hanno provveduto allapulizia ed al riordino dell’impiantosportivo, come dimostrano le foto davoi pubblicate. Per iniziare la stagio-ne sportiva il campo ha avuto biso-gno di una sistemata soprattutto nei“corner” nonché la sostituzione del-le reti che i ragazzi dell’Aci Castello

hanno provveduto a mettere di colo-re giallo - blu per evidenziare l’attac-camento ai colori sociali.

Nonostante ciò abbiamo provve-duto come giusto, al pagamento par-ziale per l’utilizzo del campo sportivodurante la stagione 2012/2013 ed abrevissimo provvederemo a saldarecompletamente il debito.

Avevamo le capacità per sostenereun futuro lungimirante e duraturo -continua amareggiato Alberto Cam-bera - grazie all’appoggio economicodi alcune società castellesi, e non, ab-biamo grazie ai contributi dei privatidisputato tre stagioni sportive e rap-presentato il nostro paese in varie ca-

tegorie ed in due federazioni sportive,nel nostro piccolo abbiamo contribu-ito al sostegno di quei valori sociali,necessari a mantenere alto il nomedella città di Aci Castello. La nostraassociazione sportiva appartiene a tuttii castellesi, è patrimonio di Aci Castel-lo, proprio per questo abbiamo con-segnato al sindaco la società nella spe-ranza che un giorno riesca, grazie alcontributo dell’amministrazione, a ri-partire verso nuovi orizzonti. A tutt’oggirimane solo il silenzio assordante del-le istituzioni ignari alla chiusura di unapiccola ma allo stesso tempo granderealtà sportiva come la nostra”.

La crisi delle società sportive ed il silenzio assordante delle istituzioni locali

Ad Aci Castello lo “Sporting” chiudeAd Aci Castello lo “Sporting” chiudeAd Aci Castello lo “Sporting” chiudeAd Aci Castello lo “Sporting” chiudeAd Aci Castello lo “Sporting” chiudeed il calcio sparisce del tuttoed il calcio sparisce del tuttoed il calcio sparisce del tuttoed il calcio sparisce del tuttoed il calcio sparisce del tutto

La Strada provincia-le 116 è un’impor-tante arteria checongiunge il ca-sello autostrada-le di Acirealecon l’intera areapedemontanadelle Aci e inparticolarecon lazona in-dustrialedi AciS a n t ’Antonio.

Da anni la strada era sottola lente d’ingrandimento poi-ché di fatto vetusta soprattuttoin relazione all’enorme flusso di traffico che visi registra durante ogni ora del giorno e dellanotte. Nelle scorse settimanela storia della Provinciale hasubito un evento importante:è stato, infatti, sottoscritto il con-tratto per l’installazione del-l’impianto di illuminazione fi-nora assente.

Saranno trenta i punti di il-luminazione già individuatidalla ditta incaricata.

A seguire l’intero procedi-mento, già nel corso dell’ulti-ma legislatura del Consiglioprovinciale, è stato il consiglie-re provinciale santantoneseEnzo D’Agata: “dopo aver

Si tratta di un albero secola-re, un maestoso esemplare di“Eucaliptus Globulus”, sitolungo la Strada Provinciale Via-grande - Zafferana (all’altezzadel civico 231), che per i via-grandesi costituisce un fermopunto di riferimento, se nonaddirittura un pezzo di storia:esso ha dato il nome alla con-trada del paese in cui sorge(nota, appunto, come contradadell’Albero Lungo) e tutt’oraconcorre all’identificazione del-la doppia curva che bisogna af-frontare salendo da Viagrandeverso Monterosso (la cosiddet-ta curva all’«Arvuru Longu»).Così, quando, nel dicembre del2012, il tronco di questo gigan-te è stato mozzato (con un ta-glio colturale a capitozza) permettere in sicurezza l’abitazio-ne posta nel terreno adiacentead esso, i cittadini di Viagrandehanno avvertito una fortissimascossa emotiva, che li ha spintia sollecitare subito l’interventodella Polizia Municipale e delComando dei Carabinieri. Leforze dell’ordine hanno pron-tamente contattato l’allora sin-daco del Comune Dott.ssa VeraCavallaro, la Soprintendenzaper i Beni culturali e ambientali

della provincia di Catania e ilCorpo Forestale. L’Ufficio Tec-nico ha, inoltre, intimato unadiffida cautelativa al proprieta-rio del terreno e dell’abitazioneminacciata dall’albero, perché ilavori di taglio fossero sospesifino alla riunione del consigliocomunale. Riunione che si è te-nuta in data 7 gennaio 2013.Sebbene, in quella sede, si siagiunti alla conclusione che l’al-bero non è un bene protetto equindi, il proprietario può di-sporne come vuole, il suo tron-co non è più stato violato, al-meno in apparenza.

Ancora oggi, però, i viagran-desi, guardando con rammari-co l’enorme ceppo mozzato, nonpossono fare a meno di notareche esso non è più fiorito. Alcu-ni si domandano se, magari,dopo la brutale potatura, l’ “ar-vuru longu” non sia stato an-che avvelenato.

“Purtroppo – spiega il co-mandante della Polizia Munici-pale del Comune di Viagrande,Ernesto Pulvirenti - sull’ “arvu-ru longu” non gravano vincolitali da rendere necessarie auto-rizzazioni da parte della Soprin-tendenza per i Beni culturali pereffettuare lavori di taglio o di

qualunque al-tro tipo.

Il distacca-mento del Cor-po Forestale -queste le paro-le del Coman-dante - ha con-fermato quelloche era giàemerso dalleprime indagini,cioè che que-st’albero non èinserito nell’Al-bo delle PianteMonumentali”.

Dunque,esso non rien-tra tra le specievegetali protetteper svariati motivi: in primisperché si tratta di un eucalipto,ossia di un genere importato,non caratteristico della flora del-l’Etna; in secondo luogo perchénon è legato ad eventi o memo-rie rilevanti dal punto di vista sto-rico - culturale; infine, poiché evi-dentemente non è consideratoun esempio raro di maestosità elongevità. “L’unico vincolo chegrava su quest’albero - continuail comandante Pulvirenti - è lamemoria storica dei viagrande-

si. I loro cuori hanno battuto piùforte quando quel tronco è sta-to violato”.

Il Comandante assicura, co-munque, che al momento nonvi è alcuna intenzione di abbat-tere l’albero: infatti, è stata mos-sa una richiesta all’Ufficio Tecni-co del Comune perché l’abita-zione in pericolo possa esseremessa in sicurezza compatibil-mente con la salvaguardia del-l’albero.

D’Agata:“grandepasso inavanti perla nostracomunità

e nonsolo”

E’ fu luce per la Strada provincialeE’ fu luce per la Strada provincialeE’ fu luce per la Strada provincialeE’ fu luce per la Strada provincialeE’ fu luce per la Strada provinciale116 di Aci Sant’Antonio116 di Aci Sant’Antonio116 di Aci Sant’Antonio116 di Aci Sant’Antonio116 di Aci Sant’Antonio

chiesto la realizzazione di que-sta opera, che migliorerà no-tevolmente la sicurezza e laviabilità in una delle più traffi-cate strade della nostra pro-vincia, e averne seguito l’iteramministrativo anche oltre lafine del mio mandato consi-liare, sento di dover ringrazia-re l’ingegner Massimo Grifeo,progettista dell’impianto non-ché responsabile del procedi-mento, e il suo collaboratoregeometra Antonio Sotera”.

L’intervento assume enor-me importanza soprattutto intema di sicurezza: il tratto, in-fatti, negli anni è stato interes-sato da gravi incidenti che, in

diverse ipotesi, hanno portato anche a conse-guenze mortali. Davide Quattrocchi

Il comandante della Municipale, Pulvirenti: “non vi è intezione di abbatterlo”

L’appello dei cittadini di Viagrande:L’appello dei cittadini di Viagrande:L’appello dei cittadini di Viagrande:L’appello dei cittadini di Viagrande:L’appello dei cittadini di Viagrande:“salvate l’«arvuru longu»!”“salvate l’«arvuru longu»!”“salvate l’«arvuru longu»!”“salvate l’«arvuru longu»!”“salvate l’«arvuru longu»!”

Roberta Maugeri

Nelle foto i ragazzidell’associazione

sportiva “Sporting”,diretta da Alberto

Gambera, mentre sidanno da fare perrendere fruibile ilcampo di calcio

comunale

Andrea Pino

Page 9: Ottobre 2013 - Paesi Etnei Oggi

www.paesietneioggi.it 9REGIONE

Un provvedimento,quello delle Areemetropolitane,

che fa il paio conl’abolizione delle Provincea lungo annunciatamediaticamente e poimessa agli atti (con il Ddln. 241) lo scorso marzo: inpochi mesi dunque è stataridisegnata l’interaarchitetturaamministrativa dell’Isola,anche se c’è da chiedersise questa montagna dicarta si tradurrà in realtà.Una domanda più chelegittima date le acqueagitatissime in cui navigal’esecutivo guidato daCrocetta, che nel giro disoli 12 mesi ha perso,ormai irrimediabilmente, ilsostegnoparlamentaredel PD(principalealleato infaseelettorale) eadesso sitrova a doververificarel’esistenza diunamaggioranza aSala D’Ercole: iltutto mentre nonsono state ancoraapprovate levariazioni di bilancio2013 e i Comuniisolani affoganonell’incertezza poiché nonsanno ancora di quale

Presentato il Ddl che accorpa 52 Comuni alle Aree metropolitane di Palermo, Catania e Messina

L’Ars però è inrivolta e i Comuni

affondano: ilprovvedimento rimarrà

lettera morta?entità saranno itrasferimenti in lorofavore. E proprio i Comunisono i principalidestinatari dell’ultimosensazionaleprovvedimento emanatodal presidente dellaRegione: parliamo del giàcitato Disegno di legge n.546 che ha individuato inCatania, Palermo eMessina le tre areemetropolitane dell’Isola:nel complesso 52 Comuniisolani (compresi i trecapoluoghi) chedovrebbero – ilcondizionale rimane

d’obbligo –vedererivoluzionata lapropria vita

amministrativa. Inogni Comune le Aree

LLLLLa rivoluzione di carta dela rivoluzione di carta dela rivoluzione di carta dela rivoluzione di carta dela rivoluzione di carta delpresidente Crocettapresidente Crocettapresidente Crocettapresidente Crocettapresidente Crocetta

metropolitaneinghiottirebbero infatti inun sol boccone sindaco,giunta e consiglicomunali: icittadiniquindieleggeranno

ilsindaco e il consiglio dellacittà metropolitana e solo

un presidente dimunicipalità arappresentare le istanzedel territorio inglobato.

Secondo labozza di Ddl le

areemetropolitane si

occuperanno disettori oggi di

competenza dellaRegione, come

gestione dei rifiuti,beni culturali, fondi

europei ed ediliziapopolare oltre allagestione di quanto giàcompeteva prima: iconsorzi di Comuninon inglobati in areemetropolitane,invece, dovrebberovalorizzare leautonomie eincentivare lacooperazione, lesinergie, lagestione comune

dei servizi con l’obiettivodi spendere meno ed

ottener una maggioreefficienza nei servizi enell’organizzazioneburocratica.

Una riorganizzazioneburocratica eamministrativa – a dettadei promotori -che va indirezione dellasemplificazioneerazionalizzazionesecondoquanto giàavviene nellepiùavanzateareemetropolitaneeuropee:l’esempio piùvirtuososarebbe in questosenso Parigi suddivisain 20 circondarimunicipali. Resta dachiedersi cosa resterà nelfrattempo dei Comuniisolani, in gravissima crisi

dalla prima pagina

finanziaria e oltre metà deiquali senza ancora ilbilancio preventivo 2013,quando e soprattutto se lariforma sarà maiapprovata da unAssemblea RegionaleSiciliana che il presidenteCrocetta sembra ormainon controllare più.

Alessandro Petralia

L'attuale Sicilia Amministrativa

Page 10: Ottobre 2013 - Paesi Etnei Oggi

www.paesietneioggi.it10 JONICA

Non c’è pace per ciò che restaormai dell’ospedale “San Giovannidi Dio e Sant’Isidoro” di Giarre.Mentre i sindaci e i rappresentantidei dieci Comuni del Distretto sani-tario N. 17 di Giarre qualche setti-mana fa, erano a Palermo per incon-trare l’assessore regionale alla Sani-tà, Lucia Borsellino, alla quale han-no presentato alcune proposte sullarimodulazione e sulle possibilità di

Proclami, inutili parole ed un ospedale che continua a cadere a pezzi

Vicenda nosocomio di Giarre:Vicenda nosocomio di Giarre:Vicenda nosocomio di Giarre:Vicenda nosocomio di Giarre:Vicenda nosocomio di Giarre:amministratori etnei alla riscossaamministratori etnei alla riscossaamministratori etnei alla riscossaamministratori etnei alla riscossaamministratori etnei alla riscossa

mantenere e potenziare alcuni ser-vizi offerti dal noscocomio di viaForlanini, irrompe la notizia che ilcommissario straordinario dell’Aspdi Catania Gaetano Sirna “procede-va allo smantellamento di una partedel primo modulo di anestesia”,come ha denunciato duramente ilsindaco di Riposto Enzo Caraglia-no. Un nuovo trasferimento delleapparecchiature più sofisticate pre-

senti in una delle quattro sale ope-ratorie del nosocomio giarrese, an-cora una volta a vantaggio del presi-dio ospedaliero di Acireale. Duris-simo il commento del vicesindaco diGiarre, Salvo Patanè, sull’accaduto:“Mentre noi eravamo a Palermo a ri-vendicare i nostri diritti, l’Asp prose-guiva con la spoliazione del nosoco-mio. Siamo stanchi di essere consi-derati il magazzino tecnologico diAcireale. E’ una vergogna. Un gestoche non fa altro che inasprire i rap-porti tra l’azienda sanitaria e i Comu-ni. Quello che sta succedendo, con-ferma quanto più volte abbiamo avu-to modo di denunciare: si tratta dellastessa strategia volta a depotenziare

sempre di più la struttura facendoladecadere dal rango e dalla funzionedi ospedale. Una strategia studiata atavolino, programmata e attuata contempi e modalità precise. Basta sem-plicemente guardare nel tempo quan-to è stato operato ai danni dell’ospe-dale di Giarre”. Ma, nel dettaglio, cosasi sono detti i sindaci e l’assessoreBorsellino durante il tanto atteso in-contro? Parla il sindaco di RipostoEnzo Caragliano, fra i più strenui so-stenitori del salvataggio dell’ospeda-le di via Forlanini.

“Abbiamo detto all’assessore chenon possiamo più accettare vie dimezzo. O il nosocomio si chiude, e laclasse politica regionale se ne assu-

me ogni responsabilità, oppure simette nelle condizioni di essere fun-zionante, potenziando prima di tuttoil pronto soccorso e la chirurgia”. Eper rafforzare la necessita del “salva-taggio di quanto ancora rimane del-l’ospedale, i sindaci hanno conse-gnato all’assessore Borsellino un’am-pia documentazione fotografica, permostrare le condizioni in cui versal’ospedale e la relazione sottoscrittada tutti i rappresentanti del Distretto.L’assessore regionale alla Sanità, haascoltato a lungo, assieme ai suoifunzionari, le circostanziate argomen-tazioni prodotti e alla fine si è impe-gnata a venire di persona o a man-dare apposito delegato, entro breve

tempo, per effettuare un sopralluogonella struttura e rendersi conto dellarealtà e dello stato dell’arte del noso-comio. Noi, che seguiamo da decen-ni questa incredibile “storia infinita”,siamo scettici e rimaniamo in cautaattesa di risvolti che potrebbero esse-re nulli così come nulle sono state lerelazioni delle Commissioni parla-mentari speciali per gli sprechi incampo sanitario, che portarono aGiarre l’allora onorevole LeolucaOrlando e il senatore Giovanni Bur-tone. Proclami e fiumi parole, paro-le, parole… solo inutili parole e unospedale che continua a cadere apezzi.

Maurizio Giordano

Il vicensindaco diGiarre Salvo Patanè

“ siamo stanchi diessere considerati ilmagazzino tecnologicodel presidio ospedalierodi Giarre”

Il sindaco diRiposto EnzoCaragliano “ o ilnosocomio si chiudeoppure si mette nellecondizioni di esserefunzionante”

Ha fatto capire ai giornalisti che ha tanta voglia di fare, inordine al contrasto alla criminalità e a sicurezza in un territo-rio molto diverso da quello in cui ha operato sino ad ora. Ilnuovo comandante della Compagnia dei Carabinieri di Giar-re, tenente, facente funzioni capitano, Giacomo Claudio Mo-schella, ha assunto il comando nei giorni scorsi, subentran-do al capitano Marcello Mari, trasferito a nuovo incarico Fer-rara, dopo quattro anni di servizio a Giarre. Nel corso dell’in-contro con i giornalisti, il nuovo comandante Moschella, 29anni, originario di Camaro Superiore (Messina) ha fatto sa-pere di essersi già incontrato con i comandanti delle Stazionidella Compagnia e con quasi tutti i colleghi delle altre forzedell’ordine. In questi giorni sta incontrando i sindaci e co-mandanti delle polizie municipali locali. Moschella, dopo averfrequentato l’Accademia ed essersi laureato in giurispruden-za, ha prestato servizio come comandante di plotone e inse-gnante nella Scuola allievi carabinieri di Iglesias, in Sarde-

gna. Subito dopo ha as-sunto per due anni ilcomando del NucleoOperativo Radiomo-bile della Compagniadi Monreale.

Mario Pafumi

“Restituiamo ai Comuni unasocietà sana ed un servizio effi-ciente”. Queste le parole di Fran-cesco Rubbino, presidenteuscente dell’Ato Ct1 Joniambien-te, nel corso di un incontro conla stampa a conclusione del-l’esperienza.

Un bilancio di chiusura tra lucied ombre quello tracciato, riguar-dante i diversi trattamenti e com-portamenti dei quattordici Comu-ni aderenti. Non si può certo di-menticare quello che è accadutonei Comuni più grossi di Masca-li, Riposto e Giarre in particolare,dove si sono concentrate e regi-strate eclatanti proteste riprese

perfino dalla Rai e dalla stampanazionale. Non si può dimenti-care l’inchiesta della Dia relativaalle infiltrazioni mafiose, scoppia-ta all’inizio dell’anno e sfociatanell’operazione “Nuova Ionia”,che ha fatto tremare politici eamministratori, Rubbino mini-mizza: “Le inchieste della Diasono sempre positive perché ilcontrollo è necessario. Dagli attirisultano cose estremamentemarginali per quel che riguardal’attività amministrativa dell’Ato.Altro discorso per quel che con-cerne le infiltrazioni della mafia.Io sono stato interrogato e ab-biamo fornito tutta la nostra col-

laborazione ma alla data odier-na non ci risulta nulla di rilevan-te”. All’incontro, assieme a Rub-bino, erano presenti i compo-nenti del Cda, Antonello Carusoe Giuseppe Cardillo, il legale dellasocietà Agatino Cariola e i diri-genti della società Ato, Nino Ger-manà, Franco Musso e GiulioNido. Rubbino in apertura hasottolineato: “In questi anni ab-biamo proseguito con delle pro-roghe che di volta in volta spo-gliava l’Ato dei poteri. Nonostan-te ciò siamo andati avanti e quan-do la situazione finanziaria del-l’Aimeri sul territorio ha provo-cato gravi disservizi, abbiamo

avuto il coraggio di pubblicarenuove gare, senza il conforto delquadro normativo, ma con l’ob-biettivo di restituire al territorio unservizi efficiente. Devo dire gra-zie ai dirigenti, che con passionee competenza hanno diretto laSocietà. Assieme a loro bisognaringraziare tutti i dipendenti checi hanno supportato e soprattut-to l’avvocato Agatino Cariola,guida legale sicura ed affidabile.Questa Ato ha garantito un servi-zio in tutti i Comuni anche sespesso questi non hanno paga-to il proprio canone.

E siamo orgogliosi di essereriusciti a svolgerlo senza appe-santire la società di personale edei suoi costi. La Joniambiente èuna società sana che restituisceai Comuni una struttura burocra-tica essenziale e soprattutto unservizio che, con le nuove gare,non solo è tornato normale, maha solide basi per migliorare”.Tra i numerosi interventi registratiquelli di: Agatino Cariola, secon-do cui “la liquidazione della Jo-niambiente si chiuderà in positi-vo, confermando un trend che è

Un bilancio di chiusura tra luci ed ombre quello dei 14 Comuni aderenti

Ato Ct1 Joniambiente:Ato Ct1 Joniambiente:Ato Ct1 Joniambiente:Ato Ct1 Joniambiente:Ato Ct1 Joniambiente:fine dell’esperienza !fine dell’esperienza !fine dell’esperienza !fine dell’esperienza !fine dell’esperienza !

stato sempre costante. Negli ulti-mi 2 anni abbiamo avuto unalegislazione che ci ha costretto avivere alla giornata, ma quandoi problemi si sono acuiti siamostati in grado di affrontarli”; An-tonello Caruso: “Per noi è statauna esperienza importante. Stia-mo consegnando ai Comuni unterritorio pulito e soprattutto unasocietà sana grazie al senso diresponsabilità del suo vertice;Giuseppe Cardillo: “Restituiamouna Società con i conti in attivoin quanto, incassando tutte le at-tività, faremo fronte alle passivitàe ci rimarrà un avanzo di liquida-zione da restituire ai Comunisoci”. Ed al vertice dell’Ato sonogiunti anche i ringraziamenti daparte dei dirigenti: “Questa so-cietà – ha affermato Franco Mus-so a nome di tutti - è stata gestitacon grande responsabilità grazieagli amministratori che ci hannosempre permesso di lavorare inserenità. Siamo comunque riu-sciti a raggiungere quello che de-finiamo certamente un traguar-do”.

M.G.

Moschella nuovoMoschella nuovoMoschella nuovoMoschella nuovoMoschella nuovocomandante della Compagniacomandante della Compagniacomandante della Compagniacomandante della Compagniacomandante della Compagnia

dei Carabinieri di Giarredei Carabinieri di Giarredei Carabinieri di Giarredei Carabinieri di Giarredei Carabinieri di Giarre

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www.paesietneioggi.it 11CULTURA E SPORT

“Ricordare la memoria di Car-melo Pitrolino” queste le parole ri-petute più volte dall’organizzatoreAndrea Pitrolino, durante la premia-zione della 17ma edizione dellaMarcialonga “Città di Gravina” - 5°Memorial “Carmelo Pitrolino”.

L’evento, come ogni anno orga-nizzato dall’associazione “Centroculturale e ricreativo per la terzaetà…e non solo”, e dal giornale“Paesi Etnei Oggi”, in collaborazio-ne con il Comune di Gravina, la CocaCola, il patronato “50&Più”,

L’evento sportivo organizzato dal Centro Culturale di Gravina e dal mensile “Paesi Etnei Oggi”

In ricordo di Carmelo Pitrolino: SantamariaIn ricordo di Carmelo Pitrolino: SantamariaIn ricordo di Carmelo Pitrolino: SantamariaIn ricordo di Carmelo Pitrolino: SantamariaIn ricordo di Carmelo Pitrolino: Santamariae Suizzo i vincitori della 17ª° Marcialongae Suizzo i vincitori della 17ª° Marcialongae Suizzo i vincitori della 17ª° Marcialongae Suizzo i vincitori della 17ª° Marcialongae Suizzo i vincitori della 17ª° Marcialonga

la Confcommercio e la Banca Po-polare Agricola di Ragusa, ha vistola partecipazione di centinaia diappassionati provenienti da tutte leparti della provincia di Catania, cheinsieme hanno deciso di passareuna giornata all’insegna dello sporte dell’aggregazione sociale a 360gradi.

A tagliare per primo il nastro d’ar-rivo, per il secondo anno consecu-tivo, per la categoria maschile San-tamaria Orazio di Aci Sant’Antonioclasse 1989 e per la categoria fem-

minile EleonoraSuizzo di San Gre-gorio classe 1976.Entrambi, oltre ilconsueto trofeo, sisono aggiudicati unweek-end per duepersone a sceltanelle più belle loca-lità turistiche dellaSicilia ed alcuni pro-dotti a marchio Co-caCola offerti dalla

Sibeg, l’imbottigliatore siciliano chesi occupa della produzione e dellacommercializzazione delle bevan-de a marchio The CocaCola.

Ad aggiudicarsi il premio per ilpiù giovane Monsecato Federico diGravina, classe 2007, mentre Scar-pino Francesco di San Gregorio clas-se 1941 si è aggiudicato il premioper il più anziano in gara.

Tutti i partecipanti sono statiomaggiati con medaglie ricordo eprodotti a marchio The CocaCola.

“L’appuntamento sportivo – hacommentato il presidente Andrea

Pitrolino, figlio di Carmelo, durantela premiazione - che da 17 annivede la presenza di centinaia di ga-reggianti provenienti da tutte le partidella provincia etnea e non solo,vuole ricordare la figura di CarmeloPitrolino fondatore, nel lontano1992, del Centro Culturale di Gravi-na, del giornale “Paesi Etnei Oggi”(edito dalla stessa associazione),nonché promotore e organizzatore ditante altre iniziative a scopo sociale.Mi rammarica la totale assenza delleistituzioni regionali - continua il gio-vane presidente del sodalizio gravi-nese -, sorde dinanzi ad eventi ormaiconsolidati nel territorio ed organiz-

zati esclusivamente per fini sociali enon di lucro. Si è preferito negli annierogare contributi ad associazionifantasma o create ad hoc per ottene-re finanziamenti, piuttosto che a fa-vore di iniziative utili alla collettivitàcome la nostra. Nel frattempo molteassociazioni muoiono perché, mal-grado i sacrifici, non riescono a par-torire ciò che di buono vorrebberooffrire”.Soddisfazione ha espressoanche il primo cittadino gravineseDomenico Rapisarda.

“Nonostante le mille difficoltà chein questo momento tutti i Comunistanno attraversando, non potevamosottrarci dal sostenere questa mani-festazione, appuntamento fisso percentinaia di sportivi che ogni anno,nell’ultima domenica di settembre,decidono di passare una giornata inspensieratezza in ricordo del gran-de Carmelo Pitrolino.

A mantenere viva la memoriadell’amico Carmelo anche il vice-sindaco di Mascalucia Fabio Can-tarella. Un plauso anche ai volon-tari della Misericordia di TrappetoNord ed al comandante della Poli-zia municipale Michele Nicosia chehanno contribuito alla buona riu-scita dell’evento.

mediografo), Davide Gullotta(studioso di teatro).

Nella seconda serata l’as-sessore al turismo e spettacoloGiuseppe Toscano ha conse-gnato a tutte le compagnie par-tecipanti, compresa quella fuoriconcorso, una targa di parteci-pazione come riconoscimento.

Mentre il Premio Teatrale“Mariella Lo Giudice” è statoassegnato all’attrice Ida Carra-ra. A ritirare l’ambito premio ilfiglio Guglielmo Ferro, noto re-gista teatrale, con gli auguri diuna brillante carriera da partedel vicesindaco Carmelo Sa-pienza che lo ha consegnato.

Ida Carrara, attrice teatrale,televisiva e cinematografica non-ché moglie del grande Turi Fer-ro ha avuto un ruolo importan-

Vincenzo Comito,direttore provinciale50&Più consegna ilpremio a ScarpinoFrancesco di anni 72 ilpiù anziano in gara

Suizzo Eleonora prima classificata assoluta della categoria femminile

Santamaria Orazio primo classificato assoluto della categoria maschile Carmelo Di Mauro

te nella crescita artistica di Ma-riella Lo Giudice insieme a Fio-retta Mari, Ave Ninchi, UmbertoSpadaro nonché lo stesso TuriFerro. Tra gli ospiti intervenutianche l’attrice Nellina Laganàche ha voluto rendere omaggio

di Catania con “La fortuna conla F maiuscola” di ArmandoCurcio ed Eduardo De Filip-po. Con un fuori programma èandato in scena anche lo spet-tacolo teatrale di Davide Gul-lotta “Il focolare del Pino”, trat-to dalla novella “Nedda” diGiovanni Verga. Una sceltanon certo casuale dato che“Nedda” abitava proprio nelquartiere puntese di Ravanu-sa, dove lo stesso Verga scris-se la novella.

Gli spettacoli sono stati at-tentamente supervisionati evalutati da una giuria di quali-tà composta da Adriano Chia-ramida (regista, attore di tea-tro, cinema e televisione), Nel-lo Pappalardo (giornalista),Salvatore Sottile (attore e com-

Successo per il memorialMariella Lo Giudice rientratocome di consueto nel calenda-rio dell’estate puntese e giun-to alla sua seconda edizione .

“L’organizzazione di questamanifestazione nasce da unastoria d’amicizia, quella che milegava ad una grande attricequale è stata Mariella Lo Giu-dice”- così commenta il diret-tore artistico Michele Russo,non nascondendo un pò dicommozione nel ricordare l’ar-tista prematuramente scom-parsa. “Ho ricevuto da lei tantipreziosi consigli per il teatro,da trasmettere ai giovani che siaffacciano ad esso per la pri-ma volta. Inoltre Mariella erauna nostra concittadina e ricor-darla rende onore a San Gio-

vanni La Punta. Di quest’op-portunità ringrazio il sindacoAndrea Messina che ha subitoaccettato l’idea con entusia-smo. L’enorme successo dipubblico ha confermato che lascelta di portare avanti questamanifestazione culturale anchein un’estate di crisi come que-sta è stata vincente”.

Il ricordo di questa grandeattrice siciliana è ancora vivonei catanesi. Conosciuta dalgrande pubblico come Primaattrice del Teatro Stabile di Ca-tania, ha avuto anche espe-rienze importanti nel cinema(Nuovo Cinema Paradiso diTornatore, I Grimaldi di Castel-lani, La Matassa di Ficarra ePicone) e nella televisione (Laprofessione della signora War-

ren, L’amante dell’Orsa Mag-giore, Il maresciallo Rocca, LaPiovra 10, Il bambino delladomenica). Nel 1986 arrivaanche un importante ricono-scimento il “Re d’Argento”.

La manifestazione presen-tata da Emanuele Bettino edEgle Doria, si è svolta in duefasi. La prima prevedeva unarassegna teatrale durante laquale si sono esibite quattrocompagnie amatoriali: TeatroStabile di Mascalcia con “A.A.A.cercasi” di Nino Mignemi, Te-atro Stabile di Aci Catena “Gio-vanni Grasso” con “Quando ildiavolo ci mette lo zampino”di Davide Nutini, “Il ficodin-dia” di Catania con “I mortinon pagano le tasse” di Nico-la Menzari, “I figli del Tuono”

a Mariella leggendo alcuni bra-ni del lavoro teatrale “MariannaUcria”. Erano presenti alla pre-miazione anche il marito di Ma-riella: Angelo Giordano, il fratel-lo Edoardo e la sorella Silvana.

Ha rappresentato sicuramente il fiore all’occhiello dell’estate punteseMemorial Mariella LMemorial Mariella LMemorial Mariella LMemorial Mariella LMemorial Mariella Lo Giudice: nel ricordo di una gran donnao Giudice: nel ricordo di una gran donnao Giudice: nel ricordo di una gran donnao Giudice: nel ricordo di una gran donnao Giudice: nel ricordo di una gran donna

Agata Amantia

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