Agosto 2015 - Paesi Etnei Oggi

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La maglia nera alla Posta di San Pietro Clarenza Anno XXI - numero 7- DISTRIBUZIONE FREE PRESS DISTRIBUZIONE FREE PRESS DISTRIBUZIONE FREE PRESS DISTRIBUZIONE FREE PRESS DISTRIBUZIONE FREE PRESS FOND FOND FOND FOND FONDATO D O D O D O D O DA CARMEL A CARMEL A CARMEL A CARMEL A CARMELO PITROLINO O PITROLINO O PITROLINO O PITROLINO O PITROLINO AGOSTO 2015 AGOSTO 2015 AGOSTO 2015 AGOSTO 2015 AGOSTO 2015 Fernando Massimo Adonia pag. 8 e 9 Enrico Sciuto pagina 8 Fernando Massimo Adonia a pag. 5 POLITICA MEMORIAL PITROLINO Tutte le novità della 18ª Marcialonga Città di Gravina Simone Olivelli a pag. 11 Simone Olivelli a pag. 3 . DISAGI Gaia Aiello a pag. 3 SP 160 Nicola D’Agostino: «Verso il Pd, ma nei tempi giusti» ® Roberta Fuschi a pag. 4 LA POLEMICA A sorpresa, cala il sipario sul bilancio dello Stabile OPERAZIONE «NUOVA IONIA» Le mani della mafia sulla gestione dei rifiuti 9 condanne e 2 assoluzioni Maria Bella a pag. 9 L’impatto sul territorio della crisi del club rossazzurro è imprevedibile. Ma è certo che lo tsunami arriverà. Intanto la società che fa capo a Pulvirenti ha già messo in mobilità dieci dipendenti. Nelle pagine interne gli interventi dell’ economista Rosario Faraci, del segretario provinciale di Assostampa Daniele Lo Porto e del presidente di Confcommercio Sicilia Pietro Agen L’EDITORIALE di Andrea Pitrolino «Ecco come cambierà il nostro giornale» SP Nicolosi-Ragalna, la meta più ambita dei «porci etnei» a pag. 2

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Paesi Etnei Oggi N. 7 di Agosto 2015

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La maglia neraalla Posta diSan Pietro Clarenza

Anno XXI - numero 7- DISTRIBUZIONE FREE PRESSDISTRIBUZIONE FREE PRESSDISTRIBUZIONE FREE PRESSDISTRIBUZIONE FREE PRESSDISTRIBUZIONE FREE PRESS FONDFONDFONDFONDFONDAAAAATTTTTO DO DO DO DO DA CARMELA CARMELA CARMELA CARMELA CARMELO PITROLINOO PITROLINOO PITROLINOO PITROLINOO PITROLINO AGOSTO 2015AGOSTO 2015AGOSTO 2015AGOSTO 2015AGOSTO 2015

Fernando Massimo Adonia pag. 8 e 9

Enrico Sciuto pagina 8

Fernando Massimo Adonia a pag. 5

POLITICA

MEMORIAL PITROLINO

Tutte le novitàdella 18ª Marcialonga

Città di GravinaSimone Olivelli a pag. 11

Simone Olivelli a pag. 3

.

DISAGI

Gaia Aiello a pag. 3

SP 160

Nicola D’Agostino:«Verso il Pd,

ma neitempi giusti»

®

Roberta Fuschi a pag. 4

LA POLEMICA

A sorpresa,cala il sipario

sul bilanciodello Stabile

OPERAZIONE «NUOVA IONIA»

Le mani della mafiasulla gestione dei rifiuti

9 condanne e 2 assoluzioniMaria Bella a pag. 9

L’impatto sul territorio della crisi del club rossazzurro è imprevedibile. Ma è certo che lo tsunami arriverà. Intanto la società che facapo a Pulvirenti ha già messo in mobilità dieci dipendenti. Nelle pagine interne gli interventi dell’ economista Rosario Faraci, del

segretario provinciale di Assostampa Daniele Lo Porto e del presidente di Confcommercio Sicilia Pietro Agen

L’EDITORIALEdi Andrea Pitrolino

«Ecco comecambieràil nostrogiornale»

SP Nicolosi-Ragalna,la meta piùambita dei

«porci etnei»

a pag. 2

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www.paesietneioggi.it2 HINTERLANDHINTERLANDHINTERLANDHINTERLANDHINTERLAND

Traffico impazzito invia Della Regione.Oltre al gran caldo

estivo, sono stati anche i lavoriper la realizzazione di una ro-tatoria in via Alessandro Volta,che durano ormai da più di unmese.

Pertanto il tratto che collegaSan Giovanni la Punta a SanGregorio di Catania risulta piùtortuoso e lungo del solito pergli automobilisti che poi van-no a riversarsi nella zona deicentri commerciali come itine-rario obbligato, andando adincrementare il già caotico so-vraffollamento di auto in quel-le zone.

Come se non bastassero,continuano anche i lavori in viaSanta Lucia per Aci Bonaccor-si, iniziati qualche mese fa perinterrare la condotta principa-le del metano.

«Abbiamo diffidato la dittaappaltatrice», ha dichiarato aPaesi Etnei il comandante deiVigili Urbani, Roberto Cona,«per accelerare i tempi di com-pletamento dei lavori».

Vigili urbani a lavoro per sopperire alle esigenze di un territorio sempre più in crescita

Traffico, cantieri e scippi.L’estate rovente di San Giovanni la Punta

La loro motivazione riguar-do al protrarsi dei lavori è chel’appalto pare non prevedes-se le derivazioni da collegarealle abitazioni dei privati cheintanto, però, ne stanno facen-do richiesta e pertanto i lavorinon possono ancora essere ul-timati e il manto stradale non èancora stato rifatto. Per quantoriguarda invece la realizzazio-ne della rotatoria è solo unproblema transitorio poiché ilavori ormai volgono al termi-ne.

A rendere più difficile il la-voro dei vigili urbani, si sonoaggiunti degli atti malavitosiche hanno creato allarme so-prattutto tra gli anziani. Infatti,nell’arco di pochi giorni sonoavvenuti tre scippi nella zonadel centro storico di San Gio-vanni la Punta.

A bordo di un ciclomotore,dei ragazzi hanno fermato leloro vittime con la scusa di vo-lere delle informazioni e poi lihanno derubati. Ad attirare l’at-tenzione dei malviventi, le col-lane d’oro indossate dalle vit-

LA PAROLA ALL’ESPERTO

Sicurezza urbana, le sfidedei nuovi sindaci

Thea Giacobbeesperta in Scienze criminologiche e penitenziarie

«Paesi Etnei Oggi si rifà il look ediventa magazine. Si parte dal restylingdel logo per arrivare alla nomina delnuovo direttore. Il “parto” a ottobre.

Approfittiamo della pausa estiva perun giusto e meritato riposo. Solo che lamente non va in vacanza, continua aelaborare, a cercare idee per miglioraree ottimizzare un progetto editoriale sullascena da 21 anni.

D’altronde è questo il compito dell’editore! Per la verità,quello che sto per anticiparvi, è un’idea che cova da tempo.Anche il compianto fondatore, Carmelo Pitrolino, miopadre, stava lavorando per raggiungere tale importantetraguardo. Ma la dilagante crisi ecomico-finanziaria ci hacostretti a volare “bassi”, evitando di fare passi azzardati.

Già, abbiamo visto i colossi dell’informazione perderepezzi perché le difficoltà non risparmiano nessuno. Noisiamo rimasti in piedi, perché pur essendo una piccolarealtà abbiamo cercato di mantenere l’umiltà e la costanzanell’offrire mensilmente libera informazione ai nostriaffezionati lettori. Da ventuno anni le nostre scelte si sonodimostrate azzeccate. E lo dimostra il fatto che i lettori nonci hanno mai “cestinato”.

E’ vero che la notizia on line corre molto più veloce,ma sono convinto - come lo sono molti esperti del settore- che un buon giornale cartaceo può restare lo stesso inpiedi, attraverso l’informazione di qualità. E poi,lascatemelo dire, la carta affascina ancora fra la nostragente etnea. I tempi ci sembrano adesso maturi percompiere il grande passo.

Dal primo di ottobre si partirà con un giornaletotalmente nuovo, moderno, che poggia le sue basi sulduro lavoro del Fondatore.

Un nuovo formato magazine lo renderà più comodorispetto all’attuale formato. La grafica sarà assolutamenterinnovata, il menabò curato da un graphic designer sceltofra le “eccellenze” nel settore. Ed è già al lavoro. Si daràspazio esclusivamente agli approfondimenti, con unasquadra di giovani giornalisti a “caccia” per le “vie” etnee.Ripercorrendo i solchi lasciati dai vecchi pionieri. Ilmagazine sarà suddiviso per categoria: Cronaca eInchiesta; i Fatti della Politica etnea e i Dibattiti; unarubrica sarà interamente dedicata alla Medicina e aiconsigli del medico; un’altra su argomenti di attualità. Unarubrica, infine, sui sentieri dell’Etna.

La squadra avrà bisogno di un vero capitano. Sarà ilnuovo direttore responsabile. Chi? Lo svelerò ad ottobre.Io lascerò la direzione e mi dedicherò solo edesclusivamente all’editoria. Mi sembra giusto ringraziare tregiornalisti che con ruoli diversi hanno dato un contributoprezioso al giornale, specie dopo la scomparsa delfondatore Carmelo Pitrolino: Fabio Cantarella, AntonioCondorelli e Carmelo Di Mauro. Quindi il giornale dopoquesto numero va in vacanza, ma solo per riorganizzare illavoro di redazione perché usciremo a partire dalla primasettimana del mese di ottobre. Sarà possibile usufruire diun servizio di abbonamento postale, ma soprattutto di unelenco di oltre 300 punti di distribuzione fra bar, stazionidi carburanti, enti e attività commerciali ricadenti nellaprovincia etnea.

Ovviamente le scommesse servono a crescere, servonoa scommettersi, perché non si può parlare sempre di crisi,non possiamo stare fermi a guardarci morire e piangerciaddosso. Questa era la buona scuola del nostro fondatoreCarmelo Pitrolino.

E se è vera la promessa che ci siamo fatti nel giornodella sua scomparsa - ossia di portare avanti il giornale -dobbiamo agire e parlare poco: le medaglie non siappendono al muro ma i fatti confermano la regola. Alloraeccoci pronti a rinnovarci, a scegliere argomenti e rubricheche possono essere più attuali, che non deluderanno dicerto le vostre attese».

Bronte, San Giovanni La Punta, Tremestieri etneo, Pedara, Milo,Maniace e Mascali hanno rinnovato i vertici dell’amministrazione ei rispettivi consigli comunali. Ricorrenti sono stati, in campagna elet-torale, i richiami a “vivibilità”, “legalità”, “sicurezza”, ma è necessa-rio che si individuino prontamente interventi programmatici e azio-ni amministrative efficaci. Dalle cronache degli ultimi anni emerge inquesti territori la presenza forte di reati contro il patrimonio, cherappresentano la gran parte del fenomeno della criminalitaÌ diffusa.In molti casi i furti sono degenerati in vere e proprie rapine, alcunecon sequestro di persona, com’è accaduto appena qualche mese faa Pedara. Anche i criminali comuni hanno costituito cellule organiz-zative flessibili, come il caso dell’associazione per delinquere fina-lizzata al furto di automobili, all’estorsione con il metodo del “caval-lo di ritorno” e alla ricettazione. Il sodalizio criminale agiva nei paesietnei, estendendosi fino al territorio di Canalicchio, frazione di Tre-mestieri Etneo. Altra nota dolente per quasi tutti i comuni interessatiè la diffusione delle microdiscariche. Da San Giovanni La Puntafino alle zone protette del Parco dell’Etna non è difficile imbattersi in

sversamenti abusivi. Questione di grande rilevanza, vistala recente approvazione della legge 68 del 2015, con laquale si sono ampliate le fattispecie dei reati ambientali.Siamo ancora sul fronte della fenomenologia delittuosarilevata dalle Forze dell’ordine, senza cogliere i numerosialtri aspetti legati al concetto di “sicurezza urbana”. Diver-se ne sono, infatti, le dimensioni: il degrado fisico dell’am-biente; le difficolta delle condizioni di coabitazione e diincontro tra gruppi etnici o generazionali diversi; la pre-senza di criminalitaÌ di strada; la diffusione di comporta-menti cosiddetti antisociali. Le amministrazioni dovran-no, innanzitutto, predisporre gli strumenti necessari peruna corretta valutazione dello stato dell’arte e anche unadeguamento delle competenze delle Forze di Polizia lo-cale. I cittadini, oggi, reclamano l’intervento dei referentiistituzionali più prossimi: i sindaci. Da qui la principale

sfida imposta agli amministratori, i quali di fronte all’allarme socialegenerato da problemi di sicurezza sono chiamati a fornire soluzioniimmediate, urgenti, e quanto più possibili durature. Perché oggi lasicurezza è un concetto ampio, non più dominio delle agenzie dicontrollo, ma propulsore di interventi in ambiti differenti, come lepolitiche sociali, abitative, urbanistiche, di prevenzione della crimi-nalitaÌ, di governance, insomma.

time. La tecnica sempre la stes-sa. Colui che chiedeva l’infor-mazione effettuava anche loscippo scappando poi insiemeal complice che intanto loaspettava sul motorino.

«Dopo ciò che è accaduto»- ha aggiunto il comandanteCona - «ab-biamo or-ganizza toun’azionepreventiva,i n t en s i f i -cando lap r e s e n z adelle forzedell’ordinein prossi-mità di uffi-ci postali edaltri luoghisolitamente più frequentati so-prattutto dalle persone anzia-ne».

In sinergia con il lavoro deivigili urbani hanno collabora-to anche i carabinieri poten-ziando il servizio di controllodelle vie cittadine.

Tutte le novitàdal prossimoautunno

L’EDITORIALE di Andrea Pitrolino

Il giallo sui costi della raccolta rifiuti fa tremare il palazzo comunale di Battiati

300 mila euro in più rispetto al 2014

Patrizio Nicolosi

Da gennaio di quest’anno lagestione della raccolta dei rifiuti solidi urbani e della puli-

zia delle strada è passata al Comune diBattaiti. Non più il “carrozzone” regio-nale, con i suoi apparati elefantiaci e unservizio inadeguato ai bisogni effettividella cittadini, ma una ditta incaricata dalcomune che ha presentato l’offerta conil maggiore ribasso dei costi.

I costi sarebbero dovuti diminuire,dunque, invece inaspettatamente sonoaumentati. Quasi 300 mila euro in piùrispetto al 2014, quando la gestione delservizio veniva espletata dal consorzioSimco per conto dell’Ato Simeto Am-biente. Il costo totale della tariffa, tra costifissi e costi variabili, ammonta a un mi-lione e 200 mila euro annui iva com-presa, quasi 90 mila euro al mese, unacifra da capogiro per le ristrette risorsedel Comune che sovente è costretto adapplicare ai cittadini le aliquote maggio-rate di Tasi e Tari pur di rientrare nei costidei servizi forniti alla cittadinanza. Nellaseduta consiliare dello scorso 30 luglio,il civico consesso avrebbe dovuto ap-provare la tariffa, con mille perplessità edubbi da parte di consiglieri comunaliper nulla disposti ad assumersi la re-

sponsabilità di un aggravio di spesamedio per le famiglie del paese di circa50 euro per ciascuna unità familiare. Al-lora si è deciso di rimandare la spinosaquestione a settembre, come si fa per gliesami di riparazione scolastici. Si deci-derà sulla questione insieme al bilanciodi previsione 2015 la cui scadenza èentro il mese di settembre. Intanto il con-siglio comunale si è interrogato sui mo-tivi che hanno comportato un maggioreaggravio di costi rispetto allo scorso annoe sui controlli che l’amministrazione puòfare per rendere il servizio sempre piùefficiente e rispondente al prezzo che vie-ne effettivamente pagato.

Salvo Mavilla, Giuseppe Zappalà edAdolfo Veroux e Diego Capobiancosono stati i consiglieri che hanno chiestochiarimenti in aula all’Ing. Adele Giusto,capo del settore V Urbanistica e tutelaambientale del comune di Battiati e re-sponsabile del nuovo piano di interven-to sui rifiuti post – Ato Simeto Ambiente.

Particolarmente grave, inoltre, è la si-tuazione di Largo Barriera, il popolosoquartiere segnato da quegli orribili “grat-tacieli” che segnano il confine tra la citta-dina di Sant’Agata li Battiati e la periferiadegradata di Catania e Gravina. Soltan-

to in questafetta di territo-rio il Comunedi Battiatismaltisce settetonnellate dirifiuti indiffe-renziato, laraccolta diffe-renzia porta aporta non esi-ste e quandola ditta entra insciopero sicreano situa-zione igieni-che allarman-ti, il piazzale antistante diventa una di-scarica a cielo aperto dentro la città. “Set-te tonnellate – dice Mavilla – è una cifraenorme, è chiaro che i cittadini di Cata-nia e Gravina buttano la spazzatura acasa nostra, e noi paghiamo il conto, nonsi può andare avanti cosi, occorronomaggiori controlli da parte dei vigili ur-bani, proviamo a fare degli appostamentiper diverse sere, facciamo le multe, e poivediamo se queste persone gettano an-cora la spazzatura a casa nostra”.

“Nel nuovo piano di intervento che

stiamo proponendo alla Regione – hadetto il sindaco Carmelo Galati - intervi-stato telefonicamente – ci saranno i sac-chetti con il codice a barre, questo ci per-metterà di impedire in modo automati-co che qualcuno faccia il furbo e le san-zioni saranno pesanti”. “Ai primi di ago-sto – ha detto il consigliere Mario Pulvi-renti nella doppia veste di assessore al-l’Igiene, partiremo con il piano di comu-nicazione per rilanciare la raccolta diffe-renziata”.

Ecco come cambia Paesi Etnei Oggi

Agata Amantia

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Una giornata di sensibi-lizzazione, un’occasione per riscopri-re il proprio territorio e nello specifi-co una strada che, nonostante siafondamentale per migliaia di perso-ne, continua a essere utilizzata comepattumiera a cielo aperto. Cartolinadi una terra che sembra non merita-re i propri abitanti.

A idearla è stato il sindaco di Ra-galna, Salvatore Chisari, che nellescorse settimane non ha resistito adassistere al degrado che caratterizzala strada provinciale che collega Ra-galna a Nicolosi, finendo per sfogarsisu Facebook: «Oggi ho percorso la

strada provinciale che da Ragalnaporta a Nicolosi – ha scritto Chisari –. Che squallore! Sembra la meta pre-ferita di tutti i “porci etnei” per darelibero sfogo alla loro inciviltà». Leparole del primo cittadino, tuttavia,non si sono limitate alla denuncia.

Chisari ha fatto appello ai sindacidi Belpasso e Nicolosi, Carlo Capu-

to e Nino Borzì, affinché collaboras-sero per indire un’azione straordi-naria di recupero dell’area: «Invito icolleghi Carlo Caputo Sindaco Bel-

passo e Nino Borzì sindaco di Nico-losi, che hanno più volte dimostratola loro sensibilita in proposito, adindire insieme a me una giornata di“ritorno alla civiltà”, coinvolgendo– ha continuato Chisari – associa-zioni di volontariato, associazioniculturali e cittadini di buona volontàche non ci stanno a vivere in una

discarica permanente. A mio avvisoandrebbe bene uno dei due prossi-mi sabati. Fatemi sapere per favo-re».

L’appello ha avuto le risposte deidiretti interessati che hanno organiz-zato per il primo sabato di agostol’azione di recupero.

L’intento però è quello di non fer-

marsi qui. Ed è lo stesso Chisari asottolineare come l’impegno nonpossa limitarsi a un unicum: «La gior-nata di sensibilizzazione è stata vo-luta perché questa situazione nonpuò andare avanti, bisogna risve-gliare le coscienze, verso il rispettodell’ambiente e di noi stessi – ha di-chiarato il sindaco di Ragalna –.Quella strada serve tre comuni e bi-

sognerà che ognuno faccia la pro-pria parte. I problemi non riguarda-no soltanto la pulizia, ma anche lostato del manto stradale e la presso-ché inesistente illuminazione cherende pericolosi diversi tratti dellaprovinciale. Se la Provincia ha delleresponsabilità? Beh la strada è pro-vinciale – ha concluso Chisari – spet-

SP Nicolosi - Ragalna, la meta ambita dai «porci etnei»Chisari invita Caputo e Borzì: «Bisogna lavorare sul lungo termine e puntare sulla videosorveglianza»

Se si ha bisogno di usufruire dei servizi dell’ufficio postale di San

Pietro Clarenza, bisogna esse-re pronti ad affrontate litigi, di-scussioni e scenate, che a cau-sa di alcuni evidenti problemi

dell’ufficio stesso, sono pur-troppo all’ordine del giornoper i cittadini clarentini. Il pri-mo problema è l’assenza dimacchinette adibite all’emis-sione dei ticket numerati per lagestione delle code, essenziali

per il rispetto delle preceden-ze e dell’ordine.

I cittadini sono costretti,giorno dopo giorno, ad armar-si di carta e penna e stilare per-sonalmente una lista d’attesa.All’apparenza, tutto ciò puòsembrare un problema dapoco, ma in realtà tale man-canza influisce negativamentesul servizio e complica inutil-mente la vita degli utenti, inparticolare quelli che sono co-stretti a gestire la suddetta lista,incaricandosi di un ruolo da‘controllori’ che non dovreb-be pesare su di loro. Come se

non bastasse, le conseguenzespesso rischiano di diventarepersino violente.

Continue sono infatti le litiall’interno dell’ufficio postale,causate da accuse di tagli dellafila, imbrogli e furberie, liti cheassumo spesso toni anchemolto accessi, che finisconoper allungare ancora di più itempi di attesa e rendere il ser-vizio meno efficiente, oltre acreare un’atmosfera di tensio-ne continua per tutti i cittadini.Chiunque abbia mai usufruitodelle poste di San Pietro Cla-renza potrà quasi sicuramente

raccontarvi di disavventure si-mili che sono in pratica all’or-dine del giorno.

La semplice installazione dimacchinette per i ticket rende-rebbe gli uffici più ordinati, leoperazioni più rapide, e soprat-tutto permetterebbe di offrirequello che è un servizio fon-damentale per i cittadini in unasituazione di maggiore ordinee tranquillità.

Ma questa non è l’’unica la-mentela portata alla nostra at-tenzione dagli utenti. Un’ulte-riore problema che danneggial’efficienza dell’ufficio postale

sta nella mancata specializza-zione degli sportelli operativi.

In particolare, quello chemanca è uno sportello specia-lizzato per il pagamento deiconto correnti postali. Chi deb-ba effettuare un semplice ver-samento, operazione che ri-chiede pochi minuti, si trovacostretto ad aspettare file inter-minabili dietro ad utenti chedevono effettuare operazionimolto più lunghe, problemache diventa ancora più eviden-te durante i giorni ‘caldi’, comequelli di ritiro delle pensioni.

Adibire uno dei tre sportelli

disponibili in modo esclusivoai versamenti, così come acca-de già per lo sportello destina-to alle raccomandate, permet-terebbe di servire gli utentimolto più rapidamente e, an-che in questo caso, di renderele operazioni molto più ordi-nate. Quello offerto dagli ufficipostali è un servizio fonda-mentale per i cittadini, e la spe-ranza è che chi di dovere pos-sa ascoltare i suggerimenti deipropri utenti per cercare diadattare tale servizio ai lorobisogni.

Litigi, discussioni e scenate, ecco cosa succede all’interno dell’ufficio fai da te

La maglia nera alle Poste di San Pietro Clarenza

Gaia Aiello

terebbe a essa prendersene cura, mala realtà è che non lo si è mai fattosul serio in passato e adesso, che laprovincia non si sa più cosa sia, la

situazione è ancora più desolante».Dello stesso parere di Chisari,

anche il sindaco di Belpasso, CarloCaputo, e quello di Nicolosi, NinoBorzì, il quale si è detto d’accordocon l’urgenza comunicata dal colle-ga: «Quella strada è fondamentaleper i flussi turistici – commenta il pri-mo cittadino –, tenerla in quelle con-dizioni non serve a nessuno e dan-neggia prima di tutto le popolazionilocali e gli operatori turistici. Ho su-bito sposato l’invito di Chisari e ab-biamo deciso di partecipare con di-verse squadre di volontari e asso-ciazioni». Sul lungo periodo, una mi-sura da adottare potrebbe esserequella di installare un sistema di vi-deosorveglianza: «A Belpasso lohanno già fatto – prosegue Borzì –.È vero che a volte anche con le tele-

camere è difficile riuscire a risalireall’identità degli autori di questi ge-sti così incivili, ma è un’azione chebisogna intraprendere. Qualsiasi for-

ma di deterrente è benevenuta».«L’appello del sindaco di Ragal-

na - commenta al nostro giornale, ilprimo cittadino di Belpasso CarloCaputo - relativo al degrado dellaSP che collega Nicolosi a Ragalna,che in parte attraversa il territorio diBelpasso, è sacrosanto: già in pas-sato abbiamo effettuato interventi dipulizia straordinaria su questa arte-ria così importante e siamo dispostiad intraprendere altre azioni analo-ghe. Un coordinamento con i Co-muni di Nicolosi e Ragalna è in talsenso quanto mai opportuno, so-prattutto data la totale assenza del-l’Ente proprietario della strada, laProvincia Regionale di Catania il cuiprocesso di abolizione sembra infi-nito e privo di qualsiasi sbocco».

Simone Olivelli

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www.paesietneioggi.it4 LAVORO

Una virulenta polemica sulla gestione dell’attuale consiglio di amministrazione

del Teatro Stabile ha tenuto banconei caldi giorni del luglio catanese.La goccia che ha fatto traboccare ilvaso è un intervento del direttore ar-tistico Giuseppe Di Pasquale (nellafoto in basso) che ha innescato una

serie di reazioni a catena: un ballettodi dichiarazioni e accuse tra il depu-tato regionale Marco Forzese e il con-siglio di amministrazione. Al centrodel contendere ci sono il bilancio diprevisione 2015 e le difficoltà finan-

ziarie dell’ente.Ma andiamocon ordine.Giuseppe DiPasquale in-terviene sul-la stampa per

smentire lei n s i -

stentivoci

sulle presunte dimissioni del presi-dente Nino Milazzo legate alle diffi-coltà incontrate nell’approvazionedel bilancio di previsione. Un docu-mento importante anche per saldareparte delle mensilità arretrate dei la-voratori del teatro, che a più battuteavevano protestato per le spettanze.Il direttore artistico rassicura tutti di-

cendo che il bilancio è stato appro-vato e che Milazzo è ancora alla gui-da del Cda.

LLLLL’INTER’INTER’INTER’INTER’INTERVENTVENTVENTVENTVENTO DI FORZESEO DI FORZESEO DI FORZESEO DI FORZESEO DI FORZESE

Passa poco tempo e il deputatoMarco Forzese interviene sulla vicen-da lanciando durissime accuse sullagestione dello Stabile. “Nonostantela difficile situazione in cui versa il te-atro, è stato misteriosamente appro-vato il bilancio preventivo 2015”, silegge nella nota del deputato. Forze-se ripercorre le tappe del calvario inconsiglio. “Come molti sanno, aquanto fatto emergere dalla commis-sione bilancio del comune, lo Stabi-le di Catania tempo fa è andato in-contro a un buco di bilancio di sva-riate centinaia di migliaia di euro”.

“Un episodio grave che ha portatoalla sfiducia del Presidente Milazzoda parte del Consiglio Comunale. Sfi-ducia che, però, non viene recepitadal Sindaco di Catania, Enzo Bianco,che ha dichiarato che a farne le spesesarà il direttore artistico in sca-denza di contratto”.

“Da qui segue un lun-

go iter da parte del Consiglio di Am-ministrazione del Teatro che, nel frat-tempo, avrebbe dovuto approvare ilBilancio Consuntivo”. Il parlamenta-re sostiene che né il presidente Mi-lazzo, né tantomeno il consigliere Co-stanzo fossero presenti durante la se-duta di approvazione del bilancio. “Eallora io mi chiedo, - prosegue For-zese - come fanno dei consiglieri acommettere un atto così grave senzaapprovare prima un bilancio consun-tivo? Ed è assurdo se si pensa che, tral’altro, nel bilancio preventivo sianostate inserite somme che la Regionea quanto pare non ha né modo néintenzione di erogare.” Forzese sot-tolinea l’incongruenza tra le spese so-stenute (“quasi 5 milioni di euro) egli incassi (“poco più di 300.000euro”), accusa il vicepresidente Tor-

risi di “arroganza” e definisce “farao-nico” il compenso di Di Pasquale.

Il deputato, che chiede l’interven-to del sindaco Bianco e del presiden-te Crocetta, dice di essere a conoscen-za di atti gravi e reati tanto da volerechiedere l’istituzione di una Com-

missione parlamentare d’inchie-sta.

LA REPLICA

Il vicepresiden-te bolla come “fal-se” le dichiara-zioni di Forzese eannuncia quere-la, ma non prima

di attaccare il deputato sulle sommeche la Regione non sarebbe in gradodi pagare. “Si tratta della stessa cifrainserita nella legge finanziaria appro-vata all’Ars anche con il voto dall’ono-revole Forzese”, spiega Torrisi che ri-manda a una nota del Cda per smon-tare punto per punto l’impalcatura sucui si reggono le accuse mosse daForzese. Così arriva la secca smentitadell’ente che taccia il deputato di fareaffermazioni che non corrispondo alvero sul bilancio preventivo, un do-cumento “regolarmente approvatosia in sede di Cda sia in sede di As-semblea dei Soci”. “Contrariamentea quanto sostiene il parlamentare nel-la sua stupefacente dichiarazione, en-trambe le sedute sono state presie-dute dal presidente Milazzo e hannoregistrato la presenza della consiglie-

ra Costanzo”, replicano i vertici delloStabile. Sugli incassi, il Cda rispondeche è “una palese inesattezza”. “Gliincassi cui si riferisce Forzese sonoparziali e imprecisi. Per l’esattezza ela trasparenza, gli incassi dell’annoappena trascorso ammontano a euro1.179.430,00 cui si aggiungono i con-tributi in conto esercizio pari a euro3.559.747,00, che costituiscono ilfronte delle entrate per sostenere i re-lativi costi di gestione caratteristica”.

Sul contratto “faraonico” di Di Pasqua-le, invece, lo Stabile dice: “E’ uno deipiù bassi d’Italia”. Il Cda fornisce unaversione diversa della riunione. “Lecose sono andate diversamente: il pre-sidente Milazzo ha emanato la con-vocazione del Consiglio e lo ha per-sonalmente presieduto mentre la con-sigliera Costanzo non ha assunto al-cuna iniziativa in contrasto con l’im-postazione del bilancio”. Sui presuntireati penali, i vertici consigliano il de-putato di rivolgersi alla magistratura.

POLEMICA CHIUSA? NO

Forzese non ci sta e scrive una nuo-va nota per sollevare alcune obiezio-ni. In primis sul ruolo di Milazzo nellastesura dei bilanci futuri senza ave-re “fugato i dubbi sui bilanci pas-sati”, sul mancato riferimentoall’importo relativo allo stipen-dio del direttore artistico e sulperché i lavoratori siano an-cora con le tasche vuote se“le entrate del precedente

esercizio di bilancio già concluso co-prono le uscite e quindi tutto va bene”.Il deputato, che lamenta l’assenza del-la sezione dedicata all’amministrazio-ne trasparente sul sito del teatro, avan-za un “dubbio tecnico”. “Dato che mipare di ricordare che i nominati dallaRegione nei Cda in forza di contrattidi dipendenza con la Regione stessadecadono dai rispettivi Cda nel mo-mento stesso in cui cessa il rapportodi dipendenza con la Regione (deca-

denze messe in atto più volte e anchedi recente), i contratti di lavoro con laRegione, in forza dei quali sono statinominati gli attuali componenti delCda in questione, sono mai cessati?E, in caso di cessazione avvenuta, èstata reiterata la nomina ed è essa stes-sa passata dal vaglio della prima com-missione parlamentare?”, si chiedeForzese. Si chiude così, per il momen-

to, il primo atto dellaquerelle estivasulla gestionedel teatro TeatroStabile.

Botta e risposta tra il deputato regionale Marco Forzese e i vertici del teatro

A sopresa, cala il sipario sul bilancio dello Stabile

Il deputato Marco Forzese: “Nonostante la difficilesituazione in cui versa il teatro, è stato misteriosamenteapprovato il bilancio preventivo 2015”

C’è sempre una prima vol-ta. Come nel caso dello sciope-ro nazionale che ha investito inegozi Ikea di tutta Italia. Unevento che, almeno per un gior-no, ha reso sbiadita la fotogra-fia del modello svedese tantocara ai lavoratori del vecchiocontinente. Al centro delle pro-teste, consumatesi davanti ainegozi aperti, c’è la strategiamessa in campo dai vertici delcolosso svedese dell’arreda-mento low-cost e la propostadi modifica del contratto inte-grativo avanzata in solitaria dal-l’azienda dopo la rottura con lesigle sindacali.

E’ qui la prima anomaliadello scenario che Ikea sta ridi-segnando a livello italiano. Conventuno punti vendita e seimi-la i dipendenti, il colosso hasempre rappresentato una sor-ta di eldorado nel deserto oc-cupazionale del nostro paese,

soprattutto nel meridione.Adesso le cose stanno cam-biando.

Il colosso non leva le tende,ma vuole attenuare i costi deri-vanti da straordinari e premiper fare fronte a un momentodi crisi. Il primo sciopero nazio-nale segna quindi uno spartiac-que importante: trasformareelementi fissi in variabili sulla

base della produttività. Con ri-cadute, però, sugli stipendi deilavoratori, soprattutto part time(che rappresentano circa il set-tanta per cento del totale) chesu quelle voci in busta paga fa-cevano affidamento per poterearrotondare il loro salario. Il ri-ferimento è alle maggiorazionifestive e domenicali che passe-rebbero dal settanta al trenta per

cento, secondo quanto riferitodai sindacati confederali. Diver-sa è la versione dell’azienda cheha risposto che Ikea “non vuo-le cancellare le maggiorazionifestive e domenicali, ma solodiscutere su come renderle piùeque per tutti (oggi alcune sonoal 130% mentre altre al 30%) esu come ripartire meglio le pre-senze”. C’è poi un altro tasto

Fotografia sbiadita del modello svedese, Ikea: il primo sciopero nazionale

Sotto l’Etna il funeraledel contratto integrativo

dolente, centrale nello sciope-ro che l’undici di luglio ha coin-volto i vari negozi disseminatilungo lo stivale: il mancato rin-novo automatico del ContrattoIntegrativo Aziendale. Un fattoche a Catania si è tradotto conla messa in scena di un minifunerale con tanto di lapide inmemoria del contratto. “Rim-pianto da tutti” si legge nella

pietra sepolcrale attorniata dilumini e fiori. Uno scenario sur-reale che ha fatto da cornice allaprotesta di una cinquantina dilavoratori in sit-in davanti al ne-gozio rimasto aperto. “Non celo aspettavamo, la disdetta delcontratto ci ha sorpresi perchéeravamo ancora in fase di trat-tativa”, spiega Giancarlo Di Sal-vo, lavoratore del punto vendi-ta etneo e rappresentante sin-dacale della UilTucs.

“Il problema non riguardaesclusivamente l’aspetto retri-butivo (che è fondamentale),ma anche normativo”, dice il di-pendente. Il timore è che ven-gano meno tutta una serie digaranzie e che si vadano a toc-care

una serie di tutele che riguar-dano l’ammontare di “giornidi assenza retribuita per malat-tia o motivi famigliari”. “Stiamoparlando di venticinque anni di

contrattazione, cancellati conuna disdetta”, continua Di Sal-vo. La variabilità dei premi è un“fattore di incertezza” per i la-voratori che adesso guardanoalle prossime riunioni con nonpoca apprensione.

“I tempi sono stretti, agostoè alle porte, se non si arriva aun accordo entro il primo gior-no di settembre restiamo senzaContratto Integrativo Azienda-le”, dice Di Salvo che sottoli-nea l’insidia che si cela dietroalla “disdetta”. In caso di sca-denza senza disdetta, infatti, unaclausola avrebbe mantenuto invigore quanto previsto dal Ciafino al nuovo contratto. Ades-so, invece, si brancola nel buioe si guarda con apprensione auna trattativa che non si prean-nuncia semplice dopo lo scon-tro frontale che si è consumatonegli ultimi mesi tra azienda esindacati.

RobertaFuschi

R. F.

Page 5: Agosto 2015 - Paesi Etnei Oggi

www.paesietneioggi.it 5POLITICA

Il voto di Bronte vale come una tegola sulla narrazione del-la segreteria targata Firrarello-Castiglione. Che farete ora?

«Ma no, invece è andata molto bene.Abbiamo avuto un grande risultato, tenuto conto che non abbiamo

tenuto alleanze con gli altri partiti. Al primo turno siamo arrivati al 40%.Mi pare più che sufficiente».

Non si può fare finta, però, che il ballot-taggio non ci sia stato.

«Il ballottaggio è una partita diversa. Havinto il sindaco Calanna e sul piano politi-co mi sembra che non ci sia nulla di dram-matico. Dal canto nostro abbiamo avutoliste piene di giovani, donne e professio-nisti. In tutto ciò, politicamente, ci vedia-mo qualcosa di estremamente positivo».

Sottosegretario, non c’è che dire,l’ottimismo non le manca.

«Ma sì, non c’è da drammatizzare. ComeNcd, poi, abbiamo un obiettivo: riunire i mo-derati. E ci stiamo già lavorando».

D’Agostino: «Verso il Pd, ma nei tempi giusti»«Io e Nello Musumeci? Nessuna intesa politica, con lui solo rapporti istituzionali»

Lo avevano annunciato in campa-gna elettorale: «Saremo il fiato sul col-lo delle Amministrazioni». E nei fatti, iCinque stelle hanno inaugurato “inquarta” l’esordio nei consigli comu-nali. A partire da Pedara, dove Nuc-cio Tropi ha posto immediatamenteall’attenzione dei colleghi la questio-ne viabilità in corso Ara di Giove, unodei temi roventi dell’ultimo anno divita cittadina e in particolare della cam-pagna elettorale. Allora, però, tutti icandidati sindaco, compreso AntonioFallica, tenuti in serbo alcuni distin-guo di metodo, si erano espressi infavore di una riapertura del dibattito.

Questione assai sentita, dunque.Nei mesi scorsi erano state raccolte,sempre dai grillini, 240 firme per ri-portare il tutto a come era prima dellarivoluzione varata dall’ex sindacoAnthony Barbagallo; mentre la Con-fcommercio aveva rese note le pro-prie perplessità. Insomma, la questio-ne è arrivata in aula il 13 luglio. Unaprova di forza che però ha riscossorisultati non soddisfacenti. Su 19 vo-tanti, il “sì” di Tropi è stato travoltoda 16 “no”, mentre i restanti due con-siglieri di opposizione, Mimmo Pap-palardo (Laudani Sindaco) ed Elisa-betta Pasqualino (Noi con Salvini), sisono astenuti. Da quanto si appren-de sembra, però, che sia nelle inten-zioni di Fallica calendarizzare la que-stione nel prossimo autunno.

È riuscito a compattare le opposi-zioni, invece, Mimmo Di Guardo aTremestieri Etneo. La questione è sta-volta sul consuntivo di Bilancio del2014. Il sindaco Santi Rando lo haportato in Consiglio tra i primi atti del-la propria Amministrazione, quasi fos-se una eredità del passato da cui libe-rarsi quanto prima. Ed è proprio sul

fattore fretta che è scattata la pregiu-diziale dall’unico esponente grillino.La richiesta era che lo strumento fi-nanziario passasse prima da quelleCommissioni consiliari che ancoranon si sono insediate. Lo mozionepentastellata, tuttavia, è stata bocciata,raccogliendo però sette voti favorevo-li, sfondando cioè tra le fila del centro-sinistra. Per la cronaca, nel voto suc-cessivo, il bilancio è passato con lablindatura della maggioranza di Ran-do.

Si fa sentire anche Giusy Rannone

Il sottosegretario Castiglione blinda il risultato di Ncd

«Sconfitta a Bronte?Invece è andata bene»

a San Giovanni la Pun-ta. La questione sta-volta è sull’elezione delvicepresidente delConsiglio. La polemi-ca è nata a seguito del-l’appoggio incondizio-nato della maggioran-za di Nino Bellia in fa-

vore dell’elezione di Laura Iraci a pre-sidente. Una scelta ritenuta da “stan-za dei bottoni” per l’esponente grilli-no, tanto da autocandidare lei stessacome vice. Una provocazione. Per lacronaca, la partita l’ha spuntata Giu-seppe Scuderi della maggioranza. Lasorpresa però arriva al momento del-la conta. Su venti votanti, la Rannoneha raccolto 7 preferenze: due in piùrispetto a quelle nella disponibilità ditutte le opposizioni. Si fa vivo, dun-que, lo spettro dei franchi tiratori. Ed èsubito caccia.

Cinque stelle tra voti immediati che marcano la linea dura del movimento grillino

Ed è subito opposizione nel segnodi Tropi, Di Guardo e Rannone

Le presunte intercettazione del caso Crocetta-Tutino-Borsellino hanno

dato un’accelerazione inaspetta-ta alla politica siciliana. In pocheore si è passati dalla richiesta didimissioni presentate dal Pd alproprio presidente della Regio-ne (Crocetta è iscritto al gruppodem) al rilancio orgoglioso del-l’azione in ottica riformista del-l’esecutivo guidato dall’ex sinda-co di Gela. Nonostante questo, irapporti tra il titolare di Palazzod’Orleans e il partito di Renzi, re-stano quanto mai sfilacciati. In-tanto, nei palazzi romani giranodegli altrettanto presunti sondag-gi riservati che vedrebbero il Cin-que stelle siciliano in netto van-taggio sul Pd. Percentuali che ri-schiano di allungare la perma-nenza di Rosario Crocetta a Pa-lermo e con questa le difficoltàdell’attuale maggioranza.

Quando si tornerà al voto? «Una domanda da 100 milionidi dollari: nessuno lo sa». Resta aguardare l’evolversi degli eventiNicola D’Agostino, deputato Arse campione di preferenze dell’areaacese. «Non mi pare – aggiunge– che ci sia una trattativa in favoredi un ritorno alle urne, né a Romae né a Palermo». Tutto questomentre Davide Faraone, sottose-

gretario allaP u b b l i c aIstruzione,nonché delfi-no di Renzi

in Sicilia,h achie-sto achiarelette-

re elezioni immediate. «Beh, lohanno dichiarato in tanti, poiqualcuno è tornato indietro», faspallucce il deputato che nei scor-si mesi si è visto recapitare a casauna testa di agnello mozzata.

VERSO IL PD

Certo è che si andasse al voto,Nicola D’Agostino dovrebbesciogliere alcune riserve, a partiredal con chi stare in lista. Questiultimi tre anni, per lui, sono stati adir poco travagliati: eletto conl’Mpa, ha lasciato Lombardo conal finaco Rosario Pistorio per en-trare nell’Udc, per poi lasciare lostesso Pistorio e lo scudocrociatoall’indomani dell’ultimo rimpastodi giunta. Oggi siede al gruppomisto, in attesa che il segretarioregionale Fausto Raciti, acesepure lui, gli apra le porte del Pd.

Un ”pied a terre” verso cuiD’Agostino non nega di aspira-re: «Sono orientato verso il cen-trosinistra, certamente». E aggiun-ge: «Non l’ho mai nascosto, stoguardando con simpatia e spe-ranza a questo vento di rinnova-mento legato all’esperienza Ren-zi». Sui tempi, sui modi e sugliostacoli, resta tuttavia abbottona-to. «Il percorso di avvicinamentorichiede gradualità e tutta la pru-denza del caso. In fondo, la mia èuna esperienza politica ritenutasignificativa e per questo voglioessere sicuro che le cose vadanofatte bene». E non nasconde unacera impazienza: «Si dialoga equesto dialogo spero che adessosfoci in una soluzione».

UN COLLEGGIOAFFOLLATO

Al di là delladata, la pros-sima elezio-

ne segnerà una discontinuità.Non più 90, ma solo in 70 siede-ranno all’Ars. Questo comporte-rà una necessaria contrazione delnumero degli eletti. Secondo i cal-coli di segreteria, in provincia diCatania il Pd non riuscirà ad eleg-gere più di tre rappresentanti. At-tualmente sono sei i parlamenta-ri catanesi del Pd. A bocce ferme,la coperta risulta già fin troppo cor-ta. Se ne rende conto lo stessoD’Agostino che non fa ancoraparte dei nazareniani: «È inevita-bile – dice – che qualcuno debbarimanere fuori. Ma al momentonon è questo il tema da dibatte-re».

PIANO B?

C’è poi che i rumors voglianoD’Agostino e Nello Musumeci se-duti al tavolo delle trattative. Ipo-tesi doppiamente smentita siadagli i collaboratori del presiden-te del commissione Antimafia chedallo stesso parlamentare acese: «Non c’è alcun rapporto poli-tico, partitico o connesso ad alle-anze future semmai tra noi. C’èsemmai – chiarisce – un rappor-to istituzionale chiaro e una ami-cizia personale di lungo tempo».Fernando Massimo Adonia

F. M. A.

F. M. A.

Page 6: Agosto 2015 - Paesi Etnei Oggi

www.paesietneioggi.it6 ECONOMIA

Alla fine c’è anche Catania-Avellino del 29 marzo2015 tra le partite finite sot-

to la lente d’ingrandimento della giu-stizia sportiva. Il finale è stato 1-0 peri rossoazzurri. Un rigore di Emanue-le Calaiò aveva deciso il match. Sal-gono così a sei le presunte gare com-binate su cui dovrà rispondere NinoPulvirenti. E questa è solo una delleultime notizie in ordine di tempo ches’inseguono nella torrida estate se-gnata dall’inchiesta i “Treni del gol”aperta dalla Procura etnea. Intantol’attenzione dei tifosi, e non solo quel-la loro, è tutta sulla tenuta economicadel Calcio Catania spa. Il licenziamen-

CATANIA SPA, I NUMERI DELLA CRISIto, denunciato dalla Cgil il 23 luglio,di 10 dipendenti su un totale di 15tra amministrativi, addetti alla conta-bilità, magazzinieri, commesse, giar-dinieri, manutentori messi a libropaga del club, ha gettato nella scon-forto quanti lavorano attorno a Torredel Grifo. La rappresentazione in nu-meri sullo stato di salute dei rossoaz-zurri la fornisce Rosario Faraci, do-cente di Economia e gestione delleimprese presso l’Università del capo-luogo etneo: «Al 30 giugno 2014,cioè alla data di approvazione del-l’ultimo bilancio pubblicato, la so-cietà presenta immobilizzazioni per73.675.113 euro, di cui terreni e fab-bricati per 42.072.353; un attivo cir-colante di 22.771.270 euro; un pa-trimonio netto di 29.103.354 euro;debiti per 61.681.430 euro, di cui35.988.522 a breve».

Insomma, per il professor Faraci,quella del Catania può essere defi-nita senza tentennamenti «una real-tà aziendale medio-grande» inseritain un contesto, quello calcistico, in cuivalgono a tutto tondo le stesse regoledel «business vero e proprio». Mon-do nel quale – spiega ancora l’eco-nomista a Paesi Etnei Oggi – «il si-gnor Pulvirenti, fino ad un certo puntodella storia più recente, ha dimostra-to di sapervi navigare». Un ciclo cheforse, prima ancora delle note vicen-de giudiziarie di questi giorni, si eragià interrotto. «Dal momento in cuiha rinunciato chiaramente alla sceltadi affidarsi ad un management serio

e professionale – aggiunge Faraci – ètornato al modello “cuore e passio-ne” della gestione dell’Acireale Cal-cio. E a certi livelli professionistici, quelmodello non serve più».

Lo spettro della inevitabile retro-cessione in Lega Pro (se non addirit-tura in Cnd) non è sinonimo tuttaviadi default. Il perché lo spiega sempreFaraci: «Tecnicamente parlando, ècomplicato presagire se il valore delCalcio Catania sarà compromesso. Ècome se tutto – continua l’economi-sta – si riconfigurasse, ad una scaladimensionale più piccola. Non ci sa-ranno diritti televisivi, introiti da mer-chandising e diritti d’immagine daicalciatori; nel contempo, sarannominori gli stanziamenti da parte deglisponsor». In positivo – sottolineaRosario Faraci – «è pur vero che cisaranno meno spese e non è esclusoche la gestione finanziaria possa re-gistrare ritorni superiori, se la genteandrà in massa allo stadio, meglioancora se di proprietà della socie-tà».

Intanto c’è da fare i conti l’attuali-tà di questi giorni. «A breve – preve-de ancora Faraci – una ricaduta sulvalore della società ci sarà, ancheperché i debiti sono ad oggi il63,55% dell’attivo patrimoniale». Eaggiunge: «Con l’avvio delle vicen-de personali e giudiziarie del signorPulvirenti, l’effetto domino sulle at-tività economiche collegate e dell’in-dotto è assolutamente imprevedibi-le».

L’economista Rosario Faraci: «il calcio è un business e fino a un certo punto Pulvirenti ha dimostrato di saperci fare»

«Io conosco più di un im-prenditore che la disponibi-lità di massima l’avevanodata». Pietro Agen, leader diConfcommercio Sici l ia cimette la mano sul fuoco sul-l’esistenza della cordata,nata sulla scorta dell’interes-samento del sindaco EnzoBianco, che avrebbe dovutorilevale le quote di Nino Pul-virenti in forza al Calcio Ca-tania. «È mancato forse ilgrande imprenditore che ca-pace di comprare tutto. Chis-sà, magari in corso d’operapuò ancora succedere di tut-to».

Solo questo?«Ad essere onesti, ho del- le perplessità sul fatto che

Pulvirenti voglia davverovendere. Mi sembra che unatrattativa vera non si sia maiaperta. A me sembra che ilpatron abbia vanificato tuttoe dicendo che il Calcio Cata-nia è indivisibile dalla strut-tura di Torre del Grifo, hadavvero intimidito chiunquefosse interessato all’affare».

Qual è la prossimamossa del patron?

«Guardi, non ho ben ca-pito dove voglia arrivare Pul-virenti. L’annuncio sullo sta-dio nuovo, poi, non ci fa ca-pire esattamente quale sia il

suo gioco. Di certo c’è che lagiustizia sportiva non saràgenerosa con lui».

Teme le ricadute diquesta crisi sul tessutoeconomico del territorioetneo?

«Il danno c’è, non ci sonodubbi. Il calcio muove dena-ro, come tutte le attività ca-paci di spostare massa. Inprimo luogo sarà colpita l’im-magine della città. Il nome diCatania sarà pronunciatomolte volte in meno in Tv eRadio. Poi c’è il resto, menosquadre in trasferta, menoprenotazioni d’albergo,meno tifosi. È l’ennesimabotta all’economia cittadi-na».

Come vede il possibi-le ingresso di Pietro LoMonaco come proprieta-rio?

«Mentre gli altri ne parla-no, lui di calcio ne capiscedavvero. Non sono mai sta-to un suo tifoso, ma non pos-so non riconoscere le sue ca-pacità».

Con il Messina, però eandata male.

«I campionati minori sonopiù difficili rispetto alla A euna stagione può andar stor-ta a chiunque».

«Non capisco Pulvirenti a che gioco stia giocando»La voce del numero uno di Confcommercio Sicilia

E dire che Antonino Pulvirentilo aveva annunciato nell’unicaconferenza stampa del dopo“Treni del gol”: «Vendo tutto».Ma la distribuzione deirendering del nuovo stadio aigiornalisti ha rimesso indiscussione ogni gioco. Ilprogetto è votato totalmenteall’ambiente mentre la filosofiaè a impatto zero. Si chiamaStar dome Catania – GreenEco Sustainable Project ed èrealizzato da Med Legno. Lapresentazione è delle piùallettanti: sarà il più grande «almondo» fra quelli del suogenere. 28 mila posti a sedere,4 sale stampa, 2 saleconferenza, 4 suite elite conterrazza panoramica sulterreno di gioco, 4 ristoranti, 8bar, 8 ascensori, 70 mila metriquadrati di parcheggio. Ilnuovo stadio dovrebbe sorgerein contrada Jungetto, suun’area di 500 mila metriquadrati, sulla strada stradale417, a 5 Km dalla Città e a 6Km dall’aeroporto “VincenzoBellini”.

L’ecostadionei sogni dell’expresidente

a cura di Fernando Massimo Adonia

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www.paesietneioggi.it 7ECONOMIA

L’Usd Atletico Catania milita oggi in Promozione , i colori sociali sono ilgiallo-rosso-blu, ma negli anni hanno conosciuto anche il giallo-grigio e ilbianco-blu. Sembra ormai sepolta la disputa che negli anni ’90 spaccò in due

Catania e provincia. Sulle barricate c’era-no i «’46» e gli «aribbattuti». Una lottafratricida, segnata dall’ingresso in cittàdell’Atletico Leonzio e dal piano di scal-zare quel Catania di Angelo Massiminoche nell’estate del ’93 subì il tentativo diradiazione. Non c’è pericolo che quei gior-ni possano tornare, neanche se la squa-dra di Pulvirenti retrocedesse in Cnd. L’in-

cubo è bello che neutralizzato. Resta però una tifoseria, quella dell’Atleticoappunto, rimasta in piedi nonostante la retrocessione in C2 del 2000-01 el’uscita di scena dal calcio professionistico. Sono un centinaio a seguire levicende di un team che negli ultimi due anni ha visto il ritorno in sella diFranco Proto e di Carmelo Tabita Seminara. Il gruppo portante resta l’AzioneUltrà. Sigla che, anche se non espone lo striscione da tempo, resta orientataa destra. I nuclei di riferimento sono quelli di Nicolosi, Mascalucia e Treme-stieri. Ed è proprio grazie ai supporter se il titolo societario è rimasto in vita.Loro, infatti, hanno contribuito anche economicamente alla gestione del club.

Sul versante occupazionale, lacrisi del Calcio Catania miete altrevittime. Si tratta dei giornalisti, checon i rossoazzurri nelle serie minoriavranno sempre meno spazio sulletestate nazionali. Ha il polso dellasituazione Daniele Lo Porto, presi-dente provinciale di Assostampanonché decano dei giornalisti spor-tivi etnei, che già sulla propria pelleha subito gli effetti collaterali delladiscesa in Serie B. «Con il Catania inA – rivela – il Corriere della sera midava da parecchio da scrivere, a par-tire dai resoconti delle partite. Con

la discesa in cadetteria, invece, i rossoazzurri sono praticamente scomparsida quasi tutte le grosse testate ».

Beh, con le ultime vicende, il Catania è tonato alla ribalta.Non trova?

«Sì, ma solo per questioni di cronaca nera. L’effetto in positivo è venutomeno. È stata vanificata, nel giro di pochi mesi, l’immagine della “squadrasimpatia”, della “colonia argentina”, del “piccolo Barcellona”, così definitoper alcune espressioni di gioco che ha saputo offrire. Penso poi a quelCatania che veniva citato per aver lanciato le panchine dei vari Simeone,Montella e Mihajloviæ. Tutto finito».

Fin dove arriva il danno d’immagine?«Guardi, qualcosa si è rotto anche nell’immaginario popolare. Faccio un

esempio. Da quest’anno, a Letojanni, il bagnino di un lido ha deciso di nonissare più la bandiera rossoazzurra vicino a quella siciliana. In quindici anniera accaduto solo un’altra volta, nel 2007, a seguito dei fatti del 2 febbraio.Un gesto di protesta. Il fango emerso quest’anno lo ha portato ad ammai-nare il vessillo catanista».

Un gesto eloquente.«In fondo, il cittadino qualunque ha compreso che quanto successo sia

davvero imbarazzante».

Il caso Calcio Cataniatrascina anche i giornalisti

Daniele Lo Porto (Assostampa)

Ecco dov’è oggi l’Atletico di Proto

Lo spettrodel ’93

Il gruppoportante restal’Azione Ultrà

Page 8: Agosto 2015 - Paesi Etnei Oggi

www.paesietneioggi.it8 CATANI CITTÀ

Gli indici di emissione di biossidodi azoto nell’atmosfera del Comuneetneo sono fuori controllo. Le pochecentraline di rilevamento ancora infunzione inviano da sei mesi dati pre-occupanti e fuori norma all’AgenziaRegionale per la Protezione dell’Am-biente (ARPA). Forse per questo gliamministratori del Comune di Cata-nia, ente gestore delle apparecchia-ture, hanno smesso di garantire laregolare fornitura dei dati al portalepreposto alla loro pubblicizzazione.Un fatto singolare, se si considera chequest’ultima non è una concessionesottoposta ai desiderata del Sovra-no.

E’, al contrario, una delle misurepreviste dal decreto legislativo 13agosto 2010, n.155. Come rispon-de l’Amministrazione Bianco ai po-chi cittadini sensibili a un argomentoriguardante la salute di 300 mila per-sone? Per ora la Giunta, per bocca diun fedelissimo del Sindaco, l’asses-sore all’Ecologia Rosario D’Agata, siè limitata ad annunciare una garad’appalto per la manutenzione dellecentraline fuori uso. Una gara dagliesiti ancora oscuri.

A Luglio, poi, alle perplessità deipochi media non allineati alla giuntademocratico- autonomista, il Comu-ne ha risposto con un’ordinanza sultraffico. La circolazione dei vicoli agasolio immatricolati prima del 1997è stata vietata in alcune zone. Cataniaè oggi una città dal parco auto obso-

Emissioni di inquinanti oltre i limiti di legge. Fuori uso 11 centraline di rilevazione su 14

L’Amministrazione Bianco agisce ma non risolve. Intanto, la Procura indagaCATANIA IRRESPIRABILE

zione, il milione di Euro.

I FATTI

Le 14 centraline installate copri-vano gran parte del territorio comu-nale: Piazza Giovanni XXIII, Librino,via Messina, piazza Aldo Moro, vialeFontana, viale Vittorio Veneto, piaz-za Europa, piazzale Michelangelo,piazza Stesicoro, via Giuffrida, l’ospe-

dale “Garibaldi”, la zona industriale,piazza Risorgimento e viale della Re-gione. Dovevano misurare le emis-sioni dell’atmosfera di diverse sostan-za inquinanti, quelle che costituisco-no le cosiddette ‘polveri sottili’. Si trat-ta di benzene, piombo, ozono 03,monossido di carbonio CO, ossidodi azoto NOx, biossido dizolfo SO2 e particolato at-mosferico PM10. Oggi ri-mangono in funzione solo3 impianti: quelli di vialeVittorio Veneto, parco Gio-ieni e Piazza Aldo Moro. Al-tri 3 risultano in attesa dimanutenzione, tra questiquello in viale Bummaca-ro a Librino. E’ un datomolto grave, perché pro-prio quella centralina è unadelle 3 su 14 che misura la

concentrazione nell’aria di biossidodi azoto. Già da Maggio i dati riguar-danti le emissioni su base annua diquesta sostanza cominciano a regi-strare pesanti anomalie. E’ un indicein peggioramento costante almenoda un anno e mezzo.

Già nell’ultima classifica del rap-porto “Ecosistema urbano” stilata daLegambiente per il 2014 Catania fi-gurava al 95° posto fra i Comuni ca-

poluogo. Fra i dati regi-strati, uno dei più pre-occupanti riguardava giàallora la concentrazionedi biossido di azoto nel-l’atmosfera. La mediadei valori urbani era di35,1 microgrammi permetro cubo, a fronte diun tetto annuo di 40 mi-crogrammi per metrocubo previsti dalla leg-ge. Proprio due mesi fa,una delle due centrali-ne, quella di viale Vitto-rio Veneto, ha fatto regi-strare un valore di 97mg/m², ben il 50% in piùdel valore consentito.

Proprio da quella ri-levazione è scaturita ladecisione del Comunedi limitare la circolazio-ne ai veicoli Diesel dipiù recente immatricola-zione. Ma non era finita.Il 2 luglio la centralina

installata fra la vegetazione del ParcoGioeni, in uno dei luoghi più alti del-la città, ha consentito di rilevare nuo-vi valori fuori norma: le emissioni dibiossido di azoto avevano raggiuntoil valore annuo di 69 mg/m².

Sono dati significativi, secondo itecnici dell’Arpa e del Comune. Allo

stesso modo, però,possono considerarsiparziali. L’assenza del-le rilevazioni su impor-tanti nodi di traffico ve-icolare, da Librino agliingressi dello scaloportuale, non può chedestare preoccupazio-ne. La stagione estiva,con le sue peculiaricondizioni atmosferi-che, tende ad aggrava-re ulteriormente lecondizioni di salubrità dell’aria.

L’INDAGINE

Basta scorrere, uno per uno, gliarticoli del Decreto legislativo 13 ago-sto 2010, n.155 per riscontrare di-verse violazioni nella condotta del-l’ente gestore degli impianti. Quest’ul-timo è ancora il Comune di Catania,non l’ARPA come qualche Assesso-re etneo vorrebbe far credere. Il de-creto legislativo, oltretutto, è stato ap-provato per adeguare la legislazioneitaliana ad una apposita Direttiva eu-ropea. La faccenda, insomma, po-trebbe fruttare all’Italia l’ennesimacondanna per inadempienza dinan-zi alla Corte di Giustizia di Bruxelles.A non dar nessun credito all’operatodegli attuali e dei precedenti ammi-nistratori della città dell’Elefante è, co-munque, la Procura della Repubbli-ca di Catania. Già agli inizi del 2014è partita un’indagine per cui non ri-

sultano ancora indagati.Sotto la lente degli inquirenti è fi-

nito l’operato delle Amministrazioniguidate da Enzo Bianco e da Raffae-le Stancanelli. A incuriosire i magi-strati è stato lo strano regime di appli-cazione delle leggi sulla qualità del-l’aria in territorio etneo. Le Forze del-l’Ordine hanno già acquisito, pressogli uffici comunali, gli atti relativi allerilevazioni. Dalla documentazione,così come dalle schermate pubbliciz-zate sul sito del Comune, risultanodati lacunosi. Sarebbe la conseguen-za del mancato funzionamento digran parte delle centraline installate.Non solo. I magistrati si avvalgonodella consulenza di tecnici chiamatiad accertare le reali condizioni di in-quinamento atmosferico, oltre che leeventuali omissioni e negligenze delComune. Rientra fra le ipotesi inve-stigative la mancata adozione deiprovvedimenti necessari ad impedi-re l’aggravarsi della situazione. Si trat-terebbe, per ora, di omissione di attid’ufficio.

Non si esclude che la condottadelle Amministrazioni presiedute daBianco e da Stancanelli possa confi-gurarsi sotto la fattispecie di reati am-bientali. Intanto, il portale del Comu-ne sulla qualità dell’aria rimane fuoriuso. Gli ultimi dati risalgono a Marzo,due mesi prima delle rilevazioni sco-mode.

Ai pochi che si fanno ancora delledomande l’Amministrazione Biancorisponde con arroganza. La salute deicittadini potrebbe essere a rischio,poiché il quadro non è chiaro nean-che a chi governa la città. Né all’As-sessorato regionale competente né alMinistero dell’Ambiente, entrambi dimarca Partito Democratico, sembrainteressare la faccenda.

Schermata delle rilevazioni qualità aria sul sito del Comune di Catania

Centralina al parco Gioieni

Centralina inpiazzale

Aldo Moro

Centralina in vialeVittorio Veneto

Mappa centraline

leto e sono i motori a diesel, perlo-più, a emettere il biossido di azoto. Ilprovvedimento, peraltro, risulta lar-gamente insufficiente. La stessa Am-ministrazione si è riservata di interve-nire ancora. Il quadro della situazio-ne è poco chiaro. Delle 14 centralineinstallate negli ultimi 5 anni ne riman-gono regolarmente in funzione solo3.

L’Assessore D’Agata ha, a questoproposito, richiamato la determina-zione dell’Agenzia regionale perl’Ambiente, già da anni intenzionataa procedere a una riduzione degliimpianti. Il piano di razionalizzazio-ne è stato preceduto da un’ondata diguasti e inefficienze. Si tratta di im-pianti costosi. I finanziamenti neces-sari per l’installazione, la gestione, ilmonitoraggio e la trasmissione dei datihanno sfiorato, all’inizio dell’opera-

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Mentre è in corso il processo conrito ordinario, scaturito dall’operazio-ne Nuova Ionia, si è concluso l’appelloper gli 11 imputati che hanno optatoper l’abbreviato.

Nove condanne e due assoluzioni.Si è concluso così, davanti alla primasezione penale della Corte di Assise

d’Appello di Catania, presieduta daSebastiano Mignemi, il processo di se-condo grado scaturito dall’operazionedenominata “Nuova Ionia”, condottadalla Direzione Investigativa Antimafiadi Catania, sulle infiltrazioni mafiosenella gestione dei rifiuti nei 14 comunidell’Ato Ct1. Confermate le condannedi Mauro Miceli, a 9 anni e 8 mesi, diSalvo Musumeci e Nico Mariano Be-nedetto, a 9 anni, di Sebastiano Vitalee Alessandro Mangano, a 7 anni, e diAntonino Grioli, a 3 anni, inflitte in ab-breviato dal gup Alessandro Ricciar-dolo. Assolti, invece, dall’accusa di as-sociazione finalizzata al traffico di stu-pefacenti, per non aver commesso ilfatto, Girolamo Zappalà e FrancescoMangano, quest’ultimo accusato anchedi traffico di stupefacenti aggravato dal-le ingenti quantità. Infine sono tre lepene rideterminate. Arianna Ingegne-ri, assolta dall’accusa di associazionefinalizzata al traffico di stupefacenti, èstata condannata a 3 anni, rispetto ai 7del primo grado. Per Carmelo Tancona(classe ’86), assolto dal reato di deten-zione illecita di armi da fuoco, una ri-duzione di pena di soli 4 mesi. Il29enne è stato condannato a 8 anni e8 mesi. Rideterminata a 11 anni la penaper Santo Cristaldi, poiché è stata rico-nosciuta la continuazione tra i fatti inimputazione e la sentenza di condan-na del 2010. Tutti i reati contestati adAlfio Tancona, infine, si sono estinti perl’avvenuto decesso dell’uomo.

L’INCHIESTAE’ un ciclone dalla portata devastan-

te quello che si abbatte il 10 gennaiodel 2013 sull’Aimeri Ambiente, la so-cietà del Gruppo Biancamano di Mila-no, che ha in appalto il servizio di rac-colta e gestione dei rifiuti nei 14 comu-ni dell’Ato CT1. Alle prime luci dell’al-ba scatta l’operazione denominataNuova Ionia. A coordinarla è la Dire-zione Investigativa Antimafia di Cata-nia. Al centro delle indagini le infiltra-zioni della criminalità organizzata nelciclo dei rifiuti. Tra le ipotesi di reato:traffico di rifiuti, associazione mafiosa,traffico di sostanze stupefacenti e di armi

Nuova Ionia ed il processo di secondo grado: 9 condanne e 2 assoluzioni

I rifiuti nelle mani della criminalità organizzata

Tra le ipotesi di reato: traffico di rifiuti,associazione mafiosa, traffico di sostanze

stupefacenti e di armi e truffa aggravata aidanni degli enti pubblici

e truffa aggravata ai danni degli entipubblici. Sono ventisette le ordinan-ze di custodia cautelare emesse dalgip di Catania Marina Rizza. Perqui-siti gli uffici della ditta tra Catania, Ennae Milano, quest’ultima sede legaledella società. Tra gli arresti eccellentic’è anche Alfio Agrifoglio, 59 anni, a

lungo direttore dell’Aimeri Ambienteper la Sicilia Orientale e poi direttoredell’Oikos Catania. Pesanti le accuse asuo carico, dall’associazione per delin-quere alla truffa aggravata, fino al traffi-co illecito di rifiuti.

Ma al centro delle indagini c’è an-che la discarica di Sicilia AmbienteEnna. Vengono raggiunti da prov-

vedimento cautela-re il responsabile tecnico, RobertoPalumbo, e il coordinatore, Gaeta-no La Spina.

Tra gli arrestati ci sono anche

e s p o -nenti del clan Cintorrino, cosca ma-fiosa di Calatabiano, consorziata coni cursoti di Catania, e legata ad unodei clan più potenti del capoluogoetneo, i Cappello. Tra loro, il boss

Roberto Russo, ex responsabile ope-rativo dell’Aimeri, Salvatore Tanco-na, Carmelo Spinella e GianlucaSpinella, quest’ultimo sorvegliantedella ditta milanese per il comune diCalatabiano. Tutti ritenuti dagli in-quirenti esponenti di spicco del clan.Ma sotto la lente d’ingrandimentodella Dia e della Procura di Catania,i sono soprattutto i rapporti tra fun-zionari pubblici e criminalità orga-nizzata. Vengono sequestrati decinee decine di faldoni, contenenti lecontestazioni per le inadempienzenello svolgimento del servizio di rac-colta dei rifiuti e tutti gli incarichi insostituzione alle ditte esterne, nei pa-lazzi comunali di Giarre, Mascali,Fiumefreddo, Calatabiano, Ripostoe Piedimonte Etneo. L’ipotesi dell’ac-cusa è che il clan Cintorrino abbiamesso le mani sull’intero servizio diraccolta e gestione dei rifiuti.

RITO ORDINARIOE’ in corso davanti alla terza se-

zione penale del tribunale di Cata-nia, presieduta da Maria Pia Urso, ilprocesso con rito ordinario. Alla sbar-ra per associazione per delinquerefinalizzata a commettere reati controil patrimonio e per truffa aggravata econtinuata in concorso nei confron-ti dell’Aimeri Ambiente, danneggia-ta dai ripetuti furti di carburante, Ro-berto Russo, Alfio Aquino, Giovan-ni Di Martino, Sebastiano Cusconàe Maria Di Bartolo. Rispondono in-vece di associazione per delinquereaggravata, truffa aggravata in concor-so e traffico illecito di rifiuti aggrava-to, l’ex direttore dell’Aimeri Ambien-te Alfio Agrifoglio e gli ex dipenden-ti della discarica Sicilia Ambiente,Roberto Palumbo e Gaetano La Spi-na. Infine sono accusati di trasferi-mento fraudolento di beni RobertoRusso, Andrea Russo, Giovanni DiMartino, Andrea Spinella, VincenzoCantarella e Silvestro Arcolia.

Maria Bella

È stato condannato in primo grado a4 anni e 10 mesi di reclusione il55enne di Calatabiano Vito Strano,

imputato per tentata estorsione e furto, aggra-vati dal metodo mafioso, ai danni della Caru-ter, l’azienda che ha in gestione il servizio diraccolta dei rifiuti in cinque comuni della fasciaionico etnea. L’uomo, pluricondannato per as-sociazione a delinquere di stampo mafioso eritenuto un fedelissimo del boss dell’omoni-mo clan Antonino Cintorrino, legato alla coscaCappello di Catania, era stato sottoposto a fer-mo di indiziato di delitto, nel novembre del2013, insieme all’incensurato Pietro Ferretti,45 anni, all’epoca dei fatti operaio della stessaazienda vittima di estorsione. Quest’ultimo hapatteggiato la pena a 2 anni. I giudici della se-conda sezione penale del tribunale di Catania,presieduta da Carmen La Rosa, hanno inflittoall’imputato una pena più severa rispetto aquella chiesta dall’accusa. Strano è stato con-dannato per il reato di tentata estorsione ag-gravata dal metodo mafioso, ma assolto per ilfurto dei mezzi.

LLLLL’INCHIEST’INCHIEST’INCHIEST’INCHIEST’INCHIESTAAAAAE’ il 19 novembre del 2013 quando ai ca-

rabinieri di Calatabiano viene presentata unadenuncia di furto di due automezzi di proprie-tà della ditta Caruter, che da poco più di tremesi ha in appalto il servizio di raccolta deirifiuti nei comuni di Calatabiano, Fiumefreddodi Sicilia, Mascali, Piedimonte Etneo e Lingua-glossa. Sono il titolare e la responsabile del-l’azienda a presentarsi in Caserma e a raccon-tare della sparizione di due mezzi, un PiaggioPorter e un Opel Van, dal deposito di Pasteria,

ma accoglie le richieste di misuracautelare formulate dal sostitutoprocuratore della Dda di Catania IoleBoscarino nei confronti di Salvato-re Brunetto, rinchiuso nel carcere diBicocca, e di Alessandro Siligato, sot-toposto invece agli arresti domici-liari. Luigi Franco torna in libertà permancanza di esigenze cautelari. Se-condo l’accusa il giorno del furtoStrano avrebbe chiesto la restituzio-ne dei mezzi a Salvatore Brunetto,che avrebbe fornito garanzie sulproprio interessamento. Ma dopoquell’incontro, Vito Strano avrebbe inviato aFiumefreddo Luigi Franco per incontrare alcu-ni esponenti della criminalità locale. Tra essi fi-gurerebbe Alessandro Siligato, ritenuto uomodi fiducia di Brunetto, che avrebbe accompa-gnato l’emissario nel luogo in cui erano statinascosti i due mezzi. Tutti e tre vengono rinviatia giudizio nel secondo troncone del processoper la tentata estorsione alla ditta Caruter.

LA REQUISITORIASono numerose, secondo il pubblico mini-

stero Pasquale Pacifico, le anomalie emerse nelcorso dell’attività investigativa. A cominciare dalruolo ricoperto dagli imputati, Vito Strano e Pie-tro Ferretti, che non sono gli ideatori della tenta-ta estorsione, né tantomeno del furto dei mezzi,per il quale infatti l’accusa chiede l’assoluzione,ma intervengono solo successivamente. Il pmla definisce “un’estorsione gestita quasi in con-dominio”. Quando Ferretti si propone ai re-sponsabili dell’azienda per il recupero dei dueautomezzi, per l’accusa, a garantire il buon esito

dell’intermediazione è Vito Strano, capace di in-terloquire alla pari con un esponente della crimi-nalità organizzata quale Salvatore Brunetto. Tuttociò, secondo il pubblico ministero, dimostrereb-be lo spessore criminale di Strano e confermereb-be la sussistenza dell’aggravante. Chiesti per que-sto 4 anni e 6 mesi di reclusione.

LLLLL’’’’’ARRINGAARRINGAARRINGAARRINGAARRINGAChiesta invece l’assoluzione per entrambi i capi

di imputazione dal difensore di fiducia di VitoStrano Alessandro Santangelo. Per il legale, nonsolo nulla lascerebbe presupporre un tentativo diestorsione, ma soprattutto il proprio assistito nonsarebbe stato al corrente del dialogo intercorsotra Pietro Ferretti e la responsabile della ditta AdaAgnello. Non solo. Per la difesa si sarebbe trattatodi un semplice furto commissionato per punire ivertici della Caruter che non avrebbero dato unposto di lavoro promesso. In ogni caso Stranonon avrebbe mai avanzato, né personalmente nétramite altri, alcuna richiesta di denaro né di as-sunzione del figlio.

frazione di Calatabiano. Nel corso del sopralluo-go, compiuto sul posto dai militari dell’Arma, ven-gono rinvenuti sui altri automezzi i tappi svitatidei serbatoi del carburante. Un fatto ritenuto sinda subito anomalo dagli investigatori.

La successiva attività d’indagine, condotta nelmassimo riserbo e coordinata dal sostituto pro-curatore di Catania Pasquale Pacifico, consentedi ricostruire le fasi del furto e della successivatentata estorsione. Pochi giorni dopo quell’epi-sodio Pietro Ferretti, operaio della Caruter, con-tatta la responsabile aziendale Ada Agnello e sipropone come mediatore. Per risolvere il pro-blema all’azienda sarebbe bastato assumere ilfiglio di Vito Strano e consegnare una somma didenaro per il disturbo. Ma i vertici aziendali re-spingono ogni richiesta. La responsabile, che haregistrato l’intera conversazione, consegna il fileai carabinieri. Due giorni dopo quel tentativo dimediazione i mezzi vengono fatti ritrovare in con-trada Pianotta, una zona di campagna nel territo-rio di Fiumefreddo. Vito Strano e Pietro Ferrettivengono sottoposti a fermo di indiziato di delittocon l’accusa di concorso in tentata estorsione efurto, aggravati dal metodo mafioso. Su richiestadel sostituto Pasquale Pacifico, il gip emette neiloro confronti due ordinanze di custodia cautela-re e sono proprio i colloqui in carcere tra VitoStrano, i suoi familiari e Luigi Franco a consentireall’accusa di ricostruire quanto accaduto. Così ven-gono sottoposti a fermo con le stesse accuse an-che Salvatore Brunetto, ritenuto al vertice del-l’omonimo clan che opera nel comprensorio diFiumefreddo di Sicilia, Alessandro Siligato, an-ch’egli secondo l’accusa affiliato alla stessa co-sca, e Luigi Franco. Il Gip non convalida i fermi,

L’inchiesta prende il via nel 2013 dopo il furto di due mezzi a Calatabiano

Tentata estorsione alla ditta Caruter, arriva la sentenza

JONICA

M. B.

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www.paesietneioggi.it10 ACESE

A estate pienamente inoltrata, fareil punto della situazione sulla qualitàdelle acque del mare è passaggioquasi obbligatorio. Purtroppo ancheper quest’anno diversi tratti della co-sta jonico-etnea risultano interdettialla balneazione. Gli ultimi dati forni-ti dal report 2014 di Goletta Verdeindividuano nel lungomare Galateadi Acitrezza uno dei punti più inqui-nati dell’intera Sicilia. Goletta Verde,infatti, ha individuato tredici spiagge

Aci Trezza, Goletta Verde la definisce uno dei punti più inquinati dell’intera Sicilia

I passi in avanti verso il collettore fognariocaratterizzate da un livello diinquinamento nettamente aldi sopra dei limiti previsti dal-la legge. A fronte di ciò, però,il comportamento dei ba-gnanti sembra non essere in-fluenzato dai risultati delleanalisi, tutto a rischio dellasalute di adulti e bambini.

Dietro questi problemiambientali vi è spesso unacausa comune, e il caso diAcitrezza, non fa eccezione: lamancanza di adeguati impian-ti di depurazione, che porta-

no gli scarichi fognari a finire dritto inmare. Con danni non solo per la sa-lute e l’ambiente, ma anche per il tu-rismo. Ad Acitrezza, da più di un anno

è in ballo una disputa legale sul-la realizzazione del collettore fo-gnario che dovrebbe servire aconfluire i reflui provenienti inparte anche da Acireale e AciCatena nel depuratore catanesedi Pantano d’Arci.

La gara espletata nel 2014 èstata bloccata più volte dai ricorsidelle società perdenti, con il risul-tato non solo di ritardare la messain opera dell’infrastruttura ma an-che di vedere a rischio i finanzia-menti europei stanziati dall’Ue a cuiseguirebbero pesanti sanzioni.

Un importante passo avanti tutta-via parrebbe essere stato fatti proprionei giorni scorsi e a darne la notizia èlo stesso primo cittadino di Aci Ca-

stello, Filippo Drago: «Abbiamo avu-to notizia dalla Regione della prossi-ma firma del contratto – dichiara ilsindaco –. Non vorrei parlare troppopresto visti i precedenti, ma, incro-ciando le dita, potremmo finalmente

esserepresto in condizione di avviare i la-vori evitando al contempo pesantis-sime sanzioni». Tuttavia, rimarrebbein ballo ancora un ricorso da partedella terza società in graduatoria cheha deciso di rivolgersi al Consiglio diStato: «Sì, su quel fronte purtroppo

non ho ancora avuto notizie. Speria-mo possa risolversi tutto il prima pos-sibile poiché – ha concluso Drago –tempo da perdere non ne abbiamopiù».

Sui dati forniti da Goletta Verde, ilsindaco di Aci Castello ammette i pro-blemi a ridosso dello scarico fogna-rio pur sottolineando che in altri puntidel comune l’acqua non è «così in-quinata». La gara d’appalto per il col-lettore fognario ammonta a un valo-re di circa 16 milioni di euro. I ricorsiche nel corso dei mesi si sono regi-strati invece sono tre: il primo a ope-ra della ditta seconda classificata che,rivolgendosi al Tar del Lazio, ha avu-to in un primo tempo l’annullamen-to della aggiudicazione della gara, poiquello della ditta aggiudicatrice chesi è vista ripristinata dallo stesso Tarla graduatoria, tornando vincitrice, einfine a metà febbraio la decisione,come già detto, della ditta terza classi-ficata di fare ricorso al Consiglio diStato.

Filippo Drago: «Incrocia-mo le dita, importante evi-tare le sanzioni»

Non prima di novembre. Èquesto il termine di partenzada rispettare prima che inizi lademolizione dell’ecomostrodella Timpa di Acireale. Lastruttura, realizzata quarant’an-ni fa da una ditta collegata a

un hotel situato nelle imme-diate vicinanze, sarà finalmen-te abbattuta ma per farlo biso-gnerà attendere ancora qual-che mese.

A darne notizia è l’assesso-re all’Ambiente del comune diAcireale, Francesco Fichera,che sottolinea come l’esigenzasia collegata a motivazioni dicarattere ambientale. L’ecomo-stro, infatti, si trova nel pienodella Riserva naturale orienta-ta Timpa di Acireale e ospitanumerose specie di volatili chepotrebbero risentirne dell’inter-vento qualora quest’ultimonon venisse effettuato con tut-te le cautele del caso: «A giu-gno abbiamo svolto una con-ferenza di servizi – dichiara Fi-chera – nel quale si è deciso diattendere almeno novembreper via dei periodi di nidifica-zione delle diverse specie or-nitologiche presenti nell’area.Questo però comporterà sol-

Siamo in piena estate. Le gior-nate sono afose, i vacanzieri sulleautostrade o nei villaggi turistici…Ma c’è chi in questa estate non hamai riposato, chi si è dato da fareancora di più.

Sto parlando dei volontari dellevarie associazioni, gente che per lasola gioia di dare è presente laddo-ve c’è un’emergenza, laddove ser-ve il loro aiuto. Molti giovani, pa-recchie donne, che trascorrono levacanze occupandosi di una voceamica che riempia il vuoto, talvoltaben più dannoso della calura.

Quando il volontariato migliorala vita: è la vocazione dell’associazione catto-lica “Cultura & Ambiente” con sede al Cena-colo Maria Ss. Ritornata di Lavina, ad Aci Bo-naccorsi. Un migliaio di volontari, che metto-no a disposizione il loro tempo libero per dareun aiuto a chi ne ha bisogno. “Invitiamo tuttia fare altrettanto”, dice uno dei dirigenti, Mas-simo Bassi.

La comunità di Lavina nata nel ’73 ha po-sto sin dall’inizio particolare attenzione sul vo-lontariato di ispirazione cristiana. Esso infatti,attinge alla propria fede, condivisa nella co-munità, l’amore per la persona povera, feritaed emarginata. Questo amore è la dimensio-ne su cui ogni volontario di Lavina fonda ilproprio stile di vita e di relazione, oltre chel’esperienza di servizio.

“Proprio perché attinto dalla fede, però,l’amore per gli ultimi non può essere patri-monio esclusivo di chi fa volontariato – diceuno storico componente del gruppo, Saro LoRe - deve essere piuttosto una ricchezza del-l’intera comunità. Se espresso dalla comuni-tà, tra l’altro, l’amore sarà molto più efficace. Ilvolontario, perciò, non è un operatore cui èdelegata l’attività caritativa, ma è piuttostol’animatore di un servizio che è svolto dall’in-tera comunità, in vari modi”.

L’associazione si riunisce una volta al mese

per il cosiddetto “Cenacolo” e una volta lasettimana, la domenica, per partecipare allamessa vespertina che si celebra nel SantuarioMaria Ss. Ritornata e al susseguente incontrodi catechesi. Ogni prima settimana di agosto ilritiro spirituale tra il mare e la sede, con incon-tri e spettacoli organizzati dagli stessi.

“Nella nostra comunità – spiegano i coniu-gi Giusy Moschetto e Salvo Foti, attivisti daoltre un trentennio – si organizzano manife-stazioni culturali, attività teatrali e sportive, ecomunque soprattutto un’intensa attività diapostolato tutto l’anno presso famiglie, ospe-dali, ospizi, orfanotrofi…”

C’è chi tiene anche a precisare – come lagiovane Manuela Testa - che la Comunità nonvuole sostituirsi ai gruppi già esistenti negliambiti parrocchiali o diocesani, vuole piutto-sto andare alla ricerca degli ultimi, dei lontani,degli emarginati di coloro che nessuno cercao a cui nessuno dà ascolto.”

Un impegno sociale nato quindi dalla pre-sa di coscienza di un malessere diffuso cheattraversa i diversi aspetti della condizioneumana e “che punta – dice Franco Maugeri –sul cambiamento della qualità della vita, sul-l’instaurarsi di nuovi rapporti dell’uomo conse stesso, con gli altri e con la stessa natura.”

L’assessoreFichera:

«Progettopronto,

aspettiamol’autunno

per esigenzeambientali»

Ecomostro, per l’abbattimentobisognerà attendere

tanto un’attesa di pochi mesi,poi finalmente potremo proce-dere alla demolizione di un im-mobile che da troppo deturpal’ambiente».

Nel corso degli anni l’eco-mostro è divenuto simbolo diuna pianificazione edilizia scel-lerata e dell’incuria che troppevolte caratterizza l’ambiente: «Èuna storia oramai datata – con-tinua l’assessore acese –. Pertanto tempo se ne è parlato, masembrava una di quelle cosedestinate a rimanere soltantonel campo delle ipotesi. Sta-volta invece si andrà avanti esi farà sul serio». La demoli-zione con molta probabilitàavverrà con fondi provenientidal bilancio comunale e dal-l’assessorato regionale alle In-frastrutture e Mobilità, mentresuccessivamente ci si rivarràsul proprietario: «Più di unavolta è stato intimato al pro-prietario la demolizione a pro-prie spese. A oggi, però, ognitentativo è caduto nel vuoto –spiega Fichera –. Questo ci ha

portato dunque ad agire dinostra sponte, per poi rivalerciin un secondo momento».Pronto anche il progetto: «Hagià ricevuto tutte le autorizza-zioni del caso e gli adempi-menti burocratici che occorro-no in casi del genere. Adesso– assicura ancora l’assessore –non rimarrà altro che fare lagara per assegnare l’esecuzio-ne dell’intervento e completa-re le ultime procedure prepa-ratorie». Per l’abbattimentodell’ecomostro, in primavera,è stata firmata una convenzio-ne tra Regione e Comune. Lafirma è arrivata dopo un iteriniziato a fine 2014, successi-vamente ad alcuni incontri acui hanno preso parte oltrel’amministrazione comunaleacese, anche la Procura dellaRepubblica di Catania, l’asses-sorato regionale alle Infrastrut-ture, il Genio civile di Cataniae l’Azienda regionale forestedemaniali. Il costo dell’inter-vento ammonterà a circa260mila euro.

“Cultura & Ambiente” al CenacoloMaria Ss. Ritornata di Lavina, ad Aci Bonaccorsi

Gli «Angeli del volontariato»non vanno i ferie

Carmelo Di Mauro

Simone Olivelli

S. O.

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Al via i preparativi della 18ªMarcialonga Città di Gravina –7° Memorial Carmelo Pitrolino.Dopo la pausa dello scorsoanno, Andrea Pitrolino si era ri-promesso di riprendere l’even-to per il 2015 ma con un salto diqualità notevole, al fine di giu-stificare il fermo di un anno do-vuto dalla necessità di riorganiz-zare la manifestazione, e al con-tempo ricordare nel migliore deimodi il suo fondatore CarmeloPitrolino. L’evento sportivo sisvolgerà come da tradizione ilprossimo 27 settembre e per laprima volta farà parte del calen-dario Provinciale del Grand Prix

SPORT E CULTURA

Memorial Carmelo Pitrolino, l’evento per la prima volta rientrarà nel calendariodel Grand Prix 2015 della FIDAL. Non sarà trascurata la “non competitività”

Tutte le novità della 18ª Marcialongadella FIDAL di Ca-tania (FederazioneItaliana di AtleticaLeggera). Organiz-zato dal giornale

Paesi Etnei Oggi e dal CentroCulturale di Gravina, la manife-stazione si avvarrà del sostegnodell’associazione sportiva dilet-tantistica “ASD Fiamma SanGregorio”, capitanata da BiagioFichera, e del patrocinio delComune di Gravina che ha datola sua disponibilità insieme alcorpo della Polizia Municipaleal fine di poter curare al meglio idettagli del tracciato.

La marcialonga coinvolgeràcentinaia di atleti della provin-cia di Catania che daranno ilmassimo per aggiudicarsi la pre-stigiosa corsa. Ma come è avve-nuto negli scorsi anni, accanto

agli agonisti ci sarà spazio ancheper la corsa “non competitiva”.Una prima partenza sarà infattidedicata a tutti coloro che purnon essendo iscritti ad alcuna fe-derazione sportiva deciderannodi passare una giornata all’inse-gna della sportività e della spen-sieratezza.

Un’altra novità sarà rappre-sentata dal cambiamento delpercorso di gara, che quest’an-no interesserà una zona perife-rica del paese ed in particolarmodo la zona ricadente nellapopolosa via Unione Europea:una strada larga con le caratteri-stiche ideali per poter essere ben

gestita dal punto della viabilitàe nel rispetto dei requisiti richie-sti dalla FIDAL per lo svolgi-mento di competizioni di que-sto genere. La partenza sarà se-gnalata da un maxi gonfiabileaccanto l’ingresso del Centro Ci-vico del Comune di Gravina, invia Unione Europea, per poipercorrere la via Badia, via SanGiovanni Galermo per poi ri-tornare ancora su via UnioneEuropea. Un giro di 850 mt,molto delineato ma sicuro, checoinvolgerà la partenza “noncompetitiva” in 3 giri (2Km e550mt), mentre per l’eventoagonistico: 6 giri (5km e 100mt)

per la categoria Donne e Uomi-ni da 55 anni in su e 10 giri (8kme 500mt) per la categoria uomi-ni SM, 35, 40, 45 e 50.

“Finalmente abbiamo datouna svolta decisiva a questoevento sportivo - commenta An-drea Pitrolino -. A partecipare se-condo le previsioni saranno ol-tre 250 atleti. L’obiettivo è quel-lo di non fermarci, ci stiamoscommettendo per la prima vol-ta come evento agonistico a li-vello provinciale, ma il nostroobiettivo è quello di entrare en-tro due o al massimo tre anninel calendario regionale dellaFIDAL, dove a parteciparvi sono

almeno 500 atleti. E questo per-ché ricordare Carmelo Pitrolino– continua il figlio del fondatoredella marcialonga – significa agi-re, le parole le lasciamo ai politi-canti, loro hanno molto da par-lare, a noi interessa la sostanzadelle cose”.

Già tanti i partner che hannodeciso di contribuire all’evento:CocaCola, Crai supermercati,Zacca Sport, l’Associazione 50&Più, la Banca Popolare Agricoladi Ragusa, la Confcommercio diCatania e Spazio Estetica di Ca-tania. A fine gara, una premia-zione degna dell’evento: ai pri-mi assoluti oltre al Trofeo “Car-

Antonio Litrico, laureato in scienze in-fermieristiche, rappresenta il principalepunto di riferimento dei cultori delloShiatsu in provincia di Catania e nonsolo. Una disciplina non ancora ricono-sciuta dalla medicina ufficiale ma chepian piano sta conquistando spazi untempo impensabili anche tra i medici.

Dottor Litrico come nasce il suointeresse per lo shiatsu?

Nel lontano 1976 ho subito un inci-dente stradale, trasferitomi in Francia,dopo lunghe snervanti terapie conven-zionali, il primario mi consigliò lo shiat-su. Fu allora che conobbi questa nobileterapia manuale. Per me è diventato loscopo principale per far conoscere loshiatsu.

Quali patologie si possono trat-tare con lo shiatsu?

Lo shiatsu non cura, ma si prendecura energeticamente della persona.

E’ vero che molti medici chie-dono di essere personalmente trat-tati con questa tecnica specie perproblemi alla struttura ossea o mu-scolare?

Sì, è vero molti medici si fanno tratta-re con lo shiatsu, a mio avviso per con-

ISC.Che requisiti deve possedere

chi vuol diventare suo allievo equindi praticante dello shiatsu?

Per potersi iscrivere i futuri allievidebbono essere in possesso di unalaurea sanitaria o un diploma supe-riore. Possono farlo contattando la se-greteria allo 0952165112 [email protected]. Per info c’è an-che il sito www.taomakoto.com, sonogià aperte le iscrizioni.

statare di persona e consigliarlo ai loropazienti per problemi muscolo-schele-trici.

Quanto beneficio può portare aiproblemi di cervicale?

Lo shiatsu è molto indicato per lacervicalgia e non solo. Le dico solo chelo shiatsu è una terapia che, affiancan-dosi ai trattamenti sanitari, consente alpaziente di raggiungere il suo stato disalute ottimale in minor tempo. Sareb-be l’ideale farsi trattare periodicamentecome prevenzione.

Come si svolge una seduta dishiatsu?

Lo shiatsu inizia con una valutazio-ne verbale, poi il terapeuta fa posiziona-re il paziente sul futon o sul lettino.

Lei ha avviato una scuola shia-tsu, la Tao Makoto, che sforna di-versi praticanti: come fa a com-prendere se un suo allievo è porta-to per la pratica?

La scuola si rivolge ad operatori sa-nitari, medici, infermieri, fisioterapisti. Ea tutti coloro che vogliono conoscere ilmondo olistico.

E’ vero che i suoi allievi, ossiacoloro che partecipano ai suoi cor-

si, iniziano atrovare semprepiù opportunitàlavorative in Si-cilia?

Anche i den-tisti richiedono lafigura di un ope-ratore, ma ancheambulatori, centribenessere, spa.Molti operatoripreferiscono av-viarsi come liberiprofess ionist i .Tutto questo per-ché la nostrascuola ha un obiettivo, ossia quello dicreare professionisti di alto livello.

Come ci si può iscrivere e par-tecipare ai suoi corsi?

Tengo a precisare che la nostra scuo-la, unica in Sicilia ad avvalersi di docen-ti medici, universitari, operatori sani-tari e psicologi, ha sede dentro unmonastero di suore domenicane. Tral’altro la scuola detiene la qualificatadi “International shiatsu certificationISC”. Io sono responsabile regionale

Lo shiatsu come cura energeticaI consigli del maestro Antonio Litrico fondatore della scuola Tao Makoto

Simone Olivelli

Uno spettacolo esilarante, dove le risate si rincorreranno lungo due ore di sano divertimento. È quantoandrà di scena il prossimo 24 agosto a Pedara con

lo spettacolo teatrale “Io, Alfredo e Valentina”. A portare da-vanti al pubblico la commedia sarà la Nuova CompagniaOdèon diretta da Rita Nicotra. A curare la regia dell’opera –già facente parte del programma 2014-15 – sarà Carlo Bel-lante, mentre la traduzione della sceneggiatura è di PaolaBruzzo. Ambientato nella Catania di oggi, “Io, Alfredo e Va-lentina” prende vita dai rapporti che intercorrono tra sei per-sonaggi – interpretati da Rita Nicotra, Sebastiano Finocchia-ro, Federica Scuderi, Carlo Bellante, Bartolo Giavatto e LuciaMessina – capaci di catturare l’attenzione del pubblico attra-verso i continui qui pro quo che strapperanno gli applausi ele risate del pubblico. Lo spettacolo fa parte del programmaestivo di Pedara. L’ingresso è gratuito.

melo Pitrolino” andranno deibuoni soggiorno utilizzabili nel-le più belle località della Sicilia,mentre ai primi tre classificati perogni categoria andranno deipacchi gara offerti dai supermer-cati Crai e dalla CocaCola. A tut-ti i partecipanti della gara “noncompetitiva”, invece, andrannomagliette, medaglie e gadget varimentre il Trofeo “50&Più saràassegnato al più anziano in gara.Previsto anche un sorteggio nelquale saranno assegnati pacchigara e ricchi gadget. Insomma ildivertimento sarà assicurato.

In scena «Io, Alfredo e Valentina»A Pedara il 24 agosto. L’ingresso è gratuito

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