paesi etnei aprile_2010

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Anno XVI - numero 4 - Euro 1,00 FONDATO DA CARMELO PITROLINO MENSILE D’INCHIESTA, ATTUALITÀ, POLITICA, SPORT E CULTURA - Tel./Fax 095 396136 Aprile 2010 Lotta alla mafia: In aumento i provvedimenti di destinazione, ma resta ancora molto da fare L’inchiesta Mafia & Politica Alfio Patti a pag. 5 “Nonostante i lavori il campo sportivo rimane chiuso” Presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Catania SAN GREGORIO Patrizio Nicolosi atrizio Nicolosi atrizio Nicolosi atrizio Nicolosi atrizio Nicolosi a pag. 5 Marco Benanti a pag. 3 Trasloco forzato per due istituti scolastici. I genitori protestano Il sindaco Galati: “si lamentano solo le famiglie non residenti” S. A. LI BATTIATI MASCALUCIA A colloquio con il legale dell’aggressore del sindaco Maugeri L’avv. Brancato: “Maggiore moralità in politica e nelle elezioni” Alessandro Petralia a pag. 2 Maurizio Giordano a pag. 3 La bufera mediatica-giudiziaria che si è abbattuta sul governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, fino ad arrivare ai deputati regionali Fausto Fagone (Udc) e Giovanni Cristaudo (Pdl-Sicilia), tiene col fiato sospeso l’intera isola. L ’esistenza dell’inchiesta è stata dapprima diffusa dal quotidiano “La Repubblica” e poi indirettamente confermata dalla stessa Procura della Repubblica di Catania. La fuga di notizia ha certamente spiazzato i magistrati di Catania che, sostiene il giornale “La Repubblica”, nell’edizione del 29 marzo 2010, da qualche mese avrebbe- ro sul tavolo le 5.000 pagine della complessa indagine realizzata dai carabinieri del Ros in due anni d’attività investigativa. Sembra paradossale ma ad oggi gli unici avvisi di garanzia relativi all’intera vicenda sono giunti ai coraggiosi quanto capaci giornalisti Francesco Viviano e Alessandra Ziniti per i quali s’ipotizza il reato di violazione del segreto istruttorio in concorso. Ai colleghi va tutta la solidarietà della redazione di “Paesi Etnei Oggi”, ritenendo inaccettabile che si possa essere “rei” di aver compiuto il proprio dovere: i cronisti hanno l’obbligo professionale e morale di pubblicare ogni notizia che sia fondata e d’interesse pubblico. Semmai, il nocciolo della questione è un altro e cioè che, da qualche tempo a questa parte, a fare i processi sono le testate giornalistiche e non i tribunali. La nuova mappa dei beni confiscati in provincia di Catania PROPAGANDA ELEZIONI AMMINISTRATIVE “Paesi Etnei Oggi” ai sensi delle disposizioni emanate dall’Autorità per la garanzia nelle comunicazioni relative alla campagna per le Elezioni comunali del maggio 2010, diffon- de propaganda a pagamento. La pubblica- zione degli avvisi sarà contenuta nell’edizio- ne di maggio. Per informazioni telefonare tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19 allo 095.396136 o inviare un’email a [email protected] Antonio Condorelli a pag. 7 a cura del direttore, Fabio Cantarella segue a pag. 2

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Trasloco forzato per due istituti scolastici. I genitori protestano FONDATO DA CARMELO PITROLINO MENSILE D’INCHIESTA, ATTUALITÀ, POLITICA, SPORT E CULTURA - Tel./Fax 095 396136 a cura del direttore, Fabio Cantarella Presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Catania Il sindaco Galati: “si lamentano solo le famiglie non residenti” Maurizio Giordano a pag. 3 Antonio Condorelli a pag. 7 Alessandro Petralia a pag. 2 Aprile 2010 Alfio Patti a pag. 5 segue a pag. 2

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Anno XVI - numero 4 - Euro 1,00 FONDATO DA CARMELO PITROLINO

MENSILE D’INCHIESTA, ATTUALITÀ, POLITICA, SPORT E CULTURA - Tel./Fax 095 396136

Aprile 2010

Lotta alla mafia: In aumento i provvedimenti di destinazione, ma resta ancora molto da fareL’inchiestaMafia & Politica

Alfio Patti a pag. 5

“Nonostante i lavoriil campo sportivorimane chiuso”

Presentato un esposto alla Procuradella Repubblica di Catania

SAN GREGORIO

PPPPPatrizio Nicolosiatrizio Nicolosiatrizio Nicolosiatrizio Nicolosiatrizio Nicolosi a pag. 5 Marco Benanti a pag. 3

Trasloco forzato perdue istituti scolastici.I genitori protestano

Il sindaco Galati: “si lamentano solole famiglie non residenti”

S. A. LI BATTIATI MASCALUCIA

A colloquio con illegale dell’aggressoredel sindaco Maugeri

L’avv. Brancato: “Maggiore moralitàin politica e nelle elezioni”

Alessandro Petralia a pag. 2

Maurizio Giordano a pag. 3

La bufera mediatica-giudiziaria che si èabbattuta sul governatore della Sicilia,Raffaele Lombardo, fino ad arrivare aideputati regionali Fausto Fagone (Udc) eGiovanni Cristaudo (Pdl-Sicilia), tiene colfiato sospeso l’intera isola. L’esistenzadell’inchiesta è stata dapprima diffusa dalquotidiano “La Repubblica” e poiindirettamente confermata dalla stessaProcura della Repubblica di Catania. Lafuga di notizia ha certamente spiazzato i

magistrati di Cataniache, sostiene il giornale“La Repubblica”,nell’edizione del 29marzo 2010, daqualche mese avrebbe-ro sul tavolo le 5.000pagine della complessaindagine realizzata dai

carabinieri del Ros in due anni d’attivitàinvestigativa. Sembra paradossale ma adoggi gli unici avvisi di garanzia relativiall’intera vicenda sono giunti ai coraggiosiquanto capaci giornalisti FrancescoViviano e Alessandra Ziniti per i qualis’ipotizza il reato di violazione del segretoistruttorio in concorso. Ai colleghi va tuttala solidarietà della redazione di “PaesiEtnei Oggi”, ritenendo inaccettabile che sipossa essere “rei” di aver compiuto ilproprio dovere: i cronisti hanno l’obbligoprofessionale e morale di pubblicare ogninotizia che sia fondata e d’interessepubblico. Semmai, il nocciolo dellaquestione è un altro e cioè che, daqualche tempo a questa parte, a fare iprocessi sono le testate giornalistiche enon i tribunali.

La nuova mappa dei beni confiscati in provincia di Catania

PROPAGANDA ELEZIONIAMMINISTRATIVE

“Paesi Etnei Oggi” ai sensi delle disposizioniemanate dall’Autorità per la garanzia nellecomunicazioni relative alla campagna per leElezioni comunali del maggio 2010, diffon-de propaganda a pagamento. La pubblica-zione degli avvisi sarà contenuta nell’edizio-ne di maggio. Per informazioni telefonaretutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19allo 095.396136 o inviare un’email [email protected]

Antonio Condorelli a pag. 7

a cura del direttore, Fabio Cantarella

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Gli autorevoli pareri

espressi dai giornalisti e le

relative informazioni nei nu-

meri del mensile “Paesi Et-

nei Oggi” sono autonoma-

mente concepiti e pubblicati

nel pieno rispetto della pro-

fessionalità di ognuno e non

sono da accostare a qualsi-

voglia linea editoriale di un

giornale del tutto svincolato

da interessi politici o di altra

natura e pertanto libero di dare

spazio alle opinioni degli au-

tori degli scritti.

CRONACACRONACACRONACACRONACACRONACA

Hanno collaborato

Amantia Agata, Arrabito Agatino, BenantiMarco, Borzì Antonio,

Caruso Giuliana, Ciaurella Irene,Condorelli Antonio, De Luca Angelina,De Lutiis Lucia, Di Mauro Carmelo,

Giordano Maurizio,Filippelli Alessandro, La Sorte Cinzia,

Marletta Agata, Milazzo Michele,Nicolosi Patrizio, Pafumi Mario, Patti

Alfio, Petralia Alessandro,Privitera Carmen, Puglisi Giovanni,Puglisi Rodolfo, Pulvirenti Simona,Scala Damiano, Simonitto Simona.

la redazione

E ciò accade perché lamacchina della giustizianon funziona più, i

procedimenti giudiziari duranoormai una vita e le sentenzemolto spesso arrivano quandopiù non hanno senso, a volteaggiungendosi come una beffaalla denegata richiesta digiustizia. Con l’andazzo chetira nei tribunali ai giorni nostripuò accadere di tutto, comeche Salvatore Maugeri,sindaco di Mascalucia delMpa, riceva, insieme ad altri,un avviso di garanzia in cuis’ipotizza un reato di una certagravità (notizia diffusa dall’edi-zione de “La Sicilia” del 18ottobre 2007) e che da alloranon si sappia più nulla delleindagini. Non si ha notizia nédi archiviazioni né di processiin corso, né tanto meno di unasmentita da parte degliinteressati. Niente di niente, ilsilenzio più assoluto. E molti

Lotta alla mafia: la nuova mappa dei beniconfiscati in provincia di Catania

In aumento i provvedimenti di destinazione, ma resta ancora molto da fare

Un atto che sembra dovuto e lacui necessità trova riscontro neldossier reso pubblico dall’ufficiodel Commissario Straordinario delGoverno per i Beni Confiscati, checontiene tutti i dati relativi a

confisca ed utilizzo dei benisottratti alla mafia in ogni singolaprovincia. Dati che, per quantoriguarda Catania, mostrano luci edombre: al 31-12-2009 il totale deibeni immobili confiscati nelterritorio della provincia raggiungeinfatti quota 494, con un incre-

mento di ben 55 unità rispetto aldato relativo al 31-12-2008. Cifrache testimonia l’incrementodell’attività di aggressione aipatrimoni illeciti da parte dellamagistratura etnea e che fa dellaprovincia di Catania la seconda inSicilia, dopo Palermo, per numerodi beni confiscati. L’altro datoanch’esso positivo riguarda lacrescita dei provvedimenti didestinazione degli stessi beniimmobili ai sensi della legge 109/96 (e successive modifiche) che hadettato norme precise circaobiettivi, tempi e modalità diutilizzo dei beni sottratti alle mafie:nonostante il suddetto incrementodi confische, il numero di beniancora in gestione al Demanio, ecioè inutilizzati e non valorizzati,aumenta di una sola unità,passando dai 317 del 31-12-2008ai 318 di un anno dopo. Ciòsignifica che il numero di benidestinati a finalità sociali (coopera-tive, associazioni, enti del terzosettore…) o istituzionali (forzedell’ordine, scuole, enti locali) è Alessandro Petralia

sensibilmente aumentato: ed infattidai 101 beni destinati e consegnatidel 2008 si è passati ai 140 attuali,così come dai 21 immobilidestinati ma non consegnatirelativi sempre al 2008 si è passatiai 26 di fine 2009.E’ dunque evidente che a Cataniasi è innestato in qualche modo unprocesso virtuoso, che tuttaviasembra ancora limitato se gli stessidati vengono messi a confrontocon altre realtà, in particolare conquanto accade nella provincia diPalermo, numero uno in Italia pernumero di beni sottratti alla mafia.Qui su un totale di 2.789 immobiliconfiscati, ben 1.386 hanno giàavuto un provvedimento didestinazione, una cifra cherappresenta il 49,5% dell’insieme;nella provincia etnea tale percen-tuale non supera ancora il 35,6%,a testimonianza del fatto che moltoresta ancora da fare in tema didestinazione ed effettivo utilizzo dibeni confiscati ed in generale sulfronte della lotta alla mafia.

dalla prima pagina

degli amministratoriindagati, non solo ilsindaco Maugeri,sono ancora lì aricoprire carichepubbliche senza chei cittadini abbianopotuto sapere sequell’ipotesi direato fosse concretao infondata. Può

accadere anche che l’exministro Calogero Manninovenga arrestato, messo sottoprocesso per quattordici anni epoi assolto. Dichiaratoinnocente dopo anni dicalvario, dopo una carrieradistrutta da un’accusa infaman-te non riscontrata nellasentenza finale. Non c’è piùgiustizia ed è inutile che ivertici dei vari tribunali se laprendano con le carenze inorganico o con i tagli di fondidestinati al settore. Ci sononazioni che con un rapportomagistrati/cittadini inferiore alnostro, non hanno le lentezzeitaliane. Il problema allora,forse sta nella organizzazionedella macchina giudiziaria,magari sarebbe opportunolegiferare imponendo i tempiprocessuali. Ritornandoall’indagine catanese, in unodei loro numerosi servizi,Francesco Viviano (sottolineia-mo ancora una volta le dotiprofessionali di Francesco

Viviano, a cui è stato da pocoassegnato dalla Fnsi il premio“Cronista 2010-Piero Passet-ti”) e Alessandra Ziniti,nell’edizione de “la Repubbli-ca” del 01 aprile 2010,sentono il dovere di scrivere:“…Ma anche se non ci fosserodivergenze, all’interno degliuffici della Procura sicuramen-te c’è molto imbarazzo per unaserie di motivi: gli intreccifamiliari tra politici, imprendi-tori e magistrati, con assunzio-ni e nomine in consigli diamministrazione di familiari,anche di magistrati, fatte daparte di Raffaele Lombardo. E– aggiungono Viviano e Zinitinel loro articolo – un’altraindagine imbarazzante chevede indagati il procuratore diCatania, Vincenzo D’Agata el’ex ragioniere generale delcomune di Catania, FrancescoBruno. D’Agata e Bruno sonostati intercettati mentre ilprocuratore chiedeva alragioniere del comune unacorsia preferenziale per ilpagamento dell’affitto di alcuniedifici di proprietà della mogliee di alcuni parenti del magi-strato. A difendere FrancescoBruno è l’avvocato CarmeloGalati, lo stesso difensore delpresidente della Regione,Raffaele Lombardo.” Insinua-zioni, quelle dei due giornali-sti, destinate ad aggiungere

polemiche in una vicenda giàabbastanza calda di suo. E, inogni caso, probabilmentesarebbe stato meglio fare inomi e cognomi dei magistratie dei loro parenti eventual-mente coinvolti nel giro dinomine nei consigli d’ammini-strazione. Screditare l’interacategoria per l’eventuale“imbarazzo” di qualcuno, nonè mai la strada giusta dapercorrere. Anche perché,stando sempre alle indiscrezio-ni già trapelate, il pool a cuisarebbe affidata l’inchiesta è ditutto rispetto, composto damagistrati seri e preparati comeil procuratore aggiuntoGiuseppe Gennaro e i sostitutiAgata Santonocito, IoleBoscarino e Antonino Fanara.Si tratta di magistrati tra imigliori in assoluto e su tutti,senza nulla voler togliere aglialtri, è doveroso esaltare lafigura del dott. AntoninoFanara, un pubblico ministero,assegnato alla DirezioneDistrettuale Antimafia, di cuivorrebbe poter disporre ogniprocura d’Italia. Il dott. Fanara,oltre a possedere una prepara-zione e una passione per ilsuo lavoro non comuni, nons’è mai tirato indietro dinanzi anessuno. In centinaia diprocessi, alcuni anche a caricodi esponenti di primo pianodelle istituzioni e di politici

eccellenti, non s’è mai curatodi guardare in faccia adalcuno: quando ha ritenutol’accusa fondata l’ha sempresostenuta con tutto se stesso.Non è un caso che moltigiornalisti considerino il dott.Antonino Fanara la Giustiziafatta persona e, in passato,proprio per la sua ferreainterpretazione del Codice, ipolitici pregavano di nonvederselo contro nei panni dipubblico ministero. Sgombera-to il campo da questo generedi perplessità, resta l’inchiestae, soprattutto, la necessità di

conoscere le carte prima diesprimere anche il pur minimogiudizio sui politici coinvolti. Equesto vale soprattutto perRaffaele Lombardo il cuicoinvolgimento nell’inchiestaha lasciato increduli i più. Ilgovernatore, tra l’altro, ha resospontanee dichiarazionidinanzi ai magistrati, ritenen-do di aver chiarito la propriaposizione e sgomberato ilcampo dalle gravi ipotesi direato trapelate sulla stampa.Tale forma di rispetto, nelvoler attendere la chiusuradelle indagini prima di

formulare qualun-que giudizio, nonpuò valere, invece,per qualche altropersonaggio politicoche probabilmentedovrebbe meglioselezionare ipersonaggi a cuiaffida le propriesegreterie politiche.Solo chi non havoluto vedere esentire, in tutti questianni non ha visto enon ha sentito. Tuttimuti. E, ancora, nonè un mistero chealcuni amministratoripubblici catanesipreferiscanofrequentazionidiverse da quelle

L’inchiesta Mafia & Politicadell’azione cattolica. Anche inquesto caso tutti muti,nessuno vede, nessuno sente,incluso chi era preposto avigilare il territorio… Ma inquesta terra tutto è possibile,come l’inopportunità che allepiù alte cariche di un consor-zio per la legalità e lo sviluppovengano indicati amministra-tori pubblici sottoposti adindagini, senza che nessuno,almeno per quanto ci risultadai numerosi articoli distampa che hanno documen-tato l’evento, abbia assunto labenché minima posizionecritica. Questo è volere malealla Sicilia, questo significaprendere uno stipendiostatale tradendo un giuramen-to pubblico. Questo vuol direlanciare un messaggiosbagliato ai giovani che siavvicinano alla politica. Finquando gli enti preposti allavigilanza del territoriopreferiranno guardarsela daldi fuori, magari per noninimicarsi il potente di turno oper l’amore del vivere sereni,la Sicilia non potrà risorgere.La regola, per adesso, comeha sottolineato in altreoccasioni su queste pagine ilcollega Antonio Condorelli, èsempre e solo una: nessunovede, nessuno sente, tuttimuti…

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cav. Giovanni Leotta

Responsabile Pubbliche

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347 6310592

I siciliani attendono ulteriori sviluppi col fiato sospeso. Cosa accadrà nei prossimi giorni?

Il dott. Antonino Fanara, magistrato dellaDirezione Distrettuale Antimafia

dalla prima pagina

Fabio Cantarella

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3www.paesietneioggi.netHINTERLANDHINTERLANDHINTERLANDHINTERLANDHINTERLAND

“Purtroppo, come hoavuto modo di dire altrevolte, la politica spessonon capisce, o nonvuole capire, cheattraverso lo sport siincentivano i flussituristici. Noi,comunque,continueremo adandare avanti,cercando direalizzare queiprogetti che valoriz-zano il nostro territorioe danno opportunitàdi sviluppo aglioperatori del settoreturistico”. A parlare, con una notapolemica e di amarezza, è il dott.Pietro Agen, presidente del Comitatoorganizzatore della 3ª edizione del“Trofeo dell’Etna”, prova valida perla 1° Coppa del Mondo di SciAlpinismo, svoltasi sull’Etna lo scorso20 febbraio, nonché presidenteregionale dimissionario della FISI(Federazione Italiana Sport Invernali).A quasi due mesi dalla manifestazio-ne, che ha riscosso un notevolesuccesso calamitando l’attenzione alivello mondiale sul vulcano,richiamando sul versante Etna Sudtantissimi appassionati e riempito distranieri, appassionati della monta-gna, sportivi, le strutture turisticoalberghiere della zona, il presidenteAgen fa alcune puntualizzazioni perquanto riguarda il sostegno, l’incenti-

vazione dell’eventosportivo che non è stato

per nulla attenzionato dall’assessora-to regionale allo Sport.“Dietro le mie dimissioni – spiega ildott. Agen - da presidente regionaleFisi che sono state presentate alComitato regionale sta l’amarezza peri comportamenti dell’attuale assesso-re regionale al Turismo Nino Strano,una situazione che non riguarda solola mia federazione o il mondo dellosci, ma credo che questo malessereriguardi tutto il mondo dello sport peri comportamenti dell’assessore inquestione. Personalmente ho vissutouna vicenda che mi ha fatto capirecome ci si muove a livello regionaleed allora come ho sempre fatto in vitamia, come vedo che non esistono lecondizioni per andare avanti, me nevado e tolgo il disturbo però non insilenzio, ma denunciando una

situazione cheritengo di estremagravità”.Ci spieghi megliocosa è successo…“L’assessore Stranoè contemporanea-mente assessoreregionale allo Sported al Turismo e lamia organizzazione,la FederazioneItaliana SportInvernali – Comitatoregionale, diconcerto con lo Sci

Club Etna Sud – Est ha proposto perla Sicilia un evento mai effettuato danoi, ovvero una coppa di Scialpinismo sull’Etna. Abbiamo quindipresentato, dopo aver parlato conl’assessore, una richiesta di finanzia-mento per l’evento ma non siamostati per nulla presi in considerazione,con appuntamenti vari, rassicurazio-ni, telefonate da parte del responsabi-le dell’assessorato. A tal propositoribadisco che non sono a prioriconvinto che l’assessorato debbafinanziare le manifestazioni, ma partodal principio che se lo fa lo deve farecon un criterio di oggettività e allorada adesso pretenderò di sapere cosaed a chi elargisce la Regione, infattinon vorrei che per la corsa di paesela Regione stanziasse centomila euromentre per la corsa di sci alpinismo,con un notevole ritorno di stampache nei prossimi giorni produrrò nel

corso di un incontro con i giornalisti,nessuno si degnasse di dare rispostaalcuna”.“Credo che se l’assessore Stranoviaggiasse meno per il mondo estesse più a Catania - prosegue Agen- si accorgerebbe di cosa sono lemanifestazioni di grande rilevanza inquanto noi abbiamo portato lo sportai massimi livelli e lo abbiamo fattocosì bene che la Federazionenazionale ci ha fatto una serie diproposte che arrivano fino all’ipotesidi campionato del mondo sull’Etna.Ebbene invece l’onorevole Stranonon ha avuto tempo per attenzionarela nostra gara e davanti ad unainsensibilità di questo genere ritengoche sia giusto e doveroso da partemia dimettersi e segnalare il proble-ma, come forma di protesta. Sel’onorevole Strano voleva sostenerel’evento avrebbe dovuto mostraredisponibilità al momento giusto,adesso è tardi, noi come abbiamosempre fatto, ci abbiamo messo soldidi tasca, ma non è un problema,andiamo avanti lo stesso. “Aggiungoinfine, come Federazione ItalianaSport Invernali, che ritengo osceno ilfatto che si stia tentando di tagliarequei quattro soldi che la Regione dàallo sport per convogliarli, e nonsono parole mie ma dell’assessoreStrano, in alcuni grandi eventi. Nonsi capisce però che i grandi eventihanno senso solo se sono accompa-gnati allo sport di base”.

Amare considerazioni del presidente Pietro Agen sulla 3ª edizione del “Trofeo dell’Etna”

Agen: “grave il disinteresse dell’ass. Nino Strano”

Cosa accade a Mascalucia? Gli ultimieventi, a cominciare

dall’aggressione al sindacoMaugeri, che ha negato diavere mai fatto promesse disorta, fanno discutere.Abbiamo intervistato l’avvo-cato Mario Brancato, legaledell’aggressore del primocittadino. Ecco ci ha risposto.Che storia è questaavvocato?“E’ sicuramente una bruttastoria al vaglio della magistra-tura che dovrà accertare leeffettive responsabilità,perché se una personaperbene com’è lo Scuderi inquesta situazione all’improv-viso quasi impazzisce, ha unlitigio così forte con ilsindaco, è chiaro che ci sonodelle motivazioni. E lemotivazioni non sonosicuramente quelle che sonostate rassegnate dalla parteoffesa. Significativo che giàdue giudici, che hannovagliato questa situazione,hanno escluso il primo –e miriferisco al Gip- il tentativo di

estorsione, il secondo –ilTribunale della Libertà,addirittura ha escluso anchela violenza privata finalizzataa costringere il sindaco aprovvedere a delle assunzio-ni. Cosa sta a significare? Staa significare che ovviamentequello che ha detto l’imputa-to è documentato, dimostratoda una serie di accertamentiistruttori sui quali non miposso soffermare in questomomento”Qual è la tesi di fondo diScuderi?“La tesi di fondo è che lui èvittima di una situazione dipromesse non mantenute esu questo ci dobbiamosoffermare perché la politicava moralizzata e ne parliamoin un momento in cui tantesituazioni sono ormai usciteallo scoperto. Bisogna direche occorre essere moltocauti, si deve essere moltoattenti, ma soprattutto non sideve sfruttare la gente confalse promesse o con illusionidi posti di lavoro.Tanti esempi ci stanno

attorno e purtroppo quelloche esce da queste situazioniè uno spaccato di vitaquotidiana, ove spesso lacampagna elettorale serveper la possibilità di sistemarequalcuno, di promettere disistemare qualcuno. Questoperché c’è tanta miseria nelnostro territorio, perchéovviamente in Sicilia, nellanostra terra, questo avvienepiù che in altri posti, perchéla promessa del posto dilavoro spesso è collegata alladifficoltà della famiglia,chenon riesce ad arrivare a finemese e questo spessosignifica un serbatoio di votiche può essere sfruttato dachi detiene quei posti.Non a caso, in epoca nonsospetta, dissi: ‘ma perchénon andiamo a vedere leassunzioni in certi enti, chesono avvenute prima osubito dopo le elezioni?’Andiamo a vedere quelle‘partecipate’, andiamo avedere quelle societàcollegate ad enti pubblici checomunque sono, per la

gestione, nelle mani deipartiti. Da lì si potrebbericavare spunti interessanti”Mascalucia ha unasituazione particolare?“Purtroppo la situazione diMascalucia è diffusa in quasitutti i centri. Da qui a poco sivoterà a San Giovanni LaPunta, paese a cui sonoparticolarmente legato: miauguro che sia una campa-gna elettorale corretta, miauguro che sia una campa-gna elettorale in cui non visiano promesse di posti dilavoro, che la gente voti intutta libertà partito e candida-to che ritiene di scegliere”.In questo sistema,l’imprenditore –pubblicoo privato- che deve fare?“L’impresa pubblica o privatadeve avere il coraggio di dire‘no’ quando gli s’impongonole assunzioni, perché noisappiamo –e spesso la storial’insegna- che spesso i politicidi livello o leader politiciimpongono alle aziendel’assunzione di posti dilavoro in cambio di favori e

questo non è possibile inuno Stato democratico, non èconsentito dalla Legge, anzi èespressamente vietato.L’imprenditore, qualorasubisca queste costrizioni,deve avere il coraggio anchedi denunziare”Che grado di libertà c’èoggi nelle elezioni?“A mio avviso, il grado dilibertà è molto modesto,perché quando c’è miseria,c’è povertà,spesso, quello èun voto condizionato, perchébasta promettere o dare afamiglie in difficoltà eprobabilmente quel votoviene accaparrato, con mezziilleciti e illegali”.In generale che sistemaviene fuori?“Si dovrebbe indagare sugliappalti, in maniera seria. E’ unproblema generalizzato, chedeve essere controllato.Bisognerà verificare altresìquanto siano liberi i sindaci didecidere o siano condizionatidal partito di appartenenza;come quanto siano condizio-nati quei deputati nazionali

che sono statieletti solo perchéil leader delpartito ha decisoche venisseroeletti, così comegli eletti alle‘regionali’ elettisolo con i votidelle segreteriedi partito.Sicuramentequel candidatonon sarà uncandidatolibero”.Ritorniamoall’indagine sull’aggressio-ne. A che punto è?“Siamo nella fase delleindagini preliminari. Ritengoche nel giro di due mesiqueste indagini si possanoconcludere. Certo non siesclude che si instauri unprocedimento parallelo peraltri fatti. Questa è un’ipotesirealistica, sulla quale ovvia-mente la magistratura dovràindagare per vedere sedeterminate dichiarazionicorrispondono a verità, se

sono suffragate, riscontrate.Certo, comunque che è unavicenda che io non esito adefinire sotto il profilo umano,morale e giuridico brutta, pertutto quello che è successo,perché una persona è finita indetenzione, anche se è statorimesso poco dopo agli arrestidomiciliari dal Tribunale dellaLibertà; ma certamente fu unamisura eccessiva basata su unaserie di circostanze che sonorisultate palesemente nonveritiere”.

Mascalucia. A colloquio con l’avv. Mario Brancato, legale dell’aggressore del sindaco Maugeri

“Maggiore moralità in politica e nelle elezioni”

Marco Benanti

Gravina. Il comitato spontaneo denominato “Valle Allegra” s’è riunitoper fare un’analisi delle problematiche che affliggono l’area. “Lamentia-mo – spiega uno dei rappresentanti, Ignazio Vittorio – che ci sono scarsicontrolli su alcune strade a scorrimento veloce o, in alcuni casi, peggioancora, una situazione di totale abbandono. Il riferimento degli aderential comitato è alle vie Valle Allegra, San Paolo e, su alcuni tratti, Gramsci,arterie che a loro avviso nasconderebbero insidie per i pedoni. Nellanota diffusa si fa riferimento anche ad un’altra situazione che riguarda lavia Valle Allegra, quella venutasi a presentare a seguito del nuovoinsediamento di cooperative edilizie. “Il rischio concreto per gli abitantidel luogo – aggiunge Vittorio - è che esse sorgano senza che sia stataprevista nessuna forma di aggregazione sociale, tipo parchi comunali,verde pubblico o strutture sociali, strutture essenziali per favorirel’integrazione delle nuove generazioni”.In proposito, il comitato preannuncia che con una nota ufficiale chiederàal sindaco d’intervenire affinché i cittadini di Gravina possano riappro-priarsi dei parchi comunali esistenti sul territorio, in modo particolaredel parco Borsellino “una volta orgoglio e vanto dei residenti, ma oggidiventato ricettacolo di immondizia, di cani randagi, di tossicodipenden-ti e di bulli”. E per garantirne la fruizione sicura il comitato chiede anchel’installazione di telecamere a circuito chiuso.Il “Valle Allegra” segnala inoltre la mancanza di segnaletiche verticali eorizzontali in alcuni punti nevralgici del paese: ”per chi viene da fuoriGravina, trovare una strada o un ufficio diventa una tragedia e, peraltro,riscontriamo pure una carenza di passaggi pedonali e semafori arichiesta. E’ impossibile – prosegue la nota - negli orari d’ingresso euscita dalle scuole, percorrere le strade sulle quali insistono i plessiscolastici, visto che le macchine dei genitori degli alunni, vengonoposteggiate a destra, a sinistra e anche in doppia fila. Una delle cose piùimportanti che l’amministrazione deve subito affrontare è la questionevia Etnea, biglietto da visita del paese, dove le macchine vengonoposteggiate a destra e sinistra, sia sui marciapiedi”. Il comitato, infine,chiede l’avvio della differenziata e della raccolta porta a porta, nell’otticadi rilanciare il servizio abbattendone i costi.

Il comitato spontaneo Valle Allegrachiede maggiore attenzione

Maurizio Giordano

Il presidente Agen

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Nonostante l’approssimarsi delleelezioni amministrative cheavranno luogo il trentuno

maggio di quest’anno,l’attività delConsiglio comunale presieduto daldott. Giovanni Galazzo,procedealacremente.Proprio in questi giorni verrà infattiapprovato il Bilancio di previsione2010, strumento indispensabile per lasuccessiva approvazione e realizzazio-ne di opere pubbliche. Nel frattempo èstato redatto dai tecnici anche il Pianotriennale per le Opere pubbliche, riccodi iniziative che puntano principalmen-te a risolvere uno dei problemi piùscottanti, il traffico cittadino, impresa

Il mercato ittico diAci Trezza è chiusoda qualche settima-na dopo l’inaspet-tata visita delpersonale dell’ASP(Azienda SanitariaProvinciale) che,nel corso delsopralluogo, hariscontrato lapresenza di alcunielementi non inlinea con le vigentinormative inmateria igienico-sanitaria, ritenendocosì opportuna

l’immediata sospensione delle attività. Il sindaco di Acicastello, Filippo Drago, data lagravità dell’evento, ha chiesto l’immediata convocazione di una seduta di consigliocomunale straordinario a cui hanno preso parte oltre ai capigruppo consiliari,l’amministrazione e gli operatori del mercato. Oggetto dell’adunanza quello didiscutere e valutare le causa che hanno portato alla chiusura ed individuare così lastrada migliore da percorrere per ripristinare lo storico mercato. Certamente è statauna brutta sensazione di delusione e rabbia quella degli operatori del mercato che,però, si è subito affievolita dopo solitre giorni, allorché è stato sottoscrittoun accordo grazie al quale ilComune e l’ASP hanno autorizzatoil consorzio che attualmente gestisceil mercato ad avviare a propriespese i lavori necessari alla riapertu-ra, con la premessa che la praticaper l’affidamento della gestione aterzi faccia il suo regolare corso.Infatti l’intenzione del sindaco, datala condizione di deficit che investe ilComune di Aci Castello, è quellad’indire il bando per la gestione delmercato ittico di Aci Trezza; ovviamente il resto dei lavori sarà a carico del gestore chesi aggiudicherà la convenzione, già votata all’unanimità dal Consiglio comunalecastellese. Soddisfazione e felicità è stata espressa da più parti, politici, tecnici, masoprattutto dagli operatori che potranno finalmente riprendere la propria attività.Una nuova sede per il mercato ittico di Acitrezza è già nei pensieri dell’Amministrazio-ne comunale e del sempre attento sindaco Filippo Drago, ma è anche vero cheoccorrerà attendere i tempi tecnici.

Tremestieri. “Solamente dopol’adozione del Piano regolatoregenerale - spiega il sindaco delComune di Tremestieri Etneo, NinoBasile - saranno presi in considera-zione tutti i piani costruttivi presentisul territorio”. E’ questa la rispostache, in maniera molto trasparente, ilprimo cittadino dà alle cooperativeedilizie che a suo tempo avevanoproposto ricorso prima al TribunaleAmministrativo Regionale e poi,essendo stato rigettato, al Consiglio diGiustizia Amministrativa (che, tral’altro, ha rigettato anch’esso l’istanzadi sospensione) dopo che il Consi-glio comunale si era espressonell’ottobre del 2009 dichiarandonon ammissibile quanto propostodalle cooperative nel programma difabbricazione. Ma facciamo un passoindietro. Il 12 dicembre scorso

quattordici consiglieri comunalivotavano contro il piano costruttivo.A questo punto i responsabili dellecooperative presentavano ricorso agliorgani della giustizia amministrativa.Il sindaco proprio a commento deldefinitivo rigetto del ricorso, aggiun-ge: “La mia Amministrazione e lamaggioranza hanno dimostrato diessere coerenti e di aver seguito ilpercorso che tutela la salvaguardiadel territorio attraverso una pianifica-zione adeguata e corretta che puòessere attuata solamente conl’adozione del Piano regolatoregenerale. A breve – aggiunge NinoBasile - procederemo a trasmetterloal Consiglio comunale e così, dopovent’anni, riusciremo nell’impresastorica di soddisfare le aspettative deinostri cittadini, sia dal punto di vistacommerciale che di pianificazione e

programmazione.”Le esplicite e decise dichiarazionidel sindaco lasciano ben sperare chefinalmente l’approvazione dell’im-portante strumento urbanistico possaessere imminente e la velocizzazionedella soluzione potrebbe essere,come primo superamento delledifficoltà dell’iter approvativo,l’estrapolazione dal Prg della zonaindustriale e commerciale chedarebbe respiro immediato alla forzalavoro del paese, che lo chiede inmaniera prepotente da tempo, vistoche non esistono altri sbocchiimmediati per l’economia delcomune.Questo potrà anche agevolare lanascita di strade e sbocchi verso icomuni limitrofi senza naturalmenteperdere di vista l’obbiettivo principalee cioè l’approvazione generale che è

Basile:“Estrapoleremo dal Prg la zonaindustriale e commerciale

per rilanciare l’occupazione”

quanto interessa di più ai cittadinitremestieresi. Tutta l’opera, ha fattosapere il primo cittadino, saràcompleta, incluso il piano cooperati-ve che sta tanto a cuore a molti. Perquesto la giunta comunale prestoporterà il tutto in consiglio.Se saranno superate in fretta tutte leincompatibilità di discussione, il Prgsarà quasi pronto per essere presen-tato ai cittadini e finalmente tutti iconsiglieri comunali di questaamministrazione potranno vantare diavere approvato quanto non è stato Lucia de Lutiis

possibile fare in oltre vent’anni. “Illavoro – conclude il sindaco Basile -potrà ripartire, visto che questocomune non ha per geografia grandiattività commerciali ed i cittadinipotranno ben sperare di averequanto sognato da tempo. A tuttoquesto si aggiungano dei forti introitiper le licenze edilizie e conseguentientrate che saranno decisive perrisanare le casse del comune che almomento non godono di ottimasalute”.

non facile in un paese come SanGiovanni La Punta che ha ormaiassunto i connotati di una cittadina.In considerazione della presenza deiCentri Commerciali si procederà adallargare la corsia di marcia in viaGalileo Galilei,nodo di congiunzionetra l’uscita “Paesi Etnei” e la via CatiraS.Lucia.Quest’ultima verrà ampliata nel puntoin cui incrocia via Montegrappa,che asua volta andrà a ricongiungersi convia Monaci Mantia.Poi sarà la volta di via Fisichelli checongiungerà via Montegrappa allaCatira S.Lucia formando una sorta di“circonvallazione”.

San Giovanni La Punta. In diritturad’arrivo il Bilancio di previsione 2010Si punta alla realizzazione di nuove opere pubbliche

Un altro punto nevralgico è piazzaDon Bosco che,a causa del Polivalentee dei negozi circostanti diventa,nelleore di punta,un nodo davvero rilevan-te per la circolazione viaria.Così è statoprevisto un intervento in viaSpoleto,con sbocco in via Motta.Inoltre verranno realizzati molti nuoviparcheggi in via Della Regione neipressi del Polivalente,in via Macellonelle vicinanze dell’ ufficio postale(550 mila euro),in via Piave accanto ilcimitero centro (440 mila euro) ed invia Pisa accanto la scuola.Un altro è previsto in via Della Regio-ne tra le vie Fisichelli,Assisi e Palermomentre verrà ampliato quello giàesitente in via Umberto.Altri importanti interventi verrannoeffettuati nell’edilizia pubblica e nelleopere di urbanizzazione per una spesacomplessiva di tre milioni e duecento-mila euro,apportando anche dellemodifiche al P.R.G.Sono stati previsti anche dei fondi perla definizione di tutte le lottizzazioniabusive,le cosiddette zone “CR”.Cosìverranno sanati interi quartieri lottizzatiabusivamente intorno agli anni “70 e“80.Un altro importante tema affronta-to nel redigere il Piano Triennale è ilcontenimento energetico.Pertanto sono stati previsti lavori diinstallazione di pannelli fotovoltaici suitetti degli uffici comunali,per una spesacomplessiva di quattro milioni di euro.Altre innovazioni riguardano anche ilsettore turistico per il quale verrannoeffettuati lavori di riqualificazionedell’arredo urbano nelle piazze Ma-donna Delle Lacrime e TrappetoCentro. Agata Amantia

L’ASP sospende il mercatoittico di Aci Trezza

Cinzia La Sorte

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Si è costituito, durante l’ultima seduta consiliare, il gruppo “Progettoper San Gregorio”, formato dai consiglieri Carmelo Chiarenza eVincenzo Catalano (capogruppo).Il gruppo fa riferimento alla lista “Progetto per San Gregorio”, allora asostegno del candidato sindaco Paolo Capodicasa. Al momento iconsiglieri non hanno dichiarato quale sarà il loro ruolo in senoall’emiciclo consiliare, ma da alcune indiscrezioni sembra sarà diappoggio alla Giunta Palermo.

Un esposto alla Procura dellaRepubblica di Catania èstato presentato, giovedì 8

aprile, dal consigliere comunale diSan Gregorio, Giovanni Zappalà(Pdl). Oggetto dell’esposto è lachiusura, da oltre tre anni, delcampo sportivo comunale nono-stante siano stati spesi circa 500.000euro per lavori di adeguamento. AllaProcura della Repubblica, Zappalà,unico firmatario dell’esposto, chiede,infatti, di “verificare se sussistanodelle responsabilità penali, edeventualmente sanzionarle come dalegge, per la chiusura da oltre 3 anni

del campo sportivo di via Bellini,considerato che sono stati spesi circaeuro 500.000,00, dal 2003 al 2009.Tutt’oggi l’impianto sportivo non haottenuto l’agibilità adeguata perdisputare le partite a porte aperte.”Sportivi e tifosi, dunque, sonoancora penalizzati per non poterseguire la propria squadra del cuorema grande malcontento vi è anchetra le tifoserie delle altre squadreospiti durante i match.La storia parte da lontano, edesattamente dal 2002 quandoiniziarono i lavori di ristrutturazionedel campo per il terreno di gioco, gli

spogliatoi e le tribune. La spesaallora fu di circa 460.000 euro e ilavori si completarono nel maggiodel 2004. Da allora, la struttura fuutilizzata sia dalla squadra di calcioche da quella di rugby, fino alfebbraio 2007.Poi, a seguito degli scontri tra i tifosie le forze dell’ordine a Catania,durante la partita tra la squadrarossazzurra e il Palermo, nei quali haperso la vita l’ispettore Raciti, unanota della Questura di Cataniavietava l’utilizzo dell’impiantosportivo per le partite a porte aperte“in quanto quest’ultimo non

“Da oltre tre anni il campo sportivo rimane chiuso”agibile”. Successivamente laCommissione comunale di Vigilanzasi è riunita, insieme ai tecnicicomunali, per accertare le problema-tiche e fornire l’agibilità all’impiantosportivo ma da allora nessunarisposta. A tutt’oggi le gare sisvolgono a porte chiuse e con lapresenza delle forze dell’ordine(Carabinieri e Polizia Punicipale),nonostante siano stati investitiulteriori 23.899,00 euro (determinen. 668 del 21/10/2008 e n. 112 del24/02/2009) per eseguire altri lavoriall’interno della struttura.

Alfio Patti A.P.

Costituito il gruppo “Progettoper San Gregorio”

San Gregorio.Presentato un

esposto allaProcura della

Repubblica

A Pedara si avvicina l’appuntamento con le elezioni difine maggio. Due i candidati, da una parte AnthonyBarbagallo, sindaco uscente che ha deciso di rimetter-si in gioco candidandosi nuovamente, dall’altraFrancesco Laudani, consigliere provinciale. Entrambigodono di stima e simpatia. Sono circa 15 le liste cheappoggeranno i due candidati e non mancano gliaccoppiamenti trasversali. Le forze a sostegno diBarbagallo sono otto: Mpa, formazione politica di cuifa parte, Partito Democratico, Pdl Sicilia, con il motto(Pedaresi Democratici Liberi). Civiche: Fatti perPedara. “Barbagallo sindaco”, con capolista ProsperoTesta consigliere uscente, della destra di NelloMusumeci. Lista Giovani. Alleanza per la Libertà. Udcsezione locale. All’apertura della campagna elettoraledi Barbagallo, il moderatore Antonio Fallica, haaffermato “la nostra è una coalizione popolare”.Durante l’occasione facevano da cornice senatori,deputati nazionali e regionali, consiglieri provinciali,sindaci, assessori, presidenti di consiglio dei comunivicini. Salvo Pogliese, Giovanni Cristaudo, GuglielmoScammacca della Bruca (deputati del Pdl), GiovanniPistorio, Giuseppe Arena (entrambi Mpa), LucaSpadaro, Giovanni Beretta, Concetta Raja (PD),Ruggero Razza (La Destra). Anthony Barbagallocommenta così il proprio schieramento: “La coalizio-ne di oggi è il lavoro che abbiamo fatto in questicinque anni. Un gruppo di persone che ha ammini-strato con senso di responsabilità e rigore la nostracomunità. Le sigle dei partiti sono importanti, maancora più importanti sono gli uomini”.Francesco Laudani, ex vicesindaco di Pedara, elettonel 2008 consigliere provinciale, dalla sua parte avràil Popolo della Libertà e 4, o forse 6, liste civiche. Conlo slogan “Pedara...una storia d’amore... con l’impe-gno di sempre”, si è presentato alla numerosacittadinanza al teatro Don Bosco. Al suo fianco cisaranno, il presidente del Consiglio comunaleuscente, Mario Laudani, l’ex assessore Milena Verdi

che a gennaio ha avuto revocata la delega dal sindacoBarbagallo, i consiglieri: Angelo Pulvirenti, AlfioMaccarrone, Giuseppe Deodati. A sostenere FrancescoLaudani, erano presenti: l’eurodeputato Giovanni LaVia, il presidente della Provincia Giuseppe Castiglione,il sen. Pino Firrarello, i deputati Giuseppe Palumbo,Enzo Gibiino, Salvo Fleres, Marco Falcone, GiuseppeLimoli, Nino D’Asero, i sindaci Stancanelli, Failla,Rapisarda, Papale e Castro e tanti consiglieri provincia-li, assessori e consiglieri dei paesi dell’hinterland.“Sostengo Francesco Laudani che ha la passione dellapolitica – dice Milena Verdi - sono sempre dalla partedei pedaresi, non sono scesa mai a compromessi,senza timori scelgo il rispetto e i valori della civiltà”.Angelo Pulvirenti, capo gruppo del Pdl, al consigliocomunale di Pedara ha analizzato la situazione politica,e la rottura verificatesi in seno all’ex maggioranzarelativa composta dal Pdl : “dobbiamo restituire il suoruolo alla politica, e che i diritti dei cittadini non sianofavori”. Il presidente del Consiglio, Mario Laudani“spiegheremo alla gente il perchè siamo usciti daquesta maggioranza, Francesco è stato spinto daicittadini a presentare la sua candidatura, noi siamouomini liberi”.Il rappresentante del comitato cittadini pedaresi,Giovanni Auteri: “ci vuole un’ alternativa al paese. InFrancesco Laudani, apprezzo l’onestà, la determinazio-ne, la trasparenza morale e l’impegno sociale”. Ilcandidato sindaco ha ringraziato tutti, specie icittadini di Pedara che alle provinciali lo hannopremiato con 1800 voti, illustrando in linea genera-le il suo programma: “la mia candidatura parte daPedara, e non dall’alto, dobbiamo fare rinascerePedara, inserire nel nostro progetto i giovani, nondobbiamo fare la politica dei nuclei familiari,spiegherò ai pedaresi quale sarà il progetto Pedara,dobbiamo analizzare i piccoli problemi dei cittadinie risolverli. Dobbiamo impegnarci per avere lastrada dell’Etna, arteria importante che può rappre-sentare una grande promozione turistica per ilterritorio di Pedara. Dare servizi e lavoro ai giovanied agli anziani. Faremo una campagna elettoralepulita senza insultare nessuno”. Giuseppe Castiglio-ne, presidente della provincia, nonchè coordinatoreregionale del Pdl, ha elogiato il lavoro svolto daLaudani all’interno del consiglio provinciale.Analizzando gli schieramenti politici si evidenzia laspaccatura che vi è stata nel Pdl pedarese, dovesono rimaste in piedi le due anime politiche, da unaparte Alleanza Nazionale, dall’altra Forza Italia.Questa l’arena elettorale nella città “Fata dell’Etna”, ivincitori e i vinti li avremo il 30 e il 31 maggio.

Battiati. Trasloco forzato per due istituti scolastici. I genitori protestano

Il sindaco:“si lamentano solole famiglie non residenti”L’Amministrazione comuna-le ha ottenuto i finanzia-menti necessari per metterein sicurezza alcuni edificiscolastici ma ha dovutoincassare le critiche di alcunigenitori, soprattutto nonresidenti, che si sonolamentati per gli inevitabilidisagi tra traslochi verso altriedifici e la diffusione dinotizie allarmistiche, sempresmentite dall’Amministrazio-ne, riguardanti la possibileistituzione di doppi turni.Tutto ha avuto inizio nella prima metàdi febbraio, con l’aggiudicazione didue appalti per mettere in sicurezza lascuola media statale Pluchinotta el’edificio di istruzione elementare divia Bellini. Partiamo dunque conordine e cominciamo dalla scuolamedia Pluchinotta. Molti genitori laconsiderano una scuola d’elite epreferiscono iscrivere qui i propri figlipiuttosto che nel proprio comune diresidenza. In realtà le cronachemettono sempre in evidenza chefenomeni come bullismo, prepotenzeed altri fatti ai limiti della legalitàinvestono tutti i ceti sociali e poil’offerta formativa della Pluchinottanon è superiore a quella di altri istitutidi istruzione secondaria dell’hinter-land. In conclusione, la preferenzaaccordata alla Pluchinotta, soprattuttoda parte di genitori non residenti, haprovocato un boom di iscrizioni, aiquali la scuola e l’Amministrazionecomunale si sono dovute adeguare,ampliando l’edificio con altre classi enuovi laboratori per la didattica. Laspesa, naturalmente, è stata a caricodel bilancio comunale e quindi deicittadini contribuenti. Sono statiaccelerati al massimo i tempi perultimare le aule entro marzo e fartornare alcuni studenti dalla scuola diBarriera del Bosco, dove eranotemporaneamente ospitati. Ma i

traslochi non finiscono mai così comenon si finisce mai di studiare. Semprea marzo il Comune ha appaltato ilavori riguardanti la realizzazione delprogetto finanziato dall’Inail cheprevede l’adeguamento dell’edificioscolastico di istruzione secondaria allevigenti disposizioni in tema disicurezza e igiene del lavoro, nonchél’abbattimento delle barriere architet-toniche. Rimandare i lavori alla finedell’anno scolastico sarebbe statoimpossibile, altrimenti il Comuneavrebbe rischiato di perdere ilfinanziamento che ammonta a308.680 euro. Ed ecco che quindiciclassi, su un totale di 27, sono statetrasferite in pochi giorni verso unastruttura temporanea di accoglienza,messa a disposizione dalla Provincia,che si trova a San Paolo. Alunni edocenti vi resteranno fino al terminedell’anno scolastico. Un capitolo aparte merita poi la scuola elementaredi via Bellini. L’edificio ha ormai allespalle quasi mezzo secolo di vita edaveva bisogno di un restaurogenerale. L’Amministrazione ottiene ifondi la scorsa estate, quasi 300 milaeuro e coglie la palla al balzo peravviare le procedure di gara. I lavorisono stati appaltati lo scorso febbraio.Ma l’Amministrazione deve fare iconti con un gruppo molto compattodi genitori che si oppone ai lavori e

rifiuta ogni forma di collaborazione.All’inizio si pensa di trasferire tutta lascuola in un plesso vicino, per evitaredi aprire il cantiere durante le lezioni.Il Comune di Tremestieri mette adisposizione la Madre Teresa diCalcutta, ma si deve fare in fretta,perché la gara è già aggiudicata e ilavori vanno consegnati entro unmese, altrimenti si deve dire addio alfinanziamento regionale. Alla finel’Amministrazione decide di lasciareun piano tutto vuoto per consentirelo svolgimento dei lavori, che giàsono in corso, trasferendo cinqueclassi verso altri plessi del territoriocomunale. L’amministrazione si salvain corner, evita i doppi turni o iltrasloco in scuole troppo lontane, maincassa lo stesso le critiche di alcunigenitori. Le famiglie degli alunni cherestano in via Bellini, infatti, comin-ciando una guerra contro l’Ammini-strazione a colpi di carte bollate.Coinvolgono prima l’Asl, poi i vigilidel fuoco, i carabinieri. Il sindacoCarmelo Galati, pressato dallefamiglie e da alcuni consigliericomunali, riferisce delle ispezioni inConsiglio comunale, dichiara chenon è stata riscontrata alcunairregolarità. Tuttavia dopo qualchesettimana giunge la notizia deltrasloco completo di tutto il plesso viaBellini verso il vicino edificio di viaVaccarini, con tanto di autorizzazioneda parte dell’Asp territoriale. Così sievitano i doppi turni, l’Amministrazio-ne dorme sonni più tranquilli, anchese i dissensi di alcune famiglierimangono. A fare la voce più grossa- ha aggiunto il sindaco - sono igenitori non residenti, perché chi vivea Sant’Agata li Battiati apprezza il fattoche l’Amministrazione si stia adope-rando per mettere in sicurezza gliedifici scolastici e quindi garantirel’incolumità degli alunni di oggi e didomani.

Tiziana Grazia Borzì

Pedara. Clima elettoraleS’infiamma il dibattito politico e si delineano gli schieramenti

Patrizio Nicolosi

Informiamo i nostriaffezionati lettoriche in occasione

delle prossimeelezioni

amministrative, ilnumero di maggio

sarà in distribuzionea partire dagiorno 20

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Non cala l’attenzione sull’ospedale “SS. Salvatore” diPaternò e c’è grande fermento dopo la decisionedell’assessorato regionale alla Sanità di ridurre i postiletto della struttura, facendo così scomparire tre unitàoperative: Oculistica, Ortopedia ed Otorino. In forseresta un quarto reparto, l’Ostetricia e Ginecologia.Stando ai fatti, dunque, con il piano di rientro previstodalla Regione, il nosocomio paternese perderà quattrodei sette reparti attualmente presenti, con il conseguen-te dimezzamento dell’attività. Sedute straordinarie inConsiglio comunale e incontri tra politici, medici edirigenti hanno avuto luogo in questi giorni proprio perdiscutere del ridimensionamento che subirà il “SS.Salvatore”. «Siamo all’anticamera della chiusuradefinitiva dell’ospedale» sostengono in molti. Eppure ilnosocomio paternese ha chiuso il 2009 con 5.943ricoveri, superando i presidi di Biancavilla e di Bronte.Confortato da questi numeri, il sindaco di Paternò,Pippo Failla, ha affermato che: «Paternò è l’unicoospedale del catanese che ha chiuso con i bilanci inattivo, rispettando così come vuole il decreto, i canonidell’efficacia, dell’efficienza e dell’economicità, quindi–continua il primo cittadino paternese- non comprendoperché devono colpire proprio l’ospedale più virtuoso».Stando ai dati, infatti, il nosocomio paternese risultaessere il primo per numero di ricoveri, tra degenzaordinaria e day hospital, se si esclude il “S. Maria e S.Venera” di Acireale che ha chiuso il 2009 con 11.571ricoveri. Cresce il “coro dei no” e chi protesta rimanecon la sola speranza che il governo regionale possariflettere realmente al fine di rivedere la posizione eattuare una nuova programmazione tenendo contodegli effettivi bisogni dei cittadini. Paternò, infatti, èuna delle città più grandi della provincia di Catania,con 50 mila abitanti, con il “SS. Salvatore” che operaper un bacino d’utenza che abbraccia circa 100 milaabitanti. I numeri parlano chiaro ma c’è la nettasensazione che i tagli previsti saranno pagati sulla pelledei cittadini.

La faccenda della riscossionedella tassa sui rifiuti aMisterbianco versa in

condizioni di massima confusione.E, paradossalmente, non sembraaver apportato chiarificazionineanche l’intervento del commis-sario ad acta, Dr. GiuseppePetralia, nominato con Decretodell’assessore regionale allaFamiglia, alle Politiche sociali e alleAutonomie locali, n. 1146 del10.12.09.A far discutere è proprio ladeliberazione dello scorso 17dicembre, con la quale il commis-

L’assessorato comunale aiCantieri Scuola, di Campo-rotondo Etneo, gestitodall’assessore Santo Bruno,ha presentato all’assessora-to regionale al Lavoro larichiesta per l’attivazione diquattro cantieri di lavorodiretti alla realizzazione diimportanti opere pubbliche:un parco giochi attrezzatocon area a verde nelterreno di viale Borsellino,un’area attrezzata a verdecon campi multifunzione

sario ha disposto l’“interruzionedei termini di decadenza e/oprescrizione della riscossione dellaTARSU/TIA dell’anno 2004”. E seal tributo della contesa non èconcesso di andare in prescrizionedopo i canonici 5 anni, la conclu-sione è univoca: è esigibile, vapagato. Sembra essere valso pocoil ricorso, mosso dalla Confcom-mercio locale, avverso a questaspiazzante delibera. Infatti, il T.a.r.di Catania ha rigettato il ricorsocon l’Ordinanza dello scorso 1aprile, come se fosse stato tuttofumus e niente arrosto: in fondo,

sembra sostenere certa stampa,“rientra nel potere del competenteassessorato regionale la nomina diun commissario ad acta perintimare ad un comune dellaregione di stabilire le tariffe per cuiè ricorso e di adottare gli atticonsequenziali”.Seguono la soddisfazione dell’am-ministratore unico di Simeto-Ambiente, Angelo Liggeri e,menzionati da fonti tentativamentepiù garantiste, le reazioni cerchio-bottiste del presidente dellacommissione provinciale per irapporti con le Ato di Confcom-mercio Catania, Serafino Caruso,seguito dal coro di qualchecomitato civico.Bene, fin qui la cronaca di Palazzo,dai cronisti di Palazzo raccontata.Quello che non si legge danessuna parte è che la Tarsu e laTia non sono la stessa cosa. Inproposito, parte bene il difensorecivico misterbianchese, avv.Salvatore Saglimbene, che in unasua nota entra nel merito delladecisione con cui la Corte Costitu-zionale ha equiparato la Tarsu e laTia, salvo poi a colludere conl’equivoco generale, per cui la Tia

non sarebbe che una “meravariante” della Tarsu poiché, comequella, sarebbe un “tributocomunale”.Le cose non stanno esattamentecosì, e lo dicono sei anni didisservizi e di intemperanze nellagestione dei rifiuti urbani.La Tia, infatti, è figlia dell’introdu-zione delle Società d’Ambito, cioèdi quella complicazione nellagestione dei rifiuti che ha causatol’impazzare di quello che vogliamoancora far passare come un“tributo comunale”: banalmente,tutte le società di gestione compor-tano il pullulare di figure interme-die, i cosiddetti “manager”, chevanno pagati. E non c’è doraturasostenibile per questa pillola: chipaga non è il contribuente, ma ilconsumatore, poiché non c’è, difatto, un Welfare State che offreservizi al cittadino, bensì interessiprivati che propinano un prodotto.E un prodotto travestito da tributodiventa una prestazione patrimo-niale coattiva, senza neanche laconsolazione di un libero mercatoall’interno di un liberista (e assaipoco welfare) Stato. A oggi, tral’altro, piaccia sapere che nessuna

mano invisibile di smithianamemoria è venuta a far quadrare ilcerchiobottismo che sta caratteriz-zando la questione dei rifiutimisterbianchesi. L’unica mano,appunto, è quella (incisiva) delcommissario Petralia che con lasua delibera non sembra averrischiarato la nebulosa raduradell’immondizia urbana.Perché qualcuno non spiega aicittadini come mai, in questoultimo lustro, non è stato datoseguito alla giurisprudenza per cuila novella gabella (la Tia) sarebbedovuta essere determinata a curadegli organi comunali e dalle Ato,semplicemente, riscossa?A far luce sui punti critici dellaquestione, forse, torna utile citarele vicende che, sullo stessoargomento, ha dovuto affrontare lavicina satrapia di Motta S. Anasta-sia, in cui nessuna Tia risultaessere mai stata approvata dalConsiglio comunale. Addirittura,nel 2009 sarebbe stata anchepalesemente bocciata, con indica-zione di determinarne l’entità sullabase dell’ultima tariffa utile, cioèdell’ultima tariffa determinata inmaniera legittima, quella del 2003.

Peccato, poi, che l’eventualetesoretto che ne sarebbe derivatonon sembra essere stato digradimento alle Ato, che hannochiesto al Comune di Motta unacifra esorbitante per la “coperturadei costi di gestione” – costi cheuna tariffa determinata legittima-mente (cioè dal Comune), eviden-temente, non potrebbe riuscire acoprire. Il caso mottese, se accosta-to a quello misterbianchese,sembra puntare una lente diingrandimento sulla principaleincongruenza di questa vicenda:da un lato, il Consiglio comunalemottese, non approvando la tariffadel 2009, ratifica indirettamente ilfatto che, comunque, questopassaggio spetta all’organopubblico, e non ad altri; dall’altrolato, però, a Misterbianco capitache un organo pubblico (laRegione) mandi un commissarioche sembra deliberare lo statusquo, senza metterlo in discussione:tanto poco lo mette in discussioneche non si esprime sulle tariffe, madice (formalmente in diritto didirlo) che quella del 2004 vapagata, e quelle successive vannomesse a recupero.

Angelina De Luca

nell’area attigua alla chiesadel Villaggio Sant’AntonioAbate e due progetti relativiall’allargamento di parte divia Tripoli, onde facilitarela viabilità. L’istruttoria nonsi è ancora conclusa equindi attualmente non èpossibile prevedere quanti equali di essi sarannoapprovati.Il sindaco AntoninoRapisarda è certo chel’assessorato regionale daràil massimo affinché opere

Paternò, l’ospedaleperde «pezzi»Previsto un drastico ridimensionamentodalla Regione. Cresce il coro dei “no”

Alessandro Filippelli

concrete e maggior lavoro(anche se tempora-neo) possanoarrivare nellacomunità diCamporotondo,alla quale servonoservizi e sostegnoeconomico.Intantol’Ammini-strazionecomu-nale, amezzo

Camporotondo Etneo fa richiestaper avviare quattro cantieri lavoro

manifesti murali, fapresente alla cittadi-nanza che fino alleore 12 di venerdì 23aprile, tutti i soggettidisoccupati, di etàcompresa tra 18anni compiuti e 65

anni non compiuti,potranno

presentareistanzaperl’inseri-mento

nelle graduatorie di avvia-mento nei cantieri di lavoroper disoccupati presso ilCentro per l’impiego diMisterbianco. E’ possibileprendere visione dell’avvisopubblico integrale all’albodel Centro stesso o pressol’albo pretorio comunale,onde verificare le condizioniper la partecipazione e ladocumentazione dapresentare per l’avviamentonei cantieri di lavoro.

Michele Milazzo

Dalle colonne di questo giornale più volteabbiamo lanciato l’appello per ristrutturare duemonumenti storici clarentini. Addirittura, uno diquesti, l’altarino della Madonnina, era in seriopericolo di crollo. Adesso il Comune, grazie acirca 20 mila euro di fondi propri, sta interve-nendo sulle due strutture per recuperarle erivalutarle. Con la crisi economica che affligge ivari enti territoriali, bisogna dare atto all’Ammi-nistrazione comunale guidata da Enzo Santono-cito della grande sensibilità mostrata. L’altarinodella Madonnina è posto all’uscita del paese diCamporotondo Etneo ed è molto antico. Venneristrutturato negli anni ‘70 dall’allora parroco

Giovanni Somma con il contributo e la devozionedei fedeli. Consta di sei colonne in cemento armato,ciascuna ad una altezza media di quasi otto metriper un diametro di cm. 40X40. Sopra la colonnacentrale è installata, per l’appunto, la statua dellaMadonna, mentre le altre cinque, con una lampadi-na posta in cima, servono da coreografia e per dareluce a tutto il monumento. Come accennavamo, intutte le colonne il ferro arrugginito aveva sbriciolato

il cemento creando un grave pericolo di crollo e,data l’altezza delle colonne, il cedimento potevaavvenire cadere sulla SP/III, strada densamentetrafficata che da San Pietro Clarenza conduce acomuni importanti come Camporotondo, Belpasso,

Paternò, Adrano e Biancavilla. Come ci ha illustratoil geom. Michele Faro dell’Ufficio tecnico comunaletutto il sito sarà ristrutturato e rivalutato. Le colonneoltre ad essere rinforzate saranno ricoperte in pietralavica, sarà cambiato il pavimento della piazzuolaattorno all’altarino, con il ripristino delle aiuole edei sedili ed inoltre verrà installata una nuovailluminazione. Ciò consentirà di eliminare ilpericolo e darà un aspetto dignitoso a tutta la

struttura. Per questo c’è felicità tra i cittadinidevoti della Madonna, che in quel luogovanno a pregare puntualmente. Più di tuttiproprio l’anziano ex parroco GiovanniSomma. Il secondo monumento che saràoggetto di manutenzione è molto antico eaffascinante: un abbeveratoio (biviratura) inpietra lavica esistente da tempo immemorabile,posto di fronte all’altarino della Madonnina.Su questo monumento della civiltà contadinainsiste una targa dove si legge “RegioneSiciliana, Ente per la Riforma Agraria Sicilia,San Pietro Clarenza 1954”. Questa targa fuposta nel corso dell’ultimo restauro. Queste“bivirature” un tempo erano le tappe di chi sirecava in campagna,ma anche dei numerosipassanti ed i loro animali; serviva pure perriempire di acqua fresca “bummuli e quattare”

(brocche). Nell’abbeveratoio i lavori sono quasiterminati, come ci riferisce il geom. Michele Faro ecome abbiamo avuto modo di constatare. Vi èstato installato un rubinetto con pulsante che erogaacqua potabile senza sprechi.

A San Pietro Clarenzasi restaurano due monumenti

M. M.

Una deliberazione resuscita la Tia del 2004

L’assessore Santo Bruno

Via libera grazie a ventimila euro di fondi comunali

Misterbianco. Il commissario ad acta dispone l’interruzione dei termini di prescrizione

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Sguardi spenti, ventunoanni durissimi di lavoroalle spalle come “ausilia-

rio di supporto” ai repartidell’ospedale Cannizzaro. Sonouomini e donne che collabora-no in sala operatoria, effettua-no pulizie, garantiscono ilfunzionamento quotidianodella sanità catanese ed hannouna famiglia alle spalle.Ventuno anni sono tanti, inpratica hai investito tutto suquesto lavoro, «molto spesso –confidano alcuni ausiliari chepreferiscono restare nell’anoni-mato- siamo stati utilizzaticome serbatoio elettorale almomento delle elezioni. Lanostra vita è questa solo cheadesso siamo stati messi allestrette».

Ad inizio anno viene espletatauna nuova gara d’appalto,vince una ditta del nord Italia,che fa il suo mestiere, il pezzoforte però lo fanno i sindacatiFilcams Cgil e Fisacat Cisl. Percapire che è finito il tempodelle battaglie con le bandiererosse in difesa dei lavoratori,basta leggere il verbale diaccordo firmato lo scorso 3marzo, che recita: “coloro iquali non firmeranno il contrat-to saranno esclusi dal presenteaccordo, da ogni altro obbligocontrattuale e da ogni diritto almantenimento del posto dilavoro”. Ai lavoratori vengonodati cinque giorni di tempo perdecidere! O dentro o fuori.Sentirselo dire a 50 anni conuno stipendio che nel miglioredei casi raggiunge le mille euronon è proprio il massi-mo. Ma per la Cgilcatanese questoaccordo è un successo,anzi un vero e propriomodello che tuttidovrebbero applicare,tanto che nel congres-so provinciale ilsegretario SalvatoreLeonardi ne èfermamente convin-to ed afferma:

Ospedale Cannizzaro, i lavoratori si sentono traditi dalla CGIL

Quando il sindacato si siede“a tavolinu” con l’impresa

“Desta stupore in tutti noi ilcorretto comportamento adotta-to da un’azienda del settentrioneaggiudicatasi l’appalto del-l’ospedale Cannizzaro in riferi-mento al servizio di supporto aireparti e alle strutture dell’azien-da ospedaliera, dal momentoche ha effettuato il cambiod’appalto in modo semplice esecondo le regole stabilite dal

CCNL. Questo modo d’operaredovrebbe essere usuale, invecenon lo è”.Inutile dire che messi alle strettegli ausiliari hanno firmatonell’arco dei cinque giorniconcessi, il bello è che i lavora-tori adesso sono diventati “socilavoratori” e per lavorare devonopure pagare una quota sociale

di € 103,00 “trattenuta in unaunica soluzione nella primabusta paga”. Soldi che verran-no restituiti ai soci “al terminedel rapporto associativo” senon fosse che i lavoratori sonosoci responsabili per la quotaversata. Il rischio è che in unmomento di crisi si possa “fare

cassa” con la quota sociale!

IL MODELLO PUGLIESEMentre a Catania la Cgil stappaChampagne firmando contratti“o dentro o fuori” sulla pelle deilavoratori, in Puglia il nuovosindacato delle Rappresentanzedi Base (RdB) dopo due anni di

vertenze è riuscito a farereinternalizzare i lavoratori delleditte e cooperative in appalto.Il modello dovrebbe esserequesto, cioè lottare per i dirittidei lavoratori e non sedersi al“tavolinu” con le imprese atesta bassa e col berretto inmano. In Puglia dopo due annidi vertenze e lotte serrate èstato emanato un decreto checonsente ai circa 8mila lavora-tori delle cooperative in appal-to che prestano servizi nellasanità, di entrare in una nuovasocietà regionale ottenendopure un notevole risparmiofinanziario e la stabilizzazionedefinitiva. Il ragionamento èsemplice: perché io Regionedevo fare lavorare le personeattraverso una ditta e invecenon posso assumerle io diretta-mente?In particolare il sindacato diBase e i Cobas in Puglia sonoriusciti a fare inserire neldecreto:-garanzia del passaggio auto-matico alla società in house ditutti i dipendenti delle ditte ecooperative esternalizzate.-possibilità per il personale diruolo in strutture sanitarie dialtre regioni, che svolge incari-chi a tempo determinatopresso le asl pugliesi, di essereinserito negli organici di questeultime-stabilizzazione dei lavoratori exLsu che sono stati impegnatianche attraverso piani d’impre-sa nelle asl della Puglia.

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Quando serve, il buon nomedel sindaco UmbertoScapagnini può tornare

utile, soprattutto se si tratta diutilizzare ogni giorno un posto autoper disabili per parcheggiare sottocasa. Un bel cartello “Sosta autoriz-zata” col simbolo del Comune diCatania sul cruscotto, firmato dall’exsindaco Scapagnini, come quelli invoga cinque anni addietro perposteggiare le macchine dentro almunicipio e il consigliere LanfrancoZappalà del partito democratico hautilizzato quelle strisce gialle aproprio uso e consumo. Nonostan-te avessimo ricevuto centinaia di foto–e le abbiamo conservate- dagliabitanti della zona, che lamentavanoil menefreghismo del consiglierecomunale in questione, stentavamo

Il giornalistaGiuseppePetralia,Capo UfficioStampadell’AziendaOspedalieraper l’Emer-genzaCannizzarodi Catania, durante i lavori del XXXICongresso Regionale dell’AssociazioneSiciliana della Stampa (SindacatoUnitario dei Giornalisti siciliani) è statorieletto consigliere regionale e successi-vamente componente della GiuntaEsecutiva dell’Associazione Sicilianadella Stampa, per il triennio 2010-2013. Il collega Giuseppe, oltre avantare una brillante attività giornalisti-ca da anni ricopre incarichi di rilievonel sindacato. Per sei anni ha ricopertola carica di vice segretario provincialedella sezione di Catania e quella diconsigliere regionale. L’editore AndreaPitrolino, il direttore Fabio Cantarella etutta la redazione di “Paesi Etnei Oggi”augurano al collega Giuseppe unproficuo lavoro.

Il lavoro degli “Stati Generali” cata-nesi prosegue incessantemente. Si-

Adesione di massa allo sciopero promos-so da Cgil, Cisl e Uil, Ugl, e dalle categoriadei chimici Filcem Cgil , Femca Cisl,Uilcem Uil e Ugl Chimici, dei 67 dipen-denti dell’Asec e Asec Trade.All’astensione dal lavoro si è abbinata unaprotesta davanti alla sede aziendale in viaCristoforo Colombo a Catania.Per i sindacati la crisi è dovuta ad un’inefficiente e inefficace gestione protratta

Rimosso il Suv di Zappalà (Pd) dalle strisce gialleQuando il nome dell’ex sindaco di Catania Umberto Scapagnini può tornare utile

a credere che si potesse arrivare aquesto punto: utilizzare un postoriservato a portatori di handicap perlasciare il proprio Suv di lussoevitando di pagare le strisce blu.Vero è che Catania è invivibile e chenon ci sono posti auto a sufficienza,vero è che i parcheggi del vecchioufficio speciale sono stati sequestratidalla magistratura, ma stavolta ilconsigliere del partito democraticoha superato ogni limite. Arrivati sulposto con alcuni residenti abbiamochiamato i vigili urbani e nel giro dipochi minuti la macchina è statamultata e rimossa. «Siamo soddisfat-ti –dicono un anziano residente conla moglie- speriamo in questo modoche il consigliere Zappalà impari lalezione».

Antonio Condorelli

da anni, senza che ad ogginonostante i nuovi consigli diamministrazione si avvertanochiari segnali di discontinuità.L’adesione allo sciopero è statadel 99%; i crediti in sofferenzadi Asec Trade ammontano adoltre 15 milioni di euro (non èchiaro quanti di questi sonoesigibili); i debiti Asec Tradeammontano a circa 14 milionidi euro (fra cui circa settemilioni che la Trade deveall’Asec spa con conseguenzefacilmente immaginabili ).Preoccupa la sorte della

“partecipata” del comune che si occupadell’erogazione del gas.Sotto le bandiere sindacali, è stata organiz-zata una manifestazione che esprime itimori dei lavoratori per il futuro dell’azien-da: numerosi i cartelloni con slogan chefanno sentire ai cronisti e ai cittadini le loropaure. La situazione aziendale è parados-sale: debiti a fronte di 15 milioni di creditoin sofferenza. Strano il caso dell’Asec,

sidente dell’Amt, Roberto Sanfilip-po, non sono solo questi i problemiche affliggono la partecipata che aparere di Sanfilippo “anche se fossein salute non risolverebbe il proble-ma del traffico a Catania”. E alloracome affrontare l’annosa questione?Ritornano ricorrenti le soluzioniprospettate dai parcheggi scambia-tori.. Allora torna in mente la que-stione della metropolitana che, almomento in cui scriviamo, è assolu-tamente insufficiente per la copertu-ra dell’intero servizio. A fronte però

un’azienda che lavora in regime dimonopolio, ma che rischia il fallimento:questa è la denuncia dei sindacati. Uncaso unico –hanno sottolineato i rappre-sentanti sindacali, che paventano rischi di“svendita” a privati dell’impresa.Di fronte a questi numeri GiuseppeD’Aquila, segretario della Filcem Cgil parla“di vero paradosso dovuto alla malage-stione di questa azienda nella quale èprevalsa più una condizione politica che dimercato. Questo è uno dei tanti esempiche rende chiaro il senso di irresponsabili-tà che ha portato a questa condizioneaziendale.”D’Aquila aggiunge: “questo scioperorappresenta il primo passo di una vertenzache purtroppo si prefigura lunga e difficile.Le responsabilità dello scempio aziendaleappaiono più che evidenti e sono daattribuire all’amministrazione comunale edal management aziendale che ha fallitopalesemente la missione del risanamentoe del rilancio delle due aziende”. Isindacati lamentano l’assenza di un pianoindustriale, chiesto da novembre e di un

indirizzo strategico per il rilancio. Mancanorisposte dall’amministrazione Stancanelli:ci vorranno due mesi per il piano indu-striale, ma prima si dovrebbe studiare unpiano di risanamento.“Vogliamo ripartire dall’essenziale –aggiunge D’Aquila- . La presentazione diun piano di rientro finanziario e di unpiano industriale adeguato non è piùrinviabile, e questo lo rivendichiamo. Dall’amministrazione comunale a partiredal sindaco di Catania, ci aspettiamoconcretezza e rigore nelle scelte chesegneranno il futuro di Asec Spa ed AsecTrade. Le scelte del management degliultimi 5/6 anni sono state sbagliate edirresponsabili, ed hanno condottol’azienda quasi al tracollo definitivo. Lapolitica si muova di conseguenza ed inuna logica di discontinuità rispetto alpassato”.In questa condizione, la giunta Stancanellinon ha cambiato il gruppo dirigenteaziendale. Un “premio” per l’ottimolavoro?

Petralia ai verticidel sindacatodell’Assostampa Siciliana

P.E.O

La surreale condizione dell’azienda comunale che a dire dei sindacati rischia il fallimento

Catania: “perdite” di gas all’Asec

Marco Benanti

curamente uno deinodi principali è quel-lo inerente la mobili-tà.. Il tutto a fronte diun servizio pubblicoerogato dall’Aziendamunicipale trasportiche certamente non èin grado di far frontealle esigenze dei ca-tanese, condizionatoinoltre da bilanci che

ne rendono difficile la gestione. Masecondo il pensiero dell’attuale pre-

di grandi progetti per la metropoli-tana si assiste alla mancanza di ade-guate risorse per il trasporto su gom-ma nei principali comuni montani.Infatti il trasporto è svolto con risor-se e mezzi assolutamente obsoletianche se lo stesso Tafuri preannun-cia “l’acquisto entro breve di venti-cinque nuovi autobus”. Ma tornan-do ai lavori che hanno interessato larealizzazione della metropolitana, iltratto “GiovanniXXIII-Stesicoro”aveva subito un improvviso stop.Questo perchè durante gli scavi era

stata colpita una falda acquifera.Un’evenienza che poteva essere pre-vista ma che invece ha portato aduna fuoriuscita di acqua straordina-ria con una quantità che, secondoquanto riportato dalle fonti della Fce,potrebbe ammontare a circa 500 li-tri al minuto. Un intoppo che si èverificato durante la realizzazionedella vasca di aggottamento dell’ac-qua e che ha reso necessario l’im-piego di particolari resine poliure-taniche. Ovviamente dalla Fce siesprime soddisfazione per aver ri-

solto il problema in tempi modera-tamente brevi. Certo resta da chie-dersi se il tutto non poteva essereprevisto precedentemente. Adessodovrebbero finalmente ripartire i la-vori per il completamento della trat-ta. Insomma sembra che, come pur-troppo spesso accade in questa cit-tà, siano tutti in attesa di una mannadal cielo (forse il completamentodella metropolitana) e non si agiscaincisivamente per affrontare e risol-vere definitivamente il problema.

Mobilità... fra mancanza di un piano e lavori a singhiozzo

Antonio Borzì

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9www.paesietneioggi.netJONICAJONICAJONICAJONICAJONICA

Il consigliere provinciale garrese,Salvo Patanè(Pd), ha chiesto alpresidente della Provincia

regionale, Giuseppe Castiglione«di sapere se nell’ambito dellepotestà assegnate alla Provinciaregionale di Catania, ritiene di dareconcreta risposta alle attesedell’area ionica etnea istituendo unTavolo provinciale dei servizi edelle risorse, quale strumento dicontrollo e proposta territorialeincludendovi i Piani e le azionilocali di qualunque natura e fontedi finanziamento, allo scopo diriordinare in una logica d’assieme,ogni progetto di sviluppo che, sepur giustificabile nella verticalizza-zione dei singoli obiettivi, spesso

confligge con un partecipatosviluppo di tutte le vocazioniterritoriali determinando sprechi einutili ridondanze; di attivarsi perassicurare nel più breve tempopossibile la discussione nellemodalità negoziate con le forzepolitiche, sociali e sindacali eistituzionali e la definitiva adozionenelle modalità di legge del Pianoterritoriale provinciale di coordina-mento oltre che dei trasporti anchedello sviluppo locale integrato; digarantire attraverso tale strumentodella governance, i diritti di tutta lacomunità amministrata, nell’inte-resse esclusivo del riequilibrioterritoriale e dell’equa distribuzio-ne di risorse e mezzi e soprattuttodi intervenire presso la direzionedella Serit Sicilia s.p.a. per scon-giurare la chiusura dello sportellodi Giarre e presso l’Agenzia delle

Entrate per ripristinare pienafunzionalità all’Ufficio di Giarre».Richieste largamente condivisedalla popolazione che costituiscegli agglomerati urbani di Giarre eRiposto, al centro di un vastocomprensorio territoriale la cuidimensione supera i centomilaresidenti.Storicamente quest’area vienericompresa tra i comuni della fasciaionica pedemontana ed etnea,delimitati a nord dalla provincia diMessina e a sud dall’area metro-politana catanese. Un insiemeassunto come ambito territorialeanche negli strumenti pianificatoridella Provincia regionale diCatania e che tutta la letteraturaurbanistica è concorde nel ricono-scergli caratteri identitari e diomogeneità. Sulla base di questariconosciuta condizione, nel corso

degli anni il comprensorio ionicoetneo è stato dotato di infrastruttu-re e servizi di scala territoriale,come il presidio ospedaliero“Sant’Isidoro”, il Tribunale,l’Agenzia delle Entrate, il Polocatastale decentrato, un Istitutopenitenziario con 120 detenuti,una sede propria per la riscossionedei Tributi da parte della Serit, unasede INPS, il Porto turistico, leCompagnie Carabinieri e Guardiadi Finanza, l’Ufficio circondarialemarittimo, un casello autostradale,oltre ad una pluralità di istituzioniscolastiche di primo e secondogrado con un’offerta formativaamplissima comprendente ancheun Istituto musicale convenzionatooggetto di un recente protocollod’intesa. Patanè, nella sua richiestaal presidente Castiglione, sottoli-nea «lo stato di disagio nel quale

versano i cittadini del comprenso-rio giarrese per il progressivodepauperamento della qualità deiservizi in atto con il depotenzia-mento della struttura ospedalieraper la cui difesa le amministrazionidel Distretto sanitario, le istituzionie la rete delle Associazioni stannoattuando forme di protesta e dicoinvolgimento popolare tesi arestituire al territorio il diritto allasalute». Dal 1° di febbraio, purtrop-po, non è più presente a Giarre undirigente all’interno dell’Agenziadelle Entrate e in atto, alcuniimportanti servizi vengonodisimpegnati dalla sede di Cataniao in quella di Acireale. Come senon bastasse, l’ultimissima novitàè che l’Agenzia di riscossioneSERIT ha ufficialmente fatto sapereche dopo pasqua l’Ufficio di Giarresarà smantellato, costringendo

Giarre. A rischio chiusural’agenzia riscossione della Serit

l’utenza ad affrontare ulteriori edingiustificati disagi per coprirel’aumentata distanza fino adAcireale. Di fronte a tale increscio-sa situazione, il consigliereprovinciale giarrese denuncia«l’oramai chiaro il tentativo diimpoverire il territorio ionico etneoanche di quei servizi essenzialioramai consolidati, in una logica diridimensionamento che non tieneconto degli effetti devastanti checomporta tale scelta per lo svilup-po di una parte importante dellacomunità amministrata» e ritiene«grave il perpetrarsi di tale logicache tende a polarizzare servizi erisorse esclusivamente nell’areametropolitana perseguendo undisegno pianificatorio tendente amortificare e comprimere laricchezza dei territori periferici».

GIARRE. Il Rotary Club di Giarre, rappre-sentato dal presidente dott. Sandro Zagami,nel salone degli specchi del Municipio diGiarre, alla presenza del sindaco TeresaSodano, degli assessori Leo Cantarella,Pippo Donzello, Piero Mangano e France-sco Longo, il direttore generale del Comu-ne, Giovanni Tracia, l’ing. Marcello Pezzinoe l’ing. Piero Marano, del Dipartimentoregionale di Protezione civile, ha donatoall’Ufficio di Protezione civile comunale,una centralina meteo di rilevazione delleprecipitazioni atmosferiche con annessawebcam. La stazione di controllo è giàoperativa nella sede comunale dellaProtezione civile (stadio di atletica). “Graziea questo importante strumento – ha detto ilsindaco Teresa Sodano - la ProtezioneCivile comunale sarà in grado di monitora-re la quantità di pioggia che cade nellanostra città e rilevare in tempo reale se vi èun imminente pericolo d’alluvione,consentendoci di attivare per tempo uneventuale dispositivo di sicurezza eprevenzione, previsto dal protocollo incaso di eventi calamitosi. Alla luce di

GIARRE. Ristrutturare,promuovere e valorizzarel’Acquario Mediterraneodi Giarre, struttura diproprietà della Provinciaregionale etnea e gestitadal Cutgana dell’Univer-sità di Catania in collabo-razione con l’Area marinaprotetta Isole Ciclopi.Sono questi i tre puntiprincipali su cui i membridella commissioneconsiliare permanente

“Cultura e Pubblicaistruzione” dellaProvincia – il presiden-te Marco Luca e icomponenti EdmondoPappalardo, AntonioMusumeci, NunzioParrinello, RaffaeleStrano e Fina Abbades-sa – si sono confrontatialla presenza deldirigente della Polizia provinciale, Valerio Saitta, del responsabile della struttura per ilCutgana, Angelo Messina, e del direttore dell’Amp Isole Ciclopi, Emanuele Mollica, nelcorso della riunione che si è tenuta ieri, nei locali dell’Acquario Mediterraneo al civicouno di via Mazzini. Una struttura didattica dislocata su tre piani che ospita 500 esempla-ri che vivono in 40 vasche di diversa grandezza e che ogni anno registra 25 presenze,in prevalenza studenti di scuole di ogni ordine e grado della Sicilia orientale. Nel corsodella riunione è stata avanzata anche l’ipotesi di realizzare una “card” turistica destinataagli studenti delle scuole provinciali e l’eventualità di trasferire l’Acquario Mediterraneodi Giarre in una nuova struttura più idonea e con locali ben più ampi (da individuarenel territorio etneo) al fine di potenziare l’acquario stesso e al tempo stesso per incre-mentare il flusso turistico con un richiamo anche internazionale. Luca ha spiegato: “Lastruttura necessita di interventi migliorativi e soprattutto di una maggiore pubblicità epromozione tramite l’installazione di un’apposita segnaletica stradale e l’inserimentodell’acquario nel circuito museale che la Provincia sta allestendo”.

Irene Ciaurella

quanto accaddenel marzo del1995 questacentralina meteorappresenta unfondamentalestrumento perprevedere eventiatmosfericieccezionali in unacittà a rischio comeGiarre”.L’ing. Pina Leonar-

di dirigente della III Area Lavori pubblici, haringraziato la Protezione civile per lacollaborazione dimostrata in occasionedegli eventi sismici e vulcanologi chehanno interessato il territorio di Giarre.“L’ufficio comunale di Protezione civile hagestito l’emergenza del 2002 esitando econcedendo in tempi record i contributi diautonoma sistemazione mentre, nell’ambito

Una nuova centralina meteoper la Protezione civileL’impianto, munito di webcam, è stato donato dalla locale sezione del Rotary

della ricostruzione nella zona di Macchia,sono stati eseguiti 174 interventi diriparazione finanziati dalla Protezione civile(8 i cantieri aperti). L’ing. Leonardi haricordato inoltre gli interventi di messa insicurezza finanziati dalla Pc di 8 distintiedifici scolastici, la mitigazione del rischioidrogeologico, attraverso mirati interventicome la realizzazione di un canale digronda a servizio della Zona artigianale diTrapunti. Mentre è in itinere un progettoper la costruzione di un nuovo canale, incontrada Codavolpe, per intercettare le

acque meteoricheprovenienti da S.Venerina. L’ing.Gaetano Bonaccor-si, dell’Ufficio diProtezione civile delComune di Giarre,nel 15° anniversariodell’alluvione diGiarre (15-3-1995),prima di illustrarenel dettaglio lafunzionalità dellanuova centralinameteo, ha commen-tato le sconvolgentiimmagini girate aGiarre nel giorno

dell’evento calamitoso che ha provocato lamorte di tre concittadini, i danni provocatial territorio e gli interventi di ripristinostrade e canali, eseguiti dal Genio civile, equelli che ancora si dovranno realizzare permitigare i rischi derivanti dal diffusodissesto idrogeologico in una città con unaforte connotazione alluvionale comeGiarre. I. C.

Allo studio un piano perrilanciare l’acquario

La commissione provinciale punteràanche alla promozione del sito

I. C.

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10 www.paesietneioggi.net ACESEACESEACESEACESEACESE

Acireale. Stucchevole. Puòun semplice aggettivo, peraltropoco usato nella linguacorrente, diventare oggetto diun’intera seduta del Consigliocomunale e far innescare uncaso politico? Razionalmenteno, paradossalmente sì. E’accaduto al civico consesso diAcireale. Motivo del contende-re l’aggettivo utilizzato in unarticolo apparso nella paginadel quotidiano “La Sicilia”dedicata alla zona “Acese”

mercoledì 17 marzo. Autoreuno dei corrispondenti daAcireale, il giornalista AntonioGarozzo, tra l’altro direttoreanche dell’emittente televisivaCanale9. Ebbene, Garozzo hascritto che il Consiglio comu-nale avrebbe affrontato “dopotante ore di dibattito a voltestucchevole, argomenti piùimportanti”. Quale delitto dilesa maestà è stato compiuto.Stucchevole, avranno pensatoin molti, e che vuol dire?

Quale insulto cela? Neldizionario della lingua italianadella “De Agostani”, edizionedel 1995, si legge: “che vienea noia, che dà nausea, fastidio.Noioso, tedioso, derivato dastuccare”, dove il verbo nienteha a che vedere con l’azioneche fanno gli imbianchini e icarrozzieri. Da questo articoloalcuni consiglieri hanno presospunto per la redazione di undocumento, che in un primotempo si voleva passassecome espressione unanime ditutti e trenta, redatto inconferenza dei capigruppo.Nel documento in questionepare che i consiglieri si sianorisentiti perché non venivariconosciuto il loro lavorosvolto giornalmente in favoredella cosa pubblica e chesembra si chiudesse con

l’augurio di una collaborazio-ne sempre maggiore tra leistituzioni appunto e lastampa. Un documento nonpresentato in Consigliomartedì 23 marzo, per la fermapresa di posizione di alcuniconsiglieri, tra i quali quasi tuttiquelli del MpA, che nonhanno mancato di far sentire erinnovare il proprio apprezza-mento a Garozzo, uno tra igiornalisti maggiormentestimati. Al termine di questoaspro dibattito, nel quale ilgruppo del Mpa avevapreparato un contro docu-mento firmato da sei consiglie-ri autonomisti su sette, due delPD, uno del Gruppo Misto eduno dell’UDC, e sul qualesembra erano pronti adapporre la propria firma anchedei consiglieri del PdL, la

Esattamente nel mese difebbraio 2009, su questecolonne, avevamo

affrontato la scottante problema-tica che si ripresenta, purtroppo,ad ogni incidente stradale, alcunigravissimi come quello alla vigiliadi Pasqua quando due giovaniacesi hanno perso le rispettivevite. Considerato trascorre tempoe quel che succede è che nonsuccede niente al fine cercareporre interventi in chiave disicurezza su questa particolarearteria stradale SS114 tratto daCapomulini – Acireale Sud che sirileva fra le più terribili, forsesarebbe inopportuno continuarnea parlarne, a cosa servirebbe sespenti i riflettori del momento siritorna non come prima addirit-tura peggio poiché continuano averificarsi gravi incidenti stradalimortali che determina consisten-te aumento di morti!

Prima di andare in stampaapprendiamo che il sindacoOn. Raffaele Pippo Nicotra haazzerato la Giunta comunale.Gli assessori rimangonomomentaneamente in carica,ma senza portafoglio: citroviamo di fronte ad unrimpasto, come da accordiprelettorali, oppure il primocittadino ha voluto punire gliinfedeli? Staremo a vedere evi informeremo circa gliulteriori sviluppi che contrasse-gneranno la vicenda.

Complessivamente non occorro-no grosse cifre, sono e sarannosomme spese bene poiché è alfine salvaguardare essenzialmen-te la preziosità della vita umanache ricordiamo è sacra per tutti,

indispensabile almeno continuarelo spartitraffico peraltro giàesistente nel tratto dall’Aziendadelle Terme allungarlo fino aCapomulini, illuminare e metteredecine di autovelox e punire

La SS. 114 si conferma strada della morterigorosamente chi scambia queltratto con un rettilineo automobi-listico e mettere finalmente edefinitivamente in sicurezza circatre Km di strada. Qual è ilproblema, l’ostacolo maggiore,la difficoltà che si continua anon superare, quando invece,probabilmente, con un po’ dibuona volontà, si possonoevitare si celebrare funerali emettere allo sconforto tantefamiglie. Anni fa, in qualche modo si èriusciti installare uno spartitraffi-co nel tratto relativo alla Cata-nia– Paternò, notoriamenteconosciuta come strada dellamorte, alla fine è stata laProvincia Regionale di Catania,sensibile, intervenire risolutiva-mente anche se è da completare,sperando urgentemente, il trattoda Paternò ad Adrano. Nel trattoin questione di Acireale, essendo

Giovanni Puglisi

una strada statale, dovrebbeessere di competenza dell’Anastuttavia non significa che qual-che buon cuore sensibile diqualche altra amministrazione,associazione o chissà qualchegruppo spontaneo di diversicittadini (speriamo possa succe-dere quest’ultima ipotesi al finedare uno schiaffo a chi gestiscecon i soldi dei cittadini e conti-nua solo a fare tanti inutili blabla ed iniziare urgentementeintervenire, insomma farequalche cosa di concreto per ilbene comune.Tante strade, di diversi comuni,di altri enti, sono complessiva-mente in pessime condizioni,grosso i pericolo per la pubblicaincolumità dove in tanti vedono,poiché nelle strade passato intanti e di diversi ceti sociali, peròil molti casi il silenzio è quelloche prevale. Ad Acireale ad

esempio vi è altra carenza ed èquella del nuovo ospedale dovechi non ha un mezzo di trasportoo per esigenze particolari noncoincide con l’orario del pullmannon gli rimane altro poterloraggiungere a piedi con l’altissi-mo rischio di essere travolto dalleauto poiché in un tratto del VialeCristoforo Colombo non esisteuna panchina per pedoni comenel tratto che successivamenteconduce proprio in ospedale condiverse curve, e strettoie, nonsottovalutando contemporanea-mente anche autoambulanze inemergenza. Ci si chiede: comemai, da diversi anni ormaiesistente questa grave carenza,nessuno dei tanti chi di doveri hacercato una soluzione?In mancanzad’interventi…bisogna attenersisolo ai miracoli…

seduta viene chiusa in fretta. Altermine i gruppi del MpA,dell’UDC e del PdL spaccati.Gli autonomisti sfiduciano ilcapogruppo e ad Enzo DiMauro subentra RosarioRaneri. I centristi non sonounanimi perché GiuseppePrimavera firma il documentoa favore del giornalista. Ipidiellini riuniscono il gruppo.Al successivo Consigliocomunale il capogruppo delPdL, Gioacchino Ferlito, leggeun documento in cui è“definitivamente chiusa laquerelle che ha visto contrap-posti organi consiliari da unaparte e il giornalista AntonioGarozzo dall’altra, perchénessuna contrapposizionepuò esserci tra chi esercita lafunzione demandata dalpopolo e chi, in piena

La querelle tra il Consiglio comunale e la stampa localeUn articolo a firma dell’ottimo Antonio Garozzo impegna l’assise cittadina

autonomia, quella di comuni-cazione delle attività ammini-strative e consiliari. Il Gruppodel Pdl considera la libertà distampa architrave fondamenta-le di democrazia e plurali-smo… e conferma la convin-zione che la libertà di opinio-ne, da chiunque espressa,debba considerarsi beneinalienabile”. Al giornalistaGarozzo sono giunte leespressioni di solidarietà deldeputato nazionale BasilioCatanoso, di quello regionaleNicola D’Agostino, dell’Asso-ciazione della Stampa Jonico-etnea, e soprattutto di moltissi-mi cittadini, che gli hannotestimoniato così oltre che lavicinanza umana anche l’altaprofessionalità con cui svolge ilsuo lavoro. Si è cercato dimettere in discussione la

libertà di critica con untentativo maldestro, e spiaceconstatare che politici navigatie di lungo corso si siano fattiirretire in una questioneveramente minima edinsignificante per il bene dellacollettività. Forse che prenden-do spunto dai fatti di cronacanazionale, qualcuno abbiavoluto cercare nella Città delleCento Campane il suoSantoro od il suo Floris, a cuimettere il bavaglio? L’art. 21della Costituzione nella suaprima parte recita: Tutti hannodiritto di manifestare libera-mente il proprio pensiero conla parola, lo scritto ed ognialtro mezzo di diffusione. Lastampa non può esseresoggetta ad autorizzazioni ocensure…”

Rodolfo Puglisi

Una procedura strana, quella cheha portato la seduta del consigliocomunale di Acicatena a “ portechiuse “. L’argomento, trattare laprocedura e come sia avvenuta,laistallazione di una antenna pertelefonia mobile in Via AldoMoro. I consiglieri comunalichiederanno all’amministrazionecomunale agli uffici competenti inmerito al procedimento che ha

conseguito l’impianto ed laattivazione dell’antenna. Ilpresidente del Consiglio GiovanniGrasso, convocando la seduta,sulla formula del “ silenzioassenso “ ha avanzato seri dubbi.Durante i lavori della seduta,verrà analizzata la realizzazioneche la commissione conoscitivad’indagine nel suo insieme,composta da cinque consiglieriA. A.

Colpo di scena adAcicatena: il sindacoazzera la giunta

Acicatena. Consiglio a porte chiuseper un’antenna della telefonia mobile

comunali, precedente GaetanoInguaggiato, unico consigliere diopposizione. Diversi cittadini, neimesi scorsi, residenti nei pressidella zona prescelta dal gestore ditelefonia mobile, ebbero daprotestare per la istallazionedell’antenna. Siamo pervenuti aconoscenza che , esiste unregolamento comunale cheprevede la attivazione di nuove

Agatino Arrabito

antenne in lotti pubblici e non inzone primarie. Allora , Via AldoMoro è zona pubblica, sicuramen-te non è privata. A questo punto,alquanto strano sembra a noi,gente di strada, il movimento diun Consiglio Comunale, tenuto aporte chiuse, se è vero che nientedi anormale vi sia da evidenziarein merito all’argomento antennamobile.

Informiamo i nostriaffezionati lettoriche in occasionedelle prossime

elezioniamministrative, il

numero di maggiosarà in distribuzione

a partire dagiorno 20

Ennesimo incidente nel tratto Capomulini-Acireale Sud. Quali soluzioni?

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11www.paesietneioggi.netSocietà, Cultura e SportSocietà, Cultura e SportSocietà, Cultura e SportSocietà, Cultura e SportSocietà, Cultura e Sport

Catania.Un area attività percani, un Dog Park per i nostriamici a quattro zampe, ovveroun modo per migliorare, incenti-vare, i rapporti tra cane e pro-prietario ma anche per migliora-re, arricchire il luogo dove do-vrebbe nascere e crescere l’ap-prezzabile iniziativa. E’ questal’idea di un folto gruppo di cata-nesi e non solo, guidato dalla dott.Serena Spada, veterinario – zoo-antropologo ed esperto di medi-cina comportamentale che, con ilsupporto dell’esperto informa-tico Maurizio Romano, sta por-tando avanti la proposta, soste-nuta da una precisa richiesta, contanto di raccolta di adesioni, al-l’amministrazione comunale diCatania ed al primo cittadino, diun’area di attività per cani all’in-terno del Parco Gioeni, in modoche i cittadini, proprietari di cani,possano liberamente condurre ipropri animali, senza arrecaredisturbo al resto della popolazio-ne, con indubbi vantaggi per tut-ti.

Del cosiddetto “Gioeni Dog

Gli enti istituzionali, rispettosi deibisogni del Paese, si sono riuniti ad Aci-

Università e attività sportiva, un binomio che spesso non è facilegestire con equilibrio e profitto. Un esempio positivo è Marco Lisi,classe ‘90, portiere dell’Atletico Catania, juniores molto spesso con-vocato in prima squadra con, aggiungiamo noi, merito. “Grazie per ilmeritatamente, ma il merito è soprattutto dell’allenatore, mister Richi-chi, che mi dà fiducia partita dopo partita e di mister Presti, il prepara-tore dei portieri che ringrazio per avermi fatto crescere calcisticamentecon i suoi insegnamenti e che ho avuto la fortuna di incontrare per laprima volta quando giocavo nell’Atletico Risposto, poi successiva-mente col Trecastagni, ed oggi per me è un piacere averlo nell’AtleticoCatania”.

L’avevamo già notata per le sue prodezze in Coppa Italia contro ilGiarre, ma anche in campionato spesso è stato determinante, special-mente col Gravina dove ha parato anche un rigore.

“Fare il portiere è un ruolo delicato, se sbaglia unattaccante nessuno se ne accorge, se sbaglia il portiere èun disastro. Sono stato fermo un anno per motivi distudio, ma adesso sto lavorando sodo per recuperare e

migliorare il mio stato di forma. Ci sto riuscendoanche grazie ai miei compagni di squadra, so-

prattutto al mio collega portiere Noto, e aduna organizzazione societaria che meritereb-

be molto di più”.Ci spieghi in poche righe chi è

Marco Lisi?“Sono un ragazzo modesto, uni-

versitario con la passione del calcio,fin da ragazzino col pallino di fare ilportiere. La mia prima squadra fu il

Mascalucia e ricordo con affetto il mioprimo allenatore, mister Cantone, il mio primotifoso è mio padre Nuccio che mi segue spesso.M’ispiro al grandissimo Angelo Peruzzi, mioportiere preferito di tutti i tempi, e m’impegnocon tutto me stesso per onorare e fare sempre ilmassimo per la mia squadra”.

Le calde giornate primaveriliinducono a trascorrere maggior tempo all’aria aperta fa-

vorendo le esposizioni solari, causa avolte, di fastidiosi arrossamenti dellapelle, impreparata dopo l’inverno a ri-cevere i raggi ultravioletti.

E’ un problema che riguarda tutti,in quanto il famoso buco nell’ozononon garantisce la necessaria filtrazionedei raggi solari che raggiungono la terracon effetti dannosi per tutto il pianeta.Le persone con la pelle chiara, e so-

Una serata all’insegna della legalità: le regole vanno rispettate!

reale per firmare un “Protocollo di In-tesa” che promuove e sostiene la “Le-

galità”. Il progetto “Percorsi di Legali-tà” dovrebbe condurci in un itinerarioche impegna tutti i firmatari, per unanno, a promuovere interventi che edu-cano giovani e adulti verso un unicoobiettivo: la legalità. In questo percor-so la serata si è divisa tra la Sala consi-liare, dove è stato firmato l’accordo epiazza Duomo, con una veglia in ricor-do delle vittime della Mafia.

Tutti in cerchio, in una cerimoniasolenne, dove le autorità leggono deinomi simbolo, vittime nella lotta ma-fiosa: “Luciano Nicoletti, Pietro Pon-zo, Mario Spatola, Giuseppe Scalia”ed altri, poi si dirigono, uno alla volta,

verso il centro della piazza, dove sonostati posizionati una cariola e un vaso;qui raccolgono della terra ( dei terreniconfiscati ai mafiosi) e la versano nelvaso. La cerimonia ricca di emozione evalore, con l’ausilio dei boiscaut, testi-monia “l’Unione”, un’alleanza dei cit-tadini, impegnati nella ricostruzione diuna società pulita, ancora legata alle tra-dizioni; “noi tutti comprendiamo e nondimentichiamo la sofferenza di chi hacreduto e crede ancora nella giustizia”,guardando la legalità come valore uni-versale, sviluppato inizialmente den-tro la famiglia, che tutela la personacrescendola nei suoi valori primari!

Secondo la professoressa Leonardi,assessore alla Pubblica Istruzione diAcireale: “il progetto non vuole far al-tro che sviluppare un’etica di respon-sabilità e solidarietà sociale” con la pro-gettazione di politiche di rete che ten-gono conto soprattutto delle esigenzedelle nuove generazioni, viste come ri-sorsa del nostro futuro!

I Firmatari: Comune di Acireale, diAci Castello, di Trecastagni, di AciSant’Antonio, di Acicatena, di Aci Bo-naccorsi, di Viagrande, di ZafferanaEtnea, di Santa Venerina, l’Assoc. Dot-tori commercialisti contabili, Com In-dustria Catania, l’Associazione Fo-

rense Acese, l’Associazione RosarioLivatino, L’Assoc. Italiana Arbitri se-zione Acireale, la Consulta giovanile diAcireale, il Centro servizi per il Volon-tareiato Etneo, l’Associazione Nazio-nale Magistrati, la Curia Vescovile diAcireale, capeggiata da Don Marcelloe le Forze dell’Ordine.

La Rubrica “Antonietta Labisi” diCarmen Privitera, testimonia come laLegalità significa ricerca e costruzionedi una “Cultura condivisa” tra tutti ipopoli del mondo.

“Noi come cittadini del mondo lot-tiamo per il bene comune”!

Park”, che sta riscuotendo inte-resse e consensi anche su Face-book, nell’apposita pagina crea-ta ad hoc, ci hanno parlato la dott.Serena Spada e l’esperto infor-matico Maurizio Romano.

“L’iniziativa è nata dalla pre-sidente della Sezione di Cataniae provincia della Lida (Lega na-zionale per la difesa del cane)Bianca Biriaco – spiega la dott.Spada - che aveva proposto lacosa dietro richiesta dei cittadi-ni, i quali avevano individuatoun’area del Parco Gioeni dove giàsi incontrano, si relazionano, variproprietari di cani. Mentre le al-tre città, da Roma in su, hannodai 20 ai 30 parchi destinati alleattività ludiche dei cani, a Cata-nia questo spazio manca comple-tamente e le amministrazioni do-vrebbero provvedere. Nelle cittàurbane non è possibile tenere icani sciolti, farli passeggiare equindi si era pensato di indivi-duare un’area dove i cani potes-sero relazionarsi tra loro ed i pro-prietari avere degli spazi, indub-biamente ben gestendo lo spazio,

anche per rivalutare la relazionecon l’animale. Istituendo un’areacani all’interno del Parco Gioenisi potrebbe anche rivalutare lostesso parco che è una delle po-che aree verdi disponibili in cit-tà”. “Attualmente - aggiungeMaurizio Romano, esperto in-formatico - stiamo raccogliendodelle firme, delle adesioni e vor-remmo organizzare la moratoriae presentarla al sindaco di Cata-nia per richiedere di adibire par-te del Parco Gioeni ad area cani equindi ufficializzare la propostapresentando il progetto con lefirme dei cittadini. Tempo fa ci è

stato detto di racco-gliere delle firme eprotocollarle al Co-mune di Catania, a talproposito abbiamovoluto utilizzare ilmondo dei social network ed in particola-re è stata creata ap-positamente una pa-gina su Facebookdove si raccolgonosuggerimenti, adesio-

ni, materiale vario, foto, filmati esi informano i cittadini e gli iscrittialla pagina sulle novità della pro-posta del Gioeni Dog Park. E’stata una idea vincente, infatti, inmeno di un mese abbiamo raccol-to 500 adesioni e questo la dicelunga sulla necessità di creare unarea cani a Catania. Ci teniamomolto che il nostro messaggio ar-rivi, con un eco forte oltre che daisocial network, con la tv e la car-ta stampata, all’amministrazionecomunale che non può ignorarela questione, considerando chel’area cani è prevista per leggedalla regione siciliana”.

“Tutte le città hanno rispo-sto positivamente alla questione– conclude la dott. Spada -e siprova sconforto nel notare cheuna città come Catania sia rima-sta ancora sorda a questa esigen-za. Noi stiamo cercando di semi-nare ed il Parco Gioeni potrebbeessere il primo di altri parchi e daquesto potrebbero partire tantis-sime attività, come campagne dieducazione al rapporto uomoanimale, addestramenti ecc.

C’è tantissimo da fare, co-munque è importante partire conil supporto, la spinta, dei cittadi-ni che vivono questo rapportomeraviglioso con il loro amico aquattro zampe che ha bisogno diun proprio spazio. Dopo tutte lenotizie negative ascoltate negliultimi periodi, con gli incidenti coni cani morsicatori, c’è l’esigenzadi rivalutare la relazione con ilproprio cane, una relazione oggiforse troppo sottovalutata, bana-lizzata e che poi porta proprio aquegli incresciosi episodi di cro-naca degli ultimi tempi”.

L’apprezzabile iniziativa portata avanti da un gruppo di cittadini proprietari di cani

Presto al Parco Gioeni un Dog Park?

Maurizio Giordano

Marco Lisi, classe ’90, portiere dibelle speranze nell’Atletico Catania

prattutto i bambini dovrebbe-ro essere tutelate in modo par-ticolare, ma statisticamente èin aumento il sorgere di erite-mi cutanei dopo la prima tin-tarella anche in soggetti chemai prima avevano avuto pro-blemi. Questo perché il nostroorganismo risponde in mododifferente anno per anno, acausa o di una scorretta ali-mentazione, o di stress che

crea dei deficit immunitari, o per effet-ti biologici naturali come la menopau-sa. “Prevenire è meglio che curare” è ilmotto della Star Dust Italia - facendobuona abitudine oltre ad alimentarsi conequilibrio, fornendo l’organismo di tut-to ciò che esso necessita, ad integrarela nostra alimentazione con degli inte-gratori alimentari, perché a volte il va-lore nutritivo del cibo che ingeriamo èdecisamente scadente, e soprattuttoperché con l’avanzare dell’età, il no-stro organismo funziona male e spes-

so capita che non riusciamo ad assimi-lare bene le sostanze nutritive permancanza di enzimi pancreatici ( attoriprincipali nella fase digestiva), ragionper cui ciò che il nostro corpo dovreb-be assorbire dall’alimentazione si tra-sforma in tossine, gonfiandoci lo sto-maco, dandoci sintomi di pesantezza eprovocando spesso delle forti emicra-nie – e questo può succedere anchemangiando una semplice mela.

Comunque per difenderci dai rischidelle esposizioni quindi si consiglia unaprotezione sistemica con specifici in-tegratori alimentari a base di antiossi-danti, vitamine, oligoelementi, protet-tori dei lipidi di membrana e stimolato-ri delle difese immunitarie.

Questi utilizzati in primavera ,pre-parano la pelle alle esposizioni al soledell’estate. Eritemi, disidratazione,macchie brune, rughe profonde, e scot-tature se ripetute nel tempo causano lacomparsa di lesioni cutanee, o melano-mi. Le parti del corpo più sensibili e

quindi maggiormente soggette sonoquelle più esposte, quali il viso, le mani,il collo, le orecchie e anche gli occhi,che possono scottarsi come la pelle,con conseguente comparsa di catarat-ta. Il fitocomplesso ELIOS-BIO dellaStar Dust si presta a una difesa com-pleta, di grandi e piccini, contro gli eri-temi e alle scottature : prepara la pelle,la irrobustisce a tal punto da garantireuna tranquilla tintarella. Vitamine (C,E, B6, Niacina), Zinco, Rame, Coenzi-ma Q10, Ribosio sono i suoi compo-nenti - preso regolarmente due capsu-le al giorno a colazione – magari ac-compagnate dal DERVIT un integrato-re completo per la cura del derma pro-teggeremo anche occhi e capelli ; se laVitiligine ci assilla possiamo arricchirela pelle con L’ OLIO di CAROTA (be-tacarotene) nutriente essenziale dellapelle( Vit. A), e usando per uso topicol’ACQUA SOL alla tirosina, stimole-remo la produzione di melanina con-trastando così le formazioni di mac-

chie bianche sulla pelle. L’olio di caro-ta, spesso viene utilizzato arbitraria-mente dalle ragazze senza alcuna con-sulenza esperta, in quanto è risaputoche aiuta ad avere una bella abbronza-tura; attenzione! deve essere preso conmoderazione per non danneggiare il fe-gato.

Diversamente è possibile usare unaEMULSIONE ALL’OLIO DI CARO-TA per il corpo che ci da lo stessorisultato senza pericoli e mantienel’abbronzatura a lungo.

Un altro integratore utile al periodoè il BETAIMMUN, un vaccino natu-rale contro le infezioni, herpes, e mi-cosi, soprattutto per i bimbi che gioca-no sulle spiagge a piedi nudi. Per chivuole rinforzare i capillari per potermagari prendere il sole con più tran-quillità il MIRTILLO è un ottimo ri-medio, e per uso topico usare L’OLIOABBRONZANTE STAR DUST checontiene dei principi attivi che proteg-gono i capillari. Per ogni fototipo di

pelle esistono poi delle protezioni so-lari adeguate , ma una attenta e scrupo-losa cura del nostro corpo ci solleveràdalla preoccupazione di prendere letintarelle di sole, avendo la consapevo-lezza di aver fatto preventivamentetutto il necessario, perché per quantodannose siano le radiazioni solari, tut-tavia, non dimentichiamo di dire chesono tanti pure gli effetti benefici delsole sull’organismo: è un antidepressi-vo naturale, è utile in alcune patologiedermatologiche come la psoriasi, e sti-mola la produzione di vit.D , fissandoil calcio alle ossa. Per concludere pre-venite, per poter osare ….ma con idovuti accorgimenti.

N.B. i prodotti su citati non sono dabanco pertanto per eventuali informa-zioni o consulenza gratuita si prega dimettersi in contatto via e-mailagatapatrizia@gmail. o lasciate un vsrecapito contattando la redazione.

La Natura al servizio della bellezza e della salute

Agata Marletta

Aci Castello. Al via il progetto che prevede interventi diretti ad educare le nuove generazioni

Alcuni importanti suggerimenti per evitare l’insorgere di eritemi e scottature solari

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