“Ottimizzazione dell’uso degli antibiotici e dei...
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MIOCARDITE
Dott.ssa Erica Franco
SC Cardiologia, ospedale Civico di Chivasso
“Ottimizzazione dell’uso degli antibiotici e
dei chemioterapici antinfettivi” Chivasso, 17 novembre 2012
Miocardite: definizione
Infiammazione del miocardio
associata a necrosi delle miocellule
È una delle diagnosi più difficili in Cardiologia:
raramente viene riconosciuta, la fisiopatologia non è
ben compresa, non esiste un gold standard
diagnostico comunemente accettato. Tutte le attuali
terapie sono controverse
Miocardite: epidemiologia
Frequentemente asintomatica sottostimata la reale incidenza
In studi post-mortem: Rilevata nel 20% dei casi di morte improvvisa in adulti sani con età
< 40 anni e nel 16% delle “morti in culla”
1.9% di incidenza in studi autoptici retrospettivi
Trend di incidenza della forma subacuta in diminuzione dagli anni ‘80 a oggi, ma incidenza della forma fulminante sostanzialmente invariata
N Eng J Med 2000; 342: 690
Responsabile del 62% dei casi della cardiomiopatia dilatativa post-partum
Alta correlazione con la cardiomiopatia dilatativa idiopatica Heart 2006: 92 (3): 316-20
European Heart J 2007;28,1326-1333
Miocardite: classificazione
Primaria o post-virale: causata da un’infezione virale
acuta o da una risposta autoimmune post-virale
Secondaria: causata da uno specifico patogeno non
virale: batteri, spirochete, funghi, protozoi, sostanze
chimiche, agenti fisici, LES…
Miocardite virale
Il virus più frequentemente
identificato è il Coxsackie virus
con core a RNA.
Altri: virus influenzali
(orthomyxovirus), herpes virus
(CMV, Epstein Barr, varicella
zoster)
Giorni 0-3: il virus patogeno penetra attraverso le
alte vie respiratorie o il tratto gastrointestinale e
stimola una risposta immunitaria sistemica.
Il virus può penetrare direttamente nei miociti
attraverso recettori specifici determinando miocitolisi
Giorni 5-10: viene stimolata una risposta
macrofagica e anticorpale tipo IgM infiltrato
infiammatorio
Dal 14° giorno: la risposta anticorpale IgG si
associa a evidenza istologica di fibrosi interstiziale
Fisiopatologia
Miocardite
cardiomiopatia dilatativa
Fisiopatologia
1. Persistenza di particelle
virali nelle fibre
miocardiche?
2. Apoptosi indotta da
citochine attivate?
3. Attivazione immunitaria
persistente dopo
risoluzione dell’infezione?
Sintomi della malattia virale (dipende dal virus e
dalla via di penetrazione: alte vie aeree o tratto
gastrointestinale)
Dopo giorni o settimane sintomi/segni cardiaci:
Scompenso cardiaco: affaticamento, dispnea
Dolore toracico (spesso per pericardite associata)
Aritmie: palpitazioni, sincope o talora morte improvvisa
Eventi embolici
EO: tachicardia sinusale, ritmo di galoppo, soffio
da insufficienza mitralica o tricuspidale,
sfregamento pericardico
Miocardite: manifestazioni cliniche
ECG:
anomalie aspecifiche del tratto ST e dell’onda T
Tachicardia sinusale o aritmie atriali, extrasistoli ventricolari, TVNS
Ritardi di conduzione
Radiografia del torace:
Può essere normale
Segni di congestione polmonare
Biomarcatori di mio-citolisi:
Movimento della TnT
Ecocardiogramma TT:
Disfunzione ventricolare sx e/o dx
Versamento pericardico
Pattern diastolico pseudonormale o restrittivo
Trombi intracavitari
Miocardite: diagnosi
RMN con mdc (gadolinio): evidenzia la presenza di
edema tissutale
Test sierologici e autoanticorpi
Biopsia endomiocardica: gold standard!
Miocardite: diagnosi
Criteri istologici di Dallas
Miocardite: diagnosi
fulminante subacuta cronica attiva cronica
persistente
esordio chiaro oscuro oscuro oscuro
funzione
ventricolare
sx
disfunz.
severa
disfunz.
moderata
disfunz.
moderata
assenza di
disfunz.
biopsia focolai multipli attiva o
borderline
attiva o
borderline
attiva o
borderline
storia clinica guarigione o
morte CMP dilatativa CMP restrittiva
fx ventr sx
normale
evoluzione
istologica
Risoluz.
completa
Risoluz.
completa
fibrosi a cell
giganti continua
Criteri di Dallas
Miocardite: diagnosi
fulminante subacuta cronica attiva cronica
persistente
esordio chiaro oscuro oscuro oscuro
funzione
ventricolare
sx
disfunz.
severa
disfunz.
moderata
disfunz.
moderata
assenza di
disfunz.
biopsia focolai multipli attiva o
borderline
attiva o
borderline
attiva o
borderline
storia clinica guarigione o
morte CMP dilatativa CMP restrittiva
fx ventr sx
normale
evoluzione
istologica
Risoluz.
completa
Risoluz.
completa
fibrosi a cell
giganti continua
Criteri di Dallas
Miocardite fulminante
Esordio a distanza di pochi giorni dall’infezione virale
Esordio con grave disfunzione ventricolare sx, spesso con segni di shock cardiogeno e necessità di agenti pressori o supporto artificiale meccanico
All’ecocardiogramma TT: ventricolo sx di solito non è dilatato, è ispessito per infiltrato infiammatorio
BEM positiva: gravi infiltrati infiammatori e necrosi dei miociti
Storia naturale: guarigione completa o morte entro 2 settimane
Miocardite: diagnosi
fulminante subacuta cronica attiva cronica
persistente
esordio chiaro oscuro oscuro oscuro
funzione
ventricolare
sx
disfunz.
severa
disfunz.
moderata
disfunz.
moderata
assenza di
disfunz.
biopsia focolai multipli attiva o
borderline
attiva o
borderline
attiva o
borderline
storia clinica guarigione o
morte CMP dilatativa CMP restrittiva
fx ventr sx
normale
evoluzione
istologica
Risoluz.
completa
Risoluz.
completa
fibrosi a cell
giganti continua
Criteri di Dallas
Miocardite subacuta
Malattia virale spesso misconosciuta
Esordio con disfunzione ventricolare sx, segni di scompenso cardiaco
All’ecocardiogramma TT: ventricolo sx di solito lievemente dilatato
BEM positiva/borderline
Storia naturale: recupero incompleto, alta probabilità di sviluppare successivamente una cardiomiopatia dilatativa
Ipotesi: persistenza del virus all’interno delle miocellule
Miocardite: diagnosi
fulminante subacuta cronica attiva cronica
persistente
esordio chiaro oscuro oscuro oscuro
funzione
ventricolare
sx
disfunz.
severa
disfunz.
moderata
disfunz.
moderata
assenza di
disfunz.
biopsia focolai multipli attiva o
borderline
attiva o
borderline
attiva o
borderline
storia clinica guarigione o
morte CMP dilatativa CMP restrittiva
fx ventr sx
normale
evoluzione
istologica
Risoluz.
completa
Risoluz.
completa
fibrosi a cell
giganti continua
Criteri di Dallas
Miocardite cronica attiva
Malattia virale spesso misconosciuta
Esordio con disfunzione ventricolare sx (come i pz con forma subacuta)
All’ecocardiogramma TT: ventricolo sx di solito dilatato con moderata disfunzione ventricolare sx
BEM positiva: combinazione di aree di miocardite attiva e aree di cicatrizzazione
Storia naturale: la persistenza di un processo di cicatrizzazione attiva porta all’evoluzione in cardiomiopatia restrittiva a cellule giganti (“fibrosi a cellule giganti”)
Miocardite: diagnosi
fulminante subacuta cronica attiva cronica
persistente
esordio chiaro oscuro oscuro oscuro
funzione
ventricolare
sx
disfunz.
severa
disfunz.
moderata
disfunz.
moderata
assenza di
disfunz.
biopsia focolai multipli attiva o
borderline
attiva o
borderline
attiva o
borderline
storia clinica guarigione o
morte CMP dilatativa CMP restrittiva
fx ventr sx
normale
evoluzione
istologica
Risoluz.
completa
Risoluz.
completa
fibrosi a cell
giganti continua
Criteri di Dallas
Miocardite cronica persistente
Malattia virale misconosciuta
Storia di sintomi cardiaci da molti mesi o anni
All’ecocardiogramma TT: ventricolo sx di solito non
dilatato, con normale funzione sistolica
BEM positiva: aree di miocardite attiva
Storia naturale: prognosi buona nonostante la
persistenza di un’infiammazione attiva ma a
decorso lento senza evoluzione in fibrosi
Terapia per lo scompenso cardiaco, lo shock
cardiogeno, l’eventuale tamponamento cardiaco, le
aritmie (fase acuta)
Eventuale assistenza ventricolare sx o trapianto di
cuore nella miocardite fulminate
Terapia per lo scompenso cardiaco cronico se si
sviluppa una cardiomiopatia dilatativa
Terapia immunosoppressiva o con Ig… dati
discordanti!
Miocardite: TERAPIA
Presupposto immuno-chimico: l’immunoglobulina può
costituire un anticorpo per il virus specifico responsabile
della malattia o causare una risposta immunitaria non
specifica con sottoregolazione di citochine
Trial multicentrico prospettico randomizzato:
62 paz con cardiomiopatia di recente insorgenza e
insufficienza cardiaca sottoposti a BEM
16% presentava segni di miocardite attiva sec. criteri di Dallas
Miglioramento della fx sistolica sia nei gruppi trattati con Ig sia
in quelli non trattati con Ig, senza differenze statisticamente
significative
McNamara et al Circulation 2001; 103: 2254
Terapia con Immunoglobuline
Potenzialmente qualsiasi agente batterico può determinare disfunzione miocardica Invasione diretta da parte del batterio formazione di microascessi elaborazione
tossine danno miocardico
Clostridium: frequente interessamento cardiaco nei pz affetti da infezione da C. e interessamento multiorgano
Difterite: coinvolgimento miocardico rappresenta una delle più gravi complicanze della d. e colpisce più della metà dei casi. Danno miocardico attraverso la liberazione di una esotossina particolarmente affine al sistema di conduzione mortalità 50% (Tp: tempestiva somministrazione dell’antitossina)
Streptococco: miocardite in corso di febbre reumatica acuta
Tubercolosi: raro il coinvolgimento miocardico
Miocardite batterica
Causata da una spirocheta: Borrelia burgdorferi
Caratteristiche cliniche: esordio con eritema migrante, dopo settimane o mesi coinvolgimento neurologico, articolare e cardiaco
Coinvolgimento cardiaco nel 10% dei casi: blocchi di vario grado, quindi esordio con sincope
Malattia autolimitante, rara la cardiomegalia e l’insufficienza cardiaca
TRATTAMENTO: attento monitoraggio ECGrafico in caso di blocchi atrio-
ventricolari. In caso di BAV III PM temporaneo
Antibiotici (ceftriaxone e.v. o amoxicillina o doxiciclina p.o. per 15-20 gg)
Cardite di Lyme
Causata da un protozoo: Trypanosoma cruzi
Malattia prevalente in America centrale e meridionale (in
Brasile, Argentina e Cile: più di 20 milioni di persone
infette)
Storia naturale: 3 fasi: Acuta: decorso acuto nel 10% dei casi, tra questi: mortalità 10%.
Coinvolgimento cardiaco: miocardite infiammatoria, formazione di trombi
endocavitari, versamento pericardico.
Sintomi: insufficienza cardiaca, febbre, epatosplenomegalia, talora
meningoencefalite.
Latente: assenza di segni clinici di infezione acuta, ma cardiomiopatia
latente con sintomatologia subclinica
Cronica: dopo 10-20 anni dall’infezione, evidenza di cardiomegalia,
aritmie, fenomeni tromboembolici.
Malattia di Chagas
Pericardite: definizione
Sindrome causata dall’infiammazione dei foglietti
pericardici e caratterizzata da:
1. Dolore toracico
2. Sfregamenti pericardici
3. Alterazioni ECGgrafiche
4. Versamento pericardico
DIAGNOSI:
PRESENZA DI DUE
CRITERI SU TRE
Mancano dati certi di prevalenza ed incidenza
delle pericarditi nella popolazione generale
Si stima che sia responsabile del 5% degli
accessi in DEA per dolore toracico Incidenza: 27,7 casi/100.00 abitanti/anno,
con coinvolgimento miocarditico nel 15% dei casi
Heart 2008; 94: 498-501
Può recidivare in 1/3 dei casi
Pericardite: epidemiologia
Disseminazione per contiguità: polmoni, pleura, linfonodi mediastinici, miocardio, aorta, esofago e fegato
Disseminazione ematogena: setticemia, tossine, neoplasie, metabolica
Disseminazione linfatica
Traumatica o attinica
Pericardite: patogenesi
SINTOMI
Dolore toracico (da aumentato attrito tra i foglietti pericardici
provocato dalla fibrina)
Febbre o febbricola (< 38°C nelle forme virali)
Tosse
Dispnea (correlata a necessità di respiro superficiale per evitare
dolore o a ripercussioni emodinamiche da abbondante versamento)
Perdita di peso (se malattia sistemica sottostante)
Pericardite: caratteristiche cliniche
ESAME OBIETTIVO
Tachicardia sinusale
Febbre o febbricola
EOC: rumore da sfregamento pericardico. Essendo spesso mutevole, il paziente con sospetta pericardite va auscultato spesso!
Toni parafonici in caso di versamento.
Pericardite: caratteristiche cliniche
Ipertrofia ventricolare sinistra
BBS
Pericardite acuta
Iperpotassiemia
ECG: altre cause di sopraslivellamento ST
Pericardite: Rx torace
Scarso valore diagnostico nella pericardite acuta,
non complicata da versamento.
Utile nel definire l’eziologia (pericardite
secondaria a TBC, neoplasia o polmonite).
La cardiomegalia è evidente in presenza di
versamenti pericardici di entità almeno di 200-
300 ml
INDICI INFIAMMATORI: VES, PCR
EMOCROMO
CREATININA
MARKERS DI DANNO MIOCARDICO
Altro: Emocolture (per escludere batteriemie)
Tampone faringeo e feci (se si sospetta eziologia virale)
Test cutaneo alla tubercolina
Analisi istologica del liquido pleurico, succo gastrico, espettorato (se si sospetta infezione specifica)
Crioglobuline (infezione da mycoplasma)
Test per la mononucleosi e la toxoplasmosi
Indici tiroidei (ipotiroidismo)
ANA, ENA, ANCA e fattore reumatoide (LES e artrite reumatoide)
Pericardite: esami di laboratorio
Utile per escludere un
versamento. Nella pericardite
acuta idiopatica, se presente,
è di lieve entità.
Utile per valutare l’esistenza
e la gravità di una miocardite
associata.
Pericardite: ecocardiogramma TT
Normale nella maggior parte delle pericarditi acute
idiopatiche.
Il ricovero: quando?
Se si sospetta un’eziologia specifica
In caso di versamento pericardico moderato-severo
o tamponamento cardiaco
In caso di concomitante miocardite
In caso di terapia anticoagulante orale in corso
In caso di immunodepressione
Se febbre alta >39°C
Il ricovero: quando?
Se si sospetta un’eziologia specifica
In caso di versamento pericardico moderato-severo
o tamponamento cardiaco
In caso di concomitante miocardite
In caso di terapia anticoagulante orale in corso
In caso di immunodepressione
Se febbre alta >39°C
Se si sospetta un’eziologia specifica…
Escludere:
TBC: Rx torace, TAC torace. Intradermoreazione,
esame su escreati e urine (tecniche di amplificazione
per la ricerca del genoma batterico), determinazione
su liquido pericardico o pleurico
Neoplasia: Rx torace, TAC torace + addome con
mdc, mammografia nella donna, citologico e markers
np su liquido pericardico
Collagenopatia: EO mirato, Ab antinucleo, FR.
Pericardite batterica
Molti patogeni posso essere responsabili
nella maggioranza dei casi si tratta di estensione diretta di
una polmonite o empiema (stafilococchi, streptococchi,
pneumococchi)
Altri meccanismi: post-chirurgia toracica, post-trauma, in
corso di batteriemia, da rottura di ascesso in corso di
endocardite
Il decorso clinico può essere grave o fulminante con
rapido sviluppo di versamento e tamponamento
cardiaco
Trattamento: pronta pericardiocentesi con drenaggio
prolungato con catetere
Pericardite correlata a HIV
20% dei pazienti con HIV subisce un coinvolgimento pericardico
Cause: TBC, sarcoma di Kaposi, infezione batterica in concomitante polmonite, Cryptococcus, CMV, mycobatterium avium complex
+ virus della pericardite classica
Di solito modesto versamento pericardico
In alcuni studi il versamento pericardico sembra associato ad uno stadio avanzato di AIDS ed è associato ad un aumento della mortalità indipendentemente dalla conta dei CD4.
Circulation 1995; 92:3229
Pericardite tubercolare
Rappresenta il 5% delle pericarditi ricoverate in
ospedale.
Caratteristiche:
decorso prolungato
deperimento
scarsa risposta agli anti-infiammatori
Frequente il versamento pericardico tamponamento
nel 60% dei casi.
Se non trattata evoluzione in pericardite costrittiva.
Pericardite tubercolare
Diagnosi: PPD
Ricerca bacillo di Koch in tutti i liquidi biologici (escreato, sangue, urine, feci, liquido pericardico) con tutte le metodiche disponibili (colturale, PCR-Protein Chain Reaction, esame microscopico)
TAC torace
TERAPIA Pericardiocentesi in caso di tamponamento o versamento
importante
Terapia antibiotica: rifampicina, isoniazide, pirazinamide, streptomicina
Occorre instaurare la terapia tempestivamente per evitare l’evoluzione in pericardite costrittiva
Pericardite costrittiva
E’ la fase terminale di un processo infiammatorio
che coinvolge il pericardio.
La tubercolosi era la causa più comune prima
dell’avvento della terapia antitubercolare, ora la
prevalenza è diminuita.
Eziologia della pericardite costrittiva
Idiopatica
Post-attinica
Post-cardiochirurgica
Post-infettiva (TBC)
Neoplastica
Uremica
Post-traumatica
Sintomi e segni della pericardite costrittiva
Sintomi
-astenia
-ortopnea
-tosse
-dispnea da sforzo
-disturbi addominali
-distensione addominale
Segni
-edema
-ascite
-epatomegalia
-versamento pleurico
-polso paradosso (1/3)
-segno di Kussmaul
-pressione venosa elevata
-Knock pericardico
-Retrazione sistolica itto della punta
Pericardite costrittiva: trattamento
Terapia per lo scompenso cronico
(prevalentemente dx)
Intervento chirurgico pericardiectomia
Mortalità perioperatoria 5-15%
Sopravvivenza a 10 anni circa 60%