Ottica geometrica e geometria simplettica Daniele Musso Relatore: Prof. Enrico Massa Genova...

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Ottica geometrica e Ottica geometrica e geometria simplettica geometria simplettica Daniele Musso Relatore: Prof. Enrico Massa Genova 22/9/2005 Gli aspetti salienti dell’ottica lineare e dell’ottica geometrica rivisitati utilizzando tecniche e strumenti matematici propri della geometria simplettica . Ottica lineare descritta con il metodo delle matrici. William Rowan Hamilton Formulazione Hamiltoniana basata sul principio variazionale di Fermat.

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Ottica geometrica e Ottica geometrica e geometria simpletticageometria simplettica

Daniele Musso

Relatore: Prof. Enrico Massa

Genova 22/9/2005

• Gli aspetti salienti dell’ottica lineare e dell’ottica geometrica rivisitati utilizzando tecniche e strumenti matematici propri della geometria simplettica.

• Ottica lineare descritta con il metodo delle matrici.

William Rowan Hamilton

• Formulazione Hamiltoniana basata sul principio variazionale di Fermat.

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Ottica lineare e ottica Ottica lineare e ottica gaussianagaussiana

• Introduzione dell’asse ottico.

• Oggetti ottici rappresentati matematicamente da superfici ottiche.

L’ottica lineare è una teoria classica il cui ambito di applicazione è definito dalle seguenti ipotesi:

• Trascurabilità del carattere ondulatorio della radiazione elettromagnetica

• Indici di rifrazione costanti

• Ipotesi di linearità

Ulteriore ipotesi per l’ottica gaussiana:

• Ipotesi di simmetria cilindrica

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in cui è detto momento.

• Rappresentazione della relazione fra gli “stati” di un raggio a due quote diverse mediante una trasformazione lineare simplettica della coppia di parametri e .

np

Definizione del formalismoDefinizione del formalismo

q p

• Caratterizzazione dello “stato” di un raggio mediante i due parametri e variabili in .

q pz

zp

q

1

1

2

2

p

q

dc

ba

p

q

• è simpletticaM 1det M

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Sistemi ottici elementariSistemi ottici elementari

Condizione iniziale a :

• Percorso in assenza di superfici ottiche

1zz Condizione finale a :2zz

11, pq

22 , pq

Pongo 12 zzt

Essendo l’indice di rifrazione costante, il raggio si propaga in maniera rettilinea, risulta pertanto:

1

1

1112

12

pnt

qtqq

pp

Ponendo , la matrice di trasferimento dal punto

al punto assume la forma

1nt

T 1z

2z

10

1 T

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• Superficie rifrangente

Equazione della linea di separazione: qfzz Per l’ipotesi di simmetria cilindrica rispetto all’asse ottico, è pari e . qf 00 f

A meno di termini di ordine superiore al secondo avremo

2

21kqzz

Con riferimento alla figura, sotto l’ipotesi di linearità, si ottiene

22tankq

Considerando i triangoli rappresentati in figura

11 2

;

22 2

Confrontando e raccogliendo i risultati ottenuti si ricava

kq 11 kq 22

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Si considera la legge di Snell linearizzata:

221 nn 1

Utilizzando le relazioni

kq 11 kq 22

si ottiene

kqnnkqnn 222111 vale a dire

Pqkqnnpp 1212

avendo definito il potere della superficie rifrangente

knnP 12

La matrice di trasferimento dal punto al punto sarà pertanto

1z 2z

1

01

P

112

12

pPqp

qq

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• Il comportamento del generico sistema ottico è determinato dagli effetti del sistema stesso sull’evoluzione dei raggi luminosi fra e ,

• Nello spazio delle variabili e , tale evoluzione è descritta da una trasformazione appartenente al gruppo

.

• Il gruppo è a sua volta generato dalle trasformazioni di tipo “elementare”

,2Sl

,2Sl

p1z 2z 21 zz

q

10

1 x

1

01

y

dipende solo da e non dalla direzione del raggio

stesso; i punti e sono detti coniugati.

Anche i piani sono detti coniugati poiché formati da punti coniugati a due a due.

dipende solo da e non dal punto di incidenza.

0b

2q 1q 11,qz 22 ,qz

21 , zzzz

0c

2p 1p

Casi NotevoliCasi Notevoli

1

1

2

2

p

q

dc

ba

p

q

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Lente sottile

Per lente sottile si intende la successione di due diottri posti a distanza trascurabile l’uno dall’altro.

Il problema associato alla lente sottile risulta dalla composizione di due problemi di singola superficie rifrangente.

1

01

1

01

1

01

1

011

2121 fPPPP

con21

1

PPf

nfzzzz 12

La matrice associata al sistema in esame è

0

0

10

1

1

0

10

1

1

01

10

1111 f

ff

f

ff

f

f

pertanto 12 fpq 12

1qf

p

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Fuochi della lente sottile

• Si considera ancora una lente sottile posta in un mezzo rifrangente uniforme la cui matrice associata è

1

1

10

1

1

01

10

111

11

1 yff

xyxfyxfy

f

x

dc

ba

Si scelgono e in modo chex y

01 xyxfybyxf111

viene detto fattore d’ingrandimento

I piani sono coniugati e vale la seguente relazione

21 , zzzz

12 aqq

yx

yxxxfa

1111 1

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Formulazione Hamiltoniana dell’ottica Formulazione Hamiltoniana dell’ottica gaussianagaussiana

1

1

2

2

p

q

dc

ba

p

q

se 0b

122

121

1

1

qdqb

p

aqqb

p

Introduciamo la funzione iconale

Kqqqd

qa

bqqW

21

22

2121 22

1,

1

1

2

2

112221

p

q

dc

ba

p

q

KqpqpW

2

2

1

1

qW

p

qW

p

oppure

L’eq. (1.1) possono essere riscritte in termini delle derivate parziali di W

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la funzione iconale è additiva.

231213 WWW

321 zzz jjiijiij pqpqqqW ,,:,

2

122

1

121

qW

p

qW

p

3

233

2

232

q

Wp

q

Wp

2

23

2

12

q

W

q

W

3312233121123113 ,,,,, qqqqWqqqqWqqW

da cui segue che

Esprimendo in funzione di si ha 2q 31, qq

che soddisfa le seguenti relazioni

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Scegliendo la funzione iconale coincide con il cammino ottico

asseLK W

i

iilnL

• Propagazione rettilinea

2

122

2

122

122

2

1

2

11 qq

d

nnd

d

qqndqqdnL

con 12 zzd

10

1n

dMatrice associata:

Kqqqqd

nqqW 21

2

2

2

121 22

,

La funzione iconale vale pertanto

identica al cammino ottico per asseLndK

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• Superficie ottica

11

22

zzd

zzd

2

2

2

22

1

1

12212211

2

2

22

22

2

1

22

11

21

21

21

21

21

qqdn

qqdn

qnnkdndn

qqkqdnqqkqdnL

kqnnpppnd

qqpnd

qq 211222

221

1

11 ,,

11222211

2211122211

2

12

1

2

1

2

1

qpqpdndn

qqpqqpqppdndnL

2

21kqzz Superficie ottica:

Il cammino ottico è:

Utilizzando le relazioni

si ha

2211 dndnK Identica alla funzione pur di porreW

KqpqpW 11222

1

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Legge di Snell e principio di Fermat

11

22

zzd

zzd

2

2

2

22

1

1

12212211 2

121

21

qqdn

qqdn

qnnkdndnL

022

21

1

121 qq

d

nqq

d

nqnnk

dq

dL

Cammino ottico:

Condizione di stazionarietà del cammino ottico:

1221 ppnnkq

22

221

1

11 , p

n

dqqp

n

dqq

Utilizzando le relazioni

si ottiene la legge di Snell:

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Willebrord Snell

(1580 – 1626) Claudio Tolomeo

(~ 87 – 150 A.D.)

Pierre Fermat

(1601 – 1665)

William Rowan Hamilton

(1805 – 1865)

Carl Friedrich Gauss(1777-1885)