Ottavo ritiro 10 aprile 2018 Il Cristo è la via che ci guida a te Donne 10...sulla via del calvario...
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Quando ti senti ormai stanco e sembra inutile andar,
Tu vai tracciando un cammino:
un altro ti seguirà. Rit.
V MOMENTO
Maria nel cenacolo
Pr.: Lodiamo il Signore che ha
reso Maria modello di chi
accoglie la sua Parola.
Ass.: Grandi cose hai compiuto
in Maria, Signore
Dagli Atti degli Apostoli
(1, 13-14)
Entrati in città, salirono nella
stanza al piano superiore, dove
erano soliti riunirsi […] Erano per-
severanti e concordi nella preghie-
ra, insieme ad alcune donne e a
Maria, la madre di Gesù, e ai fra-
telli di lui.
Nel cenacolo con i discepoli
Maria è presente ed è evocazione,
rimando, richiamo a Gesù, alla
Parola del Figlio, ai gesti compiuti
da lui e che da noi devono essere
ripresi: solo così la salvezza rag-
giunge l’uomo, ogni uomo, ogni
donna in tutto il mondo.
Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria
Salve Regina, mater misericórdiae;
vita, dulcédo et spes nostra, salve.
Ad te clamámus, éxsules filii Evae, ad te suspirámus,
geméntes et flentes in hac lacrimárum valle.
Eia ergo, advocàta nostra, illos tuos misericórdes óculos
ad nos convérte. Et Jesum, benedíctum fructum ventris tui, nobis post hoc exsí-
lium osténde. O clemens, o pia,
o dulcis Virgo Maria
Litanie alla Vergine
Orazione
Pr.: Signore nostro Dio, che hai
voluto, presenza orante, la
Madre del tuo Figlio nella
prima comunità cristiana,
donaci di perseverare con
lei nell’attesa dello Spirito,
per formare un cuore solo e
un’anima sola e così gustare
i frutti soavi e duraturi della
nostra redenzione. Per Cri-
sto nostro Signore.
Ass.: Amen
Ottavo ritiro 10 aprile 2018
Il Cristo è la via che ci guida a te (Preghiera eucaristica V/B)
Il tempo pasquale che stiamo vivendo ci invita a
contemplare il Risorto primizia di quanti trovano
in lui il senso completo della loro vita. Siamo invitati a riconoscere il Signore
come via che ci riconduce al Padre, come verità che ci dona la libertà dei
figli di Dio, come vita che ci rinnova con la gioia pasquale. Invochiamo lo
Spirito perché ci aiuti a ritrovare la salvezza nei segni e nei gesti del Risorto.
Invocazione allo Spirito
Luce divina, splende di te il segreto del mattino;
luce di Cristo, sei per noi tersa voce di sapienza:
Tu per nome tutti chiami alla gioia dell'incontro.
Luce feconda, ardi in noi, primo dono del Risorto.
Limpida luce, abita in noi, chiaro sole di giustizia: Tu redimi nel profondo ogni ansia di salvezza.
Luce perenne, vive di te chi cammina nella fede. Dio d'amore, sei con noi
nel mistero che riveli: Tu pronunci la parola
che rimane sempre vera
Fervido fuoco, scendi ancor nella Chiesa dei redenti.
Vento gagliardo, saldo vigor, nella vita ci sospingi, rinnovati dalla grazia,
verso il giorno senza fine
Pr.: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass.: Amen. Pr.: Lo Spirito del Signore
che riempie l’universo, che tutto unisce e cono-sce ogni linguaggio, sia con tutti voi.
Ass.: E con il tuo spirito.
La vera felicità consiste nel cam-
minare secondo la legge del Si-
gnore. Con la Chiesa accoglia-
mo la Parola di Dio: si riassume
nel comandamento dell’amore di
cui Gesù ci ha dato l’esempio.
Entriamo nel clima della pre-ghiera recitando assieme ( con calma ) il Salmo 119 Beato l’uomo di integra condotta, che cammina nella legge del Signore. Beato chi è fedele ai suoi insegnamenti e lo cerca con tutto il cuore. Non commette ingiusti-zie, cammina per le sue vie. Tu hai dato i tuoi precetti per-ché siano osservati fedelmen-te. Siano diritte le mie vie, nel custodire i tuoi decreti. Allora non dovrò arrossire se avrò obbedito ai tuoi coman-di. Ti loderò con cuore sin-cero quando avrò appreso le tue giuste sentenze. Voglio osservare i tuoi decreti: non abbandonarmi mai.
Pr.: Preghiamo. O Signore Gesù, tu sei la
nostra via verso il Padre. Concedi di ubbidire sempre alla sua volontà e noi ti renderemo grazie con cuore sincero. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Ass.: Amen
Disponiamoci all’ascolto della Parola di Dio
Dagli Atti degli apostoli
(9,1-22)
Saulo, spirando ancora mi-nacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al som-mo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco, al fine di essere autorizzato a con-durre in catene a Gerusalemme tutti quelli che avesse trovato, uomini e donne, appartenenti a questa Via. E avvenne che, men-tre era in viaggio e stava per av-v i c i n a r s i a D a m a s c o , all’improvviso lo avvolse una lu-ce dal cielo e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: “Saulo, Saulo, perché mi persé-guiti?”. 5Rispose: “Chi sei, o Si-gnore?”. Ed egli: “Io sono Gesù, che tu perséguiti! Ma tu àlzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare”. Gli uomini che 02
15
Dal Vangelo di Luca
(2,41-45 )
I suoi genitori si recavano ogni
anno a Gerusalemme per la festa di
Pasqua. Quando egli ebbe dodici
anni, vi salirono secondo la consue-
tudine della festa. Ma, trascorsi i
giorni, mentre riprendevano la via
del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a
Gerusalemme, senza che i genitori se
ne accorgessero. Credendo che egli
fosse nella comitiva, fecero una gior-
nata di viaggio e poi si misero a cer-
carlo tra i parenti e i conoscenti; non
avendolo trovato, tornarono in cer-
ca di lui a Gerusalemme. Maria e Giuseppe cercano Ge-
sù, si è smarrito. In realtà non è Ge-
sù ad essersi smarrito, bensì loro.
Maria e Giuseppe senza Gesù sono
smarriti. Tutti noi siamo smarriti sen-
za di lui, dobbiamo riconoscerlo. E
una volta riconosciuto il nostro
smarrimento dobbiamo metterci a
cercarlo, anche angosciati nel cuore,
col desiderio di trovarlo. Molte fa-
miglie vivono quello che Maria e
Giuseppe hanno vissuto, molti geni-
tori cercano disperatamente i figli
scomparsi. Storie che balzano alla
cronaca continuamente.
Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria
Lungo la strada la gente chiusa in se stessa va;
offri per primo la mano a chi è vicino a Te.
Rit.
IV MOMENTO
Maria incontra gesù
sulla via del calvario
e rimane sotto
la croce del figlio
Pr.: Lodiamo il Signore che ha
reso Maria modello di chi
accoglie la sua Parola.
Ass.: Grandi cose hai compiuto
in Maria, Signore
Dal Vangelo di Giovanni
( 19, 17-18.25)
Ed egli, portando la croce,
si avviò verso il luogo detto del
Cranio, in ebraico Gòlgota, dove
lo crocifissero. Stavano presso la
croce di Gesù sua madre, la sorel-
la di sua madre, Maria madre di
Clèopa e Maria di Màgdala.
Ai piedi della croce, Maria
condivide con Gesù un destino
atroce. Un figlio crocifisso, la spa-
da fa il suo corso e trapassa
l’anima della madre. Continuare
a credere anche nel dolore, nella
tragedia, nell’impossibilità di una
soluzione, questa è la volontà di
Dio, questa è la fede più vera.
Continuare a credere perché solo
così lui potrà operare per la vita,
a nostro favore, anche nella mor-
te. Maria sa che il Signore della
vita non potrà restare chiuso in
un sepolcro. Si apre già la certez-
za della risurrezione
Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria
14
Dal Vangelo di Luca
(2,6-7)
Mentre si trovavano in quel
luogo, si compirono per lei i giorni
del parto. Diede alla luce il suo fi-
glio primogenito, lo avvolse in fasce
e lo pose in una mangiatoia, perché
per loro non c'era posto nell'allog-
gio.
Come tutte le donne gestanti,
Maria aveva atteso la nascita di suo
figlio. L’aveva attesa certamente a
Nazareth, dove aveva preparato
tutto, con amore materno, in attesa
del lieto evento, compresa la culla.
Ma, ancora una volta, un evento
inatteso, ancora una volta, obbe-
diente alla volontà di Dio, rinuncia
ai suoi progetti di giovane fanciulla
e il suo bambino nasce dove meno
se lo aspettava: la sua prima culla è
una mangiatoia.
Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria
Quando qualcuno ti dice: «nulla mai cambierà»
lotta per un mondo nuovo lotta per la verità.
Rit.
III MOMENTO
Maria e Giuseppe
cercano gesù
smarrito nel tempio
Pr.: Lodiamo il Signore che ha
reso Maria modello di chi
accoglie la sua Parola.
Ass.: Grandi cose hai compiuto
in Maria, Signore
Dal Vangelo di Luca
(1, 30-31.38)
L'angelo le disse: "Non teme-
re, Maria, perché hai trovato gra-
zia presso Dio. Ed ecco, concepirai
un figlio, lo darai alla luce e lo
chiamerai Gesù. Allora Maria disse:
"Ecco la serva del Signore: avvenga
per me secondo la tua parola".
Chissà quanti pensieri avran-
no attraversato la mente di Maria
in quei pochi istanti, mentre ascol-
tava quelle parole. Ma lei fece lar-
go nei suoi pensieri ai pensieri di
Dio e diede alloggio al Signore nel-
le stanze più segrete della sua ani-
ma sapendo bene di accettare un
compito che non le avrebbe alleg-
gerito certo la vita.
Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria
Mentre trascorre la vita solo Tu non sei mai:
Santa Maria del cammino sempre sarà con Te.
Vieni, o Madre, in mezzo a noi. Vieni, Maria, quaggiù,
Cammineremo insieme a Te verso la libertà.
II MOMENTO
La nascita
Pr.: Lodiamo il Signore che ha
reso Maria modello di chi
accoglie la sua Parola.
Ass.: Grandi cose hai compiuto
in Maria, Signore
facevano il cammino con lui si erano fermati am-mutoliti, sen-tendo la vo-ce, ma non vedendo nes-suno. Saulo allora si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo con-dussero a Damasco. Per tre giorni rimase cieco e non prese né cibo né bevanda. C’era a Damasco un discepolo di nome Anania. Il Signo-re in una visione gli disse: “Anania!”. Rispose: “Eccomi, Signo-re!”. E il Signore a lui: “Su, va’ nella strada chiamata Diritta e cerca nel-la casa di Giuda un tale che ha no-me Saulo, di Tarso; ecco, sta pre-gando e ha visto in visione un uo-mo, di nome Anania, venire a im-porgli le mani perché recuperasse la vista”. Rispose Anania: “Signore, riguardo a quest’uomo ho udito da molti quanto male ha fatto ai tuoi fedeli a Gerusalemme. Inoltre, qui egli ha l’autorizzazione dei capi dei sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome”. Ma il Signore gli disse: “Va’, perché egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi
alle nazioni, ai re e ai figli d’Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome”. 17Allora Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: “Saulo, fratello, mi ha mandato a te il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada che percor-revi, perché tu riacquisti la vista e sia colmato di Spirito Santo”. E subito gli caddero dagli occhi co-me delle squame e recuperò la vista. Si alzò e venne battezzato, poi prese cibo e le forze gli ritor-narono. Rimase alcuni giorni in-sieme ai discepoli che erano a Damasco, e subito nelle sinago-ghe annunciava che Gesù è il Fi-glio di Dio. E tutti quelli che lo ascoltavano si meravigliavano e dicevano: “Non è lui che a Geru-salemme infieriva contro quelli che invocavano questo come ed era venuto qui precisamente per condurli in catene ai capi dei sa-cerdoti?”. Saulo frattanto si rin-francava sempre di più e gettava confusione tra i Giudei residenti a Damasco, dimostrando che Gesù è il Cristo.
Parola di Dio.
Rendiamo grazie a Dio.
03
Proposta di riflessione Prefazio della Preghiera Eucaristica
È veramente giusto ren-
derti grazie, Dio grande e mise-
ricordioso, che hai creato il
mondo e lo custodisci con im-
menso amore. Tu vegli come
Padre su tutte le creature e riuni-
sci in una sola famiglia gli uo-
mini creati per la gloria del tuo
nome, redenti dalla croce del
tuo Figlio, segnati dal sigillo
dello Spirito. Il Cristo, tua Pa-
rola vivente, è la via che ci gui-
da a te, la verità che ci fa liberi,
la vita che ci riempie di gioia.
Per mezzo di lui innalziamo a te
l’inno di grazie per questi doni
della tua benevolenza e con
l’assemblea degli angeli e dei
santi
proclamiamo la tua lode: San-
to…
Canto di esposizione
Víctimæ pascháli laudes ímmolent christiáni.
Agnus redé mit oves: Christus ínnocens Patri
reconciliávit peccatóres. Mors et vita duéllo conflixére mirándo: dux vitæ, mórtuus,
regnat vivus.
Dic nobis María: quid vidísti in via?
Sepúlcrum Christi vivéntis et glóriam vidi resurgéntis.
Angélicos testes, Sudárium et véstes.
Surréxit Christus spes mea: præcédet suos in Galiléam.
Scimus Christum surrexísse a mórtuis vere.
Tu nobis, victor Rex, miserére.
Ad ogni invocazione ripetiamo
Noi ti adoriamo, Signore Gesù
Tu sei una cosa sola con il Padre
Tu sei uscito dal Padre
e sei venuto nel mondo
Tu ci fai conoscere il Padre
Tu sei la parola di Dio, fatta carne
Tu sei la porta per entrare
nella casa del Padre
Tu sei la via che conduce al Padre
Tu sei il buon pastore,
e conosci le tue pecore
Tu sei il buon pastore
che dà la vita per le pecore
Tu sei venuto a portare
il fuoco sulla terra
Tu sei venuto a cercare e salvare 04
13
Preghiera del Pomeriggio Santo Rosario
Maria la prima a credere
nella Resurrezione di suo Figlio
Introduzione
La gloria di Maria riflette in sé quella di Gesù, suo Figlio e nostro Si-gnore. Grazie alla sua risurrezione, la Madre partecipa, prima fra tutti gli es-seri viventi che credono nel Figlio, alla gioia della risurrezione. Gesù, vivente oltre la morte, è con noi. La sua risurre-zione è vita eterna e gioia senza limiti preparata anche per noi. Maria, che è già in cielo con il Figlio, ci guidi nel tempo all’eternità. Ci indichi la via da percorrere e ci insegni a magnificare il Signore per le opere che ha compiuto in lei e che continua a compiere in co-loro che, come lei, sono umili servi. Animati da questi sentimenti, accoglia-mo il Signore risorto in mezzo a noi
Canto per la ripresa
della preghiera
Alleluia, Alleluia, Alleluia!
La santa Pasqua illumini di viva fede gli uomini
redenti e fatti liberi, alleluia!
Non lutto, non più lacrime, il pianto ceda al giubilo:
sconfitte son le tenebre, alleluia.
Pr.: O Dio, vieni a salvarmi Ass.: Signore, vieni presto in mio aiuto Pr.: Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo Ass.: come era nel principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia! Lett.: Sorelle, contempliamo la vita
della Beata Vergine Maria. Nel suo amore sapiente Dio le ha affidato il compito materno di guidare il cammino della Chie-sa. Fedele al disegno del Pa-dre, fedele nel tempo delle prove e della sofferenza, la Vergine Maria ci è sorella e Madre nel cammino della fede. Affidiamo a lei il nostro peregri-nare in questa vita, perché seguendo i suoi umili passi, siamo guidati all’incontro con Cristo, buon Pastore.
I MOMENTO
L’annuncio a maria
Pr.: Lodiamo il Signore che ha
reso Maria modello di chi
accoglie la sua Parola.
Ass.: Grandi cose hai compiuto
in Maria, Signore
Dov'è carità e amore, qui c'è Dio.
Ci ha riuniti tutti insieme Cristo amore,
godiamo esultanti nel Signore! Temiamo e amiamo
il Dio vivente, e amiamoci tra noi con cuore sincero.
Noi formiamo qui riuniti un solo corpo:
evitiamo di dividerci tra noi: via le lotte maligne,
via le liti e regni in mezzo a noi
Cristo Dio.
Santo
Mistero della fede: Annunciamo…
Per Cristo…
Padre Nostro…
Agnello di Dio..
Tuo è il Regno...
Canto di Comunione
Com'è bello, Signor, stare insieme
ed amarci come ami Tu; qui c'è Dio, alleluia!
La carità è paziente, la carità è benigna,
comprende, non si adira e non dispera mai.
La carità perdona, la carità si adatta,
si dona senza sosta con gioia e umiltà.
La carità è la legge, la carità è la vita,
abbraccia tutto il mondo e in ciel si compirà.
Il pane che mangiamo, il corpo del Signore, di carità è sorgente e centro di unità.
Canto finale
Regína cæli, laetáre, allelúia:
quia quem meruísti portáre, allelúia, resurrexít, sicut dixit, allelúia. Ora pro nobis Deum, allelúia.
12
Per la preghiera e l’adorazione personale
Riflessione sul brano della Scrittura ascoltato
Nella storia di ogni uomo ci so-no incontri e fatti decisivi che hanno enormi conseguenze. Per Paolo fu determinante l’evento di Damasco, un’esperienza capitale che ha cambia-to la sua vita, e pure ha orientato in modo nuovo la storia del cristianesimo nascente. Fu l’incontro con una perso-na, Cristo, un innamoramento che in-cendiò la vita, orientandola sui binari della missione. L’evento di Damasco, che è come l’atto di morte del fariseo Saulo e l’atto di nascita dell’apostolo Paolo, è solitamente classificato come conversione, e lo documenta anche la festa liturgica del 25 gennaio. Se per conversione intendiamo un cambia-mento notevole e radicale, la parola può essere accettata e ritenuta. Oggi sono sempre più numerosi gli autori che trovano inadeguato tale termine, perché non si adatterebbe bene al caso di Paolo. Si privilegia perciò la categoria di vocazione, o, meglio an-
ciò che era perduto
Tu sei la verità
Tu sei la luce del mondo
Tu hai ogni potere
in cielo e sulla terra
Tu sei il Principio e la Fine
Tu sei la vita
Tu sei la risurrezione e la vita
Tu sei il pane che dà
la vita al mondo
Tu sei la vite vera, e noi i tralci
Tu sei in mezzo a noi
fino alla fine dei secoli.
Tu sei il nostro Re
Tu hai ogni potere
in cielo e sulla terra
Preghiera
Adoriamo, o Cristo, il tuo Corpo glorioso, nato dal-la Vergine Maria; per noi hai voluto soffrire, per noi ti sei offerto vittima sulla croce e dal tuo fianco squarciato hai versato l’acqua e il sangue del nostro riscatto. Accogli, Signore, l’intera mia libertà. Tutto ciò che io sono, ho e possiedo, tu me lo hai dato: tutto io ti restituisco, e mi consegno pienamente alla tua volontà. Dammi solo il tuo amore, con la tua grazia, e io mi sento ricco abbastanza, e non ti domando altro. 05
È bello intrattenersi con Cristo e, chinati sul petto di Gesù
come il discepolo prediletto, possiamo essere toccati
dall’amore infinito del suo Cuore.
tutto me stesso, desiderando-ti sempre; ti ami con tutta la mia mente, dirigendo a te le mie riflessioni e cercando in tutte le cose il tuo onore; ti ami con tutte le forze, impe-gnando tutto me stesso in os-sequio al tuo amore manife-stato nella croce del tuo Figlio Gesù. Affinché io ami il pros-simo come me stesso e lo gui-di all’incontro col tuo amore, goda dei tuoi beni e abbia compassione dei mali altrui.
(San Francesco d’Assisi)
Riflessione Eucaristia e Chiesa
Sia questo, fratelli, in quest’ora, il nostro studio, il no-s t r o p r o p o s i t o : t r a r r e dall’Eucaristia l’insegnamento, anzi il principio della nostra co-munione ecclesiale. È stato ben detto: l’Eucaristia fa la Chiesa; consociatur Ecclesia: la Chiesa, celebrando l’Eucaristia, diventa Chiesa, cioè società, fratellanza, comunione. L’agape eucaristica è il momento della sua pienezza, della sua vitalità. Suppone la fe-de, genera l’amore. È il segno della sua unità, è il vincolo della sua carità (sempre s. Agostino che parla). Un’osservazione ci sembra importante a questo pun-to: mentre nella fase eucaristica
cora, di innamoramento. Alla chiamata divina Paolo risponde con generosità e totalmente: “Ma quello che poteva es-sere per me un guadagno, l’ho consi-derato una perdita a motivo di Cri-sto” (Fil 3,7). Sta qui, nell’amore a Cri-sto, la chiave interpretativa dell’evento che ha reso Paolo un innamorato e un apostolo infaticabile del suo Signore. Paolo si sente “afferrato da Cristo”. Di-spensato dal catecumenato, è subito neofita. Non si può annunciare Cristo se prima non si è fatta un’esperienza personale, profonda e prolungata. Per questo si ritira tre anni nel deserto di Arabia che diventa la sua Nazareth, luogo privilegiato di contemplazione e di appropriazione del mistero. Poi, con-solidatosi il rapporto di amore, inizia la sua avventura di apostolo, pronto a portare ovunque il vangelo che salva. Proprio perché conquistato da Cristo sarà conquistatore di uomini, ai quali vorrà raccontare la sua esperienza. Dalla mistica passa alla pastorale, dall’esperienza personale alla testimo-nianza agli altri. Da quell’incontro fiori-scono, sia la scoperta di Cristo come l’Unico amore, sia la passione di por-tarlo agli uomini.
Preghiera
Sia fatta, o Padre, la tua vo-lontà, come in cielo così in terra: perché ti ami con tutto il cuore, pensando sempre a te; ti ami con
06
Canto d’ingresso
Cristo è risorto, alleluia! Vinta è ormai la morte,
alleluia!
Canti l’universo, alleluia, un inno di gioia
al nostro Redentor.
Con la sua morte, alleluia, ha ridato all’uomo
la vera libertà.
Segno di speranza, alleluia, luce di salvezza
per questa umanità.
Atto penitenziale Cel: Il Signore ci ha rigenerati
dall’acqua e dallo Spirito e ci ha resi creature nuo-ve. Chiediamo perdono per le volte in cui non ci siamo uniti a Lui, via ve-rità e vita e non siamo stati un cuor solo ed un’anima sola tra noi così come Gesù ci ha voluti.
Cel: Signore, tu che sei via
per ricondurci al Padre, abbi pietà di noi
Ass: Signore pietà
Cel: Cristo, tu che si verità per guidarci al bene, abbi pie-ta di noi
Ass: Cristo Pietà.
Cel: Signore, tu che sei vita per ravvivarci in te, abbi pieta di noi
Ass: Signore Pietà.
Cel: Dio onnipotente abbia mi-
sericordia di noi, perdoni i
nostri peccati e ci conduca
alla vita eterna.
Canto del gloria
Ritornello al salmo
Alleluia, Alleluia, Alleluia!
Canto al Vangelo
Alleluia alleluia alleluia alleluia alleluia
Canto per cristo in Lui rifiorirà ogni speranza perduta
ogni creatura con Lui risorgerà alleluia alleluia
Alleluia alleluia alleluia alleluia alleluia
Canto di offertorio
11
10
Pr.: L’umanità ha bisogno che la giustizia sia pro-mossa con fermezza, senza dubbio e senza e-sitazione dentro il tempo della storia.
Ass.: Sappiamo accogliere Cristo che si è fatto prossimo a questa uma-nità per ricondurla al Padre senza mai abban-donarla.
Pr.: La volontà divina è e-spressa al passato in questa preghiera eucari-stica con tre verbi: creati, redenti e segnati.
Ass.: Il progetto di fraternità universale si esprima nell’evangelizzazione dei poveri, nella difesa dei cristiani perseguitati e negli organismi so-prannazionali.
Padre nostro.
Canto di reposizione Resta con noi Signore, Alleluia!
Tu sei la guida al banchetto del cielo. Tu sei il pegno di gloria futura.
Tu sei la luce che illumina il mondo. Tu sei ristoro alla nostra stanchezza.
Tu sei il Cristo, sei figlio di Dio. Tu solo hai parole di vita eterna.
Sarem fratelli alla mensa del Padre. Saremo un cuore ed un'anima sola.
Canti
per la Santa Messa
noi una cosa sola. (Paolo VI)
Preghiera
O Cristo, nostro unico mediatore, Tu ci sei necessa-rio per entrare in comunione con Dio Padre. Tu ci sei ne-cessario, o solo vero MAE-STRO, per conoscere il nostro essere e il nostro destino, e la via per conseguirlo. Tu ci sei necessario, o Redentore no-stro, per scoprire la nostra miseria e per guarirla, per deplorare i nostri peccati e per averne il perdono. Tu ci sei necessario, o grande pa-ziente dei nostri dolori, per conoscere il senso della no-stra sofferenza e per dare ad essa un valore di espiazione e di redenzione. Tu ci sei ne-cessario, o vincitore della morte, per liberarci dalla di-sperazione e per avere certez-ze che non tradiscono in e-terno. Tu ci sei necessario, o Cristo, o Signore, o Dio-con-noi, per IMPARARE l'amore vero e per camminare nella gioia e nella forza della Tua carità, lungo il cammino del-la nostra via faticosa, fino all'incontro finale con Te a-mato, con Te atteso, con Te benedetto nei secoli
della comunione col corpo reale di Cristo noi siamo, si può dire, pre-scindendo dalle disposizioni requisi-te a tale incontro, passivi, recettivi, cioè noi riceviamo la comunione, nella fase invece della comunione operativa della grazia specifica del-la Eucaristia, la “res”, come dicono i teologi, che tende a compaginarci col corpo mistico di Cristo, noi sia-mo impegnati ad essere attivi, cioè a collaborare con la grazia, ad as-secondare l’impulso e l’impegno che a noi viene dalla partecipazione all’agape, alla carità unificante ed operante della celebrazione eucari-stica. Noi siamo invitati ed aiutati a formare il corpo mistico, cioè la Chiesa, la società dei cristiani, co-me Gesù l’ha voluta, sorretta, anzi, ministerialmente generata dal sa-cerdozio gerarchico, e fraterna in una comunità sgombra da ogni in-terno steccato egoistico. Quale do-vere, quale programma ci deriva perciò dalla celebrazione tipica dell’Eucaristia, propria del Giovedì Santo, giorno commemorativo della sua istituzione e rivelatore delle sue divine intenzioni! Gesù si fa Eucari-stia, cioè vittima incruenta che lo rispecchia vittima incruenta nel sa-crificio della croce per la nostra re-denzione, in modo che, credenti e redenti, noi possiamo essere in si-multanea comunione con Lui e fra
07
08
Nel silenzio lasciamoci interrogare
Ancora una preghiera al Padre sulla riconciliazione:
«Rendici aperti e disponibili verso i fratelli
che incontriamo sul nostro cammino,
perché possiamo condividerne i dolori e le angosce,
le gioie e le speranze, e progredire insieme
sulla via della salvezza».
Spesso ci accontentiamo di eliminare muri e fossati
che creano separazioni.
Ora ci viene proposto l’ideale insegnato da S. Paolo:
«Benedite coloro che vi perseguitano,
benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono
nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto» (Rm 12,14-15).
Riusciamo a fare qualche passo in questa direzione?
Preghiere
Mio Signore e Salvato-re, fra le tue braccia io mi trovo al sicuro; se tu mi cu-stodisci, io non temo di nul-la; se mi abbandoni, non mi resta più nulla da sperare. Io non so che cosa mi accadrà sino alla mia morte. Non so nulla dell’avvenire, ma ripo-so in te. Ti prego di conce-dermi ciò che per me è bene, e di togliermi tutto ciò che può mettere in pericolo la mia salvezza. Non ti chiedo di farmi ricco, non ti prego nemmeno di farmi povero; mi rimetto interamente a te,
perché, mentre non so ciò che mi occorre, tu lo sai. Se mi mandi la sofferenza, dammi la grazia di sopportarla; preserva-mi dall’egoismo e dall’impazienza. Se mi dai la salute, la forza e il successo in questo mondo, fa’ che io sia continuamente in guardia, per-ché questi doni non mi allonta-nino da te. Tu che sei morto sulla croce anche per me, colpe-vole come sono, concedimi di conoscerti, di credere in te, di amarti, di servirti, di lavorare sempre per la tua gloria, di vi-vere per te e con te; e concedi-mi di morire nella tua grazia.
(Beato John Henry Newman) 09
Questo pane che tu mi doni, Signore Gesù, sei tu stesso, o Cristo, Figlio diletto del Padre. Sei tu stesso, che ti sei incarnato e immolato per noi; tu che sei nato a Betlem-me, sei vissuto a Nazaret, hai guarito i malati. Tu che sei la via, la verità e la vita; tu che sei morto perché mi amavi; tu che sei asceso al cielo e o-ra, alla destra del Padre regni e intercedi continuamente per noi. O Gesù, verità eter-na, tu dici che sei presente lì sull’altare, realmente e so-stanzialmente, con la tua u-manità e tutti i tesori della tua divinità. Io lo credo e perché lo credo mi prostro davanti a te per adorarti. Ac-cogli, mio Dio e mio tutto, l’omaggio della mia adora-zione.
(Beato Columba Marmion)
Canto per la ripresa della preghiera
T'adoriam Ostia divina! T'adoriam Ostia d'amor, Tu dell'angelo il sospiro, Tu dell'uomo sei l'onor.
T'adoriam Ostia divina. T'adoriam Ostia d'amor.
Tu dei forti la dolcezza, Tu dei deboli il vigor Tu salute dei viventi,
Tu speranza di chi muor.
Invocazioni
Pr.: Dio veglia come Padre su tutte le creature e le riunisce in una sola famiglia.
Ass.: Tutti gli uomini creati per la gloria di Dio facciano espe-rienza della redenzione at-tuata dalla croce di Cristo e dal sigillo santificante dello Spirito.
Pr.: Malgrado la creazione, la leg-ge, le promesse di Dio, il po-polo dell’alleanza e l’umanità si sono allontanati da Dio.
Ass.: Gli uomini tutti aderendo alla persona di Gesù Cristo e illuminati dalla parola di Paolo fissino lo sguardo sul-le realtà invisibili alle quali tendiamo per vocazione bat-tesimale.
Pr.: La liturgia è la voce che ri-corda ai credenti di essere dei viandanti verso l’infinito.
Ass.: Possiamo ogni giorno affer-mare la signoria di Dio libe-randoci dai falsi e facili ido-li e dal prevalere dei nostri interessi particolari.