Ottava lezione

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Ottava lezione. il Gorgia. Sottotitolo : “Perì rhetorikès” Un vero dialogo : presenza di avversari; pluralità di temi e di livelli (il senso e il valore della retorica, il rapporto tra potere e giustizia, la miglior forma di vita possibile);. Le domande aperte dal dialogo. - PowerPoint PPT Presentation

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il Gorgia

• Sottotitolo : “Perì rhetorikès”• Un vero dialogo: - presenza di avversari;- pluralità di temi e di livelli (il senso e il valore

della retorica, il rapporto tra potere e giustizia, la miglior forma di vita possibile);

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Le domande aperte dal dialogo• Qual è la natura della persuasione di cui la retorica è l’arte, e

qual è l’oggetto della retorica?• La retorica è un’attività indifferente ai valori, o deve essere

subordinata alla giustizia?• Cosa significa essere “potenti”?• Il tiranno è un individuo felice?• È meglio commettere un’ingiustizia, oppure subirla?• Il diritto del più forte di fronte al potere del più giusto: su cosa

si basa la distinzione tra giusto e ingiusto?• Qual è la vita migliore?• In che cosa consiste la vera politica?• Qual è il senso dell’impegno filosofico?

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Dall’Apologia al Gorgia

• La domanda fondamentale di A.:“che cosa fa la fp?”

• La domanda fondamentale di G.:“Come vivere il tempo che abbiamo in modo che la

nostra vita sia la migliore possibile?” (512E).• Far buon uso della libertà (cfr. Pericle).• La posta in gioco del dialogo: la miglior scelta di vita

possibile.

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“ma tu che cosa fai nella vita?”• Occasione del dialogo: visita del retore Gorgia ad Atene

(Gorgia riceve i visitatori a casa di Callicle).• Socrate vuole sapere dall’esperto qual è la sua arte, e che

valore ha (447c, 449a).• Amplificazione del tema iniziale (cos’è la retorica):

retorica→commettere/patire ingiustizia→come si deve vivere (come filosofi, come politici).

• Retorica;• Responsabilità;• Giustizia;• Educazione civica;• Leadership politica.

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I personaggi

• Gorgia: il gentleman;• Polo: il giovane (allievo) sofista;• Callicle: la “pietra di paragone” della filosofia e

di Socrate (486d-e)

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Primo scontro: Socrate contro Gorgia (447a-461b)

• La domanda: che cos’è la retorica? (449c-455a);- Che cosa non è: la retorica non deriva da alcuna

pratica manuale, ma si basa interamente sulla parola (449d-451a);

- Che cosa è I: un’arte di persuadere, e non un’arte che insegna una verità;

- Che cosa è II: la retorica è un’arte della persuasione che si pratica davanti ai tribunali o alle assemblee cittadine.

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Replica (e confutazione) di Socrate

• 454e: “ma non esistono forse due tipi di persuasione: una persuasione che permette di credere senza sapere, e una persuasione che permette di conoscere?”

• Il (vero) potere della retorica (455b-457c): la retorica non conosce le cose che fa credere.

• Socrate confuta Gorgia (457c-461b).

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Confutazione di GorgiaGorgia1) La retorica è la scienza dei discorsi che si occupano del giusto e dell’ingiusto (449d);2) La retorica si occupa delle cose più grandi (451e);3) La retorica è una techne che produce persuasione (452e, 454b, nei tribunali, nelle

assemblee..);4) Ma Gorgia non ci sta: “la retorica abbraccia e contiene in sé tutti i poteri” (456b, es. del

paziente);5) Della retorica non si deve fare un uso ingiusto, ma per un altro verso l’oratore potrebbe fare

anche un uso ingiusto della retorica: questa è una contraddizione.

Socrate1) Ma anche altre arti hanno a che fare con i discorsi (450b e segg., es. medicina, ginnastica);2) Anche il medico e il maestro di ginnastica potrebbero dare la stessa risposta (452d);3) Ma quale tipo di persuasione produce? (455a) produce credenza senza conoscenza→il retore

non sa insegnare cosa è giusto e cosa non lo è. Il retore sa solo persuadere. La retorica non trasmette nulla: la retorica manipola coloro che non sanno;

4) Ma allora l’arte del retore sarebbe solo quella di persuadere gli ignoranti?5) - La retorica deve essere al servizio della giustizia; - della retorica si può fare un uso ingiusto

(perché alcuni discepoli lo fanno): contraddizione e confutazione dell’argomento di Gorgia.

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Dover fare giustizia: coerenza socratica, contraddizione di Gorgia

• Il giusto fa cose giuste→il giusto non vorrà mai fare ingiustizia→se il retore conosce il giusto→il retore non vorrà mai fare ingiustizia→se il retore ammette di poter fare cose ingiuste, Gorgia si contraddice, e il dialogo deve proseguire (se si vuole giungere a una conclusione coerente); necessità di andare dove ci porta il logos.

• Confutazione di un argomento=confutazione di uno stile di vita.

• Ancora sul metodo (dialogico) socratico (453c): “nell’interesse del logos”.. (457d-458b): non si tratta soltanto di vincere (riconoscere l’errore, rispettare l’interlocutore).

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Intervento di Polo (e scontro con Socrate)

• Cambio di tono (461c, 462b): “Allora Socrate, rispondimi, dimmi tu che cosa è la retorica?”;

• Il retore come il cuoco: la retorica è una pseudo-arte, una pratica empirica “capace di produrre un certo diletto e un certo piacere”. Come il cuoco lusinga il palato, il retore lusinga chi si lascia persuadere.

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465c-d-e

Le 4 technai buone:• Ginnastica;• Medicina;• Legislazione;• Giustizia.

Le 4 forme di lusinga:• Gastronomia;• Cosmesi;• Retorica;• Sofistica.

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Reazione di Polo• Immenso potere del retore nella città: il retore nella polis è

come un tiranno, può tutto ciò che vuole (466b,c,e);

• Confutazione socratica (467a, 468e):- Il potere dettato dal desiderio=potere illusorio;- Il vero potere=agire secondo il bene.- Il tiranno non è invidiabile (compiere ingiustizia è il male

peggiore).

- Necessità di conoscere i fini cui sono rivolte le azioni: il potere senza conoscenza è privo di valore.

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Il “paradosso” della giustizia socratica

• “Il più grande dei mali è commettere ingiustizia” (469b);• “Se fosse necessario scegliere tra subire un’ingiustizia o

commetterla, preferirei subirla” (469c);• Socrate dimostra a Polo che non si può essere

contemporaneamente ingiusti e felici (come Archelao):- Commettere ingiustizia non supera, in dolore, il patirla;- Ma commettere ingiustizia supera il patirla per quanto

riguarda il male (male morale);- Quindi commettere ingiustizia è peggio che patirla;- La retorica serve solo con chi ha intenzione di commettere il

male: altrimenti, è inutile.

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Pratica politica (Atene) e dialettica (Socrate)

Retorica (e politica):- Lusinga il demos (come il cuoco gratifica il palato) per

ottenere voti;- Non sa nulla, ma finge di sapere;- Un metodo che fa appello ai molti.

Dialettica:- Costringe i partecipanti al dialogos;- Il suo potere dipende dalla forza non costrittiva

dell’argomento migliore (e non dai voti);- Un metodo che fa appello al singolo.