Osservatorio sui mercati - Consultique SpA sui Mercati 1… · Per quanto riguarda il mercato...
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Ufficio Studi e Ricerche
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Osservatorio sui mercati
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L’analisi settimanale dei mercati finanziari
17 febbraio 2014
Fed e mercati (per ora) ancora innamorati
Ufficio Studi e Ricerche
Settimana positiva per le borse internazionali che tornano decisamente bullish dopo la fase di storno di fine gennaio e le seguenti ottave di consolidamento. Tra le notizie settimanali di rilievo sicuramente si ritrova l’outlook dato dal neo presidente della Fed, Janet Yellen, che ha dato un forte segnale di continuità in merito alla politica monetaria della banca centrale americana. Le borse, che venivano da una fase debole e incerta, hanno colto al balzo la possibilità per un recupero tecnico: in fondo gli elementi negativi erano già stati scontati in precedenza e il “no-news” della Yellen è parso come un elemento tutto sommato da ponderare positivamente. Da qui un movimento tecnico che ha riportato addirittura alcuni indici addirittura al di sopra dei livelli pre-storno, come nel caso del FTSE Mib, niente affatto condizionato negativamente dalla crisi politica italiana. Tornando alla Yellen, nel suo discorso è stato sottolineato che la ripresa del mercato del lavoro è lontana dai target (“tasso di disoccupazione bel al di sotto del 6,5%”). Se i dati relativi all’occupazione di febbraio non saranno soddisfacenti ed evidenzieranno una crescita molto debole (inferiore alle stime previste di nuovi posti di lavoro creati) è ipotizzabile uno stop momentaneo al tapering. Ne deriva una situazione di pseudo equilibrio, già vissuta in passato, dove le ‘bad’ news economiche sostanzialmente portano ad un outlook ‘migliore’ (per i mercati) in tema di politica monetaria della Fed. I buoni riscontri sulle aste dei titoli di stato italiani hanno dato una spinta a quelli indici periferici (come il Ftse Mib) ad alto contenuto finanziario nel paniere. In questo contesto, i mercati hanno saputo inanellare diverse sedute positive che hanno ripristinato un discreto sentiment nel breve termine, di fatto ancora confermando la validità delle tendenze di medio lungo. I supporti fissati nello storno di fine gennaio (1710 di S&P 500 e 9000 di Dax) rimangono validi e da monitorare per evitare pericolosi deterioramenti degli indici.
Per quanto riguarda oro e petrolio: il metallo giallo conferma tutte le sensazioni positive delle ultime settimane con le quotazioni che superano la soglia dei 1.300 dollari l’oncia. A sostenere i valori soprattutto la domanda proveniente dalla Cina e in generale un miglioramento del sentiment dopo la forte correzione del 2013. Possibile a questo punto parlare di una inversione di medio periodo. Segnali rialzisti confermati anche per il petrolio che si attesta in area 100 dollari al barile.
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Commento ai mercati
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Per quanto riguarda il mercato obbligazionario e monetario, in discesa le quotazioni dei porti sicuri rappresentati da Treasury e Bund, con rendimenti quindi al rialzo. Il ritrovato appetito per il rischio ha favorito un ritorno di flussi sull’equity, come visto in precedenza, e su quella parte di debito obbligazionario a rischio più elevato, come ad esempio il periferico europeo. E’ il caso del Portogallo che è tornato a collocare il decennale con rendimenti attorno al 5 per cento, dando un segnale positivo verso il ritorno alla normalità nel mercato dei capitali. Anche i titoli di stato italiani (BTP ma anche BOT) sono stati ben comprati e hanno evidenziato ancora una volta una contrazione dei rendimenti. Per quanto riguarda le politiche monetarie della varie banche centrali, detto della Fed e delle linee guida definite da Yellen, per quanto riguarda l’Euro zona si rafforzano le possibilità (“very possible”) di un intervento che porti sotto zero i tassi sui depositi delle banche presso la BCE, una misura espansiva in favore di una crescita più corposa nel Vecchio Continente. Segnali anche dal fronte degli istituti di credito della zona Euro, con Draghi che spinge per accelerare la nascita dell’unione bancaria. La spiegazione è semplice: il governatore della BCE ha bisogno di questo tassello anche per quanto ha fatto e sta facendo in tema di stati, volendo eliminare il circolo vizioso innestatosi negli ultimi anni tra debito bancario e debito pubblico degli stati. Qualche segnale di cambiamento invece in Regno Unito dove il buon andamento del PIL (e del tasso di disoccupazione) ha portato a qualche ritocco nelle variabili di politica monetaria: per ora i tassi rimangono allo 0,50% ma le probabilità di un ritocco all’insù dal 2015 sono aumentate. Rimane, invece, “liquida” la situazione sugli emergenti dove la generale ritrovata positività di mercato sembra però faticare a trasferirsi.
Sui mercati valutari, le accresciute probabilità di un intervento sui tassi da parte della BCE aveva favorito la divisa statunitense rispetto all’Euro. In realtà, poi qualche dato macro fonte Eurostat (PIL, bilancia commercale) migliore delle attese ha ridato fiato alla valuta europea. Ancora incerte le divise dei paesi emergenti.
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Commento ai mercati
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S&P 500
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Sul breve la fase correttiva termina e le quotazioni recuperano i massimi in area 1850, dove si è creata una resistenza di breve. Rimangono i supporti immediati a quota 1770 ma certamente più valenti a quota 1710, dove la uno storno più corposo potrebbe portare le quotazioni. Altro livello a 1630. Il trend di medio rimane positivo, così come quello di lungo periodo. Rsi che non più in ipercomprato dopo aver raggiunto livelli simili alle altre mini correzioni. La forza relativa verso il Dax rimane bassa.
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S&P 500 (the big picture)
L’indice ha aggiornato i massimi assoluti ad inizio 2013, consolidando poi l’uptrend rialzista. Trend primario quindi positivo, con supporti principali a 1710 e 1640. Obiettivi rialzisti in area 1880. Rsi in ipercomprato ma la candela di gennaio ha ridimensionato gli eccessi. Medie mobili e trendline dinamiche per ora accompagnano la tendenza. La candela di febbraio è positiva, con un recupero dopo il mini storno verso i supporti più immediati.
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Dax
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La fase di storno ha portato le quotazioni a rompere prima i supporti in area 9400 per giungere infine nelle vicinanze dei più importanti livelli in area 9000. Il recupero avvenuto è riuscito a far recupero i livelli pre storno, con un riavvicinamento in area 9700. Il trend di medio e di lungo sono confermati al rialzo. Rsi che scende dall’ipercomprato e forza relativa contro S&P 500 che rimane buona.
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Dax (the big picture)
L’indice ha effettuato il breakout dei massimi assoluti del 2000 e del 2007 nel mese di aprile 2013, lanciandosi verso nuovi obiettivi rialzisti. Dopo la fase laterale del 2013, l’indice ha aggiornato i massimi assoluti con un ultimo trimestre fortemente bullish. L’inizio del 2014 vede un indice ancora in trend rialzista primario, con supporti a quota 9000 e 8600, quest’ultima per il mantenimento della tendenza generale.
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Tasso Treasury 10Y
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Il tasso del decennale americano ha definito un doppio massimo in area 3%, con un top realizzato nel 2013 e uno ad inizio 2014. Nel breve, dopo una lunga discesa dai livelli top, le quotazioni hanno raggiunto i primi livelli di supporto all’interno del range laterale di medio (2,45%-3%), reagendo positivamente dal livello a 2,60%.
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Tasso Bund 10Y
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I valori stanno ritracciando con forza dal massimo relativo a quota 1,95%. Il supporto a 1,65% ha per ora resistito ai ribassi. Sotto questo livello, area 1,50-1,53%. Resistenze a 1,76% e 1,86%. La tendenza di medio è lateral ribassista, considerando infatti i massimi decrescenti in formazione.
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Indici e tassi del mercato obbligazionario
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Nella tabella a sinistra l’andamento dei tassi decennali di varie aree geografiche. Nella tabella soprastante gli indici obbligazionari dei paesi sviluppati.
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Gold
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Sebbene la tendenza di lungo non sia ancora invertita, si segnalano evidenze positive sul trend di medio. Il doppio minimo in area 1200 sta consentendo il ripristino di una tendenza quantomeno laterale con obiettivi a 1350 e 1400. Buoni anche i segnali dagli indicatori tecnici, con un Rsi in convergenza positiva.
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WTI Crude Oil
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La fase è sostanzialmente laterale nel medio lungo, con supporti tra 90 e 97 e resistenze tra 110 e 115. Nel breve le quotazioni evidenziano qualche segnale positivo e di recupero partendo dal supporto in area 90. Ora sulla resistenza a quota 100, livello mediano nel trading range.
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Euro / Dollaro
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Il breve il trend è in laterale, visti i segnali spesso contraddittori. Supporto a 1,35 (che talvolta è sembrato cedere) e poi a 1,33, quota sotto la quale anche i frame più lunghi evidenzierebbero un peggioramento. Livelli di resistenza in area 1,37-1,39, dove transitano resistenze statiche ma anche trend dinamiche. Rsi che evidenzia una divergenza ribassista rispetto alle quotazioni.
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Vix (S&P 500 volatility)
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Area 12, come accaduto già varie volte dal 2013, diventa supporto fondamentale per un ritorno di volatilità.Le candele rialziste hanno portato i valori sulle resistenze in area 22, da cui hanno poi ritracciato. La fase laterale da inizio 2013 definisce un range 12-22.
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Focus on: FTSE Mib
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Buono l’andamento del paniere con le quotazioni in trend positivo e su nuovi massimi. La forza relativa si apprezza. Outlook positivo con target in area 21500.
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Focus on: Silver
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Su un supporto fondamentale nel trend, area 19. Possibilità di bottom per il metallo, visti anche i segnali positivi dati dall’oro. In alto, il ratio tra Silver e Gold, con valori decisamente e storicamente bassi.
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Monitoring the ‘bubble’
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L’analisi del ratio di forza relativa tra paesi
emergenti e indice globale.
Similitudine grafica negli High Yield Spread tra 2007 e
la fase odierna.
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Rendimenti zona Euro
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I rendimenti dei decennali di Portogallo (in verde), Italia ( in arancione), Spagna (in nero) e Germania ( in viola)
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Spread BTP-Bund (10Y)
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Lo spread tra il decennale italiano e quello tedesco.
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CDS governativi europei
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Debito della zona Euro: dopo l’aumento del rischio di fine gennaio i valori sono mediamente stazionari
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CDS governativi paesi sviluppati
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Var. sett.
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CDS governativi paesi emergenti
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CDS dei paesi emergenti: settimana di ritracciamento dopo l’ampia fase di rialzo dell’ultimo periodo
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CDS governativi emergenti
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Var. sett.
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CDS principali banche europee
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CDS delle principali banche europee: dopo l’aumento di fine gennaio, i valori tornano a scendere
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Nikkei ed effetti della Abenomics
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La situazione
Rottura violenta del supporto a 14700, le quotazioni giungono sull’altro sostegno a 14000. Da verificare ora la tenuta di questo livello, altro supporto a 13200. Obiettivo di breve a 14700. Netto calo di forza relativa.
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Tasso Treasury 10Y: long view
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Il lungo canale ribassista sui rendimenti dei treasury. La parte alta del canale definisce al momento obiettivi in area 3,20-3,50. Ma i rendimenti potrebbero aver già fatto un top storico?
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La volatilità dei treasury Usa
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Questo grafico rappresenta la volatilità implicita sulle opzioni che hanno come sottostante il mercato obbligazionario dei treasury (per saperne di più, clicca qui).
Sulla parte bassa della fase laterale degli ultimi mesi
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Bond dei paesi emergenti
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La situazione
Fase laterale da diversi mesi, con una debolezza che torna sul breve. Ancora salvi i supporti statici e dinamici.
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Andamento delle valute emergenti
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L’andamento del basket di valute emergenti: il trend ribassista continua, nonostante qualche piccolo segnale di miglioramento.
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Spread dei rendimenti paesi emergenti
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Il grafico rappresenta lo spread di rendimento tra i titoli governativi dei paesi emergenti e quelli targati USA: l’incremento di breve è significativo, così come il doppio top in area 400.
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