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Il giornale Osservatore Romano di 22.09.2015

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    LOSSERVATORE ROMANOGIORNALE QUOTIDIANO

    Unicuique suum

    POLITICO RELIGIOSO

    Non praevalebunt

    Anno CLV n. 215 (4 7. 0 5 3 ) Citt del Vaticano luned-marted 21-22 settembre 2015

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    Lu rg e n z adella pace

    Per la terza volta in meno di unventennio il Papa a Cuba: nelgennaio 1998 il primo fu Giovan-ni Paolo II, poi nel marzo 2012 arrivato Benedetto XVI, mentreora la volta di Francesco, il pri-mo Pontefice americano, che havoluto congiungere in questoviaggio due Paesi Cuba, ap-punto, e gli Stati Uniti i qualidopo mezzo secolo di tensioni econtrasti anche molto aspri sonofinalmente tornati, con laiutodella Santa Sede, ad avvicinarsi.Grazie anche allimpulso, nei ri-spettivi episcopati, di quanti han-no saputo prendere sul serio leparole di Wojtya rilanciate daBergoglio al suo arrivo allAvana,in un pomeriggio umido e caldis-simo: Cuba si apra al mondo e ilmondo si apra a Cuba.

    Loccasione della visita dupli-ce, come ha ricordato il Pontefi-ce: il centenario della proclama-zione della Vergine della caritdel Cobre come patrona di Cuba decisa da Benedetto XV ma ri-chiesta dai veterani della guerradindipendenza dalla corona diSpagna e lottantesimo anniver-sario delle relazioni diplomatichetra il Paese e la Santa Sede, rela-zioni mai interrotte ha significati-vamente voluto sottolineare il Pa-pa con unaggiunta al testo pre-parato per il saluto allarrivo. Ac-colto dal presidente Ral Castro,poi presente anche alla messa ce-lebrata nella capitale, Bergoglioha rivolto il suo saluto a FidelCastro, visitato poco dopo in for-ma privata, e a tutte quelle per-sone che, per diversi motivi, nonpotr incontrare ha detto.

    Menzionando poi la vocazionenaturale di Cuba come punto diincontro, il Papa ha ricordato ilprocesso di normalizzazione congli Stati Uniti. Avvenimento diprima importanza nel panoramainternazionale, il nuovo corso in-trapreso con coraggio dai duePaesi stato additato da Bergo-glio come un segno della vittoriadella cultura dellincontro edesempio di riconciliazione per ilmondo intero. Un mondo cheha bisogno di riconciliazione inquesta terza guerra mondiale atappe, ha improvvisato il Ponte-fice che, parlando ai giornalisti involo verso LAvana, aveva ancorauna volta insistito sullu rg e n z adella pace.

    E la stessa preoccupazione ri-suonata, dopo la grande messanella piazza della Rivoluzione,nellappello del Papa a favore diuna definitiva riconciliazione e diuna pace duratura in Colombia,dove decenni di conflitto armato il pi lungo attualmente in cor-so hanno versato il sangue dimigliaia di persone. Per favore,non abbiamo il diritto di permet-terci un altro insuccesso in questocammino ha implorato, soste-nendo apertamente la via dellatrattativa.

    Le parole del Pontefice sonoarrivate al termine di una celebra-zione durante la quale, nellome-lia, aveva disegnato i contornidella grandezza secondo il branoevangelico appena letto: chi vuoleessere grande deve servire gli altrie non servirsi degli altri. Doveservire ha spiegato significaaver cura delle persone fragili,battendosi per la dignit dei fra-telli e guardando il loro volto:Per questo il servizio non maiideologico, dato che non si servo-no le idee ma le persone, trascu-rate da progetti che pure possonoapparire seducenti.

    g. m .v

    Nel primo giorno della visita a Cuba il Papa incoraggia il processo di normalizzazione dei rapporti con gli Stati Uniti

    Esempio di riconciliazioneAi religiosi raccomanda spirito di povert e ai giovani chiede di non perdere la capacit di sognare

    Altri naufragi nellEgeo orientale

    Strage di innocenti in mare

    Una bambina appena giunta sullisola greca di Lesbo (Epa)

    NOSTREINFORMAZIONI

    Il Santo Padre ha accettato larinuncia al governo pastoraledella Diocesi di Debrecen-Nyregyhza (Ungheria), pre-sentata da Sua EccellenzaMonsignor Nndor Bosk, inconformit al canone 401 1del Codice di Diritto Cano-nico.

    Provvista di ChiesaIl Santo Padre ha nominato

    Vescovo di Debrecen-Nyre-gyhza (Ungheria) Sua Eccel-lenza Monsignor Ferenc Pa-lnki, trasferendolo dallaChiesa titolare di Fidolma edallUfficio di Vescovo Ausi-liare di Eger.

    Elezioni in Grecia

    Rivincitadi Tsipras

    PA G I N A 2

    Il Papa a Cuba per esortare i responsabilipolitici a sviluppare tutte le potenzialit delPaese, al servizio della pace, del benessere delpopolo e della riconciliazione. Appena atterra-to allAvana, sabato pomeriggio, 19 settembre,Francesco ha subito chiarito i temi che caratte-rizzano il decimo viaggio internazionale delPontificato, ponendovi al centro il suo deside-rio di pace. E se la parola pace aveva comin-ciato a echeggiare gi nel tradizionale saluto aigiornalisti, durante il volo da Roma allisolacaraibica, con maggiore enfasi stata ripropo-sta dal Papa al suo arrivo, insieme con linco-

    raggiamento a portare avanti il processo dinormalizzazione dei rapporti con gli StatiUniti. Un appello lanciato alla presenza delpresidente Ral Castro, che lo ha accoltoallaeroporto della capitale e ha partecipatoanche alla messa domenicale celebrata daFrancesco lindomani mattina nella piazza del-la Rivoluzione. In quelloccasione il Ponteficeha ricordato il grande paradosso di Ges,spiegando che la logica evangelica esige di ser-vire gli altri e non servirsi degli altri. Un mes-saggio che vale non solo per Cuba ma per tut-ta lAmerica latina, ai cui orizzonti Francesco

    ha guardato nellAngelus successivo, segnatodallinvito alla pacificazione della Colombia.La mattinata si conclusa con un incontroprivato con Fidel Castro.

    Ancor pi fitta di appuntamenti stata laseconda parte della giornata, durante la qualeil Papa si recato in visita al palazzo presiden-ziale, ha compiuto un piccolo fuori program-ma con una sosta nella chiesa del Sacro Cuoreofficiata dai gesuiti e infine ha incontrato i re-ligiosi e i giovani. In entrambi gli appunta-menti il primo in cattedrale, il secondo nelvicino Centro culturale intitolato a padre Flix

    Varela Francesco ha messo da parte i testipreparati e ha pronunciato a braccio due di-scorsi, raccomandando ai consacrati lo spiritodi povert e alle nuove generazioni di nonperdere la capacit di sognare.

    Luned 21 il Papa ha lasciato la capitale cu-bana e ha raggiunto Holgun per celebrarvi lamessa e impartire la benedizione alla citt, pri-ma del trasferimento a Santiago de Cuba, ter-za e ultima tappa del soggiorno nellisola.

    PAGINE DA 4 A 8

    ATENE, 21. Una bambina dellappa-rente et di cinque o sei anni lulti-ma vittima restituita dal mare, in unnuovo capitolo delle tragedia di pro-fughi e migranti. Il corpicino statotrovato ieri dalla Guardia costieragreca al largo dellisola di Lesbo. Lapiccola, al contrario di altri bambiniche in questi giorni hanno subito lastessa sorte, potrebbe restare senzanome, perch non stato possibileaccertare in quale naufragio tra Tur-chia e Grecia abbia perso la vita.

    Solo ieri in quelle acque dellEgeoorientale si sono consumate altredue stragi. Tredici persone, compresiquattro bambini, sono annegate

    quando un traghetto turco ha urtatoun barcone carico di profughi e mi-granti al largo della citt portualeoccidentale turca di Canakkale. Erabuio, abbiamo visto la nave che ve-niva verso di noi. Abbiamo provatoa fare dei segnali con le torce e i te-lefonini, ma non ci hanno visti, haraccontato uno degli otto superstitiallagenzia greca Ana.

    Un altro barcone con 46 personea bordo si rovesciato nella notte allargo di Lesbo: venti dei suoi occu-panti sono stati soccorsi dalla Guar-dia costiera greca, ma gli altri venti-sei risultano dispersi in mare,

    unespressione che di fatto significap erduti.

    E per quanti in Grecia riesconoad approdare si profilano, nei Balca-ni sempre pi nel caos, barriere di fi-lo spinato, eserciti mobilitati e rifiutisempre pi diffusi. LUngheria ha ri-mosso ieri i blocchi dal valico diHorgos 1 lungo lautostrada tra Bel-grado e Budapest. Ma resta chiusoquello di Horgos 2, mentre il flussodi profughi si sposta verso la Croa-zia venticinquemila arrivi in quat-tro giorni e la Slovenia. Le autori-t di Zagabria hanno a loro volta in-viato treni e autobus a Tovarnik, vi-

    cino al confine serbo, per caricare imigranti e portarli comunque allafrontiera ungherese. Secondo unportavoce del Governo di Budapest,con questa iniziativa, la Croaziapartecipa de facto al traffico illega-le di esseri umani.

    Dalla frontiera ungherese con laCroazia, comunque, altri autobusstanno trasportando queste migliaiadi sventurati in Austria. Dopo i10.500 arrivati sabato, le autoritviennesi ne attendevano ieri altri set-temila, ma gi a met giornata si capito che sarebbero stati di nuovooltre diecimila.

    Da parte sua, la Slovenia ha inco-minciato a innalzare una barriera alvalico di Bregana, alla frontiera conla Croazia. Lobiettivo dichiarato evitare che profughi e migranti entri-no illegalmente e in modo indiscri-minato nel Paese attraverso campi eboschi, invece di restare in attesanellaccampamento realizzato al con-fine.

    Anche la Romania, non ancoracoinvolta dal fiume umano, ha mo-bilitato i militari e realizzato duecentri temporanei di accoglienzaipotizzando il caso di emergenza.

    In attesa di decisioni europee, simuovono intanto gli Stati Uniti an-nunciando di essere pronti ad acco-gliere centomila profughi nel 2017,

    per lo pi siriani, oltre agli 85.000previsti per il 2016.

    Non accenna a diminuire neancheil flusso della rotta mediterranea ver-so le coste italiane. Oltre duemilapersone soccorse nelle ultime ore trala Libia e il canale di Sicilia sonosbarcate a Crotone, Reggio Calabria,Porto Empedocle. Altri 272 migrantisono invece stati soccorsi dallaGuardia costiera libica e riportati in-dietro. Cos come i 17 fermati al lar-go delle coste egiziane e riportati aterra, verso un destino forse ancorapi incerto.

  • LOSSERVATORE ROMANOpagina 2 luned-marted 21-22 settembre 2015

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    In Grecia le elezioni segnate dal forte astensionismo e dallaffermazione dellestrema destra

    Rivincita di Tsipras

    Visita ufficiale nel segno della cooperazione

    Il segretario della Natoa Kiev

    Alexis Tsipras assistealla diffusione dei risultati (Reuters)

    Il 25 per la visita del Papa

    La prima voltadella bandiera

    della Santa SedeallO nu

    Attesa per il vertice con Obama

    Xi Jinpingnegli Stati Uniti

    Dopo consultazioni con la SantaSede, le Nazioni Unite isserannoper la prima volta la bandieradella Santa Sede la mattina del25 settembre, cos che sia espostaallarrivo di Papa Francesco alPalazzo di Vetro di New York.La Santa Sede e il Segretariatodelle Nazioni Unite hanno con-cordato che la bandiera verr is-sata senza alcuna cerimonia. Ilpersonale delle Nazioni Unite laisser in quel giorno insieme conle altre bandiere. La bandiera quella ufficiale della Santa Sededal 1929.

    Si incontrano a Quito i presidenti Santos e Maduro

    Intesa difficiletra Colombia e Venezuela

    A Mosca il ministrodegli Esterigiapp onese

    MOSCA, 21. Il ministro degli Esterigiapponese, Fumio Kishida, giunto ieri in Russia per una visitadi due giorni. Il capo della diplo-mazia di Tokyo incontra oggi ilministro degli Esteri russo, Ser-ghiei Lavrov, con il quale ha inprogramma colloqui sui Territoridel Nord del Giappone e la situa-zione in Ucraina. Domani Kishidaparteciper anche come co-presi-dente alla XI seduta del comitatointergovernativo russo-nipponicosu questioni commerciali ed eco-nomiche. Il ministero degli Esteridi Tokyo ha espresso la speranzache i colloqui migliorino le rela-zioni bilaterali.

    Indennizzi di guerra in Sri Lankaper favorire la riconciliazione

    Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg (Ap)

    KI E V, 21. Il segretario generale dellaNato, Jens Stoltenberg, atteso og-gi in Ucraina per una visita ufficia-le di due giorni durante la qualeprender parte a una riunione delConsiglio di sicurezza di Kiev. Nel-la regione occidentale di Leopoli,Stoltenberg assister assieme al pre-sidente ucraino, Petro Poroshenko,allo svolgimento di manovre con-giunte Ucraina-Nato per simularerisposte a situazioni di emergenza.

    Durante la visita del segretarioStoltenberg sar inoltre firmato undocumento per la creazione di unarappresentanza diplomatica Nato inUcraina e saranno lanciati due pro-grammi di cooperazione tra Kiev elAlleanza atlantica: uno per le ope-razioni di sminamento e laltro perlo sviluppo delle comunicazionistrategiche.

    La visita di Stoltenberg a Kievavviene sullo sfondo di una fragiletregua nel sud-est ucraino. A seimesi dagli accordi di Minsk-2 dopo che si sono registrati quoti-diani e violenti scontri armati tralesercito e i ribelli separatisti filo-russi si assiste a una parziale ri-duzione della tensione. Il Parla-mento di Kiev ha dato il via liberaallatteso progetto di legge per con-cedere uno statuto speciale alle re-gioni orientali filorusse.

    Certo non mancano le difficoltper attuare pienamente gli accordidi Minsk-2, firmati nella capitaledella Bielorussia il 12 febbraio da

    Ucraina, Russia, Francia e Germa-nia (il cosiddetto Quartetto Nor-mandia) che prevedono, oltre alcessate il fuoco, il ritiro delle armipesanti di tutte le parti in conflitto,la creazione di zone cuscinetto sulfronte ucraino, larghe 50-70 chilo-metri, il rispetto della sovranit edellintegrit territoriale dellUcrai-na e la concessione di maggiore au-tonomia alle province orientali se-paratiste filorusse.

    Per favorire lattuazione di questiaccordi e cercare di trovare una so-luzione diplomatica al conflitto nelsud-est dellUcraina che secondofonti dellOnu ha provocato oltre8000 vittime il presidente ucrai-no, Petro Poroshenko, il cancellieretedesco, Angela Merkel, il capo del-lo Stato francese, Franois Hollan-de, e il leader del Cremlino, Vladi-mir Putin, si incontreranno il pros-simo 2 ottobre a Parigi. Secondo ileader la tregua in Ucraina sta reg-gendo e lincontro sar utile per as-sicurare la pace nel Donbass.

    Daltra parte, il conflitto rischiadi aggravare ulteriormente lasituazione umanitaria dellapopolazione civile. Secondo lO rga-nizzazione per la sicurezza e la coo-perazione in Europa gli abitantidellest del Paese rischiano di passa-re linverno senza acqua potabile ncalda a causa dei combattimentiche hanno danneggiato le infra-s t ru t t u re .

    ATENE, 21. Alexis Tsipras ha vintoancora, ed stata la sua vittoria pidifficile. Syriza, lievemente favoritaalla vigilia ma sulla quale pesava ladisillusione di molti elettori e lag-gravarsi dellincertezza politica edeconomica, si aggiudicata oltre il35 per cento dei voti e 145 seggi par-lamentari. Gli ex alleati di governo,i nazionalisti greci indipendenti(Anel), avrebbero invece ottenuto il3,7 per cento e dieci seggi. I due, si saputo subito dopo le indicazionisul vincitore, riproporranno la stessaalleanza di governo nata a gennaio,forti di una maggioranza di 155 seg-gi su 300. Incontrer Alexis Tsi-pras, inizieremo la nostra nuovaprova e formeremo il nuovo Gover-no, ha subito confermato PanosKammenos, leader di Anel.

    Ma il dato forse pi significativo quello dellastensionismo che hafortemente segnato la tornata eletto-rale. Laffluenza ai seggi infatti ca-lata notevolmente e su questo se-condo i commentatori pesa la di-sillusione diffusasi nel Paese negliultimi mesi e in particolare dopo ilreferendum estivo sulle condizioni

    del salvataggio internazionale. Lapartecipazione al voto sembra co-munque attestarsi intorno al 55 percento.

    Si trattato dunque di una rivin-cita per il leader della sinistra, chedopo le sue dimissioni ad agostoaveva visto i suoi consensi sgretolar-si nei sondaggi. In un solo colpoTsipras ha respinto lassalto dei con-servatori di Nuova democrazia (chesi fermano al 28 per cento), ha vistoi suoi ex compagni rib elli di parti-to di Unit popolare fallire nel lorointento di entrare in Parlamento, edora si prepara a governare di nuovola Grecia, con la promessa di mitiga-re lausterit per le classi meno ab-bienti e tenere i riflettori accesi sullarinegoziazione del debito greco. Di-ventano dunque inutili i richiami deipiccoli partiti socialdemocratici, Pa-sok e Potami, che speravano di esse-re decisivi per una nuova maggio-ranza.

    Un altro dato eloquente lenne-simo exploit del partito di estremadestra Alba Dorata, che, secondo leproiezioni, non solo si conferma ter-zo partito ma aumenta i propri con-

    sensi fino al 7,1 per cento. Il succes-so di Alba Dorata, mostrano le stati-stiche, particolarmente notevoleproprio tra le fasce pi deboli dellapopolazione e in particolare tra i di-so ccupati.

    Ci aspetta una strada di duro la-voro e lotta, ha commentato Tsi-pras su Twitter non appena sonopassati i primi dati che certificavanola sua vittoria. E a lui sono arrivatisubito i complimenti dello sconfittoleader di Nuova democrazia, Vange-lis Meimarakis: Congratulazioni aTsipras. Ora pu fare il Governoche crede. Io voglio ringraziare chiha lavorato con noi in queste elezio-ni. Pensavano fossimo finiti, invecesiamo ancora qui, e forti. Alla noti-zia delle proiezioni che confermava-no il dato gi largamente positivodegli exit poll, esplosa la gioia trai supporter di Syriza radunati nelcentro di Atene.

    E stasera stessa Tsipras giurernelle mani del presidente della Re-pubblica greca, Prokopis Pavlopou-los, mentre lEsecutivo dovrebbeprestare giuramento domani, secon-do quanto si apprende da fonti vici-

    ne al premier eletto. Previsto ancheun incontro con il leader di Anel.Secondo fonti di stampa, i due stan-no valutando la possibilit di man-tenere nel nuovo Esecutivo alcunidei membri del Governo ad interim.In particolare a Giorgos Chouliara-kis ministro pro-tempore delle Fi-nanze potrebbe essere assegnato ildelicato nuovo ministero per lAt-tuazione del memorandum (lintesaraggiunta con i creditori internazio-nali), mentre Yannis Mouzalas reste-rebbe ministro per lImmigrazione.

    E proprio allimmigrazione sardedicato uno dei primi summit aiquali prender parte Tsipras, il qualeha gi annunciato la propria parteci-pazione al vertice straordinariodellUnione europea, dedicatoallemergenza profughi, in program-ma per mercoled prossimo. In fon-do, come ha commentato il presi-dente del Consiglio europeo, Do-nald Tusk, le sfide dellUnione eu-ropea nel suo complesso sono lestesse che ha di fronte la Grecia: lacrisi dei rifugiati e la creazione diuna crescita sostenibile.

    WASHINGTON, 21. La visita del pre-sidente cinese, Xi Jinping, che ini-zia domani negli Stati Uniti, raf-forzer la fiducia reciproca e la coo-perazione tra i due Paesi, secondoil ministro degli Esteri di PechinoWang Yi. In un intervento larga-mente riportato nel fine settimanadai media cinesi, Wang sottolineache la visita di Xi, la sua prima dacapo di Stato, nellinteresse dellacooperazione amichevole tra la Ci-na e gli Stati Uniti ma anchenellinteresse della pace mondiale edello sviluppo.

    La stampa statunitense ha neigiorni scorsi messo in evidenza iprincipali motivi di disaccordo trale due potenze, in particolare lospionaggio cybernetico e le disputeterritoriali nel Mar della Cina meri-dionale tra la Cina e alcuni Paesialleati degli Stati Uniti. Nel suo in-tervento, il ministro Wang affermache il suo Paese non ha alcuna ra-gione di contestare lordine interna-zionale basato sulla vittoria nellaseconda guerra mondiale.

    Xi Jinping venerd 25 incontreril presidente Barack Obama e neigiorni successivi parteciper alle ce-lebrazioni del 70 anniversario delleNazioni Unite.

    Secondo quanto ha scritto ieri ilquotidiano New York Times,Stati Uniti e Cina stanno negozian-do un accordo per il controllo degliarmamenti nel cyberspazio, impe-gnandosi a non utilizzare per primiarmi informatiche. I colloqui stando a quanto riferisce il giornalestatunitense si sono accelerati in

    questi giorni con lobiettivo di an-nunciare un accordo nel corso dellavisita del presidente cinese a Wa-shington.

    Anche se laccordo allo studiomira a neutralizzare attacchi a cen-trali elettriche, sistemi bancari, retedi telefonia mobile e ospedali, po-trebbe non contenere un accennospecifico e dettagliato al divieto diattaccare infrastrutture critiche.

    CO L O M B O, 21. Prosegue limp egnodel Governo di unit nazionale del-lo Sri Lanka (uscito dalle elezionidel 17 agosto scorso) per chiuderedefinitivamente i conti con le re d i t del conflitto trentennale, conclusosinel maggio 2009. Una guerra cheha lasciato conseguenze tragiche intermini di vite umane (pi di100.000 morti) e devastazione, mache sotto il nuovo presidente Mai-thripala Sirisena, sta ritrovando ve-ra democrazia e diritti. Diritti ri-vendicati anche dai tamil sconfitti,che a sei anni dalla pace impostadai militari restano minoranzaemarginata e impoverita.

    LEsecutivo ha comunicato chesta pianificando un buon numerodi provvedimenti, tra cui un ufficio

    per gli indennizzi di guerra e unacommissione per la verit. Lo haconfermato il ministro degli Esteri,Mangala Samaraweera, intervenutola scorsa settimana a Ginevra alConsiglio delle Nazioni Unite peri diritti umani.

    Nei giorni scorsi, lo stesso Con-siglio ha diffuso latteso rapportosui crimini di guerra compiutisullisola asiatica durante il sangui-noso conflitto che oppose i guerri-glieri tamil (soprattutto le Tigriper la liberazione dellEelam) alleforze governative e in cui furononumerosi i casi di scomparsa dipersone ed esecuzioni extra-giudi-ziarie, come pure ampi abusi delleforze armate sulla popolazione ci-vile. Reati finora mai perseguiti.

    BO GOT, 21. Restano incerte le pro-spettive di soluzione della crisi inatto tra Colombia e Venezuela, cheha portato nelle scorse settimane al-la chiusura della frontiera. Oggi cisar a Quito, la capitale dellEcua-dor, latteso incontro tra il presiden-te colombiano, Juan Manuel San-tos, e quello venezuelano, Nicols

    Maduro, promosso congiuntamentedalla Comunit degli StatidellAmerica latina e dei Caraibi(Celac) e dallUnione delle Nazionisudamericane (Unasur). In un mes-saggio diffuso ieri su Twitter, San-tos ha scritto di recarvisi con lemigliori intenzioni, ma senza aspet-tative. In un altro messaggio, co-munque, il presidente colombianoha ringraziato quelli dellE c u a d o r,Rafael Correa, e dellUruguay, Ta-bar Vzquez presidenti di turnorispettivamente della Celac edellUnasur per i loro buoni uf-fici. Correa e Vzquez partecipe-ranno allincontro di oggi a palazzoCarondelet, sede della presidenzadellE c u a d o r.

    Da parte sua, Maduro ha dichia-rato che nellincontro con Santosaffronter la questione del trafficodi droga e che intende chiedergli seil Governo colombiano stia o menocombattendolo e voglia impediretutti i voli di narcotrafficanti in par-tenza dalla Colombia.

    La crisi esplosa lo scorso 19agosto, quando Maduro ordin lachiusura del principale valico difrontiera, quello tra le localit vene-zuelane di San Antonio e Urea ela citt colombiana di Cucuta, spie-gando la sua decisione con la lottaal contrabbando e con linfiltrazio-ne di paramilitari colombiani. Lachiusura fu poi estesa ad altri pas-saggi di confine, mentre il Venezue-la ordin lespulsione di diversi cit-tadini colombiani.

  • LOSSERVATORE ROMANOluned-marted 21-22 settembre 2015 pagina 3

    Sanguinosiscontri tribali

    nel suddella Libia

    TRIPOLI, 21. Almeno trenta perso-ne sono rimaste uccise e altre 12ferite in scontri tra la trib dei te-bu e la locale zwai ieri a Kufra,nella Libia sudorientale. Lo riferi-sce il quotidiano Libya Herald.Secondo il portavoce del consigliocittadino, Mohammad Khalil, uo-mini armati a bordo di venti vei-coli hanno tentato di assaltare lacitt da nord, ma gli abitanti loca-li sono riusciti a respingerli di-struggendo alcuni dei loro mezzi.

    Ancora caos dunque in Libia: esi tratta della conseguenza delvuoto di potere che si di fattocreato nel Paese dopo la caduta,nel 2011, del regime di MuammarGheddafi. Oltre agli scontri tribalila Libia minacciata dalla presen-za di miliziani jihadisti alleati delcosiddetto Stato islamico (Is).

    Per questo, le cancellerie mon-diali auspicano un rapido accordotra le varie fazioni libiche che sistanno confrontando in queste orea Skhirat, in Marocco, grazie allamediazione portata avanti dal rap-presentante speciale dellOnu perla Libia, Bernardino Len.

    A Skhirat, la missione delle Na-zioni Unite in Libia ha annuncia-to di aver iniziato a preparare iltesto di un accordo politico modi-ficato in base alle proposte delleparti libiche e anche la propostadi una rosa di candidati al Gover-no di unit nazionale da sottomet-tere al voto. Lo riferisce lagenziaMena. Samir Ghattas, portavocedella missione Onu, ha poi sotto-lineato come larrivo nella cittmarocchina della delegazione delCongresso generale nazionale in-dichi la volont di Tripoli di lavo-rare per giungere a una soluzione.

    Saremo fiduciosi se ci sarlaccordo, queste sono ore nellequali dobbiamo moltiplicare glisforzi per dare un messaggio atutte le parti libiche che il tempoormai limitatissimo e chi si tirafuori dalle proposte di accordonaturalmente compie un atto dicui poi si assumer la responsabi-lit: quanto ha affermato oggiil ministro degli Esteri italiano,Paolo Gentiloni, a proposito deinegoziati in corso in Marocco trale diverse fazioni libiche per arri-vare a un accordo di pace nellanazione.

    Certamente la comunit inter-nazionale unita nel sostenere lamediazione: gli esiti li capiremonel corso di questi giorni, adessoci sar una proposta credo conclu-siva dellinviato delle NazioniUnite e poi sar valutata dalle di-verse parti nel corso della settima-na, ha aggiunto Gentiloni.

    Un abitante di Aleppo tra le macerie della suacasa (Afp)

    Sembra meno rigida la posizione statunitense nei confronti di Bashar Al Assad

    Civili siriani e iracheniin ostaggio delle violenze

    Tre esplosioni scuotono Maiduguri

    Sinaspriscono gli attacchidi Boko Haram

    Ancora senza esitola mediazione

    in Burkina Faso

    OUAGAD OUGOU, 21. Non ha an-cora ottenuto risultati il tentativodella Comunit economica degliStati dellAfrica occidentale (Ce-deao) per riportare lordine de-mocratico in Burkina Faso dopoil colpo di Stato militare guidatodal generale Gilbert Diender.Non sembra infatti convincere leparti la bozza presentata dal pre-sidente senegalese, Macky Sall,che guida la missione della Ce-deao, bozza che prevede di re-staurare il presidente Michel Ka-fando in cambio di unamnistia.

    La proposta secondo fontidellagenzia Misna che segue co-stantemente la vicenda stataaccolta con freddezza anche dairappresentanti della societ civi-le. Soprattutto perch include unrinvio delle elezioni e la possibi-lit di candidarsi per i politici vi-cini allex presidente BlaiseCompaor, scartati da una leggeapprovata nei mesi scorsi dalParlamento ad interim. Diende-r, che di Compaor era conside-rato un fedelissimo, da parte suaha annunciato che non intendelasciare il potere prima dellosvolgimento del voto. Un invitoalla saggezza e a un dialogofranco e rispettoso dei valori peri quali il popolo burkinab in-sorto venuto dalla Conferenzaepiscopale che ha messo in guar-dia dalle ambizioni personali ocorp orative.

    Altri raidsulla capitale yemenita

    O perazionecontro i jihadisti

    nel SinaiIL CA I R O, 21. Lesercito egizianoha ucciso, nel fine settimana, 74miliziani ribelli nel corso diunoperazione antiterrorismo con-dotta nel nord del Sinai. Lo ha re-so noto ieri sera un portavoce mi-litare in un comunicato, aggiun-gendo che 52 sospetti sono statiarrestati, mentre altri 64 sono statirilasciati perch non coinvolti inattivit terroristiche. Nel corsodelloperazione sono stati distruttidecine di rifugi e mezzi dei mili-ziani ribelli e sono stati neutraliz-zati anche diversi ordigni piazzatisulle strade. Sempre ieri, un uffi-ciale della polizia egiziana statoucciso in un agguato nel distrettodi Al Arish, nel nord della peniso-la del Sinai.

    E, intanto, unesplosione neipressi di un ufficio distaccato delministero degli Esteri egiziano, nelquartiere Mohandessin al Cairo,ha causato il ferimento di tre mili-tari e di un civile. Secondo testi-moni alla televisione di Stato, gliattentatori erano a bordo di unamoto. Danneggiata anche unauto.Una fonte del ministero degliEsteri ha riferito alla Mena chelesplosione non ha ferito alcunfunzionario dellufficio perch avvenuta dopo lorario di lavoro.

    Scuolechiuse

    nel Kenya

    DA M A S C O, 21. Tra gli aspetti che ac-compagnano lapertura di un nuovodialogo tra Russia e Stati Uniti su-gli sviluppi militari in Siria, c unallentamento della posizione tenutafinora da Washington riguardo allanecessit che il presidente siriano,Bashar Al Assad, alleato di Mosca,lasci il potere. Durante la missioneche lo ha visto impegnato nel finesettimana a Londra, il segretario diStato americano, John Kerry, ha in-fatti parlato delluscita di scena diAl Assad non pi come di una pre-condizione per aprire negoziati dipace, ma di un auspicabile sviluppodel negoziato stesso.

    La crisi siriana e il coinvolgimen-to militare russo saranno argomentoanche dei colloqui, oggi a Mosca,tra il presidente russo, Vladimir Pu-tin, e il primo ministro israeliano,Benjamin Netanyahu.

    Nel frattempo, in Siria e in Iraq,principali teatri dellazione del co-siddetto Stato islamico (Is), le po-polazioni restano ostaggio sia delleviolenze jihadiste sia degli scontridelle forze locali e straniere.

    Nel fine settimana si sono intensi-ficati i combattimenti ad Aleppo,

    contesa tra forze governative sirianee ribelli. Bombardamenti sferrati ierida questi ultimi alla periferia occi-dentale della citt hanno provocatoalmeno quattordici morti tra gli abi-tanti, compresi sette bambini. Sulbilancio concordano gli organi diinformazione statali e lO sservatoriosiriano per i diritti umani (Ondus),espressione dellopp osizione.

    Sempre ieri, lOndus ha sostenutoche settantacinque miliziani sirianiaddestrati dagli Stati Uniti sono en-trati nel nord della Siria, attraver-sando il confine con la Turchia sumezzi equipaggiati con mitragliatri-ci, per combattere contro lIs. Lanotizia sembra peraltro contraddirequanto dichiarato nei giorni scorsidal generale James Austin, respon-sabile del Centcom, il comando del-le operazioni statunitensi in Iraq eSiria. In unaudizione al Congresso,Austin aveva ammesso un sostanzia-le fallimento del piano di addestra-mento statunitense dei ribelli siriani,costato finora mezzo miliardo didollari, che avrebbe dovuto entroquestanno portare a impiegare 5400miliziani in Siria appunto controlIs, ma anche in funzione antigo-vernativa. In realt, ha riferito Au-stin, i combattenti sul terreno nonsarebbero pi di quattro o cinque.

    Anche sui fronti iracheni, intanto,alle azioni contro il gruppo jihadistasi affiancano operazioni militari confinalit diverse. In particolare, fontidi stampa turche hanno riferito nelfine settimana di raid aerei condottidallaviazione di Ankara su posta-zioni dei militanti del Partito dei la-voratori del Kurdistan (Pkk) nelnord dellIraq. Secondo lagenzia distampa privata Dogan, sono statiuccisi almeno 55 miliziani del Pkk.Lesercito turco non ha confermato.

    ABUJA, 21. Smentendo voci circolatela scorsa settimana di una possibiledisponibilit a trattare un disarmo,il gruppo jihadista Boko Haram in-tensifica gli attacchi terroristici nelnord della Nigeria. Tre esplosionihanno scosso nella serata di ieri lacitt di Maiduguri, capitale dello

    Stato nordorientale del Borno,quello dove Boko Haram ha le sueprincipali roccaforti. Bilanci ufficia-li delle conseguenze degli attentatinon sono stati forniti dalle autoritlocali, ma fonti citate dalla Bbc ri-feriscono di almeno otto morti ecinquanta feriti, specificando che ledeflagrazioni sono avvenute neiquartieri di Gomari, Ajilari e BintaS u g a r.

    Sempre ieri, un duplice attentatosuicida aveva colpito lestremo norddel Camerun, uccidendo tre perso-ne a Mora. Dallinizio di settembresi tratta della terza serie di doppiattentati suicidi in questa zona ca-merunense frontaliera con la Nige-ria. Il Camerun, insieme con il Be-nin, il Ciad e il Niger, uno deiPaesi dove soprattutto nellultimoanno si sono estesi gli attacchi e gliattentati di Boko Haram, la cuiazione nellultimo quinquennio haprovocato tra le popolazioni dellaNigeria decine di migliaia di vitti-me e quasi due milioni e mezzo disfollati, per oltre la met bambini.Solo negli ultimi cinque mesi, se-condo rapporti concordanti delleagenzie dellOnu e di altre organiz-zazioni umanitarie, si sono registra-ti altri ottocentomila sfollati, com-presi mezzo milione di bambini.

    Proprio Benin, Camerun, Ciad eNiger forniscono contingenti a unaforza africana di circa ottomila sol-dati inviata allinizio dellanno nelnord-est della Nigeria contro ilgruppo jihadista.

    NAIROBI, 21. Il Governo del Kenyaha disposto oggi la chiusura di tut-te le scuole pubbliche e private, inconseguenza di uno sciopero degliinsegnanti in corso da ormai tre set-timane. Lo riferisce, in aperturadella sua edizione in rete, il quoti-diano The Nation.

    A partire da questa mattina, circadodici milioni di studenti sarannocostretti a restare a casa, con lecce-zione di quanti dovranno sottoporsiagli esami di Stato, previsti il pros-simo mese. La chiusura delle scuole stata motivata dallEsecutivo diNairobi con limpossibilit di ga-rantire il regolare svolgimento dellelezioni.

    Allorigine dello sciopero, la ri-chiesta da parte degli insegnanti diincrementi salariali compresi tra il50 e il 60 per cento. Nonostante laCorte suprema abbia giudicato le-gittime le richieste dei docenti, ilGoverno sostiene di non disporredelle risorse finanziarie necessarie.

    Secondo il Governo, un tale au-mento degli stipendi degli inse-gnanti rischierebbe di acuire la crisifinanziaria in corso nel Paese africa-no. Molti studenti si sono dettipreoccupati che lo sciopero possapregiudicare lesito degli esami diottobre e hanno detto alla Bbc chegli alunni hanno davvero bisognodi tornare a scuola.

    Gi allinizio dellanno, gli esitinegativi dei negoziati tra il Gover-no e i sindacati degli insegnantiavevano provocato un lungo scio-pero dei docenti.

    Il direttoredellAiea

    in missionea Teheran

    TEHERAN, 21. Il direttoredellAgenzia internazionale perlenergia atomica, Yukiya Amano, giunto ieri in Iran dove gliispettori dellagenzia stanno com-pletando le indagini concordatecon il Governo di Teheran nelquadro dellaccordo siglato aVienna nel mese di luglio. Ama-no ha incontrato il presidente ira-niano, Hassan Rohani, e il re-sponsabile dellagenzia nucleareiraniana, Ali Akbar Salehi. Unodei principali passaggi dellinda-gine dellAiea rimane lisp ezione,che dovrebbe essere completatanelle prossime settimane, delcomplesso militare di Parchin,presso Teheran. E, come riferisceoggi un comunicato dellAiea,limpianto di Parchin stato visi-tato da Amano e dal capo degliispettori Tero Varjoranta.

    Nel frattempo, il ministro degliEsteri iraniano, Mohammad Ja-vad Zarif, ha nominato Moham-mad Hassan Habibollahzadeh in-caricato daffari di Teheran aLondra. La decisione segue lariapertura, il 23 agosto scorso,dellambasciata del Regno Unito,chiusa per quattro anni dopo unattacco di manifestanti filogover-nativi. Lo stesso giorno statariaperta anche lambasciata diTeheran a Londra. La ripresa del-le relazioni diplomatiche tra idue Stati era seguita alla firmadellaccordo sul nucleare iranianoraggiunto tra Teheran e il gruppocinque pi uno.

    Si intensificano le azioni armate da parte degli insorti talebani in Afghanistan

    Strage di bambini a Ghazni

    SANAA, 21. Aerei della coalizione aguida saudita hanno compiuto que-sta mattina altri raid su Sanaa con-tro le postazioni dei ribelli huthidove gli insorti hanno invitato lapopolazione a manifestare nel pri-mo anniversario della loro conquistadella capitale yemenita.

    I bombardamenti hanno colpitoun deposito di armi nel quartiere diNoqom a est di Sanaa. La base mi-litare, che controllata da milizianifedeli allex presidente Ali AbdullahSaleh, alleati degli huthi, stata at-taccata a pi riprese da fine marzo,da quando la coalizione internazio-nale a guida saudita ha lanciatounoffensiva contro i ribelli huthiche nel frattempo avevano conqui-stato buona parte del Paese e co-stretto allesilio il presidente Hadi.

    Inoltre, undici persone sono mor-te e oltre 50 sono rimaste ferite, tramiliziani e civili, nel corso di attac-chi aerei della coalizione a guidasaudita contro una roccaforte deglihuthi e una prigione dei ribelli nellaprovincia occidentale di Ibb.

    Intanto, sei cittadini stranieri cheerano tenuti in ostaggio a Sanaa daoltre cinque mesi sono stati rilascia-ti. I sei tre americani, due sauditie un britannico sono giunti inOman, che ha negoziato la loro li-berazione. La Casa Bianca ha rin-graziato per questo le autoritdellOman. Rappresentanti dei ri-belli huthi si sono rifiutati di fornirele ragioni del loro sequestro, ma al-meno uno di loro un giornalistache hanno detto entrato nelPaese illegalmente.

    KABUL, 21. sempre pi alto il nu-mero di civili, soprattutto donne ebambini, vittime del conflitto in Af-ghanistan. Proprio due minori sonorimasti uccisi e altri quattro feritinellesplosione di un razzo lanciatodai talebani nella provincia diGhazni, nellAfghanistan orientale.Lo ha reso noto oggi il vicegoverna-tore provinciale, Mohammad AliAhmadi. Un razzo sparato dai ta-lebani ha colpito il villaggio diAlam Qala nel distretto di Deyakluned mattina uccidendo due bam-bini innocenti e ferendo altre settepersone, tra cui quattro bambini,due donne e un uomo, ha dettoAhmadi. Il funzionario ha aggiuntoche stata aperta uninchiesta.

    Secondo quanto riporta un docu-mento dellUnama (Missione di as-sistenza delle Nazioni Unite in Af-ghanistan) nei primi sei mesi del

    2015 le vittime tra i bambini sonoaumentate del 13 per cento rispettoallo stesso periodo dello scorso an-no. Anche il numero delle donne ri-maste uccise o ferite cresciuto del23 per cento rispetto al 2014.

    E almeno 28 persone sono rima-ste ferite ieri nella provincia orienta-le afghana di Kunar per lo scoppiodi una bomba magnetica in un af-follato bazar. Lo riferisce lagenziaPa j h w o k .

    Nel frattempo, le autorit pakista-ne hanno arrestato 22 sospetti in re-lazione allattacco sferrato la scorsasettimana da Tehrik-e-taliban Paki-stan (Ttp) contro una base aerea aBadhaber, circa sei chilometri daPeshawar, nel nord-ovest del Paese,nel quale sono morte 42 persone.Lo hanno riferito i media locali,precisando che tra gli arrestati figu-rano otto afghani. Due bambini alla periferia di Kabul (Ap)

    Distribuzione dacquain un campo di sfollati nigeriani (Afp)

  • LOSSERVATORE ROMANOpagina 4 luned-marted 21-22 settembre 2015

    Papa Francesco giunto a Cuba accolto dallentusiasmo della gente

    Ve n t a t adi aria nuova

    Nominain Ungheria

    La nomina di oggi riguarda laChiesa in Ungheria.

    Ferenc Palnki vescovodi Debrecen-Nyregyhza

    Nato l11 marzo 1964 a Balassa-gyarmat, dopo il liceo ha conse-guito un diploma in telecomuni-cazioni allIstituto superiore diGyr (1987). Ha quindi compiutogli studi filosofici e teologicinellIstituto superiore di teologiaa Esztergom e ottenuto la licenzaalla facolt di diritto canonicodellUniversit cattolica PterPzmny di Budapest. Ordinatosacerdote il 18 giugno 1994, sta-to viceparroco a Balassagyarmat(fino al 1996), parroco a Doro-ghza (dal 1996 al 2000) e a P-spkszilgy (dal 2000 al 2005),direttore spirituale nel seminariodi Vc (dal 2005 al 2010), difenso-re del vincolo presso il tribunalediocesano (1999-2010), direttorespirituale del seminario centrale aBudapest nel 2010. Il 27 dicembredello stesso anno stato nomina-to vescovo titolare di Fidolma eausiliare dellarcidiocesi di Eger,ricevendo lordinazione episcopa-le il 26 febbraio 2011, anno dalquale era anche parroco a Mi-skolc-Mindszent. Dal 2013 inoltreera vicario generale dellarcidio ce-si di Eger. In seno alla Conferen-za episcopale membro dellacommissione giuridica, di quellaper i laici e di quella per il clero ela vita consacrata.

    Al catholicos patriarca della Chiesa assira dO riente

    P re g h i e r ae solidariet

    Lutti nellepiscopato

    Solidariet a quanti soffrono a causa della tragica situazionein Medio Oriente in particolare i cristiani e le altreminoranze religiose in Iraq e in Siria stata espressadal Papa in un messaggio al nuovo catholicos patriarcadella Chiesa assira dOriente, Mar Gewargis, eletto lo scorso16 settembre e succeduto a Mar Dinkha I V, morto il 26 marzo.Di seguito una nostra traduzione dallinglese del messaggio.

    papamobile, Francesco ha vissuto ilsuo primo bagno di folla: un cordo-ne quasi ininterrotto di gente festan-te oltre centomila persone conbandierine cubane e vaticane, lo haaccompagnato fino a destinazionenonostante il caldo afoso e il cieloplumbeo, che minacciava pioggia.Un preludio di quanto avvenutolindomani alla messa in piazza dellaRivoluzione.

    LAvana si cos mostrata al Pon-tefice in tutto il suo decadentesplendore, con gli antichi palazzi instile coloniale segnati dal tempo eda un triste abbandono che il recen-te maquillage non riesce a celare deltutto, testimonianza di un passato difasti ormai perduti. Ma anche se conquesta veste dimessa, la citt ha ri-sposto attraverso lentusiasmo deisuoi abitanti.

    Laereo A330 dellAlitalia con abordo il Pontefice atterrato pocoprima delle 16, con qualche minutodi anticipo sul programma. Comeconsuetudine, a bordo sono saliti ilnunzio apostolico e il capo del pro-tocollo. Quindi Francesco ha sceso

    la scaletta, terzo Papa a toccare ilsuolo cubano dopo Giovanni PaoloII (1998) e Benedetto XVI (2012). Adaccoglierlo il presidente Castro, e ilcardinale arcivescovo di San Crist-bal de La Habana, Ortega y Alami-no, mentre una piccola folla di gio-vani lo acclamava con slogan, sven-tolando bandierine. Dopo i saluti elomaggio floreale da parte di alcunibambini, il Pontefice e il presidentesi sono diretti verso il podio. La ce-rimonia di benvenuto proseguitacon lesecuzione degli inni, le tradi-zionali ventuno salve di cannone, idiscorsi del presidente e del Papa. Altermine ci sono stati la presentazionedelle rispettive delegazioni e dei cin-que decani regionali del corpo di-plomatico, nonch gli onori militariallospite. Erano presenti autorit ci-vili e presuli guidati dal presidentedella Conferenza episcopale GarciaIbez.

    Prima di intrattenersi per alcuniminuti nella sala donore della e ro -stazione insieme con il presidente,Papa Francesco ha salutato un grup-po di persone in rappresentanza del-le diocesi dellisola. Tra loro una fa-miglia composta da genitori, figli enonni, e un religioso e una religiosain rappresentanza dei missionari pre-senti a Cuba. Subito dopo in auto iltrasferimento nella sede della nun-ziatura apostolica. Allesterno si ra-dunato un gruppo di giovani chehanno continuato ad acclamare ilPapa, fino a che dopo cena non uscito dal palazzo per salutarli, in-trattenendosi con loro una quindici-na di minuti.

    Il secondo incontro ufficiale conle autorit cubane si poi svolto nelpomeriggio di domenica, con la visi-ta di cortesia al capo dello Stato alPalacio de la Revolucin. Dopo averpercorso in automobile quattro chi-

    lometri, allarrivo Francesco statoaccolto dal presidente Ral Castro,che lo ha accompagnato al primopiano, dove presso il Sole dAmeri-ca, si sono svolti i diversi momentiprotocollari: la presentazione delledelegazioni, lincontro privato du-rato circa 50 minuti e la successivapresentazione della famiglia del pre-sidente, lo scambio dei doni. Unmosaico raffigurante la Virgen de laCaridad del Cobre quello del Ponte-fice, un pezzo unico realizzato dalloStudio del mosaico vaticano. Quellodi Castro, un crocifisso realizzatodallartista contemporaneo Kcho(Alexis Leiva Machado) con pezzi diremi intrecciati con delle corde, ispi-rato alla tragedia dellimmigrazione.Nel frattempo il cardinale segretariodi Stato accompagnato dal sosti-tuto e dal nunzio ha avuto un col-loquio con il vicepresidente del Con-siglio di Stato e del Consiglio deiministri, Miguel Mario Diaz - CanelBermdez. Al termine degli incontriil Papa e Castro si sono affacciatidallingresso principale del palazzoper salutare i rappresentanti dei me-dia giunti da ogni parte del mondo.

    A Cuba, dunque, si respira unaventata di aria nuova, e lo si coltoanche dallatmosfera di festa di que-ste ore. Se la storica, prima visita diWo j t y a aveva consolidato una prima

    ripresa di dialogo tra il Governo e laChiesa, e quella successiva di Bene-detto XVI aveva sancito la fase nuovanei rapporti, quella di Francescopunta al consolidamento, con il rico-noscimento chiaro dellapporto im-prescindibile della religione nellam-bito sociale e pubblico in un Paesein cui fino a qualche anno fa vigevail divieto di manifestare pubblica-mente la propria fede ed era inim-maginabile che si potessero aprirescuole cattoliche, diffondere pubbli-cazioni a carattere religioso e co-struire luoghi di culto.

    Ora, dopo che Natale e Venerdsanto sono diventate festivit ricono-sciute dallo Stato, di recente, per laprima volta dal 1959, stata concessalautorizzazione per ledificazione ditre nuove chiese. Di una gi inizia-ta la costruzione: sorger nel quar-tiere Bahia, allAvana, e sar intitola-ta a San Juan Pablo II. La primapietra, stata posta lo scorso 18marzo. Le altre due saranno edifica-te a Santiago e a Pinar del Rio.Inoltre, negli ultimi anni il Governoha avviato il processo per la restitu-zione di ottanta edifici, tra chiese ecappelle, che erano state destinate afini civili. Alcune sono gi tornatealla Chiesa, molte ancora mancano,ma probabilmente ora la strada sarin discesa.

    Monsignor Giovanni De Vivo, ve-scovo di Pescia, morto domeni-ca mattina, 20 settembre, dopouna lunga malattia.

    Il compianto presule era nato aSiena il 24 marzo 1940 ed era sta-to ordinato sacerdote il 15 marzo1964. Eletto a Pienza il 18 dicem-bre 1993, aveva ricevuto lo rd i n a -zione episcopale il 23 gennaio1994. Le esequie saranno celebrategioved 24 settembre alle ore 16 aPienza.

    Monsignor Georg Eder, arcive-scovo emerito di Salzburg, in Au-stria, morto sabato mattina, 19settembre in una casa di riposo aMattsee.

    In questo paese dellarcidio cesisalisburghese era nato il 6 marzo1928. Ordinato sacerdote il 15 lu-glio 1956, era stato eletto a Sal-zburg il 17 gennaio 1989. Ricevutalordinazione episcopale il succes-sivo 26 febbraio, aveva rinunciatoal governo pastorale della rc i d i o -cesi il 23 novembre 2002. Le ese-quie saranno celebrate venerdprossimo, 25 settembre, alle 11 nelduomo di Salisburgo.

    Sua Santit Mar GewargisCatholicos Patriarca

    della Chiesaassira dO riente

    Ho accolto con gioia la no-tizia della sua elezione, San-tit, a Catholicos Patriarcadella Chiesa assira dO rien-te. Volentieri estendo a lei eal clero e ai fedeli dellaChiesa assira dOriente imiei buoni auspici e la miaorante solidariet, chieden-do allo Spirito Santo di ef-

    fondere le sue abbondantibenedizioni sul suo alto mi-nistero. Prego affinch lei,Santit, possa essere un pa-store che ispiri il gregge af-fidato alle sue cure e un co-struttore di pace e di armo-nia instancabile, servendo ilbene comune e il bene ditutto il Medio Oriente. Miunisco a lei, Santit, nellapreghiera e nella solidarietcon tutti coloro che soffro-no a causa della tragica si-tuazione in Medio Oriente,specialmente i nostri fratellie le nostre sorelle cristiani ele altre minoranze religiosein Iraq e in Siria. Insieme alei, chiedo al Signore diconcedere loro la forza per-ch possano perseverare nel-la loro testimonianza cristia-na. Esprimendo gratitudinea Dio Onnipotente per ivincoli di fraternit tra laChiesa cattolica e la Chiesaassira dOriente, spero eprego che la nostra amiciziae il nostro dialogo costantipossano essere sviluppati eapprofonditi ancora di pi.Possa il nostro Padre celestecolmare lei, Santit, di pacee di forza per il nobile com-pito che lattende.

    FRANCESCO P P.

    dal nostro inviatoGA E TA N O VALLINI

    Un avvenimento che riempie di spe-ranza. Cos Papa Francesco, appenagiunto allAvana, ha definito sabatopomeriggio il processo di normaliz-zazione delle relazioni tra Cuba eStati Uniti. Un processo di cui sta-to uno degli artefici. Per questo dal-la capitale cubana ha chiesto ai re-sponsabili di proseguire in questo al-to servizio che sono chiamati a pre-stare a favore della pace. Quella pa-ce richiamata subito dopo la parten-za da Roma, salutando i giornalistiche lo accompagnano in questo de-cimo viaggio internazionale mentrelaereo sorvolava il Mediterraneo.Parlando dei migranti che fuggonodalle guerre in cerca di pace, ha con-fidato di essersi emozionato tantoperch a salutarlo alla partenza, da-vanti a Casa Santa Marta, cerano iprofughi siriani che sono stati accoltidalla parrocchia vaticana di SantAn-na. Poi ha salutato singolarmenteogni rappresentante dei media a bor-do.

    Pace stata dunque la prima pa-rola chiave di questo viaggio, il pilungo. Un viaggio molto atteso quia Cuba. Nelle scorse settimane ilpresidente Ral Castro aveva invita-to ad accogliere Papa Francesco conaffetto, rispetto e ospitalit, comemerita. Ma gi dal calore e dallen-tusiasmo del benvenuto dato al Pa-drecito blanco lungo il tragitto che loportava dallaeroporto internazionale

    Jos Mart alla nunziatura, dove ri-siede qui allAvana, si capito comesarebbe stata laccoglienza che i cu-bani stanno riservando al Ponteficedurante la permanenza nellisola.Perch sanno, cattolici e non, che alui si deve in gran parte il nuovocorso apertosi nel Paese. E cos lun-go i diciotto chilometri percorsi in

    La Direzione e il Personale della SalaStampa della Santa Sede partecipanoal dolore di Stefano Argentino Storinoche piange la perdita di sua madre

    MARIAe si stringono attorno al collega con af-fetto e nella preghiera a Dio perch do-ni la felicit eterna alla defunta e ilconforto ai familiari.

  • LOSSERVATORE ROMANOluned-marted 21-22 settembre 2015 pagina 5

    Papa Francesco giunto a Cuba nel pomeriggio di sabato 19 settembre. La e re ocon a bordo il Pontefice atterrato poco prima delle 16 (quando in Italia eranoquasi le 22) allaeroporto dellAvana, dove si svolta la cerimonia di benvenuto.Dopo il saluto rivoltogli dal presidente Ral Castro, il Papa ha pronunciatoil discorso che pubblichiamo in una traduzione italiana.

    na, Mons. Dionisio Guillermo Gar-ca Ibez, Arcivescovo di Santiagodi Cuba e Presidente della Confe-renza Episcopale, gli altri Vescovi etutto il popolo cubano.

    Grazie a tutti coloro che si sonoprodigati nella preparazione di que-sta visita pastorale. Vorrei chiederLe,Signor Presidente, di trasmettere imiei sentimenti di speciale conside-razione e rispetto a Suo fratello Fi-del. Vorrei inoltre che il mio salutogiungesse in modo particolare a tut-te quelle persone che, per diversimotivi, non potr incontrare e a tut-ti i cubani dispersi nel mondo.

    Come Lei, Signor Presidente, haricordato, in questo anno 2015 si ce-lebra l80 Anniversario dello stabili-mento delle relazioni diplomaticheininterrotte tra la Repubblica di Cu-ba e la Santa Sede. La Provvidenza

    mi permette di arrivare oggi in que-sta amata Nazione, seguendo le in-delebili orme del cammino apertodai memorabili viaggi apostolici chehanno compiuto in questIsola i mieidue predecessori, san Giovanni Pao-lo II e Benedetto XVI. So che il lororicordo suscita gratitudine e affettonel popolo e nelle Autorit di Cuba.Oggi rinnoviamo questi legami dicooperazione e amicizia perch laChiesa continui ad accompagnare edincoraggiare il popolo cubano nellesue speranze, nelle sue preoccupa-zioni, con libert e tutti i mezzi ne-cessari per far giungere lannunciodel Regno fino alle periferie esisten-ziali della societ.

    Questo viaggio apostolico coinci-de inoltre con il primo Centenariodella proclamazione della Verginedella Carit del Cobre quale Patronadi Cuba, da parte di Benedetto X V.Furono i veterani della guerra din-dipendenza, mossi da sentimenti difede e di patriottismo, che chieseroche la Vergine mambisa [cubana] fos-se la patrona di Cuba come Nazionelibera e sovrana. Da quel momento,

    Ella ha accompagnato la storia delpopolo cubano, sostenendo la spe-ranza che custodisce la dignit dellepersone nelle situazioni pi difficilie difendendo la promozione di tuttoci che conferisce dignit alle s s e reumano. La devozione crescente ver-so la Vergine della Carit del Cobre una testimonianza visibile dellapresenza della Vergine nellanimadel popolo cubano. In questi giorniavr loccasione di recarmi al San-tuario del Cobre come figlio e comepellegrino, a pregare nostra Madreper tutti i suoi figli cubani e perquesta amata Nazione, perch per-corra sentieri di giustizia, di pace, dilibert e di riconciliazione.

    Geograficamente, Cuba un arci-pelago che si affaccia verso tutte ledirezioni, con uno straordinario va-lore come chiave tra nord e sud,tra est e ovest. La sua vocazione na-turale quella di essere punto din-contro perch tutti i popoli si trovi-no in amicizia, come sogn JosMart, oltre le strettoie degli istmi ele barriere dei mari (ConferenzaMonetaria delle RepubblichedAmerica, in Obras escogidas II, LaHabana 1992, 505). Questo stessodesiderio fu di san Giovanni PaoloII con il suo ardente appello affin-ch Cuba si apra con tutte le suemagnifiche possibilit al mondo e ilmondo si apra a Cuba (D i s c o rs oallarrivo, 21 gennaio 1998, 5).

    Da alcuni mesi, siamo testimonidi un avvenimento che ci riempie disperanza: il processo di normalizza-zione delle relazioni tra due popoli,dopo anni di allontanamento. unprocesso, un segno del prevaleredella cultura dellincontro, del dialo-go, del sistema della valorizzazioneuniversale... sul sistema, morto persempre, di dinastia e di gruppo, di-ceva Jos Mart (ibid.). Incoraggio iresponsabili politici a proseguire suquesto cammino e a sviluppare tuttele sue potenzialit, come provadellalto servizio che sono chiamati aprestare a favore della pace e del be-nessere dei loro popoli, e di tuttalAmerica, e come esempio di ricon-ciliazione per il mondo intero. Ilmondo ha bisogno di riconciliazionein questa atmosfera di terza guerramondiale a pezzi che stiamo vi-vendo.

    Affido queste giornate alli n t e rc e s -sione della Vergine della Carit delCobre, dei Beati Olallo Valds e Jo-s Lpez Pieteira e del venerabileFlix Varela, grande propagatoredellamore tra i cubani e tra tutti gliesseri umani, perch accrescano i no-stri legami di pace, solidariet e ri-spetto reciproco.

    Di nuovo, molte grazie, SignorP re s i d e n t e .

    Allarrivo a Cuba il Papa incoraggia il processo di normalizzazione dei rapporti con gli Stati Uniti

    Esempiodi riconciliazione per il mondo

    Ai giornalisti durante il volo verso LAvana

    Il grande ponte della pace

    Saluto del presidente Ral Castro

    Globalizzare la solidariet

    I popoli dellAmerica latina e dei Caraibi aspirano adavanzare sulla strada dellintegrazione, in difesa dellin-dipendenza, della sovranit sulle risorse naturali e dellagiustizia sociale. Lo ha detto il presidente cubano RalCastro nel salutare Papa Francesco allarrivo nellisola.Il capo dello Stato ha poi fatto notare come nella re-gione permangano disuguaglianze nella distribuzionedella ricchezza. E in proposito ha detto di aver seguitocon molta attenzione lesortazione apostolica Evangeliigaudium, riguardo ai temi sociali, e lenciclica Laudatosi, che fa riferimento al futuro e alla cura del pianetae allumanit. Entrambe, ha assicurato, sono state og-getto di profonda riflessione e saranno documenti di ri-ferimento per il prossimo incontro sullAgenda di svi-luppo post-2015, che avr luogo allOnu, e per la XXIConferenza internazionale sui cambiamenti climatici del prossimo dicembre a Parigi.

    Castro ha poi sottolineato come comincino ad avere uneco crescente nel mondo le analisi del Ponteficesulle cause di questi problemi, cos come i suoi appellialla salvaguardia del pianeta per la sopravvivenza dellumanit. Inoltre il presidente ha invitato alla cessa-zione dellazione predatoria dei Paesi ricchi e dellegrandi multinazionali, e alleliminazione dei pericoliche riguardano tutti in materia di esaurimento dellerisorse e di perdita della biodiversit.

    Ha poi ricordato il discorso di Fidel Castro a Rio de Janeiro nel 1992, durante la conferenza delle Na-zioni Unite sullambiente e lo sviluppo, in cui esposela necessit di salvare lumanit dallauto distruzione, di distribuire meglio la ricchezza, la conoscenza, la scienza e le tecnologie per lo sviluppo sostenibile. Ilpresidente ha quindi sottolineato come il sistema in-ternazionale attuale sia ingiusto e immorale. Ha glo-balizzato il capitale ha detto e convertito nel suoidolo il denaro. Rende i cittadini meri consumatori.Invece di diffondere la conoscenza e la cultura, li alie-na con modelli di comportamento che solo servonogli interessi dei loro padroni. Castro ha anche fattonotare come la profonda e permanente crisi si scari-chi con brutale crudezza sui Paesi del Terzo mon-

    do. Neppure sfuggono da essa ha aggiunto gliesclusi nel mondo industrializzato, le minoranze, i gio-vani disoccupati e gli anziani invalidi, quelli che cerca-no rifugio dalla fame e dai conflitti. Il presidente hapoi detto che quello che succede con gli immigrati e ipoveri offende la coscienza umana. Infatti, questi sonogli indignati del mondo che reclamano i loro dirittie la fine di tanta ingiustizia. In proposito ha fornitodati dellimpegno cubano nel mondo. Milioni di per-sone ha detto hanno recuperato la salute grazie al-la cooperazione cubana. Pi di trecentoventicinque-mila collaboratori hanno lavorato in 158 Paesi. Oggi,pi di cinquantamila operatori cubani in ambito sani-tario prestano i loro servizi in 68 Nazioni. Grazie al programma Io s posso, circa nove milioni di per-sone sono state alfabetizzate in 30 Stati e pi di ses-santottomila studenti stranieri di 157 Paesi si sono lau-reati a Cuba.

    Durante il volo verso LAvana il Papa hasalutato i giornalisti a bordo dellaereo. Eccole sue parole

    Grazie per il benvenuto! Buongiorno. Viauguro un buon viaggio e un buon lavo-ro. Se non sbaglio, credo che questo sia il[viaggio] pi lungo che io faccio, un gior-no in pi di quello in Brasile... Avrete la-voro! Vi ringrazio tanto, tanto per il lavo-ro che fate e che farete. Padre Lombardiha detto una parola: pace. Credo che og-

    gi il mondo sia assetato di pace. Ci sonole guerre, i migranti che fuggono, questaondata migratoria che viene dalle guerre,per fuggire dalla morte, per cercare la vi-ta... Oggi mi sono emozionato tanto per-ch a salutarmi davanti alla Casa SantaMarta cera una delle due famiglie che so-no in Vaticano, accolte l, siriani, profu-ghi... Si vedeva nel volto il dolore di que-sto! Quella parola: pace... Io vi ringra-zio per tutto quello che voi farete nel vo-stro lavoro per fare ponti: piccoli ponti,

    piccoli, ma un piccolo ponte e un altro eun altro e un altro, fanno il grande pontedella pace.

    Buon viaggio, buon lavoro. Pregate perme. Grazie.

    Unultima cosa, di cui padre Lombardiha parlato, e che uno di voi mi ha sottoli-neato, questa: giusto che io dica emandi un saluto grande a tanti vostri col-leghi che in questo momento stanno lavo-rando e lavoreranno negli uffici.

    Telegrammi a Capi di Stato

    Signor Presidente,Distinte Autorit,Fratelli nellEpiscopato,Signori e Signore,

    molte grazie, Signor Presidente, perla Sua accoglienza e le Sue cortesiparole di benvenuto a nome del Go-verno e di tutto il popolo cubano. Ilmio saluto va anche alle Autorit eai membri del Corpo Diplomaticoche hanno avuto la cortesia di ren-dersi presenti in questa circostanza.

    Ringrazio per la loro fraterna ac-coglienza il Cardinale Jaime Ortegay Alamino, Arcivescovo di La Haba-

    Nel sorvolare la Francia, la Spagna, il Portogallo, il territorio insulare degli StatiUniti dAmerica e le isole Bahamas, il Pontefice ha inviato telegrammi di saluto airispettivi capi di Stato o Governatori. Pubblichiamo i testi dei messaggi (quelli inviatial presidente della Repubblica italiana, al presidente della Repubblica francese e al redi Spagna sono stati riportati dal nostro giornale nelledizione del 20 settembre).

    His ExcellencyAnibal Cavaco SilvaP re s i d e n tof the Portuguese RepublicLisb on

    Upon entering Portuguese airspace, Iextend cordial greetings to your excel-lency and your fellow citizens. I praythat almighty God may bless the Na-tion with peace and well-being, as I in-voke upon you the blessing of almightyGo d.

    FRANCISCUS P P.

    The HonorableBarack H. ObamaP re s i d e n tof the United States of AmericaWa s h i n g t o n

    As I fly over the airspace of the UnitedStates on my way to Cuba, I send cor-

    dial greetings to you, mr President, andto your fellow citizens. Anticipating wi-th joy my visit to the United States, Iinvoke divine blessings upon you all,and I pray that peace and well-beingmay flourish in the Nation.

    FRANCISCUS P P.

    Her Excellency Dame MargueritePindlingGovernor-general of theCommonwealth of the BahamasNassau

    I send cordial greetings to your Excel-lency and your fellow citizens as I flyover your country on my way to Cubafor a pastoral visit. Invoking divineblessings upon you all, I ask almightyGod to grant the Nation well-beingand peace.

    FRANCISCUS P P.Lincontro con i gesuiti nella chiesa del Sacro Cuore dopo la visita di cortesia al palazzo presidenziale

  • LOSSERVATORE ROMANOpagina 6 luned-marted 21-22 settembre 2015

    Con un discorso a bracciosullimportanza dei sogni PapaFrancesco si rivolto ai giovaniincontrati domenica sera, 20 settembre,a conclusione della seconda giornatatrascorsa allAvana. Nella piazzaantistante il centro culturale intitolatoa padre Flix Varela attaccato allacattedrale il Pontefice ha ricevuto ilsaluto del rettore e di un giovane aiquali ha risposto mettendo da parte iltesto preparato e pronunciando leparole che pubblichiamo di seguito inuna nostra traduzione dallo spagnolo.

    Voi siete in piedi e io sto seduto.Che vergogna! Ma, sapete perchsto seduto? Perch ho preso appuntidi alcune cose che ha detto il nostrocompagno e delle quale voglio par-larvi. Una parola si imposta conforza: s o g n a re . Uno scrittore latinoa-mericano diceva che noi uomini ab-biamo due occhi, uno di carne e unodi vetro. Con locchio di carne ve-diamo ci che guardiamo. Con lo c-chio di vetro vediamo ci che so-gniamo. Bello, vero?

    Nellobiettivit della vita deve en-trare la capacit di sognare. E ungiovane che non capace di sognare recintato in s stesso, chiuso ins stesso. Tutti sognano cose chenon accadranno mai... Ma sognale,desiderale, cerca orizzonti, apriti,apriti a cose grandi. Non so se aCuba si usa la parola, ma noi argen-tini diciamo no te arrugues, non ti-rarti indietro, apriti. Apriti e sogna.Sogna che il mondo con te pu es-sere diverso. Sogna che se darai ilmeglio di te, aiuterai a far s chequesto mondo sia diverso. Non lodimenticate, sognate. A volte vi la-sciate trasportare e sognate troppo, ela vita vi taglia la strada. Non im-porta, sognate. E raccontate i vostrisogni. Raccontate, parlate delle cosegrandi che desiderate, perch pigrande la capacit di sognare ela vita ti lascia a met strada , picammino hai percorso. Perci, primadi tutto sognare.

    Hai detto una piccola frase cheavevo scritto qui durante linterven-to, ma lho sottolineata e ho presoqualche appunto: che sappiamo acco-gliere e accettare chi la pensa diversa-mente. In realt noi, a volte, siamochiusi. Ci mettiamo nel nostro pic-colo mondo: O cos, o niente. Esei andato oltre: che non ci chiudia-mo nelle conventicole delle ideologieo delle religioni. Che possiamo cre-scere di fronte agli individualismi.Quando una religione diventa con-venticola, perde il meglio che ha,perde la sua realt di adorare Dio,di credere in Dio. una conventico-la. una conventicola di parole, dipreghiere, di io sono buono, tu seicattivo, di prescrizioni morali. Equando io ho la mia ideologia, ilmio modo di pensare e tu hai il tuo,mi chiudo in questa conventicoladellideologia.

    Cuori aperti, menti aperte. Se lapensi in modo diverso da me, per-ch non ne parliamo? Perch stiamosempre a litigare su ci che si sepa-ra, su ci in cui siamo diversi? Per-ch non ci diamo la mano in ci cheabbiamo in comune? Dobbiamo ave-re il coraggio di parlare di quello

    che abbiamo in comune. E dopopossiamo parlare di quello che di di-verso abbiamo o pensiamo. Ma dicoparlare. Non dico litigare. Non dicochiuderci. Non dico sp ettegolare,come hai detto tu. Ma ci possibi-le solo quando ho la capacit di par-lare di ci che ho in comune con

    laltro, di ci per cui siamo capaci dilavorare insieme. A Buenos Aires in una parrocchia nuova, in una zo-na molto, molto povera un grup-po di giovani universitari stava co-struendo alcuni locali parrocchiali. Eil parroco mi ha detto: Perch nonvieni un sabato e cos te li presen-

    to?. Si dedicavano a costruire il sa-bato e la domenica. Erano ragazzi eragazze delluniversit. Sono andatoe li ho visti, e me li hanno presenta-ti: Questo larchitetto, ebreo,questo comunista, questo cattoli-co praticante, questo .... Eranotutti diversi, ma tutti stavano lavo-rando insieme per il bene comune.Questa si chiama amicizia sociale,cercare il bene comune. Linimiciziasociale distrugge. E una famiglia sidistrugge per linimicizia. Un paesesi distrugge per linimicizia. Il mon-do si distrugge per linimicizia. Elinimicizia pi grande la guerra.Oggigiorno vediamo che il mondo sista distruggendo per la guerra. Per-ch sono incapaci di sedersi e parla-re: Bene, negoziamo. Che cosa pos-siamo fare in comune? In quali cosecederemo? Ma non uccidiamo altragente. Quando c divisione, cmorte. C morte nellanima, perchstiamo uccidendo la capacit di uni-

    re. Stiamo uccidendo lamicizia so-ciale. Questo vi chiedo oggi: siatecapaci di creare lamicizia sociale.

    Poi c unaltra parola che hai det-to. La parola s p e ra n z a . I giovani so-no la speranza di un popolo. Que-sto lo sentiamo dire dappertutto. Mache cos la speranza? essere otti-misti? No. Lottimismo uno statodanimo. Domani ti alzi col mal difegato e non sei ottimista, vedi tuttonero. La speranza qualcosa di pi.La speranza sofferta. La speranzasa soffrire per portare avanti un pro-getto, sa sacrificarsi. Tu sei capace disacrificarti per un futuro o vuoi solovivere il presente e che quelli cheverranno si arrangino? La speranza feconda. La speranza d vita. Tu seicapace di dare vita, o diventerai unragazzo o una ragazza spiritualmen-te sterile, incapace di creare vita pergli altri, incapace di creare amiciziasociale, incapace di creare patria, in-capace di creare grandezza? La spe-ranza feconda. La speranza si dnel lavoro. Voglio ricordare qui unproblema molto grave che si sta vi-vendo in Europa, cio il gran nume-ro di giovani che non ha lavoro. Cisono Paesi in cui la percentuale deigiovani dai 25 anni in gi disoccu-pati del 40 per cento. Penso a unPaese. In un altro paese del 47 percento, e in un altro ancora del 50per cento. chiaro che un popoloche non si preoccupa di dare lavoroai giovani, un popolo e quandodico popolo non dico governi , unintero popolo che non si preoccupadella gente, che questi giovani lavo-rino, questo popolo non ha futuro.

    I giovani entrano a far parte dellacultura dello scarto. E tutti sappia-mo che oggi, in questo impero deldio denaro, si scartano le cose e siscartano le persone. Si scartano ibambini perch non li si vuole operch li si uccide prima che nasca-no. Si scartano gli anziani sto par-lando del mondo, in generale , siscartano gli anziani perch non pro-ducono pi. In alcuni Paesi, c lalegge sulleutanasia, ma in tanti altric uneutanasia nascosta, occulta. Siscartano i giovani perch non si dloro lavoro. Allora, che cosa resta aun giovane senza lavoro? Se un Pae-se non inventa, se un popolo noninventa possibilit di lavoro per isuoi giovani, a quel giovane restanosolo o le dipendenze o il suicidio, oandare in giro a cercare eserciti didistruzione per creare guerre. Questacultura dello scarto sta facendo delmale a tutti noi, ci toglie la speran-za. Ed quello che hai chiesto per igiovani: vogliamo speranza. Speran-za che sofferta, laboriosa, fe-conda. Ci d lavoro e ci salva dallacultura dello scarto. E questa spe-ranza convoca, convoca tutti, perchun popolo che sa autoconvocarsi perguardare al futuro e costruire lami-cizia sociale come ho gi detto,anche se si pensa in modi diversi ,questo popolo ha speranza.

    E se io incontro un giovane senzasperanza lho gi detto una volta quel giovane un p ensionato.Ci sono giovani che sembrano anda-re in pensione a 22 anni. Sono gio-vani con una tristezza esistenziale.Sono giovani che hanno puntato laloro vita sul disfattismo di base. So-no giovani che si lamentano. Sonogiovani che fuggono dalla vita. Ilcammino della speranza non facilee non si pu percorrere da soli. Cun proverbio africano che dice: Sevuoi andare in fretta, vai solo, ma sevuoi arrivare lontano, vai accompa-gnato. E io voglio che voi, giovanicubani, anche se la pensate in mododiverso, anche se avete punti di vistadiversi, andiate in compagnia, insie-me, cercando la speranza, cercandoil futuro e la nobilt della patria.

    Abbiamo iniziato con la parolas o g n a re , e voglio concludere conunaltra espressione che mi hai dettoe che io uso spesso: la cultura dellin-c o n t ro . Per favore, non dividiamocitra noi. Andiamo insieme, uniti, an-che se la pensiamo diversamente, an-che se sentiamo diversamente. Mac qualcosa che superiore a noi, la grandezza del nostro popolo, lagrandezza della nostra patria, ed aquesta bellezza, a questa dolce spe-ranza della patria, che dobbiamo ar-rivare. Grazie.

    Bene, vi saluto augurandovi ognibene, augurandovi... tutto quello chevi ho detto. Ve lo auguro. Pregherper voi. E vi chiedo di pregare perme. E se qualcuno di voi non cre-dente e non pu pregare perchnon credente che almeno mi au-guri cose buone. Che Dio vi benedi-ca, vi faccia procedere lungo questocammino di speranza verso la cultu-ra dellincontro, evitando quelle con-venticole di cui ha parlato il nostrocompagno. E che Dio vi benedicatutti.

    Ai giovani il Papa chiede di aprire il cuore agli altri per costruire una cultura delli n c o n t ro

    Con locchio che sogna

    Il cammino della speranzaQuesta la traduzione dallo spagnolodel discorso consegnato ai giovani cubani.

    Cari amici,

    Provo una grande gioia nel poter stare convoi proprio qui in questo Centro Culturale,cos significativo per la storia di Cuba.Rendo grazie a Dio per avermi concessolopportunit di avere questincontro contanti giovani che, col proprio lavoro, stu-dio e preparazione, stanno sognando e an-che gi realizzando il domani di Cuba.

    Ringrazio Leonardo per le sue parole disaluto, e specialmente perch, pur potendoparlare di molte altre cose, certamente im-portanti e concrete, come le difficolt, lepaure, i dubbi tanto reali e umani , ci

    misurarsi con ci che grande, con ci cheriempie il cuore ed eleva lo spirito versocose grandi, come la verit, la bont e labellezza, la giustizia e lamore. Senza dub-bio, questo comporta un rischio. Chiede diessere disposti a non lasciarsi sedurre daci che passeggero e caduco, da falsepromesse di felicit vuota, di piacere imme-diato ed egoista, di una vita mediocre, cen-trata su se stessi, e che lascia nel cuore solotanta tristezza e amarezza. No, la speranza audace, sa guardare oltre la comoditpersonale, le piccole sicurezze e compensa-zioni che restringono lorizzonte, per aprir-si a grandi ideali che rendono la vita pibella e dignitosa. Io chiederei a ciascunodi voi: Cos che muove la tua vita? Cosac nel tuo cuore, in cui abitano le tueaspirazioni? Sei disposto a rischiare sempreper qualcosa di pi grande?

    Qualcuno di voi potrebbe dirmi: S,Padre, lattrazione per questi ideali gran-de. Sento il loro richiamo, la loro bellezza,lo splendore della loro luce nella mia ani-ma. Ma, nello stesso tempo, la realt dellamia debolezza e delle mie poche forze molto pesante perch io riesca a decidermia percorrere il cammino della speranza. Lameta molto alta e le mie forze sono po-che. Meglio accontentarsi di poco, di coseforse meno grandi per pi realiste, pi al-la portata delle mie possibilit. Compren-do questa reazione, normale sentire il pe-so di quanto arduo e difficile, tuttavia,attenti a non cadere nella tentazione delladelusione, che paralizza lintelligenza e lavolont, e a non lasciarci prendere dallarassegnazione, che un pessimismo radica-le di fronte ad ogni possibilit di raggiun-gere i nostri sogni. Questi atteggiamenti al-la fine sfociano o in una fuga dalla realtverso paradisi artificiali o in un trincerarsinellegoismo personale, in una specie di ci-nismo, che non vuole ascoltare il grido digiustizia, di verit e di umanit che si levaintorno a noi e dentro di noi.

    Ma che fare? Come trovare vie di spe-ranza nella situazione in cui viviamo? Co-me fare perch questi sogni di pienezza, divita autentica, di giustizia e verit, sianouna realt nella nostra vita personale, nelnostro paese e nel mondo? Penso che cisono tre idee che possono essere utili pertenere viva la speranza.

    La speranza, un cammino fatto di memoriae discernimento. La speranza la virt dicolui che in cammino e si dirige da qual-che parte. Non dunque un semplice cam-minare per il gusto di camminare, bens haun fine, una meta, che quella che d sen-so e illumina la strada. Nello stesso tempo,la speranza si nutre della memoria, com-prende con il suo sguardo non solo il futu-ro ma anche il passato e il presente. Per

    camminare nella vita, oltre a sapere dovevogliamo andare, importante sapere an-che chi siamo e da dove veniamo. Unapersona o un popolo che non ha memoriae cancella il suo passato, corre il rischio diperdere la sua identit e rovinare il suo fu-turo. necessaria pertanto la memoria dici che siamo, di ci che costituisce il no-stro patrimonio spirituale e morale. Credoche questa sia lesperienza e linsegnamen-to di quel grande cubano che stato PadreFlix Varela. Ed necessario anche il di-scernimento, perch essenziale aprirsi allarealt e saperla leggere senza timori e pre-giudizi. Non servono le letture parziali oideologiche, che deformano la realt affin-ch entri nei nostri piccoli schemi prestabi-liti, provocando sempre delusione e dispe-razione. Discernimento e memoria, perchil discernimento non cieco, ma si realizzasulla base di solidi criteri etici, morali, cheaiutano a discernere ci che buono egiusto.

    La speranza, un cammino accompagnato.Dice un proverbio africano: Se vuoi an-dare in fretta, vai da solo; se vuoi andarelontano, vai in compagnia. Lisolamentoo la chiusura in s stessi non generano maisperanza, invece la vicinanza e li n c o n t rocon laltro s. Da soli non arriviamo danessuna parte. E con la esclusione non sicostruisce un futuro per nessuno, neancheper s stessi. Un cammino di speranza esi-ge una cultura dellincontro, del dialogo,che superi i contrasti e il confronto sterile.Perci fondamentale considerare le diffe-renze nel modo di pensare non come unrischio, ma come una ricchezza e un fatto-re di crescita. Il mondo ha bisogno di que-sta cultura dellincontro, ha bisogno di gio-vani che vogliano conoscersi, che voglianoamarsi, che vogliano camminare uniti e co-struire un paese come lo sognava JosMart: Con tutti e per il bene di tutti.

    La speranza, un cammino solidale. La cul-tura dellincontro deve condurre natural-mente a una cultura della solidariet. Ap-prezzo molto quanto ha detto Leonardoallinizio quando ha parlato della solidarie-t come forza che aiuta a superare ogniostacolo. Effettivamente, se non c solida-riet non c futuro per nessun Paese. Incima a qualsiasi altra considerazione o in-teresse, ci devessere la preoccupazioneconcreta e reale per lessere umano, chepu essere mio amico, mio compagno, oanche qualcuno che la pensa in modo di-verso, che ha le sue idee, ma che un esse-re umano e un cubano tanto quanto me.Non basta la semplice tolleranza, occorreandare oltre e passare da un atteggiamentodiffidente e difensivo a uno di accoglienza,di collaborazione, di servizio concreto e diaiuto effettivo. Non abbiate paura della so-

    lidariet, del servizio, del dare la manoallaltro in modo che nessuno sia lasciatofuori dalla strada.

    Questa strada della vita illuminata dauna speranza pi alta: quella che ci vienedalla fede in Cristo. Egli si fatto nostrocompagno di viaggio, e non solo ci inco-raggia ma ci accompagna, sta al nostrofianco e ci tende la sua mano di amico.Egli, il Figlio di Dio, ha voluto farsi unocome noi, per percorrere anche la nostrastrada. La fede nella sua presenza, il suoamore e la sua amicizia, accendono e illu-minano tutte le nostre speranze e illusioni.Con Lui, impariamo a discernere la realt,a vivere lincontro, a servire gli altri e acamminare nella solidariet.

    Cari giovani cubani, se Dio stesso en-trato nella nostra storia e si fatto uomoin Ges, si caricato sulle spalle la nostradebolezza e il nostro peccato, non abbiatepaura della speranza, non abbiate pauradel futuro, perch Dio scommette su divoi, crede in voi, spera in voi.

    Cari amici, grazie per questo incontro.La speranza in Cristo vostro amico vi guidisempre nella vostra vita. E, per favore, nondimenticatevi di pregare per me. Il Signorevi benedica!

    Sulle ormedi padre Varela

    Padre Flix Varela y Morales fuil primo che ci insegn a pensarecome cubani, eminente educatore

    dei valori civici e cristiani. Loha ricordato, nel saluto rivolto al

    Papa, padre Yosvany Carvajal,rettore del Centro culturale

    dellAvana intitolato allo stessoVarela. Attualmente listituzione

    ha sede nellantico collegioseminario di San Carlo, che haspiegato Carvajal porta il nome

    di uno dei cubani pi insignidella storia patria.

    Successivamente ha preso laparola il giovane Luciano, che ha

    presentato idealmente alPontefice i sogni e le speranzedei suoi coetanei, chiedendogli

    preghiere per le famiglie cubane,per gli amici e i conoscenti che

    vivono nel Paese o sono emigrati.Il giovane ha poi invitato il Papa

    a incoraggiarli a crescere,studiare, lavorare, camminare edessere felici in questa complessa

    realt che ci toccato vivere,augurandosi di ricavare

    dallincontro con Francesco lacapacit di saper interpretare i

    segni dei tempi e di collaborareinsieme per costruire un Paese

    secondo i desideri dellero enazionale Jos Mart e di padre

    Flix Varela.

    ha parlato di speranza, di quei sogni easpirazioni che sono fortemente impressinel cuore dei giovani cubani, al di l delleloro differenze di formazione, di cultura, difede e di idee. Grazie, Leonardo, perch iostesso, quando guardo voi, la prima cosache mi viene nella mente e nel cuore laparola speranza. Non posso concepire ungiovane che non si muova, che rimangabloccato, che non abbia sogni n ideali,che non aspiri a qualcosa di pi.

    Ma qual la speranza di un giovane cu-bano in questepoca della storia? N pin meno che quella di qualsiasi altro giova-ne di qualsiasi parte del mondo. Perch lasperanza ci parla di una realt che radi-cata nel profondo dellessere umano, indi-pendentemente dalle circostanze concrete edai condizionamenti storici in cui vive. Ciparla di una sete, di unaspirazione, di unanelito di pienezza, di vita realizzata, di un

  • LOSSERVATORE ROMANOluned-marted 21-22 settembre 2015 pagina 7

    Nel tardo pomeriggio di domenica20 settembre, dopo la visita di cortesiaal presidente Castro, Papa Francescosi recato nella cattedrale dellAv a n a ,dove ha presieduto i vespri coni religiosi. Al saluto rivoltoglidal cardinale arcivescovo e da unareligiosa, il Pontefice ha rispostomettendo da parte il testo preparato epronunciando a braccio il discorsoche pubblichiamo di seguito in unanostra traduzione dallo spagnolo.

    Il Cardinale Jaime [Ortega y Alami-no] ci ha parlato di povert, e la so-rella Yaileny [Suor Yaileny PonceTorres, Figlia della Carit] ci ha par-lato dei pi piccoli: Sono tuttibambini. Io avevo pronta unomeliada dire ora, in base ai testi biblici,ma quando parlano i profeti eogni sacerdote profeta, ogni bat-tezzato profeta, ogni consacrato profeta bene ascoltare loro. Edunque consegno lomelia al Cardi-nale Jaime perch la faccia arrivare avoi e sia pubblicata. Poi la meditere-te. E adesso parliamo un po suquello che hanno detto questi duep ro f e t i .

    Il Cardinale Jaime ha dovuto pro-nunciare una parola molto scomoda,estremamente scomoda, che va an-

    un dovere, perch i beni sono undono di Dio; ma quando quei benientrano nel cuore e incominciano adirigere la tua vita, allora hai perso.Non sei pi come Ges. Hai la tuasicurezza dove laveva il giovane tri-ste, quello che se ne and rattristato.Per voi, sacerdoti, consacrati, consa-crate, credo che possa essere utileci che diceva santIgnazio e que-sta non propaganda pubblicitariadi famiglia! , lui diceva che la po-vert il muro e la madre della vitaconsacrata. La madre perch generapi fiducia in Dio. E il muro perchla protegge da ogni mondanit.Quante anime distrutte! Anime ge-nerose, come quella del giovane in-tristito, che sono partite bene e poisi sono attaccate a quella mondanitricca, e sono finiti male. Vale a dire,mediocri. Sono finiti senza amoreperch la ricchezza impoverisce, maimpoverisce male. Ci toglie il meglioche abbiamo, ci rende poveridellunica ricchezza che conta, perfarci riporre la sicurezza in altrecose.

    Lo spirito di povert, lo spirito dispogliazione, lo spirito di lasciaretutto, per seguire Ges. Questo la-sciare tutto non lo invento io. Ricor-re pi volte nel Vangelo. Nella chia-

    hai pianto. Hai pianto perch non tipiaceva, e questo non vuol dire chesei una suora piagnona, no! Dio ciliberi dalle suore piagnone, che stan-no sempre a lamentarsi... Questonon lo dico io, lo diceva santa Tere-sa, alle sue monache. Viene da lei.Guai a quella suora che va in girotutto il giorno a lamentarsi che mihanno fatto uningiustizia. Nel lin-guaggio castigliano dellepoca dice-va: Guai alla suora che va dicendo:mi hanno trattato senza ragione. Tuhai pianto perch eri giovane, avevialtre aspettative, pensavi forse che inuna scuola potevi fare pi cose, eche potevi organizzare un futuro perla giovent... E ti hanno mandato l:Casa di Misericordia: dove la tene-rezza e la misericordia del Padre sifa pi evidente, dove la tenerezza ela misericordia del Padre si fa carez-

    za. Quante religiose, e quanti reli-giosi, bruciano e ripeto il verbo:bruciano la loro vita accarezzandomateriale di scarto, accarezzandoquelli che il mondo scarta, quelli cheil mondo disprezza, che il mondopreferisce non ci siano; quello che ilmondo oggi, con metodi di analisinuovi che esistono, quando si preve-de che pu venire con una malattiadegenerativa, si propone di mandar-lo indietro, prima che nasca. il pi

    hanno voluto, ma perch il mondo liha portati a questo. Sono nulla e lisi nasconde, non li si mostra, o nonli si visita. E se possibile, e se si arri-va in tempo, li si manda indietro.Grazie per quello che fai, e a voi,grazie a tutte queste donne e a tantedonne consacrate, al servizio di ciche inutile, perch non si pu farenessuna impresa, non si possonoguadagnare soldi, non si pu portareavanti assolutamente nulla di co-s t ru t t i v o , tra virgolette, con questinostri fratelli, con i minori, con i pipiccoli. L risplende Ges. E l ri-splende la mia scelta per Ges. Gra-zie a te a tutti i consacrati e le con-sacrate che fanno questo.

    Padre, io non sono suora, io nonmi curo di malati, io sono prete, eho una parrocchia, o aiuto un parro-co. Chi il mio Ges prediletto?Chi il pi piccolo? Chi che mimostra di pi la misericordia del Pa-dre? Dove lo posso trovare?. Natu-ralmente, ritorno sempre al protocol-lo di Matteo 25. L trovate tutti: laf-famato, il carcerato, il malato... Lpotete trovarli. Ma c un posto pri-vilegiato per il sacerdote dove si ma-nifesta lultimo, il minimo, il pipiccolo, ed il confessionale. E l,quando quelluomo, o quella donna,ti mostra la sua miseria attenzio-ne!, che la stessa che hai tu e dacui Dio ti ha salvato, per non fartiarrivare fino a l! quando ti mostrala sua miseria, per favore, non sgri-darlo, non punirlo, non castigarlo.Se non hai peccato, tira la primapietra, ma solo a questa condizione.Altrimenti, pensa ai tuoi peccati. E

    pensa che tu puoi essere quella per-sona. E pensa che tu, potenzialmen-te, puoi arrivare ancora pi in basso.E pensa che tu, in quel momento,hai un tesoro tra le mani, che lamisericordia del Padre. Per favore ai sacerdoti : non stancatevi di per-donare. Siate perdonatori. Non stan-catevi di perdonare, come faceva Ge-s. Non nascondetevi dietro paure origidit. Come questa suora, e tuttequelle che fanno il suo stesso lavoro,non perdono la calma quando trova-no il malato sporco e messo male,ma lo servono, lo puliscono, lo cura-no, cos voi, quando arriva il peni-tente, non essere maldisposto, nonessere nevrotico, non cacciarlo dalconfessionale, non sgridarlo. Ges loabbracciava. Ges lo amava. Doma-ni festeggiamo san Matteo. Comerubava quello! E poi, come tradiva ilsuo popolo! E dice il Vangelo che,la sera, Ges and a cena con lui ealtri come lui. SantAmbrogio hauna frase che mi commuove molto:Dove c misericordia, c lo spiritodi Ges. Dove c rigidit, ci sonosolo i suoi ministri.

    Fratello sacerdote, fratello vesco-vo, non abbiate paura della miseri-cordia. Lascia che scorra attraversole tue mani e il tuo abbraccio di per-dono, perch colui o colei che sta l il pi piccolo. E perci Ges.

    Questo quello che mi viene dadire dopo aver ascoltato questi dueprofeti. Il Signore ci conceda questegrazie che loro hanno seminato neinostri cuori: povert e misericordia.Perch l c Ges.

    Ai sacerdoti e ai religiosi Francesco raccomanda spirito di povert e miseri c o rd i a

    Chi il pi piccolo

    Desiderio di prossimitDi seguito la traduzione dallo spagnolo deldiscorso preparato per i religiosi e consegnatoloro durante li n c o n t ro .

    Ci siamo riuniti in questa storica Cattedraledi La Habana per cantare con i salmi la fe-delt di Dio verso il suo Popolo, e ringra-ziarlo per la sua presenza e la sua infinitamisericordia. Fedelt e misericordia fatte me-moria non solo nelle mura di questa casa, maanche in alcuni che hanno i capelli bianchi,un ricordo vivente, attualizzato, del fatto cheinfinita la sua misericordia e la sua fedeltdura in eterno. Fratelli, ringraziamo insiemeil Signore!

    Ringraziamo per la presenza dello Spiritocon la ricchezza dei diversi carismi nei voltidi tanti missionari che sono venuti in questeterre, diventando cubani tra i cubani, segnodelleterna misericordia del Signore.

    Il Vangelo ci presenta Ges in dialogo conil Padre, ci pone nel centro dellintimit tra ilPadre e il Figlio divenuta preghiera. Quandosi avvicinava la sua ora, Ges preg il Padreper i suoi discepoli, per quelli che stavanocon Lui e per quelli che sarebbero venuti(cfr. Gv 17, 20). Ci fa pensare il fatto che,nella sua ora cruciale, Ges ponga nella suapreghiera la vita dei suoi, la nostra vita. Echiede al Padre che li mantenga nellunit enella gioia. Ges conosceva bene il cuore deisuoi, conosce bene il nostro cuore. Perciprega, chiede al Padre che non li prenda unacoscienza che tende ad isolarsi, a rifugiarsinelle proprie certezze, sicurezze, nei proprispazi, a disinteressarsi della vita degli altri,chiudendosi in piccole aziende domestiche,che rompono il volto multiforme della Chie-sa. Situazioni che sfociano nella tristezza in-dividualista, in una tristezza che a poco apoc