Ortaggi 3

download Ortaggi 3

of 31

description

Ecco il terzo ebook di giardinaggio,net che vi farà scoprire come coltivare altre 10 specie di piante da orto

Transcript of Ortaggi 3

  • ORTAGGI 3

    Ebook - Le Guide di www.giardinaggio.net

  • 2 www.giardinaggio.net

    Cavolo verza - Brassica

    In questa pagina parleremo di :

    Il Cavolo Verza Ambiente ed esposizione Terreno Semina Annaffiature Concimazione Sarchiatura e rincalzatura Raccolta e conservazione Malattie e parassiti Vendita Variet Cavolo verza : Propriet

    Il Cavolo Verza

    Il cavolo verza una pianta erbacea originaria dellEuropa e coltivata in modo particolare in Italia nelle

    regioni della Puglia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Campania, Marche, Emilia-Romagna e Trentino Alto-Adige.

    Il cavolo verza molto simile al cavolo cappuccio, ma con foglie pi raggrinzite e ricche di nervature

    sporgenti. Questa pianta presenta un fusto con portamento eretto che pu arrivare ad unaltezza massima

    di trenta centimetri. Le foglie sono di grandi dimensioni e si riuniscono a rosetta formando la classica palla;

    quelle situate esternamente sono rivolte in fuori, mentre quelle pi interne sono disposte in modo

    sovrapposto e formano un cappuccio di consistenza pi o meno soda. La palla della verza pu avere colore

    verde o rosso-viola.

    Ambiente ed esposizione

    Il clima pi adatto per la coltivazione del cavolo verza di tipo temperato-umido, sopporta il freddo ma

    teme molto le gelate.

    Terreno

    Il cavolo verza necessita di un terreno di medio impasto, ricco di sostanza organica, soffice e molto ben

    drenato. Prima della semina dovr essere lavorato molto ben in profondit.

  • 3 www.giardinaggio.net

    Semina

    Il cavolo versa si riproduce attraverso i semi. Prima di procedere con loperazione di semina, il terreno va

    lavorato in profondit e ben concimato con del letame maturo. La semina viene effettuata in semenzaio, il

    periodo cambia in base alla variet di cavolo verza, quelle precoci si seminano nei mesi di agosto e

    settembre, quelle tardive nei mesi di aprile e maggio e quelle molto tardive dal mese di gennaio a quello di

    maggio. Quando le piantine saranno arrivate ad unaltezza di circa venti centimetri e avranno sviluppato

    quattro foglioline, in genere dopo poco pi di un mese dalla semina, saranno pronte per essere trapiantate

    rispettando una distanza di circa cinquanta centimetri luna dallaltra e sessanta tra una fila e laltra.

    Annaffiature

    Il cavolo verza necessita di costanti ed abbondanti annaffiature soprattutto nei periodi caldi e siccitosi.

    Bisogna sempre fare attenzione a non provocare ristagni idrici.

    Concimazione

    Anche le concimazioni sono molto importanti per il corretto e sano sviluppo del cavolo verza. Prima

    dellimpianto il terreno va concimato con del letame maturo oppure con concime secco da apportare una

    volta ogni mese. Dopo il trapianto, invece, sar opportuno effettuare una concimazione a base di alghe

    brune unite a sangue secco.

    Sarchiatura e rincalzatura

    Due operazioni molto importanti per limitare la crescita delle erbe infestanti e leccessiva evaporazione e

    conseguente perdita di acqua, sono la rincalzatura e la sarchiatura.

    Raccolta e conservazione

    La raccolta del cavolo verza si effettua in momenti diversi a seconda de lla variet, del periodo di semina e di

    trapianto. Questa operazione andr fatta tagliando la testa del cavolo nel momento essa abbia raggiungo

    una grandezza adeguata alla variet. Il cavolo verza si pu conservare in frigorifero ad una temperatura di

    quattro-cinque gradi avendo laccortezza di lasciare la palla avvolta nelle foglie pi esterne e grandi.

    Malattie e parassiti

    Il cavolo verza molto soggetto a marciumi, essi sono causati da funghi che proliferano in caso di eccessivo

    apporto di acqua e conseguente ristagno idrico. Alcuni parassiti che attaccano questa pianta possono

    essere: la cavolaia, la mosca del cavolo, il maggiolino. Una malattia che si presenta frequentemente

    lernia del cavolo.

  • 4 www.giardinaggio.net

    Vendita

    Quando acquistiamo un cavolo verza, scegliamo sempre quelli con la palla di consistenza piuttosto soda,

    foglie non danneggiate o ingiallite.

    Variet

    Ci sono molte variet di cavolo verza, tra quelle pi famose ricordiamo:

    Cavolo Violaceo di Verona: una variet tardiva che presenta un colore verde-viola.

    Cavolo di Montalto Dora: la variet tipica di questa zona che si trova in provincia di Torino, ha un

    sapore molto buono e presenta foglie tenere e ricciute.

    Cavolo di Vetus: questa variet ha un colore verde piuttosto chiaro.

    Altra variet sono: il Monarch, il S. Martino dAsti, il cavolo di Settimo Torinese, il Wirosa e il

    Princess.

    Cavolo verza : Propriet

    Il cavolo verza contiene molte vitamine: A, C, K, ma anche fosforo, calcio, potassio, ferro, zolfo. E un

    alimento molto utile per chi segue una dieta, in quanto contiene poche calorie e d un forte senso di

    saziet.

    Da studi effettuati recentemente, si appreso che il cavolo verza pu essere molto utile per

    prevenire tumori soprattutto dellapparato digerente e quello urinario. Le foglie di cavolo verza

    possono essere impiegate anche sottoforma di decotto, molto efficace contro bronchite, asma,

    affezioni dellapparato gastrico e digerente. Nel caso prepariate questo decotto, non buttate lacqua

    di cottura, sar molto efficace per combattere eczemi e infiammazioni.

    In caso di difficolt di defecazione, sar molto utile far bollire un cavolo verza per pochi minuti in

    pochissima acqua, filtrarla e berla mattina e sera.

    Non contenendo glutine pu essere mangiato tranquillamente anche da chi affetto da celiachia.

    Oltre ad avere tutte queste preziose propriet, il cavolo verza presenta anche delle

    controindicazioni: questo alimento non va utilizzato da chi soffre di ipotiroidismo e chi affetto

    dalla sindrome del colon irritabile.

  • 5 www.giardinaggio.net

    Cetrioli - Cucumis sativus

    In questa pagina parleremo di :

    Il cetriolo Terreno Concimazione Consociazioni, avvicendamenti Coltivazione Annaffiatura Parassiti Cetrioli : Raccolta

    Il cetriolo

    Il cetriolo una pianta simile alle altre appartenenti alla famiglia delle Cucurbitacee, di cui fa parte. E'

    classificato con il nome di cucumis sativus e si presenta con un particolare fusto sarmentoso e tipici frutti

    dalla forma allungata, con colori che vanno dal verde per i pi noti, al giallo e al bianco. La sua origine si

    colloca nelle zone subtropicali del pianeta. Per tale ragione il cetriolo mantiene la necessit di temperature

    piuttosto elevate per un corretto sviluppo, che non scendano preferibilmente sotto i 10-15 gradi. Inoltre, il

    cetriolo abbisogna di un'elevata disponibilit di acqua. In presenza di una scarsa disponibilit idrica, infatti,

    il frutto perde molto per ci che riguarda il suo vigore e il suo sapore: cresce amaro al gusto e si svilupper

    molto meno. Anche la produzione ne risentir e sar molto pi scarsa. Le zone migliori dove il cetriolo

    cresce con pi facilit sono quelle che non vivono il problema di eventuali ritorni di freddo tardivi, abi tuali

    in alcuni territori nel mese di aprile. Questo perch le piante che hanno iniziato la loro crescita nel mese

    potranno subire gravi danni e bloccare il proprio sviluppo.

    Terreno

    Il cetriolo cresce bene in diversi tipi di terreno, non molto esigente . La sua predilezione va comunque a

    terreni a medio impasto e, come sottolineato precedentemente, con una buona esposizione al sole poich

    amante delle alte temperature. Un terreno fertile e fresco garantir una buona crescita alla pianta. E'

    opportuno stare attenti ai ristagni d'acqua, dannosi al cetriolo e effettuare una buona disinfestazione nella

    preparazione dell'area di coltivazione. La pianta, infine, non gradisce particolarmente i terreni troppo

    argillosi o troppo sciolti.

  • 6 www.giardinaggio.net

    La lavorazione del terreno dovr essere eseguita in modo accurato, poich il cetriolo ha un lungo

    sviluppo dell'apparato radicale che arriva anche a una trentina di centimetri di profondit. Questa

    sar da farsi sul finire dell'estate per garantirsi il favore dell'umidit dell'autunno.

    Concimazione

    Il cetriolo ha bisogno di elevate quantit di concime organico, all'incirca 4 quintali per 100 metri quadri di

    coltivazione, da interrarsi nelle fasi della lavorazione in profondit del terreno, oppure nella fase di messa a

    dimora. Da segnalare, inoltre, il gradimento del cetriolo per una buona quantit di fosforo, elemento di cui

    il terreno pu essere arricchito grazie ad un concime apposito.

    Consociazioni, avvicendamenti

    Piante che si associano molto bene al cetriolo sono cavoli, fagioli, piselli,lattuga. Da evitare invece

    l'associazione con pomodoro o patata. Sar poi consigliabile non ripetere sul medesimo spazio di terra la

    coltivazione del cetriolo o di altre piante della famiglia cucurbitacee, come anguria o zucca entro una

    distanza di 3-4 anni, al fine di scongiurare la diffusione di fitopatie e per consentire inoltre al terreno un

    adeguato riposo.

    Coltivazione

    La semina del cetriolo si pu eseguire dal mese di aprile a quello di giugno, utilizzando apposite postarelle

    larghe e profonde 20 centimetri da colmare per un terzo di terriccio e buon concime fosfatico, e per due

    terzi di composto oppure letame. In ciascuna di queste postarelle saranno poi posti 4 semi ravvicinati, alla

    distanza di ben pochi centimetri. Ricoprire infine con un paio di centimetri di terriccio. Distanziare poi ogni

    postarella a 70 centimetri circa nella stessa fila e a un metro, un metro e mezzo massimo tra le diverse file.

    In alternativa, si potr eseguire la semina in tempi anticipati, tra la fine di marzo e l'inizio di aprile,

    in un semenzaio o in piccoli vasi con due semi per poi effettuare il seguente trapianto nel mese di

    maggio. L'operazione consentir di pervenire al raccolto un paio di settimane prima.

    Particolare attenzione va prestata alla presenza di infestanti, che sar agguerrita in particolare nelle

    primissime fasi della coltivazione. Operare dunque in questo momento con un buon numero di

    sarchiature. Contro le infestanti utile inoltre utilizzare appositi tutori alti un metro, un metro e

    mezzo circa.

    Annaffiatura

    E' alto, si detto, il fabbisogno di acqua per il cetriolo. Per questo motivo l'annaffiatura andr fatta spesso

    per la durata del ciclo di coltivazione, tenendo conto che la pianta avr bisogno di almeno due litri di acqua

  • 7 www.giardinaggio.net

    per ogni giorno, al massimo 2 litri e mezzo. Distribuire in modo adeguato, evitando per i ristagni d'acqua,

    dannosi per la pianta.

    Parassiti

    Particolare attenzione, tra le crittogame, alla maculatura angolare, che si rivela con macchie bianche sopra

    le foglie, e croste. Questa porta danni ai frutti, alla loro caduta oppure a marciume. In caso di malattia si

    dovr attendere tre anni prima di una successiva coltivazione della pianta. Per combattere la maculatura

    sar necessario intervenire con un trattamento di poltiglia bordolese.

    Cetrioli : Raccolta

    Inizia al terzo mese dalla semina, quando il frutto non giunto ancora a piena maturit e si presenta con un

    colore verde lucente. Si calcola all'incirca una produzione da 3 quintali di cetrioli fino a 12 quintali per le

    coltivazioni protette ogni 100 metri quadri di terreno.

  • 8 www.giardinaggio.net

    Cicoria - Cichorium intybus

    In questa pagina parleremo di :

    La Cicoria Ambiente ed esposizione Terreno Semina e trapianto Annaffiature Concimazione Raccolta Fiori Malattie e parassiti Variet Curiosit

    La Cicoria

    La cicoria una pianta erbacea di tipo perenne presente in tutto il mondo che pu arrivare ad unaltezza di

    un metro e mezzo. In Italia molto diffusa ad esclusione delle zone tirreniche e meridionali dove lo meno.

    E una pianta piuttosto rustica che resiste a diversi tipi di clima e non ha particolari esigenze di coltivazion e.

    La radice un rizoma ingrossato che, nella parte finale, diventa un fittone a forma di colore scuro; la parte

    aerea del fusto pu avere un andamento pi o meno eretto, molto ramificata e tomentosa. Le foglie che si

    sviluppano alla base della pianta si presentano con contorno quasi sempre irregolare e si riuniscono a

    rosetta, quelle pi piccoline, invece, hanno contorno il pi delle volte seghettato e una forma di lancia;

    possono essere lisce oppure pelose, hanno colore verde e raggiungono una lunghezza di circa venticinque

    centimetri. I fiori della cicoria sono di colore azzurro o bianco, ermafroditi e formati da androceo, gineceo,

    calice e corolla. Il frutto di questa pianta un achenio di forma pi o meno ovale con alcuni spigoli, liscio e

    di dimensioni molto piccole.

  • 9 www.giardinaggio.net

    Ambiente ed esposizione

    Come detto in precedenza, la cicoria non ha particolari esigenze

    climatiche, gradisce qualche ora di sole al giorno ed in grado di

    resistere anche a temperature molto rigide. La cicoria la

    possiamo trovare fino a 1200 metri di altitudine, ma anche lungo

    sentieri, terreni non coltivati oppure coltivati, terreni sassosi o

    coperti da macerie ecc.

    Terreno

    Anche per quanto riguarda il terreno, la cicoria non chiede

    molto; si adatta a vari tipi di terreno, calcareo, siliceo ecc.,

    limportante che abbia un buonissimo sistema di drenaggio.

    Semina e trapianto

    La cicoria si riproduce per seme. Il periodo di semina diverso a

    seconda della variet: se coltiviamo una cicoria da taglio, la

    semina verr effettuata a spaglio e sar possibile farla tutto

    lanno, cercando di evitare i momenti con temperature molto rigide; se la cicoria coltivata da cespo,

    semineremo in aprile o maggio direttamente nel terreno, in semenzaio fino al mese di agosto.

    Prima di procedere con la semina, il terreno andr lavorato ad una certa profondit e concimato con

    dello stallatico maturo e concime di tipo minerale. Quando le nuove piantine avranno sviluppato

    circa dieci foglioline, saranno pronte per essere trapiantate ad una distanza di circa trenta centimetri

    luna dallaltra e di quaranta centimetri tra una fila e laltra.

    Per avere dei cespi molto compatti e croccanti si dovr procedere con la forzatura, che consiste nel

    tagliare le radici giovani e coprirle con della terra umida allinterno di un contenitore, passati circa

    trenta giorni si avranno delle foglie bianche molto croccanti.

    Annaffiature

    La cicoria necessita di un buon apporto di acqua regolare e costante.

    Concimazione

    Come detto nei paragrafi precedenti, prima di effettuare la semina il terreno va concimato con dello

  • 10 www.giardinaggio.net

    stallatico maturo. Durante la fase di sviluppo delle piantine sar opportuno somministrare del nitrato di

    calcio (15 gr./mq).

    Raccolta

    Anche il metodo di raccolta varia a seconda del tipo di cicoria. Quella da taglio si raccoglie facendo un taglio

    con un coltello ben affilato a un paio di centimetri dalla terra; quella da cespo si raccoglier lasciando un

    po di radice.

    Fiori

    I fiori della cicoria sbocciano tra i mesi di luglio ed ottobre; in genere sono di colore azzurro ma esistono

    delle variet a fiore bianco. La caratteristica di questi fiori quella di schiudersi alle prime ore del mattino e

    richiudersi durante il pomeriggio-sera. Questi fiori sono ermafroditi e presentano un calice con sepali molto

    piccoli, una corolla composta da cinque petali, landroceo con cinque stami e il gineceo. Limpollinazione

    avviene grazie alle api.

    Malattie e parassiti

    La cicoria spesso vittima di marciumi di radici e foglie, per evitare questo inconveniente , quando si

    annaffiano bisogner stare attenti a non bagnare foglie e radici. Altri nemici delle foglie sono gli afidi e le

    lumache, mentre quelli delle radici possono essere il grillotalpa e i maggiolini.

    Variet

    Possiamo distinguere la cicoria in tre variet: da taglio, a foglie colorate, da foglie e steli.

    Cicoria da taglio: una variet che pu essere coltivata tutto lanno, facendo attenzione ai mesi con

    temperature molto basse. E molto usata in cucina per preparare insalate. I nomi pi noti sono:

    Spadona, a foglia larga e Migliorata.

    Cicoria a foglie colorate: il radicchio. Questa variet viene seminata durante i mesi di giugno e

    luglio e raccolta durante la stagione autunnale-invernale. Alcuni nomi sono: Rosso di Treviso,

    Variegato di Chioggia e Rosso di Verona.

    Cicoria da foglie e steli: la semina di questa variet si effettua nei mesi di luglio ed agosto; si essa

    vengono mangiate le radici. Ricordiamo: la cicoria di Bruxelles, di Brabante, Pan di zucchero ecc.

  • 11 www.giardinaggio.net

    Curiosit

    La cicoria viene usata per depurare e disintossicare lintestino, il fegato e i reni; le radici di questa pianta

    possono essere utili come digestivo, lassativo e per abbassare i valori glicemici. Un decotto di foglie pu

    essere usato per fare degli impacchi sulla pelle arrossata.

  • 12 www.giardinaggio.net

    Cipolle - Allium cepa

    In questa pagina parleremo di :

    La cipolla Coltivazione Esposizione Terreno Parassiti Cipolle : Irrigazione

    La cipolla

    La cipolla, nome comune per allium cepa, appartenente alla famiglia delle Liliacee una pianta dalla

    coltivazione e utilizzo alimentare antichissimi, fondamentale per la sopravvivenza di famiglie contadine e

    paesane sin da tempi remoti, e rappresentando nel corso della storia, dal primo Medio Evo fino al 18

    secolo inoltrato, la principale fonte di sostentamento per queste popolazioni.

    La pianta della cipolla si presenta con un bulbo formato foglie carnose, dette catafilli, contenente

    nel suo cuore quello che diverr lo scapo floreale. Dallo scapo si ottengono i semi, anche se

    soltanto a partire dal secondo anno di vita della pianta. Esso crescer fino a raggiungere un'altezza

    significativa, in alcuni casi tocca anche il metro e mezzo.

    Coltivazione

    La semina avviene in semenzaio all'aperto nel periodo che va dal mese di gennaio a marzo. Per quanto

    riguarda le zone a clima rigido, sar necessario anticipare il trapianto e quindi si dovr procurare la giusta

    riparazione al semenzaio, ad esempio con del vetro. Se il clima non cos freddo possibile velocizzare il

    processo di germinazione collocando per la durata di circa dodici ore i semi a bagno nell'acqua tiepida.

    Dopo due mesi o poco pi dalla semina il tempo del successivo trapianto: le piantine dovranno aver

    raggiunto un'altezza di circa 15 centimetri e almeno 4 foglie. E' consigliabile non operare con il trapianto

    prima di fine maggio, poich i bulbi non saranno ancora grandi a sufficienza. Nel caso della cipolla non si

    deve intervenire con la cimatura delle foglie, dal momento che la pioggia potrebbe entrare dentro le foglie

    causando un assai probabile marciume. Per la messa a dimora la distanza sar di 30 massimo 35 centimetri

    tra le file e fino a 20 centimetri nella medesima fila.

  • 13 www.giardinaggio.net

    Esposizione

    La cipolla non risulta particolarmente sensibile alle basse temperature. Da tenere in conto, tuttavia, il

    cosiddetto fotoperiodo, ossia la durata della lunghezza del giorno che ha effetti diretti sul transito dal

    periodo vegetativo - nel quale il bulbo si ingrandisce e le foglie vano a formarsi - e il periodo riproduttivo -

    nel quale fa la sua comparsa lo scapo floreale. Nel caso in cui il fotoperiodo vada oltre le 16 ore circa in un

    giorno si interromper la nascita di ulteriori foglie, mentre il bulbo andr a ingrandirsi. Se il fotoperiodo

    scende a 12 ore o poco meno al giorno si avvier la differenziazione dello scapo floreale. E' consigliabile

    dunque effettuare la semina presto a gennaio, in modo tale che sin dal mese di maggio le piante della

    cipolla abbiano prodotto una sufficiente quantit di foglie, dal momento che nelle settimane che

    seguiranno si bloccher la produzione di ulteriori foglie.

    Terreno

    La cipolla tollera assai facilmente diversi tipi di terreno. I suoi preferiti, tuttavia, sono quelli caratterizzati da

    un medio impasto, profondi, sabbiosi e sciolti e con pH ideale intorno ai 6.5. Effetti dannosi per la crescita

    del bulbo potranno essere prodotti da un terreno particolarmente alcalino o acido. La cipolla non cresce

    adeguatamente in terreni che presentano umidit stagnante. La pianta risulta infatti sofferente ai ristagni

    dell'acqua e non si sviluppa in quelle zone contraddistinte da molte e abbondanti piogge.

    Parassiti

    Alcuni parassiti possono essere particolarmente pericolosi per la pianta di cipolla, come accade alle altre

    specie della famiglia delle Liliacee. La mosca della cipolla un problema diffuso: attacca il bulbo con le sue

    larve e causa infezioni batteriche con conseguenti marciumi. In questo caso bene diffondere fuliggine e

    fiori di zolfo tra le file della coltivazione per combattere il parassita. Altri parassiti pericolosi sono l'angilulla,

    la criocera e la tignola che colpisce le foglie, In quesito casi si deve bruciare le piante attaccate e intervenire

    con piretro o con il bacillum thuringiensis. Ulteriore problema frequente arriva anche dalla peronospora ,

    che causa macchie biancastre sulle foglie e seguente marciume e caduta. Per evitare tale problema non si

    dovr eccedere con i fertilizzanti azotati e con le irrigazioni. Dopo l'eventuale attacco si dovr nuovamente

    distruggere le piante colpite e intervenire con la poltiglia bordolese.

    Cipolle : Irrigazione

    Da effettuarsi dopo il trapianto. Durante la vegetazione consigliabile solo nei periodi troppo siccitosi.

  • 14 www.giardinaggio.net

    Finocchi - Foeniculum vulgare

    In questa pagina parleremo di :

    Il finocchio Terreno Concimazione Consociazioni Semina Annaffiatura Parassiti Raccolta Finocchi : Propriet del finocchio

    Il finocchio

    Il finocchio, appartenente alla famiglia delle Ombrellifere, un ortaggio molto diffuso, utilizzato per una

    variet di piatti e usato in particolare per la sua parte inferiore, composta dalle guaine fogliari, bianche e

    carnose. Il finocchio presenta radici a fittone e un fusto diritto e nodoso. I suoi fiori hanno n colore

    giallastro , uniti in una sorta di ombrelli composti. I suoi frutti hanno una forma allungata. Nel nostro paese

    viene coltivata in diversi luoghi. La sua produzione si concentra tuttavia nelle regioni del centro -sud, in

    particolare Lazio, Campania, Sicilia e Puglia, ma anche nelle Marche. Il finocchio classificato con il nome di

    foeniculum vulgare. E' consumato sia crudo che cotto. Nella preparazione di ricche insalate, come

    condimento di secondi, nella preparazione di zuppe e minestre, ma anche, in curiose ricette, per la

    creazione di particolari dolci. Anche i suoi semi sono utilizzati per il consumo alimentare, in virt del loro

    notevole valore aromatico. Possono infatti aromatizzare liquori o particolari vini, ma anche insaccati,

    specialmente nel sud Italia, o prodotti tipici come i taralli. Tisane preparate mettendo in infusione il

    finocchio hanno inoltre ben note propriet depurative, diuretiche e digestive ed effetti benefici contro i

    gonfiori addominali.

    Terreno

  • 15 www.giardinaggio.net

    Il finocchio ama in particolare i terreni sciolti, con una buona dotazione di sostanza organica, fertili, e

    profondi. E' tuttavia tollerante a diverse tipologie di terreno, ma non ama spazi di terra eccessivamente

    argillosi.

    Concimazione

    Il finocchio necessita di una rilevante presenza di letame, o di composto ben maturo. La quantit dovrebbe

    essere di circa 4 quintali per ogni 100 metri quadrati di terreno.

    Consociazioni

    La pianta di finocchio non si associa bene ad alcune piante perch ne ostacola la crescita e l'ottimale

    sviluppo. Non deve essere associato dunque a piante come cavoli, rape, fagioli e pomodori. Mentre la

    coltura si abbina molto bene a piselli, lattuga, porro, insalata e cetriolo.

    Semina

    Si differenzia secondo i diversi climi nelle diverse regioni italiane e pu effettuarsi sia in semenzaio che

    all'aperto. In quelle regioni a clima maggiormente caldo come nell'Italia meridionale o nelle isole,

    possibile effettuare la semina gi nei primissimi mesi dell'anno. In questo caso la raccolta avverr all'inizio

    dell'estate. Nell'Italia del centro-nord consigliabile procedere con la semina in pieno campo nel mese di

    luglio o di settembre e in questo caso il raccolto avverr in autunno. Le piante sono da collocarsi a 75

    centimetri circa tra le file e 20 centimetri circa sulla stessa fi la. Su 100 metri quadri di coltivazione saranno

    necessari circa 100 grammi di semi.

    Se si effettua la semina in semenzaio, procedere tra gennaio e marzo se si ha un letto cado,

    altrimenti seminatore tra giugno e settembre, collocando 3 semi circa per vaso. I semenzali verranno

    in seguito dopo una quarantina di giorni dalla semina, allorch abbiano raggiunto un'altezza di circa

    15 centimetri. Le piante estive sono da trapiantarsi nel mese di marzo, mentre quelle invernali nel

    mese di agosto. Le piantine sono da collocarsi a una distanza di circa 20 centimetri sulla stessa fila e

    a 75 centimetri tra le file.

    Annaffiatura

    Il finocchio una pianta che necessit di buone dosi di irrigazione, in particolare se coltivato nella

    stagione estiva, come spesso accade nel nostro paese. Il consiglio procedere con una distribuzione di

    acqua in piccole dosi e a breve distanza di tempo quando le piantine sono all'inizio dello sviluppo. Mentre,

    con il tempo, sar opportuno innaffiare con dosi maggiori di acqua a maggior distanza di tempo.

  • 16 www.giardinaggio.net

    Parassiti

    Diversi sono i nemici per la pianta di finocchio, come le lumache e i nematodi. Assai diffuse sono le malattie

    crittogamiche, come la sclerotina in cui il fungo colpisce la pianta specie se cresce su terreni troppo umidi.

    L'attacco comporta talune aree edematose che portano presto a marciume. Per prevenire gli attacchi

    necessaria una buona solarizzazione , evitare dosi troppo massicce di azoto nella concimazione e areare

    bene la pianta se si tratta di coltivazione in serra. Ad attacco avvenuto intervenire con dei funghi che si

    possano opporre come il thricoderma hartianum. Un altro male crittogamiche che colpisce il finocchio la

    batteriosi, che provoca la decomposizione della foglia e alla veloce marciume della pianta. Per prevenire il

    problema disinfestare la semente in acqua tiepida e disinfestare il terreno con apposita calce spenta. Dopo

    l'attacco estirpare e bruciare le piante danneggiate.

    Raccolta

    Si raccoglie partendo dale file di mezzo, a scalare, per ottimizzare la rincalzatura delle file vicine, quando i

    grumoli hanno le dimensioni giuste. Ogni 100 metri quadri di campo si raccolgono circa 4 quintali di

    finocchio.

    Finocchi : Propriet del finocchio

    La pianta un ortaggio davvero interessante, molto usato nelle di ete dimagranti per le sue facolt di

    limitare i gonfiori e per la sua caratteristica carenza di grassi. Il finocchio ha invece un alto contenuto di sali

    minerali, fibre e potassio, contiene inoltre in ottime dosi l'ormone vegetale detto fito estrogeno as sai

    utile per il benessere del ciclo ormonale femminile.

  • 17 www.giardinaggio.net

    Fragola - Fragaria vesca

    In questa pagina parleremo di :

    La fragola Terreno Coltivazione Annaffiatura Parassiti Raccolta Fragola : Propriet della fragola

    La fragola

    La fragola il dolce e piccolo frutto di colore rosso che si sviluppa spontaneamente nel sottobosco collinare

    e alpino del nostro paese. Con il tempo si diffusa la sua coltivazione in gran parte d'Italia, sia nell'ambito

    di una coltivazione protetta, sia come coltivazione in pieno campo, in numerose variet. La fragola

    appartiene alla famiglia delle Rosacee ed classificata con il nome di fragaria vesca. Le sue condizioni

    preferite si hanno in quei luoghi caratterizzati da una temperatura fresca e ben ventilati, che non

    presentino per ristagni di aria calda o eccessiva umidit. La sua resistenza molto alta nei confronti di

    temperature fredde, per quanto danni pi o meno gravi alla pianta si potranno verificare nel caso di gelate

    tardive o freddi di ritorno quando la pianta si trova nella fase di ripresa vegetativa o nel bel mezzo della

    fase di fioritura. Un fragoleto che possa svilupparsi al meglio si avr quindi in spazi di montagna o collinari

    dotati di una buona esposizione, tenendo conto che esemplari di fragole tardive crescono con un ottimale

    sviluppo anche a 1500 metri di quota. Non ci saranno condizioni favorevoli per la sua coltivazione, invece,

    in luoghi a fondovalle, con presenza rilevante di umidit.

    Terreno

    Il terreno favorito per la crescita della fragola un terreno abbastanza fertile, sciolto, con una buona

    dotazione di sostanza organica. Non tollera invece quelli eccessivamente calcarei o con una rilevante

    presenza di ristagni di acqua, dal momenti che questi le causerebbero assai facilmente spiacevoli marciumi

    alle radici.

  • 18 www.giardinaggio.net

    Coltivazione

    La nuova pianta di fragola va piantata sul finire della stagione estiva, meglio se nel mese di agosto, cos da

    consentire un ottimale radicamento per la stagione autunnale, prima dell'arrivo di un clima freddo tipico

    dell'inverno. Cos facendo seguir una ripresa vegetativa in condizioni ottimali sul finire dell'inverno e

    quindi premessa importante per un raccolto abbondante e una ricca fioritura.

    Si piantano le fragole in filari, su un terreno arricchito di letame maturo in una quantit di circa 50

    quintali ogni 1000 metri quadrati di campo, con un ulteriore e importante integrazione di potassio e

    fosforo di cui la fragola ha bisogno per crescere in salute e per avere un buon sapore. Pertanto

    provvedere soprattutto in quei terreni poveri di potassio con opportune integrazioni ( un metodo

    efficace sar aggiungere cenere di legna, in quantit di circa 50 kg ogni 1000 metri quadri di campo

    ). Le piante dovranno poi essere distanziate tra loro di circa 25 centimetri, mentre, tra le diverse file,

    si deve mantenere una distanza di circa 75 centimetri. E' inoltre decisamente consigliabile

    provvedere con una copertura del terreno lungo i filari, al fine di scongiurare una presenza di

    infestanti, le quali causano effetti di soffocamento e agevolano un eventuale attacco di dannosi

    funghi.

    Annaffiatura

    La necessit di irrigazione della pianta molto elevata, ed di decisiva importanza allestire un valido

    impianto di irrigazione dal momento che le piante in fase di crescita non dovrebbero andare incontro a

    stress legati all'assenza di acqua, in particolare nelle fasi di fioritura e di maturazione. Innaffiare dunque sia

    con metodo di infiltrazione laterale oppure con un un'opportuna manichetta forata che vada a innaffiare le

    piantine a giorni alterni e garantisca loro la necessaria freschezza. E' inoltre possibile con questa modalit

    arricchire l'acqua di irrigazione con un fertilizzante liquido naturale, come ad esempio l'al ga, che avr

    l'effetto di accrescere le difese del fragoleto. E' invece sconsigliata l'irrigazione a pioggia durante tutte le

    fasi di crescita, perch potrebbe facilitare spiacevoli attacchi di funghi.

    Parassiti

    Tra i nemici pi comuni per la fragola, che coltivata pi soggetta a pericoli rispetto alla fragola spontanea,

    troviamo alcune malattie fungine. Il botrytis cinerea, o muffa grigia, uno dei pi comuni sul quale si pu

    prevenire con un buona aggiunta di azoto o collocando la coltivazione in spazi ventilati in modo adeguato.

    Un altro intervento consigliabile sar spruzzare le foglie con apposito prodotto costituito da macerato di

    erbe o alghe. Afidi o acari sono presenze altrettanto insidiose per la pianta, contro le quali si pu

    intervenire con buoni risultati utilizzando prodotti a base di piretro naturale.

  • 19 www.giardinaggio.net

    Raccolta

    Le piante cresciute in pieno campo potranno essere raccolte tra maggio inoltrato e agosto, mese in cui si

    raccolgono le fragole pi tardive di montagna. In coltivazioni forzate, in tunnel o in serra, la raccolta avviene

    poco prima.

    Fragola : Propriet della fragola

    Sono diverse le propriet benefiche della fragola. Questi piccoli frutti vantano infatti un alto contenuto di

    vitamine, soprattutto vitamina C, oltre a vitamina K, E e la B e, inoltre, sali minerali in buona quantit.

    Hanno un alto contenuto di acido ellagico e interessanti propriet depurativa, idratanti e antiossidanti,

    nonch facilitano il rilassamento e il buon umore contribuendo alla produzione nel nostro organismo di

    melanina e serotonina. Il frutto si caratterizza inoltre per essere una buona fonte di fibre e per avere inoltre

    un tasso minimo di calorie.

  • 20 www.giardinaggio.net

    Lattughe - Lactuca

    In questa pagina parleremo di :

    La lattuga Terreno Concimazione Consociazioni e avvicendamenti Coltivazione Irrigazione Raccolta Variet Lattughe : Parassiti

    La lattuga

    Prezioso ortaggio per le sue diverse qualit benefiche, la lattuga si presenta assai sensibile a temperature

    molto fredde, cos come a un caldo eccessivamente secco. Infatti, di fronte a clima particolarmente caldi o

    siccitosi molto probabile che la pianta monti a seme prima del dovuto. Cos il clima favorito per uno

    sviluppo adeguato della lattuga si ha in presenza di climi temperati e miti. Tuttavia facile far crescere la

    pianta in diversi climi in virt delle sue numerose variet che ben si adattano a situazioni differenti. La

    lattuga appartiene alla famiglia delle Composite, ed classificata con il nome di lactuva sativa. Della pianta

    si consumano le foglie, fresche e a crudo nella composizione di insalate, assai raramente cotte. Si presenta

    con un apparato radicale superficiale e un nutrito gruppo di foglie arrotondate pi larghe all'esterno della

    pianta e via via pi stretto verso il cuore. Esistono diverse tipologie di lattuga, a seconda dei periodi della

    semina: si passa dalla lattuga estiva a quella primaverile e invernale. La lattuga dunque una pianta

    particolarmente amata e coltivata, sia in orto che in un piccolo spazio di un giardino domestico.

    Terreno

    La lattuga predilige un terreno neutro, sufficientemente dotati di sostanza organica e ben drenato. La

    pianta pu tuttavia svilupparsi in diversi tipi di terreno, riuscendo a tollerare abbastanza facilmente anche

    un'alta presenza di calcare. Per ci che concerne le variet pi precoci di lattuga assai consigliabile un

    terreno molto ricco di humus.

  • 21 www.giardinaggio.net

    Concimazione

    Per una buona crescita della pianta si consiglia l'utilizzo di 3 quintali di letame o composto maturo ogni 100

    metri quadri di campo, da distribuire subito, al momento della prima lavorazione del terreno. Bisogna

    inoltre tenere conto che la lattuga si nutre in abbondanza di potassio, ed perci consigliabile arricchire il

    terreno con una buona quantit di cenere di legna.

    Consociazioni e avvicendamenti

    La lattuga si associa molto bene ad altre piante come cavolo, spinaci, pomodori, cipolle, fagioli. E'

    consigliabile attendere almeno due anni tra una coltivazione di lattuga e un'altra nel medesimo terreno.

    Coltivazione

    Da effettuarsi in semenzaio oppure in pieno campo. Nel primo sar sufficiente l'utilizzo di 1 grammo o poco

    pi di semi per metro quadrato. Mentre per il secondo caso, bisogner utilizzare almeno 3 semi per ogni

    postarella collocate a 30 centimetri circa di distanza tra le diverse file e sempre a 30 centimetri nella stessa

    fila, o, in alternativa, negli appositi solchi distanziati di 40 centimetri circa, collocando una dozzina di semi. Il

    seme molto piccolo andr posizionato quasi in superficie ad una profondit di un centimetro ma anche

    poco meno. La successiva germinazione avverr dopo una decina di giorni circa. Il seguente trapianto andr

    effettuato dopo poco pi di un mese, nel momento in cui le piccole piante avranno pi di 5 centimetri di

    altezza e almeno 4 foglie sviluppate. Per ci che riguarda le lattughe invernali, si dovr interrare il colletto

    per scongiurare danni riguardanti il gelo. Invece le lattughe estive, primaverili e autunnali, lontane dai

    pericoli legati a gelate, andranno alla definitiva messa a dimora tenendo il colletto ad un centimetro in

    superficie sul terreno.

    Irrigazione

    Un consiglio importante effettuare un'abbondante irrigazione, prestando attenzione a non bagnare le

    foglie, che altrimenti potrebbero marcire. Si pu operare con un apposito annaffiatoio a mano agendo tra

    le file delle piante, oppure con un getto senza pressione, per innaffiare soltanto il terreno. E' consigliabile,

    inoltre, in caso di eccessiva esposizione al sole delle lattughe nelle stagioni pi calde, intervenire in qualsiasi

    modo con una leggera ombreggiatura.

    Raccolta

    Si effettua a scalare per tutta la durata dell'anno. Ogni 100 metri quadrati si arriva ad una produzione di

    circa 2 quintali di lattughe da taglio e 3 quintali di lattuga romana e a cappuccio.

  • 22 www.giardinaggio.net

    Variet

    Queste appena citate sono anche le variet pi comuni di lattuga. Infatti distinguiamo principalmente tra:

    lattuga a cappuccio, caratterizzato da un cespo globoso con foglie che avvolgono la struttura limitate da

    margini dentellati. Lattuga romana, con un cespo pi allungatole foglie pi erette e coste di maggiori

    dimensioni e spesso di colore verde pi scuro. Lattuga da taglio, che presenta foglie dalla forma variabile e

    senza un cespo come le altre.

    Lattughe : Parassiti

    Ricordiamo tra i parassiti pi pericolosi per la lattuga gli afidi, che causano danni a foglie e fiori e la cui

    presenza facilitata da un esubero di azoto delle fertilizzazioni. Ad attacco avvenuto si pu interve nire

    utilizzando piretro oppure cenere di legna. Un altro pericolo per la pianta rappresentato dal mosaico che

    si presenta causando pustole gialle sulle foglie che dovranno essere staccate e poi eliminate. Un ulteriore

    problema spesso causato dalla peronospora che causano macchie biancastre sulle foglie. In caso di

    infezione di questo tipo si dovr intervenire staccare le piante colpite ed eliminarle, intervenendo in seguito

    con un apposito prodotto rameico.

  • 23 www.giardinaggio.net

    Melanzane - Solanum melogena

    In questa pagina parleremo di :

    La melanzana Coltivazione Produzione del seme Terreno Concimazione Raccolta Parassiti Consociazioni Melanzane : Variet

    partecipa al

    nostro quiz su

    : Sai coltivare

    le melanzane?

    La melanzana

    La melanzana, nome comune per solanum melongena, appartenente alla famiglia delle Solanacee una

    pianta estiva assai esigente di calore e molto sensibile alle temperature rigide. La sua coltivazione in Italia si

    concentra in particolar modo nelle regioni del centro e del sud. In Sicilia, soprattutto, la sua diffusione

    ampia e la melanzana considerata come un dono particolarmente gradito della terra, utilizzata

    abbondantemente nella cucina in vari e appetitosi modi, soprattutto fritta. Presente in innumere voli

    ricette, il suo utilizzo tuttavia preceduto obbligatoriamente dalla cottura. La melanzana non si mangia

    infatti cruda, ha un sapore fastidioso al palato e una presenza di solanina che la rende tossica. In Europa

    consumata in particolare in Italia, in Spagna e in Grecia.

    La pianta utilizzata dunque per i suoi frutti. Questi consistono nelle note bacche di grande

    dimensione dal colore viola pi o meno scuro, ma anche bianche. La forma della melanzana

    ovale, pi o meno allungata.

    Coltivazione

    La semina della melanzana va fatta tra gennaio e febbraio nelle regioni centro- meridionali, o a marzo in

    quelle pi fredde. Questa va effettuata o in letto caldo, o in semenzaio. La temperatura deve aggirarsi ai 20

    gradi e, per metro quadrato del semenzaio, bastano soltanto uno o due semi per ottenere un buon risultato

    di cerscita per anche pi di 100 metri quadri di campo. Trascorsi quasi tre mesi dalla semina possibile

    effettuare il successivo trapianto. Gi a partire dal mese di maggio, per le regioni pi calde, mentre per

    quelle dal clima pi rigido bene aspettare giugno, senza pi il timore che arrivino dannose gelate. Le

    piantine vanno dunque poste in appositi solchi direzionati a est-ovest. La distanza da mettere di circa 70

    centimetri fra le file e di mezzo metro circa fra le piante della stessa fila.

  • 24 www.giardinaggio.net

    Produzione del seme

    Per quanto riguarda la produzione del seme della melanzana

    necessario mantenere sulle piante che sembrano pi forti i

    prime tre frutti maturati che, in seguito, si staccheranno nella

    loro prolungata maturazione e si porranno sotto il sole per

    seccarli. Successivamente, da questi frutti saranno prelevati i

    semi che si faranno asciugare riparati all'ombra e dunque

    saranno collocati in apposito spazio per la conservazione. Da una

    singola bacca possibile procurarsi una ventina di semi circa.

    Terreno

    Il terreno preferito dalla melanzana di medio impasto, fertile e sciolto, assai ricco di sostanza organica.

    Importante per uno sviluppo florido della pianta un'ottima esposizione. La melanzana, come si detto,

    decisamente esigente per le questioni di clima ed favorita nella crescita da alte temperature, che si

    aggirino sui 15 gradi della notte e i 25 del giorno. In caso di sbalzi termici la melanzana avr seri problemi

    nel proprio sviluppo. Un' ottima crescita si ha invece anche in coltivazioni nelle aree litoranee in virt

    dell'alta tolleranza della pianta alla salinit anche elevata dei terreni, cos come alla continuata presenza di

    venti salsi.

    Concimazione

    La melanzana ha abbondanti necessit di sostanza organica. E' consigliabile arricchire il terreno con 400

    chilogrammi di letame o composto per 100 metri quadri della superficie, da interrare durante la

    preparazione. In seguito al trapianto una distribuzione di macerato di ortica diluito al 20- 25 % avr senza

    dubbio effetti benefici per la crescita della pianta.

    Raccolta

    La raccolta avviene da maggio fino a ottobre, prima della maturazione e dell'indurimento della polpa del

    frutto. Una pianta ben cresciuta e curata pu arrivare anche a una produzione di 1 chilogrammo di frutti.

    300 Kg di melanzane si producono all'incirca ogni 100 metri quadri.

    Parassiti

    La melanzana soffre dei parassiti tipici delle Solanacee, come i tripidi, il ragnetto rosso, le cimici, gli afidi. E'

  • 25 www.giardinaggio.net

    consigliabile non operare con una semina a file particolarmente fitte, al fine di scongiurare i ristagni

    dell'umidit ed evitare dunque eventuali marciumi basali o la botrite. Inoltre problemi di umidit o di

    arieggiamento scarso condurranno pressoch inevitabilmente alla comparsa di un fungo, detto alterniosi,

    che si mantiene sui semi infetti. Questo attacca le piante mature, causando macchie e lacerazioni sia sulle

    foglie che sui frutti. In presenza del fastidioso fungo consigliabile intervenire con i sali di rame.

    Consociazioni

    La melanzana si associa molto favorevolmente alle piante di finocchio, cavolo e insalata.

    Melanzane : Variet

    Esistono diverse variet di melanzana dal minore o maggior pregio alimentare. Tra le pi diffuse e rilevanti

    ricordiamo la violetta nana, solitamente pianta assai precoce, non molto utilizzata in cucina a causa del suo

    non rilevante peso qualitativo. La violetta lunga, altres detta violetta di Palermo o violetta di Napoli, assai

    nota e utilizzata nel sud-Italia, dalla forma oblunga e un caratteristico colore violetto scarlatto. C' poi la

    rotonda grossissima di New York, assai diffusa, dalla forma ovale e il tipico colore viola scuro, molto

    comune e presente anche nei banconi dei mercati e diffusissima per il suo consumo alimentare. Annotiamo

    infine la melanzana di murcia, dalla caratteristica presenza di spine sia sul fusto che sulle foglie.

  • 26 www.giardinaggio.net

    Melone - Cucumis melo

    In questa pagina parleremo di :

    Il melone Terreno Concimazione Consociazioni Coltivazione Potatura Annaffiatura Parassiti Melone : Raccolta

    Il melone

    Il melone, nome comune per cucumis melo, appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee una pianta

    annuale molto diffusa, che cresce in particolare lungo il bacino del Mediterraneo. Nel nostro paese

    dunque diffuso da nord a sud. Il frutto viene mangiato in particolar modo in estate, stagione in cui

    apprezzato per la sua freschezza e per il suo alto contenuto di acqua. Pochi sanno che i l famoso melone

    della stessa famiglia di zucche e cetrioli, oltre che dei cocomeri. Alla stregua dei cetrioli, anche i meloni

    necessitano di ambienti caldi idonei al proprio sviluppo, soprattutto nelle prime fasi di vita, meglio se in

    serra oppure in cassoni caldi. Il melone cresce con regolarit a buone temperature, che non scendano sotto

    i dieci gradi e arrivino fino a 25 gradi, o poco pi. Mentre, per la sua coltivazione in serra, va bene

    mantenere la temperatura costante sui 25 gradi per tutto l'arco del giorno. Notevole la sua sensibilit al

    vento. In caso di raffiche frequenti la pianta pu incorrere in seri problemi di sviluppo.

    Terreno

    Il terreno preferito del melone un terreno a medio impasto, sufficientemente drenato, ricco di sostanza

    organica e con una felice esposizione per mantenere la pianta al clima caldo di cui necessita.

    Concimazione

  • 27 www.giardinaggio.net

    La sensibilit della pianta si estende anche per l'esigenza di richiedere un terreno molto fertile. E' assai

    consigliabile, dunque, arricchire il suolo con azoto, fosforo, magnesio, potassio e calcio di cui il melone si

    nutre generosamente. Si consiglia l'utilizzo di circa 5 quintali di letame o composto ogni 100 metri quadri di

    terreno.

    Consociazioni

    La pianta del melone si associa favorevolmente a lattuga e fagiolo, in particolare il fagiolo nano. Una

    associazione che pu fornire ottimi risultati si ha inoltre tra melone e mais dolce. Se si alternano infatti filari

    di melone a 3 filari di mais dolce si ottiene un'interessante funzione di frangivento.

    Coltivazione

    Si opera nei mesi tra febbraio e aprile in una serra o in un letto caldo per le ragioni pi fredde del centro

    nord. Al sud si pu procedere negli stessi mesi in pieno campo. Da aprile fino a giugno si coltiva senza

    protezioni. Il melone non ama affatto le temperature rigide, pertanto altamente consigliabile procedere

    con la semina in fasi dell'anno in cui non si presentino eventuali e dannose gelate tardive e la temperatura

    del terreno si mantenga intorno ai 15 gradi. Si procede con la semina ponendo i semi in pieno capo o in

    vasetti di torba. Fare attenzione a porli con la punta in basso a una profondit di circa 3 centimetri, o isolati

    o in postarelle di 4 semi. Si consideri che in caso di semina in pieno campo serviranno fino a 50 grammi di

    seme ogni 100 metri quadrati di superficie. Nel momento in cui le piantine arrivano a 3 foglie si pu

    effettuare il trapianto. Fino al mese di giugno consigliabile riparare le piantine con delle campane di vetro

    o altri ripari. In seguito al trapianto si dovr pacciamare e scongiurare i pericolosi attacchi delle lumache

    utilizzando un cerchio di cenere che si dovr poi riordinare in caso di forti piogge. Si distribuiscono le pante

    a 180 centimetri circa di distanza tra le file e a 100 centimetri massimo sulla stessa fila, facendo ben

    attenzione a non interrarne mai il colletto.

    Potatura

    Si agisce tagliando regolarmente le cime delle piante giovani al di sopra le prime due foglie normali.

    All'incirca sul finire di giugno crescono alcune foglie opposte sui f usti sviluppati all'ascella delle foglie

    precedenti. Si deve quindi tagliare sopra il terzo gruppo di foglie che andranno conservate, cos che su ogni

    fusto si mantengano 6 foglie + 2 foglie. Dal punto del taglio cresceranno ulteriori fusti e su questi il mese

    successivo si proceder con il taglio della terza foglia e su questi cresceranno i fiori da cui nasceranno i

    meloni.

    Annaffiatura

  • 28 www.giardinaggio.net

    Il melone necessita di una buona cura per l'annaffiatura. La pianta infatti ha un'alta esigenza d'acqua, ed

    meglio operare nell'irrigazione per aspersione pi che per scorrimento. Un'interruzione degli interventi nel

    periodo appena precedente la maturazione dei frutti porter ad uno sviluppo d un sapore molto pi dolce.

    Parassiti

    I nemici pi comuni per il melone sono gl i afidi, coccinella, ragnetto rosso che causa la comparsa di macchie

    chiare sulle foglie, mentre la sua ragnatela danneggia una crescita regolare dei germogli. Un male comune

    per la pianta la tracheofusariosi che provoca, nel periodo prefogliare, danni alle foglie con ingiallimento e

    appassimento repentino. In seguito anche di disseccamento. Per affrontare il problema, intervenire

    impiegando variet resistenti.

    Melone : Raccolta

    La raccolta parte nel mese di giugno e pu durare fino ad agosto, o, nei casi, pi tardivi, specie nelle regioni

    pi calde del Sud Italia, si raccoglie fino alla stagione autunnale. Ogni 100 metri quadrati di terreno si

    raccolgono all'incirca 250 kg di meloni. I segnali che avvertono della prossima maturazione saranno il

    socchiudersi delle foglie del rametto portatore del frutto, il disseccamento dei cirri e la scomparsa di quella

    peluria che riveste il melone acerbo.

  • 29 www.giardinaggio.net

    Porro - Allium porrum

    In questa pagina parleremo di :

    Il porro Terreno Concimazione Avvicendamenti Semina Malattie e parassiti Raccolta Conservazione Porro : Variet di porro

    Il porro

    Il porro una gustosa verdura, tipica dell'orto. Appartiene alla famiglia delle liliacee ed classificata col il

    nome di allium porro. La sua coltivazione diffusa praticamente in tutta Italia, anche nei piccoli orti. La sua

    produzione non altissima, non sempre si trova nei mercati o in grandi distribuzioni, e anche il suo

    consumo molto pi limitato rispetto a cipolla, di cui ricorda il sapore ( quello del porro decisamente pi

    tenue ). La pianta viene consumata sia a crudo, pi raramente, sia soprattutto in seguito a cottura. Viene

    unita a insalate per vivacizzarle, oppure con questa saporita verdura si preparano soffritti in sostituzione

    della cipolla, in torte salate, per la preparazioni di sughi, oppure scottata e unita ad altri alimenti, per

    condire la pasta. Anche in questo caso il porro risulta pi leggero e digeribile rispetto alla cipolla. La pianta

    viene consumata solo nel fusto, mentre le foglie lunghe e carnose hanno una consistenza pi coriacea. Il

    porro cresce adeguatamente in diversi climi. Tuttavia la temperatura privilegiata dalla pianta temperata o

    calda. La sua resistenza al freddo molto alta.

    Terreno

    Il terreno che garantisce la crescita migliore al porro un terreno sciolto, a medio impasto, profondo e con

    una buona dotazione di sostanza organica. Non gradisce particolarmente quelli pi compatti a cui si

    accompagnano fastidiosi ristagni di acqua.

    Concimazione

  • 30 www.giardinaggio.net

    Come accade all'aglio e la cipolla, anche il porro non gradisce

    troppo una concimazione di letame: in particolare, una eccessivo

    arricchimento di concime potrebbe causare facilmente una

    minore resistenza alle gelate. E' consigliabile intervenire con 4

    quintali circa di letame o concime maturo ogni 100 metri quadri

    di coltura. In seguito il trapianto sar buona norma irrorare con

    un buon macerato di ortica, al fine di rendere maggiormente

    robuste le piantine in sviluppo.

    Avvicendamenti

    Le migliori consociazioni si hanno con le piante di sedano, invidia, lattuga, cipolla e pomodori. Non

    consigliata invece un associazione con fagioli e piselli. Una pratica interessante alternare tra le file colture

    di piante di porro e piante di carote. In questo modo si scongiureranno maggiormente gli attacchi delle

    mosche delle carote e delle mosche del porro. Consiglio importante invece non effettuare una nuova

    coltivazione della pianta nel medesimo terreno entro i tre anni successivi.

    Semina

    La semina si inizia tra dicembre e gennaio, all 'interno di letti

    caldi. In seguito si procede con il trapianto che avverr ad aprile

    con la raccolta dal mese di giugno in poi. Altro periodo per la

    semina si pu collocare tra il mese di aprile e di maggio. Pu

    avvenire in semenzaio, in questo caso si procede con il trapianto

    a scalare tra luglio e la prima met di agosto, nei tempi in cui le

    piantine hanno raggiunto un diametro all'incirca di 1 centimetro.

    Oppure la semina pu avvenire a dimora, a spaglio o in file

    continue con una distanza tra loro di mezzo metro. In questo

    caso bisogner operare con diradamento, distanziando le

    piantine di circa 5 centimetri.

    Malattie e parassiti

    Una malattia che spesso pu cogliere la pianta la cosiddetta ruggine del porro, o puccinia porri. E'

    causata da un basidiomicete, o fungo delle ruggini, che attacca anche la cipolla. In caso di attacco di questo

    fungo si presenteranno delle macchie di colore giallastro sia sulle foglie che sul fusto. In questo caso di

    dovr procedere bruciando le foglie che hanno subito l'attacco e agire con dei trattamenti con maneb o

    zineb. Altri pericoli possono arrivare da parassiti come l'anguilulla, la crociera, il tignolo, pericolosi anche

  • 31 www.giardinaggio.net

    per la cipolla. Si dovr anche in questo caso bruciare le piantine colpite per evitare la diffus ione del

    problema e intervenire con un trattamento di bacillus thuringiensis.

    Raccolta

    Dopo circa 6 mesi dalla semina e a 4 circa dal trapianto si assister alla fase di maggiore ingrossamento dei

    fusti del porro. Se la semina avvenuta a gennaio, come detto, il raccolto inizier a maggio, mentre in caso

    di semine in autunno si proceder con il raccolto fino all'estate. La pianta si raccoglier da quando mostrer

    un diametro di circa un dito. Per la raccolta del porro anche in seguito a gelate del terreno ( e la pianta, si

    detto, molto resistente ai climi rigidi ), si dovr ricoprire il terreno con strati di erba secca o, in alternativa,

    di paglia.

    Conservazione

    Un modo favorevole per la conservazione del porro avviene in cantina: recidere in questo caso le foglie

    della pianta e stiparle, prendendosi quindi cura di coprire la loro base con della sabbia, o terra o torba

    inumidita. Cos facendo si conservano i porri per due mesi buoni.

    Porro : Variet di porro

    Si distinguono quattro variet di porro, in relazione alla stagione della raccolta. Troviamo dunque il porro

    estivo, il porro autunnale, caratterizzato da una bassa resistenza al freddo; il porro invernale, che al

    contrario ha un ottima resistenza a climi freddi e anche a gelate e pu svernare in p ieno campo. Infine i

    porri cosiddetti bastoncini, pi sottili, da seminarsi alla fine dell'estate con raccolta nel mese di maggio.