Orizzonti 05

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F e d e r a z i o n e I t a l i a n a B i o t e c n o l o g i FIBio Magazine nuove opportunità Lavorative per i bioteCh F.i.bio. speak engLish! Corso: Le bioteCnoLogie neL mondo deLLa CriminoLogia Aperiodico di informazione, Numero 5 HABEMUS QUORUM!

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aperiodico di informazione della Federazione Italiana Biotecnologi

Transcript of Orizzonti 05

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F e d e r a z i o n e I t a l i a n a B i o t e c n o l o g i

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F.i.bio. speak engLish!

Corso: Le bioteCnoLogie neL mondo

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HABEMUS QUORUM!

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Direttore eDitorialeFederazione Italiana Biotecnologi, sede ammin.: via Gianbattista Ruoppolo n°105,

scala C, 80128 Napoli; sede legale: via Leonardo Bianchi n°10, 80131 Napoli

reDattore CaPoRoberta Ferraris

reDazioneSansone M. (DISCOVERY),Crifò I. (FIBIO-WORK IN PROGRESS), Netti F. (BIOTECH EVENTS),

Costa R. (L’INTERVISTA), Ferraris R. (VITE PER LA SCIENZA),

Cocco S. (VOCE DAL MONDO BIOTECH), Ferraris R. (MISCELLANEA)

imPaginazione e grafiCaAntonio Massa

[email protected]

Quest'opera è stata rilasciata sotto la licenza Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo 2.5 Italia.

Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/ ospedisci una lettera a Creative Commons, 559 Nathan Abbott Way, Stanford, California 94305, USA.

Privatizzazione dell’acqua

A.Massa

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S O M M A R I O

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___DiSCoVerY

_____fiBio-WorK in ProgreSS

________l’interViSta

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______________miSCellanea

_____BioteCH eVentS

4_________l’eDitoriale

Privatizzazione dell’acqua

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Le ragioni del sì e le ragioni del no anoi poco interessano. per la primavolta un referendum popolare racco-

glie un milione e 400 mila firme in tremesi, 100mila in più di quelle del divorzio.gli italiani vengono chiamati a decideresulla gestione delle risorse idriche e, comeprevisto, più del 57% decide di essere “po-polo sovrano”. va a votare con il “quo-rum”, raggiunto poco dopo le 12:00 diuna calda domenica di giugno che non faaltro che invitare al mare. sarà forse ser-vita a poco l’opera di convincimento di il-lustri esper ti in materia chesponsorizzavano la “truffa” del referen-dum, l’inutilità dell’abrogazione di unalegge che non spingeva alla “mercificazionedell’acqua” ma che ne migliorava la ge-stione e soprattutto i costi. e’ pur vero chela legge ronchi non pone nessun limitealla gestione dei servizi idrici da par te dienti pubblici, i comuni sono chiamati ad in-dire una gara di appalto a cui possonopar tecipare pubblici e privati. e’ semprepur vero che gestire l’acqua non è cosa dapoco, significa garantire il corretto funzio-namento del sistema idrico, la manuten-zione costante, il trattamento degli scarichiinquinanti, insomma è un servizio che ri-chiede capitali e che deve fronteggiare, atutti gli effetti, i costi del mercato. inoltre,è mancata per troppo tempo in italia unalogica di riduzione agli sprechi e senso dicomunità. ma c’è qualcosa che non qua-dra, qualcosa che non ha convinto gli elet-tori: che interesse ha un gestore privatoad operare solo nel rispetto del recuperodelle spese di gestione? chi garantisce laregolarità di una gara d’appalto? e che

possibilità (di base economica) può avereun’azienda pubblica rispetto a quella pri-vata? Che il privato operi per il profitto èla base di ogni sistema economico, tantoche in toscana publiacqua spa ha aumen-tato le tariffe dell’acqua non appena i cit-tadini hanno aderito alle campagne aglisprechi consumando meno acqua. il sensodi non mercificazione dell’acqua, tantoosannato dai comitati promotori del refe-rendum, prevede solo che i costi neces-sari al funzionamento del servizio idricodebbano essere coper ti dalla collettivitàattraverso le tasse, e a botte di aumentodi responsabilità comune e condivisione.Questi principi sono la strada verso cuispingersi nella gestione di tutti i beni co-muni. ebbene, sembra proprio che l’esitodei referendum possa far prometterebene verso l’indirizzamento in questa di-rezione che è solo l’effetto diretto di unapiù impor tante intuizione, il risveglio diuna coscienza sociale e par tecipativa nellequestioni che riguardano i beni comuni.uscire dal disimpegno, dal disinteresse, edessere finalmente par te attiva e decisio-nale. il 13 giugno 2011 segna, in tal senso,un momento importante nella storia par-tecipativa del popolo italiano che inizia aduscire fuori dal torpore in cui era eclissatonegli ultime anni; con l’auspicio che questaspinta di svolta diventi un sentimento ge-nerale che non sia dettata solo dalla sal-vaguardia dei “doni di dio” come l’acqua

[steFania CoCCo]

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L’editoriale

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il giorno 23/06/2011 la F.i.bio.nella persona del presidentedott. g. ruotolo ha stipulato

una convenzione con il Collegionazionale degli agrotecnici edegli agrotecnici Laureati, (ed incontemporanea lo stesso ac-cordo era siglato fra lo stessoCollegio e l’associazione italiananaturalisti) permettendo così lanascita dell’albo dei “collettiverdi”, il primo albo interdiscipli-nare tra agrotecnici, biotecnologie naturalisti. Ciò compor ta cheF.i.bio. potrà dare tutte le indica-zioni necessarie per far confluirei propri soci che lo volessero (ein generale i biotecnologi, e frapoco si vedrà perché) in pos-sesso di adeguato titolo di studionell’albo degli agrotecnici e degliagrotecnici laureati. L’accordo

inoltre prevede che i corsi d'ag-giornamento, i convegni ed icongressi organizzati dalla F.i.bio.conferiranno ai chi li frequentaC.F.u. che potranno essere usati,da chi vuole sostenere l'esame distato per l’albo sopracitato, di ri-durre il monte ore del semestredi tirocinio professionale obbli-gatorio. in parole semplici, qual-siasi biotecnologo, sia socioF.i.bio. sia non socio, può preno-tarsi e seguire i nostri eventi, ot-tenendo il rilascio di un attestatoche fa fede per i C.F.u. Come sidiventa "agrotecnico ed agro-tecnico laureato" libero profes-sionista? bisogna iscriversinell'albo professionale; possonofarlo i professionisti di vari am-biti tra cui i biotec-nologi conlaurea triennale della classe L-2

(ex-Classe1). a talep r e r e q u i -sito va ag-giunto, al fine disostenere l’esame di stato abili-tante alla professione, un seme-stre di pratica professionalecer tificato. È proprio per accor-ciare questo semestre che laFibio ha stipulato questo ac-cordo con l’albo degli agrotecnicifacendo in modo che i corsi diaggiornamento, i congressi e iconvegni da essa organizzati ven-gano riconosciuti nel conteggiodei CFu o delle ore necessariper raggiungere il semestre sud-detto. va precisato che l’iscrizione al-l’albo degli agrotecnici non pre-clude l’iscrizione anche all’alboprofessionale dei biologi, sia perla sez. a sia per la sez. b. già nel2010 l'albo degli agrotecnici edegli agrotecnici laureati è di-ventato il primo del settore agra-rio per numero di candidati agliesami abilitanti. nel periodo2005-2010, mentre altri albi ave-vano visto le iscrizioni crollare,l'albo degli agrotecnici aveva au-mentato i propri candidati del40%, probabilmente perché talealbo dispone di una autonomacassa di previdenza giudicata nel2010 dal ministero del Lavoro la"migliore", che non presenteràmai problemi futuri nel paga-mento delle pensioni ed il cui

discovery

DALL'ACCORDO CON GLI AGROTECNICI NASCONO NUOVE OPPORTUNITÀ LAVORATIVE PER I BIOTECNOLOGI

DiscoveryAcurAdiM. SANSoNe

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Con i corsi F.I.Bio. si riducono i C.F.U.

AcurAdi M .SANSoNe

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saldo previdenziale sarà semprepositivo.per questo F.i.bio. consiglia a tuttii biotecnologi, specie a chi vuolintraprendere la libera profes-sione, l’iscrizione a tale albo vistele competenze riguardanti mol-teplici settori “accessibili” chi nefa par te (es: agro-alimentare,zootecnico, amministrativo,ecc).in par ticolare l’agrotecnico puòoccuparsi di: -direzione e amministrazione dicooperative di produzione, com-mercializzazione e vendita diprodotti agricoli; direzione, am-ministrazione e gestione diaziende agrarie, zootecniche, dilavorazione, trasformazione ecommercializzazione di prodottiagrari e zootecnici, di piccole emedie imprese, comprese le fun-zioni contabili, d’assistenza e rap-presentanza tributaria e quellerelative all'amministrazione delpersonale dipendente dalle me-desime aziende. - consulenza del lavoro nelleaziende agricole ed in particolaredi dichiarazioni e comunicazionicirca l'assunzione di personalecompreso l'invio telematico.

- tenuta del "registro di impresaagricola" per l'assunzione di ma-nodopera nelle imprese agricole,la trasmissione telematica delledenunce aziendali di manodo-pera e del "Libro unico sul la-voro", anche ai fini inaiL;assistenza tecnico-economicaagli organismi cooperativi ed allepiccole e medie aziende, com-presa la progettazione e dire-zione di piani aziendali edinteraziendali, anche ai fini dellaconcessione dei mutui fondiarinonché le opere di trasforma-zione e miglioramento fondiarioe la predisposizione di piani dimiglioramento fondiario ai sensidi tutti i regolamenti del-l'unione europea e delle attualileggi regionali. - assistenza alla stipulazione deicontratti agrari, l'assistenza neipatti in deroga e la registrazionetelematica dei contratti d'affitto;formulazione e l'analisi dei costidi produzione e la con-sulenza ed i controllianalitici per i settoril a t t i e r o - c a s e a r i o ,enologico ed oleario;rappresentanza della

propria clientela presso le Com-missioni tributarie nelle contro-versie con il fisco. - assistenza tecnica per i pro-grammi e gli interventi fitosani-tari e di lotta integrata; curateladi aziende agrarie e zootecniche,le attività relative alla consegna ericonsegna delle aziende e le at-tività connesse. - direzione e manutenzione diparchi e la progettazione, dire-zione e manutenzione di giardini,anche localizzati, gli uni e gli altri,in aree urbane, e tutte le que-stioni relative alla gestione delverde pubblico, degli spazi verdi,ecc.- assistenza tecnica ai produttorisingoli ed associati, l'assistenzaagli imprenditori agricoli in tuttele controversie con i terzi perespropri, indennità servitù, ecc.;l'assistenza nei rappor ti con glienti pubblici e gli istituti di cre-dito nella erogazione di pubbli-

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che provvidenze; l'assistenzanella commercializzazione deiprodotti agro-alimentari. - formulazione di piani regionaliper lo smaltimento e l'utilizzodelle acque reflue di vegeta-zione, cioè: la competenza nellaformulazione di tutti i piani perlo smaltimento delle deiezionizootecniche. - cer tificazione delle produzionivivaistiche regionali; attività con-nesse agli accertamenti ed alla li-quidazione degli usi civici;predisposizione dei piani di sicu-rezza sul lavoro e nei cantierimobili di lavoro nel settore edi-lizio; attività catastali in genereed i tipi di frazionamento.- predisposizione dei piani di au-tocontrollo alimentare (haCCp-hazard analysis Critical Controlpoint)-regolamento Ce n.852/2004 sull'igiene dei prodottialimentari.L'iscrizione all'albo consenteinoltre l'automatica acquisizionedella qualifica di "alimentarista" el'esenzione dai corsi regionali diformazione. - preferenza nelle attività di rile-vamento redatte nel settoreagricolo (censimenti istat re-gionali, ecc.).- relazioni paesaggistiche nei set-

tori di competenza; invio tele-matico delle dichiarazioni in ma-teria di imposte sui redditi e diirap ; redazione dei p.u.a. -piani di utilizzazione aziendale,strumento urbanistico-edilizioprevisto dalla ragione Lazio. - rilascio di cer tificati di preven-zione incendi, (in questo casopar ticolare, occorre iscriversi aduno speciale elenco tenuto dalministero dell'interno); rilascio diasseverazioni ed attestati di cer-tificazione/qualificazione energe-tica, per interventi a favoredell'impiego di fonti energeticherinnovabili e di risparmio ener-getico in agricoltura, per operepreviste nei piani aziendali ed in-teraziendali e nelle opere di mi-glioramento e trasformazionefondiaria; attività di protezionedell'ambiente (ad esempio, ipiani di smaltimento dei fanghi didepurazione,ecc.).- ricoprire il ruolo di rspp (re-sponsabile dei servizi di preven-zione e protezione deiLavoratori) e di aspp (addetti aiservizi di prevenzione e prote-zione dei Lavoratori) e svol-gerne le funzioni -accer tare danni: da selvagginaalle colture agricole; da avversitàatmosferiche alle colture agri-

cole, anche nell'ambito dei con-tratti di assicurazione agevolata;derivanti alle colture dal pasco-lamento libero di bestiamebrado; prodotti dell'impropriood errato uso di prodotti fitosa-nitari; stime di immobili agricoli e loroper tinenze; di terreni agricoli edi terreni edificabili; di immobilianche civili, quali "periti di fondichiusi immobiliari"; le stime e va-lutazioni di idoneità tecnica degliimpianti di lavorazione e condi-zionamento dei prodotti or to-frutticoli; - perizie giurate di immobili perla garanzia e l'acquisto di terrenie fabbricati nell'ambito degli in-terventi del Fondo europeo disviluppo regionale e del Fondosociale europeo;- progetti e pratiche relative all’agricoltura bio-compatibile; pianie progetti in materia di foresta-zione, recepito in italia nei psr. - conferimento di incarichi pro-fessionali, per importi inferiori a100.000,00 €. dalle pp.aa. per ulteriori informazioni o de-lucidazioni, è possibile contattareil presidente al seguente indirizzo:[email protected]

[roberta Ferraris]

Fonti:http://www.adnkronos.com/IGN/La-voro/Professioni/Biotecnologi-natu-

ralisti-e-agrotecnici-nasce-albo-dei-colletti-verdi_312164417707.html;

http://www.agrotecnici.it/come_si_diventa.htm http://www.agrotec-

nici.it/competenze.htm

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ebbene si: dopo il successodella prima edizione delcorso d’aggiornamento pro-

fessionale “Le biotecnologie nelmondo della criminologia” svoltosiil 26 ed il 27 novembre 2011 aCaserta presso la Facoltà di bio-tecnologie della seconda univer-sità degli studi di napoli (s.u.n.),per soddisfare le richieste anchedi chi all’ epoca non è riuscito aprenotarsi in tempo, il corso è ri-proposto in una seconda edizio-ne aggiornata che si svolgerà nel-la sala Congressi presso il Centrodi ricerca Codivilla-putti dell’ isti-tuto ortopedico rizzoli in via dibarbiano, 1/10 a bologna nel-l’unica giornata di venerdì 30 set-tembre 2011. il cor-so è organizzato dalla dott.ssaanna Lucia peluso (consiglieredel direttivo nazionale, respon-sabile dei rapporti con le azien-de, qui nella veste di presidentedel comitato scientifico ed orga-nizzatore di questo corso e giàpresidente del comitato scientifi-co del corso in citogenetica del 21aprile 2011) e mira a fornire aipartecipanti varie conoscenze; inparticolare:1. Fornire un’esaustiva panorami-ca delle applicazioni delle piùmoderne tecnologie e saperi mi-rati alle investigazioni scientifi-che-giudiziarie, senza tralasciare ilsettore delle rilevazioni sulle spe-cie selvatiche rare o di alleva-mento, sia nel campo della bota-nica sia della zoologia, condotte

dalle polizie ambientali, le nozio-ni trasversali in campo legale,del-le scienze criminologiche, edin particolare nel campo giuridi-co-legale e psicologico-criminali-sta;2. Favorire il dialogo e la diffusio-ne della coltura scientifica nelmondo della giustizia in partico-lare magistratura e corpo foren-se, anche con simulazioni di so-pralluoghi sulla scena del crimine;3. evidenziare le competenze ri-chieste per le applicazioni scien-tifiche all’interno dei procedi-menti penali, in base alle direttive

del trattato di prum (sottoscrittonel maggio 2005 da sette paesidella u.e, serve a rafforzare la coo-perazione di polizia per la lotta alterrorismo, alla criminalità tran-sfrontaliera e all’immigrazioneclandestina. e’aperto all'adesionedegli altri stati membri e prevedefra l’altro disposizioni concer-nenti lo scambio di dati relativi adna e impronte digitali, di in-formazioni su indagati, sulla falsi-ficazione di documenti. inoltreprevede la possibilità di formaresquadre miste per forme di in-tervento comune nel territorio di

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A GRANDE RICHIESTA TORNANO “LE BIOTECNOLOGIE NEL MONDO DELLA CRIMINOLOGIA”Nella prestigiosa cornice dell’istituto ortopedico Rizzoli di Bologna sarà ospitata laseconda edizione del corso d’aggiornamento.

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uno degli stati contraenti e la mu-tua assistenza per manifestazionidi massa, catastrofi ed altre gravicalamità) e della legge del 30 giu-gno 2009, n.85;4. offrire una specifica analisi del-le principali forme di devianza perindividuare e comprendere le mi-gliori strategie biotecnologicheper rilevare tracce sulla scenadel crimine;5. dare un aggiornato approfon-dimento tecnico-scientifico sullatecnica dhpLC con relative evo-luzione della ricerca e delle ideedi progetto e soluzioni innovative.6. Fornire una panoramica suivantaggi derivati dall’iscrizionealla Cassa di previ-denza del Colle-gio degli agro-tecnici Laureati esulle modalità esui requisiti perl’iscr izione allasuddetta Cassa.Quest’ edizione

del corso prevede un numerochiuso di un massimo di 150partecipanti, grazie alla capienzadella sala che ci ospiterà. La do-manda di ammissione al corso diformazione dovrà essere inviatavia e-mail all’indirizzo di posta elet-tronica specificato nel bando dal-le ore 12:00 del 20 luglio fino alleore 12:00 del 7 settembre 2011. La graduatoria dei partecipanti alcorso sarà pubblicata sul sitoweb www.biotecnologi.it il giorno8 settembre 2011, e sarà stilata inbase alle priorità delle mail invia-te, nell’ottica della chiarezza e tra-sparenza che da sempre con-traddistingue F.i.bio. ovviamente

prima ci si prenota, maggiori sa-ranno le possibilità di essere am-messi. invece il programma del corso po-trà essere consultabile sul nostrosito già dalla fine di Luglio 2011.Le scadenze relative alla preno-tazione per il corso saranno ri-cordate periodicamente attra-verso la newsletter del sitowww.biotecnologi.it e tramite igruppi di F.i.bio. dei social network“Facebook” e “Linkedin”, sia tra-mite mail sia tramite post sulle re-lative bacheche. attraverso glistessi mezzi arriverà la comuni-cazione della stesura della gra-

duatoria finale visibile sulla homepage del sito www.biotecnologi.it ricordiamo inoltre che in occa-sione dell’evento la F.i.bio ha sti-pulato una convenzione per il per-nottamento con l’albergo quattrostelle “i portici hotel bologna” ri-cavato da un’antica struttura inpieno centro di bologna, a via in-dipendenza 69 nelle giornate dal28/9 al 02/10/2011il programma del corso, estre-mamente articolato, coinvolgerà inquesta giornata di lavoro i seguentirelatori:- il dr. emanuele Ferri - Fem2-ambiente s.r.l., università deglistudi di milano bicocca – btbs.- il prof. domenico Fulgione - di-partimento di biologia strutturalee Funzionale dell’università de-gli studi di napoli “Federico ii”,Complesso universitario montesant’angelo- il prof. massimo Labra - dipar-timento di biotecnologie e bio-scienze Facoltà di scienze mate-matiche, Fisiche e naturali del-l’università degli studi di milano– bicocca- il dr. alessandro maraschi - Co-ordinatore della Cassa di previ-denza del Collegio degli agro-

tecnici Laureati- il dr. stavros papadimitriou – eu-ropean Customer support ma-nager transgenomic-il dr. pasquale peluso – ricerca-tore in Criminologia e sociologiadella devianza, università deglistudi di roma “g. marconi”- il magg. marco pizzamiglio – vi-cecomandante reparto investi-gazioni scientifiche deiCarabinieri di parma- il prof. piero pucci – diparti-mento di Chimica dell’universitàdegli studi di napoli “Federico ii”,Complesso universitario montesant’angelo- il dr. gianluca ruotolo – presi-

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dente nazionale della F.i.bio. - Fe-derazione italiana biotecnologi - il .dr. marco sbalzarini – re-sponsabile vendite transgenomicper i soci F.i.bio. (ossia quelli re-golarmente iscr itti entro il31/08/2011 con una delle quattromodalità spiegate sul nostro sito,cioè bonifico bancario, conto cor-rente postale, vaglia postale or-dinario, o versando l'importo alcoordinatore regionale F.i.bio)come previsto dal nostro regola-mento l’iscrizione è gratuita, men-tre per i non soci F.i.bio. il costodel corso è di 60,00 euro; per tut-ti i partecipanti sono previsti unkit del corso di Formazione (com-posto da materiale cartaceo su-gli argomenti trattati nella giornatadi lavoro, penna e cartellina rigo-rosamente a marchio F.i.bio. !), ilrilascio di un attestato di parte-cipazione ed una colazione di la-voro. inoltre a ridosso della cola-zione di lavoro si svolgerà l’as-semblea dei soci F.i.bio., (ove tut-ti soci sono tenuti a partecipareper votare delle proposte che in-fluenzeranno la vita futura del-l’associazione), così da poter per-mettere ai non soci di usufruire diuna pausa pranzo un po’ più lun-ga prima della ripresa dei lavori.poi per i soci ordinari, com’è giàaccaduto per i corsi passati, è pre-visto un rimborso spese, che saràcalcolato in base ai chilometri per-corsi per arrivare alla sede del cor-so, indipendentemente dal mez-zo di trasporto scelto dal socio. Lefasce di rimborso previste sono leseguenti:• se si copre una distanzacompresa tra 0-200 km: zeroeuro• se la distanza è compresatra 201-300 km: cinque euro• se la distanza è compresatra 301-400 km: dieci euro• se la distanza è compresa

tra 400-501 km: quindici euro• se la distanza è compresatra 501-600 km: venti euro• se la distanza è compresatra 601-700 km: venticinque euro• se è oltre i 700 km: tren-ta europer ottenere il rimborso è ne-cessario conservare fino a finegiornata una ricevuta (ad esempio,il biglietto del treno o dell’aereoo ancora il cartoncino rilasciato alcasello autostradale relativo allatratta dell’andata, ecc.) da esibirealla segreteria organizzativa delCorso al momento di ricevere ilrimborso. La segreteria orga-nizzativa resta aperta per l’interagiornata di lavori.per arrivare alla sala Congressipresso il Centro di ricerca Codi-villa-putti istituto ortopedico riz-zoli via di barbiano, 1/10 - 40136– bologna, ci sono diverse alter-native:• in auto: bisogna seguire icartelli per il poliambulatorio riz-zoli, poi percorrere i viali fino aporta Castiglione, quindi proce-dere in direzione sud (allonta-nandosi dal centro storico) per viaCastiglione che diventa poi via dibarbiano.

• in treno: una volta giuntialla stazione Fs di bologna, sui via-li nella parte nord della città, è ca-polinea o punto di transito di al-cuni autobus che giungono sino alrizzoli. si deve prendere La lineaa che collega la stazione ferro-viaria al poliambulatorio e al Cen-tro di ricerca Codivilla - putti (invia di barbiano 1/10) con capoli-nea al poliambulatorio (vedi per-corso). L'autobus effettua unacorsa ogni 10-11 minuti (a se-conda della fascia oraria in cui cisi sposta) ed impiega all’incirca 22minuti per effettuare il tragitto.

• in aereo: occorre prende-re l’autobus della linea aerobus -bLQ che collega l'aeroporto “gu-glielmo marconi” alla stazioneferroviaria di bologna. L'autobuscompie una corsa ogni 15 minu-ti ed impiega all’ incirca 30 minu-ti per effettuare il percorso dal-l'aeroporto alla stazione delleFerrovie dello stato. da qui è pos-sibile prendere la linea a per ar-rivare al poliambulatorio e quin-di al Centro di ricerca Codivilla -putti, in via di barbiano 1/10.Chiunque voglia avere ulteriori de-

lucidazioni sul corso o il pernotta-

mento, può farlo inviando una mail

al Dott. G. Ruotolo e alla Dott.ssa

A. L. Peluso agli indirizzi istituzionali:

[email protected] ; pelu-

[email protected] .

a questo punto, non resta altro dafare che augurare a voi lettoriun’ottima estate e darvi un nuo-vo appuntamento: dopo Caserta,roma e napoli … arrivederci abologna!

[roberta Ferraris]

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Èil nostro pianeta a chiederlo. una richiestanon più rinviabile né opinabile. ne va di mez-zo il nostro futuro. rinnovabile, green eco-

nomy, green jobs. tutti sinonimi della stessa pa-rola: ambiente. oggi l’ambiente è il tema caldoal centro di dibattiti televisivi, economici e politi-ci. La produzione di petrolio, infatti, raggiungerà (senon lo ha già fatto) un picco di produzione conprezzi astronomici: infatti c'è chi ritiene che il pic-co si raggiungerà tra trent'anni, chi dice che sia sta-to già raggiunto tra il 2005 e il 2010 e chi affer-ma che ci siano grandi quantità di petrolio nonsfruttate a profondità sempre maggiori. una cosaè certa: il petrolio ha le ore contate. L’oro nero cheha permesso la nascita della rivoluzione industriale,delle lotte e ha scatenato guerre per il suo pos-sesso, si esaurirà. il nuovo oro è la luce del sole.Le energie rinnovabili provengono da fonti ches’“autorigenerano”, non arrecando danni né al-l’ambiente né all’uomo; perciò queste energiesono ormai una tappa obbligata per noi e le ge-nerazioni future e quindi negli ultimi anni sonocresciuti nei paesi industrializzati gli investimentiin fonti energetiche cosiddette alternative; per-chè tanto alternative non sono più. tra i tipi dienergie rinnovabili c’è l’energia geotermica,l’idroelettrica, la marina, la solare, l’eolica e quellada biomasse. anche le case costruttrici automobilistiche comela Ford stanno elaborando soluzioni green per ipropri motori; negli stati uniti, ad esempio, sononati gli e85, motori che funzionano si col mecca-nismo dei motori a benzina a 4 tempi, ma chehanno per combustibile benzina miscelata ad eta-nolo fino all’85%, riducendo all’osso le emissioniinquinanti. e in italia? da una fonte del gestore servizi ener-getici, “gse” emerge che per la produzione dienergia fotovoltaica le regioni del nord italia nesono i maggiori produttori, mentre paradossal-mente quelle del Centro sud, più ricche di sole,sono indietro. Questo la dice lunga sulla necessità

di pressare affinché il sud non sia più fanalino dicoda ma solo la punta dello stivale. deve par tireuna rivoluzione chiamata “rinnovabile”, che nonpuò e non deve escludere la tecnologia degli im-pianti fotovoltaici, che sfruttano l’energia solare.per questo le forze politiche italiane hanno dettosi ad incentivi “green” per le energie rinnovabili,sfruttati già qui da multinazionali; la nestlè è unesempio in tal senso: a Ferentino, vicino Frosi-none ha aper to uno stabilimento di produzionedi gelati “speciale”, ove l’energia elettrica per iprocessi produttivi è ricavata dal parco fotovol-taico adiacente all’impianto. anche nel privato possono esserci iniziative“green”, installando pannelli fotovoltaici sui tettidelle abitazioni, per produrre acqua calda o ener-gia elettrica. e’un primo passo ma siamo ancoraindietro rispetto ad altri stati europei come da-nimarca e germania, forse perché scettici suicosti iniziali da affrontare; ma una volta ammor-tizzato il costo iniziale, c’è un risparmio sulla bol-letta energetica e successiva produzione evendita di energia elettrica ex novo da quella so-lare e diventiamo da consumatori, venditorid’energia: infatti l’energia solare fotovoltaica inesubero rispetto ai consumiistantanei dell’utenza sivende al gse. La venditadi energia da im-pianto fotovoltaicoconviene a tutti.per vivere meglioe in un mondopiù pulito, bastapoco. semplicemente… geniale.

[FranCesCo netti]

UNA RIVOLUzIONE CHIAMATA RINNOVABILE

discovery

Le energie non più “alternative”Le energie non più “alternative”pubblici in ambito sanitario. 

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sono riportati qui diseguito i passaggisalienti della lettera

scritta dal presidentedella F.i.bio, il dott. g.ruotolo, pubblicata inte-gralmente sul blog Lu-cano “blogallo” e sulletestate “La nuova basi-licata”, “La gazzetta delmezzogiorno” e in data21 e 26 giugno 2011.tale lettera è statascritta dal nostro presi-dente per fugare ognidubbio (si spera defini-tivamente) sulla figuraprofessionale del bio-tecnologo, spesso an-cora erroneamenteconfusa con il tecnicosanitario di laboratoriobiomedico:“oggi alla luce dei de-creti ministeriali509/99 e 270/04, esi-stono un corso di Lau-rea in biotecnologietriennale e tre corsi dilaurea specialistica(oggi magistrale) diulteriori due anni trai quali ve ne è unodenominato "bio-tecnologie medi-che, farmaceutichee veterinarie".

Come sievince daldecreto mi-nisteriali

28/11/2000 i laureati “magistralio specialistici in biotecnologiemediche, Farmaceutiche e vete-rinarie […] possiedono appro-fondite conoscenze su “aspettibiochimici e genetici delle cel-lule e delle tecniche di colturecellulari; […] morfologia e fun-zioni degli organismi umani […];anche ai fini della progettazionee produzione di biofarmaci, dia-gnostici, vaccini, e a scopo sani-tario […]; i fondamenti deiprocessi patologici d'interesseumano; […] la capacità di dise-gnare e applicare, d'intesa con illaureato specialista in medicinae chirurgia […], strategie dia-gnostiche e terapeutiche […].inoltre, il d.p.r. 328/01, articoli31 e 32, afferma che i biotecno-logi specialistici o magistrali pos-sono iscriversi alla sezione adell'albo dei biologi e sono cosìabilitati ad eseguire “a) analisibiologiche (urine, essudati,escrementi, sangue), sierologi-che, immunologiche, istologiche,di gravidanza, metaboliche e ge-netiche; […]; d) identificazionedi agenti patogeni [infettanti edinfestanti] dell'uomo, degli ani-mali e delle piante; […] h) pro-blemi di genetica dell'uomo[…]”. equiparazione […] con-fermata da pareri resi dall’or-dine nazionale dei biologi neiquali s’afferma che il biotecno-logo iscritto alla sez. a dell'albodei biologi può lavorare comebiologo collaboratore nei labo-

ratori dianalisiclini-checon-ven-zionatio menocon il ssn.inoltre, il d.m. 01/08/ 2005 con-sente l’accesso dei biotecnologialle scuole di specializza-zione[…] quali biochimica Clinica, mi-crobiologia e virologia, patologiaClinica. di conseguenza il bio-tecnologo può conseguire un ti-tolo di alta specializzazione inmaniera similare al biologo. Laconfusione che s’è generata trail biotecnologo ed il tecnico dilaboratorio, nonostante il noninserimento a tutt’oggi del bio-tecnologo tra le figure sanitariaai sensi del dm 02/04/01, restaalta creando […] problemi airesponsabili dei laboratori clinicie di ricerca quando si trovanoad dover fare selezioni per l'as-sunzione di personale. […]punto di riferimento […] restail dm 02/04/01 che preclude aibiologi ed ai biotecnologi di ri-coprire posizioni di tecnico dilaboratorio poiché […] esisteuna figura apposita e per essavanno banditi, a norma di legge,tali concorsi. Questo per onestàintellettuale va affermato conchiarezza! Con altrettanta chia-rezza ed onestà intellettuale[…] bisogna smettere di deni-

BASTA ILLAzIONI SULLA NOSTRA FIGURA PROFESSIONALE!

F.i.Bio.: work in progress

Il Presidente della FIBio ricorre agli organi d’informazione per far tacere un’inutile bagarre.

Work in progressAcurAdii. grifò

Page 13: Orizzonti 05

orizzonti biotecnologici 13

grare la figura professionale delbiotecnologo e le sue applica-zioni nel campo sanitario comenegli altri campi. non di rado in-fatti si sono verificate […] pole-miche di bassa lega, cheingenerano solo confusione. uncaso emblematico è […] acca-duto nel 2008, presso l’aziendasanitaria san Carlo di potenza laquale bandì, forse nel tentativovano ed errato di aggirare unostacolo, un concorso per la fi-gura di “tecnico biotecnologo”per la u.o. di ematologia. tale fi-gura professionale è inesistentee dunque l’azienda ha com-messo un errore […]. tuttavia cirisulta che il concorso non siamai stato espletato […] e che ilposto in questione sia stato re-golarmente occupato da un tec-nico di laboratorio. infatti illaboratorio della u.o. di emato-logia dell’ospedale san Carlo[…] attualmente vanta due tec-nici di laboratorio. pertantotutto avrebbe avuto un lietofine, se non […], si perpetuasseuna polemica sterile e faziosa.[…] i biotecnologi non hannomai pensato di “rubare” il postodi lavoro ai tecnici di laboratorioe che il bando emesso è statosolo un mero errore tecnico (esenza conseguenze) dell’ammi-nistrazione del san Carlo e nonper un sopruso dei biotecnologi.se l’azienda volesse bandire unconcorso per un terzo posto ditecnico di laboratorio, non po-tremmo che essere contenti perloro, anzi, sembrerebbe chequalcuno stia cavalcando l’ondadi questo precedente concorsoper cercare di ottenere più postiin organico. se è così la Corpo-razione dei tecnici faccia delle

proposte all’azienda, ma senzastrumentalizzare e denigrare lafigura del biotecnologo! urgechiarire […] un punto fonda-mentale: non si può impedire adun’azienda o un privato di volerutilizzare le competenze di unbiotecnologo in uno specificoprofilo lavorativo! anche lad-dove questa attività sia collate-rale a quella delle altre figureprofessionali! […] a tutt’oggi i fi-nanziamenti per biotecnologisono generalmente extra-ospe-dalieri, spesso fondi di ricerca odonazioni per specifici progetti.non vi è nessun divieto legisla-tivo che impedisca ai biotecno-logi di partecipare a concorsiper borse di studio, assegni di ri-cerca, contratti di collabora-zione e contratti di lavoroautonomo con aziende sanitarie

o laboratori privatiin ambito di ri-

cerca di labora-torio,

ricercaclinica,data mana-ging e addirit-tura diagnostica dilaboratorio (se regolarmenteiscritti all’albo dei biologi). a mioparere ciò rappresenta solo unarricchimento per l’azienda oper il laboratorio e non si violanessuna legge in tal senso.netanto meno è consentito impe-dire ai biotecnologi di eseguire iltirocinio per le tesi di laurea, dilaurea magistrale, di dottorato odi specializzazione, al fine di for-mare tali figure professionali daun punto di vista pratico.”

[gianLuCa ruotoLo]

Page 14: Orizzonti 05

La F.i.bio. informa i colleghiche, in seguito al diniego daparte del tar di napoli alla

possibilità di iscrizione alla sez. a del-l’albo degli agronomi e forestaliavanzate da due soci Fibio, (laureativecchio ordinamento in biotecno-logie agrarie), il Consiglio di stato haaccolto positivamente il ricorso,presentato in secondo appello,pronunciando una sentenza che ri-balta il giudizio formulato in primoappello dal tar. tale sentenza, oltrea costituire un successo per i ri-correnti, potrebbe aprire prospet-tive positive per l’accesso a tutti ibiotecnologi del vecchio ordina-mento alla sez. a dell’albo dei bio-logi. infatti, appare importante la

motivazione di questa sentenzache si basa sull'equiparazione travecchio e nuovo ordinamento del-le classi di laurea in biotecnologie aisensi del d.m. 05/05/04 e successi-ve integrazioni e non sull’equipol-lenza tra laurea in biotecnologie

agrarie e la laurea in agronomia. Lasentenza del Consiglio di statopotrà essere opposta ai dinieghi diammissione all’esame di stato daparte delle università. tuttavia, an-

che pero n e s t àintel let-tuale, oc-corre direche è unasola pronunciagiurisprudenziale che per quantoemessa dal Consiglio di stato nonè detto che costituisca orienta-mento dominante dei tar.La Fibio mette a disposizione la suaconsulenza legale ai soci laureati conil vecchio ordinamento che sono in-tenzionati a sostenere l’esame di sta-to (scrivere a [email protected]

[gianLuCa ruotoLo]

ESAME DI STATO PER BIOTECNOLOGI VECCHIO ORDINAMENTO: UNA SENTENzA DEL CONSIGLIO DISTATO APRE LA STRADA PER UNA RISOLUzIONE Corso di formazione della F.i.Bio. per il 2010

Biot

ech

even

ts

AcurAdi f. Netti

Biotech events

Biotech EventsAcurAdif. Netti

BIOTECNOLOGIE IN ONCOEMATOLOGIA

“biotecnologie in oncoe-matologia: focus su ci-tofluorimetria e medici-

na molecolare”- e’ l’evento svolto-si il 31 maggio scorso presso l’uni-versità degli studi della basilicata, or-

ganizzato dalla Fibio in collabora-zione con l’ospedale san Carlo dipotenza, che ha raccolto oltre 150iscritti, molti dei quali studenti o lau-reati in biotecnologie. il convegnoè stato incentrato sulla valutazionedell’importanza delle biotecnologie

come ausilio per la diagnostica on-coematologica. nel corso dellamattinata, dopo un’ introduzione daparte del prof. attilio olivieri sul-l’importanza dello studio della ma-lattia minima residua onde valuta-re precocemente la ricaduta dimalattia oncoematologica, l’atten-zione è stata focalizzata sull’utilizzodella citofluorimetria per valutare lacomponente cellulare alterata in sin-dromi mielodisplastiche, leucemie emielomi. nel pomeriggio è stato in-vece descritto il supporto del-l’analisi citogenetica e molecolareper caratterizzare le patologie on-coematologiche e per valutare pre-cocemente la malattia minima re-

sidua. L’evento, che ha ricevutol’accreditamento eCm presso ilministero della salute, ha visto la par-

tecipazione di relatori come il prof.olivieri, il prof. terrazzano, il prof.del vecchio, la dott.ssa attolico e ladott.ssa gruszka, ma ha anche di re-latrici impegnate nel campo dellabiotecnologie, come le dott.sseColuzzi, pascale, nuccorini e pas-sannante.

[sabrina CoLuzzi]

Page 15: Orizzonti 05

Biotech events

orizzonti biotecnologici 15

“there's plenty of room atthe bottom” (C’è moltospazio in fondo). nel 1960

richard Feynman, fisico statunitense,intitolava così l’articolo che è divenutoil primo riferimento nella storia del-le nanotecnologie. oggi quello cheFeynman incominciava ad immaginaree fino a qualche anno fa era etichet-tato col termine futuro, oggi, si co-niuga al presente.a roma il 15 aprile, presso la pre-stigiosa cornice della Camera dei de-putati-palazzo marini, ne hanno di-scusso i biotecnologi nel corso di for-mazione e aggiornamen-to organizzato dallaF.i.bio. (Federazione na-zionale biotecnologi),all’interno del quale s’èsvolta anche l’annuale

assemblea dei soci che ha visto l’ap-provazione delle modifiche al rego-lamento statutario, consultabile nel-

la sezione “documenti associazione”del sito www.biotecnologi.it tor-nando al corso d’aggiornamento, i re-latori hanno presentato la storiadelle nanotecnologie, ma soprattut-to hanno focalizzato l’attenzione sul-le applicazioni in campo biomedico,le nano biotecnologie appunto. in talsenso La dr. L. del mercato, dell’isti-tuto di nanoscienze sito presso ilCnr di Lecce, ha presentato il con-cetto microcapsule multifunzionalie le sue applicazioni in medicina. hachiuso la giornata la dr. m.salerno, del-l’istituito rizzoli, che ha parlato del

trattamento, tramitetrasporto selettivodella doxorubicina(antibiotico ad azio-ne antitumorale) al-l’osso, delle meta-

stasi scheletri-che. tuttaviananobiotecno-logie non èsolo nanome-dicina. Quindi duran-

te la giornatac’è stato spazio per un dibattito suinanodilemmi e l’opinione pubblica,proposto dalla dr a. tito del Cnr dinapoli. La dr. C. tortiglione,anch’es-sa del Cnr di napoli, ha presenta-to, invece, un organismo modello per

lo studio di base delle nano particelle.L’organizzazione ha previsto anche unintervento del dr. giuseppe Caputo,della nanobiotech Company di to-rino, che ha permesso di avere unosguardo da parte di realtà private.La scelta da parte della Fibio di in-vestire in formazione è stata premiatadalla nutrita presenza di biotecnolo-gi che hanno ottenuto l’attestato dipartecipazione, nonostante lo scio-pero della linea a della metropolita-na romana ed il funzionamento a sin-ghiozzo della linea nazionale ferro-viaria. Le nanotecnologie si sonomostrate un argomento di grande in-teresse per i biotech presenti. moltida tempo se ne occupano con gran-de passione, quella che caratterizzachi si occupa di biotecnologie in ita-lia. infatti dispiace sottolineare, ancorauna volta, che lo stato è troppo di-stratto e non investe abbastanzanelle biotecnologie. Le facce giovanidei ricercatori, la grande attualità de-gli argomenti, e la voglia di far senti-re la propria voce hanno avuto co-munque una prima vittoria nella di-sponibilità di una sede istituzionale im-portante. un buon segno per il fu-turo.“time for nano” dunque? i bio-tecnologi dicono...yes.

[armando CastieLLo]

LE NANOTECNOLOGIE:

PRESENTE E FUTURO

Riflettori puntati sulle biotecnologie “nano

al corso di formazione e aggiornamento F.I.Bio.

Page 16: Orizzonti 05

La vittoria dei sì ai

referendum

sull’acqua signi-

fica, da un lato, impedire

al gestore del servizio

idrico di continuare a ot-

tenere profitti garantiti

sulla tariffa, caricando

sulla bolletta dei cittadini

un 7% a remunerazione

del capitale investito,

senza però alcun obbligo

di reinvestimento per il mi-

glioramento qualitativo

del servizio stesso (art.

154, d.lgs. n. 152/2006,

c.d. Codice dell’am-

biente), dall’altro, elimi-

nare l’obbligo di definitiva

privatizzazione – entro il

2015 – delle S.p.A. che

gestiscono il servizio idrico

ancora controllate dagli

enti locali (art. 23 bis,

legge n. 133 del 2008).

Luigi Einaudi, da libe-

rale e liberista, affermava

che il mercato soddisfa

domande e non bisogni,

eppure, dai malcelati ti-

mori del PD sul quesito ri-

guardante la

remunerazione del capi-

tale, fino all’aperta ostilità

del PDL, è stato evidente

che i maggiori partiti del

paese difendessero ben

altri interessi e fossero allo

stesso modo fautori del-

l’applicazione di modelli

economici liberisti anche

al più vitale dei beni.

Cosa testimonia

questa vo-

lontà biparti-

san?

Lo scarto tra la vo-

lontà degli elettori e il

mondo politico è emerso

chiaramente subito dopo

il voto. L’abrogazione

degli articoli di legge ri-

chiamati non può che es-

sere interpretato come

manifestazione di una vo-

lontà di ripubblicizzazione

del servizio idrico ed

esclusione di logiche di

profitto dall’acqua. E in-

vece, basta mettere a

confronto le due proposte

di legge che il 7 luglio

sono state calenda-

rizzate in Commis-

sione ambiente

della Camera:

quella di iniziativa

popolare concer-

nente principi per

la tutela, il governo

e la gestione pub-

blica delle acque

e disposizioni per

la ripubblicizza-

zione del servizio

idrico e quella

presentata dai

deputati del PD

concernente di-

sposizioni per il

governo delle ri-

sorse idriche e la

gestione del ser-

vizio idrico inte-

grato. Nella

seconda, ogni riferimento

al concetto di gestione

pubblica e ripubblicizza-

zione, scompare già nel

titolo. L’articolato con-

ferma le divergenze: al-

l’art. 6 della legge di

iniziativa popolare si stabi-

lisce il passaggio della ge-

stione del servizio idrico a

società a capitale intera-

mente pubblico come

fase iniziale di un pro-

cesso che dovrà poi por-

tare alla definitiva

trasformazione in enti di

diritto pubblico entro un

anno dalla data di en-

trata in vigore della

legge,

l’intervista

DARE VOCE AI MOVIMENTI PER L’ACQUA: INTERVISTA A FULVIO VESCIA

L’int

ervis

ta

AcurAdir. coStA

Page 17: Orizzonti 05

si stabilisce cioè la fine

delle S.p.A. come forma

di gestione delle risorse

idriche; viceversa l’art.

9 della proposta di

legge del PD mantiene

la gestione in capo ad

S.p.A., limitandosi a pre-

vedere la possibilità

che queste possano es-

sere a partecipazione

mista pubblica e pri-

vata, a capitale intera-

mente pubblico ma

anche affidate a «so-

cietà di capitali indivi-

duate attraverso

l’espletamento di gare

con procedure ad evi-

denza pubblica». Ecco

spiegata la timidezza del

partito di Bersani soprat-

tutto sul quesito riguar-

dante la remunerazione

del capitale investito:

quale privato

investirebbe in una S.p.A.

che non può garantire

profitti?

Qual è invece il

modello di

gestione au-

spicato dal forum italiano

dei movimenti per l’ac-

qua e più aderente alla

volontà espressa dagli

elettori?

Un esempio: Napoli è

il primo comune italiano

ad essersi incamminato

verso la ripubblicizza-

zione. La delibera appro-

vata appena 5 giorni

dopo l’esito referendario

e presentata in sala

Giunta dal neoassessore

ai beni comuni, Alberto

Lucarelli, tra gli estensori

dei quesiti referendari, fa

esplicito riferimento alla

Risoluzione del Parla-

mento Europeo del 15

marzo 2006 sul IV Forum

mondiale dell’acqua ove

si dichiara che «l’acqua è

un bene comune del-

l’umanità» e si chiede

che «la gestione delle ri-

sorse idriche si basi su

un’impostazione parteci-

pativa e integrata, che

coinvolga gli utenti (…)

nella definizione delle po-

litiche (…) a livello locale

ed in modo democra-

tico». Sulla stessa scia, la

risoluzione del Parlamento

Europeo dell’11 marzo

2004 sul mercato interno

afferma che, data la loro

natura di bene comune

dell’umanità, le risorse

idriche «non dev[ono] es-

sere assoggetta[e] alle

norme del mercato in-

terno».

oltre le dichia-

razioni di

principio,

quali sono gli impegni as-

sunti tramite questa deli-

bera?

Al punto 1 viene

preso l’impegno a far pro-

pri e approvare i principi

della proprietà e gestione

pubblica del servizio

idrico e dell’acqua come

bene comune e diritto

umano universale non as-

soggettabile ai meccani-

smi di mercato. Al punto 2

si dispone affinché si pro-

ceda ad instaurare mec-

canismi di concertazione

con il Forum dei movi-

menti per l’acqua e con

la «cittadinanza attiva» al

fine di attuare concreta-

mente il principio della

partecipazione. Il punto 5

getta le basi per il supera-

mento della gestione in

forma di S.p.A., anche di

quella a totale capitale

pubblico, a favore di un

modello pubblico-parte-

cipato fondato sulla con-

orizzonti biotecnologici 17

l’intervista

Se spira in Italia

un vero vento di

ripubblicizzazione

dell’acqua

è perché sono i

movimenti a sof-

fiare convinti in

questa direzione

Page 18: Orizzonti 05

l’intervista

sultazione delle organiz-

zazioni della «cittadi-

nanza attiva». Si

stabilisce, infatti, che gli

uffici competenti do-

vranno proporre al Consi-

glio comunale le

modifiche statutarie ne-

cessarie per la trasforma-

zione dell’ARIN S.p.A. – la

società che attualmente

gestisce il servizio idrico –

in soggetto giuridico di di-

ritto pubblico.

Schietto, accento ro-

mano sfoggiato più che

nascosto, la voce rauca e

profonda, gli occhi umili

ma mai bassi di chi è abi-

tuato a parlare aperta-

mente: ad illustrarci il

modello di gestione delle

risorse idriche per cui i

movimenti italiani per

l’acqua si stanno bat-

tendo anche dopo la vit-

toria dei referendum è

Fulvio Vescia, lavoratore

ACEA, rappresentante

sindacale e membro del

CRAP, il Coordinamento

per l’acqua pubblica che

ha portato avanti dal

basso la campagna refe-

rendaria su Roma. Intervi-

stiamo Fulvio come

avremmo potuto intervi-

stare qualunque altro

membro del movimento a

cui pensiamo sia giusto

dare voce in quanto

espressione di tanti co-

muni cittadini, i veri vinci-

tori dei referendum,

interessati alla politica

come strumento di parte-

cipazione dal basso ed

esercizio di democrazia

diretta, portavoce di

istanze oscurate, inascol-

tate, raramente interpel-

lati dai mezzi di

comunicazione di massa

e dalla politica che sem-

pre più si allontanano

l’una dalla rappresenta-

zione e l’altra dalla rap-

presentanza della realtà

per avvicinarsi ad una

sorta di affresco edulco-

rato di essa, scollato dalle

problematiche sentite. In-

tervistiamo allora un vin-

cente sconosciuto: i

movimenti per l’acqua

hanno parlato così, quasi

come fossero il vento, ca-

pace di sussurrare al-

l’orecchio di tutti anche

se pochi saprebbero di-

stinguerne la direzione e

chiamarlo Libeccio, Mae-

strale o Tramontana, un

vento che però ha con-

vinto e ricongiunto, ricon-

giunto i cittadini con gli

elementi naturali da cui

dipende la vita di tutti,

con il senso di condivi-

sione di risorse che non

possono essere assogget-

Page 19: Orizzonti 05

orizzonti biotecnologici 19

l’intervista

tate al controllo di pochi,

con il loro essere umani e

non un paio di scarpe, un

auto, una casa, un ingra-

naggio del mercato che

tutto controlla e deve

controllare perché «la li-

bera concorrenza», «il de-

bito», «la crisi».

tu lavori attual-

mente in aCea,

cosa cambia

nel passaggio da un ente

di diritto pubblico ad una

s.p.a. nella gestione

dell’acqua e dei servizi in

generale?

ACEA oggi è una

s.p.a. il cui capitale è per

il 51% nelle mani del co-

mune di Roma e per il

49% controllato da soci

privati, tra cui i gruppi

Suez e Caltagirone (attivo

nelle costruzioni). La prin-

cipale differenza tra una

azienda municipalizzata e

una s.p.a. partecipata da

capitale privato – ma la

situazione sarebbe simile

anche con una s.p.a. in-

teramente pubblica – è

che mentre la prima

agiva all’interno della

pubblica amministra-

zione, essendone una di-

retta emanazione, con il

solo scopo di garantire un

servizio, l’altra gode di

autonomia imprendito-

riale, deve distribuire divi-

dendi e può reinvestire il

capitale accumulato,

non solo al di fuori del

proprio territorio di com-

petenza ma anche in set-

tori diversi da quello in cui

opera. Ad esempio, nel

caso di ACEA, è stato

manifestato l’interesse

per l’acquedotto pu-

gliese e lombardo, men-

tre una effettiva

espansione si è avuta in

quello toscano. La so-

cietà investì persino nel

campo della telefonia

fondando ATLANET, espe-

rienza conclusasi con un

fallimento costato centi-

naia di migliaia di euro.

Alla faccia dell’equa-

zione privato uguale effi-

cienza. Si applicano,

dunque, ad una risorsa

fondamentale come l’ac-

qua, logiche imprendito-

riali, di espansione

commerciale e finanzia-

ria, al contrario, l’azienda

municipalizzata era una

diretta emanazione della

pubblica amministrazione

con il solo scopo di ga-

rantire l’efficienza del ser-

vizio erogato sul proprio

territorio di competenza,

cioè l’interesse del citta-

dino.

Colpa del de-

creto ronchi,

tutto risolto

adesso che l’art. 23 bis è

stato abrogato?

Il decreto Ronchi su

cui il 17 novembre 2009 il

governo italiano pose la

fiducia è stato solo l’ul-

timo passo. Con il susse-

guirsi di vari

provvedimenti legislativi si

è passati nel corso degli

anni dalle aziende locali

di pubblica utilità del go-

verno Giolitti, alle s.p.a. a

prevalente capitale pub-

blico, fino all’eliminazione

di quest’ultimo vincolo e

alla quotazione in borsa. Il

passo ulteriore, quello

che i referendum hanno

impedito, avrebbe do-

vuto obbligare i comuni a

cedere il controllo delle

s.p.a. gestrici ai privati

ma, premesso che i pro-

blemi risiedono nella

forma stessa della s.p.a. e

sono quelli che abbiamo

accennato sopra, c’è an-

cora chi vuole farci cre-

dere, a destra come a

sinistra, che per dire che

l’acqua sia un bene co-

mune e di proprietà pub-

blica, basti stabilire che

tutte le acque e le infra-

strutture idriche appar-

tengano al demanio

inalienabile dello Stato.

Assodato questo, si ritiene

che la gestione possa es-

sere affidata in conces-

sione anche ad un

privato, questo però signi-

fica svuotare di significato

la proprietà sostanziale

della risorsa da parte

dello Stato. Insomma,

pubblica deve essere la

proprietà così come la

gestione.

[SALVATORE ALTIERO]

Page 20: Orizzonti 05

anche quest’annola F.i.bio. ha par-tecipato comepartner a biofo-rum, l’eventonato nel 2004per promuovereoccasioni di

contatto tra i mondi scientifi-co ed imprenditoriale nelsettore delle biotecnologie.in seguito a sei edizioni tenu-tesi a milano, la manifestazio-ne si è spostata a veneziapresso la sede di Confindu-stria del parco tecnologicovega – Lybra.il focus della 7° edizione,svoltasi nell’anno della chi-mica, sono state le biotecno-logie bianche, e in particolarei processi di biocatalisi che, ri-spetto alle tecnologie chimi-che convenzionali, possonodare migliori performance:una maggiore selettività direazione e velocità, un incre-mento dell’efficienza di con-versione e della purezza delprodotto, un minor consumoenergetico e una minoreproduzione di rifiuti. L’intervento del dott. Fuma-galli ha aperto i lavori conuna panoramica sullo statodell’arte delle biotecnologiein italia e nel mondo, conparticolare attenzione ainuovi scenari nell’ambitodella biocatalisi. Le opportu-nità sulla produzione e l’usodi enzimi come catalizzatorisono stati affrontate invece

dai dott. arenghi e motterleche hanno portato la loroesperienza di ricerca in que-sto settore, sottolineando leproblematiche di scaling-updei processi produttivi per lagestione dei grandi “volumi”.La sfida delle nuove ricerchenon è soltanto abbassare icosti di produzione utiliz-zando materiali di partenzaeconomici, ma anche ridurrel’energia necessaria per far siche i processi funzionino, siriducano il numero degli stepdi sintesi, nonché si diminui-sca la produzione di materialidi scarto dannosi, allo scopofinale di abbattere così lespese per il loro smaltimento.per la ricerca biomedica e inparticolare l’influenza del-l’ambiente sulla salute umana,la relazione del prof. mita haposto l’attenzione sugli effettidegli interferenti endocrini(ie), composti chimici cheagiscono sul sistema endo-crino imitando l’azione degliormoni prodotti natural-mente dal corpo umano, conripercussioni dannose chepossono provocare altera-zioni degli organi, dalle fun-zioni del sistema riproduttivo,fino all’insorgenza di tumori.Le fonti principali di interfe-renti endocrini sono i pro-cessi di produzione, uso esmaltimento di cibo trattaticon pesticidi, di plastiche,colle, vernici, di cosmetici ealtri prodotti di uso quoti-

diano. Fra gliinterfe-renti en-docrini cisono icontami-nanti alo-genatipersistenti(ddt, diossine, pCb), fitofar-maci, biocidi, antiparassitari epesticidi, sostanze di uso in-dustriale (composti fenolici,ftalati, solventi, metalli pe-santi), mentre quotidiana-mente la principale via dicontatto è quella alimentare.data la sensibilità verso la so-stenibilità dei processi ed illoro impatto ambientale, èplausibile che le tecnologieemergenti nel prossimo de-cennio saranno quelle legatealla produzione di biocarbu-ranti, sempre più spesso ot-tenuti da batteri ricombinanti,ma anche biomateriali, persostituire i derivati del petro-lio e, più in generale, dellebiotecnologie industriali, le-gate allo sviluppo di nuoviprocessi per la produzione diintermedi, enzimi e reagentiper varie applicazioni. diquesto tema s’è occupato ilprof. perosa nel suo inter-vento “Chemicals e fuels dafonti rinnovabili”, che ha sot-tolineato l’importanza diusare biomassa di seconda edi terza generazione peravere combustibili comebioetanolo, biodiesel e bio-

LE bIOTECNOLOGIE bIANChE

A VENEzIA CON bIOFORUm

Per la varietà di eventi in cui la F.I.Bio è stata coinvolta negli ultimimesi, sia come promotore sia come protagonista principale, in questo

numero lo spazio dedicato alle vite per la scienza lascia il posto al rac-conto di due socie F.I.Bio che hanno partecipato alla 7° edizione del

Bioforum e alla presentazione della convenzione stipulata fra F.I.Bio. el’università telematica Marconi.

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Vite per la ScienzaAcurAdir. ferrAriS

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oli. gli altri interventi hannoaffrontato aspetti e proble-matiche delle normative suibrevetti in ambito biotecno-logico e le implicazioni rego-latorie nel settore dellebiotecnologie farma-ceutiche.Le possibilità applicative dellebiotecnologie possono infattitradursi in una varietà di pro-dotti utili per la società tra-mite brevetti biotecnologici,che così diventano fattoricruciale per lo sviluppo eco-nomico e per la tutela dellericerche.da questa giornata si com-prende che lo sviluppo indu-striale merita maggiorattenzione e im-pegno daparte delle istituzioni. il mer-cato italiano, pur offrendo

enormi potenzialità, mancapurtroppo di una politica in-dustriale di sostegno comenel resto dell’europa.Con l’auspicio che siano pre-sto implementate strategie enormative adeguate, per get-tare solide basi in grado diaiutare lo sviluppo competi-tivo delle “imprese innova-tive”, ci auguriamo che lefuture edizioni del bioforumpossano diventare occasioneper conoscere ed approfon-dire tematiche di grande in-teresse per un numerosempre maggiore di biotec-nologi.

[mariangeLa bottegaL

e barbara bovo]

orizzonti biotecnologici 21

vite per la Scienza

Corsi di inglese per i sociF.i.bio

Come s’evince dallahome page del sitowww.biotecnologi.it laFibio ha stipulato unaconvenzione col CentroLinguistico d’ateneo(CLa) dell’universitàdegli studi “g. marconi” diroma – telematica, sedeesami trinity College perottenere la cer tificazioneinternazionale della linguainglese. il CLa fornisceservizi didattici per l’ap-prendimento delle linguestraniere organizzando ederogando corsi di linguastraniera in modo Fad(Formazione a distanza)e in modo “blended” inte-grando la didattica onlinecon attività frontali, eser-citazioni linguistiche,gruppi di conversazione inlingua, proiezioni in linguaoriginale e presentazionimultimediali, strutturati inbase ai livelli stabiliti nelQuadro di riferimentoproposto dal Consigliod’europa. al termine diogni livello del Corso diLingua, si rilascerà un at-testato di conoscenzadella lingua relativo al li-vello frequentato, previoaccer tamento delle com-petenze richieste. inoltre,al raggiungimento un con-gruo numero di iscritti alcorso di lingua inglese sipotrà chiedere la pro-grammazione e pianifica-zione di percorsid’apprendimento model-lati sulle esigenze dei sociFibio.

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La Federazione italiana bio-tecnologi è da sempre atten-ta alla formazione e alla con-

tinua crescita dei suoi soci, tanto daavere ha tra i suoi obiettivi prima-ri l’organizzazione di corsi di ag-giornamento, come s’evince anchedal suo regolamento associativo, vi-sibile dal sito www.biotecnologi.it. inquest’ottica, il 21 aprile 2011, (ameno di una settimana dal corso innanobiotecnologie targato F.i.bio.svoltosi a roma) presso il Ce.in.ge-biotecnologie avanzate, in via Co-munale margherita n. 482 (napo-li) s’è svolto il corso di aggiorna-mento dal titolo “L’automazione incitogenetica”, organizzato dalladott.ssa anna Lucia peluso, re-sponsabile della Commissione even-ti e rapporti con le aziende per laF.i.bio., in collaborazione con latransgenomic, leader nel campo deiprodotti per l’analisi cromosomica.il corso, svoltosi interamente nellamattinata, s’è aperto con la pre-sentazione della dottoressa ida pi-sano che ha focalizzato l’attenzionesulle difficoltà e sui problemi prati-ci che spesso s’incontrano nella pre-parazione dei vetrini e del campionecromosomico. tale difficoltà nasco-no dalla mancanza di procedurestandardizzate per la preparazionedei vetrini destinati all’analisi cito-genetica, evidenziando come que-ste tecniche variano da laboratorioa laboratorio e fanno si che l’alle-stimento dei vetrini si avvicini più ad

un’espressione artistica, dove èl’esperienza e la manualità del-l’operatore a far la differenza per lariuscita dell’esperimento, che ad unrigido protocollo sperimentale fa-cilmente ripetibile. La parola è poipassata al dottor marco sbalzarini,sales manager per la transgenomic,che ha illustrato l’innovazione delcampo dell’automazione in citoge-netica. La necessità di automatizzarealcune fasi della preparazione delcampione per l’analisi citogeneticanasce dall’esigenza di impiegare glioperatori anche in altre attività. in-fatti la metodica per l’allestimentodei vetrini è ab-bastanza minu-ziosa e richiedeuna costantepresenza del-l’operatore albanco da la-boratorio eciò, perònon consen-te all’operatoredi svolgere con-temporaneamente altreoperazioni. grazie alle soluzioniproposte dalla transgenomic, èpossibile affidare alla macchina par-te delle operazioni di allestimentodel vetrino con notevole guadagnoin termini di tempo. inoltre l’auto-mazione permette di raggiungereuna standardizzazione delle opera-zioni e quindi una maggiore ripro-ducibilità dei protocolli sperimentali.

infine l’inge-gnere pao-lo zacca-gna, hamostratouno degliapparecchidi nuova gene-razione prodotti dallatransgenomic, evidenziandone ipunti di forza che facilitano la vitadegli addetti ai lavori. il corso com-pletamente gratuito si è conclusocon il rilascio degli attestati per tut-ti gli uditori per poi partecipare adpranzo offerto sia agli uditori sia ai

relatori da

Fibio e tran-sgenomic, dove tutti in un

clima di massima convivialità han-no discusso ulteriormente delleproprie esperienze e si sono con-frontati sulle problematiche ri-guardanti la citogenetica e l’anali-si dei cromosomi in laboratorio,prima di salutarsi.

[virginia brancato]

L’AUTOmAzIONE

IN CITOGENETICANapoli protagonista del nuovo corso d’aggiornamento targato “F.I.Bio.”

voce dal Mondo Biotech

La voce degli studentiAcurAdiS. cocco

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AcurAdiS. cocco

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interviste al presidente F.i.bio.- sul-la home del sito www.biotecnolo-gi.it è possibile visionare due inter-viste rilasciate nel maggio 2011 sudue differenti testate giornalistichedal nostro presidente, il dott. g.ruotolo sulla realtà lavorativa che

ad oggi si trova ad affrontare il bio-tecnologo una volta terminati gli stu-di. per qualsiasi chiarimento sulle te-matiche trattate, potete scrivere alseguente indirizzo: [email protected] [r. F.]

Interv ista a l Pres idente de l la F . I .B io .

Miscellanea

La voce degli studenti

balli? dipenderebbe dal gaba!-Lo dicono i ricercatori della ox-ford university: alte concentra-zioni di gaba inibirebbero la co-municazione tra neuroni, bloc-cando la formazione di nuoveconnessioni cerebrali e rallen-

tando la capacità di apprendi-mento, mentre livelli contenuti fa-rebbero creare ai neuroni nuo-vi circuiti. un gruppo di volonta-ri ha appreso una sequenza dimovimenti con dieci dita. trami-te risonanza magnetiche, s’è visto

che nei soggetti che avevano im-parato senza difficoltà l'esercizio,i livelli di gaba erano minimi, men-tre negli altri erano più alti. se-guire il ritmo è innato? per alcu-ni scienziati si, per altri dipende-rebbe da anni di esercizio. [r. F.]

Balli? Dipenderebbe dal GABA!

MiscellaneaAcurAdir.ferrAriS

Misc

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AcurAdir. ferrAriS

nuova edizione questionario oc-cupazionale sui biotecnologi - èpossibile visualizzarlo ed effet-tuarlo in forma anonima dal mesedi Luglio sul sito www.biotecno-logi.it . a due anni dal preceden-te, è uno strumento che resterà

sul sito per diversi mesi e saràfondamentale per dare e avere lareale percezione dei tipi di diffi-coltà che i biotecnologi ritrovanoin ambito lavorativo una volta ter-minati gli studi. rapido da effet-tuare, il questionario è aperto sia

ai soci sia ai non soci. i dati rac-colti saranno indicativi per avereun riscontro immediato sia sullebattaglie che la F.i.bio. ha intra-preso negli ultimi anni sia perquelle che intraprenderà in futu-ro. [r. F.]

Nuova ed iz ione quest ionar io occupaz ionale su i b iotecnolog i

il cancro al seno non è ugualeper tutte! - perché ogni pazien-te ha un’ impronta genetica di-versa per questa patologia. La pro-va arriva dallo studio condotto daun team della Washington uni-versity di st. Louis che ha analiz-

zato il genoma di 50 pazienti, edhanno presentato i risultati nelmeeting annuale della americanassociation for Cancer researcha orlando, in Florida; su 1.700 mu-tazioni osservate la maggior par-te erano uniche e solo 3 sono sta-

te riscontrate nel 10% delle pa-zienti: quella del gene soppressoredi map3k1, un complesso di pro-teine che evita la morte pro-grammata delle cellule tumorali,quella del gene pik3Ca e delgene tp53. [r. F.]

I l cancro a l seno non è uguale per tutte !

e’ nata la sezione regionale Cala-bria!- iL 31/5/11, presso la sala riu-nioni del vii livello dell’edificiodelle bioscienze dell’universitàmagna graecia di Catanzaro, inpresenza del Coordinatore FibioCalabria, la dott.ssa Francesca Ca-

sadonte, (che è la referente per ilreclutamento in regione) è avve-nuta l’elezione dei membri del di-rettivo regionale. erano presenti25 dei 31 soci iscritti nella regio-ne per l’anno 2011. La votazioneè avvenuta per alzata di mano de-

cretando a maggioranza il dott.alessio gentile, presidente Fibioper la regione Calabria, a cui au-guriamo buon lavoro e di vederpresto protagonista la Calabria dinuove attività targate F.i.bio. [r. F.]

è nata la sez ione Regionale Calabr ia !

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