Orizzonte impresa n 1 2015

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O R I Z Z O N T E Anno XVI n. 1 - 2015 Bimestrale di cultura & informazione agricola di Coldiretti Lazio EDITORIALE: Agricoltura regionale: nuova Pac e Sviluppo Rurale alla prova dei fatti IL PRESIDENTE: Roma al centro del- la più grande opera- zione di mungitura pubblica PRIMO PIANO: Maximungitura in Campidoglio organizzata da Coldiretti: ministri e politici allevatori per un giorno Autorizzazione del Tribunale di Roma n.231 del 2/6/2000 - Poste Italiane spa - sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) - Art. 1, Comma 1, DCB Roma

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O R I Z Z O N T E

Anno XVI n. 1 - 2015

B i m e s t r a l e d i c u l t u r a & i n f o r m a z i o n e a g r i c o l a d i C o l d i r e t t i L a z i o

EDITORIALE:Agricolturaregionale:nuova Pace SviluppoRurale allaprova dei fatti

IL PRESIDENTE:Roma al centro del-la più grande opera-zionedi mungiturapubblica

PRIMO PIANO:Maximungiturain Campidoglioorganizzata da Coldiretti:ministri e politiciallevatori per un giorno

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L’agricoltura in Europa di Andrea Fugaro

Etichettatura carne trasformata:Parlamento europeo vuole l’obbligo 16

L’agricoltura in politica di Andrea Fugaro

Quote latte: ultima battaglia per il recupero delle multe 17

L’esperto risponde di Elio Guarnaccia

Fare impresa: le domande dei nostri soci 19

Il Presidente di David Granieri

Roma al centro della più grande operazionedi mungitura pubblica 05

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In copertina:SPECIALE: La politica di Sviluppo Rurale

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Discorso del Santo Padre Francescoai dirigenti della Confederazione Nazionale Coldiretti 02

Editoriale di Aldo Mattia

Agricoltura regionale: nuova Pace Sviluppo Rurale alla prova dei fatti 04

Primo Piano di Alessandra Cori

Maximungitura in Campidoglio organizzata da Coldiretti:ministri e politici allevatori per un giorno 07

SPECIALELa politica di Sviluppo Rurale 10

Economia e Finanza di Simone Di Colantonio

Reti d’impresa: un’opportunità anche per l’agricoltura 14

Notizie dalle provinceFrosinone, Latina, Rieti, Roma, Viterbo 21

Il Punto di Campagna Amica 26

Questa rivista è inviata agli oltre 40.000 associati Coldiretti del Lazio, ai principali rappresentanti delle Istituzionie Amministrazioni locali ed ai più qualificati opinion leaders delle filiere agroalimentari laziali.

Bimestrale dicultura & informazione agricola

di Coldiretti LazioIscrizione al Roc n° 12420

Editore

Centro Assistenza ImpreseColdiretti LazioVia R. Piria, 6

[email protected]

Direttore responsabileAldo Mattia

[email protected]

RedazioneAndrea Fugaro

Maurizio Ortolani

CollaboratoriSimone Di ColantonioGianluigi Terenzi

AbbonamentiOrdinario: Eu 10,00Onorario: Eu 20,00Sostenitore: Eu 50,00

Tramite c/c postale n. 82689027intestato a:

Federazione RegionaleColdiretti del Lazio o rivolgersi

alle sedi della Coldiretti

Progetto grafico e impaginazioneGrafiche Delfi Italia s.r.l.

StampaGrafiche Delfi Italia s.r.l.

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Il 31 gennaio scorso, in occasione del 70° di Fondazione,il Presidente, la Giunta e il Consiglio nazionalesono stati ricevuti in udienza dal Santo Padre,

insieme con i Consiglieri ecclesiastici, il nazionale e i regionali

Cari fratelli e sorelle, buongiorno.Vi dò il benvenuto in occasione del settantesimo anniversario di fondazione della Confederazione Nazionale deiColtivatori Diretti. Ringrazio il vostro Presidente per le cortesi parole che mi ha rivolto a nome di tutti. Estendo ilmio saluto al Consigliere ecclesiastico nazionale e a quelli regionali qui presenti, segno della speciale attenzione

che la Chiesa riserva alla vostra attività.Il nome “coltivatori diretti” fa riferimento al “coltivare”, che è un’attività tipicamente umana e fondamentale. Nellavoro degli agricoltori c’è, infatti, l’accoglienza del prezioso dono della terra che ci viene da Dio, ma c’è anche la

sua valorizzazione nell’operare altrettanto prezioso di uomini e donne, chiamati a rispondere con audacia ecreatività al mandato consegnato da sempre all’uomo, quello di coltivare e custodire la terra (cfr. Gen 2,15).Il verbo “coltivare” richiama alla mente la cura che l’agricoltore ha per la sua terra perché dia frutto ed esso sia

condiviso: quanta passione, quanta attenzione, quanta dedizione in tutto questo!Si crea quel rapporto familiare e la terra diventa la “sorella” terra.

Davvero non c’è umanità senza coltivazione della terra; non c’è vita buona senza il cibo che essa produceper gli uomini e le donne di ogni continente.

L’agricoltura mostra, dunque, il proprio ruolo centrale.L’opera di quanti coltivano la terra, dedicando generosamente tempo ed energie, si presenta come una vera epropria vocazione. Essa merita di venire riconosciuta e adeguatamente valorizzata, anche nelle concrete scelte

politiche ed economiche.Si tratta di eliminare quegli ostacoli che penalizzano un’attività così preziosa e che spesso la fanno apparire poco

appetibile alle nuove generazioni, anche se le statistiche registrano una crescita del numero di studenti nelle scuole enegli istituti di Agraria, che lascia prevedere un aumento degli occupati nel settore agricolo. Nello stesso tempo

occorre prestare la dovuta attenzione alla fin già troppo diffusa sottrazione di terra all’agricoltura per destinarla ad altreattività, magari apparentemente più redditizie (cfr. Messaggio per la Giornata del Ringraziamento, 9 novembre 2014).Anche qui domina il dio denaro! È come di quelle persone che non hanno sentimenti, che vendono la famiglia,

vendono la madre, ma qui è la tentazione di vendere la madre terra.Tale riflessione sulla centralità del lavoro agricolo porta il nostro sguardo su due aree critiche:

la prima è quella della povertàe della fame, che ancora interessa purtroppo una vasta parte dell’umanità.

Il Concilio Vaticano II ha ricordato la destinazione universale dei beni della terra(cfr. Gaudium et spes, 69), ma in realtà il sistema economico dominante esclude molti dalla loro giusta fruizione.

L’assolutizzazione delle regole del mercato, una cultura dello scarto e dello spreco che nel caso del cibo haproporzioni inaccettabili, insieme con altri fattori, determinano miseria e sofferenza per tante famiglie. Va quindiripensato a fondo il sistema di produzione e distribuzione del cibo. Come ci hanno insegnato i nostri nonni,

con il pane non si scherza! Io ricordo che, da bambino, quando cadeva il pane,ci insegnavano a prenderlo e baciarlo e a riportarlo sul tavolo.

Il pane partecipa in qualche modo della sacralità della vita umana,e perciò non può essere trattato soltanto come una merce (cfr. Evangelii guadium, 52-60).

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Discorso del Santo Padre Francescoai dirigenti della Confederazione Nazionale Coldiretti

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Ma – per venire alla seconda area critica – altrettanto importante è ricordare che nel libro della Genesi, capitolo 2,versetto 15, si parla della chiamata dell’uomo non solo a coltivare la terra, ma anche a custodirla.

Le due cose sono del resto strettamente collegate: ogni agricoltore sa bene quanto sia diventato più difficilecoltivare la terra in un tempo di accelerati mutamenti climatici e di eventi meteorologici estremi sempre più diffusi.

Come continuare a produrre buon cibo per la vita di tutti quando la stabilità climatica è a rischio,quando l’aria, l’acqua e il suolo stesso perdono la loro purezza a causa dell’inquinamento?

Davvero ci accorgiamo dell’importanza di una puntuale azione di custodia del creato; davvero è urgenteche le Nazioni riescano a collaborare per questo scopo fondamentale.La sfida è: come realizzare un’agricoltura a basso impatto ambientale?

Come fare in modo che il nostro coltivare la terra sia al tempo stesso anche un custodirla?Solo così, infatti, le future generazioni potranno continuare ad abitarla e a coltivarla.

Di fronte a questi interrogativi, vorrei rivolgere un invito e una proposta. L’invito è quello di ritrovare l’amoreper la terra come “madre” – direbbe san Francesco – dalla quale siamo tratti e a cui siamo chiamati a tornare

costantemente. E da qui viene anche la proposta: custodire la terra, facendo alleanza con essa,affinché possa continuare ad essere, come Dio la vuole, fonte di vita per l’intera famiglia umana.

Questo va contro lo sfruttamento della terra, come se fosse una cosa senza rapporto con noi – non più la madre –,e poi lasciarla indebolire e abbandonarla perché non serve a niente.

È proprio la storia di questa alleanza che la vostra tradizione incarna quotidianamente: la storia di un’agricoltura socialedal volto umano, fatta di relazioni solide e vitali tra l’uomo e la terra: relazioni vitali: la terra ci dà il fruttoma anche la terra ha una qualità per noi: la terra custodisce la nostra salute, la terra è sorella e madre

che cura e che sana. L’ispirazione etica, che motiva e sostiene la vostra azione alla luce della dottrina socialecattolica, avvicina fin dalle origini la missione della Coldiretti

a quella della Chiesa, e la loro collaborazione ha portato tanti buoni frutti all’intera società italiana.Cari amici, auspico che il vostro lavoro per coltivare e custodire la terra sia adeguatamente considerato e valorizzato;

e vi invito a dare sempre il primato alle istanze etiche con cui da cristiani affrontate i problemie le sfide delle vostre attività.

E, per favore, vi chiedo di pregare per me e di cuore vi benedico.

(Dal sito ufficiale della Santa Sede: www.vatican.va. Copyright: Libreria Editrice Vaticana).http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2015/january/documents/papafrancesco_20150131_coldiretti.html.

Come Consigliere ecclesiastico regionale del Lazio, ho potuto scambiare qualche parola col Papa e ho chiesto una benedizioneparticolare per Coldiretti Lazio e Roma. Papa Francesco, sorridente e battendo la sua mano, mi ha ripetuto:«Va bene, va bene».Nella stessa occasione ho potuto parlare con mons. Georg Gänswein, prefetto della Casa pontificia, prospettandogli la possibilitàdi un udienza per Coldiretti Lazio e Roma, per lo speciale motivo che lega Roma, come sua diocesi, e il Lazio, sua provinciametropolitana, al Santo Padre.Mi ha lasciato con una bella speranza e ci ha invitato a scrivergli più avanti, anche per non dare l’impressione che il Papa ricevasolo la Coldiretti…, così mi ha detto scherzando un po’.

d. Paolo CarlottiConsigliere ecclesiastico regionale

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E D I T O R I A L Edi Aldo Mattia

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Agricoltura regionale: nuova Pace Sviluppo Rurale alla prova dei fatti

L’anno 2015 sarà ricordato,per quanto riguarda il settore

agricolo, anche a livello regionalel’applicazione della nuova politicaagricola comune nella suaarticolazione dei pagamenti direttiagli agricoltori (I° pilastro) nonchédel Piano di Sviluppo Rurale(II° pilastro). Infatti entrambe lepolitiche sono state riformatecon valenza per il periodo2014-2020 ma sono chiamatealla prova dei fatti proprio nel2015 attraverso la loro primamessa in opera.Ciò permetterà di valutarne glieffetti reali superando ledichiarazioni di intenti scrittenella regolamentazionecomunitaria di base e in quellanazionale e regionale diapplicazione.È noto che ormai le unichesovvenzioni per il settore agricololaziale vengono dall’Europa ed inparticolare proprio dalla Pac edalla politica di sviluppo ruraleseppur con finalità diverse erisorse finanziarie diverse. Laprima ha come obiettivo quello disostenere il reddito degliagricoltori, mentre la secondaquello di favorire processi diinvestimento e di innovazioneper il miglioramento dellacompetitività delle impreseagricole. Non occorre verificarese questi contributi sonosufficienti ma piuttosto se sonofunzionali a sostenere un nuovomodello di sviluppo chiamato aprodurre un bene comune pereccellenza come il cibo.Per quanto riguarda la Pacl’obiettivo di sostegno dei redditidegli agricoltori sarà raggiuntosoltanto se l’attuazione dei nuovicriteri voluti dalla riformatroveranno un reale adattamentoal contesto agricolo laziale.In particolare su due punti è

necessario porre particolareattenzione.Da una parte, il cosiddettogreening che, legando una quotadei pagamenti diretti ad alcunepratiche agricole ritenutepositive per l’ambiente conl’obiettivo di promuovere forme diagricolture sostenibili volte aduna migliore conservazionedella biodiversità e almantenimento della fertilità delsuolo e del paesaggio rurale,produrrà effetti sul sistema delleimprese agricole lazialiche vanno valutate sia in terministrutturali che economici.Occorrerà prestare moltaattenzione per capire sia qualisaranno gli effetti del greeningsul margine lordo aziendale,sia per valutare se il pagamentoverde della Pac è in grado dicoprire i maggiori costi o ilmancato reddito che gliagricoltori devono affrontareper sostenere il rispetto dellenuove pratiche di inverdimentodella Pac.Dall’altra, la nuova Pac haintrodotto alcune misure“accoppiate” di particolarerilevanza per il sistema agricololaziale. Le modalità diapplicazione di tali misureprodurranno effettisoprattutto nei settori dellazootecnica ed in particolare diquella ovi caprina nonché inquello dell’olio d’oliva.Infatti, per la realtà agricolalaziale, sono proprio questi duesettori quelli che maggiormenterisentono della rivisitazione deicriteri attuativi della nuova Pace che necessitano di essereaccompagnati con azionicompensative (pagamentoaccoppiato) e nuove strategie(Misure strutturali,agroambientali e di benessere

degli animali) da adottarenel PSR 2014-2020.In tal senso non è scontatocapire quali sarannogli effetti del pagamentoaccoppiato sul margine lordoaziendale, così come se le misurestrutturali del PSR sono in gradodi compensare eventuali perditedi reddito e stimolare nuoviinvestimenti.Per quanto concerne inveceil II° pilastro della Pac si tratta disfruttare al meglio soprattutto leopportunità che vengono dalPiano di Sviluppo Ruraleregionale che dispone di unadotazione finanziaria superiore ai700 milioni di euro per l’interoperiodo 2014-2020.In particolare le misurestrutturali dovranno esserein grado di migliorarela competitivitàdelle imprese agricole lazialiattraverso investimenti incentratisoprattutto sull’innovazionedi prodotto, processoe organizzativa in un contestodi regole chiare e proceduresemplici.Sono convinto che il successodi un buon Pianodi Sviluppo Rurale passinecessariamenteattraverso due politichedi accompagnamentosulle quali vigileremocon grande attenzione:in primo luogo una politicadi accesso al credito chepermetta di favorire quegliinvestimenti che il contributopubblico copre parzialmente;in secondo luogo una realesemplificazione delle procedureamministrative che abbatta ilcarico burocratico chel’imprenditore deve sopportareper accedereai benefici del PSR.

Aldo Mattia,Direttore diColdiretti Lazio

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I L P R E S I D E N T Edi David Granieri

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Roma al centro della più grandeoperazione di mungitura pubblica

Il prezzo del latte alla stallasceso ormai a livelli insostenibili

tali da non coprire più neanche icosti di produzione degliallevatori, un valore al consumoche rimane ancora almenoquattro volte quello allaproduzione, la mancanzadell’obbligatorietà dell’indicazioned’origine su gran parte deiprodotti lattiero caseari, le enormiquantità di latte e derivati cheentrano nel nostro paesetrasformandosi poi magicamentein made in Italy hanno costrettoColdiretti a realizzare un grandeevento, che attraversando l’Italia eavendo il suo centro proprio nellapiazza del Campidoglio a Roma,ha voluto sensibilizzare politica edopinione pubblica su questi temi.Sensibilizzazione che è diventatavera e propria evocazione dellavoro degli allevatori attraverso lariproposizione in piazza di unavera e priopria stalla completa deimigliori esemplari di vacche dalatte del nostro territorio e chetestimonial e politici hannorealmente munto.Veder mungere il Ministro delLavoro Poletti ci ricorda chedifendere il latte italiano significadifendere un sistema chegarantisce 180mila posti dilavoro, ma anche una ricchezzaeconomica di 28 miliardi di europari al 10 per cento dell’interoagroalimentare italiano. L’atto delmungere realizzato dal Ministrodell’Ambiente Galletti ci ricordache la chiusura di una stallasignifica anche undanno ambientale. Infatti, il53 per cento degli allevamentiitaliani si trovano in zone montanee svantaggiate e svolgono unruolo insostituibile di presidio del

territorio dove la manutenzione èassicurata proprio dal lavorosilenzioso di pulizia e dicompattamento dei suoli svoltodagli animali.Il Ministro della Salute Lorenzin ela sua partecipazione alleoperazioni di mungitura inCampidoglio è servita anche perrammentare il furto di valore delnostro latte che si realizzaattraverso l’importazione di unmilione di quintali di cagliate checonsentono di produrremozzarelle e formaggi di bassa

delle proprie azioni nei confrontidi Parmalat.Abbiamo ricordato al Sindaco di“muoversi” approfittandodell’occasione per restituire laCentrale agli allevatoriaumentando il loro poterecontrattuale nei confrontidell’industria e valorizzando illatte laziale e le sue qualità.Coldiretti Lazio continuala sua battaglia con l’unicoobiettivo di garantire agliallevatori un’equa retribuzionedel proprio lavoro. Al tavolo

David Granieri,PresidenteColdiretti Romae Lazio

nazionale attivato dal MinistroMartina abbiamo chiesto diaffiancare un momento di lavororegionale in grado di affrontare ildestino delle oltre 1400 aziendedel nostro territorio che con leloro circa 55.000 vacchegarantiscono lavoro, prodotto diqualità e tutela del territorio. Unasituazione che non può essererimandata anche di fronte alprossimo venire meno delsistema delle quote latte cheliberalizzando il mercato rischiadi penalizzare l’anello deboledella catena.

qualità con effetti sulla sicurezzaalimentare.Coldiretti Lazio è stata in prima filain questa manifestazione. Il luogoscelto e la presenza del Sindacodi Roma Capitale ci hannoconsentito di cogliere l’occasioneper ribadire la necessità di porremano all’annosa questione dellaCentrale del Latte di Roma. Sonopassati ormai 5 anni da quando ilConsiglio di Stato ha sentenziato ilritorno della Centrale nellaproprietà del Comune di Romache tuttavia ancora non ha avviatole procedure per il recupero

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P R I M O P I A N Odi Alessandra Cori

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Maximungitura in Campidoglioorganizzata da Coldiretti: ministrie politici allevatori per un giorno

L’aria di crisi che soffia forte an-che sul settore lattiero casea-

rio, ha spinto i big della politica adunirsi al grido di allarme lanciatodalla Coldiretti che ha rilevato, at-traverso uno studio, come si sia ar-rivati al drammatico numero sullachiusura di una stalla italiana sucinque con la “perdita silenziosadi 32mila posti di lavoro e il rischioconcreto della scomparsa del latteitaliano e dei prestigiosi formaggicon effetti drammatici anche sullasicurezza alimentare e sul presidioambientale”.Questi dati sono stati presentati at-traverso il dossier “L’attacco allestalle italiane” presentato dalla Col-diretti in occasione di quella che siè presentata come la più grandeoperazione di mungitura pubblicamai realizzata in Italia e nel mondocon Ministri del Governo, Governa-tori delle Regioni, Sindaci, politici,esponenti della cultura, dello spet-tacolo e del mondo economico esociale nelle stalle allestite in si-multanea in piazza del Campidoglioa Roma e nelle principali città ita-liane, per mungere, dare da man-giare e custodire gli animali.

Insieme a decine di migliaia di al-levatori, si sono visti il ministro del-l’Agricoltura Maurizio Martina, delLavoro Giuliano Poletti, della Sa-lute Beatrice Lorenzin, della Giu-stizia Andrea Orlando, dell’Am-biente Gianluca Galletti ma anchegli ex ministri del settore primarioAlfonso Pecoraro Scanio, NunziaDe Girolamo ora capogruppo Ncdalla Camera e Luca Zaia ora gover-natore del Veneto insieme ai suoicolleghi della Lombardia RobertoMaroni, del Lazio Nicola Zinga-retti, della Toscana Enrico Rossi,della Calabria Mario Oliverio e dellaSicilia Rosario Crocetta.Non hanno voluto mancare l’ap-puntamento naturalmente, il Sin-daco di Roma Ignazio Marino alquale si è aggiunto quello di BariAntonio De Caro. Tra i politici il viceministro delle Politiche agricole An-drea Olivero, il Sottosegretario al Mi-nistero delle Politiche agricole Giu-seppe Castiglione, il capogruppo delPd alla Camera Roberto Speranza, ilcapogruppo di Sel al Senato Lore-dana De Petris e il vicepresidentedella Commissione parlamentaresulla contraffazione e l’onorevole Ni-codemo Nazzareno Oliverio.

Hanno aderito rappresentanti delleassociazioni dei consumatori, ilpresidente del Codacons CarloRienzi, di Federconsumatori Rosa-rio Trefiletti, di Adiconsum PietroGiordano, di Adusbef Elio Lannuttie il Segretario Generale MovimentoConsumatori Alessandro Mostac-cio, ma anche ambientalisti come ilpresidente di Legambiente VittorioCogliati Dezza, quello della LipuFulvio Mamone, il Direttore Gene-rale di Greenpeace Pippo Onufrio,il presidente Federparchi Giam-piero Sammuri.Una dimostrazione concreta di so-stegno agli allevatori italiani sotto at-tacco del furto di valore che vedesottopagato il latte alla stalla senzaalcun beneficio per i consumatori,ma anche degli inganni con il com-mercio di latte e formaggi prove-nienti da chissà quale parte delmondo ma spacciati come italiani.In Italia le poco più di 36.000 stal-le sopravvissute hanno prodotto nel2014 circa 110 milioni di quintalidi latte mentre sono circa 86 mi-lioni di quintali le importazioni dilatte equivalente: per ogni milionedi quintale di latte importato in più– denuncia la Coldiretti – scom-

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P R I M O P I A N Odi Alessandra Cori

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paiono 17mila mucche e 1.200 oc-cupati in agricoltura. E la situazionerischia di precipitare nel 2015 conil prezzo riconosciuto agli allevatoriche non copre neanche i costi diproduzione e spinge verso la chiu-sura migliaia di allevamenti che, abreve, dovranno confrontarsi an-che con la fine del regime dellequote che terminerà il 31 marzo2015, dopo oltre trenta anni.L’impatto negativo è però anchesulla sicurezza alimentare. Dallostudio della Coldiretti emerge inol-tre che nell’ultimo anno hanno ad-dirittura superato il milione di quin-tali le cosiddette cagliate importatedall’estero, che ora rappresentanocirca 10 milioni di quintali equiva-lenti di latte pari al 10% dell’interaproduzione italiana. Si tratta di pre-lavorati industriali che vengono so-prattutto dall’Est Europa che con-sentono di produrre mozzarelle eformaggi di bassa qualità.Dall’inizio della crisi nel 2007 adoggi le importazioni di prodotti lat-tiero-caseari dall’estero sono au-mentate in valore del 23%, se-condo un’analisi di Coldiretti relativaai dati del commercio estero neiprimi dieci mesi del 2014. Oggil’Italia importa il 40% del latte e deiformaggi che consuma.Un mercato che l’Italia non si puòpermettere di trascurare e lasciareindifeso che garantisce 180milaposti di lavoro, ma anche una ric-

chezza economica di 28 miliardidi euro pari al 10% dell’agroali-mentare italiano.“Bisogna riflettere sul fatto che lachiusura di una stalla non significasolo perdita di lavoro e di reddito,ma anche un danno con il 53%degli allevamenti italiani che sitrova in zone montane e svantag-giate e svolge un ruolo insostituibiledi presidio del territorio dove la ma-nutenzione è assicurata proprio dallavoro silenzioso di pulizia e dicompattamento dei suoli svolto da-gli animali” ha commentato il pre-sidente della Coldiretti del Lazio,David Granieri.

“La Coldiretti del Lazio è interve-nuta direttamente alla realizzazionee alla riuscita in particolare dellamanifestazione in piazza del Cam-pidoglio in linea non solo con gliobiettivi di questa mobilitazione persalvare le stalle italiane in generale,ma anche con le numerose batta-glie compiute dalla Federazione la-ziale fino ad oggi per sostenere ilreddito degli allevatori e valorizzarela qualità del latte laziale” ha com-mentato il direttore di Coldiretti La-zio, Aldo Mattia. “Una manifesta-zione di grande partecipazione –ha continuato Mattia – che serve aportare all’attenzione della grandeplatea, anche politica, i punti indi-spensabili sui quali concentrare labattaglia in difesa delle stalle, comel’obbligo di indicare l’origine nelleetichette del latte (anche Uht), deiformaggi e di tutti gli altri prodotti abase di latte; garantire che vengachiamato “formaggio” solo ciò chederiva dal latte e non da prodotti di-versi; assicurare l’effettiva applica-zione della legge che vieta pratichedi commercio sleale; rendere pub-blici i dati relativi alle importazioni dilatte e di prodotti con derivati dellatte, tracciando le sostanze utiliz-zate; attuare le misure di sostegnoagli allevamenti italiani previste dalPiano Nazionale di Sviluppo Ru-rale; semplificare le procedure bu-

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P R I M O P I A N O

rocratiche. Rimanendo nel Lazio,esistono situazioni “anomale” comequella denunciata dalla stessa Col-diretti e che riguarda la Centraledel Latte di Roma, e vede coinvoltala multinazionale francese Lactalis.“Nel marzo del 2010 – denuncia laCioldiretti – una Sentenza del Con-siglio di Stato ha dichiarato la nul-lità della vendita della Centrale delLatte di Roma a Cirio da parte delComune di Roma e tutti gli atti con-seguenti, compresa la successivavendita a Parmalat, pertanto leazioni della Centrale del Latte sonoritornate al Comune di Roma, ilquale però, dopo cinque anni, nonha ancora avviato le procedure direcupero delle proprie azioni. In-tanto il progetto per il recuperodella Centrale è chiaro: prevede un

ruolo di partecipazione diretto degliallevatori nelle scelte che riguar-dano l’azienda. Il risultato di questasituazione di mercato è un evidentesquilibrio contrattuale tra le partiche determina un abuso, da parte

dei trasformatori, della loro posi-zione economica sul mercato, dallaquale gli allevatori dipendono. Iprezzi praticati dagli intermediaridella filiera del latte fresco sono ini-qui e gli allevatori manifestano or-mai evidenti segni di cedimento.La Coldiretti, sostenuta anche dal-l’intervento di Codacons, ha chiestoall’Antitrust (AGCM) che si facciachiarezza sulla questione dei prezzie dei costi di produzione, argo-mento ancora troppo poco inda-gato, e che si individui la situazionedi abuso in cui le imprese di tra-sformazione operano a danno di

di Alessandra Cori

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chi garantisce una materia prima diqualità. La recente legge n. 27 del2012 ha disposto interventi urgentia tutela della concorrenza e dellosviluppo della competitività preve-dendo, all’articolo 62, una disci-plina specifica in materia di ces-sione dei prodotti agricoli eagroalimentari nelle relazioni com-merciali. La particolare attenzionealle relazioni contrattuali nel settoreagricolo è dovuta al riconosci-mento della posizione di “debo-lezza” in cui versa una parte con-traente rispetto ad imprese più fortisul mercato. Il decreto che ha datoattuazione all’articolo 62 vieta lepratiche commerciali sleali e, inparticolare, quelle pratiche che de-terminano prezzi palesemente aldi sotto dei costi di produzionemedi dei prodotti oggetto delle re-lazioni commerciali e delle ces-sioni da parte degli imprenditoriagricoli”.

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La politica diLa politica di S

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La nuova politica di sviluppo rurale è elaborata all’interno di un Qua-dro strategico comune di programmazione, unico per tutti i fondistrutturali (Feasr, Fesr, Fse e Feamp), elaborato a livello europeo, che

ciascun Paese ha declinato, in base alle proprie esigenze, attraverso unAccordo di partenariato.L’Italia ha scelto di attuare la politica di sviluppo rurale attraverso i PSRregionali e un Programma di Sviluppo Rurale Nazionale che si occuperàdi 4 linee di intervento: gestione del rischio (1.640 mln di e), infrastrut-ture irrigue (300 mln di e), biodiversità animale (200 mln di e) e reterurale nazionale (100 mln di e).La nuova programmazione 2014-2020 offre un approccio più flessibile diquella attuale: non ci sono più gli assi, entro cui sono rigidamente inca-sellate le misure, ma sei priorità, ulteriormente specificate in 18 focusarea, alla cui realizzazione può contribuire contemporaneamente più diuna misura. Ciascun PSR dovrà contenere almeno 4 delle 6 priorità cheriguardano: il trasferimento di conoscenze, l’innovazione, l’organizzazio-ne delle filiere agroalimentari, la gestione del rischio, la tutela degli eco-sistemi, il contrasto ai cambiamenti climatici e la riduzione della CO2,l’inclusione sociale e lo sviluppo economico nelle zone rurali.Il nuovo impianto riduce il numero di misure da 40 a 18: alcune sonostate accorpate, altre ampliate, altre ancora introdotte ex novo. Particola-

SPECIALE

Sviluppo RuraleSviluppo Rurale

Fonte: Inea

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re rilievo viene dato alla priorità Innovazione, cui con-tribuiscono le misure “Trasferimento di conoscenze”,“Cooperazione” e “Investimenti in immobilizzazionimateriali”. L’applicazione di tali misure è incoraggia-ta dai Gruppi Operativi del Partenariato Europeo perl’Innovazione, il cui obiettivo è favorire la cooperazio-ne tra agricoltura e ricerca per accelerare il trasferi-mento tecnologico. Il modello di governance dei GOsarà concertato tra Mipaaf e Regioni e gli obiettivi diricerca ed innovazione saranno perseguiti anche conazioni tra Gruppi appartenenti a diverse Regioni ePaesi.Viene, inoltre, rafforzata la misura volta a fornire ser-vizi di consulenza agraria e, sul fronte delle sovven-zioni per ristrutturazione/investimenti/ammodernamen-to delle aziende, già previste in passato, è possibilericevere tassi di finanziamento più alti se connesse aipartenariati europei per l’innovazione o a progetticomuni.Una combinazione di misure è destinata ai Giovaniagricoltori, per avviare l’attività (fino a 70.000e), perinvestimenti in immobilizzazioni materiali, per servizidi formazione e consulenza. Tre le misure destinatealla gestione dei rischi e prevedono assicurazione efondi di mutualizzazione per cautelare il raccolto dairischi derivanti da eventi atmosferici o zoonosi, oltread uno strumento per la stabilizzazione dei redditiAll’agricoltura biologica è destinata una misura spe-cifica e per i pagamenti agro-climatico-ambientalisono previsti contratti comuni, il collegamento a for-mazione e informazioni, maggiore flessibilità nellaproroga dei contratti nazionali.Maggiori possibilità sono date al sostegno della coo-perazione in ambito tecnologico, ambientale e com-merciale, per esempio attraverso lo sviluppo di filiereagroalimentari corte e dei mercati locali.Il Leader è finalizzato a promuovere la flessibilità dioperazione con altri fondi a livello locale, per es. lacooperazione urbano-rurale. La formalizzazione del

cosiddetto Community-led local development (CLLD-Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo) porterà ad unaprogettazione e gestione strutturata degli interventi disviluppo da parte degli attori locali che si associano inuna partnership di natura mista (pubblico-privata) eaffidano un ruolo operativo (gestionale e amministra-tivo) al Gruppo di Azione Locale. Spetterà ai GAL ela-borare il Piano di Azione Locale per tradurre gliobiettivi in azioni concrete, dotandosi di una struttu-ra tecnica in grado di effettuare tali compiti. I Piani diAzione dovranno concentrarsi su un esiguo numerodi ambiti di intervento, in ogni caso non superiore atre, su cui impostare la progettazione locale 2014-2020. I GAL sceglieranno gli ambiti tematici di inter-vento per i rispettivi piani di azione da una listapredefinita. Gli ambiti di intervento scelti dai GALdovranno essere coerenti con i fabbisogni emergentie le opportunità individuate per i propri territori. Piùfondi possono contribuire al finanziamento di proget-ti CLLD, in funzione degli ambiti tematici di interven-to prescelti e dei territori interessanti. Per assicura-re l’utilizzo dello strumento CLLD in forma coerentecon le sue potenzialità, i Programmi regionali allo-cheranno una dotazione minima di risorse finanzia-rie comunitarie e nazionali allo stesso. Per il FEASR,il regolamento sullo sviluppo rurale impone una riser-va minima di allocazione finanziaria del 5 per cento diciascun PSR.Tra le possibilità, anche l’impiego di più fondi struttu-rali (approccio multi-fondo) secondo meccanismi dicoordinamento a livello nazionale e regionale.

Il presente articolo rientra nel progetto “La nuova PAC- Tra sostenibilità e innovazione. Impatti sulle areerurali” cofinanziato dall’Unione Europea - DG AGRI.I pareri in esso espressi impegnano soltanto l’autoree non possono essere considerati come costituentiuna presa di posizione ufficiale della CommissioneEuropea.

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SPECIALE

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ospitalità

ambiente

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territorio

vacanza

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Page 16: Orizzonte impresa n 1 2015

E C O N O M I A E F I N A N Z Adi Simone Di Colantonio

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Reti d’impresa: un’opportunitàanche per l’agricoltura

Una rete di imprese puòessere definita come un

insieme di aziende,giuridicamente autonome, i cuirapporti si basano su relazionifiduciarie e in qualche caso sucontratti e che si impegnano,attraverso investimenti congiunti,a realizzare un’unica produzione,attività di marketing, diformazione, di ricerca,innovazione e di sviluppocon un obiettivo comune.Si tratta di un nuovo paradigmaproduttivo che può aiutare le Pmiad aumentare la produttività,incrementare l’innovazione,conquistare nuovi mercati e,dunque, migliorare la competitività.I contratti di rete stipulati in Italiasi confermano in costantecrescita con 1.927 contratti direte e 9.662 imprese coinvolte(dati 01/2015) con una fortepresenza del settoreagroalimentare.

Sebbene il settore agroalimentareitaliano rappresenti uno dei punticardine della nostra economia edil baluardo fondamentaledel vero Made in Italynel mondo (15% del Pilnazionale) sconta dellearretratezze strutturali ormaiconsolidate.L’agricoltura italiana rappresenta il13% della produzione agricolacomplessiva europea, ma ilsettore nel suo complesso sicaratterizza per forti limitiorganizzativi che ne frenano losviluppo e la competitività suimercati.Alcune debolezze sono ormaistoriche e radicate quali laeccessiva presenza di operatori,la frammentazione dellaproduzione e della conseguenteofferta, la piccola dimensionedegli operatori economici e laforte dipendenza dalle strutturedistributivo-logistiche.

La ridotta dimensione delleimprese del settore limita losviluppo dell’innovazionetecnologica, riduce la capacità dipenetrare i mercati internazionali,penalizza il valore del ratingassegnato dalle banche secondo icriteri di Basilea 2 e 3. Tuttavia, ladifficoltà a crescere mediantel’aumento delle dimensioni daparte delle Pmi del settoreagroalimentare è determinata dadiversi fattori: difficoltà di accessola credito, limitate risorsefinanziarie, scarsa cultura difinanza d’impresa e controllo digestione e difficoltà nel ricambiogenerazionale.Per queste imprese l’alternativastrategica all’aumento dellamassa critica per acquisirecompetitività ed efficienza èrappresentata alle aggregazionistoricamente presentinel settore come forme consortilio cooperativistiche.

SimoneDi Colantonio,CreditAgri

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E C O N O M I A E F I N A N Z Adi Simone Di Colantonio

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Attraverso l’organizzazione in retidi imprese, le Pmi, senza perderela propria autonomia giuridica,ottengono i vantaggi della grandedimensione senza i rischiderivanti dalla responsabilitàsolidale di forme giuridicheconsolidate.In questo contesto, èevidente che lo sviluppodel settoreagroalimentare inItalia passa dallefiliere e dalle formedi aggregazioneinnovative, come icontratti di rete,che sono ingrado di dare piùcompetitività alleimprese agricole.È un problema dimassa critica,indispensabile perprovare a trattenere inItalia la quota maggiore divalore aggiunto e, allo stessotempo, per sostenere i processidi internazionalizzazione.Un incentivo alla diffusione deicontratti di rete tra le imprese delsettore agricolo deriva dallespecifiche previsioni normativeche disciplinano la materia.La legge n. 221/2012, avente adoggetto misure urgenti per lacrescita del Paese, prevede cheai fini degli adempimentipubblicitari, il contratto di rete nelsettore agricolo può esseresottoscritto dalle parti conl’assistenza di una o piùorganizzazioni professionaliagricole maggiormenterappresentative a livellonazionale, che hanno partecipatoalla redazione finale dell’accordo.Inoltre, con la legge n. 99/2013,all’art. 9 comma 11, è statointrodotto, per la prima volta, unriferimento ai profili giuslavoristicidel contratto di rete che permette

l’assunzione congiunta dilavoratori da parte di impreselegate da un contratto di rete,quando almeno il 50% di essesiano imprese agricole.

Nel 2014 sono stati potenziati icontratti di rete in agricoltura checonsentono di aumentare lapropria produzione anche suiterreni di proprietà di altreaziende agricole. Infatti, il comma3 dell’art. 1 bis del D.L. 91/2014,stabilisce che la produzioneagricola derivante dall’esercizio incomune secondo un contratto direte può essere divisa tra icontraenti. L’attribuzione delprodotto avverrà a titolo originario,in base alle quote previste dalcontratto stesso. Il nuovo dettatonormativo consentirà quindi adue o più imprese agricole e nonagricole, di stipulare un contrattodi rete e associarsi al fine diconseguire degli obiettivi comuni.Le reti di imprese del settorealimentare sono state costituite

con obiettivi specifici:valorizzazione del brand,promozione del Made in Italyalimentare, marketing congiunto,ricerca e sviluppo per aumentarela qualità, internazionalizzazione.In conclusione, il modelloorganizzativo della rete consente

ad un insieme di Pmi dioperare sul mercato con laforza di un’azienda dimedio-grandidimensioni. Attraversoil contratto di rete, leimprese, anchelocalizzate suterritorigeograficamentedistanti, senzarinunciare allapropria autonomia,possono aggregarsiper condividere

conoscenza e realizzareinsieme progetti di

ricerca e sviluppo, dimarketing, di formazione del

personale, diinternazionalizzazionecondividendo risorseprofessionali.Inoltre, considerati gli effettipositivi della partecipazione allarete sulle performanceeconomiche (aumento delfatturato aggregato, aumentodegli investimenti, riduzione deicosti), le imprese organizzate inrete possono vedere migliorareil loro merito di creditorispetto alle impreseche operano isolatamenteriducendo i rischi di razionamentodel credito, accentuatidall’attuale situazione di crisie dall’applicazionedei parametri di Basilea 2 e 3.

Fonte: Officina delle reti -Piattaforma per le reti d’impresa -PianetaPsr.it

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L’AGRICOLTURA IN… EUROPAdi Andrea Fugaro

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Etichettatura carne trasformata:Parlamento europeovuole l’obbligo

Il Parlamento Europeo ha appro-vato nella sua ultima seduta ple-

naria con 460 voti favorevoli, 203contrari e 33 astensioni una Riso-luzione non legislativa con la qualeinvita la Commissione Europea afar seguire alla sua Relazione pro-poste normative che rendano ob-bligatoria l’indicazione dell’originedelle carni presenti negli alimentitrasformati con l’obiettivo di assi-curare sempre maggiore traspa-

renza lungo la filiera alimentare edinformare con maggiore precisionei consumatori europei.Come è avvenuto per l’obbligo diindicare in etichetta l’origine dellacarne bovina fresca sotto la pres-sione della mucca pazza, anche inquesto caso – precisa la risoluzioneparlamentare – è stato uno scan-dalo a favorire l’accelerazione, conil ritrovamento di carne di cavallospacciata come bovina in piattipronti come lasagne, ravioli, tortel-lini, cannelloni, olive all’ascolana,polpette e ragù, venduti anchesotto marchi nazionali nell’aprile2013.Il Parlamento Europeo sottolineainoltre che nella relazione dellaCommissione Europea si riconosce

che oltre il 90% dei consumatoriinterpellati ritiene importante chel’etichetta dei prodotti alimentaritrasformati indichi l’origine dellecarni osservando che questo è unodei molteplici fattori che possonoinfluenzare il comportamento deiconsumatori.È evidente, afferma la Risoluzione,che l’indicazione dell’origine dellecarni utilizzate come ingredienti dialimenti contribuirebbe a garantireuna migliore tracciabilità lungo la fi-liera alimentare e rapporti più sta-bili tra i fornitori di carni e leaziende di trasformazione, oltre arafforzare la diligenza nella sceltadei fornitori e dei prodotti da partedegli operatori del settore alimen-tare. Inoltre, affermano i parla-mentari europei, che l’etichetta-tura dei prodotti alimentari debbatener conto della trasparenza edella leggibilità delle informazioniper i consumatori, pur consen-tendo al contempo alle imprese eu-ropee di operare in modo econo-micamente redditizio a condizioniaccettabili per il potere d’acquistodei consumatori.Oggi, in Italia la metà della spesa èanonima, anche se il nuovo rego-lamento comunitario entrato in vi-

gore il 13 dicembre prevede che apartire dal prossimo 1° aprile 2015dovranno essere indicate in eti-chetta luogo di allevamento e dimacellazione di carni suine e ovi-caprine. In Europa è in vigore l’ob-bligo di indicare l’origine dellacarne bovina dopo l’emergenzamucca pazza mentre dal 2003 èd’obbligo indicare varietà, qualità eprovenienza nell’ortofrutta fresca,dal 1° gennaio 2004 c’è il codice diidentificazione per le uova, a partiredal 1° agosto 2004 l’obbligo di in-dicare in etichetta il Paese di ori-gine in cui il miele è stato raccoltoe dal 1° luglio 2009 l’obbligo di in-dicare anche l’origine delle oliveimpiegate nell’olio.Ma l’etichetta resta anonima oltreche per gli altri tipi di carne ancheper i salumi, i succhi di frutta, la pa-sta ed i formaggi. L’Italia è all’avan-guardia in questo percorso: il 7 giu-gno 2005 è scattato l’obbligo di in-dicare la zona di mungitura o lastalla di provenienza per il latte fre-sco; dal 17 ottobre 2005 l’obbligo dietichetta per il pollo Made in Italyper effetto dell’influenza aviaria; apartire dal 1° gennaio 2008 l’ob-bligo di etichettatura di origine perla passata di pomodoro.

Carne di pollo e derivati Pasta

Carne bovina Carne di maiale e salumi

Frutta e verdura fresche Carne di coniglio

Uova Carne trasformata

Miele Frutta e verdura trasformata

Passata di pomodoro Derivati del pomodoro diversi da passata

Latte fresco Formaggi

Pesce Derivati dei cereali (pane, pasta)

Extravergine di oliva Carne di pecora e agnello

Latte a lunga conservazione

Concentrato di pomodoro e sughi pronti

“Cibi CON indicazione d’origine Cibi SENZA indicazione di origine

LA SPESA CON E SENZA ETICHETTA D’ORIGINE

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L’AGRICOLTURA IN… POLITICAdi Andrea Fugaro

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• produttori che non abbiano su-perato di oltre il 6% la propriaquota individuale.

Le somme residue confluiscono nelfondo per gli interventi nel settorelattiero-caseario istituito presso ilMinistero delle Politiche agricolealimentari e forestali.Negli anni scorsi sono state moltis-sime le situazioni nelle quali i primiacquirenti non hanno versato adAgea il prelievo trattenuto ai pro-duttori che avevano superato lequote individuali e che hanno datoluogo a ricorsi amministrativi al Tarche si vanno ora risolvendo a fa-vore dell’Amministrazione.Il Dipartimento delle Politiche eu-ropee e internazionali dello Svi-luppo Rurale del Mipaaf è per que-sti motivi in allerta, visti i pre-cedenti degli ultimi anni. “È estre-mamente importante praticareogni sforzo – scrive il Ministero alleRegioni – per evitare che tali com-portamenti (cioè i casi del passatodi acquirenti fittizi, che non versa-vano i prelievi dovuti dai produttori)si ripetano, in quanto il recuperodelle somme non incassate risul-terebbe estremamente difficol-toso”.

la conseguente necessità di inca-merare, nella misura dovuta, se-condo le previsioni di legge, i pre-lievi trattenuti a titolo di anticipo aisoggetti che hanno superato il pro-prio quantitativo di riferimento in-dividuale”.La normativa ancora in vigore pre-vede che solo alcune categorie diproduttori possono compensare equindi non pagare i prelievi sup-plementari mentre per tutti gli altripermane l’obbligo di pagamentoper il tramite dei primi acquirentiche effettuano le trattenute.In caso di superamento, quindi,accederanno alla restituzione delprelievo soltanto i produttori in re-gola con il versamento mensile conpriorità per:• aziende ubicate in zona di mon-tagna;

• aziende ubicate in zona svantag-giata;

• aziende che hanno subito ilblocco della movimentazione de-gli animali per almeno 90 gg. nellimite del 20% della quota;

• produttori che non abbiano su-perato il livello di commercializ-zazione conseguito nel periodo2007-2008;

Finale incandescente per il re-gime delle quote latte che verrà

chiuso definitivamente il prossimo30 aprile 2015 in quanto l’ultimacampagna sta registrando un in-cremento della produzione e quindidelle consegne con concreta pos-sibilità che la quota nazionale di ri-ferimento e quelle individuali ven-gano superate.Il timore del Ministero delle Politi-che agricole è che qualcuno evadail pagamento del prelievo supple-mentare nella speranza di farlafranca e sfuggire a questo balzelloconsiderato iniquo e che ha datoluogo ad un contenzioso senza finee con un debito che diviene con iltempo sempre più irrecuperabile. Èlo stesso Ministero che in una cir-colare inviata alle Regioni alla finedell’anno 2014 lancia l’allarme inquanto dichiara senza mezzi ter-mini che “i dati relativi alla raccoltalatte da aprile a luglio 2014 eviden-ziano un aumento delle consegnedi circa il 3,5% rispetto allo stessoperiodo dell’anno precedente”.Un aumento che “lascia preve-dere, per la campagna in corso2014/2015, un superamento delquantitativo della quota nazionale e

Quote latte: ultima battagliaper il recupero delle multe

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L’AGRICOLTURA IN… POLITICAdi Andrea Fugaro

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Il Ministero delle Politiche agricoleevidenzia in particolare, “nei casi incui le comunicazioni non siano in-viate entro i termini stabiliti o si ri-scontrino superamenti dei quanti-tativi di riferimento individuale aiquali non corrisponde la relativatrattenuta e il relativo versamentodel prelievo ovvero vi siano sospettisulla regolarità delle operazionicontabili, la necessità di chiedere ilsupporto dei competenti organi dipolizia giudiziaria affinché possanoessere messe in atto tutte le op-portune iniziative volte ad ostaco-lare operazioni fraudolente di elu-sione del prelievo”.La guerra agli splafonatori dellequote, negli ultimi mesi di soprav-vivenza del sistema di contingen-tamento produttivo, è ricominciatama viene contestata dagli alleva-tori debitori che ritengono di es-sere sottoposti ad un vero e proprioattacco persecutorio. Nel formu-lare la protesta e nel tentativo discrollarsi dalle spalle ogni even-tuale pagamento, si afferma conleggerezza che l’abolizione del re-gime dovrebbe comportare ancheuna sanatoria generale e finale pa-ragonabile ad una sorta di amni-stia. A sostegno di questa richiesta

viene prefigurata la possibilità cheun regime di sanatoria generalepossa essere adottato anche daparte di altri Stati membri con con-seguente danno finanziario per lecasse comunitarie.L’Italia invece non ha intenzione diadottare nessuna sanatoria né difatto e né tacita ma, anzi con un’al-tra circolare ministeriale indirizzatasempre alle Regioni del 21 gen-naio 2015, ha alzato la soglia diattenzione sulla possibilità che idebitori scompaiano con il “mal-loppo” assieme alla fine del regimedelle quote.Il Ministero infatti, ricorda alle Re-gioni che numerose sentenzehanno confermato la validità dellerichieste dell’Amministrazione per-ché le trattenute effettuate dai primiacquirenti siano versate all’Agea. IlMinistero invita quindi le Regioni ainformare ufficialmente tutti i desti-natari coinvolti dalle singole pro-nunzie del Giudice amministrativodell’esito del contenzioso favorevoleall’Amministrazione stessa.Il Ministero precisa ancora chetutte le somme effettivamente trat-tenute dagli acquirenti non informa di fideiussione devono es-sere versate ad Agea indipenden-

temente da ogni altra circostanza.Agea comunque a seguito dell’av-venuto accredito provvederà a ve-rificare e aggiornare ogni singolaposizione e provvederà a restituire,con la dovuta tempestività, se ne-cessario, le eventuali somme trat-tenute in eccesso.Nel caso di produttori che hannocostituito fideiussioni, si potrà pro-cedere allo svincolo dopo che Ageaavrà accertato che abbiano inte-gralmente pagato il debito per tuttele campagne.Con la Circolare ministeriale si sco-pre che molti produttori hanno fattorichiesta di rateizzazione solo a se-guito dell’ultima intimazione al ver-samento del prelievo divenuto esi-gibile con le ultime sentenze. Inpassato vi era stata un’apertura an-che per questi “fuori ogni termine”,mentre questa volta il Ministero ol-tre ad affermare che non vi è nes-suna specifica disposizione nor-mativa che consenta di accoglieretali richieste, afferma chiaramenteche la presentazione della do-manda di rateizzazione potrebbecostituire un pretesto per evitare ilpagamento del dovuto e compro-metterebbe la possibilità di recu-pero del prelievo.

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L ’ E S P E R T O R I S P O N D Edi Elio Guarnaccia

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Le considerazioni che seguonosono frutto esclusivo delpensiero dell’Autore e nonimpegnano in alcun modol’Amministrazione diappartenenza.

Ho sentito parlare di assunzionicongiunte in agricoltura: cosasignifica?Dal 10 settembre 2014, leimprese agricole, anchecooperative, appartenenti allostesso gruppo di imprese, o chepossano essere ricondotte allostesso proprietario o a soggettilegati tra loro da vincolo diparentela od affinità entro ilterzo grado possonoprocedere, congiuntamente,all’assunzione di lavoratoridipendenti per losvolgimento diprestazioni lavorativepresso le singoleaziende.Questa norma disponeinoltre la pienaresponsabilità solidale eretributiva per i rapporti dilavoro instaurati in tal modo,con la conseguenza che ognidatore di lavoro risponde delleretribuzioni e degli oneriprevidenziali ed assicurativi aprescindere dal luogo dove ilavoratori prestano la loro attività.Dal 7 gennaio 2015 è disponibilela procedura telematica per poteraccedere a questa innovativamodalità di assunzione per leaziende agricole

Quali sono i benefici previsti seassumo nella mia azienda untrattorista di 28 anni? Esiste un“bonus giovani”?L’art. 5 del Decreto Legge 24giugno 2014, n. 91, entrato invigore il 1° luglio 2014, ha

previsto l’erogazione di unincentivo per quei datori di lavoroagricolo che nel periodocompreso tra il 1° luglio 2014e il 30 giugno 2015, hannoassunto o assumeranno giovanidi età tra i 18 e i 35 anni, che sitrovino in una delle seguenticondizioni:a) essere privi di impiego

regolarmente retribuito daalmeno sei mesi;

b) essere privi di diploma diistruzione secondaria disecondo grado.

Questo incentivo spetta sia per leassunzioni a tempo determinatoche per le assunzioni a tempoindeterminato, anche a tempoparziale.Per le assunzioni a tempodeterminato il contratto devepresentare i seguenti requisiti:• avere una durata almenotriennale;

• garantire al lavoratore unperiodo di occupazione minimadi 102 giornate annue;

• essere redatto in forma scritta.L’incentivo, pari a 1/3 dellaretribuzione lorda imponibile ai

fini previdenziali, viene erogatoper un periodo complessivodi 18 mesi.L’incentivo è riconosciutodall’INPS al datore di lavorounicamente mediantecompensazione, in base alleregole vigenti per i versamenticontributivi in agricoltura.L’importo annuale dell’incentivonon potrà superare, per ciascunlavoratore per la cui assunzione sirichiede il beneficio, l’importo di:a) Euro 3.000,00 (tremila) per

lavoratori OTD;b) Euro 5.000,00 (cinquemila)

per lavoratori OTI.In caso di rapporto a tempoparziale il beneficio èproporzionalmente ridotto.Il datore di lavoro, perusufruire dell’incentivodeve:• essere in regola con gliobblighi contributivi,l’osservanza delle normeposte a tutela dellecondizioni di lavoro, ilrispetto degli accordi e

contratti collettivi nazionalinonché di quelli regionali,territoriali o aziendali;

• essere in regola conl’applicazione dei principistabiliti dall’art. 4, commi 12,13 e 15, della legge 92/2012(c.d. Legge Fornero).

Sono titolare di un’impresaagricola: posso assumere comeoperaia a tempo determinato lamia compagna convivente nellastessa residenza con la quale hoavuto un bambino?Il nostro ordinamento,riconoscendo il valore socialedella famiglia di fatto, ha peròprevisto che le erogazioni dimezzi economici compiute da

Fare impresa:le domande dei nostri soci

Elio Guarnaccia,Ispettoredel LavoroCoordinatore

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uno dei conviventi a beneficiodell’altro devono essere intesecome adempimento diobbligazioni naturali, dovuta inesecuzione di un dovere morale osociale. L’effetto dell’obbligazionenaturale è che viene esclusa laripetizione(il convivente che ha dato nonpuò più chieder indietro) diquanto è stato dato per doverimorali o sociali.Nell’ipotesi in cui, all’interno dellafamiglia di fatto, un conviventepresti attività lavorativa neiconfronti dell’altro secondo lo

Di conseguenza nulla più ostaattualmente alla configurazionedel rapporto di lavoro famigliarecome ordinario rapporto di lavorosubordinato, con i conseguentidiritti ed obblighi che a questo siricollegano, anche per ciò cheattiene alla posizioneprevidenziale del lavoratore.

Per qualsiasi informazione oapprofondimento in materiacontattare le FederazioniProvinciali Coldiretti del Lazio(i recapiti sono disponibili sulsito www.lazio.coldiretti.it)

schema dell’impresa familiare,non si applica la disciplinaprevista per la famiglia legittimache prevede, diritti proporzionalialla qualità e quantità del lavoroprestato.Infatti, la recente normativa hafatto cadere la presunzionerelativa alla gratuità delleprestazioni lavorative svolte nellacomunità famigliare, essendomutata lo spirito della legislazionein materia,diretta ad una più efficacetutela della posizione delprestatore di lavoro.

L ’ E S P E R T O R I S P O N D Edi Elio Guarnaccia

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NOTIZIE DALLE PROVINCE

ROMA/RIETI: INPIAZZA ALLAMAXIMUNGITURA INCAMPIDOGLIO

Numerosi gli allevatoriintervenuti dalla provincia

romana e reatina che,nonostante le avverse condizionimeteo, hanno voluto esserepresenti, venerdì 6 febbraio, inPiazza del Campidoglio, a Roma,per la maximungituraorganizzata da Coldiretti.L’obiettivo è stato quello di farconoscere da vicino il difficilelavoro nelle stalle ma anche ipericoli dell’abbandono diun’attività insostituibile per lasicurezza alimentare eambientale e soprattutto perl’economia e l’occupazione, conla scomparsa in Italia di circa150mila mucche dall’inizio dellacrisi nel 2007.Un’importante vetrina servita aportare all’attenzione dellestanze dei bottoni l’annosaquestione del prezzo del latteche non permette agli allevatoridi sopravvivere al mercato e alcontempo per fornire lorosostegno, solidarietà e vicinanza.“Il dossier «L’attacco alle stalle

italiane» presentato durante lamanifestazione serve per fornireun quadro più completo diquella che è la situazione deinostri allevatori – ha dichiaratoGabriel Battistelli, direttore delleFederazioni di Roma e Rieti –costretti ad abbassare il prezzoalla stalla del 19% mentre incontemporanea il costo del lattefresco di alta qualità èaumentato nell’ultimo trimestredell’1,2%, uno squilibrioall’interno della filiera ormai nonpiù tollerabile che rende ilmercato del tutto sleale”.

ROMA: NUOVAASSISTENZA ALLEAZIENDEVITIVINICOLE

Ancora una volta Coldirettiscende in campo a fianco

delle aziende e stavolta lo faponendosi a garanzia e tuteladel settore vitivinicolo.Semplificazione, snellimento econsulenza ad ampio spettrosono gli assi portanti su cui siregge il nuovo servizio promossoda Coldiretti che, grazie all’avviodi una collaborazione con unatask force di esperti e giuristi,darà la possibilità alle aziendedel settore vitivinicolo diavvalersi di assistenza di elevatoprofilo di natura non solo tecnicama anche giuridica.Tale consulenza fornirà supportoin diverse casistiche chespaziano ad esempio dallavalutazione di conformità delleetichette agli adempimentiburocratici ed amministrativi, dal

supporto nella redazione dieventuali memorie difensive alsostengo all’export verso imercati esteri.“L’assistenza in ciascuna dellafasi della filiera diventa unelemento cruciale in questomomento di transizione verso lariscrittura dei regolamenticomunitari applicativi – haaffermato Gabriel Battistelli,direttore di Coldiretti Roma – inconcomitanza inoltre con l’avviodella fase di dematerializzazionedei registri di cantina, deidocumenti di accompagnamentotelematici e che vedrà laprobabile definizione di unanuova legge nazionale unica peril settore”.Per ricevere newsletter edinformazioni sarà sufficienterecarsi presso l’ufficio zona diriferimento e comunicare ilproprio indirizzo di postaelettronica.

RIETI: IL PRESIDENTEMONCALVO OSPITED’ECCEZIONE ALCONSIGLIO DELLAFEDERAZIONE

Il Presidente nazionale diColdiretti, Roberto Moncalvo è

stato l’ospite illustre dellaFederazione provincialeColdiretti di Rieti in occasionedell’evento organizzatodall’antenna RENA per il lanciodi un ambizioso progetto,attraverso l’istituzione di unconcorso internazionale di idee,per la riqualificazione dell’ex

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NOTIZIE DALLE PROVINCE

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Snia Viscosa, ex area industrialedi oltre 30 ettari nel cuore diRieti, oggi parco chiuso edabbandonato.Accolto al suo arrivo a Rieti nellanuova sede provinciale dalpresidente Enzo Nesta eaccompagnato dal direttoreGabriel Battistelli, il presidenteMoncalvo ha visitato gli ufficiesprimendo un particolareapprezzamento per i nuovi localiinaugurati lo scorso 5 dicembreall’interno del centrocommerciale Perseo. Nella salariunioni ha poi incontrato ladirigenza della Federazione diRieti e il personale.Nel suo saluto di benvenuto ilpresidente Nesta ha illustrato lasituazione generale dellaprovincia di Rieti, le difficoltàche il settore agricolo stavivendo ma anche le grandiopportunità che un territorio siapur piccolo come quello dellaprovincia Reatina può esprimeresia in termini di qualità che divalore aggiunto per le imprese.Il direttore Battistelli nel portareil saluto di tutta la struttura hatracciato il percorso che laFederazione ha seguito in questiultimi anni per valorizzarequesto territorio, in pienaarmonia con il progetto diColdiretti.Il presidente Moncalvo ha invecericordato le grandi battagliecondotte durante l’ultimo annoda Coldiretti e i temi principaliaffrontati: dalla questionedell’origine, a quelladell’etichettatura, alla riformadella PAC, alla “legge salva olio”,al tema dei controlli conl’istituzione della centrale unicae del registro dei controlli percombattere le agromafie. Ancorala questione dell’IMU e lacreazione di UE COOP con ilsuo codice etico, il no OGM. Inconclusione il presidenteMoncalvo ha comunicatol’intenzione della GiuntaNazionale di Coldiretti diprogrammare una decina di

incontri territoriali per unconfronto continuo con i soci perarrivare ai sei mesi di Expo doveColdiretti sarà presente con unproprio spazio e tante iniziativeterritoriali per tenere altal’attenzione sul nostro cibo e suinostri prodotti.

ulteriormente garantite non soloattraverso la tutela delconsumatore e della lealeconcorrenza mediante l’obiettivodel mantenimento di un elevatostandard di protezione dellasalute umana, animale e dellepiante ma anche in termini dilegalità attraverso la lotta allefrodi ed alle contraffazioni edalla difesa delle produzioniagroalimentari”.

VITERBO:IN PIAZZA PER LAMAXIMUNGITURAIN CAMPIDOGLIO

Anche Coldiretti Viterbo èscesa in Piazza del

Campidoglio, venerdì 6 febbraio,per «Un giorno da allevatore».Lo ha fatto in grande stile,proponendo mungiture in direttae dal vivo per avvicinare tutti alproblema che il settoreallevatoriale sta vivendo.Ciò su cui Coldiretti Viterbo ponel’accento, in sinergia con le altreFederazioni nazionali e conColdiretti Lazio, è la situazione incui versano gli allevamenti,dovuta non solo alla crisi, maanche ad anomalie di mercato.Per ogni litro di latte prodottonegli allevamenti delle nostreregioni, ce n’è quasi altrettantoimportato dall’estero senzanessuna evidenza per ilconsumatore.A tal proposito il presidente diColdiretti Viterbo, Mauro Pacificiricorda che “il 42% dellaproduzione di latte resta

RIETI: BENE PIANONAZIONALE SULLASICUREZZAALIMENTARE

La Federazione di Rieti plaudealla pubblicazione del Piano

Nazionale Integrato volto adorientare i controlli ufficiali per lasicurezza alimentare e per lalotta alle frodi lungo l’interafiliera produttiva, che troveràattuazione nel triennio 2015-2018, elaborato grazie allaconcertazione di Ministero dellaSalute, Ministero dell’Ambiente,Ministero delle PoliticheAgricole, Regioni e Provinceautonome insieme a carabinieridei Nac e dei Nas, Corpoforestale dello Stato e Agenziadelle Dogane. “Attraverso ilPiano Nazionale Integrato siconsegna al Paese undocumento unico - ha affermatoil direttore Battistelli –che forniràun ulteriore strumento utile nellebattaglie che come Coldirettiportiamo avanti giorno pergiorno; trasparenza e qualità,soprattutto nel settoreagroalimentare, verranno

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nell’anonimato e non puòfregiarsi della indicazione diorigine italiana. Quattro regioni,superano il 90 %dell’importazione rispetto allaproduzione. Il Lazio è tra questecon il 95%. Per questo per noi èmolto importante far sentire lanostra voce a difesa del latteitaliano e degli allevatori chelavorano nella nostra provincia”.Il direttore di Coldiretti Viterbo,Ermanno Mazzetti: “il settorelattiero caseario rappresenta lavoce più importantedell’agroalimentare italiano,motivo per cui impegnarsi tuttimaggiormente richiedendo piùgaranzie come correttaetichettatura del latte e misure disostegno agli allevamenti italianipreviste dal Piano Nazionale diSviluppo Rurale”.Quello che preme a Coldiretti ètutelare i prezzi dalle iniziativedegli intermediari e dellaconcorrenza, con particolareattenzione alle relazionicontrattuali nel settore agricoloche spesso ricopre unaposizione di “debolezza” rispettoad imprese più forti sul mercato.

VITERBO:INAUGURATA LANUOVA SEZIONE DIMONTEROMANO

Ènata la nuova sezioneColdiretti di Monteromano,

“per dare un servizio sempre piùefficiente e rispondente allenecessità delle imprese agricole”

ha detto il direttore di ColdirettiViterbo, Ermanno Mazzetti.La sede dell’ufficio è situatapresso la Cooperativa Agricoltoriin Viale Papa Giovanni XXIII,numero 231. Con la Cooperativaè stata stipulata un’appositaconvenzione in base alla qualela sede, oltre al mercoledì,rimarrà aperta tutta la settimana.“Ringrazio il presidente dellaCooperativa che ha credutofortemente in questo progetto,mettendo a disposizione ilproprio personale e collaborandoin maniera costruttiva amigliorare i servizi di Coldirettinel ricco comprensorio dellaMaremma di cui è responsabileClaudio Calevi” ha aggiunto ildirettore Ermanno Mazzetti.“L’ufficio di Monteromano,unitamente alle altre sedi delcomprensorio della Maremmache comprende Canino, Cellere,Montalto di Castro, PesciaRomana, Piansano, Tarquinia eTuscania, segna un ulteriorepasso in avanti dell’attività diColdiretti Viterbo per garantire lapropria presenza su tutto ilterritorio, per essere a fianco deinostri associati con sportelliaperti ed esperti a lorodisposizione” ha concluso ilpresidente di Coldiretti Viterbo,Mauro Pacifici.

FROSINONE:ASSEMBLEA SULLANUOVA PAC, OLTRE200 AGRICOLTORI,MOLTI I GIOVANI

“Questa volta i soldi vannosoltanto ai veri agricoltori,

non più anche alle banche o agliaeroporti solo perché magariproprietari di centinaia di ettaridi terra, ma incolta eabbandonata. Con questariforma, per accedere aicontributi comunitari bisogna

innanzitutto certificare di essereagricoltore attivo”.È stato Saverio Viola, direttoredella Coldiretti di Frosinone, adintrodurre i lavoridell’assemblea, organizzata aCassino, sulla nuova Pac. In unasala Restagno mai così gremita,con tanta gente rimasta in piedi– oltre duecento agricoltoripresenti, tra i quali tanti giovani– i funzionari hanno illustrato lenovità più rilevanti della nuovaprogrammazione europea. Altavolo di presidenza, insieme aViola, anche il presidenteprovinciale Vinicio Savone, ilvicedirettore Enzo Sperduti e ilsegretario di zona di Cassino,Fabio Bianchi.A differenza della vecchiaprogrammazione la nuova risultaessere vantaggiosa per unaplatea più vasta di agricoltori,perché da quest’anno sonoammessi al beneficio anchesettori finora esclusi comeortofrutta, piante ornamentali evitivinicolo. “Ma è importanterispettare i tempi. Le domandeper fissare i nuovi titoli chedaranno diritto a ricevere icontributi comunitari – haesortato Leonardo Subiaco,direttore del Caa provinciale diLatina, che ha tenuto larelazione tecnica – vannopresentate entro la prima metàdi maggio”. Vinicio Savone,presidente provinciale dellaColdiretti, si è soffermato sullariforma dei Consorzi di Bonifica:“Coldiretti – ha detto – èfavorevole alla riorganizzazione.

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Bene il taglio delle poltrone edegli sprechi, masalvaguardiamo i contribuenti ele aziende. In alcuni territori,infatti, senza le attività deiconsorzi, come il servizio irriguo,non ci sarebbe più alcunaattività agricola”.

FROSINONE: SAVONECOMMENTAINCONTRO CONMAGLIOCCHETTI

“Un incontro che tutti – siaDanilo Magliocchetti, sia

le organizzazioni professionali –abbiamo affrontato con spiritocostruttivo. Coldiretti ha aderitoalla proposta del consigliere dicostituire la Consultapermanente dell’agricoltura. Inquella sede, unendo le forze,potremo discutere leproblematiche del settore perindividuare, di volta in volta, lesoluzioni ottimali”. È quantodichiara Vinicio Savone,presidente della Coldiretti diFrosinone, in merito all’incontroavuto in Provincia con ilconsigliere delegato alle politicheagricole. “Siamo favorevoli – haaggiunto Savone – anche allaintensificazione dei rapporti, chegià intercorrono numerosi, tra

l’Università della Tuscia e ilmondo agricolo provinciale,nell’auspicio che si possaprevedere la localizzazione inCiociaria di una sede distaccatadi quell’Ateneo”. Savone hasollecitato Magliocchetti adintervenire, come Provincia,sulla vertenza del prezzo dellatte alla stalla e sulla sollecitadefinizione, da partedell’Assessorato regionaleall’agricoltura – dei bandi delnuovo Psr (Piano SviluppoRurale). “Resta l’incognita Valledel Sacco. A un decennio ormaidalla esplosione dellaemergenza ambientale non siintravedono vie d’uscita.Anzi ad oggi, con la cessazionedell’ufficio commissariale,viviamo una fase di stalloamministrativo che vorremmofosse al più presto superata, conla indicazione del nuovosoggetto (che sia il Ministero o laRegione) che dovrà adottare invia definitiva sia le praticherelative alla gestione dello statusquo, sia quelle relative agliinterventi di bonifica. Oggiviviamo un quadro di granconfusione. Ad esempio, daFrosinone a Falvaterra èpossibile coltivare i terreniconfinanti col fiume con la solamisura della verifica sullasicurezza dei raccolti, mentre daFrosinone a Colleferro vigeancora una ferrea interdizione.Vorremmo poter lavorare tutti iterreni che si affacciano lungo ilfiume, accettando di buongrado, come accade già nel suddella provincia, eventuali analisia campione che la Asl ritenessedi dover effettuare sui raccolti.Ferma restando, infatti, laprioritaria tutela della salutepubblica, è ora di restituireautonomia gestionale eproduttiva ad agricoltori eallevatori che, pur non avendocolpa alcuna, hanno pagatofinora un prezzo altissimorispetto all’inquinamento dellaValle del Sacco”.

LATINA: BORGOBAINSIZZA,COLDIRETTIILLUSTRALA NUOVA PAC

“Ècome se partissimo dazero, come se la vecchia

Pac non fosse mai esistitaperché l’entrata in vigore dellanuova ha azzerato il pregresso,cancellando con un colpo dispugna tutto quello che abbiamocostruito fino a dicembre delloscorso anno. E non abbiamotempo da perdere, perché lenuove adesioni vannonecessariamente formalizzateentro il 15 maggio”. È l’appelloche il direttore della Coldiretti diLatina, Saverio Viola, ha rivoltoalle centinaia di imprenditoriagricoli che hanno affollatol’assemblea organizzata a BorgoBainsizza per illustrare icontenuti della nuova Pac.Ad introdurre i lavori è statoLuigi Albieri, segretario di zona.“La vecchia programmazioneeuropea – ha ricordato LeonardoSubiaco, responsabileprovinciale del Caa – è scadutaa dicembre scorso, i titoli chedanno diritto ai pagamenti sonoestinti e così, per poter accedereai contributi Ue, è necessarioche ogni impresa presenti,previo aggiornamento delfascicolo aziendale, la nuovadomanda”. La nuovaprogrammazione introducesignificativi cambiamenti e offrenuove prospettive.Da quest’anno sono ammesse a

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contributo produzioni finoraescluse, come le ortofrutticole –che a Latina sononumerosissime – e vinicole.Confermati i benefici previsti peri giovani imprenditori agricoli eper i nuovi insediamentiaziendali. “Ci siamo preparatiper tempo a gestire questicambiamenti, ma è importante –ha precisato Viola – che ogniimprenditore agricolo venga neinostri uffici per aggiornare lamappa delle produzioni aziendalie fornire ogni indicazione utilecosì da sfruttare al massimo lenuove opportunità introdottedalla Pac. Presso i nostri ufficiforniremo una consulenzaspecifica per ogni realtàaziendale perché siariconosciuta dagli organismieuropei – con la fissazione deinuovi titoli di pagamento – lastraordinaria diversificazionedelle produzioni che rappresentala ricchezza dell’agricolturapontina”.La Regione Lazio è in ritardo, ildocumento è in fase divalutazione presso gli organismieuropei e non si conoscono,quindi, le misure che darannodiritto ai finanziamenti per gliinvestimenti in agricoltura.

LATINA: SEQUESTROPESTICIDI INAZIENDE AGRICOLE,LA POSIZIONE DICOLDIRETTI

“Abbiamo accolto con favorela notizia del sequestro di

pesticidi operato in provincia diLatina dalla Guardia di Finanzaed esprimiamo il nostro plausoagli inquirenti e ai militariper gli esiti dell’attività diaccertamento conclusasi con leoperazioni eseguite anche aSabaudia e Pontinia.Mai come adesso,a cento giorni da Expo

dedicata al temadell’alimentazione, nonpossiamo permetterci episodicome quelli raccontati daigiornali, se non altro perchémettono in dubbio latracciabilità, la genuinità e lasicurezza dei nostri prodottiagroalimentari e, in particolare,di quelli della filiera biologicache sono, per consapevolescelta imprenditoriale, i piùaltamente qualificati. Certo, ogginon escludiamo la buonafede dichi ha impiegato quellesostanze, anche inconsiderazione del fatto che, aquanto pare, sarebbero stateacquistate presso una retecommerciale ufficiale.Detto ciò, voglio ancheprecisare che questa è laposizione ufficialedi Coldiretti a prescinderedal fatto che le aziende

presso le qualisono stati eseguiti i sequestrinon sono nostre associate.Questa è la posizione cheabbiamo da sempre e che noncambieremo mai, in nessuncaso. Prima di ogni altrointeresse, prima ancoradegli interessi stessi dellaColdiretti c’è il bene dellacomunità, dei cittadini,dei consumatori. Il benedella comunità è il faro cheillumina il nostro modo di fareagricoltura e che ispira ogninostra iniziativa, cometestimonia, tra le altre cose,il crescente successo deimercati di Campagna Amica,dove le nostre aziende aprono leporte ai cittadini per offrire iprodotti migliori sia in termini diqualità, che di sicurezza”. Cosìil direttore della Coldiretti diLatina, Saverio Viola.

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Come riconoscere la frutta e laverdura fresca, capire quando

un pesce è meglio lasciarlo sulbancone piuttosto che portarlo intavola, e ancora cosa significanole striature di grasso sulla carne ecome è meglio conservarla unavolta comprata se non vieneconsumata subito. I tutorial diCampagna Amica accompagnanoil consumatore in un viaggioattraverso i banchi dei proprimercati, gli fanno conoscere iproduttori, i loro volti e le lorostorie. Sono gli stessi produttori aspiegare come fare la spesa,come scegliere un prodottofresco, come non sbagliarequando ci si trova di fronte unaspigola o un’orata e non si riesce

a capire se è stata pescata ilgiorno stesso o giorni prima. Manon solo. Vengono svelati i segretiper far crescere un orto sulterrazzo, balcone e giardino e sucome conservare al meglio i cibiin frigorifero.

I tutorial appena inauguratiaprono un percorso che portaCampagna Amica nelle case deiconsumatori per far comprenderel’importanza di un prodotto diqualità, garantito dagli agricoltoriitaliani, a “km0” e rigorosamenteMade in Italy. Sempre nel segnodella sana alimentazione chedeve accompagnare anche lacrescita dei ragazzi.Nel primo tutorial pubblicato iproduttori Gabriella Nardonidell’omonima azienda agricola eLuca Mattozzi, dell’aziendaagricola “La Fonte”, insegnano ariconoscere la frutta e la verdurafresca in modo semplice e direttoe invitano a fare la spesa in unodegli oltre mille mercati diCampagna Amica disseminati sututto il territorio, perchéconsumatori, cittadini e produttoriagricoli da sempre coltivano glistessi interessi.

I TUTORIAL DI CAMPAGNA AMICAPER UNA SPESA SANAE CONSAPEVOLEVideo per riconoscere la freschezza di frutta, verdura, pesce o carne. E poi tanti consigli utiliper la conservazione dei cibi o per curare al meglio un orto in città

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Quello che per molti è l’antichef, per altri l’oste per

eccellenza, per tuttisemplicemente Giorgione,ovvero Giorgio Barchiesi,volto noto al grande pubblicoper la sua trasmissione“Orto e Cucina” in ondasu Gambero Rosso Channel,ha scelto di inserirenei suoi viaggi attraversogli orti d’Italia che rendonounica la sua cucina,le aziende agricole diCampagna Amica.“Un legame con CampagnaAmica che prima o poisi doveva trovare, proprioper l’impegno dellaFondazione negli ortie nel promuovere quelloche io definisco il‘metro zero’: colto e mangiato”ha avuto modo di dichiararedi recente. Una cucina la sua,caratterizzata dalla rigorosascelta di prodotti stagionaliin base ai quali decidecosa cucinare. Gli stessi““Metro zero”, stagionalità,tracciabilità e qualitàche offrono le aziende diCampagna Amica doveGiorgione si recanon solo per l’ortoma anche per raccontare

GIORGIONE, L’ANTI-CHEFCHE PIACE ALLA GENTEPuntando su piatti “veri” e sulla stagionalità,Giorgio Barchiesi è diventato uno dei personaggi televisivi più gettonati

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Una visita guidata esclusivadedicata alla storia

dell’agone sportivo, alla mostra suiGladiatori allestita in questoaffascinante sito archeologico e,al termine, una degustazione diprodotti agroalimentarid’eccellenza selezionati daCampagna Amica. E’ questa lanuova ed originale iniziativa che,in vista di Expo 2015, lo Stadio diDomiziano ospita dal 18febbraio, ogni mercoledì, per iprossimi quattro mesi.Apertivi culturali che permettonodi scoprire uno dei luoghi piùsuggestivi della Roma nascostarecentemente riaperto al pubblicodopo un lungo restauro e, altempo stesso, di apprezzarealcune prelibatezze del territoriolaziale, prodotti enogastronomicirealizzati con ingredientiselezionati e secondo le miglioritradizioni.Ospite del primo appuntamento, il18 febbraio, è stata l’AziendaAgricola Acquaranda, un

caseificio della campagnaromana, precisamente diTrevignano Romano, che hapresentato il Caciofiore diColumella. Prodotto con latte dipecora crudo e sale, il caciofioresi distingue per l’uso di un cagliovegetale estratto dai petali delcardo selvatico. Stagionato dai 30ai 90 giorni, questo formaggioviene lavorato secondo un’anticaricetta di duemila anni faprecisata dall’agronomo LucioGiunio Moderato Columella nelsuo “De Re Rustica”, il famosotrattato di agronomia e zootecnicascritto nel 50 d.C.Considerato già all’epocadell’antica Roma una veraghiottoneria, il Caciofioredi Columella è uno dei formaggidi pecora più caratteristicial mondo. Dalla consistenzamorbida e cremosa, ha un odoreprofondo di latte ed un saporeintenso, dolce non salato,con un retrogustolievemente amaro.

Presenti anche l’Azienda AgricolaOro delle Donne che ha propostouna degustazione dei suoi viniprodotti a Marino, una delle zonevinicole più rinomate del territoriolaziale e, proveniente da Verolicon i suoi deliziosi prodotti daforno, l’Azienda AgricolaLe Colline Ciociare.Per la prima volta lo Stadio diDomiziano apre le sue porte adun’iniziativa del genere: un eventoche coniuga cultura edenogastronomia, due eccellenzeper cui l’Italia è conosciuta edapprezzata in tutto il mondo.L’obiettivo è di promuovere evalorizzare entrambe, offrendo lapossibilità ai visitatori sia discoprire lo Stadio di Domiziano conuna visita guidata con un archeologoche di assaggiare prodotti a km 0di grande tradizione e qualità,spesso poco noti. Prodotti scelti e‘garantiti’ da Campagna Amica,una realtà che da sempre siadopera per dare valore e dignitàall’agricoltura italiana.

CAMPAGNA AMICAALLO STADIO DI DOMIZIANOAperitivi culturali a Piazza Navona dal 18 febbraio, ogni mercoledì nel cuore della Roma antica

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