Orizzonte Impresa Marzo aprile 2014

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O R I Z Z O N T E Anno XV n. 2 - 2014 Bimestrale di cultura & informazione agricola di Coldiretti Lazio EDITORIALE: Expo 2015: nutrire il pianeta con agricoltura sostenibile e di qualità IL PRESIDENTE: Lotta alla criminalità organizzata: Lazio in prima linea PRIMO PIANO: Sondaggio UE sulla PAC: italiani più attenti a tracciabilità ed etichettatura di origine Autorizzazione del Tribunale di Roma n.231 del 2/6/2000 - Poste Italiane spa - sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) - Art. 1, Comma 1, DCB Roma Sondaggio UE sulla PAC: italiani più attenti a tracciabilità ed etichettatura di origine Corte dei conti europea: controlli inefficaci sulla PAC Vinitaly 2014: Vigneto Lazio in prima fila

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O R I Z Z O N T E

Anno XV n. 2 - 2014

B i m e s t r a l e d i c u l t u r a & i n f o r m a z i o n e a g r i c o l a d i C o l d i r e t t i L a z i o

EDITORIALE:Expo 2015:nutrire il pianetacon agricolturasostenibilee di qualità

IL PRESIDENTE:Lottaalla criminalitàorganizzata:Lazio in prima linea

PRIMO PIANO:Sondaggio UEsulla PAC: italianipiù attenti a tracciabilitàed etichettaturadi origine

AutorizzazionedelTribunalediRoman.231del2/6/2000-PosteItalianespa-sped.inabb.postale-D.L.353/2003(conv.inL.27/02/2004

n°46)-Art.1,Comma1,DCBRoma

Sondaggio UE sulla PAC:italiani più attenti

a tracciabilitàed etichettatura

di origine

Corte dei conti europea:controlli inefficaci

sulla PAC

Vinitaly 2014:Vigneto Lazioin prima fila

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L’agricoltura in Europa a cura di Andrea FugaroCorte dei conti europea: controlli inefficaci sulla PAC 15

Cronache di Andrea FugaroProgramma FRUTTA nelle SCUOLE:all’Italia 16 milioni di Euro per il 2014-2015 19

L’agricoltura in politica a cura di Andrea FugaroIn vigore le proroghe per separazione caseificie revisione macchine agricole 17

Primo Piano di Andrea FugaroSondaggio UE sulla PAC: italiani più attentia tracciabilità ed etichettatura di origine 06

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In copertina:Sondaggio UE sulla PAC: italiani più attenti a tracciabilità ed etichettatura di origine

Bimestrale dicultura & informazione agricola

di Coldiretti LazioIscrizione al Roc n° 12420

Editore

Centro Assistenza ImpreseColdiretti LazioVia R. Piria, 6

[email protected]

Direttore responsabileAldo Mattia

[email protected]

RedazioneAndrea Fugaro

Maurizio Ortolani

CollaboratoriSimone Di ColantonioGianluigi Terenzi

AbbonamentiOrdinario: Eu 10,00Onorario: Eu 20,00Sostenitore: Eu 50,00

Tramite c/c postale n. 82689027intestato a:

Federazione RegionaleColdiretti del Lazio o rivolgersi

alle sedi della Coldiretti

Progetto grafico e impaginazioneGrafiche Delfi Italia s.r.l.

StampaGrafiche Delfi Italia s.r.l.

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RZ

OA

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Editoriale di Aldo MattiaExpo 2015: nutrire il pianetacon agricoltura sostenibile e di qualità 03

Il Presidente di David GranieriLotta alla criminalità organizzata: Lazio in prima linea 05

SPECIALE a cura di Coldiretti LazioVinitaly 2014: Vigneto Lazio in prima fila 08

Attualità / In breveNotizie dal Territorio 13

Cronache di Andrea FugaroMeglio non seminare che rischiare perdite:pesa incertezza sul futuro della PAC 21

Riflessioni di Paolo CarlottiGiovanni XXIII e Giovanni Paolo II santi e Paolo VI beato 23

Notizie dalle provinceFrosinone, Latina, Roma, Viterbo 25

Il Punto di Campagna Amica 28

Questa rivista è inviata agli oltre 40.000 associati Coldiretti del Lazio, ai principali rappresentanti delle Istituzionie Amministrazioni locali ed ai più qualificati opinion leaders delle filiere agroalimentari laziali.

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E D I T O R I A L E

Expo 2015: nutrire il pianeta conagricoltura sostenibile e di qualitàAd un anno dall’inizio

dell’Esposizione universale chesi terrà a Milano a partire dalmaggio 2015 e che vedrà il nostroPaese al centro dell’attenzioneinternazionale per sei mesi su untema così cruciale per il futuroquale è quello legato allanutrizione del Pianeta, è evidentela necessità per Coldiretti Lazio disottolineare l’opportunità che ciòsignifica per un settore, comequello agricolo, che il cibo èchiamato a produrre.Si tratta di un’opportunità chetrascende la pur essenzialecapacità del paese di indicare agliocchi del mondo la qualità eunicità delle sue produzioni conl’obiettivo sempre importante ditrasformare tale indicazione inun’occasione di business e dicrescita economica del paesesfruttando la presenzastimata di oltre 4 milioni divisitatori provenienti da tuttele parti del mondo cheattraverseranno Expo.La vera opportunità, unica edirripetibile nella storia di un Paese,è quello di mostrare al mondo unaproposta culturale, economica esociale che presenti l’Italia e le sueregioni al mondo a partire dalleeccellenze del cibo ma soprattuttodai valori di sostenibilitàambientale, economica, sociale,eticità, innovazione, storia, cultura,paesaggi che esso esprime. Insostanza si tratta di “exporre” unnuovo modello di sviluppo cheoggi trova già la sua concretapossibilità di attuazione nelmodello di sviluppo della nostraagricoltura e del nostroagroalimentare. Infatti siamoconvinti che l’unico modello vero,per la nostra agricoltura è quelloche guarda inizialmente gliinteressi generali e in questi trovale condizioni per fare quelliparticolari dell’impresa. Guardareagli interessi generali significacollocare in cima ai valori ilpaesaggio, la qualitàdell’ambiente, la sostenibilità, la

coesione e la sicurezza sociale ealimentare.In cima sta soprattutto il ruolodell’agricoltura come produttore diun bene comune quale è il cibonella nostra Regione, nel nostropaese e nel mondo, senzadimenticare mai che si tratta di unsistema di imprese e, pertantodeve produrre reddito perchéaltrimenti muore.Il punto di partenza per sfruttareExpo 2015 è ristabilire in tutti gliattori una vera cultura del valorestrategico del settore agricolo.La Regione Lazio e le Istituzioniche la rappresentano nelle variearticolazioni operative hannomesso in campo un programma diiniziative che si svolgeranno sulnostro territorio nel corso dellamanifestazione espositivauniversale ma destinate a porre lebasi anche per il futuro a favoredella valorizzazione della identitàlaziale a partire dal cibo eintegrando lo stesso con la culturae la storia che ne accompagnanola produzione e la promozione.Per questo non possiamo noncondividere i punti nei quali siarticola la proposta laziale perExpo 2015 tenuto conto che i capisaldi della stessa trovano pienacorrispondenza nel progettoColdiretti per un nuovo modello disviluppo e soprattutto sotto ilprofilo delle opportunità che nepossono derivare per le impreseagricole del territorio e per lacrescita della Regione nel suocomplesso.Mi piace citare alcuni temi propostidalla Regione Lazio per sottolinearela collaborazione che la nostraorganizzazione ha già messo incampo per sfruttare a pieno leopportunità di Expo 2015:Cibo e turismo – Roma Capitaleglobale, per rilanciare con unaserie di eventi i prodotti localie valorizzare allo stesso tempo lebellezze del territorio.ll cammino dell’acqua, per farconoscere un’altra risorsa delLazio. Un percorso che spazia

dagli acquedotti di Roma aiGiochi d’acqua a Tivoli, Villad’Este e Villa Gregoriana,dall’itinerario delle isole Pontine aisistemi fluviali e alle acquetermali del Lazio, come Fiuggi,Viterbo, Acque Albule e Cotilia.Città e campagna: interazioni, pervalorizzare i parchi di Roma e lebiodiversità del territorio puntando,ad esempio, sulle specialità, gliortaggi e i prodotti freschi.Obiettivo di questo percorso,che prevede diversi itinerari, èanche quello di far conoscere lenuove realtà agricole del Lazio.Crescere meglio, mangiaresostenibile, per promuovere, tra lealtre cose, anche la conoscenza ela diffusione di tanti prodotti saniche ci offre la nostra terra.Il genio e l’innovazione, perdiffondere, ad esempio, i risultatidelle varie ricerche condotte incampo agroalimentare dalleuniversità e dagli istituti di ricercadel Lazio.L’origine e la qualità, perconoscere da vicino i prodottialimentari, i vini e gli oli regionalidella Sabina, della Tuscia e dellecolline pontine.Tutte le strade portano a Roma, perfar conoscere il Lazio attraversosuggestivi itinerari: dalla Tusciaall’Alta Sabina, dall’agro romano allitorale pontino, dal Parcodell’Appia Antica al Parco degliAcquedotti, dalla Ciociaria aiCastelli romani.L’area centrale dei Fori,per far conoscere l’importantearea archeologia al centro diRoma valorizzando anche i luoghidel cibo.Con questo spirito ci prepariamo aessere protagonisti, come sistemadelle imprese e dellarappresentanza nella convinzioneche l’unico modo per nutrire ilpianeta sia farlo con un agricolturadi qualità e sostenibile in grado divalorizzare non solo il prodotto maanche la storia, la cultura, iterritorio e soprattutto le impreseche lo esprimono.

di Aldo Mattia

Aldo Mattia,Direttore diColdiretti Lazio

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I L P R E S I D E N T E

Lotta alla criminalità organizzata:Lazio in prima lineaColdiretti Lazio firma un protocollo di intesa con il Tribunale di Roma

Si chiama “Osservatorio sullacriminalità nell’agricoltura e

sul sistema agroalimentare” lanuova Fondazione voluta ecostituita da Coldiretti lo scorso19 marzo per diffondere laconoscenza e la consapevolezzadel patrimonio agroalimentareitaliano, con l’obiettivo di creareun sistema coordinato ecapillare di controlli idonei asmascherare i comportamentiche si pongono in contrasto conla legalità.Coordinato da un magistrato delcalibro di Giancarlo Casellil’Osservatorio intendeinnanzitutto smascherare illuogo comune che leganell’immaginario degli stranieri,l’Italia e le sue Regioni non soloalla pizza e alla pasta masoprattutto alla mafia e allemafie suscitando l’indignazionedi oltre il 65% di nostriconnazionali. In secondo luogo,l’Osservatorio prende atto cheoggi la criminalità organizzata hatrovato soprattuttonell’agroalimentare enell’agricoltura un terreno diaffari capace di generare unflusso importante di denaro inmaniera criminale.Siamo convinti che la criminalitàsi combatte con la trasparenzasoprattutto in un settore comequello agroalimentare dove èparticolarmente rilevante il flussocommerciale, con circa un terzo(33 per cento) della produzionecomplessiva dei prodottiagroalimentari venduti in Italiaed esportati con il marchio Madein Italy che contiene materieprime straniere all’insaputa deiconsumatori e a danno delleaziende agricole. In un momento

difficile per l’economiadobbiamo portare sul mercato ilvalore aggiunto della trasparenzae dare completa attuazione alleleggi nazionale e comunitariache prevedono l’obbligo diindicare in etichetta l’originedegli alimenti. Ma è necessarioche sia anche resa trasparentel’indicazione dei flussicommerciali con l’indicazionedelle aziende che importanomaterie prime dall’estero evenga bloccato ognifinanziamento pubblico alleaziende che non valorizzano ilvero Made in Italy dal campoalla tavola.A questo tipo di battaglie devonoe possono affiancarsene altrecome un serio sistema dicontrolli e una rete di contattiche permetta di fare dellalegalità una condizioneessenziale per il sostegnoall’economia dell’intero Paesenella convinzione che la lotta aifenomeni di criminalitàorganizzata presenti nel settoreagroalimentare comporta effettivantaggiosi in termini ambientali,sociali ed occupazionali.E con questo spirito econvinzione che la ColdirettiLazio ha nel mese di aprilefirmato un protocollo di intesacon il Tribunale ordinario diRoma per la gestione dei benisequestrati e confiscati allemafie.In particolare Coldiretti Lazioattraverso la rete delle propriearticolazioni territoriali radicatenella Regione Lazio e con ilsupporto del proprio sistemaservizi si è impegnata non solo apartecipare al Tavolo tecnicoistituzionale per la gestione dei

beni sequestrati e confiscati, masoprattutto a:promuovere e diffondere lefinalità del Protocollo d’intesaper la gestione dei benisequestrati e confiscati su tutto ilterritorio regionale;fornire il proprio contributo perla definizione di meccanismi diintervento per una gestione deiterreni agricoli sequestrati cheaiutino a salvaguardarne il valoreeconomico e la capacitàproduttiva con conseguentipositivi effetti anchesull’occupazione;mettere a disposizione la suaconoscenza diretta perl’elaborazione delle miglioristrategie per la migliore gestionedei terreni agricoli oggetto deisequestri;organizzare iniziative diinformazione sulla presenza deiterreni agricoli sequestrati econfiscati all’interno dei territorinonché tra i propri associati, alfine di sollecitare l’impegno deigiovani imprenditori agricoli;fornire il proprio contributo perl’individuazione dei fini sociali edistituzionali a cui destinare i beniimmobili e svolgere ogni azioneutile al raggiungimento degliobiettivi del protocollo conparticolare riferimento a quellodi consentire la continuità delleattività delle imprese, costituiteanche in forma societaria edoperanti nel territorio laziale,sottoposte a sequestro.

di David Granieri

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David Granieri,PresidenteColdiretti Romae Lazio

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Andrea Fugaro,Coldiretti

la PAC: il 91% dei cittadini, infatti,approva il vincolo tra gli aiuti finan-ziari agli agricoltori e il rispetto del-le pratiche agricole benefiche perl’ambiente come l’“inverdimento”;il 92% vede con favore la conces-sione di aiuti agli agricoltori in modopiù equo e mirato.I cittadini dell’UE sono in maggio-ranza favorevoli al sostegno con-cesso agli agricoltori e alla quotache tale sostegno rappresenta nelbilancio dell’UE. Il 45% di coloroche hanno risposto considera l’im-porto dell’aiuto concesso agli agri-coltori “adeguato”, il 26% “troppoesiguo” e il 13% “troppo elevato”.Inoltre il 91% degli europei ritieneinoltre importante sostenere leaziende agricole fragili che si tro-vano ad affrontare condizioni cli-matiche, sanitarie o economichedifficili; quasi uno su due definiscetale principio “molto importante”.

maggioranza, circa il 61%, che sache i redditi agricoli sono inferioririspetto a quelli di altri settori eco-nomici. Tuttavia, persiste la man-canza di informazione, e i malintesicome quello secondo il quale gliStati Uniti producono più prodottiagricoli dell’Unione europea.Inoltre la stragrande maggioranzadei cittadini europei ritiene impor-tante garantire una varietà di tipi diagricoltura e di prodotti alimentarinell’Unione europea.L’80% degli europei intervistati so-stiene poi gli obiettivi fondamenta-li della PAC, sia che si tratti di ga-rantire l’approvvigionamento di pro-dotti alimentari per tutta la popola-zione, che di sviluppare le zonerurali in maniera più equilibrata osostenere i giovani agricoltori.Questo sostegno è ancora più mar-cato per quanto riguarda i principaliorientamenti dati dalla riforma del-

L’ultima indagine di Eurobaro-metro, l’Agenzia di sondaggidella Commissione europea, sucosa pensano i cittadini europeidella Pac, evidenzia che oltre trequarti degli europei e cioè il 77%degli intervistati, ritiene che la Poli-tica agricola comune (PAC) siavantaggiosa per tutti i cittadini del-l’UE. Oltre il 90% di essi approva iprincipali orientamenti della nuovaPAC, come gli aiuti distribuiti inmaniera più equa e più mirata cosìcome la creazione di un vincolo piùforte tra i premi concessi agli agri-coltori e il rispetto delle praticheagricole benefiche per l’ambiente afavore del cosiddetto greening.Per il Commissario responsabiledell’Agricoltura e dello svilupporurale, Dacian Ciolos, si tratta dirisultati che confermano non solol’importanza che gli europei accor-dano al sostegno comunitarioall’agricoltura e alle zone rurali masopratutto la stretta convergenzatra gli orientamenti della PACappena riformata e le aspettativedella società civile.Il sondaggio, realizzato nei 28 Sta-ti membri e reso noto nel mese dimarzo 2014, ha interessato uncampione di 27.919 soggetti aiquali è stato sottoposto un elencodi domande riguardanti la PAC el’agricoltura in generale.I cittadini europei intervistati attri-buiscono per il 53% delle rispostedate, sempre più importanza al-l’agricoltura, che considerano, in-sieme allo sviluppo delle zone rura-li, come un valore “molto im-portante per il futuro” con unaumento di 7 punti rispetto all’ana-logo sondaggio del 2009.La conoscenza della situazione del-l’agricoltura europea rimane co-munque relativa, anche se c’è una

Sondaggio UE sulla PAC:italiani più attenti a tracciabilitàed etichettatura di origine

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a cura di Andrea Fugaro

P R I M O P I A N O

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resse che gli italiani attribuisconoa queste informazioni rispetto allamedia dei cittadini europei. Arrivaal 94% degli intervistati italianirispetto all’86% di tutti i cittadinieuropei, la percentuale di coloroche ritengono necessario poteridentificare il luogo di origine dellecarni.Ma le opinioni degli italiani diver-gono da quelle della media euro-pea anche per quanto riguarda ilruolo dell’agricoltura e degli agri-coltori nella società. Gli Italianiaffermano infatti genericamente,più degli altri europei che l’agricol-tura contribuisce alla bellezza del-la campagna e protegge e miglioral’ambiente mentre percepisconomeno degli altri che essa contri-buisce all’economia delle areerurali. In ogni caso i tre quarti degliitaliani intervistati così come quel-li degli altri paesi sono d’accordosul fatto che la Politica AgricolaComune offre benefici a tutti i cit-tadini europei non solo agli agri-coltori.

delle risposte italiane ritiene infatti,che è importante sapere se un ali-mento proviene dall’UE o da unpaese non UE mentre a livellomedio europeo hanno dato analo-ga risposta positiva solo il 37%. Edancora, il 79% degli italiani è favo-revole all’indicazione in etichettadell’origine a fronte del 75% dellamedia europea. Ad una specificadomanda sulle informazioni detta-gliate sul luogo di produzione dellatte si conferma il maggior inte-

Per quanto riguarda l’informazionedei consumatori, il sondaggio rive-la che gli europei sono molto atten-ti alla qualità dei prodotti alimentaricome il latte e alcuni tipi di carne eche nutrono forti aspettative inmateria di tracciabilità delle produ-zioni. La maggior parte di essi èdisposta anche a spendere un po’di più affinché tali informazioni sul-l’origine dei prodotti figurino sul-l’etichetta.Nel sondaggio sono compresenaturalmente anche le risposte for-nite dal campione italiano degliintervistati costituito da 1.019 cit-tadini che non sempre sono risul-tate in linea con la media dellerisposte a livello comunitario.L’aspetto più interessante sono lerisposte dei nostri connazionali inmateria di etichettatura dei prodot-ti alimentari e soprattutto di indica-zione dell’origine dei prodotti: lerisposte italiane che danno grandeimportanza a quest’argomento, su-perano di parecchi punti percen-tuali quelle comunitarie. Il 49%

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P R I M O P I A N Oa cura di Andrea Fugaro

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VINITALY 2014: VigVINITALY 2014: VigMa attenzione a burocrazia, frodi e tutela dMa attenzione a burocrazia, frodi e tutela d

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Anche quest’anno è arrivato puntuale l’appuntamento nazionaleinternazionale dedicato ai produttori di vino. Un’occasione sempreimportante non solo di promozione di un settore che si mostra fra

quelli più vitali e innovativi nel panorama agricolo nazionale, ma ancheper fare il punto sulle criticità che lo affliggono e sulle opportunità e neces-sarie azioni per superarle.Il Lazio anche nell’edizione 2014 ha presentato un proprio stand perpromuovere il proprio vigneto in Italia e nel mondo pur non figurando trale regioni maggiormente vocate del nostro Paese sia in quantità che inqualità.Il Lazio è una regione composita, costituta da un mosaico di aree che purmantenendo viva la loro identità hanno in comune la vocazione per la viti-coltura di qualità. Il territorio infatti è prevalentemente collinare, con ungran numero di laghi di origine vulcanica ed uno sviluppo costiero di 300chilometri. Tutte queste ricchezze naturali sono ampiamente dimostrateda una superficie vitata complessiva di poco superiore ai 20.000 ettari,ma anche da ben 27 Denominazioni di Origine Controllata, 6 IndicazioniGeografiche Tipiche e 3 Denominazione di Origine Controllata e Garantita(Cesanese del Piglio, Frascati Superiore e Frascati Cannellino).Le 20.000 aziende vitivinicole producono circa 115 milioni di euro, parial 3% della quota nazionale e all’1% dei valori di export.Tuttavia, i 48 milioni di euro di vino regionale esportato nel 2013 dimo-strano una crescita del 66% ottenuta rispetto al 2008: un percorso vir-tuoso, fatto di focalizzazione sui vinidi qualità, di sforzi verso migliora-mento delle tecniche ma anche diritorno alle tradizioni regionali. Men-tre la provincia di Latina, entrata inproduzione solo dopo la bonifica del-le paludi pontine, rappresenta unadelle realtà più interessanti e dina-miche della regionale, il territorio sto-ricamente vocato alla viticoltura èquello dei Castelli Romani comedimostrano le nove Denominazionedi Origine: Frascati, Marino, Monte-compatri, Colonna, Zagarolo, Cori,Velletri, Colli Lanuvini e Colli Albani. Molto tradizionale la produzione delreatino della Doc Colli Sabini, mentre tutto il territorio di Viterbo offre unhabitat ideale per la produzione dei vini della Tuscia, di cui L’Est! Est! Est!di Montefiascone è un chiaro esempio. Si distingue infine la provincia diFrosinone (con ben 3 DOC) per la produzione del Cesanese, a bacca rosa,che dà vita a vini rossi sempre più apprezzati.Il successo del Lazio e la bontà del percorso virtuoso di valorizzazione delproprio vigneto è stato consacrato anche da due concorsi che hanno vistoi nostri viticoltori protagonisti nel corso della manifestazione di Verona.

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SPECIALE

a cura di Coldiretti Lazio

gneto Lazio in prima filagneto Lazio in prima filadella qualitàdella qualità

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Infatti, il 21° Concorso Enologico Internazionale diVinitaly, tra le competizioni più selettive e autorevolial mondo, ha visto assegnare al Lazio 28 Gran Men-zioni: 17 a Latina, 8 a Roma, 2 a Frosinone, 1 Viter-bo, tra i 3000 vini iscritti. Il prestigioso riconoscimentoè andato alla Cantina Villa Gianna, a Casale del Giglio,alla Cantina Sant’Andrea, all’azienda Paolo e NoemiaD’Amico, a Terre dei Pallavicini, a Castel de Paolis,ad Agricola Cavalieri, a Cantine Lupo, a Casa DivinaProvvidenza, a Tenuta Petra Potens, all’Agricola Gio-vanni Terenzi e all’Agricola Forestale La Torre AlmaVini.A tali riconoscimenti si è aggiunto il conferimento delpremio Cangrande Verona 2014 all’azienda AgricolaBiologica di Marco Carpineti. Il premio viene conferi-to seguendo le indicazioni degli assessorati regionaliall’Agricoltura che segnalano quanti, con la propriaattività professionale o imprenditoriale, contribuisco-no al progresso qualitativo della produzione viticoladella propria regione e del proprio Paese. La motiva-zione del premio Cangrande sta nella sfida di MarcoCarpineti rivolta costantemente alla ricerca della qua-lità. Un percorso incentrato soprattutto sull’attenzionealla vigna e in una visione più ampia dell’ambiente.Dalla scelta di coltivare vitigni sconosciuti, all’adozio-ne nel 1994 dei metodi di produzione biologica, finoal recente arrivo in azienda di due nuovi “collabora-tori”. Due cavalli di razza italiana allevati per lavorarenei campi. Il loro utilizzo al posto del trattore è a com-pleto beneficio del terreno e delle piante che cosìpotranno dare un frutto di grandissima qualità.L’azienda di Cori rappresenta un esempio della gran-de vitalità della viticoltura del Lazio impegnata per lacrescita costante della qualità e della genuinità delprodotto senza mai dimenticare la tradizione e il ter-ritorio.I risultati raggiunti dal vitigno laziale riflettono quelloitaliano e mostrano la vitalità di un settore che offreun’opportunità di lavoro e quindi di crescita per il Pae-se che in un momento di crisi come quello che stia-mo vivendo non può non sorprendere e soprattuttonon può non essere posto all’attenzione.

Infatti, il fatturato del vino e degli spumanti in Italiacresce del 3 per cento e raggiunge nel 2013 il valorerecord di 9,3 miliardi per effetto soprattutto delleesportazioni che per la prima volta hanno superato i5 miliardi (+7 per cento) alle quali si è aggiunto unleggero incremento delle vendite sul mercato nazio-nale che sono risultate pari a 4,2 miliardi (+1,5 percento).Nel 2013 gli italiani hanno acquistato meno vino inquantità, ma a prezzi maggiori con il risultato che ilfatturato realizzato sul mercato nazionale è aumenta-to, ma è l’export di vino a registrare uno storicorecord, superando per la prima volta il muro dei 5miliardi di euro, il 7 per cento in più rispetto all’annoprecedente. Vendite in aumento un po’ ovunque, dal-la Gran Bretagna (+15 per cento) alla Francia (+9 unper cento), alla Germania (+6 per cento). Balzo avan-ti anche in Russia, con un +14 per cento, ma le bot-tiglie tricolori spopolano anche negli Stati Uniti con un+7 per cento mentre si inverte la tendenza e crollanoinvece per la prima volta le esportazioni di vino italia-no in Cina con un calo del 3 per cento in valore a 74,8milioni di euro.Una crescita complessiva che ha offerto opportunitàdi lavoro ad un milione e duecentocinquantamila ita-liani nel 2013 tra quanti sono impegnati direttamentein vigne, cantine e nella distribuzione commerciale,ma anche in attività connesse, di servizio e nell’indot-to che si sono estese negli ambiti più diversi: dall’in-dustria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alleassicurazioni, da quella degli accessori, come cava-tappi e sciabole, dai vivai agli imballaggi, dalla ricer-ca e formazione alla divulgazione, dall’enoturismo allacosmetica e al mercato del benessere, dall’editoriaalla pubblicità, dai programmi software fino alle bioe-nergie ottenute dai residui di potatura e dai sottopro-dotti della vinificazione (vinacce e raspi).Secondo uno studio della Coldiretti la raccolta di ungrappolo alimenta opportunità di lavoro in ben 18 set-tori: 1) agricoltura, 2) industria trasformazione, 3)commercio/ristorazione, 4) vetro per bicchieri e bot-tiglie, 5) lavorazione del sughero per tappi, 6) tra-

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SPECIALE

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SPECIALE

sporti, 7) assicurazioni/credito/finanza, 8) accessoricome cavatappi, sciabole e etilometri, 9) vivaismo,10) imballaggi come etichette e cartoni, 11) ricer-ca/formazione/divulgazione, 12) enoturismo, 13)cosmetica, 14) benessere/salute con l’enoterapia, 15)editoria, 16) pubblicità, 17) informatica, 18) bioener-gie.Non è un caso che la laurea del gruppo agrario edenologico si colloca sul podio tra quelle con i miglioriesiti lavorativi occupazionali con l’82,5 per cento deilaureati che è occupato a cinque anni dalla conclu-sione del ciclo di studi contro il 74,2 per cento diquelli del gruppo giuridico, secondo le elaborazioniColdiretti su dati Almalaurea. La decisa svolta versola qualità ha messo in moto nel vino un percorso vir-tuoso in grado di conciliare ambiente e territorio concrescita economica e occupazionale anche attraver-so l’integrazione di categorie come giovani, donne eimmigrati che in questo momento hanno maggiori dif-ficoltà nell’accesso al lavoro. La capacità del settore digenerare occupazione ha stimolato l’interesse dellegiovani generazioni come dimostra il fatto che all’Uni-versità di Palermo nella facoltà di agro-ingegneria altest per frequentare il corso di viticoltura ed enologiasi sono presentati quasi un numero doppio rispetto aiposti a disposizione, mentre alla statale di Milano inuovi iscritti ai corsi di laurea in scienze agrarie edenologia hanno avuto un’impennata di oltre il 50 percento. Ma continua il trend positivo anche negli isti-tuti agrari.Sono circa mezzo milione i titolari di vigneti in Italiache operano su 650mila ettari di terreno dei quali ben480mila Docg, Doc e Igt, ma si contano anche circa200mila imprese e 35mila imbottigliatrici di una pro-duzione che per il 30 per cento è destinata a vini datavola, per il 30 per cento a vini Igt e per il 40 per cen-to a Doc e Docg.Tuttavia, ai risultati postivi del vigneto Italia, si affian-cano, come per ogni prodotto di successo anche lefrodi ai suoi danni. Infatti, dall’inizio della crisi sonopiù che raddoppiate le frodi nel settore del vino e deglialcolici con un incremento record del 107 per cento

del valore di cibi e bevande sequestrate perché adul-terate, contraffate o falsificate. È quanto emerge dauna analisi della Coldiretti sulla base della preziosaattività svolta dai carabinieri dei Nas dal 2007 al2013, presentata n occasione dell’incontro “La lega-lità nel bicchiere, il piano d’azione”, organizzato dalMinistero delle Politiche Agricole, Alimentari e Fore-stali, dalla Coldiretti e dall’Osservatorio sulla crimina-lità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare allapresenza del Ministro dell’Interno Angelino Alfano, delMinistro delle Politiche Agricole, Alimentari e ForestaliMaurizio Martina, del Presidente del comitato scien-tifico dell’Osservatorio sulla criminalità Gian CarloCaselli e del Presidente della Coldiretti Roberto Mon-calvo nei giorni del Vinitaly 2014. Sono stati seque-strati dai Nas nel 2013 vini ed alcolici per un valore di31 milioni di Euro con 15 persone arrestate, 51segnalate all’autorità giudiziaria e 267 all’autoritàamministrativa.Consistente è stata anche l’attività del Nuclei Antifro-di Carabinieri (Nac) durante l’azione di contrasto svol-ta nel 2013 che ha portato al sequestro di 9.308tonnellate di vino non conforme ai disciplinari di pro-duzione, non tracciato e, in alcuni casi, risultato adul-terato con varie sostanze non consentite come acquaed etanolo. In particolare nel periodo natalizio grazieall’azione dei Nac sono stati ritirati dal mercato 37milaettolitri di vino sfuso e 150mila bottiglie di vino spu-mante adulterato che stava per essere immesso incircolazione proprio durante le festività, peraltro insie-me ad un circuito illegale di falso champagne.Gli ottimi risultati dell’attività delle forze dell’ordineconfermano l’efficacia del sistema di controlli in Italiacontro un crimine particolarmente odioso perché sifonda sull’inganno e colpisce soprattutto quantidispongono di una ridotta capacità di spesa e sonocostretti a rivolgersi ad alimenti a basso costo.Occorre distinguere la burocrazia buona che tutelaproduttori e consumatori da quella cattiva che servesolo a stampare carte dietro le quali si nascondonoi troppi furbetti del bicchiere, a danno dei veri pro-duttori.

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A tale proposito, tuttavia, dal vigneto alla bottiglia ènecessario adempiere a più di 70 pratiche che coin-volgono 20 diversi soggetti che richiedono almeno100 giornate di lavoro per ogni impresa vitivinicolaper soddisfare le 4000 pagine di normativa che rego-lamentano il settore.Secondo la Coldiretti è importante procedere verso unregistro unico dei controlli ma è necessario modifica-re radicalmente l’approccio al sistema dei controlli nelsettore vitivinicolo mettendo al centro e valorizzandol’autocontrollo aziendale che già oggi viene normal-mente e scrupolosamente effettuato dalle aziendementre è necessario effettuare i controlli partendosempre da una analisi dei rischi.Di fronte ad un carico amministrativo che causa one-ri insostenibili per le imprese e ha provocato un calodella superficie vitata destinata a Doc e Docg, conuna pericolosa spinta alla delocalizzazione, la Coldi-retti propone un sistema dei controlli virtuoso a van-taggio dei consumatori e nel rispetto del lavoro deiproduttori:• Sportello unico degli adempimenti attraverso ilfascicolo aziendale, valorizzando l’autocontrollo del-l’impresa;• Controlli a campione basati sull’analisi dei rischi edestesi sul mercato al consumo;• Coordinamento del sistema sanzionatorio (Dlgs. 61;L.82; Dlgs. 260) e distinzione netta tra le irregolaritàformali e sanabili (a cui estendere l’istituto della diffi-da) e i casi reali di frodi e sofisticazioni (con inaspri-mento delle sanzioni).

ll fascicolo aziendale deve diventare lo “strumentounico” dell’impresa vitivinicola che raccoglie tutte leinformazioni previste dalle norme (comunicazioni,dichiarazioni, altre) e i dati aggiornati e certificati chesono messi a disposizione di chi ha titolo. Vieneaggiornato mediante autocertificazione o richiesta diverifica preventiva dei dati immessi ed è quindi l’in-terfaccia unica tra il produttore, la Pubblica Ammini-

strazione e gli altri soggetti coinvolti. Per sostenere leesportazioni che rappresentano la maggioranza delvino commercializzato occorre creare uno sportellounico per l’export dei vini che fornisca le informazio-ni relative a tutti gli adempimenti e superare i vinco-li che impediscono la vendita diretta di vino in ambitointracomunitario.

A tutela delle Denominazioni di origine e delle Indi-cazioni geografiche la Coldiretti chiede inoltre:• Semplificazione degli adempimenti, garantendo laqualità e distintività del sistema produttivo nazionalee valorizzando la centralità del vigneto e del produt-tore nella filiera.• Unicità degli adempimenti per i produttori median-te il coordinamento fra le amministrazioni e i diversisoggetti coinvolti.• Mantenimento dell’attuale piramide qualitativagarantendo un’adeguata differenziazione tra Docg,Doc, Igt (rispetto ai requisiti e al sistema di certifica-zione e controllo).• Garanzia della tracciabilità e rintracciabilità dellepartite di vino.• Introduzione del principio dell’autocontrollo azien-dale.• Autocontrollo aziendale delle analisi chimico-fisichee analisi organolettiche su base volontaria.• Sistema di controlli a campione basati su analisi deirischi e loro intensificazione in caso di “non confor-mità”.• Individuazione ad opera del soggetto di vigilanzapubblica (Icqrf) di un campione unico nazionale deglioperatori controllati.• Struttura di controllo unica (per tutte le produzionidell’impresa) e non per denominazione.• Libera scelta da parte dell’azienda della struttura dicontrollo.• Nuova classificazione delle “non conformità” distin-te in: lievi, gravi ma soggette a diffida, gravi soggettea sanzioni.

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SPECIALE

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AT T U A L I T À / I N B R E V E

Pil: Coldiretti, aumenta solo in agri-coltura (+0,3%)

II valore aggiunto nel 2013 haregistrato un calo in volume in

tutti i principali comparti, ad ecce-zione dell’agricoltura, silvicolturae pesca che fanno segnare un,seppur debole, aumento dello 0,3per cento. È quanto emerge dauna analisi della Coldiretti sullabase dei dati Istat dalla quale sievidenzia pero’ che nel settore si èverificata una riduzione delle uni-tà lavorative attive (Ula) dell’1,7per cento. Il valore aggiunto del-l’agricoltura a prezzi base convalori concatenati nel 2013 è sta-to di 26,98 miliardi di euro con1.166 mila unità di lavoro impe-gnate. Il risultato dell’anno è statoperaltro fortemente condizionatodall’andamento climatico avversoche ha provocato gravi danni alsettore.

8 marzo: 1 impresa agricola su 3guidata da donne

Sono 227.894 le imprese agri-cole guidate da donne in Italia

dove ormai nelle campagne quasi

1 azienda su 3 è rosa. Dopo quel-lo del commercio è il settore agri-colo quello in cui la presenzafemminile è maggiore. L’ingressoprogressivo delle donne nell’agri-coltura italiana ha dato un forteimpulso all’innovazione che hacaratterizzato il settore con l’am-pliamento delle attività come latrasformazione dei prodotti, lanascita del settore dell’agribenes-sere, il recupero di antiche varietà,le fattorie didattiche, gli agriasilo,la pet-therapy e tante altre innova-zioni. “Questa multifunzionalità,che è la caratteristica principaledelle aziende agricole condotte dadonne, genera più occupazioneperche sviluppa attivita’ particola-ri che si affiancano a quella prin-cipale per fornire un prodotto o unservizio particolare”, affermaLorella Ansaloni, responsabilenazionale di Donne Impresa Col-diretti. La capacità di coniugare lasfida con il mercato, il rispetto del-l’ambiente e la qualità della vita acontatto con la natura sembraessere una delle principali ragionidella presenza femminile nellecampagne.

UE.COOP nuovo membro OMA

L’adesione di UE.COOP all’Or-ganizzazione mondiale degliagricoltori è stata formalizzata dalConsiglio di Amministrazione del-l’OMA, riunito a Buenos Aires perl’Assemblea Nazionale con più di100 delegazioni da oltre 80 Paesida tutti i continenti.L’Organizzazionemondiale degli agri-coltori è un’organizzazione interna-zionale non governativa che mira ariunire tutti i produttori nazionali e leorganizzazioni cooperative agricole.“Visti e considerati gli obiettivi del-l’OMA, abbiamo presentato do-manda di adesione, in rappresen-tanza delle cooperative associatead UE.COOP – ha sottolineato ilPresidente Losapio”. “L’attenzionedell’OMA rivolta a UE.COOP è seg-no evidente della forte presenza erappresentanza della nostra Orga-nizzazione anche nel settore agri-colo – ha ribadito Losapio – e,assieme all’OMA, lavoreremo perfare in modo che le cooperative e iproduttori possano realizzare per-corsi comuni Volti alla valorizza-zione delle loro produzioni e tipic-ità e all’offerta di servizi”.

a cura di Coldiretti Lazio

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AT T U A L I T À / I N B R E V E

L’Europa toglie la data di scadenzada pasta a caffe

L’Unione Europea si appresta arivedere le norme sulle eti-chette di scadenza dei prodotti ali-mentari per far sparire le scritte ”daconsumarsi preferibilmente entro”dalle confezioni di prodotti comepasta, riso, caffè e formaggi duri.È quanto emerso dall’ordine del gior-no della riunione di Consiglio agri-coltura, che si svolgerà a Bruxellesa maggio, in cui i ministri affron-teranno le proposte di Olanda eSvezia che intendono richiamarel’attenzione sul problema dellaperdite alimentari e dei rifiuti inEuropa.Complice la crisi economica oggiappena il 36% degli italiani dichia-ra di attenersi rigorosamente alladata di scadenza dei prodotti riser-vandosi di valutare personalmentela qualità dei prodotti scaduti pri-ma di buttarli. Solo il 54% degli ita-liani controlla quotidianamente ilfrigorifero e il 65% controlla alme-no una volta al mese la dispensa.

Il Termine Minimo di Conservazio-ne riportato con la dicitura “Daconsumarsi preferibilmente entro”indica la data fino alla quale il pro-dotto alimentare conserva le sueproprietà specifiche in adeguatecondizioni di conservazione. Unafinestra temporale entro la quale siconservano le caratteristiche orga-nolettiche e gustative, o nutriziona-li, di un alimento, senza con que-sto comportare rischi per la salute.Differisce quindi dalla data di sca-denza vera e propria che è la dataentro cui il prodotto deve essereconsumato ed anche il termineoltre il quale un alimento non puòpiù essere posto in commercio.Tale data di consumo non deveessere superata altrimenti ci si puòesporre a rischi importanti per lasalute. Riguarda prodotti preconfe-zionati, rapidamente deperibili daun punto di vista microbiologico edè indicata con il termine “Da con-sumarsi entro” e vale indicativa-mente per tutti i prodotti con unadurabilità non superiore a 30 giorni.

Latte: niente multe per l’italia

Nessuna multa per gli allevato-ri italiani quest’anno perché

l’Italia non ha superato il propriolivello quantitativo di quota latteassegnato dall’Unione Europea.Allevatori italiani di bovine da lattenon devono versare il prelievo etanto meno gli acquirenti devonotrattenerlo. È il quarto anno con-secutivo che la produzione nazio-nale rimane sotto il tetto massimoassegnato dall’UE all’Italia. MoltiPaesi grandi produttori di lattecome Germania, Olanda, Dani-marca, Irlanda, Austria e Poloniahanno chiesto tramite le loro Orga-nizzazioni agricole un aumento delloro quantitativo assegnato dalmomento che le loro produzioni dilatte hanno superato la loro quotaproduttiva, con la Coldiretti che èstata l’unica Organizzazione italia-na ad opporsi a questa ingiustizianell’interesse dei propri allevatori.La proposta di Coldiretti per fron-teggiare il dopo quote parte in-nanzitutto dall’introduzione del-l’obbligatorietà dell’indicazionedell’origine del latte su tutti i pro-dotti caseari non solo sul latte fre-sco, e dalla grande battaglia al-l’agro pirateria sia all’interno delnostro Paese che all’estero.

a cura di Coldiretti Lazio

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L’AGRICOLTURA IN… EUROPA

Dura reprimenda della Cortedei Conti europea sui controlli

amministrativi svolti dagliorganismi pagatori degli Statimembri, sugli organismi dicertificazione dei conti di taliorganismi pagatori e sulla stessaCommissione che non richiama leAmministrazioni nazionali acontrollare e relazionare secondole linee guida emanate.La relazione n. 18 pubblicata il 17marzo 2014 dalla Corte dei Contieuropea conclude in manieranetta senza assolvere niente enessuno e affermando che irisultati dei controlli sulla spesaagricola svolti dagli Stati membri,poi pubblicati dalla Commissione,non sono attendibili. Infatti gliaudit espletati dalla Corte, edanche quelli espletati dalla stessaCommissione europea, mostranoche i sistemi posti in esserepresso gli organismi pagatori per icontrolli amministrativi e in locoerano solo parzialmente efficacinel rilevare la spesa irregolare,nuocendo quindi gravementeall’affidabilità delle informazioniche gli Stati membri fornisconoagli Uffici di Bruxelles.Ma anche i controlli di secondogrado, quelli svolti dagli organismidi certificazione, non vengonosalvati e vengono coinvolti nelduro giudizio negativo. Infatti laCorte ha concluso la suarelazione affermando che il lavororealizzato attualmente dagliorganismi di certificazione nonfornisce sufficienti garanzie nésull’adeguatezza dei controlli inloco né sull’attendibilità dellerelazioni statistiche che vengonosuccessivamente utilizzate dallaCommissione per valutare il livellodi irregolarità rilevato nei vari Statimembri.Per il 2011 e il 2012, la verificacondotta dalla Corte dei Conti su

180 operazioni relative alla spesaFEAGA (Fondo Europeo perl’agricoltura) ha rivelato cherispettivamente il 39 % e il 41%di tali operazioni era inficiato daerrori. Una parte significativa ditali errori era conseguenza dicontrolli amministrativi inefficaci odi calcoli dell’aiuto non esattioperati dagli organismi pagatori.Nel corso dell’audit, gli auditordella Corte hanno visitato noveorganismi pagatori in otto Statimembri . Questi nove organismipagatori hanno gestito il 28%degli aiuti diretti FEAGA e il 41%della spesa FEASR (FondoEuropeo per lo sviluppo rurale)nel 2011. Per l’Italia la Corte deiConti europei ha verificatol’operato dell’Organismo pagatoredella Lombardia per i pagamentidiretti e dell’organismo pagatoredella Toscana per le misure disviluppo rurale. Per quantoriguarda i pagamenti diretti la

Corte rileva il mancatoaggiornamento del sistemainformativo delle particelle dopo icontrolli in loco oltre al fatto chele domande non contengonoinformazioni che permettono dideterminare l’ubicazione delleparcelle agricole. Mentre per gliaiuti relativi allo sviluppo ruralesono state rilevate regole ditolleranza non previste, spese nonammissibili, e riduzioni nonconsentite oltre che l’assenza dielementi probatori, carenze econtrolli inefficaci sulle condizionidi ammissibilità e sugli impegnida rispettare.Tra le perle rilevate e a confermadei giudizi espressi, la relazionecita alcuni esempi. In dueorganismi pagatori, Lombardia inItalia e Galizia in Spagna, la Corteha riscontrato alcuni casi in cui leparcelle erano registrate nel SIPA(Sistema informatica comunitario)come pienamente ammissibili,

a cura di Andrea Fugaro

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Corte dei conti europea:controlli inefficaci sulla PAC

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nonostante fossero coperte dafitta foresta o presentassero altrecaratteristiche che le rendevanoinammissibili. La Corte ha altresìconstatato che il SIPA non erastato aggiornato con i risultati deipiù recenti controlli in locoeseguiti dagli organismi pagatoridi Spagna (Galizia), Italia(Lombardia) e Ungheria.Altro esempio riguarda la Polonia,dove le norme regolamentaririchiedono che vengano svolteperiodiche attività sui seminativi.Ma la Corte ha però riscontratoche venivano corrisposti aiutirelativamente a seminativi nonutilizzati e sui quali non era statasvolta nessuna attività.Come esempio di controlli diqualità insufficiente la Corte citaun caso dove ha rieseguito icontrolli su un progetto in Italia(Lombardia), il quale aveva comescopo la costruzione pressoun’azienda agricola di un edificioa due piani comprendente unlaboratorio per la trasformazionedi frutta e altri prodotti agricoli, unmagazzino e una terrazza per farseccare la frutta. Dopo aver

eseguito controlli amministrativi econtrolli in loco, l’organismopagatore aveva approvato l’interoimporto della domanda dipagamento finale, ossia 221.205euro. Gli auditor della Cortehanno però constatato chel’edificio aveva prevalentementele caratteristiche di un’abitazioneprivata, e non di un edificiocostruito a fini agricoli: i relativicosti non erano pertantoammissibili. Il fatto che le autoritànazionali abbiano accettatol’intero importo della spesadichiarata denota fondamentalicarenze tanto nei controlliamministrativi che in quelliin loco.In base agli audit la Corte haindividuato le seguenti principalicarenze che inficiano i daticontenuti nelle relazioni degliorganismi pagatori e, diconseguenza, il calcolo operatodalla Commissione del tasso dierrore residuo:• le procedure operanti sonoinsufficienti per garantire che gliaiuti diretti siano corrispostisoltanto ai beneficiari che

soddisfano la definizione di«agricoltore» del regolamento;• vi sono carenze concernentil’affidabilità del sistema diidentificazione delle parcelleagricole (SIPA) , visto chesuperfici inammissibili sono stateregistrate come ammissibili alpagamento;• gli organismi pagatori hannosostituito le parcelle inammissibilidichiarate dagli agricoltori conaltre parcelle dopo il termineultimo previsto dalla normativa;• gli organismi pagatori hannocalcolato gli aiuti in maniera noncorretta, per lo più in riferimentoa «diritti al pagamento» erronei,anch’essi stabiliti dagli organismipagatori;• valutazione inaccurata deiterreni ammissibili all’internodelle parcelle dichiarate.La Corte conclude la sua relazioneformulando alcuneraccomandazioni riguardantisoprattutto i controlliamministrativi e in loco chedovrebbero essere condotti dagliorganismi pagatori in modo piùrigoroso e la qualità delle banchedati SIPA che dovrebbe esseremigliorata. Un’altraraccomandazione riguarda le lineeguida pubblicate dallaCommissione per l’attuazione disistemi di controllo adeguati e perla compilazione delle relazionistatistiche che dovrebbero esseremeglio esplicitate e la loroattuazione dovrebbe esseremonitorata in modo più stringente.La relazione contiene anche ladifesa della Commissionechiamata per prima in causa chesi difende affermando che nellagestione dei fondi Ue, da tempoprende in considerazione altrielementi rispetto alle informazionitrasmesse dagli Stati membri,compreso il parere dei revisoridei conti della Direzioneagricoltura, del Tribunale e degliorgani di controllo indipendenti.E userà questa nuovametodologia per tutte le speseagricole in futuro.

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L’AGRICOLTURA IN… EUROPAa cura di Andrea Fugaro

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difficoltà nella sua completarealizzazione è quellariguardante la revisioneobbligatoria delle macchineagricole il cui parco è piuttostovecchio. Il comma 2 dell’articolo5 infatti rinvia al 30 giugno 2014il termine per l’adozione deldecreto del Ministeroinfrastrutture e del Mipaaf pergarantire adeguati livelli disicurezza nei luoghi di lavoro enella circolazione stradale,accertando lo stato di efficienzae la permanenza dei requisitiminimi di idoneità per lasicurezza della circolazione dellemacchine agricole immatricolateentro il 30 giugno 2014. Inparticolare la norma legislativa, lacui applicazione viene orarinviata, stabilisce nel nuovotesto aggiornato che “Al fine digarantire adeguati livelli disicurezza nei luoghi di lavoro enella circolazione stradale, ilMinistro delle infrastrutture e dei

mozzarella di bufala campanaDop deve essere effettuata instabilimenti separati da quelli incui ha luogo la produzione di altritipi di formaggi o preparatialimentari. L’art. 5 prevede alcomma 1 di spostare dal primogennaio 2013 al primo luglio2014 la decorrenza della normastessa che già negli anni passatiera stata ripetutamenteprocrastinata non trovandol’accordo dei caseifici interessatiche certamente non potrà arrivarenel giro di qualche mese visto chenon vi è in vista nessun fattonuovo e modificativo dell’attualesituazione. La proroga inquestione, poteva esseresostituita dall’abrogazione dellanorma stessa individuando se delcaso altre forme che tutelino egarantiscano il settore dalle frodiche si tenta di contrastare conquesta onerosa separazione dellelavorazioni.Un’altra norma che incontra

Il primo marzo 2014 è entrata invigore la Legge 27 febbraio2014, n. 15 di conversione inlegge del DL 150/2013, recanteproroga di termini previsti dadisposizioni legislative meglioconosciuto come DecretoMilleproroghe.Divengono quindi, pienamenteoperative le disposizioni cheriguardano il settore agricolodefinendo una volta per tutte ivari emendamenti che si eranoaccavallati nel corso dell’iterparlamentare del Decreto legge difine anno 2013.Il Milleproroghe confermainnanzitutto la norma riguardantegli stabilimenti di produzione dellamozzarella di Bufala campana Dope in particolare l’obbligo diseparazione degli stessi. Ladisposizione, infatti è quellasecondo cui la produzione della

L’AGRICOLTURA IN… POLITICAa cura di Andrea Fugaro

In vigore le prorogheper separazione caseificie revisione macchine agricole

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L’AGRICOLTURA IN… POLITICA

trasporti, di concerto con ilMinistro delle politiche agricolealimentari e forestali, con decretoda adottare entro e non oltre il30 giugno 2014, dispone larevisione obbligatoria dellemacchine agricole soggette adimmatricolazione a normadell’articolo 110, al fine diaccertarne lo stato di efficienza ela permanenza dei requisitiminimi di idoneità per lasicurezza della circolazione.Con il medesimo decreto èdisposta, a far data dal1° gennaio 2015, la revisioneobbligatoria delle macchineagricole in circolazione soggettead immatricolazione in ra-gione del relativo stato di vetustàe con precedenza per quelleimmatricolate antecedentementeal 1° gennaio 2009, e sonostabiliti, d’intesa con laConferenza permanente per irapporti tra lo Stato, le regioni e leprovince autonome di Trento e diBolzano, i criteri, le modalità ed icontenuti della formazioneprofessionale per ilconseguimento dell’abilitazioneall’uso delle macchine agricole, inattuazione di quanto disposto

dall’articolo 73 del decretolegislativo 9 aprile 2008, n. 81.Anche questa norma aveva giàsubito un rinvio per le difficoltàoperative e onerose per glioperatori che si frappongono adun’immediata sua attuazione.Il comma 4 dell’articolo 2,nell’ambito della proroga ditermini relativi a situazioniemergenziali, introducemodifiche al decreto-legge n. 74del 2012, con riferimento aiterritori colpiti dal sisma del 20 edel 29 maggio 2012. Inparticolare, la lettera a) posticipaal 31 dicembre 2014 il termine –ora previsto al 31 dicembre 2013– entro il quale debbono entrarein esercizio gli impianti alimentatida fonti rinnovabili realizzati equelli in fase di realizzazione neifabbricati danneggiati dal sisma.In secondo luogo, posticipa al31 dicembre 2014 anche iltermine – ora previsto al31 dicembre 2013 – entro ilquale debbono entrare inesercizio gli impianti alimentatida fonti rinnovabili, già autorizzatialla data del 30 settembre 2012,per accedere agli incentivi vigentialla data del 6 giugno 2012.

Rinviata di un anno la riformadelle Capitanerie di porto inquanto il comma 8-terdell’articolo 4 differisce al 31dicembre 2014 il termine, giàfissato al 31 dicembre 2013 dallalegge di stabilità 2013, perl’emanazione del regolamentogovernativo di riforma dellecapitanerie di porto.Infine due disposizioni dell’art. 1sono rivolte a prorogare al31 dicembre 2014 le assunzionigià autorizzate di personale daparte del Corpo forestale. Inparticolare, il comma 4, lettera b)è finalizzato a consentirel’utilizzazione delle risorsefinanziarie per diverseamministrazioni, tra le quali ilMipaaf, dedicate a fini delleassunzioni in relazione ad anniriferiti al periodo dal 2009 al2012. Il comma 5 dispone laproroga delle autorizzazioni alleassunzioni per l’anno 2013,adottate ai sensi dell’articolo 1,comma 91, della legge di stabilità2013 (legge n. 228 del 2012),in seguito al quale è statoemanato il decreto del Presidentedel Consiglio dei ministri23 settembre 2013.

a cura di Andrea Fugaro

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milioni e ottocentomila bambini in età scolare tra 6 e10 anni e cioè a circa il 10% del totale dei bambini ditutti gli Stati membri che verranno coinvolti nel pro-gramma stesso e che ammontano a circa 26 milioni.Di conseguenza l’Italia potrà contare su un contribu-to comunitario di oltre 16 milioni di euro e cioè di oltreil 10% dell’intero plafond disponibile. La partecipa-zione finanziaria comunitaria non è uguale per tuttigli Stati membri e nel caso dell’Italia il tasso di cofi-nanziamento arriva all’80%, e risulta essere superio-re a quello di Spagna, Francia, Austria, Belgio e glialtri Stati membri della vecchia Europa. I paesi del-l’Europa dell’est potranno invece ricevere una contri-buzione percentualmente maggiore con tassi dicofinanziamento che arrivano fino al 90%.La quota maggiore di finanziamento, nella ripartizionedel complessivo stanziamento di 150 milioni di euro, èandata alla Francia con 22 milioni di euro che saran-no utilizzati per la distribuzione di frutta e verdura nel-le scuole ad oltre 4 milioni di scolari, seguita dalla

Èdi 150 milioni di euro il plafond che l’Unione euro-pea destinerà agli Stati per la realizzazione del

programma “frutta e verdura nelle scuole” a partiredal 1° agosto 2014 e cioè per la distribuzione ai bam-bini di ortofrutticoli freschi, di ortofrutticoli trasforma-ti, di banane e prodotti derivati.Con un apposito Regolamento pubblicato nella Gaz-zetta Ufficiale dell’Ue dell’8 marzo 2014, la Commis-sione ha ripartito lo stanziamento complessivo di 150milioni di euro iscritto nel bilancio comunitario per il2014 fra i vari Stati membri. I criteri di ripartizione era-no già stati indicati in passato sin dal 2009 e in parti-colare era stato deciso che il numero dei bambini da6 a 10 anni in rapporto alla popolazione complessivadi ciascun Stato sarebbe stato preso come riferimen-to per ponderare la ripartizione.In virtù di tali criteri l’Italia distribuirà con il program-ma “frutta e verdura nelle scuole” prodotti ad oltre due

Programma FRUTTAnelle SCUOLE:all’Italia16 milioni di Europer il 2014-2015

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“produttore-fornitore” e il consumatore, indirizzando icriteri di scelta e le singole azioni affinché si affermiuna conoscenza e una consapevolezza nuova tra “chiproduce” e “chi consuma”;

• offrire ai bambini più occasioni ripetute neltempo per conoscere e “verificare

concretamente” prodotti naturalidiversi in varietà e tipologia,quali opzioni di sceltaalternativa, per potersiorientare fra le continuepressioni della pubblicitàe sviluppare una capacitàdi scelta consapevole; leinformazioni “ai bambini”saranno finalizzate e rese

con metodologie pertinenti erelative al loro sistema di

apprendimento (es: laboratorisensoriali).

Germania che potrà contare su oltre 19 milioni di europer assistere circa 3milioni e 500mila scolari; maentrambi i Paesi dovranno contribuire in misura mag-giore rispetto all’Italia in quanto il tasso di cofinanzia-mento è pari al 75% delle spese sostenute.Riceverà di più dell’Italia anche ilRegno Unito che nella ripartizioneeffettuata dalla Commissione siè vista attribuire circa 20milioni di euro per assisterecirca 3,5 milioni di bambi-ni con un tasso di cofi-nanziamento del 76%.Gli obiettivi del program-ma sono:• incentivare il consumo difrutta e verdura tra i bambinicompresi tra i sei e gli undicianni di età;• realizzare un più stretto rapporto tra il

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Meglio non seminareche rischiare perdite:pesa incertezzasul futuro della PAC

Le semine della campagna 2013/2014 sono stateinferiori a quelle della precedente campagna in

quanto gli agricoltori hanno preferito tenere a riposouna superficie maggiore rispetto a quella della pre-cedente campagna. I dati sono stati diffusi dall’Istatnel mese di marzo 2014 con il suo annuale report sul-le dichiarazioni di semina per la campagna in corso ehanno subito suscitato un coro di preoccupazionianche se in ritardo. Venire a conoscenza solo ora chegli agricoltori in occasione dell’indagine autunnaledell’Istat hanno dichiarato di ridurre le superfici semi-nate, fa presagire una contrazione delle produzioni eun conseguente aumento dei prezzi e un riflesso suimercati.La scelta dei produttori agricoli di non coltivare nonvuole comunque significare un abbandono dell’attivi-tà imprenditoriale agricola in quanto le minori seminepotrebbero solo significare una rinuncia ad affronta-re costi di produzione che potrebbero non trovare unbilanciamento nelle rese e nei relativi prezzi di mer-cato. Il reddito per l’agricoltore, seppure a livelli mini-mi, verrà comunque dai premi PAC relativi ai titoliaccoppiati alle superfici che non prevedono alcunobbligo di coltivazione. È evidente comunque che gliagricoltori sono preoccupati sia sotto il profilo generaleeconomico che sotto quello delle prospettive cheriserva loro la nuova PAC per cui preferisce non “fare”piuttosto che rischiare.In termini quantitativi il report diffuso dall’Istat il4 marzo 2014 indica che nell’annata agraria 2013-2014 è previsto, rispetto a quella precedente, un ulte-riore aumento del 18,7% delle superfici a riposo.L’aumento interessa tutte le regioni in misura più omeno marcata. Nel dettaglio, i terreni a riposo sonoindicati in crescita del 4,6% nel Nord-ovest, del 9,7%nel Nord-est, dell’11,1% nel Centro e del 26,9% nelSud e Isole.L’indagine campionaria sulle intenzioni di semina del-le principali coltivazioni agricole è condotta annual-

mente allo scopo di fornire stime preliminari dellesuperfici da investire nelle colture erbacee (seminati-vi) di maggiore interesse durante l’annata agraria diriferimento. La rilevazione è effettuata con intervistatelefonica assistita da computer (CATI) ai conduttori diazienda agricola. Durante l’intervista vengono raccol-te le informazioni sulle semine effettuate nel corsodell’annata agraria precedente e le intenzioni di semi-na per quella corrente.Per questa occasione d’indagine, è stato estratto uncampione di circa 9.890 unità. L’insieme finale deirispondenti, su cui sono state calcolate le stime, sicompone di 5.253 unità a seguito della esclusione del-le aziende agricole per le quali non è stato possibileprocedere all’intervista in quanto cessate, tempora-neamente inattive, irreperibili, ecc. e quelle per le qua-li i conduttori intervistati non sono stati in grado di

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di Andrea Fugaro

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C R O N A C H E

formulare le intenzioni di semina. In quest’ultimo casola mancata formulazione delle intenzioni di semina èstata, in parte, determinata dal periodo in cui è statacondotta l’indagine tra il 19 novembre 2013 e il 20dicembre 2013, in concomitanza, cioè, con l’inizio del-l’annata agraria, 1° novembre 2013 - 31 ottobre 2014.Il rapporto Istat precisa anche che con riferimento allemotivazioni che indurrebbero gli agricoltori a ritiraredalla produzione i propri terreni, occorre premettereche la quasi totalità degli agricoltori, potendo indicarepiù di una motivazione e cioè rotazione agronomicapluriennale, problematiche di mercato, altre motiva-zioni, ha dichiarato come prevalente la rotazione agro-nomica pari al 48,7%, mentre le problematiche dimercato e cioè incertezza sull’andamento del merca-to e/o scarsa remunerazione dell’attività, costi e prez-zi di alcune coltivazioni, interessano il 33,5% degliagricoltori e cioè oltre un terzo degli agricoltori.Tra gli “Altri motivi” prevalgono per il 17,5% quellilegati alle condizioni atmosferiche avverse e alla diffi-coltà di raggiungimento di alcuni terreni.Va sottolineato anche che il 2,7% degli agricoltoriintenzionati alla messa a riposo dei propri terreni nonha indicato di avere una motivazione specifica.Tra le lavorazioni che gli agricoltori intendono effet-tuare sui terreni a riposo nell’annata agraria 2013-2014, il 17,5% dichiara che praticherà le lavorazionipesanti come aratura, ripuntatura, erpicatura, il55,4% le lavorazioni leggere come trinciatura, falcia-tura, bruciatura stoppie, paglie e residui colturali euna parte esigua (1,2%) quelle mirate all’efficienzadell’effetto drenante e cioè per proteggere il suolo dal-

l’erosione e dai dilavamenti. Nell’1,8% dei casi ver-ranno effettuati “altri tipi di lavorazione” mirati a con-servare la fertilità e il potenziale produttivo dei terreni.Infine, quasi un terzo degli agricoltori e cioè il 29,7%dichiara di non avere intenzione di effettuare alcuntipo di lavorazione. Ed è forse proprio questo ultimodato che testimonia l’incertezza e la preoccupazioneper il futuro degli agricoltori che non lasciano a ripo-so i terreni, e forse sarebbe più esatto dire che lilasciano incolti piuttosto che rischiare con un’ attivitàimprenditoriale dove le prospettive negative superanoquelle positive.Per quanto riguarda le singole colture le intenzioni disemina dichiarate dai coltivatori, relative all’annataagraria 2013-2014, fanno registrare decrementigeneralizzati delle superfici destinate alla coltivazionedei cereali, con l’eccezione del frumento duro(+0,1%). Le flessioni interessano frumento tenero(-2,5%), orzo (-0,3%), avena (-10%), mais da gra-nella (-3,1), sorgo (-9,6%), riso (-4,6%) e “altri cerea-li” (-1,5%).I semi oleosi registrano un decremento complessi-vo delle superfici investite a girasole (-3%) e soia(-2,4%), e un aumento per colza e ravizzone (+3,9%).Le ortive registrano un aumento delle superfici inve-stite a pomodoro (+1,7%) e a legumi freschi (+1%),a fronte di una diminuzione del 2,9% per le “altreortive”.Per le leguminose da granella, si prevede una lievediminuzione delle superfici investite a piselli (-1%) edi quelle destinate a fagioli e fave (-5,5%), contro un+0,6% di quelle investite ad “altri legumi secchi”.

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TIPI DI SEMINATIVI VARIAZIONE PERCENTUALE VARIAZIONE PERCENTUALETIPI DI SEMINATIVI

CEREALI PIANTE OLEAGINOSE

Frumento tenero -2,5 Colza e Ravizzone 3,9

Frumento duro 0,1 Girasole -3,0

Orzo -0,3 Soia -2,4

Avena -10,0 FORAGGERE TEMPORANEE

Mais da granella -3,1 Mais da foraggio -0,8

Sorgo -9,6 Altre foraggere temporanee -1,0

Riso -4,6 ORTIVE

Altri cereali -1,5 Pomodoro 1,7

LEGUMI SECCHI Legumi freschi 1,0

Piselli (Proteico e da granella) -1,0 Altre ortive -2,9

Fagioli e fave -5,5 ALTRI SEMINATIVI

Altri legumi secchi 0,6 Patata -2,2

BARBABIETOLA 2,1 Fiori e piante ornamentali,DA ZUCCHERO piantine e sementi 1,9

TABACCO -3,8 Terreni a riposo 18,7

SUPERFICIE DESTINATA A SEMINATIVI, PER TIPOAnnata agraria 2013-2014. Variazione percentuale rispetto all’annata agraria 2012-2013

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Giovanni XXIII e Giovanni Paolo IIsanti e Paolo VI beato

Forse non sempre ce neaccorgiamo, ma di momenti,

che possiamo a ragione definirestorici, la Chiesa ne sta vivendoparecchi, a partire dallarivoluzione serena che papaFrancesco ha iniziato.Il 27 aprile scorso a Roma sonostati canonizzati Giovanni XXIII(1958-1963), il ‘papa buono’,Giovanni Paolo II (1978-2005),appena dopo solo 9 anni dallamorte, e prossimamente il 19ottobre p.v. verrà dichiaratobeato Paolo VI (1963-1978).Sono i papi della nostra vita enessun secolo moderno ha avutotanti papi santi come quelloappena passato, il XX° appunto,se poi si considera san Pio X(1903-1914). Sono papi chesono stati in mezzo a noi, liabbiamo visti e sentiti più voltealla televisione e alla radio, liabbiamo forse incontratipersonalmente. Ricordiamo gliatteggiamenti e i gesti che lihanno caratterizzati, liripensiamo punti di riferimentodei nostri pensieri e delle nostrevalutazioni e forse, anche se nonpraticanti, ci faceva piaceresapere che c’erano e sapere checon loro qualcosa di bene e digiusto era possibile ricercarloveramente.Non molti li hanno pensati comesanti, forse per non vederlidistaccati dalla vita quotidiana diognuno; eppure, senza farseneaccorgere e ciascuno col propriotemperamento e carattere, loerano, anzi lo sono diventati, nonfacendo cose straordinarie, macercando Dio sopra ogni cosa inogni persona incontrata, in ogniavvenimento vissuto, in ognisituazione avvicinata. Per rifarsiad alcune espressioni di papaFrancesco erano «santi di tutti igiorni», appartenenti alla «classe

media della santità». La santitàdel quotidiano è oggiparticolarmente stimata ericercata nel e dal popolo di Dio,che si lascia facilmenteaffascinare e attrarre da chi lavive senza sfuggire alle difficoltàe alle prove più acute della vitadi ogni giorno, anzi accogliendolee con pazienza trasformandole inoccasioni preziose di trasparenteimplementazione dell’amore.Sono questi testimoni cherisultano oggi particolarmentecredibili e quindi affidabili,testimoni trasparenti del «Dioaffidabile» (FRANCESCO, Lumenfidei, 50, 23) e del suoaltrettanto «affidabile amore»(Ib., 4, 17, 51, 53).Nel ricordare questi papi, nonpossiamo non dimenticare il fattoche essi sono stati protagonistidella Dottrina sociale dellaChiesa, a cui la Coldiretti si èsempre ispirata e intendeispirarsi ancora.Giovanni XXIII prima con laMater et magistra (1961), masoprattutto con la Pacem in terris(1963), scritta quasi sul letto dimorte, ci lasciava come suotestamento spirituale l’impegnoper la promozione della pace,insieme a tutti gli uomini dibuona volontà, un impegnopurtroppo attuale ancor oggi,quando l’uomo diventa talora unvero problema per se stesso.Paolo VI, con la Populorumprogressio (1967) e poi conl’Octogesima adveniens (1971)ci faceva capire, con profeticalungimiranza, come lo sviluppointegrale della singola persona edi tutti i popoli è oggi lacondizione irrinunciabile per larealizzazione della concordia edella pace della famiglia umana,uno sviluppo che non solo nonemargini, ma ponga al centro il

rapporto trascendente con il Diodi Gesù Cristo. Senza Dioveramente non si va da nessunaparte: vogliamo provare ancorauna volta a vedere se è vero?Ed infine, Giovanni Paolo II checon la Laborem exercens hadifeso la dignità umana ecristiana dei lavoratori, chequando lavorano debbono farlocon dignità e non possonoessere costretti a dimenticarsi diessere persone, soprattuttoquando il gioco delle politicheeconomiche e delle speculazionifinanziarie li relegano a semplicivarianti secondarie di sistema.Con la Sollicitudo rei socialis(1987) Giovanni Paolo IIriprende ed attualizza il temadello sviluppo integrale,scegliendolo così come la nuovacategoria centrale della Dottrinasociale della Chiesa, sceltaconfermata dal papa emeritoBenedetto XVI con la Caritas inveritate (2009). Con laCentesimus annus, a distanzaappunto di cento anni dallaprima enciclica sociale Rerumnovarum (1891) di Leone XIII,Giovanni Paolo II riprende lavalutazione etica dell’economiadi mercato di indole capitalistica,che respinge se assoluta e cheinvece accetta se è un’economiasociale di mercato, cioè vincolataalle precise priorità del benecomune e della giustizia, conun’altrettanta precisa equaredistribuzione della ricchezzainsieme prodotta.

d. Paolo Carlotti,Consigliereecclesiasticoregionale

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di Paolo Carlotti

R I F L E S S I O N I

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NOTIZIE DALLE PROVINCE

FAUNA SELVATICA:BENE PROPOSTADI LEGGEDELLA REGIONE

Ècon grande soddisfazione che laColdiretti Lazio ha accolto la pre-

sentazione da parte del Consiglioregionale di una proposta di legge inmateria di danni provocati dalla fau-na selvatica alle imprese agricole.“L’importanza dell’iniziativa – ha det-to il presidente di Coldiretti LazioDavid Granieri nel corso dell’audizio-ne in Commissione congiunta Agri-coltura e Ambiente del Consiglioregionale dell’11 marzo – risiede nelfatto che in maniera bipartisan mag-gioranza e opposizione hanno final-mente capito che un problemaannoso come quello dei danni provo-cati dagli animali selvatici, che inva-dendo i terreni agricoli ne com-promettono la redditività e spessoaddirittura la sopravvivenza, dovevaessere affrontato con uno strumentodi programmazione serio”.

Di particolare interesse l’attuazionedi misure di prevenzione fondate sucontributi agli agricoltori per l’acqui-sto e messa in opera delle operenecessarie, sul contenimento dellepopolazioni selvatiche e su interven-ti di eradicazione tramite catturemassive e relativi abbattimenti.

Coldiretti Lazio ha proposto l’istitu-zione di Fondi di mutualità utilizzan-do anche i fondi provenienti dalnuovo PSR 2014-2020.

UE.COOP NUOVOMEMBRO OMA

L’ ingresso di UE.COOP nell’Orga-nizzazione Mondiale Agricoltori

segna il punto più alto nel riconosci-mento della nostra rappresentati-vità nel settore cooperativo, è statoil commento del vice presidente diUE.COOP Aldo Mattia. L’adesione diUE.COOP all’Organizzazione mon-diale degli agricoltori è stata forma-lizzata dal Consiglio di Amministra-zione dell’OMA, riunito a BuenosAires per l’Assemblea Nazionale conpiù di 100 delegazioni da oltre 80Paesi da tutti i continenti. L’Organiz-zazione mondiale degli agricoltori èun’organizzazione internazionale nongovernativa che mira a riunire tutti iproduttori nazionali e le organizza-zioni cooperative agricole.

“Far parte di un’Organizzazionemondiale è un impegno di granderesponsabilità ma, al tempo stesso,costituisce un’ulteriore opportunitàper veicolare ai massimi livelli il con-tributo italiano del “saper fare” benein agricoltura, la professionalità el’eccellenza della qualità Made inItaly, soprattutto in un momento sto-rico nel quale si sta combattendo,nel mondo, una delle sfide più gran-di, quella di nutrire le popolazioni delpianeta, in uno scenario di agricoltu-ra globale, di cambiamenti climaticied eventi estremi ”, ha detto Mattia.

VITERBO: CONSULTAD’AMBITO PERIMPRENDITORI APISTICI

Ènata negli uffici di Coldiretti Viter-bo, la prima Consulta d’Ambito

per gli imprenditori apistici. A darnel’annuncio il direttore di ColdirettiViterbo Andrea Renna che ha apertoil primo tavolo di confronto alla pre-senza di un grande numero di api-coltori e degli esperti Giorgio Apostolie Antonella Lapeccerella della Con-federazione Nazionale Coldiretti.“L’incontro è stato un primo passofondamentale per riportare l’atten-zione su un comparto dell’agricol-tura spesso dimenticato, quello api-stico. È fondamentale fare rete trachi già lavora in questo campo, perrimettere l’accento su un settore che,da solo, basterebbe al fabbisognoitaliano di miele e anche più”. Si èribadita l’importanza di stabilire inmaniera chiara quali siano le diversecompetenze ministeriali in questosettore, specificando la pertinenzadel Ministero della Salute o di quellodell’Agricoltura.

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NOTIZIE DALLE PROVINCE

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VITERBO:NUOVO UFFICIOA CASTIGLIONEIN TEVERINA

L’8 marzo nuovo taglio del nastroper Coldiretti Viterbo: si tratta diun nuovo ufficio presso la sede delConsorzio Agrario di Castiglione inTeverina.“È un enorme orgoglio, per noi, quel-lo di essere riusciti ad avere un uffi-cio in questo paese della provincia diViterbo, per rispondere anche qui,nella maniera puntuale, attenta escrupolosa come è nello stile di Col-diretti, a imprese e cittadini” hadichiarato il direttore di ColdirettiViterbo Andrea Renna. Il nuovo uffi-cio sarà aperto in Viale Trieste n. 1nei giorni di mercoledì e sabato dal-le ore 9.30 alle ore 12.L’assistenza - gratuita- sarà garantitaper tutti i servizi di Patronato, per ilconseguimento di benefici previden-ziali (pensioni e infortuni), sociali edassistenziali. Sarà presente il serviziodi CreditAgriItalia – Credito e finanzain agricoltura, con consulenza inmateria finanziaria a imprese e coo-perative. L’ufficio sarà anche centroraccolta documenti per l’espleta-mento dei servizi di: CAF, IMU, RED,ISE/ISEE, UECOOP, CAA, consulen-za per PSR, UMA.

CARLO GIORGIPRESIDENTEDEL CONSORZIODI DIFESA DEL LAZIO

Soddisfazione alla Coldiretti diViterbo per l’elezione di Carlo

Giorgi (Coldiretti), imprenditore agri-colo della provincia, a Presidente del

nuovo Consorzio di difesa regionaledelle produzioni agricole del Lazio.Giorgi è stato nominato all’unanimitàdal Consiglio di amministrazioneeletto dall’assemblea dei soci, che siè svolta a Latina in occasione dellafusione del Consorzio di difesa delleproduzioni intensive delle province diViterbo e Rieti con quello della pro-vincia di Latina. La crescente espo-sizione a rischi climatici, ambientali,sanitari, la variabilità dei prezzi hadestabilizzano seriamente i mercatie danneggiano l’agricoltura: fattoriche rendono più difficile agli impren-ditori agricoli una pianificazione alungo termine. “Le motivazioni chehanno portato i due Enti a fondersiper creare questo nuovo Consorzio –

ha spiegato Giorgi insieme al neodirettore della struttura Luca Bacchi– si basano su ragionamenti gestio-nali che, soltanto con la crescitadimensionale e del fatturato, posso-no portare un miglioramento dell’ef-ficienza, riducendo i costi dell’Ente equindi generando un risparmio perle imprese associate”. Il grado dipatrimonializzazione raggiunto dalnuovo Consorzio di difesa, consenti-rà una politica di investimenti di piùampio respiro, con una più elevatacapacità competitiva e nuove oppor-tunità di mercato in tutto il territoriodel Lazio.

FROSINONE: BENELA TUTELA DELL’ORSOMARSICANOSENZA PENALIZZAREL’AGRICOLTURA

La Coldiretti di Frosinone in meri-to alle attività per l’individuazione

dell’area del Parco dei Monti Ernici,

dopo la delibera della Regione Lazio,sottolinea l’importanza di tutelarel’orso marsicano ma, allo stessotempo, evidenzia altresì la necessitàdi individuare una forma di adegua-ta protezione dell’area dal puntoprettamente agricolo.“La formula del parco – sottolineaVinicio Savone, presidente della Col-diretti ciociara – rappresenta unastrategia significativa e importantema occorre un confronto e una rifles-sione più profonda circa l’eventualepaventata penalizzazione delleimprese agricole che operano nellaporzione di territorio che verrebbeinteressata nell’importante area. Lacrisi del settore che continua adestare preoccupazioni – sottolineaancora Savone – non permette, infat-ti, l’aggiunta di ulteriori vincoli. Sipotrebbe verificare la possibilità di

intraprendere con più forza e siner-gia la semplificazione della burocra-zia che pesa ancora troppo per gliimprenditori della zona e del restodella provincia andando a percorre-re strade diverse ma allo stessomodo utili alla salvaguardia del-l’orso”.“Come Coldiretti chiederemo unincontro per un sano confronto sullaquestione e per poter meglio declina-re la nostra posizione” ha detto ildirettore della sede di FrosinoneSaverio Viola. “Sono indispensabiliproposte di interventi concreti utili allaprotezione dell’animale giungendo aduna sintesi che al di là dei dichiaratiapra capitoli nuovi in questo delicatoambito tutelando anche il reddito del-le imprese agricole, delle famiglie diquanti operano nel settore che tra l’al-tro muove un consistente indotto” haconcluso Viola.

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FondazioneCampagna AmicaVia Nazionale 89aTel. 06/489931campagnamica.it

CRISI: COLDIRETTI,IN ITALIA È FARMERS MARKET MANIA,+67% ACQUISTI

fattorie, botteghe e mercatiche coinvolgono 28mila agricoltoricon prodotti coltivati su circa280mila ettari, in aumento del40 per cento nel 2013.

Campagna Amica promossa dallaColdiretti che ha realizzato la piùvasta e capillare rete di venditarealizzata dagli agricoltori delmondo che può contare su

Aumentano del 67% gliacquisti degli italiani nei

mercati degli agricoltori, icosiddetti farmer’s market, innetta controtendenza conl’andamento negativo deiconsumi alimentari, in calo del4 per cento nel 2013 a causadella crisi. È quanto emerge dalrapporto elaborato dallafondazione di Campagna Amica,dopo che il premier Matteo Renziha impegnato il Governo “adascoltare i mercati rionali e nonsolo quelli finanziari”.La vendita diretta dai produttoriagricoli ha un fatturatocomplessivo stimato in1,5 miliardi di euro nel 2013,attraverso oltre 1200 mercatiin tutte le regioni grazie di

PROGETTO DIDATTICO“EDUCAZIONE ALLA CAMPAGNA AMICA”

Presidente di Coldiretti ViterboMauro Pacifici. Il Dirigentedell’Ufficio Scolastico Provinciale,Daniele Peroni, ha infinecommentato: “L’agricoltura, laterra, i prodotti, gli animalirischiano di essere per i bambinidi città solo delle realtà virtuali;ben venga pertanto questameritoria iniziativa peraccrescere, nei piccoli allievi dellascuola primaria di Viterbo, laconoscenza e la consapevolezzasui temi come stagionalità deiprodotti, rintracciabilità e,conseguentemente, correttaalimentazione”.

alla Campagna Amica.“Crediamo molto in questoprogetto che abbiamo realizzatograzie al supporto di tutte lerealtà istituzionali di Viterbo,grazie al sostegno della Provinciache ci ospita per la conferenzastampa, e grazie al Comune diViterbo, Cotral, Camera diCommercio di Viterbo e Arsial”ha dichiarato il direttore diColdiretti Viterbo Andrea Renna.“L’educazione alla CampagnaAmica è la base di molti valoriColdiretti, per questo per noi èfondamentale essere presentinelle scuole” ha aggiunto il

Presentazione del progettodidattico di educazione alla

campagna amica, il 13 marzo,presso la Sala Conferenze dellaProvincia di Viterbo, incollaborazione con l’UfficioScolastico provinciale. Il progetto,avviato il 18 marzo, prevede ilcoinvolgimento di sei istitutiscolastici di Viterbo, dove, itecnici di Coldiretti e le esperte diDonne Impresa, con l’ausilio diGuardia di Finanza, Carabinieri,Corpo Forestale, Vigili del Fuoco,Nas, Asl si recheranno nellescuole per spiegare agli alunni iconcetti di una sana educazione

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LA CAMPAGNA AMICA DEI BAMBININELLE SCUOLE DI VITERBO

Viterbo Mauro Pacifici. La festa diCarnevale, prende le mosse dallatradizione della campagna, dovesegnava il passaggio tra lastagione invernale e quellaprimaverile e l’inizio della seminanei campi che doveva esserefesteggiata con dovizia. Una voltain questo periodo si usavaconsumare tutti i prodotti dellaterra, non conservabili, in vista deldigiuno quaresimale.

direttamente sul posto. “Conquesta partecipazione alla festadel giovedì grasso all’Ellera ècontinuata la nostra attenzioneper le scuole di Viterbo” haaffermato il direttore di ColdirettiViterbo Andrea Renna. “Momenticome questo sono preziosi pertutta la cittadinanza e offrire i fruttidelle nostre terre è il nostro modomigliore per partecipare” haconcluso il Presidente di Coldiretti

Offrendo i frutti sani cheprovengono dall’agricoltura

della Tuscia, Coldiretti Viterbo hafesteggiato il Giovedì Grasso conoltre 500 bambini della città,presso l’istituto scolastico Ellera.Oltre agli alunni della scuolaelementare, la giornata del 27febbraio si è aperta a tutti i piccolie alle loro famiglie dei quartieri diSanta Barbara, Santa Lucia,Ellera.Lo staff di Coldiretti è intervenutonella scuola per promuovere ladiffusione del nuovo estrattore difrutta e verdura. L’evento è statoun momento che ha coinvoltotutta la comunità, genitori ebambini. Coldiretti CampagnaAmica ha portato nella scuolaarance, mele e carote a volontà,tutti prodotti forniti dall’AziendaAgricola di Danilo Capati, nellarete di Campagna Amica. Per tuttii presenti sono stati preparatisucchi di frutta a km zero,

LATINA: PROTAGONISTI I BAMBINIGRAZIE A CAMPAGNA AMICA

Protagonisti di questa bella epositiva esperienza 120 piccolistudenti che a bocca aperta hannoseguito le lavorazioni checonducono alla realizzazione dellamozzarella di bufala e deiformaggi. Occhi spalancati nelvedere da vicino gli animaliponendo quesiti anche simpatici aldivertito padrone di casa cheColdiretti Latina ha ringraziato perdisponibilità e passione. “Ilprogetto – ha aggiunto Viola –porterà gli allievi anche nel nostromercato di Campagna Amicaprima della fine del ciclo scolasticodopo aver potuto visitare anchealtre realtà come quelle della filieradegli ortaggi”.

del nutrito e vario gruppo degliimprenditori che hanno scelto lavendita diretta tramite il progetto diColdiretti della vendita diretta. “Lafilosofia del nostro progetto – hadetto Saverio Viola direttore diColdiretti Latina - è quello diavvicinare i bambini al nostromondo facendo riflettere anche igenitori sull’importanza di unasana e corretta alimentazione ecirca la provenienza dei prodotti”.Tracciabilità e contrapposizionealle frodi alimentari registranol’impegno di Coldiretti a tutti i livelliin quel solco di tranquillità eprovenienza certa che iconsumatori ormai pretendonosempre in percentuale maggiore”.

Avvicinare i piccoli studenti allacampagna, alla stagionalità e

far comprendere quanto siaimportante sapere e conoscere iluoghi di produzioni e i processiche portano alla realizzazione diciò che mangiamo. Con questiobiettivi Coldiretti Latina continuanel solco del progetto diCampagna Amica nel territoriopontino. Protagonisti questa volta ibambini della scuola dell’infanziaSan Marco di Latina che, con ilproprio progetto “Cosa bolle inpentola”, coordinatidall’infaticabile Suor Pasqualina,hanno potuto visitare l’aziendaAlan Farm di Nino Andriollo cherappresenta una delle realtà leader

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Nella splendida cornice densadi storia e di coltura

contadina, accanto ai ruderimillenari degli Scavi Archeologicidi Ostia Antica, di fronte allaRocca Medievale di Papa GiulioII, sono stati inaugurati, domenica27 aprile, la Bottega e il Mercatodi Campagna Amica.Il Mercato si svolgerà tutte ledomeniche e sicuramentediventerà uno dei fiori all’occhielloanche per le migliaia di turisti cheda tutto il mondo affollano questosito, secondo solo a Pompei.Inoltre la vicinanza con l’aeroportodi Fiumicino farà si che gli scavisiano scelti come tappa d’inizio odi fine della visita in Italia,rendendone il ricordo ancora più“gustoso” acquistando prodottidell’eccellenza agricola laziale.Durante il resto della settimana ilvero Gusto Italiano proseguepresso la Bottega di CampagnaAmica gestita da un coltivatorediretto che opera nella tenuta deiPrincipi Aldobrandini antichissimafamiglia Romana che ancora oggipersegue il miglioramentofondiario, attraverso l’adesione alprogetto Campagna Amica aconferma delle scelte innovativeapplicate in azienda.

OSTIA ANTICA: INAUGURAZIONEDI UNA BOTTEGA E DEL MERCATO

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Dal 28 al 30 marzo 2014 si èsvolta a Roma in Via Appia

Antica 42, nella Ex CartieraLatina, la Fiera dell’Agriturismodel Lazio, promossa dalla RegioneLazio. All’inaugurazione erapresente anche il PresidenteNicola Zingaretti, chenell’occasione ha presentato ilnuovo regolamento per metterefuori gioco i falsi agriturismi epremiare i veri con una scala sucinque “soli”, come le stelle pergli hotel. È stata inoltre presentatauna app per guidare il turista fragli agriturismi del Lazio, tutti dascoprire in un touch.«Diciamo basta ai falsiagriturismi, agli hotel mascherati,

dove il cibo non provienenemmeno dal territorio, e aifurbetti che altrimenti rischiavanodi togliere credibilità al settore –ha detto il governatore –. I turistidevono potersi fidare e perquesto bisogna avere regoleserie».Da qui, il regolamento diattuazione della legge regionale,approvato lo scorso 17 marzo,con nuovi criteri e requisiti peraprire un agriturismo. Acominciare dal “fascicoloaziendale”, che traccia lesuperfici coltivate dal produttore ei tipi di coltura. Via libera agliaccordi di fornitura con gliimprenditori agricoli del territorio

per valorizzare i prodotti del Lazio.E alle attività sportive o culturalinelle strutture, purché nonsuperino il 10% della superficieagricola totale. Ma non solo. Perpromuovere le aziende ricettivedel territorio è stata creata unanuova app, “Agriturismi delLazio”, disponibile sia per Appleche per Android. Una guidapratica e semplice per cercare gliagriturismi migliori, più vicini opiù adatti alle proprie necessità.Ma anche uno strumento utilealle aziende, che possono aderiregratuitamente. Sono già 170 lestrutture con una propria scheda,da consultare via tablet osmartphone.

TERRANOSTRA LAZIO ALLA FIERADELL’AGRITURISMO

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AL MERCATO DI SAN TEODOROA ROMA, IL “VINO AL MASSIMO”

Èstata inaugurata a Roma unanuova realtà enogastronomica

all’interno del Mercato del CircoMassimo: l’Enoteca di CampagnaAmica “Il Vino al Massimo” diGiancarlo Signori con unaselezione di etichette di vininazionali, con particolareattenzione ai vitigni autoctoni.Tutti prodotti rigorosamenteselezionati di alta qualità eprovenienti da produttori dellecampagne italiane.La cura per i processi produttivi ela commercializzazione delprodotto, l’eleganza delle bottiglie,la riscoperta dei vitigni antichi e invia d’estinzione, la cura perl’ambiente sono alcuni dei criteriche determinano le scelte dei viniproposti. Un accordo effettuatocon Palm Spa ha permesso dipensare ad uno spaziocompletamente ecocompatibile erispettoso della legalità. Ilmateriale usato infatti è il legnocertificato dei greenpallet. Quello

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dei pallet è un comparto nelmirino delle organizzazionimalavitose: attraverso la venditadi pallet non certificati (o trafugatiin mercati, supermercati enegozi) queste organizzazioni

guadagnano centinaia di milionidi euro ogni anno, mettendo ingiro materiali pericolosi. Oggiacquistando il vino dell’enoteca diCampagna Amica sostieni ilgusto, l’ambiente e la legalità.

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