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Mensile di attualità, economia, informazione e cultura cooperativa IN QUESTO NUMERO Organizzazione a geometria variabile I servizi di Cassa Padana sul cellulare A Rubiera, Internet per tutti Anno 14 2 febbraio 2015

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Mensile di attualità, economia, informazione e cultura cooperativa

IN QUESTO NUMERO

Organizzazionea geometria variabile

I servizi di Cassa Padana sul cellulare

A Rubiera,Internet per tutti

Anno 14

2febbraio 2015

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Popolis, periodico mensiledi Cassa Padana autorizzazione del Tribunaledi Brescia, n. 43/2000dell’8 agosto 2000

sede, Villa seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia

Redazionemacri Puricelli, [email protected]

Lidia sbarbada, [email protected]

Armando rossi e Debora Zanini, [email protected]@popolis.it

sede: Villa seccamani, via Garibaldi 25, Leno-BresciaTel. 030 9040270 [email protected]

Comitato di redazioneFranco Aliprandi, stefano Boffini, Andrea Lusenti, Luigi Pettinati, macri Puricelli, Armando rossi, Lidia sbarbada

Hanno collaborato a questo numero: sandra Bassi, Valentina Bragazzi, Andrea Daffi, matteo De Lorenzi, Valerio Gardoni, Daniela iazzi, Claudio Leni, Demetrio Pedace, Barbara Ponzoni, Laura simoncelli, Flavia Vighini, Paola Zani

Fotografie:Altravoce onlus, Valentina Bragazzi, Valerio Gardoni, Virginio Gilberti, Daniela iazzi, miriam Toniolo, Paola Zani

In copertina:musicoterapia di Altravoce onlus

Stampa: staged, s. Zeno N. (Bs)

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MA COME SI fA? Il vostro telefono cellulare o smartphone deve avere un program-ma gratuito di lettura. I più comuni sono Nokia Reader, QR App e QR Launcher (per Iphone), KaywaReader, Barcode Scanner (per Android). Una volta scaricato il programma, “mostrate” al vostro cellulare, inquadrandolo con la fotocamera, il QRCode. Il gioco è fatto.

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3Programmare in contesto di incertezza

4-5Organizzazione a geometria variabileUna formazione di frontiera per Cassa Padana

La Palestina in Cassa Padana

6-7Fatturazione elettronica: non solo un costo ma ma molte opportunità

La Banca si fa SmartPhone

8-9Per la disabilità è tutta...un’altra musica

La scuola si apre all’Aido 10-11

A Castello, tutti a scuola: visite guidate e laboratori didattici a Padernello

E per l’Expo arriva il Pitocchetto

12-13Coloriamo di azzurro il cielo di Rio

Eseosa Fostine Desalu

14-15A Rubiera Internet è per tutti

Angeli del mare: le opere di Korrad esposte a Palazzo Caffari

16-17Un museo per il papà di ET: incontro con Victor Rambaldi, figlio del premioOscar Carlo

18-19La Grande Guerra in Val Trompia

Itinerari nella memoria fra Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia

20-21Tempo di Carnevale

22Agenda

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ProGrAmmAre iN CoNTesTo Di iNCerTeZZA

La Cassa ha recentemente approvato il piano strategico per il triennio 2015-2017.

Nei prossimi numeri della rivista daremo riscontro dei caratteri essenziali.

Non è facile programmare in situazioni di incertezza e cambiamento strutturale

in cui stiamo vivendo, sia nella definizione dei numeri che delle politiche.

Le complessità di oggi e le variabili esogene – che ti condizionano dall’esterno e su

cui non ci sono leve per intervenire – obbligano ad avere una capacità di reazione e

flessibilità molto alte, oltre che di anticipazione, previsione. Bisogna capire prima cosa

può succedere, perché quando i fenomeni si manifestano nella loro interezza è difficile

avere il tempo necessario per rispondere in modo efficace.

C’è la necessità di gestire l’esistente e di traghettare verso il nuovo, per cui bisogna

seminare e porre le basi già da oggi.

Il senso ultimo della pianificazione strategica è riflettere su ciò che la banca vuole

essere in futuro, definire priorità, orientamenti di fondo da seguire, che poi nella loro

materiale realizzazione hanno bisogno necessariamente di adattamento flessibile per il

contesto mutevole in cui vengono inseriti.

Diversamente un piano strategico oggi nascerebbe già vecchio in partenza.

Vittorio Biemmipresidente Cassa Padana Bcc

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l a b a n C a a l t u o S e R v I z I ol a b a n C a a l t u o S e R v I z I o

orGANiZZAZioNeA GeomeTriA VAriABiLe

UNA FormAZioNe Di FroNTierA Per CAssA PADANA

Provate a immaginare sei settimane lontano dal lavoro quotidiano. Dalla routine e dalle abitudini di tutti i giorni. Provate a immaginare sei settimane di immersione totale nella scoperta di quello che oggi è e di quello che sarà, un domani non troppo lontano, l’azienda in cui lavorate. Provate a dimenticare quello che facevate tutti i giorni, cercate di proiettarvi nel futuro, per trovare nuovi stimoli e lampi di necessaria creatività. sei settimane per essere pronti a cambiare.

Se ieri precisione e atten-zione erano le prime qua-lità richieste dal lavoro in banca, e non solo in ban-

ca, oggi bisogna essere anche creati-vi, flessibili e pronti a risolvere i pro-blemi. E’ una formazione di frontiera quella che da un anno sta coinvolgen-do la maggior parte degli oltre 470 di-pendenti di Cassa Padana. Si chiama

Organizzazione a Geometria Variabile: da dicembre 2013 fino a luglio 2015, a gruppi di 30 persone, i dipendenti (la maggior parte provenienti dalle filia-li sul territorio) incontrano i colleghi degli uffici interni. Obiettivo: poter conoscere a tutto tondo le iniziative, i servizi, i progetti, le criticità, le pro-spettive, i cambiamenti che a breve li interesseranno.

di Macri Puricelli | [email protected]

Gli otto tutor dell’oGV. in alto da sinistra: marina Bertoni, silvia migliorati, miriam Toniolo, Cristina Vezzini, Annamaria rossi. seduti da sinistra: Flavia Vighini, Domenico Pinardi, maria Grazia Zucchi.

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LA PALesTiNA iN CAssA PADANAdi flavia Vighini | [email protected]

Lo scorso dicembre una delegazione di funzionari palestinesi, accompa-gnati da due rappresentanti di Federcasse, ha fatto tappa in Cassa Pa-dana per conoscere da vicino la realtà del credito cooperativo italiano.

La delegazione era composta dal vice ministro del Lavoro, dal direttore del di-partimento delle Cooperative, da esponenti dell’Autorità monetaria Palestinese, di reef for Finance e di un comitato promotore verso la banca cooperativa di Bet-lemme, oltre che da un project manager della Cooperazione italiana allo svilup-po in Palestina.

il loro obiettivo è quello di portare avanti alcune modifiche di legge che permet-tano in Palestina la costituzione di banche di tipo cooperativo. Attualmente, infatti, la legge palestinese non parla di banche cooperative ma di banche “specializza-te”. A oggi le uniche istituzioni che uniscono l’intermediazione finanziaria alla co-operazione sono le cooperative di risparmio e credito, che però sono regolate dal ministero del Lavoro e possono operare unicamente con i soci.

L’iniziativa è parte delle attività previste dal programma start Up Palestine (cui partecipa anche Cassa Padana) promosso dal ministero Affari esteri italiano.

Il settimo gruppo di dipendenti sta vivendo in questi giorni le 6 settimane di formazione. “Il lavoro delle banche sta cambiando velocemente”, spiega Cristi-na Vezzini responsabile della formazio-ne di Cassa Padana, “per molti versi si è già trasformato e questo ha messo in crisi alcuni istituti che stanno lasciando a casa parte dei dipendenti. E’ un lavoro che si sta evolvendo grazie alle tecnologie. C’è sempre meno carta che gira, sempre più operazioni che vengono svolte online grazie all’home banking. Molti lavori di oggi sono destinati a concludersi molto prima di quello che potremmo pensare. Per questo tutti i dipendenti devono es-sere pronti a cambiare. Per questo Cas-sa Padana ha intrapreso un percorso di formazione, molto oneroso per l’azienda, ma indispensabile per affrontare il futuro e poter essere pronti a intercettare nuovi bisogni e a offrire i servizi migliori ai no-stri clienti e soci.”

“Di fronte a situazioni che evolvono in modo rapidissimo”, aggiunge il diret-tore generale Luigi Pettinati, “la capa-cità di prevedere oggi è fondamentale. Difficilmente si è in grado di reagire in modo efficace se ci si muove solo quan-do i fenomeni si manifestano nella loro interezza. Bisogna saperli vedere prima. Vale per le imprese. Vale per le dinami-che sociali. Vale anche per Cassa Pada-na. Con questa formazione, che coinvol-ge e permette a tutti i ruoli della banca di confrontarsi, saremo in grado di riquali-ficare il nostro personale e accelerare un processo di consapevolezza che alzerà il livello qualitativo dei servizi della nostra banca. Il processo di razionalizzazione offerto e imposto dalle nuove tecnologie ci riguarda tutti. I colleghi che recupere-remo da lavori che non saranno più ne-cessari, saranno spostati su altri servizi che già fanno parte di una strategia che mira a durare nel tempo”. Sempre di più, infatti, la banca del futuro avrà un ruolo di regia nello sviluppo sostenibile e nella coesione sociale del territorio e lo dovrà fare attraverso modalità di relazione

nuove e a 360 gradi con il mondo pro-fit, no profit e delle istituzioni. Serve uno sforzo da parte di tutti. Anche perché questo futuro è già qui. Non è un caso che da alcuni mesi Cassa Padana stia investendo su un gruppo di dipendenti, che arrivano in gran parte dalle filiali, che oggi lavora nella Casa delle Impre-se, con l’obiettivo di accompagnare le aziende non solo a uscire dalla crisi, ma a riprogettare la propria attività alla luce

dei cambiamenti tecnologici, sociali e di mercato degli ultimi anni, in un’ottica di sostenibilità. “La formazione che stiamo portando avanti”, aggiunge Pettinati, “ci sta dando risultati superiori alle aspettati-ve. Non solo abbiamo dato ai colleghi la possibilità di conoscere a 360 gradi le at-tività della banca, ma anche la capacità di esprimersi, riflettere, fare gruppo e avere stimoli per una propria crescita personale che va al di là del lavoro”. ●

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l a b a n C a a l t u o S e R v I z I ol a b a n C a a l t u o S e R v I z I o

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Il 31 marzo 2015 scatterà l’obbligo di fatturazione elettronica verso tutti gli enti della Pubblica Amministrazione italiana: Comuni, Province, Regioni, Universi-tà, enti della Sanità ecc. A giugno 2014 era scattato l’obbligo per tutte le azien-de che lavorano per Ministeri, agenzie fiscali ed enti di previdenza.

Trarre da un obbligo dei benefici per le imprese è possibile. Se è vero che le azien-de dovranno dotarsi di sistemi, servizi o soluzioni per comporre una Fattura in forma-to elettronico strutturato (XML Tracciato FatturaPA), firmarla digitalmente, inviarla al Sistema di Interscambio (il nodo centrale che riceve e smista le fatture dirette a ogni PA) e provvedere alla conservazione esclusivamente in modalità digitale, è altresì vero che riceveranno le notifiche sull’esito dell’emissione, da cui deriva la certezza che la PA abbia o non abbia ricevuto la fattura. Nel caso la fattura consegnata non presenti errori nei suoi contenuti, le aziende avranno piena certezza sulla data a partire dalla quale si possono calcolare i tempi di pagamento della PA.

Inoltre, se la fattura risulta approvata, sarà possibile richiedere la certificazione del credito e successivamente smobilizzarlo attraverso servizi bancari, per via dell’inte-grazione tra il Sistema di interscambio e la Piattaforma per la certificazione dei crediti.

L’obbligo sarà solo verso le PA, ma nulla vieta che sfruttando la possibilità di in-viare fatture in formato elettronico strutturato si possa valutare l’opportunità di farlo per tutte le fatture attive. Più aziende migreranno su questa soluzione, più diventerà possibile in ingresso, lato passivo, ricevere, con frequenza potenzialmente crescente e volumi sempre più ampi, fatture in formato elettronico strutturato con benefici in termini di integrazione coi sistemi gestionali dell’azienda, per le approvazioni al pa-gamento ed eliminazione dell’archiviazione del cartaceo con conseguente riduzione di tempi e costi. ●

FATTUrAZioNe eLeTTroNiCA: NoN soLo UN CosTo mAmoLTe oPPorTUNiTÀdi Andrea Daffi | [email protected]

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LA BANCA si FA smArTPHoNedi Matteo De Lorenzi | [email protected]

Si chiama “Mobile Banking Cassa Padana” e porta una ventata di innovazione ridisegnando e migliorando il rapporto digita-le tra clienti e banca. Stiamo parlando dell’App Cassa Padana per smartphone, disponibile per sistemi IOS e Android.

La comodità di collegarsi da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento unita alla semplicità d’uso, ha reso estremamente interessante lo sviluppo di servizi in questa direzione a favore dei clienti.

Come funziona. Oltre ai classici servizi bancari di consultazione con-ti correnti, dossier titoli e comunicazioni bancarie è possibile disporre bonifici, ricariche telefoniche, MAV, RAV, bollettini Freccia e in fase di implementazione bollo auto, canone rai e bollettini postali.

L’App mette a disposizione dei clienti anche diverse utility: la ricerca dell’ATM più vicino sfruttando la geolocalizzazione che consente in tem-po reale di individuare la propria posizione o, in alternativa, inserendo il nome della località da ricercare; la possibilità di inviare il proprio IBAN tramite SMS o e-mail; i numeri utili; la rubrica beneficiari e l’elenco di tutte le utenze collegate ai propri conti correnti.

Privacy e sicurezza. Il dispositivo mobile non salva informazioni: funziona esclusivamente come mezzo transitivo. L’uso dell’applicazione prevede, oltre agli standard crittografici, l’uso di due differenti livelli di protezione. Al momento dell’autenticazione il cliente dovrà inserire il pro-prio codice utente e la propria password, mentre per le funzioni di dispo-sizione il sistema sfrutterà innovativi sistemi di sicurezza quali Secure Call o in alternativa Token Software.

Come e dove. L’App è scaricabile gratuitamente dagli store di Apple e Google, è compatibile con sistemi IOS e Android e prevede un canone mensi-le di servizio. Per qualsiasi informazione rivolgersi alle filiali Cassa Padana. ●

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La musica ad AltraVoce è qualcosa di profondo. Viene vissuta come esperienza di crescita e non come intrattenimento. Aiuta nell’integrazione reale tra musicisti abili e musicisti diversamente abili. Cassa Padana ha partecipato all’iniziativa “Adotta un musicista” donando uno strumento a un ragazzo disabile.

AltraVoce Onlus è un‘associazione di genitori e professionisti esperti nel campo musicale, scienti-fico e pedagogico. E’ l’unica realtà della Valle Ca-monica certificata e abilitata per offrire percorsi

educativo-riabilitativi musicali attraverso il metodo di Musico Terapia Orchestrale ® (MTO), specializzato per bambini, ra-gazzi e adulti con problemi psichici e mentali (ritardo cogniti-vo, autismo, sindromi generiche...).

Nata e cresciuta un po’ in sordina in spazi ricavati in un immobile di Darfo Boario Terme, la passione e la dedizione dei giovani volontari per la musica e la disabilità, l’hanno resa

Per LA DisABiLiTÀ È TUTTA...UN’ALTrA mUsiCA

I n o S t R I P R o G e t t Ia b R e S C I a

di Sandra Bassi | [email protected]

un’esperienza unica nel suo genere: varcando la soglia del cen-tro, si respira subito il clima di armonia, dolcezza che lo con-traddistinguono. Aperte le porte è possibile incontrare bambi-ni, ragazzi e adulti che si sono costruiti liberi spazi emozionali e relazionali, che hanno stretto nuove amicizie e, soprattutto, che hanno migliorato la loro autostima e riescono a reinvestire nel quotidiano le competenze acquisite.

Il metodo MTO® insegnato nel Centro, prevede un pro-gramma triennale, volto a promuovere il potenziale psichico, emotivo e relazionale delle persone fragili. Il progetto musicale di AltraVoce non è mirato ai soli musicisti; infatti, entrando in

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Per LA DisABiLiTÀ È TUTTA...UN’ALTrA mUsiCA

PeR SaPeRne DI PIÙwww.altravoce.it

questo mondo, tutti hanno l’opportunità e la fortuna di poter diventare violinisti, violoncellisti, contrabbassisti, marimbisti, timpanisti e arpisti senza aver mai suonato uno strumento musicale prima. Ogni utente viene così inserito in un gruppo composto da circa sei ragazzi e altrettanti musicisti, educatori, volontari e psicologi e, da qui, la musica diventa la protagoni-sta: l’ ‘Orchestra’ si diletterà dapprima in marce, corali e ninna nanne nel 1° anno, per arrivare poi a sinfonie vere e proprie nel 3° anno. Subito dopo la musica, l’intero gruppo si riunisce intorno a un tavolo per la “bicchierata”, un momento di so-cializzazione e comunicazione, scambio di idee, scherzi, sorrisi e qualche parola, anche silenziosa, che è quello che ci vuole dopo un’intensa lezione di musica. Terminata la “bicchierata”, l’equìpe di professionisti si riunisce per stilare un resoconto in-dividuale e generale di quelle che sono state le dinamiche della lezione, raccogliendo il tutto in un diario. Quest’ultimo verrà poi utilizzato alla fine di ogni anno, per restituire ai genitori degli allievi un profilo psicopedagogico del ragazzo. AltraVo-ce cerca infatti di mantenere vivo il rapporto equipe-genitori, chiamandoli, a scadenza regolare, per incontri finalizzati alla buona riuscita del percorso riabilitativo-musicale. Inoltre, a conclusione di ogni anno, l’intero gruppo orchestrale offre un concerto finale. Terminati i tre anni, i ragazzi dovranno affron-tare il Perfezionamento, mirato alla conoscenza approfondita di uno strumento musicale, il preferito, sotto la guida indivi-duale di un esperto. Da qui, ai musicisti “speciali” si apre il vero e proprio sipario sul mondo: potranno entrare a far parte dell’ ORCHESTRA SINFONICA, facendo diventare la musica il loro lavoro, e potranno, a loro volta, far da Tutor ad altri ragazzi e trasmetter loro tutto quello che hanno imparato.

La Musica ad AltraVoce, è qualcosa di profondo, sia perché viene vissuta come esperienza di crescita e non come intratte-nimento, sia perché aiuta nell’integrazione reale tra musicisti abili e musicisti diversamente abili. Il centro ospita attualmente 10 ragazzi.

Cassa Padana oltre ad avere sostenuto l’associazione con l’assistenza dello sportello territoriale del centro servizi volon-tariato, ha partecipato all’iniziativa “adotta un musicista”, do-nando uno strumento che ha consentito ad un ragazzo disabile di prendere parte a questo progetto.

I prossimi concerti che vedranno protagonisti i ragazzi del terzo anno, si terranno a Darfo, Milano e Borgomanero, nei mesi di maggio e giugno 2015. ●

Anche quest’anno si è rinnovato l’incontro fra l’Aido (asso-ciazione italiana donatori organi, cellule e tessuti) e i ragaz-zi di Lodrino. La disponibilità e la presenza della dirigen-

te scolastica Maffina, delle referenti Paola Micheli e Luisa Cottali e degli insegnanti della scuola primaria e secondaria di primo grado hanno permesso a questi ragazzi di conoscere o approfondire ulte-riormente le finalità dell’Aido. La vicepresidente provinciale Rosaria Prandini ha illustrato in modo dettagliato e comprensibile alle di-verse età gli obbiettivi raggiunti e la strada ancora da percorrere in tempi speriamo brevi, vista la lunghissima lista d’attesa di malati con una scadenza temporale certa.

Il momento principale è stato raggiunto quando Paola D’Angelo, già diabetica e insulino-dipendente all’età di tre anni, ha raccontato il suo travaglio, dalla gioia della vita spensierata all’incubo della ma-lattia che, nel 2008, l’ha portata al doppio trapianto di rene e pancre-as dopo il quale è ritornata ad avere una vita perfettamente normale.

Al termine della giornata, i bambini di prima elementare han-no ricevuto in dono uno zainetto da utilizzare nelle gite scolastiche. Questa volta era completamente diverso dai precedenti, rinnovato sia nella fattura che nel logo del nuovo sponsor: è infatti grazie a Cassa Padana se abbiamo potuto regalarlo.

Per impegni urgenti non ha potuto essere presente il consiglie-re di Cassa Padana e lodrinese doc Romano Bettinsoli. Ma noi lo ringraziamo di cuore per la disponibilità e per l’impegno costante a favore della nostra comunità. Come ringraziamo la consigliera dele-gata all’Istruzione Cristina Fiori e i rappresentanti del direttivo Aido di Lodrino.

LA sCUoLA siAPre ALL’ AiDodi Claudio Leni | presidente Gruppo Aido di Lodrino

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I n o S t R I P R o G e t t Ia b R e S C I a

Borgo San Gia-como - Di stan-za in stanza, porta dopo

porta, le pagine di sto-ria studiate sui banchi di scuola tornano a vivere attraverso il fascino del-la scoperta. L’esperienza al castello diventa, infat-ti, ampliamento e conti-nuazione del programma scolastico. Tra le tematiche toccate vi sono la struttura della fiaba da approfondire ricercando nel castello og-

getti e personaggi; la sco-perta del bosco con la sua flora e la fauna nell’ultimo angolo di bosco di pianu-ra arricchito dalla scultura vegetale di Giuliano Mauri (la visita potrà essere co-adiuvata dalla presenza di un ornitologo). Ma le tema-tiche posso spaziare anche alla tavola, approfonden-do i processi di semina, di produzione della farina e di cottura dei prodotti da forno visitando il Mulino della Motella, recentemente

A CAsTeLLo, TUTTi A sCUoLAVisiTe GUiDATe e LABorATori DiDATTiCiA PADerNeLLo

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di Laura Simoncelli | [email protected]

Visitare, scoprire, immaginare e sperimentare.sono queste le parole d’ordine

per trasformare una semplice

gita scolastica in un’esperienza

indimenticabile. il bel borgo di Padernello

fino a giugno è a disposizione di tutti

gli studenti. Alla visita del castello,

con la sua storia e i suoi segreti, si

affiancano i laboratori didattici, modulati in base all’età per

approfondire i saperi e le abitudini dell’uomo

medioevale.

restaurato nella sua forma quattrocentesca e oggi di nuovo funzionante.

La visita al castello ha la durata di circa un’ora e mezza. I laboratori, di du-rata variabile, sono diversi-ficati per argomenti e classi d’età in otto percorsi:

1. I cinque sensi: la vi-sita al castello si svolge alla scoperta dei poteri magici nascosti nel maniero; i cin-que sensi vengono esplorati durante il percorso tramite prove sensoriali.

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A CAsTeLLo, TUTTi A sCUoLAVisiTe GUiDATe e LABorATori DiDATTiCiA PADerNeLLo

2. Alla ricerca degli gnomi: una favola che ac-compagna il bambino nella creazione di uno stampo in creta del viso di uno gnomo, manipolando e giocando con l’argilla; si sensibilizza l’alunno alla bellezza del bo-sco, delle rogge e del ponte scultura di Giuliano Mauri.

3. A ognuno il suo stem-ma: sbalzando un foglio di rame ogni alunno realizza il proprio stemma dopo aver analizzato elementi di aral-dica e gli stemmi sparsi nel maniero.

4. Dal campo alla tavo-la: con gli strumenti del pas-sato alla scoperta del farro, antico cereale coltivato in questo territorio in epoca romana e dei mulini ad ac-qua di pianura. Al castello si potrà impastare ed inforna-re il pane.

5. La terra e l’arte nel-la lavorazione dell’argilla e della terracotta.

6. Sulle orme degli ama-nuensi: dopo aver osser-vato gli alfabeti del passa-to, gli alunni imparano a scrivere come gli antichi, utilizzando i loro strumen-ti, creando nuovi alfabeti personali.

7. La fiaba: un’avventu-ra nelle stanze del castello, interagendo con l’ambiente e gli oggetti, alla scoperta della struttura, dei perso-naggi e dei meccanismi del-la fiaba.

8. La flora e la fauna: visite guidate nei boschi che circondano il castello, sul fiume Oglio e nei pressi di Acqualunga con il supporto e la guida di un ornitologo. La visita esterna e la cattura degli uccelli è subordinata al periodo e al tempo me-teorologico, potrà essere sostituita con lezioni al co-perto e video.

Le attività esperienzia-li proposte stimolano nei partecipanti momenti di rielaborazione dei propri vissuti emotivi, offrendo l’occasione di sviluppare competenze come l’intro-spezione, l’uso del pensie-ro simbolico e creativo, importanti mezzi di cono-scenza e crescita. ●

iNFormAZioNie CosTiVisita guidata al castello e alla mostra eventualmente allestita: euro 5,00 ad alunno.

Un laboratorio a scelta: euro 3,00 ad alunno, euro 4,00 l’uscita ornitologica.

Possibilità di organizzare l’intera giornata e riservare uno spazio per consumare il pranzo al sacco, contattando preventivamente per l’organizzazione, euro 2,00.

Disabili e insegnati ingresso gratuito.

La visita e/o il laboratorio devono essere prenotati e confermati possibilmente 15 giorni prima.

Ai laboratori sono ammessi gruppi da un minimo di 15 alunni.

Info: tel. 0309408766

e Per L’eXPo ArriVAiL PiToCCHeTTo

Artigiani, personaggi al lavoro, mendicanti, una fol-la di umili rappresentati con grande potenza pittori-ca. sono i protagonisti delle tele del bresciano Gia-

como Ceruti, esponente del tardo Barocco italiano detto il Pi-tocchetto. e’ il 1931 quando lo studioso e critico d’arte Giusep-pe De Logu segnala l’esistenza di un ciclo di opere del Pitto-chetto al castello di Padernello di proprietà dei conti salvade-go: una serie di grandi tele acquisite da Bernardo salvadego all’asta della collezione Avogadro-Fenaroli del 20 aprile 1882 a Palazzo Fenaroli a Brescia. Tredici di queste opere si trovava-no al tempo nel maniero di famiglia a Padernello. e’ da allora che la collezione, che costituisce l’indiscutibile epicentro della vicenda di Giacomo Ceruti, viene chiamata “ciclo di Padernel-lo”. il Pitocchetto sarà il protagonista di una mostra, in prima-vera, al Castello di Padernello. i contenuti verranno presentati nei prossimi numeri della rivista.

“Incontro nel bosco” di Giacomo Ceruti - Pitocchetto”

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I n o S t R I P R o G e t t Ia C R e M o n a

CoLoriAmoDi AZZUrroiL CieLo Di rio

di Macri [email protected]

Casalmaggiore - Le pros-sime Olimpiadi si svol-geranno a Rio de Janeiro in Brasile, nel 2016. Fin

qui niente di nuovo, l’assegnazione è avvenuta mesi fa. La novità che ri-guarda il nostro territorio è a Casal-maggiore, nel casalasco, un attrezza-tissimo e all’avanguardia Centro di Sviluppo Tecnico Federale Fidal (per la preparazione in atletica leggera), a cui fanno riferimento otto regioni del nord Italia (dall’Emilia Romagna alla Lombardia al centro, abbraccia a est il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e il Trentino Alto Adige e a ovest la Li-guria, il Piemonte e la Valle d’Aosta).

Il manager incaricato di coordina-re questo progetto è il vulcanico Car-lo Stassano. “Dovrei essere in pensio-ne da un anno, ma quando ho capito che il sogno di un centro di questa levatura stava diventando realtà, alla richiesta del presidente Fidal, Alfio Giommi, di un mio rientro come re-sponsabile non ho potuto che rispon-dere positivamente!”

E’ l’entusiasmo in effetti la nota predominante della chiacchierata con il professor Stassano, consigliere ono-rario anche di ADS Interflumina e Rotary Club di Casalmaggiore. Entu-

siasmo giustificato, perché il territo-rio casalasco, oltre che a essere il po-sto dove Giovanni Grazioli e Giangia-como Contini preparano i campioni Diego Marani e Fausto Desalu, sarà anche il centro che seguirà l’evoluzio-ne dei giovani velocisti di interesse nazionale, contribuendo alla forma-zione e all’aggiornamento dei tecnici, in collaborazione con comitati e re-sponsabili di settore regionali.

La prima e importante tappa di questo percorso è stato il Clinic Re-

sidenziale dello scorso dicembre, in concomitanza con uno stage “La forza veloce nei giovani velocisti”, dedicato all’analisi delle caratteristiche della forza per mezzo dei test di bosco e di campo (salti e balzi). Durante il lavo-ro sono state osservate le esecuzioni, sono state esposte le tecniche e le motivazioni fisiologiche e biomecca-niche dei gesti, proponendo di con-seguenza le opportune correzioni. Per far questo era presente il miglior staff nazionale per lo studio dei mo-

di Barbara [email protected]

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vimenti (Università di Bologna), oltre che il team dei tecnici Interflumina al completo. Nella tre giorni dicembri-na, gli utenti si sono allenati al centro sportivo Baslenga e hanno alloggiato al complesso di Santa Chiara, che ha offerto loro il nuovissimo servizio di ristorazione, a dimostrazione che a

Casalmaggiore esistono le strutture ricettive adatte a questo progetto.

Lo scorso 21 dicembre, inoltre, il Cst locale ha ospitato uno stage pro-mosso dalla Fidal emiliana, mentre è stata appena predisposta anche una struttura per il salto in lungo. Le cose procedono spedite, ma non si ferma-no certo all’attività sportiva. Stas-sano ci tiene a precisare che “l’idea è quella di un coinvolgimento a 360° del territorio. Ad esempio aggancian-doci all’Expo 2015, di cui abbiamo già il patrocinio, per parlare di corretta alimentazione nello sport. C’è posto per tutti: società sportive, comitati regionali, enti locali (in primis il Gal Oglio-Po), professionisti, aziende, im-prenditori, associazioni quali il Rotary (stiamo pensando ad un gemellaggio con il Rotary di Rio) e di volontariato, in modo che tutto il casalasco possa crescere tramite quest’opportunità. L’Interflumina è la casa di tutti, di tutta l’atletica e di tutti coloro che credono nei valori dello sport”. ●

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eseosA FosTiNe DesALU

eseosa Fostine De-salu, chiamato Fau-sto, di origine ni-

geriana, è nato in italia nel 1994. Fino al 2008 era es-senzialmente un calciato-re, ma poi è stato coinvol-to come atleta a tempo pie-no nella società di Casal-maggiore animata da Carlo

stassano e nel 2011, ancora nigeriano, ha stabilito il pri-mato allievi dei 60 m osta-coli indoor (7.86, vincendo i Tricolori ad Ancona). La sua strada era però nella velocità senza barriere: ai campionati europei asso-luti di Zurigo, nelle batte-rie dei metri 200 ha centra-

to l’obiettivo di partecipare alla semifinale piazzando-si al secondo posto e chiu-dendo la gara in uno stre-pitoso 20.55, primato per-sonale, migliorato di ben 23 centesimi e con un cro-no che lo pone al 13° posto nelle graduatorie all time italiane.

Nella semifinale si è piazzato al settimo posto correndo in 20.73, conclu-dendo la competizione in-dividuale soddisfatto di aver dato il meglio nel suo esor-dio ai Campionati europei, aggiudicandosi a pieno di-ritto la partecipazioni alle olimpiadi del 2016.

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La rete wi-fi nel centro storico di rubiera è stata inaugurata lo scorso 21 dicembre alla presenza del sindaco, emanuele Cavallaro, del vicesindaco Federico massari e della cittadinanza. Un obiettivo raggiunto grazie al contributo di Cassa Padana BCC e in collaborazione con la Guglielmo srl, società che ha fornito l’hot spot. D

allo scorso Natale, Rubiera ha una wi-fi tutta per sé: chiunque può utilizzare la rete dopo essersi regitrato sul sito di Guglielmo, che for-nisce il servizio gratuito attivo 24 ore al giorno

nella zona del centro storico e delle piazze, quella del Popo-lo e quella del teatro Herberia.

Il sindaco Emanuele Cavallaro ribadisce l’importanza della tecnologia e l’orgoglio di aver dotato il comune reg-giano di un servizio così importante: “Fornire un accesso libero e gratuito alla rete nel nostro centro storico significa riconoscere prima di tutto un nuovo diritto ai cittadini. Tanti

A rUBierAiNTerNeTÈ Per TUTTidi Paola Zani | [email protected]

I n o S t R I P R o G e t t Ia R e G G I o e M I l I a

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anni fa collaborai all’apertura dei primi punti di navigazio-ne pubblici, a Rubiera: oggi che la rete sia liberamente di-sponibile ai cittadini e direttamente nelle proprie tasche è la giusta evoluzione di questo principio. Essere partiti dal centro storico e aver scelto una modalità semplice di ac-cesso – senza registrazione di documenti, carte d’identità o simili – è uno degli elementi di successo dell’iniziativa. In queste settimane di test sono tanti i cittadini che hanno già dimostrato la soddisfazione per questo servizio”.

Federico Massari, vicesindaco con delega al centro storico, aggiunge che “il wi-fi si inserisce in una serie di iniziative, messe in campo negli ultimi mesi, che tendono ad aumentare la fruibilità del centro storico e a connotarlo come “centro commerciale naturale”. Nelle ultime settima-ne dell’anno oltre all’apertura del wi-fi, si è proceduto a prolungare l’orario di apertura della zona a traffico limita-to fino alle ore 20, è stata installata una specifica segnaleti-ca per i parcheggi a servizio del centro storico, sono state realizzate varie iniziative di marketing coordinato fra cui il concorso attivo fino allo scorso 31 dicembre “Compra a Rubiera e vola a Londra”.

Per Cassa Padana la partecipazione alla realizzazione di questo progetto è una grande opportunità per esprime-re una reale vicinanza al territorio, contribuendo a dotare Rubiera di un’infrastruttura destinata a durare nel tempo.

In quanto Banca di Credito Cooperativo, Cassa Padana persegue un obiettivo aziendale di promozione di svilup-po autentico della comunità locale lavorando in rete con i partner del territorio in cui opera, non semplicemente a livello economico, ma a livello integrale, cioè volto alla pro-mozione degli aspetti sociali e culturali che fanno la vera qualità della vita. ●

PeR SaPeRne DI PIÙ www.comune.rubiera.re.it www.guglielmo.biz

ANGeLi DeL mAreLe oPere Di korrADesPosTe A PALAZZoCAFFAridi Daniela Iazzi | [email protected]

in greco è ánghelos, in latino angelus, in ebraico ma-lakh, in arabo mālak: il tema degli angeli è comune a molte civiltà e religioni.

Un essere spirituale che ritroviamo nei testi sacri così come negli edifici religiosi, a partire dalla sinagoga di Dûra europos in mesopotamia, alle catacombe di Priscilla a roma. Un’iconografia complessa che si sviluppa dal iii se-colo d.C. ad oggi, dal giovane in tunica e pallio alla vittoria classica con nimbo ed ali, dagli arcangeli trecenteschi ai putti barocchi del ‘600. Lo scultore reggiano korrad (Cor-rado Askerz) ricerca nei legni, nelle pietre e nei ferri ri-lasciati dal mare queste figure angeliche. Fin da ragazzo, zaino in spalla, amava passeggiare in inverno sulla spiag-gia per raccogliere e fotografare ciò che il mare riporta-va a terra dopo le mareggiate. Una collezione di materiale che negli anni è andata aumentando e che, all’inizio degli anni 2000, ha portato alla nascita della serie “Angeli”. Fi-gure angeliche realizzate con materiali poveri, assunti nel-la loro espressività primaria e assemblati attraverso inter-venti minimali.

Nascosta nelle cavità del legno, in ogni angelo l’artista posiziona una piccola conchiglia, che rappresenta il cuore di ogni angelo, custode di storie e memorie sedimentate nel tempo. Basta avvicinare l’orecchio e si percepiscono le onde del mare, le gesta di Ulisse e di enea, il canto di Cir-ce e l’eco lontano di mille battaglie. Nella filiale reggiana di Cassa Padana, aperta nella cosiddetta “sala degli Angeli” di Palazzo Caffari, ha trovato sede ideale un angelo di kor-rad, l’angelo custode, realizzato nel 2013. L’opera è visita-bile negli orari di apertura della filiale.

Per saperne di più: www.corradoaskerz.it

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I n o S t R I P R o G e t t Ia F e R R a R a

iNCoNTro CoNViCTor rAmBALDi,

FiGLio DeL Premio osCAr CArLo

Cos’hanno in comune l’aspide che morse Cleopatra (nel film omonimo del 1963), l’armatura medievale della Pantera rosa (1964), ma soprattutto il gigantesco gorilla (16 metri) di king kong (1976), Alien (di ridley scott, 1979), ed infine il famosissimo “extraterrestre” e.T. (1982) ? Quello di essere il frutto del genio, dell’intuito e dell’abilità tecnico-ingegneristica di un vero e proprio “artigiano-artista”: Carlo rambaldi, celebre maestro degli effetti speciali (ben 3 premi oscar vinti in carriera), originario di Vigarano mainarda, un paese a 15 km da Ferrara, dove riposano le sue ceneri dopo la scomparsa nel 2012.

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di Demetrio Pedace | [email protected]

Abbiamo incontrato Vic-tor Rambaldi, figlio di Carlo, regista, sceneg-giatore, scrittore di li-

bri per ragazzi e presidente della Fondazione Rambaldi, il 5 gen-naio scorso a Vigarano Mai-narda, dove abbiamo portato

in scena una replica di “ML – Io non ho paura” il musical solidale di Cassa Padana che questa volta

aveva lo scopo di raccogliere fondi proprio in favore della

neonata Fondazione che, assieme al Comune di Vi-garano, si sta attivando per allestire un “Museo Rambaldi” in cui verranno raccolti non solo i disegni, i bozzetti e le creature realizzate (inclusi proprio i famosi E.T. e King Kong), ma anche i quadri, anche giovanili, del poliedrico artista.

Nel museo, tra le “curiosità” troveranno posto anche 95 di-segni originali della favola di Pinocchio, realizzati da Rambaldi per i nipoti e recentemente donati da Victor Rambali al Comune

di Vigarano.Ricorda Victor Rambaldi: “Mio padre amava Pinocchio, al pun-to che custodiva una preziosa collezione di libri della favola, al-cuni molto antichi ed altri in lingue straniere. Quando nel 1969 venne realizzato il famoso sceneggiato per la TV vi fu una lunga causa con la casa di produzione per l’uso del burattino mecca-nico creato da mio padre, che la produzione tentò di plagiare a

mio padre per poi estrometterlo dal film. Mio padre vinse la causa ed è per questo che la produzione decise di usare un bambino fin

UN mUseo Per iL PAPÀ Di e.T.

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dall’inizio del film, andando a travisare completamente la vera favola di Pinoc-chio”.

Abbiamo potuto incontrare ai mar-gini dello spettacolo anche il Sindaco di Vigarano, Barbara Paron: “Proprio qui nel 2010 abbiamo avuto l’onore di insignire Carlo Rambaldi della cittadinan-za onoraria e in quell’occasione abbiamo capito che il suo desiderio era davvero quello di tornare. Ora le sue spoglie riposano qua da noi e grazie alla collabora-zione con la Fondazione Carlo Rambaldi il Comune vuole portare avanti e onora-re la memoria di questo suo illustre concittadino. Carlo Rambaldi credeva in quel che faceva e non conosceva l’espressione “non si può fare”, quindi anche noi ci crediamo e andiamo avanti”.

Tra le altre curiosità, abbiamo appreso il nomignolo con cui firmava i suoi primi dipinti: “Caramba”, come si firmava nelle sue tele dell’immediato dopo-guerra, raffiguranti i lavoratori e la vita del Delta. E proprio per un documen-tario sulla pesca degli storioni nel Po girato negli anni ‘60, Carlo Rambaldi ha ideato il suo primo effetto speciale: storioni finti per sostituire quelli che in quel periodo non si trovavano nel Grande Fiume.

E ancora, Carlo Rambaldi è stato il primo autore di effetti speciali cine-matografici costretto a dimostrare davanti a un giudice la natura artificiale di quanto appare sullo schermo (e indirettamente la sua bravura nel creare effetti speciali). Per la scena della vivisezione canina nel film “Una lucertola con la pelle di donna (1971), il regista (Lucio Fulci) fu citato in tribunale per maltrat-tamento e crudeltà verso gli animali. Fulci sarebbe andato incontro ad una severa condanna penale, se Rambaldi non avesse fornito alla Corte i girati non montati e i fantocci dei cani utilizzati per le riprese.

“Quello che vorremmo creare - spiega Victor Rambaldi - non sarà solo un museo celebrativo per ricordare la memoria di un grande artista nell’ambito de-gli effetti speciali cinematografici. L’intenzione è anche quella di promuoverlo come volano dell’economia locale, per far conoscere le specialità, anche culina-rie e le tante bellezze nascoste della zona. Il museo deve anche essere un luogo ispiratore per i giovani, che lo devono guardare e vivere come il simbolo di una persona che ha creduto fortemente nelle sue idee ed è riuscito a realizzare un sogno”.

Non a caso il museo nascerà all’interno del polo scolastico di Vigarano, a testimonianza anche del legame con il Comune, dove ha sede la Fondazione. In conclusione, se è vero che la tecnologia continua ogni giorno a “sfornare” nuovi prodotti e che nei film di animazione il livello degli effetti speciali è tale da farci spesso chiedere se ciò che vediamo è stato “girato” da attori veri o dal computer, sicuramente la visita al museo Rambaldi ci farà tornare indietro nel tempo, ed ammirare da un lato la tecnica con cui erano stati costruiti i robot, dall’altro i personaggi della fantasia a cui siamo tutti rimasti legati, primo tra tutti l’extraterrestre più simpatico e commovente di tutti i tempi, il mitico E.T. ●

Carlo rambaldi era nato a Vigarano mainarda (Ferrara) il 15 settembre

1925. Già negli anni settanta si era trasferito a Los Angeles diventando in breve tempo l’autore degli effetti speciali più famoso di Hollywood, forse l’unico rappresentante di questa disciplina ad aver assunto la popolarità di una star. La sua maestria è stata riconosciuta con i premi oscar ottenuti per king kong (1976) di John Guillermin, Alien (1979) di ridley scott e e.T. The extra-terrestrial (1982; e.T. l’extra-terrestre) di steven spielberg. rambaldi fu anche un grande pittore. Dopo il diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1951, partecipò a diverse mostre di pittura dove i suoi quadri, realizzati in uno stile neorealistico-cubista di tendenza picassiana, vinsero alcuni premi. il grande successo arrivò proprio con il mostriciattolo di e.T. nato da una sorta di ibrido tra un gatto himalayano e lo stile pittorico dei suoi anni di formazione. Non meno importanti sono stati i vermi giganti di Dune (1984) di David Lynch e gli effetti speciali di king kong 2 (1986). Carlo rambaldi è morto il 10 agosto 2012, a 87 anni, a Lamezia Terme dove viveva ormai da molti anni.

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Le celebrazioni per il centenario della Prima Guerra mondiale stanno entrando nel vivo. molte le iniziative in tutta italia. Noi pro-poniamo la visita a una mostra particolare che lega la Val Trompia

Il museo delle armi di Gardone Val Trompia, nel bre-sciano, ospita una mostra delle armi della Prima Guerra Mondiale: “Gardone e la Valle Trompia nella Grande Guerra 1915-1918” che resterà aperta fino al

13 giugno 2015. L’esposizione, di grande respiro, non si ferma alla sola esposizione delle armi usate nel conflitto, ma entra nei fatti che precedettero la tragedia della guerra, le vicende delle genti che ne subirono il dramma. Il tema della Grande Guerra viene affrontato sia dal punto di vista dello sforzo bel-lico, armamenti in dotazione ai paesi in conflitto, sia dal punto di vista politico, sociologico, economico, con particolare rife-rimento al territorio di Gardone e della Val Trompia.

Nella prima sezione sono esposti i fucili in dotazione ai vari schieramenti: l’analisi tecnologica non è fine a sé stes-sa, ma ha la funzione di mostrare quale sia stato lo studio meccanico e l’investimento economico dei diversi paesi in un conflitto che può benissimo essere considerato “nuovo” sot-to molti aspetti, se confrontato con le modalità di affrontare la guerra nei periodi precedenti.

La seconda sezione della mostra approfondisce tematiche socio economiche. Il primo argomento affrontato, per il 2015, riguarda la vicende del sindaco socialista gardonese Angelo Franzini e di parte del consiglio comunale che, avendo espres-so parere contrario alla guerra in una loro seduta, nel 1915 vennero arrestati e, senza processo, allontanati per anni dalle loro case. Questa sezione è arricchita da documenti dell’archi-

di Valerio Gardoni | [email protected]

LA GrANDe GUerrAiN VAL TromPiA

M o S t R e

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a quei terribili anni. e per chi preferisce il virtuale, un portale racconta luoghi, itinerari, eventi fra Ve-neto, Lombardia e Friuli Venezia Giulia.

vio comunale e da lettere provenienti dal Fondo Bevilacqua di Villa Carcina che raccontano la vita degli internati fuori dal loro paese e i provvedimenti amministrativi presi durante il periodo bellico nella zona di guerra relativa alla Val Trompia.

Franzini Angelo Gasparo Siro, detto “Bocela” dalle genti della valle, è il nome e soprannome del protagonista della vi-cenda. La vita di Angelo è quella di un uomo comune per na-scita, ma non per statura morale: operaio tra gli operai, fu tra i primi a cercare di creare un movimento operaio forte, orga-nizzato, in tempi nei quali il mutualismo liberale imperava nelle fabbriche. Socialista convinto, rischiò il licenziamento e con esso la fame. Ma la sua ferma determinazione e coerenza lo rese stimato da tutti e quindi sindaco di Gardone Val Trompia nel 1914, primo sindaco socialista della provincia di Brescia.

La mattina del 19 luglio 1915 fu arrestato in compagnia del vicesegretario comunale, alcuni assessori e consiglieri. Il fatto fece scalpore in valle, ma anche nel resto d’Italia, perché gli arrestati erano considerati dai valligiani brave persone, ma si erano professati anti interventisti, che in quel periodo storico equivaleva a essere nemici della Patria.

Franzini fu internato politico, senza processo, in quanto “pericoloso”, perché, oltre a essere anti interventista, avreb-be potuto guidare le rivendicazioni degli operai. Inoltre, una giunta socialista era scomoda e difficilmente controllabile dal potere centrale. Fu minacciato duramente durante il Venten-nio tanto da doversi trasferire a Lecco e poi a Brescia. Morì nel 1938, restando sempre fedele alle sue idee e dopo aver speso la sua vita per la causa operaia. ●

PeR SaPeRne DI PIÙ www.museodellearmi.net

iTiNerAri NeLLA memoriAFrA LomBArDiA, VeNeToe FriULi VeNeZiA GiULiA

Zaino in spalle e scarponi per addentrarsi nella sto-ria della Grande Guerra per un viaggio alla scoperta dei luoghi e dei musei che ne conservano la memoria

e la storia. Lo si può fare seguendo le indicazioni raccolte nel sito “itinerari della Grande Guerra”. Un progetto che coinvolge le regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia e le provin-ce autonome di Trento e Bolzano e che propone un viaggio nel-la storia, con l’obiettivo di offrire uno strumento utile e interes-sante per tutti coloro che desiderano scoprire i luoghi, gli itine-rari e un po’ di storia della Prima Guerra mondiale nelle aree coinvolte. si può partire dal paese di Temù in Valle Camonica, dove si trova il museo della Guerra Bianca che ospita fotografie, strumenti e mezzi che i soldati utilizzarono sulle alte vette del ghiacciaio dell’Adamello. Proprio al passo Tonale parte uno de-gli itinerari che si inoltra tra le montagne raccontando le con-dizioni di vita dei soldati sul fronte dei ghiacciai. Altro interes-sante itinerario si svolge sul lago di Garda: un cammino a tap-pe che ripercorre il confine tra italia e impero austro-ungarico, lungo le linee contrapposte dei due eserciti. Testimonianze del-la Grande Guerra sono anche raccolte nel museo della rocca a riva del Garda. ognuno può costruire un proprio viaggio perso-nalizzato seguendo le informazioni del sito che indica oltre agli itinerari, i luoghi, i musei, i sacrari, i forti, le valli e le montagne che furono teatro della Grande Guerra.

PeR SaPeRne DI PIÙ www.itinerarigrandeguerra.it

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t e R R I t o R I o

TemPo DiCArNeVALe

di Laura Simoncelli [email protected]

e’ arrivato il tempo in cui tutto si ribalta, ruoli, regole, verità, certezze, abitudini. si celebra la morte e la rina-scita della natura e il gioco è quello dei travestimenti. e’ Carnevale e ogni paese ha il suo! ecco un itinerario scherzoso fra maschere, carri e prelibatezze.

Martedì grasso cade quest’anno il 17 febbra-io, ma, come ben si sa, ogni paese fa a modo

suo, per cui le date esatte dei vari even-ti sono da controllare sui siti delle rela-tive manifestazioni.

Brescia. A Leno torna, come ogni anno, il “Gran Carnevale dei Carneva-li”. Migliaia d’appassionati accorrono da ogni dove per incorniciare la famo-sa sfilata di carri. La girandola di fanta-sia prosegue poi nei numerosissimi co-muni della bassa bresciana e della pro-vincia con sfilate di carri, premiazioni e gustosi angoli dove assaporare le dolcezze fritte del periodo (www.pro-locoleno.it). Per i più coraggiosi l’invito è dal 15 al 17 febbario a Bagolino, con il folkloristico carnevale bagosso, tutto da vivere e da correre! (www.bagoli-noinfo.it/carnevale/).

Cremona. A Crema il famoso Gran Carnevale Cremasco e CarnevalCioc, con ghiotto tour delle pasticcerie del centro. 1, 8, 15 e 22 febbraio (www.carnevaledicrema.it). Sfilate e angoli di bontà anche a Soresina, Pescarolo, Spino d’Adda, Calvatone e Casalmag-giore.

Mantova. In città viene rievocata la leggenda del Re Trigol: i figuranti sfi-lano in corteo tra le vie e nelle piazze su cui si affacciano i favolosi palazzi gonzagheschi. 22 febbraio (www.comi-tatomanifestazionimantova.it). In pro-vincia merita un assaggio il tradiziona-le Gran Carnevale Castiglionese, con

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il suo lungo corteo di carri allegorici lungo il centro storico in una grande festa per grandi e piccini (www.comu-ne.castiglione.mn.it). A Sacca di Goito, una spettacolare festa di colori, balli e musica coinvolgerà tutti, dalle nonne per la cucitura degli abiti, ai ragazzi per regolarizzare i posteggi fino alle mamme per la preparazione delle buo-nissime frittelle. A Volta Mantovana da non perdere il Carnevale del Capunsel, con la sfilata notturna di carri allego-rici lungo le vie e “Capunsei” per tutti (www.capunsei.it). A Castellucchio e Asola maschere grandi e piccine dan-no vita ad una partecipatissima sfilata per le vie del paese, accompagnata dal corpo bandistico.

Parma. Il Gran Carnevale storico della risata di Busseto ha 134 anni e non li dimostra. Avete mai visto sfilare uno Stradivari o un pianoforte a coda? Tutti gli strumenti sfilano al ritmo di mar-ching band al Carnevale più musicale d’Italia (www.grancarnevaledibusseto.it). In città immancabile la sfilata dei carri, aperta ogni anno da 4 cavalli e accompagnata da musica e majoret-tes. Il Re del Carnevale e la Ragassä äd Buräg sono poi pronti come ogni anno a scendere in piazza per festeggiare il carnevale insieme a tutti i bambini con il “Borgo mascherato”, il tradizionale appuntamento organizzato dall’asses-sorato alla Cultura del Comune di Fi-denza (www.comune.fidenza.pr.it).

Ferrara. La rievocazione storica del Carnevale che gli Estensi celebravano nel XV e XVI secolo è un’occasione per immergersi nell’atmosfera rinascimen-tale della Corte ferrarese. Già nei primi anni del Seicento si parla del Carne-vale di Cento, grazie gli affreschi del pittore Gian Francesco Barbieri detto il Guercino. Oggi è un evento ai verti-ci internazionali grazie al gemellaggio con il celeberrimo Carnevale di Rio de Janeiro. Dal 12 al 15 febbraio (www.carnevalerinascimentale.eu).

Reggio Emilia. Sfilate di carri al-legorici giganti sono i protagonisti al carnevale castelnovese, in provincia di Reggio Emilia. La creazione di grandi carri di cartapesta è una vera forma d’arte a cui i maghi carristi castelno-vesi lavorano un anno intero. Da non perdere il “Museo della Maschera del Carnevale” (www.comune.castelnovo-di-sotto.re.it). Sempre grande successo per il Carnevale dei bambini di Rubie-ra e atteso il concorso di carnevale al circolo Arci Fuori Orario di Taneto di Gattatico con le maschere più originali.

Verona. Forse non molti sanno che il Carnevale Veronese è uno dei più antichi d’Italia: risale infatti al 1531. Secondo la leggenda, in quell’anno, a causa di una grave carestia, il prezzo della farina crebbe così tanto che la povera gente, in particolare nel popo-lare quartiere di San Zeno, rischiava la morte per fame. Fu allora che Tom-maso Da Vico, un nobile e facoltoso veronese, alla guida di un comitato cit-tadino, riuscì a raccogliere una somma che per quell’anno avrebbe garantito ai diseredati la farina necessaria per gli gnocchi, il semplice piatto che allora era la base dell’alimentazione popola-na. Nel suo testamento, Da Vico, lasciò un’ingente somma affinché, ogni anno nel venerdì grasso, in dialetto vener-dì gnocolar, venissero distribuiti agli abitanti di San Zeno gnocchi e vino in quantità. L’appuntamento è per vener-dì 13 febbraio (www.carnevaleverone-se.org).

Rovigo. L’appuntamento è a Bottri-ghe, sul Delta del Po, domenica 8 mar-zo. E’ dal 1860 che qui, dove il fiume incontra il mare, si festeggia l’antico carnevale del Delta. In centro storico sfilata dei carri allegorici e dei gruppi mascherati. Sul liston di palazzo civi-co musica, spettacolo, salta-rimbalza e trampolieri per tutta la durata della giornata. ●

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l a b a n C a a l t u o S e R v I z I ol a b a n C a a l t u o S e R v I z I o

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a cura di Valentina Bragazzi [email protected]

Ag

en

DA

> teatRo

“l’invenzione della solitudine”di Paul Austerregia di Giorgio Gallione - musiche originali di stefano Bollani26 - 27 febbraioTeatro ComunaleC.so martiri della Libertà, 5 – Ferrara

InFo: http://www.teatrocomunaleferrara.it

Il Ponchielli per i piccoli Teatrodistinto 15 febbraio – ore 16.00Teatro Ponchielli – Cremona

InFo: http://www.teatroponchielli.it

la leggenda del pallavolista volante11 febbraio – ore 20.30Teatro san Giovanni Boscoedolo (Brescia)

InFo: tel.: 0364.773029

> eventI

Mercanteinfiera Primavera 2015Dal 28 febbraio all’8 marzoFiere di Parma

InFo: http://mercanteinfiera.it

Giulietta & Romeo Half Marathon15 febbraio Verona

InFo: http://www.giuliettaeromeohalfmarathon.it/it

Il sabato del Museo21 febbraio – ore 16.30Piazzetta Winifred Terni De’ Gregorj, 5Crema (Cremona)

InFo: [email protected]

> MoStReangeli: dal mare verso il cielofino al 15 febbraiosala degli Angeli - Palazzo Caffari reggio emilia

InFo: tel: 0522-541742

Raffaello - opera primafino al 5 aprilemuseo di santa Giulia - Brescia

InFo: www.rinascimento.bresciamusei.com

San valentino nel castello incantato14 febbraio – ore 20.15Castello di scipione marchesi scipione (Parma)

InFo: www.castellodiscipione.it

brescia Sposi 201521 e 22 febbraio Hotel Vittoria - Via X Giornate, 20Brescia

InFo: [email protected]

CAssA PADANA e i sUoi soCi: iNsieme Per FesTeGGiAre iL NATALe e iL NUoVo ANNo

Una serata magica, di grande suggestione, un concerto davvero speciale, tra sonorità e coreografie di affermati artisti. Un viaggio musicale che ha rag-giunto l’anima regalando forti emozioni e suggellando una serata che reste-

rà nel cuore di tutti. Gran concerto lo scorso dicembre al Teatro salieri di Legnago, nella bassa veronese, per augurare buon Natale ai soci di Cassa Padana in compagnia dell’orchestra dei Filarmonici Veneti. Un momento di grande musica fortemente voluto dai colleghi dell’area veronese, in prima fila Loris rossignoli e stefano Todeschini. Pre-senti al concerto anche il direttore generale di Cassa Padana, Luigi Pettinati, i vicedi-rettori Franco Aliprandi e Andrea Lusenti e il capo area Nicola Ferrari.

PRoGetta, oRGanIzza, GeStISCI: un CoRSo GRatuItoPeR la valoRIzzazIone Del teRRItoRIoL’associazione Neaterra e Cassa Padana BCC organizzano il 21 di febbraio presso la fi-liale di Cassa Padana di Ceto, un workshop interamente dedicato all’evento inteso come strumento ideale per la valorizzazione del territorio. Un momento formativo nel quale si affronteranno argomenti concreti oltre a presentare esperienze di successo che hanno saputo unire lungimiranza, capacità organizzativa e solidarietà.21 febbraio - dalle 9 alle 12.30 - Cassa Padana - filiale di Ceto - Via Badetto 4, Ceto (Bs)

InFo: tel.: 0309040334

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www.viverecremona.it

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