ORDINE FRANCESCANO SECOLARE DEL PIEMONTE...
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1. Irlanda francescana 2. Art. 1: Fraternità di Novi
Ligure 3. Art. 1: Fraternità di Asti 4. Art. 1: Fraternità
Madonna di Campagna 6. Irlanda Francescana
(continua) 8. La Storia è vita: la
Fraternità di Santa Maria del Monte
10. ConosciAMO: Fraternità di Racconigi
11. ConosciAMO: Fraternità di Quargnento
11. Eventi Francescani 12. Commissione Missione
ed Evangelizzazione 13. Luoghi fracescani:
Fraternità di Gavi 14. Pillole di Vangelo 14. Dalla Redazione 15. Fratelli ritornati alla
casa del Padre
16. Gli Araldini della Fraternità di Cossato
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ORDINE FRANCESCANO SECOLARE DEL PIEMONTE E VALLE D’AOSTA
Fraternità Paolo Pio Perazzo
Sommario
Irlanda… francescana
Mi è stato chiesto di scrivere alcune righe a proposito della mia permanenza di quasi
due anni in Irlanda e lo faccio volentieri, sottolineando gli aspetti “francescani” di
questa permanenza. Nei primi mesi del 2016 mi è stato notificato che sarei dovuto
partire per l’Irlanda, per prendere parte a un progetto di vita fraterna che il nostro
Ordine, quello dei Frati Minori Cappuccini, metteva in atto nel contesto di un’iniziativa
complessiva dal nome “Fraternità per l’Europa” o semplicemente “Progetto Europa”. Il
fine era di dare una testimonianza fraterna più forte attraverso l’integrazione di
diverse nazionalità, e di promuovere nuove iniziative di evangelizzazione. La scelta non
cadde su di me a caso: avevo infatti dato la mia disponibilità a questa iniziativa anni
prima.
Fu così che alla fine di ottobre partii alla volta di Dublino, diretto tuttavia a Kilkenny,
graziosa cittadina sede di contea, nella provincia del Leinster, bagnata dal fiume Nore.
Là si trova un convento di Cappuccini, o come viene definito in inglese, una friary,
ovvero “fraternità”, termine preferito a monastry, che richiama più la vita monastica e
che viene invece applicato ai conventi cappuccini e francescani in genere negli Stati
Uniti d’America.
La nostra friary era composta da cinque frati irlandesi, due polacchi e un italiano (cioè
io). Il primo anno della mia permanenza c’era anche il noviziato con quattro novizi, di
cui due irlandesi, uno britannico e uno sudafricano; entro pochi mesi i due novizi
irlandesi hanno scelto altre strade, mentre sono rimasti gli altri due che alla fine del
noviziato hanno fatto la loro professione continuando la loro formazione nei rispettivi
paesi. La vita della fraternità non è molto diversa da quella delle fraternità italiane, a
parte qualche variazione di orario dovuta a diverse abitudini (la “cena” molto presto,
ad esempio). Possiamo dire che ci sia sempre stata una buona armonia tra frati nella
vita di preghiera e di lavoro. La qualificazione della preghiera con una intensificazione
dei ritmi e del lavoro, tentando di fare a meno di aiuti esterni è stato l’obiettivo che ha
impegnato le migliori energie della fraternità. Quasi subito ho potuto celebrare e
predicare, ma anche amministrare la misericordia di Dio nelle confessioni: questa
attività si è rivelata come una ottima opportunità, oltre che di esercitare la lingua
inglese che per lo più si parla in Irlanda (il gaelico irlandese si apprende a scuola ma è
parlato correntemente in pochissimi posti), soprattutto per venire in contatto con
tante persone e con il “sentire” proprio di questo popolo irlandese.
Continua a pagina 6
Uno degli impegni della fraternità e che per almeno un anno e mezzo ho sostenuto personalmente era anche la cappellania dell’ospedale cittadino: il nostro impegno era in effetti solo di un giorno alla settimana, il venerdì, in sostituzione di cappellano ordinario durante il suo giorno libero e in altre occasioni di sostituzione. Il contatto
Fra Alberto Vaccaneo
Numero XI - Aprile 2019
Riflessioni sull’articolo 1 della Regola: FRATERNITA’ DI NOVI LIGURE
Carissimi,
vorrei soffermarmi su una frase del Capitolo I della
Regola dell’ OFS: i francescani secolari “con la
professione si impegnano a vivere il Vangelo alla
maniera di San Francesco.” Siamo entrati nel tempo
di Quaresima e sappiamo che Francesco viveva ben
cinque quaresime durante l’anno. Padre Massimo,
nel ritiro ad Alessandria di preparazione alla Pasqua,
ci ha ricordato che nelle Costituzioni si legge: “[i
terziari], quali fratelli e sorelle nella penitenza, in
virtù della loro vocazione, sospinti dalla dinamica del
Vangelo, conformino il loro modo di pensare ed agire
a quello di Cristo, mediante un radicale mutamento
interiore che il Vangelo designa con il nome di
conversione, la quale per l’umana fragilità deve
essere attuata ogni giorno.” “I francescani secolari,
detti anche fratelli e sorelle nella penitenza, si
propongono di vivere in spirito di conversione
permanente.” Se non siamo quindi protesi
continuamente verso la Pasqua, verso l’orizzonte
della Resurrezione, la logica del tutto e subito finirà
per imporsi. Il demonio illude infatti l’uomo
rompendo l’armonia con Dio e incrinando il rapporto
armonioso tra gli essere umani e con l’ambiente. E il
Papa, nel suo messaggio quaresimale, ci parla della
forza distruttiva del peccato che divide. “Quando non
viviamo da figli di Dio, mettiamo spesso in atto dei
comportamenti distruttivi verso il prossimo e le altre
creature - ma anche verso noi stessi - ritenendo di
poterne fare uso a nostro piacimento.
L’intemperanza prende allora il sopravvento
conducendo a uno stile di vita che viola i limiti che la
nostra condizione umana e la natura ci chiedono di
rispettare.” Però, come ci ricorda ancora padre
Massimo, si può uscire da questa comunione
spezzata e ricostruire l’unità con Dio. Ce lo insegna
Gesù. Alla tentazione egli oppone la Parola di Dio
come scudo. Come suggerisce l’articolo 8 delle
Costituzioni: i terziari “facciano della preghiera
l’anima del loro essere”. La preghiera e la
contemplazione devono diventare respiro dell’anima.
E’ necessario metterci sempre in gioco,
contemplando e pregando la Parola di Dio, perché è
in quel momento che il nostro Padre ci dice quello
che è veramente importante per ognuno di noi. La
contemplazione e la preghiera ci portano ad uno
stato di comunione che ci permette di ascoltare che
cosa Dio ha da dirci per essere alla sequela di Cristo e
come fare per coltivare la particolare vocazione
francescana singolarmente e in fraternità. Quale è il
fine di questo cammino di conversione? E’ tornare
all’armonia dello stare bene con Dio e con i fratelli.
Imparare a guardare il mondo e i fratelli con gli occhi
puliti e amorevoli di Dio.
E’ una conquista a cui dobbiamo tendere ogni giorno.
Troppo spesso, quando guardiamo qualcuno,
sottolineiamo gli aspetti negativi invece di
soffermarci su quelli positivi. Amare, volerci bene è la
cosa più importante della nostra vita ed è il
comandamento che Dio ci ha dato: “Amerai il
prossimo tuo come te stesso.”
Pace e bene!
Per la Fraternità - Angela
Art. 1 della Regola Francescana Tra le famiglie spirituali, suscitate dallo Spirito Santo nella Chiesa, quella Francescana riunisce tutti quei membri del Popolo di Dio, laici, religiosi e sacerdoti, che si riconoscono chiamati alla sequela di Cristo, sulle orme di S. Francesco d'Assisi . In modi e forme diverse, ma in comunione vitale reciproca, essi intendono rendere presente il carisma del comune Serafico Padre nella vita e nella missione della Chiesa . 2
Riflessioni sull’articolo 1 della Regola: FRATERNITA’ DI ASTI
Francesco rinuncia ai beni paterni, affresco
In tempi come quelli di oggi, non solo è importante, ma è assolutamente necessaria la presenza degli ordini
francescani nel mondo. Essa è importante proprio per ricordare che la santità non è per pochi eletti, ma per
chiunque, anche chi non si considera all'altezza, infatti non ci può essere modello migliore di san Francesco per
aiutarci nel cammino che porta a Dio: è vero, san Francesco sembra un essere quasi non umano se leggiamo di
lui e della vita che ha fatto, però dobbiamo ricordarci che non è nato santo, anzi, ne ha fatte di cotte e di crude
prima della sua conversione! Tuttavia lui ha compreso quanto sia fondamentale mettere al primo posto Dio e il
Vangelo nella propria vita e perseverando su questa via in maniera radicale è diventato, attraverso la Sua
grazia, quello che oggi tutti conosciamo... e qui ci colleghiamo al Terz'ordine francescano in cui i suoi membri
seguono lo stesso stile rimanendo nel mondo. Ogni suo membro è un pezzo di Francesco e dei suoi carismi e
prima ancora di Gesù e dei suoi doni, di conseguenza il primo compito da fare è chiedersi: "Che cosa posso
portare agli altri di Francesco e quindi di Gesù?" La risposta è personale perché ognuno ha un carisma diverso e
allora dovrà sfruttare quel dono per il bene degli altri, affinché sia vero testimone di quello stile che ancora oggi
è acceso più che mai.
Per la Fraternità di Asti - Rocco (novizio)
La Fraternità di Asti Cardinal Guglielmo Massaia vi attende
Domenica 9 giugno 2019 per la
4° Edizione del Pellegrinaggio Francescano Asti - Piovà Massaia
30 km a piedi nella splendida campagna astigiana al passo dei fratelli
e al ritmo della preghiera
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Riflessioni sull’articolo 1 della Regola: FRATERNITA’ DI MADONNA DI CAMPAGNA
Pace e bene!
Ringraziandovi per la fraterna attenzione e disponibilità, vi invio in allegato l'articolo scritto con entusiasmo e
gioia dai novizi Emanuele e Teresa della Fraternità di Madonna di Campagna.
Ho inoltrato anche la preghiera che aveva accompagnato col canto e la recita comunitaria, il loro Rito di
Ammissione l'8 dicembre 2018.
Un fraterno caloroso abbraccio
Lùcia Diaferia, ministra della Fraternità
FRATERNITA’: UN CAMMINO CHE TRASFORMA
La radice della parola FRATERNITA’ ha origini
dall’Antico Testamento, come espressione autentica
del legame tra tutti gli uomini. Nella Genesi, ci sono
risposte a quelle domande che stanno nel cuore
dell’uomo da ogni tempo; ad esempio: “Chi è
l’uomo? Chi siamo noi? In quale rapporto noi
viviamo con gli altri?”.
Dio, nella Genesi, pone una domanda per eccellenza
sui rapporti tra uomini: “Dove è tuo fratello?”.
Ognuno di noi è a immagine e somiglianza dell’altro
e l’uno e l’altro sono a immagine e somiglianza di
Dio.
Da un incontro di amore, nasce il vero frutto
dell’amore: i figli; e i figli sono fratelli e sorelle. Il
loro legame è la FRATERNITA’.
Mi chiamo Emanuele e sono entrato da poco, come
novizio, nella Fraternità di Madonna di Campagna,
dopo un lungo discernimento, durato molti anni, in
cui ho confidato sempre che sarei arrivato a
scegliere come la mia vita doveva essere. Ho
cominciato, così, la formazione, grazie alla nostra
cara Vittoria Gribaudo, che come Formatrice ci
segue con vera professionalità; e con Angelo,
Lauretta, Maria Pia, Teresa, altri carissimi novizi,
con i quali ne condivido la gioia.
La frase che fino ad ora mi ha colpito molto, detta
da SAN FRANCESCO, è: “Il Signore mi donò dei
fratelli”. Una frase, secondo me, centrale al vero
vivere cristiano. La fraternità in particolar modo, mi
rimanda molto all’esperienza dell’autentica
consanguineità. Qui si afferma la nostra fede in un
unico DIO, Creatore e Padre di tutti, per poter
davvero arrivare alla vera Fraternità.
Penso che il fondamento di una relazione tra fratelli
sia l’accoglienza e che, per sviluppare questo
concetto, si debba accogliere “l’altro” come
“fratello o sorella”. La Fraternità è un dono che solo
Dio può elargire a tutti noi. Non siamo noi gli
artefici, ma Dio solo. A noi spetta solo accoglierla.
Noi diventiamo le “matite di DIO” in questo
percorso. Alla fine, ne comparirà un disegno
meraviglioso ideato dall’Unico VERO PITTORE.
In questo periodo di formazione, sto scoprendo che
per me la Fraternità, è la vera intimità, come fosse
il calore di una famiglia che ti sta accanto e ti aiuta,
sorregge e prega per te. La Fraternità, secondo me,
è” il nido dell’amore”, dove si impara ad amare
insieme agli altri fratelli. E’ pur vero che sarà
soggetta a regole, ma se quelle regole, si vivono
come segno di umiltà, dono, pace,condivisione...
allora la FRATERNITA’ diventa l’ambiente in cui la
tua FEDE può VOLARE ED ESSERE DAVVERO LIBERA.
Io mi sento LIBERO.
L’amore vero è gratuito. Credo che la “cultura
francescana” rispecchi in modo perfetto tutto ciò,
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cercando di mantenere il vero rispetto “dell’altro”.
Quindi è una reciproca cultura alla pace, che ci
sospinge alla delicatezza l’uno verso l’altro, un
amore vero e unico verso tutti e nella salvaguardia
del Bene comune: la vita.
Il mio motto è: “Apriamo la porta del cuore ai
fratelli e allora vedremo il centuplo quaggiù“.
Mi presento: sono Teresa, la sorella che è stata ammessa al noviziato con Emanuele. Nel mio gioioso percorso francescano, già dai primi passi, ho sentito sempre la Mano di Dio che mi ha guidata. Sono stata accolta con tanta gioia dalla Fraternità di
Madonna di Campagna! Per me è un dono di Dio
l’avermi dato dei fratelli e delle sorelle! Come
sempre mi è accaduto, Cristo mi ha riservato un
giorno particolare anche per l’Ammissione in
Fraternità! La data scelta in Consiglio di Fraternità è
stata quella proprio dell’8 dicembre, festività nel
Cuore francescano dell’ Immacolata Concezione!
Per me che sono stata consacrata a Maria SS.ma, è
stata e sarà Luce di questo mio nuovo cammino,
vivendo, in semplicità, umiltà e carità, con la Parola
di Cristo e sulle orme di San Francesco, con tutti i
fratelli e le sorelle che il Signore mi donerà ancora
di incontrare! Un fraterno caloroso abbraccio!
Per la Fraternità di Madonna di Campagna -
Emanuele e Teresa
Preghiera all'Immacolata di Papa Francesco
Vergine Santa e Immacolata, a Te, che sei l’onore del nostro popolo
e la custode premurosa della nostra città,
ci rivolgiamo con confidenza e amore.
Canto : TOTA PULCHRA EST MARIA
TOTA PULCHRA EST MARIA
ET MACULA ORIGINALIS NON EST IN TE
ET MACULA ORIGINALIS NON EST IN TE
Suscita in tutti noi un rinnovato desiderio di santità:
nella nostra parola rifulga lo splendore della verità,
nelle nostre opere risuoni il canto della carità,
nel nostro corpo e nel nostro cuore abitino purezza e
castità,
nella nostra vita si renda presente tutta la bellezza del
Vangelo.
Canto : TOTA PULCHRA EST MARIA…
Aiutaci a rimanere in ascolto attento
della voce del Signore:
il grido dei poveri non ci lasci mai
indifferenti,
la sofferenza dei malati e di chi è
nel bisogno non ci trovi
distratti,
la solitudine degli anziani e la
fragilità dei bambini ci
commuovano,
ogni vita umana sia da tutti noi
sempre amata e venerata.
Tu sei la Tutta Bella, o Maria!
In Te è la gioia piena della vita
beata con Dio.
Canto : TOTA PULCHRA EST MARIA…
Fa’ che non smarriamo il significato del nostro
cammino terreno:
la luce gentile della fede illumini i nostri giorni,
la forza consolante della speranza orienti i nostri passi
il calore contagioso dell’amore animi il nostro cuore,
gli occhi di noi tutti rimangano ben fissi là, in Dio, dove
è la vera gioia.
Canto : TOTA PULCHRA EST MARIA…
TOTA PULCHRA EST MARIA
ET MACULA ORIGINALIS NON EST IN TE
ET MACULA ORIGINALIS NON EST IN TE
TU GLORIA JERUSALEM
TU LAETITIA ISRAEL
TU HONORIFICENTIA POPULI NOSTRI
TU ADVOCATA PECCATORUM
O MARIA O MARIA
VIRGO PRUDENTISSIMA
MATER CLEMENTISSIMA
ORA PRO NOBIS
INTERCEDE PRO NOBIS
AD DOMINUM IESUM CHRISTUM
Tu sei la Tutta Bella, o Maria!
Ascolta la nostra preghiera,
esaudisci la nostra supplica:
sia in noi la bellezza dell’amore
misericordioso di Dio in Gesù,
sia questa divina bellezza a salvare
noi, la nostra città, il mondo
intero. Amen.
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Riflessioni sull’articolo 1 della Regola: Irlanda francescana
(Continuazione articolo di copertina)
Gli Irlandesi hanno
una religiosità mol-
to legata alle tradi-
zioni e ad alcune
feste, come il S. Na-
tale, ma anche cu-
riosamente S. Bia-
gio (la benedizione
della gola), S. Brigi-
da d’Irlanda; S. Pa-
trizio è venerato
come quasi fonda-
tore della nazione,
ma non ho potuto francamente riscontrare un’autentica
devozione a questo santo, nella cui festa è sicuramente
più importante la parade, la sfilata che ha luogo in tutte le
città, principalmente a Dublino, ma che anche a Kilkenny
ha una certa solennità. Uno degli impegni della frater-
nità e che per almeno un anno e mezzo ho sostenuto
personalmente era anche la cappellania dell’ospedale
cittadino: il nostro impegno era in effetti solo di un
giorno alla settimana, il venerdì, in sostituzione di
cappellano ordinario durante il suo giorno libero e in
altre occasioni di sostituzione. Il contatto con gli am-
malati è talvolta duro per via delle comprensibili si-
tuazioni di disagio e talvolta di dolore e pericolo di vi-
ta estremi; ma è questa la vera “fraternità”, stare
cioè vicino ai deboli dando una parola, anzi, la Parola
e nel mio caso in un inglese un po’ maldestro: una
Parola tuttavia efficace perché non ci appartiene, ma
è il dono grande che Dio ci fa della sua presenza e del
senso che il suo amore dona alla nostra vita, anche e
specialmente nei momenti difficili e di crisi. Ripen-
sando a tanti incontri in quel contesto il cuore ritorna
là …
Come il Signore mi aveva donato di poter condividere
con l’OFS tanto tempo e bei momenti di vita ma so-
prattutto il nostro comune carisma francescano, an-
che a Kilkenny ho potuto collaborare con la locale
fraternità SFO, come la chiamano lì, in qualità di assi-
stente: si trattava di una fraternità composta di don-
ne abbastanza attive in molti contesti anche se il no-
stro ambiente non offriva loro molte opportunità.
Con loro e con i frati abbiamo organizzato un mo-
mento di animazione in occasione della festa di S.
Francesco 2017: installando sotto il portico del Muni-
cipio dei tavoli con modellini di monumenti di Assisi
(Porziuncola, S. Damiano, Rivotorto) corredati da op-
portune spiegazioni, abbiamo fermato e contattato i
passanti, invitandoli al Transito di S. Francesco e alle
celebrazioni del 4 ottobre. E’ stato un momento ar-
ricchente per tutti i francescani. Altri momenti di
preghiera e condivisione hanno contribuito ad arric-
chire la reciproca conoscenza e la comunione.
Così ho potuto prendere parte a consigli regionali
dell’OFS e persino a una riunione del consiglio nazio-
nale, conoscendo un po’ di più questa realtà in Irlan-
da, le sue dinamiche e il suo modo di lavorare e di
progettare.
In questo contesto di collaborazione ho potuto anche
incontrare anche altri frati francescani, sia OFM, sia
OFM Conventuali (detti lì, come in Gran Bretagna,
Greyfriars), presenti, questi a Wexford fin dal 1255 e 6
qualcuno dice anche prima, dal 1226, anno di morte
di S. Francesco; quest’ultima comunità è anche più
composita, essendo presenti polacchi, indiani, rume-
ni, e solo un frate irlandese.
L’ultimo periodo della mia permanenza è stato ac-
compagnato dalla presenza di un giovane frate polac-
co, Robert Miller, giunto a dar man forte alla comuni-
tà dopo la partenza dei novizi e del Vice Maestro po-
lacco che li accompagnava.
In diverse occasioni abbiamo potuto venire in contat-
to con ragazzi nelle scuole, talvolta invitati a dare una
testimonianza all’interno di programmi di istruzione
religiosa, altre volte in maniera autonoma, incon-
trando gli studenti a gruppi, e fornendo una proposta
educativa nostra.
Anche il nostro inserimento nella Diocesi (di Ossory)
è stato positivo, attraverso il consueto ma non scon-
tato aiuto ai parroci della zona e all’assistenza affida-
taci, oltre che del piccolo servizio ospedaliero setti-
manale, di cui ho parlato, anche della celebrazione
settimanale al piccolo ospedale ortopedico di Kilkre-
ene. Il mio apostolato, per quanto quasi subito abbia
dovuto impegnarmici, è stato reso un po’ difficile dal-
la poca conoscenza e pratica della lingua inglese, che,
dopo quasi due anni, iniziavo se non a padroneggiare,
certamente ad usare con più disinvoltura. Qualche
imbarazzo poteva sorgere quando veniva invece a-
doperata la lingua irlandese, lingua del ceppo gaelico
assolutamente diversa da qualsiasi lingua nota in Eu-
ropa; proprio nella nostra chiesa conventuale veniva
celebrata una S. Messa in irlandese ogni domenica.
Come si comprenderà non potei mai sostituirmi a chi
la celebrava e la volta che fu necessario per la man-
canza di un qualsiasi sacerdote, dovetti farlo in ingle-
se, mentre i canti erano invariabilmente eseguiti in
quella lingua.
Gli Irlandesi sono generalmente cortesi e disponibili
all’incontro, e si aprono cordialmente a chi dimostra
gratuità: ringrazio ancora il Signore per l’incontro con
tante persone che mi hanno arricchito con la loro te-
stimonianza di vita cristiana vissuta anche in mezzo a
tante difficoltà. Per esempio, la risposta che perfino
all’ospedale, anche nelle circostanze più critiche, si
sentirà più facilmente, alla domanda “Come sta?”, è:
“Not too bad”, “Non troppo male” o “Non c’è male”.
Non è gente abituata a lamentarsi, ma a combattere
e costruire con pazienza e alacrità.
Per vari motivi relativi alla realizzazione del progetto
stesso, purtroppo, questa esperienza ha dovuto in-
terrompersi. Rivolgo quindi da queste pagine un
pensiero affettuoso a tutte le persone, frati e altri
che ho conosciuto in Irlanda, paese cui San Francesco
ha ancora tanto da donare.
Fr. Alberto
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LA STORIA E’ VITA: FRATERNITA’ SANTA MARIA DEL MONTE DI TORINO
: FRATERNITA’ SANTA MARIA DEL MONTE DI TORINO
Un caro e fraterno saluto, a voi tutti fratelli e sorelle delle Fraternità del Piemonte e della Valle d’Aosta; permettetemi di scrivere un articolo su quello che ritengo sia un aspetto non secondario e cioè il luogo dove si incontra la fraternità, argomento già trattato da alcune fraternità del Piemonte in maniera splendida. Appartenere alla fraternità di Santa Maria del Monte con sede presso il convento dei Frati Cappuccini lo ritengo, e qui pecco di vanità, prestigioso perché notevole è il Monte dei Cappuccini non solo per la città di Torino ma anche per lo Stato italiano. Entro quindi nel merito e riassumo nel breve l’evoluzione che ha avuto il Monte dei Cappuccini nelle varie epoche storiche. Gli antichi romani dedicarono un tempio in onore a Giove, più avanti nel basso medioevo fu eretta una primitiva fortificazione per divenire, nel 1583, una vera “ bastida militare “ cioè una struttura fortificata e Carlo Emanuele I, nuovo proprietario della struttura ed al fine di recuperare consensi fra i cattolici, fece insediare i Frati Minori Cappuccini; successivamente a Giacomo Soldati fu affidato il progetto per la chiesa ed il convento. Progetto continuato ed ampliato da Ascanio Vitozzi nel 1610. Nel periodo dei lavori i frati furono autorizzati ad officiare la S.Messa mentre il Vitozzi completò il progetto della chiesa, il vestibolo ed una sala retrostante l’altare maggiore il Coro.
Anche dopo la morte dell’architetto nel 1615, i lavori furono proseguiti fino al 1640, ma la guerra civile di Torino impedì la consacrazione e l’inaugurazione. Qualche anno dopo: “In esecutione della nova constitutione di nostro signore Papa Innocenzo X, pubblicata li 22 decembre 1649 circa statum Regularium, o sia informatione che devesi dare da ciascuno superiore del suo convento, dico come segue: Il convento di questo luogo, detto il Monte di Torino, è situato vicino al fiume Po et è lontano circa un miglio dalla detta città, fu fondato l'anno 1583… Noi infrascritti, per mezzo del nostro giuramento, attestiamo perciò d'haver fatto diligente inquisitione et reccognitione dello stato del suddetto convento, et che tutte le cose messe di sopra e ciascuna d'esse sono vere e reali, et che non habbiamo tralasciato d'esprimere niuna di quelle che stimiamo esser conformi alla mente di Sua Santità et al tenore della sudetta constitutione, per quanto a noi s'aspetta; et in fede habbiamo sottoscritta la presente di propria mano, et suggellata col solito sigillo del medesimo convento. Monte, li 19 febraro 1650. Io fra Atanasio di Montaldo, guardiano, affermo quanto sopra Io fra Giacinto di Carignano, vicario, affermo quanto sopra…” seguono altre firme ed il sigillo in parte corroso dell’immagine della Vergine Assunta in cielo. Ho ritenuto, con poche righe, evidenziare alcune fasi storiche che hanno portato alla nascita del Convento e della Chiesa del Monte dei Cappuccini.
Nella continuazione dell’articolo indico alcuni cenni storici sulla fraternità del Monte – Congregazione di Convento - estrapolati da vecchi documenti. Nella rivista “La Crociata” dell’anno 1886 viene ricordata la professione del Re Carlo Alberto fatta nelle mani del Padre Fulgenzio da
Carmagnola, Provinciale dei cappuccini, ai primi dell’anno 1846. Inoltre, nella conferenza dei Terziari viene sottolineato quanto segue: “Lo stesso Re Carlo Alberto stimava non iscoveniente alla sua dignità dare il suo nome al Terz’Ordine e narra un testimone oculare che nel fare le sua professione francescana volle assistessero i suoi ministri e dignatari di Corte”.
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Sulla rivista, già menzionata, datata 1887 si legge che: ”Tutti i terziari adunque da noi ricevuti al Monte sono a un dipresso 400”. Ci stiamo avvicinando ai nostri tempi e nella relazione datata ottobre 1920 si legge che presso la
congregazione Torino – Monte dei Cappuccini – peraltro ben avviata, si tengono conferenze l’ultima domenica del mese alle ore 15.00 e i Novizi e le Novizie stanno in banchi distinti col loro rispettivo Maestro e Maestra. I due Maestri tengono anche le conferenze, mensilmente, ai Novizi, il numero degli iscritti era di 25 confratelli e 64 consorelle. In altra relazione redatta dal Padre Guardiano del Monte e datata novembre 1936 viene evidenziato quanto segue: “Sono lieto di riferire ch’essa, la Congregazione del Monte, è molto in fiore e vive di vita rigogliosa. Sono formati i discretatori maschile e femminile; il numero dei terziari è di 100 e delle terziarie di 150, regolarmente si fanno le adunanze mensili colla conferenza. Le terziarie si prestano nella maniera più encomiabile per preparare ed allestire ogni anno una esposizione missionaria di arredi sacri e di oggetti assai ricca ecc…, i terziari si prodigano per l’assistenza
degli infermi negli ospedali e molte terziarie insegnano catechismo. In altra relazione datata 1938 il numero dei terziari era di 128 e di terziarie 170 dei Cordigeri 16. Non avendo trovato del materiale storico che colmasse un lungo periodo approdo al 1983 quando, il Padre Assistente fra Bonaventura D’Urso, la ministra Maria Saveria Miceli, il vice ministro Giuseppe Cacicia e la consigliera Anna Casassa fanno rinascere la fraternità Francescana di S. Maria del Monte. La Fraternità riprende il suo cammino accogliendo, successivamente, Ada, Piera ed Adolfo Zavaglia e Tiziana Bison. Fino ad oggi si sono succeduti molteplici ministri e numerosi fratelli e sorelle e tutti hanno portato avanti lo spirito francescano. Eccoci giunti ai nostri giorni con la fraternità luogo di festa e di crescita spirituale, attualmente composta da numero 25 professi e numero 2 novizi, ci incontriamo due volte al mese ed i nostri incontri sono segni di piccole feste gioiose. Noi “penitenti secolari” chiediamo aiuto a San Francesco ed ai nostri frati del Monte che fraternamente ci accolgono ma è con la presenza del nostro Assistente Spirituale Fra Michele Mottura che procediamo nel meraviglioso cammino secolare di francescani. Grazie
Paolo Riccucci
della Fraternità di Santa Maria del Monte Torino
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ConosciAMO: FRATERNITA’ DI RACCONIGI
Gentile Notiziario OFS Piemonte,
dal momento che nessuna sorella e fratello della fraternità OFS di Racconigi possiede internet, l'Assistente si
sente lui obbligato a inviare una sintesi delle attività 2018 della Fraternità:
- la fraternità si raduna due volte il mese: una da soli, l'altra di formazione con l'Assistente;
- si sono celebrati i tridui di santa Margherita da Cortona, patrona della Fraternità nella chiesa di san Francesco
sotto la giurisdizione pastorale del Parroco e anche il triduo di san Francesco, come pure la Novena
dell'Immacolata durante la quale la fraternità presta numerosi servizi per la chiesa;
- a metà luglio, come ogni anno, si fa un pellegrinaggio aperto alla Fraternità e simpatizzanti un luogo
francescano o a un santuario con il pullman: quest'anno siamo andati al Santuario francescano del lago d'Orta:
una bellissima giornata con 50 persone, momenti di preghiere al Santuario, visita al sacro Monte di san
Francesco, pranzo presso la casa delle Suore ausiliatrice di Pella e il pomeriggio, per chi ha voluto, la visita in
barchetta all'Isola di san Giulio d'Orta presso il Monastero benedettino della Madre Canopi e 70 suore; con il
ritorno, con il rosario, canti e barzellette, si è conclusa la magnifica giornata fraterna.
- lunedì 17 dicembre, Professione OFS di due sorelle, Graziella e Pina, durante la solenne celebrazione del
Vespro, del Commento alle Costituzioni e del Rituale OFS, con la consegna del Vangelo e del Tau e della festa in
fraternità.
La fraternità porta il peso dei suoi anni ed è po’ un pigra a leggere il bollettino OFS sia perché non lo riceve, sia
perché non si prendono in carico la responsabilità della formazione; si fa qualche difficoltà a causa degli
spostamenti ad intervenire ai Ritiri zonali: alcune sorelle hanno partecipato al ritiro di Avvento a Saluzzo e sono
rimaste contente.
Auguriamo buon anno e non possiamo allegare tante belle foto che meriterebbero essere viste da tutti: Pace e
Bene per il nuovo anno.
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Per la Fraternità - l’Assistente Padre Oreste Fabbrone
Piazza XX Settembre, 42
12042 - Bra (CN) 10
ConosciAMO: FRATERNITA’ DI QUARGNENTO
CALENDARIO OFS REGIONALE E NAZIONALE 2019
Incontri OFS – Fraternità di Quargnento
La nostra fraternità Ofs sta vivendo un periodo
particolare, i nostri numeri sono sempre più
ridotti, abbiamo difficoltà a partecipare alle
iniziative regionali e, purtroppo, rischiamo la
chiusura della nostra fraternità locale.
Il 28 aprile abbiamo esaminato la situazione con
Padre Massimo Colli Franzone, che si è reso
disponibile per incontrarci mensilmente. E’ seguita
la Santa Messa celebrata da Padre Massimo dove
ha ricordato gli anni in cui era già stato a
Quargnento e la sua vicinanza ed affetto al nostro
paese. Nel mese di maggio, essendoci il Palio
dell’Oca, l’incontro è stato sospeso. Il 30 giugno
abbiamo fatto l’ultimo incontro con Padre Massimo
prima delle vacanze estive. Abbiamo letto, commentato e condiviso alcuni pensieri sull’articolo “Il gusto del
silenzio” della rivista francescana nazionale FVS. E’seguita la Santa Messa. Dopo la pausa estiva il 29 settembre
abbiamo ripreso gli incontri di formazione con Padre Massimo.
In una splendida location, all’interno dell’Oratorio Don Bosco, prendendo spunto dall’articolo “L’illusione della
dolcezza” della rivista nazionale è stato bello ripercorrere la vita di Francesco.
E, come al solito, l’ora è volata. E’ seguita la Santa Messa in Basilica.
Fanny e la fraternità francescana di Quargnento
In questa edizione di FRANCESCO CON NOI riportiamo le principali date conosciute al momento in cui
chiudiamo il numero.
Appuntamenti Regionali
11 maggio 2019: Incontro formazione Regionale - Torino
25 maggio 2019: Incontro Famiglia Francescana - Vicoforte
25 - 26 maggio 2019: Weekend Famiglie - Castelspina
16 giugno 2019: Convegno Regionale
Appuntamenti Nazionali
03 - 05 maggio 2019: Assemblea Nazionale OFS a Milano
27 - 29 settembre 2019: Festival Francescano a Bologna
In questo elenco non sono compresi le iniziative locali che possono però essere di interesse regionale.
Se volete pertanto farle conoscere, potete comunicarcelo scrivendo alla Redazione all’indirizzo mail
[email protected] La prossima uscita di Francesco con Noi è prevista per inizio giugno.
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SERVI PER AMORE: COMMISSIONE MISSIONE ED EVANGELIZZAZIONE
Dal mandato che la fraternità regionale ha affidato
al Capitolo regionale del giugno 2018 si è
riscontrato un crescente bisogno di dedicare cura
e animazione al settore della Missione e
dell'Evangelizzazione. L'Ordine Francescano
Secolare sta crescendo sempre più nella
consapevolezza di essere chiamato ad esistere
proprio per essere evangelizzatore, missionario,
presente nel mondo. Proprio per questo il nuovo
consiglio ha pensato di dedicare cura e attenzione
a questo aspetto fondante della nostra vocazione
con una commissione tutta nuova. Il desiderio è
quello di animare le fraternità affinché siano
pronte a rispondere alla chiamata che ci viene dal
mondo.
Il campo di riflessione e d'azione è veramente
molto largo:
- la collaborazione con il I’Ordine quando ci sono le
missioni popolari affinché si possano insieme
costruire e, come francescani secolari, essere
partecipi a questi momenti di annuncio diretto;
- la cura di persone che dopo la missione popolare hanno espresso il desiderio di conoscere meglio il cammino
francescano;
- l'attenzione a progetti di solidarietà che ci richiamano ad un aiuto concreto (vedi in quaresima l'aiuto al Camerun);
- un gruppo ulteriore che prova a sognare un Festival Francescano a livello regionale, quello che si è sempre svolto a
Novara (EffeFestival) e che ora potrebbe essere pensato e realizzato in altri luoghi della nostra regione;
- un'attenzione a coloro che concludono il percorso dei 10 comandamenti e delle parole francescane.
Questo percorso richiede il coinvolgimento di tutti noi, che in vari modi potremmo essere chiamati per un servizio
specifico. La commissione è composta da Mariano del Gaudio, Mario Privitera, Marinella Prina, fra Alberto Vaccaneo e
Ilenia Grecu. Sono già state coinvolte varie persone per dei servizi specifici e altre lo saranno in futuro in base ai progetti
che ci verranno offerti. Teniamo il nostro cuore aperto per dire SI: solo così potremo essere una vera presenza nel mondo,
evangelizzatori che si sono lasciati evangelizzare.
Per la Commissione - Ilenia Grecu
UN AIUTO CONCRETO:
Il Camerun è caduto nell’orrore della guerra civile che sta distruggendo ogni
cosa. Avendo, attraverso la fraternità di Nebbiuno, la possibilità di dare una
mano a dei nostri fratelli francescani (frati e sorelle di sant’Antonio) che sono nel
paese di Shisong, il consiglio regionale non ha perso tempo a mandare una prima
somma a nome nostro per inviare alcuni dei beni che laggiù sono indispensabili.
Vi chiediamo quindi di collaborare a questo aiuto e fare un’offerta tramite
bonifico sul conto dell’Ofs Piemonte e Valle d’Aosta per coprire la cifra che è
stata già versata dal consiglio regionale a nome nostro.
Le coordinate sono:
FRATERNITA’ REGIONALE DELL’ORDINE FRANCESCANO SECOLARE DEL
PIEMONTE VALLE D’AOSTA
IBAN: IT 90 F 03359 01600 100000146734
CAUSALE: PROGETTO PER IL SOSTEGNO DEGLI SFOLLATI IN SHISONG
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Luoghi Francescani: FRATERNITA’ DI GAVI
Breve Storia del Convento Santuario N.S. delle Grazie
di Valle in GAVI - Sede della nostra Fraternità.
Meta per secoli di pellegrinaggi, si presenta oggi,
nell'assommarsi di strutture cinque, sei, settecente-
sche, su quello che fu il quattrocentesco nucleo origi-
nale.
All'origine dell'attuale complesso edificio, vi era
un'edicola, attorno alla quale, in seguito al passaggio
di San Bernardino da Siena in pellegrinaggio apostoli-
co, fu costruito, intorno al 1450, l'oratorio di San
Bernardino, nome che si aggiunse a quello più antico
di Santa Maria delle Grazie.
Con il tempo sorse un ospizio
per i pellegrini che poi diventò
Convento, nel XVIII secolo si
ebbero i lavori di ampliamento
e le trasformazioni più
imponenti che fecero assume-
re al Santuario la struttura at-
tuale.
In quel tempo si edificò la
nuova chiesa a tre navate
all'interno della quale sono
custoditi il dipinto della 'Vergine con il Bambino' (sec.
XV), la statua di 'San Bernardino' (sec. XV), il gruppo
ligneo rappresentante l''Estasi di San Francesco' e la
statua marmorea di 'San Bovo' del 1702.
Interessanti sono la
bella sacrestia arre-
data con mobili del
primo settecento
ed il chiostro, con
le logge al primo
piano, costruito nel
XVIII secolo, perfettamente quadrato, scandito da ar-
cate a tutto sesto
sostenute da
massicce colonne
in pietra. Nella
storia il convento
venne custodito
dagli Agostiniani (1591-
1597), quindi dai Carmelitani (1597-1599) e, con atto
del 3 Febbraio 1599, fu consegnato dall'arciprete di
Gavi ai Frati Minori Osservanti, Francescani ai quali
rimase affidato fino al 2013 ed infine, dal 2015
l’Arcivescovo di Genova, Cardinale Angelo Bagnasco,
festeggia l’ingresso ufficiale delle Suore della Frater-
nità della Santissima Vergine Maria nel Convento.
La festa del San-
tuario si celebra
l'8 settembre
giorno di N.S.
delle Grazie.
Per la Fraternità - Sergio Ruggeri
Curiosità: Nel 1951 nel Convento è stato il girato il
film commedia "Il diavolo in Convento" con gli attori
Gilberto Govi, Ave Ninchi, Mario Pisu ecc. scaricabile
in internet.
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DALLA REDAZIONE: Buona Pasqua!!
Cari fratelli, A nome della redazione vi ringrazio per l’esempio che portate a noi ogni volta con la vostra testimonianza e con i vostri scritti,
perché testimoniate la vostra fede che in questi giorni sta trovando la sua esaltazione: la Pasqua. Noi tutti auguriamo a voi, ai
vostri familiari e a ogni persona che incontrate Buona Pasqua e di sentire nel vostro cuore la gioia dell'amore del Cristo che ha reso la somma di tutti i peccati dell’umanità una cosa di valore nullo rispetto all'Amore. Vi auguriamo di prepararvi con ancora maggiore impegno alla Pentecoste, poiché Gesù sapeva quanto fossimo fragili e sapeva che non sarebbe bastata la certezza della Sua Risurrezione per renderci testimoni temerari ma ci ha donato il Suo Spirito che abita dentro ognuno di noi e che dobbiamo onorare ogni giorno. Per continuare il nostro cammino di condivisione della formazione sulla nostra Regola, vi volevamo chiedere una riflessione sull’art. 4. 4. La regola e la vita dei francescani secolari è questa: osservare il Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo secondo l’esempio di san Francesco d’Assisi, il quale del Cristo fece l’ispiratore e il centro della sua vita con Dio e con gli uomini. Cristo, dono dell'Amore del Padre, è la via a Lui, è la verità nella quale lo Spirito Santo ci introduce, è la vita che Egli è venuto a dare in sovrabbondanza. I francescani secolari si impegnino, inoltre, ad una assidua lettura del Vangelo, passando dal Vangelo alla vita e
dalla vita al Vangelo. Vi chiediamo pertanto di inviarci entro il 25 maggio articoli brevi, documentati se riuscite anche da qualche foto o immagine, su questo tema. Attendiamo anche articoli sulla storia della fraternità, luoghi francescani, informazioni su professioni, capitoli, eventi o iniziative inerenti al nostro essere Francescani nel mondo. L’indirizzo mail è [email protected] Se avete qualche difficoltà “tecnologica” ci rendiamo disponibili per elaborare l’articolo con Voi anche solo telefonicamente. Potete contattarci ai seguenti numeri: Lisa 333 7423197 - Roberto 338 1482043 Per leggere on-line il giornalino: www.ofspiemonte.it Cristo è risorto!
PILLOLE DI VANGELO
«Se tu sei Figlio di Dio ... » come Gesù siamo messi alla prova continuamente su cosa significhi essere figli; Gesù lo è perchè ama suo Padre e lo ascolta. Di questo ascolto profondo seguiamo la Via.
"Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo ....» Questa è la nostra condizione: non siamo solo, orfani e neppure servi: siamo figli amati; ora lo sappiamo.
All'entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!» La presenza di Dio è sconcertante, eppure è Lui che ci vuole con sé e ci abbraccia. Per accoglierlo da figli occorre impararne l'arte da chi Figlio realmente è.
« ... o quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo» Il vero rischio è quello di non sapere perché o per chi viviamo e moriamo: solo cambiando il cuore possiamo acquistare questa sapienza.
(Commenti a cura di fra Alberto Vaccaneo)
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FRATELLI RITORNATI A CASA PER VIVERE DI CRISTO PER SEMPRE
VANGELO E’ VITA
Il fratello Adolfo Zavaglia (19.03.1933 – 17.01.2019) ha professato la regola Ofs il 24.03.1985. Spiccava in Adolfo il suo essere stato un militare con alte responsabilità, sovente nelle sue condivisioni ci raccontava della sua vita da “soldato” ambiente dove ha sempre cercato di testimoniare il suo essere francescano. Ultimamente per le sue gravi condizioni di salute partecipava agli incontri di fraternità in maniera saltuaria. Nella malattia è stato seguito dalla moglie Piera e dalla sorella Ada, in fraternità lascia un grande vuoto, lo ricordiamo con affetto. Di Adolfo Vogliamo condividere un ricordo personale della sorella Emilia Pugno.
Io e Francesco iniziammo a frequentare la Chiesa di S. Maria del Monte nel settembre del 1983, conoscendo la piccola fraternità del terz'ordine. Così iniziò la nostra amicizia con Adolfo, sua moglie Piera e sua sorella Ada: loro emisero la professione nel 1985 e io e mio marito iniziammo il noviziato. La nostra amicizia è stata grande. Potrei scrivere un libro e non poche righe. Eravamo molto uniti e vivevamo la Fraternità con tanta passione e ringraziamento al Signore per questo dono. Quanti momenti pieni di gioia con gli altri fratelli e sorelle! Ritiri di pochi giorni nei conventi francescani, pellegrinaggi ad Assisi e luoghi francescani, vacanze insieme anche all'estero e quante domeniche passate insieme condividendo la gioia del nostro cammino francescano. Ciao caro Adolfo, ora sei con il tuo caro amico Francesco e da lassù pregherete senz'altro per tutti noi. Io e i miei figli non ti dimenticheremo, unita nella preghiera. Tua sorella in S. Francesco
Il 6 marzo 2019 Vincenza Gesumaria, vedova Campo, è mancata all’affetto delle figlie Irene, novizia della Fraternità Ofs di Santa Maria del Monte di Torino, e Caterina e dei cari nipoti Andrea e Chiara. Una mamma, una nonna che ha dedicato tutta la sua vita alla famiglia e a crescere le figlie e i nipoti. Piccole cose buone della vita quotidiana, ottima cuoca e brava sarta, sempre attenta a festeggiare tutti noi della famiglia senza farci mancare il necessario e facendoci sentire amati. Una presenza discreta ma costante nella chiesa di S. Anna di San Mauro Torinese, dove ha vissuto gli ultimi 52 anni dei suoi 90 anni di vita. Devota a S. Antonio da Padova ha preso a cuore sin da giovane l’orfanotrofio di Messina contribuendo sempre fino alla fine della sua vita al mantenimento dei bambini accolti. La sua presenza attenta e premurosa, l’educazione religiosa cristiana hanno portato frutti d’amore in tutta la famiglia. La affidiamo al Padre con tanto amore, riconoscenza e profondo affetto. La figlia Irene
Fraternità S. Maria del Monte Torino
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IL NOSTRO FUTURO: GLI ARALDINI DELLA FRATERNITA’ DI COSSATO
Eccoci di nuovo qui con i nostri araldini! Oggi è un
incontro speciale, perché dobbiamo prepararci alla
celebrazione della loro Promessa durante la messa.
Il tema dell’incontro è: “La Grande Promessa dei
piccoli!!!”.
Fra Maurizio, dopo aver letto il Vangelo di Gv (14,
1-4), ci ha spiegato la promessa che Gesù ci ha
fatto, di prepararci un posto nella casa del Padre.
Dalla promessa di Gesù… alla loro promessa: tutti
i nostri araldini hanno scritto su un cartellone
una loro promessa a Gesù… i più piccoli con
divertenti disegni.
Nel momento di condivisione abbiamo
constatato, attraverso un quiz che puntava a
mettere in evidenza quanto riuscissero a mantenere le loro promesse, la loro sincerità nell’affermare di
non essere molto costanti… anche se cercano di impegnarsi.
Come attività hanno disegnato un tau su un cartoncino marrone, che poi hanno ritagliato e con un
cordoncino è diventato una bella collana, simbolo della loro appartenenza alla famiglia francescana.
Poi finalmente la merenda…
Anche quest’anno durante la messa i nostri araldini hanno rinnovato la loro Promessa, per alcuni è stata la
prima volta, per altri un appuntamento già vissuto negli anni precedenti.
Emozionati con le loro magliette, hanno partecipato con la comunità della Spolina, alla messa celebrata da
Padre Domenico, poi tutti insieme per festeggiarli, abbiamo condiviso un semplice rinfresco.
Alla prossima…
Per la fraternità di Cossato Adriana, Antonietta e fra Maurizio
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