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Pellegrini della verità, pellegrini della pace ORDINE DEI FRATI MINORI CONVENTUALI scheda liturgica A cura di: Centro Internazionale Francescano per il Dialogo (CEFID) di Assisi e Commissioni Provinciali CIMP “Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato”

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Pellegrinidella verità, pellegrinidella pace

ORDINE DEI FRATI MINORI CONVENTUALI

scheda liturgica

A cura di:Centro Internazionale Francescano per il Dialogo

(CEFID) di Assisi e Commissioni Provinciali CIMP

“Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato”

Pro manuscripto

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ORDINE DEI FRATI MINORI CONVENTUALI

Pellegrini della verità, pellegrini della pace

Proposta di liturgia francescana promossa dalle fraternità OFMConv. in comunione con gli uomini e le donne di buona volontà convocati da Benedetto XVI ad Assisi il 27 ottobre 2011

in occasione del 25° anniversario dello storico incontro tenutosi nel 1986, per volontà del beato Giovanni Paolo II.

q 2011 r

Centro Internazionale Francescano per il Dialogo(CEFID) di Assisi e

Commissioni Provinciali CIMP “Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato”

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kkkCi si trova in chiesa o cappella. Sia ben visibile e illuminato un crocifisso di San Damiano o altro crocifisso artistico.A tutti i presenti sia dato preventivamente un lumino spento.

G.: Fratelli e sorelle, Francesco racconta nel suo testamentoche all’inizio della sua conversione «il Signore mi dette tantafede nelle chiese, che così semplicemente pregavo e dicevo:

T.: Ti adoriamo, Signore Gesù Cristo, in tutte le tue chieseche sono nel mondo intero e ti benediciamo, poiché con la tuasanta croce hai redento il mondo» [FF 111].

G.: Accogliamo con gioia la lampada che accumuna tutte lenostre fraternità in preghiera per questa speciale giornata einiziamo nel canto la nostra preghiera per invocare il donodella pace…

INTRODUZIONE

Dal “Testamento” di san Francesco

Durante il canto vengono portate solennemente e processionalmente una Bibbia e la lampada di Assisi che arde.

1. Fammi strumento di tua pace / dove c’è l’odio fa ch’io portiamor, / dov’è l’offesa il tuo perdon Signor / e dove il dubbiosolo fede in Te.

Rit.: Signore fa’ che io non cerchi mai / per me confortoquanto consolare / mai d’esser compreso ma capir / maiamore per me quanto amare.

2. Fammi strumento di tua pace / dov’è disperazion faccia,sperar, / ch’io porti luce dov’è buio ancor / ch’io porti gioiadov’è triste un cuor. Rit.

3. Fammi strumento di tua pace / sol perdonando perdonatisiam / solo donando tutto riceviam / e sol morendo eternavita abbiam. Rit.

CANTO INIZIALE

Fammi strumento di tua pace

SALUTO INIZIALE

dalla Lettera a tutto l’Ordinedi san Francesco

C.: Nel nome della somma Trinità e della santa Unità delPadre e del Figlio e dello Spirito Santo.T.: Amen.

C.: La pace, la carità e la fede da parte di Dio Padre e del Si-gnore nostro Gesù Cristo, sia con tutti voi.T.: E con il tuo Spirito.

G.: Il 1° gennaio scorso, al termine della preghiera dell’An-gelus, Benedetto XVI ha annunciato di voler solennizzare il25° anniversario dello storico incontro tenutosi ad Assisi il27 ottobre 1986, per volontà del beato Giovanni Paolo II. Inoccasione di tale ricorrenza, il Santo Padre ha desiderato con-vocare, il 27 ottobre, una Giornata di riflessione, dialogo epreghiera per la pace e la giustizia nel mondo, recandosi pel-legrino nella città di San Francesco e invitando nuovamente

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ad unirsi a questo cammino i fratelli cristiani delle diverseconfessioni, gli esponenti delle tradizioni religiose del mondoe, idealmente, tutti gli uomini di buona volontà. La Giornata ha come tema: “Pellegrini della verità, pellegrinidella pace”. Ogni essere umano è, in fondo, un pellegrino in ri-cerca della verità e del bene. Anche l’uomo religioso rimanesempre in cammino verso Dio: da qui nasce la possibilità, anzila necessità di parlare e dialogare con tutti, credenti o non cre-denti, senza rinunciare alla propria identità o indulgere aforme di sincretismo; nella misura in cui il pellegrinaggiodella verità è vissuto autenticamente, esso apre al dialogo conl’altro, non esclude nessuno e impegna tutti ad essere costrut-tori di fraternità e di pace.L’immagine del pellegrinaggio riassume dunque il senso del-l’evento che si celebra: si fa memoria delle tappe percorse, dalprimo incontro di Assisi, a quello successivo del gennaio 2002e, al tempo stesso, si volge lo sguardo al futuro, con il propo-sito di continuare, con tutti gli uomini e le donne di buona vo-lontà, a camminare sulla via del dialogo e della fraternità, nelcontesto di un mondo in rapida trasformazione. San France-sco, povero e umile, accoglie di nuovo tutti nella sua città, di-venuta simbolo di fraternità e di pace.

C.: Fratelli, «in ogni suo sermone, prima di comunicare la pa-rola di Dio al popolo, Francesco augurava la pace, dicendo: “IlSignore vi dia la pace!”. Questa pace egli annunciava sempresinceramente a uomini e donne, a tutti quanti incontrava o ve-nivano a lui. In questo modo otteneva spesso, con la graziadel Signore, di indurre i nemici della pace e della propria sal-vezza, a diventare essi stessi figli della pace e desiderosi dellasalvezza eterna» [1Cel 23].Uniamoci in fraterna preghiera con gli uomini di buona vo-lontà riuniti ad Assisi, pellegrini della verità e della pace, “perdirigere anche i nostri passi sulle vie della pace” (Lc 1, 79).

Rit. Laudate, omnes gentes, laudate Dominum. 2v

L1.: Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo:ha creato l’uomo e la donna a sua immagine e somiglianza;dopo la caduta, misericorde e benigno, ha impresso in Cainoun sigillo di incolumità, e ha posto l’arcobaleno, segno pe-renne, alleanza tra sé e ogni uomo sulla terra. Rit.

L2.: Benedetto Gesù Cristo, Signore nostro, Unigenito delPadre, annunciato dai profeti Principe di pace, nato da Donnain Betlemme di Giudea: con il suo sangue ha riconciliatoAbele con Caino, ha abbattuto il muro di separazione e deidue popoli ne ha fatto uno solo; risorto dai morti ha comuni-cato, come primo dono ai discepoli, la pace. Rit.

INVOCAZIONI

Si introducono le invocazioni al canto del canone tratto dal repertorio di Taizé…

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ORAZIONE C.: O Dio, che estendi ad ogni creatura la tua paterna solleci-tudine, fa’ che tutti gli uomini, che hanno da un’unica origine,formino una vera famiglia, unita nella concordia e nella pace.Per Cristo nostro Signore.

T.: Amen.

G.: Esprimiamo la nostra lode con il Salmo 67: il salmista au-spica che tutte le genti possano conoscere la salvezza di Dio…

L’assemblea siede. La preghiera procede con la recita o canto di un salmo e un polisalmo…

Si canta insieme il ritornello. Le strofe possono essere cantate o recitate…

G.: Dalla sapienza della tradizione francescana ascoltiamoquesta breve meditazione di sant’Antonio di Padova, dove Cri-sto stesso è descritto come pellegrino…oppure:

G.: Dal documento conciliare Nostra Aetate ascoltiamo un branoche afferma che tutto il genere umano è originato da Dio, il cui di-segno di salvezza si estende a tutti; tutte le religioni hanno in co-mune la ricerca di risposte agli interrogativi dell’uomo.

ALL’ASCOLTO

L1.: Benedetto lo Spirito Santo, che è Signore e dà la vita,consolatore e sorgente di comunione: nel segno splendentedella colomba ha consacrato nel fiume Giordano il SignoreGesù per annunciare alle genti vicine e lontane l’anno di gra-zia e di riconciliazione; nella Pentecoste, fuoco ardente, ha ri-scattato Babele e ha donato, nella pluralità delle lingue, l’unicaverità, fonte di vita. Rit.

SALMO 67Rit. Misericordias Domini, in aeternum cantabo. (2v)

1°c. Dio abbia pietà di noi e ci benedica, *su di noi faccia splendere il suo volto;

perché si conosca sulla terra la tua via, *la tua salvezza fra tutte le genti. Rit.

2°c. Gioiscano le nazioni e si rallegrino, †perché tu giudichi i popoli con rettitudine, *

governi le nazioni sulla terra. Rit.

T.: La terra ha dato il suo frutto. *Ci benedica Dio, il nostro Dio,

ci benedica Dio e lo temano *tutti i confini della terra. Rit.

T.: Gloria al Padre e al Figlio *e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora e sempre *nei secoli dei secoli. Amen. Rit.

** Due letture a scelta

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Il nostro Dio, il Figlio di Dio, colui cheaspettavamo, è arrivato, e nel tempo dellatribolazione, ci ha salvati, e come un colono,uno straniero, un pellegrino ha abitato lanostra terra e l’ha irrigata con l’acqua dellasua predicazione. Egli fu come un viaggia-tore senza bagaglio, cioè immune dal pec-cato; compì il suo cammino perché “esultòcome un prode che percorre la via” (Sal 18,6);reclinò quindi il capo sulla croce quandodisse: “Padre, nelle tue mani affido il mio spi-rito” (Lc 23, 46), e poi restò chiuso nel se-polcro tre giorni e tre notti. Qui è detto“uomo errante”, in base alla valutazione deigiudei che lo reputavano girovago e inco-stante. Per questo, quando disse: “Ho il poteredi offrire la mia vita e di riprenderla di nuovo”(Gv 10, 18), “molti di loro dicevano: Ha un de-monio ed è fuori di sé; perché lo state ad ascol-

tare?” (Gv 10, 20). A motivo della condizionedi servo, che aveva assunto, sembrava loroprivo del potere di salvare. Ma egli fu“l’uomo forte” che, con le mani trafitte daichiodi, vinse il diavolo. “Ecco, dunque, a teviene il tuo re, mite, seduto su di un’asina” (Zc9, 9).Ti scongiuriamo, dunque, o Gesù benedetto:fa’ che anche noi ci avviciniamo a Gerusa-lemme con il tuo timore e con il tuo amore.Riportaci a te dal villaggio di questa pere-grinazione terrena; riposati, tu, nostro re,nell’anima nostra, affinché insieme con i fan-ciulli che hai scelto da questo mondo, cioècon gli apostoli, siamo fatti degni di glorifi-carti, di lodarti, di benedirti nella città santa,nell’eterna beatitudine. Accordacelo tu, cuiè onore e gloria per i secoli eterni. Amen. Eogni anima fedele risponda: Amen!

Dai Sermoni di Sant’Antonio di Padova

Nel nostro tempo in cui il genere umano siunifica di giorno in giorno più strettamentee cresce l'interdipendenza tra i vari popoli,la Chiesa esamina con maggiore attenzionela natura delle sue relazioni con le religioninon-cristiane. Nel suo dovere di promuoverel'unità e la carità tra gli uomini, ed anzi trai popoli, essa in primo luogo esamina quitutto ciò che gli uomini hanno in comune eche li spinge a vivere insieme il loro comunedestino.I vari popoli costituiscono infatti una solacomunità. Essi hanno una sola origine, poi-ché Dio ha fatto abitare l’intero genereumano su tutta la faccia della terra hannoanche un solo fine ultimo, Dio, la cui Prov-videnza, le cui testimonianze di bontà e il di-segno di salvezza si estendono a tutti finchégli eletti saranno riuniti nella città santa,che la gloria di Dio illuminerà e dove legenti cammineranno nella sua luce.Gli uomini attendono dalle varie religioni larisposta ai reconditi enigmi della condizioneumana, che ieri come oggi turbano profon-

damente il cuore dell'uomo: la natura del-l'uomo, il senso e il fine della nostra vita, ilbene e il peccato, l’origine e lo scopo del do-lore, la via per raggiungere la vera felicità,la morte, il giudizio e la sanzione dopo lamorte, infine l'ultimo e ineffabile misteroche circonda la nostra esistenza, donde noitraiamo la nostra origine e verso cui ten-diamo.

Non possiamo invocare Dio come Padre ditutti gli uomini, se ci rifiutiamo di compor-tarci da fratelli verso alcuni tra gli uominiche sono creati ad immagine di Dio. L'atteg-giamento dell'uomo verso Dio Padre equello dell'uomo verso gli altri uomini suoifratelli sono talmente connessi che la Scrit-tura dice: «Chi non ama, non conosce Dio» (1Gv 4,8).Viene dunque tolto il fondamento a ogniteoria o prassi che introduca tra uomo euomo, tra popolo e popolo, discriminazioniin ciò che riguarda la dignità umana e i di-ritti che ne promanano.

oppure: Dichiarazione Conciliare Nostra Aetate (1965)

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Silenzio e poi preghiera nel canto – tono salmodico a 3 stichi – del Polisalmo di san Francesco…

G.: San Francesco, uomo di pace perché in comunione con

“Cristo nostra pace” (Ef 2,13), è così pregno della Parola di Dio

da saperla riformulare con arte e cuore per dar vita a nuova

preghiera di lode…

POLISALMO

di San Francesco, Ufficio della Passionedel Signore (FF 288)

1°c.: Genti tutte, applaudite: gridate a Dio la vostra esultanza,perché il Signore è grande e terribile, Re eccelso su tutta la terra (Sal 46,2-3).

2°c.: Egli, nostro Padre e nostro Re da tutta l’eternità, ha mandato dall’alto il Figlio suo diletto: a portare la salvezza nel mondo (Sal 73,12).

1°c.: Si allietino i cieli, esulti la terra, si gonfino di gioia i mari, di letizia ogni contrada del mondo (Sal 95,11-12).

2°c.: Cantate a Lui un canto nuovo: date a Dio tutta la gloria e tutto l’onore; perché grande è il Signore e molto degno di lode (Sal 95,1-4).

1°c.: Offrite al Signore, popoli delle genti, offrite al Signore la gloria e l’onore; offrite al Signore la gloria del suo nome (Sal 95,7-8).

2°c.: Offritegli i vostri corpi, e portate la sua santa croce: seguite fino in fondo i suoi comandamenti (cfr. Lc 14,27).

1°c.: Tutta la terra si scuota davanti a Lui: gridate a tutti i popoli che il Signore regna.

2°c.: E salì al cielo: e siede alla destra di Dio, Padre santissimo (Ef 4,10).

1°c.: Sali più in alto dei cieli, o Dio; e la tua gloria si diffonda per tutta la terra (Sal 56,12).

T.: Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

G.: La pace può essere un concetto, un’idea, un valore, unideale, un fine, uno strumento, un ostaggio, uno slogan… LaParola di Dio ci svela che è una persona…

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Dalla Lettera di san Paolo, apostolo, agli Efesini (2,13-18)

Fratelli, in Cristo Gesù, voi che un tempoeravate lontani, siete diventati vicini, grazieal sangue di Cristo. Egli infatti è la nostrapace, colui che di due ha fatto una cosa sola,abbattendo il muro di separazione che li di-videva, cioè l’inimicizia, per mezzo della suacarne. Così egli ha abolito la Legge, fatta diprescrizioni e di decreti, per creare in sestesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo

la pace, e per riconciliare tutti e due con Dioin un solo corpo, per mezzo della croce, eli-minando in se stesso l’inimicizia. Egli è ve-nuto ad annunciare pace a voi che eravatelontani, e pace a coloro che erano vicini. Permezzo di lui infatti possiamo presentarci, gliuni e gli altri, al Padre in un solo Spirito.Parola di Dio.

T.: Rendiamo grazie a Dio.

Spazio di silenzio e poi lettura a più voci – con sottofondo strumentale (organo, chitarra in arpeggio…) della medi-

tazione di Benedetto XVI.

Parole di Sua Santità Benedetto XVI nel corso del momento di preghiera nella chiesa

parrocchiale di Rhêmes-Saint Georges, Val d’Aosta - Domenica, 23 luglio 2006.

• Solo una breve parola di meditazione sullalettura che abbiamo ascoltato. Ci colpisce[…] la bellezza della visione illustratadall’apostolo Paolo: Cristo è la nostra pace.Ha riconciliato gli uni e gli altri, ebrei e pa-gani, unendoli nel suo Corpo. Ha superatol’inimicizia nel suo Corpo, sulla Croce. Conla sua morte ha superato l’inimicizia e ci hauniti tutti nella sua pace.Ci colpisce, però, ancor più della bellezza diquesta visione, il contrasto con la realtà cheviviamo e vediamo. E non possiamo faraltro, in un primo momento, che dire al Si-gnore: “Ma Signore, che cosa ci dice il tuo Apo-stolo: «Sono riconciliati»?”. Noi vediamo, inrealtà, che non sono riconciliati... C’è ancoraguerra tra cristiani, musulmani, ebrei; e cisono altri che fomentano la guerra e tutto èancora pieno di inimicizia, di violenza. Dovesta l’efficacia del tuo sacrificio? Dove è nellastoria questa pace della quale ci parla il tuoApostolo?Non possiamo noi uomini risolvere il mi-stero della storia, il mistero della libertàumana di dire “no” alla pace di Dio. Nonpossiamo risolvere tutto il mistero della re-lazione Dio-uomo, del suo agire e del nostrorispondere. Dobbiamo accettare il mistero.Ci sono tuttavia elementi di risposta che ilSignore ci dà. •• Un primo elemento – questa riconcilia-zione del Signore, questo suo sacrificio –non è rimasto senza efficacia. C’è la grande

realtà della comunione della Chiesa univer-sale, di tutti i popoli, la rete della Comu-nione eucaristica, che trascende le frontieredi culture, di civiltà, di popoli, di tempi. C’èquesta comunione, ci sono queste “isole dipace” nel Corpo di Cristo. Ci sono. E sonoforze di pace nel mondo. Se guardiamo allastoria, possiamo vedere i grandi santi dellacarità che hanno creato “oasi” di questa pacedi Dio nel mondo, che hanno sempre dinuovo acceso la sua luce, ed erano sempre dinuovo anche capaci di riconciliare e di crearela pace. Ci sono i martiri che hanno soffertocon Cristo, hanno dato questa testimonianzadella pace, dell’amore che mette un limitealla violenza.• E vedendo che la realtà della pace c’è –anche se l’altra realtà è rimasta – possiamoandare più in profondità nel messaggio diquesta Lettera di san Paolo agli Efesini. IlSignore ha vinto sulla Croce. Non ha vintocon un nuovo impero, con una forza più po-tente delle altre e capaci di distruggerle; havinto non in modo umano, come noi imma-giniamo, con un impero più forte dell’altro.Ha vinto con un amore capace di giungerefino alla morte. Questo è il nuovo modo divincere di Dio: alla violenza non oppone unaviolenza più forte. Alla violenza oppone pro-prio il contrario: l’amore fino alla fine, la suaCroce. Questo è il modo umile di vincere diDio: con il suo amore – e solo così è possibile– mette un limite alla violenza. Questo è un

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modo di vincere che ci appare molto lento,ma è il vero modo di vincere il male, di vin-cere la violenza e dobbiamo affidarci a que-sto modo divino di vincere.Affidarci vuol dire entrare attivamente inquesto amore divino, partecipare a questolavoro di pacificazione, per essere in lineacon quanto il Signore dice: “Beati i pacifica-tori, gli operatori di pace, perché sono loro i figlidi Dio”. Dobbiamo portare, per quanto pos-siamo, il nostro amore a tutti i sofferenti,[…].Questo è importante: che in questomomento possiamo portare questa sua vit-toria al mondo, partecipando attivamentealla sua carità. •• Oggi in un mondo multiculturale e mul-tireligioso, molti sono tentati di dire: “Me-glio per la pace nel mondo tra le religioni, leculture, non parlare troppo delle specificità delCristianesimo, cioè di Gesù, della Chiesa, dei Sa-cramenti. Accontentiamoci delle cose che possonoessere più o meno comuni…”. Ma non è vero.Proprio in questo momento – nel momentodi un grande abuso del nome di Dio – ab-biamo bisogno del Dio che vince sulla croce,

che vince non con la violenza, ma con il suoamore. Proprio in questo momento abbiamobisogno del Volto di Cristo, per conoscere ilvero Volto di Dio e per portare così riconci-liazione e luce a questo mondo. Perciò in-sieme con l’amore, con il messaggiodell’amore, con tutto quanto possiamo fareper i sofferenti in questo mondo, dobbiamoportare anche la testimonianza di questoDio, della vittoria di Dio proprio mediantela non violenza della sua Croce.• Ritorniamo così al punto di partenza.Quanto possiamo fare, è rendere la testimo-nianza dell’amore, la testimonianza dellafede; è soprattutto elevare un grido a Dio:possiamo pregare! Siamo sicuri che il Padrenostro ascolta il grido dei suoi figli. NellaMessa, preparandoci alla santa Comunione,a ricevere il Corpo di Cristo che ci unisce,preghiamo con la Chiesa: “Liberaci, o Signore,da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni”.Questa sia la nostra preghiera in questo mo-mento: “Liberaci da tutti i mali e donaci lapace”. Non domani o dopodomani: donaci,Signore, la pace oggi! Amen.

Meditazione davanti alla croce. Pensando anche e pregando per tutti i ‘crocifissi’ del mondo dove manca la pace…

G.: Ci alziamo e preghiamo insieme con le parole di Francescodavanti al Crocifisso di San Damiano:

T.: O alto e glorioso Dio,illumina le tenebre del cuore mio.Dammi una fede retta, speranza certa, carità perfetta e umiltà profonda.Dammi, Signore, senno e discernimento per compiere la tua vera e santa volontà. Amen.

G.: Esprimiamo ora il nostro impegno per la pace che è Cristoavvicinandoci ordinatamente alla lampada, attingendone ilfuoco e portando il nostro lumino acceso ai piedi del Crocifissodi San Damiano… Cantiamo il canone:

Rit.: Adoramus te, Christe, / et benedicimus tibi. / Quia perCrucem tuam redemisti mundum. / Quia per Crucem tuamredemisti mundum.

MEDITAZIONEDAVANTI ALLA CROCE

Mentre i fedeli compiono il loro piccolo pellegrinaggio e segno davanti al Crocifisso, vengono proclamati da diversi

lettori e rinnovati gli impegni presi dai rappresentanti delle religioni ad Assisi il 24 gennaio 2002…

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1. Noi ci impegniamo a proclamare la nostra ferma convin-zione che la violenza e il terrorismo contrastano con l’auten-tico spirito religioso e, nel condannare ogni ricorso allaviolenza e alla guerra in nome di Dio o della religione, ci im-pegniamo a fare quanto è possibile per sradicare le cause delterrorismo. Rit.

2. Noi ci impegniamo ad educare le persone a rispettarsi ed astimarsi reciprocamente, perché si possa realizzare una con-vivenza pacifica e solidale tra appartenenti ad etnie, culture ereligioni diverse. Rit.

3. Noi ci impegniamo a promuovere la cultura del dialogo,perché crescano la comprensione e la fiducia reciproca fra gliindividui e i popoli, essendo queste le premesse dell’autenticapace. Rit.

4. Noi ci impegniamo a difendere il diritto di ogni personaumana a vivere una degna esistenza secondo la propria identitàculturale e a formarsi liberamente una propria famiglia. Rit.

5. Noi ci impegniamo a dialogare, con sincerità e pazienza,non considerando quanto ci differenzia come un muro invali-cabile, ma, al contrario, riconoscendo che il confronto con 1’al-trui diversità può diventare occasione di migliorecomprensione reciproca. Rit.

6. Noi ci impegniamo a perdonarci vicendevolmente gli errorie i pregiudizi del passato e del presente, e a sostenerci nel co-mune sforzo per sconfiggere l’egoismo e il sopruso, l’odio e laviolenza e per imparare dal passato che la pace senza la giu-stizia non è vera pace. Rit.

7. Noi ci impegniamo a stare dalla parte di chi soffre nella mi-seria e nell’abbandono, facendoci voce di chi non ha voce edoperando concretamente per superare tali situazioni, nellaconvinzione che nessuno può essere felice da solo. Rit.

8. Noi ci impegniamo a far nostro il grido di chi non si rasse-gna alla violenza e al male e vogliamo contribuire con tutte lenostre forze per dare all’umanità del nostro tempo una realesperanza di giustizia e di pace. Rit.

9. Noi ci impegniamo ad incoraggiare ogni iniziativa che pro-muova l’amicizia fra i popoli, convinti che il progresso tecno-logico, quando manchi un’intesa solidale tra i popoli, esponeil mondo a rischi crescenti di distruzione e di morte. Rit.

10. Noi ci impegniamo a chiedere ai responsabili delle nazionidi fare ogni sforzo perché, a livello nazionale e internazionale,si edifichi e si consolidi, sul fondamento della giustizia, unmondo di solidarietà e di pace. Rit.

IMPEGNOCOMUNE

PER LA PACE

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G.: Con le parole di Francesco chiediamo a Dio Padre di se-guire le orme di Cristo nostra Pace…

T.: Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Iddio, con-cedi a noi miseri di fare, per la forza del tuo amore, ciò chesappiamo che tu vuoi, e di volere sempre ciò che a te piace, af-finché, interiormente purificati, interiormente illuminati e ac-cesi dal fuoco dello Spirito Santo, possiamo seguire le ormedel tuo Figlio diletto, il Signore nostro Gesù Cristo, e, conl’aiuto della tua sola grazia, giungere a te, o Altissimo, chenella Trinità perfetta e nella Unità semplice vivi e regni glo-rioso, Dio onnipotente per tutti i secoli dei secoli. Amen.

ORAZIONEdi san Francescod’Assisi

PADRE NOSTRO,MANDATO ESCAMBIO DELLA PACE

C.: Guarda Signore questi tuoi figli che domandano pace e siimpegnano per la tua pace e che ancora una volta preganocome Cristo nostra pace ci ha insegnato:

T.: Padre nostro…

C.: «Gloria, onore e pace per chi opera il bene». Diventiamostrumenti della pace che viene dall’alto. Ricordiamo che nonc’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono. Si-gilliamo con un gesto di pace tra noi il nostro impegno per lapace. Rechiamo pace ai vicini e ai lontani, alle creature e alcreato.

T.: Signore Gesù Cristo, che hai detto ai tuoi apostoli: «Vi la-scio la pace, vi do la mia pace», non guardare ai nostri peccati,ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo latua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

C.: La pace del Signore sia sempre con voi.

T.: E con il tuo spirito.

C.: In Cristo, che ci ha resi tutti fratelli con la sua croce, scam-biatevi un segno di riconciliazione e di pace.

Rit. Dona la pace, Signore, a chi confida in te. // Dona,dona la pace, Signore. // Dona la pace!

ORAZIONECONCLUSIVAdi Giovanni Paolo II,Assisi, 24 gennaio 2002

C.: Padre Santo, nel tuo Figlio Gesù Cristo hai donato a tuttele creature la salvezza e il perdono, la redenzione e la pace:guarda a noi, che hai consacrato nel nome del tuo Unigenito,in un mondo spesso inquieto e violento, siamo messaggeri dellieto annunzio ai poveri, annunciatori di misericordia e di ri-conciliazione, operatori di pace.Oggi non si indurisca il nostro cuore come quello dei nostripadri nel deserto, ma, riscaldati dal fuoco del tuo Santo Spirito,accogliamo la Parola di vita con la disponibilità di Maria, la

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madre del Signore, di Francesco d’Assisi e dei numerosi testi-moni della fede.La tua Parola penetri in noi come spada tagliente; ci faccia co-noscere i sentieri del perdono reciproco oltre «sette voltesette»; ci ammaestri per costruire comunità di fede aperte allacomunione più vasta; ci insegni ad essere costruttori di paceperché la civiltà dell’amore testimoni il Regno che è e cheviene. Per Cristo nostro Signore.

T.: Amen.

C.: Il Signore sia con voi.T.: E con il tuo spirito.

C.: Il Signore vi benedica e vi protegga. T.: Amen.

C.: Faccia risplendere il suo volto su di voi e vi doni la sua mi-sericordia. T.: Amen.

C.: Rivolga su di voi il suo sguardo e vi doni la sua Pace.T.: Amen.

C.: E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spi-rito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre. T.: Amen.

C.: Andate e portate al mondo la Pace del Signore!T.: Rendiamo grazie a Dio.

L’assemblea si scioglie nella penombra rischiarata solo dai lumini che ardono davanti alla Croce: può restare uno

spazio di tempo e silenzio per permettere la preghiera personale

BENEDIZIONEFINALE

C.: celebrante

G.: guida

L.: lettore

T.: tutti1°c: primo coro

2°c: secondo coro

kkk

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A cura di:

Centro Internazionale Francescano per il Dialogo (CEFID) di Assisi e Commissioni Provinciali CIMP “Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato” O.F.M.Conv.

Versione pdf:www.lospiritodiassisi.org

http://ilvaloredeldono.blogspot.com

«La preghiera è il respiro della Chiesa, è il suo grande bisogno. Quando organizziamo una giornata di preghiera

non facciamo altra cosa che manifestare lo stato di salute della Chiesa che può respirare, che respira, che prega. Che sa che la sua forza non viene dalla terra, ma da Dio».

Oscar Romero (†1980), Vescovo di San Salvador