ORCHESTRA DELLA TOSCANA MAURIZIO BAGLINI pianoforte · Torino, alla Fenice di Venezia, ospite del...

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VENERDÌ 12 MAGGIO 2017, ORE 21 CHIESA DI S. AGOSTINO ORCHESTRA DELLA TOSCANA MAURIZIO BAGLINI pianoforte DANIELE RUSTIONI direttore

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VENERDÌ 12 MAGGIO 2017, ORE 21CHIESA DI S. AGOSTINO

ORCHESTRA DELLA TOSCANAMAURIZIO BAGLINIpianoforteDANIELE RUSTIONI direttore

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Mozart. L’ouverture del Don Giovanni, bipartita alla francese, lento-veloce, introduce al clima espressivo dell’opera (l’aspetto frizzante e giocoso dell’opera buffa italiana pericolosamente sospeso sul baratro dell’opera seria) e alle due figure principali: Don Giovanni, dissoluto punito con la dannazione eterna, e il Commendatore, dapprima sua vittima poi messo ultraterreno di una giustizia ineludibile e tremenda. Alla sezione lenta in re minore, che riappare nel finale del secondo atto quando la statua del Commendatore irrompe in casa del protagonista che sta cenando, segue il vitalismo di quella mossa in re maggiore, costruita in forma-sonata.Chopin. «Giu il cappello signori; un genio». Con queste parole, messe in bocca ad Eusebio, uno dei suoi fantastici autoritratti, Robert Schumann presentava al mondo uno dei primissimi lavori del polacco Chopin, le Variazioni per pianoforte e orchestra in si bemolle maggiore sul tema «La ci darem la mano» dal Don Giovanni di Mozart, pubblicate nel gennaio 1830 come opera 2. Nessuno, neppure il musicista tedesco, aveva mai sentito parlare di Chopin e basto questa geniale serie di variazioni per rendere noto a tutta l’Europa l’allora oscuro virtuoso. Il lavoro fu scritto nel 1827, quando Chopin aveva solo diciassette anni e sognava una brillante carriera di pianista. Per la prima esecuzione, dovette aspettare ancora due anni, quando finalmente ebbe modo di suonare le sue Variazioni in pubblico, a Vienna in occasione della sua prima tournee fuori dalla Polonia.

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Wolfgang Amadeus MozartSalisburgo 1756 - Vienna 1791

Don Giovanni ouverture

Fryderyk ChopinZelazowa Wola, Polonia 1810 - Parigi 1849

Variazioni per pianofortee orchestra sul tema

«La ci darem la mano» dal Don Giovanni di Mozart op. 2

Introduzione. LargoThema. Allegretto

Gioachino RossiniPesaro 1792 - Passy, Parigi 1868

La scala di seta ouverture

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Igor’ Fëdorovič StravinskijOranienbaum, Pietroburgo 1882 - New York 1971

Pulcinella suite da concerto (1949)I. Sinfonia (Ouverture)

II. SerenataIII. Scherzino - Allegro - Andantino

IV. TarantellaV. Toccata

VI. Gavotta con due variazioniVII. Vivo

VIII. Minuetto - Finale

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Rossini. Sono i caratteri di brillantezza, di dinamismo ritmico, preziosita strumentale e perfetta organizzazione del materiale che hanno reso celebri molte sinfonie rossiniane; e questo e certamente anche il caso della sinfonia dalla Scala di seta. Si tratta di una delle prime prove di Rossini in questo campo; infatti l’opera in questione e una breve ‘farsa’ in un atto andata in scena nel 1812 al Teatro San Moise di Venezia, quando Rossini aveva appena due anni di carriera alle spalle, pur avendo colto gia i primi clamorosi successi. Non a caso questa ouverture mostra Rossini ancora in cerca di quella forma perfetta che verra impiegata di li a poco, ma contiene gia tutti i caratteri tipici della sinfonia rossiniana. Si apre con poche battute rapide di violini e viole, cui segue un’introduzione lenta, in cui vengono in primo piano oboe, flauto e corno. Segue poi un allegro, basato su una funambolica idea dei violini, che rimane l’unico tema principale della pagina; non manca il procedimento del ‘crescendo’, che porta alla ripetizione di piccoli incisi con una strumentazione via via piu densa, per un effetto di esaltazione orgiastica.

Stravinskij. Pulcinella (Parigi, Teatro dell’Opera, 15 maggio 1920) costituisce l’atto di nascita ufficiale del neoclassicismo in musica. Non si tratto naturalmente di una novita assoluta, dato che molte partiture a cavallo tra Otto e Novecento esibiscono una certa inclinazione arcaizzante dettata dalla necessita di prosciugare la musica dal gigantismo fonico e architettonico tardoromantico

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attraverso una semplificazione linguistica e formale che prendesse spunto da un passato anche molto remoto. Benche negli anni Venti i languori antichizzanti fossero ormai roba vecchia, tuttavia il passato continuava a rimanere una miniera inesauribile di ispirazione. Perfino piu di prima. Perche in ogni forma artistica si stavano facendo largo istanze di rigore e coerenza. E anche per la musica si parlava di “nuovo ordine”, di “nuova oggettivita”; si perseguivano ideali di essenzialita e chiarezza, mettendo al bando tutto quanto potesse sapere di sentimentalismo e soggettivismo. «Pulcinella fu la mia scoperta del passato, l’epifania attraverso la quale tutto il mio lavoro ulteriore divenne possibile» (Stravinskij). Il balletto fu l’ennesima commissione di Sergej Djagilev, illuminato impresario-despota dei Balletti Russi - in passato c’erano gia stati L’oiseau de feu, Petrouschka, lo scandaloso Sacre du Printemps; oltre alle richieste di Daphnis et Chloé a Ravel, di Jeux a Debussy, del Sombrero de tres picos a de Falla. Djagilev voleva replicare il successo ottenuto da due sue recenti produzioni basate su arrangiamenti di musiche del passato. La Suite da Pulcinella, ritoccata con minimi cambiamenti nel 1949, risulta costituita in gran parte da pagine dovute a Pergolesi (arie dal Flaminio e dallo Frate ‘nnamorato) e Gallo (Sonate a tre).

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Queste note sono pubblicate per gentile concessione dell’Orchestra della Toscana.

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Fondata nel 1980, l’Orchestra della Toscana ha sede al Teatro Verdi di Firenze. È stata applaudita nei piu importanti teatri italiani e nelle piu importanti sale europee e d’oltreoceano. Interprete duttile di un ampio repertorio, che dalla musica barocca arriva fino ai compositori contemporanei, l’Orchestra ha da sempre riservato ampio spazio alla ricerca musicale al di la delle barriere fra i diversi generi. Il festival “Play It! La musica fORTe dell’Italia” e il manifesto piu eloquente dell’impegno dell’Orchestra verso la contemporaneita. Incide per Sony Classical, Emi, Ricordi, Agora e VDM Records.Attualmente Giorgio Battistelli è direttore artistico e Daniele Rustioni direttore principale.

Maurizio Baglini e tra i musicisti piu brillanti sulla scena internazionale. Nato a Pisa e vincitore a 24 anni del World Music Piano Master di Montecarlo, ha al suo attivo un’intensa carriera in Europa, America e Asia: oltre milleduecento concerti come solista e altrettanti di musica da camera, in sedi e per istituzioni prestigiose. Il suo vasto repertorio spazia da Byrd alla musica contemporanea, con riferimenti importanti a Chopin, Liszt e Schumann. Suona stabilmente con la violoncellista Silvia Chiesa: al loro duo sono dedicati brani di Betta, Campogrande, Cascioli e Corghi. Pubblicati in esclusiva da Decca/Universal, i suoi cd piu recenti sono dedicati a Liszt, Brahms, Schubert, Schumann, Domenico Scarlatti, Rachmaninov e il doppio cd con l’integrale pianistica di Musorgskij. Con l’artista multimediale Giuseppe Andrea

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L’Abbate porta avanti anche il progetto Web Piano, che abbina l’interpretazione dal vivo di grandi capolavori pianistici a una narrazione visiva originale su grande schermo.Fondatore e direttore artistico di Amiata Piano Festival, dal 2013 e consulente artistico per la danza e per la musica del Teatro Comunale di Pordenone ed e stato nominato Ambasciatore culturale della Regione Friuli Venezia Giulia. Tiene corsi di perfezionamento e nel 2015 ha tenuto la prima masterclass di pianoforte organizzata dall’Accademia Stauffer di Cremona. Suona un Grancoda Fazioli.

A 34 anni, Daniele Rustioni e uno dei direttori d’orchestra piu interessanti della sua generazione, avendo ricevuto il premio come «Best Newcomer of the Year» all’International Opera Awards gia nel 2013. Nel 2014 e stato nominato direttore principale dell’ORT, dopo aver ricoperto il ruolo di direttore ospite principale al Teatro Michajlovskij di San Pietroburgo e di direttore musicale al Petruzzelli di Bari, e dallo scorso anno e il nuovo direttore pricipale dell’Opera National de Lyon (incarico che decorrera dal 1 settembre 2017 ed avra durata quinquennale). Ha studiato a Milano, dove si e diplomato giovanissimo in organo, composizione e pianoforte. Ha proseguito gli studi di direzione d’orchestra con Gilberto Serembe, continuando la sua formazione alla Chigiana di Siena sotto la guida di Gianluigi Gelmetti e alla Royal Academy of Music di Londra. Nel 2007 Gianandrea Noseda diventa il suo mentore, che lo avvia alla carriera direttoriale con l’opportunita

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di debuttare al Regio di Torino, mentre alla Royal Opera House (Covent Garden di Londra) è stato assistente di Antonio Pappano, che lo ha seguito nei primi passi. Oggi dirige regolarmente nei migliori teatri italiani, dal Regio di Torino, alla Fenice di Venezia, ospite del Maggio Musicale fiorentino e del Rossini Opera Festival a Pesaro.Rustioni svolge un’intensa attivita sinfonica e operistica: oltre alla collaborazione con l’ORT, ha gia diretto le migliori orchestre sinfoniche italiane e molte delle maggiori del mondo. Per Sony Classical ha registrato un album, Aries, con Erwin Schrott alla guida dell’Orchestra Sinfonica della Radio di Vienna, mentre alla fine di settembre scorso e uscito, sempre per Sony Classical, il nuovo cd dedicato a Giorgio Federico Ghedini e registrato proprio con l’ORT, al quale seguiranno altri due dedicati a Petrassi e Casella.

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Orchestra della Toscana

Violini primiDaniele Giorgi * Virginia Ceri *Paolo Gaiani ** Angela AsioliPatrizia Bettotti Gabriella Colombo Marcello D’Angelo Alessandro Giani Susanna PasquarielloViolini secondiChiara Morandi * Marco Pistelli ** Enrico Bernini Francesco Di Cuonzo Marian Elleman Chiara Foletto Lorenzo VicariVioleStefano Zanobini * Pier Paolo Ricci ** Caterina Cioli Alessandro Franconi Sabrina GiulianiVioloncelliLuca Provenzani * Augusto Gasbarri ** Stefano Battistini Giovanni Simeone

ContrabbassiAmerigo Bernardi * Luigi Giannoni ** Mauro Quattrociocchi

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FlautiFabio Fabbrizzi * Michele Marasco *OboiAlessio Galiazzo * Flavio Giuliani *ClarinettiMarco Ortolani * Alfredo Vena *FagottiPaolo Carlini * Umberto Codeca *CorniAndrea Albori * Paolo Faggi *TrombeGuido Guidarelli * Cesare MaffiolettiTromboneAngelo Antonio Petrelli *

TimpaniMorgan M.Tortelli *

Ispettore d’orchestraAlfredo Vignoli

* prime parti ** concertino

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MICAT IN VERTICE

La Micat in Vertice (dal motto della famiglia Chigi, che significa “Splende sulla cima”) e uno tra i piu longevi cartelloni del panorama nazionale. Con questo motto il Conte Guido Chigi Saracini il giorno di Santa Cecilia del 1923 apri le porte del suo Palazzo di via di Citta inaugurando la prima delle sue “creature musicali”, destinata a qualificare le stagioni concertistiche invernali.

The Micat in Vertice (from Latin motto of the Chigi’s Family’s coat of arms, which means “The Star shines on the top”) is among the oldest and most prestigious Italian concert festivals. It was inaugurated on 23 november 1923 by Count Guido Chigi Saracini in his own Palace in the City of Siena, so as to found a new winter concert season.

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con il contributo di

Accademia Chigiana @Chigiana

www.chigiana.it

La sede storica dell’Accademia Musicale Chigiana, il Palazzo Chigi Saracini eretto nel XIII secolo lungo una delle arterie principali di Siena, con le sue numerose collezioni di pregio, e aperto al pubblico per visite guidate. Per prenotazioni ed informazioni consultare il sito internet o contattare il 0577-22091.

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