Corri cavallino, andiamo a Betlemme a vedere Maria e il Bambino Gesù.
ORA CORRI ACCANTO°65.pdf · Il tempo di Quaresima ci farà entrare nel cuore della proposta...
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ORA… CORRI ACCANTO TEMPO DI QUARESIMA Col mercoledì delle CENERI iniziamo la nostra CORSA verso la PASQUA. Iniziamo il TEMPO speciale della QUARESIMA. CORRIAMO accanto al Signore Gesù per imparare da Lui. Egli ora CORRE incontro a noi Ci viene incontro per AFFIANCARCI. E ci invita a seguirlo, a CORRERE accanto a Lui.
Allora CORRI, CORRIAMO tutti insieme. Questa sarà la modalità con la quale vogliamo vivere la nostra QUARESIMA Venti Venti Una QUARESIMA speciale, in cui tutti sono invitati a stare al PASSO.
CORRERE accanto a GESU’ vuol dire ANDARE: andare nella stessa DIREZIONE andare alla stessa ANDATURA andare alla stessa VELOCITA’ andare allo stesso RITMO.
INCAMMINIAMOCI… andiamo con Gesù, al suo stesso passo. E’ accanto a Lui che impariamo a crescere e a vivere nella FEDE. E’ correndo ACCANTO a Lui che impariamo ad essere CRISTIANI. E’ con Lui che scopriremo il segreto della VITA e la GIOIA piena.
ALLORA… che ne dite? Possiamo partire? BENE, mettiamoci ACCANTO a GESU’ e via, di CORSA verso la PASQUA!
don FABIO
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APERIODICO DEL NOSTRO ORATORIO
Quaresima Venti Venti un tempo Speciale per correre accanto al Signore Gesù.
Siamo chiamati in questa Quaresima a metterci accanto a Gesù e alle persone che Lui ci farà incontrare, imparando,
nelle situazioni della vita ad avere gli stessi suoi sentimenti.
don Fabio, Suor Felicita, i Catechisti e gli Educatori
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QUARESIMA VENTIVENTI ORA CORRI ACCANTO
“Che i sentimenti e il pensiero di Cristo ispirino il nostro sentire e il nostro pensare. Il tempo di Quaresima ci invita a tenere fisso lo sguardo su Gesù,
sul mistero della sua Pasqua per conformarci sempre più a lui, nel sentire, nel volere e nell’operare”
Vescovo Mario Delpini
“Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù” Filippesi 2, 5-18
ALL’ANDATURA DI GESU’ Correre accanto significa avanzare alla stessa andatura, alla stessa velocità e allo stesso ritmo. Il tempo di Quaresima ci farà entrare nel cuore della proposta dell’anno oratoriano ORA CORRI, perché ci darà l’occasione di sperimentare che cosa significa avvicinarsi di più al Signore Gesù per andare al suo passo. È ACCANTO a Lui che dovremo stare per correre nella direzione che ci indicherà. Diremo ai ragazzi che si dovrà fare una scelta che comporta la propria fede e la propria carità: dovremo decidere di metterci accanto a Gesù per camminare e correre insieme a Lui, sapendo che il Signore ha già scelto di correre al nostro fianco, incoraggiandoci quando cadiamo, dandoci la forza di andare sempre più avanti e di crescere, spingendoci verso una meta che è la felicità che dura per sempre. La Quaresima sarà la nostra corsa verso la Risurrezione e il dono di una vita nuova. Il Signore Gesù ha già corso per le strade del mondo e si è fatto accanto a tantissime persone che si sono ritrovate trasformate. Molti non correvano più o non avevano mai corso. L’incontro con Gesù li ha risollevati e ha dato loro nuova vita e nuova speranza. Fra questi ci sono la Samaritana, i discepoli che lo hanno seguito, il Cieco nato, Marta, Maria e Lazzaro, chi è rimasto con Lui sotto la Croce e ha gioito della sua Risurrezione. Sono le persone che “nel nome di Gesù” si metteranno accanto ai ragazzi per guidare la corsa grazie alla loro testimonianza. Saranno il simbolo di un accompagnamento che avviene ancora oggi nei confronti dei ragazzi, grazie alle persone che fanno parte delle comunità educanti degli oratori che si fanno ACCANTO a ciascuno dei più piccoli e dei più giovani e decidono di alimentare la loro CORSA. Tutti insieme seguiremo un’andatura straordinaria, i passi di Gesù e più esattamente i suoi sentimenti, il battito del suo cuore, da conoscere, ascoltare, sentire perché possiamo esserne tutti plasmati.
SGUARDI VERSO GESU’ E COME LUI Volgeremo lo sguardo verso il Signore per imparare a vivere come Lui, a pensare, sentire e agire come farebbe Lui, nelle “situazioni” di ogni giorno. Inviteremo i ragazzi a chiedersi: «che cosa farebbe Gesù in questa “situazione” che sto vivendo “ora”? Che cosa mi direbbe di fare, pensare, dire?». È un esercizio che potremmo ricordare costantemente durante la Quaresima. L’altro sguardo che chiederemo di educare è quello verso il prossimo, colui che mi sta ACCANTO. Nel vero senso della parola, a scuola, a casa, in oratorio, nello sport, nel tempo libero, ma anche colui a cui io sono chiamato ad “avvicinarmi” per stargli ACCANTO, l’anziano, il povero, lo straniero, il malato e il sofferente. Esercizi di prossimità sono necessari per accogliere la corsa che ci attende e correrla con la stessa mentalità del Signore Gesù,
quella che impariamo dalla sua vita, dalla sua missione e dal suo vangelo. La spinta della carità potrebbe essere il motore che ci fa correre alla stessa andatura del Signore Gesù. La scoperta dell’Amore più grande che si realizza con il sacrificio della Croce è quel tesoro prezioso che siamo chiamati a trasmettere perché la corsa di ciascuno non sia solitaria, ma dentro una comunità spinta dall’amore verso Dio e verso il prossimo. Conoscere i sentimenti di Gesù significa anche imparare a conoscere se stessi in relazione alla verità che il Signore è venuto a donarci. La sua misericordia non può non scuoterci. Ogni domenica siamo scossi da Gesù perché scoprendoci ACCANTO ai fratelli ci rimettiamo a correre verso la meta, con ancora più coraggio.
CONOSCERE GESU’ In oratorio non dovremmo mai smettere di ripetercelo: l’incontro con Gesù è l’obiettivo di ogni nostro percorso. Ce lo ha ripetuto in Duomo anche il nostro Arcivescovo Mario nella Messa per gli oratori: «Seguite Gesù. Diventate amici di Gesù. Parlate con Gesù. Ascoltate Gesù. State con Gesù. Conoscete Gesù attraverso il Vangelo, lasciatevi commuovere dalle sue parole, ricordatevi dello sguardo che vi ha rivolto. Gesù: questa è la parola che noi non possiamo tacere. Questa è la persona alla quale non possiamo rinunciare». La sua vita è la proposta per la vita di ogni ragazzo che accogliamo e aiutiamo a crescere. Ogni ragazzo che frequenta l’oratorio dovrebbe conoscere bene Gesù, conoscere la sua missione, le sue scelte, il suo Vangelo. Accorgersi che stiamo facendo di tutto per avere «i suoi stessi sentimenti» è il segnale di una corsa che sta andando nella direzione giusta. Come mettere in pratica la trasmissione della conoscenza di questi sentimenti che si traducono in stile in ogni situazione della vita? Quali esempi e situazioni possiamo presentare perché poi i ragazzi nella vita di tutti i giorni facciano lo stesso? Presentare dei casi della vita quotidiana e vedere qual è la risposta cristiana per affrontarli può essere una delle attività da progettare nella prossima Quaresima.
COMPASSIONE PER IL MONDO, AZIONI BUONE PER CAMBIARLO Il nostro Arcivescovo Mario nella sua lettera per il tempo di Quaresima ci richiama alla necessità di «cercare con intelligenza, lungimiranza, determinazione le vie percorribili per un mondo più giusto e fraterno, più abitabile e ospitale». La strada è quella della condivisione della compassione che Gesù ha per l’umanità. Si può chiedere ai ragazzi di imparare a farsi carico dei problemi globali che affliggono il mondo, di conoscerli con oggettività, pensando a quella “ecologia integrale” che può generare il futuro, di studiare insieme i modi e gli stili per fare la propria parte, agendo con giustizia e sobrietà, evitando gli sprechi e le differenze, ecc. Vivere “da giusti” in questo mondo è una grande sfida che aspetta le giovani generazioni. L’oratorio come si colloca? Che cosa propone? Il tempo di Quaresima può attivare qualche passo che sia esemplare di uno stile costante da assumere.
OPERE DI MISERICORDIA La Messa per gli oratori del 31 gennaio scorso in Duomo ci ha dato le parole per impostare il resto del cammino di questo anno oratoriano. L’animazione della Quaresima in oratorio ma anche del tempo pasquale che seguirà possono prevedere di trovare i modi per far sì che in oratorio si possa imparare a mettere in pratica le opere di misericordia. L’Arcivescovo ci ha chiesto di «essere in oratorio come gente che ha passione per uscire dall’oratorio a cercare coloro che hanno bisogno di compagnia, per dare conforto ai poveri, a quelli che sono soli, per
radunare tutti, da qualunque paese del mondo vengano: tutti si devono sentire cercati. Opere di misericordia per accogliere, per sfamare, per fare compagnia, per dare amicizia». Sarà utile, anche in piccoli gruppi, organizzarsi per uscire dall’oratorio, facendo visita agli anziani, a qualche persona malata, raccogliendo dei viveri per i poveri, aiutando qualche famiglia in difficoltà con dei servizi utili e semplici. Le comunità educanti possano – nello stile progettuale – capire quali sono i bisogni a cui i ragazzi hanno la capacità di rispondere con qualche attività concreta. Un’analisi attenta e qualche risposta creativa possono diventare un microprogetto di carità da proporre a qualche gruppo di ragazzi in forma concreta ed entusiasmante.
PREGARE PER LA PACE. L’EDITTO DELLE 6.28 Ci sono tante situazioni di guerra e di violenza che interpellano tutta la comunità cristiana perché si faccia qualcosa per la pace. La prima cosa da fare è pregare. Lo sa bene il nostro Arcivescovo Mario che chiede che, nel tempo di Quaresima, si innalzi da tutta la Chiesa ambrosiana una grande preghiera per la pace. L’occasione per il lancio di questa iniziativa è stata ancora una volta la Messa per gli oratori in Duomo. È alla fine di quella celebrazione, con il Duomo pieno della gente dell’oratorio, che l’Arcivescovo ha “promulgato” un suo nuovo “editto”: che ci si sintonizzi con lui in un orario preciso della giornata per pregare tutti insieme un minuto per la pace e per un’intenzione particolare, rivolta ad una parte del mondo che vive un momento di guerra, violenza, odio, attacco di qualche tipo contro la pace. L’ora stabilità sono le 6.28 del mattino. Appena svegliati ci si potrà “collegare” idealmente alla preghiera che il Vescovo farà nella cappella arcivescovile a quell’ora per la pace. Si può sensibilizzare anche la comunità dell’oratorio perché ciascuno viva questo minuto, se non insieme agli altri, almeno in casa e coinvolgendo qualcuno in famiglia. Si può pensare di ritrovarsi tutti insieme in oratorio o nella chiesa parrocchiale, tutti i giorni prima dell’inizio della scuola, per poter vivere un momento di preghiera quotidiano, in comunione con tutta la comunità diocesana e con il suo Vescovo per una grande preghiera per la pace.
UNA QUARESIMA IN MOVIMENTO Chiediamo che ogni proposta diocesana di animazione possa mettere le comunità educanti in movimento, con uno stile progettuale che individua gli obiettivi e poi li traduce in pratiche possibili, studiate ad hoc per il proprio oratorio, che siano proiettate in avanti e non delle semplici ripetizioni di quanto già abbiamo vissuto. È quanto ci sta chiedendo il percorso Oratorio 2020 che è interconnesso con la proposta ORA CORRI per l’oratorio di quest’anno. Potremo trovare il coraggio e il modo per coinvolgere in Oratorio 2020 tutte le fasce d’età dell’oratorio. A loro potremmo presentare gli obiettivi che abbiamo individuato in queste settimane e che aspettano di essere concretizzati. Stimoliamo la fantasia dei ragazzi e chiediamo anche a loro come realizzarli, in vista di un oratorio che sia ancora e sempre una “seconda casa” anche per le generazioni che verranno. Qualche incontro di Quaresima, una giornata speciale o una domenica insieme possono essere utili per mettere in moto la creatività dei ragazzi e suscitare anche in loro passione per il proprio oratorio.
QUARESIMA, TEMPO DEI RAGAZZI SCINTILLANTI Generare scintille per le comunità educanti significa innanzitutto educare alla fede i ragazzi perché la loro vita diventi scintillante. Abbiamo bisogno di ragazzi scintillanti che si possano fidare di chi si fa accanto a loro, perché l’accompagnamento che l’oratorio propone loro è entusiasmante e rispettoso, mai lamentoso e sospettoso, sempre volto a smuovere il bene
che nei ragazzi già c’è e va educato per illuminare ed esplodere. L’incontro con il Signore Gesù è l’obiettivo e la chiave, educarsi ad avere i suoi stessi sentimenti è la strada da percorrere “di corsa”, senza stancarsi. Finché non susciteremo ragazzi capaci di contagiare i loro coetanei «…non possiamo ritenerci soddisfatti. Abbiamo il compito di continuare a pensare, a provare, a suscitare collaborazioni» (Mario Delpini, Lettera per il tempo di Quaresima, in La situazione è occasione, p. 83).
EDITTO DEL VESCOVO PREGHIERA X LA PACE
LA PREGHIERA DURANTE LA NOSTRA QUARESIMA OGNI MATTINA ALLE 6.28
RICEVERAI VIA WHATSAPP UNO SPUNTO DI PREGHIERA DA USARE OGNI GIORNO
“Vorrei ordinarvi questo, io vorrei introdurre una speciale preghiera per la pace, perché le notizie che vengono da ogni parte del mondo sono veramente inquietanti. E noi non abbiamo altra arma più preziosa della preghiera. Durante i giorni della Quaresima, tutte le mattine io vorrei fare una preghiera per la pace. Un minuto in cui dico delle intenzioni di preghiera. Un minuto solo. Vorrei darvi appuntamento alle 6.28 di ogni mattina. Io mi impegno tutte le mattine per chi si mette in collegamento per dire intenzioni di preghiera per qualche paese o qualche situazione… noi cristiani siamo popolo che accoglie la presenza di tutto il mondo, apre i nostri oratorio a tutto il mondo… 6 e 28 dei giorni di Quaresima, vi aspetto e vi affido questa intenzione di preghiera.”
EDITTO DI MONS. MARIO DELPINI 31 GENNAIO 2020
FESTA DI SAN GIOVANNI BOSCO
CAMMINO DI
dal 26 febbraio all’8 aprile
PREGHIERA X LA PACE
Q6.28
Mercoledì 26 Febbraio LE CENERI
INIZIO DELLA QUARESIMA
16.30 in Chiesa preghiera col rito
dell’imposizione delle Ceneri
CONSEGNA del CUBO per Haiti
Domenica 1 Marzo
PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA
9.00
Ritrovo in oratorio per la 5 ELEMENTARE
Attività-Messa-Pranzo-Attività
10.45 MESSA della DOMENICA
per tutti i ragazzi
Pomeriggio in Oratorio… Giochi e attività
14.30
Incontro genitori
16.30 Preghiera, merenda
e conclusione
Venerdì 28 Febbraio
MERENDA POVERA
16.30 Ritrovo in Oratorio
con preghiera, merenda e gesto di carità
Porta 1€ da donare al progetto: “Un sorriso per Haiti”
Venerdì 6 Marzo VIA DELLA CROCE
PER IL PAESE
20.45 Ritrovo in Oratorio per tutti i
ragazzi e le loro famiglie
Venerdì 13 Marzo
PREGHIERA E COLAZIONE in Oratorio
GRUPPO MEDIE alle ore 7.20
GRUPPO ELEMENTARI alle ore 7.50
QUARESIMA
DI FRATERNITA’
“SCIOGLI
IL TUO CUORE X HAITI” Raccolta offerte
per i ragazzi di Haiti con offerte
e vendita di cioccolato
Domenica 8 Marzo SECONDA DOMENICA
DI QUARESIMA
9.00 Ritrovo in oratorio per la
2 ELEMENTARE Attività-Messa-Pranzo-Attività
10.45
MESSA della DOMENICA per tutti i ragazzi
Pomeriggio in Oratorio… Giochi e attività
14.30
Incontro genitori
16.30 Preghiera, merenda
e conclusione
Domenica 15 Marzo TERZA DOMENICA
DI QUARESIMA
9.00 Ritrovo in oratorio per la
3 ELEMENTARE Attività-Messa-Pranzo-Attività
10.45
MESSA della DOMENICA per tutti i ragazzi
Pomeriggio in Oratorio… Giochi e attività
14.30
Incontro genitori
16.30 Preghiera, merenda
e conclusione
Sabato 21 Marzo NUTELLA PARTY
19.00 Ritrovo in Oratorio
per una serata speciale per tutti i ragazzi delle elementari
Domenica 22 Marzo RITIRO MEDIE
16.30 Ritrovo a Fornasotto
Riflessione Messa e pizzata
Domenica 29 Marzo QUINTA DOMENICA
DI QUARESIMA
10.45 MESSA della DOMENICA
per tutti i ragazzi
14.00 Partenza per i ragazzi di
5 elementare per San Siro-Milano
per l’incontro col Vescovo
Dal 16 al 21 Marzo
CRUCISACCANTO A GESU’ PER OGNI GRUPPO
16.30 Ritrovo in Oratorio
Venerdì 27 Marzo UN GHIACCIOLO X HAITI
in Oratorio alle ore 16.30 Sciogli il tuo cuore per Haiti
Preghiera
e attività di Quaresima
Venerdì 27 Marzo INDOVINA
CHI VIENE A CENA In Oratorio alle ore 17.30
GRUPPO MEDIE 19.30 Cena preparata dai ragazzi
per degli inviati speciali
Martedì 31 Marzo IL PRANZO E’ SERVITO
14.00 Ritrovo in Oratorio del Gruppo Medie
per il Pranzo e un pomeriggio di studio e attività caritativa
Venerdì 3 Aprile SERFIE X LA PACE
16.30
Ritrovo in Oratorio per tutti i ragazzi.
Preghiera insieme e serfie
Domenica 22 Marzo QUARTA DOMENICA
DI QUARESIMA
9.00 Ritrovo in oratorio per la
4 ELEMENTARE Attività-Messa-Pranzo-Attività
10.45
MESSA della DOMENICA per tutti i ragazzi
Pomeriggio in Oratorio… Giochi e attività
14.30
Incontro genitori
16.30 Preghiera, merenda e
conclusione
Domenica 5 Aprile
DOMENICA DELLE PALME
9.00 Ritrovo in oratorio per il
GRUPPO MEDIE Attività-Messa-Pranzo al sacco
10.30 Ritrovo in oratorio
Benedizione Ulivi, Processione verso la chiesa e
MESSA della DOMENICA per tutti i ragazzi
14.00 Ritrovo in Oratorio
Porteremo l’ulivo con gli auguri agli anziani e malati
della nostra comunità
Il programma della SETTIMANA SANTA con tutti gli appuntamenti
sarà distribuito a partire da lunedì
6 aprile 2020
QUARESIMA DI FARTERNITA’ PROGETTO: SCIOGLI IL TUO CUORE PER HAITI
Correndo accanto al Signore Gesù, ci si accorge dei bisogni di tante persone, quest’anno la nostra Quaresima vuole essere capace di farci diventare ragazzi scintillanti, che portano una luce, un sorriso a chi ha più bisogno. Il Progetto che vogliamo sostenere è quello di realizzare ad Haiti la costruzione di una attività per la produzione di ghiaccio e di ghiaccioli. Per sostenere le famiglie con la presenza di ragazzi disabili e dare a loro una opportunità di sostentamento e di lavoro.
VENERDI’ 28 FEBBRAIO Partecipa anche tu
alla MERENDA POVERA il cui ricavato servirà per il Progetto Haiti
Porta 1€ da donare
Ritrovo in oratorio alle ore 16.30 Il 28 febbraio e il 27 marzo
VENERDI’ 27 MARZO Partecipa anche tu ad
UN GHIACCIOLO PER HAITI il cui ricavato servirà per il Progetto Haiti
PER ELEMENTARI – SABATO 21 MARZO IN ORATORIO
NUTELLA PARTY PROGETTO HAITI
19.00 Ritrovo in oratorio per una sabato speciale 19.15 Nutella Party… (Quota 3 €)
serata con giochi, balli e attività insieme 22.30 …circa conclusione
NON MANCARE!
31 GENNAIO 2020
MESSA
PER GLI ORATORI NUOVE PAROLE PER IL FUTURO
L’immagine che ha colpito tutti, al termine della intensa celebrazione in Duomo è una immagine che, dalla solita prospettiva, non si può percepire. Quella scritta simbolica, a indicare il percorso diocesano in cui siamo coinvolti, “Oratorio 2020”, sul sagrato del Duomo di Milano, composta con la luce dei cellulari di 700 persone di età diverse eppure tutte accomunate dall’aver a cuore l’oratorio, fra loro anche l’Arcivescovo Mario Delpini, il sindaco Beppe Sala, alcuni assessori comunali e regionali, dal basso non si poteva leggere e non si poteva comprendere quanto era bella e grazie a quante persone, unite, si è potuto rappresentarla. Ma da un’altra visuale, dall’alto… che spettacolo!
Capita, a volte, anche nei nostri oratori. Quando sembra, da una prospettiva ravvicinata, che le fatiche prevalgano sui risultati, quando avvertiamo che le situazioni e le difficoltà ci superano, e ogni sforzo, impegno, energia pare debole o irrisorio. Cos’è una piccola luce, nel buio della notte? Quella grande scritta luminosa, “Oratorio 2020”, creata con un flash mob, nello stile caratteristico dell’oratorio, l’animazione, ha un significato potente: ci siamo e vogliamo essere come una scintilla per costruire il futuro, il futuro dei nostri oratori.
Una scintilla evidente sin dall’attesa dell’ingresso al Duomo, nella coda paziente e allegra, nell’entusiasmo e nella gioia delle oltre 6000 persone provenienti dagli oratori ambrosiani. Tantissimi i ragazzi, i preadolescenti, gli animatori, i genitori con i loro figli, i catechisti e gli educatori. E ancora giovani, educatori, volontari, nonni, catechisti, religiose, seminaristi, preti, consigli dell’oratorio, allenatori e dirigenti sportivi: «le comunità educanti che, ammaestrate da san Giovanni Bosco, sanno che l’educazione è cosa del cuore».
Un’occasione unica, a cui non si poteva mancare: la Messa per gli oratori in Duomo, a conclusione della Settimana dell’educazione 2020, venerdì 31 gennaio, nella festa di san Giovanni Bosco. «In questa Eucaristia sentiamo il tuo dolcissimo sguardo di amore, Signore Gesù – ha introdotto la celebrazione don Mario Antonelli, Vicario episcopale per l’educazione
GRUPPO MEDIE VENDITA CIOCCOLATO X HAITI
Potrai acquistare le tavolette di cioccolato
al costo di 2,50 € per donare il tuo contributo a sostegno del progetto
Quaresimale
CONSEGNA CUBO Mercoledì delle Ceneri ti verrà consegnato il cubo per raccogliere le tue offerte. Da riportare il Giovedì Santo 9 aprile in oratorio
e la celebrazione della fede – su questi tuoi oratori antichi e ancora nuovi e preziosi. Per questo non ci basta il cammino, ora corriamo a Te, insieme al nostro Vescovo Mario ad ascoltare la tua Parola che illumina e a ricevere il tuo corpo che dà a noi e a tutti vigore e santità». È il nostro Arcivescovo a rievocare l’intuizione geniale che portò alla nascita e alla diffusione dell’oratorio, straordinario e principale strumento di evangelizzazione ed educazione delle giovani generazioni nella Diocesi di Milano.
OMELIA DELL’ARCIVESCOVO MARIO
Maestro: la vita eterna, per favore! 1. Vivere, voglio vivere, aiutatemi a vivere, voi che mi volete bene. Vivere, voglio vivere felice, perciò chiedo di essere amato, chiedo di imparare ad amare, C’è qualcuno che può convincermi che io meriti di essere amato? C’è qualcuno che ac-cetti di essere amato da me? Vivere, voglio vivere una vita di cui posso essere contento, vivere senza vergognarmi di quello che sono, di quello che ho fatto. C’è qualcuno che può curare le ferite che porto dentro, i sensi di colpa, il sospetto di non essere all’altezza? Vivere, voglio vivere nella verità, voglio sapere la verità del mondo e di me stesso. Non sono più un bambino che può credere alle favole a lieto fine. Voglio sapere la verità: non mi basta distrarmi in logoranti banalità, accontentarmi di accontentare le mie voglie e i miei capricci. Vivere, voglio vivere una vita che sia buona per tutti, voglio vivere una vita che per essere lieta non debba chiudere gli occhi sulla vita degli altri, costruirsi l’isola felice di unmondo fantastico dove tutti siano giovani, belli, ricchi, sani, senza guardare in faccia i poveri, i disperati, i malati, senza domandarsi il perché del male del mondo e dei disastri che mi-nacciano il pianeta. C’è qualcuno che mi può spiegare perché i poveri sono poveri? C’è qualcuno che mi può spiegare come si possa essere tutti insieme a cantare e a fare festa? C’è qualcuno che mi può spiegare come si possa respirare aria pura, bere acqua limpida, mangiare tutti a sufficienza senza che il pianeta diventi tutto una enorme discarica? Vivere, voglio vivere di una vita bella, buona, libera, lieta. Voglio vivere di una vita che per godere la vita non debba far finta che basti quest’oggi e che è sia proibito pensare al domani, al futuro, a quello che viene dopo. C’è qualcuno che può dirmi che cosa succede domani? C’è qualcuno che può parlarmi del futuro e della morte senza essere sciocco, senza essere evasivo, senza dire: “e chi lo sa?”
2. Chi risponde? Chi risponde alla domanda? Chi cerca la risposta al supermercato dove vendono tutto, riceve l’indicazione a visitare due settori. C’è chi risponde: ragazzi, non esageriamo! cercate di accontentarvi! Ragazzi non illudetevi, godetevi la vita intanto che siete giovani e state allegri finché potete, tutto finisce in fretta, ma non state a pensarci, altrimenti vi viene la depressione. Chi cerca la vita buona e felice è invitato a frequentare il settore degli ansiolitici e degli antidepressivi. C’è chi risponde: all’attacco! se vuoi vivere, devi conquistarti la vita, lotta, compra, accumula! Non pensare né al prima né al dopo, né agli altri né a Dio. Non c’è altra via per essere felici che godere, godere il più possibile, mangia, bevi, compra l’eccitazione più forte, spremi il più possibile questo tempo, questo pianeta, queste occasioni per ricavarne il piacere più assoluto!
3. La risposta di Gesù non si trova al supermercato delle offerte. La comunità cristiana è incaricata di offrire la risposta di Gesù. L’oratorio è il messaggio per dire ai ragazzi, agli adolescenti, ai giovani: venite! La risposta, o piuttosto la grazia della vita
non si può cercare da soli, venite partecipate alla vita della comunità e ascoltiamo insieme la parola di Vangelo che semina speranza nella storia! Venite! Ascoltate! Il dono della vita eterna non si può comprare come un prodotto, non si può capire come una teoria, non si può rubare come un gioiello che qualcuno si è portato via.
4. “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10). Possiamo allora metterci in ascolto e ricevere il dono della vita. Il dono della vita felice, eterna, buona non è una formula, ma una storia di conversione e di gratitudine, di docilità e di speranza. L’oratorio è una delle forme geniali che la comunità cristiana ha creato per accompagnare le giovani generazioni perché imparino a percorrere la via della vita. San Giovanni Bosco e la tradizione ambrosiana rendono grazie a Dio per l’intuizione geniale e la realizzazione storica dell’oratorio come strumento educativo della comunità cristiana. Chi accoglie la proposta e si incammina sulla via proposta in oratorio, quali indicazioni riceve per rispondere alla domanda di vita, al desiderio di vita felice, al bisogno di bontà e di speranza che urge nel cuore? Le letture che abbiamo ascoltato consentono di indicare l’essenziale della proposta educativa oratoriana e della comunità cristiana in genere.
Le indicazioni sono tre: Gesù. Seguimi! La risposta è Gesù: Io sono la vita. Cercate Gesù. Seguite Gesù. Diven-tate amici di Gesù. Parlate con Gesù. Ascoltate Gesù. State con Gesù. Correre. San Paolo dà testimonianza del modo di vivere di chi ha conosciuto Gesù e sperimenta il suo amore che salva. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la meta, al premio che Dio mi chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù (Fil 3,13). Vivere di un ardore, trascorrere gli anni come gente che spera e che sa quale sia la meta a cui tende, la terra promessa in cui è atteso, la gioia vera che non delude, che dura per sempre, che porta a compimento la speranza oltre ogni speranza. Opere di misericordia. San Giacomo raccomanda la pratica della fede operosa: A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? (Gc 2,14). La fede vive della partecipazione ai sentimenti di Gesù, quindi di un pane condiviso, di una vita donata. Su questa strada, pertanto, cerchiamo la risposta alle nostre domande; su queste fondamenta costruiamo l’oratorio 2020: Gesù, slancio appassionato, opere di misericordia.
LE CONSEGNE CHE L’ORATORIO HA RICEVUTO
Con senso di responsabilità, l'Arcivescovo ha voluto che la sua omelia tracciasse il cammino degli oratori del prossimo futuro. Il direttore della Fom accoglie per tutti gli oratori e rilancia sulle sfide che la nostra Chiesa affida al percorso che stiamo vivendo per tracciare dei progetti educativi che corrispondano alle domande di vita dei ragazzi e stimolino la trasmissione della fede alle giovani generazioni. Raccogliere le emozioni, le immagini, la gioia dell’incontro. Fare ordine e sintesi di tutto quello che la celebrazione in Duomo ci ha regalato non è facile, quasi non si può. Io ci provo. Più per continuare a ringraziare, che per provare letture sistematiche.
La Chiesa ambrosiana: una storia di fede appassionata Il Duomo strapieno (oltre 6000 persone, decine di gruppi di ragazzi e adolescenti, più di 200 concelebranti, 400 ministranti, il coro composto da elementi di tante parrocchie di Milano) testimonia l’esistenza di una Chiesa ambrosiana che ha scritto una storia di fede che è soprattutto passione: passione nel senso di impegno amante, dedizione nella fedeltà quotidiana, tendenza a rendere concreta e visibile la bellezza di un’esperienza intima come la fede. L’Arcivescovo Mario ce l’ha detto chiaramente. L’attacco iniziale della sua omelia si è concentrato sulla domanda di vita. La vita al centro della pastorale. La vita al centro dell’oratorio. La vita. Non come tema dell’incontro… Nemmeno come metodo pedagogico o come approccio della riflessione. La vita – anzitutto – come provocazione radicale all’oratorio: sei vivo? C’è vita in te? Stai dicendo parole di vita? Qui veramente andiamo al cuore. Qui abbiamo la possibilità di andare oltre le questioni statistiche e strategiche: la minore frequenza, il calo degli operatori e del clero, la confusione degli adulti… La domanda ci porta al cuore: Oratorio sei vivo? E soprattutto: che fine ha fatto in te la domanda di vita? L’Arcivescovo sembra chiederci di sintonizzarci ancora, nuovamente e seriamente, con la nostra domanda di vita! Sembra dirci che potremo fare oratorio solo a condizione di prendere sul serio la domanda di vita che abbiamo dentro, che forse abbiamo sepolto e che va ripresa. L’Arcivescovo lo afferma senza esitazione: il punto di contatto educativo tra l’oratorio e i più giovani, tra ogni educatore e i suoi ragazzi, è la domanda di vita che ci abita, che ci inquieta e che ci muove.
Un oratorio, per essere felice C’è un altro passaggio dell’omelia dell’Arcivescovo Mario che merita di essere raccolto: la felicità non è un prodotto di consumo; non è nemmeno una conquista privata. La felicità è l’esperienza vitale di chi cerca insieme, di chi cammina insieme. La felicità germina con pazienza in una relazione di fiducia, di incontro, di amicizia. L’oratorio è una corrente che trasporta e che trasforma. Come la corrente calda degli oceani che percorrendo i mari, rimescola le acque e consente alla vita di diffondersi e svilupparsi. Ecco: l’oratorio non è una corrente oceanica, ma una corrente evangelica. Tanti ragazzi oggi incontrano la corrente oratoriana, per lunghi o brevi tratti, e si lasciano trasportare dalla sua corrente, cogliendo frammenti di vita, parole, relazioni, risposte, esperienze, domande. Elementi di cui l’oratorio non può immediatamente fare sintesi. La corrente è un flusso che ti trasporta ma non ti trattiene: ti riconsegna alla vita. La corrente oratoriana si attiva quando una comunità segue l’impulso del Vangelo. Con l’oratorio la comunità consegna il segreto della felicità. Niente di meno. E a tutti: nessuno escluso. La celebrazione in Duomo consegna alla Diocesi un compito grande: che ogni oratorio venga sostenuto, alimentato, incoraggiato. Che la Diocesi dica ad
ogni comunità che l’oratorio è un’esperienza possibile per tutti, praticabile, efficace. Che quando parliamo di oratorio, non stiamo parlando di imprese impossibili, di strutture ingestibili, di servizi sofisticati, di proprietà private che devono essere difese. L’oratorio è la scelta educativa di una comunità – tutte: nessuna esclusa – che vuole giocarsi in un rapporto di fiducia con i piccoli, gli adolescenti e i giovani. L’oratorio è possibile per tutti. L’oratorio, come corrente evangelica che trasporta, trasmette e diffonde la felicità.
Nel cortile, e nel sentiero Ci siamo affezionati ad una immagine bellissima dell’oratorio, che lo rappresenta quasi totalmente e in un certo senso ne racconta il cuore dell’esperienza: il cortile. Il cortile è l’immagine che meglio rappresenta i cardini educativi dell’esperienza oratoriana: l’informalità, l’offerta di amicizia garantita a tutti, il gioco come veicolo di relazione e di formazione. Oggi sappiamo tutti che i tempi sono cambiati, e con i tempi le persone e i loro interessi. I ragazzi non hanno più tanto tempo. E hanno anche altri interessi ed esigenze diverse. Il poco tempo libero rimasto è quasi totalmente cannibalizzato da tante proposte invadenti e prepotenti, non sempre realmente educative. Anche per questo, sembra necessario aggiungere un’immagine. Se è indispensabile abitare il cortile, è altrettanto necessario frequentare il sentiero. Anche il sentiero è un’immagine a noi molto cara. Ci fa pensare al campeggio, alle vacanze estive. Alle tanto amate camminate in montagna. «Don: quanto manca?» è il ritornello che unisce oratori diversi e lontani. Belli i sentieri di montagna. Lì non si può fare altro che camminare insieme, fianco a fianco, o al massimo in fila indiana, e si cammina lentamente, perché il percorso è lungo, occorre dosare le energie, prendere il passo giusto, aspettarsi per evitare che il gruppo si frazioni, che il più forte corra troppo, che il più fragile o svogliato non resti troppo indietro. Immagine stupenda! E, camminando fianco a fianco, nascono parole, dialoghi, discorsi, cori e canti. Quanta vita! Oggi abbiamo bisogno di educatori pazienti, che amino i sentieri più che le aule. Che cerchino curiosi le domande più vere, più che offrire risposte impersonali e stentate. Dal cortile al sentiero. Il merito di don Bosco – credo – sta nell’aver intuito proprio questo: la condizione reale dei ragazzi del suo tempo. Proprio lui, nato in una cascina di campagna, quasi un villaggio Hobbit ai margini del mondo, si è accorto di un mondo di ragazzi e giovani più sfruttati che amati. Forse, anche oggi, la condizione giovanile presenta le stesse difficoltà dei suoi tempi. L’oratorio c’è. Non dogmatizza il cortile ma volentieri si prepara e si attrezza a camminare su sentieri nuovi.
GENNAIO 2020
QUIZZONE SCHEDA DI PARTECIPAZIONE
DOMANDA RISPOSTA
Come si chiamava uno dei migliori amici di don Bosco? Dove era nato l’amico di don Bosco? Qual’è la promessa che si scambiarono i due amici?
Luigi Comollo Cinzano, nella frazione Aprà Il primo che fosse morto avrebbe avvisato di essere salvo
Cosa è successo nella Pasqua del 1826? Quanti anni aveva don Bosco? E chi era il parroco?
Fece la prima comunione aveva 11 anni Don Sismondo
In quale chiesa don Bosco incontra Bartolomeo? Che cosa gli insegna in quel giorno?
San Francesco d’Assisi Fare il segno della croce
Cosa affitta don Bosco dal signor Pinardi? A che prezzo? E cosa diventerà?
Una tettoia 300 lire una cappella del primo oratorio
Quale preghiera don Bosco recita ogni giorno tre volte? Come si chiama la preghiera serale che faceva don bosco coi suoi ragazzi?
Angelus La preghiera della buona notte
Come si chiamano i genitori di don Bosco? In quale frazione e di quale paese è nato don Bosco?
Francesco e Margherita Becchi di Castelnuovo don Bosco
Quali sono i due ordini uno maschile e uno femminile fondati da don bosco?
Salesiani e figlie di Maria ausiliatrice
Dove studia in seminario don Bosco? Quando e a che età diventa sacerdote?
Chieri 26 anni 5 giugno 1841
Che strumento musicale suonava don Bosco? E poi amava dire che una casa (un oratorio) senza musica è in corpo senza…?
Organo anima
Domenico Savio dove era nato e in che anno? E cosa ha fondato?
San Giovanni di Riva Chieri 1842 Compagnia dell’Immacolata
La data della morte di don Bosco e anche quando diventa santo don Bosco
31 gennaio 1888 1 aprile 1934
CLASSIFICA 1° POSTO Brembati Anna 3 media 255 punti 2° POSTO Guarnerio Gaia 2 elementare 235 punti
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INDOVINA CHI VIENE A CENA – Venerdì 27 Marzo 2020 Cognome _________________________Nome ________________________
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NUTELLA PARTY - Sabato 21 Marzo 2020 Cognome _________________________Nome ________________________
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COLAZIONE IN ORATORIO – Venerdì 13 Marzo 2020 Cognome _________________________Nome ________________________
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