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Offerto dalla sua Lega contro il cancro:
Leucemiedell’adulto
Una guida della Lega contro il cancro
per malati e familiari
Leukaemie_ital 15.2.2007 8:42 Uhr Seite UG4
Premessa 5
All’origine: le cellule
sanguigne 6
Le cause della malattia 8
La formazione del sangue:
dal midollo osseo al sangue 7
Gli esami diagnostici 9
L’emogramma 9Punzione e biopsia delmidollo osseo 10
Le diverse forme di leucemia 11
Acuta o cronica? 11Linfatica o mieloide? 11
Le leucemie acute 12
Le leucemie croniche 13
Leucemia mieloide cronica 13Leucemia linfatica cronica 14
I principi delle terapie 15
La scelta della terapia 15Terapia medicamentosa 15Chirurgia 16Radioterapia 17
La cura delle leucemie acute 18
La cura delle leucemie
cronice 20
Leucemia mieloide cronica 20Leucemia linfatica cronica 21
Il trapianto di midollo osseo
o di precursori 22
Trapianto allogenico 23Trapianto autologo 23Il prelievo di midollo 24Il prelievo di precursoricirolanti 24Gli effeti indesiderati 25Grande importanza deicontatti umani 26Pianificazione familiare 27
Che cosa fare in caso di … 28
Febbre e infezioni 28Sanguinamenti 29Stanchezza, mancanza diossigeno 29Dolori 30
Per saperne di più 32
Controlli medici 32Medicina complementari 32Ricerca di nuove terapie –studi clinici 32Trovare ascolto 33
Glossario 34
Annessi 37
Sommario
Leucemie dell’adulto 3
Impressum
_ EditriceLega svizzera contro il cancroEffingerstrasse 40casella postale 82193001 Bernatel. 031 389 91 00fax 031 389 91 [email protected]
_ AutoriNicolas Broccard e Anne Durrer
_ RedazioneSusanne Lanz, Christina Müller
_ Consulenza specialisticaDott. med. Pierre Cornu, FMHoncologia ed emato-oncologiaPD dott. med. Jakob Passweg,Kantonsspital BasileaAnita Margulies, BSN, RN, Clinica epoliclinica di oncologia,Universitätsspital ZürichPeter Kammerer, Stationsleitung ISO,Kantonsspital BasileaDott. med. Leda Leoncini-Franscini,FMH ematologia
_ Traduzione italianaSergio Pastore
_ Impaginazione e illustrazioniYSDesktop-Publishing, Gwatt
_ StampaRitz Druck AG, Berna
L’opuscolo è disponibile anche in linguafrancese e tedesca.
© 2005 Lega svizzera contro il cancro2a edizione riveduta
LSC / 7.2005 / 900 I / 3025
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Leucemie dell’adulto 5
Esistono varie forme di leucemia,ma tutte hanno in comune unacosa: la proliferazione di determi-nati globuli bianchi senza unaragione apparente. Grazie ai pro-gressi della medicina, negli ultimianni le terapie sono divenute piùefficaci, le probabilità di guari-gione sono più elevate e la qualitàdi vita dei malati è migliorata,anche se non tutti possono esserecerti di guarire.
Quando si manifesta una leuce-mia acuta solitamente il tratta-mento deve iniziare subito. La suaterapia quindi forse era già ini-ziata al momento di venire a co-noscenza di questo opuscolo. Ledomande possono sorgere inqualsiasi momento; questo opus-colo cerca di offrire delle risposte.
In caso di leucemia cronica a voltenon è necessario sottoporsi ur-gentemente a una cura. Avrà cosìil tempo di informarsi megliosulla malattia e di riflettere sullasua situazione.
La terapia per combattere la leu-cemia può anche avere effetti col-laterali. Le cure richiederannocoraggio, pazienza e fiducia: in leistessa, nelle persone a lei vicine enel personale curante. Non esiti arichiedere aiuto alle persone chela circondano, innanzi tutto a chile è particolarmente vicino, maanche al personale curante e alsuo medico. Si rivolga alla Legacontro il cancro della sua regioneo al servizio telefonico Linea can-cro (v. annessi).
Ogni persona colpita da leucemiadeve trovare un percorso indivi-duale per affrontare la malattia etrovare nuove prospettive. Quelloche prima appariva insignificante,oggi forse acquista valore, comepiccoli gesti di amicizia e di af-fetto. Altre questioni che primaoccupavano la mente ora inveceperdono importanza.
Saremmo lieti di accompagnarlalungo un tratto di questo suo per-corso.
La sua Lega contro il cancro
Cara lettrice, caro lettore,
Osservazione:quando nel testoper semplicità è
utilizzata soltantola forma maschile
o femminile,questa si riferisce
naturalmente apersone di ambo i
sessi.
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La formazione del sangue:dal midollo osseo al sangue
Leucemie dell’adulto 7
La formazione di cellule sanguigne (ematopoiesi)
Le cellule sanguigne sono prodotte nel midollo osseo, a partire dacellule madri. Da queste si sviluppano i precursori per generare poi lediverse cellule sanguigne. La parte più importante di queste ultimeentra nella circolazione del sangue soltanto al momento in cui haraggiunto la maturazione. Un numero molto esiguo di cellule madricircola nel sangue.
Midollo osseo Sangue
Precursoregranulocitamonocita
Precursoreeosinofilo
Precursorebasofilo
Precursoreglobulo rosso
Precursorepiastrina
Monocita
Polinucleareneutrofilo
Linfocita T
Linfocita B
Polinucleareeosinofilo
Polinuclearebasofilo
Globulorosso
Piastrina
Precursorimieloidi
Cellule madriPrecursorilinfoidi
Il sangue è costituito di diversielementi, le cellule sanguigne, insospensione in una massa liqui-da, il plasma.
Cellule sanguigne:
> i globuli rossi (eritrociti) chetrasportano l’ossigeno daipolmoni all’intero organismo,
> i globuli bianchi (leucociti)che, secondo il loro tipo,aiutano a combattere i batterie i virus responsabili delleinfezioni
> e le piastrine (trombociti) cheimpediscono le emorragie incaso di ferite.
Il sangue è composto al 45% circadi cellule e al 55% di plasma.
Le cellule sanguigne si rigene-rano regolarmente. Esse si for-mano non già nel sangue stesso,ma nella sostanza che è all’in-terno delle ossa: il midollo osseo.Nell’adulto è il midollo delle ossapiatte (p.es. lo sterno e il bacino) aservire da luogo di produzione delsangue. In caso di bisogno puòintervenire nella produzione san-guigna anche il midollo delle altreossa.
Le cellule madri del midollo sonola riserva di materia prima; esse sidividono secondo il bisogno e poisi specializzano per diventare pre-
cursori delle diverse cellule san-guigne (globuli rossi, bianchi, pia-strine). Le cellule madri hannobisogno di diversi giorni per spe-cializzarsi e arrivare a uno stadiodi maturazione sufficiente perlasciare il midollo osseo ed en-trare nella circolazione sangui-gna. Il midollo delle persone saneproduce esattamente la quantitàdi cellule sanguigne – globulibianchi, globuli rossi o piastrine –di cui ha bisogno l’organismo.Anche le cellule madri possonocircolare nel sangue in piccolequantità. In certe circostanze illoro numero può essere cospicuoe permettere la raccolta dellemedesime.
Midollo osseo? Midollo spinale?
Il midollo spinale non ha nulla incomune con il midollo osseo aparte il nome, ma spesso si tendecomunque a confonderli. Ilmidollo spinale è infatti un fasciodi fibre nervose che esce dal cer-vello seguendo un canale nellacolonna vertebrale fino all’ossosacro. Il midollo spinale è circon-dato dalla colonna vertebrale e faparte del sistema nervoso cen-trale: trasmette gli stimoli nervosidal cervello alle diverse parti del-l’organismo e viceversa.
All’origine: le cellule sanguigne
6 Leucemie dell’adulto
Nel testo sonomenzionati
numerosi terminitecnici. Sono
spiegati in partedirettamente nel
testo, in parte nelglossario (p. 34–36).
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Le cause della malattia
La leucemia è provocata dallaproliferazione anomala di globulisanguigni a diversi stadi matura-tivi a dipendenza del tipo di leuce-mia. La parola leucemia significainfatti «sangue bianco» e rag-gruppa diversi tipi di anomalie delsangue. Nella maggioranza deicasi non è possibile individuare lecause della malattia. Lo sviluppodi una leucemia può essere favo-rito da determinate sostanze chi-miche (specie il benzene), da certifarmaci (citostatici) o dalle radia-zioni ionizzanti (per es. raggi Xutilizzati per le radiografie in casodi esposizione regolare o frequen-te). La leucemia non è una malat-tia contagiosa e la sua forma ere-ditaria è estremamente rara.
La leucemia è una malattia checolpisce anche i bambini. In que-sto opuscolo tuttavia ci occupe-remo unicamente delle forme dileucemia degli adulti.
8 Leucemie dell’adulto
L’emogramma
Un esame del sangue, detto emo-gramma, permette al medico diriconoscere un’anomalia nellacomposizione del sangue. Essogli fornirà inoltre alcune informa-zioni per formulare la diagnosi edeventualmente anche per definirela terapia adeguata. I risultati del-l’emogramma, che consiste nellaconta dei globuli e nell’osserva-zione delle loro forme, sono di-sponibili entro poche ore. È suf-
ficiente un solo prelievo di san-gue. La formula sanguigna per-mette di individuare nellepersone colpite da leucemia un’a-nomalia nel numero e nel-l’aspetto di certi globuli bianchinei differenti stadi del loro svi-luppo.
Gli esami diagnostici
Emogramma di una persona sana
> Numero di globuli rossi (eritrociti)
donne: 4,0–5,2 x 1012 per litro di sangueuomini: 4,5–5,9 x 1012 per litro di sangue
> Emoglobina (pigmento rosso degli eritrociti)
donne: 120–160 g per litro di sangueuomini: 140–180 g per litro di sangue
> Numero dei globuli bianchi (leucociti)
4,0–10 x 109 per litro di sangueI globuli bianchi si suddividono in tre gruppi:– granulociti* (50–70%)– linfociti* (25–45%)– monociti* (2–6%)
> Numero delle piastrine (trombociti)
150–350 x 109 per litro di sangue
> Ematocrito (percentuale di globuli rossi)
donne: 37–46% (0,37–0,45 litri di globuli rossi/litro di sangue)uomini: 41–50% (0,41–0,50 litri di globuli rossi/litro di sangue)
109 = un miliardo di cellule 1012 = mille miliardi di cellule
* Vedi definizioni nel glossario, p. 34–36.
Leucemie dell’adulto 9
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Punzione e biopsia del
midollo osseo
L’analisi del sangue non forniscesempre una visione sufficiente-mente precisa della malattia. L’e-matologo, cioè lo specialista delsangue e delle sue malattie, ana-lizza allora anche il midollo osseo.Si preleva un campione di mi-dollo tramite punzione e/o biop-
sia. In entrambi i casi il prelievoviene praticato a livello del ba-cino. È sufficiente l’anestesia lo-cale per rendere indolore l’inter-vento. Terminato il prelievo, ilpaziente resta disteso per unamezz’ora circa con un sacchetto disabbia oppure delle compressesopra la puntura per assicurare lacoagulazione del sangue. Biopsiae punzione possono essere effet-tuate ambulatoriamente.
Punzione o biopsia?
Questi due esami del midollo forniscono informazioni complemen-tari. In linea di massima il medico effettua entrambi gli esami performulare la diagnosi.
> La punzione permette di controllare singolarmente l’aspettodelle varie cellule. Il medico introduce un ago sottile nelle ossadel bacino e preleva una piccola quantità di midollo osseo cheosserverà poi al microscopio. I risultati sono disponibilisolitamente nel giro di 24 ore.
> La biopsia fornisce un quadro più completo della struttura delmidollo osseo e dell’organizzazione dei suoi diversi elementi. Ilmedico introduce un ago fino nell’osso della cresta iliaca epreleva un piccolo frammento di tessuto osseo che invierà allaboratorio di patologia per l’analisi. I risultati sarannodisponibili da tre a sette giorni più tardi.
Leucemie dell’adulto 11
Il sangue è per così dire unorgano liquido che entra in con-tatto con tutte le parti del corpoattraverso la circolazione sangui-gna. Quindi una leucemia avràripercussioni su tutto l’organi-smo. Esistono diverse forme dileucemia anche se tutte originanoda un disturbo dei globuli bianchi.Si distinguono in base al generedi globuli bianchi colpiti, il lorostato di maturazione e l’evolu-zione della malattia. Le più diffusesono:
> la leucemia mieloide acuta(LMA)
> la leucemia linfatica acuta(LLA)
> la leucemia mieloide cronica(LMC)
> la leucemia linfatica cronica(LLC)
Acuta o cronica?
La differenziazione delle due for-me si basa sull’evoluzione dellamalattia: le leucemie acute simanifestano improvvisamente,hanno un’evoluzione rapida e isintomi sono allarmanti; le leuce-mie croniche invece evolvonolentamente e si manifestano rara-mente prima dei 30 anni. Le leu-cemie infantili sono di solito deltipo acuto.
Linfatica o mieloide?
La differenziazione della leucemiamieloide e linfatica si basa sultipo di globuli bianchi interessati(vedi riquadro, p. 9, e grafica, p. 7).
> In caso di leucemia mieloide iprecursori dei granulociti e/odei monociti nel midollo osseosi moltiplicano a spese dellealtre cellule sanguigne;
> in caso di leucemia linfatica lamalattia interessa i precursoridei linfociti. Questi si moltipli-cano non solo nel midolloosseo, ma anche nei tessutilinfatici dell’organismo (linfo-nodi, milza, tonsille, timo).
Il nome esatto della malattiadipende dalla famiglia di globulibianchi «malati». Infatti i globulibianchi sono detti anche leucociti.Ogni tipo di leucemia presentasintomi e sviluppo diversi e ne-cessita di una cura specifica. Peresempio, la leucemia mieloidecronica non è semplicemente laforma cronica della leucemia mie-loide acuta: si tratta di due malat-tie diverse che richiedono curedifferenti, considerando che leforme croniche di leucemia sonorare sotto i 30 anni.
Le diverse forme di leucemia
10 Leucemie dell’adulto
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Leucemie dell’adulto 13
In caso di leucemia cronica le cel-lule precursori – immature – proli-ferano in modo incontrollato. Madiversamente da ciò che avvienenelle leucemie acute, queste cel-lule si sviluppano e arrivano a uncerto grado di maturazione. L’ana-lisi del sangue segnala dunque unaumento del numero dei globulibianchi con una combinazionevariabile di cellule precursori im-mature e di cellule arrivate a ma-turazione.
Sviluppo della malattia
Le leucemie croniche si svilup-pano lentamente e in modo insi-dioso. I sintomi – debolezza fisica,stanchezza, difficoltà respiratorie,perdita dell’appetito e di peso – simanifestano spesso soltantodopo alcuni mesi o addiritturaanni. Anche la temperatura cor-porea può essere più elevata. Ilmedico può costatare un rigonfia-mento delle ghiandole linfatiche,della milza o del fegato.
Leucemia mieloide cronica
Oltre il 90% delle leucemie mie-loidi croniche si caratterizzano perun’alterazione dei cromosomi 9 e22, che danno origine a un cromo-soma 22 anormale chiamato «cro-mosoma di Filadelfia». Que-st’anomalia porta alla produzioneincontrollata di granulociti. Il san-gue, il midollo osseo e altri organisono invasi da un miscuglio digranulociti immaturi e di granulo-citi arrivati a maturazione. L’ano-malia cromosomica si sviluppadopo la nascita, non è dunque nécongenita né trasmissibile alladiscendenza.
Diagnosi
L’analisi del midollo osseo e del-l’emogramma permette di so-spettare la diagnosi ma non puòoffrire un quadro chiaro dellamalattia nello stadio precoce. Ilmedico potrà confermare la dia-gnosi di leucemia mieloide cro-nica solo dopo aver individuato ilcromosoma di Filadelfia. Alloscopo si dovrà esaminare geneti-camente un campione di midolloosseo del paziente. Questa modi-ficazione genetica può oggiessere direttamente e facilmenteindividuata.
Le leucemie croniche
Nelle leucemie acute la matura-zione dei precursori delle cellulesanguigne è alterata: il midolloosseo e il sangue sono invasi dacellule immature che non sono dialcuna utilità all’organismo. Sisviluppano a spese delle cellulesane del midollo osseo sostituen-dosi ad esse e portando in brevetempo alla mancanza di globulirossi e bianchi normali nonché dipiastrine nel sangue. Il corpo nonriceve allora ossigeno a suffi-cienza (mancanza di globuli rossi)e fa fatica a combattere gli agentiinfettivi; il rischio d’infezioni èaccresciuto (mancanza di globulibianchi normali) e inoltre il san-gue non coagula più, con rischiodi emorragia in caso di ferite,oppure spontaneamente (man-canza di piastrine nel sangue).
Sintomi improvvisi
La leucemia acuta si sviluppa rapi-damente e i sintomi possono in-sorgere praticamente da un giornoall’altro. La scarsità di globuli rossisi traduce in un calo di energie e inuno stato di grande stanchezza. Alminimo sforzo fisico insorgono dif-ficoltà respiratorie. Il calo del nu-mero di piastrine può provocaresanguinamenti dal naso o altreemorragie difficili da tamponare.Le emorragie possono essere cau-sate anche da leggere ferite o dacure odontoiatriche.
Certe forme di leucemia acutaprovocano gravi disturbi alla coa-gulazione sanguigna, che compor-tano di conseguenza un rischioelevato di emorragie che puòmettere in pericolo la vita dell’in-dividuo. Spesso il paziente la-menta anche mal di testa, febbree presenta sintomi simili a quellidell’influenza o è colpito improv-visamente da infezioni, qualiangina o polmonite.
Diagnosi
Per formulare la diagnosi è indis-pensabile effettuare un esame delsangue e del midollo osseo allaricerca di globuli bianchi imma-turi. Solitamente la sovraprodu-zione di questi elementi im-maturi anormali nel midolloosseo è associata ad un abbassa-mento dei globuli rossi e dellepiastrine nel sangue periferico.
Le leucemie acute
12 Leucemie dell’adulto
Nel testo sonomenzionati
numerosi terminitecnici. Sono
spiegati in partedirettamente nel
testo, in parte nelglossario (p. 34–36).
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Il sangue circola nell’intero orga-nismo e le cellule malate possonodunque diffondersi in tutto ilcorpo. La leucemia è una forma dicancro non operabile né curabilecon la radioterapia poiché nonforma delle masse tumorali loca-lizzate.
Nelle seguenti pagine le presen-tiamo brevemente i principalimetodi di cura delle leucemie. Inseguito affronteremo le terapiedelle singole forme di leucemia eil trapianto di midollo osseo e dicellule madri.
La scelta della terapia
L’oncologo o l’ematologo discu-terà con lei della terapia e le illu-strerà il procedimento. Egli terràsempre conto di un certo numerodi fattori personali:> il tipo di leucemia;> l’obiettivo terapeutico: guari-
gione o stabilizzazione dellamalattia;
> il livello dei diversi valorisanguigni (vedi emogramma,p. 7);
> la progressione della malattia;> lo stato delle sue difese natu-
rali (sistema immunitario);> l’età;> le condizioni generali di salute,> i precedenti di natura medica.
È suo diritto di esigere dall’onco-logo la ridiscussione della cura eanche di rifiutarla. Forse è neces-sario un periodo di riflessioneprima di prendere una decisione.Può anche consultare un altrospecialista per avere un secondoparere. Tuttavia in caso di leuce-mie acute occorre prendere rapi-damente una decisione. Non c’ètempo di discutere, almeno in unprimo momento.
Terapia medicamentosa
La cura medicamentosa o che-mioterapia offre il vantaggio dicolpire le cellule malate dissemi-nate in tutto il corpo. Costituiscedunque la cura più appropriatadelle leucemie. I farmaci utilizzatiallo scopo sono detti citostatici.
Le cellule cancerose hanno lafacoltà di dividersi più rapida-mente e più frequentemente dellecellule sane. I citostatici sfruttanoquesta caratteristica: essi ostaco-lano la divisione delle cellule can-cerose o leucemiche impedendonecosì la proliferazione. Purtroppoquesti farmaci agiscono in unacerta misura anche sulle cellulesane provocando effetti collateraliindesiderati. Tuttavia delle pausesono previste durante il tratta-mento proprio per permettere alle
I principi delle terapie
Leucemie dell’adulto 15
Leucemia linfatica cronica
In questa forma di leucemia siosserva un invecchiamento trop-po lento dei linfociti. Questi glo-buli bianchi si accumulano quindinel midollo osseo, nel sangue,spesso anche nei linfonodi, nellamilza oppure nel fegato.
Diagnosi
Oltre all’esame del sangue e delmidollo si procederà in laborato-rio a una «tipizzazione» dei linfo-citi che permetterà di determinarecon precisione le cellule respon-sabili della malattia.
14 Leucemie dell’adulto
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Radioterapia
La radioterapia non può costituireda sola la cura di una leucemiadato che i raggi agiscono in modolocalizzato, laddove vengonoapplicati. Tuttavia la radioterapiapuò essere un complemento tera-peutico utile:> per alleviare i dolori provocati
dalle cellule leucemiche in unpunto preciso del corpo, peresempio nei linfonodi (v. p. 30);
> per trattare manifestazionilocalizzate della malattia nonsufficientemente controllatedalla chemioterapia (per es.sistema nervoso centrale).
Anche questa terapia può com-portare tuttavia effetti indeside-rati: caduta dei capelli in caso diirradiazione del capo, irritazionicutanee, secchezza della mucosaorale, difficoltà di deglutizione oanche diarrea. L’irradiazione ditutto l’organismo può rendersinecessaria come preparazioneal trapianto di midollo osseo (vedip. 22).
Il trapianto di midollo
osseo o di cellule madri
Vedi pagina 22.
Leucemie dell’adulto 17
cellule sane di riprendersi. Ingenere il medico prescrive unacombinazione di diversi farmaci:questo permette di diminuire ledosi di ciascun medicamento,ottenendo allo stesso tempo ilmiglior effetto terapeutico possi-bile; gli effetti indesiderati pos-sono così essere limitati al mas-simo.
Chirurgia
Per le leucemie non si ricorre allachirurgia. Tuttavia la diffusionedelle cellule cancerose può inde-bolire le ossa causando anchefratture patologiche. In caso di fis-surazione o frattura ossea potràrendersi necessario un interventochirurgico. In caso di ascesso puòinoltre risultare utile l’incisionechirurgica per il drenaggio. In raricasi si deve asportare la milza.
16 Leucemie dell’adulto
Per saperne di più sulla chemioterapia …
… su come agisce, sui possibili effetti collateralie su come combatterli, consulti l’opuscologratuito della Lega contro il cancro«Il trattamento medicamentoso dei tumori»(v. annessi).
Per saperne di più sulla radioterapia …
… sul suo svolgimento, sugli effetti indeside-rati e su come affrontarli, consulti l’opuscologratuito della Lega contro il cancro«La radio-oncologia» (v. annessi).
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lombare. Quindi infila un sottileago nella guaina interna del mi-dollo spinale e inietta lentamenteil citostatico nel liquido cefalora-chidiano. Ora i farmaci non incon-trano più barriere e possonopenetrare nel cervello attraversola circolazione nel liquido cefalo-rachidiano. L’iniezione non causasolitamente dolore.
Radioterapia
Le applicazioni di radioterapianella zona del capo possono es-sere prescritte per evitare la diffu-sione delle cellule cancerose nellemeningi molli (prevenzione) o percontribuire alla loro eliminazione.
Il trapianto di midollo osseo o di
cellule madri
Vedi pagina 22.
Leucemie dell’adulto 19
Le leucemie acute evolvono conestrema rapidità e devono esserecurate immediatamente. In que-sto caso non avrà molto tempoper riflettere. La chemioterapia èpraticamente sempre indicata perstabilizzare la malattia e/o prepa-rare il paziente al trapianto dimidollo osseo o di cellule madri(vedi p. 22).
Chemioterapia a dosi elevate
I citostatici possono essere pre-scritti a dosi molto elevate perrendere il trattamento più efficacee aumentare le probabilità di re-missione. Quando ciò è possibileil medico preferirà una cura adalto dosaggio.
Col tempo le cellule malate pos-sono assuefarsi alla cura. In que-sto caso bisogna ricorrere ad unaltro citostatico. Questo metodoha però i suoi limiti: anche modifi-cando regolarmente la cura non siviene sempre a capo della resi-stenza delle cellule malate. Inquesto caso il trapianto di midolloosseo può costituire una viad’uscita.
All’ospedale
Quasi sempre è necessario re-stare in ospedale per tutta ladurata della chemioterapia. Infattii farmaci – e ovviamente il cancrostesso – aggrediscono anche le
altre cellule del sangue che assi-curano le difese immunitarie e lacoagulazione. La persona malataè maggiormente esposta al-l’azione di determinati agentiinfettivi. In ospedale la sorve-glianza medica e la prevenzionesono meglio assicurate: il perso-nale curante è in grado di ricono-scere immediatamente un’infe-zione o un’emorragia e diprendere subito le misure ches’impongono.
Nella regione sottodurale
La leucemia acuta aggrediscespesso anche le meningi molli,una sottile membrana che avvol-ge il cervello, e può espandersinel liquido cefalorachidiano. Lamaggior parte dei farmaci disolito non può raggiungere il si-stema nervoso centrale attra-verso il sangue: non può infattisuperare la barriera ematoencefa-lica che ha la funzione di proteg-gere il cervello. È perciò necessa-rio iniettare i citostatici diretta-mente nel liquido cefalorachi-diano in cui so-no immersi il cer-vello e il midollo spinale. L’appli-cazione può essere fatta sia perpunzione lombare, sia per inie-zione mediante un drenaggioposto prima nei ventricoli cere-brali. Innanzi tutto il medico ane-stetizza la zona della colonnavertebrale interessata, a livello
La cura delle leucemie acute
18 Leucemie dell’adulto
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via orale ed è relativamente bentollerato poiché agisce unica-mente sulle cellule mutate. Glieffetti collaterali più diffusi sonoedemi e mal di testa.
Gli altri trattamenti, come il tra-pianto di cellule madri, saranno infuturo proposti verosimilmentesoltanto in casi particolari, in cuil’Imatinib non agisce in manieraabbastanza efficace.
L’interferone alfa (che stimola ledifese immunitarie) rappresen-tava il medicamento di primascelta prima dell’introduzione del-l’Imatinib. Ora è divenuto unmedicamento di riserva. In certesituazioni possono essere indicatianche i citostatici.
La radioterapia è utilizzata nellacura delle leucemie mieloidi cro-niche soltanto in casi eccezionali,eccezion fatta per la preparazionedell’organismo al trapianto dimidollo o di cellule madri.
Leucemia linfatica cronica
Nello stadio iniziale della malattiaspesso non è necessaria alcunaterapia. In assenza di anemia e seil numero di piastrine non calavistosamente, l’aumento dei glo-buli bianchi modificati non causainconvenienti gravi per il pa-ziente. In caso di leucemia linfa-tica cronica una cura si rendenecessaria soltanto se i sintomi oi disturbi sono difficilmente tolle-rati dal paziente (tumefazionemolesta dei linfonodi o dellamilza, febbre, perdita di peso,anemia, difficoltà respiratorie).
Se si rende necessario un tratta-mento, è basato principalmentesui citostatici e sui derivati delcortisone. In alcuni casi si puòricorrere ad anticorpi diretti con-tro certi elementi della membranacellulare dei linfociti e prodottiindustrialmente. Questi anticorpipossono essere associati a so-stanze radioattive per aumen-tarne l‘efficacia.
Sedute di radioterapia possonoessere prescritte se la milza o ilinfonodi sono tumefatti o dolo-ranti.
Leucemie dell’adulto 21
Per la cura delle forme croniche dileucemia si ricorre innanzi tutto aifarmaci. Quasi sempre la chemio-terapia si applica in ambulatorio. Icitostatici (v. terapia medicamen-tosa p. 15), i medicamenti più uti-lizzati nel trattamento dei tumori,mirano a impedire la divisione ela moltiplicazione delle celluleanormali (tumorali). Purtroppoagiscono anche sulle cellule sanee presentano degli effetti secon-dari.
I meccanismi cellulari che provo-cano una moltiplicazione anor-male variano da una forma tumo-rale all’altra e sono oggi meglioconosciuti grazie ai progressidella ricerca. Si cerca attualmentedi produrre medicamenti piùmirati che agiscano direttamentesulle cause della proliferazionedelle cellule tumorali e che provo-chino quindi meno effetti secon-dari.
D’altro canto il sistema immunita-rio produce in modo naturaledelle sostanze per difendere l’or-ganismo dalle cellule tumorali.Attualmente è possibile produrnealcune industrialmente e sommi-nistrarle allo scopo di rinforzare ledifese naturali dell’organismo.
Un trapianto di midollo osseo o dicellule madri è pure indicato per iltrattamento di certe forme di leu-cemie croniche (v. pagina 22).
Per combattere i dolori o in casiparticolari possono anche essereprescritte delle sedute di radiote-rapia (v. sotto).
Leucemia mieloide cronica
Il trattamento di prima scelta nellacura della leucemia mieloide cro-nica (LMC) è attualmente un far-maco recente, l’Imatinib, che agi-sce in modo mirato sulle causedella LMC: la produzione dellaproteina indotta dal cromosomadi Filadelfia. Quest’ultimo è pre-sente nella maggioranza dellepersone colpite da questa malat-tia (v. p. 13); nelle cellule provocala fabbricazione di un enzima cheesiste nelle cellule sane. Questoenzima aumenta la produzione diun fattore che stimola la prolifera-zione cellulare. Il medicamentoblocca esclusivamente l’enzimaincriminato e cura in questomodo la LMC. È efficace anche instadi avanzati della malattia. Ilmedicamento ha il vantaggio dipoter essere somministrato per
La cura delle leucemie croniche
20 Leucemie dell’adulto
Nel testo sonomenzionati
numerosi terminitecnici. Sono
spiegati in partedirettamente nel
testo, in parte nelglossario (p. 34–36).
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Trapianto allogenico
Il midollo osseo o le cellule madricircolanti (precursori circolanti) siprelevano da un’altra persona, dipreferenza un fratello o una so-rella con compatibilità di tessutoadeguata.
I globuli bianchi – fabbricati nelmidollo osseo o sviluppati a par-tire dai precursori circolanti –fanno parte del sistema immuni-tario. La loro funzione è di difen-dere il corpo umano dagli organi-smi «estranei»: virus e batteri o,in questo caso, dal trapianto. Ilmalato può quindi rigettare ilmidollo del donatore non suffi-cientemente compatibile; ma puòanche succedere, che quando iltrapianto ha attecchito, le celluledel donatore aggrediscano i tes-suti del malato in caso di compa-tibilità insufficiente. Per questaragione è essenziale che il mi-dollo del donatore sia il piùaffine possibile a quello delmalato per non allertare il suosistema immunitario. Si parla inquesto caso di compatibilità deitessuti.
Il sistema HLA
La compatibilità dei tessuti èdeterminata dagli specialisti tral’altro in base alle caratteristicheHLA (antigeni tissulari), che costi-tuiscono in un certo senso l’im-
pronta digitale delle cellule di cia-scun individuo. Per limitare almassimo le reazioni di rigetto, ilmidollo osseo del donatoredev’essere compatibile conquello del ricevente: gli antigenitissulari del donatore, ossia il suosistema HLA, devono possedere ilmaggior numero possibile dicaratteristiche simili agli antigenidel ricevente. I donatori più com-patibili si trovano tra fratelli esorelle con una probabilità dicompatibilità del 25%. Se non sitrova un donatore in seno allafamiglia c’è anche la possibilità ditrovare dei donatori non imparen-tati tramite un registro internazio-nale di donatori di midollo.
Trapianto autologo
In questo caso il midollo osseo o iprecursori circolanti (sanguigni)provengono direttamente dallapersona malata. Nella fase di ricu-pero che segue una chemioterapia,e con un trattamento con fattori dicrescita, si sviluppano numerosecellule precursori. Il midollo o iprecursori circolanti possono esse-re congelati dopo essere stati ripu-liti da eventuali cellule malate chepotrebbero contaminare il prelie-vo. Le cellule congelate sarannoreiniettate al paziente, una voltache il suo organismo è stato prepa-rato al trapianto.
Leucemie dell’adulto 23
Si ricorre al trapianto di midolloosseo per sostituire il midollomalato, invaso da cellule cance-rose leucemiche, con midollosano le cui cellule sono normali.Questa complessa terapia ha dun-que per obiettivo la guarigionedel malato.
A causa dei rischi ivi legati, ladecisione di effettuare o meno untrapianto non è facile da pren-dere. Una leucemia acuta può avolte essere guarita con una che-mioterapia; una leucemia cronicapuò stabilizzarsi per diversi anniin caso di evoluzione favorevole. Ivantaggi e i rischi per ogni pa-ziente devono essere esaminaticon cura. Questo può avveniresoltanto in colloqui approfonditicon il suo medico.
Si distinguono due tipi di tra-pianti, a seconda della prove-nienza del midollo:
> da donatore compatibile sano(trapianto allogenico o allotra-pianto);
> dal paziente stesso (trapiantoautologo o autotrapianto).
La scelta del trapianto è fatta dal-l’équipe medica e dipende daltipo di leucemia e dall’evoluzionedella malattia.
Il trapianto è preso in considera-zione in caso di leucemia acutama anche in caso di leucemia cro-nica, in particolare la leucemiamieloide cronica. Lo stato gene-rale di salute del paziente deveessere soddisfacente; è una for-ma di trattamento applicata ingenere alle persone sotto i 55anni. Può essere effettuata anchein persone più anziane, conbuone premesse e in una forma eun dosaggio adeguati.
Il trapianto di midollo osseoo di precursori
22 Leucemie dell’adulto
Trapianto di precursori
Lo scopo di un trapianto di midollo osseo è la trasfusione di celluleprecursori, che evolveranno in cellule del midollo osseo e poi nellediverse cellule sanguigne.Attraverso un pretrattamento medicamentoso del donatore èdiventato possibile raccogliere un numero sufficiente di celluleprecursori direttamente nel sangue e trasferirle, dopo la necessa-ria preparazione, al paziente. Questa tecnica da risultati spesso piùrapidi che il trapianto di midollo osseo completo ed è applicata siain caso di trapianto allogenico sia in caso di trapianto autologo.
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Il trapianto
Il paziente riceve il midollo osseooppure la sospensione di precur-sori circolanti per infusione in unavena. Non si tratta quindi di unintervento chirurgico, come nelcaso di un trapianto d’organo, mapiuttosto di una sorta di trasfu-sione.
Nelle settimane successive
al trapianto
Nei giorni e nelle settimane cheseguono il trapianto, il nuovomidollo osseo o i precursori circo-lanti si riproducono e «si siste-mano» negli spazi vuoti delleossa. Il midollo osseo ricominciaprogressivamente a funzionare,quindi a produrre le cellule delsangue e del sistema immunita-rio. Le difese dell’organismo si ri-costituiscono lentamente. La du-rata della fase di isolamentodipende dalla rapidità con cui ilnuovo midollo osseo si adattaall’ambiente. Di solito il pazientedeve essere protetto dal pericolodi infezione per un periodo da duea otto settimane.
Dopo un trapianto sarà trattataancora per un certo periodo condei medicamenti che influisconosul sistema immunitario. Per que-sta ragione è ad alto rischio dicontrarre delle infezioni. Perridurre al minimo questo rischio, icollaboratori del centro di curala informeranno accuratamentesulle regole comportamentali daadottare.
Gli effetti indesiderati
Inizialmente gli effetti indesideratisono simili a quelli provocati dallachemio- o dalla radioterapia: nau-sea e vomito, diarrea, mucoseinfiammate, irritazione delle vieurinarie e caduta dei capelli. Que-sti disturbi risulteranno più in-tensi se è stata applicata una che-mioterapia a dosi elevate, tuttaviascompariranno completamentedopo un certo tempo.
Leucemie dell’adulto 25
Il prelievo di midollo
Questa tecnica è sempre menoutilizzata e sostituita dalla raccoltadi precursori circolanti. Il prelievodi midollo si effettua sotto aneste-sia prima del trapianto, in generedalle ossa del bacino. Può essereutilizzato subito oppure conge-lato. L’intervento dura un’ora odue. Il prelievo stesso non causadolore. Al risveglio il donatoresentirà per alcuni giorni un doloresimile a quello causato da unacontusione. Un antidolorifico lofarà scomparire facilmente.
Il prelievo di precursori
circolanti
Queste cellule possono essereprelevate tramite una presa disangue con una macchina spe-ciale, capace di separare gli ele-menti sanguigni, di isolare certitipi di cellule e di ridare le altrecellule al donatore (globuli rossi,piastrine). Questo prelievo di cel-lule precursori circolanti, che con-tiene soltanto le cellule utili, per-mette un trapianto spesso piùrapido di quello del trapianto dimidollo e non è necessaria l’ane-stesia totale. Oltre agli innegabilivantaggi per il donatore, sonoqueste le ragioni per cui ha prati-camente soppiantato il prelievo dimidollo osseo.
Prima del trapianto
L’organismo deve essere prepa-rato al trapianto. La persona ma-lata è sottoposta a chemioterapia adosi elevate allo scopo di eliminareil maggior numero possibile di cel-lule cancerose ancora presenti nelmidollo osseo e nel sistema linfa-tico. La chemioterapia è talvoltacompletata dalla radioterapia.
A questo punto le cellule malatesaranno totalmente eliminate, maciò significa pure che le difeseimmunitarie del paziente sonoquasi del tutto scomparse. Il pa-ziente non è dunque più in grado didifendersi in maniera efficace davirus e batteri, che invece non rap-presentano alcun pericolo per unapersona sana. Il paziente è trasfe-rito perciò in un ambiente isolato,in cui risulterà protetto dagli agentiinfettivi, e gli saranno prescrittiantibiotici a titolo preventivo.
La fase preparatoria del trapiantoè d’importanza fondamentale.Dopo il trapianto il sistema immu-nitario del ricevente non devedistinguere bene il midollo tra-piantato da quello dell’organi-smo. In caso contrario si avrà unareazione di rigetto: il sistemaimmunitario combatterà il mi-dollo nuovo impedendone l’assi-milazione. Oggi sono disponibilifarmaci per combattere le rea-zioni di rigetto.
24 Leucemie dell’adulto
Per saperne di più sul trapianto di precursori e di midollo osseo …
… come paziente, come familiare oppure come potenzialedonatore, può mettersi in contatto con il Registro svizzero deidonatori di midollo osseo e con la Fondazione per la promozionedei trapianti di midollo osseo (v. annessi).
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lunghe settimane, ma anche idolori e i fastidi dovuti agli effettiindesiderati potranno farle na-scere dei dubbi sull’efficacia deltrattamento. Chieda pure preci-sioni al personale medico, se nesente il bisogno. Ponga delledomande, esprima i suoi dubbi,comunichi i suoi timori: non esi-stono domande inutili, ognunamerita una risposta. E restisoprattutto in contatto con le per-sone a lei vicine, parenti o amici.
Un sostegno psicologico hamolto spesso effetti benefici. Inquasi tutti i reparti di ematolo-gia/oncologia dei grandi centriospedalieri presta servizio unopsico-oncologo che in caso dibisogno l’aiuterà a superare itimori suscitati dalla malattia edalla terapia. Se lei o chi le stavicino lo desidera, può rivolgersialla Lega contro il cancro del suocantone che conosce i professio-nisti attivi nella sua regione (v.annessi).
Pianificazione familiare
L’irradiazione dell’intero organi-smo provoca lesioni permanentidelle ovaie e dei testicoli: quasisempre ne consegue la definitivasterilità. Si raccomanda tuttavia,sia alle donne sia agli uomini, di
praticare la contraccezione percinque anni dopo il trapianto.
Se desiderava avere figli primache si manifestasse la malattia, ese lo desidera tuttora, ne deveassolutamente discutere con il/lapartner e con il medico.
Per gli uomini c’è la possibilità dicongelare il seme in vista di unafutura fecondazione in vitro (crio-conservazione), sempre che laqualità e la quantità dello sperma,come pure l’evoluzione dellamalattia, lo permettano. Bisognaperò rendersi conto che in caso dileucemia acuta occorre iniziareuna chemioterapia molto rapida-mente, per cui non è sempre pos-sibile procedere a una conserva-zione dello sperma in tempi utili.
Leucemie dell’adulto 27
Altre complicazioni possono in-sorgere più tardi, per esempiouna polmonite, problemi epaticio cardiomuscolari. Esiste ancheun rischio accresciuto di cancrodopo anni dal trattamento, ma èaccettabile di fronte alla necessitàdi curare la leucemia. Ma lei nonsarà colpito necessariamente datutti questi effetti indesiderati chedipendono comunque dal tipo ditrattamento (quali farmaci haassunto, in che dose e per quantotempo? è stata applicata anche laradioterapia?). Qualsiasi tratta-mento efficace presenta pur-troppo degli inconvenienti, maricordi che l’obiettivo del tra-pianto è la sua guarigione.
Reazioni di rigetto
È possibile che il sistema immuni-tario reagisca con il rigetto delmidollo osseo del donatore. Que-sta forma di rigetto può attual-mente essere evitata nella mag-gioranza dei casi (v. pagina 24«Prima del trapianto»). Quando sipresenta, si tratta comunque diuna complicazione maggiore.
Può però anche succedere che ilmidollo trapiantato non riconoscal’organismo in cui è stato trapian-tato. In questo caso le cellule tra-piantate, che svolgono la fun-zione di difesa immunitaria, nonriconoscono del tutto il corpo del
malato. Questa reazione vienechiamata in inglese «graft versushost disease (GVHD)», cioè rea-zione delle cellule trapiantateverso l’organismo ricevente. Talereazione, che può essere forte, haanche un lato positivo: provocapure la distruzione delle ultimecellule leucemiche eventual-mente ancora presenti.
Le reazioni di rigetto possono svi-lupparsi progressivamente e informa più o meno lieve dopo iltrapianto. Possono comparireun’eruzione cutanea che assomi-glia ad un eczema o ad un’u-stione, un’epatite o un’infiamma-zione intestinale. Altre reazionipossono comparire solo dopo tremesi o più tardi: infiammazionicroniche cutanee, delle ghiandolesalivari e lacrimali o anche dellemucose, o magari la caduta deicapelli o problemi alle unghie.Queste reazioni in genere sonopasseggere e possono di solitoessere trattate con medicamenti.
Grande importanza dei
contatti umani
Un trapianto costituisce una lun-ga e dura prova per il paziente, siasotto l’aspetto fisico sia sottoquello morale. La sensazione diisolamento nella stanza sterile per
26 Leucemie dell’adulto
Nel testo sonomenzionati nume-rosi termini tecnici.Sono spiegati inparte direttamentenel testo, in partenel glossario(p. 34–36).
Nuove prospettive
La conservazione delle cellule sessuali per ledonne è un po’ più complicata. Gli ovuli,infatti, non sopportano le basse temperature.La congelazione di ovuli già fecondati è possi-bile benché problematica e sottoposta a leggimolto severe. Da poco le speranze sono rivoltealla possibilità di congelare e reimpiantare iltessuto ovarico con gli ovuli, una volta termi-nata il trattamento. Questa tecnica si trovaperò ancora in uno stadio iniziale.
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Sanguinamenti
La diminuzione del numero di pia-strine (trombociti) nel sangue puòprovocare emorragie difficili datamponare, provocate spontanea-mente oppure da una leggeraferita: sanguinamenti in seguito acure odontoiatriche, sanguina-menti dal naso e la comparsa diporpora, specie sugli arti inferiori.
I pazienti leucemici soffrono inol-tre più spesso di ulcere gastriche,complici la malattia, lo stress o ifarmaci antitumorali; le ulcerepossono provocare a loro voltaemorragie interne.
Il modo migliore di ridurre ilrischio di emorragia è di evitarecontusioni e ferite e di nonesporsi a rischi inutili. Facciamolta attenzione nel servirsi di uncoltello o di altri strumenti affilatio appuntiti. Se una ferita san-guina e non si può fermarel’emorragia deve subito rivolgersial medico. In caso di bisogno lesarà praticata una trasfusione dipiastrine sanguigne.
Stanchezza, mancanza di
ossigeno
Quando il numero di globuli rossisi riduce, cala anche il livello del-l’emoglobina e l’organismo sitrova in debito di ossigeno. Lareazione è molto personale: al-cuni continueranno a sentirsi piùo meno in forma, altri invece – etra questi soprattutto le personeanziane – si sentiranno comesvuotati di energie.
Stanchezza, spossatezza, abbatti-mento, disturbi del sonno pos-sono avere molteplici cause edovrebbero essere discusse inmodo differenziato con il medicocurante.
L’importante è di non sovraccari-carsi. In caso di difficoltà respira-torie il medico le prescriverà senecessario una trasfusione di san-gue o un farmaco contro l’ane-mia.
Il suo stato di salute le dà even-tualmente diritto a un’assistenzaa domicilio. Ne parli con la suaéquipe curante, rispettivamente ilservizio sociale dell’ospedale.Può anche rivolgersi al servizio diconsulenza della Lega contro ilcancro del suo cantone (v.annessi) per avere informazioni in
Leucemie dell’adulto 29
Le cellule malate si moltiplicano aspese delle altre cellule sane delsangue: piastrine, globuli bianchie globuli rossi. Il trattamento puòaggredire tutte le cellule sangui-gne, il che comporta degli effettisecondari indesiderati.
Febbre e infezioni
La diminuzione del numero dialcuni globuli bianchi si traduce inun rischio maggiore di febbre e diinfezioni, in special modo la pol-monite, e in attacchi di febbre.Esso è seguito spesso anche dainfiammazioni delle gengive, deicolletti dei denti, della mucosaorale, delle tonsille e della re-gione anale.
Nel caso di rischio elevato di infe-zioni, il medico può prescrivere atitolo preventivo degli antibiotici
contro i batteri e antimicotici con-tro i funghi. È importante non tra-scurare segni di infezione e con-sultare un medico per il tratt-amento. L’automedicazione inquesti casi non è sufficiente. Incaso di febbre improvvisa sopra38° C o brividi è assolutamentenecessario recarsi dal medico.
Cerchi inoltre di evitare luoghimolto frequentati (p.e. i grandimagazzini o i trasporti pubblici) elocali climatizzati e di alimentarsiin modo equilibrato e completo.Curi bene la bocca e i denti e incasi particolari ricorra anche aspeciali mascherine per coprire labocca e il naso, da dove entranofacilmente numerosi germi evirus.
In seguito a un trattamento riu-scito della leucemia, anche i rischidi infezione diminuiscono.
Che cosa fare in caso di …
28 Leucemie dell’adulto
È importante prendere sul serio tali problemi e cercare di trovaredelle soluzioni insieme al medico curante. Nel caso di febbre, diffi-coltà respiratorie o emorragie difficili da tamponare è necessariorivolgersi senza indugio al medico oppure al centro di cura.
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In alcuni casi le cellule canceroseinvadono il sistema nervoso cen-trale, cioè il cervello e le meningimolli, e il malato può presentaremal di testa, stati confusionali,disturbi della vista e una perditasensoriale negli arti. Possonomanifestarsi nevralgie che irra-diano nelle braccia e nelle gambe.
L’obiettivo del trattamento dellaleucemia è di ridurre il numero dicellule malate e di conseguenzaanche i sintomi qui descritti. Lamedicina dispone di una vasta
gamma di farmaci efficaci eattualmente i dolori possono ingenere essere ben trattati. Èimportante ricorrere a questi far-maci se necessario.
Il dolori possono e devono esserecurati. Il dolore non curato pro-voca contrazioni che sono a lorovolta causa di altri dolori. I doloridebilitano inutilmente l’organi-smo e demoralizzano profonda-mente il paziente. In certi casianche la radioterapia rende pre-ziosi servizi.
Leucemie dell’adulto 31
merito, anche per quantoriguarda il rimborso dei costi.Non ecceda negli sforzi, si con-ceda più spesso una pausa,domandi e un aiuto per le attivitàfaticose.
Si conceda più ore di riposo delsolito se il corpo le segnala que-sto bisogno. Anche un’attivitàfisica adeguata – ginnastica leg-gera, aria fresca, passeggiate –possono avere effetti benefici.
Dolori
Possono manifestarsi in diverseparti del corpo e avere causediverse. La milza ripulisce il san-gue, ma soprattutto filtra i globulivecchi. Anche il fegato ha il com-pito di ripulire il sangue. In caso dileucemie questi organi non rie-scono a smaltire le cellule malatee si gonfiano. La tumefazionedella milza dal lato sinistro del-l’addome, e del fegato a destra,comprime lo stomaco e l’inte-stino. Dopo i pasti la sensazione dicompressione e pesantezza è piùviva e può causare veri e propridolori. Durante una visita ilmedico può valutare il grado ditumefazione di questi due organitramite la palpazione e l’ecografia.
È anche possibile che il cumulo dicellule leucemiche all’interno delmidollo osseo provochi dolorisimili ai dolori reumatici.
30 Leucemie dell’adulto
Troverà utili consigli per migliorare il suo benessere …
… negli opuscoli della Lega contro il cancro (v. annessi):> Fatica e stanchezza; spiega le cause della stanchezza dovuta
alla malattia e ai suoi trattamenti e da consigli per affrontarla.> Malattia tumorale e alimentazione; illustra come fare fronte
alla mancanza di appetito e ad altri problemi di alimentazionee di digestione.
> Vivere con il cancro, senza dolore; un efficace trattamentoè possibile unicamente se parla del problema con l’équipecurante.
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sti alla legge e possono essereattuati soltanto sotto sorveglianzae con l’accordo di una commis-sione etica. La participazione auno studio è sempre volontaria. Iprogressi compiuti in questiultimi anni nel trattamento delcancro non sarebbero stati possi-bili senza la partecipazione dinumerosi malati a studi clinici.Altre informazioni sul tema si tro-vano nell’opuscolo «Trattamentodei tumori nell’ambito di uno stu-dio clinico» (v. annessi).
Trovare ascolto
Le leucemie sono malattie tumo-rali complesse. Nella presa acarico intervengono diversi fat-tori: il tipo di leucemia da cui ècolpita, la sua età, il suo stato disalute generale, le sue convin-zioni e le sue aspettative nei con-fronti dell’équipe curante.
Si rivolga …
… alla sua équipe curante
Non abbia paura di porre le suedomande e di esprimere i suoidubbi e le sue paure. L’équipe chesi prende cura di lei l’ascolterà.Annoti le domande che sorgonotra due visite mediche. Se nesente il bisogno, non abbia timoredi prendere contatto telefonicocon il suo medico.
… alla Lega contro il cancro
cantonale
I collaboratori della Lega contro ilcancro della sua regione leoffrono consulenza e sostegno edifendono i suoi interessi in que-stioni assicurative o per altri pro-blemi legati alla malattia. Le leghecontro il cancro organizzanoanche corsi e giornate di forma-zione e possono metterla in con-tatto con gruppi di autoaiuto. Siinformi su aiuti e prestazioniofferti da questi servizi di consu-lenza.
… a Linea cancro 0800 55 62 68
Sente il bisogno di parlare conqualcuno della sua malattia? Unodei suoi familiari desidera infor-mazioni più dettagliate sulle leu-cemie? Vuole saperne di più su unmetodo di terapia complemen-tare? Le collaboratrici di Lineacancro sono a sua disposizione.Ascoltano, informano e rispon-dono alle sue domande legate alcancro (v. annessi). La chiamata ele informazioni sono gratuite. Selo desidera può mantenere l’ano-nimato.
Controlli medici
Terminata la cura le saranno pro-posti dei controlli medici regolari,indipendentemente dalla forma dileucemia di cui soffriva. Questasorveglianza continua è moltoimportante. Dovrebbe assoluta-mente sottoporsi a questi esamidi controllo per poter curare tem-pestivamente eventuali ricadute. Icontrolli saranno effettuati dallospecialista che l’aveva in cura edal suo medico. Il medico control-lerà lo stato di salute generale,l’ausculterà, le chiederà se soffredi dolori particolari, palperà ilinfonodi, la milza e il fegato.
Ogni due mesi circa si effettueràun prelievo di sangue e, a inter-valli più lunghi, di midollo osseo.Lo scopo è di controllare lo statodelle cellule madri e dei globulisanguigni.
Medicina complementare
Forse vuole contribuire personal-mente al suo benessere facendoricorso a metodi complementari.Esiste una vasta gamma diofferte, purtroppo ve ne sonoanche di quelle che non manten-gono quello che promettono. Laminaccia della malattia può spin-gere qualcuno a mettersi nellemani di terapeuti poco seri. L’opus-
colo «Alternativi? Complemen-tari?» descrive come proteggersida queste persone e quali criteriadottare nella scelta del metodopiù adatto alla sua situazione (v.annessi).
Può trovare informazioni anchenei libri specializzati o su internet.Accanto a informazioni molto utilise ne trovano anche di dubbie chepossono far nascere false spe-ranze e indurre in errore. È possi-bile anche farsi attirare da terapiepericolose. Cerchi di mantenere ilsuo senso critico e ne parli con ilsuo medico se trova siti che rac-comandano soluzioni o medica-menti miracolosi.
Ricerca di nuove
terapie – studi clinici
Prima che un nuovo medica-mento sia autorizzato e ricono-sciuto, sono necessari numerosianni di studi e di ricerca per ana-lizzare la sua efficacia e testare isuoi effetti secondari. In un primotempo una sostanza sarà testatain laboratorio, per poi esseresomministrata poco a poco a ani-mali e in seguito, se i risultatisono convincenti, all’uomo. Sitratta di persone che non hannoreagito a un trattamento conven-zionale. Simili studi sono sottopo-
Per saperne di più
32 Leucemie dell’adulto Leucemie dell’adulto 33
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Eritrocita
Nome scientifico del globulorosso.
Enzima
Sostanza che permette la catalisi,che accelera una reazione biochi-mica.
Emoglobina
Pigmento che conferisce ai glo-buli rossi del sangue il lorocolore. Fissa l’ossigeno nei pol-moni e lo libera nei tessuti dell’in-tero organismo.
Ematologo
Medico specialista nella diagnosie nel trattamento delle malattiedel sangue.
HLA
Sulla superficie delle cellule deitessuti e dei globuli bianchi sonopresenti antigeni HLA (HumanLeucocyte Antigen). Questi anti-geni sono geneticamente deter-minati e costituiscono in un certosenso l’impronta digitale dellecellule. Nel sistema immunitariorivestono grande importanza inquanto l’organismo si difendedagli antigeni provenienti dal-l’esterno producendo gli anticorpi.
Leucociti
Famiglia di globuli bianchi checostituiscono il sistema immuni-tario. Circolano in tutto il corpo ehanno un ruolo essenziale nelledifese dell’organismo, ricono-scendo gli elementi «estranei» omalati e fabbricando degli anti-corpi.
Liquido cefalorachidiano
Liquido in cui è immerso il sis-tema nervoso centrale (cervello emidollo spinale).
Linfociti
Famiglia di globuli bianchi checostituiscono il sistema immuni-tario. Circolano in tutto il corpo esvolgono una funzione essenzialenella difesa dell’organismo rico-noscendo gli elementi anormali efabbricando anticorpi.
Macrofagi
Il nome significa letteralmentegrandi cellule «mangiatrici». Pos-sono distruggere in particolare lecellule tumorali. Parte importantedel sistema immunitario, sono inun certo senso cellule «spazzine»che ingoiano batteri e cellulemalate o morte.
Monociti
Formano una sottofamiglia deiglobuli bianchi; i monociti sono iprogenitori dei macrofagi.
Leucemie dell’adulto 35
Allogenico
Si dice di trapianto quando dona-tore e ricevente del midollo osseosono due persone distinte (il con-trario è autologo).
Ambulatorio
In ambulatorio si applicano lecure che non richiedono l’ospeda-lizzazione del malato.
Anticorpi
Proteine prodotte dai linfociti inrisposta alla presenza di un anti-gene. Ogni anticorpo riconosce il«suo» antigene. L’incontro del-l’anticorpo con l’antigene scatenauna serie di reazioni – tra cui lafebbre – che indurranno l’organi-smo a eliminare la cellula porta-trice dell’antigene, per es. una cel-lula leucemica.
Antigene
Proteina situata sulla superficie diuna cellula (per es. su un globulobianco leucemico) e che ha la pro-prietà di stimolare l’organismo aprodurre un anticorpo specifico.
Autologo
Si dice di trapianto quando ildonatore e il ricevente del midolloosseo sono la stessa persona (ilcontrario è allogenico).
Barriera ematoencefalica
Barriera virtuale che isola parzial-mente il sistema nervoso cen-trale, cioè il cervello, dalla circola-zione sanguigna e lo protegge dainflussi esterni.
Cellule madri
Il termine designa le cellule pre-cursori presenti nel midolloosseo. In base ai bisogni dell’or-ganismo la cellula madre giungea maturazione e si specializza gra-dualmente per diventare infine unglobulo sanguigno funzionale.Sinonimo di precursore.
Citostatici
Medicamenti che impediscono ladivisione delle cellule tumorali o,in condizioni ideali, distruggonole cellule tumorali in tutto il corpo.
Cresta iliaca
Margine superiore dell’osso del-l’anca.
Granulociti
Famiglia di globuli bianchi carat-terizzati da granulazioni nel lorocitoplasma (liquido all’internodella cellula), donde il loro nome.Fanno parte del sistema immuni-tario e intervengono in caso d’in-fezione o infiammazione.
Glossario
34 Leucemie dell’adulto
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Opuscoli
Le pubblicazioni della Lega controil cancro possono aiutarla a me-glio affrontare la malattia e le sueconseguenze. Sono offerte gratui-tamente, se non indicato diversa-mente, dalla Lega contro il cancrodel suo cantone. È un servizioreso possibile grazie al sostegnodelle nostre donatrici e dei nostridonatori.
Il trattamento medicamentoso
dei tumori
Una guida per pazienti e familiari
La radio-oncologia
Una guida per pazienti e familiari
Fatica e stanchezza
Stimoli per superare la stan-chezza legata alle malattie tumo-rali
Il linfedema
Piccola guida per pazienti
Malattia tumorale e
alimentazione
Una guida per superare i pro-blemi di inappetenza e di dige-stione legati al cancro
Alternativi? Complementari?
Un’informazione su rischi e bene-fici di metodi di cura non ricono-sciuti in oncologia
Vivere con il cancro, senza
dolore
Una guida per pazienti e familiari
Come accompagnare un malato
di cancro
Una guida per familiari e amici
La terapia antitumorale ha
modificato il mio aspetto
Suggerimenti e consigli da capo apiedi
Cancro: dal gene all’uomo
Un CD-Rom che rappresenta inmodo molto chiaro, in formascritta e visiva (da ascoltare e/oleggere), l’origine e il trattamentodelle malattie tumorali (dispo-nibile in francese e tedesco,CHF 25.– + costi di spedizione).
Come ordinare le pubblicazioni:
> attraverso la Lega contro ilcancro della sua regione
> chiamando il numerotelefonico 0844 885 00 00
> tramite e-mail:[email protected]
> tramite internet:www.swisscancer.ch
L’elenco completo delle pubblica-zioni della Lega contro il cancrocon una breve descrizione di ogniopuscolo si trova in internet:www.swisscancer.ch.
Annessi
Leucemie dell’adulto 37
Oncologo
Medico specializzato nella dia-gnosi e nel trattamento dellemalattie tumorali. Esistono onco-logi specializzati nel trattamentomedicamentoso (chemioterapie,ecc.) e radio-oncologi specializzatinel trattamento con raggi ioniz-zanti (radioterapia).
Precursori
Cellule immature ma già «pro-grammate» per formare una fami-glia di globuli sanguigni. Si tro-vano precursori nel midollo osseoe nella circolazione sanguigna(precursori detti «circolanti»).
Porpora
Piccole macchie cutanee pun-tiformi di colore rosso vivo provo-cate da minuscole emorragie sot-tocutanee. La porpora è spessodovuta a una anomalia nel funzio-namento delle piastrine sangui-gne o alla diminuzione del loronumero.
Sistema immunitario
È costituito dall’insieme dei mec-canismi con cui l’organismo sidifende dagli agenti «estranei»che provocano una malattia:virus, batteri, funghi, cellule can-cerose. I globuli bianchi svolgonouna funzione molto importanteall’interno di questo sistema.
Trombociti
Nome scientifico delle piastrinedel sangue; sono importanti perla coagulazione del sangue.
Ventricoli cerebrali
Cavità situate normalmente al-l’interno del cervello, contenentiliquido cefalorachidiano, comu-nicanti con lo spazio situato trasuperficie del cervello o delmidollo spinale e le meningi.
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Trattamento dei tumori
nell’ambito di uno studio clinico
Opuscolo informativo per i pa-zienti e le loro famiglie. Questapubblicazione si può ottenere gra-tuitamente presso: Istituo Sviz-zero per la Ricerca Applicata sulCancro (SIAK), tel. 031 389 91 91,e-mail: [email protected], www.siak.ch(sotto publications).
Internet
In internet si trovano numeroseinformazioni sul tema della leuce-mia, certe anche inutili o sba-gliate. Più precisi sono i terminiindicati per la ricerca, più infor-mazioni specifiche per la suasituazione troverà. Verifichi sem-pre l’origine e la data dell’ultimoaggiornamento del sito visitato. È
possibile trovare anche consiglie raccomandazioni di prodottidubbi o promesse di guarigione,da cui bisogna diffidare. Ne parlicon il suo medico oppure conLinea cancro. Le collaboratrici diLinea cancro possono anche darleindicazioni per la ricerca su inter-net.
In internet si trovano pure dei foridi discussione e di scambio. Sonopiattaforme che possono esseremolto utili, ma che presentanoanche dei limiti. Ogni situazione èdiversa e consigli utili ad alcuni,per altre situazioni possono in-vece risultare inadeguate. D’altrocanto può essere incoraggianteleggere le testimonianze di per-sone che sono state confrontate auna malattia tumorale e che sonoriuscite a superarla.
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Associazione svizzera dei
trapiantati di midollo osseo
Armin Kälin
presidente
Rümlisbergstrtasse 11
4803 Vordemwald
tel. privato 062 752 98 10
www.svkmt.ch
Fondazione Registro Svizzero
dei Donatori di Midollo
Werkstrasse 18
casella postale
3084 Wabern / Bern
tel. 031 960 76 36
fax 031 960 76 59
www.swissregistry.ch
Il registro, amministrato da una
fondazione, è una banca dati di
donatori di midollo osseo in
Svizzera. Se un paziente non ha
né fratelli né sorelle le cui cel-
lule presentano degli antigeni
tissulari compatibili, il registro
organizza la ricerca di un altro
donatore in Svizzera o all’es-
tero.
Fondazione per la promozione
del trapianto di midollo osseo
Candy Heberlein
Vorder Rainholzstrasse 3
8123 Ebmatingen
tel. 01 982 12 12
fax 01 982 12 13
www.knochenmark.ch
La fondazione è attiva nella pro-
mozione del dono di midollo
osseo.
> I volontari che intendono
mettersi a disposizione
ricevono dalla fondazione
tutte le indicazioni
necessarie.
> Le persone colpite da
leucemia, alla vigilia di un
trapianto di midollo osseo,
possono rivolgersi alla
fondazione per una
consulenza.
Il filmato intitolato «Une vie en
cadeau» illustra in cosa consi-
ste un trapianto e contribuisce
a eliminare paure infondate,
senza infodere false speranze.
Sulla pagina d’accoglienza del
sito trova gli indirizzi dei gruppi
regionali di autoaiuto.
Indirizzi utili
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Krebsliga Aargau
Milchgasse 41
5000 Aarau
Tel. 062 824 08 86
Fax 062 824 80 50
www.krebsliga-aargau.ch
PK 50-12121-7
Krebsliga beider Basel
Mittlere Strasse 35
4056 Basel
Tel. 061 319 99 88
Fax 061 319 99 89
www.krebsliga-basel.ch
PK 40-28150-6
Bernische Krebsliga
Ligue bernoise
contre le cancer
Marktgasse 55
Postfach 184
3000 Bern 7
Tel. 031 313 24 24
Fax 031 313 24 20
www.bernischekrebsliga.ch
PK 30-22695-4
Bündner Krebsliga
Alexanderstrasse 38
7000 Chur
Tel. 081 252 50 90
Fax 081 253 76 08
www.krebsliga-gr.ch
PK 70-1442-0
Ligue fribourgeoise
contre le cancer
Krebsliga Freiburg
Route des Daillettes 1
case postale 181
1709 Fribourg
tél. 026 426 02 90
fax 026 426 02 88
www.liguecancer-fr.ch
CCP 17-6131-3
Ligue genevoise
contre le cancer
17, boulevard des Philosophes
1205 Genève
tél. 022 322 13 33
fax 022 322 13 39
www.lgc.ch
CCP 12-380-8
Krebsliga Glarus
Kantonsspital
8750 Glarus
Tel. 055 646 32 47
Fax 055 646 43 00
PK 87-2462-9
Ligue jurassienne
contre le cancer
Rue de l’Hôpital 40
case postale 2210
2800 Delémont
tél. 032 422 20 30
fax 032 422 26 10
CCP 25-7881-3
Ligue neuchâteloise
contre le cancer
Faubourg du Lac 17
case postale
2001 Neuchâtel
tél. 032 721 23 25
CCP 20-6717-9
Krebsliga Schaffhausen
Kantonsspital
8208 Schaffhausen
Tel. 052 634 29 33
Fax 052 634 29 34
PK 82-3096-2
Krebsliga Solothurn
Dornacherstrasse 33
4500 Solothurn
Tel. 032 628 68 10
Fax 032 628 68 11
PK 45-1044-7
Krebsliga
St. Gallen-Appenzell
Flurhofstrasse 7
9000 St. Gallen
Tel. 071 242 70 00
Fax 071 242 70 30
www.krebsliga-sg.ch
PK 90-15390-1
Thurgauische Krebsliga
Bahnhofstrasse 5
8570 Weinfelden
Tel. 071 626 70 00
Fax 071 626 70 01
www.tgkl.ch
PK 85-4796-4
Lega ticinese
contro il cancro
Via Colombi 1
6500 Bellinzona 4
tel. 091 820 64 20
fax 091 826 32 68
www.legacancro.ch
CCP 65-126-6
Ligue valaisanne
contre le cancer
Walliser Liga
für Krebsbekämpfung
Siège central:
Rue de la Dixence 19
1950 Sion
tél. 027 322 99 74
fax 027 322 99 75
Beratungsbüro:
Spitalstrasse 5
3900 Brig
Tel. 027 922 93 21
Mobile 079 644 80 18
Fax 027 922 93 25
CCP/PK 19-340-2
Ligue vaudoise
contre le cancer
Av. Gratta-Paille 2
case postale 411
1000 Lausanne 30 Grey
tél. 021 641 15 15
fax 021 641 15 40
www.lvc.ch
CCP 10-22260-0
Krebsliga Zentralschweiz
Hirschmattstrasse 29
6003 Luzern
Tel. 041 210 25 50
Fax 041 210 26 50
www.krebsliga.info
PK 60-13232-5
Krebsliga Zug
Alpenstrasse 14
6300 Zug
Tel. 041 720 20 45
Fax 041 720 20 46
www.krebsliga-zug.ch
PK 80-56342-6
Krebsliga Zürich
Klosbachstrasse 2
8032 Zürich
Tel. 044 388 55 00
Fax 044 388 55 11
www.krebsliga-zh.ch
PK 80-868-5
Krebshilfe Liechtenstein
Im Malarsch 4
FL-9494 Schaan
Tel. 00423 233 18 45
Fax 00423 233 18 55
www.krebshilfe.li
PK 90-4828-8
Lega svizzera contro il cancro
Effingerstrasse 40
casella postale 8219
3001 Berna
tel. 031 389 91 00
fax 031 389 91 60
www.swisscancer.ch
CCP 30-4843-9
Linea cancro
tel. 0800 55 62 68
(chiamata gratuita)
lunedì, martedì e mercoledì
dalle 10.00 alle 18.00,
giovedì e venerdì
dalle 14.00 alle 18.00
Per ordinare gli opuscoli
tel. 0844 85 00 00
La sua offerta ci fa piacere.
Leucemie dell’adulto 4140 Leucemie dell’adulto
Consulenza e aiuto –
la Lega contro il cancro nella sua regione
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Associazione
Laringectomizzati,
Sezione Ticino
Presidente e rieducatore:
Bruno Pettinaroli
Vicolo Bena 4f
6850 Mendrisio
tel. 091 646 90 75
o 091 820 64 20
Vivere come prima
Gruppo d’autoaiuto per
donne operate al seno
Presidente:
Johanna Bützer
Residenza Mara
6817 Maroggia
tel. 091 649 98 88
Segretariato:
Via alla Campagna 9
6900 Lugano
tel. 091 971 81 20
ilco-ticino
Gruppo d’autoaiuto per ileo-
stomizzati, colostomizzati e
urostomizzati
Presidente:
Franco Bircher
Via Costera 11
6932 Breganzona
Persona di contatto:
Elfriede Mozzini
A la Trempa 13
6528 Camorino
tel. 091 857 64 64
Oraganizzazione
d’autoaiuto per bambini malati
di cancro
Kinderkrebshilfe Schweiz
Sonnenrain 4
4534 Flumenthal
tel. 032 637 30 85
fax 032 637 03 67
www.kinderkrebshilfe.ch
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Organizzazioni d’autoaiuto per persone malate di cancro
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