OPINIONE PUBBLICA NELL’UNIONE EUROPEA...

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1 Eurobarometro Standard Commissione Europea EUROBAROMETRO 68 OPINIONE PUBBLICA NELL’UNIONE EUROPEA AUTUNNO 2007 RAPPORTO NAZIONALE ITALIANO Eurobarometro Standard 68 / Autunno 2007 – TNS Opinion & Social Il sondaggio è stato richiesto e coordinato dalla Direzione generale Stampa e Comunicazione. Questo rapporto è stato prodotto dalla Rappresentanza della Commissione europea in Italia. Questo documento non rappresenta l’opinione politica della Commissione europea. Le interpretazioni e le opinioni sono esclusivamente dell’autore.

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Eurobarometro Standard Commissione

Europea

EUROBAROMETRO 68 OPINIONE PUBBLICA NELL’UNIONE EUROPEA

AUTUNNO 2007

RAPPORTO NAZIONALE

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Il sondaggio è stato richiesto e coordinato dalla Direzione generale Stampa e Comunicazione. Questo rapporto è stato prodotto dalla Rappresentanza della Commissione europea in Italia. Questo documento non rappresenta l’opinione politica della Commissione europea. Le interpretazioni e le opinioni sono esclusivamente dell’autore.

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INDICE

INTRODUZIONE ……………………………………………………………….….. 3

CAPITOLO I …………………………………………………………………….….. 5

La situazione del Paese e le aspettative degli italiani

CAPITOLO II ………………………………………………………….…………... 13

La valutazione e la conoscenza dell’Ue

CAPITOLO III …………………………………………………………………….. 18

Gli italiani e i media

CAPITOLO IV …………………………………………………………………….. 25

La crisi della politica

CAPITOLO V ……………………………………………………………………… 31

Le priorità da affrontare tra Italia e Ue

CAPITOLO VI …………………………………………………………………….. 40

Sicurezza e immigrazione

CONCLUSIONI ………………………………………………………………….... 48

SPECIFICAZIONI TECNICHE …………………………………………………... 51

QUESTIONARIO …………………………………………………………………. 53

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INTRODUZIONE L’Eurobarometro Standard rappresenta il sondaggio più importante condotto a livello europeo per la comprensione delle opinioni dei cittadini europei sull’Ue e sui rispettivi Paesi. Le domande si concentrano sui principali temi della politica europea e sulle tematiche di volta in volta più di attualità. Le indagini sono effettuate regolarmente a partire dal 1973. All’Eurobarometro standard, che riunisce le risposte dell’intero campione europeo, sono annessi i rapporti nazionali sulle opinioni dei cittadini dei singoli Stati membri. Per l’Eurobarometro 68 i sondaggi sono stati condotti su scala europea tra il 22 Settembre e il 3 Novembre 2007 da TNS Opinion & Social per conto della Commissione europea. In totale sono state effettuate 30.281 interviste con cittadini di tutti i 27 Stati membri (inclusi gli abitanti di Cipro Nord), e dei tre Paesi candidati all’adesione: Croazia, Turchia ed ex Repubblica Iugoslava di Macedonia. Il campione è costituito da cittadini residenti nei rispettivi Paesi e di età superiore ai 15 anni. I dati di questa versione nazionale dell’Eurobarometro 68 sono stati raccolti in un periodo lievemente più breve, tra il 26 Settembre e il 17 Ottobre 2007, e riguardano un campione di 1.045 cittadini italiani. I sondaggi sono stati condotti in Italia dall’Istituto TNS Abacus. Il primo capitolo analizza le opinioni degli intervistati sulle proprie condizioni personali e sulla situazione del Paese, in particolare da un punto di vista economico e lavorativo. Il campione è stato inoltre chiamato a esprimere le proprie aspettative per il futuro dell’Italia e dell’Europa. Il secondo capitolo esamina come gli italiani valutano l’Unione europea e la membership italiana. Si dedica un’ampia parte all’analisi dell’effettiva conoscenza e comprensione dell’Ue e delle sue istituzioni da parte degli italiani. Nel terzo capitolo l’analisi si sposta sul rapporto tra gli italiani e i media. Si osserva il grado di fiducia che il Paese ripone su televisione, radio, stampa e internet. La parte iniziale del capitolo esamina le risposte date dagli italiani sull’attendibilità dei mezzi di informazione nazionali quando affrontano tematiche europee. Al campione è stato anche chiesto di valutare il proprio livello di informazione sugli affari comunitari, e la quantità di informazione di carattere europeo contenuta nei media italiani. Il quarto capitolo è intitolato la ‘Crisi della politica’ per dare conto del forte calo di fiducia nei confronti delle istituzioni nazionali ed europee registrato nel campione italiano. Si valuta l’interesse politico degli italiani in un periodo in cui le cosiddette forze dell’antipolitica si fanno strada. Gli italiani si sono espressi anche sul funzionamento della democrazia nel Paese e in Europa.

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Nel quinto capitolo si è chiesto al campione di indicare le priorità cui l’Italia deve far fronte, dando agli intervistati la possibilità di scegliere tra varie politiche e questioni di attualità. Il campione ha poi espresso il suo grado di apprezzamento per le singole politiche europee. Gli intervistati hanno anche fornito le loro opinioni sull’opportunità di affidare la gestione di una serie di attività pubbliche al governo nazionale o alle istituzioni comunitarie. Si è tentato di mettere a confronto il livello di attaccamento degli italiani al proprio Paese e all’Ue. Il sesto capitolo è dedicato infine alle due problematiche che, dall’analisi delle risposte del campione italiano, sono emerse come prioritarie: immigrazione e soprattutto lotta contro la criminalità. Si tratta d’altra parte, degli stessi temi sollevati nell’Eurobarometro 67 dove infatti un capitolo specifico era stato già dedicato a sicurezza e immigrazione. Al termine del testo sono aggiunte alcune specificazioni tecniche su come è stata effettuata l’indagine, e il questionario integrale fornito al campione, le cui risposte sono state poi sintetizzate in questa pubblicazione.

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CAPITOLO I

La situazione del Paese e le aspettative degli italiani

La maggioranza degli italiani è soddisfatta della vita che conduce...

Il 71% degli italiani si dichiarano soddisfatti della vita che conducono mentre il 28% esprime insoddisfazione. Nell’ultima rilevazione i soddisfatti rappresentavano il 74% degli intervistati e gli insoddisfatti il 25%. In media, l’80% dei cittadini dell’Unione europea si ritengono soddisfatti della vita che conducono, una percentuale identica a quella dell’ultimo sondaggio Eurobarometro. In Italia gli uomini sono in genere più soddisfatti delle donne, i giovani più degli anziani. In particolare il 72% degli intervistati di sesso maschile ha espresso soddisfazione a fronte del 70% delle donne. Il 76% dei giovani tra i 15 e i 24 anni dicono di essere soddisfatti, ma questa percentuale cala proporzionalmente all’avanzamento dell’età con il picco negativo toccato dagli ultra-cinquantacinquenni tra i quali il 66% esprime soddisfazione per le proprie condizioni di vita. Il livello di studi influisce su questo indicatore. Chi studia di più in genere si dice più soddisfatto. Il 79% di coloro che hanno un’istruzione universitaria esprimono giudizi positivi, mentre solo il 62% di chi dispone di una licenza di scuola media si dice soddisfatto. Chi ancora studia è il più felice. L’82% degli studenti esprimono soddisfazione per la vita che conducono.

Tav. 1: Si dicono soddisfatti della vita di tutti i giorni…

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

donne uomini giovani over-55 laureati licenzamedia

studenti mediaItalia

mediaUe

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…ma sull’economia prevale il malcontento

E’ in forte aumento la percentuale degli italiani critici sull’attuale situazione economica del Paese. Erano già la maggioranza (58%) nell’ultimo rilevamento Eurobarometro della primavera del 2007, ma adesso il malcontento è diffuso tra più di due italiani su tre (74%). Gli entusiasti dell’economia nazionale sono passati dal 36% al 23%. Nell’Ue il 52% degli intervistati giudica positivamente l’economia del proprio Paese, mentre il 44% è dell’opinione opposta. Gli italiani esprimono inoltre in modo crescente giudizi negativi nei confronti dell’intera economia europea. E’ il parere del 46% degli intervistati mentre il 41% non avanza critiche. Nell’ultimo rilevamento in Italia i soddisfatti dell’economia europea rappresentavano la maggioranza relativa (45%) contro un 43% di critici. Si evidenzia anche in questo caso una marcata distinzione tra i giudizi degli italiani e quelli complessivi degli europei che invece continuano ad avere opinioni favorevoli sullo stato dell’economia del continente (58%).

Tav. 2: Gli italiani insoddisfatti della situazione economica nazionale ed europea

0

10

20

30

40

50

60

70

80

EB 67 EB 68

economia italiana

economia europea

La maggioranza degli italiani continua ad essere favorevole all’euro

Alla domanda sul grado di apprezzamento per l’euro, la maggioranza degli italiani continua a dare una risposta positiva. Il 63% si dice a favore della moneta unica, anche se la percentuale è in calo rispetto al precedente 67%. Diminuiscono però anche coloro che esprimono invece un giudizio negativo sull’Unione monetaria e sull’euro. Sono infatti passati dal 25% al 24%. In aumento invece quelli che dicono di non avere un’opinione sul tema (dall’8% al 13%).

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Il 78% degli italiani critica la situazione occupazionale del Paese

Gli italiani insoddisfatti della situazione lavorativa nazionale sono passati in pochi mesi dal 73% al 78%, mentre i giudizi positivi sono passati dal 24% al 19%. Un andamento in controtendenza con la percezione diffusa nell’Ue dove sono invece in aumento coloro che esprimono opinioni favorevoli mentre diminuiscono i critici, pur restando tuttavia in maggioranza assoluta (61%).

Tav. 3: Gli italiani e l’occupazione

In Italia i giudizi negativi sulla situazione occupazionale sono espressi in maggioranza dalle donne (79% del totale), dagli anziani (82%), dagli immigrati (100% tra quelli provenienti dall’Est Europa), dall’elettorato di destra (81%), dalle casalinghe (88%) e dai meridionali (89%). Tra le varie fasce d’età, i giovani tra i 25 e i 39 anni sono i meno critici (74%). Il 27% degli intervistati con un’istruzione universitaria esprime giudizi positivi, contro la media italiana del 19%.

Italiani e europei sono sempre meno soddisfatti della protezione sociale

Soltanto un quarto degli italiani esprime opinioni positive alla domanda sul livello della protezione sociale offerta dalle autorità nazionali. Nell’ultimo sondaggio alla stessa domanda aveva risposto in termini favorevoli il 37% del campione. I critici

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sono ora il 68% del totale. I cittadini europei rispondono in modo negativo nel 49% dei casi, e favorevolmente nel 46%. Tra i singoli Paesi, in Gran Bretagna i soddisfatti della protezione sociale nazionale sono il 50% degli intervistati, in Irlanda e in Germania il 59%, in Francia il 68%. I sistemi sociali migliori in Europa in base al parere dei propri cittadini si trovano in Belgio e in Lussemburgo (84% di soddisfatti), e poi in Finlandia (82%) e in Austria (81%).

Tav. 4: Il Welfare in Italia e in Europa

Guardando al futuro cala l’ottimismo…

Partendo da questo quadro percepito come poco rassicurante, nell’arco di dodici mesi gli italiani prevedono nella maggior parte dei casi (49%) un’assenza di cambiamenti rilevanti per le proprie condizioni personali mentre sono solamente il 29% a ritenere che miglioreranno. Nell’ultimo rilevamento guardavano con favore al futuro il 37% degli italiani.

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…soprattutto in relazione alla situazione economica…

L’economia nazionale è considerata in via di peggioramento dal 35% (a fronte del 31% nell’ultimo rilevamento) degli intervistati italiani mentre il 21% (invece che il 25% di pochi mesi fa) ritiene che nei prossimi dodici mesi la situazione migliorerà. Il 38% non rileva alcun cambiamento significativo. Seppur con toni meno pessimistici, anche a livello europeo si nota la stessa tendenza, con la maggioranza del campione (44%) che dice di non aspettarsi cambi di rotta per l’economia del proprio Paese, il 26% che si attende un peggioramento e il 24% che mantiene invece un approccio più ottimistico. Il pessimismo sul futuro economico del Paese si stempera un po’ quando gli italiani pensano alle condizioni finanziarie della propria famiglia nei successivi dodici mesi. Il 22% ritiene che miglioreranno, il 21% teme che saranno peggiori. La netta maggioranza (53%) non si aspetta cambiamenti. Anche in questo caso gli ottimisti sono calati (dal 25% al 22%) mentre i pessimisti aumentano (dal 15% al 21%). Diminuiscono invece in Italia i pessimisti sul futuro economico a breve termine dell’Unione europea nel suo complesso. Sono passati dal 21% al 17%, mentre a livello europeo scendono dal 16% al 13%. Tra gli intervistati italiani, sono tuttavia sempre meno anche coloro che guardano con ottimismo al quadro economico dell’Ue nei prossimi dodici mesi. Sono ora il 25% a fronte del 29% di pochi mesi fa. Cresce invece dal 37% al 44% la quota del campione che non vede cambiamenti rilevanti nel prossimo futuro.

Tav. 5: La situazione economica dell’Ue nei prossimi dodici mesi sarà…

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

50

EB 67 EB 68

migliore

peggiore

senza cambiamenti

non so

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…e a quella occupazionale

Un italiano su cinque (20%) pensa che la situazione lavorativa nel Paese andrà migliorando nell’arco di un anno. Nell’ultimo sondaggio Eurobarometro lo pensava il 24% del campione italiano. Ora invece il 35% teme peggioramenti, in crescita dal 34% registrato nell’ultimo sondaggio. La maggioranza continua a non prevedere cambiamenti (40%). In merito alla situazione lavorativa personale, gli italiani si confermano meno pessimisti con soltanto l’11% che si attende un peggioramento e il 23% che invece scruta possibili progressi. L’ampia maggioranza (61%) non prevede cambiamenti importanti.

In Italia le cose vanno nella direzione sbagliata secondo il 52% del campione

Sono diventati la maggioranza assoluta degli intervistati (52%), gli italiani che ritengono che in generale il Paese non sia sulla strada giusta. Nello scorso rilevamento erano il 45%. Calano di conseguenza coloro che pensano invece che le cose vadano per il verso giusto. Sono passati dal 23% al 16%. Tra i cittadini europei emerge invece la tendenza opposta. Aumentano infatti quelli che ritengono il proprio Paese avviato sulla giusta strada (dal 28% al 34%), mentre, seppur restando in maggioranza, calano coloro che pensano il contrario (dal 48% al 41%).

Tav. 6: In Italia le cose vanno in quale direzione?

16%

52%

27%

5%

Buona direzione Cattiva direzione Né l'una né l'altra Non so

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Anche l’Europa non è sulla strada giusta…

Sono la maggioranza relativa (29%) gli italiani che dichiarano che nell’Ue le cose vanno nella direzione sbagliata. Calano invece dal 29% al 26% coloro che guardano con favore alle tendenze europee. Mediamente i cittadini Ue dicono il contrario. Per la maggioranza (49%) l’Europa si è incamminata sulla giusta strada, mentre il 23% (in calo rispetto al precedente 33%) è del parere opposto.

…ma la netta maggioranza

continua ad essere ottimista sul futuro dell’Ue

Il 64% degli italiani si dice ottimista sul futuro dell’Unione europea. I pessimisti sono il 28%. A conferma tuttavia di una tendenza di accresciuto criticismo e disillusione, la percentuale degli ottimisti è in calo (rispetto al precedente 68%) mentre quella dei pessimisti è in crescita (dal recente 24%). Questo trend si manifesta anche a livello europeo dove in media il 66% dei cittadini si è detto fiducioso sul futuro dell’Ue a fronte del 69% riscontrato nell’ultimo rilevamento. Allo stesso modo i meno fiduciosi sono passati dal 24% al 26% del totale.

Tav. 7: Percentuali di ottimisti sul futuro Ue

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90

1

Media Ue Media Italia Uomini DonneFascia 15/24 anni Fascia 25/39 anni Fascia 40/54 anni Over-55Studenti Elettori sinistra Elettori centro Elettori destraAbitanti Nord Ovest Abitanti Nord Est Abitanti Centro Abitanti SudAbitanti Isole

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Identikit dell’ottimista: uomo, studente, di sinistra e residente nel Nord-Est

Analizzando questi dati nel dettaglio emerge che in Italia gli uomini sono molto più ottimisti delle donne in relazione al futuro dell’Ue. Il 70% degli intervistati di sesso maschile ha espresso fiducia, mentre tra le donne la percentuale cala al 58%. Giovani e studenti si confermano inoltre tra i più ottimisti con percentuali rispettivamente del 77% nella fascia di età tra i 15 e i 24 anni, e dell’81% tra coloro che dichiarano di studiare. Distinguendo gli italiani in base all’appartenenza politica si nota che tra chi si dichiara parte dell’elettorato di sinistra gli ottimisti sono il 72%, mentre tra gli elettori classificati come di centro la percentuale cala al 71% e tra gli elettori di destra scende ulteriormente al 64%. Sotto un profilo geografico invece sono gli italiani che vivono nel Nord-Est del Paese ad essere i più fiduciosi sul futuro dell’Ue. Lo dice il 70% degli intervistati. Questo grado di fiducia cala in tutte le altre aree d’Italia con il minimo nazionale registrato nelle Isole dove il 57% dice di essere ottimista.

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CAPITOLO II

La valutazione e la conoscenza dell’Ue

In calo ma ancora maggioritari gli italiani che hanno un’idea positiva dell’Ue

Il 55% del campione italiano dice che l’Unione europea rappresenta qualcosa di positivo mentre il 10% associa l’Ue ad un’idea negativa. Nello scorso rilevamento l’Ue evocava un’immagine positiva nel 58% degli italiani ed un’immagine negativa nell’8%. Anche a livello europeo calano coloro che percepiscono l’Ue in modo positivo (dal 52% al 49%) ma diminuiscono leggermente anche le opinioni negative (dal 15% al 14%). Aumentano invece quelli che non hanno una posizione ben definita riguardo all’Ue. Sono ora il 34% degli europei rispetto al passato 31%. In Italia restano il 32%.

La metà del campione giudica con favore

l’appartenenza dell’Italia all’Ue…

Il 50% degli italiani considerano l’appartenenza all’Ue un fatto positivo per il Paese a fronte del 51% registrato nell’ultimo rilevamento nella primavera del 2007. Sono in crescita i critici, passati dal 14% al 16% del totale. Coloro che restano di fatto indifferenti all’Ue non esprimendo né un giudizio positivo né uno negativo calano dal 29% al 28%. Mediamente il 58% dei cittadini europei è entusiasta di far parte dell’Ue, un punto percentuale in più rispetto all’ultimo sondaggio. L’appartenenza politica degli italiani gioca un ruolo rilevante nella valutazione della membership europea. Il 62% degli intervistati che si dichiarano di sinistra dicono di guardare con favore all’appartenenza italiana all’Ue, un’opinione condivisa da solo il 45% dell’elettorato di destra. Inoltre, secondo il sondaggio nel Nord-Est si trovano gli italiani più entusiasti del fatto di essere membri dell’Ue. Sono il 61% del totale, a fronte del 52% nel Sud e del 37% nelle Isole.

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Tav. 8: Come valuta l’appartenenza italiana all’Unione europea? Isole Nord Est

37%

31%

29%

3%

Positiva Negativa Né positiva né negativa Non so

61%8%

20%

11%

Positiva Negativa Né positiva né negativa Non so

…e il 47% vi scorge benefici effettivi

Quando si guarda agli effettivi benefici che l’appartenenza all’Unione europea ha portato al Paese, la percentuale degli italiani soddisfatti è in leggero calo. Sono il 47% mentre erano il 48% qualche mese fa. In conseguenza aumentano coloro che non vedono reali vantaggi nella membership (passano dal 32% al 33%). Il 58% dei cittadini europei restano entusiasti (rispetto al 59% precedente) mentre il 29% non scorge benefici per il proprio Paese (rispetto al 30%). A livello europeo sono aumentati coloro che non hanno un’opinione al riguardo (dall’11% al 13%).

Calano gli italiani che conoscono le istituzioni europee

Sono in calo gli italiani che dicono di avere perlomeno sentito parlare dei vari organismi di cui si compone l’Ue. Con l’eccezione di alcune istituzioni, resta molto elevata la percentuale di coloro che ignorano completamente l’esistenza di alcuni organismi comunitari. Il 59% degli intervistati dicono di aver sentito parlare del Consiglio Ue, in calo rispetto al 66% precedentemente registrato. Il livello di conoscenza è in flessione anche per la Corte di Giustizia europea (dal 53% al 46%), per la Corte dei Conti (dal 48% al 45%), per il Comitato delle Regioni (dal 29% al 27%), per il Comitato Economico e Sociale (dal 31% al 28%) e per il Mediatore europeo (dal 26% al 23%).

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Questo significa che il 34% degli italiani ignora l’esistenza del Consiglio Ue, il 46% della Corte di Giustizia, il 48% della Corte dei Conti, il 64% del Comitato Economico e Sociale, il 66% del Comitato delle Regioni, il 69% del Mediatore europeo.

Ma l’ampia maggioranza dice di aver sentito parlare di Parlamento,

Banca Centrale e Commissione

Il Parlamento europeo resta l’istituzione più conosciuta dagli italiani. L’83% dice di averne almeno sentito parlare, la stessa percentuale registrata nell’ultimo sondaggio Eurobarometro. In media i cittadini europei nell’88% dei casi dichiarano di conoscere il Parlamento. Un grado elevato di conoscenza si conferma anche per la Banca Centrale Europea. Resta invariata la percentuale di italiani che ne hanno sentito parlare (69%), mentre in Europa questa percentuale è in flessione dal 75% al 71%. L’unica istituzione comunitaria verso la quale gli italiani mostrano un lieve incremento di conoscenza è la Commissione europea di cui hanno sentito parlare il 73% degli intervistati a fronte del 72% precedente.

Tav. 9: Le percentuali degli italiani che non hanno mai sentito parlare delle seguenti istituzioni

1221

34

46

69

26

48

66 64

01020304050607080

1

Parlamento europeo Commissione Consiglio UeCorte di Giustizia Mediatore europeo Banca Centrale EuropeaCorte dei Conti europea Comitato delle Regioni Comitato Economico e Sociale

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Italiani peggio solo dei britannici nella conoscenza di base dell’Ue

Ad una serie di domande elementari sulla composizione e il funzionamento dell’Unione europea, gli italiani registrano una delle percentuali più basse di risposte corrette (32%). Solo i britannici fanno peggio con appena il 30% di risposte giuste. Gli ultimi Paesi ad aderire all’Ue, Bulgaria e Romania, registrano percentuali più alte, rispettivamente il 34% e il 33%. Persino la Croazia e l’Ex Repubblica Iugoslava di Macedonia, Paesi candidati all’adesione, segnano risultati migliori dell’Italia con rispettivamente il 42% e il 37% di risposte corrette. In particolare, alla domanda se l’Unione europea è composta attualmente di 15 membri, soltanto il 33% degli italiani risponde in modo corretto dicendo che è falso. Si tratta della percentuale più bassa tra tutti i ventisette Stati membri, la cui media si attesta al 52%. Il 31% degli italiani risponde invece in modo errato a questa domanda, mentre la maggioranza relativa (36%) ammette di non conoscerne la risposta, ignorando quindi i due allargamenti del 2004 e del 2007, e l’adesione di dodici nuovi Stati all’Ue.

Tav. 10: Percentuali di risposte corrette alla domanda sul numero di Stati che compongono l’Unione europea

0 10 20 30 40 50 60 70

1

Italia Media Ue Belgio Francia BulgariaRomania Germania Gran Bretagna Croazia ERYMacedoniaSpagna Irlanda Polonia

La maggioranza degli italiani (41%) conserva ancora la convinzione che la Zona Euro sia composta da 12 membri, ignorando l’adesione nel 2007 della Slovenia (l’ulteriore adesione dal primo gennaio 2008 di Cipro e Malta non è chiaramente tenuta in conto visto che le domande sono state poste nell’autunno del 2007). Si tratta comunque di un’informazione raramente diffusa in tutta Europa, dove in media si registra la stessa percentuale di errore che in Italia. Persino in Slovenia, le risposte sbagliate a questa domanda sono superiori (39%) a quelle corrette (35%).

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Infine alla domanda sulla rotazione semestrale della presidenza dell’Ue, il 40% degli italiani fornisce la risposta corretta, il 22% sbaglia e il 38% non sa rispondere. In media nell’Ue, le risposte corrette sono state il 49%, le errate il 23% mentre il 28% non ha risposto.

Il 62% degli italiani non comprende come funziona l’Ue

In virtù di questi dati non c’è da sorprendersi se gli italiani dichiarano in modo sempre più netto di non comprendere il funzionamento dell’Unione europea. Lo dice ormai il 62% del campione a fronte del 53% riscontrato nell’ultimo rilevamento. In calo invece coloro che dicono di capire l’Ue. Passano dal 33% al 26%. In Europa mediamente il 40% degli intervistati dice di essere a conoscenza del funzionamento della macchina comunitaria, mentre il 51% afferma il contrario.

Tav. 11: Ritiene di comprendere il funzionamento dell’Unione europea?

26%

62%

12%

Abbastanza

Non abbastanza

Non so

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CAPITOLO III

Gli italiani e i media

Per la maggior parte degli italiani il Paese non è abbastanza informato sull’Unione europea

Il 77% del campione ritiene che in Italia la gente non è bene informata sugli affari politici europei. Soltanto il 18% considera che invece c’è un livello sufficiente di informazione. Nel dettaglio, il 43% pensa che gli italiani non siano abbastanza informati e il 34% che non siano per niente informati. Viceversa, il 13% giudica il Paese piuttosto bene informato, e il 5% lo considera molto bene informato. E’ un quadro che ricalca lo scenario europeo dove in media il 78% dei cittadini ritengono che nel proprio Paese non ci sia abbastanza informazione su quanto riguarda l’Unione europea, mentre il 18% pensa il contrario.

Tav. 12: I cittadini europei e l’informazione sull’Ue

Tanto in Italia quanto in Europa si registra una tendenza all’incremento di coloro che pensano ci sia poca informazione sull’Ue. In Italia sono passati dal 72% al 77%. In media in Europa dal 75% al 78%.

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I media nazionali non informano abbastanza sull’Ue

La maggior parte degli italiani ritiene che i media nazionali non parlino a sufficienza dell’Unione europea. La netta maggioranza (59%) è dell’opinione che in televisione non si parli abbastanza di Ue. La stessa percentuale (59%) è del medesimo parere riguardo alla radio. La quantità cala nei confronti della carta stampata, anche se la maggioranza relativa (47%) è convinta che anche sui giornali si discuta troppo poco di affari europei. Decisamente più bassa, anche se pur sempre maggioritaria, la percentuale degli italiani (31%) che ritengono che anche su internet il tema Ue sia latente. In questo caso tuttavia è molto elevata la percentuale di coloro che non si sono fatti un’opinione sul tema (38%), a differenza che per gli altri media sui quali l’assenza di risposte non ha mai superato il 15% (con il minimo del 7% per la televisione).

Tav. 13: Quanto parlano di Ue i seguenti media?

2 4 3 4

24

3628 30

59

47

31

59

15 13

38

7

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Radio Stampa Internet Televisione

Non soPocoAbbastanzaTroppo

L’idea che i media italiani non affrontino sufficientemente i temi europei ha ampiamente guadagnato terreno rispetto all’ultimo sondaggio condotto in primavera. Allora, coloro che ritenevano l’informazione televisiva sull’Ue non sufficiente erano il 37% (contro l’attuale 59%), la radiofonica il 30% (a fronte del 59%) e quella dei giornali il 24% (contro il 47%). Per internet non ci sono riscontri in quanto la domanda non era stata posta in passato.

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Nelle aree rurali del Paese è più forte la richiesta di informazione sull’Ue nei media

Il 64% del campione proveniente da villaggi o aree rurali del Paese ritiene non sufficiente l’informazione sull’Unione europea presente in televisione. La stessa indicazione giunge dalle città piccole e grandi ma con una percentuale inferiore (in entrambi i casi il 58%). La medesima tendenza si può notare riguardo agli altri media. Nelle aree rurali il 62% ritiene che la radio informi troppo poco sull’Ue, a fronte del 58% che dice lo stesso nelle piccole e grandi città italiane. Il giudizio sulla carta stampata vede ancora una volta gli abitanti delle zone più periferiche in netta maggioranza (58%) convinti che nei giornali ci sia poca informazione di carattere europeo. Condividono la stessa opinione il 47% dei cittadini delle aree urbane più grandi, e il 45% degli abitanti delle piccole città. Infine, la maggioranza relativa (40%) di coloro che provengono dalle aree rurali giudica insufficiente l’informazione sull’Ue rintracciabile su internet. La maggioranza degli abitanti delle grandi città non ha un’opinione al riguardo (41%), il 29% considera l’informazione non abbastanza e il 24% la ritiene sufficiente. Nelle piccole e medie città invece coloro che giudicano insufficiente l’informazione sull’Ue che passa per internet sono in minoranza (29%) sia nei confronti di chi non esprime un’opinione (37%) sia di coloro che ritengono il livello di informazione abbastanza elevato (31%).

Tav. 14: I seguenti media informano troppo poco sull’Ue

0 10 20 30 40 50 60 70

Radio

Televisione

Stampa

Internet

Grandi cittàPiccole cittàAree rurali

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In calo gli italiani che ritengono i media oggettivi quando parlano di Unione europea

Gli italiani che ritengono oggettiva l’informazione televisiva sull’Ue sono calati dal 57% al 48%, scivolando al di sotto della media europea (53%), mentre nell’ultimo rilevamento ne erano al di sopra (la media Ue è rimasta invariata). Sono in aumento invece gli italiani che ritengono che la Tv parli dell’Unione europea in un modo troppo negativo (dal 10% al 18%) e coloro che non danno una risposta (dal 18% al 24%). In calo coloro che pensano che la televisione parli eccessivamente bene degli affari europei (dal 15% al 10%). Una tendenza molto simile si riscontra riguardo alla radio, considerata oggettiva quando affronta temi europei dal 43% degli italiani invece che dal 46% registrato nell’ultimo sondaggio. Viceversa, aumentano coloro che vi scorgono un approccio troppo negativo (dal 7% al 14%) e diminuiscono quelli che notano toni eccessivamente positivi (dal 7% al 6%). Gli indecisi passano dal 40% al 37%. Anche più evidente la flessione registrata nella valutazione dell’oggettività della stampa, ritenuta imparziale di fronte alle tematiche europee dal 48% degli italiani anziché il precedente 55%. Il 14% parla di informazione troppo negativa, l’8% di messaggi troppo positivi, il 30% non ha un’opinione.

Tav. 15: Media oggettivi quando parlano di Ue?

0

10

20

30

40

50

60

EB 65 EB 68

TelevisioneRadioStampa

Sull’oggettività dei siti internet che affrontano questioni europee non è possibile valutare il cambiamento delle opinioni, in assenza di dati precedenti, e tuttavia i risultati attuali mostrano che l’imparzialità della Rete è riconosciuta dal 36% degli intervistati italiani, mentre la netta maggioranza (49%) non ha un’idea al riguardo.

22

A picco la fiducia nei media…

Si registra un vero e proprio tracollo nella fiducia che gli italiani ripongono nei media. La televisione è ritenuta inaffidabile dalla maggioranza degli italiani (55%) mentre il 37% continua a fidarsi. Nell’ultimo sondaggio il 47% si fidava e il 45% diffidava. A livello europeo la maggioranza dei cittadini continua ad avere fiducia nella Tv (52% contro il 43% di diffidenti), anche se con percentuali inferiori rispetto all’ultimo sondaggio quando il 58% ha dichiarato di fidarsi contro il 37% che ha espresso l’opinione opposta. La stessa tendenza emerge per la carta stampata e la radio, considerate ora inattendibili rispettivamente dal 56% e dal 42% degli intervistati italiani. Nel precedente rilevamento il 46% dichiarava di diffidare della stampa e il 32% della radio. Ora si fida dei giornali il 33% degli italiani (a fronte del passato 46%) e della radio il 41% (contro il precedente 58%). A livello europeo si conferma la tendenza critica nei confronti della carta stampata, ritenuta affidabile ora solo dal 44% dei cittadini Ue (contro il 49% di diffidenti). La radio resta invece di gran lunga la fonte di informazione considerata più attendibile. Lo pensano il 60% degli europei, anche se in calo rispetto al precedente 66%.

Tav. 16: Si fida dei seguenti media?

0 10 20 30 40 50 60

Televisione

Radio

Stampa

Internet

Sì No

…in Italia si salva solo internet L’unico mezzo di informazione per cui si registra tra gli italiani una percentuale più elevata di fiducia piuttosto che di diffidenza è internet, considerato attendibile dal 37% del campione e non attendibile dal 33%, mentre il 30% non ha fornito una risposta. Capovolti i risultati a livello europeo dove invece i siti internet sono ritenuti

23

inaffidabili dalla maggioranza relativa dei cittadini (35%) mentre il 33% li giudica attendibili e il 32% non si esprime.

Uomini e giovani si fidano di più dei mezzi di informazione In Italia gli uomini si fidano dei media più delle donne. Il 35% giudica la stampa affidabile contro il 31% del pubblico femminile. Il 43% degli uomini si fida della radio, a fronte del 40% delle donne. Il 38% si fida della televisione contro il 37%. E per internet il distacco è decisamente più netto con il 44% degli uomini che lo reputano affidabile contro il 32% delle donne. Oltre che dal genere, il divario di fiducia è determinato anche dall’età. I giovani si fidano ampiamente di tutti i media, e in particolare di internet. Nella fascia di età tra i 15 e i 24 anni, il 50% dice di aver fiducia nella stampa, il 57% nella radio, il 45% nella Tv, e ben il 66% in internet. Più avanza l’età, più queste percentuali di fiducia calano, con gli over-55 che in netta maggioranza diffidano di stampa (63%), televisione (55%), radio (49%) e internet (32%). Per contro, gli anziani che si fidano sono rispettivamente il 25% per la stampa, il 35% per la televisione, il 31% per la radio e il 19% per internet.

Tav. 17: La fiducia di giovani e anziani nei media

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

Televisione Radio Stampa Internet

Giovani tra i 15 e i 24 anni Over-55

24

La sinistra diffida della Tv mentre la destra giudica la stampa inattendibile

Gli elettori di sinistra in Italia tendono ad avere più fiducia nei mezzi di comunicazione, rispetto agli elettori di centro e di destra. L’unica eccezione è data dalla televisione, ritenuta inaffidabile dal 60% di coloro che si dichiarano di sinistra. Il livello di diffidenza per la Tv è comunque alto, ma cala al 57% tra gli elettori di destra, e al 48% tra quelli di centro. Viceversa, i giornali sono affidabili per il 39% degli elettori di sinistra, ma solo per il 25% degli elettori di destra. Anche per la radio, il livello di fiducia a sinistra si attesta al 49% degli intervistati, mentre a destra cala al 33%. Internet riscuote la fiducia del 44% di chi si posiziona a sinistra e del 34% di chi vota a destra.

25

CAPITOLO IV

La crisi della politica

Gli italiani discutono di politica

Gli italiani conservano un interesse piuttosto elevato per la politica. Il 56% dichiara di discuterne tra amici in modo occasionale e il 13% dice di farlo frequentemente. Esiste comunque un 30% che non affronta mai discussioni politiche. Si tratta di dati generalmente in linea con quelli europei. I cittadini dei ventisette Stati membri dichiarano infatti di parlare di politica con amici spesso nel 15% dei casi, di tanto in tanto nel 56%, e mai nel 29%.

Tav. 18: Le capita di discutere con gli amici di politica?

13%

56%

30%

1%

Spesso A volte Mai Non so

Gli italiani tendono a far valere le proprie idee più degli altri europei

La maggioranza assoluta degli italiani tende inoltre a far valere le proprie idee nell’ambito di una discussione politica in modo più frequente di quanto non facciano mediamente gli altri cittadini europei. Il 45% degli intervistati italiani dicono di riuscire a volte a convincere i loro interlocutori quando discutono di temi sui quali hanno sviluppato un’opinione piuttosto solida, svolgendo il ruolo di opinion-maker. L’11% dichiara di farlo spesso. In totale quindi il 56% degli italiani assume un

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approccio pro-attivo nel discutere di politica. Nell’Ue in media questo atteggiamento si riscontra nel 48% degli intervistati (11% spesso, 37% di tanto in tanto). In genere il profilo di un opinion-maker italiano è quello di un uomo, giovane e di sinistra. In totale il 61% degli intervistati di sesso maschile ritiene di difendere con successo la propria linea nel corso di una discussione politica, a fronte del 50% delle donne. Allo stesso modo svolgono il ruolo di opinion-maker il 61% dei giovani tra i 25 e i 39 anni, e il 56% di quelli tra 15 e 24 anni. Tendono infine a far valere le proprie opinioni con più frequenza gli elettori di sinistra (nel 66% dei casi) rispetto a quelli classificati come di centro (55%) o di destra (57%).

La democrazia italiana non funziona correttamente secondo il 58% degli intervistati…

L’evidente interesse per la politica si coniuga d’altra parte con una crescente disaffezione rispetto al funzionamento della democrazia in Italia. Il 58% degli intervistati si dichiara insoddisfatto, un criticismo in forte crescita rispetto al 44% registrato nell’ultimo rilevamento. Allo stesso modo i soddisfatti della democrazia italiana passano dal 53% al 40%. In Europa si verifica la tendenza opposta con gli scettici che calano dal 41% al 39% e gli entusiasti in aumento dal 56% al 58%.

Tav. 19: Gli insoddisfatti del funzionamento della democrazia nel proprio Paese

0%10%20%30%40%50%60%70%

EB 65 EB 68

Media Ue Italia

Cala la soddisfazione per il funzionamento della democrazia europea

Questo malcontento italiano nei confronti della politica non risparmia neanche l’Unione europea, il cui funzionamento democratico è apprezzato da una percentuale decrescente di italiani (dal 58% al 48%) ed è invece criticato sempre più di frequente (dal 29% al 38% dei casi). Anche a questo riguardo gli italiani vanno controcorrente rispetto all’Europa dove mediamente sale il livello di soddisfazione (da 50% a 52%) e scende la percentuale di criticismo (dal 34% al 32%).

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Grave crisi di fiducia nelle istituzioni italiane

La disaffezione verso il funzionamento della democrazia in Italia comporta un forte calo di fiducia nelle istituzioni nazionali che si estende anche a categorie non necessariamente ricollegabili alla politica, come le organizzazioni religiose o le forze di sicurezza.

Tav. 20: La fiducia nelle istituzioni

0%

10%

20%

30%40%

50%

60%

70%

Sondaggio precedente EB 68

Governo Parlamento nazionale PartitiSindacati Sistema giudiziario PoliziaEsercito Istituzioni religiose Associazioni dei consumatori

La crisi più profonda riguarda la politica. Soltanto il 23% dice di fidarsi del governo in quanto istituzione, rispetto al 37% riscontrato pochi mesi fa. D’altra parte il 65% dice adesso di non fidarsi, a fronte del 53% precedente. Tracollo simile anche per il Parlamento che ormai suscita fiducia nel 25% degli italiani (dal passato 39%) mentre genera scetticismo nel 63% del campione (a fronte del 51% recentemente rilevato).

Sempre più giù partiti, sindacati e sistema giudiziario

I partiti politici sono ritenuti inaffidabili dal 76% degli intervistati italiani mentre suscitano fiducia in appena il 16% del campione. Uno scetticismo che si avverte con toni altrettanto marcati anche nel resto d’Europa dove in media tre cittadini su quattro non si fidano dei partiti mentre il 18% afferma di nutrire una certa fiducia. Anche i sindacati suscitano un crescente scetticismo. Il 55% degli italiani non si fida mentre il 31% continua a fidarsi (ma in calo rispetto al 37% precedentemente registrato). Il sistema giudiziario è ritenuto degno di fiducia dal 33% degli italiani (rispetto al 37% precedente) mentre il 59% del campione rimane scettico (in crescita rispetto al 56% passato).

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Fiducia in calo anche per le istituzioni religiose e di sicurezza

Gli italiani si fidano meno anche delle istituzioni religiose, che pure continuano a godere di un grado di fiducia nettamente superiore alle istituzioni politiche. Il 45% degli italiani si fida della Chiesa o degli altri organismi religiosi, seppure nell’ultimo rilevamento erano il 50%. Il 43% invece non si fida, contro il 39% precedente. Allo stesso modo cala la fiducia verso le istituzioni di sicurezza, comunque percepite come di gran lunga più affidabili delle forze politiche. Il sostegno alla polizia è passato dal 61% al 57%. Quello per le forze armate dal 64% al 61%.

Le associazioni dei consumatori resistono all’ondata di scetticismo

Le associazioni dei consumatori in Italia conservano un alto livello di fiducia da parte dei cittadini. Il 58% del campione le sostiene, con un leggero calo rispetto all’ultimo rilevamento (59%). Calano però allo stesso tempo anche gli scettici, passati dal 30% al 29% del campione. In leggero aumento coloro che non esprimono opinioni al riguardo (dall’11% al 13%). Anche in Europa si evidenzia una chiara tenuta da parte delle associazioni dei consumatori di fronte al malcontento generale. Sono in leggera crescita i cittadini Ue che dicono di nutrire una certa fiducia in queste associazioni e passano dal 64% al 65%. Stabili gli scettici (22%).

Pesante calo di fiducia anche nell’Ue e nelle sue istituzioni

Sono ora meno della metà (43%) gli italiani che dicono di fidarsi dell’Unione europea mentre rappresentavano il 58% del campione appena pochi mesi fa. In crescita coloro ai quali l’Ue non suscita fiducia (dal 28% al 32%) ma soprattutto quelli che denotano indifferenza non esprimendo alcuna opinione (dal 14% al 25%). E’ una tendenza che si riscontra anche a livello europeo dove in media coloro che si fidano dell’Ue calano dal 57% al 48%, quelli che non si fidano passano dal 32% al 36%, e chi non ha un’opinione rappresenta ora il 16% del campione complessivo rispetto all’11% precedentemente rilevato. Questo calo di fiducia si riflette evidentemente sulle istituzioni europee. Per tutte si rileva una decisa flessione. Coloro che dicono di fidarsi della Commissione europea sono passati dal 56% al 50%. Sotto la soglia del 50% il credito di fiducia verso il Consiglio Ue, passato dal 52% al 45%. Fiducia in calo anche per Corte di Giustizia europea (dal 42% al 40%), Corte dei Conti (dal 37% al 35%), Comitato Economico e

29

Sociale (dal 32% al 29%), Comitato delle regioni (dal 31% al 29%) e Mediatore europeo (dal 28% al 24%).

Tav. 21: Si fida dell’Unione europea?

0

10

20

30

40

50

60

70

Sì No Non so

EB 67 EB 68

Il Parlamento europeo resta l’istituzione che suscita maggiore fiducia

Nella flessione generale, il Parlamento europeo è l’unico organo comunitario che riesce a mantenere un livello di fiducia diffuso tra la maggioranza dei cittadini italiani. Il 53% dichiara di potersi fidare del Parlamento, anche se tale percentuale era al 60% pochi mesi fa. Ora la fiducia degli italiani è sotto alla media europea mentre era solita essere superiore. Il 55% dei cittadini europei dice infatti di fidarsi del Parlamento a fronte del 56% dell’ultimo rilevamento.

Crollo di fiducia per la Banca Centrale Europea

L’istituzione più colpita dalla recente ondata di scetticismo è la Banca Centrale Europea per la quale i consensi italiani sono scesi dal 52% al 40%. Questa flessione è determinata però più che da un aumento degli scettici (cresciuti lievemente dal 24% al 26%), dal forte incremento degli indifferenti che non esprimono alcun giudizio. Sono passati dal 24% al 34%. Una tendenza che per linee generali si nota anche a livello europeo dove la fiducia nella massima istituzione bancaria europea è calata dal 53% al 47%. Allo stesso modo segna una flessione la sfiducia nell’organismo (dal 25% al 24%) mentre è in

30

crescita netta la percentuale di coloro che si astengono dall’esprimere un giudizio (dal 22% al 29%).

Tav. 22: La fiducia nelle istituzioni europee

0 10 20 30 40 50 60 70

Sondaggio precedente

EB 68

Parlamento europeo Commissione Consiglio UeCorte di Giustizia Banca Centrale Europea Mediatore europeoCorte dei Conti europea Comitato delle Regioni Comitato Economico e sociale

L’Onu guadagna terreno

In un quadro di generale crisi di fiducia nelle istituzioni politiche, migliora invece l’immagine delle Nazioni Unite. Il 46% degli italiani dice ora di fidarsi dell’organizzazione multilaterale, mentre nell’ultimo rilevamento lo diceva il 43%. Allo stesso tempo calano le dichiarazioni di sfiducia passando dal 40% al 32%. Anche a livello europeo si riscontra la stessa tendenza. I cittadini Ue che si fidano delle Nazioni Unite sono passati dal 51% al 53%. Quelli che non si fidano sono diminuiti dal 34% al 30%.

31

CAPITOLO V

Le priorità da affrontare tra Italia e Ue

Sicurezza, inflazione e disoccupazione sono le principali preoccupazioni degli italiani

Richiesti di identificare le principali sfide che il Paese deve affrontare, gli italiani hanno posto in cima alle priorità nazionali sicurezza, inflazione e disoccupazione. La sicurezza, e cioè la lotta al crimine, è percepita come il primo problema dalla maggioranza relativa degli intervistati (33%). Nell’ultimo sondaggio Eurobarometro effettuato nella primavera del 2007, la stessa percentuale di italiani (28%) aveva riconosciuto come priorità sicurezza, situazione economica e disoccupazione. Ora la sicurezza è diventata ampiamente la sfida prioritaria per la maggioranza degli intervistati, mentre la mancanza di lavoro è considerata il principale problema dal 27% invece che dal 28% degli italiani. La situazione dell’economia fa meno paura e risulta prioritaria per il 25% (rispetto al precedente 28%) del campione.

Tav. 23: Quali sono i principali problemi a cui deve far fronte l’Italia?

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

1

Sicurezza Inflazione Disoccupazione Situazione economica Tasse

In forte aumento invece la preoccupazione relativa all’inflazione, diventata ormai il secondo maggiore grattacapo degli italiani. Il 29% considerano l’aumento dei prezzi la prima priorità da affrontare a fronte del 26% registrato nell’ultimo rilevamento.

32

Anche a livello europeo disoccupazione, inflazione e sicurezza sono considerate le maggiori sfide, anche se la media dei cittadini Ue inverte l’ordine di priorità ponendo la disoccupazione in cima alle preoccupazioni (27% seppure in calo dal precedente 34%). L’inflazione è il secondo grattacapo (26%) ed è in forte aumento rispetto all’ultimo sondaggio (18%). La sicurezza è al terzo posto mantenendo la stessa percentuale registrata qualche mese fa (24%).

Cresce il malcontento sulle tasse

Gli italiani che considerano il sistema fiscale nazionale il primo problema da affrontare per il Paese sono passati dal 18% al 24%, registrando quindi un incremento di 6 punti percentuali, il maggiore tra tutte le problematiche poste all’attenzione del campione. A livello europeo il problema resta invece secondario con appena il 9% di intervistati che lo considera una priorità.

Tav. 24: Le tasse sono un problema nazionale prioritario

18%

8%

24%

9%

0% 5% 10% 15% 20% 25% 30%

Italia

Media Ue

EB 67 EB68

Analizzando in dettaglio i dati italiani, l’imposizione fiscale risulta una sfida da affrontare con urgenza per il 29% dei giovani tra i 25 e i 39 anni, a fronte del 21% registrato tra gli ultra-cinquantacinquenni. Tra gli intervistati che si definiscono di destra, il 25% chiede un intervento sulle tasse come misura prioritaria, mentre tra quelli di centro e di sinistra la percentuale scende al 21%. Suddividendo la popolazione italiana per tipo di occupazione, i lavoratori indipendenti sostengono nel 38% dei casi che le tasse sono il problema principale per il Paese. Per questa classe di lavoratori è quindi chiaro che la situazione fiscale è di

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gran lunga la maggiore priorità rispetto a tutte le altre problematiche. Il secondo problema percepito dai lavoratori indipendenti è la sicurezza con il 27% dei consensi.

Politica estera, energia e ambiente:

prioritari solo per pochissimi italiani

La politica estera e di difesa appare un problema prioritario per l’1% degli italiani e per il 2% degli europei, le stesse percentuali registrate nell’ultimo sondaggio, e di gran lunga le meno rilevanti tra tutte le problematiche sollevate nel questionario. Nonostante il crescente dibattito internazionale, in Italia ambiente ed energia vengono considerati problemi prioritari da un numero sempre più ristretto di intervistati. Nell’ultimo sondaggio la protezione dell’ambiente risultava prioritaria per il 5% degli italiani, mentre le sfide energetiche erano la prima preoccupazione del 4% del campione. Per entrambi i temi le percentuali sono ora scese al 3%. In Europa ambiente e energia restano rispettivamente al 7% e al 4% nella classifica dei principali problemi.

Tav. 25: Quali sono i problemi prioritari a cui deve far fronte l’Italia?

1%3% 3%

33%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

1

Politica Estera e di Difesa Energia Ambiente Sicurezza

La netta maggioranza degli italiani considera l’Ue più appropriata ad affrontare le grandi priorità…

Per quasi tutte le principali preoccupazioni che affollano i pensieri degli italiani, l’Unione europea è ritenuta più appropriata a farvi fronte piuttosto che il governo nazionale. In particolare il 66% del campione italiano considera che in materia di lotta alla criminalità e sicurezza dovrebbe essere l’Unione europea e non il governo

34

nazionale a decidere. Allo stesso modo il 61% (rispetto all’ultimo 52%) ritiene la gestione dell’economia una prerogativa più europea che italiana. Il 55% preferisce l’Ue per mantenere l’inflazione sotto controllo. E il 51% (in crescita dal precedente 46%) ritiene l’Ue più appropriata a gestire la lotta alla disoccupazione. La politica fiscale continua invece ad essere percepita in leggera prevalenza come un problema nazionale seppure sono in netta crescita coloro che ritengono il ruolo dell’Ue più importante. In particolare il 47% degli intervistati dice che tocca al governo nazionale decidere sulle tasse, in flessione rispetto al precedente 55%. Il 44% ritiene invece che sia più opportuno trasformare la politica fiscale in una competenza europea, a fronte del 38% registrato nell’ultimo sondaggio.

Tav. 26: Quali competenze all’Italia e quali all’Ue?

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Sicurezza

Tasse

Disoccupazione

Terrorismo

Difesa e Politica Estera

Immigrazione

Istruzione

Pensioni

Ambiente

Sicurezza sociale

Protezione dei Consumatori

Ricerca

Sostegno alle regioni

Energia

Concorrenza

Trasporti

Economia

Inflazione

Sanità

Agricoltura

Ue Italia Non so

35

…ma il welfare deve restare una prerogativa nazionale

Lotta al terrorismo, politica estera e di difesa, immigrazione, antitrust, energia, ambiente e ricerca scientifica sono ampiamente considerati dagli italiani una prerogativa europea e non del governo. In modo meno evidente, ma sempre in maggioranza, gli italiani attribuiscono all’Ue un ruolo prioritario in materia di sanità, trasporti, protezione dei consumatori, agricoltura e sostegno alle regioni meno sviluppate. L’istruzione, le pensioni e la sicurezza sociale in generale continuano invece ad essere considerate politiche da gestire a livello nazionale.

Sì a politica estera comune, ma sia autonoma da Usa; meno consensi per futuri allargamenti

Scendendo nei dettagli, gli italiani che si dicono a favore di una politica estera comune dell’Ue restano la maggioranza (66%) anche se in calo (dal 73%). Lo stesso vale per l’idea di una politica di difesa comune. I favorevoli sono il 72% a fronte del 76% registrato nell’ultimo sondaggio. Si mantiene invece sostanzialmente invariata la posizione riguardo ad una politica estera europea autonoma da quella degli Stati Uniti. Restano favorevoli a questa linea il 67% degli italiani (rispetto al precedente 68%), e solo il 15% è contrario. Il possibile futuro allargamento ad altri Paesi perde consensi tra gli italiani, pur restando maggioritario. A sostenerlo sono ora il 43% degli intervistati a fronte del 48% precedentemente registrato. L’idea di un’Europa a più velocità con gruppi di Paesi più avanzati nell’integrazione e altri meno, è ora appoggiata dal 48% degli italiani (in calo dal 57%).

Tav. 27: Il supporto degli italiani per le seguenti politiche

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80%

Politica Estera comune

Politica Estera Uedistinta da Usa

Politica di Difesacomune

Nuovi allargamenti

Europa a più velocità

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In forte aumento gli italiani che ritengono negativo il ruolo dell’Ue nelle principali politiche

Il 21% degli italiani ritiene che l’Unione europea giochi un ruolo negativo in materia di lotta alla criminalità. Nell’ultimo sondaggio aveva espresso la stessa opinione il 12% degli intervistati. D’altra parte il 34% del campione continua a vedere nell’Ue una funzione positiva nella materia, anche se questa percentuale è in forte flessione rispetto al 45% registrato pochi mesi fa. Il 37% degli italiani non distingue un ruolo preciso dell’Unione europea. Questi risultati rispecchiano una tendenza registrata nelle opinioni degli intervistati riguardo a diverse politiche: la funzione svolta dall’Ue resta positiva per la maggioranza degli italiani anche se sono in calo coloro che sostengono questa posizione. Possono essere letti secondo questo criterio i giudizi del campione sul ruolo svolto dall’Ue in materia economica, nella lotta al terrorismo, nella politica estera e di difesa, nella protezione dell’ambiente, nei trasporti pubblici e nell’istruzione.

Tav. 28: Le percentuali di giudizi positivi nelle materie in cui si registra il consenso di una maggioranza di italiani per il ruolo Ue

45%

37%

53%

53%

47%

28%

29%

34%

31%

41%

41%

36%

26%

22%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%

Sicurezza

Economia

Terrorismo

Politia Estera e di Difesa

Ambiente

Trasporti

Istruzione

Sondaggio precedente EB 68

Su inflazione, tasse, disoccupazione, immigrazione e pensioni l’Ue gioca un ruolo prevalentemente negativo

La maggioranza relativa degli italiani (38%) ritiene che l’Unione europea svolga una funzione negativa in materia di lotta all’inflazione. Il dato conferma e accentua il risultato dell’ultimo rilevamento quando gli intervistati critici rappresentavano la maggioranza relativa del campione, seppure con il 36%. Ora calano ulteriormente gli

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italiani che guardano con favore al ruolo svolto dall’Ue per tenere i prezzi sotto controllo, e passano dal 26% al 20%. Coloro che non vedono né una funzione positiva né una negativa sono il 31% del totale (rispetto al 32% precedente). In materia di tasse i critici dell’Ue sono il 34%, i soddisfatti il 17%. Nella lotta alla disoccupazione l’Ue ha svolto un ruolo negativo per il 30% del campione e positivo per il 19%. Sull’immigrazione i giudizi negativi sono il 30%, i positivi il 25%. In materia di pensioni il 26% degli intervistati italiani critica la funzione dell’Ue, e solo il 15% esprime invece un’opinione favorevole.

Tav. 29: Qual è il suo giudizio sul ruolo svolto dall’Ue nelle seguenti politiche?

20%

38%

31%

11%

16%

38%

30%

16%

19%

30%

41%

10%

25%

30%

34%

11%

15%

26%

46%

13%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Inflazione Tasse Disoccupazione Immigrazione Pensioni

Positivo Negativo Né positivo né negativo Non so

La maggioranza degli intervistati ritiene che la propria voce e quella dell’Italia non siano considerate a livello europeo

L’apparente contraddizione tra, da una parte, la voglia di più Europa e, dall’altra, l’accresciuta critica nei confronti del ruolo svolto dall’Ue in diversi settori potrebbe trovare una spiegazione nella risposta che gli italiani danno alle domande sull’importanza dell’Italia e dei singoli cittadini nel processo decisionale comunitario. Gli italiani sono scontenti dell’Ue anche perché non si sentono sufficientemente implicati nei meccanismi europei. E infatti ben il 70% del campione dichiara che la propria voce non conta nell’Unione europea mentre il 66% ritiene di non sentirsi troppo partecipe degli affari europei.

38

Tav. 30: La sua voce conta nell’Unione europea?

17%

70%

13%

Sì No Non so

Dall’altro lato la richiesta di più Europa e meno governo nazionale per affrontare diverse questioni chiave della politica moderna, potrebbe essere dovuta anche alla percezione di un ruolo marginale dell’Italia negli affari comunitari. La maggioranza relativa degli italiani (44%) è convinta infatti che la voce dell’Italia non è ascoltata in Europa e ritiene che gli interessi italiani non siano tenuti in debito conto (48%). Anche per il futuro la previsione è tutt’altro che rosea con il 39% degli intervistati che pensa che l’Italia avrà più influenza nell’Ue (in calo dal precedente 55%) e il 38% che ritiene il contrario (in crescita dal 26%).

Gli italiani sono chiaramente più attaccati alla propria città e al proprio Paese di quanto non siano all’Ue

L’89% degli italiani dichiarano di essere attaccati al proprio luogo di origine. Di essi, il 47% dice di essere molto attaccato, e il 42% abbastanza attaccato. Allo stesso modo il 91% degli intervistati si ritiene molto vicino emotivamente all’Italia. Anche in questo caso coloro che dicono di essere molto attaccati al Paese sono in maggioranza (50%) rispetto a chi dichiara di essere abbastanza attaccato (41%). Solo il 9% e l’11% si dichiarano non attaccati rispettivamente all’Italia e al proprio luogo di origine. Opinioni molto meno nette emergono invece riguardo all’Unione europea. Il 57% degli italiani si dichiara attaccato all’Ue (in calo rispetto al 62% dell’ultimo

39

sondaggio), mentre il 40% si dice non molto vicino all’Unione europea (in aumento dal 35%). Coloro che si dicono molto attaccati sono il 13% (in flessione dal 15%).

Tav. 31: L’attaccamento degli italiani al proprio luogo origine,

all’Italia e all’Unione europea

89%

91%

57%

11%

9%

40% 3%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Luogo origine

Italia

Unione Europea

Attaccati Non attaccati Non so

40

CAPITOLO VI

Sicurezza e immigrazione

L’Ue dovrà focalizzarsi su immigrazione e crimine per diventare più forte…

Secondo la maggioranza relativa degli italiani (39%), per rafforzare la propria immagine l’Unione europea nei prossimi anni dovrebbe focalizzare la sua attenzione sull’immigrazione. Una percentuale leggermente inferiore (37%) ritiene che l’Unione europea dovrebbe mettere l’accento sulla lotta al crimine e sulla sicurezza. Il 27% punta sulle questioni energetiche, il 22% all’ambiente, il 20% al mercato interno e alle questioni sociali. Immigrazione e sicurezza si confermano dunque le politiche che gli italiani ritengono più importanti per rafforzare la stessa Unione europea, così come era emerso nell’ultimo rilevamento Eurobarometro. Allora, alla domanda su quali dovrebbero essere i temi su cui l’Unione europea si dovrebbe concentrare nel futuro per migliorare il suo avvenire, il 33% degli italiani aveva indicato le questioni relative all’immigrazione, e il 29% la lotta al crimine.

Tav. 32: Su quali politiche l’Ue si dovrebbe concentrare per rafforzare la sua immagine?

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

Sondaggio precedente EB 68

EnergiaSicurezzaAmbienteImmigrazioneMercato internoQuestioni socialiPolitica EsteraRicerca

41

…lo chiedono soprattutto donne e anziani

Donne ed anziani sono coloro che più fortemente richiedono interventi in queste materie. In particolare il 41% delle italiane indica l’immigrazione come il tema chiave da affrontare per migliorare l’avvenire dell’Ue, e il 38% parla di sicurezza. Tra gli uomini queste percentuali calano rispettivamente al 38% e 37%. Suddividendo gli italiani in base all’età, è tra gli over-55 che si concentra il nucleo di coloro che vogliono più attenzione per immigrazione e sicurezza, con percentuali rispettivamente del 45% e del 44%. A livello europeo, la prima questione sollevata dalla media dei cittadini comunitari è la sicurezza (36% a fronte del 33% precedente). Segue poi l’immigrazione al 33% (in aumento dal 29%) e l’ambiente (anch’esso al 33% ma in calo dal 34%).

Il 69% degli italiani è favorevole ad una politica comune per l’immigrazione

Oltre due italiani su tre (69%) restano convinti che gli Stati membri Ue dovrebbero avere una politica comune per fronteggiare i flussi migratori provenienti da Paesi terzi. Sebbene la percentuale è elevata, risulta tuttavia in calo rispetto al 72% dei consensi registrato nell’ultimo sondaggio. La leggera flessione rispecchia d’altra parte una tendenza europea. I cittadini Ue in favore di una politica migratoria comunitaria sono passati dal 75% al 74%.

Tav. 33: L’Unione europea dovrebbe avere una politica comune per l’immigrazione?

69%

13%

18%

Sì No Non so

42

Gli uomini più favorevoli delle donne ad una politica Ue sull’immigrazione

In Italia gli intervistati di sesso maschile sono tendenzialmente più favorevoli rispetto alle donne ad un approccio comune in materia di immigrazione. Le percentuali di favorevoli sono rispettivamente del 71% e del 68%. Gli sfavorevoli sono per entrambi i sessi al 13%. Sono invece più numerose le donne che non rispondono alla domanda (19% rispetto al 16% degli uomini).

Tav. 34: Siete favorevoli ad una politica europea sull’immigrazione?

71%

68%

13%

13%

16%

19%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Uomini

Donne

Sì No Non so

Criminalità in testa alle preoccupazioni degli italiani. Immigrazione meno prioritaria

Pur ritenendo sicurezza e immigrazione i due temi chiave che l’Europa dovrebbe affrontare per guadagnare punti, gli italiani hanno opinioni relativamente divergenti quando devono indicare le priorità che il Paese ha davanti. La sicurezza è ritenuta dalla maggioranza relativa degli intervistati (33%) il principale tema da mettere in agenda. L’immigrazione è invece considerata la priorità principale dal 14% degli italiani. Su 14 temi caldi posti nel questionario, l’immigrazione risulta dunque soltanto la sesta preoccupazione del campione italiano, dopo sicurezza, inflazione, disoccupazione, economia e tasse (vedi Capitolo V).

Il crimine preoccupa più gli elettori di sinistra che quelli di destra

La lotta alla criminalità è percepita come la questione prioritaria prevalentemente dall’elettorato di centro e di sinistra e meno da quello di destra. I risultati indicano

43

che guardano alla sicurezza come al problema chiave il 35% di coloro che si dichiarano di centro, il 32% degli elettori di sinistra e il 30% di quelli di destra. In tema di immigrazione invece, sono coloro che si dicono di destra a considerare il problema prioritario (18%), seppure in percentuali di molto inferiori ad altre questioni sollevate nel sondaggio. Gli elettori di centro e di sinistra sono invece più freddi sul tema, ponendolo in cima alle preoccupazioni rispettivamente nel 14% e nel 9% dei casi.

Tav. 35: Qual è il problema prioritario a cui deve far fronte l’Italia?

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

Sicurezza Immigrazione

Elettori sinistraElettori centroElettori destraMedia Italia

Spetta all’Ue piuttosto che al governo gestire sicurezza e immigrazione

La lotta al crimine dovrebbe essere condotta in modo comune a livello europeo. Lo sostiene il 66% degli italiani, mentre sono il 26% coloro che ritengono che la questione sia invece di competenza del governo nazionale. L’8% non risponde. Rispetto all’ultimo sondaggio, sono aumentati i favorevoli ad una gestione comunitaria (dal 63%), e gli indecisi (dal 6%) mentre sono calati coloro che supportano un approccio nazionale (dal 31%). Lo stesso trend è visibile anche in modo più accentuato quando si parla di immigrazione. Il 73% degli italiani vuole una gestione comune europea del problema (a fronte del precedente 67%) e soltanto 19% è favorevole ad una gestione nazionale dei flussi migratori (in calo dal 25%). Gli indecisi restano l’8%.

44

Tav. 36: Chi dovrebbe gestire sicurezza e immigrazione?

26% 66% 8%

19% 73% 8%

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Sicurezza

Immigrazione

Governo italiano Unione europea Non so

Studenti ed elettori di centro e destra i più favorevoli ad una gestione europea dell’immigrazione

In Italia i più propensi a favorire una gestione europea piuttosto che italiana delle questioni collegate all’immigrazione sono gli studenti e gli elettori che si definiscono di centro e di destra. L’80% degli studenti si esprime in favore di un approccio europeo, mentre il 15% preferisce una gestione nazionale. Suddividendo gli italiani in base all’occupazione, soltanto tra lavoratori indipendenti e manager si riscontrano simili percentuali. Entrambe le categorie registrano infatti il 79% dei consensi. Viceversa tra disoccupati e pensionati si abbassa al 69% la percentuale di favorevoli ad una gestione europea. L’81% degli elettori di centro e il 77% di quelli di destra si dicono a favore di una gestione europea dei flussi migratori, mentre la percentuale scende al 74% tra coloro che si dichiarano di sinistra.

I giovani sono meno attratti da una gestione europea della sicurezza

L’alto tasso di supporto tra il campione italiano per una gestione europea della lotta alla criminalità risulta meno evidente con l’abbassarsi dell’età degli intervistati. I più favorevoli ad un approccio comunitario piuttosto che nazionale sono gli adulti tra i 40 e i 54 anni (72% del campione). La percentuale di consensi cala al 68% tra i trentenni (nella fascia tra i 25 e i 39) e si abbassa ulteriormente al 58% tra i giovani tra i 15 e i 24 anni. Tra di loro, viceversa, più di uno su tre (34%) ritiene che la lotta al crimine sia una peculiarità nazionale.

45

Nelle isole è meno netto il supporto ad un approccio europeo per la lotta al crimine

Geograficamente gli italiani più favorevoli ad un approccio europeo contro il crimine provengono in prevalenza dal Nord Ovest e dal Sud del Paese. Tra gli intervistati appartenenti a queste macroregioni le percentuali di consenso sono rispettivamente del 71% e del 70%. I meno interessati ad una gestione europea del problema sono invece gli abitanti delle Isole, dove i favorevoli sono il 58% a fronte di una media italiana del 66%.

Tav. 37: Chi dovrebbe gestire la sicurezza?

22%

71%

7%

27%

63%

10%

33%

61%

6%

24%

70%

6%

28%

58%

14%

26%

66%

8%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Nord Ovest Nord Est Centro Sud Isole Media Italia

Governo italiano Unione europea Non so

Cresce il malcontento sul ruolo svolto dall’Ue in materia di sicurezza e immigrazione

Nonostante l’ampio favore registrato tra gli italiani per una gestione europea di sicurezza e immigrazione, sono tuttavia sempre più in calo coloro che ritengono positivo il ruolo svolto dall’Unione europea in queste materie. Sull’immigrazione la percentuale di critici è anche superiore a quella dei soddisfatti della funzione svolta dall’Ue.

46

Gli intervistati che giudicano positivo il ruolo dell’Ue nella lotta al crimine sono passati dal 45% al 34%. Coloro che invece criticano la funzione dell’Ue sono in crescita dal 12% al 21%, mentre gli indifferenti sono passati dal 36% al 37%. In materia di immigrazione i critici e gli indifferenti hanno superato i favorevoli. Ora il 34% non vede un ruolo né positivo né negativo dell’Ue nella gestione dei flussi migratori, il 30% vi vede un ruolo negativo, e soltanto il 25% valuta positiva l’azione europea. Nell’ultimo rilevamento i soddisfatti erano la maggioranza relativa (34%), seguiti dagli indifferenti (29%) e dai critici (28%).

Tav. 38: Come giudica il ruolo svolto dall’Ue in materia di sicurezza e immigrazione?

34%

25%28%

30%

45%

34%

12%

21%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

50%

Sondaggio precedente EB 68

Ruolo positivo perimmigrazioneRuolo negativo perimmigrazioneRuolo positivo per sicurezza

Ruolo negativo per sicurezza

Gli elettori di destra i più critici verso il ruolo dell’Europa

in materia di immigrazione

Coloro che si dichiarano di destra, pur auspicando in netta prevalenza una gestione europea dell’immigrazione, sono tuttavia i più critici nei confronti del ruolo svolto dall’Ue nella materia. Il 35% degli intervistati vi intravede un ruolo negativo, a fronte di una media nazionale del 30%. Allo stesso tempo soltanto il 18% ritiene positivo l’operato dell’Ue, al di sotto dunque del 25% medio. Tra gli elettori di sinistra restano maggioritari i critici (28%) rispetto ai favorevoli (26%), mentre tra quelli di centro le percentuali si equivalgono (29%).

47

Nel Nord Est i più favorevoli all’operato dell’Ue contro la criminalità

Il 40% degli intervistati provenienti dal Nord Est indica che l’Ue svolge un ruolo positivo in materia di sicurezza, a fronte di una media italiana del 34%. Nel Sud si concentrano invece gli italiani che non esprimono né un giudizio positivo né uno negativo sulla funzione svolta dall’Unione europea.

Tav. 39: Come giudica il ruolo svolto dall’Ue in materia di sicurezza?

29%

40%

39%

32%

30%

34%

23%

21%

20%

19%

21%

21%

39%

33%

36%

43%

33%

37%

9%

6%

5%

6%

16%

8%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Nord Ovest

Nord Est

Centro

Sud

Isole

Media Italia

Positivo Negativo Né positivo né negativo Non so

48

CONCLUSIONI

La crisi di fiducia nelle istituzioni italiane ed europee è il dato più significativo che emerge dal sondaggio. Tutti i principali indicatori segnalano un aumento dello scetticismo degli italiani nei confronti della politica, ma anche di altre istituzioni economiche, religiose e di sicurezza. Si tratta di una netta inversione di tendenza rispetto alle recenti edizioni di Eurobarometro.

Preoccupazioni economiche L’economia resta un punto dolente per la maggior parte degli italiani. Gli insoddisfatti aumentano. Ormai il 74% degli intervistati si dichiara scontento della situazione economica del Paese, in netta crescita rispetto al già elevato malcontento registrato nell’ultimo sondaggio quando i critici erano al 58%. Si conferma tuttavia una netta maggioranza di favorevoli alla moneta comune. Le critiche degli italiani si estendono anche all’occupazione e alla protezione sociale, ritenute insoddisfacenti rispettivamente dal 78% e dal 68% del campione nazionale. Con un quadro percepito in modo così poco rassicurante, non stupisce che sia in aumento anche la percentuale di pessimisti sul futuro dell’Italia in particolare nel settore economico e in quello occupazionale. Resta invece alquanto elevato l’ottimismo sulle prospettive dell’Unione europea.

L’ignoranza sull’Unione europea

Dopo i britannici, gli italiani sono in Europa quelli che sbagliano più frequentemente nel rispondere a quesiti elementari sull’Unione europea. Gli intervistati italiani tra i Ventisette registrano la percentuale più bassa di risposte corrette alla domanda sul numero di Stati che compongono l’Ue. Non è un caso dunque che il 62% del campione ammette di non conoscere come funziona l’Unione europea. Restano alte le percentuali di italiani che dicono di avere almeno sentito parlare di Parlamento, Commissione, Banca Centrale e Consiglio Ue, ma la maggioranza ignora completamente gli altri organi europei. Una chiara responsabilità per queste evidenti lacune ricade sui media nazionali, di fatto considerati carenti nell’informazione sull’Unione europea e comunque non abbastanza obbiettivi quando parlano di affari comunitari. Si registra un pesante calo di fiducia nei mezzi di comunicazione tradizionali, e cioè televisione, radio e stampa, verso i quali soltanto una minoranza continua a nutrire fiducia. Solo internet registra

49

un numero di consensi più elevato dei giudizi critici, anche se restano troppo numerosi gli italiani che non esprimono un’opinione al riguardo, con ciò dimostrando di ignorare il funzionamento di questo nuovo mezzo di comunicazione.

La crisi della politica

Si nota un vero e proprio tracollo di fiducia nelle istituzioni italiane. Gli intervistati che si fidano del governo sono appena il 23% e quelli che fanno affidamento sul Parlamento sono solo il 25%. Per i partiti, il grado di fiducia cala al 16%. Questo clima di scetticismo coinvolge altre istituzioni italiane non necessariamente collegate alla politica. E’ infatti in evidente flessione la fiducia verso le istituzioni religiose e di sicurezza, anche se restano chiaramente quelle ritenute più affidabili dalla maggioranza degli italiani. L’ondata di sfiducia è percepibile tra tutti i cittadini europei, anche se in Italia è più evidente. Gli italiani nella loro critica non risparmiano neanche l’Unione europea. Ormai considerata affidabile da meno della metà degli italiani. Come conseguenza si rileva una decisa flessione di fiducia per tutte le istituzioni comunitarie, tra le quali la più colpita risulta la Banca Centrale passata dal 52% al 40% dei consensi. Un altro effetto di questo nuovo scetticismo è l’aumento degli italiani critici sul ruolo svolto dall’Ue in diverse politiche, dall’inflazione alla disoccupazione. Ciononostante resta ancora decisamente elevata la percentuale di intervistati che dicono di preferire una gestione comunitaria piuttosto che nazionale nei campi più svariati, dall’immigrazione all’energia.

I campanelli di allarme: sicurezza, inflazione, tasse La sicurezza resta la principale priorità per il Paese. Si conferma e si accentua quanto già segnalato nello scorso sondaggio quando la maggioranza relativa degli italiani aveva parlato della lotta alla criminalità come della prima sfida per il Paese. Ora questa percentuale è salita al 33%. Non stupisce che siano le categorie tendenzialmente più vulnerabili della popolazione, come donne e anziani, a richiedere più frequentemente interventi nella materia. Accanto alla sicurezza, ha guadagnato terreno nella lista di priorità stilata dagli italiani la lotta all’aumento dei prezzi, considerato ormai il primo grattacapo dal 29% del campione, ossia dalla percentuale più elevata dopo quella registrata per la lotta al crimine. A parte le consuete preoccupazioni relative a occupazione (in leggero calo rispetto all’ultimo sondaggio) e situazione economica (in significativa flessione rispetto

50

all’ultimo rilevamento), gli italiani hanno puntato il dito in maniera decisamente più accentuata che in passato sulla situazione fiscale del Paese. Coloro che considerano le tasse il primo problema da affrontare sono passati dal 18% al 24%, l’incremento più significativo registrato in questa edizione di Eurobarometro. Trentenni e lavoratori indipendenti sono le categorie più toccate dalla questione fiscale.

51

SPECIFICAZIONI TECNICHE

Between the 22nd of September and the 3rd of November 2007, TNS Opinion & Social, a consortium created between

Taylor Nelson Sofres and EOS Gallup Europe, carried out wave 68.1 of the EUROBAROMETER, on request of the

EUROPEAN COMMISSION, Directorate-General for Communication, “Public Opinion and Media Monitoring”.

The EUROBAROMETER 68.1 covers the population of the respective nationalities of the European Union Member States, resident in each of the Member States and aged 15 years and over. The EUROBAROMETER 68.1 has also been conducted in the two candidate countries (Croatia and Turkey), in the Turkish Cypriot Community and in the former Yugoslav Republic of Macedonia. In these countries, the survey covers the national population of citizens and the population of citizens of all the European Union Member States that are residents in these countries and have a sufficient command of the national languages to answer the questionnaire. The basic sample design applied in all states is a multi-stage, random (probability) one. In each country, a number of sampling points was drawn with probability proportional to population size (for a total coverage of the country) and to population density. In order to do so, the sampling points were drawn systematically from each of the "administrative regional units", after stratification by individual unit and type of area. They thus represent the whole territory of the countries surveyed according to the EUROSTAT NUTS II (or equivalent) and according to the distribution of the resident population of the respective nationalities in terms of metropolitan, urban and rural areas. In each of the selected sampling points, a starting address was drawn, at random. Further addresses (every Nth address) were selected by standard "random route" procedures, from the initial address. In each household, the respondent was drawn, at random (following the "closest birthday rule"). All interviews were conducted face-to-face in people's homes and in the appropriate national language. As far as the data capture is concerned, CAPI (Computer Assisted Personal Interview) was used in those countries where this technique was available.

ABBREVIATIONS COUNTRIES INSTITUTES N° INTERVIEWS

FIELDWORK DATES

POPULATION15+

BE Belgium TNS Dimarso 1.022 25/09/2007 21/10/2007 8.650.994 BG Bulgaria TNS BBSS 977 25/09/2007 10/10/2007 6.671.699 CZ Czech Rep. TNS Aisa 1.106 24/09/2007 15/10/2007 8.571.710 DK Denmark TNS Gallup DK 999 30/09/2007 03/11/2007 4.411.580 DE Germany TNS Infratest 1.509 24/09/2007 17/10/2007 64.361.608 EE Estonia Emor 1.012 27/09/2007 22/10/2007 887.094 EL Greece TNS ICAP 1.000 24/09/2007 17/10/2007 8.693.566 ES Spain TNS Demoscopia 1.000 25/09/2007 21/10/2007 37.024.972 FR France TNS Sofres 1.036 22/09/2007 20/10/2007 44.010.619 IE Ireland TNS MRBI 1.007 24/09/2007 21/10/2007 3.089.775 IT Italy TNS Abacus 1.045 26/09/2007 17/10/2007 48.892.559 CY Rep. of Cyprus Synovate 500 24/09/2007 22/10/2007 596.752

CY(tcc) Turkish Cypriot Comm. KADEM 500 25/09/2007 16/10/2007 157.101 LV Latvia TNS Latvia 1.006 25/09/2007 22/10/2007 1.418.596 LT Lithuania TNS Gallup Lithuania 1.016 24/09/2007 15/10/2007 2.803.661 LU Luxembourg TNS ILReS 502 24/09/2007 22/10/2007 374.097 HU Hungary TNS Hungary 1.000 27/09/2007 24/10/2007 8.503.379 MT Malta MISCO 500 24/09/2007 18/10/2007 321.114 NL Netherlands TNS NIPO 1.005 24/09/2007 22/10/2007 13.030.000

AT Austria Österreichisches Gallup-Institut 1.015 24/09/2007 15/10/2007 6.848.736

PL Poland TNS OBOP 1.000 26/09/2007 17/10/2007 31.967.880 PT Portugal TNS EUROTESTE 1.000 24/09/2007 21/10/2007 8.080.915 RO Romania TNS CSOP 1.000 24/09/2007 18/10/2007 18.173.179 SI Slovenia RM PLUS 1.009 25/09/2007 21/10/2007 1.720.137 SK Slovakia TNS AISA SK 1.126 26/09/2007 11/10/2007 4.316.438 FI Finland TNS Gallup Oy 1.033 23/09/2007 21/10/2007 4.348.676 SE Sweden TNS GALLUP 1.003 28/09/2007 21/10/2007 7.486.976 UK United Kingdom TNS UK 1.340 24/09/2007 21/10/2007 47.685.578 HR Croatia Puls 1.000 25/09/2007 21/10/2007 3.722.800 TR Turkey TNS PIAR 1.004 24/09/2007 21/10/2007 47.583.830

MK Former Yugoslav Rep. of Macedonia TNS Brima 1.009 22/09/2007 03/10/2007 1.596.267

TOTAL 30.281 22/09/2007 03/11/2007 446.002.288

52

For each country a comparison between the sample and the universe was carried out. The Universe description was derived from Eurostat population data or from national statistics offices. For all countries surveyed, a national weighting procedure, using marginal and intercellular weighting, was carried out based on this Universe description. In all countries, gender, age, region and size of locality were introduced in the iteration procedure. For international weighting (i.e. EU averages), TNS Opinion & Social applies the official population figures as provided by EUROSTAT or national statistic offices. The total population figures for input in this post-weighting procedure are listed above. Readers are reminded that survey results are estimations, the accuracy of which, everything being equal, rests upon the sample size and upon the observed percentage. With samples of about 1,000 interviews, the real percentages vary within the following confidence limits:

Observed percentages 10% or 90% 20% or 80% 30% or 70% 40% or 60% 50%

Confidence limits ± 1.9 points ± 2.5 points ± 2.7 points ± 3.0 points ± 3.1 points

53

QUESTIONARIO

Q1 What is your nationality? Please tell me the country(ies) that applies(y). (MULTIPLE ANSWERS POSSIBLE) (138-170) Belgium 1, Denmark 2, Germany 3, Greece 4, Spain 5, France 6, Ireland 7, Italy 8, Luxembourg 9, Netherlands 10, Portugal 11, United Kingdom (Great Britain, Northern Ireland) 12, Austria 13, Sweden 14, Finland 15, Republic of Cyprus 16, Czech Republic 17, Estonia 18, Hungary 19, Latvia 20, Lithuania 21, Malta 22, Poland 23, Slovakia 24, Slovenia 25, Bulgaria 26, Romania 27, Turkey 28, Croatia 29, Cyprus (Turkish Cypriot Community) 30, Former Yugoslav Republic of Macedonia 31, Other countries 32, DK 33, EB67.3 Q1 IF OTHER or DK THEN CLOSE INTERVIEW ASK QA1 TO QA16 IN EU27 + TR + HR + CY(tcc) + FYROM QA1 When you get together with friends, would you say you discuss political matters frequently,

occasionally, or never? (171) Frequently 1 Occasionally 2

54

Never 3 DK 4 EB67.2 QA1 QA2 When you hold a strong opinion, do you ever find yourself persuading your friends, relatives

or fellow workers to share your views? Does this happen...?

(READ OUT) (172) Often 1 From time to time 2 Rarely 3 Never 4 DK 5 EB67.2 QA2 QA3 On the whole, are you very satisfied, fairly satisfied, not very satisfied or not at all satisfied

with the life you lead? (READ OUT) (173) Very satisfied 1 Fairly satisfied 2 Not very satisfied 3 Not at all satisfied 4 DK 5 EB67.2 QA3

QA4: DO NOT ASK ITEM 1 in CY(tcc) – ASK ITEM 2 ONLY in CY(tcc)

QA4 How would you judge the current situation in each of the following? (SHOW CARD WITH SCALE - ONE ANSWER PER LINE)

(READ OUT) Very good Rather

good Rather bad Very bad DK

(174)

1 The situation of the (NATIONALITY) economy

1 2 3 4 5

(175) 2 The situation of our

economy 1 2 3 4 5

(176) 3 The situation of the

European economy 1 2 3 4 5

(177)

4 The employment situation in (OUR COUNTRY)

1 2 3 4 5

55

(178)

5 The situation of the environment in (OUR COUNTRY)

1 2 3 4 5

(179)

6 The social welfare situation in (OUR COUNTRY)

1 2 3 4 5

EB67.2 QA49 (ITEM 1 AND 2) - EB66.1 QA51 (ITEMS 3 - 6)

QA5: DO NOT ASK ITEMS 2 AND 5 in CY(tcc) – ASK ITEMS 3 and 6 ONLY in CY(tcc)

QA5 What are your expectations for the next twelve months: will the next twelve months be

better, worse or the same, when it comes to...?

(READ OUT) Better Worse Same DK

(180) 1 Your life in general 1 2 3 4

(181) 2 The economic situation in (OUR

COUNTRY) 1 2 3 4

(182) 3 The economic situation in the

Turkish Cypriot Community 1 2 3 4

(183) 4 The financial situation of your

household 1 2 3 4

(184) 5 The employment situation in (OUR

COUNTRY) 1 2 3 4

(185) 6 The employment situation in the

Turkish Cypriot Community 1 2 3 4

(186) 7 Your personal job situation 1 2 3 4

(187) 8 The economic situation in the EU 1 2 3 4

EB67.2 QA4 DO NOT ASK QA6a in CY(tcc) – CY(tcc) GO TO QA6b QA6a What do you think are the two most important issues facing (OUR COUNTRY) at the

moment? (SHOW CARD - READ OUT - MAX. 2 ANSWERS) (188-203) Crime 1, Economic situation 2, Rising prices\ inflation 3, Taxation 4, Unemployment 5, Terrorism 6, Defence\ Foreign affairs 7, Housing 8, Immigration 9, Healthcare system 10, The educational system 11,

56

Pensions 12, Protecting the environment 13, Energy related issues 14, Other (SPONTANEOUS) 15, DK 16, EB67.2 QA18a ASK QA6b ONLY in CY(tcc) – OTHERS GO TO QA7 QA6b What do you think are the two most important issues facing our community at the moment?

(SHOW CARD - READ OUT - MAX. 2 ANSWERS) (204-219) Crime 1, Economic situation 2, Rising prices\ inflation 3, Taxation 4, Unemployment 5, Terrorism 6, Cyprus issue 7, Housing 8, Immigration 9, Healthcare system 10, The educational system 11, Pensions 12, Protecting the environment 13, Energy related issues 14, Other (SPONTANEOUS) 15, DK 16, EB67.2 QA18b ASK ALL QA7 At the present time, would you say that, in general, things are going in the right direction or

in the wrong direction, in…? (ONE ANSWER PER LINE)

(READ OUT) Things are going in the

right direction

Things are going in the

wrong direction

Neither the one nor the other

(SPONTANEOUS)

DK

(220) 1 (OUR COUNTRY) 1 2 3 4(221) 2 The European Union 1 2 3 4 EB66.1 QA5

57

QA8: DO NOT ASK ITEMS 5,7,11 and 12 in CY(tcc) QA8 I would like to ask you a question about how much trust you have in certain institutions. For

each of the following institutions, please tell me if you tend to trust it or tend not to trust it.

(READ OUT) Tend to trust Tend not to trust DK

(222) 1 The press 1 2 3(223) 2 Radio 1 2 3(224) 3 Television 1 2 3(225) 4 The Internet 1 2 3

(226) 5 Justice\the (NATIONALITY) legal system 1 2 3

(227) 6 The police 1 2 3(228) 7 The army 1 2 3(229) 8 Religious institutions 1 2 3(230) 9 Trades union 1 2 3(231) 10 Political parties 1 2 3(232) 11 The (NATIONALITY) Government 1 2 3

(233)

12 The (NATIONALITY PARLIAMENT) (USE PROPER NAME FOR LOWER HOUSE )

1 2 3

(234) 13 The European Union 1 2 3(235) 14 The United Nations 1 2 3(236) 15 Consumer associations 1 2 3

EB67.2 QA16 (ITEMS 1-4, 11-13) - EB66.3 QA18 (ITEM 10) - EB66.1 QA6 (ITEMS 5-9, 14, 15)

ASK QA9a ONLY IN EU27 – OTHERS GO TO QA9b QA9a Please tell me for each statement, whether you tend to agree or tend to disagree.

(READ OUT) Tend to agree Tend to disagree DK

(237) 1 My voice counts in the European Union 1 2 3(238) 2 (OUR COUNTRY)’s voice counts in the EU 1 2 3

(239) 3 I feel very much involved in European affairs 1 2 3

(240) 4 The interests of (OUR COUNTRY) are well

taken into account in the EU 1 2 3

(241) 5 The biggest countries have the most power in

the EU 1 2 3

(242) 6 I understand how the European Union works 1 2 3

(243) 7 (OUR COUNTRY) will become more influential

in the EU in the future 1 2 3

58

EB67.2 QA34a TREND MODIFIED

ASK QA9b ONLY in TR, HR, FYROM and CY(tcc) – DO NOT ASK ITEMS 2 and 6 in CY(tcc) – ASK ITEM 3 and 7 ONLY in CY(tcc) – OTHERS GO TO QA10

QA9b Please tell me for each statement, whether you tend to agree or tend to disagree?

(READ OUT) Tend to agree Tend to disagree DK

(244) 1 My voice counts in the European Union 1 2 3

(245) 2 The interests of (OUR COUNTRY) are well

taken into account in the EU 1 2 3

(246) 3 The interests of our community are well taken

into account in the EU 1 2 3

(247) 4 The biggest countries have the most power in

the EU 1 2 3

(248) 5 I understand how the European Union works 1 2 3

(249) 6 (OUR COUNTRY) will become more influential

in the EU in the future 1 2 3

(250) 7 Our community will become more influential in

the EU in the future 1 2 3

EB67.2 QA34b TREND MODIFIED

QA10: DO NOT ASK ITEM 2 in CY(tcc) – ASK ITEM 3 ONLY in CY(tcc)

QA10 People may feel different levels of attachment to their village, town or city, to their country or

to the European Union. Please tell me how attached you feel to…

(SHOW CARD WITH SCALE - ONE ANSWER PER LINE)

(READ OUT) Very attached

Fairly attached

Not very attached

Not at all attached DK

(251) 1 Your city\ town\ village 1 2 3 4 5(252) 2 (OUR COUNTRY) 1 2 3 4 5(253) 3 Our community 1 2 3 4 5(254) 4 European Union 1 2 3 4 5 EB67.2 QA33 DO NOT ASK QA11a and QA11b IN CY(tcc) - CY(tcc) GO TO QA12 QA11a On the whole, are you very satisfied, fairly satisfied, not very satisfied or not at all satisfied

with the way democracy works in (OUR COUNTRY)? QA11b And how about the way democracy works in the European Union?

59

(SHOW CARD WITH SCALE - ONE ANSWER PER COLUMN) (255) (256) (READ OUT) QA11a QA11b

In (OUR COUNTRY)

In the European Union

Very satisfied 1 1 Fairly satisfied 2 2 Not very satisfied 3 3 Not at all satisfied 4 4 DK 5 5 EB65.2 Q34a & b ASK ALL

DO NOT ASK QA12a and QA13a in TR, HR, FYROM and CY(tcc) – FYROM, TR and HR GO TO QA12b – CY(tcc) GO TO QA12c

QA12a Generally speaking, do you think that (OUR COUNTRY)'s membership of the European

Union is...? (READ OUT) (257) A good thing 1 A bad thing 2 Neither good nor bad 3 DK 4 EB67.2 QA9a QA13a Taking everything into account, would you say that (OUR COUNTRY) has on balance

benefited or not from being a member of the European Union? (258) Benefited 1 Not benefited 2 DK 3 EB67.2 QA10a

ASK QA12b and QA13b ONLY in FYROM, TR and HR – EU27 GO TO QA14 – CY(tcc) GO TO QA12c

QA12b Generally speaking, do you think that (OUR COUNTRY)'s membership of the European

Union would be...? (READ OUT) (259) A good thing 1 A bad thing 2 Neither good nor bad 3 DK 4

60

EB67.2 QA9b QA13b Taking everything into account, would you say that (OUR COUNTRY) would benefit or not

from being a member of the European Union? (260) Would benefit 1 Would not benefit 2 DK 3 EB67.2 QA10b

ASK QA12c and QA13c ONLY in CY(tcc) – OTHERS GO TO QA14

QA12c Generally speaking, do you think that for the Turkish Cypriot Community the full application

of EU legislation would be…? (READ OUT) (261) A good thing 1 A bad thing 2 Neither good nor bad 3 DK 4 EB67.2 QA9c QA13c Taking everything into consideration, would you say that the Turkish Cypriot Community

would benefit or not from the full application of the EU legislation? (262) Would benefit 1 Would not benefit 2 DK 3 EB67.2 QA10c ASK ALL QA14 In general, does the European Union conjure up for you a very positive, fairly positive,

neutral, fairly negative or very negative image? (263) Very positive 1 Fairly positive 2 Neutral 3 Fairly negative 4 Very negative 5 DK 6

61

EB67.2 QA11 QA15 Have you heard of…? (READ OUT) Yes No DK (264) 1 The European Parliament 1 2 3(265) 2 The European Commission 1 2 3(266) 3 The Council of the European Union 1 2 3

(267) 4 The Court of Justice of the European

Communities 1 2 3

(268) 5 The European Ombudsman 1 2 3(269) 6 The European Central Bank 1 2 3(270) 7 The European Court of Auditors 1 2 3

(271) 8 The Committee of the Regions of the European

Union 1 2 3

(272) 9 The Economic and Social Committee of the

European Union 1 2 3

EB67.2 QA13 (ITEMS 1-3, 6) - EB66.1 QA18 (ITEMS 4-5, 7-9) QA16 And, for each of them, please tell me if you tend to trust it or tend not to trust it?

(READ OUT) Tend to trust Tend not to trust DK

(273) 1 The European Parliament 1 2 3(274) 2 The European Commission 1 2 3(275) 3 The Council of the European Union 1 2 3

(276) 4 The Court of Justice of the European

Communities 1 2 3

(277) 5 The European Ombudsman 1 2 3(278) 6 The European Central Bank 1 2 3(279) 7 The European Court of Auditors 1 2 3

(280) 8 The Committee of the Regions of the European

Union 1 2 3

(281) 9 The Economic and Social Committee of the

European Union 1 2 3

EB67.2 QA15 (ITEMS 1-3, 6) - EB66.1 QA19 (ITEMS 4-5, 7-9) Let's talk about another topic ASK QA17 TO QA19 IN EU27 + TR + HR + CY(tcc) + FYROM QA17 For each of the following statements about the European Union could you please tell me

whether you think it is true or false. (READ OUT) True. False. DK

62

(404) 1 The EU currently consists of fifteen Member

States 1 2 3

(405)

2 Every six months, a different Member State becomes the President of the Council of the European Union

1 2 3

(406) 3 The euro area currently consists in twelve

Member States (N) 1 2 3

EB67.2 QA17 (ITEMS 1, 2) ASK QA18a AND QA18b ONLY in PT QA18a In the European Union, each Member State, in turn, becomes the President of the Council of

the European Union for six months. Right now, it's the turn of Portugal. Have you recently read in the newspapers or heard on the radio or television anything about Portugal's presidency? (M)

(407) Yes 1 No 2 DK 3 EB67.2 QA44a QA18b Whether you have heard about it or not, do you think it is important or not that Portugal is

President of the Council of the European Union at this time? Would you say it is...? (M)

(READ OUT) (408) Very important 1 Important 2 Not very important 3 Not at all important 4 DK 5 EB67.2 QA44b ASK QA18c AND QA18d ONLY in SI QA18c In the European Union, each Member State, in turn, becomes the President of the Council of

the European Union for six months. From January the 1st 2008 it will be the turn of Slovenia. Have you recently read in the newspapers or heard on the radio or television anything about Slovenia's presidency? (M)

(409) Yes 1 No 2 DK 3 EB67.2 QA44c QA18d Whether you have heard about it or not, do you think it is important or not that Slovenia will

be President of the Council of the European Union from the 1st of January 2008? Would you say it is...? (M)

63

(READ OUT) (410) Very important 1 Important 2 Not very important 3 Not at all important 4 DK 5 EB67.2 QA44d ASK ALL IN EU27 + TR + HR + CY(tcc) + FYROM QA19 Overall, do you think that in (OUR COUNTRY) people are well informed or not about

European political affairs? (READ OUT – ONE ANSWER ONLY) (411) Very well informed 1 Fairly well informed 2 Not very well informed 3 Not at all informed 4 DK 5

EB67.2 QA22a (FILTER MODIFIED - QUESTION WAS ASKED TO A HALF OF THE SAMPLE)

ASK QC1 AND QC2 IN EU27 + HR + TR + CY(tcc) + FYROM QC1 Generally speaking, do you think that the (NATIONALITY) ... talk(s) too much, about the

right amount or too little about the European Union? (ONE ANSWER PER LINE)

(READ OUT) Too much Enough Too little DK

(412) 1 Television 1 2 3 4(413) 2 Radio 1 2 3 4(414) 3 Press 1 2 3 4(415) 4 Websites (N) 1 2 3 4 EB65.2 QA21 TREND MODIFIED QC2 Do you think that the (NATIONALITY) ... Present(s) the European Union too positively,

objectively or too negatively? (ONE ANSWER PER LINE)

64

(READ OUT) Too positively

Objectively Too negatively DK

(416) 1 Television 1 2 3 4(417) 2 Radio 1 2 3 4(418) 3 Press 1 2 3 4(419) 4 Websites (N) 1 2 3 4 EB65.2 QA22 TREND MODIFIED

ASK QA20a TO QA25 IN EU27 + HR + TR + CY(tcc) + FYROM

DO NOT ASK QA20a in CY(tcc) – CY(tcc) GO TO QA20b QA20a For each of the following areas, do you think that decisions should be made by the

(NATIONALITY) Government, or made jointly within the European Union?

(READ OUT - ROTATE) (NATIONALITY) Government

Jointly within the EU

DK

(420) 1 Fighting crime 1 2 3(421) 2 Taxation 1 2 3(422) 3 Fighting unemployment 1 2 3(423) 4 Fighting terrorism 1 2 3(424) 5 Defence and foreign affairs 1 2 3(425) 6 Immigration 1 2 3(426) 7 The educational system 1 2 3(427) 8 Pensions 1 2 3(428) 9 Protecting the environment 1 2 3

(429) 10 (SPLIT BALLOT A) Health and social welfare

(M) 1 2 3

(430) 11 (SPLIT BALLOT B) Health (N) 1 2 3(431) 12 (SPLIT BALLOT B) Social welfare (N) 1 2 3(432) 13 Agriculture and fishery 1 2 3(433) 14 Consumer protection 1 2 3(434) 15 Scientific and technological research 1 2 3

(435) 16 Support for regions facing economic difficulties 1 2 3

(436) 17 Energy 1 2 3(437) 18 Competition 1 2 3(438) 19 Transports 1 2 3(439) 20 Economy 1 2 3(440) 21 Fighting inflation (N) 1 2 3 EB67.2 QA20a TREND MODIFIED ASK QA20b ONLY in CY(tcc) – OTHERS GO TO QA21

65

QA20b For each of the following areas, do you think that decisions should be made by the national

Governments, or made jointly within the European Union?

(READ OUT – ROTATE) National Governments

Jointly within the European Union

DK

(441) 1 Fighting crime 1 2 3(442) 2 Taxation 1 2 3(443) 3 Fighting unemployment 1 2 3(444) 4 Fighting terrorism 1 2 3(445) 5 Defence and foreign affairs 1 2 3(446) 6 Immigration 1 2 3(447) 7 The educational system 1 2 3(448) 8 Pensions 1 2 3(449) 9 Protecting the environment 1 2 3

(450) 10 (SPLIT BALLOT A) Health and social welfare

(M) 1 2 3

(451) 11 (SPLIT BALLOT B) Health (N) 1 2 3(452) 12 (SPLIT BALLOT B) Social welfare (N) 1 2 3(453) 13 Agriculture and fishery 1 2 3(454) 14 Consumer protection 1 2 3(455) 15 Scientific and technological research 1 2 3

(456) 16 Support for regions facing economic difficulties 1 2 3

(457) 17 Energy 1 2 3(458) 18 Competition 1 2 3(459) 19 Transports 1 2 3(460) 20 Economy 1 2 3(461) 21 Fighting inflation (N) 1 2 3 EB67.2 QA20b TREND MODIFIED ASK ALL QA21 And for each of the following issues in (OUR COUNTRY), do you think that the European

Union plays a positive role, a negative role or neither positive nor negative role?

(READ OUT) Positive role

Negative role Neither positive nor negative role

DK

(462) 1 Fighting crime 1 2 3 4(463) 2 Public transport 1 2 3 4

66

(464) 3 The economic situation 1 2 3 4(465) 4 Rising prices/ inflation 1 2 3 4(466) 5 Taxation 1 2 3 4(467) 6 Fighting unemployment 1 2 3 4(468) 7 Fighting terrorism 1 2 3 4(469) 8 Defence and foreign affairs 1 2 3 4(470) 9 Housing 1 2 3 4(471) 10 Immigration 1 2 3 4(472) 11 Healthcare system 1 2 3 4(473) 12 The educational system 1 2 3 4(474) 13 Pensions 1 2 3 4(475) 14 Protecting the environment 1 2 3 4 EB65.2 QA29 QA22 What is your opinion on each of the following statements? Please tell me for each statement,

whether you are for it or against it. (READ OUT - ROTATE) For Against DK

(476) 1 A European Monetary Union with one single

currency, the euro 1 2 3

(477) 2 A common foreign policy among the Member

States of the EU, towards other countries 1 2 3

(478) 3 A common defence and security policy among

EU Member States 1 2 3

(479) 4 Further enlargement of the EU to include other

countries in future years 1 2 3

(480)

5 The speed of building Europe being faster in one group of countries than in the other countries

1 2 3

EB67.2 QA27 TREND MODIFIED QA23 The European Union already has a Common Foreign and Security Policy and a European

Security and Defence Policy. There is now a debate about how much further these should be developed. Do you tend to agree or tend to disagree with each of the following statements?

(READ OUT - ROTATE) Tend to agree Tend to disagree DK

(481) 1 EU foreign policy should be independent of

United States foreign policy 1 2 3

(482)

2 The EU should have a common immigration policy towards people from outside the EU

1 2 3

EB67.2 QA39 TREND MODIFIED

67

QA24 Would you say that you are very optimistic, fairly optimistic, fairly pessimistic or very pessimistic about the future of the European Union …?

(ONE ANSWER ONLY) (483) Very optimistic 1 Fairly optimistic 2 Fairly pessimistic 3 Very pessimistic 4 DK 5 EB67.2 QA37 QA25 European integration has been focusing on various issues in the last years. In your opinion,

which aspects should be emphasized by the European institutions in the coming years, to strengthen the European Union in the future?

(SHOW CARD – READ OUT – ROTATE – MAX. 3 ANSWERS) (484-498) The Internal market 1, Cultural policy 2, European foreign policy 3, European defence policy 4, Immigration issues 5, European education policy 6, Environment issues 7, Energy issues 8, Solidarity with poorer regions 9, Scientific research 10, Social issues 11, The fight against crime 12, None of these (SPONTANEOUS) 13, Others (SPONTANEOUS) 14, DK 15, EB67.2 QA41 DEMOGRAPHICS D1 In political matters people talk of "the left" and "the right".How would you place your views on

this scale?

(SHOW CARD) - (INT.: DO NOT PROMPT - IF CONTACT HESITATES, TRY AGAIN)

(519-520)

1 Left 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Right

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Refusal (SPONTANEOUS) 11

68

DK 12 EB67.3 D1 NO QUESTIONS D2 TO D6 D7 Could you give me the letter which corresponds best to your own current situation? (SHOW CARD - READ OUT - ONE ANSWER ONLY) (521-522) Married 1 Remarried 2 Unmarried, currently living with partner 3 Unmarried, having never lived with a partner 4

Unmarried, having previously lived with a partner, but now on my own

5 Divorced 6 Separated 7 Widowed 8 Other (SPONTANEOUS) 9 Refusal (SPONTANEOUS) 10 EB67.3 D7 D8 How old were you when you stopped full-time education?

(INT.: IF "STILL STUDYING", CODE ‘00’ - IF "NO EDUCATION" CODE '01' - IF "REFUSAL" CODE '98' - IF "DK" CODE '99')

(523-524) EB67.3 D8 NO QUESTION D9 D10 Gender. (525) Male 1 Female 2 EB67.3 D10 D11 How old are you? (526-527) EB67.3 D11 NO QUESTION D12 TO D14 ASK D15b IF "NOT DOING ANY PAID WORK CURRENTLY", CODES 1 to 4 in D15a

69

D15a What is your current occupation? D15b Did you do any paid work in the past? What was your last occupation?

(528-529) (530-531) D15a D15b

CURRENT

OCCUPATIONLAST

OCCUPATION NON-ACTIVE

Responsible for ordinary shopping and looking after the home, or without any current occupation, not working

1 1

Student 2 2 Unemployed or temporarily not working 3 3 Retired or unable to work through illness 4 4 SELF EMPLOYED Farmer 5 5 Fisherman 6 6

Professional (lawyer, medical practitioner, accountant, architect, etc.)

7 7

Owner of a shop, craftsmen, other self-employed person

8 8

Business proprietors, owner (full or partner) of a company

9 9

EMPLOYED

Employed professional (employed doctor, lawyer, accountant, architect)

10 10

General management, director or top management (managing directors, director general, other director)

11 11

Middle management, other management (department head, junior manager, teacher, technician)

12 12

Employed position, working mainly at a desk 13 13

Employed position, not at a desk but travelling (salesmen, driver, etc.)

14 14

Employed position, not at a desk, but in a service job (hospital, restaurant, police, fireman, etc.)

15 15

Supervisor 16 16 Skilled manual worker 17 17 Other (unskilled) manual worker, servant 18 18

Never did any paid work 19 19

EB67.3 D15a D15b NO QUESTIONS D16 TO D24 D25 Would you say you live in a...? (READ OUT) (532) Rural area or village 1

70

Small or middle sized town 2 Large town 3 DK 4 EB67.3 D25 NO QUESTIONS D26 TO D39 D40a Could you tell me how many people aged 15 years or more live in your household, yourself

included? (INT.: READ OUT - WRITE DOWN) (533-534) EB67.3 D40a D40b Could you tell me how many children less than 10 years old live in your household? (INT.: READ OUT - WRITE DOWN) (535-536) EB67.3 D40b D40c Could you tell me how many children aged 10 to 14 years old live in your household? (INT.: READ OUT - WRITE DOWN) (537-538) EB67.3 D40c D41 You personally, were you born…? (SHOW CARD - READ OUT - ONE ANSWER ONLY) (539) In (OUR COUNTRY) 1 In another Member Country of the European Union 2 In Europe, but not in a Member Country of the European Union 3 In Asia, in Africa or in Latin America 4 In Northern America, in Japan or in Oceania 5 Refusal (SPONTANEOUS) 6 EB67.3 D41 D42 Which of these proposals corresponds to your situation? (SHOW CARD - READ OUT - ONE ANSWER ONLY) (540) Your mother and your father were born in (OUR COUNTRY) 1

One of your parents was born in (OUR COUNTRY) and the other was born in another Member State of the EU 2

71

Your mother and your father were born in another Member State of the EU 3

One of your parents was born in (OUR COUNTRY) and the other was born outside of the EU 4

Your mother and your father were born outside the EU 5 DK\ Refusal (SPONTANEOUS) 6 EB67.3 D42 D43a Do you own a fixed telephone in your household? D43b Do you own a personal mobile telephone? (541) (542) D43a D43b Fixed Mobile Yes 1 1 No 2 2 EB67.3 D43a D43b NO QUESTIONS D44 TO D45 D46 Which of the following goods do you have? (SHOW CARD - READ OUT - MULTIPLE ANSWERS POSSIBLE) (543-552) Television 1, DVD player 2, Music CD player 3, Computer 4, An Internet connection at home 5, A car 6, An apartment\ a house which you have finished paying for 7, An apartment\ a house which you are paying for 8, None (SPONTANEOUS) 9, DK 10, EB67.3 D46 NO QUESTIONS D47 TO D48

(DO NOT SUGGEST – RECODE – MULTIPLE ANSWERS POSSIBLE) - (INSERT THE LIST OF MAIN TV CHANNELS AVAILABLE IN THE COUNTRY + OTHER)

D49a Can you tell me the TV channels, if any, that you regularly watch, meaning at least five times

a week? TV CHANNELS CODES (NATIONAL CODES) 30 2 (553,554-613)

72

EB65.2 D49a

(DO NOT SUGGEST – RECODE – MULTIPLE ANSWERS POSSIBLE) - (INSERT THE LIST OF MAIN RADIO STATIONS AVAILABLE IN THE COUNTRY + OTHER)

D49b Can you tell me the radio stations, if any, that you regularly listen to, meaning at least five

times a week? RADIO STATIONS CODES (NATIONAL CODES) 30 2 (614,615-674)

EB65.2 D49b

(DO NOT SUGGEST – RECODE – MULTIPLE ANSWERS POSSIBLE) - (INSERT THE LIST OF MAIN DAILY NEWSPAPERS AVAILABLE IN THE COUNTRY + OTHER)

D49c Can you tell me the daily newspapers, if any, that you regularly read, meaning at least three

times a week? DAILY NEWSPAPERS CODES (NATIONAL CODES) 30 2 (675,676-735)

EB65.2 D49c

73

(DO NOT SUGGEST – RECODE – MULTIPLE ANSWERS POSSIBLE) - (INSERT THE LIST OF MAIN INTERNET WEBSITES AVAILABLE IN THE COUNTRY + OTHER)

D49d Can you tell me the websites, if any, that you regularly go to, meaning at least three times a

week? INTERNET WEBSITES CODES (NATIONAL CODES) 30 2 (736,737-796)

NEW INTERVIEW PROTOCOLE P1 DATE OF INTERVIEW (817-818) (819-820) DAY MONTH EB67.3 P1 P2 TIME OF THE BEGINNING OF THE INTERVIEW (INT.: USE 24 HOUR CLOCK) (821-822) (823-824) HOUR MINUTES EB67.3 P2 P3 NUMBER OF MINUTES THE INTERVIEW LASTED (825-827) MINUTES EB67.3 P3 P4 Number of persons present during the interview, including interviewer (828) Two (interviewer and respondent) 1 Three 2 Four 3 Five or more 4 EB67.3 P4 P5 Respondent cooperation

74

(829) Excellent 1 Fair 2 Average 3 Bad 4 EB67.3 P5 P6 Size of locality (LOCAL CODES) (830-831) EB67.3 P6 P7 Region (LOCAL CODES) (832-833) EB67.3 P7 P8 Postal code (834-841) EB67.3 P8 P9 Sample point number (842-849) EB67.3 P9 P10 Interviewer number (850-857) EB67.3 P10 P11 Weighting factor (858-865) EB67.3 P11 ASK ONLY in LU, BE, ES, FI, EE, LV, MT, TR AND FYROM P13 Language of interview (866) Language 1 1

75

Language 2 2 Language 3 3 EB67.3 P13