#ONÛITTI INTIMI DI FRONTE ALLA POSSIBILIT¸ DI TRADIRE · 2019. 4. 16. · AMOREZEN INTRODUZIONE...
Transcript of #ONÛITTI INTIMI DI FRONTE ALLA POSSIBILIT¸ DI TRADIRE · 2019. 4. 16. · AMOREZEN INTRODUZIONE...
INDICE
Introduzione 15
1. Una condizione naturale 19
Approfondimento: C’è Amore... e amore? 22
2. Coltivare se stessi 27
3. Un popolo di single? 29
4. Il rapporto con se stessi 32
Approfondimento: Distanze ed equilibri 35
5. Un sano egoismo 39
Approfondimento: Siate (un po’) egoisti! 41
6. Mondi a parte? 45
Approfondimento: Uomini, Donne & co. 48
7. Sull’universo maschile 52
8. Sull’universo femminile 54
9. L’intimità 56
Approfondimento: Dare e avere: nutrire se stessi e gli altri 58
10. Dolori e ferite 61
Approfondimento: Note a margine del soffrire nell’amare 64
11. Il desiderio 68
12. Darsi da fare 73Edizioni Crisalide
AMORE ZEN
Una dimensione presente,totalizzante, eterna,
per la mente, il corpo, lo spirito
ANNA FATA
AMORE ZEN INDICE
13. La natura dello scambio 76
14. Abbracciare 78
15. Il bacio 82
16. Sesso, e poi? 85
17. Verso una relazione 89
Approfondimento: Scambi di vita 91
18. Tra cuore e ragione 97
19. Amore Zen 99
20. L’impegno 102
Approfondimento: Non esiste la “persona giusta”.
Perché è sempre la “persona giusta” 104
21. Principi e principesse 107
Approfondimento: Le relazioni umane:
tra conoscenza, mis-conoscenza, dis-conoscenza 109
22. Un gioco di specchi 112
23. Progetti condivisi 115
25. Gli ‘sbagli’ sono veramente tali? 121
26. La gelosia 123
27. Antidoti anti-gelosia 125
28. Trovarsi, perdersi, ri-trovarsi 129
Approfondimento: Un obiettivo comune: accomiatarsi 132
29. La paura 135
30. La quotidianità 138
31. Momenti di crisi 142
Approfondimento: Cedo o mollo?
32. La fuga 151
33. In ultima analisi: cos’è il tradimento? 153
34. La dipendenza 155
35. Mettere in gioco il cuore 157
36. Il commiato 159
Approfondimento: Separazioni, distacchi e crescita interiore 162
37. Rabbie, rancori, risentimenti, recriminazioni 166
38. Il perdono 169
39. La gratitudine 171
Approfondimento: La gratitudine:
aprirsi alla spiritualità e al trascendente 173
Emozioni e meditazioni in libertà 181
AMORE ZEN INTRODUZIONE
Inno all’amore
Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli,ma non avessi l’amore,
sarei come un bronzo che risuonao un cembalo che tintinna.
E se avessi il dono della profeziae conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza,
e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne,ma non avessi l’amore,
non sarei nulla.
E se anche distribuissi tutte le mie sostanzee dessi il mio corpo per esser bruciato,
ma non avessi l’amore,niente mi gioverebbe.
L’amore è paziente,è benigno l’amore;;
non è invidioso l’amore,non si vanta,
non manca di rispetto,non cerca il suo interesse,
non si adira,non tiene conto del male ricevuto,
non gode dell’ingiustizia,ma si compiace della verità.
Tutto copre,tutto crede,tutto spera,
tutto sopporta.
San Paolo
Prima Lettera ai Corinti
Se fossi in voi non forzerei la pianta.Troppa cura può farle male.Non smuovete troppo la terra
e aspettate che sia asciutta prima di bagnarla.La pianta si volge in direzione della luce: lasciate che scelga la direzione che vuole.
Troppi stimoli arrestano la crescitaE così troppe cure.
Lasciamo che le cose che amiamo crescano da sole.
N.L. Madgett
AMORE ZEN INTRODUZIONE
INTRODUZIONE
Se mi cerchi davvero,mi trovi immediatamente.
Kabir
‘Relazione’ è un termine vago e generico, di cui spesso si abusa.
Si riferisce al collegamento esistente tra due esseri: quando que-
sti sono persone la faccenda diventa assai delicata e complessa.
Ogni individuo è un mondo a sé che, lungi dall’essere statico
e monolitico, muta a seconda delle circostanze, del tempo e
dell’interlocutore che ha di fronte. Non si tratta necessaria-
mente di maschere – a meno che non ci sia un’intenzione
sui contenuti, non sui modi di trasmetterli – ma di una varietà
di sfaccettature della propria personalità che ha la possibilità
di dispiegarsi in modi diversi, a seconda delle opportunità che
si decide di cogliere.
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re e inganni, ma a dispetto di questi qualcosa trapela sempre.
Al cospetto di un numero sempre crescente di relazioni che
dopo pochissimo tempo falliscono, lasciando uno strascico di
dolori e ferite che spesso a fatica si rimarginano, viene spon-
proprio modo di relazionarsi e, ancor più, cosa fare per modi-
che noi possiamo fare molto per alimentarlo, a partire da noi
stessi. Non possiamo apportare nutrimento ad una relazione
se non ci prendiamo prima e contemporaneamente cura di
AMORE ZEN INTRODUZIONE
noi stessi. E se non consentiamo all’altro di fare altrettanto con
noi. Che cosa possiamo dare all’altro (e ricevere da lui) se non
quello che già possediamo e che siamo disposti a condividere?
L’amore non è uno status quo, una condizione raggiunta una
volta per tutte, ma un processo che si esplica nel tempo e che
va costantemente rinnovato e rialimentato. Esso richiede forza,
energia, determinazione, volontà, disponibilità, accoglienza e
non necessita di una persona ‘speciale’ per manifestarsi. Tutte
le persone, a loro modo, sono speciali e come tali degne di
ricevere amore.
Se prima non si coltiva la relazione con se stessi, anche il rap-
porto con l’altro viene pregiudicato: si rischia di vivere nell’at-
le nostre necessità e, in ultima analisi, ci renda felici. Ma questo
altro da cui, prima o poi, ci sentiremo privati dei nostri spazi,
relazione con l’altro.
Se il primo passaggio è la relazione con noi stessi, il secondo
consiste nel sanare la frattura sempre e comunque esistente
fra noi e gli altri. In ogni relazione ci sono almeno due sog-
difendere e delle distanze da far rispettare, sono destinati ad
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mo a ricomporre le nostre fratture interiori – soggetto/ogget-
to, dare/avere, fare/essere, gioia/dolore, amore/odio – anche
il mondo (che a quel punto non viene più percepito come al-
tro da noi) ci appare nella sua profonda unità.
In questa condizione, e solo in questa, accediamo all’autentica,
profonda, inattaccabile ed inesplicabile dimensione dell’Amo-
re, in cui ogni processo s’annulla, ogni accenno al fare si piega
ed inenarrabile Stare.
E a quel punto le stesse parole divengono un di più, un troppo,
non in grado di rappresentare uno scenario interiore che non
per la loro stessa natura, possono solo tratteggiare una parte in-
sempre, comunque ed ovunque nelle arti, nella letteratura, nel-
Ed è per questo che nelle pagine a seguire cercheremo, più
delicatamente tratteggiare, con brevi pennellate, un Univer-
nelle pagine di un libro, diviene immancabilmente qualcosa
d’altro. E perde irrimediabilmente la sua natura.
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AMORE ZEN UNA CONDIZIONE NATURALE
1
UNA CONDIZIONE
NATURALE
Z. Lewis
L’Amore è una condizione naturale, in cui in linea teorica do-
in cui non viviamo in tale stato: cosa accade? Perché succede?
Amore è prima di tutto amore per se stessi, qualcosa che sgor-
ga da dentro e che si manifesta e si irradia anche fuori, come
-
torno. Non c’è bisogno che ci sia l’altro per vivere l’amore, la
sua presenza è un di più, un dono, che consente di espandersi
ulteriormente, ma la nostra capacità d’amore non è minata da
una sua eventuale assenza.
Amore e pratica meditativa hanno molto in comune, in quanto
entrambi comportano il sapersi risvegliare continuamente alle
meraviglie e ai doni del presente, permettono di giungere all’es-
senziale della vita, di vivere l’aspetto ludico dell’esistenza, che
non è altro se non una diversa faccia della profondità. Leggerez-
raggiunta e vissuta con piena consapevolezza, che porta ad ac-
tratti ironico. E ancora: svuotare se stessi per creare lo spazio ne-
cessario per l’accoglienza dell’altro, affrontare la sofferenza per
poi superarla, divenire sempre più svegli, ricettivi, consapevoli.
AMORE ZEN UNA CONDIZIONE NATURALE
La consapevolezza si alimenta di piccole cose, gesti e comporta-
la vita e ogni sua piccola manifestazione come un miracolo che
si rinnova ogni istante. Solo quando si riesce ad entrare in que-
sta dimensione, la presenza dell’altro non è più routinaria e
grazie. Nulla ci è dovuto. Mai.
Per essere consapevoli, per lasciarci compenetrare dalla gran-
dezza e dalla pregnanza di ogni piccola cosa dobbiamo avere il
cuore aperto, dobbiamo essere, cioè, vulnerabili, disponibili a
farci toccare da quel che accade dentro e fuori di noi. Se que-
ricchezze, le opportunità e tutto quel che ci viene offerto non è
mai abbastanza, perché viviamo nell’attesa di chissà chi e chissà
cosa. Ma il vero tesoro lo abbiamo dentro: dobbiamo solo ria-
prire gli occhi.
Il tempo e la pazienza ci sostengono in questo processo rispet-
to al quale abbiamo perso l’allenamento, abituati come siamo
ad andare di corsa e a considerare tutto e tutti come scontati.
L’osservazione di sé è una grande maestra in questo, perché ci
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stenza. Se non siamo innamorati non è perché non è (ancora)
arrivata la persona ‘giusta’, ma perché dentro di noi non siamo
disponibili a questo incontro.
Le aspettative svolgono un ruolo cruciale in questo processo
perché distolgono dal presente, proiettano nel futuro o riman-
dano al passato, e impediscono di cogliere le opportunità che
qualcosa che esiste solo nella nostra mente, non potranno mai
avere un corrispettivo concreto. E, ancor peggio, introducono
quello che si sta vivendo al momento.
Creare il vuoto dentro di sé, fare costantemente le ‘pulizie’ in-
teriori prepara il terreno per accogliere il nuovo. L’accoglien-
za incondizionata ci porta ad avere uno sguardo benevolo e
compassionevole verso tutti coloro che si presentano. Anche
coloro che potenzialmente ci fanno del male ci trasmettono
una grande lezione di vita e per questo dovremmo essere loro
-
si, con le nostre necessità, esigenze, quando sappiamo qual è
veramente la strada che ci porta a stare bene, le persone che
ci vengono incontro sono quelle che ci aiutano a proseguire
in tale direzione e quelle che ci fanno del male se ne stanno
lontane. Finché non siamo in grado di sviluppare una tale au-
toconsapevolezza e un tale amore per noi stessi, le lezioni del-
la vita possono comportare anche del dolore. Ma Amore non
è sinonimo di dolore: in esso ogni ambivalenza, opposizione,
risulta annullata, riconciliata. Non ha senso parlare di opposti
in questa dimensione.
Innamorarsi è uno stato interiore che non necessita dell’al-
tro per esplicarsi: tutti gli esseri sono amabili, sta a noi ren-
dercene conto.
Le circostanze dell’esistenza quotidiana possono indurre molti
di noi a ricoprirsi di sedimenti, maschere, corazze, per proteg-
gersi – ma da chi ci si protegge se non prima di tutto da se stessi?
-
minciare da quelle che abbiamo eretto contro noi stessi, per poi
accorgersi che è possibile su questo piano un incontro autenti-
co e profondo anche con l’altro da sé. Altro che poi, scopriremo
ben presto, non è se non un aspetto di noi stessi.
20 21
AMORE ZEN UNA CONDIZIONE NATURALE
Approfondimento
C’È AMORE E… AMORE?
Se c’è un tema che attraverso i secoli, i contesti sociali, cultu-
adito a dibattiti, scambi, confronti ricchi di emozioni e di pas-
sione, è quello dell’Amore.
Spesso ci si focalizza sulle manifestazioni esteriori, i gesti, le
parole, i sentimenti, gli umori e i malumori, ma quel che a mio
è il retroterra, le condizioni che consentono e rendono fertile
Fluire, appunto, non un termine a caso. E, invece, molti di noi
s’ostinano e s’incaponiscono nel voler legare, fotografare, rac-
chiudere l'amore in oggetti che diventano cimeli, urne funebri
di qualcosa che è stato e che non è più tale.
lasciarsi attraversare da un moto che non si sa quando arriva,
-
dentemente dalla nostra volontà e dalla presenza o meno di un
interlocutore o di un partner.
Che dire di Eros quando si manifesta nelle dispute elettora-
li, nelle riunioni dei Consigli d’Amministrazione aziendale,
nella pratica del windsurf o nella preparazione di una crema
pasticcera?
Che cosa sarebbero tutte queste azioni senza Eros? Non ci sa-
rebbe quel moto appassionato, quell’essere completamente
dentro quel che si sta compiendo, quel sentirsi intimamente
fusi con il proprio essere nel fare.
Ma compiamo un passo indietro: il retroterra, il terreno ferti-
Come? Mantenendo e rinnovando costantemente – a dispetto
delle possibili ferite, lacerazioni, vecchi e nuovi dolori che tutti,
prima o poi, ci troviamo costretti ad affrontare – una posizione
d’apertura interiore, di disponibilità, di accoglienza, di dedi-
zione e devozione a sé e Sé. Che poi ci possa essere un altro
andare a riversarsi ovunque. Non importa il chi, cosa, come,
Sono sempre più convinta, grazie alle mie esperienze e alla
pratica professionale, che questo qualcosa sia la condizione di
ben-essere di ciascun individuo, in cui il processo di rimozione
tutte, proprio come accade per la pulizia costante del letto ove
Apertura, dunque, disponibilità, accoglienza, non attaccamen-
to, assenza di aspettative, questi gl’ingredienti fondamentali
per il processo, e sottolineo processo, dell’Amore. Tutto il re-
sto, candele, incensi, champagne, lettere affettuose sono corol-
lari, a volte piacevoli, ma non indispensabili. Soprattutto non
sinonimi d’Amore ma, probabilmente, di qualcosa d’altro.
22 23
AMORE ZEN UNA CONDIZIONE NATURALE
Esercizi
A seguire, alcuni spunti utili per delle meditazioni, atte a favori-
Entrate in uno stato di rilassamento profondo, di piena perce-
zione del corpo e del respiro, e immaginate a scelta alcune di
queste scene:
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di unità.
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2. Focalizzate la vostra attenzione al centro del petto, all’altez-
za del cuore. Immaginate che inspirando entri ‘qualcosa’
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mola l’apertura del cuore e lo scambio con l’ambiente.
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3. Ponete l’attenzione sulla pancia, circa 2-3 centimetri sotto
l’ombelico. Immaginate che qui vi sia un piccolo sole, cal-
do, luminoso che, respiro dopo respiro, si espande in tutto
percepire la propria ‘luce interiore’, l’apertura, lo scambio,
il senso di unione e fusione con il mondo.
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4. Di fronte allo specchio accennate un sorriso sulle labbra,
respirate, e immaginate di espandere questo sorriso a tutto
sé, l’apertura, la positività, lo scambio con l’ambiente.
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AMORE ZEN INTRODUZIONE
L’amore come manifestazione divina
Quando amate un’altra creatura, è Dio che la ama attraverso voi.
Amandola, voi provate dunque l’amore di Dio.
Ecco perché amare può colmarvi tanto quanto essere amati,e anche di più.
Senza dubbio, avrete già sentito quest’amore.Esso vi ha fatto visita, ma è ripartito …
e sarà sempre così,
Perché mangia molto!
Allora, la prossima volta che verrà a farvi visita,
in modo da poterlo chiamare di nuovo,poiché, coscientemente o meno,
siete voi a fornirgli le condizioni favorevoli.
L’amore viene nella purezza,quella purezza simboleggiata dalla trasparenza del cristallo,
e se trova l’impurità, riparte.
Vedete, è una questione molto seria;;
anziché lamentarvi di essere soli e abbandonati.
Non potete perdere l’amore che abita in voi.Se vi sentite abbandonati,
Omraam Mikhaël Aïvanhov
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