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Indice: Editoriale pag. 2 Il grande Charlot pag. 2 La Festa dei maturandi pag. 3 La statua più ambita pag. 3 Le iene al Porporato pag. 4-5 Intervista a Marilyn pag. 6 Le Giornate di atletica pag. 7 Raccontarsi pag. 8 Grazie mamma pag. 9 7 in condotta pag. 10 Fatti e rifatti pag. 11 Le professioni nel cinema p. 11 Artisti e campioni pag. 12 Splash pag.13 Test divertentissimo pag.14 Ivan Barbieri pag.15 Cine… che? pag.15 La storia del cinema pag.16 Lavorare durante l’estate pg.17 Speciale gite pag.18/19 Adesso vi racconto pag.20 Il saluto del Preside pag.20 Lettere alla redazione pag.21 ONDA DURTO Periodico degli studenti del Liceo ‘Porporato’ di Pinerolo - Anno IX, n.4, Maggio 2007 www.liceoporporato.it/studenti/onda/onda_d'urto.htm ins. resp. antonio denanni Cinema

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Indice: Editoriale pag. 2 Il grande Charlot pag. 2 La Festa dei maturandi pag. 3

La statua più ambita pag. 3 Le iene al Porporato pag. 4-5 Intervista a Marilyn pag. 6 Le Giornate di atletica pag. 7 Raccontarsi pag. 8

Grazie mamma pag. 9 7 in condotta pag. 10 Fatti e rifatti pag. 11 Le professioni nel cinema p. 11 Artisti e campioni pag. 12

Splash pag.13 Test divertentissimo pag.14 Ivan Barbieri pag.15

Cine… che? pag.15 La storia del cinema pag.16

Lavorare durante l’estate pg.17 Speciale gite pag.18/19 Adesso vi racconto pag.20 Il saluto del Preside pag.20 Lettere alla redazione pag.21

ONDA D’URTO Periodico degli studenti del Liceo ‘Porporato’ di Pinerolo - Anno IX, n.4, Maggio 2007

www.liceoporporato.it/studenti/onda/onda_d'urto.htm ins. resp. antonio denanni

Cinema

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Festa, cinema ed emozioni Dopo l’Annuario, la Redazione di “Onda d’urto” sta per centrare un altro obiettivo: la Festa dei maturandi del Liceo. Già l’anno scorso alcuni volenterosi avevano cercato di organizzarla. Quest’anno hanno coinvolto anche noi, che come obiettivo primario non organizziamo feste. Tuttavia ci siamo sentiti di rispondere in termini positivi, perché una festa dopo cinque anni di studio ci sta sempre bene. Ci piace immaginare la scuola non solo come luogo di fatica, di sudore e a volte anche di lacrime, ma anche di momenti gioiosi, di mete raggiunte, di momenti scherzosi tra insegnanti e studenti. Una festa poi organizzata in un ambiente particola-re come il Castello di Macello, in abito elegante o da sera (come è ripor-tato nell’invito) per mostrare anche un’altra faccia degli studenti, domani uomini e donne, che in questi anni sono stati considerati - in modo ridut-tivo - soprattutto per le cose che hanno memorizzato e per i voti conse-guiti, ci intriga. A volte i riti per concludere un ciclo della propria vita o per marcare il distacco da un’esperienza vissuta (si spera positiva!) sono anche socialmente utili. Noi di “Onda d’urto” faremo del nostro meglio per realizzare una piacevole serata. E quindi... Che Festa sia! Dopo questo “annuncio bomba” passiamo al cinema, che è il tema di apertura di questo numero di Onda. Passioni, emozioni, sogni, paura, gioia, racconto... Tutto questo ed altro è il cinema! Qualcuno lo ha defi-nito “un sistema per giocare con le emozioni”, “un modo magico per conservare ciò che è destinato a perire” (Bazin). Di tutto questo mondo abbiamo cercato di mostrarvi alcuni aspetti insoliti, come lo spaccato della vita di Marilyn Monroe attraverso un’intervista impossibile e il “dietro le quinte” di alcune famose star rifatte dal bisturi. Vi è poi l’intervista delle iene a tre bidelli, che abbiamo definito strategici, le soli-te rubriche, splash, grazie mamma, 7 in condotta, ecc. Ah! Dimenticava-mo… Buone vacanze e arrivederci all’11 settembre. Al Preside Ing. En-zo Ponte, che conclude il suo impegno dirigenziale nella scuola, auguria-mo buona pensione. P.S. Poiché la Festa dei maturandi è riservata ai ragazzi dell’ultimo an-no e quindi è interdetta a tutti gli altri, noi della redazione vi informere-mo con un reportage di foto nel corridoio al pian terreno della sede, col sito del Liceo e se ce la facciamo prima della fine dell’anno con un nu-

mero speciale di Onda d’urto. La Redazione

* Il grande Charlot * Sul numero dedicato al cinema non poteva mancare lui: l’intramontabile, inesauribile ed ineguagliabile Charlie Chaplin. Il celebre attore, sceneggiatore, compositore, produttore cinematografico e regista hollywoodiano visse la sua carriera cinematografica soprattutto nell’era del film muto, di cui divenne il principale esponente, grazie al personaggio di Charlot, vagabondo malinconico di fronte alla cattiveria e alle ingiustizie della società, riconoscibile dalla giacchetta stretta, dagli enormi pantaloni, dal bastone da passeggio in bamboo, dall’inconfondibile ondeggiante andatura e dall’aspetto buffo. Nella sua vita produsse oltre 90 film, tra cui “ Tempi Moderni” del 1936, che denuncia-va la cupa realtà dei poveri, dei lavoratori e degli emarginati, e “Il grande dittatore” del 1940, l’unico totalmente sonoro, che vede Chaplin diviso in 2 personaggi: da una parte il

dittatore di Tomania (ispirato ad Adolf Hitler) e dall’altra un barbiere ebreo perseguitato dai nazisti. Finita la guer-ra, quando l'internamento e lo sterminio degli Ebrei furono noti, Chaplin dichiarò che non avrebbe mai realizzato il film se solo avesse potuto sapere che cosa stava accadendo. Ancora da ricordare è l’ultimo dei suoi capolavori “ La contessa di Hong Kong”, a colori e nel quale lavorò con attori del calibro di Sophia Loren e Marlon Brando. La sua vita si spense in Svizzera nel 1977, riuscendo a realizzare, perlomeno in parte, il suo sogno di far divertire le persone e il pubblico. Lo vogliamo ricordare con una frase di un suo celebre film: “Mi dispiace, ma io non voglio fare l'imperatore, non è il mio mestiere, non voglio governare né conquistare nessuno, vorrei aiutare tutti se è possibile, ebrei, ariani, uomini neri e bianchi. Tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre…”. Silvia Garis II A/l

“E arrivò il mio diciotte-simo compleanno. Quel giorno ero emozionatissi-ma: debuttavo i società. Il ballo delle debuttanti, a Vienna, rappresentava un evento socio-mondano di grande importanza. Vi par-

tecipavano tutte le ragazze appartenenti a famiglie altolocate Ancora oggi questa usanza è rimasta in voga e la si segue in molte nazioni europee. I preparativi per il «Ballo al Teatro dell’Opera di Stato» fervevano da parecchio tempo ma, quel giorno, l’ansia era al culmine, perché stava per giungere il mio grande momento: la mia esube-ranza viaggiava sulle ali della mia vanità, volando libera nei miei sogni. Per una ragazza, il ballo dei diciotto anni rappresentava il dischiudersi di un fiore ai primi caldi della primavera, quella primavera che, per noi, non arrivò mai. Quanti germogli furono spezzati dal vento del ‘38, quanti petali appassirono prima di vedere il sole, quanti steli tornarono ad essere radici? Tanti troppi. Solo lacrime dovevano bagnare il mio bel vestito bianco. Lacrime, fino a consumare gli occhi. Lacrime che uscivano dal cuore e che, nel mio cuore, avrei racchiuso per tutta la vita. Elisa Springer, Il silenzio dei vivi, Marsilio

Il ballo delle debuttanti Il racconto di una ragazza ebrea viennese poi deportata nei lager

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6 giugno 2007 1a “Festa dei Maturandi” del Liceo Porporato Quando si pensa ad una festa ci vengono in mente tutti i sorrisi che faremo, incroceremo, provocheremo. Sorrisi che si perdono in una notte di inizio estate, tra le luci soffuse nel parco del castello di Macello, sorrisi che si confondono con la musica che fa da sfondo ad una serata speciale, sorrisi che spuntano tra le bollicine di spumante, sorrisi che rendono l’atmosfera più calda e allegra, sorrisi timidi e tirati di studenti un po’ spaesati in quegli abiti troppo eleganti, sorrisi esagerati di professori un po’ altucci, forse per quel bicchiere in più che non avrebbero dovuto bere!!! Eccola la Festa dei Maturandi: magica, unica, ma soprattutto piena di allegria e di gioia! Quante aspettative, quanti sogni e quante speranze si accumuleranno in queste settimane che ci separano dal fatidico giorno. La festa avverrà mercoledì 6 giugno nel parco del castello di Macello, dove tra canzoni indi-

menticabili e intramontabili, qualche scherzetto ai professori, tante risate, e, perché no, anche qualche ballo di gruppo e qualche giochetto innocuo, la se-rata trascorrerà allegramente e forse anche troppo in fretta e sarà già pronta a diventare uno degli ultimi, ma anche dei più bei ricordi del Porporato da por-tare con sé per sempre! Sarà un modo gioioso e vivace per concludere e salutare i 5 anni trascorsi in questo liceo e sarà anche un’occasione per ritrovarsi tutti insieme ancora una volta, prima di proiettarsi nel futuro! Sperando che gli organizzatori della fe-sta non vi deludano, auguriamo in anticipo buona fortuna a tutti i maturandi e consigliamo loro di presentarsi alla festa con il loro miglior sorriso! B&C

Una piccola statuetta in bronzo placcata in oro, 34,3 cm di altezza e circa 4 kg di peso, poggiata su un piedi-stallo dorato e luccicante, una sagoma di un uomo che incrocia le braccia, dritto, in piedi, che ti fissa…si può dire che, a descriverla così, potrebbe sembrare una ba-nale statuetta, un soprammobile qualunque da tenere in casa! E invece si tratta del più prestigioso premio cine-matografico, ambito e conteso ogni anno dai migliori talenti del cinema. Impossibile non riconoscere il Premio Oscar! Non tanto per la statuetta in sé, quanto per il suo significato, per l’emozione e la fama che riversa nel mondo. Anche noi, persone “normali”, se con questo appellativo pos-siamo definirci, abbiamo almeno una volta sognato di salire su quel palco per ricevere quella statuetta, riu-scendo soltanto a dire “Grazie a tutti per avermi fatto vincere questo Premio Oscar, io…sono senza parole!” A parte questi sogni proibiti, cosa sappiamo di questo famoso premio? È conferito annualmente dall’Academy of Motion Pic-ture Arts and Sciences, fondata ad Hollywood nel 1927 per migliorare la preparazione culturale e tecnica dei registi cinematografici. La statua venne creata dallo scultore americano George Stanley. Alla votazione per l’assegnazione degli Oscar partecipano tutti i soci

dell’Accademia, con sede a Beverly Hills in California, che decidono prima l’attribuzione delle nomination e poi le candidature dei 5 concorrenti per il miglior film, attore, regista, ecc.. La cerimonia ufficiale di assegnazione dei premi, che ha luogo a inizio primavera, viene trasmessa in televisione dal 1953. Le categorie per le quali viene assegnato l’Oscar sono la fotografia, il ruolo di miglior attore o attrice protagonista e non protagonista, la regia, la sce-neggiatura, il trucco, i costumi e il miglior film stranie-ro. Quest’anno hanno vinto la tanto ambita statuetta: The Departed per il miglior film e la miglior regia di Martin Scorsese; Forest Whitaker per il miglior attore protagonista de L'ultimo re di Scozia; Helen Mirren per la migliore attrice protagonista de The Queen; Alan Arkin per il miglior attore non protagonista di Little Miss Sunshine ed infine Jennifer Hudson per la miglior attrice non protagonista del film Dreamgirls. Tra i vincitori del Premio Oscar del passato ricordia-mo Victor Fleming, miglior regista con Via col vento, del 1939, Casablanca come miglior film del 1943, Au-drey Hepburn come miglior attrice in Vacanze romane del 1953, e Tom Hanks come miglior attore in Forrest Gump del 1994. Michela, 4C Ginn

La statua più ambita

La brochure di invito alla festa dei maturandi

Il castello di Macello

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1. Da quanti anni fai il bidello? B: In questa scuola da sei anni, ma prima ho lavorato in altre scuole, quindi sono parecchi anni ormai che faccio il bidello. D: Questo è il settimo anno. G: 30 anni. 2. Che effetto ti fa sapere che tra gli studenti sei molto ap-prezzato? Benny: Mi fa un effetto piacevolissimo, molto bello!!! Dario: Mi lusinga! Giuseppe: Sono contento!!! 3. Perché hai deciso di diventare collaboratore scolastico? B: Non è stata una decisione, mi è capitato questo lavoro e devo dire che mi piace. D: Perché era un lavoro che mi piaceva, e volevo fare que-sto. G: Per avere un posto sicuro. 4. Cosa avresti fatto se non fossi diven-tato bidello? B: Ah, non so proprio cosa dire…Anzi sì, ovviamente avrei fatto il professore! D: Quello che facevo prima… l’operaio! G: Facevo il pensionato!!!! 5. Cosa ti piace di più del tuo lavoro? B: Adoro il contatto con la gente, stare in mezzo agli stu-denti. D: Il contatto con le persone. G: Fare le fotocopie!!!! 6. Cosa odii in assoluto del tuo lavoro? B: Il fatto che molte volte non viene apprezzato e soprat-tutto rispettato. D: Non c’è niente che non mi piace. G: Non te lo posso dire… no! Mi piace tutto del mio lavo-ro. 7. Una cosa stranissima, divertentissima o terrificante che ti è capitata lavorando. B: Mamma mia, domanda difficile!! Non mi viene in mente niente di esilarante…anzi mi ricordo che una volta sono stato scambiato per un allievo da dei genitori…posso considerarlo un complimento?? D: Niente di tutto questo! G: Non mi è mai capitato niente di strano! 8. La tua peggior figura in assoluto. B: Mmmmh…non posso dirla!!! Scherzo! Una volta mi è capitato di scambiare una professoressa per un’allieva e il

problema è che l’ho pure sgridata!! D: Confondere i nomi di tutti i professori!!! G: Non ne ho mai fatte. 9. Il tuo cantante preferito. B: Non ce n’è uno in particolare, ascolto musica leggera. Da giovane, ma anche adesso, ascoltavo molto Ramazzotti D: Ligabue, non solo per la sua musica ma anche come persona. G: Cantanti preferiti non ne ho. Mi piacciono molto le canzoni napoletane e quelle anni ’60. 10. Se dovessi attribuire al Porporato: - una canzone - un colore - un soprannome Quale sarebbe? B: - “Se bastasse una sola canzone” di Ramazzotti. - Arcobaleno - E’ una cosa un po’ bruttarella, ma simpatica: “Una gab-

bia di matti simpatici”! D: - “Dreaming California” - Rosa, sicuramente - Nessuno G: - Nessuna - Bianco e nero - Nessuno 11. Il tuo più bel ricordo del Porporato.

B: Non ho un ricordo particolare, sono tutti bei ricordi! D: Non ne ho uno in particolare…. Sono tutti belli e im-portanti!!! G: Quando ero nella vecchia sede del Porporato…. 12. Hai mai litigato furiosamente con il Preside? Con un altro bidello? O con un professore? B: Con tutti e tre? Ho litigato con qualcuno, ma non pro-prio furiosamente! Comunque non ho mai litigato con il Preside! D: No, con il preside o con i professori no, perché non ab-biamo molto da dire. Beh qualche volta con qualche colle-ga sì, per incomprensioni. G: Qualche litigio sì, ma mai con il preside. 13. Qual è la prima cosa a cui pensi al mattino quando ti svegli? B: Grazie a Dio sono vivo! D: Le cose normalissime: la doccia, la barba!!! G: Che debbo venire a lavorare 14. Il tuo hobby? B: Vado molto in bici e ascolto spesso la musica. D: Il mio hobby?!…. Beh, ne ho molti, però faccio spesso

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Le iene al Porporato Intervista a Benny, Dario e Carta

Tre bidelli strategici del nostro Liceo

NOME: Benedetto COGNOME: Foglia PIANO: Secondo SOPRANNOME: Benny

NOME: Dario COGNOME: Palazzo PIANO: Secondo SOPRANNOME: Nessuno

NOME: Giuseppe COGNOME: Carta PIANO Succursale SOPRANNOME: Carta.

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escursioni, quindi direi l’escursionismo!! G: Fare foto, dvd, cassette e anche fare fotocopie 15. Che animale ti piacerebbe essere? B: Un’aquila, ovviamente per poter volare! D: L’aquila G: Un cane 16. Hai delle proposte per migliorare la nostra scuola? B: Mi piacerebbe far togliere tutti i cicles che i ragazzi appiccicano sotto i banchi! D: No… La scuola va bene così!!! Non c’è bisogno di cambiamenti. G: No no…Queste cosa vanno lasciate al preside 17. Cosa ne pensi degli studenti del Porporato? B: Sono strani, ma simpatici! Strani nel senso che sono un po’ lunatici! D: Ah, siete bravissimi!!!! G: Bene 18. Il tuo sogno nel cassetto? B: Vorrei realizzarmi al meglio come persona. D: Beh per adesso non ne ho, però, forse ingenuamente, mi piacerebbe passare di ruolo. G: Andare in pensione bello tranquillo!!! 19. La tua vacanza ideale? B: Un bel viaggetto nei paesi esotici! D: La mia vacanza ideale è fatta di riposo e di attività. Ad esempio un pomeriggio al mare e il giorno dopo a fare un’escursione. G: Andare giù al paese. 20. Parteggi per i profes-sori o per gli studenti? B: Sono imparziale, fac-cio l’arbitro! D: Sono superpartes… Sono io che sono in mez-zo tra professori e allievi! G: Per tutti e due. 21. Cosa facevi prima di lavorare qui? B: Lavoravo in un’altra scuola, ma non qui a Pinerolo. D: Facevo l’operaio in un’azienda metalmeccanica. G: Facevo il commerciante di pesce e di frutta. 22. Descriviti in tre aggettivi. B: Un po’ matto, sensibile e allegro. D: Pignolo, discreto e disponibile. G: Timido, socievole e allegro. 23. Se potessi cambiare qualcosa nel mondo, cosa mo-dificheresti? B: Vorrei eliminare la fame nel mondo. D: La testa di alcune persone... O perlomeno il loro comportamento. G: Non cambierei niente. 24. Hai un portafortuna o un oggetto da cui non ti se-pari mai? B: Sì, una collana che ha come ciondolo un calice con un’ostia. E’ un regalo che mi hanno fatto alcuni dei miei amici. D: Una decina, o la collana con il crocifisso. G: No

25. Il tuo sport preferito. B: Il biliardo, anzi la carambola. Non ci gioco molto spesso, ma me la cavo abbastanza bene! D: Il ciclismo. G: Nessuno sport. 26. Il tuo programma televisivo preferito? B: Premetto che odio il “Grande Fratello”!! Non ho un programma preferito, in televisione guardo un po’ di tutto. D: Oh io guardo poco la televisione, però un programma che mi piace, a parte “Striscia la Notizia” che riposa il cervello, è “Report”. G: Nessun programma, perché mi guardo le cassette 27. Come trascorri i weekend? B: Esco con gli amici e vado a fare delle passeggiate. D: Se posso, siccome ho solo la domenica libera, riposo. Se no di solito faccio escursioni, anche se preferisco il sapore del dolce far niente!!!! G: A casa 28. Il tuo film preferito? B: Ho diversi film che mi piacciono molto. Adoro quelli con Bud Spencer e Terence Hil, quelli avventurosi am-bientati nell’800 che raccontano storie di pirati e anche quelli di Indiana Jones. D: “Il profumo del mosto selvatico”. G: Tutti…Quelli di orrore, western ecc…

29. Hai mai subito qualche scher-zo dagli studenti? B: Qualche volta sì! Mi nascondo-no gli attrezzi del mestiere, ma poi me li restituiscono sempre! D: Sì, sì!!! Quest’anno per esem-pio,mi è capitato che le ragazze della 4AL mi spostavano i cesti-ni… ma ho capito che era un gio-co e allora ci sono stato!! G: No no… anzi, sono io che li faccio a loro 30. Lasciaci una dedica per il

Porporato. B: Il Porporato è una scuola caotica, ma bella!! D: Eh, nelle dediche non sono molto bravo… mi sanno di epitaffio. Comunque mi sento di dire migliorate, solo questo!!!! G: Non so cosa dire… Beatrice, Sarah P e Giada 3BL

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Segreti & misteri al Porporato Caccia al vero volto di Gepello

Da un po’ di tempo, alcu-ni alunni del nostro Li-ceo ricevono delle let-tere molto particolari

da parte di un certo “Gepello”: chi si cela dietro questo nome?

La su

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A 45 anni dalla scomparsa di Marilyn Monroe, la più celebrata star di ogni tempo, icona e simbolo femmini-

le che ha fatto girare la testa ad atleti e politici, morta in circo-stanze ancora tutte da chiarire una notte di agosto del 1962, sia-mo riusciti a farle questa “intervista impossibile”. Ti pesa essere considerata una sex symbol, essere quindi va-lutata solo per il tuo corpo, ma non per le tue doti artistiche? Il sesso è un dono naturale, grazie al cielo! È davvero un pec-cato che molti lo disprezzino o che cerchino di rovinare questo sentimento così naturale. Quando Tom Kelley mi propose di po-sare nuda mi sono detta: "Se devo diventare un simbolo, meglio essere simbolo del sesso che di qualcos'altro!". Però è proprio questo il problema: un sex symbol è considerato un oggetto. Non mi piace affatto essere un oggetto! È stato detto di te che sei diversa rispetto agli altri sex symbol. In cosa consiste questa differenza? Credo che ciò che mi rende così diversa dalle altre star sia la vulnerabilità e quella sorta di ingenuità fanciullesca che emano. Tutti vorrebbero prendersi cura di me, aiutarmi... Non so come sia possibile, ma riesco a suscitare un istinto di protezione! È vero che hai seguito un corso di recitazione per mostrare a registi e produttori quanto vali? Sì, è vero. La gente e anche i miei amici mi hanno sempre consi-derata un’ochetta. Ho cercato di elevarmi culturalmente, leggen-do tutto quel che mi capitava tra le mani. Mi sono iscritta ad un corso di recitazione per corrispondenza, che è quanto di peg-gio possa fare un’attrice! Poi ho iniziato a frequentare dei corsi veri e propri presso un maestro di recitazione molto famoso e per pagarli ho dovuto saltare molti pasti. Com’è nato il “mito Monroe”? Stile, sagacia, un inconfondibile umorismo. Penso siano queste le reali doti che hanno contribuito a rendermi una sorta di idolo. Quando hai scoperto di essere diventata famosa? Ero per strada quando un’insegna mi colpì particolarmen-te... C’era il mio nome lassù, tutto illuminato. Mi sono det-ta: “Dio, qualcuno deve essersi sbagliato”. Ma c’era eccome e tutto luminoso! Mi sono seduta e ho detto: “Non sei una star, ricordalo”. Ma era ancora lì tutto illuminato! Cosa comporta la celebrità? Quando sei famoso, ovunque puoi leggere l'opinione che gli altri si fanno di te. Ma è la tua opinione che conta, è grazie a quella che riesci a sopravvivere e ad affrontare la vita e i suoi imprevisti, giorno per giorno. Inoltre tutti ti trascinano sempre a destra e a si-nistra. È quasi come se volessero un pezzo di te. Mentre tu vuoi solo rimanere intera, intatta ed in piedi. La gente pensa che la notorietà significhi poter camminare sopra le persone, dire loro qualsiasi cosa senza nemmeno of-fendersi. La balbuzie per un’attrice è sicuramente un impe-dimento. Come convivevi con questo handicap? Sono convinta che sia stata la barriera tra me e le grandi parti, quelle che portano all’Oscar. Ho sempre cercato di non parlare in pubblico per paura di balbettare. Al momento del-la mia apparizione, preferivo abbagliare i presenti con i miei abi-ti cuciti letteralmente addosso che lasciavano tutti col fiato so-speso... Poi quando mi avvicinavo al microfono, ricorrevo all’arma migliore delle persone che balbettano: cantavo. Così, facendo un po’ l’oca riuscivo a salvarmi. Ma quando ero con personalità di un certo livello, lo sforzo per essere all’altezza della situazione diventava improbo. Intorno alla tua morte aleggiano ancora molti misteri. C’è chi parla di suicidio, altri preferiscono la teoria dell’omi-cidio, in cui sarebbe implicata la famiglia Kennedy, addirit-tura qualcuno crede che tu sia ancora viva da qualche parte nel mondo a festeggiare i tuoi 80 anni. Cos’è successo in quella fatidica notte tra il 4 e il 5 agosto 1962? Ero abbastanza di buon umore quel giorno e verso le sette di sera

il figlio del mio ex marito, Joe Di Maggio, mi chiamò al telefo-no. Mi ricordo che chiacchierammo del più e del meno e lui fu contento di trovarmi così serena. Dopo aver preso gli antidepres-sivi, come tutte le sere, ricevetti anche la chiamata di un mio a-mico, l’attore Peter Lawford. Ma il buon umore mi era passato e quando risposi al telefono Peter sembrò preoccupato di sentirmi così giù di morale. Passavo da uno stato d’animo all’altro, ma io ormai non ci facevo neanche più caso. Avevo provato a farmi curare, ma non ci ero riuscita. Verso le nove e mezza, mi telefo-nò anche Pete Bolanos, il mio compagno. Si spaventò molto per il mio umore e mi disse che sarebbe passato a trovarmi di lì a poco. Proprio in quel momento, cadde la linea e io iniziai a sen-tirmi male fisicamente. Persi i sensi e da lì i miei ricordi sono molto confusi... Mi ricordo di un viaggio su un’ambulanza, poi di qualcuno che mi prendeva in braccio e mi adagiava sul mio letto, di alcune persone vicino a me che pronunciavano frasi ap-pena sussurrate... Ma chi può dire se si tratta della realtà o di un’allucinazione? E poi... Poi non ricordo più nulla... Sembrerà strano, ma la mia morte è un mistero anche per me! Amanti, mariti, amicizie particolari... I media tendono a gonfiare e, talvolta, ad inventare le notizie. Nel tuo caso, quanto c’è di vero in ciò che hanno detto (e continuano a di-re) giornali e televisione? E, soprattutto, chi è stato l’uomo più importante della tua vita?

Sicuramente il grande amore della mia vita è stato Arthur Miller, celebre commediografo e mio terzo marito. Anche

Joe Di Maggio ha ricoperto un ruolo importante, soprattut-to durante la mia depressione. Ma allora avevamo già divorziato e ciò che ci legava di più era l’amicizia. Poi ci

sono stati Jim Dougherty, il mio primo marito che sposai quando avevo 16 anni; lui ne aveva 21, faceva il poli-

ziotto e nel ‘43 era partito per la guerra. A causa di alcune foto che feci per un calendario e

che fecero il giro del mondo s’infuriò moltissimo e decidemmo così di divor-ziare... Questi furono i tre grandi amori

della mia vita. Poi ci fu la storia con John Fitzgerald Kennedy che, in seguito alla sua

nomina a presidente, mi “scaricò” al fratello Bob, ministro della difesa. Quello per John fu

un amore disperato: lui aveva una moglie e tre figli, era diventato il presidente degli Stati Uniti e

doveva mantenere intatta la reputazione. Fu molto umiliante per me essere trattata come un giocatto-lo. Seguirono altre storie, ma non erano molto im-portanti. L’ultimo amante fu Pete Bolanos, l’ulti-ma persona con la quale ricordo di aver parlato... Cosa ti ha portato alla depressione? Chi ti ha

aiutata di più in quel periodo? Il mio terzo marito, Arthur Miller, con tutta la sua cultura e il suo orgoglio, penso abbia contribuito non poco a farmi cadere in depressione. Ma non è stata solo colpa sua. Gradatamente i giornali rallentarono

l'interesse nei miei confronti. Continuavo a ricevere delusioni sentimentali, ero terrorizzata dalla solitudine e le mie frustrazio-ni interiori mi spinsero a bere e a far uso di psicofarmaci per e-vadere dalla realtà. Ho sempre lottato in cerca di un riscatto, ma in quel periodo non sapevo più cosa volevo veramente... Forse è stata la mancanza di un figlio. Non avevo voglia di pensare alla carriera: arrivavo tardi sul set, lavoravo svogliatamente, facendo disperare registi e colleghi. Fui colta da numerose crisi depressi-ve e spesso mi arrabbiavo con chiunque avessi di fronte; ormai anche il lavoro si stava trasformando in un incubo. Che mi è sta-ta più vicina in quel terribile periodo è stata il mio ex marito Joe Di Maggio. Qual era il tuo rapporto con Arthur Miller? L’influenza di Arthur è stata determinante per la mia carriera; accanto a lui volevo dimostrare a tutti i costi di essere un’attrice popolare e al tempo stesso impegnata in ruoli seri. Ma Arthur

Le interviste impossibili Intervista a Marilyn Monroe

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Marilyn Monroe... (segue) mi ha sempre trattata come un bell’oggetto da mostrare e mi ha schiacciata sotto il pe-so della sua cultura. Non c’è da stupirsi se proprio con lui avevo i più frequenti blocchi emotivi. Come mai hai deciso di di-ventare un’attrice? Sognavo di recitare. La vita che facevo non mi piaceva. Il mondo era tetro. Vivevo al di fuori di tutto e niente mi im-portava veramente. Fui data in affidamento a Grace Mc Kee, un’amica di mia madre che già si era presa cura di me in passato. È stata lei ad insegnarmi a truccarmi, a muovermi, a far girare la te-sta agli uomini. Dopo qual-che tempo Grace sposò un certo Goddard, un omaccione schifoso che una sera entrò nella mia stanza e mi saltò addosso. Mi misi ad urlare, la gente accorse e fu subito scandalo: le comari comin-ciarono a fare paragoni con mia madre, dicendo che sarei finita male anche io. L’ostilità della gente non ha fatto altro, però, che fortifi-carmi: prima cercavo solo un surrogato di una famiglia mai avuta, un po’ d’affetto, un lavoro tranquillo per vivere... Ora nasceva la voglia di di-mostrare che non ero come mia madre, che non sarei fi-nita male. Gli uomini, che pensavano di potermi avere solo schioccando le dita, a-vrebbero dovuto sognare an-che solo un mio sguardo; le donne, che mi offendevano in modo tanto bruciante, avreb-bero dovuto crepare d’invidia e sognare di diventare come me. Naturalmente avrei potu-to conquistare tutto questo solo attraverso il cinema. E Hollywood era lì, a due pas-si... Cosa rappresenta in realtà Marilyn? Marilyn è la classica ragazza americana che sorride sem-pre, proprio come la sua na-zione. È il sogno proibito del popolo americano e la spe-ranza di arrivare alla gloria.

Gabriella 3BL

Le Giornate di atletica 2007 Sfogliando i giornalini di quest’anno abbiamo notato con piacere che sono molto ricchi di articoli su interessanti argomenti, di rubriche divertenti, di interviste a do-centi e ragazzi. Quest’anno ci sono state anche diverse novità, come l’annuario o la giornata dell’abbraccio, ma non abbiamo invece trovato nulla sulle attività sportive, sulla giornata di atletica. Per cui abbiamo scritto questo pezzo. Tutti i ragazzi del liceo hanno potuto trascorrere una mattinata al campo “Martin”, dove stare insieme e confrontarsi in diverse specialità, appunto di atletica leggera: il 29 marzo tutto il triennio, il 30 il biennio. Qui sotto, per ragioni di spazio, vi riportiamo solo i primi classificati di tutte le gare , ma sul sito www.liceoporporato.it potrete trovare tutte le classifiche delle otto specialità.

F.&A. 1° c/Ling

Relax Durante le liti per un sorpasso o altre cose del genere, non bisogna assolutamente lasciarsi trasportare dall'ira. Altrimenti la mira ne risente. (Romano Bertola) Ho conosciuto un rapitore che face-va i rapimenti di persona perchè degli altri non si fidava. (Maurizio Pistis) Guarda me: anch'io ho gli esami, eppure vedi come sono tranquillo? Che c'entra! Lei è professore… (Bruno D'alfonso)

Giornata di atletica 2007 Prime classificate

Biennio Oliaro Giulia, 5 B gin 1000 m 3'48 Oliaro Giulia, 5 B gin 80 m 10”51 Chiriotti Agnese, 4 Bgin 1000 m 3'55 Custodero Tommaso, 1 Bsoc 1000 m 3'06 Gallo Viviana, 1 C lin 100 h 20”25 Cristiano Serena, 2 B lin 100 h 19”85 Allasia Francesco, 2 C lin 110 h 17”01 Allasia Francesco, 2 C lin 100 m 12”27 Allasia Francesco, 2 C lin 300 m 43”36 Finizio Roberta, 2 C lin 300 m 55" Fontana Carlotta, 4 C gin 300 m 55"44 Negri Ilaria, 1D soc 80 m 11”27 Miola Erika, 1 C spp Alto 120 Suppo Giulia, 2 D spp Alto 135 Sorrentino Alessandro, 4 B gin Alto 165 Novarino Elena,2 B lin Lungo 4,37 Quaglio Matilde, 4 A gin Lungo 4,1 Piani Simone, 5 C gin Lungo 4,75 Harodan Cristina, 4 A gin Peso 7,5 Forneris Vittorio, 5 B gin Peso 8,68 Bergoglio Arianna, 5 C gin Peso 8,35 Miola Erika, 1 C spp Disco 15,85 Orlandin Elena, 5 B gin Disco 14,25 Ruocco Nevache Marlon,5 Bgin Disco 27,15

Triennio Gualtiero Laura, 1 A cl s. alto 145 Gualtiero Laura, 1 A cl 300 m 51”39 Falco Agnese,4 B spp 1000 m 3’28 Falco Agnese, 4 B spp 100 h 19”41 Calabro Francesco 5 A spp 1000m 3’22 Cossentino Luca,4 A soc 300 m 40”34 Cossentino Luca,4 A soc 100 m 12”04 Bastino Maria Luisa, 3 B cl 80 m 10”86 Maletto Paolo,4 B soc alto 160 Baglio Cristina,5 A lin s. lungo 4,09 Roberti Gioachino,2 B cl lungo 5,18 Roberti Gioachino,2 B cl 110 h 19”09 Brighenti Margherita,3 A cl peso 9,69 Scalerandi Alessandro, 3 A cl peso 10,81 Corrias Giorgia, 2 A cl disco 23,50 Iennaco Riccardo,1 A cl disco 26,40

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Raccontarsi Una studentessa del Porporato, mia coetanea, mi ha par-lato della sua particolare malattia: il diabete. Mi sono in-teressata all’argomento, così le ho rivolto alcune domande Da quanto tempo sai di essere diabetica? Sono venuta a conoscenza della mia malattia nel 1995, quando avevo cinque anni ed ero appena guarita dalla va-ricella: poco dopo ho iniziato ad accusare una serie di sintomi (pallore, sudorazioni, bisogno frequente di urina-re, sete continua, ecc.); Così mi hanno ricoverata all’ospedale Regina Margherita per due settimane, dove ho dovuto fare una serie di analisi che mi hanno confer-mato la patologia. Qual è stata la tua reazione quando hai saputo di esse-re diabetica? Siccome avevo solo cinque anni non ne ero completa-mente consapevole; però ricordo bene che avevo il terro-re delle punture: piangevo tantissimo, tanto che per con-solarmi i dottori e le infermiere mi mettevano i cerotti con le immagini dei cartoni animati. Sin dal principio, ho instaurato un bel rapporto con i medici dell’ospedale: penso che questo abbia contribuito molto all’accettazione della malattia, anche perché sia loro che i miei genitori mi hanno sempre aiutata. Che cos’è il diabete giovanile? Cosa devi fare per te-nere sotto controllo la malattia? Il diabete è una patologia che impedisce all’organismo di utilizzare correttamente l’energia che viene fornita da-gli alimenti: si manifesta quando il pancreas non produce insulina, o, anche se viene prodotta in minima parte, non viene assimilata dall’organismo. Il diabete è suddiviso in tre categorie: tipo 1, tipo 2 e ge-stazionale. Il primo caso è quello più diffuso tra i giovani, ovvero quando il pancreas non produce più insulina: quando introduciamo il cibo, ci viene data l’energia attra-verso gli zuccheri ed i carboidrati; l’insulina ha il compi-to di fare in modo che non ci sia troppo zucchero nel cor-po e regolare l’energia per vivere. Il diabetico dunque, per sopravvivere, si deve somministrare l’insulina (da DNA ricombinante) per mezzo di iniezioni o di un mi-croinfusore (un apparecchio che inietta automaticamente insulina). È importante mantenere sotto osservazione il livello di glucosio nel sangue, in quanto uno scarso controllo glice-mico può portare a complicazioni acute da ipoglicemia (basso livello di zucchero nel sangue) o da iperglicemia (alto livello di zucchero nel sangue) e in entrambi i casi si rischia di stare molto male. Attualmente devo fare quattro iniezioni di insulina ogni giorno e devo fare dei controlli periodicamente. I tuoi compagni di classe ed i tuoi amici sono a cono-scenza della tua situazione? Assolutamente sì!!! Anche se prima di confidare la mia malattia ho bisogno di instaurare un buon rapporto. Con gli amici ho riscontrato un aiuto molto concreto, mentre nell’ambiente scolastico è diverso, infatti mi è capitato di incontrare persone poco comprensive: questo perché, no-nostante viviamo nel 2007, molte persone non sanno

ancora di cosa si tratti. Quanto ti condiziona la malattia nella quotidianità? Con il passare del tempo ho imparato a convivere con il diabete. Ormai fa parte di me, e so come gestirlo: vivo tranquillamente la mia vita, infatti suono, studio, ho molti amici, un fidanzato, esco, pratico sport; l’unico fastidio è quello di cu-rarsi, fare le iniezioni e sopportare le even-tuali iper o ipoglicemie. Ormai le punture non costituiscono più un problema per me: con il tempo ho imparato a farci l’abitudine e sono abbastanza autonoma nel prendermi cura della malattia. Cosa suggeriresti a coloro che sono nella tua stessa situazione e hanno problemi ad accettarlo? Quello che posso consigliare è cercare di vivere bene con il proprio diabete, senza farsi vincere, ma vincerlo. Anche io all’inizio avevo problemi ad accettarlo e non volevo assolutamente che nessuno lo sapesse, ma ora che ho im-parato a conviverci bene e a non avere paura delle reazio-ni altrui, sono persino più tranquilla. Perciò consiglio a quelli che sono nella mia stessa situa-zione di parlarne con gli altri senza timori, magari anche con un pizzico di ironia. Giulia 2A/S

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Frasi famose dei film “Ora la cosa più importante è il lavoro di squadra. Il che significa: fate tutto quello che vi dico.” Galline in Fuga

“E non mi baciare! Lo sai che nun me piace il bacio! I ba-ci li danno le femminucce e gli uomini sessuali.” Il boss Roberto Benigni alla fidanzata Nicoletta Braschi in "Johnny Stecchino"

“Alcune delle cose più tremende che si possano mai im-maginare sono state fatte con le migliori intenzioni.” Ju-rassic Park 3

“Colpi di cannone! O e' il mio cuore che batte?” Ingrid Bergman ad Humphrey Bogart in "Casablanca", 1942

"Che ci facciamo qui ?". "Hai promesso che venivi dalla pinguina il giorno che uscivi". "Be', le ho detto una bu-gia". "Non si dicono bugie alle monache. Dobbiamo salire a trovare la pinguina". "No, manco scannato". John Belu-shi e Dan Aykroyd in visita all'orfanotrofio dove sono cre-sciuti in "The Blues Brothers"

“Non sa muoversi, non sa cantare, non sa ballare: è multi-forme.” Cantando sotto la pioggia

Morticia: "Immagina, tesoro, se Fester tornasse davvero… mezzo morto, a malapena umano, una carcassa in decom-posizione". Gomez: "Non eccitarmi!" La famiglia Addams

"Non permetterò a nessuno di mettermi in gabbia". "Non voglio metterti in gabbia, io voglio amarti". "E' la stessa cosa". Colazione da Tiffany

"Ma cosa è questo nulla?". "E' il vuoto che ci circonda. La gente ha rinunciato a sognare ed io ho fatto in modo che il nulla dilaghi". "Ma perché?". "Perché è più facile domina-re chi non crede in niente. Se osi avvicinarti io ti dilanio". La storia Infinita

Giulia 2A/S

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Grazie Mamma! Alcuni ringraziamenti del blog graziemamma Grazie Mamma, Perchè l'altro giorno, durante l'incontro con gli insegnanti, la prof di filosofia finalmente si complimentava con me per il mio impegno e la mia crescita intellettiva; tu hai ritenuto necessario rovinare i miei due minuti di gloria dicendo: "Ah, non me l'aspettavo! Di solito tutti i professori si lamentano di mia figlia!!!" (che poi non è mica ve-ro...) (inviato da Isa)

Grazie Mamma, Per buttarmi il morale letteralmente a terra quan-do, dopo aver passato due anni a prendere ripetuti 2 in matematica, mi metto sotto col professore e in un mese e mezzo riesco ad uscire con 8 in pagella e tu mi dici: Solo 8 hai preso? Ma è un 8 vero o un 8 finto? (inviato da Dolce Nera)

Grazie Mamma, Per avermi mostrato ancora una volta che la vera cantante Heavy Metal sei tu e non io...(ma quella vena che ti esce dal collo quando urli è normale?)...(inviato da O-mar)

Grazie Mamma, Per tutte le volte che ti chiedo una cosa e mi rispondi venti minuti dopo, giustifi-candoti dicendo: "Scusami, ma ero sovrapensiero...cos'hai detto?" (inviato da Chia-ra)

Grazie Mamma, Perchè ogni volta che studio e ti chiedo di non disturbarmi, hai la capacità di entra-re 20 volte nel giro di mezz'ora, per vedere come sto, darmi delle dritte personali, portarmi qualcosa da mangiare... (inviato da Marçelo)

Grazie Mamma, Per quando ti dico: "Mamma la carne mi fa schifo"; e tu il giorno dopo mi accogli con un sorrisone: "Amoooore abbiamo fatto il tuo piatto preferito...", allora tutta felice io entro in cucina... mega grigliata di carne... (inviato da CrystalTears)

Grazie Mamma, Perché hai lasciato la lavatrice accesa con l'oblò aperto e ora in camera mia c'è Sampei che pesca le trote... (inviato da Chiara)

Grazie Mamma, Per tutte le volte che mi prepari i cavoletti di Bruxelles e quando ti dico che non mi piacciono tu mi rispondi: "Sì che ti piacciono"... M'ero dimenticato di avere le tue papille gustative sulla mia lingua (inviato da anonimo)

Grazie Mamma, Perché un giorno mi hai comprato una ricarica del cellulare e quando io ti ho chie-sto "L'hai presa da otto? (intendendo da otto EURO)" mi hai risposto confusa: "Chi è Otto?"... (inviato da Elisa)

Grazie Mamma, Perché quando torno il fine settimana, contento di posare piede sul mio suolo natìo, tu te la prendi con me per il disordine che c'è in giro, CHE NON POSSO AVER CREATO IO ESSENDO STATO VIA TUTTA LA SETTIMANA!!! (inviato da Nicola)

Grazie Mamma, Per essere andata dal cartolibraio a prendermi quella cosa e poi sei tornata e mi hai infamato dicendomi: "Mi prendi sempre in giro, ho fatto una

gran figuraccia"... Avevo detto "goniometro" non BAROMETRO... GO-NIO-

ME-TRO... (inviato da Mar-

co)

Valentina 3BL

Grazie… Quante volte vorremmo dire una parola semplice come “grazie”, sei lettere, meno di un secondo per pronunciarla…

GRAZIE... Grazie alla Nutella!! Amica dei momenti più tristi... Che mondo sarebbe senza Nu-tella? E soprattutto senza tutti i miei ami-ci!! Grazie Sb, Ela, Fede, Giada, Menu!! Siete davvero speciali! (Migrì 90)

Grazie alle mie migliori amiche Geme, Mò e Ila perché sono le persone più im-portanti per me! Grazie alla Nasona (in senso ironico), grazie a Jako che non mi ha ringraziato di niente, e grazie e Beli-nelli... di esistere!

Grazie a Fossy perché mi mischia ogni giorno milioni di microbi, grazie alle più fantastiche amiche che si possono avere: Mò, Ila, Vitty e la mia Ciccina. Grazie alla mitica gita in Irlanda che mi ha fatto scassare e grazie alla mia amica tecno che verrà a ballare (da tamarra) alla festa del 4 con me!! E grazie a Gabriella perché mangia sempre e mi nutre. (Kià)

Grazie all’ “Ottavo Nano”... Grazie a Cassy e alle sue Converse verdi che tutti i giorni mi fa morire dalle risate!! Sei il migliore compagno di banco che si possa avere!! E alla Soli che è un po’ rompi pe-rò troppo fuori... (Sarah)

Ragazzi... A me la vita piace così com'è... Bella, dura, allegra... Tutto questo grazie ai miei amici, a chi mi odia, alla famiglia, alla pallavolo, al lavoro in pizzeria, a Don Bruno, Guccini, Freddie Mercury, lo spa-gnolo, Frodo, Gandalf, Gimili...! Vi vo-glio bene a tutti... Grazie di cuore per ren-dere la mia vita così! Don't worry, be happy! P.S. un grazie speciale ai miei animali... Un bacio particolare a Cecil!

Dovrei dire grazie a milioni di persone che mi rendono felici anche solo con un loro sorriso, una loro battuta, una loro incaxxatura o semplicemente un loro ge-sto! Grazie per farmi sentire felice, arrab-biata, assonnata, grazie per farmi sentire semplicemente viva!! (Josy) P.S. Uno speciale ringrazia-mento al messaggero degli dei, per lui non ci sono paro-le!! Grazie Freddie! A cura di Valentina 3b/L

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7 in condotta La rubrica che raccoglie le imprese scolastiche degli studenti e le note dei professori che le hanno de-scritte. Pubblichiamo solo le migliori!!! Sono riprese dal blog http://www.notadisciplinare.it e anche da www.mrcnetwork.it/cms/forum/veditopic1550.html Ridere con moderazione!!!!

"Motivo del ritardo: non trovavo il cucchiaio e ho bevuto il latte con la forchetta."

"L'alunno D** C**, maggiorenne, vedendosi rifiutare la richiesta di andare al bagno, firma un regolare permesso di uscita per "andare a defecare", al ritorno (20 minuti dopo) giustifica l'entrata in ritardo con: "tutto a posto, ora"."

"Assente dal 01/02/2007 al 02/02/2007 per perdita della memoria in seguito a qualcosa che ovviamente non mi ricordo."

"M.C. giustifica l'assenza del 24/01/07 per il seguente motivo: IRREFRENABILE GIOIA DI VIVERE"

"Chiedo di giustificare il mio ritardo di oggi perchè sono rimasto incastrato tra il lenzuolo e il cuscino"

L'alunno T***** pretende di essere giustificato per l'assenza del **/**/** presentando la seguente giustifica-zione: "Credevo fosse Domenica"

"Durante l'ora di religione, l'alunno F. va affermando che il giorno del giudizio è ormai vicino, correndo per la classe a piedi nudi e sputando sui compagni per purificarli."

"L'alunno L******** Mauro, al mio invito fatto ieri a vivere la filosofia, metaforicamente parlando, in abiti monacali, si presenta a scuola questa mattina vestito da frate francesca-

no, con tanto di bibbia e sandali, tentando di evangelizzare i compagni. A voi le conclusioni"

"Durante ogni comunicazione via radio del preside, lo studente Mario D. cade per terra e si raggomitola in posizione fetale gridando "Oh no, ancora quelle voci!!""

"Alla richiesta della prof. di italiano "dimmi una frase con un congiuntivo" l'alunno M.M. risponde "che tu sia maledetta""

"La classe con la scusa che i prezzi del paninaro sono aumentati cucina pasta e pesto portando pentolame, piatti e fornelletto da campeggio"

"Durante l'ora di supplenza gli studenti Marniti e Piccinini della classe V B, a me sconosciuti, fanno irruzione in classe mostrando una pistola giocattolo indistinguibile da una vera e un tesserino con la scritta "Polizia", e cominciano a chiedere i documenti ad alcuni studenti ed al sottoscritto, che viene altresì fatto alzare in piedi e perquisito. Successivamente asseriscono che debbono accompagnare in Questura gli studenti Perco-vich e Olivieri, e li conducono seco fuori dall'aula. Nel corridoio i sedicenti agenti vengono tuttavia identificati come studenti da un bidello ed accompagnati in presidenza"

"L'alunno I***** durante un'ora di supplenza esce fuori dalla finestra dell'aula al piano terra e torna bussando ed entrando in classe chiedendo al supplente di poter interloquire col pro-prio gemello I*****"

"L'alunno A.V. si presenta alle ore 8,35 in classe. Stupito del suo arrivo dopo solo 15 minuti dall'inizio delle lezioni mi permetto di commentare "Siamo arrivati presto oggi", l'alunno guar-da l'orologio mormora un "Ha ragione prof" quindi si gira e si allontana presentandosi nuovamente alle ore 9. Chiedo provvedimenti ed il colloquio coi genitori" A cura di Giacomo 5B Ginn

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Fatti e rifatti… praticamente finti!!!! Quante volte ci è capitato di sentir dire: “Come vorrei essere come… Jennifer Lopez?!” Avvenente, bella, scul-torea… insomma praticamente perfetta! Oppure… “Quanto è bello Brad Pitt!!! E’ l’uomo perfetto!” tante eh?! Ciò accade perchè queste famosissime star del cinema e della musica appaiono praticamente perfette ai nostri occhi… Ma saranno sempre stati così belli, sta-tuari, senza neanche un minimo difetto?!!! Ecco alcuni esempi di celebri personalità dello star system che da quando han-no raggiunto fama e popolarità si sono concessi qualche ritocchino qui e là…!

Angelina Jolie Voight, attrice Età: 37 anni Curiosità: Pare che Angelina, oltre all’ormai evidente la-bioplastica (ingrandimento delle labbra), si sia sottoposta ad un lifting delle sopracciglia e, per contribuire a modifi-carne la forma, abbia inoltre effettuato iniezioni di una tossina butolinica per eliminare le rughe di espressione. William Bradley Pitt meglio conosciuto come Brad Pitt, attore Età: 44 anni Curiosità: Alcuni anni fa il bellissimo attore hollywoodiano, ol-tre ad aver provveduto al miglioramento del suo smagliante sor-riso, si è sottoposto ad un intervento di otoplastica, per ridimen-sionare l’orecchio destro leggermente… sporgente! Nome: Catherine Zeta-Jones, attrice Età: 38 anni Curiosità: L’ormai Mrs. Douglas avrebbe eli- minato dal suo viso le antieste-tiche zampe di gallina utilizzando una delica- ta procedura di riempimento intorno agli occhi. Nome: Jennifer Lopez, cantante e attrice Età: 38 anni Curiosità: L’avvenente Jennifer sembra che si sia sottoposta ad un intervento di rinoplastica al naso che ne ha alquanto ridotto le dimensioni. Nome: Paris Hilton, Attrice, organizzatrice di eventi mondani a Hollywood, ricca ereditiera degli Hilton Hotel Età: 26 anni Curiosità: A causa di una ptosi palpebrale aponeurotica (una palpe-bra, nel suo caso la sinistra, più bassa del normale) pare che la ric-ca ereditiera si sia sottoposta ad un intervento di blefaroplastica. Inoltre la Hilton è ricorsa ad un intervento di rinoplastica, per ridi-mensionare il dorso e la punta del naso. Nome: Pamela Denise Anderson Età: 40 anni, Top Model, attrice Curiosità: L’ex sexy bagnina di Baywatch è diventata uno fra gli em-blemi della chirurgia estetica... Labiopla- stica e lifting sono solo al-cuni fra gli interventi a cui si è sottoposta Pamela… Ma di certo ciò che l’ha resa celebre in tutto il mondo e che ha sempre fatto parlare molto di sé, è il suo prosperoso seno, così ottenuto dopo una lunga serie di interventi di mastoplastica, dappri- ma additiva (aumento del volume del seno), poi riduttiva e infine nuovamente additiva. Beh…che dire?! Dopo tutto questo non c’è più molto da dire… Soltan-to un’ultima cosa però ( e mi riferisco so- prattutto alle ragazze)… Prima di lamentarvi di non essere abbastanza belle, di voler assomigliare a qualche star a qua-lunque costo … fatevi un esame di coscienza! Dovete rendervi conto che voi siete ancora mol-to giovani e la vostra bellezza deve soltanto maturare e non esplodere tramite la chirurgia este-tica… Date tempo al tempo e la vostra semplicità sarà più apprezzata che qualunque altro arti-ficio estetico…! Federica 3^B Ling.

Le professioni del cinema

L’attore: è il professionista che ricopre il ruolo di un personag-gio della storia del film; Il produttore: è colui che inve-ste una somma di denaro neces-saria a pagare attori, regista, costumisti e tutti gli operatori coinvolti nella realizzazione del film; Lo sceneggiatore: è lo scrittore specializzato nella realizzazione della sceneggiatura di uno spet-tacolo che sviluppa sotto forma di vicenda dialogata, annotando inoltre le tecniche necessarie per la costruzione delle varie scene; Il regista: è il direttore della fase di ripresa, regge su di sé l’intera responsabilità artistica della lavorazione e deve essere in grado di organizzare il lavoro dell’intera troupe; Il costumista: è il tecnico re-sponsabile del reparto sartoria. Talvolta può essere un “guru” della moda che si occupa del progetto, del disegno e della realizzazione di tutti i capi d’abbigliamento indispensabili per gli attori; Il truccatore: è l’addetto alla cura dell’aspetto esteriore degli attori e in particolare del trucco del viso e delle altre parti sco-perte del corpo; Il direttore della fotografia: è il tecnico che affianca il regista nella ripresa delle diverse in-quadrature, curando in partico-lare l’illuminazione della scena da riprendere e realizzando la giusta armonia fra luce naturale e luce artificiale; Il direttore del suono: è il tec-nico che sovrintende all’intera parte sonora del film, dalla sele-zione dei rumori e delle voci, alla fase finale del mixaggio, in cui il suono, che formerà la co-lonna sonora del film, viene accoppiato in perfetta simulta-neità con le immagini; Il responsabile degli effetti speciali: è il tecnico che proget-ta e realizza gli effetti speciali che vivacizzano la scena. Federica 3^B Ling.

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Artisti e campioni tra noi Com’è nata la tua passione per il teatro? Quando avevo sette anni. Andavo a vedere dei miei amici più grandi che facevano un laboratorio teatrale e decisi di frequentarlo anche io. E’ stata un’esperienza molto bella, perché questo laboratorio serviva anche per inserire dei ragazzi disabili in ambito teatrale. Quanto tempo dedichi a questa passione e quali sacrifici comporta? Adesso ho un progetto con la mia classe, perciò mi fermo a scuola circa due ore a settimana. Io però cer-co sempre di fare più teatro possibile, per cui ogni tanto frequento dei corsi serali. Il tutto comporta alcu-ni sacrifici, però lo faccio volentieri perché il teatro è una cosa che amo. Fai parte di una compagnia teatrale? Sì, c’è una compagnia di Milano con cui ho lavorato durante le vacanze estive ed abbiamo portato “Sogno di una mezza estate” di Shakespeare. Soprattutto, pe-rò, lavoro con i “Fuori di Teatro”, con i quali andremo addirittura ad un Festival Teatrale a Padova a presen-tare “Famiglia Bastarda” di Maurizio Allasia. Qual è il tuo ruolo in questa compagnia? Sto provando a fare il regista, però non è facile, per-ché quella del regista è una figura piuttosto antipatica, in quanto deve far notare e correggere le parti venute

male. In più recito, perché a me piace la regia ma amo an-che recitare. Sono necessarie particolari qualità per svolgere questi ruoli? Bisogna avere voglia di mettersi in gioco, perché, se una persona vuole fare l’attore, deve essere disposta a recitare davanti a un pubblico che può essere molto piccolo, ma anche molto numeroso. Vi assicuro che in tutti i casi è una grande emozione! E’ dura conciliare il teatro con lo studio? Sì, anche perché io non ho un metodo di studio … A volte mi perdo nei pensieri… spesso legati al teatro. Quale posto hanno teatro e recitazione nei tuoi progetti futuri? Io spero proprio di frequentare una scuola di teatro dopo il liceo, perché è proprio a questo che vorrei de-dicarmi nella vita. E’ un ideale professionale realistico da perseguire o è solo un sogno giovanile? Adesso sono giovane, per cui mi permetto di sognare. Spero che in futuro questo sogno possa realizzarsi.

Lidia III B Spp

Un regista tra noi Intervista a Mattia Magra della II B Classico

Che attività sportiva pratichi? Aikido A che età hai iniziato a praticarla? Non ricordo bene, ma verso gli 8/9 anni In che cosa consiste?

Secondo il suo fondatore (sensei o mae-stro, che si chiama Morihei Ueshiba ) il fine ultimo è formare persone oneste e sincere. Nell’Aikido l’unica forma di competi-zione è con se stessi, non c’è aggressi-vità, è una delle poche arti marziali che si deve praticare per forza con un com-pagno. Colui che si difende non ha co-

me scopo il provocare dolore, ma l’entrare in armonia con lui. Come hai conosciuto questa disciplina sportiva? Tramite amici che già frequentavano queste arti mar-ziali. Quali sono le qualità che deve avere chi pratica questo sport?

Sicuramente non deve essere una persona aggressiva, perché non capirebbe il suo messaggio profondo. Quali sono le mosse che preferisci e che ti vengono meglio? Non si parla mai di mosse, si parla di tecniche. L’Aikido è stata definita l‘unica arte marziale filosofi-ca. Comunque non ho delle tecniche che preferisco. Il vero scopo di questo sport è formare il carattere delle persone. È dura conciliare lo sport con lo studio? Sì, alcune volte devo saltare gi allenamenti per studiare fino a tardi. Frequento il liceo classico e amo compli-carmi la vita. Quali ambizione hai riguardo a questo sport? Migliorare sempre di più, arrivare ad un livello supe-riore e raggiungere la cintura nera SHO DAN (significa grado iniziale). Che è come ripartire da zero, in quanto è una realtà che non si finisce mai d’imparare Jessica e Karin 3as

L’aikido, l’arte del non combattimento Intervista a Luca Cerfeda, 3 B Classico

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1. Come viene detta la bruciatura superficiale che si produce su di un tessuto stirandolo con un ferro troppo caldo? a) Striatura b) Strinatura

c) Allumacatura 2. Quale delle seguenti Muse dell’antichità era rinomata per l’eccellenza del suo canto? a) Calliope b) Melpomene c) Urania 3. Che cos’è la filariosi ? a) Una graminacea b) Un farmaco c) Una malattia che colpisce i cani 4. Quale città sorge tra il Secchia e il Panaro, due affluenti del fiume Po? a) Firenze b) Reggio Emilia

c) Modena

5. Chi pronunciò queste parole: “Purtroppo ho soltanto una te-sta, e questa mi è assolutamente necessaria”? a) La duchessa Cristina di Milano b) Anna Bolena c) Marge Bouvier

6. In media quanti adulti sono mancini?? a) 4 su 100 b) 5 su 1000 c) 20 su 100 7. Secondo la leggenda, quanti greci morirono nel-la battaglia di Maratona? a) 490 b) 192 c) 6400 8. Sapresti dire quali tra queste fu una delle mo-delle preferite da Tiziano? a) Maria della Rovere b) Isabella d’Este c) Eleonora Gonzaga

9. Quale tra i seguenti è realmente un tipo di vino? a) Vino sulla vena b) Chartonnais c) Carrarese 10. Quale lunghezza può raggiungere un capodoglio? a) 300 m b) 12 m c) 24 m

Romina Bouvier 5° A/L

Risposte: 1-b; 2-a; 3-c; 4-c; 5-a; 6-a; 7-b; 8-c; 9-a;10-c.

Quando si dice amore! A Hollywood ormai si è trasformato in una ricorrenza, quasi d'obbligo per tutte le star: c'è chi ingaggia il padre, grande esperto del settore, altri preferiscono rivolgersi a professionisti internazionali. Di cosa stiamo parlando? Dei contratti prematrimoniali, naturalmente! Recentemente, infatti, sembra che non vi sia matrimonio senza accordo: le star tendono a tutelare sempre di più, e con calusole sem-pre più intricate, se stesse e il proprio patrimonio. Ecco i quattro contratti prematrimoniali più importanti fir-mati dai divi di Hollywood, da Tom Cruise a Whitney Houston.

Tom Cruise - Katie Holmes Prima di sposarsi, il 18 novembre 2006, Katie Holmes e il futuro marito Tom Cruise sono stati convinti dal padre di lei a firmare un dettagliatissimo accordo prematrimoniale. Il contratto prevede una penale di cinque milioni di dollari in caso di tradimento da parte di uno dei due coniugi e il divieto per entrambi di rivelare dettagli della loro vita pri-vata. Inoltre, in caso di divorzio Tom si sarebbe impegnato a dare a Katie circa 25 milioni di dollari.

Michael Douglas - Catherine Zeta-Jones Quello tra Michael Douglas e Catherine Zeta-Jones sposa-tisi il 18 novembre del 2000 è stato sicuramente il contrat-to prematrimoniale più clamoroso degli ultimi anni. Infatti prevede che in caso di divorzio all'attrice vadano circa due milioni di euro per ogni anno di matrimonio, oltre a una cifra segretissima (e pare molto alta) che l'attore le ha li-quidato prima delle nozze; inoltre, l'attrice manterrà inalte-rati i suoi guadagni cinematografici. A Douglas, invece, spetteranno tutti i regali di nozze di valore superiore a 15 mila euro.

Nicole Kidman - Keith Urban Anche Nicole Kidman e Keith Urban, sposatisi il 25 giu-gno del 2006, hanno firmato un contratto prematrimoniale. Oltre al "classico" tradimento e conseguente separazione, Nicole Kidman ha voluto una clausola in più a garanzia della sua unione con Keith: 600.000 dollari per ogni anno di matrimonio, solo a patto che il cantante riesca a stare lontano da droga o alcol. In caso contrario il coniuge non vedrà un centesimo. E Keith non ha iniziato esattamente con il piede giusto...

Whitney Houston - Bobby Brown Il 14 settembre, quando Whitney Houston ha annunciato che aveva chiesto il divorzio dal marito Bobby Brown, con il quale si era sposata il 18 luglio 1992, tutti si sono chiesti se tra i due esistesse un contratto prematrimoniale. Sì, l'ac-cordo esiste e prevede che, in caso di divorzio, a Bobby Brown spettino solo due milioni di dollari dell'immenso patrimonio dell'ex moglie. Tutti i loro beni risultano, inol-tre, separati fin dal giorno delle nozze. Whitney, dunque, può stare tranquilla.

Sicuramente a loro non si applicherà la regola delle favole “...e vissero per sempre felici e contenti”, ma di certo si potrebbe concludere commentando con un bel “...e vissero più ricchi di prima!”

Gabriella 3BL

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Cosa fanno gli ex? Incontro con Ivan Barbieri e le lingue dell’Asia e dell’Africa

Cine… che?! Forse non lo sapevate ma …nel nostro istituto viene organizzato da anni il CINEFORUM! Quest’anno gli organizzatori (in seguito a dure lotte ed evitando per poco di arrivare a feroci colpi di mannaia) sono giunti, tramite un trattato di pace, alla conclusione di dividersi in due gruppi, ognu-no dei quali ha seguito un tema diverso. Ecco le due fazioni: - Gruppo del classico: Woody Allen (“Provaci ancora, Sam”;“Harry a pez-zi”;“Manhattan” e “Match Point”) - Gruppo del linguistico: tema libe- ro (“A nightmare before Chri-stmas”; “La sposa cadavere”; “V per vendetta”). Il grande successo riportato, otte- nuto grazie agli interessantissimi film, ai fantastici volantini sparsi per la scuola ma soprattutto alle efficaci opere di persuasione su compagni e conoscenti (del tipo: “O il cineforum o la vita!”), ci ha condotti sullo soglia del suicidio col-lettivo… Abbiamo perfino pensato di organizzare un festino sesso-droga-alcool-&-Rock’n’roll per gli eventuali partecipanti ma l’idea è stata bocciata a causa delle restrittive norme scolastiche (e alle scarse risorse economiche degli organizzatori). Quindi… ora che siete anche voi a conoscenza di questa magica iniziativa non avete più scuse e siete caldamente invitati (obbligati) a partecipare numerosi al prossimo film. Buona visione!

Nadine Ele e Gio 3AL

In questo ultimo numero intervistiamo Ivan Barbieri, diplomatosi al linguistico l’anno scorso, che ora segue il corso di laurea “Lingue e culture dell’Asia e dell’Africa”. Incontro Ivan davanti a Porta Nuova, tutti e due abbiamo un buco nelle lezioni ed è stato così gentile da concedermi un po’ di tempo per intervistarlo. Ci piazziamo nel giardinetto di piazza Carlo Felice; Ivan, sorridente come sempre, ci tiene subito a precisare: “Il nome del corso fa riferimento anche all’Africa, ma in realtà di relativo a questo continente c’è poco o nul-la; l’attenzione è focalizzata sull’Asia, in particolare la parte orientale, tant’è che tutti conoscono il corso come “lingue orientali”. Ivan, che come mi spiega è appassionato da sempre di Cina e Oriente, studia il cinese, che dalle sue spiegazio-ni emerge come qualcosa di tanto affascinante quanto intricato. Innanzitutto la scrittura sillabico-ideografica, composta da grafemi il cui aspetto si è così modificato nei secoli che essi somigliano ancora ben poco all’oggetto o al concetto che stanno a indicare e a cui inizialmente erano graficamente ispirati. In secondo luogo, i toni: ogni parola può essere pronunciata con quattro toni diversi, ad esempio quello crescente, e al variare di essi spesso cambia radicalmente significato. Di fronte al mio attonimento, si affretta a tranquillizzarmi, anticipando una domanda che mi sorge spontanea. “Non studiamo so-lo lingue, bensì anche la storia, la letteratura e la cultura della regione; vi è inoltre la possibilità di

seguire anche un’altra lingua, che nel mio caso è il tedesco (con cui ho più di-mestichezza), oltre a corsi di letteratura italiana, diritto internazionale, storia (non solo orientale) e antropologia.” Così presentato il corso non può che apparirmi molto interessante, in quanto si avvale dell’insegnamento parallelo di letterature e culture diverse dalle nostre, conferendo allo stesso tempo i complessi strumenti linguistici per apprezzarle ap-

pieno. Quando gli dico questo, però, Ivan si rabbuia un po’: “Sarebbe così, non fosse per il fatto che dal punto di vista organizzativo il corso funziona male e gli inse-gnanti spesso non sono all’altezza del loro compito. E’anche vero però che il corso è piuttosto recente e so-no fiducioso che col tempo la situazione potrà migliora-re. Un punto nettamente a favore è invece la possibili-tà, a partire dal secondo anno, di andare in Oriente (nel mio caso, ovviamente, in Cina!) a studiare per qualche settimana: un’esperienza emozionante, anche perché credo che noi occidentali abbiamo molto da imparare dalla cultura di questa gente”. La situazione, insomma, è sempre la stessa: in questa Torino soleggiata e frondosa, bella più che mai,

l’università è sempre in equilibrio precario tra stimoli e frustrazioni, insegnamenti veri e lezioni che con l’insegnamento hanno ben poco in comune. Ma noi, come dice Ivan, sia-mo fiduciosi. Michele, ex allievo

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1. GUERRE STELLARI di George Lucas (1977) Incasso: 2.571.450.000 $ Prod: Lucasfilm/ 20th Century Fox Interpreti: Mark Hamill, Carrie Fisher, Harrison Ford, Alec Guinness, Peter Cushing, Anthony Da-niels, Peter Mayhew 2. VIA COL VENTO di Victor Fleming (1939) Incasso: 2.460.150.000 $ Prod: Selznick/ MGM Interpreti: Vivien Leigh, Clark Gable, Leslie Ho-ward, Olivia de Havilland, Hattie McDaniel, Tho-mas Mitchell, Barbara O’Neil 3. TITANIC di James Cameron (1997) Incasso: 2.233.234.000 $ Prod: James Cameron-Jon Landau/ 20th Century Fox Interpreti: Leonardo DiCaprio, Kate Winslet, Billy Zane, Kathy Bates, Frances Fisher, Bernard Hill, Jonathan Hyde 4. LO SQUALO di Steven Spielberg (1975) Incasso: 1.708.330.000 $ Prod: Universal Interpreti: Robert Shaw, Roy Scheider, Richard Dreyfuss, Lorraine Gary, Murray Hamilton, Carl Gottlieb 5. BAMBI di Walt Disney (1942) Incasso: 1.615.444.000 $ Prod: Walt Disney

Il cinema inizia la sua avventura nel 1895. Le prime proiezioni avvenivano nei teatri, i film erano

muti, spesso venivano ingaggiati dei musicisti, in genere un pianista, per accompagnare lo spettacolo. Più tardi, con l'avvento del sonoro, nacquero le prime sale cinema-tografiche vere e proprie. Il passo ulteriore è stata l'intro-duzione del colore e la possibilità di portarlo nelle proprie case con la registrazione su videocassetta e poi su DVD. Oggi se la proiezione di un film è una cosa semplice ed economica, la sua creazione invece è una vera e propria impresa che richiede la coordinazione di una troupe di centinaia di persone, l'impiego di macchinari e attrezzatu-re molto costose e l'investimento milioni di euro. La produzione di un film parte generalmente da un'idea. Questa porta alla stesura del soggetto che viene presentato a uno o più produttori e se ci sono i presupposti viene poi tramutato in sceneggiatura e nel copione finale del film, che comprende la suddivisione in scene, i dialoghi, le am-

bientazioni, le indicazioni sui personaggi. Tutto quello che, insomma, serve al regista per le riprese. Il montaggio è solitamente considerato l'anima del cine-ma, ove opera il regista insieme al montatore per la messa in scena. Il montatore segue le indicazioni del regista, che supervisiona il lavoro girato, tagliando le inquadrature uti-li ed unendole tra loro. Tutte le scene sono poi montate nell'ordine previsto dalla sceneggiatura, o in altro ordine in base alle idee che emergono in fase di montaggio. Un altro elemento importante sono gli effetti speciali, che con moderni effetti basati sulla computer grafica hanno rivo-luzionato l'industria cinematografica liberando la fantasia di sceneggiatori e registi (si pensi alle scene create al computer del “Signore degli anelli!”). Per concludere, vi presento la classifica dei film che hanno incassato di più in tutta la storia del cinema.

Sarah P. 3°BL

La storia del cinema e i film più visti

6. L’ESORCISTA di William Friedkin (1973) Incasso: 1.572.517.000 $ Prod: Hoya/ Warner Bros Interpreti: Ellen Burstyn, Max von Sydow, Linda Blair, Jason Miller, Lee J. Cobb 7. E.T. L’EXTRATERRESTRE di Steven Spielberg (1982) Incasso: 1.531.435.000 $ Prod: Amblin Enterteinment/ Universal Interpreti: Henry Thomas, Dee Wallace, Peter Coyote, Drew Barrymore, Robert MacNaughton 8. STAR WARS L’IMPERO COLPISCE AN-CORA (episodio V) di Irvin Kershner (1980) Incasso: 1.265.184.000 $ Prod: Chapter II/ Lucasfilm/ 20th Century Fox Interpreti: Mark Hamill, Harrison Ford, Carrie Fisher, Billy Dee Williams, Dave Prowse, An-thony Daniels, Alec Guinness 9. JURASSIC PARK di Steven Spielberg (1993) Incasso: 1.243.027.000 $ Prod: Amblin Enterteinment/ Universal Interpreti: Sam Neill, Laura Dern, Jeff Gold-blum, Richard Attenborough, Bob Peck, Martin Ferrero, B.D. Wong 10. IL SIGNORE DEGLI ANELLI: IL RI-TORNO DEL RE di Peter Jackson (2003) Incasso: 1.198.568.000 $ Prod: New Line Cinema/ Saul Zaentz Com-pany/ Wingnut Films Interpreti: Elijah Wood, Sean Astin, Viggo Mortensen, Ian McKellen, Liv Tyler, Orlando Bloom, Cate Blanchett

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Il desiderio di lavorare durante le vacanze è comune a molti studenti. Le ragioni sono le più svariate: la neces-sità di risparmiare un po’ di soldi da sperperare durante l’inverno; la possibilità di acquisire competenze da uti-lizzare, in un secondo momento, in altri ambiti; il desi-derio di fare un’esperienza nuova. Sovente però non si sa come fare. Se vi trovate in que-sta condizione e non sapete dove sbattere la testa - geni-tori permettendo! - eccovi alcuni consigli. SAPERSI MUOVERE è fondamentale, anche per evitare i “bidoni”, sempre presenti dietro l’angolo. Cosa fare prima di cercare lavoro In primo luogo è necessario rivolgere lo sguardo a se stessi per mettere a fuoco ciò che si desidera e indivi-duare l’area verso la quale orientarsi. Tenere presente che, oltre ai soliti lavori di baby-sitter o tuttofare presso amici e parenti, i lavori stagionali più richiesti sono nel settore turistico-alberghiero, delle va-canze e tempo libero, dell’agricoltura. Quindi le possi-bilità di lavoro si realizzano soprattutto in campeggi, hotels, residence, bar, ristoranti, parchi di divertimento, colonie e centri di vacanza, villaggi turistici….. (al ma-re o in montagna), aziende agricole. Per lavorare in questi settori è necessario avere il Li-bretto di lavoro, che si richiede, se si hanno già compiu-ti 15 anni, presso l’ufficio Anagrafe del Comune di resi-denza. Il Centro per l’Impiego Oltre al contatto diretto col datore di lavoro, a seguito di notizie di amici o di annunci letti occasionalmente sui giornali, una ricerca efficace può avvenire attraverso gli uffici e le agenzie preposte. La ricerca potrebbe partire dai Centri per l’Impiego, che sono presenti nelle principali città. Qui si possono avere colloqui, informazioni sulle leggi e sulle offerte di lavoro, sui tirocini formativi... Centro per l'Impiego di Pinerolo C.so Torino, 324 – Pinerolo (TO) - Tel. 0121/325711 Fax 0121/325732 - E-mail: [email protected] Agenzie di lavoro interinale Se al Cip non avete trovato quello che cercavate potete rivolgervi ad un’agenzia di lavoro interinale; queste rappresentano un ottimo strumento per cercare un lavo-ro temporaneo. Un elenco delle aziende di lavoro tem-poraneo di Torino e provincia si trova nel sito della Fa-coltà di Economia dell’Università di Torino

all’indirizzo: www.comune.torino.it/infogio/vacanze/lavoro/lavopaes.htm Centro Informagiovani Nei Centri Giovani, oltre alla consu-lenza diretta degli opera-tori cir-ca

le

pro-blema-tiche le-gate ai lavori stagio-nali, si possono trovare indirizzi e numeri di tele-fono di hotels, residences, camping, agenzie turistiche e di animazione; le offerte di lavoro delle aziende private locali inviate periodicamente; riviste sul lavoro temporaneo... Informagiovani di Pinerolo, Via Duomo 1 Tel. 0121/361233 Fax 0121/ 374285. L’elenco e l’indirizzo di tutti gli Informagiovani del Piemonte si possono trovare a questo indirizzo www.informagio-vani.net. Si veda pure www.comune.torino.it/infogio/ Ricerca in Internet Tramite Internet si può fare la ricerca oltre che degli in-dirizzi di aziende agricole, degli alberghi, Centri d’im-piego, anche delle offerte di lavoro temporaneo o sta-gionale attraverso i motori di ricerca o i siti dedicati co-me www.bancalavoro.com, www.lma.it A cura di Sara 3BL

NON SOLO LAVORO

Per chi non trova lavoro o non è interessato/a a lavorare c’è la possibilità di fare volontariato in associazioni non governative (ONG), caritative, ecclesiali... Oltre all’animazione in colonie, parrocchie, estate ragazzi si può partecipare ai campi di lavoro proposti dalle associazioni di volontariato, compresi quelli internazionali (Si veda la scheda a fianco). Sul sito del Comune di Pinerolo all’indirizzo www.comune.pinerolo.to.it c’è un data base delle principali associa-zioni di volontariato presenti nel Pinerolese. Per chi vuole fare esperienze all’estero ci sono associazioni che organizzano scambi e viaggi-studio. Anche qui Internet e Informagiovani sono una miniera di notizie. Da quest’anno anche il nostro Istituto organizza va-canze studio in Irlanda (la referente è la prof.sa Pozzi). Maggiori informazioni si possono trovare anche in siti specialistici come www.ef.com dell’omonima organizzazione, che ha sedi in tutto il mondo e fa viaggiare ragazzi dai dieci anni in su or-ganizzando programmi dettagliati e divertenti.

Lavorare durante l’estate?!?!

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Des italiennes à Saint-Exupéry

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Nella prima metà di marzo, dopo mesi di stancante e stressante studio, molte classi del Porporato hanno potuto assentarsi dalle lezioni per una misteriosa quanto entusia-smante epidemia…le GITE (o “viaggi di istruzione”, se proprio vogliamo essere precisi)! Come inviata di “Onda d’urto” ho teso l’orecchio alla ri-cerca di opinioni, racconti e commenti sulle varie gite di quest’anno e questo è quanto sono riuscita a captare…

“Ci siamo divertiti come dei dannati. La Nevache e la Toscano sono delle grandi”. Anonima, 1 B Classico (Firenze)

“ E’ stato bellissimo ballare fino a tardi, dormire tre ore e poi farsi tre ore di Uffizi! A parte gli scherzi, in gita abbiamo avuto tra di noi un’esperienza particolare: alla sera ci siamo spontanea-mente ritrovati nelle camerate e abbiamo parlato molto, conoscendoci più a fondo. E’ stato molto bello e utile per i rapporti interpersonali.” Martina C., 1 B Classico (Firenze)

“E’ stata una bella esperienza, abbiamo avuto modo di fare un bel viaggio, visi-tare molto e… stan-carci molto!” Prof.ssa Toscano (Firenze)

“ Sono contenta di questa gita perché ho avuto modo di

riscoprire ed apprezzare persone della mia classe con cui quasi non parlavo.” Paola, 5 A Linguistico (Firenze)

“Il posto più bello che abbiamo visitato è stata la resi-denza della principessa Sissi: io e i miei compagni siamo rimasti senza fiato!” Emanuele, 4 A Sociale (Vienna)

“Questa era la mia prima gita vissuta come insegnante e mi ha fatto capire molte cose e rivivere le esperienze che ho passato da studentessa” Prof.ssa Silvestri (Roma)

“E’ stata una gita bellissima perché abbiamo visto un mucchio di cose e avendo tra gli insegnanti accompagnatori una prof “de Roma” come spiegazioni non ci è mancato nulla. Anche se forse abbiamo visto qualche decina di chiese di troppo…” al-cuni allievi e allieve di 2 B Classico (Roma)

Alice 2 B Classico

Ragazze/i della 2A e C soc in gita

Andare in gita piace anche ai proff. È inutile nasconderlo: li troviamo molto più rilassati!!!

GITA, quanto mi piaci…mi stanchi…Ma mi manchi! Spe

ciale

gite

Dopo i sette giorni trascorsi insieme ai ragazzi francesi in Italia, finalmente è giunto il 17 aprile, giorno della nostra partenza verso una nuova avventura : Bellegarde. Il primo giorno eravamo come un gruppo di turisti inesperti e goffi, con le nostre enormi valigie… felici della nuo-va esperienza che ci stava aspettando, ma allo stesso tempo preoccupati e an-siosi poiché avremmo dovuto affrontare un diverso modo di vivere. Dopo il lungo viaggio, siamo finalmen-te arrivati al liceo «Saint-Exupéry», do-ve ci aspettavano i francesi pronti ad accoglierci. Abbiamo fatto merenda e siamo andati a casa in pullman….con le valigie sempre appresso.. Una volta sistemati nelle nostre rispetti-ve famiglie abbiamo iniziato l’avven-tura tra un’incomprensione e l’altra con la speranza di capire, almeno in parte, cio’ che ci veniva detto. A riguardo della famosa «cucina fran-cese» abbiamo da ridire : alcune si sono trovate bene, ma per poter mangiare in

piatto di PASTA come si deve… dove-vamo cucinare noi! L’alimentazione (salsine varie a parte) è più equilibrata della nostra; tuttavia hanno la strana abitudine di mischiare primo, secondo e contorno in un unico piatto…(sarà per risparmiare sulla lavastoviglie ?) Sorpresa, sorpresa ! A proposito dei sanitari…. incredibile ma vero: il WC si trova in una piccola stanzetta completa-mente separata dal resto del bagno! Per quanto riguarda la famiglia siamo rimaste colpite dai comportamenti: al-cune erano eccessivamente severe, altre troppo permissive…non c’era una via di mezzo! Per quanto riguarda il programma di attività previsto per noi italiani, purtrop-po durante le giornate ci sono stati mo-menti « vuoti » perché i francesi, anche durante il nostro soggiorno, hanno do-vuto frequentare le lezioni. In ogni mo-do, anche noi a volte abbiamo avuto l’opportunità di assistere a lezioni in francese. Quando, invece, siamo stati insieme ci siamo recati a Lione

(bellissima città) e a «Fort l’Écluse» (molto simile a Finestrelle), abbiamo anche visitato «La Maison d’Izieu», luogo commovente in cui furono nasco-sti bambini ebraici durante la seconda guerra mondiale. Inoltre,alcune scoperte interessanti sono state fatte : i nostri professori non insegnano il vero francese parlato !!! Quando dicevamo «Je ne sais pas» ci redivano in faccia, perchè sono soliti dire «Ch’ai pas» ! La stessa cosa vale per «oui», quindi ragazzi quando i prof vi fanno qualche domanda, rispondete tranquillamente «oué» ! Comunque, anche senza parlare erava-mo riconosciute da tutti e indicate come «les italiennes»! Viva la celebrità ! Per concludere vorremmo aggiungere che nonostante tutto, il fatto di essere in famiglia ha ampliato i nostri orizzonti sulla lingua francese molto più di quan-to, a nostro parere, avrebbe fatto una gita o un soggiorno studio. Marta, Cristina, Dalila, Francesca, Giulia. 2 BL

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Sabato 17 marzo, ore 5.30: eccoci ai giardinetti della Stazione noi delle 3a lingui-stico, con le nostre valigie pronti per partire per la verde Irlanda! Dopo un veloce saluto ai vari genitori, contenti di libe-rarsi dei propri figli almeno per una settimana, eccoci in viag-gio! Superati i soliti inconvenienti del check-in, siamo finalmente saliti in aereo, un po’ assonnati, ma con tanta voglia di arrivare!! E al nostro arrivo ci ha accolti ovviamente la pioggia e tanto freddo (infatti uno dei nostri primi acquisti è stato un paio di guanti!). Appena arrivati a Bray, il paese sull’Oceano in cui sia-mo rimasti per una settimana, abbiamo trovato le nostre famiglie ad aspettarci, così ci siamo divisi nelle nostre nuove case, con nuovi genitori e fratelli irlandesi, cata-pultati in una realtà completamente differente dalla no-stra!! C’è chi è stato fortunatissimo e si è ritrovato n una fami-glia stupenda, aperta, solare…e chi invece è stato molto più sfortunato ed è capitato in una famiglia di disordi-nati, menefreghisti e anche un po’ antipatici, ma nono-stante ciò abbiamo tirato fuori il nostro migliore spirito di adattamento per vivere al meglio la gita!! Proprio il giorno in cui siamo partiti, in Irlanda era la festa nazionale di Saint Patrick, patrono d’Irlanda; così abbiamo potuto assistere a curiose parate, vedere città completamente ricoperte da addobbi verde smeraldo e da simpatici “shamrocks”, cioè trifogli. Ci siamo diverti-ti anche noi a girare con delle simpatiche antennine a forma di trifoglio!! Durante la settimana abbiamo visitato tanti paesini ca-rini, castelli spettrali, ma abbiamo trascorso la maggio-ranza dei pomeriggi girando per Dublino. Ci muoveva-mo come un grosso sciame, interrotto qua e là dai soliti ritardatari, come dei veri turisti italiani: chiassosi, disor-dinati, ma molto simpatici!! Ci siamo recati nella capitale tre volte, quindi abbiamo

potuto vedere tutti i monu-menti ed edifici importanti, le vie e

gli angoli più suggestivi, ma abbiamo anche potuto dedicarci alla nostra attivi-tà preferita: lo shopping, comprando regalini e sou-venirs per tutta la famiglia, ma anche tante, forse trop-pe, cose per noi! Al matti-no invece, dal martedì al venerdì, abbiamo frequen-tato un corso di 15 ore in una simpatica scuola, si-tuata in riva all’Oceano,

brulicante di studenti provenienti da tutto il mondo. Du-rante il corso abbiamo realizzato un progetto, divisi in gruppi, che l’ultimo giorno abbiamo esposto ai nostri italian teachers. Così senza neanche accorgercene siamo giunti alla fi-ne della nostra gita, a dover rifare i bagagli di corsa, spe-rando che nella valigia ci stia tutto, a salutare con una timida lacrima le nostre famiglie irlandesi, a cui ormai ci siamo affezionati, a lasciare quel meraviglioso paese che è l’Irlanda, con la speranza di tornarci un giorno. Alle ore 15 di sabato 24 marzo eccoci di nuovo a giardinetti della Stazione, un po’ più stanchi,con un accento un po’ strano (tendente all’inglese, con qualche influenza pie-montese!), con tante cose da raccontare e tanti bei ricor-di da portare per sempre con sé. Sarà bellissimo pensare a tutte le gaffes, a tutta le risa-te,a tutti i pasticci che abbiamo fatto, a tutte le volte che siamo riusciti a perderci pur avendo due cartine in ma-no, a tutte le nuove parole inglesi inventate sul momen-to, insomma sarà bellissimo ricordare l’Irlanda, la nostra Irlanda. Per concludere un grazie particolare ai nostri professori accompagnatori: alla prof. Pozzi, sempre simpaticissima e molto chic con i suoi occhialoni rossi, alla prof. Coni-glio, anche se non si lasciava mai fotografare, al prof. Pons che è sempre un gran burlone!!

Bea 3Bl

VIAGGIO IN IRLANDA …Un sogno …Un incubo

Speciale gite

La classe 2BL con i ragazzi francesi dello “scambio” 19

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Lettere alla redazione

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In questa scuola vi sono or-mai molte persone originarie di terre lontane. Tra queste ci sono anch’io. Su invito degli insegnanti vi racconto la mia storia. Sono una ragazza che viene da un paese molto piccolo, al confine tra l’Ucraina e la Romania, che ha un nome molto bello: Moldavia. E’ un paese di gente brillante e capace di amare la propria patria. La religione del mio paese è ortodossa, che ha ispirato la costruzione di fantastiche chiese e monumenti. L’economia però non è solida come nell’Europa occiden-tale. Così negli ultimi anni l’emigrazione dal nostro paese è cresciuta enormemente per trovare lavoro e per sfuggire alla povertà. Io abitavo a sud, in un piccolo paese, Cenàc, di non più di duemila abitanti, ma con meravigliosi luoghi da vedere. Estesi boschi coprono tutto il territorio, esistono anche due musei dedicati ai costumi nazionali . Io sono venuta in Italia per trovare un futuro migliore e per continuare a studiare; mi è sempre piaciuto imparare cose nuove, ma non ho pensato mai che sarei arrivata in Italia per studiare in un liceo come il “Porporato”. All’inizio non mi trovavo molto bene qui, essendo io un po’ timida, poi nell’arco di sette mesi ho iniziato a capire e a parlare la lingua italiana. Mi sono trovata allora molto a

mio agio nella nuova real-tà, anche perché ho incon-trato delle persone con un cuore molto grande, che mi hanno aiutata e capita, sen-

za farmi pesare il fatto di essere straniera. Per questo rin-grazio le mie compagne di classe e i professori, che sono stati molto comprensivi con me. Mi ricordo che, quando sono entrata la prima volta in classe, le mie compagne si esercitavano in matematica. So-no entrata e non so come ho fatto, ma ho cominciato a par-lare della mia terra d’origine e della mia intenzione di fre-quentare la nuova scuola. Il professore di matematica mi ha chiesto se mi piacesse la matematica ed io ho risposto di sì e che mi piaceva anche tanto, così tutti hanno cominciato a ridere e da quel momento ogni giorno per me è una novità. L’Italia mi piace molto perché gli abitanti sono ospitali ed intelligenti e anche il territorio dà una sensazione parti-colare: sembra che ci si trovi veramente nel paese più bello del mondo (a parte la Moldavia). Rispetto all’inizio, mi accorgo di avere avuto dei miglio-ramenti nella comprensione e nella scrittura della lingua italiana e, grazie ai corsi di italiano organizzati per i ragaz-zi che giungono dall’estero, sono riuscita a superare ogni difficoltà. Tutto questo lavoro è servito anche a modificare in positivo il mio rapporto con gli altri compagni e a fare nuove amicizie! Elena Topala, 1A L

Adesso vi racconto… la mia vita in Italia

L’Ordine dei giornalisti ci ha ancora conferma-to la sua fiducia e il suo sostegno. Grazie!!!

Care ragazze, cari ragazzi, il primo settembre prossimo lascerò le mie funzioni di preside.

Ho passato tanti anni ad occuparmi di scuola: dal lontano 1971 quando, ancor studente del Politecnico, ricoprivo incarichi di supplenza di Educazione Fisica(!), sino ai tempi più recenti, sino al momento di salu-tare. In questo periodo ripercorro sovente col pensiero le tappe di tutta una carriera scolastica: variegata, con soddisfazioni e slanci, con disillusioni e delusioni, co-me è la vita e come è il percorso lavorativo di ognuno e giungo sempre alla stessa considerazione: sono con-tento di aver trascorso qui con voi questi ultimi anni. Qui il contatto con ciascuno non è mai stato banale, non ha mai portato ad appiattire i rapporti in un cliché

anonimo e omologato, ed il merito è soprattutto vostro. Abbiamo rispettato tutti il ruolo e la dignità dell’interlocutore ed abbiamo sempre trovato uno spa-zio di dialogo e di intesa. Vorrei lasciarvi questa con-siderazione come saluto: abbiate sempre rispetto per chi vi sta di fronte, capite le sue ragioni, e poi (solo poi), affermate con vigore le vostre convinzioni. Cari giovani, questa scuola è stata, nel tempo, occa-sione di crescita per moltissimi allievi: anche voi, co-me loro, saprete ricoprire con coerenza e responsabili-tà il ruolo che la vita vi destinerà. La serenità della giovinezza invece, non sarà la vita a regalarvela, ma sarà sempre una vostra conquista, intima e profonda. Voi avete ancora quasi tutte le carte della vita in ma-no: giocatele bene. Auguri a tutti.

Enzo Ponte

Al mio papà Un giorno, ti sei messo con tua moglie, incontrata nel mezzo di una via. Da voi è nato un figlio che vi vuole tanto bene. Questo è quello che conta più di tutto! Noi siamo il frutto dell'amore reciproco che avete avuto. Cerchiamo di stare uniti nella pace, nell'amore, nella salute e nella fede. Questo è il mio augurio e lo dedico a tutti i papà del mondo. Elena Vezzani 3c Spp (inviata il 5/03/07)

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Lettere alla redazione

Macchine ad idrogeno L’automobile a idrogeno è la sco-perta che ci fa spe-rare nel futuro di questo mondo con una energia pulita e quasi inesauribi-le. Raramente se ne parla, ma dietro le quinte vengono

costruiti modelli sportivi e non solo di macchine che sem-brano essere saltate fuori dal futuro. Qui sopra il modello sportivo BMW H2R, definito "clean energy", dotato di 232 cavalli che permettono di arrivare fino ai 300 km/h. Queste automobili ad idrogeno sono state costruite per sostituire il prezioso “oro nero”, il petrolio, che si va or-mai esaurendo. Inoltre con la loro "energia pulita" dovreb-bero far diminuire di parecchio l'inquinamento provocato dalle macchine a benzina ora in circolazione. Il problema sta nei distributori di carburante. Senza di-stributori anche la migliore invenzione manca della mate-ria prima per viaggiare. Attualmente è in atto una raccolta firme per instaurare un distributore di idrogeno in ogni distributore di benzina. Ci si prefigge di raccogliere 800.000 firme. A tutt’oggi (25.03.07) ne sono state raccolte 377.888. Si può firmare la petizione sul sito www.PetitionOnline.com/idrogeno/. Per ulteriori informazioni si può anche visitare il sito http://www.aiitoinobileidrogeno.com

Ilaria Calutas 1B L

Nuovo dizionario di inglese-piemontese Mouse: mi alzo Noose-ale: un uccello Now: nave Pearcy: pesca Penn-to: pettine Pull-moon: polmone Queen-touch!: tipica esclamazione piemontese Seen-dick: sindaco South: salto Spirit-whose: spiritoso

Dizionario dei sinonimi e dei contrari

Il contrario di fuorilegge? Dentroscrive

Il contrario di associamento? Jolly-non-ha-fronte

Il contrario di biancospino? Neromorbido Il contrario di elicottero? Elicrudero

Nadia IVC Gin

Barzellette divertentissime!!!

Homer Simpson a due orribili extraterrestri sbavanti che lo hanno rapito: "Vi prego, non mi man-giate! Ho moglie e figli, mangiate loro!". Due amici balbuzienti si incontrano e uno fa all'altro: "L-lo sai c-c-che han-n-n-o a-a-perto u-u-una sc-sc-scuola p-p-per ba-ba-ba-ba-ba-lbuzien-ti?". E l'altro: "Perche' n-non ba-ba-ba-lbettiamo bene?!" "Questo nuovo apparec-chio acustico funziona proprio bene. "Di che tipo è?" "Mezzogiorno e un quarto." Due cassaforti si incontrano: "Che com-binazione!" Annuncio sul giornale: “Vendesi villa con campo coltivato di aglio e cipolla con vista mozzafiato”.

Giulia 2A/S

Diariolando Barzellette & simili dal “Diario di SuperZip” Il colmo per un astronauta? Avere gli occhi fuori dalle orbite! <<Pronto! Pronto! C’è mia suocera che vuole gettarsi dalla finestra!>> <<Guardi che ha sbagliato numero, io sono il falegname!>> <<No, no, voglio proprio lei: la finestra non si apre!>> DEFINIZIONI Aroma: dove c’è la capitale d’Italia. Bach: celebre musicista inventore della lavorazione della seta Ciclostile: eleganza nel pedalare in bicicletta. Paparazzo: missile made in Vaticano. Quarzo: pietra inferiore al quinzio. Cosa fa un ladro d’auto senza patente? Ruba solo auto con l’autista! Il pianoforte: -Ma non dovevi accompagnarmi? E il violi-no: -Accidenti, mi sono scordato! Il triangolo: -Ti fidi dei tuoi angoli? E il quadrato: -Certo: sono retti! INTERROGAZIONI - A quale famiglia appartiene il cane? - A quella che gli dà da mangiare! - Di che cosa si nutrivano gli uomini nell’era glaciale? - Di surgelati, signora maestra!

A cura di Alice 2° B/Cl

Relax Mio zio Pat legge gli annunci mortuari ogni mattina sul giornale.E non riesce a capire come mai la gente muoia

sempre in ordine alfabetico. (Hal Roach)

Ogni sera sto sotto la doccia cinque minuti, e una sera la settimana apro anche l'acqua. (Leopoldo Fetchner)

Page 22: Onda d'urto maggio2007...1940, l’unico totalmente sonoro, che vede Chaplin diviso in 2 personaggi: da una parte il dittatore di Tomania (ispirato ad Adolf Hitler) e dall’altra