Oltretorrente2.0 Dicembre 2014

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Parrocchia SS.Annunziata Parma Giornalino Parrocchiale a cura del Gruppo Giovani N. 13 - 07/12/2014 PERCHE’ NON APRIAMO LA PORTA? “Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore?” (Is 63,17). Sono parole oneste queste, perché, anche se sembrano incolpare il Signore, almeno manifestano la consapevolezza di non essere pienamente in comunione con Dio. Gesù stesso risponde: “Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” (Ap 3,20). Nessuno è costret- to da Dio, potremmo quasi dire che, Egli è un mendi- cante del nostro amore. Ricordiamo l’immagine del buon pastore? E’ Lui che va in cerca della pecora smarrita che, una volta ri- trovata, se non fugge, viene delicatamente caricata sulle spalle e portata a casa. Bellissimo è l’incontro tra Gesù e la Samaritana; quella donna che, andava al pozzo nell’ora più calda del giorno, quando non c’era nessuno – forse perché si vergognava della vita che conduceva e si nascondeva a tutti -; Gesù va a raggiungerla proprio lì. L’evange- lista Giovanni scrive che Gesù “affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo” (Gv 4,5); la Sua è la stanchezza del pastore che, non si risparmia nessuna fatica pur di portare a casa sana e salva la pecora amata. Sentiamo riecheggiare le parole del Cantico dei cantici: “Eccolo, viene saltando per i monti, balzando per le colline” (Cdc 2,8). Il pensiero mi va spontaneo anche alla parabola della vedova (Lc 181ss) che, elemosina l’attenzione del giu- dice indifferente; forzando un po’ la Scrittura, mi piace vedere in quella donna, il Signore che cerca me, giudice ingiusto, impegnato in tutt’altro. Ora abbiamo chiaro che il Signore non vuole ob- bligarci, perché l’amore non ha niente a che fare con l’obbligo. Si adattano a noi queste parole: “Quando Israele era fanciullo, io l’ho amato e dall’Egitto ho chiamato mio figlio. Ma più li chiamavo, più si allontanavano da me; … . insegnavo a camminare tenendolo per mano, ma essi non com- presero che avevo cura di loro. Io li traevo con legami di bontà, con vincoli d’amore, ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia, mi chinavo su di lui per dargli da mangiare” (Os 11,1ss). Perché non apriamo la porta? Forse perché siamo cattivi? Direi di no. Più probabilmente, perché siamo immersi in una vita così frenetica che, nemmeno lo sentiamo bussare il Signore, oppure perché riman- diamo, tanto sappiamo che ci aspetta, anche se fuori dalla nostra porta sta al sole cocente o all’acqua bat- tente. C’è anche la possibilità che non apriamo, perché abbiamo paura che ci tolga libertà o che ci chieda cose troppo impegnative. Per questo preghiamo: “Signore vieni, continua a cer- carmi, anche se è l’ora più calda del giorno; anche se sono una pecora pesante da riportare a casa; continua a bussare senza stancarti, perché se anche Tu mi abbandoni “io sono come chi scende nella fossa”. Anche se fatico ad aprirti Signore, io so che solo Tu hai parole di vita eterna”. Signore, abbiamo deciso di vegliare, non come gli stu- denti che fanno confusione in classe, finché la vedetta non annuncia che il professore sta arrivando; no, noi siamo come l’innamorata del Cantico e diciamo: “Mi alzerò e farò il giro della città per le strade e per le piazze; voglio cercare l’amore dell’anima mia. L’ho cercato, ma non l’ho trovato. Mi hanno incontrata le guardie che fanno la ronda in città: «Avete visto l’amore dell’anima mia?». Da poco le avevo oltrepassate, quando trovai l’amore dell’anima mia” (Cdc 3,2ss). L’Avvento è tempo di amore, non di paura; tempo di attesa attiva, in cui cercare la chiave per aprire la porta al Signore che, già oggi desidera saziarmi. Questo è il tempo in cui smettere di scappare, affinché il Signore possa raggiungerci e portarci a casa. Fra’ Andrea 1

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Parrocchia SS.AnnunziataParma

Giornalino Parrocchiale a cura del Gruppo Giovani N. 13 - 07/12/2014

PERCHE’ NON APRIAMO LA PORTA?

“Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore?” (Is 63,17). Sono parole oneste queste, perché, anche se sembrano incolpare il Signore, almeno manifestano la consapevolezza di non essere pienamente in comunione con Dio. Gesù stesso risponde: “Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” (Ap 3,20). Nessuno è costret-to da Dio, potremmo quasi dire che, Egli è un mendi-cante del nostro amore. Ricordiamo l’immagine del

buon pastore? E’ Lui che va in cerca della pecora smarrita che, una volta ri-trovata, se non fugge, viene delicatamente caricata sulle spalle e portata a casa.

Bellissimo è l’incontro tra Gesù e la Samaritana; quella donna che, andava al pozzo nell’ora più calda del giorno, quando non c’era nessuno – forse perché si vergognava della vita che conduceva e si nascondeva a tutti -; Gesù va a raggiungerla proprio lì. L’evange-lista Giovanni scrive che Gesù “affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo” (Gv 4,5); la Sua è la stanchezza del pastore che, non si risparmia nessuna fatica pur di portare a casa sana e salva la pecora amata. Sentiamo riecheggiare le parole del Cantico dei cantici: “Eccolo, viene saltando per i monti, balzando per le colline” (Cdc 2,8). Il pensiero mi va spontaneo anche alla parabola della vedova (Lc 181ss) che, elemosina l’attenzione del giu-dice indifferente; forzando un po’ la Scrittura, mi piace vedere in quella donna, il Signore che cerca me, giudice ingiusto, impegnato in tutt’altro. Ora abbiamo chiaro che il Signore non vuole ob-bligarci, perché l’amore non ha niente a che fare con l’obbligo. Si adattano a noi queste parole: “Quando Israele era fanciullo, io l’ho amato e dall’Egitto ho chiamato

mio figlio. Ma più li chiamavo, più si allontanavano da me; … . insegnavo a camminare tenendolo per mano, ma essi non com-presero che avevo cura di loro. Io li traevo con legami di bontà, con vincoli d’amore, ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia, mi chinavo su di lui per dargli da mangiare” (Os 11,1ss). Perché non apriamo la porta? Forse perché siamo cattivi? Direi di no. Più probabilmente, perché siamo immersi in una vita così frenetica che, nemmeno lo sentiamo bussare il Signore, oppure perché riman-diamo, tanto sappiamo che ci aspetta, anche se fuori dalla nostra porta sta al sole cocente o all’acqua bat-tente. C’è anche la possibilità che non apriamo, perché abbiamo paura che ci tolga libertà o che ci chieda cose troppo impegnative. Per questo preghiamo: “Signore vieni, continua a cer-carmi, anche se è l’ora più calda del giorno; anche se sono una pecora pesante da riportare a casa; continua a bussare senza stancarti, perché se anche Tu mi abbandoni “io sono come chi scende nella fossa”. Anche se fatico ad aprirti Signore, io so che solo Tu hai parole di vita eterna”. Signore, abbiamo deciso di vegliare, non come gli stu-denti che fanno confusione in classe, finché la vedetta non annuncia che il professore sta arrivando; no, noi siamo come l’innamorata del Cantico e diciamo: “Mi alzerò e farò il giro della città per le strade e per le piazze;voglio cercare l’amore dell’anima mia. L’ho cercato, ma non l’ho trovato. Mi hanno incontrata le guardie che fanno la ronda in città: «Avete visto l’amore dell’anima mia?». Da poco le avevo oltrepassate, quando trovai l’amore dell’anima mia” (Cdc 3,2ss). L’Avvento è tempo di amore, non di paura; tempo di attesa attiva, in cui cercare la chiave per aprire la porta al Signore che, già oggi desidera saziarmi. Questo è il tempo in cui smettere di scappare, affinché il Signore possa raggiungerci e portarci a casa.

Fra’ Andrea

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P R I M A D O M E N I C A D I A V V E N T O : C a n d e l aOggi entriamo in avvento, addobbi e luci per le strade qua-si ad indicare una via. Come è tradizione il simbolo è la corona d’avvento, che con i quattro colori ogni domenica ci aiuta a ri-flettere sul mistero della nascita del Signore. I bambini del ca-techismo hanno elaborato questo simbolo trasformandolo in

una sola luce, una candela colorata con i colori tipici di questo tempo.

S E C O N D A D O M E N I C A D I A V V E N T O : S a n d a l iSegno di cammino. Prepariamoci allora e faccia-mo che il nostro cuore diventi una strada dirit-ta e sicura dove noi possiamo andare incontro a Gesù.

T E R Z A D O M E N I C A D I A V V E N T O : G l a d i o l iQuesti fiori cantano la gioia di appartenerti, di essere piccoli tralci della tua vite. Come questi fiori hanno i petali rivolti ver-so l’alto così il nostro cuore si eleva all’ascolto della tua parola.

 

Q U A R T A D O M E N I C A D I A V V E N T O : C u l l a v u o t aIl miracolo è annunciato: prepariamoci ad accogliere il Bambino!

 

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Il punto e virgola. di Piermatteo La Torre

Ciao lettori tutti.Ho bisogno un attimino di rifrescarvi la memo-ria sull’ultimo numero di Oltretorrente 2.0 dello scorso anno pastorale; ricordate? Ci siamo lascia-ti con una riflessione in cui ringraziavo per l’e-sperienza che sto vivendo con voi all’Annunziata.

Qualcuno -forse ora legge e sorride- si era complimentato per il legame sincero che aveva letto in quelle righe. Bene, dopo un’estate ed un’autunno piovosi, fin troppo piovosi, vorrei ri-allacciarmi ai pensieri di allora per aggiungere qualcosa di-menticata o elaborata nel frattempo.

E’ molto significativo per me che noi condividiamo la stessa fede! Così si rischia di fare dei discorsi troppo filosofici che sembrano fuori dal reale, però mi preme che tutti scopriamo la bellezza del riunirsi attorno allo stesso altare. Ciò indica che abbiamo qualcosa di prezioso in comune, capace di legar-ci anche se magari ancora non ci conosciamo bene.

Conseguenze notevolissime! I tanti adulti, ma soprattutto i giovani, che vedo la Domenica tra i banchi della nostra chiesa, potrebbero trovare un’entu-siasmo tale da partecipare non solo alla Messa, sicuramente essenziale, ma anche alla vita della comunità che, a questa Messa, si ritrova ogni settimana. Sappiate, cari giovani, che faremo in modo da invitarvi personalmente...cominciate a te-ner libero il lunedì sera.

Tutti coloro che già sono inseriti nella realtà parrocchiale do-vrebbero avere il desiderio di rendere la comunità sempre più unita e più grossa. La si rende unita avendo l’accortezza di coinvolgere, o almeno informare, chi ne fa parte delle atti-vità che vi si svolgono e su come procedono. E’ giusto che ciò avvenga per una questione di trasparenza, per aumentare il senso di responsabilità di ogni parrocchiano e per-chè ogni servizio è sempre per tutti, anzi pure di più, per Dio, non per se stessi. Il giornalino, le cene in compagnia, le assemblee parrocchiali periodiche mi pare si muovano bene in questa di-rezione,ma ci aspettiamo che i partecipanti siano tanti e nuovi.

Poi, come far crescere il nostro bel gruppo: arte difficile quel-la di essere cristiani credibili, che addirittura inducono altri a fare altrettanto per sperimentare la stessa felicità. Eppure ci si può/deve provare. Portiamo qui amici ad assistere a ciò che avviene, ma anche a rendersi utili, invitiamo al catechi-smo bambini che conosciamo, sproniamo le loro famiglie a esserci “alleati” nella formazione di questi figli, non solo tassisti che ce li consegnano e li riprendono. Ci fa sempre piacere che questi gruppi di catechismo stabiliscano un bel rapporto con tutta la parrocchia, non solo con il catechista ed il salone parrocchiale. Forse così avranno un’idea più seria di cosa siano la fede e la sua espressione nella vita della Chiesa. Forse, dico forse, sarebbe il modo per evitare che scompaiano dopo aver ricevuto i Sacramenti.Questo è lo stile che propongo, ora basta scrivere, è tar-di (1:15 di notte), già da domani si prova a vivere così.

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ARIA di

NATALE

NATALE ALL’ANNUNZIATA 2014: XX MOSTRA DEI PRESEPIEH GIA’...NOI SIAMO ANCORA QUA.

Iniziamo cosi, con un titolo (arrangiato) di una canzone di Vasco.

Finalmente i lavori sono terminati e noi possiamo aprire la XX edizione della Mostra dei Presepi alla Città e alla nostra parrocchia. L’inaugurazione si svolgerà Domenica 7 dicembre alle ore 12:00,

oggi per chi legge.

Dopo mesi di duro lavoro serale, (per fortuna quest’anno non abbiamo sofferto il freddo), la mostra riapre le porte e vi propone la bellezza di trentotto presepi provenienti da varie zona d’Italia.

Sono tutti diversi, tutti magnifici.

L’associazione Amici del Presepio di Parma quest’anno ha lavorato ininterrottamente per proporvi un bellissimo presepe in stile napoletano, sta a vuoi giudicare ma per noi è - certamente - bello. Caratteristica di questo presepe è l’unione tra il sacro - rappresentato dalla Natività - e il profano - simboleggiato ad esempio dall’osteria. Personaggi caratteristici sono l’addormentato, che sogna il presepe e guai a svegliarlo se non si vuole che la magia del presepe sparisca all’istante; il pescatore e il vinaio. Non vi resta che venire a vederlo di persona: siamo sicuri che ognuno di voi troverà un

particolare diverso.

Le tradizioni si ripetono, e come tutti gli anni passati, anche nel 2015 vi riproponiamo il Corteo dei Magi che si svolgerà il 6 gennaio con partenza da piazza Duomo e arrivo all’Annunziata, quindi

siete tutti invitati. Si, anche tu che stai leggendo proprio ora!!!

In ultimo, ma non certo per ordine di importanza, gli Amici del Presepio fanno gli auguri a Emma, nuova arrivata in parrocchia, e propongono a mamma e papà di interpretare, in occasione del Cor-

teo dei Magi, la Natività, siamo sicuri che accetterete e fa lo stesso se è una femmina. ;-)

Alessandro CorradiAmici del Presepio Parma

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Andate per le strade in tutto il mondo...

A TU PER TU CON LE MISSIONI FRANCESCANE

Gemellaggio con la Papua Nuova Guinea

Carissimi giovani e adulti della Parrocchia SS. Annunziata,vi ringrazio per l’impegno che avete messo per organizzare la bancarella e così raccogliere offerte per p. Gianni Gattei missionario in Papua Nuova Guinea. Quest’anno, per motivi di salute, non mi è stato possibile venire di persona e condividere con voi un momento missionario.La vostra iniziativa mi dice che sapete sacrificarvi per tenere vivo in voi e negli altri un raggio dell’amore di Gesù, viene in mezzo a noi per rendere possibile la nostra fede in Dio. La fede poi si concretizza in una forte relazione con Lui, Gesù, e si esprime in belle relazioni tra di noi, nella gratuità e nel rispetto. Siamo missionari quando, con Gesù nel cuore, sappiamo andare lontano o sappiamo farci prossimi a quelli che a noi sono lontani.Un abbraccio a tutti voi,

P.Guido Ravaglia

Si è svolta lo scorso weekend la Giornata Missionaria a favore della Papua Nuova Guinea, dove da anni opera il “nostro” P.Gianni Gattei. La raccolta del mercatino missionario e della cena comunitaria è stato di 900€, che sono già stati mandati a P.Guido Ravaglia - responsabile Mis-sioni Francescane di Bologna - e che presto arriveranno in Papua per contribuire a raccogliere medicine per la cura di lebbra, malaria e tinia imbriata. Oltre alla mail di P.Gianni, letta durante le S.Messe di sabato e domenica scorsa, ci è arrivata anche una mail di P.Sebastian che vi pub-blichiamo di seguito. P. Sebastian, che molti di voi hanno avuto l’occasione di conoscere gli anni scorsi qui a Parma, è un frate originario della Papua che si è laureato in Filosofia all’Università di Roma. Attualmente in Papua si occupa della scuola e dell’Università e proprio alcuni giorni fa (lo abbiamo potuto vedere da Facebook, dove lo seguiamo sempre) ha fatto per la prima volta da relatore ad una studentessa che discuteva la tesi. Grazie a tutti, per quanto avete fatto e per quanto - ogni anno - continuate a fare per le Mis-sioni in Papua Nuova Guinea.

Carissimi, vi auguro una benedetta celebrazione della Festa Solenne di Cristo Re! È la festa che ci fa ricordare la realtà dell’amore del Padre fatto visibile nel suo Cristo Re del’u-niverso. È Cristo che ci unisce nella sola fede come fratelli e sorelle, chiamati ad essere una comunità che fa attuare nei singoli membri la nuova vita donato da Cristo. È la festa che mi tocca una parte del mio cuore, quella parte che, per grazia di Dio, ha sperimentato la vita Cristiana, con i frati francescani della Provincia di Cristo Re in Emilia Romagna. Sono venuti in Papua, i frati della Provincia di Cristo Re per far vedere la presenza viva di Dio tra il popolo nativo di questa mia terra, e molti papuani sono diventati cristiani.

Ed è uno dei nativi che avete visto a Parma, nella Chiesa della SS. Annuziata, giocare con la neve, e prendere il gelato con quegli amici che sempre porto nel cuore. Conosco, che con il lavoro dei frati dell’ Emilia Romagna, qui in Papua Nuova Guinea, veniva anche il cuore di tanti di quella vostra regione. E uno di quei frati che è ora il nostro capo qui in Papua, il P. Gianni Gattei. Io sono contentissimo che è proprio Gianni, che deve riorganizzare la vita francescana qui. Lo aiuto per tutto ciò che posso essere e fare. Ci troviamo in una situazione di semaforo rosso qui: o si nuota o si va giú! Mi ritrovo al Col-legio Francescano a Port Moresby, dopo 4 anni a Nuku ed Aitape, e devo preparare ad insegnare la filosofia. Stavo mettendo a posto i miei libri sabato mattina, ed in mezzo dei libri, ho trovato delle foto di quella prima giornata missionaria che sono stato con voi a Parma. Sono rimasto un pò commosso. Vi ringrazio di cuore, anche se da lontano i pensieri volano verso italia, e verso di voi. Che Dio vi benedica sempre!

P. Sebastian

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IL SENSO DI APPARTENENZA

28 ottobre. Assemblea parrocchiale per elegge-re i rappresentanti da inviare al Consiglio pa-storale della Nuova Parrocchia, presenti in 26. Tanti, pochi, non lo so; di certo ad una As-semblea parrocchiale ci si immagina di esser-ci in tanti, anche perché si tratta del futuro “nuovo” della comunità che si unisce ad altre comu-nità per crearne una NUOVA, la Nuova Parrocchia.

Chissà forse non siamo pronti per questo passaggio che il nostro Vescovo ci chiede, o forse perché già noi non siamo comunità e non sentiamo quando la parrocchia ci chiama. In poche parole non abbiamo “il senso di appartenenza”. Non ci sentiamo parte di una comunità parrocchiale, la Parrocchia della SS.Annunziata, for-mata da soggetti responsabili e da laici preparati e attivi.Una Parrocchia dove il parroco non ha in sé la sintesi dei carismi ma il carisma della sintesi.

Una parrocchia sempre più missionaria in grado di convocare tutti, perché Dio è presente nel suo po-polo e vuole salvare tutti. Dobbiamo quindi supe-rare la frammentazione, l’improvvisazione, il “fai da te” e favorire il senso di appartenenza, il sen-tirci veramente famiglia, comunità parrocchiale. È importante vivere quindi una partecipazione che ha in sé alcune caratteristiche che ne esprimano l’autenticità: attiva, responsabile e fruttuosa. Mi permetto di sottoli-neare un aspetto che non è marginale: il sentirsi chie-sa, assemblea convocata e radunata per ascoltare la Parola di Dio e celebrare l’Eucaristia. Questo richie-de una maggiore consapevolezza a livello di presenza.

Una comunità parrocchiale i cui membri non si la-sciano coinvolgere in una partecipazione attiva e re-sponsabile in tutte le dimensioni della vita ecclesiale, è chiamata a interrogarsi profondamente sulla quali-tà della sua fede e della sua sequela a Cristo. La fede non è mai un fatto individuale e personale ma eccle-siale, si vive e cresce nella comunità Corpo di Cristo.

La comunità parrocchiale è una realtà chiamata ad as-sumere il volto missionario, aperta a tutti indistinta-mente. Non ascoltiamo le persone che hanno la brutta abitudine di essere sempre negative... non lasciamoci derubare le migliori speranze del cuore. Diciamo-

ci con amore e verità le cose che non vanno; bella e fruttuosa la correzione fraterna fatta nella verità e carità, non la denigrazione, la sfiducia nell’altro. Non distruggere nulla di ciò che esiste, ma finalizzare tutto e migliorare.Come battezzati siamo chiamati a camminare insie-me, tutti come popolo.

Abbiamo davanti a noi i nostri pochi gruppi par-rocchiali che certamente lavorano con impegno, ma spesso in modo frammentato e per superare la fram-mentazione è necessario scambiarci le idee, le varie iniziative, le cose belle che ci sono. Dire: sei stato bravo, sei stata brava, siete stati bravi, mi siete piaciuti; sono gratificazioni che fanno piacere (guai se le andiamo a cercare) e danno lode a Dio, che opera con noi e in noi.

La forza vitale della missione è la speranza cristiana, che siamo chiamati a coltivare con atteggiamenti positivi.

Ecco che le Assemblee parrocchiali che faremo in seguito devono favorire questo positivo momento di incontro tra tutte le anime che frequentano la nostra

parrocchia per condividere insieme, per appassio-narci insieme, per sentire la nostra parrocchia come

la nostra casa dove si abbeverano tutti, giovani e vecchi, uomini e donne, senza classi né privilegi, e

da essa sgorga sempre fresca e nuova, la gratuità, la sicurezza, il ristoro…

Dobbiamo tutti favorire nella parrocchia il senso di appartenenza. E’ necessario che la vita della parroc-chia diventi “notizia” per tutte le famiglie della nostra parrocchia.

Danilo Corradi

ASSEMBLEA PARROCCHIALE

Tutta la comunità parrocchiale è chiamata a partecipare

all’ASSEMBLEA PARROCCHIALEche si terrà MARTEDI’ 9 DICEMBRE

2014 alle ore 21.00

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Pensieri…in libertà,(o pensieri in vincoli).

Un riso dell’universo. In una recente catechesi in piazza San Pietro, Papa Francesco ha affer-mato che “è bello pensare al Cielo. Tutti noi ci troveremo lassù, tutti. Non sarà una fine ma un portare ogni cosa alla sua pienezza di essere, di verità, di bellezza”.

In un periodo in cui per me il tempo sembra fermarsi e in cui le stesse condizioni meteo fanno apparire questi giorni già tutti uguali, ancora più uguali e grigi, rileggo la “Divina Commedia”.

Dopo aver sentito le parole del Papa mi sono soffermato con più attenzione sul XXVII Canto del Paradiso. Qui Dante è già in quella parte del Cielo ove si trovano le anime dei beati, con alcuni dei quali ha modo di dialogare e chiarire il suo pensiero circa le virtù teologali, fede, speranza e carità.Vedendo e ascoltando poi la schiera dei beati intonare il “Gloria”, il Po-eta giunge al colmo di una ebbrezza tale che gli fa dire: “mi sembrava un riso dell’universo” (vv. 4-6); espressione che molti commentatori si sono astenuti dal chiosare per non sciuparne la bellissima e pura immagine.

Papa Francesco, in quell’occasione citata, aveva aggiunto che il Paradiso è “più d’un luogo”, è “uno stato dell’anima in cui le nostre attese più profonde saranno compiute in modo sovrabbondante”.Dante, ascoltando “il dolce canto” dice che la sua “ebbrezza intrava per l’udire e per lo viso” (vv. 5-6) e conclude, in un crescendo lirico, con una terzina (vv. 7-9) tutta punteggiata di esclamazioni:

“Oh gioia! Di ineffabile allegrezza!Di vita integra d’amore e di pace!Di senza brama sicura ricchezza!”

Forse accostando le parole del Papa alla grandiosa visione dantesca, pos-siamo avere una risposta alla domanda che ci poniamo sull’aldilà e – se “noi ci troveremo lassù”, come afferma Papa Francesco – potremo parteci-pare al “riso dell’universo”.

Non sarebbe questo il più feli-ce compimento di ogni nostra aspettativa?

Marcello Dell’Utri

Filo diretto con il Carcere

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Si era partiti quasi per scherzo, in quel 6 gennaio del 2013, con un simpatico: “I l prossimo anno, la Natività

la fate voi”, che alla fine si è rivelato propiziatorio.

Ed è cosi,che dopo nove lunghi mesi, la piccola Emma toglie il “primato” a Pietro come più piccolo della nostra

Parrocchia. La redazione di Oltretorrente e la Comu-nità dell’Annunziata,che si stringono in un forte abbraccio intorno a Valeria, Alessandro e a Lorenzo, con l’au-

gurio che Emma possa crescere circondata dall’amore dei suoi genitori e del fratellino, oltre che a quello di tutte le

persone che hanno condiviso con loro questo momento.

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Che fatica impaginare questo numero di Oltretorrente 2.0! Lo spazio sembrava non bastare mai per tutte le cose che c’erano da scrivere e che avete scritto. La pazienza che ho perso per impaginare tutti gli artico-li, facendo spostamenti infiniti e cambi di carattere innumerevoli, è stata ampiamente ricompensata dal vedere che tutti ormai iniziano ad appassionarsi a questo progetto e chiedono di poter scrivere qualcosa. Aumentate pure, scriveteci in quanti volete col-laborare, senza timore fatevi avanti: lo spazio è per tutti e di tutti e poco importa se l’impagi-nazione ci impegnerà per più tempo, siamo ben lieti di accogliervi nella nostra grande redazio-ne e ancora più nella nostra grande Comunità.

La giornata missionaria è andata sopra ogni aspet-tativa, in tutti i sensi: non ci aspettavano 900€ di incasso del mercatino e della cena, siamo ri-masti sorpresi ed entusiasti nel vedere che - con poco - si può fare molto. Non ci aspettavano nem-meno tante torte, gentilmente fatte da più perso-ne della comunità: ci avete sorpreso anche qui, in positivo ovviamente! Non possiamo che essere contenti e stracontenti di quanto insieme, collabo-rando seppur in maniera semplice, abbiamo fatto!

L’avvento è già iniziato e, come avete potuto notare, le iniziative natalizie all’Annunziata non mancano. I gruppi del catechismo e il gruppo giovani hanno scelto quattro segni (uno per domenica d’avvento) da por-tare all’altare durante l’offertorio. E’ il cammino della comunità verso un Natale che ci deve riempire il cuore. La XX edizione della Mostra dei Presepi apre i bat-tenti proprio oggi: un traguardo importante che gli Amici del Presepio di Parma hanno dedicato al loro fondatore, Frà Giangabriele Chierici, scomparso la scorsa primavera. In Mostra troverete, infatti, anche alcune delle sue opere presepistiche, ad avvalora-re l’omaggio della sezione e la passione e l’amore verso i presepi che Frà Gabriele ci ha insegnato.

Non vi faccio gli Auguri di Natale, per quelli ci sarà un numero speciale del nostro giornalino parrocchiale, con tante sorprese e anche qualcosa che non vi aspettate. .. Buon Cammino d’ Avvento a tutti.

Chiara

Orari S. MesseFeriali: 8 - 18.30

Festivi: 9 - 11 - 18.30

APPUNTAMENTI IN PARROCCHIAControllate sempre la Bacheca in fondo alla Chiesa!

Prossima Uscita Oltretorrente 2.0 Edizione Speciale Natale

Domenica 21 Dicembre

Martedì 9 diceMbre 2014 - ore 21.00 ASSEMBLEA PARROCCHIALE

doMenica 21 diceMbre 2014 - ore 15.00 TOMBOLONE NATALIZIO

tutti i Lunedì - ore 20.00 GRUPPO GIOVANI

tutti i Martedì - ore 17.30 CATECHISMO 8-10 ANNI

tutti i Giovedì - ore 21.00SANTA MESSA E ADORAZIONE EUCARISTICA

tutti i Sabato - ore 14.30 CATECHISMO UNDER 8

tutti Le doMeniche - ore 9.30 CATECHISMO CRESIMANDI

Sabato 20 diceMbre 2014 - ore 15.30 PROVE DI CANTO BAMBINIPROVE PER CHIRICHETTI

CORSO PER LETTORIa SeGuire happy hour

Natale all’aNNuNziata 2014xx Mostra dei PresePi

7 dicembre 2014 - 6 gennaio 2015Feriali: 15.30/18.30

Festivi: 10.00 - 12.00 / 15.30 - 19.00Chi fosse disponibile a fare servizio alla mostra e’ pregato di andarsi a iscrivere nel foglio presenze.

Corteo dei Magi6 gennaio 2015

Piazza Duomo - Chiesa SS.Annunziata