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... ogni tre mesi a casa tua Anno 7 – N. 4 – Dicembre 2011 Inverno Dir. Resp.: Dott. Daniele Marchetti Comitato di Redazione:: Marianna Assoggiu, Daniele Marchetti, Cesare Passigni Co llabo rato ri: Aldo Bertozzi , Massimiliano Cia, Laura Giannini, Vania Lippi, Alessia Martini Stampa Tip. Gasperetti – Fornaci di Barga Aut. Trib. N. 814 del 18/02/05 www.latramontana.org Vergemoli - Fine anno, tempo di bilanci… e quelli che, pun- tualmente, sono apparsi sui media appena poche settimane fa, ci hanno fatto scoprire che siamo la provincia dei record! Primati positivi ma purtroppo anche negativi, che comunque mettono sempre Lucca in testa alle graduatorie regionali, quando non addirittura a quelle nazionali. Così ci accorgiamo, per esempio, che siamo la provincia col maggiore rischio idrogeologico d’Italia, un problema più che mai attuale. Se prendiamo il solo “rischio frane”, siamo ancora davanti a tutti, col 23% del territorio potenzialmente ad alto rischio; a questo aggiungiamo poi che l’80% del territorio toscano è a rischio sismico. Il nostro comune, lo sappiamo bene, è tra quelli più spesso martoriati da frane ed eventi atmosferici, per questo ci ha fatto piacere aver “limitato i danni” a fine ottobre, quando su zone molto vicine alle nostre, abbiamo assistito inermi a morte e distruzione. Speriamo sia un buon sintomo, un segnale che i lavori fatti ad oggi, molti dei quali ancora in corso, abbiano rafforzato le difese per il nostro territorio. Poi, quasi in contemporanea coi dati di queste statistiche, sono usciti quelli sulla raccolta differenziata, e stavolta Lucca si rivela la provincia più virtuosa della Toscana. C’è da fare però un distinguo tra quei comuni che arrivano a differenziare quasi l’80% e quella lunga lista di comuni (ventuno in totale, con al suo interno praticamente tutta la Garfagnana) che non arrivano al 45% e dovranno pertanto pagare una maggiorazione sullo smaltimento del 20%, la cosiddetta eco-tassa. Qui siamo comunque convinti, anche vedendo la nostra piccola realtà, che spesso all’infinita inciviltà delle persone vadano sommati dei problemi logistici: difficile da immaginare, per esempio, una raccolta “porta a porta” nelle nostre piccole frazioni montane. Chissà se non sarebbe il caso, una tantum, di adottare due pesi e due misure… Dulcis in fundo, da pochi giorni è uscita la classifica de Il Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle 107 province italiane: ebbene, qui la nostra provincia passa dal 60° posto del 2010 ad un onorevole 27° posto assoluto; e qui, con la nostra consueta poca modestia ma col realismo che ci contraddistingue, crediamo che il comune di Vergemoli abbia dato un sostanzioso contributo al risultato finale. Vogliamo chiudere augurando a tutti voi di trascorrere un Sereno Natale e che le nubi che, ad oggi, si addensano sull’anno che sta per arrivare, vengano al più presto spazzate via, magari da un bel vento di tramontana; noi intanto diciamo GRAZIE a tutti voi che, col vostro contributo, ci avete dato fiducia, e lo facciamo con un pensiero piccolo ma, per noi, pieno di significati. Noi amiamo scrivere ed ogni tre mesi lo facciamo pensando a voi… ci piace pensare che, per qualche tempo, voi scriverete pensando a noi. AUGURI! ( nella foto: Fornovolasco di notte – ARCHIVIO GROTTA DEL VENTO)

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... ogni tre mesi a casa tua Anno 7 – N. 4 – Dicembre 2011 Inverno Dir. Resp.: Dott. Daniele Marchetti Comitato di Redazione:: Marianna Assoggiu, Daniele Marchetti, Cesare Passigni Collaboratori:

Aldo Bertozzi , Massimiliano Cia, Laura Giannini, Vania Lippi, Alessia Martini

Stampa Tip. Gasperetti – Fornaci di Barga Aut. Trib. N. 814 del 18/02/05 www.latramontana.org

Vergemoli - Fine anno, tempo di bilanci… e quelli che, pun-

tualmente, sono apparsi sui media appena poche settimane fa,

ci hanno fatto scoprire che siamo la provincia dei record!

Primati positivi ma purtroppo anche negativi, che comunque

mettono sempre Lucca in testa alle graduatorie regionali,

quando non addirittura a quelle nazionali. Così ci accorgiamo,

per esempio, che siamo la provincia col maggiore rischio

idrogeologico d’Italia, un problema più che mai attuale. Se

prendiamo il solo “rischio frane”, siamo ancora davanti a tutti,

col 23% del territorio potenzialmente ad alto rischio; a questo aggiungiamo poi che l’80% del territorio toscano è a rischio

sismico.

Il nostro comune, lo sappiamo bene, è tra quelli più spesso

martoriati da frane ed eventi atmosferici, per questo ci ha fatto piacere aver “limitato i danni” a fine ottobre, quando su zone

molto vicine alle nostre, abbiamo assistito inermi a morte e

distruzione. Speriamo sia un buon sintomo, un segnale che i

lavori fatti ad oggi, molti dei quali ancora in corso, abbiano rafforzato le difese per il nostro territorio.

Poi, quasi in contemporanea coi dati di queste statistiche, sono

usciti quelli sulla raccolta differenziata, e stavolta Lucca si

rivela la provincia più virtuosa della Toscana. C’è da fare però

un distinguo tra quei comuni che arrivano a differenziare quasi l’80% e quella lunga lista di comuni

(ventuno in totale, con al suo interno praticamente tutta la Garfagnana) che non arrivano al 45% e

dovranno pertanto pagare una maggiorazione sullo smaltimento del 20%, la cosiddetta eco-tassa. Qui siamo comunque convinti, anche vedendo la nostra piccola realtà, che spesso all’infinita inciviltà delle

persone vadano sommati dei problemi logistici: difficile da immaginare, per esempio, una raccolta “porta

a porta” nelle nostre piccole frazioni montane. Chissà se non sarebbe il caso, una tantum, di adottare due

pesi e due misure… Dulcis in fundo, da pochi giorni è uscita la classifica de Il Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle 107

province italiane: ebbene, qui la nostra provincia passa dal 60° posto del 2010 ad un onorevole 27° posto

assoluto; e qui, con la nostra consueta poca modestia ma col realismo che ci contraddistingue, crediamo

che il comune di Vergemoli abbia dato un sostanzioso contributo al risultato finale. Vogliamo chiudere augurando a tutti voi di trascorrere un Sereno Natale e che le nubi che, ad oggi, si

addensano sull’anno che sta per arrivare, vengano al più presto spazzate via, magari da un bel vento di

tramontana; noi intanto diciamo GRAZIE a tutti voi che, col vostro contributo, ci avete dato fiducia, e lo

facciamo con un pensiero piccolo ma, per noi, pieno di significati. Noi amiamo scrivere ed ogni tre mesi lo facciamo pensando a voi… ci piace pensare che, per qualche tempo, voi scriverete pensando a noi.

AUGURI! (nella foto: Fornovolasco di notte – ARCHIVIO GROTTA DEL VENTO)

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E’ nata a Barga lo scorso 5 novembre Aurora Corradi, una splendida bambina di 3 chili e mezzo, figlia di Alessandro e della

calominese Velia Nardini. Abbiamo già visto Aurora più volte a Calomini, a far visita alla nonna Natalia, e siamo sicuri di vederla

ancora molto spesso in futuro. Le congra-tulazioni della nostra Redazione ai genitori,

agli zii ed alla nonna.

Il 2 dicembre è nato all’ospedale di Barga Tommaso

Martini, figlio di Carlo e della vergemolina Nicla

Lombardi. Il bel bimbo, di 3,120 kg, ha allietato con la

sua nascita i nonni di Vergemoli, Anna e Renzo Lom-bardi, quelli di Vallico Sopra, Norma e Vinicio Marti-

ni, i rispettivi amici e parenti. Speriamo di vedere Tom-

maso, in quanto vergemolino, presto in paese per poter-lo coccolare e trastullare. Auguri da tutta la Redazione.

Un nostro affezionato lettore dall’America, Phil

Roni, si è sposato lo scorso 3 settembre con

Claudia Marquez.

Il matrimonio è stato celebrato nella cattedrale di St. James a Seattle. Pubblichiamo molto

volentieri una foto dell’evento e mandiamo a

Phil e Claudia le felicitazioni di tutta la Reda-

zione de La Tramontana.

E’ nato lo scorso 29 novembre ad Ajaccio (Corsica) Baptiste Vangioni, figlio di Francesco e di Alicia Anziani. Baptiste pesava 3,225 kg. ed era lungo 49 cm. I nonni Graziano Vangioni, originario di Fornovolasco, ed Ales-

sandra Mazzanti gli augurano una vita piena di amore e

felicità.

Sono scomparse in questi giorni di dicembre, due persone attaccate al nostro paese: Gualtiero Vanni, vergemolino dalla nascita, residente in Australia, che faceva ritorno nel nostro abitato ogni anno nei mesi estivi, e Maria Rosa Bianchi, che assieme al marito aveva acquistato casa a Vergemoli, amando tanto il nostro paese da sceglierlo anche come di-mora finale. La Redazione e l’intero paese si strin-gono attorno alle rispettive famiglie, ricambiando l’affetto che queste due persone nutrivano per noi.

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Si ricordano gli orari di aper-tura al pubblico del Comune:

MARTEDI’ E GIOVEDI’: 9.00-13.00

SABATO: 9.00-12.00

Per incontri con i Responsabili si prega di prendere appunta-

mento (0583-764716)

Si ricorda il nuovo orario del-

l’Ufficio Postale :

LUNEDI’ E GIOVEDI’: 8.15-

13.30 – SABATO: 8.15-12.30

Sono iniziati ed addirittura quasi finiti i lavori di restauro e conso-

lidamento del campanile della chiesa parrocchiale di Vergemoli

affidati alla ditta Sabato Leonardo

di Avigliano (PZ) e finanziati da ARCUS Spa.

Il Comune di Vergemoli, come già

comunicato nell’edizione di set-

tembre, è stato condannato in primo grado di giudizio in solido

con altri corresponsabili a rimbor-sare alla signora Donatella Bene-

detti la somma di oltre 373.000 euro a causa di un sasso che il 16

agosto 1998 si distaccò dalla pare-

te rocciosa dell’Eremo di Calomini e la colpì su una spalla. L’avvo-

cato della signora Benedetti ha

disposto, ai sensi di legge, il pi-

gnoramento delle somme deposi-tate sui conti correnti postali intestati al Comune fino alla con-

correnza di € 560.746,11.

Sono iniziati i lavori di realiz-

zazione di un Ufficio Informazio-

ni e Accoglienza Turistica presso Palazzo Roni, a cura della ditta

appaltatrice Luti Giuliano.

I lavori interesseranno il piano ter-ra dell’edificio rendendolo indi-

pendente e funzionante ed atto ad

ospitare l’ufficio preposto.

Il Comune di Vergemoli ha otte-

nuto l’autorizzazione della Soprin-

tendenza dei Beni Culturali e del Paesaggio ad installare, presso la

nuova area per la sosta alla loc.

Vignale a Vergemoli ed al par-cheggio della Grotta del Vento,

pali e lanterne per l’illumina-

zione pubblica funzionanti con la

tecnologia del pannello fotovol-

taico . In questo modo i due parcheggi

saranno illuminati senza oneri

aggiuntivi in bolletta per il Comu-ne.

In questi giorni molti cittadini

riceveranno accertamenti ICI per gli anni dal 2006 al 2010 compre-

si.

Questi atti riguardano: o pagamen-ti in difetto, cioè quando si è

pagato meno del dovuto, o paga-menti non effettuati, quando, cioè,

non si è pagata l’imposta per un immobile. Di quest’ultimo caso

fanno parte tutti gli accertamenti

sugli edifici che sono stati accata-stati di recente, ma che risultavano

già esistenti nel 2006. Se cioè un cittadino ha accatastato oggi (obbligato per legge) un im-

mobile che è esistente da molti anni, vedrà recapitarsi un accerta-

mento ICI per gli anni 2006-2010 ed eventualmente, cioè se dovuto,

anche un accertamento per la TARSU, la tassa sui rifiuti. Si specifica però che, sebbene tutti

gli immobili siano soggetti al pa-gamento dell’ICI, non tutti gli

edifici sono soggetti al pagamento

della TARSU, infatti gli immobili privi di acqua, luce e arredi, ne

sono esenti.

Si comunica ai proprietari di immobili siti nella località Cor-

tevecchia che la Giunta Comu-

nale ha disposto uno sgravio del ruolo TARSU (tassa sui rifiuti)

per tali abitazioni in considerazio-

ne del fatto che dal dicembre 2010,

a causa di un movimento franoso, la località non è stata più servita

dal servizio di raccolta e smalti-

mento dei rifiuti solidi urbani. Pertanto tutti coloro che hanno

un’abitazione in loc. Cortevecchia

non devono pagare la bolletta

TARSU già recapitata per errore o, nel caso in cui l’abbiano già pagata, possono chiedere un rim-

borso prendendo contatto con gli uffici comunali.

L’Amministrazione Comunale ed i dipendenti augurano a tutti

un Buon Natale ed un felice

Anno Nuovo.

QUANTI SIAMO… al 30/11

resid. famiglie

Vergemoli 144 88

Fornovolasco 79 42

Calomini 53 34 Campolemisi 37 22

S. Pellegrinetto 25 17

Totale: 338 residenti (203

famiglie

E’ risaputo che Vergemoli è il comune più piccolo della Toscana coi suoi nemmeno 350 abitanti. Però se andia-mo a vedere l’estensione ter-ritoriale scopriamo che, dei 16 comuni della Garfagnana, siamo al decimo posto per superficie, coi nostri 27,30 Kmq., lasciandoci alle spalle comuni come Camporgiano, San Romano e Piazza al Serchio. Per fare una proporzione vi diciamo che l’intero terri-torio garfagnino ha una su-perficie di 533,77 kmq., quando il solo comune di Roma, per esempio, ha un’e-stensione di 1.285,30 kmq.!

Ricordiamo l’ordinanza della

Provincia di Lucca che prevede l’obbligo di catene a

bordo o pneumatici da neve montati su tutte le strade provinciali e regionali al di

sopra dei 200 metri di quota. L’ordinanza è in vigore da

venerdì 2 dicembre e lo sarà

fino al 15 aprile 2012.

DAL MESE DI NOVEM-

BRE 2011 IL NOSTRO

SITO E’ FINALMENTE

AGGIORNATO CON TUT-

TI I VECCHI NUMERI

DE LA TRAMONTANA.

BUONA LETTURA!

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Sono iniziati finalmente i lavori di ristrutturazione al campanile della chiesa parrocchiale di Vergemoli, eseguiti dalla ditta Sabato Leonar-do, che già aveva vinto l’appalto per la ristrutturazione del primo lotto di Palazzo Roni. Si tratta di opere di restauro e di consolidamento della struttura della torre campanaria, che da molto tempo si trova in condizioni di pre-caria stabilità. A conclusione dei lavori più urgenti ed indispensabili, speriamo che il campanile possa riavere anche il proprio orologio, che da sempre scandiva il lavoro dei campi e la vi-ta del paese, e l’impianto per le campane.

Auguriamo a tutti i lettori un sereno Natale ed un

prospero 2012, anche se i venti di pessimismo e di crisi

che tirano fanno pensare che ci aspettino tempi duri.

Speriamo, nonostante questo, che possano esserci

momenti di aggregazione paesana durante le feste

natalizie, che le nostre case si rivestano di decori e

illuminazioni, e che anche l’Amministrazione comunale,

nonostante le ristrettezze economiche, possa dedicare

qualche risorsa per l’abbellimento del paese e per dare

un segno di vitalità al nostro abitato. Ci auguriamo

inoltre che manifestazioni tradizionali, come il canto

della Befana per le strade del paese il 5 gennaio,

possano avere nuovo vigore e che quante più persone

possibile partecipino alla befanata. Vi aspettiamo

numerosi!

Ringraziamo Selso Savoli per averci fatto dono di questa poesia, toccante e colma di nostalgia. La consegniamo ai lettori, sperando che possano cogliere in queste parole il profondo amore che le ha ispirate.

Alla mia Guglielmina

Quando nel buio della sera

in tante appaion le stelle nel cielo,

mi invitano a recitare una preghiera,

nella mia mente torna quel pensiero.

Sono trascorsi ormai tanti anni

da quando un crudel destino portò via

te, la mia vita, sollievo ai molti affanni,

giovane vita, amata figlia mia.

Penso al buon Dio che ti aveva nata buona,

cresciuta onesta e nell’amor di tanti,

il maledetto male non perdona,

neppur invocando aiuto a tutti i santi.

Tra tante stelle: tante e tutte belle,

alcune son più grandi su nel cielo,

io ti vedo con le ali e un bianco velo

con tua mamma a raccontar novelle.

Di raggiungerti, con gli altri, spero,

se avrò anch’io una piccola stella,

a te spetta sempre la più bella,

per prima sei arrivata su nel cielo.

Papà Selso

I nostri attenti lettori avranno notato,

leggendo lo scorso numero, quanto la buona volontà ed il sacrificio delle persone possa, in certi casi, supplire alla mancanza di sostegno da parte delle istituzioni politiche o religiose. I portoni delle chiese di Campolemisi e San Pellegrinetto, piuttosto che le pan-

chine di Fornovolasco, tutti lavori fatti o in procinto di esserlo col contributo delle persone che qui vivono o coi proventi delle cene paesane. Una dimostrazione coi fatti di come, tutti insieme, si possano ottenere dei risultati anche in momenti di crisi come quello che stiamo vivendo.

VI RICORDIAMO I NOSTRI RECAPITI:

[email protected] 348/0148292

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Anche quest’anno i nostri bimbi hanno festeggiato Halloween al’insegna

dell’allegria. Tanti bambini sono venuti da fuori per unirsi ai nostri piccoli e tutti insieme, mascherati,

sono passati di casa in casa per il consueto “Dolcetto o scherzetto?”. La serata è proseguita al Club La

Pania, dove era stato allestito un

ricco buffet a base di cose dolci e salate. Fra musica e allegria la serata è scivolata via piacevolmente.

Per queste imminenti feste natalizie i nostri bimbi

fanno personalmente gli auguri a tutti i lettori de La Tramontana, a cui l’intera

Redazione si unisce.

DanieleDanieleDanieleDaniele Matteo Matteo Matteo Matteo

VivianiVivianiVivianiViviani

ElenaElenaElenaElena

Matteo Matteo Matteo Matteo

VanniVanniVanniVanni

AndreaAndreaAndreaAndrea

LucaLucaLucaLuca

Martina e ChiaraMartina e ChiaraMartina e ChiaraMartina e Chiara JamilaJamilaJamilaJamila JuliaJuliaJuliaJulia

SebastianSebastianSebastianSebastian LaraLaraLaraLara MartaMartaMartaMarta

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… E luce fu! Nei primi giorni di dicembre, il campanile della chiesa parrocchiale è stato

illuminato con 90 metri di tubo natalizio. Il campanile, che manterrà l’illuminazione per

tutto il periodo delle festività, è visibile, grazie alla sua posizione dominante, da molti dei

paesi vicini e dalla sponda opposta della valle del Serchio.

Si è laureata lo scorso 7 novembre, con una valu-tazione di 110 e lode, la “calominese” Ilaria Corte-si. Ilaria ha ottenuto la laurea in “Formatore per lo

sviluppo delle risorse umane e dell’interculturalità” sotto la facoltà di Scienze della Formazione del-l’Università di Firenze, discutendo la tesi dal titolo “Oltre lo scarto. Dalla società dello spreco e dei rifiuti alla cultura della raccolta differenziata, del riciclo e del recupero”. Le congratulazioni della nostra Redazione alla neo-dottoressa, a mamma Liriana, papà Emiliano ed a tutta la famiglia.

Martedì 25 ottobre a Calomini è stata una giornata di

copiose piogge, culminata nel pomeriggio con un temporale che ha lasciato tutta la frazione senza

energia elettrica. Il guasto, avvenuto intorno alle 17, è

stato causato da un fulmine che ha colpito un palo Enel ad inizio paese, ed ha riportato i paesani in un

atmosfera come da tempo non si ricordava: cena alla

luce delle candele, col chiarore del camino che

contribuiva ad illuminare le stanze, niente televisione

né altri apparati elettronici, molto più tempo per parlare o, perché no, anche per fare una partita a

briscola. Poi per fortuna, o sfortuna, chissà, intorno alle 22, la luce è ritornata.

Si è spento a Si è spento a Si è spento a Si è spento a 83 anni, il 24 83 anni, il 24 83 anni, il 24 83 anni, il 24 ottobre ottobre ottobre ottobre scorso, scorso, scorso, scorso, Mario Mario Mario Mario Valien Valien Valien Valien---- si. si. si. si. Calominese Calominese Calominese Calominese doc,doc,doc,doc, dadadada qualche qualche qualche qualche annoannoannoanno vive vive vive vivevavavava a a a a GallicanoGallicanoGallicanoGallicano insieinsieinsieinsie---- me alme alme alme alla moglie la moglie la moglie la moglie Annarosa.Annarosa.Annarosa.Annarosa. A leiA leiA leiA lei ed ai figli ed ai figli ed ai figli ed ai figli vannovannovannovanno lelelele cccconononon----dodododoglianze glianze glianze glianze d i d i d i d i tutta la nostra tutta la nostra tutta la nostra tutta la nostra RedazioRedazioRedazioRedazione.ne.ne.ne.

Lo scorso 10 ottobre ci ha lasciati, a ll’età di 73 anni, Lorenzo Giannoni. Nato e cresciuto a Calomini, una vita vissuta tra

il Belgio, la Francia e gli Stati Uniti, ha trascorso i suoi ultimi anni a Ghivizzano, dove ha concretizzato il suo sogno di realizzare la Bandiera dell’Emigrante. A lui dedicammo un articolo nel numero di marzo 2010. Le condoglianze della Redazione alla moglie, ai figli ed ai

parenti.

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(Ancora due parole da spendere sulle previsioni fatte nel numero scorso per quanto riguarda il nostro sottobosco) La raccolta delle castagne, quest’anno, non è stata delle migliori e i metati non hanno emanato per le vie del paese quel profumo di fumo e di bosco che quasi quasi ci fa venire l’acquolina in bocca al pensiero di castagne secche e necci. È stato difficile procurare anche quel chilo da far cuocere alla fiamma del camino e da condividere con gli amici nelle serate più uggiose. È venuto a mancare un rito che perdurava da secoli e che segna da sempre la storia sociale dei nostri tipici paesi di montagna. La “colpa” potrebbe essere sì dell’insetto infestante, ma forse anche della stagio-

ne estiva particolarmente calda, che sembra non aver lasciato ancora del tutto il posto all’inverno. Ci auguriamo che la situazione possa migliorare per il prossimo anno, perché non sta a ragio-ne sradicare anche quest’ultima tradi-zione.

Scorcio di Campolemisi

Rinnoviamo il nostro consueto appuntamento con i presepi lungo le strade del paese.

Ciascuno si impegnerà ad allestire il proprio, in modo da condividerlo con tutti. Pertanto, siete invitati a venire a scovare quelli più nascosti e piccoli negli angoli più caratteristici del paese che meglio si prestano alla riproduzione della Santa Famiglia. Magari, quest’anno, sarà possibile anche vedere l’albero che troneggia sul paese,

illuminato, perché l’albero c’è, le luci anche, manca solo un aiuto da parte del Comune nel venire a posizionare le luci. Saremmo felici se potessimo mettere i nostri pensieri

natalizi sotto l’albero illuminato.

Nell’anniversario dei caduti in periodo di guerra, civili e combattenti, non è mancato da parte nostra e dell’Ammi-nistrazione comunale, un momento di preghiera. Il Comune ha portato in ricordo, non la classica corona, ma un lumino che è stato acceso insieme agli abitanti del paese. Una preghiera ne ha ac-compagnato il rito solenne di ringra-ziamento. Abbiamo apprezzato il fatto che nessuno ha dimenticato chi è morto per la libertà comune e rite-niamo che il lumino abbia rappre-sentato a pieno la fiamma del ricordo ancora viva in noi.

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Un altro anno è passato e siamo già arrivati al mese di dicembre. Dopo le piacevoli giornate

estive abbiamo di fronte a noi un altro inverno da

trascorrere e sopportare e, come dice il detto, chi

ben incomincia.... per cui abbiamo cercato di iniziare

al meglio con una bella festa e la Festa del Maiale,

tenutasi a

Fornovola-

sco saba-

to 10 di-

cembre, è stata pro-

prio una gradevole occasione! La ormai tradizionale

porchetta e tutte le altre gustose pietanze cotte

alla griglia, ci hanno dato una bella energia! E il vin

brulè, ottimamente preparato, ha inoltre contri-

buito, non solo a scaldare il corpo, ma anche l'anima,

rendendo ancora più gioviale l'atmosfera. Caldarroste per dessert come giusta e piacevole

conclusione di un'allegra serata in compagnia di amici.

In questo mese di freddo e di gelo Tanti regali arrivan dal cielo Accompagnati da un buffo barbuto Vestito di rosso e al quanto paffuto Ha una risata che riscalda il cuore

E cerca di notte riparo e calore Scende in silenzio da ogni camino Per donare un sorriso ad ogni bambino A lui non importa la razza e il colore Ma ciò che desidera è un mondo d’amore Sullo slittino svolazza nel cielo E cosparge i tetti di zucchero a velo Sorride alle renne felice e beato Orgoglioso e fiero del regalo donato E sognando per sempre una pace totale

Lui augura a tutti un FELICE NATALE!

A settembre è venuta a mancare una nostra affezionata lettrice, Angela Catalani; con affetto le rivolgiamo un ultimo saluto.

Antica Norcineria di Bellandi

Ghivizzano (LU) 0583/77008

B.G. di Tolaini & C.

Pieve Fosciana (LU) 0583/641023

Lucchesia Viaggi

Barga (LU) 0583/711421

Bar La Stazione

Mologno (LU) 0583/710123

Falegnameria Valdrighi s.n.c.

S.Pietro in C.(LU) 0583/710042

Carrozzeria Mologno

Mologno (LU) 0583/710227

B.L. di Bacci e Lucchesi s.a.s.

Bagni di Lucca (LU) 0583/86599

F.lli Puppa s.r.l.

Gallicano (LU) 05838/74647

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L’autunno è la stagione che

maggiormente ci fa godere dei

frutti del bosco e, primi fra

tutti, i funghi e le castagne.

Quest’anno, proprio per la

situazione climatica che si era

verificata, sembrava che di funghi ne dovessero nascere

tantissimi. Già tra la primavera

e l’estate, quando di solito iniziano le prime nascite dei

cosiddetti “estatini”, eravamo tutti pronti con gerle e scar-

poni, convinti che sarebbe sta-

ta un’ottima stagione, proprio per le abbondanti piogge dei

primi mesi dell’anno, e per le belle e calde giornate di sole

venute nei mesi successivi;

tutti ottimi presupposti per la

formazione della famosa muf-

fa responsabile della nascita dei porcini. E invece, per

nostro dispiacere, di funghi

non se ne sono visti se non giusto per qualche isolato

esemplare... ma noi siamo ri-

masti fiduciosi e abbiamo

aspettato che tra settembre e

ottobre la nascita fosse miglio-re. L’estate intanto è passata

calda e soleggiata, special-mente nell’ultima parte, così

da far credere che alle prime

piogge di settembre i funghi

sarebbero sicuramente scop-

piati. Invece di acqua non se n’è vista, se non in moderata

quantità, e così anche in autun-

no ci sono state poche nascite, giusto per qualche mangiata. E

se dal basso le cose non sono

andate bene, anche dall’alto

non è andata meglio. Infatti, anche di castagne non ce ne

sono state molte, e quelle ca-

dute non sono state di buona qualità, a causa soprattutto

della cosiddetta “malattia dei

castagni”, che sta colpendo

anche le nostre zone. La

responsabile di questa epide-mia è una piccola larva che fa

ammalare la pianta, e che si sta rapidamente diffondendo di albero in albero. Agli amici appassionati della raccolta dei funghi e delle

castagne dico che dobbiamo attendere il prossimo anno, con la speranza che sia migliore di questo che sta finendo, e a tutti auguro

di trascorrere un buon Natale e un felice anno nuovo.

Uno splendido porcino trovato a San Pellegrinetto

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di Aldo Bertozzi

“Mi daresti ancora una sorsata di quel vin che hai stappato stasera? Sarà anco uno striscìn, ma va gió ch’è un piacé! ” disse Mario Lupetti rivolto al Rosso, come veniva soprannominato Geremia Boni di Fornovolasco, il

padrone di casa, dal quale si era recato per trascorrere una serata a vejo, in quella fredda ed umida sera di

novembre.

“Come no?” rispose il Rosso, riempiendo fin quasi fino al collo il ‘tubo’ che Mario teneva con la mano

tesa, proseguendo col dire: “A patto però che tu ci racconti la vicenda di quando portonno via per qualche giorno a

fila a don Anselmo l’uva che curava con tanto amore nell’orto a fianco della canonica”. “ Ma l’avrò conta un miliardo di volte!” replicò Mario, schermendosi, ma, sotto sotto, orgoglioso di venir

considerato e di poter rivestire per qualche tempo i panni del ‘mattatore’. Quindi cominciò il suo racconto, delineando, con ricchezza di particolari la figura del parroco del paese,

un uomo buono come il pane, sempre pronto ad accorrere per portare ai bisognosi una parola di conforto, per dare

i consigli migliori a chi si fosse rivolto a lui per una decisione da prendere o una condotta da tenere, senza grilli per la testa e tutto dedito alla cura della sua Chiesa e delle anime a lui affidate, ma con il difetto di essere un po’

troppo attaccato al denaro ed alle cose sue.

“Oddio”, aveva proseguito Mario “non è che non avesse le sue brave ragioni e le sue giustificazioni. Con

una parrocchia povera come la sua, le misere offerte che riusciva a raccogliere con le Messe ed i costi per vestirsi, sfamarsi e riscaldarsi d’inverno, chiunque avrebbe probabilmente adottato come lui una politica di rigorosa

economia”. Ora nell’ambito di questo concetto di oculata gestione delle proprie risorse, il buon prete aveva sempre

tenuto particolarmente al proprio orto, dal quale ritraeva frutta e verdura praticamente senza sborsare una lira,

visto che a seminarlo, concimarlo, innaffiarlo, tenerlo pulito dalle erbacce, provvedeva il Renzo del Moro, un parrocchiano che, nelle ore lasciategli libere dal suo lavoro di ciabattino, svolgeva le funzioni di sagrestano e di

collaboratore domestico del parroco.

Quell’anno l’uva di don Anselmo era particolarmente bella.

La stagione era stata propizia, il verderame irrorato con sapienza dal Renzo aveva tenuto lontano i parassiti ed il prete poteva contemplare soddisfatto quei bei grappoli in via di maturazione, aspettando il momento

della vendemmia e pregustando la gioia di aver praticamente a disposizione gratuitamente l’uva per tutto l’inverno ed il vino per l’intero anno a venire, considerando che non aveva nessun altro da sfamare e che, oltre tutto, non era

un gran mangiatore, né un gran bevitore.

Ormai l’uva bianca aveva un bel colore dorato mentre quella nera, più che invaiare, aveva assunto una tonalità blu notte.

Ma a questo punto accadde un fatto inquietante. Non è che don Anselmo conoscesse i suoi grappoli ad uno ad uno, come un pastore conosce le proprie

pecore, né che li contasse quotidianamente, ma, insomma, anche un cieco avrebbe potuto accorgersi che quelli

diminuivano giorno dopo giorno.

Non potevano sussistere dubbi: c’era qualcuno che, in assenza sua o di Renzo, si introduceva clandestinamente nell’orto, appropriandosi dell’uva.

Certo, non si trattava di un danno irreparabile o di rilevante gravità, ma quell’uva doveva servirgli per concludere i suoi magri pasti e per ricavarne un po’ di vino.

E poi, oltre ad essere la sua, rubare era peccato: lo aveva detto anche Nostro Signore.

Alla luce di ciò, riteneva giusto convincer l’ignoto ladro a desistere dalla sua condotta, senza peraltro assumere posizioni estreme, non solo estranee al suo modo di essere, ma anche fuori luogo per l’esiguità del fatto.

Rimuginando sul da farsi, ebbe un’idea che gli parve idonea a contemperare le opposte esigenze e così,

preso un ampio cartello, vi scrisse: LASCIA STARE L’UVA DEL PARROCO. IO NON TI VEDO. MA DIO SI’! e

lo piazzò quindi in modo ben visibile nell’orto, convinto che quell’avvertimento avrebbe distolto il ladruncolo dal proseguire nella sua attività furtiva.

Si stupì dunque non poco quando, il giorno seguente, recatosi nell’orto constatò che l’ignoto ladro aveva colpito ancora, portando via alcuni bei grappoli di uva bianca e nera.

Ma ancor più stupito lo lasciò la scritta (che si poteva ora leggere sotto la sua ammonizione) che diceva

così: SIGNOR PARROCO, SO BENE CHE DIO MI VEDE, MA SO ANCHE CHE – COME CI HA

INSEGNATO LEI A MESSA – EGLI E’ SOMMA BONTA’, OGNI SUA AZIONE E’ GIUSTA E NON PUO’

CERTO COMPIERE ATTI CRITICABILI.

DUNQUE SONO CERTO CHE NON LE VERRA’ A FARE LA SPIA!

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Foto ricordo di gruppo – Anni 45-50 (FOTO ARCHIVIO RENZO LOMBARDI)

Gruppo di parrocchiani con don Antonio – Anni 50 (FOTO ARCHIVIO RENZO LOMBARDI)

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Riceviamo e pubblichiamo volentieri uno scritto di Padre Natale Cocci sulla celebrazione commemorativa dei 97 anni di presenza dei Frati Cappuccini all’Eremo di Calomini.

L'Eremo di Calomini, situato lungo la valle della Turrite della bassa Garfagnana nel territorio del com une di Vergemoli, è un santuario

caratteristico e suggestivo in quanto - oltre ad altre singolarità - è posto a ridosso di uno strapiombo roccioso. Questo santuario, insiem e con quelli di San Pellegrino

e dell'Argegna, rappresenta non solo uno dei più noti e frequentati luoghi di culto della valle del Serchio, ma anche uno dei pochi esempi, forse il più significativo, di

architettura rupestre della Garfagnana (le singolari caratteristiche degli abri) La primitiva chiesina, già documentata intorno al secolo XI, quando si venerava la Madonna della Penna o della Grotta e successivamente la "Sancta Maria ad M artyres”, dopo alcuni ingrandimenti eseguiti

nel XII secolo, fu ridotta nelle forme attuali. I pr im i amministratori e promotori del culto di M aria Santissima furono chiamati

conversi, poi rettori, e infine custodi, ai quali poi successero gli Eremiti, di cui è documentata la presenza nei secoli che vanno dal X IV al XIX. Credo che l'attuale configurazione del Santuario, essendo quasi per metà scavato nella viva roccia, si debba soprattutto al loro lavoro. Essi sicuramente, com e risulta dall'archivio, si assunsero direttamente l'incar ico principale

di attendere al culto della M adonna, che promossero fino al 1868, presenti quindi in continuità per oltre cinque secoli. Nel loro ricordo il popolo incom inciò a

chiam are il santuario la Madonna dell'Eremita o semplicemente Erem ita.

Dopo gli Eremiti subentrarono i padri cappuccini. M ons. Marengo, Vescovo della diocesi di Massa, soddisfacendo alle richieste di una commissione del luogo, con decreto del 1914 affidò il santuario alla custodia dei frati cappuccini della

monastica provincia di Lucca. Sono dodici i frati cappuccini di Lucca che hanno ricevuto l'incarico e il titolo di

custodi e poi anche di rettori dell'Eremita: il primo custode ad experimentum fu

padre Clemente da Compione, che rimase all'Eremo come custode dal 15-04-1914 al 06-06-1914 e l'ultim o Padre Natale Cocci, com e custode e rettore

(parrocchia di Verni), il quale ha esercitato il suo ministero continuo nel Santuario dal 02-10-2001 al 25-03-2011: ultimo giorno della presenza ufficiale dei

Cappuccini all'Erem ita. Tutti i Cappuccini che sono stati m andati all'Eremo hanno fatto la loro parte, non solo per la loro vita

religiosa, vissuta e testimoniata secondo la spiritualità francescana - cappuccina, m a soprattutto nel consegnare a molti, credenti e non, una formazione personale e um ana. Molte persone di diversa provenienza e condizione sociale riconoscono

infatti l'alto valore formativo dei percorsi spirituali e culturali proposti dalla spiritualità francescana. (…) Sono convinto però

che la dramm atica carenza di risorse um ane e il crescente calo delle vocazioni religiose nel corso di quest'ultimi decenni siano la principale ragione che ha indotto i frati cappuccini ad abbandonare l'Erem o di Calom ini. Rimane ancora vero però che due confratelli: P. Alfonso Tom ei da Torcigliano (27 anni) e P. M aurizio Porta da Virgoletta (21 anni), a differenza degli altri, sono rimasti presenti nella memoria del popolo non solo per la lunghezza di

tempo del loro servizio, per l’accoglienza fraterna dei visitator i: fedeli, turisti ecc., e per grossi lavori che sono stati eseguiti in riferimento alla strada di accesso al santuar io e al consolidamento del terreno che riguarda in modo specifico la chiesa, ma sia dovuta soprattutto alle qualità di carattere evangelico-francescano ecc., di

cui essi erano dotati.

Se la matematica non è un'opinione, i religiosi Cappuccini di Lucca hanno compiuto il loro servizio all'Eremo per 97 anni. Dopo la presenza dei Cappuccini presso il Santuario è subentrata

una nuova comunità, nata a Prato nel 2005, un Istituto di vita consacrata, i Discepoli della Annunciazione. Il fondatore è padre Giglio Maria Gilioli, appartenente già prima alla comunità dei Servi di Nazareth di Verona. (…) Mi si permetta, a questo punto, di esprimere non solo un m io

parere personale, m a anche di rifer ire un'osservazione che circola nella stessa comunità dei

fedeli della zona, come pure nella comunità dei Cappuccini: i servizi e i sacrifici com piuti dai frati all'Eremo di Calomini per 97 anni, erano degni di memoria, sia pure in m odo circoscritto e

semplice. Proprio per questo scopo, l’arcivescovo Italo Castellani e il suo Vicario M ons. M ichelangelo Giannotti, raccolto l'invito dal Padre Natale Cocci, si sono trovati all’Eremita nel pom eriggio del 23 Ottobre, alle ore 16 per una celebrazione liturgico-commemorativa.

Dobbiamo anzitutto ringraziare tutti i fedeli,

che, nel corso dei secolo hanno promosso con l’affetto, l’amore e l’impegno manuale,

la devozione e il culto alla “Sancta M aria ad

Martyres”, in tal modo che il santuar io nella sua espressione universale rispondesse alle esigenze dei tempi e al decoro che si richiede alla casa della M adre di Dio e alla Mediatrice di tutte le grazie. Maria santissima ne

conosce i meriti e quindi la dovuta r icompensa.

In questo ringraziamento sono evidentemente inclusi tutti i paesi-le parrocchie della zona (Vergemoli-Fornovolasco, Trassilico, Verni, Gallicano ecc. e in m odo singolare la parrocchia di Calomini, da cui deriva

addirittura l’espressione “Erem o di Calomini”). Non possiam o terminare senza ricordare il contributo di m olti fedeli, tra i quali vogliamo ricordare

particolarmente: 1. Pietro M ilani di Pomezzana (com une di S tazzema) che ha adornato il santuario con le sue opere artistiche di scultura lignea (Via Crucis, lungo il vecchio sentiero, il grande crocifisso di acero ispirato a P ietro Tacca, la

statua della M adonna alla sorgente, la statua di S. Francesco con una tortora nella mano destra e il mondo

nella sinistra, la figura di S. Giuseppe con l’ascia in mano, alcune riparazioni dei vecchi confessionali). 2. Le signore Cesira Benelli di Calomini e Clive Tusini del Cinquale (Massa-Carrara) che hanno svolto il ruolo di

domestiche e di cuoche per oltre due decenni.

3. Naturalm ente è doveroso ricordare i vescovi di Lucca e di Massa per l’attenzione soprattutto spirituale perché il santuario dell’Eremita fosse un richiam o perenne e significativo alla venerazione della Madre di Dio e degli

uomini.

Il giorno 23-10-2011 alla solenne commemorazione erano presenti: Sua Ecc. Arcivescovo di Lucca Italo Castellani, che ha presieduto la solenne concelebrazione e ha pronunciato parole di ammirazione;

Il V icario Generale della diocesi di Lucca Mons. M ichelangelo Giannotti;

Il M . R. Ministro Provinciale dei Frati Cappuccini della Toscana P. Luciano Baffigi; P. Natale Cocci, già M inistro Provinciale dei Cappuccini di Lucca e ultimo custode e rettore; Il S indaco di Vergemoli M ichele Giannini, presente con la fascia tricolore e il labaro del com une, portato dal vice sindaco.

I Padri Cappuccini toscani: Giam paolo Salotti, superiore della Fraternità di Monte S. Quirico e il vicario P. Ubaldo Allorini (Lucca) e Santi Rossi, superiore della fraternità di Massa con il Vicario P. Eugenio Elmo e numerosi fedeli.

Hanno permesso tutto questo i nuovi custodi dell’Eremo i Discepoli dell’Annunciazione, Il Fondatore e 13 suoi giovani discepoli che ringraziamo per la loro

accoglienza e cortese ospitalità.