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1 Obiettivi ed esperienze di Terna ai fini dell’affidabilità dei propri impianti Trento, 24 marzo 2017 Seminario AEIT Sez. TAA Relatori TERNA S.p.A. Enrico Maria Carlini Michele Poli

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Direzione Dispacciamento Nazionale1

Obiettivi ed esperienze di Terna ai fini dell’affidabilitàdei propri impianti

Trento, 24 marzo 2017

Seminario AEIT Sez. TAA

Relatori TERNA S.p.A.

Enrico Maria Carlini

Michele Poli

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Mappatura Aree a

rischio di evento

climatico

Raccolta e analisi eventi climatici

severi (ghiaccio/neve, alluvioni,

venti forti, inquinamento salino).

Storico + esperienza esercizio

Lista interventi per

incremento resilienza

PIANO di Lavoro

PER LA RESILIENZA

DELLA RETE DI

TRASMISSIONE

NAZIONALE

Proposta di Analisi

Costi-Benefici

Individuazione di interventi

già pianificati in Piani di

Terna / proposte di nuovi

interventi

Definizione di resilienza

Definizione e classificazione delle possibili

soluzioni di intervento

Draft Linee Guida

AEEGSI

Ed. Maggio 2016

Processo Piano di Resilienza

a

b

c

d

e

f

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La Sicurezza funzionaleDefinizioni

tempo

Potenza

disalimentata

È la capacità di un elemento o sistema di preservare il proprio funzionamento se sottoposto all’azione

di un evento severo (es. forte nevicata o esondazione).

È definibile a due livelli:

Sicurezza funzionale di impianto: dipende dallo standard di sicurezza con cui l’impianto è stato

progettato

Sicurezza funzionale di sistema: dipende dall’architettura di rete complessiva

Al crescere della Sicurezza

funzionale di sistema, il

picco si riduce

La sicurezza funzionale non considera

vulnerabilità esterne quali ad esempio

la caduta di piante fuori fascia di

rispetto.

Definizione di ResilienzaSicurezza funzionale, Ripristino e Survivability

a

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Il Ripristino di una rete elettricaDefinizioni

tempo

Potenza

disalimentata

È la capacità del gestore di rete di rialimentare quanto più velocemente gli utenti disalimentati a seguito

del manifestarsi di un evento severo (es. forte nevicata o esondazione).

Il Ripristino dipende dall’entità, efficienza ed efficacia della azione messe in atto dal gestore a seguito

delle disalimentazioni (es. procedure di controllo e conduzione, intervento squadre operative, impiego

gruppi elettrogeni). Talvolta la capacità di ripristino è dipendente da fattori esterni quali ad esempio la

viabilità.

Il sistema ha un grado di Ripristino tanto

più elevato quanto più velocemente

vengono rialimentati tutti gli utenti

Tempo operativo

Il Ripristino viene convenzionalmente

misurato trascorso il tempo

operativo.

Definizione di ResilienzaSicurezza funzionale, Ripristino e Survivability

a

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La Resilienza di una rete elettricaDefinizioni

È la capacità del sistema e del gestore di rete di resistere e reagire agli eventi severi (es. forte nevicata

o esondazione) che ne compromettono il funzionamento, riportando quanto più velocemente il sistema

nel suo stato iniziale.

Dipende pertanto da quanto il sistema è sicuro funzionalmente (si riduce il picco di utenti disalimentati)

e dall’intensità della rialimentazione (ovvero il grado Ripristino messo in atto dal gestore).

Resilienza = Sicurezza funzionale + (1 - Sicurezza funzionale) * Ripristino

Il sistema è tanto più resiliente quanto

minore è il numero residuo di utenti

disalimentati al tempo operativo

tempo

Potenza

disalimentata

Tempo operativo

Definizione di ResilienzaSicurezza funzionale, Ripristino e Survivability

a

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Valutazione del tempo di ritornoDefinizioni

Tempo di ritorno: intervallo di tempo tra ricorrenze successive di un’azione climatica di ampiezza minima definita. L’inverso del

periodo di ritorno è la probabilità annuale di superamento di detta azione minima.

Le linee aeree, ai fini della valutazione dell’affidabilità strutturale, vengono caratterizzate mediante il tempo di ritorno caratteristico

delle azioni che ne determinano il collasso strutturale, prendendo in considerazione i carichi della nuova norma CEI EN 50341-2-13

(nuova norma CEI 11-4). In altre parole si ipotizza l’applicazione delle azioni derivanti dalla nuova norma con la resistenza di un

elettrodotto esistente (progettato con norme precedenti e quindi carichi diversi da ghiaccio/neve).

Si assume che le linee aeree siano state progettate a regola d’arte e secondo le norme tecniche vigenti all’epoca della loro

costruzione e si considera l’elemento conduttore come quello più debole con riferimento ai carichi ghiaccio/neve e vento.

Non sono considerati i danni che non compromettono l’uso dell’impianto (es. rottura fune di guardia), sebbene talvolta sia necessario

procedere all’eliminazione della causa di guasto per riprendere il servizio (es. taglio della fune di guardia rotta).

Nello specifico, per un dato impianto esistente, viene considerata la combinazione dei carichi di ghiaccio o neve e vento

che portano al collasso funzionale dell’impianto e si valuta il tempo di ritorno caratteristico della corrispondente azione.

L’affidabilità delle alimentazioni delle Cabine Primarie è valutata tenendo conto delle possibili alimentazioni residue, per un tempo di

ritorno dato: viene così attribuito un tempo di ritorno caratteristico per ogni Cabina Primaria.

Livello di affidabilità Periodo di ritorno di azioni climatiche [Anni]

1 (riferimento) 50

2 150

3 500

Livelli di affidabilità definiti nella

norma

Definizione di ResilienzaSicurezza funzionale, Ripristino e Survivability

a

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tempo

Potenza

disalimentata

Al crescere della Sicurezza

funzionale di sistema e a parità

di evento, il picco si riduce

Ripartenza: è responsabile della

fase iniziale di rialimentazione,

dovuta alla teleconduzione

Recupero: completa il pieno

ripristino degli impianti fuori

servizio, con tempi più lunghi

Tempo operativo

Ripristino e/o Survivability

Resilienza

Sicurezza funzionale

Definizione di ResilienzaEvento di rete con disalimentazioni: fasi di evoluzione

a

Integrale aree

sottese = ENF

Fase

PREVENTIVA

Fase

EMERGENZ

A

Fase RISPRISTINO

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Intensità

disalimentazioni (MWh)

Definizione di ResilienzaCorrelazione tra intensità evento e entità del disservizio

a

Avere un sistema più resiliente significa che, determinata una certa base temporale e a parità di

intensità degli eventi severi, si registra un valore minore di intensità di disalimentazioni

Sistema -

resiliente

Sistema +

resiliente

Intensità

evento

(e.g. mmH2O)

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Storico eventi meteoEventi meteorologici severi occorsi negli ultimi 15 anni

*Valorizzazione per gli eventi ritenuti maggiormente significativi (eventi dal 2008 al 2015)

** Valorizzazione per gli eventi ritenuti maggiormente significativi (dicembre 2013)

b

Gli eventi critici che determinano le ENF maggiori sono ghiaccio/neve ed inquinamento salino

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Storico eventi meteoEnergie non fornite Terna/Telat

Fonte: Rapporto annuale Terna 2015 – Qualità del servizio di trasmissione

b

L’ENSR di Terna e Telat è stata pari a circa 4*10-6 dell'energia trasmessa nel 2015

Andamento performance

annuale indicatore ENSR

Terna

Andamento performance

annuale indicatore ENSR

Telat

ENSR = indicatore oggetto di regolazione premi-penalità, ottenuta escludendo dalla ENS i volumi derivanti da

cause non riconducibili all’operato di Terna, corretto da una funzione di saturazione (ENS regolata).

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AlluvioniGhiaccio e Neve Venti forti

1 2 3

Inquinamento Salino

4

Eventi Severi

Le mappature sono state effettuate e riportate in forma cartografica

In fase di completamento

(da parte autorità di

bacino) e integrazione con

dati Terna

Mappa coerente con

Norma CEI 11/4:2011 e

Norme Tecniche per le

Costruzioni

Mappatura aree critichec

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interventi infrastrutturali sulla rete di trasmissione (es. realizzazione

nuove linee aree o in cavo, sostituzioni vecchie linee, sostituzione conduttori,

installazione di opportune componentistiche di rete) in modo che la rete

“resista” a un evento severo mitigando o riducendo le disalimentazioni;

interventi di esercizio flessibile e monitoraggio della rete, ovvero soluzioni

che consentono di esercire la rete in modo smart, implementazione di

dispositivi e apparecchiature che consentono un monitoraggio di tutti gli

elementi della rete e potenziamento dei sistemi di telecomunicazione e

controllo tramite installazione di fibra ottica su fune di guardia;

interventi di miglioramento efficienza operativa, ovvero soluzioni che

consentono di ridurre i tempi di rialimentazione dopo un evento severo con

disalimentazioni, quali:

• dotazione attrezzature/strumenti di lavoro (mezzi speciali, sostegni

provvisori, cellulari satellitari, procedure di controllo e conduzione…);

• implementazione di procedure operative e di coordinamento tra Terna e i

DSOs.

Tipologie di interventi per un sistema Resiliente

Sicurezza funzionale

Ripristino

Sicurezza funzionale

d

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FASE PREVENTIVA

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I sovraccarichi sui conduttori

Il manicotto di neve Densità “wet” (“dry”) ρi = 100÷850 (50÷100) kg/m3

• La neve si deposita sulla superficie dei conduttori prevalentemente in prossimità delle cavità tra i trefoli, il baricentro del conduttore si sposta sul lato sul quale la neve si è depositata lasciando il baricentro geometrico e il conduttore tende quindi a ruotare amplificando il fenomeno. La limitata rigidezza torsionale dei conduttori è pertanto il principale meccanismo che conduce alla formazione di un manicotto cilindrico di neve.

Il manicotto di ghiaccio Densità ρi = 700÷900 kg/m³

• La formazione del manicotto di ghiaccio si verifica in situazioni di inversione termica in cui gocce di acqua a temperatura positiva durante la loro caduta attraversano regioni a temperatura negativa sottoraffreddandosi ma rimanendo a temperatura minore di zero. A contatto con oggetti freddi queste gocce ghiacciano rapidamente con pochissima aria intrappolata (e quindi con densità elevata)

Galaverna di pioggia Densità ρi < 100 kg/m³

• La galaverna di pioggia, chiamata anche “gelicidio” si forma quando una precipitazione risulta piovosa anche in presenza di temperature al di sotto dello zero (passaggio attraverso strati di aria calda). Al contatto con le superfici anch’esse al di sotto dello zero, le gocce congelano istantaneamente stratificandosi e dando luogo a sovraccarichi di notevole entità (il diametro delle gocce è infatti superiore a quello delle goccioline presenti nella nebbia che caratterizzano la galaverna di nebbia).

Proposte per Fase preventivae

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• Dispositivi antirotazionali

• Snow Rings

• Conduttore a conci “Z”Metodi Passivi

• Vernici attive

• Rivestimenti ferromagnetici (LC Spiral-Rods)

Vernici attive e rivestimenti

• Joule-effect methods (per anti-icing & de-icing)

• De-icing fune di guardiaMetodi Termici

• Vernici e polimeri idrofobici e ice-fobici

• Vernici composite

• SAMs

• Superfici Superhydrophobic

Nuovi rivestimenti“Icephobic”

eProposte per Fase preventiva

Metodi per prevenire la formazione di sovraccarichi

sui conduttori

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Metodi Passivi

Su un conduttore con ridotte possibilità di torsione, come è il caso

di un conduttore Aero-Z, il deposito di neve cresce assialmente e si

scarica non appena la massa eccentrica è sufficiente. Efficacia da

dimostrare e comunque solo per wet-snow

Dispositivi antirotazionali

Snow Rings

Conduttore a conci “Z”

I dispositivi antirotazionali aumentano notevolmente la rigidezza

torsionale del conduttore sul quale vengono installati ostacolando la

continua rotazione sotto carichi eccentrici che è alla base della

formazione e del consolidamento del manicotto. Efficacia verificata per

wet-snow. Da valutare il sovraccarico sulla campata

Gli anelli posti sul conduttore cordato con adeguato spessore e

inseriti a distanza uguale uno dall’altro (a seconda del passo di

cordatura del conduttore) hanno l’obiettivo di evitare lo

scivolamento della neve lungo i trefoli con conseguente formazione

del manicotto. Efficacia limitata

eProposte per Fase preventivaMetodi per prevenire la formazione di sovraccarichi sui conduttori

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Sperimentazione dispositivi antirotazionali nell’area Nord Est

Con calata al suolo del conduttore…

eProposte per Fase preventiva

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T579 Dobbiaco – BrunicoCONCLUSO

T790 Dobbiaco – P.Malon – SompradeCONCLUSO

T663 Calalzo – ZuelCONCLUSO

T664 Campolongo – P.68/ACONCLUSO

T670 Pelos – P.107CONCLUSO

T706 Ovaro – P.20/ACONCLUSO

T103 La Rocca – GiustinoCONCLUSO

eProposte per Fase preventiva

Sperimentazione dispositivi antirotazionali nell’area Nord Est

Metodi per prevenire la formazione di sovraccarichi sui conduttori

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Vernici attive e rivestimenti

Rivestimenti ferromagnetici (LC Spiral-Rods)È un metodo che si basa sull’utilizzo di rivestimenti ferromagnetici che mantengono positiva la

temperatura superficiale del conduttore. Il riscaldamento del rivestimento ferromagnetico si

ottiene grazie alle perdite dovute alle correnti parassite indotte dal campo magnetico. Tale metodo

è stato sperimentato con successo in Giappone dove è stato prodotto ed installato per più di 20

anni al fine di prevenire gli incidenti causati dalla caduta improvvisa di grandi quantità di neve e/o

ghiaccio. Nessuna alimentazione esterna. Installazione difficoltosa. Perdite extra indotte.

Vernici attive

I metodi basati su rivestimenti protettivi attivi richiedono fonti di alimentazione esterne. Il principio

è quello di sfruttare le perdite nel rivestimento dielettrico che copre l’intera superficie del

conduttore. Scegliendo adeguatamente tale rivestimento è possibile mantenere la temperatura

superficiale al di sopra del punto di congelamento. Efficacia da dimostrare. Applicazione

necessariamente in fabbrica. Richiede alimentazione esterna AC alta frequenza

eProposte per Fase preventivaMetodi per prevenire la formazione di sovraccarichi sui conduttori

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Nuovi rivestimenti “Icephobic”

Soluzioni in fase di studio e sviluppo

Efficienza Durabilità

Costi compatibili

con ciclo vita

Facilità di applicazione

Recenti studi e analisi hanno confermato la soluzione del

rivestimento “Iephobic” come auspicabile e preferibile per

semplicità ed economia; è tuttavia vero che al giorno d'oggi

rivestimenti che presentano tutte le caratteristiche richieste

non sono ancora disponibili e l'esperienza finora

accumulata conferma che il ghiaccio atmosferico allorchè le

condizioni di formazione persistano aderisce su tutti i

materiali. Le soluzioni attualmente in studio ma che tuttavia

non possono al momento considerarsi fruibili, sono:

•Materiali come Teflon e PTFE hanno la capacità di diminuire la Permittività ɛdel materiale riducendo così le forze elettrostatiche. Per il momento questi materiali garantiscono una maggiore facilità per DI e AI ma non riducono l’adesione di ghiaccio e neve

Vernici e polimeri idrofobici e ice-fobici

•Vernici composite a base di un mix di hanno evidenziato una significativa riduzione dell’adesione di acqua e ghiaccio. Tali soluzioni, seppur promettenti rimangono al momento appannaggio della solo industria aeronautica

Vernici composite

•Self Assembled Monolayers, sono assemblati molecolari spontanei che hanno evidenziato elevate proprietà ice-fobiche. Il limite attuale all’utilizzo è rappresentato dalla sostanziale incapacità di aderire a superfici complesse

SAMs

•Sono superfici che hanno evidenziato evidenti proprietà idrofobiche, tuttavia, la relativa fragilità strutturale, la capacità di aderire ad un determinato substrato, ed il loro comportamento nel tempo costituiscono ostacoli all’utilizzo diffuso

Superfici Superhydrophobic

eProposte per Fase preventivaMetodi per prevenire la formazione di sovraccarichi sui conduttori

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Metodi termici

È un metodo utilizzato per eseguire il de-icing di molti chilometri di fune

di guardia utilizzando una alimentazione alternata in media tensione

come sorgente di corrente. È un metodo che deve prevedere

l’isolamento della fune di guardia e l’adozione di idonee corna

spinterometriche.

Metodo joule per anti-icing

De-icing della fune di guardia

L’utilizzo dell’effetto Joule per l’anti-icing è senza dubbio il metodo più

antico e più collaudato. È stato ed è tuttora utilizzato con successo dagli

USA, Canada e nell'ex Unione Sovietica. È un sistema che può

utilizzare sorgenti AC e DC e deve essere necessariamente coordinato

ad un riassetto della rete. Necessario il monitoraggio dei sovraccarichi

della linea e disporre di previsioni meteo affidabili.

eProposte per Fase preventivaMetodi per prevenire la formazione di sovraccarichi sui conduttori

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Sistema previsionale WOLF

eProposte per Fase preventivaMetodi per prevenire la formazione di sovraccarichi sui conduttori

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Possibili provvedimenti di esercizio

da attuare in tempo reale

ProvvedimentoCondizioni di

applicabilitàBenefici Rischi

Antennizzazione

ciclica

Efficacia dipendente dal carico e

dalla produzione

Cambio assetto ogni 2 h

Aumento dei transiti sulle linee in partenza

Sicurezza N-1: rischio disalimentazioni

Numero di manovre e tempi di ripristino

del servizio in caso di scatti

Apertura

secondario ATR

380/132 kV

Valutazione del carico per

evitare sovraccarico di altri ATR

Aumento dei transiti sulle linee in partenza

Sicurezza N-1 in caso di scatto linee

(no disalimentazioni)

Sicurezza N-1 in caso di scatto altro ATR

(possibili sovraccarichi o degrado di

tensione)

Variazione assetto

rete a 380 kVNecessità di elevato transito

sulle direttrici di rete primaria

Riporto di transito sulla rete secondaria

Efficacia su eventuali direttrici in paralleloVerifica sicurezza sulla rete primaria

Movimentazione

VSC ATR 380/132

Verifica flusso di potenza

reattiva limitato all’arteria

interessata

Efficacia su tutta l’arteria

Efficacia su eventuali arterie in parallelo

Possibile combinazione con altre manovre

Degrado nella qualità della tensione

Gruppi in servizio

da sincroniDisponibilità dei gruppi

Aumento dei transiti di potenza reattiva

Possibile combinazione con altre manovre

Gruppi in

produzione

Disponibilità dei gruppi

Valutazione di costo, capacità di

produzione e sensitivity

Aumento dei transiti sulle linee vicine

Possibile combinazione con altre manovre

Possibili alimentazioni in isola

Riduzione capacità della risorsa primaria

(per black-start e funzionamento in isola)

eProposte per Fase preventivaMetodi per prevenire la formazione di sovraccarichi sui conduttori

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FASE IN EMERGENZA

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Proposte per Fase emergenzae

Governance delle procedure di emergenza

• Classificazione stati emergenza

• Scambio dichiarazioni di emergenza

• Definizione priorità d’intervento

• Presidio

• Coordinamento Operativo con Istituzioni

TSO DSO

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Motorizzazione e teleconduzione dei sezionatori su sostegno esistenti

Installazione e teleconduzione di ulteriori sezionatori su sostegno

( ) ( )

UTENTE

• Funzionamento in condizioni

ambientali avverse

• Servizi ausiliari alimentati da

batteria e pannelli fotovoltaici

• Sistema di telecomunicazione

affidabile (FO, OCV, o SAT)

Proposte per Fase emergenzae

( ) ( )( ) ( )( ) ( )

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Upgrade e remotizzazione dei sistemi di monitoraggio

nelle stazioni elettriche, nelle cabine primarie e negli

impianti di produzione

Informazioni da acquisire:

• Fasi guaste

• Distanza di guasto

• Oscilloperturbografia

• Conduttore rotto

• Guasto altamente resistivo

Errori da epurare:

• Risposta TV capacitivi

• Effetto mutuo accoppiamento

• Effetto contributo al guasto da

altri estremi

UTENTE

RETE TCP-IP

DSO

L AT «N»

IED

DFR FTP

Coll. con

CAMPO

IED

DFR FTP

Coll. con

CAMPO

Ethernet

L AT 1

Satellite Syncronized Clock

GPS

Ethernet

RTU CP

(TPT 2000)

SERVER DFR Acquire-DIsplay Analyze Software

UNITA IMPIANTI

TRI

PRONTO INTERVENTO

Centro Operativo

Distribuzione

CENTRO CONTOLLO

TELECONDUZIONE

TRI

L AT «N»

IED

DFR FTP

Coll. con

CAMPO

IED

DFR FTP

Coll. con

CAMPO

Ethernet

L AT 1

Satellite Syncronized Clock

GPS

Ethernet

RTU CP

(TPT 2000)

Cabina Primaria

“1” DSO

Cabina Primaria

“N” DSO

Centro Operativo Controllo

DSC Control Area Centre

Proposte per Fase emergenzae

Monitoraggio della rete

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Sperimentazione dispositivi localizzazione dei guasti

nell’area Nord Est

Proposte per Fase emergenzae

Monitoraggio della rete

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Sperimentazione dispositivi localizzazione dei guasti

nell’area Nord Est

Proposte per Fase emergenzae

Monitoraggio della rete

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Metodi meccanici

È un sistema che rileva in maniera automatica la formazione di depositi sul

conduttore e genera grazie ad un sistema rotante eccentrico un treno di onde

meccaniche con frequenze fra 2 e 8 Hz. Il sistema di rilevamento è di difficile

taratura e la vibrazione sollecita in maniera anomala il cond.

Scraping methods

Shock wave methods

Vibrating devices

I metodi più semplici di “raschiamento” sono costituiti da sistemi abrasivi collegati

ad una fune che trascinati lungo-linea rimuovono le formazioni di ghiaccio (fino a

25kV). Recentemente, questo metodo è stato migliorato adottando robot

automatici ed è applicabile anche a linee alta tensione

È un metodo che utilizza un onda d'urto generata da un martello pneumatico che

propagandosi lungo il conduttore induce la rottura progressiva del ghiaccio

depositato. Si tratta di un metodo manuale che richiede l’intervento di personale

in sito e la disalimentazione della linea

Ice-shedder devices

Il metodo consiste nell'utilizzare un apparecchiatura in grado di torcere

lentamente il conduttore attorno al suo asse longitudinale e poi improvvisamente

rilasciare l'energia elastica accumulata dalla deformazione per torsione. Solo per

conduttori monati. Richiesto sistema di detection.

Proposte per Fase emergenzae

Metodi per la rimozione di sovraccarichi sui conduttori

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Prototipo dello scuotitore

Caratteritiche principali…

• Motore a scoppio.

• Di derivazione agricola.

• Utilizzo da terra con un operatore.

• Maneggevole (realizzato a partire da un decespugliatore).

• Aste modulari innestabili.

• Gancio di ampie dimensioni per grossi manicotti.

• Sistema di minimizzazione delle vibrazioni per l’operatore.

• Intensità e frequenza delle vibrazioni ottimizzate per

evitare danneggiamenti del conduttore.

Proposte per Fase emergenzae

Metodi per la rimozione di sovraccarichi sui conduttori

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Metodi termici

È un metodo utilizzato per eseguire il de-icing di molti chilometri

di fune di guardia utilizzando una alimentazione alternata in

media tensione come sorgente di corrente. È un metodo che

deve prevedere l’isolamento della fune di guardia e l’adozione di

idonee corna spinterometriche.

Metodo joule per de-icing

De-icing della fune di guardia

L’utilizzo dell’effetto Joule per il de-icing è considerato

l’approccio ingegneristico più efficiente. È necessario il riassetto

della rete ed un sistema affidabile di monitoraggio dei

sovraccarichi della linea.

eProposte per Fase preventivaMetodi per per la rimozione di sovraccarichi sui conduttori

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FASE DI RIPRISTINO

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Il trasformatore Yyn non trasferisce la tensione omopolare dalla rete AT alla rete MT pertanto

per eliminare eventuali guasti monofasi sulla rete AT è necessario disporre di protezione di

massima tensione omopolare sul lato AT che agisca sul primario e secondario del TR

Alimentazione della rete AT da rete MT previa:

- attivazione protezione massima tensione omopolare lato AT

- esclusione delle richiusure da remoto sull’intero feeder MT

Lancio

tensione

fallito

Guasto localizzato

in linea

Avvio e entrata in parallelo

del gruppo

Proposte per Fase ripristinoe

Controalimentazione della rete AT dalla rete MT

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Prestazioni richieste:

• Disponibilità della fonte primaria

• Sistema di regolazione della tensione

e della frequenza (ILF)

• Automazione di centrale

Proposte per Fase ripristinoe

Adeguamento degli impianti di produzione per consentire,

a seguito di distacco dalla rete, il lancio tensione in rete ed

il funzionamento in isola

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Prestazioni richieste:

• Disponibilità della fonte primaria

• Sistema di regolazione della tensione

e della frequenza (ILF)

• Automazione di centrale

• Fonte di alimentazione indipendente

dei servizi ausiliari

Proposte per Fase ripristinoe

Adeguamento degli impianti di produzione per consentire

l’avviamento autonomo, il lancio tensione in rete ed il

funzionamento in isola

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SE POLPET

SE NOVE

SE BRESSANONE

~

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~

~

Gruppi idrici

Gruppi termici

Proposte per Fase ripristino

Eventi Val Pusteria - Cadore dal 30-01 al 02-02-2014Arteria a 132 kV SE Bressanone – SE Polpet

e

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Criticità

Eventi meteo eccezionali caratterizzati da abbondanti piogge susseguite da

Pesanti e umide nevicate (wet snow) con temperature intorno a 0 °C.

In poche ore, si è verificato il fuori servizio di numerose linee AT per effetto di:

• Contatto/ribaltamento sui conduttori di numerose piante localizzate al di fuori

della fascia d’asservimento.

• Formazione di manicotti di ghiaccio di dimensioni notevolmente superiori

rispetto a quelli previsti dalle Norme (rilevati spessori fino a 200 mm vs. 12 mm).

Dei disservizi verificatisi nei giorni 26, 27 dicembre 2013 (15 linee) e 31 gennaio

2014 (7 linee), circa il 70% sono imputabili a caduta piante sui conduttori ed il

30% a manicotti di ghiaccio.

Proposte per Fase ripristinoe

Eventi Val Pusteria - Cadore dal 30-01 al 02-02-2014

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Proposte per Fase ripristinoe

Eventi Val Pusteria - Cadore dal 30-01 al 02-02-2014

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Proposte per Fase ripristinoe

Eventi Val Pusteria - Cadore dal 30-01 al 02-02-2014

Funzionamento in isola del gruppo di Pelos dalle ore 12:59

del 31-01 alle ore 18:35 del 02-02-2014

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Proposte per Fase ripristinoe

Eventi Val Pusteria - Cadore dal 30-01 al 02-02-2014